«Cultura e lavoro. Il lavoro è cultura». Con Rutelli ed Epifani

Signor vice Presidente del Consiglio Ministro dei beni culturali onorevole Rutelli
Signor Segretario generale
Epifani signor Presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario dell'ICE della CGIL Beppe Casadio Presidente della Fondazione Di Vittorio Carlo Ghezzi
Che ringrazio di essere qui al tavolo signore e signori ho il piacere io sono Aldo Ricci il sovrintendente dell'Archivio Centrale dello Stato
E ho il piacere di dare a tutti voi il benvenuto in questi istituto detenuto mio del personale in particolare del nostro direttore generale Maurizio fallace che saluto in prima fila
Il mio sarà un benvenuto a breve
Ma non formale perché la scelta di tenere
In questa sede l'incontro odierno non è casuale
Infatti il compito istituzionale
Dell'Archivio Centrale dello Stato consiste nel conservare e valorizzare la documentazione relativa alla memoria storica del nostro Paese dall'unità ai giorni nostri
Un compito importante in assoluto ma in particolare perché il nostro Paese ha spesso accusato deficit di memoria storica
E di questa memoria storica il movimento sindacale e il mondo del lavoro rappresentano aspetti essenziali ai quali in molte occasioni i nostri istituto ha dedicato specifiche iniziative
Ultima in ordine di tempo
Proprio la collaborazione data ai programmi del Comitato per il centenario della CGIL
Con la ricca documentazione iconografica
Selezionata per la mostra prevista dei prossimi mesi a Napoli a Torino e il catalogo che l'accompagnerà
Ma ci è sembrato che la giornata odierna
Rappresentasse l'occasione migliore
Per
Cominciare ad assolvere almeno in parte ha un impegno assunto qualche mese fa quando l'anno scorso riportando a Roma dopo molti anni le bandiere del mondo del lavoro
Un impegno che
Il presidente Rutelli ricorderà di ripeteremo quando viene gentilmente in visita dal nostro Istituto
Sono le trecento bandiere delle Società di Mutuo Soccorso delle associazioni di mestiere dei sindacati e dei partiti antifascisti
Cattolici repubblicani socialisti anarchici comunisti che vengano razzi atte negli scontri tra il diciannove il ventidue
Ed esposte in parte a Roma nella mostra della rivoluzione fascista nel mille novecentotrentadue come cimeli dei vinti
Per un anno paradossale astuzia della ragione che spesso
Ricorre nella storia
I vincitori di allora furono anche i conservatori di un patrimonio che altrimenti si sarebbe forse disperso
Parte di quelle bandiere pervenute all'Archivio centrale dello Stato dopo la guerra furono restaurate risposte del mille novecentottanta di una mostra inaugurata Torino dall'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini
Sono tornate l'anno scorso all'Archivio centrale c'eravamo impegnati a restituirle alla pubblica conoscenza ci è sembrato che questa fosse l'occasione migliore per cominciare
Questa è la spiegazione della mostra di bandiere del mondo del lavoro che avete trovato nel grande salone dal quale si entra nella in archivio
Questa mostra resterà aperta per due settimane data la delicatezza dei materiali esposti
E accanto alle bandiere troverete due vetrine di testimonianze garibaldine a cominciare dall'elenco originale del mille di Marsala e non solo perché tra un mese e il duecentesimo della nascita di Garibaldi
Ma perché Garibaldi come tutti noi sappiamo è stato presidente onorario di gran parte delle Società operaia che rappresentano proprio le radici del movimento sindacale
Queste sono le ragioni per cui ho detto all'inizio dello svolgimento di quest'incontro all'Archivio centrale dello Stato non è casuale e per questo il mio intervento il mio augurio di buon lavoro non è formale grazie
Do ora la parola al
Presidente della Fondazione Di Vittorio Carlo Ghezzi che farà da coordinatore moderatore della mattinata
Ringraziamo vivamente il dottor Ricci l'Archivio centrale dello Stato per l'ospitalità che hanno dato al nostro convegno
Cultura e lavoro il lavoro e cultura
è uno degli appuntamenti ultimi di un lungo ciclo che ha caratterizzato il centenario della Fondazione dalla Confederazione chiamare il lavoro
Centanini
Di lavoro della sua storia strettamente intrecciate con la storia del Paese
Il lavoro ha prodotto cultura
E la cultura si è rapportata con intensità al lavoro
Lo ha rappresentato lo ha raffigurato gli ha dato corpo nelle sue diverse forme
E il centenario è stato l'occasione rinnovata per riproporre all'Italia intera il ruolo e la funzione che il lavoro i lavoratori hanno avuto in questo Paese
Nel suo avanzamento democratico sociali civile
è stato un'occasione straordinaria per rinnovare un rapporto intenso tra lavoro e cultura
Con le sue diverse forme con la musica col teatro coincideva con la pittura con la scultura con la poesia con la letteratura con la fotografia con la televisione e con i mezzi moderni mezzi di comunicazione
è stato un'occasione importante di ricerca storica non abbiamo solo voluto celebrare
Abbiamo avuto approfondire studiare sviscerare tanti problemi e tanti nodi dai momenti più gloriosi ai momenti più difficili
E pensiamo Diadora costruito con la nostra iniziativa un impulso importante alla stessa ricerca storiografica al misurarsi con la memoria
Così come diceva il dottor Ricci dopo che queste nel nostro Paese in particolare negli anni ottanta
Hanno avuto una disattenzione riprovevole
Vi sono stati anche iniziative innovative dal fumetto alla produzione di una rosa per il centenario
Noi vogliamo con l'occasione di oggi
Cominciare tirare alcuni bilanci
E riflettere su come la CGIL ha saputo e sta riproponendo
Oggi
Gli eventi della sua storia alla cultura agli intellettuali stai proponendo il lavoro e la sua funzione che rimane centrali in una società impegnata
In gigantesche e grandiosi e trasformazione
Qui abbiamo registrato da parte del mondo dalla cultura da parte degli intellettuali una straordinaria corrispondenza una straordinaria attenzione
Quasi
Grandi potenzialità latenti aspettassero un'occasione importante quale è stata qual è il centenario danno estiva CGIL per poter richiedenti
Di queste cose si parla Giuseppe Casadio Presidente del Comitato nazionale per le celebrazione citati dalla CGIL che prende la parola per la relazione introduttiva ai lavori di oggi
Grazie
Come già diceva Carlo abbiamo pensato e progettato questo incontro riflettendo sulla straordinarie ricchissima attività che abbiamo dedicato al centenario
Della nostra confederazione ma è meglio dire del sindacalismo confederale italiano perché nel mille novecentosei a Milano quell'esperienza storica non soltanto una organizzazione
Non intendo tuttavia riassumere dettagliatamente il quadro delle iniziative prodotte ad opera delle nostre strutture centrali o periferica nel corso di questi diciotto mesi
Ciascuno di voi dalla visione dei materiali distribuiti può assumere coscienza quanto meno della dimensione dell'impegno profuso della validità delle iniziative prodotte dalle occasioni di studio ricerca approfondimento
Alle innumerevoli pubblicazioni di carattere storico o socio economico alle produzioni cinematografiche multimediali agli incontri musicali teatrali gli eventi espositivi
E poi prendere coscienza ciascuno di voi almeno sommariamente guardando quei materiali della qualità scientifica e culturale dei contributi di cui la CGIL ha potuto giovanissimo
Lo dico così
Credo
Signor ministro senza eccessiva enfasi o sopravvalutazione del nostro lavoro siamo stati per oltre un anno e mezzo il programma non è ancora del tutto esaurito
Il più importante animatore culturale sulla scena nazionale
Dico
Animatore culturale
E non semplicemente organizzatore di eventi
Infatti con il programma con così vasto e multiforme è riconoscibile puntare
Per i valori a cui si ispira rispecchia nel suo complesso la nostra lettura della società italiana con le sue potenzialità le sue contraddizioni le criticità irrisolte che si proiettano sul futuro prossimo
Abbiamo tre anni in tre anni fa la progettazione del nostro impegno ci interroghiamo su quali fossero i tratti della nostra identità storica e attuale da riproporre alla Società italiana di oggi quali valori
Attenti a evitare
Diritti puramente celebrativi e autoreferenziali e tuttavia non poteva che essere così partendo da ciò che effettivamente siamo stati sia e siamo mettendo in valore la nostra soggettività
Una soggettività forte unit
Nessun altro soggetto di rappresentanza socio-politica vanta nel nostro Paese un secolo di vita
Di più nostra organizzazione giunge a questo traguardo al massimo storico dalla propria rappresentatività organizzativa
Dotata di un indiscutibile riconosciuta autorevolezza
Dunque non siamo dei naufraghi sopravvissuti alle bufere del Novecento
E dal Congresso fondativo del mille novecento sei in poi in tutti i tornanti decisivi della storia nazionale sempre il sindacato confederale è stato protagonista
Protagonista della vita democratica della vicenda la complessa vicenda economica e della crescita culturale e civile come ricordava
Anche Carlo poco fa sempre più di ogni altro soggetto di rappresentanza collettiva
Questo siamo stati
Da questa coscienza di noi doveva prendere le mosse il progetto Centenaro
Non per limitarsi esibire contemplare una storia così straordinaria ma per indurre chi avesse dedicato attenzione alle generazioni di oggi
A riflettere sulle condizioni e sulla possibilità stessa di riprodurre quel protagonismo nelle condizioni
Sociali economiche culturali politiche che la contemporaneità ci consente e ci impone
Animati oltre che dall'orgoglio del passato da un convincimento profondo che riguarda l'oggi e il futuro oggi prevedibile
E cioè che il lavoro sia ancora oggi l'ambito di vita degli esseri umani che più di ogni altro ne determina o comunque ne condiziona fortemente la qualità materiale intellettuale la dignità il valore complessivo
Ovviamente intendendo il lavoro nella molteplicità e mutevolezza delle sue forme il lavoro come quel complesso di attività materiali e immateriali attraverso cui l'individuo si fa contraente del patto sociale
Partecipa all'organizzazione del vivere collettivo e alla sua trasformazione ricevendone in cambio
Benefici materiale reddito e immateriale la dignità della cittadinanza
Cioè intendendo la dimensione del lavoro come dimensione culturale
Dunque il progetto centenario nacque con l'ambizione di essere un progetto di azione politico culturale a cui rendere funzionale anche l'aspetto della rievocazione storica inevitabile trattandosi decente
Cent'anni d'Italia tutto l'anno le nostre iniziative non per negare la parzialità della nostra soggettività
Siamo alieni da ogni tentazione egemonica condivisione corporativa della società contemporanea
Ma per rimarcare la impossibilità di raccontare la impossibilità per chiunque
Di raccontare l'Italia del Novecento e di progettare quella del due mila prescindendo dalla soggettività del lavoro o comunque Martino alzando nella funzione il ruolo
E affinché quel progetto
Così delineato non rimanesse chiuso nel circuito di della nostra interna comunicazione
Per attivare un'interlocuzione vera con generazioni ceti esperienze individuali e collettive sensibilità e culture politiche diversi occorreva coinvolgere tutti gli ambiti della produzione culturale e artistico
Diffondere il giusto in tutto attraverso
I più diversi linguaggi della moderna comunicazione
Un impegno non usuale per un'organizzazione come la nostra
Ne potevano bastare garantirne insuccesso precedenti storici importanti una sintonia
Di valori e idealità che pur tra alti e bassi si è anche in passato spesso molto spesso manifestata fra la parte migliore delle intellettualità italiana e il nostro movimento la nostra organizzazione
Testimoniano peraltro questo rapporto anche storicamente fiorente e vitale
Le nostre sedi le nostre biblioteche anche fisicamente con i loro contenuti con i loro
Con i loro due cose che spesso sono frutto di queste con la votazione
Operativamente abbiamo proceduto più o meno così per quanto era nelle nostre le disponibilità della Confederazione delle sue strutture
Abbiamo predisposto un programma di iniziative di rievocazione storica di approfondimento politico di ricerca socio-economica
Declinando in questi diversi ambiti quelle considerazioni sulla nostra funzione storica e attuale che ho prima richiamato
Cardini fondamentali di questa prima parte del nostro impegno come dicevo non ancora del tutto completato sono stati la Fondazione Di Vittorio con il suo grande patrimonio di competenze di documentazioni disturbi pregressi di relazione
Le nostre strutture editoriali richieste
Dico l'IRES nostri Istituto di ricerche socio economiche lo stia le altre categorie nazionali non tutte
In verità i Dipartimenti confederali la nostra stante
Un contributo non meno prezioso ci è giunto su questo terreno dalla fitta rete di centri studi e ricerche storiche fondazioni culturali associazioni varie singole eminente personalità della cultura sociale politica dalla sinistra italiana
Ma ciò non sarebbe bastato a garantire quella pervasività
E quell'apertura alla società che volevamo che prima ho detto è stato fin dall'inizio nelle nostre intenzioni
Ci impegniamo dunque in una successiva fase molto intensa di contatti capillari individuali o collettivi
Con i già diversi ambiti della produzione culturale della rappresentazione artistica
A tutti coloro che ci dimostrarono disponibilità e interesse
Abbiamo proposto la nostra lettura del secolo che abbiamo alle spalle le nostre inquietudine sul futuro dei nostri interpretazione del ruolo che il lavoro ha svolto e può svolgere quale soggetto fondamentale della convivenza civile ieri euro
Non abbiamo commissionato opere
Abbiamo proposto analisi
Dubbi suggestioni nell'intento di alimentare sensibilità sollecitare l'esercizio della creatività nella massima libertà sia di scelta dei temi da trattare che dei linguaggi da adottare
Ci siamo proposti a tutti in questi rapporti direttamente con la nostra identità di sindacato senza ricorrere alla mediazione culturale di esperti di fiducia
E qui si dice che qui sono stati incontri come dire fondamentali nella realizzazione poi dei diversi progetti
Ma ci siamo proposti direttamente come sindacato
E questa sede è stata una delle ragioni fondamentali dello straordinario e positivo riscontro che abbiamo potuto constatare
Pur non avendo garantito preventivamente a nessuno la effettiva realizzabilità dei progetti che sollecitava
Le coperture finanziarie le altre esigenze organizzative costituivano ragione di un comune lavoro successivo il cui buon esito sarebbe stato dirimente per la effettiva realizzabilità dell'opera o degli eventi
Abbiamo quindi me dire proposto corresponsabilità
Mi sono diffuse su questi aspetti non per fare di questo incontro impropriamente occasione
Di un puntiglioso resoconto organizzativo
Ma perché mi sono convinto che questo aspetto della nostra esperienza dimostri in maniera lampante almeno due cose
La prima
Che l'universo degli operatori culturali
Artisti intellettuali autori interpreti manifesta una viva e ricchissima disponibilità a misurarsi con le tematiche dell'impegno sociale e civile qui
Che spesso è alla ricerca di interlocutori che offrano un'occasione una opportunità una ragione di impegno
Cioè che il degrado del patto di allora ma culturale che spesso lamentiamo non è una condanna divina ma forse spesso almeno è da ascriversi alla carenza di opportunità proposte da chi ha la responsabilità di organizzare l'offerta culturale
E secondo convincimento è che tematiche
Come quelle di cui noi ci siamo fatti portatori sono ancora oggi in grado di produrre pensieri creatività
Che anche la contemporaneità artistica si può alimentare della condizione umana
Dei temi del lavoro della vita reale delle persone
In effetti il nostro impegno ha trovato impostato come ho descritto ha trovato non riscontro straordinariamente positivo oltre le aspettative
è stato per noi sorprendente la immediatezza con cui è stato recepito il senso dell'approccio che abbiamo praticato
è sorprendente la generosità con cui si sono stati offerti progetti e proposte vari
Leggendo i materiali riassuntivi delle iniziative prodotte così ovviamente non solo che puri elenchi e non dicono a sufficienza della qualità di quelle iniziative leggendo quei materiali in ogni caso lo potete verificare
Ma ci sono stati avanzati
Molti altri progetti che lì non risultano perché per ragioni varie non riconducibili a valutazioni di qualità quei progetti non è stato possibile realizzare
A ulteriore testimonianza di ciò questo riscontro
Mi preme segnalare che alcune delle iniziative da noi promosse nel corso dei mesi scorsi stanno oggi alimentando nuovi progetti futuri
Mi dirà raccolti da altri soggetti istituzioni i soggetti culturali interessati a dare loro continuità
Mi riferisco lo citerò fra un attimo l'ho trovato un immateriali penso all'esperienza ricchissima difficile però con un atto da successo del multimedia la pausa estiva la Polonia si sta ragionando in quella città o altrove
Di fare i dare continuità di farne una stima rassegna annuale o biennale multimediale dedicata alle tema alla rappresentazione del lavoro con i diversi linguaggi della comunicazione
L'esperienza che abbiamo promosso nuovo innovativa la mostra iconografica rossa che uno degli eventi che ancora si dovrà realizzare anche questa è la citerò ad altro titolo fra un po'
Poi forse ce ne parlerà il professor Silvestrini se vorrà nel suo intervento quindi che si sta ragionando di farla diventare almeno la parte essenziale di quell'evento espositivo successivamente il nucleo fondamentale di un museo permanente del lavoro
E ancora
Il centro per l'arte contemporanea pezzi di Prato ascolteremo il suo Presidente
Ci ha proposto di collaborare al fine di rappresentare in una prossima Mostra l'intera documentazione delle reali delle produzioni realizzate per il nostro centenario è anche valutare l'ipotesi di ritardi una sezione permanente della galleria
Noi accogliamo naturalmente l'idea come Palese conferma della ipotesi culturale di base su cui ci siamo mossi e che ha orientato tutto il nostro lavoro di questi due
Il bilancio è ancor più soddisfacente e degno di essere adeguatamente pressato se si valuta la qualità di molte delle iniziative prodotte proposte realizzato
Intendo qualità artistica e culturale
Artistico culturale e dire un breve cenno non fa giustizia mi perdonerete senza però solo alcune citazioni
Molti non molte altre che pure meriterebbero
Intendo qualità artistica e culturale penso all'opera originale cantata dei cent'anni composta da Piovani e ceramica penso al film documentario il mio Paese di Daniele di cariche ascolteremo che ha vinto il premio David di Donatello
La sua Sezione penso alle mostre d'arte tutte che abbiamo realizzato tutto e di grandi qualità partire
Da tempo moderno
Curata da Germano Celant realizzata in collaborazione con Palazzo Ducale di Genova ma anche i costruttori che abbiamo esposto a Rimini a Palermo anche la mostra degli di grafica dai internazionale di grafica d'arte il lavoro inciso che è stata esposta a Lecce a Milano e a Bolzano
E ho già citato il Progetto per ora ma di grande impegno di grande qualità grossa una mostra
Multimediale sulla iconografia del lavoro che realizzeremo nel prossimo autunno a Napoli appunto in collaborazione con Città della Scienza e molto probabilmente sarà replicato a Torino nell'aprile del due mila otto
Ancora
A proposito di quest'ultima iniziativa
Mi piace ricordare il Progetto è stato reso possibile per la capillare ricchissima ricerca di materiali condotta precedentemente negli archivi storici del sindacato e non solo anche presso l'Archivio di Stato come ha ricordato il dottor Rizzi
A opera di Luigi Martini Patrizia Lazoi che hanno occupato anche peraltro
La pubblicazione del catalogo generale delle opere d'arte di nostra proprietà che abbelliscono le nostre sedi su tutto il territorio nazionale
Ho detto qualità artistico culturale mi perdonerete soltanto questi cenni fra tante cose che potrei citare ma intendo qualità nel senso di originalità e innovatività di molto produzione
Ne ha già capitato qualche minuto di farsi dare il multimedia lato al festival di Bologna esperienza inedita
Realizzate in collaborazione con la Cineteca comunale
Una settimana di eventi multimediali dedicate alla rappresentazione del lavoro una particolare attenzione degli eventi sviluppati nelle mattinate con modalità comunicative più appropriate coinvolgere
Centinaia e centinaia di scuola i ragazzi della
Tutti gli ordini ritirarlo in quella città
Penso a proposito di innovatività
Tu di pressione sul futuro quanto meno ai concorsi per cortometraggi che abbiamo
Che abbiamo che abbiamo promosso
Penso opere originali opere creazioni artistiche originali ho già citato lavoro vittima inizierà mi aggiungo l'opera musicale macchinari Guizzi cinque le opere teatrali originali
Diranno ammonti sommaria Goya Daniela Poggi su Tina Modotti di Laura Buffoli con la quale peraltro questa scrittrice di teatro ha vinto con questo lavoro
Con questo lo dico con con un suo lavoro il premio speciale centenario della CGIL nel Premio Riccione per il teatro
Penso a creazioni a opere di comunicazione dei nostri contenuti attraverso il linguaggio del fumetto penso alla prossima audizione su Di Vittorio che la RAI e comunque impegnata e a commissionato
Importante produttore
Penso all'accorato coreografia ispirata Portella della Ginestra che ha realizzato l'anno scorso in chiusura dell'anno accademico l'Accademia nazionale di danza rappresentato Piero
Pensa ritirati una grande galleria di immagini fotografiche cortometraggi volti e situazioni del lavoro di oggi realizzate da ogni tipo coordinata da PPI onorato penso alla creazione al brevetto
Di recente di questa nostra
Abbiamo
Che è stato poi oggetto di
Tante altre iniziative che sono un atto da questa originale
Iniziativa da noi
Sollecita
Penso
Alla compilazione di foglie dalla memoria una bellissima antologia di polizia italiana del Novecento di impegno sociale e civile batte domani Pierini che è già stata tecnicalità divenuti in alcuni casi un testo scolastico
E qualità anche
Dal punto di vista dell'utilità lavori che sono per noi di grande utilità per il lavoro futuro
Soprattutto il lavoro di carattere formativo rivolto alle giovani generazioni
Penso opere commi documentari sulla vita e l'opera di Luciano Lanna di Piero medio
Sulla storia del sindacato e della CGIL di pallone Puccioni chiara ottenuto riconoscimenti ufficiali in Italia e all'estero
Per
Penso al fin da noi patrocinato e realizzato Gobetti Ferrara sulla vicenda di Guido Rossi tutte opere che ci aiutano a conoscere meglio la nostra storia e noi stessi
Non cito in dettaglio me ne scuso le attività di ricerca approfondimento le pubblicazioni di particolare pregio realizzate per impegno diretto delle nostre strutture due soltanto
La ricerca dell'IRE sul lavoro che cambia e quella in corso di compimento su mondi femminili in cento anni di sindacato
Ho sviluppato fin qui laddove sulle conclusioni
Considerazioni genericamente riferiti in generale riferite alle attività promosse dalla Confederazione per lo più attivate a livello nazionale
Ma per molti versi l'aspetto più significativo dell'esperienza compiuta è la enorme diffusione su tutto il territorio nazionale di attività culturali progettate e realizzati in occasione del centenario
Centinaia di iniziative suggerite da vicende o situazioni che caratterizzano nel territorio l'identità storico attuale della nostra organizzazione
Questo straordinario enorme evento sia via via alimentato pressoché ovunque delle stesse dinamiche che abbiamo sperimentato nella dimensione nazionale e che ho prima sommariamente descritto
Sì è così intessuto una rete fittissima di relazioni con singole personalità con istituzioni culturali con gruppi circoli altre associazioni con il sistema istituzionale
Particolarmente significative numerosissime le iniziative realizzate in collaborazione con scuole e università
Strutture varie del sistema scolastico educativo ovviamente rivolti agli studenti
Percorsi di studio monografici dibattiti presentazioni di libri nelle scuole concorsi per la realizzazione di monografie di componimenti di tesi di laurea su tematiche inerenti il lavoro e la condizione sociale
Rappresentazioni teatrali e musicali a tema opere d'arte prodotte come esercizio didattico poi esposte in apposite mostra
E ancora propositi di iniziative rivolte specifico alle generazioni più giovani è giusto ricordare
Che sia la confederazione che alcune sue strutture nazionali e territoriali hanno organizzato diversi bandi di concorsi per cortometraggi a tema
Tutti molto partecipati da ragazzi e ragazze
Ce ne deriva un patrimonio di oltre trecento opere
Un caleidoscopio fantastico di immagini sensazioni sentimenti che dicono con i giovani vivano la prospettiva del proprio rapporto con lavoro i quali problemi a volte quali angosce segnino la loro approvazione sul futuro
E che possono dire molto a noi su come innovare su come vivificare la nostra capacità di rappresentare anche la loro condizione
Alcune considerazioni
è necessario dedicare giusto dedicare al complesso rapporto che si è realizzato in questi due anni fra noi e il sistema istituzionale i diversi livelli un rapporto complessivamente molto ricco e dinamico certamente positivo
Innanzitutto con le più alte istituzioni dello Stato che hanno patrocinato molte della nostra iniziativa
La Presidenza la Repubblica concesso il suo alto patronato all'intero programma delle nostre attività con il Ministero per i beni e per le attività culturali che ha promosso la costituzione dell'apposito comitato nazionale il cui contributo è stato davvero
Per noi prezioso
Con il sistema delle istituzioni culturali pubbliche di livello nazionale gli archivi di Stato sottoscrivo assolutamente
Le cose che diceva il dottor Rizzi archivi di Stato biblioteche di Stato discutete di Stato
E non me ne intense positiva la collaborazione instaurata nella maggior parte delle realtà territoriali sia con le istituzioni elettive che con istituzioni culturali pubbliche e private oltre che con quelle accademiche scolastiche
Anche se inevitabilmente abbiamo riscontrato qualche sordità qualche degli avverata disattenzione non sempre interpretabile con i criteri della prevalente appartenenza politica
A volte forse sono prevalse logiche di conservazione di rapporti consolidati fra le istituzioni locali operatori culturali tradizionali ho una concezione elitaria resto pratica della progettazione dell'offerta culturale ma per lo più
La collaborazione è stata molto positiva a volte addirittura entusiastica da parte dei nostri interlocutori che hanno trovato nei progetti di cui non eravamo portatori l'opportunità di innovare la propria programmazione
Proponendo opere o eventi ricchi di quei valori civili che oggi anche la politica stenta a trasmettere oltre che pregevoli per qualità
Mi sento davvero in difficoltà segnalare in particolare alcune delle situazioni in cui questa collaborazione sia manifestata con maggiore intensità e soddisfazione
Vi prego di considerare isolamenti esempi particolarmente significativi di un'esperienza ricca e diffuso Genova Torino Milano Venezia Bologna la Provincia di Roma e Napoli
Bari alla Puglia è un po'tutta la Puglia legge
L'insieme delle istituzioni marchigiane l'area della Romania Forlì e Cesena in particolare
Oggi
Ascolteremo con particolare attenzione le riflessioni sull'esperienza compiuta anche dal loro punto di vista
E sulle prospettive che essa rivela possibile che vorranno esprimere alcuni fra gli amministratori locali con cui abbiamo più intensamente collaborare vi ringrazio della presenza e con loro ringrazio
Le centinaia di altri che non sono
Il nostro rapporto con le amministrazioni locali
Sia per lo più
Avvalso dell'impegno diretto di strutture preposte alla gestione di eventi culturali nelle diverse città sedi museali enti lirici o teatri fondazioni enti vari pubblici o privati
Spesso il loro contributo è stato decisivo sul piano operativo e di no enorme valore sul piano progettuale creativo
Cito ancora a titolo di polo esempio la Cineteca Comunale di Bologna alcuni direttore Farinelli che ascolteremo prego si deve in buona misura
La realizzazione effettiva del multimedia lavoro Festival come ho detto esperienza di enorme complessità senza precedenti almeno per vastità dell'impegno e varietà degli eventi
Analogo spirito stiamo esportando da parte di Città della Scienza
Ne ho già parlato
Più problematico e tuttavia molto ricco complessivamente secondo
Il rapporto che si è instaurato con il sistema delle imprese
Sempre improntato correttezza rispetto reciproco
Riconoscimento della qualità dei nostri progetti e dei nostri intenti
Anche quando non si è tradotto in partecipazione attiva alle realizzazioni che noi andavamo propone
In molti casi generoso sempre disinteressata
A tutti comunque va il nostro ringraziamento unitamente a coloro che hanno assistito dal punto di vista tecnico nel predisporre le forme della collaborazione con le imprese
Confortati da queste esperienze una considerazione che parla di futuro vorrei rivolgere appunto idealmente al sistema delle imprese italiane
I valori del lavoro e dell'impresa vivono inevitabilmente in simbiosi
è stato così nel passato nei decenni in cui l'Italia ha saputo diventare anche per questo
Uno dei Paesi più importanti del mondo
Non può che essere così per il futuro
La cultura del lavoro produce responsabilità civismo coesione ingredienti fondamentali per una nuova stagione di rilancio anche della nostra economia
Dunque
Perché non pensare per il futuro a uno scambio più intenso e sistematico fra sindacato il sistema della rappresentanza dell'impresa anche sul piano dell'animazione culturale
Magari partendo da alcune iniziative volte a realizzare a valorizzare la cultura del lavoro e dell'impresa anche presso le giovani generazioni
Mi permetto anche di indicare un'occasione alle viste voi stiamo chiudendo il nostro centenario nel due mila dieci ricorre il centenario della Consigliere della costituzione di Confindustria nazionale
Ho detto sopra della richiesta di idea oltre che di progetti che ci è stata offerta da parte di un gran numero di autori terz'ultimi più diversi ambiti di una funzione pura se mi è consentito davvero concludendo vorrei rivolgermi rivolgere alcune considerazioni a tutti loro
Anche gli assenti oggi
Per esplicitare qualche considerazione che rappresenta in sintesi valutazioni che con profondamente condivise in CGIL se escludiamo me lo consente ne abbiamo ragionato con attenzione e convinzione
Il vostro impegno cari amici
Ci ha regalato prestigio visibilità
Si è arricchito individualmente e collettivamente ma soprattutto
Sia fornito strumenti nuovi
Per svolgere meglio il nostro lavoro
Un'organizzazione pesante e fortemente strutturata come la nostra non è mai al riparo mette a rischio di faticare troppo a comprendere i mutamenti che avvengono nelle persone stesse che vuole rappresentare
Ne del rischio opposto di abbandonare valori ancora vitali per rincorrere un presente spesso sbandato ed effimero
Voi i vostri lavori ci avete aiutato rappresentando oggi da una parte l'insicurezza e la solitudine di presentandoci meglio
Di un ragazzo
Di oggi di fronte alle intemperie di un marchio di un mercato del lavoro frammentato e precario o attualizzando restituendo valore a vicende del nostro passato che spesso anche i più esperti di noi hanno dimenticato o rinchiuso negli scaffali Dirty
Detto in estrema sintesi e nel nostro metta linguaggio sindacale
Abbiamo compreso mente attraverso i vostri lavori le iniziative che abbiamo insieme realizzato le ragioni ultime dalla nostre senza di sindacato confederale
Cioè che non possiamo mai distogliere lo sguardo a ciò che avviene nel complesso della nostra società se vogliamo che la parzialità che rappresentiamo lavoro sia ancora fattore di crescita civile non diventi invece
Una fortezza assediata chiuse corporativa e perciò destinato alla sconfitta fosse pure dopo uno difese
A un sindacato meramente rivendicativo e alla lunga corporativo il rapporto col mondo della cultura serve tutt'al più
Per qualche operazione di marzo
Mentre per un sindacato autenticamente confederale domani ancora come nel secolo passato protagonista della vita politica economica
Civile del Paese sapere leggere e interpretare la realtà che lo circonda in tutta la sua complessità è condizione essenziale
Sono convinto che anche per voi cari amici questa esperienza si sia
Sia ricca di stimoli e spunti utili per il futuro ascolteremo da alcuni bilancio della comune esperienza
Suppongo che in molti abbiamo letto consentitemi questa considerazione chiusura l'editoriale di Bernardo Bertolucci su Repubblica di ieri
Lì si invoco uno sforzo collettivo per creare un contesto favorevole a una nuova e più vitale stagione della produzione culturale italiana
Si chiama in causa direttamente la politica ma indirettamente tutta la società italiana
Si dice e noi ne siamo altrettanto convinti
Che l'estro creativo non è folgorazione estemporanea
Ma è interpretazione esercizio critico
Pensieri tensione morale
Perciò richiede condizioni di contesto adeguato oltre che l'intelligenza
Dei singoli e la vivacità dissi
Ovviamente l'impegno di un'organizzazione sindacale di per sé
è solo un contributo che rischia il velleitarismo se rimane isolata
Ma forse qualcosa vada in quella prospettiva
Soprattutto vale io penso
Cari amici la continuità del dialogo che abbiamo praticato in questi due anni al di là delle ricorrenze ufficiali
Noi dichiariamo il nostro impegno sollecitiamo la vostra disponibilità
Convinti che il contesto più favorevole che tutti auspichiamo per la cultura italiana necessità siti attenzioni da parte della politica di risorse adeguate di strutture dedicate ma
Richiede nondimeno
Una società più equa e aperti animata da una dialettica sociale trasparente in cui ciascuno sia riconosciuto effettivamente e pienamente cittadini
Questa è esattamente la nostra ragion d'essere vi ringrazio
Siamo onorati di avere con noi e l'avete visto la Presidenza la salutato dottor Ricci
Il vicepresidente del Consiglio dei Ministri del Ministro dei beni e delle attività culturali Francesco Rutelli
Noi lo ringraziamo non solo per la sua presenza oggi ma per il fattivo contributo che il Ministero ha dato a tante e tante iniziative eccetera
Siamo lieti perciò signor ministro di dare la parola
Grazie molte grazie occasione di oggi non è un'occasione banale è un'occasione rilevante saluto tutti voi saluto qui chi rappresenta il nostro ministero e
Traverso chi dirige questa istituzione importante direttore fallace che guida
I nostri archivi
Saluto nella CGIL suo
Leader Guglielmo Epifani i responsabili delle delle politiche non solo di queste celebrazioni del centenario fare politiche
Per la cultura della Di Vittorio ed in generale quanti tra di voi hanno concorso con spirito libero
E con una serie di importanti
Avvenimenti realizzazioni riflessioni come ha ricordato ora Casadio la questo centenario
è bello che questo punto mentre si svolga nella sede l'Archivio centrale dello Stato a dimostrare in questo luogo è un è un luogo di grande importanza e grande
Vitalità
Non solo per ciò che conserva ma
Veri nesso che riesce a stabilire costantemente
Tra la conservazione la memoria e la sua attualizzazione come pure in
Brady pennellate di avvio ha ricordato il dottor Ricci è bello che in parallelo
Con questo appuntamento sia in corso
Alla
Vittoriano
A Piazza Venezia una bella mostra che la prima di quelle che si terranno in vista del centocinquantenario l'Unità d'Italia due mila undici che è stata per volontà comune dedicata al lavoro in Italia di Consigliere deve tra l'altro
Le le bellezze nelle società operai che sono in questa mostra hanno
Una delegazione diciamo così molto rappresentativa è questa
Manifestazione assai assai rilevante che parte dalla documentazione medievale delle corporazioni
Artigiane
Sì no ovviamente alla connessione contemporanea
Con la creatività legata all'industria su cui tra un istante vorrei dire
Qualcosa però a mio
L'occasione per intervenire e l'occasione per ringraziare la CGIL e per
Dare atto di un appuntamento che è stato veramente rilevante
Se la sua diffusione e per la sua qualità e fatemi dire anche per il suo significato
Discutiamo spesso del rapporto tra
La cultura il lavoro
E ne discutiamo più di quanto
Non avvenga nella pubblicistica consueta
E tutto sommato incrociamo questo dibattito matematica
Tipica della modernità
Quella legata all'impegno
L'impegno sociale l'impegno civile impegno politico
E questo pezzo attraversa tutte le vostre mani
Ai quali è stato molto giusto che lo voglio dire
Anche da un precedente Governo è stato adesione di dare riconoscimento accetterà CGIL è venuta dal Governo precedente non avrebbe potuto fare altrimenti anche se per caso non è avesse avuto la volontà politica lo ha fatto ed è giusto riconoscerlo
Ed è giusto riconoscerlo perché questo è un contributo
Nazionale voglio dirlo quello dell'impegno connesso
Alle
Iniziative della cultura legate alla produzione al lavoro
è stato un contributo di crescita civile del Paese e un contributo di libertà
Non solo di qualificazione
Dei grandi momenti che è giusto abbiate ripercorso e ricordato di emancipazione sociale civile
E umana che hanno caratterizzato il lavoro della CGIL così come le altre organizzazioni sindacali così come le altre grandi organizzazioni
Della produzione anche dall'ATO diciamo così dell'impresa
Quella piccola quella grande
Ed è per me l'occasione
Dire alcune cose oggi a conclusione di questo anniversario che però come Casadio ricordava vede ulteriori appuntamenti
Lascerà una scia significativa
Che è un contributo
Essa stessa alla la successione degli avvenimenti alla cultura nazionale non solo è un fatto di rievocazione
Giusta
Assai opportuna di questi cent'anni e per me l'occasione per sottolineare alcune cose e cioè che
In Italia l'offerta di creatività cresce
Non diminuisce
E sono Cetto c'è stato anche il fatto osservare dagli organizzatori questo centenario che molti giovani hanno voluto interagire giovani creativi giovani autori giovani
Che hanno trovato anche in queste rievocazioni profonde motivazioni
Di contemporaneità di attualità
C'è
Una forte collaborazione tra le istituzioni anche questo lo voglio sottolineare non si tratta solo di patrocinio della istituzione di un
Comitato nazionale per il centenario ma di una effettivo fiorire di
Tantissime iniziative che come tu hai ricordato hanno attraversato il sistema territoriale attraversato gli enti locali attraversato enti istituzione soggetti presenti nel Paese
E anche questo punto è è giusto e credo anche saggio
Valorizzarlo sottolinea
In che modo possiamo noi oggi
Connettere in maniera non convenzionale una riflessione
Che riguardi cultura
E lavoro
Innanzitutto penso con uno sguardo ai temi della globalizzazione
Ieri Epifania preso l'iniziativa coraggiosa giusta a Milano a proposito della lavoro minorile in quella che la
Più
Poderosa economia emergente del mondo
E noi sappiamo che tutte le battaglie legate ai diritti delle persone e i doveri delle persone all'emancipazione politica e sociale sono battaglie culturali
E credo che oggi l'Italia si trova dentro una sfida culturale imprescindibile proprio dentro
La la grande criticità legata
Alle implicazioni della globalizzazione
Perché dico questo perché è evidente a noi tutti che l'Italia da alcuni anni ha compreso che stare nella sfida la globalizzazione significa
Dovere aumentare la qualità delle nostre produzioni il contenuto tecnologico delle nostre produzioni il rilievo culturale
Se posso dire così delle nostre produzioni
Cioè la nostra parte del il ruolo dell'Italia il posto dell'Italia dalla nostra comunità di produzione di lavoro di creatività e non può prescindere dalla
Qualità delle nostre produzioni
Significa naturalmente investire nell'università nella ricerca nelle scuole tecniche significa
Investire nel legame tra il territorio e le istituzioni significa valorizzare i marchi italiani che producono una specificità
Originale
E significa
Sempre parlando di bene culturale di beni culturali
Occuparsi delle applicazioni delle alte tecnologie anche i beni culturali
Significa nell'assieme migliorare l'offerta culturale
Ecco ci sono opportunità per l'Italia della sfida della globalizzazione che sono radicate
In questa storia millenaria del nostro Paese lo abbiamo compreso abbiamo compreso nel tempo che non era vero che
Ci si trovasse di fronte
Si è detto qualche anno fa alla fine della storia
Così come
Paradossalmente ad un esaurimento della geografia cioè dei fattori di localizzazione i luoghi hanno un senso i luoghi e non valore le storie dei luoghi e un valore la qualità delle produzioni
E la originalità dei messaggi proprio nostro Paese sono un fattore di identità certamente ma anche una
Opportunità di ricchezza
E di occupazione che sono probabilmente le uniche su cui possiamo che dobbiamo puntare colgo in questo centenario e nella lunga cavalcata della cultura del lavoro italiana e del lavoro nella cultura questo messaggio per l'oggi
E vorrei anche sottolineare che
Le opportunità che noi leggiamo visto nei giorni scorsi un rapporto dell'Istituto Tagliacarne tutto discutibile
Le non non c'è niente di più imparato da una grossa parte
Che non c'è niente di più discutibile le statistiche
Diciamo così materia culturale quando si allarga a volte lo spettro specifico delle situazioni specifiche però questa analisi e Tagliacarne che arriva a fare un calcolo
In cui
Ponendo assieme diciamo il contributo delle attività potenzialmente collegate a
Patrimonio culturale ambientale e anche dunque l'attività del turismo legato
Alla cultura
Quantifica dopo ha fatto un'analisi sua classificazione Istat
Di nella di novantotto settori
Potenzialmente investiti dal fatto
Culturale
Fa dei numeri ripeto su tutto il discutibile ma insomma che portano ha un valore aggiunto di centotredici
Mille miliardi di euro e hardware milioni e quattrocento mila unità lavorative impegnate
Circa quasi il dieci per cento dell'occupazione totale evidente che parliamo di una
Dimensione economica frutto di molti aspetti che indirettamente si commettono
Alle politiche della cultura però questo ci fa comprendere come
Il nostro Paese debba puntare risolutamente su alcuni
Aspetti per i quali abbiamo una leadership naturale nel mondo
Abbiamo una leadership naturale al mondo un turismo culturale
E dobbiamo organizzazione
Dobbiamo migliorare opposte
Non dobbiamo soltanto immaginare che stando seduti cresca la nostra capacità di creare lavoro e ricchezza
Anche questo è un fatto diciamo così di cultura produttiva se mi si passa questo
Questa sintesi un po'brutale non a noi manchiamo assolutamente di pensiero di culture di elaborazione campo il turismo dal punto di vista proprio della
Immaginazione del nostro posto nel mondo abbiamo ereditato una
Dimensione abbastanza imponente abbastanza significativa di capacità di potenzialità non le stiamo mettendo in campo in modo sufficiente ancora molte cose peritale stiamo
Facendo perché questo sia un fattore di identità del nostro Paese che produce
E qualifica produce ricchezza e occupazione e qualifica meglio il nostro posto nella
Globalizzazione nostro posto nella nelle sfide che si tengono a livello internazionale
Un esempio concreto le infrastrutture culturali
Sappiamo bene che quando si analizzano
I numeri
Tutte le infrastrutture culturali costano tra virgolette
E non
Certamente non producono non producono
Profitti ecco vorrei che vorrei prendere da questo lato una considerazione assolutamente fondamentale e cioè che gli investimenti in cultura sono investimenti
Prevalentemente pubblici e sono una responsabilità essenzialmente pubblica perché questo nasce dalla considerazione del posto che ha la cultura in un Paese come il nostro
Per
Lei non solo le missioni nazionali per l'identità del Paese ma per le potenzialità di sviluppo del nostro Paese perché parlo delle infrastrutture culturali per il quando lo si e si analizza in termini di numeri ci si dice la vallata che anche nei Paesi del mondo dove
Sono più bravi gestirle dove hanno una legislazione più vantaggiosa prendete i sistemi anglosassoni dove particolare
La
Gli incentivi permettono di creare fondazioni di creare
Istituzioni Condemi tra stilisti prendete gli Stati Uniti e Inghilterra per cui
è tale forte a mente forte di incentivo fiscale
Che si creano immensi patrimoni che da soli
Che erano tra l'altro un'offerta culturale
Molti casi superiore a quella pubblica pensato appunto gli Stati Uniti ma questa è una visione fuorviante ma bisogna sbagliate
Quella cioè che noi dobbiamo
Per cui dobbiamo leggere i bilanci di un'istituzione culturale come se fosse
Una l'azienda non è così che tutti dobbiamo leggere questa una maturazione fondamentale per il nostro sistema
Dentro una lettura
Dell'economia nazionale e della sua delle sue vocazioni le sue potenzialità per questo io penso ci aiutano alcune esperienze che abbiamo conosciuto nel tempo
Si parla
C'è si parla sempre di un caso gli altri
Celebri tipo la vicenda del Guggenheim di Bilbao
E giù vero tra l'altro quella vicenda a una connessione rilevante con
Il territorio e con le forze del lavoro del territorio chi ha studiato la vicenda dell'INPS dell'installazione di insediamento
Leggo che ne progettato da Frank Gehry a a Bilbao sa bene che
Il sindacato un rischio si oppose a quella localizzazione cento la città perché si trattava di spostare i cantieri navali
Fu una vero
Una simbolo la tradizione di quella città e che paradossalmente proprio da quella decisione è nata la vera e propria rivoluzione positiva di quella città incluso per l'attività navali che sono state spostate
Sul mare hanno avuto una rinascita clamorosa oggi il porto di Bilbao uno di più attivi del mondo
Comunque del d'Europa chiedo il secondo la Spagna ma soprattutto questo svuotamento di quell'area centrale conosce anche elementi di degrado e di difficoltà
Ambientale
Ha fatto sì conoscete tutti i numeri
Produce ricchezza produce
Un saldo attivo grandi Bilbao del nel CNEL saldo entrate uscite a evidente che c'è una crescita del sistema gigantesca
Ci sono state sono state create migliaia di posti di lavoro Enna è nata un'industria e l'ospitalità è nata una cultura di territorio che ha fatto crescere
Quel territorio
Quando noi varammo la decisione dopo tanti anni che era bloccata a Roma di insediare l'Auditorium
E abbiamo poi preso decisioni connesse
Di creare lì una vera e propria città della cultura tant'è che si sta come sapete costruendo a duecento metri
La museo delle arti contemporanee il maxi progettato da Zaha Hadid sto insieme con il Sindaco Veltroni tentando di
Realizzare
Dirimpetto un centro per la scienza la città
Una città della scienza e della tecnologia in una delle caserme dirimpetto sappiamo che l'Auditorium di Roma che appura bilancio straordinario punto di vista
Ripeto semplicemente de del rapporto entrate e uscite è diventato un fattore
Determinante per potere creare una quantità di eventi
Non soltanto di spettacolo soltanto
Avvenimenti come si diceva un tempo effimeri ma per radicare un sistema produttivo in questa città che è stato fondamentale sopra tutto così come è stata tutta la politica che abbiamo realizzato una seconda età degli anni Novanta Roma tanto più in un momento di crisi dei fattori tradizionali
Di sviluppo che non legati come sappiamo bene all'edilizia pubblica impiego a al a denti
Del sistema dell'IRI come tutti ben ricordiamo è stata una strategia di sviluppo quindi la lettura
La la la lettura diciamo così vicina che spesso si fa sui costi della cultura è oggi per la natura
Delle finalità della cultura nel nostro Paese e le potenzialità di condivisione che esse trovano fortemente fuorviante ecco perché questi esempi lì li voglio fare perché è cruciale per il per la prospettiva
Del nostro Paese
L'investimento anche l'infrastruttura la cultura
Quindi una lettura diciamo così culturale dei nostri asset fondamentali ed al posto del nostro Paese la consapevolezza prima fare investimenti pubblici
Come volano fondamentale
Di di di impianto
La capacità di puntare sul turismo culturale e sul turismo culturale non solo nelle città d'arte dove esso assunto una dimensione più diciamo così consumistica usa e getta ma anche nel circuito di
Diffusi profondi del nostro Paese e non solo nella nella fase di stagionalità più acuta ma con capacità di organizzazione lungo tutto l'arco dell'anno e la realizzazione di infrastrutture
Culturali
Di qualità che hanno una capacità di attivare
Straordinario di promuovere straordinarie risorse dentro questo ambito che ho descritto sommariamente della economia per la cultura
Su cui tutti sappiamo cosa l'Italia può che deve vedere fare concludo con
Una considerazione che riguarda il nostro ministero anche perché se no faccio parte i nostri
Funzionari minimi Ministro sano anzi prima che mi mi fanno rotolare sulle scale come la
La famosa carrozzina quando quando scendo
Quando esco alla fine dell'India che stanno
Ma
Considero con accenti per e il ministro Rottola ed fa Santellone per le scale sappiamo bene non dobbiamo rafforzare la
Lavoro detto altro ministero
Che è un ministero che ha conosciuto stoppati
Assunzioni da sei anni
Ci sono delle notizie positive perché abbiamo avuto la possibilità di regolarizzare circa due mila dalla legge finanziaria circa due mila lavoratori precari che dovremo ovviamente non solo integrare sapremo integrare qualificare
E abbiamo
In un recente disegno di legge quello che riguarda le sanzioni più severe in campo di di di beni culturali di paesaggio e di vandalismo abbiamo inserito anche l'assunzione di cinquecento nuove figure per il nostro Ministero cosa importante
Dovremmo fare molto di più ma intanto il fatto se ha rilevanza cento dirigenti e quattrocento assistenti museali
Allo stesso tempo però dobbiamo essere consapevoli che lo vero patrimonio per quanto riguarda il lavoro nei beni culturali Guglielmo e
Nella valorizzazione
E d'Italia dove abbiamo sempre avuto una
Dialettica anche qui non sempre felice
Tra tutte
E la valorizzazione
Perché ripresa dialettica stata spesso mesta fatta diventare una
Una contrapposizione notevoli la tutela è il fondamento stesso della continuità delle politiche della cultura
E della salvaguardia del patrimonio valorizzazione si dice il lato economico
Della tutela
è così tutela e valorizzazione sono integrate un Paese moderno un Paese commosso delle proprie qualità delle proprie radici integra
L'intransigenza verso la tutela e
L'intelligenza
Della valorizzazione
Io ho insediato
Guidato da Massimo Montella un Comitato Giarda
Otto mesi
Che ha la responsabilità una Commissione che incaricata di
Definire razionalizzare il complesso delle prestazioni
Riconducibili all'attività di valorizzazione è una cosa di cui nessuno ha parlato credo che sarà pressoché impossibile far comparire anche solo un rigo sui giornali su questa materia
E pazienza nel senso che non è non è grave di per sé però ci tengo a dirvi che questa è una le cose più importanti che stiamo facendo
Cosa significa significa elaborare una normativa tecnica e metodologica
Linee guida criteri e modelli di intervento condivisi tra Stato regioni enti locali sui livelli minimi uniformi di qualità nella valorizzazione che significa e lo dico in conclusione
Significa che noi dobbiamo migliorare la gestione in Italia c'è stato come voi sapete una normativa
Innovativa che fu la legge Ronchi ieri bypassato innovativa e coraggiosa
Che trattava dei servizi aggiuntivi legate i musei e la fruizione del patrimonio oggi servizi aggiuntivi non sono più aggiuntivi sono i servizi in sé
E sono fondamentali in molti casi sono addirittura sostitutivi della mancanza nostra
Mentre cresce il patrimonio che guardate un'altra le cose importanti da tenere in considerazione
E che il patrimonio in Italia cresce incessantemente quando noi recuperiamo opere Trump tra un'ora x anzi tra mezzora farò una conferenza stampa con i carabinieri che hanno
Ritrovato un'incredibile tempi Odorico ionico
Calabria
In un luogo totalmente inaspettato tra qualche giorno le noi confidiamo di recuperare patrimonio è stato trafugato nostro paese come sapete stiamo facendo una battaglia molto dura con alcuni musei
Che si sono prestate tutti trafugamento i nei decenni passati il patrimonio cresce né cresce la fruizione
Crespo gli orari la gente vuole andare
In un museo vuole visita poter visitare un archivio anche in giorni e in orari non banali vuole entrare in una biblioteca al diritto di farlo
Al diritto di accedere
I luoghi dell'archeologia anche nei giorni della domenica ma questo significa avere un custode che sta lì con le braccia conserte
Ad attendere questa visita a garantire che non arrivi
Un pazzo con un punteruolo a scassare quel patrimonio significa
Che da questa gigantesca crescita le opportunità che valgono per l'audiovisivo per il cinema
Per il teatro e lo spettacolo per la musica che noi dobbiamo complessivamente migliorare la nostra organizzazione capacità di gestione che oggi è sempre più integrata con i livelli territoriali non solo per il titolo
Quinto dalla Costituzione ma anche per la consapevolezza
Che molte di queste risposte si danno e si debbono dare a livello territoriale quindi il tema la valorizzazione ne parleremo ma siete forse più tecnica ma
Vi assicuro
Che la sfida forse più importante che noi abbiamo perché il binomio cultura lavoro
Trovi una definizione adeguato
Ringrazio Guglielmo Epifani però una cosa per cui ringrazio anche i suoi predecessori la CGIL è stata una delle
Delle poche istituzioni
Che quando si tratta di mandare gli auguri di di di Natale di fine anno anziché
Mandati una Decio quanti preveda sono parte della produzione nazionale vorrei parlarne male no non scherziamo né però donerà agli interlocutori una litografia un'opera d'arte
Ogni volta incarica un maestro un artista italiano di fare questo gesto e di lasciare questo segno e la conferma
Di una permettetemi di dirlo considerazione per la cultura che si è associato ai segni dell'impegno civile e sociale e politico
Che hanno marcato questi cento anni di storia e anche
Testimonianza di una visione generale la società quello che Casadio chiamava
La nostra parzialità
Ed è giusto
La rappresentanza del mondo del lavoro non è mai stata una parzialità avara non è mai stato una parzialità rinchiusa in se stessa è stata capace in questi cento anni
Di
Straordinarie aperture che ci consegnano una straordinaria ricchezza civile
E culturale accanto alle grandi conquiste che hanno marcato la storia la CGIL vi ringrazio molto
Ringraziamo vivamente signor ministro per la qualità del suo contributo per riconoscimenti date le nostre iniziative per gli stimoli importanti di offerto alla nostra discussione
Apriamo adesso come abbiamo previsto una serie di interventi
Di personalità che hanno lavorato con noi
E che sono presenti in sala oggi così come sono presenti importanti rappresentanti delle istituzioni che ringraziamo
Il primo intervento
Vincenzo Cerami scrittore
Autore ve la cantate del centenario
Musica è stata scritta pellicola prima siamo lieti di averlo evitiamo immediatamente la parola
Mi chiedo
In piedi parlava
Io alcune cose a braccio con un linguaggio ovviamente non consueto per
In genere per questi argomenti qua
Alcune osservazioni generali che così che vogliono mettere poi fuoco una una visione un po'diversa della della cultura e nel rapporto lavoro
Per esempio parto da una
Da alcuni versi
Che Pasolini scrisse la metà degli anni Cinquanta in una poesia in un poemetto si chiama le ceneri di Gramsci
E trancino cito adesso a caso perché spero dipendono dopo
In un libro che si chiama anch'io ho sentito la proprio le ceneri ramoscelli Prodi pulizie e dice che Napoli verso una cosa scandalosa già all'epoca ovviamente scandalosa secondo me
Di grandissima attualità e ancora scandalosa oggi ma all'epoca dovete immaginare quanto fu quella scandalosa qual è stato voi cosa dicevano questi verso vi cito a memoria ma dico il concetto
Dice io
Non mi rammarico talmente tanto per le sconfitte
Della classe operaia delle sconfitte sociali
Che negli anni Cinquanta
Ce n'era una bella cesta di queste sconfitte da da contare ma molto ma molto di più invece della perdita dell'allegria
Oggi detta e che in quell'epoca lei era una cosa era una cosa scandalosa perché ce l'ha chiesto un po'e da questo nasce Evo ci viene a parlare di allegria e in questo periodo qui eccetera eccetera
E allora
Io dico che
Se dobbiamo fare una distinzione tra lavoro per capire bene lavoro e cultura
Dobbiamo partire da quel proprio da questo da questo da questa osservazione poetica da un lato le lotte
La le lotte ritorno al lavoro la civiltà tutte quelle cose bla bla che abbiamo detto che abbiamo che possiamo dire con facilità e dall'altra invece l'allegria
C'è un modo di essere al mondo
Che ha un rapporto con il lavoro che non è così immediato non è così diretto cominciamo per esempio a definire la cultura
In un maniera un po'diversa perché noi quando intendiamo cultura ovviamente pensiamo perché tutte le iniziative che sono state fatte qui bellissime in occasione
Di questa edizioni di questa nate centenario sono manifestazioni che in quei
C'è stato fatto presa dalla occasione
Da perché la cultura potesse in qualche modo raccontare il presente come positive
Attraverso grandi temi come nel tema ai grandi temi che la CGIL io approvo tutto il sindacato da un secolo a questa parte
Quindi è la cultura che si esprime
Ma non è che quella è la cultura
Allora per fare un esempio di che cos'è la cultura per esempio in maggio immaginate vi ricordate il film mettete del neorealismo
Pensate ai ragazzini dei dieci gradi le ragazzine di Rossellini bambini poveri poverissimi
Che vengono rappresentati nel periodo tra la fine dell'anno durante la guerra fine del fascismo qui scugnizzi Sciuscià bambini piani di allegria
Bambini poverissimi che che furbe insieme che vivevano in comunità poco anche ladruncoli ma pieni di allegria di vitalità
C'è la povertà
E non era vissuta come una frustrazione
Quelle c'era una cultura all'interno della povertà
E e quella culturali cioè quei questi bambini nascevano poveri ma non lasciavano nella coscienza nella colpa dei servizi poveri
E quindi della frustrazione di sentirsi poveri anzi
Avevano nei confronti dei ricchi i poveri dalle dell'epoca
Anche un senso di superiorità tra virgolette perché i ricchi non sapevano vivere veramente no perché erano un po'viziati diciamo così invece loro sapevano conoscevano alla verità nella proprio della strada nella
Nella sensualità di tutti i giorni
Andiamo a vedere a distacco i bambini di oggi
Pensiamo anche vicini di Gianni Amelio adatto quelli dei bambini nei fini Jeremy Elio sono bambini che
Si dice in gergo ed è morto legato subito né prima inquadratura perché sono già malinconici
Tristissima subito
Hanno una situazione
Di vivono in situazioni di grande frustrazione
Non vivono più in Comunità nelle strade un'altra cosa se sono le strade sono perché devono inseguire una mitologia che la mitologia del benessere della ricchezza del danaro
E vengono dal dalla televisione debba televisione questa definizione
Quindi sono legate all'idea di spaccio di droga cose così questi poveri non sono più non hanno più quell'allegria diciamo quella perdita della lega di cui parlava Pasolini oggi la possiamo veramente toccare comma nove distratta dei bambini per esempio molto poco foto generici
Che non so non sono più bambini belli da fotografare
Sono frustrati sono inquinate qualche modo e questo qui ecco che cosa è il secondo me
La
Cultura
Che Eccher
Ci racconta qualcosa che in qualche modo segue al lavoro
è qualcosa che viene anche prodotta dal lavoro ovviamente la scintilla civiltà del lavoro
Costruisce
Nel crimine lavoro nel crescere nella sua civiltà credo costruisce una società
Più giusta voglio su una prevedeva una società una società sicuramente sicuramente migliore
Però
Il problema di
Porsi questo io faccio un un un ultimo esempio prima di
Di chiudere per farvi capire come io sento il problema della cultura oggi legata al lavoro
Voi dovete sapere che ogni oggetto che ci dica che possiamo prendere qualsiasi oggetto a due funzioni
Una funzione e pratica questo una bottiglia che ci serve per pervenire permetterci la per poterla comminerà
Poi ha una funzione estetica nel senso che questa bottiglia è fatto in questo modo ha una sua un suo valore estetico
è stato in molto importante il rapporto dal bel dalla nascere benessere ad oggi tra una funzione pratica di un oggetto e la sua funzione estetica
Questa funzione estetica è stata fondamentale per esempio ci ha resi campioni del mondo nel Desario Italia dimostro e siamo stati i campioni e siamo ancora
Campioni del mondo nelle siamo abbiamo siamo riusciti a creare degli oggetti
Che hanno perfettamente funzionato perché funzionavano questi oggetti creati dal lavoro bene perché Landi e aziende italiane
La lavoro italiano la cultura del lavoro l'impegno della produzione era teso ad intercettare
I desideri reali degli italiani parlo dell'Italia
Ad intercettare i bisogni reali che c'erano dentro l'Italia all'Italia che usciva dalla dalla guerra usciva dalla miseria dalla povertà
E qui è che viveva nel dopoguerra questa spinta verso un futuro tutto da inventare tutto da ridisegnare tutto da disegnare anche fisicamente da progettare
Con dei progetti reali del delle delle case delle città per il periodo in cui vengono fatti in mille modi modellini vengono inventate oggetti straordinari di grande funzionalità
Cioè l'italiano si trovava un certo momento l'oggetto
Che
Era l'incarnazione del suo sogno
Vedeva lì realizzato la Vespa avrebbe sordo qualsiasi oggetto che c'era intorno ogni oggetto ha una sua una sua storia che ci racconta l'uomo veramente il la sua profondità la vera cultura
Se voi pensate a tutti gli oggetti sicché del dopoguerra ampio importanti pensate ai
Allega i frigoriferi erano ombreggianti
Pensate alle
Ai giubbotti tondeggianti pensate alla Vespa diceva quelle cosce tondeggianti eccetera queste forme qui non erano altro che una
Rimozione
Del della dell'universo belli collegato alle
Alle alla guerra alle oggi vive
Alle bombe ai bombardieri
C'è un certo momento idee hanno sentito il bisogno quasi di gioco di difendere i giocattoli questi questi fantasmi queste paure che erano nel profondo ha cominciato a giocarci o tenta di oggetti oggetti casalingo oggetti quotidiani
Quindi finché c'è stata questa capacità
Da parte della azienda italiana
E di tutti di intercettare questo bisogno questa realtà vera culturale degli italiani Italia è stata straordinaria
Per cresciuta culturalmente cresciuta industrialmente siamo diventati campioni del mondo abbiamo c'era da esportare cosa straordinaria eccetera
A un certo momento questa cosa cominciato interrompersi
Per due ragioni primo perché questo oggetto
Ha cominciato a perdere sempre di più la sua azione pratica ENEA vistata ed aumentato infatti il sabato la sua funzione estetica
Mentre
Mentre con la molletta per un
Un oggetto straordinario di tecnologia di bellezza di materia di funzionalità
E ha una sua bellezza una praticità oggi noi se compriamo lo supremi limone di Philippe Stark lo siamo come
Soprammobile perché noi non sappiamo neanche come si può spremere un limone con quella getto cuculo così strano dunque si è perso questo perché si è perso perché
Mano a mano del tempo è passato
La da parte del
Nel rapporto tra creazione dell'oggetto e cultura si è cominciato a creare una forte distanza nel senso che il non si è stati più capaci di intercettare quel sogno quel bisogno che c'era travagli italiani
Perché questo perché sfuggiva all'immagine dell'italiano
Cioè non sfuggiva la identità proprio con la globalizzazione di cui parlava
Il il ministro prima reperibili cominciata a perdersi queste a questa capacità di intercettare
Una
Particolarità
Perché se
Se l'oggi l'oggetto da creare
Non è diventato più personale e non si fa più uno fa più riferimento ad una cultura ma si fa riferimento ad un universo
Che non parte da noi è un universo fatto di grandi numeri dei omologazione o me ne parlava Pasolini voi oggi possiamo dire il Global Rizzo azione di massificazione di spersonalizzazione pentire di identità perduta eccetera eccetera
Quindi che cosa è successo che oggi noi abbiamo
Oggetti tra cui in cui io direi
A questo gettavano funzione pratica ha una funzione estetica e da questo momento in poi secondo me ha una funzione etica
Che va aggiunta perché dico etica perché gli oggetti che vanno creati da questo punto
Che cos'è accaduto ecco il patto per farvi capire velocemente purtroppo dal punto e basta ma
Sono costretto a fare per essere sintetico nel momento in cui
Il mercato si copre
Che non è più in grado
Intercettare il reale bisogno della cultura italiana cosa fa le creature
Cioè il mercato oggi
Ci prodotto produce un prodotto del quale non vale in sé per sé e per quello che vale
Ma perché chi propone un universo
Propone una incidono per via precisato non compri quel prodotto tu compare universo culturale
Do completi una un sistema di Segni se io compro quelle scarpe
I limiti di quelle martellare della marca lì un ragazzo se compra quelle scarpe significa che deve sentire certa musica deve frequentare certi quartieri deve frequentare certi amici ricopre un altro paio di scarpe è un altro clan un'altra cosa è certa eccetera
Quindi si rendono
Sogni diciamo così si vendono
C'è un questo intervento così stretto questo rapporto così stretto tra cultura
E lavoro diciamo così adesso è veramente molto serve serrato perché la cultura che produce il mercato
E prima e il contrario adesso è la cultura che e infatti
L'idea marxista diciamo così della cultura come sovrastruttura del rispetto all'economia
Veramente
Assolutamente inattuata
Quindi adesso c'è una responsabilità morale nei confronti dell'oggetto che si costruisce
Perché noi proponiamo una enciclopedia un mondo una mitologia che poi produrrà in un mondo scuso diciamo senza più identità produrrà delle identità
Identità fasulle identità vuote dedita che non hanno radici
E che sono state costruite
Dal mercato
Per cui questo proprio l'importanza
Del lavoro
Vera della televisione
Nella netto di tutto quello che è vicino
Alla al cittadino che parla non
Che parla l'anima del cittadino un filmato pazzi sì uno sceneggiato un un dibattito
Ma lì già le idee può venire fuori il veleno
Lì c'è l'orrore può partire possiamo fare del male
In quella
In quella
In quel Contin quei contesti
Gli impieghi numeretti e qual è il lavoro
Quello va considerato un lavoro
Non più lavoro visto come qualcosa che c'è stata una parte nella cultura come se fosse qualcosa diciamo che
Rimane con incontaminata
La cultura e la
Quello che mi perché in realtà poi determina determina in mercati
Per questa ragione oggi non c'è nessuna azienda che non faccia costituito subito indagine di mercato
Ecco questo tema io adesso finisco qui il volo per vivere che forse molto probabilmente
Un un sindacato così importante e che tanto ha fatto su questi argomenti si ponga anche questo problema di
Cominciare a porre il problema della qualità del lavoro se la qualità etica del lavoro
Di non entrare soltanto nel merito produttivo o di o perché quell'ormai da tutta l'altro molte con cui sono state fatte ma andiamo su un problema più attua vale più feroce
Perché è un problema che ritocca i nostri figli le nostre generazione lo sentiva nostra contorno al nostro modo di essere
Di essere al mondo fare la molta ma molta più attenzione diciamo proprio alla
Qualità etica del
Di ciò che
Il lavoro produce
Grazie grazie
Il ministro deve lasciarci lo ringraziamo e gli regaliamo cataloghi con le opere d'arte della CGIL la quale siamo molto
Grazie
Articoliamo i nostri lavori corna sette interventi ovviamente lasciamo a coloro che intervengono la responsabilità di autoregolamentarsi
Interviene ora Daniele vicari regista che ha curato il film il mio Paese che è stato presentato a Venezia e ha vinto il premio David di Donatello per i lungometraggi
Grazie grazie davvero
Accenna all'Associazione centenario del CGIL alla CGIL Enzo complesso per aver permesso la realizzazione di un film come il nostro che è un film è indipendente
In questo diciamo la CGIL ha dimostrato
Notevole apertura una notevole disponibilità
Perché si potessero fare dei discorsi diciamo fuori da dal dalle circostanze fuori dalla circostanza di una
Di una
Ricorrenza importantissima
Importantissima come quella del centenario ma fuori dai denti proprio perché il nostro Paese
Ormai è chiaro a tutti anche dalle cose che sono state dette fieri fino dei ad Fini fin qui in questo momento nostro Paese qualcosa di ormai talmente percepito da noi in maniera talmente complessa che è molto difficile fare dei discorsi diciamo di settore
Ed è per questo che in qualche modo il finché abbiamo realizzato noi a e in qualche modo un film è impossibile cioè un film che ha talmente tante linee di fuga andando avanti nella nella narrazione
Che in qualche modo a un certo punto ci anche spaventato perché la questione del lavoro è una questione generale nel senso vero del termine
Il lavoro non è
Una categoria
Filosofica e non è nemmeno
Una categoria della pratica il lavoro una sorta di grandissimo contenitore che ha attraversato da tutte le forme espressive libiche degli esseri umani da quell'artista Ica la
Vita quotidiana
Soprattutto attraversato dei problemi della vita quotidiana dalle questioni che muovono i nostri bisogni e i nostri interessi nella quotidianità
I lavoratori cosa che trasforma gli individui la società quindi affrontare temi di questo genere presuppone bagno come posso dire di realismo diciamo anche di umiltà perché appunto sono temi niente infinitamente grandi
Ecco perché secondo me il lavoro non è qualcosa di parziale che può riguardare una parte di lavoro è il tutto fa parte del tutto noi
Producendo cose opere lavoriamo questo lavoro come
Finalmente ha detto anche un Ministro della Repubblica questo lavoro a qualcosa di produttivo
è vero però che si fa fatica in una società come quella nostra da attribuire valore al lavoro insieme
Perché noi lo stiamo ripensando profondamente la stiamo ripensando il nostro rapporto con il lavoro così come stiamo ripensando il nostro rapporto con l'istituzione con la democrazia
Allora a questo momento storico in cui stiamo vivendo è un momento in cui bisognerebbe lasciarsi un po'alle spalle certe categorie che sono piuttosto restrittive
Dico anche categorie di carattere psicologico per esempio secondo me i registi
Che sia certo grafici o della televisione gli scrittori gli artisti in genere devono in qualche modo mettersi in gioco
Quando casa Dio ci ha raccontato che la CGIL sollecitando nel
Il mondo dalla cultura per avere risposte per avere idee per aver per realizzare opere ha avuto una risposta straordinaria no
E così esaltante
Sicuramente questa questa osservazione questa cosa che ci ha detto Casadio è veramente centrale è vero probabilmente che il mondo della cultura italiano sta aspettando una sollecitazione no
è anche vero però che questa qui è una cosa un po'triste cioè
Che se il mondo della cultura per esprimere un proprio punto di vista su temi così importanti aspetta una sollecitazione vuol dire che deve mettersi in qualche modo profondamente in discussione
Perché il silenzio diciamo u ultraventennale su temi importanti dal punto di vista sociale ma anche dal punto di vista politico che la cultura italiana nel la quota sua quasi totalità per fortuna non è stato un regime diciamo così ferreo
Ma questo silenzio straordinario che c'è stato in questo venti venticinque in
Venticinquenni o no
A ci dice qualcosa in più
Io ci dice molte cose in più io ne voglio sottolineare solo una
Perché a questa cosa tengo
Secondo me è un problema molto serio e molto grave che la produzione culturale in Italia sia ancora oggi appannaggio di classi sociali medio-alte
Ci sono persone che
Nascono in determinati contesti e che in qualche modo arrivano all'espressione artistica grazie proprio all'appartenenza a questi contesti
Le strutture sociali le
Organizzazioni politiche sindacali
E le istituzioni dovrebbero finalmente pensare
Dei criteri dei meccanismi per farsi che la società si esprima su se stessa in maniera un po'più
Come posso dire
Un po'più diretta un po'più immediata l'impermeabilità che c'è nel nel settore produttivo della Puglia della produzione culturale in Italia
è assoluta
Figli diciamo di operare che diventino artisti ce ne sono molto pochi ci sono molto buoni
Questa cosa qui Fassi che la complessità della nostra vita contemporanea venga raccontata
Solamente da un punto di vista
A volte anche straordinariamente voglio dire
Generoso perché è un intellettuale che si pone al servizio poi di certe idee comunque
è una cosa preziosa per la società ma il fatto che
Le istituzioni non permettano l'accesso alla cultura diciamo a
A persone che sulla carta non ce l'hanno anche nella realtà non ce l'hanno questo è un vero blocco che secondo me va superato e non basta che
In qualche modo le istituzioni pensino a finanziare opere
Mostre manifestazioni e strutture se non si rompe questo se non si scioglie questo nodo ci tengo a dirlo perché in una politica culturale rinnovata
Quello che davvero la cosa che davvero non bisognerebbe dimenticare questa cioè cercare di disarticolare questo straordinario blocco culti politico sociale e culturale
Io ho sentito e chiudo su questa cosa qui da parte
Diciamo del della CGIL
In questi due anni di lavoro ho sentito conoscendo varie realtà territoriali
Una grande spinta in questa direzione a me piacerebbe molto che la politica se ne facesse carico
Questa spinta è qualcosa di veramente innovativo è di fondamentale perché
Altrimenti
Diciamo che se non arriva Vito vita linfa vitale se non arriva a vita nuova avevano soluzioni culturale noi continueremo ancora forse per un altro ventennio fare discorsi vetusti
Sul fatto che il mondo contemporaneo plumbeo il gruppo senza capire davvero che cosa sta accadendo che cosa ci sta accadendo intorno
Una visione per esempio della globalizzazione così ingenua anche che ci spinge a pensarla automaticamente come qualcosa che ha a che fare con il consumismo ha una visione asfittica
In realtà fin da subito
Il Glocal globale sono andati avanti insieme
Ed è grazie a questa nuova come posso dire da questa nuova fase storica che alcune culture locali e alcune addirittura alcuni idee politiche molto particolare sparse in giro per il mondo fino a qualche per hanno fatto presente sconosciute sono arrivate a noi sono diventate parte del nostro dibattito politico-culturale quindi stiamo molto attenti perché se questa nuova politica culturale che si sta predisponendo
Non facilita un vero e proprio ricambio
Sociale all'interno dello produzione culturale e anche generazionale secondo il mio parere noi possiamo investire tutto quello che vogliamo in cultura tutto quello che vogliamo in arte ma non andiamo veramente da nessuna parte
La
è per questo che ringrazio ancora la centenario l'Associazione centrale della CGIL perché scorrendo
La quantità di di iniziative fatte
Ecco si intuisce che il rapporto con il territorio
E la produzione culturale non non è un elemento secondario ma non è mento centrale ecco secondo me su questo bisogna lavorare nel futuro grazie
Grazie grazie che le cose che ci hai detto
Ha ora la parola Ivana Monti attrice che ha dato un contributo straordinario
Ai lavori del centenario in particolare con l'opera su Maria boia
In materia atti
Sarò l'attrice vi legga le considerazioni della mia ricerca no alcuni passaggi brevissimi di fila
Che fanno uno specchio speriamo per il giovane regista che sono d'accordo su quello che diceva che così come per i contadini le cose
Cambino anche per i giovani e per la cultura
E mi permetto di parlare
Dei contadini perché
Perché domenica è
è mancata Maria Gloria mi siedo quali e manca scusate è mancata a Maria Cervi sia
Di Antenna tre Cerri uno dei sette fratelli
E questo mi dà
La possibilità di parlare
Di quella che è stata una conquista
I contadini ci sono arrivati perché sono partiti
Da molto lontano Incerti sono il simbolo più alto della emancipazione del contadino che diventa una persona
Istruita corretta non solo nella sua materia
Ma anche proprio nella cultura e nella di fusione attraverso la biblioteca itinerante lo faceva Aldo cervi della cultura questo anche grazie
Ai tifosi Sori della
Cultura sindacale cioè
Della
CGIL Prampolini socialisti eccetera
Mille ottocento settanta
Nelle elezioni del Regno d'Italia del mille ottocentosettanta su abitanti attenzione le cifre sono importanti suo abitanti ventotto milioni centocinquantuno mila
Ventotto milioni centocinquantuno mila censiti nel mille ottocentosettantuno quindi qualche centinaio di migliaia saranno in meno gli elettori che sappiamo solo maschi
Erano
è un anno
Seicento diciannovemila trecento ventidue
Per votare era necessario un censo di lire quaranta oppure sapere leggere e scrivere
Gli analfabeti in Polesine mi occupo di Maria Goya sindacalista e di Matteotti come in tutta Italia erano cinquanta e sessanta settanta per cento della popolazione
Il Diana al fa anche analfabeti erano i contadini che costituivano il cinquantacinque per cento della popolazione
Scrive Sidney Sonnino nelle sue inchiesta sulla Sicilia del mille ottocentosettantasei
Per il contadino siciliano ogni legge che lo dichiari libere uguale ad ogni altro cittadino è sarcasmo all'U.I.L. nome italiani suona come leva obbligatoria per cinque anni suona imposta prepotenza di classi agiate
Le masse abbruttita rispondono con il brigantaggio la mancanza assoluta di fede nelle leggi nella giustizia ignoranza superstizione emigrazione di massa
Ma l'emigrazione di massa
Non non è riferita soltanto al sud ma anche al nord ce lo dice la ricerca sulle cause dell'immigrazione trans oceanica dal Friuli italiano che ha condotto dall'Associazione agraria friulana
Descrive padroni di campi assenteisti tecniche arretrate rapporti fondiari iniqui tuguri invece di casi insufficienza alimentare
Ma soprattutto
Quello che offendeva ancora di più
I contadini che dovevano pagare la tassa sul sale e la tassa sul macinato che era
Dichiarata maledetta da Garibaldi per potere per poter far sì che l'Italia il Regno d'Italia potesse pareggiare i numerosi debiti delle guerre di indipendenza
Ecco
Quello che offendeva ancora di più i contadini era il disprezzo che i signori e cittadini in genere
Dimostravano per il villa che era una specie
Considerato una specie di razza inferiore essere selvatico sordido insomma ancora un servo della gleba
Anche la religiosità del contadino che gli consentiva di sentirsi creatura pari agli altri risultava indivisa I liberali risorgimentali che ai contadini rimproveravano di non essere stati con Garibaldi
Nella merito dell'Unità d'Italia ma anzi di essere stati con gli antichi dominatori
Approfitto soltanto per leggere alcune lettere
Ecco diceva però la ricerca dell'associazione agraria friulana continuava così l'onere di quel balzello sul macinato
Maledetto ripeto lo chiamo Garibaldi è così sproporzionato al reddito dei contadini
Che schiaccia la più utile la più benemerita e ad un tempo la più misera classe dei CD cittadini
I contadini la classe che da allarmata nazionale i due terzi dei soldati e questo due terzi è importante da ricordare
Contadini partono se dal Sud che dal Nord stranamente dal sud vanno verso il Nord America e dal nord vanno verso il Sud America soprattutto in Brasile
Dove era appena stata abolita la schiavitù ma incontrano malattie di ogni genere la malaria da cui fuggono Lalla ritrovano
Una terra arida senza ombra con animali feroci e in atti razzie di nativi selvaggi
Due lettere che vengono dall'Argentina nuovo
Nostre Venier quali merita nonché se lavoro ma selvaggi che roba gonne e fiori di estrema l'aria via sebbene stia feroci proprie come insisteva i signori la in Italia
Altri invece più fortunati scrivevano
Venne subito in merita Portella Caretta di campagna tre o quattro feriti aratro attrezzi per lavorare la terra cabine da far due grate qui non è miseria come i nostri Paesi
Qui se carne tutti di
Non Biesse bestie feroci che bestie feroci e sei i signori la in Italia
La bonifiche scandisce il quindici giugno mille ottocentottantaquattro la società democratica di Pezzoli arteria siamo nel Polesine proclamava lo sciopero dei mi è stato degli editori
è il primo
Sciopero agricolo ricordiamo che sarà incruento
Sia nel Polesine che in
Nel mantovano dove avverrà l'anno prossimo l'anno seguente nell'ottantacinque proprio quando nasceva
Nasceva Matteotti
Arrivo ai
Fratelli Cervi
Ma anche una considerazione della due terzi dei contadini
Due terzi dell'esercito è costituito da contadini
La prima guerra mondiale è vinta con dieci milioni di morti in Europa con seicento mila morti in Italia seicento mila morti a cui si applichiamo la legge dei due terzi della ricerca
Della agraria
I due terzi di seicento mila sono quattrocento mila i contadini anche sul campo di battaglia quei contadini che sono figli e nipoti di quei contadini che non furono con Garibaldi
Ma difese ero e salvarono
La Italia unità essi la salvarono
E dice Matteotti nostre contadini non hanno disertato non hanno avuto bisogno di decreti di amnistia i nostri contadini sono andati tutti al fronte hanno combattuto
Sono morti sono tornati mutilati e feriti se qualcuno non ha combattuto questi appartiene agli agrari che in massa hanno ottenuto l'esonero
Ecco lì
C'è una poesia bellissima di Matteotti
Sugli anni che sono stati il biennio rosso prima le proteste alla fine della guerra le proteste della sinistra e poi il biennio nero che
In una lotta veramente fratricida massacra nel Polesine
I contadini i dirigenti sindacali
Egli amministratori socialisti
Di fronte a questo massacro
Matteotti
Non
In città non in città all'odio
In città al bene comune
E al futura riappacificazione
Julie cappello signori della borghesia Rovigo sette gennaio mille novecentoventidue Matteotti commemora i morti del Polesine giù il cappello signori della borghesia
Sono i nostri poveri compagni che riguardavano signori della borghesia giù il cappello e guardateli pur voi questi poveri che senza odio vissero e nell'angoscia della morte non seppero odiare
Furono uccisi
Voi Iucci testi
Furono uccisi perché vollero essere tra i primi a dire la parola dell'Unione della buona battaglia incruenta in nome dell'ideale furono uccisi perché al parlo il capo dalla terra e guardarmi in faccia il signore perché dissero siamo legati alla gleba chiamiamo ma non siamo servi
Del nostro simile
Non per altra ragione ebbero il cuore trafitto il cranio spezzato le povere membra martoriate
Ognuno carte presso la sua casa perché una macchia di sangue restasse sulla soglia e crea se non il ventitré il vendicatore ma il figlio della vittima ma il successore al posto di combattimento lasciato vuoto dal padre
Voi non o di aste caduti del Polesine
A masse soltanto vi sarà resa tutta la libertà tutto l'amore
Ci fu il cappello signori della borghesia se volete che i figli dei morti spartiscono in un'era migliore
Con i nostri figli il pane del lavoro
Ho finito grazie
Grazie vivamente a Ivana Monti anche per le mozioni intense letizia trasmesso Aparo adesso Vittorio Silvestrini
Direi
Fondatore della città della scienza di Napoli che come ha ricordato casa di una sua introduzione ospiterà uno degli ultimi più significativa avvenimenti del centenario
Non vi parlerò tuttavia della vostra rossa
Annate verrà inaugurata a Napoli in ottobre perché quella praticamente più
Divertente emozionante bretella che non sentirla raccontare che invece voglio
Qui
Presentare un po'approfittare di questi pochi minuti per presentare un punto di vista particolare male secondo me rilevante tanto che
Secondo me il maggior spazio avrebbe dovuto trovare anche in questa sede
Culture lavoro dunque che cos'è la cultura
Se uno va sul vocabolario trovo che culture il patrimonio di
Conoscenze di saperi e di valori comuni e condivisi che appartengono
A una determinata comunità umana
E anche
Noto e riconosciuto che considerato una comunità umana più che la ricchezza complessiva di cui la comunità dispone
è il patrimonio culturale insieme alla qualità dell'ambiente che determina la qualità della vita di quel
Comunista
Per questo motivo i Paesi
Civili presi proprio dei diritti dedicano grandi risorse
Grande risorse economiche ed intellettuali grande risorse e di
Strutture
A trasmettere questo patrimonio
Da una generazione all'altra e
Ad accrescerlo di passaggio è un passaggio
E le strutture
Del sistema culturale del sistema che consente appunto di conservare trasmettere valorizzare il patrimonio culturale
è fatto di una serie di strutture
Le scuole le università di enti di ricerca alle biblioteche i musei i teatri le accademie mass media e così via sono tutti i tasselli
Del sistema di trasmissione valorizzazione della cultura
Nel corso di questo se dell'ultimo secolo quello
Per cui ci riferiamo parlando del
Delle celebrazioni della CGIL
Quindi a cominciare dall'inizio del ventesimo secolo fino ad arrivare all'inizio del ventunesimo
Il
I connotati della cultura
Cioè qua poi contenuti culturali i culti utili contenuti di questo patrimonio
Sono andati
Profondamente cambiando nel corso del secolo
E ciò grazie
Devo dire soprattutto
Alla ricerca scientifica
Grandi rivoluzioni come le onde elettromagnetiche
La loro teoria e le loro la loro tecnologia
La meccanica quantistica
Scusa teoria della relatività
La fisica dei sistemi complessi
E dei processi caotici
Sono grande il raggiungimento di conoscitivi che dovrebbero appartenere a tutti e che hanno profondamente modificato il patrimonio culturale hanno Dese
Questi grandi raggiungi menti inattuale improponibile l'approccio neon idealista
Corciano di cui vi sentiamo gli effetti soprattutto in in tutta Italia ma soprattutto nel nostro Mezzogiorno
Secondo il quale croce
La scienza
Ah trema soltanto le menti meno dotate quelle attratte
Dai giochetti empirici insensibili ai grandi problemi
Questo approccio
Che non è più proponibile
Alla luce di quel che è successo
Tuttavia lascia influenza i tracce profonda del nostro Paese ancora oggi
Voglio dire non è un caso lo leggevo che quanto
Io ottenuto
Ho fatto attenzione
Hai tasselli della cultura che sono stati nominati debba elettori così come ho guardato la composizione dei questi oratori chiamati apportando una testimonianza d'unico che
Proviene dal
Settore scientifico sono io stipendio per questo che parlo di
Nessuno
A
Citato la scienza tombatura dei componenti dell'input
Questa un evitando che il nostro Paese deve superare essendo legame tra cultura e lavoro restano
Recentemente
Sulla base di questa consapevolezza
Voglio dire tra l'altro alcuni
Va bene lasciamo perdere
In base a questa consapevolezza recentemente è stato costituito un
Comitato interministeriale per la promozione della diffusione della cultura scientifica io credo che sia
Un passo importante sono quattro ministeri che riconoscono in questo tema un tema cruciale rilevante
Perché
La cultura
Mentre si è arricchita
Del potenziale scientifico in teoria
Nello stesso tempo è diventata un elemento
Cruciale dello sviluppo soprattutto perché
La materia prima e dello sviluppo oggi e dell'economia
Esso e la cultura si son d'accordo in tutte le sue articolazioni ma con un particolare punto posizione di privilegio nella
Nella il sapere scientifico il quale determina anche
La competitività del sistema Paese complessivo sul mercato globale che possiamo
Negarlo male che esiste
Da questo punto di vista la costituzione del Comitato nazionale per la diffusione della cultura scientifica e secondo me è un passo rilevante
E io ne faccio parte ne sono contento
Recentemente è stato varato una somma e coordinato da Luigi Berlinguer che sta dedicando grande risorse gli anni impegno a coordinare questo gruppo è stato varato un documento
Programmatico che
C'ha sostanzialmente due
Punti cruciali
Uno
La
Dare all'unica all'università la cosiddetta terza missione cioè l'ammissione delle due missioni classiche dell'università solo
L'educazione superiore
E
I sistemi occuparsi di ricerca
è stato riconosciuto anche in Italia da questo Comitato come riconosciuto
Dei
Tutti volentieri i paesi europei il fatto che l'università deve dotarsi di una terza missione
Cioè di diffondere
Il sapere scientifico in modo e penetri capillarmente nel società
Secondo
Obiettivo che si è dato è quello di in un innestare nel sistema scolastico
L'insegna il i laboratori
L'accesso ai lavoratori da sperimentazione di laboratorio
è una
Precondizione
Assolutamente ineludibile per la diffusione del sapere scientifico e su questo terreno anche il nostro Paese c'è gravi ritardi
Queste due obiettivi s'restano pure non c'è azione se non si prendono dei provvedimenti strutturali
Uno è quello di dare
Di potenziare il sistema della ricerca fondamentali il sistema della ricerca fondamentale che può essere solo
Sostenuto dal settore pubblico perché dona ricadute immediate di tipo produttivo è tuttavia il sistema
In cui
Il la ricerca
Diciamo rigenera se stesse senza il sistema della ricerca fondamentale riducendo come è stato fatto per l'uno che illustri
Da ricerche scientifica a progetti finalizzati funzione del loro immediato ritorno vuol dire creare un sistema della ricerca in cui i giovani sono precari
Addetti a Progetto regali a lungo e lei non si ritiene del sistema della ricerca e noi lo sforzo che facciamo anche
Sul versante di educativo lo facciamo a beneficio dei paesi in cui i nostri cervelli migliori emigrano
L'altro e quindi il primo potenziare il sistema della ricerca fondamentale l'altra è quella di mettere in campo
Una rete di strutture stabili per tipo e la diffusione della cultura scientifica
Va detto che rifacendosi alla definizione che ho tratto dal vocabolario e culture il patrimonio di valori comuni e condivisi va detto che la
La scienza
Non è cultura fino a che non appartiene a tutti
E quindi la diffusione della cultura scientifica
Fondamentale per realizzare ad essa la stessa dignità di appartenere al registro della cultura cosa che nel nostro
Paese non sta
Succedendo e allora dicevo strutture stabile per la diffusione della cultura scientifica il modello che possiamo adottare
Lo troviamo
Lo possiamo mutuare ad altre esperienze europee dico senza andare alla Germania alla Francia
Possiamo andare al Portogallo
Dove sono stato recentemente al Congresso dell'ex ante che l'associazione dei Science Centre europei dove loro hanno un struttura dei polli
Per la diffusione della cultura scientifica che sono poli stabili finanziati dal
Governo nazionale
E che rappresentano anche il strutture di coordinamento di mille iniziative che nascono a livello periferico attraverso il sistema scolastico attraverso il sistema dei musei civici attraverso una serie di strutture spontanee
Che
In Italia non abbiamo niente di tutto questo Città della Scienza alcuni di voi l'hanno visitata
è una struttura che ha dignità europea
Tanto che
Abbiamo avuto riconoscimenti
Molto significative a livello europeo siamo stati nel due mila cinque museo scientifico dell'anno anche dal punto di vista del
Altre attività come per il turismo culturale noi si abbiamo più visitatori del Museo archeologico abbinato dilatori siamo una struttura
Bene una struttura
Vedendo i a Lisbona la scorsa settimana c'è stata siamo stati eletti alla Presidenza dei senza interruppe il siamo una struttura riconosciuta bene è nata soltanto per spendendo oggi nei locali
E non ha un ruolo nazionale pagare governabile adeguarlo internazionale
Io credo che
Parlando di culture e lavoro
Io sono uno che
Dipingo suo
Sono un amante della cultura trovarmi qui a difendere la cultura scientifica mi mette in imbarazzo perché io vorrei parlare di cultura tout-court
Ma nel contesto
Non posso che
Organizzare il mio discorso considerato anche appunto l'elenco degli elettori
Non posso altro che per realizzare l'infermiere intenzioni su queste spese
Vi ringrazio
Grazie Silvestrini e ora la parola il maestro Ennio Calabria che non ha bisogno di presentazioni
Eccone Sire grazie
Io
Condivido
Interventi che sono stati fatti
Mi è sembrato molto importanti finalmente
Quello del ministro Rutelli
E
Aggiungo soltanto
Che voglio dire noi abbiamo in sostanza loro nel loro al nostro patrimonio storico culturale che come la madre per ciascuno cioè a dire la categoria della maternità può essere sostituita
Ma proprio oggettivamente impossibile sostituire la madre perché questo presuppone
Una nostra attività in rapporto alla madre ora questo patrimonio storico-culturale qualcosa di ripetibile nel mondo
è un punto fondamentale voglio dire e non invece lavoriamo purtroppo su piombo
Da questo punto di vista in rapporto alle cose interessanti che sono state dette
Mi riferisco soprattutto gli ultimi interventi che pongono la questione della cultura come forza di fatto produttiva
Beh ricordo che già moltissimi anni fa fu fatta un'analisi per cui si diceva che il capitalismo allora si parlava di capitalismo giunto a un certo livello di maturazione utilizza
Il lavoro intellettuale la scienza come forse immediatamente produttive
Il che significava che da quel momento veniva vivisezionata praticamente la vita conscia inconscia di ciascuno in sostanza da quel momento
Il capitalismo entrata e utilizzata mediante il lavoro culturale e mediante anche la scienza se così può dire
Lo spaccato interiore proprio nella relazione interiore dei cittadini
Quindi in sostanza non siamo noi che diciamo che la cultura e centrale come forza produttiva mannaggia scoperto proprio a quel tempo già il capitalismo e tutto ciò che è venuto fuori in termini di
Consumismo
Quindi da questo punto di vista trovo molto logico voglio dire ripartire da questa considerazione
Il punto che a me personalmente resta e al quale poi con ricollegare queste breve brevi riflessioni resta diciamo in qualche modo di equivoco
E che noi stiamo portando avanti sostanzialmente
L'idea per esempio della cultura come diceva anche Rutelli una moltiplicazione delle sedi culturali una moltiplicazione dei luoghi espositivi
Ma voglio dire non ci rendiamo conto che gradualmente
Proprio per la direzione di questi enti
Voglio dire questa cultura sta diventando una cultura mercenario del mercato internazionale guardiamo per esempio i grandi curatori guardiamo quelli che dirigono le istituzioni pubbliche
Dedite proprio a questo e sono diventati salotti privati sostanzialmente malati di esterofilia
Che utilizzano questo spazio come uno spazio privato
E non si occupano minimamente di ciò che avviene proprio sul territorio di loro competenza
Questo è il punto per cui io tremo un pochino quando sento parlare della proposta di visti quasi Ministeri della cultura perché mi dico ma si è non si eliminano gli equivoci che sono a Bari alla base
Ma io mi ritrovo di fronte una moltiplicazione della forza del sistema dell'arte attuale
Quello che ha portato appunto lo stato delle cose
E allora da questo punto di vista tornando alla nostra questione di oggi il punto zero dette
In cui la cultura e intera in qualche modo il modo più organico nella questione del lavoro anche se la cultura anch'esso lavoro diciamo e il punto in cui ci rendiamo conto purtroppo
Che il lavoro non produce più identità sostanzialmente
E questo è un punto di enorme importanza che investe diretto dei fondamenti stessi del modello di sviluppo che abbiamo scelto consapevolmente no e magari per induzione
Quindi da questo punto di vista voglio dire e come se noi dovessimo ripensare sì vogliamo eliminare o superare questi problemi cioè il problema intendo di un lavoro che ormai e considerato
Realmente nei casi migliori come meta funzioni
Non ha più identità sociale
E da questo punto di vista anche la cultura si scelga di renderla così quando si fanno scusate questa breve prendi quando si fanno per esempio questi centri Mutti dimensionali polivalenti eccetera voglio dire
E si mette assieme voglio dire la danza lo spettacolo la pittura il cinema la cosa ma non ve ne detengono ci rendiamo conto che cito gradualmente veniamo trattati come dei bambini voglio dire deficienti che svolgono un gioco innocuo
Ci stanno proprio separando dalla relazione con la società
Un artista dico lavora tutta la vita e lavora sulle cose così come un politico lavora sulle cose dal punto di vista esterno chiamiamolo così per la loro quantità
Un artista lavora su i processi che sono dietro che sono nel profondo della società ma perché deve essere messo in una circostanza voglio dire di compresenza dentro una sorta di spettacolo generale ma che senso ha
La perdita queste la perdita dell'identità dell'arte che
Equivale alla perdita dell'identità di un operaio
Ma si tratta di problemi immensi che comportano proprio ripeto la natura stessa del modello di sviluppo che abbiamo ormai optato e che leggeremo nel mondo
Chi mai avrebbe pensato solo pochi anni fa che la Cina che proviene da una cultura addirittura più antica dalla nostra
E che proviene da una cultura del tutto diversa sarebbe diventato un temibile avversario dentro le regole di questo modello di sviluppo
E allora da questo punto di vista secondo me e più realistico proprio porsi la questione nella sua come i poteri di nella sua profondità per evitare di curare con l'aspirina una malattia immunitaria sostanzialmente
E quindi da questo punto di vista ci sono cause primarie e cause secondario mi l'invito in questo breve intervento a
Parlare di alcuni elementi di io ritengo cause primarie
Mi riferisco come primo elemento al fatto che questo sistema di sviluppo ha generato un livello altissimo della velocità degli scambi con cui si scambiano le merci e con cui si cambia l'ambiente
Questa altissima velocità degli scambi produce naturalmente che è cosa ben produce il fatto un primo elemento terrificante cioè a dire ogni affermazione non dura
Una volta generazioni fa voglio dire un'affermazione collettiva
Ho individuale
Condivisa Turato a volte una generazione due generazioni chi andava a formulare un nuovo pensiero trovavo utile partire diciamo così dal già pensato
Perché quel già pensato conservava vitalità per molto tempo adesso ogni affermazione
Collettiva o individuale viene relativi Zatta nel momento stesso in cui si determina quasi fisiologicamente
Allora che cosa avviene questo avviene che così come le
Affermazioni chiamiamoli così i piccoli gruppi o individuati vengono relativi Zagge vengono le utilizzate le grandi
Affermazioni collettivamente condivisi in sostanza quelle che una volta si chiamavano le stelle fisse
Queste si sono dissolte
Ci sono dissolte e da questo punto di vista
Che cosa avviene avviene che non essendoci più sostanzialmente questa struttura enti significa le cose i fenomeni quindi che dà significato i fenomeni il fenomeno
Nella propria autoreferenzialità impone in cui le proprie leggi all'esterno
Quindi c'è una sorta di capovolgimento proprio epocale di questi di questi processi io prendo sempre l'esempio la figura simbolica del padre
Intendendo per perde quello che si incontra il primo estraneo che si incontra uscendo dal dalla dimensione funzionare con la madre
E che una volta voglio dire chiedeva al nostro io di definirsi
E aveva anche gli strumenti culturali per orientarci cioè a dire per consentirci di trovare un sufficiente equilibri uscito da questa dimensione funzionale
La sua autorità derivava dal fatto che era espressioni di ciò che era stato certificato quindi condiviso collettivamente
Adesso per la velocità alta degli scambi il padre si spostata quella collocazione
E in un certo senso ci si ripresenta dal futuro
E se prima la sua autorità derivava dal fatto di essere espressione di ciò che era stato condiviso e certificato adesso la sua utilità deriva dal fatto di essere volta per volta espressione dello sconosciuto
Cioè c'è un capovolgimento radicale e totale inoltre questo parte dal futuro non ci chiede di più non chiede più il nostro io di definirsi uscendo che con uno strappo dalla dimensione funzionale ma di restarci dentro
Se volete uno degli effetti secondari diciamo
E chi solo tre
So quarant'anni fa utili dei giovani a vent'anni non vedevano l'ora di uscire da casa
Quindi loro io tendeva a doversi costituire fuori da questo nucleo adesso i giovani stanno fino a quarant'anni a casa cioè a dire loro io si determina restando in qualche modo dentro una struttura funzionale
Che è la la famiglia primaria originaria
Allora da questo punto di vista voglio dire si è creato necessariamente perché la società ha bisogno e dà risposte un divorzio inedito che non c'era stato mai tra due grandi dimensioni della personalità diciamola Pez la dimensione complessa
Per compresse intendo dire non solo quella che coinvolge le categorie dell'interiorità ma quella del processo in atto
Cioè a dire quella che lavora in una fase in cui i codici non ci sono ancora determinanti
E dall'altra parte la dimensione pragmatica
E la dimensione pragmatica e la dimensione dedita alla funzione alla mera funzione e che oggi ha assunto proprio il comando assoluto per la società che abbiamo di fronte cioè della dimensione complessa è stata esclusa inviata in esilio
Si rifugia nel profondo della personalità di ciascuno e porta con sé tutte le valenze simboliche della Società per cui la società
Che resta all'esterno e prima di questa potenzialità simbolico di questo spessore simbolico per questo poi
Di identità del lavoro si riduce
E ogni cosa ogni fenomeno si riduce perché ha perso la possibilità di esprimersi nel suo nel suo spessore
Questo divorzio e e cerco di andare verso la conclusione è questa separazione violenta tra due grandi ripeto personalità quel dico aspetti della personalità psichica
Che fino a poco tempo fa collaboravano adesso è come se la Società dicesse alla dimensione complessa un grande pensatore tu continua a pensare ma non
Ci occupare più
Del di come vanno le cose perché qui c'è il filosofo pragmatico forma che se ne occupa
Quindi una società complessa Siri si ripiega narcisistica mente verso il profondo dalla personalità
Non avverte più l'Autorità sociale della società che la inviate in esilio
E quindi quando vediamo anche dei fatti della cronaca terribili in cui sentiamo per esempio
De c'è un rapporto di causa effetto che riusciamo a spiegare non posso dire siccome Lamanna impediva la bambina gli diretti alzato giustamente la barca la bambina ha fatto la mamma al forno con le badanti
Non regge
Quando ci troviamo di fronte ci troviamo sempre di fronte a questo e di più quando da una fonte che non riusciamo a stabilire un rapporto coerente di rapporto tra cause petto vuol dire che lì è intervenuta questa dimensione complessa
Che ormai si è sottratta in qualche modo al chiamiamola superiore sociale e che vive nel nostro profondo e che tranne il nostro profondo ripeto tutto ciò che simbolico
Questa società diciamo pragmatica vive lavorando su codici già conclusi e questo la schiaccia inevitabilmente nel contesto delimita il contesto
Perché per andare oltre il contesto bisogna lavorare su
Una fase che precede la definizione dei codici
Come faceva la dimensione complessa prima dimensioni complesse dimensione pragmatica erano proprio una sorta di forte sinergia da un lato un processo creativo che sapeva in qualche modo anticipare
Quelli che sarebbero stati i codici del futuro e dall'altra parte la dimensione pragmatica che li metteva in atto con questa separazione voglio dire anche la politica stesa rischia di essere inchiodata sul contesto
Non poche girare la cosa in tutti i modi ma non riesce a immaginare o andare oltre la dimensione contestuale
E da questo punto di vista voglio dire proprio perché si sono spente quelle stelle fisse le esperienze coesistono
Cioè a dire la fine di dualismo mi significa la fine del pensiero queste punto
Perché il pensiero comprende su quello capace di identificare i valori si regge su un dualismo oppositori
Quando dico si separano due grandi persone aspetti dalla personalità sì rompe la interazione di tutti dualismo
Il che significa che il valore non può più esistere ma viene sostituito dal super valore
Perché l'identificazione dei valori e possibile attraverso ripeto questo buonismo interattivo se questo non c'è più noi troviamo come troviamo in periferia spesse volte
Dico il cornetto
Voglio dire dolcissimo è pieno di cioccolata dolci e tu dici è morto il pensiero
Perché una volta ciociara da attualmente a qualcosa di dolce ci si contrapponeva istintivamente una marmellata aspra voglio dire no questo il super valore è una sorta di
Di ampliamento voglio dire del valore il quale ripeto ha perso la propria natura e le esperienze che ripeto mancando questo soggetto capace di porre il rapporto dissenso tra di loro
Che il pensiero capaci di tipica dei valori esperienze coesistono e chiaro che l'unica possibilità che hanno per
Sopravvivere e per affermarsi e la forza espositiva
Non fu il valore intrinseco
E allora noi abbiamo di fronte un piano oggettivo che è equivoco
Perché dentro questo Piano oggettivo che abbiamo di fronte vero e falso sono interscambiabili una proposizione vera
Che non muove interessi concreti diventa in spendibili quindi diventa falsa una proposizione farsa che muove forti interessi concreti diventa vera
E questo Piano voglio dire della falsa coscienza che abbiamo ormai di fronte voglio dire
Che praticamente determina l'insistenza mena dell'oggettività perché essendoci questa oggettività mere degli oggetti scollata da una sorta di narrazione interiore non è più credibile
Oggi solo la coscienza individuale può recuperare dal suo dal pronta attraverso il proprio Travaglio di nuovo una prima idea di verità cioè dire può ricostruire un mattone
Per un nuovo piano oggettivo credibile e concludo questo stato delle cose per fare un esempio che forse più chiaro dico se tanti anni fa voglio dire uno andava un intellettuale veniva invitato a un festival d'uso dell'unità di allora
No a fare il cameriere
Quella aveva l'impressione che facendo il cameriere facesse un gesto etico non solo politico ma etico oggi c'è quello stesso intellettuale viene invitato da un pool testi affare caverei significa che non vogliono pagare il cameriere
Ecco
Quindi in sostanza e concludo il problema e di ripartire realisticamente da questo stato delle cose questa e la mia idea
Perché questo è un momento di grande Rifondazione se ci fossero le energie intellettuali il periodo storico che viviamo serbo nuovo Rinascimento
Grazie
Grazie grazie molte
A
Ennio Calabria ha ora la parola Gian Luca Farinelli direttore della Cineteca comunali di Bologna
Parlare dopo dopo queste parole di club non è facilissimo
No non
Non sarò all'altezza
Io devo ringraziare la CGIL che ci sia
Intanto il centenario che ci ha spinto a lavorare sul tema
Su questo tema della cultura del lavoro ci ha spinto
A ospitare la prima edizione del molti media la borsa estiva che è stato ideato
Da giovani Cesario chi ha ospitato molti molti artisti alcuni dei quali sono sono presenti questa questa mattina
Un festival monotematico ma
Ma multimediale assicuro
Banesto Calabria noi non c'era
In questa multimedialità non c'era nessuna perdite di identità delle varie delle varianti
è stato un festival credo molto ricco i che ha coinvolto la nostra la nostra città piena anche di
Di contraddizioni siamo andati a cercare anche i vuoti
Che normalmente manifesta di questo tipo non non toccano
Viviamo un'epoca di di paradossi un'epoca in cui
Siamo circondati da da immagini forse con me ma non è mai successo
Ma questa immagine sono
Sono
Più delle volte immagini inutili
Che
Invece di
Portare qualcosa di nuovo i nostri occhi consumano forse ci rendono quattro pienamente un
Un po'più ciechi
E viviamo anche non Società in cui a fronte di questa esplosione di di immagini ci sono degli evidenti rimossi anzi forse la società italiana
E particolarmente maestra nel questa capacità di rimuovere
Gli oggetti della rappresentazione certo uno dei grandi
Rimossi
Il tema il tema del lavoro
Se il cinema infondo nasce con una rappresentazione del lavoro con con
I lavoratori del delle officine Allumiere che escono dal
Dall'industria livornese
Certi c'è italiano oggi fa un enorme fatica rappresentare il il lavoro non non parliamo poi della televisione
Si dice si dice al mondo del lavoro non casualmente perché
Parliamo di una
Cultura complessa che
Di un mondo estremamente complesso che in una dialettica costante con
Con il presente ed è in una dialettica di
Di estrema trasformazione
Ma credo che rappresentare il lavoro oggi sia
Ancora più importante rispetto al passato
E che anzi attraverso questa rappresentazione occorra la strada di una possibile convivenza tra diverso si tra culture diverse
Perché una delle altre parole che in fondo stamattina sono mancate oltre a quello della scienza devo dire è vero anche il nostro piccolo festival anche il nostro piccolo Multimedia mancava del della scienza e questa è una
Sicuramente è un'assenza grave quello che non e purtroppo non casuale ma è una delle altre parole che forse oggi sono mancate
E il fatto che viviamo editore o sempre di più in un in una società profondamente multiculturale in cui la parola lavoro declinata in molte lingue diverse assume significati molto diverso
è stato ricordato l'intervento di Bertolucci su Repubblica Bertolucci
Si rimandava ad un'altra epoca un'epoca di di profonda libertà espressiva gli anni Settanta oggi viviamo
In un'epoca certamente molto lontano da quella e Bertolucci diceva perché norme
Non tornare ad un eccesso perché non produrre tanti tantissimi tantissime opere prime
Ecco il perché non pensare
Che questo eccesso di produzione e di creatività non abbia
Il momento in cui le stelle polari sono decadute non abbia una stella polare che sia proprio il mondo del lavoro
Io credo che oggi per vedere
Per tornare a essere grande incetta gli hanno dovrebbe
Aprirsi riconquistare il suo doppio fondo etico politico
Ripeti Nando i fondali rimossi dalla nostra quotidianità e tornare entra Charlie proprio sapere
Con gli altri saperi come è stata nell'epoca d'oro come ha fatto il il mio realismo e credo che
Come non mai abbiamo bisogno di questo sguardo sulla nostra realtà
Perché quando si festeggeranno i duecento anni della CGIL
Nell'atrio
Del di quel convegno ci saranno dei segni prodotti nella nostra epoca ci siano dei segni altrettanto forte rispetto a quelle bandiere
Che sono
Qui vicini a noi
Bandiere di un'altra epoca bandiere
Che ci rappresentano che ci dicono immediatamente
Di un'epoca di grandi passioni
Guardando le guardando la loro fragilità
Mi viene in mente la parola con cui apriva il suo intervento Cerami la parola felicità parola strana in un convegno
Ma ho il sospetto che
La felicità dipenda anche da quanto sapremo arricchire il dialogo tra la parola cultura e la parola al lavoro grazie
Liberi
Abbiamo ancora abbiamo con il piacere di ascoltare tre ulteriori contributi e le conclusioni che del Segretario generale
Ma il denaro Beccaria ho fatto un cenno un rapporto che abbiamo instaurato nella relazione con il centro per l'arte contemporanea di
Prato
Il Centro Pecci Waldemar Becagli a lei Presidente
Buongiorno a tutti ringrazio il dottor cassa vivrebbe opportunità che ha dato al cento per il CSM presente
E per l'opportunità che probabilmente stiamo verificando di poter dare un contributo importante ai libri
I cento anni tesa CCR realizzando se sarà possibile un
C'è un'esperienza un
Finale un contributo finale diritti su tutto quello che è stato fatto di più significativo all'interno del centro greci ma non sono mancati interno della città di Prato che
Un po'un laboratorio di ante e anche lavoro
E questo non dovrebbe neanche voglio essere la conclusione di una
Di tutto questo questi due anni di lavoro ma dovrebbe essere anche Maurizio in qualche modo di un rapporto ancora più stretto dall'arte
Il lavoro della città una città Tirolo come Prato
Il macello feci nato fra l'altro nel mille novecentottantotto come primo museo di arte contemporanea in Italia dedicato specificatamente all'arte contemporanea in un momento doloroso lei
Di arte contemporanea non esistevano INAIL traversale riproduce il programma è un atto che non sono arriverà approvato specifica emersa nonostante sì più giusta non ho esperienza
Estrattivo e lavori o meglio
Mi scuso
Ti previste difficoltà tecniche
Quindi nel mille novecentottantotto tra l'altro la costruzione del museo una cosa un particolare che partecipano a questo museo oltre alla famiglia ce ne fu promotrici
E in qualche modo lago gran parte della costruzione ne furono promotrice l'Unione industriale la Cassa di Risparmio aveva dura molto forte
E il Comune di Prato
Era un momento particolare in cui speranze erano solite
Di industrie andava bene Prato era al centro
Di una situazione di manifatturiero internazionale importante lo era allora
è più ancora oggi anche se in maniera minore i cento sesta il più importante d'Europa
Quindi le cose che furono fatte va fatta in funzione di dare in qualche modo un riconoscimento
Di immagine al lavoro che era insito
Nella storia della città ti fra
Anche l'architetto camper in qualche modo se le risorse questa situazione un po'strana utilizzando un'architettura che ricordava moltissimo le città fabbrica
In effetti il il museo di Prato ricordati stanzoni del lavoro Kounellis scelte a vista che guardano al nord
E quindi il il museo era in qualche modo che diventava la fabbrica
Che portava assistenza verso l'immagine persi Montuori in qualche modo a sostenere quello che era necessaria allora
Cioè la posizione internazionale di Prato abbia bisogno di un ritorno di immagine in museo dell'arte questo dovevano fare non periodo staccandosi troppo da quella che era in fondo
Da propria priorità il lavoro
Poiché c'è stato il crollo del muro
E crollo del muro che ha significato molto molto anche nell'arte perché le certezze erano prima di quel momento
Tutte sono state scombinato in qualche modo
Si pensava dopo il crollo del Muro ora vidi che gli ideali di libertà fossero fondanti per avere una società più giusta incidente si sveglia una mattina
Con speranze gioie tante cose poi in effetti col passare del tempo non tutto credo che che questa caduta prometteva
Si è rivelato nella sua positività
Non a caso oggi al Musio principi faccio un po'di reclame non ha fatto il Ministro Rutelli per una molte sta organizzando organizzato lui in questo momento al museo Pecci c'è una grande mostra e si chiama nostalgica progressista
Che sta diciamo organizzata
Il maggior curatore indipendente
Dell'est segrete tradusse ritorni segnano con quarantatré artisti di tutte le ex provenienti da tutti ed ex Province dell'Unione Sovietica che danno una lettura personale
E anche in riferimento a alla loro provenienza anche
Preservare disco ANIA Lettonia Takashi sta insomma nomi anche molto difficile per noi
Ecco questa riflessione e di cui due successo in questi diciassette anni dalla caduta del muro nelle loro Regioni e quindi se quegli ideali quindi le alle libertà e di tipo
Di acquisizioni scettico se mancavano sono state realizzate
Questa mostra io vi invito a vedere da perché secondo me bellissima
E e non è comunque una nostalgica una cosa che magari poteva essere non è stata data una riflessione critica su tante cose che potevano essere non sono state ma anche sulla pretesa negli anni successivi alla caduta del muro di federsolidarietà che comunque faceva parte in qualche modo dell'Unione Sovietica
Delle rughe socialista e del lavoro stesso solidarietà che oggi
Ma anche in questo mondo globalizzato manca talmente forti che forse siamo tutti più di veri ma spesso anche più infelici più soldi questo è un pochino
Quello che io posso dire di questa mostra che invito a concorrere in ogni caso dopo ottantotto causa del muro tutto
Le cose sono cambiate il museo non sulle mozioni Prato che era partito anche lungamente speranze e poi
I problemi economici
Questa globalizzazione strisciante poche reale che ha portato anche distretto pratese grandi problemi
Per il confronto internazionale nel settore specifico del manifatturiero ha creato grossi problemi anche per gestione del museo stesso
Questo proprio oggi si sta in qualche modo risolvendo utilizzando forse anche
Unire ologramma cinesi e in Ostuni lettura utilizzato perché vuol dire crisi che però in in cinese vuol dire anche opportunità quindi pratica rituale a confrontarsi con le crisi fino a oggi erano crisi
Non strutturali hanno crisi che potevano essere superate oggi abbiamo una crisi strutturale
Molto forte però pensiamo venga risolto
In ogni caso tornando allora all'ottantotto insomma nasceva del museo poi sull'orlo del muro
Eccetera è successo anche all'inizio degli anni Novanta in particolare in Prato io credo un po'in tutta Italia non appena abbiamo avuto un'immigrazione fortissima di cinesi
Tanto che oggi
Prato non lavoratori europeo
Sicuramente italiano ma anche di più ed europeo per questo problema fortissimo
Oggi la popolazione cinesi rappresenta intorno dal dieci al quindici per cento della popolazione residente di Prato
E al di là dei cinesi nessuna maggioranza fra Consiglio centodue etnie presenti nel suo Comune questo somma creare problemi fortissimi integrazione
E di relazione
è un'integrazione che la città di Prato sta cercando e porterà avanti da Surano il museo con tutto quello che ha
Ma è molto difficile che differentemente da Alda
Diciamo la di immigrazione che prato come altre città del nord avuto negli anni fine anni Cinquanta inizi anni Sessanta dove chi veniva pagato comunque
Rideva
Di qui vicina a noi perché sono in qualche modo apparteneva alla nostra cultura apparteneva alla nostra Regione aveva la stessa squadra di calcio per intendersi quindi era più facile integrarsi oggi l'integrazione molto più difficile
Era in questo senso io contesto un attimino non c'è qui ministro Lusetti quale vada di questo Paese che ha deciso Monia nell'arte antica che io sono d'accordo che vada sviluppata per portare
Più turisti per farci dare più soldi per poter
Però
C'è da tener presente che non si può vivere solo di Fassa consolidarsi su quello che abbiamo raggiunto e che hanno raggiunto i nostri leale
Dobbiamo confrontarci sul presente è presente un mondo globalizzato difficilissimo
E io credo che un museo d'arte contemporanea con il nostro in generale
Abbia questa possibilità questa possibilità di relazione sul d'arte contemporanea sul linguaggio diversi
Da cui nostri giovani possono veramente prende quella linfa che di può portare a confrontarsi in qualche modo con il contemporaneo ed il contemporaneo oggi non è quello che succede
Al vicino di casa ma quello che succede in questo momento in tutto il mondo
E questa promozione che dovrebbe essere fatta in maniera seria sul d'arte contemporanea se da cultura contemporanea essenziale perché l'unico modo perché le generazioni future possono intendersi meglio con chi è diverso
Quindi parlare in un certo modo
Cercare di capire la loro cultura perché questo rapporto diventa un rapporto di confronto e non di scontro che poi porta alle tragedie che sappiamo
Quindi io auspico che e poi volevo dire in effetti siamo differimento per l'arte antica nel mondo
Siamo però Cenerentole nell'arte contemporanea ancora oggi museo d'arte contemporanea pensavo raccolto nessuno pochissimi e quindi vanno promossi in maniera maggiore proprio perché
Arrivare a una relazione importante nel contempo un anello fondamentale per il futuro
Delle nostre generazioni
Io spero di che ci rivediamo proprio per organizzare questo evento che dovrebbe essere che vede un inizio di un confronto più ampio e vi ringrazio scusate
Ora Angelo Ferracuti scrittore poi Daniela Poggi e le conclusioni di
Prego
Buongiorno
Io dopo un po'
Una serie di anni
Durante i quali ho scritto dei libri finzione
All'incirca nata nel due mila
Ho cominciato a scrivere
Reportage che poi sono insomma una specie di documentari di parole e il primo in assoluto che ho scritto
Lo scritto per un
Ulivo Rizzoli
Dove c'erano quaranta contributi di scrittori sull'Italia proprio uno sguardo
Sul Paese
E che allora insomma a me l'avevano proposto il carcere io Rettore andate via insomma gli argomenti vengono trattati in questa e e e non c'era il lavoro di come come insomma una delle attività
Fondamentale noi nella vita dei
Degli individui della storia di qualsiasi Paese che non insomma che non viene raccontato loro ricorrendo racconto io e così nacque
Questo lungo reportage che si intitola Camera del lavoro
Che io scrissi ad attraverso un escamotage insomma una cosa molto semplice andai
Nella Camera del lavoro della mia città che peraltro frequento in quanto
Sono iscritto alla CGIL insomma da più di vent'anni e e l'idea era quella di stanza dopo stanza raccontare attraverso
I racconti dei protagonisti dei sindacalisti
Le le le diverse diversi
Le diverse specificità del territorio quindi
Va beh da noi c'è una una forte
Presenza come anche anche anche l'anno in declino insomma della produzione
Calzaturiere ovviamente tutti poi quella lì si prese una
Una bella fetta di racconto ma Mammano racconta insomma anche altri altre realtà da questo primo racconto
Su su un tema del lavoro nate nato poi un libro che è uscito lo scorso anno che si intitola le risorse umane che gli ha pubblicato sistemi anni
Dove ore ho recuperato anche un tipo di di narrazione fatta popolo sul campo Cancano cosa che a me
Piace molto e che penso che
Insomma la farò anche per per i libri futurismo magari argomenti anche è diverso quindi son
Tutte quelle storie che mi hanno
Appassionato una in particolare che ma anche angosciato molto la storia dei morti da d'amianto di Monfalcone io andavo partivo e cercavo di
Sviscerata rapidi
Di raccontare ovviamente ci sono storie come dire ritratti di
Di persone di lavoratori che sono storie più facile raccontare poi invece
Ci sono storie come quella di Monfalcone che riguardano
Più più protagonisti più c'è tutta una stratificazione diciamo
Storico sociale parte dell'identità
Di quel luogo
Allora preparato insomma un intervento più strutturato cercherò però almeno di salvare qualche qua qualche pensiero
Cultura il lavoro il lavoro e cultura
Certo che il lavoro e cultura in quanto se sia meglio con cultura si intendono tutte quelle forme
Di attribuzione della realtà della contemporaneità
Anche attraverso il passato la forza del passato ma di questa capacità di commettere di nei diversi campi del sapere un precipitato di senso io tengo molto
Alla questo termine perché a mio avviso soprattutto oggi
Qui se ne è parlato in maniera abbastanza diffusa
C'è proprio una una terrificante preoccupante perdita di memoria
Ma avrebbe un tema
Non anche di permanenza nella memoria no la la la memoria
Cabrele divenne tempi belli quindi
Continuamente
A rincorrere
Ricollocarla danari interrogarla ed è secondo me un nostro modo vere la cultura dovrebbe appunto
Produrre senso e capacità di memoria
Ma farlo con un
Radicamento di senso e un
Che sia permanente che sia continuamente come dire rinvigorito
Io insomma personalmente ho cominciato anche a fare queste cose perché
C'è un problema fortissimo di di informazione in questo Paese di cui praticamente nessuno parla
Perché c'è tutto un sistema mediatico blindatissimo potentissimo
Che ideologicamente che proprio l'intenzione produce la parità P apprezza produce superficialità
In questo modo anche neutralizza anestetizzando banalizza cancella ecco il lavoro
Che
Di garantisco perché l'ho visto con i miei occhi ancora epica soprattutto il lavoro di dei nuovi schiavi che si affacciano sulla terra del nostro Paese
La leggenda riutilizzo
Ma viene cancellato artatamente perché il lavoro è ovviamente non solo la spugna sensibile del cambiamento dei modi di tutti delibere delle persone
Ma anche perché attraverso il lavoro affiorano quelle che sono alla contraddizioni
No del
Sociali
I conflitti ma anche quelli non espressi ce ne sono molti di conflitti
Non non espressi
E il lavoro invece viene in genere rappresentato come un problema di ordine pubblico scioperano
No ci son molti disagi
Oppure
No si sceglie come dire la narrazione del management non so su questo diciamo i nostri
Capitalisti
Fanno tuttora anche sull'estetica poco
Di loro stessi
Ma questo sarebbe un discorso comunque in questo momento negli ultimi vent'anni insomma son passati messaggi culture culture
Che appunto
Dicono cose insomma tutte contrarie a quelle che pensiamo noi
La cultura dell'impresa nell'immaginario delle persone ha vinto in questi anni secondo me
L'idea proprio
Dell'aziendalizzazione della vitalità che
Non può esistere un modello diverso se non quello della sfrenata competizione del carrierismo della sopraffazione Lidia che la scuola
L'ospedale sono aziende che non
Che non curano e dicono le persone
Che gli studenti sono chiamata clienti che i malati di cancro sono una perdita d'impresa
Ecco ma non in questa maniera fanno cultura producono senso e incidono sulle coscienza
E allora è nostro dovere
Riportare
Al centro del lavoro io l'ho fatto nella mia piccola speranza proprio un po'la lotta della formica contro l'elefante
E riportare al centro del lavoro così il
Il lavoro lo fa e andando
Ai cantieri navali di Monfalcone parlando con i minatori
Che mi gravano in Belgio parlando con i postini con i lavoratori di Prato io son fa ho fatto un lungo reportage sulla Prato cinese ma vi garantisco che la la situazione romana i costi umani
Di diretti di quella situazione sono altissime che son persone che vivono come bestie
Sottoterra chiusi a chiave tutta la notte nessuno controlla nessuno dice niente questa una cosa che
Nella aveva
Par colpito particolarmente ma come è possibile questi stanno lì dentro ci sono
Violenze tra l'altro
Cioè la malavita che organizza la vita i flussi e ho dovuto sapere tutto questo da un prete della Caritas insomma questa cosa mi hanno mi ha colpito ma la cosa che ma che mi ha colpito ancora di più e di questi giorni perché unire continua il mio rapporto con il mondo del lavoro e anche
Con la CGIL perché
Mi hanno sollecitato a scrivere una cosa di su Giuseppe Di Vittorio per prassi Regnani che poi uscirà anche come libero
Per la cassa e dice e DS capirete bene insomma un lavoro difficile perché Vittorio
è un momento del sindacalismo italiano è un personaggio
Insomma difficile da raccontare
Io ho accettato insomma un po'su un po'per per per impari coscienza ma un po'anche perché mi sono reso conto che
è un personaggio rimossi sì nessuno conosce littorio e a Cerignola Foggia a Minervino Murge a come sono stato in questi giorni è conosciuto soprattutto dei vecchi
Però
Ci sono delle iniziative molto interessanti Chiappucci alcuni studiosi locali e questo in questo secondo me il sindacato dovrebbe anche in periferia no intervenire contribuendo
A ad accelerare
Certi processi che poi che il ministro ho visto la situazione dei nuovi braccianti dei nuovi Di Vittorio che stanno in condizioni umana peggiori di quelle
Che viveva lumi da ragazzo quando comincio insomma
La la sua
Attività di sindacalista
Ecco
Sento quindi il bisogno come scrittore di ricreare un immaginario diverso da quello che ci raccontano in media
Diverso da quello dominante e questo insomma dovrebbe essere il compito
Del sindacato ma anche
Della sinistra di questo Paese
Credendo voci investendo oggi
Lavorandoci
E naturalmente un lavoro innovativo
Appunto da
Tra l'udierrino tratta il passato i rischi
L'oggi il futuro io per esempio
Intenso che onore però Giuseppe Di Vittorio raccontando proprio questi nuovi braccianti perché sarebbe assurdo andare
Né può essere di Vittorio
A cercare tracce di memoria che non esistono poi magari che ne so si qualcosa lo trovi qualche vecchio che magari ti racconta
No un aneddoto invece non una dopo quindi in questa maniera trovo invece ancor più vergognoso
Che in un Paese che si dice civile debbano ancora esistere situazioni di di questo tipo io sono stato Abu settimana scorsa e
Questi poveracci vivono nelle masserie promo come bestie i cercano l'acqua perché la pronuncia non c'è quelle vanno a prendere in questi Vasconi dove poi finiscono dentro annegati ne son morti tanti
Finisco tre minuti glielo promesso leggendo l'apposito invece
Apposito Tulli proposi operaia di un operaio metalmeccanico
Vissuto e ancora di
Viva ancora da Oslo era lavorato in fabbrica per
Per mezzo secolo insomma e lui si chiama Luigi Di Ruscio un mio conterraneo la pole sia questa
Ci può dare un tocco vero nel reparto non un porco normare un porto insomma un maiale insomma chiuderlo nel reparto per otto ore vediamo come reagisce l'associazione Protezione animali vediamo come reagisce
A queste estrema crudeltà il maiale schianta strozza impazzisce sin demonio
Vediamo se ancora commestibile vediamo se il sistema nervoso non gli si è spezzato vediamo se è diventato impotente
Con il sesso cozzato torto comunicava tappe se sopravvissuto allo schianto liberiamo il maiale portiamolo nelle tante terre abbandonate e che pascoli Ascoli radice preziosissimi tartufi
Sopravvissuto ad uno schianto atroce ora Goisis gambetta liberato respirare neppure
Saatchi atti però la proposta dimostrativa non può essere accettata il maiale stato selezionato perché Ingrassi tenere bistecche di maiale sottilissime fette di prosciutto e Ingrassi un grossissimo cervello
Parla schifosa Coppa di maiale sax ingrassa riposa chi aspetta un lungo coltello chi lavora in un reparto è stato selezionato per tutta una cosa diversa resisti allo schianto per tutta una stagione se è un animale diverso
Fatti a pezzi non serve a niente di di resistere in utero sarei selezionato sempre meglio sino a che non scoppi metti un uomo nel reparto chiusino
Dentro per otto ore consecutive vedi come reagisce
Prendi un uomo dell'umanesimo staccano dei quadri affrescati dei grandi umanisti prendi questo uomo manent certissimo vedi come reagisce fare molte prove vediamo cosa succede vedi si diventa pericoloso può diventare pericoloso
Chi lavora in una fabbrica per infinite ore consecutive può diventare molto pericoloso controllate tutti i telefoni apre il suo cervello vedi cosa merita misura la sua rabbia aspettati che scoppi
Grazie Ferracuti abbiamo adesso l'ultimo intervento che di Daniela Poggi che è stato una splendida Tina Modotti nei lavori che hanno teatrali che ha accompagnato il nostro centenario
Silvana buona sera brutto dire buonasera nonostante stagionatura sedici così dopo le dodici buonasera e grazie io mi sento un po'in imbarazzo e devo dire perché
Dopo questo splendido intervento soprattutto la forza di questa poesia non voglio assolutamente essere banale
E per non essere prolissa ma essere sufficientemente sintetica sarò brevissima mi sono scritto soltanto qualche appunto proprio per non perdermi
Chiaramente ringrazio vivamente la CGIL ringrazio Epifani ringrazio tutta
Tutta la tutti collaboratori tutina da da quindi ad una festa a Otello Angeli per avermi dato la possibilità di interpretare un testo meraviglioso quale quello di
Perché il fuoco non muore su Tina Modotti mi sono semplicemente sita questi pensieri
La cultura non è una spesa ma un investimento sicuramente già stato detto
Visto che sono l'ultima un Paese civile deve poter considerare l'investimento culturale come
Il respiro che nutre e che fa vivere meglio un popolo
C'è tutta una produzione culturale e teatrale europea che percorre la strada del rischio culturale ovvero per esempio proponendo opere teatrali che trattano con molta attenzione e sensibilità temi che sono nel tempo presente come esattamente il tema del lavoro in teatro
Peraltro in Italia non è mai stata fatta una ricognizione seria su quale ricchezza e sviluppo produce tutto il comparto del mondo teatrale
Sarebbe molto utile saperlo perché farebbe scoprire soprattutto alle istituzioni quanto si è virtuoso l'investimento culturale pubblico
Di fatto che la CGIL abbia deciso di dedicare un intero anno manifestazioni culturali anche teatrali ha contribuito a stimolare tantissimi artisti tra cui ricordo anche Ascanio Celestini valorosi tanti altri donne e uomini di cultura
E a confrontarsi con uno dei temi fondamentali con i quali si confronta la nostra epoca appunto il lavoro
Qui colgo l'occasione per ringraziare ancora una volta la CGIL il centenario della CGIL che mi ha permesso di mettere in scena questo spettacolo perché il fuoco non muore etnia permesso di contribuire
A far ricordare al nostro pubblico italiano e a un pubblico di laboratori
Chi è stata Tina Modotti questo personaggio straordinario italiano che molto poco ricordato molto poco riconosciuto nel nostro non solo nel nostro ambiente ma proprio nella nostra realtà sociale e culturale e anche teatrale
Una donna una donna un emigrante una donna che lavorati in fabbrica quindi una lavoratrice
Una professionista una che ha vissuto i primi movimenti sindacali dell'epoca una donna che si è imposta in all'estero attraverso il suo lavoro prima come attrice di teatro poi di cinema e poi attraverso la fotografia
E la straordinarietà di questa donna che a utilizzato il suo lavoro ha messo il suo lavoro
A per permettere al mondo di conoscere qual era la dimensione
Drammatica e triste del lavoro della povera gente del Messico quindi un modo in cui cultura arte sia immischiata proprio alla al mondo del lavoro
L'unico dispiacere che voglio esprimere lo dico veramente con molto rammarico e che
Lo spettacolo essendo appunto raccontando di Tina Modotti una donna che ha fatto parte del
Partito politico
Il comunismo è stato uno spettacolo che non tutti i teatri mi hanno aperto le porte
Lo spettacolo che è stato molto rifiutato proprio perché
Troppo di sinistra attinenza Tina Modotti
E quindi in merito non le che è stato riconosciuto non è stata riconosciuta la grandezza di questa donna al di là della sua appartenenza politica e stato semplicemente riconosciuto ad una donna di sinistra
Tanti assessori alla cultura tanti Comuni tante Province non hanno voluto lo spettacolo però io sono grata la CGIL perché senza centenaria non avrei mai potuto mettere in scena questo spettacolo e speriamo di avere la fortuna di poterlo di fare ancora
Qualche volta grazie
Grassi Daniela Poggi abbiamo così completato i contributi molto Oricchio molto stimolanti prima son pervenuti nei lavori questa mattinata li faremo buon uso anche per tante altre iniziative
Dice le frazioni di studio di approfondimento sulla storia sulla memoria che là ci giri intende portare avanti in un Paese che non sempre a queste come priorità adesso la parola per l'intervento conclusivo Guglielmo Epifani se pesanti
Abbiamo
Pensato di utilizzare
La giornata di oggi per fare un po'un riassunto e una valutazione di tutto il lavoro
Connesso al centenario dalla CGIL
Lo abbiamo voluto fare insieme con una parte di coloro che in tutti questi mesi hanno lavorato con noi
Artisti persone vicine ma il teatro di musica autori
Interpreti
In modo tale che potesse essere un
Un punto a più voci non soltanto da parte nostra
Abbiamo chiesto la presenza di Rutelli che ringrazio di essere stato qui con noi
Con un intervento anche molto impegnato attorno ai temi del rapporto tra culture e lavoro e tra
Cultura tutela e valorizzazione del patrimonio culturale
Il fondo accetterà aria è stato quello che avevamo pensato che dovesse essere
Esattamente
Un grande progetto culturale connesso al lavoro
Non abbiamo mai pensato a centenario come un fatto soltanto di memoria
Né come un fatto soltanto di memoria nostra cioè di una parte
Abbiamo pensato a una grande operazione culturale che
Avesse il pregio
Di tenere assieme
Sicuramente la memoria sicuramente quello che è stato il lavoro nella storia del nostro Paese sicuramente anche una riflessione sul presente sul futuro
Naturalmente anche a noi lo dico perché ho ascoltato molti interventi molto interessanti
Anche noi ci siamo interrogati su questa dilatazione il restringimento del tempo di oggi
Quando si parla di memoria soprattutto quando la si collega al lavoro i evidente che c'è insieme un tentativo esplicito di rimuovere questa memoria
Di un uso non voluto ma presente in base alla quale la memoria si dilata in termini così vasti che sembra sempre così lontani
A me piace sempre contrapporre a questa dimensione molto larga dalla memoria una dimensione che
Della memoria che si conta per generazioni che passa
Perché la generazione che passano sono molto più
Concretamente definiti
Cento anni di storia dalla CGIL sono quattro generazione che son passati
Non è un tempo infinito non è un tempo in mezzo è un tempo tantissimo diverso da oggi come è stato detto
Così distante
Ma è un tempo anche a suo modo così dici
Quattro generazioni sono esattamente un bisnonno un nonno un padre un figlio
Ma non c'è soltanto questo allungamento dalla memoria che
Che la funzione del tempo oggi ha nella nostra società e che accanto a questo allungamento del passato abbiamo un restringimento molto particolare del presente
Tutto quello che è stato detto la precipitazione del senso comune
Le affermazioni e le stelle che non hanno più il tempo di una volta in fondo vogliono dire una cosa semplice
Che il presente e si presenta esattamente con un presente che continuamente in movimento
In cui davvero non si sedimenta quasi nulla per un tempo lungo
E allora noi abbiamo un'idea della memoria del tempo in cui ha un passato che si dilata si tende a mettere da parte si accompagna un presente che è fatto di un Presidente che muta in continuazione
Nei temi nei codici nelle guance negli argomenti
E un futuro che da un
Passato così remote un presente così mosso diventa sostanzialmente uno straordinario punto interrogativo
Tutto questo non è vero in generale
E vi era in modo particolare per quanto riguarda il rapporto tra cultura memoria identità i lavori
Perché questo
Ma per tante ragioni la prima è perché
Effettivamente il Novecento è anche una parte dell'Ottocento è stato il secolo i decenni del lavoro del sindacato
Prima che in questo tempo non c'è lavoro industriale non c'era il lavoro moderno non c'era l'organizzazione dei lavoratori
E in questo concentrato si sviluppano tante cose una identità del lavoro una coscienza del lavoro una cultura o più culture del lavoro e attorno a queste le istituzioni che rappresentano il lavoro
A partire da quelle sindacali dalle leghe dalle mutue
Dall'associazionismo
Che cresce si sviluppò si consolida e segna la storia di questi centoventi centoquaranta
è stato detto non si può dare storie di questi centoquaranta anni senza parlare di lavoro
I lavoratori di lavoratrici e di sindacati di lotte di conflitti di conquista
Ed è stato giusto ricordare qui quello che noi abbiamo voluto che fosse chiaro nel nostro centenario che cioè
La lotta per l'emancipazione diritti del lavoro e insieme lotta per l'emancipazione diritti democratici
Ivana Monti c'era ci ha ricordato ancora una volta quanti fossero i cittadini diciamo così italiani che alla fine dell'Ottocento potevano votare
Io ricordo sempre quando ci fu uno sciopero generale nel
Novecentoquattro votarono un milione ottocento mila persone
Quella era l'Italia di allora non c'erano diritti nel lavoro non c'erano diritti di cittadinanza i diritti di democrazia
La storia dell'emancipazione dalla crescita dei diritti del lavoro assegnato la crescita dei diritti di democrazia e di partecipazione questa è la storia che abbiamo alle spalle il punto dove Stati attorno a questa si cerca di costruire
In parte fondandosi su i mutamenti che ci sono e che
Sbagliato non vedere impartì per un uso politico
L'idea che questo appartenga a una storia che abbiamo alle spalle
Che se il Novecento è stato il secolo del lavoro del secolo il sindacato oltre che tante altre cose questo non lo sarà il nuovo secolo il nuovo mille
Questo è il punto che ci fa
Interrogare in termini diciamo presenti e futuri attorno al nostro Centenaro
E quando Peppe diceva nella sua introduzione fra un po'anche la Confindustria farà cento anni io sono sicuro che la Confindustria non so cosa farà ma non ha bisogno di fare un'operazione come la nostra
Perché l'opinione corrente il presente il futuro e della centralità dell'impresa
E quindi scommetto che l'operazione culturale di Confindustria sarà tutt'affatto diverso
Sarà quella dell'esaltazione della libertà dall'intraprendere dell'impresa
Noi abbiamo dovuto e dobbiamo fare un'operazione invece esattamente rovesciata
Guardare la nostra storia la centralità del lavoro e al rapporto tra progresso nel lavoro il progresso democratico per porci nelle condizioni oggi di smascherare il tentativo di ridurre il rapporto tra identità lavoro e cultura e di rimetterlo esattamente per quello che
Oggi nessuno di noi si illude che oggi il lavoro segna l'identità delle persone come prima
Ma non è accettabile perché non è vero
Chi oggi il lavoro non segni ancora in gran parte l'identità delle persone sia nei Paesi dove lavoro industriale si afferma perché prima non c'era
Sia nei Paesi che hanno avuto l'industrializzazione come Paesi europei con gli Stati Uniti d'America dove il lavoro purtuttavia oggi mantiene una sua centralità
Quando si parla di precariato si parla di lavoro
Quando si parla di reddito basso si parla di reddito legato al lavoro quando si parla di mezzogiorno e disoccupazione si parla di assenza di lavoro tutto questo confermo
Che il lavoro oggi mantiene una sua centralità
Da questo punto di vista
Non solo quello che abbiamo fatto ma quello che dovremmo fare
Deve stabilire un nuovo rapporto
Tra la creazione artistica l'espressione culturale
La ricerca culturale e la nuova dimensione che ha il lavoro o
E in parte ci stiamo già prova
Si devono a noi una parte di scritti sul lavoro di ricerche sul lavoro
Di filmografia sul lavoro non di quello tradizionale di quello nuovo nelle forme nuove nei contesti nuove
E anche il
Farli emergere dal passato figure straordinarie che si nascondono come diceva adesso Daniela Poggi parlando della Modotti come se fossero diciamo persone scomode
In realtà è una perdita di un senso
Rispetto a figure invece che sono straordinari da tutti i punti di vista compresi quelli delle scelte della capacità di essere donna in quel modo cinquant'anni sessant'anni fa
Una straordinaria modernità
Quindi la ricerca che ci consegna questo centenario se vogliamo dare un senso anche al lavoro di oggi e quello di vedere come possiamo nei termini in cui il lavoro oggi fonda di identità moderna
Aprire una fase di ricerca culturale di produzione culturale moderno
Quello che ci può restare del passato e quello che invece ci deve interroga e proporre per il futuro
Perché dobbiamo in qualche modo fatta quest'operazione scrollarci di dosso un'idea che questa operazione e legata la nostalgica di un tempo che c'era e non c'è più
Diventi tasso Ciani che c'erano e non ci son più con quello che ne consegue che appartenenze politiche ideale ideologiche visioni del
Siccome la vita e scorrere e divenire
Noi non possiamo farci imprigionare da nostalgica di questo passa
Il passato ci deve servire per darci l'esatta dimensione di come si colloca oggi il lavoro rispetto a prima rispetto a domani i di come
Chiamare perché poi di questo noi possiamo essere in qualche modo corresponsabili uomini e donne di cultura del mondo dell'arte di tutte le espressioni artistiche a misurarsi questa dimensione
Che lavoro a
In questo
In questo centenario
Noi abbiamo incontrato tante persone
Tanti luoghi tante forme di espressione e tanti codici espressivi
Abbiamo incontrato quasi sempre dei luoghi pubblici
Come quello di oggi
Come gli spazi pubblici in cui
Le nostre mostre sono andati
Come tanti teatri che ci hanno ospitato
Abbiamo incontrato
Luoghi grandi luoghi piccoli
Luoghi dove la memoria del lavoro si era conservate luoghi dove la memoria del lavoro era evapora
Abbiamo incontrato tante modalità espressive
Le più tradizionali e le più nuove
Il fumetto e la musica
Il teatro e la scrittura
Il digitale e i metodi tradizionale
Gli abbiamo fatto rivivere la memoria in tutti i supporti in tutti i codici che oggi
Le tecnologie moderne ci possono
Ci possono dare
Da questo punto di vista abbiamo fatto esattamente quello che Rutelli ha detto
Abbiamo in qualche modo tutelato il nostro patrimonio culturale storico
E lo abbiamo valorizza
Perché anche per noi non aveva senso se penso ad esempio
Alla nostra proprietà pittorica ora o artistica come CGIL o i nostri archivi che abbiamo messo a disposizione al centro in periferia per gli studiosi non aveva senso tenerli per tenerli
Li abbiamo ottenuti per valorizzarle si valorizzano quando su quello che c'è ci si apre
A chi su quello ricerca Ski su quello scrive a chi su quello si interpreta a chi su quello che vuole entrare in contatto
Quando cioè i nostri giacimenti sono diventati anche si spazio pubblico se posso usare questa espressione per dare il senso di quello che abbiamo
E abbiamo incontrato infine tante persone tanti intellettuali
Stavo riflettendo sentendo tutti coloro che hanno parlato e che ringrazio tanti che in giro abbiamo incrociato in tutti questi mesi in questo anno e mezzo ma in questi due anni
Che noi in sostanza abbiamo incontrato tutti coloro che volevano farsi incontra
Non abbiamo mai prevaricare
Non abbiamo mai chiesto con una forzatura
Quando abbiamo chiesto abbiamo quasi sempre incontrato una risposta positiva il che vuol dire che questa nostra esigenza incontrato esigenze speculari a quello che noi
Intendevamo fare
E questo vuol dire
Rivolto agli intellettuali degli uomini e alle donne dell'espressione della creazione artistica
E questo vuol dire che questa esigenza non è solo nostra
A dimostrazione della conferma di quello che ho detto all'inizio
E che quindi questa ricerca questa nuova avventura che parte da questi valori da questa storia ma
Deve per forza guardare avanti è una ricerca un'avventura che può ancora affascinare molto
Certo non affascina quelli che vedono sono la centralità del mercato
La centralità dell'impresa
Quelli che pensano che tutto si riduce al mercato il prezzo
Quelli che pensano che fare impresa vuol dire fare a meno di chi poi nell'impresa lavoro
Quelli che pensano che lavora esattamente qualcosa che abbiamo alle spalle che non ha invece un futuro e quindi da questo punto di vista abbiamo anche fatto una scommessa un investimento
Un investimento che secondo me e destinato a dare frutti nel nostro futuro
E insieme abbiamo ricongiunti e non potevamo fare altrimenti
La riconoscenza verso le generazioni che hanno fatto la storia del sindacato e del mondo del lavoro delle generazioni che la fa
E l'abbiamo fatta attraverso queste due parole
Lavoro e cultura
Indicando quelle due parole
Che ci servono a proiettare sul futuro un'identità per tanti versi ma non interamente
Bene chiudiamo qui questa significativa mattinata ringraziamo tutti gli intervenuti vediamo loro appuntamento nelle prossime iniziative che la CGIL i suoi strutture portavano avanti per intensificare questo rapporto tra cultura e lavoro buona giornata
Va bene
Io
Esito