"L'Europa nell'economia internazionale"

Credo che abbiamo superato il quarto d'ora accademico e quindi possiamo andare incontro a quelle sono abitudini di Pedone Roncaglia il ministro per l'Europa ancora non c'è ma è noto l'Europa latita metrò il misto non credo che sia latitante dovrebbe stare per arrivare
Restano per arrivare ringrazio compagno teneva diversa del partito che sono qui alla presidenza anch'essi interessati alla tematica
Europea e chiedo di farmi funziona il microfono non so se c'è qualcuno abilitato a farlo funzione di nessuno non so se qualcuno abilitato a far funzionare il microfono
Si può
Va bene
Ringrazio
Ringrazio gli intervenuti e vorrei brevemente introdurre i termini di questa alla Rotonda
La ronda come oggetto come spunto di partenza la pubblicazione delle degli atti di un convegno che tenemmo nei mesi scorsi
Costruire una europea ammonita e occupazione un convegno che era comune al Partito socialista il Movimento federalista europeo e che vide anche la partecipazione di due esponenti autorevoli le spedì tedesca Norbert dice ore che e fisse Gautieri
Non a caso questo perché come è noto che in questo momento uno dei gli ostacoli più forti che si frappongono alla costruzione avrà la comunità europea e l'atteggiamento della della Bundesbank tedesca e quindi c'era sembrato importante invitare due salgono i tedeschi per affrontare insieme questo tema
Non ti noi non abbiamo preoccupazioni di andare in qualche modo controcorrente nel senso che è terminato con l'atto unico del Lussemburgo
Il tentativo di rifondare la comunità europea e di arrivare a una vera e propria unione l'Europa è un po'uscita di scena dal discorso politico dall'altro problematica dalla pubblicistica
E devo dire anche l'Europa non si fa molto per guadagnarsi la scena la Comunità economica europea come tale non si occupa del vertice di Reykjavik non se ne occupa i paesi europei si sono presentati in ordine sparso all'appuntamento per esempio con l'Est diari ciascuno ha reagito a modo suo contro tipo d'accordo né Horeca stenta ancora a decollare
Pure i grandi temi della sicurezza ma i grandi temi dell'economia riguarderebbero in primo luogo l'Europa a sua volta impegnata nella costruzione di un mercato unico che con trecentocinquanta milioni potenziali consumatori sarebbe il primo in Occidente e il secondo mercato finanziario mondiale primo mercato di consumo in Occidente il secondo mercato finanziario mondiale dopo quello americana
Sempre più si sentirebbe invece si avvertirà ebbe l'esigenza di un bisogno d'Europa anche perché qualche volta ce lo ricordano gli altri
Credo che il ministro Formica potrà parlarci da sua esperienza i negoziati del nuovo round del gatto in cui il rapporto Europa Stati Uniti credo che sia venuto in luce in tutti le implicazioni per quanto riguarda la divisione interna sa del lavoro
E il commercio internazionale
E allora che fare certo in primo luogo occorre un rilancio politico
Qui noi vogliamo anche essere molto precisi su queste si parla molto spesso di ero sinistra da socialismo e qualche volta noi italiani dobbiamo ricordare che quando ci trovammo a fare il Manifesto elettorale per le ultime elezioni del Parlamento europeo
Noi fummo costretti a mettere a verbale che il partito socialista e il Partito socialdemocratico si annoia avrebbero nonostante quello che ha scritto nel Manifesto ha continuato a sostenere in Italia il Progetto Spinelli
Perché nel manifesto comune concordato questa tema non riusciva a venir fuori anzi a tematiche situazionale era vista con un molto timore
Direi che l'allora le cose hanno camminato l'ultimo congresso e anche la revisione del programma di partire sveglierà Spd
Hanno visto una forte marcata accentuazione europeista è noto nella primo bandiere svelto ed Europa non era nemmeno presente come tema mentre invece avuto un largo spazio nel da questa nuova versione che in costruzione che come noto è un processo che durerà ancora parecchio tempo e anche nello stesso Labour Party vi sono alcune revisioni rispetto ad un giudizio pure giudizi ancora e molto da da incrementare vi sono alcune revisioni rispetto alla situazione di assoluta contrarietà
Naturalmente c'è un augurio e cioè che se queste forze non al governo e che noi ci auguriamo quando ma dal governo non si dimentichino di queste di queste buone intenzioni ma che questo segni effettivamente un impulso nel senso che quello che è apparso chiaro e del resto la metteva la Camera parlando l'atto unico lo stesso onorevole Andreotti ministro degli Esteri che le attuali direzioni moderate e centriste che privato in molti paesi europei non si sono dimostrati all'altezza di fare un vero e proprio salto di qualità nella costruzione europee
E nel verbale la Camera quindi si può sensato attribuire Andreotti disse c'è anche un problema di statura in fondi progenitori avevano un po'più di coraggio di quelli che hanno avuto i coloro che dirigono oggi grandi Paesi europee si riferiva credo in particolare alla Germania di colpi in questo momento
Certe evidente che nel momento in cui si assiste a questo risveglio a queste spinte socialismo europeo e da questo ambito che ci si può aspettare un vigoroso rilancio politico per una vera e propria unione europea ma vi è un secondo punto voi sapete che per molto tempo si è discusso se l'Europa si costruiva meglio con l'appoggio con l'approccio istituzionale o con l'approccio funzionale cioè si costruiscono istituzioni che violenti non glielo pei andare ai d'accordo insieme l'economia seguirà oppure si impiega l'economia e verrà speso e dopo l'economia verrà la politica diciamolo francamente sia l'una che l'altra di due approcci preciso largamente non si sono dimostrati capaci di poter arrivare al Successo e noi presentiamo vedo con questo volume un tentativo di un approccio nuovo che integri un po'i due aspetti
Nel senso che vogliamo tentare di concretizzare l'idea di Europa in alcune battaglie visibili concrete di qui il termini monete occupazione
Noi ci siamo resi conto che l'unità di conto europea lecco granata per motivi quasi contabili Ali per il per la misurazione del paniere delle monete europee
A motivo delle perturbazioni finanziare internazionali in particolare nelle recita così pronunciata del dollaro è diventato un buon strumento di investimento finanziario
Ha avuto una insperato successo sui mercati finanziari io stesso Governo alle volte ho ha fatto operazioni denominate in ecco sono elementi che vorremmo sviluppare e portare avanti verso una vera e propria moneta europea
Obiettiva cui com'è noto fa di ostacolo una riluttanza tedesca mettere in comune in Comune a questa giuridico legislativo non improvvisa fisico una parte delle riserve su cui la moneta potrebbe basarsi
E anche qui dicendo che il problema sono i differenziali d'inflazione differenziali le varie situazioni dei vari Paesi
Problemi certamente ai quali siamo sensibili del resto miglioramenti concreti sono stati raggiunti dall'Italia in questo in questi termini ma problemi che dimostra anche un dato di fondo che del resto è emerso anche al vertice dei Paesi industrializzati penso che pedone se ne potrà parlare
Cioè la riluttanza tedesca la grande potenza tedesca rappresentare in qualche modo una locomotiva dello sviluppo
A volte anche in senso sostitutivo di quella locomotiva americana che è venuta meno col mutamento di politica nei confronti del dollaro e quindi il tentativo di rilanciare le produzioni interne agli Stati Uniti d'America
E l'altro punto è moneta europea per un più forte mercato finanziario lo creo e perché questo possa essere strumento per iniziative economiche di ristrutturazione
Che possano andare nel senso la modernizzazione dell'apparato industriale produttivo e nel senso della occupazione
Noi avevamo una presenza che ci fu molto care a questo convegno della presenza della vedova di Ezio Tarantelli perché come è noto l'ultimo prodotto scientifico di Tarantelli era un piano quello che lo chiamavo lo scudo contro la disoccupazione un piano di rilancio concertato
Per combatte la disoccupazione in Europa un piano che allora aveva di mira in particolare il problema di operare un rilancio che non cadesse in un pericolo inflazionistico nelle varie economie e che oggi andrebbe rivisto veemente rielaborato alla luce di mutate condizioni
E pone manco un terzo problema e cioè che una mutata condizione situazione europea poteva essere un veicolo di riprese di sviluppo non soltanto autoctono all'interno dei confini al nostro continente ma poteva esserlo anche per un'azione integrato europea per quanto attiene al problema nord-sud
è una tematica presente fatta roba da molti leader quella idea di un Piano Marshall dell'Europa c'è chi dice solo verso l'Africa c'è chi dice verso l'insieme del rapporto nord-sud
E c'era il tentativo di fare meglio di quanto non appena loro l'operato di riciclaggio ricordate che al momento in cui avvenne la lo shock petrolifero qui c'era un cavaliere scritto dei dei libri su questo argomento il quadruplicamento dei prezzi del petrolio
Un'operazione di riciclaggio sostanziale sul del petrodollari che venivano accumulati nel mondo arabo di riciclaggio dei confronti con mia mondiale è un'operazione che non è riuscito velocità solo parzialmente
Nel momento in cui per molti aspetti assistiamo a un processo rovesciato per il mutamento dei termini del prezzo del petrolio
Ecco che allora passi pone un problema di non cadere sia pure mutatis mutandis in condizioni di questo genere e sapere essere un veicolo in questa direzione e quindi se il protagonista anche di questo problema del rapporto nord-sud fare un'ultima notazione per non perdere troppo tempo politica europea dell'Italia ma non ci stanchiamo mai di dire anche politica europea in Italia l'Italia non può dire queste cose con prestigio quando poi il fanalino di coda nell'attuazione di direttive comunitarie Federico Mancini ce lo dice sempre che è quella che totalizza più condanne alla Corte Internazionale Lussemburgo addirittura ripetute e così via
Io credo come potremo proporre su questo forse addirittura anche un libro bianco per capire un po'meglio le cose ma soprattutto io non credo che la nostra economia
La la società sia preparata sensibilizzata una sedia appuntamenti che all'interno della delusione Lussemburgo sono comunque forti
Voi sapete che c'è un lord inglese che ha lavorato alcune centinaia di decisioni che vanno portate dal regime di maggioranza decimi unanimità all'interno della quale Tropea questa molto importante pensiamo di standard produttivi cioè al modo in cui si devono produrre i prodotti industriali
Sono di grande rilevanza di grande importanza e qualcosa ci poniamo il problema se l'Italia è pienamente consapevoli quello che avviene e si è preparata ecco allora che credo che un iniziativa conoscitiva che possono sollecitare anche energie e dare una delegazione di consensi a mio parere sarebbe importante e sarebbe significativa ecco lo diciamo lo vogliamo dire anche per un motivo noi abbiamo avuto quest'anno una grande perdita quella di Altiero Spinelli che ha rappresentato per tanti anni prima
Più isolato poi con maggiore sulla dieta e sostegno una grande iniziativa di lotte per il un'Europa realmente unita per una reale unione europea
Ecco io non credo che questa battaglia si è morta con Spinelli credo che sia molto attuale
E per parte dei socialisti e vi ringraziamo di nome Movimento federalista europeo che è stato fatto determinante in questa organizzazione di questo convegno credo che a questo impegno in termini aggiornati e ammodernati vogliamo continuare ad essere pari e vogliamo continuare ad essere fedeli
Io ho terminato credo quello che è il quadro introduttivo e vorrei dare ora la parola al professore Alessandro Roncaglia che credo nel nostro ambiente non problemi di presentazione a cui cedo volentieri il microfono
Grazie
Si sente
No
Va bene proviamo a fare così come si fa all'università quando mancano le attrezzature
Questo quaderno della Fondazione Rosselli del Circolo Rosselli che oggi dobbiamo presentare
Costituisce un fatto importante perché abbastanza raro purtroppo che si realizzi un incontro serio approfondito tra il Movimento federalista e il Partito Socialista
Ora e quest'incontro è stato a più voci è stato variegato da ciascuna delle due parti sono state portate avanti idee qualche volta anche diverse tra di loro
Però conviene concentrarci sul problema di fondo in pratica se noi fondiamo queste due voci noi abbiamo un obiettivo unificato che è quello dell'unità europea come base del progresso sociale
Questo obiettivo può essere accettato anzi dovrebbe essere accettato
Da un punto di vista socialista diciamo dal mio punto di vista di simpatizzante o antipatizzante socialista in quanto si riconosca errata l'idea di una unità europea fino a se stessa
In questo senso diciamo qualche volta i socialisti europeisti si distinguono dagli europeisti puri
Ad esempio la diciamo per essere un po'cattivi in qualche modo sottolineare qualche volta con eccessiva
Forza le differenze per amore del dibattito
Non è da condividere la pretesa politicità del Movimento federalista che d'altra parte in genere né i fatti e molto più progressista di quanto non dovrebbe essere se fosse veramente apolitico
In modo se vogliamo più preciso su una questione più concreta io non sarei d'accordo con la posizione espressa nel convegno da Iozzo
Che vede la convergenza delle politiche economiche realizzate dopo l'introduzione dello SNAI in Europa come un fatto
Necessariamente positivo indipendentemente dal fatto che questa convergenza purtroppo c'è stata verso il basso cioè con una spinta verso politiche restrittive dei Paesi come la Francia nell'ottantadue
Che sarebbero piuttosto andate in senso espansivo
D'altra parte come simpatizzante federalista
Considererei errata l'idea di un progresso sociale indipendente e dall'obiettivo dell'unità europea indipendente soprattutto nel lungo periodo naturalmente da questo punto di vista si può vedere la relazione di Spini al convegno ma si possono anche ricordare due cose da un lato per quanto riguarda l'aspetto tecnologico la spinta appunto verso la produzione su larga scala la necessità di standardizzazione e così via che richiede appunto la creazione un mercato unico
Dall'altro quello che ricordava bello nel convegno la necessità di gestire l'interdipendenza la necessità di avere istituzioni sovranazionali perché il mercato unico esiste solo quando è gestito da un organismo unico
Ora quando ci si muove in questa direzione cioè nel senso di una Murri unità europea come base del progresso sociale di una comunità europea qualificate in senso progressista ci si incontri immediatamente con un problema di fondo che d'altra parte anche gli Stati nazionali incontrano al loro interno
E che io cercherei di riproporre richiamando un dato di fatto demografico
Cioè l'esistenza di ritmi diversi di crescita della forza lavoro della offerta di lavoro in diverse aree all'interno di ciascun Paese o all'interno della comunità allargata
Ora noi sappiamo che se si hanno diverse regioni autonome con diversa crescita dell'offerta di lavoro noi dobbiamo avere diversi tassi di crescita della produzione
Ho altrimenti se imponiamo un tasso di crescita unico finiremo con la vera e disoccupazione nelle aree a crescita demografica più rapida
E eccesso pressione di domanda di lavoro nelle aree a crescita demografica più lenta spinte all'emigrazione tensioni sociali conseguenti
Cosa succede d'altra parte se si prova a seguire tassi di crescita Diversi come né i fatti bisognerebbe fare per evitare appunto movimenti demografici
Quel che succede e che chi ci prova chi prova a crescere più rapidamente degli altri
Chi ha problemi come i nostri i tassi di crescita demografica più alti degli altri Paesi della Comunità europea approva crescere più rapidamente si scontra con vincoli di bilancio dei pagamenti si trova con passivi di bilancia commerciale
E si trova quindi ad affrontare delle crisi valutarie con una spirale svalutazione inflazione che in vari casi può diventare molto grave
Questo diciamo significa che se vogliamo imporre come obiettivo la convergenza delle politiche economiche
Dobbiamo stare attenti a non porre implicitamente come obiettivo anche la convergenza degli andamenti demografici
Io temo che qualche europeista non avveduto in genere gli europeisti sono avveduti da questo punto di vista ma qualche volta come dire nell'accentuare la loro posizione
Esasperano alcuni aspetti è voglia appunto finisca appunto con il supporre che si debba ottenere un andamento dell'offerta di lavoro analogo nelle varie regioni della comunità
Se questo non è possibile se decidiamo di lasciare alla libertà individuale alla libertà deve vari gruppi sociali l'andamento demografico
Allora si pone necessariamente un problema di riequilibrio regionale lo stesso problema che all'interno dell'Italia è stato affrontato è stato affrontato male è stata affrontata in misura insufficiente ma è stato affrontato di politiche a favore del Mezzogiorno realizzando un cospicuo trasferimento di risorse forse un trasferimento di risorse grosso nella quantità e povero nella qualità
Però indubbiamente una politica meridionalistica non possiamo negare che ci sia stata in questo senso
Se guardiamo ai lavori raccolti in nel libro del ricco nel quaderno del Circolo Rosselli
Vediamo che hanno preso posizione sia gotiche il deputato tedesco sia De Michelis il nostro ministro del lavoro mentre qualche esponente europeo ad esempio di dopo che pure ricorda l'obiettivo dell'occupazione sembra considerarlo solo come un problema aggregato e non secondo me principalmente come un problema di riequilibrio regionale
Questo significa che nel muovere verso l'unità europea sul piano politico come necessario occorre organizzare le istituzioni in modo tale da favorire lo sviluppo le istituzioni economiche sovranazionali
Hanno necessariamente insita al loro interno una spinta a favorire l'adozione da parte dei gruppi statali di politiche o restrittive o espansive
Ad esempio il sistema monetario internazionale così come funziona oggi tende a premiare le politiche restrittive rispetto alle politiche espansive gli oneri imposti ai Paesi che si trovano con passivi di bilancia dei pagamenti sono molto maggiori degli oneri imposti ai Paesi che si trovano con attivi di bilancio i pagamenti che in passivo deve riequilibrare
E questo significa che spinto ad adottare politiche restrittive
Ora noi possiamo immaginare delle istituzioni che abbiano segno opposto o quanto meno delle istituzioni che siano più neutrali da questo punto di vista e anzi possiamo dire che fa parte della tradizione riformiste laburista l'idea proprio che il meccanismo internazionale debba essere organizzata in questa direzione
Possiamo ricordare la sinistra keynesiana le idee delle gambe del collegamento tra immissioni diritti speciali di prelievo gli aiuti ai Paesi in via di sviluppo
Che è stato sostenuta da Cannes e da Caldoro e direi che in questo stesso filone si iscrive il piano Tarantelli di collegamento tra espansione del ruolo della moneta europea
E aiuti all'occupazione
Ecco da questo punto di vista direi che è compito degli europeisti socialisti dovrebbe essere quello di affrontare una contrattazione anche dura su un tipo di istituzioni che fanno realizzate e per realizzare il mercato comune contrattazione dura significa anche opporsi alle spinte verso l'adozione di un libero mercato dei capitali purché sia
Il libero mercato dei capitali può evitare i rischi insiti IRNA nell'attuale sistema monetario internazionale solo se accompagnato
Da meccanismi che penalizzino i Paesi con attivi di bilancia dei pagamenti almeno quanto oggi sono penalizzati i Paesi con passivi di bilancia dei pagamenti
Nell'ambito di queste revisioni istituzionali naturalmente sarebbe da affrontare anche da aprire anche una serie di discorsi di occorrerebbe rimettere in gioco una serie di istituzioni già esistenti
De Michelis ricordava che la politica agricola comunitaria
Assorbe il settanta per cento delle risorse comunitarie mentre l'aiuto strutturale allo sviluppo assorbe una frazione insignificante mentre oggi i disoccupati sono più numerosi degli agricoltori
Anche questo è un tema che fa parte della tradizione riformista della tradizione laburista ricordiamo che è stato uno dei temi principali della politica di Caldoro
Che dall'inizio degli anni settanta si è opposto alle forme in cui si è realizzata la politica agricola comunitaria
Ecco no in sintesi dovremmo trovare sia nella revisione delle istituzioni esistenti
Sia nel processo di formazione delle nuove istituzioni comunitarie il modo di inserire questi elementi socialisti questi elementi favorevoli a un riassorbimento del problema dell'occupazione
Se non facciamo questo potremo avere un'Europa che necessariamente si abiterà su se stesse e direi che provocherà delle reazioni negative anziché provocare delle reazioni positive diciamo
In questo senso per concludere ricorderei anche la possibilità di portare avanti a livello europeo
Un discorso che è stato proposto da Sylos Labini a livello italiano e che come il problema della riduzione dell'orario di lavoro si scopre essere difficile da realizzare all'interno di un solo Paese
Il discorso dell'esercito del lavoro cioè dell'affrontare sia il problema della disoccupazione
Sia il problema della riduzione delle diseguaglianze sociali attraverso la sostituzione della ferma militare con una specie di ferma civile di modo che certi lavori spazzini
Portantini di ospedale e così via che oggi sono come dire costrittive lì e costituiscono il vincolo di una vita per alcune persone vengano invece ripartiti un po'su tutti in una forma di collaborazione sociale
Maggiore anche questo richiede risorse sono risorse che possono essere
I team
Che contemporaneamente avrebbero la finalità di combattere il problema della disoccupazione e sono risorse che si possono trovare appunto dal uno spostamento delle risorse oggi dedicate all'agricoltura
Con questa revisione delle istituzioni esistenti
Delle risorse che provengono dai diritti di signoraggio impliciti nell'emissione di una nuova moneta europea
E in piccolo si può ricordare che una parte di queste risorse non volendo andare così in là con progetti diciamo apparentemente così
Drastici come quelle esercita il lavoro qualcosa del genere la propone sempre Gaultier quando dice destiniamo più risorse alla formazione
Direi che con la revisione delle istituzioni esistenti e con una grande cautela una grande attenzione non solo alla necessità di andare avanti nel processo di unificazione europea
Ma anche sul come andare avanti qualcosa in questa direzione può essere fatto
Adesso Roncaglia
No
Adempiuto a un gradito dovere che salutare la presenza e l'editore che c'era aiutato nel pubblicare anche questo quaderno se ti presenti Nicola Bovoli è arrivato come te visto il ministro delle politiche comunitarie senatore Fabio Fabbri neoministro a cui facciamo gli auguri di buon lavoro e credo che tocchi a lui la parola proprio per l'argomento
La ringrazio per è un precedente che mi consente di partecipare alla la riunione del comitato interministeriale in preparazione della conferenza energetica altra questione che non può non essere affrontati in un'ottica europea
Saluto naturalmente con con molto interesse questa iniziativa del dipartimento esteri del nostro partito del centro culturale mondo operaio
Purtroppo chi come me si occupa sia pure pro tempore di questi temi europeisti ci soffre di
Una mancanza di attenzione e di sensibilità così larga nella stampa e anche nelle forze politiche bisogna dare atto a patto che invece ha svolto da sempre il suo lavoro responsabile del dipartimento esteri soprattutto impegnando lo in una ottica europea ma questa non è evidentemente la sede per farti dei complimenti
Voglio solo dire che il il volume di cui ci scoppiano questa sera è estremamente stimolante pieno di testimonianze interessanti idee e di proposte che per me è un vademecum importante per il mio lavoro vorrei limitarmi a dare il mio contributo alla conversazione di questa sera affrontando alcuni temi saltando tutti i fossi dell'europeismo di maniera
Che sono frutto della esperienza di questi miei primi mesi di lavoro europea
Ho intanto debbo di Confitarma via confessarvi che il il divario fra l'europeismo parolaio e la coerenza europea Istica anche nelle piccole cose e più grande di quello che pensa
Le direttive da introdurre nel nostro sistema positivo sono moltissime
Le resistenze delle burocrazie sono enormi anche qui superiore quello che pensa perché quel tanto di potere europeo che esiste toglie
Perché abbiamo una visione angusta il potere alle burocrazie nazionali del quale quindi sono inerti riluttanti a introdurre le nuove
Direttive europee a questo si aggiunge una riluttanza del Parlamento nazionale che in una certa misura e il frutto di una disfunzione ormai collaudata ma che anche qui è è anche il frutto di una scarsa sensibilità non del Parlamento come entità astratta ma un po'di tutte le forze politiche rispetto ai temi europei basterà ricordare che le direttive da applicare solo duecentocinquanta scadute che la legge del compagno forte è in parlamento dal mille novecento ottantaquattro perché siamo ancora ai primi articoli che soltanto adesso abbiamo Schio dato la discussione
E che con tutto il rumore che noi stessi abbiamo provocato sulla questione nucleare sono ancora da introdurre nel nostro ordinamento giuridico la direttiva dell'ottantatré ottantaquattro sulla protezione dei cittadini dalla radiazioni ionizzante
Quindi questa esigenza tutti naturalmente non abbandonare l'appello ai valori che la come lo chiama poche neppure la la ricerca deve di Liam aspetti di approfondimento della tematica europeisti calma però se vogliamo presentarsi con una faccia credibile ai tavoli comunitari di sanare questo enorme arretrato
L'altra questione è quello delle risorse comunitarie io chiedo aiuto ai compagni che ai agli uomini di cultura perché non credo che ci sia nessuna grande operazione anche comunitarie che si faccia e si possa fare senza l'apporto dell'idea e della cultura per sottolineare l'importanza di questi programmi integrati mediterranei che sono rivolti a a far decollare le aree svantaggiate le più svantaggiate del Mezzogiorno cioè l'osso per dirla con Rossi Doria anche nella polpa meridionale e le zone che sono rimaste svantaggiate del centro nord
Attraverso una politica di programmazione che per un certo verso riscopriamo una programmazione la pianificazione policentrica imperniata su una collaborazione trilaterale comunità governo nazionale e regioni e che si sostanzia di interventi intersettoriali che devono creare proprio questa nuova qualità della vita e soprattutto è qua vengo a un punto importante puntare su
Una espansione dell'occupazione anche in questa Italia periferica attraverso quello che i socialdemocratici tedeschi chiamano il rinnovamento ecologico dell'economia cioè l'intervento sull'ambiente
Per la formazione professionale per i servizi all'impresa per la creazione di nuovi manager quindi per la creazione di nuovi metodi e nuove di nuove imprese e quindi di nuovo posti di lavoro come appunto politica attiva del lavoro
Io credo che noi dobbiamo fare una riflessione su questo problema della occupazione
Craxi si è domandato a qualche volta anche pubblicamente perché cercato di capire perché la rivoluzione tecnologica in America sia comportato una riduzione dei posti di lavoro
Nel sistema produttivo tradizionale ha creato una moltitudine di posti di lavoro in Europa questo non avviene
Però da vari ordini di motivi certamente perché non si è stati capaci di attivare una serie di Investimenti
Rapidamente attuabili ecco la lentezza delle procedure del passare dalla progettazione all'Investimenti
è una delle cause per cui l'Europa anche nella nell'affare di trasformazione della propria tecnologia perde occupazione non ne crea con le nuove tecnologie perché andiamo troppo lentamente degli interventi nuovi no del della del nuovo per dire una brutta parola il nuovo modello di sviluppo cioè del della del della nuova più del nuovo sviluppo dopo quello degli anni Cinquanta perché ci sono tutte le condizioni è calata in tutta Europa
L'inflazione
E l'economia tira quindi c'è una seconda fase dello sviluppo io se volete impartito a questo operazione Pim perché lo sviluppo non deve essere più concentrato intorno ad alcuni poli forti partendo per il resto il deserto e sacche consentendo il saccheggio dell'ambiente
Però è mancata questo è mancato questo sforzo questa capacità
Di operare un massiccio volume di investimenti dell'innovazione tecnologica per la trasformazione delle infrastrutture e insisto per questo rinnovamento ecologico dell'economia che può essere fonte di occupazione
La l'altra riflessione che volevo fare con voi a voce alta riguarda questo problema della liberalizzazione dei capitali
Del superamento delle barriere
Tecniche fiscali doganali e così via
Il il grande mercato europeo insomma questo è un altro vere delle cure mie principale beh qui brevi io sono molto dispiaciuto di non potere
Sentire poco più di ore di compagni così impegnati ieri molto più sotto il profilo della cultura economica attrezzati di me
Però io vi dico che quello che trovo è una tendenza una resistenza Ferrotti anche in questo ha una resistenza fortissima cioè abbiamo paura a navigare nel grande mare del mercato europeo
No e abbiamo sentito ieri una dichiarazione del presidente dell'Abi che ricevono siamo contrari alle alle la la liberalizzazione dei servizi finanziari però ci sono molti molti picchetti per cui e la la la disposizione favorevole sembra quasi poi paralizzata dalle condizioni
Alle quali essa si può esplicare mi risulta che il ministro degli esteri invece è favorevole a questa a questo processo di liberalizzazione dei servizi molti nostri compagni specialmente i sindacalisti ma anche di agricoltori era anche uno strato abbastanza diffuso di economisti sostengono che noi dovremmo condizionare la liberazione dei servizi e soprattutto il diritto ristabilimento delle banche a al varo di una reale politica strutturale
Perché mi sia della liberalizzazione dei servizi converrebbe i tedeschi ed inglesi e Hanoi converrebbe la il rapporto amento delle politiche strutturali ora io non discuto sulla importanza delle politiche strutturali per l'area mediterranea però io non sto a direi alcun condizionamento dal momento che sono convinto che i suoi conservatore che hanno paura
Della concorrenza europea del misurarsi sul libero mercato europeo e che per il nostro sistema bancario farà molto bene un'ondata una una ventata liberalizzatrice la concorrenza delle banche
Tedesche ed inglesi naturalmente nessuno vuol fare Paul procederà a forme selvagge di liberalizzazione ma io credo che sarà un'operazione molto importante parificato idea quella che fu chiamata la liberalizzazione degli e fiscale
La l'altra questione di grande importante quello del bilancio comunitario delle risorse proprie
Beh io ho sentito qui due o tre investivo Lino in una direzione che non condivido ve lo dico subito è quella di pensare di far costruire un Europa economica e anche di difendere di di mettere in atto nuove politiche comunitarie
Della ricerca della cultura delle tecnologie dell'ambiente risparmiando sulle risorse agricole
Poi tirò delle risorse agricole io sono convinto che occorrono più risorse per l'accumulo che noi dovremmo insistere perché già nel questo Bilancio addirittura con innesti straordinari anche degli stati membri le politiche nuove siano finanziate in modo più adeguato ma non pensiamo di farlo economizzare Udo sui fondi dell'agricoltura non perché questi fondi siano spesi bene sono spesi malissimo
Sono spesi malissimo come dirò presto ma se vogliamo fare una riforma della politica agricola comunitaria
Che converta questa politica e la in centri soprattutto sugli interventi sulle strutture credo che difficilmente potremo ridurre la consistenza finanziaria diretta al settore che comunque questo seria sarà un processo
Molto lento e quindi io non assocerei il varo di nuove politiche rimpinguamento delle risorse trattenere comunitaria
Al della comunità a riduzione a riduzione delle spese dirette all'agricoltura detto questo io debbo dire qui il compagno Formica
Ha portato in Consiglio dei ministri e porterà nel dibattito economico finanziari un contributo molto importante avendo partecipato alla alla la Rauti al gatto appuntate resti debbo dire che però questo problema della politica agricola comunitaria
è un problema di straordinaria importanza per la vita della comunità probabilità Della Porta Agricoltura e per l'atteggiamento che il nostro Paese deve assumere rispetto alle alla alle questioni che riguardano le regole del grande mercato mondiale
Io mi sono convinto anche la luce dalla mia esperienza di sottosegretario l'agricoltura che noi non possiamo a tarda che a difendere una politica agricola comunitaria che così come indipendente
E che quindi debba essere il nostro governo a porre con forza l'esigenza la la la questione di una sua riforma è indifendibile non solo dagli attacchi esterni che molte volte come ha detto Gardini vengono da pulpiti non credibili gli Stati Uniti quando accusano
Gli agricoltori comunitari di protezionismo parlano di corda in casa dell'impiccato forse non sotto il ciondolo esportazioni ma però
Danno crediti ai loro agricoltori che si dimenticano perfino i termini i tempi della restituzione del retto dal Bright capisse che in America c'era
Un grande elogio del mercato ma che tutta la legislazione in campo agroalimentare è una legislazione protezionistica e di vincoli al mercato e tuttavia la l'accusa di protezionismo nei confronti degli europei tiene chiede da parte degli Stati Uniti chiede da parte dei Paesi dell'America latina
Tiene da parte dei Paesi del come e con che vorrebbero avere un rapporto diverso con la Comunità chiede da parte dei Paesi in via di sviluppo ed è una questione sulla quale noi non possiamo essere insensibili anche perché l'Italia per le sue produzioni perché non è minimamente d'beneficiaria di questa politica agricola comunitaria
Soffre solo le ritorsioni che le possono derivare perché l'Italia a un ventaglio di produzioni così anche per cui subisce le ritorsioni delle accuse di quindi che accusatore di protezionismo la comunità e non beneficia
Per niente o Colombo il Tora rammento molto in modo molto
Marginale della politica agricola comunitaria perché per quanto riguarda le produzioni continentali noi siamo deficitarie subiamo le quote continuiamo a finanziare le eccedenze di latte di burro dei tedeschi e degli olandesi per quanto riguarda la politica mediterranea non siamo in larga misura
Vanta già
Ecco so che questo è un argomento che sembra apparentemente di carattere tecnico ma è un argomento che dopo Punta dell'Est non può più essere non può più essere passato sotto silenzio
Un'ultima osservazione non mi soffermo sulla esigenza
Di realizzare una cooperazione politica sulle grandi questioni cominciando dal nucleare che non può non essere affrontato in un'ottica europea sapendo che ci sono delle posizioni diversificate
In Europa ma che noi con la Francia con l'Inghilterra con gli altri Paesi dobbiamo fare i conti che un Breve
Una una breve panoramica di quello che viene Gatti paesi mi ha consentito di atti acclarare ad esempio che tutti gli altri partner europei sono più avanti di noi nella ricerca che riguarda le energie alternative che in questo campo presepio
La ricerca europea potrebbe dovrebbe essere rafforzate
Un ultimo argomento riguarda il settore cultura
Settore della cultura dell'informazione della radio televisione della radio diffusione
E io credo che sia fondamentale
Credo che sia fondamentale per fare passi in avanti alla unione europea insieme ovviamente alla alla occupazione e alla moneta e qui non mi stancherò mai di dire il più però per iniziative in questo senso che c'è utilizzazione delle qui molto sottodimensionata rispetto a quella possibile io credo che gli stessi organismi comunitari fanno transazioni e dei poteri in dollari e non in mobilità europea e quindi qui si tratterà di
Ne ha realizzate una una vera e propria offensiva in favore della moneta comunitaria ma insieme alla occupazione alla tecnologia al Sistema monetario e alla alla cooperazione monetaria
E alla liberalizzazione dei servizi finanziari credo che l'unificazione culturale dell'Europa sia di fondamentale importanza c'è questo progetto Erasmus che consentirà si è finanziato la mobilità della popolazione universitaria ma più in generale io credo che gli sforzi per una televisione europea e per una una una una maggior Bossi delle culture europee siano fondamentali
Ha detto l'Antonietta ma ciò che credo che avesse ragione che senza la furia delle intellettuali d'Europa non si fanno del legalismo con tutto il bene e il male è stata la premessa per l'unificazione della Germania ma che Avelli è stata la premessa per l'unificazione della e italiana è noi siamo convinti che senza l'apporto della cultura anche della cultura politica
In modo molto più penetrante di quanto sia avvenuto fino ad ora questa Unione europea rimane rischia di rimanere un flatus vocis io sono convinto che il nostro partito
A questo europeismo della concretezza
Ma anche a questo europeismo che Pertini ha definito ideale necessario dei nostri tempi può dare un contributo di primo ordine è del resto la nuova impostazione per riformismo socialista e socialdemocratico europeo e gli sforzi del compagno Spini e degli altri
Vanno in questa direzione e per questo credo che tutti quanti dobbiamo manifestare molta gratitudine
Io
Basta uno anche troppo
Restano funziona questo
Io
Microfono sì povere microfono ecco grazie pensavo di parlare per ultimo essendo tra gli autori disagi contenuti nel quaterna qui davvero eventualmente replicare in osservazioni
Comunque siccome non ho vendono dell'originalità quotidiana riprenderò alcuni temi che erano trattati nel mio intervento contenuto nel quaderno per vedere un poco il legame
In concreto che io vedo tra problemi della moneta il problema problemi della disoccupazione
A livello europeo
Premettendo come avevo premesso l'altra volta che
La dimensione europea
Può costituire certo per tutti noi un elemento di speranza e di impegno però senza farci troppe illusioni cercando di chiarire gli ostacoli interni alcuni dei quali sono stati ricordati prima
Dal ministro Fabbri e anche gli ostacoli a livello internazionale tra paesi europei e tra europei da altri Paesi che andò pareva sussistono verso la via di una maggiore integrazione e coordinamento cooperazione le politiche economiche dei Paesi europea cercherò di di spiegare molto sinteticamente perché credo dobbiamo continuare a sperare nell'Europa ma senza farci troppe illusioni partiamo dal tema
Che c'è accalora un po'tutti nelle discussioni quello della disoccupazione
Ecco io vorrei chiarire alcuni punti reali della disoccupazione europea della quale appunto si va parlando e come ci riferiva anche qui ministro Fabbri Dallan Presidente del Consiglio a tutti noi ci si pone il problema di perché l'Europa non riesce a creare occupazione
Ecco il primo punto e vorrei ricordare che l'Europa non riesce a creare occupazione in misura consistente da più di vent'anni non è una novità
L'Europa da oltre vent'anni
Crea occupazione a un tasso quasi irrilevante in media pre premiata complessa dei Paesi europei lo zero due zero tre per cento i media non si è allontanata molto da questo tasso dalla metà degli anni Sessanta
La differenza fondamentale e forse anche una spiegazione che nel periodo fino alla seconda critica crisi petrolifera sino al settantotto settantanove
L'Europa a differenza degli Stati Uniti in particolare non del Giappone aveva una crescita molto elevata del proprio prodotto nazionale
E un basso tasso di disoccupazione molti paesi europei erano Paesi che assorbivano manodopera da altri paesi a cominciare dalla Germania era un Paese che la stessa Francia per motivi legati allo sviluppo all'economia per altri motivi
Erano paesi verso i quali si dirigeva una forte e immigrazione da Paesi ad altri Paesi europei da Paesi extra-europei
Qui teniamo presente che fino al settantotto settantanove stimati negli anni settanta l'Europa nel Complesso era una una economia dinamica cresceva fortemente aveva un basso tasso di disoccupazione e aveva anche un basso stimolo almeno nei principali Paesi nei Paesi economicamente più forti a creare nuovo occupazione e infatti l'aumento dell'occupazione come ho ricordato prima e rimasto sempre basso anche nei periodi in cui l'Europa cresceva molto
E questo è bene tenerlo presente sia per per valutare poi la diciamo il costo politico la sensibilità dei politici molti Paesi europei verso i problemi della disoccupazione
Sia per vedere un po'con le politiche e le difficoltà che sorgono tra i diversi Paesi europei
Dopo il mille novecentosettantanove
La rapida crescita economica sarà sostituita da una situazione grosso modo di ristagno economico cioè la crescita è stata tassi annuali molto bassi
E quello che è accaduto si è avuto da allora in poi un aumento del tasso disoccupazione molto rapido teniamo presente il tasso di disoccupazione prima guardavo qui alcune alcuni dati
Fino alla appunto alla fine degli anni Settanta nei Paesi europei era molto basso
In Germania era zero otto nel settantatré tasse disoccupazione in Italia che era un paese diciamo tre principali per con tasso più alto disoccupazione e un tasso che oggi non ci poniamo neanche come obiettivo il sei per cento
Granta verrà consegnato un Paese ad elevato tasso disoccupazione ecco dopo il settantanove la il rallentamento della crescita il fatto che appunto le migrazioni si era un po'stabilizzate le caratteristiche anche del
Molti Paesi più ricchi
In Germania si è passati a un tasso disoccupazione appunto e lo zero otto dal settantatré a otto virgola tre nell'ottanta sei Fabre
Cioè si è avuto un salto enorme tasso disoccupazione in Italia si è passati appunto dal sei virgola due al dieci e quattro se ha avuto un momento sia pure consistente però in termini di crescita anche di valore assoluto in tasse disoccupazione in Germania c'è stata un aumento molto turbato e reso cooperazione che in Italia lo stesso è accaduto nel Regno Unito da un tre per cento al tredici e tre per cento
E lo stesso accaduto in Francia dal due sei a dieci e tre per cento perché ho sottolineato che sia brutto questo forte incremento disoccupazione soprattutto negli ultimi anni e concentrato nei Paesi più ricchi
Perché può non piacere però nei Paesi più ricchi anche una disoccupazione al tasso del dieci per cento che è molto più bassa di quelle per il grande crisi
Più facilmente sopportabile non dal luogo alle code che si vedono nei film che ci ricordano lepri o della Grande depressione la gente che sta lì con la ciotola dico
Ma in questi Paesi europei non si vedono le file della gente che sta lì con la ciotola quindi teniamo presente che il costo politico della disoccupazione e diventato un costo politico più basso soprattutto nei Paesi più forti
Che cosa significa la cresciuta sopporti Bitta sopportabilità e minori costi politici della disoccupazione
Per capire che cosa significa l'abbiamo vederlo insieme all'altro punto che è quello che la il resto visibilità la non risolvibili tale il problema disoccupazione da parte di un singolo Paese europeo per motivi che ha ricordato tra l'altro Roncaglia prima
Se Italia cerca di risolvere il suo problema disoccupazione da sola prima o poi si scontra con un vincolo estero con un vincolo di pagamenti internazionali e può aggiustare in qualche misura temporaneamente con aggiustamenti di cambio però prima o poi il vincolo estero si si rinnova si ripresenta perché l'aggiustamento concambio quei provoca
Aumento dei prezzi interni inflazione perdita di competitività necessità di ricorrere a nuove svalutazioni
Ecco quindi io volevo solo tornare prima questo punto in cui secondo me va inquadrato momento il il diciamo il tema della disoccupazione dei modi per fronteggiarlo
Legarlo all'atteggiamento che si è avuto in materia di condotte della politica monetaria che si sono avute nel periodo dal settantanove in poi dico dopo la seconda crisi petrolifera le due cose non sono slegate
La Poli diciamo l'obiettivo principale è diventato e ripeto per questi motivi perché la disoccupazione è vero che sci decuplicata in tasse disoccupazione in Germania però il costo politico
Non si decuplicata non e mentre sì decuplicata in costo politico dell'alto tasso di inflazione
Cioè quello di diventava rilevante per vincere o per le elezioni e nell'opinione pubblica lo bieticoltura Omero uno era quello di combattere l'inflazione in particolare appunto ripeto nei paesi più forti economicamente ha poi anche negli altri questa patto si che l'obiettivo principale era lotta all'inflazione chi è bravo a fare la lotta all'inflazione a chi li si lascia mano libera ad alcune istituzioni che non sono sono state nominate genericamente
Da Roncalli ama in particolare sono le banche centrali le autorità monetarie Puteaux sanno bene tirare la corda tirando la corda abbastanza strettamente possono riuscire a
Frenare l'inflazione ottenere successi su quel campo e quindi siccome quello era il l'aspetto anche premiante politicamente sono state lasciate libere fondo autonomamente lo han deciso forse lo avrebbero fatto comunque
Dai responsabili politici di tutto combattere distinti il primo luogo l'inflazione non ma non rientrando poi tra i compiti appunto le banche centrali quello di creare posti di lavoro inutile talmente e di concentrarsi su questo aspetto allora
Le diciamo
Un modo per uscirne era quello di avere delle istituzioni come ha ricordato prima Roncalli e in particolare istituzioni monetarie
Che avessero una qualche responsabilità o che potessero essere ritenute responsabili al livello europeo perché a livello nazionale si può dire alla Banca d'Italia riduce i tassi d'interesse si lo diciamo tutti noi perché un invito che bene rivolgere però sappiamo che di porri
Ridurre poco si riduce troppo si trova uno squilibrio bilancia di pagamenti quindi salta in cambio si creano dei problemi e quindi la legato quindi a quella condizione che non è possibile farlo in un Paese solo individualmente le banche centrali
Troppe non potevano essere invitate a fare delle politiche meno restrittive di quanto facevano forse solo lievemente meno restrittive ma non politiche spazi ne si può dire
La responsabilizzazione c'è a livello europeo né da parte dei responsabili della moneta perché abbiamo il sistema monetario europeo questa è una cosa che abbiamo discusso durante quell'incontro i cui atti sono pubblicati nel quaderno con diversità di opinioni ma ecco la mia opinione è che è un accordo di cambio come il Sistema monetario europeo oggi non è un accordo monetario non è una politica monetaria comune e un accordo di cambio anche limitato perché come sapete
A determinare il valore dell'ECU entra anche la sterlina la dracma e così via non entrano ancora la peseta se come scudo rappresento l'escudo portoghese
Non però anche quelle che entrano come la stellina o altro non fanno va fanno parte dell'accordo di cambio determinando a loro elenco però non sono vincolate alle regole delle parità nell'ambito del del Sistema monetario europeo
Quindi la partecipazione molto parziale limitata a un accordo di cambio non fa politica
Monetaria comune quindi non consente di responsabilizzare qualcuno ad una politica di espansione europea Sambo a alla trattativa bilaterale o multilaterale o al bisticcio io litigio bilaterale o multi laterale
Ecco vorrei dire che
Diciamo riconoscere i vincoli o i limiti che anzi stiamo Netero europeo non significa ha fatto dire
Visto se ne può fare a meno conviene farne a meno di Caressa punto recentemente anche i laburisti inglesi che si sono sempre opposti come del resto la signora Thatcher di fare parte a pieno titolo nel Sistema monetario europeo e cioè di passare membri effettivi di questo accordo al di là dell'accordo di cambio ecco hanno pare adesso l'opinione prevalente è quella che aderirebbero
Sia pure con molte opposizioni interne al sistema monetario europeo tira soltanto tener conto dei limiti che ha sì siamo rete europea e non aspettiamoci più di tanto dal Sistema monetario europeo
Il passaggio da un sistema monetario da un accordo di cambio come quello che abbiamo oggi che appunto in quella sede avendo anche un esponente la socialdemocrazia tedesca se discussioni
A a qualcosa che può avvicinarsi ad un sistema monetario europeo già ad un sistema in cui ci siamo delle direttive delle politiche effettivamente comuni nella guida della moneta
E condizionato sembra partendo da parte dei dei tedeschi dell'autorità tedesche a dire benissimo noi siamo anche disposti ad avvicinarci un po'più ad un sistema monetario europeo che vada al di là degli accordi di cambio se però Paesi come l'Italia o altri son disposti a liberalizzare
Alla liberalizzazione finanziaria che significa tante cose
Significa come ha ricordato prima Fabbri liberalizzazione in campo di servizio dell'attività bancaria e finanziaria e questo incontra ostacoli più interni che non sono ostacoli ieri sono ostacoli abbastanza
Duri
Corposi da parte appunto delle associazioni ovviamente come è stato ricordato delle banche italiane degli altri operatori finanziari italiani perché è bene non
Regolare la concorrenza soprattutto quando appunto riguarda i nostri campi in cui operiamo
Però ecco la liberalizzazione mio parere replicando appunto ai diciamo ai colleghi tedeschi
E che non può essere intesa e anche qui ai colleghi italiani molto spesso liberalizzazione in Italia finanziare terrazze si interi e come libertà di portare i propri capitali all'estero o di raccogliere capitali esteri da usare in Italia secondo le circostanze
è come se naturalmente
Una lezione molto limitato alla liberalizzazione
Deve comprendere anche come ha ricordato fate già liberalizzazione sulle attività finanziaria siamo sull'operazione operazioni finanziare quindi all'insediamento degli operatori
In materia appunto bancaria e finanziaria dei servizi finanziari ma deve comprendere anche e questo è il discorso rivolto all'estero
Anche prevedendo la possibilità di la libertà dei cittadini di utilizzare una moneta europea come lei anche nelle transazioni all'interno dei Paesi in sostituzione non solo di detenere conti come pare si arriverà se verrà attuata la direttiva o la proposta di direttiva di dallo entro che quanti hanno a detenere conti correnti denominati in ECU
Ma anche di usare nelle prove transazioni lei i al posto dei marchi al posto delle lire e così via
Internazionali questo perché è importante perché ci sono tante resistenze in particolare da parte di alcuni Paesi europei che oggi essendo più forti hanno la possibilità di imporre in virtù la loro forza alcune soluzioni
E perché questo porrebbe subito il problema se voi immaginate che gli europei possono usare una moneta europea oltre quella nazionale accanto per per compiere tutti i tipi di transazioni Corea del Sud al problema di chi governa questa moneta e quindi vorrebbe subito il problema che politico di dire quali sono le istituzioni europee che governo che danno le direttive perché sulla guida di questa moneta altrimenti
Ecco io non per richiamare qui le osservazioni che ha sempre fatto meno i socialdemocratici tedeschi la più i laburisti inglesi un tempo anche Socialisti italiani
Ad accordi tipo il Sistema monetario europeo significa affidare in pratica alle banche centrali dei vari Paesi
Un po'la vita della politica economica quando l'opinione pubblica riflette continua provento riflettere ancora nei Paesi europei nonostante il basso la situazione una preferenza
Alla lotta all'inflazione più preoccupata di una ripresa dell'inflazione che dei problemi disoccupazione che si ritiene sopportabile comunque si sono dimostrati sopportabili politicamente
E allora significa scegliere una politica economica che quella che indicano o che l'unica che possono realizzare
Le banche centrali che sono appunto istituzioni rispettabilissime a che anno quel compito che hanno un compito diverso da quello di creare posti di lavoro
Quindi il problema di arrivando attraverso questi vari passaggi a porre il problema della liberalizzazione
Finanziaria intesa anche come possibilità di usare un'unica moneta europea e quindi illegale occupazione moneta che era nel nel titolo del della dell'antro incontro e attraverso questo passaggio secondo me
Necessario se effettivamente si vuole riconoscere che esiste una responsabilità a livello europeo per i problemi della crescita dell'occupazione altrimenti credo che divengono discorsi molto accademici
E rimangono discorsi limitati ripeto non tornare indietro e dire quindi punto non è sebbene non stare al Sistema monetario per benissimo starci però ecco senza farci illusioni che questo ci consenta di fare una politica economica europea
Diretta al riequilibri dei tassi di crescita per esempio regionali e al riassorbimento dell'occupazione
Ecco un ultimo punto
Oltre che vorrei ricordare
è chiaro che in assenza di questo passaggio cioè in assenza di questo passaggio che ponga a livello europeo come interessante per chi prende decisioni politiche le questioni dell'occupazione
E in assenza di questo non resta che andrà via che è quella di cercare coordinamento delle politiche economiche qualche forma di cooperazione quindi tutti gli sforzi che vengono ed ai verticilli dall'incontri bilaterali dal vertice di Tokio da quello prossima ci sarà sono diciamo delle soluzioni di second best nessuno ritiene che i dieci indicatori decisi a Tokio possa essere la base per arrivare ad accordi definitivi o appunto politiche che portino alla diciamo a politiche comuni nei confronti dello dei problema disoccupazione o della crescita a livello europeo sono in assenza di quelle politiche per un ricco a mio parere presuppongono
Queste modifiche anche a livello di istituzioni soprattutto di spostamento di poteri rientrare appunto a banche centrali parlamenti e tra i diversi Paesi
E quindi con una riduzione dei paesi del potere che hanno oggi i Paesi più forti rispetto a quelli relativamente meno forti
Ecco senza questo quella è una via faticosa una via che può apparire in certi momenti in conclusiva deludente però è l'unica via che si può seguire perché si sta cercando di seguire te se mi permettete un'ultima integrazione nella nel quaderno metteva anche luce che le condizioni congiunturale cioè le condizioni presenti e del prossimo futuro prevedibile
Danno anche offrono all'Europa un'occasione cioè di riprendere un tassi di crescita elevati come li aveva avuti nel periodo pre
Settanta settantotto settantanove proprio perché la riduzione del prezzo del petrolio avvantaggia soprattutto l'Europa e Giappone rispetto agli Stati Uniti
Perché siamo la la situazione del campo diciamo una riduzione del tasso di cambio pendolo rispetto alle monete europee e soprattutto la possibilità di ridurre i tassi di interesse
Consentono all'Europa di liberarsi da quella pressione o schiavitù come l'ha definita Franco Modigliani che gli Stati Uniti hanno imposto coloro forte disavanzo con i forti tassi di interesse che per forza costringeva poi anche l'Europa a ad avere tassi d'interesse elevati e quindi a fare politiche
Siamo recessive o comunque non espansive che noto viene in qualche misura di nemmeno oggi quindi gli si diceva esiste una grossa occasione per una ripresa forte della crescita in Europa
Ecco quello che però io ricordavo e che questo è vero se l'Europa sta saprà sfruttarlo potrà calcoli prenderà crescerà a tassi del quattro per cento insomma
A anche senza grossi problemi
Se lo vuole
Però richiamava anche che proprio l'esperienza storica fino a settantanove Cesena che non basta una rapida crescita per creare una elevato occupazione ecco ci vuole una crescita sostenuta una crescita sostenuta e duratura per un certo periodo di anni ci vuole quindi quella possibilità di riprendere cioè di avere istituzioni con poteri effettivi che guidino questa crescita e questa diciamo lotta alla disoccupazione e l'unico modo per siccome per rendere di nuovo interessante sanno appunto alcuni degli espedienti che suggeriva Roncaglia ma se non c'è appunto un interesse dei politici a riprendere la guida
Del diciamo o delle politiche economiche prevedere politiche economiche dirette alla crescita e l'occupazione credo che anche la crescita economica si potrà venire che sia quasi spontaneamente
Quest'anno e il prossimo anno in Europa servirà a poco da questo punto di vista e quindi rimane attuale un problema di affronta diciamo la la la necessità di affrontare i problemi della moneta per affrontare i problemi dell'occupazione in Europa grazie
La parola al ministro Rino Formica
Io grazie Murdoch per questa occasione che mi ha offerto di affrontare il tema che appassiona ma che appassionerà molto di più nei prossimi mesi nei prossimi anni il mondo politico e anche le forze economiche e sociali
Vorrei aggiungere qualcosa a ciò che è stato già ben detto sia da con canaglia che dal pedone perché
Pur dando un taglio di esposizione tecnica alle questioni mi hanno affrontato i risvolti politici e hanno messo in evidenza che risvolti politici della questione
La Comunità economica europea
Come tutte le comunità per essere tale
Deve vedere una bandiera la bandiera mi pare ce l'ha e una spada e deve avere una moneta
La Spagna non c'entrano e la mobilità e un soffocato di immobili
Quindi l'unità dell'Europa
Che la questione è stata alla base del dibattito politico nell'immediato dopoguerra si è affrontata la questione
Se una unità degli stati o una unità dei popoli ma la tesi federalista fu una tesi sconfitte
E il di fatto il legame della comunità europea
E si è stabilito su che cosa
Su una liberalizzazione doganale
E l'unico vero sfido di politica comunitaria è stata la politica
Comune atti con
La politica
Della liberalizzazione doganale
Ha dato i suoi affetti ha dato degli affitti indubbiamente positivi
Perché nella comunità
La liberalizzazione degli scambi
Ha portato uno sviluppo industriale e tecnologico
La politica agricola comunitaria
è stata una politica tutta centrata
Sul sostegno dei prezzi ha dato i suoi frutti nella fase iniziale
Ha garantito il mantenimento di alcune produzioni e anche di una certa concezione della produzione agricola come produzione distratti circa
Oggi
Se mangiata alla comunità sta distruggendo la comunità
Non solo non ci siamo una difficoltà nei rapporti con gli altri Paesi anche coi Paesi
Per terzo mondo con i Paesi meno sviluppati
Ma questo una politica perversa
Quella agricola comunitaria così come si è andata sviluppando siamo mai
Ha un punto in cui il bilancio della comunità EP tre quarti
E tre nato dalla politica agricola comunitaria
Parlo così per grandi Flash perché inutili attraente addentrarsi sulle questioni di dettaglio
Noi nel giro di un anno
Abbiamo avuto una crescita delle eccedenze
In alcuni prodotti agricoli
Da capogiro
Siamo passati da un'eccedenza di oltre novecento mila tonnellate di burro
A un milione e quattrocento mila tonnellate di burro
Il
Non parliamo poi della carne di alcuni altri foto della sega radiale riprodotti dell'olio d'ulivo
E il queste eccedenze
Vengono poi ridistribuiti e nel mondo sviluppando
Una concorrenza con altri Paesi a Punta dell'Est gli argentini erano con gli occhi di fuori quando
Parlavano della carne offerta dalla comunità al Brasile
Al settecento lire il chilo
A prezzi
Del cinquanta e del sessanta per cento di meno del prodotto del prodotto argentino
Cioè siamo in presenza ormai di una politica che non sostiene più l'agricoltura
Distrugge risorse distrugge ricchezza nell'interno della comunità
E per almeno il settantacinque per cento secondo calcoli approssimativi viene scaricata sul consumatore
Creando poi una serie di altri meccanismi meccanismi della il dirottamento delle risorse verso il di distogliendo da altri settori produttivi
E il
Portando ad un aumento dei prezzi interni quindi creando poi una serie di atti circolo perverso che si riproduce negativamente sull'intero sistema economico
Questa è una questione che dovrà esser Ray affronta non tanto
Perché ci viene un'obiezione forte degli altri paesi cosa pure importante ma perché oramai stadi confligge con le ragioni stesse dello sviluppo dell'interno
Noi abbiamo nell'interno
Del Consiglio dei ministri della comunità durante la discussione Punta dell'Est sostenuto che era necessario mettere sul tavolo tutto non solo una riduzione degli effetti per
Quindi una riduzione delle eccedenze degli stock di eccedenza ma bisognava affrontare le calze
Naturalmente che in questo ramo del gatto nuovo siano affrontate le cause della distruzione sui mercati dei prodotti agricoli pur tenendo conto
Che la questione relativa ai prodotti agricoli
Non è solo un problema
Delle nazioni che non hanno una economia industriale sviluppata
Come può essere un problema che peraltro veniva ha presentato con timidezza o con garbo a secondo di come vogliamo interpretare da spagnoli da portoghesi e dai greci ma veniva con una certa virulenza con una certa forza invece rappresentata dal dei francesi perché perché le questioni dell'agricoltura
Riguardano problemi sociali problemi politici problemi viareggio Craxi che quindi problemi un po'complesse
Ho visto giorni fa il ministro dell'agricoltura francese che peraltro il e il come un
Come il capo della moto mi hanno in Italia insomma è un il presidente dell'organizzazione
Dei produttori e il
E mi rendo conto che lo siccome sono decisivi determinati peraltro in quel sistema elettorale del collegio uninominale quindi hanno un grande peso una grande influenza anche superiore
A quella compagnia del gruppo sociale in sé
Ma il la vera questione e più russi presente commenta la difficoltà della comunità da affrontare e i nuovi temi
Dello scontro commerciale nel mondo
E dato dal fatto che vi è un fatto nuovo nella
Il fatto nuovo è questo
I Paesi oramai non sono più organizzati del mondo
Nel difendere nel tutelare non solo i loro interessi attuali ma le loro prospettive disinteresse sono più organizzati intorno
A dare e politico ideologiche
E Aalst sistemi economici particolare
Il paesi del campo socialista i paesi dell'economia libera i paesi del terzo mondo oramai
Si vanno organizzando interessi che superano le divisioni di ordine politico
E dei sistemi politici
Presi si vanno accorpando intorno alle condizioni dello spirito
Questo sta modificando
La mappa del
Delineare geopolitiche
A Punta dell'Est vi era una situazione abbastanza visibile insomma sul quale noi dobbiamo forse approfondire di più le nostre analisi cercare di capire più cosa sta succedendo
C'era un un isolamento
Degli Stati Uniti d'America
Solamente naturalmente quando dico isolamento bisogna sempre tener conto che gli Stati Uniti d'America hanno strumenti forze di persuasione di convinzione
Però vi è un isolamento per
Quella che era la condizione propria degli interessi di questa
Costa nemmeno gli Stati Uniti d'America sostenevano
La liberalizzazione delle minacce
La liberalizzazione
Dei servizi
La garanzia
Negli investimenti esterni
Ma si battevano fortemente per la tutela della proprietà intellettuale
Cosa e per la liberalizzazione di servizi la liberalizzazione dei capitali e la prima della proprietà intellettuale questo cosa voleva dire
Voleva dire che
Il si sta sviluppando una nuova divisione del lavoro nel
Questa nuova divisione del lavoro del mondo ecco le resistenze che non sono solo
Dei paesi come tradizionalmente prima veniva si collocavano intorno ad un asse dei Paesi diciamo socialisti cioè quelli Dellas comunista per l'Unione sovietica dei Paesi dell'Est o dei Paesi del terzo mondo non le preoccupazioni erano diffuse
Ed erano diffuse anche tra gli stessi Paesi dell'Europa
Se se c'era una che il sostiene sempre con grande forza politiche di liberalizzazioni naturalmente guardava con certe cautele alcune politiche
Che coprono una nuova
Ispirazione ispirazione è un controllo della nuova divisione
C'è questa aspirazione parte del degli Stati Uniti d'America di essere la grande area della concentrazione
Della cucina
Cioè di essere la grande area entro la quale
Poi affluendo anche la cerca di tutto il mondo
Qui voglio aprire e chiudere subito un capitolo in questa secondo me in questa filosofia si inquadra anche tutta la questione
Del
Dello scudo spaziale della ricerca sullo scudo spaziale
Ma questo è un argomento non voglio accendere altri fuochi
Io sono contrario lo scudo spaziale ho già detto quindi nome per perché ritengo che sia
Demenziale dal punto di vista dal punto di vista militare e ma soprattutto e poi c'ha altre altre ricadute ricadute negative e dal punto di vista più di un giusto equilibrio il giusto equilibrio nel mondo ma non è questa la questione da questo neonato
Il in sostanza sul tema della liberalizzazione dei servizi per esempio
E la resistenza viene da parte di Paesi che il che sono sviluppati o che sono che hanno superato il livello del sottosviluppo e si avviano ad essere i Paesi industrializzati e che hanno una è una attività economica nascente e abbastanza robusta in questo campo penso ai brasiliani sul terreno dell'informatica
Perché poi i servizi non sono
L'insediamento alla facoltà alle banche di operare io quali assicurazioni questa è un'altra cosa poi del resto cerchiamo una una internazionalizzazione
Nel sistema bancario nel sistema assicurativo in questione sono disservizi che non sono ancora completamente noti per gli effetti che possono determinare sulle economie dei dati servizi per l'informatica al servizio sono le società di progettazione cioè e la nuova o e la nuova organizzazione delle conoscenze
E quindi il e quindi sono Paesi quali presto nessun Paese oggi
è in condizioni di valutare quali saranno gli effetti non economici ma anche sociali e politici della liberalizzazione dei servizi nessuno in condizioni
E che i Paesi più sviluppati
Tanto che la questione si è dibattuto bene
E si è detto poi si è trovato una formula di compromesso e non entra nel
Nel negoziato Gat specifico quello del liberalizzazione degli scambi
Ma entra in parallelo e poi sarà ricondotto a una decisione
Del comitato politico se il deve essere riassunto nel negoziato Gatt qui io non voglio dilungarmi ma vorrei dirglielo vorrei dirvi quale e
La questione che sotto questo argomento vorrei dire quello con una felice espressione
Del ministro dell'economia indiana un saggio
Saggio anche come esponeva le questioni con grande con grande equilibrio
Il quale obiettò una sera al rappresentante americano disse al focoso rappresentante di età i camion per disse
Ma sa qui noi non vogliamo che il nipote a dirlo alla domanda ma perché non volete che ci sia un dei gonzi atto unico su questa materia dice perché non vogliamo che sia scambiata una questione dei servizi con una questione del relativa allo scambio delle merci cioè non vorremmo che avvenisse uno scambio Occhio per occhio dente per dente
Ma nel perché temiamo che avvenga uno scambio occhio perdente per cui noi permettiamo l'occhio Guglielmetti tendente
Che era un modo efficace per dire insomma il la perdita finisce per diventare in questo processo di liberalizzazione un e dedicata a una condizione di ineguaglianza
E il e quindi noi dobbiamo affrontare nei prossimi e nei prossimi mesi prossimi anni
Il un processo di liberalizzazione che non è legato alle complete liberalizzazioni perché sin quando si affronta il tema di una riduzione delle tariffe doganali e questo è sempre possibile
Infatti è avvenuto insomma con varie compensazione con intelligenti operazioni di marchi laici ma insomma la la riduzione dell'efficacia delle tariffe doganali c'è stata
Ci sono però altri elementi di distorsioni e sono le politiche sono le politiche fiscali sono le politiche sociali sotto le politiche monetarie
è del resto perfetti di un mutamento dei rapporti di cambio perfetti di una situazione particolare nel campo dell'energia noi abbiamo avuto uno spostamento di ricchezza ai Paesi che il conducono
Petrolio di cento mila miliardi a favore dei Paesi consumatori partiamo così è avvenuto per la questione di donne con i Paesi del del produttori di materie prime insomma e si è creata questa montagna di indebitamento nei paesi del terzo mondo nei confronti dei Paesi più ricchi
Che una cifra da capogiro
Cifra da capogiro perché si tratta di milioni di miliardi di lire
E quindi una cifra che il mondo senza insomma quando il solo servizio di questo debito come per alcuni Paesi il quaranta per cento delle proprie possibilità di esportazione quindi tondo si dovrà vedere come affrontare questa questione che può assumere carattere non dico apocalittici ma sicuramente grazie di grande difficoltà
L'altro giorno che in un dibattito che c'è stato il l'ex Primo Ministro giapponese
Fukuda
Ebbi a dire una cosa
Su cui riflettere
Ora gli Stati Uniti non possono far finta di poter pensare solo alla propria situazione intero
La minaccia del protezionismo non ci spaventa sul piano economico
Parlavano in giapponese
Ci spaventa invece su quello politico
La Conferenza di Londra del trentatré fu convocata nel pieno di misure di carattere protezionistico a livello mondiale
La commissione tra crisi economica e crisi politica e percepita come la più facile delle possibilità una grave depressione non sarà un fatto esclusivamente economico se dovesse avvenire
Quindi lo scenario internazionale e oggi
Il
Oggi e coperto
Dai rischi grandi
Che non solo sono dati da queste considerazioni ma è una preoccupazione generalizzata se pensiamo che
Proprio per queste difficoltà
L'Unione Sovietica
Che ha ha sempre sostenuto una tesi della del dell'autosufficienza di un mercato dei Paesi socialisti
Nel momento in cui chiede il
Chiede di entrare nel gatto del Fondo monetario e della Banca mondiale
Beh io credo che affatto la più grande delle autocritiche possibili
Perché in sostanza ha dichiarato chiuso il capitolo di un sistema che era il sistema auto sufficiente che confliggeva con un altro sistema e quindi poteva aspirare al evoluzione mondiale credo che l'atto diciamo dico l'atto di morte ma sicuramente in atto di critica più spietata sulle possibilità rivoluzionari
E di aver accettato il principio che le necessità della internazionalizzazione della mondializzazione di grandi fatti nel mondo porto nell'economia popolo il
Tutti ben anche le grandi aree geografiche articolate i conti con tutti
L'Europa
è Europa ha ragione anche pedone quando dice va be'ma insomma Lecco Lecco il e non è una politica monetaria
E il
E se vogliamo se pensiamo di poter fare una politica monetaria bene Comune
Bene ma l'Europa deve fare politiche sociali comune dire fare politiche fiscali deve fare politica economica comune
Perché è una regolamentazione delle politiche monetarie retta dai governatori delle del delle banche centrali
Beh insomma e quell'effetto perverso che abbiamo in sede nazionale moltiplicato per dieci moltiplicato per dodici
E qui nasce la la grande questione della divisione dell'Europa cioè l'Europa
Oggi a
Stati nazionali dove la democrazia
Si esprime a livello nazionale mandi decisioni che contano sono sovrannazionale questo di grande problema
E Ando Fabre dice noi siamo
In siamo in colpa con la comunità e il perché le direttive non ne seguiamo eccetera eccetera eccetto ma noi ci troviamo a dover la recepire delle direttive
Che sono completamente estranei ad ogni decisione non solo democratica ma ogni possibilità di controllo
Sui loro effetti
E allora c'è questo questo espediente che un espediente diciamo all'italiana ma non è solo all'italiana perché poi tutti i paesi hanno gli stessi espedienti compreso i tedeschi
è il espediente poi naturalmente di della applicarle come possibile come
Ora
Una questione quindi che appassionerà
Nei prossimi anni
Il le forze politiche e le forze sociali più almeno spero e tutta centrata su questo terreno
Ma in negoziato gara il negoziato il trovare delle soluzioni e degli accordi e per politiche di ricerca e
Trovare degli accordi di carattere monetario sono sufficienti per poter costruire delle politiche delle politiche che Dio non respira ad una ad un'entità come l'euro maggiori sia in condizioni poi di poter comperare realmente lo schema bipolare nel
E questa sarà la vera questione quando FUO gli italiani si sono appassionati poco alla questione del del cosiddetto progetto Spinelli
Il il potere di e devo dire che anche noi abbiamo non abbiamo fatto una battaglia
Politica di massa su queste questioni
Perché il qual è l'organo della sintesi della decisione politica l'organo che decide se non c'è un Parlamento che ha la possibilità ed efficace
Vieta potere esprime con efficacia le proprie decisioni
Un governo autorevole a livello sovranazionale sono questi i temi appena diversamente
Mano a mano che andremo avanti su un complice sì delle situazioni nel mondo noi non potremmo andare chiedeva son forme di chiusure nazionali protezionisti
Tutta la battaglia
Contro di lui non so chi ha ricordato la questione mediorientale un cane
Questione meridionale sì il beh i meridionali furono i meridionalisti quelli che lottavano per il Mezzogiorno furono libero scambisti imita
Il le aree protette le aree che erano protezionista
La data importante del mille ottocentottantasette della tariffa doganale e la data del protezionismo la data più antica meridionalistica della storia d'Italia
E qui dobbiamo dirlo noi allora eravamo fuori all'opposizione ma la svolta diciamo di intuito meridionalisti con il mille novecentocinquantuno e politica dell'intera cosca
E il che fu una intuizione politica di grande respiro il protezionismo
E la medicina dei Paesi ricchi
Ma la liberalizzazione è utile per i paesi poveri ma deve essere accompagnato da politiche eccetera di riequilibrio
Ecco il grande tema dello scontro politico beni affatto
Il Circolo Rosselli ad affrontare la questione che monete ed occupazione sono sicuramente i due capisaldi nuovi e più importanti
Di quello che era stato a suo tempo politica agricola comunitaria e zona di libero scambio
La zona di libero scambio Amaya prodotti su FI la politica agricola comunitaria Racco corrotto corretta perché ha prodotto il degli effetti perversi troviamo nuovi capisaldi però sia il camposanto monete d'occupazione o altri
Non possono esprimere e fu Fetting convincenti e penetranti in un nuovo scontro mondiale se non diamo alla ricerca di politiche comuni e ricerche di luoghi di decisione di politiche comuni
Detto questo sarà credo anche un tema nostro perché il del nostro prossimo congresso
Perché il la sovranazionalità delle decisioni
Pone poi un altro grande tema che io stasera non affrontò mai non ci ho soltanto pone il tema dello svuotamento delle democrazie a livello nazionale
E quindi il passando poi più facilmente le politiche di militarizzazione della ricerca di militarizzazione dell'industria e di svuotamento delle possibilità a livello nazionale di esprimere maggioranze convincenti ed auto
Rino Formica abbiamo presente qui uno degli attori anche Giuseppe Ratti se vuole aggiungere qualcosa
Grazie questo incontro mi sembrano aver bisogno di particolari conclusioni perché mi sembra dimostrato una omogeneità d'impostazione
Se vogliamo rilanciare in termini aggiornato il loro peso mo'non lo possiamo fare altro che sul tipo di piano che abbiamo cercato di porre stasera e c'è la proposizione di questo problema nel vivo di quello che oggi lo scontro il confronto a livello internazionale di una dopo diviso del lavoro della determinazione di un equilibrio monetario più soddisfacente di quello
Ezio Roberti vecchio schema dove vive lo scambio con appendice di politica agricola comune
E ha dato quello che poteva dare e in parte si è logorato
Questo è un tema credo che Socialisti italiani da sinistra Diana possono debbono porre a livello europeo forse anche perché tutto non siamo nelle condizioni di potere far valere con esigenze di equilibrio
Conosciute e praticate proprio al nostro interno
In questo senso credo che poi potremo dare come Dipartimento estirpi è sì uno sbocco concreto a questo lavoro costituendo quello che potrebbe diventare un bravo gruppo di studio in questa direzione sì anche per essere presenti alle aspettino Internazionale socialista più agguerriti su questo punto vice che reagire a quello che fa
Dimensione internazionali indispensabile come ricordava Rino Formica al nostro congresso che certamente non sarà un congresso provincia mente chiuso ma se vorrà qua
A questi orizzonti di cui la politica italiana e il lotta politica italiana non può in alcun modo prescindere grazie