L'Italia ce la farà

Allora iniziamo i lavori di questa mattina che chiudono questa tre giorni abbastanza intensa che abbiamo passato qua Peruggia discutere prima di iniziare i lavori mi sembra opportuno fare alcuni ringraziamenti non solo ai partecipanti e agli ospiti che abbiamo avuto in questi giorni
Va anche alle persone che si sono impegnate che hanno reso possibile l'organizzazione di questo convegno in primo luogo Stefano Del Giudice che da tre mesi lavora questo
Ha intensamente lavorato a far sì che questa iniziativa potesse venire a Stefano Bruno Gatta durato tutta la parte grafica Davide vernice
Che ha seguito la segreteria sogna Flavia Patrizia e Patrizia che ci hanno dato invece la mano nella gestione di questi giorni
Di questi giorni qua
Allora il programma di oggi prevede un prevede di fare umbra breve sintesi della Stefano Fassina chiaramente
Della ventagli e non solo a che ha offerto
Palazzinari ha rappresentato un po'il motore e che probabilmente dovrà continuare a svolgere questo ruolo nei prossimi mesi per far sì che questa iniziativa abbia una continuità i lavori di oggi prevedono una Breve Bilancio delle attività svolte in questi giorni e quindi anche di aprire le prospettive su come vogliamo andare avanti
Poi avremo avremo il una serie di relazioni che ci racconteranno
Ci daranno conto di quanto emerso ieri nella giornata di ieri nel corso dei sei workshop che abbiamo che abbiamo organizzato e poi la mattinata si chiuderà con l'intervento del segretario Piero Fassino
Per quanto riguarda il sostanzialmente il bilancio di questi tre giorni che noi come organizzatori valutiamo assolutamente ed estremamente positivo sia sul piano dei contenuti che siamo riusciti a mettere in campo sia sul piano del metodo e mi sembra poi l'aspetto più innovativo
E la cosa che ci ha dato maggiore soddisfazione
Chiunque ha partecipato ai workshop di ieri si è reso conto che in realtà il nostro obiettivo di mettere insieme professionalità diverse ha funzionato e ha dato i propri frutti
Sul punto di vista dei contenuti direi che il filo rosso il filo conduttore di tutte le iniziative che abbiamo svolto sia dei workshop sia dalle sezioni biliare
è stato quello di come rimettere in moto una società bloccata una società che tende ad escludere più che includere e che sostanzialmente non offre opportunità
I dati di partenza da cui siamo da cui ci abbiamo avviato il nostro percorso sono sostanzialmente centrati appunto sulla sulla capacità sull'analisi e la capacità nostra società di offrire opportunità alle nuove generazioni
E da questo punto di vista molti dati ci danno un quadro abbastanza drammatico
La nostra il nostro sistema produttivo economico non offre possibilità di giovani
Nel senso che nonostante e io gli incrementi ottenuti in questi ultimi anni suo fronte l'occupazione manteniamo tasso disoccupazione più alto d'Europa un tasso di partecipazione femminile che venti punti inferiore
A quelli che sono gli obiettivi di Lisbona cioè abbiamo un un mercato del lavoro che è sostanzialmente bloccato le utile disporre me fatto sommersi sul versante mercato lavorano alimentato una sorta di dualismo anche se non hanno intaccato quello che il problema dell'ingresso dei giovani tant'è vero che se lo vediamo la dinamica anche negli ultimi anni sui dati degli occupati vediamo che la crescita riguardato sostanzialmente le fasce
Di popolazione più al di popolazioni di mercato del lavoro più anziano mentre invece sul versante giovanile non si registrano risultati significativi
è una società che offre poche opportunità anche a chi è dentro il mercato del lavoro
C'è un dato che a me stupisce molto dove abbiamo un'età media di dirigenti e circa dieci anni superiore ai camerieri vigenti negli altri Paesi europei
Inoltre
Tale fenomeno diventa quasi macroscopica se guardiamo dentro la pubblica amministrazione la pubblica amministrazione ha una classe dirigente che è drammaticamente invecchiata
Leggevo che in alcuni ministeri la media di età della classe dirigente oltre sessant'anni per trovare un dirigente superiore inferiore quarant'anni estremamente difficile sia nel mondo privato ancora di più in tutto il settore la pubblica amministrazione
Abbiamo una un da società che offre poche opportunità anche a chi vuole fare impresa
Fare impresa noi abbiamo un tasso di crescita di nuove imprese assolutamente basso abbiamo un sistema finanziario che agevola poco i nuovi imprenditori e le nuove imprese
E abbiamo per esempio anche sul versante delle imprese che già abbiamo siamo vivendo drammaticamente un problema di passaggio dei nazionale abbiamo un tasso di invecchiamento la classe imprenditoriale che è uno dei fattori più preoccupanti e che diventa un vincolo allo sviluppo
è chiaro quindi che in questi in questo contesto parlare di questione generazionale non è una non è una una non è non è posto in termine ventri vendicativi
E posto come elemento centrale per poter rimettere in moto meccanismi di mobilità sociale
E questo è stato un po'il tema il il punto di partenza su che ha attraversato un po'tutti i workshop abbiamo fatto cioè quali politiche come fare per sbloccare e rimettere in moto energie
Questo a nostro parere è l'elemento centrale su cui dovrà concentrarsi l'attività del centro sinistra e sul quale abbiamo inteso offrire un contributo dicevo prima che il siccome queste giornate sono stati innovative sul piano dei contenuti ma Ducato sul piano del metodo
Abbiamo scommesso in modo totale sul dialogo tra professionalità competenze est molto diverse percorsi professionali assolutamente diversi
Che però ha trovano alcuni e abbiamo sperimentato sulla nostra pelle che esistono dei fattori comuni dei fattori sul quale è possibile riaggregare anche persone che donne partecipano o quanto meno nel corso degli ultimi anni non hanno partecipato direttamente direttamente alla vita politica
Sono stati rappresentati nei workshop le persone che hanno partecipato professionalità e competenze assolutamente diverse che si sono integrate in modo assoluto anche con quelli che erano i i dirigenti del partito invece che hanno partecipato alla a questi a questi nostri lavori dirà che sul versante del mento abbiamo raggiunto sostanzialmente tre obiettivi
Abbiamo contribuito quanto meno avviato a creare una comunità di persone intendo comunità ho avuto termine comunitario nel termine Rete in senso non a caso insomma secondo me il il fatto di spesso se ora si parla di reti di tenersi in Rete il fatto di esserci Betim contrati fisicamente tre giorni ancora un senso
Cioè ha un senso e secondo me questi giorni l'hanno dimostrato hanno cementato creatore illazioni che assolutamente rimane un patrimonio un patrimonio secondo me assolutamente comune che possiamo mettere a disposizione
Non solo dei DS ma anche di di intero centrosinistra il gli elementi comuni che hanno consentito appunto di creare questa comunità sono sostanzialmente un tratto generazionale
Che non sottovaluterei cioè nel senso che comunque la questione generazionale non l'abbiamo posta come elemento centrale però si dorme attraversato abbastanza trovarsi tra coetanea assolutamente un fatto secondo me che ha un certo peso importante sua si è vissuto in questi giorni
Percorsi professionali dicevo diverti ma complementari perché quello che emergeva né workshop è che non demordono non si sono viste competenze neutre fredde
Sono competenze che hanno intenzione di mettersi a disposizione di un progetto politico
Cioè la parte politica di passione e di voglia di partecipazione era assolutamente prevalente quindi secondo me in questo caso non emergeva un dialogo tra competenti e chi fa politica
Il tentativo era quello di mettere insieme quindi in realtà lei competenze che venivano messe a disposizione erano assolutamente e centralmente al servizio di un progetto politico
Quindi la questione politica era determinante
Abbiamo I diavoli di questi giorni si consentono un'altra cosa che ci rende orgogliosi cioè di presentare una serie di idee e proposte
Idee proposte che chiaramente si inseriscono nel percorso della conferenza programmatica di Firenze del partito ma che vanno anche al di là di questo e che Prete richiedono di essere rappresentate anche nell'ambito del progetto più complessivo più complessivo del del centrosinistra
La terza cosa che la leggo un po'alla prima in questi giorni è emersa appunto dicevo questa voglia di fare politica di discutere di di confrontarsi ed è emersa anche una certa passione cioè rispetto alla politica che si dorme per questa generazione che invece ha avuto percorsi magari anche distanti certe volte dalla dalla appartenenza ad un partito o quanto meno la militanza intesa in senso tradizionale è un elemento particolarmente significativo
Questo quindi è quello che è successo cosa intendiamo fare cioè quali sono le prospettive perché secondo noi in questi tre giorni son serviti per aprire per aprire un percorso le prospettive e nuovi Ley indirizziamo sostanzialmente in tre direzioni te non abbiamo intenzione di mantenere viva questa comunità trasformando la comunità in Rete a questo punto anche perché e vedo che è stato utile incontrarsi è anche vero che non è un una modalità che possiamo portare avanti nel tempo e quindi abbiamo bisogno che questa comunità di persone si trasforma invece in rete di competenze
Lo strumento che abbiamo che vogliamo utilizzare per poter trasformare una comunità di persone in rete di competenze è sicuramente quello che ci vengono date dalle nuove tecnologie
Che tra l'altro è uno degli altri tratti e caratterizza un po'le nuove generazioni c'è un utilizzo e una una consuetudine con le nuove tecnologie che sicuramente potrebbe anche contribuire alla modernizzazione del Paese quindi è chiaro che noi ci riuniremo intorno ad un sito ad un sito che è già stato che è già stato attivato che Boo Bubu Italia ce la farà appunto ITO
E intorno al sito creeremo una redazione una redazione tematica che ci consentirà anche di organizzare i contenuti e materiali che verranno inseriti nel sito sulla base dei grandi blocchi tematici che abbiamo affrontato e che quindi questo consentirà di tenerci in contatto e di portare avanti portare avanti il progetto
Il secondo elemento su cui puntiamo è che noi abbiamo fatto questa iniziativa che ha un inizio di avrà le mente nazionale riteniamo che il modello possa essere esportato anche sul territorio è chiaro che il territorio rappresenta sul territorio si possono ricreare altre reti di competenze come abbiamo creato non partiamo da zero nel senso che questo convegno che neanche alla fine di un percorso che ha visto altre altre iniziative e c'è un movimento di associazioni di dissociazioni che fonda volontariato le associazioni culturali che ci sono vicine che in qualche modo in questi giorni hanno partecipato che sono in condizioni di rilanciare sul territorio questa proposta
Qui erano rappresentate associazione di Milano di Napoli di Roma e quindi è chiaro che questa mediazione ci consente di avere un'apertura una proiezione sul territorio che dobbiamo sfruttare
L'ultimo elemento su cui chiudo è che chiaramente questo percorso si inserisce anche nell'ambito del più complessivo
Percorso che il partito sta chiesti sta maturando nell'ambito del la relazione di un nuovo soggetto politico
è chiaro che in qualche modo questa iniziativa anche per gli ospiti che abbiamo avuto si colloca un po'interno di questo processo e quindi questo è l'altro sbocco l'altro sbocco che noi che noi intendiamo intendiamo per perseguire direi che a questo punto questi sono un po'gli elementi che sono emersi partirei subito con invece le le relazioni sui singoli workshop
Il prima persona che inviterei a parlare Marta rapa lini che ci esporrà a quello che è successo nell'ambito del primo workshop riforme istituzionali vogliamo proprio tornare indietro
La discussione all'interno del workshop coordinato adatti
No
Più vicino OK grazie
La discussione all'interno del workshop coordinata da Filippeschi da Maran ha preso l'avvio da un documento preparatorio predisposto durante la giornata di ieri sono stati messi a fuoco alcuni punti chiave sul tema delle riforme istituzionali e dell'autoriforma della politica considerati aspetti inscindibili in un quadro completo di rinnovamento della politica stessa
Per maggior chiarezza espositiva per illustro per punti
Il primo punto il processo unitario dell'Ulivo è parte dell'autoriforma della politica
Il processo unitario per la costruzione di un nuovo soggetto politico riformista e democratico e anche la risposta alla crisi della politica mediante un'autoriforma della politica stesse costituisce l'orizzonte in cui si collocano le nostre proposte
Adesso devono concorrere forze e culture diverse dei partiti Esterna partiti con l'obiettivo di fondo in un progetto di costruzione del futuro la parte ancora vitale di antiche tradizioni
Distinte nel corso del dibattito è stato più volte
Sostenute argomentato che la saggia consapevolezza della complessità del percorso non deve costituire un freno al processo unitario ma deve essere invece deve spingere a rafforzarne il politiche profilo politico culturale e a recepire a suscitare le energie che dal basso spingono all'unità
Il processo di contaminazione culturale necessario al raggiungimento dell'obiettivo
Deve iniziare subito perché solo così si può cominciare a dare vita ad una nuova cultura politica che non sia la mera somma delle culture di partenza
Punto due necessario ascoltare la critica alla politica italiana senza considerando estorsione di antipolitica
La critica alla politica oggi quanto mai diffusa esprime a nostro parere un vero bisogno di efficienza e di trasparenza che può sfociare in antipolitica ma solo se la politica non trova le risposte adeguate anche coraggiosa se serve
Punto tre il percorso unitario si costruisce dal basso non solo dall'alto
La risposta alla domanda di politica nuova deve esprimersi con le necessarie riforme istituzionali di leggi elettorali che agiscono sul rinnovamento delle istituzioni ma anche con nuove forme partecipative organizzative di partiti e coalizioni
Il processo unitario dell'Ulivo ha un bisogno costitutivo di regole fortemente partecipative perché se fosse gestito solo da metodi verticistiche rischierebbe di non decollare
Punto quattro regole democratiche per partiti e coalizioni aiutano a costruire un progetto unitario a superare la crisi della politica
Per una politica che costruisca al futuro servono partiti più grandi radicati nel territorio aperti alle soggettività e alle nuove forme di partecipazione
Partiti democratici e popolari collegati alle nuove forse politica le grandi forze politiche europee capaci di rigenerarsi e di ringiovanire essi nuovi soggetti politici che sappiano sperimentare nuove forme di costruzione unitaria forme federativi ed organizzazione
è necessario che partiti diventino il perno delle coalizioni in entrambi i poli e che non siano solo l'assemblaggio delle forze esistenti
Ma risultato di una rottura delle rendite di posizione oligarchica di ceto politico
Per questo vanno usate tutte le possibili cinque lieve quella dell'iniziativa politica a cominciare dalla lista unitaria quella della riforma elettorale capace di dare contemporaneamente governabilità stabilità bipolarismo e alternanza
Quella di una legge per la regolamentazione pubblica delle primarie
Per le cariche monocratiche ebbe in cui si adottino liste bloccate corte
Bisogna considerare la forza straordinaria che viene dalle primarie quale strumento di incentiva la partecipazione dei cittadini alla vita politica si pensi alle primarie dell'Unione altre esperienze che in Toscana abbiamo più volte sperimentato le primarie rappresenta una grande esperienza partecipativa di platee più ampie rispetto ai confini dei partiti da alcuni partiti però possono attingere forze nuove per rigenerarsi
E quella di una legge quadro
Per il metodo democratico interne ai partiti della coalizione che elimini gli attuali incentiva la frammentazione
E che stabilisca precisi vincoli a favore dei diritti degli iscritti ma soprattutto in favore di un effettivo raggiungimento delle pari opportunità di genere sia all'interno del partito sia per le cariche elettive
Quale elemento irrinunciabile di un moderno assetto della politica
E quella di un intervento sui regolamenti parlamentari che attribuisca i gruppi con maggiore adesione una dose supplementare di risorse poi ci battiamo per l'alternanza c'è bisogno di bipolarismo garantito a regole elettorali
Il mandato conferito dagli elettori deve essere vincolante per l'intera legislatura anche mediante l'aiuto di un l'aiuto di una leadership forte
Un partito riformista democratico non ha timore della forza della leadership è l'organizzazione democratica del partito che bilancia con le sue regole e la sua capacità aggregante la leadership personale incardinando la in una responsabilità collettiva e ultimo punto difendiamo federalismo compiuto è sbagliato affrontare la questione del federalismo comunque ocra centrato sui paletti delle competenze rispettive di Stato Regioni e autonomie dobbiamo considerare il federalismo non come un'ideologia ma con un progetto riformista
Ovvero sia come uno strumento funzionale ad affrontare i nuovi problemi dello sviluppo a dare risposte a domande reale di cambiamento
Il completamento del titolo quinto e richiede cooperazione codecisione dialogo bello Ontani dal centralismo effettuato di fatto dalla riforma della destra
Ma bisogna evitare qualsiasi impostazione di nobile conservatorismo che punti alla sacralizzazione di uno status quo dai cui problemi risolti derivano anche le vie di fuga insensate di questa legislatura
Quell'inopportuno conservatorismo finirebbe poter essere smentito in una pratica di governo del centro sinistra che volendo essere efficiente ed efficace dovrebbe rimuovere veti e contraddizioni
L'esigenza di un'altra riforma riforma forte razionale tanto quanto è la prospettiva del partito democratico in un piano più strettamente politico va prospettata fino in fondo
Mettendo in luce i valori che questa scellerata riforma del centrodestra mette a rischio quali la stabilità all'efficienza dell'istruzione
La riforma non può essere pensata come una mera operazione di trasferimento di funzioni deve essere l'occasione di un generale ripensamento del rapporto tra cittadini ed autorità nel nostro sistema costituzionale
Per concludere questa breve sintesi ritengo che le riforme istituzionali insieme ad un processo di autoriforma della politica nelle articolazioni descritte possano esprimere un segno politico forte e caratterizzante
Del progetto che vogliamo contribuire a costruire con questa nostra iniziativa
Non è che possiamo tenerci su questo standard di sei sette minuti massimo dieci minuti per ti ringrazio di essere stato assolutamente nel e lo standard allora parziale la parola Aurora Rossodivita che ci parla di quale unione europea vogliamo
Allora
Il nostro workshop partito dall'osservazione che il processo di integrazione ha subito una battuta importante di arresto soprattutto in quest'anno che potremmo definire l'annus horribilis dell'Unione europea c'è stato il no dei referendum francese e olandese la mancata approvazione delle prospettive finanziarie
E per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale si è sparato per difendere la frontiera europea da nemici senza armi come le centinaia di migranti subsahariani
Che disarmati e di sperati hanno assalito le entrate coloniali diserta il Minhiriath tra fine agosto e inizi di ottobre un evento un po'sottovalutato ma ci sono state le rivolte delle periferie francesi l'Unione Europea quindi a delle sfide importantissime sia interne che esterne deve emergere come attore globale è soggetto politico
L'Unione europea sarà anche un tema fondamentale nella prossima campagna elettorale
E pensiamo che anche da noi debba essere il riconquistato un po'quello che è stato definito ieri nel nostro workshop un po'dell'amore perduto verso quest'idea di Europa
Abbiamo cercato di dare delle risposte delle proposte pratiche attraverso cui pensiamo passi il rilancio del progetto politico una risposta chiara e univoca è comunque venuta ed emersa ed è necessaria più Europa sia in Europa che in Italia
Quindi la soluzione della crisi passa per noi solamente attraverso un suo rilancio un rilancio istituzionale un rilancio del ruolo europeo nello scacchiere geopolitico e il rilancio economico
Per quanto riguarda il rilancio istituzionale abbiamo analizzato dei possibili scenari di uscita da questa crisi che si è aperta con la mancata ratifica del Trattato costituzionale in Francia e Olanda
Il rilancio del processo di riforma costituzionale è a nostro giudizio
Una necessità ineludibile innanzitutto perché c'è una grande maggioranza silenziosa di cittadini europei che vuole una Costituzione e un'Europa politica
Quattordici Paesi su venticinque hanno già ratificato il Trattato costituzionale e altri quattro dovrebbero farlo in tempi brevi
Quindi non sembra lontano l'obiettivo della dei quattro quinti di paesi membri
Favorevoli e una volta che si raggiunge questo quattro quinti tornerebbe anche centrare il tema delle riforme nell'agenda europea
Quindi annullare questo processo equivale secondo noi a una violenza nei confronti della maggioranza dei cittadini che non vogliono il processo che noi pensiamo di riforma costituzionale si articola in diverse ipotesi un'anticipazione di misure di riforme compatibili con i trattati in vigore un inserimento delle clausole più rilevanti del trattato costituzionale in un nuovo ministra Tato di revisione quella cosiddetta soluzione inizia flusso e l'approvazione di una versione del trattato ridotto rivista senza la gravità della complessa parte terza che tante polemiche ha suscitato che riguarda proprio le politiche
Un ruolo determinante per me dovrebbe e giocarlo il Parlamento europeo
Come impulso esterno ai governi nazionali occupando uno spazio politico che nessuna delle altre istituzioni comunitarie sembra intenzionata oggi a voler ricoprire
Un'altra strada parallela è anche quella della cooperazione rafforzata definita di volta in volta in base a delle esigenze che si manifestano sia nell'ambito economico che in quello della Giustizia e degli affari interni
Questa soluzione comunque nel lungo periodo non sembra in grado di poter rispondere a quei criteri che rendono il rilancio del processo di riforma costituzionale come lo scenario perseguibile cioè l'esigenza di gestire al meglio l'allargamento di rispondere al deficit democratico dell'Unione
E di affrontare efficacemente il tema della leadership politica
Un rilancio anche di abbiamo pensato e l'Europa come attore politico globale
L'Europa deve dimostrare di avere consapevolezza di questo suo ruolo e questa sua sfida passa attraverso il recupero di questo di questo ruolo mi dispiace in un mondo altrimenti destinato ad essere governato dal nuovo bipolarismo economico e politico della Cina degli Stati Uniti
E attraverso una definizione più nitida delle priorità di strategia politica verso alcune aree specifiche come quella del Mediterraneo
Quindi il rilancio del processo di Barcellona di cui si parla proprio adesso in questi giorni
E ci sarà una riunione a breve fine novembre a di alti funzionari dei ministeri in per rilanciare questo processo
Il di fronte a un bilancio decennale tutt'altro che soddisfacente non può tradursi solamente in uno slancio retorico ma per l'Italia deve essere un obiettivo strategico europeo di politica estera
Il rilancio economico
Per quanto riguarda i problemi economici di una crescita debole alta disoccupazione incidono in maniera preponderante secondo noi come causa della forte disaffezione dei cittadini nei confronti dell'Unione Europea
L'Europa non è più vista come la soluzione dei problemi ma come la causa dei problemi economici e quindi aumenta il distacco dei cittadini queste previsioni di crescita negative sono dovute sia a fattori congiunturali che fattori strutturali ed è quindi in necessario identificare le politiche economiche per rilanciare questa crescita indicazioni di policy che sono state individuate e che meritano un ulteriore approfondimento possono essere sintetizzate nei seguenti punti
Innanzitutto una modifica sostanziale dell'attuale struttura delle spese del bilancio comunitario
Una riduzione delle spese agricole a favore di una crescita delle stesse per altre politiche di natura orizzontale come ricerca e sviluppo formazione che contribuirebbero al rilancio effettivo del Processo di Lisbona
O per politiche di recupero delle periferie delle città europee il bilancio europeo così come è oggi un'incrostazione degli interessi nazionali
A fronte di un'impossibilità comunque nel breve medio Periodo di aumenti significativi del bilancio comunitario come sarebbe auspicabile per un vero bilancio federale
Una proposta interessante concreta è quella di ricorrere al mercato per finanziare progetti previsti dall'Agenda di Lisbona
L'emissione dei cosiddetti ogni un bonus perché innanzi a intenti rapidi investimenti con esternalità positive transfrontaliere
La collocazione di questi titoli sul mercato sarebbe da affidare a nuda Agenzia indipendente i singoli progetti potrebbero essere finanziati attraverso partenariati pubblici privati a seconda dei profili rischi rendimento
Per usufruire comunque a pieno di questi vantaggi di derivanti da questa proposta è necessario prevedere anche un coordinamento con la Banca centrale europea
Il vantaggio che crediamo questa proposta abbia rispetto ai fondi strutturali è che ha un valore collettivo europeo
Un'altra proposta venuta fuori al coordinamento delle scelte di politica economica nell'ambito dell'unione allo scopo di fornire in tempi relativamente rapidi un forte sostegno alla domanda interna dell'aria
Le caratteristiche di tale coordinamento congiunturale
Che dovrebbe assomigliare il più possibile a un intervento centralizzato potrebbero essere la condivisione di obiettivi quantitativi di crescita del prodotto e dell'occupazione
L'annuncio collo Tivo concordato in sede di Consiglio europeo o quanto meno ECOFIN delle scelte coordinate di politica di bilancio e gli strumenti utilizzati dovrebbero essere a combustione rapida nel fornire una spinta espansiva all'economia
Ci sembra anche poi importante proseguire con le politiche di approfondimento del mercato unico dei servizi che comporterebbe un impatto positivo e persistente sul PIL e proseguire con una riduzione della regolamentazione dei servizi
Queste politiche dovrebbero smantellare sistemi che proteggono le rendite in particolare nel mercato appunto dei prodotti dei servizi e delle professioni la recente letteratura economica che abbiamo un po'esaminato soprattutto
I miei amici partecipanti al workshop
Afferma che una maggiore liberalizzazione accumulazione di conoscenza potrebbe innalzare il potenziale di crescita dello zero cinque sette zero settantacinque per cento anno del PD
Ringrazio
Passerei la parola Augusto Palombini che invece ci parla del tema scuola università come battere i corporativismi
Come
Per
Se io anzitutto sono stato molto contento di constatare che molti dei temi citati nell'intervento introduttivo quali la necessità di ragionare in Rete l'elevata età media del personale Olla
La placenta settoriale sì all'OPA è scaturito i anche nel ragionamento del nostro gruppo di lavoro sul sull'università coordinato da Andrea Martella che ha visto la partecipazione molto attiva molto uniforme di tutti
I collaboratori che ringrazio propri pubblicamente
L'idea comune che le problematiche Miro sita che necessitano di un approccio intersettoriale che favorisca un rapporto diretto e costante con gli altri settori della società gli interventi governativi vadano concepiti non più come concessione le componenti universitarie ma come investimento per la collettività questo è un problema fondamentale che ha caratterizzato investimenti la sua università negli ultimi decenni
Da sempre si può dire che si e visto ogni provvedimento ogni finanziamento come una concessione questa logica chiaramente sottende il fatto che una concessione l'Assitalia nei momenti di crisi e soprattutto non ci si preoccupa di vedere che risultati da un investimento invece è la logica più auspicabile perché l'investimento
Comporta la necessità di me monitorarne le ricadute e comporta la possibilità di pensare che in un momento di crisi può essere un mezzo anche per uscirne per avere una prospettiva migliore
Università italiana che nell'ultimo quinquennio ha visto soltanto interventi inutili e dannosi incapaci di affrontare i reali problemi ha invece bisogno di una forte innovazione oggi in che si è funzionale al rilancio del Paese
In questo quadro è inevitabile sottolineare il valore del merito per superare tutte le logiche corporative autoreferenziali e Autori produttive del sistema
Libreria d'intervento che ne abbiamo individuato sono incentivare una rete di interazione tra università e soggetti non solo pubblici sul territorio
Questo essenziale individuando e costruendo opportune sedi istituzionali con funzioni di programmazione permanente e con l'obiettivo di convogliare le domande di formazione ricerca e gestirne le ritenute per la collettività
In Italia manca molto questo dialogo fra l'università e l'esterno l'impresa la pubblica amministrazione si sta nel suo complesso e questo non non per colpa sempre dell'autoreferenzialità che sia che si imputa l'università ma anche per un sistema che non sa bene cosa chiedere all'università
Riprendo il processo di armonizzazione europea dei sistemi formativi quello cominciato dal legislature centrosinistra contestualizzando l'in modo più incisivo alle esigenze in continua evoluzione del sistema economico e sociale
Questo vuol dire operare sulla riqualificazione dei contenuti e dei processi formativi
Ma anche sulle prospettive occupazionali che non devono essere tralasciate come con provvedimenti da da pensare ma che possono andare dalla revisione degli ordini professionali
La revisione del gestione localistica il sistema dei crediti da noi procedure funzionali e rigorose di accreditamento dei processi formativi
Cambiare radicalmente il modello di finanziamento mediante la definizione di piani pluriennali e la separazione del finanziamento ordinario da quello incentivante legata la valutazione e la qualità di progetti risultati qui veniamo poi a due punti che sono i punti che accoppiati secondo me consentono di affrontare in maniera razionale non demagogica al problema della della precarietà che oggi è particolarmente pressante nel mondo l'università
E cioè prevedere un percorso unitario di carriera
Con accesso basato su meccanismi concorsuali più trasparenti e rigorosi
Ad esempio riferire a reperire nazionali e internazionali con verifica dei titoli d'ingresso questa è una modifica minima che con sarebbe anche aste diciamo a costo molto basso oggi tra tramite le mie tecnologie
Informati e con consentirebbe comunque un un allargamento la trasparenza ma maggiore dei procedimenti concorsuali e progressione di carriera legate alla valutazione e cancellazione dell'attuale giungla contrattuale nella fase successiva al dottorato attraverso la creazione di un'unica figura
Di contro con un contratto di lavoro subordinato a termine perché anche chi lavora per un periodo limitato abbia comunque i diritti e le garanzie che non dovrebbero mancare nessun lavoratore
Creare inoltre un piano pluriennale di reclutamento di giovani ricercatori mediante un finanziamento straordinario che tenga conto anche delle dimensioni e della distribuzione l'attuale precariato
No come si è fatto in passato con provvedimenti una tantum ma Compiani razionali e pluriennali che possano in qualche modo pianificare in senso in senso graduale appunto
Un ingresso tenendo conto che le esigenze strutturali di personale docente se commisurate un modello europeo oggi non sono in alcun modo riconducibile meccanismi per nove e questo è emerso chiaramente anche da un'analisi quanto il quantitativa condotta a Paolo Rossi uno dei membri del nostro gruppo di lavoro cioè nei prossimi anni
La praticamente la totalità delle risorse che si libereranno per la per il turn over per i pensionamenti saranno assorbiti da meccanismi automatismi di carriera quindi è necessario un piano che sia nazionale che si è a lungo termine che si avvenne congegnato con un finanziamento straordinario
Affrontare quindi il tema del diritto allo studio in un'ottica di welfare studentesco coinvolgendo una pluralità di soggetti istituzionali territoriali allargando la mobilità anche come elemento di competizione costruttiva e verifica dinamica delle qualità di la formazione e qui ricordiamo che il la evitate la mobilità era una delle delle possibilità chiaro e pensate con il tre più due quindi la possibilità di agli incentivare la mobilità studentesca invece negli ultimi anni rimasta rimasta inespressa
Chiave di volta di qualunque processo realmente innovativo del sistema e l'introduzione di meccanismi di strumenti gli strumenti di valutazione che opprime sul fronte della didattica della gestione della ricerca individuale e collettiva
Occorre un'autorità di valutazione terza rispetto sia l'Accademia che alla politica e qui responsi incidano in modo imprescindibile sui processi decisionali sulle carriere e sulla formazione delle strategie di sviluppo
Tutto questo richiede un ripensamento dim meccanismi di governo centrale e locale del sistema universitario riprendendo concretizzando e completando il processo di autonomia nello sfidare a costituzionalmente garantita
In questo quadro si deve anche ripensare la problematica relativa allo stato giuridico dei docenti e ridefinendo l'insieme dei diritti e dei doveri
Tutto delegando il tecnicismo normativo-regolamentare in larga misura i singoli atenei devono essere comunque stabiliti centralmente alcuni principi fondamentali l'indirizzo come la responsabilità e l'unicità del processo decisionale
Il superamento dei conflitti d'interesse le logiche corporative micro disciplinari
In e dei meccanismi di conti las strutturazione di meccanismi di controllo democratico nella definizione delle strategie e delle regole
Pensiamo che mai come in questo momento mettere la sottolineatura della centralità dell'università e della necessità di affrontarne i problemi sia funzionale al rilancio sociale ed economico del Paese grazie
Passerei ora abbiamo un paio di contributi invece più sui temi economici adesso Alessandra Di Marco sul tema sviluppo territoriale dopo un decennio di nuova programmazione che fare
La discussione nel workshop sullo sviluppo locale è stata particolarmente interessante l'alcuni punti anche proprio a Cesa
Il workshop è stato pre coordinato da Andrea Orlando ed è appunto partito da una valutazione delle politiche di sviluppo locale che sono state adottate dal novantotto fino ad oggi
Ed in particolare sulla nuova programmazione e sui sistemi di incentivi
All'Inter e partecipanti del workshop c'è stato un consenso pressoché unanime sul fatto che queste la nuova programmazione ha prodotto alcuni risultati che possono essere considerati positivi infatti in particolare in termini di riqualificazione delle pubbliche amministrazioni
Sia delle pubblica della pubblica amministrazione centrale in particolare del dipartimento politiche di sviluppo e coesione che ha sviluppato degli strumenti un know how per gestirli che in molti casi a livello locale
Però sono emerse anche alcune ombre se riferite alla nuova programmazione e in particolare ai risultati conseguiti che non sempre sono stati in grado di avere una reale impatto sul territorio
E questo significa che oggi il gap tra il nord del centro e il sud non si è ridotto e quindi continua a esserci una questione forte per quanto riguarda lo sviluppo dei territori meridionali
E dal workshop emersa un'idea di fondo e come non ricordare che sia auspicabile
Collegare in modo più diretto la politica di sviluppo locale con la politica industriale quindi una politica industriale che non guardi semplicemente a una contrapposizione tra centro nord e sud
Ma che guardi alle ai territori delle regioni meridionali come modalità anche per rilanciare il sistema Paese in un ambito europeo e globale
E questo si è ricorsi conduce un po'al discorso delle scelte forti dunque delle quali si parlava nella sessione introduttiva nella plenaria improduttiva e noi riteniamo che in un contesto in cui le risorse nazionali sono limitate e quelle europee sono a termine non sia più possibile continuare con una fase di galleggiamento
La politica industriale che
Auspicata le partecipanti del workshop per la politica industriale che ha due gambe sono state diciamo nominate alla liberalizzazione si deve accompagnare intervento pubblico nell'economia
è chiaro a tutti i partecipanti del workshop che queste sono due direttrici distinte e però devono essere finalizzati agli stessi obiettivi quindi liberalizzare alcuni settori in modo tale da favorire la concorrenza e contemporaneamente realizzare un intervento pubblico che in un'ottica selettiva riesca a sostenere il nostro sistema industriale in un momento nel quale incontra alcune difficoltà soprattutto dovute alla concorrenza di alcuni Paesi emergenti
E questa non è una strada facile anzi è discusso abbastanza e ed è emerso come c'è stato chiaro a tutti come in alcuni casi bisognerà operare delle scelte tra i benefici e i consumatori
Il caso Ikea era un po'esemplificativa di questo di questo rito azione e invece quelli che possono essere i costi per il sistema produttivo
Un'idea di fondo ulteriore e che lo sviluppo locale deve trovare il suo fondamento in un federalismo cooperativo che superi l'attuale federalismo delle attribuzioni
Quindi è opportuno che con un processo di concertazione che coinvolga più livelli istituzionali sicuramente il livello centrale livello regionale il sistema delle Autonomie
Vengano definite delle priorità di politica industriale che siano chiare che siano selettive e soprattutto siano legate al potenziale competitivo del nostro Paese in un'ottica internazionale
E questi due requisiti sono particolarmente importanti il potenziale del nostro Paese e l'ottica internazionale per esempio tra i le priorità proposta che sono emerse dalla discussione c'è la necessità di puntare l'attenzione sulla logistica
Che viene sicuramente suggerita dalla dal contesto Jo politico del nostro Paese e che potrebbe diventare non un settore a supporto delle imprese italiane ma un vero settore a sé stante in grado di generare valore aggiunto per il Paese ponendosi
In un'ottica globale e i settori le imprese che operano nei settori legati ai nuovi bisogni noi bisogni che assumono sempre di più un carattere globale e me ci sono alcuni bisogni che emergono in particolare in tutti i Paesi indeterminati stadi di sviluppo ad esempio la salute e l'ambiente il bisogno di mobilità sostenibile
Come cercare di concentrare gli sforzi dei territori verso queste priorità va recuperato sicuramente un vano dei territori come protagonisti dello sviluppo
Territori che negli ultimi anni in particolare pare pensò pensavamo alle autonomie locali
Sono state penalizzate dalle politiche centraliste e dal dalla non sempre dalla esistenza di del dei riferimenti certi sulle risorse disponibili quindi per restituire forse risorse al sistema delle Autonomie
è necessario permettere territori di candidarsi in base alle loro caratteristiche alla vocazione produttiva e le competenze presenti ad identificare anche con altri livelli di governo le priorità che vogliono perseguire e queste priorità devono comportare a nostro avviso una responsabilizzazione della classe dirigente locale
Una responsabilizzazione che deve avvenire non su astratti processi o attività da svolgere ma deve avvenire su risultati risultati concreti che vengono valutati ex ante ovvero prima di concedere un particolare beneficio finanziario al territorio e anche ex post per la valutazione di iniziative di ampliamento di completamento dei progetti posti in essere
Poi ci sono alcune altri temi trasversali sono emersi li riassumo brevemente non so se sono nei tempi giusti va bene
Va be'la necessità di potenziare le infrastrutture quindi lo sviluppo dei territori meridionali non può prescindere dal potenziamento delle infrastrutture
L'opportunità di vedere il modello organizzativo della delle politiche di sviluppo locale e su questo c'è stata una
Certa discussione c'è stato un dibattito che ha visto diverse impostazioni è prevalso però l'orientamento di potenziare le funzioni di coordinamento della presidenza del Consiglio in materia di sviluppo territoriale
è stata avanzata anche un'ipotesi di trasferire al ministero delle Attività produttive alcune funzioni di carattere non finanziario attualmente svolte dal dipartimento politiche di sviluppo e coesione
Un altro tema trasversale che però è emerso in più momenti della discussione e l'assoluta necessità di di iniziative di empowerment delle pubbliche amministrazioni più deboli
Anche perché se ridisegniamo il sistema di supporto lo sviluppo locale secondo le modalità che ha o fin qui delineato ovviamente le amministrazioni meno capaci di interagire con diversi livelli istituzionali e dotati di minori competenze si troveranno ad essere penalizzata
E quindi assume rilievo la messa in campo di programmi di sviluppo di competenze specialistiche e del capitale umano impegnato nei diversi territori nello sviluppo locale
In particolare parlando di sviluppo del capitale umano sembra che opportuno porre attenzione al tema della formazione delle classi dirigenti locali
Quindi formare adeguatamente le classi politiche locali sembravo l'unica strada possibile per garantire uno sviluppo di medio lungo periodo e territori
Grazie grazie molto
Credo che stiamo andando assolutamente bene con i tempi mi sembra che le relazioni sono rientrano in trio nel tempi che abbiamo dato quindi passerei rapidamente al penultimo workshop che rimane ancora in tema economico che sarebbe quello del mercati finanziari Brusca
E sarebbe Antonio Bertucci
Si espone risultati del workshop su mercati finanziari motore di sviluppo fonte di rendita
Sì grazie tante beh anche nel nostro corso club discussione è stata particolarmente a Cesa e animata forse per la natura delicata della dell'argomento è anche perché le opinioni non sono così completamente ancora convergenti però e siamo partiti da due punti in comune una consapevolezza una constatazione qual è la consapevolezza e che in questa fase dello sviluppo capitalistico il capitale sia quello di credito sia quello di rischio non è più una risorsa scarsa lo è stato per tanto tempo nello sviluppo economico adesso il mondo per parafrasare Mona navi che non in un eccesso di liquidità in cerca di opportunità
E quindi la vera risorsa scarsa e lo diciamo tante volte e la conoscenza la capacità innovativa non solo delle imprese ma anche di tutti le forze vitali del sistema Paese
E questo lo si capisce bene da un fatto tipico del nostro sistema produttivo
Se guardiamo alla diffusione del PRA avete equity che nel mondo anglosassone è stato il motore per la nascita e lo sviluppo di settori ad alta intensità di innovazione e ad alta tecnologia
Beh dopo una prima fase in cui l'Italia e relativamente cresciuto adesso siamo in un punto critico i fondi esteri stanno uscendo alcuni di quelli nazionali sono stati costretti a restituire indietro le somme raccolte perché mancano delle opportunità di investimento
Ora è chiaro che la struttura tipica del sistema produttivo italiano in cui prevale per il novantotto per cento piccole e medie imprese restie ad aprirsi alla capitale esterno è una determinante
A nostro avviso però c'è una ragione più subdola
E che in questa fase è venuta meno quella spinta sistematiche progressiva di innovazione che ha caratterizzato nel passato l'impresa adesso si è bloccato
E quindi questa la l'altra parte comune la constatazione riteniamo che il sistema Italia si trovi ad un milione
Cioè o il sistema produttivo italiano si rinnova radicalmente nelle suo componenti strutturali oppure siamo destinati ad declino industriale rapido eh inesorabile
Infatti nella City e a New York lo slogan anche tra gli analisti campeggia italiche se fosse il e quindi ovviamente con questo preconcetto pre vagoni atteggiamenti predatori vengono qui fanno la speculazione e vanno dia allora come smuovere come rompere questa impasse secondo me con due macroazioni una di tipo culturale l'altra di tipo più tipicamente di policy
Perché alla base di questa tesi come dedita italiano che ci sia innanzitutto una cultura diffusa nel mondo imprenditoriale ma purtroppo anche fuori pensiamo agli ordini professionali
In cui modo crescendo in questi anni che cosa è successo è successo un attaccamento le posizioni di rendita
E ovviamente molto più comune che non la fatica della ricerca dell'innovazione ci si ancorate su settori protetti delle rendite e si è accantonato il concetto dell'innovazione
E poi e questa è il tema centrale poteva insiste riteniamo che sistema finanziario italiano non svolga in Italia i suoi compiti fondamentale quindi ci siamo dei dei margini di ancora inefficienza
E quindi ci siamo chiesti quali sono gli obiettivi fondamentali che è un sistema finanziario deve garantire beh ovviamente facilitare l'accesso alle imprese alle forme di finanziamento deve stimolare la formazione del risparmio con una varietà economicamente conveniente di strumenti di raccolta
Deve assicurare la corretta allocazione delle risorse secondo il principio democratico della creazione del valore e deve contribuire ad accrescere quel patrimonio di fiducia tra risparmiatori investitore che poiché vero volano del meccanismo di investimenti e di crescita
Se analizziamo ciascuno di questi punti vediamo che stima finanze italiano e presenta delle aree di inefficienza
Ci sono intere categorie d'impresa delle micro e piccole inteso intere aree territoriali come il Sud che continua nonostante i miglioramenti del sistema bancario a fare fatica ad accedere a condizioni economiche conveniente alla finanziamento
E ovviamente per non parlare fatto che devono produrre spesso delle garanzie che le piccole imprese o le imprese di nuova costituzione hanno fatica a ad offrire e pure in presenza per il quale sono di una varietà di strumenti finanziari
C'è ancora una bassa concorrenza e i costi dei prodotti finanziari risultano ah ancora elevati
C'è stato un esempio clamoroso quello dei dei mutui per l'ingresso di operatori aggressivi estere in Italia
I costi si sono drasticamente ridotti i tempi di erogazione abbattuti fino a tre giorni e poi è stato innalzato addirittura anche il tetto di finanziabilità fino al cento per cento questo un esempio banale che andrebbe mutuato in altri ambiti finanziari di come l'apertura a alla concorrenza faciliti
è dia un beneficio reale per agli investitori altro punto di inefficienza il sistema finanziario italiano presenta degli intrecci spaventosi tra in prese e banche
E questo ovviamente che cosa comporta che il il risparmio finisce con il ristagnare sempre nei soliti circoli del salotto più o meno buono e quindi non viene convogliato invece nelle aree di innovazione
L'ultimo punto è che ovviamente gli scandali finanziari hanno minato la fiducia espansa anche per l'assenza poi di sanzioni penali e sociali immediate ma senza che nei paesi anglosassoni cosa succede che chi immette irregolarità tali da minare la fiducia mercato viene immediatamente messo alla gogna
Qui ci sono operatori che hanno fatto tutt'di tutto di più e continuano a sei sedere nei consigli amministrazioni di banche istituzioni finanziarie
Ora quali proposte per questo tipo di problema due macro aree uno aspecifica
Per
Consentire alla finanza di essere meno speculativa e più in prenditi IVA abbronzato questo slogan e l'altro interventi di politica economica di più ampio respiro
A interventi specifici per la finanza più in prenditi IVA allora riteniamo che sia imprescindibile a ad avviare una serie di riforme che renda nel mercato finanziario capace di un affettive allocazione di risorse alle imprenditorialità ai progetti di innovazione anche attraverso un sistema di imposizione fiscale
Che disincentivi fortemente la rendita e premi i progetti di innovazione
Poiché bisognerebbe a nostro avviso favorire degli strumenti innovativi citavamo prima il travet eviti Venture Capital ma anche i corporate bonds in moto da facilitare l'aggregazione delle piccole imprese perché questo è un problema strutturale italiano e favorire il processo di disintermediazione bancaria perché quello che succede in Italia che le imprese sono asso tre dipendenti dal credito bancario
C'è un'eccessiva concentrazione e poi c'è un disallineamento anche tra struttura degli investimenti che sola medio lungo termine e struttura delle fonti perché credo bancari sotto lo danno a breve termine quindi sono costretto a sopportare questo
Onerosità aggiuntiva
Un altro tipo di intervento a nostro avviso imprescindibile quello di studiare delle forme per a aiutare le fondazioni ad uscire da capita delle banche e a liberare quelle risorse per investimenti produttivi e innovativi
E anche con le struttura delle finanziarie regionali una maggiore presenza sulle strutture territoriali per R. sembra nelle aree dei dei distretti o delle aree metropolitane in cui c'è bisogno in modo particolare di accentuare il volano della crescita
Questo per quanto riguarda gli interventi specifici per quelli di più ampio respiro di di policy normativa regolamentare me dopo la questa fase di privatizzazione sistema bancario iniziato a grazie anche intervenire c'è una sinistra agli anni Novanta
è il gruppo di lavorare ritenuto imprescindibile avanzare con una vera e radicale liberalizzazione perché rimasta ancora intrappolate come dicevo prima promovendo anche l'ingresso di operatori stranieri laddove questo può facilitare le l'aumento della concorrenza l'abbattimento dei costi per esempio cioè il il caso della distribuzione nella Rete
Geografia delle banche io sono basta girarsi né in ogni angolo vediamo o uffici e sportelli bancari dappertutto ovviamente questo ha un costo perché la presenza sul territorio aggrava il l'onerosità dei costi di gestione e ripensare la la la la la distribuzione la copertura dei territoriale in modo più efficiente aiuterebbe anche a dare una maggior servizio alla collettività Ford
Beh notevolissime non ho questa la dalla Cia farà la concorrenza e non intervenire col dirigismo e la concorrenza ovviamente c'è anche il problema dell'onere sociale della mobilità dei bancari però bisogna contro bilanciarlo con i benefici per i risparmiatori l'intero Paese
Assolutamente assolutamente quindi bisogna l'altro aspetto è quello di rivedere minorenne modello dalla banca universale che oggi fa un po'tutto però ci sono delle aree di assoluto conflitto di se da un lato e di non specializzazione perché una banca universale non avrà mai la struttura la strumentazione le risorse e la sensibilità per finanziare i progetti ad alto rischio di innovazione come quelli che servono per rilanciare questa fase di stagnazione dell'economia italiana
Il problema i conflitti di interesse è stato un altro tema molto di Badoer cui la confusione quelle di limitarli al non si possono eliminare questa dalla conclusione perché giro di numerosi intrecci però quanto meno limitarli al massimo e monitorarli
Rivedere anche la questione si diceva prima degli intrecci di partecipazioni incrociata perché là dove un'impresa risulta azionista di riferimento di una banca ma anche debitore bisogna evitare queste commistioni
Le Authority vanno assolutamente ridisegnare per evitare sovrapposizione anche e questa era una proposta forte del gruppo di lavoro
Arrivando a rinunciare a parte della sovranità nazionale as a favore di organismi europei laddove ci siano di competenza ed efficaci per la stessa materia
C'è il problema di come risolvere i conflitti di interesse anche degli analisti da società di retine dei revisori che vengono assoldati da controllato quindi bisogna mettere mano anche a questa tematica
è il tema delle sanzioni in modo da da da renderle si parla perplessità attiva dalla al reato di falso in bilancio ma anche a tutti i reati di natura penale
E non non sottovalutano anche l'aspetto sociale quello del del dell'esclusione proprio alla comunità finanziaria per chi commette una scorrettezza
Il discorso affinché finale era però ed era una provocazione ovviamente il focus è stato sull'aspetto della finanza però non ci si può dimenticare che in questi anni si è assistito anche paradossalmente in Italia Adda un'esplosione dei profitti delle imprese e delle banche nel mentre il Paese stagliava quindi suggerimento Cauto è modesto nostro era di ripensare anche su una politica economica che riequilibri la crescita dei profitti con la matrice dei redditi da lavoro perché in questo modo esso si può riavviare quel circolo virtuoso consumi risparmi e investimenti
Due annotazioni di me nel metodo e ho finito
Il gruppo di lavoro proponeva di aprire un tavolo di confronto con alcuni interlocutori specializzati di poi gli operatori di tre avete equity proprio per porre un un fianco di ascolto all'ossigeno e come studiare delle forme di maggiore intensificazione e poi c'era Galletto che ha proposto ovviamente c'è stata un'ampia discussione
Di i valutare di di potervi introdurrà anche a livello europeo se non nazionale di un organismo intermedio di autoregolamentazione che disciplinasse tipo al Nasta americano di autodisciplina per a innalzare il livello di moralità grazie grazie
Grazie molto
Chiudiamo con l'ultimo contributo da parte dei workshop
Loretta Ricci
Per cui porta
Ci racconta il tema di questo workshop era solleva Guelfa dell'opportunità e in particolare l'attenzione era concentrata sul tema della casa
Il nostro gruppo di lavoro per affrontare doveva affrontare tematiche legate quindi al welfare
Abbiamo
Deciso di approfondire l'aspetto legato alle politiche abitative al problema nella casa
Tengo a precisare che non è stata una decisione l'ultimo ora determinata dalle uscite fiducia del Governo bensì una decisione che è maturata mesi fa ed è stata assolutamente ponderata ci siamo dovuti appunto c'erano confrontati su quali siccome riflette sul tema del welfare e siamo arrivati alla conclusione che il il problema della casa è sicuramente uno snodo un punto centrale è un comune denominatore di gran parte delle problematiche sociali che sono oggi nel nostro Paese fatti se riflettiamo possiamo considerare la casa in quel momento il punto centrale
Che l'aspetto più critico nelle quali si trovano oggigiorno le famiglie del nostro Paese i giovani studenti di immigrati pensiamo un attimo e vedremo che così le
Per quanto riguarda l'ultima cosa che ho detto c'è la questione degli immigrati è assolutamente cruciale
Per realtà assicurare un'integrazione di queste persone a carico del nostro Paese dar loro una casa
Diciamo se ne parlava di con l'introduzione di D'Alema la
Il problema del fatto che le famiglie che i giovani rimangono in famiglia fino a tarda età
Bassissimo tasso di fecondità del nostro Paese il la scarsissima mobilità del lavoro
Giovanili magari avrebbero anche opportunità di trovare occupazione regione diversa dalla propria sono frenati dalle dalle spese che dovrebbero fruttare per trovare casa
Che probabilmente non compensa
Il sacrificio allontanarsi non va neanche poi quel benessere economico che dovrebbe rispettare
Senza considerare il cioè considerando poi il fatto che attualmente il problema abitativo e anche per chi la casa ce l'ha
Cioè non soltanto per chi deve cercare un nuovo alloggio
Dico una banalità ma non è una banalità se pensiamo a una famiglia con un reddito neanche troppo basso sui mille cinquecento euro al mese questa fatevi un altro che Aoun da una casa dove abitare
Questa famiglia conduce una vita più dignitosa se supponiamo invece che la stessa un'altra famiglia con lo stesso reddito deve pagare l'affitto o il mutuo è una famiglia povera ecco quindi noi abbiamo
Abbiamo pensato che affrontando il problema relativo alla alla casa d'abitazione avremmo comunque come dire toccato tutti gli aspetti che comunque ruotano intorno alle problematiche della riserva e magari dato proponendo delle soluzioni sul alcune soluzioni per rendere della dell'abitazione
Dato l'avvio anche a come dire al lo snellimento e al più delle delle degli altri aspetti critici di tutto il sistema sociale
E questo è stato il motivo per cui abbiamo voluto assolutamente utilizzare pensare alle politiche abitative come e snodo centrale delle politiche
Il il workshop e a e abbiamo avuto ieri ha peraltro confermato questa nostra convinzione
Perché sono state presentate anche altri relazioni non soltanto quella più specifica sul problema della casa che mettevano in evidenza le condizioni economiche delle famiglie italiane in particolare della classe diciamo giovanile
C'è stato presentato una situazione di povertà delle famiglie che va peggiorando nel tempo
A livello di confronto europeo
Cioè la l'italiano per quanto riguardava l'estate l'attiva in fondo alle classifiche dei paesi europei anche quelli di nuova
La missione questo non si poeta relativa significa che rispetto a una media nazionale standard le famiglie che che si avvicinano a livello di povertà stanno aumentando chiaramente rispetto considerando rivali povertà assoluta il popolo italiano sta meglio del povero cecoslovacco diciamo però la del si assiste ad una crescente disuguaglianza all'interno delle nostre delle nostre famiglie in particolare con grande sofferenza
Del ceto medio impiegatizio del lavoro dipendente
Questo è strettamente collegato di nuovo al problema dell'abitazione perché un altro dato che ci è stato presentato che attualmente rapporto tra spesa per la l'affitto reddito si intorno mediamente al trenta per cento di una famiglia
Rende spese che ne so se era via per l'affitto sulle
Nelle statistiche ci sono state presentate c'è anche stato detto
Che la sofferenza a fronte di una maggiore sofferenza del lavoro dipendente c'è una diciamo una minore sofferenza del lavoro autonomo
Il quello che voglio dire che essendo l'accesso alla casa un elemento parlo discriminanti delle condizioni economiche della famiglia e collegandomi anche a quello che è stato detto nel precedente
Le porte
La crescente valore degli dei beni immobiliari non è soltanto fonte di crisi per chi non riesce ad acquistarlo ma sta diventando anche fonte di ricchezza sull'altra fascia privilegiata della della nostra società della popolazione che vive di di di questa rendita crescente le stesse aziende stanno investendo più sugli immobili che sulle attività produttive
Quindi vediamo invece come torno a dire come cruciale il la questione del delle prove della casa
In particolare per quanto riguarda i giovani
Di una ricerca che ci sarà sempre presentata in nel nostro gruppo evidenza di un giovane su due Italian jeune fille su due fino a trentaquattro anni di età sente il problema della del della casa alla ricerca della casa come il problema principale
Un giovane su quattro ritiene il problema principale sia il lavoro la ricerca trovare lavoro
Sono due massime diciamo problematiche che generano insicurezza questa generazione però vediamo come la casa sia Scola siti da più dei lavoro tanto da avere
Condotto ad affermare nel nostro workshop che al giorno d'oggi è più grave perdere la casa che perde il lavoro il che è tutto dire
Quindi
Per quanto riguarda l'aspetto delle politiche di intervento
E sempre nel nel workshop
è stato diciamo con manifestamente converrà manifestamente convergente l'idea che politiche fino adesso adottate di soltanto dal lato della domanda cioè con un sostegno monetario
A chi deve pagare l'affitto deve sostenere un mutuo non si sono rivelati insufficienti anzi sono volte state controproducenti ci sono state anche delle testimonianze di operatori del settore che hanno praticamente sostenuto che solo sostegno monetario addirittura Po
Avete creare un'attenzione ulteriore la crescita dei prezzi degli immobili
E Ponte girare comportamenti di azzardo morale di che non sono quindi efficaci
Certo bisogna mantenere comunque un una politica di questo tipo a livello diciamo di emergenza no quindi sostenere le famiglie in difficoltà ma in modo temporaneo quello che serve invece una politica di lungo periodo deve essere Aprilia strutturale che deve agire dal lato dell'offerta offerta si intende una maggiore offerta di abitazioni sia come creazione di nuove abitazioni ma soprattutto come riqualificazione di vecchie abitazioni o comunque di smobilitazione di ciò che si è affossato in più non si riesce a rimettere sul mercato
Quindi ci vuole una ci devi pensare al problema all'intervento pubblico nella nella nelle politiche abitative
E attraverso però chiaramente una combinazione di interventi e che siamo per fatti pertanto consapevoli che non non basta solo la fronte unico
Si deve tornare a politico urbanistica attive in tre che integrando però risorse private oltre che pubbliche
E attraverso per esempio l'esperimento delle fondazioni di housing sociale ci se ci sarà un testimonial sa anche di un
Di una persona che con la Cariplo sta porta avanti questo tipo di progetto
Proponiamo la riqualificazione degli spazi urbani
Che attualmente sono inutilizzati perché aree industriali dismesse o uffici non non utilizzati quindi una ristrutturazione di spazi già urbanizzati e evitando la cementificazione ulteriore il territorio perché il nostro territorio già molto
Sofferente da questo punto di vista
Si è proposto anche di utilizzare proprietà Upter reni di proprietà pubblica dove costruire abitazioni che poi dovrebbero andare costituire alloggi in affitto a prezzi diciamo moderatamente moderati ecco a e a creare soprattutto in questo caso puntando a una ma ma puntando a una integrazione del del nella Società dei vari immigrati a riqualificare valorizzare spazi collettivi molto importante
Questo aspetto c'è stato anche riferito l'esperienza del comune vicino di Foligno nell'assegnazione di case ci si l'edilizia residenziale pubblica non commettere l'errore di
Portare
Luoghi quasi isolate diciamo solo
Famiglie di immigrati per esempio famiglie omogeneo società potestà sociale troppo omogenee questo potrebbe costituire un pericolo di ghettizzazione quindi e poi portare a quello che solo le trombe che adesso vediamo infatti
Un'altra o proposta che ne facciamo è quello di sfruttare il crescente anche se ancora molto basso nel nostro Paese presenza di grande impresa di proprietà immobiliari che pagano in affitto abitazioni
Cercando da parte dovrà dono pubblico di contrattare con questi soggetti la un affitto più moderato diciamo quindi una contrattazione l'operatore pubblico con operatori di grandi imprese del settore
E poi c'è tutta la partita dell'intervento sul fronte fiscale
Io qui volevo anche dire che il nostro workshop a anche qui concordato nel ritenere che la la legge novantotto demolizione l'epoca non è non è stata poi grande successo
La sebbene diciamo l'obiettivo gli strumenti fossero positivi in realtà si è assistito a un fallimento di questa di questa norma
Il ritenere che dei ma delle detrazioni fiscali piuttosto basse potessero innescare un circolo virtuoso di del che nella liberalizzazione diciamo nel nel e nel nell'incentivare i proprietari a dare in affitto regolarmente abitazioni non si è verificato praticamente bisogna cercare di puntare a una momento consistente di questo tipo di detrazioni eventualmente trovando riforme risorse da una lotta alla alla regolarità che purtroppo
Dilaga in questo settore
E e quindi rifinanziare da quel punto di vista questo tipo di detrazioni effettivamente sono di centoventicinque euro all'anno per non sono nemmeno mezzo un quarto di mensilità d'affitto insomma perfettamente
Un altro aspetto che su cui tutti sono stati concordi anche quello di cercare di ripristinare legalità del nella situazione soprattutto il mantenimento delle case di edilizia residenziale pubblica
Abbiamo l'esempio di sicuramente di Roma dove ormai molti inquilini di questo tipo di abitazione sono lì senza più alcun diritto alcun titolo insomma su questo fronte bisognerebbe far ripristinare università della legalità
Un'ultima cosa
Se per quanto riguarda la pressione fiscale la continuare come già alcuni dei comuni stanno adoperando insistere su una penalizzazione delle case tenute sfitte attraverso la l'inasprimento dell'ICI
Già attualmente i comuni più grandi
Mettono l'aliquota al nove per mille sugli appartamenti sfitti
Proseguire su questa strada eventualmente nel ancora inasprita fosse penso che queste sono le
I punti focali su cui siamo pari raccordo invito tutti anche a leggere l'azione che abbiamo presentato che ripeto è frutto di uno studio che va avanti da un po'di tempo
Nessuno di noi era espertissimo dal momento che ci siamo entusiasmati su questo su questo tema grazie
Volevo dire che comunque i materiali dei tutti i gruppi di lavoro saranno chiaramente poi pubblicati sul sito internet
Credo che il workshop abbiamo dato senso insomma della vivacità del dibattito che c'è stato nelle singole nei singoli tavoli di lavoro quindi gli do la parola per le conclusioni al segretario Piero Fassino
Va bene io vi ringrazio molto
Ringrazio molto naturalmente dei questa iniziativa di questa occasione
Sapete che ne stiamo lavorando con grande intensità e anche con una
Richiesta di contributi di riflessioni a preparare
La Conferenza
Per il programma di governo che terremo a Firenze dall'uno al tre dicembre credo che molte delle riflessione delle suggestioni che voi avete qui discusso saranno recepite le ritroverete dire credo anche che nel corso del dibattito ossia opportuno e utile che alcuni di coloro che qui hanno lavorato queste cose prendono la parola e siano partecipi di questo passaggio che è un passaggio naturalmente non per scrivere il programma di governo
Da soli perché è chiaro che il programma di governo deve essere l'espressione di un
Condivise convinta elaborazione di tutto il centro sinistra quello che noi
Abbiamo fatto e stiamo facendo e mettere a disposizione dell'unione corpo di proposte che contribuiscano a definire il programma di governo devo dire anche
Faccio politica da da un po'di anni
Che mai si era prodotta alla vigilia di una scadenza elettorale uno sforzo di elaborazione di riflessione programmatico così compiuto così alto così
Intenso
E credo che questo vada sottolineato perché spesso Ötzi
Si dà della politica della sua azione un'immagine caricaturale nero
Anche questa mattina
Alcuni articoli che il giornale
Mentre io penso che invece in questi anni
Proprio sulla come dire sotto l'incalzare forte della società
La politica
Riuscita diciamo
Via via ad acquisire un livello di riflessioni di carattere culturale e programmatico anche di specializzazione molto più alto che nel passato
Esattamente questo è un fatto positivo che deriva appunto da al fatto che c'è una società che preme e che chiede sempre di più la politica risposte che siano concreti convincenti esaurienti che non siano solo di ordine generale e quindi io credo che questo vostra iniziativa che penso sia molto utile continuare nelle modalità con cui i bianchi
La presentata
Sia si ha un contributo importante tanto più che viene da persone che per condizione professionale che per età
Generazione a cui appartengono sono interessati più di ogni altro ha diciamo
Una politica che sia capace di costruire le condizioni di un futuro per ciascuno e per tutti che sia più sicura e più c'è
Allora io parto dal vostro slogan che un bellissimo slogan l'Italia ce la farà è uno slogan che trasmette un messaggio di fiducia e di speranza di convinzione di determinazione
E io penso che l'Italia ce la farà
Non è solo un auspicio
Penso che un obiettivo praticabile
E conseguiti
Io dico spesso chi seguire avuto folto di seguire miei interventi sa che c'è una formula che io uso spesso in uso anche qui perché sono molto convinto di un fatto di acquisizione culturale non solo politico
Che l'Italia è un grande Paese
Badate che non ha una frase consueta voi uscite di qui chiedete un italiano come definirebbe l'Italia novantanove su cento dicono che è un bel paese
Ed è
Ed è giusto che sia così ma non per una ragione non è una risposta banale perché se cioè ci ritornerò più avanti se c'è una cosa che caratterizza l'identità la storia la cultura la civiltà e l'immagine di questo Paese la dimensione estetica
Ce lo siamo in Umbria che la rappresentazione di tutto questo se volete
E quindi quelli questo tratto di identità introiettato né ai cittadini né la considera l'Italia un bel paese anzi il più bel paese del mondo ed è così ed è così
Ma questo essere un bel paese va congiunto al fatto che l'Italia è un grande Paese
Sesto Paese industriale di questo pianeta appartiene
Al parte del mondo opulento ricco è un concentrato di ricchezza e materiali e immateriali intellettuali fisiche
è un patrimonio straordinario di professionalità di competenza di intelligenza di impresa di creatività
Se uno guarda all'Italia
Non c'è l'Italia ha dentro di sé tutte le risorse per affrontare i suoi problemi
Cioè un paese diseredato
Di un continente
In bilico tra miserie sottoscrivo
Siamo un grande Paese
Il problema è che un grande paese ha bisogno di avere
Un progetto
Nel quale identificarsi che sia capace di mobilitare le energie e le risorse di una società
E ha bisogno di una guida politica che sia capace di fare questo si discute spesso se nella
Nell'epoca della del tempo reale della società flessibile
Di internet della tecnologia dell'innovazione la politica sia importante come lo era in altre fasi lo è anche di più
E l'Italia ne è una buona dimostrazione perché la crisi italiana e prima di tutto crisi di leadership crisi di progetto e crisi di guida
Quello che manca l'Italia è una guida politica capace di mettere a frutto l'immensità delle risorse delle ricchezze delle disponibilità che questo Paese a
La crisi italiane prima di tutto la responsabilità di una classe dirigente e segnatamente di quella che in questo momento a responsabilità di governo che non è all'altezza delle risorse del Paese e non è quindi capace di mobilitare le di prospettare un progetto che le chiami a raccolta che indichi degli obiettivi dell'emittente le mete delle sfide scrive nelle quali ciascuno possa identificare anche il proprio destino personale e per vincere quale ciascuno sia capace di mettere come dire
Mi spendo se stesso
Questo è quello che manca
E lo sforzo che io credo che dobbiamo fare esattamente questo costruire le condizioni per dare questo Paese un progetto
Chi era e-mobility rimotivazione città italiana e una guida politica che sia capace poi
Questo progetto non solo di evocarlo mandi
Guidarli di realizzarlo
Oggi l'Italia è un Paese a rischio si è molto discusso nel passato se era giusto parlare di declino
Fa parte tutto un dibattito culturale politologi così come sono io il primo che ha introdotto questo questo concetto nel novantadue nel due mila e due
In un'iniziativa un seminario al nostro partito in cui evocare appunto
Il rischio di declino e ci ritorno il rischio di declino una cosa diversa da il declino
E il declino una condizione il rischio detiene un'eventualità
Oltre al fatto che il declino non è mai per definizione un come dire un una condizione statica sempre una condizione dinamica
Un Paese può declinare o no
Dipende da come lo dirige dipende da quali scelte fa dipende la capacità di mobilitazione della società italiana
Oggi per l'Italia e a rischio di declino perché chi lo guida non è in grado appunto di prospettare
Un progetto che sia in grado di raccoglie la fiducia del Paese badate non è stato così fino nel due mila uno
Credo me uno Berlusconi ha vinto sulla perché trasmise un messaggio di speranza e di fiducia capace di mobilitare la Società Italia
Semplice
Semplificato
Venendo da un uomo che si è formato nella pubblicità costruito con una comunicazione pubblicitaria ma questo non toglie che messaggio avesse un appeal
Quel messaggio era costruito su una parola di tre lettere più suo nel due mila uno vinse perché si presentò come l'uomo che era in grado a ciascuno di dare di più
Anche gli sloveni eran costruiti così
Pensioni più chic più dignitose le città più sicure le adozioni più facili e via di questo passo era un messaggio forte aveva una sua forza perché
L'uomo politico si presenta al Paese dice io sono in grado di e vi offro di più e poi come dire a conferma di questa evocazione
Chiama testimonianza anche il suo successo personale e non è debole nel proporre questo messaggio
E tanto è vero che la risposta c'è stata perché ha vinto le elezioni
In questi anni la crisi del centrodestra è maturata esattamente su questa scommessa hanno un'ora
Perché molti avevano come dire creduto a questa capacità di trasmettere il più poi diciamo l'esperienza di governo ha largamente deluso perché
Le cose fatte sono lo
Mille miliardi distanti dal diciamo dal sogno evocato dal miracolo annunciato dal progetto proposta
E oggi l'Italia è un Paese a rischio
è un paese che vive una condizione di marginalità internazionale
è un paese che conosce una condizione di grave stagnazione produttiva
Crescita zero la fanno della competitività la riduzione delle esportazioni è un set di dati che chi qui conosce meglio di me
Per un Paese in cui è cresciuta l'insicurezza sociale
Delle persone delle famiglie
Delle generazioni a partire dai giovani
è un paese che è stato lacerato e della serrato sul terreno istituzionale
Che lega e della legalità
Quindi un Paese che rischia perché questi fattori tutti messi insieme
Determina una condizione di rischio per il Paese
La percezione da parte dei cittadini di un futuro meno sicuro
E quando una società un paese si percepisce come meno certo nel suo futuro e anche meno disposto a spendere
Tutti tirano i remi in barca in attesa di qualcosa che deve succedere ma per il quale ciascuno
A maggiore difficoltà a spendersi
L'Italia è in questa condizione
Poi naturalmente essendo un grande Paese e anche fatto di tante cose che ogni giorno producono ricchezza lavoro loro distribuiscono punto
Il fatto che un grande Paese sia a rischio di declino non è che collassa che sta la la sciocchezza che spesso viene appunto rappresentata nelle caricature giornalisti un dibattito non era declino perché non collassa non c'entra niente
Paese può essere esposto al rischio declino anche se non collassa in un minuto no ma c'è una deriva che progressivamente
Ne favorisce un declassamento può insoluto declassamento può anche precipitare in un collasso ma
Quando te ne accorgi età Elisa
Allora come usciamo da come usciamo da questa da questa situazione
Cioè voi avete discusso qui questi tre giorni avete
Affrontato tematiche che sono le tematiche i contributi che che avete elaborato di cui ho ascoltato le sintesi sono
Stanno più rotondo a tutto tondo diciamo dentro la riflessione che nostro partito del centrosinistra su questi temi va facendo da tempo in molte delle proposte voi fate sono diciamo
Articolazioni specificazione di un impianto che largamente ormai diciamo condiviso
E per uscirne l'Italia deve fare alcune scelte di fondo
Che in questi anni non sono state fatte o addirittura se ne sono fatte in direzione opposta
Prima scelta
E che nessun Paese può pensare al suo futuro in una dimensione autarchica
Qui c'è intanto il primo enorme gravissimo limite culturale prima ancora che politico del centrodestra
Nella diciamo mai dette di Berlusconi c'è l'idea che punto uno possa fare da solo tutto quello che il mondo ti chiede non è così
Nel mondo dell'interdipendenza della globalizzazione non c'è nessuna nazione che può pensare il suo più futuro da sola
Neanche quelle più grandi e più potenti di no meno che meno un Paese come l'Italia
Ciascuno è chiamato a collocare le sue aspirazioni le sue inquietudini le sue domande e dunque il suo futuro dentro uno scenario più ampio e deve Cosco Locarno dentro c'è un'aria più ampio se ne significa cogliere tutti gli elementi
Che questo scenario qui diciamo sollecita
Da questo punto di vista
Corto con le cose che sono state dette la questione la scelta europea per non è una scelta assolutamente non solo irreversibile ma che va rilanciata con grande forza
L'Europa vive una una fase come è stato detto di di transizione molto molto delicata molto difficile
Il referendum olandese francese ci danno la dimensione di come è cambiata la percezione dell'opinione pubblica fino a pochi anni fa noi vivevamo in Europa che veniva percepita come uno spazio in cui si era più sicuri
Più garantiti in cui si avevano più possibilità tanto è vero che quando nel non novantasei dicemmo portiamo l'Italia nell'euro fu percepita dalla Società italiana come una scelta che avrebbe aiutato l'Italia a uscire dalle sue fragilità e per questo fu condivisa
L'Europa con uno spazio di maggiore certezza di maggiore sicurezza di maggiore opportunità
Nel giro di pochi anni questa immagine si è rovesciata dei referendum olandese francese dicono che c'è una parte dell'opinione pubblica non piccola in quei due Paesi maggioritaria ma credo purtroppo
Che si potrebbero avere risultati analoghi anche in altri Paesi che percepisce l'Europa come uno spazio che nel quale si è meno sicuro
Questo è un enorme cambiamento
Che non si risolve però questa cambiamento di percezione nonna come Risoluzione la rinazionalizzazione delle politiche perché la rinazionalizzazione delle politiche accentuerebbe tutti gli elementi di contraddizione di debolezza di fragilità che hanno portato quelle opinioni pubbliche a quell'inquietudine
La Cina specie in un Paese di un miliardo e trecento milioni di persone se vuol fare i conti con la Cina devi avere il fisico
La dico così
E il fisico non c'era nessun Paese di sessanta milioni di abitanti per fare i conti con la Cina il fisico ce l'hanno un'Europa unita di quattrocentocinquanta milioni di abitanti con il suo potenziale di tecnologia di impresa e di conoscenza di lavoro di mercati
Di soldi
No che ha
Per fare questo faccio l'esempio più banale ma se ne possono fare a meno e non c'è un solo immigrazione
Drammatiche immagini dei cadaveri
Sulle spiagge della Sicilia che cosa ci dice
Si ricorre questo fenomeno fenomeno che
Strutturalmente investe non si accorse Tama non c'è nessun paese europeo che da solo può credere di riso di risolverlo
Grande tema come quello della dell'immigrazione
Richiede una risposta che sia una risposta europea una risposta continentale e via di questo non c'è tema di un qualche rilievo per la vita delle nazioni europee che possa essere adeguatamente risolto in una chiave puramente nazionale serve un intreccio sempre più
Forte costante tra politiche nazionali e dimensione più larghe dimensione europea quindi la questione l'Europa non è una cosa ideologica
Una questione maledettamente pragmatica dell'Europa abbiamo bisogno usate qui c'è un po'noi stiamo pagando un errore culturale nei confronti dell'allargamento
Per anni non abbiamo lasciato credere le nostre opinioni pubbliche che l'allargamento fosse un favore che noi facevamo a qualcun altro
Per cui c'era un favore che facevamo a qualcun altro noi non ci guadagniamo niente quando questi sono arrivati anzi sono diventate un rischio non è così non abbiamo fatto uno un favore a noi stessi con l'allargamento
Perché spicca cambiamento è avvenuto esattamente con l'allargamento o non l'allargamento e la dilatazione
Dello spazio che ha determinato quell'inquietudine corretto
Perché arrivano Paesi nuovi perché avevo gli immigrati perché arrivano qui arrivano eccetera eccetera
E tra l'altro politica che dobbiamo fare per larga dall'allargamento possono accentuare questo questa percezione
Da scooter dove stiamo discutendo sta discutendo in Europa
Definizione del bilancio comunitario
E la definizione del bilancio comunitario ha come una delle sue caratteristiche questa volta la redistribuzione dei pesi stante il fatto che dobbiamo distribuire risorse non per quindici ma per venticinque
E questo comporta che si c'è una riduzione dei fondi strutturali a vantaggio delle regioni meno sviluppate dei paesi dei quindici perché bisogna sostenere
Economia anche di questa altri paesi
Ma se questa altri Paesi adottano la Flat Tax al sedici per cento si apre un problema di dumping fiscale gigantesco
Dovevo andare a spiegare che in Calabria vi diamo i soldi li diamo l'Ungheria che la Cassazione sedici sento non funziona
Io questo l'ho detto il leader socialista europeo riuniti quindici giorni fa questo un problema che dobbiamo affrontare seriamente ce la conta dei sensi scocche ma
E però detto questo la strada non è quella l'ora di tornare indietro non è quella di chiudersi
Perché appunto la dimensione più larga è una dimensione essenziale non abbia bisogno di un'Europa molto più forte e quindi il problema è come si sì sì non si sta in mezzo al guado perché l'Europa è pericolosamente in mezzo al guado in mezzo al guado non stare a lungo perché la corrente prima o poi ti trascina o torno indietro o Prodi alla riva a cui se destinato ai a cui mira
E credo che noi dobbiamo porre questa questione
Di un'Europa che rilanci
Rilanci con forza
Una sua soggettività istituzionale
Adesso entreremo nel nel semestre austriaco la scade l'anno di riflessione spero che dunque un anno di pensiero diciamo tutti cervelli cementati primarie ma bisogna
L'a riprenderlo
E quindi come si rilancia un'intelaiatura istituzionale che da soggettività politica istituzionale
Alla alla all'Europa come si
Mette mano un coordinamento delle politiche economiche per andare oltre l'unione monetaria e passare ad uno stadio di unione economico quante meno mettersi sulla strada dell'unione economica e non soltanto dell'unione monetaria
Come si affrontano i nodi
Di integrazione politica dalla politica estera e di difesa comune alla politica di sicurezza
Come si rilancia tutto il tema dello spazio di disdire la di cittadinanza
Spazio europeo di giustizia significa spazio di sicurezza significa spazio di cittadinanza
Quindi tanto questa è una prima scelta in questi anni non si è fatta questa scelta si è fatta una scelta opposta
La marginalità europea internazionale dell'Italia deriva dal fatto che non si è scommesso su queste scelte si è scommesso sull'opposto
Il centrodestra ha mutato
La collocazione internazionale dell'Italia queste percepito poco ma è così
Per cinquant'anni l'appeal posizionamento internazionale dell'Italia e la sua politica estera la sua collocazione è stata costruita intorno a due pilastri complementari e gestiti in complementarietà l'opzione europea l'opzione atlantica il centrodestra
Modificato questa complementarietà vantaggio di una gerarchizzazione e di una subordinazione gerarchica dell'opzione europea all'Auxerre per cambiamento non è di poco conto
Va ricordato perché ci ha messo immagine europea non ci ha fatto contare di più né in America né nel mondo quindi tutto a perdere
Quindi qui c'è un primo Grande Punto
Di l'Italia ce la fa si si ricolloca dentro l'Europa e pensa a se stesso in Europa ed è protagonista delle politiche europee e assume un'iniziativa perché l'Europa si rimette in movimento
Secondo
Questo è un Paese a crescita zero OPA bassissima crescita diciamo
Guardate questa questione non è una cosa di poco conto perché perché noi siamo stati tutti abituati poiché anche io che sono di una generazione precedente nel tempo le siamo stati utili sono vissuti in una società in cui la crescita Cera
E la discussione era concentrata essenzialmente su come redistribuire la ricchezza ma nel presupposto che la ricchezza c'era poi qualche anno ce n'era un po'di meno qualche anno c'era un po'di più dipendeva dalla congiuntura internazionale dalle Puglie facce ma non era in discussione che il Paese cresceva anno dopo anno
Stava meglio
Tutti stavamo meglio e si discuteva come redistribuire in modo più giusto questo
Maggiore beneficio
L'Italia oggi corre un rischio perché non è in questa condizione perché un Paese che a crescita zero non stacco producendo accumulando la ricchezza neanche per tenere in pensieri in fieri il Paese che c'è
Questo è un punto
Ed è un punto importante che ce l'abbia chiaro la sinistra perché la sinistra per
Per definizione
è una parte politica che si concentra proprio tensione più sulla redistribuzione dei benefici che sull'accumulazione della ricchezza da redistribuire
Nasce per questo
Perché
Però un Paese che non ha cumuli ricchezza non redistribuisce niente o meglio un Paese che non accumula ricchezza una cosa la restituisce debiti
Tanto è vero che in questi tre anni di crescita zero noi abbiamo visto riprendere deficit e debito pubblico per stare al concreto
E quindi il problema che un secondo grande nodo che noi dobbiamo avere il il la forza di affrontare questo noi dobbiamo porci l'obiettivo di rimettere in moto un paese fermo
è una priorità fondamentale se non rimettiamo in moto un'economia ferma non ci sarà possibilità di affrontare il welfare le tutte le cose è venuto qui perché non si accumulano le risorse necessarie
Per fare questa vita fa delle scelte che non sono quelle che sono state fatte in questi anni queste anni Berlusconi in questo punto
Con il carattere come dire
Molto se volete ingenuo e nei di chi dell'imprenditore che si è fatto da sé
Ha trasmesso al Paese un messaggio molto semplice poi realistico
E cioè che attraverso una generalizzata riduzione delle delle tasse della della del prelievo fiscale questo avrebbe determinato
Una mobilitazione di risorse che avrebbe rimesso in moto il pari
è stata lei nell'unica ed è
Era così velleitaria che non è stata praticabile
Riduzione fiscale c'è stata per quote minime e per di più non ha prodotto alcunché
Però io penso lo devo dire una cosa chiara il problema in Italia non parla la la rimessa in moto della del della della crescita di questo Paese non passa una politica di riduzione fiscale altra cosa è poi corsi avere tra gli strumenti per una politica della crescita anche l'uso della leva fiscale in termini di incentivazione e di riduzione
Per finalità individuate
Questa è un'altra cosa
Dentro una politica di crescita corretta ci sta anche la riduzione di certe posteri prelievo fiscale
Riducendo per esempio appunto il prelievo fiscale in chi investe in innovazione ricerca chi investe in occupazione nuova da stabilizzare in chi investe l'occupazione femminile visto che siamo il Paese in Europa che ha il più basso tasso di occupazione femminile di chi una politica fiscale che il come dire sostenga la riduzione del cuneo fiscale ma
Queste sono come dire l'uso mirato della leva fiscale in termini incentivanti o penalizzante in funzione di obiettivi di crescita che hanno però come scelte fondamentali altre questioni
E le altre questioni sono primo specializzazione tecnologica
Credo che abbiate discusso qui con Bersani
Gli altri che sono venuti
Noi siamo cresciute come una grande nazione industriale intorno produzione di media intensità tecnologica
Queste produzioni di media intensità tecnologica sono quelli più facilmente delocalizzati imitabile riproducibile
Sono quelle più esposte alla competenza delle nazioni industriali emergenti se stiamo lì non ne usciamo
Se ne esce se noi innanzi amo il mix
Di qualità di prodotto e di processo la Germania all'Euro caro come noi la Germania le sue ossa esportazioni le sta aumentando da anni da quel da tre anni a questa parte noi le abbiamo viste ridurre costantemente est
La differenza tra chi esporta di più che sposa di meno sta nella mix produttivo nella qualità dei prodotti
Qui c'è una prima grande questione
C'è un problema di investimento informazione educazione sapere conoscenza in un Paese che ha soltanto il dodici per cento di laureati tra l'ente sessant'anni e se si prendono le classi di età più fertili venti quarantacinque noi abbiamo il cinquantasette per cento di laurea
La Corea e novantatré il Giappone novantuno la Germania ottantasette la Francia ottantatré perché sono intatti
Il gap competitivo è enorme esattamente la metà dei grandi Paesi industriali nostri competitor non si specializza il sistema produttivo se non si pone il problema di specializzare anche le risorse umane c'è un rapporto tra le due cose
C'è un rapporto tra le due cose
Non fa nessuna politica dell'innovazione se non investe sull'innovazione anche sul fronte delle risorse umane della qualificazione la forza lavoro
Quindi questa è una seconda grande scelta che non è stata fatta in questi anni
Terzo c'è un problema di ammodernamento infrastrutturale del Paese è stato richiamato in un intervento
Che ha secondo me è un punto di innesco
Un punto di innesco che è connesso al pensare l'Italia nel mondo e non soltanto in una dimensione autarchica
Il punto di innesco e la portualità
Perché se è vero che il cuore
Della dinamica mondiale sta in Asia lo starà per un po'di tempo fosse l'infinito ma certamente per un po'di tempo sarà lì
E tutte le aree tutti i mercati tendono a intensificare i rapporti e le relazioni con quella quella quell'area
Le relazioni passano per il Mediterraneo non per l'Atlantico e nel Mediterraneo c'è un Paese che ha una naturale piattaforma logistica
E l'Italia può essere anche rappresentata come un gigantesco Moro di cui ogni città portuale una banchina e l'investimento nella portualità significa partire di lì ridisegnare sistemi viari ferroviari
Sempre intermodale di connessione stoccaggio delle merci
No
Io dico sempre l'Italia sulla portualità deve fare quello che la Francia gli anni Settanta fessi fece sulla grande velocità ferroviaria il ridisegno il sistema infrastrutturale a partire da questo che determino un grado
Di relazione non solo economica anche sociale nel Paese molto diverso
Naturalmente qua affrontare questo problema significa affrontare un tema molto delicato che la vicenda della TAV si evoca
Ma non soltanto la vicenda della TAV anche la vicenda dei termovalorizzatori in Campania piuttosto che del gas degassificatore di Brindisi
Cioè che oggi
Tu non costruisci non fai più nessun investimento di una qualche dimensione quantitativa se non costruisci condizioni di consenso
Non è una variabile
Se c'è che c'è o non c'è se non c'è non fa l'investimento
In Val di Susa i problemi non li abbiamo intorno a questo nodo perché l'opera un'opera strategicamente essenziale per l'Italia e per l'Europa
Perché non è una tratta ferroviaria interna ma è una tratta di un grande asse intermodale di mobilità che parte da Londra da una parte da Lisbona dall'altra si unificano gli oneri vanno fino a Mosca
E va fino a Mosca passando per la Pianura Padana
Le tecnologie adottate sono tecnologie che
Diciamo
Rendono l'opera
Fortemente sicura
L'ultimo progetto è praticamente tutta in galleria non c'è diciamo
Nessun impatto Esterno
E tuttavia la gente la percepisce comunismo
Ne ha paura diffida dell'opera esprime un dissenso largo si è visto anche nella dimensione di massa dei delle manifestazioni di questi giorni che pone un problema ma in Campania sui termovalorizzatori siamo lo stesso problema questo problema è un grande problema
Ciò fra culturale
Esami più complicato ancora è che va affrontato che il grande nodo della sostenibilità rapporto tra capacità di dominio delle tecnologie
Diciamo consenso sociale che c'è un tema complicato ma dobbiamo affrontarlo se non ho e non mettiamo mano a queste questioni
Costruendo gli strumenti di consenso che ci consenta di modernizzare il Paese perché questo è un grande tema
Per la crescita
Quanto c'è una scelta di internazionalizzazione da fare vedete noi abbiamo circa duecento mila imprese italiane che oggi operano sui mercati mondiali
Il novantotto per cento di queste tre imprese esporta prodotto prodotto in Italia
Soltanto il due per cento delle imprese italiane fa investì me presente anche con investimenti sui mercati esteri
Questo enorme squilibrio dato da un dato strutturale si è staccato
E dato questo squilibrio redatto questo squilibrio è dato da
Un aspetto che noi dobbiamo avere presente che batte anche su altre questioni
E cioè
Il novantacinque per cento delle imprese italiane ha meno di trenta dipendenti
Ed è chiaro che quando il novantacinque per cento dell'impresa meno di trenta dipendente è più ispettivo come dire in difficoltà a costruire una politica di internazionalizzazione fondata su investimenti esteri perché un imprese trenta dipendenti se un investimento lo sbaglia chiude
Rischioso perfino per la Fia straziata sbagliare un investimento estero figuriamoci per un'azienda di trenta cinquanta sessantadue volete dipendente
Quindi e tuttavia varate questo problema è un punto nodale nodale che tra l'altro richiede per esempio una serie di questi strumenti finanziari che voi perché qui proposte che valgono soltanto per il mercato interno valgono anche per le politiche di sostegno all'internazionalizzazione
Perché sempre di più i paesi che comperano
Da noi non si accontentano di comperare solo merci vogliono comperare anche tecnologica PETA e tu con gliele porto insieme queste porte le minacce se non ho nipoti neanche la metà
Spesso si pensa sbagliando che se si investe all'estero si riduce la capacità esportativa esattamente del contrario
Le correnti esportativa si rafforzano meglio in quanto si Prestipino anche i mercati
Non c'è meno
Allora questa è un'altra grande questione
Che va affrontata con le politiche necessarie soprattutto politiche di sistema
Stante che abbiamo un sistema punto produttivo così frammentato però è una questione e l'Italia non sta non esce dalla classe
Se sta appunto in una dimensione di internazionalizzazione inadeguate sua stretta rispetto alle dinamiche del mercato
E infine crescita significa affrontare un asset che questo Paese a siamo in Umbria e che non ha nessun altro e che non ebbe localizzabile
Che la sua civiltà
Dunque turisti su tre che vengono in Italia ci vengono perché c'è Siena
Perché c'è Perugia perché senese perché se Firenze perché c'è Roma perché c'è Paestum perché c'è Ostuni perché c'è il diavolo
No
Ma questo è un asset fondamentale nei prossimi anni sono calcolati nei prossimi cinque anni in virtù degli accordi che l'Unione europea ha fatto con la Cina di
Facilitazione degli ingressi
E prevista i prossimi cinque anni che cinquanta milioni di cinesi vengano in turismo in in Europa cinquanta milioni di cinesi Simona quelle dimensioni
Essa
Mi è capitato una volta di fare uno una lista d'attesa in un aeroporto cinese vi lascio immaginare le cose
Che cos'è è
Va bene
E questi cinquanta milioni passano anche per l'Italia o non si passa che i prossimi anni questa è una grande questione ha detto così ma le sue cinquanta milioni si passano in Italia se gli spieghiamo che in Italia appunto oltre a Venezia che anche i cinesi sanno che c'è perché Marco Polo veniva di lì ci sono tante altre cose che si possono vedere
Questo significa una poi significa assumere diciamo la civiltà del Paese io non trovo un'altra espressione civiltà intendendosi l'insieme del patrimonio artistico dei beni culturali della sua cultura della della dimensione paesaggistica punto siamo in Umbria che tutto questo come un grande essa asse di investimento in termini culturali in termini sociali in termini economici finanziari cioè l'Italia non ha l'Italia che è uno dei più grandi paesi turistici del mondo non ha una grande catena alberghiera di dimensioni mondiali vorrei farle notare
Quella frammentazione della piccola impresa che c'è nel sistema produttivo industriale c'è anche in tutto il sistema terziario compreso il sistema del turismo
Un Paese che ha questo assetto è stata chiude la propria compagnia di bandiera
C'è un problema se tu non fai una
Qual è stato più grande errore fatto dall'Alitalia che quelli che la dirige avevano capito che una compagnia di avere fatta per volare
E perdevano di risanare il bilancio riducendo le rotte e alla fine a forza di ridurre la stiamo chiudendo
Nello stesso periodo in cui non è vero che e così perché c'è stato l'undici settembre vi segnalo che un caso di scuola il boom dell'attacco compagnia aerea di bandiera portoghese più esempio
E dimensioni contenute
Il quale ha trovato un uovo di Colombo ma lì voi di Colombo sono punto l'innovazione
Che dall'Europa era
Da quando esiste l'aereo che per andare in Brasile si andava solo San Paolo Rio de Janeiro e che forse si potevano fare rotta che andassero in tutte le altre grandi città brasiliane in una fase in cui il Brasile esponeva e tu parti da Lisbona e vai a Recife direttamente abbaia direttamente a Porto Alegre direttamente
è risultato che la tata un'espansione clamorosa e che non c'è più nessuno dalle imprese che non passa di lì
Non è vero che
Le compagnie sono tutte in crisi non è così e via anche ritenere una capacità
Di mettere in campo politica di innovazione scommettere sul mercato incerto
Viviamo in una società dinamica ma qui questo è un grande asset per il Paese tanto ripeto non delocalizzati le perché comunque sia Sammarco vista
E quando in Africa
Come dire
Un missionario un po'visionario ha fatto una grande
Riproduzione di San Pietro come sapete nel centro dall'Africa la savana se l'è mangiata evidente
Perché le cose non sono di poco le cose non sono riproducibili
Un grande asse no
Che elemento di crescita fondamentale se noi guardiamo c'è un uno studio Università di Torino
Ho visto furtivamente insomma sbrigativamente quindi non so se
Diciamo approfondito però che dice che per un euro investito in turismo in Italia sono diciotto euro di ritorno sul sistema
Non so se contentare tantissimo diciotto volte ma mettiamo pure la metà
Non c'è nessun altro investimento che ti dalle nove volte oggi in Italia di nessun tipo
Neanche mobilia
Quindi che sul che che che è l'investimento che al più alto tasso di redditività quindi da questo punto di vista
è possibile rimettere in moto la tesi del Paese bisogna bisogna fare scelte naturalmente il Fusari queste scelte bisogna fare scelte di strumenti adeguati politica di liberalizzazione una serie di settori certamente
Ride la redazione state bloccate dal centrodestra in questo anno se andate a vedere abbia fatto molto pioveva resa stagna nel centrosinistra che in questi anni
Siniscalco quando presentato qualche mese fa poco prima di dimettersi la terza tranche di sottoscrizione
Del processo di privatizzazione dell'ENEL ed erano tre anni e mezzo del due mila uno ha detto riprendono le privatizzazioni appunto fosse colto che in quelle riprendono
Se era la riconoscimento di un blocco di una stagnazione che sarà stata per tre anni e mezzo
Significa una politica fiscale funzionale
Dentro cui ci sta anche un uno spostamento di pesi ormai uno spostamento di peso su cui c'è una larga convergenza che bisogna come dire cercare di determinare un minor prelievo su produzione e lavoro un diverso prelievo su rendite finanziarie no
Andando verso
Armonizzazione europea
Significa avere una politica del credito tutte le cose che tu dicevi da questo punto di vista c'è sicuramente moltissimo da fare di un mercato che fino a pochi anni fa è stato un mercato protetto e che oggi comincia a muoversi no qua nel muoversi e difatti si riorganizza da Unicredito San Paolo ora intesa tutte le altre cose che stanno succedendo
Quindi questa è la seconda grande questione rimettere in moto la crescita del Paese facendo scelte che sono queste cioè sfide sì mi scusi avrei misuriamoci con le sfide della competizione vera rimettiamo in sesto in paese su questi binari
Terza grande questione azione sono troppo lunghi terza questione
Un welfare per una società flessibile
Questo è il è il tema più delicato e più difficile
Perché tutti avvertiamo che viviamo in una società più flessibile dinamica e fluida di quella cui
Tornato io e sono nati nuovi cresciuti i nostri genitori
Tutti avvertiamo che quindi bisogna avere un welfare molto più dinamico molto più capace si dice appunto dell'opportunità benissimo
Dopodiché però attenzione che noi dobbiamo tenere insieme
La flessibilità di una società che richiede strumenti più dinamici fluidi con tutela i diritti a cui nessuno intende rinuncia
La banlieue parigina ci dice questo
La banlieue parigina che bruciati dice che quando tu riduce i livelli di coesione sociale al di sotto di una certa soglia la Società esplode
Spesso si affronta questo tema con una domanda che va rovesciata secondo me questi anni tutte le volte che si discuteva di welfare la domanda era ce lo possiamo ancora permettere io dico che la domanda è possiamo non permettercelo
Guardando a Parigi
E allora se la se se la domanda è possiamo non per mettersi alla discussione come però avvertiamo che non si può tenere tutto come perché come non funziona la vera domanda è come possiamo permetterci e non se possiamo permetterci la vera questione è questa
E sul come certo noi dobbiamo affrontare nodi
Primo grande nodo come noi costruiamo condizioni per cui la flessibilità del mercato del lavoro se non sia precarietà
E questo passa per un ribollono Busto sistema di ammortizzatori sociali e di strumenti che accompagni in un mercato del lavoro flessibile
Verdi si dicono delle sciocchezze spesso il disagio Inghilterra Svezia Olanda non riformato versi hanno riformato il sabato avrebbe
Sistemi di protezione Robusti disse
Giustamente
Tu puoi chiedere a Piero Fassino di essa disposto di cambiare cinque volte lavoro nella propria vita ma non gli puoi chiedere cinque volte di essere precario e di percepire quel passaggio come un salto nel buio perché Piero Fassino alla fine non ci sta
I poi chiedere cinque volte sei dieci di cambiare se gli mette a disposizione degli strumenti che gli consentano di cambia
Che va dalle forme di reddito alla casa a ai figli
A questo punto di vista ho avuto un'esperienza interessante che va studiata il sistema
Il servizio per l'impiego dell'Inghilterra rimproveri proprio da Blair
Che un sistema molto individualizzato
E molto riferito a a come dire costruire le condizioni per seguire un lavoratore nel suo percorso
Partendo dal presupposto che ha un percorso che non è più fisso come prima
E che proprio perché è un cammino un percorso non è una stabilità fissa presuppone che tu lo accompagni con degli strumenti che questa è una grande questione nella discussione di anticipi asino
Patti che si usa a sproposito nome di Biagi ma
Nessuno pensa che noi possiamo tornare a come dire un mercato del lavoro rigido che non c'è più
Il problema è come la flessibilità non è precaria
Oggi un lavoro un giovane che lavora il socio in una società di affitto lavoro e che lavoro otto mesi in quel modo e poi sta fermo quattro e poi lavoratori otto nel quadro in cui lavorano nessuna forma di tutti di di sostegno di reddito
E allora quel quei quattro mesi di colori e uno precario che non sa come a vivere e o c'è una famiglia da cui va a mangiare sano non sa come lui non funziona così
Io sono perché ci siano le società di affitto lavoro sono perché in quei quattro mesi quel Cristo abbia più di che vivere
Perché se no alla fine mi rifiuterà anche la sua sia dall'affitto la giustamente
Quindi tanto questo un welfare che costruisca gli strumenti per far sì che la flessibilità non sia precarietà
Un welfare perché metta a disposizione soprattutto di chi deve entrare nella vita nel lavoro appunto delle giovani generazioni strumenti e promozioni qui voi avete Pallanza tuta sei proposte che io condivido insomma
Noi siamo una società che non promuove l'investimento sui giovani
Se un giovane ha un'idea e va in banca nove su dieci deve avere un mattone
è più importante che abbia mattone piuttosto che un'idea può
No
E quindi è chiaro che questo mortifica perché non abbiamo un sistema di Venture Capital non abbiamo un sistema c'è stato qualche anno fa un'esperienza che qualcuno di voi conosce che evita minimizza
Un gruppo di ragazzi li conosco bene Milano torinesi che ha avuto una buona idea hanno trovato un finanziere Serino Piol che fa questo com'è noto è uno dei pochi che fa peggio il capitano in Italia che le ha finanziate con la Romania prodotto ma se non trovavano piovosa andavano in una banca normale
Se anche perché neanche il figlio ha diritto di fare rivivere
Ma
è stato un incentivo in più diciamo nell'intelligente che si vogliono
Non sentirci vogliono insomma
Poi abbiamo un problema di abbiamo un problema enorme di guardare alla demografia welfare che sia riferito la democrazia reale di questo Paese oggi non è così appartiene al sistema previdenziale
Perché noi viviamo in una società in cui si vive molto di più
Oggi dal
Abbiamo il tre per cento della popolazione secondo il Censimento che a più di ottant'anni il tre per cento da popolazione da più di ottant'anni fa quasi
Un milione ottocento mila persone in Italia
La città più grande di Napoli
La ricerca sta applicando sì sul gene che ossida le cellule si fa diventare vecchi
Il giorno in cui la ricerca riesca a intervenire su questo gene la vita si allunga di trent'anni di colpo perché determina l'arresto del processo di sclerosi di invecchiamento delle cellule
Noi non stiamo pensando la società a questi tempi non la contea noi continuiamo a averla organizzata secondi strumenti di quando uno andava in pensione moriva cinque anni dopo
Lo stesso dibattito sulla sul sistema previdenziale sulle pensioni continua a essere figlio di quella epoca
Perché noi discutiamo unicamente se sia sostenibile o no ed è giusto grande tema nel momento in cui il tempo di vita si allunga discuta della sostenibilità ma al problema della sostenibilità non si risolve un altro gigantesco problema cosa fanno quelli che hanno altri vent'anni di vita davanti
E siccome ciascuno di noi e anche una ricchezza sociale oltre che un individuo
Cioè è un accumulo di esperienza di competenza di sapere di conoscenza di affettività
Che ha una dimensione sociale noi ripensiamo la società in funzione e i suoi moduli di organizzazione in funzione che uno che arriva a sessanta anni va in pensione e ne altrimenti cinque davanti qualcosa faccia per sé e per la vita o no
Questo non è su questo c'è un ritardo gigantesco
Perché evochiamo tutto il problema ma esperienze che comincino affrontare questa operazione sono pochissime
Io ricordo qualche anno fa di essere andato in Canada
C'era una visione dal governo e a a Montreal c'è un grande grande comunità italiana che ha un grande
Se entro Columbus Center
E
Lì tra le tante attività c'è una casa di nove piani per anziani soli autosufficienti della comunità
Al piano terra c'è un asilo nido che viene gestito dagli anziani che stanno nei nove piani sono
Non la metto sul piano sul fatto che costa meno costa di più non so se costa meno costosi
Metto sul fatto che quegli anziani ritrovano una ragione di vita
Quei bambini godono di un patrimonio di affettività che nessun dipendente di potrà smettere lo stesso con la stessa intensità
No allora noi siamo capaci di mettere in pista faccio questo esempio ma quante se ne possono fare in questi anni non a caso tantissime prestazioni dello Stato sociale locale sparsi sono per forme
Di questa natura perché perché in molte prestazioni c'è un contenuto etico c'è una dimensione motivazionale che decisiva
Che decisiva
E allora beh ripensiamo Guelfa di questa natura
Tutto il tema dell'immigrazione è un tema cruciale unico uguali perché gli che includa
E noi oggi abbiamo un un welfare che ha difficoltà includere
Vincendo a Bologna dice
Noi siamo un Paese che ha il più basso tasso di occupazione femminile voi connette te questo dato
Cinquantaquattro donne
Su cento lavorano col fatto che il quarantotto per cento delle famiglie italiane costituito da uno solo che lavora e dica capite perché in Italia c'è un problema di redistribuzione di redditi
E all'epoca della casa per chi è in affitto diventa esclusivo per questo che oggi il reddito individuale in Italia per l'ottanta per cento dei lavoratori dipendenti è tra in una forbice che sta tra il mille cento e mille quattrocento euro
Se appartieni se sei uno che ha quel reddito e se stai nel quarantotto per cento delle famiglie in cui sei tu provvederà una famiglia da solo
E se in affitto e sapendo che oggi un affitto non costa meno di cinquecento seicento euro
Sei a questo
Sei a un gigantesco problema redistributivo non risolto in Italia
E siccome sappiamo tutti che in una condizione di globalizzazione dei mercati e della finanza di moneta unica
Un problema di una redistribuzione di reddito soltanto in in misura parziale può essere risolto da remunerate come di abbancamento monetario
Che tipo di welfare metti che tipo di quegli affari diventa politica redistributiva essenziale in termini di reddito di opportunità di mi
Sapendo appunto che le banlieue parigine si dicono che la coesione sociale non è un lusso la così né sociale condizione per tenere insieme una società
Questo presuppone appunto politiche
E infine
Noi usciamo da questa vicenda questa condizione di stagnazione del Paese se noi ricostruiamo uno Stato moderno
Uno Stato moderno e ripristinare l'imparzialità della pubblica amministrazione che in questi anni è stata devastata
Da uno spoil system
Assoluta di cui no il giornale non si occupa forse bisognerebbe occuparsene
Scoprendo che al ministero dei beni culturali
Si è passati da sette otto direttore generale a quaranta
Ministero che a quaranta direttore generale ministero che non ha nessun direttore generale
Moltiplicazione riduce la funzione chiede
E quindi è un ministero che destinato essere meno efficiente sfasciato eccetera
Significa
Imboccare con forza una politica di decentramento di responsabilità e competenze
Ma non per una ragione ideologica perché in qualsiasi manuale di sociologia spiega che un po'è un problema si due si risolve meno se chi lo deve risolvere più ravvicinato luogo in cui il problema emerge ai cittadini che ne sono del titolare
E perché una una società fondata sull'esattamente una società più democratica perché se io in un comune scopro che ci sono i topi in un asilo nido so con chi prende la vado dal sindaco e quello lì in ventiquattrore provvede scemo di fare di fronte strutture pubbliche di uno Stato che di cui non so chi ha responsabilità o pista novità tutta la verità e si mangiano i bambini
C'è una forma di te di controllo sociale dei cittadini che determina l'efficienza
No e la qualità e la qualità dello stato dei servizi
E naturalmente sono stato flessibile varate da questo punto di vista c'è una battaglia che noi dobbiamo fare molto di più di quanto non abbiamo fatto qui c'è un fatto culturale
In Italia tutte le volte che c'è un problema sfogliate un giornale stamattina tutti i giorni c'è qualcuno che lo propone si propone una legge
Una società moderna che vive in tempo reale non si governa risolvendo ogni problema con una legge perché una legge mediamente si mette due anni essere approvata
E non è vero che la legificazione fattore di efficienza fattore può essere anche fattore di inefficienza ad andare verso una linea di
Radicale delegificazione
Quando l'ho visto la giustizia io ho provato una legge che ha aumentato i magistrati da nove mila dieci mila
C'ho messo un anno tutto l'anno che soltanto ministro siccome sono uno tenace prima di andar via è stata approvata
Ma mi spiegate perché già fare una legge aumentare l'organico quando era asseverato da parte di tutti che erano necessari perché devo fare una legge con un provvedimento amministrativo ricco Risolo il problema no
Fini ci metto un minuto non ci metto un anno
Però badate non è la cultura di questo Paese appunto ogni volta che tu evochi un problema uno dice bisogna fare una legge ogni volta che vado a prendere la porta al parlamento
Due tonnellate di carta di altre proposte di legge che tutti firmiamo io non non ne ho firmato uno nella legislatura
Perché penso che ce n'è troppa violenza
E bisogna ridurre drasticamente
A vantaggio di modalità più flessibili di governo di una società se non c'è una discrasia tra il tempo reale della società il tempo della capacità presso del sistema politico istituzionale di rispondere e in quella divaricazione si produce l'inefficienza
Le minori opportunità e il minor consenso sociale ovviamente
Allora tutto questo che secondo me sono le cose che noi dobbiamo mettere in campo questo è un progetto di governo
Vedo che Luca Ricolfi scrive sulla Stampa che non abbiamo le idee chiare non solo io le ho chiarissime
Però queste cose queste cose qua se vuole vado l'Università di Torino gliele spiego così almeno sono chiare no
Richiede anche un soggetto
E perché e noi e il soggetto non è soltanto delle istituzioni più efficienti e io condivido totalmente le proposte che sono state avanzate per la riprende diciamo il cammino delle riforme istituzionali e di però badate che l'esperienza di questi anni cosa ci dimostra
Che la riforma della assetto costituzionale istituzione del Paese frana se non c'è contemporaneamente la riforma dei soggetti politici che lo devono far vivere questa la contraddizione non risolta di questi anni
E da qui noi siamo partiti nel ragionamento sul partito
Riformista o democratico secondo di come l'espressione che ciascuno più più vedo che adesso c'è qualcuno che dice riformista e democratico va bene così
Ma non mi non non mi sono mai innamorato delle parole qual è il tema
Vediamo qual è il tema
Il tema è che una democrazia bipolare ha bisogno di un di una Geografia di soggetti politici funzionale a una dialettica bipolare questo il tema
E se io guardo al bipolarismo dove consolidato in Europa il sistema politico bipolare dappertutto
Ed è titolare però dappertutto di coalizione
Nelle battute punto quando si discute di politica un po'al bar sport dice facciamo come d'altra parte i due partiti due partiti in Europa non ci sono insomma a parte
A nessuna parte
In Olanda son diciassette in Austria quelli Parlamento in Austria sono sei in Germania sono sei in Francia sono due blocchi ciascuno dei quale fatto da parecchi molti più di sei
In Svezia sono sette otto quindi perfino in Gran Bretagna che sistema bipolare per eccellenza bipartitico non è di partitico perché non solo se il Partito liberaldemocratico poi ci sono i partiti nazionalisti gallese scozzese eccetera eccetera quindi
Il sistema in Europa di polare di coalizione poi naturalmente la storia di ogni Paese fa sì che quelle coalizioni siano diverse la dialettica della salma come asset a un sistema bipolare di coalizione con una caratteristica però
Che cos'è che rende negli altri Paesi il sistema bipolare di coalizione funzionante
Il fatto che i due blocchi sia quello progressista sia quello conservatore hanno come elemento caratterizzante di essere guidati da una forza principale grande
Che essendo di vasto consenso elettorale di Vasto radicamento sociale di grande forte quindi anche come dire diffuso radicato e affidabile per questo dalla coalizione solidità e determina coesione
Quello che in Italia
Ha reso debole le coalizioni e questo punto guardate la crisi del centrodestra confermo esattamente questo perché il momento felice del centrodestra quando nel due mila uno ha vinto le elezioni è stato quando quella coalizione aveva una forza principale grande robusta
Che determina la coesione all'intera alleanza quando Forza Italia aveva più del cinquanta per cento dei voti di tutto il centrodestra il centrodestra era solido e coeso quando Forza Italia cioè il pilastro principale ha cominciato a incrinarsi perdendo voti
Sì mese dopo mese lezione dopo lezione setole stato pallino
E il problema del centrosinistra esattamente questo una coalizione di dieci
Perché tanti siamo
E probabilmente possiamo diventati più perché c'è il Nuovo PSI ricollocazione di Pannella e ricollocazione e alla fine possiamo diventare anche dodici
Ho quattordici perché tredici a tavola non ci si siede appunto capo dodici o qualche
è chiaro che il problema della coesione di un'alleanza di quelle dimensioni diventa rilevantissimo per il funzionamento di quell'alleanza e per il funzionamento del sistema bipolare e tutto il Polo Ranghetti per imporre come tali
Al centrosinistra che ha questa articolazione un soggetto politico principale è forte è che sia l'elemento di coesione di solidità di affidabilità di guida e dividerci
Questo è l'obiettivo
E questa cosa qui la fai soltanto a partire da che cosa dal fare incontrare le diverse culture riformiste di questo Paese che venendo da storie percorsi linguaggi esperienze riversa però via via proprio nel loro cammino hanno maturato
Modi di essere che ne consentono un incontro e un'integrazione progressi
Perché qui è venuto letta e qui venuto Bersani cosa divide letta e Bersani la storia li divide molto ma quando parlano letta e Bersani sono molto più affine di quanto non lo fossero le storie che si portano prossime storie che si portano Vespa
E quindi questo processo questo processo ha questo senso
L'Ulivo e questi
Unico è il passaggio essenziale per mettere in esame questo processo che continuando a parità la costruzione di un soggetto definiremo anche come deve chiamarsi
Le primarie ci dicono questo
E io penso che questo è quello che noi dobbiamo fa
E il nostro ruolo di principale forza del centrosinistra italiano esattamente questo quello di essere come dire un agente positivo di questo processo politico di questo progetto politico in rete
Oggi i DS stanno in una condizione di relativa buona salute dico relativa su un passante prudente e poi la buona salute non c'è mai una volta per tutte ma certamente non siamo nella condizione del due mila e uno
Abbiamo superato tutte le difficoltà le crisi la sconfitta eccetera
Merito naturalmente di tantissima nostra gente ma c'è stata una caratteristica che ci ha consentito insieme ad altre non l'unica ma questa contatto
Che noi in questi cinque anni ci siamo presentati costantemente gli italiani come una forza che lavorava per L'Unità
E che molto spesso era disposta a fare un passo indietro rispetto sue legittime aspettative in nome del favorire un processo unitario
Perché queste incontrava la domanda dei cittadini
Perché la domanda una domanda di unità e una forza è è riconosciuta se non rinuncia come non rinunciamo neanche per un istante alla nostra identità di una grande forza socialdemocratica come oggi siamo ma facciamo vivere queste identità dentro
Una dimensione unitaria per costruire le condizioni di un progetto politico e di una soggettività che la incarni che corrisponde a quella domanda di unità dei cittadini
Tutto questo finito davvero si fa se noi chiamiamo a far tutte queste cose qui
Energie che nella società ci so da questo punto di vista le primarie sono stato importantissime per questo
Perché le primarie sono state la dimostrazione di un felice incontro che si può realizzare tra politica e società tra partiti e cittadini
E ci dice quale patrimonio gigantesco di risorse c'è in termini di umani
Che spesso la politica non è in grado di attivare quindi
Ovviamente plaudo iniziativa come la vostra che ha l'obiettivo di come dire costruire un rapporto con una generazione che si interroga sul suo futuro sulla sue
Sulla sua vita che se la gioca
E che spesso trova come dire difficoltà
A Fasano neanche neanche soltanto farsi rappresaglia rappresentasse ma farsi ascoltare a vedere recepite le proprie istanze noi siamo una società nella quale tendenzialmente tra chi sta dietro una porta e spinge per aprirle chi sta da questa parte che il Thiene cerca di tenerla chiusa
Siamo una società nella quale più forte quello che la tiene chiusa che quello che spinge per aprire
E la politica spesso ha dato questa diciamo si è messa nella stessa logica noi dobbiamo costruire le condizioni la politica apre apra moltissimo gran bisogno di
Appunto mobilitare energie e risorse
Perché tra l'altro solo così noi siamo capaci di dare risposte anche drammatici problemi io penso a Locri dove andrò domani
Critico il quei migliaia e migliaia di ragazzi che hanno sfilato Locri così chiedo sì chiedo di non essere lasciati soli si chiedono di vede le risposte ci chiedono di
Davide gli strumenti perché possano costruirsi una vita diversa da quella che in quella terra fin qui hanno vissuto conosciuto
Io penso che noi abbiam bisogno proprio di e da questo punto di vista sta dentro questo anche un rinnovamento generazionale certo
Segnalazioni si succedono
La vita al resto e vale anche per la politica e noi siamo un Paese nel quale come dire la capacità di fare entrare nuove generazione nel circuito politico istituzionale non è semplice spesso anzi molto difficoltoso io penso che noi come partito dobbiamo assumerci questa con coraggio questo anche questo compito
Di aprire come abbiamo fatto e continuiamo a fare
Adesso il partito che con più determinazione e convinzione si batte per la parità di di genere in politica
Dobbiamo farlo tanto più vasto momento in cui questo tema torna a essere un tema importante cruciale ed è cruciale non non solo per la politica per la vita della dannazione
Le donne sono il cinquantaquattro per cento la popolazione italiane sono il nove per cento in Parlamento una democrazia che rappresenta cinquantaquattro con nove una democrazia zoppa questo il tema
Del tema
Che noi dobbiamo
E così non doveva essere un partito che promuove apre e a partire da da sé dal suo modo di essere dalle sue strutture dei suoi livelli di responsabilità è capace di costruire le condizioni perché nuove generazioni prendano nelle mani il Paese ma lo stiamo facendo quaranta per cento dei segretari provinciali dei DS ha meno di quarant'anni questo nome
è una generazione nuova sta bene
Spero nel giro di poco tempo che siamo il cento per cento
E che ci sono le condizioni punto costruire
Sempre di più il fatto che
Perché una generazione che assume responsabilità pochi politica e l'aspetto come dire la rappresentazione di una generazione che ha responsabilità nella società se non costruiamo questo questa
Corrispondenza resta Sintonia noi imponiamo la politica mortifichiamo delle energie e delle risorse ecco quindi io penso che l'Italia ce la farà come dite voi e ce la farà grazie a soprattutto a quello che sarete in grado di costruire voi grazie