"Presidenzialismo: la sfida possibile" org. dal Gruppo Parlamentare di Alleanza Nazionale (c/o Sala Congressi di Palazzo marini - via del Pozzetto, 158)

Buongiorno funzione
Grazie per essere
Per essere venuti per aver accolto il nostro invito su un tema che può sembrare a prima vista eccentrico visto il livello del dibattito politico nel nostro Paese che tutt'altro che c'ha il solo come è noto a ciascuno di voi
E perché parliamo di presidenzialismo oggi qualcuno potrebbe giudicarlo un cavallo di ritorno così un pretesto per in qualche maniera riproporre all'attenzione un grande tema che è stato da sempre
Uno dei grandi temi istituzionali della destra italiana ma non soltanto della destra italiana io devo ricordare per obiettività che fin dei tempi dell'Assemblea costituente chi propose con forza il tema del presidenzialismo della ha la forma di governo presidenziale fu il partito azioni in particolare uomini come Piero Calamandrei come Leo Valiani
Si impegnarono molto nello sottocommissioni in una delle sottocommissioni per l'Assemblea costituente per porre con forza questo tema
Negli anni Sessanta molti di voi lo ricorderanno fu Randolfo Pacciardi a prendere imbracciare la bandiera del presidenzialismo fino adesso è accusato di sovversivi il mo'o di tentativo di tentazioni eversive addirittura agli inizi degli anni settanta furono alcuni giovani leoni come si definiva allora della democrazia cristiana Europa settanta Gustavo ricorderà con Bartolucci Hardy c'era anche Gustavo Selva naturalmente che proposero le tematiche le tematiche presidenzialista
Poi c'è stata la stagione socialista non dimentichiamo non soltanto Betty Craxi ma anche intellettuali del valore di Luciano Cafagna hanno posto per tempo nella seconda metà degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta un radicale mutamento nella forma di governo del nostro Paese non posso dimenticare che naturalmente il Movimento Sociale Italiano fece del presidenzialismo fin dalla sua nascita fin dalla dicembre del mille novecentoquarantasei
Uno dei temi
Più interessanti più incisivi della sua propaganda istituzionale da Costamagna ad Almirante insomma dirlo poi qui raccontarlo poi qui insomma mi sembra davvero un fuor d'opera
Ricordo anche delle delle pubblicazioni anzi del delle riflessioni che ci sono state lungo tutti gli anni settanta e soprattutto ottanta
Generato dal professor Miglio Marcello Staglieno fece anni fa una splendida intervista pubblicato da Laterza Conde Gianfranco Miglio in cui queste tematiche quelle del gruppo di Milano come si chiamava allora c'era Bognetti
C'era Ornaghi insomma c'erano diversi costituzionalisti di orientamento anche molto lontano diciamo così dalla destra che tutte politologi e costituzionalisti costituzionalista e Armaroli gli atti sono polimorfi naturalmente
Che si interessarono ripreso lo questa tematica e quindi diciamo è una tematica che avuto lungo corso nella nella storia della Repubblica
Oggi Misseri parla perché ripeto non dando per riprenderla sic et simpliciter ma perché il presidenzialismo ha bisogno di un nuovo approccio per essere compreso
Nel senso cioè che sono cambiati stanno cambiando radicalmente in alcuni casi si potrebbe dire i valori politici rispetto ai quali ci si pone nel fare anche politica quotidiana
La realtà di oggi non è assolutamente paragonabile a quella di sette otto dieci o addirittura di venti o di trenta anni fa mentre le esigenze di modernizzazione del sistema
Diventano sempre più pressanti alla stessa maniera non registriamo continui fallimenti nel cercare di modernizzare il sistema non ultimo la Bicamerale
Da ultimo diremo anche le vacue discussioni che si sono intrecciati anche in questi giorni sul federalismo sulla legge elettorale cioè da c'è anche molta confusione anche perché vediamo proporzioni della classe politica che sembra che manchino diciamo nel calcio richiameremo dei fondamentali
Molto spesso non sanno di che cosa parlano così questa discussione piuttosto frettolosa sulla federalismo abborracciata sul federalismo che riempie le pagine giornali in questi giorni soltanto di di aria fritta
Quindi una tematica antica come il presidenzialismo eppure nuova perché
Perché non registriamo nella mutazione dei valori politici noi registriamo una cosa segmenti importanti
Vale a dire un una radicale mutamento nello sterno della sovranità la sovranità politica oggi non è più quella che era fino a qualche tempo fa oggi la sovranità politica e assolutamente divisa è divisa in enti sovranazionali
In enti territoriali in autorità indipendenti tutti fattori diciamo che non poteva evidentemente essere previsti nella Carta costituzionale da quarantasette quarantotto
Qui che si basava invece su una sovranità concepito sul modello di Stato nazione che discendeva Paolo Armaroli mi corregga se sbaglio che discendeva per esempio da un'antica concezione dello Stato che era quella di jumbo venne codificata in Europa con la pace di Westfalia del mille seicentoquarantotto
Oggi credo che si possa dire proprio perché è radicalmente mutata solo il Garante mutata riforme della sovranità oggi credo che si possa dire che assistiamo all'emergere di una sovranità che trae legittimità dal basso
Ai cittadini dai movimenti dagli enti territoriali dagli enti sovranazionali a cui vengono delegati o devoluti come si dice oggi
Buona parte di molti poteri che prima appartenevano in esclusiva allo Stato nazionale e forse questa la concezione dello Stato che si rimanda a Giovanni Autosilos in qualche media fondata per esempio su una concezione molto rigida di sussidiarietà
Ecco che cosa connota oggi la legittimazione di una nuova sovranità una sussidiarietà che
Impone che le decisioni vengano prese al più basso livello possibile da parte di chi ne sopporta le conseguenze delle decisioni stesso
Ed in questa maniera o ne possiamo dire di attivare attraverso un sano principio di sussidiarietà una forma di democrazia integrale
Ed è un principio questo della sussidiarietà non soltanto dal punto di vista economico che ha attraversato tutto il Novecento
Non è che è stato scoperto così da qualcuno in fregola di di di modernizzazione diciamo negli ultimi anni
E perfino si trovano tracce perfino in documenti
Là dove nessuno immagina di trovarne forza soltanto per dimenticanza io soltanto per il gusto diciamo così della della storia ne voglio ricordare uno dove si parla in maniera particolare della sussidiarietà dal punto di vista dell'economia due fra seppe che la definiscono in maniera straordinaria un documento del novecento l'intervento dello Stato nella produzione economica al luogo soltanto quando manchi o sia insufficiente l'iniziativa privata o quando siano in gioco interessi politici dello Stato
Tale intervento può assumere la forma del controllo dell'incoraggiamento ed è la gestione diretta io credo che questo sia una delle più preziose definizioni di sussidiarietà che ci siano state date
Nel nostro Novecento e il capo nono della Carta del lavoro
è del mille e novecento ventisette ventuno aprile mille e novecento e ventisei
Noi non dimentichiamo naturalmente delle tradizioni storico-culturali così come non dipende anche a destra sempre facciata la testa sempre tacciata di centralismo beh avuto invece c'è Gaetano Rasi in prima fila e perché anni ha pubblicato sulla rivista di studi corporativi note e e discussioni e commenti a questo riguardo addirittura come dire anticipatori del dibattito che è di questi giorni che di questi tempi nella cultura della destra esiste invece una forte sottolineatura della necessità della sussidiarietà e delle Autonomie
Io sfogliando varie carte eccetera ho trovato sono ricordato
Che nervino centottantatré su una delle più belle riviste del resto italiani intervento di Giovanni Volpe un grande romanista uno dei più grandi storici della della romanità Mario Attilio levi
Scrisse nel mille novecentottantatré una uno splendido articolo che si potrebbe riproporre paritario oggi lo sviluppo delle Autonomie locali e concludeva dicendo questo da destra
L'estendersi della cappa di piombo delle nazionalizzazioni parliamo del vino centottantatré e del proprio governo minaccia implicita di ogni regime di autoritarismo se non di totalitarismo socialista
Non servirebbe ad altro che ad alienare sempre più il nostro popolo dallo Stato e dall'Unità
Solo la libertà economica l'iniziativa individuale il rispetto delle caratteristiche delle diversità regionali il libero sviluppo delle differenti culture può dare alla nostra penisola il bisogno di restare unita nelle sue diversità al nostro popolo la convinzione della lealtà e della disciplina verso uno stato che assicura i massimi beni cui un popolo può aspirare
La conclusione è che qui si propone e quella di accettare sviluppare alle Autonomie locali
Per dare libero sfogo alle iniziative allo sviluppo riducendo il potere centrale ai limiti estremi dell'indispensabile senza spaventarsi se molti comuni e alcune regioni restano nelle mani indesiderate di forze politiche avversarie
Mille e novecento ottantatré nasce nella culla di uno credo dei filoni del pensiero di destra più fecondi e più interessanti di quelli di quegli anni
Bene questi diversi livelli di sovranità io credo che possono trovare oggi
Unità in una figura che tragga la propria legittimità dal basso dai cittadini
Il capo dello Stato come istanza unitaria della molteplicità dei componenti e delle componenti della società civile
Perché se noi oggi assistiamo questi può a questo policentrismo
Che si va diffondendo questo policentrismo che sta diventando quasi incontrollato di incontrollabile B è una contraddizione in termini che poi al centro e con l'unità statale non sia unitariamente rappresenta c'è una contraddizione patente nel modo di eleggere per il i Consigli regionali presidenti soprattutto delle giunte regionali e di il Governo della nazione il governo del Paese la guida
Della nazione per cui coniugare le esigenze dell'autonomia con la sostanziale unità dello Stato anche per evitare il conflitto tra il sistema delle Autonomie d'un centralismo obsoleto ma io credo che il il modo migliore sia proprio quello di riproporre questa forma di presidenzialismo come elemento di unione delle componenti organiche territoriali della nazione la quale nazione resta a a mio modestissimo avviso una soggetto morale civile culturale e politico non assolutamente scaltri
Il presidenzialismo
Non bisogna considerarlo stante queste considerazioni come una sorta di contropotere
Cadremmo nella nel difetto opposto quello che denunciano
Ma come elemento di equilibrio e di riconoscibilità del processo di formazione della decisione
Vedete oggi si parla molto della modernizzazione mancata e ciò che si impunta alla sinistra
Fra le molte altre cose e quello di avere mancato l'appuntamento con la modernizzazione del Paese
Proprio l'altro giorno in questa sala in un altro convegno mi permettevo di ricordare che mentre in alcuni Paesi come il Portogallo in trentacinque mesi sono stati capaci di fare un ponte di tredici chilometri sul Tago che unisce le dualismo un'opera ciclopica in questi giorni è stata inaugurata è stato inaugurato il ponte che unisce la Danimarca alla alla Svezia
Opera slogan a Malmoe Malmö a Copenhagen diciassette chilometri in due anni di lavoro
E noi abbiamo ancora discussioni assolutamente accademica sullo stretto di Messina
E quando sento parlare del MOSE questa cosa esoterica no no e dal mille novecentosessantasei la prima prepara oggetto azione del MOSE
E Venezia da un consigliere comunale di Venezia al vostro tavolo
A annega non soltanto nella qualità ma nel fango
Venezia che aveva settecento mila abitanti in una seconda metà dell'Ottocento fa poco più di sessanta mila abitanti ogni
Muore uno dei cuori dell'Europa uno degli scrigni della nostra identità culturale collettiva con italiani ma ancor più come europea
E questo sistema di dighe mobili non si capisce perché neanche i modernizzatori alla Cacciari sono stati capaci di attivare perché tutto questo perché manca la modernizzazione in un grande Paese come l'Italia
Perché manca la modernizzazione delle istituzioni perché mancano cioè dei centri decisionali riconosciuti che sono stati nel tempo devoluti dalla classe politica a quelli che
Sono stati definiti sono stati chiamati i cosiddetti poteri forti
I quali poteri forti ovviamente hanno agito soltanto sulla spinta sull'onda di sensibilità personali per non dire di interessi esclusivamente personale
Per cui la modernizzazione del Paese è impossibile senza una modernizzazione dell'istituzione
Cambiare una costituzione non cambiare il sistema economico sociale e vorrei dire la mentalità culturale
è del tutto inutile così come cambiare gli unici senza modificare gli altri dei credo che si faccia più danni di quanti si si intende ripara
Il presidenzialismo dunque è un elemento di modernizzazione ma è anche un po'un elemento si oggi soprattutto si riconosce come elemento di chiarificazione
All'interno dei poteri dello Stato non ci siamo trascinati appresso per cinquant'anni ancora continuiamo a tirarci appresso
Una Inca un incredibile ibridazione di potere
I controllori che sono i controllati
Il boemo parlamentare per sua definizione il governo dei controllori ma è anche evidentemente il governo dei controllati
Cioè maggioranze che non si qualificano per la libertà di formarsi ma soltanto per un elemento fiduciario che deve sopportare e supportare il Governo il presidenzialismo è anche un elemento di libertà tutti quelli che ricevono il presenzialismo ingessano democrazia no il presidenzialismo vento come sua fonte l'elezione diretta del capo dello Stato avendo come suo fonte di legittimazione il popolo
Ha evidentemente una fonte di legittimazione diversa
Per quanto riguarda la costituzione del Parlamento che è pur sempre il popolo ma è in una un altro tipo di elezioni cioè il parlamento che può effettivamente controllare gli atti dell'esecutivo gli atti del presidente
E quindi anche le maggioranze all'interno del Parlamento non ricattabili dal cosiddetto voto di fiducia si possono formare si possono scomporre su grandi temi come accade nella democrazia americana
Il Presidente degli Stati Uniti d'America si va a cercare le sue maggioranza del congresso soprattutto quando è far passare delle de dei provvedimenti che sono particolarmente delicati by partisan nei repubblicani e democratici né tutto repubblicano né tutto democratico
Bene quindi anche questo io credo
Che un Parlamento controllori d'un decisore controllato sia da considerare una forma come dire di modernità della del prendere portato dal presidenzialismo e la formula oltretutto della repubblica presidenziale
Ha pure mi permetto mi permetterete di sottolineare una sua carica di suggestione quasi mitica perché perché avvicinando direttamente i cittadini al potere c'è quasi una sorta di identificazione
Come accade per esempio negli Stati Uniti d'America a un meccanismo di immediata comprensione proponendosi come una rottura rispetto al sistema le cui degenerazioni
Mi pare che sono evidenti sono sotto gli occhi di ciascuno nelle nel trasformismo e nella rottura del patto fiduciario con gli elettori
Tutto ciò risulta immediatamente chiaro ed è evidente a differenza di un meccanismo per esempio che può risultare più raffinato ma mio quindi modestissimo avviso meno incisivo quale quello che viene detto del premierato
Perché restiamo in quell'ambito pur sempre diciamo in nel sistema della cosiddetto governo parlamentare ma questo ovviamente solo elementi su cui la discussione la discussione è aperta
Come la discussione aperta se vi debba essere un capo del governo eletto dal popolo ed un Presidente della Repubblica eletto dal Parlamento io mi domando lo pongo come interrogativo mi domando chi è più rappresentativo alla fine il presidente La Repubblica che dovrebbe costituzionalmente assommare in sé
La funzione la rappresentanza l'articolazione di unità della nazione o il premier che può essere poi sfiduciato da un Parlamento
Sono problemi che neanche la Bicamerale ha risolto tirando fuori delle soluzioni piuttosto pasticciate che hanno prodotto quello che hanno quello che hanno prodotto comunque su tutto questo la questione e abbastanza è abbastanza per è molto aperta
E da ultimo prima di cioè della parola agli amici sono a questo tavolo
Io vorrei approfittare della polemica di questi giorni per dire che una radicale riforma del sistema quale quella alla quale noi facciamo riferimento
Non può non tenere conto anche ma questo ovviamente è un altro capitolo che andrebbe che andrà approfondito a parte non può non tenere conto anche del problema della rappresentanza
E gli interessi politici si fa molto si parla molto in questi giorni della così detta Camera delle Regioni
Anche nel nel nostro ambito tra i nostri amici deputati senatori io ho colto tanto scetticismo da parte di taluni dice ma che cosa è che significa perché questa Camera delle Regioni
Qualcun altro ha detto ma se i presidenti delle Regioni sono stati appena eletti direttamente i presidenti delle giunte regionali io preferisco chiamarli così anche perché le corbellerie dei governatori io francamente non ci sono ancora arrivato insomma a queste cose Zamboni
Facciamo sempre Disney lente delle nostre istituzioni
è cinese
Quindi presidenti delle giunte recato anche perché bisogno cioè di una Camera delle Regioni potremmo dire la stessa cosa per la Germanie militare Gustavo pure conosce molto bene il punto esatto
Funziona molto bene è una camera appunto delle regioni allora io mi sono preso la briga per perché le mie parole naturalmente possono essere considerate per quello che sono io sono come dire una manovale lento ma queste cose
Io mi sono preso la briga di andarmi a cercare
La bellissima definizione che nel mille novecentosettantatré
Settembre su una rivista che si faceva allora gli Stati era diretto da Giorgio toghe da Franco Cangini che ospitò uno dei più bei dibattiti sulla riforma delle istituzioni sulla crisi della Costituzione repubblicana
Quello che disse un grande costruzione Izzo forse Paolo forse sarei d'accordo in questo il più grande costituzionalista
Dei nostri avi ora Maroni non era ancora in discussione all'epoca fermiamo assiste non leader non tagliare al tempo in cui noi ci riferiamo
E Costantino Mortati che stato costituente
Ma è stato giudice della corte costituzionale ed è stato uno dei più grandi costituzionalisti cattolici di questo Paese
A proposito di una bicameralismo imperfetto e quindi di una camera delle rappresentanze o delle regioni e si esprimeva perdonatemi la citazione Valletta e creò che posso essere materiale didattico prima pelose
Benissimo ebbe anche questo limite
Ricordo che alla costituente disse in quell'occasione Mortati
Io quale il relatore della parte del progetto costituzionale riguardanti il Parlamento cui tenace sostenitore di un'integrazione della rappresentanza stessa che avrebbe dovuto effettuarsi ponendo accanto alla Camera dei deputati un Senato formato su base regionale
Da rappresentanti delle varie attività socialmente rilevanti
Non è il caso di ricordare i particolari delle proposte allora fatti ma stando richiamarsi al fine che intendevano conseguire di creare cioè un consesso che riflettesse
Per ogni regione le grandi categorie degli interessi economici professionali e culturali Costantino Mortati
Sembrava che alla determinazione dell'interesse generale meglio si potesse giungere consentendo ad ognuna delle categorie di interessi particolari di categoria e territoriali di far sentire la propria voce in un pubblico libero dibattito attraverso un contraddittorio
Potesse giungere sia sintesi politiche meglio odia aderenti a situazioni reali ad un rapporto di forze meglio equilibrati
Sotto un altro aspetto poi una camera che fosse rappresentativa dei nuclei regionali offrirebbe il grande vantaggio di fornire quello strumento di coordinamento
Fra essi e lo Stato che attualmente fa difetto e che invece si palesa essenziale per conciliare le esigenze autonomistiche con quelle unitaria
Concludeva non solo da nascondere difficoltà pratiche offerto da questo tipo di rappresentanza ma sembra che sia in questa direzione a cui bisogna avvicinarsi per dare una ragion d'essere ad una seconda camera che non sia come avviene per la quale il Senato un'inutile doppione della prima e tutti gli amici che in queste ore in questi giorni
Stanno cercando dei contenuti
Con cui riempire questa fantomatica Camera delle Regioni
Per la quale Giuliano Amato non ha speso una parola per precisarla per definirla eccetera beh io l'invito a leggere leggere dei testi ad andarsi a raccordare con la cultura giuridica politologi che ha e costituzionalista del nostro Paese
Certamente la più accreditata e anche la più convincente
Allora e concludo
Quello di cui noi abbiamo bisogno attraverso il rilancio del presidenzialismo come sfida possibile come l'abbiamo Distrito nel titolo del nostro convegno è una rigenerazione dello Stato io sono stato molto dietro l'altro giorno e per ascoltato dal presidente del mio partito
Delle parole sullo stato ma anche perché molti equivoci fioriscono so tutto tra gli osservatori più Stato nello Stato eccetera la importanza la centralità dello Stato
Il non abbassare il livello di attenzione circa lo stato perché lo Stato semplicemente siamo noi è il bene comune che si vera giuridicamente e tutte le discussioni intorno a più stato meno Stato francamente mi lasciano rilasciò piuttosto freddo però abbiamo bisogno di più Stato meno Stato ne abbiamo bisogno di uno Stato migliore
Lo Stato più efficiente azione di uno Stato più vicino ai cittadini
Lo stato che sia capace di coniugare
Quei principi di sussidiarietà di autonomia di rappresentanza e di decisioni in in se stesso un grande democratico e grande socialista permettetemi solo questa ultima notazione come già ci Oreste diceva che la Repubblica non va soltanto difesa
La Repubblica va organizzata
Ma io credo che la migliore difesa di una Repubblica e di valori repubblicani stia nello organizzazione delle sue strutture politico istituzionale
è per questo che noi oggi riflettendo sul presidenzialismo ci chiediamo se non sia il caso di rilanciare
Una grande una forte convincente battaglia per la rigenerazione allo stato vi ringrazio
Ecco ora per dare ordine alla discussione io mi permetterei di suggerire nostri scendere io su quello che vogliono questo va da sé più immaginate che a Paolo Armaroli gli si dia un tema insomma non non non è che non è immaginabile
Lo sono tre le domande sulle quali io mi permetto di chiedere la loro attenzione se il presidenzialismo può essere veramente la bandiera primaria istituzionale della destra
Di quale presidenzialismo vogliamo discutere quale presidenzialismo vogliamo agitare
Se c'è compatibilità con le le attenzioni di giusto e peraltro che vi sono con le Autonomie locali con queste nuove forme di federalismo con la sussidiarietà
E su questi temi credo che la discussione posta offrire degli spunti di riflessioni a ciascuno di noi da lei preveduto la parola come padrone di casa se non altro al presidente Gustavo Selva
Grazie grazie
Voi desidera resta da me credo una cosa
Che avendo io fatto tesoro dei consigli che l'altro giorno in questa o delle critiche che l'altro giorno in questa sala mi sono stati dati
Di avere parlando a braccio ha parlato troppo allora questa volta ho voluto scriverei e la cosa più piacevole per voi sarebbe quella che io consegnarsi queste cartelle e rinunciarsi a leggerle ma siccome non è rituale
Lo farò e lo farò anche con una certa difficoltà devo dire con un certo imbarazzo perché forse ripeterò delle cose che in modo egregio limpido lucido e appassionato Gennaro Malgieri ha detto
Ma la ragione per la quale questo convegno è attuare d'importante nasce dal fatto che tutti riteniamo e esso stesso importante cioè le spinte federaliste che si sono accentuate nel corso degli ultimi mesi a seguito dell'entrata in vigore del nuovo sistema elettorale regionale
E che richiedono queste spinte federaliste
In modo sempre più evidente una riforma costituzionale dello Stato nel suo complesso in grado di armonizzare i rapporti dello Stato centrale e il potere autonomo delle regioni
Per le regioni si è avviata un'importante fase costituente che si concluderà con l'approvazione degli statuti regionali ai quali è lasciata larga autonomia
E quindi nel giusto equilibrio fra autonomie locali e potere pubblico centrale che noi possiamo trovare la chiave di volta per dare al nostro sistema politico istituzionale un assetto più rispondente alle esigenze
Di una realtà moderna e articolata nel quadro di quella modernizzazione istituzionale di cui parlava Gennaro Malgieri
L'attuale sistema costituzionale evidenzia infatti tutti i suoi limiti le disfunzioni la provvisorietà la confusione e l'incertezza politica
Che hanno caratterizzato da oltre mezzo secolo la nostra storia repubblicana senza questo equilibrio
Da raggiungere al più presto sarebbero inevitabile le tensioni conflitti di ordine politico sociale
Con il rischio perfino di una disabile disarticolazione dello Stato democratico una prospettiva da evitare per la quale noi di Alleanza Nazionale siamo impegnati in primo luogo ecco allora il presidenzialismo
O più correttamente il semipresidenzialismo intendendosi per questo come avrà modo di dire
Fra poco la forma di governo che ruota soprattutto attorno alla figura del capo dello Stato eletto direttamente dal popolo
Capo dello Stato eletto direttamente dal popolo può rappresentare una valida risposta ai problemi posti in essere dal federalismo
Che indubbiamente ha avuto il merito di rendere più responsabili i ceti politici regionali
Di limitare i difetti e i guasti di un'eccessiva ingerenza dello Stato di quello stato necessario ma di cui c'è bisogno che esso innanzitutto funzioni
Ne è prova l'esosa pressione fiscale di cui siamo vittime e l'opprimente burocrazia centralista incapace di affrontare in modo adeguato le gravi emergenze rappresentate in primo luogo dalla criminalità organizzata dal cattivo funzionamento della giustizia di cui tanto parliamo in questi giorni
La tredicesima legislatura che volge al termine
E stavolta una grande speranza che però si è subito spenta
Ed ebbe ragione il presidente Fini nel dire che la commissione bicamerale rappresentava un viottolo stretto e tortuoso in un rapporto alla assemblea costituente che noi privilegiamo
Progetto di riforma bicamerale come voi sapete è fallita
E le ragioni di questi insuccesso sono molte ma io credo che vi sia al fondo l'impossibilità politico culturale da parte della sinistra e soprattutto da lì da parte dei DS ex comunisti di liberarsi dal falso mito del centralismo che è sempre stato la bussola della loro concezione dello Stato retto nel Partito Comunista vigeva la regola del cosiddetto centralismo democratico
In tale contesto l'elezione diretta del Presidente della Repubblica più che l'elezione diretta del capo dell'esecutivo che mai potrebbe rappresentare l'unità nazionale non mi soffermo su questo perché e Gennaro Malgieri ha detto pre parole definitive
Non deve essere un'operazione di puro ma chiglia Spolli ittico ma deve essere un'autentica svolta in termini di rappresentanza democratica e di concreta gestione di governo anche se il sistema semipresidenziale che personalmente io sono portato ad inquadrare preferibilmente all'interno
Di una orchi trave parlamentare seguendo un'impostazione liberale legata alla separazione dei poteri presenta comunque dei rischi
Di una nazione ancora costituzionalmente non omogenea come l'Italia
è pur sempre un sistema che presenta anche delle possibilità di elementi positivi quelli sul piano della legittimazione costituzionale unitaria nazionale la forte mobilitazione popolare al momento dell'elezione diretta del Presidente della Repubblica
Può funzionare come argine contro il piccolo cabotaggio politico il suo consociativismo spartitorio ben presente nel panorama politico italiano della prima Repubblica
E pungere altresì da contrappeso riequilibratore su questo leitmotiv bisogna insistere relativamente alla progettata svolta in senso federalista
Non mi convincono invece sia a livello teorico che a livello istituzionale concreto le ipotesi di un semipresidenzialismo con un presidente in gabbia
Definirei né quell'ambigua di un presidente a ruoli immobili alternativi
Se ci si orienta verso un regime semipresidenziale il Presidente della Repubblica non può non essere un pilastro forte nella stessa forma di governo bisogna operare con scelte chiare e coraggiose e coerenti con logica propria di una scelta di base in senso dualista
Né bisogna temere in modo esagerato le eventuali tensioni e conflitti un sistema politico parco stagnante una cultura convocazione inerte verso la palude è oltremodo pericoloso
Non esistono forme di governo valide e funzionali staccate dalla responsabilità
Dall'impegno effettivo e quindi dal confronto permanente delle forze politiche
Ed è la loro competitività in relazione al movimento perenne della vita sociale che si è accentuata con le forme di informazione
Che si accentuerà alter your mente come dicevamo l'altro giorno nel convegno così opportunamente promosso da Domenico Nania con l'apertura di internet a livello personale di ciascuno di noi
Il trasformismo sia nella forma di Giolitti sia in quella successive sia nella forma spartitoria emersa sempre più progressivamente in Italia quello dello spirito dalla Costituente è il nemico peggiore
Occorre pertanto valorizzare nel quadro di una Friendship pre comunitaria nazionale
Il momento competitivo e anche conflittuale come perno essenziale di un sistema costituzionale libero di governo che miri alla funzionalità in un'ottica dinamica e garantista
Ralf Dahrendorf ha giustamente notato che senza lo Stato nazionale non solo sarebbero più tenui le basi dell'Unione Europea
Ma risulterebbe più debole anche la stessa capacità della politica di confrontarsi con i poteri forti della finanza e dell'economia
Con con il seguente attenuazione della salvaguardia dei diritti sociali della persona umana
Per questo noi della destra come abbiamo chiaramente indicato nella tesi che nelle tesi del congresso di Fiuggi pensiamo che centrale federalismo e presidenzialismo debbano procedere insieme
Io da questo punto di vista ringrazio Gennaro Malgieri che viene ricordato che nella storia della mia precedente esperienza politica sono stato all'avanguardia
Dell'elezione diretta del Presidente della Repubblica sia perché conosco abbastanza bene la storia di un paese vicino che è la Francia
Dove il presidenzialismo ha messo fine ad uno stato di instabilità governativa ad una scarsa rappresentatività del potere politico parlamentare di un esempio che per noi dovrebbe essere illuminante e definitivo
Come qualcuno ha osservato oggi lo Stato è troppo piccolo per risolvere i grandi problemi e troppo grande per risolvere i piccoli problemi
Quindi è indispensabile a vere una maggiore autorevolezza a livello centrale in tale senso il presidenzialismo e una maggiore libertà a livello periferico e in tale senso il federalismo
Facendo riferimento a un importante saggio di Vezio Crisafulli alla fine degli anni Cinquanta ricordo che la Repubblica è un assetto che si alimenta dal basso
E che il principio democratico si realizza nella molteplicità di espressioni della sovranità popolare
Occorre pertanto da un lato l'istituzione di forti ed efficienti Autonomie regionali dall'altro un'istituzione centrale
Che sia momento di unità di composizione di cordoglio amento e alla quale siano riservati compiti fondamentali la difesa la lotta al crimine le relazioni internazionali
Le grandi linee dell'economia l'emissione della moneta la giustizia la scuola e la ricerca soltanto così a nostro modo di vedere si potranno respingere tentazioni secessionisti che che noi respingiamo naturalmente in modo fermo e deciso
Ma lo Stato federale deve spettare anche il compito di un'armonizzazione delle regioni nel rispetto delle diverse vocazioni e delle specificità
Che sono il portato delle ragioni politiche storiche geografiche culturali e sociali di una nazione come la nostra così composita così variegata e così radicata nelle realtà regionali e qua e municipali
Un'equa distribuzione delle risorse dovrebbe impedire lo squilibrio fra Regioni economicamente più forti e quelle più deboli
Cioè il verificarsi di un sistema a due o a tre velocità con conseguenze delle Tecce editare il verificarsi di un sistema due tre e velocità con conseguente delle terre gli condizioni sulle popolazioni
Questa impostazione espresse nella formula di fedele lirismo solidale che con efficace sintesi disegna il quadro di riferimento del nuovo Stato federale da costruire
Bisogna allora guardare con molta attenzione modelli costituzionali già realizzati si pensi ad esempio per quanto riguarda questo al modello tedesco anche con quella camera di cui parlava dei il Bundesrat di cui parlava prima
Gennaro Malgieri senz'andare alla ricerca di nuove terminologie che non si sa quanto bene possono essere definite definibili
Nelle modello tedesco dove l'autonomia regionale e gestisca senza scosse e senza contrapposizioni in un equilibrato rapporto con il potere centrale
Il meccanismo poi ha reso più funzionale dell'esistenza di un sistema bicamerale parlamentare bicamerale
Che non è come da noi perfetto fra virgolette cioè con due camere che svolgono le stesse idee ticket funzioni legislative cosa che rende Complesso complicato e molto lungo il nostro processo legislativo
Al canto al Bundestag l'Assemblea federale vi è infatti una camera di il Bundesrat nella quale gli enti regionali hanno voce e rappresentanza di secondo grado
Una riforma del Parlamento in questa direzione noi l'abbiamo proposta da sempre ma senza suscitare interesse presso la sinistra
Ora il Presidente del Consiglio dei ministri Giuliano Amato si accorge che una Camera delle Regioni potrebbe essere la via da percorrere ma non dice come e dove e quando può essere fra
Nella scorsa settimana noi della Casa delle Libertà siamo stati accusati nelle sedi istituzionali di volere boicottare le riforme solo per avere proposto questa seconda Camera
E la devolution e la sussidiarietà sociale
Ora il Presidente del Consiglio riprende ripeto molto genericamente con un'uscita che ha tutto il sapore propagandistico vedremo se alla ripresa dei lavori ci sarà la possibilità di realizzare qualche cosa in questa direzione cosa della quale peraltro io dubito molto in ogni caso a mio avviso è illusoria e troviamo tutte e nasconde evidentemente altri obiettivi affermare che in questo scorcio di legislatura
Si possono essere atti dei tassi e radicali perché non ci sono le condizioni politiche perché questa e per concludere e dire ancora una parola
Dopo ripeto quelle esaustive che già Gennaro Malgieri aveva detto sulla strada del presidenzialismo
Mi sembra questo come organizzazione del Governo centrale la strada maestra da percorrere la migliore est CELTA democratica che possa compiere
Proprio perché come Margery diceva prima il popolo si sente presente ed attivo e qui non posso non ricordare quanto sia stata illuminante la scelta della destra
Fatta da Almirante quando regolarmente all'inizio di ogni legislatura presentava una proposta di legge costituzionale per la modifica del Governo in senso presidenziale
Ne parliamo ormai da quarant'anni
Ma la via d'uscita non è stata ancora trovata
Nel mille novecentosessantaquattro voglio ricordarlo anch'io come diceva prima Gennaro Malgieri Randolfo Pacciardi espulso dal partito repubblicano fu espulso dal partito repubblicano per avere votato contro il centrosinistra che allora molti Eva i primi passi e fondò l'Unione democratica per la nuova repubblica nel cui programma figurava l'istituzione di una Repubblica presidenziale sul modello della quinta Repubblica francese
Questa presa di posizione gli costò addirittura l'accusa di un attentatore alla costituzione di un estremista reazionario di un provocatore e gli valse l'ostruzionismo l'ostracismo politico
Nel mille novecentosettantacinque insieme a Del Galdo sogno Pacciardi proporle in un comizio al Teatro Adriano di Roma una revisione costituzionale una rifondazione del Repubblica
Su mandato dell'allora procuratore della Repubblica di Torino Luciano Violante sogno fidi in carcere e soltanto due anni dopo la magistratura lo assolse per la non sussistenza del fatto
Nel ruolo politico pare che Luciano Violante abbia cambiato opinione rispetto a ciò che pensava come magistrato e queste soltanto l'annotazione a margine che io faccio e di cui il presidente dalla Camera vorrà eventualmente scusate
Mai avere ragione troppo presto questa è una delle cose che ho provato io stesso sulla mia pelle queste una regola che bisognerebbe sempre tenere presente
Il precedente all'ISMU era una costante del pensiero di Giorgio Almirante ed uno dei punti centrali della sua azione politica
Chi ne ha raccolto l'eredità e se volete la moltiplicate e l'arricchita anche con altre esperienze è impegnato adotta adoperarsi perché l'intuizione di allora si trasformi finalmente in una realtà di oggi
E per realizzare quello che noi vogliamo uno stato efficiente regolatore capace di rispondere anche attraverso scelte coraggiose alle esigenze nuove dei giovani delle donne degli occupati degli intellettuali dei disoccupati questo è quello che noi vogliamo perché sia data forza vigore
Ad uno Stato che noi amiamo e che vogliamo organizzato dal basso attraverso il federalismo solidale dall'alto attraverso lo sviluppo dell'unione politica e per così dire regolato da una repubblica presidenziale che abbia non un simbolo soltanto dell'unità nazionale ma i pompieri perché questa unità nazionale
Venga concretamente attuata ogni giorno in una dialettica dunque rapita vive vitale alla quale Alleanza Nazionale darà il suo contributo grazie
Grazie al presidente Selva mi pare che abbia precisato da par suo qual è l'ambito nel quale lui suggerisce di far muovere la proposta presidenziali cerca di un presidenzialismo effettivo integra ceniamo per comodità
Americano c'è un presidente eletto dal popolo e dotato di veri poteri non una icona formale ma una soggetto riconosciuto e riconoscibile non so se è la stessa
E la stessa opinione del professor Paolo Armaroli al quale cedo volentieri la parola grazie
No innanzitutto due premesse la prima se Camera delle Regioni ha da essere presidente Fini che sia il Senato magari non state euro a dire al presidente Fisichella perché altrimenti mi mette il broncio e dirà come dice sempre che Armaroli è un ragazzaccio che non riesce a crescere
Questa la prima premesse
La seconda premesse che sono meno fortunato del presidente Selva
Anche perché sono nato di diciassette
E anch'io mi sono questa volta preparato
Ma siccome non so leggere quello che scrivo dovrò necessariamente andare a braccio di quello che ho scritto riesco a leggere soltanto il titolo ministri Doria
In dieci minuti mini storia del presidenzialismo
Perché mini Historia del presidenzialismo
Io come destra di governo o come dissero due personaggi del secolo scorso ormai
Cioè del del
Del mille novecento a distanza di quarant'anni l'uno dall'altra l'uno disse Nostalgia del futuro e l'altro disse nostalgica dell'avvenire se non è zuppa e pan bagnato ma ovviamente questo sta a significare che noi vogliamo essere destra di governo ma per essere destra di governo io sono di destra perché non mi rassegno a essere un apolide
E se non voglio essere un apolide se non voglio essere un Degrassi né cioè non voglio essere uno sradicato debbo guardare alle radici e quindi alla storia
Per interpretare il mondo di oggi e per costruire magari il mondo di domani bisogna conoscere
Da dove veniamo ecco perché la mi storia del presidenzialismo il presidenzialismo non a caso e questo forse è una cosa Fausta nasce nel Nuovo Mondo
In America
Con tratti di tradizione che si coniuga con la innovazione istituzionale di tradizione perché i padri fondatori della Costituzione statunitense
Al posto un punto non fecero altro che prendere le istituzioni inglesi dei tempi di Giorgio terzo
E cioè
Intera
Perché fu un monarca di riffa o di Raffa eletto dal popolo sia pure indirettamente ma eletto dal popolo
Ecco però il presidenzialismo statunitense
Conosce un potere cento un potere forte
E anzi passa si passa dalla Confederazione alla Federazione proprio perché il potere si accumula passa dagli Stati
Confederati alla federazione cioè con un'accumulazione del potere al centro e questo è un'annotazione che forse oggi non è un fuor d'opera cult ma con contropoteri altrettanto forti alludo ovviamente al federalismo e alludo a due Camere del Parlamento soprattutto il Senato che sono delle delle assemblee legislative che veramente controllano il sovrano controllano il monarca
Eletto dal popolo di strada il federalismo e quindi il presidenzialismo negli Stati Uniti ne hanno fatta tanta
Il i contropoteri sono tanto più forti perché spesso e volentieri accade che le maggioranze parlamentari non siano dello stesso segno del presidente statunitense
Passa passano quasi passa quasi tre quarti di secolo e c'è l'inveramento del presidenzialismo in Francia
Nel mille ottocentoquarantotto la Francia cambia costituzione
Non abbiamo un sistema simile a quello alla statunitense
Perché non è un sistema veramente presidenziale ma un sistema segni presidenziale con un Presidente della Repubblica che però nomina appunto il Governo quindi abbiamo un presidente del Consiglio
Durata brevissima quella della stagione semi presidenziale in Francia per un fatto normativo
Luigi Napoleone diventa
Presidente dei francesi ma alla Costituzione del mille novecentoquarantotto alla clausola che spiega il colpo di Stato
Il Presidente della Repubblica può durare in carica dura in carica quattro anni e non è immediatamente rieleggibile siccome come dice Andreotti poi al potere ci si affezione quattro anni pochi non la non rieleggibilità
Ecco che si spiega il colpo di Stato di Luigi Napoleone Bonaparte
Abbiamo la Terza Repubblica perché poi la storia sempre dei contraccolpi dal potere forte abbiamo il potere debole abbiamo letter nel mare come la chiama diverge l'eterna palude che durerà
Per tutta la Terza Repubblica quindi fino a a alla fino alla seconda guerra mondiale ed oltre passiamo
Terzo passaggio l'assemblea costituente Gennaro Malgieri molto opportunamente ha ricordato la figura e l'opera sia pure in maniera sintetica
Di uomini come Piero Calamandrei e Leo Valiani che sono all'assemblea costituente nella seconda sottocommissione dell'Assemblea costituente delle mosche bianche
Ritengono che il presidenzialismo Possa coniugare democrazia governo del popolo con governabilità o stabilità ministeriale costa abilità governativa ma l'ordine del giorno Perazzi approvato il quattro settembre del mille novecentoquarantasei va in senso contrario
Ma nel senso del no
Per indisposizione del dittatore come disse lo dico a Staglieno che di queste cose si intende
Per indisposizione del dittatore la democrazia parlamentare si replica come disse Leo Longanesi si ritorna alla pre fascismo sia pure con alcuni stabilizzatori automatici che in realtà poi non funzioneranno mai come dimostra il fatto che avremo un governo ogni nove dieci undici mesi
Al massimo perché perché il presidenzialismo viene sconfitto all'assemblea costituente
Beh innanzitutto c'è il complesso del tiranno la paura di un potere
Forte di un esecutivo forte
La seconda ragione è che
Eravamo appena usciti dal referendum istituzionale del due giugno con la spaccatura a metà come una mela del Paese quindi non si voleva
Non si voleva spaccare un'altra volta visione organi cistica tipica della sinistra il Paese ancora una volta con l'elezione di questo o di quel candidato alla presidenza della Repubblica
Lo sto a dire altro
Ecco vorrei chiarire a mio avviso perché la destra e soprattutto perché Giorgio Almirante
Non amano il parlamentarismo e fin dai primi anni cinquanta si battono per il presidenzialismo beh Almirante ritiene
Giustamente che il presidenzialismo sia un antidoto un bacino contro la partitocrazia e non a caso Marianini ama particolarmente quello che è stato uno dei miei principali maestri Giuseppe Maranini il quale fin dal mille novecentoquarantanove
Lezione inaugurale dell'anno accademico al Cesare Alfieri di Firenze ne parla per la prima volta di partitocrazia no alla partitocrazia che non significa un no ai partiti significa alla alla il fatto che i partiti
Come diceva Minghetti fin dall'Ottocento si occupano di amministrazione già e sono una piovra che vanno dappertutto ma c'è anche un'altra ragione per cui Almirante Marianini sono in sintonia fra l'altro io devo molto ringraziare Marianini
Perché io conobbi è presente ai Almirante a Firenze nel mille novecentosessantotto sessantanove poi io mi scelgo sempre date no fatidiche perché
Perché Maranini doveva presentare il libro di Almirante processo al parlamento un bellissimo libro
Pieno di citazione pieni pieno di chicche che ancora uso per non andò per non addormentarmi quando parlo
Ma Maranini era già malato infatti morì pochi mesi dopo aver stampato Storia del potere in Italia
Allora la palla passo a Silvano Tosi che però siccome si era fatto un po'di Repubblica Sociale stava sotto concorso a cattedra non avrai non avrebbe mai vinto la cattedra qualora avesse presentato emise un fatto fiume lo D'Annunzio tra certi cioè siccome io così non non
Non ero nessuno
Allora presentati volentieri il libero di Almirante processo al parlamento ma vediamo veniamo rapidamente
Alla perché appunto la carica antiporto partitocratica il fatto che il movimento sociale non fosse tra i padri fondatori della Costituzione che poi diventerà
Nella mente distorta
Di De Mita il famigerato arco costituzionale ma soprattutto perché perché
Almirante condivide la tesi di Marianini che poi è un classico di tutta la destra italiana
Tra l'aristocrazia e la monarchia sia pure elettiva la destra preferisce sempre la monarchia alla aristocrazia anche perché secondo
Il titolo di un libro di Maranini
Il tiranno senza volto
Partitocrazia per l'appunto il tiranno senza volto quando tutti sono responsabili quando tutti hanno il potere nessuno in realtà è responsabile io mi ricordo ancora una magistrale lezione di Maranini al Cesare Alfieri di Firenze
Quando un mio compagno di banco un po'sprovveduto un po'provincia lotto
Fece questa domanda Marianini
Professore lega un pozzo di scienza
Qual è la migliore forma di governo
Varanini ci pensò un attimo dice la tirannide dice ma come professore lei costituzionalista lei un uomo di sentimenti liberali la tirannide dice no scusi non ho finito temperata dal tirannicidio
Ecco ecco come dicevano i costituzionalisti francesi del l'anteguerra del primo anteguerra laddove c'è il potere ci deve essere responsabilità
Ecco non è un caso mi avvio alla conclusione la faccio breve
Non è un caso che la battaglia presidenzialista
Torna in auge dopo che De Gaulle attorno al potere nel mille novecentocinquantotto con la costituzione della quinta Repubblica soprattutto con l'emendamento del mille novecentosessantadue che un codifica l'elezione popolare dirette
Una Costituzione strana quella della Quinta Repubblica
Come è stato detto ha potenzialità multiple
Perché può funzionare da vero e proprio presidenzialismo in parte per le figure carismatiche come quella di di ruolo in parte perché se c'è la stessa maggioranza parlamentare allora funziona da sistema quasi presidenziale se invece abbiamo la coabitazione cioè non c'è coincidenza tra la la maggioranza parlamentare e il Presidente della Repubblica funzione quasi come un sistema parlamentare
Quindi Pacciardi ancora Maranini Craxi l'ispiratore di Craxi è niente po'po'di meno che Giuliano Amato il quale riscopre un vecchio libro di un socialista francese dell'Antea seconda guerra mondiale Léon Blum
Ovviamente poi
Si è scordato il passato Giuliano amatori che sta lì su quel trespolo di Palazzo Chigi che pende pende più della torta della Torre di Pisa
Con la Bicamerale
Gianfranco Fini ottiene un'enorme vittoria purtroppo
Si trattò di una vittoria mutilata
Perché il relatore Salvi per la serie si salvi chi può
Prima disegno
Quando pensava che passasse il parlamentarismo una figura di Presidente della Repubblica conferì Luca medaglie eccetera poi una volta che vinse anche grazie all'apporto della Lega
Ma la lega lo fece soltanto perché pensava che poi tutto andasse a monte
Quando vinse l'opzione dell'elezione popolare diretta del capo dello Stato Salvi sempre per la serie si salvi chi può lascio il Presidente della Repubblica in mutande
Ecco oggi oggi viviamo una stagione da presidenzialismo dei poveri
Nel senso che semmai non si vuole caricare la somma del potere sul Presidente della Repubblica bensì sul presidente del Consiglio capo del governo o con la indicazione o con la elezione del capo del Governo mi ricordo ricrea ricordate la polemica Fisichella non era
D'accordo per l'elezione popolare diretta del capo dello Stato ma questo si spiega perché essendo monarchico non poteva concepire un monarca eletto dal popolo ma è questo si capisce quindi lui pensata perché fosse invece opportuno l'elezione semmai diretta del presidente del Consiglio concludo che cosa dire
Ma in questa legislatura mi pare che ci sarà poco da fare cioè questa farsa la modifica della legge elettorale
Io penso a ridateci il Mattarellum Ogliari per come siamo e alla Camera la riforma costituzionale non sortita nessun risultato
Come certe volte dice Montanelli in qualche suo titolo azzeccato se son rose sfiorire hanno ma nella prossima legislatura finalmente se saremo al governo potremo finalmente dare istituzioni stabili alla nazione italiana ma nel rispetto del principio della sovranità popolare grazie
Grazie al professor Armaroli per questa per questa bella lezione di diritto di Storia delle istituzioni anzi no e ce lo
Siamo riconciliato col migliora l'Maroni quello che conosce muban Bini perché anche duecentoventi non solo se il bar e quindi e apprezzammo infatti tutti i meriti sembra lo dici semplice come mai uno o due di così deferente nei miei confronti eccetera ecco oggi per l'occasione tornò ad essere deferente
Nutro grazie alla parola al senatore Servello
E alla fine è chiaro Malgieri
Un saluto a tutti voi che mi ascoltate vi dirò che io ho aggiornato una un intervento che ho fatto l'altra sera con qualche successo al Circolo della Stampa di Milano prima che ci fosse un nuovo diciamo oniriche un confronto tra Formigoni e il nostro Fisichella penso che quell'atmosfera che ho creato con il mio intervento abbia agito da freno nei confronti del nostro precedente della Giunta regionale
Lombarda tenta la precisazione perché è importante non è presidente chiunque esso sia della regione
Ma dalla Giunta regionale e questo non viene mai sottolinea
E allora
Comincio col dire che la tentazione peggiore per chi fa politica è quella di scivolare nella demagogia
In questa tentazione accaduto nei giorni scorsi il presidente del Consiglio Amato
Quando ha fatto proprio il verbo della devolution che in questi ultimi tempi sta diventando una di quelle classiche parole alla moda di cui ogni tanto si innamora il mondo politico per coprire il vuoto di progetti e dite oppure nella migliore delle ipotesi per semplice ieri sia mentale o conformismo tutto si può dire di Amato purché non sia un politico preparato è un uomo che conosce bene il peso che le parole rivestono nella comunicazione pubblica
Per cui sentirlo affermare con sconcertante disinvoltura che è possibile arrivare alla Camera delle Regioni perché virgolette la riforma che adesso in Parlamento appare matura virgolette e cosa da destare non poca inquietudine ma chi vuole darlo a intendere il Presidente del Consiglio
Da venerdì crede che è possibile arrivare in questo scampolo di legislatura a una riforma che cambierebbe non poco l'assetto costituzionale del Paese
E poi ammesso che una cosa del genere fosse possibile sarebbe davvero augurabile per favore non scherziamo e per favore non scherzi il Presidente del Consiglio
Le parole in politica sono pietre e pietre che lasciano il segno
Cavalcare il cavallo della devoluzione in questo momento di forte delegittimazione della politica
Che è fatto quanto meno pericoloso
Primo
Perché suscita estremismi e velleitarismo
Tante che dopo le dichiarazioni del Presidente Consiglio già si sono levate voci per richiedere il trasferimento immediato alla Lombardia di tutti i poteri competenze in materia di risorse e sanità e con ciò ci potrebbero
Porre dei compiti costituzionali gravissimi dal momento che l'articolo centodiciassette della Costituzione esclude per esempio la scuola dalle materie di competenza delle in secondo luogo certe improvvide dichiarazioni del capo dell'esecutivo sono tali da un mentale la confusione e di tutto c'è bisogno in questo momento qualche lanciare parole in libertà
Una cosa è il processo di alleggerimento dello Stato in favore di autonomia locale e regionale
Un'altra e lanciare slogan e parole magiche tra virgolette che possono avviare processi di dissoluzione prima culturale poi politica dello Stato stesso
è pericoloso il nome della devolution equiparare il processo di decentramento dello Stato italiano
Alla riforma che ha portato in Gran Bretagna alla istituzione del Parlamento scozzese
è un anarchico processo in Spagna per quanto riguarda la Catalogna
Assimilare la concessione di vasti autonomia alle Regioni del nord e un loro eventuale coordinamento tra virgolette
A quanto sta avvenendo in Gran Bretagna e Spagna
Equivale ad avviare un processo di secessione dir toilette nel nostro Paese oppure c'è un vogliamo essere così pessimisti quanto meno a una diminuzione di sovranità dello Stato nazionale
Che già sta peraltro subendo in questi anni una consistente diminuzione di peso a vantaggio delle istituzioni europee
Le ragioni storiche che hanno portato all'unità di Gran Bretagna e Spagna sono assai diverse da quelle italiane
Al suo sorgere lo stato italiano c'è posto subito come Stato unitario come espressione politica di un unico popolo viceversa gli altri due Paesi europei e rispettivi Stati nazionali sono nate dall'unione di più popoli e più regni intorno ad un'unica colonna
La devolution spagnolo britannica e quindi un accordo con un aspetto in accordo con un assetto che ci mantiene inalterato da secoli
Così non sarebbe per l'Italia anche per la Francia che concepiscono lo Stato unitario come inseparabile dalla nazione
E queste cose un raffinato studioso come Giuliano Amato non per niente lo chiamano Dottor Sottile e dovrebbe sapere
è questo il momento non della demagogia ma della serena e pacata riflessione
E questo perché la parola devolution non è affatto una parole neutra delle lo sappiate tutti anche coloro che le nostre interno acquisiscono queste parole molte volte senza capirle
Le proiezioni
Future
E può sottintendere diversi istituti
Può significare autonomia amministrativa e per certi versi anche auto-governo nella materia locali ma può significare anche autonomia politica e aprire la strada a una forma di sovranità regionale e macro o macroregionale
Non è per piacere d'accademia che faccio queste distinzioni e perché circola in questi mesi troppe parole fuorvianti e tali da innescare una possibile deriva antinazionale
Le dichiarazioni Presidente Consiglio non sono da questo punto di vista che l'ultima ciliegina sulla torta della confusione e pericoloso aderendo a parlare di ruolo costituente dei Consigli regionali e questo l'ha ripetuto anche qualcuno a noi vicino come può
Essere pericoloso parlare di popolo lombardo tra virgolette oppure con incursioni nella filosofia di una Taveri Colette visione del mondo lombarda
Né ci si può accontentare di generici richiami all'identità all'Unione nazionale
Riconosce un ruolo costituente dei consigli regionali equivale a mettere in movimento un meccanismo di autonomia politica che sconfina facilmente nella sovranità regionale e ne ha da delegittimazione delle istituzioni statali
Una modalità costituente a livello regionale può essere ammessa come parte di un più ampio processo costituente a livello nazionale come aspetto particolare di una riforma che ridisegni le competenze tra Stato Regione ed enti locali
E preveda forti garanzie di unità nazionale come bilanciamento alle maggiori autonomia concesse in sede locale
Ma su questo quando problema
Mi limito ora a rilevare e l'espressione unità nazionale va accompagnata cioè non vuole rimanere generica
E di una genericità che nasce spesso dalla cattiva coscienza a quella di Stato nazionale dal momento che sono proprio lo stato e i suoi organi i luoghi naturali di espressione dell'unità nazionale
Che non vi è Stato unitario la nazione da entità storico-politica regredisce al rango di semplice espressione etnica Apple cronica
E questo soprattutto in considerazione diano tradizione storica italiana
E dal Risorgimento in poi ha visto uniti Terme di Stato e di nazione in un binomio inscindibile
Lo stesso discorso vale a maggior ragione per interviene popolo lombardo
E non è affatto un'espressione innocua ma un termine da cui discendono i dementi chi le conseguenze culturali e politiche
Deve essere chiaro che Lombardia come in Veneto come in Piemonte fino alle regioni del centro e quelle strutture esiste soltanto il popolo italiano che è unità di storia di destino nonché volontà politica proiettata per il futuro
Tutti questi discorsi non possono comunque essere affrontati al di fuori di una più ampia riflessione sulla riforma delle costitutivo delle istituzioni non è pensabile
Con tale processo possa essere realizzato in questo ultimo mese legislatura lo diceva giustamente Armaroli poc'anzi senior dovrà riparlare né apposti una legislatura quando il Polo come nelle previsioni e nelle speranze avrà conquistato la guida politica del Paese
Ritengo però e la strada è in questa direzione vada preparata fin da ora imponendo il tema della riforma come uno dei temi dalla prossima campagna elettorale Pietro a qualificare la proposta del Polo segnatamente di Alleanza Nazionale
Bisognerà chiarire all'opinione pubblica che non potrà essere riforma sociale ed economica
Nel grande modernizzazione dell'Italia e sono questi gli argomenti che riguardano più direttamente la vita della gente senza una grande riforma politica che ci dia istituzioni più moderne e rappresentative come sosteneva da par suo
L'amico
Ricco il genero Malgieri la pessima esperienza di governo del centrosinistra ha dimostrato quanto male possono fare al Paese istituzioni che privi di forza decisionale siano anche prive di un autorevole guida politica
Ma impostare un serio discorso di otto la riforma delle istituzioni significa evitare innanzitutto
Di limitare il discorso come sta accadendo in questi mesi al solo aspetto dell'autonomia e del federalismo occorre far capire al Paese e la proposta del Polo non riguarda soltanto lo sviluppo dei territori ma investe l'intero sistema Italia
Detto in altri termini non a stento parla di federalismo cioè non si parla contemporaneamente di come rafforzare il centro della decisione politica in sede nazionale
L'alleggerimento dello Stato deve essere concepito come snellimento del suo apparato amministrativo come liberazione da quella iper-regolamentazione è stata portando reali alla crescita economica e lo sviluppo civile
Ma leggeri mento della burocrazia e superamento del centralismo non vuol dire affatto diminuzioni di autorità politica
Uno Stato più esile dovrebbe essere uno Stato che regolamenta di meno ma che decide di più o per lo meno che decide con più forza nelle materie tante o poche che siano che gli spetta
Lo stato dell'insomma indicare le linee di sviluppo per l'intero Paese e garantire l'unità nazionale
L'unico sistema per soddisfare tutte queste esigenze e quello di trasformare in senso presidenziale la Repubblica italiana non si capisce perché si chi innova
In maniera rivoluzionaria per i comuni e per le per le Province per le regioni ero stato rimane così come solo perché a un certo punto bisogna affossarlo attraverso questo processo dissacrazione virtuale
Presidenzialismo
Quindi come momento alto di identificazione simbolica tra i cittadini e le istituzioni
Presidenzialismo anche come suprema garanzia di unità del Paese di fronte alle spinte centrifughe che inevitabilmente ci sprigionare ebbero con l'introduzione del federalismo presidenziali ma infine come tutela degli interessi specificamente italiani in sede europea
Contrariamente a quello che si tende oggi a far credere
L'Europa che ci aspetta non sarà affatto un'Europa delle Regioni ma uno Europa delle nazioni io ho sentito a Berlino
A tu per tu quasi il discorso di Chirac che uno sforzo europeo ma era un discorso nazionale un discorso francese questa la realtà lo facciamo discorsi per aria
Fumisterie ma mai un discorso organico che difendano solo tradizioni ma difenda soprattutto il futuro nel nostro Paese
è soltanto relazioni politicamente porti e coese
Pur nel riconoscimento delle massima autonomia possibili allora interno potranno concorrere come protagoniste di primo piano nella costruzione edificio continentale chiamo dunque attenti alla guerra dalle parole
Bolzoni mi capisce perché è un maestro in materia
E alla parola devolution torniamo ad affiancare il termine presidenzialismo
Questo riferimento al precedente a Lima non dovrebbe essere peraltro estraneo a Giuliano Amato avviò dirò oggi in Parlamento nella discussione che verrà dovrei suo comunicazioni
Quando iniziò la sua fortunata carriera politica
I precedenti anima parlava anche il suo partito tipo antisocialista capo allora per la verità ad uno slogan per rompere il bipolarismo Partito Comunista Democrazia Cristiana ma bisogna dire anche alla Presidente Amato
Teniamo conto che l'uomo è abile
Un trasformista straordinariamente abile
Tenendo conto che il quattordici ottobre novantasei
In un'intervista a tutta pagina dal titolo il federalismo è un virus
Scriveva diceva di Caravà nel giro di pochi mesi in Italia sono diventati tutti i federalisti
E aggiungeva
Di fronte a una domanda
Perché mai la sinistra diviene preda di leggerezza rispondeva perché mai la sinistra diviene preda di di leggerezze irresponsabilità facendo sua una proposta avulsa dalla storia con parole sue
Ho già dimenticate con quello che ha dichiarato a Milano e sui giornali e ancora
Il federalismo è un momento di passaggio verso la separazione
Questo a Roma su opinioni
E continuava rivolgendosi a D'Alema allora uscito dalla Bicamerale l'opportunismo non è più consentito sulla Stampa di Torino undici luglio meno centonovantasette
Domanda cosa le piace del documento approvato dalla Bicamerale
Risposta prima di tutto il fatto che nel documento se Dio vuole delittuosi volge addio
Non c'è quel federalismo che io ho sempre ritenuto una forzatura di bassa cucina politica per un Paese tutto sommato piccolo come il nostro
Queste sono ITA stormi mi gravi
Cui noi assistiamo ma di rispetto ai quali non c'è nessuna reazione attendibile
E ancora nel novanta già ospitava che i magistrati di Tangentopoli ripulirsi euro lo Stato tra virgolette
E poi giungeva in caso contrario diceva il cosiddetto federalismo attente era all'unità della nazione
E potrei continuare dicendo che bisogna limitarci ad auspicare più autonomia regionale su radicamento Qunu comunale e poi una parola municipalismo
Tutte cose
Queste si le seconde
E le prime attendibili ma che oggi hanno portato il Presidente del Consiglio in carica per pur di guadagnarsi e le premierato nelle prossime campagne elettorali a dimenticare tutto quello che aveva fatto un tempo sia come esponente del partito socialista chi ha come esponente dell'Antitrust e di altri organismi importanti nel nostro Paese a questo punto io credo che il caso il caso ammalato lo dobbiamo considerare un caso pericoloso
A tutti i fini immediati e immediato grazie
Siamo
Grazie al senatore Servello per aver calato anche nella polemica politica di questi giorni
Una dibattito sul federalismo e presidenzialismo le sue posizioni peraltro erano rotte il che naturalmente è una arricchimento al al dibattito mi volevo soltanto notare non in termini perché Rita
Polemici con quando diciamo proprio per rafforzare quello che diceva a proposito del discorso di Chirac davanti al Reichstag a Berlino la due settimane fa e beh che la posizione chiracchiana non è una posizione europeista né una posizione meno non si è manifestata come posizione europei sono se mai lo è stato in una posizione da Easter un'azione all'Istat con un alleato forte quale quello tedesco io credo che a queste degenerazioni di un certo europeismo noi dovremo essere piuttosto solleciti nel nell'avvertirla e nelle sottolinearle non è un caso che il Alleanza Nazionale è dislocata nel Parlamento europeo in un gruppo o che invece a una idea affatto diversa rispetto a quella di di Jaques Chirac dell'Europa e della compatibilità degli interessi nazionali con gli interessi sovranazionali mi premeva soltanto questa precisazione detto questo do senz'altro la parola a l'onorevole Domenico Nania
Io mi riaggancio subito alla domanda che alla riflessione che ha fatto all'inizio Gennaro quando ha detto ma perché questo dibattito
Perché oggettivamente dopo che l'abbiamo sentito dire di cotte e di crude sul presidenzialismo c'è stata una Bicamerale di mezzo
Tanti iscritti può sembrare per certi aspetti questo dibattito come dire un po'fuori tempo comunque un dibattito destinato a non suscitare niente
Allora io proverò a seguire un ragionamento partendo da questo interrogativo Di Gennaro
Un pochettino la lontana eco chiedendo che innanzitutto ciò che sicuramente e destra e ciò che sicuramente destra none
Riprendo un altro passaggio di Gennaro in ogni caso in questa fase in questo ciclo politico e storico destra è modernizzazione accampamento
Noi di fronte a questo problema dobbiamo fare una scelta come forza politica
E soprattutto dobbiamo interrogarci sulla sul quesito
Se la modernizzazione se la cosiddetta globalizzazione rappresenta un modello di sviluppo tra i tanti o il modello di sviluppo della nostra epoca
Ecco io ritengo che da questo punto di vista risposte chiare noi le dobbiamo dare
E dobbiamo dire sicuramente che la destra e Morning e modernizzazione e cultura del cambiamento che la destra non può che puntare
Come dire a guidare a orientare i processi di modernizzazione di globalizzazione quello che il processo principale
La sinistra non ha il nostro stesso atteggiamento rispetta questo problema la sinistra come noi sappiamo nella parte comunista condanna la globalizzazione e si concentra sui guasti sui guai che produce diciamo si concentra sul fenomeno dell'esclusione sociale che consegue alla modernizzazione alla globalizzazione la sinistra comunista la sinistra postcomunista invece fa capire che tutto sommato può convivere con questo processo
E
Pensate che Tony Blair ha incaricato proprio un Polidori o un politologo e uno scrittore Giddens per spiegare
Come la socialdemocrazia o comunque il socialismo può convivere con la modernizzazione ma tutto sommato la sinistra di fonte di fronte a questo problema usa comunque l'espressione maledetta modernizzazione o maledetta globalizzazione
Perché ha messo in crisi l'Utopia a determinato tra virgolette l'assottigliamento
Della classe operaia ha creato le premesse le conduzione le condizioni per le espulsioni de per l'espulsione della teoria economica socialista o a socialismo reale
Dalla storia
Ecco questo problema la destra lo deve risolvere perché perché la modernizzazione e la globalizzazione altrove è stata gestita è stata orientata è stata pilotata soprattutto per i problemi che suscita e per ciò che comporta
Invece in Italia ecco questo è il quesito perché presidenzialismo l'interrogativo è possibile io direi necessario invece in Italia che cosa è mancato
In Italia e mancata l'adeguamento istituzionale
Ciò che altrove negli altri Paesi dove avevano un dove hanno un sistema istituzionale efficiente è stato possibile in Italia non è stato possibile il ritardo istituzionale l'arretratezza istituzionale italiana ha consentito alla modernizzazione di andarsene per conto proprio o comunque di rispondere agli interessi dell'economia forte della finanza sicuramente non è stata guidata nonostante tutti i tentativi che a parole sono state fatte a far anche tu fatti
Anche dalla sinistra per far capire che comunque erano in grado in qualche modo di pilotare la
E colori da questo dato dobbiamo partire anche perché diciamocelo francamente per rendere il dibattito politico lo dico questo chiaramente a Gianfranco in termini di provocazione
Ma se noi non Bonnaire riprendiamo questo tema come tema di aggiornamento istituzionale come ricerca di uno strumento per orientare e guidare il cambiamento
Che differenza ci sarà tra noi e gli altri a Breve anche all'interno di una strategia di governo perché questo problema nel momento in cui si paventa la costruzione di una grande coalizione che comunque si regge su un sistema di tipo parlamentare e comunque si vuole impostare su una logica elettorale istituzionale di tipo parlamentare proporzionale sarà un tema destinare ad esperti nata ad esplodere
Che faremo noi dopo cosa faremo all'interno della coalizione come ci porremo di fronte al problema del cambiamento della riforma dell'adeguamento istituzionale certo per adesso o può valere il principio primo muri in cenere
Prima andare al governo
Però sicuramente i problemi esploderanno e noi dobbiamo anche pensare da questo punto di vista di dire qualcosa dichiaro sin da adesso per non correre il rischio di fare della casa libera della libertà all'Ulivo rovesciato
Cioè per non correre il rischio per un verso di eleggere Prodi e fare vincere l'Ulivo e per l'altro verso poiché di eleggere D'Alema ed uccidere l'Ulivo
Ecco perché all'interno di questo quadro complessivo un dibattito sul presidenzialismo indispensabile come indispensabile
Quello che ha detto ieri Gianfranco in aula quando ha parlato di quell'altra peculiarità della destra che l'identità nazionale
L'identità nazionale che vale non soltanto per difendere gli italiani nella zona del nostro confine orientale ma che vale anche come strumento per un ingresso adeguato aggiungo io e da destra nella modernità
Perché la risposta alla globalizzazione non è la regione Veneto e neppure quella siciliana ma è l'identità nazionale di fronte a un problema che è di tipo mondiale
L'altro giorno mi sono trovata a Milano visto e concludo con questo esempio ho visto la pubblicità l'ho detto nell'altro convegno visto la pubblicità di un istituto bancario molto interessante
Quella pubblicità perché va fatto pensare sette esattamente a quella che oggi nell'era moderna la destra italiana può essere c'era scritto in quella c'era uno slogan che era il seguente con la mente nel futuro
Con i piedi per terra
Con il cuore tra la gente se ci pensate ci sono tutte le caratteristica della destra che è cambiamento e modernizzazione diciamocelo francamente lo è stato sempre così
Non soltanto la destra liberale è stato cambiamento ma anche la destra storica italiana in tutte le sue espressione la destra per sua indole pensa sempre al cambiamento
Conformemente alla natura umana a differenza della sinistra che Magare immagine il cambiamento ma per l'utopia per capovolgere la natura umana o con l'eguaglianza o con la dittatura del proletariato
è un'altra cosa e la sentenza di condanna l'ha pronunciata la storia
La destra e cambiamento mala destre anche radicamento identità nazionale
Con i piedi per terra sul territorio ed è anche con il cuore in mezzo alla gente ecco perché guardando avanti
Questa destra italiana non dimentica mai di porgere la mano a chi resta indietro l'esclusione le categorie espulse dalla globalizzazione
Dunque istituzioni efficienti istituzioni che funzionino un sistema decidente e dunque presidenziale ma al tempo stesso non dimenticarsi mai di coloro che restano indietro
Per queste ragioni facciamone un elemento di grande caratterizzazione perché Gianfranco il presidenzialismo rappresenta una polizza di assicurazione per la destra una ragione per rinverdire le differenze e lasciatemelo dire
Anche un modello di soluzione politica bicefala
Dove non c'è l'elezione diretta di un premier che comanda solo lui
è un presidente della Repubblica fantoccio dove non c'è un sistema parlamentare che poi si regge sul trasversalismo ma ci sono poteri veri distribuiti tra un presidente della Repubblica un primo ministro
E se il sistema deve essere bipolare occorre che ci sia qualcuno che conti al centro e qualcuno che conti a destra quindi anche da questo punto di vista a mio avviso il presidenzialismo si scrive nel futuro della destra di Alleanza Nazionale
Grazie a Domenico Nania per questo lucido intervento per la sottolineatura ulteriore di caratterizzare
La presenza politica della destra italiana su tematiche istituzionali appunto come il presidenzialismo d'un presidenzialismo avanzato naturalmente perché non si limiti a contemplare in qualche modo se stesso una grande idea
Dopo l'intervento di cani ascoltiamo che cosa ha da dirci sull'argomento e professor Gianfranco legittimo
Noi Malgieri ci ha suggerito tre punti di domanda ed io non mi sottrarrò al tentativo di dare una mia risposta sebbene chi mi ha preceduto abbia risposto
Misura larga anche per me
E allora tenendo conto di questo io cercherò di toccare i tre punti ma in particolare
Mi concentrerò sui rapporti fra presidenzialismo e sviluppo delle autonomia su cui pesano tanti equivoci come è stato detto specialmente nella formula del federalismo di un federalismo di cui si parla di cui tutti parlano su cui tutti si gettano senza porsi la domanda preliminare quale federalismo
Perché federalismi ce ne possono essere DiVersi c'è un senso proprio tecnico di federalismo che il più lontano possibile da quello che ci appartiene e che ci può appartenere federalismo tipico è quello che rappresenta il punto di arrivo di un processo di unificazione di entità sovrane che partono da una condizione di distanza di separatezza fra loro
C'è una prima fase aggregativa ce lo dice la storia di questo che è la fase confederale c'è una seconda fase in cui più stretti si fanno i rapporti fra queste entità sovrane che sì alla delega via queste entità sovrana di parte sostanziale ma non integrale della propria sovranità ad un'entità superiore che è lo Stato federale però sempre salva la facoltà di recesso
Dalla unità federale
Se questo deve essere il senso di federalismo di cui si parla certo dicevo il più lontano possibile da quello che la condizione italiana ci comporta
Se noi dovessimo tornare indietro quindi fare il processo inverso di quello d'unificazione saremmo il primo Paese al mondo a farlo chi sarebbero i nuovi titolari delle sovranità ricostituite e gli Stati preunitari
Cosa andiamo a cercare lo Stato piemontese andiamo a cercare l'Imperial Regio governo Lombardo Veneto lo Stato della Chiesa
Quindi evidentemente siamo fuori dal mondo quando si fa riferimento e qualcuno forse lo fa
In questa direzione e allora si parla di federalismo in senso generico diciamo pure improprio ecco e si parla di federalismo come sviluppo di autonomia
Sul quale credo che siamo ampiamente d'accordo è stata citata Tesi di Fiuggi come documento che fonda Lerna ragioni stesse della esistenza dell'azione della destra italiana oggi e le quali coniugano con molta chiarezza federalismo in questo senso peraltro non certo nel senso secessionista con presidenzialismo e allora questo rapporto presidenzialismo federalismo rapporto che non è alle origini della tesi
Presidenzialista è stata ricordata la lunga storia del presidenzialismo in Italia
L'azione della destra per la quale il presidenzialismo è stato dal mille novecentoquarantasei ad oggi un costante Lai notti fa l'unica forza politica che non ha seguito quell'andamento da fiume carsico che invece il federalismo ha avuto il presidenzialismo avuto nella storia italiana dove vi sono stati momenti in cui si è affacciato poi è scomparso si è eclissato coi ricomparso sono state citate questi vari momenti oggi sembra quasi che siamo di fronte alla nuova eclissi perché qualcuno ha parlato di presidenzialismo dei poveri sembra quasi un argomento che sia tornato di appartenenza a chi per una proprio convincimento radicato quasi per un proprio intimi amento culturale e politico lo voglia per forza ripropone ora io credo che una argomento uno spunto in più per riproporre invece con forza il presidenzialismo sia proprio la moda diciamo comunque la l'ampia diffusione con la quale oggi si fa riferimento al federalismo
Inteso poi nel modo meglio da precisa
Qui a proposito di presidenzialismo di storie presidenzialismo si sono citate alcune affermazioni
I vari personaggi particolare del Presidente del Consiglio io
Non mi risparmi non lo risparmia un'altra citazione che mi sembra quanto mai interessante risale al mille novecentottantanove però essendo così perentoria non credo che l'interessato possa dire che era soggetta a un fatto contingente diceva Amato al congresso del Partito socialista di Milano del mille novecentottantanove dove invocava la modernizzazione del sistema italiano al sistema manca una sede decisionale sottratta alla responsabilità minuta dinanzi al singolo
O dal presidente eletto da tutti
Della necessaria autorità questo siamo nel mille novecento ottantanove oggi non sappiamo cosa pensi il Presidente del Consiglio sappiamo solo che si è buttata anche lui con un slancio
Assolutamente immotivato dietro la linea di tendenza della federalismo ad ogni costo della devoluzione sempre stato anche questo ricordato
Soprattutto in quella Lombardia alla quale dobbiamo guardare poi primo mio punto di vista personale con tutto il rispetto certamente che merita dello sforzo politico della significato politico che sta rappresenta come laboratorio importante di formazione
Di lavorazione di una responsabilità del Polo nella gestione di ciò che Lombardia rappresenta in termini di economia di socialità e anche di cultura nel nostro Paese fuori del nostro Paese ma anche con qualche preoccupazione per alcuni aspetti e alcuni comportamenti alcune espressioni che e possono diceva bene Servello pensare più di quanto non si ritenga perché vedete non possiamo giocare sulle ambiguità quando si ha a che fare con temi essenziali
E che mentre da un lato si la stemperando la spinta al presidenzialismo o almeno così pare in quel teatrino dal quale si è ridotta la politica italiana
Dall'altro lato si preme l'acceleratore verso quel federalismo non meglio precisato né soprattutto definito e quindi non delimitato che ricordato
E allora proprio per questo la destra non può rinunciare per nessun motivo a riaffermarlo ne il principe istituzionale e la validità storica e politica
Non è Soglio suo diritto è un suo dovere
Non ci può essere machiavellismo o
Banale grande o piccola
Convenienza che tenta non si può transigere sui principi specie quando la fermezza sui principi aiuta a difendere i valori e il principio del presidenzialismo aiuta a difendere il valore dell'unità nazionale
Questo deve essere chiaro deve essere condizione sulla quale si basa l'azione conseguente coerente della destra oggi più che mai
Perché vedete non è un caso che nella sua fantasiosa anche se intelligente trattandosi del personaggio che bozza di riforma federale di Gianfranco Miglio
Fantasiosa perché come saprete si basa sulla spezzettatura Alitalia emblematico che giunta macroregioni ecco però quando va a parlare del capo dello Stato e questa è significativo e non l'ho sentito ricordare oggi
Quando la parlare capo lo Stato non ipotizza un capo dello Stato ma una sorta di direttorio
Fra tre governatori ecco la parola governatori come quale significato con Renata assume nel retro pensiero di chi se ne intende molti l'ARPA si dicono governatore si parla banalmente rivelatore del sapere perché per cosa piace la parola
Ma è a a questo risvolto di Enrico Lo sita Miglio se ne intende l'auto apposta
Allora un direttorio dei governatori delle tre macroregioni
Una sorta di capo dello Stato collettivo un po'sulla scorta di quello che può essere la la Svizzera per esempio la sua amata Svizzera e alla Svizzera è una confederazione
Oggi Federazione per la verità nata come confederazione Moggi federazione nella quale si è uniti Cantoni prima indipendenti
Lì c'è un senso oltre che la forza della tradizione c'è anche un'apparizione nelle costituzioni naturalmente che fa durare questo organismo così congegnato pensare di costituirlo
A freddo cioè con l'operazione puramente intellettuali Istica più che politica in un Paese come l'Italia significherebbe andare necessariamente verso il frazionamento che poi è lo scopo la stanza anche dichiarato da un personaggio come Miglio però vedete se questo è vero vero una e mi avvio a concludere per una configurazione di tipo federale alla Miglio è anche vero che un qualunque federalismo anche non divisi o mistica diciamo anche compatibile con l'unità anche in un sistema siffatto
Un Presidente della Repubblica eletto da un meccanismo in cui entrassero espressioni istituzionali del federalismo risulterebbe quanto meno più debole di un presidente della pubblica eletto su base nazionale
Prendiamo il caso in un capo dello Stato eletto come adesso dal Parlamento e mettiamo il caso che nel Parlamento entrasse in una delle due Camere quella Camera delle regioni o delle Autonomie nel caso di approfondire non c'è il tempo ma son state dette da considerazioni molto giuste
E allora se questo accadesse non significherebbe proprio confermare che il Capo dello Stato non sarebbe un SUV parte sta in questo caso ma parte esso stesso del riassetto confederale quindi una specie di elemento interno al disegno
Federale federalisti
E quindi la sfida presidenzialista cui abbiamo intitolata nostro convegno io credo che sia tale adesso più che mai
E lo è tanto più in relazione all'accentuarsi del gli orientamenti verso una diversa struttura dei poteri
Centrali e periferici nella direzione di un sostanziale cambiamento
Dal centralismo alla valorizzazione del ruolo delle autonomia e su cui bisogna portare attenzione credo dal nostro punto di vista non tanto non solo sulle regioni di cui si parla sempre mentre non si parla mai delle province e dei comuni e in particolare dei comuni
Che costituiscono nell'ordinamento costituzionale quello che è la famiglia nell'assetto sociale cioè la cellula originaria
Del tessuto politico dello Stato quindi laddove l'attuale Costituzione dice per esempio che la Repubblica si riparte in Regioni Province e Comuni io personalmente portatori credo di una linea culturale la quale molti amici so che si rifanno come me sarei più propenso a leggere la Repubblica sei parte in Comuni Province e Regioni vedendo le Regioni semmai come federazioni e se vi comuni piuttosto che il contrario ma qui veramente siamo di fronte alla necessità di fare di portare dei chiarimenti a fondo nel discorso politico italiano per la verità anche
In casa nostra perché è bene le cose dirle tutte
E allora concludo dicendo proprio questo che lo Stato deve alleggerirsi incerto diceva bene
Malgieri dove non meno Stato più Stato uno Stato migliore lo stato migliore è uno Stato che in condizione di governare meglio di farsi rispettare di più e di decidere di più perché ciò avvenga deve cessare certamente alleggerirsi di ciò che Troccoli pensa che non riesce a disbrigare ma deve a rafforzare il proprio ruolo e non è solo simbolico non può essere solo astratto adesso accompagnato da una capacità decisionale dirà incarnato una figura è un capace di decisionalità come quella del capo dello Stato eletto dal poco quindi alla destra e credo che spetti oggi di farsi più di prima per le ragioni che tutti hanno dette abbiamo detto protagonista convinta tenace attiva della battaglia per questa linea la linea del presidenzialismo
Della quale è da quasi sessant'anni ormai ininterrottamente asse attrice Carlo
Grazie alla proprio sul legittimo anche per le opportune considerazioni di compatibilità ecco quello che chiedevo l'inizio tra presidenzialismo possibile ed un federalismo a può altrettanto possibile depurato dalle distorsioni che sono state critiche più o meno da tutti rilevate tutto questo la parola al presidente Gianfranco Fini
Conclusione la mia conclusione sarà non soltanto molto breve ma è tutto sommato anche agevole perché gli interventi a partire dalla relazione di Gennaro Malgieri hanno non solo ha riproposto molte delle questioni su cui la destra italiana e più in generale i politici italiani si erano confrontati anche nel recente passato è stata richiamata opportunamente tutta la stagione della Bicamerale ascoltando alcuni degli interventi non solo perché Selva Armaroli cervello erano con me in Bicamerale ma anche per agli argomenti che sono stati toccati e Nannini anche scusa non solo che la mia era il più a sinistra il più piccolo che non lo vedevo ma invito io gli argomenti che sono stati proposti qui davvero sono stati sviscerati nel corso dei mesi e degli anni passati per cui non aggiungo molte considerazioni di merito faccio qualche considerazione come del resto è mio dovere fare di carattere
Politico conclusivo partendo da ciò che è stato detto un po'da tutti coloro che sono intervenuti circa la opportunità della a convegno della riproposizione del tema presidenzialismo perché non perché la destra sentì
Se oggi la necessità di aggiornare
Proprio patrimonio o sentisse la necessità di aggiungere considerazioni che aveva fatto in precedenza nessuno si offende se dico che tutto quello che è stato detto qui quest'
Oggi in qualche modo è già contenuto negli atti della Bicamerale contenuto in tantissimi convegni è contenuto in alcuni tra gli iscritti più rappresentativi di quel filone della dottrina costituzionale che va sotto il nome di presidenzialismo non era il convegno di quest'oggi chiamato ad aggiornare era chiamato semmai a riproporre la necessità di un'attenzione da parte del sistema politico nei confronti di quelle ipotesi di riforma della forma di governo che non possono essere accantonate nello stesso momento in cui sembra trovare nuova spinta l'ipotesi di discussione sulla riforma della forma di Stato posso embra aree una eloquio confuso e da chi conosce da vicino queste materie sa che mentre il presidenzialismo e il semipresidenzialismo e il cancellierato e tutto quello che in qualche modo attiene alla riforma dell'esecutivo
Viene catalogato nella grande famiglia delle riforme possibili circa la forma di governo tutto quello che attiene al rapporto fra Stato centrale autonomi federalismo e decentramento municipalismo e i nuovo setto del Stato viene catalogato in quell'altra grande famiglia che la riforma della forma di Stato
Oggi in quel pendolo cui faceva riferimento anche Gianfranco legittimo che caratterizza un po'il dibattito politico o parlamentare sulle riforme in quella sorta di pendolo oggi c'è una accentuazione c'è una maggior attenzione verso le riforme possibili della forma di Stato sia un po'messo non dico da par
Tema se un po'messo dietro le quinte la ipotesi in una riforma della forma di governo allora la opportunità del convegno oggi è proprio nella necessità di richiamare hanno gli stessi come ha fatto in particolar modo Servello ma più vasta mente anche a gli altri soggetti politici il dovere di continua ad avere una visione d'insieme perché è pericolosissimo presumere di poter ridisegnare la Costituzione o la forma di Stato o la forma il governo senza avere una visione d'insieme perché si rischia nella migliore delle ipotesi di costruire l'abito di Arlecchino che come tutti sanno aveva tanti bei colori ma certamente non aveva una sua a armonia si rischia nella peggiore delle ipotesi di non riuscire a modificare in alcun assetto quello che è l'attuale impianto costituzionale ed è esattamente quello che è accaduto
Perché la Bicamerale fu il momento
In cui si arrivò più vicini alla ipotesi di una riforma organica di una riforma di sistema di una riforma che in qualche modo avesse l'oggettivo pregio di stare insieme
Io ricordo che molte delle polemiche all'epoca furono le polemiche gli diceva ma questa parte della riforma sbagliata quest'altra forma pasticciata questo capitolo stato scrivendo male secondo me i critici dell'epoca erano mio Pina senso che sfuggiva loro che per la prima volta dopo molti tentativi si stava tentando di disegnare un tutto armonico perché il legislatore non può presumere di riformare la Costituzione e quindi di ridisegnare lo Stato se non ha una visione d'insieme se non ha ben chiara quella teoria dei pesi e dei contrappesi su cui i costituzionalisti hanno scritto davvero centinaia di pari è sbagliato pensare di poter oggi fare la forma di governo domani occuparsi dalla riforma dalla forma di Stato e magari dopo domani in vedere qua ali accorgimenti congegnare per evitare che non ci sia l'armonia un sistema costituzionale è un sistema che sta insieme quand'è armonico per cui la Bicamerale fu sicuramente in un di
Tito che aveva ormai decenni di precedenti approfondimenti alle spalle il momento politico in cui si sia vicino più
Che in passato all'obiettivo
Oggi io scorgo il rischio di un dibattito che poi non so esattamente a che cosa porterà sono scettico poi vi dirò anche perché ma oggi scordi rischio morto il rischio di una a accentuazioni di un aspetto da la riforma che quella della forma di Stato senza avere uguale attenzione nei confronti di quella necessità anche di di complementarietà o se volete di armonia che poi trova un riscontro nella eventuale riforma in senso se
Presidenzialista più che presidenzialista della forma di governo allora tutto questo per dire cosa l'opportunità del convegno non è per gli argomenti aggiunti o per le analisi nuove e nemmeno per le proposte l'attualità del convegno e nella volontà di richiamare tutti coloro che in modo anche molto confuso si occupano di riforma dello Stato piccola notazione quanta confusione quanta confusione a partire anch'dal nostro mondo non è nel mondo politico che poi si riflette anche nella confusione con gli amici dell'informazione poi è evidente che il cittadino non ci capisce non si segue ancora oggi c'è una leggerezza colpevole nell'usare
Gli aggettivi termini come se fossero equivalenti una riforma costituzionale è una riforma che ha un Rangoon addirittura una caratura diversa rispetto ad una riforma elettorale e in mezzo diciamo così vi è una riforma
Delle istituzioni può apparire ed è ad una platea come vostra una solare banalità ma appena usciamo dal cerchio ristretto di quelli che seguono queste questioni la confusione diventa magna pars e in molti casi pur nella confusione si va a penale qualsiasi tentativo di riforma ancora oggi sentiamo grossa paura dei colleghi anche illustri che con molta disinvoltura definiscono la riforma della legge elettorale come rango dica parte con un rango di carattere istituzionale o addirittura costituzionale ben sapendo che non è così allora senza dilungarmi primo punto la opportunità di un convegno che richiami
Alla crisi alla necessità di una visione d'insieme la visione d'insieme è indispensabile se vogliamo evitare di costruire l'abito di Arlecchino l'abito dalle chi non lo si costruisce nello stesso momento in cui si pensa di poter agire
Con tempi Diversi ma soprattutto a prescindere da una logica unitaria se questo è vero e credo che oggettivamente sia difficile contestarlo dobbiamo porci poi in termini politici anche provando lo strumento e
La Bicamerale è fallito non credo che sia riproponibile oggettivamente poi per carità ce ne sono state tre magari nella prossima legislatura vareremo la quarta ma se la esperienza deve insegnare qualcosa anche la politica B dobbiamo prendere
Atto che per ragioni che sono poi connessa la dialettica tra i partiti che sono connesse appunto alla politica quotidiana lo strumento camerale arrivato ad un certo momento anche se il momento più avanzato rispetto ai precedenti finisce per essere spuntato
E al tempo stesso dobbiamo prendere atto che la legislatura ordinaria non produce riforme di sistema ne può produrle perché non è che possiamo pensare di paralizzare il Parlamento e discutere
Parlamento per un anno per un anno e mezzo di una riforma organica e globale del sistema costituzionale italiano la Scelta nella quale ci troviamo di affrontare a spizzichi e bocconi oggi il federalismo domani forse il presidenzialismo l'altro ieri il tema della legge elettorale domani magari di nuovo con un tema deriva anche dal fatto che non si può caricare una legislatura che non ha un espresso mandato costituente del compito di dar vita alle riforme allora se questo mi Rosa lamenta una logica noi dobbiamo renderci conto che il tema dell'Assemblea costituente scelto come strumento perlomeno nuovo perché in Italia non abbiamo precedenti se non quelli storici per quaranta lei beh il tema dell'Assemblea costituente è un tema che dobbiamo riproporre a partire da quello che sarà il prossimo confronto di carattere elettorale
Perché altrimenti rischiamo per davvero di trovarci poi anche nella prossima legislatura in presenza delle oggettive difficoltà che abbiamo avuto in questa e nelle precedenti ultima davvero definitiva considerazione circa la necessità ma non mi dilungo di una logica di sistema per cui presidenzialismo e federalismo pesi e contrappesi
è evidente non aggiungo molti argomenti però una considerazione la voglio fare attenzione ecco a non fare confusione in che senso attenzione a non confondere quello che ha almeno nel modo vede di vedere il a reale problema di cui soffre la società italiana e quindi di cui deve essere attenta poi una politica che sia fatta da destra e quindi su certi valori più chiaramente che cos'è che può determinare che la lesione quindi poi anche la rottura
Di una senso di appartenenza di una a comunità per usare la parola che maggiormente esprime anche motiva me il concerto della PAC è davvero come qualcuno pensa una progressiva accelerazione di trasferimenti di poter quindi di maggiore autonomia e quindi arrivando anche a e pulsioni devolution altro non è che la traduzione del devolvere di antica e latina memoria trasferire ad altri io non credo che sia tanto l'aspetto come dire tecnico che può determinare la rottura perché se si guardano quelli che sono oggi Poteri in qualche modo già trasferiti alle autonomie rispetto alla situazione dieci o di quindici anni fa sia un quadro di fronte al quale non è lecito dire avendo trasferito con molti poteri abbiamo incrinato il senso di appartenenza ad una a comunità abbiamo incrinato il senso di afa tenenza ad una sola patria io credo che il problema in Italia sia molto molto più complesso perché io non diffido nemmeno di un federalismo spinto se o la presenza nella società di forti
E direi evidenti sintomi di identità nazionale di appartenenza ad una comunità nazionale
Esempio degli Stati Uniti di cui tante volte abbiamo discusso in Bicamerale non solo è direi esempio proprio palmare quello è non solo uno stato federale qual è una confederazione di Stati con non mi dilungo perché lo sapete meglio di me tutta una serie di poteri che sono talmente spalmati da fare di quel modello un modello difficilmente però punibile non Alitalia ma direi più vasta mente all'Europa eppure eppure non è un mistero che gli Stati Uniti hanno un senso di a partenza ad una identità che l'identità americana che Fanny quella società la società diciamolo tour chiaramente più nazionalista che oggi esiste allora non è il modello di Stato che può determinare in modo automatico forme di incrina mento o di salvaguardia del concetto di identità nazionale
Perché ragionare con questa logica da ingegneria costituzionale secondo me è fuorviante è una questione di carattere culturale quella che deve essere sottesa anche all'esame da parte di una forza politica come la nostra di un modem lo di carattere costituzionale perché altrimenti rischiano rischiamo di nonna capire la ragione per la quale pur avendo avuto fino a pochissimi anni fa uno stato che era in qualche modo centralista uno Stato che in qualche modo discendeva da esperienze anche di carattere storico che certamente non concedevano nulla federalismo poi sarebbe molto interessante un giorno affrontare il tema della modo se volete con cui un regime autoritario quale fu regime fascista si pose il problema della tutela delle Autonomie senza ovviamente concedere assolutamente nulla a forme diciamo di organizzazione statuale di tipo federalista come oggi si discute però pur avendo avuto per a quarant'anni uno Stato centralista uno s'dato che affondava le radici in esperienze ancor più come dire decise nella volontà di di preservare l'unità statuale noi abbiamo avuto una scarsissima identità nazionale cioè non esiste un nesso domati potrà un forte stato organizzato al centro e una forte identità nazionale e non è vero che un forte trasferimento di quote di sovranità le regioni determina automaticamente un indebolimento dall'unità nazionale perché il problema è alto il problema è quel non solo di un
Discorso se volete di carattere un po'più culturale ma soprattutto secondo me il tema è quello del identità o se volete del soggetto nel quali cittadino maggiormente sì identifica il dibattito sul federalismo tale ha ripreso secondo me per arricchirlo il dibattito complessivo sul cosiddetto federalismo regionale perché non credo di dire un'eresia se dico che oggi mentre è in qualche modo evidente le cittadine il sense o di appartenenza ad una comunità che quella del gonfalone la città diventa molto difficile come dire registrare un orgoglio di tipo regionale anche perché regioni uno costruzioni in qualche modo di carattere burocratico amministrati Ivo non l'hanno un'anima non l'hanno un'identità poi per carità l'avranno è perché poi c'è in qualche modo una una fisiologia l'elezione diretta dei presidenti delle giunte determinate terminerà per forza di cose una anzi arsi come dire di un'identità regionale non fosse altro che per il dibattito politico ma al momento il cittadino si sente figlio di una comunità piccolissima che la sua comunità cittadine come il col privato unità familiare quella comunità cittadini poi la comunità nazionale salvo rarissime rarissime e beni vivi Duarte aree geografiche non esiste una comunità regionale per cui anche tutto il discorso sul trasferimento dei poteri secondo me andrebbe fatta ecco perché dico la visione di Miss viene perché altrimenti davvero costruiamo l'abito d'Arlecchino perché noi abbiamo già forme di presidenzialismo nell'elezione dell'organo monocratico preposto al governo governo cittadino se dico il presidenzialismo è la riforma della forma di governo chi è che governa
L'esecutivo o comunque l'esecutore l'organo monocratico preposto no allora il sindaco e già eletto secondo una logica che in qualche modo di tipo presidenzialista presidente della giunta provinciale della Giunta regionale e anche esso già in qualche modo inserito in quella logica e al tempo stesso abbiamo trasferimenti di quote di sovranità che sono verso gli enti locali verso le autonomie più sulle regioni forse che sui Comuni ma l'abbiamo avviato tutto qui sto processo poi c'è per ragioni politiche una intoppo al livello più alto a dire a livello di esecutivo nazionale e quindi a livello di forma di governo e di Stato se non c'è la visione darsi d'insieme davvero rischiamo di di di di di mettere in movimento un processo che potrebbe poi non raggiungere il risultato prefisso ultimissima considerazione davvero e concludo se tutto questo è vero che credo che lo sia non c'è dubbio che da parte e di Alleanza Nazionale occorra anche nell'ambito della coalizione di cui fa parte a vedere coscienza ecco della necessità di di di non dico di spostare il pendolo ma comunque di fare in modo che il pendolo continuo oscillare verso lo entrambi i lati di una ipotetica riforma perché altrimenti c'è il rischio in qualche modo di uno squilibrio e ci può essere poi il rischio indiretto di un minor protagonismo politico da parte della destra la destra si caratterizzata come forza presidenzialista nell'ambito del Polo la Lega prima maniera poi in generale un po'tutti gli altri sì sono caratterizzati anche con noi ma non abbiamo diritto di primazia come forse federaliste ma la considerazione finale
è diversa ecco attenzione a non cadere anche nuovi un po'nella trappola di considerare dibattiti come questi tali da poter essere poi esauriti con le battute del quotidiano mi spiego più chiaramente Juan do il presidente Amato dice le cose che ha detto e che sono state giustamente sottolineata anche qui in modo critico dimostra unicamente una cosa cioè dimostra che siamo davvero in una lunga campagna elettorale ma dimostra sopra tutto il timore o per certi aspetti il terrore che il centrosinistra oggi via di non riuscire a riconquistare quel consenso che l'accordo Polo lega nel nord a alienato probabilmente in via definì ti IVA alla sinistra più chiaramente Amato dice le cose che va dicendo non perché sia convinto come presidente del Consiglio di poter poi portare a termine magari in questa legislatura anche la metà di quel che dice lo dice l'unica anche perché spera così facendo di diventare interlocutore di quella area sociale soprattutto nel Nord che come hanno dimostrato le ultime elezioni regionali dopo l'accordo Polo lega a definitivamente tolto alla sinistra ogni pochi Gianni Speranza di affermazione cioè attenti questo è il senso un po'del mio ragionamento finale a non confondere un dibattito Di Cara there costituzionale che deve avere alle spalle la visione d'insieme che deve avere alle spalle come certamente AN alle spalle anche una solida direi ormai ben registrata architettura di carattere culturale con quella che è la propaganda quotidiana con quelle che sono le battute che si consumano davvero nell'arco delle ventiquattro ore se qualcuno pensa che in questa legge una scala Camera delle Regioni non ha capito assolutamente nulla della differenza sostanziale che esiste tra la propaganda che si fa in campagna elettorale e siamo in campagna elettorale e un progetto di riforma delle Costituzioni che si fa mi auguro con l'assemblea costituente che abbiamo tentato di fare con il risultato tutti notte nel corso della Bicamerale ecco perché sono due livelli talmente diversi che non possono portare ad una avvicinamento purtroppo abbiamo un presidente del Consiglio che fa profanata ecco perché questa poi nella reale e direi banale verità da parte della destra si cerchi di dare la propaganda quel che della propaganda e tutto sommato siamo anche nomi capaci di farla quando ci mettiamo ma sì certi soprattutto come abbiamo fatto nel convegno di quest'oggi di tenere ben presente che bisogna avere quella visione d'insieme e quel modello organico di riforma che rappresenta certamente uno dei punti qualificanti del prog gamma della coalizione e all'interno del programma della coalizione il presidenzialismo può portare la gemma può essere l'apporto in più che da Alleanza nazionale
Ringrazio o anche da parte vostra e la presidente Fini ringrazio tutti voi per la partecipazione alla prossima ragione