"Italia, Europa e Mezzogiorno" "I fondi strutturali e lo sviluppo delle imprese nel mezzogiorno" incontro-dibattito con il commissario UE Mario Monti organizzato presso l'Istituto Universitario di Magistero Suor Orsola Benincasa

Con il più vivo compiacimento che stasera do il benvenuto in questo istituto
Al professore Mario Monti
Che come tutti sapete
è il commissario europeo responsabile per il mercato interno e la fiscalità
Economista della Bocconi il rettore della Bocconi
Il tema si inserisce di questo incontro con il professore Monti si inserisce nei lavori del nostro laboratorio per lo studio del Mezzogiorno che è stato fondato in questo istituto una due anni fa ha cominciato il suo ritorno più di due anni fa nel novantaquattro ha cominciato i suoi lavori nel novantaquattro aveva già visto due realizzazioni abbastanza importanti alcuni colleghi presenti qui stasera che io ringrazio hanno partecipato a questi lavori
E il primo incontro è stato sulla problema religione economia e società civile nel Meridione
Che appunto
Rivisitando dopo un certo declino la Teoria weberiana del rapporto tra valori ed economia si interrogava sulla possibilità appunto di un recupero del Meridione non soltanto a partire da problematiche strettamente economiche ma anche da un recupero del tessuto assiologica o l'altro incontro che invece fu orientato soprattutto alle possibilità dello stato sociale nell'epoca della sulla crisi
Si intitolava appunto ricchezza e povertà il peso delle diseguaglianze sociali nella prospettiva nord sud in questi incontri appunto sono intervenuti soprattutto sociologi ed economisti ma anche filosofi e teologi
Oggi e quest'anno e quindi con particolare compiacimento ripeto che io do il benvenuto al professore Monti qui stasera quest'anno il tema del nostro seminario era proprio il mezzogiorno in una relazione a Europa e mediterranea cioè il ruolo e e su questo stanno lavorando i nostri docente di Sociologia e anche di Antropologia oggi c'è Luigi Lombardi Satriani ritiene qui una lezione di Antropologia culturale sul sul problemi mediterranei
E quindi se e quindi naturalmente non è questa la nostra ipotesi sì il Mediterraneo rappresenta l'altro
Dall'Europa il pericolo rispetto all'Europa quindi il titolo che abbiamo stasera come l'incontro con il questore Monti è particolarmente opportuno nell'ambito proprio di questi lavori
Che noi stiamo svolgendo e su cui probabilmente alla fine dell'anno ci sarà un incontro seminario
Esteso a questa cerchia di amici colleghi studiosi che si interessano di questi problemi Italia appunto Europa e Mezzogiorno direi che i termini ognuno di questi termini scandisce un problema estremamente critico e importante in questo momento
In questo momento come tutti quanti sappiamo e come molti
Soffriamo se mi è permessa questa espressione brutta
è addirittura la nostra Unità d'Italia ad essere in forse e
Il problema analogo lo stiamo in un certo senso vivendo anche a proposito dell'Europa
E lo stiamo vivendo a proposito dell'Europa con una certa intensificazione di crisi proprio da quando l'Europa si è ampliata
Proprio da quando la cassa comune per così dire diventata più vasta e nell'esser diventata più vasta è come se si fosse realizzata una sorta di over dose di legittimazione alla
Al capitalismo usiamo questa antica espressione che invece di saldare insieme
La vecchia Europa in un certo senso ha cominciato ad agire all'interno di questa Europa in maniera disgregato dico questo perché
Forse non a tutti
E a me in particolare non lo è fino in fondo non a tutti è chiaro il come dire il trenta ormai che ci vede obbligati la metafora della bicicletta che deve correre necessariamente se non si per darla verso una Europa che in un certo senso si presenta fortemente selettiva e si presenta fortemente selettiva perché sembra stabilire il suo coi nomina e comunità significa Colin Unia essere sembra stabilire il suo coi nonno proprio su un elemento estremamente astratto Lamonica
In questo senso io ho portato qui oggi questo libretto un po'provocatorio di Ralf Dahrendorf che mi trovava abbastanza come dire favorevole su o un punto che era appunto il dubbio
Il dubbio avanzato da un sociologo economista probabilmente questo libro ha una matrice molto inglese no
E quindi da bisogna anche prenderlo con le pinze nonostante che Ralf Dahrendorf sia di formazione sia Tedesco e di formazione tedesca
Ma comunque la cosa che dal suo punto di vista che corrisponde un po'a una serie di interrogativi che ci si pone anche a livello di persone non assolutamente ignoranti in relazione a questi problemi era se effettivamente questa
Linea che ormai da Maastricht in poi vendicata alla Unione europea sia una linea che risponde a quella che l'origine
Per così dire dell'europeismo non a caso questo libro è intitolato perché l'Europa punto interrogativo riflessioni di un europeista scettico
E dato che tutti quanti sappiamo che l'ingresso in questa Europa anche il termine
Entrare in Europa a portarci in Europa sono termini estremamente forti per chi come noi fanno parte di una civiltà originaria della Corinne europea
Ma comunque come tutti sappiamo c'è un problema di ingresso ed un problema d'ingresso legato appunto ad una fenomeno squisitamente monetario per così dire che si lega naturalmente a tutta una serie di parametri
Estremamente difficili da realizzare non soltanto più per i Paesi del Sud Europa ma probabilmente anche per i Paesi del centro del nord Europa
Ma e io su questo poi mi vorrei fermare scrive Dahrendorf che un'unione monetaria parziale torni in utile per quelli che vi entrano a far parte con la prima ondata non è affatto scontato
Fatto sta che per l'Europa essa significa comunque scissione no unificazione
Essa crea nuovi problemi dove i vecchi già premono abbastanza pesantemente l'unione monetaria parziale e non solo è uno strumento di disintegrazione dell'Unione Europea
Ma rappresenta anche un'operazione con cui si delimita un nucleo rispetto ad una periferia ecco rispetto alla richiesta che l'Unione europea poneva di democrazia
Che era una richiesta di grandi valori che vengono da una tradizione comune sembra che oggi il club degli europei buoni per così dire si sia troppo ristretto
Forse la missione da rendersi Anna come diceva un attimo fa è una visione molto orientata molto legata a interessi per così dire inglesi che sono contrari alla supremazia franco tedesca che si va costituendo in Europa però probabilmente possono costituire una prima domanda
Da porre al professore Monti che ha avuto la gentilezza oggi di essere qui a parlarci appunto dei Italia Europa e Mezzogiorno
Do la parola professore Monti ringrazio tutti voi per essere qui stasera e in particolare ringrazio ancora il professore Monti per aver accettato il nostro invito grazie
Magnifico Rettore presidente
Cari colleghi se posso ancora così indirizzarmi
Ai professori
Signore e signori io sono molto onorato è un po'emozionato nel prendere la parola in un istituto così prestigioso
Di cultura così elevata e di bellezza così unica
E questo questa emozione la sento come commissario europeo
E anche con me persona
Che ha trascorso la sua vita nell'università
In un'altra università
Che presenta pure in un contesto molto diverso
Qualche affinità notevole con questo istituto
Così come questo istituto l'università alla quale ho dedicato qualche decennio l'Università Bocconi di Milano
è un'università libera
Entrambe le nostre istituzioni sono pubbliche ma non statali
Entrambe sono autofinanziate
Sono anche pressappoco coetanea essendo questo istituto se non sbaglio è stato fondato nel mille ottocentonovantacinque la Bocconi nel mille novecentodue
E trovo nella vostra storia e nella storia della Bocconi è un altro
Punto di unione pensando che Giovanni Gentile è stato docente quindi ed è stato in anni molto difficili vicepresidente della Università Bocconi
I temi che
Toccheremo oggi sull'Italia all'Europa il Mezzogiorno i temi che il rettore ha già introdotto in modo incisivamente problematico
Sono del resto temi le cui radici si trovano nel pensiero economico dei secoli scorsi
E una parte considerevole di queste radici si trova in questa città
Se pensiamo al lavoro degli economisti napoletani del diciassettesimo del diciottesimo secolo
Se pensiamo in particolare a al lavoro di Ferdinando Galiani
Noi ritroviamo in alcune di quelle visioni
Certe basi del modo di costruzione dell'Europa di oggi
Quando
Nel suo della moneta
Galliani
Ci dice che compito dei pubblici poteri è quello di fornire un quadro istituzionale che conduca all'efficace funzionamento del mercato perché così possa aversi lo sviluppo economico
Non dice cose molto diverse
Da quelle che caratterizzano l'impianto costituzionale dell'Europa e dell'Europa persino i mastri
Una Maastricht sulla quale non posso non dire qualche parola essendo stato
A colto cordialmente a Napoli questa mattina
Da uno scritto del professor Craveri intitolato Maastricht così lontana
E raccolto qui qualche minuto fa con riferimenti
Che pongono interrogativi gravi dal rettore circa mastri
La tentazione sarebbe di dedicare tutto il tempo alla discussione di questo punto non lo farò perché voglio
Dedicarmi un po'di più al tema del Mezzogiorno
Ma voglio tuttavia fare qualche considerazione
Lei ha detto capitalismo che ha agito in modo disgregante in Europa un'Europa che si presenta selettiva
La terminologia stessa entrare in Europa tetti dell'Europa ha sempre fatto parte anzi ha fatto l'Europa
Un'Europa che si presenta basata sul sul puramente monetario io credo che molte di queste preoccupazioni vadano condivise
Non però quella fondamentale la mia interpretazione della Costituzione dell'Europa di oggi quella di Maastricht
Differisce fondamentalmente dall'interpretazione che ne dà Ralf Dahrendorf certo possiamo vedere la costituzione di Maastricht come qualcosa di puramente monetaria
E allora
Ci sfugge io credo molto dell'implicazione profonda dell'euro
Ma possiamo anche vedere la costituzione di Maastricht
Come qualcosa per la quale la moneta e un coronamento macché ricca di una parte sottostante
Alla quale io mi spingerei senza difficoltà ad attribuire valore e Tyco
Sembra qualche volta che Maastricht sia antitetico alla solidarietà
Maastricht è una costituzione economica che è intesa a garantire una forma di solidarietà tra generazioni
Molti dei problemi che l'economia europea incontrano oggi nascono dallo scarico di debito pubblico di cui le generazioni attuali ai giovani di oggi sono trauma
Una Costituzione come quella di Maastricht certo
Rivolta dare all'Europa una moneta ma di passaggio impone certi criteri di solidità finanziaria che sono puramente a presidio delle generazioni future
Ecco perché io penso che non sbagliano i Paesi dell'Europa centro-orientale
Loro che potrebbero sentirsi più rigettati dall'Europa di Maastricht
A prenderla riferimento e a parametro della loro azione pur non essendo per ora tenuti a fare
Perché vedono quei Paesi
In questa forma tutti disciplina finanziaria un modo
Per costringere le leadership politiche del presente a non coltivare
Falso consenso inteso a generare nella società una falsa solidarietà lasciando l'onere sulle generazioni future è un tema che meriterebbe di essere sviluppato molto più di così ma io credo che sia necessario vedere
Maastricht anche in questo modo detto questo mi sento di condividere molte delle preoccupazioni che sono state espresse nelle parole introduttive perché guai se l'Europa diventasse solo qualcosa che è governato attraverso la moneta ecco perché è così importante accostare altri strumenti di governo dell'economia e direi della Società europea a quello puramente monetario
Ed ecco perché è così importante che i Paesi nella cui cultura questi altri valori sono radicati come l'Italia
Per i escano a restare
Nella cabina di comando della costruzione ulteriore dell'euro
Vorrei dedicare adesso qualche parola
In fondo
Allo stesso tema ma in una prospettiva che faccia più diretto riferimento al Mezzogiorno
Perché
Ti assicuro che essendo nella Commissione europea incaricato di occuparmi del mercato unico della costruzione di questo mercato che oggi riguarda trecentosettanta milioni d'abitanti ancora di più in prospettiva con i Paesi dell'Est
Mi chiedo anch'io se questo abbia o no un effetto disgregante se questo comporti necessariamente sacrifici in termini di coesione sociale ed economico
Il mercato unico è nato con l'atto unico nel mille novecentottantacinque
E poi
Stato realizzato a partire dal primo gennaio novantatré ed è ancora lontano dalla piena realizzazione ebbe oggetto quotidiano delle nostre cure portarne più avanti la realizzazione
Ma fin dall'inizio è stato pensato come qualche cosa che dovesse essere associato a politiche di coesione economica e sociale
Non ha credo fondamento la tesi secondo la quale la politica regionale nell'Unione Europea sarebbe volta a compensare presunti danni provocati dalla liberalizzazione degli scambi alle regioni meno favorite
è vero invece che il mercato unico permettendo tassi di crescita più elevati
Il fondo l'Europa in questi anni
Ha cercato di creare quelle condizioni che Galliani suggeriva perché è un mercato potesse funzionare
Ha contribuito alla crescita economica e anche alla crescita dell'occupazione si stima che questi primi anni di mercato unico abbiano portato a qualche centinaio di migliaia le stime arrivano fino a novecento mila posti di lavoro in più di quelli che ci che ci sarebbero stati in Europa senza il mercato unico
Certo in una situazione economica complessiva così negativa dal punto di vista dall'occupazione questo non è stato sufficiente
Ma buoni risultati economici complessivi non rappresentano una condizione di per sé sufficiente a ridurre i divari regionali
Mentre ne rappresentano una condizione necessaria l'esperienza dimostra che nelle fasi recessive i divari tendono inevitabilmente ad aumentare
Globalmente in Europa il mercato unico ha avuto un impatto positivo sulla coesione interni le disparità di reddito si sono fortemente ridotte in questi anni
I Paesi meno favoriti hanno ottenuto tassi annui di crescita del loro prodotto più sostenuti
Ci sono due eccezioni
Come studi recenti hanno mostra ci sono due aree in Europa che si discostano da questo quadro positivo
La Grecia e Mezzogiorno esita
A differenza di quello che è avvenuto in Spagna Portogallo Irlanda
Io credo che sia molto importante cercare di individuarne le cause lo sviluppo del commercio internazionale innescato dall'abolizione degli scambi degli ostacoli agli scambi cioè dal mercato unico
Non si è tradotto per quanto riguarda il Mezzogiorno italiano in un aumento della produttività complessiva
Non vi è stata cioè una correlazione positiva fra lo sviluppo degli scambi e la formazione di capitale fisso umano
Ma solo lo sviluppo di un'economia di nicchia senza una vera specializzazione ad eccezione dell'agricoltura
In effetti è noto che lo sviluppo e si condizione necessaria ma non si traduce automaticamente in maggiore
Lo sviluppo degli scambi scusate tra Paesi è condizione necessaria per lo sviluppo economico ma deve essere accompagnato da un aggiustamento economico interno per tradursi effettivamente in maggiore crescita
Ed è proprio l'obiettivo di una politica strutturale a finalità regionale questo rafforzare il potenziale produttivo che valorizzi i vantaggi comparati della zona di cui si tra e questo evidentemente è quello che non si è riusciti a mettere in pratica nelle regioni del sud Italia che pertanto non sono state in grado di sfruttare le nuove opportunità offerte dal mercato
Ecco i temi del Mezzogiorno dell'economia del Mezzogiorno della Società del Mezzogiorno sono state studiate sono studiati
Con grandissima profondità e nono certamente niente da aggiungere se non qualche considerazione vista proprio dalla sede europea che cosa possiamo dire comparando l'esperienza recente del Mezzogiorno con quella di altre zone e soprattutto che cosa possiamo dire in uno spirito ispirato ad una qualche concretezza su ciò che potrebbe essere fatto perché il termine Mezzogiorno sta sia più degnamente collocato accanto agli altri due termini Italia ed Europa
Bene non c'è stata una
Assenza di risorse destinate allo scopo fra l'ottantanove e novantatré le spese nazionali
Destinate agli aiuti regionali
Espresse in valore pro capite
Sono risultate per il Mezzogiorno rispetto all'insieme dei Paesi dell'Unione europea di livello inferiore solo a quelle tedesche cioè quelle destinate all'adesione dei nuovi lender della ex Germania orientale queste due regioni mezzogiorno di Italia e Germania orientale hanno totalizzato i due terzi della importo complessivo di tutti gli aiuti nazionali a finalità regionali di tutta l'Unione
L'unica spiegazione sta nella composizione della spesa che ammirato soprattutto alla redistribuzione del reddito nel caso del Mezzogiorno piuttosto che ad un intervento sulle strutture produttivi
La riflessione sull'efficacia dell'intervento strutturale diventa oggi ancora più cruciale all'approssimarsi dell'unione economica e monetaria
Bisogna anche sottolineare l'apparente contraddizione tra l'impegno alla riduzione della spesa pubblica richiesto dai criteri essere ammessi a partecipare alla moneta unica
E l'esigenza di migliorare le condizioni economiche delle zone più svantaggio
Ho detto apparente perché sono convinto che la stabilità monetaria derivante dal risanamento delle finanze pubbliche porti beneficio sotto sopra soprattutto alle zone più deboli dove più difficili sono le possibilità di adattamento all'evoluzione dei costi
Creando un clima propizio all'investimento
Comunque non v'è dubbio che la contrazione della spesa pubblica impone una nuova che se vera attenzione alla qualità degli interventi occorre essere molto più selettivi basandosi particolarmente su un'analisi costi-benefici
Questo tanto più per l'Italia data la sua struttura fortemente dualistica
L'Italia non ha potuto beneficiare del fondo europeo di coesione poiché il Paese nel suo insieme a un livello di ricchezza pro capite superiore alla media comunitaria
Quindi a differenza di Spagna Portogallo Grecia Irlanda non non ha potuto d'Italia beneficiare del fondo di coesione
Sotto
Non basta entrare nella munita unica occorre occorrerà cercare di coglierne i vantaggio
Da questo punto di vista io vedo una stretta relazione tra la convergenza strutturale che deve accompagnare la pura convergenza macroeconomica che richiesta dal Trattato di Maastricht cioè la
Convergenza nel senso di ammodernamento delle strutture di dotarsi di mercati più flessibili non solo per il lavoro ma anche per i capitali tutti i mercati questo tipo di convergenza strutturale
Che un paese deve conseguire
Per non solo entrare nella moneta unica ma trarne effettivo vantaggio e il tipo di attenzione alle strutture che
Un'area come il Mezzogiorno richiede per essere valorizzata mi sembrano due aspetti molto molto legato
Allora vorrei dire qualche parola sul tema degli strumenti predisposti appositamente dalla comunità e ora dall'Unione Europea per favorire la
Coesione economica e sociale questo avvicinamento strutturale
L'Italia è il paese che riceve dall'unione il più alto contributo finanziario dopo la Spagna il cinquantacinque per cento della popolazione italiana
Risiede in aree coperte dall'azione dei fondi strutturali
Il che è un livello superiore a quello medio comunitario che è del cinquanta per cento
I quaranta mila miliardi di lire apprezzi novantaquattro destinati dai fondi comunitari al Mezzogiorno per il periodo novantaquattro novantanove
Rappresentano circa l'uno virgola due per cento del prodotto interno lordo del Mezzogiorno e circa il tredici per cento del totale della spesa pubblica programmata nel periodo sono cifre consistenti che se ben utilizzate possono senz'altro contribuire alla modernizzazione te l'economia di queste regioni
L'elaborazione del Quadro comunitario di sostegno ha permesso di stabilire un dialogo e una collaborazione effettiva tra uffici centrali regioni e grandi compagnie pubbliche
Si è trattato di un processo di programmazioni innovativo che ha condotto a un riaggiustamento delle priorità rispetto al passato per quanto riguarda i grandi sostegno si è posto l'accento maggiormente sulle attività produttive si è privilegiato il trasporto ferroviario nel programma multiregionale trasporti
La strategia di sviluppo così delineata e a parere di tutti gli osservatori coerente con un'analisi dei problemi del sistema economico produttivo del Mezzogiorno
Purtroppo però non altrettanto si può affermare per quanto riguarda le strutture per la messa in opera del azioni previsti
Sin dal momento della riforma dei fondi nel mille novecentottantotto ma ancor più al momento dell'avvio della seconda fase di programmazione nel novantatré
A fronte dell'ingente aumento delle risorse avessi destinate si era voluto porre un accento particolare sul monitoraggio e sulla Valli valutazione degli interventi cofinanziati dall'Unione
Anche il Quadro comunitario di sostegno italiano d'altra parte stabilisce l'impegno all'elaborazione di studi di valutazione durante tutto il corso dell'esecuzione del programma valutazioni in itinere
In modo da poter misurare gli scostamenti rispetto agli obiettivi prefissati
Sia per quanto riguarda i flussi finanziari che i risultati ottenuti
Invece a tutt'oggi nessuno
Studio
Vero di valutazione è stato intrapreso e si incontreranno grosse difficoltà per elaborare la cosiddetta mit torna rinvio che viene richiesta dalla regolamentazione comunitaria
In questa situazione gli indicatori di impatto socioeconomico che pure sono definiti dal Quadro comunitario di sostegno rimangono solo dei riferimenti teorici e non svolgono il ruolo di orientamento cui erano destinati questo processo continuo di monitoraggio è invece uno strumento indispensabile per essere in grado di identificare rapidamente i problemi che sorgono per porvi rimedio e adattare di conseguenza programmi e tipo di azione
Questo esercizio non dovrebbe limitarsi alla sola verifica quantitativa sull'esecuzione finanziaria dei programmi come attualmente avviene al fine di riprogrammare gli interventi a seconda del loro stato di avanzamento
Spostando risorse su quelle azioni che per così dire tirano di più
Purtroppo si tende in Italia a sottovalutare l'importanza dell'analisi di impatto degli interventi e cioè l'esame dell'efficacia delle misure messe in atto
Allo scopo di misurare i progressi proprio verso quella che chiamavo la convergenza struttura penso che se questa metodologia fosse stata seguita nel passato forse la spesa pubblica si sarebbe concentrata meno sul sostegno al reddito e più sugli investimenti
Con questo non voglio certo dire
Che non sia essenziale utilizzare pienamente e nei tempi dovuti i fondi comunitari
Il danno di immagine
E l'Italia subisce per i ritardi nell'utilizzazione dei fondi strutturali vi assicuro è notevolissimo senza contare il danno materiale che ne deriva per le finanze pubbliche
La posizione negoziale dell'Italia quando si tratterà di ripartire la prossima dotazione finanziaria non può che risultare indebolita
Perché è una questione di credibilità
Ma vi è anche un'altra conseguenza forse addirittura più grande
Che rischierebbe di verificarsi qualora l'Italia non riuscisse a recuperare il ritardo che si registra attualmente quale sarebbe questa conseguenze ancora più gravi
La perdita alla fine dell'attuale periodo di programmazione per la politica strutturale europea nel suo insieme e quindi per lo stesso bilancio comunitario delle risorse stanziate ma non spesi
Ciò potrebbe essere molto pericoloso
Per chi vorrebbe vedere riconfermata o aumentata la quota riservata alla politica di coesione nel bilancio comunitario che è del trentasei per cento
E questo proprio alla vigilia dell'ampliamento dell'Unione a Paesi caratterizzati da arretratezze strutturali ben maggiori rispetto a quelle aree che noi consideriamo inevitabile
Ecco come una Europa che essi prospetta volte come selettiva o come disgregante a se in realtà gli strumenti
Per favorire
La promozione e la coesione anziché la disgregazione ma sono strumenti che necessariamente implicano una capacità di uso
Io sono fiducioso che l'Italia saprà scongiurare questa questa eventualità perché l'eventualità e anche che
Proprio perché non si riduca l'insieme dei fondi per le politiche strutturali a un certo momento la commissione decida di stornare i finanziamenti destinati all'Italia a favore di altri paesi in tempo utile
Affinché questi li utilizzino come potete immaginare ci sono pressioni perché questo avvenga
Io sono fiducioso che l'Italia sappia scongiurare questa eventualità e trovo confortante l'impegno sottoscritto dal governo attraverso il ministro Ciampi
Impegno volto a raggiungere prima della fine dell'anno un tasso di spesa pari al trentotto per cento dell'importo globale attribuito all'Italia
è evidente che è un impegno gravoso che richiede uno sforzo molto serio da parte di tutti le amministrazioni nazionali regionali locali ma anche da parte di tutte le forze produttive e sociali
Attualmente infatti non si raggiunge il diciassette per cento
Del totale dei pagamenti previsti dal quadro comunitario di sostegno non si raggiunge il diciassette per cento come pagamenti e gli impegni cioè i cosiddetti progetti cantierabili sono inferiore al quaranta per cento
Naturalmente il rischio che bisogna evitare a tutti i costi è che l'accelerazione delle procedure per l'assegnazione dei fondi vada a scapito dalla qualità degli interventi
Le azioni che assorbono più facilmente i finanziamenti non sono necessariamente quelle che affrontano i veri nodi di un'economia bloccata anzi spesso è vero il contrario
Tuttavia credo che non si possa perdere l'occasione per recuperare in modo effettivo il ritardo di modernizzazione di cui soffre il Mezzogiorno
Permettendo così anche a quest'area di beneficiare delle opportunità offerte dal mercato unico e dalla crescita aggiuntiva che esso consente tanto più ciò è necessario ove si consideri che quando il mercato unico sarà completato da una moneta unica
Esso non solo sarà più trasparente ed efficiente ma sarà anche un mercato più concorrenziale
Se questo è vero e in fondo viene fatta per questo anche la moneta unica credo che la soluzione a questa apparente contraddizione tra accelerazione dei tempi di spesa e intervento di sostanza sull'apparato di produzione
Richieda che si agisca contemporaneamente su diversi livelli quello organizzativo amministrativo e quello più politico del coinvolgimento delle forze sociali e produttive
E qui
Concludo solo con qualche spunto di riflessione non intendo certo fare una trattazione compiuto per quanto riguarda il primo aspetto cioè quello organizzativo amministrativo
Anche se la l'avvio effettivo delle tanto attese cabine di regia porterà a un miglioramento che spero decisivo
Nel coordinamento tra l'amministrazione centrale e le amministrazioni regionali credo che una particolare attenzione debba essere riservata alle strutture di sostegno tecnico
Troppo deboli sono attualmente le capacità di valutazione sia tecniche per esempio sulla cantierabilità dei progetti che economiche sulla valutazione d'impatto che devono essere alla base delle decisioni di finanziamento
Purtroppo e non da oggi questo lo voglio veramente sottolineare l'Italia e inspiegabilmente poco propensa a utilizzare i fondi che le sono messi a disposizione dall'Unione Europea per l'assistenza tecnica
Cioè c'è una linea di bilancio del fondo regionale a questo scopo che non è stata utilizzata per niente
Che per l'assistenza tecnica così come per la formazione professionale dei dipendenti pubblici per il quale anche il Quadro comunitario di sostegno prevede un'azione specifica occorre professionalizzare di più la selezione dei progetti
Prendendo seriamente in considerazione strutture organizzative come quella dei programmi managers già utilizzate con successo da altri paesi membri e ripetutamente consigliata dalla commissione
Queste forme permettono di attuare efficaci sistemi di monitoraggio e di valutazione abbreviando anche i tempi di realizzazione
Sulla seconda questione che avevo accennato cioè come stimolare
La stessa iniziativa privata su progetti di sviluppo
Si sta già impegnando con grande determinazione l'azione del governo in particolare con l'avvio dei patti territoriali e dei contratti d'area
Che hanno appunto l'obiettivo di coinvolgere le parti sociali su programmi e Progetti definiti localmente
Aggiungo un'ultima considerazione che nasce dall'osservare lo svolgimento e l'affermarsi del mercato unico nei vari nelle sue varie articolazioni attraverso l'Europa ed è l'aspetto della flessibilità accanto agli interventi strutturali necessari
E migliorabili nella loro realizzazione con
Le indicazioni che ho cercato di dare
Quello della flessibilità è un tema che oggi viene visto come essenziale
Da tutti i governi dell'economia europea
E
Ci sono oggi due esempi di economie europee
Dove la disoccupazione è stata se non vinta molto abbattuta
L'esempio britannico e l'esempio olandese esempi caratterizzati da stili di governo e da formazioni politiche molto differenti
Ma se c'è un elemento in comune è quello della flessibilità
In un modo quello britannico che ha visto la effettiva drastica riduzione dei poteri dei sindacati
In un altro modo quello olandese
Che ha visto le più raffinate forme di concertazione sociale che vede oggi al vertice del Governo un Primo Ministro ex sindacalista
In tutti e due i casi l'azione
Di incisione sulle incrostazioni del mercato è stata molto netta
Mercato del lavoro
E mercati dei prodotti
Mercato del credito tutti i mercati
Si può sostenere che nel caso inglese per esempio un governo pur conservatore
Non ha avuto esitazioni a rendere flessibile per esempio i mercati della proprietà delle imprese
Senza in fondo battere ciglio quando interi settori dell'industria come quello dell'auto sono passati in mano straniere
O quando istituzioni venerate della City di Londra hanno avuto difficoltà e sono passate dalla sera alla mattina per esempio in mani olandesi per l'appunto
E
Così in Olanda la il superamento delle rigidità nel mercato a cominciare dal mercato del lavoro è stato molto grande e si stanno vedendo i risulta noi vediamo
La penetrazione del mercato unico europeo nei singoli Stati membri attraverso il recepimento delle direttive la loro effettiva applicazione non solo come qualcosa di giuridicamente obbligatorio
Ma anche come qualcosa che porta apertura flessibilità e concorrenza
Ad Economia e che in molti casi ne hanno grande bisogno
Chiudo con l'osservazione che questa esigenza di flessibilità
La troviamo coltivata soprattutto in altri Paesi d'Europa in quelle zone che sono le meno progredite economicamente
Il tema della
Differenziazione regionale delle retribuzioni
Purtroppo in Italia si porta il il peso di una storia e di una terminologia inappropriata perché qualsiasi cosa che richiami un concetto di gabbie salariali
Finché non se ne spieghi in modo radicalmente nuovo l'utilità e non se ne cambi radicalmente la terminologia non può affermasse ma l'idea che
Vada lasciato spazio alla articolazione delle retribuzioni per settori così come per ragioni in modo che possano seguire il diverso andamento delle produttività il diverso stesso andamento del costo della vita è qualcosa che dovrebbe fare altri passi avanti
Per far sì che più posti di lavoro si formino nel Mezzogiorno italiano e meno in Thailandia o in Indonesia dove si formano se si insiste per a vere in adesione a principi
Di astratta mi pare valenza etica una scarsa dose di flessibilità
Mi sembra quindi che
La
Situazione dir delle regioni meno avanzate negli Stati membri dell'Unione europea
In particolare perché di questo parliamo del Mezzogiorno si trovi in una fase storica in cui ha bisogno di molte cose al tempo stesso e cioè ha bisogno che il Paese cui quell'area appartiene sì inserisca saldamente fin dall'inizio
Nel nucleo dell'Europa economica e monetaria che vuole darsi una maggiore forza competitiva rispetto al resto del mondo
Ha bisogno che l'inserimento del Paese intero in quell'area
Avvenga avendo adempiuto non solo alle convergenze monetarie nominali richieste ma alle convergenze strutturali che rendano più solida e competitiva l'economia del Paese
E ha bisogno in particolare nelle zone finora meno sviluppate il concorso di due circostanze una migliore utilizzazione di quelle risorse che pure sono ingenti e disponibili
E di passi avanti verso alfiere verso la predisposizione di forme di mercato più flessibili e più moderni chiudo con la considerazione che mi piace riprendere dalle parole introduttive del rettore
Unità d'Italia in forse in un momento in cui in divenire la costruzione europea io credo davvero che una eventuale non
Non usiamo il termine ingresso in Europa perché in Europa l'Italia cioè saldamente ma un eventuale non ingresso fin dall'inizio nella unione economica e monetaria oltre a tante altre conseguenze
Avrebbe conseguenze
Io credo incalcolabile
Sullo stato d'animo degli italiani
Sulla stima degli italiani
Di se stessi
Sulla percezione che gli italiani hanno dell'Europa per ora fortunatamente positiva
Si potrebbe facilmente trasformarsi in
Antipatia da assetto respinto
In particolare verso Paesi considerati forti e
Rigoristi
E io credo che anche all'interno dell'Italia si determinerebbe di fronte ad un insuccesso storico quale sarebbe
Il non ingresso in questa cerchia avanzata all'integrazione europea
Un gioco di attribuzioni reciproche di responsabilità tra zone del Paese tra segmenti della società italiana
Che renderebbe molto più difficile la successiva convergenza verso l'Europa ecco perché non ho mai creduto nella tesi
Ragioniamo a tavolino su un possibile ritardo di un anno due anni per rendere il cammino
Un po'più agevole credo che la strada sì intenderebbe sotto i piedi non solo attraverso la forma di tassi d'interesse più alti che renderebbero più difficile la ulteriore riduzione del disavanzo pubblico ma soprattutto attraverso questi effetti perversi sulla unità psicologica e politica degli italiani grazie
Mi trattati non soltanto sono stati elaborati in maniera articolata e precisa ma sono stati anche poi alla fine del Weekly assunti in maniera tale da poter passare immediatamente agli interventi
Dei due colleghi che ringrazio professori per l'uso dei professore Craveri in ordine alfabetico la parola al professore Caruso
Grazie ovviamente mi associo con come dire
Con piena soddisfazione al Benvenuto che ha dato il rettore al professor Monte una piccola correzione dovessero Pordenone vetture della Bocconi e presidente del consiglio di amministrazione
Cercherò di essere molto breve anche perché professor Monti io sono conosciuto come una persona estremamente sgradevole dal punto di vista caratteriale polemico le assicuro che la sua presenza qui e le cose che mi ha detto sono stato per me come dire una medicina bellissima dolcissima
E allora
Voglio dire io quello che probabilmente come dire
Per motivi comprensibili
Innanzitutto dal professor Tesauro cioè da un rappresentante di un'altra autorevole istituzione comunitaria ma anche da chi bene o male masticare un po'di diritto comunitario da qualche decennio capisce perfettamente l'unione monetaria
E assolutamente indispensabile perché nessuno lo dice lo dico io il professor Monti negli ultimi anni ha dovuto lavorare non poco per respingere tutti gli attacchi possibili e immaginabili degli Chirac dei Caldei
Degli allenatori di di di mucche francesi e via dicendo perché la svaluta azione
Macroscopica della lira italiana a alterato sostanzialmente il funzionamento del mercato interno
E quindi da parte francese ma non solo da parte francese sta sollecita la comunità perché la commissione in particolare perché come dire adottasse misure tipo anni settanta
Non so se ve lo ricordate mercato comune agricolo egli montanti compensativi interni ed esterni quelle diavolerie che sono state come dire montate su piuttosto rapidamente per smantellare le c'è voluta la madre il padre del ora non è che il mercato unico come dire sia un dogma
Però forse diciamocelo francamente visto che ci criticano gli altri
Magari quando ci criticano gli altri siamo insofferenti però un po'di come dire di esame di coscienza
Non guasta soprattutto tra noi meridionali forse da noi come dire non si ha netta la percezione di certi fenomeni forse neanche in Padania al professor Monti non lo so
E dico ma e il mondo ormai è diventato un villaggio globale soprattutto dal punto di vista commerciale
Esiste e lo dovremmo sapere noi napoletani perché quando il Sole ventiquattro ore dice Spagna Italia nove a uno lungo è un napoletano l'ambasciatore Luigi
Organizzazione mondiale per il commercio significa sostanzialmente smantellamento delle barriere doganali smantellamento degli aiuti di Stato che alterano il mercato che globale
Quindi o bere o affogare ossia amore regole della comunità o stiamo alle regole dell'Organizzazione mondiale del commercio che poi tutto sommato non esche siano così come dire diverse da quelle della comunità per certi versi vorrei aggiungere siccome non è un dogma vorrei aggiungere semplicemente constatando che tutti gli stati ma hanno sostanzialmente in questa direzione immensa che persino Cuba va in questa direzione e possibile neanche l'Italia vada in direzione opposta francamente la risposta a questa domanda
Che a mio modo di vedere e retorica evidentemente non è possibile una cosa di questo genere quindi l'unione monetaria si dovrà fare siccome ho promesso di non far polemica ovviamente non dico che probabilmente prima del mille febbraio novantadue si poteva da parte di molti che sono intervenuti dopo secondo la peggiore consuetudini italiana Pina si firmano i trattati si ratificano i trattati e poi si mettono in discussione i trattati no certe cose si fanno prima
Echo poi dopo e hanno cominciato a discutere dei parametri della convergenza di unione moneta forse una certa riflessione più accurata più attenda andava fatta prima adesso c'è e cerchiamo se possibile di non fare l'ennesima brutta figura però professore Monti
C'è un profilo del tema
Da lei affrontato che mi affascina in modo particolare come sanno le non poche persone che mi conoscono da qualche anno e quello del rapporto tra il mio il nostro Mezzogiorno il resto del Paese ed Europa comunitaria non a caso da dieci anni con un vichingo
Mombelli lo sa una pubblicazione che un titolo osceno si direbbe in questo momento storico che si chiama Europa al Mezzogiorno
Lei ha detto tantissime cose giuste professor Monti
Io non per polemizzare che non lo assolutamente ripeto motivi per polemizzare
Però siccome in modo particolare i fondi strutturali mi sono occupato per un po'di tempo e qualche mio allievo come dire spiritosamente irriguardosa niente dice che mi sono dedicato soltanto a questo tema nello scrivere e lentamente un po'di esperienza ho maturato
Lei ha detto delle cose ripeto giustissime qualcuna se mi consenti ora riprendo per enfatizzarlo
Lei ha sotto sottolineato l'importanza della del monitoraggio e della valutazione
Professor Monti io non intendo assolutamente ma mancare di riguardo agli economisti sto guardando in questo momento i professori ossa che qualche decennio fa
Mi valuto direi positivamente all'esame d'economia politica però io le devo essere estremamente franco non essendo un economista essendo un cultore del diritto del diritto comunitario
E chiaramente
Come dire conosco molti economisti che stimo
E e qualcuno non lo conosco personalmente ma leggo i suoi articoli su questo o quel giornale e devo essere estremamente sincero avuto modo di constatare che alcuni di questi economisti
Coveri ovviamente mi consentirete di non farne i nomi
E è il momento in cui si è posto il problema della valutazione ex ante
Del monitoraggio della valutazione ex post autorevoli economisti voglio S.p.A. il professore ossa
Non era tra queste è un autorevole economista ma non era tra quelli che arrivata a un certo punto si sono detti anche sta roba
Come dire per siccome erano stati invitati a dare una mano a una qualche amministrazione pubblica beh io ho dovuto pregare qualche amico dirigente della DG sedici
E chiedo scusa non so come si faccia dicono che sia una cosa impossibile potete darci un po'come dire un un qualche campione da da da copiare questa è la verità sacrosanta caro professor Monti
E quindi questo significa che se noi sono d'accordo ancora una volta con lei
Vado anche un tantino oltre quello che ha detto lei
Lei ha detto se noi avessimo adottato questo metodo nel controllo della spesa pubblica non avremmo avuto il debito pubblico io dico anche un'altra cosa che probabilmente se avessimo fatto una valutazione ex ante
Un monitoraggio adeguato è una valutazione ex post
Beh con buona pace di quelli che parlano male della Cassa del Mezzogiorno e tra questi non ci sono io ve lo devo dire con tutta franchezza la Cassa per il Mezzogiorno avrebbe provocato non solo alla ricchezza del Veneto perché la Cassa del Mezzogiorno se lo sono dimenticati alcuni è intervenuta anche nel Veneto e magari anche di qualche parte della Toscana dove la l'agenzia per il Mezzogiorno è intervenuto
Cina alla sua totale soppressione
Quindi sono d'accordo con lei
E vorrei aggiungere ancora un'altra cosa
La metodologia della spesa devo essere sintetico professor modo poi avremo modo tra oggi e domani eventualmente di proseguire su su questi argomenti la metodologia della spesa dico io
E io forse vado ancora una volta un po'più avanti di lei con estrema franchezza e brutalità dico che per tutta una serie di ragioni che gli storici
Dovrebbero approfondire nel nostro Paese mancano la cultura del progetto e la cultura del programma
Professor Monti io l'avviso
Tra poco
Gli amministratori italiani cominceranno a piangere sulle sue spalle
Perché le chiederanno di chiudere un occhio e l'altro pure
In materia di direttive comunitarie sugli appalti pubblici perché ascolti bene ove così non si facesse l'Italia perderebbe dei soldi
Professor Monti io le dico
Che non è detto che se lei chiudesse per assurdo l'uno e l'altro occhio l'Italia non perderebbe lo stesso i soldi ma vorrei aggiungere
Che se lei fosse il pietoso
Con correrebbe hanno migliorare la situazione perché questa situazione e determinata anche da una mancanza di cultura del mercato e della concorrenza
E non e deriva anche da una mancanza di cultura nello specifico per quanto concerne gli appalti
Professor Monti ancora una volta lei ha detto nel Quadro comunitario di sostegno sono previsti finanziamenti comunitari per la formazione dei quadri della pubblica amministrazione per l'assistenza del professor Monti non le chiedo di svelare un segreto d'ufficio ma credo che ci si stanno presso la direzione generale affidata alla sua competenza politica la sua responsabilità politica un Dossi almeno uno
Per una procedura d'infrazione in materia di appalto di assistenza tecnica
Da parte di qualche amministrazione pubblica italiana
Quindi e e e tutto questo che poi alla fine porta a qualche risultato
Che non è gradito vivamente e vorrei aggiungere giusto come dire non per accodarmi al coro di quanti in questi giorni stanno polemizzando a torto o a ragione professor Monti lei ricorderà
Vittorio do semestre l'ultimo di presidenza italiana il governo italiano insieme ad altri apposto sul tavolo
E a quindi discusso anche con lei in qualità di commissario il problema della semplificazione
Nativa
Io le devo essere sincero sono stato come dire disponibile come consulente del governo pro tempore italiano e devo dire con estrema franchezza che con molto disagio affrontato questo questo tema siamo riusciti non so se lei se lo ricorda ad affrontare anche una risposta un suo questionario e anche alla preparare un documentino che in qualche modo servisse una volta tanto a salvare la faccia giusto evitare che l'Italia non ha più non presentasse proprio nulla io devo essere molto sincero come italiano che e quotidianamente ha a che fare con tutta una serie di complicazioni burocrati e io mi trovavo molto a disagio discutere della necessità della semplificazione normativa a livello comunitario
Perché non per come dire esaltare
L'esperienza comunitaria ma se e l'amministrazione pubblica italiana fosse complicata come quella comunitaria de forse nonostante tutto io sarei un cittadino è un contribuente ferisce
Chiedo scusa se sono andato un tantino oltre e mi auguro nell'innovare come dire ai sensi della del mio piacere della mia gratitudine per averla qui decorrere estorcere però una promessa
Il sono stola Benincasa ha deciso di attivare nel prossimo anno accademico
Due corsi di perfezionamento uno sul diritto del mercato e della concorrenza e l'altro sugli appalti pubblici professor Monti sono materie competenza del commissario Monti
E almeno una volta dovrà beni
Ringrazio professore Caruso scusate
Per la sua relazione
Dialogica per così dire e non avesse avuto altri meriti la Conferenza è professore Monti avrebbe certamente avuto quella di addolcire il carattere del professore Caruso il quale per tutto il tempo della sua relazione ci ha fatto aspettate
Una puntata polemica contro qualcuno che invece poi era soltanto un potenziamento di ciò che Monti ci aveva detto ma dalla sua prospettiva che giustamente è stata per molti anni tutti quanti lo sappiamo una prospettiva di trincea quindi a in un certo senso sottolineato tanto che i fondi sono stati spesi per finalità
Non produttive sui tempi lunghi quanto soprattutto e questo è il vasto sui Comuni più grande nella incompetenza sulle metodologie appunto che permettono l'accesso ai fondisti grazie professore Caruso seppure su Tremonti è d'accordo facciamo parlare prima
La risposta definitiva
Prego di
Caruso permetterà
Come battuta io non ho sentito niente di dolce nelle nella rete relazione che ci ha fatto ora professor Monti
Anzi una doccia scozzese
Freddissima
Debbo dire che io condivido in pieno l'impostazione che per semplificazione Monti non non me ne vorrà
Direi rigorosamente liberista che ha dato alla sua la sua relazione
Rimane
Monti non ha dato l'ha dato risposte implicite
Credo che noi dovremmo in qualche modo
Cercarle e peraltro si sta facendo invece quelle esplicite alla domanda
Del perché questo ritardo del Mezzogiorno italiano rispetto
Altre
Regioni europee in analoghe situazioni di ritardo di sviluppo
Molte delle cose
Una serie di cose le sappiamo
Molti Caruso ha aggiunto
Ulteriori ulteriori precisazioni
Il ritardo delle nostre amministrazioni il ritardo culturale complessivo
Nell'approccio
Al rapporto con la comunità
Ah nel Mezzogiorno ha in Italia in generale ma nel Mezzogiorno e in particolare
Aspetti
Che oggettivamente richiedono una spiegazione dovremo perché sono alti quasi al di là di ogni spiegazione
Io ho fatto di recente come esperienza che proprio per solo Orsola avendo in mente in prospettiva
Di
Istituzionalizzare cominciare ad aprire dei corsi di perfezionamento di formazione professionale in materia comunitaria
Ho
Fatto un'informativa a livello italiano a livello europeo lascia stare il livello europeo ma mi ha colpito questo dato al livello italiano che le iniziative d'una qualche qualità vuoi per quel che riguarda corsi di vero e proprio dottorato
In diritto comunitario cioè perché sono i poche iniziative ci sono italiani questo sì
Ma vuoi per l'insieme diciamo di iniziative di specializzazione formazione
Le troviamo moltissime nell'Italia settentrionale nell'Italia centrale e soprattutto quelle di formazione professionale
Vedono
Diciamo questo tipo di collegamento università camere di commercio Unioni industriali
Quando si arriva sotto Firenze non c'è più niente
O quasi niente
E i totale deserto
Questo indubbiamente è un è un è un primo buco Da Rin da riempire
Mi dicevano che gli spagnoli quando sono entrati in
Hanno curato in modo particolare la formazione
Delle loro amministrazioni locali delle loro amministrazioni regionali e locali proprio ai fini
Di stabilire un diverso rapporto interrelazione con
Del resto non c'è da fare commenta il ritardo delle nostre amministrazioni pubbliche
Statali e soprattutto locali su questo terreno e più che evidente e è in relazione adesso al grande sforzo che il governo va facendo proprio in relazione all'utilizzazione dei fondi comunitari sui quali ci ha intrattenuto professor
Ci sono altri fattori certamente della criminalità organizzata gioca un ruolo di carattere non non secondario
E c'è il tema della flessibilità
E mi sembra che Monti posto con
Estrema forza centralità
Mi sembra che non è un caso io
Mi è capitato di esaminare lo studio per la localizzazione dell'impianto di di Melfi della FIAT
Nel quale tra l'altro si sottolineava l'aria crescente
Com'era difficile in Europa trovare un'area nella quale fosse possibile reperire mano d'opera con quel livello medio di formazione adatto quindi a inserire questa forza lavoro nei corsi di formazione professionale poi inserirli
Fattivo come quello di Melfi fosse molto difficile trovare are
In Europa in cui si trova tanta manodopera comunque il livello medio di formazione quindi diciamo una condizione ottimale
La FIAT
è stata in grado con le organizzazioni sindacali
Ma perché la FIAT che ha il potere contrattuale il tipo di rapporto
In relazioni industriali con le organizzazioni sindacali che ha
Di introdurre una forte flessione civilizzazione del salario connessione si vanno a vedere i salari di Melfi rispetto ai salari di Mirafiori io di Rivalta eccetera ci sono delle belle differenze insomma la flat la flessibilizzazione su questo terreno
Certamente questo costituisce un problema io non voglio entrare nel nel merito la discussione peraltro riaperta
Anche in Italia sebbene apporti congelamenti e forti contraddizioni e direi che la contraddizione più grossa poi e l'area molto vasta
Del lavoro nero
Che è un che è un'aria tornare in crescita tra l'altro quindi si sono creati sostanzialmente due mercati del lavoro dal punto di vista della qualificazione contrattuale e salariale
Vorrei però non credo che la flessibilità però sia da sola o comunque penso che però nella flessibilità sul tema della flessibilità col ministro
Dal professor Monti così
Mettere
Con forza in avanti credo però che ci sono dei limiti
E limiti riguardano piuttosto il mercato del lavoro
C'è una per diciamo c'è una
L'Italia e l'Europa non è l'America il grado di mobilità della forza della forza lavoro
Molto più rigida
E quindi diciamo questo
Determina per quel che riguarda la locazione della forza lavoro dei fenomeni poi di scontri di di scompenso di concentrazione dei dati occupazionali
O di non di disoccupazione i quali hanno una rilevanza obiettiva
Credo che certamente tuttavia legato questo tema delle flessibilità c'è una parte del gap
Nei riguardi degli spagnoli e dei portoghesi ad esempio nel senso che gli spagnoli e portoghesi som partiti con situazioni contrattuali e di presenza sindacale
E di struttura diciamo contrattuale e salariale
Molto meno rigide che non le nostre molto meno sedimentate per no cioè hanno sono partiti con una naturale flessibilità senza gli impacci diciamo già ad una struttura e tuttavia detto su questo per non analizzare altri
Altri settori altri problemi
Pur mettendo il dito su tutte quelle che sono
Le carenze e le piaghe italiane
Le ho
Obiettive difficoltà soprattutto sul terreno sociale
Perché non abbiamo avuto in questi anni ne è una politica liberista la Thatcher
Ne siamo riusciti a elaborare realmente una porta una politica concertativa l'olandese abbiamo per grazia di Dio una politica concertativa che però si ferma come vediamo a determinate soglie uno
Riesce a trovare
Il punto di perfezionamento ulteriore
Però dato anche per scontato tutto questi insieme di problemi di analisi che possono
Diciamo spiegare questo ritardo del Mezzogiorno nell'inseguimento nella dinamica
Dell'Unione Europea
Però professor Monti
Un interrogativo di carattere più generale rimane al quale mi sembra
Lei
Non non non non ha fatto cenno non non ha fatto giustamente non ha fatto cenno a seguito un'altra strada però
A mio avviso un interrogativo rimane
Bastano gli strumenti dei fondi strutturali
Dei fondi dei fondi comunitari
Sono strumenti sufficienti
Nella prospettiva collochiamo civili
E formuliamo l'ipotesi l'ipotesi di avere realizzato l'unità
L'Unità l'Euro Lalla monete grave avere superato tutti maschi che di essere entrati nel processo successivo entriamo in questo scenario
E di essere entrati
Tra oggi
Quello che accompagna questo possibile futuro sono le regole dei patti di stabilità mi sembra cioè è il rafforzamento dell'apparato concettuale che ha accompagnato diciamo che ha preparato e ha guidato che intrinseco
Al
Al Trattato di Maastricht
Un apparato concettuale
Una visione diciamo così del rapporto della comunità
Con l'insieme dei dei paesi comunitario delle politiche statali dei Paesi comunitari
Che
Diciamo
è fortemente condizionato
E banale dire da una preoccupazione monetari Istica
Certo dalla preoccupazione dei tedeschi
Di difesa
Del Mark delle dal di di difesa dell'Euro del fatto che l'Euro non diventi una moneta meno forte del marco questa preoccupazione e tedesca diciamo così ha dato un'impronta fortissima
Vuoi alla preparazione
Del Trattato di Maastricht uomini per mi pare agli orientamenti nel dopo maschili che a quelli che ancora una volta mi sembra si apprestano
Sempre per venire incontro forti preoccupazioni soprattutto tedeschi
Quindi mi sembra insomma ragionando nella prospettiva ho paura che nei prossimi dieci anni non contiene continueremo a farci delle delle docce freddissimo ma lasciamo stare può darsi queste doti saranno tutte benefiche e alla fine porteranno
L'usciremo a razionalizzare il nostro sistema e a renderlo atto alla gestione sempre più attorno a gestione concorrenziale e via discorrendo
E però rimane
Questo interrogativo e possibile e nei prossimi dieci anni è possibile solo queste linea di politica economica e monetaria nella Comunità europea e questa linea
Passerà soltanto attraverso diciamo la la la istituzionalizzazione col a sarà una linea che avrà come elemento cardine
E di istituzionalizzazione la banca europea il sistema delle banche centrali dei vari Paesi della Comunità
E con i poteri secondo il modello tedesco che si sono date non c'è qui lasciamo stare la prospettiva dell'unione politica e del passaggio federalistico
Ma insomma che questa linea di politica economica e monetaria
Sia una linea che non contemperi in termini macro economico macro economici
Politiche che vanno verso lo sviluppo l'occupazione
Su questo mi sembra che non ci sia dubbio
E
Non Sintra e mi sembra guardando il dibattito insomma obiezioni di questo genere non vengono solo dall'Italia
Ad esempio vengono dai son preoccupazioni che vengono dai francesi quali poi la preoccupazione di avere anche di il Mediterraneo all'interno della moneta unica e che l'impianto diciamo
Che risulterebbe poi dall'ingresso congiunto di Maastricht che si mantenga
E posso avere continuità è una preoccupazione che i francesi hanno tutti hanno mi sembra mi sembra che il problema quindi
Di armonizzare
Al mercato unico non solo la moneta unica e quindi intorno alla moneta unica
La l'apparato diciamo di parametri e controlli tipici di una politica monetaria
Ma di armonizzare anche le politiche sociali
Le politiche fiscali perché pure le politiche fiscali rappresentano in qualche modo in prospettiva poi dopo diciamo grosso squilibrio perché là dove la pressione fiscale molto più forte è chiaro che il sistema di imprese che corrisponde a un Paese in cui resistere al pressione fiscale molto più forte non è in condizioni concorrenziali uguali anche se a questo punto in termini
I tassi d'interesse eccetera eccetera
Si è determinata
Una equivalenze i rapporti che in effetti non è poco ma non non non non si sono determinate condizioni di concorrenza
Concludo
L'interrogativo penso che lei ha capito forse meglio di quanto io gliele esposto qual è il punto
L'interrogativo che io pongo
Nessuno vuole la luna
Però un dubbio c'è che non è il dubbio non sono euroscettico alla Dahrendorf
Ho delle preoccupazioni rispetto se le cose vanno per il meglio rispetto al futuro
E ho la preoccupazione e la linea di Maastricht
Che
Se riesce
Comunque ci consentirà a prezzi grossissimi sacrifici
Bisogna anche sottolineare che italiani sono quelli che sono
Ma lo sforzo che gli italiani hanno fatto per entrare in macchina che stanno facendo per entrare in massima non è uguale a quello di nessun altro Paese questo minimo di merito occorre pure ed è stato notevolissimo in questi
In questi anni
La preoccupazione e di rimanere vincolati
Nel nel gli anni che seguono strettamente a questa filosofia che è la filosofia del marco forte che la filosofia di un Paese forte come la Germania e che naturalmente riduce moltissimo i margini diciamo di manovra macroeconomica e di sostegno a politiche di sviluppo porte a superare quelle strozzature
Che oggettivamente caratterizzano le differenze regionali
Nell'ambito dell'Unione europea e in particolare del nostro Paese caratterizzano la situazione
E mi sembra che su questo terreno
Vedo ad esempio in Francia l'ho già detto in altri Paesi che ci sono accenni a questo dibattito ne vedo pochissimo in Italia
In Italia son tutti germanofoni Germano compiti fino germanici non si fermano non si mette in discussione assolutamente quel si attacca
Ma certamente non va messa in discussione per arrivare nel novanta nel l'anno prossimo nella moneta unica e però dobbiamo pure cercare di incominciare a ragionare su questo terreno e capire se come artista se possiamo anche diversamente articolare il nostro interesse nazionale all'interno dell'Unione Europea credo che la possibilità comunque di aprire un discorso e comunque di intravvedere tra l'altro una crescita della
E la struttura comunitaria perché una considerazione più ampie degli aspetti monetari
Comporta un ampliamento un rafforzamento della comunità stesse dei suoi poteri sovranazionali Cheonan ma credo che la possibilità di avviare un discorso del genere sia anche funzionale a evitare le disgregazioni e giustamente De Santis metteva che nascono dall'impotenza rispetto a una situazione fortemente coartata e fortemente nessuno fa torto alla Germania di essere quello che
Vorremmo noi a essere come la Germania questa però il problema credo che esista e che in qualche modo in Italia dovremmo incominciare almeno a livello di discussione a farcelo grazie
Grazie professore Craveri che nella sua qualità di storico non poteva rispetto a l'andamento descrittivo diagnostico non poteva non porsi perché appunto il perché del ritardo culturale complessivo
Che riguarda il Meridione le risposte sono state parecchie manca la formazione c'è la criminalità organizzata la flessibilità ancora non ha raggiunto perché probabilmente impedita da Uroni le altre cause
Qui il grado che permette appunto di non creare come diceva
Professore Monti posti lavoro The Guanella di crearli nell'Italia meridionale
Credo però che il punto fondamentale sia la domanda finale cioè una volta entrati nel nucleo
Della
Della unione monetaria continuerà una logica omologante le diverse politiche al Marco o ci sarà più spazio per caratteristiche diciamo così nazionali se non regionali
Grazie soprattutto voglio
Ringraziare molto i due
Altri relatori credo di dover usare questa espressione più e i due autori degli interventi perché hanno tenuto relazioni per molti aspetti complementare rispetto al tema più circoscritto che io avevo trattato e hanno detto cose con molta autorità io non non intenderei
Riprendere
Ne saprei farlo tutti i punti che sono stati sollevati dal professor Caruso dal professor Craveri forse
Con un rapido esercizio di
Spirito di Geometria riprenderei
Un tema del professor Caruso un tema del professor Ferreri è un tema comune due
Vorrei riprendere tra le cose dette dal professor Caruso
La prima
E cioè quando ha ricordato le pressioni si sono verificate in questi anni a seguito delle cosiddette svalutazioni competitive che l'Italia la Spagna in certe fasi
La Gran Bretagna hanno avuto ma l'Italia molto intensamente non che fosse una svalutazione un po'voluta dalle autorità italiane ma è stata al novantadue e poi ancora nel novantacinque
Alquanto prorompente adatto grossi vantaggi competitivi all'industria italiana effettivamente ci sono state fortissime pressioni da le autorità di altri Paesi dall'industria agli altri paesi che si sono consentiti colpiti in via di complessivi di competitività perché la Commissione europea autorizzasse l'introduzione di barriere di qualche tipo o la concessione di aiuti di Stato a sostegno di quell'impresa nei Paesi a valuta forte colpiti dalla concorrenza delle imprese
A moneta debole
E effettivamente è stato possibile in nome della difesa del mercato unico
In questo caso tutelare
Grossissimi interessi italiani perché sarebbe stato veramente disastroso per l'economia italiana se accettando lì una frattura del mercato unico si fossero lasciate passare queste
Questi provvedimenti in qualche modo punitivi verso
L'economia italiana ma un punto che io cerco di sottolineare spesso con gli industriali italiani quando li vedo come li ho visti negli ultimi sei o sette mesi easy tanti circa l'opportunità di completare gli sforzi per entrare fin dall'inizio alla moneta unica punto che cerco di
Portare alla loro attenzione
Il seguente non illude temi che se l'Italia starà fuori ho sparato ori per un periodo dalla moneta unica la valvola di sicurezza del cambio potrà essere giocata
Non illude temi perché in primo luogo
Molto probabile che sistema monetario europeo uno su mere innovato e irrobustito tenga comunque nella sua camicia di attrazione le monete non facenti parte dell'euro
E semmai
Ciò non avvenisse e dovessero esserci importanti valutazioni non credo che sarebbe facile nuovamente opporre con successo la stessa Resistenza è riuscita in questi anni per cui secondo me gli industriali italiani devono pensare nel caso di non appartenenza della lira all'euro a uno scenario fatto
Da due rovesci di medaglia senza mai avere la faccia favorevole della medaglia cioè da una parte il non poter trarre sostanziale vantaggio da una maggiore flessibilità del cambio che o non ci sarebbe o avrebbe delle punizioni
E dall'altra fuori dall'Euro non ci sarebbe quel rientro del disavanzo pubblico
E quindi ci sarebbero tassi di interesse più alti per cui gli indù l'industria italiana avrebbe contemporaneamente in tre il peso dell'ingombro del settore pubblico e degli alti tassi d'interesse senza il beneficio
Della dei vantaggi della svalutazione ecco un caso in cui
La tutela del mercato unico è andato obiettiva mente a favore interessi italiani professor Caruso ha citato poi caso in materia di appalti
Nel merito dei singoli casi ovviamente non entro
Voglio sottolineare che la politica degli appalti pubblici la stiamo seguendo con molta attenzione nel mercato unico anche perché purtroppo il settore degli appalti è uno di quelli rimasti più indietro come realizzazione del mercato unico
E
Siamo molto attenti
E applichiamo molte procedure d'infrazione in materia di appalti
Molte delle quali poi arrivano all'attenzione
Della corte di giustizia e ed ecco qui io condivido quello del professor Caruso diceva circa il fatto che in qualche caso
Può essere salutare per l'ammodernamento e lo sviluppo di una economia in questo caso di quella italiana
Perdere non vincere certi conflitti in sede europea se questo può voler dire andare verso una maggiore concorrenza
Il punto comune se posso rinvenirlo nelle due relazioni è quello dell'attenzione che entrambi professori hanno posto alla formazione per l'amministrazione fu è un tema sul quale non ho molto da aggiungere se non una testimonianza di grande condivisione di quello che loro dicono
E credo che sia venendo io da una parte
L'Italia diversa da quella nella quale ci troviamo ora credo che sia un una grande responsabilità della classe imprenditoriale italiana per lo più localizzata in quelle parti d'Italia
Di non avere favorito
Nelle loro famiglie la attenzione per la cosa pubblica e il gusto di servire lo Stato commi invece nella élite di altri Paesi è avvenuto
E sono cose così convinto di questo che occupandomi appunto qualche anno fa di una università tipica di quel mondo di borghesia
Dell'Italia settentrionale e che tanto ha fatto per la formazione di personale per le imprese e per le banche ci siamo detti i miei colleghi e Dio
Bisogna introdurre un nuovo programma rivolto a le amministrazioni pubbliche abbiamo stabilito un nuovo corso di laurea che poi è entrato anche nella riforma nazionale delle facoltà di economia corso di laurea in economia delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni internazionali proprio per sottolineare questa saldatura crescente che deve esserci tra l'amministrazione pubblica nazionale e quella internazionale
Il punto tra quelli sollevati dal professor Craveri che volevo riprendere è l'ultimo come anche il rettore ha evidenziato e cioè una volta nelle euro ci sarà il patto di stabilità
E quindi
Sì
Respirerà sempre di più
Un'aria
Pura e rigorosa
Del del Reno e di Francoforte
Proprio non subendo mai in quella zona
E quindi cosa succederà più in generale all'economia
All'economia europea io esprimo in due parole la mia convinzione piuttosto radicata
Credo che non andrebbe diluito il rigore monetario previsto nel Trattato di Maastricht per né ridotta in alcun modo l'indipendenza prevista per la Banca centrale europea
In fondo non sono stati i governatori a darsi questo statuto di indipendenza
E il Trattato di Maastricht che l'onda Trattato di Maastricht non è stato firmato dal governatore è stato fermato dai politici degli stati membri
Quello che a mio parere occorrerebbe eh portare
A verso in grado di condivisione europea nell'uso dello strumento monetario altri strumenti della politica economica
Cioè per avere un governo sono d'accordo che ci sarebbe un governo dell'economia europea fortemente squilibrato se ci fosse la moneta unica alla Banca centrale europea e tutti gli altri strumenti delle politiche economiche sociali in mano al governo
Maggiore equilibrio secondo me va trovato non di Lou vendo la durezza istituzionale e della politica monetaria ma portando verso un maggiore coordinamento gli altri strumenti della politica economica
Sono stati poi quelli menzionati e io vorrei sottolineare in particolare quello della fiscalità su cui stiamo cercando nella Commissione europea di ravvivare gli sforzi con una nuova impostazione politica prospettata gli stati membri che soprattutto sottolinea il costo in termini di disoccupazione di un mancato coordinamento nell'uso degli strumenti fiscali abbiamo ottenuto che questo tema sia salito molto nell'agenda politica europea e siamo impegnati
Su questo senza nasconderci che è un sesto grado finché rimane la regola dell'unanimità per le decisioni
Ed è molto importante secondo me che un Paese che è convinto dell'opportunità di portare a livello europeo l'uso degli strumenti fiscali come l'Italia che sta sostenendo questi sforzi della commissione sia appunto
Fin dall'inizio in grado di influenzare
Molto le cose europee stando fin dall'inizio nella moneta unica vorrei se posso
Chiudere su una nota positiva siamo stati mi pare
Serenamente Plumb dei nelle nostre parole e nelle nostre analisi e io vorrei chiudere con una parola credo altrettanto Serena e realistica
Ma ti spiraglio positivo
E abbastanza straordinario il cambiamento culturale che si è avuto in Italia in questi anni
Quei connotati dell'economia sociale di mercato che hanno fatto la forza anche se in questo momento non mancano alcune crepe
Dell'economia tedesca erano tutti uno per uno contestati dall'intelligenza economica e dalla cultura politica italiana fino a dieci anni fa
L'equilibrio di bilancio la necessità di avere un'inflazione bassa
La necessità di avere un'autorità a tutela della concorrenza nei mercati la necessità di avere una banca centrale indipendente la necessità che la banca centrale indipendente avesse l'obiettivo istituzionale della stabilità monetaria
In pochi anni fondo
In modo quasi preoccupante per la velocità di cambiamento certo positivo per la direzione del cambiamento a mio parere la cultura economica italiana la cultura politica italiana sono cambiate
Come tende ad accadere in Italia
Sono all'avanguardia nell'interpretazione e nella gestione del nuovo modello coloro che erano stati all'avanguardia con gli eredi di coloro che erano stati all'avanguardia nella respinse on dello stesso modello dieci anni prima
Ma e non solo si è accettato un modello culturale diverso una nuova forma di governo dell'economia ma si sono fatti con grandi sacrifici passi concreti nella direzione dell'applicazione
Certo avendo un'eredità anche grande debito pubblico
Figlio coerenti Simo del modello di allora
Si impiega tempo
Vale in aggiustamento dei conti delle cifre ma questo sta avvenendo e per quel poco che posso io cerco sempre parlando con tedeschi o con cittadini di altri Stati più tradizionalmente disciplina
Sì di sottolineare questa evoluzione e l'ultimo l'ultima componente della nota positiva alla quale io tendo ad attribuire grande importanza il fatto che l'opinione pubblica italiana sia un'opinione pubblica fa
Onorevole all'euro oggi i governanti degli Stati d'Europa sì guardano in faccia attoniti mentre per il hanno i sondaggi sulla Europa precipitare nei rispettivi statuti come gradimento popolare
E questo evidentemente è un fattore di impedimento per la costruzione ulteriore dell'Europa l'Italia a un'opinione pubblica che ha per l'Europa
Una simpatia grande
Che si di cui si potrebbero analizzare le cause e che sembra resistere pur con qualche attenuazione di entusiasmo anche quando sì propinano euro tasse avrete visto quel recente sondaggio in base al quale quarantasei per cento degli italiani interpellati sono convinti che il provento dell'eurotassa banda ad altri sta dati i membri dell'Unione europea malgrado questo rimane un'elevata simpatia per il per l'Unione europea nei sondaggi italiani ecco questo che sito come elemento finale di incoraggiamento in questa conversazione secondo me può diventare una
Grande forza politica perché oggi l'Europa si costruisce con una materia prima scarsa che è un'opinione pubblica favorevole all'Europa gran parte di questa materia prima è in Italia un'Italia che sappia procedendo for sì un po'più rapidamente ottenere i risultati concreti di questa svolta culturale importante che ha compiuto sarà beh in grado di valorizzare pienamente questa materia prima a vantaggio proprio e a vantaggio della costruzione europea nel suo insieme grazie
Il professore Monti per queste rap generose e soprattutto per questa chiusa
Appunto che rischiare un po'l'orizzonte
Plumbeo appunto che si era creato ma volevo richiamare quanto aveva detto il professore Caruso nella sua relazione questo istituto è seriamente intenzionato ad impegnarsi
Sul versante della formazione e
Professore Monti non ha risposto alla sollecitazione del professore Caruso noi siamo convinti che egli sarà con noi in questa avventura che si apre dell'istituto solo se va bene grazie grazie