La politica estera italiana dal 1943 ad oggi

Allora mi chiamo Angelo Crespi sono direttore del domenicale è un settimanale di cultura che viene prodotto la relazione qua sopra che è legato ai circoli
E tocca a me fare la presentazione di questa prima serata che il primo incontro di questo ciclo lunghissimo e anche di notevole impegno
Che ha che è stato nominato incontri di formazione politica l'idea è che oggi prima ancora che una vera scuola di formazione sia necessaria un'informazione soprattutto dedicata ai giovani che si vogliono avvicinare alla vita pubblica e politica del nostro Paese
è un incontro è una serie d'incontri quindi una una manifestazione chiusa perché poi avete dovuto iscrivervi quindi e in qualche modo ci sarà anche un attestato finale
Di altissimo livello e di altissimo spessore avete tutti una cartelletta la serie di appuntamenti per cui dopo la prima lezione di Sergio Romano che non ha bisogno di presentazioni ovviamente ci sarà di seguito altri personaggi di spicco della cultura e del mondo e della politica italiana
In corso che non è dedicato solo a persone del centrodestra e nostro preciso desiderio volontà stato quello anche di invitare esponenti del mondo la cultura di centro sinistra anche deputati perché è giusto che quando si fa informazione e cultura nel più nel nell'accezione più larga e più generale del termine
Ci si possa confrontare e serenamente anche discutere su tesi antitesi cercando anche una sintesi che non sia per forza
Dicotomica che non divida per forza italiani
Spero che sarà mio mio onore oltre che onere
Aprire ogni incontro questa sera visto che l'ambasciatore Romano ha pochissimo tempo dopo e non potrà fermasse anche risponde posto domande lascio subito la parola lui per non togliere ulteriori minuti di tempo che ringrazio e la settimana prossima grazie
Grazie buona sera mi è stato chiesto di parlare del della politica estera italiana dal mille novecentoquarantatré ad oggi la data mille novecentoquarantatré si sente
Si sente bene
La data mille novecentoquarantatré è stata scelta evidentemente perché l'otto settembre di quell'anno l'Italia uscì dall'alleanza con la Germania conclusero un armistizio con gli alleati
E il governo del re il governo Badoglio si trasferì al Sud e il trasferimento assunto il governo Badoglio ebbe naturalmente l'effetto di creare due italie separate dalla linea del fronte pochi giorni dopo Mussolini rientrò
Dalla Germania era stato liberato dal prigionia era stato portato in Germania in Germania aveva annunciato la costituzione della Repubblica sociale italiana
Rientrò in Italia e e quel punto in Italia vi furono due Stati una monarchico Italia monarchica al nord della Repubblica sociale italiana al sud
Questo ebbe effetti naturalmente
Disastrosi sulla politica estera italiana
Ebbene effetti disastrosi anzitutto sullo strumento di una politica estera che emerge necessariamente il corpo diplomatico vale a dire la Rete delle ambasciate delle indicazioni dei consolati che l'Italia aveva all'estero
Poi puntoni diplomati con il console dovete decidere se schierarsi con il Governo tessuto con il governo del Nord Mussolini stesso appena rientrato in Italia anzi ancora da Monaco fece una serie di telefonate maggiori ambasciatori italiani chiedendo loro di aderire alla Repubblica Sociale con scarso successo l'unico che gli dette immediatamente una risposta favorevole fu Filippo Anfuso allora ministro d'Italia Bund tedeschi divenne poi ambasciatore a Berlino il sottosegretario agli esteri
La maggior parte decise di o arrestare con l'Italia monarchica e con il Governo Badoglio oppure si dimise semplicemente alla finestra ad attendere che la situazione
Si chiarisse vi furono addirittura delle capitali due capitali in Europa in cui paradossalmente vi furono in quel momento due rappresentanze italiane
Queste capitali furono Budapest e Bucarest a Budapest perché il governo ungherese pur essendo alleato della Germania
Avrebbe molto volentieri limitato l'Italia avrebbe cercato di uscire dall'alleanza prendendo qualche contatto con gli alleati e ritenne così utile ospitare
A Budapest i rappresentanti della legazione d'Italia che avevano deciso di schierarsi con il governo monarchico del sud
Ma più sud pur sempre a Budapest una rappresentanza della Repubblica sociale italiana questo vi dà la misura della paralisi della politica estera italiana una politica estera che non dispone del suo principale strumento di lavoro vale a dire le ambasciate delegazioni consolati
Non può neppure comunicare con il mondo e del resto il governo del sud prima da Brindisi poi Salerno
Non avrebbe potuto comunque comunicare direttamente con il mondo perché fra le clausole dell'armistizio vi era una clausola molto restrittiva
Il il governo italiano avrebbe potuto comunicare con le sue rappresentanze diplomatiche soltanto per il tramite degli alleati ogni dispaccio ogni rapporto avrebbe dovuto essere consegnato agli Alleati e dagli alleati
Trasmesso alla rappresentanza d'Italia all'estero e così sarebbe accaduto per il traffico
In senso inverso in senso opposto
E pur tuttavia il vi fu chili punta a Brindisi prima e a Salerno dopo
Cominciò a programmare una politica estera italiana cercò di dare una dignità al passo molto Contes molto discusso che l'Italia aveva fatto uscendo dall'alleanza con la Germania
E questa persona fu un diplomatico che veniva da Lisbona e che venne nominato segretario generale del ministero degli Esteri si chiamava Renato Prunas Renato Prunas di sua iniziativa stabilì un contatto con i sovietici
Obbedendo alla logica
Che è sempre meglio avere una Miccoli in campo avversario per così dire soprattutto se questo amico e lontano e a motivi di dissenso con gli altri amici che cos'era accaduto era caduto semplicemente che al momento dell'armistizio
L'Italia era l'Italia del Sud naturalmente era stata posta sotto il controllo e la vigilanza di una Commissione alleata di controllo composta dai dagli inglesi e degli americani
I quali non avevano voluto che la commissione si compone se anche di rappresentanti sovietici proprio perché desideravano tenere l'Unione Sovietica per quanto possibile fuori dal Mediterraneo
Provi a scapito che i sovietici erano infastiditi mi indispettiti irritati da questa esclusione
E allora decise che stabilire un rapporto diretto con i sovietici avrebbe potuto giovare l'Italia avrebbe potuto dare uno spazio di manovra alla diplomazia italiana un po'di spazio di compito tanto per intenderci
Ed è bene dei contatti dei colloqui con l'uomo politico il il funzionario sovietico
Che Mosca aveva mandato all'Italia meridionale che si chiamava Andrey Vichy rischi ora perché lo ha perché non lo so perché lo ha dimenticato
Andrea viscido Ski era stato il grande procuratore
All'epoca dei processi sovietici della seconda metà degli anni Trenta i processi con cui Stalin si era sbarazzato di tutti i suoi maggiori oppositori cammini effigi nuovi al sud lucrare in uomini che erano stati tutti condannati a morte
Viscido Ski aveva dato prova in quella circostanza non soltanto di una
Fedeltà staliniana gesuitica Perrin de H davvero si sarebbe detto secondo il motto dei gesuiti ma di un atto pezza di una crudeltà quasi nelle sue arringhe per l'accusa
Da lasciare veramente
Come dire sbigottiti coloro che ha preso ero all'interno del piccolissimo Ministero degli esteri italiano che provocasse stava parlando con lui schiava dialogando con lui
Stava cercando di sta per stabilire con lui un rapporto di lavoro e per la verità a Vichy rischi poteva essere estremamente brutale negli determinate circostanze ma anche estremamente ragionevole pacato in altre occasioni
E infatti l'Italia si mise d'accordo con l'Unione Sovietica per lo stabilimento di un rapporto diplomatico che non era pieno non ma era totale
Ma era che pur sempre un rapporto diplomatico quello fu il primo gesto della diplomazia italiana si disse anche che in quella particolare occasione durante i contatti di Prunas complici i rischi sia stato trattato il tema del ritorno Tito gli atti in Italia Togliatti ritorno in quegli stessi giorni in quelle stesse settimane in Italia
Non è certo che il la conversazione abbia toccato il problema di Togliatti probabilmente Prunas è stato riformato certo non era in grado di impedirlo
Non era in grado di opporre resistenza dell'Italia aveva un margine di autonomia estremamente limitato e ridotto
Comunque il vantaggio fu che l'Italia potere aprire relazioni diplomatiche con l'Unione Sovietica prima di quanto non intacca disse con la Gran Bretagna con gli Stati Uniti
E questo naturalmente
Irritò gli inglesi e gli americani ma dette in qualche modo un po'più di spazio alla politica estera italiana venne alla fine delle delle ostilità l'Italia continua ad essere un Paese occupato gli italiani sapevano il governo italiano sapeva che l'Italia avrebbe riconquistato la sua libertà soltanto onde libertà internazionale intendo soltanto nel momento in cui fosse stato firmato il trattato di pace
Sperò fino all'ultimo momento di poter essere considerata un Paese alleato era stata cobelligeranza e durante gli ultimi due anni del conflitto aveva persino dichiarato guerra alla Germania aveva addirittura dichiarato guerra al Giappone verso la fine della del conflitto ma in realtà gli alleati non avevano alcuna intenzione di trattarla come un alleato infatti negoziati a Parigi o piuttosto il diktat a Parigi in vista del firma
Del trattato di pace che avvenne nella primavera del mille novecentoquarantasette fu condotto
Con l'Italia ma anche con tutti gli altri Paesi che contemporaneamente gli alleati consideravano
Nemici e sconfitti
Fra cui il Pulcheria di la Finlandia eccetera
Il trattato di pace fu
Particolarmente severo soprattutto sul piano delle riparazioni riparazioni destinate in gran parte dell'Unione Sovietica la flotta venne smantellata la flotta
Da guerra in buona parte anche la flotta mercantile sul piano territoriale l'Italia per dette
Certamente l'Istria certamente la Dalmazia intestino di Trieste rimase per il momento io risolto incerto
Anche quello delle colonnine fu lasciato a un momento successivo e perdette due comuni sulla frontiera nord-occidentale con la Francia vale a dire Briga e Tenda
Quando firmammo il trattato di pace speravamo ancora per qualche tempo che il problema delle colonie potesse essere risolto con un compromesso noi favorevole
Sapevamo che avrebbe presto avremmo certamente per tutto l'Etiopia conquistata soltanto nel mille novecentotrentacinque perduta
Agli inizi del mille novecentoquarantuno da vi fu una corrente del politica italiana anche democratica anche fra i democratici fra i democratici cristiani
Vi fu una corrente che sperò fino all'ultimo di potere mantenere almeno se non tutta la Libia almeno la Tripolitania
Ma il problema delle colonie si risolse più tardi con la creazione di uno Stato libico di un regno libico
E l'Italia per dette tutte le colonie che aveva conquistato a partire dalla fine degli anni ottanta Eritrea Somalia Etiopia Libia anche il Toti Cannizzo
Conquistato nel mille novecento dodici
Il
Vi fu una parte della classe politica italiana tutti i grandi vecchi che avevano preceduto l'avvento del fascismo
Orlando
Nitti
Lo stesso Benedetto Croce i quali non vorrebbero votare per il trattato di pace quando la discussione venne all'Assemblea costituente
Ritennero che l'Italia veniva in questo modo ingiustamente trattata
E che non avrebbe dovuto piegarsi
Alla firma di un documento umiliante
Prevalse tuttavia la convinzione che la conquista della sovranità internazionale fosse più importante di qualsiasi altra di qualsiasi altro sacrificio
E questa tesi fu sostenuta anzitutto da Luigi Einaudi convinto che il trattato di pace andasse firmato anche se ingiusto
E naturalmente da Alcide De Gasperi che era in quel momento Presidente del Consiglio i maggiori partiti fecero quella se scelte il ministro degli Esteri divenne immediatamente dopo la firma del trattato di pace Carlo Sforza
Che era già stato agli esteri con Giolitti nel mille novecentoventi mille novecentoventuno
E l'Italia a quel punto poteri per così dire ripartire
Cercare di darsi una politica internazionale corrispondente alle sue dimissioni la dal suo potenziale economico che era stato fortemente colpito dalla guerra e al suo potenziale militare che era in quel momento praticamente inesistente
La cosa più interessante per chiunque osservi la politica italiana fra il mille novecentoquarantasette vale a dire l'anno della firma del trattato di pace il mille novecentoquarantanove è che l'Italia è prevalentemente neutralista
Sono neutralista i quasi tutti i grandi partiti politici italiani per ragioni diverse con connotazioni diverse neutralista il Partito comunista italiano ma lo è semplicemente perché non vuole che l'Italia sia s'si associ
Alle potenze capitaliste fra virgolette e quindi ritiene che neutralismo sia per così dire garanzia di un migliore rapporto con l'Unione Sovietica
E neutraliste Partito Socialista di Pietro Nenni convinto che neutralismo sia la soluzione pacifista più conforme agli ideali e agli del socialismo italiano
Ma è neutra lista anche quella classe politica di estrazione liberale diciamo così lontanamente giolittiana perché si riconosceva nel vecchio Giolitti
Come per esempio uomini Manlio Brosio
Manlio Brosio che fu vicepresidente del Consiglio con De Gasperi e successivamente
Ambasciatore a Mosca e poi il segretario generale della NATO ebbene in quel particolare periodo Manlio Brosio era convinto che la migliore delle soluzioni possibili per l'Italia fosse la neutralità non una neutralità di tipo svizzero a un una mentre l'Italia che avrebbe permesso all'Italia di fare come l'Italia aveva già fatto in altre circostanze
Il l'ago della bilancia o il peso determinante insomma in Italia che avrebbe potuto evitare di schierarsi con uno dei due
Doti che si andavano progressivamente formando in Europa e che proprio per questa sua autonomia avrebbe potuto esercitare un ruolo maggiore un ruolo più decisivo
Questo era la posizione di Manlio Brosio nel mille novecentoquarantasette il mille novecentoquarantotto ma attenzione
Nessuno in quegli anni poteva ragionare semplicemente sulla base di desideri astratti concetti
E o obiettivi auspicabili obiettivi desiderabili mondo stava rapidamente cambiando
La guerra fredda scoppia fra il mille novecentoquarantasette mille novecentoquarantotto e il mille novecentoquarantotto e nella parabola della guerra fredda indubbiamente l'anno più caldo
Perché in febbraio via un colpo di stato a Praga perché i sovietici tentano con il blocco di Berlino
Di cacciare via clienti inglesi e gli americani francesi dal governo congiunto per l'ex capitale tedesca insomma la situazione diventa molto più cauta
E diventa quindi sempre più difficile
Per un Paese come l'Italia fortemente provato dal conflitto privo di una sua forza militare
Prestare neutrale in un mondo di Lupi
Ciò nonostante la campagna elettorale del diciotto per le elezioni del diciotto aprile mille novecentoquarantotto non fu fatta
Con tematiche di politica estera il grande tema era ma per la Democrazia Cristiana votate per noi altrimenti ti verremo comunisti
Il grande tema per i comunisti era votate per noi e per i socialisti perché avrete un'Italia più giusta un'Italia popolare un'Italia democratica questi erano i grandi temi della campagna elettorale c'è qualcosa
I grandi temi della campagna elettorale una campagna elettorale che fu certamente molto molto calda anche e soprattutto perché si mobilitarono a favore della democrazia cristiana
Si mobilitò la Santa Sede in realtà e molto anche per certi aspetti figli italiani d'America
I quali fecero campagna negli Stati Uniti inviarono aiuti vennero persino a votare anzi ci fu un curioso episodio capire racconterò un aneddoto per così dire nella storia della politica italiana
Gli italiani d'America che vennero a votare erano naturalmente italiani che avevano già acquisito negli anni precedenti la cittadinanza americana
Allora non era possibile avere due cittadinanze anzi la legge americana
Prescriveva che cittadino americano non poteva prendere parte ad elezioni straniere pena la perdita della cittadinanza
Tutti litro americani che votarono in Italia del mille novecentoquarantotto perdettero la cittadinanza americana
Naturalmente la cittadinanza americana gli venne restituita negli anni seguenti
Ma gli venne restituita sulla base di progetti di legge individuali presentati al congresso dai singoli rappresentanti delle regioni delle circoscrizioni elettorali
In cui quei cittadini italo-americani abitava ma questo mi dà la misura del dell'impegno del con cui una parte del immigrazione italiana all'estero
Prese parte le vicende italiane di quel periodo
Comunque di politica estera non si parlò non se ne parlo soprattutto perché De Gasperi non volle che se ne parlasse temeva che un dibattito elettorale imperniato sulla politica estera
Avrebbe programma provocato divisioni ancora più aspre di quelle che attraversavano il Paese
E accade così che
Il problema della collocazione dell'Italia nella politica internazionale in un momento in cui la guerra fredda diventava sempre più calda si posa immediatamente
All'indomani delle elezioni politiche del diciotto aprile mille novecentoquarantotto
E nel frattempo altre cose stavano accadendo che ci avrebbero imposto una scelta i primi ad accorgersi che l'Unione Sovietica rappresentava una minaccia
E che l'Unione Sovietica si stava rapidamente impadronendosi di tutti i Paesi conquistati dall'Armata Rossa
Negli ultimi mesi del conflitto fu la Gran Bretagna
La Gran Bretagna era allora governata dai laburisti il primo ministro si chiamava happy e il ministro degli esteri si chiamava ben ed era un corpulento sindacalista molto sanguigno
Un uomo che aveva fatto le battaglie operaie del chiaro operaia degli anni Venti e Trenta che si rivelò al ministero degli Esteri britannico
Uno straordinario democratico di ispirazione molto atlantica e molto anti-sovietica molto anticomunista
E capi fu tra i primi ad accorgersi che la Gran Bretagna non sarebbe stata in grado soprattutto in quel particolare momento della sua storia
Di mobilitare le forze necessarie per dare una risposta quella che appariva essere in quel momento la maggiore minaccia vale a dire la ulteriore penetrazione sovietica in Europa
Centrale centro occidentale e allora propose agli americani che sì che assumessero questa responsabilità
Il Presidente era Truman Truman nel mille novecentoquarantasette
Aveva già fatto due gesti molto importanti da un lato aveva deciso di stanziare aiuti per due Paesi direttamente minacciati dall'Unione Sovietica vale a dire la Grecia che la Turchia e in secondo luogo aveva lanciato grazie al suo segretario di Stato il piano Marshall vale a dire questo grande piano di aggiunti i doni finanziari
Per la ricostruzione della l'economia europea
Quel piano fu molto generoso
Ma credo che sia anche giusto riconoscere che quel piano conteneva una implicita confessione una implicita ammissione
Alla fine della prima guerra mondiale
E gli Stati Uniti avevano preteso dai loro alleati il pagamento vale a dire la restituzione e dei prestiti concessi dal Tesoro americano dalle banche americane durante la guerra
Avevamo risposto noi gli inglesi i francesi
Che non era il giusto chiederci quel denaro dopotutto avevamo combattuto prima di loro e per loro e loro erano arrivati in guerra soltanto dalla primavera del mille novecentodiciassette ma gli americani insistettero
E addirittura passarono una legge al Congresso che proibiva alle banche americane di assistere con i loro prestiti la ricostruzione europea del primo dopoguerra sale governi
Relativi rispettivi non avessero saldato il loro debito nei confronti del tesoro degli Stati Uniti e quindi dovremmo tutti pagare
Ho firmammo accordi
Poi la crisi del mille novecentoventinove fece piazza pulita di tutti i debiti che nessuno in quel momento era in grado di pagare ma comunque dovremmo tutti impegnarci a pagare con degli accordi che vennero firmati
Danovi dai francesi dagli inglesi
Ebbene gli americani si resero conto che quella pretesa alla fine della prima guerra mondiale aveva avuto una serie di effetti negativi sugli equilibri europei aveva per certi aspetti contribuito alla crescita di un sentimento di ostilità di un sentimento revanscista che aveva a sua volta alimentato dei partiti nazionalisti come partito fascista in Italia
Come lo stesso partito nazista e in Germania
Anche se l'accordo per il pagamento dei debiti per il pagamento del prestiti di guerra fu realizzato in Italia durante il governo Mussolini del mille novecento
E venticinque ebbene gli americani decisero che quell'errore non l'avrebbero più commesso
E anziché pretendere denaro dai Paesi europei decisero che gli avrebbero Odenato avrebbero dato loro del denaro
Per facilitare la loro ricostruzione per favorire il loro decollo economico nella convinzione che soltanto la prosperità il decollo dell'economie distrutte avrebbe garantito quei Paesi dalla influenza del dei partiti comunisti e dell'Unione Sovietica e così accade in fatto infatti
Ebbene torniamo a Baby il ministro degli Esteri laburista nel governo britannico Berlin propose agli americani di assumersi una responsabilità agli americani
Dopo una serie di conversazioni e di negoziati decisero che lo avrebbero fatto nell'ambito di un trattato
Il trattato per il Patto Atlantico che fu firmato nell'aprile del mille novecentoquarantanove quando noi in Italia prendemmo
Che i negoziati fra inglesi francesi e americani erano ormai prossimi al raggiungimento tutte giù un testo al TAR preparazione di un testo
Chiedemmo anche noi di essere ammessi e a quel punto avremmo qualche difficoltà perché gli americani erano molto esitanti nei nostri confronti
Erano così tanti prima di tutto perché non avevamo fama di grande rispettabilità internazionale credo che questo sia importante riconoscerlo la nostra credibilità internazionale dopotutto
In qualche modo inficiata dalla fatto che avevamo cominciato la guerra con alleato ed avevamo finita con un altro queste cose
Si dimenticano nei momenti dei brindisi e della retorica ma si ricorda non generale
E non si dimenticano ma
E questa era una delle ragioni per cui gli americani non erano particolarmente entusiasti la seconda ragione fu che di americani molto realisticamente si chiedevano ma quanta parte d'Europa dovrò impegnarmi a difendere dall'unione sovietica l'inclusione dell'Italia nel Patto Atlantico avrebbe enormemente allargato il perimetro di cui gli americani ci sarebbero considerati responsabili l'avrebbe allargato all'intero mediterraneo praticamente o a buona parte del Mediterraneo
E allora per molto tempo esitarono e addirittura vi furono quanto meno in una prima fase
Come dei rifiuti
Ma la Francia venne in nostro aiuto e credo che questo vada ricordato so che gli italiani ogni tanto la Francia non piace io spero di convincerli che la Francia è stato in momenti decisivi
Un alleato molto utile per noi comunque ci assomiglia troppo per essere oggetto dei nostri strali e delle nostre inimicizia
Comunque la Francia ci venne in aiuto per delle ragioni di realistico l'interesse nazionale
La Francia voleva che anche i suoi territori sulla costa settentrionale del Mediterraneo vale a dire in quel momento Marocco Tunisia Algeria
Rientrassero nel perimetro del Patto Atlantico e allora si rese conto che soltanto insistendo affinché l'Italia venisse inserita nel patto
Anche la Francia avrebbe ottenuto ciò che desiderava ed ora noi entrammo del Patto Atlantico e quindi l'opzione neutralista rimase in quel momento soltanto l'opzione dei comunisti per le ragioni che vi ho detto
Dei socialisti per le ragioni più ideali che vi ho detto ma anche di una parte della democrazia cristiana quella Democrazia Cristiana
Quell'ala sinistra della democrazia cristiana quella Democrazia Cristiana sociale per così dire che in quel momento era rappresentata soprattutto da uomini come Dossetti come La Pira i quali si piegarono per disciplina di partito all'obbligo per il voto in Parlamento quando la discussione venne in Parlamento per la ratifica del perito del Patto Atlantico ma furono sempre fondamentalmente ostili alla decisione presa dal governo italiano nel mille novecento e quarantanove
Occorre ricordare a questo punto che accanto all'opzione neutralista alle l'opzione atlantica aveva preso corpo
Nella società italiana e soprattutto nei ceti più intelligenti più motivati della società italiana
L'opzione europeista
Luigi Einaudi era europeista Luigi Einaudi era profondamente convinto
Che lo Stato nazionale fosse destinato a subire un processo di progressivo declino non soltanto nei Paesi sconfitti comico Italia ma anche dei Paesi mezzo sconfitti o mezzo vincitori
Come la Francia e certamente nella Germania sconfitta ed era convinto che soltanto riunendo le nostre risorse
Mi pare il le loro risorse i Paesi europei avrebbero potuto sopravvivere nella in un mondo ormai dominato da grandi potenze come di Stati Uniti e l'Unione Sovietica e questa opzione europea
Era aveva ormai dei testi importanti a cui fare riferimento uno di questi testi era il Manifesto di Ventotene
Vale a dire questo bel documento federalista scritto da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi nel confino di Ventotene durante la guerra e che divenne da quel momento non soltanto in Italia un testo di riferimento
Delle dell'europeismo federale o del federalismo europeiste
E comunque l'europeismo cominciò a diventare una delle opzioni più concrete nel momento in cui il Governo De Gasperi il Governo e il Ministro degli Esteri Carlo Sforza trovarono
Siano i tedeschi insieme ai francesi degli interlocutori egualmente interessati anzi occorre riconoscere che fu certamente la Francia
A lanciare in concreto Progetti di integrazione europea del continente lo fece nella convinzione che avrebbe potuto assumerne la guida
Che questo avrebbe potuto contribuire alla preservazione del prestigio francese in Europa lo fece ancora una volta per un interesse nazionale ma nessuno far nulla se non per l'interesse nazionale e quando l'interesse nazionale coincide con l'interesse di altri ben venga
E così fece la Francia e la Francia prese un'iniziativa di straordinaria importanza
Perché aveva ripercussioni d'ordine pratico su quello che era allora il grande problema dell'Europa il grande problema dell'Europa era ricostruirsi
Bisognava ricostruire le infrastrutture distrutte bisognava dare una speranza alla gente bisognava assorbire manodopera e bisognava soprattutto dimostrare che l'economia di mercato delle democrazie potevano soddisfare esigenze che il Partito Comunista l'Unione Sovietica ritenevano di poter soddisfare con le loro formule ideologiche
E la Francia lancia un grande piano per la creazione di una Comunità europea del carbone dell'acciaio che acceca
Perché era così importante la Comunità europea del carbone e dell'acciaio
Il carbone in gran parte in Renania
Nella Lorena
In altre parti d'Europa ma non bisogna dimenticare che carbone acciaio erano stati uno dei temi dominanti dopo la fine della Grande Guerra
Ed erano state una delle ragioni per cui la Francia a Francia e Germania sin dal giorno immediatamente successivo alla fine delle ostilità a si erano guardate per così dire in cagnesco per parecchi anni non per sempre ma per parecchi anni
E allora l'idea di mettere insieme questa idea fu di un grande europeista Camboni dichiara di mettere insieme queste due grandi risorse europee
E di creare un'agenzia un'autorità un'organizzazione che le avrebbe gestite in modo condominiale
Affinché nessuno potesse sfruttarle esclusivamente a proprio vantaggio affinché tutta l'Europa potesse farne uso
Per la propria ricostruzione fu una idea illuminata geniale infatti il tutto l'acciaio
Parlo delle grandi acciaierie europee che si realizzò Europa qui in Italia soprattutto grazie a Oscar Sinigaglia ebbene tutto l'acciaio la fu realizzato nell'ambito dei programmi della cieca
La guerra fredda intanto continuava a segnare l'orologio d'Europa
E non soltanto l'orologio d'Europa nel mille novecentocinquanta scoppiò la guerra di Korea
E gli Stati Uniti ebbero in quel momento la sensazione che la sfida ormai fosse planetaria non più esclusivamente europea ma planetaria nel mille novecentoquarantanove il potere in Cina era stato assunto dal Partito comunista di Mao Tze Tung
E nel mille novecentocinquanta la Corea del Nord
Aveva aggredito la Corea del Sud con il beneplacito forse concesso involontariamente da stalle ma certamente concesso esplicitamente da Marco e quindi a quel punto era lecito chiedersi se di fronti ve ne fossero almeno due uno nel cuore dell'Europa e l'altro nel cuore dell'Asia
E se il mondo occidentale non rischiasse una sorta di accerchiamento
E fu questa la ragione per cui
Gli americani sostennero che non si poteva più continuare a trattare la Germania come un Paese sconfitto
Che occorreva prendere atto del grande sforzo democratico Kent Conrad Adenauer aveva fatto del grande processo di riabilitazione politica che ormai in corso e che occorreva riaffermare la giornata
Perché una Germania riarmata nel cuore dell'Europa avrebbe dato una risposta al bisogno di sicurezza dell'Europa occidentale
Naturalmente il riarmo della Germania suscitò una serie di perplessità non soltanto nei partiti di sinistra che fecero una grande campagna anche nelle vie e nelle piazze contro il riarmo tedesco ma suscitò perplessità anche in Inghilterra anche in Francia dove il ricordo della Germania nemica era ancora
Molto radicato nel opinione pubblica
E allora una volta di più i francesi ebbero il coraggio delle intuizioni
E pensarono che il riarmo tedesco il miglior modo per di armare la Germania fosse quella di rianimarla nell'ambito di una nuova comunità che si sarebbe costituita
La Comunità europea di difesa esisteva la Comunità europea del carbone e dell'acciaio perché non aggiungere
Alla comunità alla cieca anche una Comunità europea di difesa con un esercito
Multinazionale
Composto un esercito composto dai soldati dei sei Paesi membri
Della ceca che sarebbero diventati anche paesi membri del cioè della Comunità europea di difesa
Addirittura il trattato istitutivo prevedeva che le unità nazionali fossero esclusivamente a livello di battaglione
Il reggimento doveva essere multinazionale non parliamo della divisione del Corpo d'armata soltanto a livello di battaglione avrebbero potuto esservi unità omogenee dal punto di vista nazionale
Su una straordinaria svolta che dette veramente la sensazione quelli erano gli anni in cui avremmo veramente la sensazione che l'unità europea fosse a portata di mano
Addirittura De Gasperi nel momento in cui si firmò il trattato per la Comunità europea di difesa riuscì a inserire nel trattato una clausola per la convocazione di un'assemblea costituente europea
Di cui lui stesso avrebbe preso la presidenza incaricata di redigere di scrivere la Costituzione dell'Europa unita
Ma le cose non andarono come si disperava
Debbo dire che io facevo parte già a quel punto di quelli che speravano non speravano in quel caso speravo speravo molto
Perché prevalse in Francia cioè del Paese che aveva avuto questa straordinaria intuizione
Prevalse una sorta di rigurgito nazionalista lei nazionali Steve gollisti che erano presenti in Parlamento con un partito abbastanza cospicuo
Si allearono al comunisti quali certamente non volevano nel riarmo tra Germania né un'Europa militarmente unita sarebbe stata un'Europa anti-sovietica
E il voto congiunto del gollisti dei comunisti affossò la comunità europea di difesa ed è a partire da quel momento che anche per iniziativa italiana si decide di spostare
L'obiettivo
Dalla dal militare all'economico
Se non possiamo unirci militarmente cerchiamo quanto meno di unirci economicamente i fatti con la Conferenza di Messina del mille novecento e cinquantasei parte il processo che si concluderà con la firma dei Trattati di Roma
Nel marzo del mille novecentocinquantasette in Campidoglio i Trattati istitutivi della Comunità economica europea della Comunità europea per l'energia atomica il mercato comune
E l'Euratom
E quindi l'Italia partire da questo convento una politica estera molto fortemente europea condivisa
Dai maggiori partiti di centro Democrazia Cristiana socialdemocratici repubblicani liberali non ancora nel mille novecentocinquantasette del partito socialista e men che mai naturalmente
Dal partito comunista ma è una politica europea
Che corrisponde ai desideri di una maggioranza della popolazione questo accade nel mille novecentocinquantasette nel mille novecentocinquantaquattro noi cercavamo finalmente sbarazzarsi di una spina nel fianco
Che rendeva la politica italiana particolarmente la politica estera italiana particolarmente complicata Trieste era ritornata all'Italia sulla base di un accordo che c'è una prassi costretti a perdere l'Istria ma ci aveva permesso di recuperare Trieste
Mille novecentocinquantasei mille novecentocinquantasette naturalmente il mille novecentocinquantasei e anche l'anno di Suez e dell'anno di Budapest
Due avvenimenti che si celebrano proprio in questi giorni di cui si accede per la ricorrenza proprio in questi giorni
A Budapest una rivoluzione contro il sovietici contro il regime comunista e soprattutto contro l'Unione Sovietica assumersi una spedizione angolo francese dopo l'annuncio di utilizzazione del canale
Che si risolse in un fallimento perché fu fortemente disapprovato a dagli Stati Uniti gli inglesi e i francesi dovettero fermarsi dovettero interrompere le loro operazioni militari rinunciare al loro obiettivo potrei parlarvi di questo ma la parentesi sarebbe troppo troppo lunga quello che a me preme e soprattutto dirvi perché questi due avvenimenti
Budapest e Suez furono importanti anche per la politica estera italiana
Furono importanti perché Budapest anzitutto provocò una crisi a sinistra nella politica estera italiana
Budapest sulla dimostrazione evidente che il regime comunista non era democrazia
Anzi che era oppressivo che era poliziesco che era tirannico
Non lo sapevamo molti lo sapevano molti ancora in Italia pensavano continuarono a pensare negli anni successivi
Che no che quella versione quella interpretazione dei regimi comunisti nei Paesi dell'Europa orientale fosse una
Interpretazione pretestuosa dettata da pregiudizi anti sovietici anticomunisti
Insomma il Partito socialista di Pietro Nenni e capi che l'intesa stabilita con il Partito comunista alla fine della seconda guerra mondiale non era più concepibile tollerabile immaginabile Nenni con un editoriale molto coraggioso sull'Avanti si schierò con i ribelli di Budapest con i rivoluzionari di Budapest
E preso una posizione molto netta
E questo fu importante perché da quel momento
Si comincia a parlare di riunificazione socialista il Partito socialista si era spaccato nel mille novecentoquarantasette si era spaccato per l'appunto sul tema con i comunisti o senza i comunisti
Nenni in quel momento voleva stare con i comunisti Saragat riteneva che non fosse opportuno è il partito si era spaccato
A partire dal momento in cui Nenni nel mille novecentocinquantasei si schiera con i rivoluzionare di Budapest il contatto fra Saragat e Nenni diviene nuovamente possibile e possibile parlare
Di unificazione socialista è possibile parlare di un grande partito socialdemocratico
Italiano
I fatti proprio nelle giornate di Budapest vi fu un incontro fra Saragat e Nenni da cui per così dire comincia a decorrere il processo di riunificazione socialiste
Nel partito comunista vi fu una piccola crisi
Vi fu un manifesto cento e un intellettuali firmarono un appello un appello al partito perché riconoscesse il carattere democratico dell'arrivo della rivoluzione di Budapest
Una delegazione di quei centouno intellettuali andò all'unità che era diretta dallo allora da Pietro Ingrao per chiedere che il
Manifesto il proclama venisse pubblicato dal vita trovarono
Giancarlo Pajetta e quale disse ma siete tutti dell'ingegno non è così che si fa la politica
In altre parole prevalse nel partito la tesi di Togliatti e che la rivoluzione di Budapest per quanto forse in parte forse giustificata da qualche errore dei governi comunisti fosse certamente un complotto delle potenze capitaliste imperialista e finanziato dalla CIA
Finanziato dagli americani e che quindi occorre essere stare con la patria del socialismo vale a dire con l'Unione Sovietica questa fu grosso modo
La tesi di Togliatti in quel momento e fu la tesi che prevalse perché la grande maggioranza del la grande nella stragrande maggioranza del partito nuovo seguito e questo attenzione
Deve farci riflettere dimostra quale Presa il Partito comunista avesse in quel momento sulla società italiana
Più di due milioni di iscritti
Ora io ho sempre pensato che quando si ragiona milioni non possono essere tutti stupiti
Perché non è così che si ragiona nella vita
E forse non tutti intelligenti o forse non tutti intendere sufficientemente informati ma questo mi sembra dimostrare che l'ideologia comunista e ideali comunisti continuavano ad avere in Europa e non soltanto in Italia
Una presa in poi Dante che di questo in qualche modo bisognava prendere atto bisognava cercare di sconfiggerli ma sconfiggendo il succo terreno delle dimostrazioni concrete comunque Togliatti prevalse riuscì a conservare l'unità del partito ma ripeto la politica italiana da quel momento cambia comincia a cambiare
E anche su due serve degli effetti sulla politica italiana perché nella classe politica italiana vi erano ancora sentimenti nazionalisti
Il rimpianto per le colonie perdute la convinzione che l'Italia avesse comunque diritto a un suo spazio del Mediterraneo che l'Italia fosse sufficientemente democratica e proletaria
Da non potere essere in qualche modo comparata i grandi imperi coloniali come la Francia e la Gran Bretagna questo nazionalismo popolare un po'populista qualche volta c'è sempre stato nella società italiana credo che ci sia ancora tra l'altro e ho l'impressione che
In quel momento si risveglio
Perché si risveglio
Perché l'Inghilterra e la Francia cercando di riconquistare il canale perché questa era la realtà questa era l'operazione
Cercando di riconquistare il canale avevano dimostrato a mondo arabo-musulmano di essere ancora imperialisti fra virgolette
E quindi si erano avevano pregiudicato la loro credibilità presso quel mondo la sponda meridionale del Mediterraneo tanto per intenderci
Avevo una pregiudicato la loro credibilità devono perso credito avevano perso quotazione Teodoro vi fu qualcuno in Italia che ritenne che quello spazio lo potessimo occupare non con una politica più tollerante più conciliante più capace di tener conto delle esigenze dei popoli da poco
Da poco indipendenti
E quella politica ebbe come dire alcuni leader alcuni protagonisti maggiore probabilmente fu Giovanni Gronchi che era Presidente della Repubblica il secondo presidente della Repubblica dopo Luigi Einaudi
Ma anche per esempio Giorgio capire il sindaco di Firenze che cominciò di lì a poco ad organizzare degli incontri mediterranei a a Firenze e poi gli uomini come il gruppo di Dossetti Dossetti credo che fosse già che avesse già lasciato la vita politica e fosse passato al sacerdozio
Ma esisteva pur sempre una sua scuola un suo gruppo che a cui faceva capo
E poi uomini come Amintore Fanfani che fu presidente del Consiglio e ministro degli Esteri
Più tardi lo stesso Aldo Moro insomma c'è sempre stata una politica nazional popolare dell'Italia nel Mediterraneo ci sarà anche negli anni seguenti
E quella politica venne per così dire
Sollecitata favorita dallo scacco degli inglesi e dei francesi nella spedizione di Suez
Tra l'altro l'Italia in quel momento ritenne persino di potere avere un ruolo sempre grazie a questa ala della Democrazia Cristiana che faceva capo a punti ad Amintore Fanfani
Ritenne di potere vere o un ruolo nella nel il contrasto fra i due blocchi nell'ambito della guerra fredda
Quell'ala della Democrazia Cristiana che aveva votato contro voglia per il Patto atlantico del mille novecentoquarantanove non disperava di potere
Introdursi come intermediario come Sensale
Fra i due blocchi perché raggiungessero un accordo che in quel momento avrebbe dovuto essere naturalmente un accordo sul destino della Germania ancora divisa
E ancora occupata all'occidente dagli alleati a oriente dall'Unione Sovietica
Vi fu un famoso viaggio di dico Ronchi a Mosca che si risolse con un clamoroso fiasco con un grande insuccesso credo che valga la pena di segnalarlo perché questo filone della politica estera soprattutto della democrazia cristiana di sinistra
è un filone importante nella storia della politica estera italiana
Più tardi anche quando rinunciammo
A a recitare la parte del Sensale
E dell'intermediario
La politica estera italiana cercò egualmente di giocare la carta tiene del proprio rapporto cordiale con l'Unione Sovietica con alcuni Paesi satelliti
Per esempio operazioni economiche come la creazione di un grande pianti impianto FIAT in Unione Sovietica e in una città che verrà ribatte ribattezzata Togliatti Grad
Fu certamente vista con molto favore
Da quella parte del diplomazia italiana della politica estera italiana che riteneva importante per l'Italia continuare ad assumere un un ruolo di frontiera rispetto agli impegni più categorici
Del patto Atlantic
Vi ho parlato prima di unificazione socialista d'unificazione si fece ci fu di unificazione socialista ma durò molto poco
Si fece nel mille novecentosessantasei morì se non sbaglio nel mille novecentosessantanove
Dopo le elezioni del mille novecentosessantotto che non premiare o no il partito socialista riunificato
Dopotutto l'unificazione socialista era stata fatta dalla convinzione che uniti
I due partiti avrebbero potuto raccogliere un maggior numero di voti imporsi all'elettorato con una forza promettente per il futuro
S arrestare sì per un certo periodo alleati della Democrazia cristiana ma nella prospettiva di un'alternanza Democrazia Cristiana
Partito socialista è una aspirazione che molti socialisti hanno continuato ad avere anche fino agli anni Ottanta e della certamente probabilmente fra le aspirazioni di Bettino Craxi
La riunificazione socialista non detto quel risultato alle elezioni del mille novecentosessantotto il partito socialista
Unificato fu punito dagli elettori e ben meno voti di quanti due partiti non ne avessero avuti separatamente
E il risultato è che si andò abbastanza rapidamente nel giro di qualche mese a una nuova scissione
Nel frattempo alla fine del mille novecentosessantasette erano scoppiate in Italia le prime agitazioni sociali e studentesche
Che si protrassero non soltanto attraverso tutto il mille novecentosessantotto ma si cronicizza Ahronoth per così dire per buona parte degli anni settanta
E questa instabilità politica e sociale che l'Italia ha vissuto praticamente sino alla fine degli anni settanta con fenomeni di terrorismo di agitazione
Sociale diffusa e però naturalmente un effetto
Pessimo sulla credibilità del Paese all'estero
Un Paese può fare politica estera soltanto se dimostra agli occhi del mondo di avere alle spalle uno opinione pubblica unita a una società solidale
Una forma di consenso
è necessaria per assicurare la credibilità internazionale di uno Stato
Quando un Paese si muove nel mondo
Certe di fiori Jensen che sono perfettamente concepibile immaginabili all'interno di una democrazia dialettica di una democrazia conflittuale
Dovrebbero scomparire bene negli anni
Settanta l'Italia era da questo punto di vista nella peggiore delle condizioni possibili quindi potremmo sostenere che per molti aspetti l'Italia uscì di scena per quasi un decennio
Vi fu un momento in cui grazie all'aiuto degli americani grazie all'aiuto di altri riuscimmo non tanto a rientrare in scena quanto ad evitare di esserne estromessi definitivamente
Perché dopo la grande crisi petrolifera del mille novecentosettantatré
E il Presidente della Repubblica francese in quel momento ci Scaroni ritenne fu certamente un'iniziativa molto molto illuminata
Che le maggiori democrazie industriali avessero interesse a riunirsi periodicamente
Per consultarsi per definire strategie comuni di fronte a questo problema che stava sconvolgendo gli assetti economici l'aumento del prezzo del petrolio
E ci Scarlat ciò l'idea di un nuovo gruppo non lo chiama organizzazione non blocca nuovo socio azione era un gruppo una specie di piccolo club ma si capì subito che quel club sarebbe stato importante
Che venne venne chiamato immediatamente g cinque
Cinque grandi i grandi cinque
E chi erano i cinque erano la Gran Bretagna gli Stati Uniti la Francia la Germania e Geppo
E l'Italia ne sarebbe stata esclusa quanto meno nelle intenzioni di Giscard e sta e noi facciamo una battaglia una battaglia politico diplomatica e alla fine con l'aiuto degli americani riuscimmo ad entrare
A quel punto avendo schiumoso la porta per noi dovettero anche chiudere la porta per qualcun altro e allora il G cinque divennero G7 con non rientrò anche il Canada
Ma l'importante è che non perdemmo completamente l'autobus
Restò un G cinque per la verità perché quando si incontravano i cinque si incontravano da solo in un salotto poi uscivano dal salotto passavano in un altro salotto dove la riunione era sette fu soltanto Bettino Craxi che nel mille novecentottanta
Riuscì a mettere fine a questa mezza umiliazione molto sconveniente molto imbarazzante insomma Bettino Craxi ci riuscì perché Bettino Craxi da questo punto di vista fece una politica estera non priva di una certa efficacia nel frattempo continuavamo ad avere naturalmente i nostri interessi mediterranei ma anche in Mediterraneo la nostra credibilità era fortemente influenzata dalle condizioni di straordinaria instabilità politica del Paese paese
Era instabile non soltanto per ragioni di governo i governi italiani hanno sempre durato poco purtroppo
Ma instabile soprattutto perché nelle piazze nelle fabbriche il clima di effervescenza e di turbolenza era diventato particolarmente elevato
Comunque cominciamo a rientrare in scena condili inizio degli anni ottanta quando la situazione cominciò finalmente a placarsi
E uno degli esponenti
Piuttosto i due maggiori esponenti del ritorno in scena dell'Italia della politica internazionale furono Craxi Andreotti
Per la semplice ragione che Craxi fu Presidente del Consiglio dal mille novecentottantatré al mille novecentottantasette mi pare
Giulio Andreotti fu il suo ministro degli Esteri
E l'Italia comincia a partire da quel momento ad avere una sua politica estera un po'più organica
Una politica estera in cui il tema dominante l'asse principale rimane rimaneva all'Europa la costruzione dell'unità europea
E l'altro il contatto l'amicizia con i Paesi del Mediterraneo
A cui non potevamo voltare le spalle
Questa fu la la linea maestra della politica estera italiana con Craxi e con Andreotti e che dette anche risultati tutto sommato abbastanza positivi non dimentichiamo che processo di come dire di rinascita del integrazione europea che si era anche bloccato negli anni settanta comincia con la grandezza vertice europeo del Castello Sforzesco Milano l'Atto unico europeo Craxi in quella circostanza fu particolarmente efficace Craxi ad Andreotti svolsero un ruolo importante
A
Da situazione a quel punto sembrò perfino migliore nel momento in cui Gorbaciov in Unione Sovietica avviò un processo di perestrojka perché dopotutto
Quel tanto di capitale che l'Italia aveva accumulato attraverso i suoi rapporti con l'Unione Sovietica veniva per così dire buono veniva scadenza poteva essere utilizzato con un'Unione Sovietica
Che sembrava destinata in qualche modo a una trasformazione positiva il fotografo la scena e la situazione alla fine degli anni ottanta le cose come sapete non andarono ha fatto in quel modo ma questa era la situazione come si presentava alla fine degli anni ottanta
Ma ripeto l'Italia aveva una politica estera in quegli anni si poteva discutere se fosse un po'troppo filo palestinese o se non avrebbe dovuto essere più equilibrata nei confronti degli israeliani questo faceva parte del dibattito politico italiano
Ma a mio avviso il modo in cui Bettino Craxi ad esempio affrontò la crisi di Sigonella dopo il dirottamento dell'Achille lauro fu o positivo
E i primi ad accorgersene furono gli americani e non dimentichiamo che il primo a non tenere il broncio nei confronti di Craxi fu Ronald Reagan Presidente degli Stati Uniti con cui il Craxi ebbe poche settimane dopo
Un incontro molto cordiale New York
Tutto cambia naturalmente all'inizio degli anni Novanta
E non c'è dubbio che Tangentopoli mano Mani pulite l'incriminazione di una parte della classe politica italiana
La morte fra virgolette del Partito socialista
Se non del socialismo certamente del Partito socialista
E il lo stato di stabilità della politica italiana negli anni successivi fino al mille novecento
Oddio qui tentate sono tutte discutibili novantaquattro novantasei chi lo sa
Comunque illa lo stato di stabilità
No enormemente alla credibilità dell'Italia della politica internazionale di su più fu persino un momento in cui non ci consultavano nemmeno sulle questioni jugoslave si era formato un gruppo di contatto per la Jugoslavia nel momento in cui si sperava ancora di recuperarla questa unità jugoslava si stava invece sfaldando
E perché si era creato un gruppo di contatto in questo gruppo di contratto nel numero ma nemmeno dell'imbocco e venimmo cooptati in molti anni dopo ma all'inizio
Non eravamo nemmeno presenti e qui nessuno questa fu la dimostrazione della perché poco credito che lì che l'Italia aveva in quel momento
Situazione comincia a migliorare quando bene o male è un sistema bipolare comincia instaurarsi in Italia legge elettorale del mille novecentonovantatré sulla formazione
Di nuovo partito politico creato da Silvio Berlusconi elezioni del mille novecentonovantaquattro vittoria di Berlusconi vittoria effimera
Vittoria del centrosinistra nel mille novecentonovantasei vittoria del centrodestra nel due mila e uno insomma il Paese comincia ad avere una forma di alternanza al potere che seppure con molti difetti seppure molto zoppicante
Le permette di riacquistare credibilità all'estero e soprattutto di avere governi che a parte quello brevissimo di Silvio Berlusconi nel mille novecentonovantaquattro
E quello di Lamberto Dini nel mille novecentonovantacinque hanno una certa continuità il centrosinistra governa dopotutto sia pure cambiando presidenti del Consiglio
Per cinque anni e il
Centrodestra a partire dal due mila e uno per altri cinque anni
Con il centrosinistra la politica estera italiana obbedisce alle sue linee tradizionali e molto filo europeista e certamente molto vicina ai Paesi arabi del Mediterraneo non dimentichiamo tuttavia che gli anni della seconda metà degli anni novanta sono dominati dalla crisi jugoslava
E la guerra del Kosovo scoppia mentre il Presidente del Consiglio è Massimo D'Alema
E io sono personalmente convinto che Massimo D'Alema furti favorevole alla partecipazione dell'Italia la guerra del Kosovo anche e soprattutto
Perché ritenne che un ex comunista
Sarebbe stato giudicato come totalmente irrecuperabile dalla comunità internazionale se avesse assunto in quel momento una posizione diversa da quella della NATO e degli Stati Uniti
Ci fu indubbiamente un calcolo Massimo D'Alema ritenne che l'esame di passaggio per lui e per il suo partito
Fosse in qualche modo la guerra del nostro lo spiega quello spiegò poi lo giustifico abilmente dicendo che si trattava di una guerra umanitaria io vedevo allora vedo oggi inconvenienti e gli errori a mio avviso della guerra del Kosovo a cui non fui mai favorevole ma credo che la strategia di Massimo D'Alema fosse per così dire comprensibile abbastanza
Trasparente
Ma detto questo Massimo D'Alema Giuliano Amato dopo di lui io Romano Prodi prima di Massimo D'Alema
Rimasero fedeli a quelle che erano le grandi linee della politica estera italiana
E che potremmo grosso modo riassumere con tre grandi opzioni in testa l'Europa
Poi il rapporto con gli Stati Uniti un rapporto che non può non essere cordiale non può non essere di collaborazione
E infine un grappolo etica Mediterranea fondata soprattutto con un rapporto di buon vicinato con il mondo arabo
Con una attenta considerazione per gli interessi di Israele ma se dovete mettere sul piatto della bilancia
Non do arabo e lo Stato di Israele da una parte e dall'altra
Mondo arabo fa premio ha fatto premio nella politica estera italiana degli ultimi trenta quaranta anni e questa grosso modo mi sembra si possa sostenere che è rimasta la linea del
Dei governi di centrosinistra fra il mille novecentonovantasei
E il due mila e uno la situazione cambia con Silvio Berlusconi consiglio Berlusconi la politica estera italiana viene letteralmente ribaltata a mio avviso
E io sono stato molto molto sappiate meglio sappiate subito che sono stato molto critico di questo ribaltamento della politica estera italiana non mi è mai piaciuto
Ribaltata perché le tre opzioni rimangono per carità Silvio Berlusconi non ha come dire
Portato via tutto ciò che era stato fatto negli anni precedenti il rapporto con l'Europa per carità il rapporto con gli Stati Uniti il rapporto con i Paesi arabi nulla di tutto questo venne interamente dilapidato e cancellato
Però il la il rapporto con gli Stati Uniti passa in testa
Diventa determinante diventa l'ambizione fondamentale del governo Berlusconi
Berlusconi è profondamente convinto che il rapporto con gli Stati Uniti contribuisca ad esaltare il ruolo dell'Italia in euro
E profondamente convinto mi attribuisco qualche cosa senza parlare al condizionale forse sbaglio ma credo che lo sia le cose siano in questi termini
E profondamente convinto che l'Italia possa diventare il principale partner degli Stati Uniti
A sud della Manica
Asso della manica per carità nessuno può fare le scarpe la Gran Bretagna in questo campo ma a sud della Manica Berlusconi era convinto che l'Italia potesse diventare il maggiore parta degli Stati Uniti
E che
E questo avrebbe giovato al ruolo dell'Italia per di più Silvio Berlusconi per natura per carattere e per esperienza professionale ha sempre giocato la carta del rapporto personale del rapporto
Della delle persone che e quindi ritenuto che
La sua particolare simpatia personale potesse in qualche modo giovare alla realizzazione di questo obiettivo
Politico e credo che la partecipazione alle guerra all'Iraq della guerra in Iraq non fu una partecipazione alla guerra semplicemente perché Berlusconi si rese conto che la società italiana non lo avrebbe seguito
Ma che fu pur sempre una presenza militare in Iraq immediatamente dopo la fine delle prime operazioni militari lat partecipazione
All'Iraq fu dettata dalla necessità di non perdere questo rapporto speciale con gli Stati Uniti che Berlusconi stava cercando di costruire
Quando Berlusconi dice ma io non ero veramente favorevole alla guerra qualcuno potrebbe sostenere che lo dice ora
Certo non lo diceva allora ed è vero allora non lo diceva però credo che non dica una bugia credo che tutto sommato
Avrebbe anche preferito evitarla quella guerra
Ma come Tony Blair ha decise che quando si è fatto un grosso investimento su un partenariato di quella importanza non lo si butta via nel momento in cui bisogna
Andare alla cassa e pagare il debito per così dire
E commise a mio avviso un grosso errore
La guerra era sbagliata dall'inizio divenne sempre più sbagliata a mano a mano che ci si addentra va nel conflitto
Rappresenta un peso morto che sta condizionando gli Stati Uniti nel mondo egli sta persino impedendo di fare con efficacia le cose che in certe altre occasioni invece potrebbe e dovrebbe forse
Fare
Fu mio avviso una nel ruolo è particolarmente grave stare a fianco degli Stati Uniti in quel momento
Da quell'errore le discese un altro
Quel rapporto così stretto con gli Stati Uniti
Era inevitabilmente destinato a tradursi in una scelta poco europeista se non addirittura anti europea non soltanto perché Francia e Germania avevano deciso di assumere la posizione che tutti ricorderete vale a dire una posizione molto contraria
Ma perché un partenariato speciale con gli Stati Uniti è sempre per così dire un fattore non europeista
L'Europa non ha interessi alla creazione di un euro nell'America non ha interesse alla creazione di un'Europa unità forte organicamente unità ed è ha sempre preferito stabilire dei rapporti bilaterali con i Paesi europei perché tanti rapporti bilaterali permettono all'America di evitare che si coautori l'unità dell'Europa
L'America ha un rapporto speciale con la Polonia per certi versi con l'Ungheria per altre insomma ha sempre giocato la carta della separazione della divisione contro la carta dell'integrità europea
Ed ecco che il governo italiano che desidera un rapporto speciale con gli Stati Uniti inevitabilmente non desidera vita dell'euro
E infatti è nel governo Berlusconi accenti europeisti calore euro previsto entusiasmo europeista se ne è sentito molto poco
Certe affermazioni nei confronti dell'euro erano inopportune certe posizioni nel prese nei confronti di Brussel e certe anche manifestazioni al Parlamento di Strasburgo non furono le pagine più felici del
Correranno Berlusconi e della politica estera italiana di quel periodo
Comunque il quella fu una scelta le scelte qualche volta se sono poi condotte con coerenza perché no purché Dione risultati positivi
La scelta dell'America ha detto risultato molto negativo a mio avviso
Nel Mediterraneo anche il governo Berlusconi ha ribaltato le opzioni tradizionali della politica estera italiana lei ci eravamo barcamenarsi fra Israele e gli arabi come si devono barcamenarsi del resto tutti gli altri Paesi europei
Ma con una sensibilità per le rive candele rivendicazioni del mondo arabo con la convenzione che avremmo dovuto ceo pure con grande difficoltà
Cercare di accompagnarle lunga questa difficile strada di creazione dello Stato nazionale arabo
è difficile la strada è stata costellata di successi di fiaschi di modernizzazione di fallite
Ma insomma quelli rappresentano pur sempre la stragrande maggioranza della costa meridionale del Mediterraneo con loro dobbiamo vivere dobbiamo cercare in qualche modo di orientarle
Verso la strada della della normalità
E Israele bisogna riconoscerne i diritti e l'esistenza ma non si può nemmeno dimenticare che Israele è apparso agli occhi del mondo arabo alla fine della seconda guerra mondiale come una presenza straniera
Noi avevamo un debito nei confronti degli ebrei ma loro no non avevano nessun debito nei confronti degli ebrei
E quindi interpretarono la nascita di questo stato nuovo come una specie di rinascita del colonialismo europeista in terra arabo-musulmano
Ho con la governo Berlusconi la posizione si inverte la posizione diventa molto più filo israeliana che non di sensibilità nei confronti dei Paesi arabi
Per una serie
Di ragioni credo in parte di politica internazionale in parte di politica interna di politica internazionale perché avendo scelto dagli Stati Uniti Berlusconi non poteva non ereditare per così dire anche le amicizie delle Stati Uniti la rete di amicizie degli Stati Uniti e dall'altro lato perché all'interno della coalizione il governo di centrodestra vi era Alleanza Nazionale
Vale a dire un partito su cui pesava io un retaggio antisemita
E Gianfranco Fini a un certo punto decise che quel partito doveva svoltare
La svolta di Fiuggi fu una svolta importante io credo che Gianfranco Fini abbia agito con una straordinario coraggio non grande saggezza tanto di cappello
Credo che si sia conquistato in quel momento il Calloni per un possibile futuro politico nella vita politica italiana
Ma Gianfranco Fini con grande spregiudicatezza decise che il miglior modo
Per
Accertare la credibilità della svolta fosse quella di fare come dire un pellegrinaggio a Gerusalemme
Il viaggio di Fini a Gerusalemme ebbe probabilmente questo
Fatto alla fine di un processo naturalmente durante il quale Gianfranco Fini conquistò
Poco a poco per così dire il diritto di farlo quel viaggio ma l'amicizia con Israele è la particolare considerazione per Israele anche nel momento in cui io a mio avviso Lisa eri faceva una sua politica più discutibile
Fu in qualche modo il risultato di una esigenza particolare di un partito che doveva essere recuperato interamente alla Società italiana così ma la storia
Qualche volta per fare una cosa giusta ne fate una sbagliata
O per lo meno per me è una era giusta e l'altra era sbagliata altri naturalmente danno di quella vicenda l'interpretazione completamente diversa
E adesso siamo arrivati alla fine del governo Berlusconi e siamo arrivati agli inizi del governo Prodi e su questo naturalmente mi permetterete di non dire una parola grazie
Ringrazio Sergio Romano parla la per la sua lectio veramente una una lezione di politica estera che ha chiarito anche molti dei percorsi storici
Dal dopoguerra a oggi anche molte delle scelte politiche sono venuti in politica estera che è una parte della politica molto importante per un Paese come il nostro lo ringrazio io a nome del del circolo del domenicale di aspetto settimana prossima
Serve con Francesco Alberoni che terrà una una lezione sulla teoria dei movimenti vi ringrazio l'arresto eleganza