"Un'altra opportunità" - nell'ambito della 25ª edizione del Meeting di Rimini dal titolo "Il nostro progresso non consiste nel presumere di essere arrivati, ma nel tendere continuamente alla meta" organizzato da Comunione e Liberazione (presso lAuditorium della Fiera di Rimini, dal 22 al 28 agosto 2004)

Questo è un è un incontro molto particolare molto particolare anche anche per me che pure di meeting ne ho visti tanti euro condotto molti incontri
Allora nonostante la celebrità dei nomi che sono presenti
Sul palco
Questo incontro non nasce dalla risonanza degli eventi o dal gusto di cavalcare una polemica non nasce neanche dalla da una Timoria sul modo di pacificare l'Italia
Ma nasce da un'amicizia
Anzi da una catena di amicizia anche se la parola catena non è simpatica date le circostanze nel nostro caso potrebbe essere equivoca
Io conobbi nel mille novecento novantasei Francesca Mambro ma non la conobbi direttamente la conobbi attraverso degli amici la conoscenza e il giudizio sulla realtà
Ha una sua forma molto nobile vorrei dire scientifica attraverso questo metodo il metodo dell'amicizia il metodo della testimonianza che è una forma di conoscenza attraverso appunto dei testimoni
Io
Conoscevo Pablo Echaurren e ed ero già amico di Luigi Manconi mi parlarono di Valerio Fioravanti io incontrando intervistando Valerio Fioravanti siccome Luigi l'amava e la ma molto in contatto Francesca Mambro e sono diventato suo amico
L'anno scorso ha scritto una lettera al meeting in cui parlava della sua esperienza personale che qui al meeting si capì che aveva qualcosa da dire a tutti
Attraverso direi sono posso dire volentieri di essere amico di Nadia Mantovani che nasce da tutt'altra esperienza e lascio a loro il modo di raccontarla
Luigi Manconi non so come
Ma dove c'è gente in carcere e c'è gente di Comunione e Liberazione non so se le due cose per mi si somigliano ma io lo trovo sempre
Dovunque ci si ci si occupi di qualche cosa di umano e per caso io mi affaccio
Lo faccio sempre avendolo accanto non dico che mi precede perché non non oso dargli questa soddisfazione ma comunque c'è e dunque per me nel momento in cui si costruiva l'ipotesi di questo incontro con gli amici del meeting è stato vorrei dire inevitabile pensare alla sua presenza ecco qualcuno lo so si è scandalizzato ci sono polemiche per la presenza
I due signore che hanno portato sulle loro spalle l'accusa di terrorismo
L'hanno scortata la stanno scontando ma
La cosa è molto semplice sta nelle parole che ho detto prima noi crediamo che sia possibile il cambiamento il cambiamento è possibile è possibile per me
è possibile per chi ha vissuto esperienze che hanno avuto Risonanza assai più vasta delle nostre ma la questione è la stessa
Ecco io credo che quello che è capitato a loro alla loro vita
La loro esperienza di cambiamento sia qualcosa di buono io vorrei dire di Magnifico non a caso Francesca Mambro s'ha contribuito a scrivere un libro sul magnifica sa
Alla fine ha avuto parole bellissime su sulla Madonna i sul cristianesimo
Sulla misericordia
Sulla misericordia la parola misericordia dov'è finita non può essere il basamento di una convivenza civile qua una parola solo e da da da da da tenere perse nelle pratiche pie
Io ritengo che sia una parola decisiva per dare Ordine alla vita ma anche alla vita sociale ecco dunque credo che sia la loro esperienza qualche cosa di utile non per le nostre persone ma anche per tutto il nostro Paese perché io credo che in questo clima selvaggio che c'è tra le persone
La loro testimonianza
Apre delle finestre di luce ecco la mia domanda e la più semplice del mondo e comincio con Francesca Mambro ma la domanda riguarda gli altri potrà rivolgere anche a me stesso ma non credo che interessa nessuno la risposta ecco
Io so che mi ricordo che in Arcipelago Gulag distrugge inizi ma anche in altri disordini senso gemizio racconta come nelle carceri
Si sia affinata una capacità quella di diversi in pochissimi minuti mentre si si cambia si va da una parte all'altra in pochissimi minuti divisi tutto l'essenziale della propria vita ecco io è la la richiesta che faccio loro sono state in carcere
Fosse anche Manconi però per episodi minori credo
No sì sì non è stato
Io non ancora farci conto
Meno male grazie
Perché persino
Non così a lungo magari qual è la vostra esperienza che cosa vi è caro e che ci volete dire qui oggi
Intanto per me
E caro oggi essere qui
Ho accettato volentieri l'invito del meeting e in particolare di questa edizione
Perché seppure a distanza ho sempre seguito la la comunità di di Comunione e Liberazione
Che pensò che qui si parla di cose serie senza nessun S.p.A. esibizionismo
E l'anno scorso come ride lui ricordava Renato scrivemmo insieme a Valeria una lettera al popolo del meeting
Tra l'altro affidata a un messaggero ad eccezione una persona carissima come il Presidente Cossiga che saluto tra l'altro
Perché
Trent'anni prima
Avevamo conosciute ragazzi di Comunione e Liberazione
Che facevano volantinaggio università li guardavamo un po'come
Una sorta di marziani perché noi sia di destra che di sinistra avevamo soluzioni risposte immediate a tutto
Anche con parole altisonanti
Invece e tra l'altro
Comparo altisonanti e con un preciso intento quello di distruggere
E invece
Questi ragazzi allora non volevano distruggere niente
E in realtà non capivamo cosa volessero
Poi ho capito soltanto in seguito col passare degli anni
Dopo aver commesso molti errori dopo aver
Distrutto la mia vita è quella di altre persone ha commesso in i crimini e ci sembrava che allora
Il ruolo dei cattivi fosse il più
Come dire
L'unico ruolo
Concesso in un mondo che sembrava immutabile
Sembrava appunto che l'unica cosa che potevamo fare era quella ovvero sedersi laddove
Come diceva Dostoevskij nessuno si vuole sedere quindi ci siamo messi ne nei luoghi e nelle nei posti dove
Altri fuggivano ecco oppure forse perché altri avevano già capito questo non lo so
Nel nel sessantotto io avevo nove anni però ancora ricordo che per me
Stare dalla parte dei buoni era
Forse perché ho visto appunto troppa TV dei ragazzi e quindi mi medesima volontà di personaggi alla Robin Hood fratelli Ramazzotti
A personaggi alla Zorro che cercavano una risposta all'ingiustizia sociale
E quindi la parte del cattivo mi sembrava per quella del buono
Poi appunto come dicevo commesso IMI errori e ho creduto che
Forse anche
Un po'ottimisticamente che per cambiare le cose bastava
Risolvere tutto distruggendo
In questo in questo senso io mi mi sono accorta che allora la nostra era stata una scelta
Senza uscita ci siamo
Fermati costretti a fermarci nel momento in cui tra l'altro la vita paradossalmente ci offriva un'altra opportunità perché entrambi figlio del marito
Siamo rimasti feriti gravemente quindi è stato per per caso per fortuna preciso la bravura di alcuni chirurghi che siamo sopravvissuti
Insomma credevo che schierarsi dalla parte dei perdenti
Era la cosa giusta in quel modo poi ho capito solo dopo che non era così semplice e facile come nasce lanciati per i dissidenti
Su i perdenti
Quelli sono stati anni veramente il fisco premetto che non non cerco giustificazioni in questo sono stati anni in cui si moriva davvero per poco si moriva per per un'appartenenza ideologica si moriva perché si era diversa si era di sinistra
Noi abbiamo visto
Casi di
Forte ingiustizia dove adolescenti morivano perché appartenevano
Alle a
Alla destra o alla sinistra e quindi questo assegnato le nostre vite però ecco tornando a a Comunione e Liberazione
è vero che ha segnato le nostre vite però noi abbiamo risposto in modo che probabilmente
Se avessimo avuto delle direttive diverso e se ci fossero stati e definiti diverse se non ci fosse stato quel in modo manicheo di dividere buoni e cattivi di cui ha tanta responsabilità appunto una certa cultura che questo Paese ha imperversato
Forse
Quelle scelte potevano essere diverse
Anche perché molti di noi molti di quella generazione poi gli hanno fatto una scelta diversa
Per fortuna
Ho per grazia di Dio e quindi questo è accaduto
Perché
Probabilmente hanno sentito
Hanno capito forse hanno sentito
Che c'era qualcosa che si poteva fare attraverso
Il la propria testimonianza senza per questo dover distruggere quello che c'era intorno
Però ecco volevo dire a sedici anni diciotto anni vent'anni questo meccanismo della vendetta è un meccanismo che può avvenire avvenuto anche in altri secoli
Che generazioni avessero le stesse inquietudini
Ad un certo punto
Però
Questo meccanismo si ferma si blocca
Per me anche il carcere ha significato
Il dover pensare deve riflettere ripensare
E quindi ripensare la mia intersezione all'imperfezione degli altri all'imperfezione della società di cui facevo parte alle all'imperfezione dell'uomo
E imparare ad accettarla conviverci e quindi anche imparare a capire il i miei errori e quelli degli altri
Questo però quando accade appunto e metà giovanissima
Si capisce comprensibile ha senso che arrivi ad a
Accoglierei
Quel tipo di pulsioni da che cosa parte quello che poi io non non ho più capito e come si possano avere
Rancori furori ideologici quando si hanno quaranta cinquanta sessanta
Quindi io ho commesso delle ingiustizie sicuramente ma è anche vero che le piste commettere
Quindi per esempio ho subito sentenze ingiuste mo'subito anche sentenze giuste
Perché paradossalmente
Laddove
C'era molta ingiustizia ad un certo punto sono apparse
Persone
Che non erano in questo me quel in questo meccanismo persone che io che mio marito definiamo la mafia delle persone perbene coloro che non ti aspetti che possano attendersi una mano oppure lo fanno senza chiederci nulla
E che in qualche modo entrano nella tua vita
E sconvolgono davvero il mondo lo riduzione hanno in tutti i sensi
E quindi
Allora proviamo
Perché non non lo sapesse allora lei finisce in carcere con delle accuse pesantissime lei e suo marito sono tra i capi dei Nar no si chiamano così
Che si accorge di tante cose poi c'è l'incontro con delle persone no ecco dici come come è accaduto che cosa che cosa porta che cosa è accaduto anche dentro di te
Io ho cercato anche
Tra scusami se Titti facendo errori Frentzen ma non ce la fa no no
Come poi sedimentata mica di quelli che prima gli avresti ISPA le gli avreste sparato credo forse ora avrebbero sparato prima loro non lo so adesso come dicono prima io ho cercato di ricambiare il male che mi era stato fatto poi nel corso degli anni
Ho voluto ricambiare il bell'e tuttora è quello che in cui io mi impegno di più
Ricambiare il bene che ho ricevuto credo che sia la cosa più importante nella vita preme adesso
E
Tornando agli errori c'è una un libro della Yourcenar tempo grande scultore in cui lei dice che
Gli errori degli esseri umani erano come le schegge di marmo che rimangono a terra nella pure dello scultore frammenti inevitabili che si accumulano di fronte all'opera incompiuta
Ecco da questi frammenti Anton una vita nuova nel senso che io ho trovato persone improvvisamente delle Grazie non richieste delle grazie ricevute inattese che mi hanno dato la la la speranza nella disperazione totale di un'ingiustizia che sapevo ormai
Certa
E che non avrebbe avuto soluzione
Io ho trovato le tutte le persone che mi hanno in questo senso dato il coraggio la forza di di credere nel un'altra opportunità
Per poter costruire un'altra
Francesca
Ecco questa è accaduto e tra l'altro è accaduto anche con quelle vittime che io non pensavo mai di poter incontrare
Che mi hanno cercata e a cui io
Ho sentito il dovere
E e la gioia di
Di dare
La parte migliore di Miché c'era sempre stata ma che avevo in qualche modo messo da parte
Per quanto mi riguarda io devo oggi ringraziare alcune persone
Tra cui padre Adolfo Bashere
Gli ha cercato in carcere se a mio marito
E e che è stata la persona con la quale siamo riusciti ad aprirci replica il nostro cuore alla sua morte il fratello padre Paolo appresso ci ha preso in consegna e ha battezzato mia figlia questo credo che sia
Un atto simbolico di un'importanza davvero rivoluzionaria per quanto mi riguarda
Non solo loro anche vittime
Qui la mia storia che mi hanno cercato improvvisamente è un giorno una ragazza mi chiama al telefono di una pura al partito radicale
Un'altra famiglia anche mi ascolta ha colto meglio marito
E stiamo crescendo insieme e mi ha chiamato questa ragazza aperti mi che voleva conoscere la delle delle le iniziative dell'associazione per cui lavoro Nessuno tocchi Caino
E dopo che mi ha chiesto a queste informazioni mi ha detto tu non sai chi sono io io sono la la la nipote di un carabiniere che avete ucciso a Padova
E vorrei di parlarti vorrei capire e io non non credevo non credevo che potesse esistere una ragazza giovane
Che voleva sapere che cosa era accaduto in quegli anni perché mi diceva io non voglio crescere con l'odio che mi stanno trasmettendo
Su di te sul tuo marito e questo per me è stato devastante nel senso che
Credevo davvero
Che una cosa del genere
Potrà accadere solo nei film l'ho incontrata ed è una delle mie più care amiche è oggi e così la moglie di un carabiniere di un poliziotto e così la moglie di un carabiniere questo che sono tutti i fatti che hanno un'importanza importanti una una un è importantissimo è un da un punto di vista simbolico ed è per questo che io oggi sono qui per raccontare come gli è stata data un'altra opportunità
E ha ragione Bernardo non bisogna mai fermarsi mai pensare che tutto sia perduto
Come si dice non ci sono parole vero a volte perché non ci sono parole perché
Cioè come
Di colpo fossimo messi dinanzi di nuovo veramente a qualche cosa che entra nella storia e chi è infinitamente più forte delle nostre miserie non è così è una cosa
Grandissima RAI prima mi ha suggerito la parola misericordia no ecco io credo che sia la gara la grande legge che alla fine bussa alla nostra porta che non è una legge ma è una persona accade attraverso delle persone
Allora Nadia ci siamo dati del tu anche se non la conoscevo perché diciamo così l'amicizia non rompe la continuità Malacrea tra le persone
Dunque chiedo a te allora per intendersi lei era uno dei io faccio delle semplificazioni orribili di cui mi scuso lei era uno dei capi dei Nar Nadia apparteneva alla direzione strepiti che giusto
Ecco delle Brigate Rosse perché per questo per per per chiarezza per
è una cosa che è scritta nelle loro vite oltre che nelle carte che sui giornali e cotte rivolgo alla la stessa domanda
Dunque anch'io vorrei cominciare ringraziando per l'invito a partecipare al meeting
Io non ho incrociato spesso questa organizzazione più che altro nella mia vita ho incrociato alcune persone che fanno parte di Comunione e Liberazione magari Volontari in carcere
è bellissima questa cosa perché ripeto perché cioè l'organizzazione in realtà non esiste non so se mi spiego non incontriamo mai delle organizzazioni
Comunque
Volevo premettere che sono un po'intimidita dal dal numero delle persone perché non sono abituata a parlare davanti a tutto a tutto questo o comunque accettato l'invito a partecipare a fare su di me questa forzatura perché vorrei che mi capisca in realtà è una forzatura
Per alcuni motivi uno è sicuramente l'amicizia per Francesca e collegato a questo
Il mio umore per la verità adesso può e magari spiego meglio così intendo
L'altro è perché
Negli ultimi tempi ho sempre rifiutato l'incontro coi giornalisti le interviste perché non mi piace parlare degli altri
Non mi piace dare giudizi non mi piace essere intervistata su un presente che sento molto lontano dal mio passato
E invece mi piace molto incontrare e confrontarmi e soprattutto con le due le nuove generazioni quelle che magari Dinoi non sanno niente ci guardano come se fossero dei Mars come se fossimo dei marziani
E che però fanno un esperienza molto diverso che può essere utile anche a me come momento di riflessione perché io non ho ancora finito di riflettere sulla mia vita
Ho cinquant'anni sui capelli bianchi siamo molto diverso è probabilmente dall'immagine che di nostri nomi ricordano però ancora siamo molto giovani nel senso che non siamo arrivate da nessuna parte
Ho ricevuto l'invito eletto il titolo sia del meeting che dell'incontro
E mi sono piaciuti parecchio li ho trovati intrigante li ho trovati piene di contenuti ho provato a incrociare le
Era un'altra opportunità questo e poi sulla strada per farla breve
La frase dei San Bernardo
E mi son dato che in tutto questo potersi collocare anche la mia esperienza e quindi mi fa anche piacere poterne parlare
Ho ascoltato Francesca con interesse devo dire che potrei cominciare subito ponendo delle differenti
Siamo nel spetti pare alle
E le ma abbastanza distanti ideologica mentre lei parlava dei buoni e cattivi del fatto di incarnare il cattivo io dico la verità non ho mai pensato di fare dimettermi dalla parte dei cattivi volevo sempre stare dalla parte dei buoni della giustizia
Avevo un piccolo problema che volevo cambiare il mondo nel spetti somma in questo ci ho messo del mio e ha anch'io ho commesso parecchi errori
Esistenziali politici
E tutto
Questa questa cosa comunque parliamo di esperienze per quel che mi riguarda di trent'anni fa sono trent'anni quasi come la dignità del meeting mi sembra o venticinque e quindi insomma sono datate in tutto questo c'è stato un percorso io penso di non di non essermi fermato no non ho potuto fermarmi a
A quelle condizioni allora avevo vent'anni vedevo il mondo in un certo modo cercavo di dare risposte
Della mia storia salvo poco ma qualcosa salvo salvo la buona fede Salvo le intenzioni salvo la la solidarietà che mettevo nelle mie cose l'amore di giustizia
Poi ovviamente ho tradotto questo in un confronto a muso duro con le istituzioni e con tutte
Possono io le mie prime botte li ho presi dai fascisti a Padova dove studiavo e allora era di moda darsi delle gran randellate quelli di sinistra a quelli di destra quelli di destra quelli di sinistra insomma è cominciata così
La violenza devo dire non non non mi è mai appartenuta come aggressività però era nell'aria si veniva educati a questo
Una volta che cominciava il meccanismo della botte della risposta era più facile
Precorrere a questi sistemi problemi è stato detto e io sono abbastanza d'accordo che la violenza è una scorciatoia per la risoluzione dei problemi salvo poi accorgersi alla fine che i problemi
Così non si risolvono anzi si aggravano
Anch'io sono stata fermata molto rapidamente devo dire per fortuna mia non ho fatto in tempo a commettere
Reati gravissimi ho avuto una militanza piuttosto breve ma intensa per cui posso sentire la responsabilità di enti politica della costruzione delle Brigate Rosse ma in effetti di azioni pesanti io non non porto il peso che erano già in carcere quando sono avvenute a me ai miei tempi ancora l'omicidio politico non esisteva in carcere il carcere comunque è stato ma io ho fatto vent'anni di carcere è stato una lunga pausa di riflessione
Un'occasione un'altra occasione di ripensamento è stato necessario i primi anni li ho vissuti ancora in militanza per cui sono volati non me ne ricordo quasi ma da un certo punto in poi quando l'esperienza all'e sterno sia conclusa e all'interno ha capito che dovevo non riuscivo ad andare fuori e dovevo comunque fare i conti con questa con questa realtà e nel frattempo avevo raggiunto i trent'anni perché anche questo conta
Ho cominciato un processo di riflessione e di messa in discussione di me stessa prima di tutto e della mia esperienza in successione
è stata una cosa molto drammatica perché
Vi prima di tutto bisognava constatare un fallimento
Toh degli strumenti adottati
Voi e avevo imparato a vivere in un modo che dovevo completamente modificare
Il tutto ciò devo dire mi è stato utile
Utilizzare dei temo di benessere delle delle curiosità che avevo delle necessità
E e seguendo queste devo dire che comunque
A me è sembrato di a un certo punto di uscire da questo tunnel
E sono riuscita a farlo soprattutto quando ha incontrato delle persone che si non si sono contrapposte muro contro muro ma ci hanno dato spazio ci hanno dato spazio di parola
Spazio di riflessione spazio di incontro tra di noi in maniera da confrontarci e da poter dire quella che era stata la nostra esperienza questo è successo nel carcere di Torino e poi anche successivamente in altri luoghi
All'interno di un bimbo cioè circa in quel periodo se
Ho incontrato Francesca lei non ne ha parlato spesso ne parlo io pochino del nostro incontro io Francesco prima ovviamente non la conoscevo lei tra l'altro è più giovane di me quindi io ero già in carcere quando lei
Fuori imperversava las la conoscevo di fama sostanzialmente ci siamo incrociate nel carcere di Voghera lei portava il peso di questa grossa imputazione allora che era la strage di Bologna
Devo dire che io come tutti i miei compagni del tempo su questa
Strati abbiamo sempre avuto una convinzione legata la loro innocenza ma al di là di questo adesso non so dirvi essere comunque avrei accettato o no di conoscerla e di
Diventare amica se fossi stata consapevole della sua colpevolezza rio comunque ero convinta della sua innocenza è e per questo quando ha chiesto di incontrarmi
Anch'io sono convinto se talmente della sua innocenza
Ho accettato di incontrarla e comunque volevo dire una cosa a proposito della frase disciolto senese in adesso non so se è possibile stiamo dimostrando che non è poi così vero che in dieci minuti ci fosse perché non siamo in carcere a dire la nostra vita no però in carcere dopo un po'che ci si è
Si affida una percezione non so adesso magari Luigi lo sa
Tantissima gente quasi la maggioranza quasi tutti in carcere sono innocenti quando si confrontano con gli altri partono dalla loro innocenza e dicono che non hanno fatto niente che sono lì per caso coinvolti eccetera
Allora si affina una sorta di sensibilità della serie si capisce subito se uno dice la verità o se mentre se parla come parla davanti a un giudice o se parla come si parla con un amico
A cui si sottopone la propria esperienza insomma io quando ho conosciuto Francesco punto immediatamente la percezione che
Quello che lei diceva corrispondeva a verità che era sincera del resto
Ha portato il peso di tutte le sue azioni con molta dignità
E quindi non mi viene da pensare che possa mentire su delle cose fondamentali perché non sarebbe uno farebbe la differenza mentire o dire la verità su una cosa del genere insomma
Poi ci siamo conosciute e devo dire che probabilmente è stata proprio la differenza che era all'origine che era alla base delle nostre persone a dare origine all'amicizia
Perché questa storia della differenza importante ed è una delle cose di cui volevo parlare invece secondo me la differenza è una ricchezza non è una una necessità di contrapposizione
Un modo anche per conoscere meglio se stessi e poi si impara a diventare tolleranti ma tollerante forse
è una brutta parola perché essa
Sa di di di sì no salì superiorità della serie tollero ma io in effetti sono sul giusto e più che altro è una questione di disponibilità di accoglienza della diversità ed è nella conoscenza della
Allora secondo me è proprio questo è il punto che che bisognerebbe mettere al centro del discorso conoscere i diversi con una ma in tutti i sensi non solo destra e sinistra mentre Anceschi a
Cioè adesso abbiamo delle contrapposizioni violentissime c'era un mondo disastroso non so dire se peggio o meglio dire che i tempi in cui io punto militavo
Sicuramente ci sono dei muri altissimi che separano le diversità diversità di religione di credo politico di persone migranti attivi verso cioè
E facilissimo trovare questa scorciatoia della serie io sono
Quello che la pensione bene sono il giusto sono nel vi sono il bene sono perfetto gli altri vanno combattuti vanno eliminati
Questo secondo me non porta alla soluzione di nessun problema
L'ho verificato di persona io mi attengo questo principio io preferisco conoscere chi la pensa diversamente da me parlare a me stessa dandomi ragione non me ne frega niente tanto
Non arrivo da nessuna parte par confrontarmi con qualcuno che la pensa diversamente da me invece mi è quasi sempre molto utile
E conoscendo la differenza
Riesco anche ad individuare le possibilità di soluzione di oltrepassare la contraddizione anche perché ha una volta conosciuta
Non so Francesca gradino è una persona gradevolissima per cui ed è facile diventare amici è già abbastanza abbandonare un attimo le le i i pregiudizi oppure le convinzioni pregresse e dopodiché
è più facile avere una relazione con lei l'atteso cosa è capitata a me nel senso che chi mi ha rifiutato e comunque devo dire sono stati pochi qui per principio non si è rapportato con me ma chi mi ha conosciuto in genere
Abbiamo siamo riusciti a trovate i punti mia conosciuta dobbiamo siamo riusciti a trovare un un un terreno di confronto e di crescita comune
Ecco comunque
Chiudo
Così sollecitando un input Jamel sembra che questo meeting si ponga questi problemi sia di conoscenza che di accoglienza
Di ricerca della verità anni anni la differenza è anche nella
Nella nella quotidianità proprio io
Sì perché secondo me adesso io devo dire moderno estrema di
No nel senso che ma un punto
In questo processo di revisione l'ideologia perso molta importanza ha molta più importanza per me la quotidianità di tutti i giorni una piccola cosa ha fatto tutti i giorni molto più importante di un grande discorso
Complessivo
Ecco comunque
Il mio ringraziamento è anche il mio invito cioè io qui ho sentito amicizia ho sentito accoglienza e quindi direi che andata andate avanti così e va bene
è la miglior risposta lei può Lele
Luigi
Luigi tocca attenti mi ha colpito molto una parola che la parola educazione che ha usato Nadia Mantovani e ha detto che la violenza è stata generata da un'educazione che conduceva a questo ed è una cosa che credo dobbiamo trattenere
In noi
Non mi chiedete di parlare del carcere in relazione alla mia esperienza personale
Dove l'accento evidentemente posto su quel personale la cosa mi è per un verso facilissimo per una ragione che tra un attimo dirò peraltro verso invece addirittura arduo
Mi è facilissimo parlare del carcere in rapporto alla mia esperienza personale
Per una ragione biografica
Particolarmente intensa
Io sono nato in un carcere
O meglio
Io sono stato concepito in una colonia penale
Non è una boutade mio padre era medico della colonia penale dell'Asinara
Medico militare durante la guerra e poi nel dopoguerra all'Asinara medico di quella istituzione che la colonia penale
Io le mie sorelle lì venivamo concepite poi pochi giorni prima del parto mia mamma con una barchetta veniva frettolosamente affannosamente trasferita a Sassari litro vedevamo la luce ma questo dato passi chiede il mio primo orizzonte il dato biografico originario della mia esperienza di individua e per un verso l'orizzonte infinito di quell'isola meravigliosa l'Asinara appunto per l'altro
I confini che quell'isola poneva ai movimenti degli umani che Illy
O per scelta professionale o per destino sociale
Erano
Immobilizza
Ma è vero anche che il mio primo articolo serio
Lo feci scrivendo di un viaggio con il carcerato che all'età di quindici anni ebbi occasione di fare sempre nel tratto di mare
Asinara Porto Torres questa volta a bordo di un'imbarcazione appena più solida e stabile di quella che immagino trasportasse mia mamma
Dopodiché molti anni dopo
Ebbi un'esperienza di detenuto politico
All'interno dei movimenti sociali dei primi anni settanta ma voglio dire che quell'esperienza che pure è duro
Un numero significativo di mesi nella mia memoria e solo positiva e gratificante
Nel senso che quella detenzione era una tappa di un'esperienza politica
Era nel novero delle possibilità era vissuto dentro una dimensione comunitaria
Dove l'elemento afflittivo era secondario rispetto ma quello della solidarietà
Devo dire che tutto ciò passi in particolare quei primi anni passati all'Asinara che il mio rapporto con i detenuti
è attraversato da molti sentimenti ma certamente non dalla paura quelle persone anziane che
Dividevano i giochi con me all'Asinara che costruivano commenta e per me giocattoli nella mia mente nella mia memoria nella mia fantasia erano semplicemente sì parenti anziani parte di una comunità credo che questo una qualche influenza
Nelle mie esperienze successive l'abbia avuto ma qui termina
L'elemento della mia esperienza personale tutto il resto lo dico
Così direttamente apertamente tutto il resto e politica ovvero quello che
La forma a mio avviso più alta indegna di politica che poi la tutela dei diritti della persona ecco io credo che
Il carcere
Sia uno dei luoghi delle società contemporanee dove quei diritti universali la persona conoscono una delle più atroci mortificazioni
Che l'organizzazione sociale abbia concepito e realizzato
La tutela di diritti umani
Dicevo come fondamento della politica perché
Essi vengono prima di un'ideologia prima di ogni
Organizzazione sociale
Prima di ogni informazione politica primi a di ogni confessione religiosa i diritti della persona
Fondano la stessa categoria di umanità e fondano quelli nucleo irriducibile è il Repetti civile che la singolarità dell'individuo
Per capirci non non c'è umanità senza di da ovvero senza armi conosci mento di quello patrimonio di far colpita
Che fanno di un essere una persona umana
Bene
Detta semplicemente ma con profonda convinzione
Il carcere e negazione di tutto ciò
Il carcere e negazione proprio di quel nucleo irriducibile è irripetibile
E l'individuo peggio peggio
Non dovete credere a chi dice che ciò è conseguenza
Un anno di tagli alla spesa pubblica un altro anno di difficoltà burocratiche amministrative un anno ancora
Di una direzione distratta
Di una classe politica sciatta tutto ciò è sicuramente vero ma se il carcere
Ciò che ho detto lo è perché è stato concepito e viene riprodotto come in macchina organizzata
Per annichilire
L'umanità dell'individuo
Come sistema scientifico di distruzione della personalità
Guardate avrei tantissimi argomenti re suffragare questa tesi le persone che stanno questo lato del tavolo e che hanno parlato e di cui avete sentito le testimonianze mi hanno persino molti più di me ma io voglio ricordare solo un dato che è il frutto di una ricerca che conduco da anni
All'interno delle carceri italiane
Ci si ammassa
Diciannove volte più di quanto accada fuori dalle carceri italiane
Nella società nel suo complesso
Mentre nella società nel suo complesso la fascia di età dove più frequenti sono i suicidi e quella dai cinquantacinque anni in su all'interno delle carceri la fascia d'età dove più frequenti sono i suicidi e dai diciotto ai venticinque anni aggiungo il dato che più di chiunque altro di qualunque altro a mio avviso conferma quello che ho chiamato il carattere scientifico di un sistema che produce distruzione
In sei giorni di detenzione
Cioè e l'impatto col carcere e l'ingresso in un universo sconosciuto di cui si ignorano le leggi linguaggio e rapporti di forza
Le norme di comportamento che produce
Quella crisi che porta infine alla decisione di togliersi la vita
Ora
Quale al di là
Del dato diciamo così umano
Che come appena detto e poi quello fondamentale
L'altro elemento che dobbiamo considerare quando affrontiamo questo discorso
L'altro dato è che in quelle carceri
Sono rinchiusi
Cittadini che
Nella stragrande maggioranza nella stragrande maggioranza restano a tutti gli effetti
Titolari di tutti i diritti di cui godono i cittadini a piede libero
Contrariamente a ciò che si crede l'ingresso in carcere non comporta la perdita dei diritti civili sociali in qualche caso comporta la perdita dei diritti politici ma tutti gli altri diritti che la Costituzione riconosce all'individuo restano inalterato il e intangibili dentro il carcere ma solo sulla carta evidentemente in realtà nessuno di quei diritti viene infatti riconosciuto
Peggio nessuno di quei diritti può essere rivendica top
Peggio non c'è un'autorità alla quale rivolgersi per chiedere il riconoscimento di quei diritti si tratta la formula è una formula così un po'
Gergale di diritti inesigibili cioè che non possono essere rivendicati nel momento in cui il titolare pieno di quei diritti si trova in quella condizione di detenzione
Potete ben vedere che allora il titolo così efficace felice dell'incontro di stamattina ovvero un'altra opportunità
Rischia
Di risultare appunto solo un titolo commisurato alla realtà della detenzione
Chi entra in carcere
In una un'altra probabilità non ha un'altra possibilità non ha un'altra chance su un'altra opportunità
Il meccanismo del carcere tende a immobilizzarlo nella condizione di detenuto
Sia quando detenuto è perché sta dentro il carcere sia quando dal carcere
Mi faceva notare l'altro giorno un educatore che è una frase fatta che sentiamo spesso circolare il problema del reinserimento fa un po'sorridere per un motivo non per le note ragioni per le quali usciti dal carcere non sia un'altra opportunità ma perché dentro al carcere spesso ci sono individui
Che mai sono stati inseriti
E che finiscono in carcere esattamente perché mai gli hanno avuto prima del carcere
Un legame sociale è un'esperienza collettiva un'opportunità di formazione di emancipazione dalle trine e dai mercanti del crimine
Per questi non si tratta di cifre il sedimento si tratta di offrire un'opportunità di inserimento in un sistema di relazioni dopo il carcere che mai hanno conosciuto
Ecco
Io credo che in tutto ciò
C'è una responsabilità che è una responsabilità collettiva e che è esattamente ciò che più mi premeva dire Robin
Se davvero vuoi
C'è
Un elemento di riflessione che posso permettermi mi di suggerire a voi tutti
E questo
Tutto ciò che ho descritto io credo che sia considerato dalla stragrande maggioranza dei cittadini inevitabile e fattuale
Possiamo commuovere ci alla lettura
Di una testimonianza particolarmente toccante indignarci
A Ferragosto perché
Nei nostri luoghi di vacanza giungono notizie di chi in vacanza non è e soffre in particolare per le condizioni climatiche
Ma io ritengo che tutto ciò che ho descritto venga da noi tutti sia chiaro metto mentre tra tra questo soggetto collettivo come inevitabile fatale e allora dico
Che questa è proprio l'essenza del carcere il fatto di imprigionare noi tutti siamo tutti prigionieri del carcere come sistema e come idea il carcere imprigiona la nostra mente ci impedisce di pensare
Che sia inimmaginabile una forma di sanzione diversa dalla detenzione in cella
Queste l'essenza del carcere queste il male che il carcere fa penetrando dentro di noi nelle nostre teste ci impedisce di pensare cioè il siamo così abituati a ritenere che al reato corrisponda una sanzione e che quella sanzione sia la cella chiusa che non riusciamo a immaginare
Non riesco a immaginarlo i legislatori non riesco a immaginarlo gli intellettuali ma non riesce a immaginarla
Il cittadino un'idea diversa di sanzione che non sia costrizione mortificazione annichilimento da questo punto di vista il carcere davvero rischia di vincere innanzitutto nella nostra testa
Ecco
Non sto chiedendo di rinunciare all'idea della sanzione sia chiaro
Sto chiedendo di rinunciare a quell'idea di sanzione
Come solo ed esclusivamente detenzione in una cella ci sono infinite possibilità
Infinite possibilità nella collettività
Nell'organizzazione sociale di immaginare farà applicare forme di sanzione che non siano questo
Sistema di mortificazione dell'individuo che oggi e il carcere concludo
Con un piccolo passaggio
Posso chiedere un chiarimento cioè le carceri non devono esistere secondo te
Io ritengo che
Quello che chiamo la detenzione in cella sia l'estrema ratio
Sia la misura
Estrema
Indispensabile solo ed esclusivamente
Per un numero irrisori io rispetto a coloro che attualmente son delle carceri italiane un numero Steve revisori io cioè a quegli individui socialmente pericolosi
Detto quali è probabile la reiterazione dell'idea reato o quegli individui i cui delitti comportano un elemento di offesa alla comunità
Tale per cui debbono avere una forma di sanzione talmente afflittiva
Ma per tutti gli altri possono esistere forme assolutamente diverse per capirci per capirci
In Italia si parla da decenni di lavori socialmente utili
Ma detenuti che fanno lavori socialmente utili cioè che attuano forme di riparazione
Dell'offesa fatta alla collettività sono poche decine poche decine potrebbero essere migliaia tutti coloro che palesemente non sono fattore di minaccia sociale
Allora si tratta di fare a meno del carcere come sistema di contenimento
Della marginalità sociale e il ridurlo a misura strettamente indispensabile per un numero ripeto irrisorio di coloro che oggi lo scontano
Finisco
Nell'attuale produzione
Avevi precisato che a te non era mai capitato di finire in carcere Ilio
L'avevo detto un po'scherzosamente mi auguro che tu possa fare questa esperienza
Credo auguravo proprio come dire di buon cuore
Anche perché come sapete
Se non altro di finirci dentro da innocente
Di fare compagnia e sequestro che ti sterzo
Nei giorni scorsi un'alta autorità di governo
Ha lamentato che nel carcere vi siano troppe visite
Di parlamentari bene
Io credo che nelle carceri ci siano poche pochissime visite
Mi auguro che ci siano molte moltissime visite moltissime occasioni di scambio di relazioni e di incontro tra parlamentari amministratori ma
Tra cittadini cioè mi auguro che molti di voi possano fare questa straordinaria esperienza di entrare in carcere incontrare i detenuti per una ragione per una ragione sola non mi appellerò a sentimenti a valori per una ragione perché lì c'è molto da imparare come in ogni luogo dove molto si soffre
Secondo
I tempi canonici stabiliti da quei grandi psicologi della comunicazione di massa che sono gli organizzatori del meeting
L'attenzione in sala dovrebbe durare ancora al massimo una decina di minuti
Per cui mi appello a a questa considerazione
E chiedo in tre minuti
Delle ulteriori riflessioni a Francesca
A Nadia
Io Luigi non voglio porre domande voglio qualche cosa che avete dimenticato magari anche delle riflessioni sul sul presente
Sulla
Anche sul esiste l'attualità del terrorismo secondo me però non voglio porre limiti alla alla vostra possibilità non voglio togliere un'altra opportunità di parlare
Credo che a questo punto quello che
è emerso è
Una un'altra opportunità per tutti noi
E sentivo prima le parole di Nadia che parlavano della nostra amicizia
E di come ci siamo incontrate di come ci siamo volute bene oggi il fatto di essere qui questo è
E per me una grande
Una grande gioia e anche di questo ringrazio il meeting
Perché altrimenti non avrei avuto neanche l'opportunità di vederla
In quanto tra ex ho tra detenuti perché io poi sono ancora in regime di detenzione non ci si può incontrare nonostante si sia molto amiche
Queste sono le contraddizioni appunto del carcere
Forse quello che potevamo dire pensando a chi appunto è nelle carceri e potrebbe essere utile
E capire che anche
Alla persona più arrabbiata la persona più
è attiva che a fare cattiva
A trattarlo male a bastonarlo comunicare
Non si ottiene
Se tiene soltanto che sarà ancora più arrabbiato quindi non si fa un favore
Alla società e non si fa un favore a quel senso di umanità che dovrebbe differenziare cento chi detiene e chi è detenuto
Ci sono aspetti del carcere che molti non conoscono io volevo parlare di metri uno perché credo che sia importante molte persone non sanno che in carcere ci sono
Le madri con i loro bambini
Ed è una realtà piccola eppure proprio perché piccola sembra impossibile da risolvere
Saranno sessanta settanta le detenute tutte in tutta Italia che hanno i minori da zero a tre anni che crescono insieme alle loro madri delle celle
E quindi vengono trattati esattamente come dei piccoli detenuti
Basterebbe veramente poco alla alla comunità alle istituzioni per risolvere il problema considerando anche che per il contribuente un bambino in carcere costa settecento delle migliaia di lire delle vecchie lire appunto
Potrebbe anche pensare di mandarla tarda per tre per sedici da parte i soldi nei tre anni in cui il bambino cresce con la madre e poi ai tre anni compiuti il bambino viene separato dal tintore
Quindi per l'unica persona che ha conosciuto e se tutto va bene viene dato in affidamento alla famiglia della detenuta oppure viene dato in affidamento in adozione
E quindi non ha più il punto di riferimento della dell'unica persona che ha conosciuto
è una realtà anche presente un silenzio conosce non si sa
Eppure sono tanti piccoli innocenti che vivono colpe non loro
Se ne potrebbe parlare se ne potrebbe discutere per capire come
Evitare che finiscano in carcere madre-figlio magari
Pensando a delle strutture protette
La madre viene considerata considerata socialmente pericolosa come diceva appunto Manconi
Questo ecco era una cosa che volevo dire perché appunto io sono madre ho avuto l'opportunità di crescere mia figlia fuori grazie al fatto che
Sono fortunata perché ho una famiglia lavoro o qualcuno che mi può accoglierei a una casta queste madri invece non hanno nulla perché non avevano nulla neanche prima
E di questo le pagano
Le paga ne paga le conseguenze per il il bambino
Detto questo
Io tornavo a Nadia perché appunto
Non sono andati a ma anche a Renato era Luigi
Per
Credo che come raccomanda Bernardo per accettare un unico bisogna prima essere convinti di averne bisogno
E quindi essere consapevoli ed accettare
I propri limiti
La Moore
Di questa imperfezione ed è vero cercare sempre qualcosa anche piccola
Qualcosa in più
Ecco io credo che con questo posso chiudere il mio intervento qui con voi ringraziarvi terrà l'accoglienza per aver esserne stati vicini in tutti questi anni
Per aver preso Paronnaud da quando nessuno prende la parola su pagine Pristina quelle pagine tristi della giustizia italiana con inchieste importanti i vostri genitori l'hanno fatto
E che mi hanno dato appunto la forza anche di di guardare avanti e sperare e che spero che sia la stessa forza nella speranza che arrivi nelle carceri italiane in questo momento
Grazie ancora tutti noi
Mo'anch'io concludo ringraziando per questo invito e volevo sottolineare alcuni problemi di cui aveva parlato Manconi mi sembra importante il carcere
Aleggia sulle nostre teste in effetti è una realtà
Molto pesante ne abbiamo parlato prima come di un'occasione nel fare che probabilmente per noi lo è stato
Però ripeto vent'anni di carcere fanno male io ancora sono qua che decido quanto mi ha fatto male quanto mi ha fatto bene insomma non non so ancora che non ho ancora fatto il Bilancio
Sicuro è un'istituzione ferma chiusa e totale
E le persone che ci vivono dentro vivono condizioni di abbandono
La società io credo tende a ad accantonare a nascondere quelle che sono le contraddizioni e le persone che sono in carcere il più delle volte sono il frutto delle contraddizioni della società anche no anche noi lo siamo state
Questo non vuol dire che giustificò o o che penso che
Che non cioè io spererei che il carcere non non fosse necessario comunque penso che sia proprio un sogno ma nello stesso tempo però non è che dicendo questo significa accettare quello la realtà esistente tra per quella che che io penso che possa essere modificata abbondantemente modificata se solo cento
Che l'attenzione dell'informazione della curiosità
Della voglia di andare a verificare questo invito ad entrare in carcere che di cui parlava Luigi secondo me è importante cioè andare conoscere perché quello che viene detto che viene sottoposto alla nostra attenzione non sempre è soddisfacente non sempre corrisponde alla alla realtà
Io conosco molti volontari di origine cattolica oppure anche laica
Che sono cambiati entrando in carcere
Perché hanno conosciuto delle persone che comunque sono una risorsa per questa società e non sono solo un peso ecco questo
Volesse il mio pensiero finale anche un augurio di andare avanti nella ricerca senza mai fermarsi non pensavo di essere arrivati in questo carcere per esempio un opulento va trasformato va cambiato
E le persone che che sono dentro devono avere anche loro l'opportunità di crescere di inserirsi reinserirsi di trovare spazio vi ringrazio e vi saluto
Luigi una proposta perché tu hai già tirato molte conclusioni una proposta che ti è particolarmente cara magari minimale al di là del
Del della visione che ci hai dato di della realtà una cosa che va cambiata che di si potrebbe fare anche subito
Un'iniziativa che potrebbe essere assunta in tempi brevi e il fatto che le amministrazioni comunali
Sì Diano un ufficio per la difesa dei diritti dei detenuti
è una figura nuova che attualmente attiva a Roma a Firenze a Bologna a Torino
Che in queste città è stata deliberata all'unanimità dai consigli comunali quindi col consenso dei partiti di centrodestra e di centrosinistra
E che costituisce un primo certo fragile tutto da verificare presi Dio di legalità
Perché appunto la popolazione carceraria non sia
Ray legata in quel mondo lontano e separato
Questo io credo che sia una cosa che gli amministratori io credo che qui
Ce ne siano in quest'Aula e comunque questo è un la sede dove numerosi sono gli amministratori locali possono perseguire questo obiettivo è una piccola iniziativa che però può avere un grande risultato poi
Dal momento che molto parlato sarò brevissimo però due notazioni volevo farle ancora
La prima mi sembra molto importante voi avete sentito Francesca Mambro e Nadia Mantovani io non ho colto nel loro discorsi nessun'accento giustificarsi un mistico nessun intento di strumentalizzazione mi sono sembrati due discorsi esemplari di una rettitudine morale che credo vada riconosciuto e che questo sia la risposta migliore
A polemiche residuali
Polemiche residuali che a mio avviso
Non aiutano mai a raggiungere un livello più avanzato differita
Io non ho sentito ripeto nessun accento giustificazionista
Questo incontro si chiama un'altra opportunità
Queste persone hanno avuto un'altra opportunità
Io credo che sia stato in merito loro e della società avere offerto questa opportunità
Detto questo
Noi sappiamo che nella chiedo scusa tragedia della loro vita chiedo scusa di usare un termine a voi attribuito da me no nessuna autorità morale per farlo però nella tragedia loro vita queste persone
Hanno avuto una loro fortuna
Ricordate che cinquanta mila persone cinquanta cinque mila persone in questo momento rinchiusi nelle carceri italiane
E dentro queste cinquantasette mila persone ci sono diciotto mila stranieri
Ci sono sedici mila tossicodipendenti rischiano di non avere alcuna altro opportunità se non la riproduzione all'infinito di carcere
Va be
Non c'è bisogno di sintesi perché ogni parola qui detta oggi aveva la forza della sintesi
Mi è venuta in mente una cosa però
Nel Catechismo andante catechismo di San Pio decimo si parlava di un'opera di misericordia Chiera visitare i carcerati
Oggi noi abbiamo ho ricevuto un'opera di misericordia nel senso che la realtà delle carceri alle persone che hanno sperimentato questo ci hanno visitato e ci hanno regalato l'esperienza della Misericordia