"Libro Bianco 2000" - presentazione del libro del Ministero degli Affari Esteri (Ed. Franco Angeli), organizzato dalla Sioi (Società Italiana per l'Organizzazione Internazionale) (presso la Sede della Sioi, Palazzetto di Venezia, Salone delle Conferenze, piazza San Marco 51)

Signor ministro signori Ambasciatori
Signori e signore
La scioglie particolarmente lieta e onorata di ospitare questo incontro di presentazione del Libro Bianco due mila del ministero degli affari
Il primo libro bianco è stato pubblicato nel mille novecentonovantotto
Da quell'anno il ministero degli Esteri conosciuto una serie di significativi mutamenti che sono avvenuti nel segno della modernizzazione razionalizzazione che sono puntualmente di scritti e interpretati
Nel volume che viene presentato oggi
Nell'ambito di questo impegno innovativo mi sembra degna di particolare attenzione la parte dedicata a quelli che vengono chiamati i nuovi strumenti della diplomazia italiana
Unendomi in tale prospettiva vorrei soffermarmi brevemente in questo mio saluto su due punti messi a fuoco nel primo capitolo
Visti nell'ottica di un istituto intenti intere nazionalistico come il nostro
Che vanta rapporti di collaborazione col ministero degli affari esteri che risalgono al mille novecentoquarantacinque
Il primo riguarda la struttura organizzativa del ministero il secondo l'attività di formazione
La ristrutturazione del ministero messa in atto dal gennaio di quest'anno
Ha rappresentato per cinquant'anni un problema intensamente vissuto e sofferto da successive generazioni di diplomatici italiani
Il merito suo signor ministro ed attua dell'attuale amministrazione centrale è stato quello di aver promosso la realizzazione di aspirazioni
Idee e progetti che con il passare degli anni avevano assunto connotati sempre più precisi
Il pregio essenziale della riforma consiste nell'aver trovato soluzioni soddisfacenti su due punti che già in passato si erano presentati come meno facili da risolvere
E cioè da un lato l'equilibrio funzionale tra criterio geografico il criterio tematico
E dall'altro l'adozione di una struttura di coordinamento né troppo debole per potere esercitare efficacemente la propria funzione né tanto forte da rischiare di interferire nello svolgimento fisiologico delle attività ministeriale
La soluzione prescelta sembra del felicemente risolto queste due difficoltà il tempo ed esperienza consentiranno se necessario di migliorare ulteriormente i risultati sinora raggiunti
La mia seconda osservazione si riferisce come ho detto all'attività di formazione affidata all'Istituto diplomatico il libro bianco è molto chiaro al riguardo sottolineando da un lato che il tempo e le risorse destinate alla formazione sono destinata ad aumentare sensibilmente e dall'altro che l'Istituto diplomatico si propone di attivare tutte le risorse disponibili a livello nazionale per realizzare i percorsi formativi necessari
Si tratta come si vede in un programma ambizioso
Consapevolmente ambizioso che si rivolge non solo i funzionari della carriera diplomatica o delle qualifiche funzionali ma anche ai dirigenti internazionali e ciò di concerto in collaborazione precisa il libro bianco con enti e gli istituti specializzati
E in quanto l'istituto specializzato l'azione ha collaborato con l'Istituto diplomatico organizzando tra l'altro corsi intensivi di formazione su temi di particolare rilevanza e attualità
Attinenti all'integrazione europea complessivamente quattro corsi due per la carriera diplomatica uno per l'area amministrativa consolare sociale e uno per l'area della promozione culturale
E questa esperienza ci ha consentito di poter valutare correttamente l'ampiezza e la qualità dell'impegno formativo del mare
Del resto questo è un percorso obbligato nell'era della globalizzazione e di fronte a una crescente presenza influenza delle organizzazioni internazionali e della diplomazia multilaterale
In un contesto fortemente competitivo
Disporre di un personale altamente qualificato e costantemente aggiornato nella sua professionalità è un'esigenza che il male mai non può disattendere se intende assicurare efficacemente la tutela degli interessi italiani del mondo
La ringrazio presidente vorrei aggiunge che prima che il ministro prende la parola vorrei confermare di che si svolgerà dopo l'intervento del ministro è quello del tutto francesi una tavola rotonda che sarà presieduta dall'ambasciatore Vattani
Quale parteciperanno l'ambasciatore Boris Biancheri il dottor Gianni Bonvicini
Il dottor Lucio Caracciolo il professor Carlo Maria Santoro e il professor Stefano Silvestri seguiranno le conclusioni del ambasciatore
Io ringrazio il presidente dell'Azione ambasciatore Larocca
Per aver accettato di ospitare in questa prestigiosa sede di Palazzetto Venezia la presentazione di questo libro bianco
Libro bianco due mila del ministero degli Esteri
Sono grato altresì all'editore
Franco Angeli per la collaborazione che ci ha prestato nella preparazione di questo volume
La decisione di presentare la seconda edizione del libro guancia bianco in una serie di studio di riflessione Esterna al ministero
Va vista in diretta in diretto rapporto con la scelta che apportata alla pubblicazione da parte di una casa editrice di questioni che rispetta la prima edizione di due anni fa la motivazione è la stessa
Puntare su una più ampia presentazione della nostra attività
Rivolgendosi non solo alla cerchia di interlocutori istituzionali ma all'opinione pubblica in generale ai cittadini
Con un linguaggio che vuole essere diretto e possibilmente poco burocratico
Informazione quindi una informazione condotta nello spirito di una trasparenza che altro non è se non il riconoscimento del dovere di render conto pubblicamente
Di quello che facciamo nel rappresentare e nel tutelare gli interessi dell'Italia nel mondo
E nel difendere e nello stesso tempo i nostri valori di dialogo e di collaborazione internazionale
è importante in questa stessa ottica che il giudizio sul quadro che emerge da questa pubblicazione sia considerato il visto come chiaro e trasparente
Ecco perché siamo lieti del fatto che oggi siano qui riunite personalità che uniscono una profonda esperienza e sensibilità sulle tematiche internazionali
E un altrettanto piena profonda indipendenza di giudizio
Non si tratta certo di una pubblicazione sulla politica estera dell'Italia
I cui principali aspetti vengono peraltro essere sinti criticamente individuati è piuttosto uno strumento che vuole aiutare anche i non specialisti a comprendere quanto sia elevato il grado di interdipendenza con l'estero
E fino a che punto le differenze fra le categorie tradizionali di estero e di interno siano ormai smussata
La nostra prosperità
La nostra sicurezza la difesa dei nostri diritti
Il nostro stesso modo di vita dipendono più che mai dal ruolo e dalle iniziative che l'Italia sa assumere nel mondo nell'Unione Europea in primo luogo ma anche in tutti gli altri organismi di cui è parte dall'Alleanza atlantica alle Nazioni Unite al G otto
E si dipendono anche dal dialogo che l'Italia è riuscita riuscirà ancor più in futuro a stabilire con i singoli Paesi anche con i più difficili determinati rapporti
Mi riferisco quindi al sistema Italia nel suo insieme le istituzioni le forze economiche e sociali e culturali
Per questo c'è bisogno di un'amministrazione pubblica più efficienze e più efficace più rapida maggiormente in grado di interagire con il resto della società
Se il Libro Bianco riesce a raffigurare la realtà di una Farnesina in trasformazione nelle strutture e nei metodi di lavoro
Che vuole essere compresa dalla società civile allora questa pubblicazione avrà raggiunto il suo scopo
Insieme all'annuario statistico due mila il primo che il ministero degli Esteri abbia mai pubblicato e che possiamo considerare un suo necessario complemento
Il libro bianco individua il rapporto fra strutture compiti fra risorse e impegni e fornisce il quadro delle strutture di cui il Ministero si è dotato con la riforma entrata in vigore
All'inizio di quest'anno ricordata da un ambasciatore Mario
Non entro nei singoli aspetti trattati nella pubblicazione lasciando questo compito ai partecipanti della tavola rotonda che il presidente La Rocca annunciato io mi limiterò a osservare
Che questa pubblicazione mette in luce le novità fondamentali della riforma dalla introduzione di direzioni generali generale geografiche e di una specifica direzione generale sull'integrazione europea
Fino alla creazione di particolare interesse per chi opera nel campo della ricerca e dell'analisi sulla politica estera di una unità di studio e di programmazione
Novità strutturali che sono state messe alla prova in una fase di rodaggio ormai superata da cui da cui credo sia stata confermata quanto fosse necessaria tale riforma
Funzionale rispetto agli obiettivi di politica estera che il Paese si prefigge con questi nuovi strumenti abbiamo affrontato il negoziato della Conferenza intergovernativa in sede europea
Contribuendo a elaborare una serie di proposte
Che alla vigilia del Consiglio europeo di Nizza di domani rimangono al centro del negoziato
Il documento italiano sulla rifondere azione dei voti nel Consiglio ha costituito una delle basi delle consultazioni condotte dal presidente Chirac
Grazie al documento italotedesco sulle cooperazioni rafforzate l'Italia è riuscita a introdurre nella Conferenza un tema che consideriamo essenziale
Dico è riuscita a introdurre nella Conferenza perché non faceva parte del mandato originario questa materia
Quindi un tema che noi consideriamo essenziale a garanzia che sarà possibile accelerare il processo di integrazione senza ledere i diritti di quegli Stati che non possono e non vogliono procedere allo stesso passo ho detto che Libro Bianco vuole dirigersi direttamente ai cittadini sia quelli che risiedevano in Italia sia coloro che vivono all'estero
Ampio spazio al riguardo è dedicato proprio al rapporto cittadini italiani che risiedono all'estero
Al quale il ministero degli Esteri dedica un particolare impegno pochi giorni fa il venti ventuno novembre su iniziativa dei presidenti del Senato e della Camera dei deputati con la collaborazione della Farnesina
Si sono riuniti a Montecitorio circa duecento parlamentari di origine italiana eletti in ventisette Paesi
è stato un momento particolarmente alto e solenne di un'azione di rilancio complessivo del rapporto con le comunità italiane e di origine italiana all'estero
Il secondo grande appuntamento ci attende la settimana prossima quando come credo alcuni di voi sapranno ottocento delegati si ritroveranno a Roma per la prima conferenza degli italiani nel mondo
è un evento molto atteso preparato in ciascun continente con una serie di pre conferenza Gambale mi auguro che emergono proposte e iniziative concrete
Anche in settori nuovi ad esempio nel rapporto con le comunità di scienziati e di ricercatori italiani operanti in altri Paesi
Subito dopo saranno i nostri consoli a riunirsi a Roma per esaminare come dare seguito alle conclusioni della conferenza come migliorare i servizi prestati dai consolati e come prepararsi nella prospettiva del dell'esercizio del diritto di voto da parte dei cittadini residenti all'estero
Quel procedimento legislativo in fase molto avanzata
Noi speriamo che sia completato in tempo utile da permettere agli italiani residenti all'estero di votare alle prossime elezioni politiche però non abbiamo ancora certezza
Credo quindi che dalla lettura di questa pubblicazione emerga con evidenza la vastità e la complessità dei sistemi che sono affidati al ministero degli Esteri
E che la Farnesina affronta con la consapevolezza delle proprie responsabilità ma nello stesso tempo con grande sensibilità verso la necessità la necessità oggi più forte che mai
Di operare in costante collaborazione con tutti gli altri rami della pubblica amministrazione
E con la società civile in tutte le sue articolazione
Ma non si può operare insieme se non sulla base di una reciproca conoscenza approfondita
La trasparenza che si riflette in questo libro bianco nove speriamo e quindi certo un dovere nei confronti dei cittadini
Ma nello stesso tempo contribuisce una indispensabile premessa di un lavoro più incisivo più efficace
Più rispondenti agli interessi del Paese
Io mi auguro che dalla tavola rotonda possano emergere un esame sereno anche critico del quello che abbiamo fatto e di quello che facciamo
E proprio perché la mia presenza sei nessuno imbarazzo io lascerò questa sala prima della Savo la rotonda anche se credo che la mia persona molto imbarazzo non crea nessun grazie
Grazie signor ministro dà la parola all'editore Franco Angeli
Io sono sempre ovviamente onorato
Pubblicato questo volume e ritengo perché si è essenziale
Dopo però come editore perché l'editore non può altro che parlar bene del dei parlerò pur
Altre cose faccio sono il presidente dell'associazione Italiana formatori membro però consunta per il management del Cnel
Credo che sotto questo aspetto e libro sia essenziale proprio perché ci troviamo no crocevia fondamentale dei cambiamenti da introdurre derivanti non solo dalla globalizzazione
Ma la quale contraddizione che esistono e che sono state sottolineate da una decina d'anni fatta Nesta il terzo globale e locale cappottato ora coniazione del neologismo bloccato
Oggi è adottato anche dal l'ultimo rapporto del del comunque localismo
Ovviamente tenere conto delle esigenze del locale che sia nazionale che regionale non importa e tutte globale non è semplice
Occorre
Introdurre tutta una serie di criteri nuovi che nel linguaggio
Me ne Ceriale e sottolineo non riguarda solamente dentista Sbergia riguarda tutte le organizzazioni complesse
La prima conferenza internazionale sospetti management è stata organizzazione ventidue
Riguardava gli ospedali pubblici équipe organizzata sarebbe diventato poi tra l'altro futuro presidente degli Stati Uniti Yorck
Oggi ripeto quello che occorre prima tutto avere una visione una mission e su questa base pianificare e organizzare e cose
Ma una premessa generale
Quella di fare del benchmarking cioè di verificare cosa fanno gli altri che ottengono risultati migliori
Questo primo tesso sosteneva come tutte queste cose tassazione guardando a pagina diciotto sedici il mais è spirato evidente Arabesque trattare cioè analisi comparativa delle esperienze altrui
Una cosa ovvia da cui si deve partire quando si vuole impostare innovazione
Ovviamente quando si devono affrontare problemi di ogni organizzazione complessa direi che bisogna guardare due facce l'interno dall'organizzazione e nel Bayern per quanto riguarda l'interno
Oggi ci sono degli slogan se vogliamo né in organisation
Ed empowerment che tombino la letteratura
I principi a cui si aspiratori sforzi di modernizzazione sono cito sempre pagina diciassette la struttura amministrativa che funzioni sulla base quel decentramento della decisione delle responsabilità dei dirigenti per risentimento degli obiettivi per il controllo dei risultati e la trasparenza nei confronti del pubblico
è stato adottato cito pagina trentuno un criterio organizzativo mista geografico tematico per la Costituzione di direzione generale geografiche tra contemporaneo liberalizzazioni quelle tematiche
E Garatti dalle incombenze dalle incombenze legate alla trattazione di questioni bilaterali
E ancora a pagina quattordici introduzione cambiamento dei metodi di lavoro ruota intorno a tre principi responsabilità personale indiano il funzionario contabili coordinamento dell'attività
L'ingresso tra le diverse unità operative senza rinviare ogni decisione resta il vertice utilizzare al massimo le potenzialità dell'informatica
Ulteriore punto sottolineato dagli studiosi e la centralità delle risorse umane
Anzi addirittura si dice che dei beni pesanti impegni fisici si passa ricchezza del futuro impegni pressanti
La valorizzazione dei talenti delle proprie risorse
Compito essenziale dell'organizzazione nell'introduzione al volume pagine quattordici la riforma si sarebbe fermato a metà strada se non si fosse affrontato e noto delle risorse umane
Cosa significa poi sostanzialmente questo condanne quattro organizzativo committente motivazione formazione continua
Bene A pagina diciannove l'investimento continuo nella valorizzazione delle risorse umane costituisce la chiave di volta del processo di riforma tuttora in atto
Obiettivo primario dell'Istituto diplomatico pagine ventisei ventisette Mario Toscano e l'aggiornamento e l'approfondimento in un'ottica di formazione continua
E discorso della formazione continua è uno degli slogan in questo momento delle specifiche discipline proprio dell'attività di mi del ministero come metodo di lavoro si è scelto di sostituire progressivamente i costi di lunga durata con un numero maggiore di periodi di formazione durata più breve
Bene una decina di giorni fare nell'Aula Magna Università Cattolica che minano viene presentato un libro del direttore rincorso
Di specializzazione sull'e-commerce
Tra l'altro questo è il presidente dell'Olivetti Lexicon erano presenti
Quattro importanti tra centri universitari della Cattolica i discorsi che venivano fatte in università del futuro dovrà non solo occuparsi di formazione continua ad avrà alternare
Fase di studio con fase liste cedono il primo tempo
E in un secondo tempo
Fasi di lavoro e di studio e fasi di lavoro se uno non fa delle esperienze concrete contemporaneamente
Non si mantiene costantemente aggiornato non potrà essere che emarginato in un mondo dominato dall'evoluzione del cambiamento contiene
Oltre le ore punto efficienza ed efficacia il ministero degli affari esteri pagina centonovantatré si è impegnato a trasformare profondamente il mezzo di riprese prestazione dei servizi ai cittadini che dovesse decentrato più che mai sui risultati
Lato esterno direi che si parlerà molto io per non portare via tempo alla
Tavola rotonda sta che
Convergenza di interessi e valori accennato anche il ministro Dini
Adesso dicendo dall'intero emerge il profilo una politica estera pagina un che si fonda sulle convergenze interesse e valori
Ovviamente interessi regionali
è interesse nazionale
A sottolineare con un perfettamente problema dal diplomazia culturale
Ha un nuovo rapporto con i cittadini è dedicato un intero capitolo tre
Trasparenza deve essere nuovo modo di spiegare all'esterno all'azione del ministero
Ho volutamente sintetizzato per passare un'accettazione di un libro
L'autore Piero lombarde titolo impresa suspence l'evoluzione della specie
Ogni organizzazione oggi deve essere complesse per fronteggiare la complessità adeguata di per concorrenza aperti a Lecce quell'essere flessibile
Fondata su una rete di soggetti responsabilizzati e su processi autosostenersi
Nato dinamicamente attrattiva al mondo esterno e coscientemente relazionata con essa
Deve essere consapevole delle proprie responsabilità e pertanto attenta alle attese dei vari stakeholders e dell'ambiente per la creazione del valore società ecocompatibile che deve acquisire conoscenza di sé come insieme di persone come sistema
Solo soddisfacendo tali pre requisiti potrà esplorare nuovi orizzonti e contribuire alla realizzazione di quelle dell'umanità
Penso che chi ha collaborato al libro non avesse detto questo
Questo volume concitato ma vedette
Anche se sono stato volutamente sintetico la piena rispondenza a questi principi
Sì quanto nell'esposto nel di e ancora chiuso
Bisogna essere preparate un cambiamento conti conclusione dell'introduzione di pagina se c'è il potere del risposte pronte alle nostre sfide necessario un continuo riesame degli strumenti a disposizione
La riforma deve essere considerata quindi non già con un punto d'arrivo bensì come il cardine di un processo destinato adeguare tempestivamente il ministero degli Esteri ad un mondo in rapida evoluzione
E direi che qui proprio il cerchio si è evidente che questo può essere fatto solo se dispongo di risorse umane efficiente efficace responsabilizzate acuito entrava
Io vorrei commentare molto brevemente le ultime osservazioni che vi chiamate dal dal nostro editore ancelle
Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi e quindi la riorganizzazione quindi la necessità di adattamento
Noi non abbiamo la pretesa di dire
Che la riorganizzazione che abbiamo fatto fosse l'unica logica
L'unica possibile
Ho necessariamente la migliore
Poiché ci sono funzioni che che devo per la
Cioè dire che possono essere attribuite da una parte o dall'altra eccome in un certo senso non c'è un solo modo di ritagliare una torta o di tagliare una mela e naturalmente ci sono parte coincide con
Che si sovrappongono sono vicine l'una all'altra e separare a volte funzioni c'è sempre un elemento di discrezionalità e di di non quindi di nel quale è necessario apre fare un giudizio sapendo che c'erano e ci sono delle soluzioni c'erano delle soluzioni alternative
La riforma della riorganizzazione del ministero è stato un processo molto lungo
Che ha richiesto lavoro continuo nel corso di più di un anno splendide di di i più utile di un paio d'anni tutti gli aspetti sono stati visti esaminati rigirati siamo arrivati a quella che noi riteniamo per il momento ecco quello che diceva angeli
Essere una struttura che ci siamo dati che risponda alle esigenze di oggi poi vedremo nel corso del tempo quali possono essere gli adattamenti
Come dicevo anche prima io mi auguro che la tavola rotonda
Sì tutti illustri partecipanti parlino con franchezza
E quindi vi che ci possano dare suggerimenti e anche riflessi critici così che noi e poi c'ha ne possiamo beneficiare grazie tante
Grazie visto qui si chiude la prima banca e la presentazione eseguirà immediatamente appunto non è più una compagnia
è interessante
Vista
Si sono sentite
Altra
Salvo
Provengono
Grazie ad essa abbia
Sposa casa
Partito bene
Santoro
Va bene era
Facciamo cominciare
Non abbiamo
Santoro seriamente
Venisse
Vorrei
Precari risentire un attimo
Chi vuole acquistare un momento di attenzione abbiamo la fortuna di avere con noi l'ambasciatore che anche Gianni Bonvicini Lucio Caracciolo Carlo Maria Santoro e Stefano Silvestri che conoscete tutti e che non hanno bisogno di introduzione guadagnare tempo dare la parola subito a Lucio Caracciolo
Che ha un impegno successivo e poi possiamo continuare magari facendo il cerchio cominciando da Boris Biancheri
Grazie ambasciatore mi scuso molto come le ho avvertito dovere purtroppo lasciare presto questo questo incontro io
Devo dire che
Appartengo a una categoria quella dei giornalisti che fondamentalmente convinta che la politica estera non interessa al pubblico e quindi sono particolarmente lieto accolgo con particolare simpatia la pubblicazione
Di questo libro bianco perché sono io io stesso invece convinto del fatto che
Questa tesi risponda più ai gusti di chi la espone che non a quelli del pubblico
Nel senso che io credo che esista in questo Paese
Una sensibilità invece per i temi alti della politica estera
Che forse può essere aumentata riutilizzata indirizzandosi in modo più diretto al grande pubblico e sicuramente questo libro bianco
A il merito di lei ha due meriti il primo quello della continuità perché stabilisce in qualche modo il carattere non episodico di queste pubblicazioni e mi auguro che questa anzi sono certo che questa continuità sia mantenuta anche in futuro
E il secondo è quello di essere uno strumento di consultazione per chi si occupa come me in maniera quotidiana di questi temi ma anche per un pubblico che invece lo fa in maniera più sporadica uno strumento di consultazione dicevo
Abbastanza fondamentale con anche alcuni accorgimenti di carattere tra virgolette giornalistico che ho particolarmente apprezzato come le schede sui singoli su singoli casi
Quindi qualsiasi iniziativa che in qualche modo vada alla prova del mercato e che misuri stimoli allo stesso tempo interesse dell'opinione pubblica per quella che io considero la forma più alta di politica che la politica estera credo che sia punto benvenuto
Credo anche che
Il rafforzamento dello strumento diplomatico che viene qui esposto
Sia
Naturalmente un'opera in fieri un work in progress visto che stasera si parla molto inglese ma credo anche che converrebbe forse qui anche nel nel corso di questa discussione converrebbe contestualizzarlo nel quadro complessivo della della nostra politica estera che come è noto non è fatta solo
Dalla nostra diplomazia
E qui credo che bisognerebbe essere tutti abbastanza consapevoli del fatto che l'Italia ha sofferto
E sta soffrendo da una decina d'anni
Di una crisi politico istituzionale
Che è stata chiamata in maniera piuttosto speranzosa transizione ma dalla quale purtroppo ancora non siamo usciti
Questa transizione permanente inevitabilmente ci crea delle difficoltà delle difficoltà di continuità delle difficoltà di credibilità
E forse non non aiuta a a mettere in luce quelle che sono alcune delle performances che la nostra diplomazia gli strumenti della politica estera in genere compiono
Quindi io credo che
Per qualsiasi politica estera sia fondamentale
Il supporto
Della classe politica delle istituzioni dell'opinione pubblica credo che purtroppo per quanto riguarda specialmente la classe politica e le istituzioni dello Stato in generale negli ultimi anni non sono stati esemplari
Cioè ci sono due aspetti che prima di chiudere vorrei sottolineare in particolare che mi hanno colpito uno che viene trattato come uno che non viene trattato per ovvi motivi nel nel libro bianco del ministero
Degli esteri il primo è quello della politica estera culturale
Un tema che noi spesso e di quando dicono intendo anche noi giornalisti tendiamo un po'trascurare o a considerarlo ancillare rispetto alla alla grande politica estera di un Paese
Io penso che per un Paese come il nostro trascurare questo aspetto è un autogol formidabile
Se non altro perché da questo punto di vista siamo una superpotenza mentre per altri aspetti forse a occhio e croce non lo siamo
E il fatto che questo questo libro bianco metta in luce anche con con cifre dati che considerazioni questo aspetto dell'Italia come potenza culturale
è particolarmente credo importante benvenuto spero anche che
Gli incontri che ci sono stati e ci saranno con gli italiani nel mondo che siano italiani o che siano gli undici
Abbiano proprio in questo tema della politica culturale uno degli dei perni centrali
Il secondo aspetto invece che non viene trattato e non potevano anche essere così
In questo volume del ministero degli esteri
E che io penso debba essere tenuto presente se vogliamo contestualizzare l'azione della nostra diplomazia in quel quadro politico istituzionale di cui parlavo prima
La proliferazione delle politiche estere sub nazionali
Mi riferisco in particolare al fatto che l'ultimo decennio ha visto crescere in maniera esponenziale il numero dei soggetti italiani che fanno politica estera o che presumono di farla
E mi riferisco in particolare non solo alle cosiddette organizzazioni non governative foto spesso quel non pleonastico quanto anche alle a enti come gli enti regionali se noi pensiamo a quello che è stata l'importanza e il peso
Che ha avuto nella nostra per esempio gestione della crisi jugoslava che ha avuto caro avuto alcune regioni del Nord Est
Che addirittura organizzavano incontri con capi di Stato stranieri
O se pensiamo a quello
Secondo me il più positivo che è stato il ruolo che nella successiva fase della della gestione della crisi balcanica hanno avuto anche impegnando i fondi importanti risorse finanziarie in maniera spesso anche abbastanza coordinata alcune regioni in particolare della Bosnia ecco io penso che questo sia un elemento da tenere costantemente presente quando si parla di politica estera e forse questo è un po'anche un tabù nel senso che o lo si tenta di utilizzare per motivi politici e io elettorali come fanno precisa anche recentemente alcune regioni
Oppure parlo invece dal centro si tende un po'o a sottovalutarlo a minimizzare lo credo invece che sia un tema da affrontare apertamente perché innanzitutto è un fatto si può può piacere o non piacere ma questo è un fatto che la nostra politica estera e anche se vogliamo
La somma algebrica di diversi fattori questo non vale solo per l'Italia vale anche per gli Stati Uniti d'America intendiamoci
E capire come si Possa influire sulla politica estera diciamo nazionale ufficiale attraverso queste forme sì in parte anche private di sotto politiche estere credo che sia un tema degno di analisi di approfondimento vi ringrazio e mi scuso ancora
Molte grazie dare la parola Boris Biancheri
Grazie
Questo dialogo fra Lucio Caracciolo e me riguardava soltanto degli impegni che ci accomunano
Seguito dalla giornata ma
C'era evidentemente un dialogo intellettuale perché alcune delle cose anzi le cose che ha detto Lucio Caracciolo sul libro bianco devo dire
Avevano anche fatto oggetto della mia attenzione particolare queste due ultime sulla politica culturale
Che diciamo su altri attori di politica estera che mi sembra sia uno dei punti fondamentali
Che dobbiamo tener presente quando giudichiamo nel Complesso le relazioni internazionali oggi e come ci si colloca l'Italia e cioè che la politica estera a oggi una grandissima quantità di soggetti che partecipano alla sua definizione
Ma non non voglio far paragone con con con decenni addietro in cui la politica estera era diciamo il dominio riservato di cancellerie o del ministro degli Esteri degli operatori diplomatici e pochissimo al di fuori di questo tra penale
Ma ancora recentemente io stesso quando avviato alla carriera dove ha iniziato la carriera diplomatica la politica estera fondamentalmente condotta dal ministero degli Esteri nel proprio interno
E tendeva a non comunicare ciò che faceva e questo è secondo me il primo segno di un ente intelligente percezione di come s'stanno modificando i rapporti internazionali del mondo il ministero degli Esteri ha sentito invece l'esigenza di comunicare ciò che sta facendo non solo di comunicarlo di comunicarlo in un modo accessibile a un pubblico vasto affidandosi a un editore di grandissima capacità esperienza
E quindi dire per cercare di raggiungere il maggior numero di interlocutori possibili perché questi interlocutori sono tutti parte
Del processo di formazione della politica estera
Le organizzazioni non governative ma così è per le università così è per gli istituti di ricerca così è per i media così è per gli imprenditori che sono tutti i soggetti che partecipano alla politica estera
E quindi direi questa prima esigenza che il ministero ha sentito mi sembra corrisponda perfettamente a quello che sono in genere le esigenze di chi affronta i temi della politica estera certo c'è un desiderio anche di visibilità
Ma io non ci trovo niente di male nel desiderio di visibilità oggi se non sia invisibili
Direi non si esiste
E quindi
E quindi è giustificato che il ministero degli Esteri cerchi dimostrare di chiarire quello che sta facendo in che termini lo sta facendo quali sono le sue esigenze interne il governo cercato di soddisfare questi esigenze
E qui siamo nel campo della riforma che è un punto centrale dell'attività del ministero degli Esteri un tema del quale parlo personalmente con qualche emozione perché io stesso
Me ne sono occupato quando era al ministero degli esteri ma non lo dico per rivendicare qualche merito perché il merito non va a chi avvia i Progetti il merito va a chi finisce in un Paese come il nostro che Gronda di riforme non compiute di progetti che rimandano allo Stato embrionale bisogna dar merito di chi a chi termina e porta a conclusione un progetto di riforma che già di per sé una cosa straordinaria questo stesso Progetto sul quale si articola oggi il ministro degli Esteri riflette abbastanza da vicino a dir la verità le idee che io stesso avevo a suo tempo portato avanti e anzi direi rivela
Che non bisogna mai essere troppo pessimista
Perché io con un certo pessimismo configurava o che la moltiplicazione delle unità delle grandi unità operative dei direttori generali dovendoli di partire fra quelli a carattere geografico e quelli che conservano un carattere funzionale esigesse poi delle forti capacità di coordinamento interno tanto che avevo pensato che occorresse una serie di vice segretario quanto meno i vicesegretari generali per dar corso a un coordinamento interno questo non non è il caso nella struttura che il ministero degli esteri sia dato e siccome mi sembra che la struttura abbia dato in questo anno ormai di attività una buona prova e siccome inutile creare organismi che non sono necessari e anzi bisogna piuttosto cercare di sfrondarle tutto si crea dei nuovi il mio pessimismo era evidentemente infondato
Concordo pienamente con Lucio Caracciolo sulla importanza
Della politica culturale nell'attività del Ministero degli Esteri e forse la politica culturale e quella
Intanto dove c'è una forte sensibilità della cosiddetta società civile
Forte sensibilità nella nel senso che vi è una domanda
Una costante richiesta
Di una politica culturale attiva cosa non facile a dir la verità perché poi è vero che noi siamo un Paese con una fortissimo potenziale ma un fortissimo potenziali giacimenti culturali
Meno diciamo forti
Sotto gli aspetti di operatività e di organizzazione che son poi quelli che debbono essere i motori delle esportazioni della politica culturale
Se dovessi io stesso sulla base della esperienza passata
Identificare un'Area nella quale credo che vi sia ancora spazio
Per ulteriori approfondimenti strutturali potrebbe proprio essere
Quella della politica culturale
Tutta l'attività di politica estera
Andrebbe messa fra virgolette alle questo caso che non appartiene direttamente al ministero degli esteri ma che viene peraltro svolta da altre istituzioni governative o no non governative
O anche governative perché può
E qui il ruolo di coordinamento del Ministero degli Esteri e fondamentale
Devo dire
Fu lungimirante già ormai tempo fa l'istituzione dei cosiddetti consiglieri diplomatici che sono delle unità di collegamento presso le varie amministrazioni dello Stato
Che molti Paesi che hanno delle strutture simili nostra invidiano al ministero degli esteri in quanto non ne possiedono ma che sono degli elementi di raccordo molto importante
Ma non c'è dubbio che ad esempio che in questo momento le regioni svolgano un attività internazionali non la definirei di politica estera non è certamente un attività internazionale lo dico per diretta esperienza perché l'istituto che io presiedo
A Milano Fuggetta consigli consulente per le relazioni internazionali del presidente della regione Lombardia e credo che sia utile
Che sia diciamo un istituto che certamente si avvale non soltanto di raccordi molto stretti con il ministero degli esteri anche nella stessa esperienza di qualcuno che il ministero degli Esteri lo conosce
Per battere i re questa attività di relazioni internazionali all'interno di uno spazio che sia costituzionalmente istituzionalmente e costituzionalmente corretto
Queste sono fondamentalmente le le osservazioni che io volevo fare se dovesse aggiungere un punto che riguarda in effetti la la sostanza
E cioè che tipo di politica estera si è svolta a parte il fatto che è difficile parlare dell'universo mondo
In poche battute
Ma mi sembra che la politica estera che certamente è stata estremamente attiva in questi ultimi anni basta guardare e ci sono delle statistiche utili mi sembra in questo libro bianco
La frequenza dei contatti internazionali altissimo alto livello Ministero degli Esteri che si è praticamente raddoppiata nell'arco degli ultimi tre anni
Certo non è solo l'attività che pesa sulla bilancia bisogna vedere il risultato ma i risultati sono in politica estera difficilissimi da misurare
Mentre più facile misurare quali sono i risultati di un governo tiene sul piano della finanza pubblica e più difficile misurare i risultati più governo ottiene in materia di politica estera dove non esistono dei pesi specifici che si possono mettere sui piatti della bilancia accerto la politica estera italiana è stata attiva e si è mossa
Direi
Come sempre fra due grandi popoli le grandi distanze internazionalisti che e gli interessi diretti
Proprio questo mattina
A una presentazione del mese di dicembre
Si presta alle presentazioni
Di libri di di materiale pubblicistico proprio stamattina un autorevole parlamentare ha citato una frase del presidente della Repubblica che mi sembra molto bella e molto giusta parlando del governo che va a Nizza del governo italiano che va a Nizza
Il presidente Repubblica ha detto
L'Italia è forse il solo paese che va a Nizza non per ottenere qualcosa perse
Ma per ottenere qualcosa per tutti il che è vero perché non c'è nessuna specifica istanza o un risultato
Diciamo di interesse nazionale che guiderà in questo momento l'azione del governo italiano a Nizza e i fini e gli obiettivi sono quelli dire ai comuni dell'Europa interpretando certamente interpretando quali sono gli obiettivi comuni dell'Europa bene
Questo è una caratteristica che direi ha fatto da fondo alla politica estera italiana di questi anni per cui poi è difficile qualche volta abbiamo rimproverato va mi domando fino a che punto sia giustificato a farlo e poi difficile dire ma cosa avete ottenuto perché ripeto ancor più in questo ambito è molto difficile
Misurare dei risultati specifici e una collaborazione dei fini di carattere generale che l'Italia ebraiche da al al di là di ogni voglio dire di ogni sentimento partigiano che dà obiettivamente in modo in modo anche disinteressato pur senza dover trascurare quelli che sono gli interessi nazionali e queste sono le poche riflessioni che mi permettevo di fare su questo tema grazie molte grazie
Riprendiamo l'ordine alfabetico
La parola allora Gianni Bonvicini
Grazie innanzitutto due parole sul sull'impero
Devo dire che la lettura come scollinato Caracciolo
Era facile non è un rapporto burocratico questo non è un rapporto di un ministero che parla delle attività svolte oltretutto appunto la lettura viene facilitata da riquadri da statistiche da rimandi che sono molto importanti quindi lettura facile non posso dire piacevole naturalmente ma insomma per gli Esperti per coloro che vogliono approfondire la problematica sicuramente è un modo diverso di presentarsi e questo mi sembra molto positivo e non mi sorprenderebbe se fra le novità che sono citate io servizi sono citate qui io inizierò da quella che fa parte un po'della mia professione e quindi di una riflessione sulla direzione generale per l'integrazione europea che è una delle grandi novità della riforma
E allora c'è ed a farsi una domanda che è una domanda siamo sempre fatti noi studiosi di problemi europei perché una direzione generale per gli affari europei per l'integrazione europea all'interno del ministero che fra il resto nel libro si dice sta diventando un oggetto di curiosità da parte dei nostri governi europea a parte esterni al e anche un modello ebbene in una comunità chiaramente perfetta con una evoluzione verso un modello di tipo sovranazionale e via dicendo è abbastanza evidente che la teoria ci diceva in fondo la politica europea diventa sempre meno politica estera diventa sempre più politica interna ora dobbiamo ammettere che questo non è avvenuto e che anzi la realtà gli aspetti intergovernativi all'interno dell'Unione Europea sono crescenti c'è tutta un'area aree norme che evidentemente ha rafforzato poi questo ruolo diplomatico che l'area della peste la politica estera e di sicurezza comune c'è anche il terzo pilastro che parzialmente è una ancora un settore di attività intergovernativa e quindi e anche abbastanza evidente che alla vigilia di Nizza noi sottolineando un altro fatto importante che questa unione diventa come si diceva una volta un'unione ha negoziato termali
Cioè di fatto ci troviamo sempre in una fase negoziale sia per gli affari ordinari ma soprattutto oggi per gli affari straordinarie per l'Est
E quindi iniziato a questo punto di vista si profila o potrebbe profilarsi come un ulteriore approfondimento di quella che si potrebbe chiamare una rinazionalizzazione delle istituzioni comunitarie
E da questo punto di vista va di nuovo ribadito che l'Italia si è mossa molto bene e comizio appunto Boris Biancheri prima e si è mossa da partners europeo non da parte mia nazionale e però siamo non dico soli ma non è che siamo in una grandissima compagnia i risultati Nizza possono di nuovo quindi marcare una la progressione successiva verso un una comunità più intergovernativa e quindi che necessita ancora di grandi esercizi diplomatici e quindi politica da questo punto di vista la direzione quindi generale per l'integrazione europea interessante questa denominazione per l'integrazione europea e non per l'Unione europea intanto un posto un senso se vogliamo di Filosofia che c'è alle spalle questa denominazione
Beh è evidente che ha ha ruolo da svolgerà un ruolo molto importante e viene definita nel rapporto che è quello tenere assieme i vari aspetti in cui si articola l'attività comunitaria quelli economici politica estera
Agli altri aspetti che oggi riguardano anche la sicurezza ora nella fase quindi che noi chiamiamo tutti chiamano ascendente
C'è una direzione generale di reinserimento è un punto preciso che può aiutare il coordinamento di una posizione italiana nei confronti di tutto l'apparato intergovernativo non è Bruxelles e tutto l'apparato intergovernativo
E naturalmente lo fa molto spesso in collegamento con una Palazzo Chigi Chigi anzi direi in via permanente perché di nuovo il ruolo dei Consigli europei è molto cresciuto non sono più due all'anno sono quattro sono cinque sono numerosissimi e quindi è evidente che il raccordo diventa di fondamentale importanza
Rimane un dubbio e una difficoltà
Il rapporto citano alcune problematiche riguardanti questa difficoltà anche invece la fase discendente cioè nel momento in cui si devono mettere in pratica poi quelle che sono le decisioni prese
A Bruxelles i il coordinamento è obiettivamente più difficile i ministeri gli altri ministeri non accettano facilmente un coordinamento forte da parte del ministero gli estri ciascuno poi cerca di seguire la propria pratiche le prove seconda riflessione
è stata citata importantissimo ruolo delle regioni i territori sono diventati fondamentali oggi nella politica internazionale non solo europea ma nella politica
C'è da dire però anche che molto spesso questa tendenza che è crescente non è una tendenza stabilizzata in crescente lo vediamo dalle inquietudini che ci sono nel nord Italia lì i presidenti che si autonomi hanno governatori forse forse un uso giornalistico il nome governatori detto questo insomma eh evidentemente una tendenza crescente ora questo positivo non positivo ci cura mentre aumentiamo gli attori il è positivo ma può essere anche molto velleitario
Può dare tutto unanime da una serie di duplicazioni può creare complicazioni lo abbiamo già visto sperimentato e allora quale deve essere il ruolo della ministero gli essiccare o che non si tratta di bloccare una tendenza che ormai esplosiva né si tratta di controllarla perché sarebbe anche questo velleitario
Credo che come giustamente si cerca di fare è quello invece di favorire l'internazionalizzazione uno nazionalizzazione organizzata il più possibile delle regioni come dando al ruolo degli strumenti nazionali per oppure esercitare meglio il rovo il loro ruolo internazionale il ministero ha cercato di farlo aperto tavoli di confronto su quella che viene chiamata cooperazione decentrata per la cooperazione allo sviluppo
Ha rafforzato la rappresentanza permanente a Bruxelles nominando quattro rappresentanti delle Regioni ecco sarebbe interessante capire come avvenuta quali sono i criteri dice di queste navi ma chiedo ma credo che più di più ancora vadano favorite con incentivi delle forme di integrazione e di aggregazione fra le Regioni tipico a Bruxelles
Le regioni del centro italiano ha deciso di organizzare un nuovo ufficio ecco questo va favorito credo perché assurdo avere una frammentazione ognuno con il proprio ufficio ognuno con le proprie pretese ognuno con le proprie persone e quindi complicazioni post quindi devono esserci credo a deve esserci molta attenzione confronti del territorio ma anche offrire degli strumenti che ne facilitano l'organizzazione fra di loro e possibilmente la cooperazione ultimo punto come un direttore d'ufficio
Studi non posso altro che essere contentissimo di una novità ci aspettavamo da molti anni ricordare ancora i tempi io credo che sarà cercato di costituire questa unità di analisi e programmazione oggi un tipico esempio in fondo di un dialogo fra ministero e centri studio
Ora è anche questo è uno strumento che può aiutare una proiezione dell'Italia anche a
Altri livelli e è il livello naturalmente le riflessioni in venti centri di studi dicendo che giocano un ruolo qua non lo possiamo chiamare diplomazia parallela questo evidentemente eccessivo ma è sicuramente un'attività di grande supporto di raccolta di idee di confronto di idee una il nostro stesso paese quando va all'estero in questi organismi di studio
Devi essere presente deve contare qualche cosa e molto spesso vediamo chi invece l'Italia Ed Temple e da questo punto di vista non sempre siamo presenti in sedi molto importanti in questi network che si stanno creando fra istituti e non ci sono
E le risorse sufficienti per poterlo fare e allora come si io credo che ci sono due ho due possibilità la prima chiaramente per meglio servire gli interessi del ministero del Paese
è quello di raccordarsi sull'agenda sull'agenda futura
E cercare di scegliere quei temi di fondo certo non possiamo risolvere le questioni di tipo diplomatico possiamo contribuire alle impressioni fondo perché questo è il nostro compito è la nostra missione lì però dobbiamo metterci d'accordo su quali sono i temi fondamentali per il nostro Paese nel Prete meglio e lungo periodo
Investendo risorse investendo naturalmente studi e raccordando ci per evitare anche qui delle
Il secondo che credo vadano favorite anche le aggregazioni tra istituti
In Italia ce ne sono parecchi già collaboriamo noi collaboriamo appunto con l'ISPI collaboriamo con altri istituti e via dicendo queste forme di cooperazione devono credo essere stato vale la pena per lo stesso ministero verde meno interlocutori più coordinati fra di loro e quindici non duplicano quelle che sono le iniziative anche se naturalmente e la pluralità è molto importante è importante perché esprime diverse anime di un modo di pensare la politica quindi per riassume le basi credo per affrontare le grandi novità della politica o della nuova diplomazia ci sono tutte qui sono illustrate tutte le la però alcune di queste vanno approfondite
Di deve essere mantenuto vivo questo esercizio di continua riflessione su quelli che sono gli sviluppi della diplomazia della politica estera italiana questo l'occasione ma naturalmente ci sono delle occasioni pratiche quotidiane che vanno favorite vanno incentiva grazie
Parola al professor Carlo Maria Santoro
Grazie io volevo solamente dire questo libro anzitutto mi sembra una conferma è una testimonianza importante del fatto che il ministero degli Esteri
Che io conosco da molti anni
Sta finalmente per certi aspetti vorrei dire cambiando faccia
Non tanto perché in questo libro lo testimonia o perché la riforma che ha preso le mosse quest'anno a gennaio sia stata come dire una un elemento rivoluzionario ma perché in realtà per la prima volta da molti anni c'è una riflessione sulla politica estera italiana che andrebbe
Valutata non già in termini diciamo così incrementali di crescita
Coerente rispetto a un disegno ma anche in termini diciamo di analisi di quelle cose che potevano essere fatte in un modo un tempo e quelle che adesso dovrà essere fatto in un altro modo io non credo che sia semplicemente una questione di innovazione tecnica da questo punto di vista noi dobbiamo tener presente che nel come diceva Caracciolo all'inizio
Quella che lui chiama la transizione italiana negli ultimi dieci anni in realtà la tradizione italiana degli ultimi dieci anni che non è finita ma noi siamo vissuti sempre in fasi che abbiamo autodefinitosi transizione fin dagli anni Settanta di mi ricordo
La transizione c'era perfino una rivista pubblicata
A Milano si chiamava problemi della transizione vedere una rivista cui io collaboravo faccio parte anche del comitato scientifico che usciva trent'anni fa
Che in realtà non aveva nessun problema di transizione dice la transizione dal comunismo al socialismo in quella in quella concezione ma oggi le cose sono molto cambiate
In realtà il ministero degli esteri sta cambiando faccia perché l'Italia sta cambiando faccia e l'Italia sta cambiando faccia perché stretta fra due concetti apparentemente contraddittori fra di loro uno è l'evoluzione della grande crescita delle istituzioni
Istituti internazionali di cui ne facciamo parte a pieno titolo di cui siamo fieri
Di cui prendevo discorsivo vicini è una tipica esemplare testimonianza insomma siamo all'interno di una macchina istituzionale che è cresciuta all'Unione Europea l'integrazione europea eh
La manifestazione più evidente ma dall'altra parte però c'è anche un altro elemento che è venuto fuori invece in questi ultimi dieci anni e non c'era prima
O perlomeno non era così evidente prima ed è il peso della geopolitica
Intendendosi per geopolitica di rapporti esistenti fra Stati che hanno cambiato nome hanno cambiato dimensione che sono sorti dal nulla
Discreti azioni varie eccetera non è una questione di territori come dicevo vicini o sono dei territori sono questioni di carattere nazionale e sono questioni proprio di rapporti di forza che cambiano i discorsi anche su quella che deve essere la politica estera dell'Italia
Oggi l'Italia realtà partire dalla fine degli anni ottanta
Con una particolare sostenuta conferma negli anni novanta
Si trova ad avere un ruolo che per quel che riguarda la geopolitica soprattutto nell'ambito di interesse dell'Italia
Verso sud sud est e cioè il Mediterraneo allargato è una politica da media potenza in alcuni casi addirittura da grande potenza all'interno del del dello scacchiere regionale
Mentre invece per quel che riguarda le grandi istituzioni la comunità euro-atlantica da un lato e l'Unione europea dall'altro l'Italia pratica una politica da piccola potenza
Prendiamo questa contraddizione e comincia a emergere io sono contento che questo testo
Se ne parla da anni diceva giustamente Boris Biancheri sono anni che si parla di queste cose insomma anche prima che tu possiedi
Il generale se ne parlava
Detta trent'anni fa
Beh siamo entrati in carriera lo stesso anno con il segretario generale e devo dire che già si parlava della riforma delle aree delle direzioni geografiche
L'ultimo che aveva fatto le direzioni geografiche restato Galeazzo Ciano nel mille novecentotrentasei trentasette che aveva inventato le direzioni geografiche poi sì ritorno indietro eccetera
Oggi ci troviamo di fronte a una situazione di questo genere c'è una duplice anima della politica estera italiana una delle quali quella della geopolitica come la chiamo io
Del Mediterraneo allargato che funziona secondo i criteri della politica tradizionale se vogliamo della diplomazia tradizionale
Contrasta un po'con quella invece della gradualismo evoluzionista tipico della dimensione europea dell'evoluzione euro prevista
Ma in realtà oggi quando quindi tutti quanti hanno messo in evidenza giustamente che esiste una
Difficoltà da parte Della sesso Ministero degli esteri o della politica estera confermativa nei confronti di tutti gli attori sub nazionali che fanno politica estera
Io oserei dire che c'è anche una difficoltà perché molti attori sopranazionali comincerà a fare politica estera per conto nostro quindi siamo in una situazione di disgregazione della sovranità nazionale
Che paradossalmente persiste sono nel campo della geopolitica cioè del Mediterraneo allargato
Che per noi rappresenta ormai un investimento importante ne abbiamo quasi dieci mila soldati che sono dislocati per motivi di geopolitica
In alleanze e coalizioni fatte con altri paesi sono dislocati variare del dell'Europa orientale o dell'Europa balcanica o altri posti in giro per il mondo ci sono quindi queste due cose non sono le stesse
Io credo che questo testo a l'importanza proprio perché
In un certo senso cerca di prendere atto di un cambiamento di questo tipo senza dirlo però questa è l'unica critica permetto di fare il ministro Dini solleva sollecitava le critiche ma poi non son venuta di critica allora adesso ne faccio uno due il la prima è che appunto non per colpa devi diplomazia del ministero degli Esteri anzi devo dire che in questo senso forse per l'Atletico
E mai dimenticato spirito di solidarietà con la carriera da cui provengo devo dire che tutto sommato i diplomatici hanno fatto molto di più di quanto non abbiano fatti politici del passato a favore della politica estere anche in questi ultimi anni
A cominciare dagli ultimi segretari generali particolare e l'ultimo qui presente e non lo dico perché sono amico suo ma perché in realtà e il motivo è noto per la sua supera iperattivismo abbiamo ottenuto dei risultati notevoli
Ma anche quindi abbiamo visto che più di una volta questi risultati sono stati il prodotto dell'iniziativa di alcuni diplomatici particolare pesante al ruolo che ha svolto
L'ambasciatore Fulci negli ultimi anni nel condizionare nell'orientare la politica estera italiana perché riguarda la politica verso la grande istituzione universale chiede che ladri nazionalmente
è stata un'invenzione io l'ho seguito molto da vicino quella vicenda che comincia all'inizio degli anni novanta insomma li c'è stata una come dire una
Testarda volontà da parte da ambasciatore Fulci che molti di noi conoscono e che sanno quanto è
Valida alla sua capacità e la sua fermezza e che ha gradualmente convinto di ministri che successivamente si sono avvicendati alla direzione della Farnesina
E che poi naturalmente ha creato anche qualche problema ma questo non significa però che non fosse un'iniziativa interessante
E noi adesso quindi in un certo senso ancora una volta la politica estera italiana oggi sta cercando di adeguarsi a dei cambiamenti che solo in perché sono sopravvenuti e sui quali non c'è stata mai veramente una vera discussione politica né in Parlamento né fra i partiti politici e neppure all'interno del governo secondo me
Il problema vero per esempio che che quello che manca in questo libro è che nelle prime pagine in particolare nelle parole del ministro per dire
Ma anche a primo capitolo no anche se il ministro forse consapevole di questo nelle sue parole ha detto questo non vuole essere un libro sulla politica estera italiana
Però manca una concettualizzazione della politica estera italiana sembra che qui la politica estera sia una successione di fatti istituzioni di strutture che si adeguano si modificano ma lo si capisce a che scopo
Quando Boris Biancheri giustamente diceva la politica culturale importante
E beh io l'ho vissuta gliel'ho anche detto prima come una sorta di surrogato del fatto che non esiste una concettualizzazione della politica politica da parte dell'Italia anche se noi abbiamo un ruolo
Che in alcuni casi è da grande potenza da media potenza in altri casi da potenza di livello mondiale siamo nel G otto eccetera eccetera
Questo è forse diciamo sì la contraddizione che non che non che non sta in questo volume che anzi questo volume rappresenta certamente un passo avanti
Forse questo volume avrebbe dovuto avere un capitolo primo un capitolo introduttivo una in cui si parla di questo tipo di cose concludo rapidamente
Una delle contee quindi se vogliamo le cose che sono state qui dette
Va bene questa in questo momento in particolare il nostro contributo per esempio
Per il discorso di Nizza comincia domani e che certamente molto importante
E anche le frasi che ha detto il presidente La Repubblica tutto eccitato
E cioè che
Noi andiamo lì senza interessi particolari da difendere ma invece col in a favore della crescita dell'Europa unica integrata
E anche questo è un è un problema che da un lato è un bene e dall'altro lato è una come dire è un segno di scarsa personalità internazionale in un certo senso
Perché quando si va alle cose importanti
Tutti hanno degli interessi da difendere o degli interessi a proteggere o degli interessi da utente o dei risultati di questo tipo dal tenete nessuno fa la politica estera per beneficenza com'è noto neppure i grandi sostenitori della politica
Della cooperazione allo sviluppo in realtà dietro le belle parole mentendo lo diciamo così sempre avere dei risvolti politici dei ritorni politici altrimenti che senso avrebbe fare della politica estera e quindi da questo punto di vista questo è un segnale secondo mente debolezza
Della personalità internazionale dell'Italia che per una serie di ragioni tende a essa a fare la politica estera reattiva non una politica estera incisivamente attiva per fortuna perché in alcuni casi per le imprese del famoso ventennio quando si fece politica estrattiva sì combinarono dei disastri terribili per cui forse era meglio non fa però certo si è che noi oggi ci troviamo di fronte a un'Italia che da un lato assume ruoli sempre più importanti
E che ha bisogno di riorganizzare la sua macchina operativa e questo libro testimonia che la riorganizzazione che è in corso e che sta secondo me dando dei buoni risultati e nello stesso tempo però noi verifichiamo proprio per questo
Una carenza di sovranità che non era ancora sovranità europea
Una parte di questa sovranità diciamolo francamente noi l'abbiamo consegnata agli Stati Uniti d'America nel mille novecentoquarantanove con il trattato dalla NATO
E per soprattutto in materia di sicurezza eccetera non c'è stata restituita né a noi né ad altri partners europei
Poi abbiamo consegnato una parte di sovranità Abril sempreché riguardo tra sedi politiche comuni comuni
E poi adesso stiamo consegnando la parti sovranità ai per
Regioni ai governatori delle Regioni poi siamo pure consegnando le organizzazioni non governative poi stiamo consegnando a questa quegli atti allora cosa resta della
Dell'identità
Non tanto della sovranità in senso classico diciamo così secentesco ma dico della identità di un paese è infatti sulla politica estera siamo riusciti in un paese litigioso che non è d'accordo su nulla
Fra i vari partiti politici di questo di questo Paese
L'unico settore in cui crede guardate un po'che strana cosa si è riusciti a raggiungere una forma di by partisan ci di concordanza sui primi grandi principi e non da oggi mi due mila in cui tra maggioranza e opposizione in questi ultimi anni l'opposizione più di una volta anche a Nizza da un soccorso alla maggioranza ma anche fin dal mille novecentosettantotto quando il partito comunista di allora Piccinini
Nella persona di Berlinguer appoggiò con l'ordine del giorno veline maestra la politica estera italiana che comprendevano a quell'epoca la la la la fedeltà alla NATO eccetera cioè facendo un salto della quaglia perché perché in realtà evidentemente la politica estera nonostante tutto non è considerata ancora come una parte centrale della politica e questo perché perché è tipico dei paesi che non hanno un'identità nazionale forte
Quello di considerare più importante la politica interna che non la politica resta
E quindi sulla politica interna essere pronti a scannarsi ogni giorno sui giornali televisione dovunque sia in Parlamento mentre sulla politica estera tutto sommato si può trovare un accordo non so se sono stato abbastanza critico
Grazie
Bene
Prima di tutto io vorrei congratulare ministero degli Esteri segretario generale
Per essere riusciti a svolgere un'opera difficile che è quella di arrivare a un secondo libro bianco anche più denso del primo perché come è noto si riesce a Ponte a fare un libro bianco ben difficilmente se ne fanno due mi auguro che questa se continui con un scadenza regolare
Ed è un fatto che a mio avviso
Accresce la
Trasparenza ma anche diciamo la in un certo senso accrescere la necessità di coerenza dell'amministrazione perché riconosce se non altro per qualche cosa che ascriverci questo libro bianco e bisogna che sia più o meno coerente con o rispecchi abbastanza la realtà
Tra l'altro non si aumenta neanche da quello che ho visto proteggendo libro bianco la quantità di carta disponibile perché il libro bianco che ha informato del fatto che il ministero degli Esteri
Dall'ottantotto a oggi ha risparmiato quattordici tonnellate di carta nelle comunicazioni interne grazie a la meccanizzazione replica siccome difficilmente penso ci saranno quattordici come a per il libro bianco mi pare già questo un fatto notevole
Comunque per andare più sulla sostanza brevemente io credo all'Italia sempre vissuto una certa contraddizione tra le sue ambizioni notevolissime anche se a volte operato penetrazione un po'per vezzo culturale nascoste ma sempre piuttosto notevoli in realtà di essere amico dei gruppi di testa di essere un Paese considerato credibile
E e la realtà dei suoi strumenti operativi e questa questa contraddizione è sempre stata fortemente sofferta noi abbiamo vissuto lo diceva implicitamente anche adesso Carlo Maria Santoro
Il ministero degli esteri la diplomazia fatto opera di supplenza sino e siamo un Paese di supplenti
Raramente siamo un Paese di ordinari nel senso facciamo la politica con gli strumenti ordinari ma subiamo al Pala carenze sbagliate apriamo con quello che abbiamo sotto mano e naturalmente una cosa utile e necessaria
Perché ma che al comma ter però che non necessariamente migliore la per la la poi la l'efficacia o la la capacità di affermare le proprie reprobi bene è abbastanza chiaro che siamo di fronte a una trasformazione tra politica vede la politica internazionale per la maniera in cui i Paesi in Italia in particolare in questo caso si inserisce in questa realtà
Abbiamo detto più l'integrazione europea alla globalizzazione la crescente interrelazione Trust nazionalizzazione di una serie di fenomeni le chiedono una maggiore capacità ricorre tutto questo naturalmente a mio avviso travalica largamente le capacità oggettive di un ministero degli Esteri
Però in Italia non c'è nessuno che lo fa
E
Richiede comunque uno strumento in grado di intervenire largamente sopra la realtà della internazionale nel suo complesso e direi che questo libro bianco in un certo senso si pone in un'ottica che insieme
Di richiesta o di voti in previsione di conduzione unitaria di questa condizione più COER conduzione più coerente di politiche italiane in questo contesto e quasi direi anche di competizione nel senso che si propone propone il ministero degli esteri io vedo anche con un libro bianco propositivo
è un mio vecchio che che in un certo senso dice Alitalia guardate qui c'è uno strumento che stiamo riformando in maniera più efficiente e che quindi potrebbe avere la capacità di gestire un certo numero di Croce
E e che quindi dovete in qualche maniera utilizzare a questo fine deve svolgere un ruolo centrale in questa situazione
E che ripeto un fatto di competizione in parte della molteplicità dei poteri della della società italiana e nell'assenza di una capacità di conduzione centrale governativa dovuta alla debolezza strutturale sia costituzionale organizzativa della presidenza del Consiglio alla presidenza da la Repubblica e in genere di quegli strumenti che in altri Paesi rappresentano un elemento centrale decisionale
Questo
Questa questa realtà di fatto che non può essere certo modifica a partire da un ministero ma che esistente è ed è secondo me la motivazione più seria e più solida del libro bianco del libro bianco medesimo direi che il libro bianco da questo punto di vista il suo mestiere lo fa egregiamente
Perché effettivamente consente di vedere come il ministero degli esteri sia riuscito
Bene o male con poche persone con poche forze contrarie con bilancio quasi miserabile a comunque a coprire un Perrino estremamente ampio di rapporti di conoscenza e competenze e quindi si candidi seriamente per questo ruolo
Se poi riescano riesca questo è un altro problema però comunque mi sembra che questo questo questo questo aspetto ci sia il secondo aspetto
Diciamo l'altra faccia bella medaglia di questo libro bianco è quello di cercare di individuare tutto questo delle priorità delle priorità delle aree cose questo viene fatto adesso
L'ora è tarda è inutile che andiamo a vedere nel dettaglio
Direi che in questo primo libro bianco c'è una indicazione abbastanza precisa avviare interessa ritardi di ragioni per cui queste aree sono importanti e così via quello che sarà molto interessante si riduce la serie di libri bianchi continuerà sarà di vedere l'evoluzione di questi ragionamenti libro bianco libro bianco e che è lì poi la chiave della della della politica non tanto nella prima enunciazione ma nelle successive che ci permettono poi di gratis individuare lei dei paria
Quindi da parte mia e con questo concludo con una volta molte congratulazioni e se posso permettermi auguri grazie
Mi pare che ciascuno degli tra i presenti dei partecipanti alla tavola rotonda abbiano messo in evidenza degli aspetti significativi importanti di questo volume
Vorrei però prima di tutto dire che
è stato un'opera corale ha lavorato praticamente quasi tutti all'opera
Poi è stato riveduto soprattutto l'indice ha richiesto una grande fatica perché si trattava di riordinare una quantità di materie che venivano dalle diverse direzioni generali di scriverlo anche magari in maniera più giornalistica mai stato un'opera corale e credo che ci siamo divertiti a farlo
Per lo più
Ci siamo divertiti a farlo perché vediamo ogni volta che riflettiamo su queste materie che non facciamo altro in qualche modo che sviluppare delle riflessioni degli spunti
Che erano già presenti ma che non avevano trovato una forma compiuta ha ragione Boris Biancheri quando dice che di questi problemi se ne parla da tempo e lui stesso devo dargliene atto così devo dare atto a Bruno Bottai che anche presente alla rocca
E a tanti altri colleghi che vedo qui Attolico e così via che di questi problemi ne abbiam parlato molto
E quindi non facciamo altro in un certo senso che aggiungere un nostro mattoni è un edificio che i nostri predecessori hanno già contribuito a far crescere e quindi cerchiamo di fare cosa di adattare questo edificio più o meno a un mondo che cambia
Dirò subito che noi abbiamo già istituito quest'anno all'inizio di quest'anno poco dopo entrata in vigore della riforma un gruppo di lavoro che si chiama due mila dieci
Perché due mila dieci perché riteniamo che essendo arrivati un po'tardi a questa riforma
E opportuno anziché aspettare troppo tempo prima di pensare cosa può essere necessario modificare ci cominciamo a pensare prima
E debbo dire che l'apporto significativo a questo gruppo di lavoro viene proprio dei più giovani dai diplomatici che sono entrati negli ultimi anni e che hanno forze maggiore propensione alla riflessione così proiettata nel futuro
Perché questo lo ha detto Santoro momento fa il mondo cambia sono i Paesi cambiata la situazione generale la collocazione del nostro Paese più varia in relazione a quello si stabilisce si modifica intorno a noi ma varia soprattutto lo ha spiegato molto bene Bonvicini
Perché noi apparteniamo a un'organizzazione apparteniamo tante organizzazioni ma ne apparteniamo a una che ci costringe a cambiare l'Unione europea che noi lo vogliamo o meno comporta una continua modifica del nostro essere
E quindi aspettare non riflettere prima quale potrebbe essere il ruolo di un ministero degli Esteri
Di un Paese che appartiene all'Unione europea è un errore bisogna farlo sin d'ora incominciare individuare quello che succede perciò cambiamenti fuori del nostro paese ma poi ci sono i cambiamenti all'interno del nostro Paese tutti sanno che si va verso forme di maggiore federalismo dove appunto c'è una molteplice a dire pubblicità di attori molto più importante di prima
E non sono soltanto le regioni sono anche come è stato ricordato le altre amministrazioni dello Stato la presidenza del Consiglio Enti di ricerca università diceva Boris Biancheri abbiamo veramente una ricca ma questo è un problema certo che è un problema
Nel senso che occorre in qualche modo verificare che ci sia una coerenza delle interazioni
Ma ciò detto l'altro lato della medaglia e che è anche un fatto estremamente positivo avere in un paese tanti protagonisti
Un individualismo tale che porta ai singoli individui a proiettarsi verso l'estero a non accontentarsi del gioco puramente locale in un fatto che caratterizza l'Italia e che è una ricchezza del nostro Paese
Quindi noi lungi dal darlo iter considerarlo come un fenomeno da monitorare o da controllare
Vediamo invece un'enorme capacità presente nel nostro Paese di svilupparlo al meglio esempio aprile scorso abbiamo avviato un'iniziativa adriatica
Cioè un'iniziativa che prevede una maggiore collaborazione tra i paesi rivieraschi dell'Adriatico abbiam fatto d'accordo con tutte le regioni che si affacciano sull'Adriatico anzi l'abbiamo fatto organizzare alle Marche sperando che la prossima volta siano ripulire sì al Veneto a fare
Cioè noi consideriamo questo un enorme vantaggio se non ci fossero quelle regioni lo dovremmo fare no ma l'interesse di quelle regioni che sono più vicine
Ai Balcani e indubbiamente maggiore di quello che può essere l'interesse dell'amministrazione centrale
Un altro esempio
Dopo levavamo incontrare a Roma e riunire a Roma i quasi quattrocento parlamentari di origine italiana eletti in circa trentacinque Paesi del mondo li abbiamo individuati con una certa fatica ma sono circa quattrocento
Ebbene non possiamo certo invitare noi dei parlamentari di altri paesi anche se questi hanno un'origine italiana e per non lo ha fatto il Parlamento cosa che ci ha riempito a noi di soddisfazione abbiamo naturalmente collaborato ma il Parlamento in questo ha svolto il ruolo primario e noi ne siamo ben felici un altro esempio
La Conferenza di novantasette sulla istituzione della corte penale internazionale
è stata una grande scommessa quella di riunire a Roma per cinque settimane
Una conferenza delle Nazioni Unite con tutti i Paesi partecipanti e discutere vedere se poteva nascere era tutt'altro che scontato una statuto nuovo di una Corte penale internazionale
Badiamo bene non tribunali speciali come quelli per il Costarica Tribunale valido
Costituito prima valido per tutti i possibili reati più gravi genocidi
Reati contro coppie dici religiosi e così via ebbene noi ci siamo avvalsi moltissimo dalle ONG
Dei gruppi di pressione di tutti coloro che sono sensibili ai problemi dei valori umani e così via lungi da sentirci in qualche modo sminuiti Asso Olmi
Nella posizione di chi vede sottratta una propria competenza siamo stati ben felici di vedere con quanta partecipazione abbiamo partecipato noi stessi molti di noi del ministero a una specie di fiaccolata lungo la via Sacra
Fino alla FAO dove si svolgeva questa conferenza proprio per
Accompagnare un movimento spontaneo che si era manifestato nella società civile così via potrei moltiplicare l'esempio all'infinito
Quindi cosa qual è il problema oggi
Si è detto si è parlato molto di politica estera fatto Carlo Maria Santoro ma il tema di questo libro non è tanto la politica estera politica estera si discute in Parlamento ci sono molte moltissimi interventi del ministro moltissimi interventi del capo del governo e così via
Hanno interessava far vedere come un ministero oggi reagisce
E lo si legge tra le righe
A tutte le trasformazioni di un mondo al quale esposto e a quelle che intervengono nel proprio territorio
Cercando di mettere i diversi attori ormai innumerevoli ma che noi consideriamo con favore di cui vediamo le potenzialità in modo da operare al meglio
Che l'università italiane siano il più possibile aperte all'estero che le associazioni di giuristi italiani che nostri architetti lavorino fuori
Che i nostri centri di ricerca come si ricordava un momento fa lavorino il più possibile in sintonia comunque in sinergia con gli altri noi è un grande fatto positivo
Quindi vorrei dire che se c'è un punto che dovrebbe emergere da questo libro e diciamo così la scoperta di potenzialità che prima forse non erano state sufficientemente mise in evidenza un esempio noi abbiamo trentuno ospedali italiani nel mondo
Finora si considerano degli ospedali che svolgono il loro lavoro all'estero
Ma da qualche tempo a questa parte ci siamo accorti che ciascuno di questi ospedali poteva diventare un centro di irradiazione
Del di alcuni settori di scienza medica italiana di ricerca italiana particolarmente avanzati mi fa piacere vedere che c'è l'ambasciatore Latif l'ambasciatore d'Egitto Connors ebbene in campo noi abbiamo l'al Cairo un ospedale intitolato Umberto primo
Ebbene questo ospedale grazie ai nostri collegamenti con l'Istituto oncologico di Milano e diventato un centro di irradiazione importante dell'Oncologia e della ricerca oncologica in Egitto
E intendiamo fare la stessa cosa con non sospettare Istanbul con quelli che abbiamo in America Latina e così via questi erano delle realtà degli immobili delle proprietà delle in realtà che finora di cui non si era vista la potenzialità e che invece è importante sviluppare in questo modo scuole italiane ne abbiamo scuole italiane pressoché dappertutto del mondo
Ma queste se non vengono collegate con università otto centri di ricerche italiane
Rimangono svolgono il loro lavoro ma non hanno quell'effetto moltiplicatore che può esser dato proprio per lo sviluppo di questo è stato detto molto su alcune politiche mi fa molto piacere credo che avrà fatto piacere a tutti coloro che sono nella sala e che se con i problemi della politica estera culturale c'è verso si è soffermato su questo tutto Boris Biancheri e ha ragione
Noi abbiamo circa cento istituti di cultura nel mondo siamo uno dei Paesi che alla rete estesa di istituti non voglio dire con questo che siano tutti delle dimensioni ottimali forse sono sotto sotto organizzati mancante mancherebbero delle persone che noi vorremmo naturalmente inserire però per far capire quanto noi consideriamo importante questa attività di promozione culturale abbiamo nove mesi fa ha deciso di farlo vedere già a partire dal Ministero
Dove si è costituita una collezione di centoventi o
Dacca da con Sang
Trovo Sandro Chia ebbene questi nostre opere che sono visibilissime nel ministero basta girare per il primo piano ma anche negli altri piani dimostrano tutte le delegazioni straniere
Va in Italia o tutte le personalità che vengono alla Farnesina quant'
Noi consideriamo
Tante la promozione culturale all'estero
Politiche migratorie non si è molto parlato di questo ma una delle cose più
Tanti che noi stiamo facendo in questo momento e studiare insieme agli no grazie giustiziare lavoro e all'industria una nuova politica di immigrati dimmi ringrazio noi siamo un paese tradizionalmente di emigrazione ma adesso stiamo studiando degli accordi lo facciamo con la Tunisia stiamo per farlo con il Marocco lo facciamo con il Senegal fare
Modo che quelli che vent'
Che armi
Nati senza conoscenza della lingua senza conoscere
Ma a
Era in qualche modo preparati in modo da svolge il cui lavoro più consono al
A quelli che sono gli imperativi della dignità dei valori fondamentali ora si può dire che questo un compito tipico del made
Ma chi lo faremo
Se non lo facciamo noi il ministero dell'Interno si occupa solo di
Loro soltanto dei diritti dei permessi di lavoro invece
Dell'industria soltanto dell'industria evita
Mi finiscono con l'avere queste persone ma non c'è nessuno che vede il problema migratorio sotto le diverse sfaccettature come lo possiamo vedere no politica della cooperazione anche questo se per caso fosse sfuggito ai lettori vorrei dire
Fatto del tutto innovativo la vecchia politica della cooperazione come l'asta ci faceva in maniera molto assistenziale per i Paesi più diseredati
Indietro nello sviluppo è molto cambiato
Indi quello che noi facciamo per la cooperazione e una vera componente della politica estera presente nei Balcani nel Kosovo e Bosnia ingenera
Ma
Gli aiuti di emergenza in paesi
In regioni lontane come la Cecenia o in Paesi dell'America latina e così via abbiamo stabilito a Brindisi ha creato un deposito dal quale possono partire
In qualsiasi momento delle
Dei confezioni farmaceutiche a linee
Ari di sopravvivenza in qualsiasi parte del mondo ecco queste trasformazioni incredibile che la nostra cooperazione affatto e abbiamo stiamo tenendo in questi giorni alla Farnesina
Corso per format
Di emergenza il primo corso di questo tipo praticamente a costo zero
Hanno avuto una quantità di richieste immense da tutte le Regioni Comuni anche oltre trecento persone il primo corso ma sono tre
Uno ma noi pensiamo di ripeterlo all'inizio dell'anno prossimo ecco ho voluto citare solo questi casi per dire come quell'opera di supplenza come l'ha chiamata Silvestri
Nella misura in cui ci accorgiamo che ci sono delle potenzialità del nostro Paese che non trovano espressione compiuta perché la distribuzione degli delle competenze tra ministeri
Non consente spesso di individuare
L'iter certo senso
Noi stiamo per pubblicare una pubblicazione sull'architettura Italy
Ma non facciamo certo perché ci interessa fare o aprire una facoltà di architettura ma perché ci vengono numerose richieste dai Paesi del Golfo così come tra i Paesi dell'Estremo Oriente su quelle che sono le realizzazioni dei nostri principali architetti ora il problema è chi lo fa Miss
I beni culturali
Ente interessato ovviamente l'attività museale o a quella di conservazione o semplicemente a quella in generale che si svolge l'Italia non è certo il ministero dei lavori pubblici che può pubblicare una cosa di questo genere perché noi troviamo
Ero degli esterni o tra quello che dovrebbe essere col ministero degli Esteri anche quello di presidente
Are quello che c'è di più a Van
Nel nostro Paese e in questo lo facciamo allineati ovviamente dallo spirito di servizio a nessuno sarà sfuggito e questo mi fa piacere che tutti i partecipanti alla tavola rotonda l'abbiano sottolineato che la parola che ricorre il nostro
Degli esteri al servizio delle mondo e se voi andate
Fa i servizi cominciavano
Rivolti ai cittadini poi venivano i lavoratori
Prese e le istituzioni ma si cominciava dei cittadini e debbo dire che questa diversa angolazione del modo di rete Vita del ministero degli Esteri ha giovato moltissimo alla nostra rete consolare che diventate estremamente sensibile a tutti i problemi di crisi o di difficoltà o di emergenza che toccano i cittadini italiani ed è servita moltissimo
Nuovo abbiamo una carta dei diritti del cittadino all'estero che non ha
Credo
Precedenti e che affissa in tutti i nostri uffici all'estero e che indica chiaramente cosa si può chiedere in quali condizioni con quali tempi e cosa invece non si può chiedere ora questo è il
Un modo anche nuovo per cercare di aprire la nostra organizzazione
A quello che la sensazione di un Paese estremamente sposto verso l'estero interessato all'estero voglioso di intraprendere iniziative che abbiano portata da che vada al di là delle nostre frontiere e quindi credo che per un libro di questo tipo e si propone proprio di rivolgersi ai cittadini condizioni Dimas
Sì ma apertura e trasparenza ecco fosse questo il ruolo principale non so come sarà e Cipro che uscirà tra due anni e come i miei colleghi vorrà no costruirlo però mi rifletta sempre questa preoccupazione che l'editore Franco Angeli che vorrete ringraziare così come ha fatto il ministro momento fa ha ricordato prima noi ci consideri
Che sta già riflettendo a quello che potrà essere il suo fu
Qui a dieci anni
E formando i giovani tra verso quel sistema di formazione permane
Telecom ha detto Franco Angeli tra lavoro e formazione tra stare e posto di lavoro e scrivania ministero per farne delle persone capaci di cogliere quello che c'è in una società così replica così variegata così sfaccettata come quella italiana il meglio per rappresentarlo all'estero grazie
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