"Sapere e saper fare....una riforma annunciata" org. dalla CGIL (c/o il Centro Congressi Cavour)

Se ci mettiamo seduti cominciano
Questa fase dei nostri
Lavori
Questa tavola rotonda che sarà un po'appuntate perché alcune degli alcuni dei partecipanti hanno degli impegni che sono sopravvive sopravvenuti e non sono purtroppo proprio procrastinabili il ministro
è chiamato in Aula alla Camera alle diciassette e trenta perché c'è una votazione sulla
Costituzionalità della manovrina per cui si raggiungerà appena all'assalto a quest'adempimento non vorrebbe far mancare il numero legale per sulla responsabilità
Sergio Cofferati e Piero Lucisano
Stanno per arrivare comunque abbiamo già i primi interlocutori previsti nella scaletta
Della dei nostri lavori la professoressa Alba Sasso presidente nazionale del cd la professoressa
Va tenuto conto del corpo docente di pedagogia ma da tutti
Andrea Ranieri segretario generale della Federazione delle politiche formative e della ricerca
Con loro cominceremo a sviluppare il ragionamento sul secondo tempo diciamo o meglio sulle
Una seconda serie dei problemi relativi al riordino dei cinesi
Finora e anche questa mattina ci siamo occupati un po'per l'assetto ingegneristico della riforma del Piano regolatore come diceva in un convegno del CIPE Mauro Palma
Adesso vorremmo cominciare a capire che cosa
Mentre mentre non separazione previste dai nuovi ordinamenti ma anche dentro immersa Pjanic caratterizzano questa nazione voglio dire
La scansione interne al centro primario piacciono secondario
Per me avviare questo ragionamento che si tratta evidentemente di un ragionamento che non può essere completato
In una riunione come questa ne in una seduta per attivare questo ragionamento abbiamo chiesto alcuni contributi
A coloro che su questi aspetti hanno ragionato e hanno sviluppato un confronto anche con esponenti dal mondo della cultura comincerei
Questo giro di domande
Che saranno brevi ma che presuppongono risposte
Che credo non saranno Brady
Da Alba Sasso
Il convegno del cd di Palermo del tredici quindici marzo
è stato un'occasione importante per discutere anche su questi temi importante sia per il numero dei partecipanti ma anche per i contributi che sono venuti dagli esperti chiamati dal cd
Ci si è interrogati su come la scuola debba ripensare se stessa in quella che era definita nel convegno la società della conoscenza
Cioè in una fase in cui caratterizzata dallo sviluppo vorticoso delle conoscenze da nuovi alfabeti e nuovi linguaggi in cui il saperi scolastici diventano rapidamente obsoleti
E labili allora
Quali saperi
Occorre che la scuola rimetta al centro dei suoi programmi dei suoi obiettivi formativi come realizzare quello che Shimon Peres in una articolo su Repubblica di una mese fa diceva
Bisogna educare i giovani a sapere saper fare Assad deve essere a saper convivere come la scuola può contribuire certo no
Non ce la può fare da sola ma può dare un contributo importante a realizzare questi obiettivi sia dal punto di vista dei contenuti sia dal punto di vista del metodo questa era prima parte della domanda che rivolgo ad Alba Sasso e la seconda che poi considera consiglio tirati costruire anche un legame tra l'intervento di Alba Sasso e quello della professoressa Pontecorvo
Chi può aiutare la scuola di individuare questi contenuti questi metodi erano in Zaire la professionalità necessaria a poter poi nella scuola effettivamente far sì che i ragazzi acquistano un metodo per apprendere acquisti lo una capacità di auto-governo responsabile della propria vita come mi sembra dicesse Alba Sasso nella sua relazione cito a memoria
Potrei anche fare qualche domanda più cattiva da Alba restituendogli la cattiveria di Palermo secolare pensa che si debba articolare la professione docente per realizzare questa direttiva lascio alla sua facoltà di rispondere a questa parte della domanda grazie ad Aldo
Sono domande per un'ora e mezza di l'intervento quindi mi fermerei tu quando quando quando dici tu e io credo che
Giustamente diceva Emanuele è il momento di discutere
Su quale debba essere poi la cultura di questa scuola
E in effetti
Di fatto il problema è che non ci dovrebbe essere un prima e un dopo per ragioni così tecniche di
Il ministro ha presentato una proposta di riordino che
Fa intravedere dei contenuti ma non individua dei contenuti e io credo che però alcuni nodi o presunti tali stiano venendo al pettine nel senso che tutto questo dibattito che c'è anche sui quotidiani sulla cultura della scuola il dibattito sulla storia che è sempre un dibattito sintomatico per esempio di quello che sta avvenendo mi sembra un dibattito significativo
Perché
Quando si parla di ingegneria e si è d'accordo non si è d'accordo eccetera quando poi si parla di contenuti che immediatamente escono le differenze anche laceranti insomma
Io ecco credo che Galli della Loggia non abbia letto i programmi di cui parla perché se li avesse letti avrebbe sicuramente scritto in maniera diversa però il problema non è questo non è che se Galli della Loggia li abbia letti uno il problema è che Galli della Loggia e l'editorialista del giornale del quotidiano più venduto in Italia e questa invece la cosa che mi preoccupa cioè perché la sua disinformazione e si moltiplica
In maniera esponenziale
Perché voglio dire che perché dico questa cosa perché secondo me su questo terreno dei contenuti non bisogna
Arretrare può essere una posizione difensiva
Il ministro ha detto non li ho scritti io li ha scritti del consiglio scolastico il Consiglio nazionale da Pubblica istruzione non è vero li ha scritti una commissione incaricata dalla direzione professionale
E il Consiglio nazionale la pubblica istruzione questo è tra i suoi compiti istituzionali ha dato un parere positivo peraltro il parere non era neanche positivo c'erano una serie di rilievi del Consiglio Nazionale faceva che naturalmente la direzione professionale se guardata bene da dalla cogliere ma voglio dire questo e un fatto secondario cioè il problema è che in quel testo c'era a un certo punto nel repertorio di contenuti perché i contenuti in quei programmi erano un repertorio cioè non era uno dei contenuti prescrittivi e questo si leggeva benissimo nell'introduzione eccetera
Tra l'altro metteva il comunismo c'era adesso non ricordo benissimo però c'era una frase che diceva
I totalitarismi c'era il fascismo il comunismo cioè cosa storiografica mente neanche troppo esatta però visto che tutti erano d'accordo e che i programmi non sono non possono essere di una parte io personalmente
Mi sono tirata indietro rispetto alle riserve che avrei voluto fare ma perché dico questa cosa
Perché dico che questo attiene non solo a come dovranno essere elaborati i programmi alle caratteristiche che i programmi dovranno avere
Ma tiene anche alla necessità che l'intellettualità di questo Paese quando riflette sulla scuola lo so questa è una petizione di principio però forse una cosa che va detta quando riflette sulla scuola dovrebbe conoscere le cose di cui parla e non parlare con pregiudizi o riproporre alcune questioni pretestuose per dire poi la sinistra ha sbagliato la sinistra e via dicendo cioè come queste cose
Abbastanza pretestuose con le quali il ministro è stato attaccato per la circolare su Gramsci eccetera così che magari ci sono state anche negli anni passati nessuno se n'è accorto
Però voglio dire c'è anche un altro problema e attiene a quello che è il rapporto tra ma credo che su questo cortile Pontecorvo di rame sicuramente meglio di me tra obiettivi e contenuti
Come si costruisce un programma scolastico come i contenuti siano come dire qualcosa attraverso cui il docente autonomo professionalmente poi deve navigare per raggiungere determinati obiettivi anche se poi ci sono dei contenuti che sono assolutamente irrinunciabili tant'è vero che lo stesso ministro ha fatto un decreto sul Novecento perché per dire che e importante
La conoscenza de del secolo del nostro secolo questo secolo che tra l'altro sta sta per finire
E mi voglio riferire anche a un altro intervento avvenuto sulla stampa quotidiana quello di Giulio Ferroni non so se poi l'avete visto che sull'Unità di qualche giorno fa la dove si attaccano dei contenuti culturali che ancora non ci sono
Che ancora non ci sono quando si dice una nella proposta di riforma si propone una democrazia banche illusoria subalterna rispetto ai pochi che potranno controllare e manipolare il sapere cioè la proposta del ministro non ancora contenuti è già attaccata rispetto a questo perché dico queste cose perché mi pare che a questo punto compito di un'associazione compito che gli intellettuali compito del mondo della ricerca ma anche del sindacato e nel momento in cui si costruisce un'ipotesi di cultura della scuola di cultura per le nuove generazioni
Di riuscire a portare la discussione di queste e questioni
Nel piano più spazio possibile cioè non può rimanere ovviamente patrimonio di pochi
Allora io credo che comunque sia stato importante che si cominci a discutere oggi di quello che mi sembra il tema fondamentale di ogni progetto di riforma e cioè quale sapere serve oggi qual è sa perché serve nella società della conoscenza che il termine che usa il libro bianco di madame Cresson anzi siamo noi che l'abbiamo prodotto così li si dice la società cognitiva nella quale appunto si dice l'istruzione la formazione diventeranno sempre di più i principali vettori
Di identificazione di appartenenza di promozione sociale e di sviluppo personale quindi la cultura ha un valore strategico
Nella della società di oggi che sempre più complessa e articolata e non solo rispetto ai singoli ma Rispetto all'assetto stesso della società alla possibilità della società stessa di
Poteva essere una società democratica voglio dire queste cose Gramsci le diceva
Qualche anno fa allora
Come si costruisce un progetto formativo per le nuove generazioni
Una cultura in grado di coniugare i bisogni formativi dei singoli con le esigenze di una società dell'informazione in cui certo si moltiplicano le fonti di accesso all'informazione al sapere
Ma si rischiano di molti siti iscritti moltiplicare contestualmente anche
I processi di esclusione
Se non si dà modo a tutti di conquistare questa possibilità di accesso soprattutto una possibilità di accesso consapevole
Una società in cui lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica tocca la dignità il mondo di essere dei singoli e della collettività e ponendo editi questioni di etica discente di responsabilità
Ed è per questo che la diffusione del sapere
Diviene una questione vitale non solo testimonianza di verifica del livello di civiltà ma testimonianza della qualità della democrazia di una comunità nazionale
E una cultura quella cui pensiamo che delle lettere in grado inoltre ogni cittadina e ogni cittadino di poter tornare a scuola più volte nel corso della quindi c'è bisogno di definire quel capitale iniziale di conoscenza di competenze che permettano poi dopo di poter ritornare a scuola
Allora quali sono le questioni di fondo in una società diceva Emanuele in cui crescono vertiginosamente le conoscenze non si può dilatare all'infinito la mappa del sapere
Questo è una questione sulla quale abbiamo dibattuto
A Palermo ma anche nei convegni precedente anche nel convegno di Bologna c'era Clotilde Pontecorvo in quel convegno il convegno di Napoli la cultura della scuola
E la contemporaneità
E Tullio De Mauro diceva una cosa
L'anno scorso a Bologna cioè appunto non si tratta di aumentare a dismisura il numero dei Disciplini o i contenuti di queste discipline
Si tratta di dare bussole ma di dare punti cardinali
Serve sempre la citazione
Acquisire fare acquisire la capacità di muoversi entro lo spazio culturale in cui ci collochiamo
Serve dare la capacità la voglia e il gusto di sapersi muovere tra le forme più immediate di cultura quelle più vicine a noi le forme più remote e aliene tra le forme più noti metà rudimentalmente mediante e le forme più complessivamente costruite
E via dicendo
Allora e vero le discipline sono modi di leggere la realtà
Però ci sono oggi dei confini sempre più
Sfumati tra le discipline
E la nostra scuola sfatto anche esperienza di un lavoro non tutto disciplinare penso per esempio alle ipotesi contenuta nel progetto blocca blocca dei blocchi problematici
E penso a una proposta fatta tantissimi anni fa dal centro
Di Sociologia no adesso delle scienze sociali dei blocchi problematici cioè
Esistono le discipline ma esistono dei temi che vanno trasversali si dice oggi che vanno al di là delle discipline certo per poter fare un lavoro di questo tipo si chiamava appunto quello dei blocchi problematici
Bisogna però possedere i fondamenti delle discipline non si esce dalle discipline senza possederne diciamo le chiavi fondamentali
E quindi in questo senso si tratta di individuare e questo noi a Palermo l'abbiamo discusso quel sì la boxe di saperi fondamentali dai quali partire per avviare qualsiasi altro lavoro
E qui devo dire che le esperienze passate non ci danno molto conforto cioè nel senso che per esempio nel progetto
Però quel primo progetto in cui ci si è probanti a ragionare di scuola parlando di contenuti di discipline di orari di fattibilità
Be le discipline sono aumentate a dismisura sono aumentate a dismisura i contenuti di queste discipline
Vuoi perché c'erano le lobby universitarie che tendevano Heinze ettari curricoli di una serie di di di contenuti eccetera moltiplicare le discipline voi perché per questo fa parte della nostra storia dalla nostra tradizione del nostro modo di pensare
Alla cultura e qui c'è bisogno di fare un grandissimo sforzo per individuare appunto le discipline e
Dalle quali non si può prescindere i contenuti dei quali non si può prescindere per individuare quel moderno leggere scrivere e far di conto adatto alla Società del contemporaneo
Ma
Occorre anche e qui vengo alla questione alla seconda domanda che poneva
Emanuele occorre anche fare diventare tutto questo che rimane ancora un dovere essere
Far diventare tutto questo sapere scolastico cioè sapere organizzato lei curricoli scolastici
E
Fare i conti con quello che ancora il tradizionale impianto della nostra scuola
Che ha sofferto soffre ancora del peso del prevalere di una cultura falsamente umanistica
Che ha privilegiato una di Smith una dimensione astratta e retorica delle discipline il saper parlare delle cose piuttosto che il saper usare le conoscenze ha marginalizzato settori importanti della cultura come la scienza la tecnologia
è anche un atto totalmente la dimensione del fare e del guardare
Ha ignorato il modo che cambiava e relegato nella modernità da rincorrere i saperi concetti linguaggi le espressioni che in questo secolo hanno travolto la nostra storia la nostra vita ma che non sono diventati tranne e connessioni del nostro sapere
Serve una cultura che sia più operativa
Io credo che la polemica che quest'estate si è aperta sui giornali quando appunto si parlava di manualità hanno una cultura non più astratto uno con un più retorica
Imparare a fare delle cose vi ricordate c'era un divertente articolo di Vattimo che parlava di come sarebbe stato più felice se avesse imparato a scuola giusta nei rubinetti
Per al di là di questo che magari un po'folklore perché io mi chiedo se gli allievi di Vattimo quando vanno a fare un esame dimostrano di saper aggiustare il rubinetto quanto prendono all'esame ma insomma questo diciamo sono corse al tre cose
Allora io credo che bisogna invece ragionare veramente non di manualità
Ma di operatività
Del sapere usare le conoscenze del supper ragionare su quello che si è imparato a scuola messa per fissare le conoscenze guardate quando si fa continuamente polemica si dice i ragazzi non sanno chi era Badoglio che ramazze Piera Gramsci eccetera
Probabilmente il problema non è che non lo non lo hanno imparato non sono ricordano più questo il problema cioè in che maniera questa scuola riesce a fissare in contesti di significato le conoscenze acquisite testo credo che sia il problema quello di un analfabetismo di ritorno insomma
E però credo che sia sbagliato dire che la cultura dell'operatività e tout-court la cultura del lavoro
Credo che su questa questione di che cosa significhi una cultura del lavoro a scuola
Ci sia bisogno di un grande sforzo di riflessione di elaborazione
Cioè la cultura del lavoro è fatta di pratica di applicazione di abilità che maturano nel fare ed è comunque risultato comunque finalizzata a un risultato una produzione
Allora dobbiamo chiederci che cosa può essere necessario conoscere di un sistema produttivo
Quali abilita quale competenze mutuare da un contesto di lavoro per acquisire e per imparare a costruire già a scuola ma poi nel tempo della vita una professionalità ricca polivalente non solo aggiuntiva rispetto ha una formazione di base
Ecco io credo che
Un lavoro complesso e complicato sia quello del saper accedere alle conoscenze il saper riflettere su di esse l'imparare a organizzarsi nelle conoscenze a viaggiare nei saperi
E ma tutto questo ha bisogno di far riferimento a una quota solida persistente di formazione scolastica che quella necessaria per permettere a ognuno
Di continuare a imparare nel corso della dignità e di continuare e di poter tornare a scuola nel corso della pista
Allora io credo che ci sia un grande sforzo da fare un grande lavoro della fare stretta fra le se vogliamo veramente costruire una cultura della scuola all'altezza della sfida conoscitiva del nostro tempo
Allora si tratta probabilmente di definire non solo di che cosa si occupa ogni campo disciplinare
Ma anche che cosa serve conoscere di ogni campo disciplinare non solo a chi diventerà specialista di quella disciplina ma anche a chi non lo diventerà
è un esempio proprio quello della storia
Perché
Di rimando la domanda a noi serve conoscere la storia del Novecento
E però c'è una dimensione formativa nella disciplina storia
Il saper connettere il passato il presente il saper fare relazioni il saper riconoscere le diversità le differenze
Solo una serie di abilità che probabilmente si possono acquisire anche in altri campi disciplinari però sono legate anche allo specifico della storia
Un altro esempio in ambito matematico
Faceva un collega nel convegno di Bologna questo esempio
Quando diceva che c'è una matematica che serve che spesso rimane fuori della scuola saper leggere un grafico una tabella un diagramma saper valutare la probabilità di un evento saper riconoscere i limiti di attendibilità di indagine statistica ecco queste sono
Indubbiamente abilità che fanno parte di un moderno saper far di conto e poi c'è un valore sapienziale formativo della matematica
E formativo all'esame di polarità opposte e complementari certo incerto finito finito formativo l'approccio olistico i problemi e via dicendo
Sono snodi problemi connessioni che dobbiamo Sforza sforzarci di individuare all'interno di ogni ambito disciplinare
E l'ultima questione ho esaurito il mio tempo ma non è che non mi dice niente dunque l'ultima questione e
La capacità di misurarci
Con l'apporto che il sapere tecnologico le tecnologie per il sapere possono produrre nel mondo a est modo stesso di essere della scuola
Io credo è dibattito è solo agli inizi come al solito sì individuo si così si polarizzata entusiasti
Pessimisti cioè quelli che non hanno assolutamente non vogliono saperne ma io credo che sicuramente introdurre nella scuola le tecnologie per il sapere deve portare a
Modificare profondamente gli ambienti di apprendimento e anche il ruolo dei protagonisti di questo processo gli insegnanti e gli studenti
E può condurci a individuare i quali sono le abilità che i bambini e le bambine ragazze le ragazze sviluppano nel rapporto con le tecnologie e quali sono quelle che è necessario invece che acquisiscono
Cito anch'io Mauro Palma che nel convegno di Bologna e diceva perché l'introduzione delle tecnologie per il sapere abbia un esito felice nell'apprendimento
E necessario introdurre nella scuola il sapere tecnologico un sapere che nasce da un diverso rapporto tra esperienze teoria che riflessione pratiche e teoriche insieme sugli strumenti stessi
Esplorazione di un modello possibile della conoscenza
E questa forse la strada per evitare di riproporre anche in ambiente didattico
Anche in un ambiente tecnologicamente ben attrezzato la presenza sia pure collettiva di individui solitari un po'naufraghi che ognuno se ne va per la strada sua insomma
E allora credo che noi abbiamo di fronte una scommessa difficile quella di costruire una scuola dell'apprendimento diceva Clotilde Pontecorvo Poloni una scuola dell'apprendistato cognitivo
Che riesca a partire dai bisogni di ognuno
E che però riesca appunto a formare i cittadini in grado di governare la propria esistenza di avere come dire un governo consapevole della propria esistenza
L'ultima questione la domanda cattiva che mi impone Emanuele quali sono le professionalità in grado
Sì no lei non è un problema anzi io voglio anche rispondere però non so rispondere fino in fondo insomma cioè nel senso che è vero che questa scuola
Pone problemi alte alla professionalità docente perché appunto si tratta io penso che noi stessi dobbiamo ripensare alla nostra
Alla nostra formazione al nostro modo di essere a scuola e sicuramente una scuola che ha questi obiettivi che a queste finalità non può riproporre la tradizionale sequenza della scuola dell'orario della campanella dell'orario settimanale cioè una scuola che deve cambiare profondamente nell'organizzazione del suo lavoro
E devono cambiare sicuramente anche le nostre le nostre professionalità e allora io rimando alla domanda
Le figure di sistema l'articolazione delle professionalità può derivare da un esubero della forza lavoro e può essere ritagliata su quelle che sono le esigenze reali di questa nuova scuola
Cioè Cuesta e la domanda che io mi faccio e poi visto che siamo in ambito sindacale io ogni tanto ne approfitto
Quali sono le risorse con cui si fa questa operazione un'altra ma l'avete già detto
Va be'io non c'ero ma voglio dire la discussione chiaramente
Sull'articolazione della professionalità qualcuno la chiama sull'articolazione delle carriere a me sembra sbagliato l'idea di una cartiera all'interno della scuola
Mi sembra molto giusta invece l'idea che le professionalità possono essere diverse anche da un punto di vista quantitativo all'interno stesso della scuola
Sarà l'autonomia risolvere queste cose da sola no naturalmente non si va verso questi processi sono sicuramente i processi che hanno bisogno di essere coperte governati
Rispetto ai quali bisogna avere molta consapevolezza e di essere diretti verso verso il fine che penso che ci accomuni tutti di una scuola che riesca a funzionare meglio per il numero maggiore di coloro che la frequentano compresi gli insegnanti
Grazie ad Alba Sasso
La prima parte la prima domanda che mi ha rivolto era retorica la risposta è scontata no
Sulle risorse aspetteremo il Ministro per vedere se darci una risposta
Passava professoressa
Pontecorvo ordinaria di Psicologia dell'educazione
A cui non faccio una domanda precisa sarebbe anche limitativo chiedo di sviluppare alcuni degli spunti emersi dall'intervento di Alba Sasso
E in particolare di dare un contributo sulla base della sua attività di ricerca sulla riorganizzazione disciplinari un
Diversa da quella di dei saperi che non si traduca ma la moltiplicazione delle discipline come purtroppo inespresso
Avvenuto e quali contributi può dare il mondo dell'Accademia
Ad affrontare e risolvere questi problemi compresi quelli relativi alla professionalità
Del degli insegnanti perché io credo che un cambiamento dei contenuti comporti anche un cambiamento della professionalità dell'organizzazione del lavoro ultima questione sui questa norma abbia un po'all'aggressione dalla cominciare quarantaquattro
Di cui ha fatto parte la professoressa emerso qualche indicazione utile per i nostri lavori grazie
Ma io vorrei cominciare da due punti adesso il su cui è intervenuto su cui è intervenuto Alba Sasso
Primo condivido sicuramente l'approssimazione con cui si parla di scuola penso che sia un fatto positivo di questo anno diciamo che si parli di scuola sui giornali ma voglio farvi sono un esempio
Il dibattito gli articoli che sono usciti ieri l'altro ieri su le incompetenze degli studenti sulla storia
Allora questa è un tipico argomento certo uno può dire alcuni studenti dando delle risposte per cui Nikita Krusciov è l'autore di Anna Karenina
Ma prima di tutto quelle risposte che mi sono stati suggeriti come è ovvio dai distratto cuori che coloro che hanno preparato il teste di valutazione hanno messo e secondo è un cinque per cento degli studenti all'Ade che non ci preoccupiamo non diciamo l'ottantadue per cento sa
Salvi spondali correttamente allora io credo che questa capacità io stamattina discutevo ai miei studenti di leggere questo teste di analizzarlo cioè di leggere un altro modo di guardare i dati in un altro modo cioè di dire quanti rispondere in quel modo e quanti dispone di quella crociato ci possiamo preoccupare è un cinque per cento o un sette per cento sia diciamo preso in questa trappola che i professori hanno messo però consideriamo pure che l'ottanta per cento non l'ha fatto
E non pensiamo che questa risposta sia stata formulata dai gli studenti è stata un po'un tipico di Structure allora voglio dire lo porto come esempio sul modo in cui si parla delle questioni di scuola che forse analogo al modo in cui
Galli della Loggia analizzando i programmi devo dire che non saranno arrivate in fondo a quell'articolo lo ha ritenuto inutile e relativamente in inutilizzabile
E e quindi credo che comunque possiamo salutare positivamente che se ne parli ma forse con un pochino più di cognizione di causa c'è analizzando i problemi meglio si potrebbe anche dire perché i giornalisti interpretano guidati in quel modo
Lì terra in quel modo forse perché non hanno una sufficiente pratica non voglio prendere quei giornalisti di interpretare i risultati è una prova di valutazione che è un dato quantitativo che va interpretato in termini di curva distribuzione risultati che è se vogliamo una valida matematica di cui parlava
Alba prima
Secondo punto che questa è una piccola osservazione diciamo marginale ma secondo punto il problema della cultura del lavoro a scuola è un punto secondo me molto cruciale molto delicata molto difficile probabilmente qui Ranieri ed altri potranno contribuire meglio di me però nei nei nei paesi sviluppati questo in questo scorcio d'epoca in questi dieci anni si va discutendo proprio di questo
Non solo di quali sono le competenze di cultura generale pensiamo poi rapporto Cresson che ne ha un documento devo dire poi fatto abbastanza bene un po'disorganico come sono sempre i documenti che chiaramente mettere insieme posizioni diverse come in parte anche i documenti che verranno fuori dalla commissione ministeriale però nello stesso tempo e sono indicazioni estremamente interessanti su quali Servono quali sono le competenze che serve io vorrei partire da queste però il nodo che io vedo che è molto più complicato da risolvere
E come introdurre nella scuola delle metodologie che corrispondano a queste competenze cioè che in qualche modo assumano
A mio parere alcuni dei punti di forza di quello che io chiamo apprendistato cognitivo ma che l'apprendimento che tutti noi facciamo lavorando quotidianamente che abbiamo fatto nel mogli lavoro che hanno fatto gli insegnanti che fanno tutti i lavoratori e credo che ci siano i punti negativi ovviamente in questa apprendimento ma anche dei punti molto positivi
E quindi è questo l'elemento che a mio parere importante se pensiamo che fa il nostro Paese non brilla nelle statistiche europee
Come livelli di formazione anche spesso non brilla perché assente guardatevi pure il rapporto prezzo quali sono i punti cui Italia manca e spesso questa viene anche il recente rapporto Ocse l'Italia non ha partecipato due importantissime
Rilevazioni che hanno interesse straordinario fra l'altro per noi sulle abilità matematiche e su quelle che sono le abilità di ritenersi cioè di alfabetizzazione generalizzata
Però brilla su altri campi perché poi la produzione italiana l'inventiva italiana l'imprenditorialità
E magari con poca cultura però con molte capacità innovativa e quindi io credo che noi qui non dobbiamo sempre diciamo otto abbiamo anche oltre che comprò diciamo criticare le nostre manchevolezze però anche saper far leva sui nostri punti di forza
E allora io partirei proprio dal per rispondere a domanda e la riorganizzazione dei Manuele di abbia imponeva
Partire da quello che secondo me almeno per me è stato abbastanza illuminante che sono appunto in questo rapporto OCSE che è di pochi mesi fa mi pare uscito alla fine novantasei
Sono definite quelle che loro chiamano tre capacità di alfabetizzazione di lite era sì ma l'Italia si non nel senso di impara a leggere e scrivere ma di competenze necessaria per muoversi nel mondo
Nella vita quotidiana il mondo del lavoro che sono state misurate in diversi Paesi europei e non
Tra i quindici e diciannove anni in studenti non ho finito gravano completato gli studi secondari superiori e studenti che non l'abbiano completati però che s'erano i mezzi IMI immessi nel mondo del lavoro
Qui ci sono molte differenze interessanti tra Paesi in cui gli uni sono migliori degli altri e non è sempre a vantaggio di chi ha un diploma questo credo che sia fatto estremamente interessante perché va nel verso effetti dicevo prima io però io vorrei partire da questo per dire che secondo me è necessario anche in questa discussione come peraltro già anche Alba partire da quali sono le competenze che noi riteniamo minime necessarie questi saperi minimi questo saper fare anche a me ha colpito
In quella breve articolo decida arrivano e Barbieri che sia sintetizzava in fondo i punti del rapporto europeo il sapere il saper fare il saper essere il saper convivere
Se vogliamo questi sono già modi definire ma più concretamente
Queste capacità di lettere si erano definite come comprensione di tè essi di vario tipo giornalistico ecco quell'esempio facevo io prima narrativo storico scientifico eccetera
Lettura di documenti e formulari qui riassumo buste paga capire bene dentro le buste paga gli orari e i trasporti le carte geografiche le tabelle appunto i grafici dati statistici eccetera
Le istruzioni dei medicinali la composizione dei ideali degli alimenti che si mangiano e c'è
Capacità di elaborare e interpretare dati quantitativi controllare un estratto conto valutare l'interesse ad un prestito la convenienza ad un prodotto eccetera e anche gli esempi che lei portava mi pare che mani in questa direzione
Io non credo che questi siano tutte però sono qualcosa e forse quello che noi dovremmo fare sforzo complicata e difficile capire come si fa
Affinché queste capacità siano raggiunte non basta solo che noi formuliamo dei brillanti teste di valutazione finale
Non basta soltanto che decidiamo che ci vuole la matematica l'italiano eccetera è secondo me critico il come e Jonella commissionano fatto che ribadire questo punto perché credo che il problema del come è critico per riuscire a raggiungere queste capacità
Ovviamente io non era aggiungerei degli altri delle altre per esempio saper fare con i mezzi tecnologici del nostro tempo a me sembra questa una capacità essenziale che si può sviluppare molto precocemente il rapporto che sono addirittura
Come peraltro molti rapporti europei insistono sul fatto del inserire questi strumenti fin dal dalla scuola dell'infanzia fin dalle prime fasi della scuole mentale
Questo mi sembra un punto importante saper fare con le mani ma soprattutto
Con i mezzi tecnologici al nostro tempo in cui lasciatemi dire i bambini nelle nostre esperienze rosse sperimentazioni i bambini vanno meglio degli adolescenti gli adolescenti vanno meglio degli adulti gli adulti vanno meglio e gli insegnanti diciamo c'è continuamente questa allora vuol dire
Che gli approcci che ai bambini hanno a queste cose vanno assunti
Come validi e che forse non ci vuole
Una grande informazione per sapere come funziona io stessa scherzo dicendo quindi tanto computer mirate risposte insensate e
E non ne fa non è faccio gran conto perché ci sono dei dei fatti elettronici che poi non sono così rilevanti poi insiste la cosa funziona nelle nostre comunicazioni in Posta Elettronica nel nostro uso di internet eccetera
Però anche non avere paura diciamo reverenziale di questi strumenti e usare in questo devo dire anche noi alla fine usiamo questo metodo molto di prove ed errori
Magari li usiamo questi mezzi a un livello più basso di quello che potrebbero però se potete essere mettete le mani su come sono fatte le istruzioni che al dei programmi di software di computer
Non è verità capo è molto meglio che entra dentro che gli usare come potete poi semmai quando vi serve cercate di capirlo me
Questa mi sembra quindi questa capacità importante ma ovviamente mi sembra anche portante tutta una serie di capacità che vanno nella saper convivere best saper lavorare con gli altri saper prendere delle decisioni avere dei processi incisioni abbastanza rapidi è riuscire a valutare il pro e il contro di certi eventi cioè tutta questa
Capacità così importante che la capacità collaborativa nella scuola ci deve entrare non è una materia
Non è qualcosa che si fa perché io insegno educazione civica reo praticare la devo far fare
Non stanno non è legata a un contenuto non è qualcosa legata come pensano talvolta alcuni nostri soloni è un moralista di al fatto che è un fatto morale no è un furto pratico viviamo ovviamente Lupo scrive possiamo solo vivere in gruppo possiamo solo vivere con gli altri
E abbiamo bisogno di rendere Sempre più produttivi questi processi per poi non renderci la vita cattiva penso anche alla scuola penso anche al modo di lavorare a scuola degli adulti e credo che qui ci debba essere
Un intervento importante
Mi sembra poi anche importante diciamo
Tra le capacità tra le competenze da sviluppare quello di impostare Problemi risolvere problemi definire anticipare fare progetti c'è una capacità progettuale
In cui in qualche modo e diciamo coloro che imparano così come coloro che insegnano
Siano veramente diciamo autonomi in questo ovviamente autonomi nella misura in cui possono esserlo progressivamente sempre di più anche qui è un problema di altri però alla progettualità ha un po'pochissimo spazio attualmente nella nella metodologia e nei modi funziona la nostra scuola
Allora io partirei da queste
Possono essere allargate fin che si vuole ovviamente ovviamente a all'alla capacità di comprensione
Metterei anche la capacità di produzione per questo credo che giustamente poi la commissione abbia insistito e sia partita poi abbiamo trovato un punto d'incontro sulla cosa ovviamente
Che per per certi versi ovvia ma la ricerca poi secondo me scopre quasi sempre l'ovvio
Però per lo meno lo si condivide lo si ridice insieme cioè il fatto che tutti debbono sapere usare in un modo articolato e consapevole gli strumenti e la lingua parlata nella lingua scritta
Troppo spesso nella nostra scuola noi lo verifichiamo dieci anni fa quando facemmo lo studio sulla continuità educativa nel passaggio alla scuola materna scuole emendare e quello che cambiava nelle situazioni non sperimentali cavava drasticamente il livello di comunicazione i bambini non parlavano più parlavano ma non era ammesso non rivolgevano più la parola all'insegnante rispondevano ma non erano mai iniziatori discorso ecco questo è un dato molto venne rilevato allora ma credo che si potrebbe ancora ricavare adesso
Ma io partirei da questo cioè da una buona definizione di quelli che sono le competenze e credo che su questo ci possa essere un accordo molto facile
Che poi il passaggio ulteriore sia invece molto difficile
Cioè sia molto difficile perché queste competenze sono tipicamente competenze trasversali
Sono le cosiddette abilità trasversali ma non in quanto abilità di studio sono proprio competenze che si costruiscono dalla interrelazione tra varie se volete disciplina metodologie di studio eccetera
Questo mi sembra un punto di partenza sulla però voglio poi anche rispondere alle domande che vanno dal barbiere mi ha posto in che misura questo comporta una riorganizzazione disciplinare del sapere ma io insisto sempre su un punto che a scuola bisogna insegnare di meno insegnare di più cioè insegnare meno cose
Insistere meno su grandi diciamo
Completare questi famigerati programmi che siamo sovrastati da libri assolutamente eccessivi in cui ci sono molti contenuti quindi credo dico sempre che l'educazione a togliere come giardinaggio peraltro insomma come molte altre cose
Non ammettere ma insomma diciamo non sono certo ma prima a fare queste affermazioni però io credo che nella nel pensare quali sono i punti forza diciamo di una nuova scuola
E a mio parere forse deve essere una nuova scuola perché in qualche modo deve ridare deve rimettere in gioco
Delle dei modelle modalità in un certo senso già stabilita in qualche modo deve avere una funzione proprio di rinnovamento
Mi sembra che in primo luogo e qui io proprio insisterei devono cambiare le pratiche didattiche devono cambiare le metodologie di lavoro
Deve cambiare la possibilità di responsabilità di di responsabilizzare insegnanti in primo luogo e studenti rispetto al loro sapere
E questo guardate non è una cosa di metodo un qualcosa che ha a che vedere con la Psicologia in modo esclusivo la psicopedagogia ma è proprio il senso se vogliamo ridare un po'una cosa importante all'apprendimento scolastico che è la motivazione
Cioè il volere imparare non soltanto il sapere quindi forse bisognerebbe aggiungere agli obiettivi anche il volere io credo che questo cambiamento di metodo sia fondamentale
A me piace parlare di ambienti per l'apprendimento cioè mi piace vedere le scuole le università anche perché le università per questo non sono tanto meglio
Come luoghi in cui si apprende e infatti critico falesie poche io ai miei studenti quando mi chiedono se io faccio l'esonero che sarebbero delle prove scritte con cui loro si levano una parte di quello che fanno e dicono non ve lo dovete levare io voglio e ve lo portate via
Non mi importa nulla che ve lo leggiate cioè che vi facilito affinché questi scali calate questo sapere questo modello non mi sta bene facciamo delle cose che se servano vi servono per poi ovviamente per loro nel caso l'organo formazione professionale e quindi per avere degli strumenti da usare
Come io costruiamo filosofia e che ho letto la Metafisica Aristotele cosa i sviluppato dei utili strumenti magari per legge i giornali non dico per soltanto per leggere la storia
Allora ritornando al nostro problema e al problema scolastico
Quindi ambienti d'apprendimento comunità in cui insegnanti e studenti
Analizzano insieme degli oggetti di studio in cui Sicignano degli oggetti problematici in cui ci sia il gusto del saper fare in cui a scuola si impari e non soltanto si insegni o si faccia lezione o si dimostri di avere studiato è un cambiamento abbastanza radicale però io credo che un po'di utopia ce la dobbiamo mettere un po'di cambiamento un po'anche di tener conto delle esperienze più avanzate che nel nostro Paese ci sono di tantissimi insegnanti che fanno queste cose che magari non le scrivono le raccontano parole stanno già facendo
A Torino due settimane fa c'è un grosso convegno sulle tracce di freni e io credo che molti di quegli insegnanti mille mille cinquecento persone o presenti come probabilmente al convegno del cd di Palermo è stanno già facendo queste cose quindi non
Aspettiamoci che tutto debba essere cambiato dall'altro quindi questo a mio parere questo un punto fondamentale
E da cui io attribuisco una grande importanza cioè non possiamo cambiare i contenuti se non pensiamo a un cambiamento molto radicale di questo nesso tra competenze che vogliamo raggiungere e metodologie che pensiamo di utilizzare Pain diciamo per
Niente rispondere in modo più specifico a quali rischi possono essere questi contenuti forse ne parlo dopo visto che non è mia espressamente richiesto i fa riferimento al lavoro dalla commissione io non ho partecipato all'ultima
Riunione perché perché era all'estero però inoltre vale poi comunque conosco il documento finale che è stato prodotto e posso dire qualcosa però vorrei prima risponderà la seconda domanda quali contributi può dare l'Accademia ma l'Accademia nessun contributo aveva adesso
Scherzo sulla parola Accademia forse l'Accademia della Crusca sì ma opporsi anche l'Accademia degli Scalzi che si sono dei giovani linguisti che analizzano il linguaggio quotidiano va la cadenza sobrietà nove io cioè diciamo meglio
A mio parere l'Accademia cioè professori universitari ricercatori l'ambiente della ricerca scientifica può dare dei conti dei contributi nella misura in cui collabora con gli insegnanti
Cioè io non credo non c'è nessuna elaborazione a nessun livello mi permetto di dire nemmeno la parte di pedagogisti non so Lucisano cosa ne pensa di storie la corporazioni pedagogiche
Che ci possa che ci aiuti a
Grandi scienziati possiamo prendere degli spunti ma io credo che l'aiuto che fornì all'Accademia proprio nella misura in cui l'Accademia si mette a riflettere con gli insegnanti può conta lavorare con gli insegnanti e qui io credo che ci sia un punto importante che riguarda se vogliamo la professionalità degli insegnanti
Io credo che la professionalità degli insegnanti ha tutto da guadagnare al contatto con l'Accademia però non per imparare ma per collaborare per esempio un'occasione può essere queste la scuola di specializzazione
Per la formazione agli insegnanti secondari in cui io non conto sugli accademici da soli me ne occupo per lei l'università del Lazio ma colto sul fatto che ci siano degli insegnanti
Infatti nelle riunioni che ne facciamo invitiamo Sante degli insegnanti ovviamente che hanno delle esperienze particolari però io credo che sia utile per gli insegnanti questa collaborazione quindi non perché la Catania da qualche cosa ma perché stabilisce un un apporto di collaborazione ed è peraltro il cd lo sa molto bene perché gli accademici che hanno dato maggiori contributi
A questo problema sono gli animi sono messi a lavorare con gli insegnanti
Quindi la scuola in questo può è diciamo averi un ruolo importante bisogna ristabilire questo nesso io trovo una iattura
Che per una serie di ragioni anche corporative legate a a partire provvedimenti urgenti e il settantatré fino poi a Parigi riforma universitaria l'ottantadue eccetera si siano rotti questi nessi che siano diventate sempre più difficili
Che sia sempre più difficile avere questo scambio questa possibilità
Io credo che la professione dell'insegnamento ha tutto da guadagnare
Se diventa desiderabile culturalmente desiderabile se la scuola diventa un luogo in cui si vive bene
In cui si può imparare e non solo insegnare quindi in cui c'è il gusto per imparare e si si ristabilisce il nesso diciamo con l'università che poi è uno non voglio dire che è il luogo ma è uno dei luoghi di produzione del sapere
Però non perché l'università sa quello che deve fare la scuola ma perché lo può sapere se collabora insieme con con con le forze della scuola con la gente che è impegnata e che ovviamente continua a studiare cioè che non è diciamo che non si mette in una posizione di
Di passività di ripetizione eccetera i contenuti culturali allora l'ultimo punto
E la commissione quarantaquattro che cosa
Che cosa elaborato che cosa mi sembra che possa portare come dico io non credo nulla di radicalmente nuovo però probabilmente una conferma di quelli che sono i punti qualificanti di una nuova scuola
E sicuramente sono quelli quegli atti gli argomenti diciamo di cui poi diamo sempre parlato
Allora in primo luogo la comprensione del discorso parlato e scritto la produzione di questo discorso la capacità di saperlo di vedere ovviamente oggi nella sua per la per quanto riguarda la scrittura
Vuol dire gli usi funzionali della lingua nei diversi modi di scrivere anche nei modi più banali che sono quelli di prendere appunti di prendere nota di fare brevi relazioni di fare delle cose brevissima che uno deve imparare scrive un romanzo
Deve imparare a servizi e la della scrittura nel modo funzionale non essere messo in difficoltà di fronte a queste richieste che riguardano tutti coloro che poi hanno diciamo un livello di istruzione minima che hanno bisogno di saper scrivere
Quindi credo che questa debba cominciare la scuola di base questa capacità qualunque essa sia se ne sia di cinque ha di sé gli anni che sia la vecchia o la nuova e va o deve essere approfondita ripresa a tutti i livelli e in questo io credo che sia molto importante
E il contributo non con la letteratura intesa in senso tradizionale
Ma con tutto quello che è diciamo lingua scritta produzione scritta di un popolo una cultura come il nostro quindi prodotti scientifici quindi la la scrittura saggistica non la letteratura
Soltanto i romanzi io ho la la poesia eccetera perché
è questo che insegna a scrivere no è dal contatto con queste forme diverse di scrittura
Che non va prendiamo il gusto anche degli usi diversi di scrittura e qui quello che mi sembra portante e anche
Il fatto che
E la scrittura ci consente lo sviluppo di capacità cognitive particolari che sono legate al testo scritto che sono le capacità argomentativa e più complesse che sono le capacità logiche più complesse
Perché è vero che certe formulazioni no possibile soltanto attraverso la scrittura e quindi senza barba
Fare un discorso tecnico su quelli che sono come cambiano i processi di organizzazione mentale attraverso l'alfabetizzazione però cose che sappiamo da molti anni
E che la psicologia anche la psicologia interculturale ampiamente mostrato facendo vedere le differenze fra chi ha delle esperienze di un tipo e chi ha l'esperienza è un altro
Io credo che sia importante insistere su questo cioè la nostra scuola ha bisogno di pratiche di lingua in cui entra la letteratura ma non solo pratica letteraria
In cui entra la letteratura nel senso ampio e forte
Un secondo punto che io credo importantissima sia quello
Delle conoscenze scientifiche qui diciamo si dibatta un po'due prospettive da una parte la vediamo la scienza come un'esperienza diretta con scoperta nel mondo imparare a osservare imparare a
Diciamo a ragionare sulle cose sulle cose sul mondo fisico al mondo naturale mondo biologico eccetera però questo in realtà poi può avvenire solo ai ai primi livelli dalla scuola
Se voi andate a vedere questa è un'analisi che abbiamo fatto altre volte lo studio scientifico ai livelli superiori è uno studio testuale
è in gran parte e quasi non può non essere uno studio testuale quindi qui dobbiamo fare una riflessione profonda su come sono fatti i nostri testi ragionare su come si può realizzare questa prendere dal testo e credo che è un contributo che la commissione ha dato su cui poi c'è c'è stata una totale
Diciamo una totale coincidenza eh
Inserire un fortuna direzione storico critica nella trasmissione scientifica perché in realtà troppo spesso invece a travisare scientifica soprattutto i livelli superiori apodittica
è indiscutibile è invece mi pare importante questa dimensione della matematica già detto Alba Sasso dell'importanza di questo valore io vorrei aggiungere un fatto che a me sembra importante
Cioè che a matematica e insegnata in tutte le scuole e dai dati che di cui si dispone
I miei studenti raggiungono in matematica i minimi livelli cioè è la materia è l'Area diciamo delle materie in cui si registrano più fallimenti
Quindi qui c'è un problema grossissimo di metodologie c'è una riflessione
Mater dei matematici anche nel nostro Paese in altri Paesi come Francia a queste sarà dedicato un'attenzione assolutamente importantissima proprio e anzi forse troppo il rapporto prezzo o lo critica anche in una certa misura
Però io credo che da noi si debba ancora ci si debba ancora interrogare come mai fisicamente la matematica raggiunge questi fallimenti e non raggiunge risultati positivi e qual è diciamo il nodo quindi Condi dove debba accordo che è un'area del tutto importante ma anche qui mi sembra cruciale dimensione del metodo
E infine altri due punti
O se volete l'aria diciamo delle scienze umane l'aria delle scienze dell'uomo io personalmente ho sostenuto e la commissione mi pare che si è trovato tutto d'accordo sulla necessità che si introducano nella scuola di tutti le scienze sociali non come discipline specifiche economia geografia diritto eccetera ma come aree tematiche
Che siano per tutti al di là delle specializzazioni poiché le professionalità specifica
E credo che sia importante per tutti conoscere funzionamento dell'economia di questo Paese siamo tutti attaccati a dei dati economici che capiamo credo tutti in modo molto parziale eppure gli e Sperti ma insomma comunque potremo capire un po'meglio
E per per dirne poi un'altra i sistemi elettorali un altro campo diciamo su cui tutti abbiamo bisogna essere informati questo veramente è qualche cosa che serve alla scuola di tutti
Senza dire poi dei condizionamenti sociali delle degli aspetti psicologici ma non sto dicendo che bisogna introdurre la psicologia la sociologia all'economia il diritto credo che la proposta che come Consiglio dagli altri ascensori già li facemmo ormai ahimè per la mia vecchiaia vent'anni fa sia ancora una proposta valida può essere ripensata rivendita però debba essere realizzata in quel modo in una forma analoga cioè vedendo un insegnamento per temi in cui siano presi diciamo gliele intersezioni tra natura e società tra società e politica tra Polo e diritto economia e società cioè non siano viste le discipline ma i temi
Altri due tematiche sempre legata alle scienze umane la storia la filosofia ma
Per la filosofia io credo che sia abbastanza critico pensare ovviamente assolutamente non ha una generalizzazione dell'insegnamento di filosofia tradizionale ma che ci sia l'idea di introdurre per tutti degli elementi di Filosofia cosa significa introdurre questo significa i trolley gli strumenti di riflessione
Sulla vita associata in modo particolare ma anche sulla vita sulla conoscenza scientifica quindi riflessione epistemologica pensate alle tematiche la bioetica pensate alle tematiche poi legate a proprio male ai modi di funzionale del mondo
E per cui credo che questo debba essere un elemento ma non un insegnamento con un programma diciamo definito qui bisogna avere però la mano felice individuare anche qui delle tematiche e poi gli saperlo fare opportunamente
E infine last but not least la storia visto che ha occupato
In questi giorni per merito devo dire del ministro anche se io non condivido la la periodizzazione che gli ha fatto ma questa è una discussione puramente diciamo pure io rilevante che poi è diventa rilevante perché noi siamo così dipendenti dei libri di testo perché questo si traduce in un problema editoriale perché gli editori stanno Conticini spianati perché devono io rapidamente rivedere tutte le cose ma non sarebbe un problema se altri strumenti fossero utilizzati se non esci sottrai Simo a questa soggezione dei programmi a chi serve con i programmi
Semmai gli editori non mi sembra che servano alla scuola semmai gli insegnanti forse quando non sono stati abbastanza formati serva a fare i libri perché a volte i libri serva agli insegnanti
Ma se noi immaginiamo una storia diversa
Che includerà storia la cultura che include tutte le forme la cultura umana non soltanto la storia dei fatti degli eventi delle guerre delle Paci Ima la storia politica
è ovviamente importante ma non è la sola la storia la mentalità la storia dell'arte la storia del pensiero io credo che sia giusta questa insistenza sulla modernità
Ho cominciato criticando il modo in cui è stata interpretata quella quel testa diciamo
Agli studenti perché credo che sia interpretazioni strumentali ma ben vengano queste interpretazioni strumentali se servono a dire che bisogna insegnare la storia del Novecento grazie
Grazie alla professoressa proponendo Pontecorvo il contributo puntuale
Per io mi auguro che l'auspicio che si ricostruisca una rapporto tra il mondo della scuola il mondo dell'università possa realizzarsi perché senza un canale di comunicazione dall'esperienza e la ricerca la verifica quotidiana delle teorie nella produzione duri e credo che tutti quanti
Il primo più poveri meno capaci di realizzare gli obiettivi di trasformazione della scuola che vogliamo realizzare
Do ora la parola ad Andrea Ranieri che non ha bisogno di presentazioni prima di dare la parola ad Andrea volevo ringraziare
Sottosegretario Nadia
Pasini per essere presente nostri lavori Osvaldo Pagliuca segretario generale della UIL lega ha voluto partecipare ai nostri lavori e segue con interesse è un modo scambiare riflessioni ed elaborazioni e do la parola ad Andrea chiedendogli
Di fare un po'il punto sul lo stato dell'arte rispetto alla riforma
Tenendo conto del fatto che il documento sul riordino dei cicli cita esplicitamente il programma dell'Ulivo da un lato e l'accordo il Patto per il lavoro all'altro come i presupposti punti di riferimento per la proposta
Questo Stasi significare nella testimonianza a mio avviso dell'impegno rinnovato che il sindacato ha espresso sulle tematiche della formazione contrariamente al passato c'è una sensibilità nuova la CGIL ha messo tra le priorità
Del suo impegno politico proprio l'esigenza di virtù della riforma del sistema scolastiche della formazione professionale ad Andrea Ranieri vorrei chiedere
No laddove motivazioni di questa nuovo interesse rinnovato impegno della Confederazione
Dall'altro
Come va a il confronto con il governo
Per realizzare gli obiettivi contenuti nel patto per il lavoro c'è una sede presso la Presidenza del Consiglio dove le parti si incontrano e dove tra l'altro si mettono anche a confronto le posizioni dei diversi soggetti interessati il ministero della pubblica istruzione il ministero del lavoro Conferenza delle Regioni poi dopo ci sarà appunto l'intervento di precisando che ci scriverà anche un altro punto di vista su questo appunto sapere come sta andando questo confronto che prospettive ci sono di realizzare quegli obiettivi e quali sono anche le resistenze che il sindacato incontri in questa azione e quali eventualmente le iniziative per rimuovere queste resistenze che a mio avviso non sono di scarso rilievo
Va bene
Sono domande
Lunghe e complesse ma allora la CGIL ha provato a fare anche una cosa in più di quelle che diceva Emanuele nel suo ultimo direttivo quello su in cui ha varato un documento sulla riforma dello Stato sociale
Ha scritto che la formazione la scure tematiche della scuola della formazione sono la priorità per un welfare riformato e addirittura la CGIL dice no no non questo
L'affetto la CGIL dice anche questo documento che intende cominciare il confronto col governo sulla riforma del welfare esattamente la le tematiche della scuola della formazione mi sembra un dato importante da sottolineare se vogliamo davvero che la politica italiana che la discussione col governo si apra al futuro
Che non sia l'impiegata esclusivamente in una logica in cui l'appuntamento di Maastricht sembra fatto solo di rinuncia di sacrifici che si dia insomma di idea che la nuova politica l'idea stessa d'Europa può cambiare la qualità
Della vita della gente del modo di lavorare della gente perché se continuiamo sulla strada in cui continua prospettare gli uomini e le donne di questo Paese il presente un po'meno
Il futuro come un presente lo stato di cose presente un po'diminuito credo che sia un messaggio otto sommato di disperazione allora abbiamo proposto ricominciare dalla scuola certamente con questa idea aprire finalmente le porte del confronto governo sindacati al futuro
E con l'idea che
Un'idea di welfare che voglia davvero essere uguale a fare dell'opportunità sviluppare l'autonomia delle persone la responsabilità delle persone della loro capacità di scelta deve proporsi come obiettivo fondamentale l'innalzamento del livello culturale della popolazione di questo Paese
A partire dalla gente che lavora perché un dato lo diceva già l'alba
Ci parlando di una Fabio etilismo di ritorno un dato impressionante del nostro Paese che si accinge a entrare in Europa
è che siamo il Paese con i lavoratori meno istruiti devono
Con meno diplomi con meno Laurenti ma non solo d'Europa ormai anche rispetto per esempio a Paesi del Sud-Est asiatico come la Corea del Sud che ne laureare del di provare la gente hanno fatto investimenti fortissimi
Vorrei che stessimo anche qua attenti quando parliamo e Sud-Est asiatico a pensarlo solamente come Paese che competono sul costo del lavoro su alcuni Paesi che competono sul costo del lavoro ma insieme su una avanzatissima capacità tecnologica e su nuovi modelli di organizzazione del lavoro che richiedono una diffusione delibere distruzione di cultura
Il ciclismo tiro fondamentale per cui la CGIL ha posto al centro formazione sua discussione sul lavoro e sull'occupazione sulla stessa riforma del welfare poi è uno è più ovvio dico
Nella globalizzazione in un'epoca in cui
Non ci saranno più le frontiere nazionali a proteggere le economie il fattore nazionale più importante dei paesi sarà la qualità dei suoi processi produttivi dei suoi prodotti dei suoi servizi in fin dei conti la qualità delle sue risorse umane
L'altra strada o si compete così o l'altra strada è un inseguimento furioso a produrre a costi sempre minori che poi vuol dire competere sul treno
Dei diritti sociali competere sul terreno dei diritti contrattuali competere su insomma sul benessere materiale e sociale della gente
L'unica strada possibile per il nostro Paese per competere avanzante non diminuendo sul terreno dalla democrazia e propri innalzare la qualità del modo di produrre del modo di essere del modo di
Di fare società di questo Paese nel suo insieme
In questo quadro le abbiamo dato grande importanza anche dall'accordo sulla vuole dire è che rispetto all'accordo per il lavoro il punto che ha camminato di meno e che è più importante far camminare alla questione della formazione professionale
Mi soffermerò molto su queste sulla porta formazione professionale cicli perché mi sembra davvero nodo nevralgico e molto spesso nelle nostre discussioni
Sottovaluta
Quella della formazione professionale eh valori è sempre di più valorizzata in tutti i Paesi in Italia la formazione professionale l'anello
Più debole di tutti
La percentuale di giovani che si salvò la formazione professionale e di vita estremamente minore rispetta la Francia la Germania l'Inghilterra ma anche rispetto a quei famosi Paesi del Sud-Est asiatico di cui parlavamo prima
Rispetto ai giovani disoccupati italiani quelli che entra idolo del circuito la formazione professionale c'è una percentuale irrisoria rispetto al livello di disoccupazione giovani del nostro Paese
Arrivano di formazione continua di formazione degli adulti poi siamo in una fase come voi sapete non riusciamo nemmeno utilizzare le risorse del fondo sociale europeo mette a disposizione ma non lo diceva tisane per ci manca poco non siamo al dodici tredici per cento della potenzialità disponibile che non riusciamo ad usare quindi si pone un problema di commentare
Il ruolo l'importanza il peso della formazione professionale del sistema di formazione complessiva del nostro Paese
E questo lo dobbiamo essere convinti anche quando lo critichiamo anche quando lo critichiamo perché credo lo dobbiamo criticare non per smontarlo con un'idea che ridiventa tutta scolastica scolastico Centrica
Della del del sistema del sistema formativo noi dobbiamo criticava proprio perché dobbiamo metterci in grado di investire più risorse in quel sistema e di puntare allo sviluppo di quel sistema
La questione delle vertigini più dobbiamo assolutamente cambiarlo
E non è assolutamente cambiarlo con solo per i motivi di che sappiamo che spreca che per molti aspetti clientelare che è rigido che le regioni sono spesso quello che sono poi Lucisano ci dirà grandi passi avanti stipati su questo terreno
Ma soprattutto perché era un un sistema di formazione professionale modulato modulato su
Un'idea di produzione taylorista fordista cioè modulato sull'idea di mestiere di professione che oggi è profondamente in crisi
Era modulato sull'idea di mestieri professionalità rigide che si ripetevano uguali nel tempo che permettono di costruire a corsi di formazione professionale ripetitivi perché le professioni erano destinati a ripetersi no
I mestieri che si imparavano a quel tempo era mestieri che per definizione duravano più la vita delle persone
Al l'identità più da la vita di chi li faceva addirittura si tramandavano mestieri da padre in figlio oggi questa cosa viene sempre meno lo diceva prima Clotilde Pontecorvo da un altro punto di vista lo dico io da una
Oggi nelle professioni dei mestieri del futuro nel lavoro così come concretamente lo troviamo ci sono competenze trasversali che diventano progressivamente più importanti delle professionalità
A cui addestrarsi dei mestieri così come erano tradizionalmente definiti
Per esempio
Il riuscire a leggere interpretare linguaggi codificare decodificare messaggi diventerà una cosa sempre più presente in tutti i mestieri
Non so nella fabbrica meccanica un tempo al mestiere del prestatore né stile tornitore al due mestieri nettamente distinti
Adesso tutti e due lavorano con macchine a controllo numerico in cui la cosa più importante
è saper leggere la scheda intervenire sulla macchina quando non funziona da questo punto di vista c'è un'omogeneizzazione di professionalità che a volte riguardano anche settori diversi in cui la funzione fondamentale proprio la funzione diciamo così comunicativa
Leggere messaggi intervenire sulle guance
La seconda delle altre cose diceva tutte Clotilde l'attitudine problem solving per lavori destinati a cambiare a cui la gente chiamata ad avere un ruolo attivo la capacità di lavorare in gruppo
La capacità di gestire varianze all'interno del processo produttivo e non a seguire procedure standardizzate che si ripetono per sempre
Cioè cominciano a diventare importanti competenze trasversali
Che danno al lavoro e ad imparare il lavoro del futuro
Una altissima valenza diciamo così culturale
Comune a professioni è strenuamente diversi in cui è sempre più difficile distinguere l'intervento strettamente professionalizzante
Dalla necessità di innalzare complessivamente Dedalo culturale delle persone coinvolte nei processi formativi badate bene quando dico queste cose so benissimo non non giusti non non
Non voglio indicare un futuro roseo dove le cose vanno bene questi processi passaggio dal terrorismo porta rigorismo dal mestiere che dura tutta la vita al mestiere che cambia durante tutta la vita
Può aprire la strada a percorsi di libertà e di maggior responsabilità delle persone ma può aprire anche la strada per corsi di precarizzazione
Di per sfruttamento di marginalizzazione dal processo produttivo
è una partita aperta in cui il sindacato dovrà giocare
Con forza proprio l'uomo della formazione diventa uno degli elementi decisivi per capire se questa per per capire verificare se questa trasformazione del lavoro sarà in grado di portare alla gente più libertà e più capacità di scelta oppure sarà giocata nel nel senso
Della precarizzazione della marginalità
Questa è la partita perda però queste la formazione professionale a cui dobbiamo puntare
Quindi una formazione professionale che per essere tale dovrà essere sempre più integrata col sistema in cui si costruisce educazione e cultura
Per ragioni strettamente connesse alla caratteristiche nuove dello stesso processo di professionalizzazione
Non ci facciamo più giorni conti quando per esempio interveniamo sui laboratori iscritti alle liste di mobilità
Nell'impossibilità di professionalizzare se non allegando l'intervento professionale un intervento collegato ad innalzando i livelli culturali
No a un oltretutto perché le persone che lo troviamo delle liste di mobilità sono spesso persone a basso livello di istruzione e che non sono mai state coinvolte durante la loro vita lavorativa intercorsi di professionalizzazione
Proprio da questo punto di vista proprio
Comunque vista molto pratico non è possibile pensare a percorsi strettamente professionalizzanti
Che lo siano integrati con percorsi tesi ad innalzare il livello culturale delle persone ad aggiornarne le conoscenze di base e l'attitudine di base a continuare ad imparare
Io penso proprio un problema rovesciato Manalo così ponga a livello della scuola
Vorrei intervenire sul problema scuola lavoro
Per del perché come nel peso sposa le tesi in maniera chiara perché a volte facciamo
Polemiche ago senza aver definito
Forse fraintendendo c'è un po'allora
Io penso che la scuola abbiamo come un problema fondamentale di ridefinire il suo rapporto con la foto che non poteva essere dato per implicito a nessun livello della scuola
Guardate che un tempo un punto di forza della scuola era di essere sentito dai dai ragazzi dai bambini come un fattore di mobilità sociale come un fattore che apriva al lavoro
Da bambini si diceva che cosa si voleva far da garanti no
E da grandi la volta di cd siano iscritti a a un corso di studio si pensava che il diplomatico sarebbe venuto fuori da lì sarebbe stato un diploma che vede assicurati in qualche modo una collocazione sociale
Più o meno conforme al diploma che sia la ricevuta
Ed è andato avanti per tanti anni queste cose ha cominciato un po'incrinarsi negli anni settanta
Quando alcuni sociologi ho cominciato a vedere Barbanti Beccari come non corrispondessero più le cose eccetera eccetera ma è è durata della coscienza comune della gente questo rapporto spontaneo fra scuola e lavoro pesantissimo
Non è più così
Non è più così e credo che il fatto che si è avvertito da dati da gran parte della gente
Che che si era rotto il rapporto tradizionale tra scuola e lavoro sia una delle cause
Della crisi dell'arte della della stessa scuola e della crisi della stessa possibilità di trasmettere valori culturali
Lo dico con uno slogan di scusa con qualcuno che lo ha sentito dire più volte ma ci credo è difficile convincere un ragazzo che bisogna studiare la storia se il futuro è un buco nero
La prospettiva temporale verso il passato al recupero dei valori del passaggio è difficile
Costruire parità dissenso se il senso del futuro se è crollato senso del futuro di una volta il senso del rapporto scuola-lavoro che tra di loro padre che ci avevano perché ce l'ha vent'anni trent'anni fa e non se ne sa ricostruire proporre una nuova allora da questo punto di vista ricostruire un esso tra scuola e lavoro è una cosa che Rita anche un senso alla scuola che è necessario fare per evitare un senso e valore allo stesso insegnamento culturale della scuola
Come fa
Ma per l'amor di Dio allora escludiamo le cose che proprio non sostiene fra di noi nessuno e credo che non sostenga più nessuno né né dal ministero se mai ci avevano pensato
No allo l'intervento alla scuola e sopra dove la scuola dell'obbligo dell'OPA che non può essere presa cioè professionalizzazione precoce
Non può essere riservata i meno dotati il saper fare per i meno dotati è una cosa ignobile
Sbagliata assurda e salvare cadesse la proposta di un confronto fra la scuola e la realtà Esterna che si confronta con lavoro come e come sta cambiando
Che cerca di dare ai ragazzi bambini l'idea di un mondo che non ha più la stabilità del futuro
Ma che cambia in un certo modo e che il lavoro contribuisce a cambiare in un certo modo
Sa è così lo devono fare quelli che che andranno al liceo classico come quelli che andranno agli istituti tecnici
Anche perché i lavori del futuro saranno sempre meno lavoro industriali produttivi in senso tradizionale molti lavori avevano a che fare quei beni culturali coi servizi alla persone con la produzione di salute e di cultura di benessere delle per di ambiente
Allora non è una cosa per qualcuno ma un valore che davvero lo è per tutti e che ha rapporto non compete corsi di professionalizzazione precoce
Ma che ha rapporto il più rapido possibile con la logica del saper fare così come avviene storicamente storicamente in una data fase di sviluppo
Di una società
E allora le cose i valori che rapporto scuola-lavoro può costruire sono esattamente quelli che diceva la professoressa Pontecorvo che dicevo prima
Il lavoro è il lavoro di gruppo è la la la capacità di di saper risolvere problemi è gestire le varianze sono i linguaggi comunicativi come asse come fatto fondante del nuovo lavoro pene queste cose secondo me si imparano meglio se la scuola si apre al mondo se va a fare i ragazzi
Anche durante il periodo d'orientamento esperienze di come
Si lavora e si vide si produce fuori di loro in questo senso in questa direzione senza nessuna professionalizzazione precoce perché se ne va addirittura nociva
Allora questo implica a che si escluda che che si possa fare l'obbligo della formazione professionale
Attenzione ministro del lavoro ogni tanto in documenti che fa passare ci riprova
Se ci riprova ma la la posizione del sindacato su questo è fermissimo no oltretutto perché non servirebbe nemmeno a cambiare la formazione professionale di permetterebbe di riprodursi uguale con un battente in più assicurato assicurato dallo ma questa cultura del lavoro sì
E se la formazione professionale che si rinnova può essere uno strumento che lo facilita può servire se non lo non serve perché la porta non è scuola formazione professionale il rapporto scuola-lavoro che è una cosa molto diverso molto diverso
Allora
Questo mi pare da queste ragionamenti vengono fuori anche il carattere decisivo dell'integrazione ma anche i lineamenti su cui può cambiare sistema la formazione professionale rispetto ai percorsi nuovi che si aprono per la scuola con la riforma dei cicli
Allora la formazione professionale come cultura del lavoro in questo modo
Ma con un ruolo molto forte nel post obbligo non scolastico molto forte
Io sono proprio convinto che si dà l'obbligo alla gente Alice a quindici anni io spero più tardi possibile
Beh insomma l'intervento il diritto dovere
Dello stato ed il cittadino di entrare nel mondo del lavoro ha preparato e qualificato continua a permanere però io sono convinto che dovrò pensare del post obbligo non scolastico di assicurare la possibilità di partecipare moduli di formazione professionale a tutti i ragazzi che lo vogliano che non riescono a proseguire gli studi
Naturalmente una formazione professionale che sappia fare le cose che dicevo prima nonché si riproponga uguale a se stessa quei vecchi mestieri e coi vecchi cuori
Una formazione professionale che nel far questo
Sappia Costruire moduli e interventi per gli inserimenti al lavoro perché io credo che il sindacato del del futuro debba avvenire come uno dei dei dei primi punti è stato Taricco deprime idee fondanti che nessuno deve entrare al lavoro senza un sostegno formativa adeguata
Che bisogna entrare del lavoro che d'ingresso al lavoro deve essere accompagnato da un intervento formativo e badate bene non solo per le qualifiche alte non solo per i lavori belli ma anche per i lavori brutti anzi forse però vorrei brutti ancora più importante
Perché se uno lo mando a fare l'apprendista da Burchi e non gli dà un un un intervento culturale forte anche sterno sul senso del lavoro e sulla possibile evoluzione della sua professionalità
La sua vita resterà bloccata dentro quella professionalità bloccata professionalità e vita non coincidono uno può andare a lavorare su bestiola professionalità bloccata ma proprio per questo
Ha diritto a un intervento formativo ancora più forte di uno che va a fare un lavoro bello simpatico
Allora per la formazione professionale commento che deve accompagnare tutti i momenti d'ingresso al lavoro dall'apprendistato e CSM lo su questo speriamo che passi alla svelta la legge della legge la cosa c'è scritta
La sfida passò un po'anche a loro bisogna costruire modellare un'offerta formativa che sia capace di rispondere a una domanda che lo speriamo che era fuori forte dai luoghi di lavoro cioè che ogni inserimento lavorativo se accompagnata da percorsi di formazione professionale
Una formazione professionale che deve saper fare formazione continua
Formazione continua
Formazione continua io intendo per formazione continua la formazione che si fa in relazione al cambiamento dei processi lavorativi e che si contratta in azienda fra sindacati ed imprecise ma attenzione
E qua la risposta spetta Berlinguer
Non non si può contrattare un sistema di formazione continuasse esclusi contrattacco se non si costruisce contemporaneamente un sistema di educazione degli adulti e di formazione permanente
Perché se no si attribuiscono a un sistema che nasce dentro l'impresa e per dinamiche che nascono dall'evoluzione di impresa un compito di risposta a bisogni di accrescimento culturale delle persone che non possono essere limitati dai confini dell'impresa
Allora guardate che sarebbe un gran un grande pericolo se si fa la riforma dei cicli educazione degli adulti non se ne parla se si fa la riforma nella formazione professionale si mette lì la formazione continua e resta scoperto un pezzo che decisivo
Per l'idea che noi abbiamo del futuro non solo professionale e lavorativa ma anche di vita
Delle delle persone però che questo sia uno dei buchi più scoperti rispetta l'accordo dei buchi più aperti rispetta l'accordo
Di settembre
Cioè la costruzione di un sistema dell'educazione degli adulti che non può essere delegata ai rapporti sindacati impresa che lo dobbiamo fare e faremo bene per quel che riguarda la formazione continua ma guai a noi se pensassimo che risolve che risolve il problema
Una formazione professionale che vede assieme alla scuola e assieme all'università essere elemento fondante di un sistema moderno di formazione superiore e l'università
Guardate che tutte le candidature unilaterali sono perdenti e sbaglia
Guai a noi se pensassimo di risolvere sto problema tutto a quei di provini del settarismo
Guai a noi se lo pensassimo tutto come sviluppo delle secondarie come post secondario guai a noi se lo pensassimo tutto come intervento da fare della formazione professionale
Gli interventi sperimentali che si vendono cominciare istituzionale in questo Paese sono quelli che li mettono insieme tutti e tre questi aspetti
Per la costruzione di corsi progettati localmente molto aderenti alle dinamiche reali del mercato del lavoro ma che sappiano proprio per le cose che dicevo prima
Saper unire dell'evento professionalizzante specializzanti cioè a elementi di accrescimento di rafforzamento culturale complessivo delle persone quindi un sistema che non può essere Neter università
Che ne ha voglia per ragioni sue nel solo nella scuola secondaria potremmo averne voglia per ragioni nostre
Poi ci pensa anche Osvaldo newsgroup credo che sia d'accordo anche l'ultima carestia dicendo per così per promettere a agli insegnanti della secondaria superiore lo smoking alta assicurato facendo facendo al post diploma no ma
Io invece credo che la cosa stia insieme stia insieme c'è una cosa che si progetta sul territorio che tiene insieme tutti gli attori possibile
Allora Manuele mi diceva ma questi incontrò per l'integrazione tra i ministeri funziona o no no non funziona ve lo dico subito va bene non funziona e questo è un limite fortissimo
Della gestione dell'accordo sulla vuole del modo di far politica di questo Paese malati quando noi abbiam pensato che lo strumento di gestione da parte formativa l'accordo sul lavoro e alla presidenza del Consiglio
Ed era un comitato interministeriale che si confrontava va con le parti sociali col coordinamento delle Regioni
Facciamo una scommessa politicamente molto importante molto seria cioè l'idea era quella che la riforma di sistema formazione fosse una partita di tutto il governo
E non solamente nella la riforma da squadre ministro alla Pubblica istruzione quella formazione professionale del ministero del lavoro
No queste alla scommessa
Bene questa cosa qui di fare
Di gestire i processi di riforma come processi di tutto il governo non sono molto nel codice
Fondante del far politica in questo Paese il Governo e fatto da ministri espressione di una volontà collettiva è la cosa più difficile la fattiva fuori specialmente su questioni che i ministri considerano da sempre come proprio come proprio appannaggio
L'abbiamo fatto due riunioni con Treu e con Berlinguer insieme abbiamo registrato punti di convergenza ma anche divergenze ancora presenti
C'era anche Lucisano l'ultimo incontro perché c'era anche il coordinamento delle Regioni dal suo come va letta dal suo punto di vista dello dice Luca però questo è un lavoro proprio ancora
Per molti aspetti da fare e su cui bisogna dare una velocizzazione molto rapida perché badate bene che molte delle discussioni che facciamo sulla stessa riforma dei cicli
E molte delle diffidenze che ci sono sulla stessa riforma dei cicli dipendono da nord dal non vedere correlata a questo un analogo
Ragionamento di riforma del sistema di formazione professionale che posso interagire
Sono io l'obbligo diciott'anni sono d'accordo per l'obbliga a diciott'anni c'è sono sicuro che poi parte un sistema di formazione di istruzione superiore e l'università ce l'ha perché a diciotto e non a diciannove
Lo stesso diritto a formativo fino a diciott'anni è una cosa vera o falsa a seconda se si costruisce un sistema è un'interrelazione di sistema che vada che vada in questa che vada in questa direzione seconda difficoltà
Oltre a quella che dicevo prima che siamo impegnatissimi a sbloccare ripeto
Siamo già sempre se se avessi parlato un mese fa sarei stato ancora più pesante
Quindici giorni fa abbiamo fatto la prima riunione coi due ministri assieme al coordinamento delle Regioni quindi qualcosa si è mosso e ci sono persino a qualche testo scritto su cui cominciare a lavorare sulle questioni che mi diceva l'altra questione a questione che riguarda
Di cui ci parlerà spero uccisa
La difficoltà di mettere insieme i due sistemi quello dalla scuola e quale formazione professionale dipende anche dai diverso sistema di potere perché si stava di distruzione a tutt'oggi tutto accentrato e si stava formazione professionale tutto delegato alle Regioni
Allora quando avranno è come trovare a livello territoriale gli strumenti e le sedi dell'integrazione di sistema
Che poi vuol dire come la scuola entra pienamente del dibattito sul federalismo che poi vuol dire come quella logica di integrazione che abbiamo progettati in alto diventa la logica su cui si progetta
All'Offerta formativa distruzione di formazione a livello a livello territoriale
Questi mi sembra di nuovo di è ovvio che tutte le Regioni non siano in grado di far questo io suggerirei
Diciamo
Un processo certa di decentramento a geometria variabile Ceresina centouno poteri alle Regioni nella misura in cui le regioni a quelle ragioni che da oggi si vedrà sono in grado di gestirlo
Perché se noi dessimo per esempio
Alla Regione Puglia
Con con il modo in cui ha gestito fino adesso la formazione professionale dessimo anche competenze sulla gestione dell'insieme l'offerta formativa
Secondo me non saremo popolarissimi la gente ci direbbe quegli ha già distrutto la formazione professionale adesso distruggono anche questa cosa qui grazie
Allora grazie ad Andrea e adesso la parola passa a Lucisano docente di metodologia di ricerche pedagogiche oltre che assessore alle politiche formative della Regione Lazio e quindi a saperi ed esperienze estremamente utile per dare un contributo alla nostra discussione
In particolare Ranieri parlava dell'esigenza di integrazione tra istruzione formazione professionale tra lavoro e formazione continua
Ecco io assumendo questi obiettivi mi domando qual è l'assetto di governo coerente con questi stessi obiettivi
L'attuale
Le funzioni attualmente sono ripartite tra ministero della pubblica istruzione e regioni è una ripartizione sancita solennemente dalla costituzione il ministero della pubblica istruzione attraverso l'amministrazione periferica arriva ad avere snodi a livello provinciale gonne i provveditori
Con l'introduzione dell'autonomia scolastica si potrebbero realizzare alcuni momenti importanti di sinergie di integrazione ma si potrebbe anche realizzare un ulteriore processo di disgregazione allora la domanda e questa se si vuole realizzare l'integrazione tra istruzione e formazione professionale
Quale governo deve essere dato al sistema perché questa realtà integrazione si possa realizzare in altri termini
La Bassanini che prevede la riforma del ministero dell'amministrazione
Centrale e periferica deve prevedere il passaggio di competenze sull'istruzione alle regioni o deve esserci un'integrazione venne dell'amministrazione scolastica a livello regionale in modo da costituire un
Una sede di confronto e di integrazione tra le funzioni centrali e quelle regionali e ancora una funzione di integrazione presuppone che il governo non sia più orientato dalle esigenze di carattere gestionale
Ma si attivano funzione di ricognizione dei fabbisogni formativi sul territorio di sostegno alla progettazione dell'intervento didattico e formativo della programmazione e che si mettano in condizione anche le scuole i centri di formazione professionale
Dice averi supporti documentazione e di ricerca idonei a svolge questa loro funzione a Piero chiedo se queste ipotesi in qualche modo prese in esame dalla Conferenza delle Regioni se è condivisibile oppure se c'è un'altra ipotesi in campo e di che cosa si tratta grazie
E allora
Reduce da due anni di apprendistato cognitivo come come assessore anche se molte delle suggestioni
Dei discorsi fatti da chi mi ha preceduto mi riportavano un po'più alla all'esperienza da da persona che nella scuola ha lavorato molto parto però da da questo vissuto di assessori e credo che sia un di fronte a un periodo di grande cambiamento di grande cambiamento del mercato del lavoro io competenze per la scuola il lavoro la la formazione professionale
Con l'idea che queste tre cose non possano essere elementi di discorsi distinti ma un'unica grande realtà allora sta cambiando fondamentalmente il mondo del lavoro è un cambiamento strutturale non è più un cambiamento
Diciamo episodico cambiano le modalità è richiesta una grande flessibilità probabilmente dovremmo ridurre la durata
Del lavoro probabilmente molto del lavoro che tradizionalmente era fatto dagli uomini verrà svolto dalle macchine agli uomini attraverso i processi di terziarizzazione vengono richieste capacità imprenditoriali molto più diffuse
Siamo di fronte alla possibilità di di costruire una società senza dipendenti se tutti riescono e se ne intende tenete conto e queste son cose di una scommessa estremamente positiva
Di cui forse per limiti i nostri vediamo soltanto i i rischi pericoli e le difficoltà che stiamo attraversando ma questa è una scommessa
Che abbiamo di fronte di fronte a questo certamente tutto il sistema formativo deve rispondere modificandosi sistema formativo prevalentemente abituato a costruire pensiero convergente
Prevalentemente abituato a nonna
Ma io di vorrei riassumere un poco molti degli stimoli venuti fuori precedentemente abituato a non ha ad a non apprendere dall'esperienza
Sistema formativo e poi la società che lo rispecchia
Sono molto simili si fa alla Commissione Brocca per cercare di razionalizzare i contenuti della scuole si moltiplicano le materie le ore sapevamo tutti che la materia erano troppe che le ore di scuola erano troppo tempo adulti vogliono i ragazzi studino a casa quindi
Tante ore di studio a scuola tante ore di studio a casa poi le ore finiscono e non c'è più possibilità per questi ragazzi di avere un un equilibrio esistenziale tuttavia aumentano le ore per facciamo le riforme dei sistemi elettorali aumentano i partiti da un'ora alla settimana cioè esattamente gli stessi fenomeni tendono a riprodursi
Non Illy
Che cosa vuol dire a questo punto pensare una scuola in cui si apprende dall'esperienza in quella stessa scuola abbia capacità di autoriforma proprio per la capacità di far tesoro delle cose apprese l'anno prima era un altro esempio Pergolesi aggiornamento tutti gli anni gli insegnanti s'accorgono di non avere fatto
Che parte del programma che quel programma l'hanno capito parte degli studenti e tutti gli anni rifacendo il programma ci mettono qualche cosa in più
Con l'idea di vedere se ci si riesce e ed è impossibile che cos'è questo che perché crea questa incapacità della struttura di delle esperienze
Allora nel
Nella progettare questa riforma e il modello dovrebbe essere il punto di riferimento dovrebbe essere il Patto per il lavoro allora qui patto per il lavoro è un documento estremamente rilevante anche se continua a sottolineare noi come Regioni pur essendo molto citati non abbiamo potuto partecipare
Questo patto per il lavoro c'è più asciutto
E a questo punto credo che bisognerebbe riprendere alcuni punti qualificanti un sistema formativo o come momento centrale che preveda l'obbligo ad un certo livello dettato dopo l'obbligo la garanzia e la possibilità per tutti di ricevere una formazione successiva di almeno tre anni questa formazione potrà realizzarsi o nel canale
Dell'istruzione o nel canale della formazione professionale con l'idea che venga a definirsi due canali formativi di pari dignità
E di pari ecco su questa cosa della pari dignità consentitemi di nuovo una parentesi perché c'erano alcune battute del di
Di Ranieri per esempio la formazione professionale deve essere integrata alla scuola io ho l'impressione che debba essere il contrario
Ho l'impressione che tutto il discorso debba vere il lavoro e in termini dinamici non come mestieri come punto di riferimento e poi l'altro punto di riferimento sono le persone gli studenti che debbono essere fatti crescere vedrà invece come rischio perché di nuovo per riprendere una battuta di Ranieri quando diceva formazione professionale prima insegnava mestieri mestieri vigili accedere la mia impressione è che la formazione professionale un po'scimmiottare alla scuola ed è stato il suo grande limite bianco ostruito modello di formazione professionale
Che assimila Tato la scuola avendo l'unico vero limite è che i titoli non valevano come quelli della scuola voi dopo io questo dico nel confronto tra i due sistemi bisogna che ci togliamo i complessi da una parte e dall'altra ma va detto con chiarezza
Ho fatto ricerche su questo qualche anno fa che non è che il titolo di studio garantisca nulla anzi e allora anche nostri centri hanno i loro punti di debolezza i loro punti di forza quando io vedo un ragazzo di quelli cacciati da scuola
Che poi nei nostri centri impara a fare magari con una fresa nona controllo digitale il il cubo che però è una cosa difficile don Milani direbbe venite voi a fare il cubicolo apprezza alle professoresse delle lettere insomma cioè
è una cosa che richiede capacità di organizzazione noi vediamo questi ragazzi espulsi da una parte e dall'altra con loro con loro grembiule da lavoro lavorare al banco progettare insieme allora insegnante cioè esiste anche questo un forte recupero
Di persone importanti per il Paese persone importanti per il Paese
Altra piccola parentesi vediamo grandi contraddizioni nel nostro Paese è stata accennate un Paese ad alto livello tecnologico ad alto tasso di e analfabetismo
è un Paese a grande livello di ricchezza pertanto adesso questo sta nelle graduatorie può entusiasmare
Diciamo gli addetti ai lavori se siamo insetti i più ricchi saresti più siamo ricchi
Nei confronti del mondo siamo ricchi con una distribuzione ma alla governata ma siamo un Paese ricco la cui ricchezza cresce e allora come si riesce invece a organizzare questi in termini del della nostra popolazione siamo un Paese in cui abbiamo pochi laureati pochissimi
Peraltro disoccupati
I paesi del nostro livello economico hanno circa il venti per cento i laureati noi siamo tra l'otto e il nove i nostri sono disoccupati siamo l'unico Paese dell'OCSE che ha una tendenza diciamo alla crescita in correlazione positiva tra titolo di studio il tasso di disoccupazione
Ma chi sono i nostri laureati dei nostri diplomati e dove stanno in questo Paese allora se io guardo all'economia della regione Lazio vedo un'economia fatta prevalentemente di picco
Di piccole imprese poche media poche grandi quasi tutte fatte da imprenditori che
Come si dice con la scuola c'hanno litigato
Da questo ci deve dire qualche cosa perché forse abbiamo fatto la fortuna di tutti questi imprenditori ma certamente
No respinge la tensione respingendo le ha ma certamente è un modello che abitua al pensiero convergente forma prevalentemente le classi burocratiche
Alcuni ceti professionali che non è che siano proprio il meglio
Del del nostro Paese allora
Qui si tratta di di pensare come costruire all'interno dei processi formativi mentalità diverse la mentalità del rischio la mentalità della dell'apertura la mentalità del del cambiamento oggi parlavo con un imprenditore degli Stati Uniti e mi diceva ciò sei figli
Intenzionalmente gli ha chiesto e dove stanno tutti nel tuo stato dice no figuratevi uno un in Colorado dall'altro in Illinois lui sta nel Texas io penso a volte noi abbiamo delle difficoltà per trasferire una persona aveva da flussi non sopra cioè c'è una mentalità diversa che è una mentalità fatta proprio di capacità di rischio capacità di cambiamento
Allora torniamo al discorso istituzionale
Il problema nel patto per il lavoro è un sistema di governo dell'offerta formativa che veda nella regione un ruolo di regia questo mi sembra accettato da tutti
Tuttavia nei documenti successivi sia Bassanini sia nella proposta di Berlinguer su questo ci sono dei piccoli passi indietro
E che siccome i piccoli passi indietro di una star particolarmente attenti perché in questo Paese la tendenza al centralismo al permanere delle cose è fortissima
Di nuovo apro parentesi scusa molti dei discorsi e ci siamo fatti su come dovrebbe essere cambiata la scuola
Fanno parte delle riflessioni dei pedagogisti della fine dell'Ottocento
La scuola attiva l'apprendimento per per oggetti il il lavoro di gruppo come è chiaro adesso una recente indagine dice che gli imprenditori vogliono gente che sappia lavora lavorare dico Coppa ci ha detto che anche i ministri ci hanno qualche difficoltà ed evidentemente
Non l'hanno imparata a scuola faccia John tutta una serie di cose che ci diciamo da sempre però al momento di farle ci sono dei dei piccoli
Punti di crisi guardiamo le perché sono importanti
Un punto critico è è come si può formare questo secondo fa canale formativo e chi lo governa
Secondo canale formativo da che cosa è fatto dalla formazione professionale così come è ora più l'apprendistato per i contratti di formazione lavoro
è quello che oggi le Regioni gestiscono finora l'hanno gestito piuttosto male credo che la stabilità di governo che le Regioni vivono da un paio di gli anni possa dare un miglioramento nella gestione certamente le regioni sono molto più capaci di spendere i soldi
Dell'unione europea del ministero del lavoro
Perché sia detto con chiarezza ad esempio la Regione Lazio recuperando i ritardi adesso speso circa il novanta per cento delle sue risorse
Nel complesso le regioni sono sopra il novantacinque per cento delle loro risorse il ministero del lavoro ha speso il ha ha impegnato il quaranta le regioni hanno speso circa il quarantacinque prima parlavo di impegni
Il ministero del lavoro ha speso circa il cinque e nel frattempo si mantiene una fetta ampia di queste risorse la formazione professionale che probabilmente potremmo spendere meglio
A livello decentrato
La pubblica istruzione la pubblica istruzione
Io credo non abbia avuto in sostanza un governo territoriale che abbia mai guardato sul serio alle esigenze del territorio
Ed è costruita su un modello napoleonico il rischio è che continui ad essere napoleonica perché se poi saltiamo i provveditorati e mettiamo direttamente il ministero il rapporto con le scuole siamo ancora più napoleonici di prima cioè il problema è dov'è che si forma un discorso di
Programmazione
Di verifica delle esigenze dov'è che si evita che nel Lazio ci siano una quantità di istituti per meccanici che come diceva Fiorella Farinelli con una battuta che mi rendo sempre andavano bene a Sesto San Giovanni nella fase della massima espansione e dove invece nel Lazio non abbiamo invece istituti alberghieri se non in misura minima la formazione professionale lo stesso a cioè come si dice abbia un sempre fatto le cose
In parallelo barche ciò che faceva male l'uno facesse male anche l'altro allora quello che si richiede e che si crei una Camera di di compensazione una cabina di regia in cui insieme
Le forze sociali cioè imprenditori e sindacati siedano corna alla Regione con le strutture della formazione professionale regionale e con le strutture dell'istruzione per programmare l'offerta formativa del territorio
Questo tavolo governerà direttamente il segmento o della formazione professionale
Governerà Conde e lega il segmento dell'istruzione funzionerà più o meno come la commissione regionale dell'impiego per chi ne ha cognizione c'è una struttura di concertazione in cui avvenga la programmazione questo rischio deve rispettare le Autonomie male autonomia debbono rispettare i territori e quello di capi tempio parlando dell'università
Che è la più autonoma di tutti la più gelosa delle sue autonomia
Ma io come assessore al lavoro faccio una certa fatica ricevere quei ragazzi che vengono da corsi di laurea senza nessun esito e che si laureano regolarmente ogni anno in quella disciplina e che non trovano al collocamento neanche una casella
Per iscriversi se quei ragazzi andassero dal rettore incorre ancora ma quei ragazzi poi sono disoccupati della regione Lazio
E siccome saranno disoccupati occupati e la Regione Lazio noi sull'al modo in cui si arriva a programmare vogliamo avere un momento di intervento
C'è una questione spinosa che divide la pubblica istruzione dalle regioni
Ed è che cosa che fine fa il segmento dell'istruzione
Professionale
Allora è chiaro che questo secondo canale formativo se vuole essere di impatto deve comprendere almeno una fetta del segmento istruzione professionale
Altrimenti saremo largamente al di sotto delle forze per leggere
La costruzione di un secondo canale formativo di pari dignità non ci si fa i centri professionali oggi hanno un'offerta che poi deve essere fortemente qualificata e quindi sul quale dovremmo operare una selezione per non più di diciannove mila ragazzi l'esigenza di ragazzi in uscita dal diciamo dai sedici anni in poi che non passano per l'istruzione in senso stretto
Per quattro cinque volte
A questo punto io credo che un segmento dell'istruzione professionale le regioni lo chiedono lo chiedono da sempre lo chiedono dalla Costituzione che riteniamo sia stata interpretata non bene da quel punto di vista entrerà a far parte organicamente della proposta del seconda canale formativo
Ora che questo avvenga
Diventando struttura regionale non credo sia possibile ma che questo avvenga entrando organicamente a far parte della pacchetto proposta formazione professionale
Credo che sia una grande scommessa e credo una scommessa importante anche per le professionalità di chi lavora nella scuola io credo che questo secondo canale formativo ha più possibilità di riforma del sistema scuola
Perché partendo da un sistema bassa strutturazione
Diciamo la sua debolezza
E anche la forza della scommessa che può operare sul futuro noi già non abbiamo i banchi
Già non abbiamo le materie o abbiamo un meccanismo di materia estremamente articolato intorno a progetti operativi già stiamo cambiando fortemente i meccanismi interni abbiamo dei supporti della Comunità europea che già nella programmazione ci costringa a spendere quasi il sette e l'otto per cento delle risorse che utilizziamo iniziative di supporto al sistema
Tante faccio del degli esempi che io per la riqualificazione del personale della della scuola dei centri professionali quest'anno posso spendere sette miliardi
C'è un uni un investimento considerevoli tant'è che io ho possibilità di investire in strumenti attrezzature dei centri
Che possono disporre di di questo materiale allora voi immaginate che cosa può essere se questo segmento dell'istruzione professionale e il sistema della formazione professionale si legano per la questa proposta
Di Scicli di formazione anche brevi ma aggiungi Billi
Diciamo nel secondo canale formativo Hill apposta il post secondario il posto diciott'anni
Anche qui una cabina di regia è un sistema di concorrenza
Perché quello che dobbiamo offrire ai nostri giovani un'offerta qualificata per cui nessun privilegio alla scuola secondaria piuttosto che all'IBM
O o all'Olivetti o a chi sia in grado di fornirci una proposta di post secondario di qualità sul mercato
Sul mercato anche le scuole che credo abbiano possibilità di accedere ai nostri bandi e di guadagnarsi per esperienza strutture professionalità la possibilità di di entrare in questo sistema insieme all'impresa in forme consorziate
In forme di collaborazione che il tavolo della cabina di regia incoraggerà
Che rafforzerà
Questo a mio parere è un po'la la soluzione lo Stato e la discussione io vedo molte timidezze vedo che nella riforma Berlinguer c'è stato il coraggio di mettere in discussione l'impianto
E adesso vedo invece qualche timidezza e rispetta le resistenze di cambiamento della struttura ministri vedo molte timidezze anche nel personale
Scusate
Cioè la la paura non so di di cambiare di diventare perché non non si farà
Cercheremo di farlo in un modo più ma non morirebbe nessuno a passare da un istituto di Stato a un istituto regionale io ho l'impressione che se uno c'ha questa paura quindi è difficile che insegna ai suoi ragazzi di crescere con capacità di flessibilità e di cambiamento
Per noi continuiamo a vivere con modelli estremamente attaccati
Alla al passato la scommessa di un sistema tutto nuovo che può crescere e diventare diciamo efficace dovrebbe secondo me stimolare in modo considerevole invece vediamo una grande resistenza che la paura dell'Inter quello regionale è sicuro al cento per cento ma un po'meno di quello statale
La preoccupazione di essere accuditi così come sono stati tanto bene accuditi adesso facciamo salvo questa gestione ministeriale nel corso delle passate gestioni gli insegnanti della scuola
Da parte degli organismi centrali e periferici con tante proposte di aggiornare con tutto quello che non c'è stata e che sappiamo tutti benissimo non c'è stato è questo che abbiamo paura di perdere e tuttavia c'è una certa paura di perdere questa paura a mio parere può diventare un elemento di di paralisi di questo processo di cambiamento
Diceva Ranieri partiamo con geometrie variabili partiamo ma mano che si riesce a partire però fissiamo gli obiettivi il secondo canale formativo ci doveva essere
E deve essere di pari dignità essere di pari dignità vuol dire che è un ragazzo che ha fatto tre corsi annuale di formazione professionale anche diversi
Ha diritto a tentare di iscriversi all'università così come un ragazzo che ha fatto il liceo classico tant'è che noi come Regione a un certo punto del nostro documento su questa vicenda poniamo forse andrebbe messo in discussione il valore legale del titolo di storia
Per discutere seriamente delle competenze delle persone
Un'ultima domanda che mi aveva posto sulla quale mi serve ne abbiamo bisogno per riformare il sistema di un rapporto forte tra università la formazione professionale scuola debbo dire anche tra università e mondo del lavoro
Mondo dell'impresa che non spende soldi una ricerca e poi chiaramente fa fatica a fare formazione su che forma se non fa ricerca mondo dell'università che fa poca ricerca e si è trasformato o rischia di trasformarsi in una secondaria
Diffusa dal punto di vista delle competenze specifiche registrerà
Registriamo che nel campo specifico dell'educazione c'è poca ricerca
E ci sono pochi ricercatori che ci sono troppe persone che ritengono che di questo si possa parlare perché a scuola ci siamo stati tutti e che poi si ricorda di quando erano scuole erano giovani e che quindi le cose andavano bene
Cosa che non è vera per chiunque abbia sottocchio dei dei ragazzi e verifichi quali sono gli affetti una scuola moderna dal punto di vista dei contenuti dovrebbe soprattutto insegnare ai ragazzi a voler bene
Alla alla cultura e a volergli bene perché la cultura è un qualcosa che serve per risolvere problemi
E quindi non
In termini di erudizione ma in termini di soluzione di problemi che sono sia sul problemi pratici
Da problemi di lavoro in prospettiva problemi di imprenditoria sia problemi esistenziali ne abbiamo bisogno di queste due soluzioni perché soltanto con la capacità di coniugare queste due
Abilità possiamo pensare e costruire un modello di società in cui probabilmente dovremmo lavorare meno lavorare tutti lavorare di più sul sociale
Essere più capaci
Di cambiare frequentemente lavoro
Senza sofferenze
E senza traumi e realizzare una condizione complessivamente più piacevole dell'esistenza
Io ringrazio
Piero Lucisano per il contributo ampio forza cercando di dire agli il tempo per vedere se nel frattempo arrivava il ministro soldi rivogliamo andare
Comunque io questa tavola rotonda appuntato si è trasformata in una staffetta in cui manca il
La preda che deve portare il testimone al traguardo però arriverà io
A parte un rilievo su alcune osservazioni di Lucisano che se estremizzato e si portano a dire che probabilmente sarebbe meglio chiuderla questa scuola ma probabilmente era un paradosso per rafforzare l'esigenza di di una riforma del cambiamento nel sistema scolastico ed era su questo che volevo in qualche modo sollecitare
Il ministro ma inattesa del ministro abbiamo deciso di cambiare l'ordine degli interventi è Sergio Cofferati si è prestata Manuela simpatica non assolvere femminista ma a precede dell'intervento non rifaccio la domanda che io faccio che ho fatto a Ranieri anche questa è una moto retorico per rifare la domanda nel senza perché l'attenzione nuova della CGIL ai temi della formazione perché la priorità data questo tema rispetta la riforma dello Stato sociale perché questa rinnovato
Rapporto tra formazione e occupazione
Domanda già fatta Cofferati da rivendere a modo suo io volevo però mettere in evidenza un dato forse un elemento un po'inusuale nella una domanda al Segretario generale non voglio inventarmi per realizzazioni sicuramente però c'è una relazione tra la sua elezione a segretario generale e questa nuova attenzione non dico che tutto sì arrivato all'ultimo momento volevo sapere da lui se al di là di questa relazione temporali c'è anche una sua particolare motivazioni di tipo personale che lo porta a soffermarsi è interrogarsi sul ruolo e sul destino della scuola e della formazione in generale
A conferma che la malvagità non ha limiti
No io non ero molto convinto anche quando mi occupavo di industrie ma siccome mi occupavo di indulto non poteva dimostrarlo
Nove poi la risposta è scontata d'altro canto
E sorrisi commenti sono già esausti
No intanto premesso che non ho nessuna intenzione di sostituire il ministro non non posso prendere impegni per conto terzi
C'è una ragione immagino ne abbia già parlato
Andrea che però ha indotto
Questo opportuno al risveglio di attenzione che per la verità non adesso per non essere ingenerosi verso il passato non non è nuovo insomma l'attenzione dalla CGIL verso i temi della scuole dalla formazione all'attenzione un po'altalenante risponde ad alcune fasi storiche politiche
Ha qualche ragione contingente io la cosa che trovo importante convincente
è utile soprattutto di quest'ultimo periodo non è tanto ed esclusivamente l'attenzione che si è determinata nella segreteria confederale che ha portato anche alla costruzione dalla Federazione
Che considero una delle scelte più innovative e anche più coerenti con le nostre politiche sul piano organizzativo degli ultimi tempi no la cosa che conforta è che questa attenzione comincia ad essere un'attenzione diffuso nel corpo vasta dell'organizzazione
Non è che ci sia il segretario generale o o con la segreteria confederale che dedica come giusto
Attenzione lavoro a questo argomento
L'elemento
Confortante no e che le nostre strutture quelle confederali territoriali le grandi care del lavoro e grandi regionali cominciano ad avere un rapporto con la categoria e con la Federazione molto più stretto e positivo per quanto dialettico di quanto non fosse in passato
Credo che poi la ragione si possono semplificare
In pochi
In poche parole
Noi stiamo facendo i conti da qualche anno
Con un argomento tradizionalissimo della politica sindacale ma che soltanto in questi ultimi tempi assunto connotati profili abbastanza diversi da quelli da quelli tradizionali quest'argomento il lavoro e l'occupazione
Nella polemica per lavoro e per l'occupazione
Per tanti anni per interi decenni era sufficiente sollecitare la crescita lo sviluppo dell'economia
Per avere risposte sufficienti adeguato
E questo rendeva del tutto irrilevante
L'attenzione che pure si poteva vedere in passato per argomenti che riguardano la sfera dell'istruzione della formazione
E quando anche negli anni settanta il sindacato si è occupato della scuola
E non della formazione
Lo ha fatto come problema a sé stante come esigenza che nasceva dai bisogni della società per un verso e da quelli dei lavoratori della scuola per l'altro
Però considerando se volete colpevolmente sempre queste tematiche come scisse come separate dal resto non c'è mai stata una connessione stretta
La sera del sapere come spera che si esauriva in sé e che aveva un valore anche sociale ma che non aveva recato Ute immediata invece sulle attività economiche sulla costruzione di lavoro e di occupazione
Quando ha cominciato a non essere più sufficiente
L'intervento
Sullo sviluppo e sulla crescita come intervento risolutivo di molti bisogni occupazionali
Nel sindacato e non solo nel sindacato mi pare che questo riflesso sia finalmente presente anche in una parte rilevante dalla società che senza dubbio dalla sinistra
La politica ci si è cominciati interrogare su quali potevano e dovevano essere anche gli altri terreni d'intervento
Per trovare le risposte necessarie alla questione lavoro e occupazione
Credo che il recupero di attenzione sia prevalenza qui poi ci possono essere sensibilità soggettive che hanno le le ragioni più più più disparate tra di loro però c'è una ragione oggettiva molto forte a me pare
Fare questo
Noi siamo di fronte ad una ad un bisogno e risolto che rischia per alcune parte del paese di diventare una vera e propria emergenza
Ed è un bisogno che non riguarda soltanto l'Italia
è un bisogno di tutta l'area dell'Unione Europea
Con intensità diverse però il tema del lavoro dell'occupazione un tema che oggi coinvolge e preoccupa
è diventato un problema per tutte le economie dei Paesi dell'Unione nessuno escluso nemmeno quelli che hanno guardato all'Unione come ad un traguardo di un orizzonte che si poteva realizzare raggiungere facilmente agendo soltanto sulle politiche monetarie
E così grandi problemi sociali e quelli del lavoro come marginale assecondare come problemi che sarebbero stati automaticamente risolti dalla costruzione dell'Unione dalla definizione
Di una politica monetaria uniforme
Gli stessi Paesi che si sono posti più di altri all'assunzione di orientamenti comuni in materia di lavoro oggi si trovano ad affrontare
In forma inedita per loro e non meno difficile della nostra questi argomenti pensate alla Francia pensata la stessa Germania
Che per la prima volta hanno problemi occupazionali che cominciano a diventare problemi strutturali
Di consistenza non dissimile dalla nostra
Poi hanno più omogeneità
Nel loro territori hanno meno di disparità tra aree forti aree deboli però hanno la mai livelli della disoccupazione che sono stabilmente vicini alla soglia del dieci per cento e contribuiscono ad onta la loro parte al dodici per cento meglio di valori europei
Questo delle politiche per il lavoro e per l'occupazione e il tema che trascina
Le riflessioni e ragionamenti che abbiamo fatto tra di noi e che ha indotto molti a considerare le questioni della formazione dalla scuola non più come questo di marginali e comunque come temi che non si possono richiudere in una sfera definita
Senza senza rapporti con il con il resto dell'attività almeno di un'organizzazione di un'organizzazione sindacale
Questo dell'occupazione e di conseguenza un grande tema
Ho detto per noi addirittura in qualche caso una vera e propria emergenza
Che a tratti nuovi che nascono dai processi di globalizzazione dell'economia e dalla costruzione delle nuove dimensioni economiche
Sociali e geografiche che la globalizzazione induce nella globalizzazione non potranno più competere i singoli Stati
Ma competeranno aggregati economici aggregati sociali più ampi di quelli rappresentati un tempo dai dai singoli dei singoli Paesi
E la globalizzazione freno a mano dal tratto indefinito
Offre grandi occasioni
Carico anche come noto di ambiguità e di possibili arretramenti
Del vivere civile di non poco conto
La globalizzazione ha bisogno di regole
Non esiste un mercato così ampio e diffuso che non si basi su regole quali sono queste regole e oggetto di contesa politica molto aspra
Le stesse strutture di protezione sociale dei cittadini possono diventare un elemento che aiuta ad ostacola la competizione
E insieme alle regole del mercato vanno definite le condizioni per poter competere
In questo mercato
C'è una scommessa di fronte a noi
O questa competizione avviene scegliendo la coordinata della qualità
Oppure avviene e con essa poi la costruzione delle regole sicari si potranno chiamate imboccando la strada del conflitto sui costi
Un crinale molto sottile quello sul quale siamo costretti a camminare però devo dire che la Sila grande fascino
Ne può uscire davvero una fase di trasformazione in positivo per una parte rilevante del mondo e bisogna fare grande attenzione a non considerare i rischi per noi
Rischi anche per gli altri non paradossalmente i rischi della parte più ricca del mondo sono delle straordinarie potenzialità per la parte più debole
E ridisegnare
Un orizzonte comune è cosa difficile
Di non poco delicatezza di non poco e di non poco peso qualità perché cosa
E di che cosa
Qualità intanto per una competizione che sia rispettoso dei diritti delle persone
E qualità che si basi su sistemi economici più efficienti ed efficaci di quelli attuali
Su sistemi di protezione sociale in grado di rispondere in maniera uniforme ai bisogni delle persone
Guardate che la disputa sul welfare che si è aperta non è una disputa astratte non riguarda soltanto noi
O la cultura del welfare che la cultura radicata in Europa
Vive e diventa punto di riferimento anche per quella parte del mondo che non ha protezioni o che non ha diritti semplicemente non ha diritti
I diritti di lì organizzarsi liberamente di potersi proteggerà attraverso la cooperazione l'associazione
Oppure anche quella parte di cultura importante che è cresciuta
E alla fine dell'Ottocento soprattutto per l'intero Novecento può venire progressivamente erosa distrutta
Perché diventa un impedimento alla competizione globale
E poi qualità del lavoro penso all'offerta del lavoro
E qualità del lavoro sul versante della domanda
E soprattutto i Paesi più evoluti non possono affrontare anzi non debbono affrontare
L'emergenza lavoro dove esiste
E i problemi dell'occupazione
Guardando soltanto alla quantità
Da sollecitare
La qualità per noi è un discrimine rilevante non possiamo trovarci nella condizione di dover considerare come inevitabile l'alternativa che molti ci indicano quotidianamente anche delle polemiche un po'dissennate di questi ultimi mesi
Sì sì è meglio avere
Un lavoro qualsiasi
Poco pagato e non protetto piuttosto che il nulla non è un'alternativa alla quale essere condannati
E sarebbe opportuno invece lavorare perché soprattutto i ragazzi venga offerta la possibilità di un lavoro dignitosamente pagato
E sufficientemente protetto
Come ottenere però soluzioni che aveva questo tratto questa caratteristica
Affrontando ognuno per la sua parte prima in una dimensione nazionale
E poi anzi sarebbe meglio dire contemporaneamente in una dimensione sovranazionale i problemi del lavoro dell'occupazione considerando tutti fattori che possono contribuire a creare non eccedendo dall'idea di avere politiche per lo sviluppo consistenti
C'è una cosa che francamente mi sorprende qualche volta mi preoccupa sempre
E chi si discute di lavori di occupazione prescindendo dal presupposto base cioè quello di avere a disposizione una crescita dell'economia e che duri nel tempo vale per la nostra economia come vale per l'economia dei Paesi della Comunità
Se l'Unione Europea deve avere un senso e perché questa unione deve competere con gli altri grandi aggregati nel mercato globale in ragione della sua
Capacità di offrire prodotti che abbiano contenuti importanti e che siano in grado di stare sui mercati
Alle condizioni più volte richiamate e non dell'esatto opposto sì da talmente per scontato che la crescita sia cosa acquisita
Che si finisce col non praticare politiche di sviluppo ma semplicemente politiche monetarie e ci si può svegliare un bel giorno a dover affrontare non i problemi del lavoro che manca ma del venir meno della crisi del lavoro che c'è
Con l'esplosione di fenomeni che possono avere anche
Come come come
Portato delle tensioni sociali e norme laddove il lavoro poi entra in crisi dove l'attività produttiva nell'investono i servizi viene meno
Ora
Affrontare il lavoro nell'accezione ampia del termine comporta delle scelte precise lo sviluppo dicevo gli investimenti
Le politiche per
Superare le difformità territoriali bisogna destinare risorse investimenti in primo luogo per far crescere l'economia ma per farla crescere là dove l'economia è più arretrata nel caso nostro Mezzogiorno e poi bisogna avere una straordinaria attenzione per le questioni che riguardano le risorse materiali
Per la regione dalla quale son partito non basta più fare crescere un'economia per avere risposte adeguate e coerenti per risolvere i problemi che riguardano il lavoro l'occupazione
Avendo anche qui l'accortezza di distinguere compiti funzioni e strumenti
Per questa ragione io sono tra quelli che parteggia no per essermi battuto per l'idea che anche quel che abbiamo fatto venga chiamato con il termine che mi pare più consono e più esatto
Abbiamo fatto un accordo per l'occupazione
Non un patto per il lavoro
Il patto presupporre un'opinione comune e coerente che in verità non vede in campo soprattutto in questo caso non con il Governo con le con le associazioni imprenditoriali con le quali interloquiamo
L'accordo invece per sua natura la definizione di compiti specifici di responsabilità limitate confonde meno vedete quando in questa disputa linguistica soprattutto con la CISL abbiamo cercato fin dall'inizio di spiegare che non era il fatto l'obiettivo ma raccordo che distingue i ruoli e dietro il video del patto c'era l'idea che non condivido dell'afflato generale è un problema di tutti e a questo punto i ruoli e le responsabilità sono indistinte no
A tal punto che confondere le responsabilità porta delle cose poi banali ma non positive
Ad esempio di una polemica durissima nei confronti del governo perché non rispetta gli accordi e a non considerare come una parte di quelle intese invece sia compito
Di responsabilità politiche istituzionali diverse dal governo centrale penso alle regioni
Poi intendiamoci anche qui il tutto non è nato nella maniera migliore perché dice il vero Lucisano quando sostiene che loro non sono stati con coinvolti
Poi apprezza molte delle cose che abbiamo fatto però c'è un limite
Nell'accordo alcuni livelli istituzionali non sono stati immediatamente trascinati ad assumersi responsabilità
E oggi qualcuno di loro non Lucisano che qui a discutere con noi ma il cui territorio alcune regioni si sottraggono dal fare fino in fondo il compito che gli assegna
E ci troviamo di fronte al paradosso e se volete
All'assurdo di regioni che mentre rivendicano
Risorse al Governo
Lamentano il fatto che il governo non spende il necessario si trovano ad essere totalmente distratti quando hanno un compito esaustivo da affrontare
Se è vero che l'Italia il Paese che spende meno delle risorse comunitarie anche in politiche formative
Tra i Paesi del non è il fanalino di coda ma insomma è collocato bene in fondo alla classifica
Che siamo soltanto al ventisette per cento delle risorse disponibili becera interrogarsi sulla ragione per la quale una regione come la Campania di quel ventisette per cento a
Vincolato solo il nove per cento e spende meno dell'un per cento
E mentre c'è una grande polemica del sindacato nei confronti del governo e la si vede abbiamo fatto la manifestazione nazionale ancora non siamo in grado di fare la stessa cosa nei confronti della Regione Campania
Per dire anche di responsabilità nostre
Ma di come alcuni livelli istituzionali tendono a sottrarsi dai compiti che gli sono stati assegnati
E noi abbiamo bisogno invece di ridisegnare responsabilità compiti e competenze avete visto donne uomini di poca fede che amministra arrivati poi
In questa circostanza che ha difeso in altro non sarà così
Volevo salutarti ma anche Vietti che non è una tavola rotonda è una trattativa in pubblico
Per cui sarà chiamato a rispondere
Ma questo quello fa Emanuele
Allora questa questa distinzione di compiti di polizia e di ruoli è l'unica che ci può portare poi a definire con precisione le cose da fare e assegnare anche lo scarto tra le affermazioni gli impegni assunti è quello che è stato fatto ancora manca
Ora questa lunghissima premessa la
Secondo me di qualche utilità stante il carattere se alla domanda
Di Emanuele per arrivare poi alla ma la sostanza del quesito
Se questo è l'orizzonte nel quale dobbiamo tra guardare
E se le cose da fare hanno questo carattere va da sé che al governo dobbiamo chiedere tante cose
Ma in primo luogo di affrontare come abbiamo preteso anche e i temi che riguardano chiamiamole un po'genericamente le risorse materiali da mettere in campo
Quando abbiamo cominciato la trattativa nell'aprile del mese passato
Abbiamo detto
Che volevamo iniziare proprio dalla formazione dalla ricerca e dall'innovazione
Perché l'approccio Investimenti
Era troppo scontato
E comunque anche una soluzione importante sul versante degli investimenti senza del resto rischiava di essere soluzione monca
Devo dire che la discussione è stata produttiva per quanto riguarda il punto
Da Proto lo è un po'meno la coerenza del Governo nell'applicare le cose che abbiamo convenuto
Ora
La formazione
Così come l'innovazione per altro verso della ricerca per un'altra ancora sono risorse da mettere a disposizione subito
Perché la qualità del lavoro
Sia nella domanda che nell'offerta Anne nella formazione e nell'innovazione nella ricerca degli strumenti potenzialmente di grande peso
Poi la formazione per limitarci a questo aspetto della della discussione seppure facemmo all'epoca a noi serve tantissimo
E la connessione tra la riforma della scuola e la costruzione di un percorso di formazione permanente
Perché bisogna dare una risposta compiuta a dei bisogni che sono già in campo
E che sono state più volte richiamati
Tra questi bisogni ce n'è uno che prevale sugli altri è quello che riguarda i giovani
Ed è inevitabile soprattutto quando si parte da raccordo tra la scuola la riforma del sapere
E la riorganizzazione della struttura di formazione e soprattutto la costruzione di percorsi che durano nel tempo
Ed è ovvio che collegare
La riorganizzazione e la scuola
Alla formazione professionale
La prima la prima ipotesi prende prende corpo
Ed è altrettanto ovvio che sia così perché il fenomeno prevalente di questi anni e la mancanza di lavoro per i giovani
Se guardate i decenni passati il fenomeno non è soltanto quello rilevante
Dato dall'aumento della disoccupazione
Ma dall'incremento della disoccupazione giovanile ed allargarsi dalla forbice tra la fine della scuola
Quella dell'obbligo ma non solo quella e l'inizio del primo lavoro in molte aree meridionali siamo alla soglia dei trent'anni per avere un primo lavoro non stabile
Di poi non siamo più a parlare di ragazzi insomma sono persone che sono già molto avanti
Nel nella nell'età
E vanno collocate in una in una classe diversa da quella del giovane senza lavoro
Però questo questa somma
La disoccupazione che cresce la disoccupazione giovanile come intatti con dentro anche una parte non irrilevante di crescita soprattutto per alcune professioni in alcune aree
Del problema delle donne
Fa sì che quando si parla di formazione si pensi ha lo strumento con il quale temperare questo fenomeno
Io credo che sia importante la formazione poi ci ritorno minuto ma che non ci si debba condannare all'idea che il primo impiego per un ragazzo
Debba venire in un'età avanzata come quella attuale bisogna cercare di operare perché la quantità di lavoro che si offre
Sia tale da avvicinare il momento del primo impiego al momento nel quale un ragazzo cessa di andare a scuola
è utile che questo momento quello della cessazione dell'attività scolastica sia più alto rispetto a prima però bisogna provarla da ad avvicinare i due lembi della
Del dell'antico
Poi però non c'è soltanto questo aspetto
La formazione per noi è importante anche per le persone adulte
E in prospettiva per questi ragazzi quando saranno lavoratori adulti
Oggi un fenomeno apparentemente circoscritto ma socialmente delicatissimo come quello dei quarantacinque cinquanta enni che perdono lavoro
è fenomeno che non si risolve con le politiche per il lavoro
Bisogna avere delle politiche per l'occupazione mirate ma bisogna avere anche strumenti formativi perché quelle persone sono persone che vengono espulse perché lavoratori deboli
E non rientrano automaticamente in un'attività lavorativa perché da soli non ce la fanno diventare lavoratori forte cioè non hanno gli strumenti per aggiornare le loro conoscenze la loro professionalità
E senza luoghi e percorsi formativi diventano persone che vanno assistiti fino a quando non hanno l'età della pensione età che come è noto si allontana per le dinamiche a tutti
Oramai sufficientemente chiare
Allora la formazione anche per le persone adulte
E per le persone mature è importante e se oggi il fenomeno è socialmente circoscritto
Non possiamo dare per scontato che resti tale anche nel nel corso degli anni a venire
Poi bisogna lavorare per avere una crescita costante per evitare gli effetti della stagnazione o della recessione ma guardate che crisi nei settori produttivi possono portare ad fenomeni dirompenti di questa natura ma c'è di più
Noi siamo i primi a dover sostenere ed è giusto farlo senza tentennamenti e senza rimpianti per il passato che non bisogna più affrontare le crisi dei servizi a cominciare da quelle di queste settimane
Banche trasporti
Ma nemmeno nei settori produttivi utilizzando gli ammortizzatori sociali di un tempo prepensionamenti oppure cassa integrazione straordinaria che ha il carattere di prepensionamento
Siccome però alle realizzazioni vanno garantite comunque bisogna avere degli strumenti alternativi tutti
Da quelli basati sulla solidarietà sull'uso ampio
E fantasioso degli orari alla formazione
Perché se una parte dei bancari
Per fare l'esempio più ravvicinato
Che non è più
Quota di lavoro utilizzabile dalle banche
A fronte delle nuove tecnologie
Non deve essere persa ma
Un processo di questa natura sarà possibile solo se Susanna contemporaneamente la solidarietà per la fase transitoria e la formazione per far sì che queste persone riacquistò la professionalità che oggi acquistino anzi la professionalità che oggi non hanno
C'è una non c'è alternativa
E dopo aver detto delle cose sensate ci troveremmo a dover gestire un atterraggio invece che ha il carattere tradizionale e che tutti diciamo di voler superare
Ecco perché la formazione continua è importante
Anche per le persone adulte
In prospettiva lo è anche per i giovani che entreranno nel mondo del lavoro oggi sulla base di percorsi formativi quando saranno dei lavoratori le tecnologie i linguaggi che questi ragazzi son chiamate padroneggiare
Non sono tali da potere essere gestite per lungo tempo e l'aggiornamento professionale continuo sarà un tema oggi visibile
Con un profilo basso domani fondamentale per qualsiasi attività produttiva per qualsiasi attività di servizi
E questo vale per chi lavora così come varrà per i sindacalisti e quei sindacalisti che immagina di poter fare quel mestiere a lungo senza doversi formare senza occuparsi d'altro in corso d'opera sono sindacalisti Luigi
Piccolo capitolo quando parliamo di formazione
Bisognerebbe ogni tanto pensare anche a noi
Avendo come posso dire convinzioni profonde radicate al di là di come si sono formate di questi temi
Mi sono permesso qualche volta di portare anche
La mia opinione nella discussione che abbiamo fatto
Ma affrontare scuole formazione
Sarà molto importante anche per i temi che riguardano lo stato sociale
Abbiamo detto in una sede impegnativa che così come facemmo all'epoca
E cioè chiedemmo al governo di discutere dell'accordo per l'occupazione partendo dalla scuola dalla formazione la stessa cosa vogliamo fare per quanto concerne la reazione del Welfare
Non come espediente tattico perché se parliamo di questo la previdenza
L'argomento più delicato va in coda quello calcolo comunque
Non
Per una ragione per una ragione banale
C'è una discussione su quell'argomento ha bisogno di verifiche sugli andamenti di entrata e di spesa di entrate e di speso che oggi non sono disponibili
E il Governo ha il dovere di mettere in campo valutazioni quantitative su quel che sta capitando e di fronte a valutazioni quantitativo non saremo certo noi quelli che si sottrarrà hanno ma vogliamo vedere questi numeri
E vogliamo vedere tutta l'articolazione necessaria sia delle entrate per quanto concerne la previdenza
Sia delle uscite perché è indispensabile fare interventi
Che abbiano come fondamento
Una ragione sostanziale condivisa e solo i numeri possono darci questa ragione
E guardate che questo vale per un tema delicato e scottante come quello degli insegnanti che vogliono andare in pensione
Spaventati dalle troppe chiacchiere che sono state fatte maldestramente così come vale per l'insieme dei lavoratori
Nessuno di noi si sottrarrà
Dall'assumersi le responsabilità del caso su vicende specifiche come su vicende generali
Perché sarebbero i lavoratori i primi a rinfacciarci di essere degli responsabili se contribuì sì ma involontariamente nascondendo la testa sotto la sabbia a ad accentuare l'instabilità del sistema previdenziale in alcuni settori
Per cui noi siamo interessati anzi pretendiamo di discutere di tutto anche di quegli aspetti sulla base però di valutazioni quantitative e sulla base di di un'idea di riorganizzazione
Del sistema che deve impegnare il Governo e la maggioranza che lo sostiene in Parlamento Doni in astratto
Per cui non c'è una ragione tattica quando diciamo che vogliamo partire anche nella discussione sul Welfare dalla scuola e dalla formazione
C'è la coerenza che pretendiamo a tutti che pretendiamo da tutti e che ha la ragione che ricordavo prima nella discussione che facemmo all'epoca e che portò all'accordo sull'occupazione
E guardate che dietro questo ci sono tante cose che poi si possono progressivamente dipanare
Compreso il rapporto tra la formazione le tute faccio un solo esempio
Noi dovremo discutere di come dare una protezione a tutti anche per quanto concerne il reddito
Se guardate allo stato sociale attuale vi rendete facilmente conto che ci sono dei vuoti ci sono persone figure che sono tutelate bene
E altre invece che non sono tutelate affatto che sono tutelate poco
Ci sono almeno tre aree scoperte
Le persone anziane che vivono da sole si campa di più e questo è un fenomeno positivo speriamo che cresca
L'aspettativa di vita delle persone però questo apre un problema che non esisteva in precedenza ci sono tante persone anziane magari qualche volta comprensione anche piuttosto ridotte
Che vivono da sole e che hanno bisogno di che in precedenza non esistevano o almeno non erano così rilevanti per numero e per qualità
A queste persone lo stato sociale del futuro deve rispondere positivamente io penso con servizi più che con integrazioni di reddito
Però è un problema che va affrontato oggi perché c'è un problema sociale rilevante
C'è una questione che riguarda le donne
è evidente che il restringersi dell'area delle tutele previdenziali e sanitarie carica sulla famiglia dei compiti maggiore rispetto a prima
E in una società nella quale la parità perseguitavano realizzata è del tutto evidente che il lavoro di cura ancora grava prioritariamente sulle donne
E c'è una sofferenza maggiore rispetto a prima dalla quale bisogna tener conto nel riorganizzare UE fra c'è un problema che riguarda i giovani
Un ragazzo che non ha lavoro oggi non ha nessuna tutela e non è immaginabile che la famiglia venga fatto carico dell'anziano da solo
Perché non altro coniuge magari a invece una famiglia ancora la quale fa riferimento o del ragazzo che non ha lavoro anche a questi ragazzi va Offerta una forma di tutela
Al reddito ante di introduzione di un reddito che non hanno
Sarebbe un errore
Una vera e propria sciagura concettualmente
Culturalmente poi anche sul piano materiale indurre l'idea che si debba che si possa dare ad un ragazzo un reddito senza che questo ragazzo faccia nulla
Nella discussione di questi tempi qua e là ogni tanto riemerge anche queste ipotesi che può essere affascinante per alcuni io la trovo una clamorosa sciocchezza
Se non si vuole arrivare però quell'estremo bisogna avere delle ipotesi in campo
Io credo che a dei ragazzi che non hanno cooperazione occorra dare una protezione ancorandola o a un lavoro di pubblica utilità certificato di carattere temporaneo
E deve essere esplicita la sua temporaneità oppure attraverso dei percorsi formativi
Se accedi ad una formazione che ti permetterà di essere un valore per la società che dispendio dopo perché ai delle conoscenze utili per il sistema
Produttivo ed economico hai diritto anche ad una protezione che ha un carattere retributivo e salariale
è evidente che questa connessione
Ha bisogno di uno strumento che oggi non c'è ancora che era stato in parte descritta nell'accordo per l'occupazione ma che non ha preso corpo
Allora se il governo come dice qualche volta vuole discutere di come proteggere questi ragazzi non si comincia da reti
Ma si comincia dalla formazione se non si ricade pari pari nel rischio che dicevo poc'anzi e che dovrebbe essere invece accuratamente evitato ecco perché non ritualmente ma neanche strumentalmente io credo che si debba dire
Almeno la CGIL vorrebbe farlo poi vediamo ci sono visioni sono la stessa opinione quando comincia la discussione sul web far bene
Cominciamo da un capitolo che abbiamo già affrontato parlando di occupazione e che non è stato correttamente
Integralmente risolto adesso il correttamente lo potremo valutare
Soltanto alla fine del percorso va da sé che parlare di formazione vuol dire non parlare soltanto dei luoghi degli strumenti ma per anche delle risorse e c'è qualche connessione con la discussione complessiva sul Welfare società Lori sul sul suo carattere
Punto volevo dire una cosa da ultimo che riguarda non non la discussione ma
Non è tema che
Interessa il ministro ma interessa la CGIL
E il completamento alla risposta che chiedevo a ad Emanuele non c'è solo un interesse
Rinnovato della CGIL su questi aspetti
Che poi sono interessi di ordine politico
Culturale no c'è una ricaduta organizzativa che credo debba essere valutata per quel che che secondo me apprezza
La federazione
E
L'intervento sui gruppi dirigenti
Noi abbiamo deciso per coerenza con il disegno
Descritto di chiedere
A molti compagni dentro l'organizzazione di partecipare la costruzione di questo progetto
Abbiamo trovato una rispondenza importante
Abbiamo fatto degli investimenti nella federazione
Abbiamo fatto degli investimenti anche sull'organizzazione di categoria
Credo di non non rivelare a questo punto
Niente di particolare
Ma che Manuele era affascinato dall'idea di passar la mano già prima del congresso
Mi chiese all'epoca lei si rese disponibile di restare per partecipare alla fase di costruzione di questo progetto la fase iniziale
Emanuele si è reso disponibile riconfermando in questo non soltanto
Che ha un compagno al quale dobbiamo particolare stima e apprezzamento per quel che ha fatto
Ma anche per quel che ha deciso di fare nell'ultimo tratto della sua esperienza da segretario generale dalla categoria
Era oggettivamente più semplice facile per Lure per lui salutarci al congresso
Ha corso qualche rischio
Non tanto per la discussione congressuale ma per le modalità la forma con la quale poi sarebbe stato possibile l'avvicendamento nella direzione della il sindacato di categoria
Io gli sono particolarmente grato di questo
Credo che sia giusto dargli grandi dagli ATO di questa disponibilità insieme l'apprezzamento per il lavoro che abbiamo fatto in questi in questi anni
Oggi quando Luís
Questa mattina ha formalizzato l'avvio di un processo che porterà rapidamente alla sua sostituzione
La proposta che lui gli ha indicato una proposta che ha il consenso della confederazione
Crediamo che sia giusto agire in questo modo valorizzare le intelligenze le esperienze che ci sono dentro la categoria e nel contempo utilizzare la categoria nella Federazione per dare all'esterno
La conferma che ci stiamo muovendo per fare una cosa delicata difficile importante che ci impegnerà per un periodo non breve
Io credo che per questa ragione sia giusta discussione che farete
Che dobbiate decidere liberamente sul come
Deve deve configurarsi
La segreteria della della non del nostro sindacato della scuola per il futuro sappiate che la proposta che è stata fatta una proposta
Che ha il conforto il consenso anche della dalla Confederazione non lo dico per influenzare al concreto e anche di questi tempi
No guardate
E a norma di statuto sì ma di questi tempi qualche volta il riflesso condizionato di molti porta l'opposto sono meglio non dire che
è capitato
No lo dico sinceramente ne abbiamo discusso e e sono sono particolarmente convinto di quello che sto dicendo
Quello che mi è importante poi abbiamo ancora un tratto di strada
Per il quale deciderete liberamente poi valuteremo insieme le decisioni alle quali giungere però mi premeva dire queste cose di Emanuele
Guardate che non capita spesso
Di trovare dirigenti sindacali
Che partecipano così attivamente con tanta passione ad un progetto che poi consegnato ad altri
Pronti a a lavorare per un progetto che poi
A qualche riscontro loro ne trovate un po'di più Emanuele mese si è reso disponibile per una cosa che non non è merce merce corrente nella vita delle grandi organizzazioni e credo che questo sia un merito indubbio indiscusso credo che sia giusto che io gliene diamo atto di fronte a voi poi per il resto gli apprezzamenti le valutazioni su su quello che lo ha saputo fare siete in grado di dalle di trarli meglio di quanto posso fare io a me interessava il resto
L'ho fatto poi quando avrete finito la consultazione ci ritroveremo per valutare quel che è stato registrare l'opinione democraticamente espressa
E decidere insieme sul pezzo di strada che resta da fare noi nel Progetto della federazione
E nella costruzione di un gruppo dirigente in grado di dare corpo quel progetto crediamo crediamo molto insomma credo che qualche segnale positivo sia venuto e soprattutto che qualche elemento di coerenza
Quelli che Andrea Ranieri rivendica con tanta foga e tanta passione si si possano già leggere in quel che è stato spero che si possono leggere anche in quel che sarà soprattutto in questa discussione per lo stato sociale
Mele ringrazio Sergio anche per le parole che ha usato nei miei confronti volevo dire ministro questa è una ragazza è una casa di ragazzi svelti siamo andati un po'avanti Sergio anche ci vado all'intervento conclusiva noi abbiamo anticipato la discussione su quello che dovrebbe essere il contenuto della riforma del riordino dei cicli scolastici abbiamo cominciato a ragionare sugli obiettivi i saperi l'organizzazione necessaria sostanziali questa riforma però rimane una domanda per evitare di andare troppo avanti da soli ma questa riforma che sta da fare si fa o non si fa
E in che terminò questa non è il solo che sta in che tempi
Più volte insomma si ha l'impressione che lo scarto tra il sapere il saper fare riguardi anche noi la sinistra il ministro cioè non sappiamo quali riforme sono necessarie è un po'più complicato coi realizzarle questa è un po'il titolo il richiamo malizioso della tavola rotonda
La faccio ad una persona che particolarmente attente sia interrogato su questi temi che io ricordo una dei primi interventi dei ministri in cui diceva la sinistra per allungarla ragionato in termini teorici delle riforme da fare non ha la cultura del governo dei processi di riforma
Io credo che sia un'osservazione giusta e però non basta l'osservazione credo che ci sia da fare un lavoro molto serie impegnativo per acquisire questa cultura senza aspettare che le incrostazioni gentili anni che ancora ci riguardano possano essere superate dalla riforma della delle del sistema scolastico ecco su queste questioni
Noi e gradiremmo avere un contributo un'indicazione
Importante da parte del ministro insieme ad un altro aspetto come si riesce a coniugare una fase di risanamento ineludibile con una prospettiva di trasformazione credo che ormai siamo arrivati a un'ascia in termini di Risanamento e col si corre il rischio di si dice di entrare per entrare in Europa un'Italia morta di fare una riforma con negli insegnanti ormai stanchi è possibile cominciare a prevedere una inversione di tendenza è una fase di investimenti anche se pluriennale lenta
Sulla scuole sulla formazione in generale in maniera da ridare una prospettiva quelli che nella scuola ancora rimane non hanno intenzione di lavorare
Grazie al ministro le risposte in anticipo
Prima di tutto
Chiedo scusa per e se è arrivato in questo modo
Forse gli hanno detto io stavo votando contro l'eccezione di incostituzionalità in Parlamento sulla meno prima e quindi occorrevano i voti
No dei ministri ma dei deputati come tale
Quindi comunque
è stata è stata respinta l'eccezione di incostituzionalità
Giunta
Cioè cioè a dire il risultato elettorale ha consolidato la maggioranza nel volto subito sulla questione a mano finché grazie allora
Io vengo subito alla domanda
Prima che ha fatto Emanuele Barbieri
Noi abbiamo scelto il metodo di
Confrontarci con un'opinione pubblica
Sulla manovra sulla riforma dei dei cicli scolastici
Che è stato quello di una consultazione
Questo ha ritardato l'inizio della l'attività legislativa propriamente detta
Però è stata una scelta
Apprezzata mi pare anche CGIL
Per il metodo del
Apertura di una discussione
E io vorrei rilevare che una discussione molto ampie c'è stata
Noi abbiamo le prime risultanze reso che stanno esaminando per gli uffici del ministero
Che dimostrano come le persone coinvolte sono migliaia e migliaia naturalmente proporzionalmente al numero degli insegnanti è una cifra limitata
Però
In assoluto si tratta di una cifra molto rilevante
Te non si può negare che una discussione di questa ampiezza mancava da tempo nel Paese su una questione non secondaria cioè c'è una questione strategica
E le forme di organizzazione che non potevano essere indotte dall'alto
Il ministero non ha i siccome il potere me la struttura per farlo sono state invece dettate dal fatto che varie istanze associative nel mondo scolastico da quelle sindacali a quelle associative propriamente dette o da quelle istituzionali per esempio molti moltissimi collegi docenti il trenta per cento delle risposte vengono tre il ventotto per cento che sbatte viene dal collegio dei docenti
Si sono si son salite investite di questa discussione quindi questo è il primo punto
Questo ha costretto a ritardare un tantino la seconda fase che quello che l'approvazione da parte del Consiglio dei ministri ed era investitura del Parlamento di questa tematica però noi siamo agli sgoccioli
E quindi
La prima cosa da dire è che
Il Parlamento sarà presto investito il Consiglio dei ministri approverà nel nelle prossime prossime superlativo prossime settimane
Un disegno di legge
Il disegno di legge avrà la caratteristica di un disegno di legge non di un manifesto cioè di una di norme stringate
Di cornice
Della disegno della riforma Ricci
Il Parlamento sarà investito e la responsabilità di portare avanti quest'operazione
Avendo fortunatamente faticosamente concluso la discussione sull'autonomia
Ma essendo tuttora investito di altre questioni importanti voglio ricordare una cosa esami di maturità
Che taluno sottovaluta che io invece considero una delle cose assolutamente più importanti della riforma
Del verde degli interventi in materia di politica formativa
Perché io anche oggi
Rinnovo l'appello che il Parlamento affronti più rapidamente di quanto non sia avvenuto fino adesso
Dico queste cose perché nell'opinione pubblica l'approvazione da parte del governo o anche la formulazione di una proposta da parte del governo viene spesso considerata come una decisione del Parlamento
E c'è nella domanda di Amalia Barbieri anche questo sottofondo
Cioè che cose a lungo rimosse
E considerate una necessità
E anche un'urgenza del sistema formativo
Appena fanno il primo passo di questo interminabile itinerario delle riforme
Vengono considerate come acquisite e quando poi ci si accorge che così non è perché non si è consolidato Leather Form iter normativo
E allora si lamenta il ritardo
Per questa ragione noi rischiamo che neanche nel mille novecentonovantotto lavatori le l'esame di Stato la maturità si celebri col nuovo rito lo rischiamo seriamente perché mi non è possibile minimamente chiedere agli studenti di prepararsi col nuovo rito se non c'è almeno un anno d'anticipo per anno
E noi siamo ormai a rischio quindi è assolutamente indispensabili
Che
Ci sia una
Valutazione in piena libertà da parte del Parlamento ma poi una conclusione della decisione
A questo proposito
Però tornando alla riforma dei cicli scolastici
Anche qui noi chiediamo
Che l'approvazione del del da parte del Consiglio ministri il disegno di legge poi il Parlamento affronti con la necessaria meditazione trattandosi di una riforma
Che avrà un'incidenza non
Di pochi anni sulla dalla scuola e però chiedendo che questa meditazione sia una meditazione non dilatoria
Noi abbiamo recepito molte delle osservazioni che sono state fatte nel corso dell'ora io non ho sentito le vostre oggi però ci sono e non ho allora sì allora quelle le conosco e beh abbiamo recepito molte delle osservazioni
Il bilancio di questa discussione
Si può facilmente riassumere in questo modo c'è una grandissima non una piccola ma una grandissima maggioranza che e con converge con gli obiettivi
Almeno di coloro che si sono espressi naturalmente
E con l'impianto e ci sono molte molti suggerimenti è una minoranza contraria
Ma una netta minoranza nel senso una piccola minoranza contro
Perché dico questo
Perché quando ci si confronta su una proposta di questa natura
La parte attiva della scuola che si è resa attiva nella interlocuzione
Ha manifestato un consenso di fondo
Noi abbiamo recepito molte di queste osservazioni
Prima di varare il disegno di legge faremo la solita iniziativa di concertazione poi porteremo al Consiglio dei ministri e poi comincerà la discussione in Parlamento
Allora
Noi però
Quindi alla domanda di Emanuele Barbieri c'è determinazione o meno io devo rispondere che c'è il massimo di terminazione
Se voi calcolate la
L'accelerazione impressa le iniziative di riforma in questo periodo
Aveva avrete un'altra osservazione critica l'affare quello dell'overdose non quella del rallentamento dell'attività di innovazione
Però qui bisogna fare un'altra considerazione
Che cosa si sta determinando a questo proposito
Sta determinando che in questo momento
Io se posso esprimere con tutta sincerità come del resto farò
Il
L'osservazione chi ha fatto Emanuele Barbieri io la rivolto in tanti
Non di scarsa determinazione si tratta
Ma dell'esatto contrario
Perché io a questo ascrivo a questo esatto contrario
Il tipo di reazione che oggi si è determinata nel mondo
Della conservazione tout-court in materia scolastica e anche in una parte del corpo degli innovatori
Perché se è capito che facciamo sul serio che non prospettiamo soltanto annunci
Due esempi
Ci sono in Italia numerosissime sperimentazioni di alto valore che hanno iniziato una diversa scansione temporale nell'insegnamento della storia e che di fatto anzi in diritto queste sperimentazioni hanno iniziato a dedicare all'insegnamento della storia del Novecento l'ultimo anno delle superiori
Da tempo
Cioè la relazione della Commissione Brocca
Che da tempo prima del ventuno aprile ha sancito ufficialmente che era opportuno che si cominciasse l'insegnamento del Novecento sì sia attribuisce all'ultimo anno interamente c'è una cultura militante scolastica di rinnovo di rinnovamento della scuola
Che questo ha sancito ma erano rimasti esempi circoscritti oppure affidati a circolari che imboccavano soltanto questo l'aver deciso con un provvedimento l'unico modo per fare quello che Riccardo Luna scritto
Che che Giovanni De Luna scritto sul sulla seconda
Foglio de L'Unità e cioè che era fino a ieri materialmente impossibile dedicare l'insegnamento contemporaneisti pone la scuola per il modello Ap Compaq i programmi l'aver deciso con un provvedimento esecutivo e non con una pure invocazione ha determinato quella tipo di reazione fu a cui voi assistette che una reazione che tende ad ideologizzare
Falsamente il provvedimento e che tende ad escludere a rimuovere il problema della cultura contemporanea
Quindi la determinazione che provoca la reazione la seconda diventata norma l'autonomia prima era considerata il sogno di talune che non sarebbe mai andato in gazzetta ufficiale oggi c'è andato questo determina sicuramente cambiamenti della vita scolastica alza il tono della responsabilizzazione ma soprattutto delle opportunità e tuttavia ci sono forze che oggi imboccano questo come un elemento che determina insicurezza
E questo è possibile
Macché sono decisamente contrarie tant'è vero che si invoca la necessità di indirizzi centralistici addirittura di scrittura di manuali da parte del ministro
E quindi da questo punto di vista anche qui c'è una reazione al fatto che si è provveduto proceduto con determinazione
Ho fatto perché gli esempi ma io voglio andar giù in fondo
Anche la proposta sui cicli scolastici
Approfittando di alcuni errori di formulazione quello sugli esuberi e sugli insegnanti della scuola media quella sulla funzione preparatoria della scuola
Dell'infanzia che sono errori che entro i quali io faccio pubblicamente ammenda dicendo che sono degli errori Ernesto sostengo e a chi non fa non sbaglia
E scrivere decine di documenti a promuovere iniziative comporta anche che sfuggano dei refusi sono dentro per furto noi amiamo occorre nella seconda formulazione ma non sarà una parte qualificante del discorso è vero allora quando si comincia a pensare che lo vogliamo fare sul serio anche la riforma dei cicli oggi si sta determinando
Nel Pavese
Una reazione alla riforma
Un no all'acquisto anzi alle riforme
Una forma di resistenza
Che da un lato
Si organizza nel modo in cui siamo abituati da tempo che non aveva avuto la virulenza di oggi perché non si era trovata di fronte a determinazione e a provvedimenti veri non ha pure circolari
Non ha pure invocazioni
Macché anche un obiettivo politico
Che è quello di restituire la scuola al stagnazione
Certamente facendo leva su malesseri su disagi che però sono antichi
Che sono stati aumentati da
Indiscrezioni o
Formulazioni politiche circa la natura della riforma dello stato sociale non le necessità
Ma la natura specialmente in materia previdenziale e che hanno seminato preoccupazioni
Ma facendo leva su questo il vero obiettivo
E quello di bloccare queste operazioni gli ho fatto due esempi ma poi ne condito dovrete parecchie
E questo
Rigiro il discorso che Manuele e Mario Barbi
è dovuto anche ad un'altra circostanza
Che noi la tematica della riforma delle riforme
L'abbiamo affrontata
Con una atteggiamento dei riformatori che si attesta prevalentemente sul sì ma
Su una straordinaria capacità di distinguo e di perfezionismo
A cui spesso sfugge il dato politico di fondo che è quello di correggere tutti gli errori
Di fare tutte le osservazioni possibile ma che alla fine in queste cose si confrontano due posizioni chi la vuole e chi non la vuole
Ahimè è una nella storia
E noi dobbiamo comprendere fino in fondo
Perché qual è il vero rischio
Che attraverso una indicazione di questa natura un insieme di freni un whiskey MD purtuttavia con ciò si accusa che distinguo una si è un insieme di resipiscenza noi non riusciamo a fare il nostro cammino fino in fondo
Non riusciamo a far comprendere rifaccio l'esame delle l'esempio l'esame di maturità che a un certo punto avendo perfezionato il testo
Avendolo portato ad una ad una posizione di di maggiore condivisione da parte del complesso delle forze politiche bisogna trarre il dado
Perché uno allungamento dell'iter
Fa perdere non so tutto all'inerzia ma tutta la credibilità di un'iniziativa di questo genere noi siamo in questo momento in questa fase poi
Ora tutto questo rafforzato dalla circostanza che molte di queste cose sono complicate se
Noi abbiamo affrontato decisamente la questione
Do la formazione del personale della formazione in servizio varando i provvedimenti tra trecentoquarantuno varando provvedimenti delle scuole di specializzazione la formazione per insegnamento primario
Vi faccio quest'altro esempio per dire della straordinaria complessità questo invocato come un'esigenza era una cosa semplice
Bisogna insegnare ad insegnare bisogna formare anche la formazione primaria un certo livello d'accordissimo mandate a tradurre andate a creare nel tessuto istituzionale del Paese
Scuola di formazione andate era ad affidare soltanto la tradizione accademica tout-court
Devi andatela a vedere come questo si concilia con la capacità di utilizzazione di tutta l'esperienza didattica del personale della secondaria e non non può essere assunto soltanto in termini tirocinio faccio solo alcuni esempi e ve ne accorgerete che per fare questo l'abbiamo bisogno talvolta di differire per governare il processo
Per starci dentro ebbene questo
Non può essere letto come scarsità di determinazione e il deve essere letto come il massimo di serietà ed impegno per ottenere non soltanto una formulazione invoca attiva della questione ma per vedermi i processi di attuazione
Prendete la questione la formazione professionale
Che ci voglia una continui education
Cioè bisogna fare da un lato formazione permanente e dall'altro
Formazione degli adulti in termini di formazione culturale c'ho i due profili
Quella di formazione professionale o riciclaggio come si vuole chiamare ma anche quella di elevare il dato di cultura generale perché altrimenti molte delle delle prime operazioni non sono fattibili impatta su che cosa sul fatto di oggi su questo tema ci sono soggetti il ministero del lavoro
Le regioni un ente unico una un'orditura di presenza sociale le imprese il ministero la pubblica istruzione
Dove necessariamente esistono contrasti strutturali
Antichi che non dialogano che hanno difficoltà l'incontro che rivendicano competenza di direzione generale contrapposte fra ministeri
Che rivendicano competenti di autonomie come di una separatezza nei confronti della dell'organizzazione scolastica e così via anche qui questo processo
Il processo che chiede interazione
Chiede anzi in questo caso integrazione fra formazione professionale e formazione scolastica
Allora ho fatto questi esempi per dire
Che noi ci troviamo oggi in una condizione
Complicata
Molto difficile
Che sta creando più con
Insieme ad una forte attesa del cambiamento una serie di contrasti
Che sono
Giustificati perché la loro le loro radici dentro una struttura da tempo arcaica e immobile datteri
Est anche muovere le acque determina contraddizione
Vada
Io ci ho una un'antica cultura politica arcaica questo me ne sono accorta vero
Vero
Si è persino rimproverato
Di aver straordinariamente amato alcune delle grandi persone della nostra recente storia novecentesca ci hanno insegnato tante cose
Ed è
Ed è
Persino il ridendo sulla ricorrenza nel giorno di domenica
Non è stato di buon gusto
Però cari compagni
In questa cultura alta
Io ho imparato che le grandi riforme
Non possono essere applicati quali
Non possono venire dal principe dal Governo dal decreto
Che le grandi riforme
Sono frutto di un conflitto sociale
Di interessi
Sono frutto di diverse idee che si misurano democraticamente
Informa liberale tollerante di rispetto degli altri cosa che non avviene spesso dalla politica però comunque
Conforme di confronto
Radicato nella società
E sta avvenendo fuori questo che le riforme non potendo essere occhi quaglie
Hanno bisogno di un cimento su questi temi da parte di forze attive
Che stanno dentro la società e in questo caso al mondo scolastico di quelle che si sono impegnate per tanti anni per il cambiamento e che oggi ci cimentano si devono cimentare fino in fondo a cimentarsi sui risultati
Non siamo affatto innamorati di molte delle soluzioni proposte
Dobbiamo aggiungere però al momento in cui
Dopo aver scelto dove sono le correzioni
Dopo aver cioè dove sono gli aggiustamenti o anche talvolta i ribaltamenti quando è necessario
Poi e necessario con la stessa determinazione procedere
Ora qui la cosa il discorso che sto facendo e che in quello della cultura di governo
Che è una cultura che deve stare dentro la società non soltanto negli operatori governativo prima di tutto agli operatori colorati richiedevano smettere di dire cose e premi ed è pronto proporre provvedimenti ma mi pare che questo lo chiamo faccia
Ma anche un'altra cosa
E cioè che nella società ci vuole questa cultura di governo
Noi amiamo sconfinata mente i problemi
E dette stiamo di cuore le soluzioni questa e la nostra cultura
Le soluzioni non piacciono perché non sono
Di grande respiro
Perché
Come dire non ci riempiono i polmoni e cuore perché si sconforta no colla terribile durezza delle scelte e non sono mai perfetto questo dopo e nel nostro discorso se facciamo un'analisi economica dei minuti il novantasette per cento e per l'analisi e il tre per cento e per la proposta
E allora oggi oggi io sento fortissimo questo problema adesso non è che sto sempre lì ribadendo la la la frittata manovre Barbieri non è non è una questione delle vicende nutrito volevi provocarmi sapendo però succede quando mi provochi allora o senza ma questo no no il contrario Lara sono felicissimo lo so che sembra siano in arrivo io vado avanti sulla riforma
Fino info naturalmente correggendo tutti gli errori con il massimo di ascolto su tanti contenuti ma senza esitazioni sull'obiettivo
Un'ultima cosa e lo stato sociale io la le cose che ha detto il segretario generale CGIL che avevo letto nel documento importante autorevole direttivo che sono del resto scritte in tutte le dichiarazioni sono una straordinaria musica
Ma l'orecchia all'orecchio del Governo io penso e certamente del ministro della pubblica istruzione dell'università
C'è una gerarchia
Oggettiva nella discussione sullo Stato sociale oggettiva e cioè che è sempre bene prima proporre e poi demolita e non il contrario proprio per quello che dicevo prima
E quindi il posto della formazione è un posto prioritario
Io l'ho anche scritto di Lecce ne sono convinto fino in fondo
E anche il modo di non presentare il sempre le cose come un sacrificio
C'è sempre un risvolto positivo anche se molte volte costa
E la questione dell'investimento
E informazione in ricerca è fondamentale e sono d'accordo sul fatto che questo ha due aspetti
Uno è quello dei contenuti
E quindi le riforme e noi sì di qualcosa possiamo essere i criteri percorre certificate e per averne proposte forse più di una e quindi non mancano ormai le idee in ottemperanza al patto per il lavoro
L'altro aspetto è quell'economia
Ora c'è la questione economica io non ho titolo a parlare in questa sede oggi per una ragione molto semplice perché no momento ve lo dico come mi pare io penso che deve dobbiate almeno
Non posso parlare da solo come ministro della pubblica istruzione perché non ho nessuna intenzione di fare come ministro la rivendicazione nei confronti degli altri ministri
Sarà una questione da decidere in sede di governo non può essere la decisione di un sol non mi piacciono le comari da questo punto di vista e non ho mai
Partono Amina transazione di fronte a questo linearità di comportamento
Io farò le mie proposte all'interno del governo
Quello che è certo che mi pare di cogliere dalla proposta di Emanuelli in questo caso
Con sempre trasmesso molto equilibrata e che qui occorre intanto un segnale
Nelle condizioni finanziarie di questo momento del Paese
Che è quello dell'inversione di tendenza
Un segnale che riguarda soprattutto la politica di investimento
Soprattutto
E riguarda il modo in cui attraverso l'autonomia attraverso la pluriennali età degli organici attraverso una forma diversa di una forma di superamento dell'idea del principio della razionalizzazione
Per agganciare il tutto all'idea del dimensionamento dell'autonomia
Quindi del modo in cui si organizza la gestione della scuola
Si possono prevedere le forme di arricchimento che l'offerta formativa è questo il tema
Il modo in cui l'arricchimento dell'offerta formativa
Ha anche delle anche un profilo economico
Ora io sono convinto di questo
Il problema semmai è un problema di possibilità o meno oggettiva ma io sono perfettamente convinto di questo ne è convinto il Presidente del Consiglio
Che lo dichiara ad ogni occasione ufficiale
Problema che noi abbiamo è quello di contemperarlo con le esigenze e le difficoltà del momento
Il problema sarà quello come mi pareva di cogliere dalla dal la battuta di Barbieri della gradualità in progress dell'investimento del modo di accompagnare attraverso questo le questioni che riguardano la
La riforma da un lato il suo sostegno economico dalla
Io vi vi volevo come dire
Coinvolgere in questa
Valutazione che noi stiamo dando in sede di governo c'è un momento delicato sulla strada delle riforme badate non credo che sarà meno facile il problema della attuazione dei disegni di legge di Franco Bassanini
Non credo che sarà meno facile risolve il problema del decentramento e della semplificazione amministrativa noi avremo in vari settori del mondo pubblico resistenze straordinarie nei confronti del cambiamento
Questo è il segno particolare e caratterizzante la situazione di oggi
Quello di cui post tranquilizzare fino in fondo
Che noi siamo veramente decisi con tutta la sapienza necessaria con la gradualità con lo stop and go che certe volte si impone con le forme di rallentamento che alcuni processi perché sentiamo il bisogno anche di fare questo però di non
Debordare neanche di un millimetro di fronte all'obiettivo che la riforma le riforme della scuola si devono fare
Ringraziano il ministro vere intervento appassionato e chiedo scusa che c'è stato un equivoco non volevo mettere in dubbio la volontà di riforma
Volevo in qualche modo sottolineare le difficoltà politiche che ci sono rispetto al processo di riforma ma avremo modo di approfondire anche in altre occasioni questi temi per questa sera i lavori sono terminati grazie a tutti ci vediamo domani