"Il nodo delle 35 ore" convegno organizzato dal Dipartimento Attività Produttive di Forza Italia presso la Sala del refettorio di Palazzo San Macuto

Tutti guardano al dipartimento industria di Forza Italia sul tema delle trentacinque ore
Che come tutti sappiamo è un tema di straordinaria importanza
Il futuro e per lo sviluppo della nostra economia e delle nostra impresa
Proprio per questo abbiamo ritenuto necessario e urgente come dipartimento industria di Forza Italia promuovere un dibattito ampio su questo tema
Anche e soprattutto per dare una risposta decisa ferma e di grande significato politico
Disegno di legge che è stato presentato dal Governo in questi giorni alla Parlamento passo adesso la parola all'onorevole Crimi che il responsabile nazionale dei Dipartimenti di Forza Italia grazie grazie
Grazie anche al senatore Baldini dire dirigente nazionale del dipartimento industria
Il contributo non solo per questo convegno organizzato proprio
Velocemente su questo problema attuale lo dice l'incontro proporvi che la Confindustria quindi la concertazione ma soprattutto per il contributo che sta dando attraverso divertimento indusse di Forza Italia
Al nostro al nostro programma di Fort al nostro programma
Al nostro primo congresso nazionale sarà sedici e diciotto aprile a Milano dove attraverso i Dipartimenti
Verrà dato un contributo
A quelli che sono i nostri cento punti del programma
Tutto ciò è stato fatto dopo una consultazione dei dibattiti fatte nelle Province nelle regioni e nei comuni e tutto questo è stato fatto anche col dipartimento industria coordinato dal senatore Baldini e quindi non solamente i problemi che si debbono oggi sui giornali sono sul nostro tavolo ma anche tutte quelle che sono le realtà che vengono dalla più Feria dalle piccole Province dai Comuni
Dalle regioni
Io non entro nel merito delle sale delle trentacinque ore anche se perché sarà un argomento da voi che dibattere più tardi
Anche se non mie così
Non posso non fare qualche riflessione su questo euro trionfalismo di sinistra su quest'entusiasmo dell'ingresso in Europa che riportata tutta la stampa vicina alla governo quando subito dopo ci arrivano le bastonate dalla Bundesbank
Cioè l'Italia e considerato oggi dalla Bundesbank come un paese insieme al Belgio con la possibilità di infezione inflazionistica
E ci chiedono dei provvedimenti aggiuntivi e vincolanti
Provvedimenti aggiuntive vincolanti ci richiedono sul documento nati programmazione economico finanziaria gli hanno già smentito perché il documento di programmazione finanziaria per novantotto due mila prevede un deficit del due otto per il novantotto del due quattro per cento per il novantanove e dell'Unione tu figura per cento per il due mila mentre la Bundesbank e che poi il padrino della della futura Banca centrale europea ci chiede un pareggio per il novantanove addirittura un avanzo per il due mila due mila uno quindi un provvedimento
E già varato dal governo smentito dalla Bundesbank ma ci chiedono ancora il rientro di quei trecentocinque mila miliardi che vengono dai botte centosei mila miliardi dei CCT a medio termine
Per cui l'Italia e in Europa
E per la Bundesbank meglio in Europa sotto il controllo piuttosto che al di fuori dell'Europa dove può creare confusione come sta facendo oggi con la politica estera dove è più vicina alla Russia che perché ai partner occidentali che ha sempre avuto
E quindi questa moneta unica se non si faranno quelle riforme strutturali a favore dell'impresa e certamente le trentacinque ore non sono un ottimo avvio per l'ingresso in Europa
Vita Derviski a di
Con la moneta unica e anziché di avere una grande opportunità di sviluppo una grande opportunità
Di occupazione di prodotto e di produttività e di occupazione rischia invece di avere con le bambine cattivo entrando in una depressioni questi sono i ragionamenti che sicuramente verranno sviluppati
Più tardi io vi auguro buon lavoro
E grazie senatore Baldini per quello che sta facendo col dipartimento e per il grande contributo che sta dando a Forza Italia col lavoro di tutti i giorni che viene fatto il Senato in Parlamento ma anche in periferia ti ringrazio
Ma io anche io ringrazio l'onorevole Crimi soprattutto ringrazio i nostri amici decreteranno relazioni il professore Francesco Forte
Il professor Giuseppe Pennisi professioni Giovanni ci mogli Sinatra decennio Filograna questi terranno appunto una relazione sul tema specifico delle trentacinque ore
Un tema di grande attualità sul quale io mi limiterò a fare una introduzione con alcune considerazioni di carattere di politica generale anche oltre che alcune osservazioni di carattere specifico affidando poi naturalmente ai nostri o siti il compito di meglio sviluppare i problemi e di carattere politico e di carattere anche tecnico tra virgolette il nodo delle trentacinque ore che in questi giorni ha costituito una ulteriore occasione di grande conflittualità tra le forze politiche tra questi le forze sociali
Risulta per me è un importante elemento per comprendere meglio i reali indirizzo politico perseguito dal governo Prodi
Si tratta di una iniziativa frutto di un continuo ricatto cui è sottoposta la maggioranza attuale nella quale la componente neocomunista è in condizioni di costringere il governo appare scelte stataliste
Delicato come sapete è stato consumato durante la scorsa crisi di governo che si è risolta quando Prodi accettato il diktat di Rifondazione Comunista sulla riduzione dell'orario di lavoro
Il provvedimento è stato imposto non tanto per tutelare i lavoratori e per favorire nuove opportunità di occupazione ma per difendere soprattutto un esclusivo interesse di parte rifondazione comunista avendo aperto la crisi di coglierlo dopo aver negato il proprio sostegno alla legge finanziaria si era trovata politicamente isolata
Con la grave responsabilità di determinare la fine traumatica della legislatura e dell'esperienza di centro sinistra
La pressione su Bertinotti ricordate cui talmente forte e così duramente convincente dalle aggressioni dei verbali nel corso di manifestazioni alle intimidazioni alle minacce alla criminalizzazione formulate con il mezzo della RAI e degli altri mass media
Che questi fu costretto a fare rapidamente marcia indietro e a trovare in Parlamento un penosi éscamotage per giustificare la sua ritirata
Bertinotti noi diciamo con grande cinismo ritenne opportuno giustificare la sua conversione con la richiesta ascolta purtroppo dal governo di un provvedimento sulla riduzione dell'orario di lavoro
Questo disegno di legge sulle trentacinque ore è stato certamente un gravissimo errore che in questo momento dedicato di crisi economica ed occupazionale doveva e poteva essere evitato
Solo apparentemente costituisce un elemento di tutela per i lavoratori
E questo è un solo apparentemente diciamo noi perché innanzitutto aumenta il costo del lavoro diminuisce la competitività delle nostre imprese
Favorisce l'esito di capitali delle nostre aziende all'estero crea un ulteriore vincolo nel mercato del lavoro e quindi finisce per determinare il maggiore disoccupazione
Esattamente il contrario di quello di cui aveva bisogno il Paese e di cui afferma Bertinotti di volere perseguire a pari chiaro che il varo di questo decreti di questo disegno di legge risponde sulla mente alloggi che ormai superate e non certamente a quelle relative allo sviluppo occupazionale
Nessuno può infatti sostenere che la diminuzione dell'orario settimanale del dodici tredici per cento a parità di salario potrà incentivare aspettative e speranze di crescita dell'occupazione
Nessuno può altresì sostenere che quelle futili cortile di accompagnamento al DDL potranno servire a convincerci che maggiori costi saranno bilanciati dagli incentivi che saranno inseriti siamo sempre più convinti che questo provvedimento colpirà il sistema industriale in modo grave ed in particolare le piccole e medie imprese che rischiano di essere definitivamente collocate fuori dalla competizione europea
Non è stata assolutamente considerata una fondamentale esigenza in materia di orario di lavoro
La necessità di adattarsi alle specifiche esigenze delle aziende e dei lavoratori
Che soprattutto nel nostro Paese sono di così grande e variegata sedimentazione tali da suggerire sempre maggiore flessibilità più torvi piuttosto che assurdi decretate
Legislativi
Va infatti ricordato che proprio per la natura distrettuali della nostra impresa occorrono vari livelli di organizzazione dell'orario di lavoro
Legale peccati la rimonta di questa Regione eccetera e tutte queste ripartizioni per loro natura non possono essere blindate per legge
Con questi metodi e con queste iniziative che ispirano esclusivamente ad esigenze ideologiche non crediamo sia possibile garantire la permanenza del nostro paese in Europa
In realtà l'onorevole Bertinotti e all'onorevole Prodi più che lo sviluppo economico ed il rilancio dell'occupazione
Interessano al primo fare il demagogo soprattutto nella prospettiva di poter effettuare il sorpasso a sinistra del PDS
E dal secondo cercare di rimanere a galla per una intera legislatura questo governo in due anni ha sottoposto italiane ad una pressione fiscale limiti della sopportabilità
Ha sostenuto una politica ragionieristica piegando alle esigenze della Spezia ulteriori pesanti e continue manovre per garantirsi maggiori entrate
Gli obiettivi per l'ingresso in Europa sono stati raggiunti attraverso meccanismi che hanno lasciato inalterati i settori che strutturalmente dovevano essere profondamente modificati
Di fronte ad un generale aumento del fenomeno della disoccupazione
Di fronte ad una sempre maggiore difficoltà che impedisce alle imprese di rimanere sul mercato la politica del governo ha privilegiato spese improduttive clientelari quali ad esempio quelle necessarie a sostenere i lavori socialmente utili
Soldi buttati al vento chiaramente che possono lenire per un breve periodo i morsi della disoccupazione giovanile ma che non favoriscono interventi strutturali ne creano nel medio e lungo periodo nuove opportunità di lavoro
Rimangono in sostanza a forme di sussidio da distribuire tra i giovani per comprare negando loro dignità a buon prezzo ed a carico della collettività il loro consenso elettorale
In tutto ciò vi è un disegno perverso che punta a rendere lo stato sempre più presente sempre più ossessivo sempre più teso al controllo generalizzato dell'economia dell'informazione e in generale della politica
Il disegno appare tanto più evidente ove si guardi alla lentezza con cui viene portato avanti il processo di privatizzazione delle grandi aziende pubbliche
Alle manovre che puntano al monopolio della informazione politica usando la RAI come una clava contro gli avversari
All'uso della giustizia per demolire l'antagonista alla sistematica occupazione di tutte le aziende pubbliche di tutti gli apparati dello Stato
Alla demonizzazione dalla criminalizzazione spesso degli avversari delizia carne l'azione e per demolire la loro credibilità il cinismo di questa maggioranza volendo perseguire questi obiettivi con determinazione e spirito anche di sopraffazione e arrivato al punto di manifestare il ipocritamente
Una generica preoccupazione per una opposizione che non sarebbe secondo loro eccessivamente forte
Qui veramente la sottigliezza stalinista è di una perfidia da manuale
Il leader dell'opposizione sarebbe per loro un accidente della politica paralizzato da interessi economici
Dimenticando volutamente il consenso che è stato conferito da oltre otto milioni di cittadini ed il parto che egli è il capo di un'opposizione che ha ottenuto la maggioranza dei consensi elettorali nel nostro Paese
Nella sostanza noi riteniamo che il governo di centro sinistra abbia finora fallito nel suo obiettivo principale rilanciare l'economia e l'occupazione
Infatti un governo nato per difendere le fasce sociali più deboli
Che aveva alzato la bandiera della solidarietà come proprio vessillo
In realtà creato nuove e più gravi condizioni di miseria e di disoccupazione al di là di quello che dice in modo propagandistico onorevole Prodi
Rischia di portare le piccole e medie aziende artigiani commercianti lavoratori autonomi al collasso con una conseguente crisi economica drammatica
Soprattutto per i più deboli in particolare per il sud del Paese dove la disoccupazione la criminalità mafiosa rischiano di spegnere definitivamente le ultime speranze della gente
In realtà la vecchia cultura che ha sempre visto nell'imprenditore il nemico da battere
Il professionista all'artigiano il commerciante come l'evasore fiscale per eccellenza
Proprietario di immobili come titolari di rendite parassitarie l'imprenditore edile come soggetto speculativo per citarne alcune di figure è ancora oggi la cultura dominante e ispiratrice della maggior parte delle iniziative di questo governo il governo punta a tutelare determinati soggetti soprattutto i lavoratori dipendenti del pubblico impiego con provvedimenti punitivi però verso il mondo dell'impresa convinto così di poter mantenere il proprio consenso elettorale
A tutto ciò si aggiunge una posizione politica che si fonda e anche questo lo vogliamo sottolineare sulla mitica diversità del PC prima e del PDS oggi tutti noi ricordiamo questo concetto della diversità dei di una parte rispetto alle altre parti politiche
Infatti in politica c'è una parte positiva quell'attualmente al governo sempre progressiste queste sempre progressista
Che ha valori positivi e comportamenti di grande rigore morale
Dall'altra dove naturalmente veniamo collocati anche noi lo schieramento di opposizione visto come soggetti invece che incarna valori negativi
Che sempre comunque conservatore che è privo di riferimenti morali che è contro la solidarietà che antitetico al bisogno delle fasce più deboli la cultura della diversità di Eni e poi trasferita dal versante della politica al versante dell'economia
Chi rappresenta l'impresa e ancora il padrone da battere e il soggetto al quale vanno tagliate le unghie della speculazione
è il profittatori più incallito è l'antagonista per eccellenza questa disegno oggettivo che viene fuori da da questa cultura di governo
E la storica affermazione ripeto della diversità comunista che riaffiora con forza e che pone una netta e surrettizia demarcazione tra la parte negative la parte positiva del paese
Sotto questo profilo nel noi affermiamo che la vera secessione
Non la sta attuando la lega nord ma in termini più sofisticati con esiti altrettanto negativi
La divisione degli italiani viene ogni giorno perseguita con tenacia dal Governo Prodi e dal suo più forti sostenitori che il PDS questo è il dato oggettivo politicamente rilevante che emerge da questa posizione
L'Italia sono stati divisi drammaticamente in due categorie ripeto Luna positive l'altra negativa
Stentano a ritrovare proprio per questi motivi lo spirito di appartenenza ad una comunità nazionale e ad impegnarsi in un comune disegno per i lavori per il progresso
Quello che per me rimane inconcepibile e la permanenza di alcuni imprenditori perché già vediamo le avvisaglie Confindustria che prima si una posizione di rottura con il governo
E già oggi ci siamo già in una fase di disgelo domani arriveremo a un accordo pasticciato e quindi tutto poi ci rimetterà in piedi per i camminare
Come fino ad oggi è stato fatto senza modificare sostanzialmente nulla
Quindi per noi rimane inconcepibile la permanenza di alcuni imprenditori
Soprattutto i lavoratori autonomi commercianti gli artigiani in sostanza i soggetti che contribuiscono a costituire l'asse portante dell'economia nazionale
Ripete la loro collocazione di un'area politica che è la negazione dei loro valori ed i loro obiettivi perché non si capisce oggettivamente come questi ancora vogliano insisterà permanere in un'area di riferimento politico che è la negazione dei loro programmi e dei loro obiettivi
Noi riteniamo che occorra sosteneva il principio della concorrenza contro la linea dell'appiattimento
Il mercato contro il dirigismo e lo statalismo la difesa di bisogni reali contro l'assistenzialismo ed equilibrismo generalizzato la meritocrazia contro disaffezione al lavoro sono concetti elementari però sono fondamentali
E ne vogliamo ripetere anche in questa sede perché appaiono dimenticati spesi
Per questi motivi noi siamo convinti sostenitori del nostro ingresso in Europa
E per noi cioè tanto più auspicabile perché le scelte europee imporranno metodi comportamenti e di indirizzi che saranno la negazione dei programmi e delle iniziative dell'attuale maggioranza di governo come ad esempio appunto il disegno di legge di cui stiamo trattando per il nostro Paese
E soprattutto per i giovani potrà aprirsi una nuova stagione piena di sfide anche complesse ma ricca di prospettive di lavoro e di sviluppo se le forze sociali economiche e culturali che si contrappongono alle ideologie
E alle scelte di questo governo sapranno di nuovo raddrizzare la schiena
Riprendere con forza ed entusiasmo l'impegno per lo sviluppo delle loro attività spazzando via gli ultimi baluardi di una politica che è stata sconfitta oggettivamente dalla storia
Io vi ringrazio per aver abusato della vostra cortesia
E do ora la parola al professor Francesco Forti ordinario di Scienza delle finanze all'Università la Sapienza di Roma
Il quale ci intratterrà sul tema impedire agli imprenditori di lavorare di meno e lavoratori di perde gli aumenti di benessere derivanti dalla crescita economica grazie
Io ringrazio l'amico senatore Baldini per l'opportunità di presentarmi queste riflessioni e
Dico subito che il titolo che è stato presentato che in effetti io avevo consegnato non me lo ricordavo per cui
Il
Dattiloscritto che vi io che ho fatto distribuire che ho fatto
Riprodurre ma un titolo un po'diverso che però può funzionare benissimo dal sottotitolo rispetto a quello ed è perché le trentacinque ore per legge creano disoccupazione e contrastano con l'entrata nell'euro
Ecco innanzitutto occorre notare che il progetto di legge che il Governo ha presentato esonerato dalla nuova legge sulle trentacinque ore le imprese sino a quindici a Beck ora queste sono una quota molto importante nel nostro tessuto produttivo
Particolarmente nel settore terziario ma anche nell'industria infatti la impresa sino a dieci addetti occupano al censimento del novantuno ben cinque milioni e cinquecentocinquanta mila addetti se si considerano le unità locale se si considerano le unità locali il totale sale a sei milioni settecentocinquantasette mila detti questo tra l'altro è un punto che bisognerà chiarire se la legge si riferisce
Alla impresa o alle unità locali la logica sarebbe le unità locali perché sono esse che hanno i problemi organizzativi che riguardano la questione delle trentacinque ore
Io farò riferimento male unità locali
A ciò si aggiungono due milioni ottocento mila addetti nelle imprese fra dieci quarantanove addetti dei cui verosimilmente almeno cento
Mila no almeno un milione nella classe scusa tenuti c'è un errore di battitura nella classe tra i dieci e i quindici addetti
Dato che si tratta di centoquarantasei mila cinquecento imprese con una media di diciotto detti scarsi ciascuna ecco le unità locali con un numero di addetti tra i dieci quarantanove erano il censimento del novantuno ben duecentosei mila con un totale di tre milioni ottocentosettanta mila detti vale a dire il cinquanta circa per cento circa in più di quelli delle imprese
Sino a tale ammontare via Betti l'occupazione media era di diciotto virgola sette a detti
è legittimo supporre che la percentuale di addetti sino quindici in questa classe di unità locali sia di un cinquanta per cento di più che nella medesima classe riferito alle imprese
Abbiamo allora uno virgola cinque milioni di addetti da sommare
Ai sei virgola sette milioni deve unità locali sino a dieci addetti vera vera e quelle fino a quindici addetti in totale otto milioni e trecento mila addetti su diciassette milioni di addetti alle imprese vale a dire circa la metà degli occupati nelle imprese italiane bene ho fatto questo piccolo calcolo
Perché appare evidente che il rischio di trovarsi con l'obbligo delle trentacinque ore a causa dell'assunzione di qualche ha detto in più
Genere Rutter metà delle imprese italiane la tendenza a non assumere vuoi praticando forme di lavoro informale ovvero nero
Vuoi mediante contratti di lavoro autonomo vuoi proprio limitando i propri addetti
è ovvio che il lavoro nero non è un'occupazione che i contratti di lavoro autonomo possono avere spazi limitati la conseguenza il blocco delle assunzioni a causa del capestro dell'obbligo delle trentacinque ore
D'altra parte sarà scoraggiato ulteriormente il ricorso lavoratori part-time
In quanto ciascuno di essi conta per intero ai fini del calcolo dell'obbligo delle trentacinque ore altra stranezza di questo provvedimento
Il testo del disegno di legge è vago sul fatto se la riduzione di orari comporti o meno riduzione di retribuzioni
Ma appare abbastanza evidente che non impresa che alla soglia dei fatidici sedici addetti cui si dovrebbe applicare la riduzione di orario ci troverà in grande difficoltà nel pretendere che i lavoratori
Che è già essa alle proprie dipendenze eri contratti non la retribuzione
Se essa non ha la facoltà di licenziarli
In caso di dissenso cosa che sembra esclusa
Rimane dunque stabilito che per le imprese piccole la nuova regola genereranno maggiore ma minore occupazione rispetto a quella che in sua assenza vi sarebbe stata e abbiamo visto che queste sono la metà delle imprese italiane
Quindi dovremo molto semplice poiché è fino a quindici addetti si esclusiva questa norma poiché è passare a sedici a detti vuol dire che c'è un aumento enorme dei costi del lavoro
C'è una norma che in realtà impedisce di assumere lavoratori
è questo permetta degli addetti italiani cioè per il tessuto delle piccole imprese che la parte più importante della nazione
Passo ora una seconda ragione per cui la nuova normativa e contro indicata dal punto di vista occupazionale
Che riguarda non è impresa unità locali molto piccolo escluso dall'obbligo ma quelle modeste ad esempio fra il sedici e quarantanove addetti che come si è visto occupano presumibilmente un milione ottocento mila detti impresa rispettivamente due milioni trecentocinquanta mila addetti unità locali
Come rimpiazzare le ore di lavoro derivanti dagli occupati ad esempio in un'impresa con quindici addetti o rispettivamente quarantanove addetti quando le ore di lavoro settimanali di ciascuno si riducono da quaranta trentacinque supponiamo per semplicità che tutti gli addetti facciano lo stesso lavoro con le medesime attrezzature e l'impresa operi su un solo turno
Forniamo dalle otto alle tredici e dalle quattordici alle diciassette nei cinque giorni feriali settimanali secondo gli orari standardizzate vigente in molti servizi e non poche produzioni ora riducendosi le ore a trentacinque per quattro giorni la settimana l'orario rimarrà di otto ore mentre in uno si ridurrà a tre
Come rimpiazzare le ore che in tal modo si perdono
La prima è più semplice risposta sarà il venerdì non si parla orario romane normale ma si rimane aperti solo la mattina o arrivando al lavoro un'ora dopo la nove anziché alle otto oppure un'ora prima a mezzogiorno anziché oppure chiudendo un'ora prima a mezzogiorno anziché alla uno pure iniziando con mezz'ora di ritardo e uscendo alle dodici e trenta
Però supponiamo che queste due impresa è quella con sedici addetti quella con quarantanove
Voglia di piazzare le ore perdute siano in grado di farlo perché riescono ad ottenere aumenti di prezzi o riduzioni di retribuzioni del dodici virgola cinque per cento che loro consentono di rimanere sul mercato anche con questa decurtazione di orari settimanali individuali pari al dodici virgola cinque per cento
Per l'impresa con sedici addetti le ore perse sono novanta per quelle con cinquanta addetti sono duecentocinquanta
Ma in entrambi i casi il rimpiazzo non può avvenire mantenendo il vecchio sistema di orari
Perché il buco si concentra su un solo giorno dalla settimana per quel poco più di metà tempo e non si può ragionevolmente pensare ad assumere rispettivamente sedici
Ho quarantanove persone per coprire quello spazio di cinque ore lasciato vuoto a fine settimana
Bisognerà per prima cosa chiedere i lavoratori già occupati di fare settimane lavorative scorrevoli
Con turni settimanali tali per cui ciascuno lascia libero un giorno diverso sui cinque di orario pieno parziale in modo che ogni sette lavoratori ne subentri uno che fa trentacinque ore di lavoro per cinque giorni
Dopo aver indotto gli addetti a quell'orario scorrevole rimane però da vedere se il gioco matematico di coprire i vuoti che così si son lasciati in tutti i giorni lavorativi possono funzionare
Per l'impresa che ha sedici addetti è possibile assumere due lavoratori
Per riempire i buchi di quattordici addetti perdendo dieci ore sui residui due addetti
Ho tre lavoratori lasciandone una in eccesso per più di metà tempo d'altra parte i due lavoratori si dovrebbero spartire con i già occupati gli straordinari necessari per evitare che per quattordici ore la settimana le attrezzature dell'impresa rimangano senza detti o il servizio si riduca
Come si nota vi è in ogni caso o un in utilizzo di attrezzature
Ora in Caro di costi il problema si aggrava per l'impresa con diciassette addetti per l'impresa con quarantanove addetti ovviamente si possono fare sette squadre di sette assumendo altri sette addetti a trentacinque ore
Ma ogni sette addetti si perdono due ore settimanali oppure si debbano effettuare straordinari per rimediare ad alcune determinata dal minor orario
Messe le cose nei termini dei due esempi di cui sopra gli aggravi appaiono modesti
Ma essi sono voluti casi di scuola in cui ogni lavoratore fungibile
E usa le stesse attrezzature in un'impresa ordinaria le cose non stanno così innanzitutto la struttura delle imprese a piramide alla base di un certo numero di addetti con mansioni stanza
Ciò però dei quali vi sono dei quadri intermedi e sopra ancora dei dirigenti
Inoltre vi sono addetti a servizi come la segreteria il telefono e mansioni specialistiche particolari
Ora il risulta chiaro che non impresa con quarantanove avvertì ve ne sono almeno una decina
Che non fanno parte della struttura di base ma compongono una sovrastruttura al suo interno diversificata che non possono essere rimpiazzati con la regoletta del tre volte sette ovvero tre sette che si è appena esposta
E le cose si complicano ulteriormente per l'impresa con sedici addetti ove quelli che fanno parte della sovrastruttura diversificata Center cui l'azienda si blocca possono essere tre o quattro ecco così che è molto probabile una riduzione di orario un aumento di costi per orari straordinari antiche è un impiego di nuovi occupati
E quella riduzione di orari comporterà oltre che costi orari del lavoro maggiore anche minore utilizzo delle attrezzature e delle spese generali in proporzione in ogni caso perdita di efficienza economica dell'impresa
Emerge con chiarezza che la riduzione obbligatoria dell'orario di lavoro a trentacinque ore
Ma a prescindere dai problemi di costi settimanali del fattore lavoro su cui fra un attimo ci soffermeremo
Comporta per le piccole imprese che vi sono sottoposte a una situazione particolarmente gravosa sicché si può affermare che anche in questo caso il provvedimento finisce a colpire molto di più i piccoli che i grandi operatori
Ma sono proprio i piccoli che generano occupazione nelle attuali economie
La grande impresa invece perdono costantemente manodopera voi perché accrescono la propria intensità capitalistica
Vuoi perché del centro hanno certe attività impresa minori vuoi perché fanno i loro investimenti all'estero ove il fattore lavoro è meno caro la fiscalità minore spesso anche gli adempimenti di vario genere per l'ecologia l'antinfortunistica e così via
Sono minori
D'altro canto le grandi imprese hanno già progetti di riduzione della loro manodopera in vista dei miglioramenti termina tecnologici di riorganizzazione mediante fusioni di decentramenti produttivi e di investimenti esteri
Rivolti a creare capacità produttive che tolgono spazio a quelle sin qui effettuate in Italia
Per essere dunque le riduzioni di orario a trentacinque ore settimanali servirebbero essenzialmente a facilitare il ridimensionamento e ad accelerarla
Presumo che per certi sindacalisti che sostengono la settimana di trentacinque ore hanno di fronte
Soprattutto le grandi imprese questa formula sia appunto una strategia difensiva per evitare licenziamenti massicci di lavoratori di mezza età e contenere le perdite occupazionali
Nei soli rimpiazzi di turnover insomma la concepiscono non come un mezzo per creare lavoro ma come non morti dottore sociale
Nei loro rapporti con il grande capitale a cui in questi termini la proposta non dispiace troppo e noto che quando vi sono queste operazioni
Di Anders I Sing si possono proporre i lavoratori che rimangono dei sacrifici pur di mantenere il loro posto di lavoro mentre l'impresa è è disposta a qualche costo aggiuntivo transitorio pur di ottenere
Il via libera al taglio delle teste
Tutte faccende che riguardano le grandi imprese il rapporto fra loro Ivo Rossi indaga spiega Landi operatori no le piccole e medie imprese e i loro lavoratori
Passo ora la questione della variazione di retribuzioni in relazione al rincaro del fattore lavoro su base settimanale discendente da una riduzione di orari da quaranta trentacinque ore standard
Appare evidente che il rincaro della paga settimanale retribuzione mensile invariata dovuto a tale riduzione d'orari è del dodici virgola cinque per cento
All'uomo la legge lascia nel vago la possibilità che le retribuzioni vengano ridotte in relazione alla diminuzione di orari
Ma mi permetto di osservare che le proteste al riguardo di Rifondazione Comunista sono solo metter le mani avanti
Come si può credere che vigendo certe buste paga d'improvviso il primo gennaio due mila uno cioè fra tre anni scarsi si possano di colpo decurtare del dodici virgola cinque per cento le retribuzioni in vigore
Sino al trentun dicembre dell'anno prima
Se i lavoratori rifiutasse di ricontrattare le paghe posto che la legge imponga comunque le trentacinque ore
Essi non potrebbero venire licenziati quindi la norma sull'eventuale riduzione di retribuzione comporta al più il suo mancato aumento mediante la sospensione di incrementi già pattuiti
A livello di contrattazione collettiva o di contratti collettivi aziendali
Ma quali sono gli spazi per Tare i miglioramenti contrattuali compatibili con la nostra adesione all'Euro che implica sia il cambio fisso
Sia comunque l'impegno a un tasso di inflazione che non potrà superare la media europea quindi non potrà superare il due per cento
Si deve sottolineare che il maggior costo della settimana lavorativa con riduzione di orario del dodici virgola cinque per cento paga invariata
è un aggravio in termini reali vale a dire a prezzi costanti no no a prezzi correnti come quelli derivanti dai miglioramenti retributivi ammessi oneri contributivi
Ora assumendo che il PIL l'economia italiana nel medio de nella media dei tre anni da qui al primo gennaio del due mila uno possa crescere al due virgola cinque per cento in termini reali percentuale già molto alta
Date le restrizioni imposte dei vincoli di Maastricht se ne desume un massimo momento di due virgola cinque per cento punti percentuali sette virgola cinque nel triennio nell'ipotesi che l'occupazione rimanga invariata
Quindi la disoccupazione sia cresca per effetto dell'aumento sia pure modesto di offerta di lavoro
Supponendo poiché uno zero cinque vada in aumenti di occupazione come probabile per ragioni fisiologiche quando lo sviluppo si mantenga su tali percentuali per vari anni
Posto che il fattore lavoro non sia troppo costoso la possibilità di aumenti salariali e solo del due per cento annuo
Il sei per cento nel triennio in termini reali se si vuole che il costo del lavoro per unità prodotto rimanga costante con ragioni di scambio invariata internazionali e ciò peraltro solo per le imprese maggiori ove si può operare senza inconvenienti
La sostituzione delle minori ore di lavoro dei già occupate con altre di nuovi occupati perché abbiam visto che nelle altre imprese
C'è una grave o molto superiore
Dunque anche se i salari reali rimanessero costanti nel triennio in termini reali
Il per unità di prodotto
Il primo gennaio due mila uno ci si troverebbe con un aggravio di costi del lavoro in eccesso rispetto a quello massimo che va da un minimo del cinque per cento massimo del sei virgola cinque per cento in termini reali
Nella prima ipotesi l'impatto potrebbe ridursi ove anche nel due mila uno i lavoratori rinunciassero a qualsiasi aumento in termini reali venendo assorbito al termine dell'anno seguente
Ma è possibile che i lavoratori per cinque anni e accettino retribuzioni reali invariate mentre si accresce il reddito pro capite di un tredici virgola
Di un tredici circa per cento dove vanno a finire le contrattazioni nazionali e quelle aziendali
Cioè è abbastanza evidente che dodici virgola cinque per cento di aumento riassorbito negli incrementi di produttività
Per avere un salario reale mensile invariato implica cinque anni di Stasi negli aumenti è questo vuol dire che per cinque anni nella contrattazione non c'è niente da contrattare né a livello nazionale né a livello aziendale questa è un'ipotesi che si può fare per scopi matematici dimostrativi ma è assurda no non si può credere che questo accadrà
D'altro canto queste un'ipotesi estrema in realtà lo spazio per aumenti reali retributivi anche nell'impresa ove le ore di lavoro perso individualmente si possono rimpiazzare con la regola del sette senza costi aggiuntivi del fattore lavoro degli altri fattori produttivi nella media non può superare il due per cento come abbiamo visto dunque in ogni caso al due mila uno la Gravina sarebbe del sei virgola cinque per cento
Qui l'impatto di ciò genererebbe una perdita di computer redditività e una spinta delle imprese che possono farlo a spostare all'estero le proprie attività più alta intensità di lavoro
Quelle minori che non sono in grado di far questo dovrebbero rassegnarsi
A rimpiazzare il fattore lavoro rincarato con altre attrezzature e quelle marginali dovrebbero chiudere i battenti sicché è ancora una volta ci si troverebbe con la conclusione che l'orario di trentacinque ore farebbe perdere posti di lavoro
Ma traducendosi minore crescita renderebbe anche più difficile il rientro nel sei per cento del rapporto debito pubblico PIL
Richieste ora all'Italia in relazione al patto di sostenibilità conseguente all'adesione al club della moneta unica
Ovviamente anche l'ipotesi che sino al due mila uno non vi siano aumenti retributivi in termini reali ma solo in termini nominali pari a un po'meno del due per cento annuo fra contratto nazionali e aziendali appare irreale
Posto che gli orari di lavoro settimanale sino ad allora non subissero diminuzioni
Ma il disegno di legge sulle trentacinque ore prevede un periodo transitorio in cui vi dovrebbe essere la sperimentazione in attesa di arrivare nel due mila uno alla situazione a regime
Vi è da supporre che in tale epoca le imprese possono attuare riduzioni graduali per arrivare a regime
Senza un brusco sbalzo non si è mai saputo che in Italia una legge ordinaria di una certa importanza
Possa essere approvata in meno di un anno poiché siamo ad aprile solo nel prossimo aprile al più presto sarebbe possibile orientarsi
Per le imprese che intendano introdurre riduzione di orario in vista di quello a regime di trentacinque ore in sostanza per la sperimentazione
Sarebbe disponibile solo un anno e mezzo il che è molto poco ma comunque può servire per grandi imprese per le quali sia possibile operare su una riduzione di orario di due virgola cinque ore settimanali
Per fare le restanti due cinque dal due mila uno per le imprese medie e piccole le complicazioni organizzative che ciò comporta non si raddoppia
Rispetto a quelle che abbiamo visto quando abbiamo considerato il passaggio dall'orario di quaranta ore quello di trentacinque ore ancora una volta per quanto onerosa queste una legge che può essere sopportata dalle grandi imprese
E che anzi ad alcune può far piacere ma che assai onerosa per le medie e piccole imprese per l'economia nel suo complesso io la sua probabilità di creare nuova occupazione appare per conseguenza non tanto nulla quanto negativa
Ora avviandomi alla conclusione voglio invece pare una riflessione sugli effetti positivi per l'occupazione di una politica di riduzione dei costi unitari del lavoro nel Mezzogiorno
E di aumento di essi minore in misura minore della produttività nel Centro Nord assieme a una politica di flessibilità
Nella contrattazione degli orari di lavoro a tempo pieno e parziale
Data la tirannia del tempo mi limiterò predicendo innanzitutto la flessibilità le attrezzature di un'impresa piccola possono essere utilizzate per molte più ore che quella di un orario settimanale di otto ore al giorno nei feriali
Ciò in particolare in relazione alla stagionalità che hanno molti attività produttive di beni e servizi
Alla variabilità delle circostanze di mercato ai vari imprevisti che posso metter fuori uso un certo impianto procedimento produttivo e non certo momento delicato con conseguente esigenza di recupero e così via
Ma l'idea che si debba barattare questa flessibilità ulteriore
Con una riduzione di orario di lavoro che implica un costo invariato implica che la competitività dell'economia non aumenti al di là di quello attuale la quale attuale non consente di riassorbire la disoccupazione mediante la crescita economica
Quindi una ricchezza aggiuntiva per tutta la nazione nell'economia privata in quella pubblica
D'altra parte come si può pensare di dare sviluppo all'economia del Mezzogiorno se non la si rende più attraente per l'investimento lo sviluppo produttivo
Può darsi che l'aumento di flessibilità con riduzione degli orari di lavoro e contenimento delle pretese retributive sugli incrementi di produttività consenta i costi del lavoro di non superare il guadagno di produttività e Possa così generare maggiore occupazione in aree fortemente sviluppata in certe imprese maestra lo farebbe a produzione invariata o pressoché invariata quindi senza che aumenti sostanzialmente il tasso di crescita
Del prodotto nazionale perché il beneficio
Così ottenuto lascerebbe inalterata i costi di produzione per unità di prodotto
E in ogni caso ciò varrebbe nelle aree ove con gli attuali costi l'economia competitiva non nel Mezzogiorno e nelle altre aree ove vi è bisogno di accrescere la competitività per accrescere la produzione e l'occupazione
La ricetta della riduzione di orario di lavoro accompagnata dal maggior flessibilità in sostanza non crea occupazione nelle aree ove ciò occorre e non mette in moto quel processo di sviluppo aggiuntivo di cui abbiamo bisogno
Per risolvere il problema della riduzione del rapporto debito pubblico prodotto nazionale che ci si impone dopo l'entrata nell'euro in altri termini è sbagliato barattare
La riduzione degli orari di lavoro con incrementi di produttività che si possono ottenere con una migliore organizzazione del lavoro perché questi incrementi di produttività già ci servono per potere fare in modo che decolli un'area del Mezzogiorno che diversamente non è in grado di decollare e nello stesso tempo ci servono per mantenere la competitività nel nell'occupazione della impresa del Nord di fronte alla spinta al decentramento
Quindi è un po'
Come il discorso dei famosi aerei del Duce non possiamo farli circolare due volte
E dobbiamo particolare una volta quella che ci serve per appunto evitare che l'occupazione se ne vada aumentando la flessibilità nel nord e per incrementare l'occupazione lo sviluppo aumentando la flessibilità nel Sud
Non possiamo usare questa ricetta due volte perché dobbiamo già usarla per uno scopo per il quale è estremamente indispensabili cioè lo scopo di evitare un'ulteriore riduzione di occupazione nel nord e di creare delle convenienze minime nel Mezzogiorno
Un tasso di crescita sostenuto in sostanza quello che deriverebbe
Creando maggiori entrate a parità di pressione fiscale genera quel surplus di bilancio che possono essere portate a riduzione del debito
Ed è l'alto tasso di crescita che permette di risolvere il problema del debito e assieme quelli dell'occupazione del Mezzogiorno
In termini elementari il principio lavorare meno lavorare tutti che è implicito nel Progetto delle trentacinque ore quando sia accompagnato da misure che accrescono l'efficienza
Cioè da misure di flessibilità e da rinunce anche repentine tributi ivi
Connesse agli aumenti di produttività lascia invariata la torta della produzione accrescendo la quota che va al lavoro in quanto aumenta la produttività del lavoro e aumenta gli occupati però tanto ma non genera più ricchezza
Questa sia quando lavorando tutti lo stesso ammontare o anche un po'di più che attualmente si accresce la competitività dell'economia quindi il tasso di crescita
Mediante misure di flessibilità nell'impiego del fattore lavoro e riduzioni di Storari
Orari di salari orari nelle aree meno favorite rispetto ai parametri vigente in quelle più sviluppate pur consentendo redditi da lavoro soddisfacenti
Allora aumenta la torta del prodotto nazionale tutti i problemi si risolvono più facilmente
Ringrazio il professor forti ed ora la parola al professor Pennisi recenti stabile di finanze pubbliche scuole superiori pubbliche amministrazioni che ci parlerà sulla riduzione d'orario occupazione state sociale grazie
Vi ringrazio molto
Questo
Il senatore
Baldini che c'è evitato
Internet due tre punti specifici
Che emergono in parte da contraddetto forte
Che vanno forse in parte al di là di quello che era
Detto forte
E dato che questo è un convegno
Non tecnico
Ma politico fare forse scatole emerge da questo convegno un paio di proposte forti
Innanzitutto
Non c'è dubbio ma e Ina
Nel mondo industriale della grande industria
Manufatturiera un processo di riduzione di lungo periodo degli orari di lavoro è un processo che era stato anticipato già in modo brillante da Kenzo nel trenta la Conferenza fatta Madrid
Ed è un processo che a che vedere in primo luogo con il progresso delle tecnologie e che riguarda la grande industria manufatturiere e solo la grande industria manufatto
Credo ci sia una grande confusione quando si parla di orari
Di lavoro quanto
Credo che ci siano almeno tre e concezioni differenti di che cosa è un orario
Di lavoro c'è un orario di lavoro legale che riguarda la protezione degli individui in un contesto storico e ed economico che riguarda in particolare il tipo di occupazione che c'è in un determinato contesto storico ed economico l'orario di occupazione legale e diminuito e dalle ottanta ore all'inizio dell'industrializzazione
Alle quaranta adesso quanto si pensa che nella grande industria manufatturiera dove il lavoro alla catena di montaggio ripetitivo
Questo le quaranta ore siano quelle che sono in linea con la tutela dell'individuo quella possibilità
Di deroghe modifiche in momenti specifici per far fronte appuntite
Di domande
C'è poi uno lavoro contrattuale
Che ha definito dalle parte che possono essere parte individua le parti sociali
Perché anche se tiene conto di varie implicazioni determinante conseguenza qua abbiamo un orario tecnico che l'orario degli impianti
Tanto più nella grande industria manufatturiera impianti sanno tecnologicamente avanzati tanto più devono lavorare
Per ventiquattro ore al giorno
Credo che poco si ripete al fatto che in Germania dove l'inizio degli anni Novanta
è stato fatto un esperimento di riduzione degli orari sperimenta di riduzione è stato l'esperimento e riduzione degli reale degli individui nella grande industria metalmeccaniche
La Volkswagen per consentire però agli impianti di lavorare ventiquattro ore su ventiquattro
Gli individui lavoravano meno ma facevano turni anche la notte facciamo tre turni al giorno in modo che gli impianti lavora strati rocciosi
Ora e e in questo contesto che si situa
La proposta del governo
Che una proposta
Quanto meno ambigua
Si parla di orario di lavoro legale
Quale che sia la tipologia di produzione
In tutte le medie e grandi aziende
Quale che sia quello che si produce come si produce
Senza tenere conto che la protezione dell'individuo
Che il solo scudo nei confronti viene eletto
L'orario legale varia a seconda dell'atto del della tipologia di quello che si
Non si tiene anche conto del fatto che tanto più la struttura produttiva di un Paese
E tanto più la struttura techno tecnologica di un Paese cambia
Tanto più variano le tipologie di occupazione e
Le tipologie
Di orari
Può sembrare una mera esultanza statistica
Ma nei Paesi in cui gli orari sono più lunghi le ferie sono più premi particolarmente in Gran Bretagna e Stati Uniti sono anche Paesi dove il tasso di disoccupazione più bassa
Ciò ciò vuol dire in parte dove gli orari sono più lunghi le ferie più brevi c'è maggiore attività economica ma c'è ma ciò significa principalmente il fatto che
Orari più lunghi significa non lavoro più appagante
Ferie più brevi si dicono spesso un lavoro più appagante
E e l'insieme vuol dire in generale
Una riconversione della struttura produttiva verso interesse verso il terziario verso forme di occupazione sempre più parasubordinati
E molti in cui ad un'occupazione a tempo parziale se vogliamo
Di lavoro dipendente subordinato si accompagna poi anche una occupazione multipla in attività economica
Professionali
Quello che penso sia interessante vedere raffronto con la vicina Francia
Questo può interessarci
Dal punto di vista sì economico e soprattutto politico
Francia sappiamo si sta per andare ad una legge sulle trentacinque
Poco si sa
Che il ministro dell'occupazione in Francia in Francia il numero due dell'attuale posizioni di governo la signora Aubry
Figlia di Gianni Dell'Orto
Ministro della occupazione e formazione ha licenziato
Di recente messo in vendita due studi che escono dai suoi uffici
Si possono acquistare per pochi franchi perché sono editti
Dalla dalla casa editrice ufficiale della amministrazione francese il primo lo studio che una valutazione sposta di quella che viene chiamata la legge proviene
Che sarebbe la legge per la sperimentazione in Francia prima di andare
A norma
Generalizzata si è condotta una una sperimentazione con una legge con incentivi
E penali per certi aspetti abbastanza simile a quella questa pesantemente
Il Ministro Bray
Ha edito
Il lavoro di valutazione esposto fatto dal dall'ufficio di analisi economica del del ministero dell'occupazione del lavoro dimostra io reputo abilmente che con la leggero biennio che la legge della sperimentazione non è stato creato un solo posto ma aumentato il costo il ministro
Anche è edito un altro lavoro particolarmente interessante
Per la chiarezza con cui questo diario viene fatto
Ministra edito un altro lavoro che una simulazione econometrica di lungo periodo fatta dal suo ministero in collaborazione con la Banque de France ed in collaborazione con l'ufficio francese per la congiuntura economica
Diciamo qualcosa che già la cruda e quelle che in Italia sono lì Lisco e liste
Da questa simulazione econometrica dei lungo periodo
I cervelli
E la strumentazione di Banque de France il ministero dell'impiego
E
Ufficio francese per la congiuntura economica sono arrivati al conclusione
Che la legge sulle trentacinque ore in Francia nonché da un solo posto
Di lavoro
Di fronte a questi due studi editti dal ministro stesso
Che propone la normativa sulle trentacinque ore del giornale di questa mattina sappiamo che in Francia si sta sfiorando un durissimo scontro sociale su questo argomento
è stato chiesto
Se i vostri stessi uffici vi dicono che i provvedimenti noti non non so perché l'ho fatta
O se i vostri stessi uffici
Vedi mostrano questo per quale motivo voi lo mettete in vendita per pochi franchi e Ministro Bray ha risposto con grande chiarezza il problema non economiche puramente politico
Non lo facciamo per un motivo puramente politico
Vediamo di votare per un motivo puramente politico
Che
Anche se non ci sono dei benefici economici
Noi
I nostri alleati il Partito comunista francese
Pensiamo che si debba andare ad orario di di trentacinque ore per cambiare io usi e costumi del Paese dare più tempo libero per tante cose chiedono una risposta estremamente chiara
Credo che sia una risposta analoga vorremmo una risposta analoga dal governo Prodi preme per il primo luogo sapere se ministro del lavoro ha fatto condurre dei suoi uffici studi analoghi a quelli fatti della controparte francese
Semestre lavoro il ministro de del tesoro bancari italiano condotto fatto condurre studi analoghi a farti quelli fatti dalla loro controparte francese se questi studi sono stati condotti perché i risultati non vengono divorziati sedevo Ducati sono simili a quelli dei francesi ci dica francamente ci venga detto francamente il nostro obiettivo non è un obiettivo Cannone che verrà l'obiettivo politico
Ministro Aubry numero due ripeto che il governo francese ha detto questa coalizione di governo governano con noi quattro ministri che appartengono al partito
Questa francese
Questi mesi hanno messo nel loro programma elettorale questa proposta non
Governiamo con loro
Di conseguenza
Facciamo questo Infantado premiamo con loro questo è il grande chiarezza ora se per andare ad analoga chiarezza
Credo che da questo convegno debba scaturire un una proposta
Governo Prodi il Governo Ciampi
Sono impegnati a portarci in Europa
Siamo arrivati in Europa se siamo arrivati una Payback né male quelle di fare questo aumento di pagina chiarezza analoga
Si inviti partito Rifondazione comunista ad assumersi responsabilità di governo ed in particolare e il senatore Nesi di assumere l'incarico di ministro del Tesoro del Bilancio e Programmazione economica questo punto sarà tutto chiaro
Come è chiaro in Francia e il dialogo non sarà più si crea lavoro non si crea lavoro sarà questa cosa sarà chiaro vogliamo cambiare la società in un certo qual modo governiamo assieme abbiamo contrattato questo quindi lo facciamo
E anzi simbolicamente abbiamo portavoce economico del Partito della Rifondazione Comunista al dicastero del Tesoro del Bilancio Programmazione economica e sarà lui poi a guidare la transizione
Verso la moneta unica i tre anni di sostituzione
Secondo aspetto che credo che sia importante anche di grande chiarezza la legge delle trentacinque ore
E mi avvio a chiudere toccando il cuore di quello che mi è stato detto come tema di questo intervento
Ha però un grande beneficio
Porta una grande chiarezza su un punto
Lo stato sociale
La legge delle trentacinque ore questo delle tante cose dette la professor forte forse solo aspetto su cui non si è soffermato accelera definitivamente la crisi delle due grandi fabbriche delle pensioni d'Italia
Imprese impattano
Con la legge delle trentacinque ore diventa inevitabile ineludibile
Cambiare dalla drasticamente lo stato sociale e
Soprattutto quella spesa previdenziale che assorbe già il sessanta per cento della spesa sociale in Italia piuttosto che il quaranta per cento negli altri Paesi dell'Unione europea perché sta aumentandola un tasso del tre virgola cinque per cento all'anno rispetto ad un tasso di aumento del PIL del due per cento all'anno
A questo punto credo che coloro che ritengano
Io l'udibile
Una riforma
Dello stato sociale
Da attuarsi
Il più rapidamente possibile perché è in atto una corsa contro il tempo
Non mi son quelli che sono in atto una corsa contro il tempo
Si debba
Ringraziare partito Rifondazione comunista il governo Prodi che danno una grande opportunità di accelerare questa riforma
Quanto con la legge delle trentacinque ore si dovrà affrettare i tempi per cambiare drasticamente lo Stato
Non
Voglio tediarvi con altre
Vorrei solo riassumere le due proposte politica che sembra possono emergere da questo convegno o no con le trentacinque ore
Rifondazione si assuma le stesse responsabilità
Che il Partito Comunista Francese si è assunto non si prendono quattro dicasteri come in Francia se ne prendono soltanto uno quello dell'economia
Secondo punto la legge delle tre trentacinque ore Fassi che la
Insolvibilità del sistema previdenziale italiano
Che pochi vedono con la chiarezza che indica non l'amico non la matematica ma la semplice ritmo etica
Sarà più vicino a noi
In modo più chiaro e ci porterà tutti
Mi ha a cambiare sistema prima che crolli grazie
Allora diamo lo ringrazio naturalmente professor Giuseppe Pennisi dalla parole professione giovanissimo mogli ordinario di politica economica all'Università la Sapienza di Roma che ci interverrà sul tema quali le condizioni per una riduzione dell'orario di lavori efficaci sul piano occupazionale
Grazie
Grazie senatore
Il problema che stiamo discutendo questa mattina
Appare veramente un argomento confuso e controverso che mi sembra abbia
Determinato un notevole sconcerto nell'opinione pubblica
Non si riesce effettivamente bene a capire come stiano le cose
Del resto io stesso più leggo su questo argomento e più vedo aumentare la confusione
L'ultimo che ho letto l'articolo di questa mattina sulla Repubblica di Giorgio Ruffolo mi sembra veramente un capolavoro di ipocrisia e di confusione vero che Ruffolo è stato uno dei grandi protagonisti di quella stagione
Di programmazione che si caratterizzò per rivestire il nulla di chiacchiere
Ora la
Tesi che vorrei sostenere che l'argomento è complesso perché da un lato io resto convinto che lo slogan lavorare meno lavorare tutti non è uno slogan infondato
E che
Dello strumento per riassorbire i milioni di giovani disoccupati né soprattutto di questo si tratta
Che si trovano nel nostro Paese e più in generale in Europa sia quello della riduzione dell'orario di lavoro nello stesso tempo però sono convinto
Che il sistema adottato dal nostro governo e certamente un sistema sbagliato
Ed è stato adottato questo sistema per le ragioni di demagogia bene illustrate prima dal senatore Baldini
Perché il metodo è sbagliato e qui non voglio perdere troppo tempo su questo argomento
Fissare per legge trentacinque ore a parità di salario significa né più né meno che aumentare i costi del lavoro per unità di prodotto
Significa quindi tagliare i profitti delle imprese su questo non ci piove nessuno può negare un fatto perché questo è un fatto solo chi è in malafede potrebbe negarlo ora poiché nelle grandi economie capitalistiche avanzate noi sappiamo che una delle regolarità fondamentali
E quella per cui il reddito nazionale si ripartisce grossomodo sempre nelle medesime proporzioni tre quarti al lavoro e un quarto
Ai redditi da capitale impresa è ovvio che tagliare i profitti significa modificare questa ripartizione che ripeto è uno dei fondamenti della stabilità dello sviluppo
E significa quindi colpire in prese
Ma non si tratta solo di colpire le imperiese
Il problema è che se si tagliano i profitti e soprattutto in una situazione come quella attuale
In cui le imprese italiane si debbono confrontare con una competizione su un mercato globalizzato sul grande mercato europeo che è diventata particolarmente difficile
Il problema è che una misura di questo tipo rendendo meno competitive le imprese italiane riduce l'occupazione anche questo è un fatto sul quale non si può discutere un fatto sul quale come si dice a Roma non ci piove
Perché appunto
Se si tagliano i profitti si riduce la competitività delle imprese l'occupazione si riduce per due effetti ben noti agli economisti per un effetto di reddito
Perché l'impresa evidentemente hanno meno fondi per fare investimenti e l'occupazione
E quindi riducono l'occupazione perché riducono l'attività
E per un secondo effetto di sostituzione perché se il lavoro diviene più caro le imprese procederanno a sostituire il lavoro con il capitale e quindi non c'è dubbio che un aumento
Una riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario comporta un aumento
Dei costi di lavoro una riduzione dei profitti e per questa via inevitabilmente porta una riduzione dell'occupazione
Credo che questo sia difficilmente smentibile
Tuttavia
A mio avviso è un errore liquidare così il problema perché come ho detto prima ci sarebbe un modo di
Utilizzare la riduzione dell'orario di lavoro al fine di accrescere l'occupazione ma si tratta di una procedura del tutto diversa rispetto a quella
Scelta dal governo
Ripeto per le ragioni dette prima dal senatore Baldini
Perché la riduzione dell'orario di lavoro come ho detto all'inizio
E la via maestra per l'aumento dell'occupazione a questo
Deriva dalla osservazione dell'esperienza storica oggi
Soprattutto sulla base del lavoro di alcuni grandi statistici storici gli utilizzato per questo mio intervento soprattutto i dati comparsi nell'ultimo importante volume di Madison
Intitolato Dunham forse sin capitalism development uscito nel mille novecentonovantuno se noi prendiamo in un lunghissimo arco di tempo
I sedici Paesi
Più avanzati economicamente cioè i quindici Paesi i tredici Paesi
Europei i dodici Paesi europei più avanzati Stati Uniti Canada Australia Giappone noi ci accorgiamo che il blocco di questi Paesi che rappresenta oggi quasi l'ottanta per cento del prodotto lordo mondiale
Hanno realizzato nel mille novecentonovantacinque un PIL di Ventimila e seicento miliardi di dollari all'incirca
Nel mille novecentonovantacinque
Rispetto al mille ottocentosettanta cioè a centoventicinque anni fra questo PIL è cresciuto di quasi trentacinque volte quindi uno sviluppo economico impressionante
A un ritmo di quasi medio di quasi tre per cento all'anno ritmo cioè
Due otto circa
Che tende a raddoppiare il prodotto
Nel giro di venticinque anni
E quindi
Se dal mille ottocentosettanta mila centonovantacinque c'è un ritmo che raddoppia il prodotto ogni venticinque anni come vedete si arriva a un aumento del prodotto di ben oltre trenta volte nello stesso tempo la popolazione di questo blocco di Paesi aumentata da duecentoquaranta a settecentosessanta milioni di persone
E quindi è aumentato fortemente il prodotto interno lordo per abitante
Da livelli di dai livelli di o i livelli di oggi sono circa ventisette mila dollari per testo ad abitante
Nel mille ottocentosettanta esprimendo le cifre in dollari del mille novecentonovantacinque siamo a due mila cinquecento donna dice di reddito che oggi si attribuisce a Paesi in via di sviluppo
Ora
Questo aumento straordinario di occupazione è stato ottenuto con un aumento di occupazione
Da cento a trecentoquaranta milioni di occupati cioè nel mille ottocentosettanta in questi sedici Paesi c'erano cento milioni di occupati
Nel mille novecentonovantacinque trecentoquaranta milioni
Ora però il vero input di lavoro o che ha determinato quello straordinario aumento di occupazione di quasi trentacinque volte
Non è misurabile con il numero degli occupati da cento a trecentoquaranta milioni il vero input di lavoro è il monte ore
Il monte ore di lavoro è cresciuto molto di meno
Molte ore di lavoro si capisce che queste sono stime di larga massima ma credo che siano ripeto sulla base del lavoro di questi grandi statistici storici oggi fortemente attendibili il monte ore è passato da circa trecento miliardi di ore nel mille ottocento settanta
A circa cinquecento sessanta miliardi di euro e nel mille novecentonovantacinque
Cioè non è neanche raddoppiato l'input di lavoro nelle grandi economie capitalistiche contemporanee
Nel mille ottocentosettanta i trecento miliardi di ore di lavoro corrispondevano a un orario medio annuale di tre mila ore di lavoro per occupato
Circa dieci ore di lavoro al giorno
Oggi siamo a mille seicento ore
Di lavoro hanno per occupato
E siamo arrivati a questa cifra con un processo continuo mai interrotto di riduzione dell'orario
In tutti i Paesi
Io vorrei ricordare semplicemente i dati degli Stati Uniti nel mille ottocentosettantadue mila novecentosessantaquattro ore annue nel mille novecentotredici alla vigilia della Prima Guerra Mondiale due mila seicento ore
Nel mille novecentotrentotto alla vigilia della seconda guerra mondiale due mila sessantadue ore nel mille novecentosettantatré alla vigilia del primo grande choc petrolifero mille settecentodiciassette ore
Oggi mille seicento ore e in tutti i grani grandi economie dell'Occidente se facciamo il confronto fra il settantatré e oggi vediamo che c'è ovunque una riduzione dell'orario di lavoro
Allora la conclusione quale che se noi oggi le cinque cinquecento sessanta miliardi di ore che sono l'input di lavoro delle grandi economie capitalistiche
Le dovessimo distribuire con lo stesso orario individuale di lavoro del mille ottocentosettanta anziché occupare trecentoquaranta milioni di persone ne potremmo occupare soltanto centonovanta e cioè la riduzione dell'orario di lavoro ha determinato nel corso di cento e venticinque anni di storia delle grandi economie occidentali
La creazione di centocinquanta milioni di posti di lavoro oltre un milione di posti di lavoro all'anno quindi è chiaro penso che questa sia la mia via maestra per ridurre la disoccupazione d'altro canto altre figlie ci sono solo vanno certamente un efficacia molto minore
Pensiamo ad esempio agli slogan che si fanno più sviluppo più occupazione
è una via oggi a mio avviso non più praticabile perché oggi nei grandi Paesi avanzati
Per ragioni anche comprensibili lo sviluppo economico può viaggiare fra il due e il tre per cento all'anno noi vediamo che quando abbiamo un aumento del prodotto in termini reali del due per cento all'anno già stiamo abbastanza soddisfatti
Se arriviamo al tre
Siamo contentissimi
Naturalmente tutto questo ha poco a che fare con le fasi cosiddette di miracolo economico io ricordo che negli anni cinquanta e sessanta in Italia c'era il cinque il sei e il sette per cento di aumento
Del prodotto mi pare nel mille novecentocinquantanove si sfiora il nove per cento così come è successo in tempi più recenti in Corea del Sud o come è successo in tempi più recenti in Brasile in altri Paesi
Che sono nella fase di decollo ma oggi ripeto un Paese avanzato
Viaggia quando le cose vanno bene fra il due e il tre per cento di aumento della produzione globale poiché però ne sappiano
Che l'aumento della produttività del lavoro viaggia sugli stessi ritmi perché mediamente nel medio e lungo termine questo è l'aumento della produttività del lavoro lo sviluppo non è un'arma per accrescere l'occupazione
Per questa via non si può accrescere l'occupazione si può certamente aumentare l'età dell'obbligo scolastico
E in questo modo si possono alleviare taluni aspetti
Della disoccupazione giovanile ma si rinvia semplicemente il problema della disoccupazione giovanile che deriva dal fatto che entrano troppi giovani rispetto a quelli che si ritirano dal mercato del lavoro e spostare di due anni l'entrata dei giovani sul mercato lavoro rinvia solo il problema non lo risolve
Pertanto ripeto il rimedio può essere quello della riduzione dell'orario di lavoro ma realizzato come io il concetto che vorrei qui sviluppare molto rapidamente come è ovvio
Dato il tempo a disposizione è che la riduzione dell'orario di lavoro per consentire un aumento di occupazione è un problema tutto interno al mondo del lavoro non è un problema che possono risolvere i governi o le imprese
Le imprese cioè debbono salvaguardare i loro margini di profitto per poter temere la competizione in un mondo diventato sempre più difficile
Sono invece i lavoratori che se c'è un aumento di produttività
E se è possibile aumentare il salario reale lasciamo perdere i problemi del del tenuta dell'inflazione che non ci interessano in questa sede ragioniamo in termini di salario reale
Se la regola per mantenere invariate le quote di salario di profitti sul reddito nazionale e quella di far crescere i salari come la produttività questa è la regola aurea diciamo di uno sviluppo non inflazionistico e di uno sviluppo che tuteli
La possibilità delle imprese di stare sul mercato se questa è la regola occorre evidentemente che i lavoratori già occupati rinuncino affluire di degli incrementi di produttività solo ed esclusivamente nella forma dell'incremento di salario di lavoro
Se i lavoratori già occupati sono disposti a fruire degli incrementi di produttività in parte sotto forma di aumento dei salari reali
E in parte sotto forma di riduzione dell'orario di lavoro
E si fanno spazio ai loro figli che non trovano lavoro ma questo è un problema interno al mondo del lavoro e noi è lì che dobbiamo rilanciare la palla non è un problema che possono risolvere l'impresa
Questo è a mio avviso il problema il nocciolo del problema io vi do semplicemente un piccolo esempio numerico con cifre cosicché non hanno corrispondenza con la realtà ma che possono dare un'idea
Di come si pone questa procedura che ho cercato rapidamente di illustrare supponiamo di avere dieci milioni di lavoratori dipendenti
Supponiamo che in dieci anni la produttività di questi lavoratori aumenti del venti per cento
Supponiamo che nell'anno di partenza
Il compenso il salario orario sia venti mila lire l'ora e quindi se c'è un aumento in dieci anni del venti per cento
Del
Della produttività si possa arrivare a ventiquattro mila lire l'ora benissimo il salario unitario passerebbe da trenta milioni all'anno a trentasei milioni il monte salari da trecento mila miliardi a trecentosessanta mila miliardi orbene
Se i lavoratori
Che sperimentare un incremento di produttività del lavoro del venti per cento si accontentassero di avere un aumento del salario reale del dieci per cento e non del venti per cento chiara mantenendosi la remunerazione al termine del periodo a ventiquattro mila lire l'ora essi avrebbero un salario annuo di trentatré milioni un monte salari complessivo di trecentotrenta miliardi di lavorare dovrebbero ridurre l'orario per esempio da mille cinquecento ore annue a mille trecento settantacinque e farebbe lo spazio per oltre novecento mila lavoratori nuovi occupati solo in questo modo
Si possono creare cospicue nuove cospicui Novi ammontari di nuova occupazione altra via non ne vedo ma è chiaro da quello che ho cercato rapidamente di esporre
Che
La via è quella di utilizzare gli incrementi di produttività dopo che ci sono stati e distribuirli fra incrementi di salario reale e riduzioni dell'orario di lavoro a vantaggio di nuovi occupati soprattutto giovani
E non è il metodo invece di scontare subito questi aumenti di produttività
Con una riduzione Brusca immediata
Dell'orario di lavoro a parità di salario che nell'immediato come ho detto all'inizio non potrebbe che generare un aumento dei costi di lavoro per unità di prodotto una riduzione dei profitti è una drastica caduta dell'occupazione
Oppure un allontanamento della gara del gran numero di imprese italiane che già oggi possono spostare all'estero i loro impianti produttivi grazie
Diamo ora la parola il senatore Filograna per le l'ultima relazione dopodiché coi siano chiamati a intervenire i rappresentanti sindacali e il dottor prende delle in rappresentanza della Confindustria
Ringrazio il senatore Baldini e tutti gli organizzatori
Questo incontro dibattito sulle trentacinque ore che ormai mi pare di capire ormai tutti ritengono che non sia la misura
Per dare occupazione ma lo diceva anche l'Europa
Nel novantadue
Aveva individuato quattro punti che dovevano assolutamente essere
Evitati
E cioè diceva bisogna evitare il protezionismo perché fa sarebbe la competizione economica dell'Italia nel nell'Europa
Ma questo era riferito a un po'a tutti i Paesi naturalmente
Si diceva bisogna evitare la fuga in avanti perché genererebbe solamente temporanea falsa euforia monetaria quello che sta succedendo in Italia proprio perché si è seguito una politica economica orientata verso la moneta ha generato un'euforia un'illusione di ricchezza
Non si è toccato l'economia reale che sono le imprese
Voi diceva ancora le indicazioni che bisogna evitare la riduzione istituzionalizzata dell'orario di lavoro ma nel novantadue riceva l'Europa
Noi non abbiamo inventato niente noi Forza Italia siamo semplicemente sale professore
Siamo semplicemente riconfermando le politiche che logicamente devono avvicinarsi a un benessere sociale non stiamo ripeto inventando niente sosteniamo fermamente quello che altri lutto perché
E l'unica strada del buonsenso verso la quale si può andare quindi perché diceva l'Europa bisogna evitare di istituzionalizzare la riduzione delle ore di lavoro perché determinerebbe questa è la frase riceva anche dello
Un'alterazione dell'equilibrio tra domanda e offerta di personale qualificato e l'impiego delle attrezzature aziendali e normale
Se un'impresa si abituata ad usare un certo numero di persone con un certo tipo di attrezzatura al momento in cui si riduce per legge l'orario di lavoro non c'è una corrisponde corrisponde in declivio tra personale e attrezzature
Si avrebbe quindi al momento del costo del lavoro
Ma diceva anche un'altra cosa nel novantadue l'Europa
Lari Pisogne evitare la riduzione dei salari netti altro che i contratti d'area contratti d'aria impoveriscono la gente
Certamente lo strumento utile per affrontare magari in modo temporaneo un problema ma certamente non strategico
Diceva nel novantadue d'Europa
Riduzione salariale ti potrebbero deprimere anzi dei primi avrebbero sicuramente la domanda interna riducendo di fatto i posti di lavoro
E allora quali sono le misure per combattere la disoccupazione non certo le trentacinque ore non l'abbiamo detto sono noi noi fermamente continueremo a combattere contro le trentacinque ore ma devo dirvi ancora di più perché io sono un po'sfacciata
Io sono un po'spoke questa abitudine io ho parlato con gli amici sindacalisti cornici dal governo
Con amici senatori deputati non ci crede nessuno alle trentacinque incluso qualcuno che lo ha proposto e allora questo disegno di legge che è stato presentato alla Camera anziché al Senato dove i numeri dell'Ulivo sono maggiori non è che per caso può servire per allungare i tempi del dibattito e magari Linus ridurre il più possibile l'impatto negativo sull'economia perché se così fosse è un inganno
è lecito naturalmente che dall'opposizione questo dubbio arrivi
Io ringrazio anche gli amici sindacalisti che sono autorevoli signore che sono presenti e spero che anche loro mi possono comportare un pochino queste mie affermazioni
Non mi voglio schiera da nessuna parte le trentacinque ore sono dannose all'impresa e sono dannose all'occupazione ma lo capisce anche un bambino
Bene le misure per combattere disoccupazione quella le misure vere e anche queste non è che le abbiamo inventate noi nel novantaquattro abbiamo detto soltanto a cose che erano scontate ed era una forma di equilibri economici anche un pochino più allargati Europa
Si diceva già dal novantadue e poi noi lo abbiamo riconfermato magari ancora con più dettagli che la flessibilità del sistema lavoro si può tradurre veramente imposti nuovi di lavoro
Si diceva ancora
Il superamento dello squilibrio tra la massima tutela offerta le forme di lavoro subordinato e la mancanza di tutele garantite alle diverse forme di lavoro autonomo presto genera lavoro
Si diceva ancora e noi lo ribadiamo la riqualificazione dell'offerta del lavoro che manifesti particolare attenzione al rapporto di apprendistato alla formazione professionale in entrata
E in itinere che vuol dire che si deve tradurre in un vero e proprio diritto di formazione continua del lavoro
Ci hanno provato col pacchetto Treu ma Pacchetto Treu onestamente ha detto da me ma non solo da me anche qualche ministro è stato
Una forma di approssimazione di equilibrio politico ma niente di più non è flessibilità è un'invenzione pura è rimasta la parola flessibilità
Ma il succo non c'è
Si diceva già nel novantadue la trasformazione del sistema previdenziale attraverso l'imitazione di enti che sono carrozzoni non ce l'abbiamo si chiama INPS lo dobbiamo chiudere già trecento Quatra quattrocento mila miliardi di debiti e se no andiamo a fare i conti in tasca questi qui non fanno nient'altro che trasferire il debito dello Stato negli enti periferici
Questa è la verità dobbiamo dirle stiamo ingannando all'Europa
L'introduzione di un serio programma di valorizzazione sostegno dell'impresa soprattutto media piccola e micro noi abbiamo un milione di micro impresa ce la vogliono cedere
Ma sapete che l'imprenditore italiano
è un operaio che si trasforma
è un disoccupato che si trasforma noi abbiamo bisogno di semplificazione duecento mila leggi e a che ci servono ogni governo se ne fa una ogni partito politici o farne se ne fa una per sé
Cambiamo ogni sei mesi cambiamo governo qui per fortuna dico per fortuna stiamo andando avanti verso i due anni forse tre verso i quattro ma la fortuna solo per un motivo perché non c'è la rivoluzione altrimenti rischieremmo veramente fa ceduti dal male
Beh insomma queste sono avere misure noi dobbiamo avere al massimo sette otto mila leggi
E poi un rinnovamento effettivo della politica occupazionale che attribuisco al Collocamento Ufficio di Collocamento chi mi conosce sa che il mio cavallo di battaglia per me il mio nemico è l'ufficio di collocamento perché non colloca ne sono crea danno disoccupazione disinformazione
è un concentrato di rigidità non lo so forse di clientelismo
è un concentrato di clientelismo lo dicono i giornali ha detto Filograna ed ero e se ne accorgono ma non siamo stati solo noi siamo noi lo siamo stati al potere otto mesi abbiamo detto Berlusconi l'aveva detto aveva detto bisogna che l'ufficio di collocamento informi collochi realmente i disoccupati e li accompagni diceva li accompagni il singolo lavoratore deve essere accompagnato nell'alto del suo iter lavorativo questo
L'Ufficio di Collocamento
Bisogna che collocamento informi la gente a casa vada a bussare alla porta e come fa come si fa come fa il venditore porta a porta
Bossi telefoni e dica ma lo sapete che ci sono queste leggi a favore dell'occupazione
Questo è il programma che dovrebbe dare posti di lavoro grazie
Ringrazio il senatore Filograna oppure alla parola dottore Walter Cerfeda segretario confederale della CGIL
Buongiorno
Intanto ringrazio per averci invitato ad avere imitato la mia organizzazione sindacale esprimere brevemente
Le nostre opinioni a questa vostra iniziativa mio abbiamo ascoltato e ho ascoltato con attenzione alle vostre relazioni
è a parte se sono state più o meno condivisibili anche nelle cose come dire complesse che sono state dette qui questa mattina io ritengo comunque utile il fatto che nel nostro Paese in questa fase tutti noi le forze sociali ma anche le forze politiche possono affrontare questo tema delle trentacinque ore sarebbe se davvero un torto se immaginassimo prestiamo discutendo così perché l'ha proposto un partito che fa parte della maggioranza di governo sarebbe un torto diciamo a guardare con attenzione ai problemi complessi a Società italiana delle società avanzate
Le trentacinque ore sono introdotte nel scossone politiche l'Italia in seguito a un evento politico ma sono mature da essere discussa e mature perché al di là della politica ci sono gli avanzamenti della scienza industriale che hanno introdotto in Italia come nei Paesi avanzati dei problemi che riguardano la tecnologia incorporate nei prodotti e la forbice che si è aperta tra la produttività e il fatturato la produttività la produzione
E l'Italia ma anche in Europa ma guardiamo l'America guardiamo Giappone ci troviamo davanti a a problemi inediti su cui varrebbe la pena riflettere insieme per affrontarle come la politica le forze sociali sono in grave dà delle risposte
Ormai sono circa quindici anni che l'automazione di processo e di prodotto ha introdotto questa forbice fra produttività e e il lavoro necessario
E i dirotta soltanto per rimanere nostro continente guardando gli obiettivi che da qui a maggio ci porteranno Noce lavoriamo in quella in quell'arena in quella sede ci sono oggi più di venti milioni di disoccupati da disoccupazione tecnologica
E io penso che questo punto servirà ripeto di come è stato introdotto forzatamente ne discussero italiana questo punto su questo modo Barret su questo grumo di problemi varrebbe la pena riflettere
Riflettere come si dà una risposta di respiro storico
E tocca questa generazione cioè alla generazione che ai ha avuto la fortuna di conoscere questo grande balzo in avanti della scienza industriale comprendere che questo avanzamento può portare un problema grande che riguarda questa generazione ancora di più le future generazioni
Detto questo mi pare è ben evidente che immaginare di poter rispondere ai problemi crescenti dell'occupazione della disoccupazione tecnologica semplicemente usando utilizzando la leva il tasso dell'orario sarebbe oltre che un'ingenuità anche un errore
Specialmente in un Paese economia duale come il nostro
E quindi il primo punto di riflessione su cui ragionare
E come si possa accompagnare verso una politica dell'occupazione che sia in grado di rispondere con le mi dell'economia reale ma che sia in grado anche di avanzare una vera e propria fase di crescita del nostro Paese
Ovviamente le relazioni che mi hanno preceduto hanno sottolineato come la crescita piuttosto molti giustamente non di non dati perse il lavoro
Ovviamente la crisi è l'esatto contrario la crescita in un Paese economia duale come la nostra se guardiamo in particolare al Mezzogiorno ha bisogno di a vere da subito in particolare ora che le condizioni di risanamento economico del Paese lo consentono
Di aveva risorse finalizzate a un modello che possa consentire un uno sviluppo competitivo del territorio italiano in particolare a dare più debole che quella del Mezzogiorno anche perché se non fosse così paradossalmente la ripresa che in corso ormai son nove mesi di ripresa costante che in corso correrebbe paradossalmente il rischio di separare ulteriormente il nostro Paese in quanto ovviamente la crescita divide in termini quantitativi e qualitativi allontana ancora di più l'economia
Investire avrete infrastrutture
Ines innanzitutto nel Mezzogiorno ma anche in ancora in alcune aree congestionate del nord est del Nord
Ormai le reti e le infrastrutture sono sopra costo per il sistema delle imprese operano consentire ad essere la precondizione territoriale per poter attrarre investimenti
Avere un'iniziativa sulla politica industriale che è largamente assente
E che tutti e che in questi giorni in questi mesi viene troppo poco sottolineata perché è vero che la congiuntura in ripresa meno congiuntura estremamente povera
E non so paese questo punto lo deve affrontare
Tutti constatiamo che magari finirete con ciecamente più impegnate più impegnative e corriamo il rischio di uscire era talmente dalla dalla dal mercati aperti mercati europei dei mercati globali farmaceutica chimica fine automazione spazio difesa informatica
è un bollettino di guerra alla constatazione quotidiana che abbiamo della perda la nostra competitività io poi convengo che il nostro sistema di piccole e medie imprese fondamentale guardate però che in un mercato globale
A questa fase da parte del governo di poter avere un intervento ora che le risorse sono liberati almeno in parte perché una il colosso che Risanamento finanziarie compiuto di poter avere da questo primo punto di vista uno svoltasi rispetto a ciò che è avvenuto in tutti questi ultimi anni passati anni di risanamento finanziario essenzialmente mirato l'obiettivo europeo in questo quadro il tasto dell'orario non come leva miracolistica è un po'ingenuo
Che è un po'sbagliata se immaginata che possa essere l'unica leva che può portare lavoro io
E aumentare le occasioni di occupazione del nostro Paese l'orario come un tasto da mettere in moto insieme all'insieme della tastiera dal nostro punto di vista mappa dal punto di vista del sindacato ovviamente delle parti che rappresento può costituire per la sua parte una risposta parziale problemi che abbiamo ovviamente se non caricato di slogan ideologici se non caricati di attese miracolistiche sia utilizzata intanto a contrattare la flessibilità quella flessibilità che fin qui l'impresa in un mercato aperto e globale ma dirà molto meglio di me da questo punto di vista sicuramente i rappresentanti di Confindustria hanno avuto bisogno introdurre massicciamente nel sistema produttivo per la turbolenza dalla domanda introduce flessibilità il bisogno di flessibilità non abbiamo bisogno anche dal nostro punto di vista di tutelare in questa flessibilità dell'impresa quello che riguarda anche la condizione di lavoro e diritti sociali e i diritti sindacale dei lavoratori non abbiamo bisogno di contrattare una condizione di lavoro che pesantemente peggiorato in questi anni
E la misura di questo peggioramento
Lo si può guardare da da alcuni dati molto elementare ad esempio dall'aumento dell'orario di fatto che mediamente è di quarantaquattro ore settimanali e voi capite bene che questa media che mette insieme i servizi pubblica amministrazione nord e sud un'amica che nasconde che alcune aree del Paese la condizione di lavoro è pesantemente peggiora
Come una flessibilità data soltanto al bisogno d'impresa e in cui non c'è lo dicono a forza politica non c'è anche il bisogno della persona
Il bisogno del lavoratore della lavoratrice della loro sicurezza dalla loro cura da loro formazione dei dei troppi bisogni di flessibilità che non sia semplicemente l'esposizione ai picchi straordinario o gli avvallamenti siamo produttiva cassa integrazione
La flessibilità di orario di questi anni è stata straordinaria cassa integrazione
L'unica Karl una carico di Pantalone largamente l'altra carico dalla peggioramento dal consigliere di lavoro retribuita da una forma di orario in Italia in cui l'orario regolato da una vecchia legge del mille novecentoventitré quando insegnante
In cui lo straordinario e incentivato in quanto costa molto meno
Che il nuovo una semplice ora dire di o appunto di ora ordinaria di lavoro
Noi pensiamo che sia giunto il momento di rimettere al centro la contrattazione sulla flessibilità di confrontarci sulla flessibilità e di mettere al centro la contrattazione come punto fondamentale per avere una politica sugli orari
E da questo punto di vista lasciatemi dire che io apprezzo molto
Il fatto che il recentissimo convegno di Parma
Ha fatto fare quello che abbiamo giudicato un passo indietro a Confindustria da ciò che sembrava essere una sfida buttato sul tavolo in ordine a questa vicenda degli delle trentacinque ore in cui si pensava e si minacciava di
Disdire le regole contrattuali il protocollo di luglio la politica dei redditi
Guardate che in quel caso avremmo buttato davvero bambino acqua sporca dalla finestra l'Italia se si è risanata lo deve essenzialmente a un modello di concertazione di politica di redditi e di sistema contrattuale di cultura delle regole di cultura delle regole
Che hanno dato certezza all'impresa certezze lavoratori insieme le hanno contribuito Risanamento di questo Paese
E io penso che la stabilità delle forze sociali vale quanto la stabilità delle forze politiche io non mi sono scandalizzato dall'accordo di ottobre
In cui è nata l'idea delle trentacinque ore come frutto di quell'accordo
Che ha salvato questo governo in base al principio che dovendo andare in Europa importante la stabilità politica quello è un valore lo immagino per tutte le forze politiche e in quel caso ho guardato con attenzione a quell'intesa che ha consentito a quel governo di non cadere di non bruciare i sacrifici fatti dal novantadue al novantasette nessun governo escluso
Ma quando anche alla stabilità delle regole contrattuale delle regole sociali con un valore di questo paese senza le quali va a rischio la stabilità politica risanamento economico di questo Paese
E quindi ho apprezzato che Confindustria Parma abbia fatto quello che dal mio punto di vista considera un passo indietro
Abbia confermato il mantenimento del protocollo
Di luglio dalla politica dei redditi e le regole contrattuali e io mi auguro che ci sia o le condizione dei prossimi giorni poter riprendere quel dialogo che si era bruscamente interrotto dialogo intorno a che cosa e concludo non voglio abusare
Dell'invito che m'avete fatto del tempo che mi avete concesso dialogo intorno a che cosa
Ma in quello che noi pensiamo essere oggi un obiettivo cioè che la concertazione debba guardare
E non essere rifinanziate ad immotivata noi abbiamo alle spalle quattro cinque anni di concertazione che ha consentito l'isolamento del Paese ma oggi davanti a noi con Risanamento e concluso e c'è una possibile fase di crescita
E bisogna finalizzare la contestazione alla crescita penso ad esempio o utilizzare risorse per abbattere gli oneri sul costo del lavoro
Che sono un punto di rilievo per quello che riguarda il fattori competitivi del nostro sistema industriale
Ma penso anche che il sistema contrattuale deve esser immotivato ed è finalizzato a una concertazione che rispetto agli anni precedenti in cui accento abbia messo semplicemente il mantenimento del potere a questa i salari i prossimi anni posso l'aveva al centro il lavoro
La crescita e lavoro per rispondere al bisogno di questo Paese e alla e alle generazioni che trovano difficoltà entra nel mercato del lavoro e che gli orari possono contribuire a questa nuovo obiettivo che il Paese si dà in avanti e mettendo al centro il lavoro gli orari è una componente fondamentale del lavoro
E se gli orari sono componente fondamentale noi CGIL CISL e UIL cosa abbiamo chiesto al governo benché nessuna legge di di sostegno alla contrattazione non una legge che si sostituisse alla contrattazione prescrittiva
Nella data e nelle modalità ma non è che i sostegni ora da questo punto di vista ascoltando le relazioni penso alle prime relazioni differente alcune altre quello scontato con attenzione
Temo che l'articolato di legge che è stato proposto probabilmente e anche poco conosciuto
Guardate la CGIL dà un giudizio di un articolato di legge che e al momento confuso e non condivisibile
Però un articolato di legge che non è prescrittivo
è semplicemente un articolato di legge che introduce sì incentivi e sgravi incentivi e sgravi
Peraltro dottor Pennisi gli sgravi sono previsti dalla legge cinquecentoquarantanove novantacinque che introduce da luglio di quest'anno il cinque per cento del dalla mente dalla contribuzione nulla di nuovo sotto il cielo
E confusa perché perché introduce due regimi di orario legali e che possono essere possono rappresentare elementi dico faccia felice gli avvocati di questo Paese
Poi in realtà è scritto anche in termini precisi e cioè che in Italia rimangono se si leggono attentamente e quell'articolato rimangono come unico regime legato alle quaranta ore e che le trentacinque vengono introdotte per il gioco degli incentivi e delle maggiorazioni e quindi onorare di riferimento
Non è un nuovo orario legale che costringe all'impresa e a portare a una data prescrittiva a ridurre obbligatoriamente l'orario è un incentivo e bisogna sapere che dal due mila uno
E no dottor Pennisi da luglio di quest'anno può scattare una penalizzazione
Contributiva per le imprese sopra i quindici dipendenti
Non è condivisibile perché divide appunto fra sopra e sotto i quindici dipendenti
E non lo dico dal punto di vista della difesa del lavoro e cioè dalla parte più debole la Società italiana che sono coloro nelle piccole e piccolissime imprese che non hanno saputo e lavoratori farà i diritti e in questo caso non possono concorrere nemmeno ai ai benefici di questa legge
Lo dico da punti di vista competitivo ma voi potete proprio immaginare che in un mercato aperto
Noi dobbiamo incentivare il nanismo industriale di questo Paese
E la frantumazione industriali come vengono si si leggerebbe dal fatto che lo Stato italiano incentiva e quindi è Sonera l'appagamento dalla contribuzione sentì riduce sotto quindici dipendenti ma si posano mercato globale con imprese frantumate che va da uno a quattordici dipendenti ma che idea fiati sviluppo di questo Paese
Questo è un limite che prima ancora che di diritti sociali che difendo ed è questo il motivo per cui chiederemo l'universalità ma anche guardando a come si compete in un mercato globale da questo punto di vista e il terzo è perché prevede nel due mila nel novembre del due mila una verifica di cui non si capisce niente
E ambiguo è un po'insomma o furba questo articolato per la verifica che vada un minimo e un massimo in cui il massimo anche la possibilità che la destra la legge stessa venga risolta
Ora voi capite parlo in una forza politica in cui la presenza dell'economia reale molto forte
Che e voi capite bene che se si introduce la possibilità che il regime di incentivi che vengono oggi attuati nel Duemila possa alzare tutto perché a quel momento si decide se la legge viene dissolto viene mantenuta
A voi capite bene che questo è l'esatto contrario di una programmazione dei costi
E di un minimo di certezze di visibilità che le imprese italiane hanno per poter io dico i sindacati per quello che riguarda la contrattazione ma ripete per quello che i quadri loro cose per sapere che succede su un tema fondamentale come gli orari da qui al due mila
Posso io contrattare seriamente una riduzione strutturale a trentacinque ore in un'impresa se l'intesa medesima non sa se quella legge viene mantenuta e quindi quell'incentivi dopo il novembre del due mila
E anche qui o un elemento di confusione egli oscurità che va chiarito poi noi pensiamo che la contrattazione unica e quello che qui ha descritte professor sono oggi
Cioè noi pensiamo che l'unico modo in cui si possa ridurre l'orario non è né per legge né per contratto nazionale
Ma può essere solo a livello aziendale scambiando incrementi di produttività con aumento di utilizzo di impianti e questa quota incrementale che può andare a un'ulteriore riduzione di orario aumentando l'occupazione intervento sui nastri di turni e sui nastri orari
In questo Paese esperienze così l'abbiamo fatta in tante imprese con soddisfazione reciproca rispondente bisogna mercato questa è l'unica strada a questa strada per una legge di incentivo e come sindacato avendo quarantaquattro ore medie
Di penalizzazione straordinaria oltre a Busto come sindacato italiano ma in questo quadro in questo modo
Ora non so cosa ci aspetta la terminato nel senso che noi io l'ho giudicata come CGIL si erano i colleghi di CISL e UIL confusa e non condivisibile e quindi ci prepariamo ad emendare
A correggere avanzeremo delle proposte di correzione che non ci auguriamo di spendere una sede naturale che è la sede trilaterale tra noi governo e Confindustria sede attualmente inagibile perché Confindustria ma voi sapete ha buttato le carte per aria e non so stasera alle diciotto se si ricostituiscono le condizioni poté riprendere quella Commissione trilaterale il confronto e li porteremo le nostre proposte di correzione
O se non si ripristino a queste condizioni quel caso sulla base di un atomo giudizio sindacato italiano di una forte autonomia rimaste Corte correzionale porteremo la dibattito parlamentare delegazione
Grazie
Allora io d'ora brevemente la parola al presidente del gruppo dei senatori di Forza Italia senatore Enrico la Loggia e per un e vi saluto dopodiché interverrà il dottor Faggiani rappresentante della Confindustria
Voi cementi dovranno intervenire il dottor Natale Forlani segretario confederale della CISL e il dottor Paolo Pirani segretario confederale della quelle nonché i senatori Nicolò Sella di Monte Luce e il senatore Tonioli
Quindi io pregherei coloro che devono ancora intervenire ecco di contenere i loro interventi in un tempo ragionevole
Ringrazia e dà la parola ora senatore Enrico la Loggia
Sì grazie spero di dare di già il buon esempio sulla brevità una considerazione una riflessione a qualche domanda
La considerazione se è vero che non bisogna mai essere contenti di come vanno le cose
Nel senso che la ricerca della perfezione delle efficienze deve essere sempre all'interno di ciascuno di noi lasciatemi comunque
Esprimere quanto meno con un forte compiacimento per l'organizzazione di questo convegno su questo tema in questo momento quindi credo che io debba farlo ma faccio con convinzione perché in qualche modo venga sottolineato come gruppo senatoriale di Forza Italia in questo momento esprima una serie di iniziative che sono di sicuro interesse di sviluppo per quello che riguarda l'attività politica del nostro del nostro Paese e il senatore Baldini in questa circostanza sicuramente protagonista di questa di questa stagione
Insieme con il nostro dipartimento economico presieduto da uno dei più prestigiosi economisti d'Europa non solo d'Italia il professore Marte credo che è importante che vi sia una così forte qualità dall'attività politica parto da questo per la riflessione
Riflessione
Vede ma frutto di una
Esperienze in qualche modo dell'insegnamento di tanti più anziani più saggi
Si sviluppa
In questo modo
Un conto è il tecnico studioso di una materia di si pone un problema
è in condizione di risolverlo con gli occhi mirati su un problema specifico
Un conto è il sindacalisti
Va
Il suo ruolo da compiere
Nessuno può lamentarsi
Se ha una visione del problema legata al compito che gli è stato fina
Altra vicenda
Per il politico
Perché dico questo
Perché spesso la soluzione dei problemi
Non è tecnica
Non può essere soltanto di parte
Deve essere necessariamente vista in una visione di insieme se no non c'è attività politica se non non c'è rappresentanza nazionale dell'attività politica nel mandato parlamentare questa è un'occasione per sviluppare questa riflessione
E trentacinque ore sono buone o cattive
Le trentacinque ore servono o non servono
Commentano diminuiscono l'occupazione
Lasciatemi dire che un problema tecnico
Noi diciamo che sono dannose
I nostri esperti sostengono che sono dannose
Tutto ci induce a credere che sia un fatto dal nostro
Ma non è questo il problema
Perché se ci limitiamo soltanto a questo anche se questo è l'oggetto della riflessione politica dalle prossime settimane nei prossimi mesi
E soltanto uno spicchio del problema
Di quale problema
Ed è qui la domanda che io mi permetto di fare
Ai tecnici i sindacalisti e gli esperti
Se provassimo a fare un ragionamento diverso
E partissimo dalla seguente affermazione
C'è necessità di aumentare lo sviluppo nel nostro Paese
C'è la necessità di fare della nostra economia un'economia più forte più competitiva
Non sono per entrare nella moneta unica ma come si dice per restarci in termini di vita e di vitalità
E allora si fanno le domande
Cosa serve però aumentare la capacità dell'economia del nostro Paese
Cosa serve
Però mentale la capacità di sviluppo del Mezzogiorno del nostro Paese
Cosa serve per utilizzare le risorse ancora inesplorate del nostro Paese
Cosa serve per fare in modo che si creino le condizioni come diceva Saraceno le precondizione dello sviluppo in alcune zone del Mezzogiorno
E utile
Puntare sullo sviluppo del Mezzogiorno però aumentare il sistema aumenterà la capacità del sistema economico dal nostro Paese nella sua interezza
è utile
è utile alla ricchezza del sistema Italia
è utile a risolvere il problema dall'occupazione è utile per aumentare la qualità dalla vita è utile per essere più competitive in Europa
Nemmeno se queste sono le domande
Il problema delle trentacinque ore si inquadra in questo quadro di domande
Il problema delle trentacinque ore è utile per dare una risposta positiva alle precedenti domande
O forse non è il caso di porsi altre domande
C'è una carenza di infrastrutture nel nostro Paese
C'è una carenza di servizi nel nostro Paese
C'è un eccesso di burocrazia nel nostro Paese
Ci sono condizioni eguale di sviluppo in ogni singola parte territoriale del nostro Paese
C'è la stessa possibilità di essere competitivi per le imprese in ogni angolo del nostro Paese sul piano dei servizi delle infrastrutture e dei trasporti
Quali sono altra domanda i settori sui quali dobbiamo puntare al fine di rendere più produttiva l'attività economica dei nostri imprenditori
Ovvero quale attività su quali attività dobbiamo puntare per fare crescere nuova impresa
E dove e in quali zone del Paese
Abbiamo una sacca di risorse inesplorati
Le posso citare tre perché poi sono sotto gli occhi di tutti ogni tanto a cicli ce le ricordiamo
Poi a cicli ce ne dimentichiamo e poi presi dalle urgenze dall'emergenza talvolta vere e talvolta indotte per giustificare interventi che spesso non hanno lo scopo dichiarato ma no scopi diversi rispetto a quello dichiarato ci dimentichiamo poi di fatti essenziali
Tre esempi
Ne parlavamo stamattina in una precedente riunione
In Sicilia si è scoperto oramai da alcuni decenni che vi sono tre enormi pozze d'acqua
A livello di tre mila e cinque quattro mila metri di profondità di origine vulcanica ognuna di queste sarebbero le condizioni di poter innaffiare per cento anni l'intera Europa
Ci abbiamo provato più volte ai cicli a chiedere la risorsa di questo genere serve a nessuno
E possibile che vi siano comuni della Sicilia dalla Calabria dove l'acqua arriva due ore ogni quarantotto a proposito di sviluppo di infrastrutture di capacità e di condizioni per lo sviluppo un argomento di questi l'acqua interessa a qualcuno
Secondo argomento
Il quarantacinque per cento di tutto l'intero patrimonio archeologico culturale e monumentale dell'intero pianeta e allocato in quella che si chiama la Magna Grecia diciamo al Mezzogiorno dal nostro Paese
Interessa a qualcuno
è utile
Serve
Può servire all'intero sistema Paese puntare su alcune cose che possono con certezza a creare nuove occasioni di sviluppo dell'economia è certamente un'occupazione ma anche con incremento dalla ricerca
Sui materiali sul sistema di risistemazione ristrutturazione per poter lei
Fruire nuovamente poterli utilizzare a parte tutto l'indotto l'artigianato il commercio la parte che riguarda la ripresa dall'attività agricola alcune zone del Paese
Interessa a qualcuno
E ancora
Pare di sentire che c'è un problema coste nel nostro Paese
Qualcuno ha mai pensato di fare un piano organico di risanamento di riutilizzazione
E di nuova vivibilità
Delle coste del nostro Paese
Alcune migliaia alcune migliaia di chilometri
Su quale fosse sarebbe utile puntare
L'Italia vista dal nord
L'Italia vista la subsp
è utile continuare a mettere stabilimenti siderurgici Auteuil Sirio petrolchimici laddove le vocazioni territoriali
Non lo consentono la rifiutano
Le accettano per necessità o per bisogno come si è fatto quaranta trenta venti ancora dieci anni fa con quali risultati
Qualcuno ha preso i soldi
Ha costruito le fabbriche se n'è ritornato da dove era venuto non è cambiato niente
E allora scusate io termino qua perché le domande possono continuare ma spero di avere dato il senso
Dalla mia profonda amarezza per un verso
Ma fortissima determinazione per un altro verso basta
Basta tutto il resto è chiacchiera
Tutto il resto è soltanto equilibrio politico per tenere in piedi scusate una maggioranza che diversamente non si tira indietro
Serve soltanto per contentare qualche forza politica rispetto ad un progetto
Piccolo sviluppo dal nostro Paese uno sviluppo dall'economia col necessario intervento per lo sviluppo del Mezzogiorno ma niente a che vedere
Perché è fallita la politica degli incentivi al Mezzogiorno
Non bastano gli incentivi
Sono una parte essenziale non sufficiente
Come è possibile che una impresa dal Mezzogiorno al nostro Paese più giù andiamo ancora di più sia gravata di una penalizzazione non inferiore e mi dicono gli esperti letto recentemente uno studio del nostro professor proprio oltre il trenta per cento di handicap rispetto alla competitività di una stessa identica azienda che produce lo stesso prodotto in un'altra zona del Paese
Perché sviluppo state parlando di creduto stiamo parlando
Quando la fondiamo il bisturi esattamente in quella che deve essere una soluzione
Danni sentiamo parlare dei famosi ventinove mila miliardi sono sempre gli stessi
Sempre
Oggi sentiamo parlare di nove mila miliardi mi auguro che non siano una parte del ventinove spero che siano aggiuntivi
Domanda per fare che cosa i lavori socialmente utili
O le iniziative utili per lo sviluppo delle economie e quindi l'occupazione
Qualcuno ancora discetta se necessario o meno
Fare il raddoppio della linea ferrata Palermo Messina o l'allargamento all'adeguamento dalla Napoli
Reggio Calabria
Ovvero se è necessaria una diversa politica di infrastruttura di trasporti tra il Mezzogiorno in orto
E viceversa
E più facile andare a passare una settimana Malta per uno che abita a Milano costo minore rispetto a Ustica
O alle onde
La ricettività alberghiera di Malta e dieci volte superiore una regione come la Sicilia che ottanta o cento volte superiore in superficie rispetto all'isola di meno
Le trentacinque ore con tutto il rispetto
Sono l'argomento sicuramente rilevantissimo ma devono essere lette nell'ambito di un sistema altrimenti diventa soltanto una dissertazione di tecnici qualificatissimo
Che saranno scontrarsi per settimane per mesi per verificare se c'è una unità di lavoro in più potenziale o una in meno
Se questo costa di più gli imprenditori costa di più ai lavoratori
O se si riesce attraverso questo meccanismo a inserire un meccanismo di moltiplicazione dei posti di lavoro
Non ci credo non ci credo
Non ci credo ma vi dico di più
Non sono più disposto a perdere il mio tempo il tempo del mio gruppo della gente che lavora e vuole lavorare seriamente per discutere di argomenti
Che un tempo si chiamavano di lana caprina
Lo dico con tutta franchezza con la mia abituale e qualche volta anche esagerata franchezza
Problema Mezzogiorno è altra cosa
Problema l'occupazione è altra cosa problema le condizioni per lo sviluppo sono altra cosa
è importante hanno ragione sicuramente le ragioni e le condivido le ho condivise da meridionale andando al Nord dando ragione agli imprenditori del Nord soprattutto dal Nord Est hanno ragione
Punto a capo
E gli altri
Hanno una minore o maggiore ragione
Gli altri su che cosa dovrebbero puntare
Sull'estero
Trasferendosi come hanno fatto diversi punte nel Nordafrica dove trovano condizioni di lavoro di produttività superiori rispetto al Mezzogiorno dal nostro Paese
O riusciamo finalmente a fare un progetto organico in cui tutte le parti territoriale del nostro Paese siano egualmente interessate in uno sforzo comune se ci sono mille lire da spendere devono essere estese
Perché siano produttive al fine di aumentare la competitività dell'intero Paese
Non soltanto questa o quella parte questa o quella categoria
Dividendo in maniera come dire anche rozza interessi dell'imprenditore con interessi dei lavoratori e poi ancora gli interessi di imprenditori lavoratori da una parte con gli interessi dei disoccupati da un'altra parte
Io non mi lamento sei sindacalisti difendono i lavoratori fanno il loro mestiere giusto
Anzi mi aspetterei facessero ancora di più
Non mi lamento del fatto che tecnici di questa levatura possono discettare sull'argomento specifico anzi sarà bene approfondirlo al di là di ogni ragionevole dubbio perché vi siano dati certi sui quali ragionare
Ma la politica è un'altra cosa
La politica o a una visione del nostro Paese
Che mette insieme tutto da Aosta a Lampedusa
Onore attività politica
Allora questa è la nostra impostazione deve ce lo diciamo perché non ci siano equivoci Forza Italia a questa impostazione vuole questa impostazione rinfaccia al governo di non avere questa impostazione
E di volere mistificare per ragioni politiche
Al fine di non rendere chiarezza e verità
Su ciò che e e su ciò che va fatto perché cambi ciò che è diversamente non c'è futuro nel nostro Paese perché non c'è futuro di una parte del Paese senza del resto del Paese
E allora se è così una riflessione come quella di oggi credo che sia importante da stimolo
Io mi auguro che ne sapremo fare tutti tesoro
Qualche volta staccarsi momento dal problema come insegnavano appunto i saggi salire su un gradino guardare un orizzonte un po'più ampio
Poi aiuta a risolvere uno specifico problema ringrazio
Ringrazio il senatore la Loggia luglio alla quello del dottore far risalire presidente della Confindustria grazie
Grazie senatore io volevo soltanto
Fare alcune brevissime riflessione sul tema per l'orario
Una sul tema dall'orario in generale e una sullo specifico disegno di legge che ci troviamo con non molta passione a commentare
La riflessione la prima riflessione che è stata anche stimolata da numerosi interventi di stamattina
Nasce dalla come dire da questa confusione che facile riscontrare tra
Connessioni che si tendono a costruire fra
Tasso di sviluppo occupazione innovazione tecnologica è evidente che tra questi tre fenomeni esistono delle interconnessioni io mi permetterei di sottolineare che farò le interconnessioni tra questi tre fenomeni sono tutt'altro che dirette tutt'altro che automatiche è tutt'altro che scontate
Perché poi all'interno di queste variabili come dire ci sono nel fattore tempo alcuni mutamenti qualitativi che li rendono che rendono sempre difficile è arduo procreare dei Nessi e degli come dire dei collegamenti automatici
E a critici questo considerazione nasce se non altro dall'esperienza empirica
Est già stato ricordato stamattina che di paesi e che presenta il maggior tasso di occupazione non sono quelli che hanno il maggior tasso il pinguino l'orario di lavoro al contrario
è anche vero che i paesi che hanno un maggiore sviluppo tecnologico non sono quelli che hanno un tasso di disoccupazione più rilevante al contrario
Allora empirici tappe implicita tutto mi porta a dire che il dibattito è per lo meno aperto per essere come dire telefoni e quindi trovare delle connessioni strette tra sviluppo tecnologico sviluppo economico occupazione è un'operazione come dire che varia nel tempo i cui rapporti variano nel tempo e che non possono essere assunti acriticamente come parametri perché iniziative di qualsiasi tipo e in particolare credo che sia condivisibile per anche perché sarebbe difficile dimostrare il contrario che l'orario di lavoro e nel tempo come dire
Declinato nel senso che si è parlato da si si è passati da regimi di orario elevato agli attuali regimi si è dimezzato nel corso di centottanta anni quello che è come dire i dati ci mostrano ma questo nessuno l'ha mai messo in contestazione voglio dire che questo è avvenuto sempre in funzione di un determinato sviluppo economico un determinato in loco una determinata innovazione tecnologica un determinato come dire su divisione internazionale del lavoro sono tutti fenomeni che si sono sviluppati non in maniera omogenea costante ma come dire per picchi per punte per accelerazioni
E questi epiche accelerazioni sono determinati sono state determinate storicamente da N fattori la cui semplificazione ha fatto legislativo mi sembra assolutamente fuori fuori discussione se c'è nessuna norma di legge può determinare ma l'orario di lavoro legale che in quel momento per tutti per una generalità di sistema può essere adottato è stato ricordato ancora stamattina che esistono n tipologie di lavoro
Da un punto di vista intellettuale
Manuale
Eccetera e allora essendo tutti i fenomeni assolutamente incomparabili gli uni e gli altri è un punto di vista quantitativo e qualitativo la presunzione di una determinazione per legge di Como con voce imitazione acritica di questi fenomeni a qualcosa che sa di eretico che sa di poco condivisibile quindi su questo profilo tanto più nel momento in cui per arrivare l'attualità una legge si pone l'obiettivo di fissare un orario cosiddetto normale o legale a seconda delle
Preferenze inferiore agli orari contrattuale
Questo è un modo che come dire capovolge la logica che a cui con la quale abbiamo convissuto nei decenni passati Noè decenni passati abbiamo convissuto con una logica giusta o sbagliata che fosse ma poi le abitudini hanno il loro peso anche sui modelli economici e organizzativi in cui l'orario cosiddetto legale aveva una funzione di tutela
E quindi aveva un suo ottetto come dire onnicomprensivo al di sotto del quale il gioco dalla negoziazione determinava una serie assetti temporanei che erano gli orari giornalieri varia turni
E tutte le varie articolazioni che si sono come dire registrate storicamente nel momento in cui mi salta questo meccanismo in cui l'orario legale cale o normale diventa inferiore all'orario contrattuale
Dio entrò in una selva oscura direbbe quel tale di cui solo i mandarini cioè gli interpreti del sistema e quindi i giudici pretori gli avvocati giuristi legulei hanno capacità di orientamento
Ma i comuni mortali coloro che sono condannati a lavorare per produrre
E hanno qualche difficoltà di orientamento e sono indotti in errore laddove l'errore è sanzionato al limite anche penalmente
Quindi creando quel clima di forte incertezza quel clima di in affidabilità complessiva che la cura migliore per come dire per bloccare fenomeni di sviluppo Sviluppo ha bisogno di innanzitutto prima ancora di risorse economiche di capacità e di entusiasmo se uno toglie questa capacità che non apprezzo che non è facilmente acquistabile sul mercato difficilmente la si si può in generale il il processo di sviluppo ma su questo credo che qui Marzano molto meglio di me potrà confermare o meno questa mia intuizione
Quello che
Mi preme dire quindi su quello punto e che
Pensare ti e ridurre un orario in maniera impositiva
E cioè calando dall'alto un modello rigido eccetera posso determinare qualunque processo di sviluppo barra occupazione e una illusione di cui gli stessi proponenti ne fanno come dire proclamata affermazione perché il Governo propone questa legge la ha già definito quest'iniziativa una sciocchezza economica usando un il femminismo
Quindi e quindi io devo capire testate da questa legge di chi è figlia perché non è figlia dell'opposizione non è figlia del Governo non è figlia del sindacato non è figlia degli imprenditori Dio solo sa eh va be'questo sarà un compito per di degli interpreti eccetera
Quello che rimane e che questa cosa
Questa cosa che come dire ha monopolizzato il dibattito in questi ultimi mesi ha già fatto un suo preciso ha creato già tutta una serie di i guai
Il fatto che come diceva il presidente alla luce prima noi siamo monopolizzati da questo problema virtuale
Ci distoglie dall'affrontare i problemi reali del Paese questo è già di per sé un danno non so come quantificarlo però se da ottobre ad oggi
Questo Paese vive in una sorta di angoscia esistenziale rispetto all'esito di questo psicodramma voi capite che in questi mesi che si sarebbe potuti otto sarebbero potuti utilizzare in maniera più proficua per fare cose più utili e intelligenti
Per risolvere alcuni problemi reali
Questo mi sembra il primo danno perché questa questa questa quest'iniziativa non procurerà danni soltanto con l'entrata in vigore pubblicazione su Gazzetta Ufficiale ne ha già fatto nei mesi
Che ci ha preceduto perché tono ripetere le uniche cose di una qualche rilevanza che sono state fatte R. cercare risolve il problema l'occupazione che coincide con il problema del Mezzogiorno perché questa è la stessa cosa
Sono stati alcuni patti territoriali alcuni contratti d'area che le parti sociali hanno
Sottoscritto per mettere in moto per tentare di mettere in moto un processo
Di sviluppo su queste aree che come dire l'ultima cosa di cui hanno bisogno un processo legislativo sulla riduzione d'orario
Sullo specifico questo disegno di legge che ci viene presentato che io condivido probabilmente per motivi diversi come dire la il giudizio di ambiguità di e di in condivisione
Io francamente da parte di Confindustria non c'è nessuna attitudine emendare una cosa che di per sé inemendabile
Perché che minata alla base da uno schema non condivisibile quindi io posso emendare come dire l'emendamento presuppone concetto quasi di perfezionamento progressivo di avvicinamento per successive approssimazioni ad un prodotto accettabile
Credo che questa disegno di legge sia concettualmente in inaccettabile e quindi non mi appassiona più di tanto il processo di di emendabilità dello stesso noi come Confindustria avevamo proposto al governo il mese scorso il nove di febbraio
Di affrontare un tavolo allargato tutti i problemi reali del Paese
Pensando che all'interno di questo tavolo poter se anche trovare una sua collocazione il problema dei regimi d'orario e quant'altro
Il governo ha risposto negativamente a questa proposta
Per cui Confindustria ha preso atto che il Governo ha interrotto il processo di concertazione non ha buttato carte per aria non ha fatto né passi avanti ne passi indietro
Apre il registratore un atteggiamento e una prassi ormai consolidato del governo di disattendere i processi di concertazione e ne ha tratto le sue conclusioni
A questo punto di governo del fare non un passo indietro un passo avanti
Chiedere e riconfermare che il processo concertativo se l'ha interrotto la interrotto per l'errore e quindi riconoscendo l'errore ricostruisca le premesse per continuare il dialogo
Quindi questo per amore della credo che la storia un'ultima riflessione volevo farla su questo processo di incentivazione alla riduzione d'orario mi scuso per la tecnica ma voi sapete che nel disegno di legge ce la riconferma
Di questo bizzarro processo per cui le riduzioni d'orario devono essere incentivate
Quindi questo presuppone in in sostanza che il processo di orario è un danno che dovesse in qualche modo risarcito allora io non ho capito perché qualcuno cerca di spiegarmi che è un affare ridurre l'orario poi da qualcun'altro dice no è talmente disastroso che io stato intervengo pubblicamente bolli risorse
Pubbliche per indennizzare il danno quasi che forse una sorta di polizza assicurativa allora qualcuno sta vagliando insomma perché non è possibile conciliare come dire il la questa questa questa cosa allora se è un imbroglio bisogna chiarirlo chi è che sta invogliando e quali sono i temi dell'imbroglio perché una stessa cosa non può essere al tempo stesso una fare un danno io almeno non Cirri mi viene mal di testa cercare di quadrare questo questo questo teorema
E e allora voglio dire c'è anche un pizzicotti malafede in questa cosa per carità magari indirizzata anche a a a fini nobili però sempre malafede rimane in questo schema in cui si cerca di spacciare
Un po'con una logica da Magliari insomma non rayon per setaccia Polese come diceva Alberto Sordi in un famoso film e questo certamente non aiuta non aiuta a quel clima di fiducia e di entusiasmo senza il quale come dire i processi di sviluppo
Rimangono soltanto pezzi di carta diagrammi macro economici o micro economici ma certamente non si producono in uno sviluppo inoccupazione e detto questo quindi nelle graziare dietro invito a questa riflessione di stamane da parte di Confindustria che posso ovviamente non dare grandi novità perché credo che sia risaputa che su questo processo normativo
Abbiamo la più o come dire la più convinta nutriamo la più convinta opposizione
Non per motivi ideologici ma per banalmente se mi consentite per motivi come dire di sopravvivenza non metto in cui entriamo in un contesto competitivo ancora più forte di quello di oggi e quindi questo ci fa ritenere che la responsabilità delle forze politiche dovrebbe prevalere nel senso di accantonare questa inutile ed annosa vicenda grazie
Al dottor fanzine dov'era padronale dottor Paolo Pirani segretario confederale della UIL
Buongiorno ringrazio per la partecipazione a questa vostra iniziativa che ritengo sicuramente utile
Perché su questa vicenda delle trentacinque ore si sta entrando in una fase nuova in cui occorre in qualche modo una verifica fra tutti movimenti sindacali gli imprenditori le forze politiche ed il governo io condivido
Una serie di riflessioni che qui da diversi oratori sono state fatte sul significato che avrebbe avuto un'iniziativa di legge sulle trentacinque ore che si fosse posta l'obiettivo di una riduzione
Impositiva e generalizzata dell'orario di lavoro a trentacinque ore
A prescindere dalle volontà dei soggetti in primo luogo chiamati a praticare questo obiettivo e quindi le in prese ed i lavoratori i sindacati e le associazioni imprenditoriale
è chiaro che una legge di questo tipo è una volontà di questo tipo laddove praticata avrebbe un effetto dirompente per la nostra economia
Per il sistema di relazioni sociali politiche che abbiamo stabilito in questi anni non è un caso il momento in cui il problema è stato posto vorrei ricordare che la sono state poste in quel momento due questioni
La questione della previdenza e la questione delle trentacinque ore almeno due i problemi posti
Dalla Rifondazione comunista nel momento in cui sia vivo alla crisi di il Governo poi ricomposta con l'accordo di maggioranza
E con il voto sul set successivo in un in Parlamento che approvo la relazione Dini Prodi che conteneva
Tutto una serie di impegni eravamo allora per quanto riguarda il sindacato nel pieno della trattativa sullo Stato sociale questa crisi politica provocò una crisi ad un blocco dell'astinenza trattativa
In realtà la nostra valutazione che non si intendeva discutere MD pensioni né di trentacinque ore si voleva mettere in crisi un sistema quello della concertazione che per quanto ci riguarda
Era un sistema che ha dato dei buoni frutti
Veniva ricordato proprio oggi su qualche giornale quanto gli italiani dal novantatré ad oggi hanno pagato
Per il risanamento della nostra economia c'erano un calcolo hanno fatto circa trecento mila miliardi tra le varie finanziarie che si sono succedute riduzione distesa e e quant'altro
Io credo che quello che si è fatto è stato uno sforzo eccezionale che hanno innanzi tutto pagato
It lavoratori dipendenti i disoccupati i pensionati il mondo dell'impresa del sistema produttivo sono state queste le forze che hanno sostenuto questo sforzo eccezione questi costi
Eccezionali con un obiettivo quella di risanare
La nostra tentare di risanare la nostra economia e consentire l'ingresso nei parametri europei e quindi con tutte le conseguenze successive che l'ingresso in Europa avrebbe comportato e comporterà per la nostra economia per il nostro sistema produttivo questo è stato possibile realizzarlo
Attraverso la scelta della concertazione
L'accordo del luglio del novantatré la politica dei redditi che ha consentito di fare sacrifici ma di fare sacrifici senza sconvolgere quelle regole sociali che hanno consentito una convivenza e una tête è una tutela dei più deboli dei pensionati dei lavoratori del mondo del lavoro dipendente stanno consentendo oggi quei segnali di ripresa che pure ci sono all'interno del meccanismo economico cioè oggi se sentiamo e leggiamo le statistiche ci sono dei segnali
Vediamo che salvaguardi importante di alcuni pilastri e di risanamento
Di un certo sistema oggi siamo impegnati
E siamo impegnati in prima persona
Su quella questione che anche qui è stata ricorda con molta forza che il problema della occupazione e del Mezzogiorno se è vero che ci sono dei segnali
Di ripresa questi segnali di ripresa non stanno comportando un aumento degli occupati anzi
Il divario è la forbice tra nord e mezzogiorno del Paese Siva vi è più allargando e ci sono situazioni assolutamente ormai insostenibile in questi incontri
Con il Governo per esempio sulle infrastrutture discutiamo da un lato delle linee di alta velocità dei collegamenti il Lione chi ebbe ferroviari dall'altro i problemi di elettrificazione di alcune linee ferroviario del Mezzogiorno cioè mondi completamente diverso
E quindi il problema dell'occupazione di una politica di sviluppo centrata soprattutto il Mezzogiorno è al centro della nostra iniziativa e questo si può fare attraverso le politiche di concertazione
Ecco perché io ritengo importante la ripresa se ci sarà vedremo come stanno andando i colloqui di queste ore se ci sarà del confronto
Triangolare tra sindacati imprenditori e Governo ma anche quadrangolare perché da questo confronto non possiamo escludere i rappresentanti delle istituzioni locali delle regioni
Dei comuni dei vari dei vari enti locali per uno sforzo mirato allo sviluppo all'occupazione al Mezzogiorno dobbiamo evitare
E questo è l'elemento su cui io credo la verifica va fatta con tutte le forze politiche quindi in particolare con la forza prima di di opposizione maggiore
Già da questo convegno che questo sforzo unitario comune attorno ai problemi e del Mezzogiorno dell'occupazione del significato delle tratte Europa venga in qualche modo interrotto da una lotta ideologica attorno alle questioni quali quella posta delle delle delle trentacinque è del tutto evidente che le trentacinque ore per legge non sono la ricetta per risolve il problema occupazionale
è del tutto evidente che una legge se fosse una legge perché qua stanno gli elementi di ambiguità del testo che c'è stato notevoli dal testo che ci è stato presentato una legge impositiva avrebbe un effetto negativo
Altro sarebbe se la legge come in qualche modo può apparire dal testo del disegno di legge fosse una legge di Indirizzo che da spazio alla contrattazione alla concertazione e al ruolo del contratto nazionale
E soprattutto della contrattazione aziendale perché poi le riduzioni di orario di lavoro se si vuole avere un effetto occupazionale devono essere riduzioni che si contrattano a livello aziendale
Recuperando elementi di produttività
Oppure come abbiamo chiesto noi in certe realtà
In certi contratti per il per il Mezzogiorno per le zone per le aree di crisi delle riduzioni di orario con la riduzione del salario come una sorta di orario di ingresso per favorire l'ingresso di Giovanni all'interno nel del mondo del mondo del lavoro
Quindi il problema e capire se questa legge il dibatto ci sarà esce dalle secche di un confronto ideologico che rischia di bloccare quella positiva discussione che stiamo avviando faticosamente sui problemi dell'occupazione e si traduce un in una iniziativa di Indirizzo
Con quegli incentivi e disincentivi che non è che nascono dalla testa di Minerva nascono dal Patto per il lavoro che sottoscrivemmo
Con il Governo e con tutte le associazioni interfono trentadue le associazioni sindacali e imprenditoriali che tra le varie cose sottoscrissero una serie di in di misure per favorire l'occupazione misure di e contrattazione di riduzione di orario di lavoro con l'occupazione con un meccanismo anche di incentivi poi tradotte nella legge
Mi pare centonovanta sei che appunto fissa il meccanismo di incentivi e disincentivi
Gridando centralità al contratto di lavoro come elemento dirimente nelle politiche di sugli orari di lavoro recuperando lavoro che abbiamo fatto
E noi l'abbiamo detto con molta forza è stato un fatto negativo che l'Italia non si sia ancora adeguata alle normative europee in materia di orario c'è una direttiva europea sugli orari
Questa direttiva
In qualche modo indicava nelle nella contrattazione tra le parti la sede dove doveva essere individuati i modi di applicazione detti è stato una trattativa
Difficile lunga ma che alla fine si è conclusa con un accordo che riconosce una centralità della flessibilità contrattacca nelle politiche di orario quest'accordo si è pensato bene
Di non tradurlo ancora in un atto legislativo e c'è sempre un po'un sospetto che gira nel mondo politico e giuridico rispetta il principio della sussidiarietà che pure una delle nostre elementi su cui io credo vada dato spazio alla contrattazione Diretta detta le forze tra le forze sociali tra chi
Più direttamente coinvolto in determinati processi quindi io auspicherei due cose anche dal dibattito di oggi questi giorni senza entrare nei tecnicismi della legge c'è chi le ha affrontate chi li affronterà ma che si eviti un dibattito ideologico sulle trentacinque ore
Si affronti la questione in termini di valorizzazione della concertazione del ruolo della concertazione
Nei futuri del destino del nostro Paese si riprenda rapidamente il confronto
Tra gli imprenditori le organizzazioni sindacali il governo e gli enti locali sui problemi dell'occupazione sugli sforzi che tutti dobbiamo mettere in campo per affrontare questo che il problema centrale del nostro Paese e la carriera cartina di tornasole sulla valenza di un'entrata in Europa grazie
Grazie io ce l'ho costretto purtroppo a richiamare i miei ospiti nostri ospiti ad una maggiore no o incisività per quanto riguarda gli interventi ringrazio
La onorevole Fedriga Gasparini certificherà nel lavoro che ci ha gentilmente appuntata
Qui la cortesia di partecipare a questo nostro incontro do ora la parola alle dottor Natale Forlani segretario confederale della CISL
I termini sono stati abbondantemente sviscerato io mi atterrò al merito dare essenzialmente due messaggi uno di condivisione all'impostazione data dalla professor sì Moggi rispetto alla al ruolo che una riduzione di orario e soprattutto la gestione del tempo di lavoro ha avuto nella meglio rammento la qualità della vita e del progresso delle società occidentali oltre che allo sviluppo dell'occupazione
Premesso il fatto che considerò che noi siamo dentro a un aumento esponenziale delle innovazione della produttività che avrà caratteristiche assolutamente innovative
E che il problema della riduzione media del tempo di lavoro dei prossimi anni si proporrà contenne che suggerirà attenni che ha modalità assolutamente rivoluzionaria di rispetto quale storicamente conosciuta la vera difficoltà a trasformare le potenzialità le innovazione che ci si Omo inopportunità di carattere generalizzato
è tutta nel fatto che gli elementi storici che hanno caratterizzato la riduzione media sono oggi tutti inclini degli alleati storici somali lucciola giornaliera settimanale l'aumento dalle ferie la riduzione età pensionabile flirta erano gli elementi storici chiunque di noi capisce che la frantumazione del sistema produttivo e l'aumento del tasso dei globalizzazione economia oncologi problemi estremamente più complessi se non altro perché riducono l'economia di scala sulla quale operare le riduzioni di orario secondo le tecniche tradizionali
Quindi il problema vero che abbiamo noi di fronte alla complessità ribadire che assumendo alcune i concetti che devono trovare l'equilibrio storico
Efficienza competitività e distribuzione per la produttività anche a riduzione del tempo di lavoro
Il problema dalle tecniche di riduzione come riuscire a organizzarle è maggiormente affidato a coloro che hanno compiti di regolazione in basso cioè coloro che gestiscono il processo di fatto devo dire che questo concetto di sussidiarietà che centrale dal governo dall'economia e complesse è l'elemento più critico dalla vicenda che ci troviamo ad affrontare questo è il problema vero che ci troviamo ad affrontare un'economia complessa alla regolate contano i che compra e non a caso il nostro modello di riduzione del tempo di lavoro
Va ormai verso tenne chiedi utilizzo dalle banche del tempo dagli accantonamenti della riduzione annuale della riduzione media annuale del del tempo di lavoro che accoglie che storicamente erano incompatibili col modello di riduzione generalizzata che sono incompatibili
Pensiamo andiamo verso modelli più sofisticati in cui le esigenze anche di personalizzazione degli orari sono molto più elevate quindi anche i modelli di riduzione devono essere attentamente e ponderate
Per una vita che per una vita lavorativa che ha bisogno di più formazione quindi di tempi di ragionamento disponibili più alte ha bisogno di reinserimento del problema della femminilizzazione del mercato del lavoro è un è un tema che richiede innovazione radicale in a modello di gestione del tempo il problema dall'allungamento dell'età pensionabile richiede degli interventi di riduzione del tempo di accompagnamento alla pensione più duttile rispetto al passato cioè una combinazione
Tensione che personalizza modelli riduzione del tempo questo è il modello cioè da non siamo di fronte solo un tema dalla riduzione media del tempo di lavoro ma di un cambiamento
Dei modelli di gestione del tempo un cambiamento che può avvenire con la tecnica solo con la tecnica contrattuale dando alla legge un ruolo significativo di sostegno alla contrattazione tra di indirizzo generale rispetto i comportamenti
Bene in Italia non è ben il dramma di questa vicenda è che sembra che in Italia il tema la gestione al lavoro si era inventato Bertinotti cioè improvvisamente alle parti sociali erano sparite arrivato Bertinotti
Giusto o sbagliato condivisibile o no avute in merito alle alle rimesso al centro era alta
Il l'accordo di maggioranza ha bloccato un processo
Che le parti sociali da due anni a questa parte hanno rimesso in moto con alcuni interventi di carattere molto significativo cioè il recepimento della direttiva europea
Il patto per il lavoro officiavano dalle coordinate fissiamo dalle coordinate fra chi officiava ci sono ancora
Che davano l'idea dentro uno schema abbastanza preciso la riduzione del tempo legale cioè l'orario ritenuto vale patito tale orario garanzia in funzione di tutelare la salute che serve soprattutto a coloro che a sono più deboli contrattualmente ovviamente già la legge è uguale per servire a tutelare al meglio quelli che conta attualmente sono più deboli versare è concetto basilare su cui noi ci muoviamo per una ribaltamento di quella che storicamente una distorsione della del sistema contributivo italiano che rendeva e rende ancora in parte gli orari più lunghi e molto compio di o più convenienti e degli orari
Ridotti
è uno degli elementi distorsivi sul mercato la donò il sistema italiano è l'assoluta assenza del part-time in maniera significativa perché nelle aree anche forti si accompagna un basso tasso di occupazione femminile non a caso il problema basso tasso di
Salvemini la uno dalle distorsione anche dei mercati forti non solo quali debole e poi il tema sulle quale molti si sono cimentati che è quello del dualismo economico che hanno rende necessaria una politica più duttile di attrattività degli investimenti e di sensibilità costa lavoro nelle aree deboli quindi una riduzione generalizzata a parità di salario determina l'effetto esattamente opposto
Perché questa è la strategia che era stata impostata con la direttiva europea e il Patto per il lavoro
Questo disegno di la l'accordo di maggioranza ribaltare ha bloccato il processo io vorrei ricordare che l'attuazione a centonovantasei sistema degli incentivi che ha firmato anche Confindustria nonostante Fadda
Qui abbia tentato in maniera maldestra feriti
Il dirottare la come una Uri pagamento per danno non si sa bene cosa giudice ma gli aggettivi allegato al disincentivare gli orari lunghi a incentivare i quali colpi a mio avviso riducendo la base contributiva complessiva
Quindi con un vantaggio metto per l'operazione dell'impresa e come diceva il Patto per il lavoro però facendo pagare un po'gli orari più lunghi e incentivando soprattutto gli orari ridotte lasciando piena disponibilità poi in materia salariale alle parti sociali
Questo disegno di legge che ha bloccato il processo attuativo che adesso va ripreso
è un elemento irrisolvibile rispetto al processo indubbiamente ambiguo mette insieme due esigenze evidenti nel nel testo parte dalle trentacinque ore poi dice che è uno scherzo sostanzialmente parte del disegno di legge per questo è perché poi dice sostanzialmente che gli orari ordinari contrattuale rimangono piena potestà delle parti
Dice terzo elemento che l'unico vincolo per le parti sono è la direttiva europea tra le quaranta ore più l'orario massimo che andranno eccepita e quindi il vecchio sistema e che all'affetto per le trentacinque ore sono gli incentivi dal Patto per il lavoro che non sono in quel caso limitati alle più quindici dipendenti c'è uno generale cioè un sistema di orientamento generale il patto che legge le parti si comportino come cavolo voglio o no
Il legislatore è interessato a favorire alcuni processi nella piena libertà poi dalla materia contrattuale questo è allora il ragionamento mirava Beretta io non faccio una considerazione politica diciamo la stai perché arriviamo qua giusto o sbagliato voltammetria lo cioè non potersi o c'è stato
Devolvere ho l'impressione che il vincolo politico nei prossimi mesi intorno l'orario verrà un po'meno quindi il primo passo da fare è ridare alle parti sociali la potestà
Dalla regolazione alla materia
Perché credo che chi ha posto questo problema come arma di ricatto abbia qualche anno in meno da usare nei prossimi mesi però una considerazione del tutto soggettiva non c'entra niente se volete questa è una considerazione politica che avanzo un podere diretta sostanzialmente chiedo che il rapporto parlamento patti sociali debba essere consolidato né riprendendo il tavolo dalla concertazione questo all'invito che facciamo Confindustria riprendendo il percorso che abbiamo individuato e chiedendo al Parlamento vi privilegiare l'esito di questo percorso
Cioè di portare a quel disegno di legge quegli elementi di chiarezza che noi vogliamo portare cioè essenzialmente l'orario legale con una funzione di garanzia generale sopra i contratti collettivi i contratti collettivi che muovono liberamente ma la riduzione dall'orari decidendo la finanziabilità delle operazioni
Un sistema di incentivazione che sostanzialmente allarga l'aria dei tempi ridotti nel nostro Paese perché questo è uno dei dei problemi veri che abbiamo rendendo più sofisticato la gestione del tempo di lavoro in alcune su alcune variabili l'uscita dagli anziani reinserimento l'inserimento dei giovani il reinserimento dalle donne dopo la maternità cioè più o meno i principi sulla quale avevamo via intatto il Patto per il lavoro
Se noi usciamo in questa operazione
Abbiamo colto forse tutto sommato l'opportunità di fare una una razionalizzazione del sistema cento se i i i temi si radicalizza uno e prende piede l'idea in questo Paese che tutto lo scibile umano deve essere con aumentato al Parlamento io a questo paese fatti tanti auguri
Ma vero un destino dovuto ad Albaro perché in Europa si va col principio che più uscirne a lei scelto l'accesso legislativa decisionale rifiuti sono fonti di regolazione in basso meglio è
Aggiungo ha una forza come la vostra che la fonte di regolazione sono anche le parti sociali non è solo il mercato e
Grazie Forlani dove la propria situazione Nicolò Sella Di Monte Lucia
Il
Dottor Pirani prima diceva parlava di politiche di concertazione fondamentale per avere una politica di concertazione una politica fondamentale che la politica sia congruente
E che sia che abbia un senso se ora esce dalla congruità la politica non esiste più e la crescita non esiste più
Questa storia delle trentacinque ore mostra che la politica del governo attuale non è congruente né per il mercato del lavoro me per il mercato della crescita
I miliardi che abbiamo speso in questi ultimi anni per entrare nella dall'Unione Europea sono trecentosessanta miliardi mila miliardi in sei anni
Con sei governi
Abbiamo avuto una stretta creditizia dal mille novecentottantadue ottantatré ad oggi fortissima per difendere la lira sul mercato valutario
Ossia l'Italia ha avuto e ha sofferto moltissimo
Gli indicatori che sono usciti sul Sole ventiquattro Ore pochi giorni fa fanno vedere che l'Italia ai in questo momento uno dei più grossi uno dei più bassi il pro-capite
A uno dei ha un costo del lavoro estremamente alto
E decima sul tasso di sconto abbiamo uno dei tassi di sconti più alti d'Europa su undici Paesi abbiamo un tasso di interesse a lungo termine altissimo tra i più alti d'Europa
Abbiamo un una spesa per l'istruzione tra i più bassi tra le più basse sia nel e abbiamo numero di diplomati bassissimi
Abbiamo una spesa per la cultura è un utilizzo della cultura nei giornali i lettori libri e spesa per la cultura bassissima
Questo è il modo con cui l'Italia si presenta nell'Unione europea e questo dato di fatto cosa significa questo
Che l'Europa ci costata cara e arriviamo male ci costerà ancora più cara
Perché le liste del sistema europeo è recessivo recessivo perché la banca centrale applicherà una politica monetaria dei tassi d'interessi estremamente recessiva
Perché perché dovrà difendere un livello di cambi perché dovrà fare in modo che i buoni che lette le emissioni di obbligazioni dei vari Stati siano accettate
Ecco il quadro in cui noi entriamo ecco come risponde allora al governo il Governo decide di fare una politica che agisce sull'offerta
Del lavoro
Come se la domanda di lavoro non esistesse agiamo sull'Offerta non solo mangiamo sull'offerta con una concezione centralistica in quanto lo Stato e il rapporto con i lavoratori lo Stato è il rapporto con gli imprenditori
Perché questo perché quando si fa una politica di riqualificazione distruzione
Di aiuti alle di alle qua all'occupazione quando si creano delle agenzie si sta facendo una politica sull'Offerta e si agisce sulle persone e non si agisce sulla domanda
Ma se vogliamo essere congruenti dovremo portare questo a un passo in più dovremmo ridurre anche gli oneri dell'impresa per prendere operai per prendere per dare posti di lavoro dovremmo ridurre i costi dovremmo ridurre il lavoro nero
Che se è emerso potrebbe fare quasi dodici va Brunetto un anno fa in un bellissimo saggio pubblicato sulla libera dove potrebbe riportare l'economia del lavoro a svilupparsi
E ci sono ad arrivare la deregulation del lavoro questa è una vera politica dell'Offerta di lavoro che è una parte ma questa seconda parte quella che abbiamo detto a quella che noi vogliamo è quella che il Governo non fa e siamo ancora all'offerta del lavoro
E le trentacinque ore portati in questo sistema sono pericolosissime perché perché innanzitutto fanno investire agli imprenditori che danno la possibilità di traditore di investire in macchine
Che sostituiscono l'uomo quando in un momento in cui noi dobbiamo andare in Europa dobbiamo aprirci a nuovi mercati dobbiamo creare nuovi prodotti nuovi sistemi produttivi
E invece siamo ridotti ad ottimizzare un sistema esistente a sostituire l'uomo con la macchina perché un uomo costerà di più
Già costa molto perché costa il quarantasei per cento di contributi lordi ne costerà un undici per cento in più con questa con questa legge e dovremo sostituire le nostre macchine con uomini in un momento in cui l'investimento in Italia è basso
Perché benché al risparmio si alto diciassette per cento del PIL il più alto del mondo dopo il Portogallo ebbene benché è alto l'investimento Ilary il risparmio abbiamo una situazione in cui tutto risparmio non va in investimenti ma va a pagare spese correnti dello Stato o va all'estero degli investimenti esteri
Risultato la spese per rivestimento dello Stato la spese per investimento
Del dei privati è bassissima e perché vien mancanze perché vi è una ristrettezza di questa situazione abbiamo che abbia limitato investimento errore noi andiamo con le trentacinque ore investire nelle macchine
E siamo ancora nella domanda ma se noi vogliamo far funzionare il mercato del lavoro e se non vogliamo fare quella crescita del di cui parlava prima
Fadda
E se ne vogliamo portare tecnologia in Italia è il mercato della domanda che deve crescere
E per far crescere la mia il mercato della domanda non sono questi i dispositivi che servono sono un allargamento immediato degli investimenti ma rivestimenti nascono solo sì gli ecco la famosa domanda
Che non crea inflazione perché se noi oggi in Italia col sistema attuale con la legislazione attuale ecco il modo con cui il governo sta conducendo le cose se noi allarghiamo la domanda facciamo una politica che potremo fare solo per due anni perché la banca centrale poi sarà spostata ma se faccia una politica di allargamento dalla base monetaria e di domanda
Parte l'infrazione perché perché le regole sono troppo forti perché le regole sono pesanti e perché non si riesce ancora in un modo definito a far sì che la produzione posso seguire alla domanda oggi la produzione non segue la domanda
E allora benissimo fare una politica di domanda della del di offerta del lavoro come dicevo prima ossia di aiutare la gente a presentarsi sul mercato del lavoro dobbiamo creare chi chiede il lavoro e per far chiedere lavoro e per non aver inflazione l'Italia ci vogliono le politiche di privatizzazione ci voglio le politiche
Di Deborah propiziazione questo è quello che non vediamo e questo è quello che rende incongruente quello che sta facendo il governo adesso grazie
Grazie si mettono insieme all'ora la parola il senatore Tonioli
Che l'ultimo intervento due righe interviene il sottosegretario e lavori e poi conclude l'onorevole marziana
Sarò brevissimo anche perché io non ero in lista però sono stato sollecitato dalle relazioni
Cioè è stato detto che è maturo il tempo per le trentacinque ore
Io direi sì maturo per alcune riflessioni
Credo che da questa legge
Si capisce come l'intenzione è quella
Di rendere indirettamente la variabile salari una variabile indipendente non più dipendente dal mercato dalla dialettica contrattuale e sindacale
Ora in un paese dove già il saggio di interesse
è una variabile che dei Brusca vi dire aderiti ben precise
Che sono quelle che Fazio c'è più volte detto nascono dal debito degenza del debito pubblico
Resta una variabile che quella del profitto che gli economisti dicono è stata variabile residuale calcolata dall'impeto no questa diventerà la reale dipendente
Dal Governo quindi ci troviamo di fronte al tentativo
La mia è una provocazione
Che è una sorta di pianificazione centralizzata però attenzione anche la pianificazione del decentralizzata diverse esigenze di compatibilità
E l'ora in cui chiedo
E possibile ridurre l'orario di lavoro mentale il tempo libero
Della constatazione che oggi il tempo libero ancora un bene di lusso per il lavoratore
Stante l'attuale struttura del salario
Che vedeva in un atto in busta paga il lavoratore per il quarantasette per cento circa di ciò che costa all'imprenditore io credo che pensare che i lavoratori italiani abbiano un potere d'acquisto per entrare in un mercato dei beni di lusso cioè del tempo libero
è una cosa assurda
Quindi questi lavoratori
E in terra no in un particolare momento di ozio ma soprattutto come è già stato detto entreranno nel mercato ma nel mercato nero
E allora
Questa non è che una provocazione io credo che il primo a riconoscere che le trentacinque ore non aumentano l'occupazione ma riducono è Bertinotti
Però
Come è stato osservato giustamente dal polso son Moggi
Lavorare meno ore per lavorare in più una cosa banale è una cosa che piace la cosa che oggi i giovani che si affacciano per la prima volta sul mercato del lavoro che i disoccupati
Non posso non credere
Però in quale contesto la detta coso stimolino codesto Dieter Roth prodotti che ortodosso ai sull'economia di mercato quando ci sono le condizioni per consentono non in questo momento
Quindi è semplicemente demagogico e io credo come diceva il professor Pennisi anche in Italia tutti convinti
Che non servono le trentacinque ore ma servono perché cosa come in Francia per cambiare la società anche qui probabilmente si vuol cambiare la società concludo con quell'espressione del nanismo attenzione a qualificare le imprese del Nord Est col nanismo
Questi inganni esportano oltre il sessanta per cento della loro produzione
Questi i nani hanno sperimentato la qualità totale prima ancora che si distrutte si diffondesse la letteratura sulla qualità totale
Pensate che veramente in azienda dove lavoro tredici persone non ci sia un continuo dialogo tra gli imprenditori lavoratori
E che questa sia la forza dell'impresa del Nord Est
E venite a vedere l'impresa del resto quale tecnologia c'è in questa impresa se è vero come è vero che molti capitali stranieri cerco di acquisirle se molti tedeschi hanno cercato delle caratura in queste piccole aziende
Altro che nel Nismo grazie
Grazie indolore da quello del sottosegretario al lavoro onorevole Federica Gasparrini
Grazie
Grazie a Forza Italia per l'invito
Ma anche perché ha ha posto sul tavolo un problema che è all'ordine del giorno da alcuni mesi ed è importante una riflessione perché è vero che il nodo delle trentacinque ore nasce da un atto politico una richiesta di Rifondazione
E tuttavia altrettanto vero che il Governo ha risposto mantenendo l'impegno di depositare il disegno di legge ma predisponendo un atto di indirizzo in cui rimane aperto il rispettato in pieno
Il principio della contrattazione tra le parti
Che in effetti ha governato questi ultimi anni il nostro Paese nei passaggi
Del lavoro in modo coerente e ha permesso al Paese di risparmiare ma non solo ha permesso di proseguire in un'azione di tutela del reddito in un'azione di sicurezza sui luoghi di lavoro in un'azione che Azzi vede attiva in questi giorni tra l'altro con la partecipazione di tutte le forze politiche del territorio arrivando ai contratti d'area piuttosto che ai patti territoriali quindi un'azione che vede le parti attive sindacati in prese e certamente i i sindaci o i presidenti di provincia o le regioni per trovare modelli di sviluppo che amplino l'occupazione soprattutto nelle zone più difficili
Io credo che il governo depositando il disegno di legge come atto di indirizzo abbia ben fatto nel senso che
Adesso il percorso è affidato al Parlamento
E siamo tutti consapevoli di avere un Parlamento
Attento
Che sa bene meditare che sarà sempre
Eventualmente mantenere in un disegno di legge
Che dieci e non molto un percorso tale da migliorare quindi non uscirà un disegno di legge del governo governo ha presentato un testo uscirà un disegno di legge per dal Parlamento
Sarà quello
Ma per sdrammatizzare dato che ho la delega alle vertenze sindacali e rinnovi contrattuali voglio ricordare che molti rinnovi contrattuali Giata due anni prevedono riduzioni poche citarne uno un rinnovo contrattuale molto importante del novantasei Italtel
Con trentacinque ore
Trentasei chiedo scusa trentasei ore
Quindi io sono convinto
Che anche se il percorso può non essere da tutti apprezzati nel senso una contrattazione pubblica partitica e poi il governo che accetta un passaggio e poi un disegno di legge
Noi ci troviamo di fronte a una possibilità invece costruttiva che io vedo in queste misure
Intanto la riduzione del lavoro dell'orario di lavoro poi essere certamente ben ogni operata con l'organizzazione del lavoro
L'Organizzazione per la sicurezza organizzazione per la salute per meglio produrre non è la lunghezza del tempo quanto la qualità nel modo del metodo che può rendere efficiente un'impresa
Dico anche che si può ben coniugare con il percorso della formazione continua
E reputo che per l'impresa sia un investimento accerto positivo il fatto che per i propri lavoratori abbiano degli spazi
Per poter riqualificarsi
E quindi questi lavoratori saranno una ricchezza per l'impresa
Reputo altre sì
Che possa essere positivo
Pensare che la riduzione dell'orario di lavoro e posso essere ogni ottanta col tempo della salute
Nel senso che si possa prevederne
Uno spazio per cui i lavoratori a titolo senza eventualmente per chiedere i permessi classici ad andare
Piuttosto da una visita specialistica che non ha una cura
Quindi io reputo
Che sia possibile da questo Parlamento italiano
Far nascere da un problema che è in atto forse in modo per troppo pressante
Fa nascere unti con una legge positiva
E se è vero quello che è stato detto precedentemente
Che è stato tolto in questi mesi al dibattito sull'occupazione che oggi il nostro problema prioritario spazio per creare dibattito sulle trentacinque ore ed è questo è stato vero
Nulla toglie che adesso smorzato
L'urto immediato si possano ritornare a riflettere da un disegno di legge che si è visto nascere come imposto riflettere per far nascere io su questo su una certa che si farà e si potrà fare una legge operativa coerente moderna
Mia conclusione
Se il nostro Paese è cresciuto è cresciuto su basi solide che riguardano il rapporto costante tra sindacato impresa enti tutela anche se da migliorare per le piccole imprese e forze politiche
Su questo cammino dobbiamo andare tutti
Perché ogni territorio e governato in Italia non da una sola forza politica ma da una serie di forze politiche e le azioni che nascono dal Parlamento sono poi si riflettono non sul territorio confermato dall'Ulivo o sul territorio governato dal popolo
Si riflettono sul Paese e cadono poi nelle mani se gli amministratori che sanno usare di tutte le forze politiche quindi bio spiccia ringraziare Forza Italia
E che appunto da questo disegno di legge nasca una legge innovativa e fortemente prodotti
Ringrazio Tizio Trezeguet Salieri dove la parola all'onorevole ma il sereno che come sapete il nostro responsabile nazionale
Settore economico di Forza Italia grazie
Grazie
Mi rendo conto che se Bertinotti e il problema delle trentacinque ore noi abbiamo il problema delle ore tredici e quaranta e quindi cerca di essere più schematico possibile insomma si fa tardi
Ho sentito la parte soltanto degli interventi di questa mattina ma vorrei schematicamente trarre quello che mi sembra il succo di questa
Strana vicenda
Dunque si dice
Prima di tutto che nella storia ci sono state ripetute riduzioni dell'orario di lavoro e che non è successo niente di tragico
Mi pare che l'abbia ribadito anche l'onorevole D'Alema
A Parma qualche giorno fa
Certa è così ma dipende dalle condizioni in cui quelle riduzioni di orario di lavoro si sono verificate
Io vorrei ricordare che all'inizio di questo secolo c'era uno slogan che correva negli ambienti sindacali mila metri del lavoro nuotano ed altre volte otto significava otto ore per dormire
Otto ore per lavorare
E otto ore per il diletto per il proprio diletto
Otto ore per lavorare per sei giorni a settimana erano quarantotto ore grosso modo era così
Ora
Vi faccio osservare che
Dall'inizio del secolo ad oggi la riduzione dell'orario di lavoro se è vero che siamo grosso modo a quaranta ore oggi che è stata di circa il sedici per cento
Mentre l'aumento della produttività del lavoro è stato di oltre il trecento per cento
Questo significa che di questo momento della produttività solo il sedici per cento sia distribuito attraverso minori orari di lavoro e tutto il resto
Tutto il resto Cuervo che l'operaio il lavoratore può avere grazie ad un momento sempre della produttività del lavoro e cioè paghe più alte
Prezzi dei beni più bassi
Serie più lunghe
Servizi vari agli i lavoratori che miglioramenti dell'ambiente di lavoro
Qualche volta anche partecipazione agli utili
Modifiche nell'attacco lavorativa
Quello che cioè la storia ci dice è che la riduzione dell'orario di lavoro primo presuppone un aumento della produttività
E secondo può essere fatto nella misura in cui l'aumento e la produttività no viene
Distribuito diciamo i lavoratori attraverso paghe più alte prezzi di prodotti più bassa
Serie più lunghe miglioramento delle condizioni di vita in fabbrica eccetera eccetera eccetera
Dunque credo che abbiano ragione oggi gli imprenditori a dire se
Si interviene
Chiedendo una riduzione dell'orario di lavoro bisogna ridiscutere tutto
Perché non si può fare questo senza tener conto di come gli aumenti di produttività ci stanno distribuendo sotto altre specie
Paghe ferie
Condizioni di vita in fabbrica Periodo vieta lavorativa e così via non si può cioè prendere un pezzo dell'aumento della produttività decidere che esso vada sotto forma di riduzione degli orari e lasciare in piedi tutto il resto questo è
Economicamente impossibile
Ma se è così è chiaro che la riduzione d'orario di lavoro può essere fatta solo con la contravvenzione a livello aziendale perché solo a livello aziendale sappiamo di quanti aumentata la produttività quale la richiesta di aumenti salariali quale tutta la serie di altre richieste che i lavoratori possono avanzare farlo per legge significa rischiare grosso e cioè non siamo sicuri che vi sarà un aumento di produttività tale da
Giustificare da consentire l'assorbimento per la riduzione dell'orario di lavoro
Penalizziamo tutto il resto cioè rendiamo impossibile tutti quelle altri modi in cui storicamente l'aumento della produttività si è distribuito ai lavoratori
Non si può volere cioè campagne e Ca'
Fare questo per legge significa rischiare di andare al di là della possibilità delle imprese di tollerare questo aumento del costo perché di un aumento del costo si tratta e significa anche sostituirsi sia le imprese che ai lavoratori nel chiedere altre cose alternative che magari gli stessi lavoratori preferirebbero avere oggi non siamo affatto sicuri che i lavoratori oggi preferiscono qui meno orario di lavoro a parità di salario anziché più l'orario di lavoro
Con salari più alti oppure sesso l'orario di lavoro a salari più alti ci ci dice che i lavoratori abbiano espresso con la preferenza va espressa Bertino
Sono del tipo
Ora
Creeranno posti di lavoro
Non si creeranno posti di lavoro perché la badate che questo disegno di legge è ambiguo ma una cosa è certa
Che la conseguenza è un maggiore costo del lavoro
Perché costano il più le ore che vanno al di là delle trentacinque ore
E sono penalizzati con aumenti dei contributi le imprese che non concede al la riduzione dell'orario di lavoro quindi è pacifico che questa
Legge che è ambigua
Incerta che darà luogo a molti molte controversie vertenze
Che cerca di salvare capre e cavoli perché dice che lo l'orario diventa quello di trentacinque ore però è la contrattazione collettiva che deve prevedere Vivarelli lavoro
è una di quelle tipiche leggi di un governo che ha sul al suo interno difficoltà perché solo quando ci sono difficoltà
Interno vengono fuori legge così mal fatte questa legge poi sicuramente porta un aumento del costo del lavoro esse portano mentre il costo del lavoro
Questa legge non può portare a di per sé al momento la creazione deposito semmai porterà ad una riduzione ho sentito dire da uno dei fiscale sindacalisti che sono intervenuti che tra l'altro ringraziamo però l'intervento anche se in questo momento non posso ringraziarli data la loro assenza
Che è un errore evitare cioè lasciare esempi di imprese fino a quindici operai da questa legge che loro proporranno di estenderne l'applicazione
E l'argomento usato dal sindacalista che
Mi dispiace non mi ricordo che su quello delle accise siriani
CGIL dire no circa chiese
A sarebbe che se si lascia questa immunità diciamo sì incentivino si incentivano le in altra impresa e con un maggior numero di addetti a trasformarsi in imprese con meno di quindici a dei che
La verità è che questa legge
è un incentivo al sommerso
Oggi un operaio meccanico del terzo livello costavano impresa trentacinque milioni circa all'anno
E tolto il fisco i contributi in tasca al lavoratore vanno circa quindici milioni poco più di quindici milioni all'anno
Che cosa significa questa forchetta
Costo per l'impresa
Trenta cinque milioni
Reddito netto per il lavoratore quindici milioni significa che ogni paga un po'inferiore ai trentacinque milioni conviene all'impresa
E ogni paga un po'superiore ai quindici milioni conviene lavoratore
Queste la forchetta che rende conveniente il sommerso che vende conveniente somme
Ogni
Patto individuale fra un'impresa è un lavoratore che porti a fissare la paga effettiva un poco al di sopra di quella che il lavoratore ufficialmente può prendere circa quindici milioni
è un po'al diciotto dei trentacinque milioni che impresa ufficialmente pagherebbe è un incentivo ha sommerso questa legge amplifica la forchetta è un incentivo ha sommerso
Quel sindacalista e non si deve preoccupare della eventualità
Che le imprese si trasformano in piccola impresa si deve preoccupare del fatto che questa legge in realtà è un incentivo al lavoro sommerso all'impresa sommersa conseguentemente quello che si deve credere chiedere non è di estendere l'applicazione della legge anche alle piccole imprese
è di rendere immuni tutte le imprese da questa legge non se ne deve fare nulla questa è la verità e due ed è la soluzione più ragionevole in questo momento
Perché le aree lavoro sappiamo tutti che servono tre cose
Serve una politica di sviluppo economico e fanno un passo dire che ci può essere sviluppo senza creazione di posti di lavoro dipende dal tasso di Dio senta sa del gruppo e quel sussurro Obi sviluppo che ci ha dato l'attuale governo zero virgola sette per cento nel mille novecentonovantasei e forse uno virgola quattro per cento nel mille novecentonovantasette
Un tasso del globo così in basso non crea posti di lavoro perché per ottenerla bastava Amendola la produttività non c'è bisogno di mettere a lavorare altra gente basta che quelli che già ci lavorano nell'impresa abbiano la produttività più alta
Solo il tasso di gruppo superiore al tre tre cinque per cento crea posti di lavoro e l'altra condizione è la flessibilità del mercato del lavoro
E poiché fissare per legge l'orario di lavoro non è creare flessibilità ma introdurre un'ennesima rigidità questa legge in realtà no persegue l'obiettivo della creazione di posti dopo persegue altri obiettivi chi dello che dirò fra un momento quello che serve
Serve una legge di revisione delle assunzioni obbligatorie serve una revisione una revisione del regime di preavviso per le donne
Una revisione profonda del regime sanzionatorio per le imprese
Ben maggiore libertà di assunzione e di licenziamento queste sono le cose necessarie sei l'obiettivo è veramente quello di creare posti di lavoro
Nelle condizioni in cui questa legge è stata fra io ho due certezze non si creeranno più posti di lavoro e probabilmente si creerà se è vero che bisogna in qualche modo incentivare all'impresa premono presi per i maggiori costi che mette ci saranno perché se prevede un sistema di incentivi vuol dire che parte dal presupposto che ci sono maggiori costi e cioè le imprese dal per spontaneamente non lo farebbero
è l'obiettivo questa è l'analisi economica che abbia fatto molto schematicamente dato il fatto che abbiamo un'ora io un problema di orari
Diverso da quello che ci vuole Bettino
Andare a mangiare però
E quello questa è l'analisi economica il problema
Ma non si può chiedere a noi di non fare niente
Valutazione politica del problema dove sta la parte politica
Vedete
La riduzione dell'
Era prevista
Di Rifondazione comunista
Il programma no la contemplava Prodi ci disse facciamo solo un patto di desistenza i nostri pro
No non separate ma a questo punto i programmi
Diventano
Coincidenti almeno per queste cose per questa parte
Lei quindi non possiamo mancare di fare una valutazione politica di questa vicenda dobbiamo dire che
E Lene
Sì tipici
Comunista di Rifondazione Comunista sono entra
Mamma di questo governo e se questo è un dato di poco significato politico Michielon
Comincia un dato rilevante politicamente
Questo è il dato questo governo sia comunisti insacca quando assume queste decisioni se preferite la valutazione e più banale Prodi personale
Si era dichiarato convinto che ridurre l'non creasse con certezza posti di lavoro e quindi fa qualcosa
Lui non crede com'è è possibile che un gol lo faccia qualcosa i non crede della cui utilità
E possibile se l'obiettivo del no
Però è quello di rimanere comunque al potere e di conservare gli appoggio necessario nel caso specifico di Rifondazione
è solo per questo che noi oggi stiamo per il nostro tempo a parlare di questo tema grazie
Grazie a tutti voi e arrivederci alla prossima