"Europa-Italia: sistemi sociali e previdenziali a confronto" org. dallo Spi - Cgil (Roma, 12/13 giugno 2000) (c/o Centro Congressi Frentani - via dei Frentani, 4) nota: unica giornata dei lavori registrata

Vicenza che per soccorrere gli anziani che diventano sempre di più
Bisogna cercava di creare come dire una categoria di anziani che sono capaci ancora di rendere col poco lavoro il servizio al loro Paese grazie
Grazie vivissime al senatore De Luca che è stato quasi altrettanto anzi forse più stringato
Ma questo non implica che tutti mente attenersi
A quel modello
Uniamo fare più discorsivo cosa che è perfettamente legittima ovunque mi pare che se si ci si ci tiene
Nel tempo il dieci quindici minuti possono parlare tutti e anche riparlare
E forse anche a rispondere alle domande
Non sapevo cosa dovevo parlare a voce alta
Allora adesso la parola a Massimo Paci presidente dell'INPS
Sì concordo anch'io con quante diceva
Il senatore De Luca
Iniziando il suo intervento
E cioè con la difficoltà che abbiamo oggi a individuare un processo di omogeneizzazione arriverà della legislazione sociale
In Europa in particolare riusciamo per quanto riguarda lo stato sociale il sistema previdenziale
Questo è oggettivamente iscritto nella storia dei nostri paesi europei che hanno
Avuto appunto un lungo periodo di gestazione per quanto riguarda la costruzione dei singoli stati nazionali sono configurazioni fortemente radicate nella storia di ciascun paese
Con caratteristiche differenti
Oggi ciò che spinge forse
Verso un riflessione e speriamo anche poi una politica attiva di omogeneizzazione delle registrazioni sociali è il fatto che tutti i sistemi sono esposti agli stessi venti di crisi ha gli stessi problemi diciamo meglio
Tutti risentano dei mutamenti demografici dell'invecchiamento tutti risenta dei mutamenti del mercato del lavoro
Tutti hanno risentito in questi anni chi più chi meno di un minor velocità di crescita dell'economia se non in alcuni momenti di in una vera e propria stagnazione
Dunque ci troviamo tutti di fronte a questi problemi e si sta sviluppando una riflessione
Simile che però proprio per la differente configurazione storica degli stati sociali nazionali
In nei diversi contesti si pongono problemi diversi essi hanno proprio anche soluzioni diverse per cui come sappiamo tutti coloro che più o meno ci sono
Cimentati in questi confronti
Ci sono Paesi che apparentemente hanno una minor spesa pensionistica
E poi però si rifanno molto gonfiando sviluppando i sistemi invalidità o di inabilità come l'Olanda
Abbiamo Paesi come la Germania in cui il vero problema un sistema di ammortizzatori sociali generoso
Rispetto al sistema pensionistico tant'è vero che qualche tempo fa meno di un anno fa era all'ordine del giorno in Germania l'abbassamento dell'ETA di pensionamento per poter
Favorire una riduzione della disoccupazione cioè a dire più più sentito il problema del costo degli ammortizzatori sociali almeno parlo del dibattito tedesco di un anno fa era più sentito
Il problema del del costo degli ammortizzatori sociali rispetto al costo delle pensioni
Danno esattamente l'inverso sappiamo tutti sono detto anche qui che il nostro sistema previdenziale svolge funzioni surrettizia svolto nel tempo
Non questi ultimi anni con i prepensionamenti badate mani da sempre
Ha svolto funzioni di ammortizzazione sociale intervento cioè a sostegno del reddito di lavoratori disoccupati cos'era la pensione di invalidità
Negli anni Cinquanta e Sessanta quando ha avuto il suo grande sviluppo se non un ammortizzatore sociale che favorì allora lo sviluppo del
Il passaggio dell'Italia dall'economia diciamo rurale a quella industriale che cosa sono salite i prepensionamenti in questi anni sono serviti a questi
Cos'è anche il TFR su questo si ragiona poco perché nella sua specie specifica
Definizione istituzionale il trattamento di fine rapporto è qualche cosa che viene dato al lavoratore quando finisce il rapporto di lavoro per permettere di precisamente di affrontare una situazione di disoccupazione di difficoltà in attesa di trovare un altro la di istituire un altro rapporto di lavoro quindi
Il TFR
In origine almeno era se ha individuato come uno strumento di compensazione dei momenti di difficoltà di cambiamento da un lavoro a ad un'altra
Quindi ci sono tutte queste specificità pensiamo al caso inglese anche che forse anche quello più differente da tutti perché ha una parte a capitalizzazione molto forte rispetto a quella ripartizione di si pongono problemi di povertà
E questo sarà un po'il leit motiv della mia interventi di oggi cioè
Quando si pensa a sviluppare il settore capitalizzazione
Bisogna essere consapevoli che questo può funzionare
Per quelle parti di lavoratori quella parte di società che costituita da fasce sociali relativamente forti tra virgolette cioè lavoratori inseriti con continuità di carriera con un certo reddito con un certo risparmio che possono investire nella previdenza complementare una parte dei loro risparmi loro TFR quel che sia
Ma certamente aumentar le differenze
A livello sociale complessivo perché accanto a questa fascia
Sia essa molto ampia Chester esteta c'è sicuramente un'altra fascia che probabilmente hanno soltanto una pensione per evidenziare a ripartizione
Non adeguata ma è tagliato fuori dalla possibilità di costruirsi un'attenzione perché c'è questa precisamente quello con cui si confronta Blair oggi che ha problemi di equità molto molto importanti da affrontare che sta cercando di ridimensionare
Questa tendenza diva Alicante diffonde capitalizzazione e che comunque sta sviluppando l'assistenza quella che noi chiamiamo assistenza interventi trasferimenti dello Stato su quel versante dunque
Attenzione dico io a tutti coloro che pensano che sviluppando sistema capitalizzazione si riducono le spese sociali perché
Questo può comportare un aumento dell'impegno pubblico per le fasce sociali meno favorite dunque un aumento della spesa per assistenza
Questo come diciamo considerazioni molto generale certo che ci corre l'obbligo anche di fare qualche precisazione rispetto al recente interventi che sono stati fatti anche in sede internazionale che di nuovo tornano a
Suggerire a criticare a d'Italia e chiedere interventi rapidi ed è sulla spesa
Ripresi poi subito dalla stampa che perché questo è un argomento che immediatamente
è città secondo me giornalisti quando si parla delle pensioni quest'ma mano che ci avviciniamo all'estate diventa uno dei vera molti classicisti tutte le estati
Vediamo di che osservare attentamente le cose è stato detto che la spesa previdenziale del novantanove è è enormemente cresciuta o è cresciute in ogni inopinatamente rispetto a quelle novantotto ora
Per quanto riguarda proprio anche i valori assoluti e della spesa previdenziale dell'INPS il passaggio è stato da
Duecento un Milan miliardi di spesa pensionistica
INPS del mille novecentonovantotto a duecentoquindici mila miliardi interni
Mille novecentonovantanove però il confronto tra due anni non è fattibile non è giusto lo sappiamo tutti perché nel novantotto si si è avuto quel quell'espediente del passaggio alla Messi di esazione che rende incomparabili i due anni e per di più nel novantanove si sono scaricati due cosiddetti blocchi si sono aperte due finestre relativamente a due blocchi di due categorie di pensionati che dovevano Chenault ad otto quindi è sbagliato confrontare novantotto rispetto al novantanove se confrontiamo poi come si dovrebbe la spesa sul prodotto interno lordo perché
Non è tanto importante che la spesa aumenti in valore assoluto è che non aumenti di più
Del prodotto interno lordo e questo non l'ho mai visto riportate in questi giorni sui giornali nel dibattito aumentata l'asperità novantanove di nuovo fuori controllo il Fondo monetario internazionale la l'OCSE che ci criticano
Sembra guardiamo come bisognerebbe guardare la spesa pensionistica stupito io qui ho i dati relativi alla spesa previdenziale dell'INPS che però eh
Più dei due terzi fare molto non tanto nettamente ma più di due terzi della spesa pensionistica nazionali
Ebbene io vi dico che se prendiamo negli ultimi negli anni ma risaliamo anche fino al mille novecentonovantatré ebbene la spesa pensionistica in Mino centrata tre era il dieci virgola uno per cento sul PIL
Nel mille novecentonovantasette era il dieci virgola due
Nel mille novecentonovantanove e dieci virgola uno dieci punto uno
Nel due mila noi stimiamo che sia stimavano che fosse il dieci punto zero prima che
La gestione delle Ferrovie dello Stato nelle ferrovie
S.p.A. come si dice adesso servire lo Stato S.p.A. venisse accollata all'INPS o diciamo assegnata all'INPS questo semplice fatto guardate che
I ferrovieri entrano nella nel complesso il bilancio pensionistico INPS fa salire le stime per il due mila dal dieci punto zero al dieci punto tre
E quindi noi prevedevamo di scendere nel due mila uno nel due mila e uno al nove punto nove e nel due mila e due al nove punto otto quindi una progressiva discesa
Perché era dieci dieci e due nel novantasette dieci e uno nel novantanove dieci quest'anno fino al nove virgola otto nove punto otto nel due mila e due
E adesso siamo costretti a tener conto dei ferrovieri che ci riporta al dieci punto tre per quest'anno dieci punto due per i prossimi due anni
Questo vi dice come in realtà il settore delle privato dei lavoratori privati che fortemente inserito nell'INPS
Stava risentendo sta risentendo in maniera positiva già delle leggi approvate in questi anni Dini Prodi D'Amato e così via
Non entra vedevamo i segni di un anzitutto arresto del tasso di crescita del deficit delle gestioni e poi forse anche di un inizio di diminuzione di questa
In fondo il il fondo pensioni lavoratori dipendenti che è il più grosso è quello emblematico ha un deficit di gestione che Espresso sulla totale
Negli uscite del sei e qualcosa per cento quindi è un fondo che ha un passivo del sette sei virgola qualcosa per cento aveva prima di fare che arrivassero
Gli ultimi dati diciamo questo vuol dire che insomma
Nel settore privato come ho detto si cominciano a intravedere
Una stabilizzazione e una possibilità in futuro di andare pian pianino anche ad aggredire questi deficit gestioni istrici e forse avere anche dei discrete sorprese
Noi invece ci troviamo a di fronte a un settore non INPS perché viene poi fatto defluire nelle nostre gestioni elettrici e telefonici erano già all'interno del bilancio INPS però adesso sono entrati dentro il fondo che c'erano tre dipendenti ora arrivano i ferrovieri naturalmente sono cose che
E in qualche modo che dobbiamo tener conto ecco già tre presente che accanto a del settore privato esiste un settore pubblico nel quale c'è un problema in più
Ed è quello della mancata armonizzazione
La legge Dini
E poi gli altri interventi cominciano a fare i dove fare
Sono sono leggi che si dice avranno un effetto con un troppo graduale e dobbiamo accelerare ma in particolare dobbiamo fare una riflessione sul problema dell'equità
Sul problema del Dea armonizzazione e lì che forse dopo nella verifica del due mila e uno
Quando sarai direi inseriamo anche il problema dell'armonizzazione tra i fondi perché altrimenti voi vedete che basta che fondere come quello dei ferrovieri nel quale le contribuzioni e i benefici sono fortemente
Differenziati rispetto a quanto succede per gli altri oratori lavoratori dipendenti ma sta questo però mentale di uno zero punto uno il il deficit pensionistico sulla spesa
Sussulti dunque il problema dell'equità è almeno altrettanto importante del problema puro e semplice
Del dei dei tagli diciamo così della Spesal il problema dell'armonizzazione è una cosa che mista molto a cuore
Quindi vorrei spostare un pochino l'accento
Non è il problema della quantità della spesa anche il governatore Fazio io so ero lì in prima fila quando lui era presentato la sua relazione poi sono stato sorpreso l'indomani leggendo i titoli dei giornali cosa detta donatore Fazio tagliare le pensioni non è assolutamente vero secondo me
Perché se voi confrontate la relazione del governatore di quest'anno poco negli anni precedenti l'accenno alle pensioni è diventato molto più leggero e più fuggevole rispetto agli interventi che erano fatti gli anni precedenti e lo stesso dicasi poi del fondo monetario internazionale io ho letto attentamente il rapporto di quest'anno è molto più sulle pensioni ma molto più a bassa rispetto come
Si dilungava negli anni precedenti
Il problema dell'Italia non è tanto il problema delle pensioni problema quadretto curatore false della competitività di questo Paese che dipende da molti fattori
Se noi per caso
Abbassasse una spesa pensionistica di di due tre punti con un colpo di bacchetta magica ma voi credete che la competitività del nostro sistema nei confronti degli altri Paesi sarebbe
Aumentata immediatamente non credo proprio sappiamo tutti che intervengono altri problemi problemi strutturali che riguardano proprio il settore delle imprese
Una dimensione troppo piccola una distribuzione voglio dire dell'impresa è troppo schiacciata verso le le le piccole imprese che non hanno quindi capacità innovativa che non hanno capacità di
Di grande radicale trasformazione sul piano della modernizzazione tecnologica una scarsa inclinazione dalla classe imprenditoriale italiana diciamo le ripetiamo questo risulta da tutti gli studi storici contemporanei i nostri imprenditori sono più speculatori che veri imprenditori qualcuno lo deve dire questo ci sono anche alcune figure emblematiche di grandi imprenditori però nel Complesso quanto spendono per la ricerca applicata quanto spendono per la formazione
Ranieri rossa insomma in Francia c'è una parte molto importante della spesa nazionale per la formazione che è sostenuto dall'impresa e quindi
Non è possibile scaricare tutto sulle pensioni
Io credo che giudizi troppo ingenerosi sono stati dati sulle relazioni governatore Fazio che almeno fondamentalmente è piaciuto
è un tecnico bravo altamente preparato come tecnici bravi altamente preparati sono quelli che in questi anni hanno fatto qualche cosa di positivo per questo Paese medio un tecnico moderato ma preparato
Che una governo di tanti politici che si azzannano continuamente tra di loro
Qui mi sono un po'sbilanciato non c'entrava con la relazione di oggi però
Non voglio neanche
Costruire il partito dei tecnici ma quelli politici però insomma se il sistema proporzionale sistema tra rappresentanza di questo Paese non riesce a dare una all'esecutivo una capacità tecnica di intervento eh beh e noi abbiamo però visto che in questi anni c'è una strada che permette di affrontare i problemi in maniera positiva uscendone a testa alta dal fronte agli altri paesi perché vi assicuro che quando si va all'estero tutti richiedono informazioni su come siamo stati noi capaci di riformare le pensioni
Io lo dico sempre questo fatto sono stato a Lussemburgo l'incontro delle e i presidenti di tutti gli istituti di sicurezza sociale del mondo e tutti erano inserimenti interessati al nostro sistema contributivo
Il passaggio al contributivo come come fatto importante naturalmente ripeto il passaggio al contributivo già questo elemento
Che ancora ancora le pensioni alla contribuzione versata far sì che coloro che per il tipo di lavoro che svolgono non sono in grado di a vere una carriera contributiva continuativa continuata e adeguate finiscono può avere dei trattamenti pensionistici molto bassi del sistema a ripartizione e non è
Con da riforma della previdenza integrativa sviluppando previdenza integrativa che risolviamo il problema di questi nostri concittadini io sono favorevole allo sviluppo del sistema del secondo pilastro del sistema di previdenza integrativa sono favorevole all'uso del TFR ma chi c'era al TFR
Non ce l'hanno appunto i i lavoratori parasubordinati lavoratori irregolari lavoratori atipici chiamiamoli come vogliamo che sono come sappiamo tutti in rapida è forte crescita
E dunque il che fare poi alla fin fine insomma devo sappiamo tutti quello che che si deve fare inutile ripetere belle ricette anche diventato noioso
Incontrarsi tutti questi dibattiti dire che cosa facciamo prevenzione lo sappiamo cosa c'è da fare il passaggio di tutti i pro rata al contributivo benissimo lo sviluppo e la previdenza integrativa
Benissimo tutto questo importante è importantissimo però già l'elemento su cui veniva attirata l'attenzione qui oggi lo sviluppo delle politiche attive del lavoro della formazione che coinvolga la fascia di età sopra i cinquantacinque anni
Questo importante certamente si aumenta la base occupazionale aumenta la base contributiva
è un fatto importante ricordiamoci però che però mentre giusto aumentare il tasso di attività dei soggetti superiori cinquantacinque anni è giusto mentale tassatività delle donne ma abbiamo anche l'undici per cento dei disoccupati
Quindi prima di tutto c'è anche da confrontarsi con la eliminazione degni
Dei giovani in cerca di lavoro
E ho quasi finito sentì permettete ancora due minuti queste sono cose mi sembra che vanno de plano nel dibattito
Vanno de plano il contributivo per tutti io non non voglio più spendere parole su questo nella previdenza integrativa mi sembra che l'ultimo incontro governo parti sociali a sbloccata di nuovo una prospettiva costruttiva in questa direzione benissimo
L'avvio delle politiche attive del lavoro e della formazione speriamo che i i nuovi servizi per l'impiego diventino quel fulcro necessaria per lo sviluppo di questi servizi attivi per lavoro benissimo ma ripeto l'armonizzazione delle prestazioni e dei contributi Obiettivo ancora di grande portata sociale e direi quasi storica che può avere anche effetti economici interessanti
Nel momento in cui si va a ripensare nella verifica del due mila uno il sistema guardiamo un attimino se non dobbiamo
Riparare ad alcune situazioni di iniquità che esistono
E poi e poi poco ecco ci sono alcune cose che si potrebbe cominciare a a alcuni in alcuni gli sviluppi interessanti che sono quelli che ruotano attorno al concetto di Fondo di Riserva vorrei chiudere su questo cos'è un fondo di riserva
è un fondo che viene messo in piedi dallo Stato al Governo in vista di
Possibili imminenti vicini o lontani momenti di crisi
Del bilancio previdenziale
Negli Stati Uniti
Gli studi mostravano che nel due mila e dodici adesso altri studi imposto che si va verso il due mila e venti il sistema pensionistico americano andrà incontro a problemi di deficit causati sempre agli stessi problemi demografici occupazionale
Lo stesso in Francia e così via cosa si è fatto o cosa si propone di fare in questi Paesi l'amministrazione Clinton a proposto di utilizzare il surplus del bilancio dello stato che fortunatamente per quel Paese esiste in modo da dar vita a un fondo gestito collettivamente dallo Stato a capitalizzazione che avevate rendimenti nei prossimi quindici vent'anni tali da far sì che si possano avere appunto una riserva da utilizzare nel momento in cui inizierà ad andare in rosso
Il bilancio del Social Security americana in Francia con questa nuova formula risparmio salariale in realtà assegni era a qualche cosa di simile e lì interessante che si sta proponendo l'utilizzo di sussidi fondi provenienti dalle privatizzazioni
Noi stiamo privatizzando tantissimo in questo Paese
Siamo adesso uno dei paesi che ha più alto indice di privatizzazione
Di precedenti settori industriali pubblici nessuno fino adesso ha pensato che una parte non dico tutto ma una piccola parte anche di questo denaro
Poco potrebbe essere
Impegnato dando per dar vita a un fondo di riserva che venga ad aiutare le gestioni pensionistiche che già oggi sono in rosso ricchezze per la storia della coca eccetera lo saranno ancora di più a
Dieci quindici anni quando sarà
Insomma io credo che si debba cominciare seriamente a mettere nell'agenda oltre al problema dell'armonizzazione anche il problema di un fondo di riserva
Sia esso alimentato dalle privatizzazioni sesso alimentato dalla vendita degli immobili previdenziali o anche degli immobili pubblici tout-court sia essa alimentata eventualmente dal recupero crediti tramite i processi di cartolarizzazione
Proviamo a ragionare su questa pista e forse una parte dei nostri problemi futuri saranno reso
Opere molte grazie mi pare che oltre ad atti osservazione grandissimo interesse c'è quest'ultimo suggerimento che può costituire un elemento integrativo rilevante del dibattito odierno è anche nel dibattito un futuro adesso la parola all'onorevole Renzo Innocenti presidente della Fondazione la vostra vacanza studio tutta
Niente di niente fortunatamente plastica riciclabile non crea danni
Già diceva fasci prima rispetto alle stime sulla spesa pensionistica attuali in corso d'anno e quelle future io credo che su questo sia necessario fare una valutazione compiuta tra qualche giorno quando saranno pronte le conclusioni del nucleo di valutazione
Appositamente istituito già esistono alcune anticipazioni
Credo che
Ci sia su questo poi da fare una riflessione su come dobbiamo gestire
Per il futuro
Le necessarie modifiche su un impianto riformatore che mantiene ancora la sua validità mio apparire
Che è quello della legge del mille novecentonovantacinque
Io vorrei ricordare che tra questo a noi tutti che questo è un impianto riformatore che crea
Ha creato nella nostra normativa
Un elemento importantissimo che anche quello che più volte viene indicato
Uno strumento di flessibilità del sistema previdenziale rispetto alle varie esigenze e ai bisogni
Che si manifestano con le modificazioni della nostra società
Per esempio una delle cose che più di una volta ci viene ripetuta è quella relativa all'intervento sulla questione dell'età pensionabile
Ricordava Minelli nel suo breve ma incisivo
Intervento prima della tavola rito Honda che da verifica e i dati sono sotto gli occhi di tutti
Il nostro sistema
è organizzato in modo tale da essere pienamente in linea dal punto di vista dell'età con lei e altri con gli altri Paesi
Nell'Unione Europea
Io credo però che qui abbiamo un elemento che ancora non è utilizzato sufficientemente e che credo che debba essere questo l'elemento sul quale in riferimento alla questione dell'età noi
Dovremmo cercare di concretizzare
Che è la questione dell'uscita graduale
Dalla dal lavoro
Già il sistema contributivo per il futuro lo definisce
Perché l'età del pensionamento come noi sappiamo è variabile dai cinquantasette e i sessantacinque anni con un meccanismo di incentivazione progressiva per quanto riguarda quindi le convenienze ed a creare però in chi non sceglie e quindi per la grossa parte dei lavoratori in attività noi abbiamo questo problema legato ad una utilizzazione di uno strumento chi c'è sulla carta ma non è
Usufruibile che questo dell'uscita appunto graduale dal mercato del lavoro
Tra l'altro questo è un elemento che io credo si sposi anche molto bene con
L'attuale esigenza
Esempio della trasmissione di conoscenze
Di professionalità
Dove si può concretizzare quella il principio di inserimento al lavoro dei giovani
E quindi riprendere un tema importantissimo quello della formazione dell'inserimento al lavoro che è uno delle questioni sicuramente centrali con cui caratterizzare
E ridefinire il nostro sistema di
Protezione sociale
Io credo che ci sia da sollecitare proprio le iniziative l'attuazione di una delega che esiste è dello scorso anno
E quella contenuta nella legge centoquarantaquattro il famoso collegato fuori dalla sessione di bilancio
Credo che l'impegno finanziario
è veramente ridotto rispetto ad un risultato di qualità che sicuramente potrebbe essere molto importante
Poi vorrei dire che gli elementi che sono stati introdotti nella nostra discussione rispetto alle cose da fare
Sulla questione della spesa previdenziale
Mi trovano d'accordo
C'è la questione dell'età che a parer mio dovrebbe essere affrontata come ho detto prima
Poi diceva Paci
C'è la questione dei fondi con il decollo dei fondi di pensione complementare
E
Le questioni del sistema contributivo
Ecco io mi permetto però di fare un po'una riflessione insieme a voi a voce alta non va de plano me sull'uno né sull'altro
Nel senso che sulla questione del sistema contributivo noi sappiamo che c'è ancora sono dei dei problemi evidenti
Di
Individuare questo tipo di soluzione
Come una soluzione
Partecipata convinta e credo che sia un elemento di riflessione non c'è dubbio
Ma più legata alla negazione del problema che non all'individuazione della soluzione
Ecco che le credo quindi che sia utile nelle prossime settimane approfondire la questione
Relativa alle motivazioni che oggi ci porta nel dire questo
Che solo motivazioni dal punto di vista della
Quantità di risorse che viene assorbito dal sistema e che sono gli elementi anche di introduzione di una maggiore equità
Nelle generazioni tra le generazioni del sistema previdenziale
Se si può negare
Ed è legittimo tra virgolette fino a che cambiamento il confronto non porta da un'altra parte come io sono convinto la questione delle motivazioni dal punto di vista dell'innalzamento della spesa della incompatibilità
Della spesa rispetto al prodotto interno lordo credo sia molto difficile se non impossibile negare che ci sia un problema di equità che di fronte agli occhi di tutti che c'è una barriera metta
Relativa
Al fatto che nel novantacinque
Scegliemmo di porre uno scalpello
Tra quelle che avevano un'anzianità all'epoca di diciotto anni per poter introdurre poi il nuovo sistema contributiva
La motivazione io credo sia degna di osservazione attenta
Perché si dice noi andiamo a incidere con l'estensione del sistema contributivo in una estensione di un sistema che riduce significativamente
La prestazione pensionistica ed è vero
Credo che questo sia un elemento che ci debba far riflettere per quanto riguarda il terzo aspetto che è quello dei fondi complementari
Su cui il dibattito
E presenta ancora delle difficoltà
Non credo sia sfuggito a nessuno insomma che il disegno di legge presentato dal Governo D'Alema
Ha avuto un impatto immediato piuttosto difficile
Adesso abbiamo ripreso in Commissione Lavoro alla Camera la discussione generale
Nella prossima settimana saranno ascoltate
Le forze sociali avvieremo una interlocuzione
Andare
Ad individuare anche possibili
Modifiche a quel testo
Sapendo che noi abbiamo due problemi
Da cui non si sfugge
Il primo è quello relativo al fatto che il tasso di audizioni ai fondi complementari chiusi quelli che si sono sperimentati fino ad oggi
Manifestano una insoddisfazione per quanto riguarda la questione
Dell'adesione dei giovani e in mille piccole e piccolissime realtà in d'impresa
E manifestano una insoddisfazione dal punto di vista della capacità di aggregazione finanziaria siamo arrivati
A circa mille miliardi e quindi a muovere veramente poca cosa
Quindi bisogna trovare soluzioni che allarghino
La possibilità di
Investire e destinare risorse finanziarie sapendo che i salari nel nostro Paese sono quelle che conosciamo tutti e che non hanno grandi capacità di differenziare
Il risparmio quando esiste risparmio
E quindi diventa
Indispensabile non sfuggire alla questione relativa all'utilizzazione del trattamento di fine rapporto agli accantonamenti futuri
E tema sul quale sappiamo che ci sono ancora oggi
Difficoltà
E l'altro è quello di trovare un meccanismo che riesca a creare le convenienze per far partecipare
La piccola e media impresa a questo che l'azione
Senza la quale credo sia molto difficile
Potere anche in termini di estensione di equità rompere oggi una separazione che esiste anche all'interno del mondo dei lavoratori tra dipendente di media grande impresa delle piccole sapendo che la maggior parte dell'occupazione si è sviluppata e si svilupperà per quello che ci dicono le proiezioni anche il futuro in questo settore
Quindi bisogna trovare dei sistemi di convenienza che non siano solamente per quanto riguarda la questione del lavoratore sul piano dei rendimenti della prestazione ma anche nell'impresa che incoraggi
Direi de il sistema delle imprese
In un determinato territorio che possano incoraggiare questa volontà quindi di non dire lasciamo così le cose conserviamo il vecchio istituto
Del TFR e poi vediamo cosa fare
Ecco queste sono i due punti sui quali credo
Che nelle settimane prossime noi e nella discussione sia in Commissione quel con le forze sociali vogliamo
Approfondire per individuare le soluzioni e fare sì che entro questa legislatura sia approvata ecco una norma che è compiuta rispetto al decollo dei fondi complementari a mio parere indispensabile
Non solo per quello che ho detto prima lo ripeto ma soprattutto anche per cercare
Di dare una soluzione in più all'inizio a alla percorribilità dell'estensione del sistema contributivo credo che questo sia un problema
Altrimenti
Ho
La seconda riflessione riguarda il fatto che sono d'accordo con quanti hanno affermato anche stamani
Per il nostro Paese quando si parla di sistemi di protezione sociale
Il nostro ragionamento che viene assorbito quasi tutto dalle pensioni poco si parla del resto
Ed è il resto quello invece sul quale noi dobbiamo cercare
Di intervenire da parte di tutti ma qui c'è però una motivazione a mio parere
Una motivazione che risiede anche nel fatto che sicuramente anche più semplice
Cercare di recuperare competitività al nostro sistema
Intervenendo sulla questione dei costi perché la questione della spesa previdenziale e della riduzione della stessa senza porsi poi problemi dei e gli affetti dei riflessi fa un poi paio
Su un altro versante che è quello della necessità
Di ammodernamento del nostro sistema produttivo e della innovazione scarsamente presente nel nostro sistema produttiva
Cioè in pratica il fattore costi gioca anche in questi termini una priorità anziché il fattore qualità dell'intervento
E sicuramente molto più facile intervenire dal punto di vista della riduzione della spesa attraverso i meccanismi che qua e là sappiamo vengono proposti
Piuttosto che cercare di invertire una tendenza che è quella di Mike acquisire maggiori risorse maggiori investimenti per quanto riguarda
La parte della spesa sociale che non interviene sulla questione previdenziale
Allora Minelli ci ricordava che uno dei temi usciti dalla riflessione di questi giorni
E che mi sembra è stato oggetto anche di un ulteriore momento di approfondimento del dello Spi Cgil poco tempo fa
Riguarda la questione
Dei lavori dei lavoratori maturi
Scarso tasso di attività presente in alcune fasce questa tendenza preoccupante che si sta affermando
Ecco io credo che ci sia un elemento di unificazione quando si parla delle questioni legate al rimodellamento nel nostro sistema di ammortizzatore sociale
Il basso tasso di attività la lotta alla disoccupazione
L'intervento perché questi Italia cresca in modo meno differenziato
E disomogeneo da come oggi cresce
Creando quindi aree di forte esclusione di marginalità sociale
Ed è il ghost suo investimento
Nella questione del sapere del sistema dell'istruzione della formazione e su questo siamo in forte Rita
Noi partiamo con in nuovi sistemi
Di Collocamento di organizzazione del mercato del lavoro a seguito della riforma
Avendo però un pezzo importante
Che è quello della formazione che ancora non ha strumenti che sono compiutamente riformati
E le cui risorse finanziarie sono ancora insufficienti
Per di più abbiamo anche un tasso di utilizzazione delle risorse
Che vengono messi a disposizione da parte dell'Unione Europea che ci crea l'insieme di questi fattori sicuramente una diminuzione nella nostra capacità di aggredire il grosso della questione disoccupazione che sta soprattutto nell'avere un sistema molto rigido sul piano delle opportunità che non sono molto basta ecco io credo che questi siano gli elementi con cui si deve caratterizzare poi la questione della coesione sociale
L'aumento delle opportunità in termini
Di maggiori occasioni sul mercato del lavoro
Ci sono gli strumenti di sostegno allo sviluppo
Ci sono le agevolazioni e l'incentivazione per l'innovazione dell'impresa
Ci deve essere una maggiore impegno sulle questioni della formazione dell'istruzione da integrare strettamente con le altre per formare quindi un sistema che porti ad una maggiore
A maggio ora passo in avanti
In direzione della coesione sociale grazie
Grazie onorevole innocenti
La parola adesso a Sergio Cofferati segretario generale della CGIL saluto ma l'avete già fatto
Voi stessi
Certamente una per una presenza graditissima Cesare Salvi ministro del lavoro Cofferati
Vorrei tornare anch'io in fretta non profittando oltre il lecito nel tempo su su alcune considerazioni che ho sentito fare
In verità Minelli nella nella nel ripido che nella sintesi che ha introdotto la discussione della tavola rotonda
Ha ricordato quali sono
I dati quantitativi quali varrebbe la pena di fare riferimento spero non non sfuggano nessuno
Perché quello che mi sorprende non è la rimozione delle quantità che dovrebbero essere sempre tenuta riferimento quando non si discute
Di politiche sociali e soprattutto di protezioni che hanno un valore immediato proiezione del tempo
Ma anche una certa come posso dire parzialità nell'affrontare il tema come quello che ci viene riproposta in continuazione all'esterno ma che vedo cominciare a produrre qualche effetto non non particolarmente esaltante anche nelle nostre discussioni interne
Allora non non ci sfuggano due cose
Precise
Ricordate da Minelli la prima che noi siamo un Paese con una spesa sociale tra i più bassi d'Europa
è un'anomalia che personalmente non vorrei considerare una sorta di disgrazia immodificabile per gli anni a venire
Le ragioni per le quali la nostra spesa sociale bassa sono note una parte di queste ragioni si stanno per fortuna progressivamente risolvendo
Di conseguenza prevedere in un arco di tempo medio-lungo
Una crescita della spesa sociale italiana
Per avvicinarla alla media europea credo che sia un obiettivo che un paese si deve dare comunque un obiettivo del sindacato
Poi in questa spesa sociale compressa avevamo un'anomalia perde il secondo aspetto
Un'anomalia nota che abbiamo affrontato nel mille novecentonovantacinque poi successivamente nel novantasette
Anomalia dovuta ad una dinamica di spesa previdenziale molto vivace
Fuori
Dai valori di riferimento degli altri Paesi europei
Le correzioni introdotte con la riforma del mille novecentonovantacinque e con le successive correzioni del novantasette stanno dando gli effetti desiderati
La polemica dalla scorsa settimana sulla spesa previdenziale del mille novecentonovantanove è pretestuoso strumentale e fa parte della riproposizione sistematica di una sorta di aggressione al sistema previdenziale i dati sono quelli ricordati prima dal presidente dell'INPS
Nel mille novecentonovantanove ci sono alcune anomalie peraltro previste nella correzione del novantasette
Che fanno la spesa di quell'anno diversa da quella dell'anno precedente e in ogni caso non ripetibile
Perché quelle anomalie sono anomalie limitate nel tempo nel negli anni successivi
Le novecento novantadue in avanti con la politica dei blocchi blocchi ripetuti sistematici va da sé che ci sono momenti nei quali la spesa si impenna
Per la banalissima ragione che le uscite non sono fluide e fisiologica ma subiscono l'accentuazione del superamento del blocco preesistente è già stato così tre volte nel corso di questi ultimi cinque anni nel mille novecentonovantanove c'era anche l'effetto di un'uscita anomala per questa ragione previsto per cui l'impennata del novantanove non dovrebbe sorprendere nessun osservatore che lealmente e con onestà intellettuale si pone di fronte al problema
è evidente che chi non era d'accordo con la riforma del novantacinque o le correzioni al novantasette non perde occasione per ritornare sul tema con la strumentalità che gli è nota e sono molti io peraltro non no la convenzione glielo dico francamente che ha chiamassimo pace io nonno apprezzato nelle considerazioni dal Fondo monetario né quelle del governatore della Banca d'Italia
Siamo ad una sorta di ripetizione sistematica di un giudizio che prescinde dal merito
Poi una volta che il tema dell'altra volta è più marcato però il Fondo monetario dice le stesse cose dall'inizio degli anni novanta ad oggi sono intercorsi cambiamenti straordinari nel sistema previdenziale italiano
Il Fondo monetario potrebbe non essere d'accordo con questi cambiamenti
Ma non giudica i cambiamenti la sua osservazione sull'andamento dalla previdenza italiana è sempre la stessa il governatore dalla Banca d'Italia fa la stessa cosa
Perché
Qualche valutazione su quel che è stato dal novantacinque ad oggi anche critica
Giustificherebbe una posizione finale un parere poi espresso non la trovo nel neanche nelle considerazioni di questa
Dunque siamo
Di nuovo all'accentuazione di una polemica verso quella parte di spesa che aveva dinamiche eccessive che è stata messa in un'area protetta
E infine oggi sostanzialmente ricondotta alle ai valori previsionali che erano stati fatti
Aggiungo poiché può capitare e capita tutti quelli che hanno una qualche funzione pubblica
Di dire una cosa di vederne scritta un'altra ma siccome non segue mai smentita per insomma la sensazione che in fondo non dispiacciono interpretazione delle cose che vengono dette chiamo certo tali piuttosto che un altro
Legittimo
è legittimo nutre un sospetto che che che che così sia no ecco allora
Io non non vedo ragioni di preoccupazione relativamente agli andamenti della spesa previdenziale
Anche nei valori attuali
Però vorrei che quando si ragiona delle dinamiche di spesa di quelle che seguono alle correzioni del novantasette
Dopo la riforma del novantacinque si tenesse in qualche considerazione tutti gli elementi che sono utile a dare stabilità al sistema previdenziale non soltanto le correzioni che abbiamo prodotto
Anche questo modo di procedere rapportando
La spesa previdenziale ha prodotto interno lordo come se l'unico elemento certo fosse l'andamento della spesa previdenziale e prodotto interno lordo invece è stabile indifferente e francamente un'alterazione inaccettabile di una valutazione serena di quel che
Bisogna dirla banalità che si aumento del prodotto interno lordo il rapporto tra spesa previdenziale
Il prodotto interno lordo cambia
Ora per fortuna siamo in una fase nella quale il PIL cresce
è auspicabile che questa crescita duri nel tempo che sia anche più consistente dipenderà dalle politiche che si mettono in campo dall'andamento dei processi di risanamento anche da fattori esterni alla volontà di chi governa l'Italia perché
Evidente che
La congiuntura internazionale
Le decisioni della della della
Della banca
Mondiale possono e della Banca europea possono avere degli effetti sul sul sull'economia italiana
Di depressione o di incentivazione dei dei dinamiche dinamiche positive pur tuttavia abbiamo due voci
L'andamento di spesa e la quota di ricchezza che un Paese produce sulle quali sarebbe opportuno sempre agire contemporaneamente
Ancora siccome se la spesa previdenziale è un rapporto evidente con gli andamenti dell'occupazione possiamo prescindere da una qualche riflessione più attenta anche su cosa succede nel nell'occupazione
In Italia
Anche qui so di dire delle banalità straordinari vi chiedo scusa ma
Va da sé che se aumentato gli ingressi e diminuiscono le uscite la stabilità del sistema previdenziale è più forte
Dobbiamo considerare questi come aspetti marginali
No
Siamo davanti ad un fenomeno positivo c'è un aumento dell'occupazione e non è vero che è dato soltanto da contratti atipici
I dati dell'INAIL affermano il contrario la quota maggioritaria sono rapporti di lavoro a tempo indeterminato
Ma se anche così non fosse è un obiettivo legittimo che un paese si deve dare una politica per l'occupazione che abbia dinamicità una qualche consistenza
E che favorisca non soltanto la soluzione di un problema di una vera e propria piaga per interi territori ma anche di favorisca la soluzione di un problema come quello della stabilità del sistema previdenziale
Dunque politiche di sviluppo e un aiuto alla crescita dell'occupazione sono importanti
Per almeno due ragioni quelle che ho provato a dire
Credo che di qualche interesse si anche gestire la politica delle uscite
Diceva Raffaele prima tutti i paesi europei hanno adottato al di là dei valori formali
Di abbandono del lavoro verso verso il non lavoro verso la pensione provvedimenti che hanno in esplicito come obiettivo quello di aiutare il sistema delle imprese
Sono ammortizzatori di varie generazioni di varia forma
Faceva riferimento prima
Pace al problema dei ferrovieri e degli effetti che l'ingresso in nell'in sé del sistema
Del della loro struttura previdenziale può determinare bene ma anche qui
Quello dell'armonizzazione è un problema irrisolto
Ed è importante che venga affrontato per tempo e con le coerenze del caso
Però
Il numero di pensionati ex ferrovieri
Che poi entrano nel sistema INPS non è dato dalla volontà del cielo ma dagli atti degli uomini
Allora se da una parte c'è chi cerca di impedire l'uso smodato e ripetuto dei prepensionamenti
E dall'altra c'è chi immagina di gestire un'azienda avendo come valvola fondamentale se non esclusiva del riassetto dei costi di quell'impresa prepensionamento l'armonizzazione da sola che pure l'ha fatta
è evidente che non basta
Ora c'è un rapporto evidente tra le uscite e le politiche
Di
Riorganizzazione degli ammortizzatori il ministro del Lavoro Elsa e che questo è considerato sul mercato un tema importante
Se si mettono in campo contemporaneamente politiche attive per il lavoro
Con i fondamenti formativi che servono e dall'altra parte si produce lo sforzo necessario per riorganizzare gli ammortizzatori togliendo quella valvola per l'impresa che è stata utilizzata informa discrezionale al di là di ogni dire quali sono stati i prepensionamenti
Non si risolve il problema della dinamica di spesa in essere ma si dà un contributo tutt'altro che irrilevante alla stabilizzazione futuro
Non lo dico per evitare poi i problemi delicati e difficili
Delle dinamiche attuali però quando si parla di previdenza somma che almeno tra di noi l'orizzonte si è un pochino più ampio e che tutti gli elementi che concorrono a determinare la stabilizzazione
E i i risultati futuri vengono presi in considerazione per quel che sono
C'è no tutto è definito tutte chiaro le cose continua a fluire come prima e l'unico elemento sul quale si concentra l'attenzione pure importante è la quantità di specie ci sono gli altri fattori non irrilevante
Poi
Sappiamo di avere una scadenza
Perché quando facemmo la la riforma del del sistema previdenziale novantacinque e poi quando la correggiamo nel novantasette avevamo programmato queste verifiche periodiche
Nel due mila uno ci sarà una verifica c'è un nucleo di valutazione che sta lavorando arriverà a delle conclusioni è utile che la verifica parta da quelle conclusioni
Non data valutazioni astratta ma da cose concrete
Insisto nel dire che l'andamento della verifica e i suoi risultati saranno influenzati enormemente da quello che prima sarà stato fatto o non sarà stato fatto
Perché ci sono dei rimandi ancora non integralmente risolti della riforma del novantacinque
La separazione contabile
Tra la previdenza e l'assistenza l'armonizzazione con tutti gli elementi delicati che anche sul versante della rappresentanza sindacale
So benissimo quali sono i problemi per noi e gli elementi di coerenza dei quali il sindacato è chiamato a rispondere
E poi c'è la costruzione secondo pilastro insomma pensiamo all'Europa le processi di armonizzazione in Europa e però due dobbiamo andare rapidamente
A determinare quali sono le condizioni per le quali tutti i lavoratori
Tutti lavoratori lavoratrici dipendenti abbiano pubblici e privati disponibile
Il secondo pilastro quello de la previdenza integrativa
Non è semplicemente
Un un
Non è una fissazione e non è un esigenza strategici sono almeno due buone ragioni lune quella dell'equità che ricordava prima innocenti
La riforma del novantacinque agisce in forma diversa sulla platea
Operando una divisione tra chi aveva più
Di una certa età contributiva chi aveva meno di quell'età contributiva
è evidente
Che lo strumento della previdenza complementare
Che ha bisogno di essere alimentato e di un arco di tempo di alimentazione di una qualche consistenza così astrattamente come è stato immaginato agisce in forma diversa sulle due platee
Se la previdenza complementare e una sua alimentazione ricca non è disponibile
Ci si troverà di fronte al mantenimento o all'accentuazione addirittura rovesciamento di elemento di iniquità perché la platea di coloro che hanno conservato sostanzialmente le condizioni di prima
Quelli più anziani verrebbe interessata da un eventuale correzione come quella più volte ricordata del del pro rata
Del passaggio al contributivo con il mezzo del pro rata senza avere un elemento di compensazione disponibile
Cioè si rovescia la condizione iniziale e però non si risolve il problema di equità nella dell'insieme dalla platea delle persone le quali ci si rivolge
Per me questo è già sufficiente per dire che bisognerebbe avere lo strumento dalla previdenza complementare per tutti da ieri abbiamo una discussione aperta cercheremo di portarla a conclusioni in fretta con il governo i problemi da risolvere non solo di poco conto
Faccio notare che tra coloro che sostengono
L'esigenza di un intervento sulla previdenza tout court ci sono le associazioni imprenditoriali
E sono i soggetti che poi sequestrano il trattamento di fine rapporto
E cercano di impedirne l'uso a fine di previdenza complementare anzi per dirla più correttamente perché è bene non non deformare le posizioni degli altri si renderebbero disponibili ad un utilizzo del TFR soltanto a condizioni che sono oggettivamente per noi impraticabile
Ora credo che il trattamento di fine rapporto abbia esaurito la sua funzione storica
Non era semplicemente il gruzzolo di foto che si dava ad una persona quando cessava il suo rapporto di lavoro campo di più la persona che finiva il suo rapporto di lavoro e per andare in pensione prima di avere l'erogazione di una pensione spesso anche bassa
Aspettava tanto tempo
Quel tempo veniva coperto dalla liquidazione storicamente è stato così oggi per fortuna non aspetta più le pensioni sono un po'meno basse di quanto non lo fossero un tempo quelle che vengono erogate
Di norma adesso dunque quella funzione di protezione impropria il TFR non ce l'ha più
Gli è rimasta quella di alimentazione finanziaria per l'impresa
Ma anche questo è stato importante quando età
Sì bancari erano consistenti oggi che l'alimentazione finanziarie per le imprese può essere attivati in altro modo senza che la loro sul loro stato di salute venga compromesso
Liberare quei trattamenti e utilizzarli per la costituzione dei fondi previdenza complementare secondo me non è soltanto giusto ma è anche possibile perché ci sono a volte delle cose giuste che non sono oggettivamente né facile né possibili oggi abbiamo una condizione nuova dunque si può stringere
Si può stringere per dare una risposta
Creare una condizione utile per dopo e dare una risposta sul piano della della dell'equità
Al problema che opportunamente osservato prima Renzo Innocenti c'è una seconda questione è un secondo aspetto è stato definito un sistema di incentivazione fiscale che inizia dal primo gennaio del due mila uno per coloro che attivo non fondi di previdenza complementare se lavoratori dipendenti non hanno tutti per quel momento il loro strumento disponibile succede una cosa semplice non grave
E qui vantaggi fiscali vanno a lavoro autonomo nulla da obiettare vorremmo la stessa condizione ecco perché c'è un problema di tempo anche qui non marginale
Rispetto alla costituzione del del fondo
Dei fondi si decide in fretta abbiamo una discussione aperta si può arrivare ad una qualche conclusione spero non ci sono contrarietà ma me l'aspetto soprattutto da parte delle imprese e questo può costruire le condizioni per affrontare serenamente quello che non è più un'emergenza
Ma è un problema che ha dimensioni cadenze caratteristiche fisiologiche che possono essere affrontate senza senza traumi particolari poi guardate
Ad ogni verifica trimestrale lamento di spesa previdenziale chi non era d'accordo si troverà ancora un argomento e ritornerà lì
Però chi non era d'accordo nel novantacinque ha un'idea precisa poiché la espliciti con la lasci solo trasparire poco poco cambia l'idea è quella di togliere il peso e la funzione che la previdenza pubblica
Cioè si immagina uno stravolgimento del sistema con tutte le conseguenze che questo può determinare quindi non siamo agli aggiustamenti
Non siamo ai ritocchi
Di fronte ad un mondo del lavoro che invece ha bisogno semmai di pensare nel due mila uno anche ad un problema che non ha le dimensioni che aspira a volte vengono descritti ma che di qualche consistenza e che in ogni caso vale la pena di
Considerare prima che quello dell'area del lavoro cosiddetto atipico con un termine orribile
Non sono le decine di milioni di persone che ogni tanto dico intanto si sente sproloquiare le posizioni iscritta all'INPS come noto sono sono tante e tante di meno
Una parte di queste persone poi son collaboratore da sempre che aveva non hanno problemi previdenziali particolare penso i sindaci revisori io agli amministratori di condominio per fare i due casi classici
E però per le tante ragazze e ragazzi che hanno un rapporto di lavoro di collaborazione è giusto che si pensi adesso
A qual è il sistema di protezione da offrirgli nel futuro
Per evitare che poi ci siano comportamenti di massa successivi anche se sono molti di meno di quanto si parla per questi bisogna immaginare una forma di protezione più efficace di quella disponibile oggi
Cominciano a votare per la loro la presenza nei consiglieri e sorveglianza a fine del mese e questo è già un passo in avanti importante è un elemento di democrazia non di regime
C'è chi pensa oramai da questo è un Paese strano che quando una persona è chiamata a votare per scegliere i suoi rappresentanti sia pratica da regime si preferisce l'arbitrio o meglio ancora la delega non si sa bene può e a chi
Però questi ragazzi e ragazzi sono i chi ha un rapporto di collaborazione e non sono solo ragazzi sarà chiamato a votare
E questo dà una qualche consistenza alle dinamiche relazionali e loro rapporti con con le protezioni
Poi che cosa bisognava fare
Secondo me
Detto delle cose italiane cercare riavere le politiche italiane coerenti con quello che si chiede in Europa
Allora è del tutto evidente che il problema nazionale soprattutto quello che riguarda lo sviluppo dell'economia
Della competizione non ha i rapporti perversi che vengono descritti da coloro che non hanno il coraggio di affrontare
A viso aperto il vero problema che fa cadere la capacità di competere delle imprese italiane che quello dell'innovazione
Aziende che non sono state capaci di produrre innovazione
Sono aziende che si condannano a competere soltanto agendo sui costi e i costi poi alla fine entrano alla fine fare una fine rapida in collisione con i problemi che riguardano i trattamenti le retribuzioni e le condizioni lavoro di milioni di persone
Il sistema italiano se vuole competere nel mercato globale deve scegliere la qualità come riferimento ad ogni costo e deve essere capace di produrre innovazione
Una parte consistente della polemica sulla spesa sociale che terminerebbe risorse da destinare al sistema produttivo a questo retroterra
L'incapacità che non è di tutti per fortuna di una parte non piccola del sistema produttivo italiano di fare i conti con la selezione del mercato perché il mercato viene richiesto a pieni voti a piena voce poi quando il mercato impone le sue regole
Alcuni mostrano titubanze
E scoprono anche se non lo dichiara esplicitamente una qualche vocazione protezionisti no
Lì è il nodo e la sofferenza del sistema di una parte consistente del sistema produttivo italiano ma questo vale in Italia come fare in Europa
Nel mercato globale non ci sta soltanto come singolo Paese anzi opportuno che l'aggregato sovranazionale come l'Europa competa qual è il modello di competizione che hanno in testa i governi d'Europa
Le protezioni sociali i diritti
Ci sono in questo modello
Sono dei vincoli in questo modello oppure bisogna scegliere o vogliono scegliere
Di competere prescindendo dagli elementi di coesione sociale che sono dati dalle tutele per i lavoratori per i cittadini
Ovviamente io sono per la prima opinione però come vedete non si tratta di avere un orientamento soltanto in Italia e portando che questo orientamento diventò l'orientamento dell'Unione Europea
Faccio notare peraltro che se i modelli di competizione invece di essere progressivamente
Mirati a diventare uno in Europa restassero tanti diverso in il futuro dell'Unione Europea non esaltante
Si produce qualche rottura e si produce un fenomeno di dumping interno all'Unione
Non tra l'unione e e realtà esterna dunque lavorare perché il modello sia univoco è indispensabile
Per affrontare i problemi della della globalizzazione
Poi io non credo che sia prefigurabile un sistema di protezioni che valica allo stesso modo per tutta Europa
Ma da un certo punto in avanti
Se l'Europa sociale deve nascere
Orientamenti comuni che non rappresentano soluzioni tecniche univoche
Su almeno tre grandi capitoli devono stare in campo la politica fiscale come fondamento delle politiche redistributive
Le politiche salariali
Non per avere tutti i lavoratori o no con la stessa retribuzione non
Non attribuiti vecio che se
No ma per avere da un certo punto in avanti
Nella redistribuzione per il fisco per il salario comportamenti che siano simili e poi protezioni ugualmente efficaci le protezioni non potranno prescindere dalla storia di ciascun paese ed alle condizioni date
Ma ci sono non ci sono
Primo quesito
Secondo quesito se ci sono come io penso e spero devono avere qualche elemento di uniformità perché un mercato del lavoro che si apre
Non diventa quello locale
Dell'idea
Distorta del federalismo ma il locale è sovrastato dall'Europa quanto meno per essere un mercato fluido dove la mobilità
è possibile
Deve a battere alcune barriere
Che oggettivamente possono esistere
Allora una legislazione europea chi aiuta questi processi è una legislazione che deve prendere a riferimento come idea guida da una certa data in avanti comportamenti che siano uniformi e non comportamenti che invece siano in antitesi l'uno con l'altro
Capisco che è un terreno difficilissimo non solo dal da da affrontare ma sul quale trovare anche una qualche soluzione però non vedo alternative se l'idea è che sistemi Europa ognuno libero di continuare a fare come faceva prima
Ci si sta per ragioni geografiche e non più per ragioni politiche o per ragioni etiche
E prima o dopo l'impatto negativo con le contraddizioni che sono in campo arriva arriva per tutti e d'altro canto l'Europa sociale che doveva venire e deve venire dopo la moneta quale se non è un'Europa che ha qualche elemento di uniformità
Nel nell'idea di società che prospetti e cittadini
Grazie Sergio
Io chiedo scusa Cesare
Se
E a voi se mi permetto di rubare due minuti
Per brevissime considerazioni sulla proposta che ha fatto Minelli
Che che è stata già richiama
Innanzitutto mi sembra che
Ha un valore vitale nel senso letterale di questa parola
Perché le differenze che ci sono tra anziani
Oggi soprattutto nella quarta età
Non sono soltanto quelle eccessive nelle dell'entità della pensione
Ma sono principalmente nel fatto se uno è autosufficiente o non lo è
In secondo luogo c'è una questione morale
Si tratta delle persone che più hanno bisogno
E che non possono provvedere da sole a se stessi
C'è poi una considerazione politica
Che quando si parla di aumento dell'occupazione queste uno dei campi in cui si può ottenere effettivamente come ha dimostrato l'esperienza dei paesi scandinavi un aumento dell'occupazione un aumento dello passione femminile e un aumento di occupazioni qualifica
Io non mi intendo di contributi ed i calcoli previdenziale chiedo scusa
Non so se il fondo di cui parlava nelle siano sufficienti ma ci sono altri campi nei quali si può portare avanti questa battaglia innanzitutto questo è un capitolo del piano sanitario nazionale già oggi
Ci possono essere delle priorità nei piani sanitari regionali per le quali ci si può battere
C'è la legge sull'assistenza
Per la quale bisogna esercita una forte pressione al fine di farlo approvare rapidamente dal Senato e quindi rappresenta una una battaglia che ha come quadro di riferimento quello di cui parlava non ero innocente cioè il rafforzamento della coesione sociale
E anche direi dell'etica comune dei cittadini chiuso scusate la piccola digressione adesso diamo la parola Cesare Salvi
Bene io credo che intanto
Devo aspri e devo esprimere un apprezzamento non formale
Poteri lavoro gli avete fatto anche con questo convegno che definirei come si diceva un tempo di contro informazione democratica
Richiesti siamo continuamente tartassati da rapporti dei soggetti più diversi
E spesso con sigle internazionali così sa che sono professore di solito sempre gli stessi che la pensano in modo diciamo che scrivono con più sigle
Che bombardano con rapporti e notizie adesso
Di fronte alla prova dei fatti più attenuate ma poi sostanzialmente per titolare la spesa previdenziale fuori controllo tagli alle pensioni e consumi
Siamo arrivati al punto che di recente un istituto del governo italiano ha fornito dati che sulla base di un
Orrore elementari che si è provveduto a correggere erano del tutto infondati
Si è parlato del dodici virgola quattro per cento di rapporto PIL spesa previdenziale mentre non è vero c'era proprio un errore diciamo da primo anno di università da correggere Piquet voi abbiamo anche gli istituti italiani che concorrono a questa attività di autolesionismo perché è evidente che se ci sono istituti governativo farà governativi e dicono che le cose vanno male siamo all'estero si ritiene più che autorizzati ad andare sulla stessa lunghezza d'onda
Invece le cose non stanno così
Le cose non stanno così
L'andamento della spesa previdenziale e sotto controllo
Tra poco avremo anche i dati dell'unico soggetto abilitato a fargli ufficialmente il nucleo di valutazione che la spesa previdenziale
Cito un un un elemento di sintesi dall'ottantanove al novantacinque il rapporto fra prodotto interno lordo è spesa pensionistica in senso stretto era aumentato del due per cento dal novantacinque si è sostanzialmente stabilizzato abbiamo un arco di zero quattro punti di oscillazione
Se si fosse certamente la riforma era necessaria perché voi cosa che esordio si dimentica divide l'Italia la riforma previdenziale l'ha già fatta
A differenza di altre grandi nazioni europee come la Francia e la Germania che ancora non l'hanno fatta
E almeno nel caso che la Francia non rivelano particolare propensione a farla
Se non ci fossero stati quegli interventi concordati e concertati e così via quelle riforme vere ed effettive
Che adesso invece
Vengono accusate di chissà quali manchevolezze avremmo sforato di almeno cento mila miliardi in più di spesa
E questa è una valutazione prudenziale
Di quello che sarebbe accaduto senza quindi interventi la verità e chi dietro tutti questi ragionamenti c'è una scelta di fondo
Un punto di fondo la spesa sociale
è un freno per lo sviluppo
E quindi va ridotto il più possibile comunque salvo trovare i punti di minor resistenza il welfare è un fardello che impedisce le competitività dei Paesi o è un fattore di sviluppo
E quindi allora si tratta di riformare di intervenire per eliminare iniquità e inefficienze ma non per smantellare il sistema di protezione sociale questa l'alternativa
E forse se parlassimo di bipolarismo più in questi termini
Che in termini di legge elettorali o di Tricky etero di plissé e così via forse sarebbe anche più chiaro diciamo rispetto ai cittadini di che cosa si parla quando si badi bipolarismo perché è una scelta culturale e politica
Nel senso ampio e nobile della parola
Io siccome il tema della tavola rotonda e l'Unione europea di cui si è parlato l'Unione europea ha fatto una scelta
Che nella sue ragion d'essere ma che è la scelta di Lisbona e la scelta di questi mesi
E la scelta di considerare la stato sociale un valore aggiunto del modello europeo non un freno rispetto al modello europeo
Quando Lisbona si dà insieme gli obiettivi Società di pieno impiego e lotta all'esclusione sociale rafforzamento delle protezione sociale
Indica diciamo due grandi scelte non scontate e che la prima volta da dieci anni che si vale della Società di pieno impiego come un obiettivo realistico importanti di qualità e chi sono interrelate fra di loro
Perché noi siamo diciamo oggi vorrebbero costringere a ragionare di spesa sociale di stato sociale come l'unica variabile indipendente
Mentre è evidente che i problemi del welfare sono strettamente legati ai problemi delle politiche in primo luogo delle politico occupazionali ma non solo
Non solo delle politiche occupazionali
Quindi quando si fanno dati allarmistici sul rapporto per esempio fra occupati e pensionati
Che oggi in Italia e di ottantatré virgola uno e tutti gli scenari cambiano a seconda di come cambia e le dinamiche che vengono previste
Italia e uno dei paesi forse il Paese con il più basso tasso di natalità con il più basso tasso demografico
Ci rassegniamo a questo
E quindi vuol dire che al di là della spesa previdenziale in un arco di tempo prevedibile quantificabile non ci saranno più italiani
Alla fine no che non ci sarà quella delle pensioni che non ci saranno più italiani
Se il tasso di natalità volta una crea la diminuzione dalla popolazione primo Boeing raffinati modelli econometrici ma lo può fare chiunque di noi viviamo con una Marilia con un pezzo di data non ci saranno più italiane non ci saranno più pensione dell'Aga
O vogliamo fare politiche sociali che consentano a tutte le giovani coppie che lo vogliono naturalmente perché non si può di avere figli senza che questo sia un ostacolo alla loro vita familiare alla possibilità di lavoro che anche la donna in modo sacrosanto rivendica come mezzo
Questa è una variabile neutrale variabile indipendente
E rispetto al problema dell'immigrazione quando finirà questa schizofrenia per cui dalle stesse parti d'Italia forse a volte gli stessi soggetti da una parte ce ne chiedono di più
Perché manca la manodopera dall'altro però e fatto salvo il problema serio che esiste della sicurezza eccetera si rivedono in giro per strada mi danno fastidio si lamenta
Quindi queste non sono variabili che non siano anche conseguenze di politiche una politica che sceglie la crescita che sceglie l'occupazione che sceglie politiche per la famiglia in questo senso giuste
Sceglie ragionevole e ragionata e politiche di flussi mi credi anche qui basate sull'incrocio fra domanda e offerta di lavoro e una politica Chiesa
Intanto di utilizzare gli strumenti del welfare e per far questo ma anche che questo avrà
Conseguenze che comporteranno una possibilità di protezione sociale maggiore che non che non sarebbe che non di quanto non sarebbe altrimenti
Perché poi i meccanismi del welfare e sono correlati tra di loro
Si dice che in Italia l'età per la pensione di anzianità e troppo troppo bassa ma noi non abbiamo un sistema di politiche attive di sussidi per gli anziani che perdono lavoro
è evidente che se noi non abbiamo un sistema
Che altri Paesi hanno degno di questo nome che venga incontro non in una logica soltanto risarcitoria assistenziale ma in una logica di formazione di reinserimento produttivo per i cosiddetti over cinquanta
Che cosa gli diciamo a queste persone
Che oltretutto con i processi di trasformazione produttiva
In corso sono a rischio anche più che in passato di conservazione del posto di lavoro che cosa vi diciamo guardate che il Fondo monetario ci ha spiegato in base a studi econometrici che si va in pensione a settanta
Tu adesso sei licenziano anzi sempre analoghi organismi ci dicono deve essere sempre più facile fare questo bar per vent'anni vai alla stazione Termini con i cartoni intorno dice poi si vedrà quale voi come non vedere che ci sono questi problemi
Che sono problemi che vive la gente concretamente e che sono problemi di qualità e di competitività di un Paese
Perché il modello europeo ha una sua forza perché sono meno forti le differenze di reddito perché meno numerose sono le persone ancora purtroppo ce ne sono tante ma meno numerose che sono abbandonate a se stesse
Perché c'è meno accettazione dei livelli di esclusione sociale
E qualora l'esigenza il riportare la questione nei suoi termini effettivi anche numerici anche numerici come dicevo
E nel suo rapporto con la dimensione europea è stato ripetuto più volte ma
Qui il dato più recente che quello dell'Istat delle recenti pubblicazioni strappi
L'incidenza sul PIL della spesa per la presa per la della spesa per le proteste e le prestazioni di protezione sociale pari in media dell'Unione europea di al ventisette virgola uno per cento
L'Italia ha fra i livelli più bassi il ventiquattro virgola nove per cento
Quindi la differenza rispetto alla media italiana alla media europea il due due per cento se guardiamo le grandi nazioni con cui il giusto comprarci la Francia e la Germania intorno al cinque per cento in meno
Fra il novanta e il novantasette
Negli ultimi anni incidenza della spesa sul PIL
Media europea è cresciuto dell'uno virgola cinque per cento in Italia è cresciuta meno è cresciuta dell'uno virgola due per cento
Quindi anche questa diciamo pensiero unico dominante per cui un'Europa che stringe i freni d'Italia sarebbe spento al giorno e non interverrebbe e contraddetta dai dati numerici poi naturalmente ma
Mi soffermo su questi aspetti che sono stati già pregevole mente trattati in questa in questa in questa vostri servire questo vostro convegno sappiamo bene che c'è da riformare
Non per tagliare per rendere più equo più giusto più coerente tutto questi gli anziani non sono tutti uguali
Anch'io non solo in termini di reddito poi ci torno ma anche in termini di rapporto
Con la realtà lavorativa
L'allungamento dell'età della vita che è un fatto estremamente positivo che è un prodotto del sistema del welfare perché se in Europa si vive di più
Che all'inizio del secolo è sede di più che nel resto del mondo perché in Europa ci sono state sono state realizzate conquiste sociali in termini di protezione della vecchiaia contro la malattia contro i rischi di infortuni che che è un valore positivo
Mentre a volte leggendo certi rapporti sembra che sia una sciagura dice l'odio che guaio si vive di più adesso come faremo
Deve essere diciamo credo analizzando anche dal punto di vista anzi forse soprattutto dal punto di vista come si usava questa risorsa anziano anche oltre
Questa logica rigida l'età pensionabile a un certo punto più o meno eguale per tutti perché ci sono lavori a lavori
Ci sono lavori per cui già arrivare a cinquantasei cinquantasette cinquantotto anni è un logoramento della propria salute della psiche e l'andare in pensione una liberazione dopo una vita passata a lavorare in certe condizioni ci sono lavori
Come quello che faccio io come quello che fanno altri in cui l'avvicinarsi dell'età della pensione disse invece comuni incorretti uno vorrebbe continuare cioè si sente a volte succede no si sente proprio
Allora raggio queste una flessibilità da introdurre ci sono persone persone
Anche negli stessi lavori
C'è chi vuole contro preferisce anche in uno stesso percorso lavorativo
Continuare a lavorare di più Cechia scelte individuali diverse e allora ecco un ragionamento da fare e ci sono anziani che non sono autosufficienti neri parlava prima Giovanni Berlinguer riprendendo un discorso di Minelli che hanno diciamo richiedono un'attenzione peculiare quindi ragioniamo
Partendo da questo dato avversità come una possibile risorsa per la società a partire dalla libertà e dalla scelte volontarie di chi si trova in quella in quell'età non come un peso e non come un freno
Questi credo che siano i temi da discutere
Per il miglioramento nella nostra riforma previdenziale a partire dalla verifica prevista per il due mila e uno un primo tempo secondo Riva del più giovane
Su cui tornano fra un momento e poi ci sono enormi differenze di reddito
In termini di pensione o non possiamo fare un ragionamento analogo per pensioni elevate o elevatissime e per le pensioni
Minime e sociali ma non sono sociali che sono troppo basse oggi in Italia io confermo stiamo lavorando perché nella Finanziaria ci sia un aumento
In spirito concertativo con i sindacati delle pensioni più basse
Che in alcuni casi sappiamo che quando la persona anziana vive sola o in coppia perché vero avete sottolineato avete fatto bene a dirlo
Il ruolo del pensionato nel soggetto famiglia dal punto di vista diretto può anche lì ci sono situazioni diverse ci sono anche questi anziani questi pensionati soli o in coppia e che non hanno un tessuto familiare di appartenenza che in realtà di grandi città dove mancano Wolverine purtroppo i vincoli sorella e così via sono sull'orlo della miseria ho avuto o volte oltre questo
E questi devono essere tutelati per primo
E allora io dico questo o e l'impegno a una linea rendo qui pensavo che ricordava
Ma è quasi un anno siamo vicinissimi al a quando ho assunto l'impegno come dire la carica di ministro del lavoro di previdenza sociale
E io credo che noi abbiamo realizzato
Due obiettivi
Abbiamo fatto insieme dice
Uno è quello di avere ma bisogna costantemente continuare a farlo riportare la questione della spesa previdenziale nei suoi termini reali
Non come ci vengono presentati e i termini reali come dissi adesso piacere che lo dicono tutti
Dopo aver fatto una prima verifica dei conti i conti pubblici e i conti previdenziali già un anno fa ci dicevano con assoluta chiarezza armi che non c'era e non c'è
Alcune emergenze né dei conti pubblici né della spesa previdenziale tarda richiede l'anticipo della controllo che già la legge prevede nel due mila uno sull'andamento dei conti e questa valutazione è stata confermata poi siamo intervenuti e la Finanziaria lo scorso anno questa è una scelta che credo dovremo continuare a fare
Secondo una logica che è stata aumentiamo di poco ancora certamente rispetto alle esigenze ma abbiamo aumentato le pensioni minime siamo intervenuti sulle pensioni elevate
Eliminando alcune situazioni scandalose di pensioni d'Oro che esso scattavano con meccanismi irrazionali arbitrali introducendo il meccanismo della solidarietà del due per cento destinata al fondo per i giovani dei nuovi lavori
Io credo che sia una strada che va tenuta è importante perché si si ragiona all'ingrosso non si va da nessuna parte
Perché l'altro vero problema oggi la spesa pensionistica e quello dei giovani che comincia a lavorare
Secondo figure lavorative diverse da quelle tradizionali
Questo un clima che insiste
è un tema che esiste
E per il quale occorre evidentemente trovare soluzioni innovative sul piano della
Dei diritti
è in corso l'esame da parte del Parlamento
Nella legge sui lavori cosiddetti atipici cioè sulle collaborazioni coordinate e continuative nei prossimi giorni presenterò degli emendamenti a questo testo che superando quelli che sono apparsi elementi di eccessiva rigidità affrontino però il nodo di dare una regolazione regole
Per questi
Giovani dei nuovi lavori non rigide che indicano con chiarezza
Che non si tratta di equiparare al lavoro subordinato che dove c'è illusione rispetto alle regole del lavoro subordinato si deve intervenire
Ma che quando si è fuori dalla logica del lavoro subordinato ciononostante ci vogliono diritti riconoscimenti ed una regolazione giuridici
Abbiamo operato questi Gioni perché si diano proprie figure di rappresentanza
Nei prossimi giorni ci saranno le elezioni per il fondo di gestione autonomo dell'INPS
Io ho accolto tutte gli stretta collaborazione positiva e costruttiva con l'INPS
Tutte le richieste di allargamento democratico dalla partecipazione
Si è detto perché solo i sindacati dei lavoratori dipendenti benissimo anche sindacali gli odori si è detto allarghiamo la platea dei votanti benissimo allarghiamo la platea dei votanti io mi auguro la massima partecipazione di queste persone al voto
Perché intanto si tratta di gestire
I loro risparmi e perché
Si diano una loro rappresentanza che esprima i loro interessi il loro punto di vista e il modo come vedono i problemi
Perché troppo spesso c'è chi parla a nome loro e chi si assume diciamo la rappresentatività di una delle glorie che invece deve essere dato e poi in terzo luogo c'è il problema del rafforzamento della protezione sociale
Dal punto di vista pensionistico
E soprattutto va affrontato e risolto il problema del collo del collegamento
Fra periodo lavorativo e pericolo non lavorativo
Ma non possiamo accettare una situazione al momento in cui più o meno giustamente si dice che ci stanno mentre giustamente si è sì fa in modo che ciò non sia un elusione delle regole del lavoro subordinato che ci sono figure professionali effettivamente nuove che rispondono effettivamente ad esigenze nuove sia dell'impresa sia
Degli stessi lavoratori bene dobbiamo pensare a un welfare e che tenga conto di questo dato per queste figure
E che quindi non sia ricalcato su altri modelli vecchi assicuri questi giovani queste ragazze queste ragazze anche a loro il sacrosanto diritto a una prestazione previdenziale tranquilla per quando