"Un'etica pubblica per la società aperta"

Fatta dal professor Giostra sembrerebbe
Desidero innanzitutto dare il benvenuto a tutti i presenti
In primo luogo i relatori coloro che presenta comunicazioni e tutti membri del pubblico
Il come sapete dal programma il
L'introduzione
Al convegno
Prevedeva un saluto Di Carlo Tognoli
Che però non è presente perché ha dovuto recarsi a Roma per una riunione organizzata all'ultimo momento
Tognoli ha comunque predisposto un testo scritto
Parte il suo indirizzo di saluto che non è uno dei consueti saluti discorsi di circostanza perché io quindi intendo
Leggere almeno in parte
Documento recita misura che si va allargando in Italia l'area politica interessata le riforme istituzionali
Un'area che copre oggi trasversalmente a maggior parte dei partiti
Emerge con vigore crescente esigenza di discutere e chiarire la natura dei processi decisionali in una società democratica dei delfini e di ridefinire il rapporto le libertà e desideri consci dei singoli individui gli assetti organizzativi dello Stato dopo una critica del massimalismo prevista delle nichilismo dell'Inter classismo sfondo corporativo documento continua
Asserendo che in realtà ciò che si richiede che si richiede e di chiudere una volta per tutto il libro dei sogni e concentrare energie progettuali come stato di commento facendo voi di Politeia al fine di cogliere incanalare le concreta faccio dei cambiamenti in atto
Esistita lì un po'di partenza dettato dalla stessa Costituzione
Punto che possiamo sinteticamente indicare come sistema parlamentare il quale suscettibile di stabilire alcuni validi orientamenti per un'azione politica di sinistra patto di venire integrato passo dopo passo sul piano economico e sociale
In particolare nel contesto attuale si tratta come voi non vi staccate di affermare di coniugare democrazia ed efficienza
E ancora continua per quanti di noi non hanno intenzione di apre il libro dei sogni la visione di un nuovo tipo di azione politica dovrebbe a mio avviso che le seguenti caratteristiche
Essere in stretto e continuo contatto con l'evoluzione dei rapporti economici
Darsi un'organizzazione aperta articolata non tanto preoccupata di anticipare i moduli organizzativi che ci vuole giungere quanto di rappresentare il legame profondo dei soggetti dei gruppi interessati a favore l'adeguamento dello Stato le nuove realtà politiche economiche
Impostare il proprio gradualismo intervistato cioè sempre in vista di complici regionale non settoriali
Un'azione politica di questo genere non può avere come suo John desse la conquista pure se già posizione di forza entra nel sistema rappresentanza parlamentare
Infine ancora l'ultima parte dedicata a una particolare concezione dello Stato il particolato lo Stato democratico come metodo che ogni individuo ma soprattutto ogni gruppo all'Istituto sociale di riconoscerne al suo interno
è evidente che una visione articolata in una società aperta fondate su una pluralità di soggetti sociali non si perdono quel valore di libertà che la concezione classica la democrazia parlamentare vuole difendere
E non si perdona proprio perché la loro difesa viene affidata dispositivi istituzionali che tengono conto via via i sempre nuovi e cangianti aspetti la realtà politica e sociale
Tognoli così conclude quali possono essere questi dispositivi evidentemente dirige prefigurare sono sul piano dei posti di lavoro il vostro convegno si è assunto il compito delicatissimo molto importante di formulare su piani diversi un certo numero di tali pochi e di verificarlo
Vi auguro convivo con serietà buon lavoro
Spero che la lettura abbia reso sufficiente giustizia al testo di Carlo Tognoli nello stesso tempo
Abbia consentito di non togliere tempo questa mattinata che molto densa più
Io mi limiterò a una breve introduzione percorso dalla quale vorrei molto sinteticamente presentare Politeia
Chiarire quale
Diciamo l'ipotesi di fondo
Di questo convegno e definire passare in rassegna molto rapidamente alle varie sezioni
Varie sessioni di questo convegno nelle tre giornate
Bene il questo convegno internazionale è la prima occasione di presentazione pubblica dell'attività di Politeia
Che come molti di voi sanno ed è una associazione che è stata costituita per dar vita a un centro di ricerca
Elaborazione teorica documentazione e formazione
Nel campo della elaborazione attuazione e valutazione delle politiche pubbliche
Politeia è un'associazione che opera prevalentemente in ambito scientifico
E però che si rivolge direttamente anche ai politici e agli amministratori pubblici già diciamo la composizione del suo comitato direttivo su consiglio direttivo è emblematica riguardo sono presenti studiosi i politici di appartenenti a varie aree politico culturali
Politeia si propone di instaurare un dialogo sistematico come la tutela del ceto politico amministrativo nella convinzione che spesso in Italia
La formazione delle scelte pubbliche è carente innanzitutto perché manca di una adeguata adeguato nucleo normativo di etica pubblica appunto in secondo luogo perché spesso i meccanismi istituzionali di attuazione di queste politiche sono inadeguati le
Provocano risultati che sono insieme inefficienti e iniqui o ingiusto
Infine
Politeia
E convinta che manchi anche spesso il momento della valutazione
Nel merito esposto delle scelte pubbliche
Per questo motivo Politeia che esiste da tre anni
A iniziato un'attività assoluto i discussione elaborazione teorica con seminari rivolti però a un pubblico di interni diciamo di simpatizzanti
E a anche a avviato oppure anzi è operativa in alcuni campi di ricerca in particolare ricordo
Le ricerche sulla politica sociale soprattutto istruzione e salute ricerche sulla bioetica
Ricerche sull'ambiente
Con questo convegno diciamo si presenta ufficialmente a un pubblico più ampio il alle stelle
E il tema del convegno è stato scelto proprio in modo da essere una chiara esemplificazione sia delle premesse sia dell'oggetto sia degli scopi che si propone un associazione come Politeia
Il titolo stesso spiega qual è l'oggetto del convegno
L'etica pubblica per la società aperta per scelta democratica aperta
Convegno ha per oggetto l'etica pubblica in una società democratica ovvero l'insieme di principi norme che devono guidare alla valutazione degli assetti istituzionali preposti alle scelte pubbliche
E alla valutazione dei loro effetti per il benessere collettivo e per i diritti e le condizioni di vita degli individui
Quindi scopo del convegno è una riflessione critica sui diritti morali e direi sull'interazione tra scelte pubbliche diritti morali diritti morali che vengono diciamo concepiti in un duplice senso sia
Appunto nella loro diciamo riflessione critica sui diritti morale che viene con civili un duplice senso di rivisitazione
Dei diritti morali tradizionali sia di codificazione definizione di nuovi diritti che emergono dalle trasformazioni dell'economia e della società
Come sapete in questo campo vie una tradizione ormai plurisecolare una tradizione che diciamo ha il suo momento
Ufficiale la sua fondazione ufficiale
Nei principi dell'ottantanove francese fra tre anni ricorre il bicentenario e nei principi della Costituzione americana
Nucleo diciamo originaria di principi da cui si sono sviluppate due tradizioni come sappiamo la prima tradizione liberale liberaldemocratica a posto l'accento
Soprattutto sui quelli che forse in modo un po'restrittivo si definiscono diritti negativi
Cioè
Diritti che esprimono affermano la legittimità di pretese volti a evitare interferenze vincoli imposizioni in ambiti come la libertà di espressione
La libertà di parola libertà di associazione e il voto la libertà di professare una religione più e così via
Questo tipo di diritti si fondavano sulla convinzione che fosse sufficiente garantire ai singoli individui la libertà di instaurare e contratti
Non vincolati ed era appunto garantirne la libertà e però nel corso del tempo come sappiamo si è fatta strada l'ha convinto la constatazione che non basta la libertà di stipulare
Contratti più per garantire i diritti fondamentali dell'individuo poiché questo può portare a una prevalenza dei più forti ed Emilio organizzati
Di qui l'emergere di un altro filone sempre da quel nucleo originario
Che è più attento diciamo al principio di eguaglianza giustizia sociale rispetto al principio di libertà
Che può essere definito diciamo un altro filone queste definito come il filone dei diritti sociali
Diritti in questo caso
Che che sono nella tradizione socialista socialdemocratica diritti che rivendicano l'attribuzione all'individuo di pretese relative a determinate quote di beni e di servizi
Per cui esistono condizioni di scarsità come il diritto alla salute il diritto alla istruzione più il diritto al lavoro il diritto all'assistenza e così via
Orbene questi due tipi di diritti e le tradizioni politico-culturali che li sorreggono
Sono legate da un rapporto di complementarità com'è ovvio nel senso che da un lato sono proprio le procedure liberaldemocratiche che e in particolare e siamo all'estensione progressiva del suffragio che consentono la effettiva attribuzione dei diritti sociali
Attraverso lo sviluppo di un insieme di politiche pubbliche che sono notte come politiche di welfare politico al benessere
E d'altro canto lo sviluppo e le politiche sociali ha in qualche modo sostanziato il diritto di cittadinanza secondo la celebre espressione formulazione dei chierici Marshall ha consentito il passaggio da una cittadinanza civile legale e politica anche una piena cittadinanza sociale
è importante sottolineare questo convegno affronterà in particolare questo tema che però tra questi tipi principi non esiste esistono anche tensioni contraddizioni che nascono dal fatto che questi diritti non sono automaticamente compatibili
Che impongono scelte difficili
Scelte tragiche a volte parafrasare il titolo
Libero
Prima dell'attore a questo convegno
Impongono scelte al fine di proprie vitale quelle
Ingiustizia iniquità che
Attuazione di questi diritti vorrebbe evitare
Ora la soluzione a questo problema perché questo si verifica si verifica perché innanzitutto
L'attuazione di alcune di queste le pole delle politiche che devono tutelare alcuni questi diritti sociali può introdurre rigidità negli assetti economici
Ciamarca per lavoro nasce anche perché le burocrazie sia amministrative c'era burocrazie sindacali o partiti e che debbono contribuirà l'attuazione di queste politiche possono in alcuni casi come già
Rilevava Michels molti decenni fa possono creare una situazione in cui gli interessi di auto perpetuazione Dell'organizzazione o gli interessi particolari
Dell'organizzazione burocratica possono prevalere sugli interessi e i diritti dei beneficiati
La soluzione come emerge da alcune delle illazioni grano qui presentate non è però da ricercare in una riduzione drastica pura e semplice dei diritti
Ed è pure una rivitalizzazione del mercato come sede istituzionale tipica del libero contratto ma in una selezione guidata orientata di dei diritti delle politiche rispettive che sia giustificata razionalmente cioè che abbia alla sua base una teoria normativa e che sappia stabilire un nuovo equilibrio tra diritti civili politici sociali e garantire
Sia l'autonomia delle scelte individuali sia l'equità
Delle scelte pubbliche e degli esiti delle scelte pubbliche
Bene io ho solo rapidamente accennato ad alcuni dei temi come sapete questi verranno ampiamente sviluppate delle relazioni che seguiranno in particolare come potete vedere dal programma
Il convegno si articola in sei sessioni sei mezze giornate nella prima questa mattina
Ci saranno due relazioni una serie di interventi che avranno uno scopo introduttivo nel senso che porranno le questioni discuteranno criticamente i problemi sono relazioni di Paolo Martelli e di Francesco Forte
Questo pomeriggio e domattina si affronteranno due aree
Tipiche di diciamo dei diritti e delle politiche pubbliche cioè appunto lo stato sociale ma crisi la trasformazione la ridefinizione dello stato sociale correlazione Giuliano Amato Elena granaglie
Chi l'area del rapporto tra diritti morali giustizia ancora l'azione di Guido calabrese a Roma luoghi
E nelle tre sessioni domani pomeriggio e di sabato ci saranno invece diciamo tre temi tre ambiti che in cui si vanno configurando in questo periodo nuovi diritti a seguito appunto detto sono azioni sociali economiche della nostro tempi in particolare tutte queste tre sessioni finali hanno a che fare con lo sviluppo scientifico tecnico
Le prime due perché sono attente al duplice natura dello sviluppo scientifico tecnico da un lato di
Sviluppo
Della capacità dell'uomo di controllare trasformare la natura
Di migliorare quindi le condizioni di vita dei singoli e dei gruppi e nello stesso tempo però anche il rischio di degrado ambientale e di violazione o di minaccia di quella che è la sfera più intima
Più particolare che definisce le identità degli individui cioè le questioni che attengono appunto alla vita e la morte
Saluta la malattia e così via
La terza ultima sessione di questo secondo gruppo a che fare pure con lo sviluppo scientifico tecnico nel senso che attiene apre la sopravvivenza
Un problema che come è stato giustamente rilevato nella relazione che vanno presentate non è un problema di scarsità di risorse ma un problema di cattivo funzionamento malfunzionamento degli assetti distributivi naturalmente rimanda a relazioni di potere
Internazionale
Bene io direi che a questo punto non non mi resta che augurare a tutti quanti me compreso
Punta interessante convegno e dare la parola
A Paolo Martelli che presento una relazione dal titolo razionalità individuale etica pubblica prego
Grazie
Come intervento di apertura questa mia relazione ha in qualche modo compiti improduttivi nel quadro di questa manifestazione e personalmente riprendo
Con le parole di dal professor Martinelli
Vito quello forse non inutile di spiegare il significato del titolo che abbiamo dato al convegno ciò è presto fatto col dire che l'espressione società aperta presa dal filosofo Karl Popper che così efficacemente chiama una società liberaldemocratica
Mentre con etica pubblica abbiamo inteso una strategia per assetti sociali che affermino al meglio valori morali socialmente condivisi
La mia relazione sarà quindi dedicata illustrare le caratteristiche che a mio parere rendono un'etica pubblica adeguata ad affrontare i problemi per la nostra società
Che ovviamente ritengo essere una società aperta
è tipico dei sistemi liberaldemocratici di essere tolleranti delle opinioni politiche
Per questo in tutti i Paesi liberaldemocratici possono nascere e svilupparsi opinioni tradizioni politiche avverse agli assetti sociali esistenti
Che possono assumere varie forme
Come quella di un fondamentalismo religioso
O di qualche radicalismo rivoluzionario
O ancora di appelli a una restaurazione politica autoritaria
In generale queste opinioni rimangono isole di contestazione ideologica in un mare culturale ispirato ai principi liberaldemocratici
Anche perché accade che i problemi pratici delle società stimolano continuamente la produzione di modelli i discoli soluzioni pertinenti
Inoltre accade di queste stesse isole finiscono per essere contagiate dal prevalente clima di confronto anche culturale
Stimolato dalla libertà di informazione dalla partecipazione politica
E anche per produrre al loro interno correnti che riconoscono i valori della libertà individuale della giustizia sociale
Della difesa dei diritti civili e i diritti politici
Avviene in questo modo che anche i radicalismi politici
Per loro natura estranea allo stile dialogico delle società liberali
Contribuiscono è spesso contribuiscono notevolmente
Attuare questo stesso stile mettendo a fuoco le difficoltà di un sistema
Proponendo di realizzare i necessari aggiustamenti della sua struttura
A me pare tuttavia che a partire dall'ultimo dopoguerra
La situazione della cultura politica del nostro Paese costituisce in certa misura un'eccezione a questo schema
Per l'intrecciarsi di vicende storiche strane ma al valore intrinseco delle proposte
Sì infatti avuta una divaricazione tra l'ordinamento politico
Emerso dalla Costituzione
E la natura politica della cultura politica dominante
Che ha preso altre strade
In larga misura si è rifiutata di assecondare o anche di criticare costruttivamente il nuovo assetto
Mentre da una parte il sistema politico si è sviluppato con continuità contribuendo non poco
Alla crescita economica e sociale del Paese
Dall'altro la cultura politica si è evoluta a partire dal connubio della tradizione crociana con il marxismo
Ponendo le basi di una forza d'urto culturale
Che progressivamente diventata dominante pur restando avversa la democrazia liberale
E questa forza tra l'altro ideologicamente organizzata
Ha delegittimato almeno politicamente delegittimato le altre tradizioni
Fino are legarle come è spesso accaduto come reperti curiosi
Negli scaffali dei più polverosi scaffali delle biblioteche universitarie
E poi è avvenuto che il discorso marxista è stato assunto anche da tradizioni che pur partivano da posizioni culturali diverse
Generando una sorta di monismo di valori di concetti
Che isolato la nostra cultura politica dalla comunità scientifica internazionale
E ha prodotto due effetti
Il primo la rincorsa affannosa le mode ideologiche
E l'altro più serio più drammatico sì episodi di del tutto estranei allo spirito diciamo della tolleranza culturale
L'ultimo decennio questa situazione anomala parzialmente rientrata per varie ragioni tra cui fosse la principale la manifesta incapacità
Del marxismo di descrivere in modo pertinente i problemi delle società avanzate e di per scriverne soluzioni adeguate
Sono convinto che la notorietà del discorso marxista nella cultura italiana semplifica se non altro
L'onere di circa rivelarne in questa sede
La generale non pertinenza per una società aperti
In particolare
Si può dire che come filosofia della storia il marxismo concentra l'attenzione sulle suddette leggi sulle sulle le cosiddette leggi immutabili del divenire sociale
Che generano ebbero la struttura dei rapporti sociali indipendenti dalla volontà degli individui che regolatori del loro agire soggettivo
Conseguenza di questa impostazione deterministica
E la mancanza di autonomia della né quella che è chiamata sovrastrutture
E cioè dell'insieme delle procedure e delle istituzioni formali dal quale emerge il corso delle azioni sociali
Sono le leggi del divenire sociale
Che nel marxismo assommano com'è noto i conflitti tra le classi a selezionare procedure e istituzioni adeguate ai loro scopi
E il finalismo Phil Taylor ideologismo della filosofia della storia
A nulla la rilevanza delle regole del gioco
E quindi qualsiasi possibilità di previsione razionale
Di equilibri più o meno stabili e più o meno cooperativi
Nel corso del processo conflittuale che dovrebbe condurre alla società perfetta
E che tuttavia il sistema liberaldemocratico e definito
Dei vincoli che le relative istituzioni pongono al comportamento pratico nell'arena politica
La mancanza delle risorse intellettuali di una teoria
Della democrazia
Ha relegato gran parte della nostra cultura politica in un ruolo predicatori e rilevante per l'evoluzione riformatrice della società aperta
D'altra parte un articolo non è la sola tradizione della nostra cultura sociale che che trascura il ruolo dell'istituzione
Pertanto non è affatto detto che la crisi attuale del marxismo
Conduca automaticamente al riconoscimento
Della rilevanza delle regole del gioco nella democrazia liberale
Per la realizzazione di scoppi di libertari giustizia
Per esempio esiste la illustre scuola relitti sta di scienza politica
Che al contrario del marxismo è sorto dalla originalità teorica di studiosi italiani alla fine del secolo scorso com'è noto ma che come il marxismo estranea al pensiero liberaldemocratico
Almeno nelle opere di Vilfredo Pareto questa scuola individuo nella politica in questo senso posta all'economia
L'elemento diciamo che il calcolo razionale degli individui non riesce a dominare quel campo di confronti sociali
Dove l'impiego della forza non offre margine alla competizione regolata né tanto meno alla cooperazione sociale
E questa idea della politica come arena dei rapporti di autorità
Contrapposta al mondo economico degli scambi consensuali
è stata posta da parecchio alla base della sua giustificazione
Del libero mercato e da un lato e Dell'Utri del del autoritarismo politico dall'altro
E certamente ha contribuito anche al di là dei gli sviluppi successivi della scuola
A conservare una concezione che possiamo chiamare machiavellica della politica come un mondo senza regole e comunque opaco ai calcoli razionali della gente comune
In questo senso non si può dire mi pare che l'approccio di pista abbia contrastato con la sottovalutazione del ruolo dell'istituzione delle procedure formali per la scelta collettiva tipica del marxismo
Né si può dire che sorprende che un'ispirazione in larga misura conservatrice
Posso condividere con una ispirazione rivoluzionaria il disinteresse per le procedure delle scelte pubbliche
Può invece stupire che questa stessa concezione non sia estranea approcci teorici di stampo liberale
Che in sé e la tradizione di politica economica che deriva dal suo insegnamento costituiscono un esempio
Che ciò non dipende dall'atteggiamento politico delle scuole
Nella visione keynesiana ed egli si individua tra non autonomia del mercato l'instabilità dei suoi equilibri
Correttamente indicata nell'intervento dello Stato quindi dell'intervento della politica la via per affrontare questi problemi
Ma poi questa corretta impostazione si esaurisce nella errata supposizione
Che le autorità monetari e fiscali
Possono regolare i loro strumenti in modo indipendente dal sistema politico
O meglio senza tener conto che gli obiettivi e la capacità operativa dei governi rappresentativi ma anche di quelli autoritari hanno dei limiti che sono segnati dei valori condivisi da un lato dalla struttura delle istituzioni
Sociali che dovrebbero affermati
Pertanto per questa tradizione
La politica entra nel processo economico come una sorta di deus ex machina
E non come concreto processo per la formazione delle decisioni collettive
Nell'automatismo con cui il sistema politico rappresentativo risponde queste teorie agli stimoli
Delle autorità monetarie fiscali sono completamente annullata e la razionalità e la sovranità dei cittadini elettori nel processo le decisioni pubbliche
La figura del tecnico dalla programmazione ripropone in chiave moderna è per così dire liberal
Quella del consigliere del principe della visione autocratica della politica resa popolare se Machiavelli
E non stupisce che questa concezione regolativa del potere politico
Non sia in grado di prevedere i vistosi effetti perversi
Delle politiche economiche di sostegno della domanda e primo tra tutti la crescita incontrollata delle prestazioni dello Stato l'esplosione del debito pubblico
Quindi nelle forme attenuate tipiche di una decisione di principio a ai a criteri liberali
La concezione politica del keynesismo più ancora della formulazione originaria
Non si stacca di molto da una visione che si può chiamare giacobina
Per cui minoranze tenevo lenti perseguono nei confronti della maggioranza ignare alla strategia delle progettazioni pianificatorie del sistema sociale
L'incompatibilità di fondo di questo atteggiamento con i principi che reggono le democrazie liberali sta precisamente nelle in fase post sugli obiettivi politici
Dei progetti e sulla disattenzione per gli strumenti e i metodi politici della loro attuazione
E questa separazione metodologica che fa dell'economia per così dire la casa di vetro della razionalità individuale della politica la sua casa dei misteri
Si rivela dunque come il vizio comune sia del finalismo dei marxisti crei conservatorismo di larga mi parte degli etilisti
Che del virtuosismo macro economico dei keynesiani
E da questa panoramica si ricava che
Questa pertanto non ha solo dominato da una cultura dell'opposizione nell'ultimo dopoguerra maltesi influenzato fortemente quella di governo
Tra la concezione della politica come arte
E quella dell'economia come tecnica valutativa
Ai consiglieri del principe che hanno esaltato il ruolo gli aspetti tecnici dell'intervento dello Stato
E gli intellettuali organici che lo hanno posto al servizio delle ideologie se progressivamente ristretto lo spazio per un'etica pubblica fondata sulla razionalità individuale
Ovviamente dentro e fuori il modello keynesiano non sono mancate proposte teoriche che tentano di superare il dilemma tra descrizione della politica come meccanismo automatico
è un'altra descrizione simmetrica come processo del tutto discrezionale imprevedibile
L'economia di questo intervento posso solo commentare brevemente quegli interpreti della lezione keynesiane
Che gettano un occhio men che distratto
Ai processi delle scelte pubbliche
Individuano almeno nel settore del mercato del lavoro
Un ambito per l'esercizio della razionalità decisionale attraverso la cosiddetta concertazione tra sindacati dei lavoratori associazioni imprenditoriali e Governo per la definizione di una politica dei redditi
In questo schema descrittivo c'è un passo avanti importante che coglie almeno un caso di politica pubblica come esito di un processo razionale di negoziazione regolata tra parti che hanno interessi contrapposti
Limite mi sembra di queste teorie né corporativistico mi sono anche stati chiamate
Nel fatto che isolano un caso di scambio politico extra istituzionale e non modificano la descrizione delle istituzioni rappresentative come mero strumento per l'applicazione automatica delle decisioni tecniche delle autorità monetarie e fiscali
Manca così anche in esse la prospettiva generale di un'etica pubblica
Come conferma tra l'altro il fatto che gli equilibri tra i gruppi della concertazione non contengono ovviamente il giudizio degli esclusi
E pertanto di gruppi sociali meno tutelati nella società
Del benessere
In realtà quel che una semplice ricognizione della Fenomenologia della politica negli Stati liberaldemocratici mette in evidenza
La presenza di una serie di soggetti collettivi
Assai diverse tra loro direttori rappresentanti il governo gruppi di pressione ideologici economici
Per cui le chiese i partiti i sindacati
La burocrazia con le sue differenziazioni interne dovute principalmente al grado nella scala gerarchica la magistratura e così via
E il fatto che le scelte pubbliche sono il risultato
Delle interazioni tra questi soggetti e anche all'interno dei questi soggetti collettivi
Generando una rete di domande di Offerte nella qualità e nella quantità delle prestazioni reciproche che nel loro insieme producono la decisione politica
In altri termini una democrazia necessariamente un sistema regolato di scambi interistituzionali entra istituzionali dove esiste un largo margine per l'esercizio di razionalità individuali
Calcolando i costi e benefici che derivano dalle decisioni collettive
Pertanto l'integrazione virtuosa diciamo di queste ratio particolari
Dipende dalla struttura istituzionale
Cioè dalla definizione formale del potere relativo dei soggetti collettivi il che equivale a dire in altre linguaggi la distribuzione delle titolarità dei diritti e dei doveri all'interno del sistema politico
E da questa concezione si ricava la prescrizione che discostarsi e delle politiche dagli obiettivi perseguiti
I cosiddetti effetti inattesi o perversi delle scelte pubbliche
Deve essere affrontato con interventi di riforma istituzionale adeguati alla realizzazione del benessere sociale
Che è una formula sintetica per indicare adeguati a soddisfare
I principi etici condivisi
Da ciò deriva anche che un'etica pubblica così fondata e possibili sistemi rappresentativi ma non in quelli totalitari
Quel che ti caratterizza questi ultimi infatti rispetto ai primi
Non è certo la mancanza di scambi politici tra soggetti collettivi mai in grado di rispetto dei ruoli istituzionali che è molto minore
E la mancanza di smettere di informazione tra i soggetti che è molto maggiore
E quando si verificano queste sfortunato e per noi circostanze
La fragilità delle regole del gioco che ne risulta togli affidabilità alle aspettative ai calcoli
E produce l'incepparsi dello stesso meccanismo dialogico mediante il quale le istituzioni si comunicano e selezionano gli strumenti legislativi
Ritenuti più adeguati per l'affermazione dell'efficienza economica e sociale da un lato
Giudica delle qua uguaglianza di opportunità e del rispetto della dignità personale di ciascun membro della Società dall'altro
Negli ultimi decenni hanno ripreso vigore gli studi di politica e di etica relativi a un sistema di teorie e di modelli del funzionamento delle istituzioni che si richiamano a quello che è definito l'individualismo metodologico
Si tratta di un insieme complesso e vario
Di contributi teorici di applicazioni
Accomunati dal riconoscimento della possibilità di un significativo intervento degli individui e delle loro associazioni formali e informali sul corso degli eventi sociali per il conseguimento del benessere collettivo
Questo schema metodologico compare nelle teorie mio contrattualistica e ne utilitarista
Metri e dei diritti della giustizia
Né lui né i modelli dell'aggregazione delle preferenze individuali e delle scelte pubbliche
Che applicano la politica letti all'etica invito degli strumenti della moderna analisi economica
E che in questi ultimi anni sono stati oggetto di ampio dibattito
In questo senso proseguono e traggono ispirazione
Il grande lavoro avviato in epoca moderna dalle opere dei filosofi politici Tommasi Fox John Locke
Riconsiderato teoricamente affinato metodologicamente dall'indagine che i filosofi morali dei vicini cataclismi
Hanno preso ad applicare sistematicamente alle relazioni economiche
Idea centrale così come si è successivamente consolidata di questo approccio individualista gli studi sociali
Consiste appunto nel riconoscimento che l'attitudine a otto interessata dei singoli
Può produrre esiti istituzionali in grado di ottenere stabili e soddisfacenti equilibri cooperativi dell'interazione collettiva dei comportamenti individuali
L'attività di Politeia come è stato ricordato è strettamente connessa
A queste classiche ascendenze filosofiche
E soprattutto ovviamente loro sviluppi recenti nel pensiero politico
Che pertanto saranno ampiamente discussi applicati nel corso di questo convegno
Ciò merende superflua un'affrettata presentazione che mi consente di soffermarmi a considerare due delle più diffuse né a mio parere infondate obiezioni che vengono sollevate a queste ricerche
Quella di fiancheggiare una concezione moderata oppure addirittura di destra della politica
E quella di voler applicare al nostro sistema politico un approccio sorto in ambienti culturali estranei non non italiani
Intanto è questo obiezioni preludono
Alla deduzione che l'etica pubblica fondata sull'individualismo metodologico non è adeguata ad affrontare i problemi del nostro sistema politico
Ma non è tuttavia mia intenzione contestare questa riduzione
Ma le stesse premesse di fatto del ragionamento per togliere alle due obiezioni
Ogni residuo di capacità persuasive
Che potrebbero conservare a lungo nel clima
Che tuttora è ampiamente ideologizzato
Del nord la nostra cultura politica
Partendo dalla confutazione dell'estraneità culturale ovunque essere non non inutile diciamo
In una manifestazione che come questa anche lo scopo di dialogare con un pubblico largo dei cittadini interessati
Esporrei la banale verità che all'antica industrie tradizionali etica pubblica individualista cui ho fatto cenno hanno dato fin dall'inizio il loro importante contributo
Grandi pensatori italiani contemporanee degli inglesi e degli scozzesi prima ricordati
A questo proposito bisogna ricordare almeno Ferdinando Galiani Cesare Beccaria come loro indagini utilitarie nel campo della teoria economica delle finanze pubbliche del diritto
Penale
D'altra parte è sufficiente richiamare i Numidi Gaetano Filangieri e Giandomenico Romagnosi di Melchiorre Gioia Paolo Costa per testimoniare l'intensità dell'impegno nella qualità dei risultati della scienza morale in Italia
Nel periodo che va dall'età illuminista
A quello successivo
Si impone poi
Generazione dopo la considerazione della figura di Franco Cesco Ferrara
Iniziatore della scuola italiana di scienza delle finanze anticipatrice deleterio dell'azione razionale nel campo della politica
Voglio qui ricordare un noto articolo scritto venticinque anni fa durante un periodo di studio nel nostro Paese da jeans e il camion recentissimo premio Nobel per l'economia
Che esprime il più largo riconoscimento scientifico alla tradizione italiana di scienza delle finanze nell'analisi del rapporto di scambio tra il governo che produce i servizi
Della difesa nazionale del sistema giudiziario e così via e cittadini che lo retribuisce commediante imposta
In particolare vorrei richiamare l'opera di due studiosi di scienze delle finanze politicamente impegnati in campo riformista tra l'altro Giovanni Montemartini che affronta il problema teorico dell'insorgenza della stabilità dello Stato
Sulle basi razionali di uno scambio mutuamente vantaggioso tra l'imprenditore politico come lo chiama e la classe dominante rispettivamente produttore e consumatori coazione sociale
E poi di amica repubblicani che ha indagato intorno alla percezione delle politiche fiscali e monetarie da parte del pubblico
Introducendo quel concetto di illusione fiscale che ha anticipato come è stato riconosciuto i temi modernissimi delle aspettative razionali e degli effetti inattesi delle politiche sociali
Infine c'è il grande lavoro di sistemazione concettuale delle opere economiche di di di Vilfredo Pareto
Unanimemente considerato un punto archi meteo
Del passaggio dalle più semplicistiche Terminator viste formulate nel secolo scorso
Rettori utilitarie
Le piste epistemologicamente più sofisticate che sono impiegate nella moderna economia del benessere nella moderna etica pubblica
Ancora nell'Italia liberale operano i filosofi Giovanni Vailati Mario Calderoni che elabora una teoria della domanda e dell'offerta di azioni morali su linee che anticipano molte delle ricerche dell'etica contemporanea
Infine mise nemmeno nominare un altro filosofo Erminio ribalta che negli anni Venti di questo secolo ha saputo dare alla sua teoria etica accenti straordinariamente affini a quel mio contratto Nismo che gli stessi studenti e giovani studiosi italiani
Hanno negli anni scorsi ha preso dovuto apprendere da John Rawls ed al dibattito che è seguito alla pubblicazione della sua Lettieri già stesso una quindicina di anni fa
Se quindi è vero che intravede individualismo metodologico contemporaneo è entrato nella cultura politica italiana in larga misura attraverso gli sviluppi delle scuole anglo americani
Non è sostenibile che l'analisi razionale dei processi istituzionali sia ignota la nostra tradizione
E anche alla luce di questi appunti del tutto inadeguati
L'accusa di estraneità alla cultura nazionale
Attribuita alle teorie razionale della politica oltre che ovviamente del tutto irrilevante per un giudizio di merito si rivela infondata nei fatti
La confutazione della seconda obiezione sulla natura moderata
Dell'approccio individualista
Richiederebbe in realtà solo qualche precisazione terminologica
Tuttavia richiede anche di risalire la china
Di retorica edificata dalla sinistra ortodossa
Ma quale da tempo sopperisce alla mancanza delle proposte con lo sfruttamento
Che peraltro è perfettamente comprensibile alla luce delle Federazione nazionale del vantaggio di posizione che le consente di legittimare le collocazioni politiche
D'altra parte quando si affacciano nuovi pretendenti
Questo vantaggio deve essere riconquistato in un confronto
In questo senso accettare la sfida retorica
Dal sulla collocazione a destra o a sinistra
Può contribuire a rilanciare una riflessione etica nel sistema politico
Col termine di sinistra ortodossa mi riferisco alle correnti politiche che nel corso degli ultimi cento anni pressappoco
Hanno sostenuto la fondamentale necessità
Del crescente intervento dello Stato nella vita economica e sociale
Per la crescita equilibrata dei Paesi industriali avanzati
Questa personale definizione
Comprendo i movimenti di ispirazione marxista
Escludendo però le frange più affette dal totalitarismo messianico diciamo
Costituiscono quella che vorrei chiamare quelli che vorrei chiamare le altre sinistre
Così definite a sinistra ortodossa
E quella che ha perseguito con maggiori energie
Sia nell'azione di governo nell'attività di opposizione
Nel corso di questi cento anni
L'edificazione di quel sistema di garanzie economiche per i lavoratori che costituisce quello che oggi siamo abituati a chiamare lo stato sociale lo stato del benessere
Io credo che sia difficile per chiunque sopravvalutare l'importanza
Che edificazione dello stato sociale rappresentato per la diffusione dei beni e condizioni di vita gli Stati democratici
E quindi per l'affermazione dei principi di libertà e giustizia
Naturalmente anche di libertà
Perché la protezione dal rischio dell'indigenza
Accresce la possibilità di scelta
Che rappresenta l'essenza della libertà individuale
Tuttavia gli stessi successi della sinistra ortodossa nella realizzazione dello stato sociale soprattutto a partire dall'ultimo dopoguerra
Hanno appiattito la ricchezza delle aspirazioni dell'insieme
Del di queste sinistre su un solo elemento dalla soddisfazione economica
Ma poiché molte differenze nell'opportunità di scelta
E quindi molte privazioni di di libertà e molte ingiustizie
Non dipendono dalle condizioni economiche
Come il caso di quelle originate dalla cittadinanza dal sesso dall'etnia dalla cultura dall'età dall'intelligenza dalla morale privata
E altre ancora non dipendono soltanto dalle condizioni economiche
Come quelle originate dall'informazione
Dall'integrità mentale e fisica dalla qualità dell'ambiente di vita e così via
Il monismo rivendicativo della sinistra ortodossa
Ha di fatto abbandonato a se stessi molti gruppi sociali portatori di questa varietà di svantaggi
Mentre lo Stato sociale
Una volta realizzato ha troppo spesso trovato nella sinistra ortodosso del suo notaio
Non troppo entusiasta di mettere in discussione il suo schema buonista per porre all'ordine del giorno la rivendicazione di questo urgente Purpura vita di domande
Ma questa pluralità di domande
Non è altro che la versione aggiornata e ampliata
E le richieste degli eredi di quelle altre sinistre degli utopisti Fabiani eccetera
Che oggi copre parzialmente trasversalmente l'asse politico
Perché era presentata dal Movimento delle donne per esempio dei gruppi ambientalisti dalle associazioni dei lavoratori immigrati per gli obiettori di coscienza dei movimenti di consumatori da coloro che pretendono che la qualità dei servizi pubblici se correlata al peso fiscale
Da quanti altri sono mossi
Da convincimenti morali
Relativi a una pluralità di diritti anziché da devozione militante per un solo singolo aspetto
E così come l'affermarsi dello Stato liberaldemocratico ha posto le premesse
Per le protezioni dello stato sociale
è assegnato
Il secolo
Che la sinistra ortodossa
Oggi la consapevolezza dell'inefficienza dell'iniquità generali dello Stato del benessere insieme ad una più attenta considerazione della diversità dello svantaggio sociale sembrano richiedere un iper una ripresa politica delle altre sinistre
Segni di questa svolta si ricavano anche dall'agenda dei partiti socialdemocratici e laburisti neanche comunisti almeno in Italia
Che con maggiore o minore prontezza stanno modificando la tradizionale uniforme azione pro labor
Ebbene naturalmente che sia così
Tuttavia manca ancora questa azione articolata un paradigma teorico non dico certo un singolo modello una singola fiorire
Che fornisca argomenti morali per la coordinazione la selezione delle iniziative delle opzioni politiche
E vorrei suggerire l'ipotesi è che il pluralismo rivendicativo di queste altre sinistre possa essere sostanzialmente catturato dal paradigma dell'individualismo metodologico
Anche se questo non deve ne può essere posto al servizio ideologico di qualche determinata posizione politica
Da ciò sarà legittimo dedurre che la ripresa degli studi di filosofia morale di scienza politica ispirate a questa metodologia non precludono affatto alla riscossa del moderatismo della destra
Dunque l'individualismo pone le imprese sulle preferenze della gente e considera la soddisfazione delle domande di autonomia e di protezione da parte dei cittadini lo scopo del processo sociale e non uno strumento per raggiungere qualche finalità storico qualche obiettivo di piano
Da questa impostazione deriva per ricerca di un equilibrio tra gli strumenti istituzionali del mercato che consente l'autonomia delle scelte protette dal diritto civile e della democrazia che assicura tramite il diritto di voto la manifestazione delle preferenze in altri campi di Scelta vincolando però queste preferenze all'attuazione al volere
Della maggioranza da un lato e proteggendo le dall'altro
Dai colpi di mano della minoranza
Il problema diventa allora quello della definizione ottimale per così dire di una Costituzione che affida le scelte rispettivamente alla procedura decentrata e privata del mercato può quell'accentrate pubblica della democrazia
Siamo cioè chiamati in primo luogo a valutare se i problemi decisionali sono questioni privato questioni pubbliche
E questa valutazione
Ci rivela che affidare per esempio alle scelte private del mercato questioni pubbliche cioè che influenzano le condizioni dell'insieme della società fa sfuggire il beneficio collettivo
Empoli costi collettivi
Una versione estrema del liberismo che su Gino De suggerisse il primato assoluto dei contratti volontari sugli obblighi del per la democrazia impedirebbe alla società
Di cogliere i vantaggi ad esempio di una rete di trasporti o di un intervento di urbanizzazione
E per fare un altro esempio riverserebbe sulla collettività intero ammontare dei costi dell'inquinamento avviene ambientale
Ovviamente la critica questa posizione
A questo liberismo estremo
Accomuna di individualisti metodologici
E anche gli ispiratori marxisti o diciamo pure che i Misiani per la sinistra ortodossa
Ma i secondi riducono le loro prescrizioni ad un'astratta quanto inefficace regolazione mentre i primi individuano nella razionalità e negli incentivi gli strumenti su cui fare leva per realizzarla nel quadro liberaldemocratico
Inoltre l'attenzione al calcolo razionale dei singoli
Porto l'individualismo scoprire anche i costi della democrazia
Dovuti al fatto che chiunque costretto accettare le decisioni della maggioranza
E può ben darsi che questi costi superino su intatti i problemi di scelte quelli derivanti dall'affidare al mercato decisioni che non sono secondarie aspetti pubblici
è il caso ad esempio delle politiche sanitarie e previdenziali di istruzione superiore che offrono all'utenza benefici essenzialmente privati
Per cui cari canne integralmente i costi sul bilancio dello Stato può ridurre il benessere generale e anche abbassare il reddito di chi già risulta svantaggiata
In questi casi individualismo metodologico prescrive di lasciare le decisioni singole
Al mercato
Opponendosi
Agli ortodossi nei loro ispiratori che in linea di principio si rifiutano di ammettere che scelte pubbliche possono essere trasferite ai privati con vantaggio generale e più equa redistribuzione delle risorse
Ma occorre precisare
Con chiarezza che l'individualismo metodologico non assume ha fatto un significo pregiudizio a favore delle scelte di mercato
Sviluppando coerentemente le premesse razionali
Acquisite dall'economia neoclassica della scienza delle finanze
Esso è pervenuto sì all'individuazione dei fallimenti della politica segnalati dalla Tri delle scelte pubbliche ma appunto anche i fallimenti del mercato messi in evidenza dall'economia del benessere
La prospettiva istituzionali individualista e quindi in grado mi pare di cogliere gli assetti istituzionali sia un eccesso di Stato che un eccesso di mercato in relazione agli esiti sociali delle varie scelte non disconosce il valore morale delle scelte democratiche e le possibili iniquità
Pubbliche del mercato
Ma al tempo stesso un'attenta considerazione dello standard morale del mercato e delle sempre possibili sopraffazioni
Delle decisioni prese a maggioranza
In questo senso rappresenta mi pare l'erede di entrambi i principi di libertà e di uguaglianza
Che la separazione metodologica tra economia e politica non è riuscito a congiungere sotto una stessa prospettiva teorica
La Costituzione migliore allora quella che assegna a ciascuno quell'insieme di diritti della persona umani civili politici sociali
Che aderisce maggiormente alle opinioni morali condivise circa l'integrità del cittadino elettore contribuente consumatori utenti di servizi pubblici
Che nella sua molteplicità di relazioni sociali e quindi non solo come cittadino della tradizionale concezione rivelatrice della democrazia deve essere sovrano del processo complessivo delle decisioni sociale
E le istituzioni migliori sono quelle che integrano le specifiche razionalità di decisioni individuali e collettivi
Realizzando efficacemente la soddisfazione di questo articolato sistema di domande sociali nel rispetto dei principi morali espressi dei diritti sanciti nel contratto costituzionale
La prospettiva individualista pertanto gli attrezzata individuare le cause dell'espansione degenerativa dello Stato
In uno slittamento del contratto sociale a favore del modo democratico di decisione a scapito dell'autonomia individuale affermata dal mercato
E altre sia riconoscere nell'inadeguatezza del sistema istituzionale
La ragione della divaricazione tra le conseguenze delle decisioni pubbliche i valori morali condivisi
Ne derivano diverse proposte possibili strategie per controllare anche ridurre questa divaricazione
Da un lato viene la prescrizione di un patto sociale fiscale monetario Mirante al contenimento per via costituzionale del deficit pubblico
Dall'altro si possono prospettare interventi di ingegneria istituzionale
Per incentivare i soggetti IRAP razionali del governo rappresentativo a una coordinazione degli esiti collettivi
Nessuno di queste terre GE tende a comprimere le possibilità di scelta degli individui ma eventualmente a trasferire opportunità dal
Campo dei diritti politici e sociali a quello dei diritti umani civili
E anche ciò non in linea di principio
Ma solo in relazione ai problemi posti oggi della crescita dello stato
La risposta individualista
Ai dissesti dell'assistenzialismo generico consiste dunque nell'impegno per una migliore definizione dell'utenza dei servizi pubblici
E per una produzione conseguentemente più adeguata alla soddisfazione delle molteplici diversità delle sue preferenze dei suoi bisogni
In questa prospettiva si muovono iniziative politiche recenti come quelle che propongono Carte dei diritti
Di fasce di utenza che sono strutturalmente deboli nell'informazione come i malati i bambini gli anziani consumatori gli imputati e così via
Queste carte devono fissare standard di qualità e quantità delle prestazioni pubbliche
E in relazione a nuovi problemi di scelta possono almeno in prima istanza
Riguardare anche la totalità della popolazione come il caso della carta dell'ambiente o della carta tre sparita educative
Tuttavia io ritengo che la prospettiva individualista dell'individualismo metodologico richiede mio di principio un continuo affinamento
La conoscenza della specifica cita dell'utenza
E anche in questi casi sarà opportuno distinguere poniamo tra gli abitanti di zone alto o a basso rischio ambientale
Ma esistono molti altri campi di Scelta dove le opinioni morali emergenti possono essere agevolmente accolto in una prospettiva individualista che rispetta il pluralismo delle preferenze laccetto opportuni criteri di equità come quello del diritto alla riservatezza
Alla morte con dignità alla sopravvivenza alimentare dalle forme non violente del dissenso politico come l'obiezione di coscienza e la disobbedienza civile
La ragione che ha guidato la struttura di questo convegno sta nella convinzione dell'esistenza di una relazione tra il primato nel nostro Paese delle concezioni strutturalista e finalista del processo sociale in particolare del marxismo
La tradizionale mancanze nesso di un'opzione politica maggioritaria
Impegnata in una strategia di riforma delle sue regole
E anche nella forte supposizione che questo dato politico culturale si rifletta sulla cattiva qualità
Nel nostro sistema di scelte pubbliche
E sul discostarsi dei suoi esiti dei principi morali conditi
Le proposte tradizionali inadeguate per uscire da questa difficoltà suggeriscono da un lato di abbandonare le protezioni sociali acquisite e dall'altro di rinunciare a porre ordine alle politiche nelle politiche pubbliche
L'etica individualista ritiene invece necessario agire sulle istituzioni che regolano l'esercizio delle nazionalità individuale
E utilizzare la riallocazione dei diritti personali per accrescere l'informazione necessaria a realizzare politiche pubbliche attente alla pluralità qualitativa e quantitativa delle preferenze interessate l'affermazione di principi di equità
è una strategia di etica pubblica che può interessare studiosi e politici
Che per questa ragione sono entrambi protagonisti di questo convegno l'esortazione conclusiva del mio intervento e che questa strategia possa essere accolta col progetto attuabile dagli studiosi che adottano la prospettiva individualista
E come orizzonte concettuale dei politici che si muovono sul fronte di quelle che ho chiamato altre sinistre nell'ipotesi che entrambi siano interessati a conoscere e assecondare le opinioni morali i bisogni i desideri della gente
Bene ringrazio Paolo Martelli mise nella sua relazione costituito un'ottima introduzione al convegno
Do subito a Paolo Francesco Forte predetto la relazione dal titolo Diritti morale condizioni economiche conflitti e priorità
Io mi sposto qui per ravvivare l'
Che peraltro mi sembra attentissimo cosa che ci fa molto piacere
La mia relazione si collega strettamente a quella ora ora sentita di Paolo Martelli a quella di Elena canaglia che seguirà oggi di Sebastiano Maffettone che avrà luogo domani muovendo dagli stessi postulati individualisti ci e dalle stesse esigenze di un'etica pubblica individualistica non arbitraria e irrazionale
Quindi molte cose sono state già dette altre verranno dette
è in un certo senso un lavoro di gruppo anche se ciascuno di noi ha svolto la sua relazione autonomamente
è mia convinzione che il punto di vista dei diritti forti ovvero dei diritti presi sul serio relativi agli individui e alle altre entità del mondo in cui viviamo
Sia molto importante per uscire dall'impasse in cui ci troviamo in questa nostra società in cui siamo ufficialmente pieni di democrazia di benessere di diritti
Ma come cittadini singoli e anche come operatori della vita politica singoli ne abbiamo molto pochi a prescindere beninteso da quelli degli apparati e degli esperti indipendenti che ce li hanno presi in custodia e in gestione
Occorre dunque una riempie ridefinizione sia dei soggetti che dei punti di vista relativi all'impiego degli strumenti
In particolare nel profilo costituzionale che dei valori in relazione ai problemi di integrità libertà equità benessere e alle connesse regole del gioco
Quali diritti abbiamo quali sono i diritti forti che vanno reclamati
Il filone liberaldemocratico come è stato detto poco fa appuntato sul concetto di libertà e sui cosa i tetti diritti negativi
Come la libertà di pensiero parola associazione riunione movimento Scelta relativa al proprio corpo e ai propri beni il filone socialdemocratico puntato in seguito sulla giunta tali diritti di quelli cosiddetti positivi riguardanti le garanzie sociali dello stato del benessere
Entrambi i gruppi di diritti sono importanti ma non basta dire che essi sono desiderabili per averne
Essi presuppongono regole di funzionamento della macchina giuridica e politica e della macchina burocratica
D'altra parte la dicotomia tra diritti negativi ovvero diritti di libertà cui corrisponde da parte degli altri soggetti della collettività un obbligo di non fare o di subire e diritti positivi ovvero diritti a beni pubblici e collettivi cui corrisponde da parte dello Stato
Ed ai contribuenti un obbligo di dare o di fare riguardante la prestazione dei beni pubblici e di limitare relativo alla fruizione generalizzata dei beni comuni naturali storici paesistici
Mi pare pericolosamente artificiosa anzi credo si possa dire ci pare particolarmente artificioso
A ben guardare essa deriva da una concezione non sufficientemente liberatoria
E rispettosa della stele libertaria e rispettosa della sfera del privato
Dello stato del benessere da una concezione distorta dei delicati problemi di gestione arbitrale del potere di tutela o deroga nei riguardi delle cosiddette libertà negative
Propria dello Stato liberale tradizionale
Due concezioni distorta che vanno in parallelo è questo in gran parte il senso di questa mia relazione
Ma poi si affacciano nuovi diritti
Che vorrei chiamare di dignità e integrità e identità privata
Nuovi soggetti di diritti che tradizionalmente hanno poca voce in capitolo
Perché non votano o sono emarginati mentre emergono più o meno silenziosamente ma robustamente nuove opportunità tecnologiche che tendono a rivoluzionare le problematiche tradizionali dei diritti negativi
Vedi quelle nel settore informatico
E dei diritti al benessere
Vede quelle riguardanti l'avvio tecnologia e quindi la tematica della bioetica
L'energia e quindi la tematica dell'etica ecologica di cui poco si parla la vivisezione elettrica relativa all'organo all'organismo delle carni
Occorre circa un milione di anni perché il quantitativo annuo di scorie radioattive prodotte da una centrale nucleare decada progressivamente sino ad avere una radioattività di cento oppure i e poiché è noto che un curi corrisponde a un milione di Nano cori possiamo dire sì no vero una radioattività di cento milioni di Nano puri
Occorre un miliardo di anni circa perché anche questi cento curi siano azzerati ossia in definitiva un tempo infinito che supera quello della vita del nostro pianeta
Dato ragione ai nostri calcoli relativi ai diritti alla salute alla vita degli individui futuri abitanti di questa terra
Non possiamo ricorrere al consueto paradigma per cui gli interessi delle future generazioni sono quelli dei nostri nipoti e bisnipoti
Sono invece quelli della specie umana e delle altre specie viventi in società la cui organizzazione i cui schemi giuridici sono al di là dalla nostra comprensione
La crescita così ingente del nostro potere di disposizione pone nuove questioni etiche
Relative ai confini dei nostri diritti
Gli economisti spesso sono stati accusati di scegliere gli stati sociali come se fossero Dio
Il punto è che con responsabilità e appetiti umani ora abbiamo poteri come se fossimo Dio
Ecco ci così al punto di partenza
Quali diritti abbiamo quali diritti umani vi sono
Secondo qualcuno anzi secondo molti studiosi tutto è relativo
I diritti nascono dalla società organizzata
I più concessigli sulla sfera dei diritti umani ammettono che essi sorgano dal contratto sociale e in esso trovi in una qualche base irrinunciabile ancorché non fisso
Tanti contratti sociali tante specie di diritti
Io però ritengo che una risposta almeno relativistica debba essere data improperi propugnata muovendo dal postulato che l'uomo ciascun uomo sia un sistema di Fini e che vada trattato come un sistema di fidi umani
Nascono così diritti dell'uomo e come più avanti dirò i diritti della natura in quanto oggettivo altro da sé dell'uomo
Senza cui questi perde la sua identità le sue legature più profonde e su cui nessuno pertanto povere un illimitato potere di disposizione
Il contratto viene dopo questi diritti
Questo per me è un punto fondamentale dell'etica individualistica pubblica
I diritti base quelli che ineriscono all'uomo come sistema di fidi
Sono innanzitutto i diritti di ciascuno la libertà di scelta e ha un proprio campo di scelte inoltre assieme i diritti Allo stato sfumano cioè alta integrità dignità e identità di ciascuno
Le due grande specie di diritti
Che dovrebbero accompagnare ciascuno lungo tutte le circostanze relative ai soliti sospetti di vita
Al limite a ben guardare convergono e infatti un uomo che non abbia alcun campo di Scelta e privo di integrità e spoglio di dignità e possibilità di legarsi con gli altri non è più un sistema di Fini
Non avendo che cosa scegliere se permettete vorrei leggere un brano di ai ai suoi Berlin
Dice nel suo famoso libro sulla libertà positive e negative Isaiah Berlin forte e sei son Liberti
Del mille novecento sessantanove
è importante
Contrarre l'area delle scelte dice Berlin contrarre l'area delle scelte umane significa danneggiare gli uomini in un senso kantiano intrinseco e non solo in un senso utilitarie
Via un minimo livello di opportunità di scelta
Non di scelte razionali o virtuose soltanto sotto cui l'attività umana cessa di essere libera in ogni senso significativo
Questo è il primo punto di vista quello dei campi di Scelta e quindi delle possibilità di scegliere ma continua a Berlino è importante distinguere fra la libertà e le condizioni del suo esercizio c'è un uomo è troppo povero troppo ignorante o troppo debole per fare uso dei suoi diritti legali
Le libertà la libertà che conferisce questi diritti per lui non è per lui niente ma non per questo e annullata
Ecco allora noi andiamo avanti a ragionare uno uomo la cui integrità personale
Sia fatta oggetto di violenza
La cui dignità sia calpestata cui si tolga ogni possibilità di collegamento con un suo mondo non è mentre ciò accade libero di scegliere non ha in quel tratto della sua vita campi di scelta razionale
Quindi mi pare che i due le due classi di diritti base siano da un lato i diritti a campi di Scelta
Quindi non sono i diritti negativi ma il diritto ad a vere delle scelte i diritti a campi di Scelta e i diritti alla integrità
Dignità e identità personale
Dicevo un uomo la cui integrità è questo ultimo punto mi sembra particolarmente importante perché sia i teorici dei diritti positivi e negativi come Berling i cui violetto
Sembrano non considerarlo darlo per acquisito mentre nella tematica dei nuovi diritti
E di fronte allo Stato burocratico o lo Stato arbitrario si tratta dei diritti più importanti dicevo un uomo la cui integrità personale sia fatto oggetto di violenza
La cui dignità sia calpestata cui si tolga ogni possibilità di collegamento con un suo mondo non è mentre ciò accade è libero di scegliere non ha in quel tratto della sua vita campi di scelte razionali
Ma nella vita ordinaria i diritti come campi di Scelta i diritti alla dignità integrità e collegamento con una propria sfera di sociale privato si presentano come stanze ciascuna dotata di un autonomo valore per l'individuo
Di fronte allo Stato potente e ai grandi poteri della società ma significa sotto questo duplice profilo si unificano sia i diritti tradizionali liberaldemocratici che i diritti proprio dallo stato del benessere che i nuovi diritti morali riguardanti i nuovi soggetti
E nuove non sempre gradevoli condizioni in altre parole per esemplificare incerto importante il diritto del malato le prestazioni sanitarie
Ma esse poco significativo se egli non ha possibilità di Scelta circa i luoghi e i soggetti le modalità delle prestazioni e se egli come malato e trattato come un fattore di produzione della fabbrica salute
Come il referente a nome dico di una cartella clinica che riguarda l'occupazione di un posto letto il tema sarà ripreso
Ora conviene per un attimo soffermarci sul concetto del benessere personale inteso nel senso ampio di questa parola che include tanto il benessere economico quanto quello morale definito
Dai dare diritti che effettivamente il soggetto ecco e quindi può utilizzare coi suoi campi di Scelta
Possiamo rassicurare questo benessere come alla soddisfazione di desideri relativi a interessi a valori che il singolo realizza mediante le opzioni che gli sono consentite dai suoi campi di scelte che definiscono insieme al suo status in relazione agli altri che Dahrendorf denomina con un linguaggio un po'oscuro le legature
Definiscono i suoi prospetti di vita è quest'ultima in definitiva quella dei prospetti di vita l'idea sintesi della funzione del benessere dell'individuo
Ed essa ci riporta i diritti come campi di scelta e agli status ovvero legature come condizioni più o meno ampie di integrità dignità privatezza e comunicazione con gli altri
Vi sono due modi per realizzare il principio di uguaglianza che alla base dell'idea dello stato del benessere
Uno è quello costoso senza dubbio appena descritto che sicura nei campi di scelte e della dignità dell'assistito l'altra è quella Sy meno
Facile
E quello assai più facile anche se a quanto pare non tale da consentire un freno all'espansione della spesa pubblica per cui non vi è libertà di scelte non vi è alcuno statuto relativo al rispetto del destinatario delle prestazioni
La parità bisogna ammetterlo è una nozione insidiosa si può essere pare nel rischio di essere tenuti a lungo sotto processo
Con esiti incerti dovuti alla lentezza della macchina giudiziaria e alla irresponsabilità del magistrato oppure pari nella libertà da siffatti Castelli kafkiana
Ho indicato due aspetti uno che riguarda la il tema delle parità buone e non buone relative allo stato del benessere e l'altro il tema delle parità buone non buone relativo a ai diritti liberali alle libertà negative
Il tema la parità insomma non è un diritto forte se non contiene le nozioni di tutela della dignità della intenti
Integrità ed identità e delle possibilità di scelta laddove ci si imbatterà nella minaccia Dessì riferite aderiti negativi oppositivo
La nostra società è stata definita da rose come società di scarsità moderata
E questo punto di vista raccolto da alcuni per trattare i problemi di equità e di governo in termini di ampio consenso di concertazione termo democratica trascurando la tematica dell'efficienza
E della selezione coerente delle priorità quindi prescindendo dal confronto non sempre gradevole con le dure leggi del mercato che oggi ad esempio suggeriscono la privatizzazione di molti beni e servizi pubblici
E dal riconoscimento che di fronte ai conflitti spesso drammatici fra diritti di tutti e diritti più urgenti
Bisogna volere e potere decidere
Se si considerano accanto ai vecchi nuovi diritti accanto alla enunciazione teorica dei diritti i problemi complicati di funzionamento connesse all'esistenza simultanea di macchine organizzative costosa
E di autonomia personali spinte di chi è chiamato a farli rispettare accanto ai numerosi soggetti ampiamente dotati di accesso i numerosissimi emarginati accanto ai vecchi pericoli di violazione dei diritti cosiddetti negativi
I nuovi ancor più insidiosi conseguenti al progresso tecnologico e all'alto consumo se si considera tutto ciò il quadro non è quello della scarsità moderata ma quello del sovraccarico e della difficoltà quindi bella esigenza di governabilità e decisioni e decisionalità scrive Berlin
Poiché alcuni valori intrinsecamente confliggono la stessa nozione che sì posso in linea di principio trovare una strada in cui tutti possono essere resi arma odiosi resi armoniose fondata su una veduta a priori falsa di quello che è il mondo gli uomini non possono evitare le scelte per una ragione centrale
Che nel senso ordinario del termine concettuale non empirica che i fini collidono
Che una persona non può avere ogni cosa il bisogno di scegliere di sacrificare qualche valore ultimo ad altri risulta essere una caratteristica permanente della condizione umana
Se ciò è vero Mina tutte le teorie secondo il cui il valore della libera scelta deriva dal fatto che senza di essa non si può ottenere la vita perfetta
Con la implicazione che quando tale perfezione sia stata raggiunta per esempio con lo stato del benessere bisogno di scegliere fra alternative svanisce
Si creano disparità dovute agli elementi di scarsità a danno dei soggetti meno organizzati ecco così che ecco ci così è un aspetto base del concetto dei diritti come campi di Scelta quello della parità degli accessi
Dagli anni sessantacinque in poi si è assistito a una crescente estensione istituzionale dei diritti democratici e delle occasioni di partecipazione formale
Del cittadino alla vita pubblica regioni quartiere i distretti scolastici organismi universitari consultazioni sindacali di base tornate elettorali politiche abbreviata ed impiego effettivo dei referendum
Non si può dire che vi sia effettiva parità di accesso a questi diritti
La pluralità di serie di occasioni di votazione consultazioni con povertà di significato operativo ha favorito i grandi partiti forniti di macchina burocratica di organismi collaterali di sostegno che possono permettersi costi alti per risultati modesti
La partecipazione in questione è un'ulteriore occasione per contare i voti non serve per amministrare
Si tratta di diritti non presi sul serio il ricorso alla consultazione referendaria non ha invece questi inconvenienti in quanto pur con la limitazione connessa alla struttura del referendum ha messo in Italia
è possibile individuare per essa temi molto rilevanti di votazione come sono ora quelli della giustizia o anche quelli relativi alla caccia cioè all'etica pubblica nei riguardi dell'animale
Ecco così che effettuando una scelta forte fra i vari diritti politici che ci sono stati elargiti si riesce a possederne sul serio uno quello referendario peraltro non si può non notare che l'insidia dei mezzi di informazione distorti rende dispari diritti dei movimenti politici e culturali
Si potrebbe dire che lo sviluppo dei diritti politici ha generato i suoi anticorpi a difesa degli apparati del potere politico culturale
è inutile nasconderselo i messaggi innovativi fanno molta fatica a filtrare negli organi che controllano l'informazione questo è anche una sfida per questo convegno ma veniamo ai diritti sociali relativi allo stato del benessere
La scuola dall'obbligo è stata estesa sino alla terza media unificata
Le barriere formali alle cessioni varie lauree sono stati aboliti
E la popolazione universitarie arriva ora o mai a circa un milione fra studenti in corso settecento mila e fuoricorso circa trecento mila pare un sesto della popolazione nelle classi di età relative i laureati anni sono peraltro il sette per cento di tale enorme cifra comunque sempre un decimo della levando sarebbe interessante conoscere quanti di essi realizzino dopo il diritto teorico di istruzione universitaria
E quello al diploma anche un'opzione connessa al loro prospetto di vita corrispondente atto esso un diritto generale che lo stato del benessere da per essere tale secondo il paradigma da noi ha enunciato circa i diritti come campi di Scelta dovrebbe in primo luogo includerà la facoltà di accesso chi lo chiede
Se è vero che tutti hanno diritto allo studio sino ai più alti gradi ma non è possibile accedere nel senso fisico alle aule universitarie e nelle università ove non vige il numero chiuso perché esse sono troppo affollate non si può dire che sussiste il diritto di accesso
Se d'altra parte l'istituzione del numero chiuso non si accompagna all'accesso assedi distruzione alternative a quelle a cui non riesce possibile ad essere ammessi ancora una volta è ancor più intensamente il diritto di accesso viene negato d'altra parte l'obiezione riguardante la limitatezza delle risorse appare in questo caso come in altri di cui parlerò un argomento ad hoc
Il corpo insegnante universitario in a in Italia si avvia le cinquanta mila unità
La disponibilità di mezzi per rendere effettivo quel diritto all'accesso dunque vi sarebbe la costruzione più grandiosa costosa in fatto di diritti sociali e ciò che nella contabilità nazionale viene catalogato come il conto economico della protezione sociale
Centoventi mila miliardi di entrate per contributi sociali nel mille novecentottantaquattro
E centosessantasette mila miliardi di prestazione su un prodotto nazionale lordo
Di cinquecentoquarantaquattro mila miliardi con un deficit di quarantasette mila miliardi pari a oltre un quarto della spesa e oltre un terzo dell'entrata contributiva
La spesa è il trenta per cento del prodotto lordo le entrate contributive il ventidue per cento del prodotto lordo e il deficit l'otto virgola sei per cento
Ossia più del disavanzo in conto capitale della finanza pubblica complessiva che è pari al cinque virgola sette per cento e due terzi del disavanzo globale italiano pari al tredici per cento del prodotto lordo
Senza questo deficit è facile osservare la gestione di parte corrente della finanza pubblica avrebbe avuto no non disavanzo del sette virgola tre per cento ma un avanzo dell'uno virgola tre per cento
Dunque il problema complessivo del deficit pubblico che tormenta l'Italia costituisce in realtà il costo dei diritti sociali connessi con lo stato del benessere privi di copertura a carico delle presenti generazioni la contropartita dell'irresponsabilità con cui sono stati intesi questi diritti
La cui efficacia è peraltro tanto spesso revocata in dubbio oltre che consistere in un pesante obbligo a carico dei futuri cittadini
Che non sono fra noi a votare è costituita dagli esoneri fiscali ed ai vantaggi di vario genere che bisogna dare a chi fornisce allo stato risorse per il debito pubblico
Ad esempio le banche in quanto ne sottoscrivono una grande fetta sembrano aver ormai uno status privilegiato
Ciò per non parlare del potere che sono S e che sono riuscite per lungo tempo a mantenere le grandi coalizioni politiche di democrazia consociativa
Che si sono strette proclamandosi come inevitabili per salvare l'Italia dalla supposta bancarotta in definitiva dovuta alle loro medesime scelte guidate dalla ricerca di tutti i consensi
Elettorali e corporativi
Ciò ha spiazzato i movimenti politici democratici razionali minoritari ancora una volta si dimostra che un eccesso di diritti non presi sul serio riduce i campi di scelta
Procediamo le pensioni indennità malattia cassa integrazione disoccupazione sono centodiciassette mila miliardi pari al ventuno virgola cinque per cento del prodotto lordo
Sempre nel mille novecentottantaquattro eppure molte pensioni sussidi ai meno favoriti sono largamente insufficienti
Non è questo il modulo che si ricava dal principio di giustizia di Rawls che dovrebbe guidare la sicurezza sociale nella società scarsità moderata il principio della priorità dei meno favoriti
Passiamo al diritto alla salute le spese sanitarie pubbliche nel mille novecentottantaquattro sono trentaquattro mila miliardi i contributi sanitari sui datori di lavoro sono tredici mila miliardi
Quelle sui lavoratori dipendenti due mila cinquecento e quelle sulle altre categorie la cosiddetta tassa sulla salute altri due mila ottocento
Il resto cioè sedici mila miliardi di disavanzo e pagato dallo Stato carico del debito pubblico cioè delle future generazioni che non votano
Non si può certo affermare che gli italiani con un reddito pro capite di oltre dodici milioni
Nel mille novecentottantasei a poco meno di dieci milioni nel mille novecentottantaquattro non possono pagare per la propria salute dei media seicento mila lire annue a testa
E che pertanto debbano scaricare poco meno della metà di questo costo sulle generazioni future è probabile che un decentramento parziale ridurrebbe molti benefici
Ma il sei virgola venticinque per cento del prodotto lordo non è poca cosa rispetto a questo servizio sanitario nazionale
La concentrazione in un unico grande organismo nazionale del sistema sanitario ha generato una struttura orpelli Anna ma non bisogna pensare che la risposta stia soltanto nella privatizzazione
Non si possono gettare via i diritti dello stato del benessere perché non sono rispettati la risposta in gran parte sta in quella che parafrasando ieri in gara può definirsi la battaglia per i diritti e nel connesso riformismo attivo
Sta sul piano etico nella saldatura fra i diritti sociali ovvero le libertà economiche positive ai diritti morali quelli di libertà del proprio campo di Scelta di integrità dignità identità privata
Anche i diritti e ricevere si possono si debbono concepire come i diritti di libertà e diritti a essere se stessi
Per questo sono sorte ormai in trecento città italiane dei tribunale dei diritti dei malati sono fori giudiziari privati naturalmente ciò ha dato luogo in cento ospedali circa all'esistenza di un locale una scrivania che i malati possono usare per scrivere ciò che non va
Sono quaranta le carte dei diritti del malato proclamate nelle varie zone d'Italia
Leggo quella del celata centro valtellinese per i diritti dell'ammalato
Sembrano diritti magari banali ma sono molto importanti primo il diritto di ogni malato essere trattato come un utente pagante
Per un servizio dovuto e pertanto il diritto a un'organizzazione sanitaria efficiente a livello preventivo curativo riabilitativo secondo il diritto di accesso con adeguata assistenza ai servizi ospedalieri
Ed extra ospedalieri terzo il diritto ad essere curato nel rispetto della propria dignità ed intimità quarto il diritto a mantenere i rapporti con parenti ed amici nel rispetto delle attività sanitarie quinto
Il diritto di usufruire nella struttura ospedaliera di orari che tengono conto della normale vita quotidiana sesto il diritto all'informazione circa la diagnosi d'indirizzo terapeutico
E la previsione di durata del ricovero settimo il diritto alla conoscenza dell'identità generalità e qualifica del personale sanitario e socioassistenziale ottavo il diritto all'assistenza del malato di mente con l'esclusione di soluzioni terapeutiche emarginati degradanti o inumane
Ogni essere umano termina la carta il diritto e il dovere di partecipare all'attuazione controllo dei servizi socio sanitari che gli sono destinati al celata come agli altri analoghi centri ovvero tribunali collaborano significativamente alcuni medici che sono addetti al servizio sanitario nazionale
E che si sentono coinvolti in questa battaglia per i diritti del malato è stata così redatto un questionario distribuito imbranati riguardante le loro situazioni di disagio
Ecco alcuni interrogativi che secondo il Che vada tali risposte fanno sorgere perché la temperatura viene rilevata alle cinque del mattino
Perché il malato non viene chiamato per nome e cognome magari con signore davanti anziché col numero del letto
Perché non viene informato degli esami dei programmi terapeutici perché essi fanno coincidere gli esami già diagnostici con l'orario dei pasti
Perché le liste di attesa per accertamenti specialistici sono così lunga alle volte mesi perché le liste di attesa per la Commissione invalidità civile arrivano a un anno eccetera
La Valtellina Losi notti è un'area ovvi servizio sanitario funziona meglio crea più strutture e particolare quello l'ospedale di Sondrio su cui sui svolta l'indagine considerato un ospedale modello proviamo dunque a trasferire questa tematica sulle altre aree d'Italia ove la lista delle lagnanze certo più estesa anche se presumibilmente la resistenza allo sviluppo di questa carta dei diritti notevolmente maggiore
Il discorso è più generale dovremmo cercare di far valere il principio per cui ogni volta che lo Stato l'obbligo di aiutare un qualche soggetto via un suo diritto a scegliere
Vi è un campo di scelte per la persona aiutata sicché la diversità di preferenze individuali obliterato a livello di decisioni collettive fuori emergere qui
Una soluzione che a questo riguardo è suscettibile di estesa applicazione quella dei buoni come il buono scuola che dia l'accesso gratuito a una certa prestazione
Che il titolare del buono sia del diritto sociale in questione può utilizzare presso afferenti alternativi pubblici e privati abilitati a fornire il servizio
Accanto il principio della facoltà di scelta da
Porta aperta per la parità di accesso alle attività culturali alle occupazioni si dovrà peraltro far valere il criterio di non limitare questo offerta alternativa
Salvo beninteso in relazione a standard di qualità
Un'altra tematica che rientra in questa impostazione per cui il diritto alla prestazione pubblica si associa al diritto di scelta è quella delle opzioni all'interno del servizio pubblico dato così tradizionalmente si è sottolineato il concetto della libertà dell'insegnante di scegliere il proprio programma vi dovrebbe peraltro essere la libertà degli allievi di scegliere fra diversi curricoli e diversi programmi
E fra indirizzi diversamente specializzati ciò apparirebbe difficoltoso quando le risorse di personale ad esempio nel settore della scuola media
E media superiore siano limitate rispetto agli studenti che crescano da un anno all'altro ma fortunatamente la condizione in cui oggi in Italia ci troviamo e a cui sempre più tendiamo a non è questa bensì quello posta di una disponibilità di personale docente che tende a essere esuberante rispetto al numero degli studenti il quale tende a diminuire non è vero insomma che è sempre via un vincolo di scarsità che riduce lo spazio possibile
Per i diritti di scelta per i servizi pubblici
Vi è invece un problema di rigidità dell'Offerta rispetto alle richieste sul lato della domanda
Dovuta alla collusione fra interessi della burocrazia e interessi elettorale del potere politico dominante che ne trae consensi elettorali secondo una tendenza messe in luce da Bruno Frei
A monte vi è il problema di una profonda innovazione di concezione rispetto alla versione paternalistica e le dell'attrice dello stato del benessere che è retaggio della sua matrice vetero socialdemocratica
Si parla molto in questo periodo in Italia nella riscoperta della socialdemocrazia
Ci si augura che non sia la riscoperta di questo bisonte preistorico
La matrice vetero socialdemocratica
Lo stato del benessere insisto può essere visto in altro modo con criteri che lo rendano coerente con la concezione unitaria di etica pubblica unitaria
Che qui stiamo sviluppando secondo cui diritti cosiddetti negativi ai diritti cosiddetti positivi sono tutti riconducibili a un unico paradigma di campi di Scelta ed integrità dignità e identità privata
Questa legge riflessione lo ripeto è cruciale oggi che in nome dei principi di libertà molti vorrebbero sbarazzarsi dello stato del benessere in quanto tale restringere Nozzi chiaramente è un piccolo ambito alla sfera delle decisioni collettive
E lasciare che il mercato con i suoi diritti privati di proprietà riempia tutti questi spazi
Il tema del diritto al rispetto di sé delle possibilità di scelta il rapporto lo stato del benessere non è solo rilevante per le grandi stanze di diritti morali come quelle ora ora considerate della sanità e della scuola ove sono in gioco valori etico ci propongono quali quello della salute e della conoscenza ESP e significativo anche per i diritti economici
Individuale in questa nostra società burocratizzata e giuridici Zatta
Qui in cui gli spazi del privato sono straordinariamente limita il pensionato che attende lungamente la pensione e che una volta ottenuto la si deve recare periodicamente a fare lunghe umilianti code per riscuotere quel suo diritto
Il viaggiatore pendolare che attende ogni mattina il suo convogli in ritardo o deve guidare sulla strada stretta in mare attrezzata il contribuente delle assicurazioni sociali e dei tributi che tempestato di avvisi e moduli per incombenza che comportano code postali o riceve all'improvviso intimidazione di pagare cifre suppostamente insolute senza che non si sia tempestivamente preavvisato sull'opportunità di conservare i documenti di prova
Anche questi soggetti dovrebbero avere una sorta di carta dei diritti ha proprio tutte
Pagano le tasse perché per avere i servizi debbono essere vessati ed umiliati ciò incide non solo sui singoli diritti ma sull'intero prospetto diritto
Sull'intero prospetto diritta dell'individuo privato
Ma forse il tema più grave quello del diritto al posto di lavoro
In un certo profilo si tratta di una libertà positiva in relazione a ciò bisogna rendersi conto che per farla valere a livello di grandi scelte pubbliche non basta segnare il diritto al da al lavoro all'articolo uno della Costituzione
Bisogna applicare una politica dei redditi coerente che come diceva Ugo la Malfa nel mille novecentosessantatré quando vi fu la prima inflazione da costi consideri non solo gli occupati ma anche i fratelli disoccupati
E bisogna perseguire una politica del Bilancio coerente ben calibrata
Questi anni hanno dimostrato che per il risanamento economico e finanziario da un lato non occorrono le cure di cavallo che dall'altro lato occorre sapere selezionare i fini ma il tema della disoccupazione non si esaurisce in quello delle libertà positive
Che richiama appropriate politiche macroeconomiche mi ha colpito una risposta che sul tema del diritto costituzionale all'occupazione ha dato a James Buchanan
Da una settimana premio Nobel dell'economia in un recente convegno di Civitas individual Liberty è un democratico decisione making a cui partecipavamo presso la neonata università privata di Britten verde che in Germania
E che come noto è autore di elaborati studi sulla costituzione monetaria e fiscale
Studi che implicano anche una severa critica la finanza in deficit il quesito dunque voleva essere una sfida alla coerenza del suo ragionamento che cosa deve fare lo Stato per promuovere il diritto all'occupazione
Gelli sbucano anche con una certa esagerazione viene definito dal mondo economico
Come socialista libertario
E che certamente è uno dei maggiori economisti contrattualistico di tendenza liberale ha risposto che innanzitutto bisognerebbe considerare incostituzionale ogni limitazione riguardante i diritti di assunzione
Gli orari di lavoro la forma della retribuzione
La risposta certa è una polemica come polemica la domanda
Ma in Italia abbiamo molti disoccupati ma anche lavoro nero posti che vanno perduti a causa delle barriere esistenti
Dobbiamo pur riflettere sul diritto di accesso ai posti di lavoro di fronte alla disparità di fatto che risulta dalle statistiche
Per cui i disoccupati sono prevalentemente donne giovani meridionali
E se sia sondata questi tre connotati la disoccupazione sia nulla
Ma il tema di una carta dei diritti non si pone soltanto in relazione alle prestazioni dello Stato del benessere
Si pone anche in relazione alle varie situazioni in cui il singolo si trova sotto posto ha un potere di disposizione autoritario motivato da un interesse protetto per lo Stato
O dalla tradizione sociale si che per una ragione o per l'altra il fascio dei diritti di libertà del singolo
Risulta affievolito
La carta dei diritti interessa nel caso del carcerato che sconta una pena ancor più vasta vento di colui che si è arrestato prima che il giudizio sia iniziato infine l'individuazione dei delitti e di restrizione dei reati non può giustificare la spoliazione dei diritti umani dei singoli perché esse si fa ciò è certa la gravità incommensurabile del bene leso
Mentre come osserva Dworkin nel suo saggio sui diritti presi sul serio il beneficio per la Società derivante da tale comportamento è solo eventuale esse comunque contraddetto dagli stessi mezzi impiegati invero non vi è bene più alto delle integrità dignità identità privata della persona
Anche se la repressione venisse compiuta
Compiuta per combattere contro violazione a questi beni come nel caso dello spaccio di droga e pericolose o di presunti terroristi come ben argomenta Dworkin nel saggio citato ci si troverebbe di fronte all'impiego
Di mezzi che costituiscono una violazione del fine che si vuole tutelare
D'altra parte molte volte il diritto leso che si vuole tutelare non è un diritto morale personale
Ma un diritto economico del privato dello Stato nel conflitto fra diritti debbono prevalere quelli sicuramente più grandi secondo il principio di urgenza di scandali riguardante il confronto imparziale e informato di posizioni
E in genere appare arduo sostenere che i diritti economici valgano come le persone
Del resto le probabilità si compensa se è vero che l'Impero Luigi che l'imprigionamento di qualcuno in attesa di appurare sedia innocente o colpevole
O al fine di appurare più agevolmente la colpevolezza di terzi può probabilmente portare punire delle offese alla società
è anche vero che il verificarsi sistematico di questi episodi può generare nei cittadini la convinzione che i loro diritti morali personali che si collegano
E anche i diritti economici di base siano insicuri
Non possiamo pagare questo prezzo il potere pubblico il contratto sociale anche nella versione obesi hanno autoritaria comporta l'accettazione dell'autorità dello Stato in cambio della sicurezza
Ma le buone ragioni dei diritti personali nel calcolo etico relativo alla giustizia vanno ancora oltre non è affatto vero che l'uso della colazione porti all'accertamento della verità che la violenza riesca così a generare la giustizia
Non è vero nella sfera globale dell'economia della soggetta non è vero nella sfera dei processi
E ciò non solo perché la ricerca della verità comporta il ricorso collegiale alla riflessione razionale
Ma anche perché come ha scritto Cesare Beccaria opportunamente ricordato quei con riguardo alla tortura e alcuni metodi di detenzione con processo indiziario sono forme di tortura
Chi esplichi esercitare la tortura comincia applicarla per indagare poi quasi inavvertitamente l'Aprica per punire punire colui che nel sommario rapporto personale
Fra torturatore torturato gli studi è apparso colpevole indi l'Aprica per piacere per il piacere di torturare
Il tema della Carta dei diritti si presenta con urgenza anche con riguardo ai diritti dell'infanzia i bambini non votano e non dispongono di forza apprezzabile non si possono organizzare corporativa mente come i guidatori di auto treni
Ma ogni tanto un bambino muore di stenti o di percosse perché la società non si è occupata di lui
E perché la società ha lasciato che tutti i suoi diritti siano gestiti dai suoi genitori secondo un concetto pagano di famiglia come proprietà personale del padre e della madre
Secondo una nota versione del principio di libertà nessuno dovrebbe impiccia arse delle scelte che gli altri compiono nella propria sfera privata non dovremmo avere diritto di intervenire interferire
Come dice un celebre teorema delle decisioni razionali nella questione se gli altri si vestono di bianco o di nero
Ciò è vero non può far parte legittimamente della nostra sfera di benessere perché i nostri diritti di proprietà non si possono estendere così lontano
Ma abbiamo diritto di interferire sul punto se gli altri rispettino no i diritti all'integrità alla dignità ha le identità dei soggetti deboli che sono poste sotto la loro tutela perché questi sono diritti indisponibili
Ciascuno può esser libero di scegliere per sé medesimo ma sicuramente non per gli altri
E del resto i postulati etici che noi accogliamo relativi ai diritti stabiliscono che nessuno possa auto degradarsi
Il contratto sociale ha tolto questa scelta alla sfera dell'individuo perché abbiamo una preferenza di ordine sommo che esclude le preferenze anti umane
E che è anteriore al contratto sociale
Passo ora un tema che è molto controverso e che a mio parere costituisce pur nella sua delicatezza un luogo classico di conflitti di diritti
Che la libertà di scelta può risolvere con vantaggi per tutti portatori di diritti che sono in causa mi riferisco al servizio militare obbligatorio di leva qualcuno ritiene che fondamentalmente il diritto non prestarlo possa essere affermato in un solo modo l'obiezione di coscienza
Ma mi si consenta per quanto quello all'ovile
Dell'obiezione di coscienza sia un diritto forte tuttavia non è il solo che deve essere preso in considerazione in questa materia andiamo con ordine osservò per cominciare che la legge italiana dati questo principio una versione molto restrittiva
Non legge sull'obiezione di coscienza numero settecentosettantadue quindici dicembre mille novecentosettantadue anche questa legge eh
Com'è noto balzata all'attenzione per una sentenza del tribunale di Sondrio che puffo in rovesciata dalla Cassazione
Che ammetteva l'obiezione di coscienza al punto di sostenere che lei cita non pagare i tributi in relazione alle spese per la difesa comunque la legge sull'obiezione di coscienza che ha determinato tutto questo grosso fenomeno è assai modesta
E tutto sommato si potrebbe dire senza offesa per il legislatore piuttosto ipocrita articolo uno gli obbligati alla leva che dichiarino di essere contrari in ogni circostanza
All'uso personale delle armi per imprescindibili motivi di coscienza possono essere ammessi a soddisfare l'obbligo del servizio militare nei modi previsti dalla presente legge i motivi di coscienza doti debbano essere attinenti ad una concezione generale della vita basata su profondi convincimenti religiosi o filosofici o morali professate da soggetto articolo due
I giovani indicati dal primo comma dell'articolo uno devono presentare domanda motivata i competenti organi di leva omissis articolo tre
Il ministro per la difesa con proprio decreto decreto decide sulla domanda sentito il parere di una commissione circa la fondatezza e la sincerità dei motivi addotti dal richiedente
Il ministero decidere entro sei mesi dalla presentazione dalla domanda quei sei mesi rendono abbastanza ipocrita l'operazione
Il tema lo ripeto è molto delicato e lo è nei due sensi l'obiezione di coscienza infatti ci porta nella teoria delle scelte tragiche
Quella che si vogliono spesso ignorare per rimuovere una responsabilità etica della conseguenza di una certa scelta o di una non scelta
La non violenza in base ai principi che abbiamo posti deve prevalere sin dove possibile sulla violenza ma rimane sempre aperta la questione se rispondere alla violenza con la forza sia accettabile o ulteriormente sia doveroso
Io credo che la risposta deve esser data nei termini esaminati poc'anzi ho diritto di disporre di me anche della mia vita per purché beninteso non della mia degradazione ma io penso non ho diritto di disporre di quell'altro unico
Se quindi gli altri hanno diritto in base al contratto sociale a esservi feci da me
Ed altri concittadini io violo un obbligo non difendendo lì posto che anche la mia partecipazione sia necessaria Sessa invece marginale se ne può prescindere
Rimangono coloro che si sentono obbligati ad adempiere a questo dovere di risse di difesa per risolvere adeguatamente la situazione
Ecco questi botti giustamente citare il saggio del calderone sulle teorie economiche applicate alla morale e cui si applica il concetto di rendita e si può dire che l'obiettore di coscienza in questo caso usufruisce di una rendita derivante dalla baldanza di non obiettori di coscienza comunque la situazione sembra essere questo
Il non violento così lascia ad altri questo compito l'obiezione di coscienza insomma a essere logici porta all'esercito volontario professionale o meno
Vi sono anche coloro che ritengono che non solo distendere gli altri sia un dovere ma che difenderla soggetta alle Complesso sia un alto onore
Quindi che reputano il servizio militare un diritto cui ciascuno uomo-donna dovrebbe poter accedere sino ai più alti gradi cioè ai più alti onori
E quindi ai più alti sacrifici
Questo in teoria in pratica tipo sondare l'animo di coloro che si proclamano obiettore di coscienza data tale insondabili TAC di fatto il diritto non svolge il servizio militare obbligatorio di leva è un diritto più vasto di quello particolare dei non violenti
Che esercitano la propria sincera obiezione di coscienza
E vorrei sottolineare che non vi è altra soluzione che questa se si vuole evitare di pensare chi è sincero cosa che purtroppo talora sembra essere accaduta nello stesso tempo vi sono i giovani che svolgono il servizio civile presso un ufficio comunale oppresso Italia Nostra o presso un'altra fondazione di pubblico interesse
Ma a questa stregua non si può mettere che chi effettua ricerche scientifiche all'università o in un istituto pubblico di ricerca svolga un servizio civile almeno altrettanto significativo di questi impieghi sostitutivi del servizio militare
La questione etica allora si allarga un cittadino può essere perfettamente disponibile a prestare in caso di necessità il suo servizio come militare essere disponibile a rischiare la vita per gli altri nella disciplina militare
Cui in quella circostanza e desideroso di sottoporsi era e votarlo un alto onore ma non si vede perché il diritto della collettività a servirsi di Lovere virgolette servirsi
Di lui per la propria difesa nei casi di necessità debba essere esercitato imponendogli anche un obbligo di servizio di leva generalizzato sottolineato ancora una volta la parola servizio nel senso di servile
In un'epoca determinata della sua vita
Con criteri che non mirano tanto all'addestramento tecnico che è indispensabile per un esercito moderno quanto esercizi di disciplina sforzi fisici a spostamenti che risultano fini a se stessi o o meglio rispondono al criterio pubblico di disporre in permanenza di un contingente in armi
Questo di avere in permanenza un contingente armato per svolgere le funzioni di difesa militare compito distinto da quello di addestrare i cittadini
Che in caso di bisogno estremo si debbano chiamare alle armi e che non siano sinceri obiettori di coscienza o che addirittura reclamino tale chiamata come un diritto Phil quanto il servizio pubblico può essere sentito come tale
Il servizio di difesa in tempi ordinari può dunque essere egregiamente assolto con un esercito professionale che sarà un po'meno numeroso di quello messo assieme mediante leggi militari di leva
Ma più qualificato
Tecnicamente
Le prestazioni obbligatorie natura epoca fissa e senza diritto di opzione alternativa sono state abolite in pressoché tutti i settori dell'attività economica
Proprio perché costituiscono una limitazione gravosa l'attività personale che non è di che non di rado è anche fonte di arbitri
I cittadini che nella loro coscienza non sono obiettori che sentono come un obbligo è un onore la difesa della patria in caso di necessità potrebbero essere addestrati con il sistema che adottato nella Confederazione elvetica
E che oltretutto assicura un aggiornamento permanente o anche che forse è meglio mediante un lavoro presso enti tecnologicamente a ciò idonei con un'attività utile a tutti e libertà di scelta che migliorano il servizio di difesa militare
E le qualificazioni di chi lo intende prestare credo che l'assieme di queste soluzioni mentre assicura la libertà di scelte etiche possano nome imitare i costi rispetto a quelle dell'attuale apparato di difesa e accrescerne le qualità
è una soluzione assieme liberale e pareti Anna
Vi è un campo di diritti sociali quelli morali convergono per una carta di diritti molto articolata il quale chiama in causa non solo l'economia pubblica
Ma anche gli organismi societari le comunità spontanei cittadini singoli si tratta dei diritti degli handicappati fisici e psichici ITC fra i quali sono da porre anche i drogati
Di questi soggetti partiti si ricordano soprattutto nel periodo delle elezioni quando predispongono accompagnatorie veicoli per portarli a votare
Più spesso vengono nascosti o di ignorati nel grande fiume delle spese sanitarie si contemplano ogni sorta di provvidenze comprese le cure termali il personale scolastico e come notavo sovrabbondante
Ma quante sono le classi per audiolesi quante quelle per ritardati mentali
Gli enti locali si sbizzarrisce con i spese facoltative come la festa di noialtri
I parchi pubblici comunali vengono chiusi assunti per festival partitici perché non pensare agli spazi verdi agli svaghi per gli spastici e per i portatori gli altri antica le imprese assumono molti presunti invalidi raccomandati ma è difficile far loro assumere parlo per esperienza i sordomuti che pure possono svolgere lavori utili e inserirsi nella società anche se non dialogano con la parola
Il diritto alla identità cui mi sono più volte riferito mi porta così al discorso sulle lingue
Dell'etnia minoritaria non mi riferisco alle grandi minoranze che sono sufficientemente protette come quella di lingua tedesca del Sud Tirolo perché forti di un potere elettorale
Mi riferisco soprattutto alle minoranze più piccole quelle che hanno un potere elettorale più modesto e sono più lontane emarginate
Le spese che occorrono per ravvivare le tradizioni tutelarne il diritto perpetuare e trasmettere la propria lingua in libri dischi incontri sono molto modesta in verità
Quante spese culturali si fanno propongono assai meno prioritaria per i diritti
Non è certo il sovraccarico di compiti dello Stato del benessere che in casi come questi pone un limite all'intervento ma il ristretto numero dei diritti internet dei diretti interessati la loro scarsa incidenza come gruppo di pressione il loro stesso orgoglio la nostra distrazione il pericolo è che prevalga quella che Peter Brozzi ha definito la Società dei due terzi un sistema in cui la larga maggioranza gode di benessere materiale e immateriale conta nelle scelte politiche
Mentre il terzo emarginato appare incapace di varcare il muro che gli impedisce l'accesso al giardino incantato
Si somma l'affermare che poiché viviamo in regime democratico siamo noi che determiniamo legittimamente i diritti di ciascuno ma la segretezza del voto impedisce come John Stuart legge annotava nel suo studio sul governo rappresentativo
Che si sviluppi con il processo di confronto razionale per cui ciascuno compie
Una scelta consapevole controllata da tutti
La pubblicità del voto scriveva mila indispensabile anche quando esso non fa che impedire ciò che non può essere difeso in modo plausibile
Imponendo la riflessione obbligando ciascuno maturare prima dell'azione ciò che dirà se fosse chiamato render conto dell'azione medesimo e proseguiva
Il lato piacersi sospetto del loro carattere quello che gli uomini sono desiderosi di mostrare anche a quelle che non sono migliori di loro la gente voterà disonestà mente o vilmente per lucro malizia
Ora i varietà personali interessi pregiudizi di classe categorica più volentieri c'è il voto è segreto anziché pubblico dato il voto segreto agli interessi ristretti possono prevalere su quelle diffuse in quanto quelli si attuano mediante pressioni sui rappresentanti popolare mentre queste si approverebbero mediante il diritto rendiconto dell'elettore rispetto al suo letto
L'elettore vota per qualcuno ma non ha diritto di sapere quali interessi farà il suo rappresentante ecco il diritto al voto del cittadino non è preso sul serio
Va anche considerato che non tutti votano non votano i giovanissimi e così come ho già notato la quota più alta dei disoccupati e quella giovanile non votano le generazioni future così il disavanzo Pubblico fa premio sulla selezione delle spese pubbliche
Non voto la natura sicché il problema della tutela dell'ambiente viene ridotto quello di ciò che ci conviene rispetto all'ambiente in una nozione utilitaristica stretta
Ci immagina che gli abitanti di una Renko inabile abbiano diritto disporne in cambio del pagamento di sovvenzioni come di cosa loro accedibile dietro compenso
Non solo esistono diritti naturale degli individui come sistemi di Fini aventi pari dignità che vengono riconosciuti e garantiti con il contratto sociale
Non solo esistono diritti sociali essenziali minimi che discendono dal contratto sociale
E che questo dovrebbe consentire di accrescere via via mediante una società orientata alla crescita economica s'è scientifica è tempo di riconoscere che esistono e sono spesso urgenti i diritti della natura
Queste entità che ci circonda che esiste fuori Dinoi indipendentemente da noi e che nella sua globalità non ci appartiene
Questa entità senza la quale noi non siamo esseri umani ma automi
Il problema che così si presenta nel profilo filosofico per noi promuoviamo dal punto di vista indizi individualistico dell'uomo come sistema di Fini e certamente grosso
Ma di fronte al progresso tecnologico che pur consentirà l'uomo interventi prima sconosciuti sugli equilibri energetici sulla genetica vegetale sulla biologia umana e animale e così via
Di fronte alla civiltà postmoderna che può sviluppare in tal modo l'informazione da cambiare il corso della natura e può sviluppare in tal modo la produzione da cambiare le specie viventi ad esempio con la clonazione in funzione dei bisogni e decise dal mercato e dallo Stato il quesito si pone in quanto uomini dobbiamo riconoscere i diritti inviolabili della natura dobbiamo riconoscere che è ben diverso è la società che rispetta l'integrità e la dignità della natura
E che accetta le grandi scelte di base che si svolgono nella natura
Dalla società che meno male e manipola la natura il contratto sociale non può essere concepito dagli uomini contro la natura perché sarebbe inumano
Dai nostri diritti naturali a essere uomini non essere inumani nasce il nostro riconoscimento di diritti forti della natura
La natura non parla e non vota gli animali più evoluti parlano anche se non è il nostro linguaggio spesso vivono con noi ma non hanno diritti eppure noi sentiamo che essi hanno un titolo all'integrità e alla dignità
Alla propria identità che noi dovremo rispettare tutte le volte che non possiamo accampare ragionevoli considerazioni sul nostro diritto al benessere
Occorre dunque a una carta costituzionale dei diritti della natura la regola etica procedurale che dovrebbe ispirarlo dovrebbe basarsi sul principio di urgenza dei Scanlon guidato dal criterio del ragionevole rifiuto la regola sostanziale poi consisterebbe nella limitazione intrinseca del nostro titola manipolazioni fondamentali permanente della sua della natura
Nella sua integrità e nelle sue scelte interne allo stesso modo come non abbiamo diritto a renderci schiavi tu ciò che viola la nostra integrità e dignità o a venderci il nostro voto ciò che viola la nostra autonomia di scelta
Certamente ciò costa ma noi possiamo anche indirizzare il progresso tecnologico nel senso favorevole alla natura sto concludendo fra i diritti fra i titolari di diritti delegittimati dall'assenza
Di un loro diritto di voto vi sono centinaia di milioni di persone si calcola ottocento milioni che sono al di sotto della linea di povertà
Nel terzo e nel quarto mondo nella terrina di Rawls questi soggetti come del resto la natura risultano senza titolo poiché non fanno parte della nostra società non condividono il nostro contratto sociale
Certamente alla nostra Costituzione mentre tutela l'ambiente quindi contiene in nuce un principio di diritto costituzionale
A favore dei diritti dalla natura non ti non tutela il diritto degli affamati gli ammalati del terzo mondo a sopravvivere mediante il nostro aiuto
Ma io credo che qui noi dobbiamo fare una riflessione etica sui diritti naturali di ogni uomo come sistema di Fini a essere titolare della propria dignità e integrità
E di un proprio campo di Scelta minimo di base che gli deriva dall'essere parte del consorzio umano indipendentemente dalla nascita
Se l'ho fatto partecipe del contratto sociale in un Paese grande scarsità
Anziché in una nazione a scarsità moderata come la nostra il titolo di questi poveri
Al nostro aiuto è il loro titolo di uomini quasi sempre essi non possono azionare questo diritto non sapendo chi rivolgersi tra di noi anche se a differenza della natura parlano come noi
Sentono sofferenza lo stesso modo di noia potrebbero volere scegliere come noi
Però noi di un singolo stato Gruppo di Stati possiamo riconoscere questi poveri
Del terzo mondo un legittimo titolo avere dei diritti in base all'urgenza in regime di scelte tragiche in relazione alle risorse che deliberiamo dimettere direttamente a disposizione per questa scelta collettiva virtuoso
Effettuando un assegnazione di tot lire a questo che noi riconosciamo come nostro obbligo etico ecco che il titolo degli altri può sorgere
La scelta dei destinatari può forse operarsi con il principio di urgenza attivando il criterio supplementare dello scambio di posto che Scanlon suggerisce
Se prevedesse se prendessimo il loro posto quale dei posti occupati da questi meno favoriti ci parrebbe il peggiore
Giovanni somma oggi sta per delinearci un quadro di queste urgenze mostrando con nude cifre il tremendo divario fra ricchi e poveri quanto poco del nostro possa bastare
Per risolvere i problemi di sopravvivenza dei poveri amarsi assente specialista di questi temi sta però presti la sua riflessione di economista filosofo precisamente sul titolo dei poveri del terzo mondo a essere aiutati una conclusione generale comunque è già possibile
Fra i vari diritti
Voglio esercitare anche quello recuperare parole che il dizionario marxista ha monopolizzato la parola progresso e Società progressiva
Se i nostri cittadini hanno forti diritti che le limitazioni dei mezzi economici e del sapere indeboliscono se vi sono titolari di diritti che dobbiamo rilegittimare o legittimare
E che sono stati ignorati calpestati abbiamo il dovere di scegliere la Società progressiva che cresce nell'economia e nel sapere
Per rendere possibili questi diritti la via della Società dei delitti e nel dovere di efficienza
Ringrazio Francesco Forte perché sta relazione esauriente a tutto campo e proporrei adesso un breve intervallo dieci minuti pregherei anche coloro che hanno preannunciato interventi di incontrarsi rapidamente commette a definire la sequenza gli interventi
Abbiamo sei interventi previsti saranno realtà cinque perché Claudio Martelli interverrà domani mattina
Sei interventi che nell'ordine concordato saranno interventi di Salvatore Veca Sandro Fontana Antonella bijou si Domenico da Empoli e Mario stoppino ecco invito tutti gli amici che intervengono a contenere il tempo la durata del loro intervento anche per rispettare ogni tipo di diritti che questa mattina sono tra i pochi a me stati menzionati cioè i diritti dei convegnisti
Allora Salvatore Veca grazie
Arbore svolge semplicemente tre osservazioni che hanno uno scopo modesto cioè quello di dare una qualche chiarezza o univocità nell'impiego di alcuni dei termini che abbiamo già discusso ascoltato nel ricchissime relazioni che hanno preceduto questo intervento
Il mio intervento è esclusivamente di tipo filosofica
Questo lo rende molto astratto sperano è del tutto inutile
Vi sono in filosofia pubblica molti immobili per presentare un argomento sui diritti morali degli individui cioè su quegli uomini e quelle donne cui accaduto di avere una vita da vivere in società
Per ora non parlo dei gatti
Non seguendo qui viene un suggerimento di Francesco Forte Marcenaro agli atti alla fine sta se fosse anche a De Rose
Tuttavia essendoci molti modi di presentare argomenti sui diritti morali questo vuol dire che si tratta di modifica loro alternativi e tuttavia tra loro coerenti con i requisiti o con alcuni requisiti di una società aperta
Mi riferisco al tema c'è scritto proprio qui del convegno
Per esempio una tesi libertaria dei diritti è stato accennato a un certo punto dal forte
Con l'argomento a favore dello Stato minimo è certamente una tesi sui diritti ed è una tesi forte a favore dell'esservi diritti morali di individui che come vincoli collaterali a quanto possiamo starci riducono significativamente lo spazio di un'etica pubblica estendendo quello della moralità privata
Una tesi libertaria che può piacere o non piacere tuttavia è certamente coerente con le caratteristiche di una società aperta e quindi quello che mi interesserebbe sarebbe cerca di determinare quale etica pubblica
Di almeno un'interpretazione rivale della tesi dei diritti che non assegna con un FIAT metodologico diritti morali agli uomini e alle donne considerate come vite separate
O come sistemi di Fini separati
Ma vi inserisce piuttosto da un'assunzione base di eguaglianza tra gli individui gli uomini e le donne intesi come membri di pari dignità del club della cittadinanza facendo mia la una delle contro direzioni che Paolo Martelli questa mattina rivolgeva non c'è bisogno di riferirsi solo a costituzione americana perché ci si può riferire l'articolo tre della Costituzione italiana
Chiamerò questa interpretazione quella che inserisce dai diritti di eguale cittadinanza l'interpretazione democratica dei diritti per contrapporrà all'interpretazione liberale nella versione libertaria
La mia congettura e che questa interpretazione democratica sia un esito fra i più importanti della tensione ciclica fra liberalismo e socialismo come nuclei di valore politico e credenza morale almeno entro le nostre principali tradizioni perché in altre tradizioni si può pensare che questa interpretazione sia generata più semplicemente dalla tensione fra i principi della democrazia e quelli del capitalismo
Ora l'interpretazione democratica dipende dall'idea centrale che i distinti i diritti di cittadinanza di cui Francesco Forte ha dato una lunga esauriente semplificazione salvo i convegnisti
Dei distinti i diritti di cittadinanza abbiano la loro ragione o giustificazione nel più fondamentale diritto di ciascuno in quanto concittadino a un eguale considerazione rispetto cioè l'avere ciascuno lo stesso diritto di chiunque altro ai quale considerazione rispetto e quanto inseriamo dal semplice fatto di riconoscere che l'espressione eguali diritti di cittadinanza è un'espressione che povere un significato condiviso
Questo significato socialmente condiviso si esprime nella preferenza degli individui per una eguaglianza maggiore di quella che emergerebbe da mere transazioni di mercato
Usa un argomento di un economista che occulte e ciò riflette o ed Effetto della sottostante preferenza per l'eguaglianza nelle dotazioni di diritti civili e politici cioè in altri termini mi sembra che l'interpretazione democratica
E il fatto della dominanza dell'idea dell'eguaglianza una testa un voto a produrre effetti sulle altre dotazioni quelle economiche civili accetterà
è facile vedere che l'inferenza dai diritti di eguale cittadinanza genera esiti normativi che sono in tensione o possono essere in tensione con l'esservi mercato
Un'arena dell'azione sociale in cui come fonte richiamava sono in gioco diritti di proprietà e transazioni volontaria
Per questo ho suggerito che l'interpretazione democratica dei diritti morali degli individui sia al centro dell'oscillazione o del dialogo fra liberalismo e socialismo
Perché prendere sul serio i diritti per usare i termini richiamati di Ronald Dworkin è che era l'attore a questo convegno nella interpretazione democratica e impegnarsi a rispettarli a farli rispettare anche quando ciò sia in tensione con gli esiti di mercato e con le distribuzioni che dipendano da transazioni di mercato
E questo non è vero nel caso della tesi di Bertani ha dei diritti morale individuale
Ora credo sia bene avere chiara la differenza tra queste versioni della tesi dei diritti per avere chiaro a sua volta quale può essere l'obiettivo di un'etica pubblica per una società aperta che sia coerente
Con l'interpretazione socialmente condivisa delle quale cittadinanza
Consideriamo infatti la nozione stessa di sorte condivisa di cittadinanza essa subisce un mutamento importante se dalla tesi Libertarian slittiamo passiamo la tesi democratica
Nel primo caso nel caso della tesi libertaria i diritti sono connessi come è stato giustamente richiamato alla nostra libertà di fare o non fare di perseguire a certi fini o meno liberi da interferenze di altri e in primo luogo dello Stato
Ciò vuol dire che non fa parte della sorte di cittadinanza quanto ci può accadere di essere ma solo quanto Effetto del nostro fare delle nostre azioni
L'interpretazione democratica della sorte di cittadinanza e più ampia e ricca Essa include il prospetto di vita meglio di chiunque in cui conta tanto ciò che si fa quanto ciò che si è o può accadere che si sia è una diversa interpretazione di che cosa voglia dire avere una sorte da cittadino cittadina questa interpretazione si può anche presentare come una descrizione informazione a mente più ricca e plurale
Di che cosa voglia dire avere una sorte con molti altri compagni e compagne di viaggio in società
La vere questioni di vita di salute di sesso di lavoro di vecchiaia distruzione o di ambiente in una parola quelle che chiamerei questioni di benessere e di controllo sulla propria vita
Ciò rende Paolo Martelli accennava queste una parte della sua esposizione la descrizione delle relazioni di simmetria o a simmetria di vantaggio o svantaggio di posizioni relative fra cittadini più sensibile
A una dimensione come dire a a più dimensioni
Cioè contro il monismo informazione e più sensibile alla complessità delle stelle di vita in cui si hanno questioni di vita per i cittadini che abitano una società complessa e pluralista
Cioè perché facciamo perno sull'idea di valore morale di eguaglianza dei cittadini
E della loro pari dignità che ci impegniamo a prendere sul serio tutti quei casi della sorte sociale e naturale in cui l'eguale diritto alla stessa considerazione e rispetto
Cioè il diritto a essere trattati come eguali che non è la stessa cosa che essere trattati egualmente e violato disatteso oltraggiato
Non è solo il mercato peraltro a produrre invasioni sulle linee di confine dei diritti di cittadinanza così definite perché lo sono anche la lotteria genetica la salute l'istruzione o il sesso e in fondo lo richiamava forte nell'aria eccellente descritte la vivida descrizione del casi di Sondrio del due casi di Sondrio
Un ufficio pubblico un ospedale una scuola un'aula di tribunale una cella di un carcere sono alcuni dei luoghi familiari della scena sociale in cui si esercitano tutelano e spesso si violano si disattendono diritti di eguale cittadinanza
Ora e passo al secondo punto l'interpretazione democratica dei diritti tocca naturalmente le distribuzioni e le dotazioni iniziali dei cittadini
Questo non è vero dal punto di vista di un'interpretazione libertaria dei diritti morali che tuttavia molto interessante dal punto di vista distributivo l'interpretazione democratica informata dall'idea centrale dell'equità nell'allocazione di opportunità cittadini e cittadine la cui pari dignità è sancita dall'interpretazione condivisa della sorte di cittadinanza sociale
Cioè l'idea di equità o di eguaglianza non stretta per mere ragioni di incentivo
Ed è arrivata da un'assunzione relativa non solo all'eguaglianza morale di status di cittadini ma anche alla razionalità individuale da cui sono dipende nella prospettiva qui presentata la ciò che chiamiamo razionalità collettiva non è infatti difficile mostrare che l'equità nella distribuzione delle opportunità o delle occasioni fondamentali e collettivamente giustificabile in quanto individualmente preferibile se la società è guardata dal punto di vista della eguale cittadinanza sociale
Se sei valutata alla luce dell'informazione appropriata è relativa al prospetto di vita del cittadino chiunque simmetrico come si dice rispetto a chiunque altro
Ora dalla parte dei cittadini le istituzioni di una società democratica cioè il loro assetto il loro disegno nonché il loro funzionamento degli esiti del loro funzionamento
Devono essere valutate in quanto capaci o meno di trattare con eguale considerazione e rispetto i cittadini e le cittadine cioè di trattarli come eguali
Ora un'interpretazione condivisa della sorte di cittadinanza ci dice o dovrebbe dirci
Quali pretese quali bisogni e quali preferenze o interessi siano riconoscibili come quelli generati un diritto alla loro protezione o soddisfazione
I diritti alla fin fine sono un bene per gli individui perché proteggono e tutelano il loro perseguimento di beni
Nell'interpretazione liberale i diritti proteggono libertà essendo indifferenti rispetto a interessi o bisogni nell'interpretazione democratica e si proteggono interessi e bisogni oltre che libertà
Il punto è quali interessi e quali bisogni quali preferenze
Tra quelle che ci può accadere di avere sono pertinenti per la tesi dei diritti di eguale cittadinanza
Ma si formula mi sembra in questo modo un genuino problema di giustizia distributiva
Infatti la tesi dei diritti generata dall'inferenza dai diritti dei quale cittadinanza e fondata sulla scelta collettiva che sia funzione delle scelte razionali individuali diviene in questa prospettiva il nucleo di una concezione completa e coerente di giustizia sociale
Credo che rispondere in modo plausibile alle domande su quali bisogna e quali interessi sia uno degli obiettivi teoricamente e politicamente più importanti
Dal punto di vista teorico che l'unico di cui mi sappia un po'occupare professionalmente sembra che dobbiamo disporre di un qualche criterio per la identificazione
E la definizione di bisogni e preferenze che siano pertinenti per una teoria della giustizia
Occorre cioè da un punto di vista teorico costruire un indice dei bisogni di cittadinanza
Che sia capace di superare un testo di accettazione unanime contesti convergenza uno rifiuto alla Scala o che spesso è stato citato da parte di cittadini i cui interessi e le cui preferenze complete ovviamente divergono
La discussione razionale verte in questo caso su quali criteri siano quelli pubblicamente condivisibili per la costruzione di un indice di urgenza che dia le priorità rispetto a interessi e bisogni che meritino protezione e soddisfazione
Un indice di urgenza o priorità può essere formulato nei termini dei beni sociali primario principali per cittadini
O nei termini delle capacità fondamentali degli stessi a convertire beni in benessere controllo sulle loro vite nel senso della loro autonomia secondo la recente proposta di amarti assenti erano attorno a questo convegno il punto tuttavia importante teoricamente politicamente e che non ogni preferenza né ogni interesse per il semplice fatto che qualcuno ne è il portatore sono per ciò stesso meritevoli di protezione nell'arena dei diritti di eguale cittadinanza
Ne è ovviamente i diritti possono essere identificati sulla base di un argomento relativo alle capacità e al potenziale di minaccia che classi particolari o speciale di detentori degli stessi possono contingentemente a vere o avere avuto
In questo caso infatti sembra che il precetto di giustizia distributiva nei nostri familiari stati sociali suonerebbe a ciascuno secondo la sua capacità di minaccia
E questo precetto naturalmente non violerebbe il requisito di razionalità perché dopo tutto l'egoismo maledettamente nazionale
Ma violerebbe tuttavia l'assunzione morale di eguaglianza e di simmetria
Fra i concittadini alle concittadine da cui deriva l'inferenza dalle quale cittadinanza e da cui ha origine alla fin fine il semplice fatto che ci impegniamo o troviamo sia un problema serio prendere sul serio i diritti
E per esempio ci impegnamo anche a organizzare a convegni come questi o a partecipare a convegni come questi
Mi sembra sia semplice vedere
Che l'argomento della classificazione dell'ordinamento dei bisogni implica che il modello è l'assetto dello Stato sociale sia sottoposta a una valutazione razionale scevra da pregiudizi
Prima ancora che sotto il profilo dell'efficienza una virtù di grande importanza sotto il profilo della sua equità una virtù ancor più importante se possibile
Una ridefinizione della mappa dello stato sociale e dei confini dell'arena dei diritti dei suoi cittadini sembra essere un obiettivo di grande rilievo non solo per la filosofia pubblica
Ma anche per una politica nazionale di riforme che sappia meritare come a volte io credo possa cadere rispetto e mobilitare risorse di fiducia o di entusiasmo morale nella direzione di una società giusta o almeno
Tutti e i nipoti dei coleotteri che condivido poi l'avventura su questa terra gran
Sandro Fontana
Io mi devo anzitutto complimentare per i promotori di questo convegno
I periti mi che sono stati affrontati
Temi che sono oggi al centro
Dire di tutta
Per la stessa lotta politica nel nostro Paese
E che possono qualificare
Oppure squalificare secondo delle risposte che vengono date
Il carattere riformistico delle forze che hanno
La presunzione oppure l'illusione di interpretare
I bisogni
Le attese diffuse nella nostra società quindi
Si tratta
Di un qualcosa di molto importante
Dico subito che io voglio prescindere volutamente in maniera un po'non dico provocatoria
Affrontare soltanto una questione
Cioè a dire
Il tema economia e politica rapporto tra economia e politica
Rapporto tra bisogni emergenti della Società
E istituzioni
Il tema del rapporto tra morale e politica
A mio avviso perché non vengano affrontati
In maniera astratta e velleitaria
Devono tener conto tutti questi temi della presenza di quello che Gramsci chiamava il principe moderna
Cioè
Il moderno partito di massa
Che fa da tramite tra società
E istituzioni è stato
E che
Se non viene affrontato
Rischia di assegnare a tutte le nostre scelte o oppressioni un carattere o protesto tardivo o velleitario
Cioè io ritengo che non sia possibile prescindere oggi da questa realtà che è presente che è corposa
Che tende inesorabilmente a sostituirsi e alla società e alle istituzione
Io sono
Un assertore convinto del ruolo dei partiti nella nostra società
E lo sono soprattutto in una società che come ha detto Martelli nell'introduzione a forti tendenze neo corporative
Anche le più legittime
Tendenze neo corporativa e che tuttavia
Rischiano di circoscrivere
La difesa di certi bisogni di certi interessi solo alle forze
Tutelate e organizzate solo i due terzi della Società si siedono al tavolo delle trattative dello scambio
Tra Confindustria sindacato e governo
Ma proprio per questo il ruolo partito a un ruolo
Di mediazione tra gli interessi
Più forti
E tutti gli altri interessi presenti nella società
Cioè a una funzione che io ritengo essenziale per passare come si suol dire dal particolare al generale
Dal fatto alla legge
Cioè come tramite
E come mediazione tenendo anche conto che sull'altro versante dello Stato
La rappresentanza non è una rappresentanza generale lo è
Perché scritto ma la Costituzione
Che poi non esiste il Parlamento esistono chi parlamentare
Ognuno dei quali ha i suoi problemi
Di elezione di legami comma determinate real tra e per proprio per questa ragione lato il ruolo del partito io lo ritengo essenziale cioè quello di mediare gli interessi
Particolari o particolaristici con l'interesse generale d'interesse il cosiddetto bene comune
Ma proprio per questo
è necessario meditare su questo strumento altrimenti
Facciamo come certi utopisti del Settecento che parlano di etica di politica pro ignoravano la presenza del principe assoluto
Un principe che oggi è in grado di annullare
Ogni distinzione
è in grado di
Stravolgere ogni rapporto
Tra etica e politica ad esempio
E meglio
Aver torto col partito che avere ragioni da soli è stato detto
Faccio questo non a nome mio
Cosa più un po'più volgar la tangente ma lo faccio a nome del partito
Cioè diventa anche un alibi
Proprio per
Legittimare
Una confusione chiamiamo quanto meno tra ittica e politica
Così come il partito in grado di annullare presenta tutto il pluralismo che esiste la nostra società
Una direttiva del partito centralistica che dice che tutte dico tu le amministrazioni locali devono uniformarsi certa maggioranza
E sicuramente molto più forte delle resistenze legittime locali quindi anche il pluralismo rischia di essere annullato annulla non parliamo poi della classica distinzione dei poteri tra potere esecutivo potere legislativo e potere giudiziario per cui anche qui
Tutto rischia di riassumere sino identificarsi Conti
In quel momento dispone dell'unico vero porto problema che è quello del principe
Del Principe moderno
Poi che qui è stato detto che tutti i riformisti mi oggi sono di fronte a questa sfida io ritengo che anche il riformismo d'origine cattolica su un tema come questo
Debba dire qualcosa se non altro perché veniamo da un'esperienza culturale anche sociale
Che ha sempre cercato di privilegiare
La società nei confronti dello Stato nei confronti delle sovrastrutture più complesse
Per cui in base a questa tradizione il partito non rappresenta una società naturale
Mentre nella tradizione cattolica la Società naturali sono la famiglia sulla comunità direi che rappresenta una società importantissimo ma sempre artificiale per certi aspetti
E quindi il tema che sta di fronte a noi a mio avviso
E quello
Di registrare anzitutto perché perché perché
Intorno a questa questione
Quella di costituzionalizzare il principe
Chiedere la Costituzione al principe
Ma si faceva appunto
Nei confronti di principi per farli diventare illuminati
Si è sempre caduto nell'indifferenza in un Paese come il nostro
Non si è mai diventato il tema
E si sia andati o come ha detto bene a Martelli
No alla cultura italiana
Dal servilismo
Degli intellettuali senso di consiglieri del principe oppure all'opposizione di carattere qualunquisti Currie balistico nei confronti dell'intero dell'intero che sono due posizioni estremamente estremamente
Direi nutrire perché coincidono con una di fatto accettazione dello status quo e di un indifferenza anche dal piano sul piano morale per la soluzione di questo di questo di questo problema
E io qui ritengo che ma vado subito alla conclusione
Che qui
Ci sono le ha evocate Martelli nella sua introduzione maniera molto chiare
Vi sono precise tradizioni nella nostra cultura
Tradizione marxista
Dell'intellettuale organico che poi è la versione aggiornata dal consigliere del principe
Così come la tradizione paretiano a Mosca Pareto
Per i quali
La lotta politica
è una lotta di élite quindi indifferente non non importa come
Si verifica questa lotta all'interno dei partiti ad esempio ho avuto una cortese polemica con Bobbio prove su questo
Quando pubblico il suo ultimo libro sulla democrazia
Dico qui come è possibile difendere la democrazia nel nostro Paese sì nello strumento principe della democrazia il partito vediamo spesso non sono attuati quei valori costituzionali che sono presenti
E dicevo in maniera cortese Wolff probabilmente lei non ha mai letto uno statuto di partito
E quindi c'è una tradizione precisa di carattere
Che viene dalla grande tradizione pareti Anna
Che comunque porta anche quella ad una indifferenza nei confronti nei confronti che pure
Per quanto riguarda la tradizione marxista
Una delle delle intelligenze più vive della con me Walter Benjamin già nel quaranta nel suo testamento spirituale sul testamento diceva che qui dice
Tutti i mali derivano da questa cieca fiducia diceva nel partito
Nel vedere nel vedere
I gli intellettuali
Cito direttamente
In un servile inquadramento in un apparato incontrollato
Cioè io ritengo vi sono problemi anche di ritardo per il fatto che il teorico ad esempio sull'area marxista
Del Principe moderno Gramsci
Probabilmente non si è confrontato con quanto hanno dovuto proprio perché non ho particolare situazione confrontarsi quelli che erano gli intellettuali d'origine marxista in Europa
Che erano probabilmente più informati anche di quanto capitato in Russia in quegli anni Terni
Detto questo
Io quindi ritengo che se c'è un momento nel qua
L'impegno riformistico per raggiungere tutti gli obiettivi che vengono qui e Luca deve dimostrare di esistere
Questo impegno
Credo sia quello
Di porci questo problema
Che il problema centrale
Cioè il problema di costituzione al quei diritti che troviamo
Sanciti ed esercitati anch'nel nostro Paese devono essere esercita sì anche laddove vi è tutto il potere
Lo stesso stato sociale io ritengo solo attraverso questa operazione riformisti dica potrà diventare Stato di diritto
Perché noi oggi assistiamo assistiamo ad una identificazione
Tra logiche di partito
E logiche statuali a tutti i livelli
Per cui lo Stato e quindi anche lo stato sociale invece di essere espressione della generalità dei cittadini diventa l'espressione di questa o quella corrente partitica
Con una tendenza anche sul versante della società del partito cioè che tende a sostituirsi
Alla società per poi essere sostituito dall'apparato centralistico che controlla che controlla che controlla la società per cui il cittadino comune oggi di fronte allo stato sociale e qui ha ragione Francesco Forte
Si trova in un'alternativa senza scampo
Per cadere vittima di una struttura pubblica
Di un credito ingranaggio burocratico all'interno del quale
Viene prima dell'ammalato ad esempio la carriera del medico il sindacato eccetera e ed è una fortuna molte volte strisci vivo da questo ma questa tribolazione
Oppure
Cadere nelle mani di una struttura privata dove il mito del profitto viene sicuramente prima e se non sei un milionario
Tu sei in un'alternativa senza scampo
Ecco quindi che per riuscire oggi secondo me a dare uno traduzione non velleitario non concrete tutte le belle cose che diciamo è necessario prendere di petto
O come si suol dire per le corna questo tema il tema cioè della costituzionalizzazione del principe
Cioè della riforma democratica
Dei partiti nei quali che sono poche hanno poi con l'importanza di cui ho parlato grazie
Grazie
Antonella De Giusti
In questo intervento che di carattere teorico vorrei discutere una questione sollevata incidentalmente anche nella relazione di Paolo Martelli in quella di Francesco Forte cui li manderanno gli interventi di granaglie hai amato e a cui ha infine all'uso poco fa insistentemente Salvatore Veca forse quindi si tratta di una sorta di tema sotterraneo di questa giornata del convegno
Il punto che vorrei discutere questo da cosa dipenda o no differenze nelle opportunità di scelta
Più precisamente quali sono i criteri per la definizione il trattamento dello svantaggio in una società avanzata
Credo infatti che le difficoltà incontrate da alcune politiche sociali in tal senso non siano soltanto difficoltà di efficacia
Visto che molte teorie normative esibiscono una sostanziali difficoltà a elaborare una nozione di svantaggio
Adeguata ai nostri problemi ricorrendo più spesso a criteri di tipo Palio industriale
Intendo qui esaminare alcuni di questi criteri mostrando nei limiti più evidenti per poi proporre alcuni indicazioni
A mio parere utili per costruire una nozione di svantaggio che sia più adeguata alle nostre esigenze
è evidente come è già stato ricordato che se la rivendicazione di diritti riguarda esclusivamente quello che a fine a un controllo procedurale sul processo di Scelta
Gli individui sono egualmente identificati come potenziali e si sceglie tori e sono tutti egualmente avvantaggiati dall'esistenza di barriere di protezione
Le teorie libertarie in questo senso sono del tutto disinteressate all'elaborazione di criteri per il trattamento dello svantaggio
O meglio vi è un solo svantaggio radicale che riguarda l'impossibilità di scegliere dovuta a interferenze coercitive Esterne
I limiti del punto di vista libertario alludono a una questione classica e ricorrente nelle discussioni sui diritti ma che non per questo mi sembra meno importante
Se è decisivo che non mi sia impedito di fare qualcosa come può essere completamente rilevante il fatto che io riesca o non riesca a farla
Quando la nostra attenzione quindi si sposta su ciò che accade per così dire dentro barriere di protezione noi non possiamo fare a meno di rilevare una in ineguale distribuzione della capacità di conseguire risultati scelti
Vi sono individui cioè non sufficientemente avvantaggiati dall'esistenza di barriere di protezione
E si avanzano quindi pretese rilevanti al fine di esercitare un controllo effettivo sulla propria vita
è evidente allora se ci si pone da questo punto di vista la necessità di un criterio per stabilire l'appartenenza al gruppo svantaggiato
Un criterio del genere evidentemente costruito su una certa interpretazione di che cosa voglia dire stare bene e quindi stare male
Che implica in modo diretto un riferimento alla disponibilità di beni e di risorse
Uscendo dalla genericità sembra però che la nozione di svantaggio assuma connotazioni assai ridotte
La rilevanza di pretese avvantaggi è valutata tramite i criteri quantitativi
Che riferiscono la nozione di stare bene a qualche versione della ricchezza
A un auspicabile rigorosa misurazione del controllo su risorse
In pratica di quanto dispongo e quanto posso comprarmi
Questo modo di procedere del tutto esplicito per esempio dall'argomento utilitarista
Lo svantaggio cui e infelicità insoddisfazione di utilità
Esercitare un controllo sulla propria vita ha un senso soltanto derivato come una tra le forme possibili di soddisfazione
Utilitaristica mente allora la classe degli svantaggiati è un indifferenziato gruppo di scontenti
Le cui pretese di star meglio non importa se tramite porcellane cinesi o cure mediche
Appaiono urgenti se manifestate con particolare intensità
In questo caso la nozione di svantaggio appare evidentemente Moni sta nel senso che impiego una sola classe di informazioni escludendo né altre
Tutti i voleri sono dello stesso tipo e l'informazione necessaria e sufficiente per identificare lo svantaggio riguarda la quantità di soddisfazione generata dalle scelte
Vi è un modo alternativo di concettualizzare svantaggi che sembra partire da una nozione di stare bene
Molto meno riduttiva di quella precedente
Stare bene significa vivere bene cioè tra l'altro potersi sottrarre a una vita sgradita
In qualche modo pretendendo che le proprie aspettative siano protette da conseguenze del caso socialmente penalizzanti se per esteti del caso intendiamo caratteristiche che gli individui non hanno scelto di a vere
Sesso Abraxa
Classe e si concordiamo sul fatto che sono proprio quelle caratteristica svantaggiare i nel perseguimento di risultati scelti le conseguenze di questo secondo argomento riguardano l'arbitrarietà
Di un ridimensionamento drastico delle aspettative di alcuni anni
Lo svantaggio qui è un insufficiente dotazione di mezzi e il benessere e misurato oggettivamente attraverso un ordinamento pubblico e vincolante di pretese valide la domanda centrale qui non è quanto o ma che tipo di vita posso vivere
L'idea implicita nell'approccio di Rawls cui sommariamente richiamato e che solo chi vive una vita decente opporsi problema di vivere una vita significativa
Le possibilità di vivere decentemente tuttavia sono qui come incorporate in certi beni principali
L'attenzione appare rivolta al controllo su dotazioni che consentono il successo nel perseguimento di scoppi anche qui si tratta di un controllo quantitativo
Meglio avere più beni che almeno certamente ma l'impegno ai vistare la restrittività
Dell'utilitarismo porta a negare che svantaggi più urgenti siano svantaggi più intensamente percepiti
Vi è urgenza pubblica delle richieste che identifica quelli che sarebbero svantaggi centrali nella vita di chiunque
Uno svantaggio quindi è pensato come un accadimento arbitrario che genera pretese per così dire involontarie
Quelle che l'individuo non possono evitare di avanzare perché riguardano mezzi indispensabili per vivere
Si esclude così la pertinenza di svantaggio originati da voleri su cui in qualche modo l'individuo esercitano un controllo la frustrazione di gusti e desideri non è pubblicamente interessante
Quel che più conta però per il mio punto è che si definisce anche una soglia di svantaggio piatti stare prevalentemente con il controllo esercitato sul reddito e ricchezza
L'idea è che la distribuzione di altri beni principali sarà abbastanza strettamente correlata a reddito e ricchezza da poter assumere questi ultimi come un indice per identificare il gruppo meno avvantaggiato
Ora nonostante l'intento originario apparisse quello di definire una nozione di soddisfazione qualitativa che tipo di vita vivere e non quanto e che cosa comprare
Il criterio di appartenenza al gruppo svantaggiato resta del tutto quantitativo
Da questo punto di vista il problema non è quello di considerare di cosa la gente ha bisogno specificamente ma se abbastanza povera da richiedere un supplemento di reddito
Non si può negare che in tutto questo approccio liberale rappresentato dal Rawls in modo esemplare
Vi sia un'attenzione particolare per la libertà di fare e a essere consentita la gente dai beni ma si ha come l'impressione che l'enfasi dell'argomento tenda a spostarsi da una valutazione del vantaggio soprattutto nei termini del rispetto di sé che i beni consentono ha una valutazione del vantaggio nei termini di beni tu quoque
In un senso infatti svantaggiato e semplicemente chi non ha reddito sufficiente nell'altro e chi non riesce a dare alla sua vita significato preferito a partire ed eventualmente anche da un certo controllo su dotazioni
A mio parere l'esito che l'argomento non riesce completamente a scoraggiare implica una valutazione del vantaggio in termini di beni e non del tipo di vita che la gente riesce a condurre attraverso beni non solo ma da questo punto di vista la stessa nozione di povertà che diventa paradigmatica sempre interpretata molto riduttiva mente
Svantaggiati infatti non sono soltanto coloro che hanno di Nori dotazioni sociali e culturali
Vi sono anche individui che non hanno alcun talento naturale e sociale
Non vi sono soltanto individui che lavorano e non guadagnano abbastanza ma vi sono anche individui che non possono o non vogliono lavorare
Se l'idea è che si deve provvedere a un incremento di reddito per individui che contribuiscono a produrre benefici della cooperazione ma non ricevono abbastanza
Qual è l'atteggiamento da tenere nei confronti di coloro che non contribuiscono per così dire involontariamente penso ai vecchi penso ai disoccupati penso ai malati penso agli immigrati in molti casi oppure volontariamente penso ai barboni
Se svantaggi pertinenti sono quelli originati da caratteristiche che gli individui non hanno scelto di a vere qual è l'atteggiamento da tenere nei confronti della tossicodipendenza
Caso paradigmatico di condizione Scelta che però neutralizza in modo decisivo qualsiasi opportunità di vivere decentemente vi è un senso in cui tutti costoro sono partecipi della cooperazione e le loro opportunità di libri di vita sono protette il requisito di eguale cittadinanza che ha richiamato Salvatore Veca poco fa
è una garanzia sufficiente di protezione in questo senso
Il punto è che l'attenzione originaria per quello che si può chiamare un diritto al conseguimento di risultati scelti è fortemente attenuata da un uso pervasivo della nozione di vita adulta normale
Nel tentativo di definire anomali gli svantaggi non sufficientemente diffusi
Da poter itinere che chiunque desideri esterne protetto per nessuna ragione quindi qualcuno potrebbe pretendere di altre trattato in modo speciale non s'è incontentabile ma neanche se è vecchio o pazzo
Il vantaggio è incorporato incerte dotazioni di beni e prescinde dall'uso differenziato che la gente ne fa anche qui allora siamo di fronte a una nozione di svantaggio fortemente buonista
Anche qui l'informazione interessante riguarda esclusivamente una classe di svantaggi escludendo né altri
Alcuni svantaggi normali tra virgolette di individui differenti sono superati assegnando loro le stesse dotazioni di beni
Ma gli individui arrestano differenti e non si può costruire una sorta in media di cittadinanza trascurando di tenere conto di come gli stessi beni principali vengono impiegati in vite di fare se di cittadini
Non soltanto delle utilità che questi beni consentono ma delle opportunità che favoriscono sembra difficile infatti accettare che la stessa dotazione di beni possa essere impiegata
Con soddisfazione da un vecchio da un uomo nel pieno delle sue facoltà da uno storpio da un pazzo da un disoccupato da un operaio settanta settentrionale se quello che li accomuna è semplicemente un'insufficienza di reddito
Che tipo di vita può vivere ciascuno di loro con lo stesso contributo
Una metrica del vantaggio in termini di beni principali e incapace di tenere conto delle variazioni interpersonali nella trasformazione di certi beni in vantaggi
Precludendo sì per esempio la possibilità di verificare fino a che punto l'incapacità di guadagnare un reddito sufficiente riflette il vantaggi di altra natura
Una soluzione possibile tutta da elaborare perché non esente da difficoltà e quello che si muove nella direzione di una metrica plurale del vantaggio dello svantaggio ponendo al centro credo una nozione di vita significativa
Da questo punto di vista il vantaggio è una forma differenziata di successo nell'impiego di opportunità e nel perseguimento di risultati
Garantito anche da rilevanti libertà che riguardano condizioni materiali di esistenza dalla nutrizione la durata della vita dalla possibilità di fare lavori decenti alla possibilità di partecipare alla vita pubblica o di esteri istruiti
L'idea potrebbe essere quella di costruire un indice delle capacità fondamentali come costo come indicato dal sei oppure identificare classi differenti di svantaggi rilevanti da un punto di vista pubblico poi costruire una scala di priorità
è evidente e concludo che una revisione del concetto di svantaggio deve contribuire a una revisione delle politiche pubbliche ed il vantaggio si occupano
Intervenendo per renderle più eque e più efficienti più duttili e meno burocratiche e soprattutto credo più rispondente alle esigenze differenziate di cittadini si potrebbero anche ipotizzare struttura esecutive differenti da quelle attuali
O quanto meno cercare di mettere ordine nell'insieme di iniziative originali e spontanee mediante le quali la creatività dei cittadini
Interviene a correggere la limitatezza delle politiche pubbliche
Ma questo è usura dei compiti di un bell'intervento come il mio grazie
Grazie Domenico da Empoli
Vito
Invito alla concessione data
L'invito del presidente Martini e la concessione non mi coglie impreparato aveva appena visto l'orologio mi sono reso conto che in effetti la tutela dei diritti
Di coloro che ci ascoltano
Richiede una estrema concessione da parte mia
Attenendomi a quanto era stato detto stamattina io cercherò di fare veramente commentatore cioè prende lo spunto dalle due relazioni di forte e Martelli
Per sviluppare qualche motivo che mi pare emerga
In queste anche se forse non non è e complementi esplicito
Naturalmente io condivido l'impostazione su cui e Ford sono fondate le due relazioni su quel fondato l'intero convegno e in in particolare ritengo che l'individuo risolve metodologico
Pur nell'ambito delle diverse applicazioni che si possono dare a questo concetto e
Anche se sappiamo bene che
L'individuo pernotto e difficoltà
Non può sempre esternare le le sue preferenze
Nel nell'ambito delle scelte pubbliche del sistema di scelte pubbliche e inoltre proprio per l'incertezza che consegno a questo suo stato e spesso deresponsabilizzato e quindi il suo voto le sue scelte non hanno il
Significato che altrimenti potrebbero avere tuttavia ecco l'individuo credo che questo sia proprio il il cuore dell'individuo dell'individualismo metodologico e glielo rimane il punto di riferimento essenziale e credo che questo sia
Questo concetto si contro la signora azioni martedì cinque lo in quella di forte e mi trova perfettamente consenziente
E per tuttavia ecco desidero richiamare il fatto che in gran parte di ambedue le relazioni l'elemento su cui questo in di turismo e il mitologico sembra trovare applicazione e quello dell'accesso ai diritti siano essi vizi tradizionali siano inseriti nuovi Martelli in particolare definisce l'obiettivo verso cui si deve tendere come impegno per una migliore protezione dell'utenza dei servizi pubblica in pubblici ischemie e anche bene però secondo me sono parte della storia
Infatti ecco un'impressione che a me pare potrebbe essere data se non si conoscesse quello che Martelli è forte pensano sull'argomento potrebbe anche essere che quando un servizio inadeguato quando un diritto non è protetto
La soluzione sia quella di espandere i servizi pubblici sia quella di espandere il bilancio pubblico e anche la regolamentazione pubblica questo non è certamente non rientra certamente nelle idee di Martelli di forte ma io credo che sarebbe opportuno punto mette in evidenza che talvolta la tutela dei diritti
Del cittadino significa riduzione dell'intervento pubblico
Sia sotto forma di bilancio pubblico sia sotto forma di regolamentazione
Ritengo quindi che un'etica pubblica per una società aperta debba prendere in considerazione non solo il diritto d'accesso ma anche il diritto che si potrebbe chiamare diritto di uscita o meglio ancora diritto di secessione
è una frase che ho rubato da un articolo inducano Anna che però è usato in un altro contesto quindi di un furto limitato
Diritto di secessione di coloro che non desiderano essere tutelati dallo Stato nel modo che forte c'è ampiamente descritto tipo degenze in ospedali con tutte quelle pratiche che abbiamo sentito enunciare molto eloquentemente
Ne desiderano pagare per la festa de noantri non danno gli altri no amplifica
Neanch'io tanto verso il prossimo
Credo quindi che dopo avere enunciato la necessità di precisare
Appunto questa teoria dei diritti di accesso sia necessario avete appunto il coraggio di prospettare una teoria dei diritti di successione dico coraggio per due motivi
Innanzitutto la difficoltà politica di portare alle sue logiche conseguenze l'individualismo metodologico questo lo riconosco certamente tosto difficile e inoltre anche la difficoltà sotto il profilo della teoria economica
Di delineare un sistema di beni pubblici che preveda il diritto di secessione
Il mio intervento e finalizzato soltanto ad indicare né questo punto di vista che evidentemente deve essere considerato in modo molto più ampio
Tuttavia posso indicarne alcune linee in realtà almeno per quanto riguarda l'aspetto tecnico economico evidentemente non tocco quello politico perché andrebbe molto al di là dei limiti di questa relazione per l'aspetto tecnico economico noi abbiamo già elaborati dei frammenti di teoria della secessione se così se così possiamo chiamarla
Che potrebbero essere utilizzati se non altro per impostare
Questo argomento basti pensare alla teoria presentata nel mille novecentocinquantasei Gatti butto sulla finanza locale
In base alla quale l'utente il quale non fosse stato soddisfatto dei servizi locali avrebbe potuto votare con i piedi trasferendosi in un'altra collettività in un'altra comunità
E questo è un primo accenno molto interessante a questo che io la secessione
Su un altro piano vorrei ricordare gli studi condotti per molti anni a Londra dall'istituto l'economica Fares
Basate sull'ipotesi che coloro che non hanno che non usano certi servizi pubblici tipo per esempio istruzione pubblica possono avere riduzioni di imposte
E penso ancora più in generale alla teoria dei beni pubblici e all'atrio della finanza pubblica
Che attraverso proprio la la distinzione tra diversi tipi di beni pubblici beni pubblici puri beni misti
Consente di graduare il diritto di successione cemento nel caso del bene pubblico puro vediamo per esempio quella parte da relazioni forte che si sofferma sul sull'obiezione di coscienza è abbastanza interessante sotto questo profilo se ne vediamo che divertente caso bene pubblico puro difficile accettare un diritto dice disse cessione pura e semplice vi sono dei beni appunto di carattere quasi privato se non ritrova privato forniti dallo Stato per i quali un diritto del genere si porta certamente immaginare ecco e tra l'altro proprio con riferimento alla tradizione italiana abbiamo sentito citare diversi studiosi italiani che soltanto negli ultimi anni sono saliti agli onori delle cronache tipo amica repubblicani Giovanni Montemartini
Ecco vorrei dire tra l'altro autori molto poco o o notti molto poco letti tuttora perché sorgente di obiettivamente di lettura molto difficile in quanto hanno pur avendo delle idee molto interessanti hanno un modo di presentarle molto farraginoso e complesso tanto che io credo che siano pochissimi quelli aderenti hanno liti e così detto giusto per concludere in modo un po'scherzoso ho l'impressione che per esempio il curatore della teoria dell'illusione finanziaria di pochi anni
Forse non abbia letto interamente libero perché ho notato che tra le la prima edizione del mille novecentotré che ho la fortuna di possedere
E l'ultima edizione non sono stati corretti gli errori di stampa della prima quindi questo episodicità dei dubbi concludo comunque su Tulliani e proprio mi fermo qui dicendo che a un certo punto Puglia anni nel suo libro sulla teoria dell'illusione finanziaria dice
Che di fronte ad uno stato troppo oppressivo vi sono due sole possibilità
La rivolta o l'emigrazione
Ecco io credo che in una società aperta vi possano essere altre possibilità e in particolare punto una forma di diritto di secessione che per lo meno andrebbe approfondito grazie grazie
Mario stoppino in cui concludiamo l'intervento e la mattina
Storico al massimo
Poche battute
Il mio intervento
Riguarda
L'impresa Politeia così come è stata presentata stamattina delle due relazioni
E specialmente da Paolo Martelli
Che però
Diceva cose condivise
Al gruppo di Politeia
Prima di tutto devo sottolineare il mio pieno accordo convinto accordò sulla prospettiva generale
Individualismo metodologico
Inteso non già nel senso che gruppi i ceti classi
Non siano importanti ma nel senso che
Debbono essere ricostruiti a partire dalle scelte e dalle condotte degli individui non sempre omogenei che ne fanno parte
Credo che l'individuo l'individualismo metodologico sia essenziale come criterio di descrizione e di esplicazione dei fasti sociali economici e politici
Peraltro dall'individualismo metodologico tra virgolette
Non deriva anche un individualismo etico che invece in qualche modo non mi è parso risuonare nella relazione di Martelli anche quella di forte
Quando passiamo dall'individualismo metodologico all'individualismo etico dobbiamo allora riconoscere l'intervento di Salvatore Veca
è un esempio Vito
Che vi sono diverse versioni
Diverse interpretazioni
Dell'individualismo etico
Questo mi serve intanto per dire
Che
Da questo accostamento possiamo derivare non un'etica pubblica ma una famiglia di proposte di etica pubblica e anzi più famiglie di proposte
Di etica pubblica
Particolarmente d'accordo sono sull'altro criterio euristico fondamentale che è stato indicato da Martelli
Ossia il criterio della razionalità auto interessata
Fatti sociali economici e politici
Si capiscono meglio si interpretano i si esplicano meglio
A partire dall'assunto che sono
Ho risultano da scelte condotte auto interessate
Qui in realtà sì potrebbero e dovrebbero dire molte altre cose sopra l'accostamento in generale la prospettiva è da me pienamente condivisa
A questa prospettiva nella relazione di Martelli sì
Accoppiata una
Ambizione elevata
E esplicitamente
Espresse da stamattina
Io molto apprezzato questa espressione diretta di un'ambizione culturale e politica
Quale questa impressione l'ambizione di contribuire in modo importante alla riforma della cultura politica del nostro Paese
Da una parte e dall'altra ce lo ha detto ancora Martelli ma in qualche modo risuonava anche in diversi interventi di partecipare in modo significativo
A in collegamento con la politica pratica con qualche collegamento con la politica pratica
Alle riforme
A una strategie di riforme
Nel nostro paese
Ecco se è così come mi sembra che sia così
Vorrei
Fare soltanto una riflessione sopra la distanza
Che esistente fra la dizione che è il titolo del nostro convegno un'etica pubblica per la società e a terra e questa conseguenza indicata da Martelli
Proposte di riforme per la società italiana
Ecco c'è una bella distanza
C'è una bella distanza nel senso che per giungere a proposte di riforma per la società italiana argomentate non abbiamo bisogno soltanto di un'etica pubblica
O di scelte proposte di etica pubblica
Ma abbiamo bisogno in modo decisivo io credo di un'analisi descrittiva esplicativa della società italiana con la quale in particolare di un'analisi politica
Della società italiana quale
Se da un'etica pubblica per la società aperti dobbiamo arrivare a proposte di riforma per la società italiana
Allora dobbiamo passare attraverso a quest'altra formula anche
Particolarmente rilevante particolarmente importante questo punto e di passaggio
Perché
Ma perché non si ancora perché non si possono
Neppure inventare i correttivi adeguati ad hoc per a riformare le riforme per esempio l'una o l'altra se non si sa non soltanto quali sono i criteri etici a cui ispirarsi ma anche come vanno le cose ora quali sono le regole effettive scritte uno stress
Del resto basta fare due sono le osservazioni pensavo di argomentarle ma soltanto le enuncio la prima è ovvia
Una riforma razionale
Implica un decisore politico capace di razionalità
Un decisore politico capace di razionalità
Implica una relativa ma consistente autonomia della sede istituzionale dalla lotta politica partitica
Ricorderò sempre quando
Essendo a cena una sera con Spadolini quando era né capo del governo nel primo dei suoi governi e cercando di discutere con lui approfonditamente sopra le chance le prospettive di persistenza del suo governo lui mi disse che le per le prospettive di persistenza e quindi l'arco temporale per le decisioni politiche era di tre mesi
Tre mesi
Credo che con i governi Craxi questo arco si sia allungato ma non di molto sei mesi forse otto quando le cose andavano benissimo
Questo che cosa significa significa che le sedi istituzionali di decisioni politiche sono accerchiate dalla lotta per il potere dei partiti
Di giorno in giorno si cerca di mantenere o allargare il sostegno di restare in sella udì disse l'area l'avversario
E ma voi comprendete che in questo modo non vi sono ripari o i ripari sono scarsissimi tra le decisioni politiche a livello istituzionale e la lotta politica partitica del resto non ci ha detto stamattina se non ho capito male propria Francesco Forte che non solo come cittadino
Ma anche come opera operatore politico è certamente operatore politico non secondario si sente defraudato nei suoi diritti
Una seconda
Osservazione
Prendiamo il lato normativo precettivo dell'impresa cioè l'atto della costruzione di una etica pubblica
A cui facevano riferimento il suo soprattutto negli interventi Salvatore Veca e l'avviso Ussi
Come un'etica pubblica
Può diventare operante socialmente operante
Come effettivamente si può giungere a qualche condivisione di valori genuina tra i cittadini o parte dei cittadini
Con una discussione pubblica
Con una discussione pubblica
Se non vi sono istituzioni forte autonome di di di discussione pubblica
Disinteressata la cosa diventa difficile non non difficile scrivere un libro difficile rendere operativa rendere operante come discussione pubblica effettiva le nostre tesi
Una precondizione essenziale per questo e che vi siano istituzioni non solo di ricerca e culturale ma prima ancora istituzioni Dini in formazione e quindi i mezzi di comunicazione di massa
Autonomi consistentemente autonomi dalla lotta politica partitica
Senza di questo non abbiamo il supporto per per rendere le tesi di etica pubblica tesi discutibili discusse che diventano parte significativa della morale sociale delle convinzioni morali degli individui ebbene e di nuovo qui in Italia siamo di fronte a un problema un problema grande
Il problema della autonomia
Dai mezzi di cultura di ricerca e soprattutto di informazione
Da tutto questo
Viene fuori ancora una volta come sia difficile in Italia proporre riforme che non implicano una riforma della politica di come la politica vien fatta
Delle regole della politica
E perciò quindi e ancor più significativo a me sembra quel ponte di passaggio tra un'etica pubblica per la società aperta e proposte di riforma per la società italiana
Il ponte che ho chiamato descrizione analisi politica della società italiana quanto e come fa grazie
Ringrazio stoppino questo doveroso precisiamo subito l'altro penso che molti di noi se non tutti siamo d'accordo cioè sul fatto che una teoria normativa devi avere anche una teoria positiva spiegazione la Società bene questa mattina abbiamo concluso ci rivediamo alle tre oggi pomeriggio per la seconda sessione grazie arrivederci
Un modo di penso che possiamo cominciare anche perché il ritardo altrimenti diventa eccessivo
Come presidente di questa sessione
Una parte il piacere di presentare erogatori
Oggi mi spetterà anche il compito di
Leggervi una sintesi della relazione di Giuliano Amato che è stato purtroppo trattenuto a Roma da impegni di governo improvvisi
Pensavo che fosse in qualche misura necessario in attesa anche che tutti prendano posto con calma
Introdurre la tematica di oggi pomeriggio nell'ambito del convegno per intero convegno di Politeia
E pensando a questo confesso
Di
Al vero a mia volta pensato soprattutto a un filosofo
Che con qualche vezzo potremmo considerare non molto di casa in un convegno come quello di Politeia
Dirò subito di quale filosofo si tratta
A mio avviso oggi pomeriggio noi parleremo dell'ircocervo
Non avete sbagliato convegno
Avete capito di chi filosofo si tratta naturalmente di don Benedetto Croce
Nel senso che
Le parole contenute già nell'invito nel programma invito a questa nostra riunione
In particolare il punto dove si dice
Che il nodo teorico e pratico che il convegno si propone da affrontare
Riguarda una missione liberalsocialista della società ecco l'ircocervo del quale ci parlava don Benedetto questo mostro
Che ha due facce bellissime che producono però messe assieme una faccia mostruosa e soprattutto irreale
Inesistente grazie al cielo un grosso l'incubo che si sta sopra
Ma che non si realizza mai nel quale quindi non riusciamo a sentire gli effetti negativi
Per le ragioni che sono state molto bene espresse in maniera sintetica nell'invito programma che abbiamo ricevuto in maniera più diffusa già nella prima sessione di questo convegno cioè questa mattina
La visione liberalsocialista della società oggi promette
Non solo di non assomigliare più a un ircocervo mostruoso e da esorcizzare ma sembra addirittura corrispondere da un lato ha una utopia positiva
E dall'altro utopia utile
Particolarmente promettente nella nostra epoca
Bene se quello che l'alloggio qualche decennio fa sembrava un ircocervo negativo oggi può sembrare un'utopia positiva e così sembra a tutto il gruppo di ponti di Politeia
Lo vedremo oggi pomeriggio in particolare o cominceremo a vederlo oggi pomeriggio nel senso che verificheremo grazie alle relazioni
E agli interventi
Se in che misura l'utopia negativa di ieri e in condizioni di tramutarsi in utopia positiva di oggi
Da ieri a oggi sono cambiate tante cose soprattutto sono cambiate tre cose
Le nostre società alle quali si applica questa utopia
Non dimentichiamo mai che comunque è un'utopia che si applica alle democrazie sviluppate dell'Occidente e nono alle altre società bene dico queste società sono molto cambiati
Il concetto stesso di scarsità e cambiato nelle città contemporanea rispetto a quelle del passato e
Questo mutamento fa una grande differenza per la da un lato realizzabilità e dall'altro appetibilità
Dell'utopia in questione di cui parlavamo poc'anzi
è cambiata qualche anche qualche altra cosa però sono cambiati pensiero liberale socialista beh non è poco per l'ircocervo e le due facce hanno mutato stanno mutando connotati non parlo tanto degli ideali se volete essenziali fondamentali che ne erano appunto alla base quanto dello strumentario col quale questa società
Poi questa ideologia e cioè questa questo Pitti forme se forma il pensiero politico
Lavorano concretamente in ordine ai problemi da affrontare in ordine alle istituzioni da creare ecco la cultura delle istituzioni è cambiata profondamente in tutte e due
Le correnti di pensiero e quindi questo ripeto fa una gran differenza ma c'è soprattutto devo dirlo con una punta di di di rivalità professionale
Sono cambiate profondamente queste ideologie a fronte dell'avvento e non vorrei essere trionfalistico ma del relativo successo delle scienze sociali contemporanee
Sono ideologia e cioè che oggi fanno o dovrebbero fare sempre più i conti con il poco o tanto ma comunque esistente sapere sia metodologico sia sostantivo delle prodotto delle scienze sociali contemporanee alla per effetto di questi tre grandi cambiamenti
Probabilmente a nostro avviso oggi quello che era l'ircocervo crociano l'utopia negativa può tramutarsi in una
Utopia positiva
è vero non è vero
Quali sono i punti deboli di questa premessa di questa supposizione quali sono i punti forti di questa supposizione ecco certo di fronte a interrogativi così grossi la riunione di questa sera come dire potrà offrire soltanto una parte di risposte ma ecco già mettiamo alla prova tutti questi interrogativi e queste assunzioni discutendo
Del tema che verrà introdotto dalle due relazioni di Amato granaglie il tema che è stato sintetizzato nell'espressione oltre lo Stato sociale se volete
Quanto il nuovo ircocervo speriamo positivo possa contribuire a superare nel senso di razionalizzare lo stato sociale
I miei compiti
Nella previsione erano quasi finiti quei poi mi spettava di dare la parola ai relatori e di moderare magari informativa con Mila ospiterà Paolo Martelli la discussione
E quindi pronto a lasciare la parola a Giuliano Amato
D'Amato però detto è stato trattenuto a Roma da impegni di governo imprevisti
E a quanto pare improrogabili
Conclusione che non abbiamo qui la sua relazione letta Daloui fateci vivere Daloui ma soltanto la sintesi della sua relazione è già meglio di niente naturalmente e per introdurre il discorso il nostro nostro
Tema penso che sia particolarmente interessante leggerla
A questo punto più che il presidente passo a ruolo di fine dicitore spero fine non lo so
E vi leggerò la relazione del professor la sintesi della relazione del professor Amato
Il lo schema della sua relazione ha per titolo come sapete la crisi dei diritti trattino pretesa e l'espansione dei diritti trattino opportunità
Ogni epoca storica produce forme e modalità specifiche per la tutela dei bisogni e degli interessi che in esse riescono ad emergere riuscendo ad avere tutela
Sono forme e modalità che che riflettono con tracce difficilmente equivocabile caratteristiche essenziali dei soggetti protetti tanto sotto il profilo del loro status economico che delle loro condizioni culturali e sociali
Le forme e le modalità di tutela inoltre non si traducono soltanto nella conformazione assicurata la sfera giuridica dei singoli ma arrivano generalmente ad investire la conformazione il funzionamento degli stessi apparati pubblici
Segnando anche questi con caratteri specifici e dirimenti è questa una correlazione di estrema importanza di cui non sempre o almeno non ha tutti i riguardi si è consapevoli tipici dell'età liberale dettati in cui impose i suoi valori la borghesia produttiva cresciuta tra le maglie degli Stati nazionali furono i diritti un po'distorsiva mente definiti negativi
I diritti cioè a non subire o a vedere limitata in modo certo e garantito le interferenze altrui e in primo luogo dello Stato nella sfera dei singoli
Premessa i diritti negativi era la capacità dei loro titolari di soddisfare pienamente i propri bisogni ed interessi purché lasciati liberi di farlo senza restrizioni e tirò nome
Il cuore era per c'ho la sfera di autonomia individuale
Che si articolava in una serie di libertà fra cui primeggiava accanto a quella personale di pensiero il domicilio la libertà contrattuale
Il singolo per soddisfare i suoi bisogni aveva solo bisogno di esercitare la sua autonomia stipulando contratti e atteggiamenti come voleva in tal modo l'autonomia di partenza si allargava esilio robusti IVA
Si scoprì che il contratto a partire dal contratto di lavoro non sempre nasce da un incontro di volontà paritarie e può dar luogo l'assoggettamento di una parte sull'altra
Si scoprì che il titolare di un reddito basso non produttivo di risparmio non può percorrere la via contrattuale per soddisfare bisogni addirittura essenziali dalla sanità alla presidenza alla previdenza all'istruzione
Nasce di qui il diritto pretesa che altera profondamente gli assetti precedenti
Non è di tutti come la libertà contrattuale mai di chi volta a volta riveste un particolare status e in virtù di questo Stato se si vede coperto da garanzie ex lege che penetrano dall'alto i contratti irrigidiscono i contenuti
Si rivolge oltre che a controparti contrattuali direttamente dallo Stato e dai esso esige prestazioni adempimenti
Con il diritto pretesa il singolo non si soddisfa attraverso la propria autonomia lo fa attraverso interventi di altri e questi altri sono apparati di istituti burocrazie che nascono appositamente e allargano via via i confini dello Stato
Va detto che non ovunque il cambiamento avviene allo stesso modo e soprattutto con la stessa intensità
In Europa avviene assai più che negli Stati Uniti dove solo in parte si affermano i diritti pretesa verso lo Stato previdenza
Mentre in parte si riesce ad allargare la via non contrattuale contrattuale includendovi un numero crescente di soggetti esempio sanità
è una via contrattuale adattata in cui operano grandi intermediari e strutture rappresentative ma è pur sempre una estensione del mercato privato piuttosto che la sua negazione
Va anche detto che laddove il cambiamento avviene i suoi effetti sono tutt'altro che negativi
Sarebbe stupido negare i risultati conseguiti sul terreno dell'equità e dell'eguaglianza e
Dagli istituti dello Stato sociale il punto non è questo
Il punto che oggi e non all'ora dobbiamo vedere Essays si sono ancora adatti a una società che essi stessi hanno contribuito a fare diversa da quella in cui nacquero
E se grazie anche all'entropia e alle disfunzioni del frattempo emerse non ci si debba orientare verso forme e modalità diverse per tutelare i bisogni e interessi del cittadino del nostro tempo
Se il versante positivo dei diritti pretesa è stato di aver consentito a milioni di uomini privi altrimenti di protezione
Di a vere trattamenti di malattia di vecchiaia sussidi di disoccupazione assistenza sanitaria servizi distruzione garanzie nel rapporto di lavoro
Il versante negativo è quello dei sottoprodotti che tutto ciò ha generato e che hanno assunto dimensioni in più casi esorbitanti
Le rigidità sul mercato del lavoro dove i limiti alla flessibilità contrattuale si sono tradotti in status differenziati per una pluralità di figure diverse aventi titolo ciascuna trattamenti volta a volta specifici inderogabili
Le burocrazie che sono cresciute attorno alla prestazione di servizi e che hanno introdotto costi tempi modi di erogazione degli stessi servizi dipendenti non dagli interessi dei beneficiari ma da quelli degli erogatori le strutture rappresentative che si sono formate di carattere politico e sindacale anche se sorte per far valere gli interessi dei cittadini beneficiari
E operanti poi in concreto sulla base delle proprie esigenze di espansione e di auto preservazione
Non sempre collimanti con i primi o quanto meno tali da selezionarli e a volte da plasmato lì con criteri di forte iniquità sociale
Sono fenomeni noti e note ne sono le conseguenze negative emersi studiate da più punti di vista
Dal nostro punto di vista interessa mettere in luce la contraddizione che ne esce rispetto alla tutela a cui è finalizzato il diritto pretesa
La tutela non è più mirata sulla scala dei bisogni ma è largamente correlata alla forza degli interessi nelle strutture rappresentative e dei processi di allocazione delle risorse
Quando tutela cioè passa attraverso canali rigidi e burocratizzati che impediscono adattamenti autonomi e la concedono come se fosse una camicia di forza
Il risultato complessivo e che un sistema così costruito non solo finisce per ignorare coloro a cui dovrebbe dare maggiore tutela i deboli
Che tali sono e che rimangono negli stessi processi allocativi
Ma protegge in modo distorto non più tollerato la gran maggioranza di coloro che pur ricevono i benefici e che non corrispondono più socialmente e culturalmente al modello su cui fu plasmato il diritto pretese
è un gravissimo errore quello di chi riconduce tutti i fermenti critici che si stanno agitando a un disegno reazionario volto ad abbattere lo Stato sociale la corsa alle pensioni integrative
La corsa all'assicurazione sanitaria privata la continua esplosione di articolazioni nuove le rappresentanze sindacali sono tutti i segni di una società che è cambiata
Ed esprimono un mondo del lavoro
Che non è più interamente costituito da quei soggetti i da quei gruppi deboli economicamente e socialmente e culturalmente
Che proprio per questo dovettero essere sottratti alla loro libertà contrattuale grazie alla quale non erano in grado di tutelarsi oggi il mondo del lavoro e cresciuto
Si è differenziato e l'aspirazione che sta ingigantendo al suo interno e proprio quella ad acquisire sfere di autonomia ad usare una forza contrattuale di cui ci si sente dotati a scegliere non a subire gli a pagamenti dei propri bisogni
Questo non significa evidentemente chiudere con esperienze di questo secolo e riagganciarci meccanicamente a quello scorso
Sulla premessa che ormai tutti e non solo pochi sono in condizioni di farcela utilizzando i soli diritti liberali non è così e della tendenza ad interpretare i cambiamenti in modo così semplicistico il vero rischio reazionario
I deboli ci sono ancora ed uno dei problemi essenziali e anzi quello di ricondurre a loro spazi e mezzi di tutela che gli hanno emarginati
Il che significa che le risposte verso cui incanalare le spinte ad un maggiore ricorso all'autonomia e alla libertà contrattuale
Devono accompagnarsi al mantenimento anzi al rafforzamento di un tessuto di essenziali eguaglianza
Ciò deve indurre a grande cautela di fronte alle soluzioni facili a quelle cioè che vorrebbero mantenere la sanità pubblica o la previdenza pubblica un'istruzione pubblica per i meno abbienti
Privandole dell'apporto finanziario di tutti gli altri e lasciando agli altri di soddisfatti sul mercato
In tal modo l'obiezione che si tornerebbe non l'ottocento ma addirittura al Settecento con i più a danno dei meno abbienti i vizi entropia ci del Novecento sarebbe invincibile
La strada assai meno facile e quella dirli plasmare congiuntamente la sfera di autonomia dei singoli e i caratteri e i modi dell'intervento pubblico
In modo che il diritto a scegliere il diritto ad esercitare diritti opportunità non sia dei soli abbienti ma si traduca in formule organizzative capaci di coinvolgere tutti
Ritroviamo come si vede la correlazione necessaria fra modi di essere della libertà dei singoli e assetti organizzativi dello Stato e le ragioni della impossibilità di incidere sui primi senza toccare anche i secondi
è questo il lavoro su cui si dovrebbero concentrare le energie progettuali che ancora oggi continua a disperdersi a quote molto più alte
Non è un lavoro di fantasia i va fatto accogliendo incanalando le tracce concrete dei cambiamenti già in atto
La contrattazione sindacale per aree professionali specifiche con tutti i rischi deflagrazione certo che essa comporta
Le tante forme di lavoro flessibile che stanno nascendo l'espletamento di servizi un tempo uniformemente affidati a personale interno agli apparati pubblici attraverso cooperative imprese che assorbono così occupazione
La progettazione e l'incentivazione difforme di pensionamento integrativo non solo per gli alti redditi ma per tutti
Sono solo esempi
Ma bastano forse a segnalare oltre ai fermenti e alle tendenze su cui si può costruire
Il cambiamento più significativo che ne può derivare che non è il ritiro dello Stato
Ma la sua rinnovata trasformazione da stato Faber che fa ed agisce il luogo della sua età a Stato regolatore che offre opzioni
Stabilisce i criteri per fruirne controlla i comportamenti degli operatori
Non è una trasformazione radicale perché anche oggi ovviamente lo Stato e il larghissimo a parte regolatore ma lo è per le norme che detta non per le priorità che assegna i suoi apparati schiacciato dai suoi compiti di Stato Faber impegna la massima parte delle sue risorse nell'erogazione dei suoi costosissimi servizi e abbandonasse medesime le aree in cui entra come regolatore
Sostituisce la società ma non è attrezzato per governarla
Il cuore del cambiamento possibile e probabilmente qui
Immagino che gli applausi a dire The professor Amato pregherei di la granaglie a difenderlo
L'obiettivo di questa mia relazione era quello di specificare nel contesto di alcune strategie di politica sociale le potenzialità dei criteri individualisti ci dell'etica pubblica
In questo senso il mio intervento voleva essere complementare a quello di Amato e al riflessione teorica che si è svolta questa mattina
Petto questo vorrei iniziare con un invito vorrei cioè cercare di pormi insieme con tutti voi nella prospettiva dell'equità
Che cosa vuol dire porsi alla prospettiva dell'equità gli han parlato stamattina e ricordo sinteticamente perché non c'era
Vuol dire essenzialmente dire porsi dal punto di PIL tale istituzione del nostro società da un punto di vista imparziale
Dal punto di vista cioè di cittadini che ignari delle proprie future e reali condizioni di ingresso e permanenza in società discutano fra loro sulle particolari caratteristiche che vorrebbero prescelti al re per le politiche sociali
Sottolineo ignari delle proprie condizioni specifiche giacché se così non fosse
Sarebbe assai difficile evitare
Che è contingenze naturali e sociali così abili arbitrarie da un punto di vista morale come sono gli attributi possesso e con i quali veniamo al mondo
Sanciscono trionfo degli interessi più forti e più fortunati o in altri termini che previde già esistenti impedisca la definizione di obiettivi di equità invece non affermo ignari delle condizioni generali in cui noi viviamo
Cioè che la prospettiva dell'equità none o perlomeno non dovrebbe essere una prospettiva astratta a storica e bensì una prospettiva per gli uomini e le donne di questa società
Da tale prospettiva non credo che quel modello universalistico di politica sociale di cui han parlato stamane e che almeno parzialmente ha caratterizzato la politica sociale italiana Possa riuscì ad affermarsi e questo per almeno tre motivi
In primo luogo in quanto si tratta di un modello di politica sociale
Che sottovalutando il il vincolo delle risorse si era sostanzialmente limitato ad affermare un'uguaglianza generica nel confronti determinati beni sociali
Delegando poi al gioco democratico la specificazione delle singole politiche perseguibili
Mentre invece in assenza di un qualche vincolo di urgenza un vincolo dettato anche sul piano costituzionale
Il gioco democratico tende inevitabilmente a condurre al trionfo di Esopo deprecati interessi dei più forti o dei più fornita dei più fortunati è la negazione concomitante delle domande dei più bisognosi
Alcuni esempi che sono sotto gli occhi di tutti basti pensare un sistema universitario che finanziato attraverso l'imposizione generale avvantaggia fortemente le classi più abbienti mentre invece sul più svantaggiati gravano in pieno i costi indiretti dell'istruzione
Un'assistenza sanitaria in cui chi conosce e gode di sostanziali rendite di posizione
A un sistema pensionistico caratterizzato da mille leggi a favore degli interessi di volta in volta speciali
La questione parrebbe particolarmente grave oggi date le caratteristiche del mondo postindustriale in cui ci stiamo incamminando in cui già siamo
In tale mondo accanto alle vecchie ancora non risolte povertà assoluta e del mondo industriale si stanno sviluppando le nuove povertà specifiche e relative del mondo postindustriale
Ed è questo un insieme di povertà vecchie e nuove povertà
Che possono soltanto essere affrontate da una politica sociale coerente e attrezzata contro gli assalti le distorsioni dei gruppi più forti
Il secondo problema invece è associato anche se forse in maniera un po'paradossale
Alle dosi di uguaglianza
Che che accanto all'uguaglianza di cui ho appena parlato si sono prodotte attraverso Modell universalistico si tratta di dose che parrebbero eccessive la prospettiva dell'equità
Giacché esse sottovalutano fortemente il valore dell'efficienza allocativa e cioè il rispetto delle preferenze dei singoli
Ad esempio percorsi da tutti quanti la medesima tipologia di servizi educativi come ad esempio i curricula didattici uguali per tutti
Quando invece gli aspetti di consumo e di investimento privati Del Bene istruzione vada sensibilmente da individuo ad individuo
Oppure ancora per costruire schemi pensionistici anche se uguale per tutti nel tipo di copertura nelle varie clausole di godimento a o anche rispetto all'obbligo di pensionamento
O ancora più complessivamente perché obbligare i cittadini una pressione fiscale di media di poco inferiore alla metà del PIL ignorando completamente le diverse propensioni al consumo dei vari beni sociali
Si tratta certamente di una questione complessa Kamala affrontata potrebbe riportarci indietro a concezioni di politica sociale del tipo sicuramente di sicurezza
E queste concezioni sicuramente sarebbe edificio a giustificarsi da un punto di vista etico penso però che su una questione che esiste
E con la quale dovremo confrontarci anche i Nas non rispettiva riformista attenta al rispetto del valore delle preferenze dei singoli
Infine e questo è il terzo limite cioè troppo assistenzialismo nel vecchio modello universalistico
Perciò non mi sembra convincente di nuovo in ispecie nel mondo in cui noi viviamo che un mondo sempre più diversificato più istruito ma al contempo più anonimo e meno denso di legami dotati di senso le società postindustriale
In tale contesto mi pare che alla politica sociale si debba affidare un nuovo compito quello di ampliare strutturalmente le opzioni di vita dei singoli
Anche in riferimento a nuove domande con le domande di cui si parlava stamane di integrità personale di responsabilizzazione individuale
Di recupero progressivo delle capacità di controllo diretto sulla propria vita oggi spesso evase e di queste invece c'è poca traccia nel modello universalistico
Il che non significa che sia più convincente la cosiddetta strategia neoliberista o comunque quella facile risposta ai problemi dello stato sociale
Che oggi viene spesso data frettolosamente e che pressappoco suona così riduciamo drasticamente le prestazioni limitando intervento pubblico ad un certo zoccolo lasciamo quel libero il mercato comunque il gioco delle preferenze
Dire terminare le allocazioni successiva
Se così facessimo infatti ricadremmo in arbitrarietà simile a quelle descritte a proposito il Modell universalistico in quanto non faremmo altro che sostituire aveva generico uguaglianza un non qualificato zoccolo con il rischio di creare zoccoli insufficienti
Oppure il rischio è che si continui Carmenta considerare le vecchie politiche sociali concependo la soluzione ai dilemmi attuali in maniera semplicistica nei termini dell'offerta di un po'meno istruzione un po'meno pensioni un po'meno sanità
Così ignorando sia con la differenziazione dello svantaggio sia quelle c'è sita di espandere strutturalmente l'opzione di vita di cui ho precedentemente parlato
Il modello di diritto opportunità di cui si è parlato della relativa si integra l'azione di Amato e di cui si è anche parlato stamattina il modello cioè dei diritti sociali intesi come sostanzialmente o dei diritti civili mi sembrerebbe ben più convincente
Nel prendere seriamente rispetto sia di una sostanziale fondamentale uguaglianza fra gli individui si ha diritto di essere liberi di perseguire i propri piani di vita
Alcune ulteriori qualificazioni mi paiono però necessaria altrimenti il rischio è che il modello dell'uguaglianza di opportunità
Post vendita rinchiudere addirittura il peggio e due modelli precedenti cioè che nei fatti possa tendere ad oscillare fra dosi eccessive di uguaglianza formale negli accessi dunque dosi eccessive di efficienza allocativa
E dall'altro lato dosi eccessive di uguaglianza negli esiti
Sottovalutando al contempo l'obiettivo dell'espansione strutturale delle potenzialità di vita e di controllo su quest'ultima
Al fine di evitare questi problemi mi sembrerebbe assai interessante incominciare ad imboccare la strada di recente prospettata d'Amartya Sen e di cui già stamattina si è trattato
E questo una strada che ha come direttiva guidare il principio del Function in cioè del Reggio cercare di rendere gli individui in grado di funzionare
Di avere soddisfatti quegli attributi e quelle necessità di base la cui violazione costituisce un ostacolo al godimento dell'opportunità di vita offerti dalle singole società e dalle singole posizioni in cui ci si trova a vivere
E questo mi sembra esso la concretizzazione assai vivida di quella nuova visione di diritti opportunità di cui si è parlato il criterio del funk in più specificamente ci permetterebbe infatti di pervenire ad una politica sociale assai differenziata e sensibile rispetto alle dimensioni dello svantaggio si assoluta si è relativa
E ci tenendo anche in considerazione da richieste di tipo qualitativo a quest'ultimo proposito non sono forse anche un impedimento al nostro funzionare regolazione del mercato del lavoro che avviliscono l'autonomia professionale
E rispetto delle capacità lavorative di ciascuno
Così come non è un impedimento al nostro funzionare un'amministrazione pubblica che tanta cittadini provocando numerose corti diretti ed indiretti
O ancora un contesto sociale in cui le possibilità di godere liberamente di legami appartenenze né corporativi le frustranti l'indipendenza personale sono sempre più si Evoli mi parrebbe di sì
è criterio dal Function ci permetterebbe di tenere conto di tutto questo
In tal modo si potrebbe pervenire alla elaborazione di una politica sociale che prenda seriamente in considerazione il valore dell'uguaglianza sicuramente più del modello neoliberista i Comanche quindi quell'universalistico giacché chi crede nel Function il non si limiterebbe ad affermare una generico uguaglianza bensì l'uguaglianza delle capacità di base di funzionare
Il che ad esempio non verrebbe nemmeno garantito da una politica qualità rispetto al reddito giacché tale uguaglianza diviene immediatamente arbitraria laddove le condizioni di bisogno sono altamente eterogenea una politica sociale però che al tempo stesso prende pure seriamente in considerazione valor dell'efficienza
Cioè in quanto il criterio del funk sin da un lato si applica soltanto della fondamentale uguaglianza di base dall'altro è incentrato sulla dimensione fortemente soggettiva dei bisogni individuali
Una politica sociale infine cantiche accontentarsi dell'abitare riduzione delle prestazioni vuole andare oltre l'attuale stato sociale prendendo seriamente in considerazione l'obiettivo de espandere l'opportunità di vita dei singoli
Il che non significa naturalmente che tutti i problemi dell'equità verrebbero così risolti ovviamente questo impossibile anche se ciò non fosse probabilmente non sarebbe o spicca bile in ragione della difesa delle preferenze individuali
Al contrario resterà sempre da discutere sui confini fra diritti esigenze
Cioè che lo stesso tra quei requisiti di Function in che dovrebbero essere garantiti a tutti e come tali essere inseriti in un patto costituzionale al fine di vincolare quel processo politico e quale domande di Function invece che sono praticamente quell'interesse di cui si parlava anche stamattina che non avendo la medesima urgenza possono essere soddisfatte secondo il libero gioco del mercato politico
Anche ovviamente a seconda delle condizioni del bilancio pubblico
A questo riguardo però mi è sembrato opportuno rilevare che molti interventi che da questa prospettiva starebbero difendibili quali ad esempio quelle relative agli impedimenti esistenti nel mercato del lavoro o ad altri causati dalla pubblica amministrazione non parrebbero così costosi comunque punto anche se non tutto quanto potrebbe essere ovviamente risolto mi sembra che questo criterio ci permetterebbe di orientare nella maniera Fertile la riflessione e dialogo democratico
Comunque senza addentrarmi più a lungo in riflessione teorica vorrei cercare di tornare ad alcuni esempi leggermente più concreti
Cercando di vedere che cosa questo criterio ci potrebbe significare nell'ambito delle politiche sociali così finora considerato in ambito sanitario l'obiettivo dell'uguaglianza di opportunità potrebbe articolarsi secondo un modello recentemente proposto da Norman Daniel sta in base al quale dovrebbero essere distribuiti in modo egualitario soltanto quei servizi che serve ad assicurare l'esercito né capacità fondamentali tipica della specie umana
Di tutte quelle capacità cioè la cui presenza costituisca la condizione necessaria per esercizio della massima autonomia questo Oliva indubbiamente estremamente generale poi a un secondo livello più specifico
Si dovrebbero poi differenziare i requisiti di Function il a seconda delle diverse fasce di età
Affrontando ad esempio il problema ponendo Sting parzialmente dal punto di vista istituzioni sanitarie che durano nel tempo un po'come si affrontano i problemi relativi a generazioni future di cui già stamane si è parlato a seguito di tale procedimento se condanna Daniel Sant'ci si potrebbe giustificare una sostanziale redistribuzione delle risorse dei gruppi più anziani a quelli più giovani
E dall'intervento nei confronti delle malattie acute a quello nei confronti per della realizzazione di beni collettivi o l'educazione sanitaria la prevenzione la tutela dell'ambiente di lavoro e così via
Naturalmente all'interno dei vincoli delle risorse oggi esistenti
La scelta delle particolari modalità di consumo e la libertà di acquisire una maggiore copertura dovrebbero restare ovviamente assicurate ripeto anche in questo caso riusciremo di certa risolvere scelte tragiche quindi specie sanità saranno sempre con noi
Però mi sembra riusciremmo a meno questo il mio mio argomentazione a pensare meglio le questioni di giustizia sanitaria
Similmente per quanto riguarda l'istruzione l'obiettivo dell'uguaglianza di opportunità potrebbe concretizzarsi la decisione di garantire in maniera uguali Tarja una certa istruzione di base
Ciò al fine da un lato di assicurare il godimento degli aspetti di consumo e di investimento pubblico dell'istruzione
E cioè rispettivamente la condivisione di alcuni comuni valori di Civitas e la formazione di un capitale umano adeguato allo sviluppo economico
Dall'altro di garantire che sufficienti risorse economiche non ostacolino l'accesso all'istruzione da parte dei più meritevoli
O da parte di chi di chi abbia insufficiente a Beckham culturale
Per da trarre vantaggio dal diverso Tione educative a questo riguardo e più specificamente un modello centrato sul Function in auspicherebbe un radicale riqualificazione nella scuola dell'obbligo se non addirittura un allungamento della stessa
E conclusioni analoghe parrebbero giustificabili anche in campo previdenziale
Al cui proposito sembrerebbe auspicabile pervenire o di una drastica separazione sia fra assistenza e previdenza sia fra una parte di previdenza uguale per tutti e un altro invece differenziata a seconda delle preferenze dei singoli
Finora ho evitato di introdurre i termini pubblico-privato Stato o mercato
E così ho fatto intenzionalmente perché fino adesso mi sono limitata soltanto a riflettere sulle finalità ultime della politica sociale a cercare cioè di specificare quali sono gli obiettivi di equità della politica sociale
Le quali finalità secondo me non hanno niente o per lo meno hanno ben poco a che fare con le specificità giuridiche dei singoli assetti proprietari
Credo invece che sia una relazione specifica fra assetti proprietari e obiettivi di equità mi sembra essere un ennesimo errore di quei due modelli universalistico e liberisti dico di cui o appena finito di parlare
Il modello universalistico infatti e pelato su una concezione d'intervento pubblico come deus ex machina di cui parlava anche stamattina Paolo Martelli
Automaticamente in grado di garantire diritti sociali il che invece fallace giacché soggetto pubblico non è un pianificatore onnisciente un soggetto univoco volto a perseguire un'unica funzione di utilità collettiva bensì decisori pubblici non decisori pubblici son cittadini gruppi di per sé di pressione burocrati politici produttori consumatori
Spesso solo limitatamente razionali tesi almeno in parte a difendere le proprie posizioni relative anche a scapito dei fini collettivi
Con il risultato per la produzione di numerosi fallimenti pubblici del limite la pianificazione globale basata su inadeguati modelli di razionalità assoluta
Alla qualità scadente dei servizi offerti all'assenza di stimoli la minimizzazione dei costi al mantenimento se non l'accrescimento dell'uguaglianza
Tutto ciò senz'altro ormai noto è diventato quasi un luogo comune
Il problema però e che accanto un riconoscimento di questi problemi chi crede nel modello universalistico mi pare che poi nei fatti tenda continuare a comportarsi come sta il rischio dei fallimenti pubblici non esistesse
Ad esempio limitandosi a sosta azioni deontologica
Oppure credendo che una volta definito normativamente un dato assetto istituzionale ed organizzativo Qwest si realizzi danese automaticamente risultati auspicati
Per altro verso ugualmente fallace e per zero ragioni sostanzialmente analoghe mi sembra modello liberista ecco che ritiene troppo spesso al mercato un meccanismo in grado automaticamente di raggiungere esiti ottimali
Mentre anche al mercato può rivelarsi fallimentare quando essa abbia luogo in presenza di effetti esterni assimetria forte nel possesso di informazione costi immaginai decrescente e così via
In tali situazioni auspicare semplicemente più mercato potrebbe condurre unicamente alla creazione di soluzioni pseudo concorrenziali
In cui gli interessi dei più forti Gennady produttori verrebbero soddisfatte a scapito invece dei consumatori dei cittadini
E queste nel semestre un rischio assai grande
In SMI specie in ambito sanitario dove sussistono un po'tutte quante le condizioni sopra menzionate esempio assimetria al possesso di informazione fra medici e pazienti difficoltà dei meccanismi assicurativi di tutelare in modo efficiente i pazienti economie di scale e così via
E anche in ambito dell'istruzione dove ugualmente il problema della simmetria di informazione si sente in maniera si esporta purtroppo la maggior parte dell'opzioni privatistiche invece tende a sottovalutare questi problemi
Allora tale che mi sembrerebbe difendibile dal punto di vista dell'etica pubblica è quella di cercare di verificare per ogni singolo opzione organizzativa istituzionale
Il grado di capacità di questa stessa opzione di raggiungere gli obiettivi dell'efficienza tecnica dell'efficacia cioè in altri termini della capacità di dei diversi assetti di conseguire gli obiettivi prestabiliti al minimo costo
Nella piena consapevolezza peraltro che non esistono forme esclusivamente pubblica conforme esclusivamente private e che esistono forme differenziate sia di pubblico sia di privato
Ad esempio il pubblico può configurarsi in modo altamente differenziato come sussidio al prezzo come finanziamento sotto forma di voucher se i quali Walter sposò neanche si differenziarsi
Oppure come prestiti come trasferimenti di redditi come offerta di informazione come offerta di formazione come regolazione della quantità della qualità o del prezzo come imposizione di tasse e così via
Similmente al privato può configurarsi produzione privata per il profitto immunitari dimensioni assai differenziata
Coproduzione non a scopo di lucro come volontariato più o meno organizzato laico o confessionale
Come forme diverse di compartecipazione degli utenti e ciascuna di tali configurazioni comporta oneri e benefici assai differenti
E tener conto di tutto ciò il pare particolarmente importante liste cinque la prospettiva del fanciullino a cui mi sono prima riferita perché in questa prospettiva come già ho detto lo scopo non è quello di dare uguali servizi o uguale reddito messi cercare di rendere le persone in grado di funzionare in maniera sensibile a quelle che sono i diversi bisogni personali
A questo punto dove cerca di trarre le opportune implicazioni per le politiche sociali che ho esaminato
Però mettermi a fatalista di tutti i vari modifiche organizzative istituzionali che mi parrebbe rospi Kabili mi sembrerebbe assai superficiale anche perché spero che la specificazione dei vari interventi verrà svolta nei prossimi intera interrompeva rendeva interventi pubblici vada svolta dei prossimi interventi degli oratori che mi seguono
Io vorrei semplicemente limitarmi ad alcune considerazioni finali
Che sono le seguenti innanzitutto quando parliamo di uguaglianza ricordiamoci che assicurare l'uguaglianza non implica necessariamente ricordo all'offerta pubblica
Forse lo indica dove i fallimenti del mercato sono particolarmente gravi o comunque parimenti gravi a quei del settore pubblico e questa gran parte in casa in sanità almeno per quanto concerne i beni al consumo collettivo della prevenzione
E i beni non facilmente assicurabile al mercato privato come ad esempio assistenza ai malati
Cornici terminali agli anziani
Ma non lo implica laddove i fallimenti del mercato non sono particolarmente gravi
In tale situazione si potrebbe ad esempio ricorrere opportune strategie di mera redistribuzione finanziaria lasciando poi i consumatori liberi di scegliere quale servizio acquistare equamente il cast dei valdostano scuola secondaria
Similmente si potrebbe ricorrere a forme di redistribuzione finanziaria e non c'è offerta pubblica nel caso in cui il godimento dei diritti senza sostanza
Ne universitaria
Dov'è allora il sostegno il l'intervento pubblico dovrebbe sostanzialmente limitarsi a intervento a sostegno dei più bisognosi e meritevoli
Ciò ovviamente in linea di principio perché una prospettiva del genere richiede il realizzarsi di alcune pre requisiti di base quali ad esempio una riqualificazione del prodotto offerto cioè prodotto educativo offerto una alla diminuzione premente graduale della pressione fiscale sulle persone fisiche è un sistema fiscale in grado di registrare effettivamente a differenza di quanto si verifica oggi lo stato reale delle condizioni economiche dei singoli
Secondo quando ospitando più efficienza allocativa chiediamo l'espansione del mercato
Ricordiamoci del pre requisiti strutturali necessarie al buon funzionamento del mercato stesso a esempio alla necessità di coerenti politiche d'informazione e identificazione di standard di qualità
E questo mi sembra l'esempio essere un requisito importante nelle porte dell'espansione di un mercato di un settore privato nella scuola
Inoltre però ricordiamoci che differenziazione del prodotto sono possibili anche in ambito pubblico attraverso opportune politiche di autonomizzazione giuridico amministrativa esempio nel caso dell'università
O attraverso la creazione di opportuni strumenti interni o il tè nell'amministrazione e questo spot tutto a casa sanità
Dove per quella quota di servizi che dovrà sempre stare carico pubblico
Gli strumenti interni di controllo
Un quinti posti ai distretti possiamo chissà potrebbero garantire come Justin mattina si trattava in relazione di forte sulle varie Carte dei cittadini
Potrebbero garantire una differenziazione del prodotto un'attenzione alla al rispetto delle preferenze dei singoli in materia di servizi da consumare
Terzo quando parliamo di razionalizzazione riflettiamo sulla portata dei meccanismi della mano invisibile anche in ambito pubblico
Cioè stiamo cioè di affidarci a quell'esortazione deontologiche di chi o di cui ho parlato prima e tentiamo di armonizzare al massimo attraverso opportuni sistemi di incentivi e disincentivi
Il perseguimento dei fini privati e dei fini pubblici
Ad esempio in sanità per fare un esempio concreto assurdo restare in un sistema nella quale il perseguimento degli obiettivi viene sistematicamente punito ad esempio le le USL e regioni che riescono a risparmiare devono poi devolvere le i risparmi al fondo sanitario nazionale al tempo stesso con gli operatori quegli amministratori che riescano a gestire le risorse in modo efficiente non hanno nessuna rispondenza dal punto di vista la loro remunerazione
Similmente quando si intraprendono modifico organizzativo istituzionali occupiamoci anche in questo caso dei prerequisiti necessari a con loro efficace ed efficiente operare
Ad esempio attraverso ripartizioni donne delle mansioni fra centro e periferia
Nel caso ad esempio di un'ipotesi di privatizzazione ha comunque di espansione dell'autonomia gestionale in campo universitario probabilmente accanto a una forte aumento dell'autonomia anche gestionale non solo finanziaria si potrebbe avere un accentramento quindi uno ritorno un recupero al centro di funzioni più generali di informazione
Di determinazione di standard di qualità e quindi funzioni più generali di contro di pianificazione di di regolazione complessiva del sistema
Quarto quando parliamo di interazione Fraschetti pubblici assetti privati
Dobbiamo essere consapevoli del fatto che nulla garantisce un'armonia un armonioso insomma una una qualche armoniosità fra di essi ad esempio ritorniamo a casa sanità
Limitarsi semplicemente a dire auspichiamo nuovi mix di pubblico e di privato mi sembra altamente insufficiente perché molti mix di pubblico e di privato se non
Siamo valutati con una certa attenzione potrebbe generare parecchi effetti perversi ad esempio quei derivanti da capacità eccessiva da sovrapproduzione da frammentazione dell'offerta
Di rischia di creare due nazioni una dei cittadini più avvantaggiati di prima categoria e l'altro in seconda categoria come d'altra parte si diceva anche al tema dell'azione di Amato
Quinto quando parliamo d'espansione delle chance di vita atteniamo attenzione particolare alle domande oggi esistenti di responsabilizzazione individuale e di autonomia
Dunque ha necessità di elaborare politica pubblica atte ad esempio a valorizzare in modo non corporativo e nel rispetto dei vincoli di equità i contributi dei lavoretti vi dei singoli
A migliorare i rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione come si direbbe in teoria dei giochi a sostituire le attuali regole carogne con nuove regole carina capaci di prendere seriamente in considerazione i valori dell'integrità e della dignità personale
A rimuovere tutti quegli ostacoli anche legali
Che oggi si frappongono lo sviluppo di una più diffusa solidarietà civile creando forti costi di transazione e questo ad esempio il caso del volontariato l'attività cooperative e più in generale del privato sociale
Ad educare i diritti e doveri la cittadinanza sociale fra l'altro stazione di queste pratiche mi sembrerebbe particolarmente utile anche in via strumentale I find realizzazione di dell'uguaglianza
Già che se l'uguaglianza con omogeneizzazione poneste eticamente difendibile il rispetto dei nostri simili è un dovere che non può soltanto essere codificato per legge
In specie alla fine di questo secolo ventesimo in cui la passione per l'uguaglianza non è più radicata come tempi di Tocqueville
Ora sono proprio le politiche quali quelle coppe appena finito di descrivere
Che era presente lo strumento secondo me molto importante per la vinificazione nei nostri cuori del valore dell'uguaglianza per fa cresce quel senso come solista intervenendo Sasso Congo e di fare messa che costituisce comunque di equità non codificata di rispetto o fondamentale dell'integrità di degli altri cittadini che mi sembra essere il requisito è essenziale per ogni Politi per qualsiasi politica sociale
Sette ultimo non crediamo in genere di conoscere più di quello che sappiamo la politica sociale assai complessa e i rischi di fallimenti colpiscono tutti gli assenti se gli assetti pubblici sia quelli privati
Cioè ridenti e sanità dove si pensava ad esempio che questi nuovi sviluppi soprattutto aveva canuto luogo negli Stati Uniti di creazione di falsamente la sorgano inception cioè nuove struttura privatistica che per due tre anni parevano aver ha dato grandi risultati alla fine sono rivelate assai più costosa in termini di decadimento dalla qualità della cura di quello che si pensasse
Di conseguenza nelle pieno riconoscimento di questa complessità della politica sociale mi sembra che più che non tragici in a riforme onnicomprensiva
Si dovrebbe dar vita a un sistema di sperimentazioni flessibili nonché naturalmente a una più intensa attività di valutazione
Delle varie attività
Oltre anche se forse più modestamente
è questa una raccomandazione che come si diceva in un saggio recentemente uscito più da dentisti che non da architetti e la urbanisti a far funzionare quello che abbiamo evitando di scaricare le nostre responsabilità nei confronti dell'oggetto in progetti astratti e slegati da ogni analisi di fattibilità
Il che non vuol dire non osare né mancare di sogni progettuali al contrario credo che ci voglia più fantasia più slancio e più motivazioni ideali per progettarlo città possibili che non quelle impossibili
Queste quindi in sintesi insieme di indicazioni per una nuova politica sociale che parrebbe giustificabile dalla prospettiva dell'equità
E dell'etica pubblica più generalmente una strategia che ribadisco va sicuramente vivificata specificata all'interno del dialogo democratico e delle potenzialità e dei vincoli oggi esistenti completamente nel nostro Paese
Una strategia però non avrà vita facile in quanto cozza contro un gran numero di interessi consolidati una strategia però che appare da prendere seriamente in considerazione le potenzialità della cittadinanza sociale
Nel nuovo Stato del benessere da certa postindustriale
Il nostro programma prevede ora i primi due interventi programmati poi faremo un piccolissimo intervallo di dodici minuti immagino non più e poi proseguiremo con gli altri interventi programmati io pregherei allora proseguendo quasi in ordine alfabetico onorevole Covatta di intervenire per primo
Ma io vorrei parlare
De L'ora di religione
Non perché abbia sbagliato convegno
Ah perché mi è venuto in mente
Leggendo le ultime battute della relazione
Di Amato
E cercando di applicare questa griglia al campo
Presso il quale sono attualmente impiegato
Dice Amato che bisogna perseguire la rinnovata trasformazione dello Stato da Stato fa perché fa ed agisce in luogo della società a Stato regolatore che offre opzioni stabilisce i criteri per fruirne controlla i comportamenti degli operatori
Io credo che tutto il dibattito
Che si sta sviluppando sull'introduzione di un diritto di opzione
Nella scuola
Sia indicativo della tensione che esiste oggi
Fra l'esercizio dei diritti individuali di opzione
E
L'organizzazione dell'Offerta pubblica d'istruzione
Paradossalmente quello che mette in crisi
L'apparato scolastico pubblico
Non è una prevaricazione delle coscienze quale c'era
Ancora più forte comunque prima del nuovo Concordato quando L'ora di religione era obbligatoria salvo eccezioni
Ma è proprio la possibilità di esercitare un'opzione
Perché la nostra il nostro apparato di Offerta pubblica d'istruzione
Non prevede
L'esercizio del diritto di opzione
O lo prevede solo sulla carta e quando si pretende di passarlo dalla carta alla pratica
Questo determina difficoltà organizzative prima ancora che di altro genere quasi insormontabili
Poi vorrei parlare ancora dell'ora di religione non perché sia fissato
Ma perché
Anche da un altro punto di vista mi sembra paradigmatico di una situazione
Nuova in cui si viene a trovare il sistema formativo
Che non è più
Sede fondamentale se non esclusiva della formazione critica degli individui
Ma
Sempre più una delle sedi di informazione
Delle persone degli individui
I quali poi si riserva hanno di trovare in altra sede
Fondamentalmente nella sede della propria coscienza informata
L'elaborazione critica capace di selezione i criteri capaci di selezionare le diverse informazioni
E allora bisogna per fare una riflessione
Sul fatto
Di questi questo plebiscito
Dei giovani italiani
A favore della frequenza dell'ora di religione non parlo tanto
Delle fasce detta inferiore ma anche delle fasce superiori quelle
Rispetto alle quali la scelta veniva operata diretta è stata operata direttamente dai giovani
Siccome non è credibile
Che il novanta per cento dei giovani italiani
Sia praticante
O desideri comunque un'informazione religiosa in forma confessione
E siccome non è neanche credibile
Quello che
Un po'genericamente e poco sportivamente andiamo dicendo
Noi laici e cioè che si è trattato di un colossale imbroglio di un colossale equivoco bisogna trovare un'altra spiegazione
Probabilmente questa spiegazione ha a che vedere anche con il disincanto
Con cui i giovani di questa epoca
Diversamente
Da quello che facevano i giovani diventi o più anni fa
Si collocano rispetto ai contenuti
Dell'istruzione ai contenuti dell'istruzione scolastica
Il
L'insegnante di religione
Che trovandosi a fare lezione a questo novanta per cento di giovani pensasse
Di avere catturato se non le coscienze l'attenzione
E la disponibilità del novanta per cento dei giovani italiani
Si troverebbe come quel soldato delle storielle che
Essendosi imbattuto in un battaglione nemico telefono al comando dice ho fatto prigioniero un battaglione nemico il comando dice portali qua e lui risponde non vogliono venire
Cioè mi sembra che
Questo episodio che si è verificato in quest'anno in Italia
Sì è indicativo appunto di una consapevolezza dei giovani circa la relatività
Dei contenuti
Rispetto
Alla
Organizzazione
Scolastica
E rispetto al significato della organizzazione scolastico
Anche in questo caso cioè vediamo che si afferma
Una differenza fra lo Stato Faber
E lo Stato regolatore i giovani non credono più a uno stato in questo caso l'istruzione pubblica
Che sostituisce la società e che produce senso indirettamente
Ma vedono piuttosto nell'Offerta pubblica d'istruzione
Una serie di occasioni una serie di sollecitazioni rispetto alle quali possono assumano un atteggiamento assolutamente distaccato e laico
Anche questo fa cadere
Il discorso sulla titolarità
Del servizio formativo se cioè debba essere Pubblico o privato dal punto di vista del titolo proprietario della funzione
Organizzativa primaria
E fa cadere soprattutto l'idea che la titolarità del servizio formativo incida poi sull'orientamento
E sulla finalizzazione come dire etica per non dire ideologica
Del servizio formativo stesso
Viviamo in una società in cui
Le scelte di valore le scelte etiche le scelte finalisti che non sono determinati
Da apparati di indottrinamento pubblici o privati che essi siano
Ma in cui invece esiste un rapporto molto più laico fra proposte di formazione
E proposte educative e capacità del soggetto informazione di discernere di selezione eredi organizzare da sei
Un proprio piano formativo un proprio piano
Di ricerche etico anche un proprio piano di formazione professionale
Adesso non parlo più dell'ora di religione perché per quello a cui mi serviva
Lo già usata abbondantemente
E cerco quindi di
Fare quello
Che ci invitava a fare Elena nella sua relazione Elena non si occupa de minimis e quindi
In Toscana
Appunto a quelli che intervengono dopo di lei cercare di indicare quali possono essere alcune conseguenze
Operative sul piano delle politiche sociali in questo caso sul piano le politiche scolastiche rispetto ai principi che sono stati indicati nelle due relazioni e che ho cercato prima
Di riadattare a quello che l'orizzonte
Della politica formativa
Innanzitutto credo che tutto il ragionamento che stiamo facendo ci induca a fare una scelta di metodo rispetto al modo di operare di agire la politica scolastica la politica formativa
Non si tratta più di intervenisse mai si è trattato
Di intervenire sui contenuti
Ma piuttosto sulle procedure
Non si tratta più di stabilire
Quali materie di insegnamento debbono essere impartite ai quali debbono essere escluse
Quali metodi didattici devono essere seguiti e quali invece devono essere
Sconsigliati e così via
Si tratta piuttosto di
Intervenire
Su quelle che sono le procedure attraverso cui di volta in volta i programmi i piani di studio
Le ricerche le iniziative formative verranno decise finalizzate organizzare
Questa scelta di metodo contraddice tutta la politica scolastica che si è fatta in Italia ma debbo dire non solo in Italia almeno negli ultimi quarant'anni dicevo
A Mantova al convegno della Confindustria che i legislatori scolastici sono fra gli ultimi giacobini rimasti in circolazione perché sono fra gli ultimi a ritenere che attraverso l'espressione di una volontà politica sia pure nella sede legittime del Parlamento e della successiva pubblicazione sul apposito agli Azzetto ufficiale
Si determini senso si determinino infatti si produca realtà
La verità e che
Quanto più
Il sistema formativo
Sì
Ricchi contestualizza nei termini in cui cercavo di dire prima
Tanto meno a significato una legislazione scolastica orientata a definire i percorsi i percorsi formativi e le varie tappe di questi percorsi formativi
Tanto più ha senso invece una politica scolastica è una legislazione scolastica orientata a definire procedure
Faccio un esempio
Ancora più attuale
Non è e discutibile il fatto che
Il ministro Falcucci non faccia discutere in Parlamento
Della riforma dei programmi della scuola secondaria superiore del primo biennio della scuola secondaria superiore
E discutibile che non ci siano procedure in sedi diverse
Da quelle previste dai regolamenti parlamentari
Per esprimere volontà politica e indirizzo culturale attorno a un processo che inevitabilmente non ha come sua sede
Deputata quella del Parlamento che come tale non ha una legittimazione a intervenire sui contenuti culturali sui programmi
Didattici e così via
Nei nel quadro di questa scelta di metodo
Ci sono alcune
Conquiste da realizzare
La prima e quella della autonomia di ciascun soggetto organizzatore
Di formazione
Che siano le università che siano gli istituti scolastici inferiore
Che siano in genere quanti operano rispetto alla sistema dell'informazione le obiezioni tale sistema formativo
Le obiezioni
A questo principio sono notte
Sono obiezioni che riguardano
La il timore che venga violato il principio di uguaglianza per un verso sono obiezioni che riguardano il timore
Che
Si introduca un rapporto squilibrato fra scuola e mercato per un altro verso
In realtà
Si tratta di due obiezioni che
Nelle quali poi brevemente posso parlare ma che
Sono di copertura rispetto all'obiezione fondamentale
L'obiezione fondamentale riguarda due caratteristiche del nostro e di altri sistemi formativi
Sui quali forse è il caso di aprire la discussione
Primo
Il riconoscimento del valore legale
Dei titoli di studio
Il secondo
L'inamovibilità
Del personale docente
L'inamovibilità del personale docente come più in generale l'inamovibilità
Dei funzionari della pubblica amministrazione urbani insegna
E una garanzia liberale
Tende a garantire
L'imparzialità la libertà
La non subordinazione del funzionario dello Stato rispetto al potere politico cangiante che
Mi domando se in generale
E in particolare rispetto al campo dell'istruzione
Quello della quello dell'inamovibilità sia ancora l'unica garanzia possibile della libertà ho l'impressione che viviamo in una società in cui la libertà di insegnamento per esempio
A tali e tante forme di possibile garanzia
Dall'associazionismo al sindacalismo al fatto che esiste una stampa libera una libera circolazione delle opinioni e così via che forse il criterio dell'inamovibilità del personale scolastico non più deve essere considerato una garanzia liberale ma piuttosto una garanzia socialdemocratica nel senso migliore anche nel senso peggiore del termine
E cioè uno sfogo per la disoccupazione intellettuale
E un modo per attenuare per rendere meno
Pesante la tensione sul mercato del lavoro intellettuale e mi domando se è lecito
Sacrificare i diritti delle generazioni future e anche di quelle un po'meno futura
Alla ai diritti acquisiti
Da parte di alcune categorie
Di lavoratori
Ragionamento analogo
Forse ancora meno
Che che necessita ancor meno di
Riferimenti
Teorici si può fare per quello che riguarda il riconoscimento del valore legale del titolo di studio tanto più
Che noi oggi ci troviamo in Italia
Rispetto a una produzione di titoli di studio che non corrisponde
Ne diciamo così in verticale né in orizzontale
Alle qualifiche realmente esistenti sul mercato del lavoro
Che non corrisponde
Per qualifiche specifiche ma che soprattutto non corrisponde per livelli di qualifica se è vero come è vero che
Oggi c'è nel mercato del lavoro una forte richiesta di quei quadri intermedi che sono esattamente quella qualifica che il nostro sistema scolastico non riconosce e non definisce va il nostro sistema scolastico si limita
A riconoscere una qualifica di base una qualifica di diploma che oggi non corrisponde
A una utilizzabilità sul mercato del lavoro e una laurea che a sua volta non corrisponde a una utilizzabili quindi c'è già una sfasatura
E visto che il riconoscimento del valore legale del titolo di studio
Ha un senso soprattutto rispetto all'organizzazione del mercato del lavoro all'utilizzazione del titolo di studio sul mercato del lavoro non credo che abbia un senso estetico
Mi sembra che si tratti di una questione sulla quale meriterebbe di aprire la discussione
Credo che non ci sia bisogno
Di
Rispiegare anche in questo caso
E quella che deve essere la differenza fra equità ed egualitarismo e quindi non prendo in considerazione le obiezioni
Che pure ho visto che sono state manifestate dalla Federazione giovanile comunista in occasione dell'approvazione da parte del Consiglio dei ministri del disegno di legge sull'autonomia dell'università
Secondo le quali l'autonomia delle università o l'autonomia degli istituti scolastici lederebbe il principio di uguaglianza perché determinerebbe come dette come deve determinare una concorrenza fra strutture pubbliche e quindi una differenziazione nell'offerta di istruzione da parte delle varie fonti
Prendo in considerazione per un attimo solo e finisco l'altra obiezione
Quella secondo cui
In questo modo
Accentuando l'autonomia delle singole unità scolastiche e favorendo quindi il rapporto fra scuola il mercato si determinerebbe una subordinazione
Della scuola sede della cultura al mercato sede del profitto
E io credo che
Anche su questo Biezze onere
Varrebbe la pena di riflettere
A ragion veduta e cioè avendo verificato quali sono
I mutamenti che oggi si sono verificati
Nei fatti per quello che riguarda la produzione di cultura
Cioè non mi accontenterei di una risposta difensiva
Che si limita a sostenere come pure si può sostenere
Che
L'autonomia universitaria
Può comunque avere in sé le garanzie di un'autonomia della ricerca scientifica rispetto a quelle che sono le esigenze più immediate di spendibilità della ricerca sul mercato
Vorrei fare un ragionamento che forse può scandalizzare qualche orecchio onesto ma che mi sembra necessario fare
Da quando è stata messa in è stato messo in produzione quell'elettrodomestico chiamato televisione
Il mercato produce cultura
Alla pari con altre fonti di produzione alla cultura
Mercato l'industria
Non sono più cioè il rapporto fra
Formazione e ricerca e
Produzione mercato non è più un rapporto in cui c'è solo un dare una vera in un senso solo diciamo così
Ma è un rapporto fortemente intrecciati
Per cui l'obiezione che vede solo nella
Autonomizzazione delle strutture scolastiche il cavallo di Troia di un mercati Zazie Oni od una mercantili trazione della cultura è un'obiezione ipocrita e arretrati
E che io credo che questi possano essere i criteri di una quel quel quei minimis che Elena
Saltata nella sua relazione i criteri di una politica scolastica
Ispirata alle ai principi di equità e di efficienza ai quali si vuole ispirare questo convegno
Quanto poi alla realizzabilità
Di questi obiettivi due sono le cose secondo me
Ho
Le volontà politiche
Si sapranno organizzare per realizzare questi obiettivi oppure questi obiettivi si realizzeranno ugualmente l'unica alternativa sarà se per un caso strano ma non so quale possa essere
Questi obiettivi si realizzeranno ugualmente all'interno del sistema pubblico o se invece come è molto più probabile
Si realizzeranno a fianco del sistema pubblico fuori dal sistema pubblico come già oggi sta avvenendo in una situazione in cui allo spaccio delle istituzioni formative pubbliche
Corrisponde una mercati trazione selvaggia
Della formazione e specialmente della formazione gradi più alti
Grazie onorevole Covatta pregherei il senatore Napoleone Colajanni di prendere la parola
Dopo l'intervento del senatore Colajanni faremo un piccolo intervallo di dieci minuti precisi
Ma migliore per prima cosa a confessare un imbarazzo autentico intervenendo qui per due ragioni diverse
La prima è che con questo non è il mio mestiere dibattendo di queste cose
Non è davvero il mio mestiere il mio mestiere è un altro
E quindi mettono in difficoltà a maneggiare i concetti con la la precisione che dovuta quando si entrerà nel merito di queste cose
Il secondo comma motivo di imbarazzo debbo dirlo chiaramente
E forse ho sbagliato venire questa mattina perché la relazione di Martello e via intenerito
E donne colpo che Martelli dava alla sinistra ortodossa io mi sentivo come rimpicciolire
Perché
Forse credo che la cosa migliore che possa fare e confessare chiedere clemenza io appartengo alla sinistra ortodossa
Anche se
E mettono con l'opposizione particolarmente scomoda
Perché sono un non ortodosso della sinistra ortodossa senza per questo essere della nuova sinistra
Il che ammette che è un un bell'esercizio permette senatore il trionfo dell'individualismo metodologico ama questo ne va benissimo guaito e non non crede questo mi va benissimo
Però questo mi consente di stare tranquillamente nella sinistro costanti anche questo beh
E quindi che io chiedo scusa se pur essendo consapevole di questi limiti
Io non rinuncia a dire un'opinione ed entra nel merito essendo ripeto consapevole di correre dei rischi dei rischi di imprecisione quindi le scarse complice e quindi naturalmente di di andare incontro a Mao un possibile giudizio critico
E vorrei entrare nel merito dalla questione che stiamo discutendo sulla crisi dello stato sociale
Dice che secondo me bisogna mantenere anche
Non è esclusivamente un aggancio
All'esame di certi elementi che a me sembrano concreti per poterlo definire questa crisi
Ed è il problema del rapporto che inevitabilmente si crea tra la formazione delle risorse da destinare al soddisfacimento di determinati bisogni che è una delle caratteristiche dello stato sociale
Perché piaccia o no
Il problema che viene dal rallentamento dalla crescita dei tassi di sviluppo del reddito dall'altra istituzione della base imponibile cioè della diminuzione del numero dei lavoratori attivi in proporzione alla popolazione e contemporaneamente
Dell'allargamento
Della base dei consumatori dello stato sociale per la diversa composizione demografica è un problema reale non ci posta affidati a non ci sia e questo senza rivali a giustificare unicamente con la crisi fiscale dello Stato
Nei termini che occorre il problema della crisi dello Stato sociale credo che il suo pensiero su influenza l'abbia e bisogna e bisogna tenerne conto
Anche perché nel momento in cui il livello delle tassazioni aumenta e il fatto che il livello umani
Che crea questi elementi di disaffezione di crisi nei nei riguardi dello stato sociale
E anche perché credo che non serva ce l'aveva fatta
Io credo che gli effetti di redistribuzione
Di una elevata imposizione se siano meno rilevanti
Di quanto non si pensi comunemente cioè credo che grosso modo la distribuzione del reddito non è variata morti
Già Totò non ricordava faceva dei confronti da molti anni di distanza un lungo periodo dell'istanza alla distribuzione del reddito in Quintili della popolazione
Se non erro cambiata molte cose dopo anni e anni di stato sociale
Ha contato molto di più invece non lo stato sociale all'allevamento dei livelli assoluti del reddito cioè lo sviluppo
Che c'è stato
E che ha consentito di fare delle cose che prima non si potevano fare
Proprio perché il la composizione dei consumi e andata variando seccato più spaccio per poter soddisfare certi tipi di domani
E anche le queste credo che dobbiamo tener conto perché poi la ragione dell'economia si fanno sentire pensano contano contano
Gli uomini politici debbono fare i conti anche con queste cose spesso aggiustano anche i conti secondo la propria soddisfazione ma poi di fatto in un modo in un altro si vendicano
Io non credo che sia molto facile falsificare i bilanci dello Stato senza pagare un prezzo cioè senza andare incontro a destabilizzazione Iberia nel funzionamento dell'amministrazione dello Stato
E c'è l'inefficienza lo ha ricordato che la maglia mai con parole educate diciamo così l'inefficienza
Del funzionamento dello Stato in relazione al soddisfacimento al soddisfacimento di queste domande che crea anche essa disaffezione e c'è infine un altro elemento
Che se ho ben capito all'andamento centrale di cui dobbiamo discutere qui se vogliamo discutere di crisi dello stato sociale
Ed è quella disaffezione che nasce
Dal constatare che appunto
La redistribuzione del reddito non è stata poi così rilevante come si può pensare
Che nasce dal fatto che tutto sommato se il capitalismo
E più capace di un certo tipo di interventismo pubblico di realizzare tassi di sviluppo elevati e quindi creare più risorse per lo stato sociale
Come è stato nel ventennio in cui lo Stato sociale si è affermato che quello degli anni ruggenti dal capitalismo cioè degli anni cinquanta e sessanta
Se tutto questo è vero
Si crea una certa disaffezione alimentata dall'equazione che indubbiamente si fa
Socialismo è Martello ha fatto socialismo ortodosso non lo so ci siamo intesi grossomodo tutte cosa stiamo parlando uguale statalismo
Statalismo strettamente collegato con lo stato sociale con l'idea dello stato sociale
Vien fuori una disaffezione che colpisce anche in un certo modo ideale del socialismo
Bene io credo davvero che sia questa la cosa con cui anche un uomo politico deve fare i conti perché deve vedere
Come si affrontano i problemi Ali oggettivi
E come si affrontano non tanto per rilanciare un ideale di socialismo per il gusto di rilanciare un ideale di socialismo
Quanto di vedere se nell'analisi concreta della situazione concreta qualcuno ha definito corse il marxismo nell'analisi concreta da una situazione completa si trovano quelli elementi quelle possibilità di opzione
Che consentano di cambiare alla cosa è cambiato Cioce
Che vuol dire fare i conti con i problemi e fare i conti con le politiche fare i conti con le strutture dell'intervento io chiedo scusa se fosse prendevo
Cercherò di sedurlo almeno un po'più di tempo di quello che viene assegnato ma approfitto dell'assenza di Donat Cattin ed altri
Dobbiamo fare il conto con questi problemi dobbiamo fare il conto
E io dico in tutta tranquillità
Io non ho nessuna del secolo tariffarie conto con questi problemi rinunciando all'approccio statalista
Perché io non credo affatto
Che ci debba essere una identificazione forzata ideale socialismo anche del private alla più ortodossa delle sinistre del più pedante del marxismo
Si possa stabilire unico un'identità di questo tipo con lo statalismo
Quindi questo ma abbiamo bisogno di fare
Vedete Cacciari o una volta diceva
è capitato di sentire gli dire
Lo Stato è un arcano
Si vede che non aveva mai visto né un carabiniere ne è un agente delle tasse
Lo Stato non è un arcano l'approccio che considera appunto allo Stato
Come non un arcano ma una formazione completamente storica fatta di uomini fatta di organizzazione che funzionano in un certo modo e secondo determinati interessi proprio questo mi pare alla negazione dello statalismo
Perché non c'è il mito dello Stato in quanto Stato
Nell'idea che allo stato l'attività
L'attività che voi deserti funzionamenti sociale che è frutto di interessi è frutto della storia condizionata dalla storia questo sì ne paga la negazione dello statalismo quindi non è che inseguiamo
L'idea di un intervento dello Stato per il gusto di avere un intervento dello Stato
Discutiamo con quale stato abbiamo per fare e con chi comanda in quello stato quale interesse si servono se queste forme di organizzazione sono quelle adatte diceva Marx l'essenza dallo Stato l'essenza dallo Stato e alla burocrazia
C'è una formazione del tutto umana storica perché ha le caratteristiche per la burocrazia nella composizione dello Stato fra no non arcano
Il carabiniere all'agenda dalle tasse quello che fanno in che modo intervengono il carabiniere all'agente delle tasse relaziona complesso
Quindi io sono dichiaratamente
Per un approccio pragmatico politico estremamente pragmatico questi problemi di crisi dello stato sociale e quindi va benissimo discutere dalla scelta individuale
Anche perché e anche questo è un punto
Anche questo è un punto
E che mi diverte nelle nell'idea di socialismo nel pensiero
Dei Marx
Non mi pare che ci siano delle cose che il seno delle costrizioni in questo senso anche individuale al contrario
Mi pare che ci sia una frase chiave
Andare verso una società in cui l'assolo la costrizione al libero sviluppo di ciascuno sia il libero sviluppo di tutti
Cioè mi pare che in questo modo si stabilisce molto chiaramente
Un rapporto un rapporto certamente dialettico ma questo è il punto su cui vorrei insistere un rapporto di anche storico determinato
Dai livelli di reddito lo sviluppo delle forze produttive da come si evolvono fra di loro e i rapporti fra l'Atac rapporti fra le varie forze mi pare che si crei uno spazio necessario alla libertà dell'individuo oggi su che tipo di problemi
Ci troviamo se vogliamo scendere nel concreto
Mi pare che Covatta
Riferendosi alla relazione di Amato abbia toccato il punto vero
Politico su cui discutere e io son d'accordo con questa metodologia
Che è indicato Covatta
Il problema che pone Amato è quello di vedere se è possibile passare dallo Stato che fa le cose
A uno Stato che interviene per organizzare a lasciare il tempo realizzare garantire
Già però riflettiamo ancora su questo
Comunque la cosa a questo punto non riguardano più l'ora di religione soltanto
Per potere avere delle libertà di scelte
Occorre avere un certo livello di reddito
Perché se non c'è almeno un certo livello di reddito sufficiente per potere fare liberamente certe scelte
La libertà non c'è più
Per potere organizzare certe scelte quindi bisogna assicurare certi determinati livelli di reddito se uno poi emarginato debole fuori dal giro produttivo
Le scelte non la farà mai se non c'è un intervento finalizzato a metterlo in condizione di poter le fasce
Va be'ma allora i problemi anche adottando questo metro
I problemi della assicura che le vele del reddito assicurare servizi sostenere i più deboli torna non è più nemmeno come prima
Quindi questo modo di ragionare
Non ci mette al riparo
Dalla necessità di avere sempre e comunque un intervento sociale in quell'isola
Direzione The distribuzione del reddito mettere tutti in grado di fare le cose e non ci mette al riparo ma questo è un altro discorso
Di un intervento sociale destinato al funzionamento della macchina sociale
Il legame è sempre piaciuta molto sono vetero completamente voglio voglio dire mi è sempre piaciuta molto e a voglio che fa
Nella società socialista ci saranno due forme di appropriazione
Una appropriazione sociale per la produzione
Io una propria azione individuale
Per il sostentamento e per il godimento
E santo dio sentire dire da enti aziende il godimento è un fatto individuale è anche già una bella forma legale anzi
Quindi questi elementi sono stati sempre presente nel pensiero socialista
Credo che questo sia un punto penso che sia la cui esistenza
Di queste forme di appropriazione è generalizzando degli interventi
Ferrari individuale che individuale deve arrestare e il sociale che è necessario per il funzionamento dalla produzione
E aggiungiamo storicamente
Rassicurare quella condizione quelle possibilità di scelta di cui parlavo prima
Si pone sembra la coesistenza di queste due cose
E il problema è allora sapere qual è il limite fra l'individuale il problema elemento su
Ma io su questo vorrei esprimere un punto di vista
Assai né
Assai
Quello dei limiti
Fra le individuale e sociale non è un problema di principio il problema grazie problema storico che dipende dalle diverse formazioni storico sociale
Che in una parte del mondo si pone in un modo in molta parte si pone un altro modo in un'epoca si pone in un modo in un'altra epoca si pone un altro mondo asseconda dalle forze che intervengono tuttora le politiche si pone in modo diverso
Quindi non ci vedo una questione di principio nello stabilire quali debbono essere i confini fa questa parte individuale a quest'altra parte sociale
Non ci vedo una questione di principio e dico la verità
Naturalmente il rischio ricordò
Non ci vedo nemmeno un'etica
Una spiccata in questo
Non ci vedo che cosa dobbiamo dedurre
Quindi io non ho nessuna difficoltà a trattare il principio delle scelte individuali in quanto siano compatibile coi esistenti entro quali limiti è un problema pratico politico con le necessarie scelte collettive
Abbiamo bisogno di un'etica per fare queste cose io non ha paura io sono diffidente verso l'etica
Troppe troppi delitti sono stati commessi in nome degli ideali
Non dimentica
Un'etica anche quindi c'era
Non c'è per linea di pensiero c'era un'etica nera quell'etica
Cui faceva riferimento Concetto Marchesi
Nel discorso che pronunciò all'Università di Padova
Nel mille novecentoquarantatré prima di raggiungere la resistenza
Ed era l'etica del lavoro
Era l'idea
Che l'uomo poteva raggiungere scusatemi se parlo di
Faremo ricorso in un certo senso quell'uomo poteva raggiungere alla felicità
Entrando in un rapporto con la natura per trasformare Roma e in un rapporto con gli altri uomini per lavorare assieme
Per trasformarla assieme
Quella che era la fraternità la solidarietà
Nel lavoro
Beh io sono convinto che queste epica lavoro
Come dire in bassa fortuna
Io mi sono trovato bene Atene attenendomi a questa non ho nessun motivo di cambiare atteggiamento arrivata alla mia età
E
Mi rendo conto che non è un'entità che si può imporre a nessuno
Ma penso che nessuna etica si può imporre
è un problema difficilissimo delicatissimo e debbo dire la verità non me mi riesce più difficile da comprendere persino l'etica dei diritti
Dei dieci
Perché io non nego affatto che le sovrastrutture lavorano anche per conto proprio
Anche nulla poté evoluzione alla propria storia però nascono dal rapporti concreti storici con le forze produttive all'interno del rapporto di produzione
E quindi io quando vedo i parlare tutti diritti
Senza andare a vedere qual è il modo sostrato quello che ci sta dietro lui sostiene mi sembra che si corre un rischio io vedo così le cose naturalmente capisco da un punto di vista in cui ci possono avere delle opinioni assolutamente contrario professionali e lo voglio dire
E quindi credo che forse l'unica cosa
Per uscire da questo sistema di contraddizioni e affrontare la crisi dello stato sociale
Sia quello di affidare al processo concreto
Pratico tecnico
Il problema dei limiti fra l'individuale e il collettivo
Senza avere questo mi pare
Decisivo
La pretesa di avere in tasca la verità rivelata perché verità rivelate no cene
Non c'è niente
E quindi sostenendo le proprie idee
Andando al confronto ad uno sconto Guanda necessarie
Ed essendo pronto a cambiare la tua pelle quando si vede che i fatti i costi
Non credo che ci sia tanto ci possibili
Non credo che questo sia un entità
Non credo credo che sia un metodo per potere a farlo funzionare la cosa è meglio che si può diciamolo nel modo perché e perché a un certo punto qual è questo metodo che ci può consentire di fare così
E la democrazia
La democrazia come sistema ti istituzioni alla restituzione alto non solo che è un insieme di regole comunemente scelte per potere esercitare allo scontro senza che i cives a Parma vene ante
Cioè dentro dei limite
Questa è la democrazia
Sistema certamente imperfetto
Certamente imperfetto perché il sistema dalla maggioranza perfetto non può essere del sistema dalla maggioranza non è il sistema di tutti ma non c'è né altro potevo funzionario recentemente
Ed ecco come io ritengo che nell'ambito scusa né si continua densissima troppo comodo diciamo che nell'ambito della sinistra ortodossa
Il concetto di democrazia diventa assolutamente a sosta consustanziale anche sposate nel termine
Con quello dalla posizione con quello le posizioni che sia
Perché non c'è altro modo per poterla stabilire quel limite fa il privato l'individuale da una parte il collettivo la produzione lo sviluppo dall'altro
Se non quello di avere un processo
Dietro ai Hollander
Storie di continuo provabile è il titolare
Che assomiglia guardate un po'stranamente
Ai Thaton mondi valuta
Attorno alle quelle due cose
Cioè deve do processo concreto dal fatto metto il cinema provarci e vedere come
Provaci come soggetti cosciente a soggetti cosciente che vuol dire vuol dire sia vedere alle aspirazioni
Vuol dire sia avere un'etica perché vuole un'etica
Sì avendo la minaccia dalle risate di chi per comportarsi bene da dalla minaccia dell'inferno te lo dico adesso che il diavolo tornato di moda
Con tutte queste cose e anche con l'esperienza del passato
Pronti a caccia
Da questo viene fuori in quel processo di funzionamento democratico di confronto dopo tutto
E ci possiamo andare
Ecco perché
Beh c'è un punto di Elena canaglia che mi lascia dubbioso
Lo cito dalla dalla sintesi perché nella sintesi ha detto in modo netto quindi lo cito dalle ciò che è urgente dal punto di vista dell'equità e identificare un punto archimedeo o atto a garantire un insieme ottimale di efficienza e di uguaglianza
è abbastanza chiaro da quel che ho detto come io pensi che i punti Archimede acceso
C'è solo il processo di confronto Monti
E meno che mai anche ammesso che ci fosse
Un punto archimedeo può garantire nulla
Non può garantire
Un insieme ottimale di efficienza e di uguaglianza perché ci sarà sempre qualche altra forza che squilibra era da una certa parte crea dall'aviazione allora
Andiamo al movimento continuo
Nella storia che
Questo non impedisce di dire cosa farei io se si dovesse l'oggi affrontare il problema della crisi dello Stato sociale
Tre cose
Uno quello di vedere che tipo
Se più mercato se più stato se più intervento meno intervento e necessarie per avere una ripresa dello sviluppo delle forze produttive
Perché senza una ripresa dalle forze del dello sviluppo delle forze produttive
Lo stato sociale sa che se buono stato misero
Più Stato più o meno o più mercato
Io dico non più stato o più mercato
Più stampato
E anche più mercato
Perché nel momento in cui lo Stato e più capace di fare interventi compatibile col mercato e di farle davvero
C'è più mercato e c'è anche più stato perché lo Stato interviene ma in modo combattenti
Il primo questo
Secondo beh secondo le bisogna mettere le mani e qui ha ragione Elena granaglie
Nel nel nel funzionamento dell'amministrazione dello Stato
E io qui credo che ci ci deve essere davvero un approccio nuovo completamente diverso
Noi dobbiamo puntare sulla responsabilità dall'amministrazione
Non solo la questione della le questioni della
Che ricordava Covatta della della stabilità sono ormai è una questione sola idonea all'insegnamento e non solo nell'insegnamento non parliamo di che cosa questa cosa significano la magistratura
Abbiamo bisogno di generalizzare il principio per cui nell'amministrazione sei l'essenza dello Stato e alla burocrazia io voglio che questi burocrati quando sbaglio non paga
E non si rifugi no bietole senza dallo Stato
Perché l'idea che lo Stato è incarnazione dello spirito quello che volete voi finisce per essere di ombrello Abed burocratiche o non fanno il loro mestiere o fanno al servizio di qualcuno
Terza cosa si e di metodo
Non possiamo affrontare queste questioni cioè non c'è una ripresa di movimento
E non è cosa da poco pensare alla ripresa debole nei
Questo sì è un problema politico che debbono affrontare gli uomini politici
Temono affrontarlo anche l'intellettuale debbano affrontarlo anche di intellettuale
Perché che se aveva ragione quando diceva
Nel lungo periodo sono le idee che ha trionfato
Sono le idee che
Gli uomini politici debbano prendere lavorarci senza e aveva ragione ancora Kenzo senza rimanere schiavi da lei vede qualche economista defunto ma sempre verificando per esempio debbono portarle avanti
E beh debbono portarle avanti con con quello spirito scusate mi di citazione o abbondato troppo
Ma queste anche questa è una di quelle cose che ci cito sempre volentieri perché è molto bello
Tutti voi la conoscete certamente è l'ultima pagina
Dell'intellettuale come professione di Max Weber
Quale deve essere la virtù del politico
Il politico prima ancora di fare
Imbroglia la capacità al modo di trovare il modo di vendere una merce dicendole a Ballando vantano un'altra cosa deve avere fosse in primo luogo quella virtù di cui parlava
Webber deve essere capace di affrontare tutto alle avversità
Sapendo che ogni volta deve poter ricominciare
E concludo dicendo
Se non avete questa qualità non provateci qua politica non è fatta per voi
Anche questo non so se questo è un ente penso di no che non lo sia un'etica promossi
Diciamo che la forza dei fatti che poi mette a posto anche i politici che non lo sanno fare che prima o dopo e le l'ultima citazione
E di lei nel i fatti sono la cosa più cocciuta che ci siano state tranquilli
Grazie senatore Colajanni ora facciamo un intervallo immagino che possiamo sincronizzare gli orologi alle cinque e trenta precise riprendiamo
Sono diciassette diciotto prego solo i gli altri relatori presenti a Hbc ASI al tavolo dalla presidenza per favore
Allora dopo aver fatto vari annunci
A vuoto adesso facciamo un annuncio invece reale
Iniziamo la seconda parte del interventi previsti e prego la professoressa regolino i di illustrare la sua comunicazione
In questa comunicazione mi occuperò di un'analisi delle politiche pensionistiche alla luce di alcuni concetti che sono emersi nelle relazioni della giornata
In particolare cercherò di individuare come all'origine delle politiche pensionistiche si possono individuare quattro principi
Che di fatto probabilmente potrebbero ancora oggi resistere a un qualche testa di equità efficace efficienza
Perché pur tuttavia sono stati tranquillamente stravolti dall'assetto istituzionale dal concreto divenire della politica stessa
Il primo principio di cui mi occuperò a che fare con i rapporti intergenerazionali il più ovvio criterio in base al quale normalmente viene giudicata l'equità viene giudicata l'equità di un sistema pensionistico
Venisse riflettete attenta mente l'idea originaria soprattutto all'inizio intorno alla fine del secolo scorso in base alla quale sono decollati i sistemi pensionistici molte volte punto su base semplicemente volontaria
Era esattamente l'idea di non gravare sui figli cioè di via di precostituirsi le basi per un attimo per un'autosufficienza economica durante la vecchiaia
Se andiamo a vedere la struttura istituzionale attraverso cui questo principio si poi concretamente evoluto notiamo che oggi in Italia tutti o quasi i fondi sono ripartizione in funzione il sistema pay as you go
Ora non c'è nessun obbligo di pareggio per i fondi pensionistici di fatto quasi da nessuna parte dice il criterio della capitalizzazione
Quindi di fatto esiste la possibilità istituzionale di scaricare sulle generazioni future i costi del mantenimento degli attuali pensionati se andiamo ad analizzare poi come concretamente sono state sfruttate queste possibilità questi margini notiamo che in sono stati effettivamente sfruttati al massimo i costi di alcuni fondi sono stati clamorosamente sottostimati
Sono stati previsti i vantaggi di fatto quasi immediati dopo solo cinque anni di pagamento dei contributi la prima generazione questo vale per i lavoratori soprattutto per i fondi dei lavoratori autonomi potevano subito godere di un trattamento pensionistico
La sensibilità alle richieste degli attuali pensionati è sempre stata da parte del ceto politico di gran lunga più attenta e di gran lunga più vigile rispetto alle esigenze di equilibrio e di sanità DTT equilibrio finanziario del sistema stesso
Questo vale in parte anche per i sindacati e per la stessa gestione sindacale dell'INPS
Tenete presente che ormai oltretutto anche all'interno delle confederazioni sindacali i gli attuali iscritti gli attuali pensionati consentono di mantenere non troppo negativa la bilancia diciamo degli scritti di anno in anno e di fatto che si apprestano divenire la categoria più importante
Bene
Quindi mi si può concludere con riguardo a questo primo principio che è stato fatto da parte dei responsabili politici del sistema previdenziale un amplissimo uso di una potremmo definirla un'illusione previdenziale che permette di scaricare sulle generazioni future il mantenimento dell'attuale generazione dei pensionati questo ovviamente va contro qualunque tipo di principio per cui chi sopporta it costi deve poter esprimere le proprie preferenze
E iniquo addossare i costi a categorie che non hanno ancora alcun diritto politico
Però è anche ovvio che l'appeal politico di categorie di pensionati con in Rispetto alle giovani generazioni eccetera dipende proprio dal fatto che proprio questi sono in grado di ricompensare attraverso il voto i politici che tutelano i loro diritti
Evidentemente questo tipo di problemi Anna Lucia e con altri a questa mattina si faceva riferimento l'accumulo delle scorie radioattive
Le manipolazioni genetiche cioè tutti i tipi di interventi che possono dare Effetti in un tempo molto differito
Il secondo criterio il secondo principio era quello che regolava i rapporti intercategoriali
L'idea originaria di molti fondi pensionistici era che i fondi previdenziali possano servire per una solidarietà mirata diversa da quella Tuatha dal sistema fiscale più redistributiva e anche più selettiva
Già all'origine praticamente tutti i sistemi pensionistiche percepito e sionisti ci prevedono ad esempio non so per le vedove e per gli orfani per motivi di servizio trattamenti di particolare favore
Ora se noi andiamo a vedere come questo principio è stato tradotto in pratica vediamo che a livello di struttura istituzionale Lins è il luogo della compensazione intercategoriali
Come qualche tipo di Compton come avviene questa compensazione Inter categoriale innanzitutto i costi della solidarietà sono imposti non è possibile per le capito per le categorie uscire non è possibile legge sette non è possibile la secessione non esiste in Italia la possibilità di contrattavo ultrà di gestire autonomamente rispettando ovviamente alcuni criteri di base
Degli equivalenti allo schema assicurativo pubblico
I costi sono ripartiti in modo diseguale e anche probabilmente oltre che diseguale abbastanza casuale l'appartenenza o no all'INPS come dato che non viene né negoziato che probabilmente non ha nessuna giustificazione che è semplicemente il risultato del fatto che storicamente alcune categorie sono finite lì dentro altre sono riuscite a salvaguardare la loro autonomia
I costi della solidarietà sono occulti avvengono sfruttando flussi finanziari sotterranei
Per una categoria è impossibile investire gli eventuali avanzi di gestione di fatto all'interno dell'INPS vige per ogni categoria l'obbligo di cedere senza interessi eventuali avanzi
Per andare a colmare le difficoltà di cassa di altre gestioni evidente Tinamidi fortissima inflazione questo tipo di criterio
A ridisegnato notevolissimamente i flussi di solidarietà da una categoria all'altra
Le politiche attuate hanno ampiamente ulteriormente allargato questi margini la solidarietà coatta degli anni sessanta e settanta è andata essenzialmente a favore delle categorie dei lavoratori autonomi che avevano programmaticamente un rapporto assolutamente squilibrato tra contributi e prestazioni
L'uso politico delle risorse previdenziali per interventi di sostegno al reddito in certe aree è assolutamente evidente se ad esempio pensiamo all'uso che è stato fatto istituti quali la pensione di invalidità o i prepensionamenti
Ovviamente questo tipo di gestioni della di questo preciso punto la solidarietà intercategoriali alla gestione che si è di fatto concretizzata porta la massima irresponsabilità categoriale
E ad ampliare al massimo i margini di intermediazione politica
Ovviamente riti oggi ridiscutere questa situazione alla luce del principio per cui solo chi contribuisce può fissare eventuali deroghe all'equità attuariale
Soltanto in parte catturata dal problema di distinguere tra previdenza ed assistenza perché il problema è molto molto più complesso visto il tipo di intreccio
A cui oggi si è arrivati tre istituti assistenziali e assist e istituti previdenziali
Il terzo punto a che fare con la riduzione dell'incertezza all'origine del dei tentativi di avviare una qualche copertura pensionistica
C'era esattamente questo concetto le pensioni riducono l'incertezza di fronte alla perdita di potere di guadagno derivante da infortuni oppure dal decadimento fisico
Bene la il tipo di assetto istituzionale che oggi incarna questo principio vede in Italia praticamente soltanto la presenza di schemi pubblici su base retributiva e non contributiva lo scostamento dal principio assicurativo è programmatico perché istituzionale per l'appunto
Di fatto si attuano interventi si può e andiamo a vedere come questa situazione viene gestita norme appunto concretamente notiamo che si verificano interventi continui di variazione del rapporto tra contributi e prestazioni come sapete in Italia la questo tipo di rapporto è fissato esclusivamente da attori politici grazie a interventi di tipo legislativo
L'assicurato si trova a vivere in una situazione di totale incertezza sulla redditività dei contributi che paga l'unica cosa certa è che le regole del gioco non saranno rispettate
Le regole del gioco in base alle quali oggi di viene chiesto di pagare i contributi non saranno sicuramente rispettate quando gli toccherà a ricevere una pensione
Ma non si sa di quanto non si sa
Come quando eccetera
Paradossalmente anche le politiche di rigore finanziario hanno contribuito a dissolvere le basi assicurative degli schermi
Il fatto che la stessa copertura assicurativa possa variare di anno in anno per interventi quali la legge finanziaria e quindi istituti del tipo le integrazioni al minimo gli assegni familiari eccetera siano soggette a fluttuazioni
Evidentemente contribuisce ulteriormente quasi con effetto paradossale
A incrinare la la il rapporto tra contributi la certezza del rapporto tra contributi e prestazioni
Il patto previdenziale quindi viene ridiscusso continuamente unite unilateralmente per iniziativa essenzialmente dei politici
A questo punto l'intervento pubblico se in un primo momento poteva essere pensato come il riduttore di incertezza diventa a sua volta generatore di maggiore incertezza per l'assicurato
Evidentemente la possibilità di introdurre scelte scelte consapevoli anche all'interno di questo preciso settore del welfare
Da parte del singolo attore del singolo cittadino contribuente richiede invece un minimo di certezza di informazione una possibilità di calcolo richiede evidentemente che si conoscano i termini della redditività dei contributi nel tempo
E quindi il diritto all'informazione alla certezza della redditività
Probabilmente potrebbero acquistare una rilevanza altrettanto centrale quanto il diritto ad avere una più o meno alta un alto copertura previdenziale
Il quarto punto a che vedere con rapporto tra assicurato ed amministrazione se pensiamo soprattutto ai primi esperimenti di fondi pensionistici su base volontaria oppure a La sette o che hanno ancora oggi in Germania in Italia in Inghilterra ad esempio i fondi l'amministrazione dei fondi pensionistici che in genere viene tenuta separata dall'amministrazione pubblica almeno parzialmente separata dall'amministrazione pubblica strettamente intesa
Notiamo come questa Amministrazione Separata si proponesse proprio di realizzare alcune garanzie quali
Una agevolato accesso degli assicurati alla burocrazia
Una maggiore partecipazione di coloro che erano i responsabili dei fondi rispetto ai problemi culturali eccetera di quelli che erano gli assicurati quindi la separazione era in un certo senso concepita come una garanzia di maggiore accesso di sburocratizzazione di maggiore sensibilità da parte di chi coloro che erano incaricati del recapito del beneficio rispetto alle esigenze del destinatario spesso bene se guardiamo alla situazione italiana la gestione monopolistica in cui agiscono i fondi previdenziali soprattutto Linus vede un regime di totale non competizione è assolutamente impossibile come ho già detto optare
Per porre è a presso altre amministrazioni propri fondi previdenziali non solo ma si est instaurata un tipo di divisione del lavoro tra i in sé e utenti dei patronati
Anche dopo la riforma dell'INPS e quindi anche dopo che il consiglio di amministrazione del Venus ha visto la presenza maggioritaria delle organizzazioni sindacali per cui di fatto l'INPS viene alleggerito tra virgolette
Dal confronto con gli utenti chiese gestito da strutture para pubbliche i patronati per l'appunto finanziate con prelievi diretti ai contributi lo zero e cinquanta per cento dell'ammontare generale dei contributi previdenziali va a mantenere fa finanziare i patronati
Questo fa sì che di fatto l'istituto previdenziale possa permettersi tassi di inefficienza elevatissimi senza incorrere nel rischio della voice da parte degli utenti
La documentazione chiaramente a detta di tutti assurda ridondante non sono previsti accessi di reti dell'amministrazione alle altre amministrazioni per acquisire dati anagrafici fiscali di economici eccetera
L'accesso agli sportelli e drammatico è impossibile la conoscenza dei propri diritti previdenziali anche perché la registrazione complicatissima i tempi di liquidazione sono intollerabili ciò nonostante estremamente difficile trovare mobilitazioni di pensionati sul problema dell'efficienza dell'INPS proprio perché questo ruolo di cuscinetto delle dei patronati
Di fatto fa sì che siano l'amministrazione pubblica in senso proprio possa permettersi tassi di inefficienza altissimi
è soltanto di alcuni giorni fa ad esempio l'idea di un patronato di anticipare anche di pensioni
Quindi quando si Cuno si presenta al patronato chiede e avvia la pratica di fatto il patronato tramite un accordo con una grande banca e in grado di dare liquidare un anticipo a questo punto il circolo veramente si chiude
Anche perché l'attività del patronato a sua volta crea problemi amministrativi all'INPS laico competizione tra patronati visto che la quota del finanziamento è divisa in base al numero delle pratiche che ogni patronato assiste fa sì che ci sia la corsa ad accaparrarsi l'assistito anche tutelando diritti inesistenti presso l'INPS
I costi finanziari pubblici sono ossia espliciti per il prelievo dei contributi previdenziali dal Monte contributi dello zero cinquanta per cento
Sono anche più sottili indiretti soprattutto per il singolo anche perché il contatto con il patronato e spesso l'occasione per la raccolta di iscrizioni sindacati dei pensionati stessi
Formalmente l'attività di assistenza del patronato e per legge assolutamente gratuita di fatto diviene l'occasione per far sottoscrivere l'adesione a un sindacato dei pensionamenti
Bene allora io avevo deciso di interrompere più o meno qui la mia relazione devo dire che dopo gli interventi di questa mattina avrei alcune considerazioni in più da fare
Mi sembra che se l'obiettivo di questa ricostruzione era di dimostrare come politiche nate dalla rivendicazione di diritti anche buoni in sé assolutamente legittimi
Possono portare ad esiti che comportano la negazione stessa di quegli stessi diritti
Gli schemi previdenziali originari Pray pubblici o parapubblici
Avevano alla base una concezione dei diritti che forse ancora oggi resisterebbe come dicevo ha un teste di efficacia efficienza equità una base volontaristica molte volte con una gestione extra statuale e su base solidaristica
Con una forte accento sulla necessità di un equilibrio finanziario delle gestioni se si sono prodotti dei fallimenti se c'è stata una cattura di questi e i shoes da parte dei politici dei sindacalisti degli amministratori
Questo non è perché i diritti erano poco chiari ma perché probabilmente altri attori di spendevano di risorse capaci di estrarre da queste issues particolari profitti profitti politici
Ho ho già detto che paga molto elettoralmente proteggere i diritti dei pensionati anziché i diritti delle giovani generazioni
Profitti sindacali paga molto sindacalmente avere l'iscrizione di un pensionato che una fonte certa di reddito perché l'idea dei revoche sono assolutamente improbabili
E soprattutto si può contare sulla una estrema disponibilità alla mobilitazione come noto il SISMI Pierri i pensionati possono mobilitarsi senza aprire che so io Telve decurtazioni dei salari o cose di questo genere profitti amministrativi il subappalto del lavoro amministrativo ai patronati libera la mistica amministrazione da ogni vincolo di efficienza bene a questo punto mi chiedo se l'uso dell'individualismo mentolo metodologico per ridisegnare la mappa dei diritti
Possa considerarsi completa se contemporaneamente non si usa lo stesso tipo di individualismo metodologico per analizzare anticipare le opportunità che si aprono agli attori per estrarre posizioni di vantaggio da queste stesse da questi stessi diritti da queste stesse affermazioni dei diritti
Personalmente penso che questo sia un aspetto fondamentale che deve assolutamente andare di pari passo con questo primo uso in senso normativo etico eccetera delle teorie che genericamente si richiamano all'individualismo metodologico cioè accanto appunto a questo ruolo normativo mi sembra sia assolutamente indispensabile cercare di estrarre da queste stesse teorie le loro capacità positive per un'analisi dei fallimenti ad esempio ad esempio delle politiche regolative
Non c'è dubbio che la capacità di produrre nuove ideologie di queste Teorie è molto elevata e probabilmente anche assolutamente auspicabile però credo che questo tipo di lavoro vada condotto di pari passo con un altro tipo di lavoro che utilizzare al massimo il loro potenziale esplicativo e predittivo
Anche perché il lavoro non è così semplice cioè analizzare individuare e rimuovere le condizioni che hanno consentito che alcuni attori pubblici affermassero i loro interessi a spese del cittadino contribuente
Bene analizzare quei sto è una operazione che comporta tutta una serie di problemi innanzitutto la competizione sia politica sia sindacali sia tra patronati
E quindi la possibilità di estrarre profitti beni individuali
Da dallo sfruttamento politico di un micio bene questo è sia normativamente almeno dopo Schumpeter una delle acquisizioni del funzionamento del sistema democratico
Sì è soprattutto l'Uefa attualmente a differenza dei Fiorio degli insetti politici sindacalisti e burocrati hanno le risorse per resistere ad una compressione dei loro diritti
Proprio anche il diritto di sfruttare di produrre beni privati attraverso issues beni pubblici costi pubblici
Cioè sua poi un altro problema qui vorrei accennare la rintrodurre di margini di competitività se come ho detto finora sembra mi sembra assolutamente chiaro è la via probabilmente soprattutto nel caso italiano per restituire più equità al alle Politiche previdenziali il sistema previdenziale
La cosa è abbastanza complicata dal fatto che se non c'è dubbio che questo sistema ha prodotto consistenti beni privati per politici amministratori burocrati anche prodotto alcuni beni pubblici che sarebbe veramente un peccato perdere
Ad esempio l'assenza di competizione tra schemi pensionistici ha fatto sì che da Jurassic situazione di monopolio dello schema pubblico
Il fatto di essere tutti nel carrozzone dell'INPS non ponga vincoli previdenziali alla mobilità occupazionale nella negli Stati Uniti o in Inghilterra dove invece ci sono schemi su base categoriale
La mobilità all'interno delle forze lavoro è notevolmente ostacolata dalla assenza dalla presenza appunto di schermi su base professionale
Proprio perché è ovvio che la competizione fa sì che ogni schema previdenziale cerca di te trattini re il più a lungo possibile
Il suo assicurato quindi cerca di disincentivare al massimo l'abbandono dello schema previdenziale stesso
Un altro tipo di bene pubblico ad esempio il fatto che l'uso improprio della pensione ai evitato lo stigma dovuto sussidi dichiaratamente di povertà
In Italia nessuno si vergogna di prendere una pensione integrata al minimo nessuno si fa scrupolo di riceverla si vergogna di fronte i vicini
Mentre tutti sapete che queste s'quando questo tipo di problemi c'è il problema di carenze di reddito di livelli insufficienti di reti ITO
Vengono compensati con assegni di povertà con sussidi ad hoc si possono creare forme di discriminazione che addirittura molte volte allontana hanno colui che ne avrebbe diritto dalla possibilità di utilizzarlo
Io ho chiuso Miss mi sembrava appunto necessario ribadire questo concetto il cercare di trarre non soltanto un disegno di nuovi diritti ma anche un'analisi positiva delle cause che possono portare al fallimento di diritti che in sé non erano forse poi probabilmente così assurdi grazie
Grazie Gloria ora la parola la dottoressa Daniela Viglione
E io a fare la mia intervento riguarda alle politiche sociali per la disoccupazione
Ed in particolare le politiche sociali per la disoccupazione povera allora praticamente la loro assenza in Italia
In in tutti i Paesi industrializzati lavoro do e un diritto sociale implicita in alcuni Paesi tra cui l'Italia un diritto esplicitamente salvaguardato la Costituzione e questo deriva non solo dal fatto che la maggior parte delle persone trae il suo principale mezzo di sostentamento per lavoro
Ma anche dal fatto che anche se nella vita delle persone il tempo del lavoro probabilmente sta perdendo la sua assoluta centralità tutto via lo status sociale resta fortemente ancora in larga parte basato sullo status occupazionale
E il dispone del bene lavoro e la condizione minima indispensabile per partecipare alla vita della collettività per avere un livello minimo di di di imitarlo diedi autorealizzazione
In Italia il lavoro è sempre stato un un bene scarso lo è tuttora se si guardano i tassi sia di attività che di occupazione che vedono l'Italia ancora dieci punti sotto la media dei Paesi industrializzati ed è uno svantaggio che nemmeno al calcolo del sommerso
Riesce a compensare di fatto in Italia ogni lavoratore mantiene in media tre persone rispetto a un valore che circa due virgola quattro per gli altri Paesi della CEE
La massiccia redistribuzione dei redditi dico l'enorme flusso assistenziale non ha ridotto lo svantaggio causato da una scritta la scarsità e dalla mal distribuzione del primaria del bene lavoro
Anzi questa distribuzione da un lato si è posta Chris che stato rilevantissima perché a competitiva principalmente a compensazione della scarsità del lavoro
Basta pensare al Mezzogiorno quelle politiche previdenziale
Non solo da un lato a
Posto degli ulteriori vincoli alla possibilità di sosta ed economia di sostenere alti tassi di crescita e quindi un ritmo elevato di Investimenti e dall'altro anche immesso in tutta la politica sociale
Una logica la logica di un Paese da proteggere da assistere piuttosto che un paese da sviluppare
Il problema della scarsità del bene lavoro
E della disuguaglianza nella sua distribuzione disuguaglianza che tradizionalmente in Italia era geografica tra due aree e che poi invece negli ultimi decenni anche una disuguaglianza tra il sesso nel gioco di danza tra le classi di età una disuguaglianza tra i livelli d'istruzione
E destinata a crescere nel nel breve e nel medio periodo a causa di una molteplicità di fattori lo sviluppo tecnologico ma sul più tecnologico che cresce assalti invece che lentamente
Almeno nella fase iniziale distrugge posti di lavoro per lo meno limita la base occupazionale soprattutto crea professionalità nuove che hanno una forte posizione di rendita la crisi dei settori maturi distrugge posti di lavoro capacità tecniche molto diffuse
L'evoluzione demografica mette a carico di un numero di occupati sempre più piccoli un numero sempre maggiore di di non attivi e quindi probabilmente porterà un impoverimento della reale del tenore di vita agli anziani
Le donne che entrano nel mercato del lavoro comportano una maggiore concorrenza tra gruppi deboli
E poi un altro gravissimo fattore di disuguaglianza nella distribuzione del lavoro in Italia la scuola c'è una scuola che è del tutto estranea
E distaccata dal mondo del lavoro in realtà introduce disuguaglianza privilegiando quelli che hanno le risorse o i mezzi per accedere per darsi una formazione efficiente che rimette in condizione alla volta fatto sul mercato del lavoro
Tutte queste modifiche in atto e future
Hanno indotto hanno creano da parte dei cittadini nuovi bisogni nuove esigenze nuovi rischi e anche nuove opportunità rispetto al quale le politiche sociali negli altri paesi industrializzati sono andate lentamente orientando sì
Questo non è accaduto in Italia
Dove appunto la politica compensativa ha continuato a ad agita e dove
L'emergere di nuovi bisogno di nuove esigenze non si riuscirà a trasformare i nuovi diritti per la resistenza alla difesa dei diritti acquisiti anche se questi non erano più adeguate alle esigenze alla necessità o i bisogni delle persone
In realtà la disoccupazione che appunto è un po'è un problema in Italia più rilevante e diverso insomma più caratterizzato sulla fronte disoccupazione giovanile e femminile rispetto agli altri Paesi viene normalmente trattato come un una indistinta
Al cui interno esistono numerose segmentazioni che cominciano ad essere analizzate in realtà uno dei campi che non viene mai analizzato
Proprio l'influenza che la disoccupazione ha sul tenore di vita degli individui delle famiglia per indicare quale mare in cui la disoccupazione
Quindi la povertà di lavoro diventa povertà assoluta in cui si sovrappongono per identificare quest'aria che uno dei campi in cui le politiche sociali negli altri Paesi sono diventate per coprire questa di bisogno bonaria bisogno assoluto il più grave
O utilizzati i dati del dell'indagine consumi dell'Istat
Utilizzando la linea dalla povertà che la commissione d'indagine sulla povertà ha elaborato aggiornandoli all'ottantaquattro
I veri poveri che mi risulta non sono molto meno di quelli che risultavano alla commissione perché utilizzato il re di tanti che la spinse a Rimini tralascio gli aspetti di questo tipo
Ecco voglio quella cosa che volevo dire che a me interessava sapere chi erano i disoccupati poveri più che sapere quanti erano per sapere quanti sono i poveri in assoluto più in mente
Anche le metodologie usate la Commissione che sono metodi oggettivi hanno bisogno della maggiore elaborazione di essere accompagnato a metodi soggettivi che attualmente distratte sta elaborando e probabilmente la commissione utilizzerà nel corso della sua ripresa dei lavori quando questa ci sarà la le la la disoccupazione interessa il nove per cento delle famiglie italiane un tocca contagi al nove per cento delle famiglie italiane in cui vive
Il dodici per cento della popolazione interessa però il quindici per cento delle famiglie italiane in cui vive il ventidue per cento tra popolazione povera quindi diciamo che la disoccupazione come causa di povertà
E il secondo e la seconda causa la prima e la presenza del comunque interno al mercato del lavoro poi ci sono il gruppo delle cose dei disoccupati e poi ci sono gli anziani poveri quindici amo che e Uccio un maggior rischio di povertà nella condizione della disoccupazione che nella condizione di anziano povero
In realtà anche questo gruppo della disoccupazione per capire bene rispetto la povertà oltre realmente segmentato
Io ho pensato di farlo perché fosse chiaro dividendo tutte le famiglie rispetto alla loro posizione nel mercato del lavoro e ne è uscita una cosa
Comunque adesso a parte le cose che ci sono scritte
Un Lacasella la casella più in alto di qua e il totale delle famiglie
Il le di questo totale delle famiglie la povertà i poveri sono il sei per cento ora il problema non è sei sei che risulta che viene fuori da questa mia analisi o l'undici che viene fuori dalla commissiona povertà il problema è ma quanto sei si sposta a seconda delle diverse caratteristiche troveremo le altre caserme quindi partendo da un dato medio che i poveri sono il sei per cento delle famiglie
Io poi diviso queste famiglia secondo la loro posizione sul mercato del lavoro il primo gruppo a sinistra sono le famiglie
I diciamo così estende al mondo del lavoro quelle senza occupati senza disoccupati
C'è evidentemente sono le famiglie anziane che hanno la pensione come ereditò di sostentamento normalmente un a sono uno o due anziani una coppia di anziani sono il tredici per cento della popolazione italiana
La povertà interessa l'undici per cento di questo gruppo
Accanto ci sono le famiglie con gli occupati essenze disoccupati questo è il grosso della famiglie italiane virgola settantatré per cento la popolazione italiana vive in famiglia in cui ci sono redditi da lavoro ma non non sono toccati dal problema disoccupazione la povertà qui interessa tra il quattro e il cinque per cento a seconda che si considerano
Si considerò le famigliole tutte le persone
Infine ci sono le famiglie con i disoccupati le famiglie con disoccupazione al nove per cento tredici per cento delle persone
I poveri sono l'undici per cento quindi diciamo che la condizione minore di rischio e ovviamente le famiglie con occupate senza disoccupati
Ci sono questo cinque per cento dei poveri sono naturalmente poi mente famiglie numerose e monoreddito in cui solo reddito non si riesce a far fronte ai bisogni dei carichi familiari qui dentro stanno i cattivi lavori i cattivi lavori
Che in Italia sono in alcuni casi conosciuti in altri addirittura non riconosciuti da nessun diritto a sua qui dentro in mente ci stanno e cinquecentocinquanta mila bambini che sul sotto i quattordici anni che svolgono un lavoro peraltro vietato il lavoro minorile ci stanno i duecento mila adulti
Precari ufficiali ci sta nel milione di lavoratori clandestini quasi per a quasi tutti immigrati dai Paesi poveri del Terzo Mondo per i quali
Protette dalla legislazione italiana e che peraltro svolgono quei lavori pesanti ma retribuiti faticose per i quali non c'è più un'Offerta chi lavora in Italia
La povertà delle famiglie Steno al mondo lavora una per povertà per di insufficienza delle pensioni minime e probabilmente di carenza di servizi sociali per gli anziani
La povertà delle famiglie e disoccupati per capire bene che cosa è conviene dividerò la a sua volta in queste due caselle che stanno sotto perché le famiglie cui disoccupati si dividono per la stragrande maggioranza dei casi l'ottantasei per cento ci sono famiglie in cui ci sono sì disoccupati entro famiglia ma anche gli occupati
Quindi queste sono le famiglie classiche ad esempio della disoccupazione giovanile intellettuale la povertà infatti sale si rispetto alla mediana nazionale che era del sei però non molto Vallotton sette sei
Invece era una parte più piccola quattordici per cento sono famiglie con disoccupati e senza nessun occupato e qui la povertà è alta perché un quarto di queste famiglie un quinto di queste famiglie povere
E a condizione peggiore e quando questo disoccupato il capo famiglia cioè quando la perdita del lavoro ha tolto del capo famiglia tolto l'unico reddito
Esistente in questo caso non rischi di povertà sale al venticinque per cento cioè una famiglia su quattro che si trova in queste condizioni e povera
E naturalmente qui tra l'altro ci sono diciamo delle caratteristiche di questo gruppo di famiglia
Che sono circa duecentottanta mila in cui vivono ottocento mila persone
La povertà ancora più grave se il capo famiglia donna si vive nel Mezzogiorno su una famiglia numerosa se sta in una abita in una urbana
E soprattutto se ha la Casina fitta perché se un capofamiglia disoccupato
Abita in una casa in proprietà diciamo che il dodici per cento di queste famiglie povere
Ma se è un capo famiglia e disoccupato e delle paga anche l'affitto la casa B il si arriva al trenta per cento di povertà cioè un terzo di queste famiglie è questo a condizione di rischio foltissimo
Naturalmente rispetto alla disoccupazione giovanile
Il quadro alla la disoccupazione giovanile povera è abbastanza diverso rispetto al totale nazionale
I giovani disoccupati d'Italia sono circo miliardario cento mila e le loro caratteristiche rispetto alle taglie ve l'ostruzione che sono concentrati nella classe d'età venti ventiquattro anni
E che la dinamica prevalente e quella dei diplomati e diciamo i diplomati ormai sono arrivati in Italia un terzo dei giovani disoccupati per le donne si arriva addirittura quaranta per cento
La disoccupazione giovanile povera invece diversa e concentrata nelle classi quattordici diciannove anni di età
E riguarda i giovani con al massimo la scuola dell'obbligo
La disoccupazione intellettuale giovanile come causa di povertà irrisoria perché è un lusso probabilmente che le famiglie povere non possono permettersi
Quindi diciamo che quali sono le caratteristiche così che emergono da questa prima lettura di questi dati e che la disoccupazione la disoccupazione povere è un fenomeno relativamente limitato
Estremamente frammentaria quindi scarsamente visibile fatto di molte esperienze deleterie individuali corrosive dal punto di vista anche la capacità professionale oltre che della dignità
E de probabilmente proprio per questa sua frammentarietà vissuto con me un fallimento individuale piuttosto come una una mendicanti causato da causa esterna rispetto al quale c'è una scarsa solidarietà sociale
E un altissimo rischio ereditaria perché queste famiglie sono quasi tutte famiglie numerose quindi con Giovanni
Nei per i quali la mancanza di risposte che la mancanza di risparmio familiare getterà probabilmente i lavori marginali precari
Scarsamente pagati con pochissima capacità di formazione del capitale umano e quindi li condannerà a una probabile povertà futura innescando un classico circolo vizioso tra povertà
La disoccupazione non povera e naturalmente invece il grosso della disoccupazione del evidentemente il più grosso problema
Politico economico e anche sociale economica e sociale che esiste in Italia
Però e naturalmente va riconosciuto che non esiste solo la povertà da mancanze lavorista podista di lavoro a Effeti appunto come diciamo inizio drammatici dal punto di vista poteva della capacità di vivere sociale delle persone
Quindi l'indicazione che a me sembra posso immergere e che si tratta di problemi profondamente diversi e che richiedono quindi due logiche di intervento profondamente diverso
Una logica forte di effettiva difesa
Delle condizioni più povera e più deboli anche perché su i poveri sono gli ultimi ad avvantaggiarsi di un possibile rilancio dell'occupazione di alti tassi di crescita e l'economia perché il loro problema e inserirsi nel meccanismo economica
Invece una logica di sviluppo e di transizione che accompagni il processo di crescita e di aumento di benessere del grosso della disoccupazione
Venendo incontro alle esigenze sempre più particolari differenziate personalizzate delle persone
Detto andando a cercare concretamente quali possono essere queste politiche
Le politiche sono per quanto riguarda il grosso della disoccupazione
Una oltretutto garantire a tutti un un intervento di sostegno del reddito in caso disoccupazione che oggi non esiste Vitagliano tappe uno credo l'unico paese in cui questo dicono in questo diritto che poi è stato fondante del degli strati sociali delle socialdemocrazie non esiste
Nonostante sia sancito l'articolo trentotto a costruzione in Italia se uno entrambi su Cuba azione non a un diritto con interventi di sostegno del reddito uguale per tutti fatta eccezione per il vergognoso sussidio di disoccupazione di ottocento lire al giorno no
Tutti gli altri interventi scatto sono diversi tra loro per entità
Per durata e comunque non scattano quando una persona incontro lo stesso evento la disoccupazione scattano su richiesta dell'impresa quindici una confusione di aspetti previdenziali assistenziale di politica industriale che impedisce di controllare l'efficacia di questi interventi quindi a prima cosa probabilmente da fare sul grosso la disoccupazione est e del vita finalmente a un intervento di sostegno del reddito per il di di succo più in caso disoccupazione che si uguale del tutto decrescente nel tempo
Che tenga conto della dimensione delle famiglie
Che abbia un alto contenuto di formazione come si sta agli altri Paesi poi ci sono le politiche attive del mercato della voce l'introduzione della di maggiore flessibilità che vuol dire nuove regole non abolizione di regola
E poi ci sono le politiche ad esempio sul contratto pubblico o le politiche
Di ripensamento sulle sulle diverse tipi di occupazione invece per le politiche per la povertà da disoccupazione tiri per la disoccupazione povertà servono le politiche mirate
Selettive capaci di individuare veramente coloro che sono in in condizione di bisogno e di evitare queste persone probabilmente con l'attività non di perché in settori non di mercato
A a stare in piedi Aita ad Atac di qualificarsi e comunque artato acquisì un reddito da lavoro
In Italia se si guarda quello che sta accadendo sul fronte delle politiche per la grossa disoccupazione tuttora molto a rilento
Perché le politiche flessibilizzazione mercato stentano ad avviarsi e soprattutto nulla viene fatto su campo della del dell'intervento loro citazione so dell'intervento sostitutiva del reddito invece su su campo delle per la disoccupazione povertà e tanto nulla viene fatto per questo non viene nemmeno conosciuta quello che si fa e che si stanno moltiplicando iniziative mirate selettive però non a favore dei più svantaggiati come si fa negli altri Paesi però a favore propri con la disoccupazione giovanile
Che una disoccupazione fatta di grandi numeri ha un basso rischio di povertà
Allora c'è da chiedersi se questi interventi tipo i cosiddetti giacimenti culturali tipo l'alfabetizzazione
Informatica tipo la disoccupazione giovanile sono interventi ad altissimo costo con pochissimo non bassissimo numero di occupazione creata abbiano senso sia dal punto di vista dell'efficace e quindi dei costi benefici sia dal punto di vista dell'equità
Complessivamente le cose poi eccolo il riorientamento delle politiche sulla disoccupazione quindi ciò su questi tipi allentamento dovrebbe probabilmente seguire alcuni criteri e Elena canaglia li ha tutti
Identificativi mi pareva assolutamente bene la cosa ecco proposto ieri io probabilmente che le condizioni nuove che si sono create introducono invece un limite foltissimo al criterio di universalità degli interventi è quello che poi ha informato così tutte le politiche sociali
Di anche di tipo anglosassone e probabilmente di fronte a questi diversificazioni fatte di domande nuove da benessere e povertà vecchie non regge più grazie
Grazie dottoressa Ghiglione
La pregherei professor Lorenzo Sacconi riprende la parola
Soggettivo
Io spero di non deludere nessuno affermando che non proseguirò in questa analisi
Dettagliata di politiche sociali particolari ma
Tendere invece tornare ad alcuni temi più generali di etica pubblica il che mi pare anche forse desiderabile alla luce delle limitazioni che alcuni interventi non ultimo quello di gloria Rigoni mi hanno posto allo scopo e al
Di un discorso di etica pubblica in altre parole intenderei mostrare come partendo dalla metodologia individualista e dalla moderna teoria delle scelte razionali sia possibile riformulare alcuni temi classici del pensiero politico per rendere disponibile almeno due teste per l'efficacia delle istituzioni sociali
Con istituzioni sociali intendo sia lo Stato che il mercato le istituzioni rappresentanza politica ma anche nel sistema delle agenzie pubbliche attraverso il quale avviene l'offerta di beni e servizi da parte dello Stato sociale quindi sistema dell'istruzione pubblica al servizio sanitario nazionale e anche l'istituzione in via ipotetica di mercati per introdurre nei meccanismi di offerta di questi beni e servizi l'incentivo della concorrenza
Vorrei sul mare
Il punto di vista del riformatore è interessato a perseguire obiettivi di benessere e di equità sociale anni
Egli dovrebbe quanto meno sapere che la valutazione dei risultati di una politica andrebbe fatta non dal suo punto di vista particolare ma da un po'ma dal punto di vista di chiunque
Cioè come anche qui è stato già detto dal punto a un punto di vista che consente di esprimere giudizi invariante la permutazione dell'individuo giudicante
La seconda premessa è che egli dovrebbe inoltre riconoscere che i risultati di una politica non dipendono solo dalla sua azione ma dall'interazione strategica e Gloria vengono invece lo ricordava
Tra una quantità di soggetti politici sociali burocratici aventi ciascuno propri scopi rispetto a tale interazione alle riforme istituzionali Daloui introdotte costituiscono al massimo un sistema di incentivi o di vincoli
I due test che intendo proporre al riformatore ideale sono del tipo che piacciono i filosofi ma anche agli economisti teorici e spero che questo non indurrà gli ultimi presenti a fuggire nauseanti da un eccesso di teoria
Sono un testo della stabilità delle istituzioni sociali
E si potrebbe dire che la stabilità è un mezzo per qualsiasi scopo una riforma si proponga ed un testo della loro equità sociale
Il mio il metodo è quello ormai noto dell'esperimento ideale si prenda un modello idealizzato del problema di Scelta affrontato da tutti gli individui interessati da una data politica
Ed il cui giudizio andrebbe tenuto in conto per valutarla dato questo modello astratto la teoria della scelta razionale consentirà di individuare una particolare decisione sociale che soddisferà qualche criterio ad esempio un criterio di stabilità
Ho una particolare definizione di equità distributiva si confrontino poi le conseguenze intuitivamente attese da un intervento riformatore con lei deduzioni dal modello se e se coincideranno allora il comportamento sociale atteso
Come risultato della riforma potrai almeno in linea di principio essere stabile oppure essere riconosciuto come può dagli atti dagli agenti coinvolti in questa interazione sociale in caso contrario la politica sarà mal congegnata potrà non essere implementati le oppure qualora Cossiga potrà ottenere risultati che sono in conflitto con una definizione appropriata delle Pita sociale
I testi che propongo solo una riformulazione dei due fondamenti i due fondamentali tradizioni di pensiero politico la prima il contratto lirismo
Per il contrattualistico le istituzioni sociali sono frutto di una scelta razionale l'unanime
Basato sull'accordo pattuito Treviglio razionali che desiderano uscire dallo stato di natura per entrare in uno stato civile nel quale tutti possono beneficiare dei frutti della cooperazione la seconda tradizione e invece l'approccio convenzionali sta ed evoluzionista
Dovuto a dei medici Umma per C uno le istituzioni sociali non sono risultato di un accordo esplicito ma convenzioni lentamente sviluppate dagli individui mediante l'apprendimento del modo migliore di proteggere i loro interessi è vero che anche per i Sum come per i contrattualistica
Nello Stato iniziale di natura tutti gli individui sono spinti ad un comportamento non cooperativo e distruttivo mutuamente ma se c'è possibilità che l'interazione proceda abbastanza lungo in questa prospettiva c'è anche tempo e modo di imparare a cooperare
Le istituzioni sociali solo allora il frutto di questo processo evolutivo
Nonostante ciò che ha sostenuto von Hayek entrambi queste tradizioni annesse un assunto individualista e razionalista in entrambi i casi ciascun agente influenza almeno parzialmente ma intenzionalmente il risultato dell'interazione sociale
La differenza è che nel caso del contratto l'ISMU gli individui pensano che se sapranno giungere ad un accordo allora potranno cooperare nel secondo modelli invece una corda esplicito neanche un accordo esplicito garantisce la cooperazione ciò che conta e che comportamento cooperativo sia una convenzione cioè una situazione di equilibrio nella quale la cosa migliore da fare per ciascuno e attenersi alla Convenzione stessa una volta che ci si attende che gli altri vi si attengono
Tale convenzione qualora anche essere il frutto di un processo di coordinamento Tacito
Appare subito evidente qual è la debolezza del modello contratto liste
Nello stato di natura nella situazione iniziale nessuna legge una norma precedente garantisce l'esecuzione dei contratti compreso quello che istituisce un ipotetico sopra cosicché un contratto che non sia
Anche un equilibro e anche una convenzione sarà necessariamente instabile per questo un teste della stabilità delle istituzioni sociali per essere concepito nella prospettiva che ha detto di devi di C uno
L'assunto dunque che solo istituzioni basate su convenzione lo equilibri possono avere la necessità la necessaria stabilità per mantenersi
Ed è questa anche la conclusione della recente teoria economica delle istituzioni sociali basata sulla teoria dei giochi alla quale io rimando per evitare di gravare
Gli ascoltatori con altre riferimenti teorici
Che uno può fare il riformatore di questo approccio
Esso sembra almeno inizialmente non lasciare alcuno spazio al disegno razionale di nuove istituzioni sociali
A me non pare che sia così tuttavia il teste della stabilità che si può proporre al riformatore e valutare se almeno in linea ipotetica il comportamento sociale atteso a seguito delle riforme consapevolmente pianificate potrebbe appunto almeno in linea ipotetica emergere mediante il meccanismo endogeno evoluzionistico cui ho fatto cenno ed instaurarsi come un equilibrio una convenzione tra gli agenti interessati
Dalla politica sociale o dalla riforme istituzionali in USA
In caso di risposta positiva il riformatore potrà almeno avere qualche fiducia
Sul fatto che le riforme daranno vita ad istituzioni stabili in altri termini in questa prospettiva la possibilità che una politica riformista
Ottenuti i risultati desiderati dipende dal fatto che i risultati a ai risultati attesi corrisponda l'emergere di una convenzione o di un equilibrio dall'interazione strategica tra gli agenti quell'interazione cui faceva riferimento anche Gloria Rigoni
Ci può illustrare l'applicazione di questo teste alla proposta di istituire un mercato dell'istituto dell'istruzione superiore mediante il riconoscimento della libertà di scelta dall'atto delle famiglie degli studenti e la creazione di concorrenza dal lato dell'offerta distruzione
In presenza di validità legale dei titoli di studio che è uguale per tutti come oggi nel nostro sistema famiglie studenti avranno l'alternativa tra acquisire titoli a basso costo in termini sia economici che di impegno
Personale soggettivo e perseguire invece gli stessi titoli aventi lo stesso valore legale presso istituzioni più costoso di impegnative
Se la certificazione assolve un ruolo importante nelle preferenza degli agenti
Allora la scelta di conseguire titoli a basso costo potrà essere dominante sull'altra scelta infatti se un agente si aspetta
Che gli altri conseguono titoli ad alto costo sarà vantaggioso per lui data l'importanza del tipo della valore legale del titolo conseguire gli stessi titoli a un prezzo inferiore a un costo in pericolo inferiore
Se l'altra parte tutti acquisiscono titoli a basso costo il titolo sul tema in generale dequalificato e non avrà senso alcuno la scelta personale di perseguire un corso di studi maggiormente impegnativo una volta che naturalmente l'aspetto determinante sia la validità legale del titolo ma allora tutti cercheranno la certificazione a bassi costi con accentuata perdita di valore del bene posizionali istruzione e con la caduta degli effetti esterni positivi dell'istruzione sulla collettività
è chiaro che in questo scenario la validità legale del titolo di studio introduce un meccanismo di incentivi
Che favorisce l'emergere di un equilibro e di una o di una convenzione tra gli agenti che decisamente su voti male
Occorrendo mandarci allora che incentivi opererebbero invece a favore dell'emersione di una convenzione cooperativa mutuamente vantaggioso un primo suggerimento potrebbe essere ce ne parlava Covatta il superamento del valore legale dei titoli
Un'altra ipotesi sarebbe l'istituzione di un'agenzia pubblica in grado di effettuare controlli di efficienza e di qualità sull'Offerta e di manovrare lo strumento dell'informazione rivolta famiglie studenti in modo da evidenziare quali sono gli interessi di lungo periodo
E in questa condizione che può emergere la cooperazione e in modo da creare l'aspettativa comune tra di essi che la domanda si orienterà verso le offerte distruzione più qualificanti
Il teste della stabilità assicura almeno in via ipotetica il rispetto di una condizione minima di efficacia di una riforma istituzionale ma nulla di più
Vi sono infatti di norma più equilibri e quindi più convenzioni possibili
E di modelli in esame non consente di predire univocamente quale equilibrio emergerà dall'interazione tra gli agenti inoltre alcuni di questi equilibri posso non essere efficienti o è qui dal punto di vista sociale
Quindi a parità di stabilità occorre un teste dell'efficienza sociale e dell'equità del risultato di una riforma mi limito al l'aspetto dell'equità per osservare che nel in questo campo nel campo delle Pita sociali il riformatore ha la tendenza ad affidarsi ad una molteplicità incoerente di criteri mi consentirà Napoleone Colajanni di in qualche modo iscriverlo in questa categoria
Ad esempio noi avvertiamo intuitivamente la cogenza di un criteri distributivi in base al bisogno
Ma anche avvertiamo la cogenza intuitiva di un criterio distributivi in base al merito
Questa contraddizione riappare oggi anche nella la relazione di Giuliano Amato nell'opposizione tra diritti pretese i diritti opportunità
Il ricorso al modello del contratto sociale va interpretato alla luce della moderna teoria dalla contrattazione consente di mettere ordine
Almeno credo in questa congerie variegate di intuizioni ha proposto di criteri di equità sociale in base all'assunto individualista che una decisione di equità che una definizione di equità e accettabile se essa
Potrebbe essere scelta razionalmente unanimemente dagli agenti individuali stessi
Il teste delle Pitacchi propongo conseguentemente può essere derivato da un modello contrattuali sta nel quale la distribuzione dei benefici della cooperazione viene decisa in due stadi nel primo stadio ha luogo una contrattazione su regole del gioco
Sulle strategie ammesse su quelle proibite sulle libertà consentite sulle risorse sulle dotazioni di ciascuno con le quali in seguito ciascuno parteciperà alla cooperazione con gli altri in una parola si scelgono le istituzioni fondamentali
Ed è in pratica questo un gioco vicenza costituzionale si può dimostrare
Ma vorrei evitare di farlo
Che se gli individui conducono razionalmente questa contrattazione e se nella posizione contrattuale iniziale nessuno può fare ricorso alla forza e alla frode allora
La soluzione strategicamente razionale della contrattazione coincide con una distribuzione della posta in gioco che è proporzionale ai bisogni relativi dei partecipanti
Ciò d'altra parte conferma la nostra intuizione infatti nel momento della scelta dell'istituzione nessuno ancora un merito differenziale da far valere nei confronti della produzione del surplus cooperativo
Siamo per così dire una stazione di manna dal cielo nella quale solo considerazioni attinenti ai bisogni relativi degli agenti possono essere rilevanti a secondo stadio però ho parlato di due Stati al secondo stadio ciascuno partecipa alla cooperazione sociale usando risorse strategiche ottenuta al primo stadio ed ora gli individui coprano formando coalizioni
Dalle quali ciascun agente esige una remunerazione almeno pari all'apporto da lui dato nel rendere questa coalizione
Vincente contro le altre si può dimostrare che la soluzione razionale di questo situazioni di contrattazione corrisponde a una distribuzione proporzionale al contributo relativo dato da ciascuno alla produzione dei benefici della cooperazione sociale
E se volete questo equivale a un a un criterio distributivo proporzionale al merito di ciascuno
Mi sembra intuitivo il tipo di teste che questo modello propone per l'equità di riforme istituzionali quali ad esempio l'introduzione introduzione di un mercato dell'istruzione superiore di buoni scuola o prestiti agli studenti alle famiglie per il finanziamento pubblico dell'istruzione mi faceva
Cenno ed è una grana faceva cenno a questo è una grana
Il primo momento quello della distribuzione dei buoni scuola
E secondo questo schema una situazione tipo manna dal cielo nessun individuo ancora contribuito con l'impegno di risorse economiche con un suo profitto scolastico alla produzione dei benefici sociali dell'istruzione superiore
L'unico criterio rilevante dunque quello del bisogno relativo la distribuzione iniziale dei buoni scuola implicherebbe perciò un'azione di compensazione delle disuguaglianze nelle dotazioni di partenza
Invece dal momento della scelta del proprio iter formativo che sempre più col tempo ogni individuo contribuisce con l'impiego di proprie risorse
E col proprio profitto scolastico alla produzione dei benefici dell'istruzione superiore e giusto per ciò che sia sostegno nel corso degli studi sia il riconoscimento al termine
Non siano iniqua mente egualitarie ma invece siano proporzionali al merito
Qualche suggerimento può essere tratto da questo schema anche da parte del riformatore per quel che riguarda la valutazione della proposta che diciamo e c'è qui stata fatta indirettamente da Giuliano Amato Amato di una rilancio dei diritti opportunità
Rispetto ai diritti pretese detto con una formula questa proposta passa il test dell'equità sociale se il riconoscimento dei diritti opportunità di ciascuno è preceduto da una contrattazione iniziale nella quale ciascuno ha potuto avanzare domanda di riconoscimento del proprio diritto pretesa ha detto e quote di opportunità sociali
A Giuliano Amato che potrai avrei voluto assumere ad esempio del mio riformatori ideale e credo che in questo caso l'idea di riformatori viale si attaglia ancora meglio perché mi noi lo votiamo ma lui non è qui con noi
Proporrei perciò a Giuliano Amato prima di sottoporre al prossimo Consiglio dei ministri e la proposta di un rilancio dei diritti gli opportuni per i diritti opportunità di fare questo esperimento ideale la domanda di cui rispondere è questa
La distribuzione delle dotazione iniziale in termini di risorse economiche di strategie di capacità emersa dai conflitti e dalle negoziazioni proprio dell'epoca dello stato sociale e dell'epoca dei diritti pretesa
Corrisponde alla distribuzione in base al bisogno relativo che risulterebbe da quel gioco ideale della scelta costituzionale
Se si potremo senz'altro occuparci dell'allargamento della sfera dei diritti opportunità seno se cioè come ritengo più probabile ad una parte delle vecchie iniquità
Rimasti attuale si sono aggiunte nuove iniquità vorrà dire che ancora per un po'resteremo indaffarati con i vecchi delitti pretesa cercando nella scatola dei nostri criteri etici una bussola per la navigazione tortuoso di questo stato sociale
Grazie Sacconi da regia occulta di le nostre riunioni prevederebbe questa sera che a questo punto il vostro presidente facesse anche se brevissimamente delle conclusioni a me non non sembra il caso non solo perché siamo arrivati a un'ora tarda e anche in pochi
Ma soprattutto perché da una discussione come quella che si è svolta oggi pomeriggio devo dire quasi impossibile tra questioni o fare delle osservazioni di tipo unitario
Per cui penserei di assolvere in quali minima parte a al mio compito
Facendo una sola osservazione ecco io non vorrei che qualcuno di noi ma forse falliscono i più difficile ma qualcuno di di di dei nostri amici tra i quali dialoghiamo spesso avesse la sensazione che quando si parla di effetti perversi io dico dello stato sociale
Ma per usare il linguaggio di uno dei nostri relatori Giuliano Amato i sottoprodotti negativi come mi sembra che lui l'abbia chiamati sì adesso non ricordo male i sottoprodotti perversi negativi si come volete
Di una usò
Tv dice irrazionale
Dei diritti pretesa ci conduce ecco che questo appartenga al passato cioè appartenga a un nemico come come dire che ha dato il meglio di sé nel passato ma che adesso non
Non riproduce se stesso addirittura non alimentano ingigantisce se stesso
Sarebbe un'impressione sbagliata
Perché la mia profondissima sensazione e che invece quel tipo di uso distorto in particolare dei diritti pretesa continua a far sentire i suoi effetti e insomma ci minaccia continuamente con creazione di nuove perché si tratta anche di un mostro di una di una cultura
Perversa che
Come dire molto prolifica io vorrei farvi solo esempio a proposito di una cosa che ci riguarda quasi tutti molto da vicino credo
E che è stata evocata da Covatta poi poco indirettamente da Colajanni e adesso da Sacconi
Sto pensando a quel diritto che non so se definire Potito pretesa in senso stretto ma certamente è stato interpretato da molti con un diritto pretesa e cioè il valore legale dei titoli scolastici universitari in particolare
Bene
Noi in questo momento stiamo vivendo sotto sotto anche se quasi tutti ce ne siamo accorti direttamente
Un inizio di una riforma strisciante che la riforma dei piani di studio d'ordine degli ordinamenti didattici delle nostre facoltà e questo momento tutti siamo presi giornalmente da comitati che hanno una sola differenza a volte sono romani quindi nazionali e a volte sono di sede ecco per discutere i nuovi piani di studio delle nostre facoltà
Bene attenzione c'è un rischio che io scriverei con la R maiuscola perché mi sembra che stia prendendo giorno per giorno più corpo
Il rischio che questi queste star formato indica gli studi vengono riorganizzati
Travagliati
Dal la logica
Degli sbocchi professionali quindi del valore legale del titolo
Siamo in pubblico quindi è antipatico fare nomi e cognomi userò una specie di metafora in una facoltà
Dove si tratta di problemi economici non dico quale però naturalmente per riordinare un indirizzo di laurea
Che non ha molto a che fare con la professione di dottore commercialista da illustri colleghi è stata firmata una mozione nella quale si dice certo in questo indirizzo di laurea andrebbero insegnate altre materie rispetto a quelle che noi proponiamo però per evitare che i nostri laureati non possano accedere altrimenti
Al concorso per dottori commercialisti allora malgrado le premesse come dire totalmente estranee che informano il nostro piano di studi noi chiediamo che vengano inserite materia tipo diritto commerciale ragioneria perché questo consente ai nostri laureati parità di trattamento equità equità e quindi l'accesso al l'esamino dottore commercialista
Voi capite che se
Questa logica
Trionferà cioè
Sarà la logica che informerà la riorganizzazione di piani di studi delle facoltà e tutto lascia pensare che questo avverrà per una ragione che subito dopo dopo che ero noi faremo una nuova riforma dell'università per quello che riguarda l'organizzazione del piano gli studi che costituiva uno autenticata uffa nei confronti dei giovani dei nostri figli tanto per capirci chiaro se uno dei nostri fratelli minori
E un tragico errore nazionale a proposito di mali collettivi perché in un momento in cui la scienza e il sapere e le professioni quindi ci cambiano sotto gli occhi per effetto di sfide quotidiane gigantesche dirompenti
Noi andiamo a costituire dei curricula professionali in base a un sapere che spesso e volentieri è il più vecchio che si possa immaginare che in ogni caso il più limitato che si possa immaginare diceva Colajanni richiamava il trial and error ecco il più rigido colpiti il meno sperimentale che si possa immaginare
Quindi noi andiamo a costruire questo tipo di organizzazione perché io temo che questo rischio sia da scrivere con la R maiuscola
Per la semplice ragione che di questa riforma purtroppo
Se ne sta interessando informativa e informa viceversa molto meno attiva senza interessando gli altri una coalizione
Che che io pensa di persone perbene che evadono ovviamente onorate in tutto e per tutto ma alle quali non lascerei per intero questo compito è la coalizione dei burocrati centrali
E dei professori e non nostri colleghi universitari
Che in genere dedicano il grosso del loro tempo a la come dire rafforzamento del potere gerarchico e ordinatore all'interno delle stesse io non so non niente in contrario conto contro questa coalizione in assoluto nemmeno l'attivamente a questo problema a patto che non si tratti né di una coalizione monopolistica
Nel addirittura il gol di una coalizione egemonica nemmeno egemonica penso che ripeto che sarebbe un gravissimo errore
Penso naturalmente che dovremo fare in modo perché questa coalizione non trionfi
Ma questo è un altro discorso che va fatto in altra sede qui volevo semplicemente richiamare come l'uso e in particolare la percezione distorta di un cosiddetto diritto del tipo del valore legale dei titoli può a vere se assunta criterio base per la riforma degli organi ordinamenti didattici addirittura effettivo perversi in questo caso per l'intero Paese per intere generazioni quindi non stiamo parlando di una cosa che riguarda pochi
Addetti ai lavori ma riguarda tantissima gente
Ecco perché con cui su questo concluderei io non mi sento molto d'accordo su un punto del l'azione di Amato
Che quando ho letto spero di non aver dato l'impressione anche che scritte pro in particolare il punto in cui Giuliano Amato dice parlando dei sottoprodotti perversi che pure luglio semplifica in due o tre punti
Ecco cioè sono fenomeni noti e note sono le conseguenze negative non credo sarebbe un grave errore anche da parte nostra se pensassimo che questa notorietà e sufficientemente diffusa
E soprattutto e questa notorietà non richiede di essere molto più è molto meglio documentata rigorosamente nei dettagli nei particolari della grande contabilità costi ricavi collettivi
Che evocavano un po'tutti i nostri intervenuti
La mia impressione che se c'è uno come dire se tra i tanti Fini ambiziosi di Politeia che oggi ci ospita
Ce n'è uno particolarmente urgente il file primario consista ancora nel rendere
Sufficientemente noti documentati i qui sottoprodotti di cui parlava Amato perché basta uscire da liberi che ci sono più consueti
E andare a vedere attraverso le pagine dei giornali quello che succede nel nostro procedimento legislativo quotidiano per accorgersi che forse voleva Gorini qui potrebbe essere deve essere lei a darci coste il più evidenti e tangibili per questo rischio lo stiamo correndo continuamente e che quindi
Non dobbiamo pensare di avere a che fare con un nemico del passato dobbiamo pensare in questo senso di avere a che fare con un nemico del presente e del futuro scusatemi a conclusione un popolo e Moggi campi ecco e grazie a tutti l'appuntamento è a domani mattina alle nove e mezzo la prosecuzione del convegno