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Casini e Patrono, prove di dialogo sulla riforma della giustizia.
Buttiglione spiega il nuovo partito: l'UdcRoma, 21 aprile 2002 - Documento audiovideo completo della seconda giornata di lavori dell'assemblea nazionale dell'Udc in vista delle elezioni amministrative del 26 e 27 maggio.
Sono intervenuti, tra gli altri, il Presidente della Camera Pierferdinando Casini, il ministro per le Politiche comunitarie Rocco Buttiglione, il presidente dell'Anm Antonio Patrono.Il presidente della Camera Pierferdinando Casini si è dimostrato disponibile ad aperture rispetto alle preoccupazioni espresse dai … magistrati, invitando il governo a dialogare sulla riforma dell'ordinamento giudiziario, pur esprimendo "rammarico" per il loro sciopero: "Esprimo rammarico per lo sciopero dei magistrati e con la stessa forza chiedo al governo di dialogare per riformare l'ordinamento giudiziario con gli operatori del settore".
"Uno sciopero - ha fatto notare - indetto con più di 40 giorni di anticipo da almeno 40 opportunità al governo per farlo disdire".
Ha quindi espresso l'auspicio "che da ambo le parti si operi in questa direzione"Nel suo intervento il presidente dell'Associazione nazionale magistrati Antonio Patrono ha risposto chiedendo aiuto per far partire il confronto: "Chiedo aiuto a chiunque sia disposto a darlo per aiutare i magistrati a dialogare", ha affermato, sottolineando che "bisogna confrontarsi e non scontrarsi tra tutti coloro che operano all'interno delle istituzioni" ed esprimendo "fiducia che, con il senso delle istituzioni espresso dalle parole del presidente Casini, se condiviso da tutti, possa esaurirsi il momento difficile tra istituzioni e servitori dello Stato".Anche il ministro per le Politiche comunitarie Rocco Buttiglione ha criticato i magistrati, "le leggi le fa il Parlamento e spiace vedere uno sciopero che sembra voler influire sulle decisioni che prenderanno le Camere", ma ha riconosciuto che anche il governo ha "compiuto qualche errore, dovrebbe parlare più con le riforme che con alcune dichiarazioni da cui sembra trasparire l'impressione di voler più comandare che governare".L'Udc per unire il centroMa larga parte dell'intervento di Buttiglione si è concentrato sul nuovo partito: "L'Udc non è una operazione politica strumentale per giocare la partita del dopo Berlusconi - ha spiegato - facciamo l'Udc per unire il centro, completare in modo organico la formula politica della Cdl, far vivere in una fase nuova della vita del paese i valori di Sturzo e di De Gasperi".Nell'annunciare il congresso "nei tempi più brevi possibili", dal 21 al 25 luglio, il ministro ha sottolineato che l'Udc sarà un partito formato "da dirigenti veri ed iscritti veri che partecipano e che votano.
La forza di Forza Italia è Berlusconi, la nostra - ha detto - è la natura democratica del nostro partito".
Pur chiarendo che l'Udc non è la vecchia Democrazia Cristiana e che la storia non ritorna, Buttiglione ha sottolineato che l'Udc sarà il partito della pace, intriso di quella cultura della mediazione "di cui Aldo Moro è stato maestro e attento alla difesa delle istituzioni, dato che ha sempre caratterizzato la storia della Dc".Orgoglio democristiano"Siamo i democratici cristiani, non quelli di ieri, quelli di oggi, però - ha esclamato tra gli applausi - con l'orgoglio di quanto hanno fatto per il bene del paese i democristiani di ieri.
Non abbiamo motivo di vergognarci della storia democristiana che ha dato all'Italia il periodo più lungo di pace, di benessere e di ordinato sviluppo della sua storia.
Gli anni della Dc - ha concluso - non sono stati gli anni del malgoverno, gli anni della democrazia deviata, gli anni della collusione con la mafia: rivendicare la verità sulla storia italiana e sulla dc è parte integrante del compito di rilegittimare la politica democratica in Italia".
Buttiglione spiega il nuovo partito: l'UdcRoma, 21 aprile 2002 - Documento audiovideo completo della seconda giornata di lavori dell'assemblea nazionale dell'Udc in vista delle elezioni amministrative del 26 e 27 maggio.
Sono intervenuti, tra gli altri, il Presidente della Camera Pierferdinando Casini, il ministro per le Politiche comunitarie Rocco Buttiglione, il presidente dell'Anm Antonio Patrono.Il presidente della Camera Pierferdinando Casini si è dimostrato disponibile ad aperture rispetto alle preoccupazioni espresse dai … magistrati, invitando il governo a dialogare sulla riforma dell'ordinamento giudiziario, pur esprimendo "rammarico" per il loro sciopero: "Esprimo rammarico per lo sciopero dei magistrati e con la stessa forza chiedo al governo di dialogare per riformare l'ordinamento giudiziario con gli operatori del settore".
"Uno sciopero - ha fatto notare - indetto con più di 40 giorni di anticipo da almeno 40 opportunità al governo per farlo disdire".
Ha quindi espresso l'auspicio "che da ambo le parti si operi in questa direzione"Nel suo intervento il presidente dell'Associazione nazionale magistrati Antonio Patrono ha risposto chiedendo aiuto per far partire il confronto: "Chiedo aiuto a chiunque sia disposto a darlo per aiutare i magistrati a dialogare", ha affermato, sottolineando che "bisogna confrontarsi e non scontrarsi tra tutti coloro che operano all'interno delle istituzioni" ed esprimendo "fiducia che, con il senso delle istituzioni espresso dalle parole del presidente Casini, se condiviso da tutti, possa esaurirsi il momento difficile tra istituzioni e servitori dello Stato".Anche il ministro per le Politiche comunitarie Rocco Buttiglione ha criticato i magistrati, "le leggi le fa il Parlamento e spiace vedere uno sciopero che sembra voler influire sulle decisioni che prenderanno le Camere", ma ha riconosciuto che anche il governo ha "compiuto qualche errore, dovrebbe parlare più con le riforme che con alcune dichiarazioni da cui sembra trasparire l'impressione di voler più comandare che governare".L'Udc per unire il centroMa larga parte dell'intervento di Buttiglione si è concentrato sul nuovo partito: "L'Udc non è una operazione politica strumentale per giocare la partita del dopo Berlusconi - ha spiegato - facciamo l'Udc per unire il centro, completare in modo organico la formula politica della Cdl, far vivere in una fase nuova della vita del paese i valori di Sturzo e di De Gasperi".Nell'annunciare il congresso "nei tempi più brevi possibili", dal 21 al 25 luglio, il ministro ha sottolineato che l'Udc sarà un partito formato "da dirigenti veri ed iscritti veri che partecipano e che votano.
La forza di Forza Italia è Berlusconi, la nostra - ha detto - è la natura democratica del nostro partito".
Pur chiarendo che l'Udc non è la vecchia Democrazia Cristiana e che la storia non ritorna, Buttiglione ha sottolineato che l'Udc sarà il partito della pace, intriso di quella cultura della mediazione "di cui Aldo Moro è stato maestro e attento alla difesa delle istituzioni, dato che ha sempre caratterizzato la storia della Dc".Orgoglio democristiano"Siamo i democratici cristiani, non quelli di ieri, quelli di oggi, però - ha esclamato tra gli applausi - con l'orgoglio di quanto hanno fatto per il bene del paese i democristiani di ieri.
Non abbiamo motivo di vergognarci della storia democristiana che ha dato all'Italia il periodo più lungo di pace, di benessere e di ordinato sviluppo della sua storia.
Gli anni della Dc - ha concluso - non sono stati gli anni del malgoverno, gli anni della democrazia deviata, gli anni della collusione con la mafia: rivendicare la verità sulla storia italiana e sulla dc è parte integrante del compito di rilegittimare la politica democratica in Italia".
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