"In cammino per la pace. Le prospettive dell'impegno per la pace in Italia" - 11° Seminario nazionale della Tavola della Pace Dopo la 4ª Assemblea dell'Onu dei Popoli e la Marcia per la Pace Perugia-Assisi, Centro francescano di accoglienza Domus Pacis (Santa Maria degli Angeli) (14-16 dicembre 2001)

Per piano inizio con un po'meno ritardo invece passate sessioni ma sempre con un po'di ritardo
A questa terza sessione del nostro seminario
Che comincerà con gli interventi che erano rimasti in sospeso appunto nella mattinata
Questa sessione sarà coordinata da solo Anna Tortora dell'ufficio internazionale delle ACLI e nonché membro punto del comitato direttivo dell'ottava della pace Soana
Buona sera grazie chiederei se per favore continuate nella operati
Convogliamento delle persone dentro perché tra l'altro da quello che capisco ci sono alcuni che dovrebbero intervenire che dovrebbero intervenire presto perché poi l'esigenza di ripartire
Lo veda dentro va bene allora darei subito la parola a Federico Bertolini
Sì che il primo iscritto a parlare
Intanto chiederei a diciamo agli interventi programmati di oggi pomeriggio
Di venire intanto qui è di non lasciarmi persona credo che delle persone che devono intervenire siamo programmate per oggi pomeriggio sia presente qui soltanto Marco Ghetti Paoli dell'AGESCI
Nazionale se intanto lui viene almeno ci facciamo compagnia grazie
Buona sera a tutti di porto i saluti della redazione della rivista trimestrale utopia socialista ci sono anche un augurio di di buon lavoro io credo che l'argomento che oggi pomeriggio
Come verità però dell'argomento della mattina
Stavamo affrontando sia un un argomento centrale
Esattamente per il nesso che pone tra la ricerca della pace e ruolo che la società civile può svolgere il ruolo che noi riteniamo sia insostituibile ineliminabile
Vorrei partire dal fatto che il citatissimo evento traumatico terrificante dell'undici settembre
è un'accelerazione di una logica di violenza ma non è certamente appunto l'esordio di una violenza
è un'accelerazione di una violenza che trabocca dal sistema da cui è stata partorita
Che ne fuoriesce
E che tuttavia ne contiene completamente le caratteristiche e cioè in primo luogo l'essenza più distillata
De di un sistema che sorge con la seconda guerra mondiale
E cioè la violenza sistema della violenza e terrore della morte
Oggetti di questo violenza terrificante sono
Civili
Esseri umani lavoratori turisti molti tra l'altro anche immigrati clandestini di cui non si sapeva nulla ma che tra l'altro vengono dalle regioni
Che gli Autori da cui provengono alcuni degli autori dell'attentato dell'undici settembre
Eppure io credo che sia molto significativo che la risposta sistemica cioè quella data
Con la guerra in Afghanistan sì esattamente speculare
E tuttavia non semplicemente l'effetto
Nella stessa logica
Di terrore di violenza semplicemente amplificata
Su scala più ampia
Ancora una volta
Ancora una volta i nemici sono società civile questa volta sono società civile afgana sono bambini sono donne sono esseri umani
Nemici in quanto parte della società civile ora e in questo quadro credo che tra l'altro sia da segnalare anche il salto di qualità
Che sta facendo il sionismo proprio Ariel Sharon che ha dettato la battuta
Di
Fare i conti con cinque o sei Stati canaglia
Ecco quello che dimostra che di essere uno tra le più se tenta Canaia a capo di uno degli stati più canagliesco
E si badi in mio punto di vista che ogni Stato sia canaglia per certo quello di Israele non mi pare certamente uno dei di quelli che da qui si possa fare il benché minimo sconto come Stato
Ora in tutto questo quadro si appalesa
Che la guerra e terrorismo non sono affatto
Autentici nemici anzi
Condividono la stessa logica
è stato detto più volte credo che sia profondamente Ale saperlo ripetere
Cogliere anche il fatto che contemporaneamente questa guerra
In corso non sarà l'ultima
Ma non frenerà il terrorismo
Questa guerra destinata a fare crescere il terrorismo purtroppo
Stando così le cose
Lo stando così le cose ci lascia delle speranze importanti io credo nel senso che le cose possano cambiare
Occorre una riflessione su quello che
Su quanto la guerra agisca nel profondo delle coscienze
Su lui milioni sei miliardi di esseri umani agisca
Perché avvezza alla più alla logica di morte era logica violenza e quindi poco provoca cinismo provoca indifferenza ma provoca anche riproduzione gli stessi modelli di violenza
è inquietante come di questo magari gli esponenti del sistema non sappiano rendersi conto
Molti di voi credo ricorderanno qualcosa che se non fosse stato tragico sarebbe stato ironico e cioè che quando era nel bel mezzo alla campagna
Della guerra in Kosovo in Serbia contemporaneamente da parte della compagine alleata
Avvenne un una delle fughe ormai rituali stragi di fatte da giovani studenti di una scuola americana i Clinton
Si chiedeva come mai fosse possibile che scorecard s'è una tale efferata violenza è inquietante che se lo chiedesse non sapesse fornisce una risposta no
Proprio nei giorni in cui massacrava sente sotto i bombardamenti a Pristina come a Belgrado sulle come sia scritto liberatori ma c'è parso di capire che così non era Milosevic e se n'è andato grazie nessuna azione popolare non grazie
Ora
Credo
Che a questo punto entra in gioco la questione della riflessione sul ruolo della società civile
Perché appunto non ci aspetta necessariamente un futuro di barbarie è uno dei rischi aperti naturalmente
Però non è un l'unica soluzione possibile
Io credo che sì è importante
Segnalare che per lo meno dal nostro punto di vista
La fiducia nel negli Stati e l'organizzazione statuali
Ho internazionali ufficiali
La stessa otto
Per non parlare di organizzazioni con
Marcate dichiarata valenza militare bellica
Non non sono riferimento valido in alcuna maniera per bloccare per bloccare le guerre
Di più non sanno e non possono fare altro che la guerra e questo con un'accelerazione esponenziale pensiamo che solo negli ultimi dieci anni le più importanti potenze dell'Occidente hanno fatto quattro guerre ammesso che si con consideri conclusa quella che si chiama embargo contro l'Iraq
Il diritto internazionale recita che la prima forma di ingaggio militare bellico è proprio l'embargo ammesso che si è conclusa quella ora quale soluzione appunto
Credo che occorra entra nella logica di una possibile cambiamento radicale
Che non è appunto lo diceva lotti non è dire no è una polemica fraterna credo che occorra una rivoluzione ma come non una rivoluzione che dicano non una rivoluzione che si limiti a negare perché ne abbiamo viste troppe di rivoluzioni che dicono no e poi si ritrovano Guzzini
Al potere ti rivoluzioni che dicono no anche con una violenza assolutamente terrificante delle volte spesso no per quanto magari di fronte al fatto che qualcuno non dico ti obbligava sì ma insomma in pratica si
Eppure appunto rivoluzione che negano no credo che sia importante cominciare ad affermare anzi è essenziale affermare cominciamo adesso una rivoluzione c'è cominciare a fare il contrario di quello che il sistema ci chiede inerzia la pelle Ica
Cominciare autorganizzarsi
Cominciare a costruire comitati che affermino la pace
Comitati
Per la pace
Semplice elementare eppure essenziale
Se si comincia a pensare che ci si può auto organizzare a prescindere dal merito delle posizioni che verranno prese ma se ci si auto organizza e cioè non si è etero organizzati cioè organizzati da altri che pensano parte o fanno parte anche con le migliori delle intenzioni ma comunque ti sostituiscono ci si comincia a pensare questo cioè se si esprime la propria operatività se le proprie auto attività diventa autorganizzazione si comincia a fare un grandissimo passo in avanti
Allora e mi avvio a concludere
Credo che
Affermare la pace
Sia un aspetto essenziale e questo credo che anche entrando su una questione che entro se fermati questo dibattito la contraddizione tra pace e non violenza mi si permetta di dire io credo che
La pace
Sia meno generiche meno molto meno generica della non violenza
Anche queste lo dico Infratel missina polemica
Perché affermare la pace significa fermare per me le cose essenziali insostituibili la giustizia la solidarietà passo in questo senso e allora da questo punto di vista se la pace il fine cioè se la pace era fine dell'oppressione se la pace la fine della miseria
La non violenza può essere semmai il mezzo con cui si afferma tutto questo
E quindi in questo io le gerarchizzata perdonatemi ma le tirati Zerai così non in contraddizione assoluta ma semmai una prassi non violenta per raggiungere veramente la pace che sia la pace universale
Ora in questo appunto l'autorità l'autorganizzazione dare fiducia alle società civili è fondamentale e contemporaneamente questo significa ma ragionare
Proprio attorno al fatto che dalle società civili può arrivare una soluzione possibile smettere di delegare agli Stati alle diplomazie
All'organizzazione sovranazionali
Intese come organizzazioni burocratiche come organizzazioni distacchi
E possibile così si possa avviare quella che è la mia utopia la mia utopia concreta
E cioè quella di un'auto emancipazione della specie umana e cioè la capacità che la nostra specie come specie che non annulla le differenze che ci sono di classe di genere mercoledì se ne rimarranno mentiva dia manuale ci sono ma quelle di classe
E quelle di potere no
Possa
Per l'appunto
Facendo leva sui suoi tratti migliore cioè sulla solidarietà sulla capacità di cooperare
Distruggere mettere la sordina chiudere la fase dell'esercizio della professione e della violenza ringrazia
Grazie a Federico che Attolini è in quanto rompighiaccio ha avuto cinque minuti in più della
Della dossier che spetta a ciascuno
Ex la parola a Khalid e c'era un chi pregherei di venire qui con Khalid c'è una recente una profonda recente diciamo di un anno che almeno una collaborazione è una cosa non come Tavola della pace ma diciamo come associazione come anche collaboriamo meni in quelli che sono arrivati quest'anno alla settima edizione di incontri cristiani musulmani organizzati proprio dalle dalle atto insieme con lei anche l'Emilia Romagna e delle anche novene
Sport
Anche
Tema un pomeriggio a tutti
Io sono membro del direttivo dei giovani musulmani d'Italia gemelli un'organizzazione che è nata ufficialmente il il ventitré settembre di quest'anno comunque che così da otto anni che sta lavorando come gruppo intanto e ringrazio per l'invito ne siamo una new entry level partecipato all'ultima ma c'è la pace e comunque abbiamo già un po'anche con John dell'Acri saremo qui tra l'altro il febbraio
Con l'iniziativa importante insieme ai giovani sempre delle ACLI e giovani e bravi
Per una manifestazione in occasione del congresso dei giovani delle ACLI non cessazione di pace che doveva tradursi in una camminata ecco e qui ad Assisi quindi e nell'ultimo tante iniziative che attraverso vi preannuncio intanto io ho seguito da ieri sicuramente separato moto di giovani
Purtroppo è la presenza giovanile molto importante e qui non ci sono diciamo non c'è una presunta attività giovanile e questo secondo me è una cosa ci deve far riflettere
Io credo che i giovani come si dice spesso siano ai il futuro ma credo che debbano esentando il presente di giovani
Credo che la cosa importante se quella molto spesso dice il futuro perché appunto gli si vuole allontanare alcove e nel sì è un nostro obiettivo invece credo che i giovani devono far perdere fa parte appunto del nostro presente la nostra progettazione attuale del nella risoluzione dello studio i nostri temi e quindi questa rassegnazione importante credo che
Quando avremo metà della platea di giovani e metà di adulti a questo punto si potrà veramente aggiunge il nostro obiettivo
E poi
Non è che ha avuto la fortuna sfortuna di in questi giorni è siamo Tempel nati in giro per le scuole per le parrocchie a parlare dell'Islam e di queste tematiche
E come è stato detto ieri da Marco perché era da altri i giovani appunto oggi hanno bisogno di conoscenza e di informazione canti di cultura questo il anche noi
E quindi credo che sia importante punta su questo tema d'educazione ma soprattutto di tali elementi fondamentali senza farsi travolgere da questi che son da questi avvenimenti che il ci pendono tutti in una volta
E senza farsi davanti a dei media che ne approfitta non crede come sta come sapete tutti e quindi credo che un altro impegno se da Pato e giovanile ma anche da parte vostra
è e quella di lancia dei segnali con qualche patema alla base di queste tematiche quindi parla di pace paletti di convivenza
Ma in senso e lato cioè senza facile coinvolge tutte le volte da da una guerra dall'alta da questo conflitto dall'alto e così schierarsi ogni volta da una parte e credo che questa sia importante oggi necessarie per i giovani che stavano completamente confusi che volato con giovani che mi chiedevano delle cose che io non mi sarei mai aspettato proprietà poi ci sono queste realtà medicea permane carissimo amico lavati ce l'ha fatta Faroni ai giovani e che la cosa sia un segnale importante perché questa voglia che giovani comunque alla volontà di impegnarsi e la voglia di lavorare
E si sono uniti in sé ma anche genitori e insegnanti questi sono segnali si preme altrettanto importanti quindi non c'è voglio dire c'è è sbagliato COA il collega il tema giovanile secondo me solo
Alla pone al Collemaggio Generazione X e oppure tossicodipendenza marcato esentati i giovani che lamentano voglia di impegnarsi ma si trova davanti appunto questa questa serie di nozioni di notizie
Di parecchie stavano confusi quindi credo che sia vuole oggi da tavola della pace Dinoi associazioni giovanili di altre organizzazioni con la di dar conto degli elementi principali di base
Per server
Credo che sia importante e quello il nostro principale obiettivo come prima dei giovani musulmani Italia quei giovani musulmani nati cresciuti in Italia che sono ai cittadini italiani
Quella di una dell'importanza di sentirsi cittadine a tutti gli effetti quindi a questa è la partecipazione attiva la società e credo che questo sia un problema che ci accomuna tutti i giovani oggi c'è quello di sentirsi adeguata con i siti delle scelte che si fanno e quindi quello di non sentirsi usati molto spesso da quelli che sono i moti che partono dal quale dalla quindi credo che
E questo è niente acqua né al tema delle dell'Europa le otto unità che di cui si dovrebbe parlare il prossimo anno
E qui veramente il tema principale
è quella di come sfrutta queste diversità questa diversità che patentato dal locale le con lealtà di immigrazione ma anche con con le diversità anche di età quindi generazioni se è importante sì a livello locale nazionale così da confrontarsi anche a livello europeo questo credo che sia un punto importante cioè di diversità sui diversi livelli di vaste dimensioni
E poi credo che oggi questi temi della pace soprattutto del della pace dovranno essere presenti dobbiamo sforzarci di presentare in maniera nuova specie non c'è necessità di presenta soprattutto ai giovani
E quelli che vuole interessarsi questi temi cercate nuove modalità di presentazione di queste tematiche
Con un po'di fantasia forse questo lei ripeteva da Caravale fatti etimo con me ne è stata fatta la casa che quell'azionaria
Affronta due giovani una ragazza palestinese la ragazza italiana con asse una canzoncina durante un convegno era stato subito perso così però è stato molto interessante credo che comunque dobbiamo cercare le forme diverse di presentazione di questi temi di che di assoluzione
E poi l'importanza dell'ente locale credo sia importantissimo
Non disperdersi topo sulle idee comunque sui principi che ci accomuna tutti a livello nazionale livello europeo
Con livello di nazioni unite ma comunque punta molto sul locale con acqua di mare con un coordinamento comunque sempre nazionale europeo questo importantissimo perché appunto così ce ne son trovati molto in difficoltà in questo periodo
Che si sono trovati molte volte a doverci difendere sono in quanto musulmani sia questo il fattore liberamente da secondo legare e calcio outlet su molti gli Agazzi
E soprattutto bambini nelle scuole quindi ad un votante comunque unirsi oggi tutti e sentirsi comunque dentro una te questo importantissimo soprattutto per noi dico e quindi votante unire le forze
Un mio carissimo amico diceva
L'altro ieri AGCI nascite necessità che tutti noi fatichiamo ideologia delle stesse da Paola e quindi lo sforzo personale che porta avanti appunto quelle che sono la sede quindi credo che oggi sia nella necessità assoluta di unirci tutti quanti per determinate quello che il nostro futuro comune quello che oggi non possiamo più
Includere nel nel singolo paesino nel singolo stato ma quello che è oggi diventata lamentano società globale dove non ci possiamo più nasconderlo abbiamo affrontato con coraggio con Unione soprattutto con la volontà di cambiare di dieci del nostro futuro che il nostro futuro comune appunto grazie
Grazie
La sua è una testimonianza del fatto che dalla Tavola della pace non si apre soltanto nelle assemblee dell'ONU dei Popoli e ad ospitare ad accogliere appunto diverse esperienze diverse culture ma se cominciassimo da quelli che abbiamo vicino non come un po'più spesso è un po'più costantemente credo che sarebbe un contributo davvero per tutti noi
C'è però una Gianni cantieri
Facciamo così che io dico anche quello che viene dopo così si prepara intanto Francesco Tassone ho sbagliato persone passa
Così
Tassone c'è una calligrafia del
Allora io sono un cittadino non so non rappresento nessuno nel senso che non vengo qui a nome di qualcuno
Però tante tessere in tasca neo alcune ne condivido alcune con chi stava qui alla Presidenza stamattina almeno due sicuramente con altri in sala
Ho fatto molti passi con altri ancora in Bosnia con i Beati i l'obiezione fiscale eccetera eccetera
è stato ripetuto atto ognuno fare qualcosa per la pace però è stato aggiunto insieme
Ma io per sentirmi insieme non ho bisogno di mettermi in questo o quel cappello questa insegna piuttosto che l'altra che perché nelle troppe e sarei nell'imbarazzo di quale scegliere così mi è successo a Genova
Che nel dubbio sono andato personalmente anonimo diciamo
E anzi ci sono momenti che sono sicuro che sarebbe meglio lasciarle a casa tutte le bandiere l'insegna i cappelli
Ieri ho fatto ventidue ore di digiuno totale coi loro ottobre che ho dovuto bere un bicchier d'acqua perché mi veniva un mal di testa preoccupante veramente solo non sono più tanto giovane
E va bene l'ho fatto da
Non credente da miscredente se volete l'ho dichiarato la pubblicato carta della settimana scorsa ve lo potete leggere
Ecco però mi sentivo mi sono sentito mi sento insieme
E mi sento insieme anche dopo quando ho finito di parlare farà un'azione Diretta non violenta da solo ma sono sicuro di essere insieme
E andrò a depositare nei tavolini di vicino le poltrone
Dei fogli che vi prego poi di prelevare
Sono una proposta attuabile da subito modificabile da chiunque strada facendo
Vi si chiede non di trovare domani o atti altro tempo alle tantissime cose che ho sentito
Molte le conoscevo altre mi giungono quasi nuove ma apprezzatissime veramente quindi non mi si chiede di trovare altro tempo altre energie per organizzare un'altra campagna
Io vi chiedo vi si chiede solo di fare una cosa semplicissima una volta all'anno mezz'ora non di più
E di farlo sapere agli altri punto e basta
Allora ci sono molti fili che collegano questa proposta con quanto è stato detto ieri stamattina e sicuramente con quello che verrà detto in successivamente io mi limito a cogliere qualche battuta o delle frasi parole anche sconnesse è stato stavo io la vostra intelligenza di cui non dubito fare i collegamenti
Allora è stato detto alla marcia questo e qui però l'abbiamo sentito registrato che venticinque chilometri che persone che marciano bastano e avanzano per scuotere i politici che il governo non è vero
Non bastano è evidente che non bastano
Forse ne avremo prova anche oggi
Infatti è stato poi detto qui tra noi tra ieri e oggi dopo quarant'anni i cartelli gli slogan della marcia sono ancora gli stessi purtroppo non ho aggiunto io purtroppo
Il cambiamento è lento ma occorre allargare la cerca arrivare anche ai non sensibilizzati
Fare la marcia anche nel Duemila qualcuno ha detto ieri
E troppo poco non si può rimandare di due anni ma io aggiungerei ma bisogna farne una tutti i giorni ecco quella proposta li cerca di farla tutti i giorni
La pace la chiediamo per tutti
Dobbiamo richiedere la riforma dell'ONU
L'ultimo o penultimo intervento sia detto autorganizzarsi auto attività auto ha attività fiducia alla società civile io dico ancora di più fiducia anche alle persone agli individui
Se detto i Social Forum la Rete di Lilliput eccetera sono tentativi non ancora sufficienti occorre una nuova e diversa alleanza occorre un governo mondiale occorre un movimento internazionale per la pace
Ma è stato giustamente detto nessuno fa tutto ciascuno può fare qualcosa insieme
Allora i miei limiti sono evidenti da quello che dico da come lo dico
Preferisco usare alcune parole tratte qua e là stamattina ho letto il giornale manifesto ultima pagina John Peel che era è un giornalista mi sembra famoso un corrispondente anche di guerra eccetera
Dall'undici settembre la guerra al terrorismo sta fornendo un pretesto i Paesi ricchi sotto la guida degli Stati Uniti per estendere il loro dominio sull'affari mondiali
Diffondendo paura e profondo rispetto l'America intende respingere qualunque minaccia la sua capacità di controllare e gestire l'economia globale
Eufemismo che indica l'ESP la propria azione progressiva le risorse e dei mercati da parte dei Paesi ricchi quaestor
E non la caccia all'uomo in una caverna dell'Afghanistan e l'obiettivo che sta dietro i bombardamenti alle minacce ha un numero di Paesi compreso tra quaranta e cinquanta
Comunque la si voglia considerare questa è una guerra dei ricchi contro i poveri salto naturalmente
Il vertice del voto del WTO Attone cantare è stato un disastro un disastro
Per la maggioranza dell'umanità i Paesi ricchi hanno preteso e ottenuto un nuovo round di liberalizzazione del commercio cioè in altre parole solo a loro è permesso tutelare la propria industria e la propria agricoltura
Proprio vuol dire nostra ricordiamolo in India spiega l'ambientalista Vandana Shiva i suicidi tra i contadini poveri sono una furiosa epidemia
E finisce è tempo che ci rendiamo conto che il vero terrorismo e la povertà che uccide migliaia di persone ogni giorno e che la loro morte quella di persone innocenti
Bombardate nei villaggi polverosi sono direttamente correlate questo solo per dire che dell'urgenza che dovrà delle cose
Perché mi io sono condivido moltissimo mi va benissimo
Tutto il lavoro di educazione dei tempi lunghi io direi millenari ma quello punto è un lavoro che non finirà mai no però abbiamo una situazione che precipita ogni giorno
Marinella corregge su Altreconomia
Strada Herat Kandahar colline dea warm-up anni in mette male la mano e la granata inesplosa gliela ma Ciulla quando arriviamo la mano con la sangue e carne succede tutti i giorni
Qualcuno avrà spiegato quel Pastorello ora dodicenne perché bombardano da settimane le sue colline
Frammenti di ricordi salto sempre due anni fa la mano di anni dilaniata lì per lì era parsa un segno del destino a noi gruppetto di italiani in delegazione con la campagna mine
Giuramento di future impegno per la pace e la serenità del popolo afgano in queste settimane ci sia tormenta e ci si sveglia chiedendo siccome a rispettare la promessa fatta alla mano di anime cosa fare
Ci si rimprovera che dopo settimane e settimane di guerra sui civili afgani non sia ancora arrivata l'idea efficace e si sia ancora qui mentre si vorrebbe essere la Tina Anselmi è intervenuta anche a un congresso dei miei colleghi pensionati che tra l'altro ha detto noi non possiamo lasciare che uno o pochi decidano per tutti
Bisogna ricostruire la pace ma la pace si può ricostruire solo ridando la parola i popoli e citava Giacomo Ulivi fucilato diciotto anni che prima di essere ucciso scriveva tutto questo succede oggi perché c'è stato un io ieri dove noi abbiamo rifiutato di esserci allora io credo che la risposta possono essere una riaffermare la nostra volontà di fare la storia perché siamo noi alla fine che decidiamo il nostro domani e facciamo in modo che anche i giovani si impegnino insieme a noi
L'ultimissimo credo intervento diceva anche questo Aldo Capitini agli amici Capitignano
A suo tempo affermava che la pace non sarà il frutto di un gruppo di volonterosi saremmo noi
Il gruppo di volonterosi
Ma camminerà sulle spalle di una moltitudine finisco con Moni Ovadia l'ultimo pubblicazioni di vita proprio sulla marciano l'intervento di Moni Ovadia
Tra l'altro ha detto
è il cammino per la pace di cui la marcia Perugia-Assisi è un esempio molto importante
Ma a una possibilità solo se il consenso diventa molto ampio
Se si coinvolgono quelle persone che per ragioni di vita quotidiana
Non partecipano a queste cose la marcia i convegni seminari le ferie
Tutto
E forse le delegano ad altri la pace non è qualcosa che si impone non può essere calata dall'alto deve essere sentita e arrivare dal basso
Ho finito grazie
Ieri Francesco Tassone e poi se viene Carlo Cardia Cardarelli si presenta si prepara
Ricordo a tutti i tempi
Io sono qui presente
Come Movimento Meridionale
Vi darò qualche brevissima notizia
Siamo stati presente alla marcia per la pace
Alcune persone alcune del perché venivamo dalla Calabria altre della Basilicata altri da Napoli e anche stasera siamo presente un gruppo di persone che veniamo dalle stesse regioni la marcia per la pace è stata una esperienza per noi straordinaria
Per la verità non l'avevamo nel cuore da molto tempo
Cioè la marcia della pace già prima di esserci per noi rappresentava un non luogo mitico
Che cere mandava appunto a quelle volontà a quel bisogno di stare insieme su alcuni temi che oggi qui ha avuto tante testimonianza
La riunione di questa sera ci ripaga abbondantemente delle fatiche fatte pervenire che non sono poche per la verità
Perché ci siamo trovati davanti ad una ricchezza di esperienze noi ci auguriamo siamo convinti che saranno probabilmente pubblicati gli atti
Perché ognuna di queste testimonianze che si è impressa in noi in modo emotivo però richiede di essere letta che richiede anche di formare collegamento ove si facesse anche sulla nostra testimonianze ci auguriamo che ci si se può essere utile ecco alcune ovviamente siamo disponibili a correggere quando venisse sbobinato l'intervento per dargli una forma più leggibile
Detto questo debbo dirvi qualche mia perplessità
Ed è chiaro che una perplessità che non già dall'interno
C'è una perplessità Index funzione del capire meglio questo cammino
Per la pace poi rileggendo guardando io pensavo che in verità
Noi siamo sempre in cammino siamo in cammino per la guerra possiamo in cammino per la pace la cosa importante è che siamo in cammino per la pace consapevolmente
E quindi costruendo la comunità
Che cammina per la pace
Le perplessità per non parlare in negativo e parlare indi positivo io preferisco seguire tre punti
Rapidissimamente naturalmente
Avrei dovuto dirle qualcosa sul movimento posso deve questo che lavoriamo da trent'anni
Come componente della società civile meridionale per cercare di fare in modo che questa società prenda consapevolezza disse
Che a questo proposito due cose è stato ricordato Illy bollo localismo
Che qualche altro ha parlato prima della importanza del luogo ma in realtà e il luogo la concretezza dove poi diritti umani le situazioni sì inverno non si può prescindere cerchio luogo deve vivere di questa comunione di questa comunanza dei valori e la seconda cosa è che debbo dire a proposito di Meridione e che il Meridione ha subito una esperienza nonno
Lo so che è un tema nonno abituale per un po'un'esperienza che noi chiamiamo di colonizzazione
Basta ricordare due grosse episodi la guerra del brigantaggio e l'emigrazione di massa non molto dissimile della immigrazione che si dice oggi e naturalmente ho pudore a dire questo perché davanti alle sofferenze degli altri popoli
Ho pudore dirlo che tuttavia o anche il bisogno di rendere testimonianza alle sofferenze di questa gente
Che io ho vissuto e io conosciuto e che io dico pivot perché oggi noi abbiamo una società meridionale necrotizzato atta
Proprio per a perfetto dei questa situazione
Rapidissimamente i tre punti
In questo cammino
Noi riteniamo forse perché ci siamo sempre identificate anche come storia nostra di popolo meridionale con noi del terzo mondo
Con i paesi colonizzati ma indipendentemente da questo perché è chiaro che non non basta essere nella sofferenza per dunque allora il primo punto è questo ieri abbiamo sentito la relazione del direttore di Nigrizia a noi sembra ne abbiamo parlato con gli altri amici che come se ci fosse la relazione portando di questo discorso cioè riteniamo che il punto fondamentale sia sto noi oggi ci troviamo davanti a questa situazione ad una situazione di carattere mondiale
Che riguarda continuo rapporto tra Paesi sviluppati e Paesi cosiddetti sottosviluppate ed è chiaro che quando parliamo del sottogruppo diciamo fame epidemie diciamo la violenza subita che grida e che chiede
E giustizia che chiede volontà questo ci pare il nodo a livello mondiale e c'è anche per la verità un secondo noto che sono le situazioni di emergenza democratica
Sono situazione per esempio come quella israeliana palestinese che secondo me non può non occupare un posto di straordinaria importanza sia per la indispensabile necessaria solidarietà
Con noi il popolo palestinese per quello che sta attraversando sia perché lì c'è un grumo di autoritarismo ti nazionalismo perché anche all'interno dell'Occidente
Si verificano situazioni quali nazismo quale killer fascismo allora sono due straordinarie situazioni che secondo me ci impegnano in maniera
Essenziale indispensabile perché ne va veramente Illy le vanno i resti e quando diciamo testine credo che tutti quanti siamo consapevoli che in realtà noi viviamo in un mondo che può saltare
E nessuno ci dice che questo mondo non salterà cioè noi facciamo questo per facciamo con la consapevolezza che il mondo si può salvare
Anche che il mondo si può che ci può essere il dei afferma quindi ragioniamo con questo è il dicevo questo perché Poli però le perplessità cioè mi pare che eccome se si abbandonasse
Ogni tanto questo tema secondo tema ma lo dico solo rapidissimamente problema della non violenza
Noi che viviamo in periferia non c'era pervenuta questa distinzione tra pacifismo e nonviolenza debbo dire per dire la verità non l'ho capito mi è sembrato convincente il discorso l'uno fino all'altro mezzo
Però è un mezzo talmente interno c'è quel fine del pacifismo non può stare
Se non con un metodo necessariamente non violente devo dire la verità non lo capisco però nonno sono stato sto a sentire cercherò di capire otto il sedere di capire nonno capisco la differenza quello che vorrei dire però che la non violenza è un'attività che un metodo attivo la non violenza e fine a se stesso che però serve anche a qualche cosa a questo punto il pensiero vacanti
Canti aveva un obiettivo reale concreto che era quello di liberare lenti
E rispetto a questo obiettivo fondamentale come rispetta gli obiettivi fondamentali della democrazia nel mondo di eliminare il rapporto sviluppo sottosviluppo
La non violenza assumeva che quindi legame straordinario che terza posso c'è da civile non sia un movimento
Che lavoriamo nella società civile non abbiamo nulla a che fare con il leghismo anche se appunto dichiara meridionale può fare pensare ma noi costruiamo cooperative
Una piccola casa editrice riviste siamo nel terremoto lavoriamo lavoro di formazione d'informazione e così via ecco la società civile queste due categorie la non violenza la società civile sono stati centrali
Nelle discorso e su questo non appena abbiamo visto la marcia proprio come luogo dove la società civile celebrava perché è vero che c'è stato un grande sforzo organizzativo e va dato atto
Agli organizzatori anche alle tante associazioni qui non presente
Che hanno portato il loro contributo ma è vero che molta gente come noi arrivato puramente semplicemente per il cuore
Perché aveva alle spalle Genova
Perché avvertiva che nelle nell'undici settembre c'erano cose di grandissima portata che non l'abbiamo trovati molta gente e le posso dire anche che molta gente che non è venuto ha detto peccato non abbiamo registrato che molta gente diceva peccato
Di non essere venuto le perplessità una mala dico rapidissima che il rapporto con la politica ma io credo che che la Poli non ho capito bene intendiamoci quindi di qualcun osservazione così
Credo che sia la politica che abbia problema cioè questa realtà che noi ci abbiamo visto viva ricca di persone di esperienze d'impegno ripeto per noi per la giornata di oggi è stata veramente straordinaria
Credo che non sia questa realtà ad avere problemi con la politica che la politica il nostro lavoro nella società civile e un grande processo di conversione
Nel quotidiano che riguarda che parte ognuno di noi pensato organizzato inno strutture e deve essere un grande processo di conversione della politica che in realtà non è politiche l'anti politica questo per quanto riguarda la politica quello che mi lascia più perplesso e il discorso sull'Europa
Ma è chiaro che se deve fare un movimento di carattere europeo come estensione come qualità o se volete perché no anzi certamente di carattere mondiale
Il cammino per la pace spetta a tutto il mondo a tutte le le popolazioni ma il punto è questo perché l'Europa e non l'Africa pervenire al discorso che faceva il direttore di Nigrizia
Noi non possiamo che guardare all'Europa dalla parte della guardate con gli altri zone che siano Tessa da questo sistema strutturato economicamente l'istruzione almeno e lo dico questo sulla base di due bellissime espressioni che sono state usate oggi dal relatore la mia poca dimestichezza pur sentendoci pienamente
Con voi non conosco le persone quindi non ricordo il nome e me ne chiedo scusa
Parlava della capacità di ascolto ascolto delle parole ma anche di quella parola che la sofferenza
Ma più ancora diceva avendo incorrotto l'occhio del povero
Ecco allora questo è il criterio noi dobbiamo avere in corpo l'occhio del violentato che non cerca vendette vuole la sua liberazione e poi sui mezzi
Bisognerà discutere perché la liberazione ma non non non non mi ha non mi allontano abbia comunque scegliamo come metodo fondamentale la non violenza
Però
Avendo in corpo l'occhio del Po
Allora possiamo anche guardare all'Europa che non dimentichiamo e in un processo di ristrutturazione istituzionale ed economica all'interno di quel mondo occidentale
Che ha un sistema il dominio dei distruzione su tutto ed istruzione su nove sul nostro pianeta avvenire sulla terra quando l'essere vivente ecco ma questo il punto
Parlare dell'Europa
Senza fissare la categoria fondamentale da che parte con quale criterio a noi ci sembra che ci sia un rischio di elusione dei grandi temi della Mariuccia
Ed erano una perplessità sbagliata quasi certamente ho certamente che io ho voluto manifestargli per questo sentimento che abbiamo nei confronti di questa grande cosa
Che è stata messa in piedi nove la perché hanno come tale di questa grande cosa che la marcia che appartiene veramente a tutti
Grazie Francesco passione la parola Carlo Cardarelli dell'associazione diciamo anni si prepara a Giuseppe De Marzo pregherei davvero i tempi perché il tempo una risorsa limitata comune se qualcuno ne prende il più vuol dire che la toglie ad altri allora io sono un guerrafondaio vengo qui per andare a scuola di pacifismo
Vorrei capire tante cose sono qui anche per che diciamo dato i personaggi straordinari che ho ascoltato stamattina veramente mi sembra che più sto qui più mi sento una persona migliore quindi ringrazio le fantastiche persone che hanno parlato stamattina è veramente una piacevolissima sorpresa per me ogni volta rinnovare
Questa presenza
Io sono Carlo Cardarelli sono iscritto alla Tavola della Pace dal novantacinque novantasei come associazione universitaria Jean Monnet
Un'associazione che ha diramazioni tutta Italia
E ha sede a Losanna in più mi occupo recentemente del sindacato Unione inquilini volevo richiamare essenzialmente all'attenzione sul fatto che Giannone dichiarava all'Europa non si costruisce tutta di un prato
C'è la prioria dei piccoli passi guardiamo a guardare sempre prima tutto quello che ci accomuna cerchiamo il minimo comune denominatore di ogni nazione e prima o poi avremo uno strumento per lavorare insieme
Quindi questo è una cosa che mi ha colpito di questa persona e nemici sono ritrovato e su questo solco cerco di camminare
Come segretario provinciale dell'Unione inquilini che ancora cerco di operare per la pace nel senso dei dare un aiuto a tutte quelle persone che sentono il problema della casa così pressante
Nel mio intervento che ho potuto fare all'assemblea dei popoli dell'ONU ho cercato di richiamare l'Assemblea su questa necessità la guerra non è solo visto cucitrice di vite
Ma le bombe fanno a pezzi i palazzi i paesi e le città i villaggi crea nuovi rifugiati crea nuovi migranti creano i i rifugiati politici e eccetera
Quindi ecco di qui la necessità e l'attenzione per il diritto alla casa
Ho cercato anche però non ho non l'ho visto con precisione se all'interno del documento finale dell'assemblea ci fosse qualche citazione per il diritto alla casa forse c'è il mondo vi sta bene ma io avrei avuto piacere che fosse un po'più evidenziato questo diritto perché se ci pensate bene
Il novanta per cento della vita di un uomo si risolve nella veri un lavoro ed una casa
La cassa
Lavori
Completare e realizzare la tua personalità in un ambito intimo con i tuoi cari con le persone che hanno quindi ecco la prima cosa che fai prepotente
Mandate via di casa lo sfratto per dire quindi che ci sia siamo di fronte a tanti amministratori
Quindi anche questa qui potrebbe essere diciamo umilmente anche una scuola per amministratori cercate di invogliare i vostri colleghi a venire qui a iscriversi alla Tavola della Pace partecipare numerosi le prossime volte
In modo tale da dare forza a questa Assemblea che ovvero dai suoi frutti che nel novantacinque era una piccola cosa quel tempo sta crescendo veramente in una maniera ottima e l'amico Florio lotte sta facendo insieme ad altri lumbard ebbe il lavoro
Poi vi dicevo sono ancora fonda Ayo perché perché per me la pace deve essere difesa
Io non riesco a concepire il dato che non ho l'istinto alla santità per questo sono in mezzo a cui certi questo istinto ma non lo trovo purtroppo sono atti io non ho la fede
Però mi ispirano persone come Gandhi persone come Capitini ho stima rispetto Piersanti come San Francesco Padre Pio questi mini so persone che mi mettono in crisi
Tanto che dico perché ho sentito dire non vogliamo dare aggettivi alla pace con come abbiamo fatto nel sessantotto no è troppo pericoloso dare Active la pace secondo me pace senza giustizia non ha senso pace cioè la pace senza aggettivi non può essere sostenuta la pace degli aggressori aggettivi capisco che è difficile realizzarla ma non possiamo su diciamo farne a meno lo dice anche il Papa non c'è pace senza giustizia nella sua ultima lettera non c'è giustizia senza perdono dice il Pontefice però io aggiungerei non c'è perdono senza espiazione qualcuno quando fa qualcosa di male deve pagare e allora qui mi riallaccio al discorso del guerrafondaio
Io considero guerra non quando l'aereo si è scontrato con il grattacielo non è guerra per me quando essa stata bombardata l'Afghanistan per me è quel Rau ogni volta qualche prepotente da fa un'ingiustizia commette un'ingiustizia su chi non si può difendere che può essere la donna afgana può essere il bambino può essere la donna stuprata quanto un debole subisce un danno ingiusto da un prepotente per me quello è un atto di guerra
Allora guardiamo come diceva chi mi ha preceduto dove sta la parte della regione da King verso quali la persona trarre a cui ci dobbiamo schierare io mi schiero dalla parte del debole e devo cercare di vedere per lo meno in tutto il mondo globali chi è dalla parte del dei voli
Ora poi fare i commenti eccetera ma nel mondo ci sono nazioni in cui è permesso un certo esercizio della democrazia e nazioni in cui il esercizio della democrazia e conculcato
Quindi dobbiamo vedere prima di tutto come dice l'associazione Beati costruttori di pace
Andiamo a vedere ecco siamo noi costruttori di pace come adesso in questo momento ovunque c'è la possibilità di dare in prima C passioni
Al povero al senza diritto ecco l'IBA concentrata la nostra attività
E concludo anche invitandovi diciamo su questi argomenti vorrei sapere il partigiano
Che prende il fucile va in montagna era guerrafondaio
Quegli ebrei del ghetto di Varsavia che tentarono di rivoltarsi con le armi ai nazisti erano quella Sundai io non lo so a un certo punto qualcuno la la coscienza del mite si ribella
E io chiedo come si può fare io non riesco a stare fermo
Di fronte all'ingiustizia quindi anche Pacifico pace Sima You la pace lavori più diciamo io io devo difendere qualcuno che ingiustamente colpito aiutatemi a capire questo
Non riesco a stare fermo anche la pace così senza articoli e dico il no noi siamo il nostro corpo sono cellule che lottano ogni giorno una controllata la vite lotta la lite l'otto la pace va conquistata quindi se io magari mi trovo in un posto sbagliato fatemelo capire
Però ecco questo è il grande punto su cui vi invito a riflettere a un certo punto dobbiamo dire no a qualcuno come diciamo no e molte persone stamattina me l'hanno fatto capire facendo dei piccoli passi
Dei piccoli passi verdi di pace verso questi fratelli diciamo di un dio minore ecco questa è la è una cosa che mi ha fatto molto riflettere e che a cui il pensiero quindi ritornerò ad Ancona dove purtroppo mi devo allontanare perché mi dicono che è stato unificando
Cercando di fare dei piccoli Passaglia MINUSTAH agli amministratori dico cercati di aiutare
Chi è senza casa cercate di fare emergere i contratti di affitto in nero perché chi sta male in una casa poi sta male anche interiormente
E quindi si porta dietro tutte diciamo anche
Rivendicazioni stamane interiormente quindi uno che ha un buon lavoro una buona cassa e anche un buon cittadino vi ringrazio
Grazie Carlo Cardarelli buon viaggio non solo verso Ancona ma perito ai piccoli bassi
La parole allora Giuseppe innanzitutto
Si prepara Lisa Clark dei Beati
Mo'pomeriggio tutti di porto il saluto del comitato internazionale di appoggio agli urbana che coordina l'ufficio sull'America latina assoluti o dei Verdi italiani
Io colto l'invito di di Flavio che mi ha rivolto perché tre giorni fa sono tornato dalla Colombia dove c'era stato il primo storico congresso di tutti i popoli indigeni della Colombia
è stato un a un avvenimento straordinario perché sentivo parlare stamattina di memoria di occhi dei poveri noi abbiamo viviamo la metà delle nostre vite con gli ultimi cerchiamo di imparare dei popoli indigeni per me è un privilegio
Parlando di memoria ci ci tornano sempre alla mente i novanta milioni di indigeni che sono stati massacrati negli ultimi cinquecento anni
E ci torna la memoria il genocidio che ancora in atto in molti di questi Paesi del Sud del sud del mondo e allora la Colombia siccome i politici ne ho discusso gli ho portato i documenti poi lascerò
Dalla Tavola della pace sono pazza passi molto molto interessanti loro sono partiti da preferisco portati questionari se non le mie perché ascoltare noi società civile terrorismo e guerra persa più importante sentire loro almeno i i soggetti che cerchiamo di DDT tutelare di di difendere Lurano diviso i loro i loro lavori in in tre grandi temi territorio modello di sviluppo pace
Sempre puntando nelle loro analisi tutto a modello di società completamente pacifica e sostenibile quello che emergeva da dalle loro analisi
è sicuramente un dato di fatto impressionante cioè dei popoli indigeni abitano la maggior parte delle parti del pianeta chiamiamole così ricche di risorse energetiche e stanno continuando a difenderle
Da diversi millenni per tutti noi per le generazioni che verranno e in questo momento come per esempio in Colombia si trovano minacciati dallo stesso insistenze minacciata pensa per congresso è stato aperto con i soliti cinque morti questa è la media giornaliera
Per gli indigeni in Colombia si trovano minacciati da una serie di leggi che andranno a scavalcare l'inalienabilità del territorio che quindi diventa vendibile usufruibile da parte delle multinazionali
Topoloni ricorderete sta facendo una battaglia epica contro la multinazionale del petrolio perché parla di sangue della terra che non può essere levato dalla madre perché altrimenti la madre
Morirà i popoli indigeni della Colombia fanno gli stessi esempi su su tutto ciò che riguarda il territorio ponendo centrale il modello di sviluppo che reputano insostenibile facendo appello a noi quindi alla comunità internazionale
Affinché possa essere data voce a questi popoli che foce non hanno che voce non hanno mai avuto e continuano a essere massacrati giornalmente quei pensate abbiamo discusso di Afghanistan
Tantissimo come era giusto che sia continuiamo a discutere di Palestina
E Israele purtroppo non abbiamo visto nel nel documento finale della dell'assemblea dei popoli nonostante la no portati i contributi sull'America latina e cioè in Colombia sta tenendo il più grande intervento politico militare dal Vietnam in poi nessuno ne parla Rachel plant Colombia
Sentiva accennato stamattina il banco lombi en che è già cambiato adesso si chiama piano Antinori interessa circa cento milioni di persone ed è un piano dove vengono regalati un miliardo e settecento milioni di dollari come prima tranche con la scusa del narcotraffico e sapete come risolveranno narcotraffico in Colombia noi siamo per il novanta per cento di acquirenti della cocaina e dell'eroina della Colombia perché colombiani o l'equatore anni
O i boliviani o i peruviani non la consumano quindi anche questo interessante
Verrà risolto con le armi ce l'ottantatré per cento di questi soldi viene investito in armi e il resto verrà vestito in queste sostanze il fossato che mi sta sicure classifichiamo come una sostanza altamente tossica che va a spasso con degli elicotteri su tutta la Colombia già iniziato
E che avrà il compito di stringere sì la pianta di copiati ma pone dalla quale si estrae cocaina eroina ma peccato peccato per il territorio colombiano distruggerà anche la biodiversità della Colombia la Colombia il Paese più io diverso al mondo in termini percentuali il dieci per cento la più diversa nel pianeta in Colombia
Voi pensate la tragedia
Che sta vivendo questo Paese che viviamo noi perché queste risorse appartengono all'umanità io non credo appartengano a un Paese o a un'accelerazione appartengono a tutte le generazioni quindi qua stiamo parlando di Pio pirateria distruzione della biodiversità
Di attacco all'Amazzonia
C'è un progetto che già esecutivo si chiama progetto quell'avventura che consiste nello spaccare in due l'Amazzonia colombiana
Per permettere di costruire canali e vive
Alle multinazionali per trasportare le mercanzie lecite perché perché ovviamente sposteranno sull'Amazzonia di commercio di copia e distruggeranno risolvendo il problema dei campesinos per indice delle insorgenze tutto il resto della Colombia
Questo interesserà Equatore
Per un politiche Venezuela infatti l'hanno chiamato intelligentemente gli Stati Uniti d'America piano andino
Non più blanda Colombia
Può perché deve interessare tutta la regione delle Ande e la parte dell'Amazzonia fece Colombia quindi il il mio e più che altro un appello noi facciamo Da Ponte a chi può cioè non ATP ho portato questi documenti perché ci pare che la situazione di questi Paesi
Ci debba toccare da vicino la mondializzazione porta come inferti quelli per i quali noi siamo collegati non solo ai nostri fratelli dall'altro lato del mare Jugoslavia o in Africa ma anche i nostri fratelli dell'America Latina
Crediamo che le risorse indisponibili della della terra debbano essere tutelate preservate per il generazioni che verranno e non possano essere distrutte così come sta perdendo nell'impunità e nel silenzio più totale perché penso nemmeno fra noi
Qui si conosce la questione del piano andino per esempio come vedete gli affetti sono catastrofici anche per noi quindi non mi dilungo oltre lascio questi documenti per tutti voi e chi ne voglia prendere visione e lascia anche la nostra disponibilità la Tavola della pace a lavorare per la Tavola della pace sulla parte relativa all'americana a latina ai popoli indigeni vi ringrazio
Nel dare la parola a Lisa Clark io vorrei chiedere io delle persone si sono iscritti a parlare che sono Francesco Cavalli del comune di Riccione Franco scarponi associazione Città dell'uomo Paolo brivido del Gaucci gli unici Luigi Andreini dell'associazione però accoglienza Angelo Bonelli del esecutivo nazionale dei Verdi Vittorio Parola io chiederei a queste persone chi di loro vede assolutamente partire questa sera ce lo dice
E che alcuni di loro e se no noi non abbiamo nemmeno ancora cominciato i lavori del pomeriggio allora chiederei la disponibilità delle persone che si sono iscritte a scivolare a meno che non debbano partire scivolare a domani mattina se qualcuno me lo fa sapere grazie
Va bene ok
Inizia Canzo fai diciamo ed è l'ultima all'ultimo intervento sì appunto se c'è qualcuno scuse tu sei
Oggi nell'ora allora lavoriamo Conte come ultimo intervento dopodiché costa potrebbero anche Franco scarponi deve andar via
Allora due cerca questi due interventi vagliate agli rimandiamo a domani mattina se non vi dispiace bergamasco
Scusa non ti avevo nominato ma era iscritta nella sua tasca
Ecco si faccia strane ed ha esploso all'idea di per sé nazionalista Clark Beati costruttori di pace
Molte sono state le le sollecitazioni dalle cose dette stamani oggi pomeriggio di cui che vorrei riprendere in tanti modi mamma non lo farò cercherò di essere più breve possibile però volevo parlarvi
Di una di un progetto in particolare qui stiamo lavorando perché rientra assolutamente tutti i temi che sono stati affrontati in queste ore qui insieme tra l'altro qui in sala ci sono anche rappresentanti delle altre associazioni promotrici
Del Progetto il Progetto è per un'azione internazionale di pace
In in Africa Kisangani nella Repubblica democratica del Congo
Dove si terrà un simposio internazionale per la pace nella prima settimana di aprile
Ed è un simposio organizzato dalla Società Civile di quella città ma città martoriata perché è stata la città dove tutte le fazioni in guerra
Del Congo come senz'altro sapete le fazioni in guerra in Congo sono tantissime tanto che che la guerra lì è stata chiamata la prima guerra mondiale d'Africa
E tutte si sono scontrate sul territorio di questa città
Tra i governativi contro ruandesi e ugandesi alleati non certo punto poi ruandese educande se tra di loro eccetera eccetera e le cose sono veramente tende cose stanno andando veramente male
E il problema è che tutti dicono che dopo l'undici settembre il mondo è cambiato
In Africa non è cambiato niente è era una guerra dimenticata prima ed è una guerra ancora più dimenticata adesso
E credo che dobbiamo fare qualche sforzo in più anche per far capire a queste persone che che per lo meno qualcuno che non li ha dimenticati c'è
Noi siamo stati già una volta in Congo con una iniziativa di questo genere una marcia per la pace che andava lì conta per cento facce bianche trecento musulmano
Come si dice in swahili che sono arrivati nel nei proprio nel pieno del Congo in guerra in una zona anche anche abbastanza pericolosa
Arrivando lì naturalmente avendo negoziato il passaggio avendo per lo meno avvertito tutte tutte le fazioni in guerra
Ci siamo resi conto che la nostra semplice presenza
Aveva Derrida è stato nella gente del luogo la speranza e la speranza significa ritrovare le energie per continuare a lavorare per la pace questa gente che ha ho che una società civile organizzata ma ma una cosa assolutamente molto più che da noi mi verrebbe da dire con tu tantissime associazioni coordinamenti e sono tutti organizzati per una resistenza non violenta a una guerra che è vista come una guerra importato dall'esterno ci sono delle cifre
Delle cifre date da uno studio epidemiologico fatto da una ONG americana
Su quante sono le vittime nella parte orientale del Congo negli ultimi anni ora dall'agosto del novantotto all'aprile del due mila uno quindi poco meno di tre anni
Su una popolazione di ventisette milioni di persone sono due milioni e mezzo in morti attribuibili al conflitto ora questo non vuol dire che sono tutti morti
Per per essere stati uccisi con armi da fuoco con coltelli o cose del genere ma tanti bambini sono morti semplicemente perché non c'era cibo a sufficienza dalle foreste in cui si erano dovuti nascondere con i loro genitori per per scampare ai tagliatori di teste ore le donne che muoiono per parto
Perché non ci sono più strutture mediche e di assistenza quindi il Congo in questo momento è una guerra s'era dimenticata allora credo che adesso la possiamo chiamare invisibile e la popolazione però lì
Non non se ne sta con le mani in mano
Ci chiede però di dimostrare in qualche modo che non abbiamo dimenticati naturalmente noi sappiamo che non è sufficiente che noi semplicemente andiamo lì e diamo loro la speranza di continuare a lottare
In modo non violento contro la guerra e di continuare
Il loro il il loro si impose per la pace eccetera noi cerchiamo anche di portare insieme a noi delle personalità che possano attirare l'attenzione lo diceva stamattina Tonio
Che l'informazione
è il punto difficile per noi bucare l'informazione con il nostro modo di agire è sempre una cosa difficile non siamo io non ho la retorica di Giuliano Ferrara non ci riuscirò mai
A a a cercare di attirare l'attenzione con quel modo di raccontare le cose né mai lo vorrò fare perché non voglio semplificare le cose in questo modo ma qui la drammaticità della situazione c'è
In
Non ho tanto tempo e quindi non posso raccontarvi in dettaglio quello che è stato potemmo quest'anno ci sarà comunque Kisangani ad aprile
Del due mila due cercheremo di coinvolgere il più possibile le personalità nel senso anche di amministrazioni locali di parlamentari
è per questo chiedo d'aiuto alle persone in sala chiedo il sostegno a tutti voi a tutte le vaste associazione le organizzazioni che rappresentate perché non è necessario che si venga in Congo ci sono tantissimi modi per aiutare a sostenere questo progetto
Devo dirvi anche un'altra cosa che ha dall'anno scorso certa quest'anno dal due mila uno
Qualche cosa siamo riusciti a fare con quel progetto lì ci sono già le sappiamo tutti che la guerra in Congo non sarà risolta del tutto finché la politica degli Stati potenti non decideranno di risolverla purtroppo è così
L'Europa fino adesso ha giocato un ruolo molto negativo perché ci sono stati alcuni Paesi che sostenevano una parte altri paesi che ne sostenevano altri non entrerò nei dettagli ma principalmente gli inglesi che giocavano il ruolo filoamericano e quindi filo ruandese e altri che invece erano più filogovernativo congolese ora grazie all'iniziativa di OMC
Chi si occupano di contatti con la società civile congolese e di farsi portavoce in Europa
Siamo riusciti a novembre affari riunire dodici parlamentari di Inghilterra Francia Belgio e Olanda e fanno loro firmare una dichiarazione congiunta in cui si impegna hanno a chiedere ai loro rispettivi governi di adottare una politica univoca da parte dell'Unione europea nei confronti del Congo credo che sia l'unica speranza per riuscire a far finire questa guerra
E che e credo che dobbiamo anche noi in Italia cercare di attivarci di più
Io solo voglio solo concludere dicendo che la società civile di Kisangani
Via spetta ci aspetta numerosi ad aprile anche sono per dimostrare che non è abbiamo dimenticati che non ce la stiamo qua solo attestano le nostre cose e che anche dopo l'undici settembre l'Africa c'è l'Africa soffre e l'Africa ha bisogno di noi grazie
Allora la parola questi ultimi due interventi Massimo Minelli e si prepara Franco Scarponi
C'è voglia essere
Cerco di essere veramente veloce innanzitutto su un assessorato del Comune dirò con delega ai rapporti per la pace e Point esprimo qui anche un po'sentore da sensibilità del coordinamento provinciale di Milano cordiale che si chiama Paci in Comune raggruppa per adesso una sono quattordici comuni dell'hinterland milanese provinciale nove senza provincia di Milano perché non c'è stata
Su questo cammino e poi alcune organizzazioni e associazioni della del nostro della nostra zona
Velocemente due flash le impressioni
Ecco più sull'intessute sulla razionalità sulle impressioni beh se uno guarda quello che è venuto dall'undici settembre in poi sembra proprio che non abbiamo imparato nulla
Io otto naufraga il tribunale penale internazionale non viene ratificato a paesi che dovrebbero farlo per primo la guerra e quant'altro invece un'altra immagine dal basso
Da Luigi Empoli tre grandi iniziative Jenova Assisi e a Roma il dieci di novembre
Grandi segni di speranza
Quello che onestamente pur lavorando in questi ambiti da tantissimi anni non pensavo e che esponessero delle contraddizioni così in fretta così velocemente su questioni di carattere internazionale
Proprio qui parlo qui in Italia invece invece questo è successo e queste tre grandi manifestazioni ne sono una approva una prova evidente il conflitto sociale era latente dopo elezioni ultime si poteva facilmente immaginare invece le grande conflitto esploso su questioni di carattere globale questo sicuramente un fattore positivo
E allora e allora torno su due rapporti fondamentali che ci dovremmo porre come nell'agenda dei lavori sotto già accennati ieri uno è quello con la politica ieri giustamente veniva detto questa tavola diede dialogare anche per testimoniare un metodo con tutta la la politica con tutti coloro che hanno delle responsabilità politiche
E ci siamo
C'è poi chi verrà qui c'è chi non non verrà qui
C'è persone con cui riusciremo apre un dialogo altri no però però una cosa nel più classico e gestione avvenenza è fondamentale quello di essere chiari
E dall'altra anche di richiamare alla coerenza e laddove c'è il conflitto farle emerge perché non violento non è colui che ignora il conflitto ma è colui che tenta di risolvere ogni era diverso e sicuramente
Dovremmo dire con chiarezza che votare per la guerra venire la marcia della pace
Che dall'altra andare a benedire la partenza esso italiani poi venire assimilato la pace queste un gesto di incoerenza o se no altrimenti rischiamo anche i numeri di cadere
Nella in un'incoerenza s'esiti non essere neanche noi più più credibili percorsero altrimenti anche il dialogo rischia di essere di essere falso fasullo
Due cose per finire ho l'impressione che nel cammino Dellas civile e politica italiana dobbiamo stare attenti a curare con attenzione l'aspetto ideale c'è molto tecnicismo anche nelle nostre tavole io ho l'impressione che alcune volte manchi un po'il cuore qualcuno ci richiamava il valore dell'utopia
Ho l'impressione che manchi quell'humus da cui poi tutti dobbiamo la forza per le azioni tecniche
La marcia della pace
Ci sono state le parole ma c'era un un sentore c'era un'aria che si respirava che ci ha dato carica oggi rivedere tra l'altro quel filmato gli è arrivato un po'ritardo giro rivisto molto volentieri ho risentito quel quell'odore di quei giorni è qui l'impressione che dobbiamo creare degli eventi perché o se no altrimenti siamo deboli
Il camminare anche insieme richiama che richiamava
Toni nel suo intervento anche di oggi camminare insieme è fondamentale strutturale se vogliamo abbiamo rendo strutturale se vogliamo comunque incidere perché è la forza che ci può dare
Che ci può consentire di cambiar qualcosa con la forza e la coerenza per cercare di
Incidere dobbiamo essere rigorosi verso noi stessi e parlo anche a livello personale tolleranti verso gli altri
In questo un mosse allora possiamo anche e dobbiamo cercare di creare dei gesti comunitari
Radicali di rottura con questo sistema nel senso positivo degli interni dobbiamo rimetterci del nostro faccio un esempio
A Milano
Ma con le conosce sicuramente c'è una realtà che ha rotto con il sistema e da una propria prova grandissima di di mondo diverso è possibile qualche anno fa alcuni famiglie hanno preso al cascinale si son messi insieme hanno messi insieme i soldi
Hanno vissuto lì per tanti anni sedici famiglie incontrata viva adesso negli ultimi anni sentore di questo malessere che c'è nella nostra società questa comunità nel giugno tre anni si sono moltiplicati oggi sono dieci
E ci sono duecento famiglie
Operai impiegati professioniste mine che aspettano di avere un posto perché questo modalità comunitaria
A una incidenza grandissima questo è un gesto tipico di come un altro mondo è possibile io presente Assessore alle Politiche Sociali dirò
Ho avuto modo di dare la disponibilità di un ambiente per potere creare questo tipo di di comunità diversa e sto notando ancora la comunità non c'è
Che è un germinare di continue iniziative di di di di forza di radiazione che veramente una cosa mostruosa l'ora è un esempio però c'è bisogno di questi gesti l'APPA Pina facilmente a digerita ho l'impressione che soprattutto i nostri giovani non si innamorano di questo c'è bisogno di qualcosa di più di qualcosa di più radicale
E su questo falsariga chiudo facendo due proposte
Al tavolo
La prima
Inattesa del due mila tre della marcia dei popoli della ma dell'ONU dei Popoli della marcia pace la prima è una grande iniziativa sulla Palestina
Perché non apriamo vista la latitanza
Istituzionale perché non apriamo con la TAV la pace una grande conferenza sulla Medioriente
E invitiamo qui capi di Stato non i secondi Capi di Stato facendoci aiutare ad esempio da chi tecnicamente molto bravo vi rimette la Comunità Sant'Egidio
In collaborazione io dico da piccolo comune dirò cinquanta mila abitanti un'iniziativa del genere io ci sto a metterci da del mio da parte della comunità di Rho densa sostenerli son convinto che come me e tanti altri amministratori Regioni Province
Potrebbero sostenere lo sforzo perché non portiamo qui i capi di Stato perché non facciamo una grande opera mi azione Seat piazziamo su proviamo sostituiamo Ucci a chi dovrebbe farle non lo fa
E qui cani cari amici penso anche a tanti anni di governo
Del centro sinistra che purtroppo su questo non si è mosso
Banalmente da Andreotti in poi purtroppo con tutti i limiti o meno non c'è stata politica i migliori e allora facciamolo noi
Facciamolo noi facciamoci aiutare tecnicamente le che in grado prima proposta seconda proposta
Il prossimo anno
Tanzi fra due anni la marcia Perugia-Assisi
Diamo un segno radicale
Concreto
Di stravolgimento sotto certi profili Ilocos sperimentato con i ragazzi dirò siam partiti in bicicletta
Semper Tintin quindi ci siamo arrivati mi sessanta
C'è un prete in quindi provare in quindici poi però nelle sette tappe c'era qualcuno che alla sera veniva conoscevo certo dai domani vengo anch'io
E si aggiungeva la bicicletta ma senza organizzare nulla allora perché da Milani da Palermo non partiamo a piedi lo so che significa rimetterci perché io che lavoro devo prendere i poi venti giorni di ferie lo so
Lo so però proviamo a farla da Milano e da Palermo fino a Perugia e poi da Perugia Assisi tutti insieme ma perché è questo mio va be perdo la sera una gara rivedermi cento volte quel Finnegans Wake
Tra quel film libero ricorda no
Son partiti quanti in poche postuma rimati milioni
E allora mi veniva in mente qualche sera fa qualche mese fa proprio quest'idea perché amplia partirà da Milano
Perché non per partire a Palermo ci ritroviamo a Perugia forse magari se arriviamo un milione di persone io son convinto che questa cosa con i giovani ce la facciamo beh allora sarebbe un grandissimo senso
L'ultimo intervento Franco scarponi
No volevo dire a Massimo ma anche agli altri che la facciamo
Dunque questa sul brand e brevissima testimonianza nasce da chi
Da parecchi anni fa un'esperienza di di vivere questa dimensione
Della non violenza della pace a partire da questo territorio di Assisi con
Con tutta la fatica che magari è impensabili per chi viene da fuori da parte di chi viene da fuori a bene però ad Assisi dovrebbe essere tutto molto più facile tanta ricchezza di iniziative tanti frati tante suore
Beh io credo che se c'è un territorio impermeabile e immunizzare atto alla pace alla non violenza e che esattamente questo di Assisi
Non so io vario insistite non so quanto possa servirvi una riflessione del genere però visto che più o meno si tiene in tanti a fare delle iniziative qui una è la marcia della pace bella straordinaria
Tante altre iniziative si vengono a fare a vivere qui in Assisi forse chi ci viene da chiedersi ma l'agente di questo territorio
Come vive questa cosa questa può questo pallore come cosa pensa
Di queste iniziative
Ammettenza bene se c'ha un ritorno economico ne pensa male se non c'era un ritorno economico
Quindi siamo trovati di fronte a una ha un territorio impermeabili da questo punto di vista forse ci siamo detti è il plurale significa un gruppo di obiettori di coscienza che da tanti anni cerca di leggere e capire questo territorio visto che è qui che dobbiamo vivere impegnarci forse è una forma di autodifesa visto che da tanti anni si fanno una serie di iniziative enormi
Pur non dico quotidianamente ma quasi allora sarebbe così intenso seguire questo tutto questo questa ricchezza di iniziative che la gente come autodifesa recente di questo territorio un pochino si chiude
Non partecipare ma è difficile trovare una si sanno quando c'è una iniziativa sulla pace in particolare
Ma per capirlo meglio abbiamo anche voluto un pochino studiare dal di dentro la mentalità soprattutto dei giovani che sono un po'poi lo specchio di questa società
Non credo che sia apparso sulla stampa una notizia di di un fatto avvenuto nove giorni fa
Una ragazzina di colore è stata è stata da un gruppo di nove ragazze di una Istituto superiore quindi Assisi
Ma con la motivazione che è stata data così era una gelosia tra ragazzine in realtà era un vero e proprio atto razzista perché gli è stato dato mentre la picchiavano allora commozione cerebrale fratture botte da tutte le parti mentre la picchiava è stata data della sporca negra
Sposò sembrare un fatto isolato questo qui tra l'altro c'erano più di quaranta persone tra studenti e adulti tutti intorno nessuno han fatto niente e nessuno è intervenuto
Può sembrare un fatto isolato non lo è in un'indagine che abbiamo fatto con gli obiettori di coscienza l'indagine di tipo sociologico
Era emerso che tra gli studenti tra i quindici e i diciannove anni il venti per cento di questi di questo territorio il venti per cento di questi studenti ritiene che il Terzo Mondo sia povero perché inferiore geneticamente
è la causa principale della povertà del Terzo Mondo secondo questo venti per cento
Secondo un altro trenta per cento le cause genetiche influiscono molto sulla povertà del Terzo Mondo
Come mai cosa sia il seminato in questo territorio perché siamo conclude così a questi livelli
Probabilmente questo territorio non ha avuto forse dopo San Francesco Santa Chiara non ha avuto altri modelli di riferimento per la pace per la non violenza
è anche lo stesso San Francesco della stessa indagine che ha riguardato ben nel mille e seicentocinquanta studenti quando gli abbiamo chiesto potete citare dei personaggi che nella storia si siano occupati di pace su mille seicentocinquantasei la metà non ha saputo citare personaggi che si sono impegnati per la pace nell'altra metà si sono ricordati di San Francesco in otto
Che siamo in Assisi torno in qualsiasi altra parte d'Italia
Capitini l'ha citato una uno studente una persona quindi in questi anni cosa si è seminato
Quali figure gli studenti ma anche cittadini questo territorio hanno potuto prendere a modello per un impegno caratterizzato dalla non violenza dalla pace o dalla solidarietà ecco questo è il dramma di questo territorio
Che probabilmente viviamo ancora di rendita con le figure del passato ad un passato molto lontano
Ma non c'è nulla culturalmente
Culturalmente politicamente anche
Stringendo un po'questa esperienza vediamo anche continuamente fatto riferimento al mondo politico
Con una serie di stimoli e di suggestioni belli risposta sono stati sempre negative avevo proposto da riflessione sul debito pubblico sul debito estero dei Paesi poveri in occasione del Giubileo dello scorso anno
E beh darsi sì non è emerso nulla
Il consiglio comunale non se ne è occupato secondo due righe chiedendo Cybei togliamo il debito o almeno togliamo gli interessi sul debito iniziative non hanno raccolto la presenza delle persone trenta quaranta persone ogni incontro così abbiamo fatto tante proposte una la valorizzazione delle tombe in politica bene qui le donne sono assolutamente emarginati in politica non ce ne una presente in consiglio comunale
Non sull'ambiente dei termini abbastanza forti come la riduzione della produzione dei rifiuti la il del recupero quindi per evitare un po'questo spreco questa vita basata sullo spreco bene qui non ne passa una di iniziativa
Cosa fare cosa possiamo fare
Be intanto lavorare ancora così quotidianamente come stiamo cercando di fare però cerchiamo sempre più di lavorare a tu per tu perché quando vengono queste iniziative come la marcia della pace sennò ci passano sopra la testa quattro cerchiamo di coinvolgere anche poche persone ad ogni occasione però che poi ci sia un riscontro uno ritorno di queste iniziative questo magari ponete però anche voi come problema cioè io vado lì a vivere un'esperienza magari cerco di parlare anche con le persone di quel territorio di lasciare un'immagine positiva di dell'esperienza che io ho vissuto per tanti anni le marce della pace hanno lasciato più che altro una scia di rifiuti come segno della presenza dei pacifisti ma non un coinvolgimento dei residenti seconda cosa che stiamo cercando di fare nel nostro piccolo è una riflessione legata alla politica ora aver proposto per tanti anni delle iniziative dei valori esserci trovati di fronte a un muro di rifiuto
E ci ha portato a tentare delle vie diverse da quelle dei classici partiti cioè in politica nei partiti ci sono persone a cui questi temi non gliene importa nulla
Anche quello della solidarietà con gli emarginati presente questo territorio da questo punto di vista drammatico ebbene allora cerchiamo direttamente noi di portare in politica dei valori che si sono persi
è un'esperienza tre momenti tremendamente difficile ma viola butterei lì anche come movimento per la pace cioè forse dovremmo avere una identità politica un pochino più forte e visibile grazie
Grazie
Scusate
C'è un minimo cambiamento di programma nel senso che quello deve essere l'ultimo intervento c'è Angelo Bonelli che c'è stato un equivoco di comprensione
Ha strappato l'ultimo intervento della serata l'ultimo intervento libero
Gli ho chiesto in cambio di spezzarsi andiamo molto limitarsi al massimo nel tempo Susan molto rispettoso e all'ingrasso e la presidenza io porto il saluto della Federazione nazionale dei Verdi ora a questo Sam seminario
Io devo dire che sono proprio l'intervento brani che dovrò fare rimasto molto colpito io devo dire che ha anticipato quello che io l'intervento volevo fare dal
Rappresentante giovani islamico Ammin non so come se ho pronunciato bene il
Prego caliente si calibra ecco chiedo scusa Khalid
Perché ha posto una questione secondo me molto importante quella della necessità di come oggi saper comunicare in particolar modo ai giovani mandino dire non solo ai giovani le questioni della pace le questioni in un nuovo stile di stile di vita
Prima Giuseppe De Marzo parlava delle considero colonnello aggressione risorse mentali ecco questo mi pare un elemento molto importante
Riflessione che anche al nostro interno noi siamo facendo e in particolar modo ad esempio di quando si manifesta come si manifesta
Il linguaggio perché non nascondiamoci che mentre nella buona parte dell'opinione pubblica italiana vi è un'attenzione forte mai alle questioni della pace il rischio che nella semplificazione poi medio logica il tutto venga poi ridotto a al conflitto diciamo agli scontri al al ad atti di violenza che allontanano coloro i quali in realtà avrebbero diciamo sarebbero disponibili ad avere un'interlocuzione e quindi questo è un punto un punto un punto nodale o dire quando si manifesta come si manifesta il linguaggio e perché poi si determina un pure divaricazioni voglio ricordare che la manifestazione del dieci novembre a a Roma alcune organizzazioni molto importanti non hanno partecipato
Non hanno partecipato e c'è anche una questione della comunicazione io presenti prima sentivo la re la la rappresentante dei Beati costruttori di pace che parlava di alcune iniziative ve ne sono tantissime altre pure nei talk show che ne vediamo a livello nazionale dalla salotto di Gad Lerner di Giuliano Ferraro quelli di Vespa
Queste iniziative importanti non hanno assolutamente nessun tipo il diritto di cittadinanza e anzi coloro i quali in questo Paese ma non sono in questo Paese purtroppo anche questo viene globalizzato con i quali pongo diciamo il la pace come un elemento centrale di comunicazione vengono visti come degni inutili idioti inutili idioti
Nei confronti della cittadinanza ecco questo è un è una questione importante che è quell'ed è quella della comunicazione oggi come noi riusciamo a porre con grande forza e con gran autorevolezza una proposta che possano diciamo permeare tutti i settori della società e riuscirà coinvolge sempre di più l'opinione
Pubblica
Vado a concludere con una comunicazione
Chiedo scusa per la disorganicità d'intervento ma proprio per essere rispettosa riempito della presidente residenza in queste ore
Via il conflitto tutine ben sappiamo nell'Afghanistan questa globalizzazione di ottantuno palizzate i conflitti le guerre e quant'altro
Tutta una serie di altri conflitti come prima CD ci si diceva ma tutti in Colombia dal Congo in no dal l'Algeria
Ebbene in queste ore si sta consumando una tragedia tra le tante tragedie blocco che rischia di innescare una miccia che irreversibile che il conflitto chiaramente quello palestinesi israeliani
Ecco penso che a livello europeo e questa sarà una delle proposte del Comune di faremo al prossimo coordinamento nazionale L'Ulivo
Sarà quello di prendi a far sì che da parte del
Tutte le forze democratiche questo Paese a partire non ci sia una mobilitazione affinché la questione dell'esistenza dello Stato da palestinese e della sicurezza dello Stato di Israele ad esistere venga posta in maniera estremamente forte da tutti i governi
Europei per controbilanciare una posizione che ne riteniamo assurda avuto ad esempio ieri dagli Stati Uniti d'America sulla proposta dell'interposizione di una forza di loro interposizione un effetto netto rifiuto ieri che si è avuto all'ONU da parte degli Stati Uniti d'America ma riteniamo una posizione molto grave che rischia di innescare un meccanismo di guerra un processo di guerre in rete inarrestabile in quella sfera in quella parte del del mondo questa la proposta che ne faremo al coordinamento nazionale
Dell'Ulivo perché riteniamo che deve esserci una forte mobilitazione nelle prossime ore perché il rischio sarebbe veramente effettivamente estremamente devastante per tutto il blocco grazie
Grazie a Angelo Bonelli io nella
Chiudere diciamo questa parte un poster ordinaria di di dibattito del pomeriggio
Volevo riportare soltanto la vostra attenzione sulle molte proposte oltre che sulle molte riflessioni anche sulle molte proposte venute fuori proposte che hanno riguardato e questo secondo me diventa una cosa molto importante
Tenerlo a mente non soltanto nel nostro lavoro appunto che va di due anni in due anni ma nel nostro lavoro quotidiano che sta dentro i due anni
Le proposte che hanno fatto Lisa che ha fatto Massimo Minelli ecco che riguardano modalità di una partecipazione sempre maggiore di coinvolgimento sempre maggiore di persone e di persone nel nostro paese e quindi chi utilizzo anche di risorse che vuol dire appunto le amministrazioni e le comunità mi piacerebbe molto più dire ogni insieme
Amministrazioni locali e società civile di comunità locali magari anche piccole e lavorare attraverso queste risorse a favore di comunità anche spesso troppo spesso dimenticate
L'ultimo intervento prima di Angelo Bonelli ci ricorda che le comunità dimenticate rischiano di non essere soltanto in Africa anche se le proporzioni e ne sono differenti
E la testimonianza di Franco scarponi ci riporta a pensare che o lavoriamo dentro la logica di quel locale
Che abbiamo invocato o altrimenti
Due azioni difficili ecco io credo che questo debba un po'riprovo Carducci
Proprio a ripartire dal nostro lavoro quotidiano per riguardare non soltanto quello che è molto lontano da noi e che giustamente deve essere guardato perché più svantaggiato ma questa cosa non può essere fatta con una sorta di strabismo in cui punto ci chiudiamo un occhio
Per aprirne totalmente un altro il tenere insieme che la cosa diciamo più complessa in questo momento è uno degli elementi della della complessità del tempo complesso che siamo chiamati a vivere è proprio quello di provare a tenere insieme più dimensioni e anche più
Più dimensioni anche non solo di tempo e di tema ma anche di luoghi
Devo dire che mi ha molto colpito io sono una persona credo come molti di noi per i quali questi luoghi sono dei luoghi di pace per antonomasia e non una pace data per scontata ma una pace vissuta
Già chiaramente tutti noi abbiamo avuto la la sensazione quest'anno di trovare di fronte di trovarci di fronte ad una città chiusa
Ad una città dove forse il poverello dovrebbe di nuovo
Uscire dalla quale poverello dovrebbe di nuovo uscire per andare incontro ad accogliere
Fuori dalle mura chi arriva
Quest'anno ahimè non abbiamo trovato nessuno perché c'è accolto fuori vede dentro
E credo che questo l'abbiamo anche pagato in maniera molto concreta in termini anche di conseguenze organizzative ma la cosa che preoccupa di più non è le conseguenze organizzative pure gravi
Che la marcia avuto il problema è la quotidianità della vita delle persone che sono qui
Chiederei a questo punto punto un cambiamento di
Di registro e affrontiamo anche se non è vero punto che non l'abbiamo affrontati già adesso i temi della politica di che erano in programma oggi pomeriggio sul tema il pacifismo la guerra e la politica in Italia
Stamattina che stiamo di fatto parlando
Chiederei alle persone che devono comunque che programmato scritto nel programma che intervengano di venire qui al tavolo e allora chiamerei sono già qui Marco Pietri Paoli dell'AGESCI nazionale
è qui tra noi Riccardo Moro che probabilmente molti di noi hanno incontrato per la sua attività molto molto
Molto intensa durante tutto il tempo della campagna per la riduzione del debito chiamerei non chiamo Francesco Ferrante direttore di Legambiente e qui Flavio Lotti e qui Giampiero asinelli presidente del consiglio nazionale dell'Arci e dulcis in fundo Marina Sereni
Della segreteria
Dei DS come non c'è Marinelli
Presidente medaglia
Manca
La seconda
No meriterebbe ricevuta dell'Oriente nell'Unione curarsi libero
Che viene subito allora io lei anche per non solo per esigenze sue logistiche che poi si sposano ma anche come primo intervento di apertura di questa sessione
La parola a Riccardo Moro
Si sposano Servodio
Io ringrazio Soana di darmi la parola subito soprattutto ringrazio che mi venga usato un po'la cortesia di mettermi nelle condizioni di prendere aprono appena arrivato e poi di scappare come fanno le persone maleducate che non ascoltano gli altri sia importante e buona notte
Però o io oggi ho scavalcato gli aprile due volte di là c'è una neve delirante queste donne si sta meglio e devo ancora tornare a Roma di stasera prende un aereo perché è una giornata un po'così a però ci siam parlati un poco varia in questi giorni e sembrava bello avere l'occasione di detto male fare uno spot pubblicitario presentando questo libro detto bene farvi gli auguri fare a tutti gli auguri farci gli auguri a nome di un gruppo che quello che firma questa questa cosa che è un gruppo molto informale che si trova da un po'di tempo Milano e che non è costituito solo da milanesi perché io milanese non sono ad esempio e che provocato che da un po'di tempo si trova ragiona di globalizzazione che provocato un poco dagli eventi dell'undici settembre ha provato a mettere per scritto due riflessioni sono due riflessioni fatte da dei cristiani
Però il contenuto di queste riflessioni a parte la chiosa finale e probabilmente un contenuto che va bene infatti l'abbiamo scritto l'abbiamo dedicata agli o mi vedono e di buona volontà per tutti quelli anche che cristiani non sono e le idee un po'che
Quello che è accaduto in in l'undici settembre forse una cosa che ha creato una forte in non servono forte inquietudine ma una forte delusione in nelle nostre cita nelle nostre comunità perché dal muro di Berlino forse si pensava che da una condizione di pace e di fatto generata dalla tensione e quant'altro si potesse finalmente gioiosamente arrivare anche una condizione di pace di mente no
E in cui tutti liberamente senza più l'assillo della strategia della tensione odiosa che dei blocchi potessero scegliere la pace poi tutti sappiamo che invece in questi dieci anni
Numerosi focolai si sono riaccesi sono rimasti accesi di nuovi se ne sono creati
E in questi dieci anni forse due percorsi si sono sviluppati anche nella nostra Italia qualche volta intrecciandosi qualche volta no da una parte quello di una sorta di così un po'incosciente o quanto meno di incoscienza arrogante
Di chi pensava o di chi confondeva democrazia e capitalismo e dicendo che va be'è caduto il Muro oramai l'Occidente prevale con la propria cultura e chi dall'altra parte in modo un po'più critico però in realtà forse non meno sereno
Ragionava di obiezione di coscienza da una parte c'è di Paci costruita con le mani e con i piedi camminando quotidianamente di servizio nel sud del mondo e disservizio nascita italiana
La vicenda è l'undici settembre a noi sembrava che provocasse un profondo pessimismo allora anche in chi aveva fatto questo percorso
Per così costruire una comunità un po'più solidale un po'più quotidianamente la pace eccetera allora il punto che Noemi in realtà non è che scopriamo evidentemente l'acqua calda al punto che noi volevamo sottolineare il modo di fare gli auguri di Natale era di ricordarci che la pace la costruiamo attraverso la politica
Ce ne possiamo dire tutto quello che vogliamo ma fino a che non diamo un Governo alla globalizzazione
Cioè fino che non costruiamo un sistema di regole che permettano che la facile circolazione di informazioni e capitali che è ciò che caratterizza la globalizzazione
E che permette poi le delocalizzazioni produttive queste quell'altro
Vengano messi a disposizione di tutti
E per questo ci vuole un sistema di regole
Senza un sistema di istituzioni internazionali
Costruite attraverso un impianto democratico
Autorevoli e oggi tutti sappiamo il deficit di istituzioni internazionali che abbiamo ci piacerebbe avere un Honours che non abbia bisogno di ricevere premio Nobel Brecht nell'il Galileo di Brecht Galileo dice beato il popolo che non ha bisogno di eroi e beato il mondo che non ha bisogno di un Nobel con il premio Nobel e uno con nazioni unite con il premio Nobel
Allora dicevamo questo mix di regole istituzioni ci pare un po'la scommessa per il futuro istituzione internazionale per il futuro futuro che va costruito qui e oggi attraverso alcune linee di impegno uno è quello dell'approfondimento culturale ne abbiamo bisogno io credo che anche la nostra riflessione sulla globalizzazione sia una persona che non ha esaurito
La questione ci sono una se io butto lì l'esempio noi l'abbiamo citato quello del lavoro minorile no non pretendo né di risolverlo adesso eccetera però un insieme di contraddizioni spesso sono le famiglie espresse nei paesi del Sud che chiedono che i loro figli e lavorino
E non è imponendo anche qui un po'arrogantemente le nostre regole
Di tutela del lavoro eccetera così tout-court nel sud del mondo che noi risolviamo la questione del lavoro nel Sud del mondo in modo dignitoso e linee andò a piaga dello schiavismo soprattutto in quello minorile eccetera ma ci sono una serie di elementi su cui è necessario un approfondimento culturale
Ci sembrava che una linea di lavoro dovesse essere anche quella dell'Europa che può essere un interlocutore autorevole anche a livello internazionale per diffondere la cultura dei dei diritti pur con le contraddizioni che l'Europa
E ci sembrava sostanzialmente che
Forse il tempo per costruire la pace di assumersi responsabilità da parte della società civile come stiamo già facendo come tutti gli interventi di oggi sono stati dedicati a questo
Pensando però a volte insomma noi abbiamo percepito forse abbiamo scritta in un momento in cui la crisi era particolarmente forte anche psicologicamente ci si sentiva un po'inadeguati
Però pensando che è possibile fare qualche cosa sono ha citato la la vicenda del debito ma ce ne sono altre
Altrettanto esemplificative di come un impegno organizzativo costruito intelligentemente anche sul piano culturale ottiene ottiene dei risultati
La conclusione di questa lettera è una conclusione di alcuni cristiani che riflettono su queste cose ovviamente ed è una conclusione che parla del fatto che in tempo di Natale viene viene Cristo che dà senso anche alle contraddizione dell'uomo però ci pareva bello riprendere un poco anche il contenuto dell'abbiamo citato Paolo sesto in una bella lettera in un bel messaggio della pace di molti anni fa
E abbiamo citato al volo anche il messaggio della pace di quest'anno di Giovanni Paolo secondo che parla di perdono
Stando ad Assisi mi pare che far memoria del fatto ricordare il fatto che senza perdono e senza amore non si può costruire la pace come segnala San Francesco credo che sia bello è che riguardi sia i cristiani che che che che i non cristiani è un modo per se mi permettete una battuta forse un po'stupido dissacrante però è un modo per rendersi conto per dirci ancora una volta che per quanto il mondo sia piena di contraddizioni per quanto sia difficile
Il camminare insieme
Assumendo la nostra responsabilità di Società Civile senza paura di affrontare la politica senza paura di fare politica
Che l'unica strada per poter può incidere anzi senza paura di educare da una parte e di fare politica dall'altra che mi paiono un po'i due temi rinunciabile
Noi possiamo rendersi conto che Frank Capra aveva ragione quando diceva che la vita è meravigliosa nonostante tutto
Il libro è in distribuzione per chi lo volesse nel nel tavolo qua fuori contiene oltre a queste intelligentissima e cose che abbiamo scritto noi
Una serie di documenti forse più interessanti da leggere non sono un ricordo sull'alcune vicende della globalizzazione alcuni giudizi alcuni interventi anche legati alla al modo in cui ci siamo accostati a questo problema durante quest'anno mi riferisco al manifesto delle associazioni cattoliche del sette luglio qualche altra cosa c'è l'intervento del Papa alla all'Accademia delle Scienze
E e diversi altri interventi invece dalla della del dibattito agostano gli assicura
Grazie ancora Riccardo
L'invito è a prendersi libro fuori piumone darei la parola adesso a Marco p p Paoli di AGESCI nazionale
Grazie Sovana
Buona sera a tutti vado nel solco del meglio alcune nelle ultime battute
Che mi hanno preceduto di
Di Riccardo
E tornando su le questioni che stiamo dibattendo avete in grado di battere da ieri io sono arrivato poi solo oggi
Facendo riferimento ovviamente a quello che in questi giorni stiamo con ansia
Vivendo questi giorni pervase di terrorismo di ritorsioni di guerra
Giorni pervasi da odio da fanatismo da Fund ha fondamentalismo ma ci sembra anche di vedere tra le righe non solo tra le righe anche di opportunismo politico
Ecco certo
Dal punto di vista di un'associazione educativa com'è l'AGESCI
Soluzione
Di scout che si occupa di offrire percorsi di crescita
A bambini
La bambina a ragazzi
A giovani questo un po'al nostro specifico c'è stato un intervento dice non tenerti questa mattina che via
Credo in modo anche un po'colorato descritto
Pennellata un po'alcuni aspetti della del nostro cercare di educare
I ragazzi alla dimensione cristiane all'essere dei buoni cittadini
Da questi fatti da questo nostro specifico mi scaturiscono due sollecitazioni
La prima è allora quale mondo stiamo costruendo per le giovani generazioni
E la seconda quale mondo costruiamo con le giovani generazioni
Cioè il lavoro per il futuro ma il lavoro che facciamo oggi insieme a loro
Per costruire il futuro della nostra la nostra umanità del nostro pianeta
Vorrei affrontare la questione per volta
E non nego non vi nego che abitando a Milano
è nelle parole del mio arcivescovo che con grande efficacia ho trovato l'espressione di quelle inquietudini di quelle ansie di quelle di quei dubbi che vi accennavo all'inizio
E che mi portavo che mi sto portando dentro da alcuni giorni nel recente discorso per la festività di Sant'Ambrogio patrono di Milano
Il cardinale Carlo Maria Martini suggerisce tre domande
Le prime due sono di taglio etico
Martini sostanzialmente scrive ci dice perché è un essere umano può giungere a tanta crudeltà
E dall'altra quello che si sta facendo contro il terrorismo e nei limiti la legittima difesa
Io credo che da un lato dovremmo renderci conto che a fianco dei comportamenti di intolleranza di fanatismo politico-religioso che vediamo quotidianamente di fondamentalismo certamente totalmente ingiustificabili come le azioni suicide gli attentati terroristici o le guerriglie più o meno urbane
Spesso prima di questi fatti
Troviamo delle ingiustizie sociali ed economiche
Troviamo delle umiliazioni collettive
Troviamo di risentimenti esplosivi
Dentro nelle persone dentro nei popoli
Che sono provocati anche non solo ma anche dal nostro sistema economico sociale occidentale
Che toccano queste
Ingiustizie queste umiliazioni queste risentimenti che toccano nel profondo gli uomini e le donne
Credo con i popoli e che marchiano in modo in the lei vuole indelebili
Più generazioni e da più generazioni
Dall'altro lato
Dovremmo anche cercare con molta chiarezza con molta nettezza di esprimere tolleranza zero nel giudicare nel punire dai più piccoli atti di vandalismo
Dal bullismo giovanile nelle scuole negli Stati
C'è un intervento prima che citava alcuni fatti accaduti pochi giorni fa acqua da Assisi
A quello più politico sociale delle Bal devastazioni urbane figlio su su sua salire fino al terrorismo
E dall'altra dovremmo essere capaci anche però di esprimere un'equilibrata legittima difesa
Una legittima disse difesa che però dovrebbe aver senso fino al limite di evitare il ripetersi gli atti di violenza
Ma in questi giorni la domanda che ci stiamo ponendo mi sto ponendo io
Per quello che si riesce a capire che sta succedendo perché
Così ci fa capire anche quello che vogliono
Stiamo rispetto con i fatti che stanno accadendo stiamo rischiando la ritorsione forse siamo ormai al limite della vendetta dalla rappresaglia
Siamo dentro ma in un percorso in una eccesso di violenza senza più ritorno
Come ci ricorda il cardinale di Milano
Occorre continua vigilanza occorre costante dominio su disse e sulle proprie passioni sia individuali che collettive
Noi cauto come tanti altri
Crediamo che comunque i morti
Siano morti
Da qualunque parte stanno
Così come abbiamo espresso il nostro dolore la nostra solidarietà
All'Associazione dei gli scout of America dopo i primi fatti dell'undici settembre
Dove ricordo c'era un po'di tutto no c'era dal top manager alle donne delle pulizie ai vigili del fuoco
Oggi siamo seriamente preoccupati perché no grane stanno si stanno contando davvero troppi morti civile troppi bambini troppi mutilati dalle mine
Senza contare le decine di morti quotidiani dei territori palestinesi e in Israele
E quindi forse
è evidente come stiamo passando il segno
Ma c'è una terza domanda che mi inquieta sin dai primi giorni
Ed è la stessa domanda che mi ponevo nei giorni dell'intervento in Kosovo è una domanda politica
Queste operazioni militari contro il terrorismo contro gli attacchi suicidi contro la pulizia etnica controlli stupire organizzati sarà efficace è efficace
Non è facile rispondere in modo non ideologico
Però mi sembra innegabile che se si deve intervenire con la guerra qui qualcuno dice che ormai si è una condizione in cui bisogna intervenire forza con la guerra dell'anno anche votata
Però vuol dire diciamocelo chiaro e tondo che prima la politica ha fallito
Se siamo dovuti arrivare a questo vuol dire che le azioni economiche culturali giudiziarie legislative sono stati insufficienti sono stati inadeguati ci ha ci si è svegliati troppo tardi
Provare un paio di esempi tanto per dare
E semplificazione alla a questo pensiero e dagli anni Ottanta che si sapeva che la Jugoslavia dopo Tito sarebbe stato una polveriera
Dopo l'indipendenza della Slovenia della Slovenia della Croazia comunque combattute
Solo un mio plenum poteva prevedere i disastri che sarebbero potute venire in Kosovo in Macedonia e Montenegro e per anni la politica l'economia la cultura l'Europa è stato ricordato prima da Riccardo cosa hanno fatto hanno lasciato fare
Siamo di fronte a un peccato d'omissione secondo me
Oppure un altro esempio di queste settimane è possibile che solo un mese fa ci si è accorti dei conti correnti degli investimenti finanziari dei vari Bin Laden dei vari amasse eccetera eccetera e si è deciso di chiuderli
Solo un mese fa
Forse che quei soldi non facevano comodo
Forse che la vendita di armi di mine siano imparziali
E non invece scelte politiche
Il dramma è che le Torri che crollano se stesse questa l'immagine che ho avuto
Di fronte a me sind la dei primi giorni di Pd guardando le ripicche rivedendo le
Mi sono sembrate un po'il simbolo del nostro sistema economico sociale implosivo che ricade si richiude su se stesso
La fantasia nel nostro sistema di poter governare controllare tutto mi è sembrata in quell'immagine che crollava che crollava su se stesso
La fantasia che il progresso tecnologico è solo bene comunque sono bene ed è comunque invulnerabile si è polverizzata sempre organizzata secondo me dentro in una
In quel simbolo
Però io credo che abbiamo bisogno che la politica con lungimiranza e non con gli interventi all'ultimo momento quando ormai i guai sono stati prodotti
Costruisca e faccia applicare le regole
Per un mondo sostenibile con un mondo con minori disuguaglianze
Da affidare alle giovani generazioni
Credo che uno dei compiti primari della politica ricordava prima Riccardo ridare ruolo ridare dignità ridare credibilità queste nazioni unite che veramente sono
No ormai alla mi sembra allo sbando rispetto alla capacità di governare un minimo alcuni processi all'interno del nostro pianeta
Rimane la seconda sollecitazione che vi accennavo all'inizio quale mondo costruiamo con le giovani generazioni
Cioè che da allora nel proprio libro bianco indica nell'educazione un tesoro per far crescere i nuovi saperi nell'Europa io credo che occorre scommettere con i giovani sul futuro
E l'unica cultura che ha futuro l'unica cultura che permette il futuro credo che sia la cultura della pace
Oggi certamente c'è bisogno lo stiamo facendo nel nostro realizzazione nei nostri territori nei nostri gruppi cioè ci sta di parlare
Di pace c'è The Street c'è bisogno di testimoniare la pace
Ma soprattutto c'è bisogno stato ricordato di sperimentare la pace tramite esperienze concrete che aiutino i nostri giovani i nostri ragazzi a collegare il quotidiano
Con i grandi problemi sovranazionali a trovare il punto di collegamento di connessione a collegare la dimensione personale con la dimensione comunitaria
Oggi educare alla pace deve essere innanzitutto un lavoro culturale per provare a sostituire questa cultura di guerra di morte con questa cultura di pace di solidarietà di fraternità
Però come educatori abbiamo delle responsabilità in questo senso preso primo richiamato responsabilità dei politici ma come educatori ci dobbiamo anche assumere le nostre
E allora
Con le giovani generazioni con i ragazzi con i bambini certamente dobbiamo porre al centro l'attenzione dell'educazione ai valori
Troppo spesso oggi
I giovani decidono in base alle opportunità concrete che gli si presentano in quel momento piuttosto che provando a gerarchizzare a a mettere in fila alcuni valori in cui credono
E quindi fare le scelte di conseguenza
Educare al senso critico cioè a cercare di capire
La verità o meglio lei ferita che molto spesso convivono insieme
Certo mass media permettendo
Cercare di capire di vedere di conoscere quello che i dati e le informazioni che riusciamo a recuperare
Ma anche educare la partecipazione educare alla gestione dei conflitti
Educare a
Ma a poter portare il proprio contributo
Dentro nei conflitti da quelli quotidiani dentro la propria famiglia mentre la propria comunità dentro il proprio quartiere nel proprio territorio dove si vive e si lavora si fa esperienza di servizio di lavoro
Vivendo così quindi la partecipazione Aldeno comune imparando a farla dalla dal proprio piccolo ambiente piano piano Salento
Ma anche educare a sapersi schierare perché
Ci vuole anche un po'di chiarezza ci vuole anche un po'di nettezza
Contro la violenza contro la prevaricazione
Contro il terrorismo e contro il militarismo da un lato e a fianco di gli ultimi dei poveri degli emarginati
Vivendo e condividendo i loro problemi
Ma io credo che come educatori siamo su tutto poi chiamati I duca re a lavorare per il cambiamento
Per il cambiamento
Nelle relazioni con gli altri certo
Il cambiamento di noi stessi
Quello che ci richiama anche nella nella lettera ragionata la pace
Giovanni Paolo secondo
Ma anche il cambiamento nelle istituzioni
Occorre sperimentare e dalla possibilità ai ragazzi di sperimentare che il cambiamento è possibile
Ed è per questo che l'AGESCI oltre alle sue attività ordinaria l'attività sue iniziative in questi anni per esempio
Come tanto per per ricordare cose che non solo noi ma molti altri insieme a molti altri stiamo realizzando anche alleati
I campi a Sarajevo in Albania in Croazia per promuovere interventi azioni educative piuttosto che in Costa d'Avorio in Burundi con i bambini e bambine di strada piuttosto che in Burkina Faso Etiopia ma non importa dove
L'importante dare spazi possibilità occasioni
Di
Portare proprio contributo di tirarsi su le maniche di
Portare il proprio cuore la propria testa la propriamente le proprie mani laddove c'è vino bisogno e contemporaneamente conoscere e avvicinare altre culture
E capire che con queste culture è possibile vivere e conviviale
Infine però vorrei anche ricordare che la politica non deve fare un altro peccato d'omissione
Non deve delegare
Solo al terzo settore sole l'organizzazione lascia azioni
Il compito dell'educazione alla pace
L'educazione da pace una cosa troppo importante
L'educazione di una nuova cittadinanza una questione troppo cruciale
Ed è per non essere una necessità di tutti per tutti
A mio parere una questione ferma che porrei che pongo alla alla alla dimensione politica
è quello di promuove una grande operazione culturale che a mio parere deve partire innanzitutto dalla scuola ed Anas media
Grazie Marco anche perché credo che il suo intervento abbia veramente messo tiene piatto anche di una serie di problemi e di interrogativi alla politica
E peer una politica che appunto non sia fatta soltanto da alcuni soggetti e non da altri e interrogativi che chiedono a noi stessi come soggetti della politica alcune cose e lo chiedono in maniera molto esigente
Macché alla stessa maniera
Pretendono con altrettanta esigenza da un'altra politica da quella che altri fanno
Altrettanta coerenza altrettanta chiarezza altrettanto rispetto dei valori
E un rispetto che diventi anche pratiche di questi di questi valori
E qui con noi Marina Sereni
Marina Sereni fino a forse dieci termica quindici giorni fa
Era assessore assessora
Alla Regione Umbria al Bilancio ai servizi sociali
Da dieci giorni a questa parte dopo il congresso Biesse di Pesaro
Ha assunto una responsabilità che nella politica molto importante e segrete nella segreteria
Dei DS e per noi diciamo dal nostro punto di vista ha un incarico molto importante perché responsabile internazionale dei DS quindi credo che tutti gli interrogativi che abbiamo cominciato a porre qui in questi giorni questi in particolare ultimi di questo ultimo scorcio di dibattito di pomeriggio da quando Marina è arrivata
E le questioni poste in particolare adesso da Marco credo della interroghino
E
Le chiediamo appunto
E lei il primo pezzo dell'altra politica che
Che interroghiamo
Marina quando
Assessora
Alla Regione Umbria non è stata semplicemente una un'amministratrice
Marina è stata anche una compagna di strada questo di questo tavolo
Credo che quindi nella sua nel suo percorso politico abbia in qualche modo ricoperto ruoli fatto un percorso che l'hanno portata a
Non a a indossare diverse camicie ma comunque a mettersi nei panni di volta in volta di situazioni
A questo punto nelle sue nuove vesti perché poi questo oggi che ci interessa è che ci interroga
Ecco le chiediamo veramente quale responsabilità lei si assume innanzitutto un interrogativo molto faccia a faccia
Quali responsabilità si sente di assumersi e quali responsabilità comunque ritiene che oggi la politica dell'aggressore
Marina scusa ma
Tra se si
Sembra no devo dire che trovo mai fatto fare un salto di sei mesi per la verità e circa sei mesi che non faccio più assessore perché ero stata eletta in Parlamento è vero che da circa dieci giorni ho avuto questo
Incarico ed è apparso un altra esaltato nel Parma e non c'è niente di strano
E direi che è abbastanza un caso del tutto fortunato per la verità perché oggi siamo stati liberati dalla Finanziaria casualmente quindi è del tutto un caso che io sia qui oggi pomeriggio che di fatto faccio la prima uscita nel mio nuovo incarico nella mia regione e a casa della Tavola della pace non avrei sperato tanto diciamo sì c'è c'è
è abbastanza scontato che io dica che tra gli obiettivi del programma di lavoro che stiamo cominciando a comporre che per quanto riguarda il settore di cui mi occuperò mi sto dando c'è quello di creare un canale di discussione e di confronto di comunicazione non episodico non occasionale
Tra il nostro partito il parco un partito come Democratici di sinistra e questo pacifismo questo movimento pacifista
è una delle questioni che ancora qualche mese fa proprio prima della Marcia per la pace la tavola incontrando i DS a posto
Sarebbe piuttosto strano che non me ne facessi carico io diciamo ecco una questione che è stata posta già prima diciamo del congresso di Pesaro
La considero una richiesta molto seria perché ci sono state fasi diverse nel nell'incontro-scontro confronto tra il i partiti in generale il partito a cui appartengo e questo movimento per la pace è chiaro che un primo punto di base minimo diciamo così
E quello di provare a vedere se riusciamo a costruire un canale di comunicazione che non sia legato alle scadenze
Che quindi sia un canale di confronto di comunicazione che abbia una sua regolarità o non sia episodico non sia legato appunto ai singoli e venti
Con questo pacifismo dicevo io qualche settimana fa commentando su scala locale perché di quello mi occupavo l'ultima Marcia Perugia-Assisi ho avuto modo di risottolineare una che io considero tra le principali caratteristiche del movimento pacifista che si ritrova alla Perugia-Assisi all'Assemblea dell'ONU dei Popoli nella Tavola della pace io ho detto in quell'articolo che qualche punto mese fa scrissi
è un pacifismo politico allora io prima di parlare di quello che possiamo fare insieme vorrei vedere se siamo d'accordo su che cosa intendiamo per pacifismo politico io penso questo
Che questo movimento a alcune caratteristiche non sono tipiche come dire di tutti i soggetti che si muovono nell'ambito del pacifismo che sono invece assorbiti nella nel modo di di condurre la l'iniziativa da parte della Tavola della pace
Li voglio qui richiamare per per vedere se come dire un punto di chi di incontro intanto su chi siamo
Prima questione credo che questo sia un movimento io riconosco a questo movimento
Il fatto di essersi misurato orti volersi misurare con i processi reali su scala mondiale con il mondo che cambia il e star appetiti essere impegnato in uno sforzo che cerca di guardare al mondo dopo la caduta del dei dei due blocchi come dire dopo la fine dell'ordine bipolare
Mi pare che questo pezzo di movimento quest'area del movimento pacifista di chiudiamo il pacifismo politico sia quello che più di altri
Ha cercato di costruirsi occhiali canali di lettura strumenti di lettura di un mondo in disordine diciamo così che ha che ha vissuto la fine di un ordine bipolare e oggi vive un grande disordine tra molte virgolette
è chiaro che su questo terreno c'è un primo punto noi sul versante della politica anche noi siamo chiamati a colmare come dire un gatto di riflessione di elaborazione di analisi
Mi pare che le ultime le vicende degli ultimi mesi abbiano spazzato via se mai ci fosse stato in qualcuno questa illusione l'illusione appunto decaduto l'ordine bipolare ci fosse
Giunti ad una
Ad un ordine unipolare tranquillo e disordine e le contraddizioni enormi della globalizzazione sono sotto gli occhi di tutti quello che molta parte di questo movimento ha sollecitato oggi è obbligatorio c'è anche la politica deve rimettere in moto la propria elaborazione la propria analisi sul mondo
La seconda questione questo movimento mi pare abbia o almeno nella maggior parte dei casi cerca di a vere una vocazione maggioritaria questo lo considero un punto fondamentali gli ho fatto molte volte per discussione all'interno in questo caso del movimento sempre molto insistito su questo punto un pacifismo e politico
Se sceglie riavere una vocazione maggioritaria cioè si sceglie di diventare maggioranza o quanto meno tenta di parlare alla maggioranza
Dei cittadini infine è un movimento politico è un pacifismo politico perché sceglie quindi anche qui c'è un elemento di soggettività
Il confronto con la politica delle istituzioni con la politica dei partiti
E quindi come dire è in grado di articolare la propria iniziativa asseconda anche dell'interlocutore quindi è in grado di proporre delle piattaforme che sono sufficientemente ampie ma anche sufficientemente articolabile da potersi confrontare con la modalità di vita di lavoro eccetera di soggetti politici tradizionali come i partiti o di luoghi
Istituzionale appunto come il Parlamento e diversi
Livelli istituzionali
Ho fatto queste sottolineature sulla definizione di pacifismo politico perché è chiaro che questo è un come dire è una condizione per aprire quel canale di comunicazione costante ci sono alcune condizioni che debbono soddisfare i partiti la politica ce ne sono altre che debbono essere come dire soddisfatte dall'interlocutore di movimento
A me pare che il movimento
Parlo per la pace che si riconosce nella tavola e nelle manifestazioni della tavola organizzata abbia queste caratteristiche o comunque cerchi di averne e questo mi fa pensare che sia possibile appunto quel confronto c'è una domanda che io credo abbiamo di fronte sia dal versante dei partiti e che dal versante del movimento
è un paradosso forse però cerco di spiegarmi esce abbiamo di fronte la stessa domanda con talmente pesi diversi
E cioè se è possibile come possibile tenere insieme coniugare la radicalità delle motivazioni ideali
La profondità dei valori di riferimento con la capacità di iniziativa politica e di Progetto di proposta politica
Questa domanda io la sento assai pressante diciamo così sia dal versante dei partiti della sinistra in questo caso dell'Ulivo
Sia dal versante del del movimento è possibile siamo in condizioni siamo in grado di fronte alla a volte alla drammaticità la complessità delle questioni che ci troviamo di fronte siamo in grado di tenere insieme la radicalità delle ragioni ideali con la concretezza la possibilità di agire di di fare una proposta di iniziativa
E una iniziativa politica io credo che ci sia questa domanda davanti annui partiti ma è per alcuni versi è la stessa domanda che ha di fronte il movimento allo quali sono le condizioni per dare una risposta positiva a questa domanda io ne segnalo alcuni per un rapporto diciamo così non occasionale non episodico
Tra la politica e il movimento primo io credo che dobbiamo
Sapersi riconoscere sapersi ascoltare saper rispettare le ragioni di ciascuno lo dico perché nella vicenda più recente della guerra
Io ho sentito degli dei punti di di crisi che credo dobbiamo tutti vedere per esempio ho sentito venire avanti una cultura bellicista
Per la quale il movimento pacifista per definizione era un movimento di traditori
Io penso che sia necessario che la sinistra politica anche quella come quella dei io qui rappresento che ha ritenuto indispensabile l'intervento militare debba contrastare reagire a quella cultura bellicista
E quindi debba come dire affermare non solo la legittimità ma qualcosa di più della legittimità
Le ragioni profonde di si si è opposto si oppone considera sbagliato l'intervento militare
Al tempo stesso c'è stato una parte della discussione nel movimento che ha ritenuto ricordo i giorni immediatamente precedenti alla marcia Perugia-Assisi che si dovesse come dire selezionare la partecipazione alla Perugia-Assisi sulla base esclusivamente della posizione sull'intervento militare a cui ho fatto lo dico insomma un po'rozzamente perché così ci capiamo bene io penso che abbiamo bisogno di riconoscerci ascoltarci rispettare le ragioni di ciascuno
Per poter fare come dire per poter costruire questo spazio di riflessione di confronto una delle condizioni e combatte il bellicismo come della cultura
Bellicista all'altra è quella di saper distinguere
Tra chi ha aderito lì all'intervento militare
Per ragioni come dire diverso se da chi pensa che la guerra sia comunque uno strumento come dire normale della politica e no io penso davvero che la guerra sia un punto di fallimento degli strumenti della politica eppure sono tra coloro che ha ritenuto in quel momento inevitabile l'intervento militare
Certo che ci sono delle contraddizioni ma il punto è se siamo in grado di gestire questo confronto e di trovare un terreno comune di confronto la seconda questione eh
Saper vedere e verificare le possibilità di lavoro e di collaborazione su terreni invece che possono vederci uniti
Ne cito alcuni principali come dire prima tra tutti la questione della lotta alle povertà alle ingiustizie sociali noi al nostro congresso di pesa Rho abbiamo usato la lo slogan è diciamo lo dico così civilizzare la globalizzazione danni nelle Assemblea dell'ONU dei Popoli nelle piattaforme della Perugia-Assisi diciamo globalizzare i diritti umani
Vede è un modo diverso per pensare allo stesso processo ecco bisogna che noi mettiamo le gambe
Concretamente ci scriviamo i progetti programmi le questioni Tobin tax
Debito cooperazione allo sviluppo
Li cito così per non prendere troppo tempo penso che ci sia un elenco di questioni sulle quali è possibile
Ed è necessario chiedere alla politica e la politica sarà disponibile per quanto riguarda sicuramente democratici di sinistra l'UE ad un confronto di merito
Con le istanze del pacifismo e a raccogliere una parte delle proposte che il pacifismo elaborato e continua ad elaborare su questi terreni concreti che vanno nella direzione di una come dire lotta vera alla povertà al sottosviluppo e le ingiustizie
Sociali su scala planetaria
La seconda questione quella della democrazia su scala su scala planetaria chi ha preceduto chi mi ha preceduto faceva riferimento all'ONU ho sentito più volte questo riferimento all'ONU certamente l'ONU
Io credo che insieme dobbiamo affrontare la questione del delle istituzioni sovranazionali non solo l'uomo mi pare
Veramente davvero compiuta complicato pensare con mondo così complesso così grande così globalizzato possa essere governato da una istituzione internazionale
Allora io penso e questo lo sento come un punto tra virgolette di debolezza della discussione di questi anni l'idea che ci siano un blocco di istituzioni internazionali che per definizione sono cattive
E un'altra istituzione poverina che propende il premio Nobel perché no bisogna cercarla su quello scorcio d'che invece il e il Governo Monti ha io penso che noi dobbiamo affrontare il tema del governo della no della governabilità di questo mondo e allora dobbiamo parlare del Fondo monetario internazionale della Banca mondiale del WTO
Dell'OMS e dell'Oil eccetera eccetera
Vediamo qual è il terreno possibile di riforma della riforma Bindi tali questi livelli
Di istituzioni sovrannazionali ovviamente compresa Lomu comprese le Nazioni Unite
Questo credo che sia un terreno di grande discussione di grande la borraccia di grande confronto e anche di collaborazione possibile dentro al tema della democrazia globale della democrazia planetaria metto la questione della voce delle società civili
Io ritengo che molto sarebbe è molto importante per me lo è credo che posso diventare un altro terreno di incontro tra i Democratici di sinistra questo movimento l'idea che mentre ci occupiamo
Quali
Essere i canali per far aumentare crescere la partecipazione delle comunità delle società civili su scala mondiali c'è questa appuntamento prossimo di Porto Alegre
Sarà un'altra delle tappe di discussione forse su scala nazionale può avremo bisogno di trovare anche altri momenti di riflessione infine anzi le ultime due questioni su cui credo che possiamo e dobbiamo trovare un terreno di lavoro comune
Fu una riguarda la questione dell'Europa
Io credo che noi facciamo
Faremmo male come dire a non vedere che non c'è
Non c'è solo l'essere filoamericane all'essere antiamericani c'è anche un occhio come dire oggettivo
Sulla politica dell'Amministrazione americana per esempio credo che le ultime scelte in particolar modo quella sul trattato Abm di ieri segnalino una grande come dire preoccupazione debbano farci preoccupare seriamente sulle politica che l'Amministrazione americana sta
Progettando e portando avanti rilanciano alcune questioni sul terreno delle degli armamenti eccetera
Ho fatto questo esempio però per dire questo punto del rapporto con la politica in vista degli Stati Uniti che il movimento naturalmente io credo al momento non possa risolvere semplicemente con un antiamericanismo
Vecchio stampo diciamo così e che neanche la politica della sinistra possa risolvere con una scelta ma di occidentali e tu cura
Ci porti però a dover ragionare di più sulla in Europa
E debba portarci ad un confronto ravvicinato su che cosa pensiamo quando diciamo politica estera comune politica della difesa comune
Altrimenti ho l'impressione che dire bisogna che l'Europa abbia un atteggiamento Houghton una politica autonoma rispetto agli Stati Uniti è una come dire un'affermazione piuttosto come dire un auspicio ma rischia di non diventare mai una un processo reale poiché siamo invece in alla vigilia di un processo molto importante che è quello che ci porterà all'Europa nel due mila e quattro io credo che debba essere accelerato anche questo confronto sicuramente ne in Europa sicuramente all'interno della sinistra europea io credo anche tra la sinistra europea politica
E quel come dire quella realtà europea diciamo così che può riconoscersi nel movimento nei movimenti per la pace per la solidarietà concludo davvero con due questioni una riguarda lo scenario della guerra prima Pietropaoli gli svaghi sempre no
Faceva riferimento alla situazione in Afghanistan io penso che noi qui abbiamo nonostante la divisione che c'è stata e continua a rimanere sul giudizio
Rispetto all'intervento militare io credo però che qui possiamo avere un punto invece di intervento comune oggi la priorità eh
Come dire non a bando che la comunità internazionale non abbonda non abbandoni l'Afghanistan
Che ci sia effettivamente un intervento non solo umanitario ma di governo della transizione in quell'area del mondo
Qui è troppo lungo per dire ragionare di questo però io penso che su questo che rischia di diventare non più un'emergenza perché oggi siamo di fronte ad altre emergenze del sulla scena internazionale noi dobbiamo provare a lavorare insieme
Quindi provare a vedere se ci sono da partire dalla forza multinazionale ma per arrivare all'intervento umanitario per arrivare alla stabilizzazione democratica per arrivare al sostegno di quelle forze che si sono opposte non oggi ma negli anni al fondamentalismo in quell'area del mondo io credo che li dobbiamo tentare di trovare un iniziativa e di costruire un'iniziativa che non sia solo quell'appunto sull'onda dell'emozione dei mass media
Medioriente
Medioriente mi pare che sia indispensabile
Lanciare rilanciare un'iniziativa l'Ulivo sta ha presentato già una mozione negli scorsi l'altro ieri
In commissione Esteri stiamo cercando di portare questa mozione in aula naturalmente abbiamo l'esigenza di aggiornarla purtroppo perché la situazione rispetto a due giorni fa è radicalmente drammaticamente peggiorata
Rimane il fatto che non che dobbiamo su quel su quel terreno su quella questione del Medioriente e non solo mantenere alta l'iniziativa della mobilitazione ma anche cercare di fare qualcosa di più
Noi oltre alle questioni più politica che non richiamo perché sono piuttosto no delle posizioni dell'Ulivo e del dei Democratici di sinistra su questa vicenda chiediamo anche al governo di intensificare la cooperazione internazionale
Perché pensiamo che questo sia uno dei punti
Che non deve venir meno seppure una situazione drammatica tragica dal punto di vista militare politico come quella di queste ore secondo chiediamo la costituzione di un tavolo
In cui siano presenti oltre agli enti locali anche le ONG e le associazioni
A partire da quelle che sono già impegnate sulla Palestina assumere su Israele
Oggi ho tralasciato la questione come dire più politica conferenza in termini forse meno osservatori e c'era quella la doppia scontata però segnalo questo punto che c'è nella mozione dell'Ulivo perché questo credo che debba essere un punto che ci rilanciamo reciprocamente su cui possiamo coinvolgere oltre al sistema delle associazioni e delle ONG anche le regioni le Autonomie locali su cui mi risulta ci siano peraltro già cominciati a muovere appunto proprio le Regioni in queste in queste ore per rilanciare un'iniziativa che è politica diplomatica ma anche di solidarietà io mi fermo perché ha parlato troppo grazie
Grazie a Marina Sereni
Mi hanno portato un foglio in cui si chiede la possibilità di fare e le domande
A Marina Sereni e eventualmente io vi ricordo che siamo inattesa anche dell'arrivo del da un lato della presidente della Regione Umbria e dall'altro di Francesco Rutelli
Io mi auguro che le due o tre domande che sono contenute in questo foglio
Le possiamo girare diciamo
Eventualmente anche ad interventi successivi e io innanzitutto vorrei diciamo un punto fermo metterlo nel senso che credo che le modalità indicava un po'Marina sereni nel suo intervento di una verifica costante e quindi non di incontri diciamo di diplomazia di così di balletto di minori ti ma il lavoro
Dentro una logica appunto che lei riconosceva questo movimento che a me piacerebbe sempre poter riconoscere alle forze politiche di questo Paese che è quello di lavorare dentro una logica maggioritarie quindi non dentro
In modo da poter rappresentare davvero la maggioranza del sentire del nostro paese delle forze democratiche del nostro Paese
Credo che sia sicuramente un tema tutto da da approfondire sul quale cominciare a lavorare davvero insieme
Io rimanderei cadere un po'le domande le questioni anche al momento in cui siano qui presenti da un lato la Rita Lorenzetti dall'altro Francesco Rutelli in modo tale che poi ci possa essere un momento un po'più corale
Non solo da parte nostra ma anche da parte loro di una serie di impegni che noi speriamo chiediamo che vengano assunti in maniera abbastanza concreta e appunto non soltanto nel corso di un dibattito così teorico unico di e di maniera
Io da lei a questo punto la parola a Giampiero Resinelli che è presidente del consiglio nazionale dell'Arci nonché uno dei portavoce del terzo settore
Del Forum del terzo settore grazie
Il pacifismo politico io credo che
Dobbiamo riflettere
L'avete fatto l'abbiamo fatto
Su quello che è accaduto Durante la Perugia-Assisi
è stata una prova molto difficile
è stata una prova superata con Successo
Una prova che nonna
Lasciato un terreno libero da problemi
Ma che ha risolto più problemi di quanti ve ne fossero prima
Che la marcia Perugia-Assisi si svolgesse
Io credo che dobbiamo riflettere
Su quelle giornate perché credo che quelle giornate ci lascino dei compiti
Ci lascino un percorso da compiere
Ci lascino ancora molte cose su cui riflettere
E
Credo che allora noi dobbiamo anche
Valutare come io penso che quello che è accaduto in quel giorno non è qualcosa di occasionale ma come dire che è stato determinato da quanto Espresso dall'impianto
Culturale politico dal dall'insieme dei soggetti
Che sono in questo tavolo della pace da tipo di di dialettica di interlocuzione che attorno alla vicenda della Tavola della Pace
Del movimento pacifista che si è espresso
Nell'ultimo periodo più regioni più consolida talmente diciamo sotto la sigla della Tavola per la pace ma precedentemente diciamo in varie forme
Su queste colline su questi ventiquattro chilometri e mezzo no
E allora per essere
Rapido e per dirla breve come la penso
Io credo che se noi parliamo di pacifismo politico
Parliamo di qualcosa che obbedisce ad un valore fondamentale
E che credo sia la l'eredità più grande
Che il pensiero di Capitini diceva lasciato
E cioè quello che
Dal testimonianza pacifista
Deve generare
Una cultura aperti
Una società aperti
Una azione aperta al tutti
Sia come
Idea
Di democrazia di partecipazione di affermazione
Primaria prioritaria del valore dell'interesse generale del bene comune
Come vogliamo dirlo
Sia come volontà azione determinazione
Nel parlare a tutti
E nel parlare con tutti i
Questo è un punto importante perché nel pensiero di Capitini ma credo anche nell'esperienza di tutti i doni
Nelle diverse culture che essi avvicinano a questo atto
Timoni Anza di pace
Questo parlare a tutti e con tutti
è un valore distintivo della testimonianza non violenta
Che noi vogliamo portare
E credo
Che sia
Si parlava di aggettivi prima una aggettivazione assolutamente qualificativo a qualificante
Della democrazia
Italiana così come è stata anche toccata ispirata forgiata da queste esperienze
Da queste esperienze da questa cultura
E allora per ritornare
Alle nostre cronache
Se
Se si può vedere la realtà che abbiamo affrontato con queste lenti con queste
Con questo modo di vedere che
Che io adesso rozzamente di
Indicato
Noi vediamo
Che quello che è accaduto in questi giorni
è un po'diciamo
La rappresentazione plastica
Dei rischi dei problemi delle sfide culturali e politiche che questo pacifismo di fronte
Perché
Adesso accennava in un passaggio Marina
Una cosa dalla quale io invece voglio partire
In quello che si è scatenato l'undici settembre
Che si è scatenato l'undici settembre non solo variazione l'undici settembre l'undici settembre
è qualcosa che Porta con sé
Conseguenze gravi profonde
Delle quali dobbiamo essere fortemente preoccupati
Perché da quel giorno
L'elastico
Della discussione civile
Del rapporto tra
Sentimenti
E decisione dell'azione
Politica
Tra sentimenti e vita istituzionale
E sia drammaticamente ridotto
Chi non è con me è contro di me
Chi obietta è contro di me
E questo
A noi che viaggiamo tra Perugia e Assisi
E ci deve preoccupare in modo assolutamente grave e direi in modo intenso perché richiede un'azione
Io penso che
Il pacifismo politico come
Non non mi azzardo nemmeno a dire come lo penso come l'ho vissuto
Come in questi anni di attività
Si trova di fronte a due priorità essenziale
La prima è quella di battersi
Perché la testimonianza
Radicale di una cultura di pace
Debba essere riconosciuta nel suo apporto vitale e democratico all'azione della politica alla vita delle istituzioni alla vita del Paese alla cultura democratica del Paese
Già prima dell'undici settembre
Noi siamo stati in presenza di qualcosa di molto preoccupante
Il solo fatto
Che ci fosse in moto
Un movimento una cultura
Che poteva essere indicata come no global antiglobal
Aveva suscitato una ripugnanza
Che aveva le caratteristiche di quello che sto dicendo
è un dato
Il fatto che si esprimesse una critica alla globalizzazione
Per lungo tempo da Seattle in poi
Ha creato una ripulsa la critica diventava un fatto di marginalità politica
La critica diventava di Perseo il fatto di minorità politica e cultura
Oggi
La critica la globalizzazione
è diventata l'agenda
Della politica
E io credo che noi dobbiamo
So per tutelare e difendere
La ridà la radicalità dei valori che questo percorso Espresso
E nello stesso tempo io credo che noi siamo chiamati ad interrogarci
Sulla prospettiva
Da dare
Alla pratica di questi valori
E oggi alla lotta per la riaffermazione della pace
Della guerra come fallimento del della denuncia della guerra come il fallimento arresta abbigliamento delle condizioni per uno sviluppo equilibrato del pianeta
E perché
Vi posso essere concretamente un'azione di soluzione dei conflitti
E per farlo
Abbiamo bisogno che questa testimonianza
Parli a tutti e con tutti
E la forza della difesa della radicalità di questi valori noi dobbiamo saper la metterlo a disposizione di un'azione che con intelligenza sappia parlare a tutti e con tutti e sappia costruire istituzioni perché vedete ieri sono stato lo dicevo prima a Ferrante a presentare una ricerca della Fondazione Agnelli sulla definizione di società civile
è stato fatto un lavoro molto e ve la segnalo che è stato fatto un lavoro molto carina molto
Fresco
Si distinguono in quella ricerca nove
Idee di società civile che circolano diciamo nella
Cultura e nel pensiero per lo meno bene
Degli ultimi tre o quattro secoli
E che sono poi state testate diciamo attraverso un'indagine
Nell'élite politico politiche del nostro del nostro Paese
E alcuni dei modi di intendere questa
Le l'idea di società civile
è quella proprio di una individualismo
O di una una diciamo disposizione anche collettiva di gruppi di organizzazioni contro la dimensione istituzionale
C'è la definizione di Società Civile si misura
Nel restringere il più possibile lo spazio istituzionale
E non c'è dubbio che
Se li andiamo con la mente anche i nostri studi scolastici
Di filosofi roba stranieri andiamo alla mente ai dibattiti diciamo di questi ultimi vent'anni anche in politica questo
Lo possiamo facilmente rintracciare
Ecco io credo che invece Doi dobbiamo
A vero e proprio
La preoccupazione
Di costruire dalla cultura
Della nostra testimonianza di pace e dalla disposizione dall'imperativo addio a dialogare
Con tutti verso tutti però dobbiamo sapere costruire modificare innovare la dimensione delle istituzioni che ci stanno di fronte e allora vengo
Proprio mentre entra la mia Presidente
Vengo a due punti che credo ci
Sui quali vorrei anche azzardare diciamo
Una proposta o meglio mettere sul piatto una riflessione che poi posso essere a disposizione di tutti
Perché
Da un lato da voi
Abbiamo la necessità diciamo di dare continuità delle cose che abbiamo detto durante questa Perugia-Assisi durante l'assemblea dell'ONU dei Popoli
L'Assemblea dell'ONU dei Popoli più volte Flavio interrogato TAR Bari
Persone soggette nei dibattiti dei giornalisti
Nel percorso di preparazione all'assemblea che bevono dei popoli che c'è stata da vari politici da si incontrava nei partiti gli schieramenti vari sindacati così
Interrogato su tutte le questioni della globalizzazione che la marcia Perugia-Assisi affrontava con il suo semplicissimo slogan acqua
Simbolo al cibo acqua lavoro per tutti
Frau rispondeva sempre pesce
Noi ovviamente esprimiamo una critica per la sì sulla globalizzazione sugli effetti che la quella globalizzazione sul disastrosi tanti disastri che questa globalizzazione porta con sé insieme a tante potenzialità
C'è però mai non è che ci sentiamo lontani dalla dimensione della globalizzazione noi siamo per una nuova globalizzazione
Noi non siamo per azzerare
La globalizzazione ritornare
Al passato o bloccare
Le innovazioni che alla globalizzazione propone noi siamo per la Global se per la globalizzazione giusta siamo per una globalizzazione equilibrata siamo per una globalizzazione dell'opportunità per tutti diceva fra siamo New Global e questo ha fatto un po'il giro ha fatto tanto il giro che oggi questo ricerca dell'essere new global
Vedo che è entrata nella
Vocabolario
Perfino dei congressi dei partiti quello dei DS quello dei Verdi che c'è stato recentemente vedo che entra nella pubblicistica
Varie persone si sono
Diciamo affezionata questo slogan
Io penso che senza censura tra la critica e la proposta
Ma sviluppando un percorso che dalla critica ci porta la proposta
Credo che dovremmo ravvicinare i tempi e intensificare gli sforzi per affrontare una discussione su che cosa significa una cultura della nuova globalizzazione
Che cosa significa essere mi un global consapevoli dei rischi che la globalizzazione ha portato con sé e che critichiamo no ecco i rischi sia le potenzialità che cosa significa quali sono i temi qual è l'agenda new global
Io credo che la Tavola della pace sia
Uno dei soggetti o meglio una delle sedi dove è più agevolmente dove più consapevolmente
Sì posso affrontare una la sfida di una riflessione di questo genere credo che questo sarebbe un contributo importante che dalla Tavola per la Pace
Può venire alla riflessione politica
Del movimento di tutte le culture che sono in questo movimento della politica della cultura del nostro Paese
Mi sento di dire questo mi sento di proporre qualcosa che vada che che vada in questa direzione
Anche nel dialogo con le forze politiche io
Ho apprezzato moltissimo per esempio
Quello che Rutelli
In questi mesi tormentati ogni volta che si doveva affrontare un
Passaggio istituzionale particolarmente doloroso come quelli che ci sono stati nei suoi discorsi ha sempre
Detto con grande
Chiarezza e con grande risalto
Il Rispetto dei confronti del dissenso dice il rispetto nei confronti della testimonianza dell'obiezione
Verso l'iniziativa verso l'iniziativa di cure
Credo che però da qui si tratta di fare un passo in avanti anche con meno impacci di quanto ce ne siano state su un tema ovviamente drammatico come la guerra
Sui temi della globalizzazione
E infatti credo
Che si tratti di prendere sul serio e di incrociare
Il tema del rapporto delle istituzioni
Del rapporto di del nostro movimento con istituzioni anche con maggiore forza
Durante la Perugia-Assisi non è stato facile
Abbiamo avuto anche dei
Dei problemi seri anche qui nella nostra realtà regionale
A reggere l'equilibrio
Tra una forte iniziativa di movimento una forte testimonianza pacifiste
E la congiuntura che si andava determinando in quella fase
Abbiamo gestito abbiamo superato quei problemi o comunque quei problemi sono rimasti dentro un'attenzione civile e democratica che ci ha consentito di
Di
Di lavorare insieme di marciare insieme
Credo che ci siano delle opportunità che ci possono consentire di stringere in modo diverso e con maggiore successo questo tipo di rapporto per esempio
Ieri regioni adesso credo che la Lorenzetti ve lo dirà
Hanno approvato un ordine del giorno
Sui temi drammatici del conflitto israelo palestinese
Molto bello molto importante
Molto avanzato molto coraggioso
Trattandosi dei presidenti delle Regioni italiane
Io credo che queste istituzioni vadano prese sul serio
Credo che per esempio attraverso anche la nostra iniziativa o quella degli enti locali per la pace questo
Questa iniziativa delle regioni posso diventare il tramite di una mobilitazione nazionale molto diffusa
Che possa portarci ad iniziativa città per città
E che posso su questo terreno essere veramente un punto
Importante di iniziativa di sostegno della lotta del popolo palestinese nella lotta
Di quelli israeliani che oggi resistono
A cadere diciamo nel vortice del
Della guerra dell'azione
Dell'azione di Sharon
Vorrei ricordare anche su questo una tradizione
Un una storia
Noi abbiamo dialogato
Tutti noi che siamo qui abbiamo costruito iniziative abbiamo dello dialogato con tutti
Anche nei giorni di Sabra e Chatila
E io credo che
Oggi
Noi siamo chiamati a rilanciare una forte iniziativa su questo terreno perché
Il nodo che si sta creando il nodo di problemi che si sta creando nella vicenda
Dei territori palestinesi in Medioriente
è qualcosa che potrebbe dare conseguenze veramente drammatiche a quanto è già accaduto dall'undici settembre ad oggi e allora io penso che
Questa iniziativa delle regioni possano essere un terreno sul quale noi possiamo costruire una forte iniziativa diffusa nel Paese
Che possa preparare adeguatamente anche il contributo che può venire dalla giornata di preghiera interreligiosa prevista qui ad Assisi per
Il quattro il ventiquattro di gennaio
Che le due cose possano incontrarsi e io penso che la Tavola della pace debba poteva essere disponibile anzi debba proporsi
Come un soggetto che dopo
Questo percorso che ci porterà appunto alla fine il venti gennaio posso immaginare di proporre anche una mobilitazione nazionale
Sulla questione palestinese per la pace in Medioriente per la difesa dei diritti dei palestinesi per lo Stato per lo Stato palestinese credo che questi sono compiti e sfide
Che possiamo proporsi e credo che il pacifismo politico
Possa essere qualcosa di reale di concreto se risponde ad una ispirazione culturale politica ma anche se produce fatti azioni che siano riconoscibili che incidono nella dibattito e nella iniziativa politico istituzionale di questo tempo
Grazie Giampiero
Mentre saluto ufficialmente l'arrivo di Rita Lorenzetti Presidente della Regione onde saluto anche Francesco Rutelli
Grazie per essere venuti tra noi
E
E e sì tu voi
Io innanzitutto non solo ringrazio Rita per essere qui ma la ringrazio anche per l'appoggio e il sostegno che
Ha dato che spero continuerà dare non solo alla Tavola della pace appunto alle iniziative come Tavola della pace
Stiamo facendo la sua terra
Grazie
Chiedo scusa il fatto che sono arrivata solo adesso ma appunto
Da tre giorni a questa parte l'Umbria
Oltre ad essere servi non so più quanti scorribande Chavo di ministri sottosegretari che viaggia una parte all'altra del del del nostro territorio
Per vari motivi deve stare è stata anche sede diciamo del la chiusura del negoziato con la Commissione europea per le zone obiettivo due e questa due giorni delle presidenti di Regioni
Per la sanità
E però a Bergamo deciso nell'ultima conferenza dei presidenti
Che avremmo discusso qua
In Umbria una proposta di documento che io ho avanzato come Regione Umbria tutti i presidenti il riferimento alla situazioni Medioriente
Per questo finito da poco quindi sono arrivata sull'in questo momento mi scuso per aver ascoltato la la discussione e provo entrarci dentro con poca lucidità perché la stanchezza e tanta visto che il negoziato è durato fino a stanotte tanti e questa mattina presto è ripreso
La prima questione il l'Umbria la Regione Umbria è consapevole che siamo piccolini come Regione ma siamo consapevoli della responsabilità ce ne assumiamo volentieri e perché siamo l'Umbria perché non solo della vocazione pacifista in termini retorici ma davvero per i segni profondi che l'Umbria porta dentro la sua sulla sua identità
La spiritualità
Laica e cattolica francescana che segna la nostra terra e che ha segnato la marcia della pace la sembrano dei popoli è evidente i segni che contraddistinguono la nostra terra sono ben conosciuti a tutti quanti voi dunque siamo consapevoli che dobbiamo svolgere un ruolo e lo vogliamo svolgere un ruolo lo il ruolo del ruolo scusate e per questo che accanto a una frazione decennale in Palestina che abbiamo ulteriormente riconfermato un anno fa azione di solidarietà azioni e di confronto di innalzamento di del confronto politico istituzionale sui temi del Medioriente
E siamo consapevoli che dopo l'undici settembre
Siamo stati consapevoli dopo l'undici settembre di dovere svolge un'ulteriore
Passigli per fare onore passi in avanti per questo nostro ruolo consapevoli come dicevo la rilevanza nazionale
Che abbiamo
E per questo da questa valutazione nata e dalla confronto diciamo sul dopo l'undici settembre è nata anche la consapevolezza di
Come dire che dentro le le battaglie dentro le questioni aperte c'era una questione e uno con due questioni che vedevamo davvero subito davvero impegnarci e lavorare
La prima quali iniziative diplomatiche come dire dal basso poter porre in essere
Come Regione Umbria come insieme delle istituzioni locali e come regione Umbria dentro tutte tutte le regioni soprattutto in quell'aria martoriata della nostra terra che in Medioriente
E la consapevolezza che accanto a questa azione
Importante è tutta da costruire tutta da pensare che nasce dentro le nostre le iniziative umbre
Anche della marcia della pace anche dell'Assemblea dell'ONU dei Popoli
O come poter dare maggiore concretezza maggiore spinta maggiore coordinamento come fare maggiormente Rete sulla
Diciamo per sulla direzione del della solidarietà attiva delle di quella nuova globalizzazione
E di quel movimento new global come giustamente è stato detto da Giampiero la Simmel lì su cui ebbene che noi istituzioni usciamo evidentemente dalle parole per cominciare a capire come si pratica una nuova idea una idea di nuova globalizzazione
Quindi non solo solidarietà attiva non solo aiuti concreti ma aiuti concreti dimostrazione che è possibile costruire
Azioni importanti che dimostrino che la globalizzazione
Non è neutra che occorre governarla
Per costruire maggiore equità per fare in modo che
Una nuova globalizzato nuova idea una nuova globalizzazione possa davvero risolvere i grandi problemi
I disuguaglianza presenti nel monto nel mondo i grandi problemi di ingiustizia presenti nel mondo i grandi problemi ambientali esistenti nel mondo
è per questo che noi da tempo abbiamo cominciato a lavorare come dicevo dai dalla dei territori della Palestina da altri territori come sono i Paesi dell'est Europa ad altri territori come sono i Paesi dell'America del Sud su progetti
Che vanno in questa direzione un'altra idea della globalizzazione non l'idea delle multinazionali che rapinano
Risorse che agiscono e solo ed esclusivamente con grandi investimenti di grandi multinazionali che agiscono sui differenziali del costo del lavoro
Ed è l'utilizzo sfrenato delle lo sfruttamento di risorse bensì un'altra idea
Che metti insieme sistemi locali
Che fa confrontare
Con secondo il principio della reciprocità che non è solo assistenzialismo bel riconoscimento i sistemi locali che colloquiano in termini di sistemi come sistemi istituzionali come sistemi produttivi per far crescere figure sociali l'iter in qualche modo topo avverrà arricchire socialmente e per arricchire la democrazie per arricchire il riconoscimento reciproco presso scusate come dico come dicevo all'inizio
La stanchezza e quindi le la poca lucidità nel dire queste cose ma questa è l'idea su cui l'Umbria vuole misurarsi
Ha cominciato a farlo non lo dice soltanto a cominciare a praticarlo come dicevo con alcune iniziative e in Palestina con alcune iniziative dei paesi dell'Est e nuovi che stanno per entrare ognuno europea con alcune iniziative nell'America latina
Queste quello che pochi giorni fa dicevo a Napoli il dieci dicembre in occasione
Di una iniziativa importante che il comune di Napoli la provincia di Napoli le la regione Campania
Ha ha promosso per vedere come si può costruire una rete di regione di istituzioni locali che lavorano a progetti di nuova
Globalizzazione ormai questo termine mio globale sta cominciando a segnare a diffondersi e accanto a e dopo questa iniziativa Napoli di lunedì
Oggi cioè scusate ieri abbiamo come Conferenza dei presidenti lavorato intorno ad un documento che
Come dire desse gambe non solo a quello che come Regione Umbria abbiamo fatto o stiamo facendo ma queste gambe anche un'iniziativa più a Rete prassi più di sistema delle regioni italiane
Non era semplice e vi posso assicurare perché abbiamo dovuto
Pensare
Parole virgole e quant'altro
E però ho ritenuto opportuno io come Regione Umbria che sono stata in qualche modo delegata a costruirla ho reso opportuno lavorarci con tenacia perché penso che sia un passo in avanti molto serio
In quella direzione da sempre la Tavola della pace hanno bisogno di dirlo ma da sempre chiare a tutti voi
Che pace deve legarsi a giustizia e che dopo l'undici settembre la lotta al terrorismo significa bonificare
Come abbiamo detto più di tutti quanti noi pozzi dell'odio i pozzi della miseria della disperazione
Direi come atto importante come sede iniziative importante la direzione di una vera pace stabile la Conferenza dei presidenti ha varato un documento
Che partendo da una dalla condanna degli atti di terrorismo dalla condanna dell'azione militare in risposta agli atti
I terrorismo ricordando gli impegni e gli appelli del presidente della Repubblica e le e gli appelli delle papà e l'iniziativa assolutamente importante che il ventiquattro gennaio troveranno per la quarta volta qui il Pontefice nella quarta giornata
Del dialogo interreligioso richiama la responsabilità della comunità internazionale richiamo l'Unione europea all'ONU gli Stati Uniti e la Russia di impegnarsi per il raggiungimento della tregua
Della riapertura immediata del processo di pace anche mediante la convocazione di un apposita conferenza e soprattutto dell'area mediterranea
Pende e impegni in questo documento non solo politico di confronto e di e giudizio
Prende impegni e partendo dal fatto che ci sono Regioni Province Autonomie locali che hanno da tempo sviluppato rapporti in quell'area
E con me quei popoli
La nel convincimento che il reciproco riconoscimento gli aiuti concreti finalizzati alla rimozione della povertà in quell'area le condizioni di sicurezza siano elementi indispensabili per affermare eque e stabili condizioni di pace
Credo che l'insieme del giudizio che sita sia assolutamente importante
E penso che tenuto conto come voi ben sapete della
Differenziati delle differenze politiche da qui assegnata la Conferenza dei Presidenti credo che sia stato fatto un buon lavoro
Accanto alle alla dal giudizio diciamo sulla scenario che in quelle zone in quell'area e c'è noi abbiamo preso impegni e cioè quello di mettere a disposizione
Il primo delle iniziative diplomatiche dell'Italia e degli organismi internazionali le esperienze che ogni Regione
Ho fatti di relazione cui può con i popoli e l'istituzione di quell'area queste primo impegno
Elegante il presidente della conferenza a verificare la possibilità di un e i caratteri i tempi e i caratteri della prima missione di diplomazia dal basso così l'abbiamo chiamata
Dei presidenti le regioni tesa a favorire la ripresa del dialogo fra palestinesi e israeliani
Questa è la prima primo impegno anche utilizzando come come dicevo le esperienze di relazioni di regioni Comuni e Province e con i popoli di quell'aria con l'istituzione di quell'aria inoltre secondo impegno e tenuto conto dell'importanza dirle di dare continuità e gli aiuti concreti
Si impegnano come dicevo ieri i presidenti di Regione a valutare le iniziative e gli interventi nel campo dell'assistenza sanitaria della formazione professionale in particolare
Nel settore dell'artigianato di contributo la progettazione urbanistica di impianti per la produzione di energia per l'adeguamento il ripristino del patrimonio edilizio delle principali infrastrutture
Questioni che abbiamo elencato in questo modo perché in questi mesi non abbiamo interloquito con molte istituzioni di quell'area quindi abbiamo sia laiche che francescani abbiamo ragionato e selezionato questo tipo di idee
Ora siamo ancora come dire alla carta ovviamente
Però io penso che sia stato sia un ordine del giorno assolutamente importante
Perché tutti contro tutti i presidenti hanno preso questi impegni non è stato un documento lasciato andare giusto per che la Rita Lorenzetti e una che tignosa e rompe le scatole anche devo dire sì questo è vero questo è vero ma devo dire che è stato discusso discusso come dicevo pressato parole chiesto a me come dire
Si poteva costruire al percorso e per quello che mi riguarda Pivato anche i canali diplomatici
Con che legato dell'Autorità palestinese in Italia e con l'ambasciatore di Israele per arrivare ad un incontro de a Roma
Della conferenza dei presidenti con questi due soggetti per cercare di capire come costruire una iniziativa quella che abbiamo chiamato e se è possibile evidentemente un inizierei diplomazia dal basso
Accanto alla necessità di metterà Rete questa serie di aiuti atti di solidarietà ma cercando di costruire aiuti concreti perché quell'aria bisogno anche di una mano seria
Da questo punto di vista ma anche pensando un po'a villa a quell'idea
Che stava dentro l'Assemblea dell'ONU dei Popoli cibo acqua lavoro per tutti che l'idea di come si possono costruire progetti concreti
Che puntino a rendere è evidente che concreto diciamo possibile azione di nuova di new global
Questo chiama evidentemente la responsabilità altrimenti sarebbe solo politica dell'annuncio
Quindi verifichiamo le possibilità di una presenza dei presidenti in quell'area Gerusalemme in quell'area e dall'altra parte verifichiamo come possiamo costruire questi aiuti concreti per quello che ci riguarda come Umbria e chiudo
Per quello che ci riguarda come un vero e abbiamo il riferimento è
A questo costruito anche un giornata il quattordici gennaio prima quel del ventiquattro in cui tutti quanti i consigli comunali provinciali e regionale
Si convocheranno all'unisono
Per un ulteriore confronto su questi temi e chiedendo a tutti quanti quelli che vorranno farlo evidentemente chiedendo a tutti quanti di mettere in un fondo comune il lettore di presenza o uno diciamo la giornata
Qui parlate valgono per tutte le Regioni ovviamente ancor di più per
La Regione Umbria anche in questo caso queste e ciò che di cui abbiamo discusso con è vari rappresentanti e in quei territori che in questi giorni ci son venuti a trovare per ragionare insieme anche su alcune iniziative credo che questo sia la testimonianza di come
La l'Umbria
Continui questi questi iniziative voglia farlo
Perché si ritiene come dire
Che Carlo
Capisce insomma capiamo comprendiamo che abbiamo un pezzo di responsabilità in più
Per dimostrare le cose di cui stiamo parlando qui
E queste iniziative sono promosse dalla Regione dall'Anci e dalla coordinamento degli enti locali per la pace
Credo che questo seminario della Tavola della pace sia un seminario utile noi vogliamo continuare come istituzioni umbre
A misurarsi misurarci con questo iniziative a stare dentro questo confronto oboi
Tavola della pace a costruire insieme iniziative come abbiamo fatto fino adesso e sono consapevole che il monte complicato la situazione è complessa
Momenti di tensione ci saranno la diversità i posizioni questo è quello che io ho continuato a dire con una tenace ma determinazione incredibile Duranti i giorni precedenti che hanno preceduto la marcia della pace
Per quello che dice la Regione Umbria nel senso che l'Umbria
Terra i profeti Lizzy e francescani penso ad Aldo Capitini
Aldo Capitini lo slogan né della marcia quindi uno di fare qualche cosa uno degli slogan Ramacci ognuno di fare qualche cosa la diversità e le posizioni
Teme per quello che mi riguarda trovare spazio sempre e deve essere sempre improntati al reciproco riconoscimento
Questo è in moto meraviglioso miracoloso per cui non varia è sempre stato possibile
Tenere insieme posizioni diverse teneri insieme e istituzioni locali e movimenti associazioni e la spiritualità francescana
E e che seppur tutti quanti in né composizioni diverse hanno contribuito a costruire questo grande movimento questo grandi possibilità
A cui teniamo e che dobbiamo temere davvero in grande considerazione come un tesoro
Da tutelare età rilanciare continuamente questo è l'impegno che io riprendo in questo seminario con voi continuando a ragionare sulle forme organizzative e sul futuro
Della tavola del del coordinamento e delle istituzioni grazie
Grazie a la presidente della Regione Umbria Rita Lorenzetti
Io due cose vorrei sottolineare che il suo intervento uno l'uso finalmente della parola di moto diplomazia
Che in questo periodo in questa fase di conflitti sembra credo la parola meno usata e che questa diplomazia questa iniziativa di diplomazia sia una vittima diplomazia dal basso chiaramente non può non essere da noi con l'Inter caldeggiata incoraggiata
E forse non solo ma magari appunto siccome a ciascuno di fare qualcosa vedremo anche noi dal nostro punto di vista cosa fare la seconda notazione che volevo fare è che questo documento credo che sia di un'importanza politica
Da anche questa da sottolineare questo documento e non è un documento di qualcuno ma è un documento della Conferenza dei presidenti delle Regioni
Ecco nella filmato che noi abbiamo proiettato ieri ed oggi dell'ultima
Marcia Perugia-Assisi il presidente della Provincia corsari diceva che la pars la pace non è solo di qualcuno ma la pace di tutti
E credo che questo documento della Conferenza dei presidenti delle Regioni abbia un'importanza politica anche proprio da questo punto di vista per cui ancora grazie credo che anche questa sarà una strada lungo la quale camminare un insieme ho chiesto la disponibilità Francesco Rutelli di ascoltare
Due tre interventi e poi interloquire darei la risposta ed è lei la parola adesso a Francesco Ferrante direttore di Legambiente sì io cerco di stare in dieci minuti così vediamo di avere il tempo di interloquire
E partirei questo confronto diciamo con la politica a partire da noi per renderlo più Franco sono e e più zeru
è partire dal dal dal fatto che dalla riaffermazione dell'utilità di queste nostra riflessione collettiva che stiamo portando avanti da da ieri pomeriggio e continua fino a domani
Ne abbiamo discusso alla valutazione questo seminario bio ritenevamo che fosse utile riflettere in maniera collettiva su una professione così complicata e difficile
E credo che sia è stato molto utile sia molto utile per noi innanzitutto
E lo dico questo perché una delle cose che prevede ed è stato ribadito è stato detto più volte che la questione del confronto e rispetto che delle rispetto e le diversità che caratterizza la marcia della pace chi l'ha organizzata sempre è una cosa che comunque non ci dobbiamo dimenticare lo dico questo perché io sono assolutamente oggi convinto di ciò che abbiamo scritto prima e che abbiamo scritto dopo l'attacco in Afghanistan cioè che a quel
A quell'atto contro l'umanità costituito dall'undici settembre del del criminale contro l'umanità consiglio l'undici ottobre non bisognasse rispondere nella maniera in cui è stato risposto
Consigliere ne abbiamo scritto in un documento se ricordo bene il primo ottobre che riteniamo legittimo l'usura anche il anche look persino l'uso della forza
Pistole quello che ha trovato un leader Tambre ma diciamo ancora prima qual era la strada secondo me da percorrere è quella che è stata percorsa la strada sbagliata
Però lo dico perché ho sentito il mormorio che ha percorso la platea un passaggio il riferimento che ha fatto Marina su questo
Noi siamo gente educata l'abbiamo scritto anche nella lettera aperta di angina marcia Perugia Assisi quindi anche la più viva disapprovazione la esprimiamo con un mormorio della platea però e le il passaggio di Marina era era quella del ad ha ricevuto quella chiamo attestata colto in questa maniera perché siamo gente educata mercenario viva disapprovazione ma però io dico poi che io sono altrettanto come sono convinto della giustezza di quello che abbiamo scritto abbiamo detto abbiamo ribadito l'abbiamo comunque essere convinti che è chi esprime quella posizione che oggi ci ha detto Marina con molta franchezza non è l'avversario da battere o le è una persona che sta esprimendo su quel colle su quel problema che è un problema molto grave
Che ha una che ha implicazioni etiche e concrete molto gravi una posizione diversa
Ma non per questo ci scordiamo che nella fattispecie la persona che ha fatto un lungo percorso con noi e che continua spero a farlo manteniamo questo modo di affrontare le cose perché altrimenti è o meno a uno dei punti essenziali
Fondanti del nostro modo di stare insieme
è il nostro Maureen Sensi M. l'utilità della nostra riflessione serve però anche a avere del un'azione concreta la l'azione concreta io molto rapidamente i voglio proporre per poi passare anche al al ad alcune altre cose voglio dire ai nostri diciamo ospiti è quello di territorializzare al massimo la nostra azione noi dobbiamo rende la Tavola della pace uno che ad una organizzazione diffusa sul territorio ancor più di quanto lo sia adesso
Le associazioni che ne fanno parte gli aderenti e fanno parte devono impegnarsi per fare oggi sorretto da qualcun i comitati per la pace territoriali dobbiamo territorializzare nostra azione ce lo ricordava Tonio Dall'olio stamattina non siamo Glocal
Noi dobbiamo agire territorialmente dobbiamo diffondere la questa nostra parole questa nostra azione territorialmente io dico di mi rappresenta una posizione che da ambientalista
Voi fuori trovate una materiale da campagna che lanciamo e offriamo a tutte le associazioni a chiunque la voglia
Cogliere che sia ma teme povertà perché si dodici a lasciare la sua introduzione ieri non sempre le connessioni fra le crisi ambientali le povertà le ingiustizie vengono colte e invece quanto sono Venere diciamo non lo devo certo spiegare a voi
Quelle campagne sulla clima è la povertà sulla connessione fra le questioni ambientali e quelle e la povertà offrono per esempio un'occasione di terra utilizzazione di territorialità scusate
Molto forte pensate a Kyoto gli obiettivi di Kyoto la riduzione dell'effetto serra le quello che per noi il sei virgola cinque per cento illusione gas di serra non è una cosa che sta dodici è diverso da dalle povertà che lamento l'effetto serra sta costando in giro per il mondo
è la lotta per aiutare sembra dover cento si fa con un impegno del governo Acciai ma si può fare con l'impegno delle delle regioni
Con l'impegno dell'Enti locali le Agende ventuno che dovrebbero andare in questa direzione sono tanti gli strumenti che riterrà territorialmente ne possiamo agitare per ottenere quell'obiettivo Sessa cosa vale per altri fuori ho visto che la petizione
Già la state firmando quindi poté della ne abbiamo tre il numerino di proponiamo che sono sei e mezzo che sono appunto la percentuale riduzione dei gas di serra lo zero sette
Che è noto allo zero sette per cento del PIL che poi si può anche quello può essere declinato a livello territoriale a livello comunale con lo zero otto che si può destinare l'attività di cooperazione decentrata quindi ancora una declinazione territoriale è un mezzo che è un altro obiettivo che non è un obiettivo lei ha di me dimezzare
Il numero delle persone
Attaccate dalla fame che so a favore del mondo non è un obiettivo dichiarato da un gruppo strano di e fissati con quali possiamo essere noi anime belle poi ci arriviamo ma è un obiettivo dichiarato alla FAO
Da alcuni decenni quindi sono obiettivi tutti questi obiettivi obiettivi diciamo dichiarati sottoscritti a livello internazionale in cui però la politica
La politica e qui arriviamo al punto non ci sembra abbia preso fino adesso diciamo in in considerazione quegli atti concreti che li rendano davvero praticabili qui arrivo al punto io non non vorrei qui con voi oggi ridiscutere
Le diversità che ci sono state e ci sono e ci continuano a essere sul giudizio su cui correre su come si doveva intervenire Afghanistan le do ormai per scontate oppure due ma comunque so che ci sono quello che io vorrei Hoecke eliminato
Il ragionamento per cui questa congrega che avete di fronte che rappresenta credo
Oggi Khaled il nostro dovere musulmano ci criticava perché siamo tutti abbastanza avanti con l'età è vero però questa platea di oggi questa varia di oggi a
Presuntuosamente opossum credo di me non credo presuntuosamente scusate alla capacità di parlare a giovani in giro per l'Italia per questo nostro Paese molto forte che credo ognuno di noi vive
Nella sua azione territoriale allora
Eliminato il fatto che questa congrega sia fatta di anime belle che non vogliono pensare alla concretezza dell'azione
E spero che questo sia un problema quel che il pacifismo politico non è così sia un dato almeno per gli interlocutori che abbiamo oggi da questa parte del tavolo non per tutti ma almeno per gli interlocutori che siano qua oggi
Io non credo che la questione sia tra la radicalità degli ideali e la politica concreta che bisogna fare
Quello che noi chiediamo alla politica e credo che si possa fare e che io sono convinto che si possa fare è che essi che si sostenga in maniera radicale
La la quelle concrete azioni a fare più radicalità nella politica non vuol dire cambiare gli obiettivi ma diciamo sostenere quegli obiettivi alcuni dei quali ho detto così al bolle en passant ma sono obiettivi appunto internazionalmente riconosciuti compiuta di carità di quella che si è sostenuta fino adesso
Allora è possibile chiedo oggi a quelli che sono i rappresentanti dell'Ulivo ma questo riguarda tutta la politica è possibile oggi
Porre al centro dell'agenda politica di questo Paese almeno tanto quanto questioni quali la giustizia che non voglio sottovalutare perché sono fondamentali per la democrazia di un Paese ma
è giusto non è giusto che questioni quali quelle che noi abbiamo sollevato è che abbiamo sollevato in questi giorni e che non riassumo tutte siano altrettanto centrali nell'agenda politica dell'opposizione in questo caso ovviamente nel senso cosa la la faremo al Governo ma dell'opposizione è questo il punto su cui vorremmo delle risposte oggi abbiamo già interloquito con un pezzo della politica un sindaco nel nel un nostro compagno di strada che Fiamma riniti e il sindaco di Quarrata
Metropoli vicino Pistoia
E che anche il vicepresidente gli enti per la pace ci raccontava quanto poi nei suoi giri per i quartieri l'importante era andare in giro soltanto l'assessore ai lavori pubblici perché tanto la gente quello gli chiede sono i lampioni le strade forse il paragone con Berlusconi e Lunardi può anche essere in qualche maniera facile da fare però il sindaco ci diceva quanto per lui il compito della politica non era semplicemente rispondere all'esigenza del lampione della strada ma quanto dare una risposta a bisogni non così immediati che però tenevano insieme quella comunità di quello che lui rappresentava ed è quella credo
Le domande che noi ci ostiniamo a fare alla politica perché noi al contrario di altri che magari spocchioso mente pensano che quello né poniamo sono problemi da anime belle non abbiamo la reciproca spocchia
Non pensiamo che noi esaurì il nostro modo di fare politica perché noi facciamo politica esaurisca le posso abilità riteniamo che anzi è necessario che i partiti il sistema dia delle risposte adeguate a questa che una richiesta che viene dal basso credo ormai abbastanza diffusa
E senza le quali senza quelle risposte non incide aboliremmo ma credo che qualsiasi organizzazione politica aperta ogni possibilità di linfa vitale
Grazie
Grazie Francesco prima di dare la parola Flavio Lotti nel nome della Tavola della pace io volevo anch'io di ieri qualcosa al di là del mio mestiere di presidente di questa di questa tornata di un
Di Giuda puri e volevo anch'io partire un po'dalla domanda apparentemente anche questa un po'binaria che faceva Marina sereni nel suo intervento e che le identifica la Comuna domanda comune che insieme le i luoghi della politica tra virgolette quelli con la politica cosiddetta con la P maiuscola dei luoghi ma i nostri luoghi della politica i luoghi del movimento si sarebbero dovuti porre in sé e come è possibile
Coniugare la radicalità dei valori e delle motivazioni ideali con la pratica concretezza dell'iniziativa politica ecco io vorrei partire da questa domanda
Non per non rispondere
Ma per dire che uno dei problemi che personalmente ma non solo personalmente come responsabile di una associazione io vedo è proprio quello che oggi si lavora a scavare un solco tra questi due temi
Con il rischio che da un lato c'è la radicalità appunto quelle che Francesco chiamava le anime belle e dall'altra c'è chi fa Realpolitik e di Realpolitik si muore
Allora o noi riusciamo e questo io credo che sia un nostro compito il tema di questa tavola rotonda di oggi pomeriggio non è il pacifismo politico e la guerra è il pacifismo la guerra e la politica in Italia
Noi siamo un soggetto politico di questo di questo Paese come Tavola della pace eccome singoli componenti della Tavola della pace
E come soggetti politici di questo di questo Paese e abbiamo impiegato molto a diventare soggetti politici
Abbiamo abbiamo lavorato dal dopoguerra alcuni di noi ad oggi con una fatti così tardi processo
Che è stato insieme processo formativo I duca azione l'abbiamo evocato molte volte da ieri questo questo può questi processi e abbiamo attribuito a noi stessi
Come Tavola della pace uno dei grossi compiti da riprendere oggi in questa fase quello proprio di ricreare le premesse di una nuova cultura politica di una nuova cultura politica che abbia la pace non come ho sono al come diciamo come soprammobile ma proprio in questi tempi di globalizzazione che abbia la pace le condizioni della convivenza civile tra i popoli
E le persone come una dei dati essenziali non ceda sceglierlo
Se è vero e se concordiamo che siamo in un'epoca di globalizzazione che poi noi pratichiamo
Associazioni persone partiti Ippoliti istituzioni una politica la politica del cortile
Questo diventa perdente per tutti
Parlare oggi di pace di questioni internazionali non è parlare di nicchia lavorare oggi in Italia per lo sviluppo sociale del nostro Paese senza tener conto dei vincoli prima di tutto europei ma poi anche nate sovranazionali
E internazionali e globali vuol dire non tener conto della realtà ecco la qual è la realtà la Realpolitik dovremmo riuscire a fare
Questo è il problema
Non si tratta di dire o o si tratta di ripensare ad una cultura politica che sia ridisegnata dentro i confini i non confini
Scusate il bisticcio di questo nostro pianeta
è una sfida grandi è sicuramente una sfida che probabilmente non è dentro l'agenda politica di questa o quella seduta di quell'istituzione di quel parlamento ma è quella che può ricostituire oggi la cultura politica del nostro Paese
Ed è quello per ricconi Luca il valore ideale con l'atto concreto per dentro questo sistema di valori si rimette si rimette in moto
Il problema di capire oggi come la politica del nostro Paese si ricostruisce non è semplicemente un problema di ingegneria organizzativa
Di ricostruzione di questa o quella forza politica di questo o quel partito se ne mettiamo due insieme se rifacciamo una scissione se questa non è la politica questa è un'altra cosa
La politica oggi dentro questo nostro Paese è fatta da quelli che stanno a casa loro perché non hanno nessuna motivazione per uscirne
è fatta di città e di Paesi dove non esiste più la piazza
Non esistono più i luoghi e le motivazioni per stare insieme per ricreare comunità
Questo è il problema
E non e luoghi ai piazze dove non si discuta soltanto appunto del lampione ma dove ci sia la libertà e la voglia di pensare e costruire il futuro a partire dal presente non dentro le fughe in avanti allora il problema di capire
Ci sono i soggetti di questa nuova politica allorquando io sentivo parlare prima per esempio Rita o quando ancora prima sentivamo parlare Stefano Marini e sono dei livelli istituzionali dei responsabili di istituzioni a diversi livelli
In cui però e c'è presente questa voglia di cucire e di non creare la la il diaframma tra i desideri la vita quotidiana delle persone
I valori che infine debbono informare che vorrebbero informare la vita quotidiana con le persone e la gestione di una collettività
Oggi questo è il problema
Una collettività una una città in paesi una nazione rischia di essere gestita ai mi appunto molto spesso come un'impresa
E le persone stanno da un'altra parte
Ma cosa fare per riformare questo
Allora io credo che ci siano una serie di temi all'ordine del giorno da riporre da riproporre
Ma soprattutto oltre che i temi e che ne possiamo fare un elenco pronti lunghissimo con naturalmente una serie di priorità
C'è il problema di fare attenzione maledettamente attenzione ai processi il problema non è soltanto metodologico nella politica non c'è il metodo e la sostanza perché il consenso delle persone la riaggregazione è un termine che non mi piace perché appunto sa molto di gregge
Ma la ricomposizione di un corpo sociale il ridiventare corpo sociale non può essere fatto con una bacchetta magica o sulla base degli interessi
Ha bisogno dei suoi processi allora stamattina evocavano i processi formativi ed educativi che vanno alla diciamo ai tempi lunghi mai i tempi della politica purtroppo non ci consentono tempi lunghi
E l'attenzione ai processi però comunque deve essere a deve essere tenuta perché altrimenti se andiamo avanti per strappi oggi lo strappo della guerra domani lo strappo di quell'altro domani si possono anche prendere delle scelte difficili
Delle scelte impopolari ma attraverso il consenso attraverso la partecipazione sollecitando la partecipazione delle persone provando a mettere insieme e non si può dire non ci sono altre possibilità ce l'ha detto sono state tentate
Questa è la domanda avrà invece che provare ad affannarsi di corsa a dare delle risposte proviamo moltiplicare magari alcune volte le domande e a farle nostre alle domande che le persone si pongono io credo che se noi riusciamo a ricostruire le basi delle comunità
E a fare delle comunità il luogo in dove si ricostruisce Democrazia prima di tutto democrazia associativa e poi democrazia politica forse facciamo un lavoro che sì sicuramente ricostruzione di pace perché comunque ricostruzione di convivenza civile e non lavoriamo dentro la logica appunto tutto tutta binaria del tifo da stadio che rischia di contraddistinguere la nostra politica sempre di più
è e pienamente una
Un appello forte che viene in questo momento che viene su questi temi non a caso su questi temi perché sono dei temi che sono fondamentali allora se l'attenzione ai processi dev'essere dev'essere tenuta allora proviamo a a mettere anche all'ordine del giorno alcune alcuni temi c'è all'ordine del giorno per esempio il tema dell'immigrazione in questa in questa fase parlamentare
Ecco come si può lavorare a partire da questo tema che sappiamo che non è un tema indolore
Ma sappiamo che è uno di questi temi fondativi
Di una cultura di convivenza civile come si fa
Apri lavorare insieme fuori e dentro le stanze delle istituzioni io non dico o anche qui come si fa a lavorare insieme dentro e fuori le stanze delle istituzioni
Non soltanto a colpi di emendamenti ma a lavorare nei collegi come arte a ricreare quella saldatura tra istituzioni e forse della società civile tra istituzioni e e le persone
La cooperazione la cooperazione che unicamente non è all'ordine del giorno
Aspettiamo che qualcun altro ce lo metta ho per esempio l'attenzione ai processi vuol dire per esempio anche determinarle
Allora come si lavora sulla legge sublimi sulla cooperazione prima che qualcun altro la mette all'ordine del giorno
Tenuto conto
Sì tenuto conto anche di questo
Ma ma questo per esempio è una cosa da far pesare dentro dentro la discussione parlamentare perché rispetto a un governo che sta tagliando è stata una maggioranza che sta pagando queste cose c'è un paese un altro Paese che comunque sta facendo un lavoro su questo e che quindi in questo senso è più abilitato ed è più autorevole per poter parlare per dire perché guarda caso ci mette anche le risorse
Ma aspettiamo che qualcun altro lo metta all'ordine del giorno ce lo mettiamo noi
Ecco queste sono alcune domande
Clarion
Grazie
Io intervengo a nome un po'di tutta la la Tavola della pace e della del comitato direttivo e cercherò in qualche modo di riportare qui
Alcune riflessioni che abbiamo fatto
Che in buona parte punto sono già state sviluppate sia nel corso di questa giornata qualche modo le richiamerò anche per per Francesco diciamo per comodità per poter come dire consentirci in questo breve tempo che il cui Purdy disponiamo
Una cosa utile di fare una cosa utile
Vorrei sottolineare che si tratta io credo che di una riflessione importante quella che stiamo facendo importante per per due ragioni primo perché non era scontata
Quando noi abbiamo deciso di mettere all'ordine del giorno di questo primo seminario dopo la Perugia-Assisi abbiamo deciso di mettere all'ordine del giorno due questioni
Il la prima era alla questione più sulla quale siamo stati incalzati di più durante tutto quest'ultime mete cioè ma voi che cosa avreste fatto
No al posto nostro diciamo un e stamattina abbiamo discusso lungamente insomma no io ai mesi passati mi sono anche con alcuni amici così ho provato a a riflettere che cosa avrebbe fatto
Un San Francesco ministro degli esteri è un Capitini Ministro della Difesa no
Come dire un un provocazione interesse una riflessione che cosa resta anche il Governo agli elettori caliente arrestato Francesco Alierta resa ancora incerto Salvatore ce l'avrebbe perso qualche governo capilinea di credo che lui è usato però come dire no hanno lavorato su questi due campi capitino ha lavorato di più su su questo
E e come dire in questo esercizio sincero non non demagogico abbiamo cercato di affrontare io credo nei mesi passati anche questa mattina
La prima questione grossa che ci siamo trascinati e che abbiamo ancora aperta durante la marcia Perugia-Assisi che dopo la marcia Perugia-Assisi e abbiamo deciso affrontarlo di petto non di sorvolare o di fare un'Assemblea
Contro la guerra no
Secondo punto è questo di oggi pomeriggio è il rapporto con la politica
Perché tutto questo mondo che si era augurato con la Perugia-Assisi composizioni anche diverse e con diversi livelli anche di sofferenza per la compresenza di queste diversità di posizioni
Anni stanno attraversando una fase molto critica il rapporto con la politica
Molto prima
E c'è una preoccupazione vera è io lo lo esprimo anche sul piano personale ma ma che sento condivisa da moltissimi e di uno scollamento
Fortissimo
Tra noi e il nostro mondo e la politica che tu e tanti altri Marina Sereni Rita Lorenzetti altri che che pure stanno sono stati quello era per utensili perché oggi non stiamo parlando con tutti i politici ce ne erano alcuni che non sono venuti
Alla marcia Perugia-Assisi che hanno fatto una scelta e e noi abbiamo anche oggi riconfermato la necessità di dialogare perfino con loro
Che hanno respinto l'idea di venire alla Perugia-Assisi
Però ben questo lo faremo cercheremo con Ruggero cercheremo con Casini ce l'abbiamo già scritto un sacco di volte in giallo mai risposto ma noi continueremo a perché come dire no siamo tenaci io
Però sappiamo che abbiamo un problema da affrontare anche tra quelli che hanno marciato da Perugia ad Assisi
E in maniera particolare con quelli che non c'hanno marciato per la prima volta
E io mi ricordo che facevo
Come dire io mi sono avvicinato al al al pacifismo attraverso l'antimilitarismo di un anarchico che mi insegnava elettronica all'istituto tecnico di Treviso e una delle prime cose che mi portò questo anarchico
Era un volantino che pare dove c'era scritto il nome di Francesco Rutelli ad una marcia antimilitarista
Che si faceva in Friuli nonostante questo diventato percepite esatto molestato quell'impronta iniziale il come dire la parte le marce per la pace non è non è ha creato e Flavio Lotti non la rende anche fatte dal primo Aldo Capitini ce ne sono state tante in tante parti d'Italia oggi è stata questa
Che ha segnato una storia ha avuto un'evoluzione che sta lasciando delle tracce un segno profondo
E io diciamo come dire voglio discutere con chi ha marciato da Perugia ad Assisi anche prima di queste scelte di queste lacerazioni così profonde
E quindi per esempio non per me non era scontato il fatto che Francesco dicesse di sì divenire
A questo incontro e io sono contento che Francesco ha deciso di venire perché è un primo segno è un primo aiuto che a me personalmente viene dato questo dico grazie
Per evitare di cedere appunto ad un segno ha un senso presentazione di disillusione
Di frustrazione quasi di abbandono per cui la politica va be'ormai la lasciamo andare dove vanno i ci occupiamo d'altro insomma ecco io vorrei tentare credo che noi tutti oggi stiamo tentando di resistere
Alla tentazione forte di fuggire dalla politica
E la ragione per cui stiamo facendo questo sforzo siamo impegnati in questo sforzo è perché innanzitutto lo diceva benissimo prima Marina Sereni
Crediamo che lavorare per la pace abbia senso soltanto se non è soltanto testimonianza
E cioè se l'impegno per la pace è un impegno anche per la costruzione di una politica di pace accanto ad una cultura della pace
Per noi diceva benissimo ripetere pari prima come dire noi abbiamo un doppio ruolo
Che ci siamo dati o che in qualche modo sta maturando dentro di noi una quello educativo
Fondamentalmente no
E l'altro a quello politico un ruolo che non deleghiamo questo il punto diciamo poi poi uno lo accetto non lo accettano perché poi c'è la discussione che è emersa in maniera anche abbastanza un po'triste diciamo durante
I giorni della marcia e del no e per cui sembrava che noi eravamo glieli pacifisti sognatori
Sono state usate delle espressioni anche vacanza colorite per descriverci come appunto quelli che fanno bene ad occuparsi dei buoni sentimenti delle buone intenzioni e poi invece c'è chi deve essere impegnato alla politica no noi possiamo anche sbagliare nel centro nell'assumere le posizioni politiche però ci sentiamo come di protagonisti di un impegno politico svolto informa che prevedono sia l'impegno istituzioni perché ci sono enti locali i presenti sia in movimento struttura associativa che non hanno un rapporto diretto con con le forze politiche con la politica istituzionale
Allora il primo punto è questo io credo che lo diceva benissimo Maria prima io sono contento che sono sono come dire per me non era una sorpresa che lo dicesse diciamo sarebbe stata una sorpresa se non lo diceva perché era parte diciamo di un cammino che ha caratterizzato il suo impegno nel movimento per la pace
Io credo che come dire riconoscere riconoscere che esiste un pezzo di società civile
Che è impegnata a fare educazione politica per la pace con tutto il quale contraddizioni Bindi eccetera eccetera sia da parte del quadro politico
Che quelli quelli che poi come gestiscono la politica in prima persona quella quell'altra dimensione della politica quella dentro le istituzioni sia un fatto importante che però non è ancora avvenuto tant'è che noi continuiamo a cercare i parlamentari continuiamo a cercare i rappresentanti delle segreterie dei partiti noi leader eccetera eccetera e non lo vediamo mai cercati
Anzi c'è un invito l'avevamo ricevuto durante la campagna elettorale da Rutelli e ci siamo venuti noi però e Rutelli oggi per fortuna diciamo c'ha ricambiato di questa cosa però prossimo impastano incontri episodici io credo che ci serva ultimati incontro stabile
In cui le diversità di ruoli quanti sono già note a tutte possiamo anche ribadire che siamo insomma però importante importante perché come dire altrimenti si va verso la separatezza e io penso che la separatezza oggi non faccia bene non a questa o quella parte politica ma a tutti coloro che hanno che si stanno impegnando nella politica perché vogliono migliorare il mondo in cui viviamo
Io la penso così poca se non sbaglio e allora per farla breve
Io come dire
Penso che mai se vogliamo appunto procedere in questa riflessione insomma per me è stato importante per qualcuno è stato un segno di contraddizione per me è stato importante che tu sei venuto all'Assemblea dell'ONU dei Popoli ancor più che sei venuto alla marcia della pace Perugia-Assisi per perché si trattava di discutere e non semplicemente di marciare davanti a una telecamera o dieci telecamere ciascuno
E altri non l'hanno fatto voglio dire anche questo son piccoli segni diciamo no poi preferito magari che che ci fosse un pochino più di tempo così possiamo discutere con meno foga e compiuta rilassatezza però tanto la vita è così
Allora io
Farei di fare un Elenco un agente di cose delle quali noi ci stiamo occupando con le nostre modeste risorse diciamo e delle quali in qualche modo vorremmo discutere con chi poi è impegnato a tradurre in decisioni politiche
Tutte queste questioni
Non occorre Dinunno come vedete e vedi c'è un uno stop ripassando rimanga Ando tutta la discussione sulla guerra quello è un capitolo importantissimo sul quale appena avremo tempo non ci dobbiamo secondo me ritornare perché le argomentazioni
Degli uni e degli altri ha bisogno di come confrontarsi secondo me però su questo voglio dire soltanto una cosa la nostra preoccupazione più forte per esempio che emerge emersa tra ieri e oggi
è che non è tanto poi alla fine sulla guerra su questa guerra è sordo che poi questa purtroppo è non è la prima e non sarà neanche l'ultima non soprattutto non è nemmeno la prima no la sensazione che abbiamo
La sensazione che abbiamo è che in realtà stia prevalendo negli Stati
Un atteggiamento per cui non è più importante far rispettare e rispettare le regole che ci siamo dati negli ultimi cinquant'anni
La sensazione
Che noi stiamo buttando via tutto quell'insieme di regole no che non muta i pacifisti ma gli stati si sono dati quando hanno fatto la Carta delle Nazioni Unite
Quando hanno fatto la dichiarazione universale dei diritti umani quando hanno data vita tutto il diritto internazionale dei diritti umani
A me a noi pare insomma che in realtà tutto questo insieme di norme giuridiche che dovevano servire a prevenire la guerra no e a costruire la pace e la giustizia eccetera eccetera
Ormai
Ben vengano considerate carta sparsa la nostra Costituzione carta straccia ma lumbard oggi come dire no qua e si dice che siccome è cambiato il mondo diciamo ormai già tutto quello che c'era prima non è più valido ma come ma quello che era stato scritto in questi documenti non da estremisti come è noto doveva servire proprio a preparare e a prevenire no le catastrofi le guerre e quant'altro
E allora come dire la la la parte il nostro ragionamento sulla guerra anche su questa guerra Telve portarci a riflettere appunto su questo punto non soltanto perché abbiamo paura dei bellicistica ma perché oramai sembra non esserci più una regola
Alla quale tener in qualche modo fede
Questa è la preoccupazione di fondo e allora io come primo punto che chiederei noi piccoli vogliamo chiedere a atea coalizione che e che rappresenti è dire un piano no alla estensione della guerra
No a altre guerre in Iraq in Somalia ovunque bus stia preparando noi dobbiamo dire di no e noi vi chiediamo non lo diciamo Gino e non gli chiediamo di dire no perché abbiamo sentito delle argomentazioni per sostenere questa motivazione ma adesso ma adesso no
Quello che si è detto è stato inevitabile ieri poi ci dici ritornerà non è inevitabile non è inevitabile che si vada in Iraq o che si provochi la destabilizzazione dell'Iraq a tutti quanti i costi in quel modo tutti noi chiaramente non andiamo non siamo dei quando è stata musei naturalmente insomma no però anche lì non mi si dirà che c'è soltanto una strada no perché fino adesso quella che è stata perseguita dagli Stati Uniti da più di dieci anni con la no fly son quelli che loro hanno deciso non hanno funzionato anti hanno ammazzato una quantità enorme di innocenti
Quindi è la dimostrazione la prova provata che la loro politica non ha funzionato che bisognava farne un'altra
No quindi adesso non mi si dirà che è inevitabile
Andare in quella da quella parte poi da ho sentito da sommarie va be
Seconda cosa lo diceva anche prima Marina Sereni non abbandonare il popolo Carlo
Io credo ho accolto con grande soddisfazione la decisione di ieri del dell'Unione Europea di inviare un corpo di europeo di pace sotto la bandiera delle Nazioni Unite in Afghanistan io credo che sia un fatto importante
Poi speriamo che lo facciano come noi tutti ci auguriamo intanto mi sembra una decisione importante che in quanto Europa si vada di e si vada sotto la bandiera dell'ONU
Però non basta noi sappiamo che tutto ciò è veramente pochissima cosa l'Afghanistan abiti si può ricostruire solo se non si faranno se non ci limiteremo a fare gli accordi per tutti i capi del tribù che fino adesso siamo riusciti a riunire già qualche cosa ma dobbiamo dare una mano alla società civile di quel Paese quel pezzo piccolo di Società civile del Paese che è in grado di prendere in mano le sorti del futuro di quel Paese
La Palestina
Abbiamo sentito che come se ci si sta muovendo ma c'è una situazione siamo arrivati ad un punto ad un punto veramente non dico limite perché oltre il limite c'è ancora qualche cosa di peggio ma un punto spedisco una soglia
Varcata la quale davvero diciamo come dire non c'è ritorno
E allora oggi noi io credo non ci sia più tempo di appendere e da questo punto di vista badate noi quello che chiediamo alla politica non è soltanto una serie di mozioni parlamentari che importantissima quando non ci sono importante che ci sia non ci bastano gli interventi che pure importantissimo serve una iniziativa politica nel Paese serve come dire un dare un impulso ad una mobilitazione nel Paese serve organizzare la società civile
Affinché la società civile parli si esprima dica che cosa vuole che l'Italia e l'Europa
Facciano per sbloccare e non si può continuare a dire ad Arafat Adhara fatta fai di più fare di più ma che cosa fare di più insomma bisogna dire a Israele ai di meno questo il problema bisogna dirlo però con chiarezza e di intervenire
Con quella credibilità che ci deriva dall'aver assunto fino in fondo il principio due Stati per due popoli che noi abbiamo anche realizzato dieci anni fa con la catena umana attorno alle mura di Gerusalemme
Altro punto
L'ONU mi non la fa la vado più rapidamente l'ONU noi come dire abbiamo inventato che secondo nuovi popoli
Anche qui oramai l'opinione comune della politica è che nonché l'uso che anche quello sia carta straccia cosa da buttare l'Ulivo che ne pensa io penso che l'Ulivo se pensa che questa cosa non sia da buttare perché si potrebbe anche buttare proprio che qualcuno mi propongo l'alternativa
Per ricostruire un po'di governabilità se invece non è da buttare allora facciamo un'iniziativa politica su questo noi siamo pronti se volete la facciamo in Cile
Minimi ricordava Graziano Doni stamattina che vagito Rutelli è stato uno delle persone che un silenzio di nascosto e senza mai apparire di nascosto voleva dire senza mai volersi esibire no ha dato una mano straordinaria alla successo della campagna contro i mercanti di morte no
E meno diceva per viene dato uno dei pochi politici che non voleva comparire che ci ha dato una mano anche finanziariamente in quella campagna beh noi
Per queste questioni possiamo lavorare insieme quindi senza problemi di etichette di mettere le col ma con l'obiettivo come dire a quale Emilia ciò che ci interessa la Corte penale internazionale
L'Ulivo ha fatto ha fatto pro a a è stato quel governo che ha concesso che ha permesso la realizzazione della conferenza e poi del trattato oggi bisogna impegnarsi a trovare mobilitare tutte le relazioni internazionali
Dell'Ulivo per trovare i venti paesi che mancano per mettere in piedi la Corte Penale internazionali vogliamo trovare dei venti Paesi e uniamo le nostre forze società civile e e forze politiche
Poi ci sono Banca mondiale da brutti o tutte queste cose qua poi c'è l'Africa
L'Africa scritti che completamente dimenticata l'immigrazione c'è la scuola
L'educazione alla pace stamattina è stato detto non delegate agli terzo settore la società civile l'educazione alla pace
Qui e che poi è stato aggiunto i mezzi di comunicazione e tu lo sai meglio di me sono uno strumento di guerra quando scende in campo la la battaglia quando al momento dalla battaglia
I mezzi di i grandi mezzi di comunicazione svolgono un ruolo pericoloso e allora ci vuole un impegno comune di tutte le forze sane di questo Paese per creare un argine
Con un'operazione culturale che qualche cosa di più che la semplice iniziativa nelle scuole che pure noi facciamo con grande impegno
E poi c'è il discorso del trattato Abm e quindi tutta la corsa vi ammodernamenti che si le spese militari che aumentar eccetera eccetera
Ma poi c'è un punto sul quale chiudo
Su quale noi come soci come tavolo della pace abbiamo deciso di impegnarci per i prossimi tre anni
E l'Europa e in maniera particolare il ruolo per noi sarà importante sarà al centro della nostra agenda il ruolo che l'Europa vuole svolge nel mondo abbiamo deciso ieri discusso in questi giorni domani lo lo vareremo insieme che nel due mila e tre settembre due mila e tre organizzeremo una nuova la quinta edizione dell'Assemblea dell'ONU dei Popoli che avrà al centro
Le il ruolo dell'Europa nel mondo e subito dopo faremo la marcia Perugia-Assisi tutti da europei no e da qui ad allora il nostro obiettivo di costruire una rete europea una tavola della pace europea un come di un lavoro europeo per accompagnare il processo che proprio in questi giorni è stato per fare la nostra parte di società civile insomma
Ci sono delle coincidenze importanti perché come sapete dal primo luglio del due mila e tre trentun dicembre l'Italia avrà la presidenza dell'Unione europea e qui
E poi pochi mesi dopo avremo non soltanto il varo della Costituzione ma avremo anche diverso possibile
Guardi la Costituzione europea mettiamola così o qualche e margine d'incertezza ma nell'impresa importantissima e ci coinvolge e avremo le elezioni del Parlamento europeo
Allora noi siamo pronti a impegnarci con serietà come non abbiamo fatto finora sull'Europa perché su questo che è un ritardo anche noi e ci metteremo a recuperare a studiare però siamo pronti a fare un investimento su questo molto forte
Vogliamo camminare insieme lungo questa strada nella di reciproca autor autonomia e autonomia insisto e e chiarisco diciamo no perché qui non stiamo proponendo nessuna alleanza strategica anziano stiamo discutendo del merito delle questioni sapendo che abbiamo bisogno di società civile abbiamo bisogno di forze politiche che prendono sul serio queste questioni e che le portano avanti coi loro impegno quotidiano è possibile
Grazie Carlo
Francesco ringrazio moltissimo non so quanto tempo perché le domande che tu me fa aziono sono impegnative e interpellanti in profondità vi ringrazio molto dell'invito oggi io avevo una ottanta ci sono anche polemiche dove andare prima al congresso di del Pdci non era possibile per i collegamenti fisicamente perché la l'Appennino gattino definitivo questi valichi Umbria ben capito e però ci sono state banche delle polemiche non son potuto andare lì ci tenevo moltissimo a mantenere l'impegno con voi di ci sarebbe stata nevica governo
Ci sarebbe è stata forse la polemica maggiore se non fossi venuto qui ma al di là di questo non non è importante vi ringrazio moltissimo del senso che data l'incontro di oggi
Ricordava Flavio che
Questa un dialogo antico se credete due parole dopo la vorrei anche dire di di tipo personale ma lo faccio
Più tardi telegraficamente
L'incontro di questa sera però mi pare importante per un motivo politico
No riferimento personale qui dovuto alle polemiche il fatto che sono obiettore di coscienza lo faccio subito riferimento che il mio voto in Parlamento
Loris per rispetto assolutamente la la la critica di chi ha fatto ho detto anche la alla aderirvi l'altra settimana il clima era un pochino più agitato esce credo che la fatto fondamentale sequestro da rispettare ed è quello dei ruoli dei compiti cioè a dire chi si candida per far parte del governo azione chi entra nel Parlamento della Repubblica
Assume la responsabilità del funzionamento dello Stato oppure naturalmente dichiara anche la propria diversità una pro è un proprio rigetto può anche essere legittimo sul piano formale però e difficile assumerne un pezzo fingendo che non esista un altro quindi da chi come me all'età di venti ventidue anni fatto certe scelte e leale conservate nel suo cuore e nella sua sue convinzioni politiche come scelte giuste in anni molto diversi da questi quando io mandavano italiani settantatré il tipo di contrapposizione militare
Tra i blocchi di cui ci si occupava partecipando alle manifestazioni convegni come questi nel contesto della Perugia-Assisi
Era un clima molto diverso da quello attuale naturalmente il cambiamento nel mondo oggi enormemente diverso anche la frammentazione delle decisioni è straordinariamente diversa dall'età della contrapposizione tra i due grandi blocchi militari biologici
Io credo che riprendendo il tema di Flavio la fine cioè l'interesse per l'Europa io trovo che una delle definizioni più belle più convincenti che uno dei padri dell'Europa contemporanea che dell'orca dato sull'Europa che in fondo se io debbo scegliere una definizione per l'Europa scelgo paradossalmente quella che può sembrare la meno coesiva
Proprio mentre costruiamo un'unione europea cioè scelgo l'Europa si fonda sulle diversità io penso che la ricchezza e le nostre culture attuale
Possa svilupparsi e possa crescere se la considerazione delle diversità rappresenta un fattore vero di unità
Non è una contraddizione e penso che nel nostro
Contesto di persone che hanno anche discusso che hanno litigato e sono d'accordo con tutti gli interventi che ho sentito anche quelli che soci sono stati pur non avendo le ascoltati
Che non vogliono sottacere i problemi che sono legati alla scelta difficile che ha preso il Parlamento che abbiamo preso anche noi in Parlamento
Io ritengo che quelli non debbano essere sottovalutati ritengo lo stesso tempo
Che una prospettiva fondamentale accomuna non solo persone che sono qui le ritengo la grande maggioranza degli italiani
Ed è quella di
Avere la coscienza e la consapevolezza che la forza alla nostra cultura essendo poggiata sulle diversità
Diversità che oggi sono anche istituzionali molto di più veniamo da un'epoca in cui gli Stati nazione erano tutto
A un'epoca in cui
Le responsabilità decentrate diventano molto più forti e in cui le responsabilità globali in parte ce lo siamo detto nella riunione precedente la marcia Perugia-Assisi non Sala dei Notari tendono a fare evaporare le responsabilità degli Stati
Ci troviamo peraltro di fronte adesso a qualcosa di inedito dopo l'undici settembre ed inaspettato
E cioè voi forse siete consapevoli che la responsabilità dell'Italia anche per chi ha votato contro perché non era d'accordo la nostra decisione nostra decisione e la decisione consapevole che ci si poteva prendere anche delle responsabilità militari
E qui è stata la differenza di vedute l'Italia finirà per la successione dei fatti per partecipare fondamentalmente con un'azione umanitaria
Quindi il motivo della rottura restando se posso dire così morale ecco una visione etica voi non dovevate comunque votare la sua traduzione io assumo ripeto la questa divergenze togato non diversità come un fatto
Di grande serietà di grande momento e anche di comprensibile turbamento per molti di quelli che hanno preso e di anche forte dissenso per quelli che non hanno voluto prego
Ne sottoscrive però siamo tutti consapevoli che gli sviluppi di ciò che è avvenuto poi hanno portato il nostro Paese forse portano al suo Paese a partecipare
A un tipo di missione che anche forse da questa Assemblea viene considerato almeno in parte condivisibile giusto c'è chi svolge la funzione di pacificazione di interposizione insidioso peraltro pericoloso nella ricostruzione del contesto afgana però dicevo se dalla diversità
Può scaturire la ricchezza comune lo dobbiamo fare in modo che le divergenze
Che abbiamo avuto siano il più possibile rispettate se sono fondate sulla buona fede
La il fondamento dalla buona fede a mio avviso è politico istituzionale per questa parte che s'è presa la responsabilità e cioè quello che vi ho detto chi partecipa alla responsabilità del nostro Stato dalla nostra repubblica non credo ne possa prendere un pezzo e scatta ne è un altro
Allo stesso tempo cioè non può scartare la presa la presenza delle forze armate non può scartare la presenza della polizia e l'uso dalla forza rispetto al crimine
Non può scartare dicevo ad un ex ministro l'agricoltura la partecipazione a forze armate persino all'interno del ministero dell'Agricoltura evidente che l'uso della forza va poi calibrato e su questo si decide
Se si è d'accordo se in dissenso però la cosa che mi preme di dire e che questo il percorso attraverso il quale alcuni Dinoi sono passati in questo percorso cioè di avere fatto delle scelte non solo in gioventù ma forse un bel pezzo la propria vita
E poi di averle sottoposta ad un vaglio critico
Ha un valore io penso in quanto noi accettiamo che questo vaglio critico non finisca mai quindi ha un valore anche nel senso in cui è sottoposto alla critica degli altri non solo alla visione che ciascuno di noi alimenta e attribuisce nei passaggi difficili in cui si prendono decisioni quindi io considero che pur essendo questo percorso molto complesso e molto probabilmente quello di ciascuno di quelli che hanno votato in Parlamento porselo la serenità conoscete perché per tanti di voi è stata un interlocutore nel movimento
Per la pace nelle marce Perugia-Assisi e assieme arazzi Melli è stata tra i fondatori e per tanti altri ovviamente
Di di questa continuità con l'esperienza di Capitini però ciò tante altre persone io visto accanto a me decidere in un modo o in un altro verso le quali credo
Sì è giusto riconoscere la complessità e la ricchezza dei percorsi individuali e poi naturalmente discutere o litigare però senza anatemi
Questo il punto veramente prezioso che vedo che l'incontro di oggi rispetto alle scelte che si prendono io vorrei dirvi oggi però che considero possibile possibile a certe condizioni naturalmente
Che dalla divergenza o anche dalle visioni diverse
Strategiche si possa creare un clima e una convergenza del tutto nuove e che questo movimento che oggi è un po'in letargo come capita durante la stagione in cui c'è la neve
Sia protagonista di una false determinante e nuova per l'Italia per l'Europa e per un'azione internazionale che potremmo chiamare
Per i diritti globali
Cioè per raccogliere tanta parte di spunti che sono scaturiti dalle domande che mi ha rivolto Flavio Lotti e dagli altri interventi che sono affiorati in queste vostre giornate lavoro che credo continueranno ad affiorare
Io penso che sia questo il momento di una svolta politica e di una nuova possibile nella totale libertà e libertà di giudizio libertà di espressione libertà di critica libertari sottolineare magari più le differenze che le convergenze
Che sia il momento in cui è possibile nella disattenzione
Prevalente sui temi chiamiamoli dei diritti globali della giustizia a livello internazionale che la la politica o una parte della politica io mi auguro la più ampia possibile francamente e quelle forze sociali civili
Che si sono unite negli ultimi tempi per fissare dei traguardi
Negativi di critica conto certi sviluppi positivi di iniziativa per il cambiamento del mondo si unisca
è il momento possibile per una svolta e il senso del mio saluto il mio intervento della risposta interlocutorie ghetto alle vostre domande Happy chiedervi di accrescere
Ulteriormente la vostra responsabilità cioè di prendervi un un pezzo di responsabilità in più anziché in me
Innanzitutto credo dobbiamo fare i conti con l'effetto distorcente dei mezzi di comunicazione tutti noi e permettetemi di dirlo pure voi qui uso il voi
Ne siamo vittime
I mezzi di comunicazione e in generale le grandi tendenze che si determinano sugli sui fatti del mondo ci continuano a condizionare molto di più
Rispetto alla realtà dei fatti
Alla realtà delle sofferenze alla realtà delle potenzialità e anche la realtà delle risposte che si danno
Cioè noi tutti dovremmo avere questo è uno dei meriti che vorrei attribuire in generale iniziativa dell'ONU dei Popoli da tavola della pace nella loro articolazione del tempo è stata la capacità di dare voce voce che raramente passa la barriera di disinformazione di disattenzione prevalenti
A coloro che non c'era
Ma non ce l'hanno rappresentando dei punti del mondo
Che sono molto più importanti e molto più sofferenti e molto più significativi per certi versi dei punti dal mondo di cui ci si occupa la parte dei media
Se noi mettiamo raffronto oggi le crisi che sono in atto
Fatemi fare tre esempi
Certamente la situazione più catastrofica quella israeliano palestinese
I fatti
Ci indicano che purtroppo le due parti oggi non sono in io non sono in grado di mettersi d'accordo in alcun modo anzi che purtroppo la prevalenza di posizioni estreme porterà ad una dinamica ingovernabile incontrollabile
E conseguenze che oggi l'
Sono prevedibili per il mondo
La mia valutazione è banale se volete non è certo originale ma non credo che israeliani e palestinesi si metteranno mai l'accordo
Oggi o c'è un intervento dalla comunità internazionale io vedo con grandissima preoccupazione la espressione del veto da parte dell'amministrazione americana stanotte la notte passata su una risoluzione del Consiglio di sicurezza che prevedeva l'invio di forze di osservatori
Tra i belligeranti
La preoccupazione che l'attuale governo israeliano punti ad utilizzare le vicende del dopo undici settembre
Per liquidare la dirigenza palestinese è purtroppo più che una che un timore
Noi sappiamo che dall'undici settembre avrebbero potuto scaturire dei cambiamenti molto insidiosi per il mondo di fronte a rischio di Anarchia globale
E cioè che di fronte alla una crescita e incontro l'abilità dei fenomeni terroristici in fondo avrebbe potuto a cadere resterà una preoccupazione seria ritengo nelle giornate dopo l'undici settembre
Che mentre si focalizzava l'attenzione sull'Afghanistan
In una serie di altre situazioni un mondo preda del caos e del disordine dovuto vedere a fermarsi altre regolazioni di conti
Locali e regionali imprevedibile
In realtà questo non è avvenuto
E l'unica situazione nella quale sembra che gli sviluppi della guerra in Afghanistan possano portare ad una risoluzione e proprio quella israelo palestinese
Con una definizione
Attraverso la liquidazione dell'attuale gruppo dirigente dell'Autorità nazionale palestinese le cui conseguenze sarebbero catastrofi
E penso che su questo il mondo è abbastanza attento mi pare importante che ieri l'Unione europea abbia riaffermato che l'unico interlocutore
Avrà fatto per quanto riguarda il popolo palestinese che quindi il tentativo di dichiararlo
Fuori gioco delegittimato non può essere accettato
Siamo tutti consapevoli che c'è un gioco di sponda che favorisce la decapitazione del gruppo dirigente dell'Anp e alimenta l'idea che gli unici avversari possano e debbano essere i fondamentalisti di Hamas e della Jihad
Siamo tutti consapevoli che questa linea è stata perseguita già da molti decenni e che purtroppo era la linea che ha ispirato gli assassini Rabin
Ed è la linea che ha ispirato i fondamentalisti islamici che hanno tentato a più riprese di a loro volta di liquidare la dirigenza palestinese
Purtroppo se gli attori che restano in campo sono gli interpreti di queste due linee il futuro è ripeto catastrofi
E io penso che l'unica soluzione sia quella di una vera e propria imposizione da parte della comunità internazionale con gli strumenti possibili di un esito di separazione tra i contendenti e di dichiarazione
Della costituzione dell'entità palestinese affiancata ad un impegno la comunità internazionale per le necessarie garanzie al popolo israeliano come ben sappiamo vive anch'esso
Ferite drammatiche nelle famiglie è è una radicalizzazione di posizioni politiche fino a pochi anni fa inimmaginabile inimmaginabile praticamente la posizione pacifista né Israele spazzata via
E la posizione di dialogo nella realtà palestinese spazzata via
L'unica possibilità di ricostruire la convivenza passa io ritengo da una azione della comunità internazionale piuttosto che da un inutile ormai tentativo di favorire
E comunicazione dialogo che non ci possono essere le condizioni attuali ritengo che questo sia un quadrante su cui la comunità internazionale può avere dei punti di vista diversi ma la priorità è ben chiara a tutti
Un altro punto certamente di di di di riferimento cui ci si può richiamare quello di cui nessuno parla del Kashmir
Perché parlo al carcere perché ci sono oggi nel mondo un sacco di posti nei quali la questione
Del fondamentalismo islamico si misura con rivendicazioni nazionali o regionali
Che ci sembrano molto lontani
Ne siamo consapevoli che
In Pakistan
Qualcuno è entrato in una chiesa cattolica azioni Chiesa cristiana ed ha
Ucciso numero di impressionante di fedeli che assistevano Amex ex di questo non si è parlato e la preoccupazione che si diffonde seicento
Siamo consapevoli che sul Kashmir si gioca
La possibilità di due contendenti l'India il Pakistan entrambi dotati di armamento nucleare
Perché vi cito questo caso che sono molte le situazioni del mondo in cui i conflitti tecnici o religiosi va bene
Venendo considerati circoscritti non hanno non ricevono l'attenzione
Dei media e non ricevono in questo caso pur essendo a quattro passi dal luogo dove tutto il mondo sta guardando con la guerra in Afghanistan Terzo esempio Balcani
Non ne parliamo mai noi
Opinione pubblica occidentale però ai Balcani succede qualcosa adesso non ricordo la cifra esatta dei militari e delle forze civili che sono impegnate oggi nel Kosovo
Kosovo e siamo tra i cinquanta sessanta mila
Cinquanta sessanta mila è un
è un esercito gigantesco
Ora
C'è la ci sono le forze macedoni e ci sono le le situazioni simile a ex Jugoslavia
Lì c'è un conflitto latente
Conflitto non scoppia non si apre penso che tocchi anche a voi tocca tocchi anche a noi riflettere sul fatto che in molte situazioni dove non sono accesi riflettori
Una presenza di forze militari con la funzione di interposizione e in alcuni casi di forze civili con una funzione di ricostruzione della società civile o meglio delle istituzioni della società civile
Permette del permette il fatto che noi oggi dei Balcani possiamo non occuparci pensando a una nuova esplosione di un conflitto
Cito quindi tre situazioni estreme se posso dire così una che è il frutto di dieci anni di guerre
E oggi sembra che nessuno io e se ne occupi se ne occuperà il Presidente della Repubblica vano manderà ai soldati italiani
E ai volontari mi auguro e a coloro che operano nelle istituzioni nel Kosovo e Macedonia per la Bosnia negli altri Paesi l'ex Jugoslavia un messaggio che ricorda che noi abbiamo migliaia di uomini io ero sindaco di Roma un certo numero di funzionari la mia amministrazione sondati sono trasferiti hanno vinto il concorso delle istituzioni europee sono andati a lavorare lì non ne parliamo non ce lo ricordiamo noi abbiamo la tendenza a ricordarci delle crisi soltanto quando comportano che sganciano le bombe
Ed è un fatto culturalmente secondo me critica
Ho tendiamo a non occuparci non delle crisi ma delle guerre
Quando le guerre non sono inquadrabili classicamente sul crinale nord-sud
Questo è un altro limite enorme che non vale per qui lo ripeto perché in questa questo posto è l'unico posto dove le donne afgane sono venute a parlare prima che ci fosse la guerra è l'unico posto dove i militanti per la democrazia indiani
Sono venuti a parlare quindi lo voglio dire Nocco per il fatto che c'è necessità che questi temi
Abbiano dietro di sé una forza politica culturale e civile attiva trecentosessantacinque giorni all'anno prima del momento dei bombardamenti
Prima che si venga a discutere se necessario l'intervento militare classico oppure no perché i morti la violazione dei diritti dell'uomo Lemine che saltano per le quali alcuni che sono qui sono impegnati ma la grande maggioranza no
Allora il compito di questo gruppo di persone si riunisce qui secondo me
E quello di trasformare ora che sembra che la situazione in Afghanistan si stia quasi per risolvere e la comunità internazionale si sta ponendo il problema di quale sarà la prossima tappa nella lotta al terrorismo
Di allargare il campo coinvolgendo la grande maggioranza dei nostri concittadini sui temi positivi che sono all'origine dell'ingiustizia dei conflitti e delle violenze che generano le guerre io penso che ci siano le condizioni per farlo e penso che su questo nell'autonomia e nella libertà che tu hai richiamato nelle due domande e anche con i contenuti che leggo in questo documento questo breve raccolta di firme della della Legambiente
Che cita tre cifre una sull'effetto serra una su la quota di aiuto allo sviluppo sul PIL e l'altra sul dimezzamento delle persone Affleck affette da fame da malnutrizione ecco se possibile passare Flavio a mettere insieme L'Ulivo
E il centrosinistra e con assoluta libertà le forze che sono convinte che la guerra non c'è solo quando c'è il bombardamento perché siete tra i pochissimi che l'hanno detto
Sia per continuità con un approccio culturale e personale di chi dice io la guerra rifiuto comunque e quindi con Rutelli Orso d'accordo che l'ha detto che la rifiuta ventitré anni poi si è preso le sue responsabilità delle istituzioni e ha votato in un certo modo quando è stato in Parlamento e lo rispetto chi non è d'accordo così rispetto però proprio perché voi avete una visione differente da queste credo che il dovere politico che c'è e che abbiamo tutti insieme ET orientarci
Se ci riusciamo io penso ci possiamo riuscire per avere degli obiettivi che coinvolgano oltre che quelli che ci hanno sempre pensato e ci hanno sempre creduto i milioni di italiani
Che non ci pensano affatto che accendo la televisione e si rendono conto del burqa
Della della violenza delle esecuzioni dei talebani della dei bond della dell'atrocità dei bombardamenti dei milioni di profughi afgani soltanto quando glielo dice la televisione
Debbo dire questo non è facile
Tutte le volte che si cerca di allargare l'orizzonte politico in un'assemblea politica
Il
C'è sempre una voce dal fondo che ti dice
Parlaci di Berlusconi
Nel senso che ci dice Ave adesso però dici cosa volete fare sport di parlaci di cose più terra-terra conflitto interessi la scuola caso Taormina
Voi no ma poi ribadisco capitemi capitemi
Ma
Mocci mo'ci vengo per
Mocci vengo capitemi sto dicendo poi che qui questo non avviene siccome il problema è che dobbiamo cercare se ci riusciamo dei dirlo anche in tutti i posti strafare dominanti la nostra società
Dove la sensibilità diverse e dove passata la nottata se passa dell'Afghanistan
Questo tipo di problemi si considerano archiviati invece non sono archiviati perché la tragedia israelo-palestinese continua perché il Kashmir è la prossima tappa e chi lo sa che quelli non si minacce no un confronto atomico ricaccia nel
E perché la Bosnia è sopita ma potrebbe la bottega Kosovo Macedonia
Ma potrebbero potrebbero Montenegro potrebbero di nuovo esplodere noi potremmo di nuovo ritrovarci di fronte ai drammi che abbiamo vissuto gli anni passati allora concludendo e rispondendo
Alle tue domande dico che per quanto riguarda l'estensione della guerra la posizione dell'Ulivo e la posizione dei anche dei quindici europee
Non ci può essere un'estensione immotivata
Della del conflitto
Non ci può essere stagione motiva il conflitto e ad oggi io non vedo estensioni motivato e conflitto
Come anni ti ho risposto ti ho detto che per quanto riguarda se qualcuno ci chiede un parere non è detto che questo avvenga ma se qualcuno ci chiede un parere il parere e che oggi non ci siano motivazioni per spostare mentre non si deve interrompere l'azione e l'uso della forza confronti del terrorismo l'azione nei conti correnti l'azione attraverso le società internazionali l'azione anche di cattura
Anche con i mezzi necessari dei terroristi
L'idea di estendere il conflitto nella sua forma militare in altre parti del mondo non ci trova d'accordo
è stato chiaro
Secondo sulla crisi israelo palestinese ho detto quello che il mio punto di vista sulla le Nazioni Unite
La Corte penale internazionale
Sull'Abm sapete questo è stato un argomento sul quale nel dibattito sulla fiducia al governo Berlusconi io personalmente sono intervenuto riservati zero Patrese c'è una risoluzione presentata dal centrosinistra che chiediamo venga discussa come dice giustamente tu
Non è sufficiente non è adeguata premette però è il mezzo che noi abbiamo molti pensano che siamo in maggioranza ancora
Siamo all'opposizione non abbiamo la maggioranza del Parlamento possiamo essere maggioranza dell'opinione pubblica se ci sono le alleanze adeguate per far dal punto di vista dello scudo spaziale dicevo è stato fin dal dibattito sulla fiducia al governo Berlusconi io ho fatto personalmente riferimento a questo reputo una scelta priva di significato
E in questo contesto la denuncia d'accordo Abm una scelta negativa
Sbagliata è negativo
Per quanto riguarda l'Europa
Non vengo perché all'allungo perché ne abbiamo parlato in altre occasioni non voglio togliere al tempo concludo
Sul tema che mi pare il nostro amico dell'AGESCI e poi nelle nelle gamme politica Società Civile
Suona Tortora a detto anche rivolgendosi a noi cioè rivolgendosi a quelli che sono nella politica e nelle istituzioni la politica che arriva tardi
In parte quello che ho detto prima cioè la politica che arriva tardi è la politica che non si accorge dei cambiamenti che iniziano
E però c'è una responsabilità anche attiva positiva vostra
A costringere la politica a immettere dibattiti non solo importantissimo caso Taormina non solo importantissimo
Caso delle rogatorie internazionali non solo importantissimo caso il mandato di arresto europeo non solo l'importantissima questione la concentrazione
Dei poteri al nostro Paese
Temi su cui è importante credo avere il massimo di di consenso di convergenza del Paese non solo i temi dell'impoverimento la nostra scuola
Dello smembramento del sistema scolastico dello smembramento del sistema sanitario
Dei tipi di scelta che questo governo sta facendo da in tanti settori decisivi per la vita al nostro paese da nostra comunità ma anche appunto i temi internazionali
La proposta che io vi faccio è questa
L'Ulivo disponibile e io lo accennato l'ho proposto un po'raccogliendo quello che è stato un richiamo del Papa nella nel nelle giornate successive l'undici settembre che ha detto che un mondo globale essenzialmente un mondo di solidarietà
Penso che questa agenda noi la dobbiamo riformare ricostituire rimettere in piedi quindi come avete sentito io non ho fatto disco cercato di non fare discorso
Ipocrita per quanto riguarda i punti di differenza che ci sono stati e chi parte sicuramente ci sono
Però credo che e tanto più grande l'aria di convergenza che da qui se c'è un'alleanza con la politica che se la prende alla sua responsabilità che abbia la capacità di non arrivare tardi
E di tentare una Alleanza un intenso integrazione con coloro che di questi temi per l'appunto a differenza della politica si occupano in minoranza in minoranza trecentosessantacinque giorni all'anno
Io penso ci siano le condizioni che hanno Caro Flavio perché nei prossimi mezzi d'accordo con l'Ulivo e anche con una serie di atteggiamenti da parte vostra esigenti
Intransigenti rigorosi con cui creare un dialogo i temi fondamentali di un mondo più giusto che era un po'i tempi a Perugia Assisi prima l'undici settembre
E su cui tutti noi abbiamo aderito ad una piattaforma impegnative diventino anche temi importanti per la politica
E per le istituzioni parlamento voterà lunedì un emendamento è stato presentato se non mi ricordo male da Realacci Luca e tante altre vota il centrosinistra
Pure pure firmato ma c'è una cinquantina di film ho visto le prime due non te non ti offendere
C'è da i rappresentanti fondo
Beh del terzo settore per e del mondo del del mondo che poi è entrato o era già in parte il parlamento prima difese questa posizione chiede di incrementare i finanziamenti ma come il suo sviluppo di duecento milioni di euro
Cioè sono quattrocento miliardi e poco
E poco perché l'Italia ricorderete che era cinque mila miliardi e mezzo gli anni Novanta adesso siamo arrivati praticamente a poche centinaia di miliardi e batteri sono stati gli scandali e la cooperazione non ce lo dimentichiamo
Ma anche perché c'è stato un crollo di tensione di attenzione su questo questo l'occasione utile concrete nei prossimi mesi ci saranno tre grandi appuntamenti come minimo uno è marzo Monterrey finanza per lo sviluppo
Non semplice ma importantissimo cioè qual da dove si prendono i soldi c'è un grande dibattito e sappiamo a riportare a zero sette la Tobin tax le iniziative proposte dall'iniziativa di Kofi Annan sulla millennio la Dichiarazione del Millennio di metà due anno due mila
Poi a giugno c'è la FAO a Roma appuntamento considerato da tutti un po'al parente povero degli impegni internazionali
La FAO non è riuscito a centrare tutti i traguardi riduce la povertà mi fa piacere che questo terzo Legambiente sia inclusa Seguso l'obiettivo di di cui agli ai traguardi la FAO cioè a dire dimezzare illum al due mila e quindici l'uno alle persone che soffrono di fame di malnutrizione
è un tema serio
E ci sarà tutta la serie appunto aventi collaterali anche la società civile mi ricordo anche qui da sindaco quando si è tenuto il primo su un mito della FAO
Prete si occupa sulla città di romanizzazione organizziamo concerti manifestazione qualche incontro con e poi c'era ovviamente Forum delle ONG ma era una realtà molto sottotono quest'anno potrebbe essere un evento importantissimo ed infine
A tra agosto settembre Giovanni autore
Rio dieci anni dopo rio dieci anni dopo però conferenza sull'ambiente e sviluppo sarà molto più centrata sullo sviluppo che sull'ambiente nel senso che si tratterà di discutere quali sono i traguardi concreti
Che quest'ultima come le altre due conferenze potranno conseguire traguardi concreti non si dovrà discutere come avvenuto in passato di la Convenzione sul clima
Trattato sulla preservazione foreste l'Agenda ventuno
Cioè l'agenda dei degli Obiettivi del ventunesimo secolo guardato molto molti enti locali sicuramente Rita Lorenzetti lo ha fatto lo fa con la Regione umbra hanno adottato di cui hanno adottato alcuni parametri ambientali energetici di conservazione natura
E di politica dei trasporti eccetera
Parlo di traguardi concreti cioè queste tre conferenze si dovranno misurare con il movimento
Per una diversa politica nella globalizzazione che integri la solidarietà e integri le responsabilità che dopo l'undici settembre sono diventate più grande
E che dice l'opinione pubblica del mondo noi vogliamo arrivare prima e vogliamo senza stancarci trasformare questi impegni questi imperativi per noi politici e anche morali
Il accenda delle istituzioni mobilitazione la società civile traguardi concretamente conseguiti
Io alcune ed esce le o su come questa campagna questa mobilitazione
Che attraversa questo appuntamento internazionali che coinvolge il movimento critico verso la globalizzazione che coinvolge che dialoga che interloquisce
Con il movimento che ha marciato da Perugia ad Assisi possano muoversi e possano scegliere dei traguardi proporre socializzare con voi
Quindi la richiesta che a nome dell'Ulivo che si riunirà tra l'altro il coordinamento unico martedì io vi rivolgo è di cercare di costruire insieme queste possibili iniziative che possono diventare l'oggetto di una mobilitazione permanente che attraversa tutto l'inizio dell'anno due mila e due mi pare che lo possiamo passare
L'inizio del due mila e due e i seguiti soltanto discutere di quali guerre e in quale situazione ci si debba coinvolgere o piuttosto che non si tratti di avere la forza di imporre ai nostri governi all'Europa alle Nazioni Unite e ho parlato trovandolo molto disponibile a con Kofi Annan
Pochi giorni fa ne ho parlato presidente la Banca mondiale che si interroga certamente tra tanti problemi anche delle critiche su una vera e propria rifondazione dell'attività
Di quell'organismo
Ne ho parlato con Clinton non ho parlato con tante persone di orientamento democratico progressista che sono consapevoli che oggi un'agenda
Come la vogliamo chiamare per umanizzare le politiche era della globalizzazione per cambiare le priorità con cui ci stiamo misurando si rende necessaria se non vogliamo soltanto stare a discutere nei mesi e negli anni che vengono di interventi militari su cui possiamo discutere naturalmente e di scelte di altra natura
Credo che questo lo potete fare voi è giusto vi si è dato il traguardo due mila e tre semestre italiano dell'europea
Ma io mi chiedo se non convenga ragionare anche da parte vostra su una Marcia della Pace Perugia-Assisi straordinaria
Mi permetto di gettare un punto interrogativo nell'anniversario dell'undici settembre per dire noi di Agenda ne abbiamo un'altra contro il terrorismo ma anche per non subire la risposta al terrorismo come un'agenda soltanto
Negativa al di là di questo si può fare appello da Perugia si se si può fare in qualunque altra parte da parte del nostro Paese io penso non ci dobbiamo mobilitare i temi sono quelli a povertà
Dell'ambiente
Penso all'accesso all'acqua come una priorità più importante dal punto di vista ambientale e territoriali della del commercio come interagire con il processo WTO per l'abbattimento di barriere che danneggiano i paesi del sud del mondo
Dell'istruzione l'obiettivo fissato da Kofi Annan perché almeno la scolarizzazione elementare sia un traguardo per tutti i bambini del mondo
Ed infine della salute con l'impegno per far scomparire le malattie che si possono far scomparire con pochi soldi pensa tubercolosi e malaria ma anche soprattutto l'azione contro l'AIDS su cui la comunità internazionale ha iniziato a fare delle cose ma si è fermato troppo presto
Queste sono alcune idee su cui stiamo ragionando siamo pronti a discuterne con voi
E per primo sono venuto a parlarne con voi a nome anche degli altri miei
Amici colleghi dei partiti del centrosinistra cioè noi vorremmo che su questa agenda
Anche se siamo un pochino il letargo adesso dal punto di vista delle iniziative pubbliche perché non è questa la stagione dei cortei delle manifestazioni non dobbiamo affatto essere in letargo dal punto di vista politico
Quindi la mia è una offerto ha una proposta una sollecitazione
Le cui forme Flavio troveremo quindi se posso dire è un rilancio alle tue domande spero di avere risposto almeno in parte le due domande te ne faccio una ve ne faccio uno a mia volta
Proviamo a costruire nei mesi prossimi forze politiche non lo faremo come Ulivo
Ma vorremmo molto poterlo fare
Ritrovando un sentimento comune e individuando i traguardi comuni con coloro che si occupano dei temi della giustizia
E della pace
Prima che arrivi la guerra e questo è il merito che va riconosciuto a chi si riunisce qua stasera e credo che è un merito che vada condiviso anche da parte di altri vi ringrazio
Io suona poi è giusto che chiude tu io voglio soltanto di una di una cosa voglio intanto ringraziare lo ha già fatto prima voglio però ringraziare Francesco Rutelli e voglio ringraziare Marina Sereni per questa disponibilità che qui c'è stata indicata in maniera molto chiara
E mentre lo faccio devo anche ricordare appunto la clima diciamo nel quale ci ritroviamo che è un clima di difficoltà
Con la politica no questo clima c'è diciamo c'è un dissenso no
E e lo e
Nessuna nascosto
Come dire dobbiamo incamminarci e io penso che questa sera avevo messo un primo mattone importante su questa strada con la consapevolezza che dobbiamo risalire una una Pontida se posso usare questa questo simbolo
E che però ci abbiamo tanta voglia in qualche modo di incamminarsi su questa strada perché al di là io credo anche le persone che oggi in qualche modo sentono con maggiore forza le ragioni del dissenso in qualche modo no rispetto agli elementi di convergenza ci sta
Quanti la consapevolezza che oggi noi abbiamo la responsabilità non alla vittoria il primato delle nostre convinzioni ma al qualche modo contributo che noi possiamo piccolo magari portare al minimo successo delle cose per le quali ci battiamo ed è per questa ragione che ciascuno di noi come dire credo si sentirai si sente impegnato a a a individuare le strade che poi non saranno soltanto strati di vertice diciamo nazionali immagino a qualche cosa anche a un segnale che possiamo dare affinché questo si svolga in tutto il Paese
Affinché questo confronto avvenga in tutto il Paese e che come dire coloro che davvero sono si sentono impegnati per migliorare questo mondo si ritrovino almeno a discutere tra loro e poi mi auguro anche ad agire
Perché di questo soprattutto abbiamo bisogno insomma quindi in questo senso sul credo che tutti noi possiamo essere contenti
Del fatto dell'incontro di questa sera io ripeto lo sottolineo credo un fatto importante ne ho già passato un altro che permettono a metà anni portando è stato quando D'Alema è venuto nel settembre Della novantanove la marcia che abbiamo fatto dopo quella contro carro del colosso anche lì aprimmo un credito forte al Presidente del Consiglio perché anche allora avevamo organizzato una matta straordinaria contro quella guerra
E poi però venne alla scriviamo una lettera io padre Nicola lui accettò vende e ci disse sì apriamo un tavolo di coordinamento stabile
E per alcuni mesi fintanto che durò sua legislatura ci fu un tavolo di coordinamento alla presidenza del Consiglio
Dove eravamo riusciti a definire almeno un'agenda non so proprio agente
Poi però tutto è sfumato anche per ragioni indipendenti probabilmente dalla sua volontà qui siamo estrazione diversa avremmo preferito un'altra situazione penso tutti quanti noi però ecco questo impegno in qualche modo che ci rinnoviamo oggi insieme diciamo è un impegno importante
Che sappiamo tutti non può andare deluso ecco per questa ragione sento l'importanza di questa cosa e mi mi sento e mi auguro ma domani mattina avremo la possibilità almeno noi di ritornarci sopra insomma di riuscire a coltivare perbene questo campo insomma domani mattina come dire
Per fanno intanto perché credo che sia importante che tra di noi si discutano le cose che sono state dette questa sera ci si confronti no e domani mattina siamo qui per questo e per offrire a l'Ulivo e a tutti coloro che anche le altre forze politiche che oggi non sono qui e che vorranno condividere un'agenda di impegno comune
Io mi fermo qui le ringraziare davvero anche perché qualche volta la pazienza e per l'attenzione io Gatti impone se
Ci vediamo domani mattina alle nove domani mattina proviamo ad anticipare un attimo i lavori
Anche perché è vero che ne parliamo tra di noi però forse credo anche che sia importante che siamo noi a fissare anche l'agenda con le priorità che non li riterremo importanti e che poi porterei no al confronto con le istituzioni cercano di arpionare domani mattina io ho chiesto di Tajani nove e che poi si cominciamo con le partenze se no non si riesce divani in pelle facciamo un lavoro di ma lei no me domani mattina diciamo
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