Pescara, 1 maggio 2001 - Nella città abruzzese si è svolta la minfestazione per la festa dei lavoratori, che ha visto la partecipazione dei segretari dei sindacati confederati.Luigi Angeletti, segretario generale della UIL, ha aperto la manifestazione del 1° maggio ricordando che in Italia ci sono "3 morti sul lavoro ogni giorno", oltre a circa un milione di infortuni all'anno, tutto ciò "Non è tollerabile in un paese che e' la sesta potenza del mondo, e che si definisce ricco".
Le cause di questi fenomeni, secondo Angeletti, non sono da ricercare nella legislazione in materia, "Non … abbiamo bisogno di nuove leggi perché ne abbiamo già di buone", è necessario che esse "vengano rispettate".
Angeletti ha ricordato che "la maggioranza delle persone che subiscono infortuni hanno retribuzioni basse" e proprio loro "rischiano la salute e la vita - ha detto - per meno di due milioni al mese".
Il segretario della UIL ha ricordato che "Gli imprenditori non possono considerare le spese per la prevenzione un costo" perché la sicurezza del lavoro è un "diritto fondamentale".
Circa l'unità sindacale, infine Angeletti ha detto che "ci sono opinioni diverse su molti aspetti" ma che il paese può migliorare solo se si può contare sull'unita' di CGIL, CISL e UIL: "stiamo tutti dalla stessa parte" ha concluso.
In merito alle pensioni "non c'è nulla da cambiare" - ha poi affermato Angeletti - in quanto "la riforma approvata ha risolto i problemi per gli anni a venire".
Si potrà semmai "trovare soldi allungando l'età pensionabile dei lavoratori".Per il segretario generale della CISL, Savino Pezzotta le "contingenti divergenze non ci fanno perdere la speranza che sia possibile riavviare percorsi di unità" ed ha aggiunto che "sono più le cose che ci uniscono di quelle che ci dividono: l' unità di CGIL, CISL e UIL è forte''.
Pezzotta ha riproposto la necessità di chiudere in fretta i contratti di lavoro ancora in sospeso: "non ci piacciono - ha detto - le rigidità di Confindustria, Federmeccanica e Confcommercio e delle diverse associazioni imprenditoriali".
Lo stesso impegno i sindacati lo chiedono "al governo per i contratti di sua pertinenza".
In conclusione, Pezzotta ha ricordato che non si può più "permettere a tante aziende di sfuggire alle regole per la sicurezza e la prevenzione, e di giocare la loro competitività nel mercato con la salute e la vita di chi lavora".Nel suo intervento, il segretario della CGIL Sergio Cofferati , è ritornato sulla polemica con la Confindustria: " l' economia cresce", ha ricordato Cofferati, ma "una parte delle aziende arretra ed ha destinato i profitti soprattutto alle rendite" destinando "poche risorse all'innovazione".
Non è possibile basare la politica dello sviluppo solo sui costi, centrale deve essere l'obiettivo della "qualità di quello che si produce, senza un salto sulla qualità non si va lontano".
Abbiamo bisogno di un generale "innalzamento del profilo qualitativo del sistema" che permetterà anche di ridurre "la piaga del lavoro nero e del sommerso".
Se in tema di riduzione degli infortuni sul lavoro "la strada da percorrere è ancora lunga", c'è il dato positivo relativo ai "primi tre mesi dell' anno" in cui "gli incidenti mortali sono diminuiti".
Anche il segretario della CGIL ha sollevato la questione del rinnovo dei contratti.
"rinnovare i contratti alla loro scadenza - ha detto - è fondamentale" per il sistema economico, perché "quando il reddito è protetto c'è anche una maggiore propensione al consumo".
Coloro "che non rinnovano i contratti compiono un atto autolesionista".
Cofferati ha concluso il suo intervento ricordando l'impegno del sindacato contro il terrorismo, "Non ci deve sorprendere che ci possono essere malintenzionati e folli: a loro risponderemo con la stessa forza, determinazione e pacatezza".
Le cause di questi fenomeni, secondo Angeletti, non sono da ricercare nella legislazione in materia, "Non … abbiamo bisogno di nuove leggi perché ne abbiamo già di buone", è necessario che esse "vengano rispettate".
Angeletti ha ricordato che "la maggioranza delle persone che subiscono infortuni hanno retribuzioni basse" e proprio loro "rischiano la salute e la vita - ha detto - per meno di due milioni al mese".
Il segretario della UIL ha ricordato che "Gli imprenditori non possono considerare le spese per la prevenzione un costo" perché la sicurezza del lavoro è un "diritto fondamentale".
Circa l'unità sindacale, infine Angeletti ha detto che "ci sono opinioni diverse su molti aspetti" ma che il paese può migliorare solo se si può contare sull'unita' di CGIL, CISL e UIL: "stiamo tutti dalla stessa parte" ha concluso.
In merito alle pensioni "non c'è nulla da cambiare" - ha poi affermato Angeletti - in quanto "la riforma approvata ha risolto i problemi per gli anni a venire".
Si potrà semmai "trovare soldi allungando l'età pensionabile dei lavoratori".Per il segretario generale della CISL, Savino Pezzotta le "contingenti divergenze non ci fanno perdere la speranza che sia possibile riavviare percorsi di unità" ed ha aggiunto che "sono più le cose che ci uniscono di quelle che ci dividono: l' unità di CGIL, CISL e UIL è forte''.
Pezzotta ha riproposto la necessità di chiudere in fretta i contratti di lavoro ancora in sospeso: "non ci piacciono - ha detto - le rigidità di Confindustria, Federmeccanica e Confcommercio e delle diverse associazioni imprenditoriali".
Lo stesso impegno i sindacati lo chiedono "al governo per i contratti di sua pertinenza".
In conclusione, Pezzotta ha ricordato che non si può più "permettere a tante aziende di sfuggire alle regole per la sicurezza e la prevenzione, e di giocare la loro competitività nel mercato con la salute e la vita di chi lavora".Nel suo intervento, il segretario della CGIL Sergio Cofferati , è ritornato sulla polemica con la Confindustria: " l' economia cresce", ha ricordato Cofferati, ma "una parte delle aziende arretra ed ha destinato i profitti soprattutto alle rendite" destinando "poche risorse all'innovazione".
Non è possibile basare la politica dello sviluppo solo sui costi, centrale deve essere l'obiettivo della "qualità di quello che si produce, senza un salto sulla qualità non si va lontano".
Abbiamo bisogno di un generale "innalzamento del profilo qualitativo del sistema" che permetterà anche di ridurre "la piaga del lavoro nero e del sommerso".
Se in tema di riduzione degli infortuni sul lavoro "la strada da percorrere è ancora lunga", c'è il dato positivo relativo ai "primi tre mesi dell' anno" in cui "gli incidenti mortali sono diminuiti".
Anche il segretario della CGIL ha sollevato la questione del rinnovo dei contratti.
"rinnovare i contratti alla loro scadenza - ha detto - è fondamentale" per il sistema economico, perché "quando il reddito è protetto c'è anche una maggiore propensione al consumo".
Coloro "che non rinnovano i contratti compiono un atto autolesionista".
Cofferati ha concluso il suo intervento ricordando l'impegno del sindacato contro il terrorismo, "Non ci deve sorprendere che ci possono essere malintenzionati e folli: a loro risponderemo con la stessa forza, determinazione e pacatezza".
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