Assemblea nazionale dell'Italia di Mezzo dal titolo "Troppo spesso scegliere tra due poli significa non avere scelta"

Cari amici
Tocca a me il privilegio del piacere
Di introdurre i lavori della prima Assemblea
Dell'Italia di mezzo
Ma prima di entrare nel vivo
Della discussione
Consentitemi come padrone di casa sale presidente Follini me lo consente
Questo appellativo di essere padrone di casa perché siamo a Napoli che è la mia città
Di porgere un saluto affettuoso a tutti quanti voi
Ai numerosissimi amici che sono qui venuti da tutta l'Italia
Saluto gli amici dell'Umbria del Lazio dell'Abruzzo
Della Basilicata
Del Molise
Della Campania per la Calabria
Della Puglia
Della Lombardia
Ed è la Sicilia
Un giornalista mi domandava ieri perché avessimo scelto Napoli
Come sede di questo di questa prima assemblea l'Italia di mezzo e io ho risposto che ci sono tre motivi fondamentali
Il primo motivo starei per dire storico
Perché da Napoli sono partite le più grandi rivoluzioni della Democrazia Cristiana il partito nel quale noi affondiamo le nostre radici
Vorrei ricordare che nel mille novecentosessantatré il quinto congresso nazionale della DC si tenne a Napoli al Teatro San Carlo
E fu un congresso che veniva dopo una sconfitta elettorale pesante della Democrazia Cristiana
E be'a seguito di quel congresso
Vi fu quella che allora fu considerata una rivoluzione epocale
La
Presenza dei socialisti del Governo Moro
Il Governo Moro apri alla sinistra
Alla sinistra moderata
E
Incluse nel governo come vicepresidente
L'onorevole Pietro Nenni
Poi l'abbiamo voluto qui a Napoli perché vogliamo rimarcare
La centralità del Mezzogiorno come attenzione peculiare
Del nostro movimento
Ed infine
Ed infine
C'è
Un fatto
Anche di rappresentatività
Marco Follini è senatore della Campania e ci rappresenta tutti
Almeno
Ma se mi consentite
Vorrei porgere
Un saluto particolare
Anche agli autorevoli amici che sono qui con lui questa mattina
L'onorevole Enzo Scotti
Che con il suo movimento
A De Vito alla nostra iniziativa
L'onorevole Ortensio Zecchino
Già ministro della Università
Deputato europeo
E
Segretario regionale della DC ai tempi della mia presenza in Consiglio regionale passato qualche anno caro Ortensio
All'onorevole Riccardo Ventre che
Non è non vedo ancora in sala
Ma che da qui a poco sarà con loro
Perché Italia di mezzo
L'Italia di mezzo e la risposta concreta
La concretezza della storia e della politica
Ha due problemi strutturali della società italiana
Quando si dissolse la Prima Repubblica
Quasi tutti i politologi dichiararono che finalmente era finita l'era della democrazia imperfetta
E cioè di quell'anomalia italiana studia studiata persino da Raymond Aron che aveva consentito ha un solo partito la Democrazia cristiana di controllare
Dirigere e orientare la politica italiana per quarant'anni
Il bipolarismo fu considerata la strada maestra nonché la sola strada che avrebbe portato l'Italia nel novero delle democrazie occidentali più avanzate
E avrebbe le avrebbe conferito la capacità di affrontare le sfide della post-modernità e cioè il mercato globale
Le trasformazioni della civiltà dell'intelligenza artificiale e dell'energia
La rivoluzione nelle relazioni internazionali
Ma in politica spesso il nome delle cose non corrisponde alla sostanza delle cose
La complessità della storia italiana indicava a chi avesse saputo leggerla questa storia che il bipolarismo non è un'alchimia da laboratorio non è una formula magica ma è l'obiettivo a cui devono tendere
Processi opportunamente orientati e saggiamente regolati
Invece
Fu disegnato e costruito un bipolarismo non meno imperfetto dei meccanismi della Prima Repubblica
Sono stati messi su due poli che sono soltanto un insieme farraginoso di proposte spesso contraddittorie di interessi spesso personali
Di partiti i cui programmi e le cui idee spesso coincidono semplicemente con gli interessi del capo fondatore
E talvolta ne prendono anche il nome questo bipolarismo produce instabilità
Una condizione assidua di conflittualità una dannosa lentezza dell'azione di governo e dell'attività parlamentare e soprattutto rende sempre più lontani l'uno dall'altro il Paese e la classe dirigente di destra e di sinistra che sia e questo è il primo problema
L'Italia di mezzo
Non rinnega il bipolarismo
Ma lo vuole correggere perché diventi una categoria dell'intelletto del sentimento essi Radic infine nel nostro costume
Il nome di questa educazione politica al bipolarismo L'Italia di Mezzo vuole costruire come dice Marco Follini un centro che sia alternativo alla sinistra
Un centro che poggi su idee e non sui presunti carismi di un capo
Un centro compatto e coerente pur nel rispetto della dialettica di quella positività del conflitto di cui parla Dahrendorf un centro che sia chiamato a confrontarsi con le istanze culturali e sociali del federalismo per esempio
E non con la sterile con lo stereo di abbaiare di localismi che non sanno rispecchiarsi nella coscienza storica
Solo un centro così modellato può diventare dinamite per fare esplodere la contraddizione di una certa sinistra paralizzata dal suo radicalismo assoluto
E lacerato dalla violenta dalla violenta contraddizione tra l'essere parte di governo e il tentare di rappresentare ancora l'anti governo
E questo è il secondo problema questo sistema non corrisponde più agli interessi generali del Paese anzi non rappresenta affatto il Paese reale
Il paese è vero quello che Marco Follini Follini ha magistralmente descritto il paese dei lavoratori
Degli imprenditori dei consumatori che conosce la lezione di quel bene e cioè che non si difende l'interesse particolare se non ti difende quello generale
Che conosce l'importanza del denaro e nello stesso tempo riconosce la grandezza del volontariato e della solidarietà disinteressata
è il paese di mezzo il grande Paese che vuole regole certe logiche e vuole che la partita si è giocata da tutti nel rispetto assoluto di quelle regole
E l'Italia di mezzo che preferisce cito Follini il coraggio della verità alla vita della funzione della finzione
E lo preferisce in un momento come questo in cui al centro del dibattito in Italia e in Europa e il destino del welfare
E ora bisogna avere il coraggio di dire che lo Stato non può provvedere a tutto e di dire contemporaneamente che lo Stato non può sventolare le ragioni svendere le ragioni della solidarietà della dignità dell'uomo della salute dell'uomo del suo diritto e Dukas
In un momento in cui pare ma è appunto un'apparenza pare vincente la concezione sostanzialistica dell'economia
Quella per cui la ricchezza all'interno della società è un dato di fatto che rifiutare logiche delle quali di redistribuzione perché obbedisce solo alla logica dei numeri in un momento di così evidente disuguaglianza sociale
Dobbiamo tornare a riflettere sull'eticità dell'agire economico e così ancora una volta risulta indispensabile nella storia italiana che Siria nudi il dialogo tra cattolicesimo democratico e liberalismo
Da questa necessità etica e politica nasce il Progetto per l'Italia di mezzo
E la sostanza di questo progetto e tutta nella storia intellettuale e sentimentale di Marco Follini
Il quale ci ricorda ancora una volta che la storia di un popolo si sviluppa sempre secondo le linee di Unione interno a sua logica e non fa salti e non ammette incaute e grossolane ma di quello manipolazione compagno di avventura
Il questa vicenda dell'onorevole Marco Follini e l'onorevole Conti
Che con grande abnegazione
E senza alcun interesse particolare ha aderito per motivi solamente ideologici al nostro movimento e che abbiamo il piacere di avere qui con noi al fianco del presidente Follini
In conclusione
Italia di mezzo nasce come un piccolo movimento politico ma con un grande sogno di cambiamento
E se la mancanza di ambizioni fa morire i grandi partiti
Altrettanto possiamo dire che sono i grandi sogni e le grandi passioni la base per costruire grandi partiti e questo sogno e queste passioni sono patrimonio d Italia di mezzo grazie
Adesso
Diamo inizio agli interventi
E vorrei ve lo chiedo proprio per cortesia coloro che interverranno interverranno di mantenermi nello spazio di dieci minuti
Perché abbiamo esigenze entro le tredici e trenta
Di concludere i nostri lavori
E darei immediatamente la parola ad Arturo e a Iannaccone già segretario regionale della UDC della Campania
Cari amici
Rivolgo innanzitutto un saluto a Marco Follini
Lo ringrazio
Per
La sua presenza estera aver indicato Napoli
Come sede per premi per questo primo incontro nazionale dell'Italia di mezzo
E un saluto e un ringraziamento a tutti quanti voi
Per questa massiccia e spontanea partecipazione che è testimonianza
Di speranza e di futuro nel nuovo soggetto politico che oggi nasce come ha detto il senatore Jervolino è un segno di grande attenzione
Per il Mezzogiorno è la Campania tenere a Napoli la prima Assemblea nazionale dell'Italia di mezzo
Una classe politica ha il dovere di cimentarsi con i problemi più grande venire a contatto con le difficoltà maggiori è in Campania
Ma si può dire nell'intero Mezzogiorno tutti i parametri economici stanno precipitando diminuisce il prodotto interno loro cresce la disoccupazione riprende l'emigrazione in modo particolare di giovani diplomati e laureati che stanno impoverendo
Le nostre realtà
Diventa più aggressiva la criminalità organizzata
Un partito che nasce non può cari amici dell'Italia di mezzo non tener conto di questa situazione difficile oserei dire drammatica e la classe politica campana
Mi sia consentito dare questo giudizio di maggioranza e di opposizione
Quella del passato e quella del presente
E anche quella che si candida senza titolo a rappresentare il futuro
Non appare adeguata alla dissi alla difficile sfida che abbiamo di fronte spetta all'Italia di mezzo caro Marco
Tentare di dare a questa realtà alla Campania al Mezzogiorno
Agli autorevoli amici che sono presenti qui questa mattina una nuova prospettiva dobbiamo tentare di mettere insieme le energie migliori
Quelle che tu hai valorizzato nel periodo della tua segreteria nazionale
Quelle
Che hanno scritto pagine importanti della storia della democrazia cristiana e anche io saluto con grande soddisfazione e amicizia
L'onorevole Scotti e il senatore Zecchino
Che sono presenti qui tra noi perché si comporta
E ci confortate cari amici
E confortate tanti amici che la scelta che abbiamo compiuto non è una scelta che diventa una sorta di salto nel vuoto se persone che hanno rappresentato nella vicenda repubblicana nella storia politica della Democrazia Cristiana
Realtà importanti sono qui questa mattina affianco nostro e a fianco di Marco Follini vuol dire che l'Italia di Mezzo cari amici
Non rappresenta una costola di nulla ma rappresenta l'evoluzione di una realtà che si era bloccata e che noi invece riteniamo che si debba mettere in movimento la politica è movimento
Rimane fermo Tiffi ancorato ad una nave fantasma
Che non ha bandiera e che non a rotta e che ieri a dire la verità scadendo nel pessimo gusto ha ritenuto di convocare una assemblea di reduci
Quelli alla fine dovranno io ritengo fare una riflessione severa e da una ed una autocritica per arrivare alla conclusione alla quale noi siamo arrivati grazie
Al riferimento forte che noi abbiamo in Marco Follini mi consentirete
In pochi minuti
Di fare due riferimenti a due momenti importanti
Uno per parlare un po'delle cose nostre la Campania Saro brevissimo
Nel mille novecentonovantaquattro quando a dire la verità inopinatamente venne sciolta la Democrazia Cristiana
Alcuni di noi molti di noi in campagna
Decisero di aderire al CCD
Altri successivamente al CDU
E altri ancora successivamente a democrazia
Europea
Noi decidemmo di proiettare con tanti amici
Antonio Milo qui
Presente tra di noi
Poi con il
Senatore Jervolino ecco tutti quanti voi che siete qui questa mattina con gli amici di Avellino di Benevento di Salerno di Caserta di Napoli
Decidemmo di proiettare la nostra militanza politica
In un soggetto alternativo alla sinistra
Collocato per le logiche
Bipolari nel centrodestra
Una scelta difficile in campagna che non è stata comoda
Perché in Campania
Cioè era
Un forte partito popolare continua ad esserci una forte Margherita
Successivamente nel novantotto ci fu la scissione di Mastella nacque l'UDR l'Udeur saluto il segretario regionale Fantini te è presente
Tra di noi
Abbiamo agito su un terreno difficile
Il terreno di una forte competizione elettorale al centro
Ma né quella sfida l'abbiamo vinta
Noi quella sfida l'abbiamo vinta Antonio Milo e tanti amici che
Successivamente hanno dato vita all'UDC sanno che quella sfida noi l'abbiamo vinta perché i nostri consensi elettorali sono sempre aumentati
La Campania si è attestata a Saint Remy in posizioni di vertice per consensi elettorali conseguiti
Secondi dopo la Sicilia
Terzi o secondi insieme all'azione abbiamo avuto questa capacità dirà di Carcaci sul territorio
Fino alle ultime elezioni politiche e chiudo rapidamente il riferimento a questa nostra fino alle ultime elezioni politiche quando per le scelte di una oligarchia
Che si apprezza ad un tramonto inevitabile
L'UDC della campagna nella sua classe dirigente è stata mortificata con scelte che sono piovute dall'alto
E che non hanno tenuto conto della indicazione della base del partito determinando il più che dimezzamento della rappresentanza parlamentare chi ha compiuto queste scelte prima o poi ne dovrà rendere conto
E gli amici che sono qui sanno gli sforzi e sacrifici che noi abbiamo compiuto per tenere alta quella bandiera ritenendo che quegli ideali ci consentivano di continuare a coltivare non una testimonianza ma una militanza coerente così come molti di noi hanno fatto nella democrazia cristiana
E quindi la nostra è un'evoluzione è un'evoluzione la nostra c'è stato qualcuno che mi ha detto voi lasciate no qui nessuno lascia nessuno la nostra è una evoluzione naturale una evoluzione che ci arricchisce
Direbbe Moro noi diventiamo alternativi assesta a noi stessi e ci muoviamo nella direzione del cambiamento e del rinnovamento
L'ultimo riferimento che voglio fare molto brevemente
La seconda data
Che io mi sono appuntato per questa prima Assemblea
Che dà un senso anche alla nostra scelta
Che non è una scelta di opportunità o di opportunismo sono altri che hanno compiuto queste scelte guardate quando un partito e faccio riferimento a quello di ieri o dell'altro ieri compie le scelte in virtù del tasso di fedeltà
Quello non è un partito io mi ricordo che nei giorni convulsi della formazione delle liste elettorali
Ci fu un consigliere provinciale che chiaramente di Napoli
Che chiaramente non è qui tra di noi e non poteva essere tra di noi che mi ha detto beh no queste volte le scelte saranno fatte in base al tasso di fedeltà guardate la fedeltà non è coerenza non è lealtà la fedeltà e servilismo ed opportunismo e in quelle scelte
Evidentemente
Non ci potevamo riconoscere come poi non siamo stati né io mi Antonio Millo né Antonio Iervolino nei tanti che questa mattina sono qui e che hanno sempre scelto la strada di una forte autonomia per dare dignità
Alla classe dirigente della campagna ma dicevo la seconda data che io mi sono appuntato e quella del ventotto febbraio del mille novecento settantotto
Quando Aldo Moro ottenne un discorso fondamentale a sedici giorni dal suo rapimento
Tenne un discorso ai gruppi
Parlamentari riuniti della democrazia cristiana
Era entrato in crisi il governo delle astensioni di Andreotti non c'era un nuovo equilibrio
C'era il rischio di elezioni anticipate che avrebbero fatto precipitare il Paese in una crisi probabilmente irreversibile
E Aldo Moro che preparava la Democrazia Cristiana
A quella che era a quello che era un naturale processo del sistema democratico l'alternanza non c'è un partito che può governare sempre è un altro partito che deve stare sempre all'opposizione
Quando prefiguro che la Democrazia Cristiana potesse passare la mano disse anche una spiegò un concetto fondamentale guai se nell'Italia la logica dell'opposizione dove essere dovesse essere condotta fino in fondo
E probabilmente preparava nuovi equilibri
Probabilmente preparava le condizioni
Perché si potessero alternare senza traumi e senza drammi democrazia Cristiana il Partito comunista molto prima della caduta del muro di Berlino alla guida del paese
Abbiamo saltato quella frase in Italia cari amici quella fase che stava preparando Moro
Quella fase in cui i soggetti alternativi senza confondersi il surrogato in precedenza era stato il consociativismo si potessero alternare e potessero come dire senza traumi e invece noi non ci riconosciamo in questo bipolarismo estreme in questo bipolarismo condizionato dalle ali radicali
Non ci riconosciamo in un bipolarismo bloccato in un bipolarismo difficile in un bipolarismo che salta esasperare il conflitto e il contrasto noi vogliamo un bipolarismo in cui il centro ossia motore di uno dei pori e non ti a stucco beh delle ali radicali per questo nasce l'Italia di mezzo
Per questo io ritengo che dobbiamo accettare questa sfida impegnativa è difficile
Ma per questo come diceva sempre Moro io ritengo che il futuro potrà appartenere ancora nulla auguri a tutti quanti noi cari amici perché il futuro ci ha fatto
Ringrazio Arturo Iannaccone per la sua testimonianza come sempre saggia intelligente ed appassionata
E prima di cedere la parola
A Giorgio De Matteis consigliere regionale dell'Abruzzo
Compiuto vere di porgere un affettuoso saluto un benvenuto ad Antonio Santini segretario regionale dell'UDR dell'Udeur della Campania
A Gianfranco Rotondi segretario nazionale della Democrazia Cristiana
E al sottosegretario Paolo Naccarato
Passo la parola Giorgio De Matteis
Questa mattina incontrando un carissimo amico
Stefano Della Pietra
Un rosso conterraneo
Abbiamo avvertito tutte e due una sensazione particolare diversa una grande emozione
Non l'avvertì l'hanno da tempo per la verità
L'emozione che si avverte quando nasce qualcosa di nuovo qualche cosa Di Bello qualche cosa
Su cui si crede e per far nascere
Queste cose
Sono necessari de sono se Sarajevo uomini
Sono necessarie le vostre presenze
Ed è per questo che voglio salutare con grande affetto
Tutti coloro che da ogni parte d'Italia qui oggi rappresentano questa novità questa idea questi uomini e queste donne
Che credo in questa nuova avventura
Qualcuno dice non c'era bisogno di un nuovo partito Forza Italia
Forse c'è bisogno di qualche idea riversa
Forse c'è bisogno di capire qual è il futuro di questa nazione qual è il futuro delle nuove generazioni
Forse c'è il bisogno di capire perché questo sistema politico ormai fermo bloccato
In una fase di stallo che sembra ormai irreversibile in un contrasto ormai tra steccati appartenenze
Tra diversità insanabili
Che non sono il frutto della nostra storia della nostra tradizione
Molti moltissimi di noi vengono da una storia importante da una storia gloriosa
Ed è per questo che avvertiamo la necessità di dover dare a questo Paese la possibilità di credere che ci possa essere qualcosa di diverso che ci possa essere qualcosa in cui credere
Nella mia regione in Abruzzo abbiamo avvertito
Con grande sensibilità con attenzione
Questa idea nuova diversa che Marco Follini ha gettato nel panorama politico italiano
Sappiamo perfettamente tutti non essere semplice sappiamo perfettamente tutti essere di fronte a una sfida a una nuova sfida
Ed è forse la sfida più difficile quella di non appartenere necessariamente ad una coalizione precostituita uno steccato a un futuro già definito
La volontà è quella di credere nella possibilità di costruire questo futuro da protagonisti non soltanto per essere all'interno di un partito
Ma per essere protagonisti della storia di questo Paese
E devo dire con grande emozione
Noto questa partecipazione
Dalle diverse regioni italiane evidentemente non abbiamo sbagliato
Evidentemente non siamo così pochi a crederci
Con con Antonio Milo
Chiacchieravamo qualche giorno fa a proposito di quello che sarebbe stato il futuro di questa nostra nuova avventura
La nostra esperienza ci porta ad essere prudenti ad agire con cautela ma anche ad avvertire la forza e la necessità di dare un impulso nuovo all'agire politico
Ed è anche necessario che questo accada per le nuove generazioni
Oggi forse difficile per i giovani credere che possa esserci in politica un futuro possa esserci qualcosa da fare l'interessante di pulito di bello ti necessario per la vita del paese ecco perché sappiamo tutti quanti quanto grande sia questa responsabilità
In questo Paese dove viviamo grandi difficoltà economiche sociali
Le avvertiamo in maniera sensibile forte
Le avvertiamo con questa sensibilità perché sappiamo di doverle affrontare e per questo che abbiamo creduto
Nella idea che Marco Follini in realtà non da oggi
Se volete ma ormai da anni
Nella sua segreteria nella sua attività politica e non recente ma nella sua segreteria in particolare nell'UDC
A quell'andiamo molti auguri ma domani saremo in competizione e come ha detto qualcuno al passato la competizione la competizione e ci sicuramente non ci tireremo indietro da questa competizione
Avremo quindi
Sapremo quindi dimostrare di non essere punto qualcuno di non essere gli si sionisti dell'atomo
Ma di essere il punto catalizzatore di una politica che vede forse dico forse per la scaramanzia ma ci crediamo profondamente di una politica che vede forse come cosa importanti aggregare non dividere confronto e non scontro una moderazione che non è soltanto nelle parole ma tenne i fatti e nella sostanza
Questa capacità
Non l'avvertiamo in molte delle formazioni politiche l'avvertiamo in molti uomini nelle formazioni politiche che oggi esistono questo importante sollecitare nelle sensibilità
Di queste persone
La necessità di affrontare i grandi temi del futuro di questa nazione con grande capacità e questo l'augurio che voglio fare a me stesso
Che voglio fare a voi tutti quanti a Marco con cui dividiamo dal tratto di percorso iniziato molto tempo fa e che credo con questo passaggio a rango ancora un lunghissimo futuro e mi fa piacere constatare che questo futuro non è soltanto per pochi intimi come qualcuno fino a ieri ha detto ma se dovessimo essere così pochi intimi già oggi immagino quello che potrebbe succedere nei giorni fa Aurelia
Grazie a Giorgio prima di passare la parola ad Antonio Flovilla consigliere regionale della Basilicata saluto con affetto Enrico Santoro presidente dell'UDC del Molise e già presidente della Regione Molise la parola ad Antonio Flovilla
Eh sì eterno ultimissimi e io vi saluto
Con simpatia e quell'amicizia
Io sono lieto di essere qui questa mattina perché sono sicuro che chi non è qui
Insieme hanno voi tanta gente condivide ansie preoccupazioni per quello che oggi il fare politica
Vi è una specie di deriva nelle nostre comunità
Nelle nostre regioni e io dico nel nostro Paese
Un Paesi amici diviso in due spaccato proprio come l'Italia politica
Da una parte tutto è spesso il suo contrario e dall'altra parte ancora tutto e il suo contrario
Io
Ovviamente non farò la mia storia politica
Che per quanto Breve ha vissuto tutte le fasi di questo nuovissimo ebbene io dirò copia ha detto l'amico Jervolino che sono un consigliere regionale della Basilicata
Impegnato da dodici anni a fare politica
Attiva naturalmente l'ho fatta quando ero ragazzo
E qualche personalità che io vedo di fronte l'amico triestino mi ha vista evidentemente giovare nella democrazia cristiana negli anni sessantasette sessantotto e settanta
Dicevo io vengo dalla Basilicata e mi consentirebbe di salutare i tanti amici di Rionero di potenza
Di materia
Di Maratea di Policoro l'amico Antonio Di Sanza che con me nella esperienza consumato soprattutto nell'ultimo anno in consiglio regionale
Ha vissuto il disagio molto forte caratterizzato dalla impossibilità di poter mettere in campo una qualsiasi strategia politica seria
Ma ritorno alla nostra esperienza di Basilicata
Dove si discute sempre meno di politica di Progetti di proposte concrete
Non si guarda più al merito delle questioni a quello che è possibile dare fare per le comunità in difficoltà per i cittadini per il territorio dove cominciano a prevalere i veti le imposizioni donne e difficile a volte impossibile
Dialogare tra gli schieramenti a negli schieramenti dove si evita sistematicamente l'approfondimento dei temi la riflessione il ragionamento
Con il risultato che i cittadini si allontanano dalle istituzioni
Non si sentono partecipi delle scelte non parteciperò in sostanza alla vita democratica e questo amici è un male questo è un male per il nostro Paese
D'altra parte
Questo è il risultato del bipolarismo costruito in Italia negli ultimi dodici anni
Un bipolarismo fasullo
Ormai ingovernabile politicamente dove non viene il reciproco riconoscimento
Dove manca ogni spazio di mediazione
Dove ma anche in sostanza la politica quella vera quella che appassiona la gente che coinvolge i cittadini perché mila a tutelare gli interessi generali la politica che
Dundee spazi alla partecipazione democratica
Alla discussione alla mediazione degli interessi
Ma se solo ci soffermiamo a riflettere che cosa ha prodotto questo bipolarismo finto nel nostro Paese
Constatiamo un eccesso di leaderismo esasperato
Questi eccessi sono stati talmente pervasivi
Per cui ogni leader come e capitato nell'ultima vicenda elettorale sia intestato un partito piccolo o grande
Quasi a voler riaffermare una leadership indiscussa una posizione di supremazia sugli altri una ritenendo evidentemente la democrazia interna
Solo un decoro statutario per cui la politica viene rappresentata in maniera parziale e in maniera limitata abbiamo che il centrodestra finisce col rappresentare poco la destra è sempre meno il centro
Un centrosinistra che ormai è solo a sinistra
Da una parte ancora Berlusconi dall'altra parte ancora Prodi e questo è il nuovo che ha prodotto il bipolarismo italiano questo dovrebbe essere il nuovo che avanza in questa divisione a metà del Paese
Quello che ci preoccupa fortemente
è la frattura culturale che si sta realizzando
Vi è un dato drammatico caratterizzato da una divaricazione di tasse che non è immaginabile in una società moderna ed evoluto lo scontro fra berlusconismo e sinistra massimalista ha determinato la creazione di una voragine francesi socio economici fra territori frane e cultura
Vengono meno i luoghi e gli spazi della mediazione come ha ricordato Arturo Iannaccone viene meno la politica chiunque governi produci azioni a favore dei propri amici dei propri sostenitori
Avvisi capito degli avversari
La cittadinanza amici
Non è più intesa come un valore
Viene sostituita spesso è sempre più dall'appartenenza
Dallo schieramento preconcetto dall'essere contro o a favore a prescindere come diceva Totò così autonomi piccoli imprenditori artigiani commercianti professionisti da una parte
Pubblico impiego insegnanti corporazioni sindacato dall'altro bende
Sbaglio Berlusconi quando al governo ha dato priorità ad alcuni interventi a prediletto alcuni interessi
E ancora di più commette un errore Prodi quando accetta un antipatico ed anacronistico scontro di classe portando le azioni del suo governo
In un recinto stretto caratterizzato da pura ideologia è bene un'Italia così a noi non piace a voi non piace
Per cui occorre porre rimedio
Uscire da questa situazione che ci fa vedere il nostro paese diviso e tormentato
Noi ci rifiutiamo di partecipare a un gioco al massacro occorre recuperare un confronto tra le parti ad un dialogo sociale
Equilibrato che coinvolga cede professioni che tenga insieme Nord e Sud pubbliche privato Stato e mercato
Un tempo amici libertà lassismo era un valore vi erano tradizioni religiose e laiche popolari e riformiste capaci di mediare tra i diversi interessi in campo in una società complessa ora
C'è una specie di divisione manichea qualcuno vuole mettere i cosiddetti di chi da una parte e i cosiddetti poveri e dall'altra parte
Questo è un errore macroscopico è un errore persino di ingenuità la povertà tutti siamo d'accordo che va diventa
La ricchezza va distribuita meglio lo Stato non deve essere secondo noi invasivo la libera iniziativa deve muoversi agevolmente in un terreno di regole
Sono censurabili i liberisti duri e puri così come sbagliano di statalisti o per il costo prima l'Italia supererà questa anomalia meglio sarà per tutti
Per cui e attuale la proposta politica di cui si è reso promotore e interprete l'amico Marco Follini coglie in pieno questa anomalia
E per superarla egli si rivolge a noi a tutti quanti noi presente a tutti coloro steppe mi sono e guardano il futuro come noi a tutti coloro delinquente che guardano e pensano la politica come lui
Per superarla dicevo si rivolge a noi a coloro che egli ama definire l'Italia di mezzo
E che rappresentano la gran parte dell'Italia
Che lavora che produce e che consuma e che paga le tasse e io aggiungo si rivolge cioè a coloro che avvertono la necessità di coltivare il senso della misura come diceva in un colloquio privato Marco Follini dicendo noi dobbiamo caratterizzarci per la misura in tutto queste le essenza del progetto politico che si vuole coltivare che ci coinvolge
Noi siamo consapevoli come ha detto qualche amico che mi ha preceduto delle difficoltà che questo progetto presenza delle diffidenze degli allievi tunisini determinata
Dalla confusione che si è voluto ingenerare su una posizione politica limpida e cristallina che non è altro che l'evoluzione di una mandato avuto in un congresso terra costituente per il partito dell'UDC scusatemi questo riferimento e che oggi camminare in maniera autonoma purtroppo con una
Formazione politica diversa dicevo noi ci crediamo in questa intuizione
Noi crediamo in questo progetto perché ci affascina l'idea di partecipare attivamente alla costruzione di un Paese moderno di un Paese pluralista
Equo e solidale che assicuri ai cittadini regole certe ed opportunità di crescita in una società aperta e dialogante noi crediamo fermamente ho finito
Nella possibilità di ritornare alla politica alla mediazione al moderatismo culturale alla misura in tutto
L'augurio che noi esprimiamo e siamo felici di poter partecipare a questo progetto politico Italia di Mezzo nasce per questo e io sono convinto che farà questo grazie
Prima di passare la parola
Alla consigliere regionale della Puglia Ignazio Zullo
Saluto con affetto
I consiglieri provinciali numerosi qui presenti
Per essi Giovanni Romano che li rappresenta tutti
E i sindaci
Della provincia di Napoli e delle altre province qui presenti
La parola ad Ignazio Zullo
Cari amici
Alcuni mesi addietro io ho avuto il piacere di incontrare Marco
E con Marco abbiamo parlato di quello che è il momento politico che attraversa questo nostro Paese
E ci siamo soffermati soprattutto su quella che la situazione con la quale ci siamo ci confrontiamo con questo bipolarismo
E constatavamo insieme che questo bipolarismo non ha portato poi quei frutti che spera non ha portato certamente la governabilità non ha portato soprattutto la stabilità delle leggi tant'è vero che queste leggi che vengono formate approvate da un polo vengono coi messo in discussione da un altro polo e così via
Questa instabilità legislativa dicevamo sicuramente non dà certezze ai cittadini un cittadino deve conformare deve programmare la propria vita non certamente su un raggio di tempo molto corto
Deve sicuramente programmare la propria vita su un tempo molto più lungo
Deve sicuramente a vere in sella certezza di quella che è la propria vita e se trasferiamo questo concetto dal cittadino all'imprenditore è evidente che questi in sicurezza prende tutti prende tutta l'economia ed è evidente che in un non saremo mai in grado di raggiungere quegli obiettivi chiedevano portare questo nostro Paese con autorevolezza all'interno del contesto europeo
Perché questo perché da una parte non crescerà mai prodotto interno lordo dall'altra parte non saremo mai in grado di ridurre la spesa pubblica
E prendendo in esame queste situazioni arrivavamo anche a dire un altro fatto e l'altro fatto e che questo sviluppo bipolarismo non interpreta certamente il sentire della maggioranza degli italiani
La maggioranza degli italiani una maggioranza di centro
è una maggioranza di persone moderate equilibrate che si ispira ai valori della dottrina sociale dalla Chiesa
E oggi invece abbiamo un bipolarismo che è fortemente condizionato non certo da quelle che posizioni che rappresentano la maggioranza del sentire ma è condizionato da di estremismo estremismi che ci riempiono come en Forêt vuote di PACS di liberalizzazione dalla droga e di altre cose di questo genere che non appartengono alla nostra cultura non appartengono alla nostra essenza
E con Marco dicevamo dobbiamo far partire un treno un treno che deve percorrere questi tagli all'Italia di mezzo e questo treno parte oggi caro Marco parte oggi a Marcolin se
Per le essendo entusiasmo è l'entusiasmo di questa gente la tua gente evidentemente questo treno sarà alimentato sarà alimentato ci porterà a fare centro ci porterà a fare centro in questa Italia di mezzo
Non siamo opportunisti
Se siamo stati eletti nei nostri consigli nelle nostre istituzioni per il ruolo quale ci hanno delegato i nostri lettori noi saremo lì con coerenza senza vuole fare cambi di casacca che perché non è questo che appartiene alla nostra cultura
Ho apprezzato molto Kimi ha proceduto quando diceva la nostra è un'evoluzione è un'evoluzione perché
Qualcuno caro Marco dice che abbiamo voglia di protagonismo
Se per protagonismo si intende la voglia di stare tra la gente la voglia di stare con la gente la voglia di trasformare questo nostro paese ebbene sì caro Marco noi vogliamo essere protagonisti e lo vogliamo essere Conte
Hai detto ai tuoi ex amici l'altro giorno a Roma a me piace che si Mozzi
Noi siamo motivati siamo convinti siamo sicuramente carichi
Vogliamo mordere attenui darci atte sta il compito di coordinarci attesta il compito di coinvolgerci e coinvolgente
Perché se questo farai sicuramente questo treno aumenterà sempre più in velocità
Noi vogliamo essere sicuramente al tuo fianco
Sicuramente porteremo questa Italia di mezzo al centro dell'Italia sicuramente in ogni
Faremo quello che né i nostri obiettivi sicuramente
Avremo modo tempo di stare insieme
Perché questo è il nostro obiettivo questa è la nostra missione in questo noi crediamo e su questo ci ritroveremo sempre l'uno accanto all'altro Ad Maiora Marco Ad Maiora Italia di Mezzo
Grazie grazie Ignazio
Un saluto particolare anche ai numerosi consiglieri comunali che sono qui presenti oggi
Passo la parola
Ad un amico uno
Di quelli che hanno creduto fermamente in questo progetto e che lo stanno portando avanti che lo sta portando avanti con grande fermezza e determinazione Antonio Milo
Cari amici
Io voglio ringraziare soprattutto i tanti amici
Che sono rimasti
Fuori da questo teatro che sono al di là della parete
Ma che comunque ci ascoltano e ai tantissimi altri amici che non sono intervenuti qui materialmente oggi ma che idealmente ci seguono in questa nostra grande esperienza questo nostro grande percorso
Non voglio
Soffermarmi insomma sui nomi voglio ringraziare tutti quanti voi
E voglio
Cari amici ricordare Caro Marco
Che in questo teatro
Questo teatro rappresenta il luogo simbolo nella storia dei cattolici democratici impegnati politiche in politica del Mezzogiorno d'Italia
Si sono svolti fino al mille novecentonovanta i congressi provinciali e regionali della Democrazia Cristiana
Sì sono intensi sono tenute importanti Assisi
Sullo sviluppo la ricerca del Mezzogiorno d'Italia
Tanti esponenti democratici cristiani da Ezio Vanoni ad Aldo Moro Mariano Rumor va ad Amintore Fanfani
A Ciriaco De Mita
Hanno qui in più occasioni testimoniata chiusa perché unitamente perseguita l'esigenza di raccordare l'impegno politico all'evolversi delle dinamiche sociali in una prospettiva di servizio per le comunità locali
Il Movimento giovani erano azionisti aria
Arena alla formazione politica del nostro leaders Marco Follini ebbe a tenere qui in questo stesso teatro negli anni settanta il primo incontro tra i giovani del Mezzogiorno aperto anche ai movimenti ai gruppi federazioni di altri partitici di altri partiti politici
Oggi cari amici il dato importante è che questo luogo simbolo diviene luogo della memoria storica
Di una memoria che non si consuma nella nostalgia di evocazione del passato
Ma si connota nella prospettiva valorizzazione di identità che si conformano al mutare dei tempi ma conservano il radicamento dei valori originari di quella identità
In questa prospettiva oggi in questo teatro
Un gruppo di soprattutto amici e di cattolici democratici
Delinea contenuti percorsi alleanze delineano un impegno politico nuovo cognome coerente con i valori cui si ispira
La cosa importante cari amici
E che qui oggi non si consuma un divorzio o una separazione da antichi amici
Ma si avvia una fase nuova Vigil Nova amento nella continuità il discrimine con gli antichi amici ancorché sofferto sul piano umano
Risiede per l'appunto una diversa concezione del voler testimoniare una continuità che tale non è se deriva il registra nell'impegno politico presenza quantitativa per cooptazione
Ma non si esprime pulire le necessarie alleanze come diversità qualitativa
Cari amici
L'Italia di mezzo assolutamente non origina per gemmazione ma per assoluta autonomia politica e programmatica di confronto nel solco di una tradizione identitaria non surrogabile da Ostuni concessioni di presenza accettare solo che concessorie anche in termini di noccioli gli affetti può al limite gratificare personali congiunture Manenti e le dice la consapevole propositiva partecipazione all'evoluzione al governo delle trasformazioni sociali
Tra le due opzioni l'Italia di mezzo ha scelto la seconda
Ardua difficile forse anche rischiosa ma altamente gratificante nel nome dei valori che intendiamo noi tutti esprimere
Non compete a me cari amici
Compiutamente esplicitare le ragioni che hanno determinato la nascita dell'Italia di mezzo
Lo farà Marco Follini con l'autorevolezza politica che gli appartiene
Autorevolezza la sua che consegue ad una coerenza comportamentale di rigore che spesso determina nel breve periodo anche amarezze umane e politiche ma che in prospettiva fra la differenza fa la differenza qualitativa tra chi la politica la intende come l'equazione al servizio da chi nella politica cerca gratificazioni non altrimenti conseguite o conseguibili
La politica per come l'hanno inteso e contro un voto dialettica capacità di persuadere condividere sforzo di ogni nazione ideale del reale
Bisogna richiedere a ciascuno di noi
Come cittadini e soggetti impegnati nelle istituzioni
Di agire concretamente per rimuovere condizioni di sottosviluppo emarginazione povertà interdizione che multano il varo dell'eguaglianza sostanziale con l'espressione del solidarismo personalistico
Tutto ciò cari amici richiede una un più forte e qualificata impegno nella nostra disgregata realtà meridionale
Un impegno che noi intendiamo nel solco una storia che non rinneghiamo continuare ad ampliare ragionare ai tempi nuovi così differenziandosi da chi quella storia intente frettolosamente dismettere
In questa prospettiva ne consegue che la nostra presenza politica deve trovare legittimazione nel radicamento territoriale popolare sicché nell'ascolto dei bisogni delle comunità deve scaturire la nostra capacità di proposta
Una proposta che al pragmatismo delle analisi deve unire la fattibilità delle strategie in un quadro di compatibilità che assuma come riferimento crescita economica e promozione umana
Tutto ciò cari amici sarà possibile solo se saremo capaci di interrogarci sul futuro del nostro Paese con grande senso di responsabilità
Recuperando il senso vero della politica
Si pone quindi come obiettivo caratterizzante la presenza politica dell'Italia di mezzo quello ricostruire un nuovo tipo di solidarietà tra le grandi forze politiche e i grandi interessi sociali ed economici del Paese e rispetto a tanto non può risultare Inter discende la diversità in quanto tale
Cari amici e questo è importante essere alternativi non significa divenire in comunicabili
E allora ci sono due campi tra gli altri in cui la ricerca di una nuova solidarietà può andare a buon fine perché lì l'interesse non è di parte mai dell'intera nostra gente
Intendo riferirmi
Al campo del governo locale regionale il cui ruolo deve essere ripensato e la cui funzione va visto nel flusso delle grandi decisioni che servono ad assicurare maggiore governabilità
In secondo luogo dal campo della riforma delle istituzioni centrali
Intorno alla quale dobbiamo promuovere un consapevole confronto convinti come siamo che nessun programma proprio potrà avere successo seduttivi ordinava pubbliche
Distrazione e non si vendono efficienti e funzionanti le istituzioni
La vera emergenza è questa e su questo Bach elettrizzato il nostro impegno politico un impegno che deve assumere come imperativo morale il seno della novità
Della comparazione delle proposte di ogni forza politica e consenta cittadini-elettori di esercitare il diritto di scelta oggi purtroppo negato da poli distinti nel nominalismo dei propri leaders ma accomunati vedevamo lamento della politica vera
Cari amici
Questo e il percorso
Io riterrei sobrio pacato consapevole che intendiamo la qui oggi avviare condividendone i traguardi entusiasmo difficoltà e prospettive con quanti vorranno iconico proporranno con lui consapevolmente e da protagonisti partecipare ad esprimere cittadinanza attiva in un paese equiordinato e solidale grazie abbia tutti
Ministri Cavazzuti volevo portarvi iniziando da delle Iene dell'Italia tutta tempesta magnifica manifestazione grazie secretati geniali importantissima questa cosa grazie per avermi fatto partecipare a questo fatto storico la fondazione dell'ottantottesimo partita italiano grazie di vaglia bene grazie
Grazie a tutti grazie Follini grazie tenuti grazie di cuore
Un fatto importantissimo
Dopo questo siparietto
Sono particolarmente emozionato
Nel cedere la parola
Ad un amico un amico di sempre Enzo Scotti
Enzo Scotti
Ci accompagna in questo nostro percorso
E la sua esperienza la sua illuminata intelligenza certamente faranno sì che questo percorso arrivi fino in fondo
Qualche giorno fa parlando con Enzo
Ebbene una sorta di ramponi a mi disse avete perso un anno
Se foste parti di prima probabilmente saremmo molto più avanti Enzo mi permetto se è stato il mio maestro il maestro di sempre
I diritti dell'anno non è stato perso
Abbiamo maturato ma consapevolezza di una scelta che andava portata fino in fondo fino in fondo l'abbiamo fatto ragionandoci ed alla fine abbiamo deciso ed eccoci qua grazie
Carissimo
Marco
Vorrei dire
Al simpatico alla simpatica iena
Che non siamo cui
Per costituire
L'ennesimo
Partitino
Della vita politica nazionale
Per partecipare
Al mercato della politica Italia
Per far pesare in qualche modo
Un frammento
Dall'elettorato italiano
Questa non è la nostra ambizione
Siamo qui
Per un grande progetto
Di rispondere
Ad un bisogno del Paese
Questo Paese
Che non riesce a venir fuori dal suo degrado
Noi siamo qui oggi a Napoli io credo
Giustamente
Nel luogo più simbolico
Di questa decadenza
Dell'economia
Ed è la società nazionale
Dove l'illegalità
Dove l'illegalità
La mancanza
Di una visione strategica
Della politica
Dove non esiste opposizione
Dove tutto è omologato
In una struttura di potere
Qui a Napoli siamo proprio
Perché
E a questo progetto politico che ne vogliamo risponde
è un progetto politico grande
Forse il più grande delle nostre stesse capacità
Ma in politica bisogna avere l'ambizione
Di guardare oltre lo steccato
Dei propri interessi del proprio cortile
L'Italia non riesce
Da anni
Ad avere una sua strategia per il futuro
Per il suo futuro economico
Per il suo futuro civile
Così come è ancora prigioniera dentro
Le idee l'UGL ricette antiche
Del secolo passato
Parlando al Parlamento europeo
Nel maggio dell'anno scorso nel giugno dell'anno scorso
Il primo ministro britannico Tony Blair
Ebbe a rivolgersi al Parlamento europeo dicendo
Ma cosa parlate di politica d Europa sociale quando ci sono diciassette milioni di disoccupati in Europa
Quando nella sfida della competizione mondiale il l'Europa arranca
Crescendo dello zero virgola qualcosa
E i nostri giornali fanno i titoli a scatola
Quando l'Istat segnala che il reddito è cresciuto dello zero virgola qualcosa
Nel mondo sta avvenendo qualcosa di profondamente
Rivoluzionaria che
E si colloca dopo
Le culture e le ricette del secolo trascorso
Noi abbiamo un bipolarismo
Che non riesce a esprimere o una coalizione politica con una strategia politica
Rispondente ai bisogni del cambiamento del Paese
Noi non sappiamo pertanto
Un gruppo di nostalgici
Di reduci
Che vuole cercare del passato in qualche simbolo del passato di cui non saremo neppure degni
Qualche spazio per avere qualche consenso elettorale
Se così fosse
Io credo sarebbe ben meschina la nostra ambizione
Noi siamo per rispondere
A quelli disegno politico
E i nostri interlocutori sono i movimenti
Sono le realtà della società viva del nostro Paese
Sono tutti quelli che non si sentono più rappresentati all'interno del nostro Paese
Noi abbiamo bisogno l'Italia ha bisogno di venir fuori
Dagli schematismi destra e sinistra che abbiamo ereditato dall'Ottocento
Noi abbiamo bisogno di venir fuori da questo tipo di Guido bipolarismo che non ci porta da nessuna parte
Se voi
Guarda
Il documento più importante
Della politica economica e finanziaria di questo governo la cosiddetta legge finanziaria
Se noi dovessimo dire chiedere al Presidente del Consiglio
Al ministro del Tesoro
Ai responsabili del governo ma qual è la strategia
Di politica economica e di politica di sviluppo
Del nostro Paese contenuta nelle scelte di quella finanziaria
Non vi sarebbero risponde
Qui la Finanziaria un insieme una messa insieme di tante cose contraddittorie
Che non portano da nessuna parte il Paese
E intanto nel mondo nelle classifiche mondiali noi continuiamo a declinate
Questo è il dato
Allora noi vogliamo fare che cosa
Non fare l'ennesimo partitino non fare
L'Assemblea dei reduci non cercare nel passato le ricette che non ci aiutano ad andare avanti
Ma cercare nel passato le radici questo sì
Le radici culturali le radici morali per poter andare
Avanti ma soprattutto abbiamo bisogno di andare oltre le culture
Della destra e della sinistra abbiamo bisogno di andare oltre le ricette abbiamo bisogno di costruire un bipolarismo vero nel nostro Paese che sia in grado di produrre coalizioni omogenee
Politica mente coese
Consapevoli proprio della lezione del passato
L'amico Marco Ortensio tutti quelli che abbiamo vissuto in vari modi un'esperienza del passato ma dove è entrata in crisi la Prima Repubblica
La Prima Repubblica è entrata in crisi proprio quando non è riuscito a più a esprimere delle coalizioni che avessero una strategia politica coesa ai comuni in grado di rendere ingovernabile il Paese lì è nata la crisi la Prima Repubblica e mortali
E questa seconda Repubblica e dentro quella crisi non è riuscito a venir fuori da quella crisi non è riuscita a esprimere
Una strada che portasse il Paese fuori dalle condizioni nelle quali si trova
Non per niente
Sì andiamo anemizzare anche i dati
Nonostante tutti i sacrifici che abbiamo chiesti al Paese
Ma l'invidia de indebitamento pubblico era rimasto quello che era nel mille novecentonovantadue novantatré sostanzialmente
Il volume complessivo di spesa è stato quello noi ci siamo dibattuti dentro
Suggestioni liberiste
Senza costruire un'economia liberale vera
Le ricette di privatizzazione
Di liberalizzazione che sono state attuate sono state tutto l'opposto di quello che doveva significare trasformare un sistema economico
Era renderlo capace di correre di competere di vincere
La tragedia delle privatizzazioni in Italia è stata l'arricchimento di pochi
Che hanno pensato di poter acquistare con le aziende il monopolio era cultura monopolistica
è oggi il nostro Paese è un Paese che arranca sul piano industriale
I cui centri di potere decisionale passano nelle mani fuori dal nostro Paese
Nel campo della logistica della distribuzione nel campo bancario finanziario
E noi non siamo in grado di offrire una indicazione d'un'alternativa
Cosa diciamo ai giovani amici
Beh dobbiamo pensare di parlare non tra Dinoi
Ma di parlare con la gente
Con gli operatori
Questo è un Paese che ha una vitalità grandissima
Ma un piccolo operatore per avviare o una iniziativa ha bisogno di settanta tra permessi e autorizzazioni
Ma dove competiamo nel mondo
Noi abbiamo caro Zecchino l'università
La cui prima università italiane al centesimo posto della graduatoria mondiale
Non riusciamo ad attrarre solo l'uno per cento
Degli studenti del mondo che vanno a studiare fuori dal loro Paese
In termini di innovazione di cambiamento
La Cina nel giro di due anni ha triplicato la spessa in investimenti e l'innovazione
E noi siamo qui ancora
A discutere di un fisco
Con l'idea di dare benefici in una direzione di un'altra
E di adoperare il fisco come una clava per colpire i nemici e favorire gli amici
No ancora un disegno
Strategico di utilizzare il fisco ai fini dello sviluppo della crescita
Noi siamo vecchi come Paese
Se non siamo capaci di essere giovani nuovi aperti
Io voglio dire anche ai tanti amici
Cattolici cristiani di questo Paese che oggi fanno la corsa a chi è più vicino alla tonaca del Grande
Che non è
Riaffermando e proclamando i principi mai si è parlato tanto di etica come in questi tempi in America nelle università americane ci sono cinquecento cattedre di business Economics
Non si è mai parlato eppure la vita economica la vita sociale
Presenta un livello
Un livello di così bassa
Etica negli affari di così grandi ingiustizie nel mondo
Non è che parlando cioè noi riusciamo a far questo noi poniamo una sfida
A tutti gli amici cristiani
Non è che ripetendo i principi risolviamo noi siamo politici
Dobbiamo essere capaci di tradurre in un'azione politica
I valori per cui ci battiamo il valore della famiglia il valore della vita
Ci sono problemi che noi dobbiamo calare
Nella
Azione legislativa nell'azione di governo
Noi dobbiamo rispondere così al bisogno che viene indicato da questo pontefice di avere una identità
Nel mondo le indennità non significa chiusura significa dialogo
Amici non abbiamo bisogno di andare su questo project
Gli ho detto a Marco Follini e l'abbiamo detto quando con alcuni amici
Da soli solitario abbiamo tentato di costituire un terzo polo di dare l'indicazione della necessità di andare oltre
I due poli ho detto il nostro modello
Deve essere quello che due vecchi leoni
In Israele hanno fatto Shimon Peres
Il vecchio
Presidente
Sharon
Kadima
Che significa avanti
Tra l'altro i nostri amici Marco di Kadima ci hanno gli italiani ci hanno mandato il loro saluto non potevano essere oggi qui perché è sabato
E non possono partecipare non partecipano per motivi religiosi a manifestazioni del sale
Ma hanno detto che questa e la strada vedete anche voglio dirlo agli amici che oggi
In Italia tentano la costruzione di un partito democratico
O si va oltre
L'Ottocento e ci si buttano in questo secolo con i problemi e le sfide terribili che questo secolo va dalla pace allo sviluppo alla giustizia sociale ai giovani
Se non andiamo oltre non parleremo con i giovani
Parleremo con i giovani che riusciamo a cooptare come servi non come protagonisti politici
Se li vogliamo come protagonisti politici dobbiamo offrire alloro una prospettiva è un'alternativa
Vedete i padri fondatori della democrazia cristiana
Ebbero la capacità di trasmettere questo Paese dei grandi ideali e dei grandi valori
Dopo la caduta del fascismo
E l'avanzare del comunismo Ras
Quando
I grandi pensavano che non ci fosse più spazio che il futuro sarebbe stato quello del comunismo perché oggi parliamo ma in quegli anni quella era la posizione degli intellettuali anche liberali del nostro Paese a Napoli
E abbiamo avuto una grande grandi esempi ebbene Amici seppero trasmettere al Paese il senso e il valore della libertà
Se però trasmettere al Paese il valore dell'euro noi ci domandiamo intorno a che cosa
Intorno a quale valori riusciremo a costruire un'identità nuova di questo Paese riusciremo a fare uscire questo Paese anche dai processi di frammentazione di disgregazione di passività
Io ho finito quello che più mi spaventa in questo momento dalla vita politica italiana è la rassegnazione
è la rassegnazione l'indifferenza
Se parlate con la gente col mio amico Aldo Boffa girando a Napoli spesso tra la gente uno trova l'indifferenza il vuoto
I partiti sono feudi personali
Non hanno democrazia una sistema elettorale è riuscito a creare i nel nostro Paese cosa che aveva potuto fare solo nel mille novecentoventisei
Il ministro Acerbo un listone
Chiedendo alla gente soltanto di aderire o respingere il Listone
Bene siamo riusciti a far questo ma quale speranze in questo modo diamo ai giovani
E allora dobbiamo avere io concludo amici l'ambizione di essere un grande movimento non un piccolo partito
Non lo ripetiamo i riti Vecchi
Dei partiti
Non chiudiamoci dentro noi stessi non parliamo noi e gli altri
Ma cerchiamo di aprire le porte di spalancare di invitare tutti a partecipare avendo il senso che noi siamo
Strumento
Noi siamo soltanto un pezzo
Uno strumento per costruire qualcosa di più grande
Non lo rivolgiamo a tutti gli amici nella destra e nella sinistra di avere coraggio
Questo è un paese in cui nei colloqui personali nei salotti
Alle analisi che vengono formulate c'è l'assenso ma poi c'è la paura di assumere la responsabilità è di venir fuori
Noi dobbiamo creare un punto di speranza
E dire che possono venir fuori
Che devono venir fuori
Che il coraggio
E la cosa fondamentale
Con l'amico Conte ti ricordi quando nell'ottantaquattro
Ebbene l'ardire Marco di schierarmi
Contro De Mita perché avevo le preoccupazioni di oggi
Di un partito chiuso la società e non Alberto alla Società tutto più sono i suoi diritti tutto pensandoci Autopsy entrato pensandoci che il mondo fosse se stesso
Io conclusi intervento al Congresso citando tutti
Bisogna avere coraggio
Ma non è il coraggio dello stupido
Che pensa di andare verso il futuro poiché delle difficoltà e scappa
Ma il coraggio di chi sale difficoltà
Noi sappiamo cosa significa oggi andare contro due Moloch che si tengono insieme
Berlusconi viene tenuto in piedi da Prodi approdi viene tenuto insieme in piedi da Berlusconi sei non esistesse Cuesta connivenza tra i due popoli il sistema politico italiano si sarebbe già bloccato
Mai queste a condizione che blocca la situazione
Ed è questa che noi dobbiamo far saltare noi sappiamo che le difficoltà sono immense
Marco molti diranno ma dove si avventura
Dove si avventura il giovane Harry Potter
E in che direzione va
Pensa di essere no
Tu hai
Conte e io il mio amici siamo qui per dirti una cosa
La tradizione
Le radici
L'identità culturale sono la base di un cammino comune
Dobbiamo guardare al futuro
Se guardiamo al futuro
Io penso che possiamo avere questa ambizione questo Paese non può essere rassegnato al degrado
Le forze morali civili culturali di questo Paese possono esplode c'era Scalfari
Alcuni mesi fa che scrivendo un un fondo di Repubblica
Diceva
I moderati riformisti in Italia non esistono
Perché i moderati sono stati storicamente subalterno
Io credo che noi dobbiamo ribaltare questa ipotesi
E fare dei moderati che sono i più grandi rivoluzionari del mondo i moderati
Noi dobbiamo fare dei moderati la grande forza riformista di questo Paese grazie a
Grazie grazie Enzo
Grazie
Cedo la parola
All'onorevole Riccardo Ventre
Eurodeputato il quale
Poi c'era
Il saluto
A nome del Partito popolare europeo
La parola all'onorevole mentre
Amici Buongiorno un saluto a Marte un benvenuto a Napoli innanzitutto
Dopo il fine ragionamento politico di Enzo Scotti io sarò brevissimo si inizia sempre anche perché il mio per ora e dico per ora è soltanto un saluto il saluto del Partito popolare europeo all'Italia di mezza Marco Follini ha tanti amici oggi direbbe il poeta cioè
Sentore di antico ma di nuovo al tempo stesso
Il ragionamento che noi facevamo e perché dico per ora perché credo noi avremo mi auguro avremo una vita insieme come l'abbiamo avuto fino ad ora con molti di voi per fare politica nello stesso partito
Ebbene amici con un gruppo di eurodeputati
Siamo da un anno e mezzo lavorando probabilmente per le stesse cose per le quali stavate lavorando voi per le quali con grande coraggio Marco Follini ha lasciato la vicepresidenza del Consiglio ha lasciato la segreteria di far
Stiamo lavorando
Per portare la politica italiana lo schieramento politico partitico italiano in Europa
Per far sì che anche nel nostro Paese così come nel nell'Europa tutta ci siano due grandi schieramenti il Partito Popolare Europeo il Partito socialista europeo comunque denominati si chiamerà Partito Popolare Europeo si chiamerà di con altro nome ma in effetti ci sono quei valori quelle ideologia quegli obiettivi quella edificazione della società che ispira i popolari e i democratici cristiani europei con Marco Follini e contanti amici
Siamo da alcuni mesi ragionando su questo progetto
Avremmo voluto essere pronti oggi con l'onorevole Giorgio Carollo con Peppino Gargani con l'onorevole Zappalà con l'onorevole Mauro vicepresidente del Parlamento europeo e con altri amici parlamentari per fare una manifestazione comune
Non siamo riusciti per problemi pratici più che per la difficoltà di altro tipo a stare insieme tutti quanti oggi ma credo che il cammino sia Breve
Cammino sia di qualche ora di qualche giorno di qualche settimana probabilmente di qualche mese
Che staremo tutti quanti quei non per un nostalgico ripensamento della democrazia cristiana e la nostra madre ma nostra radice credo che tutti gli italiani debbano essere grati alla Democrazia Cristiana ogni Comune dovrebbe intitolare una strada alla Democrazia cristiana tra i nostri connazionali non sono oggi alla vari vetri a pulire i vetri nelle Angola e del degli angoli delle strade di Londra di Parigi o di altre città europee come lo sono purtroppo i nostri fratelli dell'Est europea dell'est europeo oggi non lo dobbiamo alla democrazia cristiana quindi non siamo per questo motivo per ricostruire
La Democrazia cristiana ha avuto una grande come dicevo prima un grande significato un grande merito per il nostro Paese noi siamo per il nuovo su quella base diceva il mio
Figlio spirituale Stefano Graziani l'altro giorno la continuità nella diversità e io dicevo forse la diversità nella continuità ma bisognerebbe riflettere su queste cose allora io forse vi ho preso troppo tempo per quello che doveva essere soltanto un saluto l'augurio l'ospizio caro Marco e che a breve
Proprio crono Beltrandi ai tempi guadagnando anche i minuti anche i secondi potremo stare tutti quanti insieme in un'importante schieramento come quello che tu oggi stai facendo
E voglio chiudere con questi amici con una riflessione oggi Conte Marco
Non nasce soltanto un nuovo partito
Questa l'unica considerazione politica mi permetto fare
Non nasce soltanto un nuovo partito da tante parti si è al ironizzato come avviene in queste occasioni sulla scissione dell'atomo sui numeri da prefisso telefonico la gente
E l'entusiasmo il numero e l'entusiasmo delle persone che sono oggi qui dimostrano esattamente il contrario ambiti la vostra presenza legittima la formazione evocati ma non è questo sarebbe riduttivo se immaginassimo soltanto la nascita di un nuovo partito
Oggi cambiano dello scenario politico partitico italiano un modo di essere
Si apre un nuovo spiraglio per dare forza per dare voce a tante persone che non hanno che non l'hanno avuta soffocati come sono dalla preponderanza partitica perché quasi per una eterogenesi dei fini la cosiddetta Seconda Repubblica che voleva mandare a casa la partitocrazia è diventata più ingombrante delle dei partiti stessi della Prima Repubblica quindi veramente Marco un grazie a te non soltanto come persona che fa politica come democristiano ma come italiano perché cita in questa possibilità grazie
Grazie prendo spunto da una riflessione che ha fatto
Riccarda in questo momento a proposito
Di della scissione dell'atomo qualche scriteriato ha detto che noi stavamo dando vita a un partito bonsai probabilmente bonsai la intelligenza di chi ha detto questo perché non capisce la grandiosità di questo progetto
La parola ad Ortensio Zecchino
Cari amici
Io credo che dobbiamo tutti un ringraziamento a Marco Follini
Per aver ricreato un luogo di dibattito un luogo di dibattito per i moderati che da tanto tempo sono in qualche modo oppressi e conculcati nella loro capacità di di analisi
Io ritrovarci qui lo ha detto prima Milo non vuole essere il ritrovarci con venature
Nostalgiche crepuscolari il ritrovarci qui io credo che debba significare
Lo stare insieme di tutti coloro che immaginano che la politica non è marketing che la politica non è mercato ma che sia la condizione l'occasione
Di incontro di verifica e riscontro del sano scontro tra ragioni tra ragioni che si nutrono di idee e che propongono progetti
Io credo che a Marco dobbiamo anche un riconoscimento stato detto voglio ripeterlo
Per il coraggio e la generosità di marcare una discontinuità con un atto traumatico
Che ha costi pesanti costi pesanti
In parte visibili le dimissioni da tutto
E in parte forse non visibili sono i costi che si pagano nella intimità della del proprio sentire
Ma io voglio dire a Marco
Il ringraziamento
Per l'avvio di questo cantiere
Un cantiere
In una
Condizione politica lo avete detto tutti e molto bene il dibattito
Cresciuto sta andando
Grandi suggestioni
Un cantiere
Perché possa non tradursi in una torre di Babele in cui ognuno porta materiali e agisce scoordinata mente un cantiere occorre che abbia un progetto un disegno
E allora io sul disegno
Perdonerete se non attingere o ha le corde dell'emozione ma in questo momento in questa fase io credo che sia estremamente importante che noi definiamo alcune cose
Alcune coordinate senza delle quali
Potrebbe essere il nostro percorso animato da un vago senso di novità da questa esigenza che si sprigiona
Quando si è mal conoidi Sastri delle gli attuali assetti ma probabilmente non andremo lontano cioè non fissiamo
Con precisione le coordinate se non definiamo esattamente quello che vogliamo essere ecco io su due questioni vorrò firmi qualche mia considerazione
E le due questioni sono quelle appunto relative alla nostra identità archi vogliamo essere e con quale strumento vogliamo affermare la nostra identità
Caro Marco tu hai
Realizzato ai creatori costruito questo laboratorio L'Italia di mezzo
Che trova oggi in questo incontro credono occasioni di espressione la più alta della riflessione che maturata in questo tempo
E in questa denominazione
Io vedo già segnata una delle notazioni segnato uno degli elementi della possibile identità di un nuovo soggetto Italia di mezzo io credo che può significare
Una serie di cose ma certamente io credo che possono significare
L'offerta la sottolineatura dell'esigenza di un uovo in cui ci sia la rappresentanza del ceto medio questa espressione usata e abusata che non vuole significare soltanto un'appartenenza ad una condizione economica o buono condizione sociale ma che vuole e vede rimarcare innanzitutto una categoria etico politica ceto medio significa moderati pensanti e liberi
Che vogliono ritrovare una rappresentanza che oggi non hanno perché in questa pur basta sì tardi ferimento si ironizza sulla grande quantità dei partiti che ci ha consegnato la disgregazione della Prima Repubblica
Ma non c'è nessun partito che sia a casa ospitale per moderati liberi e pensanti noi abbiamo questa
Dobbiamo avere questa preoccupazione dobbiamo avere questo obiettivo
E allora Italia di Mezzo significa questo permette certamente io so
Che è forte anche nella condivisa analisi critica sugli attuali assetti
E anche forte la sottolineatura di una sorta di posizione centrale di un centro che più centro non si può tanto al centro da essere assolutamente equidistante come si conviene ad ogni centro da ogni punto della circonferenza
E questo questo da doposci interpretato io credo che debba meritare qualche puntualizzazione
Le democrazie
Le vere democrazie sono le democrazie dell'alternanza noi abbiamo conosciuto nel nostro Paese una democrazia ricca come è stata quella della Prima Repubblica ma come sapete la definizione era quella di democrazia imperfetta
Le democrazie sono democrazie dell'alternanza e nelle democrazie dell'alternanza
Lo avete detto sostanzialmente in modi diversi credo che abbia detto anche Enzo Scotti questo nel suo bellissimo intervento
Nelle democrazie dell'alternanza non esiste un luogo geografico o un luogo geopolitico che possa essere un centro equidistante
Perché è un centro di tal fatta
Potrebbe evocare
O la vituperata politica dei due forni
O potrebbe evocare anche
L'asino di Buridano che per essere rigorosamente al centro
Finì per morire di fame non potendo attingere né da una parte né dall'altra alle necessità della propria vita e alle ragioni per dare una effettività alla sua esistenza
Nella
Conferenza stampa con la quale Marco Follini annunciato la sua uscita dall'UDC
Marco Follini ha però puntualizzato molto bene
Questo concetto
Puntare credo che abbia usato esattamente questa espressione puntare alla ricostruzione del centrodestra e non contentarsi di una vera e banale ristrutturazione
Su questo siamo assolutamente d'accordo anche questa è la grande esigenza che abbiamo nel nostro Paese
E allora questa è una prima connotazione della identità che noi vogliamo
Questo l'Italia di mezzo interpretata in questa accezione
Ma come voi sapete i partiti
Le forze vive
Si connotano
Innanzitutto
Per una serie di opzioni politico-culturali i valori parola così tanto spesso evocata da essere ormai inflazionata c'è un partito che pretende di essere l'unico depositario dei valori italiani
Noi credo che dobbiamo e e questi valori però vengono sempre sbandierati nell'astrazione della invocazione ma non vengono mai poi puntualmente declinati
Perché la politica del nostro tempo e la politica delle mani libere che ciascuno deve avvenire dal punto di vista di una movimentabile E-Type di un dinamismo che insomma danno gran forza
All'antico male del trasformismo che pure ha connotato gran parte della storia del nostro Paese e allora i valori le opzioni politico-culturali vedete in un discorso così breve un intervento così Prelios starò qui tardi
Questa elencazione un tempo
Le sigle dei partiti servivano a questo servivano a sintetizzare senza bisogno di declinare il Partito Comunista significava una serie di cose si chiamavano comunisti
Perché in quell'espressione in una espressione sintetica appunto uscì racchiudeva un bagagli un complesso bagaglio di questioni i nostri valori nostri valori se io dovessi corsia Flash ma insomma libertà economica come condizione della libertà politica il grande dibattito Einaudi Croce
Tanto per venire a Napoli che vedeva però Inaudi vincente la storia ha dimostrato che non c'è libertà
Politica se non c'è libertà economica e Sturzo in quella battaglia era con Inaudi e la storia ha dato ragione astuccio in è un incontro con la luce allora solidarismo libertà economica solidarismo sussidiarietà questa espressione che ormai ci e saccheggiata da tutti tutti invocano la sussidiarietà
Per dire che lo Stato lo Stato deve fare alcune cose ma non può essere questa entità totalizzante che pure ha connotato così tragicamente
La vita e le vicende
Dell'Europa nella prima metà nella seconda metà del travel prima e la seconda metà
Del secolo scorso
E badate bene che quando parliamo di statalismo perché sembrano caro Enzo questioni del di un passato remoto
Ma vedete che appena scoppia un caso sulle menzogne del Presidente del Consiglio il caso pelle comma riesplode la vocazione statalista di tanta parte della sinistra che plaude a quelle menzogne per poter gli affermare disegni statalisti contro i quali noi dobbiamo dire con grande forza
Quale è la nostra vera posizione
E allora vedete che queste espressioni dicono molto libertà economica solidarismo sussidiarietà
Netta netto rifiuto di ogni centesimo il magistrale lo straordinario discorso
Del Papa io non hanno mai confondere il sacro con il profano nelle nostre cose mai difficili non richiamare questo straordinario discorso Di Benedetto decimo
Sesto che ci invita ad una razionalità
Che è esattamente il contrario di quello che è certo scientismo mitizzato ci offre sulle grandi questioni del nostro tempo
Perché queste sono le grandi questioni del nostro tempo sulle quali con le quali dobbiamo fare i conti anche le grandi questioni etiche e Dio etiche
E allora queste
Grandi queste questi grandi valori chiamiamoli con il loro nome
Possono essere semplicemente declinati definiti evitando discorsi lunghi con una parola popolarissimo
Perché le espressioni le sigle servono a questo a definire sinteticamente o almeno servivano a questo cerchio nel nostro tempo in cui la botanica lo diceva simpaticamente Andreotti qualche tempo fa la botanica finito per essere come dire il forziere al quale si attinge flessibile la Margherita
Si chiama Margherita perché non ha possibilità di declinare le proprie generalità c'è una sorta di camuffamento e questo vale per tanti altri partiti
Noi vogliamo essere popolari perché popolari significa esattamente queste cose sulle quali io credo noi non possiamo che essere da
E popolari
Popolari e liberaldemocratici e questi valori nella realtà dell'Europa che non ha subito il nostro terremoto politico sul quale mi fermerò rapidamente
Nell'Europa questi valori sono incarnati dal Partito Popolare Europeo ha ragione
Ha ragione Riccardo ventre a richiamarci a questo punto che insieme un punto di arrivo è un punto di illuminazione del nostro percorso
Perché noi non possiamo non guardare all'Europa come ad un approdo come ad una dimensione che condiziona e quanto condiziona la nostra stessa politica nazionale Candura popolari significa tutte queste cose e ci semplifichiamo anche nella comunicazione dal punto di vista della possibilità di non dover scendere nel dettaglio popolari
E europei questo è nel quadro europeo in Italia che cosa è avvenuto è avvenuto che è una sorta di grandi Big Band ha fatto esplodere il nostro sistema
E le schegge dei partiti sono state disseminate più secondo il secondo il camoscio che qualche volta o forse più spesso secondo la convenienza di alcuni protagonisti del momento schegge della Democrazia cristiana sono sparse dappertutto schegge dei socialisti
Finanche dei piccolo partito repubblicano e finanche ancora del più piccolo partito liberale vedo un salone oggi a sinistra vedo tanti liberali nel centrodestra questo il segno di questa
Diciamo artificiosità di questo bipolarismo ma il nostro compito quale depresse
Vedete
Si è realizzato in quel tempo in cui c'è stato questo grande BPU banche a disseminato come sempre capita le schegge
Secondo Castro io dico e convenienza
Capitato che in quel tempo
La supplenza di una posizione Dom Dom moderata di una posizione che rispecchiasse il sentire di quel ceto medio al quale ho fatto riferimento è stata assunta da Silvio Berlusconi
Con tutti i limiti con tutte le patologie con tutte diciamo così le forzature che questa
Supplenza acquisito ma la sentenza c'è stata caro Enzo
Perché sono scomparsi i grandi leader non c'è stato
Non c'è stata la capacità
Di riassemblare il tenere unite le posizioni la frantumazione è stato il segno di egoismi che hanno
Finito per prevalere sulle sugli interessi e sulle ragioni sulle quali si fondava la storia della Democrazia Cristiana che affondava stavolta
Nella storia del partito del Partito popolare
E allora
Anzi che noi in tutto questo tempo provare a recuperare la posizione Berlusconi si è insediato su gran parte del nostro elettorato anziché provare a recuperare questa posizione
La fetta grossa della ex Democrazia cristiana ha pensato bene di
In nome di una nuova ideologia l'ideologia dell'antiberlusconismo ha finito
Per spostarsi progressivamente a sinistra tanto a sinistra che oggi marcia verso un unico partito Partito Democratico che li vede definitivamente uniti agli ex comunisti
Queste sono le anomalie che noi abbiamo subito noi dobbiamo reagire a queste anomalie dobbiamo in un certo senso riannodare la storia da quel punto in cui si è stata questa
Frattura questa lacerazione e dobbiamo provare a riaggregare in nome di queste grandi ragioni dobbiamo provare a riaggregare le tante posizioni sparse caro Marco
Questa iniziativa avrà un valore avrà la forza
Del disegno avrà la fortuna nel tempo se si porrà come
Elemento federatore lo dico a Gianfranco Rotondi lo dico a Riccardo ventre che viene qui a recarci il saluto dei parlamentari europei che sono legati iscritti al partito popolare io voglio ricordare te la frattura che determinò anche la mia uscita dal partito popolare o il non ingresso nella Margherita fu la decisione
Di non iscrivere la Margherita alla Federazione del Partito Popolare Europeo
Questa è stata la ragione noi dobbiamo riprendere
Questo filo e queste ragioni dobbiamo riaggregare in una federazione queste posizioni
Caro Enzo io ciò che il discorso sull'ideologia appunto
Essere anche talora viene liquidato come passatista
Perché certi nuovissimi ci inducono alla suggestione
Del nuovo senza del nuovo nebuloso io credo che noi dobbiamo capire
Che la politica muore quando non c'è una impalcatura di grandi ragioni che possiamo anche queste definire con grande semplicità
E senza timori di passatismo possiamo definire ideologie
Noi dobbiamo saper attingere alle grandi ideologie sapendo naturalmente che il tempo richiede rivisitazioni aggiornamenti ma guai se non
Realizziamo questo forte radicamento sulla sul tronco antico delle grandi delle grandi ragioni perché quando la politica si sgancia dall'ideologia e la politica amore e quando muore la politica vincono i poteri forti diminuisce la neutralità la presunta neutralità della tecnica e io vi debbo dire che mi intristisce go
Quando sento che per il dopo Prodi che io naturalmente mi auguro cominci da oggi quando sento per il dopo Prodi può essere segnato da governi tecnici
Questa sarebbe una sconfitta della politica alla quale voi non possiamo questa
E allora queste sono le grandi regioni sul piano anche generare tuo lo dico ad Enzo Scotti che ha fatto delle suggestive
Diciamo
Prospettazioni delle mutazioni che questo ventunesimo secolo ci pone davanti
La terza via che uno degli emblemi di questa ricerca di posizioni nuove aderenti a questo nostro tempo la terza via è stata teorizzata
Dal grande consigliere politico di Blair Empoli
Mi dispiace di contraddirti
Il Codice di Camaldoli segna una diversa strada che la strada del solidarismo cristiano che non ha nulla a che fare con la tradizione socialista e socialdemocratica che noi pure rispettiamo e nella quale io credo noi non dobbiamo ambire
A finire a convergere
La verità è che anche la terza via teorizzata da Blair lo dice il suo principale teorico che Anthony Giddens
Dice esattamente che vede mantenersi e usa esattamente questa espressione nella tradizione socialdemocratica
Ma se lì c'è la crisi
Perché il crollo del comunismo ha travolto in gran parte anche la socialdemocrazia noi dobbiamo avere più forte l'orgoglio Della impattava limitati tante delle nostre ragioni che ci inducono a professare ci popolari e che ci inducono a tener ferma la barra su quei valori
Che declinati in modo aggiornato tutti hanno bisogno di aggiornarsi nella vita cioè questo questa esigenza di formazione continua ma guai ad immaginare che possiamo inventare
Nuovi itinerari quando abbiamo una strada tracciata che finora abbiamo finito per abbandonare più le ragioni alle quali ho fatto rapidamente riferimento e allora questa della identità cari amici
è una delle e uno dei due pilastri sui quali noi possiamo costruire
Un edificio salvo il secondo e concludo
Che è strumento vogliamo scegliere
Partito e che significa partito oggi
Parametrando questa
Questo termine che è scolpito nell'articolo quarantanove della Costituzione che significa conosce bene importanti significa la creazione di uno strumento che debba consentire la partecipazione politica con metodo democratico aggiunge la Costituzione parametriamo queste cose agli soggetti che abbiamo davanti
E quindi debbo dire con grande franchezza che il deficit d'più forte e nel centrodestra
Ditemi quali di questi partiti risponde ai parametri segnati dall'articolo quarantanove della forza
Caro Marco
Forza Italia
E nata in modo così sui generis mantiene questa sua vita assolutamente anomala che non fa neppure più stupore
Il capo di una grande azienda realizza un grande partito e lo sa esattamente con gli schemi della grande azienda nell'azienda la democrazia sarebbe nefasta per le decisioni che un imprenditore deve assumere
Problematiche lo stesso metodo è stato portato
Il partito questa è Forza Italia
Ma l'UDC caro Marco
Da quando l'hai lasciata
Un anno
A Mutu una mutazione genetica
E per quelle transgenici TAC finito per acquisire le patologie solo le patologie che erano proprie di Forza Italia
E allora quando diciamo che
I moderati i liberi e pensanti oggi non hanno casa io dico un dato che è sotto gli occhi di tutti
Se dovessi proprio esprimere un giudizio sui partiti attuali del centrodestra
Dovrei esprimere qualche pranzo e qualche apprezzamento verso Alleanza nazionale al cui interno sembra esistere una qualche dialettiche un qualche dibattito che è più vero e più forte
E più concreto di quello che si sta degli altri due partiti che pure formalmente si ispirano al popolarismo
E allora questo è un passaggio estremamente fondamentale questo non è un dettaglio
Che può giustificare questa è la questione fondamentale della nostra politica la nostra politica
Se non vi sarà mai se non risponda ai partiti
Che siano in grado di essere motori e creatori di classi dirigenti che siano motori della partecipazione la nostra politica sarà sempre più un'astrazione lontana dalla realtà pulsante del Paese il primo compito al quale bisogna guardare la ricreazione del partito come grande strumento che ha contribuito alla crescita di questo Paese inserendo le masse nella
Effettività delle decisioni della politica questi sono allora i due i due grandi compiti per far questo caro Marco io credo che noi dobbiamo puntare e guardare
A che cosa dobbiamo guardare ad una provo l'approdo del bipolarismo che sia bipolarismo compiuto e che l'approdo di un grande partito che metta insieme quando ci saranno le condizioni
Di assenza di padroni assoluti quando ci saranno le condizioni noi dovremmo dar vita ad un unico grande partito rispetto al quale noi oggi ci dobbiamo porre come elemento federativa io mi fermo qui
Mi fermo qui queste sono le due questioni sulle quali io credo
Dovremo naturalmente affinare i concetti in momenti più consoni alla discussione più approfondita ma se su questi noi ci potremmo ritrovare io credo che potremo continuare questo percorso
L'Italia di mezzo
E capofila il capocantiere di questa di questa costruzione
Convergendo su queste grandi ragioni io credo ne abbiamo già riscontro oggi con il discorso di Riccardo Ventre
Lungo questa strada intenti che io mi auguro Breivik la politica non sopporta i tempi lunghi io mi auguro che noi potremmo ritrovarci
L'Italia di mezzo come capofila tante posizioni per quanto mi riguarda
C'è un piccolo nucleo di
Impenitenti popolari che in questi ultimi tempi si sono rifugiati in una piccola entità che una fondazione che si chiama Europa popolare
Saranno su questo cantiere a lavorare se su queste basi potremo insieme dar vita alla concretizzazione del progetto ma sono certo che su questa strada poi incontreremo i tanti che vivono in silenzioso e sofferto disagio qua
Evviva
Perché tutti insieme io mi auguro possiamo costruire
Il partito dei liberi e dei forti del ventunesimo secolo
è presente alla nostra manifestazione l'Area popolare democratica di padre Sorge attraverso il vicecoordinatore nazionale avvocato reginette io saluto a nome di voi tutti
La parola all'onorevole Riccardo Conti
Credo che sia uno scherzo dalla parola me adesso perché
Avevo qualche idea neanche poche mi sembravano intelligenti ma avete fatto terra bruciata quindi
Nunzio
Ritenuto a a qualsiasi intervento voglio dirvi che sono contento di essere qui con voi oggi che sento l'onore l'onere di iniziare con voi
Un percorso
Che non sarà facile che non avrà scorciatoie come quelle che vengono inseguite da Mitzi che sperano in improbabili successioni
Ma sarà sicuramente un discorso un percorso fruttuoso
Che faremo tutti insieme da un uomo del Nord e dico che inizia oggi a Napoli ma dovrà arrivare presto al nord a Milano in altre regioni d'Italia dove ci saranno altrettanti amici come ci sono oggi lascino adesso dal nostro timoniere coraggioso prudente ma coraggioso Marco ha però fatto
Marco Follini
Cari amici
Tanto soli non siamo e nemmeno tanto piccoli mi pare
Ma il tema non siamo noi il tema e la politica italiana
Politica italiana entrata nel ventunesimo secolo col passo lento di una diligenza a cavallo
Che procede lungo strade tortuose
E polveroso
Se continuiamo così
Con questa dirigenza questa strada a curve e tutta questa polvere rischiamo di perdere ancora una volta l'appuntamento con il processo di modernizzazione del Paese
Noi vogliamo cambiare
E il cambiamento per noi comincia dalla politica
In questi mesi in molti
Abbiamo vissuto con insofferenza alla stizza tra Berlusconi e Prodi
Contro di loro abbiamo invocato il ricambio generazionale
Facendo appello a quella leva di cinquantenni che in altri Paesi guida alla danza e che danno ogni aspetto ancora l'invito per un ballo accorta
Avendo scelto di somigliare come ha scritto nei giorni scorsi Giuliano da Empoli più a Carlo d'Inghilterra che a Toni Blair
Il problema del ricambio è lì ancora irrisolto ma esso è il segnale di un problema ancora più grande
C'è bisogno oggi di dissipare i polli e di rifare i partiti e io mi riconosco nelle considerazioni che hanno fatto prima di me
A questa sarebbe una
Enzo Scotti che ci ha detto che bisogna disfare il polline Ortensio Zecchino che ci ha detto che bisogna rifare i partiti e credo che su questa traccia con Riccardo Conti e gli altri amici dovremo lavorare
La venerazione del dio bipolare ha creato due grandi monumenti alla confusione
Le due alleanze che si contendono il governo del Paese sembrano uscire dalla campagna acquisti dell'hotel Gallia di una volta
Si cerca e si paga l'alleato il giorno prima per vincere lo si perde il giorno dopo per governare da un lato c'è la Mussolini che pensa a suo nonno i democristiani che pensano al loro padre Berlusconi che pensa asse
Dall'alto
Tra l'altro è anche peggio
Se Bertinotti che pensa a Fidel Castro
D'Alema che pensa a Clinton
Rutelli che forse pensa alla Merkel ma non lo dice
E infine c'è Prodi che pensa al partito democratico che somiglia un po'all'ONU finisce per essere come le Nazioni Unite di questo centro sinistra variegato e vociferante come il gran bazar di Istanbul
Due poli così sono un problema per il Paese producono voti ma non producono governo
E infatti da qualche anno in qua la politica italiana è diventata una infinita monotona ripetitiva campagna elettorale
A cui non corrisponde quasi nessuna capacità di sciogliere i nodi che tengono l'Italia legata
Ed è stucchevole che questa campagna si riproduca in modi perfino bambini iscritti di fronte al declassamento che ci hanno inflitto l'altro ieri le grandi agenzie di rating
Due poli così sono un problema per se stessi non riescono a fare la loro parte
In cinque anni il centrodestra non ha liberalizzato niente o quasi in cinque mesi il centro sinistra non ancora riformato niente e non ha l'aria di farlo nei prossimi due porre così infine sono un problema in più per noi moderati per le donne e gli uomini di centro
Interroghiamoci un attimo sulla nostra difficoltà sulle ragioni per le quali
Da dieci anni e più il centro perde terreno
Perde due volte
La prima perché le alleanze premiano le estreme e lega e Rifondazione sono oggi come i due figliol prodighi per i quali ogni giorno viene sacrificato il vitello più grasso
E la seconda volta perché le alleanze premiano i leader alzando fino al cielo il monumento al loro primato e riducendo la politica una sorta di guerra delle due rose
Personalmente ho criticato tante volte la monarchia di Berlusconi e non ho cambiato idea
Le mie critiche restano lì non rivendico diritti d'autore
Trovo solo singolare lo voglio dire singolare non proprio nobilissimo che si riservi al Cavaliere ogni riguardo quando in auge e si faccia mostra di distinguersi quando non lo è più questo non sarà il nostro
Ma girandomi dall'altra parte mi sembra che il regno di Romano secondo non si annunci troppo diverso da quello di Silvio terzo
Non vorrei essere irriverente
Ne verso Berlusconi ma verso Prodi ma credo che nel governo quotidiano delle loro coalizioni due si somigliano più di quanto a ognuno di loro faccia piacere a mettere per risalire la china
Il centro ha bisogno di esserci ma soprattutto ha bisogno di essere se stessi
Si può pensare che occorra lavorare sul versante moderato per cambiare magari un domani ereditare un altro centrodestra
Oppure
Si può pensare che occorra lavorare per un centro che almeno all'inizio cammini con le sue forze senza appoggiarsi sulle stampelle di sofferte e innaturali combinazione elettorale
Quello che non si può fare di spacciare una cosa per l'altra scegliendo una linea nei giorni pari e un'altra nei giorni dispari
Un conto è stare magari nervosamente dentro il recinto tutt'altro conto è disegnare una mappa diversa noi vogliamo la nuova mappa e non il vecchio recinto
Dunque occorre oggi un atto d'iniziativa di orgoglio di autonomia occorre chiamarsi fuori da questi due poli e cercare di costruire su di un terreno nuovo un edificio che ancora non c'è non ci serve un appartamento nella Casa delle Libertà e tantomeno una capanna sotto le fronde dell'Ulivo ci serve e serve al Paese che il centro esprima la sua identità
E solo dopo aver fatto questo lavoro e averlo fatto fino in fondo certi le alleanze per affinità e non per costrizione
Dunque fuori dalla regione del bipolarismo e lontani da molti dei suoi più zelanti sacerdoti
Ma fuori e lontani anche da questa singolare partitocrazia senza partiti
Se vogliamo smettere di essere figli di un dio minore dovremmo riuscire un giorno o l'altro a farci il partito intendo un partito vero
Con le sue regole la sua democrazia interna il rispetto per le persone e per i territori senza di cui non ha senso chiamarsi forza politica
L'esperienza di questi anni ha dimostrato che se si parte dalle identità si può arrivare alle alleanze se si parte dalle alleanze si arriva alle sudditanza
Una legge elettorale senza né capo né coda IP sconosciuta ormai da quanti l'hanno promossa e utilizzata
Ha prodotto una selezione alla rovescia della rappresentanza parlamentare
Molte troppe liste sono state compilate in modo da premiare un ceto di dirigenti secondo il seguente auspicio li vogliamo modesti e mediocri in tutto tranne che nella fedeltà
Nel frattempo i partiti sono diventati dei club privati e personali nei quali leader e tutto e la coscienza critica finisce per essere niente
La nuova moda prevede che il nome del capo sia incorporato nel simbolo di modo che se il partito decide di cambiare il campo dovrà recarsi dal notaio per cambiare anche il simbolo questo allodole cara
Viene alla mente una lettera
Di Flaubert citata da Sciascia in un
Racconto quasi sconosciuto
Che dice ad Alessandria
Un certo Thomson di Santa Irlanda ha inciso il suo nome sulla colonna di Pompeo in lettere alte sei piedi
Si legge alla distanza di un quarto di lega non c'è modo di vedere la colonna senza vedere il nome di Thomson e quindi senza pensare a Thomson questo ciuchino sia incorporato nel monumento e lo perpetua con Luigi
Noi forse non alzeremo la colonna di Pompeo ma certo faremo a meno di celebrare il nome dello sconosciuto Thomson fissando Harlan
Vogliamo tornare alla Costituzione allo spirito dell'articolo quarantanove
Lo ha ricordato prima Zecchino chi evoca i partiti come fattore di libertà e impone di conseguenza di promuovere e garantire la libertà dentro i partiti
Con questo spirito riproporremo in Parlamento il disegno di legge che il senatore Sturzo presentò nel cinquantotto sullo statuto pubblico dei partiti
E con questo spirito ancora ci daremo da fare per cambiare questa legge elettorale o imboccando la strada di una proporzionale vera con tanto di voto di preferenza
Può invocando l'altra strada quella del doppio turno alla francese in mezzo tra queste due strade principali c'è solo il pantano e l'arbitrio e noi vogliamo uscire dal pantano e dall'arbitrio
Uscirne con una via parlamentare
Senza escludere che ci porti a destinazione una via referendaria
In un mondo piatto orizzontale dove le possibilità della democrazia e della comunicazione sono ormai sconfinate insistere con i partiti verticali monocratici leader istrici è un vero e proprio anacronismo
è un altro pezzo della vecchia dirigenza che va cambiato e cambiato in fretta
Noi vogliamo concorrere dunque a costruire
Un grande è vero partito di centro non da soli certe
Non da un giorno all'altro certa
Senza illusioni senza velleità
Come si conviene ad una dirigenza politica non proprio inesperta e consapevole delle difficoltà che ha davanti
A cominciare dalle sue difficoltà
Ma sapendo che questo tema e all'ordine del giorno del Paese
Almeno dalla fine della DC
E sapendo che se questo tema non verrà svolto la politica italiana difficilmente troverà un suo equilibrio
Non ci guida la nostalgica credo che il confronto di questa mattina e gli interventi degli amici consiglieri regionali abbia dato conto dello spirito nuovo con cui
Ci mettiamo l'opera ricordiamo bene tutti anche quelli che vengono di lì
Che la fine della DC fu anche una sua responsabilità vorrei dire una sua colpa non fu capace di pensare di mettere in opera il progetto di modernizzazione che l'Italia di allora reclamata
E ricordiamo tutti quale tributo l'ultima DC abbia pagato la questione morale
Chi vuole ricominciare ha il dovere di essere innovativo e virtuoso quanto la DC alla fine non ha saputo essere
Sulla linea del nostro orizzonte in fondo a questo tentativo c'è l'obiettivo di un partito popolare moderato e moderno un partito europeo
Una forza di tradizione democratica cristiana come l'ultima DC avrebbe potuto e dovuto essere e come non è stata abbastanza
Una forza iscritta a pieno titolo al grande filone del popolarismo europeo
Una forza capace di coniugare laicamente d'ispirazione religiosa e il sentimento politico liberale
Nel mondo ridisegnato dall'undici settembre e dall'incubo dello scontro tra civiltà ogni paese ogni popolo ognuno di noi si trova a ripensare se stesso non possiamo più essere quelli di prima
E la lega la moltiplicazione di egoismi corporativismi localismi interessi particolari
A cui ci siamo lasciati andare negli anni scorsi non può continuare
Occorre ritrovare il senso dell'insieme
Siamo un Paese uno solo pluralistico ma non diviso capace di mettere insieme radunare sotto la volta delle stesse istituzioni le sue differenza
Un paese fatto di ponti e non di muri ponti che uniscono una generazione all'altra un territorio all'altro in campanile all'altro un ceto sociale all'altro
Il centro può rinascere su di un'idea aperta generosa insieme severa
Del futuro sulla ricostruzione dei legami che si sono allentati sul superamento di egoismi che la logica bipolare ha portato alle stelle come mai prima d'ora
Starà al centro non vuol dire trovarsi nel luogo più comodo
Vuol dire cercare di perseguire l'interesse generale
Perché quello che declinato non a caso assieme alle nostre fortune anche su questo io credo che noi dovremo approfondire la riflessione
Dobbiamo rinnovare il patto tra di noi
Questo significa cercare e trovare un minimo comun denominatore anche morale una identità che possiamo condividere una cittadinanza che abbia lo stesso significato per tutti quelli che ne fanno parte
In paese una famiglia
Litigiosa complicata ma in qualche modo legata da una scelta da una responsabilità da una condivisione in questa ricerca di noi che impegna gli italiani e la politica
La Chiesa ha avuto un ruolo ed una influenza straordinaria
Non si può che partire da qui laici e cattolici insieme ma occorre partire appunto laicamente
Il valore politico e civile del cattolicesimo italiano è stato di costruire proposte e soluzioni mediane
Di fondare il proprio impegno sul valore dei corpi intermedi e di fronteggiare le altre culture con uno straordinario i discreti Simo senso della misura
Il mondo cattolico italiano ha avuto un ruolo fondamentale nel ricostruire le basi della convivenza all'indomani della guerra
Ha esercitato questo ruolo sapendo e praticando la distinzione tra sfera religiosa e sfera politica e rispettando fino in fondo l'autonomia delle istituzioni
Per questo occorre tenere fermo il reciproco ancoraggio tra l'ispirazione cristiana e la libertà politica e civile e occorre tenersi io credo a prudente distanza dall'uso politico della religione
Sia da quella moda teocon che mediaticamente va per la maggiore sia infine da quegli eccessi di zelo che troppo spesso a quella moda tengono compagnia
Nel nostro Paese la questione morale oggi è cruciale
Non è quella di Berlinguer che era una questione di parte
E non è quella di Di Pietro
Parlo della questione morale così come l'aveva posta Moro quando aveva ammonito che non ci saremmo salvati se accanto ai diritti e alle libertà che si erano così grandemente diffusi non avessimo ritrovato il senso del dovere
Che avevamo in larga parte smarrito
Dove ci porta ora quel senso del dovere qual è la sua declinazione attuale moderna al passo coi tempi
La prima frontiera che la politica ha davanti a sé è quella della legge finanziaria
Il governo ha tradotto le duecentottantuno pagine del suo programma elettorale in una finanziaria di duecentodiciassette articoli alla stampa della tipografia pubblica Essa appesa segnando un vero primato un chilogrammo virgola due
è una finanziaria di peso
è la più lunga e la più pesante della nostra storia recente tanta lunghezza e tanta pesantezza
Non servono nemmeno ad operare quei tagli dispensa che l'Europa la Comunità economica e il buonsenso suggeriscono da tempo Comuna fondamentale priorità per il Paese
Per quanto mi riguarda vorrei dissipare ogni gossip sui voti a palazzo Madama io mi batterò per cambiare questa finanziaria e la contrasta però
Il mio voto e quello di ritardo non è in forse e non è indubbio
Piuttosto il tema è se e come sia possibile cambiarla dopo che il rigido richiamo alla disciplina emanato a Palazzo Chigi ha dissolto financo un innocente tavolo di lavoro in cui alcuni di noi cercavano vanamente di migliorare le cose
Alla Finanziaria contesto l'eccesso di pressione fiscale e il difetto di vocazione riformista
Essa contiene tutti i limiti di una visione di parte la parte della CGIL dello sviluppo e del rapporto tra le classi
Contiene una discutibilissimo a misura di finanza creativa quale il trasferimento del TFR dalle imprese all'INPS
Contiene l'allegra regolarizzazione di centocinquanta mila precari
Nel campo della scuola senza minimamente preoccuparsi che si tengano almeno selezionati per concorso secondo merito secondo giustizia
E contiene un discreto numero di stravaganze su cui tutti gli osservatori si sono sbizzarriti
In questi giorni come la proposta di ridurre a fini di risparmio il dieci per cento di bocciati in una scuola che sa essere già oggi così indulgente da promuovere il novantasette per cento dei suoi studenti
Ma anche rigore verso i problemi e le difficoltà del Paese in compenso c'è un rigore perfino eccessivo verso l'elettorato degli altri
Ma soprattutto manca la consapevolezza che una moderna difesa della solidarietà si realizza spendendo di meno e spendendo meglio
Selezionando le risorse con la cura che è dovuta ai beni pubblici abbandonando la logica degli interessi degli interventi a pioggia su cui troppo lungo siamo stati tutti destra sinistra e anche centro abbonati
Un'altra frontiera importante sarà quella della legge sulla televisione
Anche in questo campo deve spirare il vento che la libertà della concorrenza dell'apertura del mercato
Sono tra quanti credono che la proposta Gentiloni possa essere migliorata in Parlamento e sono tra quanti credono che la legge Gasparri abbia scavato a suo tempo una trincea anacronistica dalla quale occorre cercare di uscire
Sistema dell'informazione in Italia continua a portarsi in spalla le sue anomalie servizio pubblico troppo disposizione dei partiti
Una televisione commerciale nel suo genere monopolista o quasi imprese editoriali impure fortemente condizionate dagli interessi delle automobili delle banche e delle costruzioni
Che alla fine di questo Giro
Il bipolarismo televisivo non appare molto più virtuoso del bipolarismo politico
La scommessa di questa legislatura
Ma direi la scommessa di un moderno sistema dell'informazione di far crescere nuovi soggetti e non arroccarsi in difesa dei propri campioni
Per questo è tempo di un confronto libero non segnato dalle appartenenze e dalle convenienze
Vorrei dire amichevolmente
Al mite Bondi che non serve lo sciopero della fame
E allo zelante Cesa che non servono barricate in Parlamento media sette sa difendersi noi dobbiamo difendere e promuovere per quanto possiamo il pluralismo l'innovazione e garantire il pubblico che di questa televisione troppe volte e la vittima
Al governo alla maggioranza dico anch'io che occorre più coraggio sul fronte della RAI
Un servizio pubblico uguale a se stesso finisce per essere la migliore garanzia di un sistema imballato
Se non finisce il conflitto di interessi tra i partiti e la RAI non sarà così facile sciogliere il conflitto di interessi tra media sette Forza Italia
Ma la frontiera decisiva
Al di là della Finanziaria al di là dei passaggi che incontreremo in Parlamento nei prossimi mesi
E quella delle riforme che vanno più in profondità
Che scavano la differenza più netta tra l'Italia come e l'Italia come vorremmo che fosse
Abbiamo almeno tre traguardi davanti a noi tre cose da fare oggi e che avremmo dovuto fare in ieri o magari ieri l'altro
La prima riforma è la liberalizzazione la promozione del cittadino consumatore
Con l'aumento delle licenze dei taxi la vendita dell'aspirina al supermercato
Siamo ancora ai preliminari al prologo in Cielo come si diceva
Occorre liberalizzare il mercato dell'energia quello che la comunicazione quello dei servizi pubblici locali sbarcando quelle tante piccole comode ieri municipali a cui un po'tutti hanno fatto da scudo in questi anni
Non serve tornare alle partecipazioni statali
Lo dico al campione delle partecipazioni statali che sta oggi alla guida del governo serve piuttosto separare con nitidezza la gestione e la proprietà delle reti da quella del servizio
Perché solo così si abbattono i costi si migliora l'offerta si guadagna competitività
La seconda
La seconda riforma e quella delle pensioni da mesi il governatore della Banca d'Italia ammonisce tutti i nomi su questa priorità
La vita si allunga la natalità diminuisce
E noi invece continuiamo a restare lì fermi impanati ad un sistema previdenziale che paga la giovane età dei suoi pensionati di oggi e di domani con l'incertezza sulla sorte dei pensionati di dopodomani
è in gioco il buonsenso è in gioco l'equità
La terza riforma infine è una grande rivoluzione
E mi fa piacere dirlo qui perché questo è il segno
Per riscatto anche del Mezzogiorno la lotta contro la illegalità la lotta contro la evasione il grande obiettivo civile di far pagare le tasse a tutt'
Riportando in superficie all'economia sommersa e nascosto
Anche qui anzi direi soprattutto qui sta la radice di una grande ingiustizia
Dietro questa ingiustizia ci sono interessi forti comodità diffusa
Ma anche la volontà politica può essere forte se prende le strade giuste trova le soluzioni più incisive
Dietro ognuna di queste riforme c'è una scelta da fare una causa da promuovere
La politica deve decidere se stare dalla parte della maestra che guadagna mille centocinquanta euro al mese
O dalla parte del gioielliere che dichiara al fisco di guadagnare meno di lei io credo che non abbiamo il dovere ritenere le parte di quella maestra
Deve scegliere se stare dalla parte di chi ha fretta di andare in pensione o dei figli e dei nipoti di quel signore
Deve scegliere se stare dalla parte dei produttori e del loro vecchio patto di classista memoria o piuttosto dalla parte dei consumatori delle loro esigenze delle loro richieste del loro dinamismo
Deve scegliere tra il merito e la comodità sapendo che nella meritocrazia c'è una parte importante del nostro futuro e in molte troppe comodità c'è il retaggio meno nobile del nostro passato
Occorre scegliere appunto dove sta l'interesse generale da quale lato lo si difende meglio dove ci si avvicina di più
A quello che la dottrina sociale cristiana c'è abituato a chiamare il bene comune il valore del centro la sua ragione la sua ragione sociale vorrei dire sta cui soprattutto cui queste sono alcune delle ragioni che ci muovono
Che muovono l'Italia di mezzo ma la ragione di fondo
è la consapevolezza che la politica così come se la lasciamo lì con queste forze con questa alleanza con questi schemi fa sempre più fatica a colmare il suo ritardo dai tempi e la sua distanza dalle persone
Ci vuole una novità
E ogni novità comporta incertezza e rischio
La novità di cui ha bisogno la politica italiana prendo in prestito una parola israeliana è Kadima
Serve una forza capace di scomporre
Le reciproche pigrizie e abitudini attraendo verso il centro tutta quella parte di cittadinanza che non si sente rappresentata né da Berlusconi né da Prodi né dalla Casa delle Libertà né dal Partito Democratico
In Israele l'intuizione di Sharon ha prodotto sotto la sferza di un'emergenza un nuovo partito
Che di colpo ha fatto apparire vecchi e consumati i partiti storici della democrazia israeliana noi oggi abbiamo quel problema e non abbiamo quella soluzione
Le forze che contano i colossi del bipolarismo sono vecchi e consumati anche se all'anagrafe politica contano tutti e due pochi anni
Ma la nuova proposta ancora non c'è noi dobbiamo partire da qui da questa consapevolezza che anche la consapevolezza delle difficoltà che abbiamo davanti a noi
Vogliamo lasciare le cose così come stanno
Tra tante piccole cose questa mi sembra davvero la più piccola di tutte
C'è una parte larga di cittadinanza che ha votato di quattro o di là non sentendosi fino in fondo né di qua né di là c'è una larga parte di ambienti politici
Che si sono fatti loro piccolo nido dentro le due forze contrapposte ma si sentono stranieri all'una e all'altro
Ognuno di loro ognuno di noi deve scegliere se lucrare un piccolo vantaggio restando fermi o tentare di aprire una prospettiva mettendosi in gioco
Io credo che ci sia bisogno oggi di gente che dice quello che pensa ma soprattutto che fa quello che dice cosa più rara ma forse il prezzo
Da soli è ovvio
Non andremo lontano
Ma la nostra scommessa appunto e di non rimanere da soli
Vogliamo aprire la strada di una costituente moderata molto più ampia e molto più importante Dinoi
Il nostro è in cantiere
è l'inizio di un percorso che avrà senso seguito infortunato se troverà una compagnia più larga
Ma la compagnia di oggi a quella di domani noi diciamo con chiarezza che il terreno su cui costruire e questo e il terreno della nostra autonomia e non è e non può essere la mummificare elargizione che ci viene fatta dagli stanchi sovrani del nostro attuale bipolarismo
Ho sentito tanti consigli tante esortazioni alla prudenza ancora in queste ultime ore
E a tutti quelli che ci hanno esortato
Ad essere prudenti anche per infilarci meglio
Io vorrei rispondere ricordando le parole dell'Amleto di Shakespeare
La vera grandezza non è nell'aspettare grandi cause per muoversi ma nel trovare degno motivo di contesa in un fu scelto quanto è in gioco l'umore
La nostra
Applauso naturalmente per Shakespeare
E però la nostra contesa credo sia degna l'onore credo sia al sicuro e davvero non saremo un Forcello grazie
Nel