Azionismo e storia del partito d'Azione

Aria amici tutti
Dichiaro aperta la seduta conclusiva del convegno sull'azionismo nella storia d'Italia mille novecentoquarantasei mille novecentocinquantatré prima che si passi allo svolgimento delle relazioni e degli interventi voglio rivolgere un vivo ringraziamento agli organizzatori per l'onore che hanno voluto attribuirmi invitandomi a presiedere la sessione Dio
Voglio anche esporre le ragioni che mi hanno consentito di superare la preoccupazione che nasceva in me dal carattere prestigioso dell'invito reso tale dalla adesione e dalla presenza al convegno di uomini la cui storia personale sia nelle diverse esperienze intrecciata saldamente e per tanti versi ancora oggi si intreccia con la storia dell'Italia contemporanea
Ho ritenuto decisivo considerare la natura delle gamme che univa le pur diverse componenti ideali dell'azionismo
Il vero e proprio momento unificante di quella complessa e irripetibile esperienza politica
La capacità di attrazione dell'azionismo fu sul piano delle istanze morali e della cultura politica notevolmente più ampia rispetto alla forza e al peso che sul piano organizzativo ebbero i raggruppamenti poi confluiti nel Partito d'Azione
Quella capacità nasceva dalla intransigente rivendicazione di un rinnovamento radicale profondo delle strutture dello Stato
Il fine del rinnovamento veniva proclamato e perseguito con superba caparbietà se posso usare un aggettivo caro alla tradizione anarchica
E forse non è del tutto fuor di luogo farlo in questa sede
Dirò che quel fine veniva perseguito con animo refrattario a ogni seduzione di continuità tra l'ordinamento dell'Italia pre fascista e quello nuovo tutto da immaginare e costruire
Una chiara previsione di questa unità era già presente nel discorso di Carlo Rosselli da Radio Barcellona dopo la difesa di va dritto
Quel messaggio conteneva doveva contenere aspetti di propaganda politica ma concedeva Allen fasi solo quel tanto che era indispensabile considerata la natura dell'appello
E il tipo di interlocutore che nera destinatario
L'italiano chiuso nel silenzio della sua stanza al massimo disorientato o comunque scarsamente informato
Quel discorso era già profondamente segnato dalla intuizione della Resistenza come guerra politica come guerra di popolo che avrebbe avuto nell'esercito della libertà il suo strumento essenziale Rosselli insiste perché il contagio della paura si trasformi in contagio del coraggio e tutto finalizzato alla rivoluzione e alla sua trasformazione nella guerra civile
Quando egli afferma che la classe dominante non si rassegna senza un ultimo spasimo a scomparire
Proclama a gran voce come sia ineluttabile la rottura anche con l'Italia pre sfasci sta con il suo ordinamento con il suo sistema politico e quindi anche con le forze tradizionali che in quel sistema arrivano operato pesava indubbiamente il ricordo io credo la ferita della responsabilità che parte della vecchia classe dirigente si portava addosso
Non fosse altro che per l'attendismo sia pur nobilissimo degli aventiniana se non quando e peggio per la tragica illusione che il fascismo potesse essere costituzionalizzato
Anche su quella responsabilità si era fondato il rapporto di rottura continuità tra il vecchio Stato liberale pre fascista e lo Stato fascista totalità
A nulla poteva valere quindi la considerazione
Che quella classe dirigente nel decennio giolittiano aveva pur garantito al nostro Paese come dirà successivamente Carlo Morandi di essere intimamente liberale almeno proseguiva lo storico
Per quel tanto che la recente vita unitaria e la difficile e lenta educazione politica potevano consentire gli azionisti avvertivano il dovere della rottura con quell'Italia come problema morale preliminare ad ogni iniziativa politica con tutto il fascino e tutto il rischio che anche per la presenza degli eserciti alleati quella pregiudiziale poteva sprigionare e comporta
Lo avvertivano così appuntamento al punto da poter essere considerati come avvenne durante l'aspro dibattito sulla svolta di Salerno
Scarsamente consapevoli e preoccupati del peso delle forze in campo quelle internazionali in primo luogo forse fu questo un giudizio affrettato come del resto affrettato e ingiusto fu quello Espresso da chi tra gli azionisti affida la svolta di Salerno la prima sconfitta della democrazia Italia la svolta di Salerno soprattutto per la capace impronta dell'iniziativa di Togliatti fu l'unica soluzione politica possibile a quell'epoca
E quindi anche l'unica concreta ed efficace garanzia politica di conservazione delle istanze morali della Resistenza
Vi fu un legame indissolubile tra la svolta di Salerno la guerra di liberazione contro i nazifascisti la cacciata della monarchia l'instaurazione della Repubblica
Fa ricordato però che indagini storiografiche più recenti quelle di Paolo Spriano ad esempio consentono di ridimensionare l'accusa di scarso realismo politico che per quelle vicende è stata comunemente rivolta agli azionisti
Le Riserve del Partito d'Azione e del resto anche del Partito Socialista Italiano di unità proletaria erano più forti e radicate dice Spriano sul piano della critica ideologica
Sul piano della opportunità politica immediata invece le obiezioni intendono rimosse con facilità
Ho voluto ricordare queste cose non perché io senta il piacere della mediazione o della imparzialità ad ogni costo
Al contrario
Per me sono state sempre di grande insegnamento le parole di Salvemini il quale diceva che nella ricostruzione storica l'imparzialità è una illusione da sciocchi o una vistata opportunisti o una vanteria per imbroglio
Ho voluto ricordare perché sono convinto che il rigore morale quando vengono in gioco questioni essenziali alla fine non è mai in contrasto con il realismo politico è un investimento di lungo respiro che paga sempre a lungo andare credo quindi che sia giusto riconoscere oggi all'intransigenza repubblicana dimostrata dagli azionisti nel mille novecentoquarantaquattro il carattere di un'onda lunga che contribuì pure essa e non poco alla vittoria della Repubblica nel mille novecentoquarantasei
L'idea forte e suggestiva del rigore morale intransigente e caparbio
è un patrimonio comune al quale dobbiamo saper sempre attingere anche quando questa idea può apparire al limite del conflitto con il realismo politico
è bene ricordare a questo proposito che la necessità di un radicale rinnovamento delle strutture dello Stato una delle idee forza nella elaborazione della Costituzione repubblicana Lelio Basso quando descriveva il minimo comune denominatore
Che univa tutte le forze democratiche mentre si preparavano alla stagione dell'Assemblea costituente lo indicava con questa frase fare tutto il contrario del fascismo
Per fare ciò occorreva la liquidazione definitiva del passato ma non soltanto di quello fascista bensì anche di quello pre fascista non so
Chiederei anche una risposta
Se nell'intimo convincimento degli azionisti di allori e se di tutti gli azionisti e sei fino in fondo
Fosse presente la consapevolezza di una scommessa con la storia se così posso chiamarla
Giocata a tutto campo su una sola ipotesi senza nulla concedere o ben poco concedendo alla manovra politica pure intesa nel senso migliore cioè come garanzia di salvaguardia
E di sopravvivenza anche delle istanze morali voglio dire a questo proposito che mi hanno sempre colpito le considerazioni di Emilio Lussu sul congresso tenutosi a Roma nel febbraio mille novecentoquarantasei
Alla vigilia delle elezioni amministrative e in prossimità del referendum istituzionale e delle elezioni per l'Assemblea costituente
Nelle parole di Lussu è presente la consapevolezza che la scissione sarebbe stata presto o tardi inevitabile
Egli concludeva con amarezza che la scissione si sarebbe potuta avvenire pacificamente alla fine dell'Assemblea costituente quando in buona armonia ciascuno avrebbe scelto la propria strada
Mi è sempre parsa in Premafin che a questa convinzione presente in lusso della fatalità
Della dissolvenza del Partito d'Azione nella stagione politica dell'Assemblea costituente e quindi nel costrutto della Costituzione come a significare il limite e al tempo stesso la grandezza di un traguardo invalicabile
Queste considerazioni mi consentono di trovarmi del tutto a mio agio nel presiedere
Io che non vengo dall'azionista e non so storico di professione una seduta di questo convegno ho accettato di farlo molto volentieri
Anche nel ricordo di quella luminosa figura di militante comunista
Di antifascista tanto più intransigente quanto più perseguitato di partigiano che fu guerriero onesti di Porto San Giorgio
Dobbiamo anche
Dobbiamo anche ha una sua nobile disposizione di ultima volontà la realizzazione di questo convegno in un regime democratico capita a tutti di respirare l'aria degli altri è inevitabile e giusto che ciascuno di noi si formi strada facendo anche attraverso l'incidenza del pensiero e relazioni al trucco
Io credo pertanto che tutti gli italiani antifascisti democratici e onesti la stragrande maggioranza quindi del nostro Paese non possano non ricordare la stagione dell'azionismo come momento di grande contributo alla difficile formazione di una nuova democrazia nel nostro Paese
Forse molti di noi
Consapevoli o no sono depositati sul piano morale e culturale di almeno un minimo di quella eredità dell'azionismo
Che dal dopoguerra ha cominciato a disperdersi nel panorama politico italiano certo è che anche negli anni più difficili dell'anticomunismo viscerale i rapporti tra Partito comunista il Partito d'Azione
Potevano essere anche fortemente polemici ma furono sempre caratterizzati da stima e da rispetto per noi comunisti è stata e dite ragione di orgoglio affermare sulla scorta dell'insegnamento di Togliatti
Che veniamo da lontano e andremo lontano una frase che non è soltanto uno slogan perché rende evidente l'idea storici Istica che è profondamente radicata nella nostra formazione culturale
Quando mi capita di ripetere questa frase nulla di giungo mai almeno nel pensiero da un passo contenuto nella lettera che il sedici novembre mille novecentotrentotto io ero appena nato
Carlo Rosselli scriveva alla madre ho camminato ma non sono stanco camminerò ancora è vero
Per continuare a camminare per andare lontano è soprattutto necessario non stancarsi Leo Valiani e guerriero con essi tra i tanti ce ne hanno dato sicura testimonianza grazie
La segreteria mi dice che è rinvenibile un borsellino con sessanta mila lire
Non corretta tutti per
Verità
Se possiamo vive non no
Come si chiama
Sì
Sì
Il dottor Giuliano Torlontano leggera ora la relazione del ministro Giovanni Spadolini al quale io desidero inviare a nome dell'Assemblea tutta e se consentite anche mio personale
Un saluto intensamente cordiale la parola al dottor Giovanni Giuliano Torlontano
Grazie un impegno di governo in Sardegna sottrae il senatore Giovanni Spadolini al convegno
Sulla storia dell'azionismo pel quale Spadolini aveva già preparato la sua relazione sull'avventura del mondo è qui lesse il testo inviato da Spadolini
Cari amici
Nel marzo di ottantaquattro
Fui da voi chiamato a ricordare la figura e l'opera di Ugo la Malfa
Nel quadro di quell'esperienza irripetibile che è stata l'esperienza del Partito d'Azione
Oggi mi chiedete una testimonianza
Su una vicenda che ho vissuto nei primi anni di milizia giornalistica
L'esperienza del mondo di Mario Pannunzio
Anche sulla spinta di quella onda lunga dell'azionismo che ha così profondamente segnato la cultura politica della Repubblica
Nonostante la prematura scomparsa del partito che la rinnovata Sinistra democratica
Nella lotta di liberazione
Sono fra i pochissimi superstiti del primo numero del mondo insieme ad Alberto Moravia e Mino Maccari
Diciannove febbraio mille novecentoquarantanove ricordo quella prima pagina concepita con classica e quasi con Diana impaginazione
Che ospitava il fondo di Augusto Guerriero
Ma pubblicato con la misurata firma anonimo e l'articolo di taglio basso del ministro degli esteri in carica Carlo Sforza
Due importanti contributi
Che segnano per sempre la scelta occidentale ed europeista del mondo
Il settimanale che non indulgere a mai nei suoi diciotto anni di vita alle tentazioni terzomondista equidistanti mediterranee nordafricani di mediazione o di spada dell'Islam
Quelle che tanto avevano atterrito Gobetti
Ricordo quegli anni quelle speranze quelle tensioni
Gli uomini che approdavano all'esperienza del mondo
Avevano origini diversissime
Non riconducibili tout-court alla stagione azionista
Il direttore Mario Pannunzio proveniva dall'esperienza della Resistenza e della liberazione
Senza essersi mai identificato col partito di la Malfa di padri di Vinciguerra di Lombardi
Difatti il nucleo dirigente del settimanale si rifaceva ad un giornale
Che era stato quasi promotore della prima crisi del CLN il Risorgimento liberale un giornale che si era mosso in costante polemica con i fermenti e con le attese
Del Partito d'Azione
Il termine liberal socialismo non era affatto di casa a via Campo Marzio
Anche nella fase più progressista del liberalismo del mondo
E Pannunzio non era né punto né poco un Gobetti hanno
Proprio Gobetti il giovane ha posto della rivoluzione liberale
Che influì indirettamente o indirettamente sulla cultura politica degli uomini del Partito d'Azione
Penso a Ferruccio Parri
A Carlo levi
Agli oneri in suburbio a Franco Antonicelli
Gobetti nell'immediato dopoguerra non era fortemente difeso
Dalla cultura liberaldemocratica
Pensava alla condanna così severa così impietosa di Adolfo Omodeo
E pensavano i giudizi non certo favorevoli di Benedetto Croce
E Luigi Salvatorelli
E in questo quadro che si spiega la resistenza di Pannunzio a frequentare gli scritti Gobetti anni almeno nei primi anni
Una mia certa proposte in materia fu respinta io avevo esordito come giornalista militante proprio uno scritto su Gobetti e la rivoluzione mancata in Italia sul Messaggero di Missiroli agli inizi del quarantotto
Annunzio teneva dietro la sua scrivania un grande ritratto di Cavour
Egli svolgeva qualcosa di artificioso
E perfino di tendenzioso in quella scabra e sofferta limitazione Gobetti Anna del processo di composizione unitaria
In cui dichiaravano non poche tracce di Oria n-esimo storiografico
Sono amico che gli uni in quell'ambiente risentiva profondamente Gobetti
Risaliva dietro Gobetti addirittura a Giuseppe Ferrari nel quadro del filone federalistico del Risorgimento nazionale
Con una punta
Cattani Anna
La RAI dieci intellettuali del mondo era insieme crociana e Salvemini Anna
Con quell'intreccio fra liberalismo e democrazia che ritroveremo nella rivista Nord e Sud
Di Francesco Compagna
Sappiamo bene quanto fosse forte e talvolta ingiusta la polemica di Croce verso il Partito d'Azione animato proprio da discepoli
Ho amici
Del filosofo che si erano poi affrancati a partire da Omodeo e da De Ruggiero
Che non potranno vedere il primo numero del mondo
Neppure Sal Demi aveva espresso nelle sue lettere dall'America
Un giudizio positivo sull'esperienza azionista anche se lo stomaco pugliese con la sua concezione di una democrazia passata attraverso i fallimenti del socialismo non era stato estraneo alle scelte politiche
Di molti giovani intellettuali approdato in al nuovo partito un po'legato idealmente alla lega unitaria
Ricordo il primo articolo di Croce per il settimanale di Pannunzio
L'uomo vive nella verità
Inizio di una collaborazione al mondo che si protrarrà fino alle soglie o quasi
Della morte del filosofo
Fino al sette giugno mille novecentocinquantadue
E ricorda gli articoli di Salvemini
Sfoghi e confessioni rievocazioni proposte che partono da uno scritto del sei agosto mille novecento quarantanove la polizia nella legge
Concludendo sì con una scheggia postuma del diario del ventidue
Un ministero fantasma uscito l'undici novembre mille novecentocinquantotto
Più di un anno dopo la morte e un complesso di scritti ottantotto che meriterebbe un giorno
Di essere riuniti in volume se esistesse ancora un'editoria d'opinione disposta a correre qualche rischio senza sovvenzioni statali o parastatali
L'ansia di una terza forza capaci di cui d'incunearsi fra il partito cattolico il blocco marxista soppresse costantemente Salvemini dal quarantasei al cinquantasette
Nonostante tutte le delusioni e tutte le smentite
E perfino la sua partecipazione alla legge maggioritaria del cinquantatré adesione condivisa dal gruppo del mondo
Nasceva dal desiderio di misurare la convergenza fra i partiti di la tradizione democratica e laica
Sui problemi concreti
Unica cartina al tornasole unico spartiacque divisorio autentico
Erano comunque in molti nel settimanali di Ocampo Marzio a provenire dall'azionismo
Fra questi non possiamo dimenticare proprio l'erede più diretto e coerente della tradizione Salvemini Anna
Ernesto Rossi
Il grande polemista delle battaglie civili e politiche
Contro il malgoverno
Contro i monopoli
Contro ogni forma di clericalismo
L'impareggiabile collaboratore di Pannunzio che fu l'animatore
Di quelli indimenticabili convegni
Degli amici del Mondo ha ridotto dell'Iseo
Fu Rossi l'Autore dei il manganello e l'aspersorio
A condurre la battaglia anti concordataria
Ricordo l'episodio del venti settembre mille novecentocinquantanove
Quando il polemista revoco l'anniversario di Porta Pia in un teatro fiorentino
Rossi sosto soprattutto e con accenti sdegnati
Sulla cancellazione del venti settembre la protesta breccia provvidenziale dei bersaglieri Raffaele Cadorna come festa nazionale
Sostò sull'imposizione
Voluta da Mussolini
E non smentita dal regime antifascista dell'undici febbraio il giorno dei Patti lateranensi
Come festa nazionale alternativa imposta anche i non credenti a coloro che rifiutavano la soluzione strumentale e machiavellica
Di un concordato che mescolava le sfere di Cesare e Pietro
Che confondeva pronto e altari
L'ultima filippica e contro la repubblica pontificia un termine caro
Ha un grande amico di Ernesto Rossi
A Piero Calamandrei
Non a caso il discorso e destinato al ponte
La vecchia nobile rivista feritina
Fondata da Calamandrei
Nella Firenze appena uscita dalla guerra ai ponti distrutti
Proprio alla vigilia dell'uscita del testo sul periodico fiorentino
Due agenti di pubblica sicurezza si presentano nella casa del professore
Capiva subito anni di prigionia del fascismo
Con un ordine da della procura della Repubblica di Firenze
Voto a sequestrare il testo del discorso
Previa facoltà di perquisizione domiciliari al fine di rintracciarlo
Per fortuna Rossi non ha più niente in casa
Le macchine del ponte girano e quel fascicolo sarà più volte ristampato
Lo scandalo enorme
Il Times pubblica un articolo di protesta Jemolo cattolico ma non anticipa antifascista solidarizza con Rossi
Lontano da lei quando si tratta di questioni religiose le sono assai vicino allorché si tratta dei problemi della libertà
Qualche magistrato e non sono perfetti grida si sottrae alle complicità corporative
O ai timori di casta
Il mondo interviste il suo vecchio collaboratore
L'intervista esce colpito da io e Garibaldi poche settimane dopo il settimanale romano pubblicherà una straordinaria dignità di Maccari
Raffigurante una falange di Pertini tutti neri che sbarcheranno a Marsala un secolo dopo l'impresa garibaldina dei mille quasi espiazione clericale
Delle Risorgimento
Ernesto Rossi rincara la dose raddoppiano citazioni garibaldine la polemica antico corda Tarja riceve una nuova fiammata
Di due anni prima era stato il primo e fino a quel momento unico convegno dedicato dal mondo in chiave separatista e laica e lei ci sta ai rapporti fra Stato e Chiesa
Alla revisione del Concordato
Aprile mille novecentocinquantasette
Il convegno degli Amici del Mondo su Stato e Chiesa
La prima assise laica che superata stessi la stessa tesi revisionista
Che solleciterà l'abrogazione del Concordato e un regime di netta separazione
Quel convegno indimenticabile
E aperta dalla relazione di un grande storico
Che ha avuto un ruolo essenziale in quel filone azionista legato al Progetto del partito della democrazia a classista non socialista
Progressista e riformatore
Luigi Salvatorelli lo studioso che fra i collaboratori più prestigiosi del settimanale romano
è una relazione centrale degna di quella che l'amico compianto indimenticabile aveva tenuto in materia di politica ecclesiastica
Al primo e ultimo congresso
Dell'unione democratica nazionale di Amendola nella Roma del giugno mille novecentoventicinque
Mazziniano fervente ricordiamo le pagine che Mazzini dedicò in pieno fascismo nel pensiero politico ricordiamo l'ispirazione tutta mazziniana del pensiero e azione
Salvatorelli Nunzia De Girolamo mai Alitalia reale quale si era formata attraverso i compromessi inevitabili del processo storico guardò sempre all'Italia ideale
In una intervista di poco precedente la morte c'è una frase di natura emblematica e quasi testamentaria
Sì sono stato giornalista perché avevo precisi interessi di storia contemporanea
Alla fine di questa lunga e operosa giornata
Le due esperienze forme andamentali tornano ad incontrarsi
A ritrovare unico miracoloso equilibrio
Lo storico che sosta sugli antefatti la propria travagliata generazione e il giornalista che commenta ed inquadra le vicende dell'oggi
Con la coscienza dei valori e dei richiami che dalla storia discendono storico come profeta del passato degustare immagici media ma soprattutto come testimone del presente
So spesso fra storiografia e giornalismo
Nell'esperienza del mondo c'è un combattente democratico ed antifascista
Che ha avuto un ruolo fondamentale nella lotta di liberazione
Attraverso la sua partecipazione in alla battaglia azionista Leo Valiani grande storico e grande amico
Nel dicembre cinquantaquattro fissando i compiti di una moderna forza di Sinistra democratica
Nel quadro di un team dibattito cui erano intervenuti Eugenio Scalfari ed Enzo Forcella
L'uomo che era reduce all'esperienza del Partito d'Azione
Senza essersi mai identificato
Con nessuno dei tre balconi socialisti e senza aver mai spezzato un ideale e solidarietà con la Malfa
Richiamava quei problemi di distribuzione del reddito fra le varie classi categorie ceti sociali
Che non a caso saranno al centro della nota aggiuntiva di la Malfa agli albori del centrosinistra
Impegno civile storiografia si mescolavano fino quasi ad identificarsi
Nei contributi
Di un altro grande azionista di ispirazione rosse Eliana
Aldo Garosci
Un nome col quale
Un nome col quale la generazione che aveva sì e no trent'anni quarantacinque
Si imbatte per la prima volta con l'uscita della vita di Carlo Rosselli
Un'opera in due volumi
Che stava fra la Minogue velistica e la storiografia
Fra la testimonianza
E l'inquadramento dello storico
La collaborazione di Garosci al mondo
Avveniva sul terreno della battaglia europeista e federalista
Mai disgiunta dalla fedeltà atlantica
Era il figlio del federalismo di Ventotene
Che univa Garosci a Rossi
Ricordo quel convegno del sessantaquattro dedicato alla politica del centrosinistra
Con Valiani
Che si soffermava sua politica Interna
E Garosci sulla politica estera
A proposito della stagione dei convegni all'Eliseo
Nel cinquantasei fu il tema della scuola ad essere discusso dagli amici del mondo
Per iniziativa di Guido Calogero
Il teorico anticipatore e penetrante del liberalsocialismo una delle anime
Dell'azionismo
Scuola laica come scuola di Stato ecco il punto fermo fissato dal filosofo
Contro ogni tentativo di evadere la precisa disposizione costituzionale
Racchiusa nell'articolo trentasette attraverso finanziamenti diretti o indiretti alla scuola privata
Allora si parlava di buoni scuola
Significativo il legame che si stabilì fra il mondo ed esperienza milanese dello Stato moderno la rivista animatrice di un libro di un azionismo vissuto come liberalismo di sinistra
Una azionismo quindi destinato ad incontrarsi con il filone Pannunzi hanno dopo l'esperienza
Del Risorgimento liberale
C'era Mario Paggi insieme ai suoi amici milanesi Mario Boneschi Antonio Zanotti Vittorio Basini Scrosati gli uomini che in modo schematico sono stati chiamati gli uomini della destra azionista in verità la loro collocazione era piuttosto progressista
Legata al Progetto di un grande partito democratico e non all'illusione di una piccola eresia socialista come proprio pagi aveva sottolineato nello sullo Stato moderno
Cioè la Rivista milanese di pagine e settimanale romano di Pannunzio
Ed in una prospettiva politica scaturita anch'essa dalla milizia nel fine azione fine azioniste
Troviamo un giurista Kerimov molte battaglie civili del mondo che sempre leggo la battaglia laica alla difesa dell'indipendenza della magistratura
Achille battaglia
E lontano il tempo in cui i governanti scrisse l'appassionato polemista
Per ottenere dei giudici sentenza di favore
Erano costretti ad imprigionare ogni ora basta corrompere ogni e da quando il giudice divenuto funzionario dello Stato
Non c'è il mezzo più efficace alla sua corruzione
Di quello che dispone delle sue promozioni
Delle sue punizioni e dei suoi trasferimenti
Non era quindi marginale la presenza azionista sulle colonne del mondo ricordo anche il gruppo toscano da Pietro fossi a Umberto Morra di Laviano
Ricordo DC Scoma Caniato partecipe della lotta di liberazione nel Veneto
C'erano Ferruccio Parri che peraltro non riuscì a condurre gli amici di via Campo Marzio
Alla battaglia contro la legge elettorale del cinquantatré invece difesa da Salvemini e dall'intero gruppo del mondo
E soprattutto il legame fra l'esperienza del giornale di Pannunzio
E l'esperienza azionista fu assicurata dalla presenza di Ugo la Malfa
Cui il mondo sempre guarderà
Come fondamentale punto di riferimento per una politica di terza forza controlli bipolarismo
Un per forza forzisti mollare dico e democratico nato proprio sulle pagine del mondo
La terza forza progettata de Campo Marzio era infatti legata al filone del liberalismo di sinistra approdato all'esperienza radicale
E al filone insieme repubblicano ed azionista nato dalla confluenza della concentrazione di la Malfa e Parri nell'antico partito di democrazia risorgimentale
La breve parabola del terza forza Isma'socialdemocratico era durata dal quarantasette al quarantanove
Poco più nello spazio di un mattino
Saragat frequentava poco il salotto del mondo
E più gli amici del mondo la sera
Prevalentemente al caffè Rosati quello che vocato da Eugenio Scalfari
Il primo Progetto della terza forza si arrestò di fatto di fronte all'indisponibilità socialdemocratica
Racchiusa in una autonomia socialista da preservare ad ogni costo rispetto ad un cartello borghese o sono democratico liberale
Si iniziava la seconda fase della terza forza in Italia guidata e di impersonato si può dire per oltre un ventennio da Ugo la Malfa
Erede diretto dell'impostazione azionista non socialista interprete coerente nello schema vendoliano dell'Unione Democratica Nazionale come generalmente di un partito della Democrazia senza aggettivi
Il partito chiesto e delineato già nel luglio del quarantacinque da Luigi Salvatorelli sulle colonne della nuova Europa
Terza fortissimo come forza democratica e riformatrice non socialista
Nessuna confusione con socialismo nelle sue varie e vaste articolazioni Mariussi funzione propulsiva del suo riscatto autonomistico dal convegno di Venezia in avanti
Riunire i repubblicani i democratici senza il etichette i liberali di sinistra diventati dopo la fine del cinquantacinque radicali
In seguito alla scissione coltelli di Malagodi prova non fortunata elettoralmente l'alleanza repubblicano radicale
Delle politiche del cinquantotto
Linea di tendenza quella della CRI composizione repubblicana culminata con sessantaquattro nella segreteria la Malfa e nei conseguenti nuovi apporti intellettuali
Il mondo
Si congedò dai suoi fedeli lettori l'otto marzo sessantasei
Vent'anni fa
In quell'indimenticabile articolo di commiato
Pannunzio scriveva
A chi ci è stato vicino
Ai nostri collaboratori
Ai nostri lettori che hanno trovato in questo giornale lo specchio delle loro convinzioni e delle loro speranze
Dobbiamo dare un saluto
E lo diamo con animo grato
Con la coscienza di aver sempre ricambiato la loro fedeltà
E con la fiducia che il cerchio di amici legati a questo giornale
Non si disperde piega e manterrà attiva la sua presenza di una società che ha pure bisogno della dissidenza
Ecco oggi possiamo politicamente rilevare un fatto fondamentale
Forza di cultura illuministica e laica assolutamente minoritarie che una volta quasi marginali o irrilevanti nella vita italiana
Hanno condizionato quasi tutti i movimenti della politica italiana in questo quarantennio
Il mondo non è stato solo un'avventura da via Campo Marzio è partito un processo di rinnovamento la società italiana dalla politica al costume
Che nel quarantanove quando uscì il primo numero del settimanale sembrava quasi irrealizzabile
Senza l'utopia di Pannunzio l'Italia sarebbe oggi meno laica e meno europea
Ma c'è ancora molta strada da percorrere per quell'Italia diversa e migliore
Di cui il mondo ha costituito un grande punto di riferimento
Che rivive oggi nelle nostre battaglie civili e politiche pure in mezzo a tante amarezze e a tanti disincanti accentuati in questi mesi dall'ombra del terrorismo vi sorgente Giovanni Spadolini
La parola a Carlo Pinzani
Io devo chiedere innanzitutto esclusa
I partecipanti a questo
Il
Il tempo
Il tempo pragmaticamente premi che è intercorso tra l'invito che ho ricevuto
E il momento in cui parlo mi impedisce assolutamente di
Svolge lei un qualcosa di simile ad una relazione si tratterà quindi di un intervento presso che estemporaneo
Perché proprio non c'è stata la materiale possibilità di prepararlo
Mio intervento riguarderà
Soprattutto una polemica
Sconosciuta che sostanzialmente non pubblica
Di Togliatti con insomma con Salvemini nel mille novecentocinquanta e si inquadra pertanto
In un rapporto
Che dura è durato diversi decenni perché sostanzialmente iniziato negli negli anni dieci
Quando Salvemini veniva conducendo la sua battaglia già in aperta polemica con il Partito Socialista Italiano e costituiva per molti ambienti socialisti e in particolare per i giovani torinesi che qualche anno dopo si sarebbero riuniti a nel nel gruppo dell'Ordine Nuovo un punto di riferimento culturale e direi anche morale di notevole rilievo
Questo rapporto pluridecennale
Salvemini comunisti è un rapporto che si può definire
Di amore odio via di attrazione e repulsione di di di polemica continua e
Ah c'è un paio va bene mentre perché fra l'altro le polemiche di Salvemini erano spesso acerbe
E veementi è invece voi riconoscimenti ampli e convergenze profondi e quindi un un rapporto variegato complesso otterremmo
Il primo episodio di di di rilievo fu quello della Offerta della sezione socialista torinese della candidatura Cayetano Salvemini nel mille novecentoquattordici quando il gruppo torinese a non ancora e pienamente formato ancora invece non ancora pienamente staccato dal Partito socialista ma in via di formazione offerse alla professore Pugliese paladino di una lunga guerra
Perdente contro il ministro della malavita contro la corruzione giolittiana nel Mezzogiorno
Ebbe offerse la candidatura nel collegio di Torino e per vicende interni alla stessa sezione socialista di Torino poi il progetto andò a monte e fu addirittura oggetto negli anni successivi di una feroce critica di Gramsci a Salvemini che veniva rimproverato di non aver accettato la candidatura e di avere invece di così deluso le speranze degli operai di Torino che aveva avrebbero voluto con questa candidatura stabilire un ponte stabilire una saldatura con i braccianti
Dell'Italia meridionale
Nello scritto sulla questione meridionale mi novecentoventisei pubblicato sullo Stato operaio Gramsci
USA per questa vicenda delle parole di fuoco del delle parole del tutto sproporzionate e ingenerose nei confronti di Salvemini addirittura parla di dello stesso piombo che e di cui sarebbero state fuse le i caratteri chiamano stampate gli articoli di Salvemini contro il partito socialista
E le le pallottole delle squadre fasciste contro gli operai si trattò quindi di un esempio di di settarismo di intransigenza veramente enormi del tutto il resto conformi alla durezza dei tempi
Gramsci qualche mese qualche settimana dopo avere scritto queste parole doveva il iniziare il suo lungo periodo di detenzione tale il periodo che lo ha portato alla tomba e naturalmente nella veemenza della lotta politica della veemenza la nota politica di quelli di quegli anni e nella diciamo nella drammatica sconfitta dell'antifascismo che nel mille novecentoventisei era ormai chiaramente evidente matura e bisogna dire che a quel punto nel mille novecentoventisei soltanto i comunisti con
Sta con tutto queste spiegazioni non si può non sottolineare oggi in sede storiografica che la critica di Ganci era ingenerosa
E settaria
La rottura in realtà del rapporto tra Salvemini
Gli ordinovisti ieri diventati proprio nel mille novecentoventisei al congresso di rione il gruppo dirigente del partito comunista italiano avvenne in buona sostanza anche lì sul
Sulla sul giudizio da dare sulla rivoluzione d'ottobre
è su questo che a questo punto proprio le strade divergono radicalmente perché mentre Salvemini
E insiste sulla sua strada federalistica sulla sua strada dell'educazione del gradualismo delle riforme concrete no comunisti
Già prima della scissione di Livorno il gruppo ordino vista e Bordiga e comunque dopo la scissione di Livorno il Partito comunista
E punta direttamente su vie alternative gran parte la spinta viene dalla dalla dalle classi lavoratrici dalla saluto quarzo Perahia di seguire l'esempio di fare come la Russia e di seguire l'esempio
Dei bolscevichi Betti Partito comunista si lancia in una via diversa che diverge radicalmente da quella da quella Salvemini Anna e poi tra l'altro questa lettura questa rottura è emblematica anche delle divisioni e delle delle lacerazioni che facilitarono sostanzialmente l'avvento l'avvento del fascismo in Italia proprio perché il fascismo si trovò a lottare contro un fronte che era diviso e c'era proprio
Profondamente lacerato da scelte ideali e politiche di grande momento su su aspetti di grande momento
Quindi l'avvento del fascismo interrompe sostanzialmente questo rapporto violente vivacemente dialettico tra Salvemini i comunisti
Sostanzialmente riprende non appena riprende la possibilità di una politica concreta dell'antifascismo cioè non appena la crisi del fascismo determinata dalle vicende
Belliche
Determina una ripresa reale delle forze delle forze antifasciste
Salvemini ha passato tutto il il ventennio fascista cioè dal dal momento del suo esilio negli Stati Uniti
Questo lungo distacco dall'Italia a mio giudizio ma non solo a mio giudizio anche a giudizio
Gli storici ben più accreditati a in qualche misura appannato le sue capacità di comprensione della realtà italiana che pure invece erano state così acute e brillanti in tutta la fase pre fascista
Basti a testimonianza di questo di questo giudizio il il modo di sostanziale l'incomprensione con il quale Salvemini affronta il problema della resistenza armata e della lotta di liberazione nazionale dal resto
Il momento della Resistenza il momento del ritorno sulla scena politica italiana alla fine del fascismo dei grandi partiti di massa è per molti aspetti un momento
Periodi Zante importanti nel quale sostanzialmente per molti in molti casi si è si misura la
Fini
Dell'AOR della tradizionale capacità dei grandi intellettuali italiani di interpretare la realtà del paese
E non è un caso che personaggi così diversi come Gaetano Salvemini
Lelio Basso uno Mario Vinciguerra Piero Calamandrei
Almeno nella fase iniziale
Abbiano stentato o addirittura non siano proprio mai riusciti a capire il fenomeno è la resistenza il fenomeno della necessità di una lotta di massa
Contro il fascismo e contro e il il il nazismo
è questa
Diciamo incapacità di seguire l'evoluzione del paese da parte di Salvemini sì
Prosegue anche una volta instaurata la Repubblica una volta ritornati alla all'ordinamento costituzionale a all'ordinamento costituzionale ordinario il mille novecentoquarantotto e il momento in cui sostanzialmente la nuova situazione mondiale si afferma
Pronto per
C'è la rottura della grande coalizione anti hitleriana negli anni tra il mille novecentoquarantasei e il mille novecentoquarantotto a livello mondiale
La coalizione delle potenze hanno sconfitto la Germania il Giappone e l'Italia
Si divide in maniera netta e c'è una contrapposizione frontale in quel in quel torno di tempo in quei due anni mille novecentoquarantasette il punto di svolta che c'è la grande contrapposizione a livello mondiale bene Salvemini
E anche con gli atti e anche i comunisti
Contribuiscono
Ciascuno per la loro parte a trasferire anche nella realtà italiana questa contrapposizione
A questo punto la nuova repubblica è per Salvemini una Repubblica di preti da un lato e di clericali russo dall'altro ci sono una spaccatura totale nel nel paese e il fatto che i mezzi siano rossi o siano neri per Salvemini non fa una grande differenza
Si è formato scriveva alla metà del mille novecentoquarantanove Arturo Carlo Jemolo
Un fronte OPA impenetrabili nel quale sono insieme uomini che abbiamo sempre disprezzato ed uomini che abbiamo Amato e rispettato e continuiamo e continueremo ad amare e a rispettare il fronte che si chiama dell'anticomunismo
I comunisti e con essi i socialisti negli anni che vogliono distinguersi e ne ma non intendono separarsene sono gli intoccabili
Con essi non ci può mai essere intesa maglia alleanza sulla questione di un contingente più transeunte
Dietro a questo fronte massiccio impossibile cercare terze forze seppure ogni persona che rifletta sappia che in Italia non c'è stato in alcun momento il pericolo di un avvento comunista si deve continuare a parlare ed agire
Come in clima di guerra di unione sacra e tutte le forze progressive che sono dietro quel fronte rinviano le rivendicazioni loro proprie per non include incrinare il fronte unico i am molo non è certo sospetto beh sospettabile di simpatie filo comuniste o di mente che meno qualsiasi non ortodossia diciamo io
Però queste parole mi sembrano estremamente significative e ho creduto opportuno digitale per dire il il la barriera che si era creata nel Paese e e la e la il clima di contrapposizione di scontro che alimentava ogni battaglia politica in questo contesto parlare di terza forza appare veramente difficile appare veramente velleitario
E l'utopistico
Tuttavia Salvemini
Rovesciando l'astrattezza in concretezza perché se era difficile utopistico era anche però un un fatto necessario quello di individuare la possibilità di un dialogo che non fosse tra sordi
Era attentissimo accogliere tutti i segni in questo senso è quando nel novembre del mille novecentoquarantanove si riunisce a Firenze il congresso costitutivo di una di un partito socialista unitario il partito il movimento socialista sia socialdemocratico sia socialista è in questo periodo
Afflitto da scissioni e unificazioni a catena proprio perché e non riesce a trovare uno spazio in questa in questa contrapposizione frontale a Firenze si riunisce appunto una forma una un compreso il più vivo di nuova formazione politica guidata da Romita da Mondolfo ed altri che lasciano il partito salite lavoratori italiani in conseguenza di divergenze sullo schieramento dell'Italia nel Patto Atlantico un punto fondamentale
Che appunto sanciva in maniera definitiva a livello di alleanza internazionale non soltanto la divisione del mondo in blocchi ma anche l'adesione totale completa dell'Italia ad uno di questi locali un'adesione fra l'altro
Ancora oggi
Incide soprattutto in certe interpretazioni sentivo prima nell'intervento letto per conto del ministro Spadolini che il il mondo sarebbe stato e fu in effetti così un un baluardo
Dell'interpretazione della difesa coerente dei valori atlantici beh insomma riproporre oggi del mille novecentottantasei lo stesso tipo di impresa dei valori atlantici degli anni Cinquanta mi sembra un tantinello anacronistico
Ora Salvemini nel in occasione di questo convegno correnti congresso trentino scrive un un articolo scrive un articolo per
Diciamo valutare molto positivamente
E questo convegno che come tutti i convegni dice Salvemini con tutti i convegni di ispirazione socialista
è pieno di corbellerie ideologiche però eh tuttavia l'indice confortante di una nuova disposizione psicologica che si è andata lentamente maturando nel Paese ora
Questo segno dove sono a disposizione psicologica Salvemini lo lo sfrutta
Dicendo che proprio perché c'è l'esigenza di una terza forza se ci sono gruppi coerenti e soprattutto moralmente integri perché moralmente integri che non siano opportunistiche notte non vendano tutto per non non vendano tutto per un un sottosegretariato alle Poste
E e non si trasformino dice Salvemini citando Ernesto Rossi dopo Ernesto Rossi in bischeri in automobile dice proprio verrebbe delle designare il tipo dell'opportunismo dell'opportunismo italiano tipico insomma no ora in questo in questa in questa
Va al bisogno dell'Italia Salvemini
Dice che sostanzialmente De Gasperi e Togliatti sono
Concordi nel presentare al popolo italiano un solo problema
Se si debba preferire Pio dodicesimo a Stalin o viceversa
I clericali sanno che la maggioranza degli elettori italiani fino a quando non vi sia una terza alternativa preferiranno sempre più dodicesimo Astaldi
E i comunisti nell'aspettativa Sonnambula della crisi finale della struttura capitalistica italiana e magari mondiale credono di essere sempre interessati a non lasciare al popolo italiano
Al altra opzione che quella che fa più dodicesimo ispanica fallì proprio dodicesimo non resterebbe che sta ora è questa alternativa
Molto brutale molto radicale che probabilmente il ritardo Togliatti
E uguale stranamente perché
A chi ha potuto consultare i le sue lettere depositate presso la la l'archivio di sullo Gramsci
Non c'è una forte disposizione epistolari con gli atti risponde assai raramente assai avaro
I contatti epistolari con forze estranei al Partito comunista e con interlocutori estranei al Partito Comunista
Però questa questo brutale dilemma è questo come dire
Questa battuta di Salvemini semplifica dice di sapere evidentemente lo irrita
Qualche giorno dopo la la la pubblicazione del del del mondo che è della fine del dicembre il sette gennaio evidentemente prende carta e penna e scrive a Salvemini
Dicendo di Carlo Salvemini
Non c'è mai stata corrispondenza tra di noi è una volta sola abbiamo scambiato qualche parola
Troverai dunque che scriverti partiti tardi è impronti tutine perlomeno
E qui Togliatti
Parte riprendendo il vecchio rapporto ma eravamo abituati molti molti anni fa insieme con Gramsci a considerati uno degli uomini da cui avevamo imparato qualche cosa e la cui posizione ci interessava Sempre anche quando la respingeva Volturo problemi ISMU ci avevi dato il sano gusto delle cose concrete della indagine seria e della conclusione corretta fondata sui fatti non sul fandonie fantasticherie o luoghi comuni
è permesso protestare contro di te il nome di tuo di nome di questo tuo insegnamento del lontano passato
Ecco gli atti protesta protesta non solo a nome del Partito comunista ma anche a nome del partito socialista che togliamo che Salvemini aveva definito nel suo articolo sociale confusione in testa
E continua con gli atti noi siamo perché mezzo clericali non abbiamo mai proposto soluzioni serie e concrete immediatamente praticabili non sappiamo che opporre Stalin a più dodicesimo
E Togliatti entra nella discussione dice forse tutti i tratti di di di mezzi clericali perché abbiamo abbiamo votato l'articolo sette del del concordato e Togliatti rispose inorridisce di quando abbiamo deciso di dare quel voto col quale esprimevamo il nostro proposito di non spingere la lotta sociale sul binario del conflitto attorno alla religione eravamo convinti da di aver agito da da Salvemini a
Non sei tu quello che giustamente chiede che il socialismo io sto leggendo una lettera
Non
Grazie vince non sei tu quello che giustamente chiedevi che il socialismo italiano non si perdesse a far dell'anticlericalismo tanto che di dichiararsi persino se ricordo bene anti divorzista
Condizioni diverse quelle di oggi solo in parte
L'italiano non è attaccato alla religione oggi più di allora ma la lotta sociale è andata molto più avanti e al Vaticano interessa molto di più
Impedire la riforma agraria che difendere il concordato e difatti furono furibondi per il nostro voto e non ce lo hanno perdonato sarà una motivazione discutibile è comunque una motivazione
Ora
Poi non gli atti passa contestare il il
Il dilemma Pio dodicesimo statali che comincia a dire che il Partito comunista
Un partito che fa proposte concrete se vi è un partito e si batte sul terreno delle proposte concrete questo è proprio il nostro ho l'impressione però che tutto questo non ti interessa anche dopo questa mia lettera non mi farai certamente chiedere una documentazione perché perché a parte il problema è già risolto per quanto riguarda noi e chi va d'accordo con noi
Quando ai ha incominciato a scrivere cercando di indicare una via di uscita la situazione del Paese hai già deciso che i comunisti non entrano nel conto
Che essi sono forte forse un fattore eliminare certamente un fattore da cui si deve prescindere eppure sa in quale parte del Paese quale imponente maggioranza e la classe operaia noi siamo
Il vecchio movimento socialista non aveva mai toccato il grado di sviluppo e di serietà a cui siamo arrivati noi e quindi produco un commento commenta
Mi sembra che questa dichiarazione con gli atti
Sia l'espressione
Di una coscienza
Ecco reale del grado e da novità rappresentata nella storia italiana Gato Alitalia dalla comparsa e dall'affermazione del partito comunista
I suoi legami di massa la sua capacità politica la sua capacità di elaborazione gli consentono proprio in questi anni
Di sostenere una battaglia difensiva durissima di sostenere una battaglia in cui gran parte delle forze politiche e della società italiana sono contro il Partito Comunista Viano considerandolo una forza asservita allo straniero
E su questo Togliatti viene subito dice e ora mi pare di sentirlo siete un partito non italiane siete un partito Lussu
Ancora una volta ti ritrovi in braccio al senatore Angiolillo con tutta la banda degli anticomunisti dice Togliatti a salve come storico almeno perché non ti ricordi che si è sempre detto questo da parte dei reazionari del partito socialmente garanzia
Quindi Togliatti rifiuta
L'accusa di astrattezza di neologismi
E non solo
Non solo ma va avanti e ritorce contro Salvemini
L'accusa di favorire il dominio dei clericali
Perché perché l'articolo di Salvemini era intitolato qualche sasso in capo naja e considerava Capponi tutti gli alleati della Democrazia Cristiana
E capolini cambiati dal da De Gasperi nell'orticello della conservazione italiana
è che
Dicendo Salvemini considerando Capponi gli alleati dicasteri
Togliatti di domanda
Non di chiedersi come sono diventati Capponi
Le soluzioni le soluzioni concrete e ragionevoli
Che tu dici
Non c'entrano proprio per niente qui si diventa Capponi quando si accolgono come punto di partenza e piattaforma su cui muoversi
Lo stesso punto di partenza e la stessa piattaforma dire Castelli di Pio dodicesimo del senatore Angiolillo e così via
Non per niente Degasperi dice che bisogna starsene al diciotto aprile che il diciotto aprile
è il principio e la fine del mondo
Ecco su questa posizione
Togliatti rimane attestato fino in fondo e
Contesta poi a Salvemini proprio la sostanziale adesione alla logica dei blocchi la sostanziale adesione alla considera alla al fronte dell'anticomunismo e di fronte a questa adesione e Togliatti
Così
Diciamo molto orgogliosamente
Rivendica la la funzione dei comunisti la prima di queste forze nel popolo italiano piaccia o non piaccia più dodicesimo a Truman e al Padreterno siamo uno e continueremo ad esserlo almeno fino a che
Non si non riuscisse nuovamente a prevalere una tirannide aperta come quella fascista cosa che oggi forse riusciremo a impedire e che del resto significherebbe una nuova rovina per tutti
Ecco tutto quel che ti volevo dire aggiungo che se ti ho scritto è perché mi dà un senso di pena il vedere anche te entrarne la carbonaia e poi conclude con una formula di saluto
Questa polemica
Che in realtà rimane
Sostanzialmente interno ai senza risposta perché pur non avendo avuto il tempo ho fatto un rapidissimo accertamento non non non non mi sono accorta di questa risposta di Togliatti sia stata pubblicata
Da da alcuna parte però mi riservo ovviamente di di di verificare bene questa polemica dico si inserisce proprio in quello scritto in quel clima di scontro in quel clima di divisione totale ecco però nonostante tutto nonostante la violenza nonostante le rivendicazioni orgogliose nonostante le accuse rimane tra Salvemini comunisti un qualcosa che oggi si dice si definirebbe un feeling un sentimento un'attrazione che non non viene cancellata da niente e se la lettera di Togliatti non ha una risposta
Esplicita in realtà poi cena una qualche anno di distanza quando nel mille novecentocinquantacinque se non vado errato Salvemini scrive
La prefazione ad una raccolta dei suoi scritti sulla questione
Meridionale e in cui fa il tipo il bilancio della sua azione meridionalistica e anche della questione meridionale nel nel nel suo
Complesso
In questa privazione naturalmente lui ribadisce
Tutto alla sua
Opposizione radicale è netta alla alla Partito comunista e alle tesi che esso esso propugna e scrive Sella pregiudicate spregiudicatezza dei comunisti ci ripugna
Non possiamo chiudere gli occhi dinanzi al fatto che nel movimento comunista e del nord e del sud militano molti giovani e molti ragazzi con un disinteresse ed uno spirito di sacrificio degni dell'ammirazione che propone anche sulla fine del secolo passato altri giovani e altre ragazze servirono l'ideale socialista con altrettanta sincerità e abnegazione
Credendo anch'essi di lavorare per un rinnovamento totale e immediato della società umana
I giovani e le ragazze che servono oggi loro ideale in queste nuove formule sono assai più numerosi di allora e più le ragazze che i giovani quelle di sessant'anni orsono potrei contarle sulle dita di una sola mano
Non è assurdo pensare che questa bella gioventù
Col passar degli anni non vedendo arrivare l'ora del nuovo Regno di Dio riconosca di essersi messa per una via senza uscita e lungi dal prende la via opposta
Ritorni al socialismo tradizionale e vi ritorni comunque il senso della realtà che essi vanno acquistando nella pratica minuta del comunismo quella pratica ma Sammarco sempre ai socialisti e riformisti e massimalisti e quella mancanza spiega in costoro le sconfitte di ieri e la inettitudine di oggi e la probabile totale scomparsa in un prossimo domani
Per questo Salvemini poi conclude
Dando una elencando una serie di punti irrinunciabili per un'azione politica di rinnovamento reale dell'Italia e dice che è uno di questi è pur marciando sempre divisi dai comunisti resistere ad ogni tentativo che altri faccia per mettere fuori legge il Partito comunista e cioè per impedire ogni evoluzione della migliore gioventù comunista verso una politica di buon senso siamo nel mille novecentocinquantacinque
Gli anni del governo Scelba Saragat negli anni in cui si è compiuto il solo tentativo
Di portare a livello istituzionale e legislativo la discriminazione anticomunista quindi un intervento di questo genere si è sempre indice del coraggio e dell'anticonformismo Salvemini hanno ecco io vorrei concludere richiamando proprio l'attenzione su questa
Diciamo profezia Salvemini hanno cioè sui su quei giovani che negli anni Cinquanta
Aderivano al comunismo con quell'entusiasmo e quella concretezza di cui parla Salvemini bene molti di questi giovani sono oggi i nel gruppo dirigente del partito comunista italiano
La loro evoluzione nel senso auspicato da Salvemini
Probabilmente c'è stata
Probabilmente c'è stata probabilmente non è esattamente quello che avrebbe pesato Salvemini ma le cose non vanno mai e anche le profezie più più
Più valide non sono mai accurate e precise fino al minimo particolare
Conseguentemente penso di poter concludere
A questo alla fine di questo excursus piuttosto
Disordinato e sicuramente sicuramente forse un po'troppo
Passionale penso di poter dire che il rapporto dialettico pluridecennale forse hegeliana mente può dirsi concluso in una sintesi superiore grazie
E giusto che sia subito identificato il responsabile e l'invito così tardivamente ha rivolto ad horas addirittura a Carlo Pinzani per intervenire al convegno sono io
Adesso facciamo una breve sospensione chi vuole può accedere al bar dopodiché riprendiamo con l'intervento dell'onorevole Errico ermellini con la relazione di Tiziana Borgogni e con le conclusioni del senatore Leo Valiani grazie
Bene riprendiamo i lavori cominciamo ad avere tempi piuttosto stretti
In un ragionevole arco di tempo dobbiamo dare la parola per le conclusioni al senatore Leo paglia
Il Presidente che deve esercitare il suo dovere non vorrebbe trovarsi nella spiacevole condizione nella quale certo non si troverà la parola e a Vittore Fiore
Il mio braccio secolare aggiunge per quattro minuti prima
Gli ho chiesto la parola
Per debito di coscienza
Perché dopo due relazioni come quella di Spadolini di Pinza ripensare non si può rimanere silenziosi
Devo cominciare col cospargendo il capo di cenere perché ieri nel mio intervento
Ho tagliato fuori per necessità di le stringate sa
Il ricordo della componente essenziale del meridionalismo che ogni che la qualità sappiamo poiché il fatto da me questa in un delitto io l'ho vissuto questo problema allenta la presa da mio padre che era in rapporti coi sardi Visco movimenti combattenti con Bellini
Avendo avuto anche il grande onore nella mia vita di essere stato segretario di Emilio Lussu quand'era ministro per la difesa della assistenza pubblica post
Ah Pinzani vorrei dire una sola cosa brevemente il debito del Partito comunista verso Salvemini non è stata ancora saldato
Ed affrettate vedono in profonda revisione perché da Gramsci in poi dopo quello che giustamente definito un sette uno una dichiarazione settaria per famoso saggio del mille novecentoventisei tutto una serie fino ad Amendola i giudizi critici verso Salvemini
Si sono susseguiti dimenticando che tutti debbano a Salvemini soprattutto Gramsci la grande impostazione meridionalista formulata agli inizi del secolo
Sull'alleanza dei contadini del del Mezzogiorno e dagli operai del Nord e Salvemini da Salvemini che Gramsci riprende questa impostazione fondamentali del pensiero politico
Gli altri quattro mi tre minuti Ligabue dedicare alla relazione di Spadolini
Io ebbi già alla maniera di discuterlo Spadolini quando discussero a lungo su Ugo la Malfa e c'era lui c'era Ferrara c'erano altri io scrissi un articolo in cui dissi non dimenticati che ugola avanza meridionalista
Spadolini svolte gentleman mi mandò un telegramma che significava con grande cortesia che io avevo ragione
Ma non si può discutere del mondo
Di Pannunzio senza vedere il posto della questione meridionale avuti in questa importante rivista mi sembra diciamo una lacuna fondamentale che va colmata io ho chiesto ad un giovane studioso che si chiama Francesco erbari
Di studiare questo problema e nel numero in corso dalla mia rivista che si chiama Delta che dirigo io ci sarà un saggio di erbari sulla questione meridionale allo specchio dal mondo
Nel numero tre della dal mondo sì c'era un articolo di Carlo Levi che si riferiva alla questione assai dibattuto in quegli anni della civiltà contadina c'era un ritratto di Rocco Scotellaro ed egli parlava di questo problema che diciamo attraversato il dibattito politico per molti anni
Non era una rivista meridionalisti in senso stretto
Ma sfuggo la Malfa
Che riuscì a impostare il problema nuovo del Mezzogiorno insieme al gruppo degli intellettuali napoletani
Insieme accompagna ma c'era Vittorio De Caprariis a Renato Giordano che furono avvicinati al settimanale da Giovanni Russo
Si parla sempre dei numi tutelari Benedetto Croce Salvemini ma erano molto distanti Salvemini non ha mai scritto un articolo meridionalista nel nel una la sua collaborazione dalla sua collaborazione al mondo
Non posso dimenticare le grandi inchieste di Giovanni Russo
Sui ferri dei Torlonia nel Fucino non posso dimenticare gli articoli di marcire e compagne non posso ricordare il grande dibattito che ci fu sul Mondo di Pannunzio sulla questione agraria sulla riforma agraria con protagonisti come male Rossi Doria Nicolò Carandini
Leonardo Albertini
Certa c'erano dietro le grandi figure di Ernesto Rossi ed in altri però non si può non ricordare che i collaboratori meridionali e meridionalisti al mondo portano i nomi di Giuseppe Cirà Anna
Di di di Nello Ajello di Giovanni Cervini viaggiano con il diario di Mario Di io Di Crescenzo Guarino di Nello Finocchiaro
Di Vittorio Frosini di Riccardo Musatti Di Carlo Petrocchi l'economista agrario di Andrea Rapisarda di Domenico Rea di Salvatore Rea di Leonardo Sacco di Enzo Tagliacozzo
Di Michele Tito di Dante Troisi il Giurì il il giudice scrittore di Carlo turco di Mario la Cava e scrisse anche Moravia sul problema del Mezzogiorno e sulla Calabria
E sul mezzo gemmazione giorno si occuparono Cederna Vittorio moderno avverto pane quando cominciò la grande battaglia in difesa dell'ambiente e venne aperto così ho nove from nuovo fronte sulla battaglia civile
Ma fu la Malfa e così desidero concludere col nome di la Malfa che ricorda ieri a proposito del dei di nord e sud di civiltà degli scavi della rivista di compagni di quella mia fu Ugo la Malfa che fisso
In un articolo memorabile finanze è nel soggiorno
Il i termini nuovi della questione meridionale
Che cosa voglio dire con questo voglio dire che ancora una volta noi stiamo scontando un errore di fondo che quello di dimenticare che non si può discutere dei più grandi problemi della società italiana dimenticando che il problema numero uno che il problema per eccellenza il problema del Mezzogiorno il problema storico dell'azione speriamo che nei prossimi con venti se si terranno
Fino a sei grandi amici organizzatori ricordino queste o anche nelle relazioni per non costringere verso le città a sollecitare reti di chiedere la parola e di essere costretto a dire soltanto poche cose nella speranza che la vostra comprensione
Sia pari alle empito che pongo io nel ricordare a tutti questo grande problema
Sette
Alla parola l'onorevole Enrico Armellin un'antica amicizia lo lega al presidente il quale certo che ermellino lo metterà in grande difficoltà è compito be'ecco c'è l'esigenza via ascoltare la relazione di Tiziana Borgogni e di dare la parola al senatore Leo Valiani e direi non troppo oltre questione di minuti il Mezzogiorno
Al quale ci stiamo approssimando prego onorevole
Grazie Presidente ha voluto partecipare
Questo convegno questo secondo convegno sull'azionismo per
Portare una testimonianza
Politica
Anche se ero stato tentando
Da un impegno più
Di arrivare ad un impegno più puntuale
Più analitico
Tre sul piano storico culturale
Però penso che Perkins
è impegnato nella nella vita pubblica
Sia importante oggi
Fornire una testimonianza in relazione
Certe esperienze
Certi valori reali
Al certe implicazioni di carattere politico
Nel tentativo di stabilire
Se l'assolvimento di un incarico pubblico
Parlamentare
Se la milizia politica attuale
Risponde e in quale misura risponde
Alle matrici
Ideali
Che animarono la nostra scelta
In anni ormai abbastanza lontani
Ma che noi ricordiamo
Con grande
Direi
Adesione allo spirito
In quel momento
Noi non votavamo mi si mi si passi questo Burani semmai le statistiche non è da laico ovviamente
Nel mille novecento
Quarantasei
Quando facemmo la battaglia istituzionale per la Repubblica
Ma da giovani intende mollare una il contributo con il nostro entusiasmo
Forse anche con alcune scelte
Non proprio calibrate
Però
Demmo nel contributo che poi ha rappresentato il presupposto
Di scelte successive e di un'azione politica
Seguente
In che misura quindi noi oggi viviamo certi valori
Certe certi ideali certe indicazioni politiche
Direi che li viviamo con difficoltà
Quando noi pensiamo al funzionamento dello Stato repubblicano
Quando pensiamo
Diciamolo pure alla valore
Degli atti parlamentari
Quando pensiamo alle regole del giuoco come si dice io direi le regole del sistema democratico
Bene pensiamo anche
Che oggi forse più di ieri
C'è la tentazione
Da più parti di occupare lo Stato
Di prevaricare quindi sull'interesse generale
Per far prevalere le istanze particolaristiche
Di contestare la legge
Cercando di piegarla
Revisioni dei singoli
Si parla spesso di grandi riforme istituzionali
Si parla di ingegneria istituzionale ma il più delle volte
Vediamo che questi discorsi sono delle fughe in avanti
Non si tratta certo di rendere rispondenti le istituzioni alla Società che muta spesso
Si tratta invece di discorsi molto più pericolosi
Dove le regole del sistema dovrebbero essere piegate
L'interesse particolare
Di questo o di quel gruppo politico-sociale o economico
E in questa situazione
Noi non usciamo certo a comprendere
Convinti assertori
Della difesa dell'affermazione dello stato di diritto
Il fatto che dell'autorità pubbliche dei sindaci giusto per fare un esempio campeggi no
La disubbidienza civile degli abusivi siciliani
Ci sto questo episodio
Perché la cosa è emblematica di una situazione di disfacimento
Di quel senso dello Stato
Di quel modo di intendere lo Stato di diritto
è uno dei grandi valori
Dell'azionismo
Della democrazia repubblicana del Paese
E quello che ci sorprende
E che anche massime autorità
Del parlamento
In altre occasioni poco sollecitare
Alle istanze politiche parlamentari siano molto sensibili alle istanze dalla piazza della sedizione faziosa dalla piazza fino a convocare le Commissioni parlamentari
Per intendo ristrettissimi facendo intravedere una sanatoria generalizzata
Di G. in sostanza invocano il rispetto di un diritto
Ma il rispetto di un alleato di un'offesa che già reso contro l'ambiente con la società contro l'ordinamento costituzionale
Si parla già dato una risposta ai sindaci
Di quell'isola e di altre parti
Non perdendo mai l'entusiasmo ha potuto dire a questi sindaci ha voluto esprimere l'augurio
Che avrebbe voluto vedere in
Non certo
Le autorità comunali a capeggiare la marcia della disobbedienza civile abusivistica edilizia ma l'avrebbe voluti vedere a capeggiare la marcia di quanti avevano costruito rispettando la legge
So che cosa avverrà nei prossimi giorni ma certo questo è un momento molto amaro
Nella storia della repubblica
E penso che lo spirito
Non di astratto moralismo come diceva qualcuno
Ma il rigore
La severità morale
Sono patrimonio dell'attivismo italiano debbono
Rivivere anche in questo momento anche in queste circostanze
Un'altra cenno
Se vive
Se vivono certi valori dell'azionismo e come vivono
Nel rispetto soprattutto la società che cambia certi schematismi
Sul piano economico sociale sono stati ormai abbandonati oggi ci sono dei pendolari ismi potremmo dire
Ieri si diceva tutto stando disdice tutto Mercado
Si va con estrema disinvoltura da un polo all'altro
Ma direi che nella sostanza delle cose
Lungo una linea di di di serietà
Culturale direi prima ancora che politica ci si muove
Sul piano di una democrazia economica
Che trovo i presupposti
Nell'elaborazione culturale
Delle dell'azionismo
Certo qualcuno molto severamente ironizzano sul Partito d'Azione
Metà cervo metà caprone del coacervo crociano
Il riferimento era al liberalsocialismo
Di Calogero probabilmente anzi sicuramente
Ma al di là di questi riferimenti noi troviamo nell'elaborazione culturale del Partito d'Azione le premesse di quella democrazia economica
La marziana
Che sarebbe stata delineata attraverso la programmazione economica la politica dei redditi il patto sociale
Cioè il superamento non la mediazione fra liberalismo e socialismo
Ma il superamento di schematiche contrapposizioni o di impossibili conciliazione
E direi anche sotto questo profilo ci si muove divenne la riaffermazione o quanto meno nella riscoperta di valori che furono a base del movimento azionista ultima considerazione
Dove unisco anche una certa esperienza
Il ricordo di alcuni momenti
Di lotta comune
Quando era difficile parlare di libertà di coscienza
Di laicismo
Quando
Facemmo delle battaglie per il Tevere più largo
Certo no la società è cambiata
Sono passate le leggi sul divorzio sulla porto
Ma nuovi integralismi
Si affacciano
Rispetto ai quali noi non possiamo essere indifferenti proprio in ragione dell'affermazione della permanente validità dei valori dell'azionismo
Bene nel lontano non certo lontano mille novecentocinquantotto
Un'esperienza che mi lega tra l'altro personalmente a Max Salvadori
All'Elena Croce a Luciano Magrini
Alonso reale
Affrontammo questa battaglia per la laicità dello Stato
Battaglia che trovava grande eco sulle colonne del mondo di Pannunzio parlo del mille e novecentocinque dato tra la diffidenza dei più anche nell'ambito dalla sinistra
E subimmo l'attacco degli integralisti del momento
Fumo scomunicati
Sì proprio perché c'era l'abitudine
Alla chiusura di ogni campagna elettorale da parte di alcune forze politiche che pure due erano considerate alleate di governo
E dire guardate sì questi partiti difendono la democrazia ma sono blasfemi
Sono costituiti da liberi per pericolosi liberi pensatori da miscredenti da strapazzo da Fossa Dori della scuola dello stato della religione eccetera eccetera
E noi fummo messi all'indice nella in un giornale che compariva allora era molto diffuso da queste parti la voce delle Marche l'organo dalla Curia Fermana per chi non lo sapesse fermo rappresentato
Dal punto di vista diciamo ecclesiale
Rispetto avrà l'autorità che veniva esercitato dalla Conferenza Episcopale Marchigiana un punto di grande preminenza
E quindi quando i cristiani delle Marche venivano invitati a votare in un certo modo Allawi a chiusura della campagna elettorale evidentemente questo appello aveva un suo peso
Soprattutto quando il condizionamento del voto veniva esercitato anche attraverso lo strumento del comma mi si passi nel confessionale
Mille novecentocinquantotto è certo anni molto lontani
Allora noi fummo additati al disprezzo
Beh penso che abbia presentato un momento importante
Abbiamo anticipato se già sotto certi aspetti laicamente il Concilio Vaticano secondo perché ottenemmo dall'autorità ecclesiastica una ritrattazione
Cioè riottenere alla quale si ripetevano le frasi offensive si dichiarava
In sostanza che queste erano avevano rappresentato la così la esplosione subitanea di uno stato d'animo ma che comunque andavano rispettati i candidati laici e soprattutto gli elettori laici per la prima volta
Sì ammetteva da parte dell'autorità ecclesiastica che non c'era
Nessun potere di imposizione
In forza di ragionamenti in politici o di previsioni extra del rene che quindi si restituiva la politica
Alla laicità del confronto
Io ho voluto anche aggiungere questo episodio per dire quanti passi sono stati avanti mar per dire soprattutto che le battaglie del passato Sileno la cura del presente con qualche preoccupazione in più rispetto a queste preoccupazioni noi vogliamo rimanere legati all'esperienza dell'azionismo grazie
Posti scriptum se è consentito all'intervento dell'onorevole ermellini a proposito della voce nelle Marche gli anarchici fermani la chiamano una voce nelle anche
Per la relazione sull'archivio Codignola la parola e a Tiziana Borgogni
Siamo a venire qui
Nella complessa e tormentata storia del movimento sociale in Italia la figura di Tristano Codignola si evidenzia collocandosi tra quelle che in maniera originale coerente
Sette da indicare e percorrere strade nuove e scomode senza mai nulla concederà facili compromessi con nell'interesse di parte
Quanto ciò sia verificabili alla luce dei documenti oggi disponibili al di là delle discussioni polemiche da Crocetti che sulla sua persona è dato dall'applauso
La nuova Italia di Firenze di due libri che raccolgono una parte dei suoi scritti
Il primo col nome è relativa agli scritti di politica scolastica
Codignola è stato dal cinquantotto per quasi venti anni responsabile della sezione Scuola del Psi ed in Parlamento membro della commissione Pubblica istruzione dal cinquantotto al settantadue
Il volume si articola in sette capitoli curati D'Antonio Santoni Lucio Giuseppe Martina Gianfranco Resca alle Raffaele la porta Maria corda Costa Aldo Visalberghi June e Luzzatto l'altro volume raccoglie gli scritti più propriamente politici ed ha curato da Nicola Tranfaglia e da Tiziana Borgogni
Il volume è suddiviso in sette capitoli che intendono ripercorrere l'itinerario politico di Codignola
L'esperienza antifascista dal quarantadue al quarantacinque alla ricerca del socialismo dal quarantasei al cinquantadue Unità Popolare dal cinquantadue al cinquantasette in attesa delle riforme cinquantotto sessantatré l'esperienza di centro sinistra sessantaquattro sessantanove la battaglia nel partito settanta settantasei e poi la protesta nel partito e la lega dei socialisti settantasette ottantuno
Contemporaneamente procedere al riordino del suo archivio personale in parte depositato presso l'Istituto storico dall'esistenza in Toscana di Firenze
Che si compone in quattro sezioni la raccolta delle acque della stampa dal quarantacinque all'ottantuno gli atti parlamentari dal cinquantotto al settantadue i documenti la corrispondenza dal quarantatré all'ottantuno
Piace sottolineare quanto l'archivio non ricopre un'importanza minore delle opere in quanto consente uno studio diretto ed approfondito di tutti quei momenti
Che della vita politica italiana che videro Codignola per oltre trent'anni comunque ed a vario titolo protagonista relativamente al testo al tema del presente convegno un particolare rilievo ricoprono le carte la corrispondenza degli anni dal quarantasette al cinquantatré
Anni cruciali e drammatici per la storia del socialismo italiano durante i quali emerge con forza la figura di Tristano Codignola
Ce ne sono altri giornalisti molto illustri
Dunque la figura di Tristano Codignola carica di problematiche posizioni teoriche tutte di matrice sostanzialmente azionista il fenomeno dell'azionismo della permanenza di certi vincoli che hanno continuato a legare comunque tra loro
Per anni gli atti aderenti al partito e soprattutto il fermento che l'ideologia azionista continuate a rappresentare in tutta la compagine politica italiana
Sono stato indubbiamente tra i fenomeni più importante del dopoguerra normali accertata impossibilità di ricondurre ad unità e diversi filoni etico politici
Che dall'azionismo come movimento politico unitario non ha avuto origine ha chiaramente dimostrato che il Partito d'Azione non fu un partito nel senso comune della parola
Ma un movimento che in un modo nuovo critico poneva problemi di ordine politico propri a più partiti e dunque una volta sciolto l'organismo di sperimentazione il costume del Partito d'Azione entrato nella vita politica italiana
Io penso scriveva Codignola tra Uzzi il ventisette febbraio del quarantanove
Che se ci trovassimo domani insieme tra molti ex compagni a discutere pacatamente problemi della politica italiana
Ci accorgeremmo che sono un costume cioè un modo di porre di intendere i problemi di discutere c'è comune non il fondo della persuasione politica io spero che in molti ci ritroveremo prima poi in una grande formazione socialista
Il pericolo maggiore sarebbe allora di cedere alla tentazione di ricostruire la setta anziché portare con piena libertà e spregiudicatezza le nostre idee ed esigenze nella realtà viva dell'organismo in cui ci troveremo ad operare a seguito della scissione di Palazzo Barberini del gennaio quarantasette e della conseguente nascita del Partito socialista dei lavoratori italiani
Che raccoglieva intorno a Saragat gli autonomisti del Partito Socialista
Il Partito d'azione che già in quel periodo stava dibattendo il problema del proprio scioglimento
Vide al suo interno il formarsi di due tendenze di disponibilità alla confluenza nel Psi Luna Lombardi Foa alla confluenza nel sui l'altra Valiani Codignola
A questo proposito Codignola scriveva il sette febbraio del quarantasette
è evidente che l'attuale schieramento delle forze socialiste in Italia inadeguato e del tutto inefficiente allo scopo di consentire al socialismo ed alla democrazia il successo elettorale necessario per un governo di realizzazioni concrete ed innovatrici
In Italia è fondamentale e determinante per la realizzazione delle riforme il ruolo di un forte libero Partito Socialista
Ma esso deve avere chiara coscienza della sua funzione in quanto non si realizza nessuna delle riforme fondamentali non dico per il socialismo ma per la democrazia senza o peggio contro il Partito comunista
Occorre procedere verso una prospettiva di più ampia e solida unità socialista occorre un chiarimento dentro il Psi con la definitiva aggregazione al pc delle forze para comuniste che vi albergano
E con la conseguente unificazione delle residue forze socialiste
Se questo chiarimento dovesse tardare troppo ambedue i tronconi del socialisti resterebbero sterili perché ambedue incapaci così come sono di esprimere o riempire completamente la realtà socialista
Cotignola dunque fin dal quarantasette individuava nella determinazione e nella funzione delle forze socialiste in Italia
E nello reinserimento nella logica europeista il perno sul quale doveva necessariamente ruotare la sostanza del dibattito politico
Che vivacemente stava svolgendo sì non solo nell'aria azionista ma anche nell'area autonomista del socialismo italiano
Area della quale Ignazio Silone rappresentava un autorevolissimo esponente Silone ex comunista era uscito dal Pci nel trentuno era entrato nel partito socialista nel quarantuno per uscirne nel quarantasette supposizioni originalmente autonomiste
Contrario alla politica della maggioranza socialista che sollecitava il rafforzamento del patto d'unità azione col pc
Fino alla costituzione del Partito unico della classe operaia si era schierato fin da quarantacinque a favore dell'autonomia e dell'indipendenza politica ed organizzativa del partito
Tuttavia pur uscendo anch'egli dal Psi non seguiti scissionisti di Palazzo Barberini
Critica il modo in cui fu creato il Bruce Lee e mi astenni dal parteciparvi ebbe ad affermare successivamente in una conversazione alla sezione socialdemocratica Salaria Verbano di Roma nel cinquanta chili
Evidentemente evidente era infatti per Silone la noncuranza degli scissionisti verso le organizzazioni sindacali ed in genere verso i militanti autonomisti delle maggiori federazioni
La scissione del quarantasette fu nel fette concepita e consumata su moventi ideologici o di in funzione di calcoli parlamentarista ICI all'infuori di ogni accordo con i sindacalisti di cooperatori delle correnti autonomistiche del PSIUP
Fu così che Silone fondò intorno all'armonia ma rivista in movimento Europa socialista
Codignola nel frattempo con Calamandrei Rossi Garosci Vittorelli
Dopo lo scioglimento del Partito d'azione del venti ottobre quarantasette non segue la maggioranza della confluenza nel Psi ma nel dicembre dello stesso anno con un piccolo nucleo autonomista dà vita al movimento di Azione Socialista CL
Spontanea è quasi inevitabile sorse la collaborazione fra i due movimenti che porta ben presto alla loro funzione
Avvenuta il sette febbraio del quarantotto con la formazione dell'unione dei socialisti alla quale partecipano anche Ivan Matteo Lombardo uscito nel frattempo dal Psi
Di questo travagliato processo politico che porta Codignola essi comune a militare fianco a fianco nella stessa formazione politica fino al cinquantatré si trova ampia traccia nell'archivio personale di Codignola sotto una forma più significativo carteggio
Detta corrispondenza che copre gli anni quarantasette cinquantuno manifesta la propria importanza in ordine a due aspetti
Da una parte illumina su quello che ha il dibattito interno a quell'aria del socialismo italiano che non si riconosceva né in una logica frontista troppo strettamente legata alla politica di Mosca
Ne all'interno di quella via socialdemocratica priva di una sufficiente autonomia nei confronti della DC
E prima intrisi come ed ebbe ad affermare Silone nel cinquantatré di qualsiasi collegamento con quelle organizzazioni popolari che andavano dai sindacati alle o cooperative ed associazioni femminili e giovanili sportivi assistenziali
C'è poi un secondo ordine di ragioni più propriamente ideologiche politiche che rende importante questo carteggio non tanto ai fini di una mera ricostruzione
Dell'itinerario politico di Codignola dal Partito d'azione alla fondazione del Partito socialista unitario
Avvenuta il quattro dicembre quarantanove a Firenze inoltre quanto per intende della reale portata di continuità e di coerenza
Di alcuni principi guida di alcune idee forza rimaste costanti nella battaglia civile nell'impegno etico politico e mai settorialmente partitico
Dico di ignora che in quegli anni veniva misurandosi concretamente sempre alla luce del rifiuto del superamento della logica dei blocchi
Con le tematiche dell'europeismo del Patto Atlantico del riarmo tedesco e l'italiano
Afferma Codignola nella lettera Silone del sette febbraio del quarantasette che l'obiettivo fondamentale da perseguire a una realtà unitarietà fondarsi su un programma politico comune
Che riesca a raccogliere tutti i gruppi politici che si richiami o comunque a sincera esigenze socialiste
Tutti i dispersi gli isolati tutte le forze rimaste autonome verso i due tronconi del vecchio partito un partito socialista che deve essere espressione della classe lavoratrice
Ma nel senso sfumate moderno che hanno assunto oggi queste parole non occuperà Isma'ma neanche distacco dalla classe operaia
Le elezioni del diciotto aprile quarantotto trovarono l'unione dei socialisti alleati con i socialdemocratici nelle liste di unità socialista la cui parola d'ordine era contro la DC e contro il governo
La prospettiva di unificazione delle due distinte formazioni socialiste dovrà trovo tuttavia un immediato ostacolo nell'alleanza Saragat De Gasperi
Per la formazione del quinto governo De Gasperi
Il dilemma partecipazione non partecipazione al governo venne ampiamente dibattuto sulle pagine de L'Italia Socialista dirette dal Karoshi e portavoce fin dalla fondazione dell'unione dei socialisti
Codignola manifestava decisamente la sua contrarietà alla collaborazione governativa del Psi lì
In quanto queste avrebbe reso più difficile il Processo di decantazione in senso autonomistico del Psi
Salvemini condivideva questa impostazione da campeggio quattordici giugno dello quarantotto scriveva Codignola
L'unità socialista avrebbe dovuto avere pazienza raccogliere intorno a sé i socialisti che si ribellavano indenni gli antichi azionisti sparpagliati qua e là tutti coloro e sono tantissimi che oggi sax sono spaventati dalla vittoria
Troppo grande riportate dal Vaticano
Quei voti un milione ottocento mila inaspettatamente ottenuti significavano una grande speranza
In alcuni anni potevano aumentare assai invece abbiamo avuto un'altra porto di questo dopoguerra ci vuol ben altro per rimettere l'uscio nei cantieri
Con la fondazione del su del quattro dicembre quarantanove il panorama politico italiano si arricchisce di un terzo partito socialista
Qui confluiscono sia la corrente di sinistra dei socialdemocratici che con Mondonico Zaccaria si opponeva la solidarietà governativa del partito
Sia il gruppo di Rho mista che si era allontanato dal partito socialista dopo il ventottesimo congresso del quarantanove
In nome del terza fortissimo socialdemocratico Romita fin dal sedici maggio sempre a Firenze aveva avuto contatti con Silone ed altri esponenti dell'Unione dei socialisti
Per dar corso a una concreta azione di unificazione di tutte le forze socialiste italiani per ribadire la necessità di una costituente del socialismo il partito afferma Silone nel manifesto di fondazione del su
Si pone tra i banchi di un'opposizione costituzionale
Si propone di sfuggire alle sei maledizioni che finora hanno perseguitato il socialismo vogliamo un partito socialista senza mandarini Smith senza capi comunque essi si chiamino un partito socialista Qian Nenni a Saragat non sostituisca altri capi dello stesso genere
Inoltre un partito protetto contro la cancrena dell'affarismo in modo che nei dibattiti non intervengano Ministeri e Prefetture
Infine un partito che si sottragga al gioco della politica di potenza dell'America della Russia dell'Inghilterra un partita per le classi lavoratrici ad un partito per il socialismo internazionale
La prospettiva unitaria è sempre dunque in primo piano nei programmi del su a questo proposito Codignola sentiva il bisogno di sottolineare in una lettera a Sidone
Del primo ottobre del cinquanta come l'auspicata unificazione con i socialdemocratici Galea essere fermamente perseguita alla condizione che essa non sia un mero accordo diplomatico ma un accordo di fondo
In questo senso Codignola e Silone ambedue contrarie la partecipazione del Psi lì al governo
Si differenziavano anche da quella che alla destra del partito da coloro cioè che sostenevano come l'unificazione con i socialdemocratici andasse comunque perseguita anche a costo di un compromesso
Né d'altra parte era accettabile per i due la posizione di coloro che auspicavano per il partito una quella col una collocazione mediana già sì ex lì lombardo
Il su scriveva Codignola il cinque novembre del cinquanta aggiustamenti abbandonato la posizione di centro di equidistanza tra due blocchi orientale e occidentale
In realtà il dibattito parlamentare sul Patto Atlantico del ventuno trenta luglio quarantanove aveva creato disorientamento nei partiti della sinistra italiana
Contro il patto si erano schierati sia il PC allineato con le tesi dell'Unione Sovietica sia il sì che intendeva mantenersi fedele alla sua tradizione neutralista
La direzione socialdemocratica incapace di schierarsi a favore o contro l'ordinamento atlantico aveva preso nel convegno di Firenze del tredici maggio marzo quarantanove
La salomonica decisione di lasciar liberi i propri parlamentari di votare secondo coscienza
Una volta ratificato il patto i partiti di governo socialdemocratici compresi aderirono senza riserva al patto stesso ed energia ideologizzare andò nella scelta di campo
Codignola della citata lettera Silone del cinque novembre del cinquanta
Afferma del mondo occidentale non molto merita di essere salvato al di fuori del metodo democratico del principio della tolleranza che consente di combattere contro il sistema capitalistico
Per trasformare la struttura dello Stato in senso socialista
Questa posizione si palesa ancor più chiaramente allorquando diventato Silone segretario del partito socialista unitario diciassette settembre del cinquanta
Si dibatte nel partito al problema del riarmo italiano posto all'ordine del giorno all'indomani dello scoppio della guerra di Corea del giugno
Silone Codignola concordemente con le posizioni del Movimento federalista europeo opponeva no alla posizione dei socialdemocratici di adesione all'atlantismo e dal riarmo senza condizioni
Una politica volta a favorire il processo di integrazione europea ma di un'Europa non meramente allineata con il blocco occidentale
è inconcepibile un esercito europeo senza un'autorità politica europea scrive Codignola Silone il cinque novembre del cinquanta
Il riarmo così come previsto dal trattato di pace ed accettato dai partiti governativi è il minimo e non adeguato a qualsiasi esigenza militare
E tuttavia sarebbe fortemente impegnativo per il bilancio dello Stato tanto da rendere illusorio ogni tentativo di riforma sociale
Il piccolo esercito che verrebbe così creato continua Codignola sarebbe in realtà un potenziamento della polizia
Rappresenterebbe un contributo decisivo al rafforzamento dei ceti militari gli azionari significherebbe cioè un rafforzamento di quella politica che crede di risolvere il problema
Della democrazia in Italia e della difesa del socialismo esclusivamente sulla base della forza e non sulla base della trasformazione di struttura
La nostra posizione potrebbe mutare prosegue Codignola solo a condizione che il progettato esercito israeliano fosse parte integrante di un esercito europeo
Espressione di un'autorità politica europea il che garantirebbe anzitutto una difesa efficace poiché tutti i confini sarebbe difesi da tutto l'esercito europeo ed eviterebbe che il riarmo militare si risolvesse semplicemente il rafforzamento poliziesco
Le considerazioni politiche esposte da Codignola nella sua lettera si a Silone
Sono pienamente condivise da quest'ultimo il quale non manca di dichiarare la propria completa identità di vedute con il compagno di partito ha più volte confermando e rafforzando quanto dal medesimo sostenuto quanto d'altra parte fosse fondamentale per ambedue la questione del riarmo e dell'alleanza militare vista in senso europeista
Si evidenzia in maniera chiara ed eclatante quando Codignola in una sua del cinque novembre cinquanta Silone arriva a confessare in vista del secondo congresso del su che si sarebbe svolto dal ventisette al trenta gennaio del cinquantuno alla collaborazione governativa nella situazione attuale non mi piacquero e se le cose si presenteranno in questo modo al Congresso pagherò contro l'unificazione nonostante sia persuaso della sua grande importanza
Se realizzata su un terreno accettabile
è indubbiamente profonda Marecchia che Silone nella sua risposta Codignola pone all'attenzione dell'amico
Un problema che a suo avviso rischia di minare concretamente l'autonomia del partito preannunciando così il clima che si veniva creando le difficoltà del partito di dover provvedere con i propri mezzi ai propri bisogni
La ricerca dei mezzi per le limitatissime speso del nostro bilancio sta diventando ogni mese sempre più difficile e precaria umiliante
Ti prego per me questo non è un motivo per liquidare il su e di accettare l'unificazione a qualunque condizione
è però un motivo per dire che così non si può andare avanti
Ecco di lì a poco infatti il passaggio della segreteria Tassilone a Romiti dell'unificazione del su con i socialdemocratici
Negativamente valutata sia da Codignola che da Sironi il quale nell'esecutivo del partito del ventisei marzo cinquantuno sosteneva di subire l'unificazione per non provocare una crisi nel partito
Ma non l'avrebbe approvata così come una persona sobria subisce temporaneamente ma non approva
L'ubriachezza di una compagnia di amici
Anche Codignola seguitissimo nella sua confluenza con i socialdemocratici ma l'orientamento filoamericane governativo del nuovo partito troverà da subito la decisa opposizione di Codignola
Lo scontro tra destra e sinistra sarà sempre più aspro fino a culminare nell'espulsione dello stesso Codignola d'artisti
Il ventisei dicembre del cinquantadue a seguito del celebre discorso di Calamandrei in Parlamento
Contro la legge su fa per solidarietà uscirono dal partito altri parlamentari tra andava andrei compreso non Silone che pur dichiarando anche gli la propria solidarietà Codignole dagli altri compagni usciti dichiarava
Mi sarei unito ad essi se non avessi temuto che partecipando alle imminenti elezioni anch'essi erano in procinto di avviarsi
Sulla deprecata via della formazione di un nuovo partito
Già qualcuno del loro gruppo ribelle in nome dell'autonomia Pinuccia è finita della servitù Cominform mista come possiamo noi socialisti democratici permetterci il lusso di tanti partiti quanti sono le nostre tendenze le nostre preferenze tattiche
E lealtà Codignola non sfonda il nuovo partito paventato da Sironi a Vicenza il primo febbraio del cinquantatré sorge il movimento di autonomia socialista che raccoglie la sinistra socialdemocratica uscito dal partito
Il venti aprile del cinquantatré il movimento di autonomia socialista il gruppo Rinascente repubblicana che raccoglieva intorno a Ferruccio Parri repubblicani contrari alla nuova legge elettorale
I vari gruppi gioielli costituitisi però Prati Aldo Garosci stando nel manifesto costitutivo di Unità popolare i voti riportati dalla lista di Oppi alle elezioni del sette giugno avrebbero contribuito in maniera decisiva a determinare il mancato ottenimento del premio di maggioranza da parte della coalizione di governo dalle complesse e sofferte vicende del socialismo italiano delle quali Codignola fu con coerenza
Tensione morale e spirito critico partecipe e protagonista
Emergono obiettivi ed aspettative ideali e politiche che se negli anni del dopoguerra apparteneva Nappi Lupi minoritari diaria azioniste socialista oggi fanno parte a pieno titolo del patrimonio ideale culturale della sinistra di tutta la sinistra e non solo italiana
L'europeismo l'autonomia delle grandi potenze la contrarietà alla logica dei blocchi alla corsa agli armamenti
Sono tematiche quotidianamente trovano cittadinanza anche se non concreta realizzazione in ogni sezione di partito in ogni circolo culturale della sinistra europea
Sono pervenuti due messaggi telegrafici del prefetto col dottor matti cari
Ed il questore dottor Bergamo di Ascoli Piceno entrambi ringraziano per l'invito a partecipare si scusano per l'impedimento che non ha consentito loro di partecipare formano a Ugo auguri vivissimi
Ringraziamo quanti hanno ho rinunciato ad intervenire peraltro consegnando il testo delle loro comunicazioni
Le conclusioni saranno ora svolte dal senatore a vita Leo Valiani naturalmente
Sì Valiani ci consente di essere un po'interpreti del suo programma pensiamo che egli nelle relazioni fornirà anche puntuali risposte agli interrogativi che in maniera esplicita o in maniera sottesa sono stati posti nel convegno la parola a Leo Valiani cari amici
Non sarò lungo perché l'ora avanza
Volli son già partiti altri devono partire
Vengo all'essenziale
Credo che
Nel
Periodo
Precedente a quello che abbiamo trattato in questo convegno il l'apporto fondamentale Partito d'Azione alla abbattimento del fascismo la rivelazioni tutti gli italiani alla
Costruzione
Della repubblica con l'eliminazione della monarchia
Fosse è emerso chiaramente
Fu il primo dopo il Partito comunista che non aveva mai cessato di avere un'organizzazione clandestina
Antifascista in Italia a ricostituire i nuclei antifascisti
Giustizia libertà aveva avuto parallelamente ai comunisti ma con forze molto minori un'esistenza cospirativa
Dodici quindici anni Partito d'azione si costituì prima fra i rinati partiti della democrazia italiana dopo quello comunista ma lo stesso Partito Comunista era ancora molto debole organizzativamente
Forte per il mito dell'Unione Sovietica ma debole organizzazione internet del quarantadue
Ne abbiamo trattato nel convegno di Bologna due anni fa
La resistenza vide Partito d'Azione in Primo piano con le formazioni Giustizia e Libertà comandati da Ferruccio Parri seconde numericamente solo alle garibaldine comandati da Luigi Longo
Nella nota per la Repubblica il Partito d'Azione fu assolutamente primarie naturalmente ogni problema tattico può essere sempre discusso
Direi non mettermi siamo naturalmente le discussioni sulla tattica perché non sappiamo mai come sarebbero andate così le cose se invece dalla tattica prevalsa fosse prevalsa un'altra sicuramente l'intransigenza repubblicana del Partito d'Azione porto la illustrato molto bene Cifarelli in questo convegno all'impegno legislativo del venticinque giugno quarantaquattro che la Malfa appoggiato bisogna dire da né niente da Pertini pose come condizione preliminare per l'ingresso del Partito d'azione in qualsiasi governo
Sì impegno legislativo di far pronunciare il Paese fra monarchia Repubblica porto a quello che poi fu la soluzione prevalse cioè
La scelta
Repubblicana Calamandrei da storico nei cenni di introduttive alla Costituzione scritti con Alessandro Levi l'ha messo bene in rilievo sulla fine dei la legalità statutaria l'inizio di una nuova legalità inizialmente era soltanto di libera scelta popolare che poi diventò la legalità repubblicana però bisogna dire anche questo ci pare gliela sottolineato meglio no
Accentuare ancora di più
Che Calamandrei stesso ecco con lui tutto il Partito d'azione non si accontentava dalla lotta per la Repubblica
Ma prevedendo che una Repubblica poteva essere anche molto conservatrice poteva avere delle involuzioni potevamo oppure essere anche molto avanzata socialdemocratica ma non reggere come era accaduto alla Repubblica di Weimar in Germania
Che la cui costituzione era molto avanzata dal punto di vista sociale politico e culturale per l'epoca ma poi non resta se non tredici o quattordici anni una repubblica aveva bisogno di profonde riforme amministrative politiche sociali economiche queste riforme poteva farle soltanto o il governo se ci fosse stato l'unanimità e di unità non c'era perché il governo erano abolizione di cinque a Roma addirittura di sei partiti
Oppure l'assemblea costituente nella quale una maggioranza per le riforme ci sarebbe stata
Ma bisognava per la Costituente avesse Poteri sovrani potesse decidere su tutto Partito d'Azione rimase solo a chiedere la sovranità della Costituente tutti gli altri partiti si misero d'accordo che la Costituente potesse redigere soltanto la carta costituzionale che fece ma porri perplesso potenze decidere soltanto
Fiducia o sfiducia nel governo e poi ratifica del trattato di pace tutte le misure
Diverse eventuali riforme rive rimanevano avvocati al governo che godeva dei pieni poteri legislativi il Governo però era paralizzato dal fatto di essere composto
Prima da sei partiti poi da tre partiti fondamentalmente in contrasto Coppi fra di loro non fece nessun riforma tutte le leggi fasciste tutte le strutture fasciste per fasciste tolta la Mandracchia dimenata rimase in piedi e ancora oggi la gran parte di queste rima forme in una guardo pura alcune sono state attuate ma tardi e quindi male perché nel frattempo la situazione paese avevano progredito progredito con contraddizioni e le riforme del quarantacinque del quarantasei
Sarebbero state giusto nel quarantacinque quarantasei venti venticinque anni dopo giungevano tardi non incidevano o si trovavano
In gravi difficoltà come cadute come Cifarelli
Ricordato alla uno dei principali forme l'istituto regionale in effetti Calamandrei che rimase col Partito d'Azione solo a rivendicare la sovranità dello costituente in seno all'Assemblea al della quale faceva parte come deputato del Partito d'Azione
Prevede neanche che cosa sarebbe successo con rifiuto delle riforme cioè di nuovo il ritorno ai governi analitici incapaci di prendere decisioni di fondo con vita più o meno lunga ma sempre che graffiava non l'immagine lungo la Malfa
Allora
Primo congresso del Partito d'Azione graffiato no il muro che avevano lasciato edificare quando si sarebbero modificato potute modificare o far diversamente le costruzioni che graffiava inutilmente perché o quel muro
Crolla o non crolla ma prima che si posso dare mano ad una costruzione di un altro muro e ci vorranno nuove generazioni mi pare che questa lucida lungimiranza del Dini Calamandrei del Partito d'Azione perché Calamandrei esprimeva lei de del Partito d'Azione
Valga la pena di essere ancora una volta messa in tv Calamandrei poiché su questo metto la mia parte di responsabilità se volete di colpo ma io penso che avessimo ragionato e che tutto quello che è venuto dopo su questo simbolo che ci abbia dato ragione
Noi Garosci Dio che tornavano dall'America trovammo con in Calamandrei un interlocutore che era dello stesso parere cioè che la Repubblica dovesse essere una repubblica presidenziale
E non parlamentare pura e semplice perché eravamo convinti Partito d'Azione approvo una repubblica presidenziale due volte in due convegni dell'inizio del quarantasei perché eravamo convinti che se si voleva che la sinistra democratica
Nella quale noi ci sentivamo
Parte organica giungesse mai al potere
Ci voleva la soluzione presidenziale perché col parlamentarismo della rappresentanza proporzionale sempre l'Italia avrebbe avuto i governi di centro che aveva avuto già prima
Dell'avvento del fascismo prima della caduta della democrazia liberale
Sì quaranta anni in effetti non abbiamo mai giocato in Italia un governo di sinistra mentre con la repubblica presidenziale l'avremmo giocato come la la Francia ma ripeto questi son tutti però in realtà solo singoli aspetti del quattro il quadro d'insieme non era un quadro italiano era un quadro internazionale
E qui vengo all'amico
Collega ma è molto stimato in studi storici Pinzani la lettera di Togliatti e molto interessante mostra la grande abilità di Togliatti
Grande abilità su cui non avevamo dubbi anche la svolta di Salerno fu un capolavoro d'abilità
Che fu un fatale al Partito d'Azione il quale invece era impegnato nell'unità delle sinistre per l'intransigenza nei confronti di Badoglio della monarchia si si ebbe la Repubblica egualmente
Quindi anche Togliatti contribuì con quella svolta alla vittoria della Repubblica ma avremmo avuto una repubblica più riformatrice più di sinistra per sequestri terminologie hanno un valore se fosse secca l'unità delle sinistre rotta invece dalla svolta di Salerno a
Rimanere salda fino alla fine comunque anche questo è soltanto un episodio
Fatto sta e il quadro d'insieme che in Togliatti cioè con lui non ne parla Salvemini invece con la sua franchezza e lealtà
Salvemini vincenti
Vengo al problema di fondo e il problema di fondo dell'Italia dell'Europa del mondo in giro allora l'approccio Salvemini dice più dodici si meglio l'attacco
Sale
Togliatti attaccante bivio dodicesimo
Non fa una critica strani dice soltanto così nella lettera mi son fatto dare il testo originale da pensare
Per vedere se non avevo messo per così per fretta qualche cosa dice soltanto sulla questione di Trieste non siamo d'accordo coi sovietici
Di Trieste nel cinquantanove più importanza
Per i sovietici perché Tito era stato scomunicato il dissenso fra comunisti italiani comunisti sovietici Trieste era del quarantacinque quarantasei quando Tito era allineato sulle posizioni sovietiche e quindi mesolitica sosteneva le pretese di cosa avesse Trieste
Chiaro che nel Nietzsche del cinquanta l'Unione Sovietica di Trieste non nelle importava più nulla perché il nemico anzi rapito
Ma vorrei che qualcuno
Che quello che Salvemini vedeva che non poteva lasciar passare sotto silenzio ed alla repressione l'invio al patibolo sotto accuse false smentite poi da Krusciov
Dei comunisti stessi dell'Europa orientale non Tito perché Tito aveva la propria polizia sapeva e più proprio esercito sapeva difendersi ma in Ungheria in Cecoslovacchia in Romania in poi
E non è omessa
Questo terribile massacro di comunisti che oggi fa dire persino Pajetta che lui non perdona strani
L'eccidio il massacro dei comunisti che attualmente non solo dei comunisti ma di socialisti socialdemocratici partiti contadini
E quello che poneva la sinistra italiana è la sinistra francese la sinistra il mondo in Piero
In condizioni di estrema difficoltà Salvemini era stato chiaro dice perché l'aveva già denunciato nel mille raggiunto centotrentacinque a Parigi dopo dieci anni di lotte intestine fra socialisti comunisti il
Nel febbraio del trentaquattro a seguito dello scandalo che ha molte rassomiglianza con lo scandalo Sindona dell'altro giorno la morte di un finanziere Stravinskij
Legato ad ambienti politici ogni genere radicali soprattutto sussulto in Francia canalizzato dall'estrema destra
Abbasso i ladri abbassa gli assassini così sfilarono gli ex combattenti della prima guerra mondiale mobilitati dall'estrema destra il sei febbraio del trentaquattro a Parigi per gettare deputati nella Senna
Per loro fortuna fortuna dei deputati
La gendarmeria obbedì al governo dopo con qualche morto sedizione fu per la carta però fascismo avanzava in tutta l'Europa Francia in Germania
Si ricostituisce l'unità socialista fa socialisti comunisti in Francia socialisti comunisti italiani anche Giustizia e Libertà in questo processo Spagna può dopo anche in Francia pur con qualche riserva critica ma c'è un punto dolente
Salva minivan duecentotrentacinque a Parigi al congresso degli scrittori dove ci sono i grandi nomi della letteratura francese ed europea
E dice come Tolstoj citando Tolstoj non posso tacere non posso tacere sul fatto che gli scrittori comunisti sovietici Russia sono in prigione
Questa era la diffidenza di Salvemini verso il Partito comunista non te li considerasse come più dodicesimo anche soltanto Degasperi i comunisti come
Tanti temi dirigibili come quantità da trascurare o che avesse verso di loro diffidenze particolari quello che scrisse nel cinquantacinque che Pinzani a rievocata nella prefazione Amm movimento socialista è questione meridionale Salvemini sempre personale
Non ho mai pensato giustamente ricordo d'averlo incontrato quarantacinque dopo la fine della Resistenza ero andato a trovarlo a far parte
Pensava le stesse cose io presso gli riferivo della collaborazione che avevano avuto in primo luogo comunisti hanno perché mentre del sud la svolta di Salerno aveva diviso Partito d'Azione Partito Comunista nel Nord abbiamo mantenuto nel nord e nel centro abbiamo mantenuto questo
Unità della Resistenza soprattutto l'accordo fa Partito Comunista Partito d'Azione fra Luigi Longo e Ferruccio parli accordo difficile anche l'inizialmente perché Parri stesso che proveniva
Dal liberalismo puro a livello di Isma'proprio
Direi
Einaudi hanno prezzo Lignano
Sono spesso lettere Prezzolini del diciannove venti la rivendicazione del liberalismo puro nell'archivio di Prezzolini a Lugano pare invece poi si convinse collaborazione piena senza riserve quei comunisti la forza del resto insomma questa collaborazione dappertutto e così nel CLN Alta Italia le grandi decisioni furono prese d'accordo comunisti noi
Socialisti naturalmente quando Pertini finalmente arrivò nel nord perché prima avevamo difficoltà da parte socialista con l'arrivo di Pertini proporzionalmente e trascinano gli altri due partiti finita per la guerra
Finita la liberazione si pone il peso dell'Unione Sovietica sullo schieramento mondiale prudente e questa è l'America sul peso e l'America
Era facile trovare l'accordo cioè criticare gli Stati Uniti quello era facile lo critica Salvemini non mancò di criticarle critico persino quelli del Partito d'azione che non criticavano abbastanza l'America la sua polemica con Tarchiani
Ma quello era facile
Difficile criticare all'Unione Sovietica senza passare dalla parte opposta dalla parte di più dodicesimo e su questo non l'avremmo purtroppo da parte comunista alcun alcuna collaborazione anche se in privato molti comunisti
Io conosciuto tanti confessato con loro in carcere campo di concentramento nella guerra di Spagna eravamo rimasti amici ma
Pubblicamente non potevano ribellarsi a quello leggenda quel mito distale e ci volle cruccio smascherare smascherare con parole di fuoco complice del cinquant'sei e
Cinquantacinque già sentivamo che si andava in quella direzione anche Salvemini lo sapeva ed ecco perché
Si apriva riapriremo di nuove contatti ora questo il problema
Di allora ma anche il problema di oggi
La democrazia avanzata sociale
Vogliamo richiamare la democrazia socialista potevate chiamarlo Socialismo liberale gli atti che Minardo democrazia progressiva con un tempo si chiamava non ha nessuna importanza l'etichetta qui salve né tutto soccorre
Contro la mitologiche mitizzazione delle etichette il problema è una sostanza come si avanza
Come si chiama mantenendo la posizione di mezzo ora sinistra comunista o filo comunista
Forze conservatrici non è che si riesca poi ad avere forze sufficienti nel centro si riuscisse ad avere forze sufficienti nel centro ci può riuscire la socialdemocrazia tedesca perché i comunisti sono tutti nell'altro Stato tedesco
Ci possano riuscire i laburisti inglesi perché hanno la totalità delle organizzazioni operaie e sempre meno ci riesco cioè la sinistra questo problema e si è divisa fra sinistra comunista e sinistra socialdemocratica repubblicana azionista eccetera poi
Componente che
Ed in mezzo viene schiacciata descrive comunque non riesce a sfondare a riformare la società questa è la tragedia
Quarant'anni fa potrei dire dal mille novecentodiciassette
Da SIS quasi settant'anni della sinistra riformatrice
In Europa poi chi sia riformatrice come vuole la riforma Riccardo Lombardi o riformista come dicono oggi gli stessi comunisti otturati invece che non voleva esserne riformatore nel riformista ma si diceva dualista
E di nuovo la questione di Termoli oggi come si e il problema naturalmente non è solo un problema di divisione del mondo in blocchi e anche un problema di visione del mondo in blocchi e naturalmente il blocco occidentale
Del quale noi trovarci a mo'parti ci permette di discuterlo apertamente al congresso di Mosca nonostante la buona volontà riformatrice di Corbaccio della quali ne sono convinto perché ho parlato con comunisti dei vari paesi del loro parietale i quali mi assicurano che il colpaccio
E scosso ma prova contro di esse la resistenza di una burocrazia di dieci milioni che non vuol cambiare però lui vuol cambiare con l'andare avanti però non basta
Lì non si può ancora discuterne ma anche se si potesse discutere non passerebbe ancora perché insomma reali contrasti di interesse che vanno superate
E noi dobbiamo tener duro questo sexual sotto dell'insegnamento di Salvemini del Partito d'Azione finché questa situazione non si sbloccherà e finché non potrà esserci
Tale superamento non dico dei blocchi perché finché i blocchi ci sono non si possono superare ma direi un tale superamento di del pericolo di un conflitto fra questi blocchi che per di più avanti riprendere la marcia in avanti della sinistra democratica europea cominciata più di se colosso orsono con formazione e movimenti democratici e repubblicani singola prima internazionale
Questo stesso problema si pone su basi direi sociali o sociologiche se volete
C'è problema contrapposizione fra operai e cedimenti problema che divise la democrazia europea proprio a Parigi sin dal giugno del mille ottocentoquarantotto
Scissione fra operai e ceti medi ci sia un extra
Sanata per un istante soltanto ma con piccola partecipazione dei ceti medi Nella commenti Paride Grillo cento settantuno che fu all'origine della nascita del movimento operaio italiano proprio qui nelle Marche nella Romagna nel resto d'Italia
Questa scissione fra operai Citti mediante democratici
E una delle ragioni della prevalenza mantenuta così a lungo delle forze conservatrici e dell'incapacità del movimento
Riforme di andare oltre un certo limite sì conquiste molte grandi fatte da partiti sinistra dei sindacati dei lavoratori ma sempre entro un certo limite perché non si riesce a varcare questo limite
Perché sola parte della società non può varcare
Marx
Aveva torto nel pensare solo gli operai sorsero la forza rivoluzionare perché il fosso erano gli unici cambiano solo le catene da perdere devoluzione la smentito perché gli operai non sono la sola forza
Vuole andare avanti e hanno molto di più da perdere anche in Italia paese ancora relativamente meno prospero che le loro catene aveva ragione Marx invece che quando diceva che sarà lo strumento tecnologico a portare avanti la società
Molino a vento diceva poi torna indietro al mulino a vapore a Molino a ad acqua
All'acqua naturale che aveva creato una società asiatica il Molino venuta creatosi sta approdare Molino lavori lassista capitalistica
Non poteva dire quale sarebbe stato il Molino a creare l'assist avventura così possiamo dire il Molino attrazioni nucleare anche se molti amministratori comunali e regionali ciecamente si oppongono al nucleare
Essendo anti marxisti pur dicendosi marxista ma insomma
Con la nuova società postindustriale certamente questi problemi vanno avanti e anche il contrasto fra operai e ceti medi si supera si supera nel modo più semplice che i vecchi di mestieri operai e i vecchi mestieri dei ceti medi tutti e due si esauriscono e vengono fuori nove missili numerose città il Partito d'Azione non poteva naturalmente saltare queste tappe di evoluzione
Vide che si andava in questa direzione anzi dal resto già Carlo Rosselli
Nel suo libro Socialismo liberale che contiene molte ingenuità ma una prospettiva di fondo cioè che dentro la nuova società quelle che avrebbe superato società che aveva generato il fascismo e il nazismo la nuova società
Avrebbe cercato di mantenere il metrò metodo liberale della libera discussione del libero scambio di vedute del libera elezione
Della democrazia in sostanza conciliando la con quello che sarebbe stato il socialismo comunque la giustizia sociale generata dallo stesso progresso tecnologico questo egli lo scriveva nel mille novecento ventinove siamo nel mille novecentottantasei siamo più vicini a vedere la realizzazione di questa di questa previsione nonna prenderemo Perin Piero ci son vischiosità ostacoli avversari nemici da combattere la battaglia da sempre combattuta non c'è più poi più dodicesimo ce la Falcucci che naturalmente
Non è più il dodici
Non la Donato non era la statura di Pio dodicesimo nuove difficoltà ci sono ci sono le sezioni in Sicilia non è il qualunquismo del quarantasei sono dove problemi nuove
Non vi corporativismi Novi egoismi disfunzione dello Stato appunto una repubblica
Che funziona così male nelle sue sessioni però c'è una gioventù che deve imparare
Una sola cosa quello che su proposta di una rivoluzionaria russa Anna Kuliscioff
Filippo Turati scrisse alla vigilia del congresso del mille ottocentonovantadue che formò il Partito socialista italiano e che suonava
Non temete che la testa impacci il molto detti e santi serve
E guidarli Turati Guido quanto poté quando non poté più
Pertini Rosselli Parri Riccardo Bauer lo portarono all'estero dove fece ancora in tempo a mettere in guardia il movimento
Democratico e socialista internazionale contro il fatto che il fascismo non era solo un prodotto italiano un pericolo internazionale non possiamo tornare a Turati non possiamo tornare alla con Licio non possiamo tornare neanche a Salvemini neanche a Parri
Sul quale varrebbe la pena ne parlavamo momento fa con Vittorelli di fare un convegno di studi per ed esaminare la sua attività clandestina nella resistenza anche a capo del governo anche dopo
Dobbiamo andare avanti con la nostra testa eccoli nostri piedi lo scopo di questi convegni di far funzionare le linci affinché poi la testa
Possano guidare i piedi affinché i giovani imparino a fare uso delle loro meningi naturalmente non secondo le nostre opinione secondo le loro opinioni e fare usare i piedi anziché fare usare semplicemente le mani che servono anche qual nella pugna vacche con i piedi devono essere pure diretti dalla
Poi io credo che a già con una comunicazione scusate
Una comunicazione da parte della segreteria si va al timone a mangiare ricordo il tagliando un invito per coloro i quali ce l'hanno altrimenti non mangiano
Il presidente
Presidente più di
Richiede amici
Amici dichiarando chiusi i lavori anche a nome del
Pare nata anche da Paolo Vittorelli di farla una su quali mi pare quanto mai opportuno siamo già in ritardo potremmo riguadagnare il tempo perduto grazie a tutti appresto con gli atti
La