"Le interpretazioni della Repubblica" convegno di studi organizzato dal 7 al 9 novembre dall'Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano - Facoltà di Storia Contemporanea presso la Sede, in Largo Agostino Gemelli 1

Stamattina fra
Sulla costruzione della democrazia mattinata che si presenta particolarmente intensa ed interessante
Gli studiosi che questa mattina prenderanno la parola
Hanno con prospettive ammetto di sensibilità molto differenti tra di loro però hanno tutti indagato sulla storia dell'Italia repubblicane
In tempi recenti si potrebbe dire che la loro presenza questa mattina e per noi il privilegio di poterci incontrare con i maggiori studiosi che hanno lavorato sull'Italia repubblicana e hanno tentato di costruire la storia di questo mezzo secolo con una prospettiva diciamo di medio periodo
Per questo credo che i nostri lavori stamani saranno particolarmente interessanti
E do immediatamente la parola a Francesco Barbagallo dell'Università di Napoli Federico secondo che interverrà su Stato Massetti partiti nell'Italia democratica
In Italia i processi di costruzione dello Stato
E di determinazione della nazione e dell'identità nazionale si sviluppano contemporaneamente
Nei Paesi europei di più antica tradizione unitaria invece la formazione di una collettività nazionale aveva seguito in tempi più lunghi la costituzione degli organismi statali
Tra il modello germanico dell'autoritarismo del comando statale e quello britannico dello stato minimo fondato sulla prevalenza delle libertà individuali il liberalismo italiano sceglierà il modello stato centri con tra ottocento e novecento il Regno d'Italia lo Stato nazionale italiano si caratterizza per la centralità dello Stato
La subordinazione dei diritti e delle libertà dei cittadini la sottovalutazione dell'autonomia e della iniziativa della società civile
L'affermazione teorica istituzionale
Della sovranità dello Stato persona in tutta la tradizione della giusto vi cistica italiana da Vittorio Emanuele Orlando a Santi Romano
Può considerarsi la ragione fondamentale dell'assenza della forma partito nell'esperienza politica del liberalismo italiano
Che resta al governo del Paese tra ottocento guerra mondiale e primo dopoguerra
Lo stato di diritto liberale ingloba dentro di sì la nazione la società e il popolo intese come realtà unificate e omogenei
La dottrina dello Stato di diritto si ripropone come Progetto unitario di governo che tende a sottrarre anche le masse popolari all'influenza del principio politico democratico e quindi alla divisione mediante l'organizzazione dei partiti
La società civile in questo modello stato centri Gore risulta assorbito nello Stato
L'intreccio tra pubblico e privato in Italia oltre che l'economia e lo sviluppo industriale caratterizza anche l'esperienza istituzionale e politica del liberalismo con una netta prevalenza dello Stato rispetto alla società
Il processo di socializzazione dello Stato assumerà in Italia come è stato detto da Allegretti la forma prevalente di statizzazione della società
Del primo dopoguerra sembra consolidarsi in diversi Paesi europei la tendenza all'affermazione della nuova forma di Stato dei partiti part-time sta si passa così dal parlamentarismo liberale alla democrazia basata sui partiti di massa
In una visione pluralistica dello Stato fondata sull'equilibrio dei poteri
In Italia prevarrà invece la prospettiva dei blocchi nazionali
Costituiti insieme da liberali conservatori e fascisti
Che individuavano né i partiti di massa il nemico da battere
E riproponevano il processo di identificazione
Di una parte politica con la nazione e con lo Stato
Questo processo sì realizzerà completamente nel mille novecentoventicinque
Quando il Partito nazionale fascista diventa l'unico rappresentante politico dell'intera nazione
Si identifica con lo Stato autoritario e tende ad affermare un dominio totalitario sulla società
Alla centralità giuridica
Dello Stato sovrano riaffermata dai tutori dello Stato amministrativo nel regime fascista quali Santi Romano erra né letti si contrappone ora la centralità politica della Costituzione
Che il luogo unificante dei poteri pubblici
Per un teorico del regime come Sergio Pannunzio la costituzione non può che fondarsi sul primato del partito unico il Partito nazionale fascista
Il processo costituente invece si configura ad esempio per Costantino Mortati
E anche per Vezio Crisafulli come fondamento di un nuovo sistema politico inteso come rete di poteri pubblici e privati che supera le vecchie distinzioni liberali tra politica e amministrazione tra stato e società
Per confluire nella nuova plurima forma definita da Cordoba Mortati costituzioni in senso materiale
Io ho diritto pubblico eliminava così l'antinomia liberale tra diritto e politica
Era la politica affondare il diritto ora che si riapriva la discussione sul potere costituente
Si fissava quindi
In un regime illiberale in mono partitico la centralità del partito
Sia all'interno di un ordinamento che tendeva verso una normazione costituzionale a fondamento politico sia in rapporto ai processi di direzione pubblica dell'economia
E della società nella fase di ristrutturazione capitalistico successiva alla crisi del ventinove
Ma il regime fascista procede anche alla unificazione integrale di Stato nazione è partito
Attraverso una ideologia totalitaria pervasiva mente diffusa
In tal modo le idee di Patria e di Nazione e lo stesso nato Stato nazionale italiano finiscono per identificarsi col regime fascista e ne seguono le sorti
E quindi l'identificazione dello Stato e della nazione con il fascismo che porterà alla disfatta e alla dissoluzione del Regno d'Italia
L'idea di nazione tramonta in Italia nell'accezione storicamente determinata di nazione fascista e imperialista che si dissolve nella catastrofe bellica
L'idea di nazione
A mio parere non si spezza in Italia negli anni della Resistenza e della guerra civile come hanno invece sostenuto Renzo De Felice Ernesto Galli della Loggia
La frattura consegue invece alla precedente identificazione tra nazione e fascismo
E l'identità tra fascismo e nazione che travolge nella disfatta l'otto settembre mille novecentoquarantatré la resa incondizionata non semplicemente l'armistizio
La voglio una disfatta dicevo lo Stato nazionale italiani il Regno d'Italia
Questo appare chiaro già a un vecchio nazionalista come Federzoni
Quando accusa Mussolini nel Gran Consiglio del venticinque luglio di avere diviso gli italiani con una pregiudiziale discriminante ideologica
Nella lotta di resistenza di liberazione le diverse forze sociali e politiche antifasciste rilanceranno in modi diversi i concetti e i valori della patria e della nazione
Coniugando li strettamente con la democrazia con la democrazia con le trasformazioni sociali e anche e soprattutto
Degli azionisti come la necessità di una ridefinizione della collettività nazionale intorno al principio di responsabilità individuale e collettivi ma contrasti fratture e limiti in superati hanno impedito che si consolidasse lo spessore unitario della struttura nazionale italiana
La nostra storia nazionale resta fragile
Segnata da rotture di difficile ricomposizione
Stato Chiesa nord-sud élite masse particolarismo individualistico civismo solidaristico fascismo Antifascismo comunismo anticomunismo
Con la Repubblica e la Costituzione si fonda uno Stato sociale di diritto che è cosa diversa dallo stato liberale di diritto uno stato costituzionale come è stato definito
Il nuovo sistema politico espressione di una società pluralista e differenziata nei ceti negli interessi si fonda sul primato della Costituzione e sul ruolo centrale dei partiti
I partiti italiani diventano organi di tipo istituzionale
E svolgono un ruolo primario nell'assetto dello Stato prima nel suo dissesto poi sempre però in collaborazione fruttuosa con le diverse istanze e rappresentanze della società civile
La democrazia repubblicana si svilupperà tra contrasti e fratture gravissime sia di origine Interna che dipendenti dai condizionamenti internazionali del conflitto bipolare USA Urso queste fratture interne questi condizionamenti internazionali non bloccheranno lo sviluppo di un intenso processo di profonda trasformazione economica e sociale
Ma impediranno un funzionamento equilibrato ed efficace del sistema politico di governo e ostacolerà hanno anche una più robusta strutturazione della collettività nazionale intorno a modelli di comportamento civico più solidi di quelli consueti nella storia del nostro Paese
Il crollo del sistema politico italiano
Per l'effetto combinato del rivolgimento del quadro internazionale e per l'eccesso di corruzione messo in luce dalla iniziativa giudiziaria ha stimolato sintetica interpretazioni
E comparazioni di dubbio fondamento che non servono a conoscere il passato tanto meno a favorire una più solida aggregazione è più avanzate prospettive per il Paese almeno a mio giudizio sembrano piuttosto l'infelice espressione della prevalente tendenza alla attualizzazione dei storicizzata e strumentalizzata ristretti interessi obiettivi di individui e di parte
All'inizio dell'ultimo decennio del secolo
Società civile democrazia referendaria principio maggioritario sono apparsi per un po'come la miscela propellente della forma nuova che sembrava assumere l'ideologia italiana del rinnovamento democratico
La critica ben fondata alla degenerazione dei partiti caduti da oltre un decennio ai livelli più bassi della mediazione degli interessi e della corruzione sistemica
Si è trasformata spesso in un attacco indiscriminato ai principi fondativi dell'ordinamento costituzionale
Da cui sono scaturiti cinquant'anni di vita democratica del Paese piena di contrasti e di squilibri ma anche di realizzazioni e di trasformazioni profonde
La storia dell'Italia repubblicana soprattutto dagli anni cinquanta resta ancora largamente da ricostruire sul piano della ricerca e dell'analisi puntuale il contributo degli storici anch'appare ancora inadeguato
Mentre si intensificano i contributi di conoscenza forniti per gli ultimi decenni da studiosi di diversa formazione disciplinare
Intorno ai processi di trasformazione della nostra società nel contesto dei radicali mutamenti del quadro politico ed economico internazionale
Sarebbe utile incrementare l'analisi storica della realtà contemporanea che copre ormai un lungo periodi quasi mezzo secolo e disincentivare sempre a mio parere le rapide e cangianti sintesi interpretativo
Che nei casi migliori si limitano a riproporre il già hanno avuto nei casi peggiori e più diffusi diffondono semplificazioni strumentali a obiettivi contingenti e transeunte
Esempi di questo interessante o solo approssimative semplificazioni possono considerarsi negli ultimi anni tra gli altri il tentativo di far risalire la critica alla partitocrazia fino all'Unità operativa dei partiti del CLN
La comparazione tra il ruolo del Partito nazionale fascista e quello dei partiti democratici nello Stato nella società italiana come se totalitarismo e democrazia fossero variabili secondarie
La definizione di consociativismo appioppata anche ai decenni della nostra storia contemporanea segnata da conflitti sociali e politici e ideologici di estrema durezza
Il tentativo di attribuire all'Italia democratica la distruzione operata dal fascismo delle idee di Patria e di Nazione
L'elogio della passività e dell'astensione da qualsiasi scelta rispetto alla lotta per la libertà e la democrazia
L'enfatizzazione del ruolo dei sistemi elettorali per la determinazione di nuovi sistemi politici e di governo
Rispetto al perseguimento di una certa corrispondenza tra forme istituzionale del potere e forse e rapporti sociali per poter realizzare un determinato indirizzo politico
La scomparsa repentina del sistema politico che ha governato il primo cinquantennio circa nella storia dell'Italia repubblicana fondato su un grande partito sempre al governo e un altro sempre all'opposizione
Ha stimolato e non smette di stimolare sintetici conati interpretative che si sforzano di individuare talora anche con alcune ora questa ora quella chiave di lettura in grado di fornire un giudizio complessivo sulla storia della cosiddetta primaria
E insieme cosa ancora più stupefacente e meritoria la ricetta buona per fondare una seconda Rep più grande e più bella che pria come osservava per un altro regime Petrolini
Queste interpretazioni per lo più di tipo politologico si susseguono con una impressionante rapidità che risulta comunque insufficiente a fronteggiare il mutare continuo degli eventi e dei quadri di riferimento
Può risultare allora più utile raffreddare questo frenetico contingente uso politico della storia
E cercare di approntare più adeguati strumenti di analisi in grado di ricostruire le complesse e spesso contraddittorie vicende di mezzo secolo di storia italiana
Piuttosto che fornire una sola chiave interpretativa
Capace di svelare il significato ultimo della storia dell'Italia contemporanea
Sembra più utile distinguere la pluralità di aspetti e di farsi che consente di cogliere le differenze i contrasti gli squilibri ma anche di provare a misurare i risultati dei processi avviati e realizzati da questo punto di vista sembra giunto il momento per gli storici di riappropriarsi per quanto gli compete della storia dell'Italia contemporanea incrementando le ricerche e le analisi delle vicende e dei problemi che hanno segnato l'ultimo cinquantennio
Soltanto negli ultimi anni la ricerca storica cominciato a superare le colonne di Ercole dei primi anni Cinquanta
Permane ancora un notevole ritardo nell'affrontare con gli strumenti specifici della storiografia
Le questioni e gli eventi dei decenni successivi
Sono disponibili peraltro accanto ad un enorme diversificata documentazione ricostruzioni effettuate con altri approcci approcci disciplina
Dal diritto all'economia alle scienze sociali scienze umane alle scienze politiche
Che costituiscono già preziosi materiale di conoscenza della realtà contemporanea del nostro Paese
Esistono quindi le condizioni perché la ricerca storica Possa cimentarsi in modo analitico e problematico con la storia d'Italia dal dopoguerra a oggi la fine del mondo bipolare il crollo del sistema politico italiano hanno fornito anche un termine ad quem di indiscutibile spesso che ha concluso una fase storica determinata e mi ha reso pienamente legittima una completa e approfondita storicizzazione
Si può cominciare quindi a confrontarsi su ipotesi di periodizzazione che distinguano fasi diverse del primo cinquantennio repubblicano
Cercando di aggregare per quanto possibile le scansioni che sono differenziate del confronto politico dei processi economici delle trasformazioni sociali
Nella storia dell'Italia repubblicana pubblicata da Einaudi ad esempio si è cercato di indicare già nei titoli delle tre parti in cui si divide l'opera sia un'ipotesi di periodizzazione che di interpretazione che tenta di definire almeno tre periodi relativamente distinti della nostra storia contemporanea
La costruzione della democrazia nel primo decennio successivo alla caduta del fascismo e alla guerra la trasformazione dell'Italia sviluppo e squilibri nel ventennio che si svolge tra i primi anni cinquanta e settanta
L'Italia nella crisi mondiale che può essere una cifra interpretativa adeguata accogliere i mutamenti profondi di quest'ultimo quarto del Novecento
Non si pretende scelto di indicare un punto di vista interpretativo discutibile come ogni proposta
Quanto di stimolare l'attenzione storiografica verso uno sforzo di distinzione e di articolazione della ricostruzione e della riflessione
Il più possibile differenziato e quindi distante da semplificazioni schematiche
Queste risultano infatti del tutto improduttive per comprendere lo svolgimento dei processi i comportamenti le scelte sia degli individui che delle diverse forme e forse aggregata
Su un mero terreno esemplificativo
Si può insistere sulla necessità di inserire la ricostruzione delle nostre vicende nazionali dentro il contesto sempre più influente decisivo dei condizionamenti e dei vincoli internazionali
Un ciclo aperto dalla determinante pressione politico ideologica del difficile equilibrio del mondo bipolare
Si caratterizza mezzo secolo dopo per il predominio di una sorta di mercato finanziario unificato sul piano mondiale
In questa prospettiva gli anni settanta appaiono sempre più un tornante decisivo nella storia contemporanea
Si conclude all'ora la fase espansiva del lungo dopoguerra
Lo sviluppo economico il compromesso sociale regolato dai vincoli fissati a Bretton Woods coi cambi fissi e la centralità del dollaro convertibile Ino
Anche nella vicenda italiana la conclusione degli anni settanta sembra segnare un passato un passaggio fondamentale nella storia contemporanea del nostro Paese si potrebbero discutere tanti punti io
Mi fermo e semplifichi
Per esempio soltanto su questo su questo punto fra l'altro concordano nelle loro opere da diversi punti di vista Scoppola Craveri Franco De Felice
E con l'assassinio di Aldo Moro
Dice Franco De Felice che si chiude il lungo del il lungo dopoguerra
Italiano
Si chiude il lungo dopoguerra italiana
Giunge al suo termine il confronto scontro avviato nel quarantaquattro tra De Gasperi e Togliatti
E più generalmente poi tra la DC e il PCI una crisi profonda colpisce entrambi i partiti che avevano costituito in discorde concordia il baricentro della politica italiana
Craveri che potrà motivarlo meglio di me ha parlato nel suo libro di fine della Prima Repubblica già sullo concludersi degli anni settanta
Franco De Felice ha scritto che questo Paese si è trovato ad affrontare con dieci anni di anticipo la situazione che si vorrà in Europa e nel mondo alla fine del bipolarismo
Per Scoppola e l'ha scritto anche nella relazione la fine del confronto tra i due maggiori partiti
Apre il decennio Ottanta segnato dal voto di scambio e dalla corruzione politica
Anche sul piano dei vincoli internazionali economici e politici il settantanove risulta un anno decisivo
Con l'adesione allo SME ha ricordato Graziani
L'economia italiana non avrebbe più potuto fare affidamento sul facile meccanismo dell'inflazione e Dellas valutazione
Per tenere testa alla concorrenza nei mercati mondiale si sarebbe invece dovuto fare affidamento sull'aumento della produttività
E sulla riduzione del costo del lavoro
Nel piano Pandolfi del settantanove ancora settantanove per la prima volta gli obiettivi di riequilibrio economico e sociale lo sviluppo del Sud della nota aggiuntiva di la Malfa del sessantadue cedevano il passo per la prima volta a obiettivi di modernizzazione e di efficienza
Negli anni ottanta sottolineata ancora Franco De Felice sarebbe stato sempre più marginalizzato
Un tema classico dell'intera vicenda unitaria del nostro Paese le prospettive di sviluppo lo sviluppo del Paese
Tutta l'attenzione si sarebbe poi concentrata
Sulla riforma del sistema politico sui sistemi elettorali sulle regole sui nuovi accordi costituente
Ma per concludere è opportuno riportare ancora una volta le nostre vicende dentro i sempre più cogenti vincoli internazionale
La liberalizzazione e l'unificazione
Dei mercati finanziari realizzate sì negli ultimi decenni hanno sottratto agli Stati e alle istituzioni nazionali poteri decisivi per il controllo della domanda globale e del livello di occupazione
I movimenti di capitale facilitati a livello mondiale dalla rivoluzione informatica seguono logiche finanziarie sempre meno legate alla produzione reale
Il processo di finanziarizzazione dell'economia dilagato negli ultimi anni ha determinato l'affermazione di una nuova forma di capitalismo è stata definita dei gestori di portafoglio
E che sembra divenire il tratto caratterizzante di questa fine di secolo la volatilità e l'instabilità dei mercati finanziari riduce ormai ai minimi termini i Poteri detenuti fino a qualche decennio fa dagli Stati e dalle autorità nazionali
Anche da questo punto di vista la storiografia Polo svolgerebbe un utile ruolo di conoscenza e di diffusione dei problemi reali e caratterizzano questo periodo di profonde trasformazioni
Il che gioverebbe pure al tentativo
Di disinnescare il confronto politico culturale nel nostro Paese dalle secche del narcisismo individualistico e delle inconcludenti invenzioni propagandistiche in cui appare incagliato da parecchi anni
Ringraziamo Francesco Barbagallo per questa sua solida
Relazione che immediatamente ci porta nel dibattito di questa mattina e credo che ora la parola Simona Colarizi dell'Università di Roma la Sapienza democrazia dei partiti e partitocrazia grazie
Innanzitutto dovrà dire che
Parlando della democrazia dei partiti affrontando il tema della mattinata della costruzione della democrazia è quasi inevitabile ritornare e mi è sembrato anche di cogliere determinati accenni nella relazione di Barbagallo deve tornare al problema della nazione
E di cui abbiamo sentito ieri le Tretti interessantissime relazioni perché in realtà tra
Discorso della di una democrazia difficile che sicuramente la democrazia italiana e la costruzione di questa democrazia
è una democrazia molto difficile e il problema di una nazione incompiuta dei c'è un legame e molto stretto e questo legame molto stretto appunto due verifiche storiche la prima verifica storica
La fase di transizione tra lo Stato liberale al lo Stato ad uno Stato democratico cioè mille novecentodiciannove mille novecentoventisei c'è un passaggio che è una transizione che fallisce
Anche lì anche in quel momento c'era il problema di creare una democrazia cioè di allargare le basi
Del consenso ET gestire una società di massa sappiamo che lo Stato liberale di fronte a questo compito fallisce
Fallisce anche perché c'è un problema di nazionalizzazione incompiuta di processo nazioni di dazione incompiuta nel senso che e il ritardo nel processo di la nazionalizzazione delle masse in Italia ritardi storici ritardi che risalgono ovviamente al processo risorgimentale non sto qui a
A riportare anche quanto è stato detto ieri da Giovagnoli insomma fare gli italiani era un grosso problema se ne se ne erano accorti anche i padri fondatori dello Stato liberale
Quindi dicevo di fronte a questo a questi ritardi dei processi di nazionalizzazione delle masse retta è ritardi che diventano poi esplosivi con la prima guerra mondiale
E questa nazione incompiuta nei fermenti sociali che si liberano con la prima guerra mondiale acquistano appunto questo
Significato esplosivo beh si crea una situazione estremamente pericolosa e difficile da gestire perché
Nell'assenza di un tessuto nazionale unitario
E mentre c'è invece operante una spaccatura fra borghesia nazionale al potere e il proletariato antinazionale ebbe il fermento sociale a questo punto diventa
Potenzialmente distruttivo non solo del sistema capitalistico ma dell'intero Stato nazionale e di fronte a a questa prospettive a questi pericoli che poi la borghesia liberale
Non sembra non non riesce a a gestire la situazione ha paura gestire la situazione abdicare
In fondo al suo ruolo di gestione quando poi consegna lo Stato alla dittatura fascista cioè risolvente fascismo gli risolve la continuità dello Stato
Gli risolve la continuità dello Stato ovviamente nel nel nel modo peggiore attraverso la dittatura liberticida però la classe dirigente liberale e quasi disposto a rinunciare anzi è disposta a rinunciare ai suoi ideali liberali e che per consegnarsi a un fascismo che appunto assicura la continuità
Dello stato e però dediti al processo di nazionalizzazione incompiuto perché promette anche di portare avanti il processo di razionalizzazione però e a quel punto viene identificato con un processo di fascisti Tazio
Con tutto quello che di negativo ci può essere nessun processo di nazionalizzazione
Che in qualche modo dovrebbe liberare ed esprimere
Libertà cioè un da Libera appartenente a un senso di appartenenza libera a una comunità che si sceglie viene invece costretto nelle Marche di una di una fascisti dazione di una nazionalizzazione coatta obbligata e quindi come tale una nazionalizzazione che per un certo verso è chiaro che in parte continua al processo di nazionalizzazione anzi possiamo dire si accelera durante il fascismo il processo in attenzione non è che poi i miti e i rituali fascisti patriottici non hanno la loro prese però poi alla fine di e e io rimanevo una veste ancora sottile questo processo di razionalizzazione perlomeno a mio avviso io non appunto non voglio assolutamente entrare nella querelle quando come si rompe un tessuto nazionale a a me interessa e mi pare che da tutti gli interventi di ieri ma anche gli interventi che si sono susseguiti in questi mesi
E chi sia al al di là dei disaccordi qui sono profondi e non è che non solo non siano profondi non li voglio sottovalutare però ci sia quello che i che che a me pare e che ci sia un consenso sul fatto che il paese che emerge al venticinque luglio del mio novecentoquarantatré è un Paese che non possiamo definirlo un azione compiuto con questo è a mio avviso è e perché non non non si può se è vero come a me pare che sia vero che anche al momento del mio novecentodiciannove nella fase delicatissima della transizione che il fascismo non è indispensabile
è una transizione che fallisse una transizione molto delicata
Che fallisce e che a questo punto non è andando a vedere le ragioni di una transizione fallita del diciannove ci accordiamo dell'esistenza di un problema di una nazione di ribolle
E che si coniuga appunto al discorso della difficoltà di creare una democrazia in Italia
Quindi a me pare che partendo da questo presupposto e valutando che il fascismo non può a mio giudizio essere risolutore del problema nazionale cioè di un'appartenenza nazionale
Che c'est c'è sempre una fase sono sempre degli strati di popolazione che e sono nazionalizzati però diciamo la la grossa dicotomia borghesia nazionale proletariato antinazionale questa secondo me non è stata risolta e non è stata risolta neppure col fascismo
Seconda verifica storica che è poi quello che ci interessa è scusate perché se continuo così non riuscirò più sicura rispettare i tempi
Seconda verifica storica la seconda verifica storica naturalmente il quarantacinque
E naturalmente il quarantacinque dove la transizione dalla dittatura fascista alla democrazia ha successo
Però
Come dargli ha successo
Perché non siamo di fronte ancora narrazione debole anzi e in un certo senso
è una reazione
E che ha ricevuto l'impatto
Di una guerra mondiale e di una guerra civile e quindi che hai una nazione debolissimo
è una nazione debolissima nel senso che aveva perduto persino il suo carattere unitario gioca atti
E c'è stato una guerra civile in cui italiani fascisti italiani antifascisti si sono combattuti
In la patria che non ha molto che non ha più valori condivisi in una situazione di crollo generale delle istituzioni
Il tessuto democratico del Paese
Non sembra cresciuto il come poteva essere cresciuto rispetto al primo dopoguerra quando fallisce la transizione dallo Stato liberale alla democrazia ci sono stati vent'anni di fascismo che certo non hanno contribuito a far crescere il tessuto democrazia
In un certo senso e qua poi entrò nella parte che ovviamente più intrigante
E in un certo senso anche il cento politico al potere paradossalmente eh più debole da un punto di vista democratico
Nel senso che ai liberali forza egemone
Nella mondo pre fascista
Liberali bianche liberaldemocratici sono la forza egemone sono loro che falliscono la transizione ma sono rapporti agenti
Si sono sostituiti come nuovo ceto al potere si sono legittimati a e cercano la loro legittimazione come nuovo ceto politico al potere i tre grandi partiti di integrazione di bassa
Socialista comunista e cattolico naturalmente e tutti e tre partiti nei quali direi la
Hanno una sono dotati di una fisionomia democratica piuttosto fragile o per lo meno per meglio dire all'interno dei quali i valori liberal-democratici solo fortemente minoritari quando addirittura come nel caso del Partito comunista sono del tutto assenti
Allora però questo tipo di classe politica di nuovo ceto politico che democraticamente e dei pone richiese scende il passaggio alla democrazia questo è un problema allora dobbiamo trovare il perché cioè la democrazia si viene a fondare in Italia non è nemmeno una democrazia così debole sapete cioè per carità la democrazia compiuta l'anno uno nel mille novecentoquarantacinque in Italia quindi questo è
è sempre da tenere presente noi viviamo a tutt'oggi in una democrazia debolissima è una democrazia che c'ha cinquant'anni cinquanta anni sono niente nel in un percorso di lungo periodo di storia
E quindi è una democrazia molto fragile però nel quarantacinque questa democrazia quarantacinque quarantasei quando volete Suma compie hanno l'anno uno
E le basi che vengono da e la gestione di questa democrazia che viene fatta anche negli anni avvenire ed è consegna una democrazia a mio avviso io poi non son catastrofista relativamente so comunque una democrazia capace di reggere anche quando crolla il sistema dei partiti
E mi auguro capaci di reggere anche nel futuro naturalmente perché per qui ci sono una serie di elementi secondo me molto importanti da da da ricordare devo andare però Abbas più più trenta uno e su cui non mi vorrei molto suo format e anche perché nel pomeriggio c'abbiamo una relazione Pd Nolfo proprio su questo per cui ed è comunque il fattore internazionali
Fattore internazionale che dico subito che io non tendo a sopravvalutare
Nel senso che certa ok gli devo dare un grosso valore nel senso che l'appartenenza dell'Italia
Al blocco occidentale è un fattore di sostegno nella costruzione della democrazia diciamo che l'esito
Di una della fondazione di una democrazia in Italia
E fin dalla guerra fin dallo sbarco degli Alleati in Italia è un esito abbastanza iscritto tant'è vero che proprio la strategia di tutti i partiti dell'antifascismo
Compresi naturalmente i partiti marxisti e si adegua quest'esito nel senso che già da allora la nuove
Quello che sarà il nuovo futuro ceto politico antifascista il nuovo futuro scusate nuovo futuro ceto politico dell'Italia repubblicana
E si dà come parole d'ordine come obiettivi proprio la costruzione di una democrazia si combatte innanzi tutto perlomeno ufficialmente
La resistenza è combattuta per la democrazia e la libertà
Quindi diciamo questo esito è iscritto e e e già dato ed è già dato perché non è possibile non costruire un sistema armonico al sistema delle potenze vincitrici schools Reggio è l'uso religioso ma queste tre o quindi questo c'è e
Che abbia un peso forte
Mi viene anche dalla considerazione visto che io ho aperto la relazione di stamattina pensando a una crisi a un passaggio alla democrazia fallita o e mi viene in mente anche il fatto che nel mille novecentodiciannove ventisei
Non c'è un condizionamento internazionale a sostenere diciamo la riuscita di una democrazia
Ovviamente allora il peso del quadro internazionale sulla situazione politica interna di ogni Paese è un peso inferiore
E comunque lecco la contro dimostrazione l'abbiamo perché lì Codella della fine dello Stato liberale in Italia
E della costruzione in Italia di una dittatura fascista delle quali bello internazionale di questo Harrell attivamente i distinguo
Per non parlare poi invece dei consensi e che all'estero a Mussolini quindi che che all'estero riceve la costruzione di una dittatura in Italia la fine del io parlo all'estero parlando delle democrazie naturalmente
Mentre invece in questo caso il elemento internazionale ha sicuramente
Consente una ed è va a stabilizzare la democrazia e la nascita di una democrazia in Italia
Perché poi però nullo sotto non lo spoglio sopravvalutare troppo perché a me pare che nel corso
Nel corso di tutta la vicenda sappiamo che la democrazia in Italia regge anche con la guerra fredda
Sappiamo che
Inutile agisce questo condizionamento internazionale su cui i partiti politici sulla politica dei partiti politici e non mi limito a parlare della politica dell'opposizione comunista
E è importante naturalmente è chiaro che il l'opposizione comunista non può rinnegare giudizialmente la democrazia
E non porre negare ufficialmente la democrazia perché non solo sarebbe la il rinnegare il suo passato antifascista e nel blocco occidentale democrazia e antifascismo sono sinonimi
E e quindi non non non può rinnegare questo ma non lo può rinnegare perché in fondo la democrazia diventa la sua stessa garanzia
Alla non espulsione dal sistema cioè le istituzioni democratiche diventano per il partito comunista garanzia della sua non espulsione dal sistema
E e questo anche se tutto ciò
E un uso strumentale se volete della democrazia nel senso che questo non cambia
Soprattutto nei nei primi anni nel primo del del nel decennio Cominform vista insomma non non cambia nulla nella natura ideologica del partito comunista de e però impatto di non aver mai voluto travalicare i confini della democrazia anche perché appunto la del cioè il il timore c'è la minaccia di venir espulsi dal sistema
Beh e questo è piuttosto importante per il consolidamento della democrazia quindi la democrazia e comunque entra a far parte di una strategia del Partito comunista dicevo ma non solo dei partiti dell'opposizione
Cioè anche il il PACS come il Partito comunista usa la democrazia e diventa però
E garantisce la lealtà alle istituzioni democratiche della dell'opposizione nelle diciamo la democrazia interessa anche il partito di maggioranza relativa interessa molto il partito di maggioranza relativa
E nel senso che e vi serve proprio per copertura su una destra su una destra che è una destra clericale autoritaria e poi c'è anche una destra eversiva
Quindi diciamo la la la democrazia serve a mantenere una centralità alla democrazia cristiana che è una centralità di chiusura sulla destra e sulla sinistra che è una centralità estremamente funzionale alla sua egemonia sul sistema come si vede la democrazia nel nella politica nei nello svolgimento di eventi nel susseguirsi degli anni delle vicende è entrata a far parte viene usata nella strategia dei partiti cioè non è più qualcosa che viene calato dall'alto anche perché sapete uso io a mio giudizio poi sono cioè sono molto interessata appunto a sentire Di Nolfo e a mio giudizio
Per gli Stati Uniti ebbe insomma la demo per l'impatto che ci fosse una democrazia in Italia era ovviamente importantissima ma via via che va avanti da che scrive esplode la guerra fredda la cosa più importante è la lealtà
Atlantica dell'Italia allora fino a quando lealtà atlantica dell'Italia fedeltà alleanza atlantica dell'Italia di democrazia si coniugano beh questo ancora meglio va benissimo così
Ecco ci si deve anche può chiedere sapendo anche alcune aprendo anche alcune finestre su quelli che sono poi i rapporti del e le presenze internazionali nel nostro Paese nella vicenda del nostro Paese perché ci si deve chiedere è se ad un certo punto se attraverso la democrazia in ipotesi la democrazia avesse consentito a forze antiamericane
Una
Avvicinarsi al potere o addirittura una conquista del potere e e si non si sarebbe sacrificata questa democrazia in Italia si vede quindi insomma ecco non
Io direi non va sottovalutato questo problema mentre invece
Ci sono altri elementi per ritornare all'ipotesi generale che ci portano al fatto del del perché riesce e una delle ragioni è riesce proprio secondo me perché i tre grandi partiti di massa organizzano questa democrazia come una democrazia dei parti e in questa definizione e c'è un dato se volete un po'riduttivo
Nel senso che comunque è una democrazia non piena è una democrazia anomala rispetto alle democrazie più mature dell'Occidente in cui i partiti assumono io ruolo di
E diciamo di di grandi tutori di una società considerata una società ancora minore che non ha una maturità Democratic cioè sono in sostanza solo i partiti
è a garantire della fedeltà delle masse al nuovo Stato repubblicano
E quindi come vedete automaticamente i partiti è già stravolgono quello che è un ruolo
Quello che è un ruolo proprio ai partiti in una società democratica
Cioè i partiti non sono non non fanno solamente da media Touré
Tra la società e le istituzioni dello Stato non sono solo il canale politico attraverso il quale si manifestai si esprime la partecipazione politica dei cittadini
Sono molto di più sono i garanti delle istituzioni e nel momento in cui sono i garanti delle istituzioni inizia quella identità tra partiti e istituzione se loro sono i garanti della democrazia la democrazia senza i partiti non può esistere e guardate che questo è una secondo me appropriazione di una identità che fortissime che continuerà nel tempo perché continuerà anche nel momento in cui il sistema dei partiti declina e dei Ginevra in una partitocrazia decadente e in gran parte corrotta
E questo questo grossissimo in pratica e i partiti però garantiscono l'appartenenza delle masse ai parti in indirettamente diventa appartenenza delle masse allo stato sono i partiti a imporre il connotato di italiano alle masse
Solo in grandi partiti di massa che impongono questa identità
E che quindi la parte Ria per molto tempo
In Italia è il partito
E c'è un popolo comunista che è un popolo comunista ma è un popolo italiano in quanto il partito apporre e l'accento sull'italianità
E il e quindi sulla rata sul sul sul sull'appartenenza a una nazione l'altro elemento
I l'altro è l'altro elemento forte è questo è il discorso però della
Della tutela della tutela di la minorità della Popolare del del cittadino italiano e questa tutela e ci porta al a a coi badate che sto mettendo in luce tutti quelli che poi sono elementi ti alla fine detiene fanno degenerare il sistema dei partiti perché completo la frase di prima nel momento in cui la parte la patria il partito per per così dire e nel momento cioè in cui l'appartenenza all'osso tatto
Si ottiene solo per riflesso e la conseguenza negativa è che
Il rapporto tra cittadini e Stato è un rapporto che non è mai diretto
E che quindi e molto lentamente
Viene in luce come grosso problema
Quando noi parliamo il richiamo di una assenza di senso dello stato di senso di appartenenza a uno stato dello Stato come entità e perché in fondo lo Stato viene identificato con il partito
L'altra conseguenza che consolidato fino a un certo punto la democrazia e quindi da un certo punto di vista è positivo se c'è se era vero che c'è una minorità della Società italiana da un punto di vista democratico è questo ruolo di
Piero autodeterminare
E quindi questa autodeterminazione degli italiani è invece è è invece affidata alle élite cioè sono l'élite dei partiti che decidono che cosa e Miglio
Vale a dire che concordano tra di loro diciamo la gestione del conflitto perché il conflitto è ancora considerato esplosivo dello Stato
E quindi come tale va gestito dai partiti
E sosta finisco non riesco a parlare della degenerazione dei partiti però dovrei finire invece questa parte della costruzione della democrazia e indicare solamente per quali motivi
A mio giudizio la il sistema dei partiti poi la democrazia dei partiti poi degenera
è
Sino agli anni Sessanta
Fino alla metà degli anni Sessanta grosso modo a mio avviso il la democrazia dei partiti ha funzionato
Ha funzionato e ha funzionato anche relativamente bene
Nel senso che ha portato a una maturità
Del Paese se noi agli inizi degli anni sessanta guardiamo indietro al percorso fatto B e soprattutto pensando a Palermo le premesse di un Italia in macerie con veramente percorsa da profondissime fratture e ricoperta da macerie Hammond materiali anche morali beh noi vediamo che il percorso della ricostruzione è avviene relativa niente senza traumi
Senta bassi tra
E che è un percorso che rimane nei canali della democrazia all'interno del quale la democrazia si consoli non solo e questa era se volete la fase più esplosiva la fase che appunto il sistema politico pre fascista non era riuscita riuscita a risolvere però diciamo che i partiti sistema dei partiti la democrazia dei partiti e si mette in grado anche di gestire l'inizio dello sviluppo
Sono è sempre la democrazia dei partiti che accompagna questa società che cresce che cresce anche tumultuosa mente e si mette se volete in grado di allargare le basi del suo consenso
Quindi e per esempio la cooptazione ovviamente dei socialisti è il primo centro sinistra la trattazione dei socialisti nell'aria dei partiti
E di governo è un fatto molto importante per Thea allarga le basi del consenso in mostra una dinamicità del sistema di questa democrazia dei partiti che ancora in grado di di muoversi di cercare di piegarsi di armonizzarsi alle trasformazioni che intervengono nel Paese e che sono alta e chi si è che si esprimono in altrettante richieste di rinnovamento da parte del Paese quindi direi che questa questo ruolo di tutte
Questo ruolo di educazione politica che è anche educazione civica delle masse Bettino agli anni Sessanta mi sembra che abbia dei buoni risultati
Il vero problema e però con questo veramente presidente finisco
Il vero problema a mio giudizio è che ha le trasformazioni sono molto più accelerate e profonde probabilmente di quanto il sistema politico sì aspettava piuttosto e e a questo punto Rizzi una maggiore dinamica del sistema politico
E invece noi sappiamo paga un sistema politico bloccato e che rimarrà bloccato per tutti gli anni fino alla distruzione del sistema politico e un sistema bloccato de e come ogni organismo vivente io sono abituato a considerare i sistemi politici dei veri e propri organismi viventi come ogni organismo vivente un sistema che rimane bloccato per più di cinquant'anni va in cancrena e insomma in Cancrini ovviamente inutile
Spiegare i il perché ceto politico che non ha ricambiato eccetera eccetera no è evidente
E l'altro è che i partiti falliscono una sfida cioè falliscono la sfida di rinnovarsi
E sono rimasti i partiti di integrazione di massa tutto Pittella della popolazione cioè i partiti funzionali alla Società del quarantacinque e questi partiti questo modello di partito e si doveva rinnovare doveva insomma prendere atto che i comportamenti politici le appartenenze politiche della cittadinanza sono completamente cambiate
Se siamo in un'era in cui tramontano le grandi tipologie etc e quindi c'è una sfida a al cambiamento
Che i partiti non non sono in grado di accogliere raccolgono l'unica sfida che riescono a raccogliere il timore di perdere consensi
E nel momento in cui temono la perdita dei consensi attivano quello è il meccanismo qual più perverso del consenso Tondato
Cioè il consenso che non è più un consenso volontario ma per mantenere il loro ruolo è si servono del dell'Alitalia grande
Diciamo del grande meccanismo dello Stato Comuni col muso tutto privatistico delle risorse dello Stato per mantenere questo rapporto
Con la cittadinanza e è un rapporto ormai costi-benefici no e quindi come tale e il partito si corrompe il partito muore grazie
Grazie Simona Colarizi mi dispiace interno una del tempo ti ha in seguito facendo sì concludere prima addirittura dei termini che Tiridate ti ringrazio molto e darei la parola a Piero Craveri dell'Università di Napoli Federico secondo che ci parlerà di élite politiche democrazia speciale
Grazie ritardi
Inizierò ad eliminare brevemente anche a costo di ripetere cose no nuovo per acquisite i connotati essenziali
Di quel concetto di democrazia speciale
Che compare nel titolo della mia relazione
L'espressione fu una tra le multe usate da Aldo Moro per designare la peculiarità della nostra democrazia repubblicana peculiarità anche del nostro sistema politico del rapporto delle élite politiche come il suo
Non si possono scindere da questo rapporto le élites sociali giacché in modo assai più diretto che in altre democrazie queste hanno fatto parte del mercato politico
L'evoluzione del sistema politico italiano almeno dal mille novecentoquarantasette al mille novecentosettantanove presenta una continuità di fondo nel modo di proceduralizzato aveva
Le scelte politiche sociali ed economiche lo stesso suo sviluppo istituzionale in termini di costituzione materiale ha una forte aderenza all'impostazione della carta costituzionale ne costituisce un continuo riadattamento lineare almeno fino agli anni ottanta
Con questo naturalmente non intendo dire che le contrapposizioni politiche non fossero anche estreme
Voglio sottolineare piuttosto che il sistema passò da un assestamento all'altro valorizzando le convergenze possibili perché queste furono propriamente l'oggetto sempre più pressante delle scelte politiche
Pur non venendo meno alcune divaricazioni di fondo che costituivano anzi gli anche essere un elemento fondante e in qualche modo stabilizzatore della democrazia speciale
Per non generare quindici voglio far vivere in riferimento a quelle che sono state le caratteristiche stabilizzanti del nostro sistema politico in quel in quel in quel trentennio riassumendo in termini assai noti del discorso storiografico
La Costituzione ci consegnava un modello istituzionale di democrazia politica fondato sul principio di maggioranza articolato tuttavia in modo debole
Lo schema di costituzione materiale nel suo implicito peraltro retaggio degli anni della guerra dell'immediato dopoguerra per quello del governo di grande coalizione tra i tre partiti di massa di Tpg del PSI
La guerra fredda rompe questo schema e ne propone un altro prettamente maggioritario affidandolo ad una scelta di carattere sostanzialmente plebiscitario anche nelle aspettative e nelle intenzioni dichiarate dei contendenti quella del mille novecentoquarantuno
Con questa origine
Emerge un sistema maggioritario senza possibile alternanza che è stato definito anche
Adesso anche dal Colarizi come bloccato con riferimento alla cosiddetta clausola descrive
Non lo era invece per l'altra clausola complementare a quella di includendo come qualcuno si esprime più propriamente sub imprudenti
E in relazione a questa seconda che si può invero definire un'evoluzione continua nel trentennio del sistema politico fino agli esiti dei governi di unità nazionale alla fine degli anni Settanta
Evoluzione delle forze sociali e politiche di centrodestra tentarono di volta in volta di ostacolare ma non ebbero mai la forza di arrestare
Adesso si frappose uno piuttosto due tentativi di segno diverso
In primo luogo il centrosinistra che nelle intenzioni di Savage Garden ma pure di larga parte degli autonomisti del Partito Socialista Italiano fu anche il tentativo di creare un'alternativa la DIC CID al centro del sistema politico
Nella prospettiva di recuperare a sinistra sul PC cosa che negli anni immediatamente seguenti al mille novecentocinquantasei parve per un breve tratto non inverosimile
L'altra ipotesi con quella vincente dello scontro finale di prospettiva sul centro sinistra nel luglio mille novecentosessantaquattro e fu quella Dorotea
D'un sistema di potere saldamente gestito compreso l'esercizio della clausola subì includendovi innanzitutto nei riguardi delle stesse forze politiche della coalizione dalla corrente di maggioranza relativa del partito di maggioranza relativa
Ipotesi non più lungo praticabile dopo gli eventi elettorali e sociali del mille novecentosessantotto e sessantanove come subito intuitivamente Aldo Moro
Va notato Pavia che ambedue le ipotesi le ritroviamo in altri termini riproposti negli anni ottanta l'una da Craxi l'altro ad Andreotti
Vi è anche da De Mita attraverso una specie di né odore pizza azione dell'impostazione seguita da Moro
Ma è certamente dopo la rottura del senso anzi del sessantotto che inizia il processo finale ad includendo
Pur tra i molti ostacoli che gli furono proposti e che doveva concludersi nel mille novecento settantanove senza però aver rimosso la clausola discutendo una del Partito comunista dal Governo
Un siffatto sistema di democrazia speciale non era in realtà destinato propriamente a promuovere una società per e si è mostrato al suo interno assai più rigido espletano dico di un sistema di democrazia normale come oggi si dice
Chi furono come è noto posizioni radicali adesso sia a sinistra sia a destra che non costituirono tuttavia mai sotto alcun aspetto politico sociale culturale un'alternativa
La e l'amplissimo nucleo centrale del sistema il cosiddetto arco costituzionale per intenderci si conforma o interamente alle regole della democrazia speciale
Anche il sistema di democrazia liberale fascista non era un granché avverto
Tuttavia è ad esempio difficile trovare nella storia repubblicana un'élite com'era stata quella liberista capace di Libano e lavorare al di là dei giudizi storico politici su di essi
Un'ipotesi di sviluppo economico e civile alternativa
E per far ciò di incidere sullo Statuto stesso della scienza economica dando fondamento dal ad una disciplina la scienza delle finanze certo abbiamo avuto negli anni Cinquanta le polemiche di Luigi Sturzo e di Ernesto Rossi
E non è che quest'ultimo fosse interamente seguito da quella piccola élite liberale che furono gli amici del mondo come del resto Sturzo da qualsivoglia élite democristiana
Il sistema sembra avere obbligato le olimpiadi
Alla sua agenda di scelte politiche e alle modalità procedurali in cui dovevano essere adottate ne è conseguito che raramente sempre meno col passare del tempo una parte politica ha potuto determinare interamente una scelta ma al più alcuni aspetti rilevanti di Jas
Questo nostro sistema maggioritario non ha avuto per sua natura nessuna tendenza all'unico Dio cita delle scelte politiche
Come è noto e divenuto sempre più un sistema di mediazione fino al punto di annullare alcuni qualificanti indirizzi politici anche formalmente assunti oh boy Gerry nel loro contrario
Più che una circolazione di è lite esso ha determinato una continua rotazione delle medesime intorno ai punti di mediazione politica
La spinta propositive attuatrice si manifesta con più forza nelle fasi in cui urgeva un problema politico ad includendo
Si attenua per risolvere ma nell'esercizio dei poteri di interdizione di veto quando questa si faceva più tenue
Si guardi a parte il quinquennio degasperiana i momenti di maggiore spinta riformatrice all'inizio del centrosinistra coi governi Fanfani due tre
Prima del centrosinistra organico dopo il Sessantotto fino al sessantuno quando la distanza tra politico e sociale si fece più marcate la risposta fu principalmente quella di allargare le maglie consociative
E nel triennio settantasei settantanove col varo definitivo della legislazione sociale
Sono scelte sempre attraversate da una preoccupazione di tipo emergenziale dell'equilibrio politico sociale
Sotto questo aspetto si potrebbe dire che l'élite politiche in senso proprio sono quelle che si fanno carico dell'Argot allargamento del sistema politico e sociale al fine di garantirne l'equilibrio
Prima le sinistre dici Fanfani La Malfa Nenni poi ancora la Malfa Lombardi De Martino le sinistre dici e soprattutto Moro e il Partito comunista gli Enrico Berlinguer
Dopo il mille novecentocinque cinquantotto non emergono
Alternative politiche
Vincenti dall'interno del sistema politico
Contro questo processo ci sono sì battute d'arresto che hanno un peso decisivo nel determinare il livello d'assestamento
Come l'operazione se nei disegni dei rotoli dei Dorotea in nel mille novecentosessantaquattro
C'è la strategia della tensione che prende forma nel mille novecentosessantanove come risposta la situazione sociale in movimento e all'accelerazione consociativa che ne consegue sul piano politico
Che ha una sponda politica nell'ultimo Saragat in Andreotti emergono pay più che nella residua destra democristiana
C'è infine un tentativo di strategia alternativa che è quello di Fanfani già precocemente espresso nel mille novecentosessantasei con l'enunciazione della formula della reversibilità delle maggioranze
Ma che prende un indirizzo nuovo nel corso della sua ultima segreteria dici mila novecentosettantatré settantacinque
E che assume presso l'opinione pubblica i connotati di una Antropologia autoritaria di una gestione strumentale del potere
Va invece notato che il tentativo di Fanfani avrebbe implicato se coronato da successo
Una rottura del sistema politico qual era
E la verifica della possibilità di questa rottura fu affidata la prova elettorale referendaria prime amministrativa poi mille novecentosettantacinque che ne decretò la sconfitta ma fino a quella data si accompagnò anche ad un accordo di chiaro stampo trasversale tutte interno la Democrazia Cristiana
Auspicio e Moro il patto di Palazzo Giustiniani
La forza centripeta del sistema politico
Poteva così volgersi in centrifuga al fine di espellere le contraddizioni più vistose alla sua logica interna
Un tipico caso è quello di Malagodi
E scelse la strada della rottura frontale per non stringere più nulla fino alla sua occasione ultima di ministro del Tesoro nel secondo governo Andreotti in cui seppe cogliere egregiamente l'occasione di servire
Non gli interessi del suo partito ma come vedremo del sistema imprenditoriale
Questa logica del sistema politico era dunque forti ed aveva una notevole capacità di assorbimento verso l'esterno
Faccio ad esempio il caso abbastanza estremo dell'élite politica radicale
Il divorzio fu come è noto un forte elemento di rottura politica ma già la Bortot sempre in termini politici
Tre anni dopo lo fu molto meno
Soprattutto al seguito di questi due episodi centrali il movimento dei diritti civili sia affievolito proprio come fattore di lettura politica oltre il segno per un Paese in materia così a Rita arretrato come l'Italia
Testimonianza accerto anche di una incapacità della cultura laica ad elaborare attorno ad essi una strategia politica convincente e penetrante al di là del luglio significativo ma per sua natura frammentario dei referendum
Di questo sistema due spetti vanno ulteriormente approfondito
Le modalità di rotazione dello lite a cui ho accennato e i carattere della mediazione politica che ne costituiva il risultato
Quanto al primo va innanzitutto considerato con un sistema qual era quello politico italiano in cui la scelta della rappresentanza non poteva coincidere con la scelta di una maggioranza parlamentare
Ma costituiva una prova di dosaggio certo significativa delle rispettive forze sia dei partiti che virtualmente erano destinati a partecipare alla coalizione di governo sia di quelli che partecipavano alla mediazione consociativa
Le élite politiche in quanto espressive di indirizzi politici
Trovavano la sede propria di confronto politico all'interno dei rispettivi partiti
Da questo punto di vista sono stati i partiti le rispettive sedi della democrazia italiana
E la maggiore non c'è dubbio fu la Democrazia Cristiana
Non solo perché era il partito maggiore
Ma perché la sua democrazia interna fu effettiva tenuto conto naturalmente delle caratteristiche peraltro generali del sistema politico italiano clientelari corporative localistiche
Inoltre soprattutto perché negli organi collegiali in primo luogo nei congressi della Democrazia Cristiana che furono prese le decisioni risolutive che hanno caratterizzato la vita e l'evoluzione del sistema politico italiano in questo periodo
Rilevanza come sedi di decisione politica democratica hanno avuto naturalmente anche gli altri partiti della coalizione di governo in primo luogo il Partito Socialista Italiano i cui rapporti interni sono stati permanente fattore insieme di stabilità e di instabilità dell'equilibrio politico generale
E comunque a partire dai rapporti di forza tra le élite interni ai vari partiti che si stabiliva quel sistema di alleanze trasversali tra élite che era elemento decisivo di volta in volta per la definizione delle mediazioni politiche
E dell'equilibrio
Del sistema dei partiti
In questo senso le lite
Si scompongono e ricompongono ruotando intorno ad uno stesso punto di gravitazione
E il loro accesso al sistema politico e strettamente condizionato all'appartenenza ad un determinato partito e al loro peso relativo in esso
Anche l'élite sociali seguono in modo assai più accentuato che in altri Paesi questa inclinazione partitica fortemente determinata dalle caratteristiche della nostra democrazia speciali
Ne è certamente un segno la frantumazione politica del nostro movimento sindacale
Ma ancor più non non c'è grande organizzazione di interessi collettivi
Coltivatori diretti commercianti artigiani cooperatori sindacati cosiddetti autonomia eccetera
Che non sia legata ad un partito o alla corrente di un partito politico generalmente della DC
Fa in qualche modo eccezione la Confindustria la cui storia è tuttavia significativa e probabilmente studiata più a fondo di quanto finora non si sia fatto confermerebbe la regola sopra enunciata piuttosto che smentirlo
Cioè in proposito un divorzio con la DC
Segnato dallo scontro sull'industria pubblica nella seconda metà degli anni Cinquanta
Poi una ripresa di rapporti basta citare dal mille novecentosessantatré i nomi dei presidenti
Cicogna costa lombardo
Poi una nuova rottura quella del sessantanove auspice Donat Cattin sul contratto dei meccanici
Infine la ricucitura definitiva nel mille novecentosettantatré con la svalutazione della lira e la politica inflattiva
Che mette di per sé in luce alcuni interna corporis decisivi e come questa vicenda vada valutata non solo sul terreno legislativo amministrativo che caratterizza principalmente altri gruppi di interesse collettivo
Ma in un più complesso reticolo di centri di potere e politiche finanziarie e decoro
Ho lasciato da parte il Partito comunista italiano non perché non abbia costituito anch'esso una sede effettiva anzi determinante di decisione nella democrazia speciale italiani
E neppure per la peculiarità del sistema di centralismo democratico che pure ha un suo rilievo
Ma perché il Partito Comunista almeno degli anni Sezze est sessanta
Seppure in altri termini anche prima almeno dagli anni Sessanta seppure in altri termini anche da prima e il maggiore interlocutore destinatario della strategia di includendo
Le sue caratteristiche di interlocutore sono quelle come è noto di essere esterno interno al sistema politico
Le esternalità
Si condensa in due fattori la politica estera e il controllo nonché l'uso di alcune leve essenziali del conflitto sociale
Il primo la politica estera è considerato determinante a qualificare la conventio ad escludere indù
Il controllo e l'uso degli strumenti del conflitto invece il fattore che costringe ad una sussultorio accelerazione della mediazione consociativa
Esso è in un primo tempo l'aspetto decisivo del confronto tra il principe e le forze di governo
Poi subentra specie dopo il varo dei regolamenti parlamentari del mille novecentosettantuno
Ma anche per il carattere sempre più frammentario e centrifugo del meccanismo di rotazione delle lite di governo a cui abbiamo accennato la necessità del supporto parlamentare
Esemplificato dal detto di Andreotti che anche per mandare gli auguri di Natale era divenuto necessario raccordo col Partito Comunista Italiano
Ora riguardo a questo tema
Del conflitto è necessario tener conto di due questioni
Una è costituita dal mutamento nel tempo delle modalità di controllo esercitato su di esse dal pc
L'altro è costituito dalla richiesta che proviene dagli interlocutori politici in relazione alla funzione di governo di attenuare o rinunziare alla all'esercizio del conflitto
Questioni tra loro strettamente intrecciate la cui implicita contraddizione emergerà con evidenza nell'ultima fase dell'unità nazionale nella seguente sua rottura
Riguardo al primo punto mutamento delle modalità di controllo del conflitto potremmo dire che
E se
S costituì esso costituisce una chiave interpretativa abbastanza esemplificativa anche dei contrasti di linea interni al Partito comunista dal mille novecentosessanta in poi
Togliatti era per un controllo rigido da parte del partito del sindacato sul sindacato e sugli organismi di massa
Lo testimoniano anche alcuni interventi su quegli ultimi nei primi anni Sessanta
Connetteva a questa questione a questo una questione essenziale
Che l'azione di massa non venisse a condizionare la linea politica del partito e questo rimanesse libero tatticamente di usare tutte le opzioni possibili del suo bagaglio strategie
Amendola fu nelle sue polemiche degli anni sessanta e settanta in questo un emulo stretto di Togliatti
Con una forzatura quella della sua proposta di partito unico della sinistra una proposta che riprendeva il filo di un atteggiamento incerto di Togliatti nella prima fase del centrosinistra non pregiudizialmente sfavorevole
A cui
In seguito
Era passato ad un'aperta contrapposizione
Amendola riprese quel primo atteggiamento e dopo gli eventi del luglio mille novecentosessantaquattro chiese diede ad esempio ex post un giudizio positivo sul piano Giolitti e fece la sua proposta di partito unico
Che aveva soprattutto una funzione nel dibattito interno al pc e il cui esito immediato non fu la proposta stessa subito abbandonata ma l'appoggio determinante alle lezioni di Saragat contro quella di Fanfani
Largamente sostenuta all'interno del partito comunista
Esito non secondario ai fini dell'equilibrio politico almeno nel decennio seguente
Ma nel PC dopo il congresso
Venne
Prevalendo la linea opposta dopo il congresso del mille novecentosessantasei sul su misura
Venne prevalendo la linea opposta gli anni sessantotto e sessantanove su due temi studente sindacato segnano la sconfitta di Amendola il settantasette e il settantotto segnano invece un tardivo ritorno della sua linea
Ma proprio questo ritorno misura i mutamenti profondi intervenuti nelle modalità di controllo degli strumenti conflittuali da parte del Partito comunista
La questione sindacale non era più saldamente come del cinquantanove sessanta all'epoca del primo grande ciclo conflittuale
Dal dopoguerra sotto il controllo del PC
La contrattazione collettiva era stata fortemente decentrata l'organizzazione di base il consiglio di fabbrica
Faceva capo ad una concezione opposta a quella che tradizionalmente aveva presieduto ad un'organizzazione di massa attraverso un principio
Di potere ascendente piuttosto che discendenti il Casey riporre poteva fortemente su alcune organizzazioni di categoria anche se non su quella confederale generando così un po'movimentismo di contro ad una direzione verticistica e partitica
Stabiliva il primato dell'azione di massa sulla direzione politica di massa
Il problema in questi termini classici si ripropose nella seconda metà degli anni Settanta
Sotto al meno
Due problemi emergenti
Da un lato il movimento era spesso troppo contiguo con l'autonomismo se non con il terrorismo
Dall'altro la responsabilità di governo chiedeva una drastica risulta riduzione dell'uso del conflitto sociale
Una richiesta esplicita in tal senso
Del resto venne al pc alla vigilia del suo ingresso nella maggioranza di governo tra la fine del mille novecentosettantasette e il gennaio settantotto
Si trattava di dare un taglio netto in ambedue le direzioni e questo fu fatto con decisione
Rimaneva il fatto che ciò avveniva troppo tardi almeno sotto due profili uno più generale
Quello della proceduralizzazione del conflitto nell'ambito di una concertazione delle variabili macro economiche
Era quanto ad alcuno di al da alcuni decenni si praticava in quasi tutti i sistemi di relazioni industriali dei Paesi democratici dell'Europa continentale
Ed è quanto il sindacalismo italiano allora rifiutava in omaggio ad una concezione conflittuali contrattuale di marca classiste opera IST
L'ordinamento sindacale continua a svolgersi fuori degli altri lui fissati dalla Costituzione
La legge trecento il cosiddetto Statuto dei Lavoratori venga riempire questo vuoto normativo secondo una logica diversa da quella espressa dagli articoli trentanove quaranta e quarantasei della Costituzione
In termini di costituzione materiale la distonia dell'ordinamento sindacale
Rimane forte
Sotto un profilo più contingente
L'impulso movimentista rimase latente nell'organizzazione sindacale malgrado l'inversione di rotta che il Partito Comunista cerco di imprimere adesso nel mille novecentosettantasette
E quell'inversione di rotta venne ad approfondire una frattura già presente nella rappresentatività fino sindacale
Che faceva del movimentismo una manifestazione non solo ideologica ma propriamente rappresentativa di una parte soltanto del mondo del lavoro rispondente
Alle fasce più basse del sistema salariale
Così dopo la rottura politica del settantanove
Fu un'evidente contraddizione
La ricerca da parte di Berlinguer di un rapporto organico con il movimento sindacale del mille novecentottanta a Torino più tardi nel referendum sull'indicizzazione se salariale nel mille novecentottantacinque
Il movimentismo quale fu elaborato alla fine degli anni Sessanta dalla sinistra sindacale da Trentin Garavini ed altri aveva una forte impronta opera ispettore assiste nell'interpretazione più generale esprimeva
Espressa dalla formula della democrazia dal basso
E soprattutto in grado ma prima di luglio ad esempio Lelio Basso
Sia sul versante politico sia su quello istituzionale
Avevano teorizzato
Aveva valenze INCE più incerte e un'impronta populistica assai più esplicita c'era comunque sempre il partito guida ma di un processo politico sociale che in nasceva esiti si sviluppava fuori dal suo ambito e di cui doveva essere appunto la guida politica
Esprimerò qui sommariamente una convinzione senza poterla in questa sede dimostrare nessun gruppo dirigente di partito nel corso del trentennio della Repubblica
Nel primo trentennio de la Repubblica attraversato una così profonda mutazione antropologico culturale come quello comunista
Di cui la segreteria Berlinguer fu il sigillo
E questo mutamento allontanava il PC dalle sue origini ideologiche politiche
Dalla stessa polivalente sistemazione che DS alle PDS aveva operato Togliatti
E con ciò lo allontanava da quella contrapposizione insieme originaria contiguità di modelli che lo legavano alle socialdemocrazie europee
E questo mutamento genetico del Partito comunista vende via via investendo anche la sua natura di partito di massa
La decadenza di questa formula di organizzazione politica in Italia come in Europa credo che sia già palese nei primi anni Sessanta
Ma in Italia dopo il Sessantotto essa ebbe a differenza che altrove una forte reviviscenza tuttavia secondo un diverso schema di contiguità con il movimento i movimenti delitti e di massa della società italiani
Io sono molto oltre
Sul filo di un
Molto oltre roba da
Per tanto tempo e coscienza cercherò di essere una mano grazie e cercherò di essere molto verrà
Io mi mi sono soffermato a lungo su questi fenomeni che investono l'intera società italiana e quindi il suo sistema politico con particolare riguardo al Partito Comunista Italiano
Dal momento che esso pure interlocutore fondamentale nel processo contiguo di stabilizzazione dell'equilibrio politico
Rispetta questi che però venite fu quello più direttamente investito è chiamato in primo luogo a governare
Risulta anche evidente come tutto ciò abbia avuto effetti determinanti sul circuito che ho chiamato di rotazione delle élites sociali parimenti esso sia ripercorso profondamente sull'altro aspetto
Che mi ero proposto di accennare quello della mediazione politica o meglio delle sue formule di proceduralizzazione
Io ho dato per scontato nella relazione
Un'analisi
Che
Ormai molto articolata e diffusa e che passa non tanto per la vettura letteratura storiografica ma come ha detto Barbagallo passa soprattutto attraverso l'analisi socio Polito logica che quella
Del
Sul sistema di mediazione tra politico e sociale caratteristica della struttura italiana e che ha avuto come punto di far fuoco Lazio di focalizzazione dell'analisi la Democrazia Cristiana
E che ha messo in luce diciamo
L'estrema complessità e capacità di abbracciare una pluralità di segmenti diversi della società italiane e di diciamo mediane le esigenze attraverso l'azione l'azione di governo
Quello che volevo qui sotto lì tu quello che qui ho sottolineato in questa relazione
E come rispetto a questo aspetto piramidale sembra qualcuno ha parlato anche della dell'Ice perché può Christian presa assetto piramidale diciamo della mediazione socio politica democristiana gli eventi del sessantotto sessantanove
Introducono un elemento nuovo nel senso che introducono un momento di domanda
Generalizzata
è una domanda che viene da un settore della società italiana che era rimasto sostanzialmente escluso da questa da questa mediazione
E
La domanda diciamo così sindacale opera e questo settore della della Società italiana poi sono in sono soprattutto e soprattutto il lavoro salariato dell'industria manifatturiera ancora oggi vedevo di una media che diciamo l'area del lavoro se
Di un Grasso violare di lavoro salariato che è considerata
Oggi in Italia
Connessa al mercato Pedro e meno del cinquanta per cento del complesso nell'area del lavoro sono io questa era l'Area connessa al mercato
Ed era principalmente l'aria del lavoro che naturalmente poi si trascina dietro nell'ambito delle sue rivendicazioni generali anche l'altra parte diciamo così del del del lavoro salga di un crescendo di domande in termini salariali
E in termini di stato sociale che non sono più componibili con la mediazione
O meglio come vengono composte vengono composte non individuando dei criteri selettivi d'ordine selettivo nel meccanismo diciamo di decisionalità di governo ma vengono acquisite in modo aggiuntivo una diciamo sovrapposizione
Delle vecchie delle nuove alle vecchie
E qui analizzavo il problema
Sotto la specie della contraddizione che questo che questo implica
Nel senso che
Natura non è un caso il discorso sulle incontro incompatibilità sul primo sul secondo tempo della politica economico vicino da questa data rimango perché un Paese
Del e e e qui poi esaminavo ulteriormente due pannelli uno quello diciamo del funzionamento parlamentare e di come ha funzionato fino al settanta fino al settantanove fino al periodo del Mita razionale
Ha funzionato di un regime diciamo parlamentare fortemente è ulteriormente assemblea Rizzato dalla riforma dei regolamenti del settantuno e gestito diciamo in termini fortemente consociativi e come ha funzionato il meccanismo consociativo
Che ha funzionato per alcune grandi leggi di riforma e per i provvedimenti più
Ma il meccanismo assembleare coi nei suoi interstizi
Nel nel quale nei quali si mettevano in volto diciamo così interstiziali alleanze trasversali è questa il vestito quella che poi è la parte del del del nostro nel nostro processo legislativo che come sappiamo diciamo dato l'alto grado di l'edificazione
A una produzione una Capac Ap la Rita d'intervento e naturalmente questo inciso sulla sulla funzione di governo sul rapporto diciamo tra Governo e Parlamento in modo
In modo Foucault con le conseguenze sottolineavo le conseguenze così come poi
O mi sono soffermato su gli effetti di questo sulla politica economica
Con una particolare accezione cioè quello di come nel nostro sistema politico italiano ha seguito diciamo di questo meccanismo per cui il nostro è un Paese che stante l'insieme delle variabili macro economiche
Governo e Parlamento
In relazione alla complessità e al modo in cui hanno costruito la dinamica sociale non riescono più a mediare non non non riescono più a controllarle salvo salvo la variabile modello monetarie e creditizie
E di come Concardi già all'indomani della crisi già nella prima crisi del centrosinistra ma poi sempre più fortemente negli anni Sessanta
Diciamo le funzioni di governo economico si spostano dall'asse governo Parlamento sull'asse Tesoro Banca d'Italia Colombo carni prima e poi
E come tali costruisce il sì il reticolo diciamo finanziario
Queste cosa largamente nel che esso e ha assolutamente qua si allearono ingegnere
Questo doppio livello di mediazione questa articolatissimo meccanismo di e come questo salta nel settantadue salta con la crisi del cambio salta con la linea di svalutazione
Come
Questo
Come e Carli esce entra baffi che con la sua locazione riconduce la gestione della mentalità la linea d'Italia diciamo sui diagrammi di tipo liberista
Ed è possibile reggere il vocalismo fino alla fine degli anni Settanta con alti tassi d'inflazione stanti due shock petroliferi stante il fatto che gli altri Paesi hanno anche altri tassi d'inflazione quando gli altri Paesi rientrano perché
Poi non so chi mi accennava che accennava Barbagallo
Dal sessanta già dalla crisi del sessantadue in cui eravamo pena entrati nel mercato
Nel mercato comune europeo e gli altri partner e si fanno sentire come si fanno sentire oggi non è che noi possiamo variabilità in cambio a nostra scelta su cui
Ci chiedono il rientro del serpente il rientro del serpente
è condizione troppo pesante rispetto al livello di mediazione politica
Diciamo su cui si era costruita la maggioranza di unità nazionale il Partito comunista non regge solo due elementi che uno è quello dell'Istat relazione quello di politica estera dell'esternazione
Dei missili Pershing e Cruise Cluj sette l'altro e certamente e qui che io con noto vado rapidamente alla scusatemi questo riassunto scheletrico nel finale ero stato abbastanza dettagliato nella relazione
E e su questi elementi che io fondo cioè la
La la fine degli anni Sessanta mostrano la crisi del sistema di mediazione consociativa che per trent'anni in qualche modo è stato l'elemento sul quale si è costruito l'equilibrio politico e Mammano si è allargato l'equilibrio politico
Della Repubblica morto non la crisi proprio
Rivela rivelando
La
In regola e sei negli agguati Alexa rispetto a quelli che sono i i compiti nazionali
E comunque di rapporto diciamo
Col sistema internazionale
Quindi diciamo con il falco i fattori esterni inadeguatezza del sistema decisionali italiano cerchio
è stato molto sottolineato
E qui concludo la morte di Moro a cui seguiti poi quella di un altro grande paladino della tavola rotonda quella di Ugo la Malfa
Appena reduce dall'ultimo tentativo diciamo di rinsaldare la maggioranza così certo questa va ha avuto
Un peso però
Credo che
Sottostante c'era una crisi di quel sistema tanto che in relazione a Moro una delle cose che credo sarebbero interessanti da indagare dia ad analizzare sono le difficoltà che Moro trovo
Per risolvere il rapporto diciamo da Alleanza in
E con con i comunisti nel periodo l'unica nazione lì difficoltà che trovò all'interno della Democrazia Cristiana
Sulla base della sua ipotesi che doveva portare tutta la democrazia diceva queste che sono difficoltà molto diversa da quella del Moro aveva trovato nel mille novecentosessanta con il centrosinistra
Ma diverse non perché l'interlocutore era il partito io credo che il propongo questa questa questo problema questo punto di approfondimento
Non perché l'interlocutore che aveva di fronte era al Partito comunista a differenza del padre
Ma perché all'interno della Democrazia Cristiana
Le elezioni del mille novecentosettantasei che riconferma la Democrazia Cristiana come partito di maggioranza relativa è vero non spostarsi su di essa beh un'area di diciamo di ceto di ceto medio
Che aveva assunto diciamo caratteristiche di Lester assai più marcate che non quelle che contraddistinguono
Certo Comunione e Liberazione Borruso il
Giovane tecnocrate Mazzotta i cento che all'indomani delle elezioni del settantasei cento demorde deputati democristiani sottoscrivono una mozione a favore del meccanismo d'alternanza appunto con soggetti
Non sono molto espressivi diciamo di questa realtà che però ha una radice sociale profonda
E e anche le espressioni tipo maggioranza silenziosa sono solo un primo una prima espressione di questo ma se si guarda bene
E Italia della fine degli anni settanta è molto diversa da quella degli inizi degli anni sessanta e un'Italia nella quale l'area di mercato ossea
Decisamente accresciuta e intorno ad essa gravi soprattutto nel centro nord nel Nord
Una una una una fascia di società molto più ampia non è più come nel miracolo economico un'area centrata sulla grande la media impresa ma è subentrato il fenomeno della pizza e della piccola impresa
Vi è un diciamo in modo diciamo una realtà sociopolitica referenziale
Che avrà o il suo paese negli anni settanta perché Barbera razzi guarderà la lega
E tutt'oggi credo che pesi nel meccanismo politico è anche questo è un elemento in quel punto di snodo degli anni della fine degli anni settanta un elemento decisivo che non ho mai usato il termine Prima Repubblica però credo che insomma la crisi diciamo di quel modello repubblicano
Che centrato sulla Costituzione poi sviluppate cifra verso l'azione di partiti la crisi centrale avvenga non dell'ottantanove ma nel settantanove grazie
A Piero Craveri per la sua relazione così dense problematica io credo che si conclude questa prima metà della nostra mattinata
Del convegno e le tre relazioni confermano mi sia consentito dire però le convergenze parallele di itinerari trattandosi storia dell'Italia repubblicana
Le convergenze parallele di itinerari di ricerca e di studio e credo la discussione sarà est estremamente interessanti ci ritroviamo tra una decina di minuti
Relazioni che credo importanti una di Silvio Lanaro sull'unificazione degli italiani fra interessi economici ed etica civile e l'altra
Di Enzo Santarelli l'Italia repubblicana tra Europa e mediterraneo
Diamo immediatamente la parola a Silvio Lanaro dell'Università di Padova prego grazie
Unificazione non è una parola che di questi tempi
Goda ottima reputazione
Ha un sapore nel linguaggio corrente
Quasi vessatorio quali sovietico
Per cui sarà bene un chiarimento preliminare
Sull'uso concettuale che cercherò di fare del termine
Dividendo
In tre comparti le possibili accezioni del termine
C'è un'unificazione come
Riduzione uniformità
E razionalizzazioni insieme
Degli apparati politico-amministrativi
Della Liegi legislazione civile penale
Monetaria finanziaria scolastica eccetera
C'è poi unificazione
Intesa come superamento della secretazione sociale
Aumento della sociabilità
Accettazione come valore del vincolo di cittadinanza comune con Soggetti percepiti
Come culturalmente affini
E c'è infine una unificazione da intendersi come rafforzamento dell'identità nazionale
E del senso di appartenenza a una stessa comunità
Riaffermata e celebrata tramite viti simboli autorappresentazione
Va da sé che queste tre accezioni in molti casi si intrecciano si sovrappongono e danno luogo come dire a delle strisce
Comuni
Per quanto riguarda l'aspetto relativo all'appartenenza al senso di identità nazionale
Abbiamo sentito molte cose suggestive ieri quindi mi perdonerete se non vi insisterò più di tanto
Cercherò di dimostrare comunque che nella storia nella parabola dell'Italia repubblicana
Il superamento della segmentazione sociale
è inversamente proporzionale
Al rafforzamento dei vincoli di cittadinanza e del senso di appartenenza e di identità nazionale
Ci sarebbe poi qualche cosa
Di ancora
Come dire più cogente dei processi di unificazione
E dunque che potremmo chiamare processi di omologazione
Per esempio sotto
La specie della mutazione antropologica di cui parlava Pasolini negli scritti corsari
E in altri suoi interventi soprattutto sul Corriere sì
C'è anche da dire che e evidentemente i processi di unificazione politico amministrativa
Influiscono sugli altri
Non foss'altro perché esiste e viene praticato un uso pedagogico dell'istituto
E sotto questo profilo non si può
Dimenticare o sottovalutare
Il fatto che all'alba
Della fondazione dalle
L'Italia è un Paese
Ah unificazione debole imperfetta e incompiuta l'ha detto Simona Colarizi e mi pare incontestabile se non altro
Per il trend di particolare lentezza
Con cui è proceduta proprio nel corso di oltre cento anni
L'unificazione
Politica legislativa amministrativo
Se prendiamo
La legislazione penale vediamo che il Codice Zanardelli è del mille ottocentottantanove
Se
Facciamo riferimento alla creazione di una banca centrale quasi unica la legge istitutiva la Banca d'Italia e del Milan l'agosto mille ottocentonovantatré
Se prendiamo
Un aspetto importante
Della legislazione civile come l'unificazione dei corpi in Cassazione
Occorre attendere mille novecentoquarantadue
Se prendiamo un elemento cruciale per la realizzazione
Di una
Accettabile perequazione fiscale tributaria
Non possiamo scordarci che la definitiva
Messa pubblica dei catasti in Italia arriva a compimento nel mille novecentocinquanta
Questo
In ragione non soltanto di una scarsa volontà realizzativa
Della classe politica quanto di una resistenza tenace stima
Di una tenacia plurisecolare dei locali
Faccio un esempio soltanto a proposito di una questione che peraltro è cruciale
La legge che istituisce la Banca d'Italia nel mille ottocentonovantatré come tutti sapete
Unificarle missione
Concedendo né però ancora la facoltà
Al Banco di Sicilia e al Banco di
I quali erano assolutamente ininfluenti dal punto di vista Della loro incidenza sulla circolazione complessiva e sulle operazioni creditizie connesse
Nel Paese
Ma erano comunque in possesso di una rappresentanza parlamentare era perfettamente in grado di impedire il passaggio della legge nel caso e sa non avesse mantenuto queste franchigie e queste
Concessione
In Italia esistono perché tutta la storia del periodo liberale anche fascista e anche repubblicano
Appunto
Localismi che si articola addirittura per lunghi periodi in veri e propri sistemi finanziari regionali
E questo non posso intrattenermi a lungo ludico solo lateralmente
Ci fa riflettere sul centralismo italiano di cui
Ci si riempie troppo spesso la
Il centralismo in Italia
E sono scolpito nelle tavole d'ordinanza
Di fatto
In termini di e a regolazione del consenso e di esercizio del potere
Le clientele locali a raggio più o meno vasto
Riescono a farsi valere sotto tutti i regimi politici compreso il fascismo
Se qualche cosa vogliono dire
Le cose che hanno scritto Marco palla per la Toscana
E la grande influenza
Della proprietà terriera toscana in termini politici quello che ha scritto Salvatore Lupo sulla Sicilia e sulla come dire latitanza dormiente ma tutt'altro che poco vigile della mafia durante l'ultima parte del ventisei
Per quanto riguarda gli aspetti
Rituali simbolici d'autore rappresentazioni dell'identità nazionale
Rimando a quello che è stato detto ieri sottolineando soltanto molto rapidamente
Un punto di dissenso l'unico
Con la relazione di Ernesto Galli Della Loggia che riguarda il ruolo che la monarchia
Io credo che a questo proposito occorra distinguere tra il principio monarchico in sé
E il grado di radicamento nella coscienza collettiva nell'autorappresentazione in se stesso come popolo che Alitalia che hanno gli italiani
Quelli che i dieci milioni e settecento mila
E forse di più che votano per la monarchia il due giugno del mille novecentoquarantasei
Non votano per la dinastia dei Savoia
E non votano nemmeno per la monarchia che voleva Benedetto Croce via il re fascista e di nuovo
Una sovranità di tipo monarchico né per quella che voleva Luigi Einaudi nel famoso articolo prima nel discorso di Racconigi pone famoso articolo perché voterò per la monarchia
E in Audi voleva in sostanza un istituto supremo che esercitasse funzione di controllo sugli organismi elettivi in maniera che non si realizzasse l'irrazionalità di organismi elettivi e controllavano se stessi
Ma in realtà un conto è il principio monarchico un conto è la dinastia dei Savoia che soprattutto sotto Vittorio Emanuele terzo si era spedita candidato inimmaginabile
Lo testimoniano Marcello Soleri Ferdinando Martini Ugo Ojetti che erano spesso invitati
Dalla scarsa come dire aderenza
Ai principi monarchici del rapper qui
Al punto che mattino a volte molto a dire di ma se non è monarchico lei perché devo esserlo Windows
Questore è un uomo ossessionato per tutta la vita dall'incubo delle fragilità dice della dinastia
Ossessionato dal timore
Di una rimozione determinata da mutamento divento dell'opinione pubblica
Io credo che il voto monarchico soprattutto nel Mezzogiorno
Nel mille novecentoquarantasei sia il voto proprio di una società deferente dipendente che dei libri nel nome
Il principio incarnato fisicamente visibile del potere
E me lo dimostra il fatto che se vado
Con in mano l'unico studio disponibile è libro sul triplice voto del mille novecentoquarantasei curato da D'Agostino ed altri se vado a vedere i dati disaggregati del voto meridionale dove il suffragio
Favorevole alla monarchia è notoriamente altissimo
Mi accorgo che è sempre più alto quanto più ci si allontana dai centri densamente abitati e caratterizzati da stile di vitalità mentalità politica urbana
Voglio dire se la monarchia ottieni settantanove virgola quattro per cento ad Avellino
Ottiene sistematicamente il novantaquattro virgola otto per cento a questo paga
Questo d'altra parte è un elemento ripeto di senso parziale perché
Il pallore ecco dei Savoia di una dinastia come
Elementi che incarnano il principio monarchico e quindi presidiano anche sul piano simbolico l'identità nazionale
Si conferma l'ipotesi della debolezza complessiva
Di questa identità e della mancanza di centri forti di riproduzione di variazione ma per il periodo che ci interessa maggiormente forse vale di più
Un altro esempio relativo alla cultura della costo
L'Italia tra il mille novecentoquarantacinque mila novecentocinquantacinque ricostruisce le proprie infrastrutture come anche la rete dei trasporti
Le case distrutte
Pone le premesse di una ripresa economica che avrà luogo negli anni successivi
Ma non alla luce di una strategia coerente con il no cultura dalla ricostruzione e invece come vedremo è presente in altri contesti in altri Paesi perché non esiste un senso di identità collettiva non esiste un senso di identità
Nazionale forte che possa
Articolarsi in Progetti coerenti condivisi
Di ricostruzione
Mancanza di cultura dalla ricostruzione
E certo
Favorita dal fatto che l'Italia un Paese sconfitto
E di conseguenza assai più degli altri
Dipende
Per la sua ripresa da variabili esogene
Per esempio l'ingresso nello eccetera il Fondo monetario internazionale nell'Iraq
E nell'area degli accordi di Bretton Woods
Che avvengono fra mille novecentoquarantasei mille novecentoquarantotto
Per il ruolo del Piano Marshall
Che dal quarantasette assicura per quattro anni il che non è poco il saldo della bilancia dei pagamenti
Ma oltre a questo esiste anche e proprio una politica dalla ricostruzione di basso profilo
Che non dipende soltanto dal carattere subalterno di un Paese sconfitto per come ci ricordava Galli Della Loggia ieri viene profondamente leso anche né i fondamenti della propria sovranità
La politica tributaria per esempio in anni in cui
Il il fisco riesce a garantire la copertura soltanto del cinquanta per cento le spese correnti
è una politica tributaria
Concepita come pura e semplice politica del gettito un gettito che nel cinquantatré arriva
A coprire il ventuno per cento del reddito nazionale cioè quello che allora gli studiosi consideravano il limite massimo sopportabile da un paese a reddito nazionale medio-basso
La ripresa ancora una volta si fonda
O su elementi che provengono dall'esterno
Il commercio estero
O sugli investimenti come dire obbligatori
Come quelli edilizi per la costruzione di nuovi bagni negli edifici lesionati distrutti
Lo stesso schema Vanoni
Che molte volte viene enfatizzato
E presentato come una specie di Squillante annuncio di una nuova cultura economica della programmazione del superamento dei dualismi di ridistribuzione del reddito in realtà è
Adottato soltanto come risposta difensiva è congiunturale
All'inchiesta parlamentare sulla disoccupazione che aveva chiarito come nel Paese a cavallo fra anni qua quarant'anni cinquanta la disoccupazione avesse ampiamente oltrepassato la soglia frizione
Insomma già negli anni della ricostruzione incomincia a quel fenomeno di non governo
Dei fenomeni di crescita e di sviluppo è direttamente connesso
Alla mancanza
Di una identità e di una cultura nazionale
Anche la Germania il Giappone erano file con
Ma in Germania
La crescita spettacolare dell'acqua delle umiliano
Guidata dal cosiddetto liberismo sociale di pubblica era è facilitata da una cultura della ricostruzione
Certo dipendente dalla guerra fredda certo dipendente da una occidentalizzazione forzata del Paese
Perseguita soprattutto degli Stati Uniti d'America il ragione di esigenze di bisogni di carattere geopolitico
Ma comunque cioè
In Francia no tanto è un è un Paese apparentemente vincitori
E l'abilità di décolleté
Ma intanto c'è una cultura della ricostruzione e la cultura del piano e la cultura del piano energetico infrastrutturale diciamo né
In Giappone Paese sconfitto c'è una cultura dalla ricostruzione
Ed è quella di quel complesso sistema
Di gerarchia e fedeltà
Che sfocia in quello che attualmente viene chiamato
Nella crisi del sistema fordista il toyotismo
In questo quadro di assenza
Occorre inserire peraltro
Quello che il principale agente di unificazione in una situazione come quella italiana degli anni successivi al mille novecentoquarantacinque
Vale a dire la scuola
Il ruolo della scuola e dell'istruzione pubblica e privati
Tutti sapete che
Prima che gli alleati abbandonassero il Paese
Si erano arrogati il compito di fissare i programmi della scuola elementare
Cercando un po'ingenuamente
Un po'utopistica mente
Di travasare
Nelle strutture di una scuola elementare che non era più quella
Relativamente aperta
Di Lombardo Radice costruita nel quadro della cosiddetta riforma gentile ma era diventata la scuola fascista
Cercando di e innestare di sopra i principi dell'attivismo pedagogico
Di lui con tutti i corollari democratici che si comportavano
Un tentativo di questo genere
Compiuto la commissione militare alleata era destinato al fallimento e in affetti fallì
E la scuola italiana soprattutto
La scuola è elementare che è significativa ai fini del nostro discorso se vogliamo ragionare di unificazione
Complessiva di una nazione di un popolo
Che è composto da diversi gruppi Arpa menti e classi sociali
Scuole elementare
Sì dipinta viveva quarantacinque quarantasei ancora spetta da
Dai contraccolpi di un alto tasso di analfabetismo
Un analfabetismo badiamo bene superiore
A quello dell'epoca fascista
Che l'analfabetismo era giunto all'undici per cento dati del censimento mille novecentotrentuno ed è al tredici per cento
Nel mille novecento cinquantuno
Con in più l'aggravante del fenomeno
Addirittura spaventoso
Della mortalità scolastica
Molto più alta al Sud che al Nord ma insomma tale da far sì che
Tre alunni su dieci al Nobel sette su dieci al sud non completino il ciclo elementare
Secondo
A scuola italiana è afflitta da una struttura squilibrata della spesa
All'inizio degli anni Cinquanta il novantatré per cento
Delle spesi per l'istruzione nel nostro Paese
è destinato all'attribuzione di insegnante
E solo il sette per cento
A tutte le altre forme di investimento compreso quello edilizio
Che costringono con la legge tubini del mille novecentoquarantanove una serie di provvedimenti successivi
Ad accollare sulle spalle dello Stato il cinquanta per cento delle spese per l'edilizia scolastica che sarebbero dovute essere invece a carico dei Comuni
E infine aspetto tutt'altro che secondario dal punto di vista dei contenuti culturali e dei saperi che si trasmettono
La scuola primaria nel nostro Paese risente fortemente di un'impostazione
Educativa
Tra virgolette dell'insegnamento nel senso di quel conflitto di antica data tra educazione educazione dell'animo e dei sentimenti istruzione che e apprendimento di cognizioni fondata essenzialmente sull'alfabetizzazione
Tutto ciò è particolarmente evidente negli espedienti compiuti
Per Scola rizzare gli adulti
E che sono
Le cosiddette scuole popolari
Che vennero istituite nel mille novecentoquarantasei e che secondo ciò che dichiarava in una sua conferenza stampa il ministro Gonella dovevano avere
Lo scopo di radicarsi di piantare le loro tende nelle caserme nelle fabbriche nelle carceri negli ospedali
Nei rioni più popolati
E insieme ad esse i cosiddetti centri di lettura
Che in breve tempo sempre destinati gli adulti raggiunsero numero superiore ai cinque mila
Come fossero impostati questi centri di lettura dice bene in un volume del mille novecentocinquantasei Raffaele C Asca uno storico abbastanza noto per aver scritto un celebre studio sul programma dell'opinione nazionali italiane che era stato eletto senatore
Come indipendente nelle liste democratiche o cristiane
Il centro di lettura di Ciaccia nasca come è stato ideato
Non è un doppione della biblioteca popolare
Una scuola in cui il maestro si propone ancora di insegnare a leggere sì
Ma un leggere che sia Semenza di pensieri contatto con le idee ematiche l'umanità scoperta di libri eterni che dicono verità eterne ricerca mai paga di una eredità legata dei fratelli maggiori e minori are
Allora in questo quadro
Quando viene approvata il trentuno gennaio del mille novecentosessantadue nel legge diciotto cinquantanove costituisce la scuola media unica
Realizzando il principio costituzionale dell'istruzione obbligatoria prima quattordicesimo anno di età
E il panorama culturale
Che si presenta di fronte
All'ITIS latore prima gli insegnanti poi non è fra i più entusiasmanti anche perché la connotazione diciamo così cattolico educativa dell'insegnamento era stata appesantita ai Programmi Ermini del mille novecentocinquantaquattro
Ed è alla luce e della lotta contro questa arretratezza che va letto il conflitto l'attivo stilati in uno che anima tutto il dibattito parlamentare che precede l'approvazione la legge in realtà
Chi contrastava la sopravvivenza del latino nella scuola secondaria inferiore lo faceva più che per difendere questa sacra lingua no
Che conduceva al liceo classico per poter aprire un varco a quella cultura dell'alfabetizzazione dell'istruzione e
Delle nozioni tecnico-scientifiche che tanto stentava a penetrare in un organismo come quello della scuola italiana
D'altra parte
La legge di sopra cinquantanove e l'elevamento dell'obbligo scolastico a quattordici anni di età favorisce per ragioni evidenti è un maggiore accesso all'istruzione superiore
Dove sarebbe interessante lo boh come semplice spunto
Analizzare il ruolo dei contenuti culturali e dei libri di testo soprattutto
Come fattori di unificazione
Di carattere peraltro parziale e limitato ad ambiti e settori che non riguardano l'identità nazionale nel suo insieme
Pensate ai manuali degli anni cinquanta sessanta e primi anni Settanta ruolo che hanno avuto e che hanno effettivamente esercitato nel rimettere insieme interi pezzi frantumi frammenti cocci
Di cultura italiana
E di modelli di comportamento e di interpretazioni del passato che erano rimasti separati
Il manuale di letteratura italiana di Natalino Sapegno
Che superano
Quella che era stata l'impostazione dell'insegnamento della letteratura italiana negli anni del fascismo da parte di Vittorio c'è anche di tutti i suoi seguaci della letteratura italiana come figlia della letteratura latina nel quadro di un perenne ruolo mediterraneo del Paese
Pensate al manuale di filosofia di Paolo la manina
Che ha una funzione precisa
Cioè il superamento del conflitto fra ruppe gentile facoltà n-esimo e gentili a n-esimo
Nella cultura dei liceali degli studenti universitari e degli insegnanti più tardi alla luce così di una rivalutazione un po'bonaria dello spiritualismo italiano dell'Ottocento
O il manuale di letteratura latina di Concetto Marchesi
Dove e c'è un si avverte un forte sforzo di superamento dei limiti grammaticali dell'insegnamento del latino e della letteratura latina nella scuola e una lato fortissimo in direzione di quella Humanitas almeno Andrea il ponte renziana
Che Marchesi vede proprio attraversare percorre tutta la storia la letteratura di
Oppure in anni un po'più tardi al ruolo che hanno esercitato manuali di storia come quello di Armando Saitta e di Giorgio Spini che sostituiscono l'egemonia di manuali come quello di Pietro Silva impostazione
Pale Orysol dimentichi sta da una parte e e monarchica dall'altra e che ancora avevano fortemente circa era fortemente circolati nella scuola italiana degli anni Cinquanta
Ciò che e non fa la scuola
In termini di unificazione culturale
Fanno altre emittenti di cultura
A questo proposito però
è necessario preliminarmente sottolineare quella che chiamerei la scarsità il difetto in Italia
I luoghi della socialità
Non so o per spiegarmi alla buona
Forse
Molti di voi hanno letto
I romanzi di ciò Simenon dedicati alla provincia francese no non so il testamento Donadieu borgomastro dicono altri molti altri decine di altri
Bene e in quei cento della provincia francese cittadine piccoli paesi molte volte
Il la mescita Libardo come lo volete chiamare è un luogo in cui la vita pubblica e privata degli abitanti si intreccia in una maniera imparagonabili
A quello che storicamente era caduto in Italia sia
Per le classi superiori sia per i ceti medi sia
Per il cosiddetto proletaria
Molto di più invece in termini di unificazione del gusto e delle preferenze culturali
Almeno per i ceti medi piccolo borghesi
Avevano funzionato
Alcune tendenze del costume collettivo
Il melograno
Soprattutto il melodramma Tucci
Che aveva portato in Italia i temi del tardo Ottocento del primo Novecento dalla Belle Époque
Con il suo gusto per l'esotico no pensate la fanciulla del West pure che so io Madame Butterfly
Oppure aveva portato il gusto per una Boehm molto misurata e che si è spia con la morte per tubercolosi
Insomma Puccini era stato il dominatore della scena italiana
Per tutto il primo mettendo cioè
Ma funzione analoga aveva esercitato il D'Annunzio n-esimo
Non di D'Annunzio ma il D'Annunzio ennesimo di Guido da Verona
E di Pitigrilli
Il vivere inimitabile no questo modello luccicante di Dieter raggiungibile proposto alle fantasie piccolo borghesi
è un ruolo
Che per durerà e perdura
Tutt'oggi nella cultura medita Agliana la canzone
La canzone che per la prima volta diventa
Fenomeno di massa con la radio fascista
E che nel secondo dopoguerra si arricchisce di canali
Di diffusione
Con il Festival di Sanremo
E con trasmissioni come Canzonissima e
I suoi epigoni nessuno nomi diversi e differenti
Ecco questa
Discrasia tra scarsi luoghi sociabilità ed esistenza tutto sommato
Di
Centri di emanazione di correnti culturali che sono anche centri di emanazione di messaggi
Per il costume collettivo
Va spiegata per il periodo repubblicano
Nel senso che il luogo associabilità Nuno umiltà non crescono non si moltiplica perché
Perché vengono sequestrati
Dei partiti poi i quali finiscono per essere di fatto le uniche agenzie di socializzazione
Io sono convinto non so quanti convincerò ma personalmente lo sono
Che con la loro ideologia se volete prepolitica omertà politica
Salvifica messianica Kilian spicca millenari mistica chiamatela come volete
I partiti politici in particolare si intende i partiti di massa la Democrazia Cristiana il Partito Comunista si rivelino dei formidabili attenti di socializzazione ma degli strumenti poco adatti
A produrre classe politica in grado di governare
La società
E anche come dire collettori di una sorta di un nuovo mandato imperativo
Che produce rigidità del consenso a coloro che devono realizzare comunque una causa di salvezza
Insomma i partiti sono qualcosa di ben diverso
Da quelli contro cui si scagliava Giuseppe Maranini quando da negli anni Cinquanta parlava di partitocrazia
E sosteneva che i partiti erano soltanto degli apparati che controllavano
La Camera dei deputati e il Senato in un regime di tipo Assemblea
Sono altre ben diversa cosa
Voglio dire nel bene e nel male agenzie di socializzazione che possono appunto aver fatto del bene comode mandati in ogni caso hanno con uno potentissimo antibiotico soppresso vuoti diversi
E intermedi della socializzazione motivo per cui oggi nel nostro Paese la crisi della politica porta con sé
Anche la crisi di molto alto
Della Società delle sue articolazioni sì
Devo correre quindi mi limito me ne scuserete alla pura enunciazione di temi sui quali saremo
Scuola
Centri di socializzazione agenzie di sociabilità
Nei processi di unificazione hanno anche il compito di formare la cui ne linguaggio comune
In senso comune
Ora questo compito viene assolto
Sia nella scuola che
In misura debordante nella previsione
Dalla cosiddetta neo lingua dall'italiano popolare un italiano regionale che si incomincia a parlare intorno alla seconda metà degli anni Cinquanta
Ecco a questo proposito sottolineo soltanto che esiste un nesso strettissimo fra una lingua ridotta Lessico
E l'avvento
Dell'opulenza
Dall'è secco
Dalle parole che designano utensili alle parole che designano beni di consumo
Questo è il processo di quegli anni
Cioè le nuove parole cominciano a designare essenzialmente se non esclusivamente beni di consumo pensate a detersivo ammorbidente pensate ad aggettivi come assorbente prima
Riguardavano la carta assorbente descrivevano un fenomeno di capillarità poi sono diventati aggettivi che si riferiscono o sostantivi anche che si riferiscono qualche cosa di molto diverso
Questa lingua che abolisce i nessi sintattici che cosa produce una soppressione appunto di
E legami grammaticale nella lingua
Che entra in un circuito con la mancanza di un accesso sintattico al consumo che cosa voglio dire
Con la costruzione di uno stile di vita che non sia connotato dalla somma degli oggetti posseduti
E che non sia fondato su una visione del futuro semplicemente come Periodo inclusi disporrà in misura sempre crescente dei beni che inondano il presente
Con tutto ciò e corro
La televisione italiana degli anni sessanta non è affatto quella che potremmo immaginare dalle recenti polemiche sul degrado che sta subendo
Nel libro di Franco Monteleone sto della radio e della televisione in Italia voi trovato un capitolo sui programmi che hanno fatto la televisione dove si sottolinea il ruolo di effettiva acculturazione di larghi strati di popolazione non soltanto
Di ceti medi o di borghesia esercitata da programmi culturali che negli anni sessanta hanno una esplicita vocazione
E da Conti
Ha un compito di unificazione sono votati anche settimane hanno poca
Come oggi come gente
E noto che in Italia si leggono più i settimanali che i quotidiani anche perché c'è una lunga tradizione e quelle in cui la Domenica del Corriere era stata
Una sorta di Padova regolatrice del costume piccolo borghese di
Corro corro
Questi settimanali a che cosa servono servono essenzialmente come strumenti deputati a fissare i confini del lecito e dell'illecito nel nel costume corrente soprattutto dei ceti medi
No le vicende le famiglie reali per vedere quali sono i confini ai quali
Si può arrivare con le famiglie moderne spregiudicate le notizie di cronaca nera per vedere acqua gli abissi del d'approvazione si può giungere con comportamenti illeciti
Ma anche la settimana
Che tutt'oggi mille novecentonovantasei
A tirature strepitose
Ed è e come dire
Un organo che diffonde un sapere enciclopedico e classificatorio
Dei miti piccolo borghesi uno sguardo moderatamente maschilista sulla crisi della famiglia
Concludo e qui concludo davvero abolendo alcune sedute esemplificazioni piuttosto gustose che mi sarebbe piaciuto fare
Al ruolo delle migrazioni interne
Dal punto di vista dei profili di nuove integrazioni sociali che esse producono primo
L'integrazione come coesistenza pacifica modello milanese delle correnti secondo il modello di integrazione come Gerry gerarchizzazione imposta
E accettate e il modello torinese
Che produce i negri bianchi quelli che oggi potremmo chiamare i terroni leghisti no
Terzo l'integrazione come sradicamento non compensato né risarcito e quindi come massificazione standardizzazione esasperata dei comportamenti
L'operaio massa di Nanni Balestrini
Infine l'integrazione sottospecie di sindacalizzazione selvaggia
Se riflettessimo più a lungo
Come fosse in altra occasione ci sarà possibile fare su questi fenomeni su questi processi probabilmente ci confermeremo nell'ipotesi che a una
Come dire debolezza dell'integrazione del di tipo nazionale
Del vincolo di cittadinanza corrisponde
Una forte spinta all'unificazione per isolotti sempre più estesi di società che non riescono però a trovare un punto di equilibrio comune mi scuso per la lunghezza e vi ringrazio
Grazie
Grazie Silvio Lanaro mi dispiace che non abbiamo potuto riflettere più a lungo ma mi dispiace soprattutto che ci siamo persi qualche esemplificazione gustosa che tu avevi preparato
Darei la parola Enzo Santarelli
L'Italia repubblicana tra Europa mediterranea
I cinquant'anni
Della repubblica della loro Geometria apparente
Trascorrono da una cultura generale periodo di crisi vi è rappresentato dalla guerra e dalla caduta del fascismo
A un altro periodo di crisi forse meno movimentato ma non meno significativo sul piano mondiale
Che viene largamente ecco incidere con i nostri anni novanta
Nel primo caso la transizione metamorfosi italiana conduce dalla monarchia alla Repubblica
Nel secondo pur riflettendo l'esaurirsi della guerra fredda è un pretesto di ricomposizione politica e sociale su scala europea lo svolgimento è prevalentemente interno alle istituzioni
Si può partire da qui da queste due crisi di grande rilievo ma di carattere diverso per valutare l'intera fase storica traversata dall'Italia repubblicana e farsene una ragione
In questi cinquant'anni mutano la società e la cultura degli italiani
La fisionomia delle è lite delle masse e rapporti riporta sociali e politici le relazioni col quadro internazionale soprattutto con l'Europa
Nel gioco dei mutamenti e delle permanente sono stati decisivi rapporti traumatico trainanti col mondo esterno
Come si vede con chiarezza dai molti e differenti studi sugli anni quaranta e si può osservare riflettendo sui nostri giorni
Perciò la vicenda italiana di questo mezzo secolo appare così fortemente collegata intimamente e istituzionalmente ha un orizzonte più ampio
Questo non vuol dire è abbastanza ovvio che vengano a cessare
Un CDA non meno rilevanti le motivazioni interne o a otto Torre delle fratture e delle continuità che si sviluppano nell'ambito nazionale
Solo che l'intreccio si è fatto più compresso e come tale va considerato si pongono a questo punto problemi di ulteriore e più dettagliata periodizzazione niente affatto secondarie Danzi essenziali per una visione o interpretazione sufficientemente aveva mistica
E animata delle cinquantennio delle sue particolare scansione
Entro questo schema ritengo sia giusto sottolineare la portata e la durata dei rivolgimenti capitalistico finanziarie degli anni settanta in atto su scala mondiale
Senza i quali sembra difficile cogliere le angustie e le angosce del mondo politico italiano di allora
E nei tanti discussi anni ottanta e tanto meno individuare un precedente di largo è sufficiente respiro al suo movimento morale e politico istituzionale
Che sopravviene con la svolta dei novanta
E infatti a ben guardare l'instabilità e l'inquietudine odierna e che costituisce anche il nostro travagliato osservatorio corrisponde a una crisi sociale economica e culturale che viene da lontano
Gli anni settanta rappresentano già un primo cambio di fase
Da un lato il logoramento delle difficoltà crescenti della Repubblica dei partiti basta ricordare il Sessantotto il referendum del settantaquattro il terrorismo e l'uccisione di Moro
Dall'altro i mutamenti progressivi che intervenga l'occhio la scena economica e finanziaria e si ripercuotono fra continue recessione giustamente sulla società italiana al sua governabilità
Dal settantuno la perdita di stabilità nei cambi complica definitivamente le condizioni dell'economia italiana nel mercato mondiale
Costringendo il Paese a una sorta di navigazione a vista imposta dalla ristrutturazione delle forze e delle forme del capitalismo
Lo stesso ancoraggio al processo di crescente europeizzazione
Mette a dura prova con le sue ricadute la capacità di coesione e le giunture della società lungo la cerniera non immobile fra nord e sud
Dietro il problemi di periodizzazione sta dunque una questione più ampia quella del come e quanto è cambiata la società italiana nel mutare delle strutture
Delle generazioni delle mentalità nel corso del cinquantenne
Ed è il rapporto fra storia d'Italia e storia della Repubblica che tornerà in discussione al termine dei nostri lavori certo l'Italia di oggi non è più quella di ieri anche se l'ombra lunga del passato ci lambisce di continuo
E non manca di condizionarci anche pesantemente
E tuttavia proprio per affrontare concretamente la tematica dell'Italia repubblicana fra Europa e Mediterraneo non ci può fare a meno di accennare
Agli snodi principali che investono le avvolgono gli elementi di base della vita degli italiani nel corso di due oltre generazione in primo luogo l'impatto per così dire originario delle potenze anglosassoni che proprio attraverso il Mediterraneo
Portano la guerra nella penisola nel via o no il territorio scuotono i costumi indirizzando il Paese lo Stato sulla via di un'organica e avrebbe possibile apertura economica e culturale all'Occidente nelle forme di quelle integrazione
Euro atlantica che giunge fino a noi
E le cui componenti militari si saldano con le componenti del mercato
Già questo grande capillare pro cesso si staglia nettamente marcatamente su un più lungo Periodo
Scardinando l'egemonia di quelle tradizioni nazionalistiche che erano sfociate in una dittatura provinciale autarchica e bellicosa
E aprendo il varco al ritorno e al rinvigorimento delle forze democratiche che avere pubblica daranno vita
L'esperienza dell'antifascismo per sua natura molteplici e della resistenza in questo contesto e e rimane fondanti
Questa e non altro a me sembra sia la cornice forte e duratura dei suoi fondamenti internazionali e nazionali in cui la condizione di vita e di sviluppo
Degli italiani continuerà a svolgersi nel corso della seconda metà del secco
Passando peraltro dai forti incrementi demografici del dopoguerra
Alla scarsa natalità dei nostri giorni dalle ondate immigratorie dalle grandi migrazioni interne degli anni del miracolo alle attuali correnti di immigrazione dalla o attraverso il bacino mediterraneo
Questi dati metro macro economici queste linee di tendenza prese isolatamente forse non dicono molto
Tuttavia denotano altrettanti punti di frattura nella gestione e nei problemi della comunità nazionale anche di qui deriva un vantaggio un ventaglio di difficoltà è un groviglio di conflitti sul terreno amministrativo sociale economico regionale
Del resto tutta una serie di tensioni sottese alle diverse culture regionale o subregionale
Alla loro evoluzione articolazione lungo il cinquantennio presentano un'incidenza variabile ma costante
Che sembra meritare una considerazione maggiore e più chiara di quanto non abbia ricevuto fino
La presenza della questione meridionale era tale nel dopoguerra con il suo nesso con i problemi dell'unità nazionale
E la questione settentrionale è tale nella crisi odierna non solo per il graduale emergere di un inedito partito regionale a nord del Foro
Da richiedere un ripensamento dei grandi temi dello sviluppo storico italiano
Che vada indietro nel tempo riesamini i materiali più seri offerti da una non basta ma notevole gamma distrugge se si guarda alla contrastata attuazione dell'ordinamento regionale o all'attuale dibattito sul neo federalismo non si può fare a meno di riflettere all'eredità tuttora aperta
Dei problemi di unificazione e articolazione nazionale
Al loro nesso con fenomeni tipici di una società moderna
Quali la dinamica degli insediamenti di grandi masse e in tempi più recenti l'ha cresciuta mobilità delle localizzazioni industriali
Schematizzando nell'ambito dello Stato nazionale e dell'integrazione europea
Mini travolta trasformazione economica e sociale investe in pieno il rapporto con il territorio
Il governo dell'ambiente fino a riproporre in odi antichi del centralismo e delle autonomie il più ardui e delicati della nostra storia
Non è un caso è stato osservato e le regge che le regioni hanno funzionato da detonatore
E che il vecchio motore dello Stato accentrato sopravvissuta l'originario impianto ottocentesco si è inceppato tutto negli anni della Repubblica
Probabilmente verso la metà del cinquantennio i problemi di unificazione economica del paese e quelli di articolazione regionale e nazionale sì su
I propositi di unificazione economica e di risoluzione della questione meridionale
Sotto il profilo dell'industrializzazione come del pieno impiego
La tendenza che pure vi fu alcol negare l'attuazione delle regioni con nuovi e più articolati e spazi di sviluppo sto copre specialmente nel centro nord
Il contraccolpo del divario culturale antropologico intervenuto a un certo punto fra nove e il sud del Paese sembrano testimoniare in questo senso
D'altra parte l'integrazione europea certamente operato con forza dando luogo a risultati diversi e contrastanti nelle due sezioni
La continentale e la meridionale dell'economia e della società italiana
La cultura politica delle classi dirigenti nei suoi diversi comparti come degli strati popolari un po'per le resistenze centralistica del potere un po'per il prevalere diversamente organizzato
Delle spinte corporative e settoriali di base
Non è riuscita a coniugare il duplice problema dell'unificazione dell'articolazione della nazione
In termini Complessi dei mass
La questione della critica opposizione e opinione repubblicani fino alla conquista di posizioni egemoniche del passaggio dal fascismo alla democrazia
Probabilmente è stata oscurata anche in seno alle correnti storiografiche più attente ed avanzate
Dalla tematica e problematica della continuità dello Stato in altre parole il crogiolo dell'esilio e del carcere pur così importante anche nella formazione dello Stato unitario
è rimasto al margine nonostante il suo significato emblematico sia pure minoritaria
Eppure non è indifferente anche per delineare i caratteri i limiti la capacità o incapacità di preda della classe dirigente post fascista
Individuare la precisa portata delle idee repubblicane nel corso della preparazione antifascista
E afferrare l'innesto di alcuni snodi essenziali dello storico confronto poi contro la monarchia negli anni di svolta del delle novecentoquarantatré quarantasei
Due momenti in particolare risultano rilevanti agli effetti della prefigurazione della futura compagine repubblicana da un lato degli epicentri dell'esilio si delinea la riconversione repubblicana di quei settori del movimento operaio e socialista erano rimasti lontani dalle questioni e istituzionale
E qui emerge la figura vigneti
Dall'altro l'approdo a un repubblicanesimo esplicitano di una frazione liberale e cattolica e qui vanno ricordati trentine è stufo l'Azione cattolica di ceto medio che si era mobilitata nell'opposizione alla dittatura
Un movimento dal basso molto segmentato che si estenderà negli anni Trenta fino a saldarsi della crisi del quarantasei con l'afflusso sul tuo conto e questo è il secondo aspetto di questo processo
Di forze popolari fino allora indistinte che confluiranno poi nell'ambigua nell'esigua maggioranza repubblicana del due giugno raccordandosi ad antiche e solide tradizioni popolari
D'altra parte mentre non decolla alcuna forza democratica liberale sufficientemente ampia e moderna
Nella DC col suo agnosticismo se consente a un paio di milioni di cattolici di far vincere di stretta misura la scelta repubblicana e garantisce un trapasso istituzionale indolore
Con la mediazione di De Gasperi e poteri che il futuro del Paese su una prassi è una linea politica essenzialmente moderato comunque queste modalità e radici del rivolgimento repubblicano stando anche all'origine della Repubblica Guelfa del mille novecentoquarantotto come dell'innesto della scienza Diana
Repubblica della forza sul ceppo del vecchio Stato
E quindi della e l'unione dei momenti più incisivi e innovatori del nuovo impianto istituzionale
D'altra parte i condizionamenti della guerra fredda unitamente all'appartenenza al blocco occidentale
E alla rilevanza e pressione strategica del blocco orientale fanno il resto connotando ed è formando fin dalle origini i termini della lotta politica
Insomma la ripresa democratica nella sua contrastata dialettica
Si trova di fronte almeno due problemi fondamentali e strutturali e il cui rilievo dovrebbe essere preminente nella considerazione del primo tempo della repubblica il recupero e il ripristino per molti versi l'instaurazione ex novo di un sistema democratico di governo dopo le materie del fascismo e della guerra
E il compito di abbozzare a grandi linee ripartendo da zero o quasi da zero le forme e il modo di della vita associativa degli italiani nello Stato Repubblica
D'altronde non è secondario uomini di punta come De Gasperi e Togliatti abbiano ottenuto il timone
In anni decisivi per la definizione della Costituzione sia formale che materiale fronteggiando sì e contro bilanciando si avvicenda come sempre avviene fra parti contrapposti
L'uno stando attento a non cedere troppo alle pressioni del partito romano l'altro muovendosi
Per il possibile sui binari di una graduale via nazionali a sinistra si le rileva in primo luogo una carenza di egemonia anche culturale
Carenze corrispondenti si riscontrò non del più importante partito di centro e di governo su cui era ricaduto in tanta parte il peso troppo grave della vita del Paese
Un Paese pur sempre Belardi connotati laici e caratterizzato da un'ampia e vivace opposizione di base insieme a non pochi elementi di lassismo del costume politico tradizionale un equilibrato il giudizio su questo fascio di problemi va ovviamente contemperato Colle eredità lasciata dalla dittatura del partito unico
E dai limiti del vecchio Stato liberale in qualche modo riassunti nella figura storico costituzionale della monarchia in Italia
Ma rimane anche da valutare in questa fase dell'EUR rigide dell'ascesa a petto delle ombre nelle oscillazioni dell'esordiente in difficoltà
La ricostruzione con le materiali umani che allora si potevano dare del tessuto dei diritti sociali di cittadinanza unitamente ai con le prime fasi di modernizzazione
Un intreccio storicamente fecondo e sul quale si continua tuttora a vivere
Questi primi elementari indicatori e un radicamento nonostante tutto della democrazia politica
L'esercizio di autogoverno popolare nelle città e nei sindacati
Come il non facile adeguamento agli standard socio economici di tipo europeo seppure in un equilibrio instabile e precario
Consentono di dire che il cinquantennio ha rappresentato nel suo insieme
Una fase non povera colma di difficoltà
Detti limiti e debolezze organiche ma anche di risorse slanci sperimentazioni alcuni si può tuttora atti
Negli anni settanta trapela se non la rottura l'esaurito se del modello di sviluppo che aveva presieduto alle precedenti fasi della ricostruzione e dell'espansione alla relativa continuità e l'idea Rita pur nel tentativo delle riforme della programmazione
Fra centrismo il centrosinistra fa seguito un decennio dominato da spinte sociali contrapposti
Nessun partito di governo o di opposizione nessun leader riesce a governare questo insieme di spinte sociali contrastanti
I progetti di compromesso politico o di riforma istituzionale che fanno la loro apparizione degli anni settanta e ottanta si consumano rapidamente drammaticamente
Se è vero che riaffiora la tentazione del trasformismo è anche vero che i termini della lotta politica e si ribellano per tutti molto duri
Davanti a questa durezza e drammaticità le interpretazioni insperate alla categoria del contraccettivi consociativismo non voi
Piuttosto dopo l'esperimento del centrosinistra organico il classico e si esaurisce col suo movimento del sessantotto vengono al nodo emergendo dagli strati profondi della società civile Problemi di Melito spesso una grande trasformazione non c'è ancora compiuta non ha esaurito pienamente le sue forze e non ha pienamente ha raggiunto i suoi obiettivi
E un altro ciclo di spinte trasformazioni economiche viene emergendo nelle diverse sezioni del Paese
L'Italia contadina del Mezzogiorno d'Italia Mezzadri del del centro Italia braccio antine Della Valle Padana cedono il passo a nuove e più dure sociale
Si fa strada la differenziazione ma anche il ristagno
E il principio di una segregazione ad un nuovo livello delle regioni meridionali
Sì dell'idea e informe molecolari spesso sottratte ad ogni normativa di natura fiscale sindacale l'Italia dei distretti industriali nelle regioni del centro e del Nord-Est
La politica di programmazione di riforma
Su cui i partiti si
Erano confrontati lo avevano cercato di confrontarsi ancora negli anni Settanta perde colpi ed esaurisce la sua credibilità
Un antico modello di sviluppo che risaliva fino al prefazioni
E si era illustrato nella grande industria e nell'industria di Stato da ultimo con Valletta così l'Italia o Mattei
Con riflessi e risvolti incisivi nelle politiche neo keynesiana né e neo meridionali viste entra in crisi più per esaurimento che per una rottura una svolta chiaramente individuabile datata come spesso avviene nei processi e però
Anche qui il momento nazionale con l'ascesa di gruppi e famiglie di borghesia industriale e finanziaria abbia la gente formazione
Con la saldatura sul territorio fra i distretti industriali e il sostrato dell'urbanizzazione diffusa
Si interseca con un ampio movimento dal respiro internazionale che procede via via
Dalla fase di crescente integrazione capitalistica nelle multinazionali ai fenomeni odierne che vanno tolto il nome di globalizzazione
Processi che coinvolgono investono il modello fordista specialmente nel cuore del triangolo industriale
Fino a scompaginare le relazioni e i rapporti di forza fra industrie movimento operaio come avviene la FIAT nel mille novecentottanta
Sì è vero e l'Italia repubblicana del dopoguerra ha vissuto nelle diverse congiunture e attraverso la dialettica di classe
Una preminente esperienza di modernizzazione
è anche vero nel prolungarsi dei passaggi calma trasformazione all'altra si manifesta quanto meno una non coincidenza fra problemi della modernità
Spesso radicati e stratificati delle mentalità nel costume e processi di modernizzazione
Per quanto la questione rimangano necessariamente a Perrotta e ai fini del di un primo inquadramento dell'ultima e più problematica falde dell'Italia repubblicana non ci può dunque prescindere dagli svolgimenti di storia economica in cuor suo lo scalo internazionale
All'interno dei quali si sviluppa e si spiega questa crisi
Di modelli e di cultura che oggi torna ad attanagliare il Paese
Una crisi niente affatto conclusa sulla cui origine caratteri presumibilmente si continuerà a discutere
A lungo ma intanto si possono rilevare il c.t. messi sul medio periodo almeno con la corrispondente problematiche europee
Quella sorta di patto non scritto per e per una cinquantina d'anni si era formata intorno alla alle politiche di pieno impiego
E allo stato sociale entra in crisi non riesce più a garantire la collisione della società insomma la stessa Europa è entrata in una nuova era del tutto diversa da quella che aveva assicurato la sua prosperità fino ad oggi
La crisi del lavoro e lo sfaldamento della società salariale non sono un fatto soltanto italiano
Anche se in Italia la disoccupazione assume nel Mezzogiorno un carattere strutturale
E se i fenomeni di disgregazione che colpiscono le società capitalistiche contemporanee
Si ripercuotono più gravemente che altrove sull'articolazione territoriale e sul grado di coesione nazionale del nostro Paese
Si incrociano qui alcune peculiarità storiche dell'Italia e gli effetti di un nuovo corso di politica economica a livello mondiali
La società civile e lo Stato unitario a differenza delle principali nazioni europee non hanno conosciute talia quei grandi rivolgimenti culturali quei processi di modernizzazione riforma e rivoluzione
Che hanno caratterizzato i secoli da cui trae origine la modernità occidentale
A parte i dibattiti in questo che in questo senso hanno solcato le interpretazioni del Risorgimento oggi in gran parte superati
Da ricaduta di alcuni problemi peculiari della modernità italiana lambisce la giovane vita della Repubblica con maggiore evidenza nelle prime fasi
Ma per certi versi quando torna riapparire il fantasma del trasformismo e bene o male si è costretti a confrontarsi con i nodi del federalismo o anche della nazione cattolica
Quelle peculiarità di lungo periodo dovrebbero essere riesaminate tenute presenti in un'ottica per un po'più a essere quella dei complessi di inferiorità superiorità che hanno segnato il passato
A un tale superamento collettivo hanno certo contribuito il balzo avanti compiuto sul terreno dello sviluppo economico nella stessa integrazione europea compatto di coscienza diffusa
La maturazione delle classi popolari attraverso le Nuclear se parte spontaneo parte organizzato di nuove forme di coscienza civile nazionale
E infine lo stesso governo di parte cattolica che nonostante le molte ombre responsabilità ha ribaltato e complessivamente attenuato gli storici steccati fra guelfi e ghibellini
Tutto questo almeno potenzialmente sembra costituire il preludio a forme più moderne tolleranti e costruttive di un confronto etico politico nella comunità nazionale e in quelle europee
Ma non si può nemmeno ignorare il groviglio fra la pesante la pesante eredità del passato le rinnovate carenze del presente
Forse l'intero ciclo repubblicano può essere interpretato sotto un certo profilo con un processo di mutazione diffusa e molecolare sul terreno delle culture
Ora più horror meno intenso e discontinuo per sua natura molteplice connesso dapprima l'impianto e per molti versi
All'impianto violento e per molti versi salutare subito nel mille novecentoquarantatré quarantacinque ma ha proseguito poi attraverso i movimenti migratori l'urbanizzazione della secolarizzazione
L'emancipazione della rivoluzione femminile all'espansione dei conclude il cambiamento
Dei costumi fino al rimescolamento culturale comunque posto in essere e lanciato dai mass media
Dunque con l'apertura di nuovo tipo verso il multiculturalismo
Le cui origini coincidono in tanta parte con le rigide stesse della Repubblica assumendo anche aspetti contrasta
Una problematica solo apparentemente recente la sua faccia rivolta verso gli immigrati di colore
O gli extracomunitari ma anticipata per più figlie in varie forme e diverso grado un po'in tutta la penisola nel corso del vicenza
Metti sembra fuori luogo ricordare a parte ogni possibile obiezione la formula usata di recente da Carlo Tullio Altan di polifonia dissonante
Per indicare il contrasto attuale nelle sue derivazione storiche all'incrocio appunto fra identità etnica e problemi di sviluppo e maturazione democratica
Si giunge così alle soglie di un diverso ordine di problemi
Quello per così dire dell'intreccio fra il carattere multiculturale della nazione per antica tradizione o per nuove acquisizioni nell'ambito dello Stato unitario
E quello delle oscillazioni obiettive o soggettive della compagine italiana nel suo contesto storico tradizionale comprensivo tanto della Coppa come del Mediterraneo
Introducendo una raccolta di saggi di storia economica e riflettendo sulla via italiana al capitalismo Valerio Castronovo ha raffigurato la società italiana
Con una sorta di centauro con la testa ben piantate d'Europa e gli zoccoli che affondano ancora nel Mediterraneo
Per parte mia ho già osservato che per ragioni di geografia economia e storia quel centauro non può essere né azzoppato né decapitati
Si trova comunque qui in questa dialettica insita nella nazione italiana una chiave fondamentale per decifrare interpretare una problematica che attraversa per intero la nostra storia repubblicana sul terreno della politica estera è ben noto dopo le opzioni in senso Atlantico occidentale ed europeista
Che hanno segnato i primi passi dello Stato repubblicano non sono mancate varianti di diverso segno pendenti a emendare o integrare
Quella linea strategica secondo una prospettiva più attenta agli interessi e agli spazi meriteranno
Certo quel tanto di Utopia mediterranea che si è registrata sempre sul cardine dell'integrazione euro-atlantica sembra aver fatto il suo tempo
Ma non per questo davanti alle ultime crisi
Italiane e internazionali le questioni di coabitazione interscambio equilibrio e sviluppo del bacino mediterraneo sono divenute meno pregnanti e suggestive
Non credo che nella dialettica Europa Mediterraneo ci debba privilegiare questa o quella sempre opinabile definizione disciplinare qui penso un po'alla geopolitica o ritorno della geopolitica
Che pure offre molti spunti di riflessione
In ogni caso vorrei lasciare aperta la questione si tratta comunque di valutare concretamente l'intersecarsi dei diversi elementi
Che nel corso del cinquantennio hanno caratterizzato in modo difforme l'equilibrio fra l'uno è un altro termine intersecando sito nel movimento storico e la collocazione della Repubblica
Per un primo approccio sarà sufficiente richiamare ancora una volta il peso delle unificazione e integrazione europea
E qui si dovrà pur ricordare il concreto mediterranei Isma'di Enrico Mattei
D'altra parte a questa tendenza centripeta dell'Europa corrisponde nel Mediterraneo una tendenza inversa
Sì è scritto e nel corso della seconda metà del ventesimo secolo il Mediterraneo ha subito al più grave frattura della propria storia il bacino mediterraneo per citare ancora Bernard Kaiser si caratterizza ormai per la sua geografia della frattura mentre tutta l'Europa meridionale appare solidamente e qui basterebbe ricordare le tappe dell'attenzione alla comunitarie economica europea ancorata alla comunità
D'altra parte proprio in questa situazione di barricata spinte all'unificazione europea
E alla disgregazione mediterranea si inseriscano dagli anni ottanta in poi le tentazioni tendenze italiane
Ha una presenza di bandiera quasi esclusivamente politico e militare che si sposta dal Medio Oriente all'Adriatico in un quadro sovranazionale a seconda delle contingente
Senonché e questo conta soprattutto l'Italia stessa reca i segni vistosi e profondi della frattura Nord Sud nel vivo della sua compagine
Nel suo settentrione e nel suo Mezzogiorno la crisi della Repubblica è anche questo
Grazie Enzo Santarelli per avere indagato sul centauro italiano
Tra Mediterraneo Europa
Io credo che restano a nostra disposizione pochi minuti però se c'è qualche domanda
Qualche rapido intervento
Qualche interrogativo rivolte relatori penso molto positivo volevo solo dire mi preme solo di dire che mentre si prepara un intervento che c'è una correzione del programma perché domani
Sabato la nostra seduta invece che essere come indicato alla cripta dell'aula magna è in quest'aula
Sì mi chiamo faceva la domanda è rivolta dottoressa Colarizi volevo fare un parallelo tra sistema politico e sistema economico visto che c'è una democratica è avvenuta una democratizzazione nel sistema politico così come è indubbio che è venuta una democratizzazione anche al sistema economico facendo una un parallelo tra mercato politico come voto re la ogni persona singola persona un bottone diffusione del sistema dell'azionariato popolare tra il sistema economico
Se non pensa che la forma di governo del centralismo democratico a cui lei facendo riferimento al partito comunista così criticato non pensa che sia il sistema la forma di governo che ha continuato ho sentito la democrazia economica di diffondersi mantenendo un governo centralizzato come è il la forma di governo dei grandi per italiani
Ci sono altri interventi
Radici
Prego
Dunque il richiamo Gianni Isola
Mi sembra che da se la riunione di ieri pomeriggio che da quella di stamani il tema unità unificazione del Paese sia rimasto al centro di tutte le delibere
Le discussioni e su questo io vorrei richiamare due punti ripeto sarò molto schematico molto sintetico per non rubarvi troppo tempo e quindi forse anche impreciso
Primo punto molto giustamente secondo me sta mattina Simona Colarizi ha richiamato la grande crisi del diciannove ventisei come prodromo
Ad una crisi del senso dell'azione negli anni poi del cinquantennio repubblicano
Proprio perché come aveva già indicato procace nel suo articolo su appunti in tema da chi sia stato liberale a Paso studi storici nel sessantasei e poi durante il primo conflitto mondiale che i contadini italiani
Senza richiamare i saggi di cinque perché ieri sono stanno aleggiata in sala solo in quanti sono qualche in qualche modo per la prima volta sentiti italiani ma si sono sentiti italiani in quell'atmosfera violenta e distorta della trincea e come dice Procacci appunto da quel momento ogni volta che si parlerà di patria di sentimento nazionale
Immediatamente il collegamento mentale sarà alla grigio verde alle stellette alle bandiere all'enfasi è sulla base di questo distorto processo rinazionalizzazione oltre come dire prodromo di razionalizzazione che poi si innesta nel secondo dopoguerra il come dire la fase decisiva di questo processo di razionalizzazione ma deve tener conto di questa base erronea
Di partenza secondo me
Vorrei in questo senso anche richiamare quanto diceva Barbagallo stamattina
A proposito della necessità di seduto di studiare questo periodo alla luce
Delle fonti anche che lentamente stanno venendo alla luce perché il problema delle fonti rimane per lo storico ovviamente il problema di fondo che non è che in Italia purtroppo disponiamo largamente di questi documenti qual si pone un quesito il versante per cui vogliamo affrontare la nostra storia degli ultimi cinquant'anni ci sono sì gli archivi esteri che possono essere usati per integrare quelle parti che la legislazione italiana ancora non mette a disposizione di studiosi ma è un processo molto complesso e ovviamente anche molto difficile da seguire
Però ecco il richiamo Allo studio secondo me dovrebbe essere anche un richiamo ad uso diverso Carlo mitologia diversa di studio
Cercando proprio di recuperare quelle fonti di cui ecco io ho sentito un po'la latitanza se non fosse stato per l'amico Lanaro che poi è intervenuta
Fino al punto al suo intervento che sono le fonti ovvio visive
Qui nessuno
Ha proposto un discorso che tenesse conto di queste fonti che per lo studio della storia degli ultimi cinquant'anni o se l'Italia secondo me sono assolutamente imprescindibile
Proprio per la comprensione di tutta la tutta la complessità del processo tutta la sua articolazione
L'amaro ne ha fatto cenno e ne ha fatto cenno senza richiamare ma questo non per cui non certo per colpa sua anche voi per la necessità di tagliare il suo intervento un altro processo che ha ostacolato e questo è il secondo punto che voglio richiamare che ha ostacolato una come dire
Facile o progressiva nazionalizzazione
Delle masse in Italia e il loro la loro identità nazionale che l'americanizzazione
Nel momento stesso in cui si proponeva ai cittadini italiani di sentirsi italiani si proponeva di essere americani spesso lo si proponeva mai la polemica spesso lo scopo neve ma era propagandistica ma il modello era quello ricordiamoci che utilizzando le fonti audiovisive come ricordo generare che un americano a Roma di Sordi che fa la parodia di questi sentimenti ma che corrisponde a una realtà vera è del cinquantaquattro
Altri cinquantadue un giorno in pretura in cui nasce personaggi Nando Meniconi quindi ancora precedente
Tutto fa l'americano di Carosone Teocoli non vuole andare il banale ma insomma e sono sono cose importanti
Sono cose importanti ed è un processo che si svolge in Italia in antagonismo
Al come dire al pericolo rosso il sentirsi americani internazionali legati all'Occidente naturalmente dovrebbe diminuire le basi di consenso al partito comunista che nel frattempo conduce una sua
Battaglia che è tipica voi del movimento operaio nelle sue nelle sue tradizioni che è quella della costruzione di un Nuovomondo di un altro mondo di un suo mondo
Che non è né italiano né americano che forse sovietico in maniera propagandistica ma che è comunque un altro e che non è l'Italia
Ecco secondo me su questa articolazione e su questa compresenza di processi portati avanti dalle maggiori forze politiche attraverso gli strumenti classici la cultura di massa ecco sarebbe utile poteva proseguire lo studio e poi ecco un'ultima
Rimanendo al tema di danaro ricordiamoci poiché in Italia per quanto tempo dello stesso tema della scuola grande creatore come giustamente ha sostenuto Lanaro della nazionalizzazione per quanto tempo la scuola pubblica e privata e qui siamo in una come dire
In una in un centro classico è stata utilizzata proprio quando si diceva che la cultura dello Stato italiano la scuola lo stato italiano non era
Chi voleva salvare i figli dai pericoli di un'educazione doveva servirsi dei salari privati scuola pubblica e privata non era non si integravano ma si combattevano ed erano portatrici di due messaggi contrapposti
Vorrei voi invece in ultima scappo ricordare che ieri sera una signorina intervenendo ha parlato di una fase del terrorismo che va dal mille novecentosessantotto al mille novecentosettantotto vorrei che il curatore degli atti correggesse questa falsa impressione grazie
Se non ci sono altri interventi
Io credo innanzitutto una professoressa
Grazie Valdiserri Cassia e poi possiamo dire una battuta
Fu forse
Io ho paura di che probabilmente la fretta del nella sintesi del della domanda che mi è stata fatta no non non sia emerso così chiaramente
O per lo meno io non è che ho capito molto appieno la domanda che mi è stata fatta certo c'è una relazione fra Democratici tradizione del sistema economico e democratici frazione del del sistema della e democrazia repubblicana insomma indubbiamente e indubbiamente più si radicano i valori della democrazia in Italia più anche il processo economico subisce una democratici in trazione
E io direi soprattutto che il processo economico si iscrive nulla in un Paese che è un Paese legato al blocco occidentale perché abbiamo sentito parlare
Stamattina ampiamente anche da Santarelli proprio adesso anche da Lanaro quando si parlava di modello economico di cultura economica
E abbiamo un problema di sviluppo abbiamo un problema di sviluppo che l'Italia in pochissimi anni a raggiungere un grato elevato di sviluppo economico Gentile questa democrazia giovanissima di cui io dicevo che l'ha compiuto un anno
è il mille novecentocinquantotto è una delle dei maggiori Stati più industrializzati del mondo che anche e ovviamente è un dato dal estremamente rilevante
A mio giudizio il sistema politico che la governa
è a riesce a e l'ho detto prima rilievi e l'ho detto sì nel mio intervento riesce
Più che a governare perché qui dei problemi sono molti effettivamente se se esiste una vera e propria cultura della ricostruzione esiste secondo me è una cultura delle riforme e quindi questo Lies presso il Governo il Governo soprattutto il governo del centrosinistra cioè nel momento in cui il sistema è ancora abbastanza dinamico
Dalla volgare le proprie basi di colpiti di consenso esprime anche una cultura delle riforme e i & mia impressione è che l'esistenza di una cultura delle riforme e sia restata riconosciuta anche all'estero all'Italia come un fatto italiano estremamente interessante
Gerry soprattutto in Francia si guarda al discorso riformatore che viene portato avanti in Italia
E come ha una delle discussioni più interessanti sul modello di sviluppo che avviene alla fine degli anni Cinquanta primi anni se si e i naturalmente non mi limito a parlare della cultura riformista del socialismo ma proprio di un insieme di culture delle riforme è che danno una splendida stagione anche di dibattito teorico sullo sviluppo economico ecco io quello che invece a me pare che a poco a poco viene meno e quindi viene meno anche una capacità di governo
è negli anni settanta e negli anni settanta invece proprio di fronte a un ulteriore crescita un ulteriore passo in avanti forse a un'accelerazione eccessiva il sistema però non è più in grado di esprimere una dinamica e quindi per esempio non è più nemmeno in in grado di esprimere una cultura delle riforme anzi via DDA le riforme non esistono più pensiamo al caso mezzogiorno l'aveva evocato
Santarelli ed è il caso del Mezzogiorno quando esplode il Mezzogiorno quando esplode di nuovo alla coscienza del ceto politico il ritardo del Mezzogiorno tra il mille novecento
Sessantanove settanta Reggio Calabria come data di inizio dell'esplosione dita la risposta delle del sistema politico del governo è la risposta del finanziamento a pioggia cioè non c'è più una vera e propria cultura battenti la la teorizzazione molto discutibile dei grandi poli di sviluppo e ecco però l'diciamo limbo holder sì l'involuzione che subisce il sistema politico a mio giudizio ha un riscontro anche sul piano del sistema economico grazie
Sì no io breve brevissimamente ma sollecitato dal problema delle fonti a cui aveva accennato stamane Barbagallo
E isolare gli accennato che è un problema molto serio
Sempre e comunque dell'attività dello storico ma per questi cinquant'anni della repubblica credo che presenta problemi particolari
Innanzitutto le fonti estere
L'altro giorno l'amico Enzo Braschi mi diceva tira raccolto uno
Documentazione molto interessante sul problema che già usciti in termini molto scandalistici
Su con i prigionieri italiani in Unione Sovietica e l'atteggiamento di Togliatti e il Partito comunista
Damaschi ha dato un contributo già sulla svolta di Salerno con a Rio di Dimitrov eccetera importante e studioso di valore
Per carità
Però mi esiste un problema esiste un problema noi dovremo affrontare sia nei riguardi dei russi che nei riguardi degli americani
E trovo che il ceto degli storici dovrebbe svolgere una funzione di anche civile importante non è possibile continuare a procedere in questo modo sussultorio io non solo l'uso quindi non conosco gli atti che mo'un'idea di cosa si però conosco molti studiosi che frequentano gli archivi sovietici
I quali archivi sono ognuna situazione amministrativa ancora più complicata di quella degli archivi italiani e quindi diciamo con modalità di erogazione di consultazione
Beh programmi come fanno gli americani programmi complessivi di sondaggio degli atti Dieter consentano voglio dire di un certo arco di tempo in un modo e io credo che bisognerebbe concepire qualcosa del genere proprio così per gli archivi americani così per gli atti io sempre un monstrum insomma o mi è rimasto come come problema negli anni settanta negli anni settanta sono stati dei problemi con gli americani sul feto sul versante dei servizi ombra di dubbio c'è su questo bene alla metà dopo la caduta di inizio né ci sono due grandi inchieste americane la Paik e la Churchill una del del Senato e l'altra del della Camera dei rappresentanti
In Italia sia un po'utilizzata la patente perché stralci relative all'Italia sono usciti su Panorama non ancora nella letteratura americana e considerata molto più importante la cerchia perché del dibattito ma poi esistono tutti i documenti derubricati che certamente sponsor bisognerebbe su questo fare un intervento sistematico non è possibile che questo livello di fonti
Sia finora rimasto in mano a qualche giornalista che naturalmente ha fatto delle operazioni anche legittime ma poi vengo al proposti per esempio è un secondo me è un problema è un problema che può non perché che pone quello di un'organizzazione degli studi storici diverso da quella e che darebbe certamente un contributo importante poi c'è quella delle fonti interne io per esempio un po'la fonte Autori audiovisivo tentato di utilizzarla
Ma non è mica semplice utilizzare la fuga fonte penso all'archivio penso a due archivi impone quello della RAI naturalmente che un archivio importantissimo e certa io mi sono andato a vedere per esempio il congresso della Democrazia Cristiana per settantacinque quello della svolta di Zac
Beh vedere le immagini e fondamentale per capire il clima le modalità e diventa queste sono fonti certamente importante
Penso all'archivio di radio radicale un'altra straordinario archivio di sedimentazione però anche questo è un problema di come utilizzo prodotto c'è un problema di come coniugare perché per il resto diciamo in Italia non si è così indietro perché l'Archivio di Stato fa al suo ufficio l'Archivio centrale di Stato ha fatto uno sforzo enorme alla Camera veramente non gli si può fare appunti su quel sul piano dei partiti
Il partito comunque il partito PDS oggi prima il Partito Comunista beh insomma hanno fatto sono in con una loro la Democrazia Cristiana adesso la Fondazione Sturzo acquisito tutte le carte della democrazia che si era certo si acquisisce anche per esempio le carte De Gasperi nelle quali c'è il diario di De Gasperi che non è mai stato studiato De Gasperi tenevo un diario quotidiano
Che è una fonte che noi non conosciamo questo puoi appartiene anche così è nelle mani della figlia eccetera ma voglio dire su questo piano il problema concludo
E poco per quel che riguarda le fonti pre
E quello poi in qualche modo quello innanzitutto di avere degli strumenti cominciare a elaborare degli strumenti che ci guidi perché poi il pro chi studia la storia della Repubblica si trova in mezzo a una tale quantità diciamo così di materiali che se non ha strumenti orientativi che bisogna in Consiglio perché insomma di di diventa diventa estremamente complicato con un rischio e concludo
Uscito per esempio un libro
Di Carretta Carretta sul sul blog sul Caretta sulle Brignani interessante
Che ha utilizzato prevalentemente fonti d'archivio Partito comunista e Archivio di Stato essendo gli anni Cinquanta
Salvo che poi non ha elaborato un confronto di queste fonti con l'enorme massa di fonti invece a stampa virgole alle collezioni dei giornali e gli atti parlamentari e allora come dire anche lì sia poi Museo della fonte d'archivio molto perché e concludo e e la fonte d'archivio per esempio per la Repubblica
è estremamente importante però naturalmente il suo uso è molto diverso che non chi ha chi studia il fascismo essendo bene o male è stata la Repubblica italiana una democrazia in cui il dibattito politico e molti risvolti sono aperti e quindi quindi sottolineo che effettivamente importante che forse la comunità degli storici dovrebbe su questo riflettere per iniziative complessive verso il bar questo molto importante mi sembra che anche Barbagallo Santanelli
Vogliono intervenire su questo
Solo che all'uno dobbiamo concludere per cui obbligo manderei una battuta
No il problema delle fonti certe mi pare importante perché si riallaccia al problema della ricerca questo convegno mi sembra significativo come stimolare l'ICI
Evidente che non si può pensare di continuare a scrivere storie complessive della Repubblica bisogna incrementare le ricerche su aspetti particolare determina come avviene per gli altri periodi storici soltanto così si potrà andare avanti
Si limita il campo si limita la cronologia e si fa ricerca storica sottolinea storico non socio politologi storica che ha una sua specifica determinatezza
Dopodiché fino al sessanta sei quest'anno sessantasette l'anno prossimo gli archivi sono aperti e avverto l'Archivio centrale dello Stato
è aperto l'archivio dell'Istituto Gramsci dove ci sono le carte del Partito Comunista italiana direzione comitati centrali Commissione sono a disposizione di tutti
In genere vengono pochi studenti che io
Sono lieto della rissa il sito Gramsci che fanno la tesi di laurea e i giornalisti alla ricerca dello scoop qualche volta lo trovano ritagliando lo diciamo a uso e consumo di un caso determinato
Secondo me di fronte alle isole fondamentali
Recentemente ho avuto modo di vedere una cassetta che riprendeva in una caserma dei carabinieri il confronto tra l'ex ministro gravare l'ex assessore regionale De Rosa ed è stato molto importante vedere come si atteggiavano oltre a quello che diceva no
Però ci sono tutta una serie di fonti già disponibili e soprattutto ripeto
Ci sono opere di ricostruzione già compiuta da specialisti
Ripeto l'ho detto i giuristi
Gli economisti i sociologi e i politologi gli antropologi di psicologi hanno già lavorato
Tutti questi lavori non sono stati come dire processore appropriati dagli storici come è sempre accaduto già alla fine del secolo scorso la storia contemporanea la facevano Nitti e inabili
Pantaleoni cioè sociologi economisti per arrivare negli storici Salvemini Volpe che sintetizzava
Bisogna partire e concludo
Dal punto che la solita repubblicana è storia
Non è attualità politica e quindi gli storici se ne possono occupare soprattutto ripeto perché si chiusa certamente la prima fase della storia della Repubblica può essere storicizzata massonici insalata a pezzetti
Dieci anni cinque anni un tema un argomenta che in questo senso spero che anche questa iniziativa sia essenzialmente uno stimolo alla ricerca storica
La io condivido molto queste posizioni vorrei dire che questo convegno cade in un momento di sofferenza e non certo senso della contemporaneisti che è italiana è che per lunghi anni
E succedendo alla storia del Risorgimento eccetera per una serie di vicende politiche
Anche per modalità concreta quali salta grappa al per storia dei partiti
Da cui ci dobbiamo emancipare e che in un certo senso dobbiamo ridimensionare e collocare e i miei N orizzonti culturali e sociali più vasta
Questa questione delle fonti e poi certa è una questione che di fronte allo storico c'è poco l'ho sempre
Sono d'accordo fonte possono essere diverse io dovendo scriveva quel prospetti di bilancio vestibolo e o ricorso porto alle le posizioni di sociologi e politologi eccetera perché
C'è il lirismo ma quali sono le influenze le transizioni nelle culture italiane nel corso di un cinquantenne
Riccardi c'ha parlato di Pio dodicesimo
E delle varie transizioni no da un Papa all'altro ricavo quel quel questo colosso
Allora il Polo terra che sta dietro un partito importante come la Democrazia Cristiana certo io ho parlato qui di questo impatto violento che ti ha aperto all'Occidente e dopo ho parlato
Delle europeismo ma a che punto è che gli americani non mo'o cede anche dal punto di vista di una certa intreccio con la cultura dei partiti italiani all'europeismo che è una sorta di mediazione proprio per evitare delle divine delle big di Bari che azioni
Profonde
Nel quadro della vita nazionale e quindi qui ci sono ecco io vorrei dire
Fare due esempi su cose che è possibile fare su scelte tematiche
Che si prolungò Cogorno quadri fino ai nostri giorni
Tutta quella serie di convegni di varie parti politiche
Sulle questioni dell'economia della programmazione
Delle regioni che vanno dagli amici del mondo a Ardigò e gli altri convegni di San Pellegrino e convegni sul capitalismo italiano del partito comunista non meriterebbero questi e di
Razziati discussi esaminando i testi possibilmente vedere anche come erano state preparate con documenti d'archivio
Le questioni del Mediterraneo dell'Europa io ricordo soltanto un organismo che ha vissuto credo più di una ventina d'anni e che ha avuto un rivista che non so se si chiamava politica internazionale Lipari c'è anche perché sei che verte Cacciari come può oltre Paolo con Gabibbo curioso perché i Palm poco le povere Istituto per l'America l'attività e il Medio Oriente ma abbozzarla
Una proiezione della politica italiana verso il mondo terzo diciamo così Medioriente poi significava tutto il sud del Mediterraneo dal mancherebbe fino al vicino Oriente l'America Latina forse si sentiva più vicina no non c'entrava nella Vandea abbia nelle sue memorie partecipavo noti comuni sono chiarissimi oggi magari delle frazioni e specie ha pubblicato delle riviste
Prodotto dei cambi ha prodotto dei libri sono tutte correnti estremamente interessanti per capire qual è stata la pur l'evoluzione reale diciamo delle culture anche politiche italiane ridimensionare collocare almeno un quadro sociale temporale più ampio sto la lotta dei partiti Silvio Lanaro
Ma sui nostri organizzatori ci dar dei Giano dal fondo no sarò molto rapido
E farò riferimento all'intervento di Isola qualcosa anch'io voglio dire sulle fonti
Cerchiamo di ricordarsi che le fonti mutano natura muta la natura con il cambiare e modalità di trasmissione della conoscenza del pensiero degli scambi inorridite siderali dell'Ottocento scrivevano trenta lettere al giorno da quando è stato inventato il telefono dico noi la storia di Pacini Battaglia possiamo saperla perché ci scambiamo le registrazioni telefoniche intercettazioni ma tante altre storie che si sono complicate al telefono no quindi occorre
Sono quaranta quaranta nei riguardi controllo procedere ancora sita a lavorare genera lavorare
Quindi e prima cosa occorre in qualche modo saper inventare tra virgolette nel senso buono del termine le fonti in rapporto alle domande storiche alle interrogazioni che si rivolgono
E in secondo luogo io non le metterei su tutte tutte sullo stesso piano a suo dire va be'sive fonti d'archivio e poi i i fondi internazionali
Le fonti audiovisive su cui richiama l'attenzione isola hanno una loro specificità molto particolare molto importante
Sono certamente in gran parte rispecchiamento
Di eventi che si possono vedere
E da questo punto di vista per esempio sarebbe bene vedere tutte quelle tonnellate di materiale Git cinematografico girato dei tedeschi in Italia prima della ritirata e che per lunghi anni è stato depositato a Berlino Est
Ed era praticamente inconfutabile mentre oggi la situazione e differenti ma il problema delle fonti audiovisive pone un'altra questione non vanno consultate soltanto come rispecchiamento chi eventi che avesse sono dai se sono indipendenti e che ne vengono esclusivamente rispecchiato
Perché in quello che è stato chiamato il secolo che si vede tu che si auto rappresenta anche da quando è nato il cinema e ecco che lo strumento audiovisivo produce storie faccio un esempio che isola conosce benissimo no Maciste che un personaggio che nasce con caviglia
Poi viene ripreso in mille modalità diverse come proposta
Di tipo italiano da imitare abbiamo Maciste alpino durante la vera mondiale e via discorrendo quindi c'è questa duplicità intrinseca dalla fonte audiovisiva che va tenuta presente ultimo problema l'americanismo non vorrei che dall'intervento forzatamente breve di Gianni isola si ricavasse l'impressione che e il fenomeno complesso e variegato del dell'americanismo è soltanto al mancano le Kansas City di Alberto Sordi in realtà credo che è molto più rilevante sia quell'America Nismo in qualche misura purgato è castigato
Che proprio in rapporto alla costruzione non dell'anticomunismo obbedisce ai precetti di Pio dodicesimo che vede nell'Occidente il presidio del cristianesimo insomma contro CUP contro i barbari e in questo si salta al discorso che io tentavo di fare rapidamente sui partiti che assorbono tutti gente di socializzazione nel senso che ciò che li rende incapaci di produrre ceto politico classe politica è il fatto che la Democrazia Cristiana il Partito Comunista rispettivamente mantengono i loro pregiudizi nei confronti dello Stato unitario in qualche misura e del sistema capitalistico di produzione tutto questo favorisce da una parte il mito della Russia no a cui hanno creduto anche i Comuni come Luigi Russo come paese incorrotto dove si manifestano le virtù e il mito degli Stati Uniti come luogo che viene in qualche misura depurato di certi suoi eccessi consumistici c'è la famosa proposta di abolire di non importare la Coca Cola in italiano su cui i comunisti e democristiani si trovano d'accordo ecco
E questo è l'americanismo che tra i nostri rapporti no poi va a monte il progetto però il progetto viene accarezzato e vezzeggiato abbastanza a lungo questo è il l'America rimane legato proprio a questo fenomeno di dell'esistenza di due partiti di massa che non hanno fatto i conti fino in fondo con lo Stato liberale unitario laico per un verso e con il sistema capitalistico di produzione per altre del grazie Silvio Lanaro a me sembra che questa mattina testare estremamente interessante e tra i tanti spunti c'è mi sembra questa domanda di storia che si connette a una domanda di riflessione sulle fonti credo che questo è un problema che emerge dal nostri lavori Lorbek lo lascio qui e ci diamo appuntamento oggi pomeriggio alle quindici
Pare questa sessione sulla politica internazionale della convegno dedicato ai cinquanta nell'Italia repubblicana
Con tre relazione
Essendo stata la relazione del professor Giovagnoli già tenuta ieri
Che hanno per argomenti che hanno per protagonisti per relatore scusa
Per il suo regno Di Nolfo dell'Università di Firenze
Ambasciatore Ferraris della LUISS di Roma l'ambasciatore Romano della Università Bocconi di Milano
Io vedo qui naturalmente moltissime studenti della nostra sita e quindi permettetemi di dare un minimo di coordinate
Della dei nostri argomenti lasciando completamente agli relatori di entrare nel merito anche perché esattamente non con non so bene di che cosa parlare anche
Queste coordinate riguardano
L'ambito entro l'acqua entro il quale la politica internazionale dell'Italia dopo la caduta del fascismo dopo la guerra mondiale si è realizzata la prima è che l'Italia è un Paese che ha perduto la guerra la per ha perduto la guerra e la corda si manifesta su due piani
Sono piano
Diciamo nazionale nel senso che per la prima volta dalla unificazione
Si pone il problema di uno smembramento
Della nazione
Il secondo piano è quello della Pelé punizione inflitta dai vincitore
Che sembra esaurirsi anzi non si esaurisce neanche nelle clausole per quanto riguarda il trattato di pace
Ma in realtà permane nel tempo durante tutta l'epoca della politica estera della Repubblica italiana
Nel senso che le Nazioni Unite sono un'alleanza di guerra
Politologi dicono giustamente che tutti i sistemi internazionali sono sistemi di guerra sicuramente lo era quello lo è quello delle Nazioni Unite quando ha configurato le cose in maniera che se non vogliamo fare il caso dell'Italia facciamo il caso dalla Germania Giappone queste due potenze rimanessero naturalmente escluse
Era una serie di motivi che nel mille novecentoquarantacinque avevano piena valenza anche non hanno a distanza di mezzo secolo
Un altro aspetto che sopravviene subito dopo è che
La politica estera italiana
Sempre nel corso della storia unitaria
Aveva ricercato lo l'hanno detto tanti autori
Un grande protettore
Se non che fino alla secondo dopoguerra
E sapeva delle alternative
Protettore francese
E poi scelto protettore tedesco e poi a ricetto il protettore francese o comunque l'intesa
Anche Mussolini avere alternative
Oltre un certo limite no ma prima le aveva fino a trentacinque ne aveva
La Repubblica italiana non alternati
Cioè deve svolgerà la propria politica all'interno di un sistema avendo un protettore fisso che sono gli Stati Uniti
Naturalmente tutto questo viene dalla guerra fredda
E proverà la guerra fredda è un problema che va ben oltre
La politica internazionale a meno che non li intendiamo
Come politica interna e internazionale dei Paesi
Credo che sarà un tipo di storie che dovremo riscrive ho qui dovranno riscrivere perché tante prospettive
Che riguardano la storia italiana che riguardano la storia di tutti i Paesi cambieranno
Non solo quando saranno conosciute le fonti ma quando anche diciamo la il disincantato lento dalla situazione di tensione durata cinquant'anni sarà superato
D'altra parte è ancora ed è l'ultima diciamo punto di riferimento che desidero ricordare in questo contesto che si potrebbe arrivare a definire di sovranità limitata addirittura forzando un po'le cose
In questo contesto l'Italia per la prima volta è quasi obiettivamente una media potenza nel senso che o per scelta Coop per perché qualche volta ha rappresentato un ruolo superiore e qualche volta non è riuscita
A rappresentarlo ed è caduta più in basso prima è o perché la terminologia media potenza non veniva usata prima in tutto il suo per il periodo precedente l'Italia era o grande potenza soprattutto per sua volontà ma qualche volta anche per effettiva funzione da essa svolta come grande potenza terra
Perché diciamo occupava un determinato ruolo
Per esempio immediatamente dopo la prima guerra mondiale
Oppure piccola potenza ruoli erano due
E in realtà esisteva già ruolo dalla media potenza però non veniva riconosciuto lo stesso lo stesso Gaetano Salvemini
Non dice
La l'ultima delle grandi potenze
O la prima delle medie supponiamo ma dice la prima delle piccole somme
Quindi questa è un altro punto di riferimento
Che diciamo viene svolto tuttavia nel contesto di una situazione non completamente libera
Non completamente libera la quale però liberalizzando sì a diciamo aggravato la crisi
Nel senso che è giusto dire che se c'era una politica estera viziata da determinate precondizione determinati errori terminati addormentamento in una determinata situazione da una determinata protezione implicita e indiscutibile prima dopo dopo per una serie di circostanze che probabilmente non sono colpa della politica estera ma sono colpa di altre forme della vita pubblica italiana
Intendo dire negli anni novanta una politica estera
Ha avuto molta difficoltà a manifestarsi o assolutamente o addirittura non c'è stata come qualcun altro
Bene ma dopo queste indicazione assolutamente preliminari
Nella speranza di fare un po'da come dire
Da cornice a quanto diranno il relatore vorrei dare la parola alla professor Ennio Di Nolfo dell'Università di Firenze che parlerà dei vincoli internazionali di una democrazia incompiuta
Professor Dino
Grazie
Funziona così
Debbo anzitutto un ringraziamento non solo alla professor vari ci presiede ma soprattutto all'amico Agostino Giovagnoli perché ha voluto organizzare queste giornate di discussione
Mettendo insieme in una sorta di polifonia quasi armoniosa tante voci spesso dissonanti
Non so se alla fine il coro risulterà straordinariamente simpatico e divertente tuttavia ogni tentativo di mettere insieme un coro è utile se non altro perché genera dialettica
Non posso non muovere da una considerazione entrando subito nel merito autobiografica se mi concedete
Siccome quest'anno è il quale quarantesimo cinquantesimo non sono capace di fare i conti in aritmetica
Dal dalla allora novantasei al novantasei sul cinquant'anni nel cinquantesimo anniversario allora del referendum istituzionale essendo uno dei
Pochi studiosi di Storia delle relazioni internazionali
Due stanno qui gli altri sanno del resto la mia mano sinistra che si occupano di questi problemi
Come argomento di studio mi è accaduto di doveva girare come è una specie di itinerario
Fra le cappelle del Sacro Monte di Varese o qualcosa di questo genere per varie sedi italiane a parlare degli aspetti internazionali del in questa Assemblea costituente mila duecentoquarantasei del rapporto insomma tra gli alleati e d'Italia poco per volta
Dentro di me si è formata una sorta di antagonismo tra le cose che dicevo e le cose che cominciamo pensare mentre le dicevo e cammin facendo mi è accaduto un fatto molto strano che ho cambiato parecchie idee
Come tutti gli storici che si rispettano penso il primo dovere di uno storico è quello di cambiare idee il più in fretta possibile
Da una relazione a poco per volta sono uscite due relazione poi tre poi quattro credo di essere arrivato limite di sette relazioni questi convegni
Che in pratica ne portano a far una serie di domande paradossale apparentemente ma forse tali da modificare sostanzialmente o le cose che ho scritto certe cose che ho scritto che qualcuno di voi
Poi per caso avrei letto o comunque le cose che ho pensato che a me importo sapere perché ho pensato
Paradossalmente potrei cominciare dicendo
Noi argomentiamo diciamo bellissimo discorso intorno al tema l'Italia dentro i vincoli internazionali
Nel periodo della guerra fredda e la prima provocazione ma c'è stata davvero la guerra fredda una guerra fredda l'hanno inventato agli storici
Io ho il sospetto che ce ne ricordassimo le cose un po'più da vicino vedremmo che ci sono state tanti momenti di crisi tra le superpotenze ma forse come ci diceva qualcuno stamattina questi momenti disc di crisi andrebbero devi strutturati e trasformati in quello che sono momenti di crisi no un grande conflitto epocale
Se noi affermiamo che non esista un grande conflitto epocale allora noi dobbiamo cambiare le carte in tavola parecchie carte in tavola ma non mi sento che ho fatto a cambiarle tutte le cambiano soltanto qualcuna
Un'altra cosa che mi ha colpito molto dell'andamento della discussione dell'esposizione che è stato sentito stamattina è
L'esistenza di una una profonda divaricazione
Tra quelli di noi che sono specialisti di storia contemporanea in generale quegli di voi allora siete specialistiche Storia contemporanea generale e quelli di noi che sono specialisti di un campo specifico dalla storia a contemporanea
Cioè la Storia delle relazioni internazionali divaricazione nel senso che ora Bisatto ancora in molte delle cose che sono state dette stamane una serie di idolo la storiografici o o se volete di stereotipi sulla te lo posso dire anche in una maniera più brutale ma non mi pare che sia il caso che
Da noi ora o mai non allignano più o per lo meno presso con loro tra di noi che studiano questi argomenti appartengono alla storiografia di dieci quindici anni fa e sono stati ormai superati
Vengo al tema al tema al problema che mi è stato proposto
In termini più generali
Ho molto generali potrei
Riprendo lo così
Letale nel secondo dopoguerra
Ha vissuto in una condizione di dipendenza rispetto alle potenze egemone e in altri termini rispetto agli Stati Uniti poco ha vissuto in condizione di interdipendenza rispetto sistema internazionale tutto
O ha vissuto in termini di quasi indipendenza talora se non sempre
Risponde in un modo radicale brusco a mio parere in definitiva arbitrario
Io credo che si debba anzitutto fare una distinzione
L'Italia
E il Governo italiano hanno fatto scelte interne e ci si deve domandare le scelte interni fatte dal governo italiano erano condizionate internazionalmente o no
Il governo italiano poi ha fatto scelte di politica internazionale ci si deve domandare le scelte di politica internazionale erano internazionalmente condizionate o no
Ho fino a che punto è uno condizionate perché è chiaro che sul piano internazionale l'interdipendenza dopo dico
è un tema complesso
Che oltretutto è stato rovinato del mille novecentosessantatré da una affermazione scritta da dal banco Gabriel suo libro intitolato The Politics ovvio comunque Italian Foreign Policy la politica estera italiana quando ha scritto
Una frase che poi tutti i politologi e storici hanno anch'io a suo tempo assunto come paradigma fondamentale e che a mio parere va modificato
La frase di Cochran diceva nessuna certa dalla politica extra italiana è una scelta grossomodo la ripeto Memory
è una scelta autonoma tutte le scelte di politica estera italiana vanno intese come modi di risolvere sul piano interno problemi interni
Il che è ovviamente trasferisce tutta l'attenzione dall'ambito internazionale alla vita interno e cancella con un colpo solo la politica internazionale dell'Italia e possibile seguire cover in un'operazione di questo genere
Molti lo hanno fatto io credo che non si possono più fare
Affermerò cercano di dimostrare questa affermazione passando attraverso quattro snodi critici non mi piace solo a prova snodi ma dal momento che in cui per devo la mia notte non me n'è venuto in mente un'altra
E una conclusione
Analizzano poi un breve arco di tempo non un lungo arco di tempo mi sottraggo qui alla più ampia cesura che varie proponeva perché parlerò negli anni tra il mille novecentoquarantuno al mille novecentoquarantanove dal momento che ritengo che quelli siano gli anni fondanti della politica estera Interna dell'Italia
E questi quattro snodi sono primo la scelta istituzionale
Secondo la svolta di Salerno
Terzo l'adesione al Piano Marshall quarto l'adesione al Patto Atlantico mentre come conclusione vorrei sfiorare ma non approfondire perché non credo che si possa oggi farlo
Il tema se la fine della guerra fredda abbia fatto scomparire quella dipendenza che forse non resisteva quelli interdipendenza che forse esiste abbia cambiato le condizionare la politica internazionale dell'Italia in altri termini
Allora analizziamo di quattro punti e mezzo che io ho proposto primo punto certa istituzionale uno dei luoghi direi fissi e stabili ben costruiti dalla mente di quasi tutta la storiografia e che la share tra Fabio Palkia repubblica in Italia
Fosse il frutto di un aspro profondo serrato dibattito fra Unione Sovietica scusate
Stati Uniti e Gran Bretagna
Con due parti ben assegnati
La Gran Bretagna tutta è sempre favorevole al mantenimento del regime monarchico che in Italia gli Stati Uniti più o meno esitanti ma certo favorevoli in linea tendenziale a un regime democratico e repubblicano in Italia
E questo sarebbe dimostrato dal fatto che al momento della stipulazione armistizio meglio subito dopo la stipulazione l'armistizio Roosevelt volle che si chiarisse che alla fine delle ostilità
Gli italiani avrebbero potuto votare circa il loro avvenire
Pochi hanno a inteso che quando Roosevelt apparve parlava di questo problema
Intendeva riferirsi al fatto che gli italiani avrebbero votato una nuova costituzione ma non specificava Serranova Costituzione sarebbe stata del Regno d'Italia o di una possibile Repubblica italiana
A mio parere sono percettibile entrambe le ipotesi e anzi io penso che il più a lungo possibile Roosvelt pensasse che gli Stati Uniti avrebbero dovuto favorire in Italia una votazione per una nuova costituzione per ridere regno d'Italia e che soltanto per un breve periodo di tempo
Gli americani morto Roosevelt pensassero diversamente salvo poi ritornare sulle posizione Roosvelt Tiana favorevoli alla monarchia
Divisa che la dialettica Gran Bretagna Stati Uniti circa la forma di governo Fiditalia è una dialettica inesistente è un'idea è una dialettica
Che non si pone e della scelta
Una monarchia e repubblica avvenne in Italia per forse interne all'Italia perfetto di decisioni prese dagli italiani in un modo sufficientemente indipendente
Cerco di dimostrare questa affermazione non modo molto allusivo evidentemente sa se ci sarà discussione dopo potrò fornire e chiarimenti io ritengo che esistono documenti sufficienti
E potrei numerarli grammi copia
Che dimostrano come dal dicembre mille novecentoquarantuno cioè dal giorno in cui l'Italia dichiarò guerra agli Stati Uniti
Al abile novecentoquarantatré al venticinque luglio meno centoquarantatré forse all'otto settembre vedove centoquarantatré anzi
Fin alla fine del mille novecentoquarantatré che dimostra dicevo questi documenti inequivocabilmente la propensione del Governo di Washington per una soluzione circa il futuro dell'Italia basata sui seguenti due pilastri
Una monarchia costituzionale democratica e un Governo conservatore con esclusione del Partito comunista
Una dimostrazione volto palpabile di questa concezione americana la si ebbe nel mille novecentoquarantaquattro nel giugno mille novecentoquarantaquattro quando le truppe alleate libero non Roma e quando nonostante tutti gli errori compiuti in passato Umberto venne portato dagli americani e non a caso al posto di luogotenente del regno
E e qui ci vuole tutta la debolezza di Umberto e tutta la mancanza di lungimiranza di rito romano le terzo che non capire che quello era il momento dell'abdicazione Umberto venne portato dagli americani
Alla luogotenente del regno d'intesa con Bonomi d'intesa con il Comitato di liberazione nazionale
In funzione anti britannica e anti-sovietica
A non a caso quando Winston Churchill apprese che Bonomi era diventato presidente del Consiglio in Italia e e Badoglio era stato cacciato via e di lì a poco avrebbe corso il rischio di essere messo in prigione
Appare causa di epurazione andò su tutte le furie e fece una specie di cataclisma rispetto al quale a fatica gli americani poi lo trattengono non a caso perché la operazione fatta nel giugno mille novecento quarantaquattro ed era il tentativo di salvataggio della monarchia operato degli americani e tradotto poi nel ben noto decreto centocinquantuno nel giugno mille novecento quarantuno che convocava un'assemblea costituente senza definirne i poteri
Come tutti sanno
Tutti sanno che Bonomi convocare l'assemblea costituente Duns stabilisse l'Assemblea costituente avrebbe essa ha dovuto fare la scelta tra monarchia o repubblica ovvero se la scelta avrebbe dovuto essere rinviata a un referendum successivo era questo di grande la grande nube oscura che si agitava sulla rete italiana
In quegli anni in quei mesi in quelle settimane
Il mille novecentoquarantacinque morto Roosevelt
In aprile e salito al potere stavo per dire altro trattasi vorrei quasi dire troppo allora della presidenza americana
Truman ci fu per qualche settimana qualche momento di esitazione
Nel senso che Truman da buona libero al democratico americano non simpatizzava spontaneamente per la monarchia
E perciò i suoi consiglieri
Dovettero fare una certa fatica per convincerlo che in realtà il bene dell'Italia stava del mantenimento la monarchia
L'idea della discontinuità era una idea che all'amava profondamente non solo gli inglesi ormai stavano per andarsene dal Mediterraneo ma anche e anzi soprattutto gli americani a partire dalla fine del mille novecentoquarantacinque e per tutte le prime settimane del mille novecentoquarantasei l'opera di educazione o rieducazione di tromboni ha un grande successo però però di tre personaggi molto precisi
Che si chiamano l'ammiraglio sto che tutti voi conoscete essere stato all'ultimo tipo credo l'ultimo sì
Capo dalla commissione alleata in Italia
L'ambasciatore non ancora formalmente ambasciatore poi formalmente ambasciatore americano a prova credo che e il segretario di Stato degli Stati Uniti doveroso
Costoro discussero a lungo circa l'avvenire dell'Italia
Da parte di sto e di credo che arrivavano a Washington ininterrotte pressioni perché il governo americano si sbilancia asse a favore dalla monarchia e il modo di sbilanciarsi a favore della monarchia era quello di fare la scelta che avrebbe risolto la nube nera di cui ho parlato poco fa
Cioè era il modo di dissolvere la questione o sciogliere la questione
Sciogliere il nodo chiarire il tema se la scelta la fa la monarchia o Repubblica avrebbe dovuto essere compiuta
Mediante voto dell'Assemblea costituente che si sarebbe eletta nel giugno mille centoquarantasei o radiante referendum da tenere contemporaneamente
è chiaro che la valenza delle della scelta e
Fondamentale dal punto di vista storiografico ed era fondamentale all'OLAF dal punto di vista politico perché tutti noi sappiamo che l'assemblea costituente avrebbe avuto senso dubito orientamento giacobino avrebbe votato senza dubbio per la Repubblica
Il referendum istituzionale era di esito così incerto che l'esito di esso fu incerto fu così incerto da essere
Limato a poche decine di migliaia di voti e Candeloro ha gettato una certa Nuccio scura su queste decine di migliaia di volte quando ha affermato che in definitiva i votanti non furono più del cinquanta per cento a favore dalla monarchia
Se si volesse fare un ragionamento molto sottile il referendum non fu a favore della Repubblica fosse mai contro la monarchia
Ma questo è un particolare che non entra molto nel bio della struttura logica del mio ragionamento la quale riprende così
Era dunque importante di sapere se
Gli americani
Fossero favorevoli a che un'Assemblea costituente decidesse in un certo modo monarchia o repubblica o se si dovesse tenere un referendum che doveva scegliere tra monarchia o Repubblica se gli americani avessero scelto a favore del referendum
Decisionale avrebbero compiuto una scelta di natura conservatore
O conservatrice scusate dato che è una scelta grande conservatrici ma cosa fecero gli americani
E lavorò a lungo le loro perplessità nominare una commissione di giuristi della quale molti di voi avranno certamente sentito parlare facevano parte i maggiori giuristi italiani
Tutti questi giuristi convennero sul fatto che il voto doveva essere espresso dall'Assemblea costituente ma
Il venti otto di credo se ricordo bene il giorno ci può essere un errore di un giorno due delle cose che dico il ventotto febbraio mille novecento
Quarantasei dove l'ex segretario di Stato degli Stati Uniti scrisse al suo ambasciatore a prova che il Governo degli Stati Uniti riteneva più opportuno che la scelta avvenisse però per dell'Assemblea costituente
Cioè l'opera scusate del referendum popolare
Ripeto
Segretario di Stato scrisse che la scelta avvenisse però tra la della referendum popolare avallo la scelta a favore di una soluzione moderata e allora voi potreste dire perché ci ha fatto fino a questo punto da questa così minuziosa e tutto sommato scontata rievocazione
L'ho fatto per una ragione molto semplice che la scelta di decidere tra i due metodi venne compiuta dagli italiani prima che arrivasse da Washington l'ordine
La scelta tra un'altra costituente e referendum pene compiuta a Roma da De Gasperi insieme a Nemi insieme a Togliatti tra il venticinque e il ventisette di febbraio debito centoquarantasei
Un giorno o due prima che arrivassero gli ordini da Washington
E siccome
Nella storia non si possono spiare le cose che accadono prima con la cosa che sono cadute dopo se non raramente e in casi del tutto eccezionali sovrumani peraltro a è difficile dire che la scelta compiuta dal governo italiano
Di affidare a un referendum l'avvenire istituzionale del Paese fosse dettata dagli americani ed è logico e conseguente a fermare che la scelta fu l'opera della mediazione operata da De Gasperi fra
Togliatti e venti
Dove Togliatti appoggiava le posizioni di De Gasperi e Nenni voleva a tutti i costi che la questione fosse risolta mediante il voto dall'assemblea costituente
Che cosa desumerne per tirarlo insomma da questo primo elemento già conclusione a mio parere ovvia che in questo momento la scelta siamo nel mito centoquarantasei l'Italia è ancora un Paese tecnicamente in guerra con gli alleati e ancora sottoposta al Governo militare alleato
Ma in questo momento la sua scelta di politica interna la scelta fondamentale istituzionale è preso dai governanti italiani sulla base di ragioni interne all'Italia ai rapporti fra i partiti e non è pensa
Per vincoli internazionale i quali si aggiungono a rafforzare la scelta compiuta da De Gasperi le danno maggiore enfasi maggior rigore maggior persuasi vita
Ma maggior carica di rischio se vogliamo perché rompendo i monarchici non vinse con tutto rispetto prima che in questo modo per me sarebbe stato una tremenda disgrazia e però la scelta fu compiuta tutta interno all'interno degli del del del dell'autorità e del Governo italiano e del
Delle forze politiche tali punto due se poi vado troppo per le lunghe il presidente me lo dirà
Punto due Salerno
E opinione comune che la svolta di Salerno fosse una sorta di saldatura tra il governo Badoglio che viveva la sua vita grama dal venticinque luglio o dall'otto settembre se volete
E poi grazie otto il tredici ottobre grazie agli alleati
Senza riuscire a collegarsi con i partiti i quali avevano formato il Comitato di liberazione nazionale e chiedevano ad alta voce che avevano con grande Energia che la Marchia fosse
Sospeso per i suoi poteri che il Governo Badoglio fu sospeso dei suoi poteri che fosse costituito un governo provvisorio al quale affidare il al governo del Paese il governo dell'Italia
è opinione comune che ripeto che la svolta di Salerno fosse una sorta di intesa fra Partito comunista e partiti del CLN che mettesse con le spalle al muro Badoglio e la monarchia
Ponendo le basi della inteso costituzionale che avrebbe a sua volta ha reso possibile il patto del mille novecentoquarantotto la Costituzione entrata in vigore il primo agibile
Gennaio mille perché novecento quarantotto
è chiaro che in quella maniera i partiti antifascisti superate le divergenze che li avevano opposti o contrapposti dall'otto settembre fino a quel momento riuscivano elegante niente a ideare una formula di collaborazione a Cavriago tutto durare fino che motivi internazionale l'avessero frantumata
Bene io a ritengo che anche questo sia un luogo comune sbagliato credo che
La svolta di Salerno forse un accordo fra due forze deboli in Italia due forze che unendo le loro debolezze speravano e cercavano di raggiungere una certa qual consistenza al punto da recuperare il controllo
Dalla situazione italiana e da guidare l'Italia verso quello stesso venire verso il quale
Gli americani pensavano di guidato nel senso che ho detto quando ho parlato del punto precedente è fuor di dubbio che queste due forze deboli
Fossero il governo Badoglio perché non aveva consenso popolare presso i partiti
Nella misura in cui i partiti allora potevano affermare di avere consenso popolare cioè le iscrizioni
è fuor di dubbio che il Partito comunista italiana in quel momento era una forza debole
Poiché Togliatti non era ancora tornato dall'Italia la riorganizzazione del partito era appena ricominciata aveva solo nell'Italia meridionale e sebbene la struttura organizzativa del partito fosse forte
Le sue imponenti la la o meglio l'imponente crescita che esso conobbe a partire dal mille novecentoquarantaquattro in avanti dagli novecento quarantatré quarantaquattro era ancora un fatto che doveva verificarsi due elementi deboli
Due soggetti deboli che si univano per comporre una forza capace di combattere contro e gli altri partiti del CLN
Per affermare un ruolo qualificante e dominante del partito comunista insieme al ruolo fondamentale della monarchia
Perché posso fermare a queste cose beh io credo che da questo punto di vista ancora una volta la cronologia venga in aiuto che che abbiano scritto colleghi amici con la simpatici e acuti ai quali può porgo qui il mio più sincero affettuoso omaggio
Le cose sono andate in un altro modo
Voi tutti sapete che nell'ottobre mille novecentoquarantatré ebbe luogo a Mosca la conferenza dei ministri degli esteri che vide praticamente l'assegnazione dell'Italia alla zona di influenza angloamericana o meglio americana
Quello che è meno noto è che il il ministro degli Esteri sovietico molotov fu affiancato costantemente durante questa conferenza
Da a un noto esponente del partito comunista che si chiamava Ercole Ercoli e che tornato in Italia si sarebbe chiamato Palmiro Togliatti giusto suo nome di battesimo non sono stato battezzato giusto sono da proprio ma non posso allora darà oltre questo
Ebbene
Da conferenza di
Mosca ebbe luogo tra
La fine di ottobre nei primissimi giorni di novembre del mille novecento principio nei primordi dove prevediamo cento quarantatré
Il
Ventinove novembre mille novecento quarantatré
Palmiro Togliatti come molti di voi so pietistico sapranno
Ricorderà no Proton ciò donne in un remoto casolare di Mosca ma della sala dei se
Congressi del palazzo i sindacati
Cioè dalla sala più importante di Mosca la sala dove vuole spostare saune dei gerarchi defunti vanno in fila ad adorare a pregare a guardare fiori di fedele dei gerarchi le fonti
Togliatti in persona pronuncia un discorso qual era espressa dal principio alla fine la linea di Salerno
Quindi allegare Salerno Longino all'essere frutto d'un colloquio tra fogli atti e Stalin il quattro marzo mille novecento quarantaquattro la vigilia ritorna di Togliatti in Italia
E sarà il frutto di una elaborazione politica aggressiva la conferenza di Teheran e che era il frutto di una cospicua meditazione effettuata dato agli atti in funzione del futuro dei problemi italiane
è così vero che passati pochi giorni il quattro dicembre Togliatti chiese al governo italiano dagli alleati al governo Badoglio il permesso ritornare in Italia
Ed è così vero che e questa è una data che conosciamo soltanto da poco soltanto dalla pubblicazione del primo volume di documenti diplomatici nella serie decima
Come il sì del primo volume documenti provarci della Serie decima e così vero che
Il governo italiano approvò accettò l'idea che Togliatti ritornassi d'Italia contro la decisione assunta in data ventinove dicembre mille novecentoquarantatré
Siccome tutti sostengono che la decisione di far tornare l'Italia fu l'effetto del compromesso raggiunto dalla vicina dischi e Prunas il segretario generale o ministro degli Esteri italiano dell'epoca l'undici gennaio mille novecento quarantaquattro
Tra le due date vi è una discrepanza
Ed è chiaro che se nel dicembre mille novecentoquarantatré il governo Badoglio voleva
Al far tornare agli atti in Italia lo faceva per conto proprio
Lo faceva per una decisione proprio ed altre opere decisione assunta in virtù della volontà altrui ma per una decisione che scaturiva dal suo interno
Scaturiva dal fatto che in quel momento Togliatti
Voleva a tutti i costi scusate in quel momento a il Governo italiano Badoglio eccetera volevano ora per spezzare la virgolette citato da Prunas muraglia cinese che gli Alleati avevano steso intorno alle tali l'Italia del mille novecentoquarantaquattro si sente circondata da una muraglia cinese che le hanno steso intorno gli anglo americani si può parlare di dipendenza in questo caso
Si può parlare di dipendenza quando dimenticando il fatto che le clausole dell'armistizio proibivano il governo italiano di prendere decisioni in materie internazionali
Il governo Italia allo stesso approvava il ritorno di Togliatti di tali
E
Del i nel giorno nell'unico colloquio avvenuto l'undici gennaio mille novecentoquarantaquattro avviava la pratica per il riconoscimento del Regno d'Italia da parte del Governo sovietico è chiaro che
La decisione italiana
Corrispondeva l'interesse di una grande potenza esterna sovietica Esterna ed estranea all'Italia ma corrispondeva in primo luogo soprattutto alla cultura
Alla volontà di mantenere continua la cultura della diplomazia italiana dei tempi più remoti dalla tradizione risorgimentale della tradizione Prêtre in una guerra mondiale della tradizione fascista
L'altro dedizione nazionalista o del giocare gli avversari l'uno contro l'altro
Erano due debolezza che si incontravano debolezza del Partito comunista debolezza della monarchia italiana per spezzare illa a controllo del
Della muraglia cinese degli alleati per dare spazio per dare respiro
Io unì alla monarchia gli altri al partito nuovo al partito nuovo come sarebbe stato il Partito Comunista Italiano dopo la svolta di Salerno
E come sarebbe stato so benissimo che il dibattito sul partito nuovo e nel periodo successivo ma sarebbe stato in ogni caso il Partito Comunista dopo essere diventato per la prima volta nella storia italiana un partito di governo
Certa interno dunque anche questa all'Italia agli italiani alle forze politiche italiane non ci alta subordinata
Poi venne la guerra fredda
O meglio forse poi venne la guerra fredda perché dopo la premessa che ho enunciato all'inizio non sono più sicuro se venne la guerra fredda o meno diciamo dopo beh seguito una serie di avvenimenti che noi chiamiamo guerra fredda
E tutto dovrebbe diventare apparentemente chiaro
Cioè a partire da dal mille novecentoquarantasette così passo Dio terzo punto
A partire dal mille novecentoquarantasette le scelte di Alitalia direttore scelte internet all'Us che rammento occidentali Italia
Nel mille novecentoquarantasette dopo la visita di De Gasperi negli Stati Uniti decide di schierarsi a favore degli Stati Uniti nel conflitto che si sta delineando
Dalla fine del quarantasei o forse anche dall'inizio del mille novecentoquarantasei
Fine del governo di coalizione antifascista e via dicendo
E l'adesione pertanto al piano Marshall un'adesione così precipitosa da avere luogo come molti di voi sapranno prima ancora che l'Italia venga invitata aderire al piano Marshall
Ma fondata questa affermazione e sostenibile fino in fondo o no
Questa scusate è una parentesi tecnica
Io ritengo che ancora una volta anche qui anche in questo caso
Operassero accanto a evidenti e innegabili iniziative internazionali
Dovrà tu
Attimo più che sugli altri vuol dire talora troppo spero di essere comunque sufficientemente rapido
Il problema fondamentale tra l'Italia del mille novecentoquarantasette era quello di completare
O meglio riprendere lo sviluppo economico le cui radici erano state poste durante il periodo fascista
A partire dalla fase di ricostruzione dopo la grande depressione
Se ci si ferma alla superficie
Si vede che gli italiani non sapevano nulla della guerra fredda non sapevano nulla del fatto che tra alleati e sovietici si stava aprendo un fosso incolmabile
Se
Grazie ci si ferma alla superficie
Si vede che gli italiani si rendono conto che qualche cosa non funziona
Fra gli alleati saranno conto davvero non metaforicamente non pubblicistica mente soltanto quando Segretario di Stato Marshall enuncia il progetto di aiuti col quale poi agli Stati Uniti ai appoggeranno ricostruzione europea una ricostruzione che gli italiani avrebbero e anche qui la vulgata
Quella che enunciò adesso
Poi accettato in un modo politicamente passivo e economicamente divergente ma per ragioni dovuta all'arretratezza da culture economiche italiana dalla volontà americana
Forse qui ci sarebbe spazio per dire italiane si sottrassero un po'la volontà americana ma lo fecero perché erano così arretrati da non potere nemmeno fare quello che gli americani chiedevano
E allora bisogna spiegare bene perché il quadro più molto più mosso
Il problema riguarda l'erogazione degli aiuti americani e il modo in cui essi vennero utilizzati
L'input americano
Sulla base di un articolo di Charlie Meyer chiama ghettizzato l'attenzione di tanti storici italiani forse esageratamente sarebbe stato quello di io aiuti perché l'economia italiana si avviasse risolutamente verso una fase di crescita produttivistica
Solo con un aumento della produttività e della ricchezza prodotta di conseguenza si sarebbe potuto avere una quantità sufficiente di beni da distribuire adeguatamente così da poter battere combattere a la diffusione del comunismo
La stessa ottica o meglio la stessa concezione a maghi Pizzato tutti coloro che hanno interpretato dallo stesso modo il famoso camperista di del mille novecentoquarantanove cioè quello studio fatto dalla dalle cacche economico vicino a gli striscioni il cui nome Cooperation Administration scusate vale a dire l'ente gli Stati Uniti utilizzavano per dividere gli aiuti economici in Europa nel mille novecentoquarantanove un Canzoni stonate nel quale si rimproverava aspramente gli italiani di aver usato
I fondi concessi sulla base del Piano Marshall per motivazioni inerenti alla necessità di raddrizzare il bilancio anziché per una riforma radicale della situazione economica dell'assetto la struttura economica italiana e su questa strada si sono mossi tutti databili ore Cercola salvati da Graziani e via dicendo
Io credo che su questo piano siano necessarie profonde rettifica rettifiche e siano possibili profondi retti prima
Barbagallo Lanaro e altri ci chiamavano agli studi ebbene questo è un campo di studi vergine che va di soldato a mio parere dal quale possono emergere cose straordinarie perché in effetti già Vera Zamagni coi suoi studi è cominciato dimostrare che la politica di Einaudi anziché essere la deflazione visti Cafu una politica tutt'altro che deriva azionisti CAF anzi diede luogo a una forte ripresa della produzione economiche in Italia del prodotto interno lordo ma più ancora è possibile dimostrare che non mi è vero che la politica seguita da Einaudi da Menichella governatore della Banca d'Italia dei loro collaboratori del mille novecentoquarantasette negli anni successivi fosse contraria all'imputato e ricavare ed è possibile viceversa dimostra il contrario
Paradossalmente qui
è possibile dimostrare che sul piano dei rapporti economici
Vi era al di là della apparenza una sostanziale convergenza ma questa volta verso gli interessi italiani verso il modo italiano di concepire la ricostruzione dell'Italia da parte degli operatori pratici americani
C'è un lavoro di dissodamento enorme da fare se si pensa al fatto che gli aiuti americani vengono gestiti in Italia da Luigi Einaudi e da Menichella ma degli Stati Uniti vengono gestiti da Mario Einaudi il figlio di Luigi Einaudi
Che era a capo del gruppo di consiglieri economici che insieme a Hiroshima a karma che altri guidavano l'utilizzazione degli aiuti americani in Italia
Tutto questo lavoro non è mai stato fatto questo lavoro va fatto vada questo risulta con grande evidenza che mentre i campi strati che esponevano un punto di vista produttivistica o lì uomini del Dipartimento di Stato gli uomini dall'amministrazione economica americana erano tutti orientati a favorire la ripresa dalla politica di sviluppo le cui basi erano state poste in Italia durante il periodo fascista
E perciò i provvedimenti Einaudi a davano approvati nella loro totalità ed erano sostanzialmente approvati in questo caso si può parlare di dipendenza o di interdipendenza io credo che in questo caso sia corretto parlare icona momento in cui la guerra fredda è già incominciata di virtuoso incontro fra esigenze italiane che le autorità italiane sapevano far conoscere agli americani Ivo una in uno scambio di interdipendenza dei risultati anch'essi virtuosi pecche poiché lì
Vi furono le origini del miracolo economico italiano quale che fosse poi la sorte del miracolo economico italiano degli anni successivi è questione che questo momento non mi interessa affronta
Ultimo punto dei quattro che voglio toccare poi una rapida corsa conclusiva il Pd il Patto Atlantico
Certo è il problema più delicati
Ancora una volta gli italiani da soli spontaneamente
Si infilano in testa un sacchetto di plastica lo stringono perbene
Al punto da sotto casa fuor di metafora fin troppo facile italiani accettò di su coordinarsi politicamente e metaforicamente all'egemonia mondiale degli Stati Uniti
è vero
Guardando apertamente le cose alle persone di no io ho piuttosto l'impressione che gli italiani fossero in una situazione di di se qualcuno di voi gioca principi capisce di scurissimo fossero presi in mezzo da una sorta di compressione che veniva esercitata al di là del volere alla maggioranza
Da no gli Stati Uniti ma dai francesi e da alcuni ambienti italiani ben precisi
Il ministro degli Esteri Sforza l'ambasciatore a a Washington Tarchiani
L'ambasciatore a Parigi Quaroni l'ambasciatore a a Londra se era ancora Carandini Carandini ma non mi ricordo se fosse ancora cabine del resto è poco importante
Perché posso fermare questo
Perché posso affermare che non furono gli Stati Uniti a volere l'Italia nel Patto Atlantico
Perché c'è un documento che lo dimostri una bandiera inequivocabile
Il ventotto febbraio mille novecentoquarantanove a circa un mese prima della data di firma del Patto Atlantico
Il Presidente degli Stati Uniti e non il il gatto di casa Truman
Ricevo il segretario di Stato di esce insomma
E discute con lui del problema se si debbono si debba a mettere l'Italia nel Patto Atlantico
E la risposta di atto romana e ci sono eh no l'Italia non deve entrare nel Patto Atlantico perché sarebbe un elemento di disordine sarebbe un elemento di debolezza di fragilità facciamo piuttosto un patto mediterraneo
E allora come diavolo entra l'Italia nel Patto Atlantico
I democristiani non vogliono perché al di là della Parenti democristiani non vogliono i comunisti non voglio socialisti non vogliono i socialdemocratici sono divisi profondamente in due parti eguali una che vuole l'altra che non vuole italiani in stragrande maggioranza non vogliono allora perché italiana disco al Patto Atlantico in preda a un raptus di follia improvviso da otto a due ragioni molto semplici perché sono schiacciati dalle scelte che i francesi hanno fatto i francesi hanno fatto una battaglia strenua per avere Italia nel Patto Atlantico perché questo è il solo mezzo per estendere all'Africa settentrionale la garanzia tratti
Ma del momento in cui i francesi sono impegnati a difendere questa soluzione per il Patto Atlantico che estende la garanzia del Patto Atlantico all'Italia
Mettono i loro amici favoriti gli italiani quelli italiani con i quali stanno negoziando l'unione doganale
In una situazione tale da non potere sfuggire alla richiesta francese entrate anche voi nel Patto Atlantico
Perché in caso diverso vitale si sarebbe posto in rotta di collisione con l'unico Paese che in Europa in quel momento non era profondamente ostile all'Italia la Francia l'intesa tra questo motivo e Sforza autarchia la diplomazia porta all'adesione al Patto Atlantico Mauro adesione che non fu mai né piatta né supina
Perché nonostante la leggenda ancora una volta chi studiasse seriamente e accuratamente la politica estera italiana dal mille novecentoquarantanove i giorni nostri vedrebbe
Che certo in alcuni momenti le decisioni italiane furono colosso me e corrispondenti alle decisione presa sul piano internazionale dall'Alleanza atlantica
Per forza faceva parte dall'Alleanza atlantica l'Italia fa parte dell'alleanza atlantica e della logica delle cose che si agisca in conformità a un certo tipo di decisione ma infinite volte
Il governo di Roma preso iniziative autonome animate da uno spirito autonomo perciò ritengo che affermare che l'Alleanza Atlantica
Fosse un vincolo subordinate per l'Italia significa affermare una proposizione che ha i limiti dell'esagerazione che oltrepassa i limiti dell'esagerazione
Naturalmente qui voglio dirle le vie confusione all'Issime non intendo con tutto questo negare che l'Italia diverse in un oasi
Direi nascosta nel deserto del Sahara solo atto e senza connessione con il resto d'ambo li tale viveva in un sistema di vincoli internazionali il problema è di intendersi si trattava di vincoli stretti o di vincoli a maglie larghe abbia teoria è che il Governo italiano riuscisse
Non attualmente va rapidamente allargare le maglie di quei vincoli fino a consentire al governo di Roma di poter muoversi con quella libertà di azione ed ispirazione che esso di certi determinati momenti desiderava voleva averne no di farlo quanto Dubolino
Cessata la guerra fredda
Sono cessati questi vincoli
E questa la conclusione con la quale voglio terminare la mia esposizione ha forse troppo lunga la mia risposta è no
Restano in piedi gli stessi piccoli
Ma per una ragione molto evidente molto semplice perché a poco per volta
L'alleanza atlantica e diventata qualche cosa che si è collocato sullo sfondo delle relazioni internazionali dell'Italia
Sullo sfondo delle relazioni internazionali dell'Europa
Del sistema interrato antico ed è stata gradatamente inserita o o sostituita da un altro sistema di rapporti creato nel mille novecentocinquantasette
E che si chiamava abile novecentocinquantasette Comunità economica europea e si chiama oggi un ed europea un sistema di vincoli questo sì tale da costringere l'Italia a operare tutta una serie di una serie di scelte tra virgolette virtuoso
Ma una serie di vincoli è un sistema tutt'affatto diversi da quelli che comunemente si crede e che si collega comunemente al Patto Atlantico l'Italia è oggi vincolata dall'essere un paese democratico integrato Democrático ancora una volta tra virgolette integrato fortemente del sistema dell'integrazione europea grazie
Devo dire che il professor Di Nolfo
Facendo questo richiamo alle origini mille novecentoquarantuno mila centoquarantanove a tutto campo largo reporter
Diciamo discutere del autonomia italiani
Perché in quell'epoca condivido con lui perché proprio di quell'epoca
In rapporto a questi problemi sono occupato le possibilità di Scelta di discussione all'interno di un'Italia così confusa così diverso c'erano
L'ultimo un ultimo punto rigore a questo proposito sul Patto Atlantico
Verissimo dal resto loschi cioè l'intera la l'intervento
Nella le bizze dalla Francia sono state determinate
Vorrei sottolineare maggiormente che probabilmente in quel momento d'Italia e non sapevano neanche come andassero avanti la discussione a Washington
E che quindi contrariamente alle altre fasi in cui Di Nolfo dimostrato molto accuratamente molto bene la partecipazione e la decide il decisionismo italiane in questo caso in realtà volere o no
Le decisioni sono state prese fuoco su una volta espressa la diciamo così l'intenzionalità italiana decisioni sono state prese
Vorrei dire che il condizionamento ma una considerazione generale che mi aspetto di vedere sviluppate eventualmente dagli altri relatori il condizionalità politica italiana e dal a da venire cioè a dire dall'inserimento nel sistema di sicurezza in poi
Ecco c'è anche una rivendicazione dell'indipendenza di questa decisioni che passa abilmente dal campo della politica
Estera non parliamo della dei rapporti diplomatici al capo dalla politica interna
Era una parte dei Ruffo dimostrato che le scelte dell'Italia fra il quarantuno e quarantanove
Di Poli soprattutto di politica interna sono state scelte italiane è una bella rivendicazione autonomia però non è rivendicazione di politica internazionale in quel momento la politica internazionale non si svolge Salerno vestite da certe istituzionale
La la scelta della mille novecento quarantasei ancora sotto prescelti
Bene detto questo do la parola per la diciamo non solo perché è scritto qui nella programma ma anche per logica mi sembra alla avvocato alla ambasciatore romano
Per l'argomento Italia fra geopolitica è guerra fra ambasciatore a Roma
L'avevo
Meglio così
Allora ripeto
A differenza del professor Di Nolfo io non sono uno storico delle relazioni internazionali
Quindi inevitabilmente finirò per prendere in considerazione alcuni dei temi che lui stesso ha trattato ma da un angolo visuale
Probabilmente è diverso non è detto che non giunga alle stesse conclusioni ma ripeto non sono uno storico delle relazioni internazionali
Parto dalla constatazione che l'otto settembre del mille novecentoquarantatré che è per così dire il punto di partenza
Della mia analisi l'Italia cessa di esistere amministrativamente istituzionalmente
Certo vi sono ancora degli organismi che funzionano nel Paese ma funzionò non sulla base di una sorta di autogestione spontanea viene mancare un centro direttivo Kane prima delle direttive che in prima degli impulsi
La sola eccezione è rappresentata dalla politica estera
C'è stata la dichiarazione di guerra alla Germania c'è l'accordo di Prunas con l'Unione Sovietica c'è una lenta ricucitura dei rapporti con alcuni Paesi potenzialmente amici soprattutto ai Paesi dell'America latina insomma queste furono le uniche manifestazioni politiche
Che segnalassero l'esistenza di uno Stato italiano si potrebbe sostenere che la divisa del Paese in quelle circostanze fu faccio diplomazia quindi esisto
Fu questa per qualche mese la divisa dello Stato italiano sul piano morale sul piano della percezione internazionale l'Italia insistette perché aveva ancora una voce che pretendeva di parlare
Al mondo che dietro questa voce vi fosse qualche cosa era tutto da dimostrare naturalmente però un embrione di diplomazia e di politica estera ripeto continua ad esistere
E poté farlo in realtà perché le le ultime cose che le erano rimaste nel generale collasso di tutte le sue istituzioni
Erano una monarchia
Simbolo della continuità dello Stato e il capitale geopolitico che le derivava dalla sua collocazione nel mezzo del Mediterraneo
E naturalmente per fare politica estera dovete cominciare subito a vendere una parte di quel capitale geopolitico e qui penso mi riferisco naturalmente all'accordo fra
Prunas è di scena Ski professor Di Nolfo perfettamente ragione ragione fu una manifestazione autonoma di politica italiana ma fu l'accordo con cui l'Italia schiuse
All'Unione Sovietica le porte dell'Italia alle porte della penisola
In circostanze in cui la maggiore preoccupazione degli alleati angloamericani era invece quella di temere l'Unione Sovietica fuori dalle porte di Italia
E l'operazione pro USA Prunas non fu affatto un'operazione occasionale causale e anche qui il professor Di Nolfo perfettamente ragione fu espressione di una diplomazia nazionale
Se non nazionalista
Che cercò di ispirarsi ai modelli della politica italiana pre fascista in un certo senso si potrebbe sostenere che l'ispiratore ideale di quella mossa di Prunas fu Salvatore Contarini
Che era stato segretario generale del ministero degli Esteri
Fino al mille novecento e ventisei e che aveva più volte scritto sull'importanza dei rapporti italo russi
Quella diplomazia aveva certamente seguito il fascismo
Lo aveva assecondato per certi aspetti in alcuni momenti ne era stata persino conquistata trascinata entusiasmato da mi riferisco ai momenti in cui il regime
Aveva dato la sensazione di potere realizzare alcune ambizioni risorgimentali ma non fu mai totalmente fascista
Non perdete mai la memoria degli anni in cui l'Italia consapevole della propria
Intrinseca debolezza aveva cercato di utilizzare al massimo il proprio peso geopolitico e territoriale con il minore impegno possibile o se preferite con il minor rischio possibile insomma era l'Italia del parecchio
Il parecchio di Giolitti devo se preferite l'Italia del peso determinante dell'ago della bilancia di tutte queste metafore con cui è sempre stata descritta la politica
Estera italiana in positivo poi in negativo l'espressione tipica naturalmente quella dei giri di valzer
Era quella l'Italia che ritornava in campo
E il maggior esponente di quella Italia o per lo meno l'esponente più più politicamente accreditato e i più versatile e articolato sul piano intellettuale fu probabilmente Manlio Brosio
Vice Presidente del Consiglio nel governo parlare
Ministro della guerra nel primo governo De Gasperi e poi ambasciatore a Mosca
Dall'Unione Sovietica tra il mille novecentoquarantasette e il mille novecento e quarantanove
Hanno della firma del Patto Atlantico
Brolio continuo a raccomandare a Sforza di non fare passi affrettati di non impegnare il Paese con uno schieramento di campo
La politica che lui avrebbe preferito era quella della neutralità attiva è reattiva cioè non di una neutralità costrittiva imposta dall'esterno come vincolo no di una neutralità Scelta liberamente e spontaneamente con capacità di azione e reazione vale a dire una specie di larghissima tavolozza su cui la diplomazia italiana avrebbe potuto sfumare
A suo piacimento ora in una direzione ora nell'altra ed era quella sua avviso
La politica che avrebbe maggiormente permesso all'Italia di recuperare una parte almeno del terreno perduto non dimenticate dell'Obiettivo fondamentalmente era quello naturalmente riprendere uno spazio
Che si era consumato con la guerra perduta con la sconfitta
E per la verità quella politica fu a un passo dall'essere adottata non non è vero che quella politica venne immediatamente scartata
A Sforza non piacque mai la corrispondenza fra Brosio Sforza e abbastanza indicativa questo proposito ma non è vero che fu immediatamente scartata come un'ipotesi il ragionevole perché negli anni del primo dopoguerra in Italia si costituisce un vero e proprio fonte fronte neutralista
Ho Pseudo neutralista il cui motto avrebbe potuto essere un botto classico di nuovo della politica italiana l'Italia farà da sé
Ne fecero parte con motivazioni diverse
E spesso con motivazioni inconfessate Sorel con motivazioni pubbliche e motivazioni private i comunisti
I socialisti
I democristiani di Dossetti forse più dei democristiani di Dossetti forse la quasi totalità del partito
I fascisti che pure rappresentavano qualche cosa anche se erano non ancora dell'organizzati ma rappresentavano pur sempre un gruppo di opinione
Tutti convinti per ragioni diverse che l'Italia non doveva schierarsi con le potenze occidentali
Qualcuno per ragioni di carattere ideologico qualcuno per ragioni di rivalsa politica nei confronti del vincitore insomma fa il quarantotto e il quarantanove ci fu un fronte neutralista in Italia
Per fortuna quel fronte fu sconfitto
Ho detto per fortuna perché nella migliore delle ipotesi quella politica era velleitaria
E denotava in coloro che vi credettero in buona fede ripeto coloro che credettero in buona fede una singolare mancanza di qualsiasi realismo politico
Le ragioni per cui quella politica non si adattava alla situazione italiana sono a mio parere tre e sono queste che vado rapidamente a ricordare
Prima ragione
Una politica di neutralità perché di questo si trattava in
Una politica di neutralità soprattutto attive riattiva esige una forte capacità di assicurare la difesa del territorio nazionale contro qualsiasi minaccia esterna
I paesi che sono al tempo stesso neutrali e sovrani sono i Paesi che vendono cara la pelle
Ma l'otto settembre del quarantatré l'Italia aveva dimostrato di non essere in grado di difendere le proprie scelte internazionali
Il vero scandalo dell'otto settembre quarantatré il vero scandalo politico di quel periodo non fu il salto di campo
Di cui ci sono stati in tanti esempi nella storia e tanti ancora indubbiamente verranno il vero scandalo fu che l'Italia non fosse in grado di difendere la propria decisione con le armi
Si prende una decisione bisogna anche calcolarne le conseguenze e viverla con conseguenza fino in fondo
La responsabilità fu certo in gran parte del re del governo la fuga da Roma la mancanza di istruzioni i comandi lasciati privi di qualsiasi indicazione di perché di qualsiasi direttiva ma credo occorra ricordare occorre ricordarlo con franchezza perché se continuiamo a nasconderci dietro queste versioni ufficiali finiremo anche per pregiudicare ipotecare il futuro del Paese o quel che ne rimane
Occorre ricordare che in altre circostanze in altri Paesi io le parti avrebbero dato ma prova di una maggiore capacità di coesione di reattività dottor tutto
Perché la disciplina militare se non per indurre dei comportamenti spontanee automatici
Lo sfaldamento delle forze armate il tutti a casa su cui un paio di generazioni di italiani ha spavaldamente ironizzato facendoci firme ridendo ci sopra è il certificato di nascita di un Paese imbelle
Di un Paese inaffidabile ormai privo agli occhi del mondo
Di dignità e di rispetto di un Paese che non può difendere le proprie scelte politiche quindi che non può essere neutrale chi lo penso commetteva un nostro ordinario errore di prospettiva politica
Questa è la prima ragione è la seconda ragione
Fu che per fare una politica di neutralità attiva
Occorre naturalmente che le maggiori potenze ne riconoscono il fondamento ne riconoscono la legittimità la Svizzera sopravvive come polenta potenza neutrale
Perché viene tutti intorno alla Svizzera un consenso generale sull'utilità che la Svizzera continui a fare questa politica
Anche durante la seconda guerra mondiale pensate davvero che la Svizzera avrebbe potuto essere potenza neutrale se non vi fosse stato un generale consenso accanto alla capacità svizzera di vendere cara la pelle
Insomma una politica di neutralità attiva la poté fare la glucosammina durante gli anni della guerra fredda proprio perché sia l'Occidente sia l'Unione Sovietica quanto meno a partire dal dagli anni Sessanta vale a dire dalla visita di Bush o fa per il grado ebbero un evidente interesse
A evitare che la Jugoslavia cadesse nell'altro campo
E questo interesse tende insieme tende in piedi la neutralità jugoslava insomma per fare una politica di questo genere l'Italia aveva bisogno del consenso degli Stati Uniti e aveva bisogno del consenso dell'Unione Sovietica
Ma Brosio vale a dire il maggiore esponente politico di questa scelta
Di politica internazionale in campo nazionale liberale Brosio quando fu ambasciatore a Mosca costantemente si scontrò con indifferenza
E l'incredulità di nuovo Toaff perché ma perché il ministro degli Esteri sovietico era realisticamente convinto che l'Italia fosse nella sfera di influenza e degli americani e non credette nemmeno per un momento mai alle aperture di Brosio
Fitte e quindi di Brosio vita quindi quelli pubblicati da Fausto Bacchetti
Mi pare dieci anni fa sono a questo proposito molto rivelatori
E poi la terza ragione naturalmente la terza ragione è che l'Italia aveva il più forte partito comunista dell'Occidente alcune formazioni partigiane avevano nascosto le armi e si sapeva che esisteva all'interno del partito comunista
Una fazione che non aveva rinunciato alla prospettiva della lotta armata insomma qual sia si governo italiano sei se avesse fatto una politica di neutralità
Sarebbe stato in quelle condizioni sarebbe stato preso in ostaggio dalla sinistra
E costretto di fatto ad adottare volta per volta gli atteggiamenti più conformi agli interessi della politica estera sovietica
La neutralità sarebbe molto rapidamente scivolata sul piano inclinato del progressismo pro sovietico insomma nella migliore delle ipotesi saremmo stati
La Cecoslovacchia di Benesch e del giovane Masaryk cioè quella di prima del colpo di Stato del mille novecentoquarantotto che era già come sappiamo molto schierata su posizioni sovietiche al punto che non poté nemmeno aderire alla al piano Marshall
Ed è per questo che non credo
Del tutto alla tesi secondo cui il l'adesione dell'Italia al Patto Atlantico ci fu semplicemente imposta dalle bizze della Francia la richiesta di adesione c'era stata eccome
Ed ha perfettamente ragione il professor Di Nolfo quando dice che Truman non ci voleva e cioè se non ci voleva non credo che abbia del tutto ragione quando sostiene che centrando semplicemente perché non potevamo dire di no all'unico amico che avessimo in quel momento in Europa non c'entravamo perché quella era la scelta i De Gasperi quella era la scelta di Sforza queste furono per me le ragioni per cui l'Italia dovette fare una scelta di campo e De Gasperi Sforza ebbero il merito di rendersene conto
De Gasperi in particolare ebbe il grande merito politico alla straordinaria capacità e lungimiranza politica di scegliere bene il momento in cui dirlo di scegliere bene il momento in cui fare la scelta
Perché perché anzitutto invitò che il problema diventasse materia di contestazione elettorale prima del diciotto aprile del mille novecento e quarantotto
C'è una
Episodio molto interessante danno vada De Gasperi gli propone una fornitura d'armi
Prima delle elezioni del diciotto aprile e Degasperi rifiuta perché teme che il problema venga agitato nel corso della campagna elettorale e pregiudichi il risultato della campagna elettorale
E perché avrebbe pregiudicato risultato ma se De Gasperi avesse permesso alla politica estera diventare un tema di dibattito elettorale servisse permesso in altre parole che le scelte internazionali diventassero materia di contrapposizioni durante la fase che precedette l'elezioni avrebbe pericolosamente imbrogliato la situazione
Anziché avere una contrapposizione semplice
Fra comunisti e anticomunisti si sarebbe trovato alle prese con due contrapposizioni
Comunisti contro anticomunisti neutraliste incontro atlantici
E i due campi nelle due contro posizioni sarebbero stati diversamente composta
Con tutte le ambiguità che naturalmente sarebbero derivate da una situazione di questo genere
Ora ci siamo chiesti spesso in questi anni se la scelta di De Gasperi fu anche una scelta di politica interna
Se il leader della Democrazia Cristiana scelse l'alleanza atlantica per ancorare fermamente il sistema politico italiano
All'Occidente e al carattere politico economico dei suoi Stati suoi maggiori Stati gli Stati Uniti la Gran Bretagna la mia risposta su questo è nettamente sì
Ed è confermata a contrario dalle ragioni di coloro comunisti socialisti democristiani che si opposero alla scelta atlantica del governo italiano
Quelli che si opposero alla scelta atlantica del governo italiano lo fecero anche e soprattutto della convinzione che peraltro non era infondata era certamente fondata dal loro punto di vista che l'alleanza fosse una scelta di politica interna
E lo fecero sulla base di una profonda diffidenza per il modello americano
E per i valori degli Stati che in quel momento incarnavano l'Occidente vale a dire gli Stati Uniti e la Gran Bretagna ma soprattutto gli Stati Uniti
E furono queste le ragioni di Dossetti
E furono queste le ragioni della sinistra sociale comunista
Io credo che alla luce di queste considerazioni si possa sostenere che la scelta atlantica dell'Italia fu duplice
Scegliemmo l'alleanza perché garantiva contemporaneamente il massimo di sicurezza e il massimo di modernizzazione occidentale
La scelta atlantica fu queste due cose contemporaneamente e se dovesse essere analizzata soltanto sulla base della prima esigenza la sicurezza Petrucci porterebbe inevitabilmente a delle conclusioni parziali
Questo non è l'occasione naturalmente per fare la storia dalla politica estera italiana negli anni successivi io però qui vorrei osservare perché serve alla mia analisi naturalmente
Perché la politica estera italiana negli anni successivi fu caratterizzata da una serie di operazioni che potremmo chiamare trasformisti che
Tutti coloro che si erano opposti alla scelta atlantica dell'Italia finirono gradualmente per condividerla
La sinistra democristiana finì per accettare la NATO sin dagli anni cinquanta e alcuni dei suoi uomini Fanfani e Moro esponenti ambedue in momenti diversi della sinistra democristiana di esserlo per alcuni anni la politica estera italiana e questa fu un'operazione trasformista Ica
I socialisti accettarono la NATO
E addirittura all'epoca del governo Craxi ebbero persino la responsabilità di una delle scelte più caratterizzanti della politica atlantica dell'Italia vale a dire l'installazione dei missili
Ha commesso i comunisti accettarono la NATO fin dalla famosa
Intervista di Berlinguer apparsa nel mille novecentosettantaquattro per il Corriere della Sera e sottoscrissero la dichiarazione congiunta mi pare che sia del mille novecentosettantotto quella sugli obiettivi generali settantasette sugli obiettivi generali della politica estera italiana sui grandi principi
Ma a ciascuna di queste scelte
Democristiani socialisti comunisti
Con rispose che cosa ben corrispose una specie di annacquamento dell'impegno Atlantico e del ruolo dell'Italia nell'ambito dell'alleanza l'Italia restava atlantica ma il Governo doveva continuamente dimostrare alla propria sinistra
Che il paese era il più interno insomma hondista il meno bellicoso fra le potenze dell'alleanza
E non basta occorreva utilizzare la posizione mediterranea del Paese per promuovere di fatto surrettiziamente una politica alternativa pro libica pro irachena propaga estivi ESE provata
Il primo promotore di quella politica fu certamente un democristiano di sinistra sui generis Giovanni Gronchi dopo il fallimento della spedizione anglo francese a su due
Ma tali furono le ambizioni di Fanfani le ambizioni di Moro di quasi tutti gli altri ministri degli esteri democristiani degli anni successivi e così venne naturalmente trascurato e svilito lo strumento militare
L'unico che potesse conferire una certa dignità è una certa autorità è una certa autonomia all'Italia nell'ambito dell'alleanza non c'è autonomia di politica estera senza capacità di utilizzazione dello strumento militare
La politica estera italiana divenne obiettivamente dipendente perché non poté mai fare pesare le proprie scelte con uno strumento militare adeguato
Insomma il risultato di questo trasformismo fu tutti dentro la stessa politica estera ma con motivazioni che la rendevano progressivamente insignificante
E il risultato fu che agli occhi degli Stati Uniti
L'Italia divenne col passare del tempo sempre meno alleato e sempre più territorio
Gli americani chiusero un occhio su tutte le infedeltà dell'Italia
Perché avevano comunque le basi
Vale a dire la possibilità di servirsi del suo territorio in caso di necessità
Fu così che le basi divennero progressivamente le capitolazioni militari degli Stati Uniti in territorio italiano
Per molti anni l'Italia vendette il suo capitale geopolitico
Per acquistare il diritto di fare una politica estera mediterranea pro araba terzomondista e sostanzialmente imbelle
Ora credo che basterebbero queste considerazioni a dirci quanto i concetti della geopolitica siano pseudoscientifiche
Queste concetti sono stati spesso usati per giustificare una politica mediterranea e sono stati paravento dietro il quale si nascondevano le forti ostilità anti modernizzatrice anti americane antioccidentali di alcuni settori soprattutto cattolici missili e comunisti della politica italiana
La geografia questo ce lo disse non riuscì a fare fin dagli anni Trenta
Non è mai un fattore determinante non è mai una costrizione imperativa
L'Italia può essere se vuole o un Paese mediterraneo o un Paese nel Mediterraneo
E fra le due opzioni vi è una sostanziale differenza
E la scelta fra queste due strade non è dettata dalla sua collocazione come se la collocazione forse una costrizione universale ma dalla cultura dalla volontà dagli obiettivi della sua classe dirigente
Ora queste considerazioni a me sembrano particolarmente rilevanti oggi
Perché oggi ma perché credo che con la fine della guerra fredda la NATO ha perduto le sue funzioni originali nato a cui noi abbiamo aderito nel mille novecentoquarantanove e assunto due caratteristiche alquanto diverse
In primo luogo è diventata la cornice istituzionale che permette agli Stati Uniti di restare in Europa e di conservare la propria leadership del mondo occidentale o se preferite permette agli Stati Uniti di impedire che l'Europa integrata abbia la propria politica estera e militare la NATO e da questo punto di vista
Una strumento perfetto nella prospettiva della politica estera americana prima caratteristica seconda caratteristica
Grazie alla Rete delle sue basi la NATO è diventata lo si voglia o non lo si voglia lo strumento della politica militare americana verso il vicino e il Medio Oriente
Tanto per intenderci sono le basi americane in territorio italiano che permettono agli Stati Uniti di mantenere una flotta nel Mediterraneo e di fare o minacciare una guerra nella regione dalla Libia all'Iran
So che considerazioni analoghe possono farsi anche per le basi americane in Germania in Gran Bretagna ma l'Italia non ha forze armate
Non ha forze armate da gettare sul piatto della bilancia per valorizzare il proprio ruolo non è in grado quindi di fare da molti anni ormai una col politica estera coerente efficace e incisiva di reale autonomia
All'interno dell'alleanza ne abbiamo avuto la prova degli scorsi anni quando l'uso della base di Aviano
Terri raid aerei degli americani in Bosnia non ci ha conferito il diritto di partecipare
Al gruppo di contatto ci sono degli episodi che sono infinitamente più significativi di qualsiasi trattato
Quell'episodio avrebbe in qualche modo collocato in testa ad un capitolo sulla politica estera italiana come indicativo dello Stato a cui è giunta la politica estera italiana in questi anni
Siamo ancora è sempre in altre parole territorio ma non siamo in condizione alquanto diverse dagli anni in cui la guerra fredda dava perlomeno all'uso delle nostre basi un senso perfettamente corrispondente agli interessi italiani
Difendersi dall'Unione Sovietica era pur sempre un interesse nazionale a oggi il nostro territorio invece rischia di essere usato
Fratelli americani per fini che non corrispondono agli interessi dell'Europa
E se vi è potenziale contraddizione fra la politica estera degli Stati Uniti
E quella dell'Europa nel vicino ai nel Medio Oriente ebbene questa contraddizione rischia di manifestarsi di esplodere in Italia siamo l'anello debole siamo se preferite
Per usare un'altra Matar metafora utilizzata il ventre mobile dell'Europa
E siamo di nuovo per certi aspetti in una situazione analoga a quella dell'immediato dopoguerra
Come allora come fra il mille novecentoquarantacinque mille novecentoquarantanove la geo politica vale a dire la collocazione dell'Italia nel Mediterraneo
Può essere usata per scopi diversi
E ancora una volta dietro le due diverse opzioni Paese mediterraneo paese nel Mediterraneo si nascondono due diversi modi di concepire il Paese e il suo futuro
Sono mediterranei grosso modo i meridionalisti gli anti privi privatizzatori i parlamentari visti a oltranza
Sono mediterranei tutti coloro per i quali l'Italia deve fare da sé perseguire la via Nazionale al progresso sono mediterranei tutti coloro che non trovano una profonda diffidenza per l'Europa di Maastricht
E stanno impedendo al Paese di conformarsi alla cultura politica ed economica dei suoi PAC una europei
Componenti del fronte anti europeo sono guarda caso gli eredi del fronte anti atlantico del mille novecentoquarantanove Rifondazione Comunista
Una parte del mondo cattolico
Una parte di Alleanza Nazionale
E come allora la loro politica estera e al tempo stesso velleitaria e pericolosa
Dopo la guerra credettero che l'Italia potesse sopravvivere fra potenze ostili sventolando la bandiera bianca del terzomondismo del neutralismo dell'azione al pacifismo
Oggi credono che l'economia italiana possa sopravvivere obbedendo alle proprie regole che sono prevalentemente clientelari e assistenziali in un'economia globale dove viene spazio soltanto per i grandi soggetti economici e i grandi mercati integrati
Ma vi è una differenza paradossale questa sì fra la situazione di allora e quella di oggi sulla quale mette in conto di spendere un paio di parole
Se l'Italia non resterà in Europa
Se la sua collocazione mediterranea non diventerà il fianco sud dell'Europa integrata ebbe nell'Italia continuerà ad essere il territorio mediterranea degli Stati Uniti
La piattaforma della politica americana nel vicino e nel Medio Oriente
In altre parole i mediterranei
Cattolici marxisti nazionalisti ci condanneranno ad essere ancora più americani col k naturalmente
Di quanto non fossimo negli anni in cui loro scendevano in piazza per protestare contro la politica atlantica del governo italiano grazie
Siamo molto grati alla ambasciatore Romano che vogliamo soltanto negarli la asserzione devono essere uno storico dell'azione internazionale anche se anche se intanto lei sa che io penso che molti diplomatici
Molti diplomatici scusate
Molti diplomatici attuali e dei tempi passati sono stati degli ottimi storici del relazioni tra internazionale in Italia fuori d'Italia
Ma a parte questo mi fa mi compiaccio che si sia rifatto lui stesso alle fondamenta del mille novecentoquaranta anche se
Diciamo arrivato alle estreme conseguenze della posta guerra fredda
Do la parola adesso alla scusate senza interrompere
Perché forse non è il caso di fare un break
Alla professor alla ambasciatore Ferraris anche ci parlerà del problema Hearst Ovest e Nord Sud nella politica estera italiana prego ambasciatore Ferraris
Grazie rosso varie
Bene adesso sono in un certo senso è una qualche difficoltà dei confronti non tanto del maestro professor Nolfo questura difficoltà e altri mi sono condannato da tanto tempo e dal quale non posso sottrarmi ma sono poche difficoltà nei confronti dell'amico Romano perché a con la il tono brillante che li tutti riconosciamo sia nel lavoro sia nelle cose dette che nelle cose scritte su questo quadro che egli ha tracciato della politica estera italiana delle sue con poteri di incongruenze la parola le sue incongruenze
E il mio tema è leggermente diverso ma vi si aggancia vi si agganci una maniera abbastanza razionale a quanto lui ha detto ora
Riprendendo la discussione dal dal principe senza andare anch'io non sono uno storico delle azioni di gomma anch'io
Reprimere assumerà giù una pazza storia adesso si sente ma no gli anch'io sono uno storico delle relazioni internazionali la prima osservazione che vorrei fare e che non condivido quanto è un pochino Stato accennato
Anche se i Maya diverso che dal mille novecentoquarantacinque in poi don l'Italia non avrebbe avuto una sua politica estera e che non potrebbe neppure aver la e come è stato tante volte detto che la delegata
Ad altri e in particolare alli Stati Uniti con questa Scelta di Campo di cui si è parlato molto io credo che invece la politica estera italiana esiste esisteva ed esiste ed esiste anche se è un oggetto misterioso in un certo senso è una cosa è una politica di cui poco si parla
Di cui poco si
Di aprire una sua politica estera
Quindi io vorrei premettere su subito che come atto di fede
O o almeno di convinzione
Io credo che se manca in Italia una una una cultura di politica estera esiste una politica estere continua esiste una politica estera per la semplice ragione con la Regione deve molto banale molto terra terra
Che un Paese come l'Italia è un paese Palù qualunque anche San Marino
Non può non avere una sua politica esserci e non può non avere qualcosa che regola la sua rapporti con l'esterno
Se poi noi andiamo alle dopo la caduta del Muro cioè la contrapposizione è vero ho citato anch'io d'altra parte la una frase proprio di Romano
A pagina sei di un suo libro sul capitale geopolitico dell'Italia io credo che questo capitale geopolitico dell'Italia anche se la geopolitica e qualcosa sul quale si può discettare a lungo e non sempre la sua concretezza questo capitali più pulito d'Italia
Esiste questa quindi questo capitali più pulito d'Italia continua ad esistere io cercherò di dimostrare anche qual è la centralità geopolitica dell'Italia oggi e quale quindi Edipo e posta perseguire questi suoi interessi nazionale attraverso l'utilizzo di questo capitale geopolitico il titolo di quanto il professor Giovagnoli mia vinti
Caricato di dire questo come loro sanno Italia est-ovest e nord-sud la politica estera italiana cioè serve quasi una banalità che si ripete sempre e che naturalmente giustamente anche il e l'amico Romano è ritornato a ricordare dell'Italia mediterranea dell'Italia nel Mediterraneo è inutile dire che io son d'opinione dell'Italia nel Mediterraneo Italia Paese europeo nel Mediterraneo non Paese mediterraneo su questo credo che è difficile avere opinioni diverse almeno se si era azionamento del pubblico a Milano
Ma poi tornerò anche su Milano non preoccuparti
Dico lì le l'Italia è in fondo in questa Italia espresso ci arrivo subito a Milano bersagliati test fra questo crocevia vescovo e se no assurdo cioè il punto essenziale di questo concetto e che vi è una centralità dell'Italia proprio quale crocevia fra est-ovest e nord-sud e questa è la condizione non soltanto geopolitica ma senza trovare la parola Dario mafia è la condizione politica dell'Italia di essere un crocevia fra est-ovest e nord-sud credere
Come talvolta si è portati a credere proprio a Milano o meno proprio nel Nord che l'Italia possa essere soltanto un Paese che volto alla esser mitteleuropeo o europeo e non mediterraneo
E non soltanto è a mio avviso un falso storico è un falso politico
Italia esisti intanto in quanto sia proprio crocevia di queste due esigenze italiane che quello di essere un rapporto con l'Europa ed un rapporto con Mediterraneo entrambi i rapporti sono necessarie sia pure naturalmente sempre il concetto dell'Europa nel Mediterraneo
E che l'Italia è per il nord delle Alpi un paese del Sud anche il Nord Italia e che quindi è per mitteleuropeo l'Italia è un Paese che non fa parte del Nord ma fa parte del sud del mondo
A cominciare ripeto dalle gravoso del mondo che per il nord comincia in realtà in Africa e finisce la vita d'Italia
E lo stesso dicasi naturalmente per visto da Sud per visto da Sud l'Italia è un paese del nord
è un Paese relativamente del nord perché per la morte per aspetti economici di modernizzazione e di civiltà quindi nel rapporto nord-sud l'Italia è fra nord e sud e non può pretendere di essere un Paese soltanto del Nord come non può pretendere non deve poter pretendere di essere un Paese puramente mediterraneo
Con l'aderente in questo funzioni Crocevia la stessa cosa si dica fra Est e Ovest
L'Italia è certamente saldamente ancorata questo grazie alle scelte fatte allora
E e del del dell'Occidente e l'Occidente vuol dire mica soltanto gli Stati Uniti o la sicurezza ma come è stato detto e questo condivido la frase di Romano
E il traffico di sicurezza e di modernizzazione che l'Occidente rappresenta cioè rappresenta una serie di valori
Di vario genere e specie
Ma è anche un Paese in cui i suo rapporti con Lester sono e lo vedremo sono molto importanti perché noi in tutto molti aspetti di limitazione dell'economia di libero mercato del rapporto Stato sociale e libero mercato partecipiamo diciamolo francamente al fatto di aver avuto un forte partito comunista e non sto con tante altre ramificazioni
Al di là del gruppo comunista il figlio ricorda la sinistra democristiana
E non c'è dubbio che vi sono delle condizionamenti degli elementi che noi vediamo fra l'altro riaffiorare di tanto in tanto l'Europa dell'Est di oggi che con e che parsi partecipa di alcune mentalità o di alcune sfumature di banche di politica interna che sono veramente diverse da quelle puramente occidentali io volevo dire
Dire mettere in chiaro quindi che vi sono del fra in questo crocevia Italia
Nord sud est-ovest l'Italia si colloca in questo crocevia e e pretendere di essere al di fuori di questo crocevia cioè di essere o l'una cosa o l'altra o Nord soltanto o soltanto mediterraneo Occidente soltanto o soltanto l'ente nel senso ideologico
Mi sembra che non sia possibile vorrei aggiungere d'altra parte che a me sembra al di là di questo crocevia Paul di politica estera che vi sono in fondo in euro in Italia Tremonti da quale non possiamo non vuole entrare in dettagli nella quale non possiamo prescindere quello di una democrazia
Di tipica occidentale democrazie della modernità
Ma vi è anche una necessità per per l'Italia di avere un'influenza nel Mediterraneo dal quale non può prescindere e infine non può valere una sua rapporto particolare con l'aria centrorientale inconclusivo arcani
Dove l'Italia può svolgere questa funzione si europea si occidentale
Ciò premesso a me sembra che si debba poter dire che vi è stata in quest'ultimo cinquant'anni di cinquant'anni dobbiamo parlare sia una politica americana mediterranea sì una politica orientale
E credo che questo non vorrei anche qui fare la storia politica e Fitalia negli ultimi cinquant'anni
Ma noi S ricordiamo soltanto alcuni punti del ricorderò molto rapidamente di questa politica mediterranea e di questa politica orientale
Io credo che dimostra si può dimostrare come l'Italia abbia avuto anche delle sull'originalità e continui ad avvenire superiorità riguardo politica mediterranea
L'utile ricordare soprattutto qui quello che ha significato il tentativo italiano proprio Méditerranée all'indomani della guerra
Di rimanere Grande potenti Mediterraneo nella politica di mantenimento delle ex colonie ma fallita questo fallito per ragioni che adesso è inutile ricordare le diede quarantanove di forza di fare questa specie di salto della quaglia in un certo senso di dire allora l'indipendenza tutte dei paesi delle ex colonie di colpo beh è stato un gesto di particolare lungimiranza politica non tanto per rinunciare alle Cologno o meno
Ma perché visto che non si potevano avere per fare il salto al di là è di fare qualcosa che per allora era originale cioè di dare l'indipendenza ad Alex colori e cioè fare una scelta
Virgolette anticolonialista chiuse le virgolette che per allora li approva è appena all'inizio del processo di decolonizzazione è stata una
Proposta
Poco apprezzata polso sul momento non sempre esattamente intese in su tutte le sue potenzialità ma estremamente estremamente originale cioè uno slancio anticolonialista e direi
Particolarmente importante vorrei citare una frase Di Nolfo che la decisione dell'ONU sulle colonie italiane pure l'Italia ipso facto al fianco dei Paesi arabi
Dove è scritto
Descrizione
E se questa questo poteva essere buono cattivo era però in quel momento è una scelta che è stata poi completata da una serie di altre scelte migliori
E la l'appoggio italiano molto abile in un certo senso a favore del movimento sionista destato un altro esempio si è stato ricordato qui tra l'altro proprio dal professor Di Nolfo il patto mediterraneo
Cosa voleva dire questi dire del patto mediterraneo e voleva dire anche voleva dire una qualche chiusi altri volevano non nuovo in particolare l'Inghilterra era un tentativo
Di bloccare Noè Mediterraneo di dare all'Italia una posizione puramente mediterranee
Il fatto che l'Italia l'abbia rifiutato il fatto che l'Italia abbia invece fatto un'azione per le quali il patto migreranno
Fu destinato al fallimento ci fu un rifiuto da parte italiana di far parte del patto del Mediterraneo
Perché si voleva invece fare un entrare in un in un'altra formulazione politica che pare e quella poi il Patto atlantico cioè non vincolarsi nel Mediterraneo ma divincolarsi fuori del Mediterraneo e quindi una scelte di unire questa esigenza mediterranea italiana che era inevitabile ineludibile al
Al Patto Atlantico cioè a una dimensione europea e Atlantide franche americana mi sembra che questo sia stato anch'esso una
Gesto di evoluzione logica che è stata poi completata e Combe dalla Inter dalla interessamento e forze il pressioni italiana perché la Grecia e la Turchia nel cinquantuno aderì strappata tra antico in modo che quella tipo il pericolo di una e e di una di separazione o divisione del teatro Mediterraneo da quell'atlante di cui l'Italia poteva potuto fare le spille fosse superata
Se noi guardiamo guardiamo queste queste elementi Rizzi Ale io credo che possiamo poi distinguere tre direttrici da politica mediterranea italiana Luna e quella che è stata definita del Mediterraneo ritrovato cioè
Questo siamo Paesi Italia dei mediterranei quindi questa esigenza non possiamo negarla
E quindi una serie di atti per fare in moto di di dare una dimensione mediterranea questa politica con gesti che non devono essere tutto considerati del tutto del tutto di AN succubi di altri meno utili
Tanto poco succubi di altri che si era cinquantuno che nel cinquantasei non abbiamo condiviso le opinioni anglo francesi d'sul locali su questi nel cinquantuno
Erano anche americane e nelle nelle cinquantasei quando invece in fondo abbiamo di fronte ritenuto legittimo la nazionalizzazione del Canale di Suez e quindi non legittima l'azione militare nei confronti dell'Egitto
Beh e non non è una un'azione che per quello mento siamo nel cinquantasei undici anni dopo la fine della guerra mi pare che fosse un'azione che il entrata in una logica che dovrà essere la logica
Valida per l'Italia cioè di riavere una una sua di linea di politica nel Mediterraneo naturalmente con alcune difficoltà che zoppica l'allora segretario generale disse molto bene l'Italia appoggi popoli che sono sotto il colle a Lesmo nelle loro giuste rivendicazioni nazionali
Ma è necessario non dimenticare che la maggior parte nazioni colonialista eh sono alleato ereditaria
Io ero adesso ripeto non voglio entrare in ulteriori dettagli ma tutta questa evoluzione italiana che continua in maniera talvolta ambigua dopo la guerra del sessantasette arabi israeliana ma poiché continua con un'azione che uno può discutere se fosse giusto o sbagliata ma certamente aveva una sua coerenza
Di appoggio ai Paesi arabi somale Italia con la Francia fu gli unici due Paesi che votarono a favore della missione di Arafat al podio e Nazioni Unite nel sessantanove e quindi con una azione che aveva punto voglio ricordare lo sanno tutti è inutile ricordarlo dettagli la politica di Mattei
Su quale molto è stato scritto fra l'altro un libro molto buono di un allievo del professor Di Nolfo molto un volto è stato scritto sullo sul bene o del male bacche anch'essa costituiva
Una io non ho personalmente non ho grande simpatia Dalmateno questo fatto mio personale dei sulla politica dell'ENI di allora ma certamente bisogna pur ammettere
Che quell'idea della rapporto diverso con i paesi produttori di petrolio e poi quella che è stata vincente degli anni successivi fare quel momento poteva sembrare velleitaria ma comunque sia una sua coerenza è una sua consistenza
La vita
Fino arrivare in questa carrellata la dichiarazione di Venezia del mille novecentottanta
Sui diritti dei palestinesi e del ed è il dei palestinesi e gli israeliani che quella che è stata è stata un'invenzione soprattutto italiana e e che è stata poi la linea guidatrice della dell'Unione europea e della comunità prima ed Unione Europea de fino ad oggi
Seconda dimensione e quella che investe sempre mediterranea che investe la le sudorientale
Ora è evidente ed è inutile ricordarlo qui che su questa politica sudorientale cioè voglio Balcani varranno spiegarci e la l'ombra della questa di Trieste ha gravato a lungo e quindi ha impedito anche una certa libertà di movimento
Ma certamente e sul lato sud orientale il tentativo italiano di mantenere i rapporti con tutta quest'area non si può considerare e del tutto non riuscita sia nei confronti dei cioè Turchia sia nei confronti poi di quella che è stata una politica a mio avviso molto intelligente e per l'epoca anche essa molto per razionale che è stata quella verso la Jugoslavia se passiamo poi era la dimensione est-ovest
Io credo che
Si è detto che qui c'è una
L'amico Romano si stupirà perché conoscendomi Gracco cambiati dire alcune cose
E il le scelte che furono fatte nei rapporti con l'Europa orientale
Dalla Russia prima
Sono scelte che è che trovano una loro coerenza
E una cioè una presa di coscienza razionale da parte italiana sia delle esigenze della sicurezza
Sia dell'esilio delle esigenze di non sottovalutare la necessità di a vere con l'Europa orientale più col blocco comunista un blocco sovietico una sua una possibili di una flessibilità di rapporti io credo che Alitalia
Posso andare direi che è stato una in una una coerente e continuo scelta di una politica orientata e dell'Italia in cui noi l'Italia può dire di avere un quasi un diritto di primogenitura in quello che poi è andato sotto il nome da tutti noto di Ostpolitik non dimentichiamo che il primo viaggio di un capo di Stato occidentale a Mosca e dopo cui dopo del gol nel quarantaquattro è stato Gronchi
Nel cinquanta no tipa però il primo viaggio di un capo di Stato in un paese dell'Europa orientale è stato Saragat a Varsavia nel sessantaquattro cioè l'epoca ancora molto lontane si può dire tutto quello che si vuole del velleitarismo di Gronchi
Si può dire tutto si vuole della confusionari svuota il volto dell'opinione del verde del di conti ma non si può non chiare che all'Italia il fatto di aver intravisto la necessità anche per motivi di politica interna anche per fare per così dire dispetto al Partito Comunista dimostrando che si poteva avere buoni rapporti Unione Sovietica anche un governo che ma ante era che si dichiarava anticomunista però non vi è dubbio che gli è stati in questo una visione di anticipazione di quello che poi e andrà a andrà sarà di che definita la distensione con tutto questo tutto quanto questo comporta nella gestione delle crisi internazionali
E direi che questa vi è stata una continuità io sostengo almeno una continuità di questa politica verso l'estero se si pensa che nel quarantotto la Malfa va a Mosca ci sta quattro mesi fa un accordo commerciale e in teoria del quarantanove La Russa doveva diventare il nostro terzo partner commerciale
Dopo gli Stati Uniti e l'Argentina
In questo anche qui da questo punto di vista in questa un testo di di di rapporto verso l'esterno si colloca anche ecco questo dove il l'amico Romano di Svizzera quello delle oscurantismo di Gronchi
Che effettivamente era velleitario ed era velleitario soprattutto per quelle suo componente di politica interna che aveva per la psicologia che c'era dietro il neo atlantismo che non piace né a luglio né a me
Cioè questa componente gli ultrà lista trasformista come tu hai detto e su questo il giudizio non può essere che negativo
Ma aveva una sua validità soltanto in alcuni aspetti quello di esigere maggiore consultazioni con gli Stati Uniti quello cioè di a aprire una maggiore libertà di manovra purtroppo
Condita da delicatissimo da aspetti confusi da il mancanza di tenace di obiettivi chiarezza di obiettivi per cui quelle oltranzismo poi in realtà divenne cosa di ben poco conto a al di là di tutto questo ma se poi andiamo faccia un passo avanti questa politica verso l'Est
E e tutto quello che ha rappresentato gli anni Settanta tutte adesso tutti parlano sempre con grande simpatica e mi fa piacere perché sono stato anche partecipi di questa operazione la CSC ieri l'Atto finale di Helsinki che tutti citano
Anche senza conoscerlo
Insomma
Doppio dobbiamo pur dire e presto si deve dire conta tutto obiettività che i primi e la la la la la prima cenno a questa conferenza è stata fatta merito di Fanfani e che lo stesso Nenni al Consiglio Atlante sessantanove l'ha continuato che in poche parole da gran parte di quelli de
Che l'atto finale di Esine ha sancito e Clark quale tutti adesso ripeto si riferiscono la gran parte di quelli dei senza entrare adesso i dettagli era a raccontare quale messo dall'idea stessa della CSC e come pet non pretesi grazie lo status quo ma come sviluppo del dinamismo i diritti dell'uomo la libertà di circolazione
Del dolce non riconosce l'immobilismo territoriale quindi lasciare aperta l'opzione europea compresa l'unificazione tedesca tutte queste idee sono storicamente provabile solidi italiani cioè solide che Sonate da questa continuità di una concezione nei confronti dell'estero che allora e non era condivisa da nessuno e soprattutto non era condivisa da nessuno nel sta nel senso dia farlo non già per giri di valzer in questo caso ma con una perfetta coraggio nell'Occidente ma nel del ammettere cioè che ieri era necessaria era possibile un'azione del genere guardando al futuro e guardando soprattutto al a creare un
Come dire un quadro di riferimento che certamente ha favorito quanto poi è successo nell'ottantanove
Qui vorrei aggiungere un'altra consiglia un altro elemento di questo discorso correggendo una volta tanto posso prendere in castagna provano a questo mi fa piacere naturalmente dov'era la decisione del la decisione dei missili e di Cossiga governo gossip uno che toccano ma vogliamo che non fosse è la responsabilità dell'esecutivo quello che volevo da un mondo non sondare questo meritocrazia sta adattare invece si vada
No ma insomma vede nella politica di riarmo di riarmo e questa azione del del dicembre
Settantanove giusto continuata con coerenza dai Governi Spadolini e Craxi del mantenimento beh è un'altra prova di come la politica Oriente dico questa dimensione est-ovest della politica italiana
Permettesse un'azione verso l'Est un'azione verso verso lesta anche direi
Non dica aggressiva la provocatoria come è stata questa la dislocazione dei missili senza le isterie tedesche e senza con un senso di responsabilità e Dooku una capacità notte notevole e allo stesso tempo però e questo qualcosa che l'opinione pubblica chissà perché non viene mai considerato né in un senso o nell'altro
La l'atteggiamento italiano nei confronti del Trattato di non proliferazione nucleare in cui ci aveva messo a ventisette anni per ratificarlo giustamente in è stato uno degli ultimi dibattiti importanti di politica estera
Sì ratificarlo non ratificarlo Sir una buona una cattiva cosa purtroppo dibattito non c'è stato l'anno scorso dove invece la sì firmato la la la riconduzione alleati infinito basti un trattato che a mio avviso avremmo dovuto forse su quale avremmo dovuto esprimere qualche altro
Io questo che vorrei dire vuole avviare anche rapidamente alla conclusione
Che i tutti questi cinquant'anni e e questo d'altra parte noi siamo qui anche per ricordare questi cinquant'anni anche dall'inizio dall'inizio
L'esposto dal professor Di Nolfo e dalla impostazione direi
Di morale politica e di politica del
Da parte di Diana vedere da parte l'amico Romano io vorrei giungere una appunto questa ho voluto aggiungere questa dimensione diplomatica più diplomatica per dire come questa e questa dimensione nord-sud so Ovest sia stata una un un un filo conduttore di tutta la politica estera italiani questo dopoguerra si poteva aggiunge la politica verso il Terzo mondo oggi è stato ricordato stamattina li palmo
Che sia pure con alcune confusioni alcune velleitarismi diavolo voleva costituire anche un'apertura verso verso il mondo africano forse anche troppo verso il mondo africano e la e l'Africa sul sul sahariana ma possiamo ricordarla negativa ma adesso qui non vuole andare in tutti i dettagli di questa storia
Ma vorrei dire vorrei nel concludere avviare a quello che in fondo la politica anche attuale
Ora io non non non sono dell'opinione non sono opinioni che queste due dimensioni Est Ovest e Sud nord-sud non siano tutto ancora oggi presenti della politica esteta gliene vuole vorrei in maniera sommaria
Soltanto dire quali sono i punti sul quale un dibattito sarebbe opportuno dopo stamattina è stato detto giustamente che veglia studia la storia dell'Italia repubblicana per Peppe pezzetti coalizione mi pare professor danaro cioè no
Via per pezzetti persino la stessa cosa si può dire per la politica estera sia quella del passato che vi sono per via questi abbiamo accennata finora sì quello che riguarda quella più o meno del recente presente
Ore soltanto elencarlo vuole soltanto per elencare per dire come vi sia queste possibilità di espressione e di politica estera verso l'area balcanica la politica verso la Slovenia
Questa la l'attiva presenza in Bosnia con il volontariato ne siamo il Paese il Paese che dalla dato la volta il maggior numero di volontari di tutti gli altri Paesi e diamo a lei siamo al al terzo posto nel quanto riguarda i contributi di carattere economico
L'attivismo anche recentissima verso la Croazia
E la partecipazione a processi democratizzazione in Albania
Le direi sono tutte dimostrazione di capacità di di presenza nell'area balcanica
E va verso l'Europa danubiana che tanto care una parte d'Europa del nord ma insomma la recente iniziativa trilaterale con la Slovenia è lei è lei l'Ungheria è stata un'iniziativa che non va e adesso è sottovalutata e che nonna non è stata deve ordinata da nessuno né proibito nessuno l'attivismo insieme a in seno al all'iniziativa cento europea cioè l'expo il quadrangolare otto
E poi ponte agonale
I ed il problema dell'allargamento Europa dell'est un problema dal quale in Italia non si riesce a discutere
Curiosamente non rendendosi conto che il problema d'allargamento l'Europa dell'Est è il problema maggiore che incombere all'Europa dei prossimi anni in un certo senso di gran lunga più maggiore di gran lunga più difficile di quello della moneta unica
è un problema del quale sulle delibere del CDA stile dimensione dell'Europa e che cosa convenga fare la garanzia nei confronti della Russia di e il problema direi principe d'Europa dei prossimi quattro cinque anni imporre al peggio non è la moneta unica
Verso il Mediterraneo nel suo complesso
E la l'attivismo sul quale non si parla del dette l'applicazione da dichiarazioni Barcellona del novantacinque cioè la necessità di creare uno spazio di sicurezza
E di rompere quello che è stato detto stamattina della divisione della spaccatura del mondo mediterraneo cercando una ora molto difficile e quasi impossibile che quello che può e potrà permettere una certa partecipazione europea finora inesistente
Al al processo di pace arabo-israeliano
La Lazzi delle il problema dell'avvicinamento alla Grecia
Che è necessario perché corriamo il rischio di essere la Grecia e l'Italia gli unici due Paesi che non interno che non faranno parte del sistema della moneta unica è un problema dal quale lo dobbiamo sottovalutare quale sarebbe l'impostazione da dare se gli unici due Paesi che non fossero in grado di entrare nel sistema della moneta Utica fossero esattamente le oggi come oggi sarebbe così fra l'altro la Grecia e l'Italia più l'aspetto che non vuole entrarci
Lazio il il il tentativo di agganciamento da Turchia che evidentemente è un compito estremamente importante che nessuno in fondo forti d'Italia può o fare e con l'insieme agli Stati Uniti ma nessun altro Paese europeo in grado forse di fare in quanto tutti gli altri hanno degli altri condizionamenti
Il
Come
Certo è che questo problema da dare soltanto predetto umane difendiamo a farla poi soltanto le diritto Mario non andiamo lontano ontano
Il problema è verso verso l'Est europeo l'esistenza ballo far ritrovare dormo rompe i rapporti con la Russia anche domani
Se e quando il diritto umano irrazionali sicuramente copertine di sicuro la Cina di sicuro e quindi anche siccome la la pressione per i rapporti con la Cina viene proprio dalla Lombardia quindi mi pare che proprio il posto sbagliato dove dirlo
Perché mi sembra
Direi proprio Lombardia il Paese d Italia meno sensibile diritto ma cumuli permetteva così è perché la grande pressione nella depressione dei rapporti con la Russia con la Cina che dal mondo economico del Nord Micalella sul
Come
Nel corso vai adesso riprende forse allora io volevo volevo adesso veramente conclude Rio una una sola conclusione proprio visto che invece i permessi io credo che in toto considerato
E non lo faccio mica per De Vito d'ufficio perché io non sono mica non faccio più diplomatico
è che vi è stata questo voglio dimostrare in sintesi con la relazione scritta tramite tali se ne hanno voglia che vi è stata di rapporti est-ovest e nord-sud una politica coerente italiani questi ultimi cinquanta certo ha ragione
Lei Sergio Romano quando parla del trasformismo quando parli tutti questi aspetti su tutti potrei sottoscrivere sul piano ripeto del giudizio morale
Al cento per cento quanto gli ha detto che condivide con ne condivido con lui pensa l'opinione da totalmente in questo senso
Ma indipendente da questo fatto da questo fatto morale delle forze politiche
Vi è stata credo una
Coerenza una visione di politica estera vi è stata cioè un'azione di politica estera certa o la documentazione al tutori sufficiente è stato detto già stamattina gli attivi non sono tutti aperti anche quando saranno aperti saranno molto deludenti
Non non non non molto di queste cose risultano male risulto certamente male a quello che non manca del tutto in Italia che una cultura di politica estera
E insomma salvo gli articoli di fondo dipoli richiesto di commento di estranea al giornalismo il giornalismo normale pioggia di moda corrispondenti giornalismo della notizia ignora l'esistenza e la politica per il giornalismo italiano le relazioni internazionali Pattarello e il fatto il signor molto spesso ripeto fa Tarelli cui si mettano i problemi di dai Diana d Inghilterra nella pagine degli esteri allo stesso livello della guerra in Afghanistan
Del del Soro solca entrambi fatti di politica estera la politica estera e gli ha fatti di reato internazionale Polyester Pacolli diverso
La politica estera e la valutazione dei fatti alla luce di quelli che sono e le forze di provati le forze solo profonde o le forze politiche che si al di sotto di essi e alla luce anche di quelli che sono gli interessi gli obiettivi e le esigenze dio delle del Paese io questo
Basterebbe dire che quando faccio un viaggio anche dal capo di Stato all'estero
Uno legge cioè l'ultimo assist di alcuni statuti un viaggio del presidente Scalfaro due
In cui vi erano le che le cose più di due maggiori dettagli dicendo esce dalla stampa da esce dal pagare in Cecoslovacchia esce a palazzo dal dal dal castello le vi era la schierato le truppe ed il giornalista il quale novità
Titolo di riferirla tutti i viaggi che in tutti i viaggi avviene esattamente la stessa cosa ma che cosa si son detti nessuno lo sa
Nessuno credo lo saprà mai perché lì almeno dalla stampa nessuno mai lutti lo lo indicherà
Vorrei poi concludere che il fondo quella della
La politica estera di uno Stato di un'azione sono elementi di forza il sì ma la politica economica a quella culturale si vuole a quella militare
E che nella dito europea che ci sta davanti solo relazioni con una forte consapevolezza del proprio essere e del proprio interesse quale parte di un bene collettivo potranno dare un contributo l'Europa bisogni stati soliti che esalta i valori di priorità nazionali perché oramai non si può solo appartenere Europa occorre essere se stessi per partecipare alla costruzione europea
E varie barriere nazionali non è più consentito e non è pure ispirata spirito europeo pensare ad inventare nuove barriere a tutela del benessere singole regioni le quale proprio per il loro benessere loro progresso sono intimamente legata agli altri
Sia all'interno dei primi stadi nazionale sì nel contesto europeo
Io la fragilità nel sistema europeo in ispecie poi nelle regioni apparentemente più ricche e quindi è molto più esposta alla crisi come anche altri Paesi sollevano dimostrato di capire alludo la Germania
Il futuro dell'Europa ed è la stabilità delle proprie strutture nazionale attuali per superarle non già in regionalisti antiquati
Ma è solo in un in un contesto di solidarietà europea per affrontare sfide che sono di tutti e che assolse in un unico destino tutte le placche d'Europa al nord al sud come Alex grazie
Dunque l'ambasciatore Ferraris c'era completamente sotterrato accordati la ricchezza degli argomenti per dimostrare
Che un certo punto gli storici e le relazioni internazionali almeno io mi mi arrendo di fronte alla sulla capacità di ricordare tutti gli aspetti di questi cinquant'anni che prima sotto diciamo come dire implicitamente aveva un po'deprecato che i due tre l'attore precedente non avessero affrontato ma tendiamo Cercone contributi essenziale pur portando le contributi essenziale alle fondamenta e alla fine e invece la voce preparare sazia sotterrato sotto questa sua diciamo
Va be'queste dei questa diciamo difesa della originalità
Della politica italiana a Este e al sud gli argomenti sono moltissime
Io qui dovrei
Dare la parola a tutti coloro che
Se vogliamo fare il break di quanto
Dieci minuti va bene
Fautore cavalli
Do ora che Roma no no
No ma non adesso vado vado a pagare se senta
Certo certo certo
Aprire
Un dibattito sulle relazioni dei tre relatore
Pregando che
Parlamento pregando coloro che hanno da porre dai problemi delle questioni
Alla
Relatore all'ambasciatore
Romano
Di dare la precedenza all'UE perché ha degli impegni a breve scadenza grazie
Chi vuole
Nel prendere la parola per favore
Alzando sì
Dichiarare il proprio nome molto chiaramente la sua qualifica oppure venga addirittura qua come fai lo fai venire sì allora
Ecco venga lì
All'atto del tavolo
Io mi sento killer lavoro qui in Cattolica
Sì
No in Qatar pubblica una una notazione generale confesso così molto spontaneamente tre lavori di ieri e di oggi sono un po'scioccato dalla dalla dà un'impressione che si è rafforzata questa sera c'era di accetta schizofrenia di massima tra una rappresentazione specialmente nelle azioni di ieri in parte anche stamattina di un'Italia soggetto inesistente ieri si parlava non non c'è più la nazione si è sfasciata scomparsa completamente dipendente
Mancanza di possibilità di azione propria città eccetera e poi il oggi con una forte rivalutazione invece di una capacità di il ritessere il pochi giochi pur nei limiti oggettivi di una situazione che era quella di una di un Paese che ha perso una guerra ovviamente
Tanti e tre e il tratto attratti avuto l'impressione mi permetto di costruzioni teoriche anche molto affascinanti
Che però sembravano quasi più attesi
E se si vuole anche con una ricaduta su vicende anche politiche attuali
Piuttosto che di ricostruzioni che poi tengono conto di quella cosa che qui riprendo perché non è l'unico modo di uscirne a cui faceva riferimento il professor Di Nolfo oggi ed invito di daranno stamattina
Lei citava d'arte cronologie
Fatti specifici no di fronte quali molto spesso anche la la brillantezza di ipotesi viene meno no
Io sono uno di quelli che per mestiere un po'quel lavoro che il professor Di Nolfo invitava a fare cioè ricominciare a a spulciare a leggere una massa di documentazione che comincia a esserci anzi talmente Massa che molto spesso che si schiaccia sotto
Per cui per esempio oggi per chi si mette a leggere la documentazione
Riparlare o parlare ancora del Piano Marshall come lo strumento imperialismo americano che si fonda in tutto il mondo non non non non esiste nel senso che tutta la puntuta la pubblicistica anche attuale
Parole te lo Massa come di una cosa che gli americani non pensarla gettoniera ma che poi gli europei hanno piegato alla per la gran parte a dei propri fini specifici
Semplificando molto
Questo discorso del Piano Marshall e qui vengo a una notazione per il tra la città di Roma
Niente mi mi mi spinge a considerare una in diversa possibilità forse di leggere interpretare le vicende anche con delle chiavi di lettura che magari non sono quelle usuali solite a me ha colpito il riferimento è facile Romano alla fattore potenza come decisivo in una logica geopolitica questo è ovvio no però il e qui riprendendo che vi uno uno spunto per sordi Nolfo
Sulla fine alla guerra fredda la guerra fredda risulta averla vinta fondamentalmente sul lungo periodo la Germania e Giappone che sono state consigliate sono considerate le così dette potenze mercanti non potenze guerriere allora questo forse non ridimensiona un pochino la il fattore potenza militare come decisivo
Nel poter stabilire se uno meno potenza se uno agisce uno liberamente la Germania per anni è stata interpretata come la potenza che aveva gli americani in casa e quindi non aveva una possibilità di Man di manovra sì anche Panico in dato l'Ospol etiche loro anche e poi che in una settimana hanno fatto la Germania dopo che per quarantacinque anni si diceva che la Germania non potrà essere unificata ci ha messo due settimane
E ha usato il marco e non l'esercito per farlo e così Giappone
E quindi niente in il una ricca teorizzazione per così dire forse di alcune chiavi di lettura minuti accomuna pienamente accogliere l'invito alla a a una ricostruzione che si attenga a fatti molto più chiara detti Oriente e in questo senso e chiudo l'accenno del prezzo di rimborso
Alla vera fede inesistente mi preoccupa sentissero se questa è un'altra teoria che adesso comincia andare ter
Molto di moda e non vorrei che adesso fino all'altro ieri tutti hanno parlati una cosa che potesse Cisco per non essere esistita anche se anche qui c'è modo e modo una categoria che sta venendo fuori di guerra fredda come guerre immaginaria
Oppure come Joint Venture addirittura da tra tra Stati Uniti e Russia ultimo ultima notazione anche qui volevo una mini magari due parole anche del dall'acido romano in questo senso sempre sul fattore economico
E una cosa anche detto perché il lacustre Ferraris in gotiche va in Russia per noi sono in tour a dispetto ai comunisti
Cioè io mi se ci va anche la FIAT a Togliatti Grade
In tempi di guerra fredda
Qui voglio dire ci sono probabilmente delle dinamiche che trascendono vanno oltre che mai però alla fin fine sul lungo periodo si dimostrano magari più importanti di alcune che mi son state magari assunte come decisive in alcuni momenti
Quindi volevo una magari una
Qualche parola su questa su questa cosa
Grazie darei la parola subito l'ambasciatore Romano prego
Grazie illa la prima parte della sua esposizione mi suggerisce una chiave di lettura che forse può aiutarci tutti a comprendere perché lei abbia avuto la sensazione di una certa schizofrenia fra gli interventi di ieri gli interventi di oggi
Anzitutto io vorrei sottolineare che fra gli interventi di oggi io debbo somigliare più a quelli di ieri se ho capito bene e non a quelli di oggi quindi la schizofrenia casomai c'è anche oggi oggi pomeriggio
Io credo che la chiave di lettura sia in gran parte generazionale
Per alcuni anni dopo la fine della guerra in realtà noi siamo stati governati da una classe politico amministrativa che si era formata in momenti molto diversi
Che era arrivato al potere portandosi dietro il bagaglio di un'esperienza che era prevalentemente del periodo precedente la prima guerra mondiale del periodo
Fra le due guerre questo era particolarmente evidente al ministero degli Esteri credo che sia Luigi Vittorio Ferraris che io abbiamo avuto la sensazione entrando al ministero degli esteri di avere ancora per così dire un cordone ombelicale con la Consulta
C'era c'erano persone vile che in qualche modo rappresentava un collegamento con quegli anni e con quei tempi a mano a mano che questa generazione scomparsa per ragioni anagrafiche
Per ragione di stato civile le scelte che l'Italia aveva fatto un quell'autonomia quell'indipendenza cui con ragione ha fatto riferimento il professor Di Nolfo ci sono svuotato e svilito
Sono state lette e interpretate utilizzate in realizzate in una chiave completamente diversa non è forse il punto di vista di Luigi Vittorio Ferraris è certamente in via e credo che questa viscosità si dice così delle generazioni
Per cui l'Effetto generazionale prosegue nel tempo quasi con un come un volano semi spento sia una chiave di lettura che poi aiutarci a capire
Che cosa è accaduto la politica estera italiana non c'è una il linea di demarcazione netta per l'appunto perché c'è questo volano
O forse esagerato l'importanza della politica militare nella nella gestione della politica estera
No non credo di averlo esagerato credo che lei abbia esagerato invece nel pensare che il Giappone e la Germania l'hanno vinta la guerra fredda prima di tutto per vincerla bisognerebbe effettivamente che qualcuno l'avesse vinta e io non sono sicuro che qualcuno l'abbia vinta sono sicuro che c'è qualcuno che l'ha perduta
Indubbiamente l'Unione Sovietica la perduta
Ma che gli altri l'abbiano vinta vale a dire come risultato di una strategia coerente e organica diretta quel principale a quel particolare obiettivo francamente non ne sono sicuro
Detto questo se l'Unione Sovietica ha perduto la guerra fredda e l'ha certamente perduta per ragioni endogene
Il sistema un certo punto è andato in tilt a non dimentichi però che fra i fattori che hanno in qualche modo incoraggiato e favorito la crisi dell'Unione Sovietica vi è anche la confronta azione militare io non voglio mettere al primo posto ma certamente ci fu se Reagan a un certo punto non avesse messo l'Unione Sovietica di fronte al problema di pensare una risposta
Agli come si chiamavano gli scudi stellari l'iniziativa di difesa strategica ed è le assicuro che il problema sarebbe andato diversamente
L'Unione Sovietica ha vissuto come diceva Oscar Wilde anzi come diceva Oscar Wilde è morta al di sopra dei propri mezzi vagamente
Perché ha nettamente sbaraccato il proprio bilancio con una politica di potenza che non corrispondeva alle sue reali possibilità non mi risulta che il Giappone e il la Germania per quanto importanti possono organizzare la guerra del Golfo
A Breccia lo possono pagare ma quello è un altra cosa quello è una prova del loro merce dagli ATO internazionale è una prova dello svilimento di una politica estera che diventa semplicemente di pagamento di abbonamento
Alla alla potenza maggiore la Bolzano gioca un certo punto ha degli abbonati
A degli abbonati a cui fa pagare la propria protezione guardi che questa è la peggiore delle politiche estere perché a lungo andare una politica estera di di di cedimento dei propri diritti e delle proprie prerogative di delega se lei preferisce a un altro
Io credo che la politica militare rimanga fondamentale ne vedo tra l'altro la dimostrazione continua giorno per giorno delle piccole cose la Francia conta perché ha una politica militare la Francia conta perché può dire ai Paesi africani
Posso intervenire per voi contro di voi per quell'altro contro quell'altro
La Gran Bretagna conta perché ha una politica militare può ad un certo punto guardi non c'è nulla di più assurdo nella storia degli ultimi cinquant'anni e di più al tempo stesso li riccamente politico della guerra delle Falkland
Le buone della Franca non servivano letteralmente agli ente hanno tuttavia in qualche modo connotato politicamente la Gran Bretagna l'hanno resa estremamente rispettabile senza politica militare un Paese non esiste
Può anche non esistere avendo una politica militare avendo un esercito questo sì se lo usa male e se ne fa un uso sbagliato ma senza politica militare
è meglio che meglio che ci rinunci la politica militare dell'Italia sai che cosa è consistito per almeno trent'anni nel riempire i formulare della NATO alla fine dell'anno basta nell'aria tutto
Grazie grazie ambasciatore
No vorrei dire una cosa per atomo solo una frase lusso dice nel contrasto sia che ottica memoria il paese quando
Oggi quello solidale che un Paese un Paese che affida agli altri
Ecco la Germania rapida agli altri la propria difesa è un Paese destinato a perire accademiche il giudice che affida mercenari parla di marciare attengono io sono d'accordo con Romano il difesa militare essenziale
Ma scusate tanto lo si è dimostrato negli ultimi pochi anni più Kuerten tre quattr'anni che la diplomazia chiedo si apriva la possibilità di uno strumento militare è un libro Mazzini efficaci nel caso Yukos ma nella prove evidenti le nazioni alle Nazioni Unite avrà fatto fallimento in in in Bosnia perché non era uno strumento militare la NATO ha avuto un qualche maggiore possibilità di divenire una pace sia pure provvisoria perché quella diplomatica è stata sostenuta da una dispositivo militare
Per questo
Ora
Qui
E io a valere Carreras parole dell'onorevole perlomeno ONU Italia con tanto modesto quasi che il disavanzo americano sotto Maastricht e quando parlano di pareggio quelli dicono pareggio sul serio gli ostaggi dello zero
Insomma il pacifismo
Va bene salutiamo l'ambasciatore mormone
Qualcuna non intervenire prego no signora
ANA regolare scusa
La mia domanda è un po'collegata a quella del professor Achille
Perciò mi dispiace doppiamente che leva la vigna
Io no otto ad esempio che l'Italia non riesce a farsi valere in nella politica internazionale o Rienzi almeno quanto altri Paesi che hanno collaborato meno dell'Italia perché lei è ambasciatore Ferraris prima diceva che l'Italia che l'idea del Consiglio di sicurezza erano idee italiane che altare idee politiche come altri ideali politiche internazionali degli ultimi anni come ai sinti
Poi vediamo che l'Italia sta tra i primi Paesi tra i Paesi fondatori della Comunità dell'acciaio che sarebbe la l'inizio della Unione europea
Vediamo che l'Italia sta all'inizio del trattato atlantico altri Paese sono entrati dopo possono per problemi interni come la Spagna ho addirittura alcuni non hanno neanche partecipato perché allora l'Italia non riesce a farsi valere internazionalmente o stanno alla pari di questi paesi che hanno avuto una attività internazionali o iguane ulteriore dell'Italia cosa intende dire per farsi valere cioè perché non vedo che l'Italia venga considerato internazionalmente come un paese come by
Nata come altri Paesi che hanno avuto meno reattivi che meno di attività dell'Italia a livello internazionale o uguali o ad esempio cioè uno vede l'Italia e la Spagna alla come che più o meno le danno lo stesso baldoria politica internazionale e io non credo che sia così rispondono no Argentina allora Marsano di cittadinanza italiana lavorava giusta allora a Roma
Questo noi lo vogliamo dire perché ad esempio penso che ha molti padri ci sono dei paesi Keiko almeno riescono a imporsi di un signore
Non so modernità coraggio raccogliere qualche domanda corrisponde tutti insieme in cui tu
Como molto presidente moderatore insomma
Colto no io posso rispondere a posso risponde la signorina subito lei ha ragione sostanzialmente posso mica darle torto è un è un problema per l'Italia il problema quello che
Si può chiamare la visibilità della politica estera italiana
Certamente la visita inferiore a mio avviso a quello che è la realtà ma se effettivamente se non voglio criticare nessuno anche in questo convegno se da parte italiana continuava a dire noi non esistiamo come nazione
Dove intanto non contiamo niente do intanto non abbiamo questo come Romano che è in parte anche Regioni impegna non abbiamo potere minuti militare poter nucleare avrà fatto una stupidaggine del del del del referendum sul nucleare per cui siamo l'unico Paese del mondo che ha rinunciato del tutto a ogni forma di possibilità di energia nucleare
Ed è se noi stessi la nostra stampa appare non parla mai di quello che fa di politica estera italiana neppure tra palme pure per errore per certamente sì da parte nostra continua a far tutto questo non si propone un pub neppure può pretendere che gli altri ci prendano s'è però lo si vede però in concreto che questa scarse nonostante questa scarsa visibilità dopo l'episodio più un episodio puramente marginale per non allungare la discussione che nelle ultime due anni fa delle elezioni a membro del Consiglio di sicurezza abbiamo avuto più voti della Germania
Il che vuol dire che nonostante tutto questa Italia che non vale niente però poi riesce a trovare delle simpatie anti l'America Latina
Delle simpatie Adriana se d'altra parte noi abbiamo ridotto per ragioni che adesso inutile andare a indagare
Da tre mila miliardi tre quattro mila miliardi di aiuti allo sviluppo a ottocento milioni ridotti da questa Finanziaria settecento ed cioè certamente con molti dei paesi sono Conte sconta in misura di uno pari
Questo non non c'è dubbio che non abbiamo questa difficoltà di visibilità di cui le colpe sono di molti so di molti da anche delle anche degli operatori di politica estera e anche del del modo di come la politica estera viene fatta per il quale a mio avviso le l'Italia conta di meno vuole un esempio spicciolo
Che ha inventato menzione sbagliata a mio avviso il mensile pesche questo signore che dovrebbe
Dovrebbe essere il punto di riferimento della politica estera dell'Unione europea e l'Italia
E alimentare oggi dobbiamo super tutti i giorni Porfidia stravagante ma non si fa
Sei mesi dopo la tirata fuori francesi esentato percepisco ma che bell'idea
Questo purtroppo il quarto capita Alitalia per conto dell'Italia non è più politica dal CUP gli altre tre diamoci da tutta l'Italia la colpa è nostra
E dibattiti sulla politica estera italiana cominciano sempre nel dire ma intanto non esiste avvenuto discuterla
Io sì come invece sostengono questo mi pare volevo lo dimostra lo sto dimostrando cerco di portarlo danni che esiste una politica Assitalia su qua si può criticare si può discutere se è quella giusta sia quella
Come dire se coerente con gli obiettivi se è coerente con l'interesse nazionale si può discutere all'infinito cioè una politica estera italiana io faccio mica per difesa d'ufficio c'è perché non può non esserci so di quelle cose
Per questo non posso proprio la barzelletta non posso dirlo messa cattolica
Processa pronto prego
Agli Paola Olla del mondo docente di Storia delle relazioni internazionali Università di Milano il mio intervento verte sulla relazione del professor Di Nolfo che è una relazione che io ho inteso come fortemente provocatoria e come spesso lo sono le sue relazioni che il e in quanto tale devo dire seconda di di suggestioni e di riflessioni e un invito veramente a ritornare su tante cose date per scontate
Ora un aspetto sul quale vorrei tornare
Che fare così una sorta di riflessione a voce alta e questa e mi sembra che il professor Di Nolfo sia partito da così da un quinto a un concetto che chi lei ha definito mi sembra quasi rivoluzionario
E e dentro questo concetto a un po'iscritto tutte le sue considerazioni vale a dire la guerra fredda forse e non è esistita o per meglio dire la guerra fredda è stata potrebbe essere stata una susseguirsi di crisi
Non so se ho capito bene questo potrebbe far pensare che quasi sia mancata una sorta di linea di continuità
In questo questo fenomeno dato finora è per assodato
Di conseguenza ecco mi sembra che le sue considerazioni sulle sui primi tre punti che ha toccato
Vale a dire il problema istituzionale la svolta di Trieste scusate la svolta di Salerno e il problema dell'utilizzazione degli aiuti americani in Italia in qualche modo giustamente siamo stati toccati prescindendo dalla guerra fredda prescindendo da uno scontro est-ovest che ancora non esisteva
Direi soprattutto nel momento che la svolta di Salerno e ancora un momento in cui si ragiona in termini di possibile collaborazione o quanto meno di
Di per volontà di evitare e motivi di scontro e comunque di considerare e già dati in un certo senso per assodate opera soldati rideterminate posizione
Le considerazioni ecco che ha fatto il professor Di Nolfo viceversa suscitano in me qualche perplessità quando ci spostiamo su più a tanti
Vale a dire
Il questa autonomia dell'Italia questa
Capacità che sembra emergere di un governo italiano che si muove in qualche modo libero dai vincoli internazionali si in un quadro in cui questi vincoli esistono ma comunque capace di assumere decisioni da solo e il caso appunto della decisione di ricorrere al referendum per la questione istituzionale e portato a esempio in questo senso ecco mi pare che questa libertà di azione vada progressivamente intensamente riducendosi
A partire dal momento in cui la guerra fredda e dichiarata
A partire cioè dalla data dai primi mesi del mille novecentoquarantasette se non addirittura ancora dapprima è vero è che la come dire la la la scelta che e De Gasperi opera di allontanare i comunisti dal governo è una scelta che come dire non è così fortemente condizionata dagli Stati Uniti tanto quanto una certa storiografia ha voluto far credere però mi domando
Tutto il comportamento degli Stati Uniti relativamente alle elezioni del mille novecentoquarantotto la fortissima preoccupazione che gli Stati Uniti hanno manifestato rispetto a questo che era considerato un test di importanza fondamentale
E il i documenti del National Security Council relativi alla atteggiamento da tenere nel caso in cui la il Fronte popolare avesse Pinto o comunque avesse reagito in maniera è preoccupante a una vittoria degli altri questi documenti fanno pensare che una e di lunghe in colonne confronti tra posizioni italiana e certamente esisteva
Poi ancora
Andando al problema dell'adesione e dell'Italia l'alleanza atlantica
Ora è certamente vero che lei che Truman che Truman non non non guardava con grande interesse alla
La partecipazione dell'Italia vero che pensava che fosse molto più interessante la partecipazione italiana un patto mediterraneo che peraltro era giudicato per ragioni anche di carattere economico dagli americani in quel momento inattuabile però è anche vero che
Il il ricatto francese sugli Stati Uniti per cui non si può fare a meno dell'Italia e un ricatto che gli Stati Uniti devono accettare perché in un quadro di guerra fredda non si può fare a meno della Francia
Direi che in se sempre nel modo in cui si intende in quel momento alla guerra fredda l'ha visto diverso atteggiamento che gli Stati Uniti hanno perso il peccato francese ed è sono incerte se non norvegesi che permangono quasi fino all'ultimo momento in sostanza tra Francia non si può fare a meno spetta Norvegia se proprio non ci può stare e ne subisca le conseguenze
E allora lì la decisione in quale misura può essere veramente totalmente a scritta alla all'Italia o impone a misura d'Italia e non è una decisione che comunque derivata la volontà degli Stati Uniti
Di e organizzare un'alleanza nella quale non si può fare a meno della Francia che Francia ricatta non si può fare a meno di meno dell'Italia
Non dimentichiamo anche che le le le ragioni che ci sono porta a favore della partecipazione italiana che sono un insieme di ragioni che affianca anche le ragioni contro la partecipazione italiana tra le quali l incontri tutto
La
Assoluta inaffidabilità Santa slealtà dell'Italia nei confronti dei suoi alleati
Però sono sono ragioni che portano gli Stati Uniti stabilire che Italia deve essere invitata a far parte dell'alleanza atlantica questo mi sembra un fattore condizionante dal quale non si può prescindere da un fattore che nasce dall'esistenza di una guerra di una guerra ideologica in atto all'interno della quale il collo dell'Italia comincia ad assumere posizioni di primo di primo piano
Ecco erano queste le le considerazioni che che che volevo fare sulle pari piacerebbe sentite grazie
Corso di Norfolk parlare
Spiacevoli sorprese faccio degli sforzi fisici a mio favore
Nicola
è chiaro che sale quando dottor chiude la professoressa mondo mi invitano ad a chiarire se
E il mio e quello che gira per varia paradosso sull'esistenza o inesistenza da guerra fredda
Mi invitano a un
A un giochino potrebbe continuare per un paio di giorni ecco al quale loro cortesemente mi scuseranno non mi presto questa sera per cortesia verso gli altri epocali non sono interessati lo stesso giochino in un'altra sede quando faremo un convegno sulla guerra fredda si potrà discutere della periodizzazione dalla guerra fredda Palio senso che la guerra fredda assume nel tempo
Tutti in sé paradosso si può dire tutto
Problema che mi pone la possesso per un due se
Avendo io fermato che esistono autonomia dell'Italia questa autonomia non si va dalle dicendo a mano a mano che la guerra fredda diventa ha messo sì vestita diventa un una realtà
Cioè a partire dal mille novecentoquarantasei giugno mille novecentoquarantasette forse forse marzo duecentoquarantasette e certamente aprile mille centoquarantanove al Patto Atlantico e e ancora di più giugno mille novecentocinquanta guerra di Corea
Io credo che questo il commento azioni su queste questi osservazioni siano
Rilevanti
Però non
Non sono sufficienti se a persuadere mi a cambiare opinione e spiego perché
L'esempio dell'elezione del mille duecentoquarantotto a mio parere rafforza la mia tesi
Se è vero che nel mille novecentoquarantotto americane sono così preoccupati della possibilità di una vittoria comunista da fare nientemeno che la prima risoluzione del National Security Council
Ha appena formato e quindi la prima cosa di cui si occupa e l'Italia
Se è vero che la prima soluzione Risoluzione del National Security Council anche nella seconda si prospetta la possibilità che i comunisti vincano l'elezione democraticamente
E e di conseguenza gli americani devono decidere che cosa fare in Italia aumento che trattato di pace è stato ratificato sono passati i mesi previsti per tenere le truppe americane in Italia
Abbandonare di tali o meno
Dal momento che però noi sappiamo che la decisione americana è di lasciare che comunisti rincara e di lasciare che se possibile un governo democratico si organizza su degli Appennini o se non è possibile su degli Appennini lo si organizzi in Sicilia
Tutto questo mostra a mio parere che gli americani non hanno ancora tale un controllo sulla vita i tre interna italiana
Da doversi rassegnare ad abbandonare la penisola restando soltanto in Spagna e in Sicilia nella peggiore delle ipotesi
Proprio perché gli italiani godono di una grande autonomia decisionale dal punto di vista interno
Non
Questo per il tema dell'elezione del mille novecentoquarantotto io uso in proposito sempre una metafora che non vorrei che fosse già stata sentito ad altri se chiedo scusa se la si fa uso
Ancora una volta qui si parla spesso per metafore loro parlano per citazioni io non sono non lo so parla per metafore e la metafora che dico è che
La regione d'Italia alla Patto atlantico
E come l'atto di imbarcarsi in un Transatlantico se preferite dall'arca di Noè immaginando che ci fossero due arche di Noè dove ci sono tante bestie tempeste si vedono più interessante e divertente
Ci sono nel mare Magna ma che è il sistema internazionale in questo momento due imbarcazioni che sono le due superpotenze in una imbarcazione si entra si viene messi alle ai remi con un un funzionario cattivo o un capo a remi USA alla lo staff file poco come un altro si dica e fa faticare i naviganti
C'è dall'altra parte un Transatlantico dove si viaggia su diversi piani
Si viaggia nella stiva sino al macchinista sia già in prima seconda terza classe
E credo che questo transatlantico forse in definitiva al Patto Atlantico non transatlantico ma un patto Atlantico e credo che nel momento in cui di tali aderisca transatlantico
Lo facesse disponendo della possibilità di scegliere sia la classe nella quale viaggiare sia la libertà del di movimento di cui gode e quindi possedesse una larga possibile dati viaggiare in prima anche se decise poi poi forse di viaggiare nel in un compartimento separato e a avesse anche la possibilità di scegliere bene delle
Colazione dei pranzi chele venivano servite
L'altro punto importante l'altro punto Sissi of si offre di più l'argomentazione e meno alla metafora
Lei risponde alla mia conservazione secondo la quale due la adesione dalla Francia al patto Atlantico
Costringe di americani a volere anche letale nel tratto antistante
Per la mia risposta
Sì e la mia risposta è perché io non riesco a capire perché perché gli americani potevano benissimo decidere di accettare la richiesta dal governo francese di estenderlo a garanzia atlantica
Alla territorio metropolitano dalla Francia vale a dire all'Algeria
Lasciando che l'Italia entrasse in una costituire costituenda organizzazione chiamato a patto mediterranea ma poi si tornava dal mille novecentonovantasette in avanti
Ma
Sì sì il diritto di replica esiste pappa pappa pappa pappa
Il problema del patto mediterraneo è un problema di cui si parla nella fase iniziale delle trattative e e che viene se non ricordo male avanzata come proposta da parte da parte francese e successivamente poi se ne riparla da parte di così nel nel corso dell'incontro tra e ci sono e Truman quando punto Truman conserva che tutt'al più l'Italia potrebbe far parte di un patto mediterranea il punto è che nel frattempo tutti gli studi compiuti dalla a livello di Pentagono dimostrano che le spese per affrontare un patto collaterale all'Alleanza atlantica che dovrebbe includere Grecia e Turchia non sono in quel momento assolutamente affrontabile per cui è un problema che si accanto di conseguenza non solo ma poiché voglio dire nelle osservazioni che e ci son fai famosi due documenti a specchio no i documenti contro la dizione che militano
In cui in cui vengono i pro e i contro dell'adesione della partecipazione di tale alleanza atlantica e si dice anche questo che e indipendentemente dal fatto che si possa realizzare o meno un patto Mediterraneo e politicamente importante che l'Italia entri a far parte dell'alleanza perché
Fabrizio Morri tutto parte che fare una discussione che ormai patate parlato è stato detto Tanzi voi dimenticate il quel memorandum
Tutti il memorandum colorato di Tarchiani del sei marzo in sei otto aprile otto marzo che è un work in cui i cui Tarchiani va al di là dell'istruzione chiede l'adesione al Patto Atlantico in quel momento il gioco è fatto
Basta Varotto da questo momento di che questo io una volta che era stato proposto qui domenica e chi no Monti voglio proprio Turoldo comunale
A me pare visto che parlano di altri nove va anche l'uso comunale a me pare che non era più possibile stato un meccanismo direi che non c'è stato più una un'espressione di volumi vorrà una infatti ha comunque l'Europa studieranno Paola quater riterranno realtà non è stato dato l'
Via francese è stato criticato i greci turchi il video processi erano esclusi tutto un originariamente stanno originariamente stata inizialmente è stata proprio dei francesi come soluzione permettere perché quando ancora non pensava al problema della loro centralità perché con altra osservazione che che occorre usare circa e la sua obiezione che sarebbe bastato concedere alla Francia anche la protezione della dell'Algeria per tacitare la Francia l'obiettivo francese non era soltanto quello di incorporare la ma era anche quello di acquistare attraverso la presenza dell'Italia e prima ancora e detti Progetti dalla Spagna una centralità all'interno dell'alleanza che consentisse poi di rivendicare un ruolo centrale anche in quella che sarebbe divenuta la l'organizzazione militare quindi voglio dire l'Italia diventava a quel punto importante non soltanto per le per la sua posizione per la sua posizione politico-strategica insomma ma e era era il modo di assicurarsi per carità elitario dal modo di asticella in mezzo cambio di distruzione che bon Washington riceve dal suo governo
E che nessuno mai visto perché i francesi non si rifiutò di darle ma che sono intuite conosciute dai
Dagli inglesi cioè per cui è da novembre in poi le cose cambiano completamente no completamente Pati io
A certi certo siamo andati via tanto avremo manovre uomo
Giudicare o no un attimo solo onesto e un istante sono un minuto e mezzo sei tu sua Eccellenza ambasciatore Ferraris me lo consente
Prego
Prove dunque l'argomento è sempre molto importante ed è sempre molto fondato però anni una volta di una volta di più due osservazione prima di tutto
Questo voi non potete sapere perché credo di essere l'unico ad averli visti questi documenti e quindi poi dopo deve sapere l'idea del porto mediterraneo nasce esattamente nel marzo mille trecentoquarantasette
Quando sentono discorso Truman il messaggio Truman ha dedicato la Turchia e la Grecia di italiani e dicono
Credo che c'è fanno una cosa del genere per la Turchia e la la Grecia perché non facciamo allora un bel patto mediterraneo salvo poi lo dice il governo italiano
Sono le la diplomazia italiana enuncia questi o queste proposizione
Naturalmente e quarantasette naturalmente questo viene poi lasciato rapidamente cadere perché subentra al discorso del Piano Marshall per le cose cambiano tono e tutto cambia tono tutto cambia qualificazione
L'altro punto
L'Italia la partecipazione italiana tira importante perché la volevano i francesi
Torno a dire quanto più importante era la centralità francese nel Patto Atlantico tanto meno gli americani la volevano perché gli americani non volevano un'alleanza centrale ed europea voleva un'alleanza atlantica
Non dimentichiamoci che tutta la tutti i Paesi dell'Alleanza atlantica erano affacciati sul Mediterraneo con l'eccezione della Francia
E che la partecipazione dello dell'Italia e l'Alleanza Atlantica rovesciava il fulcro geopolitico della già dato che parlo di geopolitica l'alleanza atlantica
Perciò quando mai gli americani avrebbero dovuto volere questa cosa che sarebbe costato a loro molto di più del patto del fatto mediterraneo e di tante altre cose
La partecipazione dell'Italia la Francia non la partecipazione alla Francia a aveva questa doppia valenza
Aggiungere la partecipazione alla Francia la partecipazione dell'Italia al Patto Atlantico avrebbe ancora più spostato il baricentro del Patto Atlantico in una maniera che gli americani non potevano volere checché dicesse parchi a
Tre e che che si pensasse volesse De Gasperi e io sono convinto che De Gasperi non fu mai favorevole poco quanto bene grazie è come come presidente perché posso togliere la parola aggiungendo la mia ultima che il sotto momento il soggetto il soggetto che nominato al professor Di Nolfo non è gli Stati Uniti ma è la la Gran Bretagna
è la Gran Bretagna che ha ha voluto spostare a nord e mantenere a nord per dal principio dalle del della conversazione a sette fino alla fine le trattative per il Patto Atlantico e le sue influenza sugli Stati Uniti in quell'epoca era molto forte
Adesso però devo passare la parola qualcuna
Prego
Buonasera
Niente Formia
Ferrari
Allora sono Riccardo pugliesi sono uno studente di disegni di Pavia volevo fare una domanda al professor Di Nolfo progetto in barca e mi è piaciuto molto il quello chiamato il terzo snodo del suo discorso a proposito del piano Marshall e sono d'accordo su questa idea di una partecipazione attiva da parte degli esponenti politici italiani e quindi non un'accettazione supina della delle strategie americane
Mi sembra che in particolare tra gli esponenti politici italiani quello che abbia accolto questa valenza positiva espansiva del Piano Marshall sia stato uguale Malfa
E in particolare mi ricollego anche al al discorso sulla politica di Einaudi Menichella che verrebbe dispnea che tradizionalmente viene definita di fra azionisti che ho avuto sotto mano un intervento di la Malfa alla Camera dei deputati nel luglio del quarantanove in cui è di difende la politica di Einaudi e Menichella e dice che contrapponendo il Gip al da difende dicendo che in quel periodo la vera politica produttivistica era una politica dei frazionista perché in quel momento nell'emergenza della della del dopoguerra il problema fondamentale era la stabilizzazione monetaria
Quindi in questa logica attiva del del Piano Marshall il Piano Marshall diventa nella nell'analisi di di di la Malfa un'occasione da sfruttare in due tempi quindi c'è un primo tempo della politica
Condotta da Menichella Einaudi il secondo tempo è una volta risolta questa crisi è il tempo della della risoluzione di problemi strutturali italiani
E Lavazza dice dobbiamo insistere negli ambienti internazionali al mi sembra la Conferenza di Parigi perché il Piano Marshall dalla sua funzione originaria di essere allegato
Alla all'equilibrio della bilancia dei pagamenti diventi uno strumento che possa essere utilizzato dall'esecutivo italiano per risolvere i problemi interni italiani problemi di sviluppo economico italiano e in particolare è un problema che è sempre è stato considerato da nella nel nelle idee diamo atto al problema delle aree depresse quindi una gli aiuti Marshall devono diventare un aiuto per lo sviluppo del Mezzogiorno procedere la sua opinione grazie
Una domanda chiedere un parere visto che l'argomento è relativo e quello sul piano Marshall lei giustamente ha ricordato come anche sul piano Ram Marcial ci siano certi stereotipi e come è stata trascurata
In parte la ricerca sui rapporti tra italiani e americani su questa vicenda io ricordo uno Scud due studi anzi molti interessanti di Pier Paolo D'Attorre il quale sui uno era sul passato che senta l'altro non ricordo più bene la rivista con quello dell'ottantasette il quale ha studiato bene dal punto di vista della diplomazia economica americana questa vicenda
E ha messo in evidenza una cosa che secondo me conferma una certa libertà dell'Italia anche su questo argomento ovvero che nell'ambito delle calcio dell'ente americano che per gestire in qualche modo politica che materialmente gli aiuti economici in realtà c'erano due anime c'era un'anima che quella del country stati di Hoffmann e che non ha una mia produttivi s'è molto critica
Dell'atteggiamento deflattivo dell'Italia
C'era un'anima che per esempio era quella di Zeller Bach poi più avanti inanimati Hoffmann diventa quella vita Aitone dai toni litiga con la Conf industria c'è una famosa polemica con Angelo Costa e cioè e l'intervento di Dossetti sulla quella parabola dei talenti che in realtà è un keynesismo una metafora del keynesismo ripiano marcia dal punto di vista della sinistra cattolica ora nell'ambito di queste due tendenze ed il appunto della Commissione americana del Piano Marshall l'Italia può ferire e sceglie a seconda dei tempi e delle circostanze in maniera così come le conveniva lei perché è vero che c'è stato una politica deflattiva
Ma è anche vero se che se questa politica deflattiva appartiene quarantasette potuto funzionare essere portata avanti negli anni successivi cioè quando era entrato e in funzione del Piano Marshall da grazie e risparmiare il bilancio accumulare risorse e nel frattempo permette però Sviluppo Investimenti e proprio grazie al Piano Marshall cioè il Piano Marshall è stato sfruttato
In maniera di univoca cioè utilizzando sia le raccomandazioni degli americani che volevano ultimo turchi si utilizzasse il Piano Marshall non tanto per investimenti quando per creare l'asso di Tita così in monetaria cioè nel senso appunto visto da Einaudi sin dal quarantasette sia stata sfruttata da quelli che Ernesto Rossi chiamava gli artigli fuori per risparmiare il bilancio pubblico risparmiare i soldi di casa propria e quindi salvare il bilancio pubblico e contemporaneamente però investire non tanto investire quanto piuttosto acquisire le Technology via e strumenti tecnici per le grandi industrie italiane penso alla fine che codifica dagli Stati Uniti quindi questo forse io chiedo il suo parere dimostra un poco la capacità dell'Italia di sapersi muovere con una certa libertà in certe scelte che più o meno imposte se almeno mi è sembrato convincente il discorso di Di Nolfo sulla libertà italiane ma mi interessa più che il nel momento della scelta nel momento di utilizzare queste scelte
E faccio un piccolo riferimento se posso permettermi anche al caso del Patto Atlantico a fare in scusate se ritorno su questo fatto ricorderei che un'alleanza meditare era stata proposta prima che dagli Stati Uniti a sinistri finiti come ha ricordato il professor Di Nolfo nel caso appunto di Dean Acheson eccetera non avevano fatto proposto un'alleanza militare l'aveva proposta vede in il ventidue gennaio del quaranta nel quarantotto alla Camera dei Comuni dove aveva alluso all'India all'uso chiaramente all'entrata dell'Italia
E l'Italia non si è fatto alcuno scrupolo nel caso di De Gasperi di fingere di essere sorda questo appello si giustificava si avvicinavano le elezioni in Italia non poteva cioè l'Italia De Gasperi non poteva rischiare la reazione popolare timorosa di una scelta così verso un fronte militari che spaventava un popolo appena uscito da una sconfitta militare quindi nel caso in questo caso Italia dimostrato una certa
Mi scusi nonché una certa libertà però ecco volevo dire per quanto riguarda le libertà una volta fatte queste scelte la libertà non tanto di scelta quanto di muoversi in questo ambito secondo me potrebbe essere in modo paradigmatico esemplificata dal fatto che per esempio durante la guerra di Corea l'Italia rientra a confronto di quello che fece l'Inghilterra la Francia che mandavano militari mando solamente qualche autoambulanza quindi la scelta atlantica fu fatta per schierarsi con il con gruppo occidentali ma poi fu fatta in jeans mosse dentro con una grande libertà e non ci si fece coinvolgere nel senso tenuto dalla sinistra democristiana dei comunisti socialisti d'Italia era nell'alleanza tattica ma si guardò bene di di combattendo naturalmente si compromise completamente lasciando le proprie basi a disposizione negli Stati Uniti questo è un punto incontrovertibile però si mosse con una certa libertà perché non si fece coinvolge da quelli che erano gli obblighi di tutti gli altri alleati occidentali
Greco vorrei se possibile due risposte Pierangelo macellerie
Chiedo scusa ma dopo la risposta del professor Di Nolfo dovremo chiudere
Allora allora dotti non dottor quasi dottor policy sperando che no
Ci manca ancora tanto tempo
Ma
Risponderò così rispondo a tutte e due insieme anzi per quello che riguarda il Piano Marshall
La De Rosa Magni ha dimostrato statistiche alla mano che i risultati della politica cosiddetta depurazione Istica furono un aumento del prodotto nazionale lordo che oscilla tra un minimo del quattro e qualcosa per cento e un massimo del nove e qualcosa per cento però hanno
è chiaro che se questi dati sono fondati e non c'è nessuna ragione per dubitare che siano fondati pesino infondati
La politica dell'azionista non fu una politica deflazione Istica ma fu una politica di risanamento e di crescita
La Malfa
Perfettamente consapevole di questa situazione appoggia alla politica in odiava così come lo appoggia con estremo calore Ernesto Rossi sono legge il carteggio di Ernesto Rossi di quegli anni vede
In che misura
Rossi entusiasticamente appoggiasse la politica Einaudi Ance
Una corrispondenza sua con Einaudi pubblicato dalla Fondazione Einaudi per l'appunto che dimostra previdenza di quello che dico
Certamente in tutto questo c'erano due tempi e due anni
Non non parlerò tanto dei due tempi perché nel secondo tempo con il secondo tempo ci proietteremo ed un avvenire del quale non sono in grado MB sento preparato di parlare delle due anime sì però le due anime
Nel Patto Atlantico esistono una è l'anima che è stata individuata
Io dico soprattutto da Charles Maier ma che è stata ripresa o anticipata in Italia da tutti coloro che
Attaccandosi come gancio logico Alcan prestati dal mille novecentoquarantanove hanno accusatori tagli del Governo italiano di avere utilizzato dopo il viso centoquarantasette
Quanto a tua quaranta dal quarantotto in avanti quarantotto cinquantuno i fondi del Piano Marshall in una maniera sbagliata scorretta cioè per ripianare il bilancio e non per risanare l'economia e mettere in moto il volano per la crescita
Questa anima del Piano Marshall non è ma puramente immaginaria
O meglio non forse sull'immaginaria è fuorviante è un'anima puramente politico è una proiezione che certi settori dell'amministrazione americana fanno disse
Per l'interno e per alcuni ambienti radicali il senso americano del mondo politico europeo
In più sul piano dell'applicazione non mi ricordo più chiedo ha detto se uno di noi oppure il dottor più il primo oppure altri
C'è stata una profonda adesione alle realtà dei singoli Paesi e la realtà italiana era la realtà una presa dato dalla linea Einaudi Menichella della legge la linea rappresentato dalla strettissima collaborazione tra i di questo duo
E stupefacente ed è una mia scoperta recente confesso constatare ecco come tra padre e figlio si costituisce un fronte attraverso il quale passava l'applicazione del Piano Marshall
Midi vi fa dormire quasi dolore diffondere questa notizia che riguarda l'argomento sul quale vorrei lavorare io contante da non ruba il tempo di lavorare su questo argomento
Ma la corrispondenza di Mario in auto che morto poco tempo fa e che credo disponibili alla Fondazione Einaudi Torino per quegli anni era una corrispondenza intensissima
E e preceduta da una relazione nella quale si dice Maria inauditi l'architetto dell'applicazione in Italia del Piano Marshall e della rinascita economica dell'Italia siccome erano padre e figlio
Ovvero l'architetto l'altro era il muratore devo desumerne che sul piano dell'applicazione pratica
Il comportamento dall'amministrazione italiana fosse perfettamente corrispondente il modo in cui furono usate i fondi Barzan fosse completamente corrispondente al desiderio sostanziale l'amministrazione americana ma quale oltretutto del piano che l'attivo vera fatto soltanto da alcuni funzionari anglosassone e l'ha fatto la persona che allora ho vissuto in Italia conoscevano l'Italia erano italiane di prima o seconda generazione io non citati alcuni stamattina ma un elenco lunghissimo Renzo sereno Vittorio sulla e tant'altra gente potrebbe venire in mente erano gli uomini che praticamente fecero la privazione della mansione di tali e la merce e senso desiderato dalla linea in dalla Linena modi e non quello immaginato da chi a idealizzato il calpestati altro non saprei aggiungere circa la libertà di muoversi nel Patto Atlantico è chiaro che
La sua osservazione non fa altro che confermare l'abbia tesi io la ringrazio di averla fatta
I quattro non era nel servizio non sentiamo datati ventitré novembre
Va bene
Corrisposte completa bene a questo a a questo punto ringrazio tutti e chiedo scusa anche se non abbiamo proseguito ancora forse qualcuno voleva ancora intervenire ma ci siamo trattenuti eccessivamente pagare grazie buona sera