L'Italia delle differenze: il federalismo possibile

Buongiorno ben arrivati scusate il leggero ritardo dovuto credo posso dire però una cosa positiva cioè al grande successo che sta avendo la festa della Margherita evidentemente c'è una fila da qualunque parte voi arriviate io vengo a Caorle da da una vita
Niente devo dire che non s'una simile confusione felice confusione non credevo d'averla mai vista
Ecco un caos creativo dice il ministro che è pericolosissimo se lo dice il ministro comunque il il tema di questa conversazione lordo lo sapete l'avete visto nella nostra nella nostra locandina è un tema onestamente molto impegnativo che visto il posto nel quale siamo cioè la Regione Veneto io avrei messo in testa al programma invece che verso la fine per la verità comunque tant'è c'è ed è un momento di confronto importante
Questa è una chiacchierata che io spero sarà come dire di vostro gradimento cercheremo di non fare un simposio vi presento rapidamente gli ospiti anche qui in ordine caotico seguendo l'ordine che mi tiene
E presentato dall'organizzazione abbiamo Antonio Bassolino che come sapete il presidente della regione Campania Lorenzo Dellai chiedi la che è il presidente di una cosa che noi come dire guardiamo molto e con molta attenzione non solo per questioni di danaro cioè la Regione autonoma Trentino Alto Adige che è stato sindaco di Trento presidente della provincia di Trento quindi conosce bene anche l'amministrare più spicciolo più quotidiano della politica
C'è Roberto Formigoni alla mia destra presidente della regione Lombardia c'è naturalmente il ministro dal quale noi vorremmo avere una serie di indicazioni e di come dire di non so se di promesse ma comunque una serie di ragionamenti sul tema del federalismo del rapporto Stato Regioni Stato enti locali Linda Lanzillotta che ha esplicito bene la delega ministro affari regionali e le autonomie locali quindi è la persona giusta per la nostra conversazione qui abbiamo Mauro Marino che è responsabile del dipartimento per le aree urbane della Margherita e anche questo è un tema
E anche qui in Veneto in provincia di Venezia interessa molto perché Venezia in qualche modo comicità è come aver aree urbane recentemente fallito un suo progetto amministrativo di Metropolis diaria metropolitana quindi anche questo potrebbe essere un buon
Un argomento prendiamo da Fabio Melilli che l'ultima persona che ho il piacere di se presentare che il presidente nazionale dell'Unione delle Province italiane e anche per lui ci vorrebbe
Come dire molto tempo visto che le Province sono da anni al centro e province ordinarie naturalmente al centro di un dibattito sulla loro utilità servono non servono servono così vanno assorbite nelle regioni fanno subito nei comuni insomma il tema è ampio e gli stimoli notevoli darei la parola però al ministro per cominciare e le chiederei così molto brevemente si può enunciare ci quali sono
I punti qualificanti perché il governo inserisce nel suo programma rispetto alla questione del federalismo e delle Autonomie mi rendo conto e chiedo scusa è una domanda che può portarci molto lontano richiedo
Una una sintesi e sono sicuro che ce la faremo prego
Ma su questo
Intanto Buongiorno
Credo che bisogna esprimere
Compiacimento un plauso agli organizzatori visto il successo che la festa la Margherita sta avendo dunque federalismo molto sinteticamente perché ci siamo dati dei tempi stretti
Io credo che siamo in una fase in cui bisogna lavorare concretamente ad attuare un disegno costituzionale che è ormai consolidato perché è stato approvato da band tutti in due referendum
Attraverso cui il popolo si Espresso e ha approvato questa riforma e le sue linee fondamentali e quindi io credo che il messaggio primo che noi dobbiamo dare quello di come dire deporre le armi in qualche modo Bossi lo ha già fatto mi pare
E prendere atto che il quadro di riferimento costituzionale è ormai quello delineato nel due mila e uno che forse avrà qualche ha bisogno di qualche correttivo e sicuramente di alcuni integrazioni e vedremo quali
Ma che bisogna lavorare insieme governo maggioranza e opposizione attuarlo perché tutte le cose che il governo sta facendo e che io mi auguro riuscirà a avviare parallelamente alla legge finanziaria
Hanno bisogno di un largo consenso perché al di là dello strumento tecnico se si tratta di una legge costituzionale che quindi anche bisogno di una maggioranza o anche di una legge ordinaria la materia è di rilievo talmente grande sul piano costituzionale istituzionale dell'organizzazione della nostra società della organizzazione di tutti i flussi finanziari del bilancio dello Stato
Che richiede il consenso più vasto perché richiede di varare un disegno condiviso e anche stabile perché chiaramente l'architettura della Repubblica non può essere oggetto di modifiche continue da parte delle maggioranza quindi è intanto con questo spirito che noi stiamo lavorando e penso che questo è il dato di fatto e il clima per lavorare in modo costruttivo dopo tanti anni in cui obiettivamente il processo si è arrestato in vista di una trasformazione della disegno costituzionale che poi alla fine non c'è stato
Che cosa noi stiamo mettendo a punto o un disegno di federalismo fiscale che pur nella complessità
Che la questione presentai riesca però a conciliare insieme il valore della solidarietà e della garanzia di un nucleo primario di diritti per tutti i cittadini a prescindere dalla ricchezza dei territori in cui abitano e insieme la responsabilità dei governi locali quindi la capacità di ottenere il massimo delle prestazioni con le risorse date la capacità di sviluppare le economie dei territori
E di rispondere della risultato della loro azione politica alle popolazioni gestendo le proprie risorse e chiamando responsabilmente i cittadini a fare fronte con le proprie risorse ai fabbisogni
Dei bilanci pubblici ma è anche per molte regioni per molte amministrazioni locali una sfida all'efficienza perché autonomia responsabilità significa anche sfida dell'efficienza
Nel quadro di questo disegno di federalismo fiscale il Titolo quinto questo è stato un tema di diciamo
Polemica a distanza col presidente Formigoni c'è anche la questione della delle Autonomie differenziate di cui magari parleremo dopo io credo che sia uno dei punti che il Titolo quinto ha indicato e che vanno inseriti armonicamente in questo disegno in modo che l'autonomia differenziato il fatto che alcune regioni possono camminare più in fretta
Non sia però a scapito di questo elemento fondamentale che i cittadini hanno particolarmente evoluto confermare il titolo quinto che è l'elemento della solidarietà e dei diritti a carattere universale
Il secondo provvedimento importanti a mio avviso quanto il primo che il Governo sta
Definendo è l'attuazione
Del disegno della contenuto nell'articolo centodiciotto nuovo articolo centodiciotto che la Costituzione che significa
Attribuire a ciascun livello istituzionale
Delle proprie funzioni semplificando l'organizzazione
Amministrativa evitando che ci siano moltiplicazione di livelli uno sull'altro e facendo sì che ciascuno abbia un compito specifico
In base al principio di sussidiarietà ma che anche in base al principio di sussidiarietà orizzontale che sta nell'articolo centodiciotto
Ci sia il massimo del coinvolgimento di privati di Autonomie funzionali Dean prese sociali nella gestione di attività e funzioni pubbliche perché noi dobbiamo Pino asciugare gli apparati pubblici
Debba volgere a altri soggetti il massimo di funzioni e di attività fermo restando il ruolo di garanzia e di regolazione dello Stato
è
Queste due questi due interventi sono quindi il il concretizzarsi di quel disegno del titolo quinto che è un disegno di profonda riorganizzazione in senso autonomistico del titolo quinto e che andrà di pari passo alla legge finanziaria che quello che io il tutto il governo vuole affare essi e questo è stato un po'alla polemica taglio riforme ecco è Aden una finanziaria che realizzando una politica di riduzione della spesa cui siamo chiamati per garantire anche lo sviluppo economico del Paese
Non sia però in contrasto con questi principi di fondo perché noi non possiamo da una parte volere il federalismo e dall'altro comprimere le Autonomie territoriali e quindi il nuovo patto di stabilità che stiamo scrivendo insieme con il sistema delle autonomie deve sul piano delle regole e dei principi anticipare appunto
Gli indirizzi che dicevo poc'anzi
Brevemente una domanda sulla prima di passare poi la parola a Roberto Formigoni le volevo chiedere un tema che torna molto spesso è quello del del drenaggio fiscale di quanto le regioni dicevano e quanto le regioni danno che a oggettivamente alcune forme di sproporzione specie in alcune grandi regioni penso per esempio al mio caso cioè al caso del Veneto senz'altro
Su questo tema non credo d'aver sentito una parola chiara e miti averla letta nel programma dell'Unione lei può correggermi su questo
Cioè sul fatto che il governo prenderà in considerazione anche una diversa ripartizione del
Raggio fiscale che lo Stato in camera e poi riversa sulle ma sugli interi anni punto è il federalismo fiscale serena ma fiscale è detto molto sinteticamente perché è una materia complicata
Fare sì che tutti i cittadini ovunque essi abitino abbiano a prescindere dalla ricchezza che produce il gettito fiscale sul territorio
I soldi necessari a garantire determinate prestazioni sulla base di un costo
Poi definiremo c'è che avanza
Servirà in parte finanziare quel costo cioè la differenza che per esempio le regioni più povere c'è tracciò che una Regione realizza con le sue entrate fiscali
E ciò che invece occorre per garantire ai cittadini quel livello
Essenziale di prestazione che viene indicato dallo Stato e che è la garanzia solidale dei diritti universalistici su tutto il territorio nazionale
Ciò che resta deve essere devoluto all'autonomia delle regioni e quindi gradualmente perché occorre un percorso di avvicinamento che noi insieme definiremo di quale a durata dovrà avvenire
Gradualmente il territorio che hanno più capacità dovranno poter la rinvestire sul loro territorio in sulla base di principi di autonomia di responsabilità di governo delle proprie economie e dei propri sistemi per esempio per lo sviluppo delle proprie infrastrutture perché non c'è dubbio
Che oggi c'è a prescindere dare una valutazione di ciò che davvero occorre per garantire in modo efficiente e questo significa imporre efficienza anche a molte regioni che oggi hanno una spesa che talvolta è superiore a ciò che occorrerebbe per garantire certe prestazioni quindi c'è una sfida dell'efficienza
E c'è quindi un percorso attraverso il quale le Regioni che hanno maggiori capacità fiscale potranno utilizzare sul loro territorio più risorse perché sicuramente o la situazione attuale e genera un disagio profondo in alcune regioni
Grazie grazie ministro presidente
Formigoni che cosa che cosa pensa in particolare di quest'ultimo passaggio di quel che ha detto il ministro ed in generale lei che è considerata una sorta di puntato han fatta da parte delle regioni perlomeno di centrodestra nelle richieste al governo può sintetizzarci quali sono
Le cose che vi aspettate le cose che chiedete
Quello che chiediamo è quello che ci aspettiamo enti avviare un percorso nuovo molto interessante fra l'altro dal punto di vista istituzionale e credo anche con dei risvolti ulteriormente interessanti dal punto di vista politico se andrà a buon fine dicevano i vogliamo avviare un percorso nuovo di dialogo di collaborazione tra la regione Governo e Parlamento
Per l'attuazione del titolo quinto che comprende molte materie interessanti io fisso l'attenzione su due il tema del federalismo fiscale
E il tema della cosiddetto regionalismo differenziato
Lombardia abbiamo già avviato un confronto all'interno del Consiglio regionale
Che ha fatto registrare tra l'altro alcune convergenze significative
Perché ormai
L'esigenza dell'autonomia di un'autonomia correttamente intesa quindi non di separazione non di contrapposizione ma di un'autonomia che permetta maggiore efficienza è entrata nel DNA di moltissimi nostri cittadini aldilà degli schieramenti politici questo mi sembra un fatto positivo
Per cui a partire da Lombardia ma so che altre Regioni come lo stesso Veneto altri ancora stanno muovendosi in questa direzione
Noi intendiamo avanzare formalmente la proposta al Governo
Di poter discute negoziare anzi perché questo è il termine esatto previsto all'interno del Titolo quinto di avviare un negoziato tra la Regione e il Governo ma cosa peraltro interessante perché in capo alla Presidenza del Consiglio dei ministri
Il Presidente del Consiglio dei ministri potrà coinvolgere i ministri interessati
Dall'altro capo ci sta alla presidenza della Regione Lombardia che però intende muoversi non in maniera solitaria
Sia nel senso che intende ovviamente con la propria giunta ma anche con un voto e un sostegno del consiglio regionale dopo aver realizzato un ampio dibattito che coinvolga la società civile la Società economica tutti i cittadini in qualche modo le associazioni eccetera
Quindi la richiesta è quella dell'avvio di un negoziato Regione governo
Perché sia possibile
Averi alcune competenze allargate in alcuni campi
Il Titolo quinto e ne prevede diversissime io ritengo Abbundo che non si tratti di fare un elenco infinito
Che non ci si debba muovere nella linea dell'abbuffata o di una rivendicazione di tipo partitico polemico
Noi come Regione discuteremo insieme faremo alcune richieste numerate precise non molte pestiamo alcuni campi che possono essere con lo dall'energia qualora l'ambiente quello che la scuola
Alcuni campi in cui riteniamo di poter dimostrare che una competenza in capo alla Regione realizza un di più di efficienza quindi la parola che il ministro ha utilizzato di una sfida dell'efficienza io la raccolgo integralmente
Questo è il federalismo che niente
Un federalismo che via Appia efficienza alla pubblica amministrazione aggiungo un'altra parola un federalismo che allarghi lo spazio di libertà dei cittadini
Perché il federalismo nel quale credo del quale ho sempre creduto è questo non è un trasferimento di Poteri soltanto dalla Stato alla Regione che per il cittadino comporterebbe il cambiamento del padrone a cui riferirsi ma non un cambiamento delle condizioni diritta
Quello che mi interessa che attraverso
Uno spostamento di potere di responsabilità il cittadino veda una partita positiva perse
Una maggiore efficienza pubblica amministrazione ma anche più spazi in cui esercitare la propria libertà di scelta improprio orientamento diverso da soggetto a soggetto secondo l'impostazione culturale o altro
Evidentemente questo meccanismo non lo
Riteniamo debba essere inquadrato all'interno di una definizione del federalismo fiscale
Per motivi per tutti comprensibili
Nel senso che spostamento di competenze deve poter significare anche
Acquisizione di risorse per poter gestire queste competenze ma questo spostamento di competenze non lo vogliamo e qui ci tengo a sottolinearlo in maniera aggressiva nei confronti di altre parti del Paese anzi
L'amico Bassolino lo sa benissimo perché noi Regioni credo che possiamo rivendicare in questi anni
Nell'alternarsi dei governi abbiamo comunque svolto un lavoro molto intenso tra di noi che ci ha portato anche a condividere all'unanimità uno schema di federalismo fiscale anche molto dettagliato
Abbiamo voluto anche simbolicamente sottoscrivere questo accordo in una delle regioni del Sud Italia in Calabria Santa Prada
E quindi tra le regioni d'Italia del nord sud grandi piccoli centrodestra e di centrosinistra accettino consenso sul modello di federalismo fiscale che d'altra parte definito anche dalla Costituzione
E quindi anche su questo siamo pronti l'unanimità delle regioni ad avviare un confronto con il governo perché riteniamo che di federalismo fiscale ormai si sia discusso a sufficienza e si Possanzini debba urgentemente passare dalle parole alla pratica alla realizzazione quindi anche qui sottolineo
L'interesse per quanto e per le parole che il ministro ha detto di una disponibilità ad avviare un confronto l'altro mi sembra corretto con il coinvolgimento di tutti gli autori di tutti le parti interessate maggioranza opposizione a livello parlamentare a livello istituzionale governo centrale governi regionali eventualmente per le parti che interessano i governi locale
Ecco mi permetto signor ministro non si offenda di addrizzare invece un po'di più le orecchie quando lei dice intendiamo
Correggere e integrare se ho capito bene il titolo quinto o con una legge costituzionale con una legge ordinaria
Qui
Direi per motivi istituzionali presidenti di regione è obbligato a drizzare le antenne quando un ministro di qualunque governo fa affermazioni questo tipo vediamo discutiamo
Personalmente non avverto grandi esigenze di cambiamento del titolo quinto titolo quinto fra l'altro io espressi positivamente anche all'epoca anche in dissenso con mio schieramento votai sì al referendum confermativo del sette ottobre del due mila e uno e certamente
Coraggioso sotto certi aspetti attribuisce certamente alle Regioni delle competenze importante io non vorrei che
Benicio utilizzato questo momento storico politico per fare i passi indietro che riterrei dannoso
E ripeto alcune regioni
Hanno dimostrato di saper camminare sulla strada dell'efficienza della velocità delle realizzazioni a passo spedito quando dico alcune regioni di con le regioni ciascuna in alcune materie
Perché anche questo è importante il titolo del nostro dibattito di oggi parla di questa Italia differenziata nel diverse regioni io credo che sia un bene finalmente che le nostre regioni tutte possano puntare sulle loro eccellenze sulle loro diversità abbiamo bisogno di compete che nella diversità sempre all'interno di un quadro di solidarietà definito perché questa competitivo dentro questa competizione non ci siamo a livello mondiale
Io ricordo sempre
Che in questo ultimo quindicennio ventennio a livello mondiale è stato caratterizzato da un protagonismo delle regioni del mondo straordinario
La Cina non sarebbe la Cina che conosciamo
Se la sua bruciante ripresa economica non fosse stata trainata da alcune regioni
La municipalità di Shanghai
Diciotto milioni di abitanti poco più grande di una nostra regione la municipalità di Pechino macchina è questa è stata trainata da Pechino a Bath andai da Shenzhen la stessa India della Pop crescita alle regioni
In Europa vediamo
Paesi ha dimensioni regionali come d'Irlanda hanno potuto utilizzare i meccanismi di competitività fiscale per trasformarsi rapidissimamente in Italia credo dobbiamo marciare nella stessa direzione
Ed è per questo che ci muoviamo appunto come come come come ho detto e come
Come sta dice concludo
Dicendo che appunto si tratta di un cammino nuovo
Un negoziato tra Stato e regioni la necessità di una voto del Parlamento poi a maggioranza assoluta dei propri componenti quindi anche qui qualche cosa che va al di là delle parti politiche
Mi auguro che questo sia possibile indubbiamente se sarà possibile noi ci metteremo in grado di costo di cominciare a costruire una nuova Italia
Dove i diritti universali di ciascuno siano rispettati ma nello stesso tempo appunto all'interno di questo quadro di solidarietà ci sia la possibilità di un federalismo che anche esaltazione delle differenze non disprezzo dell'altro ma esaltazione dell'eccellenza
Quindi potremo dare avvio ad una nuova Italia e nello stesso tempo avremo compiuto un percorso politico comune le diverse parti credo che in questo momento
In cui molti bloccano
Il dialogo e la collaborazione salvo continuare a mettersi reciprocamente le dita negli occhi anche questo fatto potrebbe essere interessante grazie presidente le moto sono una piccola osservazione prima
Credo che passare
La parola al suo collega il presidente Bassolino per per chiedere per fare questo osservazione una delle obiezioni che veniva mosso anche a il dalla riforma che poi è stata bocciata attraverso referendum
E che comunque il il nostro federalismo quello che abbiamo in testa noi italiani molti di noi perlomeno si trasforma in una sorta di neocentralismo delle Regioni non prevede poi di fatto un accorciamento della catena della spesa cioè portiamo in Lombardia le deleghe ma portiamo i lombardi anche il denaro si moltiplicano centri di spesa a livello locale e noi abbiamo oggettivamente come è stato un problema di riduzione delle nostre spese questo è questo l'obiezione che le si sente di cogliere di condividere o di smentire invece no no io mi sento di raccogliere questa questa scosta obiezione questa sfida intendo misurarmi con essa
Guai se fosse così se accadesse così ciò che è un processo di federalismo di autonomia
Non cambiasse nulla della vite cittadino diritto ci fosse una spesa ben avremmo definitivamente sciupato un'occasione storica sulla quale ci stiamo confrontando da vent'anni
Quindi ne è un presidente di Regione né un consigliere né qualunque uomo politico può snobbare una domanda come quella che lei mi ha fatto dobbiamo confrontarci in questa direzione le dico che la mia intenzione era nostra intenzione esattamente l'opposto
è quello di introdurre meccanismi di semplificazione di coinvolgimento di operatori privati del privato non profit soprattutto ma anche il privato profit in alcuni casi perché
Ma ecco ma l'idea del negoziato Stato-Regioni in qualche modo questo lo indicherà
Cioè le regioni possono chiedere quelle competenze in quelle materie in qualche modo hanno già dimostrato di poter far meglio mi spiego con un esempio
Perché contemporaneamente a questa proposta di regionalismo differenziato in questi mesi un'avanzata anche un'altra
Ah durante l'incontro che ho avuto col ministro Di Pietro che è venuto in Regione come sta facendo un giro delle regioni
La Lombardia soffre di una carenza di infrastrutture enorme siamo al di sotto della media delle regioni italiane no non solo abbiamo una carenza nei confronti di Regione copie ma anche regioni italiane
Ormai ci sono alcune opere progettate da tempo io ho chiesto che alla Regione sia dato il potere di essere ente concedente delle concessioni autostradali subentrante in questo all'Anas ma perché l'ho chiesto senza arrossire
Ma credo rivendicando il nostro buon diritto Beppe che già in questi anni Giove Badia si mostrate in grado di progettare e di saper realizzare di avviare la realizzazione di tratti di autostrade regionali
Qui abbiamo progettato autostrade che costano un quarto
Dell'otto strade italiane realizzate da ANAS e intenti che sono della metà interiore quelle realizzate da questo criterio dell'efficienza mi sembra
Particolarmente importante Rita quindi è una sfida da Graziani ho visto che il ministro del resto su questo sistema del rinnovo delle concessioni ha fatto ieri proprio del delle aperture sulla possibilità di creare una come di un diverso modo per dalle concessioni integrando punto Enti locali e Anas presidente Bassolino il assurda paura del del federalismo è preparato perché uno dei cui fosse un luogo comune non lo so lei li smentita se dico
Una corbelleria del nord è che il Sud sia o poco interessato comunque largamente impreparato a una gestione maggiore da sé delle proprie Autonomie
Prego
Sì il
Mezzogiorno d'Italia questi anni ha spinto i ha camminato in direzione di una Repubblica autonomista e federalista
Così è stato da parte di comuni meridionali
Subito dopo la prima riforma della elezione diretta dei sindaci da parte dei cittadini certo tanti Comuni e tanti sindaci meridionali non sono stati da meno di comuni di sindaci del centro nord a muoversi sulla strada di un coraggioso rinnovamento istituzionale
E così anche per quello che riguarda il cammino federalista Formigoni lo ricordava un attimo fa noi ci siamo mossi levi Gioni italiane Sempre cercando di aprire uno sforzo unitario tra le regioni per quello che mi riguarda
Avendo fatto per diversi anni il sindaco
Io poi mi porto sempre dentro la necessità di un positivo rapporto tra Regioni e sistema delle autonomia perché penso che questo sia un punto dedicata in Italia
Il federalismo italiano l'ho pensato da sempre continuo a pensarlo
Deve fondarsi su un protagonismo delle regioni che hanno il potere legislativo e sul ruolo di primo piano
Del sistema delle autonomie in particolare dei comuni che sono la prima forma di Stato sul territorio lì nasce lo Stato italiana
Quindi assieme abbiamo spinto e ora come muoverci né timore né paura ma
Mi permetto di usare questi aggettivi ma
Coraggiosa e coerente Estrada
Nero rispettò deve volere del pronunciamento dei cittadini
Per me il punto di partenza è il referendum
Sarebbe curioso che lo mettessimo da parte
Veniamo da tre battaglie elettorali
Quella per il Parlamento e per il Governo quelle per tante città e comuni e quella per il il Falerno
Anzi due referendum
Un primo referendum quello sul Titolo quinto ed io vorrei sottolineare che allora la stragrande maggioranza dei comuni le province e delle regioni italiane io e Formigoni spingemmo assieme
Perché si facesse il referendum e votammo per approvare i il
Titolo quinto ti avemmo una unità di tutti con lo dico dico riconoscerlo con una sola eccezione l'unica eccezione fu quella di Galan che si espresse schiettamente contro il referendum e sia espresse perché non fosse approvata la riforma del titolo quinto e poi adesso abbiamo avuto il referendum sulla devolution che cosa significa rispettare il referendum io penso questo
Significa
Completare un cammino federalista non se ne è accennato ancora però io continuo a pensare che non esiste federalismo senza un una Camera federale
E dunque penso che noi dobbiamo riprendere il riprendere con coraggio il tema di un Senato federale vero vero
Non come quello che c'era nella riforma respinte dai cittadini ma per me un Senato federale come in in Germania
Nel quale siedono le regioni permessi ed hanno anche i sindaci delle principali città italiane come è giusto che avvenga attorno al bisogno di un giusto rapporto tra regione e sistema delle autonomia perché
Non c'è il federalismo senza una Camera federale ecco dove dove i rapporti poi tra Stato centrale e regioni e sistema delle Autonomie
Vengono affrontati in modo quotidiano
Due
Federalismo fiscale
Io qui ma lo penso da sempre
Non solo perché ogni volta che cambia il governo si ricominci da zero e punto e d'accatto
Noi abbiamo lavorato in Persia
Abbiamo lavorato regioni il sistema delle Autonomie firmando due documenti impegnativi a Ravello e in Calabria sul federalismo fiscale
Poi ha lavorato negli anni scorsi durante il governo di centrodestra la commissione Vitaletti che permea fatto un no ottimo lavoro io solo per riprendere dai risultati della delle nostre elaborazione e dai risultati della Commissione vitale se no ricominciamo sempre al punto e da capo dunque attuare il principio costituzionale del capitalismo fiscale i attuale che cosa
Attuare un principio che uguale in tutto il mondo
Perché non c'è nessun Paese federale nel mondo che non abbia nel federalismo fiscale e anche un serio fondo perequativo non ce l'ha da nessuna parte
Né in America né in Australia né in Germania dare da nel da messo da parte e se non ci fosse non sarebbe a un federalismo perché non si reggerebbe un Paese e un sistema dunque partire dalla nostra elaborazione e dalla commissione vita letture ottimo lavoro io penso di non lungo tempo siamo in condizione di Avvenire i principi della federalismo fiscale infine vedere ciò che non ha funzionato nella riforma del Titolo quinto in coerenza con le questioni che abbiamo sempre sostenuto c'è vedere che cosa
Vedere dentro una riforma in stragrande parte giuste da completare con il Senato federale con il federalismo fiscale in materia di competenze ciò che l'esperienza ci dice noi dobbiamo guardare e riflettere per esempio è opinione di tutti quanti noi credo che in materia di Energia
E di alcune grandi reti sia giusto aprire una riflessione che consenta ad un paese su assi strategici via diamo di avere un ruolo
Io penso che su questi temi noi dobbiamo riflette nel guardare avanti dunque non per fare di sguardi rivolti all'indietro ma per completare il federalismo italiano e per avere giusti rapporti infine e concludo io penso poi questo
Che poi c'è la politica alla fine che conto
E cioè legni regia
Sia in capo fondamentalmente Allo stato ossia materia concorrente se lo definiamo bene come da tempo ci siamo impegnati conta ma poi ciò che soprattutto conta e la politica noi possiamo vedere anche le competenze più rigidamente definite questo è stato questo in Regione e poi nelle regioni aggiungo questo è la regione questo è comune e le regioni non devono metterci becco
Perché al Comune devi andare la quasi totalità della gestione amministrativa come è giusto possiamo dire tutte le definizioni più rigide però se poi non c'è dialogo non c'è collaborazione tra istituzioni al di là degli schieramenti le competenze anche lì
Meglio definite non reggono perché poi quello che conta e la politica e della collaborazione e io sono dunque per completare
Riforma andare alla e per andare avanti sulla strada della collaborazione lo pensavo negli anni scorsi lo penso oggi e per i prossimi anni
Grazie
Devo dire che io sono è stato d'accordo con tutto ciò che ha detto fino a quando non è arrivato alla politica perché gli ho visto fare la P maiuscola e mi sono spaventato perché invece in questi anni mi è sembrato che in tema di federalismo quello che è mancata è stata proprio la politica cioè a livello di De e di proposte ne abbiamo avute tante però quando si è trattato di fare sintesi fra gli schieramenti e ci siamo ritrovati con come dire con guerre di fronti contrapposti e con risultati non condivisi da ambo le parti questo è oggettivamente io credo anche il problema la sfida che fra questo governo in tema di riforme istituzionali
Un no
Non perché io uso il termine di politica né con la PI piccole nei con la più grande
O sono il suo nel suo significato reale la politica conta ed è di enorme valore nel senso che poi ognuno
Si regola
Come pensa ma
Nel senso che ci sono temi e questioni sulle quali le diversità politiche perfino il conflitto politico sono salutari
Perché il conflitto è il debito della democrazia ma nei rapporti tra istituzioni la collaborazione tra istituzioni al di là degli schieramenti che Governolo pro-tempore questa o quella istituzione per me è fondamentale altrimenti una comunità non si regge sul Buddy che giro dice uno che con il governo di centrodestra ha sempre avuto dialogo e confronto
E che anche nelle nei nei momenti più delicati
Non ha mai cercato di spingere sulla strada della contrapposizione nel rapporto delle istituzioni ed è anche grazie a questa storia che posso mettere l'accento anche oggi sulla necessità di collaborare di collaborare
Insomma e concludo io penso che siamo un paese un poco strano e lo dico adesso in questi termini
Perché a differenza di altri noi dobbiamo imparare abbiamo unirci meglio e a dividerci
A dodici metri
E cioè a sapere essere italiani su un sistema di valori esso grandi principi in primo luogo costituzionali
Come sanno fare in Francia in Inghilterra incentivare dove sono francesi inglesi e tedeschi su grandi valori prima di dividersi e giustamente tra centrosinistra e centrodestra
E poi dobbiamo anche imparare
A dividerci medio cioè la dividerci medio programmaticamente per esempio su scelte economiche e sociale e su altre scelte mentre avvolte curiosamente nella nostra storia
Ci siamo troppo uniti sul merito e sui contenuti no va bene fino a pasticci consociativi a morte e siamo stati troppo divisi su un sistema di valori e di ideali sui quali dobbiamo dividerci come italiana ma questo è quello che penso io collaborare sui grandi temi istituzionali e Costituzione
Grazie grazie presidente
Presidente Dellai credo che lei sia qui dentro uno degli uomini più invidiati per la semplice e banalissima ragione che già T-shirt perlomeno rispetto ai suoi colleghi presidenti un io dico gruzzolo in maniera volgare somma considerevole nel senso che le province autonome hanno sia in forma diretta che in forma attribuita dal Governo una serie di capacità di potestà che altri non hanno e soprattutto hanno una grande come dire mobilità
Nel nella nella nella spesa la gestiscono direttamente allora mi chiedevo se il modello della regione autonoma Trentino Alto Adige è un modello esportabile per esempio anche in altre regioni d'Italia mi chiedevo anche come vede lei
Che conosce bene la storia dell'autonomia il dibattito che sta avvenendo nel resto del Paese e le faccio anche una domanda così poi non la interrompo più noi spesso pensiamo che l'autonomia sia come dire un corpo stabile e cristallizzato non è così cambia con gli anni le competenze spesso come dire sì aumentano vengono implementate mi chiedevo quali sono le prossime sfide della vostra regione cioè che cos'altro cercherete di acquisire nel futuro prego ma grazie cercherò di essere telegrafico
Io credo che la parola giusta non c'è invidia ma semmai attenzione cioè io penso che l'esperienza diversificata per la verità anche al proprio interno delle regioni a statuto speciale possa essere un utile campo di osservazione per il resto del Paese per vederne luci ed ombre e per cercare di capire come i processi istituzionali possono appunto il volto possono modificarsi possono diventare più dinamici
Non solo dal punto di vista delle risorse ma anche dal punto di vista appunto proprio dei modelli istituzionali in questo senso io penso che noi abbiamo almeno al nostro interno superato da un pezzo questa sorta di di preoccupazione per la nostra specialissima autonomia la mettiamo a disposizione la nostra esperienza di tutto il Paese e ovviamente siamo consapevoli di far parte di un sistema Paese e dunque dei nostri diritti ma anche dei nostri doveri
Come guardo questo dibattito ma sentendo oggi anche questa discussione che mi sa dire che condivido moltissimo quasi tutte le cose che sono state dette ma sentendo questa discussione mi pare di poter dire che siamo
Siamo tornati per certi aspetti per fortuna al due mila uno
Abbiamo mai passato cinque anni di esperienza istituzionale e siamo qui a ragionare al di là degli schieramenti politici sul modo attraverso il quale dare attuazione al Titolo quinto la riforma del due mila uno
Mi pare questo un punto di vista importante insomma comma alcune riflessioni anche di natura strettamente politica che non è questa la sede per fare ma soprattutto mi pare importante perché quello che va recuperato e lo spirito delle riforme del due mila uno
Che certamente può avere anche delle ombre oltre che le luci però tra parentesi dico anche attenzione
A non mettere in discussione le conquiste autonomistica fatte nel due mila uno noi dobbiamo andare avanti col processo autonomistico non indietro
E dico anche un'altra cosa attenzione agli effetti che ha in moltissime aree del paese questa sensazione di fallimento del processo di riforma autonomistica dello Stato perché se siamo qui oggi due mila e sei
A ragionare su come attuare una riforma fatta nel due mila uno avendo alle spalle un referendum che ha bocciato una riforma costituzionale quale quelle l'ultima vuol dire che insomma siamo in un in una fase che possiamo dire di sostanziale fallimento degli affetti del processo di riforma autonomistica perché il due mila uno è ancora in gran parte non attuato il perché la riforma proposta
L'ultima volta è stata bocciata dei cittadini in questo deve essere vissuto da tutti con grande preoccupazione
Perché può far crescere dentro l'opinione pubblica un distacco crescente da questi nostri dibattiti e quando la gente si distacca dai temi dell'autonomia
Delle istituzioni locali non fa passi avanti verso i processi di coesione e di identificazione anche con le proprie istituzioni possono esserci Cenni e segni di di sfiducia
E in secondo luogo è preoccupante perché non vorrei credo nessuno di noi voglia che questo secondo la logica del pendolo così tipica del nostro Paese questo fallimento del processo di riforma autonomistica del due mila uno ad oggi porti il pendolo verso il centralismo
Io dico non è vero non è assolutamente vero
Che più centralismo vuol dire meno costi e non è vero soprattutto che più centralismo vuol dire più rispetto dei diritti universali dei cittadini questo non è assolutamente vero
Non lo è dal punto di vista dei costi e non lo è dal punto di vista dei diritti io penso
Che se c'è un rischio che abbiamo sulla nostra strada che il rischio che si sia indotti a pensare
Che
Affidare alle Regioni ma i territori parti importanti di competenze che hanno a che vedere con la vita il dei cittadini con i diritti fondamentali dei cittadini significhi ti perse
Suddividere questi diritti e togliere il principio di uguaglianza nell'esercizio di questi diritti questa una concessione io penso molto viziata dal rischio del centralismo
Io credo che il sistema della Repubblica lo Stato le Regioni gli enti locali
Debbano trovare attraverso i processi di coesione e di intesa al proprio interno i meccanismi però regolare i loro rapporti però non credo che sia giusto immaginare adesso percorsi che ripeto riportino questo pendolo
Verso una principio di sostanziale
Tendenza il centralismo ecco io vedo questo in sostanza è un dibattito che riguarda indirettamente in parte anche le regioni a statuto speciale anch'esse devono essere ovviamente sottoposte a valutazione e devono sentirsi responsabili
è un dibattito che riguarda molto di più naturalmente da vicino le altre regioni però mi pare di poter dire è un dibattito questo che deve essere indirizzato appunto in avanti e non indietro secondo io penso anche qui la strada indicata già nel due mila uno al titolo
Sentivo parlare prima della applicazione del principio della differenziazione delle autonomie io penso che sia la strada giusta non a caso era già stata individuato con una forma di evoluzione delle istituzioni autonomistiche
Negoziare stress le una Regione e lo e e e il Governo e il Parlamento forme particolari di autonomia fa nel senso di dare corpo ad una logica di evoluzione è un po'quello che accade nelle regioni a statuto speciale con lo strumento delle norme di attuazione degli statuti
Noi con questo strumento negoziale fra provincia autonoma e il Governo e i governi che si sono succeduti abbiamo acquisito a nostra responsabilità tutta la scuola tutte le strade e tutti i servizi sostanzialmente ad eccezione dalla giustizia e dell'ordine pubblico in senso stretto secondo questa logica pattizia che ha più autonomia ovviamente fa corrispondere maggiori responsabilità da ogni punto di vista io penso che sia la strada giusta
Perché non è l'omologazione dei modelli istituzionali che fa rendere forte della percezione dei diritti universali di un Paese ma è appunto
Cultura politica l'esercizio effettivo di questi diritti che ti fa dire se sei in un Paese che rispetta questi principi oppure oppure no
Infine che cosa vediamo all'orizzonte l'ultima parte della domanda del nostro moderatore
Io penso che abbiamo tante sfide di fronte a noi il mondo cambia ciò che rappresentava un punto di arrivo importantissimo nell'autonomia speciale dieci cinque o quindici anni fa
Oggi si manifesta in maniera molto diversa
Abbiamo tante cose da costruire insieme io penso forme ancora più spinte di cooperazione anche nelle funzioni che sono e rimarranno ovviamente dello Stato
Dove le nostre Province io dico anche ovviamente attingendo ai nostri bilanci anche come forma ulteriore di compartecipazione allo sforzo finanziario del Paese
Potrebbero farsi carico di attività e servizi delegate dallo Stato anche nell'ambito di funzioni che rimarranno comunque statali
Penso al fatto per esempio di come sia importante
Che le nostre autonomie speciali possano mettere risorse a disposizione per rendere effettivo il diritto alla giustizia per far funzionare meglio di uffici dello Stato continua ad avere sul nostro territorio o perché no anche a forme di cooperazione
Nella dotazione amministrativa logistica riferita al ai temi dell'ordine pubblico e poi penso naturalmente
A al fatto di poter essere utili o più utili
Nella costruzione di di dei rapporti transnazionali siamo su un asse quello del Brennero per quanto ci riguarda no discorso vale credo per tante altre regioni
Ecco anche questo questo costruire dinamiche transfrontaliere questo essere partecipi anche di scelte infrastrutturali
Che non possono essere pensate solo di esclusiva competenza dello Stato anche qui sta forse un'altra frontiera di autonomismo che ci porta a dire che tutti quanti insieme
Siamo corresponsabili appunto delle cose che contano nella vita del nostro Paese dunque per concludere venne io penso ritornare allo spirito del due mila uno bene che si ragioni al di là delle appartenenze politiche
Con logiche di grande collaborazione come si sta facendo qui oggi andare avanti e non indietro anche rispetto al alla al testo della riforma del due mila uno ebbene far nascere far crescere nel Paese processi di costruzione di autonomia anche differenziata perché questo io penso è quello che chiedono i cittadini e cioè noi però ciò realistico coraggioso però anche ad una principio di evoluzione
Della nostra autonomia magari finendo la di parlare di federalismo perché abbiamo visto che ci ha portato male tornando alle antichissime definizioni di repubblica delle autonomie
Grazie
Presidente è una
Una domanda brevissima con una risposta lapidaria giusto perché siamo in Veneto e siamo nel Veneto orientale quindi anche qua ci sono alcune spinte centrifughe i Comuni veneti che vogliono venire da voi li prendete o no ovviamente non Caorle
Ma quelli che stanno al Nord per esempio la Monti ha scatenato un piccolo caso nazionale perché poi si dimentica in questo dibattito che se non ricordo male i vostri confini
Sono stabiliti nella costituzione nella istituzione della Regione quindi se è una questione di competenza del Parlamento perché per passare da una Regione ordinaria ad una regione a statuto speciale serve una legge costituzionale questa cosa lei lo dico io lo schienale le fa il Parlamento
Va bene grazie allora
Dalle no c'ha ragione perché poi qui Iniesta in nella nostra regione ci sono stati dei dei dibattiti accesi Simi sul passaggio da Regione dal nostra regione alle regioni confinanti ma sono a statuto speciale quindi non è un passaggio che si può fare così tramite referendum questa è una cosa che va come dire perlomeno detta invece molto spesso è
Taciuta
Dalle due province a statuto speciale che insieme formano la Regione io direi di passare le Province normali giusto per come dire per fare un enorme salto
Per far vedere la differenza che hanno come dire un bilancio diverso che era una struttura diversa difficoltà diverso allora chiedo
Fabio Melilli presidente dell'Unione delle Province italiane quegli edifici il suo punto di vista sulla su questa possibile riforma dei rapporti fra gli Enti locali fra Enti locali è stato prego
Scusa devoluto Casaluce
No io faccio ti chiedo scusa
Solo una breve riflessione per consentire poi un altro giro molto veloce
Io ascoltato che non faremo fare allora no ho ascoltato con grande attenzione sia presidente Bassolino Presidente Formigoni
E mi permetto di fare una una riflessione sul quello che è accaduto nel nostro Paese negli ultimi anni noi abbiamo lavorato tutti con grande passione
A definire chi legifera in questo Paese tema grandissimo di una rilevanza anche storica come cambiamento
Presidente Bassolino dice non siamo stati coraggiosi fino al punto di due dito dotare il federalismo di una Camera federale che davvero e fu meno coraggioso il Parlamento se posso mi permettermi in una stagione dove tutti insieme il sistema delle Autonomie i Comuni le Province le Regioni proposero al Parlamento unitariamente una soluzione
E capiamo anche il perché
Io credo però che quando chi amministra come noi
Ascolta l'insoddisfazione dell'imprenditore la differenza tra il tempo dell'impresa il tempo del pubblico l'insoddisfazione del cittadino anche lì la differenza dal tempo di risposta richiede il cittadino il tempo di di risposta che diamo noi
E sa c'è bisogno di su questo riflettiamo su chi fa che cosa il ministro diceva all'inizio
Nel Titolo quinto
Con meno attenzione rispetto al potere legislativo noi abbiamo costruito un articolo che il centodiciotto che dice sostanzialmente le funzioni amministrative le fanno i Comuni
Quando il Comune non può per dimensione del problema o per adeguatezza o per fatti di natura di efficienza la funzione amministrativa si sposta più avanti si sposta nella provincia si sposta nella regione e così via
Ecco lui lì credo ci sia un terreno dove noi possiamo lavorare
Perché la risposta sia più vicina al cittadino perché
Abbiamo forse commesso l'errore di sommare burocrazia a burocrazia cioè spostando le funzioni verso il basso nessun livello più alto a asciugato fino in fondo la funzione e siamo stati capaci tutti il sistema politico generale di sommare competenze ha competenze di allungare la filiera della risposta
Lo dicevamo io su certi battito sull'abolizione delle province ritorna insomma con grande ogni anno podi ogni tanto torna problema non è l'eliminazione di un livello di governo perché poi potrei rispondere con anche facilmente il sistema Paese organizzato su Province il gli industriali
Sono costruiti su base provinciale le camere di commercio provinciali carabinieri sono concerne le qui potremo divertirci sulla dimensione che ha un in sé è un contenuto storico non non ha un contenuto contingente il problema è che le Province così come spesso i Comuni così come spesso le Regioni fanno cose che non dovrebbero fare allora credo che da questo punto di vista un grande patto possa essere costruito per asciugare le funzioni di ognuno di noi
Perché credo alla fine sulle funzioni amministrative che i servizi alla persona per usare una categoria molto generale possono essere sostanzialmente svolti dai Comuni e debbono essere svolti dai Comuni
Agli enti di maggiore dimensione forse va intestata la l'attenzione al territorio
I problemi di natura ambientale la tenuta dello spin ostro delle nostre coste piuttosto che la tenuta alle nostre valli è tema che richiede forse una dimensione un po'più grande
Ecco su questo terreno il sistema stradale del Paese non è che lo coi frazionare per comune
Su questo credo che potremo avventurarci in una riflessione di sistema
E lancio anche un po'una provocazione
Alle Regioni cioè credo che questo dibattito debba nere un carattere nazionale cioè non si possa esaurire soltanto nel rapporto tra Bassolino e gli abiti e gli amministratori della Campania o così per la Lombardia cioè dacci delle regole per cui alla fine i confini di competenza riordinare il Paese anche in un sistema federale
Perché credo che questo sia un tema che abbiamo affrontato con meno attenzione della pura vincente questione del potere normativo del Paese ecco su questo terreno
Forse risparmiamo di più che non immaginare che cosa ognuno che cosa debba abolire il sì in una stagione politica
I cittadini ci chiedono risposta al problema e la risposta al problema nata chi amministra colata spesso almeno nella quotidianità e questo credo sia un tema su cui noi possiamo misurarci e io sono convinto che c'è sintonia
Cioè sono convinto che su questo terreno il dialogo tra istituzioni a cui si è richiamava il presidente Bassolino tutti noi
Forse è molto più maturo nel sistema locale nei rapporti tra il sistema locale regionale e locale che non è il sistema Paese e quindi possiamo dare davvero un contributo tutti per chiudere questa stagione di riforme verso una logica di risultati che i cittadini attendono chiudo qui ma Lorenzo ci richiamava a arredati
L'abbiamo costruito una riforma che può essere o non essere condivisa ma quella è oggi nella sostanza della consapevolezza dei cittadini italiani e l'abbiamo fatta nel due mila uno
E oggi si tratta di recuperare un po'di tempo perduto
E darci una dimensione anche noi di accelerazione del processo di riforma
Consapevoli che il Paese non è uguale dappertutto
Che le città metropolitane non sono la stessa cosa dell'area appenninico alpina italiana e che ogni luogo alle sue peculiarità che o siamo in grado di valorizzarle o indeboliamo il Paese non lo facciamo cresce
Ma senta Presidente domanda rapidissima risposta telegrafica com'è che mentre c'è questo dibattito sul futuro delle Province continuano comunque a pullulare nuove Province ne nascono se pur fra mille difficoltà ne nascono in continuazione sono prove di federalismo
O sono prove di inefficienza in qualche modo perché
Maggiolo frammentazione non sempre equivale a migliore efficienza beh io lo dico con grande franchezza non abbiamo vissuto letto l'esperienza sarda
Non so se ci sono amici della Sardegna insomma io riunisco
Residenti che sono diventati da quattro a otto della Sardegna
Facciamo fatica anche individuare il capoluogo di provincia in Sardegna in qualche provincia quindi con grande Franco grande onestà quindi c'è stata un'esagerazione davvero eccessiva
A cui credo bisognerà mettere freno beh perché altrimenti ha ragione chi sostiene che la Provincia può essere un soggetto amministrativo cioè governato da un direttore generale se non c'è la storia e la storia non si inventa quotidianamente perché c'è una maggioranza illa illa fate la Regione le Regioni le Province insomma in una regione a statuto speciale
Il mio problema è un altro e come differenziare il governo delle Province che insistono su aree metropolitane nel Paese
E come invece dare ruolo a Province che rafforzano la debolezza del sistema dei picco cinque mila piccoli comuni italiani sono due cose totalmente diverse sistema dei trasporti nella Grande Milano immagino che abbia bisogno di un governo un po'più largo delle mura della città seppure importante del così a Roma è così cioè in altri luoghi del Paese
Sì così succede anche in Veneto in realtà è una necessità che qui abbiamo avuto difficoltà a mettere insieme allora visto che si parla di aree urbane giusta conclusione con Mauro Marino che responsabile per il partito di questo di questo settore richiedo innanzitutto se ci sono se esistono sanno come dire possibilità di diventare magari una entità amministrativa e poi dico anche i nostri ospiti che dopo questo intervento chiederemo al ministro di chiudere con le sue osservazioni con le sue risposte immagino anche le molte sollecitazioni che ha avuto poi termineremo questo appuntamento prego Marino
Sì grazie ma io devo dire che se un messaggio mi auguro che esca da questo dibattito bello ho molto apprezzato di interventi coloro che mi hanno preceduto
Sul federalismo possibile e quello che è un un appello alla alla concertazione prima si faceva riferimento al tempo trascorso inutilmente fra il due mila uno due mila sei io penso che tutti quanti noi dobbiamo fare un momento di autocritica
E fare due brevissima ragionamenti il primo non si può pensare che ogni volta che aveva un governo cancelli tutto quello che ho fatto stato fatto dal precedente ex abrupto perché quello che è successo un po'le prime otto due mila uno due mila sei che mesi dare attuazione al al Titolo quinto si è pensato di dare una conformazione assolutamente diversa lo Stato
C'era un vizio a monte operato dal centrosinistra nel senso che non aveva trovato tutti quegli strumenti di concertazione all'approvazione del titolo quinto in questo meccanismo di corresponsabilità prima e dopo da questo me che se le cose di corresponsabilità dobbiamo trarre una lezione una lezione che adesso possiamo mettere a frutto con un meccanismo di concertazione che come diceva
Bene il ministro all'inizio vedo a lavorare insieme per attuarlo governo maggioranza opposizione io direi anche Regioni Province Comuni perché fuori la presenza mia e di modelli a questo dibattito e anche quella non tanto di fare il controcanto di capire come sia necessario sviluppare una forma di concertazione
E da questo punto di vista un molto apprezzato quello che ha detto Presidente Bassolino nel positivo rapporto tra le regioni e il sistema delle Autonomie
Cosa che non sempre in passato è stato si pensi a temi un po'particolare come quella della creazione del Consiglio delle Autonomie
Si pensi a quanti in passato era stata data alle Regioni la facoltà la possibilità di cominciare tra le condizioni per le delimitazioni le cosiddette aree metropolitane i suoi questo che era il tema della domanda cioè bisogna fare tesoro degli errori commessi in passato per aprire un percorso completamente nuovo è diverso
Proprio per raggiungerlo questo come diceva il presidente Formigoni quel federalismo che allarghi lo spazio di libertà dei cittadini che poi è l'obiettivo per cui oltre a fare una certa ridendo la Società ciascuno di noi cerca di impegnarsi per la realizzazioni quel senso profondo di autonomia che nasce nella concertazione
Naturalmente l'abbiamo il fatto che adesso le aree metropolitane sono state costituzionalizzato
E quindi dobbiamo creare le condizioni perché possono decollare così date che questo dibattito parti ha dato a vedere nel mille novecentottantadue alcunché stanza dell'Anci di Palermo nel mille novecentonovanta si ebbe la previsione la legge centoquarantadue ci Fauré vari passaggi e adesso di fatto siamo a un punto zero
Però abbiamo necessità questo punto di vista forse la ministra potrà darci iniziò a darci delle indicazioni per quello che dovreste prosegue il dibattito per capire quale sono le strade che si vogliono seguire c'è una individuazione della metropolitana che viene operata dallo Stato bypassando la concezione del precedente che aveva visto poste in capo alla Regione l'individuazione dei Comuni che potevano fare potenzialmente parte dalla metropolitana
La coscienza e la necessità di concepire l'area metropolitana
La legge prevede quattordici
L'esigenza reale forse inferiore comunque per la gestione in termini di ampia scala disservizi come quelle dei trasporti dello smaltimento dei rifiuti dove appurazioni nelle acque della pianificazione territoriale di tutto ciò che fa capire
Che nei momenti in cui si parla di area metropolitana si fa riferimento si a un'istituzione ma si fa riferimento soprattutto alla possibilità di creare delle economie di scala reale nella gestione nella gestione dei servizi
Come fare questo come creare le condizioni perché temi particolarmente delicati come quelli dei servizi pubblici locali cito uno per tutti
Vengano ricondotti a un elemento di sostanziale omogeneità ne abbiamo alcune regioni ad esempio tipo l'Emilia Romagna e che hanno già incominciato a normare su questa materia c'è un problema di lettura di attribuzione di competenze ed era questo non può che nascere come dicevo all'inizio va in una forma di concertazione che veda non come è stato detto prima giustamente li potevi sostituzione di un centralismo statale con meno centralismo regionale
Ma piuttosto nell'individuazione di Chiari livelli di competenza larghi rifinizione divo quadro che deve essere sostanzialmente normativo per fare in modo che i singoli livelli istituzionali
Agisca in un'ottica di distinzione delle funzioni ma di fondamentale cooperazione
Questa è un po'la sfida che noi penso dobbiamo lanciare e forse incomincia ad aprire il dibattito su queste cose un po'la sfida che pensiamo di fare propria una festa come queste che speriamo che diventi elemento di dibattito politico comune di tutte le forze del centrosinistra e centrodestra sapendo che una logica nuova del lavorare per costruire
Quello che i cittadini si aspettano da noi
Grazie grazie concludiamo allora come dicevo prima con il ministro quale vorrei rigirare il tema di questo incontro che il federalismo possibile mi piacerebbe tanto che ci dicesse che il federalismo fiscale è possibile e mi piacerebbe anche scusi l'insistenza che ci ridicesse come ha già detto in un'occasione pubblica in particolare in un'intervista mi pare al Sole ventiquattro Ore che comunque questa non è solo una enunciazione teorica ecco un settembre ricomincerà l'attività
Come dire di confronto di sintesi l'attività legislativa nel suo senso più ampio e che quindi avremo prima o poi quindi è tradotta in realtà una parola che francamente siamo stanchi di sentire ormai da molti anni e alla quale non si dà poi un senso pratico prego
Ma io cercherò di essere breve perché siamo in una regione in cui questa è già un'ora molto avanzata io credo che dir cose che abbiamo sentito una cosa un punto è molto chiaro e cioè che non si può più rimanere a metà del guado perché credo che questa stasi che abbiamo vissuto in questi anni ha contribuito a deteriorare
La passione che cittadini avevano nutrito
Per un certo numero di anni nei confronti del Progetto autonomistico e federalistico cioè questo non andare avanti non completare il disegno
Non attribuire le risorse sulla base della fiscalità hanno responsabilizzare fino in fondo tutti i livelli istituzionali non lanciarla sia dell'efficienza fatto sì che
Il sistema perdesse efficienza si moltiplicarsi e dei livelli sì forse la percezione che il federalismo è una progressiva stratificazione di livelli burocratici
Che non sono la promessa che avevamo fatto i cittadini di uno Stato più semplice più vicino più amico ma esattamente l'opposto perché ci si trova di fronte a uno Stato che
Ti chiede di più più passaggi più fiscalità
Più
E questo noi dobbiamo recuperare agendo rapidamente perché pendolo che de teme Dellai a mio avviso a andrà
Dalla parte del centralismo Rossello completeremo il disegno
In modo coerente e deciso
Da questo punto di vista il federalismo fiscale qui io sono d'accordo con Bassolino ne abbiano l'avevo detto in varie occasioni cioè ne abbiamo discusso per degli anni abbiamo tutti i materiali e tutti gli elementi per decidere
Sapendo che un'operazione difficile
Come
Difficile
Ripartire le risorse nazionali in un sistema che ha un'economia con grandi differenze tra regione e regione e quindi noi però sappiamo che un'operazione necessaria se vogliamo organizzare il nostro Stato in modo diverso da quello che a non lo dimentichiamo mai e che aveva caratterizzato da inefficienza da produzione di debito daini capacità di dare le risposte adeguate i cittadini all'impresa ed è da questo che noi dobbiamo partire anche per definire i ruoli le competenze cioè non affrontare il federalismo come dire in termini solo di un confronto tra corporazioni di enti no
I Comuni che difendono se stessi magari un ceto politico di quella livello istituzionale così le Province così le regioni ma partire dal risultato cioè da qual è l'organizzazione migliore per dare un risultato migliore in termini di servizi di risposte amministrative di realizzazione di opere o di interventi pubblici se noi non assumiamo questa chiave di un po'la chiave che noi abbiamo cercato di seguire avviando il processo delle liberalizzazioni mettere al centro il cittadino l'utente qui nello stesso modo con l'organizzazione istituzionale
Dobbiamo mettere al centro il cittadino utente e contribuente aggiungo perché noi non possiamo pensare a un sistema che aumenta i suoi costi e che finanzia questi costi aumentando la pressione fiscale
Quale che sia il livello istituzionale che impone il fisco che impone i singoli tributi credo che per realizzare questo disegno sia molto importante accelerare sulla disegno e poi sull'attuazione del senato federale perché il Senato federale non è solo un ruolo un luogo per regolare i rapporti tra le istituzioni
Ma è un luogo in cui
Alla periferia tra virgolette cioè il sistema regionale e municipale
Sì fa carico e assume una prospettiva nazionale
Nella definizione delle politiche dei problemi e questo a mio avviso è importantissimo per evitare che una organizzazione Repubblica su base regionale con un forte municipalismo
Sia poi forti troppo condizionata da una logica di tipo localistico che porta la frammentazione e porta politiche
Che non sono adatte al recupero di competitività del nostro Paese
Che la priorità delle priorità perché se noi non ritorniamo a essere competitivi non ritorniamo a crescere non avremo nemmeno le risorse per finanziare tutto ciò di cui stiamo parlando
E quindi il problema è realizzare il disegno autonomistico ma anche fare essi che ci siano luoghi e forme in cui tutto il sistema delle istituzioni condivida una strategia nazionale condivido la strategia di sistema
Che in questi anni abbiamo smarrito e che invece dobbiamo ritrovare perché la nostra tradizione ahimè non è una tradizione
Come quella degli Stati che citava Bassolino la Francia la Germania l'Inghilterra che hanno le radici dell'identità nazionale in una storia che ormai ha dei secoli
La nostra storia delle radici più recenti e quindi dobbiamo non perde questo
Ho senso della identità e della interesse nazionale a cui tutte le istituzioni devono essere associate
Per questo a settembre ci siamo e quindi io posso assicurare che il Governo sta mantenendo gli impegni nei tempi che aveva assunto e che nelle prossime settimane sui vari tavoli
Di confronto a porteremo un primo disegno di federalismo fiscale che parte esattamente delle cose che dicevamo e poi con il ministro Chiti avvieremo il confronto anche per integrare il Titolo quinto in alcune parti mancanti ma a mio avviso assolutamente essenziali
Grazie grazie allora grazie all'India Lanzillotta ministro per gli affari regionali e le autonomie locali ringrazio anche gli altri ospiti sempre in ordine alfabetico Antonio Bassolino Lorenzo Dellai Roberto Formigoni Mauro Marino e Fabio Melilli grazie anche a voi a risentirci