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Nessun Ulivo ristretto e maggiore coordinamento a livello parlamentare.
Si fa largo l'idea di adottare la decisione a maggioranza come "estrema ratio"Roma, 23 ottobre 2002 - L'assemblea dei parlamentari dell'Ulivo si è conclusa con l'approvazione per acclamazione delle proposte fatte da Piero Fassino nel corso suo intervento, anche se non c'è stato alcun voto.Il gruppo Artemide ha posto un Odg che non è stato votato.
I delegati hanno preferito la via del rinvio dopo una appropriata riflessione sulle proposte fatte da Fassino.
Una nuova riunione si avrà a fine novembre.Le proposte di … FassinoIl segretario dei Ds ha spiegato che sarà necessario "stabilire che l'assemblea dei parlamentari periodicamente si riunisca e per divenire sede di discussione".
Il leader dei Ds ha chiesto "che la conferenza dei capigruppo diventi la sede di direzione collegiale dell’attività dell'Ulivo in parlamento".
Poi occorre "proseguire ed estendere il metodo dello speaker unico che prende la parola sui provvedimenti più importanti per creare le condizioni per i coordinatori unici"."Diamo dunque mandato ai capigruppo - ha detto Fassino - di redigere una proposta di funzionamento di questa assemblea, ivi compreso il tema di come decidere".Nei prossimi giorni ci sarà dunque bisogno tra l’altro di organizzare una riunione dei segretari.
"Che si vada ad un'assemblea nazionale - ha proseguito Fassino - di tutti gli eletti che avvii l'elaborazione di un programma, di meccanismi di selezione delle candidature e ci porti alla convenzione dell'Ulivo che va fatta prima delle amministrative del 2003".L'estrema ratio della decisione a maggioranzaCon Fassino si sono trovati d'accordo gli altri rappresentanti dei partiti della coalizione di assumera la decisione a maggioranza come "estrema ratio" nelle questioni di maggiore difficoltà."E' evidente – ha precisato Fassino – che una coalizione deve decidere ricercando il massimo consenso sulle posizioni comuni.
Ma quando ogni tentativo di sintesi va a vuoto, si rischia la paralisi o la diaspora".
In questi casi è quindi il caso di ricorrere alle votazioni a maggioranza.
"È evidente che si tratta di una extrema ratio", rassicura, "ma bisogna avere senso di responsabilità per gestire tali situazioni".Inoltre "nessuno vuole un gruppo unico o un partito unico.
È stato chiarito.
Nessuno vuole un Ulivo più piccolo per escludere qualcuno.
E' un dubbio fugato".Il ritorno di D'AlemaIl ricorso alla estrema ratio della decisione a maggioranza per Massimo D’Alema non vuol dire che "dobbiamo contarci ma che con pazienza dobbiamo ascoltarci e poi decidere"."La coalizione – ha spiegato D'Alema - deve essere ricca, ma e' altrettanto vero che l'articolazione dei contenuti attrae dentro un programma comune, se no allontana.
L'unità dell'Ulivo è un contenuto, non è una regola, è un messaggio alla società italiana".D'Alema ha portato come esempio il comportamento di Rutelli che ha avuto "molto coraggio di fronte al passo difficile dell'Afganistan dicendosi pronto ad accettare la disciplina dell'Ulivo e sapendo che la sua posizione sarebbe stata minoritaria.
In quel caso Rutelli metteva in conto l'accettazione di una disciplina che avrebbe visto quella posizione soccombente"."La scelta da fare – ha concluso - è che su alcune grandi questioni che caratterizzano un'alleanza di governo, noi decidiamo insieme".Violante: Una coalizione capace di decidere"Al principio di maggioranza si dovrebbe ricorrere solo come ultima ratio".
Ha detto nella sua relazione introduttiva Luciano Violante.
"Il futuro del nostro cantiere - ha affermato – è solo nelle nostre mani.
Perché il lavoro possa andare avanti, c'è da costruire insieme alcune regole essenziali che diano a tutti opportune garanzie e dimostrino al paese che c'è una coalizione capace di fare e decidere".Il "piccolo Ulivo e il Partito unico dell'Ulivo sono due elementi inesistenti: con questi schemi si perde e non penso che a nessuno interessi percorrere questa strada".
Queste le parole di Francesco Rutelli nel corso della suo intervento seguito all'introduzione di Violante.Un buon inizio per RutelliPer Rutelli quello di oggi è "un fatto molto positivo: siamo riuniti a discutere su come possiamo lavorare meglio insieme".
Del resto già una serie di decisioni "democratiche prese all'unanimità dai segretari dei partiti e dal coordinamento nazionale" dimostrano che c'è un futuro per la coalizione.
Occorre dunque ripartire con le iniziative di dialogo con particolare riferimento a quelle "finalizzate a dare vita ad una federazione dell'Ulivo".
Si fa largo l'idea di adottare la decisione a maggioranza come "estrema ratio"Roma, 23 ottobre 2002 - L'assemblea dei parlamentari dell'Ulivo si è conclusa con l'approvazione per acclamazione delle proposte fatte da Piero Fassino nel corso suo intervento, anche se non c'è stato alcun voto.Il gruppo Artemide ha posto un Odg che non è stato votato.
I delegati hanno preferito la via del rinvio dopo una appropriata riflessione sulle proposte fatte da Fassino.
Una nuova riunione si avrà a fine novembre.Le proposte di … FassinoIl segretario dei Ds ha spiegato che sarà necessario "stabilire che l'assemblea dei parlamentari periodicamente si riunisca e per divenire sede di discussione".
Il leader dei Ds ha chiesto "che la conferenza dei capigruppo diventi la sede di direzione collegiale dell’attività dell'Ulivo in parlamento".
Poi occorre "proseguire ed estendere il metodo dello speaker unico che prende la parola sui provvedimenti più importanti per creare le condizioni per i coordinatori unici"."Diamo dunque mandato ai capigruppo - ha detto Fassino - di redigere una proposta di funzionamento di questa assemblea, ivi compreso il tema di come decidere".Nei prossimi giorni ci sarà dunque bisogno tra l’altro di organizzare una riunione dei segretari.
"Che si vada ad un'assemblea nazionale - ha proseguito Fassino - di tutti gli eletti che avvii l'elaborazione di un programma, di meccanismi di selezione delle candidature e ci porti alla convenzione dell'Ulivo che va fatta prima delle amministrative del 2003".L'estrema ratio della decisione a maggioranzaCon Fassino si sono trovati d'accordo gli altri rappresentanti dei partiti della coalizione di assumera la decisione a maggioranza come "estrema ratio" nelle questioni di maggiore difficoltà."E' evidente – ha precisato Fassino – che una coalizione deve decidere ricercando il massimo consenso sulle posizioni comuni.
Ma quando ogni tentativo di sintesi va a vuoto, si rischia la paralisi o la diaspora".
In questi casi è quindi il caso di ricorrere alle votazioni a maggioranza.
"È evidente che si tratta di una extrema ratio", rassicura, "ma bisogna avere senso di responsabilità per gestire tali situazioni".Inoltre "nessuno vuole un gruppo unico o un partito unico.
È stato chiarito.
Nessuno vuole un Ulivo più piccolo per escludere qualcuno.
E' un dubbio fugato".Il ritorno di D'AlemaIl ricorso alla estrema ratio della decisione a maggioranza per Massimo D’Alema non vuol dire che "dobbiamo contarci ma che con pazienza dobbiamo ascoltarci e poi decidere"."La coalizione – ha spiegato D'Alema - deve essere ricca, ma e' altrettanto vero che l'articolazione dei contenuti attrae dentro un programma comune, se no allontana.
L'unità dell'Ulivo è un contenuto, non è una regola, è un messaggio alla società italiana".D'Alema ha portato come esempio il comportamento di Rutelli che ha avuto "molto coraggio di fronte al passo difficile dell'Afganistan dicendosi pronto ad accettare la disciplina dell'Ulivo e sapendo che la sua posizione sarebbe stata minoritaria.
In quel caso Rutelli metteva in conto l'accettazione di una disciplina che avrebbe visto quella posizione soccombente"."La scelta da fare – ha concluso - è che su alcune grandi questioni che caratterizzano un'alleanza di governo, noi decidiamo insieme".Violante: Una coalizione capace di decidere"Al principio di maggioranza si dovrebbe ricorrere solo come ultima ratio".
Ha detto nella sua relazione introduttiva Luciano Violante.
"Il futuro del nostro cantiere - ha affermato – è solo nelle nostre mani.
Perché il lavoro possa andare avanti, c'è da costruire insieme alcune regole essenziali che diano a tutti opportune garanzie e dimostrino al paese che c'è una coalizione capace di fare e decidere".Il "piccolo Ulivo e il Partito unico dell'Ulivo sono due elementi inesistenti: con questi schemi si perde e non penso che a nessuno interessi percorrere questa strada".
Queste le parole di Francesco Rutelli nel corso della suo intervento seguito all'introduzione di Violante.Un buon inizio per RutelliPer Rutelli quello di oggi è "un fatto molto positivo: siamo riuniti a discutere su come possiamo lavorare meglio insieme".
Del resto già una serie di decisioni "democratiche prese all'unanimità dai segretari dei partiti e dal coordinamento nazionale" dimostrano che c'è un futuro per la coalizione.
Occorre dunque ripartire con le iniziative di dialogo con particolare riferimento a quelle "finalizzate a dare vita ad una federazione dell'Ulivo".
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