Cerimonia di celebrazione per il centenario della nascita di Giorgio La Pira - (presso la Camera dei Deputati, Sala della Lupa, piazza di Monte Citorio)

Grazie desidero
Salutare tutti i convenuti
Ma in particolare ringraziare il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi
Che onora con la sua presenza l'odierna cerimonia
Rivolgo il mio saluto le eminenze rendere vivissime cardinale Carlo Maria Martini
Arcivescovo emerito di Milano il cardinale Ennio Antonelli arcivescovo di Firenze
Saluto il Presidente emerito della Repubblica senatore Oscar Luigi Scalfaro il vicepresidente del Senato Cesare Salvi e il ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Amedeo Giovanardi
Un ringraziamento particolare Prodi esprime al senatore a vita Giulio andremo e al sindaco di Firenze Leonardo Dominici che insieme al cardinal Martini arrecheranno il loro prestigioso contributo a Riccardo di Giorgio la Pira
Desidero con l'occasione rivolgere il mio pensiero affettuoso al presidente Ingrao che non ha potuto prendere parte a questa celebrazione ma che tutti avvertiamo comunque idealmente presente
Il presidente in grado neanche incaricato di portare il suo saluto a tutti gli intervenuti
E oggi presente il sindaco di Pozzallo
Ammatuna che rappresenta in questa occasione il tributo che la terra natale di la Pira e impegnato a vendere al suo figlio più illustre un saluto anche al presidente dell'amministrazione provinciale
Saluto infine i familiari di Giorgio la Pira i nipoti che oggi partecipano a questa commemorazione è per noi un grande piacere
Da oggi la collezione dei busti dedicati alle personalità più eminenti della storia del nostro Paese
Si arricchisce del ritratto di Giorgio la Pira realizzato dal maestro Mario Moretto
è un tributo che la camera ha inteso rendere a una delle personalità più complesse e insieme affascinante
Della vicenda dell'Italia repubblicana
Resta oggi
Impresa difficile
In casa dell'Arno il pensiero e l'attività nelle usuali categorie di cui ci serviamo di solito nel raccontare la vita politica del nostro Paese
Resta ancora aperto anche per il breve tempo trascorso dalla sua morte il giudizio degli storici e dei politologi
Lo testimonia d'arresto credo che abbiamo visto tutti sui giornali anche la recente riflessione
Apertasi sulla polemica che vide la Pira contrapporsi con toni anche aspri a don Luigi Sturzo
Che lo aveva richiamato con forza la necessità che i cattolici non si opponesse al libero mercato e si tenessero supposizioni interclassista e non statalista
Ma a pensarci bene
Sta proprio in questo tratto dinamico multiforme privo di mediazioni il contributo più intenso e originale che Giorgio la Pira dato alla costruzione della democrazia nel nostro Paese
E che la Camera dei deputati oggi vuole ricordare
Forse le sue proposte politiche non hanno avuto il seguito che egli avrebbe auspicato
Proprio perché sono inscindibilmente legate alla figura irripetibile della sua personalità unica
Che ha avuto un impatto assai duraturo sulla vita pubblica dell'Italia e sulla coscienza di moltissimi italiani e nella storia del nostro Paese
La Pira che non ha ricoperto i maggiori incarichi in ambito nazionale non è stato ministro
Ne è presidente del Consiglio né Presidente della Repubblica eppure entra a far parte del ristretto gruppo delle maggiori personalità che hanno fatto la storia di questo Paese
Per la forza l'originalità della sua persone del suo messaggio che il complesso della sua vita ancora trasmette il busto che oggi gli dedichiamo vuole appunto registrare la consapevolezza della grandezza della sua figura che tutti avvertiamo a prescindere da quanto poi abbiamo condiviso o condividiamo le sue idee e le sue visioni
Ricordare in Parlamento oggi Giorgio la Pira ha un significato profondo che espone l'autentica vocazione politica che caratterizzò la sua scelta di vita
A difesa dei deboli degli oppressi operato nello spirito del messaggio evangelica
Se è vero che come autorevolmente è stato affermato
Nulla di lui può essere compreso senza riferirsi al piano della fede
Altrettanto fuorviante sarebbe infatti immaginare un La Pira impolitico o addirittura antipolitico confinato nella dimensione della testimonianza e dell'utopia
Egli considerava anzi la politica cito testualmente l'attività religiosa più alta dopo quella dell'unione intima connubio
Perché io stessa la guida dei popoli una responsabilità immensa un severissimo e durissimo servizio che si assume
Dunque la spiritualità di la Pira
Trovava la sua dimensione privilegiata nell'agire
Nell'idea che il lato più bello della vita seppure il più faticoso fosse proprio quello del fare
è un'idea forte che smentisce il luogo comune per cui chiunque voglia impegnarsi nella difficile arte della politica
è condannato ad imbattersi prima o poi in un video ineluttabile
La scelta tra la fuga dal mondo una deriva verso il pragmatismo senza ideali
Quindi La Pira fa politica ed alla fine è un politico a pieno tempo per tutta la sua vita
Però il modello che li assume come riferimento
Non sta tra le dimensioni propri della politica ma in una dimensione del tutto diversa quella della santità
Questa unione tra la politica e l'ideale della santità
Resta nella mia memoria al suo tratto essenziale e unico per il quale più lo ammiro
Pur distinguendo mi spesso dei contenuti delle sue idee importazione c'è un altro miracolo
Che ne rende straordinaria la figura tutta la sua radicale religiosità non lo portò ma ad essere un integralista ma sempre ad essere un uomo essenzialmente vocato al dialogo
La Pira sette porre a servizio della sua naturale propensione all'azione un altrettanto naturale propensione al confronto soprattutto nei riguardi degli avversari politici
Egli tenne sempre aperta la porta al dialogo
Anche quando si evidenziavano fattore di contrasto nei rapporti con la sua stessa parte politica
La sua capacità di fare politica attraverso il dialogo era stata del resto temprata una scuola straordinaria
La Commissione dei settantacinque incaricata di redigere il Progetto di Costituzione in seno alla Costituente
In quella sede
La Pira si trova di fianco Moro Fanfani Dossetti Lazzati ma ebbe anche l'occasione di affinare la conoscenza il confronto con le altre grandi famiglie politiche quella liberale quella socialista quella comunista
Il patto fondamentale
Che ancora oggi lega gli italiani porta dunque al suo interno non solo l'eredità di quelle culture
Ma soprattutto la grande lezione di dialogo e di reciproco rispetto tra visione diversa che tuttora l'unica vera strada
Per costruire istituzioni che appartengono a tutti e da tutti vengano rispettate
Una lezione dunque ancora pienamente viva e attuale
Di questa capacità di dialogo La Pira fu un vero maestro senza perdere mai nulla della sua identità
E li trovo sempre la via per esprimere attraverso il dialogo il suo originale modo di vivere il cattolicesimo
Forse caratterizzato da forme un poco eterodossa ma comunque tale da conquistarmi la stima di tante e tante persone lontani vicine diverse valute
Oggi la Carta costituzionale non prevede come pure gli avrebbe voluto un preambolo con un espressi invocazione rivolta a Dio
Ma sono in essa presenti in tutta la loro carica diffusiva i valori del primato della persona e del solidarismo cristiano su cui la pire la sua generazione avevano costruito il loro impegno in politica
Gli oratori che mi seguiranno sapranno meglio di me evidenziare il ruolo di la Pira nella dimensione internazionale
La sua grande esperienza di amministratore di una grande città così come la complessità del suo grande impegno di cattolico nell'agone politico
Da parte mia
Ho voluto solo ricordare quei tratti che ne rendono la memoria viva e reale tra di noi in Parlamento e in tutto il popolo italiano simbolo per tanti giovani impegnati nella società italiana
In questo spirito voglio concludere ricordando il profilo che forse più di ogni altro ci rende la Pira particolarmente vicino in questo momento
Parlo del suo anelito sincero una pace vera e duratura tra i popoli maturata soprattutto dopo l'esperienza di Hiroshima e sulla scorta della preoccupazione per un mondo immerso in una grande crisi di civiltà in questo tempo tormentato
La Pira ci ricorda il ruolo dell'Italia come ponte per la pace di tutto il mondo un ruolo che la storia e la collocazione geografica al centro del Mediterraneo le hanno attribuito connotando la come la nazione del dialogo tra tutti i popoli
è un'indicazione che richiama tutte le persone di buona volontà a fare la loro parte
Senza riserva
Nell'attuare concretamente la profezia di Isaia iscritta nella sede delle Nazioni Unite che è particolarmente fu cara alla pira
Il signore giudicherà il popolo e farà da moderatore tra genti numerose
E se faranno delle loro spade aratri e delle loro lance calci
E un popolo non Brandirali una spada contro un altro popolo e non impareremo più L'arte della guerra
Sua Eminenza cardinal Martini
Saluto con reverenza e affetto il signor Presidente della Repubblica
Saluto con cordialità antico Presidente Oscar Luigi Scalfaro salutò il cardinale di Firenze saluto tutte le autorità presenti tutti molti amici che qui ritrovo
Ma voglio salutare e ringraziare in maniera particolare il Presidente della Camera
Perché ha voluto con questo atto rendere omaggio ad una figura estremamente significativa per la storia dell'Italia per la storia del nostro Paese e anche per la storia della Chiesa italiana
Quando mi telefono qualche mese fa a Gerusalemme dicendoci che volevo partecipare a questo incontro io gli dissi che forse molte altre persone erano più degno di me del parlare di la Pira
Ma da parte mia accettai molto volentieri proprio perché o di la Pira un ricordo grande direi affascinante
Giorgio la Pira in una lettera del mille novecentocinquantaquattro scriveva
Non ho mai voluto essere né deputato nel sindaco
Mi ci hanno violentemente sottolineato violentemente posto
Io non ho nessuna vocazione sociale
Non desidero riformare niente
Non ho nessuna dottrina sociale o metafisica da annunciare
Se un desiderio io possiedo
E quello soltanto di stare col Signore nella pace Benedetta dell'orazione e della riflessione
Così io ricordo Giorgio la Pira
Come l'uomo che lasciava trasparire una grande spiritualità
E insieme questo mi colpì subito fin dal primo incontro una grande capacità di accoglienza di affetto di dialogo di attenzione verso ogni persona che aveva davanti
Non ci si poteva sottrarre al fascino che emanava dalla sua carica di umanità e di entusiasmo
Coltiva la sua sicurezza
La sua certezza profetica
Il suo sguardo sicuro e ottimista sull'avvenire
Egli fondava le sue convinzioni su alcuni pochi testi tratti dalla scrittura che anche il presidente Casini poco fa ricordato
Quello per esempio di Saya undici
Il lupo dimore Rai insieme con l'agnello la pantera si sdraia era accanto al capretto
Il vitello ville a un cello Pascoli daranno insieme e un fanciullo li guiderà
E ancora il testo di Isaia due
Sorgeranno le loro spade infonde ride loro lance in falci un popolo
Non alzerà più la spada contro un altro popolo non si eserciteranno più nell'arte della guerra
E ancora il salmo quarantacinque farà cessare le guerre fino ai confini della terra
Romperà agli archi e speck serale lance brucerà con il fuoco gli scudi
E ancora un testo del Libro dell'Apocalisse capitolo ventuno
Per Gela ogni lacrima dai loro occhi non ci sarà più la morte nel lutto nella mento mi affanno
Giorgio la Pira nella sua visione profetica
Vedeva queste cose avvenire nella nostra storia
Malgrado tutte le apparenze contrarie
Per le dissi ad esempio molti anni prima la fine dell'impero sovietico
E sapeva scorgere nei segni anche più esili e incoraggiare l'azione che avrebbe aperto la strada a queste prospettive
Uno dei simboli ricorrenti in cui cui inquadrava la sua visione del futuro è l'immagine della città
In una lettera scritta probabilmente nell'estate del mille novecentoquarantaquattro e pubblicata solo qualche anno fa sotto il titolo ordine della grazia e l'ordine sociale
Esprimeva la sua tesi fondamentale
Come l'ordine naturale personale non si ricompone che nella grazia di Cristo
Così l'ordine naturale collettivo cioè la società non si può ricomporre che nella grazia di Cristo
Di cui il compito che egli ne traeva
E che esprimeva così
Rigenerare in Cristo la società civile
Riparare nella grazie all'ordine umano collettivo rifare le cattedrali centro della città
E aggiungeva
Lo so
Sembra un sogno
Ma egli guardava con fiducia a questo sogno
Senza alcun accenno come è stato detto già dal presidente Casini senza alcun accenno di integri ISMU o di fondamentalismo ma con pieno rispetto per la libertà di coscienza di tutti e per tutte le religioni
Rispetto a tale da permettere all'Opera di Dio di svilupparsi in pieno accordo con la dignità e la libertà di ogni persona
Volendo esprimere alcune coordinate di questo sogno di Giorgio la Pira ricorderei le seguenti
Primo
L'unità del genere umano
Che tende sempre più irresistibilmente a manifestarsi
Secondo
Il carattere conflittuale di questo sviluppo
Terzo la centralità della città
E quarto il concetto di tempi per i villeggianti e di mediatori storici
Primo dunque l'unità del genere umano come fatto irreversibile e irresistibile
Le profezie bibliche di pace e di speranza che già ho ricordato danno alla pira una percezione della direzione della storia presente e futura
Esse mostrano che la storia cammina su quello che egli chiamava il crinale apocalittico
Ed è entrata oggi in un'era radicalmente nuova di pace e di unità della famiglia umana che esige una proposta
Una profonda riforma dell'economia e della politica
All'umanità non sta di fronte
Che o l'autodistruzione o la pace universale profetizzato Adda Isaia
Che richiamata
Dalle guide illuminate delle nazioni guide che egli amava riconoscere in tante parti del mondo
Il ventiquattro ottobre mille novecentosessantatré parlando in occasione delle celebrazioni del diciottesimo anniversario dell'ONU e della giornata della FAO diceva
Noi siamo consapevoli della radicale novità sempre più crescente della storia del mondo
La tesi che ci fa luce nell'azione e così elementare che così vera
è la tesi tanto semplice tanto vera dell'unità
A tutti i livelli ricca di articolazioni della famiglia umana
Un padre celeste comune una terra comune una famiglia comune una redenzione comune una storia comune una destinazione temporale ed eterna comune
E qualche anno prima aveva detto in un momento storico come questo occorre più che mai fare nostra la divisa audace operosa di San Paolo spesso contano Aspin
E spiegava che la speranza attivo locale quanto all'oggetto della città celeste
Intesa quale polo magnetico anche della città terrestre protesa a farsi su uno specchio e prefigurazione
Nella tensione dialettica io organica
Di tutte le speranze umane ed è il loro sì invivibili simboli visibili cattedrale casa officina scuola ospedale
Era tracciato così un chiaro itinerario verso una pace vera e stabile e verso l'unità degli uomini
Itinerario che comportava una pacificazione con Dio e con le idee madri che formano il tessuto universale della civiltà umana e cristiana
E che sono libertà e lavoro
Si domandava è ingenuità no rispondeva e fede nella capacità di Dio di compiere ciò che non sa compiere la furbizia degli uomini
è tutto nella profezia di Isaia il nostro ideale
Secondo il carattere conflittuale di questo cammino
La Pira era consapevole del fatto che l'itinerario di pace Daloui intravisto passava attraverso contestazioni e a rischi mortali
Non per niente usava l'espressione di crinale apocalittico sul quale diceva sono presenti quattro potenziali esplosivi di terrificante potenza
Di terrificante potenza distruttiva
La minaccia nucleare la fame lo sviluppo demografico la collera dei poveri
Quella che mutuando il linguaggio delle encicliche sociali chiamava anche la collera di Dio e dei poveri
Terzo la funzione centrale della città
In questo cammino necessario insieme conflittuale che consente l'accesso ad una stagione nuova
Vi è un punto di riferimento culturale e geografico preciso esso è la città
La città è intesa dalla tira come metafora trascrizione documento vivente della storia e delle civiltà umana
Nonché come casa domicilio humus della persona umana e non già Museo di reliquie
In questo senso assumono valore di simbolo la casa l'officina l'ospedale la scuola e la cattedrale
La città gli appare come lo spaccato esemplare della più vasta comunità umana e civile ove i problemi tecnici economici e politici prendono contorni più elementari e umani dove si deve assicurare un posto a tutti
Dove si prefigura in sintesi la Città di Dio dando un'anima alla moderna civiltà meccanica
Quarto ed ultimo tempi privilegiati e mediatori storici
Vi sono e gli diceva tornanti nella storia cioè tempi privilegiati e venti favorevoli del greco biblico Caio Roy
In cui si gioca il destino di molti uomini in questi tempi privilegiati emergono alcuni luoghi o situazioni o persone in funzione di mediatori di antenne di catalizzatori di un processo
E tra questi per la Pira si staglia certamente Firenze Firenze la seconda a Gerusalemme come amava chiamarla riprendendo l'espressione di Savonarola miniatura luminosa
Città in cui esemplarmente trascritta la teologia cristiana e che si fa a misura della civiltà cristiana integralmente umana
Ed egli ci tiene a sottolineare che non si tratta semplicemente di un'opera di restauro delle vestigia di un glorioso passato
Al centro dell'attenzione sono i pressanti e concreti problemi umani dell'oggi il pane il lavoro la casa
Si tratta di cogliere il nesso vitale tra città umana e divina tra speranza attivo locale e speranze umane
Si tratta di compiere l'opera di trascrizione della rivelazione di Dio nella città del Duomo che abbraccia la cattedrale e l'officina
Queste prospettive teologiche storiche culturali hanno fatto di questo contemplativo
Di questo uomo semplice e povero di questo studioso un ambasciatore di pace nel mondo un sindaco appassionato competente tenace
A partire da un certo semplicismo delle formule
Egli si è fatto sempre più consapevole
Della complessità del vivere civile contemporaneo e dei diversi strumenti e livelli di realizzazione degli ideali intravisti
Ma tutto questo veniva macerato interiormente nella contemplazione nel silenzio e anche nelle prove interiori
Per questo ancora oggi La Pira rimane anche in tempi assai diversi dai suoi attualissimo maestro di penetrante discernimento spirituale
Ci insegna a decifrare l'anima del tempo la direzione e i movimenti profondi della storia quella che egli chiamava la storiografia del profondo
Ci insegna a osservare il divenire storico con la sensibilità di chi bada soprattutto ai molti della coscienza dentro l'orizzonte del disegno d'amore di Dio
Di chi sa quindi porre l'accento sulle dinamiche di lungo periodo oltre le increspature contingenti della storia
Di chi sa interpretare il tempo nella luce della speranza
Attento a cogliere i segni dello spirito contro i profeti di sventura
In questo La Pira CE maestro di discernimento
Nell'esercizio di una lucida e conseguente razionalità sorretta dalla luce della fede e della speranza cristiana
E voglio concludere citando un suo testo del mille novecentosessantasette che ha un sapore di profetica e bruciante attualità
E gli dice
Perché non dare al mondo presente una prova del Grande fatto che specifica già l'attuale tasso storica
Del fatto cioè che la guerra anche locale non risolve ma aggrava i problemi umani
Essa è ormai uno strumento per sempre finito
E che solo l'accordo
Il negoziato l'edificazione comune l'azione la missione comune per l'elevazione comune di tutti i popoli sono gli strumenti che la Provvidenza pone nelle mani degli uomini per costruire una storia nuova e una civiltà nuova
Quindi concludeva sottolineando abbattere i muri e costruire i ponti l'inizio simbolico della pace che viene e aggiungeva e qui concludo e questa pace venga venga tra i due figli dello stesso patriarca Abramo
Essa sarà non solo la pace fra i figli di Abramo
Ma sarà altresì l'arcobaleno che annuncia per sempre per il mondo intero la fine del diluvio la guerra Illinois definitivo della nuova età storica del mondo
Grazie per la vostra
La parola ora senatore a vita Giulio Andreotti
Signor Presidente della Repubblica penitenze colleghi parlamentari signore e signori c'è un aggettivo che si addice sotto tutti gli aspetti a Giorgio la Pira straordinario
Da quando lo troviamo giovane studente dell'istituto tecnico di Messina
Guadagnarsi qualche lira insieme all'amico Salvatore Quasimodo tenendo i conti di una minuscola azienda di prodotti chimici coloniali e vini pregiati
Di qui ha origine quel carteggio con il poeta premio Nobel nel quale troviamo ad esempio sotto la data dodici novembre mille novecentoventidue
Nei giorni similmente turbolenti della marcia su Roma frasi come queste
Abbiamo un'origine comune ma una strada diversa la meta è però una sola giungiamo insieme contemporaneamente tutta la polizia io dalla filosofia sarà il primo passo poi procederemo assieme all'ascesi
Nella stessa lunga lettere iscritto tra i miracoli del salvamento ci fu segnato primo la povertà
Più tardi divenuto cattedratico di diritto romano La Pira sarà per tante generazioni di universitari ben oltre il prestigioso insegnante un maestro di vita
Specie attraverso quella messa del povero che da Firenze esporto anche qui in Roma
Venendo spesso lui personalmente alla domenica nella chiesa di San Girolamo della Carità
Per prestare attenzione affettuosa a qualche centinaio di vittime della miseria
Alle quali diceva che dovevamo noi studenti essere grati perché ci insegnavano la filosofia vera della vita
Saltellante gioioso il professore aveva per tutti una parola appropriata ma specialmente un sorriso rasserenante
Anche nelle manifestazioni sociali della Fuci La Pira era un ospite indesiderato incisivo
Lo ricordo al congresso nazionale del mille novecento quarantadue in Assisi
In un momento drammatico per la nostra nazione lacerata dalla guerra ormai perduta
Fare l'elogio della pace che costruisce e dell'amore che riedificata
Fermissimo nei concetti il suo stile era piano
E alla fine lo stesso Podestà Formentini
Che aveva espresso disagio sentendo stigmatizzare l'odio verso gli inglesi fu travolto dal fascino la criticano
E lo abbracciò commosso ricevendo dall'attiva tra i nostri rumorosi applausi una piccola medaglia della Madonna
Più tardi nell'esercizio della missione politica in Parlamento al governo e specialmente alla guida della città di Firenze di cui parlerà il sindaco Domenici avrebbe incentrato il suo insegnamento e il suo operato
Nella subordinazione della legge alle esigenze dei cittadini
Dici te a Dini non abbienti però un economista può anche dubitare che bisogna adeguare i bisogni alle risorse possibili ma la tirano
Vi furono momenti nei quali questo umanissimo Lapi Riganò l'opporsi in polemica con le cosiddette autorità
Non accetto ad esempio in un congresso l'obiezione di De Gasperi sulla necessità di modulare i programmi di sviluppo invocati da la Pira secondo il gettito delle risorse tributarie
La Pira insistette con un fermo amicus Plato se del Maggi ispanica Veritas
Così pure reagì duramente è stato ricordato da Casini alle critiche di don Sturzo su un preteso statalismo economico serpeggiante
Anche tra due futuri candidati alla beatificazione la contrapposizione di testi non aveva addolcimento nei toni nell'occasione di una delle occupazioni di fabbriche fiorentine diffidò la prefettura dicendo la Fonderia delle cure sarà un'autentica città del di resistenza all'ingiustizia ed vedremo chi vincerà
Io stesso fui oggetto di un telegramma lapidario perché avevo dovuto inviare la Guardia di Finanza ad impedire la requisizione di uffici tributari per dare alloggio ai senza tetto
Per farmi perdonare accelerare il trasferimento al Comune della Fortezza da Basso sulla quale giustamente la Pira censurava il permanere
Di vincoli demaniali militari e in questa occasione fu addirittura politico
Conservo al riguardo questo originalissimo biglietto
Ministero della difesa difesa ricche della bellezza Teo locale delle città cristiane della creazione artigianale di livello artistico in Firenze in tutte le città italiane ergo Fortezza da Basso fortezza per difendere e diffondere la bellezza cristiana
Riflesso della bellezza di Dio e della nuova civiltà
Cito un'altra lettera da lui ricevuta nel gennaio settantatré la Pira era fertili Simone la corrispondenza scrivendo sempre a mano ma con annessa copia dattiloscritta per facilitare la lettura
Ecco la lettera
La stella che condussi Majid agli estremi limiti della muraglia cinese a Betlemme conduca ora la Cattedra di Pietro i popoli di Oriente loro successori quei popoli di cui essi immagini furono i primi indicatori nella via amica della salvezza della civiltà e della pace
Queste parole non sono fantasia la storia ogni giorno di più ci prova che questo è l'irreversibile il corso della storia del mondo oggi come ieri e come domani
Se l'Italia intuisce davvero che il suo destino storico e politico e questo essere il ponte che i popoli devono attraversare per andare all'inevitabile piazza di Pietro
Alcune iniziative di la Pira trovarono sul momento e dopo anche commenti critici ma non li condivido
E se alcuni particolari del viaggio in Cina in Vietnam la clandestinità i passaporti alterati ed altro possono prestarsi a dubbi
L'idea dei colloqui tra cristiani ebrei islamici fu straordinariamente positiva
E ora la semina di una pianta che purtroppo non è ancora adeguatamente cresciuta
Ma in tutto il mondo arabo quelle iniziative fiorentine hanno lasciato un segno incancellabile
Con mia grande commozione il defunto re del Marocco mi chiese se lui islamico poteva testimoniare nella causa di beatificazione di lapidi Ra
Del quale era incantato per la lungimiranza delle visioni ma ancora più per la semplicità di vita da cui era rimasto affascinato visitando lo nella celletta di San Marco
Ma anche in circoli israeliti era visto con rispetto
Ricordo l'impressione che i libri
Il presidente dell'organizzazione sionista mondiale Number Goldman quando la Pira lo invito nel mille novecentosessantaquattro attenere in Firenze il Congresso mondiale ebraico
Aggiungo anche un episodio singolare
Di era stata in seno all'Alleanza atlantica peraltro sempre sul piano della deterrenza e mai come ipotesi di attacco l'idea di pianificazione di una bomba al neutrone
Da capire prima avevo ricevuto da Washington una forte pressione pere scriverle hanno ricevuto tutti i governi occidentali per iscrivere a Breznev tre contestando le sue durissime critiche al riguardo
Da la Thuile ricevette questo biglietto carissimo Andreotti ascoltami
Comincio dalla conclusione devi impegnarti a nome dell'Italia contro la bomba al neutrone a qualunque costo bisogna smettere di armare il mondo per distruggerlo fraternamente Giorgio la Pira
Poco dopo andai in visita a Washington nei colloqui ascolta i Consorzi precisa il presidente Carter e dire che la bomba al neutrone era un'idea dell'ammiraglio ricovero Daloui per nulla condivisa latina si dedicò con intensità e il modo originalissimo alla politica estera
Interpretò a Firenze con una sede chiamata dalla Provvidenza a costruire a vivere messaggi di pace
E per lui la pace era cristiana
In un appunto a matita che mi passò il ventisei aprile sessantadue durante una cerimonia a Palazzo Vecchio è scritto vedi a Firenze si possono fare e dire le cose più ardite
Inquadrate esplicitamente nella visione cristiana della storia e ciò con estrema logicità di chiarezza come laboratorio e sperimentazione
In questa filosofia della speranza politica rientra una lettera datata ventotto ottobre settanta
Forse non erro dicendo che la democrazia cristiana potrebbe fare tanto in Italia e per riflesso del mondo
Si avesse il coraggio di introdurre nella sua concezione politica della storia questo dato preciso la guerra è impossibile il negoziato globale è inevitabile
La mediazione italiana potrebbe davvero essere il grande ponte di pace gettato sul mondo
Certamente vi erano state vi furono anche delle delusioni
La Pira in una lettera datata ventuno marzo settantadue San Benedetto patrono dell'Europa mi scrisse hai letto il discorso di Breznev
Il settantadue sarà certamente l'anno del negoziato globale e l'Italia dopo il sette maggio potrà fare tanto per avviare felicemente questo negoziato
La strada risaia checché ne dicano i Pseudo realisti
La Pira terza forzista
Per essere esatti si anche se nel mille novecentoquarantanove aveva votato per il Patto Atlantico
In una lettera del venti luglio settanta dopo avermi assicurato di aver pregato per me alla badia diceva
Costruire la terza tenda fra le due tende di guerra NATO e Patto di Varsavia
Costruire la terza tenda quella della pace e costruirle in Europa e in modo più specifico in Italia dove c'è la sede di Pietro
Costruire il punto attrattivo del mondo pace conversione delle armi in aratri la frase già ricordata e costruirlo qui a Roma
Chiudere come fece Augusto il tempio di Giano e costruire l'Ara Pacis unificando il mondo come Augusto fece questa non è poesia ed utopia e la storia essenziale di oggi e di domani con fraterno affetto l'attività
Era russo un impegnativo discorso che aveva tenuto a Leningrado è una bellissima lettera di monsignore il del Camarda il leggendario vescovo di Recife
Nelle relazioni personali rapire era straordinario ebbe ad esempio il testo del famoso rapporto Krusciov fu che aveva sorpreso il messo Togliatti intanto imbarazzo due anni prima che il mondo occidentale ne avesse conoscenza
Lo conferma o lui stesso pochi giorni prima di morire dicendo sì è vero furono ambasciatore russo a consegnarmi il rapporto in un convento di Firenze
Di la Pira costituente rimane la documentazione di un apporto di altissimo valore
Ricordo a titolo esemplificativo
Oltre il discorso del diciassette marzo quarantasette sulla dottrina sociale cristiana che secondo la cultura egemone non esisteva la sua relazione sui principi relativi ai rapporti civili
è un testo sul quale dovremmo meditare proprio in questo periodo di discussioni sulle riforme
Ma a parte i resoconti stenografici
L'apporto di la Pira fu straordinario anche per contribuire a creare e mantenere un clima di cooperazione Sensi il quale è impossibile definire indirizzi ordinamenti destinati a rimanere nel tempo
Stupenda caratteristica di rapire nessuno ritenne il lurido che pure datava come ho detto le lettere con il santo del giorno e si appartava delle riunioni con i sindacati al ministero del lavoro per leggere il breviario come un clericale
Anche per questo è giusto definirlo straordinario
Solo lui poteva permettersi una proposta come questa
Il ministero della Difesa un bilancio e spende per le armi
Perché non creare anche un capitolo per le efficaci Issime armi nucleari dell'orazione
Le cittadelle dell'orazione in Italia e nel mondo e crearne di nuove in Africa in Asia in America Latina pensarci la cosa è più seria e più tecnica di quanto non si pensi
So che tu non ride RAI di questa proposta
Non Risi anche se non potei dar seguito
Ma più tardi in un monastero thailandese dica l'Australia e reduci dalla Cina e accampate ai margini del fiume Kwai mi sentito mandare da una sorellina come è stata attiva
Un momento
Per cento quarantasette quando propose di introdurre la dizione il nome di Dio il popolo italiano si dalla presente costituzione
Lo fece con delicatezza citando la ricerca di consensi anche il mazziniano Dio e popolo
Proceduralmente era in verità troppo tardi ma la Pira creo in tutti attenzione e disagio lo espresse bene Pietro Calamandrei
Dicendo non sono in dissidio con il collega ed amico la Pira
Perché se il punto al quale siamo arrivati nei nostri lavori non ce lo avesse vietato avrei anch'io ho desiderato che all'inizio della nostra Costituzione
Si trovasse qualche parola che volesse significare un richiamo allo spirito
Perché i colleghi alla fine dei nostri lavori
Talvolta difficile perfino incresciosi
Talvolta i miseri ti diciamo in questioni che nettamente politiche alla fine dei nostri lavori vi è però nella nostra coscienza la sensazione di aver partecipato in questa nostra opera a una ispirazione solenne sacra sarebbe stato opportuno e confortante esprimere anche in una sola frase questa nostra coscienza
Che nella nostra Costituzione c'è qualche cosa che va al di là delle nostre persone
Un'idea che ci ricollega al passati all'avvenire un'idea religiosa perché tutto religione quello che dimostra la transitorietà dell'uomo Valaperta intuita dei suoi ideali il cinque febbraio settantasette
Avendo appreso che Giorgio la Pira si era aggravato andai a Firenze a trovarlo con la speranza che superasse la crisi era molto affaticato
Ma sereno e particolarmente affettuoso in serata ricevetti a Roma un telegramma che aveva dettata fiorita Mazzitelli
Assicurava la sua preghiera al Signore perché aiutasse il governo
A condurre la barca italiana che nonostante ansie terribili come quelle della violenza e della Bortot deve nuovamente arrivare al porto della fraternità e della pace per la difesa delle nuove generazioni
Sopravvisse fino al novembre il suo funerale fiorentino fu un momento indimenticabile di commozione e di affetto
Nel chiudere ringrazio il presidente Casini
Per avermi associata a questa solenne rievocazione di un insuperabile maestro prima ancora che di politica di spiritualità di coerenza e di vita
Vorrei salutare Mario Primicerio presidente della Fondazione La Pira che è qua presente fa molto piacere
Nel salutare Luís che a questa responsabilità e lavora nel nome di la Pira do la parola a How a uno dei successori di la Pira come sindaco di Firenze cioè all'attuale sindaco Leonardo Dominici e che è anche presidente come voi sapete dell'ANCI
Signor presidente della Repubblica signor Presidente della Camera dei Deputati autorità civili e religiose presenti io prendo la parola forse un po'indegnamente immeritatamente al termine di questi interventi ma lo faccio volentieri ringraziando particolarmente il Presidente della Camera per avermi dato questa possibilità è soprattutto questo onore
Onore come sindaco di Firenze onore come presidente dell'associazione dei Comuni italiani anche come ex deputato
Sono numerose le manifestazioni e gli appuntamenti in questo due mila e quattro per ricordare Giorgio la Pira e copriranno l'arco temporale dell'intero anno
è cominciata sono cominciate queste celebrazioni giustamente nella sua terra la Sicilia
Continueremo con la seduta solenne in marzo del consiglio comunale di Firenze con un grande convegno europeo in autunno io ringrazio tutti coloro che stanno lavorando a questi appuntamenti e in particolare mi associo al ringraziamento
Che adesso rivolgeva il Presidente della Camera al mio predecessore Mario Primicerio fondazione della presidente della Fondazione Giorgio la Pira
Giorgio la Pira fu sindaco di Firenze in due diversi momenti dal mille novecentocinquantuno al cinquantasette fu rieletto nel cinquantasei e dal mille novecentosessantuno al mille novecentosessantacinque
Ma fu anche deputato deputato alla Costituente nel quarantasei
E poi tre volte alla Camera dei deputati dal mille novecentoquarantotto al cinquantuno dal cinquantotto al sessantuno dal settantasei al settantasette
Nelle prime due occasioni lascio alla Camera dei deputati per servire la sua città credo che possiamo dire così la sua città la città di Firenze
Nell'ultimo caso invece fu la morte il cinque novembre del settantasette a impedirgli di continuare la sua vita pubblica politica istituzionale
Una vita politiche istituzionali intensa ma una vita politica istituzionale molto particolare
L'immediatezza quasi alle volte il candore la semplicità di Giorgio la Pira lasciavano potevano lasciare perplesso e sbigottito critico l'interlocutore o colui colei che lo ascoltava
è noto che Croce alla Costituente dopo averlo sentito intervenire annotò
Che aveva sentito un giovane siciliano svolgerà un intervento bizzarro e ingenuo che si era concluso con un'invocazione alla Vergine e un ampio segno della croce
Eppure e pure in questo modo di essere pubblico politico istituzionale di la Pira c'era un nucleo realistico un nucleo realistico forte e concreto
Che dal punto di vista dello sviluppo e dell'evoluzione del suo pensiero faceva sicuramente riferimento a San Tommaso al tomismo filtrato attraverso Maritain la cosa
è la sua stessa esistenza fra la cosa e la sua esistenza non ce alcuna differenza
E quindi da qui la spinta alla necessità affare le cose a occuparsi delle cose e comprensibilmente il fatto che evidentemente per la tira l'attività pubblica istituzionale politica più importante sia stata fare il sindaco che evidentemente occuparsi materialmente e concretamente delle cose prima di tutto per i poveri con anche usando il vangelo
Come strumento politico scrisse e il Vangelo non è soltanto un libro di pietà ma è un manuale di ingegneria politica nel senso che esso rivela le leggi costituzionali della vita personale e sociale e storica dell'uomo
In un certo senso nel fare il sindaco ha ragione Pietro Scoppola che recentemente lo ha constatato lui ha anticipato anche il modo di essere sindaco che soprattutto si è affermato nel nostro Paese dopo la legge delle mille novecentonovantatré per l'elezione dire
In questo suo fare le cose
è importante ricordarlo ci sono stati nel primo e nel secondo mandato tanti appuntamenti tanti fatti importanti per la città di Firenze
La ricostruzione dei ponti
Santa Trinità e alle grazie la Centrale del latte il nuovo Teatro Comunale poi nel secondo mandato il nuovo piano regolatore
La costruzione della degli alloggi per i senza tetto la sistemazione delle strade private che altro ancora dico questo
Perché io credo che non si possa dimenticare nel momento in cui si considera soprattutto il valore della visione profetica
Il valore dell'impegno di la Pira per la pace il suo impegno sul piano internazionale non si possono dimenticare questi fatti queste cose che lui ha fatto mentre era sindaco
La difesa della Pignone la requisizione addirittura della Fonderia delle cure
Ma poi come giustamente ha ricordato cardinal Martini per la Pira la città sì trasfigura
Firenze e non solo Firenze emerge appunto
La visione profetica emerge il ruolo delle città per la pace la necessità di costruire una reti delle città non solo contro il rischio della distruzione atomica
Ma anche come prima forma fortemente anticipatrice
Di cooperazione internazionale prima di tutto pensata nel Mediterraneo e anche questo si concretizza nei convegni degli anni cinquanta e sessanta nei suoi viaggi e poi successivamente nella presidenza della Federazione mondiale delle città unite
Ecco qui c'è il rapporto di la Pira con la politica e con le istituzioni la politica come strumento la politica come servizio ha ragione il presidente della Camera Casini
Per certi versi forse latina poteva essere considerato un po'l'impolitico
Ma sicuramente questa sua in politicità non si traduceva in antipolitica anche nei momenti di maggiore sconforto come quando scrivendo al Papa negli anni settanta nell'ultimo periodo della sua vita diceva
Io non posso avallare mai l'iniquità
Non conosco la tecnica del compromesso politico e diplomatico un uomo così fatto non può stare nel sistema politico attuale ma qual era la risposta ebbene che innesca che rientri nel suo silenzio
Nel suo studio nella sua scuola
Ecco questa era
Questo era il valore il senso l'impegno di Giorgio la Pira un impegno importante anche oggi per la mia città per Firenze e non c'è dubbio che riflettere in questo centenario su Giorgio la Pira significa per Firenze e per tutti noi riflettere anche sulla funzione storiche sulla identità di questa straordinaria città nel mille novecentosessantacinque mi piace andare a concludere con questa che io considero una grande stazione di Giorgio la Pira
Nel momento in cui si congedava definitivamente dal Consiglio comunale e si congedava definitivamente dalla sua attività di sindaco si rivolge ai consiglieri con queste parole
Non ascoltate coloro che dicono in modo tanto superficiale bisogna interessarsi delle lampadine non della pace
Costoro ignorano una cosa essenziale per il destino anche produttivo di Firenze ignorando cioè che solo aprendo le porte esterne della città e possibile aprire ed ampiamente quelle interne
Perché attraverso le porte esterne
Passano non solo i grandi ideali della pace e della cultura della spiritualità della bellezza e della speranza ma passano anche i grandi flussi finanziari economici turistici commerciali
Che vengono da ogni angolo della terra che piantano saldamente nel suolo di Firenze in un sistema scientifico tecnico produttivo a livello del nostro tempo e capace di assicurare al popolo fiorentino col lavoro
La sicurezza e la dignità sociale ed economica
Questo dunque era il pensieri o di Giorgio la Pira sindaco e soprattutto sindaco di quel straordinaria città che a Firenze e noi
Penso che dobbiamo vere come punto di riferimento certo non solo per Firenze ma per tutte le città del mondo questa idea delle nostre città come uno spazio fisico ideale dell'incontro del dialogo del confronto fra culture
Fra religioni fra appartenenze politiche diverso certo per Firenze questo ha un significato ancora più forte
In quella Firenze in cui i mercanti non contribuivano soltanto alla ricchezza ma come ci ha ricordato un grande storico come Braudel contribuivano proprio al mischiarsi delle civiltà e soprattutto alle civiltà del Mediterraneo cui La Pira guardava con tanta attenzione
Io credo però che non solo per Firenze ma per tutti noi
Riguardare alla pira a cento anni dalla nascita vuol dire guardare ad un uomo che vedeva nella politica un impegno personale per dare un contributo al miglioramento della vita degli ultimi degli umili e soprattutto a un uomo che cercava di portare avanti un disegno di pace che di unificazione del genere umano
E credo che oggi noi possiamo guardare agli insegnamenti di Giorgio la Pira proprio perché sentiamo molto il bisogno di dare un fondamento etico a questa nostra politica grazie
Vorrei ringraziare sentitamente sua Eminenza il cardinale Martini Giulio Andreotti e non ha
Mi mi ci penso che Domenici penso che non non ci sia bisogno
è stata
è un'occasione straordinaria anche per la Camera quella di ascoltare questa testimonianza perché lei un secondo
Venuti di rimanere
Seduti perché in questo momento il capo d'
Stato consegneranno mani del sindaco di pozzi da Natale Di Giorgio la Pira la medaglia Oro al merito civile
In memoria di Giorgio La Pira vorrei che si desse lettura del riconoscimento fra le figure più rappresentative della storia dell'Italia contemporanea Giorgio la Pira fu in
Signor giurista qua ma
Loro uso e intensamente impegnato per la rinascita delle istituzioni democratiche in seno all'Assemblea Costituente ove nella formulazione dei principi fondamentali della Repubblica svolse un'opera di grande rilievo di altissime virtù vane civili e politiche Giorgio la Pira si è sempre ispirata
Ho negli importanti e delicati incarichi ricoperti ai valori della libertà religiosa della solidarietà della giustizia sociale e del costante dialogo fra le diverse fedi preclaro
Ro esempio di impegno tenace nel segno di un
Umanesimo fondato sulla pacifica convivenza fra i popoli e sull'intensa condivisioni delle altrui sofferenze
E
Ma