Lessico dell'economia
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Fiorella Kostoris
economista
8:45 Durata: 13 min 16 sec
Buongiorno al ascoltatrice gli ascoltatori
In effetti sono celebrati in tutta l'Unione e soprattutto in Germania Paese responsabili di turno per il semestre europeo i cinquant'anni del Trattato di Roma siglato dai sei Paesi fondatori della Comunità economica europea
Per non lasciare anche noi passare inosservata questa storica ricorrenza cerchiamo di capire in che modo evoluto il coordinamento delle politiche economiche dell'Unione da quel lontano venticinque marzo
Mille novecentocinquantasette ad oggi
Il problema non è affatto semplice perché diversamente da quel che si potrebbe pensare la parola coordinamento
Tornando molte volte nelle norme europee primarie e secondarie e sempre con una sorta di pregiudizio favorevole nell'ipotesi tutta da verificare che più coordinamento implichi più Europa
Non è peraltro mai definita resta perciò un termine oscuro anche perché utilizzato con significati diversi e per di più motivo li negli anni
Complessivamente si può sostenere che il coordinamento delle politiche economiche era nel Trattato di Roma uno strumento molto limitato
Infatti Francia Germania Italia e Benelux si impegnavano a norma dell'articolo due a creare un mercato comune
Rimuovendo al loro interno tutte le barriere tariffarie e non tariffarie e a norma dell'articolo tre dichiaravano di voler coordinare le loro politiche solo per tener conto delle esternalità indotte dagli squilibri delle bilance dei pagamenti
Va compreso che all'epoca le politiche macroeconomiche sociali restano saldamente sotto il controllo nazionale e che poche interferenze su di esso erano provocate dal resto del mondo la globalizzazione essendo molto di là da venire
Coerentemente con questa realtà e con il principio di sussidiarietà
Che non era stato ancora codificato nelle norme comunitarie ma era già implicito perché è ben noto alla scienza delle finanze
Il Trattato di Roma indicava la necessità del coordinamento nei casi allora rari spillover economici sugli altri Paesi
Gli articoli centotre e centoquattro e centocinque stabilivano infatti leggo che gli Stati membri considerano la loro politica di congiuntura come una questione di interesse comune
Coordinano le loro politiche economiche allo scopo di agevolare il raggiungimento degli obiettivi di garantire l'equilibrio della bilancia globale dei pagamenti
Mantenere viva la fiducia nella moneta oppure avendo cura di garantire un alto livello di occupazione e la stabilità del livello dei prezzi
Già nel Trattato di Roma che produceva un'ambiguità perché accanto a questo significato specifico e circoscritto del coordinamento
Emergeva nell'articolo sei delle norme primarie del mille novecentocinquantasette un alto significato
Generico e più vasto
Vi si disponeva infatti e leggo che gli Stati membri in stretta collaborazione con l'istituzione della comunità corde non alle effettive politiche economiche nella mi gioco misura necessarie al raggiungimento degli obiettivi del Trattato
Una formula rifatta
Lasciava intendere che tutte le politiche economiche dei partners europei dovrebbero essere coordinate e fetale formula non autorizzava ad allargare troppo il loro numero e la loro intensità era semplicemente perché nel Trattato di Roma
Si otteneva un approccio di Stato minimo
Tipico dell'Europa degli anni cinquanta molto influenzato dall'impostazione la potenza vincitrice americana che condizionava gli aiuti del Piano Marshall all'adozione di misure di liberismo economico nel vecchio continente
Questa doppiezza questa ambiguità dei significati del coordinamento delle politiche economiche nell'Unione è sempre rimasta sebbene siano enormemente cresciute le aree innesto coinvolte
Soprattutto a partire dal Trattato di Maastricht perché trentacinque anni dopo il Trattato di Roma tutte le politiche nazionali macro economiche occupazionali sociali congiunturali e strutturali di domanda e di offerta
Sono divenute interrelata in Europa
Nella versione consolidata oggi vigente del Trattato che istituisce la Comunità europea infatti
Da un lato rilegge l'articolo novantanove e leggo che gli Stati membri considerano le loro politiche economiche non più solo quelle congiunturali una questione di interesse comune e le coordinano dell'ambito del Consiglio
Il quale sorveglia l'evoluzione economica in ciascuno degli Stati membri nonché la coerenza delle politiche economiche con gli indirizzi di massima
E deliberando a maggioranza qualificata su raccomandazione della Commissione può rivolgere lo Stato membro le necessarie raccomandazioni
Ma dall'altro lato molto più limitatamente all'articolo centoquaranta del Trattato attualmente in vigore stabilisce e leggo
Che la Commissione incoraggia la cooperazione fra gli Stati membri e facilita il coordinamento nella loro della loro azione nella politica sociale
Dall'occupazione alle condizioni di lavoro dal diritto di associazione contrattazione collettiva
All'igiene del lavoro dalla sicurezza sociale alla protezione contro gli infortuni alla formazione ma anche nel campo della sanità coesione ricerca e sviluppo né per gli ambiti aiuto ai Paesi terzi
Infine
Nella bozza del Trattato costituzionale ratificata dei venticinque Capi di Stato e di Governo nel due mila quattro ma rifiutata nel due mila cinque dagli elettori di Francia e Olanda
Per un verso nella prima parte si distinguono sulla base del principio di sussidiarietà tre competente
Quelle positive dell'Unione sulle regole della concorrenza sul mio né doganale sulla politica monetaria su quella commerciale comunitarie
Secondariamente le competenze concorrente fra gli Stati membri e Unione sul mercato interno sull'ambiente sull'Energia
Sulla questione sui trasporti e reti transeuropee sull'agricoltura sulla protezione dei consumatori
Sulla sicurezza in materia di sanità pubblica sullo spazio di libertà sicurezza e giustizia e da ultimo le competenze esclusive dei Paesi su cui però si esercita un'azione specificatamente chiamata di coordinamento aperto esclusivamente basata sulla pressione ripari la peer prescelto
Sul benchmarking sulle best practice sulle migliori pratiche
Le più rilevanti politiche concernenti queste ultime competenze non sono quelle occupazionali
Sulle quali a norma dell'articolo primo quindici elettrico l'Unione prende misure per assicurare il coordinamento degli Stati membri in particolare definendo gli orientamenti per dette politiche
E le politiche sociali sulle quali leggo ancora l'Unione può prendere iniziative per ottenere il coordinamento
In aggiunta tra le competenze aggiuntive dei partner nazionali si registrano quelle nelle quali a norma dell'articolo primo diciassette ellenico
L'Unione ha competenza per svolgere azioni di sostegno di coordinamento e di complemento
Per la tutela della salute umana alla protezione civile dall'istruzione e formazione professionale e la cultura al turismo all'industria
Ma per un altro verso anche in questo testo costituzionale europeo si evidenzia un secondo concetto di coordinamento delle politiche nell'Unione
Assai più ampio laddove si afferma e leggo
Che gli Stati membri cordino le loro politiche nell'ambito dell'Unione palesemente tutte a tal fine il Consiglio dei ministri adotta misure in particolare gli indirizzi di massima perdette politiche
La peraltro interessante letteratura economica sul coordinamento delle politiche economiche in Europa non chiarisce affatto queste ambiguità
Sebbene appaia in generale accollata dalle norme comunitarie appena discusse ed anzi aggiunge per certi aspetti oscurità e contraddizioni sue proprie
Meglio sarebbe in una prospettiva economica di federalismo fiscale coerente con il principio di sussidiarietà e con le norme comunitarie
Considerare che le competenze esclusive dell'Unione danno luogo a politiche comuni esercitate da istituzioni dotate di terzietà rispetto ai Governi nazionali al Parlamento europeo
Come la Banca centrale europea la Commissione o la Corte di giustizia europea le quali perciò sono liberi di adempiere al loro scopo di interesse generale con scrupolosità tecnica non scalfita da vincoli e limiti posti dall'elettorato
Il coordinamento delle politiche in quest'ottica che esercita allora solo nelle altre due competenze nelle condivise con l'Unione e le esclusive degli Stati
Il che non significa che nelle stesse competenze esclusive politiche comuni dell'Unione non vi sia bisogno di trovare accordi e punti di mediazione tra posizioni talora diversificate sullo stesso piano nazionale
Ma qui eccetto più raro che nelle altre due competente appunto esposto al coordinamento svolto dal Consiglio che un organismo tipicamente molto soggetto alle pressioni degli elettori alla cattura delle lobby chiede allo stesso tempo
Depositario di legittimità democratica ma anche carico di conflitti di interesse
La distinzione fra le due forme
Di coordinamento così individuate ricalca quella delle corrispondenti competente il coordinamento sulle concorrenti e normalmente attivato da regole precise
Le altre competenze sono invece oggetto di coordinamento debole basato sulla pressione dei pari e sull'aspetto dimostrativo dei casi di successo fra gli altri partners europei
Ebbene però comprendere che le regole precise non danno necessariamente luogo ad un coordinamento forte infatti si trasformano in deboli quando sono sistematicamente evase senza che l'evasione che è sanzionata dall'Unione
Il che e precisamente il successo di recente all'interno del patto di stabilità e crescita con i grandi Paesi continentali
Tutti con deficit largamente superiori e per vari anni al tre per cento
Affinché il coordinamento delle politiche di competenza concorrente sia davvero forte al di là di quanto scritto nelle norme essa deve corrispondere all'interesse degli Stati membri e di minimizzare un'esternalità negativa
Quale un aumento dei tassi di interesse determinato da deficit eccessivo degli altri Paesi a fronte di una politica monetaria comune o di coglierne una positiva come nella lotta al global warming
Internalizzare i rendimenti di scale Coppo crescenti come nei trasporti sulle reti transeuropee
Di investire su un bene pubblico come il mercato unico non sufficientemente domandato nel proprio Paese di limitare il grado di cattura da parte degli interessi nazionali ad esempio nel sistema pensionistico
Contrapponendo loro quelli comunitari non insensibile alle preoccupazioni sul debito pubblico degli stati meno virtuosi
Di creare spillover informative sulla propria opinione pubblica importati da Bruxelles
Altrimenti il coordinamento delle competenze concorrenti in teoria forte non solo si trasforma in debole nel senso di non condurre a un risultato di interesse generale
Più efficace di quello cui giungere bel Paese da solo in presenza di fallimenti del mercato nazionale
Ma diventa addirittura controproducente nel senso di comportare effettui ancora peggiori di quelli ottenibili dallo Stato membro isolato
è il caso che a detta di molti esperti si è verificato nel novembre due mila tre e continuerà a succedere con il patto di stabilità e crescita insieme al Consiglio
Di fronte ai grandi Paesi fiscalmente delinquenti poiché in quella sede i vigilanti i vigilati coincidano
E i partners soprattutto se forti a Bruxelles Colluto no che in una logica di donde sbandierando nel ritorno alle loro capitali l'approvazione comunitaria alle loro dissennate politiche
Un pericolo che verrebbero scongiurato se il parere tecnico della Commissione fosse qui vincolante per il Consiglio come si è tentato senza successo di fare con il Trattato costituzionale diversamente da quanto affermando le norme primarie
Vigenti e ripartisce la Corte di giustizia europea
Se dunque nel Consiglio il coordinamento delle politiche di competenza concorrente può trasformarsi così perversa mente
Come è avvenuto nel patto di stabilità e crescita quello relativo al terzo tipo di competenza debole per definizione
Alla peggio può essere solo inutile però sicuramente non è dannoso e talvolta ha rappresentato la molla per qualche indubbio progresso dell'Unione ma questo esame sarà realizzato in una successiva puntata della nostra rubrica
Buona settimana tutti da Fiorella Kostoris
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