Incontro con Marina Sereni e Franco Monaco

Buonasera a tutti
Ci scusiamo per il leggero ritardo sì Luciano ma abbassa leggermente
Grazie
Dunque questa sera parleremo dell'Italia del futuro e delle scelte lo faremo con Giuliano Giubilei giornalista RAI che intervisterà
è una che vuole Franco Monaco gruppo Ulivo Camera dei deputati e l'onorevole Marina Sereni vicepresidente il gruppo Livo alla Camera dei deputati
Il futuro le scelte è ovvio che la domanda più consueta in questo momento
Che viene anche dagli elettori e del perché in questa circostanza politica in questo momento politico sia veri la necessità di arrivare a costruire se vogliamo il nuovo soggetto politico è ovvio che il cambio di governo nella sua è stato soltanto il cambio della classe dirigente uno di nomina dei personaggi ma governare significa avere un'idea di costruzione di un modello di società e quindi l'idea dell'Italia anche
E soprattutto noi stiamo dimostrando penso che in questi giorni significa anche questa per ricollocare l'Italia all'interno di un modello quindi di una scelta riformista che porta oggi l'Italia assumerà anche un nuovo ruolo all'interno dell'Europa e anche nella nuova collocazione mondiali
Accanto a questo è ovvio che l'azione di governo dovrà cercare di Pier minare
Portando dall'interno della concretezza della società e del vivere sociale quelli che sono i valori fondanti tra libertate la solidarietà sociali della giustizia dell'uguaglianza di diritti umani
Proprio per cercare di ricostruire un modello che si allontana dal modello sociale oggi presenti Dellomo solido
Individualista verso la costruzione di quello che ne pensiamo sia e debba essere una un modello di società riformista quindi portando a compimento una scelta riformista della società italiana
Ed è per questo che abbiamo già sperimentato in mille novecentonovantasei con il governo dell'Ulivo che l'azione di governo da sola
Non può essere lasciata sola ma che abbiamo bisogno di costruirsi di costruire un nuovo soggetto politico riformista
Un soggetto che sia in grado di interpretare anche di perseguire questa scelta cercando ovviamente la domanda anche che molti si fanno e anche noi a niente ero delle nostre feste dell'Unità questa viene un po'concussione chiamo cercato di costruire l'OPEC di dibattito anche i nobili discussioni e quali soggetto politico nuovo e come arrivare a questo soggetto sicuramente non può essere un'operazione di nomenclatura non può essere operazioni di vertice di classi dirigenti ma va aperta nella società una discussione vera
Dentro la sfida italiana sulla società italiana e che porti e che diventi patrimonio stesso della società italiana questa discussione che dobbiamo far parti dell'altro verso la costruzione di un partito che sia non solo un'alleanza politica un soggetto politico reali
Cercare di leggere questa riscossa deve portare a leggere quelli che sono i mutamenti epocali presenti oggi
Può il trucco ironici politiche culturali
Per arrivare a costruire un soggetto che si andrà di dare risposte a quelle che i suoi nuovi diritti all'inquietudini
Ha il gli aspettative a costruire c'è un modello sociale che dia nuove risposte uno sviluppo economico politico e sociale istituzionali che porti poi questo a un profondo cambiamento delle SA dieci anche culturali della società italiane
Un soggetto politico che nel frattempo aiuti
Anche a porre fine a questa lunga transizione delle istituzioni democratiche
E chiedere i nodi nel profondo
Questa è un po'una sfida aperta che abbiamo e come ogni sfida epocale che ha di fronte il momento in cui deve ricostruire un panorama di ricostruire anche se vogliamo dal fondo una società è ovvio che va fatta
Mai dimenticando il passato perché il passato non si può dimenticare e neanche nella vita individuale delle persone ma sicuramente cercando di non lasciarsi imbrigliare da quegli schermi
Ora quei parametri che hanno con i quali abbiamo letto la società e le istituzioni oggi e soprattutto di Jan dei novecento se questo è il parametro di riferimento quindi attesa per cogliere anche quelle novità e quelle necessità quell'esigenza che ci sono nuove dentro la società italiana
Questa è un po'il tema io adesso darei subito la parole di ringrazia Giuliano Giubilei
Grazie Simona Borioni centro tengono che il tema su cui abbiamo chiamato a discutere due autorevolissimi esponenti della politica nazionale che sono l'onorevole Franco Monaco della Margherita
E Marina Sereni che voi tutti conoscete perché diciamo lavorato per tanti anni a Perugia e adesso è diventata una delle personalità di maggiorenni prestigio delle dei Democratici di sinistra
Quindi sicuramente interpreteremo loro su questi temi sui quali ci ha già stimolato
Simona però io approfittando proporre la presenza di due esponenti dico di così grande rilievo e anche conoscendo diciamo le loro attitudini diciamo politiche vorrei partire diciamo anche da temi diciamo che
Diciamo poi ci arriveremo ovviamente al tema del partito democratico ma temi che sono pure l'attualità di questi giorni anzi di queste ore domani si riunisce il consiglio dei ministri che darà il via alla missione italiana in Libano questa
Partita diciamo è stata molto importante per l'Italia con la con la trattative che hanno portato alla costituzione di una forza di pace si è già detto che l'Italia è tornata a fare
Politica da protagonista sulla scena in internazionale da protagonista e e con autorevolezza non era una partita facile perché come sappiamo l'Italia anche d'Italia anche rischiato
La possibilità di rimanere isolata nel contesto europeo e ecco quindi diciamo vorrei partire da questo da Marina proprio
Sollecitandolo su questo argomento ecco perché la partita del Libano è stata così importante perché è stata anche così
Ma voglio dire una partita di poker però insomma avuto nel momenti anche difficili per l'Italia che abbiamo brillantemente superato insomma
Intanto diciamo che noi siamo alla vigilia di una missione molto complessa molto difficile
Rischiosa certamente sotto il profilo militare ma anche impegnativa e complessa sotto il profilo politico
Si fa grazie ad una determinazione ad una decisione delle Nazioni Unite
Che la comunità internazionale aveva sollecitato che il nostro Paese aveva in qualche modo auspicato costruendo la Conferenza di Roma di qualche settimana fa
Da cui poi è scaturita la riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
E che ha portato a questa dette determinazione e decisione unitaria unanime delle Nazioni Unite
Che cosa è cambiato in questi anni in questi mesi che cosa ci ha consegnato in maniera drammatica questa guerra di trenta giorni trentatré giorni ai confini tra Libano e Israele
Beh intanto ci ha consegnato la il fallimento della strategia degli Stati Uniti in Medio Oriente
Una cosa molto seria
Gli Stati Uniti avevano immaginato dopo l'attentato alle due Torri con in particolar modo con la guerra in Iraq di poter riorganizzare ridefinire le gerarchie
Le relazioni e anche in qualche modo gli assetti geopolitici del Medio Oriente allargando volto lo sguardo dall'Afghanistan appunto alla a Israele e la Palestina
E di poter in qualche modo stabilizzare quest'area
Avevano immaginato che questo fosse l'obiettivo vero della guerra
L'obiettivo vero della guerra in Iraq la guerra in Iraq è andata come abbiamo tutti visto ahimè certamente non c'è più Saddam Hussein ma la situazione irachene quella che ogni giorno siamo costretti a a constatare e soprattutto noi siamo di fronte a un Medioriente che ancora più instabile e ancora più come dire in ebollizione di prima
In particolar modo ci sono due dati il conflitto israeliano palestinese
Come dire sia deteriorato in una maniera drammatica dopo il ritiro da Gaza che israeliani che avrebbe dovuto consentire il riavvio di una trattativa di un negoziato di un percorso in qualche modo concordato tra le parti abbiamo assistito a nuove violenza a nuovi hanno via attentati per un verso e dall'altra parte ad un'azione repressiva di Strehler molto forte molto molto violenta
E soprattutto siamo di fronte ad un ruolo dell'Iran è che sta via via crescendo
L'Iran
Ha eletto un nuovo alquanto diciamo allarmante per le sue dichiarazioni per i suoi comportamenti Ahmadinejād
La politica che tendeva
So anche i nomi
Le prime volte per dirlo e per i primi le prime volte che era uscito per dirlo in televisione che oserei dire alterare l'antenato ed anche velocemente intanto si sta lo scrivi senza Cais perché piano anche se non lo sai non è iscritto base che tanti ascolti nome lei detta
Abbiamo alleggerito questa questo nodo che invece è un nodo abbastanza preoccupante un grande Paese come diranno un Paese musulmano non arabo
Che viene diciamo consegnato nelle mani di una di una gruppo dirigente integralista di una teocrazia
Ideologicamente molto molto pericolosa che da una parte appunto dichiara di voler cancellare Israele dalla carta geografica ma dall'altra sembra impegnata nella costruzione di armi nucleari
Questo grande potere di dell'Iran in qualche modo a che fare anche con la vicenda iraniana irachena in Iraq c'è un Governo che comunque ha una maggioranza scita
è vero che gli sciiti iracheni non sono esattamente come gli Sciti iraniani è anche vero che nel periodo della dittatura disarmati di Saddam Hussein e quelle forze erano in esilio in Iran
E quindi è certo che c'è un legame comunque tra una parte consistente della classe dirigente uscita di oggi in Iraq con l'Iran e dall'altro appunto abbiamo visto esplodere la vicenda libanese con gli attacchi di hezbollah verso verso Israele con i razzi con appunto un'altra formazione uno Stato nello Stato come qualcuno ha detto che risponde molto di più alle intenzioni della Siria e dell'Iran che non alle dinamiche appunto interni a uno stato inesistente come quello libanese
Ora di fronte a questa drammatica crisi questa drammatica crisi quello che emerge che la strategia unilaterale degli Stati Uniti per un verso ma anche di Israele per l'altro Israele ha deciso unilateralmente di ritirarsi
Da Gaza aveva deciso
Nel due mila unilateralmente di ritirarsi dal Libano
Quindi una strategia fondata non sul dialogo non sul negoziato non sulla trattativa ma su un un impianto unilateralista che aveva diviso l'Europa che aveva diviso la comunità internazionale che aveva messo in un angolo le Nazioni Unite
Oggi sembra essere come dire
Possibile un superamento di questa strategia per un'altra ipotesi un'ipotesi che ritorna dare la parola alle Nazioni Unite con tutti i limiti delle Nazioni Unite
All'Europa che riesce ad unirsi in una strategia comune indipendentemente dal fatto che poi alcune forze alcuni Paesi parteciperanno direttamente alla forza multinazionale altri parteciperanno in altre forme in altri modi alle iniziative internazionale il Libano insomma sostanzialmente c'è una novità importante
C'è una possibilità la possibilità di ricco cominciare una stagione di negoziato di trattativa di dialogo che però ha bisogno in questo momento di una forza di polizia internazionale la missione internazionale va letta così non è fine a se stessa
La missione internazionale che domani il Consiglio dei ministri
Delibererà per quanto riguarda la partecipazione dei militari italiani assenso in quanto funzionale ad un obiettivo più grande quello di ricominciare a discutere a parlare di come si dà stabilità e pace al Medioriente l'Italia ha giocato un ruolo molto forte io
In queste ore ci sono Bondi e Cicchitto scatenati quindi bisogna mazzette nere bassi i toni perché altrimenti chissà che succede
Io non voglio usare toni trionfalistici però l'Italia ha saputo in questo contesto il governo Prodi i ministri D'Alema e Parisi hanno saputo in questo contesto fare
Una cosa che il governo precedente non solo non aveva saputo fare ma non aveva voluto fare a vere la capacità di dialogare con tutte le parti
Con Israele ma anche con il mondo arabo con i palestinesi con gli altri Paesi arabi dell'area e avere la capacità di discutere dialogare con gli Stati Uniti intanto su una posizione di pari dignità
E poi anche con un impianto europeo se c'è un punto di criticità di rottura che la politica di Berlusconi e del suo governo dei suoi governi ha avuto in politica essa per quanto riguarda l'Italia è stata esattamente questo avere abbandonato la dimensione europea noi abbiamo in pochi mesi
Ripreso in mano un rapporto con tutta l'Europa anche grazie allo straordinario
Come dire la straordinaria immagine e la straordinaria capacità di Romano Prodi dopo la sua esperienza
Europea lasciamo a Monaco e abbiamo anche saputo dialogare con gli Stati Uniti non con il cappello in mano non con le pacche sulle spalle ma facendo un ragionamento di pari dignità e di pari e di pari capacità di iniziativa fermo qua
Diceva Monaco che uno de una delle attacca
Lo possiamo dire
è uno dei dati positivi di queste settimane anche che è scoppiata la pace tra Prodi D'Alema e Parisi che se un'altra data
Ecco tra i neri di allora l'alcol accennava anche Marina
Tre meriti che vanno ascritti al Governo italiano e approdi in particolare quello di aver come dire stanato l'Europa costretta in qualche modo a venir fuori ancora due domande Bona coraggio sarà diciamo ecco che cosa può dare l'Europa i diciamo per la soluzione di questa crisi e seconda domanda sarà un protagonismo durevole oppure sarà un un fuoco di paglia che poi diciamo rischia di rientrare quando la situazione magari diventa come purtroppo è possibile più più complicata
E poi volevo fare una domanda che anche una battuta
In un mese e mezzo abbiamo dato due batoste alla Francia la prima ai campionati mondiali adesso costringendo Chirac a rivedere la sua posizione sulla sulla convinciamo sulla composizione della forza francese anche
Ma dunque adesso
Lei rivela anche le battute sdrammatizza anti invece abbiamo a che fare con un dramma e quindi
Io direi niente trionfalismo l'ha detto già Marina
E anche nessuna come posso dire infantili Istica competizione tra l'Italia la Francia
Devo dire che come sempre in questi casi come cibo né si può dire certo ci sono state discussioni
Dentro ciascun Paese europeo è tra i Paesi europei
E grazie a Dio maturata poi una sintesi diciamo convincente soprattutto un impegno politico e militare comune
Però il problema è tutto davanti a noi ecco siccome in esordio mi diceva ne siamo usciti brillantemente da questo passaggio ma il problema è tutto davanti a noi dobbiamo ad avere il senso delle proporzioni e anche del dramma che sta davanti a noi
In questa partita io dico ci giochiamo quattro sfide insieme e scusate se è poco la prima è quella che è l'oggetto formale di questa crisi
E cioè appunto la speranza l'obiettivo al proposito
Di produrre una pace stabile
In quella regione come posso dire strategica del mondo quello sì è il vulcano del mondo non il vulcano di Berlusconi
Quella sì è la madre diciamo di tutte le guerre
In qualche modo in essa si ricapitolo non può i problemi del nostro tempo quindi il primo è
Provarci con impegno dell'intera comunità internazionale a mettere dicevo a produrre una pace giusta e una pace stabile in quell'area strategica del mondo la seconda sfida è
Ripeto le cosa di Marina è l'ONU perché per la prima volta diciamo in presa diretta e con una missione come si dice non solo sotto l'egida dell'ONU
Ma diciamo operativamente sotto la responsabilità dell'ONU ci si prova appunto a intervenire in una situazione così conflittuale così critica
Quindi è in gioco la credibilità dell'ONU
Il terzo è in gioco il protagonismo dell'Europa anche sotto questo profilo forse è la prima volta che così concordemente l'Europa ci mette del suo
E da ultimo appunto il ruolo guida in qualche modo che ha giocato e che giocherà a quanto sembra anche dal punto di vista del comando diciamo sul terreno l'Italia a questo fine
Qui ci giochiamo questa le quattro sfide dei diciamo c'è poi una sfida che riguarda un po'il nostro schieramento diciamo così l'Unione nel suo complesso non in verità
Avevamo un po'scommesso diciamo era una delle stelle polari diciamo così della del nostro programma e soprattutto della nostra politica estera
Era la scommessa sulla come posso dire sul molti realismo Fumu sul multilateralismo
In opposizione all'unilateralismo americano era la scommessa sul protagonismo delle istituzioni sovranazionale suo ripristino di una politica di ispirazione europeista e anche di dialogo euromediterraneo di rapporto privilegiato con i paesi che si affacciano sul Mediterraneo e più in genere anche con i Paesi arabi che facevano parte in verità della più alta della più nobile tradizione dalla politica estera italiana rispetto alla quale il governo Berlusconi e lo diciamo senza enfasi polemica aveva prodotto un deragliamento
Forse il profilo di maggiore discontinuità del Governo dello scoglio rispetto alla tradizione e la cultura politica italiana era esattamente questo
Ecco io dico dentro questa partita effettivamente noi ci giochiamo molte appunto molte sfide
Sono effettivamente un po'curioso e devo dire anche centri che ha diciamo la pure un po'strumentale le Riserve le obiezioni che vengono dall'altro campo
Devo dire che sono più un po'rituali anche oltre che un po'strumentale perché poi quando io ho ragione di ritenere e me lo auguro che quando andremo a un voto in Parlamento che peraltro fa seguito un primo foto quello espresso dalle Commissioni riunite esteri e difesa di Camera e Senato il diciotto di agosto quando siamo stati giustamente precettati per dare
Un primo segnale al governo un primo mandato al governo si disse allora oggi ci esprimiamo sul se
Più avanti ci esprimeremo sul come e quando disporremo di tutti gli elementi oggi
Grossomodo disponiamo di tutti gli elementi ricordate la la catena di comando le regole di ingaggio una più precisa determinazione del mandato
Ecco anche allora abbiamo registrato e abbiamo registrato positivamente diciamo ci fa piacere
Perché la delicatezza e la complessità e anche l'elemento di rischio di questa missione in qualche modo ci conduce
A come posso dire a propiziare un sostegno largo il più largo possibile da parte di tutte le forze parlamentari e tuttavia effettivamente fioriscono Riserve devo dire appunto
Tu menzionati alcuni rappresentanti troppo lezione ma imposto lo mentale è difficile argomentare in pubblico riserve su questa missione dopo avere sostenuto la missione in Iraq no e che non solo perché era una missione a valle come posso dire di una guerra
Perché si è che che oggi possiamo a tutti gli affetti devo dire tutto l'opinione pubblica un po'internazionale riconosce che è stato un tragico errore diciamo da cui ancora non si riesce
E una visione che fu concepita sulla base del presupposto che la guerra fosse finita vi ricordate questo era il presupposto una guerra vista dalla quale il nostro governo adottò con la formula che fu un capolavoro di ipocrisia
Non belligeranti ma non neutrale ancora io me la ricordo non belligeranti ma non ne ho tre insomma è difficile dopo avere sostenuto quella missione eccepire su una missione che ha tutti i requisiti di una missione che risponde a un criterio un principio ha un'ispirazione di carattere multilaterale
Multilaterale
E
Devo dire anche lo dico perché siamo qui a Perugia il giorno dopo dalla trauma arciera straordinaria Perugia-Assisi diciamolo anche ragionando per quel che riguarda il nostro campo la circostanza che si sia prodotto e non era così scontato
Alla vigilia non era così scontato eravamo tutti un po'in apprensione su questo
Un consenso unanime dentro il nostro schieramento rispetto a questa missione è un come posso dire un risultato da ascrivere Igiaba iscrivere nelle voci attive e non era un risultato per l'appunto scontato io lo interpreto come indizio espressione della maturità politica della sinistra italiana del centrosinistra italiano
E anche del del movimento per la pace perché a parte qualche voce qualche isolata voce dissenziente legittima devo dire che anche devo dire non da quest'anno se lo scorso anno io lo registrare la circostanza che la marcia Perugia-Assisi metà tema l'ONU mi pare questo era il l'oggetto il tema dalla scorsa e oggi in qualche modo mostri di apprezzare una missione internazionale sotto l'esile sotto la responsabilità attive operativa dell'ONU
A mio avviso testimoni anche un come posso dire e rappresenta l'inizio della della maturità politica di rete la maturità della cultura politica complessiva del nostro Paese che lo dobbiamo registrare un attivo
Cioè la consapevolezza la dico così che il nostro articolo undici della Costituzione
Interpretato in termini dinamici un po'evolutivi
Perché nel e storicamente situati è un articolo che certamente e provvidenzialmente ripudia la guerra come recita la prima proposizione ripudia la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti
Ma che nella sua seconda proposizione mi han fatto osservare i giuristi che non sono due commi sono due proposizioni a rimarcare come posso dire l'integrazione delle due parti dell'articolo dell'articolo undici impegna appunto la Repubblica italiana
A investire a sostenere accedere si direbbe quote di sovranità
Alle istituzioni sovranazionali preposti al perseguimento della sicurezza della giustizia e della parte della pace del mondo ahimè in certe condizioni estreme e questa lo è anche attraverso un intervento attivo anche attraverso il ricorso alla forza
E nella forma appunto che si conviene alla comunità internazionale più nella forma diciamola così alla buona della polizia internazionale che c'erto non ha a che vedere nulla con
Con il concetto di guerra e tanto meno di guerra offensiva io penso che questo sia da interpretare come appunto un segnale un indizio di un processo di maturazione della cultura politica complessiva del nostro Paese
E anche del movimento pacifista
Marina Sereni per il Pd Sereni primavera toccato il tema che tema che se non è cruciale ovvero il ruolo sempre più importante su quella scena che assunto ormai tiranna proprio oggi ho letto l'intervista di D'Alema
In cui i nostri visto degli esteri dice che l'Italia essendo tra l'altro uno dei principali partner economici di Teheran dovrebbe provare a trattare con con quel Paese incerto liberò la partita tra pericoli nucleari tra queste grandi strategie del gioco pur geopolitiche
Molto complessa
Sì la la richiesta di D'Alema è più che giustificata io voglio ricordare a chi ci ascolta che quando di tre Paesi europei Francia Germania e mi pare in Spagna
Si recarono in Iran per tentare di aprire il negoziato con il governo iraniano sulla questione del nucleare
Noi eravamo presidenti di turno dell'Unione Europea
Cioè l'Italia venne esclusa da una iniziativa politico-diplomatica di tre Paesi europei nel momento in cui eravamo presidenti di turno
L'Italia è un forte diciamo partner economico del dell'Iran Noemi il governo fu proprio il governo D'Alema mi pare della legislatura di due legislature fa a riaprire canali diplomatici allora
Al governo dell'Iran c'erano le forze cosiddette riformiste che purtroppo troppo poco abbiamo sostenuto nel loro un tentativo riformista in quel Paese tant'è che poi hanno perso diciamo drammaticamente le successive
Elezioni insomma io credo che la richiesta di D'Alema sia giusta intanto perché noi abbiamo delle relazioni non dico delle buone relazioni con Teheran abbiamo delle relazioni con quel Paese abbiamo delle relazioni diplomatiche abbiamo un forte interscambio economico
Siamo impegnati in prima in prima fila in questa missione in Libano
Ed è chiaro che uno dei punti diciamo della e la possibilità di successo della missione in Libano eh l'atteggiamento che avranno due paesi di quell'aria da una parte l'Iran e dall'altra la Siria quindi è giusto che l'Italia chieda di poter far parte non da sola ma di poter far parte insieme ad altri paesi europei di una Pasco forse che si misuri con il negoziato con l'Iran un negoziato delicato certamente perché mentre noi dobbiamo come dire
Evitare in qualsiasi modo che un governo un regime come quello di Teheran possa diventare padrone della bomba atomica dall'altro pub dall'altra parte non c'è nessuna norma che vieta a quel paese di creare la tecnologia per avere il nucleare civile
Ed è abbastanza noto che negli ultimi anni le due tecnologie quella militare e quella civile si stanno abbastanza sovrapponendo quindi è molto difficile come dire selezionare quali sono le cose
No accettabili e quali sono le cose invece che devono essere messe sotto controllo ora però è chiaro che l'opzione militare in questo caso totalmente folle
Non è immaginabile nemmeno per un istante che si possa intervenire militarmente nei confronti dell'Iran per impedire che questo Paese faccia l'avvocato non è immaginabile perché si tratterebbe di una di un conflitto devastante tra l'altro credo in termini di comunità internazionale ci sarebbe una reazione molto forte della Russia
Perché la Russia di Putin ha un rapporto molto stretto molto forte con conterrà per ragioni geopolitiche per ragioni economiche qui sarebbe troppo lungo approfondire quindi quello che voglio dire è che la diplomazia e la politica sono l'unica arma vera che la comunità internazionale a nelle mani
L'unica arma per controllare spingere sostenere stimolare questo Paese ad evitare avventure nucleari belliche dall'altro versante l'Iran è una società civile molto vivace
Noi non stiamo parlando di un paese nelle mani
Complessivamente nelle mani della teocrazia degli integralisti
Ci sono forze in Iran ci sono intellettualità ci sono studenti ci sono giovani sono donne
Ci sono donne ce la premio Nobel per la pace Shirin Ebadi ci sono forze che sono in grado che possono essere in grado se non li consideriamo degli interlocutori però se noi li sosteniamo se noi costruiamo una politica allora quello che D'Alema rivendica è una possibilità di aiutare la diplomazia internazionale contribuendo ad un processo appunto diplomatico e politico nei confronti di questo Paese
Monaco
Ecco io ho l'impressione che questa guerra che è durata un mese ma è stata
Come tutte le guerre molto luttuoso AGEA a
Avuto veramente come protagonisti da una parte l'esercito israeliano dall'altra Diaz bolla con e con tutto quello che c'è dietro ma che ma almeno questa è la mia impressione che abbia lasciato un po'sullo sfondo il problema palestinese
Allora secondo lei cercò
Si stanno mettendo in modo da in modo delle dinamiche nuove per le quali è quel problema palestinese non è più come si dice si è detto finora il problema dei problemi ma per esempio il problema più grosso diventa quello del rapporto con l'Iran né con la Siria cioè partita una dinamica nuova in Medioriente
Ma dunque partito una dinamica nuova ma non mi pare che questo contraddica la consapevolezza che il problema dei problemi era e resta il triplice diciamo il il conflitto israelo palestinese
Non a caso nella conversazione ultima di Prodi con il segretario generale dell'ONU Annan
Questo è stato ribadito come a rimarcare la consapevolezza che qui ci stiamo occupando di un conflitto che ha una sua autonomia è una sua specificità
Ma diciamo è inimmaginabile di venire a capo di questo conflitto e di produrre una pace giusta e una pace stabile se questa non si estende a tutta l'area
E questo inesorabilmente conduce al cuore al dicevo alla madre di tutte le di tutte le guerre all'epicentro di tutti i conflitti che l'irrisolta ormai diciamo da lunghissimi anni questione palestinese
Devo dire che anche in sede di dibattito parlamentare io ricordo che il vecchio Andreotti
Che pure aveva manifestato sulle prime qualche a riserva e che oggi invece ha annunciato di condividere non solo diciamo la missione italiana ma anche l'indirizzo complessivo dalla politica estera di questo governo
Non faceva che rimarcare la consapevolezza anzi di richiamarci alla consapevolezza di questa gerarchia delle priorità alla radice della diciamo della turbolenza e dei conflitti di quell'area sta ancora una volta è sempre inesorabilmente questa questione che è la questione che noi abitualmente riassumiamo un po'schematicamente in quella famosa formula sicurezza
Per lo Stato di Israele e diritto a una patria uno strato diciamo da parte del popolo palestinese fatemi dire allora questo riguarda così completo
Forse era la domanda precedente insomma e io non non amo personalizzare diciamo la politica però è vero che in questa fase i nostri tre amici sopramenzionate diciamo sia prodotto una sinergia utile
Prodi effettivamente ci ha messo diciamo quel patrimonio di relazioni internazionali che ha accumulato nel tempo prima da presidente del consiglio e ha di più diciamo alla guida dalla Commissione europea
D'Alema tenuto la linea ecco io devo dire che è stato molto bravo nell'audizione diciamo delle commissioni riunite e non era in una condizione facile perché era sotto tiro era una linea che non era così pacifica
Anche se era facile sostenere che era esattamente la linea dell'Europa non era la linea di Massimo D'Alema del governo italiano era corrispondeva esattamente diressi nelle edicole a quel nove e a quella che era l'Indirizzo concorde dell'Unione Europea
E starei per dire anche dalla Santa Sede in qualche modo che nei suoi pronunciamenti ha dato mostra diciamo di condividere questo punto di vista anche in quel rilievo critico che è la questione su cui sono state mosse delle critiche a D'Alema e al Governo in genere di una sorta di sbilanciamento diciamo di un deroga rispetto al principio dalle quindici peraltro contestato delle qui delle quindici danza delle criticità
Beh insomma lì era è difficile con
Lo dico proprio dal punto di vista della sicurezza dello Stato di Israele
è difficile diciamo non osservare perché questo ha fatto il Governo italiano D'Alema in testa che sul la reazione diciamo del governo israeliano sia stata una reazione sproporzionata
Espressione appunto che non è del governo italiano ma che dell'Unione europea e anche dicevo dalla Santa Sede e che essa nuoce esattamente al fine dall'obiettivo di assicurare di garantire come dire l'esistenza evidentemente ma anche la sicurezza dello Stato di Israele
E non è un caso che oggi si sia aperta diciamo una vivace discussione
è un è un familismo diciamo che oggi il governo italiano sia in crisi contestato diciamolo e per onore di verità su un fronte e sull'altro
Eh appunto dal punto di vista dalla sua strategia politico-militare perché l'esito è difficile contestare che a consuntivo questa diciamo conflitto
Ha prodotto danni anche esattamente dal punto di vista della sicurezza d'Israele
Che diciamo è conosciamo la sua condizione il suo isolamento dentro il mondo arabo
E che certamente ha acuito diciamo le tensioni in quel mondo
E ha messo ulteriormente a rischio la sicurezza dello Stato di Israele
E poi devo dire che un contributo l'ho dato anche il mio amico Arturo Parisi perché il ciclo seguita un po'da vicino naturalmente lui aveva a che fare con il problema dei vertici militari
I quali vertici militari per una per un verso sono inclini anche come posso dire a attivismo
Sensata partire bene che si parta per altro verso domandano rassicurazione garanzie
E da questo punto di vista ha giovato diciamo
A produrre quel binomio che credo sia Tano D'Alema evocare determinazione ma anche prudenza
E che ha fatto sì che in queste settimane si siano prodotti soprattutto in sede di nazioni Unite
Quei chiarimenti e ci siano state date quelle rassicurazioni a te a come posso dire a confidare che questa missione possa riuscire
Dal punto di vista dell'efficacia e anche naturalmente dal punto di vista dalla sicurezza dei nostri militari appunto una
Ulteriore precisazione del mandato una ulteriore precisazione delle regole d'ingaggio una un ulteriore
Precisazione per quanto riguarda la catena di comando
Da questo punto di vista possiamo dire che pura attraverso qualche passaggio anche competitivo diciamolo pure tuttavia ha dominato la cooperazione anche con la Francia
Perché che la Francia abbia domandato ulteriori garanzie
Prima di come dire di
Dare il proprio via libera diciamo e di abbandonare le sue riserve le sue esitazioni tutto sommato a consuntivo sia rimotivare atto utile alla causa io ho ragione di ritenere che il rapporto diciamo
Tra Italia e Francia dentro la missione sarà a tutti gli effetti un rapporto di cooperazione intanto perché si ha a che fare con un bene mille volte più grande di noi del nostro prestigio nazionale che il bene della pace
E poi perché abbiamo a che fare con governi a Dio piacendo che hanno la testa sulle spalle ecco io la dico alla buona un po'così
Noi abbiamo avuto qualche piccola polemica in pericoloso con la discussione rispetto ad altre circostanze rose e fiori
Quando io ho avuto anche un piccolo scambio col mio amico e collega Castagnetti cioè
Quando noi abbiamo avuto la e la responsabilità di dare mostra di un di più di determinazione uso esattamente il termine
Cioè noi abbiamo e impegnato dieci giorni forse due settimane non per fare i primi della classe
Ma nella consapevolezza che almeno sul se
Fatto salvo l'approfondimento del come dovessimo essere risoluti
Perché se tutti i Paesi avessero adottato qui lo possiamo dire criticamente alla strategia della Francia o appunto di altri paesi di dare una disponibilità condizionata all'insegna dell'attendismo
Questo è il merito semmai dell'Italia del governo italiano
Probabilmente si sarebbe prodotto un'impasse
Ci voleva qualcuno che desse prova di determinazione quello era il tempo come recita un libro della Bibbia l'Ecclesiaste c'è un tempo per la prudenza c'è un tempo per la determinazione quello è stato un tempo io dico provvidenziale in cui l'Italia dando mostra di determinazione in qualche modo sia messo alla testa di un processo che poi giustamente perché poi giustamente sia invocato ma nessuno era diciamo mai avrebbe immaginato che l'Italia potesse reggere da sé la responsabilità di questa missione
Era era giusto invocare una partecipazione organica compiute corale dell'intera Unione Europea che facesse da nerbo dell'intera missione introducendo anche questo elemento di novità dal punto di vista la politica estera comune europea
Tuttavia appunto l'Italia si è accollata questa responsabilità di dare mostra in quelle ore in quei giorni
Appunto lunghi ma intensi giorni
Scusate pochi ma intensi giorni
Appunto di dare mostra che della sua determinazione ad assumersi tutta intera questa responsabilità a mettersi alla testa certamente di un processo decisionale che poi avrebbe inesorabilmente comportato
Come dico una più preciso mandato da parte delle Nazioni Unite e la corresponsabilità da parte dei Paesi dell'Unione europea
Alla il tema di questa serata
L'Italia le scelte il futuro sicuramente
Le scelte in queste ore in questo campo il ruolo dell'Italia nel panorama internazionale dell'Europa sono un argomento di primissimo piano esso però veniamo anche diciamo quello che riguarda un po'più da vicino la politica
Che ha di fronte il centrosinistra in particolare DS e la Margherita
E cioè questa cosa di cui tutti parliamo di cui ci ha parlato anche nell'introduzione
Il partito democratico tra parole tutti lo vogliono ma però mi sembra che dietro le dichiarazioni di principio
Come dire le difficoltà non manchino no ecco partiamo proprio da dall'inizio marine ecco qua a che punto è questo il Progetto quali difficoltà incontra
Progetto ha ha bisogno di avere delle tappe definite noi abbiamo per tre volte negli ultimi due anni proposto agli elettori nella Scheda il simbolo dell'Ulivo
Lo abbiamo fatto partendo da una storia più antica a dire il vero quella del novantasei novantacinque novantasei perché mai l'Ulivo almeno nella testa
Di Romano Prodi è stato semplicemente un'alleanza elettorale ma questo ci porterebbe troppo lontano comunque negli ultimi anni dalle europee
Poi passando attraverso le regionali fino alle elezioni politiche dell'aprile scorso noi abbiamo sottoposto agli elettori questa idea di unificare una parte consistente del centrosinistra la stragrande maggioranza del centrosinistra sotto un unico simbolo questa scelta è stata gradita dagli elettori premiata dagli elettori oltre un terzo dell'elettorato si è rivolto all'Ulivo
è stato un voto anche qualitativamente significativo i giovani le aree urbane i ceti più dinamici cioè la parte più dinamica del Paese ha scelto in grande misura L'Ulivo
Anche arginando diciamo un po'alla sinistra radicale la differenza di alcune forze tra Camera e Senato nasce anche dalla capacità di attrazione dell'Ulivo
Oggi noi siamo come dire di fronte ad un bivio non possiamo più rimanere fermi ad una esperienza elettorale
Dobbiamo scegliere per la prima volta noi abbiamo detto che vogliamo fare un partito non è da molto tempo perché anche nel momento in cui abbiamo scelto la lista unica l'Ulivo eccetera noi non abbiamo mai parlato del partito negli ultimi tempi si è chiarito che stiamo ragionando sulla possibilità sulla necessità mio avviso di trasformare l'esperienza dell'Ulivo da esperienza elettorale a nuova forza politica naturalmente non stiamo parlando di una passeggiata cioè stiamo parlando di un processo molto complesso perché unire tradizioni esperienze e culture persone
Comporta cambiamenti comportarmi comporta andare in mare aperto
Noi abbiamo detto che vogliamo unire le grandi tradizioni riformiste del Paese quella che viene dalla sinistra movimento operaio quella del cattolicesimo democratico del popolarismo ma anche quella laico repubblicana quella liberaldemocratica se vogliamo unire più culture
Riformista del nostro Paese concludendo diciamo così la stagione della guerra fredda nel sistema politico italiano noi abbiamo ereditato abbiamo dircelo noi abbiamo ereditato un sistema politico
Che ha ha avuto più di altri sistemi politici in Europa il peso della divisione del mondo in blocchi un grande partito comunista con un'esperienza molto forte molto originale molto di radicamento e a suo modo riformista e abbiamo avuto uno straordinario partito interclassista come la democrazia cristiana al cui interno naturalmente c'erano forti componenti riformiste appunto prendevano le mosse del popolarismo
Dal cattolicesimo democratico
Quella divisione
Fondamentale e caduta è caduta con il muro di me di Berlino si è aperta una transizione
Che ormai dura da più di un decennio e matura è maturo il tempo di mettere insieme in questo Paese tutti riformisti tutti coloro che pensano come dire che condividono una idea di società un'idea dell'Italia unita del mondo l'idea dell'Europa io parto da qui noi abbiamo già oggi una cultura molto simile
Lo dico perché una delle
Una di esse uno dei freni uno delle paure legittime ripeto è l'idea che ci siano molte cose che ci dividono e io penso che quelle che ci dividono le dobbiamo guardare in faccia le dobbiamo affrontare ci sono anche delle differenze
Ma intanto vediamo quali sono le cose che ci uniscono ci sono grandi questioni sulle quali la cultura politica le idee di fondo i valori i riferimenti ideali che ci sono nella Margherita nei DS ma dico anche appunto in molte altre forze dell'arco riformista che non magari non fanno riferimento a questi due partiti nel nostro Paese sono gli stessi ci unisce un'idea del mercato
Che deve essere in grado di muovere l'economia matite nere anche in conto la solidarietà e l'equità ci unisce un'idea dell'Europa del mondo
Da esso al di là delle battute la l'idea di fondo della politica estera dell'Ulivo nasce dal fatto che condividiamo davvero gli stessi riferimenti la stessa la stessa prospettiva europea soprattutto ci unisce
Anche umiliate le istituzioni della democrazia
La straordinaria vittoria che noi abbiamo avuto il referendum anche inaspettata
No per alcuni versi a referendum costituzionale
Del di giugno c.a. visto però impegnato in una battaglia su sullo stesso profilo non semplicemente il no a quell'orrenda
Riforma costituzionale della destra ma anche alcune proposte alcune idee riformiste appunto che di evoluzione del sistema istituzionale e costituzionali italiano allora
Naturalmente ci sono anche delle preoccupazioni dei dubbi ci sono delle dei punti interrogativi aperti allora penso che per sciogliere questi punti interrogativi bisogna darsi dei luoghi e delle e delle e delle tappe noi faremo il sei o sette sei e sette ottobre
Sì
Sei sette ottobre ad Orvieto
Un seminario nazionale dell'Ulivo è stato già deciso sarà un seminario largo al quale parteciperanno i gruppi dirigenti dei DS della Margherita ma anche una vasta rappresentanza di quella società
Società civile organizzata ma anche penso alle liste civiche penso a tutto quello che si è mosso in questi anni intorno alle primarie intorno all'Ulivo che non appartiene ai partiti organizzati che conosciamo si farà questo
Seminario penso che dal seminario
Debbano uscire debbano uscire almeno come dire due impegni uno a definire tempestivamente una carta dei valori degli intenti adesso che può la chiameremo diversamente perché ognuno ha le sue preferenze insomma
Mettiamo per iscritto appunto le idee che ci uniscono mettiamo cominciamo a scolpire i punti che già oggi fanno parte di un patrimonio comune e la seconda cosa che dobbiamo abbastanza
Rapidamente diciamo cominciare a delineare è un ragionamento una riflessione sulle forme di questo nuovo partito
Sulle regole su come si sta insieme perché dico sulle forme sulle regole
Faccio una Spoon a una un esempio così ci capiamo meglio noi oggi abbiamo fatto i gruppi parlamentari dell'Ulivo alla Cumming alla Camera e al Senato ci siamo dati uno statuto
Franco lo sa perché lo abbiamo approvato poco prima delle vacanze è uno statuto di transizione nel gruppo parlamentare dell'Ulivo a maggioranza non si vota quasi mai
Perché è un gruppo parlamentare formato da centoventicinque circa deputati che appartengono a dei ai DS un'ottantina che appartengono alla Margherita e un certo numero di deputati che non appartengono né all'uno né all'altro partito ed è chiaro che in una geografia di questo genere un semplice voto a maggioranza consegnerebbe ad una sola componente la possibilità di decidere le le linee del gruppo
Abbiamo scelto un'architettura abbastanza complicata di voti a maggioranza qualificata un modo per stare insieme che sia in grado di far maturare anche diciamo una nuova cultura comune no un modo di lavorare comune sapendo che ognuno di noi si porta appresso una storia un modo di lavorare altro esempio abbiamo fatto un'assemblea del gruppo sulle prime linee sulla manovrina sulla Finanziaria tredici interventi dodici DS Spera fragili Tobago è sempre così pietre Sinico non è sempre così un modo di lavorare dei gruppi parlamentari probabilmente Diversi no però probabilmente una una un po'un'organizzazione del lavoro interno anche al gruppo parlamentare che si porta appresso storie e culture diverse esso al di là delle degli esempi e delle battute un ragionamento su come lavoriamo insieme che noi non vogliamo un partito che si trascini
La cultura organizzativa dei DS una cultura organizzativa della Margherita non vogliamo un partito che costruisce una nuova forma della politica
Questo è un una delle ragioni di fondo ce n'è un'altra che è quella di sostenere le riforme ma una delle ragioni di fondo per cui abbiamo bisogno di fare l'Ulivo come partito come forza politica e che dobbiamo dare un segnale di rinnovamento della politica
C'è una fortissima spinta di partecipazione di innovazioni di mobilitazione che non si canalizzati U all'interno dei partiti tradizionali
Che chiede una forma innovativa questa forma innovativa può essere l'Ulivo può essere il partito democratico
Ma dobbiamo dargliela questa forma innovativa allora per esempio dobbiamo rispettare anche le specificità territoriali avere nel territorio una grande capacità di radicamento non è detto che il Partito democratico debba essere uguale dalla Valle d'Aosta
Alla Sicilia potrebbe essere un partito federale dobbiamo fare un partito aperto dobbiamo fare un partito aperti ai giovani alle donne insomma
Dobbiamo cominciare a ragionare su come si sta insieme anche su come apriamo le porte al forze nuove a forze che oggi magari sono nei DS sono nella Margherita oppure sono semplicemente diciamo nell'elettorato di centrosinistra
Naturalmente siccome tu hai detto ci sono anche resistenze certo ci sono anche resistenze
Alcune come dire sono umane
E sono diciamo più frutto di della collocazione individuale degli uni e degli altri diciamola così
Altre sono più collettive più profonde io penso che con le prime dobbiamo fare una battaglia politica scuole secondo non le voglio banalizzare io credo che un partito nuovo si costruisce se risponde a un'esigenza del Paese e se suscita anche un po'di passioni
Allora io vorrei che nel partito nuovo ci fossero intanto tutti quelli che oggi si riconoscono nei DS e tutti quelli che si oggi si riconoscono alla Margherita
Mi dispiacerebbe cominciare un'avventura nuova perdendo qualcuno per strada poi può darsi che alla fine questo accada e non ci possiamo fare niente ma credo che dobbiamo organizzare un percorso un processo delle tappe
Per farsi di non perdere nessuno per strada e quindi dobbiamo unire un po'come per il Medioriente e determinazione
A prudenza determinazione a una ha una capacità di organizzare una forte discussione democratica perché più sarà una forte discussione democratica più saremo come dire aperti e di inclusivi nella discussione anche con coloro che hanno dei dubbi delle incertezze e più noi probabilmente faremo un'azione di davvero di rinnovamento e anche di grande unità nel centrosinistra
Monaco Marini Marina Marina Sereni
Ha parlato di passioni di necessità di fare entrare la società in questo processa ecco però su
Diciamo sullo sfondo rimane il rischio vero dell'alcol no della costruzione di un partito un po'a tavolino cioè che si uniscano due forze politiche importanti radicate nel Paese eccetera ecco come si dice la nomenclatura ma ecco come si è però questo è il rischio vero diciamo no ecco come si evita questo rischio per diciamo arrivare a quel progetto che in nelle grandi linee indicava la Sereni
Ma dunque io non dispongo dalla ricetta
Mi faccia dire una cosa poi arrivo alla domanda resistenza e ci sono anche dissensi
E guai se non ci fossero
Io sono più allarmato talvolta ricordo dalla per esempio
L'ultima assemblea federale che è l'organo più alto diciamo del partito della Margherita in cui la mia preoccupazione era esattamente questa
Che non si manifestassero pubblicamente i dissensi fare un partito nuovo è una cosa così seria che ci sarebbe da sorprendersi e da diffidare qualora dissensi non si manifestassero
Tanto più Barenghi in quella circostanza io ho tessuto l'elogio di Ciriaco De Mita che è l'unico che pubblicamente ha come posso dire enunciato e argomentato
Come posso dire obiezioni e dissensi
Che io so più diffusi di quanto lui non si siano manifestati
E che è bene invece mettere a tema farne oggetto come posso dire di approfondimento di confronto di di appunto di dibattito pubblico dentro i partiti e tra i partiti
A me piace interpretare anche le resistenze di Sensi me che montano ma credo di non sbagliare anche positivamente come l'indizio della consapevolezza che siamo a una stretta decisiva
Abbiamo speso troppe parole e parole impegnative in pubblico a comincerà la campagna elettorale ma anche dopo e abbiamo dato vita all'esperimento
Lo dico qui io non ero così sicuro che l'avremmo fatto per davvero
Li avremmo fatti per davvero i gruppi parlamentari dell'Ulivo perché avendo una qualche esperienza parlamentare so cosa vuol dire fare i gruppi parlamentari comuni
Rinunciando anche agli organigrammi perché vuol dire dice dimagrire dal punto di vista ce ne fa uno anziché due va bene e allora allora quindi
Il mi piace interpretare le resistenze le obiezioni che che vengono formulate e apprezzo soprattutto con la che vengono formulate in pubblico meno quelle che sono diciamo coltivate nel segreto ma puntualmente poi
Affiorano
E come la consapevolezza che siamo alla stretta decisiva come si dice con una immagine che qui o si va avanti o inesorabilmente si va indietro non si può stare fermi
Si può fare la retorica del processo ma il processo deve avere una di chiara direzione di marcia
Una riconoscibile direzione di marcia
Allora
Dico questo qual è il compito che ci attende io lo esprimo con due verbi approfondire allargare approfondire e allargare le ha già evocati Marinali ha già svolto in qualche modo Marie noi dobbiamo prima di tutto aprire un dibattito largo nel Paese intorno ai principi e i valori di riferimento di questo nuovo partito
Questo si farà partire da un seminario un po'curioso perché saranno seicento settecento mille per sont la discusse Minali è un po'la dizione audace diciamo ecco diciamo che sarà una convention diciamo in cui mi auguro però quindi si studino procedure e regole atte a poter discutere per davvero insomma
Dobbiamo appunto e questo è semplicemente l'incipit di un grande dibattito pubblico nel paese circa i principi e i valori differimento di questo nuovo partito e poi allargare come dicevi tu in apertura perché lo diciamo noi ma non vorrei che fosse il punto lo dici lo dicessimo ma poi in qualche modo non lo pratica sì purché non si può risolvere in una fusione io i noi di due partite o in una mera sommatoria delle rispettive nomenclatore e il rischio c'è e il rischio c'è
Come fare io penso che dovremmo
Come posso dire
Cavare dal cassetto l'esperienza delle primarie
Non solo come elemento ispiratissimo
Come elemento ispirati Ivo ma anche come bacino di riferimento io penso che noi dovremo studiare il modo attraverso il quale la base associativa costituente del futuro Partito Democratico
A costituire quella base associativa diciamo che darà vita al futuro Partito Democratico ci vorrà qualche anno inesorabilmente no io al tempo non mi impiccare ai al tempo non implica nella disputa sul tempo sul tempo non mi appassiona meglio fare bene piuttosto che presto e male diciamo così
Attraverso anche un appello nominativo visto che disponiamo gli degli elenchi di coloro che hanno partecipato del alle primarie molti dei quali ci diranno
Perfettamente che non sono interessati a questa proposta ma io ragiono e di ritenere che quelle tre domande io le esprimo così
Che erano come posso dire espresse dentro quel gesto quell'atto della partecipazione alle primarie radunato straordinario abbiamo sbagliato ad archiviarla eh
Direi mente mentalmente prima che praticamente che sono una domanda di partecipazione
Vi segnalo che li par
E ci parlano undici volte tanto gli iscritti a tutti i partiti dell'Unione che abitualmente si attivano per i rispettivi congressi cioè nel tempo dove la massima espansione partecipativa in Terna
Quando si celebrano i congressi e a volte ci vengono anche un po'suo spinti lì ci sono andati anche spontaneamente
Abbastanza spontaneamente
Allora
Quindi domanda di partecipazione
Tom manda di unità
Quelle famose li la metafora delle file metti c'è dico io no in cui si rimescolano annunciata alla ai seggi delle primarie la domanda di governo perché il voto non
Delle primarie ma nelle primarie il voto per Prodi dice il premio dato all'unica mi permetto di dire
Lo possiamo dire oggi proposta compiutamente di governo e non di mera rappresentanza parziale come erano le altre candidature queste tre domande di partecipazione di unità
E quindi vorrei dire meno partiti rispetto ai dieci di quiz dico già semplicemente perché di unità e di governo e di cultura di governo devono sono esattamente le tre bussole del partito democratico e non è un caso che la lista unitaria dell'Ulivo
Se ci avessero dato resta i nostri maggiori di farla anche al Senato forse non saremmo nelle condizioni in cui siamo parentesi
E chiudo perché noi abbiamo rischiato la scissione la scissione dalla Margherita su questa cosa vi segnalo che l'ha letta unitaria dell'Ulivo era già stata archiviata anche per la Camera
E sono le primarie hanno dato la spinta decisiva per ripristinare almeno sulla Camera l'esperimento
Che è in qualche modo l'intera come posso dire il la il laboratorio del del del Partito Democratico appunto le liste unitaria dell'Ulivo come ha da essere questo partito
Intanto un partito dice bene Marina abbiamo ci siamo messi dietro le spalle
Come dire le timidezze lessicali sotto cento la federazione non verità fuori mica con questa cosa la cosa no un partito abbiamo finalmente convenuto che deve trattarsi di un partito
Secondo un partito democratico in due sensi
Non tanto la sezione italiana del Partito Democratico americano semmai deve essere un partito nitidamente italiane semmai con una proiezione europea e qui sappiamo che c'è un problema ci torniamo
Dunque democratico democratico in due sensi sia dal punto di vista del metodo dalla dinamica interna articolo quarantanove dalla Costituzione i partiti dovrebbero essere tutti democratici dal punto di vista del metodo della dinamica interna questo prescrive
La Costituzione all'articolo quarantotto ma democratico anche dal punto di vista dello solo del metodo ma anche del fine l'espansione dei diritti
L'espansione dei diritti diciamola così un di più di eguaglianza e di partecipazione e qui viene il riff Floris non riformista io dico riformatore
Perché mi piace di più riformatore tu evocavi il riformismo cattolico le parole passepartout
Quasi come la sussidiarietà quasi come la laicità son quelle parole come posso dire
Che contribuiscono più la confusione che non la comprensione perché sono abusate solo del trasporto va be'perché riformatore
Perché riformatore suggerisce l'idea che non può essere un partito moderato mentre il riformismo talvolta viene interpretato come la destra il fronte destro del centrosinistra
Questo lo lo vorrei dire anche gli amici del correntone che sono un tono non solo riserve obiezione ma anche dissensi su questo punto
Per quel che mi riguarda il Partito democratico deve essere un partito riformatore
Non la destra del centro sinistra non il centro moderato del centrosinistra ancorché un centro cospicuo diciamo con robusto ma deve a sua volta incorporare istanze di radicalità
Non so se è chiaro
Io stesso mi preoccuperei di un partito democratico inteso come interpretato come quel partito che quasi programmaticamente come posso dire fa il verso al centrodestra non so se è chiaro fa il verso al centrodestra
Ma un partito che appunto riesce a coniugare ecco l'espressione giusta non il moderatismo e neanche la moderazione ma la cultura di governo questa sì la cultura di governo
Ma quel che abbiamo riso ricavi riscontrato di recente prove sulla crisi libanese dimostra che la cultura di governo sta lievitando in tutto il campo del centrosinistra Rifondazione comunista compresa a dire che è un questo è una come posso dire ecco
è contagioso diciamo questa vita questa virtù e contagio cultura di governo e istanze di radicalità
Perché a riformare vuol dire dare forma nuova alla lettera perché riformiste anche Berlusconi
Il problema è la direzione di marcia del cambiamento cambiare in che direzione di un di più di eguaglianza e un di più di partecipazione questo con nota una formazione e riformatrice
Nel centro nel centro sinistra ultima battuta sui gruppi parlamentari e qui ti devo un po'contraddire no potrà dirci avanzare un'istanza
Io sono convinto che dovremo arrivare a però votare anche nei gruppi parlamentari so perfettamente
E mi rendo conto che siano state sagge le ragioni per cui nell'impianto dei gruppi abbiamo dovuto realisticamente responsabilmente tener conto delle componenti ma io penso che diciamo
Contribuiremo a far nascere come posso dire il Partito Democratico o i presupposti del partito democratico quando sperimenteremo anche nella vita dei gruppi una virtuosa
Su trasversalità
Laddove noi misureremo metteremo a verbale e come posso dire accertarci attaccarli
L'altro certifica Reno non mi teneva la parola certifica Remo che effettivamente la trasversalità e già operante noi che siamo lì lo sappiamo che spesso le posizioni sulle politiche diciamo le posizioni di merito sulle politiche sono largamente trasversale
Ai diciamo alle componenti DS Margherita e quindi io penso ma penso che anche Maria sia d'accordo che nei modi e nei tempi che si convengono
All'esigenza anche di rassicurare che non ci sia una componente che egemonizzare un'altra componente ecco perché è utile che lo dica io perché la nostra semmai dovrebbe essere la componente minore che paventa la subalternità non è proprio il mio caso
Perché ho ragione di ritenere che quando cerchiamo saremo chiamati a esprimere ripeto sul merito delle politiche inesorabilmente metteremo a verbale la trasversalità e questa sarà una trasversalità feconda dal punto di vista del processo costituente del Partito democratico
Un intervento ampio il cui l'onorevole Monaco ha spiegato quali sono i cardini del del partito democratico no ma era fondamentale perché penso che ci sia molta curiosità
No anche tre nostri ascoltatori però ecco a proposito della platea
Marina
è chiaro che dal centro sinistra tutte le componenti diciamo di base no i militanti simpatizzanti quelli che lavorano quelli che lavorano festa dell'Unità eccetera
La domanda principale quella di unità no infatti c'è sempre
Molta rabbia quando si vede che il centrosinistra adesso diciamo un po'di meno però nei mesi passati oppure le esperienze passate mostrava grandi segni di divisione la domanda principale a quella di unità quindi tutto sembra diciamo indirizzare anche no dalla base verso una forma partito nove certa ecco però io a te che sei profonda conoscitrice di questo partito che viene dal pc il PD se ora i DS eccetera
Ecco siete sicuri diciamo che i militanti vogliono abbandonare oppure che lo faranno così diciamo allegramente i simboli la storia tutto quello che li lega la loro tradizione che sicuramente non tradizione importantissime grandi se cioè non ci potrebbe anche essere una difficoltà di questo tipo
Io io vengo dal pc io penso che sia stata forse il passaggio più dura è stato quello dal pc al PDS
Noi abbiamo fatto lì una vera abbiamo affrontato un vero travalica un travaglio profondo
Non sarei sincera se dicessi che oggi gran parte dei nostri militanti non vive il passaggio verso il Partito Democratico con lo stesso
Con lo stesso travaglio con le stesse come dire col con la stessa lacerazione anche per lì si si trattava di abbandonare una strada che aveva significato lotte decenni anche come dire
Anche storie gloriose per alcuni per alcuni aspetti per certamente per per molte generazioni allora
Naturalmente c'è nei militanti ci sono tante domande dei militanti sono tanti interrogativi uno è quello che prima descriveva Monaco
Noi non vogliamo andare verso una formazione moderata questo vale per i gruppi dirigenti vale a maggior ragione per i militanti per gli attivisti noi vogliamo fare un partito di sinistra un partito di centrosinistra di sinistra
Poi si si chiama riformatore riformista mezzo
Andiamo alla sostanza noi non vogliamo un partito moderato di centro
Su questo non non ci dobbiamo nascondere suo lo dico un'amicizia che so che che Franco la pensa come me non ci dobbiamo nascondere dietro a un non c'è dubbio che anche dentro
All'aria che sta discutendo dell'Ulivo del partito democratico ci sono opzioni diverse
E torna a parte che torna puntuale come la morte testate la discussione su sto centro moderato che dovrebbe guidare no alla riforma del sistema politico italiano diventa ogni anno c'è qualcuno che scrive quest'anno per la seconda volta Monti vedendo che la la vendetta divina o no
Io penso che sia una discussione sbagliata noi abbiamo bisogno di dare solidità al bipolarismo italiano dobbiamo costruire una grande forza di centro sinistra che non è moderata ma in quanto una forza maggioritaria capace anche di attrarre il voto moderato anche di altre cioè per capirci Chiamparino a Torino non è che lo votano solo quelli di sinistra perché non ci credo che a Torino ci sta il settanta per cento di gente di sinistra
No allora il punto è un altro avere una grande forfora Za che guida il centro sinistra una grande forza che è il baricentro ovvero del centrosinistra come oggi è in Parlamento vivo
Che sia in grado proprio perché ha una vocazione maggioritaria anche di raccogliere dei voti di centro che possono non essere dei voti di appartenenza sono dei voti di opinione
Che si rivolgono ad una forza in grado di dare una prospettiva di governo e magari la volta successiva se ne vanno da un'altra parte e quindi la prima questione che ci chiedono i militanti è chiarite ci dove volete andare quali sono i contorni quali sono gli elementi programmatici ma anche valoriali
Ma anche valoriali io non posso quelli uno delle cose che ci ha fatto soffrire di più in questi mesi è stata la vicenda dalla fecondazione assistita
Ed è stata la vicenda non solo in sé ma l'idea che noi dovessimo in qualche modo a bere
Come dire
Una timidezza una paura di un confronto con la gerarchia cattolica
Io penso che le questioni della laicità non siano un ostacolo insormontabile penso anche che gli aspetti più dagli enti del rapporto tra la politica
E la laicità la politica e le fedi religiose non siano più riconducibili al dibattito tra laici e cattolici di un tempo oggi
Abbiamo diciamo proprio perché siamo di fronte a fenomeni nuovi pensa di immigrazione pensa all'arrivo di nuove fedi pensa all'arrivo di nuovi integralismi il tema è appunto di come la politica combatte l'integralismo e fondamentalismo di tutte le colorazioni diciamo e di tutte le religioni però al di là di questo noi abbiamo per tanti mesi sofferto di fronte alla vicenda della fecondazione assistita dell'idea che fossero inconciliabili le posizioni poi in parlamento al Senato
Siamo riusciti a fare una mozione sulla ricerca sulle cellule staminali che ha consentito al ministro Mussi di andare a Bruxelles al Consiglio europeo
Con un mandato pieno del centrosinistra siamo riusciti a mettere d'accordo la senatrice Binetti con tutti i DS con Rifondazione con l'Italia dei Valori quindi siamo riusciti a fare quello che sembrava sulla carta impossibile allora la politica questo se noi vogliamo come dire costruire un partito nuovo è chiaro che noi ci dobbiamo mettere anche per una strada di ricerca di discussione aperta ma che alla fine circa un punto di vista comune un compromesso una sintesi possibile
C'è poi l'altro nodo che forse bene affrontare che è quello della collocazione internazionale
Che è quello della collocazione internazionale di questo nuovo partito io penso che anche questo è un tema che noi dobbiamo sezionare un po'una questione è il gruppo parlamentare a Strasburgo in Europa
Perché è chiaro che se questo partito lo facciamo
Al due mila e nove dobbiamo essere già prodotti non possiamo fare
Un nuovo partito adesso anch'io non m'impicco sulle date però siccome siamo nel due mila sei penso che fatto tutto un calendario che comprenda dentro i congressi dei partiti eccetera credo che dovremmo essere pronti per le elezioni europee prossime il nodo che dobbiamo assolutamente sciogliere a quello di un gruppo europeo che ci veda tutti insieme
E io credo che questo nodo non sia
Diciamo il più difficile da sciogliere perché i gruppi parlamentari si possono organizzare anche oltre le famiglie politiche
Quindi io penso che si possa ragionare da adesso però cominciando ad affrontare la questione con i socialisti europei
Con il gruppo della l'idea a cui fa fa parte di cui fanno parte i parlamentari della Margherita se ci sono le condizioni per un gruppo europeo che sia insieme dei socialisti e dei democratici
Dei socialisti e dei riformatori perché ci sono anche altre forze in Europa che non sono conservatrici che non vogliono stare nel PPE che non sono liberali e che però non sono nemmeno socialiste quindi dobbiamo trovare le forme un'alleanza altra cosa è la questione della famiglia
Di appartenenza del partito di appartenenza del PSE l'Internazionale socialista dall'altra parte ci sono altre internazionali in questo momento
Il la de la Margherita una serie di relazioni ma non appartiene diciamo ad una delle famiglie
Politiche internazionali io penso che questa cosa sia apparsa avere un tempo più lungo per esempio nell'Internazionale socialista già oggi ci sono forze che non sono socialista
Nell'internazionale democristiana siedono forze che sono nel PPE e che sono conservatrici
Ma ci sono anche forse che sono progressista e la democrazia cristiana cilena che governa insieme alla signora Baccelle parte della Internazionale democristiana
Sta nella stessa internazionale per capirci della sede U
No del dei partiti conservatori europei quindi ci sono come dire nelle famiglie internazionali ci sono
Dei movimenti possibili delle anomalie dei come dire dei rimescolamenti che possiamo mettere in movimento ci sono forze come il partito democratico americano come il partito
Indiano della della grandi come tante altre forze nel mondo democratiche che non appartengono né all'Internazionale democristiana né all'Internazionale socialista quindi ci può essere un lavoro da fare
Però credo che questo lavoro ha bisogno di un po'di iniziativa politica
Di molta diplomazia Esterna e anche bisogno di tempi
Quindi
Cinderella e due questioni decidiamo di lavorare più ravvicinata mente in maniera più cogente su dove collocheremo i nostri parlamentari europei nel due mila nove troviamo una casa nuova diciamo che vada bene per tutti
In parlamento europeo e poi lavoriamo invece con un tempo un po'più disteso anche a col costruire le relazioni internazionali per aderire ad una famiglia che possa essere una famiglia nuova per tutti perché
I nostri compagni ci dicono io non voglio uscire dalla famiglia socialista ed è comprensibile
Indi amici della Margherita ci dicono ma io non sono socialista non mi sento di entrare nella famiglia socialista Castagnetti usa sempre la metafora del matrimonio o della o del PACS no ci ma se facciamo un matrimonio o un PACS
Non andiamo ad abitare a casa
Dei nonni bene è giusto ma kitsch a casa non va nemmeno ad abitare sotto i ponti e quindi bisogna che ci facciamo una casa nuova bisogna davvero che troviamo una casa nuova ecco per trovarla ci c'è bisogno di un bel lavoro da fare io però vorrei tranquillizzare un po'su questa discussione che vorrà anche un po'smitizzare la perché guardate in questi ultimi anni a livello europeo ci sono state due vicende importanti una la guerra in Iraq e l'altra la Costituzione europea
Dobbiamo essere sinceri noi che siamo molto orgogliosi della famiglia socialista però dobbiamo dirci la verità il PSI e si è diviso sulla guerra in Iraq si è diviso sulla Costituzione europea
Allora non possiamo nasconderci dietro a una a una foglia di fico dobbiamo sapere che non vogliamo abbandonare un'identità di sinistra e questo è giusto lo dobbiamo dire tranquillamente perché fa parte di questo dibattito non possiamo pensare che la garanzia di questo sia l'appartenenza a un partito socialista europeo che è un contenitore molto blando diciamo molto poco identitario
Certo però il PDS diciannove ci hanno messo tanto ad entrare nell'Internazionale socialista cadesse adesso
Beh ovviamente fondamentale il parere di Monaco su questi su questi temi
Tempo io e siamo anche diciamo andando verso la conclusione però io ecco vorrei un accenno a lei prima parlava di trasversalità Marina diceva delle sembra invece positivo dei insomma del del del su su ecco però con effettivamente al di là di tutto ci sono delle questioni che dividono
Diciamo Ikea partirà tradizione democratico cristiana chi viene dalla dal Pd al pc eccetera famiglia all'aborto cioè ci sono i temi dove l'accordo sembra più difficile
Sì ci sono ma io condivido la fiducia in questo caso anche confortata da questo episodio diciamo del che si possano e si debbano realizzare delle sintesi come dire culturali e politiche a valle delle quali poi si producono delle sintesi legislative diciamo anche nei comportamenti parlamentari comune
Guai se dovessimo rassegnarci a quello che alcuni nostri amici presso Stefano Ceccanti e altre chiamano il bipolarismo etico
Cioè la regressione a un sistema politico in cui la discriminante sia una discriminante come posso dire metà politica che ha che fare con le visioni del mondo quella favorire diciamo mettere le premesse per tra virgolette delle guerre di religione in Terna
Cioè noi dobbiamo accedere all'idea che le forze politiche dentro un bipolarismo stabilizzato si distribuiscono lungo l'asse destra sinistra sulla base di programmi di governo di visioni del mondo Sosa chiaro
Che ci siano
Credenti e non credenti cattolici e non cattolici
Nell'uno e nell'altro che per schieramento perfettamente alla regola guai se dovessimo accedere rispetto all'idea di far corrispondere le discriminanti politiche con la discriminante di tipo ideologico addirittura per il giorno vorrebbe dire fa pur far regredire le nostre i nostri regimi democratici
A come posso dire una condizione che ahimè altri Paesi più arretrati conosco e rispetto a quale diciamo se mai noi dobbiamo adoperarci ai fini di una loro evoluzione
Voglio venire alla questione controversa della riferimento europeo sono sostanzialmente d'accordo con Marina diciamoci la verità in
Potrà essere intellettualmente onesti al momento non c'è una soluzione disponibile al momento non c'è una soluzione disporne
Però io dico altrove considerare questo come un problema da risolvere insieme
Altro è come posso dire brandire o come una pregiudiziale scusate la parola ostativa
Come a dire non c'è al momento non è disponibile al momento questa soluzione dunque non se ne fa nulla io penso che chi stressa a dismisura questa questione e perché
Più o meno consapevolmente non vuole il partito democratico
Io ho fiducia che acque anche questa a questa serissima questione non vorrei essere frainteso ci si si diciamo una soluzione ci può essere e può maturare nel tempo una condizione appunto la prima che venga interpretato ripeto con un problema
Se tutti ci disponiamo ci disponiamo a una ricerca comune
E allora e per diciamo porre qualche elemento anche perché
Mi piace che Marina lo abbia detto sul fronte diciamo la famiglia socialista europea allora io lo dico sul fronte del riferimento europeo del partito dalla Margherita non è un riferimento persuasivo l'attuale riferimento europeo dalla Margherita
Anche se ha un bellissimo nome
Si chiama appunto il gruppo liberaldemocratico e Partito democratico penso un po'come talvolta ti fregano le parola si chiama già così
Ma è tutt'altra cosa è una formazione europea rigorosamente centrista bisogna dire le cose come stanno
No non a caso i due copresidenti sono uno Francesco Rutelli e l'altro Bairo che è sostanzialmente un uomo di centro
Che adesso forse sta evolvendo eresse ove la cenere sembra mirata del e idealista francese pure l'altro
Allora
Quindi io dico questo è un problema ma è già un problema per ciascuno di noi lo dice anche Marina cioè alcune contraddizioni interne alla famiglia socialista e alcune contraddizioni interni e alla all'attuale riferimento europeo dalla Margherita testimone perché mettere a tema questo problema come posso dire è utile anche a ciascuno di noi quando anche non dovessimo poi stringere un matrimonio non so se Specchia
Allora
Io dopo è scontato questa la mia opinione non tutti la pensano così che anche chi non si riconosce organicamente nella tradizione la famiglia socialista con essa debba avere un rapporto perché se si tratterà di un partito democratico e riformatore in quell'accezione che ho cercato un po'di come posso dire punto un pubblico un po'bonariamente di svolgere è chiaro che non potrà non avere rapporti con le formazioni di ispirazione riformatrice in Europa
Così come io penso ma qui mi avventuro su un terreno che non mi compete ma penso che il problema di un allargamento e poco e di un arricchimento dell'antico Paladin ovile paradigma socialista ci si ponga già il più duro fa osservare che gli attuali tredici sono partiti laburisti e socialisti sono già una cosa molto diversa rispetto all'originario paradigma socialista pensiamo al laburismo blairiano
Che può piacere o non piacere ma è a tutti gli affetti e parte diciamo di quella grande famiglia
Appunto europea
Ecco il io dico questo intanto lo dico anche un po'autocriticamente perché ricordo il tempo in cui lo facevamo la retorica circa l'Ulivo europeo o udite udite l'Ulivo mondiale
Contenti diamoci di fare il partito democratico in Italia ci sono già cento e una buone ragioni per farlo in Italia per intanto poi insieme attraverso questa ricerca comune e questo percorso che comporterà degli anni io penso che riusciremo anche a venire a capo di questa questione
Anche facendo ricorso con la distinzione che Marina evocava tra i partiti e i gruppi parlamentari in Europa quindi io dico
Mettiamoci in questa condizione di ricerca mettiamoci in questo cammino
Perché ci sono cento una ragione per Farmitalia lo voglio dire perché insomma io ricordo che eravamo proprio qui credo esattamente in questo stent un pesa TAC ed esattamente un anno fa con il vecchio
Alfredo Reichlin credo che di recente abbia assunto anche qualche responsabilità
Nei Democratici di sinistra e il vecchio Alfredo Reichlin con mia sorpresa ci mostrava straconvinto dall'esigenza di procedere in questa direzione
Ricorrendo ad una formula come è giusto per un uomo che diciamo avuto responsabilità di rilievo nella cosiddetta
Pressione impropria Prima Repubblica diceva la storia anche la storia politica italiana testimonia che impresa i grandi le fanno solo partiti grandi sembra una banalità sembra semplice imprese grandi le fanno solo partiti grandi e guardate che anche tutta questa enfasi sulla disputò questa disputa sul centro
è cosa che appassiona la nomenclatura per l'appunto il ceto politico gli italiani hanno già assimilato il bipolarismo non si pongono di questi problemi e lo sperimentiamo sistematicamente i tutta la tornata elettorale
Quindi c'è il problema dei militanti e dei quadri dei nostri partiti e c'è certamente di più il problema dei militanti e dei quali
Dei democratici di sinistra che sono più un partito di quanto non lo sia la Margherita che qualche volta mi viene da dire è un non partito
Talvolta dall'impresa di essere più un comitato elettorale locale centrale piuttosto che in un partito strutturato e anche la sua forza sotto un certo profilo
Questa di più di leggerezza ma è anche il suo limite quindi io mi rendo conto che un partito appunto una questione avvertita di più e non a caso lei la posta giustamente a Marina però noi dobbiamo permettetemi lo dico comunque come posso dire sommessamente la dobbiamo considerare i prima di tutto i cittadini perché i partiti sono pur sempre gli stessi strumenti di una politica il partito questo alla fine il discrimine non è un fine anche se c'abbiamo messo le nostre biografie la nostra passione è uno strumento e allora se ci mettiamo in questa ottica del partito strumento e invece di avere un contatto vorrei dire più ravvicinato e più in formato anche sulla sensibilità dei cittadini elettori direi soprattutto i cittadini elettori comuni
Non vogliate Mele ma voi che state qui ancora le undici e venti DVD una sera d'estate siete no non è che l'io un po'malati cioè no ricordino lo dico con apprezzamento c'è no lo dico così
E diciamo non siete un test attendibile dall'elettore medio siete degli elettori come posso dire politicamente molto immotivati gli acculturati permettetemi di il cittadino elettore medio dedica alla politica dieci minuti se li dedica
Attraverso la distratta attenzione a un titolo di giornale quando va bene perché è per lo più non leggono o addirittura un titolo di telegiornale ecco questo qualcuno è già più probabile lo diciamo per compiacere il nostro moderato
Ora noi dobbiamo entrare in questa logica e poi noi abbiamo il problema ecco la ragione
Del partito democratico di stabilizzare il nostro bipolarismo destabilizzare diventa un punto fermo ma abbiate pazienza ma possiamo andare avanti noi con una alleanza uno unione
Con la quale abbiamo vinto di misura le elezioni composta da uno uno con l'ambito son dieci un undici partiti
Mi pare che questo diciamo è la rapporto una rappresentazione fisiologica cioè che il vi pare che undici partiti diciamo corrisponda un'esigenza reale di rappresentanza nel nostro Paese
Mi pare che anche noi non abbiamo diritto a disporre di una forza politica evoco nuovamente Alfredo Rai
Di quelle dimensioni appunto del trenta per cento auspica vilmente di più che diventa un elemento di stabilizzazione di riff del del sistema politico e un ancoraggio sicuro a ad una più vasta alleanza di governo
Si sprecano lì lei e come si chiama il e e il timore il baricentro e chi più ne ha più ne metta noi abbiamo disperatamente bisogno di questo abbiamo urgentemente e a chi mi dice ho già anticipato che io non mi impicco ai tempi l'importante fare bene e che siamo tutti convinti e che vengano allo scoperto i dissensi e che ne discutiamone
Pubblicamente appunto approfondire allargare però a quando mi si dice
No la precipitazione a Melbourne il Marini visto che lei ha fatto la grafica
Il Giacomo Marini e Marini certo se uno di quelli che mette troppo il piede sull'acceleratore vari studi schiantati sì però però vi segnalo che questo problema sono almeno dodici anni ce lo portiamo dietro da quando abbiamo fondato il primo Ulivo
E io ve la dico perché è una provocazione sono convinto che una delle ragioni per cui stiamo andando indietro dal punto di vista delle leggi elettorali quell'allaccio ce l'hanno imposta ma non è un mistero che anche tra noi c'è qualcuno come posso dire non dico che si compiace ma insomma che non è proprio intenzionato a cambiarla
Se è stata in siamo regrediti
A una legge elettorale che divide destabilizza il sistema politico perché è stata concepita questo film
E anche perché in dodici anni non siamo riusciti a costituire quelli che si dice in gergo is oggetti del bipolarismo gli autori del bipolarismo i partiti a vocazione maggioritaria
Quindi
Per carità nessuna come posso dire precipitazione ma diciamo anche
Neanche nessuna esitazione rispetta una direzione di marcia rispetto alla quale io lo dico con franchezza non vedo alternative
è arrivato il momento di mandare a letto questi attenti però io vorrei fare un'ultima domanda un po'diciamo provocatoria ma che è anche una sono alla quale vorrei che vorrei che mi rispondeste rapidamente anche ne magari anche con una battuta
Non ci sono i partiti ovviamente sono fatti di uomini ognuno e di leader ovviamente ognuno ha la sua prospettiva e sue idee le sue aspirazioni legittimava io faccio tre nomi Fassino Rutelli e Veltroni
Come si incrociano i destini di questi tre col Partito Democratico
Ma io do la classica risposta di più a
No io da una risposta che può suonare invasiva e diplomatica ma credo che sia una risposta anche obbligata
E non c'è dubbio che sono tutte tre personalità di rilievo che noi consideriamo diciamo che io ho ragione di ritenere saranno protagoniste nel processo costituente del Partito democratico
Chi poi sarà il leader
No io ho ragione di ritenere naturalmente ciascuno con le sue sensibilità alle sue opinioni anche i suoi orientamenti
Sono tutte persone che io ho ragione di ritenere che credano la prospettiva del partito democratico presumibilmente dovendo poi svolgere diciamo il profilo del partito democratico la sua base ideologica programmatica non escludo che si manifesti
è probabile che si manifestino con la differenza
Ma io credo che se questo sarà precisamente l'oggetto
Di quella appunto riflessione di quel dibattito che faremo in pubblico non è che faremo
Nelle segrete stanze
Credo che tutti noi ciascuno per la propria parte dovrà concorrere a questo dibattito e la lite scendono esseri inesorabilmente quella più conforme diciamo al profilo del Partito Democratico che insieme decideremo che sia io l'ho detto una volta anche proprio a
A Fabio Mussi dicevo ma perché siete così come posso dire
Avete così poca fiducia in voi stessi il Partito Democratico sarà esattamente ciò che insieme decideremo che sia perché oggi nessuno può dire quale sarà esattamente la base ideologica e programmatica del partito democratico sarà esattamente quella che tutti concorreremo determinare allora partecipate a te a questo processo a me viene anche utile perché io lo ribadisco non voglio un Partito Democratico riconducibile a un centro moderato mi tira sicuro per quel che mi riguarda e quindi il contributo anche di istanze e radicale che possono venire dalla sinistra dei Democratici di sinistra per me è Benedetta
Da questo punto di vista io non non diciamo non
Nel mentre dico che tutti dobbiamo essere disponibili a metterci in gioco e quindi a pagare anche un prezzo se fosse necessario dico però che in prima istanza noi non solo dobbiamo fare affidamento sul contributo di tutti
Ma il contributo di tutti sarà determinante determina nel profilo e quindi anche la leadership
A determinare la leadership secondo me dovranno ma questo è per prematuro sia aperto tempo fa un dibattito un po'confuso su questo punto cioè se fare ricorso alle primarie per esprimere la leadership del partito nutre
Tecnicamente è una discussione senza senso perché perché le primarie servono per selezionare le leadership monocratiche
Dei governi sia essi governi centrali o governi locali quindi tecnicamente non si può parlare di primarie quello che io penso si possa dire e che ci si debba ispirare alla formula delle primarie
Nella determinazione dalla DC cioè io immagino che insieme dovremo come posso dire elaborare un modello per diciamo di determinazione della leadership
Più largo di quello tradizionale
Che in qualche modo coinvolga anche i cittadini elettori e simpatizzanti non iscritti al partito questo mi piacerebbe che fosse diciamo il metodo lo strumento attraverso quale si determinerà
Ma appunto ispirarsi al modulo delle primarie non primarie come tali che concettualmente hanno a che fare piuttosto con appunto
I vertici degli esecutivi
La stessa domanda ancora e Tiziano ma va be'io
Brutti chi erano Rutelli Fassino Veltroni
Intanto c'è Prodi lo dico io così non prodiano questa se lo faccio io
Io penso che sia Prodi oggi leader del nascente Partito Democratico e il Presidente del Consiglio lo è in virtù del fatto che è stato il promotore il leader dell'Ulivo
Lo dico perché questo è quello che giustifica un ragionamento intorno alle primarie Franco semmai noi siamo un partito di seicento mila iscritti e e leggiamo il segretario al congresso quindi sono di iscritti che nel momento in cui votano una mozione piuttosto che l'altro scelgono un segretario piuttosto dell'altro naturalmente possiamo immaginare che il partito democratico il partito dell'Ulivo sarà una cosa più più articolata
Perché inevitabilmente sarà un po'un partito coalizione no
Non sarà solo partito sarà anche se vuole essere quella quella roba diciamo che abbiamo detto sarà una parte un partito diciamo fatto di più di più cose diciamo non avrà una una una organizzazione rigidamente verticale allora io penso che noi dovremmo andare verso una direzione che è quella di pensare che il capo del partito e anche
Inevitabilmente il capo della coalizione del centrosinistra quindi diciamo se vogliamo rassomigliare un bipolarismo europeo è il capo del governo se sta al Governo il capo dell'opposizione se si perdono le elezioni in questo senso viene utile l'esperienza delle primarie naturalmente
Io sono una di quelle che pensa che nei partiti gli iscritti debbano avere qualche diritto in più lo dico
Cioè penso che se si aderisce ad un partito a questo corrispondono dei doveri ma corrispondono anche dei diritti
E quindi credo che dovremmo fare un partito con una struttura fortemente coinvolgente partecipativa intanto degli iscritti che debbono essere chiamati a determinare qualcosa di più
Dei gruppi dirigenti per esempio penso alle piattaforme politica le scelte programmatiche ai momenti diciamo in cui si costruisce il profilo anche identitario
Del nuovo partito dopodiché anch'io penso che la storia di questi ultimi anni in Italia e si dice che c'è un'area di partecipazione possibile
Che non si scrive ai partiti
Noi lo abbiamo già sperimentato nei DS questa cosa nello dico per per Giubilei Marche per i nostri ascoltatori che forse lo sanno ma noi abbiamo fatto per anni una diciamo analisi di chi viene a lavorare alle feste dell'Unità
Mediamente più del cinquanta per cento delle persone che lavorare presso l'Unità non alla testa del partito
Al punto tale che abbiamo deciso qualche anno fa due anni fa di costruire un'associazione
Io ci sono mi pare che sia ecco un'associazione dei volontari delle feste de L'Unità
Quindi c'è un tessuto partecipativo più largo quindi i cerchi concentrici sia il tempo della discussione sulla leadership del nuovo Partito democratico evidente noi abbiamo un segretario che ha fatto
Lo fanno i giornalisti lo fanno leggerle o fanno legittimamente noi il d'altra parte noi abbiamo fatto una scelta il nostro segretario ha fatto una scelta che ha reso esplicita detto non vada al Governo perché voglio
Spendermi per portare i DS dentro a una prospettiva nuova per costruire un percorso ed è evidente che qualsiasi sia diciamo la dinamica dei gruppi di via del nuovo partito il nostro segretario avrà nel nuovo partito ruolo così come lo avrà il presidente La Margherita così come l'avranno altre personalità al pari di Veltroni
Altri diciamo uomini politici oggi impegnati in attività di governo locale e amministrativo quindi penso che non penso ad altri per dire Bassolino pazza Chiamparino cioè penso a queste figure che hanno
Uno spessore politico oltre che ovviamente una grande capacità amministrativa cui io ho risposto diciamo non diplomaticamente però risposto in termini politici accusa
Va bene io spero che sia stato utile questo di Bati abbiamo parlato di temi molto importanti
Speriamo rialzato di aver fatto una passare una serata se non piacevole almeno utile grazie buona notte
Di cui