"Dalla ricostruzione alla riforma del sistema elettrico" convegno organizzato in occasione del 50° anniversario della Unione Nazionale Aziende Autoproduttrici e Consumatrici di Energia Elettrica (UNAPACE) presso l'Hotel Parco dei Principi, in Via Frescobaldi 5

Diamo inizio con un po'di ritardo al nostro meeting convegno seminario
Che
Si svolge in occasione del cinquantenario del passione il programma dei lavori prevede che io abbia
A presiedere le attività di questo incontro ma non mi affidai con tema sul quale posso redazionale quindi consentitemi
Di dirvi solo alcune parole come apertura dei lavori
Fermo restando che mi permetterò qualche commento durante
Il corso dei lavori
Io credo che
Questa celebrazione del cinquantenario della pace
Debba costituire non tanto come si fa di solito l'occasione per fare una bilancia un bilancio del passato quanto motivo per tentare di fare un bilancio di previsione cioè una valutazione di ciò che potrà essere
Il futuro
Il futuro specialmente in campo energetico
E quindi ciò che potrà essere fatto da voi da noi affinché questo futuro posso essere
Migliore possa essere più rispondente a certe nostre esigenze di miglioramento
E in tema di futuro
Consentitemi di formulare subito una considerazione preliminare
Il contesto socio culturale e politico istituzionale del nostro Paese
Appare oggi dominato da profondi motivi di incertezza
Che sembra dilatarsi con il passare dei giorni
Con effetti quasi paralizzanti sulle nostre possibilità
Di
Pensare prevedere ciò che potrà cadere quindi ciò che si deve fare per dare maggiore stabilità nel progresso
Alla nostra società e alle nostre attività
Consentitemi però due gallerie doppie annotazioni questa situazione d'incertezza
E di scarsissima prevedibilità e qualcosa che riguarda tutto il nostro Paese però non è una sorta di privilegio
Per quanti operano nel settore tecnico cioè non è un privilegio
Degli iscritti all'una pace si fa così per dire
E fin qui la precisazione ovvia e invece è meno ovvio il fatto che non tutti i paesi europei vivano la medesima condizione di incertezza e qui il discorso si fa più preoccupante
E obbliga a precisare brevissimamente alcuni motivi di incertezza e di confusione che operano in special modo in Italia e che quindi riguardano anche voi condizioneranno anche il futuro ruolo del luna park
L'incertezza che domina oggi il nostro modo di riflettere mi pare si possa esprimere almeno con due aspetti ma non solo ce ne sarebbero molti altri mi limito a due perché son quelli che vi che preferisco
Son quelli che colpiscono di più
Le nostre difficoltà almeno la nostra incertezza è da ricondurre non poco al fatto che il nostro Paese e particolarmente carente in tema
Di formazione di sviluppo di una classe dirigente
Questa carenza l'avvertiamo specialmente sul piano dei valori che ispirano le nostre attività
E far parte o ed essere componente di una classe dirigente come in gran parte siete voi
Significa non solo saper fare bene il proprio lavoro degli imprenditori tecnici di Mendez
Ma saper trasmettere con il proprio esempio
Modi di pensare e modi di vivere che abbiano ad orientare e stimolare il nostro prossimo ad operare anche nell'interesse del Paese
E io credo che dall'attuale situazione non si possano uscire
Non solo se non aumenta il numero di coloro che sanno guardare più in alto del loro particulare
Ma anche se non abbiamo un un chiaro senso dello Stato e del suo ruolo nell'attuale crisi economica sociale e consentitemi di aggiungere che in particolare
Se non abbiamo un vivo interesse per la pubblica amministrazione
La cui inefficienza e disfunzionalità ha raggiunto livelli inaccettabili
Le condizioni della pubblica amministrazione in Italia a mio parere rischiano infatti di vanificare il nostro desiderio di miglioramento
Il secondo ed ultimo aspetto al quale accenno che intendo richiamare oltre quello della carenza o mancanza nel nostro Paese
Di una classe dirigente che e semplifichi ieri dimostri la validità di certi valori riguarda il nostro comune quindi fu un nostro comune e diffuso limite culturale
E questo limite culturale rappresentato a mio parere dal fatto che noi siamo troppo pervasi dall'idea che la farmacia tutti i nostri mali e il ritorno all'economia di mercato
Alla liberalizzazione e alla competizione consentitemi di aggiungere che questo è un limite che si manifesta non solo nel nostro Paese
Proprio in questi giorni mi è capitato di leggere un saggio di Paul Krugman
Che sostiene ed è interamente dedicato ad una revisione critica del ruolo
Che il concetto di competizione di liberalizzazione sta sproporzionatamente assumendo nel modo di pensare degli studiosi e degli operatori americani
Ora consentitemi di aggiungere che questo è un limite che si manifesta non solo nel nostro Paese anche se da noi
Specie a motivo dell'enfatizzazione del problema della privatizzazione ha raggiunto un livello di diciamo così molto elevato di di suggestione di incidenza
Ora noi dobbiamo essere consapevoli che l'economia di mercato
La liberalizzazione e la competizione sono mezzi
Possiamo dire sinteticamente forse il mezzo più efficace
Per sbarazzarsi di controlli politico partitici amministrativi che nel tempo sono divenuti paralizzanti e tali da distruggere le nostre capacità e volontà di sviluppo di fare di migliorare il Paese
Ma attenzione l'economia di mercato con quel che segue di liberalizzazione eccetera se è un mezzo
No no assicura
Lo spirito di iniziativa imprenditoriale
Non assicura e questo per me è un aspetto molto importante
Lo sviluppo di un elevato livello di qualificazione professionale del capitale umano che richiede invece formidabili e non facili politiche di formazione ad hoc non assicura la necessaria esigenza di aumentare come ci ha ricordato in quel magnifico volumetto Dahrendorf non ci assicura di riuscire ad aumentare compra semplice economia di mercato la coesione sociale la stabilità sociale non ci assicura in altre parole che abbiano che abbia ad essere superato quel diffuso senso di esclusione che contraddistingue il comportamento di molti
Cittadini e che trova poi una delle sue ragioni o delle sue spiegazioni fondamentali nel fatto che è anche in crisi è un modo di lavorare e in crisi modo di esprimere la propria personalità la propria capacità di iniziativa
E da tutto questo scaturisce inevitabilmente un diffuso senso di conflittualità sociale che riesce sempre più difficile controllare
Ora
Nel momento in cui esaltiamo all'economia di mercato e ho finito la liberalizzazione la competizione e quindi nel momento in cui abbandoniamo l'economia controllata dallo Stato
Lei presi a partecipazione statale controllate manovrate
Da interessi politici ecco in questo momento dobbiamo evitare di cadere nell'economia selvaggia
E darsi carico di come costruire un nuovo sistema di gestione politica e sociale dell'attività economica
Un nuovo sistema in cui lo Stato e forse ce lo spiegherà al mio amico Ranci Pippo
E regolatore e non gestore diretto di attività produttive
E per tentare di raggiungere questo obiettivo e qui vengo alla conclusione bisogna rafforzare le componenti sociali
Che voi siete una componente sociale in primo luogo occorre favorire lo sviluppo degli innovatori
Siano essi imprenditori ma è meglio tecnici
Il che presuppone tutta una serie di cambiamenti o di trasformazioni
Dalle fonti dall'afflizione delle banche che il nostro Paese assolvono un ruolo piuttosto diciamo discutibile alla funzione della stessa
Pubblica amministrazione alla funzione dei sistemi educativi che tendono ad avere sempre più importanza anche se prevale nella considerazione dei problemi organizzate educativi
La preoccupazione per certi aspetti più sindacali e marginali rispetto ai problemi di commenti contenuto ecco io credo che aver richiamato alla vostra attenzione l'esigenza di fare un bilancio del tentare di capire dove stiamo andando e dico tentare di capire
Tenendo presente che voi siete componente momento anche dello sviluppo di una nuova classe dirigente che sia all'altezza
Dei garante dei problemi che attendono il Paese e richiamare alla vostra attenzione che dietro ogni esaltazione dell'economia di mercato
Si nasconde sempre il nemico è il nemico è rappresentato dal fatto di assolutizzare
Un motivo di questo genere peraltro importante dimenticando che ciò che dobbiamo soprattutto fare ciò che dobbiamo riuscire a promuovere e la valorizzazione del contributo del ruolo che gli uomini che il capitale umano che Imerese perché i tecnici
I devono svolge né per garantire al Paese una prospettiva di sviluppo
E da questo punto di vista ogni iniziativa che si dedicare a forzare componenti le componenti sociali e quindi anche questa che qui è rappresentata oggi
Per favorire l'innovazione per favorire la da l'assoluzione di di rischi e di responsabilità nello sviluppo delle attività produttive
Costituisce un punto fermo così come costituisce un punto fermo l'esigenza di superare un vecchio tipo di Stato
Superare un vecchio tipo di ruolo dello Stato nell'attività economica ma non dimenticandosi mai l'essenzialità
Che è chiamato ad assolvere lo Stato specie ma è un tema che non lo sviluppo per l'amor di Dio in un'economia che tende sempre più alla globalizzazione
Che ci fa pensare in una sorta di meccanismo che si auto promuove auto garantisce assetti più più equilibrati più efficienti laddove anche nel caso dello sviluppo dell'economia
Globale diventa sempre più determinante come concepire i rapporti fra Stati e quindi in ultima analisi i ruoli dello Stato per garantire uno sviluppo avrebbe detto il mio se il vecchio maestro che è stato in parte
Francesco Vito
L'economia garantire all'economia al servizio dell'uomo
Grazie
Il programma prevede dopo la registrazione ed è inutile che faccia notare che io ho svolto ho riempito ad attività di registrazione
Ecco c'è la relazione di Giorgio Fossa presidente della Confindustria che ci intratterrà sul tema privatizzazioni e sviluppo del mercato
Ma
Cinquant'anni da una razze cadono in un momento di particolare interesse per il settore
Anche il
Tema del vostro convegno vale a dire cinquant'anni una pace dalla ricostruzione alla riforma del sistema elettrico e l'argomento che più o meno mi avete affidato non essendo io un tecnico privatizzazione sviluppo del mercato
Indicano il percorso diciamo il percorso fatto delle prospettive che oggi si pongono alle aziende produttrici e consumatrici di energia elettrica
Voglio tra innanzitutto sottolineare due aspetti
La produzione autonoma di energia elettrica copre oggi il quindici per cento del fabbisogno elettrico nazionale il trentun per cento di quell'industriale
Gli impianti di produzione autonomi sono all'avanguardia tecnologica e consentono risparmi di combustibile e riduzione dell'impatto ambientali
Il peso insostituibile dell'autoproduzione elettrica legittima quindi a nostro giudizio una pace ad un ruolo di interlocutori importante nel dibattito sulle privatizzazioni del sistema elettrico nazionale
Le privatizzazioni sono assolutamente necessarie anche per conseguire tre obiettivi essenziali per un'economia che voglia competere nel mercato globale
Questi tre obiettivi rimangono una più efficiente allocazione delle risorse è un rafforzamento della logica del mercato nei settori oggi gestiti in regime di monopolio pubblico
Un contributo al risanamento della finanza pubblica attraverso la riduzione dello stock di debito
E l'ampliamento del mercato azionario che sviluppa poi il mercato finanziario anche mediante l'afflusso di capitali stranieri
Ma occorre certamente privatizzare e insieme liberalizzare in particolare per il settore elettrico occorre operare in regime di concorrenza
Una forte spinta in tal senso viene ma la direttiva comunitaria sulla costituzione del mercato interno dell'Energia che dovrebbe essere approvata entro dicembre
Il Paese deve recepire il provvedimento rapidamente e in modo corretto
Significa superare la posizione dominante che è il contrario del mercato
Occorre considerare
Mettere sul mercato il prima possibile una parte degli impianti di produzioni dell'ENEL che oggi rappresentano l'ottantadue per cento del mercato
Inoltre la produzione autonoma dell'impresa che viene oggi
Da queste consumata non deve a nostro giudizio essere considerata nella quota da liberalizzare secondo il parametro del vero ciò perché tale produzione costituisce già di fatto un mercato autonomo
Se la commissione tecnica svolgerà bene il compito importante assegnatole dava un forte contributo all'apertura del mercato
La legge sulla trasparenza delle tariffe elettriche a sostituito il principio del prezzo unico con quello del prezzo massimo apprezziamo questo risultato per il quale riteniamo di aver fatto la nostra parte
Ma c'è ancora sicuramente molta strada da fare attendiamo ancora un'organica una organica normativa di settore
L'avvio delle operazioni di Collocamento della S.p.A. elettrica sul mercato sul la messa a regime dell'Authority
Su questi tre punti richiamo l'attenzione del sottosegretario carpiti vedo appunto USA ma ripeto non essendo io un tecnico di settore volerne sul punto passare al tema un pochino più generale che sostanzialmente la situazione attuale in cui a nostro giudizio ci troviamo situazione sulla quale dobbiamo sicuramente portare tutti un contributo perché cambino alcune situazioni questa assemblea cade in un momento particolarmente grazie la discussione non partì momento particolarmente difficile per la finanziaria la cosiddetta eurotassa perché abbiamo una serie di contratti aperti perché la lira rientrata da due giorni sostanzialmente nello SME e tutta una serie di altri problemi ma dobbiamo sempre tener presenti quale la situazione effettiva del Paese Carla la produzione industriale questo è un segno negativo ma un segno che va tenuto nella giusta considerazione cosa che purtroppo non sempre la classe politica che ricoverarlo a ben presenti
Nei primi undici mesi dell'anno la produzione industriale Michele giornaliera ha avuto una flessione dell'uno virgola sette per cento
Questo è un dato che non possiamo sottovalutare è un dato che emerge da un'indagine congiunturale del nostro centro studi e che spazza ingiustificati ottimismi
Qualcuno dice che c'è stata la svolta una svolta con la fine la fine delle star
Questo è vero solo per alcuni settori ma soprattutto per alcune nicchie all'interno di settori di settore privato i settori di grande settore sicuramente non hanno avuto questa questa svolta non c'è stata nella produzione di beni durevoli non c'è stata dell'automobile ma soprattutto non c'è stata nel settore alimentare
Questo è importante ricordare questo svolto le settori mentale perché per la prima volta dal dopoguerra a questo settore entrato in crisi e quello che è importante sottolineare e che è entrato in crisi a tutti i livelli a livello va alto livello medio livello basso questo sta a dimostrare quanto sia preoccupante questa avvitamento in congiuntura che abbiamo che abbiamo avuto in questi mesi e che ripeto non è ancora superato e probabilmente non si supererà se non interverranno fattori esterni che possono dare un maggior respiro al mercato nel mille novecentonovantasette
Per il quale noi prevediamo una testa che
Difficilmente andrà oltre l'uno l'uno due per cento vedo si preoccupa anche perché sappiamo che il governo ha basato la sua finanziaria sulla crescita intorno intorno al due per cento e probabilmente dovrà portare delle delle correzioni
Ma in questa situazione la competitività dell'impresa è secondo noi andrebbe rafforzata invece purtroppo a dire il contrario
Avere contrario com'è avvenuto infatti già nel giugno del di quest'anno le imprese vengono con tutte le manovre del Governo probabilmente necessarie vengono toccati
Quello che il governo deve capire che non si può andare avanti a colpi di
Necessità o di forza maggiore a colpi di era quanto di meglio si potesse fare perché
Non si può appunto perdere ulteriormente competitività o far perdo tormenti mobilità alle nostre imprese e pensare poi che queste imprese possono contribuire se non ad aumentare l'occupazione a far sì che questa che questa non diminuisca
Anche la Gladio dei tre mila e cinquecento miliardi che sappiamo benissimo del Tfr nella cosiddetta tassa per l'Europa che tassa per l'Europa non è è una tassa per aggiustare dei conti che sicuramente questo governo si è trovato non la probabilmente contribuito da attore a creare questa situazione ma che sicuramente
Devono essere pagati da tutti ma non si può dare un peso così forte l'impresa
Mi rendo conto che era il male minore il TFR ma ripeto non si può andare avanti a forza a forza di mali minori comunque questo aggraverà il senso di questo anticipo sicuramente non non gioca a favore della nostra competitività
E non c'è stato nessun assenso da parte delle rappresentanze del del mondo dell'impresa e per cui non solo nostro anche da parte di artigiani e commercianti ed altro su questa posizione noi abbiamo solo preso atto di alcune dichiarazioni
Di alcune posizioni di governo cioè Espresso prima della della sua conferenza stampa prima di spiegare questa situazione al al Paese abbiamo la necessità anche qui di alcuni aggiustamenti perché ripeto l'impresa hanno pagato proprio volte poi noi avevamo fatto fede su alcune dichiarazioni
Anche del ministro delle finanze quali più volte il pubblico ed in privato aveva detto che le imprese non sarebbero state minimamente minimamente toccati
Nuova e
Il più accentuate anche la progressività dell'IRPEF noi abbiamo detto e riteniamo e probabilmente bisognava
Mai Teletutto sull'IRPEF che non vuol dire che con l'IRPEF pagano solo i lavoratori perché poi per pagano anche gli imprenditori questo dobbiamo metterlo nella testa
Di tutti non possiamo ritenere che gli imprenditori non non siano lavoratori mai abbastanza strano che nel momento in cui il ministro delle Finanze chiede una delega per ridurre
La progressività dell'IRPEF
Va poi ad accentuare la con appunto questa cosiddetta cosiddette Eurotax
A questo mondo e bisogna gettare la maschera mi pare che per lo meno alcuni all'interno del governo abbiano iniziato gettarla c'è la necessità di interventi strutturali
Probabilmente con interventi strutturali non avremmo avuto la necessità di una manovra per l'Europa così forte ma soprattutto avremmo avuto la possibilità di convincere i nostri partners europei che c'è veramente la volontà di centrare
Di centrare l'obiettivo
E sempre per via di gettare la maschera bisogna prendere in mano il prima possibile il discorso relativo al Welfare State ma in particolare deve riguardare pensioni e sanità
Sappiamo benissimo che per la sanità in questo Paese si spende circa il tre per cento in meno rispetto agli altri Paesi della Comunità
Ma è anche vero che se il Paese ha più difficoltà terrore alcuni anni dovremo continuare a spendere meno ma soprattutto dovremmo spendere meglio perché questo è il grande il primo grande problema che riguarda che riguarda la sanità per quanto riguarda le pensioni credo che oramai solo una parte della maggioranza e io ritengo anche una parte probabilmente dell'opposizione e poca o una parte del sindacato
Ancora pronta a difendere questa non accordo sul non riforma delle pensioni che è stato varato appunto con l'assenso del sindacato dal precedente dal precedente governo
Noi riteniamo che si debba intervenire perché così stanno facendo tutti i paesi più importanti della Comunità europea a o anche per questo perché se non lo faremo iniziato una trattativa da subito probabilmente saremo costretti dal a farlo da fattori esterni perché sostanzialmente ce lo imporrà la situazione ce lo imporranno le scelte che altri stanno facendo in questo momento
Per cui a quel punto non potendo discuterne con il tempo necessario si arriverà probabilmente anche a degli scontri a degli scontri importati noi questo non lo vogliamo è per questo che non si è voluto farlo con questa manovra finanziaria chiediamo che venga fatto a partire dei primi dell'anno dell'anno nuovo questo tavolo ma che non deve essere un tavolo che dura in eterno non deve essere un tavolo che non esce con delle operazioni fattibili nel giro di poco tempo cerco di spiegarmi noi dobbiamo discutere attualmente Sanese saranno discusse le lunga per evitare appunto quegli strati importanti che potrebbero avvenire ma poi se possibile dobbiamo mettere subito in cantiere la nuova riforma
Non possiamo nasconderci dietro il dito
Di dicendo c'è una una legge che prevede una discussione del novantotto e probabilmente una riforma nel novantotto per cui non possiamo farla prima nel momento in cui ci sediamo al tavolo troviamo le soluzioni per cercare poi di adottare
Perché il Parlamento mi risulta che abbia la possibilità e io direi il dovere se necessario di modificare le leggi per cui non nascondiamoci dietro il fatto che c'è una legge e che leggeva disperata va rispettato la legge la legge si modifica
Il tavolo deve essere fatto perché se no diventerà difficile centrare centrale d'Europa al di là di quello che si legge anche stamattina su qualche su qualche giornale
Confindustria rimane europeista di Mani europeista
Perché ne è convinta e perché riteniamo che sia anche un necessità
Non possiamo nascondersi che il sessanta per cento delle nostre esportazioni vanno nei paesi della comunità europea e non possiamo nasconderci che in caso di non ingresso in Europa per scelta nostra per scelta nostra
Non ci siano un innalzamento anche se minimo di alcune barriere che sicuramente ci produrrebbero una serie di ostacoli
Non possiamo pensare di non entrare in Europa e di far concorrenza solo ai Paesi per esempio della costa nord dell'Africa con i costi dell'Europa
Noi dobbiamo entrare in Europa tra i primi perché sappiamo che abbiamo un Paese che poco competitivo
Ma sappiamo che tutta l'Europa e poco competitiva e sono tutti assieme insieme agli altri Paesi più importante potevo portare il nostro contributo perché questa competitività dell'Europa si ripete si riprenda e si riprenda in tempi rapidi
Non vogliamo che il vecchio continente si trasformi in un continente Vecchio vogliamo lottare perché diventi un continente sempre più importante perché non ci dimentichiamo che il primo mercato mondiale rimane il mercato il mercato europeo
Dobbiamo non solo entrare in Europa con i primi o far tutto prese tre premi se poi non c'entrano i parametri vedremo cosa questi potrà fare ma in quel momento ma dobbiamo farlo perché purtroppo conosciamo tutto il nostro Paese conosciamo noi stessi al nostro Paese
Sappiamo che ci sarà se ci sarà un calo di tensione
Daremo tutto quei sacrifici
Il vantaggio di tutti quei sacrifici che comunque noi e tutto il Paese abbiamo fatto negli ultimi anni e soprattutto negli ultimi negli ultimi mesi
E per questo motivo che la settimana scorsa ho presentato a Parigi un manifesto di Confindustria che parla delle ragioni per stare in Europa perché è importante centrare i parametri importante entrare
A mio giudizio in Europa fin dal principio ma importante prestare in euro
L'Europa non la riteniamo uno strumento di democrazia di benessere e di modernizzazione del Paese
Riteniamo che siano necessarie cinque linee di cambiamento per restare poi in Europa da protagonisti non vogliamo un'Europa esclusivamente contabile depressiva non si può se non si può entrare in Europa solo con finanziario con operazioni
Con tutti i segni negativi ci vuole anche qualche segno positivo che dia coraggio al Paese che dia coraggio di italiani diverrà già di imprenditori italiani
Ci vuole un Europa lo diciamo sia un'Europa dello sviluppo della libertà delle opportunità e delle responsabilità ma il cuore di questo manifesto sono appunto le cinque linee di cambiamento per restare in Europa la protagonista queste cinque linee sono in grande sintesi ridisegnare lo stato sociale da membro più efficiente più equo meno costoso
Riservando l'assistenza a chi ne ha veramente bisogno e riportando molte delle attuali protezioni sociali generalizzate nell'ambito delle scelte individuali
Dobbiamo ridurre il prelievo fiscale e contributivo come conseguenza del ridimensionamento della spesa pubblica e di una riduzione delle funzioni pubbliche
Vogliamo privatizzare e liberalizzare il mercato a cominciare dal sistema del credito ed è grande e servizi pubblici
Lo Stato deve uscire dalla produzione di beni e dei servizi lo Stato deve smetterla di fare Rabei piove e il il e il giocatore lo Stato deve smetterla di fare l'imprenditore deve smetterla di fare il banchiere
Dobbiamo arrivare a un processo di delegificazione e semplificazione amministrativa e autonomia locale
Che consolidi la capacità di autogoverno delle comunità e libri il cittadino in paese dai gravami della giungla burocratica
Ma dobbiamo stare attenti che con la semplificazione con l'autonomia locale non ci sia un doppione di quanto di negativo avviene al centro perché questo rischio ritengo che si possa correre e sarebbe una cosa molto grave
Dobbiamo intensificare ed è il quinto e ultimo punto la lotta alla criminalità e all'illegalità sappiamo che uno dei grandi problemi di questo Paese riguarda la disoccupazione soprattutto nelle aree del centro sud
Noi possiamo affrontare questo problema innanzitutto se lo Stato si vi approderà del controllo del territorio
Se questo non avverrà difficilmente si farà nuova occupazione soprattutto perché la nuova occupazione la potranno fare quasi esclusivamente le aziende di piccole e medie dimensioni e queste aziende non avranno la possibilità di trasferirsi in quelle zone
Perché non avranno la possibilità per difendersi
E poi dobbiamo difenderci anche dalla corruzione che sta nella burocrazia nella politica nella magistratura negli affari anche attraverso appunto quella drastica riduzione dell'intervento dello Stato nell'economia e in corsa è impensabile che questi legalità non ci sia in un paese in cui lo Stato intermedia in circa il cinquantacinque per cento della ricchezza
Queste sono le ragioni per cui chiediamo un Europa contabile ma non depressiva perché noi abbiamo bisogno appunto come ho detto prima anche dei segnali positivi
I nostri centro studi gli altri centri studi fotografano la situazione al momento attuale e su questa fotografia disegno di scenari di scenari futuri
Il governo però utilizzando alcune leve di politica economica la possibilità di migliorare certe situazioni
Per questo noi chiediamo che deve contribuire a far sì che questa depressione e io vedo nel Paese e che vedo per cui anche negli imprenditori venga superata
Per fare questo sono in necessarie in tempi brevi alcune azioni io ne ho proposta una che continuo a riproporre non è detto che venga concessa ma spero che qualche cosa venga dato anche l'impresa quando io chiedo una legge Tremonti revisionata
Mi riferisco rivista e corretta mi riferisco una legge Tremonti si come ha detto l'altro giorno il Presidente del Consiglio a Udine
E non sia come l'altra vale a dire molto breve e che varia di intasare il mercato ma io non credo che il legislatore allora avesse quest'idea o per lo meno che l'aveva proposta ne chiediamo una legge Tremonti che può essere per quattro cinque anni chiediamo la legge Tremonti che probabilmente abbia anche minori vantaggi per chi solo inverte il suo Yuppi Du utili d'impresa d'impresa in azienda ma che magari abbia qualche vantaggio in più invece perché io oltre ad investire una parte degli utili
Cerca anche di incrementare il numero il numero degli occupati su queste basi si può discutere
Ma soprattutto io chiedo una legge Tremonti perché in questa maniera toccherebbe tutti toccherebbe tutte le categorie di tutti gli imprenditori che va no a rischiare che vanno ad incrementare gli investimenti nella propria azienda cercando di renderla sempre più competitiva per farla stare meglio sui mercati
Non può il presidente di Confindustria fare scelte per un settore piuttosto che per un atto presidente di Confindustria deve cercare di portare avanti un discorso che sia nell'interesse del Pavese ma che sia soprattutto negli interessi le sue centotrenta centoquaranta mila imprese imprese associati ci sono altre operazioni che il il Governo può fare ma soprattutto quello che aspettiamo a breve una diminuzione del tasso ufficiale di sconto
Una diminuzione del tasso ufficiale di sconto perché io visto che noi corriamo e che per mantenere una vera sui livelli in cui è stato stabilito il cambio ancora una volta il Paese sia sia penalizzato
Qualcuno oggi ha titolato io ho cambiato la mia posizione non ho cambiato la mia posizione
Io ho sempre detto che cambia ottimale tra le imprese sarebbe stato mille cinquanta lire mi rendevo conto che era difficile raggiungerlo però abbiente dieci dire ciò veramente sperato c'ho creduto fino in fondo c'ho creduto perché era la logica
In relazione a quanto è avvenuto per gli altri Paesi gli altri paesi sono entrati con un valore che era la media degli ultimi sei mesi questo non c'è stato concesso non c'è stato concesso perché ritengo che alcuni Paesi non abbiano creduto fino in fondo alle nostre operazioni di aggiustamento noi dobbiamo a questo punto prendere atto del cambio che abbiamo dobbiamo lottare su questo cambio anche per far ricredere questi Paesi
Lo dobbiamo fare pur riconoscendo che oppure ammettendo credo tutti che questo non è un cambio che agevola ma che punisce in un certo senso le le imprese ma dobbiamo rimboccarci tutte le varie che fare il nostro la nostra parte con appunto prendendo atto di quello che abbiamo per cui cercheremo di difendere il più possibile questo nove novanta ma dobbiamo fare noi la nostra parte la deve fare il governo faceva degli interventi che ridiano fiducia al Paese che le diano fiducia le imprese perché sono le imprese
Possono fare no l'occupazione deve fare la sua parte come peraltro ha fatto molte volte il governatore cercando il prima possibile di abbassare il costo il costo del denaro
Perché ancora un'ultima cosa e poi e poi chiudo non dobbiamo dimenticarsi che non è vero che il costo del denaro è diminuito per le imprese
Perché le imprese italiane che sono tutte medio piccole hanno avuto un incremento del costo dell'arte tasso del tasso reale
Perché negli ultimi mesi il tasso ufficiale di sconto è sceso di un punto e mezzo l'inflazione è sceso di tre punti per cui se noi andiamo a scalare dalle tasse che noi paghiamo il differenziali fazione vediamo che i tassi reali di questo Paese purtroppo sono intatti questo dato un grande vantaggio per i Paesi in generale
Perché sicuramente il Tesoro ne ha avuto benefici ma l'impresa di questo Paese questi benefici ancor Moriano voti per cui ne chiediamo un riequilibrio e chiediamo soprattutto di pagare il prima possibile gli stessi tassi di interesse che pare vogliate Forces e questo dava tutti il soprattutto i cittadini italiani ma anche qualche idea imprenditore che sembra ancora ancora scettico si renderanno conto che anche queste uno dei risultati importanti dell'ingresso in Europa grazie
Vende ora la parola il presidente d'una pace Gatti professor Gatti che c'intrattiene sul tema dal monopolio alla concorrenza
Autoproduttori produttori indipendenti nel sistema elettrico italiano
Signor presidente signori signore signore e signori
Associati e ospiti
Quando ho iniziato a riflettere sulla relazione che avrei dovuto svolgere oggi in questo convegno che non vuole sottolineare l'aspetto celebrativo ma non può dimenticare di cadere cinquant'anni giusti dalla prima assemblea di una pace
Per qualche giorno ho coltivato l'ambizione di riuscire a proporvi nello spazio di trenta minuti
Una un ripercorre cinquanta anni di vita italiana visti dall'angolazione dell'evoluzione dei problemi del sistema elettrico ma mi sono reso conto in presto che l'ambizione l'eccessiva e per dirla con le famose Parodi Pascale non aveva abbastanza tempo per essere così Brenta allora cercato di ripiegare
Più modestamente
Sulla vicenda dell'una pace
E sono andato a rileggermi la storia di una pace ma quando sono arrivato al terzo Presidente deceduto mentre l'incarico preferito chiudere il libro e abbandonare anche questo tema
E allora di risparmio ogni tentativo di ripercorre cinquant'anni di storia italiana per affrontare immediatamente i problemi del cambiamento che abbiamo di fronte uno cambiamento che investe oggi in misura significativa il settore elettrico e che tra qualche mese credo investirà altrettanto il settore del gas
Il fattore di accelerazione che c'è stato in questo processo di cambiamento è infatti rappresentato sostanzialmente dall'assunzione della posizione comune a Bruxelles sul mercato interno disegni dell'energia elettrica che in questi giorni dovrebbe trasformarsi in piena direttiva secondo il processo di ecco decisione se il Parlamento approach come pare approverà in questi giorni
La proposto per una posizione comune questa tornerà al Consiglio pare intorno al dieci dicembre e di conseguenza avremo la diretti
Su questa direttiva come una pace come Confindustria abbiamo espresso uno giudizio largamente positivo che abbiamo espresso il nostro apprezzamento per la tenace e intelligente opera di mediazione svolta dal governo italiano
Prima dal professor Clò e poi dal ministro Bersani nella fase conclusiva
E questa nostra valutazione non cambia oggi rimane il giudizio positivo perché siamo consapevoli che se non si fosse arrivati a questo compromesso gli spazi di cambiamento anche in Italia ma soprattutto in Italia si sarebbero inesorabilmente richiuse sotto la pressione esercitata dalle esigenze di privatizzare bene
E non a caso la concessione rilasciata lei nel dicembre del mille novecento e novantacinque nonostante l'avviso sostanzialmente contrario espresse da autori Takara ante del mercato e della concorrenza
Era un preciso segnale che la spinta verso la privatizzazione avrebbe finito per prevalere sulle ragioni del cambiamento e quindi avremmo rischiato la privatizzazione a situazioni immutata
E sotto questo profilo l'intervento della direttiva comunitaria riaprì castamente politico perché riapre completamente il gioco
Ma mentre ribadiamo questo giudizio positivo non possiamo dimenticare né i limiti né la natura del compromesso che sia giunto a Bruxelles
Dio questo non per sminuire il giudizio positivo appena vero esattamente consapevolezza di quali sono appunto i limiti e natura di queste direttive di questo compromesso
I limiti sondati anzitutto dal fatto che dalla direttiva non nascerà un sistema elettrico europeo
Ma nascerà la coesistenza tra sistemi nazionali che rimangono profondamente diverso e che uccideranno fra due poli di riferimento essenziali rappresentati da un lato dal sistema francese in cui massima rimane l'impronta del monopolio e del forte dirigismo pubblico e dall'altro polo da quello inglese con la disintegrazione verticale del sistema elettrico e la conciliazione tra domanda e offerta
Affidata completamente all'azione del mercato questi sono i due grandi punti di riferimento
La direttiva non supera l'antagonismo tra questi poli che propone un modello di coesistenza fra l'uno era
E in questa coesistenza oltre che limite c'è anche la natura del compromesso
Se abbiamo presente questo punto questo punto di riferimento sia presente questa natura del congresso e questi limiti dobbiamo anche cercare di evitare che la perenne vocazioni italica a ricercare terze vie rischi di portarsi alla riproduzione su scala nazionale del compromesso europeo
Cercando di contemperare aperture al mercato che alcuni tra l'altro vorrebbero ridurre a mere affermazioni nominalistica con il permanere di un impianto di pianificazione centralizzato che nei fatti rischierebbe di essere prevalente
La riluttanza a operare una scelta chiara esplicita tra il modello monopolista francese e quello di mercato inglese
E resa a mio avviso evidente da talune proposte in ordine ad un acquirente unico che tale peraltro neppure sarebbe giustificato dalla supposta esigenza di programmazione globale ed al mantenimento non soltanto in una fase transitoria ove è pienamente comprensibile ma in via permanente di un sistema di tariffa unica
Che è stata addirittura gratificata come scelta di civiltà quando a mio avviso il secolo di portare qualche argomento al riguardo e più propriamente un elemento di distorsione nella efficiente allocazione delle risorse richiamo questioni generali perché mentre l'assetto del sistema consente molte variabili e sue se siamo sufficiente mente pragmatici e quindi San pronte necessario a Talenti
Vi sono alcuni porzione di fondo sulle quali mi pare non debbano sussistere e qui
La scelta del governo Prodi ribadita ancora nei giorni scorsi dal ministro Bersani di procedere prima alla definizione del nuovo assetto del sistema elettrico italiano poi un poiché per certi versi è contestuale alla sua concreta organizzazione e quindi alla privatizzazione dell'ENEL
Mi pare sotto questo profilo da definizione di principi fondamentali particolarmente positiva anche perché risponde finalmente a quell'esigenza di avere una logica di sistema che finora è completamente mancata
E consente di coltre tutte le scelte strutturali che sono necessari
E voglio allora fermarmi su tre punti che noi riteniamo qualificanti nella definizione del nuovo assetto di sistema
Il primo punto riguarda la reale dimensione e la reale natura del mercato libero
E appena ovvio che si vuole creare un effettivo mercato dell'energia elettrica questo è l'obiettivo della direttiva lo spazio assegnato ai consumatori liberi dovrebbe in prospettiva diventare prevale il compromesso raggiunto da Bruxelles al riguardo
E ancora molto modesto nella portate il mercato libero perché si arriverà a regime al due mila tre dopo due fasi due step intermedi a un livello di mercato libero intorno al trentadue trentatré per cento
Non vi sono vincoli peraltro a che il Paese
Ah che singoli paesi possono ampliare questa quota ma mi sembra da un lato senza voler forzare assolutamente i tempi aver chiaro più oltre l'orizzonte del due mila tre rimane l'esigenza di arrivare a un mercato libero una fase successiva che abbia una dimensione certamente piante
Ma quello che è importante e che non vi siano furbizie
Nel definire i contenuti di questo trentatré perse del primo ventitré per cento del mille novecentonovantanove il successivo ventotto per cento all'anno due mila e il trentatré per cento all'anno due mila che non vi siano furbizie
E che in particolare mi pare che se e corretto considerare i consumi degli autoproduttori come quelli delle municipalizzate ai fini del calcolo del consumo nazionale a cui applicare
Appunto queste percentuali del ventitré del ventotto e del trentadue trentatré per cento
Mi pare invece del tutto
Improprio conteggiare
L'autoconsumo degli autoproduttori come l'autoconsumo delle municipalizzate nell'ambito del mercato libero
Se infatti lo i conti già sino tra i consumatori di più agli autoproduttori e soltanto quelli che hanno un consumo superiore accento gigawattora all'anno
Aggiungiamo a questo le municipalizzate che altrettanto abbiano consumi oltre cento situato all'anno
E ancora gli altri consumatori di diritto consumatore Libeccio quelli che anch'essi superano i cento gigawattora all'anno avremmo già raggiunto praticamente il primo step del ventitré per cento
Senza allargare il mercato senza creare un vero mercato se non per una quota minimale però quote minimale rappresentata per l'appunto
Dai grandi consumatori con oltre cento C quattro all'anno cioè grosso modo un centinaio di consumatori il cui consumo rappresenta fra l'otto e il nove per cento del consumo elettrico nazionale
A questo rischia di ridursi l'apertura al mercato libero a un reale il nove per cento e non all'effettivo ventitré per cento se non e scurissimo dal punteggio l'autoconsumo l'autoconsumo e degli autoproduttori e delle municipalizzate perché altrimenti come dicevo non avremmo creato un vero mercato contendibile
Io credo che si possa tener conto mi pare una proposta ragionevole e non per cercare una mediazione a tutti i costi ma perché raccoglie effettivamente lo spione viva possiamo certamente considerare consumatore liberi anche gli autoproduttori ma nella misura in cui essi in cui ciascun autoproduttori ritira effettivamente dall'ENEL quindici il saldo dell'interscambio fra autoproduttori Elena e tale da farlo rientrare al di sopra della soglia che si è definita escludere dal conteggio invece la quota di regia riproduzione che direttamente consumo per la parte che ritira dall'ENEL certamente deve essere considerato uno consumatore
E vorrei ancora aggiungere anche se non riguardi talmente nostra categoria ma non ci siamo mai mossi questo riguardo in una logica corporativa e di mera difesa degli interessi degli autoproduttori di Couto indipendenti l'abbia sempre cercato di guardare al sistema elettrico nel suo complesso credo ancora che se si coglie fino in fondo lo spione elettiva anche un altro problema che non è stato superato Bruxelles è quello che riguarda la definizione qua del mercato dell'impresa elettrica degli enti locali se esse siano o meno clienti visibili credo questa discussione come è stata condotta finora si è sostanzialmente fuorviante
Perché se ragioniamo in termini di logica di sistema non possiamo dimenticare che tutta la direttiva si muove nella logica del nell'ottica del consumatore finale
E tale non posso essere considerati negli autoproduttori da un lato ma soprattutto possono essere considerati i distributori siano essi distributori privati se mai ci saranno in futuro siano essi o le imprese elettriche minori Gregoretti presepi minori che sono dei distributori
E o siano e se delle municipalizzate
Se guardiamo il TA vediamo che sul versante dei distributori e dei produttori vi è tutta una serie di lacune anche non irrilevanti che testimoniano appunto che il punto di vista che l'ottica assunta e quelle del consumatore non quella del produttore o del distributore
E guardando le prime proposte in ordine alla direttiva casi mi pare che anche in essa si ripercorra lo stesso limite lo stesso vizio
Di considerare il problema soltanto dall'ottica del consumatore finale che esattamente un ottica importante vorrà l'ottica esclusiva
E dimenticando invece l'ottica del distributore e del produttore a testimonianza della fondatezza di quanto dico cioè che l'ottica del produttore del distributore e completamente trascurato
Basti considerare che nella direttiva non si considera neppure il caso che un produttore posso acquistare o cedere energia a un altro produttore sesso nazionale ossia straniero
Ad esempio presenze di di backup fare soltanto un caso presenza di sicurezza
E ed è chiaro che non logiche di mercato un produttore debba potere comprare o vendere a un altro punto la direttiva nulla dice adeguato
Ma se teniamo presente allora che la direttiva non considera questi problemi perché ragiona nell'ottica del consumatore finale io credo che il problema delle imprese elettriche
Degli enti locali siano Bono clienti rigidi debba essere risolto non tanto dandogli la qualifica di clienti e leggibile ma riconoscendo che per esercitare le loro funzioni di distributore
I punti di sutura debbono poterlo avere gli stessi diritti che hanno i clienti rigide cedevole certamente poteva ad esempio trattare Renzi elettrica con altri operatori devo potere trattare genetica come all'estero
Qui il problema a mio avviso non si risolve considerando cliente libero imprese municipalizzate e andando a ridurre lo spazio il mercato
Ma considerando il distributore nella sua specifica funzione ed integrando quindi sotto questo profilo le la cura della direttiva comunitaria il secondo punto fondamentale quindi se più il primo punto è rappresentato dalla consistenza grave nel mercato libero e dall'evitare ogni furbizie per restrizione lo spazio il secondo punto che noi riteniamo qualificante
E che su questo mercato debbano esprimersi prezzi e non tariffe
E non debbono esservi dubbi sul fatto che i consumatori liberi non si applica una particolare categoria tariffaria e tanto meno una qualche variante della così detta tariffa unica nazionale
Ma essi devono poter scegliere certamente dopo un ragionevole lasso di tempo che consenta al mercato di organizzarsi e consente al cliente finale di esplorare l'offerta che si trova di fronte
Esilio poter cede nell'ambito di un sistema di prezzi formulate ai produttori senza altro vincolo che non sia quello endogeno della coerenza ai costi di produzione e di trasmessi
Ma se affermiamo con forza che il mercato libero deve settari a tutti gli effetti e quindi un mercato su cui non vi sono tariffe ma prezzi
Non possiamo dimenticare che il passaggio da un sistema di tariffe a un sistema di prezzi passaggio come detto richiederà inevitabilmente una fase transitorio presenta un problema fondamentale
Che è dato dalla posizione dominante di assoluto rilievo che imprese che ASP a oggi Lehner nella fase di avvio della riforma
Questa
Posizione dominante può portare a prezzi che sono che possono essere totalmente estranea una vera logiche di mercato dato in quel mercato quando nasce ha bisogno di un minimo di tempo per organizzarsi ed esprime
Non credo però che non manchino i rimedi a questo rischio a rischio cioè tra posizioni dominanti iniziale dell'ENEL possa di fatto impedire o limitare fortemente l'affermarsi del mercato
E ritorneremo parlando la produzione su alcuni di questi di queste possibilità che sono date o da un'articolazione societaria
Fatico societaria multipla della cometa di produzione dell'energia dalla vendita di una quota consistente del parco centrale delle
Ma al momento riprendono tutte a parlando l'assetto della produzione e vorrei sottolineare come un elemento efficace che contrasti gli abusi di posizione dominante
Credo sia dato al consentire nuovi e più ampi spazi all'autoproduzione nel fisco l'autobus o da fonti convenzionali non l'auto alla all'autoproduzione da fonti rinnovabili e assimilate
In linea del resto con la previsione normativa della legge istitutivo dell'autorità garante della concorrenza e del mercato che sottolinea proprio
Proprio il riconoscimento giuridico alla all'autoproduzione in senso lato non a quelle all'autoproduzione in generale e quindi vanno rimossi esplicitamente i limiti che oggi sono contenuti nell'articolo venti della legge nove e che prevedono gradimenti da parte delle delle autorizzazioni da parte del ministero dell'industria
In un quadro di liberalizzazione della produzione l'autoproduzione sia essa da fonte rinnovabile o convenzionale deve diventare espressione di questa libertà di produzione e parimenti deve essere prevista una possibilità di autoproduzione anche per Consorzi di autoproduzioni superando i limiti attuali poste l'articolo ventitré sempre della legge nove che limita la possibilità di costruire consorzi per autoproduzione soltanto alle fonti rinnovabili e assimilate e oltretutto con una formulazione giuridica che rende estremamente difficile la praticabilità
Autoproduzioni in termini di singoli impresa autoproduzione in tema di consorzi io credo che
Costituiscono il mento importante nel quadro il nuovo sistema perché anche quando si giungesse ad avere una pluralità di produttori sul territorio nazionale
Non si può nascondere che siamo sempre in una forma di mercato Olivo polista e che le tentazioni e le occasioni per azione di cartello non mancherebbero forse tra i presenti c'è ancora c'è qualcuno abbastanza anziano
Da ricordare le cene che un tempo si tenevano a Roma ai piedi in una ristorante ai piedi del Gianicolo tra diciamo gli esperti di tariffe dell'impresa elettro commerciali precedenti alla costituzione delle il miglior antidoto al ripetersi di queste scene magari all'ombra del Duomo invece che del Cupolone
Visto che oggi il baricentro si tende a spostare verso nord credo credo certamente credo sia data proprio credo sia data proprio dalla possibilità di autoproduzione che da sola che da sola può fungere da calmiere rispetto a prezzi carte lati o ad abusi di posizione dominante
E penso che l'auto e due autorità l'Autorità garante la concorrenza del mercato nel cui ambito di competenza entrava a questa quota questa parte dei nervi sistema elettrico il mercato libero sa fondamentalmente sotto la competenza dell'autorità garante della conferenza del mercato ma congiuntamente anche l'autorità di regolazione per l'esenzione etica e per il gas che in qualche modo dovrà operare congiuntamente come
L'Antitrust e che non potrà certamente ignorare quanto succede sul mercato ritiro credo che possono apprezzare il contributo che dal quanto meno potenziale sviluppo dell'autoproduzione può venire all'esercizio delle loro fu se negli occhi trent'anni di monopolio M. l'autoproduzione è stato una sorta di riserva indiana che ha contribuito se non altro a conservare
La perpetuazione della specie credo che in un sistema elettrico di mercato l'alto questo ne acquisti un nuovo ruolo è un nuovo significato proprio in funzione a garanzia di prezzi che esprimono il reale equilibrio tra costi e ricavi
La diversa la produzione elettrica io credo che perderebbe gran parte la sua portata se non si traducesse anche i nuovi opportunità per l'autoproduzione
Il terzo punto cruciale e determinante era presentato dal coordinamento del sistema elettrico dalla gestione della trasmissione e dall'esercizio della funzione di dispacciamento siamo qui al cuore del problema e il vero assetto del futuro sistema dei più italiano dipenderà in larga misura dalla soluzione che questo problema Alice
Voglio dire intanto con estrema chiarezza che la piena interconnessione tra le linee eredità più positiva che ci consegna la nazionalizzazione e l'esperienza delle
Questa eredità di interconnessione io credo debba essere salvaguardata e costituisca un patrimonio per tutto il paese
Non soltanto non intendiamo revocabile in dubbio ma io credo anzi che si debba rafforzare e sviluppare l'interconnessione su scala europea
Come condizione per lo stesso realizzarsi di un sistema interno nel senso comunitario del delle residenze
E quando
Poche settimane fa in un prestigioso convegno che si è tenuto al San Michele a Ripa ho sentito sminuire e quasi dileggiare l'importanza dell'interconnessione ho pensato al prezzo che paga alla curva di apprendimento
Chi non conosce ancora la natura fisica oltre che economica dei sistemi elettrici
E voglio sperare che qualcuno ti siano giunti alla sin troppo di questa curva possa esserci una generale concordanza sulla necessità di mantenere ed accrescere questa interconnessione pena altrimenti ridurre di grado di Seat
Un extra del paese e non supera il monopolio ma riprodurre tanti piccoli monopoli Soirée più limitati ma senza ma riducendo la capacità complessiva del sistema di servire i mercati detto questo credo vada ribadito con altrettanta forza che per la Rete che oggi e dell'ENEL il gestore di spacciatore
Che può essere anche un soggetto diverso dal proprietario della Rete deve essere unico per tutto il paese e deve essere assolutamente indipendente ed autonomo rispetto ai diversi operatori in campo siano essi produttori o distributore sia e se lei me siano esse private
A questo soggetto io credo debba spettare la gestione da riserva e dei servizi ausiliari come di quelle funzioni di pool se guardiamo l'esperienza inglese che in italiano si possono tradurre di mercato elettrico all'ingrosso
Uno corretto funzionamento della gestione della rete e del dispacciamento
Che dunque debbono essere enucleati dalla struttura delle nel presente o futura ma devo costituire curata assolutamente a sé stante io credo che renda largamente superflua la figura dell'acquirente unico
Che nel caso si mantenga un'unica struttura di ENEL distribuzione e nient'altro che una tautologia perché l'acquirente unico in quel caso è per definizione Lehner distribuzione che copre il novanta per cento il mercato se si rompesse
Lei la distribuzione in più società l'acquirente unico a mio avviso rischierebbe di mortificare il ruolo imprenditoriale delle società di distribuzione posti allora questi tre punti fermi spazio di che il mercato libero sulla reale natura di mercato libero quindi prezzi non tariffe spazio la propulsione all'interno
Forti interconnessione gestione autonoma e indipendente della Rete possiamo affrontare alcuni vado molto di corsa di guardoni scuro sono affrontano nel merito i problemi tecnici ma altrimenti questo richiederebbe troppo tempo
Alcuni ma vorrei Santomaso alcuni dei problemi posti dall'organizzazione del sistema sul versante della produzione e della distribuzione per quanto riguarda la produzione
La rottura del sì della posizione dominante dell'ENA io credo si può sostenere oggi in tremo
La prima che la via più morbida la via più soft è quella di applicare un modello competitivo alla nuova potenza si dovrà realizzare nel Paese
Io credo però che questa sì via se la più morbida e quella da lei sto Meadows sicuro e dagli effetti meno significativo
Da un lato abbiamo una domanda che cresce molto lentamente e quindi lo sviluppo di nuova potenza che sarà molto lento
E di conseguenza una riduzione di Polito dominante che sia affidata soltanto alla competizione nella nuova potenza ero seminate sarà scalfita alla fine del prossimo secolo
Oppure oppure si possono introdurre ma questo di PEI era in contraddizione con lo spirito delle direttiva Nicolosi mercati che vogliamo creare ma diventa necessario per accelerare il processo si si assume questa logica di guardare soltanto uno Potenza situato introdurre una serie di vincoli
Come impedire all'ENEL per un certo numero di anni di partecipare alle gare per fare all'uopo Tenza o limitarne il l'estuario limitano l'espressione sul mercato libero tutte misure che mi paiono scarsamente coerenti con una logica di mercato
E che quindi personalmente non credo siano da perseguire
Quindi la prima via quell'apparentemente più facile guardare soltanto alla competizione no Potenza
A me pare assai difficile negli risultati a cui concretamente può portare
Come seconda possibilità per superare la posizione dominante abbiamo quella classica utilizzata in tutti i Paesi in cui si è ritenuto che il posso posizioni monopolistiche o di dominanza appunto che andavano rotto è quello di fare un bel darvi rompere la produzione dell'ENEL non soltanto qui non soltanto organizzare la pulsioni in una società organizzare
La produzione in più società da privatizzare da privatizzare separatamente
Non consentendo a nessuno di essi di avere una posizione dominante
Anche se vanno mantenute in dimensioni adeguate per poter fronteggiare le sfide che si presento sul mercato internazionale quindi più stretta ma di esse alcune della vera almeno una posizione significativa è tale da consentire di andare sul mercato internazionale
Mi sembra che i limiti intrinseci che ci sono in questa posizione onestamente
Che pure ha una sua indubbia abilità sono i tempi necessari per la privatizzazione delle diverse società che potrebbero derivare dalle anche perché fin quando questa privatizzazione non sia stata effettuata e quindi rimangono in capo alla all'ENEL holding
E avremmo scarse garanzie di un comportamento non collusivo tra queste Sisters scomparisse per usare il linguaggio aziendale fra queste società che sono diverso ma che hanno poi tutte un unico azionista e tempi organizzazione rischio di esserlo
Credo che onestamente se la punizione la sua verità dobbiamo vederne anche i limiti che sto facendo
C'è infine una terza possibilità che data dalla cessione da parte dell'ENEL di gran parte del suo attuale parco centrali in modo che la o le società ENEL produzione non si trovano più al tema del processo in una posizione dominante
E ricordo al riguardo che la posizione dominante è strettamente correlata alla struttura del mercato
E quindi non è seccamente fissati de in una percentuale può non essere dominante una quota del cinquantacinque per cento se il restante quarantacinque per cento e in mano a un secondo competitori
Può essere dominante un quarantacinque per cento se il restante cinquantacinque per cento è frazionato fra dieci competitori c'è sui quali ha lo stesso peso
Basta guardare la situazione del mercato petrolifero per capire che posizione dominante non necessariamente vuol dire la soglia del cinquantuno passa sono attesi sotto la soglia del cinquantuno terzo
E preciso ancora a voi della vende di centrale che io non penso alla vendita di singole centrali
Ma di pacchetti di centrali ciascuno dei quali sia sufficientemente equilibrato come mix per tipologia di impianto grado di obsolescenza e localizzazione il vantaggio che presenta questa soluzione mi sembra poi di poter avviare più rapidamente del processo di privatizzazione non appena si abbia recepimento della direttiva uno per che sia superata la legge di nazionalizzazione del mille novecento e sessantadue
Probabilmente un mix fra la seconda e la terza soluzione costituire non la so sono società ma più su di una società e vende le centrali può rappresentare una soluzione più equilibrata che ci consenta di risolvere
Che ci consenta di risolvere il problema della posizione dominante
Rimando relazione ha premuto trattare un problema che si ripropone da tempo è quello relativo all'over capaci ma siccome qui non faccio altro che ripete alla supposta over capacità Agliana Massimo Pino faccio che ripetere una argomento che ho già speso in molti convegni
Ve ne faccio grazia e rimando a chi ha voglia di vederlo alla al testo scritto della relazione
Mi limito soltanto notare che fin quando non si sarà superato il quale meccanismo di prezzo qua distinzione tra tariffa esso a prezzo termico
Il problema della sovracapacità non avrà soluzione perché siamo in presenza di due interessi divergenti l'interesse aziendale delle da un lato e l'interesse del paese da un altro
Per quanto concerne infine il problema della distribuzione
Anche qui si presenta una questione di posizione dominante ma in teme talmente diverse trattandosi in questo caso di una situazione di indubbio monopolio tecnico
Rimane il fatto che se vogliamo offrire all'autorità di regolazione la possibilità di svolge più agevolmente le sue funzioni sarebbe certamente opportuno poter disporre non soltanto
Di una società di distribuzione ma di una pluralità di società di distribuzione che tra loro siano in qualche modo comparabili per il tipo di realtà territoriale e di utenza che sei
Io mi rendo peraltro conto delle difficoltà e dei rischi che ci sono in un'astratta definizione a tavolino di più società di distribuzione tutte derivate dal ceppo delle perché qualunque suddivisione delle are distribuzione disegnata appunto a tavolino rischia di essere confutata da una realtà che può mese soltanto dopo un congruo tempo di sperimentazione dei nuovi asset mi pare allora che l'elemento che debba essere introdotto e valorizzato sia l'elemento dinamico
Nel senso che le aree di distribuzione debbono essere facilmente modificabili siano i reciproci confini sia nella previsione che singoli ambiti territoriali possano essendo creati da una specifica
Concessioni assegnati a chi si candidi a svolge il servizio a condizioni migliori per il consumatore
Questo tra l'altro è uno dei reali argomenti contro la tariffa unica che oggi impedisce non spinge le aziende di distribuzione a divenire più efficienti
Per quand'anche e se lo fossero il beneficio che danno al proprio tenta proprio consumatore e infinitesimale perché si ripartisce sull'intera collettività
Se un'azienda municipalizzate apparati distributori attuali e in grado di essere più efficiente nella distribuzione
La riduzione potenziale di tre quattro cinque lire al chilowattora
Che sarebbe possibile Lando di quella municipalizzata finisce presa di partito sui ventotto milioni di utenti italiani o quanto meno sulla parte attiva le famiglie ma siamo sempre su questo di grandezza e quindi le tre quattro cinque e dire che ero significativi in quella distribuzione diventano lo zero virgola
Virgola zero zero zero zero e quindi ventuno più apprezzabili a livello della collettività per questo sì un argomento da meditare se si vuole affrontare seriamente e mi rendo conto non nell'immediato ma in prospettiva il una revisione del sistema tariffario io credo comunque riparando il tema della distribuzione che quello che si importante e la possibilità di avere concessione di distribuzione sufficientemente flessibili
E quindi si può anche partire con un'unica società di distribuzione dell'ENEL ma con la flessibilità Elia dinamicità necessarie per poter eventualmente enucleare da questa
Grande aree di distribuzione che Lehner parti di territorio che potesse dati in concessione ad altri soggetti e certamente certe senza dubbio occorre mentre senza dubbio corre procede rapidamente alla razionalizzazione di quelle situazioni che hanno scarsa verità sotto il profilo tecnico ed economico e mi riferisco e mi riferisco al GRA allestito tra le grandi aree metropolitane Torino Milano e Roma dove la compresenza viene e di aziende municipalizzate è effettivamente una nonsense
Dando invece per il resto una possibilità di evoluzione dinamica nel tempo
Ho volutamente lasciato per ultimo e concludo su questo punto
Un tema che ha acquistato una particolare rilevanza negli ultimi mesi e che richiederebbe bene altro spazio ma come una pace non mancheremo di citare occasioni per riprendere e sviluppare questo tema
Mi riferisco alla questione
Aperti in materia di fonti rinnovabili e assimilate dice sei e decreto ministeriale del venticinque settembre novanta
Lo sviluppo che dal novantadue ad oggi hanno avuto le iniziative progettate in questo campo siamo a oltre diciotto mila Mw proposte operatori privati di cui circa otto mila cita dall'ENAC e di quel sino all'anno due mila di questi quattro mila dovrebbe essere Rizzati alla fine di quest'anno a posto all'avanguardia il nostro Paese nella diversificazione delle fonti e nel ridurre il grado di dipendenza energetico e a me pare veramente singolare che queste iniziative con un giudizio troppo sommario è troppo facile che ignora bilancio complessivo dell'operazione che si è conclusa compiuta vengano oggi portate sul banco degli accusati
Perché il sostegno chiese sedato nel medio periodo non in relazione alla vite intere degli impianti nel medio periodo potrebbe comprimere gli spazi di evoluzione tariffaria delle nel
Perché questa e non altra credo sia la ragione a cui ricondurre attacchi che sono stati tanto violenti quanto scarsamente motivati ebbene allora ricordare per colture tutta la vicenda un giudizio più sereno ed equilibrato quasi finito presidente
Come la scelta di promuovere lo sviluppo delle fonti rinnovabili e assimilate dalla cogenerazione alle olive giacimenti minerali secondari e nata dal tema del mille novecentottantotto
In considerazione dell'esigenza addirittura il grado di dipendenza energetica del Paese soldati idrocarburi e di migliorare la situazione ambientale
Nonché ed è questo l'aspetto da non trascurare per utilizzare siti già industrializzati con insediamenti di produzione
Cui sementi posizione etica diffusi sul territorio che ne consentissero un'accettazione sociale che non c'era più nei confronti delle grandi iniziative delle dobbiamo allora valutare gli effetti della dell'insieme di iniziative assunte proprio in relazione a questi obiettivi riduzione da dipendenza energetica miglioramento ambientale
Facilità di esecuzione e di realizzazione e se guardiamo all'ora a questi dati vediamo che
Al Duemila avremo una riduzione di oltre sei megaTEP nell'importazione italiane avremo un netto miglioramento delle missioni in atmosfera
E vediamo che la maggior parte delle centrali anche quando hanno dimensioni significative proprio per essere state realizzate insiti già industrializzati sono riuscita essere compiuti in tempi incomparabilmente più brevi delle grandi centrali delle se guardiamo il caso di tanto che al momento attuale è la più grande
Delle iniziative dei privati cinquecento e dieci Mw abbiamo una centrale realizzata in costruita in venti mesi con una piena accettazione da parte di una collettività che non è lontana che non è lontana da Brindisi
Che vanta da Brindisi e non e non aggiungo altro a riguardo
Questi elementi se hanno un costo
Ma sarebbe strano che così non fosse ma intanto non si parli di incentivi o di aiuti di Stato che tali non sono non sono stati non son definiti nella città sei ma non sono stati giudicati da Bruxelles
Il corretto incentivo per una parte e il riconoscimento della remunerazione del capitale e per un'altra parte
E poi il riconoscimento del diverso forte o di tipologia di impianto
Oltre tutto questo così detti incentivo e concentrato sui primi otto anni di vita di impianti e se guardiamo alle centrali dell'ENEL motivi primi otto di quarant'anni di Vito chi più di quarant'anni di vita dell'impianto
Più realisticamente diciamo è concentrato sui primi otto dei venticinque trent'anni di vita dell'impianto
E se facciamo un calcolo globale del prezzo di cessione riferito all'intera vita utile l'impianto io non credo consentiti abbandona per un attimo l'oggetto la pace e parlo quello per un momento soltanto come mi sto delegati gli assalti industria io e quindi come un costruttore di queste centrali io non credo che siamo a prezzi che siano fuori mercato
Tra l'altro quando si definì il costo evitato le mille centonovantadue non seria a disposizione alcune esperienza storica
Di centrali ciclo combinato turbogas effettivamente realizzate dall'ENAC e ancora oggi non sappiamo quale sia costi vietato perché un Bilancio a consuntivo non ce l'abbiamo
Io personalmente accetto una scommessa e la scommessa e che quando si tira il bilancio
A completo
Delle centrali a ciclo combinato dell'ENEL il costo evitato riconosciuto hai tutto indipendenti si vedrà che è inferiore a quello che sarà stato l'effettivo costo diverso dell'impianto delle su questo persona non impegno le risorse della pace impegno e le mie personalmente accetto scommessa
E credo allora che
Ecco allora che certi giudizi debbano essere più meditati
E meno tranciante di quanto non sono stati
Vogliamo riconsiderare comunque il meccanismo io ho già avuto per dichiarare che CIP sei nato in un certo contesto e con certe finalità non si parlava allora di liberalizzazione non si parlava di competizione non siamo pronti che non vi è alcuna remora a riguardo a inserire anche questi impianti
Che pure che continuano a presentare un interesse per il Paese anche gli impianti da fonti rinnovabili e assimilate nell'ambito di un meccanismo competitivo
Purché vi sia la consapevolezza che la sicurezza e l'approvvigionamento e la qualità dell'ambiente hanno un costo che va riconosciuto come in un costo la ricerca e l'innovazione tecnologica
Io diverse case dal fotovoltaico alle cella combustibile non siamo oggi in presenza di tecnologie consolidate e matura e gli impianti che se Alison queste tecnologie sono impianti che continuano
A ad avere una carattere sostanzialmente prototipale
Ma vogliamo rimanere nel circuito della ricerca energetica internazionale o vogliamo uscirne come si usciva omissis rischia di uscire per quanto riguarda il nucleare
Voglia mantenere la presenza italiana nella ricerca del fotovoltaico To voltaico le celle combustibili o pensiamo invece che possiamo tranquillamente abbandonare questa prospettiva
Io non credo vi siano dubbi sulla nostra orientamento a favore del mercato
Ma non siamo dei liberisti Cecchi che e non ignoriamo che in un sistema elettrico fondato soltanto sulla spasmodica ricerca di impianti a minor costo
Che tra l'altro comporterebbero una totale revisione di tutti gli standard delle e cioè oggi guardare soltanto ai cicli combinati a turbogas
Dicono l'italiano questo porterebbe ad aumentare la dipendenza energetica dell'Italia e ci priverebbe di ogni capacità di competizione nelle nuove tecnologie
Io non credo che nostro paese avrebbe un grande avvenire a sé possesso di liberalizzazione e di privatizzazione avesse come unico riferimento una mio per ricerca del minor costo del kilowattora nel breve periodo
Ignorando ogni prospettiva di sviluppo ed evoluzione tecnologica
Inoltre ci è ben chiaro che in molti casi dall'eolico alla fotovoltaico siamo in presenza di mercati di nicchia e quindi diciamo questo avendo senza voler enfatizzare fuori misura il ruolo che concretamente possono giocare le fonti rinnovabili sappiamo però che tutte su una componente non trascurabile Equal pure DS come quelle connesse alle biomasse e ai rifiuti in questo momento posso andare una risposta concreta ha problemi reale
Un ultimo punto ho detto che vi è la massima disponibilità da parte di una pace a ragionare sia in ordine la riforma globale del sistema sin ordina riforma del sistema di programmazione delle fonti rinnovabili ed assimilati
Per poter sviluppare con serenità questa discussione dobbiamo però prima sanare una ferita che si è aperta nei rapporti con il ministero dell'industria in seguito al decreto ministeriale del diciannove luglio mille novecento e novantasei
Io voglio iscrivere anche questo decreto
è quello dello dico per chi non avesse seguito nei dettagli questa vicenda e quello che per i futuri impianti subordina all'erogazione da parte la Cassa conguaglio allena alquanto dall'ENEL e dovuto agli operatori che ad essi adesso accedono la propria e nel suo io voglio iscrivere anche questo incidente di percorso alla curva di apprendimento della nuova amministrazione
Ma non si è dato dimenticare e lo dico sine ira sine studio non sa dimenticare prima ancora del merito il metodo seguito che ha travolto ogni dichiarazione di intenti sulla volontà del governo di procedere sulla baia di una larga concertazione con le parti sociali
Senza alcuna consultazione e senza la necessaria ricognizione degli effetti che avrebbe prodotto le misure adottate ci siamo trovati di fronte all'instaurazione di un principio che non ha precedenti uguali in alcun Paese
E non dico paese civile o Paesi industriali in alcun Paese
Non vi è legislazione al mondo che preveda che l'acquirente in questo caso l'ENEL possa ricevere un bene o un servizio in queste Tanzi elettrica e pagare la prestazione ottenuta soltanto quando sarà in grado di fare non ci sfuggono le ragioni del provvedimento e per certi versi non ho difficoltà a dire che le condividiamo pienamente
Quello che non possiamo accettare sono le forme e le modalità tecniche
E se si voleva in questo modo sottolineare di fronte al mercato internazionale la natura privatistica che deve assumere l'ENEL liberando ad ogni onere improprio in realtà e io son convinto senza volerlo
Se finiti invece sul mercato internazionale di sottolineare la precarietà della normativa italiana
E la sottovalutazione che fa l'amministrazione italiana delle esigenze di stabilità e di certezza che vengono avanzate dal mercato
Ora noi abbiamo colto abbiamo apprezzato sul piano politico la volontà di rimediare all'incertezza che sa Perton quel decreto ministeriale
Da un lato con la precisazione che parlando di convenzioni non ci si riferiva soltanto definitive ma le convenzioni preliminari e da un altro sostenendo l'iniziativa assunta dall'ENEL di assicurare tutti gli operatori
Operatori che erano soggetti decreto che se avessero stipulato la convenzione entro il trentun dicembre il decreto allor non sarebbe stato plica applicato
Però noi non chiediamo non chiediamo interpretazioni benevole non chiediamo forme di Kamasutra giuridico per avere una interpretazione favorevole della norma perché ossia i soggetti al decreto ministeriale o non si è soggetta e non mi pare che sia facoltà né del ministero né dell'ENEL dare interpretazioni ancor positive ancorché sia punitiva ma contrastanti con la normativa vigente
Noi chiediamo soltanto una certezza del diritto e dunque un superamento di un decreto che questa certezza non può dare
E devo purtroppo constatare che dopo tre mesi di discussione dove ha ricevuto assicurazioni e aver avuto uno un riconoscimento della ragionevolezza delle proposte che abbiamo avanzato a oggi ancora nulla si è morto su questo terreno
E allora debbo dire senza alcuna iattanza ma con serena fermezza che se il governo vuole proseguire con una nostra collaborazione ci vuole coinvolgere pienamente e colpevole coglie la nostra disponibilità a lavorare intorno alla riforma del sistema
Deve dimostrarsi ormai nei fatti e non più a parole
De la sua disponibilità a superare gli elementi negativi del decreto del diciannove luglio mille novecentonovantasei sui BTP finali mi sembra di poter cogliere dalle dichiarazioni
Giustamente finora ancora solo di carattere generale che sono state espresse più volte dal ministro Bersani e dal sottosegretario Carpi una sufficiente concordanza e credo che lo avrebbe se spianata la strada
Dagli ostacoli che non ne dubito involontariamente sono stati posti sulla via di una larga e piena collaborazione le prospettive che si aprono comportano signori ho veramente concluso uno profondo cambiamento per tutti
Un militante tutti gli operatori per tutti i soggetti del sistema elettrico un profondo cambiamento per l'ENEL che deve ormai guardare al sono soltanto la propria riorganizzazione ma la sua effettiva privatizzazione un profondo cambiamento dei ruoli delle Authority delle figure istituzionali un profondo cambiamento all'interno nostro
L'evoluzione da autoproduttori appunto indipendenti già in campate si è sviluppata vedo un'ulteriore possibilità di evoluzione da brutto l'indipendenti a partecipi al processo di privatizzazione
Dell'ENEL o attraverso l'acquisizione di tre centrali o attraverso l'ingresso nelle stime in eventuale priorità delle società di produzione anche la nostra piccola associazione sarà coinvolta in questo processo di cambiamento
Ne siamo pienamente consapevoli di aver cominciato in questi mesi a rafforzare la nostra struttura presso l'altezza delle sfide che ci attendono
Credo con la prossima assemblea dovremmo rivedere il nostro Statuto e probabilmente trova anche riconsiderare la nostra ragione sociale che ormai e alquanto datata e forse non rappresenta più compiutamente la realtà che siamo oggi questi sono i risvolti minori di una trasformazione che stiamo vivendo
E li richiamo soltanto perché testimoniò la nostra consapevolezza della portata del processo di cambiamento che si è aperto
E la nostra volontà di rispondervi non guardando soltanto all'interesse della categoria ma gli interessi già del Paese come fecero cinquant'anni fa coloro che con impegno e con generosità diedero vita alla nostra unione grazie per l'attenzione
Ringrazio il professor Gatti perché
Con la sua redazione siamo entrati nel vivo degli argomenti che dovremo trattare anche successivamente io particolarmente apprezzato nella relazione di gatti
Il tono molto responsabile
E
Starei per dire il capo l'efficacia con cui si è preoccupato di articolare i vari punti
E ci ha dato anche una rappresentazione che mi pare molto efficace dell'attuale politica del della una pace
Dello una pace che lui ha come consueto poi male definito piccola associazione ma starei per dire che dalla presenza assai nutrita oggi di membri a questa a questi incontro e dalla anche impegno dei relatori nel esporci i principali argomenti starei per dire che è un'associazione che vi pare
Stia dimostrando di essere in grado come lui ha precisato di portare un contributo è un contributo autorevole alla assoluzione dei problemi che contraddistinguono caratterizzano appesantiscono nuocciono in parte alla politica energetica elettrica italiana
Dare adesso la parola al professor Pippo Ranci
Presidente dell'Autorità per i servizi energetici
Che tratterà
Vorrei pregare là in fondo di attenuare il Gary io perché disturbare
Che dieci che tratterà l'argomento il ruolo dell'autorità
Nella trasformazione del sistema elettrico Ganci
Per
Grazie
Sono particolarmente lieto di questa che naturalmente è un'occasione importante per una pace che celebra il suo cinquantesimo anniversario ed è un'occasione importante per me che ho qui la prima il primo incontro pubblico da quando otto giorni fa assieme con i colleghi professor ammassare e il professor Galli perché sono anche qua presenti
Abbiamo ricevuto da definitiva consegna del nostro decreto di nomina a componenti dell'autorità di regolazione per l'energia elettrica e il gas
E che quindi se appena entrati in carica stiamo predisponendo i regolamenti interni che sono il presupposto per avere tra qualche settimana il trasferimento delle funzioni dal ministro dell'industria
In un certo senso avrei preferito che l'occasione non arrivasse così presto
Perché siamo tutti e tre inclini
A prima fare e poi dire
E invece a me tocca voi lo pensavate incrinando pensava
Mi tocca parlare in una situazione nella quale non c'è stata alcuna possibilità di fare
E quindi
Svolgerò qualche considerazione un po'scolastica e che avrà solo il vantaggio di essere breve
Vorrei iniziare con un auspicio
Che anche se i numeri tondi sono più belli ci possa essere un convegno per il cinquantacinquesimo di una pace e che in quella sede il professor Vacca che aprirà i lavori
Possa
Possa correggere
La sua perentoria affermazione sulle inefficienze inaccettabile della pubblica amministrazione
Sulla base di qualche accurata osservazione di realizzazioni positive di trasformazioni in meglio
Che sono in atto nel grande corpo della pubblica amministrazione entro la quale un piccolo punto possa essere costituito dalla nostra autorità
è con questo spirito che ci siamo messi al lavoro
L'autorità di regolazione
Tuttora un qualcosa la cui esistenza nota un numero limitato di persone interessate al settore
E anche in questo ambito relativamente ristretto le finalità e i compiti della nuova istituzione non sono stati ancora ben chiariti
Così che le aspettative sono un poco indefinite non so bene se con errori per difetto o per eccesso
E quindi muoverò da qualche considerazione sull'origine dell'idea di autorità di regolazione e quindi sull'origine della legge
Le autorità indipendenti per la regolazione dei servizi di pubblica utilità costituiscono un'innovazione nel panorama degli strumenti di politica economica in Italia
L'intervento pubblico nel settore dei servizi di pubblica utilità vanta una lunga tradizione ma le sue modalità ci sono venute modici canti e numerosi Paesi in particolare l'approccio alla difesa dell'interesse pubblico in questi settori è stato radicalmente modificato in Europa
Con un interessante avvicinamento all'esperienza degli Stati Uniti la funzione basilare e tradizionale della regolazione era difesa del consumatore in presenza di un monopolio che non può essere eliminato per ragioni tecniche o economiche
Per evitare comportamenti abusivi del monopolista si rende necessaria la fissazione delle tariffe delle condizioni di fornitura da parte di un soggetto pubblico e per di più molti servizi di pubblica utilità rivestono un carattere di bene necessario l'esistenza e quindi regolatore deve assicurare anche nella tradizione
Che la fornitura sia estesa a tutta la popolazione incluse le fasce che il fornitore non avrebbe interesse a servire
Per tradizione europea ha usato l'impresa pubblica
In alternativa alla regolazione
Nazionali usando il servizio si è fatto nazionale dando il servizio si è fatto affidamento sulla capacità dell'impresa pubblica di assumere gli interessi della collettività come propri come propria missione
E allora Hînceşti in presenza di impresa pubblica la regolazione può essere considerata un onere aggiuntivo e non necessario
Il compito della regolazione è stato nella tradizione europea affidato al Governo rappresentato da un ministro o da un comitato di ministri
Siamo ora in presenza di una triplice innovazione
In primo luogo si tende a fare minore affidamento sull'impresa pubblica
Di cui sono stati evidenziati i limiti sul terreno dell'efficienza sul terreno della capacità di perseguire l'interesse pubblico
E quindi si è giunti anche per le necessità della finanza pubblica alla conclusione che l'impresa può anche essere privatizzata
Allora la difesa dell'interesse dei consumatori non più affidata la proprietà pubblica richiede che si inventi o si rafforzi o si rafforzi la regolazione
In secondo luogo si affida la regolazione ad autorità indipendenti costituite con l'unico scopo di garantire efficienza e affidabilità del servizio
Una regolazione
Più in generale per diversi settori e per diversi Paesi viene in generale considerata meno adatta in quanto il governo deve sempre perseguire molteplici finalità
Non può tener conto delle varie fin non può non tener conto di queste varie finalità in ciascuna sua azione
E così la volontà di contenere l'inflazione spinge a manovrare libero delle tariffe le esigenze di politica industriale regionali influenza una struttura tariffaria la politica sociale interferisce con la fissazione delle tariffe il sistema dei prezzi che ne risulta non è più tale da indurre i soggetti a scelte razionali
La sua subordinazione alle mutevoli esigenze della politica economica diminuisce la certezza delle previsioni e indirettamente scoraggia gli investimenti
Le ragioni a favore di una regolazione indipendente vengono oggi generalmente ritenute valide e valide anche indipendentemente dall'assetto proprietario delle imprese fornitrici cosicché il legame tra regolazione e privatizzazioni non deve essere inteso come di reciproca necessità
Ragionevole invece che una decisione di privatizzazione sia sottoposta alla condizione alla precondizione di una buona e salda regolazione come prevede la legge italiana
D'altra parte per opinione concorde degli studiosi il compito del regolatore tanto più difficile quanto più il settore da regolare e dominato da un unico soggetto depositario di tutte le informazioni e praticamente insostituibile quindi la precondizione per una regolazione efficace è considerata essere l'esistenza di un numero sufficiente di soggetti e di un sufficiente equilibrio dimensionale tra di essi
Ciò sembra essere in conflitto
Con l'idea base della regolazione come ho detto prima che antidoto al monopolio
In realtà i vincoli tecnico economici che giustificano il monopolio in genere sono verificati a livello territoriale e se lo Stato si estende su di un territorio abbastanza vasto non vi è contraddizione insieme alla tra concessione monopolistica e molteplicità dei soggetti
E questa diciamo della regolazioni indipendente la seconda innovazione che si osserva nel panorama internazionale ma la più importante da più radicale la terza innovazione e cioè la liberalizzazione intesa come riconoscimento che le condizioni tecnico economiche che giustificano il monopolio non si sono verificati in segmenti importanti dei settori tradizionalmente organizzati secondo regimi di monopolio legale
La pluralità dei soggetti allora si introduce non per separazione territoriale ma per l'apertura di una vera e propria concorrenza sul medesimo mercato il compito del regolatore si modifica
Diventa quello di accompagnare un'evoluzione dell'assetto che renderà meno necessaria a loro la regolazione stessa
Regolazione può essere gradualmente sostituita in alcuni sedimenti
Nei vari settori
Da una ordinaria disciplina della concorrenza e questi ambiti sono di crescente ampiezza
Ma non possono coprire l'intera area dei pubblici servizi come talvolta viene suggerito da qualche critico della istituzione delle nuove autorità
Il primo compito che le autorità si trovano io parlo al plurale naturalmente perché queste considerazioni penso valgano anche per settori nei quali le autorità saranno costituiti
Il primo compito
è quello di doveva assicurare che nei settori loro affidati si verifichino
Condizioni tariffarie tali da favorire scelte razionali ed efficienti
Da parte dei soggetti interessati condizioni simili a quelle che la concorrenza di solito produce laddove opera operare pienamente
E quindi la fissazione delle tariffe deve rispondere ad un'accorata accurata ricognizione dei costi del servizio in modo che vengano a cessare i trasferimenti da una categoria di consumatori ad un'altra
Ma non deve trattarsi di un riconoscimento dei costi a posteriori perché verrebbe meno lo stimolo per l'impresa e ridurre i costi stessi
Si ricorre allora alla fissazione di prezzi decrescenti nel tempo in termini reali che rendano il risparmio sui costi al tempo stesso conveniente e necessaria
Le tecniche tariffarie notte sotto il nome significativo semplificativo di clan Scarcia
Che il nostro legislatore ha introdotto addirittura nella legge sono tecniche che servono a questo scopo ma ingannevole la tesi che basti applicare una formula magica di un qualche Price carta
Per conseguire la massima efficienza se bastasse un'operazione così meccanica non ci sarebbe bisogno di un apposita autorità
D'altra parte sarebbe un errore ritenere che cambiando termini ed etichette la regolazione debba rimanere sostanzialmente quella che è stata finora
L'abbandono delle agevolazioni e delle distorsioni dettate in passato da obiettivi sociali industriali territoriali e ambientali dovrà essere graduale per evitare effetti traumatici nondimeno la direzione doveva essere molto chiara fin dall'inizio
L'autorità viene impegnata dal decreto legge recentemente convertito sulle tariffe elettriche a compiere una sistemazione complessiva entro il primo semestre del mille novecentonovantasette
E il tempo non è tanto per la complessità dell'operazione
Nel frattempo
Poiché il settore detenere zia elettrica imita anche se parzialmente e con ritardo il processo innovativo che ha investito tumultuosa mentre il settore delle telecomunicazioni
E in alcuni segmenti la concorrenza diviene possibile
Ecco che abbiamo di fronte una trasformazione di assetto
Il compito della regolazione diviene quello di introdurre là dove possibile la concorrenza e governativa più che non di sostituirla in quanto non introducibile
E come nell'approccio tradizionale questo è il compito che viene assunto primariamente dalla direttiva europea
Che attualmente all'esame del Parlamento europeo
è orientata con i problemi di cui cui ha fatto cenno la relazione del presidente Gatti
A creare un mercato europeo dell'energia elettrica che contenga forti che elementi di concorrenza
La direttiva frutto di lunga mediazione lascia spazio per realizzazioni diverso nei vari Paesi
In particolare lascia spazio tra la scelta di un regime di acquirente unico è un regime di libero accesso negoziato dei terzi
La posizione del governo in materia di recepimento sarà definita nei prossimi mesi
L'autorità avrà un'occasione per manifestare il proprio parere
E per fare proposte così come la legge consente e obbliga
I raggi in in materia di recepimento della direttiva europea
E naturalmente perché si crei un mercato europeo
Ci sono delle condizioni tecniche oltre che delle volontà politiche
Tra tra le quali la necessità che il trasferimento dell'energia sia facilitato attraverso le frontiere e all'interno dei paesi
La fissazione minuziosa delle tariffe e quindi non potrà mantenere a lungo l'estensione che ha ora l'attuazione della direttiva europea dalla riconoscimento alla categoria dei grandi consumatori eleggibili o ammissibili o idonei che dir si voglia
L'offerta di energia elettrica sarà crescente mente caratterizzata da una pluralità di offerenti anche per effetto dell'apertura delle frontiere ciò creerà inevitabilmente a livello della generazione un'area di prezzi contrattati
E quindi si ridurrà lo spazio e la funzione della tariffa fissata in via amministrativa
Entrerà in scena la tariffa di vettori amento il cui uso si estenderà grandemente l'utente finale avrà salvaguardata la tariffa unica nazionale
Definita nel modo non chiarissimo nel quale la legislazione Ozzy la definisce ma su questo naturalmente l'autorità si atterrà alla legislazione e certamente i prezzi che i consumatori ammessi alla libera contrattazione sapranno ottenere dai loro fornitori saranno presso
D'altra parte il passaggio da regimi di prezzo amministrato regimi di prezzi in parte liberi non richiederà un minore impegno da parte dell'autorità come insegna l'esperienza dei Paesi nei quali la regolazione ha avuto il tempo per collaudare sì
L'esistenza della Rete il numero limitato degli operatori impediscono il formarsi di condizioni perfettamente concorrenziale
E richiedono quindi che la concorrenza stessa laddove c'è sia sorvegliate difesa contro i possibili abusi di posizione dominante e quindi nei comparti parzialmente aperti alla concorrenza
L'autorità di regolazione opera d'intesa con l'Autorità garante per la concorrente la concorrenza e del mercato
L'Autorità naturalmente
Altri compiti che la legge definisce esprimere pareri formulare proposte
Non solo riguardo che ci rimetta recepimento delle direttive europee quella elettrica è quella del gas
Ma anche riguardo al rilascio delle concessioni all'introduzione di regimi autorizzativi diciamo al mutamento delle forme di mercato
E dovrà esercita un controllo sulla trasparenza delle condizioni contrattuali sull'universalità del servizio sulla parità di trattamento con particolare riguardo agli anziani ai disabili dice la legge
Dovrà promuovere il rispetto di livelli elevati di qualità del servizio
Valutare reclami e istanze degli utenti e questi sono compiti molto ampi impegnativi che dovremo vedere come affrontare con uno sforzo iniziale di carattere organizzativo
E certamente i tempi necessari per costruire una struttura funzionante contrastano con l'immediata attribuzione di funzioni e responsabilità creando il stabilmente contemporaneo squilibrio tracciò che si deve fare ciò che sia in grado di fare che si sarebbe potuto evitare con una più accurata normativa transitoria ma noi opereremo al meglio nei limiti e sotto i vincoli che ci sono stati imposti
Ci diremo innanzi al mentre dei regolamenti poi tra i regolamenti non immediatamente obbligatori vi è anche quello che concerne le audizioni periodiche delle associazioni
Dei consumatori ma anche degli imprenditori degli ambientalisti dei sindacati
Che non dovranno essere inutili rituali ma passi di una procedura abituale che consenta di prevedere i problemi
Anziché doverli affrontare sempre sotto le pressioni dell'urgenza
Che consenta di definire i provvedimenti tenendo conto delle osservazioni che tutti gli interessati potranno formulare con riferimento ad orientamenti di massima che saranno stati espressi
I vasti compiti di rilevazioni sulla soddisfazione degli utenti e sull'efficacia dei servizi di valutazione dei reclami delle istanze segnalazioni presentate dagli utenti che la legge affida l'autorità non potranno essere svolti dall'Autorità in isolamento
Tra l'altro occorrerebbe una dimensione organizzativa che andrebbe oltre quella che la legge ci consente e quindi l'autorità fa racconto sull'impegno delle società fornitrici nel mantenere elevati livelli di servizio alla clientela
E farà conto sull'associazione sull'azione delle associazioni tutte nel facilitare il flusso delle informazioni in tutti i sensi nel grazie
Ringrazio il professor Ranci per la sua disposizione
Illy all'inizio aveva definito modestamente una esposizione scolastica ma che in realtà ha offerto sulla base dell'esperienza finora disponibile un quadro molto molto preciso su quelle che sono le intenzioni che muovono i responsabili del dell'Authority io ho particolarmente apprezzato le ultime battute quelle in cui tu hai richiamato l'attenzione sul fatto che la l'Authority abbia adottare come procedura un colloquio una info una possibilità di informativa in continuo con i rappresentanti delle categorie interessate oltre che dei consumatori
Era vere preventivamente un poi Orso dell'assicurazione e non trovarsi sempre a dover decidere già avvenuto Jafar questo mi pare molto importante e spero e mi auguro che al di là di questa
Quindi voi dire che mi stanno rompendo l'anima concreta da noi proprio a favore allora
Vogliono un pochino tacere in modo che quelle poche parole che io dico e alle quali tengo moltissimo avevano la possibilità di essere udite anche dai miei amici venti fondo ecco vi ringrazio la ringrazio in particolare Ranci perché la sua esposizione mi sembra molto utile per il proseguimento anche della nostra riflessione a questo punto se mi devo attenere al programma
E purtroppo mi sono condannato un ruolo di una modestia impressionante oggi è un sacrificio ecco insomma
Sono venuto qui proprio svolgeva il ruolo di buttafuori ma fa niente spero che questo possa contribuire a migliorare le cose adesso c'è un coffee break c'è un'interruzione no quasi guardare ecco sì e questo lo devo dire dov'è il caffè fuori c'è il caffè io vorrei luogo dove povere prendiamo con una Dorigo vuol dire testa e Campania
Doveva essere
Per prendere
Riprendiamo che il Sottosegretario ai gialli apposto ordinato e pronto fra dal buon esempio
Una volta tanto una volta tanto valgono
Riprendiamo la seconda parte del nostro convegno
E da do la parola a Franco dolori cronici
Quindi è finito presidente della Federatletica ma che in realtà è presidente esasperante è vero cifre lo è anzi è molto contento della cosa esprime con quel sorriso sul viso
Il quale si tratterà dette sul tema le imprese elettriche degli enti locali nel nuovo sistema elettrico lo dico né alla parola grazie sporca
Ora anniversario
Quale quello che
In questa sede si va anche a celebrare un giorno importante perché ci fa tornare alla memoria anni lontani ma soprattutto perché ci obbliga a giudicare il nostro passato e da valutare percorso fatto compresi gli errori commessi
Cinquant'anni dell'una pace cioè il periodo quarantasei novantasei a proposito devo anche dire che federa elettrica alla stessa età quindi potremmo forse insieme celebrare questo cinquantennio fanno immediatamente capire che molta strada è stata fatta
Dal settore leggere
Nel quale sono avvenute importanti trasformazioni che hanno in parte contribuito a segnare il nostro Paese
Oggi ci troviamo di nuovo in un momento cruciale
Perché di profonda trasformazione a livello mondiale che investe in pieno anche il settore elettrico nazionale
Parole e concetti quali privatizzazione liberalizzazione e concorrenza che forse anni fa neppure gli economisti più liberali avrebbero utilizzato per argomentare sul mercato elettrico oggi stanno diventando stanno diventando patrimonio comune anche in chi riteneva giustamente che l'attività elettrica fosse un monopolio naturale a cui non era possibile applicare le regole del mercato
Oggi queste antiche certezze sono state superate
Sia dallo sviluppo della tecnologia sia dal concetto di regolamentazione del mercato in sostituzione del concetto di gestione pubblica
Ai poteri istituzionali da noi tutti oggi spettano pertanto scelte innovative cruciali che sappiano dare al Paese per i prossimi decenni un sistema elettrico rispondente alle sue necessità e cioè sempre più competitivo ed efficienti
Scelte che debbono da una parte fare riferimento all'evoluzione del contesto internazionale ed in particolare a quello comunitario
Ma d'altra parte devono calarsi in un preciso contesto politico economico da cui non si può prescindere
Pena il rischio di operazioni velleitarie e alla lunga fallimentare
In altre parole non è pensabile affidare esclusivamente alle norme contenute nella proposta di direttiva comunitaria approvata dal Consiglio d'Europa a Strasburgo ed ora all'esame del Parlamento europeo la definizione del riassetto del settore elettrico
Resosi necessario ha seguito della dei nazionalizzazione
La direttiva infatti e credo che sia all'occhio di tutti si limita a fissare le regole fondamentali
Ma non intende fornire un modello per il riassetto industriale su cui è mantenuta
La massima autonomia ai singoli stati membri come dimostra anche la forte differenziazione organizzativa tra gli stessi Paesi
Pertanto è lo Stato italiano per quanto ci riguarda in piena autonomia a dover stabilire una nuova struttura del sistema elettrico nazionale
In questa prospettiva
A parere del difendere elettrica non possono essere considerate vincolanti
Gli atti amministrativi fin qui assunti
D'altro canto ritengo non si possa neppure prescindere dalla volontà espressa dal Parlamento con le leggi trecentocinquantanove del novantadue e quattrocentottantuno del novantacinque
Con cui il servizio elettrico in regimi di riserva è stato attribuito in concessione alle nelle S.p.A. e alle imprese elettriche degli enti locali
Queste ultime
Inoltre non hanno più nel territorio di riferimento dell'ente locale di appartenenza il loro esclusivo ubi consistam
E se non sono più da considerare una parte residuale del settore elettrico ma in prese che si collocano in un contesto dinamico
Rivolti ad una logica di mercato competitivo e con la capacità di proporre alleanze societarie e o operative con altri soggetti pubblici e privati
Sulla riforma del settore elettrico severe elettrica da tempo ha maturato una posizione su alcuni punti fondamentali che qui ripeto come in altre occasioni evidenziando alcuni aspetti particolare
Nel settore della produzione e mi pare che ormai sia un'idea consolidata va sviluppato il massimo di liberalizzazione e di competitività
In un quadro peraltro di pari opportunità
Salvaguardando gli impianti di produzione termoelettrici esistenti per evitare la formazione di sovracosti che andrebbero a ricadere inevitabilmente sull'utenza
Va abolito il divieto all'import-export come prevede anche la proposta di direttiva
Riguardo l'energia attualmente importata dall'ENEL vi deve essere un attento riesame della questione
Valutando anche gli effetti di politica economica generale con particolare riferimento al depauperamento del valore aggiunto nazionale ed ai livelli occupazionale
Tale importazione di energia almeno in parte
Dovrebbero essere preventivamente sostituita da nuovi impianti di produttori indipendenti da realizzare attraverso gare a cui ovviamente anche le imprese elettriche degli enti locali che intendono concorrere
Anche in collaborazione con altri operato
Questa prospettiva implica una liberalizzazione dei prezzi dell'energia ad accedere alla rete pubblica salvaguardando e incentivando le fonti rinnovabili propriamente dette
Nonché la cogenerazione associata al teleriscaldamento per la notevole valenza ambientale dimostrata nelle aree urbana per questi ultimi impianti
I cui costi sono superiori rispetto a quello delle delle fonti convenzionali sia pur tenendo conto delle considerazioni
Contenuta l'intervento del professor Gatti vanno mantenuti gli incentivi sia pur adottando una diversificazione rispetto a quelli attualmente previsti dal provvedimento CIP sei
E però nel settore della trasmissione e anche qui
Troviamo un notevole punto di convergenza con la relazione del professor Gatti
A cui sono associate le attività di programmazione e coordinamento che va sciolto il nodo principale
Che blocca l'attuazione di un nuovo sistema elettrico nel quale vi siano effettivamente competizione e parità di diritti e di doveri
La rete di trasmissione e le attività connesse debbono essere gestite in maniera imparziale e indipendente dalle altre attività elettrica
Per ottenere ciò è necessario separare l'attività di trasmissione e dispacciamento da quella di distribuzione
La costituzione dell'autorità di regolazione
Così come mirabilmente CIA illustrato il suo presidente professor Pippo Ranci non può peraltro essere considerata sufficiente di per sé ad evitare in questo segmento l'abuso di posizione dominante
Serve anche una netta distinzione tra il soggetto regolatore della rete di interconnessione e le imprese di distribuzione in quanto portatori di interessi contrastanti
Queste considerazioni
Valgono ovviamente anche nell'interesse dei futuri clienti cosiddetti
E leggibili o idonei pertanto in un sistema che si vuole trasparente concorrenziale non può essere che una delle società di distribuzione sì anche il regolatore verso le altre imprese concorrenti nell'attività di distribuzione e nella logica che tutti gli operatori devono adempiere all'obbligo del servizio universale
Credo che questa valutazione non possa che trovare consensi in chi chiede con forza la liberalizzazione e lo sviluppo della concorrenza nel mercato elettrico pertanto è assolutamente necessario dar vita ad una impresa o Società di trasmissione a prevalente controllo pubblico nella quale siano rappresentati in maniera paritaria tutti gli operatori presenti nel sistema elettrico Italia
Scopo principale di questa impresa sarà quello di gestire anche il cosiddetto dispacciamento
Effettuare le dovute programmazioni
Ed assicurare a tutti il passaggio sulla rete di trasmissione dei quantitativi di energia richiesti a costi uguali rapportati esclusivamente ai quantitativi come richiesto dal principio dalla tariffa unica nazionale
Questo è quanto andiamo sostenendo da tempo
Riguardo all'attività di distribuzione in primo luogo tengo a sottolineare che indipendentemente dall'assetto che verrà definito per le nelle S.p.A. ultimamente è apparso sulla stampa che si è ipotizzato di costituire varie società a livello regionale facenti capo ad una holding
L'ENEL stessa dovrà coesistere con le imprese di distribuzione degli enti locali le quali in riferimento alle volontà politiche espresse dal Parlamento e dal governo dovranno avere la possibilità di ampliare la loro quota di mercato
Ciò potrà consentire la promozione della concorrenza tra operatori tutti con adeguate dimensioni di impresa
E l'ottimizzazione dei sistemi locali di distribuzione punto di forza delle imprese e degli enti locali
Nel raggiungere elevati standard di efficienza di qualità e la gestione integrata dei proci a milizie in particolare quelli a Rete elettricità gas acqua e calore che rappresentano ormai una realtà sempre più diffusa
L'opzione di imprese multi servizio può facilmente adempiere ai vincoli ambientali sempre più determinanti nel condizionare le attività industriale
Il processo di liberalizzazione a nostro parere
Dovrà mettere a confronto efficienza e qualità perseguibili congestioni integrate ovvero con economie di scopo rispetto alle economie di scala
Cioè quanto avviene per esempio in Germania dove i servizi energetici sono gestiti sia da imprese nazionali mono servizio anche da imprese locali pluri servizi
Questi concetti
Noi auspichiamo che siano contenuti negli indirizzi che dovrà emanare il ministro dell'industria per attuare l'ampliamento della quota di distribuzione delle imprese degli enti locali
A tale scopo federa elettrica sta mettendo a punto ed è quasi ultimato un piano programma costituito dai seguenti due principi fondamentali
Superamento delle aree promiscue con lei nella S.p.A.
All'interno dei territori degli enti locali proprietari delle imprese
Avviando un processo di razionalizzazione e di riduzione delle diseconomie dovute alla presenza di doppie reti
Secondo lo sviluppo della distribuzione elettrica nei territori in cui le imprese gestiscono altri servizi a rete
Conseguendo i risultati di economie di scopo che potendo inoltre offrire all'utenza un miglioramento nel complesso dei servizi erogati
A questi primi criteri di carattere generale ma fondamentale vanno aggiunti quelli legati a specifiche realtà
Le quali per esempio in aree metropolitane là ove esistono are dove le imprese gestiscono impianti di produzione e o di trasformazione nonché la possibilità di ampliare l'attività di distribuzione nell'Italia meridionale e nelle isole maggiori per estendere la presenza delle imprese locali a tutto il territorio nazionale
Per attuare ciò è già stata varata la disponibilità degli enti locali proprietari
Ed ogni impresa sta già valutando come reperire
Le necessarie risorse finanziarie
Attraverso il ricorso in funzione delle proprie strategie al mercato azionario a soci privati al credito e perché no anche a forme sotto associative con la stessa ENEL S.p.A.
Il richiamo che è contenuto nella relazione del professor Santino Gatti
Che condividiamo in gran parte ci vede oggi
I primi all'audizione presso il ministero dell'industria di fronte alla Commissione Carpi che è qui presente
Noi
Esprimiamo pubblicamente la nostra disponibilità
A concorrere a trovare soluzioni al problema del riassetto del sistema elettrico nazionale nell'interesse delle nostre imprese ma anche e soprattutto nell'interesse del paese grazie per la stessa
Senta ricordo Rigoni com'è che ha chiamato Gatti
No prima il nome
Capito un altro nome fa niente va bene
Insomma sì
Ne ha detto Santino vorrei
Cioè lei voleva definire Louis Santino
Questo grado di condizionamento siamo arrivati
Allora
Questo ragazzo non arriva il microfono aperto cattivo come vacca ce ne sono pochi
Pippo Ranci non può aver detto quest'
Troppo amico mio
Dunque diamo la parola adesso a Chicco Testa
Che ci parlerà delle nel tra l'apertura del mercato e privatizzazione c'è una certa attesa per la tua la tua relazione
E io sono convinto che se accetti la mia provocazione
Sarai all'altezza di questa chiese che in tutti noi c'è e ti vorremmo può sentire anche a replicare agli altri e specialmente ad alcune affermazioni
Fatta Edoardo Rigoni e anche da alcuni fatti del Santino grazie
Vediamo se prevarrà in me va bene ieri ieri sera grazie ieri sera professor Gatti ci ha voluto offrire una cena che è stata molto buona anche molto margine per almeno al mio tavolo per la presenza di alcuni interlocutori con cui avevo chiacchierato amabilmente tra questi la moglie del professor Gatti
La quale ha confessato che il professor Gatti è una persona abbastanza aggressiva dice non ci si accorge perché è molto educato a
Ma lo è allora apparterrò questo colpo basso perché venti
E e vacanze di buoni avrà
Queste queste e confessione di una e quindi naturalmente risponderò dal con le cose che Gatti ha detto credo Rigoni lo ha detto ma lo vorrei fare seguendo una linea di ragionamento generale e partendo innanzitutto
Da quanto ci ha ricordato questa mattina Fossa elencando quelli che secondo lui secondo me credo secondo tutti noi dovrebbero essere gli obiettivi del processo di privatizzazione generale del del recettore le public utilities tra parentesi sottolineo che questa mattina il tema privatizzazione è rimasto abbastanza in ombra secondo me non a caso che cerca di spiegare il perché
Ci ha ricordato Fossa che gli obiettivi di un corretto motivi per cui in alcuni Paesi gli Stati Uniti Inghilterra sono si è avviato il processo di privatizzazioni sono plurimi e nel nostro Paese tendiamo a dimenticarcene
C'è sicuramente l'obiettivo di ridurre il deficit e allontanare lo Stato da gestioni impropria
Ma
Questo è più una conseguenza che un motivo scatenante delle privatizzazioni motivi sono soprattutto altri
La creazione della concorrenza la liberalizzazione del mercato
La difesa dei consumatori che c'è stato opportunamente ricordata dal presidente della neocostituita Authority e qui abbiamo un altro esponente di un'autorità altrettanto importante la creazione di un mercato azionario diffuso proprio collocando sul mercato i grandi valori patrimoniali di queste aziende questi obiettivi vanno perseguiti tutti assieme possibilmente altrimenti si fanno operazioni ove
Inoltre ed infine
L'utilizzo dello strumento da privatizzazioni per la creazione di gruppi industriali di soggetti imprenditoriali sufficientemente forti
Forti sia dal punto di vista della quantità e della qualità dei servizi che sono in grado di offrire sia dal punto di vista della competizione
Si devono reggere nel mercato europeo dico questo perché io credo che ci siano due modi di affrontare il problema
Il problema che oggi abbiamo la nostra attenzione è quello dalla ristrutturazione del sistema elettrico italiano
Un modo e devo dire che non è il modo in cui lo affronta togati glielo riconosco è un modo diciamo che ha che fare un poco ma la categoria del cannibalismo vediamo come ci possiamo spartire le spoglie di questo o di quell'altro
Chi riesce a prendere un pezzo più grande che io cerchi prenderà invece un prezzo più piccolo
Un pezzo più piccolo ma il risultato finale di questo gioco è secondo me è un impoverimento complessivo del sistema industriale italiano e dell'efficienza del sistema elettrico un modo che Gatti sta in qualche modo cercando di portare avanti credo che lo devo riconoscere quello invece di una strategia in cui tutti possono vincere alla fine
In cui il risultato complessivo di questo processo di trasformazione di privatizzazione sia un vantaggio per i consumatori un vantaggio per l'efficienza del sistema elettrico italiano è un rafforzamento che non significa necessariamente un ingrandimento un rafforzamento dei sistemi imprenditoriali in atto
Tra questi sistemi imprenditoriali tra questi soggetti imprenditoriali vi è anche le che certamente un soggetto grande per dimensioni per fatturato per numero di occupati per quote di mercato
Ma questo di per sé non dovrebbe necessariamente essere considerato un valore negativo lo dico perché di ossa quanto abbiamo bisogno nel nostro Paese di grandi impresa
Operazione che Alitalia sembra sempre più difficile sia nel settore pubblico sia se mi consenti Gatti nel settore privato
E quindi anche questo dovrebbe essere un valore un obiettivo che noi poniamo al centro della nostra riflessione devo inoltre ricordare che Lehner non è più da alcuni anni un ente pubblico perlomeno dal punto di vista della sua caratterizzazione societaria
E mi auguro che vada via via sempre più perdendo anche funzioni improprie
Di programmazione di controllore del sistema elettrico che oggi personalmente non esercita aberrazioni opinione non esercitiamo con grande piacere con grande soddisfazione stato una storia del passato in cui una storia in cui lei nel e era il sistema elettrico italiano era il sistema elettrico italiano e quindi forse era per certi aspetti inevitabile ma questo mi auguro non sia più in futuro
Ma Lehner è oggi una società per azioni di proprietà
Di un azionista che il Governo italiano che ha depositato le azioni presso il Tesoro in questa società per azioni sono consegnati precisi valori patrimoniali e tendenzialmente valori reddituali che si cerca di per migliorare
Hanno per anno
E ricordo questo perché mi sembra che talvolta non ci sia la chiarezza concettuale della necessaria distinzione
Tra la realtà aziendale dell'ENEL
Oggi di proprietà dello Stato ma domani e mi auguro un domani molto vicino proprietà gli altri
Ci saranno questi gli altri lo deciderà il nostro azionista non posso dirlo io e quindi una grande impresa privata sul futuro non troppo lontano
E
Sembra che sia distinzione tra questa realtà e il fatto che oggi in maniera transitoria
In maniera spero transitoriamente breve questa azienda è di proprietà dello Stato il quale naturalmente e anche il regolatore del sistema elettrico nazionali allora occorrerebbe distinguere molto bene le polemiche o le critiche o suggerimenti chi si danno Allo stato proprietario del regolatore del sistema elettrico da quelle che si danno ad un'impresa che ha il dovere di cui dovremmo tenere tutti conto di tutelare e migliorare i propri valori patrimoniali e la propria redditività
Dico questo perché ritengo che il processo di liberalizzazione e di privatizzazione dell'ENEL debba tenere conto di questo fatto debba tener conto di questo fatto
Dell'esistenza di una realtà aziendale della Resistenza dell'esistenza di una realtà patrimoniale consistente i cui valori devono essere garantiti
Ho l'impressione invece talvolta che si ritenga o si pensi Rossi Potito si che il sistema elettrico italiano
Sia all'anno zero possa essere riprogettato e reinventato da capo assegnando valori convenienze
Utili e disutili in base ad un sistema di tipo pianificatorio che cozza peraltro con quella libertà di mercato che si vorrebbe introdurre non possiamo pianificare il mercato
Possiamo regolarlo stimolarlo incentivarlo favorirlo ma non pianificare lo le due cose insieme non si possono fare
Abbiamo ripeto tre obiettivi che devono camminare insieme privatizzazione liberalizzazione le libere prima zero liberalizzazioni e concorrenza insieme dobbiamo essere consapevoli che il disegno cui tendiamo
Deve poter coesistere con un processo di privatizzazione che può cominciare anche domani anche domani e io mi auguro che cominci quanto prima possibile perché ritengo fra l'altro che questo sarebbe un'iniezione di forza e di fiducia nell'azienda che pro-tempore
Mi
Trovo a presiedere
Fra l'altro lo sapete ma voglio sottolinearlo Lehner ha iniziato un processo di riorganizzazione colossale
Credo uno dei più grandi processi di riorganizzazione che oggi si faranno delle imprese europee
Dal primo di gennaio parte in maniera concreta e fattiva la processo di divisionalizzazione che non è solo una di visualizzazione funzionale alla fine del mille novecentonovantasette avremo conti patrimoniali e conti economici separati
Le tre divisio
La concorrenza che oggi conta su circa due mila persone saranno d'ora ridotta a poche centinaia di persone proprio nel tentativo di allocare costi e ricavi nel modo più netto possibile all'interno dalla procedura di unbundling che per noi è anche riforma organizzativa prevista dalla direttiva europea
La quale direttiva traccia una strada molto chiara
Ora ha ragione D'Origoni a dire che nessuno si deve sentire vincolato alle prospettive alle alle cose che sono state uccise prima velatamente tutto si può cambiare si può cambiare documento però si può cambiare la convenzione concessione
Tra ministero dell'industria ed ENEL ci sarà da esaminare come intendiamo introdurre nel nostro ordinamento la direttiva europea ma da qualche punto fisso occorrerà pur partire
E mi pare che al di là delle critiche generali che tutti possiamo fare mi pare che abbiamo tutti accettato l'idea
E nel nostro Paese questo mi pare anche l'orientamento del governo si procederà secondo il modello della coesistenza tra un mercato vincolato da una parte e un mercato costituito dai consumatori
Eleggibili dall'altra parte due mercati e non più di due con proprie regole di concorrenza in ciascuno dei due mercati
E qui cominciano alcune critiche che io mi permetto di fare alla impostazione data pagati
La principale è che in realtà mi pare che
Gatti proponga
Non l'esistenza di questi due mercati tra parentesi richiede legittimamente che il mercato degli eleggibili cresca in maniera maggiore di quanto previsto dalla dalle dalle quote inizia direttive europee e di questo si può discutere il problema è che mi pare che i gatti proponga non uno ma cinque mercati
Ciascuno dei quali diviso o separato l'uno dall'altro in maniera tale da costituire nicchie e
Segmenti di mercato facilmente gestibili da diversi soggetti senza che tra essi vi sia concorrenza competizione e e quindi comunicazione quali sono questi cinque mercati mercato dell'autoconsumo
Perché il mercato dell'auto consumo non dove essere conteggiato tra gli eleggibili
L'auto consumatore dovrebbe essere un soggetto il quale sviluppando le sue capacità imprenditoriali ritiene più conveniente per se stesso produrre energia anziché compra
Non esiste una categoria impostati Zatta dell'autoconsumo attore è una scelta coerente di comportamento quella decisione può essere in qualsiasi momento revocabile nel momento in cui l'auto consumatore avesse ammortizzato il suo impianto per esempio e trovasse più conveniente rivolgersi ad un altro fornitore anziché continuare ad essere auto consumatore non è che il mio amico i miei amici dalla M hanno deciso una volta per sempre o hanno scritto nel loro statuto che devono essere auto consumatori ci sono trovati con un certo patrimonio con una certa capacità di autoproduzione hanno ritenuto più conveniente autoprodurre d'auto consumare domani potrebbero fare
Un'altra scelta i miei amici dell'Acea hanno invece per quarant'anni o per trent'anni deciso di essere principalmente dei consumatori
Su un criterio di convenienza economica quindi non esiste un mercato dell'autoconsumo che sia separato dal mercato generale dell'energia Secondo
Cioè il mercato del CIP sei
C'è un mercato protetto incentivato
Che produce per un unico grande utente che è Lehner apprezzi
Costituiti secondo il meccanismo
Del CIP sei
Segnalo a questo proposito che non è che non esistono le comunicazioni tra il mercato dell'auto consumo il CIP sei e comunicazioni sono molto chiare
Sono costituite da quelle numerose aziende le vostre le quali sono da una parte c'è di Dori di energia elettrica all'ENEL al prezzo incentivato e consumatori di energia dall'ENEL al prezzo delle tariffe
Delle tariffe garantite per legge con differenze tra il chilowattore ceduto e chilowattore comprato che arriveranno fino a cinquanta lire
Per chilowattora oggi il saldo tra ciò che viene venduto all'ENEL e ciò che viene comprato dall'ENEL e di duecentoquaranta miliardi a favore di chi vende all'ENEL e ricompra dalle fra l'altro se l'auto con scosse la produzione ENEL fosse stata così inefficiente Gatti poi dato dei dati anche su questo punto e vorrei siccome io non non mi sono particolarmente innamorato delle me ne faccio presidente voglio cercare di arrivare ad un punto comune
Se l'autoconsumo fosse stato così efficiente nel passato non vedremmo che oggi la produzione indipendente si raddoppia di quantità in pochi anni per via dell'incentivo
Avrebbe dovuto raddoppiare sì prima perché tutti avrebbero dovuto trovare molto più conveniente produrre e consumare anziché acquistare da quell'azienda inefficiente che si chiama ENEL invece non è stato così perché la tariffa dei grandi consumatori come sappiamo è una tariffa molto favorevole non parliamo delle Ferrovie dello Stato che ricevono dalle nella venticinque lire al chilowattora
Ma di tanti altri utenti industriali che il problema di competere con l'ENEL non solo sono mai posto perché trovavano molto più semplice molto più favorevole comprare dall'ENEL con tutte le garanzie dai
Caso
Terzo Mercato quindi autoconsumo mercato del CIP sei terzo mercato il mercato dei consumatori vincolati il mercato vincolato su cui si chiede e giustamente la competizione per quanto riguarda il lato della
Produzione
Quarto mercato il mercato dei consumatori eleggibili
In cui si chiede da alcune parti non l'ha chiesto Gatti esplicitamente naturalmente che le in quanto soggetto al mercato vincolato sia esclusa dal mercato dei consumatori eleggibili
In questo modo quinto io ne aggiungo un quinto di mercato e forse ne potrei aggiungere un sesto perché il mercato dei vincolati mi attendo già che sia un mercato il il segmento di mercato vincolato non me lo ricordo mietendo già che non sia un mercato un segmento unitario perché avremo poi la discussione su quali tariffe applicare le diverse categorie di utenti
E non credo degli utenti
Che oggi hanno tariffe fortemente agevolate sia sulla fascia sociale sia sulla faccia dei grandi consumatori accetteranno facilmente
Che il professor Renzi Nico Stringa ad una tariffa o ad un prezzo la quale remunerati adeguatamente l'investimento il costo di gestione
Eccetera eccetera ma ci sono poi altri mercati ancora per esempio quello dei consorzi
Nulla di contrario nulla in contrario nei confronti del considerare il consorzio come una delle forme dell'autoconsumo ma credo che dovremmo essere tutti d'accordo che questo avvenga per lo meno in regime di parità fiscale
Vale a dire che chi consuma
In un consorzio per l'autoconsumo debba pagare almeno le stesse tasse che paga il cittadino Chicco Testa nel momento in cui paga la bolletta elettrica all'ENEL senza sconti al cento per cento altrimenti non siamo in una situazione di concorrenza siamo in una situazione in cui ci sono mercati protetti a favore di mercati non protetti
E gli unici che continuerebbero aggravarsi del costo complessivo degli eleggibili degli autocorse va dei dei degli autoproduttori del CIP sei e dei consorzi sono i maledetti e disperati utenti vincolati che devono pagare il corto generale del sistema
No
Questi mercati devono sciogliersi se vogliamo restare nell'ambito delle direttive europea ci sono solo due mercati il mercato vincolate pubblicato osservato e garantito
Dalla autorità e il mercato dei consumatori eleggibili su cui rispetto ai quali tutti devono essere liberi
Competere
Sempre
Ci sono poi varie discussioni su cui non voglio entrare Gatti dato parole ragionevoli sulla adeguatezza maggiore o minore
Del degli incentivi per quanto riguarda il CIP sei
Dato questo rappresenta un grosso problema
Teniamo che gli aumenti previsti sulla voce della bolletta perché vedo che tutti abbiate chiarezza che ci sei non viene finanziato dall'ENEL viene finanziato dei consumatori italiani
Temo che l'aumento della voce della bolletta contributo nuovi impianti che serve era per finanziare le otto mila megawatt che entreranno via via in funzione supererà da sola il tasso d'inflazione complessivo programmato nel nostro paese tenete conto che poi ci sarebbe anche l'ENEL che chiederebbe
Un piccolo miglioramento dei suoi delle sue tariffe
Credo che la legge sia entrato in possesso delle lettere che abbiamo mandato al ministero industria non ancora ti prego carte di trasmettere dalle lettere all'autorità
Preposta in cui noi chiediamo semplicemente l'applicazione del contratto di programma cioè il tasso di inflazione meno fresca quindi siamo buoni e poi c'è prova il sovrapprezzo termico non so come reggerà il sistema tariffario italiano a fronte
Di questa
Di questa situazione
Ma in linea generale io non sono contrario al fatto che determinate produzioni energetiche possano trovare un incentivo da parte dello Stato
Hai fatto il caso delle celle combustibili solare di altre situazioni tra parentesi
Evito la discussione sul costo evitato trovo molto singolare che il costo evitato sia indicizzato al tasso di inflazione essi rivaluti ogni anno cioè questo onestamente diciamo
Tutto fa
è un po'tanto o è una scala mobile degli degli Investimenti
Ma lasciamo perdere questo punto
Io non trovo il ragionevole che ci si è un sistema di incentivi per quelle fonti di energie che ci consentono di risparmiare combustibile di migliorare l'ambiente eccetera eccetera
Quello che non capisco è perché debbano pagare gli utenti del sistema elettrico si trasferisca lo dico a Carpi tutto questo nella fiscalità generale si faccia un bel fondo presso il ministero dell'industria o da qualche altra parte e poi in modo tale e poi si decida in modo tale che sia chiaro qual è la relazione tra l'impegno del bilancio pubblico e gli incentivi che si danno oggi il grande trucco e lo sappiamo tutti e che questi incentivi vengono affogati sulla bolletta dell'ENEL
Elena si trova a svolgere una funzione impropria impropria che però mi pare tutti son ben felici e continui a svolgere perché in realtà l'aumento degli incentivi dovuti il perito il sei non è non è responsabilità del governo che ha fatto quella legge o dei produttori indipendenti i quali metto le funzioni Piaggio alla responsabilità e delle e questo onestamente è un ruolo che se permettete proprio in quella necessaria distinzione tra gestori e programmatori noi lo possiamo più accettare per questo al contrario di quanto ed è tutto io ritenevo legittima la norma del luglio tra l'altro aggiungo che probabilmente forse non c'era neanche bisogno di quella norma perché a norma del Codice civile nel momento in cui la S.p.A. AN si trova a dover finanziare con mezzi propri
Impianti di altri senza che dall'altra parte ci sia stata la decisione di dotarla di adeguati mezzi finanziari perché l'adeguamento del del contributo nove impianti procede sempre con molta fatica credo che nella legittima tutela dei propri azionisti avrebbe potuto prendere quella decisione anche con Libera propria autodeterminazione
Passiamo al problema della articolazione
Tra produzione trasmissione e distribuzione eccetera eccetera
Certo perché ci sia concorrenza occorre che ci siano soggetti imprenditoriali sufficientemente forti in tutte queste in tutte queste aree
Occorre creare le condizioni per l'accesso al mercato e occorre anche stimolare la formazione di altri soggetti imprenditoriali
Intanto ebbene lato produzione lato produzione
Oggi Lehner è titolare del settantotto virgola nove per cento della produzione lorda mille novecentonovantacinque
Ebbene sappiamo tutti che in forza dei meccanismi di attuazione del CIP sei
Questa quota di produzione scenderà al sessanta sei per cento sessantasei per cento a fronte di un trenta per cento
Di autoproduttori auto consumato produttori indipendenti chiamiamoli produttori indipendenti e di un tre punto cinque per cento delle municipalizzate quindi l'idea di un ENEL che è presente al cento per cento nel settore della produzione va Ricontati riportata ad un ENEL che nel due mila e uno non del due mila dieci fra quattro anni sarà scesa al
Ripeto al sessantasei al sessantasei per cento
Secondo luogo si vuole ridurre ulteriormente questa quota di produzione si vuole stimolare la creazione di nuovi soggetti imprenditoriali eccetera eccetera
Tocca al Governo decidere questo e io non so mai se le cose che dico le posso dire se possono essere considerate suggerimenti o se vengo invece accusato di ricoprire ruoli non mi è io dico che si può fare ma seguiamo in metodiche vengono usati nei paesi in cui c'è attenzione anche ai valori societarie patrimoniali che ho citato prima
Si vuole fissare un tetto alla quantità di produzione che l'ENEL deve avere lo decide il governo e si dia poi tempo alle energie adeguarsi a questo tetto nel tempo necessario perché questa operazione non diventi un'operazione di aggiotaggio o di esproprio proletario
La stessa decisione è stata presa negli Stati Uniti dove come voi sapete le imprese sono state costrette a disaggregare sì e anche sono stati posti limiti alle quote di mercato che possono ricoprire e difatti ciascuno di voi riceverà le visite le imprese americane che devono vendere i loro impianti e cercano di stabilire degli accordi commerciali
Fare per fare per fare questo Silvia poi al soggetto imprenditoriale in
La libertà per raggiungere questo obiettivo gatti mi dice spesso ma così voi vendete ferri vecchi ma scusa gratinati serico presa di vecchi abbi pazienza
No né nessuna così fesso cioè certo se lo Stato fa una legge in cui ti obbliga a comprare i ferri vecchi allora
Tu devi essere contrario come io sono contrario a patto che lo Stato faccia una legge in cui si decide a chi deve vendere l'ENEL no ma se invece gli si dà un obiettivo di sì da un tempo ragionevole naturalmente l'ENEL dovrà decidere composizioni di impianti pare pacchetti non pacchetti eccetera eccetera
Che trovino un acquirente e che garantiscono il valore patrimoniale a cui questi impianti sono iscritti e magari anche qualche cosina di più perché si fanno una concorrenza e voi quando si vale la concorrenza generale su scala mondiale possono essere in tanti interessati a acquisire posizioni nella produzione
Nella produzione italiana
Trasmissione trasmissioni io non ho nulla in contrario l'ipotesi di una società
Indipendente anche qui ho un problema di capire da chi deve essere indipendente questa società
Mi par di capire che deve essere indipendente dalla società che fa la produzione dalla società che fa la distribuzione
Chi detiene le azioni di questa società
Tesoro inevitabilmente adesso e domani se lo si decide gli azionisti privati
Io non credo che debba esistere un vincolo di proprietà pubblica come appena detto rigori che ha chiesto una prevalenza pubblica alla proprietà della società di trasmissione perché siccome sono fiducioso che il professore ci faccia bene il suo mestiere e che quindi sarà in grado di regolare i prezzi trasferimento diciamo la natura giuridica del soggetto pubblico o privato non mi sembra il problema principale
Credo che il Tesoro quando pensi alla privatizzazione dell'ENEL non intenda privarsi di una quota importante del valore di questa società rappresentata dai valori della trasmissione
Naturalmente credo che siamo anche tutti d'accordo che questa società comunque debba nascere da chi oggi sa fare questo mestiere cioè da un pezzo del dell'ENEL
L'importante è che separi le sue funzioni e la sua contabilità da quella di chi gli sta a monte e dici dista aveva
La società deve essere consortile anche qui non ho nulla in contrario ma consortile tra chi tra quelli che ci sono tra quelli che vorrebbero esserci presepi Valtenesi delle beffe che avrebbero credo qualche ambizione di entrare in Italia devono far parte di questo sia consortile o no
E i futuri competitori americani devono far parte di questa società consortile o no oppure facciamo la società consortile tra di noi in maniera da bloccare tutti gli altri che devono transitare sulla Rete Dieter cioè a che punto si apre il consorzio è tra tutti i potenziali concorrenti o tra quelli che già si sono insediati nel mercato
E e quella richiesta di proporzionalità che Dorigo ogni chiede è una proporzionalità che rispetta gli investimenti che sono stati fatti non dalle b e c dallo Stato italiano oppure è una proporzionalità di tipo condominiale in cui se non si raggiunge il numero legale la la la l'Assemblea nona luogo a procedere e le decisioni non vengono prese sono riflessioni che conosci che consente consegno alla all'autorità politica quello di cui sono abbastanza sicuro sono abbastanza certo comunque mi sento di proporre è che invece fuori da questa società debba essere qua che dentro questa società devono stare le attività dispacciamento
Motivi tecnici la stessa cosa che vince gatti fuori da questa società avrei piacere che stesse l'acquirente unico inteso come
Programmatore delle esigenze di produzione per quanto riguarda il mercato vincolato in maniera che non ci sia dubbio alcuno
Dovrebbe essere un'agenzia che svolga quelle famose funzioni di programmazione del sistema energetico che da tempo si chiede che non vengano assolti dall'ENEL ma che vengono assolte dal ministero
Del dell'intruso
Infine c'è il capitolo distribuzione che il capitolo più delicato che comporta diversi problemi c'è la questione degli eleggibili che ha a che fare con l'osservazione che ho già fatto prima sulle sulla esistenza oggi di DiVersi mercati
Segnalo Prato a questo proposito che dovremmo anche affrontare il problema dell'armonizzazione fiscale che la Comunità Europea chiede sulle diverse tariffe che quindi funzioni oggi incentivate dalla mancanza di peso fiscale
Segmenti di mercato che non hanno questo peso dovranno dovranno in un qualche modo trovare un tre e quindi
Gli eleggibili
Vogliamo abbassare la quota di eleggibilità io credo che la discussione che si posso affrontare c'è un punto importante però e la rivendicazione di eleggibilità che presente nemico devo Rigoni fa con tanta forza che cosa comporta
L'obbligatorietà del sere leggibile io sono favorevole a questa situazione
Devo dire onestamente che non so quanto sarà conveniente per molti consumatori italiani diventare leggibili
Potrei citare le Ferrovie dello Stato per esempio ma potrei citare anche i miei amici dell'Acea di cui sono stato presidente per due anni e mezzo che oggi ritiro energia elettrica dalle cinquantasei lire chilowattore garantita compresa la trasmissione
Il soccorso eccetera eccetera e non sono sicuro che l'obbligatorietà dell'essere leggibile andare a cercare di genetica sul mercato sia una condizione di favore
Si fa in queste in questa situazione c'è poi tutto il problema dei corrispettivi di servizio eccetera eccetera che è un problema che non voglio qui affronta
Io credo che per quanto riguarda il rapporto con le municipalizzate
La strada sia in un qualche modo obbligata
Obbligata raggio obbligata dalla ragionevolezza occorre andare nelle aree metropolitane approvare forme innanzitutto di cooperazione tecnica in secondo luogo secondo me anche di riorganizzazione societaria
Naturalmente non ha più senso la discussione
Anche qui su chi deve averla prevalente in queste società Selene vale a dire lo Stato o le municipalizzate vale a dire i comuni perché il ragionamento che dovremmo fare tutti è che queste società dovranno essere privatizzate come sarà privatizzata Lehner e che quindi gli azionisti saranno completamente diversi non si può
Scindere qualche cosa del futuro avendo in piedi nel passato o si passa oltre la linea
Decisa insieme dal governo italiano
E dal dalle direttive europee o altrimenti inevitabilmente andiamo dei sistemi squilibrati che non funzionano
Personalmente ritengo
Poi polemizzato con la mia affermazione la questione della tariffa unica affrontiamola molto laicamente
Io credo che oggi nel nostro Paese non so se è una conquista di civiltà ma insomma che per gli utenti ricordi incollati il prezzo detriti tassi uguale in tutta Italia
Non mi sembra una cosa così sconveniente cioè credo che sia un'aspettativa un dato culturale un fatto molto importante in secondo luogo prima di parlare di superamento la tariffa unica bisognerebbe fare qualche conto per vedere chi ci guadagna e chi ci perde
E credo che sarebbe un'operazione alla Robin Hood all'incontrario e magari voi che fate parte dell'una pace potreste anche essere d'accordo ma ho l'impressione che molti vostri colleghi che sono consumatori di energia elettrica dalle
In buona parte d'Italia avrebbero molto da
Discutere sul fatto che nelle zone molto dense l'energia elettrica possa costare molto meno che in zone e dopodiché sono sicuro che è mio amico Carpi dovrebbe intervenire con un incentivo da dare alle imprese che essendo collocate in zone fa sfavorevoli devono anche pagare l'energia elettrica di più con buona pace per gli investimenti e lo sviluppo industriale occupazionale eccetera eccetera ma forse è un'operazione
Che può anche avere un senso ma la segnalo con molta cautela mentre non ho alcun dubbio sul fatto che invece per quanto riguarda gli eleggibili debba esserci piena concorrenza anche dal punto di vista del tre
Si discute poi e ho finito
Della possibilità di suddividere la distribuzione dell'ENEL eccetera eccetera eccetera anche qui decide il governo decidono l'autorità Antitrust eccetera eccetera io dico che è un'operazione che va fatta se se deve essere fatta questa operazione che va studiata diciamo con molta attenzione con molta cautela perché oggi noi non sappiamo e non è che stiamo nascondendo i prezzi dall'ASCO nascondendo ma ai prezzi che non è la la divisione contabile l'abbiamo decisa ripeto stiamo facendo una riorganizzazione dell'ENEL di proporzioni gigantesche
Oggi noi non sappiamo veramente ne abbiamo discusso qualche volta anche animatamente presepio conterranei quali sono i costi le i benefici i vantaggi le David delle varie zone del nostro Paese
Cioè prendere l'Italia dividerla in cinque dieci quattordici diciotto altro che spezzatino qui viene fuori un Culache
E dire queste sono le società senza conoscere i valori patrimoniali la media delle tariffe
I corrispettivi di servizio e quindi la redditività di queste aziende mi sembra un'operazione francamente forzata una di quelle operazioni che io chiamo la pianificazione del mercato cioè due concetti tra di loro completamente opposti possiamo ragionare insieme su questa questione per esempio sicuramente lei nel mettere in atto delle forme di unbundling contabili anche tra i futuri distretti compartimenti che la riforma organizzativa del sistema distributivo
Produrrà perché ragioniamo secondo una logica industriale quindi vogliamo che ciascuna delle zone di distribuzione delle unità distributive abbia costi e ricavi allora
Poi è alla cominciamo a vedere come vanno le cose cerchiamo di renderci conto come si modifica questo nostro sistema i dove poi dove stava catena del valore dove stanno le convenienze dove stanno le possibilità concrete
Di
E torno a quanto detto prima di creare altro valore non di distruggerlo né in termini di utilità economiche né in termini di forza e di capacità delle aziende
Di tutte le nostre aziende non solo dell'ENEL o di qualche altra azienda io credo che devo fare insieme questa operazione per far vincere il sistema degli italiani i consumatori se le nostre imprese vi ringrazio
Sottosegretario Carpi dica qualcosa venga Carime
Mi ha già disertato altre volte insomma non esiste
Deve rispondere no
Bouazza intanto sapere separato dopo accettato una normale no no ma le aspirazioni degli venite vicino a me perché
Mi promette sempre mantiene
Io vi chiedo scusa vi ringrazio tanti tutto per avermi e dato la parola chiedo scusa perché io ho nono preparato alcun intervento era previsto Rebbe su una conclusione del ministro io ero venuto soltanto per ascoltare come spesso è bene che i politici
Sarebbe bene che spesso o più spesso facessero così ascoltassero per poi valutare e utilizzare quello che ascoltano in convegni importanti e densi come questo quei chiedo scusa anche all'amico Cafagna cui toccava di parlare insomma ma insomma
Le turritano perdonerai due parole davvero soltanto per i motivi che ho detto io non entro o nel merito di alcuni elementi anche assai tesi di discussione tra l'altro e del tutto evidente che questi elementi di discussione li ritroverò nella attività di audizione che la commissione consultiva
Che il cui ministero adatto o vita nelle audizioni che proprio in questi giorni in questi giorni faremo e anzi li sarà l'occasione
Per approfondire alcuni temi ascoltati oggi io vorrei soltanto quelli fissare ricordare non più che questo due oltre impegni del Governo a cui il governo intende tenere fede
Non senza avverrebbe espresso una preoccupazione
E io ho naturalmente un ricordo
Assai giovanile del dibattito che ci fu in occasione chiamiamo della nazionalizzazione
E circa trentacinque anni fa
E proprio in occasione del nella passata legislatura quando mi trovai alla commissione industria seguire tutti i lavori per l'istituzione dell'Authority io proprio per capire meglio andai a rileggere in modo molto particolareggiato gli atti di quella discussione e tutto quello che la precedette su uno il indi non soltanto come attività parlamentare ma anche nella discussione che ci fu nella società sui giornali nel dibattito nel dibattito
Tra gli economisti e tra i politici debbo dire che la partecipazione a un dibattito che ha tanto poi spessore culturale in un senso più ampio dei limiti dei neri quesiti tecnici beh allora la discussione la partecipazione della politica ma direi anche della stessa opinione pubblica quel dibattito mi parve mi pare sia stato molto maggiore
A me preoccupa perché poi bisogna passare in Parlamento
Bisogna discutere e lì
Bisogna affrontare
Le posizioni il problemi che pongono molti altri attori
E in particolare il Parlamento e le forze politiche presenti in Parlamento
Io sono preoccupato dal fatto che gli elementi di grandissima portata su cui il per esempio si discute qui oggi siano sostanzialmente assenti dal dibattito politico su queste questioni che per le battute che qua e là si sentono spesso pare di preoccupante rozzezza
Oggi per esempio ci sono fossero stati qui tanti politici forse avrebbero litigato meno su astratte propensioni per la privatizzazione o no e si sarebbero resi conto di quali sono i problemi reali
Che ben prima che problemi di privatizzazione sono problemi di una liberalizzazione in questo settore energia elettrica ma io dico che il governo dovrà prestissimo affrontare anche tenendo conto di molte osservazioni che sono venute e sono venute dal e da data dall'Antitrust e e de per i problemi relativi per esempio al gas e agli stessi prodotti petroliferi
Sono questioni essenziali innanzitutto per rispondere ad un quesito giustissimo posto dal dottor Fossa il quale ha detto va bene
Vi capisco poi ha polemizzato neanche troppo ma aspettavo peggio col Governo
Ha detto va bene non si potrà andare avanti forse era inevitabile non si poteva fare meglio bisognava pur farle queste cose ma ci vuole poi qualcosa di più non si può soltanto sacrifici perché entrare dal debito ma ci vuole puri
Una capacità di governo anche in direzione di un'espansione produttiva Julie la e ci si ma diventa essenziale allora un intervento in questi settori
Proprio in quella direzione io sono assai meno sensibile al problema di far cassa l'importantissimo intendiamoci importantissimo ma non è questo il punto
Non sono altri quindici venti mila miliardi
Da diciamo un termine poca da rastrellare
In realtà si tratta di rimettere in moto
Diciamo così un mercato assai statico di arricchirlo di altri soggetti di rimetterlo in movimento
Questo noi dobbiamo fare agendo in questo settore ma anche negli altri che ho ricordato
E allora da questo punto di vista e la situazione è estremamente delicata non entro nel merito ma io una cosa devo dire
Che cos'è che il politico non tecnico pochi politici meno tecnici di me
In questo in questo caso devo dire
Ma cos'è che preoccupa
Io tanto più una cosa ho sentito unanimemente riconosciuta il sistema elettrico italiano che ha bisogno di essere riformato non è un sistema elettrico inefficiente
è un sistema elettrico con una sua efficienza riconosciuta anche a livello europeo
Allora attenzione noi dobbiamo intervenire qui ma innanzitutto preoccupandoci di non perdere nulla in termini di efficienza
Di efficienza del sistema elettrico e in secondo luogo il problema è nel
Parere lo dico proprio
Così come mi viene
Lei nel è innanzitutto è dunque fatti dobbiamo tra l'altro se la vogliamo privatizzare tanto più dobbiamo sottolineare questo aspetto l'ENEL è un elemento di ricchezza di questo Paese
Quindi intervenendo intervenendo per riformare grande preoccupazione del governo deve essere comunque di mantenere a questo Paese
Una massa di competenze
Di ricchezze dietro anche di efficienze
Che sarebbe sbagliato profondamente sbagliato dilapidare
Quindi noi procediamo con assoluta pare prudenza
Ma con chiarezza i primi atti sono stati due passaggi parlamentari di
Non facili
E ritorno alle difficoltà poi della pratica politica del tutto una serie di atti il varo e dell'Authority e mettere in condizione l'Authority di poter lavorare
E secondo la conversione in legge delle decreto sulle tariffe due passaggi parlamentari non facili
E ritengo un dato positivo che siano stati due tra i vari casi in cui c'è stato un ampio consenso parlamentare molto al di là della distinzione tra maggioranza e opposizione
Questo è un elemento positivo che consente e di sperare bene per i passi futuri attualmente sta a lavorando la commissione che voi sapete essere all'opera
Ci sono state alcune anticipazioni giornalistiche che mi preoccupano perché non vorrei si scatena solo polemiche su un semplici bozze di di studio e di confronto
I tempi di che la commissione si dà sono molto ristretti
Per la fine dell'anno l'inizio dell'anno prossimo dovrebbe offrire i suoi risultati
Il governo intende procedere in tempi molto rapidi
Ma naturalmente poi tenendo conto anche del lavoro della e quello che è il lavoro della Authority del però autorità di settore che ha cominciato ad operare ma intende
E recepire la direttiva europea in tempi molto rapidi quello tra l'altro sarà il luogo per il confronto per il confronto parlamentare
Sono questi i tempi che il Governo o ossidati per quanto riguarda devo o rispondere al professor Gatti che ha fatto un accenno a a qualche elemento di incomprensione che si è determinato
Per quanto riguarda il CIP sei professor Gatti sa che questi eventuali elementi residui verranno o sono superati da un nuovo decreto che e già parcheggia partito che eliminerà ogni dubbio fermo restando che se è vero che incentivazioni
Da determinare per ambiti e per dimensioni dovranno esserci
Non potrà più essere e d'altra parte lo ha scritto in un suo bell'articolo ricordo lo stesso professor Gatti nei termini del CIP sei che con la sesta graduatoria per noi a chiuso il il suo il suo effetto
Quindi io o su sulla base di questi impegni e di questi tempi di lavoro che il governo sita o ascoltato con grande interesse vi
Ringrazio e ritengo che e come dire le considerazioni i di merito da parte nostra da parte mia in particolare
Debbano piuttosto esprimersi sulla base dei precisi gli atti politici
Che molto o presto noi compiremo sia concludendo i lavori della commissione sia con e gli atti di recepimento della direttiva europea che si svolgerà in
In naturalmente che avrà la sua definizione in Parlamento
Mi limito
Prima di dare la parola a Cafagna per l'ultima relazione
Mi limito ad una modestissima
Considerazione se i miei nemici là in fondo me lo consente io ho l'impressione
Se
Io ho ricavato l'impressione dalla dal dall'esame dalle relazioni che sono state svolte
Specialmente da dopo Gatti da da da Origoni dall'intervento del sottosegretario all'intervento di Chicco Testa io ho avuto l'impressione che ci siano ancora viversi concetti da chiarire cioè che c'è uno stato di relativa confusione nel dibattito o nella discussione su questi temi
Quindi trovo ho trovato molto utile
Il confronto di stamane prima di tutto perché questo confronto acconsentito a gruppi di amici di poter discutere per conto loro ignorando c'è che c'è un convegno in atto
Inseguiti in secondo luogo la volete smettere voi la per favore un po'di disciplina
è un po'di una presenza minima di qualche maresciallo dei carabinieri servire
Ma secondo me è stato utile questo convegno questo dibattito e mi auguro che anche Cafagna
Porterà acqua questo Molino per mettere in evidenza è una cosa che a me sembra molto importante amici
C'è molta ancora Ras c'è molto da scavare
Ci stiamo muovendo e ognuno fa dei discorsi che sono anche intelligenti che piaccia notizie piacciano Caio ma se poi si vuole tirare una conclusione vedere cosa dovrà fare luglio cosa dovrà fare governo e via di seguito io diciamo parecchi dubbi
E vorrei concludere con una battuta così mi mi inimicò completamente Sottosegretario che già ora entrare guitto perché per due volte no ma tenuta una riunione che aveva concordato con me vorrei dire che da parte sua il sottosegretario un po'contribuito ad accrescere
Questa mia diciamo sensazione di confusione grazie e Carfagna la parola grazie presidente
Grazie presidente per permettimi come prima cosa come prima cosa di né rivolgere un particolare ringraziamento al al Presidente Gatti per per per avermi invitato ecco perché certamente e la massa dei problemi che l'UE ha sollevato ammesso qui sul tappeto è è di grande interesse lo ha fatto alla competenza che gli è propria
Io sono molto d'accordo con quello che tu hai detto da ultimo presidente
Penso che quello che vien fuori da una discussione come questa l'estrema complessità dei Problemi
Di qualche cosa che è una transizione una transizione
Che coinvolge tante cose che coinvolge tante cose tra cui anche un tutta la serie dei problemi che apposto qui presidente dell'ENEL
Comunque certamente il primo problema fra tutti è quello che l'Autorità garante della concorrenza ha più volte sottolineato la necessità di evitare cioè che una privatizzazione realizzata in assenza di una riforma in senso concorrenziale possa dare luogo a dura semplice sostituzione di un monopolio privato
A un monopolio o pubblico siamo stati i primi a dirlo questo in Italia e allora
E allora pareva
Pareva che si dicessero delle cose un po'
Stratosferiche adesso invece siamo tutti d'accordo questo mi pare un progresso
Qui bisogna forse fare una distinzione presidente rispetto al quello che tu hai detto poco fa e che è verissimo
Ecco perché da un certo punto di vista invece sembra che dei chiarimenti di carattere generale siano arrivati in sostanza avviene che che in qualche modo la cultura di una nuova costituzione materiale economiche sia andando più avanti delle discussioni che si fanno invece in sede politica
C'è una maggiore nave una velocità più consistente mi sembra in questo campo
E cento un'adozione dello nessuna Costituzione ecco tu hai ragione quando dici poi problemi vanno affrontati nella loro concretezza
Ora qui l'ora è tarda io non posso dilungarmi molto non voglio neanche non voglio rubare ulteriormente del tempo
Ai presenti e quindi mi limiterò ad accennare soltanto alcuni dei temi che avevo di Bisato di trattare nella mia relazione che magari consegnerò poi nella sua interezza
Alla alla presidenza
Non dirò quindi cose che tutti sapete non ripeterò posizioni che l'autorità già assunto che ormai sono diventate
Di dominio pubblico ecco forse l'unica questione che vorrei sulla quale
Bisogna che io forse dica qualche cosa e
Sono i problemi che residuano dalla discussione relativa al cosiddetto CIP sei
I chiarimenti che ha portato qui il il sottosegretario Carpi sono interessanti non so se risolvano veramente tutti i problemi che si possono porre lungo questo itinerario insomma è stato ricordato qui anche dal presidente Gatti che di grande sviluppo dalla produzione da fonti rinnovabili assimilate soprattutto della cogenerazione Trai chiaramente sostegno oltre che dalla garanzia di collocamento delle reti dell'elettricità prodotta dal esistenza di determinati prezzi di cessione alle alle che sono particolarmente incentivanti ora e qui che tocchiamo un punto molto delicato
Anche nella prospettiva di modifica che possano intervenire in quest'area perché bisogna forse tenere presente una cosa che non ho sentito qui ricordata da nessuno
E che ci rende la prospettiva di apertura al mercato europeo che e quindi una realtà e di mercato completamente diversa da quella passata
E viene a configurarsi in questo ambito cioè nell'ambito dei problemi che sono posti da queste da queste questioni di incentivazione
E a confidarsi un regime di aiuti un regime di aiuti e come tale nella forma presenti almeno è chiaramente incompatibile con gli articoli novantuno e novantadue del trattato ecco qui e una cosa di cui voi non si è parlato ma è una realtà che avanza
Ora intendiamoci io voglio essere chiaro fino in fondo
Oggi ecco la legge che impone all'ENEL le in relazione all'obbligo di acquisto degli esuberi
Per cui quel date tariffe che che gli sono imposte quello tutto questo è assolutamente incompatibile con un contesto di apertura alla concorrenza quale quello che si dovrebbe realizzare successivamente
Però la questione quale e che probabilmente posso Sister io su questo avrei un'opinione leggermente diversa forse dal rigido dualismo che è stato delineato nell'esposizione di Chicco Testa certa un mercato regolamentato e un altro completamente libero quello degli eleggibili perché penso che possesso isterie in quest'area
Un problema di politica settoriale ispirata dei principi qualitativi ecco che e i quali possono avere delle ragioni gol politiche assolutamente sostenibile qual è la questione e quindi ne possa derivare un esigenza di incentivi ora questo poi sarà compito della autorità nel preposta
Sotto la quale quindi potrebbe finire col ritenere anche una qualche in qualche misura anche quest'altra aria quindi non configurarsi quindi un dualismo così rigido come quello definito da testa perché il problema qual è e che se incentivi hanno da essere così gentili siano però compatibili con la normativa comunitaria ecco
E che probabilmente tecnicamente non è impossibile insomma si tratta semplicemente si tratta semplicemente di rifletterci ecco questo era l'unico punto diciamo significativo sul quale volevo richiamare l'attenzione in relazione ai problemi che sono stati qui discussi per il resto più o meno potete già da voi immaginare quali sono le considerazioni che io a avevo intenzione di svolgerà relativamente all'armonia che certamente caratterizzerà i rapporti fra le due autorità in futuro qui il problema delle rispettive competenze delle due autorità è stato posto assai bene dalla legge non ci sono equivoci casomai se preoccupazioni possono insorgere queste riguardano veramente il futuro riguardano altre autorità di cui qui non è il caso di
Io ho avuto occasione di registra
Preparazione
Degli nelle nella discussione preparatoria relativa alle leggi sito di altre autorità qui c'è veramente un problema
You accenno qui per perché questa è la preoccupazione che poi domina un phon pochino e i pensieri miei ed è l'autorità che io rappresento in relazione al suo ufficio ma qui c'è veramente un problema che ecco che questo
Economica materiale sia la bora comunque una Bovo Costituzione esiste un problema di rispetto della coerenza logica e culturale ecco che deve esistere tra i vari parchi le varie i vari passa nella costruzione di questa opera grandi
Alé siamo stati tutti impegnati chi da più anni e chi da pochissimo e a cui io qui non faccio non posso fare altro che rivolge
Pippo Ranci
Sì sì chiedo
Scusa presidente
In base ma io non so più cosa dire grazie
Il rosario
Ringraziare
No abbozzò
E dell'azione in Loggia fatte prima e credo che
La somma la una e trenta tredici e trenta
Ed è ulteriormente Conad
Ecco
Dire che
Esprimo un senso di
Tanta gente
A discutere di queste cose
Vuole essere questo vuole
Anni nel settore energetico
Ed
è una specie di
Le
Sono di persone
Problemi energetici che la gente
Innalza sconta
Ecco io mi ha
Questo interesse e sento
Dimostrano
Tate aziende o interessi energetici ma lo
Altri settori industriale che sono solo dei miei
Di un po'di energia e le
Per questi problemi ecco io mi auguro e spero
E questa vigile attenzione
Questa
Particolare
Coro si manifesta suoi però
Energetici possano essere sapientemente utilizzo
Alle associazioni di categorie
E perché no Rutelli e col solito
Che può
Tare sul fa
Faccia subirà delle critiche e se non lo dà per scontata vuol dire che non conosce e no sa apprezzare
Ma certamente c'è anche una ne ha una sensibilità che dovrei
Però se saprete gestire bene questo Organ
Che su cui potrete contare come apporto come consenso