"La diplomazia Vaticana" polemiche in occ. dalla pubblicazione del volume della rivista LIMES dedicata alla politica estera dello Stato Vaticano

Qui radio radicale qual è il peso del Vaticano sul mondo e quanto la sovranità di un territorio così limitato come Città del Vaticano pesa sulle relazioni internazionali e condiziona le scelte politiche degli altri attori del diritto internazionale istanti
Se l'ha chiesta la rivista italiana Limes
Che ha dedicato il suo ultimo volume alla politica estera della Santa Sede
Per discutere su questo delicato argomento abbiamo con noi il caporedattore di Limes Giovanni Orfei sociologo Giancarlo Zizola collaboratore de il Sole ventiquattro Ore e studioso di problemi della chiesa insieme all'onorevole Emma Bonino parlamentare radicale
Quest'ultimo volume dedicato alla politica estera della Santa Sede ha fatto discutere molto e il Vaticano in qualche modo se n'è risentito infatti in data del tre giugno del mille novecentonovantatré il giorno stesso dell'uscita dell'ultimo volume di Limes
La sala stampa del Vaticano ha pubblicato una replica ad alcune affermazioni apparse sul Limes in merito alla crisi della ex se Jugoslavia le leggiamo
In una rivista italiana afferma la sala stampa del Vaticano si è ritornati a divulgare notizie palesemente false circa l'atteggiamento della Santa Sede nei riguardi della dissoluzione della ex Jugoslavia
Si è ritornati cioè ad affermare che la Santa Sede avrebbe favorito la spartizione della Federazione jugoslava riconoscendo Slovenia Croazia prima degli altri stati europei e approvando la Costituzione di conferenze episcopali autonome in Slovenia e Croazia
In merito alla sala stampa della Santa Sede è in grado di precisare
Primo il riconoscimento della Slovenia e Croazia da parte della Santa Sede avvenuto il tredici gennaio mille novecentonovantadue quando già la Germania aveva proceduto in merito e quando già gli altri Paesi della Comunità europea avevano annunziato fin dal sedici dicembre del mille novecentonovantuno e avrebbero riconosciuto le Repubbliche della ex Jugoslavia che ne avrebbero fatto richiesto
Confronta la dichiarazione sulla Jugoslavia dei ministri della CEE bussa il sedici dicembre mille novecentonovantuno il riconoscimento poi della Bosnia Erzegovina da parte dei Paesi della Comunità economica europea è del sei agosto mille novecentonovantadue mente il riconoscimento da parte della Santa Sede ed il venti agosto mille novecentonovantadue in terzo luogo alla Conferenza Episcopale slovena e quella croata hanno avuto la loro approvazione una volta che quei due Stati sono divenuti indipendenti
Il Concilio ecumenico Vaticano secondo infatti ha invitato i vescovi di ogni Paese a riunirsi in una propria conferenza episcopale perseguite meglio i problemi pastorali della propria nazione
Gli statuti della Conferenza episcopale slovena sono stati approvati il diciannove febbraio mille novecentonovantatré e quindi della Conferenza episcopale croata sono stati approvati solo recentemente il quindici maggio del mille novecentonovantatré
La Slovenia e la Croazia avevano dichiarato la loro indipendenza fin dal mille enti cinque giugno del mille novecentonovantuno
Infine circa il quesito più volte posto se non si sarebbe potuta salvare la Federazione jugoslava non rimane che riandare alle parole del Papa che ancora recentemente il trentun maggio scorso ricordava
E difficile escluderlo una cosa però è certa soggiungere al Santo Padre è la guerra scatenata contro quelle popolazioni che allontanato tale possibilità
Giovanni offese caporedattore della rivista Limes che cosa ne pensa di questa di questa smentire che è stata fatta dalla Santa Sede
Innanzitutto vorrei esprimere un po'di rammarico
Per prima cosa la rivista si tratta di molti moltissimi argomenti in generale tratta di quel soggetto alquanto anomalo della scena come che agisce sulla scena politica internazionale che la Santa Sede
E in una crisi come quella jugoslava naturalmente non poteva mancare in un certo senso un ruolo da questo soggetto così importante
E quello che mi dispiace che in un certo senso la polemica che ha preceduto e che ha accompagnato l'uscita in edicola libreria della secondo numero della nostra rivista e è stata determinata più da anticipazioni sulla stampa apparse in mi riferisco in particolare un articolo uscito sul Corriere della Sera che hanno allarmato la sala il portavoce della Santa Sede Navarro in quanto e come era presentata la notizia sembrava che sulla nostra rivista fosse scritto che il Vaticano aveva favorito aveva Brigato perché la Jugoslavia si espande si saldasse
Sull'onda
Di un'azione concertata fra il Vaticano e la Germania
Le cose non stanno così ecco l'articolo in questione da cui il Corriere della Sera aveva tratto l'anticipazione scritto del generale Giuseppe per Cucchi e Gianfranco Gasperini trattava in realtà tutta l'influenza vaticana che ha sull'azione internazionale dell'Italia quindi un problema abbastanza complesso
E in margine a questo discorso si parlava del fatto che in occasione della crisi jugoslava nel nel novantuno Nell estate del novantuno poi il Vaticano avesse preceduto con riconoscimento diplomatico il riconoscimento europeo
Ecco o diciamo che la questione dei riconoscimenti sulla questione jugoslava è ancora una storia ancora tutta da scrivere che non ci convince che probabilmente noi affronteremo in seguito però tuttavia voglio dire che non è che l'articolo in questione si distinguesse per un particolare asperità nei confronti della Santa Sede era un piccolo particolare in un contesto di un discorso più ampio a sua volta in inseriti in un contesto ancora più ampia di una di un discorso elaborata all'interno della nostra rivista in cui cercavamo di mettere in luce tutti i vari aspetti
Di quello che poteva essere la geopolitica vaticana
Un tema che non è mai stata affrontato finora
Modo sistematico e tenue ambiziosamente c'eravamo posti infatti in questo volume parla non solamente della Jugoslavia parla di tante cose parla del rapporto fra la Santa Sede l'Italia viene spiegato come funziona la diplomazia vaticana che tanto agisce tanto fa però poi in realtà un velo di mistero siccome organizzata vengono riportati nel numero in edicola in questi giorni i vari episodi significativi dei cosa fa la santa cosa fa il Vaticano nel mondo si riporta insomma
La politica latitano in America Latina come viene affrontata le questioni in Sudan dove è in corso da qualche anno una guerra feroce una civili una feroce guerra civile
E che vede cattolici in armi sfidare il il regime di Khartoum che si caratterizza per una forte spirito fondamentalista islamico
Affrontiamo anche il tema del un proporre in tale del difficile dei confini in quello che è il nostro tema della nostra rivista il limes dove passa il lime cast Limes cattolico e quindi tutte le arie diciamo a rischio perché
La geopolitica vaticana differenza di i quella che può essere quella di uno Stato che è palpabile che c'è un punto di partenza fisso determinate cioè il proprio territorio nazionale in questo caso manca
Nel caso del Vaticano si tratta di stabilire lo stesso però quali sono i criteri geopolitici a cui attenersi nella sua azione politica e il fatto che non abbia il territorio non vuol dire che queste non abbia una sua geopolitico alcuni fondamenti su cui deve basarsi per svolge la propria azione ecco nel numero in edicola in libreria in questi giorni
Non possiamo certo dare una risposta a un problema così complesso tuttavia abbiamo fatto questo tentativo speriamo di esserci riuscito insomma
Dottor titola lei che cosa ne pensa delle delle risposte che ha dato Giovanni ossei in merito alle critiche che sta al sono state fatte dalla sala stampa della Santa Sede al volume di Limes
Io vorrei anzitutto premettere che la e fra ma certamente una un ruolo da svolgere nella società internazionale oggi
Tanto più dopo la caduta delle delle
Dei totalitarismi ideologici
Noi sappiamo che
La nostra società le culture che figli prevalgono sono colpiti da una crisi sempre più evidente
E questa crisi in qualche modo tocca studiare la cultura religiosa e la cultura laica
Direi che la cultura laica
Coincide largamente con la ragione moderna
è costretto a riconoscere un la la alcune contraddizioni più generazioni in particolare l'appiattimento della razionalità comunicativa sul ritardo mentale e l'incapacità di riconoscere l'altro
Uscendo dall'otto al monologo
Con cui l'Occidente governato il suo sistema di dominio
Sulle culture altre sulle africane e asiatiche le primitive cioè i fratelli allo spirito l'utopia la l'artista rete incertezza di fronte al dubbio
I e e alla possibilità di il respiro diciamo di futuro il nuovo faccia verde di Johnny Rotten e diventato il motto intere generazioni giovanili allora
Di fronte a questa a questa situazione di crisi appare ancora più chiara l'esigenza che ricchi all'interno delle istituzioni in particolare istituzioni dell'Occidente una istituzione che significhi la possibilità di precedente dell'orizzonte della Realpolitik come nel caso della guerra del Golfo o o o dire una identificazione troppo saprei Praderi interenti materiali dell'Occidente con le ragioni stesse della ragione
E con la possibilità di superare la crisi
Ora questo questo problema particolarmente e così evidente nella nella quando la chiesa vicende nel Tirreno che sembra più che sembrava un po'di tutto macchiette in branco tuttora il più dedicato ai libri anzitutto e anche pericoloso per la sua azione nella società contemporaneità il terreno politico il confronto con i problemi della violenza dell'ingiustizia strutturale della pace e della guerra
E pitture il confronto tra penso e Potenza diventa estremamente efficiente per la Chiesa
La cui vittoria cicliche che quando quando ogni volta che la Chiesa ha cercato anzitutto il potere politico affermandosi come società perfetta
Di fronte agli altri poteri ieri appena tutto affatto perde di significato il suo annuncio ha perduto
Ha perduto nella nella sul fronte del penso ciò che ha ha ritenuto di quella ignare sul fronte del potere politico
Ora io credo che vi sia un merito della rivista Limes ed è quello di aver richiamato
Alla a maggiore attenzione
Anche della cultura laica
La singolare posizione che la Chiesa fino ad assumere facendo politica oggi in una situazione di crisi della rigidità e quindi privi di molti molti miti illumini
E ed è questo io credo un merito che veniva anzitutto che rileva anzitutto riconosciuto
Il secondo luogo il merito è quello di avere svolto nei confronti della Chiesa cattolica in maniera appena sta plurale conti partiti con una analisi di una una un un compito critico nei confronti di alcuni rischi che anche dal punto di vista cattolico possono essere apprezza
E il rischio anzitutto è quello di vedere la chiesa cattolica discendere sulle questioni delle controversie nazionali dei paccheri delle nazionalità in istruzione oggi
In Europa permettendo in qualche modo oltre trenta o con una precipitazione tagliare letta riletture della sua poi la possibilità che i fra i chiamata ad a vere
E per la qualità farete attenta a questo grande confronto
Di moderare questi conflitti di rappresentare in questi conflitti particolaristici localistici nazionalistici il trascendente
Qualche cosa che non superi dunque il momento contingente di cui mi nazionali i conflitti di interesse e molto spesso di classe i proprietari come diceva Nikolaj perdere però ogni nazionalismo
E per io a rappresentare invece qui dimensione pluralistica della nazione che si deve essere rispettata riconosciuta nella sua specificità verso differente soprattutto in un mondo
Minacciato dal totalitarismo e delle omogeneità azioni culturali
Rispetto a Grecia riconosciute ma a patto che una nazionalità posso rispettare la ora certamente da parte di Giovanni Paolo secondo non c'è dubbio che sulle questioni relative alle ai conflitti etniche nazionali balcanica sempre mantenuto coerentemente questa tutti non c'è dubbio che qui si vanno a rileggere le ormai vicini ai piattelli gli interventi di Giovanni Paolo secondo
Sulla questione
Della quello sfacelo della ex della ex Federazione jugoslava noi lo vediamo coerentemente svolgere motivi di preoccupazione in questo testo
Tuttavia è anche vero e riconosciuto largamente tra gli osservatori diplomatici elettori cattolici attenti preoccupare
è anche vero che una certa precipitazioni dell'istituzione diplomatica della Santa Sede ha dato luogo a perplessità anche sono sono medesime che hanno trovato una ecco a mio avviso onesta nelle pagine difficilmente perplessità nel penso che indetti riconoscere analiticamente che alle pericoli emerge dalle questioni nazionali in Europa la tanta fede dovuto raccontare una certa perplessità della sua riflessione urtano una limitata capacità di manovra
Dinanzi all'orrore imprevedibile alla riprodursi il tetto ottant'anni ITT tragedie riportati Oniti stupri di massa
Eccetera in quella che era stata la Federazione jugoslava
E facendo sì così trascinare nel corto circuito delle frammentazioni nazionali la Santa Sede per esempio che affrettata e non è la questione che non dovette riconoscere ma e la precipitazione
Che quindi che ha fatto problema che ha sollevato degli interrogativi
La risposta vaticana ha indicato date precise per il riconoscimento delle repubbliche trovato in Slovenia prima ancora che di provvedessero però Comunità economica europea risulta e credibilità internazionale consistente ecco perché ha fatto problema perché per chi conosca minimamente la la storia della della diplomazia vaticana nella repertorio moderno diplomazia vaticana e multa fino fino appunto alla alla questione all'intervento alle procedure particolari che riprendeva dicano ha seguito sul criteri Balcani evita una tradizione consolidata che aveva orientato Ivan potrete importato a rispettare il principio di non procedete al riconoscimento di uno soltanto utili nuove frontiere distanti se non in presenza di atti significativi
I sufficienti della comunità internazionale che avessero provveduto a consacrarlo formalmente la legittimità
Facciamo un record c'è ancora qualche minuto sì sì prego facciamo un esempio un esempio soltanto c'è voluto molto dura noi non poche settimane come nel caso della crisi politica
Oltre un anno perché la Santa Sede ai vecchi tempi a riconoscere nel mille novecentotrentanove lo Stato slovacco che pure aveva come presidente un prelato monsignor Joseph preciso
E riconoscimento e tutela potuto avvenire solo dopo che la nuova repubblica era stata riconosciuta dei principali governi europei inclusa l'Unione Sovietica di Stalin Pio decimo secondo atteso che tardi a riconoscete il Governo il il governo slovacco presieduto da un prelato prima di procedere al riconoscimento della Slovacchia confessato tutto il dipendente
E segnali non meno prudente è stata la Santa Sede prima di procedere conoscibilità delle frontiere postbelliche fra Polonia e Germania sull'Oder-Neisse finché non fosse sopraggiunto il trattato di pace ristabilire dunque
Per concludere questo mio breve intervento
è chiaro che c'è c'è stata una una un foulard preoccupazione quella chiesa di moderare i conflitti impero Eternity
Nei Balcani secondo luogo è chiaro che la ottantatré perché provata a sorpresa
Per vari motivi dallo sviluppo precipitoso tragico di questi controlli
In terzo luogo chi è è un fatto che e accanto a Felipe a a ritenuto per ragioni di sue proprie per per forse per essere più da avere mano libera nella
Nell'intervenire realisticamente citati proprio in funzione di moda referente presente
Effettivamente dei conflitti ha ritenuto il affrettare al di là delle proprie consuetudini procedure diplomatiche i riconoscimenti dipietrista
Con la conseguenza di in qualche modo di portare la responsabilità Historic li avranno
L'ultima parola quando potrà essere stata portare il una certa responsabilità
Per la precipitazione della crisi nei Balcani perfetto quando alcuni mesi dopo nel gennaio di quest'anno Giovanni Paolo secondo è andato relativi a pregare per la pace in Europa lo ha i allusivamente riconosciuto quando ha detto appunto ciascuna nazione diritto all'autodeterminazione
Si tratta di un diritto che si può realizzare sia mediante una sovranità politica
Io a mediante una federazione o confederazione con altre nazioni quasi Paparizou anche in sede lo sfacelo della federazione
E jugoslavi poteva essere saltata l'una o l'altra modalità prenderti unite la ex Jugoslavia ecco questo interrogativo che il papato speso sull'onda delle incontro ecumenico direttivi non può riguardare anche le criticamente alcune riforme d'intervento della Santa Sede io lascio alla agli storici ultima la risposta a questo interrogativo
Proiettato su questa sulla questione delle riconoscimento della Croazia abbiamo intervistato nei giorni scorsi l'ambasciatore della Repubblica croata presso la Santa Sede il professore i gli amici sentiamo l'intervista
Sì l'ambasciatore secondo lei è vero che il Vaticano era orientato a riconoscimento della Repubblica croata prima della fine della Federazione jugoslava e che a questo scopo aveva istituito delle conferenze episcopali all'interno della ex Federazione jugoslava
Prima di tutto mi consenta di ringraziarla per l'opportunità che mi viene data di partecipare a questa trasmissione di Radio Radicale
Che tanto spazio adatto e continua veramente a dare alle vicende della ex Jugoslavia devo sottolineare il merito di voi radicali
Che avete svolto un'opera di tempestiva io obiettiva informazione dell'opinione pubblica italiana
Durante la guerra di aggressione sottolineo questo contro la Croazia nel corso del avuto uno novantadue purtroppo questa guerra dura ancora oggi
Con una visione politica lungimirante circa il diritto del popolo quarto alla autodeterminazione ad uscire da quell'autentica prigione dei popoli chi era la Jugoslavia sotto le deboli afferma
In particolare devo esprimere in questo caso non è il mio apprezzamento per quanto ha fatto l'onorevole Marco Pannella il prestigioso leader del vostro partito
Che insieme ad un altro grande amico della coppia l'onorevole Flaminio Piccoli
Pertanto uno dei pochi uomini politici a capire fin dall'inizio l'essenza del problema e si è prodigato per scuotere l'opinione pubblica e anche i politici
Per il riconoscimento dell'indipendenza della Croazia e della Slovenia adesso ecco vengono alla sua domanda cioè c'è il Vaticano era orientato al riconoscimento della Repubblica e curata
Prima della fine della Federazione jugoslava
La risposta è chiara e netta no
La Santa Sede come dice appunto rispetta i frati riconosciuti della comunità internazionale e indica i suoi fedeli tramite la gerarchia locale
Alla lealtà e alla cura correzione per il bene della comunità nazionale o delle comunità nazionali nel caso delle compagini statali multinazionali come appunto nel caso della Jugoslavia
Quell'ente mente con questo principio della sua politica nei rapporti con gli Stati
La Santa Sede riconosceva la prima e la seconda Jugoslavia e arriva normali rapporti diplomatici
Eccetto la parentesi dal mille novecentocinquantadue al mille novecentosettantotto quando Belgrado ruppe unilateralmente le relazioni diplomatiche con la Santa Sede
Anche quando scoppiò la crisi istituzionale nella Jugoslavia nel mille novecentonovanta novantuno la tanta fede
Invito le parti a trovare una soluzione della crisi nell'ambito della Federazione jugoslava
Un paziente di dialogo con opportuni cambiamenti istituzionali dettati dalla vittoria della democrazia e del prurito antichissimo
Nessuno può onestamente accusare la Santa Sede come purtroppo da qualche parte si tende a far credere abbia partecipato alla dissoluzione della compagine statale jugoslave jugoslava
Per favorire ora io sulla vedi cattolici
Quando però
Le tensioni nazionali e il pervicace ostruzionismo della ferrovia alla proposta di ricredere in senso democratico in paritario la con diventa dei popoli mediante la revisione della struttura federativa in cooperativa
Fecero precipitare
La crisi e i popoli non servì in libere elezioni votarono plebiscito prevista per il plebiscitaria mente per la propria indipendenza e sovranità allora mutò radicalmente il quadro politico
Perché il soggetto statale jugoslavo dissolse nelle sue principali componenti iniziò la guerra di aggressione serba prima contro la Slovenia e poi contro la Croazia
La comunità europea validi chiaramente la propria mediazione perché non aveva capito o non solo non voleva capire che non si poteva tenere in piedi
Uno scatto cadavere come la Jugoslavia non si dimentichi la cronologia degli avvenimenti politici e bellici durante i novanta novantuno il colpo di mano di Milos contro le regioni autonome del costume della Vojvodina e poi contro il Montenegro
Alterando unilateralmente la struttura della federazione
L'ostruzionismo al candidato della presidenza collegiale federale che perturbato spettava al quattro intermezzi
Il furto delle armi della difesa territoriale delle varie pubbliche e poi l'inizio dell'aggressione armata comune di affitto trasformato da federale in serbo-montenegrino
La Santa Fe
Vedendo da una parte alla volontà del popolo croato di essere indipendente volontà manifestata nell'aver eroica veramente e umanamente parlando disperata resistenza all'aggressore
Dall'altra parte
L'incapacità dell'Europa e dell'ONU di trovare una soluzione pacifica
Realisticamente la Antartide vide che l'unica via
Per fermare la guerra e le sue terribili conseguente era il riconoscimento internazionale dell'indipendenza della Croazia Slovenia la Bosnia ed Erzegovina non aveva ancora manifestato in quell'epoca la propria volontà
Come del resto si andava profilando l'orientamento della maggior parte degli Stati europei
Nonostante bisogna dirlo la forte opposizione della Francia Inghilterra tradizionali alleati della Serbia
Posto pactum dobbiamo dire chi la tanta fede aveva visto molto meglio due prima dell'Europa e degli USA che non si poteva negare il diritto di autodeterminazione dei popoli è che dinanzi alla violenza delle armi sarebbe unico modo per porvi fine era dico lui conoscere l'indipendenza dei popoli aggrediti
In modo da dare il loro una protezione politico-diplomatica internazionale
Pertanto non netta tra la Santa Sede a distruggere nominare la Jugoslavia commenta per la politica serba ed espansionista di Milosevic ed i suoi generali vetero comunisti
E anche dei criminali fanatici come fece Arkan nati e care AGCI
Mentre il supporto ideologico è stato fornito dal memorandum del Accademia afferma differente ed archi con la capo in destituito presidente dopo Rita rossicce
Per quanto concerne la conferenza episcopale covata devo dire che questa è stata riconosciuta poco tempo fa e che ha accettato anche dopo che era stato classici molto molto tempo dopo allora questa veramente questa con lei chiarissima a tutti non so a chi non sia a chi non è chiaro veramente a chi non vuole capire
Ecco allora questa farebbe credo più che sufficiente la risposta alla sua prima domanda
Senta quanto ha pesato secondo lei questa scelta nella politica della Repubblica italiana e come definisce oggi lo stato dei rapporti della Croazia con la Santa Sede anche se diciamo la lo ha ricordato precedentemente come quando a questa domanda
Cioè la linea come dice lei seguita dal Vaticano abbia influito su questa scelta della politica dalla Repubblica italiana
Sinceramente non sono in grado di dare una risposta perché io sono venuto in Italia appena a maggio dell'anno scorso allora appena un anno e un mese fa è vero a così compiute
Ritengo tuttavia che la Repubblica italiana sia una nazione cosciente della propria indipendenza e sovranità e d'altra parte la tanta fede
E troppo rispettosa della sovranità degli Stati per evitare ogni ingerenza politica
L'Italia inoltra agito in stretta connessione con le decisioni della comunità europea e dell'ONU
Sono stato Kadima e i gli orrori della guerra di aggressione serba l'anno scorso l'opinione pubblica italiana e hanno impunito sulle scelte del governo
La querela
Come è suo dovere
Little nel rispetto dei principi etici anche in politica estera
Questo fa parte della sua missione
Perciò intende il principio della autodeterminazione dei popoli e il rispetto della dignità in libertà della persona umana
Infine
Quale oggi lo stato dei rapporti della curativa con la tanta fede
Posso dire veramente con soddisfazione
Che sono improntati allora reciproco rispetto e all'amicizia
E da parte del popolo curato
Ad un grande attaccamento alla persona dei papà e di gratitudine per la sua opera di pacificazione e di carità verso tutto alle vittime della guerra accentuò questo verso tu per le vittime della guerra tenta di finzione
C'è un c'è apostolico a Zagabria
Cioè l'ambasciatore sentivo curato presso la Santa Sede il primo nella nostra storia più che millenaria
Ovviamente queste relazioni diplomatiche sono alle prime battute e il minuto hanno per quanto io posso vedere con reciproca soddisfazione
Del resto sono sicuro che appena la guerra sarà terminata e dello stato occupato avrà superato
Perché tremendo territorio la guerra e l'area balcanica
Si sarà stabilizzata
Anche i rapporti diplomatici si svilupperanno sempre più positivamente
In un'atmosfera di collaborazione con gli intenti di questo pontificato che migliorano ad una integrazione e rinascita spirituale morale ed economica del continente europeo
Che sono pienamente condivisi dal punto dal popolo e dal Governo coatto
Questa era l'opinione espressa dall'ambasciatore della Repubblica croata presso la Santa Sede professori gli anice
E il dottor Afellay e d'accordo con questa con questa con la tesi espressa dall'ambasciatore della Repubblica curata presso la Santa Sede ma senz'altro è indubbio che in Croazia prima e poi Slovenia poi in Bosnia vi sia stata un'aggressione serba questo è indubbio
Tuttavia avrei un paio di offre di osservazioni da fare al professore annuncia
La prima riguarda le conferenze episcopali ha senz'altro ragione quando dice che la conferenza degli statuti della Conferenza episcopale croata sono stati approvati solo il quindici maggio del novantatré però io credo che questa affermazione andrebbe integrata con la notizia che a questa Conferenza Episcopale già all'organizzazione di questa Conferenza Episcopale già ci si lavorava prima
Quando ancora non esisteva la Croazia e quando esisteva la Federazione jugoslava almeno secondo notizie apparse su i quotidiani all'epoca e che non sono state mai smentite
Per quanto riguarda invece la ricostruzione della crisi e lo scoppio della guerra fatta dall'ambasciatore curato io vorrei fare solo un'altra osservazione dire che al
Il professori amici ha detto che la c'è stata miope nel vedere che non si poteva tenere insieme il cadavere c'è la Federazione jugoslava
Probabilmente è vero certa che però quello che si dovrebbe dire che magari però si poteva evitare lo scoppio della guerra si poteva evitare immani Luthe immani tragedie ai popoli ex Jugoslavia quindi diciamo anche che causa scatenante della guerra è stata senz'altro l'atteggiamento o aggressivo della Serbia però ricordiamo per dovere di cronaca che la minoranza serba
La minoranza italiani in Croazia non sono state mai riconosciute come tali tempi precedenti la secessione la guerra che una certa è una parte della popolazione croata
Si è sentita minacciata dal nuovo governo di Zagabria e in qualche modo o sono legittime queste preoccupazioni questo non vuole assolutamente giustificare gli eccessi del dei serbi e l'aggressione serba
Tuttavia voglio dire che è difficile dare la ragione in un senso unico nello scoppio della guerra in Croazia per la Bosnia poi ci rimettiamo a un'altra sede allorquando tratteremo con l'ambasciatore Bosnia
Emma Bonino era davvero rientrato il Vaticano a riconoscere la Slovenia e la Croazia prima della dissoluzione della ex Federazione jugoslava
Ma
Intende Area concordare con le parole dell'ambasciatore io non credo che il Vaticano abbiamo preso delle iniziative prima così come mi pare alcuni organo Ambra
Dicano
Giovanni cabrata tanto un processo ha intenzione io non le ho riscontri ecco questo volevo dire
Ma tu ritieni che diciamo l'azione diplomatica della Santa Sede in qualche modo io abbia influenzato anche le nostre scelte le nostre scelte di governo a proposito del riconoscimento di queste di queste federazioni ricordiamo che lei riconoscimento di queste Repubblica avvenuto due giorni dopo che c'è stato il riconoscimento da parte della Santa Sede che significato ha
Questa breve distanza che Chiti Antò ma una con attenzione nulla
A della fanteria rispetto ai Paesi che lei considera delle zone cattolico più cattoliche questa è del tutto evidente basta anche pensare al ruolo Abdallah quanta fede per esempio in tutti gli avvenimenti polacchi
E devo dire che stanno però tutto questo dibattito devo anche Riina mentre abbastanza poco
N attento che a me interessa il rispetto del diritto e l'atteggiamento della comunità internazionale Repetto appunto a dei dati di regole di diritto di convenzioni e di diritto transnazionale
Per cui alle sembra che la comunità internazionale abbia che è stata assente quando Slovenia e Croazia proposero la confederazione o comunque una forma morbida di federazione con Belgrado la comunità europea certamente non li sostenne
Dopodiché conosciamo esattamente quello che è successo poi a partire dalla Germania gettato questo riconoscimento la stessa Comunità europea può invece sarà molto più restia
Sulla Macedonia ad esempio che aveva gli stessi diritti e annuari riconosciuta solo qualche mese fa
Peraltro mi risulta che ad oggi la Santa Sede invece ancora non abbia riconosciuto la Macedonia però voglio dire che volevo solo dire che in generale sono poco e interessata mi sembra anche poco utile a questa effettivamente dietro alla dietro logico e comunque di trovare le malefatte altrui malefatte sono quello che mi interessa è la sordità secondo me la tenta poi della comunità internazionale invece all'affermazione del diritto ovunque convenga violato nel mondo
Nei giorni scorsi si è parlato molto del del ruolo della della politica estera del Vaticano come secondo e quanto secondo te ha influenzato questa azione diplomatica diciamo l'azione della comunità internazionale
E come giudichi diciamo l'intenzione di Giovanni Paolo secondo di andare in visita a Sarajevo e si riscontri in questo diciamo in questo desiderio un cambiamento di posizioni rispetto all'inizio della guerra molti hanno detto che i forse sbagliando che il Papa
Era favorevole diciamo era la stava dalla parte dei quali perché i quali erano cattolici questa diciamo questa questo desiderio di andare a Sarajevo diciamo smentisce questa tesi che era falsa tour pensi che ci sia stato davvero un cambiamento di opinione
Ma io penso che il pub o come autorità spirituale per i cattolici via deciderà di andare a a Sarajevo io penso sia un'azione lodevole così come ho ritenuto che fosse una cosa giusta quando c'è andato metterà
è il problema è di nuovo amica arancia andato un giorno è stato il primo l'unico capo di Caprotti non esser nazione meritorie problema anche dopo questo detta un po'estemporanea non sono poi seguite assunzione di responsabilità conseguenti io credo però che è quello che a me dispiace da laico insomma
E che sia il capo spirituale di una comunità cattolica a pensare a questo gesto simbolico ma importante di solidarietà e non si era notevolmente a nessun capo
Vietato laico magari di fare la stessa cosa e di assumersi alcuna responsabilità
Adesso voltiamo pagina e guardiamo un altro degli aspetti importanti della politica estera della Santa Sede
Ricordiamo che con Giovanni Paolo secondo c'è stata un'apertura di dialogo con la diplomazia dello Stato di Israele a questo proposito abbiamo intervistato l'ambasciatore d'Israele in Italia a ripartire
Che ha manifestato il suo ottimismo in merito agli sviluppi futuri del dialogo con la Santa Sede
Signor ambasciatore la decisione della Santa Sede di non prendere posizione in merito alla creazione di uno Stato ebraico in Terra Santa nel mille novecentoquarantotto e la volontà tramite le in sigla multipli Cibus curi sarebbe intorno a ostriche
Di ottenere uno Stato si internazionale per la città di Gerusalemme
Quale atteggiamento provocò nella vostra diplomazia sebbene non siano mai esistiti rapporti diplomatici veri e propri con la Santa Sede
Bene questo già fa parte della storia perché un patto che nel quarantotto quando è stato creato dallo Stato Israele il Vaticano non levare sconosciuto
Anche ha chiesto la internazionalizzazione Gerusalemme ma se deve finire che il tempo fatto ciò che il tempo fa generalmente vuol dire anche cambiato l'esposizione
Del Vaticano terzo tanto previsto
Girare troppo nel settantaquattro
Il Papa Paolo sei rifiutato Israele troppo c'è stato un
Un riconoscimento di fatto dello Stato titolari da parte del Vaticano
Dopo questo il faticando norma più intristito interpretazione test Gerusalemme ci sono state dei cambiamenti che hanno culminate in l'anno scorso nel luglio dell'anno scorso quando il Vaticano il le Carlo annunziato
Che hanno iniziato un negoziato per Roma ridare le relazione fare il Vaticano
E allora presso tale situazione è cambiata non è rimasta come la situazione avevamo avuto del quarantotto
Ho capito avuto influenza secondo lei nei rapporti che si sono instaurati dopo il mille novecentoquarantotto
Che il concordato che il che ha dato vita al potere temporale della Chiesa cattolica dopo il mille novecento mila ottocentosettanta sia stato firmato con il regime fascista che vi ha perseguitato
Non credo che c'è precede nulla relazione fra questo il regime facessero io credo che il Vaticano aveva del suo tempo voglio Paolo al prezzo quarantacinque anni fa
Delle ragione biologiche politiche per l'ONU riconosce tostato atteso io credo che adesso
Ragione teologica e non esistono più
Abbiamo anch'io adesso ancora un po'del difficoltà politiche non sono delle difficoltà che non possiamo superare con qua dopo l'ultrà ciò che proviamo ad appare adesso in questo tratto
Il pontificato di Giovanni Paolo secondo sembra aver segnato una svolta nei futuri rapporti tra la Santa Sede e lo Stato di Israele
A che punto è il riconoscimento dei Kerber qual accennato prima e come giudica la maggiore disponibilità di Giovanni se Paolo secondo per lo statuto di Gerusalemme in merito all'ultima proposta che ve prevede la sovranità di Israele sulla città e che per questo non dovrebbe che non dovrebbe compromettere il suo status internazionale
Comma e io l'ho detto qui ma abbiamo avuto un cambiamento sulla questione Tecce questo allarme perché all'inizio quarantacinque anni fa
Manta vanno la internalizzazione siete Gerusalemme e non Coppola preparato che era inaccessibile per il popolo ebraico che vede Gerusalemme la sua lettere ma capitale e adesso c'è un cambiamento che adesso la Chiesa e il Vaticano
è interessato soprattutto sullo status dei luoghi santi per i cristiani e questo legittimo perché anche noi siamo molto preoccupati libero accesso Lupi Santi e vorremmo noi che tutti i luoghi santi tutte le religioni
Sia che hanno curate ognuna per la sua propria tradizione
Sia l'ambasciatore una volta risolta la questione legata a Gerusalemme che pesa avrà la questione palestinese di uscirete finalmente a stabilire normali relazioni con diplomatiche con la Santa Sede spero che troppo col tempo potremmo Colomba
Finché non c'è alcune su questi non ci siano quelli di relazione ancora c'è appare non abbiamo terminato ancora il processo a miglioramento delle relazione fra il Vaticano e lo Stato addirittura
Va bene ma c'è pure la ringrazio la regola occhio io
Dottor titola Gerusalemme come unità indivisibile al suo interno senza alcun ostacolo dall'interno delle sue delle sue antica Moore delle sue antiche mura questa secondo Limes sembra essere l'unico problema da superare nelle relazioni tra la Santa Sede di Israele
Per lei ritiene che una volta risolto questo problema si possa raggiungere un al più presto ad una situazione di normalità tra le due diplomazie Elea e la questione palestinese i rapporti con le altre religioni quanto pesano in questo problema
E direi che aver conseguito alcune assicurazioni per la soluzione della questione di Gerusalemme con cambiamento che giustamente l'ambasciatore di Israele a commentato valutato come di grande importanza
è solo un passo per la soluzione dei problemi globali che il Santa Sede a sollevato
Nel corso del le sue e dei suoi rapporti con con i fratelli
Le condizioni sono
Per sciogliere queste difficoltà sono tre sostanzialmente in cui tuttora questione di riconoscimento dei diritti nazionali dei palestinesi tanta fede ha sempre insistito sul fatto che degno di una sorta di simmetria fra i diritti nazionali di palestinesi diritti allo Stato e la sicurezza di Israele quindi un passo in quella direzione e postura come condizione che venga risolta la questione alle quindici
La seconda e un processo di pace che sembra adesso sul punto di essere finalmente ripreso
La seconda questione e quello dello Statuto internazionali chiuso Gerusalemme come città tanta per le tre religioni monoteistiche per tutte e tre
Non dimentichiamo che
Che il per il Vaticano donne non può essere sottovalutato il fatto che gran parte della comunità cristiane in Terra Santa è costituita da a rapidi e subisce un ulteriore discriminazione di cui soffre la popolazione palestinese intera sotto l'amministrazione israeliana
Terzo luogo ma e questo problema della questione dello Statuto internazionalizzato sarebbe a questo punto un problema di principio sicuramente ma passa in secondo ordine perché avviato a soluzione grazie
Al mutamento dell'atteggiamento della della della Santa Fede la quale ha abbandonato precettori giustamente lo ha rilevato le sue posizioni di principio
Sebbene egli avesse difese con un'estrema coerenza dal mille novecentoquarantanove in poi
Lo ha fatto quasi per aiutare a bloccante
In modo laico pragmatico una situazione che sul piano dei principi sarebbe stata difficile da risolto
Terza condizione le alcune difficoltà che la Chiesa cattolica incontra in Israele e nei territori occupati per la sua esistenza
Per l'insistenza delle sue istituzioni e credo che anche su questo Tirreno la commissione bilaterale istituita nel luglio del novantadue ad alto livello Istia
Così per procedere la nei suoi lavori in modo da risolvere alcune questioni relative alla alla struttura della Chiesa cattolica alle possibilità per lei Pietro citare il suo ai le sua libertà religiosa nella nel Gerusalemme nello Stato di Israele almeno di due di queste condizioni erano considerate
Fino a poco fa non negoziabilità intraprese dimenticare che che sottolinea giustamente il cambiamento registrato nell'atteggiamento stabile fino a poco tempo fa dalla diplomazia vaticana per rapporto a Gerusalemme
E c'è stato anche un cambiamento da parte del di Rete
E il ricorrere non considerava negoziabile tue di queste cose il venticinque di due di queste condizioni il fatto che Gerusalemme ipossia provoca pigmenti capitale del suo stato che non fosse divisa nuovamente
E quanto al conflitto arabo-israeliano difficilmente se ne sarebbe potuto prevedere un esito prossimo
Ma ora tutto è rimesso in movimento io credo che che arriverà
Se non brevemente ma in tempi abbastanza prossimi alla alla alla ha una sua soddisfacente soluzione conclusione di questo processo vaticano israeliano al quale sono appesi non soltanto pesano soltanto la normalizzazione di rapporti reciproci diplomatici reciproci ma anche questioni inerenti i libretti soprattutto a questioni di giustizia di diritti nazionali di altre comunità presenti col territorio
Dottor Raffaele ed accordo con la tesi di titola che cosa ne pensa dell'affermazioni fatte dall'ambasciatore d'Israele in Italia
Ma la cosa interessante è senz'altro che emerge dall'intervista dell'ambasciatore israeliano è questa centralità del problema Gerusalemme all'interno del rapporto poi farà lo Stato di Israele il Vaticano
In questo contesto Limes affronta con un articolo fatto scritto dal professor Silvio Ferrari uno dei maggiori esperti dell'argomento
In questione e diciamo che è un argomento che viene poco messo in luce nel contesto poi mediorientale delle informazioni che ci giungono a quella parte del mondo più
Tesa a cogliere invece gli aspetti diciamo più Really più sanguinose purtroppo delle battaglie che si svolge l'intifada tutt'le azioni terroristiche in realtà al a Gerusalemme si sta svolgendo una battaglia in piena regola fra il governo israeliano che in un certo senso usa una strategia urbanistica per un'espansione della città creare uno stato di fatto irreversibile in cui si cambia il volto della città e che quindi il carattere ebraico della città venga in un certo senso sancito dal
Dal mattone da da costruzioni in muratura durature e invece una resistenza e la popolazione araba che in tutti i modi si oppone che cerca di salvaguardare il carattere arabo dei di fatto della città che al momento è ancora un dato di fatto almeno per quanto riguarda la città storica
Ecco quindi volevo mettere luce questo aspetto e in questo contesto passa il limes il limes vaticano in in un altro punto di frizione un punto caldo del mondo Gerusalemme all'interno tra la Salt di un'aria
In cui agiscono forze interesse dei variabili il Limes cattolico passa in punto di frizione
Fra le tre grandi religioni monoteistiche quest'anno i colli messa abbiamo cercato di mettere in luce un aspetto cioè di un problema all'interno di un problema più basso che spesso non viene affrontato forse con la dovuta attenzione
Adesso voltiamo pagina e affrontiamo un altro problema relativo ai rapporti dei diplomatici della chiesa con l'Europa orientale dove i cattolici hanno trovato delle difficoltà dopo la fine del comunismo su di me se c'è un articolo molto interessante di Andrej Zubov direttore di ricerca dell'Accademia delle Scienze di Mosca e membro del grande seminario ortodosso di Zagor scat
Dottor Zizola e la chiesa dopo la fine del comunismo in Illinois in Europa orientale si è trovata in gravi difficoltà
Ci può spiegare quali sono state queste difficoltà Illy qual è stata la c'è la più grande difficoltà di adattamento della della Chiesa cattolica come si è posta la Santa Sede in perenne
E dopo il crollo del Muro la chiesa non non abbandona il compito di perdite di avvertivo un processo di differenziazione analogo a quello che
Di cui è che aveva animato durante l'opposizione al tema comuni del comunismo sovietico
Io credo che tipo si potrà prevedere che un'opinione come quinta che caratteristica del magistero di Giovanni Paolo secondo porterebbe la cifra misurarci sempre di più sul terreno politico
E comunque a a mostrare che i frati morti vuole
Intende continuare a ridefinire
Il lime del politico nel
Nel nuovo ordine mondiale per ricondurlo sul terreno per l'etrusca
Tuttavia quell'impresa petrolifere nelle società plurali irregolari dell'Occidente di quanto fosse nelle società totalitarie il segreto di etico e quindi chiedo a chi fa mani cattolica manifesta una certa vale per Clinton pittura perché
Si può arrivare a banalizzare da sulla sua difficoltà attuale alle prese con i nuovi problemi per rispettare i tempi mentre i democratici
Ed è europea europeo con una
Con con la
Ma per il paradosso che il papà dell'espressione prova in difficoltà proprio
Entro l'inverno per lei alla società pluralista
La Chiesa può essere accettata e calore anche benvenuta come agenzia di valori per concorrere con altre voci altri ispirazione al dibattito etico questo intervento era ritenuto che la cultura del Concilio più coerente con la sua missione che quelle poi mirare non contare legame sociale
Alcune scelte invece fa parte della vita del regime
Tipiche del regime conflittualità l'hanno portata a incarnare
Atteggiamenti poco confrontabili con il processo ai fini del pluralismo politico
Pensiamo alla relazione a come è intervenuta nel dibattito sul rapporto in Polonia
In realtà dove alle a come ha appena
Invaso alcuni movimenti hanno invaso i territori della ex Unione Sovietica
Leggendo in qualche modo profittando dalla debolezza in cui si trovava la lista ortodossa russa
E sollevando dunque una delle più gravi crisi
Rapporti ecumenici fra vecchie la Chiesa di Roma il Patriarcato di Mosca
In questo secolo
Adesso voltiamo pagina e affrontiamo un un tema che è stato molto a fare che stato discusso dai giornali e dai dai mass media e riguarda
La pubblicazione del documento segreto di quel della seduta segreta della Congregazione particolare nel marzo del mille novecentodiciassette l'autore Francesco Margiotta Broglio professore di relazioni tra Stato e Chiesa all'Università degli studi di Firenze
Si è occupato di questo delicato di questo delicato problema in questa seduta segreta i vescovi discussero la proposta di un deputato tedesco Mattia Sergio Berger di dare alla Chiesa la sovranità su una porzione della città di Roma
Su questo argomento abbiamo sentito Giordano Bruno Guerri autore del libro Italiani sotto la chiesa
Dottor Guerri in quella seduta della Congregazione particolari
Del marzo del mille novecentodiciassette si affrontarono due tesi contrapposte
Quella più oltranzista di Merry del Val che sosteneva la necessità di un coinvolgimento costituzionale italiano e quella più conciliatori stadi del monsignor Gasparri perché nonostante vi fosse una ventata di ottimismo nei rapporti nei confronti del governo italiano con il Ministero Salandra
I discoli accettarono di discutere questa proposta il parlamentare tedesco Mathias Hertz Berger
Perché la chiesa che aveva questo problema da ormai settant'anni
Era molto interessata qualunque cosa si muovesse per risolvere il problema del suo dominio temporale quindi ci seguiva ogni filone possibile
In quel momento in particolare era prevalente il l'idea di ricostituire un piccolo Stato del Vaticano
Non grande quanto era prima del del Regno d'Italia ma non così piccolo come poi poi è stato
Nel suo libro gli italiani sotto una chiesa lei sostiene una tesi molto polemica nei confronti degli interessi della
Della Santa Sede affinché l'Italia intervenga nella guerra tra questi si sente di mettere anche un'ipotesi delle dato a proposito del desiderio della chiesa di voli di voler trattare la nascita di uno Stato
Coro della Chiesa in una situazione politicamente mutata seguito per esempio della sconfitta italiana nella prima guerra mondiale e e lire il documento completato
Pubblicato a questo proposito dalla rivista Limes di di pugno del futuro Pio dodicesimo lo conferma in pieno questa tesi
Il futuro papa che era un alto diplomatico già nel diciassette
Scrive esplicitamente che arrivi finalmente che la Divina Provvidenza spesso si sono perché nel tondo e dei grandi sconvolgimenti per favorire la chiesa e in questo caso lui e augurare una sconfitta dell'Italia nella Prima guerra mondiale perché appunto invece gli Imperi Centrali l'Austria la Germania
Hanno già dichiarato
Sotterraneamente la loro disponibilità a restituire un uno stato anche piuttosto grande al Papa
Senta nella riunione della Congregazione particolare Isco vi sostennero che sono quando la situazione europea avesse trovato soluzione i problemi della sede del Pontefice avrebbero potuto essere esaminati l'impreparazione diplomatica italiana nell'affrontare il trattato di pace i Versailles quanto ha pensato nel nell'accelerare gli accordi del mille novecentoventinove con Mussolini che era noto a tutti comune anticlericale
Va be'non ci sono non ci sono direi il legame di questo tipo nel senso che Mussolini ha cominciato a operare per per i concordato a partire dal ventiquattro venticinque
Ha trovato quella situazione che comunque non credo sarebbe stata cambiata le tratte
Si riparte semplicemente per il fatto che che l'Italia entrando in guerra nel quindici aveva messo come clausola che ai trattati di pace non avrebbero partecipato il Vaticano quindi comunque non c'era possibilità dei
Né nel bene e nel male che in quella sede avversari succedesse qualche ecco sì però ci sono state delle norme del Trattato di Versailles che sono state stravolte per esempio per la Città di Fiume si diciamo si è addivenuti a un accordo poteva essere fatto anche per il
IPA incerto certo allora in questo senso di tutte le trattative sono state condotte male va a Lecce alla radice on un un pronto profondo senso di ripulsa della classe liberale che non voleva
Non voleva risolvere questa cosa insomma non non ne aveva che intimamente la capacità perché
Tutto il Risorgimento la parte più più calda del Risorgimento si era che era abbandonata
Sulla sulla Liberazione di Roma poi nei cinquant'anni successivi era stato un conflitto perenne fra cattolici e liberali
Per cui per terra con una specie di tabù che non si doveva toccare infatti non fu toccato il problema poteva essere risolto molto prima e molto meglio di quanto coi abbia fatto Mussolini così
Frettolosamente con il concordato
Senta dottor Guerri
Vi fu davvero in quegli anni come sostennero Monsignor De dell'OIM Merry del Val monsignor Gaspari il pericolo che la chiesa venisse la nazionalizzata dal dal Regno d'Italia
Ma non credo proprio ci ci furono degli estremisti che che volevano decidevano qualunque cosa da dall'espellere il Papa da Roma in giù ma no non ci fu mai a livello governativo importante del delle idee di questo tipo
Senta e ritorno su una domanda che che la ho fatto all'inizio
Di Food davvero da parte della Chiesa cattolica
L'interesse affinché l'Italia entrasse in quella guerra lei ha parlato nel suo libro di degli interessi nella banca nella banca romana se non sbaglio per dove fede questo punto di vista dunque
Sicuramente la la chiesa ebbe e le sue banche non direttamente il Papa ordinamenti Ciments Français il Vaticano si muove anche al di là della volontà del Papa fra interessi economici
Però è una parte determinante nella guerra di Libia
Dove appunto la banca romana aveva fatto de degli investimenti enormi e fu una delle principali promotrici della guerra
Scusi conseguentemente anche nella nella prima guerra mondiale ci furono delle spinte in questo senso di interesse economico come da parte di altri gruppi industriali
Che possiamo considerare Vaticano anche un gol anche un gruppo industriale
Livello invece ufficiale religioso di Curia
Certamente no gli atti furono Petřín continui e tenace gli appelli a rimanere fuori dalla guerra
Infine un'ultima domanda secondo lei questo Papa era nazionalista o no ci sono dei giudizi molto controversi su Benedetto quindicesimo qual è la sua opinione in proposito
Guardi il all'epoca il nazionalismo era quasi una caratteristica genetica cioè ed era anche una cosa diversa da come lo intendiamo oggi era sostanzialmente un amor di patria che veniva proprio par
Scritta con la maiuscola
Il che veniva instillato fin dall'infanzia in tutti quindi a in questo senso anche il Papa risentiva di questo di questo clima culturale generale quindi qui Eva
Un vero italiano fra virgolette
Però mi sembra che non abbia come papà non abbia privilegiato in modo particolare vitale anzi si adoperò credo però per tutte le parti nel conflitto dal punto di vista cariche Atteone ma non mi faccia fare ricaricare mi tocca parlare sempre bene della Chiesa
Ringraziamo dottor Guerra
Dottor Zizola davvero la Chiesa aveva sperato che l'Italia perdesse questa guerra
E come si concilia questa posizione con l'atteggiamento di Benedetto quindicesimo che in più di una circostanza si dichiarò contro i pericoli che potevano giungere dal nazionalismo e davvero questo Papa era nazionalista
Direi che le storie ciò che conosciamo attraverso le ricerche storiche in particolare quella pubblicata da Roberto Morozzo della Rocca per il Mulino col titolo le nazioni non muoiono
Testimoniano quanto sia infondata una idea di questo genere
Io credo che di poter riassumere queste ricerche col
Affermando che pontificato ticket detto decimo quinto è stato una muraglia
Opposta contro l'emergere di nazionalismi in Europa
Certamente si è trovato isolato ci deve dire rispetto a una cultura generale
A orientamento marcatamente nazionalistico di delle comunità cattoliche in Europa
Pensiamo alla comunità in particolare comunità francese dai pulpiti Notre Damme notti predicatori come padre perché gli anni praticavano contro il Papa pensiamo ciò che Morozzo Della Rocca documentato sulla parte alla sua ricerca negli archivi vaticani a proposito della delle prove Protti
Missioni dei cattolici polacchi affinché il papato prendesse posizione
Contro se la rivoluzione sovietica e contro l'affermarsi di quella che sarebbe stata poi l'Unione Sovietica anche con un'enciclica che scomunica se apertamente per in relazione alla copertura
E i loro interessi nazionalistici
Benedetto decimo quinta e dimostrato che che opposto fermamente coerentemente lungo tutto il suo pontificato a queste seduzioni nazionalistiche
E e il nome di un principio ITT universalistico del cattolicesimo k o Longo essere presto tutti come dice l'attrice del nome cattolico
Dottor sei per concludere questa la pubblicazione di questo documento ha creato molte e molte polemiche mai mosso intenti qual era ah no non direi polemica posso dire che li esso a una grosso da una grossa attenzione a alla storia naturalmente perché giusto parlare dell'oggi è giusto cercare di analizzare i fenomeni geopolitici in atto soprattutto in un momento come questo in cui la carta geografica del mondo si si politica geografica del mondo si sconvolge
Però non bisogna mai scordare la storia come ricorda anche cardinale Silvestrini nella tavola rotonda che precede la monografia del nostro numero
Quindi proprio seguendo questo principio noi come già avevamo fatto in precedenza nel primo numero dedicato alla Jugoslavia abbiamo allegato dei documenti inediti
In questo caso il documento ha un carattere prettamente storico e le di grosso interesse come dimostrato dalla risonanza che ha avuto sui i vari media
E credo che continueremo a fare così i
Materiale a disposizione permettendo noi cercheremo sempre di presentare un qualche cosa di nuovo riferita al passato che però possano illuminare e far discutere anche oggi
Noi ringraziamo Giancarlo Zizola e Giovanni al sei per aver partecipato a questo dibattito sulla politica estera della Santa Sede