La moneta unica e l'ingresso dell'Italia. L'inflazione zero e la situazione tedesca

Radio radicale parliamo continuava a parlare di economia innanzitutto i prezzi l'inflazione secondo le ultime rilevazioni dell'Istituto centrale di statistica i prezzi nei primi nelle prime settimane nel primo mese del mille novecentonovantasette sono addirittura diminuiti e su base annua si è calcolato un aumento dell'inflazione delle due e due per cento quindi una netta diminuzione del tasso di aumento dell'inflazione rispetto ai periodi di tempo precedenti abbiamo i nostri microfoni innanzitutto ben detto Della Vedova della segreteria del movimento dei club Pannella riformatori Benedetto qual è la tua valutazioni su questo dato è un dato positivo come oggi stamattina tutti i giornali tendono a dire l'Italia è in linea con Maastricht per quel che riguarda inflazione altro che la Germania dove secondo alcune di informazione di frazione si potrebbe riaccendere da noi noi siamo i più bravi oppure ne è un dato che può far manifestare qualche preoccupazione ma
Sicuramente è un dato che rispetto al quale bisogna esprime valutazioni positive l'inflazione sembra ormai stabilmente strutturalmente sotto controllo e questo non può che non può che fare piacere
Tra l'altro aldilà della questione dell'ENEL che sicuramente potrà incidere ma in misura in misura limitata al di là di alcune valutazioni che pure si potrebbero fare e andrebbero fatte sulla qualità delle rilevazioni e qui e sulla qualità delle misurazioni direi che il dato ormai acquisito rete di per sé è spesso un dato positivo dire oggi come qualcuno fa che questa è la causa è causato da una situazione di ristagno dei consumi addirittura di recessione credo che non sia non sia una valutazione una valutazione da fare oggi
A acquisiamo questo dato di contenimento dell'inflazione e dopodiché ricordiamoci che esistono tutti gli altri problemi non ultimo quello del debito pubblico che sicuramente non si giova di un tasso di inflazione così basso dico ma
Non potrebbe appunto un tasso di inflazione così bassa addirittura una diminuzione dei prezzi in realtà essere il sintomo preoccupante di una recessione economica incombente
Io credo che su questo come come si può vedere da una lettura del giornale di oggi gli osservatori hanno anche i commentatori più autorevoli hanno posizioni o sfumature di posizioni contrastanti io non credo che questo sia credo non credo che questo sia il problema voglio dire che dall'inflazione italiana che l'economia italiana necessitino di politiche che Cornet consentano il rilancio credo che palle non in relazione al tasso di inflazione ma vale ad esempio in relazione al tasso al tasso di disoccupazione quale che sia l'andamento dell'inflazione e io credo che tutto sommato sia molto più positivo l'andamento contenuto perché non una ripresa della corsa ripete ecco però quale che sia l'inflazione che il dato strutturale che deve fare ragionare in termini di economia dello sviluppo in termini di aumento della produzione è dato sulla disoccupazione non quello sull'inflazione cioè che ci sia o meno in una fase di recessione qualcuno anzi sostiene che in realtà invece il fondo del ciclo si è già stato superato i quindici ci si appresti a una fase di ripresa il problema però è di trovare dei meccanismi per rilanciare per rilanciare l'economia italiana io ritengo ad esempio che una dei uno dei motivi fondamentali che hanno portato a questo risultato Inter inflazione sia il fatto che negli ultimi due tre quattro anni in modo clamoroso l'Italia si è trovata a confrontarsi con la competizione internazionale come mai era successo in passato e questo secondo me ha inciso sulle aspettative anche salariali dei dei lavoratori è qui e la concorrenza in terrazza hanno determinato questo contenimento di fratture però adesso si tratta di reagire creando condizioni per lo sviluppo e io ritengo che queste condizioni per lo sviluppo innanzitutto si creino attraverso processi IP liberalizzazione nel mercato del lavoro di introduzione plastica di elementi di flessibilità
E di redistribuzione della spesa pubblica togliendola da quei capitoli ormai troppo però
Così come le pensioni insomma non ritiene che l'inflazione zero dell'aumento di disoccupazione siano due facce della stessa medaglia
Non credo d'altra parte il caso degli Stati Uniti mi sembra che abbia dimostrato almeno così sostengono in molti che l'equazione insomma che la curva di Phillips abbia smesso di essere un ancora per per gli economisti insomma cioè negli Stati Uniti si è verificato un periodo che ormai prosegue da molti e molti anni di in cui una crescita dell'occupazione si è accompagnata a una sostanziale stabilità ad una sostanziale stabilità dei tetti quindi io non ritengo che questo segnale debba necessariamente essere letto come segnale per come non se ne aria di recessione e quindi anche perché questo io temo e quindi come una nuova spinta politiche in qualche modo di deficit spending ecco questo assolutamente questo assolutamente no anche se è chiaro che un infrazione così bassa
Implicitamente rafforza la stretta monetaria perché è vero che il tasso ufficiale di sconto nell'ultimo anno diminuito ma non è diminuito proporzionalmente alla diminuzione dell'inflazione quindi ci troviamo sicuramente in una fase di nuovo di di stretta monetaria il problema però è di non pensare che questo inflazione sia dovuta a una fase recessiva e che quindi venga utilizzato questo come alibi per nuove politiche ripeto di deficit spending in qualche modo credo che la strada debba essere quella di acquisire come dato positivo questo di una bassa inflazione poi operare nel senso della liberalizzazione dei mercati che tra l'altro è uno dei fattori non secondari di compiti di contenimento dell'inflazione
A partire però da quello da quello del lavoro ecco ma è di chi è il merito di questa bassa inflazione del governo Prodi
Ma io credo di no io ritengo che un merito che non viene abbastanza messo in risalto una causa o una causa a monte che non viene abbastanza messo in risalto messe in risalto a mio avviso come dicevo è proprio quella della forte competitivi della Ford per concorrenza internazionale che si è che si è verificato io credo che questo abbia per esempio ha inciso moltissimo molto più che non le mediazioni ore o la lungimiranza
Delle parti sociali ma credo che questa aspettativa di un periodo in cui le impresa delle aziende italiane sarebbero state messe come lo sono state alla alle corde da parte la concorrenza internazionale abbia per esempio determinato rivendicazioni salariali molto più contenute quindi sicuramente abbia portato a questa a questo contenimento dei preti anche la concorrente nazionale tende a io dico tenente a contenere i prezzi interni per motivi ok dal momento che l'inflazione italiana e ha di gran lunga al di sopra della media di quelle delle economie concorrenti e quindi questo in una fase in cui una libera circo rione come si dice di merci e capitali è davvero diventata la cifra dell'economia dell'economia contemporanea hanno non era più tollerabile insomma o si arrivava a una situazione di questo tipo oppure il sistema economico sarebbe in qualche modo saltato quindi questi vincoli credo sia importantissimo dopodiché è una politica monetaria come viene messo in risalto oggi
Molto dura che ripeto a certo accompagnato con della discesa del tasso ufficiale di sconto la discesa dell'inflazione ma sempre
Rimanendo molto molto prudente più credo che queste siano siano un po'le considerazioni da fare bene ti ringrazio ringraziamo Benedetto Della Vedova della segreteria del Movimento dei Club Pannella Riformatori buon ascolto come sempre da Radio radicale
Radio radicale continuiamo ad occuparci di economia innanzitutto di inflazione abbiamo le nostri microfoni il professor Mario Baldassarri economista professor Baldassarri lei insieme col professor Modigliani è sempre da Sam
E fautore dell'inflazione zero beh sembra che all'inizio di quest'anno ci stiamo all'inflazione zero e contenta beh da questo punto di vista guardando quello che è avvenuto nel corso del novantatré
E soprattutto nella seconda metà del novantasei e certamente perché l'andamento dei dei dei dati conferma pienamente la nostra ipotesi e cioè che se si fa una politica seria sui redditi
Che contenga l'inflazione i tassi di interesse scendono questo fa risparmiare con un po'di ritardo spesa pubblica per interessi e quindi rende tutto il problema del riequilibrio della finanza pubblica certamente più già il piede nell'ambito di riforme strutturali che abbiano effetti nel medio-lungo periodo ma che non siano costrette a far cassa e uccidendo l'economia attraverso grandi aumenti di imposte o grandi tagli col machete
Della spesa pubblica ecco ma professor Baldassarri queste armi diminuzione dei prezzi è figlia della politica dei redditi o esigere la recessione ma io penso che sia un po'tutte e due le code prevalentemente figlia della coda finale
L'accordo sul costo del lavoro e e parte gioca anche un andamento della domanda Interna certamente modesto però il problema vero è un altro è che non dobbiamo ricaricare le molle inflazionistiche che non vede amo subito nel momento in cui si ricaricano ma che richiamo poi rivedere all'improvviso fra qualche mese magari al a nella seconda metà del novantasette cioè proprio perché l'inflazione scende occorre rafforzare il controllo dell'inflazione spesso al contenere l'aumento dei redditi nominali perché chi dimostra che è solo un'illusione monetaria quello di dare grandi incrementi dei salari che poi vengono bruciati dell'imbarcazione Hammond otto meglio avere incrementi dei salari contenuti legati alla produttività che non sono usati dall'inflazione perché in questo caso è l'aumento vero sì potere d'acquisto dei lavoratori e non soltanto l'illusione di dargli in mano della cartamoneta con un potere d'acquisto che viene bruciato rapidamente qualche all'inflazione dall'altro lato ore c'è problema della finanza pubblica e cioè di un percorso di rientro che era stato disegnato e che purtroppo è fuori linea a questo punto ecco perché mi Italia per dare un segnale forte mercanti la manovra bis come primo passo corto e comuni strutture decisioni strutturali
Sulle grandi voci della spesa pubblica da completare con un'anticipazione della finanziaria novantotto che dovrà peraltro rendere permanenti le
I provvedimenti una tantum che per trenta mila miliardi sono stati presi nell'ambito finanziaria del mille novecentonovantasette sente però volevo chiedere una cosa nelle precedenti misi c'è stata un'
Loro dibattito un duro scontro sulla questione dei contratti e tra l'altro punto si diceva che con le richieste gli incrementi contrattuali che si andavano configurando non era possibile tenere l'inflazione bassa ora
Tra di frazione stare a livello zero nonostante che i contratti o grazie incontrandone intanto quei contratti non sono ancora operativi quindi il problema è che questi i dati sull'inflazione che scende che sono positivi sono frutto del passato al metro rientra ex
Certo non ci garantiscono per il futuro non dicemmo subito che la richiesta dei sindacati che partiva da duecentosessanta duecentottanta mila lire era chiaramente inflazionistica e o anche confermato che la chiusura del contratto e per di curare quello dei metalmeccanici e ai limiti dell'inflazionistico e però c'è anche l'altro problema che si sono chiusi i contratti del pubblico impiego con incrementi che sono nettamente superiori all'inflazione programmata quindi quali per assunto abbiamo dato un incremento maggio ore ai salari del Pubblico impiego rispetto ai lavoratori dell'industria e quando sappiamo tutti che l'industria ha un suo recupero di produttività mentre il Pubblico impiego che recuperi di produttività ne ha ben pochi euro e questi sono i segnali che riteniamo creare ricreare incertezze nei mercati anche perché non dobbiamo trascurare il fatto che in questo periodo c'è un dollaro forte la lira è già arrivata a mille seicentosettanta mila centottanta poi ha recuperato ieri e oggi qualche posizione ma dopo altro punto di vista certo siamo avvantaggiati sulle esportazioni però non dobbiamo trascurare che l'Italia è un'economia di trasformazione e quindi dobbiamo pagare più care tutte le importazioni e questo vuol dire un impulso inflazionistico che viene dall'esterno attraverso l'importo azione di materie prime semilavorati e anche prodotti finiti che ha basso Murphy poi diffusi in termini di inflazione ecco perché il rischio dell'inflazione rimbalzi c'è ancora purtroppo e se questo dovesse
E verificati e allora addio alla discesa dei tassi d'interesse e quindi addio alla strada di quella che chiamano un anno fa l'inflazione zero il miracolo possibile ecco ecco professore ma
Lei appunto ha parlato ora del Doha loro e del Marche qui veniamo a un altra questione la situazione dell'unione economica e monetaria lei proprio recentemente su un giornale nazionale Corriere della Sera insieme come Franco Modigliani avanzato la proposta momenti avanzato la proposta di una Maastricht gli udi ore allora in
Seduto esordire Max rimasti junior c'è già un figlio rimasti no ma innanzitutto c'è da chiarire un presupposto sin dal mille novecentottantanove la vera moneta deviante all'interno dei Paesi europei era e rimane il marco tedesco farebbe tra
Do molto più saggio per tutti soprattutto da parte dei francesi accettare nell'ottantanove una rivalutazione del marco in realtà i francesi rifiutarono e la Bundesbank ha ottenuto lo stesso risultato per un'altra strada che quella di aumentare i tassi di carezze e quindi far rivalutare marca attraverso l'aumento dei tassi d'interesse ma l'aumento dei tassi di interesse ha buttato tutto all'economia europea germe a me inclusa che ora fate quasi di stagnazione e questo rende più difficile automaticamente il raggiungimento dei parametri di mazzette in termini di disavanzo pubblico e quant'altro allora su questa premessa il ragionamento è che in realtà c'è un conflitto interno molto forte in Germania tra le posizioni della banca centrale al la mitica Pupa Bundesbank e le posizioni politiche del cancelliere Kohl la Bundesbank si trova ad essere oggi di fatto ormai da anni la vera Banca centrale europea perché perché in realtà alle sue decisioni sono dominanti rispetto all'edizione di tutti gli altri Paesi che la Bundesbank a un decide di aumentare i tassi di altri paesi sono costretti ad aumentare a seguire la stessa politica monetaria perché con un regime di caldi controllati dentro lo SME e mobilità dei capitali che ad esempio dall'cala d'Italia o la Banca di Francia decidessero ritenere tassi più bassi immediatamente ci sarebbero uscite di capitali e quindi sono costretto a tenere i tassi alti allora dall'altra parte però la Bundesbank non vuole perdere questo potere perché è una banca centrale forte a una moneta forte come il marco e teme nel momento in cui si passa all'euro e alla Banca centrale europea di perdere un pezzo di questo potere e di acquisire una moneta l'euro che più deboli prospettiva del marco perché del volevo ci saranno anche monete più ballerine come ad esempio la lira era perfetto dall'altra parte il cancelliere Kohl politicamente con lungimiranza a mio parere da grande statista europeo capisce che dopo aver fatto l'unificazione delle due Germanie dei per portare la Germania in Europa unificare quindi l'Europa e quindi è molto più disponibile e vuole molto di più la creazione della moneta unica e della banca centrale ora se così stanno le cose e se dovesse vincere la posizione della Bundesbank nel fare so che fa trapelare notizie sulla difficoltà italiane poi fa trapelare notizie sul fatto che neanche la Germania può raggiungere i il livello di deficit previsto vanno scritte in realtà questa una grande panna perché se la Bundesbank volesse abbassando i tassi d'interesse in Germania aumentar la produzione l'occupazione Germania si riduce il deficit pubblico
Avevate questa posizione della Bundesbank dovesse prevalere e secondo noi gli altri Paesi europei non dovrebbero rimanere inerti succubi ad accettare questa posizione potrebbero da loro volta minacciare di fare la moneta unica fermarsi il Marco Silva tutelerebbe e quindi a quel punto la banca centrale tedesca sarebbe costretto ad abbassare i tassi d'interesse per evitare una forte rivalutazione del marco che piano che mercifica perdita di competitività in un momento di ciclo difficile e a quel punto sarebbero gli ha
I Paesi europei a parte guida la Germania in particolare alla banca centrale Bundesbank una politica più ragionevole che tenga conto anche delle condizioni dell'economia in termini di sviluppo di occupazione ecco ma professor Baldassarri questa idea di questa appunto Massi ti junior rese
Se la Germania sembrerebbe un po'la riproposizione alla fine secolo della coalizione anti tedesca dell'inizio secolo sono in campo monetario non è che noi brutalmente no perché in realtà l'eco dei territori che sono radicalmente diverso io
Sono certo che a quel punto prevarrebbe la posizione europeista del cancelliere Kohl tra il problema è che questa un ragionamento questa proposta non l'abbiamo fatta nella perfetta consapevolezza che e noi non è praticabile in questo momento per la semplice ragione che la Francia che dovrebbe essere il capofila di Mark junior in realtà per ragioni di prestigio e quant'altro e ha deciso di le carte al Marco e quindi di creare un duopolio in Europa cioè l'arte Franco tedeschi leader umano del Grande Nord un convoglio completare lancia in quel tracce franco-tedesco che ci guadagna la Germania la Francia infatti sta pagando pesantemente in termini di tassi
L'occupazione che sono tanto quanto quelli italiani con una differenza che parte da rifiuti occupazione italiana non è vera perché parecchia economia sommersa mentre quella francese quali tutta vera ecco ma reso basare qui mi pare che il punto più che la
O si teme la Bundesbank che sia il fatto che la Francia vuole mantenere una parità di cambio e in non permette la una rivalutazione del marco che sarebbe invece quella che in qualche modo sbloccheremo la situazione esattamente
Senta professore senta preso bada sarebbe all'ultimo lei che cosa prevede si farà questa unione
Economico monetaria verrà rinviata oppure si adotterà qualche marchingegno per per comunque per avviare il processo ma insomma è molto difficile fare previsioni in questo momento è certamente va detta una cosa con chiarezza ormai l'euro
OPA affatto una scommessa gigantesca sulla moneta unica e sui tempi di scritte sui parametri i mercati finanziari di tutto il mondo a uno per ora creduto a questa scommessa e quindi sul piano non solo tecnico ma anche politico se si dovesse percepire la sensazione
Via
Oppure si allentano i parametri e certamente voterebbero la faccia i mercati europei gli avremmo grossi problemi in Europa da cui dal punto di vista quindi la soluzione forse che può essere insomma in qualche modo prevedibile sempre con gigantesche cautele è che
E chi c'è parte con la moneta unica e concorda con chi non ha ancora messo a posto le cose probabilmente l'Italia e la Spagna un breve periodo di transizione ma è possibile questa questo tipo di Arcore questo tipo d'
Intesa non rischia di saltare perché poi la fin fine le monete che dovrebbero essere vincolate da particolari accordi ma non entrare nella moneta unica se la Bundesbank non le protegge nel senso che non ne garantisce la parità si rischia comunque la crisi modello
No sì questo è il rischio poco che comunque rimane sui mercati nell'eventualità di un accordo di questo tipo dall'altra parte va detto che per i Paesi che non hanno messo a posto le cose per quel che ci riguarda per noi insomma per l'Italia in realtà questa ipotesi significa pagare il prezzo per stare dentro la moneta unica ma ritardare i benefici dello stare dentro con una battuta che ripeto da qualche tempo è pagare il biglietto per entrare allo stadio però entrare solo nel secondo tempo e perdere il primo sì
Questo va da sé all'ultima cosa riguardante proprio il conflitto interno come l'ha chiamato tra la Bundesbank e la cancelleria cioè tra Tietmeyer eccolo poi per personalizzare la questione non è un po'anche il ripetersi dello stesso conflitto che ci fu un per la riunificazione della Germania che vide quella volta vincitore se
Il cancelliere e assolutamente la stessa cosa e direi che è motivato proprio da quella da quell'occasione da quell'episodio la Bundesbank in quel momento non voleva assolutamente accettare il cambio del marco dell'Air per col marco dell'Ovest nel rapporto uno a uno perché aveva timore che questo facesse sfuggire alla banca centrale di mano la creazione di base monetaria e potesse rinfocolare l'inflazione in Germania non dimentichiamoci che i tedeschi hanno una memoria storica che torna indietro la Repubblica di Weimar quando l'inflazione era del tre e quattro mila cinque mila per cento e un chilo di insalata a a appellino costava tre miliardi di marchi quindi la pubblicità contro l'inflazione tedesca una sua poi situazione storica perché dopo la Repubblica di Weimar è venuto Hitler quindi questo può essere anche comprensibile allora proprio per quella occasione l'unificazione tedesca fatta politicamente da col col cambio uno a uno a a come però le preoccupazioni della Bundesbank per l'inflazione tedesca allora e proprio in quel momento che la Bundesbank chiede la rivalutazione del marco nell'ottantanove per frenare l'inflazione interna rivalutando la moneta i francesi non concordarono con questa strana e allora la Bundesbank ha ottenuto lo stesso risultato aumentando i tassi d'interesse solo che come ho detto prima d'insieme i mercati sono vasi comunicanti l'aumento dei tassi d'interesse trasmesso a tutti i paesi europei e tutta l'economia europea sono andate ad una fate lunga di stagnazione dove la crescita è grosso modo l'un per cento e qualunque Paese con una crescita dell'un per cento vede inesorabilmente aumentarla riso
Benissimo la ringraziamo ringraziamo il professor Mario Baldassarri economista come abbiamo fatto il punto sull'inflazione ma con un livello zero e sulla situazione dell'unione economica e monetaria pone ascolto come sempre da Radio radicale