Dibattito organizzato da Festa de L'Unità.
Sono intervenuti: Napoleone Colajanni (PCI), Giovanni Berlinguer (PCI).
Sono stati discussi i seguenti argomenti: Ambiente, Ecologia, Festa Dell'unita', Pci, Sinistra, Territorio.
Rubrica
PCI
PCI
Compagni che sono qui presenti agli oratori
Che costituiranno il nucleo centrale di questo dibattito dello iniziamo senz'altro
Cioè Giovanni Berlinguer segretario regionale del partito dell'azione del partito comunista
C'è Oliviero Beha giornalista della Repubblica Luigi Colajanni segretario regionale
Della regione Sicilia del Partito Comunista Mario Tronti professore universitario e membro del comitato centrale
E Rino Serri presidente dell'Arci insieme dibatteremo questo tema l'ecologica della città le metropoli a un bivio ecologica della città
Può essere non deve essere limitato semplicemente ai problemi strettamente dell'ambiente ma riguardano tutte le condizioni dell'organizzazione di una comunità della vita dell'ambiente umano soprattutto di una città
Proponiamo diciamo così come regole del dibattito un giro di opinioni
Di cinque minuti più o meno
Per gli oratori e invitiamo i cittadini i compagni gli intervenuti non solo a fare domande ma se è possibile abbiamo due ore scarse se è possibile anche a farmi pervenire un appunto una domanda scritta di modo che possiamo magari raggrupparle riproporle per temi per sveltire anche il nostro discorso
Per entrare subito nel merito e lasciare la parola agli amici e ai compagni che sono qui intervenuti credo che sia opportuno delimitare un po'il campo e anche questa non è una definizione un assioma è anche un problema aperto che cosa intende per problema delle grandi città delle metropoli anzi come si chiamano un po'nell'urbanistica sociologia degli anni Sessanta delle pantofole cioè delle città che soffrono che sono ormai degenerate dal punto di vista di una vita urbana sociale e civile normale è un grande problema dei nostri tempi e per chi come voi come noi viveva a Roma è un problema concreto di ogni giorno
Delimitiamo quindi il campo non tanto le città la città concetto astratto quanto le megalopoli cioè le città in tutto il mondo con le funzioni primarie per quella nazione per quel Paese dal punto di vista politico dal punto di vista industriale e produttivo e con specificità che la loro storia gli ha assegnato
Con quella specificità le ha definite oggi su queste specificità sembrano prevalere le questioni comuni che nascono da un fatto assai semplice
Da definire cioè una quantità di persone che eccede quelle che possono essere stato nel passato le regole i numeri per formare una comunità e quindi un problema che si pone è questa quantità in assoluto in definitiva per sempre non governabile produce guasti e i guasti i constatiamo
Sempre
Dal traffico e l'inquinamento allo spazio urbano sottratto dalla speculazione edilizia o da altri meccanismi ai cittadini da difficoltà di comunicazioni per passare poi alle cose che riguardano direttamente la persona umana la solitudine i problemi degli anziani e di altre categorie di emarginazione che vi possono essere la delinquenza la grande delinquenza organizzata le difficoltà anche del corretto funzionamento dei servizi
Sono questi i guasti irreversibili esiste oggi nelle esperienze di alcuni Paesi o insiste come modello come proposta la possibilità di rimediare a questi guasti
E in secondo luogo in concreto in Italia allora
Paese e città governate da un'esperienza storica
Definita e precisa e per certi versi anche diverso rispetto al resto dell'Europa possibile che vi sia qualcosa in più che ci aiuti a governare questo processo di governo appunto dell'ambiente umano nelle mie troppo è possibile governare grandi metropoli è possibile farlo in Italia eccome non chiediamo ricette ma opinioni che confrontandosi possono aiutarci a capire questo problema
Per questo io darei la parola
Magari vogliamo girare dalla sinistra
A destra non è un problema
Al compagno Giovanni Berlinguer
Colto di sorpresa
Da questo turno
Anticipato io vorrei dare innanzitutto qualche dato
Derivante dalla mia
Professione
Sì studioso di medicina sociale
Per
Quasi due secoli nelle città dell'Occidente
Dal punto di vista della
Qualità della vita e della durata della vita
Si è verificato questo fenomeno che si pura centoquattro negli ultimi decenni
Che nel rapporto cita campagna
C'è stata una mortalità infantile e giovanile
Più alta nelle campagne
Condizioni di vita tendenzialmente migliori per l'infanzia e l'adolescenza del nelle città e invece una mortalità nell'età adulta soprattutto nel sesso maschile maggiore nelle città campagna
Lo Mourinho
Maggiore mentre
L'assistenza sanitaria e servizi migliori
Hanno fatto sì che nelle prime età della vita ci fosse una sopravvivenza maggiore nelle città rispetto alle campagne come conseguenza logica se il mondo delle nostre scelte fossero governata dalla logica
La gente avrebbe dovuto fare questa scelta
Nascere nelle città dove si moriva meno e andare poi da adulti a vivere nelle campagne
Dove si stava meglio nell'età adulta e invece
Il rimedio abilmente per decenni la gente ha fatto la scelta opposta tre nata nelle campagne andata poi a vivere nelle città
Affrontando doppio rischio nelle prime è nel nelle seconda età
Della vita
Con qualche Nostalgia per la vita di campagna
Che si riflette
Non tanto nella analisi politica quanto nella letteratura
Nel senso di
Abbandono di una vita felice
Molto spesso mitizzato
Che non sempre trova riscontro nella realtà e che tuttavia è presente in ciascuno di noi ecco Ornella desideri otiti aria libera di vita pulita
Di condizioni di maggiore spazio di maggiore libertà personale di quella che si può avere nelle città
Perché è accaduto questo
Perché gli spostamenti di popolazione non sono governati netta libere scelte ne dalla razionalità
Sono governati da interessi
E le grandi città si sono sviluppate per la spinta dell'industria lirismo
E per
La l'abbandono deliberato delle campagne che l'Italia ha avuto delle punte assai colpevoli nella politica agraria dei governi che hanno portato a una rapida degradazione dell'agricoltura
Quindi attrazione delle città perché le campane hanno espulso le loro popolazioni
Questo fenomeno in qualche misura è stato regolato
Nei Paesi dell'Occidente
Nei Paesi del Terzo mondo sta porca provocando come tutte le imitazioni tardive del modello capitalistico dei risultati disastrosi
Le cifre sono state portate alla Conferenza per la popolazione che si è svolta recentemente a Città del Messico
Ci milioni Città del Messico ventisei milioni
Di abitanti già ora a Città del Messico al quindici milioni di abitanti la via principale l'Avenida de la Revolución figlie latta residua alimentari
Tra rifiuti e consumando Rio vendendoli
Ora io vorrei fare a mia volta una domanda per concludere questo primo giro di interventi la la questione che ci angoscia è questa
Lei cita le megalopoli soprattutto
Le città questi aggregati umani che sono stati la culla di gran parte delle civiltà
La parola polis politica deriva la città
La scienza è nata nelle città il movimento operaio e nato nelle città le amministrazioni democratiche
Sono nate nel nelle città dei liberi comuni
Lei cita che sono state la culla di gran parte della civiltà umana sono destinate a essere la sua tomba
Questo è un po'la domanda angosciosa del resto uno storico delle cita il Mumford
Diceva che il passaggio età metropoli megalopoli necropoli
Se come un po'iettatore io
è un po'disperato perché l'umanità in grado di affrontare questi problemi però la questione esiste io mi auguro che posso essere affrontata
Non dico risolto alcuni
Ma almeno che posso venire qualche idea qualche spunto alla discussione
Allora il termine il termine necropoli rimanda subito all'idea di un corpo che muore lecita le le grandi città lei megalopoli sono effettivamente un corpo malato io un'esperienza di dibattiti sulla sull'ecologia di qualche mese fa a proposito del centro storico di Roma organizzato dall'Arci tale che ha per l'ambiente da altre forze
E mi di lunga io a parlare della fisicità del centro storico della sua ormai raggiunta invisibilità coperto come era da da negozi di jeans dal solito andazzo che che tutti coloro che conoscono Roma sanno e che comunque è un un trend corrente
Ecco io mi devo andare a parlare di fisicità e e cerca di trovare un collegamento fra il corpo del centro storico il corpo della gente che o viabilità o comunque di di lavora di passare praticamente ha a che fare con esso
Forse dovrei dire con lui visto che sarebbe opportuno trattarlo da persone
Dunque io di partenza faccio il giornalista sportivo almeno nominalmente questo ogni tanto mi pesa
Per dei motivi che sarebbero magari oggetto di volentieri di un altro di un altro dibattito stasera invece in un certo senso mi conviene
Perché posso rifarmi al mio specifico come si dice alla i miei interessi professionali abituali per inserire questo specifico nel nel quadro del del del dibattito che stiamo conducendo
Io non credo che oggi in Italia ci sia qualche cosa che abbia più politicità per la gente del dello sport del calcio in particolare
Cioè i fenomeni straordinari che diventano invisibili per l'insensibilità del così probabilmente diciamo da un lato dei mezzi d'informazione in parte della classe politica segnalo in questo non per dovere di ospitalità
Che il primo partito che ha dedicato un un un un'organizzazione a sé stante per lo sport in quanto sporte
E il PC e sta finendo adesso a Modena il primo il primo convegno del primo festival del dell'Unità dedicato allo sport
E dunque per un insieme di motivi e assolutamente trascurato il tema chiunque però fosse passato quella fantomatica notte in cui si vendevano i biglietti della partita Roma Liverpool intorno allo stadio Olimpico avrebbe avuto un materiale straordinario bisognava andarci alla seria cioè andassero a cercare alle tre di notte questo sì
E c'era un girare di coltelli di deroga un'atmosfera
Addirittura Parodi abile da terremoto d'Irpinia purtroppo
Però il materiale di studio era straordinario straordinario soprattutto perché la maggior parte la grandissima maggior parte dei sette otto dieci mila che erano lì erano ragazzi
Ora la politicità dello sport rimanda al tempo libero di tutti e in particolare al tempo libero dei giovani
Mi domando se questo non sia un non queste questa non sia una chiave di interpretazione della realtà che ci circonda
Se cioè per esempio lo sport così così sconosciuto sia in teoria che in pratica se non per per speculazioni industriali sotto gli occhi di tutti se non sia una una sorta di scenario con cui misurarsi per il corpo malato
Delle metropoli se cioè per esempio non offra una una prospettiva di organizzazione che rimanda dalla dalla conoscenza del corpo alla pratica sportiva all'insegnamento
Dell'educazione fisica all'ecologia dell'ambiente tramite il semplice parco che che fa Paul da polmone ogni zona e in generale all'occupazione del tempo libero e dell'immaginario della gente senza mitizzare naturalmente retoricamente lo sport per carità di Dio
Una delle delle delle cose più inverecondo che ho sentito negli ultimi dieci anni la la da Andreotti in poi nella la giustapposizione del tema droga quello sport che secondo me è una presa per il sedere fantastica ma anche questo potrebbe essere un ulteriore dibattito
Dunque quindi mi domando se il tempo libero della gente camuffato con o senza virgolette da sporte da interesse della della gente soprattutto per semper il calcio ma via via per lo sport in generale
Non possa essere una una lente addirittura di ingrandimento dei problemi della città
E a questo punto se già la voce sport contiene questo iradiddio di temi collegati e basta attirarne uno per vedere per vedere cascare come in uno Shanghai tutto il mazzo di gli Stecchini beh forse bisognerà porselo
Bisognerà chiedersi
A metà fra la metafora i problemi reali se questo corpo della metropoli non abbia bisogno semplicemente di essere riconsiderato come corpo
Corpo vuol dire disponibilità del cittadino a prendere coscienza di sì
Io non credo in questo senso le Olimpiadi da un lato questo festival dall'altro lo metto nel calderone perché è stato giornalisticamente una una una forma di interpretazione
Cioè il violento volontariato che sia pure ovviamente in maniera misura e in maniera diversa venuta fuori da questi due così diverse manifestazioni mi chiedo se si possa per il futuro ipotizzare una città diversa è una vita della città diversa senza riconsiderare la qualità delle persone
Vere e proprie quindi a partire dalle nuove generazioni che vi abiteranno
Bene se la qualità delle persone e da rimettere in discussione in un certo senso bisogna cominciare a porsi i loro bisogni e i loro bisogni sono in questo momento anche solo in termini di dati sono i bisogni di una di una popolazione che per esempio e fatica a essere se stessa a respirare in città
E allora bisogna ricominciare a occuparsi dei corpi visto che abbiamo dedicato dal dopoguerra in poi per non risalire indietro le nostre migliori menti
Alla alla mente della gente poi con alcuni disastri che adesso anche questo un terzo convegno se qualcuno per bontà se vuole appuntare
L'ordine dei temi ecco questo è un primo un primo intervento
Luigi Colajanni
Ma io credo prima di tutto che bisogna distinguere tra metropoli e metropoli
Credo che esso si possa si potrebbe anche
Fare tre distinzioni fondamentali metropoli del sottosviluppo metropoli dei Paesi socialisti e metropoli dell'Occidente capitalistico
Sono tre cose diverse possono avere lo stesso nome ma hanno fondamenti strutturali e problematiche completamente differenti
Le metropoli del sottosviluppo come Città del Messico San Paolo sono dovute a un urbanesimo che si annuncia in proseguimento
In crescendo anzi è che si può definire come urbanesimo della disperazione
Con una base economica inesistente si va nella metropoli piuttosto che morire di fame nel Nordeste o nelle plug desolate dell'agricoltura messicana
Le metropoli dell'Est socialista come Moscow Pechino e in quei Paesi esiste un problema di frenare la spinta la corsa
A far diventare sempre più grandi queste ed altre città meno grandi di queste ma che hanno anche se un forte urbanesimo
Probabilmente hanno generato hanno le ragioni completamente diverse da quelle sotto sviluppo
Nella per la loro crescita si tratta di un urbanesimo
Sicuramente dovuto per esempio alla alla diciamo un'aspirazione hanno a maggiori più ampie diversificati consumi modello di vita e eh sì dell'est è un modello di vita ancora molto rigido rispetto alla disponibilità di consumi individuali le città sono i luoghi in cui questo è più più possibile e naturalmente hanno in comune con l'esperienza nostra dei paesi capitalistici un'aspirazione che generiche non riesco a definire meglio che gli urbanisti chiamano effetto città e che fatto di tante cose
Che evidentemente funziona
Anche nei paesi socialisti infine ci sono le metropoli l'Occidente capitalistico New York Parigi Londra Roma
Che hanno basi ragioni storiche e basi strutturali completamente diverse da quelle delle metropoli del sottosviluppo anche da quello dei Paesi socialisti è un urbanesimo storico che secondo me adesso Haynes Stasi
In una relativa stasi o addirittura in regresso per ragioni strutturali perfettamente conoscibili dal punto di vista dell'analisi economico sociale
Come per ragioni conoscibili queste città sono diventate delle metropoli adesso per ragioni altrettanto conoscibili si sono arrestate nella loro crescita io credo che questo arresto sia destinato a permanere
E vorrei indicare due dei può delle possibili ragioni una crescente tendenza al decentramento produttivo rispetto alle grandi città e anche una inizio che avrà un impatto assai rilevante sul futuro dell'assetto territoriale dei Paesi capitalistici sviluppati un inizio di decentramento informatico
Se così posso dire cioè delle strutture d'informazione
Sulla base delle nuove tecnologie che significa anche decentramento di strutture di comando di strutture di potere
E decentramento di una serie di funzioni che finora sono state concepibili soltanto come possibili soltanto se concentrate in un'area urbana dotata di una serie di servizi e che oggi l'informatica rende superflui o superabili attraverso questa queste nuove tecniche naturalmente si tratta di una distinzione molto rozza molto schematica e assai discutibile però e comunque un tentativo di differenziare questa problematica
E da questo punto di vista in base a queste tre categorie si può cominciare si potrebbe cominciare anche a rispondere alla domanda se queste metropoli resteranno e se possibile governarle
Per quanto riguarda quelle del sottosviluppo io devo dire che non credo che nei prossimi decenni il processo di urbanizzazione
Di Città del Messico di altre città dell'area sotto sviluppata possa essere arrestato non c'è nessuna ragione strutturale perché possano essere arrestato se non quello di aprire processi di sviluppo otto centrato in quelle società
Che comportino una diversa utilizzazione anche della distribuzione produttiva sul territorio e che cambino la struttura della composizione sociale di questa città perché finché rimangono recita in cui predomina la massa delle funzioni
Non produttive non moderni adesso usa un'espressione che non è affatto rigorosa è assai discutibile mi pare che sia impossibile frenare l'urbanesimo e la crescita di queste città del sottosviluppo vedo qui una grande tragedia
Politica sociale e umana che certamente è uno degli elementi fondamentali della tematica del sottosviluppo oggi
Per quanto riguarda le città dell'Est socialista le quali hanno condizioni di vita se insomma in una parola sono molto più vivibili sia delle mi trovi metropoli del sottosviluppo che delle metropoli
Del del capito del capitalismo occidentale tuttavia anche lì ci vogliono per arrestare questo l'urbanesimo ci vogliono delle scelte che sono delle scelte di articolazione sul territorio
Di servizi di strutture di opportunità e di possibilità di miglioramento della qualità della vita così come in ogni Paese viene intesa storicamente si è si esprime e quindi senza più sovrapporre i nostri modelli a quelli dei cinesi o a quelli dei sovietici se non ci sono delle modifiche sostanziali del modello di vita
Che sono possibili in quei sistemi sociali e politici quindi se non c'è un'intenzione politica un progetto politico preciso
è difficile arrestare quel processo se invece c'è e abbastanza relativamente possibile arrestare i processi di crescita ulteriore di città come Mosca o come Pechino
Per quanto riguarda le città dell'Occidente capitalistico risulta chiaro da quello che gli ho detto che io vedo molto il futuro delle città legato alla agli sviluppi della società capitalistica la crisi del capitalismo
C'è un nesso molto stretto
E siccome sono quelle che ci riguardano più da vicino quale sviluppo alla tematica che poi non è una tematica culturale a astratta ma distrutto da milioni di persone dell'alienazione del rapporto fra individuo e produzione oggi
Soprattutto in relazione alle nuove tecniche
Produttive
Il tema della democrazia del rapporto fra l'individuo e il potere o degli affetti dell'individuo franchi dei rapporti fra individuo e individuo che hanno certamente subito questi tre temi se ne potrebbero citare degli altri deterioramento progressivo negli ultimi decenni
E che sono alcuni degli elementi fondamentali della crisi della società capitalistica che si esprime in forma più acuta nelle grandi città dando luogo a fenomeni di degenerazione della convivenza civile che sono quelli di cui si parla
Più spesso e con maggiore profusione di indagini anche sociologiche senza vederne mai le case le cause nella crisi di una struttura sociale produttiva politica e di potere che e quella delle società capitalistiche avanzate
Finisco avanzando una una una un'ipotesi di ragionamento successivo che poi posso sviluppare dopo se la discussione lo consente che secondo me in Italia ha una grande fortuna storicamente e cioè la storia del nostro Paese a con Sara ha prodotto una struttura urbana in cui ci sono sì delle metropoli ma sono relativamente contenuta rispetto ad altri Paesi capitalistici in Italia si può dire che c'è un policentrismo urbano una struttura territorio abbastanza articolate differenziata in vari centri e questo policentrismo urbano secondo me ma questa è davvero un'IPO una opinione discutibili stima secondo me ci offre una possibilità in più offre al nostro Paese se governi scelte delle delle classi dirigenti lo consentiranno se le battaglie che anche noi vogliamo fare ci consentiranno di ottenere dei risultati in questa direzione ci offre una possibilità in più c'è quello di utilizzare questa struttura policentrica che la storia ci ha in qualche modo fornito
Il ma chiave completamente moderna perché si tratta di una struttura che più predisposta e già predisposta all'epoca del decentramento produttivo e dell'informatica ripeto sempre due concetti molto schematici
Si potrebbero sviluppare assai ampiamente io credo che sia stato uno dei grandi
Delle grandi responsabilità della classe dirigente italiana quella di favorire per ragioni di bassa speculazione sostanzialmente le norme urbanesimo di città come Roma
Etc credo che questo processo sia andato incontro a tali inconvenienti che anche in Italia come in America del resto
Larghi strati della popolazione cominciano a farsi dei conti dei conti molto pratici e a porsi il problema se non sia meglio invece di andare a stare a Roma di andare a stare a Frosinone
Comincia a esserci questi processi infatti c'è un arresto lo avete visto dagli ultimi dati forniti anche dall'Istat negli ultimi anni della crescita delle grandi città italiane
Questo è già un indice positivo se viene accompagnato dalle delle scelte da una Urban programmazione democratica delle scelte di investimento
E di riorganizzazione dell'apparato produttivo italiano che utilizzi la struttura policentrica e non tenda di nuovo ad una concentrazione che indubbiamente porterebbe Consei anche una crescita ulteriore delle metropoli
Bene sentiamo Ettore Tronti questo primo giro
Ma io prendo spunto da una frase che Leonardo Benevolo ha pronunciato recentemente ad un dibattito dalla Lega Democratica appunto sul tema
Sul tema metropoli Orne Crocco lui benevolo diceva la città non è uno stato naturale dell'umanità
è solo un'avventura che dura da cinque mila anni e che adesso sta per finire
Io credo che noi ci ritroviamo in un momento in cui si rimette in questione il grande tema del rapporto tra uomo e ambiente in cui a vita per secoli e millenni ci sono stati mutazioni ambientali però queste mutazioni erano sempre graduali e parziali adesso ci troviamo invece di fronte a mutazioni che sono improvvise è tolta
Ecco una di queste mutazioni improvvise totale secondo me il passaggio dalla città alla metro
Che qualche cosa di molto più traumatico dirlo il passaggio dalla campagna alla città
Noi dobbiamo partire appunto da questo dato di fatto che poi anche in un grumo di contraddizioni
E tentando di valutare che cosa comporta poi praticamente politicamente questo passaggio quali fondo compiti poi consegna nelle mani di una forza organizzata di di trasformazione complessiva del Paese come come novizia
Credo che ci sia questo questa crisi in fondo del senso stesso dell'abitare dell'uomo dello stare della casa stessa in cui l'uomo finora a timorato questo è strano è un tema che ha ammutolito tutto allora la la il pensiero sì il pensiero contemporaneo ma anche la letteratura contemporanea questa questa assenza in fondo della della dimora perché perché finora l'uomo aveva abitato una scarsa no in questa casa si succedevano le generazioni che aveva il senso appunto di essere affaticato in un in un luogo che adesso si è completamente spezzato proprio perché non esiste più questo luogo sicuro questo un porto dove si ritorna che secondo me questa rottura è una rottura che investe poi la sostanza stessa dell'uomo ora ecco
Che cos'era la città finora insomma le città era
Un luogo tra l'altro anche di socialità come ricordava Giovanni Berlinguer di crescita della società anche un uovo politico dove il rapporto era tra il nuovo e tutti gli altri uomini
E non solo il rapporto dell'uomo con lasci Archia ristretta dei parenti a degli amici ora quello che noi dobbiamo secondo me curare è come nel passaggio dalla città la metropoli non solo si conservi ma si accresca in fondo quella quel campo di socialità e di politicità che la città aveva assicurato e l'aveva assicurato in in modo forte anche i seguito a durante i processi che attivi di sviluppo economico e così via
Credo che il passaggio dalla città la metropoli è qualche cosa che e non si può affermare darà ragione Colajanni in questo non si può fermare secondo me non si deve fermare
Il problema di come riuscire a gestire a governare questo questo Fassino
Appunto badando bene a che non diminuisca quel campo appunto di associazione tra gli uomini che l'ambiente urbano finora anche qualche modo garantito e è assicurato
Io quindi starei attento a qualcosa che ha talvolta circolo anche nelle nostre file una certa critica romantica della di questi grandi processi gli anche dipinti rottura di frantumazione uno in fondo di quella che era appunto l'idea che noi abbiamo avuto che poi storicamente era di fatto una città centro storico è qualche cosa che si aggregava quasi naturalmente intorno a questo centro storico la metropoli ha la fine in fondo di una città con un centro e diffusione in fondo del dell'abitare e frantumazione anche proprio dei rapporti tra gli uomini
Non c'è più spontaneamente un rapporto il rapporto sociale quindi va in qualche modo curvato introdotto viene gestito e governato
Per cui dentro la metropoli secondo me non ne oggettivamente non c'è un di meno della politica ma addirittura un di più cioè un compito della politica che si esalta hanno entro questi processi che probabilmente muove anche Porta a muovere anche un uno sviluppo Della stessa individualità dell'uomo che adesso sembra naturalmente coartata da questi i violenti process di appunto di frantumazione
E che però stanno vista puntavano forza organizzai creare le condizioni invece per cui si rovesci questo rapporto economico si ricostruisca in fondo appunto quella quel campo sociale quelli ai quella quella palestra politica che in fondo sempre uno spazio metropolitano oggi può offrire
Serve
Tanto non sono pensate qualche domanda utile fare sul dibattito ma anche rinnovo l'invito a farmi avere se possibile anche questioni scritto in modo a riproporre scuro serve per
Va be'continuiamo da questa parte del ragionamento che riprendeva Tronti cioè
Necropoli che poi introduceva Giovanni
Culla o Tomba
La città la metropoli della civiltà dell'uomo
Potrebbe sembrare adesso troppo comodo ma mi pare che la risposta in assoluto in via di principio non possono esserci cioè in via di fatto in via di fatto io credo che anch'io che non si possa pensare
A un ritorno all'indietro
E che certe posizioni non solo si presentano persino pericolose nell'epoca moderna per esempio
Nel decentramento c'è una componente giusta da governare democraticamente
E noi dobbiamo proporci di farlo come forze democratiche ma c'è anche una visione del decentramento che è stato operati in altri Paesi che ha ridotto le città alcune città americane per esempio sono da questo d'punto di vista decentrate dal punto di vista della residenza qualificata della produzione nella città c'è la miseria ci sono le dei distratti di
Di povertà assoluta di indigenza di miseria di emarginazione totale
Bisogna stare attenti anche a questo quindi primo governare democraticamente certi anche contenere la metropoli
Però non non ha vere in testa un'idea diciamo di rovesciamento
Di una tendenza
Che per quanto riguarda tutta una serie di aspetti economici sociali può anche a volte si è rovesciata ma una tendenza di civiltà che trova in questo un punto di riferimento alto della cultura della politica eccetera
Allora da questo punto di vista io fisserei quattro questioni ecco sulle quali riflettere primo se c'è nella metropoli il riproporsi
Di bisogni primari che sembravano essere superati per passare a quelli secondari dell'uomo
E cioè nella metropoli si sta riproponendo il problema della salute il problema della casa
Guardiamolo osserviamo lo lo vediamo anche nella tragedia giù degli sfratti eccetera ci sono bisogni primari che si ripropongono e questo è un problema sicuramente
Ma questo non toglie la necessità di vedere altre tre questioni che io proporrei molto schematicamente la prima è la questione di come si riesce a far sì che la gente gli abitanti della città riescono ad avere un'immagine della loro città un'immagine e un'identità allora da questo punto di vista si può ragionare sia sull'esperienza dell'Estate Romana sia sulla battaglia sulla questione i Fori Imperiali perché vai dal recupero dei beni culturali della propria dimensione della propria tradizione fino a uno spettacolo collettivo che ti aiuta a vivere la tua città anche se è una metropoli e ti aiuta a viverla con i mezzi con la dimensione moderna della spettacolarizzazione e questo è un primo punto
Il secondo punto è un nuovo rapporto spazio-tempo per la socialità dell'uomo nella grande metropoli che viene frantumata e che a diceva bene Tronti la socialità va oggi immessa non si costruisce spontaneamente spontaneamente c'è la tendenza alla frantumazione bisogna fornire spazi tempi luoghi iniziative che costruiscono una nuova socialità allora qui c'è il discorso sul traffico sul verde sugli spazi sullo sport su tutte queste cose
Ed è un discorso ormai incalzante ci sono avanguardie gruppi di interesse che ormai questo problema
In secondo me interpretando una tendenza di massa lo stanno proponendo con grande forza ed è il secondo gruppo di questioni il terzo gruppo di questioni è lo pongo in modo un po'diretto provocatorio ma mi pare che sia nella grande metropoli la gente ha sempre di meno la sensazione di contare si pone in termini più avanzate il problema della democrazia
Io credo che il governo del di una grande città
Debba spingere con grande coraggio alla gestione non di retta ma socializzato a autogestita sociale di una serie di servizi culturali sportivi ricreativi ed altro
Che favoriscano la partecipazione non subalterna ma diretta alla gestione della vita pubblica
Della cosa pubblica della gente questo vita una dimensione fa contare la gente che fa vivere in concreto la democrazia
Su queste questioni
E io ho posto molto schematicamente io credo che ci sia ormai aperta siano aperte una serie di contraddizioni noi abbiamo un appuntamento che diventa da questo punto di vista molto importante l'appuntamento dello tanta cinque il rinnovo dei consigli comunali regionali e provinciali
Questi temi
Saranno uno dei nodi della discussione sicuramente insieme con quelli che vanno e vengono dalla situazione politica più generale allora che arriva qui c'è un problema che ormai dobbiamo proporci noi abbiamo una serie di gruppi distratti pregressi di gruppi culturali dei i movimenti più o meno verdi siamo i quali società pongono un il problema di mettersi coraggiosamente su questa strada noi abbiamo l'esigenza di non soffocare questi gruppi
Di non appiattirsi perché rappresenta un elemento dinamico della nostra società ma nello stesso tempo abbiamo l'esigenza di non isolato di di non rinchiuderlo lì nel farsi partito
Di non di di far sì che non si rinchiudono nel loro farsi in un piccolo partito è un problema non facile da risolvere secondo me per avviare la soluzione bisogna che le forze della sinistra il movimento operaio e prima di tutto il partito comunista riescano ad affrontare la prossima scadenza questo dibattito come stiamo facendo stasera riesco ad affrontarlo passando sempre di più adesso la dico in modo rozzo vi chiedo scusa da una cultura della quantità che in parte abbiamo ereditato
E non dico un'eresia dallo stesso sviluppo capitalistico della società e che il movimento operaio non poteva non fare proprio ed essere una bandiera di tutto una fase del suo sviluppo oggi dobbiamo immettere sempre di più una cultura della qualità della vita sulla quale secondo me si può costruire il superamento positivo di quella contraddizione che io sento aprirsi
Anche nella grande città e forse soprattutto la grande città tra le esigenze che si richiamano i punti che richiamavo rapidamente per prima e la crescita politica di massa del governo delle città questo è un problema che è aperto e sul quale io invito anche il pubblico a intervenire ad aiutarci
A capire come sciogliere questa contraddizione
Bene
Il primo giro mi pare introdotto è delimitato il campo dobbiamo vedere adesso più in concreto mi pare alcune questioni e anche negli interventi questo stato posto
Lascio a voi la possibilità di porre appunto domande questioni problemi esperienze il modo poter continuare questo dibattito il vostro contributo
Se no
Detta
Presidente immagino
Dice
Un attimo
Io volevo porre
Alcune considerazioni
Ecco le prime quindi sta e si è detto che il e si è andata ad una volta svuotamento delle
Delle realtà viciniori la grande città la metropoli
Si sono svuotate di contenuto
Di validità storica le colture anche di questi centri
Medio piccoli pene e rendere e grande la città per trasformare la città in metropoli e poi via via via chiuderci non agli abbia dove e abbiamo difficoltà a vivere
Io chiedo la sella una delle soluzioni pere
E ricominciare a vivere la città e soprattutto ricominciare a vivere la nostra vita c'è toglierci dalla solitudine nella quale ognuno di noi si trova nella grande città
E non possa essere proprio quello di riscoprire di rivitalizzare i centri che invece hanno una ma l'Itas teorica una hanno avuto l'importanza storica e che possono grazie proprio alla la la natura forse è prevalentemente turistica e che l'Italia dovrebbe vere o comunque e preminentemente turistica ecco e riscoprire queste città è rilanciare anche in queste città una forma di e turismo grazie alla riscoperta delle della portata storica e quindi del patrimonio storico di queste cittadine
E quindi andare anche per quel testamento a rivitalizzare i centri che ormai sono o delle bande o delle e cita Dine dormitorio perché il centro di attrazione per il lavoro è tutto nella grande città Roma-Milano o Annapolis e quindi attraversa queste fanno andare è una delle tante risposte che potrebbero essere date per e ricreare i discenti dove sia possibile vivere in un maggiore controllo e rapporto sociale
Io vorrei posso io vorrei che ci fossero altri dibattiti perché altre interventi domande eccetera una maggiore partecipazione pubblici sono in questi dibattiti prevale un po'la noia è vero che noi siamo stati abbastanza discreti nel parlare non abbiamo fatto discorsi fiume però il rischio nella noia è terribile né nei dibattiti anche in questa festa e unità tra l'altro se vi girate un momento potete vedere che forse in previsione di questo sono stati collocati qui due
Un gruppo scultoreo
Formato da due persone delle quali una è attentissima addirittura proiettata in avanti come se volesse assorbire tutto quello che viene detto nell'altro dorme passano e quindi mi pare che della è una raffigurazione fisica degli dei pericoli che incontrano gli oratori
Grazie
Io parlo a nome della non costituenda comunque sempre in fase di elaborazione carta mondiale diritti naturali lanciata nel sessantatré su una catena di nato tedeschi a livello europeo
E per cui noi portiamo avanti un discorso articolatissima di natura iter ecologica no
Che implica tutti gli aspetti dell'ecologia viscosa estremamente articolata non di parte non settario inno riduttivo soprattutto abbiamo avuto occasione di esprimersi viene molti congressi politici ecologici culturali dibattiti RAI eccetera
Anche il pronto il business ecologico in atto non so cosa ne pensino i compagni mi presenti ma ritengo che si debba fare un'analisi accurata anche su questo aspetto deleteria deteriore del problema
La mistificazione ecologica in atto le coperture a Bologna e Perugia disgraziatamente si presta
E sul quale non abbiamo il tempo di illuminarci lancia una proposta di analisi approfondita su questo argomento da quel che ci riguarda abbiamo fatte consegniamo a fatica quindi fermo restando che ci opponiamo sistematicamente fermissimamente a qualsiasi tentativo di speculazione sui problemi della natura ed è un ambiente
Purtroppo mi sono arrivate in ritardo a questa dibattito che mi premeva largamente nota per una serie di ragioni anche di natura operativa perché non ci occupiamo anche a livello operativo di risolvere i problemi inetto ecologici
Contraddire in parte il relatore in quanto noi abbiamo anche di recente raccolto moltissime firme in una determinata sede
In poche ore abbiamo raccolto poste due tre mila firme in tre ore per il costituendo partito
Ora su questo partito tutti si affannano a esprimere opinioni tutti cercano di informarlo nella propria ottica
Il nostro come ripeto intende occuparsi di soltanto dell'estensione dei diritti umani a tutti gli esseri viventi nessuno escluso
Potremmo dire dal pozzo alla stella di fatti la carta diritti naturali è un progetto tra l'altro squisitamente giuridico e che è stato presentato anche nelle sedi gli donne anche di recente come l'istituto giuridico italiano mesi fa forse questo
Come
La prossima mi sembrava che ci protegge se fosse stato un commenta Enzo qualcosa
In quanto noi riteniamo imprescindibile da un una coscienza civile da una visione umanistica del mondo questo dato estendere i diritti umani a tutti gli esseri viventi difatti meravigliosi ragazzi che stanno collaborando anche con me hanno recepito perfettamente avevano costruito manifesto estendere la carta diritti dell'uomo a tutti gli esseri senzienti
E comunque opponendo ci a ogni tentativo comunque contrabbandato di mercificazione dell'essere vivente questi sono i due pilastri fondamentali
Spero che la maggior parte di voi siamo d'accordo fosse noi allestiremo anche qui dei tavoli siamo in fase di trattativa con con gli amici
Per portare avanti un'iniziativa coordinata articolata ho notato che c'è molta sensibilità e come dire una giusta visione dell'ecologia qui anche al Festival dell'Unità e questo lo devo di questo devo dare atto agli organizzatori e ai partecipanti
Ora io ritengo che il partito ma ripeto su questo possiamo aprire una discussione anche cognomi relatore sia una necessità imprescindibile abbiamo molto esitato
Abbiamo stiamo esitando stiamo lavorando elaborando questo partito italiano di difesa e tecnologica da almeno otto anni di voi
Sì c'era quella relativa seppur allora finisco subito scusate abbiamo molte esitato ma siccome nonostante noi si tratta di costantemente con le istituzioni a tutti i livelli portando avanti progetti
Elaborati concreti sei per opporci appunto alla tragedia della natura e degli animali
E qui ci sono amministratori presenti che lo sanno molto bene che ci conoscono molto bene
Non riusciamo non si sa poi per quale motivo perché in altri comuni a gestione comunista come Bologna e di questo do atto e lo ringrazio ancora l'onorevole Zani che qui non è presente
Certi problemi sono stati risolti dall'amministrazione immediatamente quindi non vedo perché non vediamo tutti insieme perché tutto questo non si debba fare anche a Roma
è indispensabile assolutamente ineludibile per esempio coordinarsi per impedire al randagismo di proliferare su queste esistono dei progetti per il precisi nelle mani della delle istituzioni e noi chiediamo e ci siamo imposti in sequestro abbiamo introdotto delle nostre istanze verranno concretizzate entro l'estate prossima
Potremmo anche rinunciare alla costituzione del Partito altrimenti questo ritengo sia inevitabili va bene una minaccia
Dunque io sono a favore del protozoo sia esso a Bologna dove pare se la passi meglio sia esso a Roma dove passa tempi difficili delle stelle poi non parliamo
Soltanto volevo rifarmi a un termine della della curatrice di un secondo fa a proposito del così della riduttività di di di certe posizioni per esempio non so se l'abbia riferito a Serre io son d'accordo su su tutto quello che che ha detto asse se il rifiuto che fondamentalmente la domanda metropoli megalopoli culla o Tomba è mal posta cioè si serve a a adusi retorici mediati però secondo me una risposta potrebbe essere in realtà palude da bonificare
E il termine riduttivo minimi conquista perché secondo me bisogna andare verso ipotesi riduttive della gestione di una di una grande città non bisogna avere paura smitizzare a smontare l'immaginario collettivo a favore della città
In realtà al la l'fondamentale binomio l'associazione idee città uguale progresso adesso che non solo da adesso diciamo ma diciamo che adesso in questo periodo mi pare che anche la più più vivacemente venga messo in discussione il il concetto di progresso bene mettiamo in discussione il concetto di cinta sotto tutti i profili magari per arrivare a una ridefinizione della metropoli come voce media compromissoria non è la la soluzione dei problemi e non è non è la tomba per nessuno cerchiamo di di vederla per esempio nella sua nella sua gamma appunto di di di quesiti che continua pure tutti i giorni come punto di di raccolta di un insieme di villaggi perché non non ridare a Metropolis termine il significato che all'inizio
I greci davano di di di di città madre delle delle colonie insomma forse i vari villaggi potrebbero essere visti praticamente concretamente logisticamente come villaggi che si rifaccia una un centro solo in termini concreti geometrici
Io sono fondamentalmente contro l'idea della della città come come così luogo positivo
Però sono altrettanto contro allora lo a loro contro lo smontaggio in senso totalmente negativo la città credo che i problemi vadano messo sul tavolo cercando di distinguere soprattutto quelli che hanno maggiore politicità
Oggi la politicità della gente cioè il il suo stare al mondo il suo stare insieme secondo me sfugge alle sedi deputate in buona parte sanità in altri settori in altri luoghi bisogna Smith darla questa politicità e confrontarsi con la serie di problemi che certe volte travestiti la gente pone uno degli argomenti che secondo me sarebbe straordinario come come quesito per Roma ma per tutti e torno a ai miei montoni è quello del mega stadio
Cioè con tutti i problemi che ci sono nel mondo nella gestione di impianti De Rossi qui seriamente senza sorridere cioè perché il sorriso è un bene impagabile ma avrebbe ma avrebbe fermato nella mia polemica
E senza sorride è stato proposto un mega stadio da centocinquanta mila persone alla Magliana poi dimenticandosi la Sober agibilità della zona ma comunque quello appassite ad abundantiam
E quindi in un momento in cui dovrebbe essere studiato uno sviluppo di di impianti polivalenti diffusi a raggiera villaggio c'è qualcuno che ancora oggi propone un mega stadio ecco secondo me questo potrebbe servire un dibatte sul mega stadio non perché mega stadio ma perché semplificazione speculazione di un modo di un modo certamente di un modo di vedere la città potrebbe ecco aprire un un un dibattito
Grande struttura o strutture decentrate anche questo è una cosa che riguarda una concezione ce l'ha con gli anni che voleva dire qualcosa
Io vorrei vorrei polemiche può polemizzare fra di noi perché
Alcune ci sono delle diversità
Interessanti le cose che sono state dette io non sono d'accordo per esempio sul fatto che noi non dobbiamo penso all'Italia poi perché ogni ragionamento soprattutto sul tema così concreto deve avere un riferimento storico territoriale preciso e sociale
Non non sono d'accordo sull'idea che non si debba tentare di arrestare il processo di metropoli
Così come le tendenze naturali tendono a configurare cioè simile
Con
Tutte le diversità che ci possono essere a quello che in altri Paesi capitalistici soprattutto in America si è sviluppato sì le cose vanno come vanno possiamo anche noi andare incontro a un futuro di quel genere
Con magari trent'anni di ritardo rispetto a quei Paesi e non mi pare una prospettiva particolarmente interessante non sono neanche d'accordo con il contrario di questa affermazione e cioè che noi si debba ragionare in termini di
Villaggio naturalmente si tratta di una forzatura polemica per capirci ma credo che sia eccessiva come definizione
Credo che non dobbiamo neanche disperdere quanto di positivo c'è nell'acquisizione storica dell'aggregazione urbana
Nel nel nel mondo sviluppato io penso che un partito come il Partito Comunista che tende ad avere una sua proposta per lo sviluppo del nostro Paese debba cominciare o con o oppure sviluppare il suo lavoro anche per raggiungere una propria idea più definita sul futuro dello sviluppo territoriale diciamo così dell'Italia
Ora io sono convinto che nella dimensione enorme quella della grande metropoli
Ci sono processi negativi dia socialità che sono incontrollabili che fra l'altro favoriscono sfa aboliscono la partecipazione politica
E favoriscono l'autoritarismo semplifico insomma le tendenze di concentrazione del potere della decisione eccetera eccetera
Io credo che l'attrazione dello stare in molti e di avere molte opportunità che non è una banalità insomma
Che ha trovato nelle metropoli una forma
Storicamente consolidata
è però uno una forma Cuesta che in presenza dello sviluppo enorme delle forze produttive di questi ultimi anni è una forma che ormai è una camicia di forza anche per lo stesso sviluppo delle società avanzate
è una forma semplicistica e Rozzano rispetto alle opportunità che possono essere realizzate utilizzando appieno lo sviluppo delle forze produttive e io credo che U le comunicazioni lo sviluppo enorme dei sistemi di comunicazione
Intendo comunicazione anche fisica
E lo sviluppo enorme della info della della possibilità di informazione attraverso l'informatica e altri strumenti consentono di collegare in una dimensione territoriale completamente nuova che non comporta l'aggregarsi in un luogo fisico
Di enormi quantità di persone di costruzioni e di strutture ma consente di collegare con eguali opportunità offrendo qua uguali opportunità
In un contesto abitativo in cui esista una dimensione politica e sociale come misurabile e conoscibile cos'è un fatto politico anche è una forma politica di organizzazione della società ed è anche una il modo di rispondere senza perdere quanto di positivo c'è nell'esperienza moderna
Della città modo anche di risolvere il problema della qualità della vita e poi alla fine le nostre lotte sono perché adesso dico sempre semplicisticamente insomma si viva meglio si stia meglio
Da tutti i punti de tutti i punti di vista questa è la mia opinione
E al fondo di questa opinione c'è la convinzione che le metropoli nelle società capitalistiche sono anche se non quasi esclusivamente al fondo una forma dello sviluppo capitalistico così come sono consigli con configurate che è uno sviluppo dal punto di vista della teoria economica ineguale dal punto di vista del territorio uno sviluppo che produce di concentrazione are di emarginazione e a me non pare che noi possiamo seguire
Noi Partito Comunista forza progressista moderna possiamo seguire questo andamento
Naturale dello sviluppo capitalistico credo che nel nostro progetto di società diversa ci debba essere anche una forma urbana che appunto tenga insieme i valori che sono stati conquistati ma eviti eviti gli inconvenienti gravissimi per la qualità della vita eccetera eccetera che si sono verificati da questo punto di vista io io credo che dovremmo riflettere
Su alcune affrettati giudizi che abbiamo dato adesso poi ci sono delle ragioni di vario genere figuriamoci ma insomma
Per esempio quell'idea discutibile criticabile quanto si vuole
Della me di una collegamento di un certo tipo e per certe funzioni fra Milano e Torino poteva essere una grande megalopoli e quindi secondo me discutibile e negativa ma poteva anche essere un'altra cosa
Poteva anche essere un'altra cosa io non credo che sia un tentativo una riflessione che deve essere negata in partenza per esempio da un partito come il nostro capisco poi lo dico da meridionale che una concezione anche da parte nostra di una specie di una sviluppo di un giudizio positivo giudizio positivo su uno sviluppo di megalopoli in Italia significherebbe accettare definitivamente io chiaramente sono contrario
Anche per questa ragione storica propriamente italiana accettare definitivamente non solo emarginazione di vaste aree del centro e del nord del Paese
Ma i processi moderni ma significherebbe sancire la fine di qualunque tentativo da parte del Partito comunista di inglobare il Mezzogiorno d'Italia in una in una in uno sviluppo moderno del nostro Paese e mi sembra questo un punto che per un partito come il nostro non può essere ignorate
Possiamo fare il ponte in questi termini abbiamo ancora circa tre quarti d'ora
E abbiamo quattro cerca un po'meno
Anche se il dibattito sta entrando adesso nel vivo e abbiamo quattro intervenuti che hanno posto delle questioni che ci riproporranno adesso
Al microfono allora votiamo in tutto un tempo intorno ai cinque sei minuti dopo per porre le questioni le questioni e poi facciamo un giro anch'io vorrei fare una domanda e quindi ne approfitterò prima del giro conclusivo ecco c'era ci ore mi pare
Buonasera ai compagni intervenuti con la speranza che nessuno abbia dei complessi razziali
Io la faccio a livello coordinatore vigile urbano
Ovviamente ovviamente non è che ce dopo trentacinque anni non è che si fabbrica tanto la tara mentale della Peshitta del divieto di sosta per quanto si fabbrica nella mente sociale un fatto prettamente umanitario
E il fatto umanitario
è il traffico
In ragione di quello che è lo spazio urbano sottratto ai cittadini che pagano la tassa di circolazione
Quarant'anni fa sorgeva grosso modo nel quartiere Parioli
Signorini egli è che se ne dica a dirla in termini di chiari piccoli e piccoli basta andarci vario
Venti anni fa sorge all'Eur e ancora a escluso gli Asia ed Europa ancora piccoli articoli
Io affermo da questa sedia che non non c'è se ne fa un'idea di quanti incidenti
Anche gravissimi in ragione ti dico di articoletti perché
Perché l'astrattezza della via porta a una cattiva visibilità dell'altro mezzo che viene da dall'altra strada
E l'incidente succede per colpa delle amministrazioni che non lasciano a disposizione di chi paga le tasse una strada più capiente più larga e con una visibilità maggiore
Io dico che lo l'ecologia della città sarà sempre violentata fintanto che si permetteranno le lottizzazioni abusive
Ossia a parere mio sempre a mio parere modesto Valerio solo i Comuni sono nel Pd Todi acquistare eventuali eventuali terreni in vendita
Perché sono i Comuni con piani urbanistici possono lottizzare e spartire socialmente ciò che è spazio vitale per il cittadino ciò che per il del prezzo ciò che deve adibirsi ai servizi sanitari
Ai servizi sociali all'edilizia popolare e chi più ne ha più ne metta buonasera e grazie
Bene allora la compagna sì
Un professione
Che con una scelta per lo sviluppo va be'troppo devo Bergamo o il sì è venuto distrugge dico quello che il sapore dopo ha vinto il sapore dell'Unione per l'incontro con gli uomini quei pochi al degli animali quando vivono da soli rivendono Ciampoli logico
Ho notato
Che io che vengo da un da un piccolo centro del Mezzogiorno dove va a vita era vissuta sul serio
All'inizio se credette di individuare nell'uva grandi città dei piccoli centri dei piccoli Pasetti nell'ambito del quale si qui riproponeva voglio concesso dalla dalla vita del piccolo barbari se adesso sono dando che visone do al nuovo in questa metropoli è sempre più grave sempre più preoccupante
Ora io vorrei chiedere
Ai compagni qualificati e in particolar modo accompagnò Giovanni Berlinguer che un uno studioso professore di medicina sociale quali sono gli effetti che si crea lo si ripercuotono
Su un uomo come tale cioè voglio dire nuovo che è costretto a non a vivere da solo a non avere spesso un'occasione
L'occasione dico l'occasione di di scambiare un'idea o qualcuno dicendo io essi un uomo solo agli uomini quali sono le implicazioni le le
Diciamo anche gli abbonamenti di vita di di questa persona che non è non si sente più un membro viola solida ma un essere di isolato cc sicché
Diventa sempre più animale e quindi sempre meno uomo rilancia
Bene allora ci sarà
Vorrei fare soltanto due osservazioni al tempo stesso proposte no consentito non vorrei banalizzare il dibattito sentito parlare di una carta
Di protezione dal prodotto fino alle stelle mi riferisco ai bipedi implumi né che dobbiamo Vieri mette stizzita
Che sono un po'invivibili secondo me il livello di governabilità diversità di un centro urbano i tra i duecentocinquanta e i quattrocento cinquecento mila abitanti al di sopra di questa dimensioni comincia a diventare ingovernabile il caso Massimo in Italia e la nostra città io quindi farò riferimento esclusivamente al caso di Roma
Ecco una e dei punti che volevo mettere in rilievo e questo per poter governare le aree diciamo
Sì le aree che non sono centrali no chiaramente l'amministrazioni comunale non riesce a a vere una cognizione esatta di tutti quelle che sono le necessità nei singoli perché purtroppo però nonostante il decentramento manca a mio parere è un centro
Al quale potersi riferire per quelli che possono essere le proposte di cittadini che abitano nei singoli quartieri per poter migliorare ma perché dico questo perché è vero c'è il decentramento amministrativo purtroppo però quando si va concretamente a livello di burocrazia e si entra in una circoscrizioni CISIS perde in una in quantità di uffici contro fece dove ciascuno dice che non è competenza sua e bisogna rivolgersi sempre un fantomatico altro come diceva ieri sul sull'Unità riferendosi a un rimborso di specie è un caso s'era capito da un corrispondente a un a un giornalista
Ecco se ci fosse una un ufficio una un aggregato
Capace di rispondere direttamente a quelle che sono le esigenze di Chieri e meglio di quello di quelli che vivono in via del mio quartiere penso che non ci possono essere persone più adatte a esprimerete Frisia forse si potrebbe fare un piccolo passo avanti nel gestire meglio determinate aree determinati territori a questo aggiungerei che secondo me la suddivisioni in circoscrizioni e amministrative che è stata fatta a Roma
Per certi aspetti è un po'abnorme se voi vedete su una carta
A parte la zona centrale ci sono dei le le altre disposizioni che sono fatte come le fette di una torta quindi praticamente prendono un pezzo di quartiere non centralissimo da una parte i deferire in parole povere e una spesa ci sono ci sono i gestisce l'Europa e Ostia
è i problemi di Ostia chiaramente sono diversi da quelli dei problemi di questo quartiere chiaramente poi quando si va a chi dovrebbe decidere non può decidere né per l'uno né per l'altro quindi forse sarebbe da ristudiare da ristrutturare questa suddivisione amministrativa anche a livello diciamo concreto territoriale per poterli meglio di e gestire come ho sentito dire da due sul fatto dei villaggi ecco la seconda
Proposta è questa e mi rifaccio a quello che ha detto anche e chi mi ha preceduto quel e il il fatto della mancanza assoluta di un centro di aggregazione ci sono quartieri indifferentemente dal dal tipo di di ha divo ripartire sia l'Eurasia nuovo Laurentino dove arrivati alla sera le le alternative sono due o chiudersi in casa a vedere il televisore o ritornare nel centro
Dopodiché fruito del dello spettacolo o della manifestano in centro si ritorna ancora con una in un'atmosfera di maggiore isolamento in un quartiere completamente deserto dove non c'è in nessun centro di di possibile aggregazione la proposta quindi sarebbe questa studiare il quartiere per quartiere non so se lo stimolo dei partire dal comune da da partiti le associazioni o da tutti questi insieme e cominciare a creare dei centri in maniera che sia possibile vivere un un minimo di vita culturali associativa anche nell'ambito dei quartieri senza voler togliere quello che le sono le possibilità che può dare un grande centro come
Terminato
Ecco abbiamo e con questo chiudiamo sì
Quattro richieste quattro domande che facciamo svolgeva e abbiamo cinque minuti per tutte e quattro le domande vi prego quindi di aiutarmi a contenerci nel tempo c'era prima ecco Borsi
Ma io non non credo dividere nulla di sconvolgente dicendo che a mio avviso i problemi della città si risolvono al di fuori della città
All'interno della città la tecnica urbanistica ha già raggiunto
Dei livelli che possono se segui diede può anche quindi il legame politico
Rendere la città diritti sappiamo tutti di che cosa si tratti degli standard urbanistici delle quantità di dirle imperi quantità di servizi e via dicendo
Ma dico che i problemi si risolvono al di fuori della città
Perché ad analizzare bene perché si formano le megalopoli si formano le megalopoli per la ricerca dei servizi per la ricerca ricerca delle fonti produttive per la ricerca del lavoro quindi la piega logori come si combatte si combatte decentrando nel territorio i servizi le fonti produttive il lavoro
Quindi sono molto d'accordo con quanti hanno detto che la preoccupazione di una megalopoli
In Italia ad esempio o in gran parte della civiltà occidentale e una preoccupazione che forse non si pone
Ma perché non si pone ad esempio per Roma perché per la per Roma l'incremento sia democratico sia della immigrazione si è fermato perché sia pure in maniera del tutto insoddisfacente c'è stato un decentramento delle fonti produttive un decentramento dei servizi in maniera insoddisfacente gli armeni
Arrivò purtroppo alla domanda no vendite insoddisfacente perché e l'ha detto Colajanni e abbiamo la possibilità detta anche mi della Chiesa in Italia di poter adire un policentrismo
Che porta a delle a dei risultati
Che evita questo pericolo mentre invece e Giovanni Berlinguer richiamato molto bene la conferenza di Città del Messico ci dice che quelle che oggi consideriamo mega l'OPA lì megalopoli saranno delle megalopoli di livello molto inferiore rispetto a quello che accade invece nei Paesi sottosviluppati perché la ricerca dei servizi la ricerca delle fonti produttive può esser fatto soltanto nel centro e quindi ecco la megalopoli allora ecco la domanda
è una domanda che investe gli urbanisti ma che investe tutti i cittadini come sono nate le città sono nate proprio per la ricerca di comunicazione
Quindi dall'isolato si è formata la capanna se formare compresso di capanne si è formato il villaggio
Quindi la città che era comunicazione siamo riusciti a farla diventare alienazione e la domanda e qui sta cosa possiamo fare affinché questo non avvenga
Insomma una domanda semplice delle c'era con
Vi prego io sono il guardiano del tempo come colpo di brevissima volevo chiedere come è possibile conciliare il bisogno di una qualità della vita che è presente in tutti noi nel senso di una vita collettivamente vissuta e gestita con l'orientamento delle nuove tecnologie che mi sembra che siano già proponendo ai gesti anima
E già sia in atto
Così l'immagine dell'uomo nella sua stanza con il suo personal computer
Grazie esemplare nel merito e nel metodo
E cercare anche le tessere brevissima a tagliare la limitazione del tempo quello che mi interessava sapere una cosa cioè e stando là conformazione attuale delle città ed avendo fatto tutta una serie di cose nei confronti di un decentramento all'interno delle città quant'è preferibile continuare su questa strada del decentramento quindi attirando gente piena dei però metropoli la sul set
E e facendo quindi sempre di più accentrando sempre di più nella città dei servizi e la gente e quanti invece non sarebbe bene Pericle sviluppare una serie di trasporti extraurbani
E efficienti in modo da dare una maggiore importanza ai centri che ai piccoli centri che circondano le grandi città trasformando questi centri anche in qualche cosa di più vivibile e quindi dove la gente può risiedere senza essere estinta a venire ad abitare nelle città
E trenta riguarda invece la il discorso sullo sport è che neanche molto interessata una piccolissima proposta che però non so chi dovrei rivolgere è possibile trasformare marciapiede dove i pedoni non esistono perché Pendolino incidono stanno in un attimo
In una pista ciclabile cioè la quantità di ciclisti che girano oggi io stessa però non si sa dove camminare diviene errata ad insidiare asfissiati dalle macchine quindi potrebbe essere una soluzione per noi poveri
Bene
L'ultima questione
Una domanda brevissima in che misura incide nel degrado delle grandi città la presenza oppure alla presenza del dominio di una classe politica dirigente civica legata agli interessi reperiti per esempio accompagnò Colajanni chiederei cosa sarebbe o sarebbe stata la città di Palermo senza veli ma o di Ciancimino tenuto conto che le città ne nascono nel crescono spontaneamente
A queste domande e anche a questi interventi perché alcuni non sono stati hanno arricchito il dibattito ne voglio aggiungere una io anche per rientrare in un confronto di opinioni sulle cose concrete perché questo ci permette di uscire più arricchiti
è la domanda se quell'espediente giornalistico se volete un po'stantio che è quello di dire insomma se ognuno di voi dovesse scegliere delle priorità rispetto anche alle cose che ci sono da fare quali scegliere da quali bisogna cominciare e non solo come grandi strutture o grandi centri come diceva beh cioè molti centri Julius una grande come diceva Beha ma anche come atti politici mi pare che serve abbiate un po'le coordinate gli ambiti
Nei quali muoversi mi pare che su questo ci sia consenso
Per rilanciare non far finire quei lo spirito di questo dibattito vediamo se ognuno di voi ci può suggerire quelle priorità che diano alla gente non solo un miglioramento effettivo della vita ma se volete anche il segno che è possibile migliorarla e governare i processi che stanno di fronte alle città comincerei da Rino Serri
Quest'ultimo a Roma domanda lo dicevi già Duilio Del già tentato di dare una prima ha risposto molto schematica nera
Nella prima nel primo intervento adesso io vorrei rispondere a due questioni una riprendere quello che diceva Colajanni
Voglio essere preciso io ho parlato di governare e anche contenere la metropoli non sono affatto favorevole addirittura a puntare all'espansione ulteriore delle grandi città su questo siamo perfettamente d'accordo
Però detto questo sul cui siamo d'accordo e sono d'accordissimo anche con la ipotesi che faceva la signora che ha parlato adesso
I trasporti extra urbani comune elemento che crea area metropolitana
Non metropoli l'area metropolitana mi pare che i compagni dell'Emilia stanno lavorando su questa ipotesi non allargare le città ma creare un'area metropolitana che faccia affluire tutti i cittadini dei servizi
E delle perfetto culturale eccetera che ha la città l'aggregazione il flusso della comunicazione
Detto questo su cui mi pare non c'è dissenso
Io sottolinea un pericolo
Che io sento sento anche in posizioni molto qualificate qualcuno li le richiamava Tronti
Se noi adesso diciamo che la grande città non è governabile che oltre i cinquecento mila non c'è niente da fare eccetera e aspettiamo che la qualità della vita in una grande città l'affrontiamo solo quando abbiamo rimandato la gente adesso schema Pizzone
Brutalizzo un po'il problema
E rimandato la gente nei piccoli paesi e noi che cosa abbiamo o il problema noi ce l'abbiamo davanti ci sono milioni di persone che vivono nella grande città nelle grandi città che hanno bisogni necessità bisogni vecchi e nuovi io credo che sia necessario è giusto affrontarli
E che sia possibile è possibile avere una qualità della vita anche in una grande città naturalmente programmando e lavorando potremo anche ridurla
Nel nel corso del tempo ma non affidando alla stessa riduzione la conquista di una diversa qualità della vita perché altrimenti non ci tiriamo la zappa sui piedi ecco il problema che mi preoccupava e che volevo pone porre e che secondo me ripeto è ormai patrimonio di una serie di strati delle città e secondo me in questa maniera lecita ci fanno scoprire una dimensione nuova dei bisogni quando la signora parla della pista ciclabile
Alla noi dell'Arci abbiamo fondato il pedale verde a Roma e vogliamo diffonderlo dappertutto pone un problema che qualche tempo fa sembrava assurdo oggi addirittura ci sono gli studi che lo dimostrano laico un'unicità possibile anche in una grande città oltre che la salute eccetera d'altra parte aveva ragione la signorina che ha parlato
Nessuno di noi credo pensa che il futuro è uno sta chiuso nella sua stanza nel suo villaggio e con il computer risolve il problema della comunicazione
Perché il problema della comunicazione è anche un problema di socializzazione di collettività fisica che si sviluppa e non a caso l'Estate Romana sempre il successo che ha perché è un momento di questo tentativo è stato un passo in questa direzione così come lo sono tanti altri
Quindi
Lavorare programmando contenendo certamente ma lavorare perché la dimensione ci grande città metropoli Roma e altre abbia un nuovo un peso e la gente ti posso viverci pene in queste città e noi dobbiamo lavorare in questa direzione
La seconda questione è quella che riguarda il movimento il partito ecco la signora che ha parlato
A nome del del comitato per i diritti della natura è secondo me proprio lei signora eccola
Sottolinea la mia preoccupazione lei dice noi vogliamo fondare un partito fare un partito che che si preoccupa di questo e vogliamo preoccuparci di questo obiettivo altri del Movimento ecologico si preoccupano di altri obiettivi altrettanto legittimi altri di altri obiettivi ancora
Se noi frantumi amo il movimento in questa direzione e facciamo tre quattro cinque quelli che saranno e io non discuto della legittimità
Io temo che il Movimento ecologico si indebolisca si possa indebolire
Io preferisco un forte movimento ecologico che incisivo che ha la capacità anche di ricattare anche di minacciare questo mi mi mi va benissimo
Perché sono convinto che certi temi nuovi si impongono anche con una grande grinta con una grande spregiudicatezza con iniziative coraggiose
Però sono perché si sviluppi un movimento che riesce ad avere una influenze una dialettica su tutto il sistema politico su tutti i partiti e sul sistema di governo questo mi sembra l'obiettivo che dobbiamo avere naturalmente questo dipenderà dalla posizione che hanno i partiti dalla posizione che hanno le amministrazioni locali ha perfettamente ragione signora
Dipenderà da questo certamente ma questo un problema aperto dipenderà da questo io dico che nel futuro
La ipotesi migliore perché questi temi della qualità della vita dell'ecologia possono incidere realmente il più ampiamente possibile è quella di vedere grandi movimenti con forte autonomia politica anche politica
Forte autonomia politica ma che non sostituiscono i partiti che influenza mi trasformo ripartiti questo secondo me è l'ottimo non è detto che ci si arrivi perché dipende dai movimenti e dipende dai partiti è una prima verifica l'avremo anche nelle elezioni dell'ottantacinque
Pronti allora
Sì mi pare che ragionando si cominciano a trovare le strade di risposte a problemi che hanno problemi oggettivi e di grande portata
Io penso che sia necessaria una premessa punto per avviarci a a risolvere questi problemi cioè distinguere molto bene il piano individuale da un piano di intervento sociale politico collettivo e così via
Nel senso che individualmente anch'io nostalgica della della della Roma città campagna che leggo nei diari di contegno di diritti che facevano il viaggio in Italia
Più da vicino Nostalgia della della Roma che ci raccontavano i nostri genitori che da ragazzi che andavano a prendere il latte direttamente dalle mucche di Campo Vaccino
Mentre adesso abbiamo così la il pane nel congelatore così però mi rendo conto
E con questi con questa Nostalgia non si fa politica i chi ci troviamo di fronte a processi che i sono indipendenti in fondo dalla nostra volontà individuale che sono guidati tra l'altro da forze sociali collettive di grande di grande potenza
Noi sappiamo che oggi progresso ogni sviluppo economico materiale dentro il capitalismo
A prodotto dei costi umani enormi
Il problema nostro è di come mantenere insomma il lo sviluppo e diminuendo e quanto più possibile azzerando appunto il costo umano di questi process
Ma guai se noi ci mettiamo contro appunto questi processi perché finiremmo appunto per combattere una battaglia chissà abbiamo già andrà incontro a a una sconfitta ora io sono convinto che il passaggio appunto dalla città alla metropoli
è un passaggio che ha una sua forte oggettività noi possiamo contenere uno possiamo appunto gestirlo governarlo e così via ma non abbiamo appunto la possibilità di ritiro io credo nemmeno in fondo in in Italia vero possiamo trovare delle alternative in una Cina in questo Paese delle cento città senza una metropoli però anche qui il culto in fondo della della piccola città e un culto secondo me deve
Retrogrado l'moderato
Vi rendete conto che cosa significa vivere in una piccola bella città
Il
Noi sappiamo che c'è più trota Ferrara grammi l'anno perché i perché il grado di disperazione giovanile dentro un ambiente infondo ristretto che poi e determinato dall'essere provincia fondamentalmente
Dall'ambito appunto della vita provinciali
Appunto un mandato e in chiusura invece che di aperture dove noi non possiamo immettere quei processi di cui parlava serve che sono processi invece molto più avanzati importo più dirompenti anche degli stessi equilibri sociali e politici a cui noi abbiamo
Vi interessa abbiamo interesse proprio come forza di trasformazione vorrei aggiungere un un ultima
Riflessione secondo me metropoli non è soltanto uno spazio fisico
Una condizione io parlo parlerei di condizione metropolitana come di una condizione contemporanea del dell'uomo che vive in questo tipo di civiltà noi la possiamo verificare questa condizione cosiddetta metropolitana secondo me molto bene da vicino empiricamente nel mondo giovanile
I giovani hanno realizzato in fondo questa condizione e comune molto avanzata secondo me per cui il giovane della della piccola città
Agli stessi gusti dagli stessi costumi la stessa mentalità lo stesso linguaggio se pensiamo alla musica giovane come linguaggio privilegiato in fondo dei giovani del giovane della della grande città realizzando così anche lì una omologazione che è stata vista in passato come un dato negativo proprio perché veniva portato avanti anche dall'industria dal mercato e così via però dentro la quale anche lì noi possiamo inserire dei movimenti
Appunto nella misura in cui riusciamo a fargli autogestire a a a farmi cresce autonomamente indipendentemente anche appunto da interventi gli esterni dall'alto e così via che hanno anch'essi acquistano anch'essi appunto una forza dirompente
Ecco la via
C'è preoccupazione che si trovi su questa questione appunto del passaggio ad una condizione metropolitana una appunto no non solo un equilibrio nella nella discussione della riflessione ma soprattutto che si veda lì soprattutto campo di intervento di lavoro di di attuazione di iniziativa e di organizzazione dei polli
Con l'aria chiusa
Veramente ho già parlato più degli altri quindi ho già detto la mia su su quello di cui parlo adesso Tronti vedo che rimane la diversità
Di opinioni che forse nella discussione si potrebbe ulteriormente affida affinare perché il problema per noi molto concreto e quale tipo
Di dimensione metropolitana perché possono essere più diverso
Le tendenze di sviluppo ma io non voglio riprendere quello che ho già detto voglio soltanto fare una battuta così dove il tempo gli altri al compagno che ha parlato di Palermo io credo che si tratti di una di un'area metropolitana seppure non delle dimensioni di quelle più grandi nel mondo ma una delle più grandi aree metropolitane che ci sono in Italia
Che ancora dei margini per essere recuperata in cui disastri sono stati certamente enormi sono stati dei dei dei disastri Selvaggi mi
Credo che
Sia forse un torto della cultura italiana avere abbandonato la critica che dovrebbe essere feroce su quello che si è svolto in passato e quello che si svolge ancora adesso nelle città meridionali in particolare in una città
Come Palermo e penso che
Noi dovremmo utilizzare meglio
La riflessione del nostro partito anche in relazione a un confronto con la politica che in questo campo ha svolto la democrazia cristiana noi anni fa
Sviluppa ma ampiamente questo tema come sono diventate le città sotto quella gestione
Cosa sono sotto la nostra o la gestione delle forze di sinistra quale idea di città sta dietro le politiche dell'amministrazione di sinistra e soprattutto che cosa sta succedendo oggi e non soltanto ieri
Mi in grandi città come Palermo dove la presenza delle democrazie cristiane largamente maggioritaria è una delle poche del forse dell'EUR l'unica città di grande città italiane in cui la DC a questa forza in cui si compiono degli scempi si fa una politica davvero una politica condannabile la maggioranza dell'opinione pubblica italiana di cui tuttavia noi abbiamo il torto di parlare troppo poco
Allora probabilmente senza volere Colajanni mi ha fatto sentire
Un volgare liutista come se chiedessi villaggi nell'età della metropoli dove dove la tecnica sarebbe rappresentata dalla così dalla dalla realistica considerazione della di quello che la metropoli
E beh secondo me intanto da da un certo punto di vista da vent'anni invece che deciderci a gestire il ritardo italiano nei confronti dei modelli di sviluppo altro voi stiamo gestendo il disappunto per il ritardo quindi con gravi danni psicologici per un Paese primo poiché non so che cosa ci deve succedere peggio di quello che è successo accesso negli ultimi quindici anni sotto tutti i profili in Italia per deciderci a essere noi stessi cioè un Paese con una con una sua propria fisionomia che posso accettare di gestire il cosiddetto Lance lo troppo corto senza fare peggio che ti strani giochetti strani che poi partiti perbene fanno in un certo modo i partiti per male fanno in un certo altro devastando proprio antropologicamente questo questo Paese questo popolo
E allora da già un ladro invece vorrei vorrei passare a un così ha una minima considerazione pratica anche perché per esempio quando per la signora parlava di bicicletta e poi dopo Tronti tirava fuori un po'di di di così di di passato parlando e Nostalgia e mi sono detto ma allora anch'io sono voglio dire sono in sintonia con con le casette i tram mettile biciclette
E intanto io credo che se non si ristabilisce un rapporto fra le cose intese come per esempio le case le star
Da che faceva in otto qual è la questione prioritaria
In questi dilemmi e la questione del potere
E la questione della democrazia perché noi siamo convinti che quando
Ente ed è un potere consapevole in forma
Tutte le soluzioni diventano possibile fa quando il potere viene sottratto alla gente
Tutto mamma e allora
Noi ci dobbiamo ancora
Aree di quella che Colajanni parlava una caratteristica positiva del diceva che una tale densità posizione talché il policentrismo
Il sistema delle Autonomie ed io non per buttarla in politica ma
Un'ultima considerazione attuale
Sistema delle Autonomie vuol dire
Titoli ad
Non lo stabilisce Pietro Longo
E non lo stabilisce il governo
Un atto che hanno proposto i socialisti come riforma istituzionale
Devono stabilirlo i cittadini rom
Non lo deve stabilire De Mita
Non lo deve stabilire Saragat ma devono stabilirlo i cittadini Dellas
è un'esigenza
Questa non è
Ma nelle circoscrizioni municipali
Dare più poteri ai cittadini
Ecco e mi sembra che
Il governo
La direzione
Al
Sviluppo di questo sistema di autonomia e che donne una soluzione per i problemi delle megalopoli e delle città
Politica di qualunque soluzione poi vediamo
Vediamo anzi contemporaneamente vediamo
Le questioni del traffico le questioni della casa la questione delle piste ciclabili sulla quale io mi dichiaro entusiasticamente d'accordo perché era un po'
Tranne che ho ripreso incautamente è una specie di di
Dare in bicicletta
Tiro asfissie atto
Minaccia
Io possa circolare tutte le altre questioni di cui avete così
Felicemente atto di tutti i suggerimenti che avete così fruttuosamente Espresso
No
Coppa
No
No
Magari
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