"Gli Statuti dei Comuni e delle Corporazione in Italia nei secoli XIII-XVI" e "Le Edizioni delle Constitutiones di Federico II" inaugurazione delle due mostre (Roma - Palazzo Giustiniani) org. dal Senato della Repubblica

Sì
Grazie
Signori ministri autorità senatori signore e signori designazione di avere voluto partecipare alla inaugurazione delle mostre gli Statuti dei Comuni e delle corporazioni e le edizioni delle Costituzione s'di Federico secondo allestite dal nostro Senato
Mentre i due esperti che hanno curato a cui va a un mio
Sentiti simbolica cemento l'allestimento
Cioè il senatore Zecchino e il professor Piergiovanni ne diranno in termini specifici
Io vorrei chiarire il nesso che lega le due cose
All'inizio può essere posto un quesito che suona così
Aveva o no l'imperatore il diritto di riscuotere il pagamento di tributi dai suoi sudditi
Tributi non riscossi da qualche generazione si dovevano considerare caduti in desuetudine in questo caso era sufficiente la semplice volontà dell'imperatore per esigere nuovamente
Che erano questi quesiti che certamente scuotevano le coscienze
Dei sudditi lombardi dell'imperatore Federico primo di Svevia quando Luís si dispose a ristabilire l'autorità dell'imperatore di Germania sul territorio italiano
Ai contemporanei e anche successori le contemporanee cioè a noi la questione non parte per posta in questi termini o almeno non parve proprio chiaramente posta in questi termini infatti la questione che ho detto
Si intrecciava al problema delle Autonomie Clancy artiche cioè a quello dell'autorità dell'imperatore sulle terre infeudata ai a rappresentanti della Chiesa questione è questa
Che aveva scosso l'Italia fino dai tempi di Enrico quarto che di Matilde da Canossa
Questa seconda questione la questione delle investiture dovrebbe interessare assai più della prima gli ecclesiastici che a quel tempo e si citavano una grande influenza nella scrittura della storia per cui della prima su della prima questione la questione della tassazione
Le cronache del tempo non molto si dilungano della seconda assai più
La questione della reazione popolare ad un eccesso di carico fiscale non si poneva accerto allora per la prima volta nella storia qualcosa del genere con conseguenze gravissime era accaduto già circa nove secoli prima
Narra Ammiano Marcellino lo scrittore pagano
Che la fortunata carriera di Costantino I crei il grande ebbe origine dal cosiddetto beneficio di otto
Transitando dice Ammiano Marcellino il Cesare Costantino nella città di otto nelle Gallie
Egli volle concedere alla popolazione il beneficio di una riduzione del testati ecco ovvero dell'imposta che gravava su ciascun capo famiglia
Da circa venticinque mila a diciotto mila unità ovvero si direbbe nel linguaggio corrente una riduzione delle imposte di circa il ventotto per cento Secondo Marcellino questo gesto consacrò la fama di sovrano liberale di Costantino fama che lo accompagnò fino all'ascesa Altona universale
Lo stesso bisogno però e ha riferito dallo storico greco zona secondo che scrive più tardi al tempo in cui la dinastia di Costantino era ormai estinta e non vi era dunque alcun motivo di adulazione nei confronti di questa
Secondo il maligno Zosimo le cose andarono diversamente infatti il beneficio concesso da Costantino agli abitanti di otto non ebbe alcun affetto in quanto tutti gli abitanti erano già fuggiti nelle campagne nei boschi oppressi dall'insostenibile peso fiscale
Così potremmo dedurre che quando il quesito si pose per la prima volta nella storia
La risposta fu il collasso di un'intera civiltà
Sotto il peso di un carico fiscale insostenibile dovuto ad esigenze militari i sudditi non reagirono invocando le libertà ma provocando il crollo del sistema economico delle città che sosteneva l'impero e così Ina bissando la civiltà classica alla quale si sostituì l'oscuro Medioevo quando la questione si ripropose appunto con la restaurazione di Federico primo di Svevia le città dell'impero reagirono diversamente e sostenute dall'autorità della Chiesa si riunivano in lega contro l'imperatore
La Pace di Costanza del mille centottantatré stabiliti fatto l'autonomia dei Comuni italiani sotto la sovranità nominale dell'imperatore di Germania ma come ha cade quando l'autorità assoluta dello Stato coincidente con la passione del re viene abbattuta come accade cioè nel corso della Rivoluzione francese
Di fronte a un grande vuoto di autorità e di potere i cittadini sentono il bisogno di scrivere le regole che diano certezza dei loro diritti
Se dopo la caduta dell'assolutismo di Luigi sedicesimo fu scritta la Costituzione della Repubblica francese prevalendo in Francia allora lo spirito unitario
Dopo il fallimento del tentativo di Federico primo di restaurare l'autorità imperiale e ancor più dopo quello di suo nipote Federico secondo tentativo come nodo piercing
Danze sotto le mura di Parma i cittadini dei comuni italiani furono mossi dallo stesso sentimento e iniziarono a mettere per iscritto le regole per la loro convivenza
Di qui la nascita degli statuti comunali e dei mestieri che segnano la fine dello stato feudale e l'inizio dell'autonomia dei localismi italiani inizialmente visto tutti furono redatti dai Comuni del Nord che avevano partecipato allo scontro con il potere dell'autorità centrale e in seguito si è steso ai Comuni del centro e del sud dell'Italia il movimento volto a codificare l'autonomia locale peraltro si fermò a livello comunale non ponendo sì il problema di leghe o di federazioni più vaste cioè di un'autorità superiore
Diverso com'è noto fu il caso dei Cantoni svizzeri quasi coevo e molto più tarde delle colonie del Nordamerica in tutti i casi il localismo si era affermato in opposizione all'autorità centrale ma mentre nel caso italiano le sovranità nominali
Dell'imperatore del Papa non furono mai posta in discussione al punto che le Signorie che soppiantarono i comuni si affermarono come vicariati dell'autorità imperiale
Nel caso della Confederazione dei Cantoni svizzeri e delle colonie americane occorreva coesistere all'imperatore e arredi in il terzo rispettivamente ed è quindi necessario creare unità confederate più grandi
La battuta d'arresto della maturazione politica dell'Italia medievale va anche ricercata nel genio politico del nipote di Federico Barbarossa ossia Federico secondo il quale di fronte allo sfacelo dello Stato feudale che aveva ereditato vi pose fine sostituendo vin modello dello Stato centralista e assolutistico
Quest'ultimo il modello dello stato di Federico secondo si radicò nell'Italia meridionale che si estese poi con le Signorie all'Italia settentrionale e infine a tutta l'Europa con l'assolutismo monarchico la storia che si scorge in questa raccolta di statuti che oggi presentiamo e dunque un episodio che può essere letto sia come una forte accelerazione dei tempi della storia
Sia come una breve luce che illuminò l'Italia
Per poi spegnersi sotto l'ombra dell'eredità politica del grande Federico
E per questo motivo che le due most quella della libertà ovvero degli statuti e quella del genio monarchico ossia quella di Federico si legano
Ma a questa singolare figura storica
Quella di Federico della quale si commemora l'ottavo centenario della nascita dirà il senatore Zecchino presidente della nostra settima Commissione permanente io anticiperò solo che la grandezza di Federico secondo di Svevia riconoscibile in cinque tratti della sua esistenza
Primo fu il primo sovrano moderno che concepì la sua corte non come un accampamento militare è una sede itinerante di giustizia
Ma come un'organizzazione stabile volta l'amministrazione dello Stato alla formazione della cultura dell'arte della scienza
Sotto il suo regno Palermo fu di gran lunga il più importante centro culturale dopo
Due constatando né l'inesorabile declino pose virtualmente fine allo Stato feudale in Germania
Concedendo l'ereditarietà anche ai se eu del minore Bert Converso accentuò il suo dominio personale nel Regno del Sud
Tra le fonti ispiratrici delle sue costituzioni di Melfi vi è il diritto Romano Giustinianeo emanazione esclusiva questo della volontà dell'imperatore
Le costituzioni furono dunque a fondamento di uno Stato che non derivava dà un'investitura ecclesiastica come era d'uso dopo Carlo Magno
Ma direttamente
E da Dio ed natura stessa delle cose e dalla necessità di garantire la sicurezza degli individui nel proemio si legge
L'ordine delle cose stesse
Se non meno che l'impulso della Divina Provvidenza hanno scelto i principi dei pochi nomi popoli affinché attraverso di essi fosse limitata la facoltà di operare il male esecutori di questa provvidenza i giudici sulla vita e sulla morte essi sono tenuti a determinare il destino delle genti a loro affidate
Federico secondo creò dunque uno Stato fortemente accentrato caratterizzato da un fiscalismo notevole talvolta oppressivo ma moderno nella concezione e nella struttura e ingrato anche attraverso sul controllo di una grande era di un grande razionale apparato burocratico amministrativo di stretta obbedienza imperiale di combattere superare il particolarismo salutata tre non amava la violenza come tutti gli uomini colti e fu fortunato gli eventi più importanti della sua vita non furono conseguenza di atti di violenza come invece era normale nel Medioevo al trono imperiale giunse grazie alla vittoria di Filippo gusto di Francia sul suo rivale imperiale Ottone quarto nella battaglia di Putin del mille duecentoquattordici
Recupero alle terre sante nella crociata del mille duecentoventotto grazie alla sua straordinaria abilità diplomatica e dalla conoscenza della cultura fa senza spargere una goccia di sangue in questo aveva una concezione dei rapporti fra le nazioni fra diverse culture che era molti secoli avanti forse anche avanti al nostro tempo neri capo una scomunica quattro fu un uomo che amava la cultura e conosceva i classici e il pensiero degli arabi ma l'elemento straordinario fu la sua attitudine scientifica di cui lasciò un'impronta nel Trattato sulla falconeria
Eccone un brano in cui prima critica restò ottime poi spiega il suo metodo scientifico che sembra anticipare Newton Aristotele narra molte cose sugli animali specificando che furono altri a dirle ma la certezza non si raggiunge con l'orecchio e nostra intenzione mostrare le cose che sono come sono e presentarle come un'arte precisa perché finora sono mancate in proposito sia l'arte che la scienza questo sembra veramente Miotto cinque seppe coltivare gli affetti malgrado la sua potenza e malgrado i grandi dolori che dovette tattile definì sua madre costanza nostra divina genitrice
E di Jesi sua città natale così disse Betlemme patria e origine di Cesare radicata nel profondo del nostro cuore così tu Betlemme città delle Marche non sei la più piccola tra quelle appartenenti ai signori della nostra stirpe perché hai dato i natali al principe dell'Impero romano
In questi tratti si scorge l'ombra del genio ma non certamente la virtù della modestia
Mo'
Signor presidente signori senatori autorità signor sindaco
Credo che sia la prima volta in assoluto che viene organizzato una mostra avente come oggetto una raccolta di statuti ed è la prima volta che anche attraverso mezzi di comunicazione che possono raggiungere ampie fasce di pubblico si dà notizia dell'esistenza presso la biblioteca del Senato della Repubblica della più cospicua raccolta di testi statutari italiani dal tredicesimo al diciottesimo secolo
Emerito da ascrivere alla presidenza del Senato aver deliberato l'organizzazione della mostra e aver sancito per conseguenza
L'uscita della collezione da una sorta di semi clandestinità Carbonara
Con la fruizione limitata ad una ristretta cerchia di addetti che usano i volumi del catalogo quasi come un testo iniziatico
All'opera dei bibliotecari del dottor Sandro Bulgarelli in particolare si deve invece l'intelligente scelta e la sapiente collocazione dei volumi prescelti per la esemplificazione al pubblico del materiale conservato
Per gli storici e diritto medievale e moderno e come essere invitati ad una riunione di famiglia
Perché si trovano di fronte a codici manoscritti a testi a stampa che per molti di essi hanno costituito oggetto specifico di approfondimento scientifico
Certo il rilievo storico di questa fonte la sua collocazione all'interno dell'esperienza giuridica medievale prima moderna poi e ancora oggetto di valutazioni differenti
Ma forse non è il caso di ridurre il fenomeno entro i confini delle controversie storiografiche e meglio piuttosto
Lasciarsi guidare dalla capacità di evocazione di suggestione che si trasmette dei testi che sono esposti nella mostra
Vorrei brevemente soffermarmi su alcuni aspetti che a mio parere qualificano particolarmente il materiale in mostra
In primo luogo per la comprensione degli statuti e preliminare la consapevolezza da parte dell'utente che si tratti di testi normativi testi posti in essere
Nel Medioevo nell'età moderna per il conseguimento di diversi fini politici sociale tra questi spiccano la necessità di formalizzare le posizioni politiche acquisite dalle comunità nei confronti soprattutto dell'impero della chiesa e della feudalità
L'opportunità di sancire legislativamente gli equilibri interni tra fazioni e gruppi di potere infine la volontà di tramandare la memoria delle tradizioni consuetudinarie locale
E certo possibile opportuno costruire ricostruire aspetti dell'economia e dell'articolazione sociale attraverso gli statuti purché non si dimentichi che i testi giuridici medievali hanno un valore in sé ma ne hanno uno storia graficamente certo più pregnante di tipo relazionale in diretta connessione cioè
Con il complesso della tradizione giuridica a cui si rapporta
Gli statuti devono quindi essere letti sia come testimonianze di convergenza e di adeguamento ad un'esperienza giuridica generale
Sia come espressione formale delle peculiarità di ogni singola comunità
Tale duplicità di modo di essere cioè parte di un complesso mondo spirituale concettuale e specchio delle tradizioni locali e la chiave di comprensione del distretto
Altri due aspetti sono qualificanti a definire l'esperienza statutaria lo spazio volta a volta regolamentato e i soggetti che a tali normative si sottopone
La raccolta conservata presso la biblioteca del Senato e la mostra organizzata testimoniano la ricchezza del mondo degli statuti espressioni normative molteplici e differenziata nello spazio a regolamentare piccole comunità contadine o grandi aggregati i cittadini
E soggettivamente composite
In grado cioè di ordinare la vita di litigiosità Luppi parentali o di ricche organizzazioni artigiane di enti ospedalieri o di Monti di Pietà
Osservando i volumi in mostra le differenze tra comunità grandi e piccole o tra le associazioni professionali più o meno ricche appaiono evidenti anche nelle forme della conservazione esterna dei testi
Nelle legature più o meno preziose
Nelle numerose miniature vengono immediatamente in mente per associazione le grandi piazze dei centri storici medievali sopravvissuti o l'architettura delle spaziose monumentali chiese cattedrali le une e le altre pensate anche per lo svolgimento di funzioni civili
Nelle quali la popolazione si riuniva per celebrare nelle forme legali tra l'altro anche il rito della discussione della approvazione collettiva dello Statuto
Ancora sovvengono le documentazioni letterarie e artistiche ad esempio di raffigurazioni della grande pittura medievale
A testimoniare forme di partecipazione collettiva ai diversi momenti della vita associata la città-stato la corporazione la confraternita il gruppo familiare l'ospedale il Monte di Pietà
Ognuno con una sua organizzazione con un ordinamento trasfuso verso e formalizzato in uno stato
Un particolarismo estremo
Al fondo del quale però rimane un tessuto comunque
Un contesto giuridico e spirituale unitario che spiega la ragione della conservazione degli statuti presso il Senato voluttà all'epoca della formalizzazione dell'unità nazionale
In un ideale passaggio di consegne dall'antico al nuovo legislatore
Non si tratta evidentemente solo di una ricca eredità di testi normativi spesso preziosi e di inestimabile valore venale per il loro contenuti storici e artistici insieme ad essi è pervenuta la testimonianza di una civiltà giuridica estremamente rigorose raffinata
Alla quale siamo debitori di buona parte dei principi che ancora oggi regolano la nostra convivenza civile e questo soprattutto il patrimonio da preservare e tramanda grazie
Grazie professor Piergiovanni ora senatore Zecchino
Signor presidente del Senato signori ministri autorità signore e signori il Senato ha voluto rendersi partecipe
Delle celebrazioni Federici are dell'ottavo centenario della nascita di Federico secondo con questa mostra
Che vedremo di qui a poco piccola ma fortemente significativa io di questo desidero ringraziare non solo come curatore
Insieme ai valorosi funzionari della Biblioteca del Senato primo fra tutti il dottor Bulgarelli ma anche come responsabile del Comitato nazionale di queste celebrazioni desidero ringraziare in modo particolare il presidente del Senato
Che va impegnando il Senato da qualche tempo anche in meritorie ed importanti iniziative culturali
Federico secondo il personaggio
Suscita attore come pochi lo avete già sentito dalle parole del presidente di passioni di interessi forti e contrastanti
Nei contemporanei e nei posteri
Questo interesse ha attraversato i secoli trasfigura Ando si in tanti miti nei tanti miti federiciano
Federico l'Anticristo Federico il Messia l'antesignano dell'idea dell'unità d'Italia l'antesignano della Grande Germania
Le reti con il persecutore degli eretici
Il fondatore dello Stato opera d'arte secondo la definizione ottocentesca del Burkhardt
Di questo mito una delle fonti più importanti uno di questi miti una delle fonti più importanti più vive sono state le costituzioni le costituzioni che Federico in mano a me il film nel mille duecentotrentuno
Nella sua qualità di vorrei del Regno delle Due Sicilie non nella diciamo sua funzione di imperatore del Sacro Romano Impero perché nella realtà
Del Regno egli aveva modo di esercitare in modo più vero e più effettivo quei poteri che finivano per essere come dire che erano legati a questa dignità
Di un impegno Rocco che era sempre più una realtà
E vale uscente
Queste
Costituzioni ci consentono nella rilettura
Di cogliere potremmo dire in nuce le tappe fondamentali dello sviluppo di una scienza del diritto pubblico che non a caso ha avuto nel Regno e nel Mezzogiorno la sua la sua culla
E se lasciano consentono di intravedere i almeno i contorni di una realtà che noi possiamo definire estratto già
In relazione ad una realtà del tredicesimo secolo perché questa realtà
E connotata da una condizione di totale autosufficienze ed autonomia da ogni potere esterno papato impegno ero
E perché al suo interno si pone in termini di supremazia forte
Ed assoluto almeno potenzialmente rispetto ad ogni altro potere interno che sono poi le due condizioni che possono come dire costituire il minimo comun denominatore di una realtà che posso appunto aspirare alla definizione
Di stato le costituzioni sono poi uno scrigno prezioso
Di tanti forti principi enunciati
Quanto poi attuati e in che modo discorso molto più complesso e molto più difficile principi che giungono a noi intatti nella loro validità e che anzi in qualche modo potremmo dire che mettono in crisi la nostra stessa
Presunzione Yesser come dire approdati ad uno stadio ad un livello di civiltà e di civiltà giuridica
Come dire non raggiunta in precedenza se si guarda per esempio a tutta la parte relativa all'amministrazione della giustizia
Ecco noi finiamo per trovare il di vorrei dire il catalogo di quelli che potrebbero essere i nostri desideri
Gli uomini del ventesimo secolo i tempi certi e Breivik e la giustizia la responsabilità del giudice definita
L'eguaglianza dei cittadini davanti alla legge la responsabile per sonorità della responsabilità penale il principio di prevenzione di pena tutti i PRIN
CP enunciati con straordinaria con straordinario nitore e certo da verificarne come dire la reale capacità di di incidenza
Ma le costituzioni sono anche come dire
L'occasione per raccogliere il rigore
Di questa presenza dello stato del suo sovrano di un rigore che si spinge spesso alla crudeltà
Federico fu anche odiato e temuto per questa crudeltà crudeltà manifestata nella sua compressione ed oppressione di ogni autonomia
E questo tema certo potrebbe suggerirci divagazioni non Bray anche in relazione a questa concomitanza di due mostre che sono una concomitanza in fondo casuale erano state pensate per tempi diversi
Il caso le ha riunite
Consentendoci così di avere direi visivamente l'immagine delle due Italie
Che poi una espressione che è divenuta un topos culturale ampiamente utilizzato macché sottende realtà e situazioni troppo complesse per essere ricondotte
Puramente e semplicemente a questa diversità istituzionale e comunque tutto questo
E contenuto tutto questo ci offre questo
Questo mondo questa realtà delle costituzioni il tempo protocollare breve mi induce a
Completare come dire insieme a voi sforzandomi
Di fissare come dire questa mostra nel suo significato che non è soltanto di ricostruzione di un testo le costituzioni non vanno appunto viste soltanto come un testo in sé
Ma nell'intreccio nell'intreccio di della vita vissuta
Da tante generazioni perché questo testo ha avuto tra l'altro l'avventura straordinaria di avere un tempo di sua vigenza straordinariamente lungo sei secoli circa sei secoli perché pur con ridimensionamenti da Ari e si sono state in vigore fino agli inizi del secolo scorso e allora la loro storia e la storia del Mezzogiorno è la storia di generazioni di individui delle loro passioni delle ingiustizie e delle ingiustizie
Dei drammi personali delle garanzie ma anche delle oppressioni che in qualche modo sono vissute appunto all'ombra di questo corpo di legge
E tutto ciò e non soltanto quindi la storia di un testo o se volete della sua formazione il problema anche su molto complesso perché noi di questo testo delle costituzioni non abbiamo una versione autentica manca finanche un'edizione critica le tante fu Monti sono tra di loro profondamente distante disparate tanto da non consentire una lettura che sia una lettura definitiva e chiara e quindi una penetrazione dei significati cioè al Fondo questo grosso questo grande problema filologico ma la mostra non vuole essere soltanto appunto la storia del testo e della sua forma spende la sua formula formazione formulazione
Nei libri presentati e quasi simboleggiata invece questa storia più complessa questa storia civile politica ed umana
In questi libri che noi presentiamo nelle tante edizioni che testimoniano appunto la fortuna di questo testo nei secoli
Vedremo qui esposte allineate in mostra edizioni che si offrono per la prima volta all'attenzione degli studiosi
Perché l'avventura che abbiamo avuto di recenti di recentissimi ritrovamenti
Un incunaboli lo stupendo napoletano scomparso sepolto finanche nella nella memoria non soltanto non c'era nessun nessun esemplare Rispoli
Le ma se ne era persa finanche la memoria e che abbiamo potuto ritrovare nella biblioteca Colombina di Siviglia e che testo fondamentale anche dal punto di vista della ricostruzione
Della della storia del testo e un posto incunaboli o napoletano saranno del mille cinquecentosei un esemplare anche su unico al mondo saranno per la prima volta esibiti anche alla comunità
Degli studiosi Federici anni
I libri esposti inevitabilmente finiscono
Per Ray ficcarsi un libro non è un oggetto d'arte come gli altri chi nella disposizioni imbattere Ica in bacheca consente la piena godibilità un quadro una scultura il libro se non si sfoglia
In qualche modo se non aiuta se non è guida nel cammino del pensiero riga dopo riga rischia di essere come dire un oggetto inerte ciò nonostante poi ci auguriamo che esso che questa mostra che questi libri esposti in questo modo possano suscitare non soltanto l'interesse dei bibliofili che pur e grande perché sono esposti cimeli preziosi dell'arte tipografica grandi maestri Grandes grandi firme dell'arte tipografica diessini che ero Francesco Del Tuppo Pasqui in Giunta
Grandi maestri hanno consegnato questi cimeli che sono esposti ma noi ci auguriamo che questa mostra alcun curvo non possa suscitare non susciti soltanto l'interesse dei bibliofili ma sappia suscitare anche soprattutto l'emozione di chi voglia sfruttare attraverso questi libri questo passato Complesso questa vita di una realtà complessa qual è la realtà del regno quale fu la realtà del regno qual è la realtà me editoriale in definitiva che Possa suscitare l'emozione di chi voglia e sappia aprirsi alla storia in particolare la storia di un tempo in cui affondano non poche radici della nostra stessa civiltà
Se lei consente io vorrei farle omaggio
Di una copia
Anti un'anastatica di una delle più belle edizioni che noi troveremo in mostra un'edizione napoletana l'ultima in definitiva edizione italiana che una stupenda edizione uscita dai torchi della Stamperia Reale di Napoli nel mille settecentottantasei nel clima
Divi sorgente interesse che i Borboni insomma e quel momento del quel secolo dei Lumi sette a vivere verso fedeli un secondo una edizione curata dal professore romano che qui qui io vorrei pregare
Grazie
Così esprimendo un grato riconoscimento a tutte le persone senatori funzionario del Senato membri del gabinetto nella presidenza
Che hanno
Reso possibile offrire a tutti i cittadini questo lo straordinario atteso della nostra cultura della nostra storia pure nel matrimonio immenso che appartiene al nostro Paese poi so dichiarare ufficialmente appena le mostre le viste tutti dei comuni e delle corporazioni e della Costituzione
Nel sicana di Federico secondo vi ringrazio