Eutanasia: dal corpo dei malati al cuore della politica

Possiamo incominciare adesso altrimenti diventa anche troppo tardi
Si sente no adesso si forse anche da un uomo
Ok
Ma intanto una buona sera a tutti grazie per essere venuti la vostra presenza è importante qui perché da assenze corpo anche all'impegno nel lavoro che abbiamo profuso in questi giorni
Grazie a tutti voi per essere intervenuti nel vostro ruolo di amministratori pubblici di professionisti di cittadini attenti e illuminati la presenza e l'impegno di ognuno di voi è importante
In quanto quando si affrontano problemi come l'eutanasia che pongono problemi etici e che necessitano di rendere il dibattito il più possibile pubblico e partecipato
è importante al di là di quella che è la posizione di ognuno partecipare per confrontarsi negli ultimi anni si è discusso frequentemente
Sul l'argomento soprattutto in presenza di fenomeni eclatanti di episodi Gradanti ricorderemo tutto di tutti il caso di Terri Schiavo in America
In Italia il caso di Mario Fossati che sta con la macchina la moglie che lo chiese attese che mi spiegasse ed è stato condannato dal tribunale di Monza a due anni di reclusione
è il caso di Eluana che dal mille novecentonovantadue e assolutamente priva di coscienza ed immobile
Ogni volta però puntualmente il dibattito si spende
Punto di fronte alle questioni etiche avete di Vaticano oggi il tema dell'eutanasia è ritornato di nuovo prepotentemente all'attenzione dell'opinione pubblica in occasione della lettera che il vero Welby copresidente dell'associazione di Luca Coscioni
Ha inoltrato al Presidente della Repubblica il quale nella sua risposta a sollecitato un confronto nelle sedi più idonee
Diciamo che accogliere l'invito del presidente Repubblica qui si è unito poi anche il presidente della Camera e il meno che si possa fare in questi casi perché discutere non serve
Non serve limitarsi a prendere una posizione pro o contro e necessario assumersi la responsabilità del problema e non elude Arlotti perché bisogna dare delle risposte concrete nel rispetto della dignità delle persone
L'Associazione Luca Coscioni DB Piero Welby ecco presidente intende battersi proprio perché il dibattito non si spenga e perché in Parlamento venga messa in discussione vengono messi in discussione i disegni di legge in materia di eutanasia
Probabilmente l'appello di Piero non risulterà utile per la sua situazione ma sarà già una vittoria che questo possa consentire di aprire il dibattito e trovare delle soluzioni su quelle che sono le decisioni di fine vita
E per questo diciamo dal corpo dei malati al cuore della politica
Perché è un po'fastidioso ogni qualvolta ci si trova ad affrontare un problema etico e dire sentirsi dire che la politica deve fare un passo indietro perché se per politica intendiamo
Coloro i quali zone siedono in Parlamento comunemente e che quindi sono eletti con il voto dei cittadini
Il costo e la politica non si può esimere dall'affrontare delle questioni che riguardano i cittadini e cantieri delle risposte richieste proprio dei cittadini che hanno dato loro mandato a rappresentarli
Però quando si parla di eutanasia si si vuole porre un po'il problema si cerca di sviare si portano e delle argomentazioni come per esempio che si vogliano si voglia portare a delle soluzioni poco civili
E quant'altro ma sembra quasi che si voglia sviare il discorso quasi perché non si raggiunga l'obiettivo
Ed è anche un altro problema determinato dal fatto che si ponga il problema come uno scontro tra chi è a favore della vita e che a favore della morte
Assolutamente il problema sarebbe mal posto perché siamo tutti a favore della vita lo sono i malati che sperano di S. di guarire lo sperano lo sono i familiari lo Speroni medici che a volte sono impotenti di fronte ad alcune patologie incurabili
Ma il tempo per chi discute della cosa non è lo stesso
Perché i invece Ayla questo problema per chi invece chiede delle risposte il tempo e più lungo perché il tempo è lungo quando sì è in prigione e soprattutto quando questa prigione rappresentata dal proprio corpo
Non c'è quindi dopo tempo e bisogna trovare delle soluzioni concrete dalla prima proposta di legge in tema di eutanasia sono passati più di vent'anni
Risale all'ottantaquattro il progetto di legge del socialista Loris Fortuna è grazie al fatto che questo argomento si è ritornato nuovamente all'attenzione dell'opinione pubblica sono altri parlamentari che hanno presentato i disegni di legge
Perché in in Italia l'eutanasia non è normata non ci sono regole in materia al contrario di quanto avviene in altri Paesi d'Europa
In alcuni Paesi è legalizzata in altri stati penalizzati in altri ancora come in Svizzera è consentito il suicidio assistito
Se in altri questi si è riuscito ad affrontare questo problema esser riusciti a riconoscere dignità e libertà di autodeterminazione ai malati non si vende perché non lo si possa fare in Italia
Perché siamo convinti forse di essere depositari della verità i portatori della buona morale dei buoni principi o forse perché siamo più ipocriti
In quanto per vediamo una show della seconda C dietro il problema piuttosto che affrontarlo e risolverlo e non possiamo però nasconderci il fatto che in Italia
L'eutanasia viene praticata e viene praticata clandestinamente io non mi voglio Wilma trattenere con percentuali o sondaggi ma comunque un dato
Che comunque pone anche i medici di fronte un problema perché il medico molte volte nelle sue scelte operative
Si è verificato più che seguire soluzione metti che si preoccupa di quelle che possono essere le conseguenze legali di una qualsiasi azione e quindi anche i medici sono lasciati soli
Ed è per questo che l'associazione Coscioni sia portatore di questa battaglia perché quindi venga messa in discussione
Vengono messi discusse i disegni di legge si trovano si trovino delle soluzioni concrete e perché si volga un'indagine conoscitiva sull'eutanasia clandestina
E quindi sicuramente il video di per Giorgio Welby potrà forse rendere di più l'idea di quella che può essere la volontà di un malato che chiede di liberarsi dolcemente di quelle che sono le sue sofferenze
Quando la vita ormai ha perduto la sua dignità la sua bellezza e le sue prospettive
Io quindi lascio la parola Piero
Abbiamo un tratto alcuni passaggi della sua lettera perché così potrete ascoltare il suo appello
La voce è quella di un sintetizzatore ma suoi sono la sue parole parole e suo Enzo nella mente i sentimenti e l'amore per la vita
Lettera aperta al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano da Piergiorgio Welby copresidente dell'Associazione Luca Coscioni
Caro Presidente scrivo a lei e attraverso lei mi rivolgo anche a quei cittadini che avranno la possibilità di ascoltare queste mie parole questo mio Garrido
Che non è di disperazione Macca ricco di speranza umana e civile per questo nostro Paese
Fino a due mesi e mezzo fra la mia vita era Sisini attarda difficoltà non indifferenti ma almeno per qualche ora del giorno potevo con l'ausilio del mio computer scrivere leggere
Fare delle ricerche incontrare gli amici su internet
Ora sono commissario fondato in un baratro dandovi non trovo uscita io amo la vita
Presidente vita è la donna che ti ama il vento tra i capelli il sole sul viso la passeggiata notturna con un amico
Vita e anche la donna che ti lascia una giornata di Chioggia l'amico che ti delude
Io non sono né malinconico né un maniaco depresso
Morirà reni fra l'orrore
Pensando residente che sto invocando per me una morte dignitosa
No non si tratta di questo
E non parlo solo della mia di morte
La morte non può essere dignitosa
Dignitosa ovvero decorosa dovrebbe essere la vita in special modo quando si va affievolendo a causa della vecchia via lo delle malattie incurabili e inguaribili
La morte è altro
Definire la morte per eutanasia dignitosa è un modo di negare la tragicità del morire
Sua Santità Benedetto sedicesimo ha detto che di fronte alla pretesa che spesso affiora di eliminare la sofferenza
Ricorrendo europeo fino all'eutanasia occorre ribadire la dignità inviolabile della vita umana dal concepimento al suo termine naturale
Ma che cosa c'è di naturale in una sala di rianimazione
Che cosa Celli naturale in un buco nella pancia in una pompa che la riempie di grassi e proteine
Che cosa c'è di naturale in uno squarcio nella trachea in una pompa che soffia l'aria nei polmoni
Io credo che si possa per ragioni di fede o di potere giocare con le parole ma non credo che per le stesse ragioni si possa giocare con la vita e il dolore altrui
Quando un malato terminale decide di rinunciare agli affetti aria ricordi alle amicizie alla vita e chiede di mettere fine ad una sopravvivenza crudelmente biologica
Io credo che questa sua volontà debba essere rispettata ed accolta con quella pietas che rappresenta la forza e la coerenza del pensiero laico
Buona sera si sente si io mi sento un po'
Poi ha aggiunto Gigino qualcuno insomma così la regia mi ha detto così faccio
Buonasera sono Fulvio Massa qualcuno di voi già Gianni conosce e sono grato agli organizzatori di avermi permesso di partecipare a questa manifestazione soprattutto perché anche se non faccio più politica attiva da qualche anno insomma è la mia anima la mia vecchia anima radicale dove incontrai fra l'altro anni fa Cappato chiaramente non si ricorda insomma io mi ricordo che lui
E insomma mi mi permetto ogni tanto di ritornare su argomenti che comunque mi sono casi ma togliamo e concludiamo subito la mascotte ringrazio Isella Tosi di essere venuti non so se vogliamo presentato di all'inizio fosse fosse il caso qui alla mia sinistra il dottore Giuseppe Don't do poi de diremo derivati qualifiche e Marco Cappato insomma famosissimo anche stamattina
Non so chi di voi ha visto la sette Omnibus che cercava di intervenire ma il il moderatore oggi era assente non so se se fa sempre così assolutamente shop latitante c'era Alessandra Mussolini che imperversava in tutto e per tutto
Da quello che ho visto
Il dottore teme il professore Demetrio Neri quindi
La dottoressa Francesca botta e il professore fa il bis servizio dispone notizie Carella chiaramente insomma l'organizzatrice insomma intervenuta
Già poco fa
Qualche spostamento nelle come in tutti i convegni che si rispetti non o meno ci sarà ma insomma medico cammin facendo
O vorrei richiamare la vostra attenzione dovreste avete avuto sulle vostre poltroncine l'Agenda Coscioni che ha un supplemento di notizie radicali della storica notizia dichiara di diretta sempre da ausilio Candido che aveva centocinquant'anni adesso non so insomma
Qualche cosa del genere credo perché ricordo che dirigeva Notizie Radicali già trent'anni fa si diceva che era data l'età era uno dei pochi che poteva che poteva falde non ho mai conosciuta una somma così così sentivo ma al di là di questo vedete perché c'è l'appello di quelli che abbiamo visto poco fa
Ma
Consentitemi soprattutto c'è il progetto di legge perché qua oggi parleremo di eutanasia degli aspetti tecnico tecnico legali medico medici psicologici soprattutto questi due ma vorrei richiamare l'eutanasia c'è una vulgata come deve tenersi a c'è qualcuno che decide di ammazzarci ecco assolutamente no e al di là delle chiacchiere del pensieri delle opinioni il progetto di legge radicale che e e descrittore presentato ha sintetizzato ma poi ci sono gli articoli uno per uno abbastanza brevi ed è assolutamente comprensibili che dimostrano come comunque lontana sia nasce da un atto di volontà decisa reiterata
Assistita con soli del da parte della persona assistita garantita controllata da una serie di istanze successive che hanno visto io a dire per nel non rubate solo agli altri ma una volontà personale letterata e controllata e assistita da qui nasce l'eventuale procedimento dell'eutanasia
Permettetemi di di ribadirlo
Prima di passare la parola agli altri hanno c'è anche un foglio che e questo qui credo che anche lo trovate sulle vostre poltroncine e per chi lo vorrà la firma per aderire alla petizione al Parlamento italiano in appoggio appunto delle tesi di cui abbiamo detto
E dico che pervenuto un messaggio dito Dina Bianchi deputata al Parlamento di adesione a questo convegno evaso ma sapete sì discute la Finanziaria insomma
Mi sembra motivo importante e poi trasmetto di intervento risvolti nemici avuto di cui chiedo conferma che ogni intervento quindici minuti ogni relazione quindici minuti io sono il nazista che incomincerà a fare gesti stranamente alla carenza dei quindici minuti quindi aiutatemi in questo senso qua e diamo la parola al dottor Giuseppe Doldo qui mi pare che preferisce
Chiamava la qualifica di Rettore de di patto di rianimazione dell'azienda ospedaliera di Reggio Calabria quindi reparto giusto
Ok il reparto attraverso il cui non cui passano le persone
Come quel bene prima di arrivare alla situazione in cui è arrivato lui
E allora quando gli organizzatori mi hanno chiesto di partecipare agli organizzatori che ringrazio mi hanno di chiesto ultimi solo di un tema da trattare
Io che ho una
Un astio una guerra dentro ho pensato a due argomenti
Uno è quello della limitazione delle cure l'altro e quell'altra che ha una valenza secondo me è altrettanto importante
Che è quella della impossibilità delle cure
E
Noi medici i medici della rianimazione medici che affrontano la patologia acuta sono quotidianamente costretti a scegliere
A fare delle scelte e adesso io cercherò prendendovi per ma no di portarvi all'interno di una rianimazione in maniera tale che anche voi vi possiate rendere conto dei problemi
Che assillano questo reparto
Innanzitutto
Il rischio che si corre quando si affronta una discussione su problemi così complessi e quello che essa rimanga astratta e dunque lontana dalla vita quotidiana è difficilmente confrontabile con la realtà
Per questo motivo e necessariamente
Necessario priorità mente chiarire ciò che facciamo che ciò che si fa all'interno di una di questi reparti non è rianimare
Il termine rianimazione ce le metto dentro l'anima rito la vita perduta e fuorviante
Ed è tuttora fonte di equivoci
Nasce dal fatto che nelle prime fasi dell'attività di questo reparto i pazienti che più spesso erano ricoverati erano quelli che avevano sofferto di un arresto cardiaco ed erano stati rianimati
Oggi al contrario questi pazienti sono un'assoluta minoranza ed è meglio definire le rianimazioni per quello che realmente sono diventate terapie intensive
Nelle terapie intensive si utilizzano manovre e presidi strumentali
E farmacologici volti al ripristino o al mantenimento di una funzione fondamentale per la proprietà per la sopravvivenza funzione che sia acutamente compromessa
Ed in cui la precocità dell'intervento è fondamentale
In altre parole metto in atto un trattamento
Che deve essere precoce deve essere intenso deve durare per un breve periodo su un paziente malato acutamente
Le terapie intensive nascono intorno al mille novecentocinquanta non ho il tempo ma nascono da un'epidemia di più poliomelite che colpiti paesi anglosassoni
E soprattutto i paesi del nord Europa
La poliomelite come sapete da un'insufficienza del respiro per non fare morire queste persone hanno aperto la trachea hanno inserito un tubo nella trachea hanno utilizzato tutti gli studenti in medicina
E tutte le infermiere che avevano somministrando ossigeno ne hanno salvati molti molti sono morti da lì nasce l'aria nasce la moderna terapia intensiva
Dal cinquanta in poi la terapia intensiva ha avuto uno sviluppo esplosivo
Diffondendosi in tutti gli ospedali ed in tutto il mondo in questi reparti sono state ricoverate nel corso del tempo i malati più gravi e complicati
Verso i quali con spirito pioneristico abbiamo fatto tutto il possibile
Ogni morte era una sconfitta della nostra capacità sconfitta che andava contrastata in ogni modo
Non esisteva un limite al trattamento
E il termine accanimento terapeutico non rientrava nel nostro vocabolario
Abbiamo imparato e inserire sonde Cat eterei
Tubi in ogni parte dei corpi dei nostri pazienti e siamo in grado oggi di sostituire non solo la funzione polmonare ma la funzione cardiocircolatoria quella renale siamo in grado di mantenere funzionanti gli organi di un cadavere anche per un tempo lungo
E abbiamo imparato a trapiantare organi e tessuti
Assicurando una lunga possibilità di sopravvivenza sia all'organo sia al paziente
Abbiamo inventato la sedazione cioè la somministrazione di quei farmaci che mantengono i nostri pazienti in uno stato che non è più di vita
Che non è ancora morte
In cui l'unico segno che dimostra che sono vivi
E e la traccia dell'elettrocardiogramma sopra la loro testa
La sedazione una delle pratiche mediche più frequenti delle terapie intensive immaginate solamente
Un individuo disteso su un letto che non è in grado di spostarsi da una parte e dall'altra questo suscita dolore provato a farlo per un quarto d'ora incominciata ad avere dolore
E il dolore e uno dei compagni di viaggio maggiormente presente nei nostri pazienti
Dobbiamo farla questa sedazione per due ordini di motivi non solo per il dolore ma anche perché li abbiamo collegati a ventilatori artificiali abbiamo inserito tubi sonde catetere se non li teniamo sedati
Si sta si strappano queste cose e mettono in pericolo la loro vita
La sedazione può durare giorni o settimane a volte il malato muore con la somministrazione del valium in corso
Abbiamo tenuto abbiamo detto grandi risultati che hanno consentito la sopravvivenza a pazienti che in altri tempi sarebbero stati destinati a morte sicura
Pensate ai risultati ottenuti dalle unità coronariche nel trattamento dell'infarto acuto
Risultati che hanno alimentato nei cittadini la speranza e la fiducia di un esito positivo qualunque sia l'età del malato qualunque sia la patologia di cui la persona è affetta
In questi anni abbiamo sviluppato regole ferree
Nascondendoci a volte per poterla applicare dietro quello che diciamo essere l'interesse dell'ammalato
Voi sapete
E lo avete visto ieri sera in una trasmissione a diffusione nazionale che nelle rianimazioni parenti non sono ammessi
C'era una mamma ieri sera più di una persona ieri sera
In televisione a mi manda RAI tre che si lamentava mio figlio è morto mio marito è morto voi
Non metta non me lo avete fatto neanche toccare non me l'avete fatto neanche vedere
Qualcuno ha anche detto voi non mi avete neanche avvertito che era morto
L'accesso alle terapie impronte intensive impossibile ora curato da orari di visita molto ridotti
Una o molto più raramente due volte al giorno e questo avviene in nome della prevenzione delle infezioni ospedaliere
Che si possono contrarre nei reparti di terapia intensiva al contrario
E lo ha detto chiaramente il l'anestesista presente noi per primi sappiamo che non è vero
Sappiamo che le infezioni non le porta né il padre né la madre né il fratello nesso la sorella sappiamo che l'infezione è un prezzo che dobbiamo pagare e che a volte qualche volta se non stiamo attenti le infezioni le portiamo noi con la nostra scarsa regole di Gene
Ci siamo chiusi
Perché sappiamo perché aprire parenti vuol dire controllo
Vuol dire essere sottoposti a un esame vuol dire dare spiegazioni e molti di noi sono impreparati culturalmente a farlo
Abbiamo a volte grande difficoltà a comunicare con le famiglie dei nostri ricoverati in tutto il mondo le famiglie sono contente delle cure
Molto scontenta della comunicazione comunicazione che frettolosa spesso frettolosa
A volte infarcite di termini tecnici
Condotto in un corridoio spesso dimostrando chiaro fastidio davanti alle richieste e alla non comprensione dei problemi da parte dei parenti
Ma le terapie intensive sono anche i reparti dove per l'altissima concentrazione di sofferenza
Di dolore di paura di ansia chi opera non fosse altro perché per il continuo contatto fisico con l'ammalato
Non può non avere una grande dose di contrazione la sofferenza dei nostri pazienti non può non essere condivisa
Siamo in reparto in cui può essere massima la perdita della dignità dell'uomo
Privo di indumenti girato lavato da persone estranee ma dove può essere massimo e dove spesso è massimo il rispetto per l'uomo sofferente
E dove qualche volta si può realizzare in maniera magica quell'alleanza
Che c'è tra medico infermieri paziente e parenti per rimandare in corsia persone che sembravano perdute
La riprova di queste sensibilità
Delle terapie intensive e che il dibattito scientifico sulla cura della fine della vita e più forte e più sentita nelle tra i medici della rianimazione che non tra gli altri medici
E il dibattito sull'accanimento terapeutico come un fiume carsico compare e scompare fra di noi nel sulle nostre riviste e con i parenti dei cittadini ricoverati
Si muore
E penso che lo sappiamo tutti in tutti i reparti dell'ospedale
Però la morte della morte in ospedale non se ne parla
Si tenta dissi io di esorcizzare la non ci si cura del momento della morte né di quello che avviene dopo
Basta vedere come trasportiamo i nostri cadaveri dove sono messe le nostre sale mortuarie
Il luoghi spesso remoti dell'ospedale e da chi a volte vengono gestite
L'ospedale del futuro sarà invece un ospedale di terapie intensive
Concreto numero elevato di letti per terapie intensive un numero ridotto di letti per agli altri pazienti
Le cure intensive quindi saranno il futuro dei nostri ospedali
I risultati ma ciò che dovrebbe rappresentare la normalità del io ho bisogno della cura che voi mi dovete dare la cura spesso non è non avviene
I risultati delle ottenuti dalle terapie intensive negli anni fanno sì che le scelte più frequenti che oggi il medico della rianimazione deve compiere non è tanto quello e non è solamente quello di East ridurre l'intensità delle cure quanto di non poter ricoverare
Ed è un dramma è un dramma per i medici è un dramma per le famiglie è un dramma per le pare per i parenti a un dramma che se non ci sarà svolta continuerà io l'ho definita delle finito dopo un'epidemia silenziosa che ognuno di noi può vivere sulla propria pelle per la quale non trova rimedio
La difficoltà di ricovero e la conseguenza del numero ridotto di posti letto in terapia intensiva
Pochi rispetto alle necessità
Si calcola che sia necessario un posto letto ogni sette dieci mila abitanti in Italia la media più alta ogni quattordici mila abitanti nella nostra regione e ancora più alta
Quali sono le cause
Non sono pari non ultimo i costi un posto letto di terapia intensiva costa due mila euro al giorno senza applica senza che ci applichiamo farmaci e tutto il resto solamente per esistere costa due mila euro
Il numero ridotto di posti letto ha come conseguenza in Italia in particolare la nostra regione che ammalati acuti vengano trasportati in ospedali di altre province e a volte di altre regioni
Precludendo loro l'arma più efficace per una possibile guarigione che la tempestività dell'atto medico
A volte davanti alla richiesta di ricovero il medico risolve il problema creando un letto bis
Non posso lo tengo su una barella
Lo fa perché pigro
Lo fa perché non vuole entrare in conflitto con i parenti che protestano lo fa perché pressato
Ma così facendo sa anche che sta provocando un problema
Forse più grave riduce lo spazio tra un letto e l'altro aumenta il carico di lavoro dei pochi infermieri disponibili
Aumentar riducendo le distanze fra i letti il rischio infettivo e nel giro di due-tre giorni anche quegli ammalati che stavano venendo fuori dal problema ricadranno su dentro il problema infezione
E rischiano la loro sopravvivenza
Questo avviene in una terapia intensiva come la mia almeno una due volte al mese
Il medico è solo a dover scegliere e purtroppo dopo poco tempo la Scelta non suscita nei rabbia né riflessioni etiche diviene un momento come un altro della vita quotidiana di una terapia intensiva ed è come inserire un antibiotico un altro farmaco in un programma di cura
è una piccola e silenziosa epidemia
Che non provoca proteste da parte dei parenti perché sono contenti che perché non conoscendo i problemi legati ai ritardi e trasporti e perché soprattutto finalmente hanno trovato un posto in una rianimazione
I medici sono contenti perché hanno risolto il loro problema
Anche un intellettuale attento come soffrì qualche tempo fa che ha approvato la terapia intensiva
Ritiene normale il trasferimento degli ammalati non fa una piega per lui è normale la giustifica con la qualità
Della cure che hanno in Toscana
Alla luce di questa difficoltà poche richieste
Molte richieste chiedo scusa poche risorse sta nascendo un nuovo problema che un problema medico ma etico quali sono i criteri che io medico di una terapia intensiva devo utilizzare per far sì per ricoverare il paziente
Che cosa devo capire utilizzare criteri medici
Devo utilizzare criteri economici devo guardare l'età
Devo guardare il tipo di malattia non ci sono regole
E noi abbiamo cercato di mettere a posto degli indici di gravità
E indice di gravità della malattia e di prognosi della malattia nel tentativo di selezione di pazienti e di ottimizzare l'accesso alle terapie intensive
Purtroppo questi indici che sono accurati per valutare la possibilità del sito in una popolazione definitiva di definita di pazienti sono inadeguati per la decisione clinica sul singolo paziente
Quale utilità pratica può avere infatti per me che sono al letto del paziente e che ho un quel problema lì se la cassiera categoria a cui appartiene il paziente ai quindici
Il cinquanta o il novanta per cento delle possibilità di sopravvivenza
Di fronte a una prognosi così grave è possibile trovare che si trova facilmente sia chi si di chi ritiene che non valga la pena di investire risorse scarse e costose con un rischio così elevato di insuccesso
Per riservarle a chi può giovarsi un di più sia chi al contrario proprio dalla gravità del caso si sente impegnate do Plicato a usare tutte le risorse disponibili
Per tentare tutto il possibile la posizione e quindi come capite estremamente difficile
Nel valutare dovremo tener conto delle regole che stanno alla base della nostra convivenza civile
Da un lato il la salute è un valore costituzionalmente garantito dall'altro gli articoli del Codice deontologico peraltro costituzionalmente garantito è senza limiti economico finanziari
Dall'altro la le regole del Codice deontologico gli articoli del codice deontologico che riconoscono al medico l'autonomia decisionale
Nella scelta dell'applicazione del trattamento
Se però ha qualcosa ci siamo abituati in questi anni è stato sicuramente al peggio
Meno risorse dottor più richiesti ho finito
Maggiore assuefazione e indifferenza del medico l'altra parte riguarda due minuti il la sospensione delle cure
La terapia intensiva nel la moto in terapia intensiva la morte un diventato una morte tecnologica
Avviene circondata da macchine sistemi in funzionari linee Venosta il monitor ventilatori polmonari e qualche volta se succede anche verso il cambio turno dall'indifferenza degli infermieri e dalla seccatura dei medici l'incontro fra questa patologia di pazienti così grave acute l'apparato tecnologico messa a disposizione della terapia intensiva rende evidente quello che una vera e propria mo'
Modifica della modalità di morte
La morte quindi nelle rianimazioni non è più un evento imprevisto di breve durata improcrastinabile bensì diviene spesso un processo gestito dalla medicina che in grado di prolungarlo senza nessun evidente beneficio per il paziente stesso
Nel mondo della nel mondo reale cioè nel mondo e la vita quotidiana dei reparti di terapia intensiva la sospensione delle cure avviene di routine
In assenza di norme chiare che la regola e non e varia a secondo delle nazioni vada al trentaquattro per cento della Spagna al novanta per cento degli Stati Uniti d'America
L'atteggiamento spontaneo non sappiamo davanti a determinate patologie che dobbiamo sospendere le cure
I problemi che abbiamo sono quando decidere
Chi decide cosa limito cosa faccio quando deciso
Quando decidere forse è meglio decidere prima
Questo è possibile in presenza di malattie neurologiche in gravidanza che diventano sempre più gravi a volte non è possibile decidere
Però io faccio a voi una domanda quanti di voi sono iscritti o hanno deciso di donare i loro organi
In presenza di una morte cerebrale quasi nessuno non rientra nella nostra pochi pochi non rientra nella nostra filosofia chi decide questo lo lascerò al professor neri
Cosa limito di solito limito la ventilazione posso limitare la ripete l'azione la non applicare la rianimazione calmo Pardi Ockham più polmonare la nutrizione artificiale gli eventuali interventi chirurgici
Cosa faccio quando deciso continuo a somministrare nel Jersey se sedativi perché il paziente non senza dolore
E quindi continua il trattamento ha ispirato ai principi di beneficenza non me l'efficienza e proporzionalità delle cure
Sulla base di questi dati è possibile fare alcune riflessioni che ho finito
In pazienti in cui in Paesi in cui la decisione anticipate già in vigore a volte le cure prestate a un paziente che ha deciso di non essere rianimato spesso non differiscono da quelle prestata coloro che non hanno deciso in precedenza
è evidente che se la recessione che se anche la decisione spetta al paziente Inessa devono intervenire altri attori medici familiari
I medici hanno il peso maggiore in questo processo i medici decidono spesso da soli difficilmente infatti confrontano delle idee con altri medici
Quando la decisione discussa con i familiari questi hanno poco spazio il medico continua a essere il dominatore della decisione
Il dominio dei video dal fatto che il medico pensa di avere conoscenze superiori ha difficoltà a capire la prospettiva degli altri a volte pensa di dover toglie il paziente i parenti dall'angoscia e dalla confusione
Ma nel caso dei pazienti in terapia intensiva puta Amenta malati sottoposti spesso terapia sedativa con capacità cognitive ridotte il problema è più complesso
Negli Stati Uniti sono coinvolte le famiglie nelle altre realtà e il medico che decide e poi notifica la sua decisione
Quali sono i criteri che il medico ad opera per stabilire la futilità delle cure la cultura è un fatto importante noi europei abbiamo più difficoltà a confrontarci con i familiari dei medici gli Stati Uniti
La specializzazione anche importante i chirurghi sono più vestire medici delle terapie intensive a parlare della fine della vita
Gli intensi visti probabilmente hanno un'ottica globale guardano più alla qualità della vita l'età del medico la sua esperienza professionale la sua convinzione religiosa il tipo di ospedale in cui lavoro
Nella mia realtà in situazioni di non ritorno e con le famiglie che lo chiedono stabiliamo un accordo sulla non applicazione di ulteriori cure invasive
Questo è peraltro l'atteggiamento più comune in Italia
Mantengo le cure di base e non ne faccio di nuove molti medici però non vogliono essere coinvolti perché è evidente che difficilissimo prendere decisioni di questo tipo
Quasi mai il processo di sospensione delle cure e trascritto nella cartella clinica
Poca letteratura esiste infine su come ci vedono le famiglie dei nostri pazienti quando le coinvolgiamo in queste decisioni basterebbe soffermarsi capiremo la gravità delle decisioni e le forti reazioni emozionali
Uno studio condotto sempre gli e Stati Uniti dimostra che vi sono famiglie coinvolte nella decisione
Che considerano la stessa come devastante e con uno stress emotivo che dura ancora a sei mesi dall'accaduto
A volte una decisione del genere modifica le relazione fra i membri stessi della famiglia
Infine permettetemi una considerazione personale che fa un po'a pugni con l'argomento di oggi ok con il programma di oggi
Questo convegno secondo me non avrebbe motivo di essere se la nostra vita quotidiana fosse governata da principi di equità e di solidarietà sociale
E guardarsi mo'a modelli di civiltà in cui l'eutanasia non sia una scelta da perseguire grazie
Grazie
Grazie dottore Toldo
Che nella mia funzione di carabiniere programma non è stato non è stato né tempi ma essendo il primo piano concesso anche perché siete più freschi quindi siamo stati più buoni ma questo è una minaccia per voi
E insomma non non ho certamente le qualità professionalità per poter sintetizzare o sottolineare qualche aspetto del suo intervento però penso che tutti quanti abbiamo notato l'impostazione pacata ma possente del suo ragionamento
E il suo mettere in evidenza come e il quadro della situazione sia molto complicata il quadro
O un medico non nell'ospedale in particolare nel in questo reparto di rianimazione che abbiamo anche capito che questo termine rianimazione centrale abbastanza abbastanza poco
Come sia anche il pieno di problematiche al di là di quelle strettamente sanitaria anche quelli dei costi e quelle psicologiche delle pressioni dei pazienti quelle psicologiche interno
Avete notato questo quadro partecipe per l'emotività quanto distaccato per professionalità insomma il medico che tutti quanti noi potremmo trovare quando abbiamo la ma l'avventura di dover andare in ospedale
Grazie dottore
Il professore adesso Demetrio Neri preferisce parlare
Benissimo anche dati che ordinario presso si legge quindi ordinati di bioetica presso diversità di Messina e condirettore della rivista bioetica di vista interdisciplinare
Il suo intervento e decisioni etiche di fine vita chi decide mi sembra proprio che dopo lo sguardo diciamo più più medico teorico andiamo quello più quante più tecnico quindici
Con il mio intervento al sedicesimo
Allora non ringrazio neanche gli organizzatori così risparmio tempo ma vi ringrazio euro dopo perché volevo intanto dare due risposte alle domande che ci ha posto il professor D'orde poi presentarmi
Alcune diapositive che servono un po'a fissare la memoria su questo documento del comitato nazionale per la bioetica approvato come vedete il diciotto dicembre due mila e del due mila e tre che è stato una svolta
Questo documento è stato una svolta perché è costato quattro anni di lavoro posso anche dire mi è costato quattro anni di lavoro per cui la prima risposta che potrei dare alla professore collochi decide è che la risposta è molto semplice ma evidentemente non lo è se è vero che poi questo documento è costato quattro anni di lavoro chi decide ognuno di noi
Ognuno di noi deve ed ha il diritto costituzionalmente protetto di decidere che cosa avviene al suo corpo alla sua vita
E quindi alla sua persona
Non mi occuperò di questo tema qui lo potranno fare eventualmente chi qualche giurista
Ma è indubbio che e ormai passato nel sentire comune anche attraverso alcuni casi molto noti accaduti all'estero ma anche in Italia che questo ormai è un diritto che nessuno si sogna più di mettere in discussione il caso molto noto di quella signora di Catania che ha rifiutato l'amputazione del piede da questo punto di vista evidente ciò che semmai è strano e che è un caso di questo genere sia sia sorto e questo fa vedere ancora la resistenza che c'è apprendere
Atto in modo chiaro e definito di qualcosa di cui dovremmo prendere atto anche perché facciamo parte dell'Europa
Abbiamo ratificato quattro anni fa la convenzione sui diritti umani la biomedicina
Nessuno può mettere mano sul mio corpo fare buchi o o tagli e così via senza il mio consenso
Su questo non ci sono più dubbi dal punto di vista teorico anche se io conservo qualche dubbio sulla sincerità dell'accettazione di questo principio generale perché non ho fatto altro che scontrarmi su una
Concessione di principio come vedremo anche nel Comitato nazionale che si accompagnava però a tutta una serie di
Distinguo di tuttavia che alla fine vanificavano la concessione di principi verrà fatto così mi era venuto da pensare che forse
Non è vero proprio che un mondo nel quale le persone godano di maggiore autonomia un mondo nel quale l'ambito della nostra libertà individuale viene esteso come si ripromette di fare
Questi questo documento che chiamiamo testamento biologico in linea generale beh un mondo di questo genere non è vero che piaccia a tutti
Altrimenti non mi so spiegare le resistenze
Che già nella precedente legislatura dopo un buon inizio hanno arrestato il processo legislativo e non mi saprei spiegare le resistenze che ancora oggi nella nuova legislatura
Con nella
Nella Commissione igiene e sanità del Senato dove sono giacenti
Questi disegni di legge alcuni già presentati in precedenza altri modificati da una precedente versione altri nuovi che sono stati presentati adesso non mi so spiegare come che osservando che se un quadro sinottico che mi ha mi è stato dato l'in Senato questi disegni di legge si comprende subito che sono in buona parte sovrapponibili salvo uno due problemi come che non si riesca a uscire fuori dalle secche in cui ci stiamo cacciando e mi sono chiesto appunto se veramente quest'idea secondo cui in Italia è ormai avanzata una nozioni e di autonomia individuale di tipo europeo dove si sale se vogliamo ma di tipo mondiale almeno nelle società
Liberali laiche democratiche che sono lo sfondo dei nostri discorsi Sendero veramente che quest'idea e ormai ha ormai vinto la sua battaglia in Italia non ne sono più così sicuro purtroppo e questo mi dispiace attingere io sono molto ottimista in queste cose
Per dare sostanza al discorso volevo presentarvi qualche diapositiva la prima questo è un documento volle voglio essere la sintesi di un documento del comitato nazionale per la bioetica del novantacinque io non facevo parte di quel comitato è un documento su tutte le questione alla fine della vita umana come vedete il questo documento
Diciamo era un comitato quello a larghissima prevalenza tra virgolette di esponenti che si riferivano se voleva all'ambito cattolico lo dico questo perché posso dire e insospettabile che come vedete da un parere
Estremamente positivo alle dichiarazioni in anticipate di trattamento
Dice che si iscrivono in un processo positivo di adeguamento della nostra concezione dell'atto medico ai principi di autonomia decisionale del paziente giudizio positivo
Aggiunge però subito che il nostro ordinamento giuridico in materia di protezione dei diritti del paziente nell'esercizio del diritto alla salute e insidioso e lacunoso questo spiega quello che diceva tordo prima
è un'esperienza che abbiamo tutti fatto nel dibattito in questa materia già oggi ci sono le condizioni perché un medico che voi si trovasse di fronte a un paziente che ha sottoscritto delle dichiarazioni anticipate la Consulta di bioetica di Milano di cui faccio parte è stata la prima in Italia
Molto prima di Veronesi già dieci anni fa a lanciare una Biocca Adria se è stata sottoscritta da più di quattro mila persone
Non abbiamo mezzi di diffusione per farci conoscere ma lo fa l'abbiamo fatto queste storia bè già oggi un medico potrebbe tranquillamente
Se ritiene che i desideri di quel paziente sono attuali cioè si applicano alla situazione in cui il paziente ora inconsapevole si trova effettivamente potrebbe tranquillamente
Onorare i desideri di questo paziente glielo chiede il suo codice medico deontologico
Che nel novantotto è stato cambiato proprio per inserire una dicitura
L'altra diapositiva
Che trovate nella seconda parte altra l'articolo trentaquattro e si dice il medico se il paziente non è in grado di esprimere la propria volontà
Da in caso di grave pericolo di vita non può non tenere conto di quanto precedentemente manifestato dallo stesso
è un rafforzativo rispetto alla Convenzione sui diritti umani e la biomedicina
Eppure siamo nel novantotto quindi sono già sei anni eppure le resistenze
Io direi giustificate dei medici a tenere conto di quanto il loro codice medico deontologico gli indica
Ci sono e si può capire io dico sempre la medicina in specie nelle parti come quello del professor Doldo
Una pratica che non può essere esercitata con serenità
Se uno pensa di aver di ricorrere sempre il rischio poi di trovare il pubblico ministero di turno che ti mette sotto inchiesta io una volta ho avuto una
Discussione col giudice Nordio che a quei tempi presiedeva una commissione presso il ministero della Sanità della giustizia per la revisione del Codice penale al quale faceva notare che c'è la convenzione di Oviedo che abbiamo ratificato in legge per il nostro Stato
C'è l'articolo novantuno degli trentaquattro del Codice medico deontologico quindi un medico potrebbe già ora prima di questa
Legge che io spero venga approvata fare quello che il paziente desidera il giudice Nordio mi rispose certo io sono d'accordo con lei Masson rischia pericolo
Perché dipende dal pubblico ministero di turno dal giudice per le indagini preliminari di turno ed è chiaro allora
Che l'obiettivo fondamentale
Del documento del CN B è stato proprio quello di creare le condizioni generali in cui il medico
Nel momento in cui deve decidere perché in quelle situazioni qualcuno deve decidere molto spesso le obiezioni sono tali che nella mente di chi obietta sembra quasi che quella sia una situazione creata dalla decisione non è vero in quelle situazioni c'ero faceva notare Edoardo
Qualcuno deve decidere e allora è augurabile
Credo che sia meglio se volete che questa decisione che qualcuno deve assumere
Sia quanto più possibile in sintonia con i desideri lo stile di vita i valori ai quali quella persona che ora non può più esprimere questi desideri
Non può più dire quali sono i valori ai quali ha ispirato la sua vita in base a quali vorrebbe chiudere la sua vita ma se la decisione in sintonia con tutto questo io credo che quella sia una situazione comunque migliore
Di una situazione in cui solo il medico talora con i pazienti ma abbiamo visto le difficoltà che ci sono ma solo il medico alla fine decide e per questo che stiamo facendo questa battaglia a favore del testamento biologico
La novità rilevante del documento che non ho tempo coi di illustrare eventualmente ne parleremo del dibattito è proprio questa
Del comitato nazionale rispetto a quel documento del novantacinque dove diceva che il testamento biologico è una cosa moralmente positiva dove diceva attenzione il nostro ordinamento giuridico e lacunose insidioso concludeva alla fine
Uno si sarebbe aspettato allora cambiamo l'ordinamento giuridico per fare posto a questo strumento no alla fine concludeva nessun cambiamento legislativo è stato questo un errore
E che poi nel successivi
Comitati nazionale abbiamo provato a cambiare e la novità più rilevante è questa il Comitato nazionale per la bioetica all'unanimità su questo punto
Ha detto sì ci vuole una legge perché ci vuole una legge potrebbe banalmente dire perché siamo in Italia
In un paese come diceva lordo diverso forse non ci sarebbe bisogno di una legge ma siamo in Italia e allora vi volevo far vedere l'unico punto su cui nel comitato c'è stato
Un disaccordo perché si lega alla discussione attuale se voi guardate questo quadro sinottico delle proposte di legge troverete
Che su otto proposte di legge ce ne sono due
Le quali avvengano una norma che dice che il paziente non può disporre quando era ancora consapevole
Che in caso si trovi in uno stato di malattia che lui può indicare nelle sue linee generali non vengano attivate la nutrizione e lì da l'idratazione artificiale uno di questi di queste leggi quella del senatore Tommasini nella prima versione
Quella di quando Tommasino era presidente della Commissione igiene e sanità del Senato non recava questa indicazione
Tutti i trattamenti
Che le a cui il paziente può andare incontro che siano medici e non medici e non ha importanza lì addirittura si parla persino i trattamenti estetici addirittura non ha importanza il paziente ha il diritto
Di decidere questo diritto discende da un semplice principio se io oggi quando sono consapevole o il diritto di decidere su tutti i trattamenti medici
E meticolosa l'articolo cinquantuno del suo codice deontologico gli dice tu medico non devi partecipare
Di fronte al rifiuto consapevole di un paziente a manovre coattive di idratazione artificiale vorrei vedere con quali strumenti un medico di fronte a un paziente consapevole che dice no io non voglio subire questo trattamento potrebbe a che cosa mai potrebbe ricorrere non capisco perché in base allo stesso principio io non debba poter disporre che se mi trovassi in quella condizione che sulla base della scienza del tempo viene consideriate diagnosticata come stato vegetativo permanente perché io non possa dire in quella condizione io non desidero che vengo oppure desidero che vengano attivate per sei mesi per ragioni di prudenza ma poi vengano interrotte questi trattamenti come vedrete
Nel disegno di legge Tommasini è stato introdotto in questa nuova versione questa dicitura
Tommasini esponente di Forza Italia ma anche nel
Negli tra gli esponenti del di centrosinistra certi come
L'onorevole Laura Binetti che nonostante facesse parte del comitato nazionale avesse approvato quel documento ha presentato un disegno di legge che contiene questo impedimento alla libera espressione della volontà del paziente e un impedimento che venne posta la mia volontà consapevole di oggi
Io sono questo che sono adesso qui parlo con voi voglio essere ricordato per quello che sono adesso non per quello che è la malattia mi farà potrà sopravvenire l'istinto di autoconservazione ma io sono questo che sto parlando adesso voi non mi identifico con quello che la malattia mi farà e oggi vi chiedo di onorare la mia volontà perché sono oggi io
Tutta la mia consapevolezza che ve lo chiedo
Il punto di cui vi dicevo avanti
Avanti ancora avanti
Avanti ancora
Ecco no ancora avanti perché non abbiamo ecco qui questo è un punto in cui come vedete leggendo si capisce alcuni membri del CNP c'è la posizione diciamo che
Sostiene la rinuncia abilità a qualunque tipo di trattamento depositati trattamento medico o no è un discorso molto relativo la sim per la società e dare all'ONU nutrizione enterale parenterale proprio nel due mila e due
Ha fatto le linee-guida in linea con le linee guida di tutto il mondo dicendo
Questi sono a tutti gli effetti trattamenti medici
Ma no il problema morale non è questo
Anche se non fossero trattamenti medici io non vedo come un paziente possa essere obbligato a subirli se ha rinunciato a a a questi trattamenti quando era consapevole
E badate bene
L'altra diapositiva
Chi invece ha preso una posizione più restrittiva dovete leggere fino in fondo dove si dice non rientrerebbero allora avviso in tali ipotesi interventi di sostegno vitale di carattere non straordinario nell'alimentazione e l'idratazione artificiale che quando non risultino gravose per Lori quindi chi dice che secondo è chiaro si tratta di posizioni che si ispirano alla Chiesa cattolica chi dice che secondo la Chiesa cattolica l'idratazione e l'alimentazione artificiale sono sempre trattamenti dovuti all'ambita all'ammalato dice una falsità
Nel mille novecentonovantaquattro la la congrega nell'ambito
è uscita la guida pastorale per gli operatori sanitari del Polo il Pontificio consiglio per la pastorale degli operatori sanitari dal paragrafo centoventi dice esattamente questo
Anche per la Chiesa cattolica ci sono casi in cui l'idratazione e l'alimentazione artificiale possono diventare trattamenti straordinari e quindi lecitamente rinunciabili dal paziente e
Non imposti al medico questa è documentazione questi sono documenti ecco perché diceva all'inizio se tutto questo è vero
Come si spiegano le resistenze che anche ho potuto constatare nell'audizione presso la Commissione igiene e sanità del Senato le resistenze a togliere la questi due disegni di legge
Al che vi assicuro la procedura andrebbe avanti quasi quasi liscia perché sono proposte di legge molto sovrapponibili tutto sommato
Beh quello che diceva all'inizio ho l'impressione che non sia proprio vero che tutti a speriamo ad un mondo dove le persone possano avere un allargamento di una libertà elementare quella di decidere da sé che cosa fare del corpo e del suo e del loro corpo della loro vita e della loro dignità di persona grazie
Grazie attraverso anche perché mi ha evitato il mio intervento
Di ricordo
Non so se se vi è chiaro sperando che sia stato chiaro a me
Come
Il professore sottolineava questa cadenza nel medico che il medico si trova molto spesso solo a dover decidere perché qualcuno deve decidere di fronte a un quadro giuridico ambiguo dove anche spesso in sequenza in contraddizione con il quadro giuridico appunto nel senso di leggi di norme
E positive del diritto con il quadro invece normativo deontologico del medico che non ha molto spesso una valenza giuridica proprio il medico ce la de de importante
Non so se è stato sufficientemente chiaro credo di sì ma insomma sto qui
Per ribadirlo come il punto focale è uno dei punti focali sia se possiamo rinunciare mentre abbastanza pacifico che possiamo denunciare a interventi Esterni
E quale l'amputazione quale alcune medicine eccetera invece la normativa attuale ci impedisce e credo ingiustamente di rinunciare alla a idratazione e alla a al al nutrizione forzata cosa che invece oggi oggi avviene di fatti alcuni dei casi di cronaca maggiori erano proprio su questo
Va bene credo che sia il caso anzi doveroso ringrazia del direttore generale della ASL dottor scendi che ci ha raggiunto poco fa
E annuncio anche che chi volesse fare dal pubblico interventi sono possibili nel limite di due minuti e c'è qui la la collaboratrice pronta assegnare eventuali persone che vogliono prenotare di intervento
Procediamo in questo modo molto costosi Criscuolo adesso la dottoressa Blotta dopo e poi il deputato europeo Cappato onorevole piace dirlo attenzione ci tenga nel produrre ecco
Ma proprio mi mi viene difficile pronuncia
Ma non è una cosa di poco dispetto nei suoi confronti è una cosa di rispetto nei suoi confronti penso che sia evidente
Quindi disporlo Blotter poi Cappato che conclude questa prima fase poi facciamo gli interventi programmati gli interventi al pubblico
Quindi professore Fabrizio Criscuolo che ordinario come penso che uscirà di diritto civile presso l'Università della Calabria avvocato del Foro di Roma che interverrà il giurista positivo e l'eutanasia un posto d'ora anche per
Io
Ringrazio molto vi ringrazio soprattutto per questa circostanza va ringrazio un po'per tutto quello che
Fatte che siamo abituati ormai a vedervi fare
E con un qualche imbarazzo per la verità che approccio questo tema che potrebbe sembrare un tema oramai per noi giuristi consueto
Grazie
Ma
Cercherò di vincere questo imbarazzo
L'approccio più prescelto e volutamente un tentativo di eludere
La questione di fondo che è una questione etica è una questione bioetica mai i certamente ineludibile dal diritto
Anche nel suo strumentario
Tradizionale
Che non è e non potrà mai essere mi rendo conto strumentario neutrale nessuna scienza strumenti neutra
Ma
E il punto di vista che forse ci consente di di guardare la questione con
Un minimo anche di obiettività rispetto a posizioni
Di passione morale ideologica ho chiamato chiamiamola come vogliamo
Che sono certamente il motore la spinta che deve condurci a fare dei passi avanti certo mi rendo conto che quello che è stato detto all'inizio
Dalla collega Carella e una grande verità cioè la questione ormai ineludibile e non è vero che il diritto non si debba occupare di questioni che toccano nell'intimo la coscienza
Delle persone o che se ne debba occupare soltanto
Per così dire cercando di comporre a livelli sempre superiori conflitti che sono spesso conflitti non componibili come quelli dei quali ahimè ci dobbiamo occupare questa sera
E parlare di sì io sentivo parlare di diritto di morire no c'è un una famosa una famosa uno grafia di anzi Ionas che si intitola proprio il diritto di morire che però esordisce con un'esclamazione con un con un grido quasi disperato dice diritto di morire ma che strana combinazione di parola
Certo e davvero strana ed è davvero strano
Per chi è abituato a distinguere no la gente il soggetto rispetto alla realtà materiale sul quale sulla quale l'azione della gente destinata a proiettarsi notare questa strana e singolare coincidenza ma non è certo questo che ci può perché ci può come dire fermare alla prima difficoltà
E in verità le difficoltà sono
Molteplici e a vari livelli io debbo dirvi ho ascoltato con grande interesse quello che è stato detto
Il fu le esigenze di tempo e anche la spinta emotiva hanno indotto a delle semplificazioni delle semplificazioni che sono ripeto comprensibilissime ma che forse non ci aiutano molto nonché io sia di quei giuristi che sono abituati ad avere un approccio pieno di distinguo
Così un po'cavilloso però la realtà con la quale ci misuriamo la realtà molto complessa
Le regole per quanto generali debbono avere dei dei riferimenti debbono essere applicabile a delle fattispecie concrete benna individuate ben identificate
E invece con questa espressione sulla quale noi stiamo riflettendo questa sera con questa e sì li accomunano figure anche molto differenti
Mi spiace dover affrontare questioni che non sono di nostra competenza e non avendo meglio certamente gli elementi appropriati per farlo potrei dire delle cose non non corrette quindi pregherei nel corso del dibattito prove di sottolinearlo eventualmente ma solo io ho tentato di documentarmi ma altro è per esempio la cosiddetta appare lontana sia intesa quale sospensione dei trattamenti di rianimazione Korn parte abbiamo sentito qualche cosa altro è l'aorta eutanasia intesa quale interruzione delle cure per non protrarre inutilmente la sofferenza del paziente anche nel caso di patologie insorgenti
Collegate ma facilmente curabile
Altro è l'eutanasia larvata intesa come somministrazione in dosi non letali di sostanze analgesiche anche nella consapevolezza che il loro impiego può comunque indurre morte
Altro eutanasia involontari consistente in comportamenti omissivi finalizzati ad abbreviare il naturale decorso della condizione esistenziale di un malato terminale
Eutanasia attiva soggetti nei confronti del soggetto consenziente quando le condizioni di tale soggetto non presentino i caratteri della irreversibilità o terminali da dal punto di vista clinico
Senza contare le innumerevoli altre situazioni
Nelle quali ci si può imbattere
Ha rispetto ai trattamenti sanitari come per esempio il rifiuto per motivazioni religiose Bleu matti col caso dei testimoni di Geova rispetto alle moto trasfusione ora in un quadro così complesso
Certamente un minimo di selezione di ipotesi deve essere fatto su che cosa vogliamo ragiona
E da questo punto di vista vero che si presenta molto discutibile il diciamo l'ultimo passaggio di quell'articolo tre del disegno di legge
Binetti Baio sulla
Idratazione e alimentazione parenterale
Tuttavia mi sembra molto opportuno
Che una disposizione diciamo che
Si preoccupi di selezionare un minimo questa ipotesi e in questo senso credo che sì induca
L'articolo tre di questo disegno di legge di cui stiamo discorrendo
La troverei invece molto opportuna mancando un'analoga previsione negli altri disegni di legge che sono attualmente in esame congiunto alla commissione in sede referente cioè una disposizione che si occupi di chiarire quali possono essere i contenuti e quali debbano essere i limiti di questa dichiarazione
Anticipata rispetto ai trattamenti sanitari nel momento nel quale il soggetto non fosse più in condizione di esprimere il proprio consenso
Ma
C'è di più
C'è di più nel senso che
Il vero
Problema la vera difficoltà
Nella quale Stiffi ahimè cimbra stiamo difficoltà intendo dal punto di vista tecnico
E che difficilmente si può superare
Diciamo abbracciando opzioni etiche e la difficoltà legata alla limitatezza del nostro strumentario vedete io
Segno sempre la misura in cui posso che il il personaggio più emblematico forse il peggior personaggio della
Del romanzo manzoniano
E quel tal don Ferrante così rappresentativo della cultura della sua epoca verso la quale l'autore
Di formazione illuministica come tutti lo ricorderemo
Intendeva fortemente polemizzato
E spesso i giuristi hanno la tendenza a rievocare il modo di ragionare di don Ferrante cioè noi ci troviamo di fronte a situazioni che abbiamo difficoltà a qualificare come diritto abbiamo difficoltà perché nel nostro strumentario il diritto è un qualche cosa di fronte al quale nasce una pretesa azionabile giustiziabile
E in in questa situazione io secondo una vecchia schematica forse dogmatica
Classificazione che certamente le grandi battaglie civili degli ultimi decenni hanno contribuito ad incrinare a a a modificare fare evolvere io ci credo più
Una situazione di libertà piuttosto che una situazione di diritto
E
Non si possono invocare a sostegno di una tesi
Diciamo contraria
Sì situazioni ordinamenti giuridici che pure in un in contesti culturali molto differenti
Non
Diciamo non realizzano quello che noi pensiamo o o attribuiamo loro
Sul piano delle soluzioni giurisprudenziale
Si dice normalmente no che dicevo quasi un luogo comune che negli Stati Uniti per esempio vi sarebbe una sorta di propensione sociale verso l'eutanasia
In realtà se si guarda al panorama normativo molto variegato di quel grande Paese quindi alle leggi
Dei paesi degli Stati federati
Sembrerebbe al contrario prevalere un atteggiamento di grande cautela nella delineazione dell'equilibrio tra il dovere nell'intervento del medico perché di questo dobbiamo parlare
E la rivendicazione soggettiva del paziente sul processo di naturale di naturale conclusione della propria esistenza
Tra valore e qualità della vita
Equilibrio sul quale recentemente è intervenuta di nuovo la Corte suprema
Anche se con esiti chiaramente non conclusivi il due sentenze all'inizio di questo secolo
Direi
Sostanzialmente analoghe
Leggo i passaggi salienti delle conclusioni cui i giudici supremi si sono abbandona
Gli americani sono impegnati in un dibattito serio ed approfondito circa la moralità la liceità e la possibilità di praticare il suicidio medicalmente assistita
La nostra decisione consente che tale dibattito continui come deve avvenire in una società democratica
Ma conclude
E conclude sostanzialmente
Con un'affermazione negativa
Escludendo che il diritto di morire nella forma per esempio del suicidio medicalmente assistito possa essere considerato e fondamento al Liberty introversa Protected by Duke rosso escluso cioè siamo alle solite e una situazione non giustiziabile cioè non tutelabile nelle forme proprie del diritto
Almeno dal punto di vista dei contenuti prete anzi
Cioè ci sono legislazione di segno opposto come quello della California dell'Illinois del Tennessee del Texas
Ma sono anche falliti referendum popolari che
Propalata ma non la introduzione di leggi più permissive riguardo a queste pratiche Tanassi
Insomma nonostante il tentativo che mi sembra importante dire saltare come momento unificante di tutte queste situazioni che abbiamo sommariamente soltanto elenca
La volontà individuale del paziente
La diversità fra queste ipotesi appare sostanziale
Perché oggetto della valutazione giuridica ma anche culturale da assiologica non è soltanto la volontà del soggetto
Di modulare passivamente la propria salute in rapporto a valori quali il diritto di non soffrire inutilmente d'impedire interventi fisicamente e psichicamente degradanti inidonei a restituire la speranza di un esito diverso dalla propensione terminale della malattia di scegliere c'è inevitabilmente de scusate dignitosamente la propria inevitabile fine
Quello che ci si chiede di ricche si chiede di riconoscere come diritto al fine evidentemente di escludere la punibilità di chi assiste o realizza direttamente l'altrui volontà di morire è un atto che lei deve
Con un legame causale immediato una integrità biologica cioè un atto di disposizione concessivo da ed una volta eseguito a non reversibile del proprio corpo
E rispetto a questa estrinsecazione estrinsecazione fenomenica terrà il tutto dai non s'non ha non ci sentiamo in grado diciamo di
Rinvenire
Quel problematico equilibrio tra
Libertà di disposizione della propria salute del proprio corpo e irrinunciabilità della vita umana entrambi valori costituzionali certamente legati nell'ideologia personalista io avevo
Di seguito fatto tutta una serie di considerazioni sulla non obbligatorietà dei trattamenti sanitari si tratta di considerazioni del tutto ovvio alla luce della formulazione anche testuale su anche soltanto testuale dell'articolo trentadue della Costituzione
Il punto tuttavia ripeto non è obbligatorietà o non obbligatorietà della il trattamento sanitario
Ovviamente non obbligatorio se non nei casi di interesse generale sono limitatissimi si pensi alle alle epidemie che possano dire
L'impatto sociale
Deflagrante ma il punto è il diritto o libertà
E di fronte alla difficoltà di tutelare la libertà
Con gli strumenti tipici consueti
Che il nostro strumentario ci mette a disposizione io in questo momento vini
Lascio tutta la l'imbarazzo e tutta la difficoltà con il quale o dichiaratamente esordito in questo mio
Piccola riflessione
Grazie questo di quest'uomo che previsto
Il discorso fosse l'avevamo fatto troppo semplice avevamo sentito troppo semplice l'avevamo fatto troppo semplice posso Criscuolo c'è
Charlie buttato un po'di provocazioni Hardy aperto credo
Discorso più generale e anche ci ha fatto capire come il dibattito che c'è in Italia non è un dibattito italiano ma il dibattito generale in diverse nazioni come ha giustamente evidenziato si è arrivati anche al referendum di insomma c'è c'è un dibattito in generale in tutto tutto il mondo possiamo dire il mondo occidentale quanto meno
Prima di passare la parola all'ultimo degli interventi poi Pandora Cappato volevo ricordare che ci sono anche gli interventi programmati
E sono presenti l'avvocato Salvatore Iannotta presidente dell'ordine degli avvocati di Crotone la dottoressa Maria Teresa Romeo direttore sanitario
Del della di cotone
La dottoressa Tu che prendeva che è un colloca di Crotone in rappresentanza anche dell'ordine dei medici e il dottore Antonio Adamo assessore medico anche lui assessore alla sanità del comune di Crotone quindi interverranno dopo Cappato con questi interventi programmati di cinque minuti cadauno
Quindi dottoressa Francesca blocca
Che psicologa psicoterapeuta
E come leggiamo anche lì
Essi venire per testare il microfono e un impatto psicologico che lei riusciva se non risolvere
E ci parla sulle riflessioni sugli ambienti motivi che affettivi il nuovo logo dei familiari e degli operatori sanitari un argomento che un po'aveva toccato anche il dottore Tondo adesso
L'esame evidenziato si sentono Rosa tra cui sottoporre la dottoressa credo che a un foglio evidenziato non verde arancione quindi saggiare vedo il foglio evidenziato verde ha ragione quindi le parti primaria e secondaria eccetera sana nuovamente gestione dà spazio alle ragioni del cuore
Nel mandare così
Ecco io volevo ringraziare infatti come ha detto il Fulvio ammazza particolarmente il professor ricordo perché prima di tutto a introdotto gli argomenti che di cui vi parlerò io cioè le riflessioni che vi porterò io
E poi anche perché ho trovato come io penso tutti i medici dovrebbero avere una grande sensibilità nell'affrontare questo tipo di problemi e di questo lo ringrazio perché penso che tutti quanti abbiamo bisogno di ritrovare fiducia né i medici specialmente in questo momento grande polemica
Allora io poi volevo ringraziare Patrizia non solo per avermi invitato ma soprattutto per avere promosso questo dibattito perché io ritengo che sul tema della morte sia piuttosto difficile creare ascolto o se preferite audience
Infatti quello che personalmente mi ha colpito e che al di là dell'appello di Piergiorgio Welby al presidente Napolitano
Dopo le immediate ripercussioni mediatiche particolarmente su radio radicale dove si susseguivano Al Gore si susseguivano dibattiti sull'argomento l'argomento poi è crollato nel silenzio
Quindi mi sembra di poter dire che forse la morte viene considerata un argomento politicamente scorretto in realtà devo dire che anche noi come collettività tendiamo a Scotto Mizar il tema della morte
Spesso devo dire al mio lavoro di terapeuta mi è chiaro mi è capitato di essere chiamata a curare dei pazienti che erano patologicamente depressi secondo chi me li inviava a seguito di un evento di malattia
Mentre io ritengo fisiologico che una persona dopo la perdita di un'importante funzione del proprio corpo attraversi una fase di depressione
Ecco questo secondo me la dice lunga sul modo in cui poi noi oggi consideriamo la malattia a mio avviso noi oggi consideriamo la malattia come un evento di rottura rispetto la nostra identità di persone prima il professor neri quando parlava delle sue volontà in caso nodi un testamento diceva io voglio esprimere le mie volontà come sono ora e voglio che mi ricordiate come sono ora
Io dissento un po'da questo perché io credo che la nostra identità di persone e una continuità e che noi molto spesso specialmente oggi in cui ci viene imposto di essere efficienti belli produttivi è sempre in forma viviamo ancor di più le vento malattia come uno dei un evento che frantuma rompe la nostra identità di persone e per questo un evento particolarmente distruttivo cioè che mina la nostra identità alla radice
Nelle società antiche la morte ad esempio alla morte seguiva una lunga un lungo rituale no per celebrare questo evento per e questa ritualità azione della morte aveva proprio l'importante funzione di aiutare i divi
A attraversare il processo del lutto e quindi anche ad accettarlo come un evento fisiologico della vita
Oggi invece gli ospedali sempre più attrezzati sempre più tecnologici ci consentono di allontanare
Dalla nostra visuale questa realtà dolorosa e di delegare al medico il personale sanitario la cura del paziente terminale
Il paradosso naturalmente che poi la morte invece ci viene mostrata sotto forma di spettacolo in forma anche magari violenta quando è necessario raggiungere un obiettivo politico l'obiettivo ideologico oppure però mentale l'audience a fini di lucro
Ecco io credo invece che il paura della morte sia un tema profondamente radicato in noi costantemente nella nostra vita anche se non ne siamo sempre consapevoli
E e anche se con l'aiuto della medicina noi oggi ci sentiamo più forti più combattivi crediamo di poter la dominare a più livelli o quanto meno di poterla procrastinare
Quello che oggi a mio avviso è cambiato e il nostro modo di affrontare la fase del morire perché morire il più delle volte un processo
E diciamo che oggi proprio per i motivi appunto di queste strutture tecnologiche specializzate la fase del morire molto spesso è una una fase di allontanamento del paziente della persona dalla sua famiglia dal suo ambiente familiare
Quindi a volte anche una fase di riso umanizzazione
E noi sani tra l'altro molto spesso secondo me abbiamo il pregiudizio di pensare che una persona in fase terminale insieme con la malattia abbia perso anche oppure con la scusate mi con la malattia abbia perso la lucidità e la capacità di operare delle scelte per la sua vita
Ecco io più che parlare di eutanasia vorrei fare un passo indietro cioè quello che vi chiedo e se oggi c'è un'autentica disponibilità ad ascoltare il malato terminale
Perché secondo me l'evento della morte e dell'assistenza al malato ci riattiva una serie di emozioni anzi ci attiva voci riattiva se c'è già successo una serie di emozioni dolorose
Con le quali confrontarci è difficile e con le quali comunque dobbiamo dedicare un'attenzione un ascolto
Quindi emozioni come il senso di colpa
Voglio dire il rifiuto del dolore dei nostri cari la paura che quello che a cui assistiamo potrebbe succedere anche a noi a volte anche voglio dire il rifiuto proprio di assistere a un evento così penoso
Ecco quindi tutte queste emozioni contraddittorie altalenanti noi intendiamo un pochino a rifugi dirle
E per questo preferiamo delegare appunto non voglio dire che questo sia un atto ordinario però sicuramente in quest'le fasi della vita noi concentriamo le nostre energie più sul fare più sul procurare al nostro caro tutte le cure mediche possibili
Piuttosto che voglio dire magari dedicare uno spazio all'ascolto
Con questo non voglio negare i progressi della medicina assolutamente però credo che a fronte di questi grandi processi quello che non sia cresciuto ed è una cultura della relazione
E una cultura della comunicazione con il malato e con la sua famiglia che è un po'quello a cui già in cui aveva prima accennato il professore
Inoltre e
Per esempio non so se vi è capitato di leggere l'ultimo saggio di Umberto Veronesi sull'eutanasia in cui lui parla del suo quotidiano lavoro con i malati terminali di cancro bene io non credo che l'esperienza che Umberto Veronesi riporta nel suo libro sia la norma
Io credo invece purtroppo che negli ospedali italiani e questo mi risulta a tutt'oggi non ci sia un programma di assistenza continuativo di carattere psicologico emotivo né per il paziente né per i familiari e neanche e non ultimo vorrei dire per il personale medico che non è assolutamente impersonale di fronte alla morte
Cioè noi spesso accusiamo i medici di essere settici disattenti che non ci ascoltano che sono impersonali ma io vi chiedo ma voi pensate davvero che una persona che si confronta quotidianamente in particolare punto in questo caso con i pazienti terminali alla tematica della morte vedere morire i propri pazienti pensate veramente che non siano minimamente
Sfiorati dal dolore e dal senso di impotenza dalla frustrazione e quant'altro
Ecco quindi credo che
Su queste insomma noi ci dovremmo fermare a riflettere
Io penso che anzi su questo poi se il dibattito mi darà altri spunti così informativi ne sono contenta mi risulta che in Italia ancora siano poche le strutture che gli anglosassoni definiscono hospice cioè strutture residenziali dove possono vivere le ultime fasi della vita i pazienti terminali
Ecco in queste strutture dove naturalmente voglio dire il paziente che entra si saggia che non ha speranze di uscire fuori dalla malattia
Naturalmente il il come dire l'obiettivo è quello non solo di fornire le cure mediche ma anche di consentire ai pazienti uno spazio e una qualità di vita
Che appunto non interrompa quello che dicevo prima cioè il flusso e la loro come dire a loro continuità di persone quindi anche così apparentemente banali come mettere nella sua stanzetta
Le le proprie cose oggetti che gli ricordano il suo nucleo familiare o magari consentirgli di avere accanto i suoi familiari diciamo continuativamente
Queste rappresentano per il paziente la possibilità dividere le ultime fasi della sua vita con la dignità di persone e non solo di corpi su cui si deve agire medicalmente
E io ho fatto un'esperienza personale qui a Crotone ho lavorato per circa due anni con le famiglie dei pazienti in stato vegetativo
E devo dire che nella mia esperienza molto dolorosa ho riscontrato molte difficoltà di comunicazione equilibrata soprattutto tra familiari e personale medico sia medici che infermieri
Le difficoltà da parte della dei familiari erano quelli appunto di voler permanere di più nel reparto di potere essere come dire integrati nel programma di assistenza ai loro cari
E naturalmente vivevano l'esclusione
Fuori dal reparto e appunto solo questa breve visita che aveva una volta era una volta al giorno a volte due
Come un la difendono come una cosa contro di loro e non per il paziente anche perché poi appunto considerando il particolare delle infezioni eccetera eccetera che riportava prima professore Doldo loro stessi
Notavano che magari il reparto entravano visitatori che erano magari colleghi medici con le scarpe sporche da fuori e dicono quelli possono entrare e noi no perché ecco quindi i familiari avevano perso il personale medico delle mozioni altalenanti cioè a volte li vivevano come dei salvatori come delle degli angeli che potevano dar loro ascolto e portare buone notizie
A volte invece lì vivevano in modo Mina persecutorio cioè li consideravano cattivi perché non davano loro ascolto non li ascoltavano anche quando magari suggerivano degli accorgimenti per poter risvegliare una qualche forma di coscienza nel paziente vegetativo
D'altro canto devo dire anche i medici e il il personale infermieristico manteneva dei fortissimi pregiudizi sull'utilità di fare entrare i familiari nel reparto
Quindi i medici devo dire alcune volte erano addirittura convinti che insieme al paziente se ne fosse andato anche l'equilibrio psichico dei familiari per cui a volte liquidavano come matti e il discorso veniva chiuso lì
E il personale infermieristico poi era quello devo dire più frustrato perché loro essendo quotidianamente a contatto con i pazienti ed essendo quelli che fornivano la maggiore cura alla malato
Si lamentavano di non essere sufficientemente valutati nel loro lavoro dai colleghi medici
E nello stesso tempo erano il ricettacolo di tutta l'aggressività dei familiari che temendo i medici la riversavano su di loro ecco quello che quindi questa esperienza mi ha fatto particolarmente notare è che bisognerebbe appunto lavorare in questa direzione cioè poter creare una condizione di ascolto e di comunicazione che non si è rivolta solo ai familiari nel caso dei pazienti vegetativi
Il problema è particolarmente loro non del paziente che purtroppo non riesce a comunicare ma soprattutto di creare una dimensione di ascolto e di supporto anche per i medici
Taglio alcune cose se no vado oltre il quarto d'ora
A ecco una cosa molto importante il il malato cioè il malato diciamo esiste uno studio degli anni settanta che però secondo me attualissimo di Elisabeth Kübler rosso che una psicanalista americana che ha fatto molti stima interviste con i malati terminali e ha isolato
Quattro fasi specifiche che il malato terminale attraversa dal momento della diagnosi al la alla morte
Queste fasi sono all'inizio una fase di mediazione di rifiuto della diagnosi
Segue poi una fase di collera subentra poi uno stato depressivo anche abbastanza importante ed infine la rassegnazione al proprio destino e quindi un progressivo ritiro dal mondo cioè dai legami con il mondo ecco
In questo percorso che naturalmente non tutti i pazienti attraversano in maniera lineare anzi alcuni pazienti a volte possono rimanere in una condizione di negazione fino alla fine oppure in una condizione di rifiuto no
Di negazione come ho detto prima oppure per esempio di collera cioè queste frasi in queste fasi non sono una progressione
Sono fa sì che il malato può attraversare e c'è da augurarselo perché la rassegnazione lo aiuta sicuramente ad affrontare il processo del morire ecco in queste fasi io credo che ci dovrebbe essere un'alleanza molto stretta
Fra il paziente il medico e i familiari un'alleanza terapeutica contro la malattia
Prima quando si pensa di poter operare anche o ancora una lotta e poi un'alleanza terapeutica nel fornire al paziente una dimensione di contenimento di ascolto
Quando parlo di ascolto mi riferisco anche solo il silenzio che però sia un silenzio partecipato in un silenzio sopportato
O anche solo la stretta delle pani e lo sguardo degli occhi insomma tutto quello che possa far sentire il paziente ancora come dire ascolto e non solo nell'affrontare questo momento
Di grande incognita
Ecco questo secondo me è un modo di prendersi cura del paziente e non solo di curarlo perché sono due cose diverse secondo me
Ecco quello che vorrei dirvi è che secondo me è questo atteggiamento terapeutico globalmente terapeutico verso il paziente non è una un atteggiamento che si realizza spontaneamente cioè c'è chi c'è il medico che bravo e riesce a farlo c'è il medico che non è bravo e quindi non riesce a farlo secondo me è un atteggiamento che si può sviluppare allenandosi
Ma soprattutto essendo supportati da un contesto multidisciplinare c'è un contesto in cui le rispettive responsabilità vengano divise secondo le proprie funzioni
E soprattutto in cui ci sia una uno spazio un luogo dove poter creare ascolto comunicazione condivisione di tutti questi sentimenti di rabbia di sconfitta di impotenza di frustrazione
Ecco adesso vengo al tema di oggi c'è dell'eutanasia io ritengo che il diritto all'eutanasia sia sia sia tempi
Io ritengo che il diritto all'eutanasia sia un diritto assolutamente difendibile sul piano teorico ideologico però credo che se il diritto all'eutanasia non viene voglio dire non ha donna non verrà sancito dopo però che ci sia anche una crescita culturale cioè una crescita come dire
Un'attenzione anche a modificare questi aspetti che secondo me oggi sono assolutamente carenti nell'assistenza al malato alla famiglia e a questa fase della vita
Questa libertà questo diritto appunto diventerà solamente un ampliamento della libertà personale con cui noi oggi desideriamo gestire la nostra vita e la nostra salute
Ecco e in questa accezione di esclusivo ampliamento della libertà secondo me potrebbe essere un diritto anche utilizzato a volte affini nonna squisiti non proprio etici e comunque potrebbe essere per il paziente una fuga dal dolore
Per questo io quello che sollecito dopo il ti batti Todi oggi e e questo è l'invito che faccio a tutti i presenti a tutti i cittadini di leggere ed informarsi su questo tema
Prima di tutto per avere più informazioni per chiarire i propri dubbi per sfatare false informazioni e soprattutto perché confrontarsi col tema della FAO della morte e molto importante
Sia perché è un tema che ci riguarda cioè fa parte del nostro percorso di vita e sia perché forse occuparci della morte scusatemi la provocazione un po'polemica ci aiuta a ridimensionare alcuni aspetti
Eccessivamente narcisistici con cui noi affrontiamo la nostra vita grazie
Grazie la dottoressa blocca che ha toccato come anche gli altri diversi temi ma consentitemi di i sottolineando è uno che era già stato evidenziato dal dottore Toldo ma insomma il dottore Toldo parlava di altri aspetti
C'è quello del del rapporto psicologico del del malato non tanto nel nel caso di quando perde coscienza quando è vegetativo eccetera ma in generale dell'assistenza psicologica al malato che anche nelle strutture ospedaliere non può essere data tanto ci viene data anche può essere data anche dei medici e degli infermieri ma può essere molto meglio data dei pazienti invece molte volte dai parenti molte volte i parenti
Che vedo che sono caciaroni eccetera che vanno regolamentati ma molte volte i parenti vengono tenuti lontani vengono tenuti al di fuori con la scusa con l'alibi che non si può perché è il malato bene riposare perché il malato può essere può portare infezioni mentre il dottore ci diceva che molte volte San così non è e molte molte volte così non è andato in ospedale tutti quanti noi ci andiamo speriamo di non c'abbiamo sempre come si suol dire speriamo di no ma è una cosa che facciamo sempre e già una tragedia
Andato in ospedale essere malati diventa doppia tragedia non poteva avere l'apporto affettivo dei familiari e quanto necessita va bene ma tante volte è veramente un alibi del del settore medico come come diceva se non ho interpretato male la dottoressa tre per lato mare no Roma
E errata corrige di un aspetto precedente doveva esserci la dottoressa Flavia pilota che direttore sanitario dell'ASL di di Crotone viene sostituita
Dalla dottoressa Maria Teresa Romeo che non è direttore sanitario medico anch'essa ma insomma la qualifica e differente scusatemi perde per le zone
Sentiamo Marco Cappato al quale non attribuiamo
L'obbligo
Non attribuiamo l'obbligo dei quindici minuti c'è affidiamo la sua bontà
Tagli alle pensioni
Grazie buonasera a tutti credo
Che forse
Dovremmo fare tesoro
Di più
Del
Problema molto concreto della storia ed è la domanda che ci pone
Piero Welby perché
Altrimenti qui rischiamo di andare a discutere punto del diritto a morire può sembrare una discussione posso tratta un po'
Ho un po'filosofica e poi rispetto alla quale ci poniamo punto le le preoccupazioni che abbiamo sentito comprensibili magari anche condivisibili degli ultimi due interventi però allora io un passo indietro devo fare
Piero Welby se non avesse scritto quella lettera aperta al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sarebbe oggi morto
Piero Welby non è morto perché non è un malato
Della eutanasia clandestina o delle pratiche paragonabili all'eutanasia clandestina diffuse
Nello stemma negli ospedali le famiglie italiane
Piero Welby non è morto perché ha deciso da leader politico radicale copresidente dell'Associazione Luca Coscioni
Di fare
Della sua
Dal corpo dei malati al cuore della politica della sua storia personale una lotta politica è una battaglia per tutti per noi non per se stesso anzi per se stesso
La sua scelta di rendere pubblica la sua situazione oggi esattamente la condanna in ragione della quale lui non è riuscito a vere di fatto è clandestinamente quello che di fatto è clandestinamente sia
Perché oggi siccome Piero Welby è leader radicale Piero Welby
Non si trova una persona un medico in tutta Italia
Disponibile
A rispondere alla sua domanda perché oggi in Italia vige una legge lo dico
Permettetemi faccio direttamente e politicamente
A chi ci ha detto
Francesco Rutelli ma molti altri
Dopo la lettera aperta di quel vera Politano questi sono temi difficili sostenni delicati non non si può legiferare su temi così di Fino nello Stato che deve decidere no e in cui e e apparentemente un ragionamento così figuriamoci un radicale libertario ma chiunque di noi gli verrebbe e gli affetti
Non è lo Stato non è roba che deve essere la legge bisogna capire tutte le situazioni bisogna entrare nel dramma di tutte le situazioni mi pare che anche questo
Nelle parole dei intrighi Criscuolo della dottoressa veniva un po'fuori non possiamo andare a definire un diritto se prima non entriamo con la cultura con l'ascolto negli ospedali è certo però fare questo discorso pur corretto
E senza dire che in Italia c'è una legge che punisce
Le compresse da sei a quindici e da qui da cinque sedici
Dal sei
Diciamo da da da sei a dodici anni io mi ricordavo da sei a quindici
Oggi se Mina Welby
La moglie di Piergiorgio decide di fare quello che Piero chiede a tutti noi
Dell'insopportabilità delle ore dei minuti che passano della sua vita
Se qualcuno decide di fare quello che Piero ha scelto di fare
Si becca per cinque a dodici anni di cartacce re
Se lo fa Mina Welby con le aggravanti perché è parente erede moglie iper Giorgio
E magari con con le aggravanti perché Piergiorgio è persona affetta da distrofia muscolare ed è completamente invalido è paralizzato qui un'aggravante in più
L'omicidio
Del disabile
Del disabile grave dell'handicap
Allora scusate io questo lo dico perché
Altrimenti rischiamo di infilarci in un dibattito
Teorico e accademico e noi dobbiamo parlare
Non
Di chi
Vuole
Politicizzare strumentalizzare invocando sui cioè il diritto a morire anche a me l'espressione lo sono anche se mi sono se non mi suona e quello che mi suona anzi quello che non mi son e che si possa immaginare che in un Paese civile
Mina Welby vivo occhi volesse decidere di aiutare a Piero a fare quello che materialmente non riesce più a fare da solo perché non si può promuovere
Si becchi da cinque a dodici anni
Di carcere questo è il punto
Dopo la lettera di Piero al Presidente della Repubblica
Gli è stato anche detto giustamente autorevolmente non parliamo di eutanasia
Non parliamo di eutanasia Welby non parlare di eutanasia in realtà questa macchina questo respiratore che ti tiene attaccato
E ti così che ventiquattro ore su ventiquattro che ti pompa dentro l'aria tu avresti diritto interrompere questo trattamento
Quindi
Se si insistesse con questo trattamento contro la tua volontà si tratterebbe versanti realtà di un accanimento di una violenza nei tuoi confronti per cui senza parlare di questa parola che spaventa poi vediamo chi spaventa
Andiamo con le possibilità che ci sono e gli affetti allora
Piero detto va bene
Abbiamo convocato Demetrio Neri è venuto un convegno a cui hanno partecipato il presidente della Commissione sanità del Senato Ignazio Marino alcuni tra i massimi medici dell'aria minimo della rianimazione o qualche come più correttamente la chiamava
Il professor d'olio di persone che fanno questo e che si occupano di questo costantemente e il convegno era convocato nel giro di pochi giorni con grandi presenze su questa precisa domanda di Piero va bene allora io non dico più chiedo di poter riottenere l'eutanasia dico un'altra cosa io chiedo distaccare questo respiratore posso sì perché ho diritto rinunciare
Certo posso staccare questo rispetto alle staccate me lo propone non mi vorrete mica fare morire soffocando
Con la sofferenza atroce che significa una morte per soffocamento avrò diritto a quel punto a una sedazione
Che mi consenta
Di andarmene senza soffrire
Beh anche questo rispetto alla
Non credo che ci possano essere leggi perché sarebbero comunque anticostituzionali che impongano una violenza e una sofferenza una persona
E quindi si può però
Ecco il rischio
Diceva dottor Dodo
Medici spesso non non voglio essere coinvolti se c'è un rischio giustamente perché uno la pressione del medico non dovrebbe essere quella di rischiare il carcere dovrebbe essere quella di insieme alla persona decidere ciò che è meglio per la persona per il paziente per il malato con l'ascolto con tutte quelle cose giustissime che sono state dette allora
Una volta che si fa questa sedazione però è un problema perché la persone più cosciente
Non è ancora in vigore il testamento biologico
Il medico potrebbe avere un obbligo teorico a quel punto di fronte a lo stato di incoscienza è una situazione di rischio di certezza di percorso verso la morte di riattaccare lo questo l'ispiratore
Bene
Piero chiedeva di potere e chiede di poter aiutare a ottenere l'eutanasia perché perché questa distinzione tra quest'operazione di sedazione terminale e la somministrazione di un farmaco eutanasia ecco è una distinzione che vale giusto per l'ipocrisia
Perché una volta che abbiamo deciso se lo abbiamo deciso che quella persona può rifiutare quel trattamento e quindi può decidere di andare verso la fine della sua vita ma perché noi dobbiamo imporre che questo sia fatto attraverso un atto omissivo che rischia di prolungare magari per ore
O magari per giorni se la persona con continua potrà riuscire a respirare anche senza respiratore come in alcune malattie come quella di di di Piero può capitare
Ma perché io devo imporre a chi lo ama dista lì di fianco aspettando di potere piangere la sua morte e non semplicemente lo stesso risultato ottenerlo
Nella maniera tecnicamente migliore quindi attraverso una somministrazione Di Pharma colta magico
Ma Piero accettato questo ha detto io se questa è la condizione per potere a questo punto interrompere la mia io accetto
Di scegliere ciò che è peggio per me è ciò che non è la soluzione ideale chiamare per me perché
In questo modo primo voglio conquistare la certezza giuridica perché questa sedazione terminale possa essere fatta secondo perché voglio garantire che nella discussione attuale in Parlamento sul testamento biologico si chiarisca
Che quest'operazione può essere fatta cioè che nel momento della mia non coscienza non è che arriva l'obbligo di riattaccare
Riattaccare la spina e come ha e che in punto in cui siamo arrivati e questo ed è la domanda che io a questo punto vi pongo ci pongo dobbiamo porci tutti
Il fatto che sia caso noto sui giornali in libreria con questo libro lasciatemi morire che vi consiglio di comprare
Far sì che non si possa fare compiere o quello che comunemente e quotidianamente
Si fa e si pratica negli ospedali nelle case
Nel nostro Paese
Ecco che
Arrivati a questo punto credo che ci rendiamo conto che non stiamo più parlando
Dell'approccio pure importante ideale filosofico morale di ciascuno nei confronti della vita e della morte riflessioni fondamentali alle quali non non mi voglio certo sottrarre qui stiamo parlando di uno Stato
Che deve decidere
Se accettare o non accettare
L'illegalità come strumento e metodo di governo delle situazioni della vita reale
E quando si accetta l'illegalità come strumento di governo dei problemi della vita reale lo si accetta badate bene su tutto
Non abbiamo mai come radicali
Sulla Bortot
Teorizzato una questione ideologica
Sulla disponibilità o indisponibilità da parte della donna rispetto al feto quando il feto diventa persona
Già quella battaglia era una battaglia
Che poneva pragmaticamente il problema
Di una legge che affermare un principio
Ideologico ideale se preferite
Con il risultato concreto di condannare alla clandestinità e quindi ad aumentare i rischi di morte su del feto e anche del della madre e di impossibilità di prevenzione ed informazione di aiuto di sostegno decreto psicologico di tutto quanto
Arriva nei confronti di ciò che è legale
Nei confronti di ciò che è illegale tutti i controlli e le verifiche non si possono fare io sono d'accordo che ci sono dei rischi nell'atto eutanasia ma è evidente ci possono essere i motivi più abbienti nella scelta di porre fine alla vita di una persona
Noi possiamo approfittare magari di un momento di disperazione perché abbiamo bisogno del posto letto dell'eredità della persona che non vogliamo più tra i piedi questi solo motivi abietti che esistono e sono i motivi che l'eutanasia clandestina non può non vuole e non sa governare perché è clandestina
Noi vogliamo che sia regolamentata proprio per questo per deridere l'omicidio di persone consenzienti la profittare di momenti di ignoranza di debolezza di disperazione di violenza di sopraffazione
Da quello che don Verzé
A
Parlando di quello che lui ha fatto un uomo di chiesa praticato sul suo amico e Luís l'ha chiamato atto d'amore
Allora il problema qui non è quello dell'invocazione di un principio astratto
Il problema è se noi siamo capaci se noi diventeremo capaci grazie a Piero Welby perché altrimenti quarant'anni di convegni non c'è di brand però rischiato di portare vicino alla soluzione se noi diventeremo capaci o no di distinguere un omicidio da un atto d'amore una violenza da un atto d'amore questo è il punto è il problema
A cui Piero a questo punto ci ha costretti ci ha messo davanti e allora lui ci dite attenzione io se continua a non avere una risposta Barajas io non stiamo parlando
Di questioni astratte stiamo parlando che io al telefono e ho parlato prima e ormai ci sentiamo una due tre volte al giorno
Piero non si fida più questo punto rischia di non fidarsi più neanche Dinoi
Che lui diceva
Io ho l'impressione che voi siete prendendo tempo
Io non voglio più discutere
Io ho pagato di già il prezzo della pubblicità della mia volontà di essere leader politico e di non accettare la vergogna della clandestinità però a questo punto io voglio essere aiutato
La disobbedienza civile
Se non trovo e non troviamo
La persona il medico guardate in quel convegno c'erano alcuni tratti tra i massimi che dicevano magro e queste cose le facciamo le facciamo e poi dopo ovviamente riparlando CIPE certo purtroppo
Questo il caso Welby come facciamo adesso è chiaro che chi si prende questa responsabilità oggi esposto al
Al giudizio o al al procuratore mitomane o o tutti quei rischi che esistano quando è l'illegalità che governano le luci dice io chiedo e l'ha scritto
Voglio con Marco Pannella con i compagni radicali a questo punto se non c'è subito questa risposta noi non potremmo o non potremo fare altro che la disobbedienza
Civile
Queste
La difficoltà con la quale siamo confrontati e sulla quale siamo chiamati io non ho otto
Nessun pudore
A dirvi
Abbiamo bisogno di una mano
Il fatto che siamo io non ero ho mai venuto per iniziative politiche in terra di Calabria possono parlamentare europeo punto essendo europeo non dovrebbe avere
Confini di di di di di quindi collegi o di zone non non hanno mai avuto l'occasione io
Sono qui grazie al lavoro di Patrizia dei compagni radicale delle compagnie con Pagni delle compagnie delle cellule Coscioni questa strana cosa nuova che abbiamo creato come Associazione Luca Coscioni cioè perché ci sono delle persone
Che hanno deciso di fare di questa cosa una priorità del loro tempo magari anche del loro denaro spendendo facendo il tavolo chiedendo i permessi stampando i moduli quindi io non ho
Nessun pudore nel dire che noi di questa mano abbiamo un grande bisogno della vostra iscrizione all'Associazione Luca Coscioni del fatto che fermiate questa petizione che chiede
Al parlamento italiano una cosa semplice semplice l'abbiamo chiesta l'altro ieri incontrando Romano Prodi le avevo detto caro Presidente del consiglio noi non pretendiamo che tu ci dica che sei d'accordo con noi o che il Governo è d'accordo con noi
Sappiamo
Per non nasconderci dietro un dito diciamocelo qual è oggi il più potente potere di ostacolo a forme di regolamentazione dell'eutanasia nel nostro Paese che si chiama vaticano
Non Chiesa cattolica
Ma faticano e apro una parentesi questa distinzione a me pare legittima
Il
Presidente ormai onorario dell'associazione francese per il diritto all'eutanasia si chiama Chuck poiché ed era direttore della rivista Concilium la rivista del concilio Vaticano secondo
Grande uomo di Chiesa e di fede che è stato espulso
Dalla Chiesa
Proprio perché rivendicava
La come dire la compatibilità anzi il rigore della pietas cattolica rispetto a richieste come quella di Piero Welby
E non comprendendo come devo dire non comprendiamo quando si dice che la vita è indisponibile
Perché è un dono di Dio
E Luigi sponde va bene attenzione se è un
In dono non è un'imposizione è un dono quando ci arriva un dono anche da un punto di vista morale o della teologia o della beh io il dono posso disporre del dono posso disporre della vita
Ma appunto mi tolgo da da questo terreno che appunto quel terreno di dibattito di confronto filosofico ideale che al quale noi non ci sottraiamo perché crediamo che anzi sia una concezione assolutamente materialistica della vita
Quelle in base alla quale il concetto di vita si riduca riduce a un dato biologico
La vita e vita quando è anche il libero arbitrio quando è anche Scelta quand'anche volontà quando anche amore
La vita contro ogni scelta contro ogni volontà contro ogni amore è il dato ormai tecnologico tecnocratico e burocratico di questa macchina che siccome ti pompa l'aria ti condanna
A non poter morire allora Welby dice a Benedetto sedicesimo ma mi parlate di morte da naturale ma che cosa c'è di naturale nel buco sul sullo stomaco nella condizione in cui io sono sono costretto allora il punto per la politica dal corpo dei malati al cuore della politica e quello di questa petizione che chiede appunto due cose che abbiamo chiesto Romano Prodi che ci dovrà rispondere e ci aprono preannunciato una risposta entro martedì noi chiediamo Primo
Che si faccia un'indagine conoscitiva sulla realtà del fenomeno dell'eutanasia clandestina Rutelli Giovanardi sono andati in Parlamento a dire che questa cosa non esiste
Umberto Veronesi ha detto che esiste chiedete voi ai medici alle persone che conoscete
Se esiste o se non esiste
Ma in ogni caso avendo il Parlamento in finale della scorsa legislatura addirittura fa votato una commissione di indagine sul fenomeno della Bortot
Che essendo regolamentato
Disponiamo di dati di cifre di informazione bastava andare legge ma no bisognava andare al c'erano le elezioni quindi un'indagine conoscitiva l'hanno fatta poi non si sa bene
Che che cosa se ne facciano di questa indagine conoscitiva beh l'indagine conoscitiva serve proprio su ciò che non possiamo oggi non abbiamo dati per conoscere l'Olanda
Non ha depenalizzato l'eutanasia in base a una decisione pregiudiziale ideologica
Ma lo ha fatto proprio a seguito di una inchiesta in forma anonima
Fatta da una commissione con una l'invio di formulare a non mi ricordo emerge ottusa del Paese sicuramente molto meglio il meglio di me come si è svolta ma comunque ha una grande platea di medici e veniva fuori che la gran parte delle morti di malati terminali in Olanda erano determinate da degli attivo da delle omissioni diciamo di natura medica o con che coinvolgevano la responsabilità del medico
Io posso presumere che non ci sono particolari ragioni per cui in Italia succeda qualcosa di diverso ma andiamo a vederlo
E la seconda richiesta e poi dopo calendarizziamo le proposte che ci sono non pretendiamo ovviamente con la non violenza e nemmeno perché Piero guardie però Welby perché in quelle condizioni pretendiamo che ed e deve avere ragione bisogna fare la legge che dice Welby perché quel Bien quelle condizioni sicuramente no perché ci sono tante persone in quelle condizioni che vogliono cose diverse che vorrebbero leggi diverse quindi non è questa la nostra pretesa la nostra pretesa è quella che ci si confronti in Parlamento si discuta e si decida certo noi siamo forti in questa pretesa
Del fatto che nonostante la quasi totalità delle forze politiche ai suoi vertici poi dopo quando si va poi anche in sede locale
Le cose possono possono cambiare ma comunque non abbia il coraggio di pronunciare la parola eutanasia tabù
Per la classe politica italiana
I sondaggi ci dicono sono usciti da su tutti i giornali Corriere la sera stampa Panorama vede se quindi sondaggi per carità non sono loro non solo la verità ma si parla dal sessantacinque al settanta settantacinque per cento di persone che sono favorevoli a una qualche forma di regolamentazione dell'eutanasia per i malati Allo stadio terminale
Ma allora scusatemi
Prima abbiamo parlato di un problema di legalità
Ma io termino su questo è un problema di democrazia
Perché senza appunto pretendere che dal sondaggio di scenda al debba discendere la legge però
Anche un Paese dove una questione sociale così forte così sentita viene eliminata
Dal tavolo della politica significa che è un problema di democrazia c'è un problema di potere e di Poteri che si fanno potenti sul corpo sulle decisioni del corpo della vita dalla carne della pelle delle ossa
Strumentalizzando anche la religione a fini di potere per questo problema
Che noi dobbiamo avere il coraggio di porre e che infatti poniamo beh ci aspettiamo che su questo ci sia un grande confronto parlamentare
Che il confronto parlamentare sia accompagnato da quella cosa senza la quale ormai ogni confronto parlamentare in realtà è un confronto marginale cioè il confronto televisivo
Che si parli di questo perché abbiamo la convinzione che se nonostante il tabù della politica e il tabù dei grandi organi di informazione di massa abbiamo percentuali come queste
Sul questa parola difficile Uta Rasia o sulla parola difficile della morte
Per ragione la la dottoressa dire parlare della morte significa anche parlare della vita avere il coraggio di parlare della morte poi aiuta anche forse avere un atteggiamento una consapevolezza migliore delle nostre sofferenze dei nostri dolori delle nostre delle nostre gioie io credo che e senza dubbio questo sì è vero ma se queste percentuali di opinione pubblica esistono
Significa e nonostante che non ci sia la politica non ci siano i grandi mezzi d'informazione significa una cosa molto semplice che si tratta di cose che stanno già nel vissuto delle persone
Perché il padre perché la sorella perché la madre perché il cugino perché al capezzale perché mi ricordo cosa mi diceva merito
Una realtà sociale non è un punto teorico astratto di principio non lo stiamo invocando in una foga libertaria la libertà assoluta che quindi devi arrivare a essere libertà dopo ci dicono voi volete la libertà di drogarsi la libertà di morire labile Berta no
Ne vogliamo che le regole non siano così folli da condannare
Agli angoli delle strade
Come sulla questione aborto le ma mani cucchiai d'Oro come sulla questione delle droghe appunto agli angoli delle strade la delle droghe
Che ci sono clandestine proibite della mafia l'AIDS in questo caso non relegare
Alla disperazione della solitudine
Delle scelte così importanti e così delicate e questo è il messaggio urgente di Piero Welby spero che le decisioni e le potremmo prendere con magari da Crotone la sorpresa che arrivi fuori nei prossimi giorni esponenti politici locali
Consiglieri comunali assessori sindaci di questa provincia che ci sia pagare il caso di una di una terra che grazie al fatto che qui ci sono radicale un po'più attivi che altrove se ne venga fuori con
Una
Movimento e una partecipazione corrispondente all'urgenza delle domande che Piero ci ha posto grazie
Grazie grazie Cappato deputato Cappato quindi ci sono gli interventi programmati
Dal dal cartellino all'assessore abbondanza Damo
Vuole intervenire
E Salvatore Iannotta
Che non ecco
Sì credo ci siano il microfono microfono ambulante eccolo
Ringrazio no ringrazio di cuore no capisco l'ora tarda e quindi c'è un fuggi fuggi generale ma ringrazio di cuore veramente alla collega patti cercare lettera organizzato questo convegno quest'incontro
Perché è un tema così interessante del quale bisogna parlare vengono cento mille di questi incontri in tutt'Italia perché veramente solo così si risolve il problema
Io non penso non per entrare in polemica con l'onorevole Marco Cappato che sia un problema di Vaticano
Altrimenti ognuno di noi la Presidenza della Repubblica tutti i parlamentari sarebbero vittima di questa istituzione o vittima di una mente non tanto occulta anzi pavese che non voglia risolvere il problema
Ed io da operatori di diritto penso ittico e non temo di essere smentito che il nostro ordinamento positivo
Non si interessa di questo problema generalmente si interessi del problema uno penale e una civile quello che più interessa sembra strano in questo momento è il problema civico
Perché il nostro ordinamento quando parla di testamento parla soltanto di qualcosa che riguarda dopo la morte del de cuius
Noi diciamo avvocati per abbreviare per rendere l'idea di uno scritto difensivo parlando de cuius cioè le cui essere dettate saggi torce praticamente uno che non c'è più parliamo di quello che ha lasciato dei beni da dividere quindi già la parola testamento anche se biologico
Con molta probabilità penso che nel momento in cui tutti ci auguriamo e venga una legge in questo senso venga sostituito da disposizioni anticipate o da qualsiasi altra espressione uguale detto questo obiettivamente il nostro ordinamento ha inventato di tutto tranne venire incontro all'ammalato invia terminale
Ha inventato di tutto ha inventato persino la morte prossimo cioè uno che tecnicamente e giuridicamente
Vanno in contrasto cioè tecnicamente epico magari emigrato in Australia per i fatti suoi non vuole legami col mondo di origine però l'ordinamento giuridico dice che è morto quindi abbiamo la morte presunta ma non abbiamo la possibilità che nel diritto positivo del medico di dare la morte io non vorrei mai difendere un metro e ottanta amici medici imputato di questo reato perché obiettivamente sarebbe allo stato attuale una contabile
Perché occorre il dialogo perché occorre il dialogo e il dialogo occorra e e accorre bisogna farlo con tutti lasciando a parte da parte in un sistema come il nostro
Dove le leggi vengono fatte ad impulso
Al bisogno
Dove si legifera su tutto
Il falso in bilancio dalla sera alla mattina scompare
L'intercettazione telefonica non mi va bene in una notte scompare e così via no perché si va ad impulso ma io lo dico non so ma fin di di di mal pensare manca fin di bene
Succede un caso e si fa una legge ovviamente una pessima legge perché non è stato studiato non è stata medita
E io voglio fa sottopormi una riflessione del nostro Presidente della Repubblica Giorgio la porta
Giorgio Napoletano non è uno che ovviamente può essere accusato di essere agli ordini che si la più alta carica dello Stato a una vita glorioso politica nella risposta ecco su questo noi dobbiamo riflettere nella risposta che ha dato del dice queste parole lo leggo testualmente chi il suo messaggio può rappresentare un'occasione di non frettolosa riflessione
Su situazioni e temi di particolare complessità sul piano etico e richiedono un confronto sensibile da approfondito qualunque possa essere in definitiva alla conclusione approvata dai più
Il solo atteggiamento ingiustificabile sarebbe il silenzio sì ognuno di noi riflettesse su queste parole
E lo prendesse come viatico in questa discussione io sono certi tutte dopo cento mille riunioni in tutt'Italia il problema sarebbe risolto
Senza distinzione se sia cattolici o atti
Sì sì e mezzo e mezzo c'è veramente un problema di coscienza che gli operatori della sanità vivono quotidianamente gli utenti invece vivono quando ci dell'amico il congiunto ammalato
Ed è veramente una cosa terribile chi di noi non ha avuto un congiunto un amico in una fase terminale per un male incurabile essa distrarsi sale di dolorosa il sacrificio da parte di chi sta male che in una condizione veramente umiliante è una condizione degradante sa di non poter vivere sa di essere di penso a tutta la famiglia
E allora che aspetto il nostro legislatore a trovare la soluzione abitare unanime ma che sia ripeto un rimedio condivisibile vedete io all'inizio di questa riunione proprio mentre venivo qui riflette ricordato un grande professore del diritto Italia non perché è stato il mio professore Guiscardo Moschetti ma perché obiettivamente è stato un grande del diritto italiano
Impegno la prima lezione chiudendo il libro su un solo argomento forse è un popolo cos'è la coscienza di un pomo
E ci insegna una grande verità
La coscienza di un popolo non si fortissimo tutt'al più si guida sì coordina si porta un traguardo
Uguale a forzare la coscienza di un po'inventandoci un nemico comune altrimenti non ci spiegheremo come non basta mandare quattro tornate cinque bombe in una nazione per non cambiare niente
Altrimenti non ci spiegheremo come mai la nazione più o voluttà del mondo arabo in questi giorni ha proclamato forza studieremo il diritto di voto alle donne ma mai la patente a noi far ridere una donna che non abbia la patente però in quella realtà è un bagno c'ero e il nostro vangelo per cui uguale a chi va lì e dall'Occidente dice metto una donna volante non servirebbe a niente quindi in un caso come questo di grande coscienza ritengo che copie confini ho finito rispettoso delle regole ritengo che obiettivamente ci sia bisogno di un dialogo di un grande dialogo che porta a una conclusione unanime che sia poi la conclusione di tutto il popolo italiano solo così verrà rispettato altrimenti faremo una legge praticamente non regge qui in cui vale la stragrande maggioranza dei medici invocherà la libertà di coscienza e non si trasformerà in angelo della morte grazie
Funzione sì funziona così
Allora dottoressa Maria Teresa Romeo
Microfono ecco
Buonasera a tutti porto i saluti della direttrice sanitaria dell'azienda numero cinque la dottoressa Flavia piene Pirone
E del Comitato etico che la stessa presiede oltre che i miei personali
Devo dire che questa sera all'argomento che ci vede riunito è un argomento molto difficile effettivamente ancora nella nostra cultura
Prescindendo poi dalla religione di ognuno di noi rappresenta un tabù pur tuttavia non per questo non ci dobbiamo confrontare con i tabù non ci dobbiamo rendere conto che sono degli argomenti che ci sconvolgono profondamente perché giustamente come diceva l'avvocato Iannone tutti quanti abbiamo l'esperienza della sofferenza di un caro poi noi medici
Anche se possiamo essere criticati per un un apparente insensibilità di diamo quotidianamente la sofferenza altrui ritornando però il mio intervento e nello specifico e quindi mi scuso se mi sono un attimo di link dilungata devo dire che il comitato etico dell'azienda sanitaria assunto una posizione ovviamente molto precisa
Infatti non si allontana ne prescinde dalle normative esistenti nella maniera più assoluta
Più pur tuttavia è molto sensibile alle problematiche etiche morali e civili ed effettivamente reali che questo argomento suscita in tutti noi
C'è anche da dire che il comitato etico soprattutto e anche per chiedere la collaborazione di altri operatori mi riferisco ad operatori non nel settore sanitario ha cooptato delle figure professionali
Anche provenienti dal mondo delle associazioni per migliorare il nostro confronto interno e non solo ha stabilito che ha programmato l'attuazione di un percorso formativo che partendo dai principi fondamentali di etica e di bioetica e seguendo l'etica di inizio vita e del proseguito di queste nella sua imprescindibile sacralità e nella sua totalità
Ci vedrà continuare ci vedrà continuare con la assai con lo con lo studio l'osservazione di importanti elementi quali il testamento biologico
Il dolore quindi la possibilità di nuove frontiere per la terapia del dolore e in ultimo l'eutanasia
Per quanto riguarda l'eutanasia siamo quindi in attesa di eventuali nuove disposizioni che saranno sicuramente accettate non solo da questo quanto da tutti i comitati etici io voglio essere brevissima
Però non posso non ringraziare la dottoressa Carella che con grande coraggio ha stimolato questa discussione coraggio civile coraggio di persona poi e ringrazio i relatori e devo complimentarmi per il taglio che non ha visto estremismi e non ha visto particolari posizioni ma ha dato un quadro molto leale molto concreto
Poi ovviamente ringrazio il pubblico che devo dire Crotone sta rispondendo al di sopra di tutte le aspettative come una cittadina dove che cresce la stampa o le trasmissioni nazionali ci danno insomma per poco colti siamo invece delle persone colte molto sensibili sulle cose estremamente gravi Molise
Grazie dottoressa preso anche i dati al civici danno puntualmente nel non avanti purtroppo invitati tangibili
Ma se riusciamo a migliorare molto bene
E come interventi programmati mi parve che non ce ne sono più a dottoressa Prontera chiedo scusa eccolo qua
Mi scusi dottore
Vorrei di qui come vuole
Allora buona sera
Quando ci siamo viste con la dottoressa Carella che è venuta di perché invitare venuta ad invitarmi a questo incontro io ho chiesto come mai avesse pensato di invitarmi lei sicuramente l'ha fatto per due motivi uno perché
E noto il mio impegno anche nelle associazioni cattoliche ma soprattutto penso perché mi occupo nella vita nella professione di malati oncologici questa sera comunque per la prima volta devo dire che è veramente impossibile perché non si può appendere il la lotta l'essere cattolici alla alla porta come come si appende il cappello cerco di dare delle motivazioni
Delle motivazioni contro posso dire contro un un atteggiamento entrò nasi contenuti e derivano più dalla mia professione che non dalle convinzioni cattoliche la prima cosa che vorrei dire sarò brevissima comunque la prima cosa che vorrei dire che nella mia attività quotidiana e ho visto malati terminali di tutte le età quasi mai anzi potrei dire in assoluto mai avevo avuto una richiesta esplicita ma neanche implicita di eutanasia
Sia da parte né da parte dei pazienti né da parte dei familiari qualcuno mi potrà obiettare che questo potrebbe per esempio derivare da una scarsa informazione del paziente ma io credo che nessuno dei pazienti neoplastici nel corso della sua malattia non si renda conto che la vita se ne sta andando e non impari a guardare in faccia la morte
Quindi sicuramente anche se non informati in maniera esplicita sicuramente riescono a ad afferrare che quella sofferenza che porterà alla morte eppure non chiedono che la questa morte si è affrettata e questo penso per due ordini di motivo divo per due ordini di motivi uno potrebbe essere quello molto prosaico di ritenere che forse usciranno dei nuovi trattamenti che comunque li potranno strappare a quello stato di malattia l'altro invece secondo me deriva anche dal fatto che comunque generalmente c'è uno straordinario attaccamento alla vita e anche alla vita sofferente
L'altra cosa che dico che sicuramente per rispondere ad una tematica così importante bisognerebbe sottolineare come ha già fatto la dottoressa blocca che bisogna dare molto spazio alla solidarietà molte volte io credo che il aiutatemi a farmi morire di qualche paziente forse anche questo del Del Piero Welby si potrebbe tradurre con un'altra richiesta la richiesta di aiuto la richiesta di
Assistenza potrebbe tradursi Corno un alleviata il mio dolore state mi un po'vicino
E quante volte anche se il medico è abbastanza preparato per sedare il dolore anche quelle persone che tante volte ho visto anche sofferenti provate
Magari scoraggiate in quel momento forse più pronte a chiedere la morte che non a lottare per vivere quante volte ho visto i loro volti di schierarsi
Quando la somministrazione di un antidolorifico gli ha tolto quella sofferenza quindi questo
è un po'quello che ho tratto dalla mia esperienza quotidiana poi però volevo aggiungere una una considerazione che intanto mi è venuta in mente dopo avere sentito che i sondaggi pubblici praticamente affermano che il sessanta per cento delle persone sono pronti ad accettare la regolamentazione alla detta nella gestione dei lontani sia e proprio giorni fa mi era capitato di leggere
Nessuno quotidiano spagnolo un articolo che affermava più o meno la stessa cosa in Spagna un'inchiesta sociologica appunto asseriva che il sessanta per cento degli spagnoli e favorevole all'eutanasia sia passiva che attiva è le posizioni favorevoli all'eutanasia diminuivano però a misura che aumenta l'età degli intervistati
Egli ha una gli autori del sondaggio spiegavano questa cosa
Con o con il fatto che le persone più avanti negli anni avessero un più basso grado di cultura e un maggiore invece una maggiore pratica religiosa
Quindi con questa argomento spiegava no anche perché per esempio le donne soprattutto quelle in età matura e manifestassero invece opinioni contrarie all'eutanasia
Però voglio dire che non c'è bisogno di essere sociologiche non mi posso sostituire un sociologo perché faccio il medico appunto per immaginare invece un altro fattore perché senza dubbio se si vede l'eutanasia come una liberazione sarebbe molto più logico che l'eutanasia trovasse più fautori tra le persone che per l'età avanzata potrebbero esserne presto bisognevoli
Invece siccome accade il contrario
Ci sarai invece tradire o da pensare che con gli anni anche il modo di Petit vedere la vita cambia e facevamo questo articolista un esempio un per Pepe nome spagnolo ma possiamo dire per Antonio sano diplomato o laureato di venticinque anni l'eutanasia è un tema di discussione con il quale si pretende di regolare un problema di altri
Invece per una donna anziana di settantacinque anni che cura i suoi acciacchi in una casa in una residenza per anziani l'eutanasia è un assunto di vita o di morte personale
A volte questa povera donna fatto magari solamente la scuola primaria ma alla sua età ha imparato quanto è sufficiente per sapere che è meglio che la che i medici siano sono autorizzate a curare
D'altra parte anche questa storia dei sondaggi forse non può essere così diciamo
Banalizzata almeno non banalità delle ragioni di questo di questo articolo che posso assicurare che reale lo potete anche andare a trovare giornale allo stesso modo se si facesse per esempio un'inchiesta sulle vacanze scolastiche sulla durata delle vacanze scolastiche facile supporre che ci sarebbero divergenze d'opinioni tra agli studenti
I genitori e professori sebbene il grado di cultura dei professori fosse sicuramente
Superiore
Ora l'inchiesta spagnola concludeva affermando che la società spagnola appunto è pronta per accettare una possibile legislazione che regoli i casi e le condizioni nei quali si pratica l'eutanasia
Conclusione azzardata tenuto conto che chi è contrario sono precisamente i candidati a sfruttarla
E conclusione anche molto pericolosa se guardiamo all'esperienza storica quando una società è preparata a fare qualcosa che pone in gioco la vita di una minoranza non preparata la volontà della minoranza conta poco
Ora qualcuno mi potrà anche obiettare e comunque con le direttive anticipate con il testamento biologico la Scelta e del paziente io però dico anche un'altra cosa che di questo passo l'eutanasia non non sarà dannosa solamente alla società ma sarà dannosa anche alla medicina quando la si intende come impresa scientifica
Perché se il medica autorizzato a uccidere o se comunque il paziente che chiede di uscire per una malattia grave come questa di Piergiorgio Welby
Diciamo viene in un certo senso legalizzata
Non ci sarà più nessuno scopo per cui i medici indaghi no le basi otto genetiche delle malattie più gravi tipo il cancro
Tipo la la demenza l'Alzheimer e tutte queste altre cose che sicuramente sono quello invece che vorrei dire appunto da medico che la mette la medicina non è una scienza neutra e quindi neanche e poi è concepibile
Che le direttive anticipate del paziente vengano sopra tutto perché la medicina un'ascia appunto non è una una scienza neutre una professione e chi sposa una professione in qualche modo ne rispecchia la le le le e delle direttive e la le e le norme quindi la medicina a delle norme sua non può essere ridotta come purtroppo con questa grande tendenza di autonomia questa grande voglia di autonomia non può essere ridotto a un sistema di compravendita per cui il medico dalle sue prestazioni non lo so cambiare sesso cambiare colore degli occhi sì sì ho finito cambiare colore degli occhi e secondo un criterio di appunto utente soddisfazione dell'utente così la medicina una scienza neutra quindi uno può decidere di essere medico ma non può decidere che cosa deve fare la medicina la medicina eh
Di di suo per sua definizione
Una branca una professione che per la salute e per la vita
D'altra parte non solamente la morale la la morale cattolica vieta l'eutanasia ma la vieta la vietava addirittura Ippocrate in tempi addirittura prima di Cristo e la vieta tuttora il nostro codice deontologico
In spiaggia
Questo non significa non dice
Grazie dottoressa anche perché c'ha portato un parere contrario e quindi insomma sì sì aiutato nel dibattito anche per questo sono stato più tollerante nei tempi dottore no
Dottore induceva
Col dottore cervelli e poi ma chiude o dei le le le iscrizioni perché se no facciamo
Penso mi rivolgo ai medici che la vita è bella ma se si vive degnamente
E una esistenza che si spegne poi in tranquillità come dire quella e assistenza
E di questa assistenza
Veba occuparsi
Uno sta lo Stato laico
E qui in Italia
Dovrebbe esserci
Uno Stato laico noi dobbiamo assume l'azione perché lo Stato sia cioè uno Stato
Di che garantisce le libertà
Al diritto delle scelte individuali che ognuno di noi
Le scelte nella vita alle scelte della morte
E vedete l'eutanasia così come l'aborto ecco la Bortot
Non è che
Come dire era una cosa obbligatoria per tutti le auto ma l'eutanasia
Scegliere l'eutanasia non significa
Scegliere come dire
Questa indicazione ma significa lasciare la libertà
Ah ci vuole
A chi ha una vita che non è degna di essere vissuta
Via assumere una scena allora il problema è
Piero Guelfi e prima posizioni Luca Coscioni
Attraverso
Come dire un fatto individuale
Hanno assunto un'iniziativa che sta
Che lascia che vuole che cerca la libertà
Perché ognuno possa scegliere in coscienza per tutti noi
Io non sono radicali
E penso che le Piero quel plico siccome prima Coscioni non fu un hanno fatto una battaglia per radicali hanno fatto una battaglia per la democrazia perché ognuno di noi
Ossa otterrete scegliere incoscienza e in piena libertà e questa libertà noi chiediamo allo stato allo Stato italiano vedete lasciare al doppio ma religioso che debba decidere per tutti
Abbiamo più volte detto il peccato lo associamo al reato è un problema come dire dell'etica
Non può come dire
Non può essere il metro di misura di queste questioni e allora su questi fatti vivi complimenti alla cellula Coscioni APPA perizia
Che ha messo in piedi questa iniziativa penso che nelle prossime settimane faremo cosa analoga a Reggio Calabria dove abbiamo aperto la la sottoscrizione abbiamo raccolto le firme ma abbiamo bisogno
Di parlare con la gente abbiamo bisogno di portare questa discussione dentro le istituzioni e allora s'è alla fine di questa Assemblea tireremo fuori un documento che voi possiate portare al consiglio comunale di Crotone al consiglio provinciale
E poi ognuno di noi nelle varie province per vedere come riusciamo a portarlo nel consiglio regionale della Calabria perché le forze politiche si esprimano attorno a queste cose
Cappato ha avanzato due questioni che sono importanti e concludo che devono essere sostenute quella dell'indagine conoscitiva e mi pare giusto è stato fatto per l'aborto perché non dobbiamo farla rispetto a un problema e i professori i medici che hanno parlato prima
Don Verzé citava Cappato e Veronesi ci hanno detto di quella dolce morte che Civita negli ospedali nei nostri ospedali facciamola questa indagine ma poi ci ha detto
Ci sono veri progetti di legge in parlamento
E nella sovrapposizione che faceva il professore neri come dire le differenze sono pochi ma se sono poche per se non è andata avanti ci sono resistenze nelle porti o del Paese queste resistenze noi possiamo rimuoverle se abbiamo come dire mettiamo in essere una mobilitazione generale perché si arrivi al Parlamento alla discussione di questo del disegno di legge un disegno di legge dove questo concetto della libertà
Debba essere il cuore il cuore dell'iniziativa e questo credo che possiamo farlo
Se portiamo avanti questa mobilitazione per portare avanti questo mobilitazione dobbiamo parlare con la gente dobbiamo parlate con le forze politiche dobbiamo investire le istituzioni in questa assemblea e andata nell'abitazione di questa sensibilizzazione grazie
Grazie grazie dottore prima di dare un intervento di prodotto dei cervelli poi concludeva credo Cappato vuol dire qualcosa conclusiva c'è il direttore generale della insorse
Vuole intervenire non è un obbligo
è un invito va bene non era previsto no io sono venuto peccato come cittadino gioca ma chiaramente come istituzione o non posso ripartire che la normativa e normativa ma senza chiaramente finché non cambia la legge in qualche modo come direttore generale non posso invitarmi operatori a Starr alla normativa
Con persona chiaramente come pensano molti di voi ho vissuto in diretta persona la vita terminali mia moglie
E devo confermare che si stramazza sia attiva perché son venuto a conoscenza anche io però possibilità e penso che chiunque passava una frase la vita molto difficile
Sì confronta con proprio per compare di cresta possibilità
E poi penso che facevamo nel senso civile
Che induce a ognuno la propria scelta di farlo o non farlo vivendo uno Stato in cui legalmente o non ha messo
Possono anche a pretesto e so che Cerami e tempi molti una malata terminale partivano per l'Olanda
Avendo deciso di ricordarlo è tra Asia
E morivano lì
Per cui io penso che dobbiamo anche rifletto che siamo in una società ormai allagata
Dopo non solo partiamo per Milano per farci curare ma partiamo tram tram farci morire allora io penso che diciamo la politica come a tutti noi siamo indotto a discuto di questo fenomeno
E poi trovare poi una rappresentanza dell'opinione nella politica
Il coraggio a definire per come questa società lo voleva sconta grazie
Grazie indetto trecentoventi l'ultimo intervento dal pubblico
ENEL ringrazio e saluto gli organizzatori
Ecco in questo convegno ho riscontrato che più volte si è fatto riferimento in modo particolare l'onorevole Cappato ha fatto riferimento al caso Welby
E con questa evidentemente non non dico nulla di nuovo ma e la solita tecnica dei radicali di sfruttare e di far leva sui casi pietosi
E importante per per portare avanti una questa questa queste tesi
Mettere davanti nasce davanti agli occhi dei del del pubblico un caso umano perché le persone si possano commuovere
Allora il punto è questo così come l'apporto
Così allora così come l'apporto e partendo quando ci fu il referendum sull'aborto sì fece leva sui casi una sui sui casi pietosi così anche in questo caso CCC si vuole far passare si vuol far passare l'eutanasia come un bene per l'uomo
Partendo da un caso quello di Welby che andando il pane è una malattia nano che ad un altro soggetto di cui non ricordo il nome e che ha scritto Napolitano dicendo di voler vivere perché ritiene la ditta un bene essenziale
Ora io una da un punto di domanda me lo sono posto e proporrei all'onorevole Cappato forse con un sono riuscito non non sono riuscito a darmi risposte
Per l'apporto
Voi avete posto come motivo no e le parlato del del dell'eutanasia clandestina
A posto per esempio per quanto riguarda l'apporto il fatto tempo addietro quando ci fu il referendum perché era necessario combattere l'aborto clandestino questo boccaporto clandestino poteva nuocere alla donna dicevate non quindi era necessario legalizzare l'apporto perché poteva nuocere alla donna per poteva morire ora io mi chiedo il danno che può avere un soggetto e pratiche a cui viene praticata l'eutanasia clandestina quale la morte eccola lì legalizzazione dell'eutanasia qual è l'effetto la morte quindi praticamente quale sarebbe il beneficio se non di fare dell'eutanasia perché la legge come sappiamo fa culture
Se non creare una cultura eutanasia una cultura di morte e farla passare come buone
Il caso unguenti da dimostrazioni di dente
Di una situazione drammatica in cui sta vivendo la nostra si della nostra società cioè e fondata sulla qualità della ditta
Se una ditta non ha un grado di efficienza tale da poter vivere normalmente di poter avere quei rapporti di cui si è parlato spesso anche in questo convegno non è una ditta meritevole di essere tenuta in ditta scusate il bisticcio tra il bisticcio di parole e allora chiudo perché ho già abusato molto del tempo su su una con una considerazione pensate un po'noi almeno io lo sono
Indegnamente presidente dell'associazione Scienza e vita anzi di invito per il ventotto di di fra dieci giorni è un nostro convegno su né eutanasia accanimento né eutanasia
E vetrini ecco né né accanimento nevo tenersi ora questo questo quest'anno la nostra posizione è una posizione che vede nel mille interna sia Mimì la chiarimento un un un momento favorevole ma Mill accompagnamento del malato con le cosiddette cure palliative
E le cure palliative se dovesse essere messe in atto se dovesse in qualche modo essere accolta come e possibile la legislazione Utena sicché
Verrebbero ad essere inficiate le cure palliative perché chi ne risentirebbe di più evidentemente i soggetti più deboli socialmente
Quelli che non hanno i mezzi per essere curati con le cure palliative
E quindi non il la soluzione migliore sarebbe quella di toglierli di mezzo perché sono un peso per la società
Io queste sono state io ringrazio evidentemente il della possibilità che mi avete dato disporre il mio pensiero ma ritengo che come è stato detto e necessaria una riflessione
Io l'otto la vostra iniziativa però perché ha dato la possibilità di avere un franco confronto su questa tematica che e di avanguardia
In qualche modo per il fronte
Diciamo rivoluzionario in quanto e il carburante ideologico per poter per la tesi va bene non voglio continuare però grazie ancora
Grazie l'avvocato come diceva Voltaire non non non non condivido nulla di quello che ha detto ma insomma
Comunque
Qualcuno bene l'autorevole dire qualcosa prima di di Cappato
A me piacerebbe restare con voi anche per tutta la notte per discutere di tutte le questioni che sono state poste le so interessantissime però una cosa la vorrei dire soprattutto in relazione all'ultimo intervento anche quello della signora prima e lo dico in modo provocatorio ma veramente voi credete che sia importante sviluppare le forme di accompagnamento del morente le cure palliative gli hospice ci credete veramente allora sapete qual è l'unico modo per realizzarlo e quello di fare una legge sull'eutanasia
Perché vividamente così
In Olanda hanno cominciato a parlare della questione dell'eutanasia nel mille novecentosettantadue hanno approvato la legge del due mila e uno ma insieme alla discussione alla legge è cresciuto ma un sistema di attenzione per i malati gli emarginati
E i morenti che fa invidia a tutto il mondo il professor stia iniziando ecco incontrato a Roma all'ambasciata olandese qualche giorno fa di uno dei più deciso oppositori dell'eutanasia
Così come si è sviluppato in Olanda dice sempre che è l'unica ragione che vi preghiamo lo diceva anche ai corrispondenti stranieri non dovete mettere in campo
E che abbiamo adottato una legge se legge sull'eutanasia per risparmiare sulle cure ai pazienti noi abbiamo sei c'è una l'Olanda sedici milioni di abitanti sei centri nazionali di ricerca sviluppo e formazione delle cure palliative non ci si inventa palliativisti dall'oggi al domani solo perché la Regione sta investendo fondi
Queste successi in Italia e che e e in Italia le cure palliative non si sono sviluppate perché c'era l'eutanasia
Non si sono sviluppate per i fatti loro sei centri nazionali di ricerca sviluppo e Fo e formazione delle cure palliative trecento timbra per l'assistenza
In famiglia alle persone non in ospedale dove ci sono però tutta una serie di reparti ogni ospedale grande ospedale a un reparto per le cure palliative ma certe trecento timbra
Di persone che vanno e utilizzano per questo la Rete dei medici di famiglia li chiamano ancora così
In Olanda il medico di famiglia e quello che va a visitare il paziente anche in ospedale e quando il suo paziente veniva ricoverato in ospedale diventa Luís referente del della dell'ospedale per perché è l'unica in mano la vita di questo paziente
Quindi empiricamente parlando se volete possiamo fare una battaglia per lo sviluppo delle cure palliative delle forme di accompagnamento del paziente anche in Italia ma badate bene che non è vero che parlare di eutanasia o avere una legge sull'eutanasia impedisce lo sviluppo delle cure palliative al contrario sembra proprio che lo favorisca e un ultimo appunto ma anche in forma se volete in forma di battuta perché non abbiamo mi piacerebbe proprio stare a discutere ma con i dati di fatto
Io sono dieci anni che lavoro su questo terreno nel novantasei non mi faccio pubblicità perché tanto non è più in pubblicazioni ho scritto un libro che si intitola eutanasia danno ora in ogni dibattito
Io lanci una sfida all'ordine dei medici alla Federazione nazionale facciano questa benedetta inchiesta come hanno fatto in Olanda come hanno fatto in Belgio in Spagna e in altri Paesi non è stato possibile lo stiamo ripetendo ancora adesso
Però volevo concludere con una battuta attenzione perché non è possibile
Che lo faccio una battuta ma è un discorso che andrebbe approfondito
Che in tutta quella folla di persone che si affollano al capezzale del del paziente morente i medici gli infermieri la famiglia gli amici lo psicologo l'assistente spirituale delle varie religioni l'economista se volete e così via
L'unico che non può dire che cosa voglio desidero sia fatto alla mia vita e proprio pazienti
Tutti
Grazie mi sono messo contro di sé pure io invece che non dovevo
Prego
Un paio di precisazioni su entrambi primo
Voleva il siamo tutti d'accordo che ci vuole l'assistenza
No
Per web una persona fortunata da questo punto di vista ventiquattro su ventiquattro sua moglie Mina
Di Fauré dice un'assistenza che sarebbe impensabile potere chiedere da un servizio sanitario nazionale quindi
Possiamo dire che non siamo d'accordo con lui evidentemente sono stato il primo a dirlo
Non diciamo che
In questi casi basta l'assistenza per alcuni è vero può bastare l'assistenza per altri può non bastare per per web e non basta l'assistenza perché ha
Relativamente come tutte queste cose la massima assistenza che io potrà immaginare
Non si gioca
In contrapposizione alle libere scelte di venirvi di fine vita della persona l'assistenza la terapia del dolore sulla quale siamo tutti d'accordo noi
Il Vaticano c'è arrivato
Dopo un po'ma diciamo se adesso siamo tutti d'accordo siamo però rimaniamo il centesimo paese al mondo per disponibilità di farmaci antidolore come mai
Come è successo
Me mettiamocelo
Appunto penso certo ma perché perché la morfina come il metadone come la forfait era perché ci sono i farmaci del demonio perché appunto ci sono le terapie farmaci del demonio farei avrei molta prudenza nel giocare addirittura la ricerca scientifica in contrapposizione all'eutanasia ma questo mi sembra veramente il massimo
Piero Welby ha fatto
Anzi in assenza di voto domiciliare per i malati in trasportabili un voto che abbiamo conquistato grazie a Piero Welby che è andato a votare mettendo però a rischio la sua vita al referendum sulla sulla legge quaranta esattamente per chiedere che un filone di ricerca
Che praticato in molti Paesi avanzati del mondo non ha praticato in Italia la ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali quindi ecco
Viva la ricerca scientifica naturalmente su tutte le malattie
Anche sulla distrofia muscolare sulle armati di per Welby
Non re intervengo ovviamente nel merito
Ma rispetto alla l'intervento del presidente del comitato Scienza e Vita la strumentalizzazione di Welby
Beh
Ah Coscioni quando si diceva noti fare strumentalizzare dai radicali ma non lo vedeva fanno sempre così
Invece abbassati veramente sono io che ho strumentalizzo loro
Perché la mia battaglia
A meno di non pensare
Che la persona malata grave disabile grave perde il diritto di fare politica
E qualunque politica faccia diventa la marionetta
Comprate il libro di Piero Welby e poi mi sappia dire lei se lo legga mi dica se sono parole
Idee
Speranze di una persona strumentalizzata o di una persona coraggiosa o di un grande leader politico
Legga Libre medica lei voi dice ma come
C'è quell'altro anche lui ha scritto al presidente della Repubblica ha detto io sto messo ancora peggio io voglio vivere perché non si parla di questo
Se n'è parlato la differenza la differente carica politica
è che evidentemente siamo tutti d'accordo che se una persona in quelle condizioni vuole vivere ne dobbiamo fare tutto il possibile e immaginabile per farlo vivere
Il più a lungo possibile
Piero Welby non chiede e nessuno di noi è così passo folle violento nazista eccetera per chiedere
Una cosa che non sarebbe evidentemente un'eutanasia ma sarebbe uno sterminio di persone deboli handicappate incapaci malate disabili
Francamente anche da un punto di vista così retorico mi pare un argomento
Che funziona poco diciamo che non siamo d'accordo con Piero Welby ecco non diciamo che la malattia di far perdere il diritto di avere opinioni senza essere strumentalizzato o che magari le sue opinioni sono fatte per sopprimere scelte di vita di altri
Termino qui rinnovando l'invito grazie Patrizia Carella grazie agli organi agli organizzatori firmate fatte firmare iscrivetevi l'Associazione Luca Coscioni