"Quale capitalismo nella seconda Repubblica?" convegno organizzato dalla Fondazione Amici di Liberal presso l'Hotel Four Season

Quindi in questi pochi secondi mentre ancora una volta vi prego di prendere posto io naturalmente invito gli altri relatori che ancora non ci avessero raggiunto al tavolo della presidenza
A prendere posto al tavolo della presidenza e non mi resta che spendere pochissime parole
Per presentare Abu tutti che naturalmente ringraziamo di aver accolto il nostro invito il senso di questa che la prima iniziativa che la Fondazione Amici di Liberal
Creata sei novembre dell'anno scorso a intrapreso sul terreno dell'economia
Avete visto recentemente iniziative condotte dalla Fondazione su altri terreni sui terreni delle regole del gioco della politica e delle istituzioni
Il desiderio di raccogliere nella fondazione ambiti diversi della società civile del mondo delle professioni dell'Accademia dell'impresa
Naturalmente fa anche delle regole
Del gioco economico uno dei terreni su cui la Fondazione Amici di Liberal
Intende raccogliere le riflessioni di voi tutti e proseguire in un lavoro che da oggi con questa iniziativa esordisce proprio per questo questo convegno è un convegno di tipo ricognitivo dei problemi
Voi vedrete che nelle sette relazioni che abbiamo pregato gli amici relatore di sintetizzare in pochi minuti quindi non verranno lette ma sono stampate nel volumetto che trovate nella cartella dei lavori abbiamo chiesto ai sette relatori di illustrare dal loro individuale punto di vista un ventaglio di problemi su cui avviare
Convegno di oggi una ricognizione permettere poi via via nel tempo successivo nel proseguire del dibattito ma l'approfondirsi del confronto alcuni dei punti focali su cui la fondazione Amici di Liberal
Eventualmente interverrà con strumenti diversi come documenti di indirizzo che ha già prodotto su altri ambiti programmatici o problematici della vita italiana
Io termino questo esordio prima di dare la parola Geminello Alvi che il primo relatore ricordando solo che una delle preoccupazioni classiche viene spesso riportate quando ci sono i convegni economici è una frase di Adamo Smith che hanno naturalmente una torre molto caro e ricordava
Che quando uomini d'affari si riuniscono per parlare tra loro e molto vivo il rischio che ci siano delle trame in corso contro la libertà del mercato e quindi delle trame contro il bene comune
Ora Adamo Smith parlava diritte riunioni che avvengono al chiuso queste una riunione invece che avviene all'aperto e molto probabilmente come vedremo esattamente il contrario sovietico cioè la libertà dei mercati la concorrenza e la contendibilità anche delle stesse impresa è uno dei punti su cui ci occuperemo
Questo è il nostro spirito e io cedo subito la parola Geminello Alvi pregandovi per primo e tutti coloro che lo seguiranno di un Rispetto appunto severo rigoroso dei tempi grazie la prova professorale
No al podio
A destra
Nel quotidiano dissertare del Trattato di Maastricht è continuo calcolo desiderio d'un rigore altrui nel quale obbligarci nutrimento di ciclo chimiche attese eccetto molto d'altro
E tuttavia un dovere di lealtà all'inizio di questo convegno importante da mettere che se del Trattato di Maastricht almeno servisse ancora senza sorrisi rassegnati questo si deve alla tenacia della Banca d'Italia
Il suo governatore reso verosimile quanto appena un anno fa era parso impossibile di riportare il cambio col marco da mille duecento a mille lire recuperò che non ha riscontro nella storia del nostro Paese negli ultimi decenni
Ne ha richiesto meno abilità il diminuire i rendimenti a lungo termine tenendo elevati quelli a breve
Ma rivalutarsi della lira non è stato solo questione di tenacia un differenziale ideale dei tassi di sconto tra Giappone e Germania da una parte USA Italia dall'altra è dipeso dallo sposarsi del ciclo tra le sette più grande economia
Le banche centrali non è stato il novantacinque hanno potuto elevare i differenziali tassi di sconto in modo da rivalutare il dollaro solo perché la congiuntura di Germania e Giappone era opposta a quello americano
E ciò ha reso possibile un perfetto ritorno al padre al passato Fazio gli altri banchi erano gestiti preziosa dei tassi di sconto siamo tornati sincronismo i degli anni Venti dell'ultimo mercato mondo liberista
E ritorna dal passato anche il biasimo rivolto agli industriali per non avere diminuito i profitti come i salari reali anche i profitti in un mercato mondo regola dove i tassi di sconto dovrebbero adeguarsi a livello di di cambio
Il futuro è sempre più un remare controcorrente verso il passato che si è dimenticato
Ma sinora poco si è detto dei meriti ovvi del dottor Dini il quale ha difeso nel mille novecentonovantacinque un avanzo primario e norme di sessantadue mila miliardi
E questo non per diminuire la sua finanza creativa uso con candore l'espressione usata dal Fondo monetario per definire i nostri conti ne citerò senza candore
Un articolo su tre colonne del Frankfurter Allgemeine Zeitung del sedici novembre mille novecentonovantacinque
Nel quale si calcola un deficit effettivo superiore di due punti a quello preteso dal dottor Dini
Mi limiterei piuttosto al fatto che come i meriti del governatore Fazio non dovrebbero mai separarsi dalla sfasatura dei cicli del mercato mondo così quelli del Ministro Dini non dovrebbero isolarsi dalla vera novità della politica italiana
La novità è che la Banca d'Italia lei negli ultimi quattro anni pilotato la politica economica
Poco importa
Che Fazio abbia poi lasciato a Dini meriti sui giornali o che l'onorevole Prodi se emozionale se mozioni e creda con sorrisi mascellari siano stati Luís e la sua vittoria d'avere ridato valore la linea
Eppure anche gli altri devoti fino poco fa Arazio ciminiere Pini Quaglini cantati con le delegazioni bulgare ora quasi tutti si dicono per il mercato
Anzi addirittura adesso vogliono spiegarlo a tutti e lo zelo ovvio sospetto degli scopritori in ritardo Siri memori la riforma delle pensioni il buonsenso poteva già un anno fa riconoscere in essa una recita tra sindacati e governo e tuttavia la recita si è finta vera come erano i decenni trascorsi tutto è finito come sempre onorando l'ipocrita via d'uscita con la data in passato
Quella dei doppi servizi pagati due volte ma usati una volta sola e malamente si pagano scuole private per non mandare i propri figli a farsi rovinare dove tre maestre perché l'asse imposte dei sindacati
E tuttavia si pagano le tasse per queste maestre
Chi non ricerchi il suicidio deve inoltre pagarsi medica e clinica privati ma al contempo pagare la tassa della salute
E senza una sorveglianza privata un'impresa una banca sarebbe depredata eppure le tasse servono a pagare cinque corpi distinti di polizia
E perché dunque scostarsi da questa ipocrisia per il caso delle pensioni ovvio imporre ai coatti del dieci per cento di iscriversi subito all'INPS il grande antropologo campo l'ANIA ben descritto come in ogni società arcaica moderna canta al mercato persista una funzione di redistribuzione
Stato fiscale Piano Marshall mantenimento dei figli Doni provvidenze del re di Tonga sono alcuni dei molti suoi modi ma le tassonomia finora conosciute l'Italia sempre creativa offerto altri casi esemplari neppure il re di Tonga saprebbe però la magia per far pagare il doppio
Ciò che sindacalisti soddisfatti dicono di essere riusciti a mantenere gratuita
E tanto meno gli sarebbe riuscita la magia del dottor Dini chiamo abilitato con un solo finanziare manovre il tre per cento del PIL
Eppure lasciando immutata quella gratuita che costa doppio della nostra funzione di redistribuzione
Proprio questa ultima in attesa magia in dubbio induce il dubbio cruciale è sempre rimosso siamo abituati a pensare che centrare alcuni criteri di Maastricht implica inevitabile la riforma della spesa dell'entrate pubbliche ovvero dalla funzione di redistribuzione statale
Ma è davvero così
Una manovra del tre per cento del PIL tra novantasei e novantasette può riuscire anche al superministero del ministro Ciampi ma il successo indubitabile implicherebbe davvero anche la riforma ad una redistribuzione ipocrita della quale tributi statali in paese partiti si sono citati nei modi
Che persino al re di Tonga sarebbero tazzine Ducati la risposta è una costatazione dei sindacati dipende ormai l'efficacia della manovra il tasso di sconto sul livello dei prezzi e quindi sugli interessi reali
E dunque mai e poi mai il governo della Banca d'Italia potrebbe inimicarsi le prossime finanziarie tutte impiegheranno e allora ovvio solo quei tagli alle spese compatibile il regno di Tonga
Con un po'di mestiere usando un utile allarme prequel peggioramento del cambio della lira di cui già verso settembre si dovrebbe vedere qualche segnale nel novantotto si potrebbe addirittura centrare i criteri di deficit inflazione previsti da Maastricht
Il governo ha un sanguinante è semplice otto tra la Banca d'Italia i sindacati
L'unico vero e grave dubbio riguarda mastri che più che dal Nord bossiano dalle tempeste di sospiri della deputata Pivetti viene piuttosto dalla spazzatura dei cicli Clinton a cui pure come Veltroni kennediano
E anche per questi suoi nel direttorio dalla Federal Riserva premieranno su Cristante fagli prima non alzare poi forse abbassare il tasso di sconto sarebbe questi re inizio dei peggioramenti della lira inoltre si spera in una ripresa tedesca perché il PIL italiano non cada troppo
E però la ripresa europea non dovrebbe essere troppo altrimenti l'aumento dei tassi tedeschi si aggiungerebbe la diminuzione dei tassi americani e al momento inevitabile di quelli giapponesi e insomma oltre a temere il verificarsi di una forbice opposta a quella che ha concesso il recupero della lira
Se la congiuntura italiana non peggiora molto se la spaccatura dei cicli non serico Chasse poi troppo presto neppure Braveheart Bossi L'Unità verso del talento di tale da partorito dalla nascita di Mussolini potrebbe molto
Certo le maniere in cui il ministro delle Finanze promette di redistribuire le tasse rigirando nella fiscalità generale offrirà verosimilmente nove tifosi all'eversore Bossi Maurizi Krohn-Dehli sincronizzarsi del ciclo internazionale pure più che bastare
In breve affidarsi soltanto i criteri statistici di mastri che è una variante dell'identico desiderio di oblio
Troppo male si è discusso di ECU europee
Si confondono italiana un desiderio d'oblio da essere altrove di attendersi da tedeschi e danesi quelle riforme che per la sua propria volontà Alitalia l'Italia altrimenti solo stimolerebbe di occorre invece esso Marvel band altro una nuova idea di società
Ma ricercare i modi in una simile radicale riforma sociale implica adesso di non eludere curiose realtà delle fondazioni bancarie si è parlato tanto e male con così pochi affetti che forse sarebbe meglio tacere nel rassegnarsi quelli bancari sono enigmi spirituali così complicati che solamente chi ne parla per potrebbe parlarne
Ma si è serio ovviamente lo fa il meno possibile meglio dunque tacere circa il Banco di Napoli ed altri eventi troppo complicati e magari dir bene di quelle banche che si sono votate come il Mediocredito centrale al project financing
Basti piuttosto per estendere gli effetti della sezione di redistribuzione in Italia oggi
Limitarsi a un dubbio contabile non solamente le casse di risparmio donò danni molto meno di quanto donassero
Della legge Amato che le costringe a far fronte agli aumenti di capitale ma quello che donano parrebbe dai loro bilanci in molti casi minore o comunque di poco superiore ai risparmi fiscali che la legge duecentodiciotto novanta articolo sette comma tre concede loro
Meraviglie di un'economia ridotta a partite di giro
Ma neppure l'eterna supplenza del dottor Cuccia evitato del resta la grande impresa di perdersi in una vicenda Gemina e l'impotenza ribelli stia del Nordest ripete l'identica assenza ad un'idea sociale che lascio senza forma civile il boom degli anni sessanta
Ed è impossibile tacita la distribuendo sgravi e prebende ora svanite
E non era sacrosanta la versione di don Sturzo per la scuola di Stato il suo diversi per una libera scolano mercantile ma neppure statale maestri moltiplicati per tre bimbi tormentati da loro e dagli specialisti improvvisati che insegnano calcolo delle probabilità e le orchidee
Cantilene di Rodari
è stato il modo sindacalisti do per evitare di licenziare il sovrappiù da almeno ottanta mila maestri creato dal diminuire da quattro a due sette milioni degli alunni elementari dal mille novecentottantuno oggi
Gli insegnanti in esubero rispetto alla media europea tra elementari e superiori costano quindici mila miliardi all'anno
Ma prima ancora che dignità rimane a una nazione che accetti di Prévert Tire con un espediente pedagogico insulso
L'educazione dei bimbetti pur di compiacere la necessità del posto fisso e i commerci politici
Dunque si parli di banche imprese sindacati ieri colture ovunque essi Rieti si reitera un economia in quelle tribù piccolo-grande d'ognuno sono cristallizzate
E ancor più pervertito alle prebende dello Stato nelle ideologia dei partiti solamente macchine per fabbricare o di collettivi come diceva Simone Weil servono in questa riforma ha qualcosa di buono
Servono poche idee ma insistite quelle per lo più già dette dai grandi Einaudi don Sturzo Cutuli
Serve ad esempio l'abolizione del valore legale del titolo di studio la defiscalizzazione totale delle spese che le scuole che si soddisfa il costituiscono in associazioni senza fine di lucro
O fondazioni basterebbe ad avviare la vera autoriforma della scuola aumenterebbe la libertà di scelta di famiglie studenti individui di si integrerebbe le consorterie sindaca al burocrate
Se il sistema si allargasse poi la libera scelta d'un ospedale il risparmio totale sarebbe allora almeno di trenta mila miliardi all'anno
Basterebbe che lo Stato si limitasse a vegliare perché le nuove scuole ed ospedali mantenessero i criteri di pubblicità
Chiesti dalla Costituzione
Si tratta allora di premere per l'abolizione del valore legale del titolo di studio perché la legge Zamagni su fondazioni associazioni sia approvata senza che venga limitato l'ammontare che impresa contribuenti possono trasferirli con libere donazioni
Seguitando a calcolare soluzioni finanziarie nuove e però certo estremo ovvio coinvolge del fondazioni bancarie da una loro esportazione si potrebbero richiamare titoli di proprietà per almeno cinquanta mila miliardi
E si in e si potrebbe essere convertita ad esempio per estrazione una somma corrispondente di titoli di Stato
Oppure si vincono nelle fondazioni bancarie a trasferire tre mila miliardi all'anno all'università e all'assistenza sociale diminuendo da altrettanto la spesa statale
Simili conversioni non sarebbe un affare di routine elementare ma se sono orari quelli decisi a scelte radicali non è per scrupoli tecnici
Quanto al federalismo esso è la prova di come certe parole usate sciatta mente si consumino e divengano unanimi vaghezze
Una quale che sia burocrazia deve essere giudicata con riguardo le sue funzioni
E quel paziente tanto ad uso le perversioni contabili Ca'del tempo di leggersi vari bilanci regionali scoprirà che per molto più della metà consistono di fondi vincolati per sanità e trasporti
Formazione fondi per programmi c'è Emil che altri rivoli compongono il resto ma tanto è l'ozio generale che gli enti Regione neppure una mobilità nel sopra più di denaro da sprecare che verrebbe loro dei fondi europei
Quanto a ospedali e trasporti si tratta di partite di giro che sono all'origine
I servizi che costano il doppio e di mutui in crescita circa la formazione è un dovere di non infierire consiglia di tacere
Ma che senso ha allora trasferire nuove funzioni e tasse a cinquanta mila impiegati reclutati una uno dai partiti ed educati a non fare
Come Province Comuni e le Regioni non sono parti sane dello Stato devono loro pure essere diminuita delle funzioni che non sanno svolge quindi ed impiegati il principio di sussidiarietà implica quello di sostituzione ora un'impresa una banca sono costrette loro a scrivere i programmi c'è al posto d'uffici regionali incapaci basti allora il prendere atto di questa sussidiarietà
Scomporre le funzioni d'arresto riarticolare la con le forze che hanno interesse a svolgerla aggiungendo le un qualche pubblico controllo
Una rete dei trasporti non assistenziale una sanità riformato una vera formazione implicano di reiterare la procedura
Come aveva inteso Adriano Olivetti un vero decentramento implica la disarticolazione delle funzioni presenti lavori articolazione in interessi e comunità concrete sul territorio
E se generando un genere di enti pubblici ma non statali sono il solo modo oggi realistico di rinforzare la simpatia sociale
Da quattro anni la quota di PIL del lavoro dipendente cala
Riscoprire quel socializzare senza stati Zare
Che era lo slogan di Olivetti ripulirlo da utopismo ed eccessi di puntiglio che nei suoi libri abbondano e oggi il modo forse il solo Roma rimasto per compensare il lavoro dipendente del troppo che non ha avuto dissentire dal modo in cui queste idee sono state ora incarnate è più che lecito ma l'idea che non si incarni non è un'idea e nel calcolare miliardi in questo modo almeno ci si è discostati dalla noia di commentare manovre finanziarie orbite perché nulla cambi e nessuna idea davvero Nuova Eri sanante si incarni
Ci si accontenti pure si evitino anche le insidie che la sfasatura dei cicli inevitabile ci procurerà
Poi si è l'oggi la lealtà della Banca d'Italia sa Plata nel novantotto per un deficit pubblico al tre per cento si patteggia all'italiana su gli altri parametri ci si complimenti perché il deputato Bossi avrà intanto aperto una pizzeria nel foggiano
Si creda pure che tutto questo abbia verosimiglianza e senza pezza ma almeno non ci si illuda
Nastri
Incarna per gli italiani prima di tutto un desiderio di oblio disse e dell'Italia per come è stata plasmata la funzione di redistribuzione
E Louder nella riforma radicale evitare che vi si incamminò i veri Inaudi Sturzo di Olivetti significherà rassegnarsi allora alla decadenza dei cuori
Che peggiore e di molto della decadenza dell'economia grazie dello Stato
Ringrazio il professor alvei innanzitutto per la sulfurea Energia del suo stile espressivo che sicuramente suscita dibattito ecco quindi di sicuro
A esordito esattamente adempiendo alla funzione gran e do la parola grossa L'Unità per la globalizzazione
Grazie meno nello zolfo nella mia relazione in quanto il il tema è in che senso si colloca come si colloca questa evoluzione del capitalismo italiano nella nello scenario in cui si sta evolvendo
Un capitalismo internazionale allora dai tempi di Smith Ricardo gli economisti sono largamente convinti che l'integrazione internazionale non sia un gioco a somma zero non è uno scontro tra vince vincitori anzi i Paesi ricchi e Paesi poveri hanno modo di integrarsi e di guadagnare in tram vi poiché sono avvenute teorie più moderne che hanno ricordato che i mercati sono imperfetti
Che esiste il potere di mercato esistano le cosiddette rendite che possono essere contese tra gli attori che esistono strategie in cui la crescita si accompagna ad un i miseri mento
E tutto questo ha dato una certa sorta di base scientifica al ritorno di tentazioni da un lato mercanti visti che per cui export bello importo non è così tanto bello
Riecheggia te anche in alcuni economista illustri
Quelli che Krugman stigmatizza come l'ossessione la l'ossessione pericolosa per intenderci nonché politiche di tipo difensivo vorrei ricordarvi che ancora oggi quando andiamo esaminare il tipo di barriere tariffarie ma soprattutto non tariffarie che i Paesi pongono nei confronti del esportazione dei paesi in via di sviluppo e sono concentrate sostanzialmente sul proprio settore in cui i Paesi in via di sviluppo presentano maggiori possibilità e opportunità come il tessile l'acciaio la l'agroalimentare
Il tema degli standard di lavoro cioè abbiamo un ritorno di paura dice in un certo senso di angoscia che l'integrazione tutto sommato non sia così benefica
Allora cinque riflessione telegrafiche su che credo possano guidare una lettura e una riflessione serena su questo fenomeno nessuno dice che l'integrazione
Benefici tutti e simultaneamente allo stesso modo l'integrazione
E noto comporta dei vantaggi al sistema comporta una redistribuzione di corti tra fattori produttivi come si dice nel gergo tra Regioni tra su sistemi però non si può mettere in dubbio che è un capitalismo moderno proiettato verso il due mila non possano continuare a scommettere sulla crescente integrazione via anche via subito integrazione regionali
Primo punto è che come noto è ripreso anche ad altri relatori la crescita del mondo oggi il più indipendente non dico dipendente di quanto non fosse prima da i nuovi soggetti l'Asia oggi pesa il ventitré per cento sugli scambi europei al netto degli scambi intra europei gli USA peso del diciotto per cento
Sulle esportazioni americane Singapore pesa da solo più di tutta l'Italia e il successo di questa area che come è noto va a Cina in testa Asia ne conta regione di intorno si basa largamente su scelte di strategia di sviluppo autore oriented come si dice nel gergo c'è uno sviluppo che a differenza di una certa mitologia di difesa dalle importazioni dai Paesi troppo forti non ce la facciamo a reggere la competizione si basa invece sulla sfida tra della competizione aperta
Sulla politica economica di tipo market friendly in cui si rinuncia all'uso esasperato tradizionale di molti Paesi in via di sviluppo di prezzi amministrati di di regolazione di tariffe di marchi di protezionismo valutario esasperato che si punta invece su questa integrazione su questa apertura
Questo sta segna nettamente una punto divisorio tra i paesi in via di sviluppo che hanno avuto successo e che stanno emergendo e i paesi in via di sviluppo che in passato hanno fallito
Parliamo dall'America latina non parliamo neanche dell'Africa e che a distanza di tempo caso America Latina stanno rivedendo le proprie visioni del mondo anche aiutate sollecitate naturalmente dal banca mondiale dal Fondo monetario devo dire che per fare in Africa come ricorda Ruggero in un suo recente intervento le cose stanno un po'cambiando ce sta mutando la cultura di alcuni paesi seconda riflessione
La specializzazione dei paesi chiamiamo ci ricchi ci metto l'Italia
Dipende sempre meno dal dalle risorse primarie anche dall'accumulazione di capitale fisso è sempre più dalla risorsa di cervello di creatività nei prodotti di efficienza di qualità nei processi di diversificazione dei prodotti il paradosso è i Paesi ex comunisti hanno accumulato capitale fisso come come pochi Paesi e hanno ottenuto una immane fallimento dal punto di vista della Della stessa Technology là dove hanno investito fortemente in capitale fisso in capacità produttiva in tecnologia non essendo proiettati in una logica di Breil Where in una logica di confronto con la competizione hanno sostanzialmente costruito dei sistemi economici che in questo momento stanno subendo come tutti sanno un aggiustamento penosissimo
Terzo punto la specializzazione internazionale
La divisione The nazionale del lavoro come la se solo definire sempre più per prodotti sempre più per tipo di prodotto i comparti segmenti superiore si spezzano le cosiddette filiere non c'è una divisione del lavoro per grandi per grandi settori industriali si scambiano macchine utensili per metalli contro macchine utensili per metalli
L'Italia è un forte produttore di macchine utensili per metà li importa macchine utensili per metalli la cosa scandalizza no fa parte della divisione del lavoro perché non esistono delle competenze che esauriscono la capacità produttiva di interi settori da cui tutta la la l'opportunità l'opportunità di un riposizionamento quando un sistema produttivo ad alto salario
Si interroga sul proprio futuro problema non è il solo dei adesso siccome o la scommessa dei bassi salari devo ridimensionare devo perdere devote industrializzare il problema non è venduto in lizza stile riposizionarsi cioè scoprire come di fatto di fatto i nostri settori di successo hanno scoperto che un riposizionamento verso famiglie di prodotti dove si compete non sul prezzo non sul sul costo del lavoro che spesso poi pesa meno del trenta per cento sul sul costo complessivo ma si compete sulla qualità sulla varietà sui servizi e quant'altro e questo una logica che ormai presiede alla alla strategia di successo il che comporta anche vi ricordo corollario una focalizzazione
Ovviamente per un'impresa da cento a cinquanta miliardi la focalizzazione può comportare una scelta specifica di su sedimenti per un'impresa dodici mila da venti mila miliardi focalizzazione significa rinuncia alla alla strategia conglomerata è scelta a oculata Dei su settori in cui si riesce a fare del a della competizione contro anche gli stessi giganti che operano sul mercato oligopolistico mondiale
Quarto punto collegato al precedente
Crescente contenuto di servizi gli scambi internazionale sono sempre fatti sempre più non tanto di servizi in senso diretto anche se esiste un commercio internazionale di servizi più di un mille miliardi di dollari ormai a livello mondiale come ci ricorda di carte ma i servizi dentro i beni i i beni di nuovo si qualificano in quanto hanno un pacchetto un contenuto di ancora come chiamarlo Bremer
E logistica marchio stile assistenza alla al cliente la famosa qualità percepita e qui che spesso il capitalismo italiano sia delle grandi che delle piccole imprese ha mostrato corda ha mostrato un po'alla propria corda e qui dove per fornire servizi dentro i prodotti mostra la corda anche il sistema entro cui operano le imprese ed è il il tema ben noto del debolezza della debolezza delle infrastrutture entro cui lo richiamo alla fine
Infine il ruolo delle multinazionali e questo va da sé però vorrei ricordare un dato che cito spesso in questo periodo recente tratto da Lunardi investment del porto prendete il commercio mondiale un terzo del commercio mondiale origine da scanditi entra a far cioè da scambi tra perché impresa appartenenti allo stesso gruppo
Un altro terzo origina da scambi non entra forma ma riconducibile a imprese comunque classificabile come multinazionali cioè aventi impianti in più Paesi e il restante terzo è gli scambi come dire indipendenti
Non solo un altro dato se sommati tutte le vendite delle affiliate estere di imprese multinazionali quindi al netto delle vendite della casa madre nel proprio Paese la somma di queste vendite supera il valore dell'intero commercio mondiale
Vengo a le conclusioni alle implicazioni di politica di politica economica in questo clima di capitalismo e di integrazione proiettata verso maggiori opportunità il che non significa minori problemi di adattamento
Quindi vorrei ricordargli anche le la famosa tensione del dottor Faust richiama nella letteratura in particolare delle memorie di Guido Carli questa tensione che caratterizza l'Italia sempre tra la la la tensione verso l'apertura la concorrenza del mercato e dall'altro la tentazione continua della mercato captive della collusione della protezione
Allora prima politica possibile il turbo capitalismo come l'ha battezzato con più che un liberal Nunzio un un radicale come Luttwak
Non certo non sospetto di simpatie né keynesiana e né di sinistra questo turbo capitalismo per cui si creano l'esercito dei lavoratori precari le tensioni populista la reazione degli scioperi duri il thatcherismo male interpretato questa strada in vicolo cieco
Dahrendorf ricordo una frase che cito quasi nove sennò Pepper
Mette bene il detto su su questo tema l'esclusione dice Dahrendorf nel suo libretto sul quadrare il cerchio all'esclusione economicamente dannosa ma innanzitutto socialmente corrosiva e infine politicamente esplosiva
La questione fondamentale dei nostri tempi non è la giustizia nel senso tradizionale della redistribuzione bensì l'inclusione chiusa quella strada ci sono le strade in positivo uno flessibilità dei contratti del mercato del lavoro per favorire quel continuo da un salto da un saio Esine aggiustamento riposizionamento a cui prima mi sono riferito gli uffici di collocamento sono degli uffici mortuari mi sentivo dire recentemente non seminario dalla da Raffaele Morese non non deve rapporto a fonti di sospette
Secondo politiche industriali volte a migliorare la qualità delle risorse la qualità dell'ambiente più che a trasferire fondi risorse scarsamente controllate qua si aprono i campi che mio collega microspie pro conosce molto meglio di me l'innovazione
Le interfacce con la ricerca l'addestramento professionale la formazione come come funzione permanente le infrastrutture una domanda pubblica che agisca come strumento di selezione e non come strumento di protezione di difesa delle quote storiche l'elenco è lungo ma sotto tutto ciò sta la nozione che cara anche alla mai che il portiere che molti di voi tre conoscano
Ed è che io sono capaci di competere sul mercato mondiale se comincia ad essere capaci di competere sul mio mercato
Se non c'è domestic fra i valori non vestizione compreso domestica non si riesce a competere bene sui mercati mondiali questo è un insegnamento prettamente che viene anche dal Giappone
Infine chiudo uno Stato leggero tanto per usare un termine ormai abusato ma ci credo sinceramente anche perché in questo momento sto facendo l'esperienza dello stato pesante
Uno Stato leggero che valorizzi i localismi tutte le le articolazioni ma che scherzi ma che eviti un pericolo a cui va incontro naturaliter un'evoluzione della pubblica amministrazione nel momento in cui nascono più livelli di governo federalismo e veniva ma stiamo attenti che il federalismo all'italiana non nasca sotto l'insegna della sovrapposizione di procedura di competenze oggi c'è una grande sfida e l'Italia ho concluso l'Italia veramente esprime delle potenzialità di tessuto industriale come forti Paesi una politica economica che sappia valorizzare il localismo senza stringere nelle morse della stratificazione burocratica dei permessi delle dei consensi delle procedure e delle autorizzazioni è una grandissima sfida dalla dalla quale con la quale mi auguro entreremo nel due mila
Al di là del scadenze di Maastricht grazie
Ringraziamento a Fabrizio Onida passiamo del sono un tema che sicuramente sarà al centro di molte delle nostre iniziative ne abbiamo chiesto a Francesco Giavazzi che invito ad andare sul podio a parlare di gli equivoci delle privatizzazioni dimettere privatizzazioni saranno al centro della vedi molte le nostre iniziative perché siamo fondamentalmente convinti che gli equivoci di cui parla l'abbiamo chiesto a Francesco Giavazzi di parlare stanno soprattutto nel fatto che nel Paese ancora poco diffusa sia la consapevolezza di quanto si debba rendere concorrenziali settori in cui le privatizzazioni da fare adesso interverranno cioè quelle dei vecchi monopoli naturali esercitati dalle imprese pubbliche e public utilities e poi poco diffusa la consapevolezza forse anche con qualche responsabilità del mondo d'impresa
Su come sarebbe stato possibile e sarà possibile intervenire attraverso le privatizzazioni la modifica degli assetti di controllo proprietari sono caratteristici fino a questo momento
Di una certa arretratezza del mercato italiano la parola a Francesco Giavazzi
Grazie
Quando verso il mille novecentonovantuno novantadue è cominciato in Italia i presidi privatizzazione la quota di attività economiche misurata come una media tra occupazioni Investimenti valore aggiunto sul totale
Dell'attività economica controllata direttamente o indirettamente lo stallo stato ammontava a circa il venti per cento cioè semplificando un'attività economica su cinque era direttamente o indirettamente controllato dallo Stato
Quindi a me sembra che la risposta alla domanda che c'è posto di orchestratore di questo convegno quale capitalismo nella Seconda Repubblica dipenda
In parte anche dal modo in cui avverrà il trasferimento dallo Stato ai privati di questo quinto dell'attività economica dà i tempi e dei modi in cui avverrà il trasferimento per rispondere a queste domande mio parere bisogna partire fare un passo indietro e chiedersi perché si privatizza
Di parere sono due i motivi per cui è opportuno che lo Stato trasferisca ai privati questo quinto dell'attività economica
In Italia primo perché lo Stato si è dimostrato un cattivo azionista e secondo perché questa è un'occasione per introdurre più concorrenza
Nel mercato
Lo Stato si è dimostrato un cattivo azionista nella storia dell'impresa pubblica italiana incapace di nominare Mehmet efficienti e poi una volta nominati di controllarli
Assicurandosi che gestissero bene le imprese pubbliche si privatizza quindi perché si ritiene che i privati siano azionisti migliori dello stato in grado di accrescere lei fece l'efficienza delle imprese che posseggono
In secondo luogo si privatizza perché la maggior parte dell'impresa controllati dallo Stato opera in settori in cui vi è scarsa concorrenza vuoi per la presenza di monopoli naturali come le grandi reti di trasmissione
Vuoi per la presenza di barriere all'ingresso come in molti settori dei servizi le privatizzazioni quindi sono viste come un'occasione per introdurre maggior concorrenza in questi mercati quindi che è successo di questo programma di trasferimento della proprietà dello Stato e privati
Va valutato sul modo in cui affronterà queste risolve contribuirà a risolvere questi due problemi
Implicitamente da quanto dico si deduce che le privatizzazioni non vanno valutati ma questo credo che sia ormai accettato nella dal dal punto di vista finanziario cioè nella misura in cui riusciranno a ridurre il debito pubblico se uno fa la somma delle attività nette che verranno trasferite dallo Stato e privati lasciando da parte le difficoltà immobile che le tre prive di azione degli immobili che hanno problemi
Specifici si parla di un numero che intorno al quattro cinque per cento del del prodotto nazionale lordo quindi tre quattro per cento dal debito pubblico scrive Terzani non contribuiranno a ridurre il debito lordo potrebbero ridurre dal centoventi
A poco più del del centoquindici
Vi è però una spuma effetto indiretto delle privatizzazioni e privatizzazioni aiutano la finanza pubblica
Se accresco la credibilità complessiva del della polizia economica e accrescendo la credibilità influiscono
Sul costo del debito ma questo a sua volta dipende dalla capacità che questo processo di trasferimento del controllo dello Stato
Ai privati avrà di accrescere l'efficienza del sistema e quindi si ritornare due domande cui siamo partiti
Se le privatizzazioni risolvano il problema di un controllo efficiente del management
E seri che risolvono il problema di introdurre più concorrenza nel mercato
Mi soffermo brevemente sulla primo problema il problema se il trasferimento del del controllo dello Stato i privati
Accresca l'efficienza nel controllo
Sulla gestione delle aziende dipende chiaramente dal tipo di aziende che vengano trasferite nei casi recenti di imprese come il Nuovo Pignone ceduto dall'ENI alla General Electric o dell'Ilva ceduta da lì ieri al gruppo Riva il trasferimento di praticamente la totalità della proprietà dell'impresa a un privato un piccolo gruppo di privati garantisce che la coincidenza fra più proprietà e gestione
Che si verifica quando la quota di controllo
è elevata garantisca l'efficiente conduzione dell'impresa i problemi invece si impone su si pone per quell'imprese che sono troppo grandi perché vi sia un azionista che detiene concrete in una quota superiore al cinquanta per cento il problema è che se vi sono azionisti che detengono meno del cinquanta per cento quote più vicini al dieci quindici per cento che al cinquanta
Vi è la possibilità che questo nuovo gruppo di azionisti privati non massimizzino il valore dell'impresa bensì usi il controllo dell'impresa che ottiene possedendo né una quota minore per ottenere benefici privati cioè che non sono nell'Inter che sono nell'interesse dell'azionista di controllo ma non degli altri azionisti e quindi del valore del valore dell'impresa
Questo non è un problema che si verifica in Italia si verifica forse particolarmente in Italia per la chiave
Caratteristica struttura dei gruppi che caratterizza molte delle imprese italiane ma un'impronta problema che si presente anche negli Stati Uniti dove se guardate la composizione del dell'azionariato delle prime cinquecento imprese tipicamente identificate dalla rivista Fortune
Circa la metà di queste almeno un azionista che detiene più del cinque per cento del capitale del capitale sociale
Come si garantisce quindi che l'impresa venga bene amministrata la risposta a mio avviso sta nel funzionamento del mercato in cui si trasferisce il controllo dell'impresa se questo mercato funziona in modo efficiente la presenza di azionisti di controllo che però hanno quote troppo piccole per internalizzare completamente i
Gli interessi di di di tutti tutti gli azionisti viene risolto quindi la prima la prima con conclusione qui a Rita arriverei e che le privatizzazioni possono risolvere l'inefficienza che deriva dall'essere lo Stato un cattivo azionista solo presto regnare solo se parallelamente alla cessione delle imprese pubbliche dallo Stato al mercato si introducono riforme del mercato azionario volte a rendere più agevole il trasferimento del controllo delle imprese
In questo senso le due alternative di cui tanto si è discusso unita agli in questi anni
Cioè Lazio un azionariato diffuso o un nucleo stabile non eliminano l'inefficienza che si voleva risolvere privatizzando né un azionariato diffuso in cui nessun azionista a incentivi a impegnarsi nell'attività di supervisione del management
Al quale quindi è consentito di massimizzare obiettivi privati anziché il valore dell'impresa né il controllo da parte di pochi grandi azionisti al riparo nel caso sbaglio dei rischi di una scalata
A mio avviso questo
Problema spiega in parte la lentezza del programma di privatizzazioni in Italia molte delle difficoltà che sinora lo Stato in particolare il tesoro in contratto
Nelle privatizzazioni derivano da inefficienze del mercato azionario se questo non funziona
Ad esempio se vi sono ostacoli normativi che rendono difficile
Scalare un'impresa mal gestita
è evidente che lo Stato nel momento in cui cede il controllo di un'impresa in particolare se questa opera in settori delicati come l'energia o le telecomunicazioni
Si preoccuperà di chi è l'acquirente ed esiterà a cedere il controllo se non è sicuro che l'acquirente la gestirà
Con il solo obiettivo di massimizzare il valore invece se il mercato in cui si scambiano proprietà e controllo dell'impresa e funziona lo Stato può limitarsi a vendere delegando almeno in parte al mercato il compito di controllare che l'impresa
Sia bene amministrata
Che però al secondo punto che a che fare con la concorrenza ha detto il secondo motivo per cui si privatizza e per questo è un'occasione per introdurre più concorrenza nel mercato
Il della concorrenza introduce o ha introdotto in Italia in questi anni un dilemma che spesso è parso difficile da risolvere
Ritardare la privatizzazione inattesa di introdurre più concorrenza nel mercato oppure procedere comunque anche prima che il mercato si è diventato più concorrenziale
Caratteristico di questo dilemma sono state i cicli successivi a cui è stato soggetto il settore elettrico con piani
Di caratteristiche diverse a secondo dei successivi per successivi con governi e comunque il ritardo nella privatizzazione nel private del settore elettrico inattesa di introdurre più concorrenza del mercato
A mio avviso questo di lei ma è difficile da risolvere perché il problema è male impostato il problema le impostato perché
Si cercano di risolvere più problemi con un solo con un solo strumento ed è ed è chiaro che se si cercano di risolvere due o tre problemi con un solo strumento questi problemi sono difficili da risolvere
Il modo a mio avviso per uscire da questo dilemma se privatizzare tra virgolette bene quindi solo dopo che si è introdotto e più concorrenza o privatizzare comunque indipendentemente dalla concorrenza il modo e di
Identificare meglio l'attribuzione delle competenze finora si è si è cercato di imporre a a chi vendeva al Governo in particolare al Tesoro il compito di risolvere entrambi i problemi di ristrutturare le imprese il mercato da un lato dipendere dall'altro
A mio parere questo è un compito improprio e che tra l'altro la legge seguita al decreto trecentotrentatré sulle privatizzazioni non indicava il decreto legge dell'agosto novantadue non a caso identifica come responsabile azionista di questa impresa il Tesoro non il ministero dell'industria e quindi un soggetto che dovrebbe avere come il suo compito occuparsene Catricalà Chris che finanziari qui non industriale per l'impresa la soluzione a mio avviso quindi a dividere le competenze al Tesoro al Governo in generale il compito di cedere di cedere le imprese
Bene e rapidamente alle alle autorità di controllo in particolare all'Autorità garante della concorrenza del mercato e alla Consob il compito di garantire che vi sia concorrenza in questi mercati finché tipo poniamo sulla medesima agenzia sul medesimo sulla medesima istituzione il governo o il Tesoro il compito di risolvere simultaneamente questi problemi il dilemma si fa difficile da risolvere
Quindi ha l'auto questo richiede ovviamente una interventi normativi i compiti dell'Authority dell'autorità garante
Le sue capacità d'intervento andranno rafforzate viene rafforzarlo occorra occorrerà chiedersi questo un problema europeo più che italiano quanto dei compiti dell'Antitrust debbano essere Contin devono continuare a essere svolte a livello del singolo Paese quanti debbano essere delegati alla commissione alla Consob analogamente il compito di far funzionare il mercato per il trasferimento del controllo a mio avviso in questa più chiara identificazione dei compiti la chiave per risolvere un dilemma che se non renderà come ha reso negli anni recenti difficile
Procedere nelle privatizzazioni di queste grandi imprese che operano in aree di monopolio questo mi rendo conto va contro quello che ha scritto il professor Amato nella relazione annuale della dell'Autorità garante in cui se ricordo bene e gli notava da un lato giustamente che è molto più difficile liberalizzare un Hummer una un'impresa monopolista dopo che il controllo è stato trasferito dallo Stato ai privati e che quindi il la liberalizzazione debba precedere la privatizzazione la mia persona l'impressione è che le vicende che hanno caratterizzato del il settore elettrico in questi anni suggeriscono che non sia più facile liberalizzare il il settore prima che questo venga trasferito vari ai privati e quindi che sia invece da perseguire Massa diverse cioè di rafforzare agenzie indipendenti
Incaricate della concorrenza sia nel mercato per il controllo per il trasferimento del controllo carovita delle imprese
Sia per i mercati dei beni e dei servizi
Grazie al professor Giavazzi ora Gian Maria Gros Pietro per approfondire la descrizione per i problemi del sistema industriale italiano
Nella struttura ma naturalmente questo tema non può essere trattato in astratto il quadro in cui va inserito è quello tracciato da Fabrizio Onida
E cioè il quadro di una crescente divisione internazionale del lavoro
Quindi ciò che l'Italia può fare e determinato dallo spazio che riesce a ricavarsi all'interno di questa divisione che in rapida evoluzione come Onida ha descritto
E ciò che stiamo facendo
O che siamo riusciti a fare nel recente passato
Crea qualche preoccupazione
E secondo la relazione alla Banca d'Italia nel mille novecentonovantacinque che è stato un anno di eccezionale espansione
Il sistema italiano ha perso circa centotrenta mila addetti o meglio l'occupazione dipendente è sceso di centotrenta mila addetti
C'è stato un aumento di circa trenta mila dell'occupazione indipendente quindi un saldo netto di meno cento mila in un anno di ripeto eccezionale sviluppo del prodotto lordo non è non difficilmente possiamo pensare di avere stabilmente una crescita del tre per cento l'anno
Vorrei sottolineare che l'anno prima il prodotto lordo è cresciuto del due virgola uno per cento
Questo significa che c'era già stato del tempo
Per riassorbire l'occupazione eccedente dopo le ristrutturazioni già piuttosto robuste che si erano effettuate negli anni novantuno novantadue
Ma il problema non è solo italiano
Nel mille novecentonovantuno i disoccupati nell'Unione europea erano undici virgola sei milioni nel novantacinque erano saliti a quindici virgola tre milioni
Quindi non siamo soli ad avere problema di non riuscire a trovare un adeguato numero di posti di lavoro
E e
Questo problema in Europa è sicuramente aggravato dalla natura della politica economica che viene condotta dai governi
Io non intendo parlare di appropriatezza della politica economica non fa parte del mio intervento però vorrei ricordare che sembra che si sia smarrita
La fiducia che nei passati decenni si riponeva nella possibilità di mantenere alta l'occupazione attraverso elevati deficit di bilancio
Anzi
Si è ci si è gradualmente convinti e le gli accordi di Maastricht sembrano dimostrarlo che elevati deficit di bilancio al di fuori di particolari particolarissima condizioni macroeconomiche sono destinati a provocare inflazione che l'inflazione provoca scivolamento del cambio che lo scivolamento del cambio provoca incertezza e seleziona negativamente i progetti industriali nel senso che danneggia i progetti a lungo termine
E induce gli operatori a puntare sui progetti a breve termine o addirittura sulla speculazione anche sulla speculazione sulle scorte
L'Italia all'interno del sistema europeo sembra essere
Sembra potersi prendere come l'esempio di ciò che succede quando si in il percorre questo circolo vizioso fatto di elevato deficit inflazione e aggiustamenti progressivi del cambio che creano aspettative di ulteriori aggiustamenti con una selezione negativa del portafoglio industriale all'atto posto la Germania sembra essere l'esempio
Del circuito virtuoso
Moneta forte cambio che si apprezza imprese obbligate
A investire sul miglioramento dei prodotti possibilità di fare questi investimenti date le condizioni di certezza di basso costo nominale del capitale che si determinano in questo modello vorrei concludere questa piccola parte ricordando che nel circolo virtuoso che sembra essere alla base del modello Maastricht
La crescita reale del tenore di vita
Resa possibile dall'apprezzamento dei prodotti e quindi dalla possibilità di pagare salari più elevati di parare pagare salari più elevati per le ore contenute in questi prodotti
La redistribuzione mondiale del lavoro di cui ha parlato Fabrizio Onida è un problema che sicuramente preoccupato
Preoccupa perché noi lo vediamo unilateralmente come un del flusso di posti di lavoro o di ore di lavoro
Dai paesi europei in particolare dall'Italia verso gli altri Paesi
Ecco allora quando ci preoccupiamo di questo dovremmo anche ricordarci e tenerne nota in altri contesti che il numero di ore di lavoro che un Paese riesce ad aggiudicarsi nella divisione internazionale del lavoro non è un dato e che quindi per aumentare il numero dei posti di lavoro non basta
Dividere quel monte ore
Per un orario settimanale più piccolo e avere più posti bisogna vedere se dividendolo per onorare settimanale più piccolo non si hanno influenze sul monte ore che ci si riesce a ritagliare nella divisione internazionale del lavoro
Certo è che questa divisione
Sta cambiando a ritmi rapidissimi vorrei aggiungere un dato a quelli che aveva citato Onida
Tra negli ultimi dieci anni il prodotto lordo mondiale è cresciuto circa del quaranta per cento il commercio mondiale è cresciuto più del doppio cresciuta quasi del novanta per cento
Quest'e uno dei è una delle forze che spingono verso un'accelerazione della redistribuzione nella divisione internazionale del lavoro l'altra forza lezioni da la citava molto bene eh
La redistribuzione del lavoro che avviene all'interno dell'impresa per opera delle imprese
Vorrei citare un dato dall'ultimo rapporto sul commercio estero dell'Istituto del commercio estero
Sul traffico il cosiddetto traffico di perfezionamento passivo quel traffico che è una delle manifestazioni del tentativo delle imprese dei Paesi ad alto costo del lavoro di sopravvivere
E cioè spezzare il ciclo produttivo e trasferire all'estero alcune fasi ad alta intensità del lavoro
L'Italia
è era un nel mille novecentonovanta aveva un ruolo marginale nel traffico di perfezionamento passivo che si svolgeva nell'Unione Europea
E cioè aveva lo zero sei per cento del totale nel novantaquattro eravamo già saliti al dieci per cento del traffico di perfezionamento passivo dell'Unione europea e questo traffico nello stesso periodo
è cresciuto per esempio nel settore dell'abbigliamento quasi del cento per cento cioè si è raddoppiato
Ora questa redistribuzione
Noi non possiamo vederla solo come una minaccia
Se
Cerchiamo di
Vederla dividere il sistema economico come mondiale come un'unità
Ci rendiamo conto che questa redistribuzione
è insieme
Un passo verso una distribuzione mondiale della ricchezza meno diseguale quindi non possiamo dirci contrari a questa evoluzione su un piano etico
E secondo poiché i paesi in via di sviluppo e anche qui i dati di Onida sono convincenti
Stanno diventando dei mercati sempre più importanti anche per i paesi sviluppati
è essenziale che questi Paesi via di sviluppo
Possono proseguire in questa strada di divisione del lavoro è chiaro che il problema allora
Diventa per i Paesi industrializzati realizzare un equilibrio
Specifico peculiare per ciascun Paese industrializzato fra la propria presenza nei mercati nuovi e la presenza che dovrà a sua volta concedere alle produzione dei paesi emergenti sia al l'interno del proprio mercato sia eventualmente subendo una riduzione delle proprie quote del commercio mondiale in settori nei quali era già presente
Vorrei ricordare che le tentazioni di cui parlava anche Onida di tipo protezionistico non sono affatto una soluzione al problema
Cercare di proteggere i propri mercati con qualunque espediente facilmente scoprì bile in ogni caso significherebbe perdere per ritorsione questi mercati che crescono così rapidamente
E nello stesso tempo continuare a pagare ai prezzi internazionali
Le importazioni a cui non possiamo rinunciare alimenti energia materie prime agli stessi prezzi ai quali le pagano gli altri paesi che non hanno il che non avrebbero fatto ricorso a misure protezionistiche che quindi continuerebbero a vendere anche nei paesi in via di sviluppo
Certo che se vogliamo dirla onestamente e brutalmente
Il problema che si pone ai Paesi industrializzati
è di fronte a questa passò questa tendenza verso una distribuzione meno diseguale della ricchezza è come proteggere almeno in parte la disuguaglianza cioè come continuare a godere almeno in parte di privilegi Rispetto
Al resto del mondo che sta crescendo
Ora questo la soluzione a questo problema spesso viene proposto in termini semplifica tori e cioè si dice che per i Paesi industrializzati la soluzione consiste nel concentrarsi sulle produzioni ad alta tecnologia che non sarebbero accessibili ai paesi in via di sviluppo
E quindi in quelle produzioni difendere salari più elevati di quelli dei Paesi emergenti
Se fosse vero l'Italia allora sarebbe veramente mal messa perché come sappiamo alla più bassa specializzazione nelle produzioni come levato contenuto scientifico e la più alta specializzazione nelle produzioni ad alta intensità di lavoro
Questa posizione è ultima cioè la nelle a nel industria ad alta intensità di lavoro potrebbe sembrare positiva per un Paese con molti disoccupati
Ma noi sappiamo che i lavori che giustamente le le le posizioni lavorative alle quali i nostri disoccupati aspirano sono quelle che consentono di pagare elevati salari reali e di avere certi contenuti qualitativi del lavoro
Quindi il nostro posizionamento
Se non viene trattato in modo opportuno minaccia di far coesistere un'elevata disoccupazione dovuta alla non accettazione di certi posti di lavoro da parte dei nostri disoccupati
Con un'elevata presenza di lavoratori clandestini è un continuo aumento del traffico di perfezionamento passivo la perdita di quote di mercato
Allora quale può essere la soluzione
Intanto io sostengo che non è vero che l'alta tecnologia e l'unica soluzione per difendere una posizione di mercato di un Paese ad alti salari
Lo dimostra il caso della Germania e del Giappone
Sono due Paesi ad altissimi salari che hanno una specializzazione nelle alte tecnologie e nei settori ad alta intensità scientifica nettamente inferiore rispetto a Francia e Regno Unito
Eppure hanno un maggiore successo industriale e i più alti livelli salariali
Questa capacità di competere con alti livelli salariali i due Paesi la difendono con un posizionamento sulla qualità dei prodotti suo rapporto prezzo-prestazioni
Sul contenuto tecnologico e non scientifico
Dei prodotti
Quindi un posizionamento competitivo che si basa nonché su fattori singoli ma su una combinazione di fattori che è fatta
Di posizionamento all'interno dei segmenti di mercato di cultura degli operatori e soprattutto di interazione fra diversi operatori
All'interno del sistema produttivo
Operatori prese operatori di tipo tecnologico anche del settore non privato operatori finanziari
Poi che l'Italia
A
Un sistema produttivo che potenzialmente può evolvere questo tipo di struttura
Sono tre le domande cui si deve rispondere segni le basi sono sufficienti le basi esistenti sono sufficienti per evolvere verso una struttura di questo tipo quale spazio questa struttura posso avere nella divisione internazionale del lavoro
E ce la struttura del sistema capitalistico italiano sia capace di garantire la transizione
Noi sappiamo che molti studi hanno messo in evidenza il la realtà di un sistema produttivo italiano proprio basato su
L'interazione tra diversi operatori quindi potenzialmente in grado di costruire fattori competitivi non facilmente imitabile
Non così imitabili e come per esempio il contenuto scientifico che si può trasferire via satellite in un qualunque stabilimento in Malesia
Tuttavia la debolezza del nostro sistema produttivo è che una parte di questi fattori competitivi sono troppo facilmente imitabili l'esperienza degli anni della fine degli anni Ottanta inizio degli anni Novanta quando avevamo un cambio molto forte ha dimostrato che oltre un certo differenziale di prezzo
E in condizioni magari di congiuntura negativa il resto del mondo facilmente può rinunciare ai nostri prodotti e accontentarsi delle imitazioni
Quindi noi abbiamo bisogno di robusti lire
Il livello competitivo dei prodotti con un maggiore contenuto tecnologico il che non vuol dire smetterà di fare scarpe
Dove siamo tra i primi del mondo
Per fare invece prodotti ad alta tecnologia
Anche se è vero che l'alta tecnologia importante che dovremmo farne di più però nell'alta tecnologia come in tutti i settori le quote di mercato non si improvvisano gli operatori vincenti non si inventano da un giorno all'altro il grosso dalla nostra operazione dove la nostra occupazione sta nelle imprese vincenti
Di settori che non si possono definire ad alta tecnologia allora il problema è di mettere più tecnologia alle scarpe e in tutti gli altri settori che vengono usualmente definiti a bassa tecnologia e che non sempre sono tali prendiamo il discorso delle scarpe sportive tanto per fare un esempio in cui la tecnologia l'innovazione tecnologica molto intensa
Su questa strada ci dobbiamo chiedere appunto se la struttura del capitalismo italiano è in grado di muoversi dovrei
Ritualmente distinguere il discorso tra grandi e piccole aziende non parlo delle grandi perché in gran parte il discorso sarebbe un discorso di mercati finanziari l'ha già fatto Francesco Giavazzi per con qualche piccola d'avviamento
Sì vale anche per le imprese private
Il problema quindi è soprattutto quello delle imprese piccole e medie che di nuovo costituiscono una quota maggioritaria dell'occupazione allora beh questo tipo di operatori
Il cambiamento strutturale che è necessario in parte può essere fatto dal mercato purché il mercato venga sviluppato e favorito nel suo corretto funzionamento come diceva Francesco Giavazzi in parte non può essere fatto dal mercato
La quota che a mio avviso il mercato è in grado di operare di questo cambiamento è quella che riguarda il la trasmissione la ristrutturazione del controllo delle imprese
Ricca risottolineo che non sto parlando delle grandi per le piccole e le medie il mercato è sufficiente
Che il mercato è sufficiente soprattutto a mettere fuori gioco quegli operatori che non capiscono quali sono le operazioni le ristrutturazioni da fare
E gli operatori le stanno facendo vorrei ricordare solo un dato l'Osservatorio delle piccole e medie imprese nel mercato del Medio Credito Centrale
Ha rilevato che nello strato tra dieci e cinquecento addetti circa la metà delle imprese italiane fa già parte di gruppi variamente definibili ma circa la metà quindi la struttura del proprietaria e di controllo delle piccole e medie imprese italiane e molto diversa da quella che appare dalla struttura giuridica ed è in rapidissima evoluzione ripeto qui il mercato ha bisogno di miglioramenti ma è sufficiente per governare la transizione dove il mercato non è sufficiente nell'arricchimento tecnologico perché nessun Paese al mondo tra i Paesi industrializzati affida totalmente al mercato la funzione di arricchimento tecnologico non voglio tediarvi con teorie ma esistono teorie che dimostrano perché non è possibile e non è opportuno che tutta la funzione di arricchimento tecnologico venga demandata al mercato ci sono degli investimenti che l'operatore privato
Non può completamente appropriare quindi in un mercato in una o atti in un sistema di puro mercato l'investimento in questa direzione sarebbe sempre su botti male
è necessario pertanto che una nuova politica dell'India della struttura industriale e del contenuto tecnologico venga sviluppata assicurando soprattutto ai livelli di imprese medie e piccole un arricchimento tecnologico diretto ai Rubus dire la loro capacità competitiva nei settori nei quali attualmente operano quindi più che furbetti in avanti rispetto a cambiamenti del portafoglio di prodotti
Questo Paese ha bisogno di un'azione decisa per irrobustire la capacità competitiva laddove abbiamo già degli operatori Vincenzo
Ringrazio Gross Pietro invito Penati alla tribuna
Richiamo tutti naturalmente ancora una volta rispetto dei tempi e sottolineo che naturalmente c'è una scelta implicita nel nell'aver chiesto ad Alessandro Penati di trattare l'argomento che tratterà perché il due uno
Dei conduttori di un progetto di legge che giace in Parlamento dal novembre dell'anno scorso in cui s'per la prima volta si è chiesto di fissare dei tempi coattivi per la vendita
Delle banche casse controllate da fondazioni e poiché ho visto che in sala vi sono anche numerosi esponenti che ancora recentemente penso alla consegna del premio Tarantelli la settimana scorsa a Roma hanno mosso critiche costruttive esattamente a quella proposta
Penso che questa possa essere un'occasione per approfondire ulteriormente la questione grazie
Nel mio intervento vorrei allargare un attimo l'orizzonte e quindi non farò un carosello alla proposta di disegno di legge a cui io ho comperato non non perché penso che non sia buona ma perché vorrei utilizzare questa occasione Cristoforo per presentare il problema in un'ottica un filo più ampia a banche e mercato dei capitali se ne parla tantissimo a mio avviso forse ne parla anche troppo il problema a mio avviso è che nonostante l'intensità del dibattito si percepisca forse non adeguatamente il ruolo cruciale che le banche avranno nel nostro mercato del capitale quindi credo che si sotto stimmi un problema vediamo perché
L'interazione tra banche e mercato dei capitali avviene in tre direzioni primo perché le banche sono e diventeranno sempre più il principale investitore direttamente e indirettamente nel mercato azionario
Secondo perché le banche diventeranno sempre di più il principale intermediario nonché proprietario della Borsa e quindi della parte di intermediazione terza perché le banche saranno uno dei principali emittenti dichiarazioni
Primo ruolo come investitori
Il modello che è stato adottato recepito in Italia in Europa è quello dalla banca universale e quindi non solo auspicabile ma è anche nel nella legge nella struttura della banche che le banche acquistino stabilmente quota di capitale di rischio quindi questa è la strada
A questa strada rinforzata dai processi di ristrutturazione in cui diciamo il l'evento finale una conversione del debito in azioni quindi già adesso molte partecipazioni delle di nel capitale riso da parte delle banche
Derivano da operazioni di ristrutturazione e così lo sarà sempre di più in futuro
Terzo il ruolo indiretto chi sono gli investitori istituzionali presenti e lo saranno ancora per un bel po'maggiore sul mercato italiano sono i fondi d'investimento le gestioni patrimoniali
E se noi guardiamo agli ultimi cinque anni i fondi di investimento di derivazione cioè controllati la cui proprietà e bancari passata al trentanove il settanta per cento
E se guardiamo le gestioni patrimoniali il settanta per cento delle gestioni patrimoniali sono fatte controllate dava anche il che vuol dire che le banche avranno quello che si chiama presentava è lì che a il ruolo di investitore sia diretto che indiretto delle banche svolgerà ripeto ruolo già adesso cruciale ma diventerà ancora più cruciale nel prossimo futuro
Ora si parla spesso di cambiare le regole del corpo e Goran husky cosa significa significa imporre o guidare il il meme cimento la proprietà del dei gruppi che sono quotate in Borsa apolitica che alcune volte
Massimizzino quello che viene chiamato shareholder value
A anche se queste politiche riducano per esempio
Il controllate INCE abbiamo sentito anche prima molte volte non sempre ma alcune volte un'alternativa tra difeso gli interessi dei divi minoranze quindi la massimizzazione del valore delle azioni
E la perpetuazione del controllo
Ma chi impone a le società politiche che massimizzino il valore degli azionisti quindi chi impone le regole e copre Coronas non può essere fatto per decreto legge queste cose non si fanno dall'alto
Senz'altro ci sono delle riforme come la riforma del Codice civile che dia più strumenti per la difesa di interessi di minoranza degli azionisti ma non può venire dall'alto
Non può venire dalla Consob è un'assurdità pretendere che il mercato venga dal regolamento attore un'assurdità tipicamente italiana
Ma non può venire dalla Consob o da altre autorità di regolamentazione la spinta a cambiare il le regole del corpo e Governance in Italia come altrove deve venire dagli investitori dagli azionisti dal basso e purtroppo se è vero quello che ho detto il principale investitore sulla piazza italiana sarà le banche quindi se noi ci aspettiamo un mutamento
Del corpo di Gonnesa a mio avviso lo dobbiamo pretendere dai principali investitori sul mercato azionario che realisticamente saranno sempre di più le banche nei prossimi anni
Se noi guardiamo una piccola nei dotto indicazione dall'esperienza recenti vediamo che in alcuni è interessanti perché se una novità interventi in assemblea societaria
Fatti dai gestori di fondi di investimento e bene i fondi d'investimento di origine proprietà bancario brillano per la loro assenza
Punto numero due intermediari la direttiva euro sì ma a cambiato radicalmente le cose nel senso che il mercato è privato agli intermediari posseggono i meccanismi di transazione acquitrino alle posizione del delle azioni in Borsa
E ed è chiaro che le banche diventeranno i principali intermediari nonché ai proprietari della Borsa
Perché i principali intermediari perché sì essendo loro i principali investitori istituzionali avendolo ripresentava è ovvio che dà loro generavano gli ordini
Qual è la tradizione delle banche nell'attività di intermediazione di trading AN nulla
Non solo ma se noi guardiamo a che cosa può fare sviluppare un mercato una borsa privata
E la risposta è sempre e sempre quella cioè la borsa si può sviluppare se l'attività di intermediazione di per sé è vista come una grossa opportunità di profitto
E se ne andiamo a guardare il contributo che la e l'attività di intermediazione all'interno delle banche da al risultato operativo generale vediamo che queste ore tradizionalmente modesta
E in alcuni casi oserei dire non è neanche misurabile perché poche banche hanno sistemi di controllo del rendimento sul capitale aggiustato per il rischio nelle varie ramo operativo
E veniamo al terzo diciamo interazione ruolo che tra banche e mercato dei capitali che è quello delle banche come principali emittenti
Qua il problema si sovrappone coincide con quelle delle fondazioni
A vorrei subito dire che in questo intensissimo dibattito che si è sviluppato sulle banche possedute da fondazioni che rammento
Controllano secondo la misura tra sessanta sessantacinque per cento del sistema creditizio italiano
Ci sono tanti che io ritengo siano falsi problemi e pochi veri problemi allora sgombro o cerca di sgombrare il campo dei falsi problemi l'alternativa non è a mio avviso pubblico e privato perché non è vero basta prendere guardare i bilanci che le banche detenute da fondazioni siano gestite peggio delle banche private
Un caso che ho citato basta andare a guardare ci sono alcune casse risparmio quella casa di stato di Padova un return on equity più del doppio che non quello del credito Agliana
Come pura ci sono banche private che sono andate sull'orlo della bancarotta perché non credo che il problema sia pubblico o privato
Il problema è quello della corporate governance delle fondazioni e cioè che i membri delle fondazioni
Non hanno un mandato preciso cioè loro vengono o cooptati o nominati ma non hanno né ho mandato preciso né una responsabilizzazione precisa
Chiedete a qual è l'obiettivo che si prefigge un membro di una fondazione ognuno se ne costruisce uno proprio non hanno una responsabilizzazione di per sé questo ne non è male abbiamo una struttura di controllo di questo tipo per esempio
L'esempio di Baggio sempre i golf club sono gestite in questo modo ma non ce ne preoccupiamo ce ne preoccupiamo nella misura in cui il sessanta per cento del sistema bancario ha una struttura di proprietà e controllo di questo tipo
E ce ne preoccupiamo alla misura in cui il sistema bancario è chiamato a giocare un ruolo ancora più è importante per non dire cruciale nello sviluppo del nostro dei mercati dei capitali che cosa si può fare l'alternativa le alternative sono abbastanza chiari emette in passato e credo ribadito ancora dall'intervento di Ciampi al discorso dell'Abi se usato un approccio chiamiamolo graduale basato su incentivi e gli incentivi che lo Stato può dare sono sempre esclusivamente incentivi fiscali
Ma la mia idea che incentivi fiscali non funzionano in questo caso e non possono funzionare
Per due ragioni molto semplici primo agli incentivi per funzionare devono costare i soldi lo Stato non c'è via
Secondo gli incentivi fiscali funziona per chi vuole massimizzare il profitto ma se ne guardiamo come le fondazioni hanno gestito il loro patrimonio per anni l'hanno investito rendimenti intorno all'uno due per cento
Non vedo perché incentivi fiscali possono smuovere chi ha gestito i patrimoni in modo tale da palesemente fregarsene della massimizzazione del profitto
Anzi il il vero problema è che quando le fondazioni anche decidessero di vendere le proprie azioni si troverebbero di fronte a un problema è che le azioni delle banche
Non sono senz'altro in grande domanda sul mercato se ne andiamo a guardare le valutazioni in generale delle banche sul mercato azionario
Queste viaggiano oscillano tra il sessanta nei migliori casi entra il sessanta settanta per cento del patrimonio netto quindi il mercato liquida uno sconto circa il quaranta per cento trentacinque per cento del loro valore patrimoniale mercato è assolutamente perfettamente razionale
Se uno compra un azione vuole avere il tasso di rendimento priva di rischio un Btp a lungo termine anche probabilmente nei prossimi due anni scenderà anche l'otto per cento più un premio per il rischio
E fa circa spanne undici per cento quindi le banche dovrebbero avere una redditività sul capitale dopo le imposte e le banche pagano tantissime imposte dell'undici per cento
A al momento attuale le banche difficilmente molte soprattutto banche possedute la Fondazione difficilmente non raggiungono anche il cinque per cento quindi si tratterebbe di più che raddoppiare gli utili
E allora vediamo data questa situazione alla argomentazione classica e le banche non possono essere spinte possedute da fondazioni le fondazioni non possono essere spinta vendere
Perché svendere ebbero molto meglio ristrutturare prima e vendere dopo
A senza subire degli sconti così pesanti sul valore di patrimonio
Pio prevenuto penso che non sia nell'interesse delle fondazioni aspettare di ristrutturare vendere
E e la ragione deriva dal fatto che il sì come sempre
Ignora il costo opportunità che cosa intendo da un esempio poi vengono al principio generale negli ultimi tre anni non ci sono state molte ristrutturazione al mondo bancario le valutazioni delle banche in Borsa sono rimaste pressoché costanti
A peccato che una fondazione che avesse venduto a settanta sessanta per cento del patrimonio netto tre anni fa sarebbe stata libera di investire il proprio patrimonio come un comune cittadine fondi rivestimenti avrebbe interessi capitalizzati avuto circa il trentatré per cento
Mediamente sul proprio capitale
A significa che metti una fondazione che aveva hanno una una banca con un patrimonio un valore di carico di mille miliardi avrebbe fatto molto meglio venderla tre anni fa incassando settecento miliardi perché adesso ce ne avrebbe più di mille
Essere sospettato di ristrutturare sarebbe ancora qua con settecento mila miliardi quindi il costo di opportunità da una parte e dall'altra parte il difficile compito di ristrutturare le banche ripeto per andare sul mercato ai valori patrimoniali significa più che raddoppiare i profitti
Tenuto conto del vincoli che ci sono sul costo del lavoro
Oggettivi che una banca e tenuto conto e questa è l'unica cosa in cui le banche hanno assolutamente ragione della fiscalità eccessiva
L'aliquota effettiva che le banche pagano negli ultimi cinque anni è stata sessanta per cento quindi stanno facendo gli utili lordi è andato in imposte negli ultimi due anni molto molto più alta
Il che vuol dire che l'undici per cento prima delle imposte con questa aliquote significa un rendimento lordo prima delle imposte il venticinque per cento non è una cosa semplice partendo la situazione attuale
Credo che i tempi si tenga conto da una parte il costo opportunità ogni anno che passa la fondazione non vende perde un costo opportunità dall'altra parte i tempi necessari per attuare questa ristrutturazione io penso che le fondazioni
Dovrebbero avere tutto l'interesse a vendere subito allora perché non lo si fa perché il vero problema mio viso eh chi fa queste ristrutturazioni questo è veramente il vero problema le banche rendono poco chi fa la ristrutturazione
Le alternative ancora una volta sono due semplice imperfette
La prima si tratterebbe di vendere subito e qua mi riallaccio la proposta
Nel disegno di legge che giace dalla precedente legislatura che verrà riproposta ora credo in tempi rapidi e cioè che le le fondazioni vengano costrette a vendere io penso che sia l'interesse alla Fondazione farla
A incassare i soldi a un vecchio detto di Borsa si diceva pochi maledetti e subito e che siano liberi di investirli sul mercato internazionale dei capitali esercitano le loro funzioni sociali
Chiaramente significa che le ristrutturazioni le fa chi le compra le fondazioni quindi si lascia al mercato
A chi le comprerà l'onere ho l'onore di fare questa ristrutturazione ma si sa il mercato in perfetto e la tradizione e la cultura italiana sopra tutti lavoro anche Ario vuole un approccio che io chiamerei paternalistico dirigistico che è credo che quello che verrà fatte le questo ripeto il vero problema cioè che il processo di ristrutturazione delle banche credo che in Italia lo si voglia pilotare guidare perché non si crede che il mercato sia efficiente e non lo è il problema è quale delle due è la meno peggio
E finisco concludo con una che fosse una battuta ma rileggendo si è parlato molto spesso di costituzione negli ultimi tempi chiedo scusa la mia ignoranza mi sono sorpreso conto soltanto a quarantatré anni che c'è un articolo quarantasette della Costituzione che dice che la Repubblica disciplina coordina e controlla l'esercizio del credito e quindi penso che l'approccio dirigistico non sia si è scritto anche nella Costituzione quindi fosse ce lo dobbiamo tenere grazie
Grazie a Penati e ora Giuseppe Vitaletti per la rivoluzione fiscale in tempi in cui ci si propongono Robin Hood bene ricordare lì Robin Hood levava il denaro di troppo che i normanni
Imponevano come tassa i Sassoni qui invece è un pochino il contrario in Italia un po'più complessa sì
Perché un tema come il fisco fino a qualche anno fa non sarebbe mai entrato in un convegno sulle sorti del capitalismo
Il fatto che c'entri è significativo fosse questi pochi minuti possono servire a capire perché non c'entrava e perché ora invece centri almeno per questo
è noto che il capitalismo non ha mai avuto vita facile nel politica nella cultura
E nel mondo dei valori
All'inizio è stato
Combattuto violentemente violentemente non violentemente ma stato combattuto allenta le ideologie religiose dalla religione
Che gli chiedevano incarnazione di quello che era la interesse l'interesse saggio di interesse combattivo nei nei secoli fa arrivati
Poi più avanti è stata la volta delle ideologie comuniste che hanno combattuto ferocemente il capitalismo ne volevano la sua eliminazione in quanto emblema dello sfruttamento lavora fuori
Poi più avanti ancora è venuto il momento dei reciprocità autoritario di destra i quali sì convivevano capitalismo ma non lo amavano perché lo strumentalizzata potevano dare una maxi macchina efficiente c'era problema di strumentalizzarlo per i fini
Di qui l'ideologia
Poi c'è stato quello si può chiamare il compromesso storico
In qualche modo
Si è la cultura il mondo la politica ha convissuto con il capitalismo
C'è stato che il capitalismo doveva pagare il conto dello staff
Questo è evidentissimo
Nella struttura dello stato sociale moderna
Il capitalismo paga lo stato due volte
Una volta direttamente ispirati a capitale c'è tutta l'idea e la concretezza di regimi differenziati di tassazione sui redditi da capitale che sono molto più elevati di quelli sugli altri redditi
E c'è poi un secondo modulo di pagamento specifico quello non dello stato generale chiamiamolo dello stato sociale di nuovo le imprese pagano incontro lavoro ma sono l'impresa a pagare lo stato sociale la previdenza dei lavoratori
Le pensioni la sanità eccetera questo evidentissimo per chi conosce un minimo strutture stabilisca disegni di questo professore
Quindi il capitalismo
Per conoscere valori di scambio viene ritenuto buono per produrre video i valori di scambio e deve pagare il punto
Della produzione di valori più alti chiamiamoli di giustizia i valori etici che non sono che il capitalismo sono tra politica sono
Questo è il compromesso storico che ha fatto sì che per cinquant'anni non si parlasse di tasse
Nei convegni sul capitalismo questo accettato tacitamente da capitalisti stesse
Manca anche gli ultimi liberare io non ho mai visto profondamente in discussione questo stato di Corsano problema di ridurre un poco il conto ma non di cambiare la natura del rapporto
E ora secondo me se è in atto la rivoluzione fiscale con la fanno certo certo i fioristi fisco la fa ancora una volta il capitalismo il capitalismo fatto tante rivoluzioni che pone le premesse per far fare pure queste
Lei pone nel modo usuale ecco in cui il capitalismo fare rivoluzioni cioè attraverso il cambiamento che la tecnica la mondializzazione il capitalismo
La riduzione dei costi di trasporto la velocità i delle delle informazioni la finanziarizzazione sono tutti fenomeni che evidentemente stanno distruggendo
La tassazione dei capitali
Cioè il rapporto della Comunità europea ma sono un fenomeno evidente non c'è bisogno di insistere
Il fatto che e la tecnologia che fa sì che la globalizzazione economica che fa sì che calata sta sul sull'etica capita
E questo ormai evidente ma c'è un altro aspetto che è meno evidente
E cioè che le tasse che vengono meno sul capitale vanno sul lavoro e si diceva il col aumenta il costo del lavoro il problema che la STET Satta ed ecologia poi va a combinare capitale lavoro dove il lavoro costa anche fiscalmente
Risultato
Che le fonti tutto quanto con la il finanziamento del due e qui viene si pone ovviamente la prevista Curzio
Non ho bisogno di provare di provare le mie affermazioni sempre basta guardare i dati Catherine minimo concerto Commissione ampia
Sulla figli fatto sono assolutamente identici le secondo me tre persone che vogliono essere fondate dice i nomi di debito pubblico e non meramente sì devo passare su questo andamento strutturale e non su interpretazioni di tipo politico o comunque dei temi di corpi in corso conto anche questo fatto
Il problema delle delle ceneri alcuni quell'evoluzione del capitalismo sta riducendo Welfare Erba ma pone le premesse per un cambiamento la sovrastruttura diciamo i termini marziani perché o accettiamo il colore welfare
Oppure si pone il problema di una ricostruzione soprattutto il sistema di finanziamento perché chiaramente un welfare non è in crisi e in crisi sulla sulle entrate non è in crisi ideologica sul lato delle spese perché appena si toccano le spese
Basta ritrovo guardare nella taxi si somma di fissazione di piazze tutti i paesi in cui si può toccare due quindi
E quindi è vero che il capitalismo qui ciò fa la rivoluzione cita anche gli strumenti per riflettere su quali possono essere nuovi forni finanziamento
Per quali possono esterofilia Nottola alcuni che
Poi si bisogna tentare una sintesi non si può fare in pochi minuti
Per esempio
I tempi dalla nome di attività questo il capitalismo dell'anonimato
Esistono e impostano anime e di siamo vissuti liturgia delle personalità in realtà insiste imposta al portatore lasciamoli
Posta portatore chiaramente l'imposta sui consumi uno giraffa e consumi se ci fosse l'imposta sui consumi uno ogni volta che apre il portafoglio pari all'imposta sui consumi non c'è viene rigettata quest'ideologia
Sarebbe sarebbe evidentissimo col sistema
Che ponesse
In ultimo rilievo una tassazione sui consumi che paralleli nella fase così originale sarebbe mobile
Permetterebbe di finanziare a livelli territoriali piccoli perché dunque si dà si lascia imposta questo sistema e molto adatto per realizzare l'autonomia del DDT non solo degli Stati ma dei definito delle singole regioni dentro gli Stati altro discorso si parla ormai fino a poco tempo fa nessuno alla cultura parlava il PIL o ci fa tutti parlano i piedi valore aggiunto diventato questo nuovo sistema e per storicità nuove diete attrasse tassazione se gli stati regola il piglio ovviamente un sistema il corrispettivo
Pone il plico per gli indici di prelievo di beneficio rispetto a quelli listati fan
Poi il salvataggio del welfare
Di nuovo credo responsabilizzazione per
Guelfa nessuno paga chi vuole in un certo senso quindi reddito serve a pagarsi il welfare poi verranno di contributi alla produzione dei consumi quindi salveremmo quel fare sul lavoro ma in modo totalmente diverso da come si fa di salvarlo adesso
Il nodo delle idee
Deride Daughters punti riflessione ma è la realtà che si incarica i Chiefs che le cose stanno andando in questo modo in maniera confusa la stessa riforma Treu queste cose proposte di dire fatta senza senso fare l'impatto sul per per per il terre regionalizzare la Space per pagare la spesa sanitaria però e senza senso fa pagare sul PIL dicendo che quella capacità contributiva una cosa assurda e tuttavia viene fuori il discorso quella è una base imponibile su cui si può ragionare
Vengono fuori queste proposte di tassazione dei consumi convegno CISL viene fuori che ho una legge come la legge Tremonti che era stata accusata di sperperare gettito
Ha avuto un successo tradito sorge termini gettito e nessuno ha capito qual era l'aspetto rivoluzionario quella legge
Che era di abolire la tassazione ai margini tra produzione emarginazione di lavoro per lasciarla al centro attirando dentro aumentato la produzione sono filosofia totalmente diversa
Tutti le accuse Chiambretti sono state disposte a quella legge avrebbe sfasciato il gettito sta chi sa leggere i dati dimostrato quella salvato il gettito e venendo meno quella il gettito comincerà a capire fin dai prossimi mesi
Quindi
Non abbiamo Nebbiolo conclusione una situazione in cui l'Italia e laboratorio del cambiamento anche questo bisogna domandarci perché il nuovo dell'Italia viene indicata come il fanalino di coda punto di retroguardia il paese dell'evasione
Combattuta l'evasione ci finalmente sarebbero saremmo ruppe esclusa la cultura dominante
Non c'è niente di più sbagliato l'evasione e creatrice nel senso che l'evasione ci mette nella situazione in cui in questi problemi che riguarderanno tutti da noi sono ci riguardano per un'alta evasione significa alte aliquote sui redditi da lavoro pagate spesso soprattutto errori significa alte aliquote sui redditi d'impresa significa entrare in pieno in quei fenomeni che diciamo ma
Dai redditi da capitale e di trasferimento del valore aggiunto altro
Presto le relazioni mi hanno preceduto sono evidentissimi il fenomeno sta andando in questa direzione
E quindi non dobbiamo muoverci per primo e e abbiamo il problema e abbiamo la cultura generale cioè questo segmento che si dice che produceva Simone
In realtà è quello che è la casa del nostro elevato risparmio questo un problema generale se viene meno quel fare le persone in tre giorni si devono tutelare verrà fuori un risparmio enorme privato
Gli investimenti privati non ci sono più le macchine ciminiere questa sera ma cosa minimo quindi famoso investimento si riduce piccola cosa si riproporrà lo squilibrio keynesiano ma senza essere chiari siamo per altri motivi strutturali
Sì qui ci si porrà un problema di mancanza di domanda
Per vie completamente diverso da quelli del passato con questo dal fare i conti abbiamo la fortuna che la cultura italiana a dentro il sì i germi per fare i conti con questa i sistemi di welfare moderni sono di variazione anglo tedesca sono basati sul principio Preside contributiva chi non è italiano
La scissione tra stato e mercato nasce da quelli nasce dalla frase
Il costituzionalista tedesco per cui la capacità contributiva ma è l'emblema di tutto è buona perché non pone l'interrogativo su cosa lo Stato la comunità hanno fatto per il cittadino
Ma per principio etico solo su quello che che il cittadino può fare per lo Stato questo emblema dire cose da cambiare
Viene a Udine vigile Marco ragionavo De Maria profondamente diverso da questo ragionavano non per lo Stato minimo ma per l'integrazione tra stato e mercato sono stati dimenticati Cavour licitazioni non significano niente per funziona sul profonda
La loro riscoperta e la loro portata l'attuazione può porre le premesse per fare una rivoluzione anche sulla sovrastruttura che è necessaria altrimenti si rischia la reazione
Ora per l'ultima la relazione Giuliano Cazzola sul web
Io chiedo scusa ma ho fatto una scelta netta per dovere di sintesi e parlerò solo di previdenza
Lo farò perché la previdenza del settore maggiormente fuori norma con un'incidenza sul prodotto interno lordo intorno al sedici per cento
Perché come vedremo i settori in cui i cui andamenti si intrecciano necessariamente con taluni significativi i parametri di Maastricht
E lo farò anche perché in settori in cui sono più accanite le resistenze al cambiamento
Nell'ambito della previdenza come si sa il ruolo assolutamente preponderante requisito dalla spesa pensionistica
Basti pensare che dal mille novecentonovantuno al mille novecentonovantaquattro nonostante i blocchi
Il numero delle pensioni erogate aumentato di un milione cioè sedici Lecce passato da sedici milioni a diciassette milioni un milione di italiani è andato in pensione
Dal mille novecentottantuno al mille novecentonovantatré in Italia la spesa per pensioni avuto incrementi annui in media di quasi il quindici per cento contro il cinque per cento dalla Germania e il nove per cento dalla Francia
L'Italia riserva alle voci vecchiaia e superstiti
Classiche voci dedicate agli anziani o ai giovani anziani del nostro Paese il sessantatré per cento delle prestazioni sociali precludendo sì in questo modo
Ogni reale possibilità di politiche sociali più articolate più attenta nuovi differenti bisogni
In Europa siamo il fanalino di coda ad esempio per interventi in tema di maternità con solo lo zero e quattro per cento
Di famiglia col tre virgola cinque per cento e di disoccupazione nonostante tutta la democrazia che si fa sulla disoccupazione in questo Paese noi dedichiamo questo settore solo l'uno virgola sette per cento della spesa sociale
Già oggi le generazioni in attività sono costrette a far fronte si vedono l'aliquota di equilibrio
Alla spesa per pensioni sopportando oneri vicini alla metà del proprio reddito
Una situazione che ad essere ottimisti potrà al massimo restare stabile anche in futuro non certo migliorare però non migliorerà visto che siamo nel mezzo di processi demografici economici ed occupazionali
Che non hanno certo esaurito la loro spinta dirompente
Ma se quella dei dati potrebbe proseguire ad oltranza e mi limito soltanto da aggiungere un paio di considerazioni conclusive circolo stretto legami intercorrente tra previdenza e parametri di Maastricht
E come sia pertanto impossibile sottolineo l'aggettivo impossibile qualsiasi politica di rientro senza intervenire in materia di pensioni
Circa seicento mila miliardi del debito pubblico sono attribuibili nel tempo all'INPS
Oltre la metà del disavanzo del bilancio dello Stato corrisponde all'apporto che lo Stato riconosce all'INPS
Il maggiore istituto previdenziale si presenterà all'appuntamento fatidico del mille novecentonovantasette con un disavanzo patrimoniale attestato sopra i cento mila miliardi accumulato dal mille novecentottantanove ad oggi
Eppure appena si accenna la questione pensionistica si leva un solo grido NOPA saranno
La riforma dell'agosto scorso paga dalla sua perfezione non si tocca si applica e basta
Il fatto è che ad applicarla non ci riescono
Infatti se vogliamo ricapitolare alcune sommarie critiche alla riforma dell'agosto scorso
La prima di queste è che essa e malata di gigantismo impotente ed è per questo che non si applica l'edificio dalla previdenza aveva bisogno che venisse completata l'energica ristrutturazione intrapresa da Amato e proseguita da Ciampi e io credo che le misure del primo Dini quand'era ministro del Tesoro di Berlusconi ancorché Rose parziali andassero in quella direzione
Invece hanno voluto costruire sull'edificio ancora traballante una cattedrale gotica
Col risultato che ad un anno di distanza non è ancora stata smaltita la sbornia delle deleghe dei regolamenti previsti dalla legge di riforma la quale rimane in applicata in aspetti essenziali ne cito solo due l'equiparazione delle norme tra i diversi regimi i fondi pensione
Tanto che è alle viste uno spostamento dei termini di esercizio della delega seconda critica la riforma soffre di illusioni ottiche ovvero di visioni salvifiche
La proposta è il più appariscente dei miraggi e la adozione del sistema contributivo il fiore all'occhiello della riforma
Si tratta in realtà di un metodo di calcolo di un mero metodo di calcolo magari più razionale di quello retributivo
Su di essa però
Si è voluto costruire un insieme di teorie insussistenti giacché il sistema resta rigidamente a ripartizione ed era nel futuro non già quanto ciascuno ha versato come si dice
Visto che la capitalizzazione is simulata sta a quella vera come le riforme di Gorbaciov stavano l'economia di mercato
Bensì quanto la società di domani sarà in grado è in condizione di redistribuire agli anziani
L'altra illusione ottica sarebbe meglio parlare di allucinazione
Di un brutto sogno da cui spero gli italiani si svegliano presto e quella del cosiddetto pensionamento flessibile
Mentre ovunque nel mondo si innalza limite d'età pensionabile non ci stiamo proponendo di mandare in pensione gli italiani del due mila e inoltrato non quelli l'anno prossimo non solo quali dall'anno prossimo ma quelli del due mila e diciassette due mila venti
A partire da cinquantasette anni di età
Se pur penalizzando lì sul piano economico
Se pensiamo gli scenari demografici che ci attendono ciò significa che nei primi decenni del nuovo secolo il trenta per cento dalla popolazione italiana potrebbe andare in pensione a cinquantasette anni e rimanerci per almeno un quarto di secolo e il contributo del dieci per cento non è un tormentone inapplicato inapplicabile non è forse un incubo di quanti sono costretti a subire la volontà di imporre il modello Cipputi anche settori del mondo del lavoro che nulla hanno da spartire con il prototipo dalla classe operaia
Terza critica la riforma è tardiva
Nel senso che risolve nel due mila otto un problema gravissimo come quello delle pensioni d'anzianità destinato a scoppiare nei prossimi anni poi a scomparire come fenomeno sociale
E adesso infatti che la generazione del baby boom della società industriale si presentano l'appuntamento con le pensioni
Questi argomenti sono fin troppo noti meriti invece di sottolineare quale sia il soggetto sociale per i diritti previdenziali del quali Sieci operate manifestato si tratta di un lavoratore maschio
In buona salute occupato con una lunga storia contributiva alle spalle a cui non si capisce per quale ragione va mantenuto il diritto di pensionare sì poco più che cinquantenne
Ho voluto richiamare gli aspetti che ritengo non solo sbagliati ma paradossali della riforma
Potrei solo aggiungere che il suo piano finanziario di centootto mila miliardi di risparmi del prossimo decennio conferisce un peso tuttora eccessivo le maggiori entrate a scapito delle minori spese
Basti pensare che almeno sessanta mila miliardi di nuove entrate dovrebbero derivare dal contributo del dieci per cento tuttora vittima di una falsa partenza ed Alex contributo Gescal arruolato imprevidenza
Se mi viene chiesto a mo'di conclusione cosa sarebbe stato necessario fare io me la cavo con poche considerazioni finali
Era sufficiente agire a completamento dalla riforma Amato lungo i seguenti filoni
Il primo calcolo dalla pensione col metodo pro rata su tutta la vita lavorativa senza l'esclusione di coloro che al trentuno dicembre mille novecentonovantadue potevano vantare più di quindici anni di anzianità
Riduzione corsi sempre col metodo pro rata dell'aliquota di rendimento dal due all'uno virgola cinque per cento limitazioni più stringenti per le pensioni d'anzianità
Introduzione di un tetto pensionabile contributivo credibile e realistico non quello dei centotrentadue milioni attuali intorno a cinquanta sessanta milioni annui oltre il quale non agisca il prelievo nel computo a fini pensionistici
Liberalizzazione dei fondi pensione oggi fortemente condizionate dal monopolio sulla domanda e sull'Offerta riservato alle parti sociali e alla contrattazione collettiva
In sostanza si deve consentire ai soggetti di mercato di istituire fondi pensione e ai lavoratori aderirvi ove li ritengono più convenienti di quelle promossi di fatto poi non promossi in sede di contrattazione collettiva estensione di regole comuni a tutti i regimi aggiungo solo una una cosa che direi bene che si sappia
Questa vicenda le pensioni d'anzianità a è caratterizzato lo scontro sociale del mille novecentonovantaquattro ebbene links ha dato i dati relativi a chi sono i pensionati di anzianità nel mille novecentonovantasei
Si scopre che centoquarantaquattro mila sono lavoratori dipendenti
In sostanza centoquarantaquattro mila rapportati al mondo del lavoro italiano su una cifra ridicola
Ma la cosa bella è che centosettantasette mila sono lavoratori autonomi
I tagli i lavoratori italiani sono stati chiamati a scioperare per pensionare del mille novecentonovantasei centosettantasette mila lavoratori otto con a titolo di pensione di anzianità
Come si vede con le proposte che ho fatto
E le riforme si possono anche fare senza subire il fascino o il complesso di pensare in grande
Compresso dal quale la sinistra italiana non riesce a liberarsi
Garanzie anche Azzola golosi sono
Esaurite le relazioni e ora inizia immediatamente a seguire il dibattito gli interventi sono come ho detto sin dall'inizio naturalmente in tempi ristretti io do la parola a Ferdinando Adornato dopo di lui interverrà Ernesto Pascale
Ma altri con assai più grande competenza di mente verranno nel merito dei temi di questo convegno io
Sono posto solo il compito di spiegare perché siamo qui
Indicare la cornice culturale che non abbiamo immaginato nel proporre questo convegno non prima però di aver ringraziato molto cordialmente relatori per lo studio serio anche brillante che hanno fatto e di scusarmi con loro
Se i tempi del convegno li hanno costretti a sintetizzarle ma non solo sono in opuscolo poi verranno pubblicate negli atti
E non prima di aver ringraziato tutti i nostri ospiti che rendono impegnata questa giornata milanese
Questo è il primo appuntamento nazionale di una fondazione che è nata così come la rivista ad essa legata per costituire un punto di riferimento stabile della cultura liberale laica e cattolica
Non c'è oggi che non pretenda di dirsi liberale
Meglio così
A noi non interessa però la gara per la denominazione di origine controllata
Più che esibire una bandiera noi vogliamo offrire contenuti concreti programmi circostanziati per una reale svolta liberale dello Stato e della società
A me sta a cuore costituire un centro permanente di promozione riformisti
Utile se ne saremo capaci alla classe dirigente del Paese qualsiasi essa sia indipendentemente dal colore degli schieramenti dai volti delle leadership
Seguiremo quattro percorsi il primo Documento di Indirizzo con abbiamo fin qui fatto per esempio sulle riforme istituzionali
Il secondo dei meeting tematici nei quali confrontare liberamente diversi punti di vista su un tema come quello di oggi e Dio sa se ce n'è bisogno in un Paese che discute solo sui giornali e con le interviste e mai con approfondimenti seri come quelli che ci sono stati offerti
Tre conseguì Inari di studio quattro concorsi promuovendo corsi di aggiornamento e di formazione questo nel tempo
Non è un caso che non appena la rivista e poi il gruppo di persone che oggi dà vita alla Fondazione hanno cominciato a operare subito l'istintivo riflesso italico ha pensato che volessimo costituire un partito
E anche se presentiamo un documento pubblico come recentemente accaduto si dice che si vuole sostituire al Parlamento
è una sindrome del vuoto forse laddove ci sono istituzioni che fanno poco se c'è qualcuno che fa il costruisce dal immediata l'idea di volersi sostituire forse
Ma c'è qualcosa di più la verità è che in Italia finora della vita pubblica si sono occupati soltanto i partiti
Perciò se qualcuno si occupa di vita pubblica il pensiero corre immediatamente al partito
Ad essi e partiti tutti noi abbiamo consegnato una delega in bianco
Il risultato è stato il crearsi di una perversione sistemica
Della quale oggi paghiamo i prezzi e cioè dell'aver avuto una società politica elefantiaca onnipervasiva totalizzante è una società civile e sangue debole ricattabile
Questa anomalia non ha reso l'Italia in tutto e per tutto una Terra d'Occidente
Ha insinuato un pizzico d'Oriente e forse più di un pizzico nel motore della nostra democrazia coccolando la ritmo sonnolento ingordo di mio bit satrapie
Ma inevitabilmente con la inesorabile progressione della storia l'avanzare della globalizzazione reso arcaico questo motore che ha cominciato a perdere colpi come un Tupolev in gara cogli sciatta
E oggi questo dopo le sei italiano si trova costretto a una doppia virata mortale la prima comune a tutti gli altri Paesi europei compresa la Germania e quella di riconvertire i propri obiettivi di politica economica sociale per adeguarli all'orizzonte di Maastricht
La seconda amara nostra esclusiva e quella di riscrivere daccapo circuito economia Stato mercato politica per invertire la rotta orientale e diventare finalmente a pieno titolo moderna per d'Occidente
Classe dirigente questo è il punto che ha di fronte l'Italia
Quando ne lamentiamo l'assenza in termini di efficace guida morale e politica
Quando constatiamo il tramonto della selezione feudale operata dei partiti
Quando ci accorgiamo che l'opera di supplenza può essere svolta solo da esponenti della banca centrale o al massimo della Bocconi tocchiamo con mano il cuore della nostra strozzatura sistemi l'anoressia di centri vitali della società nella selezione di classe dirigente
E la bulimia della politica nel considerarsi con unico filtro di tale Hope
Nessun Paese moderno può vivere costretto dentro questo incontro
Così quando sentiamo presidente del consiglio di ieri e di oggi dire replicando a qualsivoglia osservazione critica nove Mate contro lasciateci lavorare la saggezza dell'esperienza metterebbe voglia di rispondere no piuttosto lasciateci voi discutere lasciateci controllare
Il profilo della democrazia cui noi speriamo e la democrazia di una società perché due o tre partiti ricostruiti forti non certo ridotti a club dopo
Che competono tra loro per il governo in un assetto dello Stato non centralistico
Poi tra un'elezione e l'altra il confronto muta scenario all'asse partiti Società si dovrebbe sostituire la seguo Vernon società e la parola pubbliche dovrebbe trasferire al supermercato alle associazioni ai sindacati ai movimenti civili e di categoria e centri culturali e sociali alla infinita rete di valori e interessi che non può non comporre una moderna società civile
è chiaro che il papiro di questa Società aperta muterebbe nel profondo lo statuto di partiti e sindacati come già del resto sta avvenendo
Ma non già per mortificando il ruolo al contrario per renderli davvero all'altezza della loro funzione storica esaltando l'autonomia di soggetto politico di fronte a qualsiasi governo
Certo limitandone l'influenza di casta oligarchica garanti
Cultura dell'autonomia ed etica della responsabilità
Questi sono stati i valori negati dallo spirito della Prima Repubblica questi dovranno essere i valori protagonisti della seconda se vuole nasce
Ma se vogliamo essere onesti dobbiamo riconoscere che non solo dalla politica e dallo Stato questi valori hanno subito oltraggio l'hanno subito purtroppo anche dalla Società dei cittadini dall'impresa dalle banche da tutti noi
La subordinazione della società civile voluta e cercata dal sistema politico è stata troppo tranquillamente accettata
Il che ha finito per determinare anche nei periodi aurei del capitalismo italiano il perdurare di quella debolezza organica per la nostra borghesia che hanno ceduto anch'essa all'occidentalizzazione del
Oggi tutto lascia pensare che quella rotta Possa debba essere invertite
In misura sempre più crescente ampi settori della borghesia dell'imprenditoria del lavoro creativo e produttivo dei ceti professionali cominciano a rivendicare a praticare cultura dell'autonomia etica dalla responsabilità e intervengono da protagonisti nella vita pubblica
è un fatto importante e positivo che rompe sia con il periodo storico delle grandi baruffe tra capitalismo e politiche sia con la successiva fase delle complicità dell'acuisce
Per affermare questo nuovo protagonismo non c'è bisogno di entrare in politica tranquillizziamo tutti i nostri critici certo farlo può essere anche utile perché l'ha fatto perché lo vuole fare ma la società persa si svilupperà compiutamente solo quando ciascuno partendo dalla propria attività
Assumerai agirà in prima persona i temi della vita pubblica autonomia responsabilità significa non cercare con il potere né scontri da copione né comode complicità
Significa invece rappresentare con forza la propria identità in quel gioco trasparente di reciprocità che è una democrazia complessa questa nuova autonomia serve al Paese ed è esattamente questo nuovo autonomia e capitalismo della Seconda Repubblica può e deve saper dimostrare
Oggi alle nuove liti che si affacciano in Italia si pone un compito storico fare entrare la cultura del rischio dell'innovazione dell'intraprendere del costruire anche da zero la cultura della concorrenza e del mercato a pieno titolo nell'ideologia italiana
Ideologia dalla quale è stata espunta anche in omaggio alla costituzione la cui filosofia tendeva a comprimere il ruolo dell'individuo e del e della persona in favore dello Stato e delle espressioni collettive
E noi dopo questo convegno oltre a un osservatorio sulla modernizzazione del Paese vorremmo dare vita anche un gruppo di lavoro sulla filosofia della Costituzione sull'attualità dei valori della sua prima parte
Non c'è bisogno di una guerra o di una rivoluzione per scrivere una carta costituzionale adattandolo ai tempi un Paese maturo soprattutto dopo gli eventi clamorosi che hanno travolto il sistema politico nel posto ottantanove può e deve tranquillamente farlo senza rischiare traumi di sorta e l'Italia è un Paese maturo
Nel quale esiste oggi un dovere costituente che giustifica l'esercizio di un potere costituente
Ma nella nostra discussione pubblica ci sono altre ancora altre ipocrisia altre finzioni sceniche e finta ad esempio anche la discussione che ancora si attarda sul quesito se si debba andare o meno oltre gli orizzonti dello stato sociale
E finta perché sia centrodestra che centrosinistra sanno che i sistemi di sicurezza sociale fin qui pensati in Europa sono al tramonto
Sono saltati i loro presupposti sociali culturali perfino etici vecchi diritti tramontano nuovi diritti emergono e gli strumenti di tutela mostrano la corda
Così come è finita la discussione che divide i liberalizzatori dai solidaristico
Una volta al governo destra e sinistra si trovano infatti di fronte gli stessi problemi
Tanto che le loro identità si confonde
Come risanare i conti pubblici e come affrontare nello stesso tempo una svolta privatizzata dice liberalizzatrice che apre un'altra epoca nei rapporti tra pubblica amministrazione e mercato
Risanare e necessario per entrare in Europa liberalizzare e necessario per uscire dalla vecchia Italia per evitare di trovarci in un futuro identico al passato dove si deve sempre e soltanto risanare
Sono di età che tutti sanno ripiegamento delle finanze liberalizzazione sono due necessità nazionali
Che senso ha allora dividersi
Il problema semmai è come come intraprendere questa strada come tra prenderla evitando sia di poco recessivi freni all'impresa lo sviluppo sia di penalizzare le fasce già deboli della Pop insomma bisogna rendersi conto insieme che ha per Tanzi squadernato davanti a noi su una questione di non poco momento
L'esigenza europea da noi come in Francia in Germania di elaborare un nuovo sistema di sicurezza sociale e fiscale che risponda alle domande di quel vecchio Welfare State non sa più tener conto è una ricerca difficile a suo modo storica ed è a questa ricerca che ne oggi abbiamo voluto cominciare a dare un contributo un piccolo contributo
Ma certo se invece di andare in questa direzione si preferisce piuttosto sceneggiare una provinciale disputa tre nipotini di Reagan e nipotini di la Pira neanche il Tupolev decollerà più
Come in tutte le fasi critiche alle classi dirigenti viene chiesto un surplus di saggezza e innovazione saggezza ovvero spirito di moderazione rifiuto di ogni estremismo di ogni demagogia uso temperato del potere nella coscienza della sua caducità
Innovazione ovvero capacità di prefigurare i traguardi delle continue modernizzazione necessaria al sistema per reggere il passo dello sviluppo e trasformarlo in progresso
Oggi invece navighiamo tra un centrodestra ricco di fermenti di innovazione ma raramente baciato dalla luce della saggezza e un centrosinistra glorioso di traduzione di tradizioni e di cultura ma con la lampadina dell'innovazione scarica
Se entrambi gli schieramenti riusciranno a colmare ciascuno il proprio handicap forse raggiungeremo finalmente anche in Italia un bipolarismo maturo
Noi stiamo lavorando lavoreremo ancora sempre con la medesima indipendenza per raggiungere questo obiettivo e cercheremo di farlo in modo estremamente concreto senza troppe
Ma nello stesso tempo coltivando un traguardo più ampio
Costruire accrescere il consenso verso le culture umiliate dal ventesimo secolo che sta per chiudersi l'umanesimo cristiano e liberalismo politico solo da un loro riscatto dopo la notte dei totalitarismi la politica potrà tornare a suscitare passioni e l'etica pubblica riemerge dal pozzo in cui espone solo se verrà siglato un nuovo patto storico tra i difensori della vita della persona della loro integrità e i sostenitori dell'individuo e dei suoi diritti si può tentare con fiducia nel ventunesimo secolo buon lavoro
La parola Ernesto Pascale e dopo di lui Giulio Tremonti
Le mie molto difficile commentare a caldo queste interessanti e complesse relazioni
E quindi i ecco questo non faccio però vorrei partire da un piccolo commento di cioè di una notizia che ho letto qualche giorno fa sui giornali
Un finanziere famoso Irvine crepis ha stabilito insieme altri quarantanove
Banchieri mettendo credo un milione di dollari ciascuno di fare una società non profit dedicata al Maiorca
A per cercare di aiutare disoccupati creare nuove iniziative di lavoro ambienti sociali deboli
E mi sono fatto la domanda che poi mi sono fatto anche altre volte
Ecco perché ad esempio perché il G7 sul lavoro è un problema dice di filantropia certamente ci saranno pure il problema saranno filantropi Irvine credi sarà un filantropo
Problema di etica ecco io penso che c'è pure una risposta economica che quella che lo sviluppo per essere continuo ha bisogno che coinvolga e porti beneficio al numero massimo di persone
E che è un tema che si sicuramente ha implicazioni etiche o di altra natura politiche se si vuole addirittura religiose ma io credo implicazioni soprattutto economiche
Altrimenti la domanda
Altrimenti le dimensioni del mercato altrimenti le tensioni sociali possono inceppare lo sviluppo politico
è un tema che probabilmente a cavallo di questa fine millennio il nuovo millennio che credo sarà interessante per tutti come da un lato massimizzare lo sviluppo economico e dall'altro lato cercare di eliminare o ridurre al massimo l'emarginazione la mia ordinazione degli individui di categorie di individui
Che non è un problema di solidarietà perché la solidarietà secondo me ha implicazioni apprezzabilissimi perché l'idea di carattere etico sociale
Con litigo religioso io credo che sia questo un tema economico ecco che dico che io mi domando non so dare delle risposte precise
Ma solo solo sotto il profilo economico ecco credo che valga la pena di tentare qualche risposta
Questo tema va mi fa venire in mente anche un tema di cui si sta parlando in questi giorni in Italia famoso tema della concertazione
Che cos'è la concertazione ecco qui bisogna capire che sicuramente se fosse confusione di responsabilità fra governo e parti sociali
Guai sarebbe allora con un disastro un metodo certo sui Comuni do me non può che essere un metodo uno strumento di lavoro dove da un lato c'è l'associazione imprenditoriale che vorrei dire tende a difendere la massimizzazione dello sviluppo economico
La le associazioni sindacali che tendono a difendere ecco diciamo la categorie meno ambienti a evitare delle forme di emarginazione
Data la concertazione ecco che non può comportare nessuna confusione di responsabilità pena ripeto il disastro però può creare una cultura comune di vedere quali possano essere gli obiettivi
Gli obiettivi comuni condivisi poi per raggiungerli perché poi si dedica sempre sugli strumenti
Per raggiungerli credo ognuno si debba assumere pienamente le proprie responsabilità
Un tema grosso che oggi anche in Italia in Italia e in Europa Pettis Terna diciamo tragico della disoccupazione
Che anche questo non guardiamolo da un punto di vista morale o etico io credo guardiamolo da un punto di vista proprio economico la disoccupazione significa poi dimensioni mercato significa domanda significano tensioni sociali significano insidie allo sviluppo economico
E io credo che è un tema centrale per noi come affrontarlo ovviamente non ho nessuna ricetta magari l'avessi
Io credo che l'esperienza che abbiamo fatto abbiamo visto che l'innovazione l'innovazione di processo porta in genere una riduzione di posti di lavoro
L'innovazione di processo e maggior chiede l'innovazione di prodotto potrebbe cambiare
Se noi guardiamo per esempio negli Stati Uniti Ufficio di statistica del lavoro degli Stati Uniti ci dicono che l'Infernetto e Due anni quasi nessuno credeva soprattutto in Europa all'Infernetto e due anni e sono quattrocento mila posti di lavoro su internet aziende che ruotano intorno all'intermezzo
Primi passi del mondo multimediale sempre solo nel cinema ufficio statistica del lavoro sono centottanta mila posti nuovi di lavoro che ruotano intorno al cinema sollecitati grossi dare questo prete avvento di il mondo allora io che vedo ecco tenendo conto se è vero che è quello che ho detto è un problema economico
Se è vero che questo la concertazione è un problema della disoccupazione io dico che questo Paese dovrebbe fare un progetto Paese fare delle scelte barese
Tenendo conto dei problemi che deve risolvere scelte che non vogliono dire perché ha ridato dirigismo o o dover accettare necessariamente degli obiettivi ma creare questa cultura comune per raggiungere gli obiettivi
Progetto Paese posta pure il sistema Paese perché il sistema non si fa con i convegni si fa con le aggregazioni di interessi economici culturali ma solo con l'aggregazione di interessi e ci sono tanti temi secondo me da mettere del Progetto
Paese in corso si parla oggi di federalismo e io ne parlo bene perché male sarebbe come parlare male di Garibaldi ma d'altronde sono pure convinto che il decentramento fiscale amministrativo ci debba essere però pensare che poi va a incidere su strutture fatiscenti al nord come al sud dovrebbero essere i perni di del federalismo significa ecco fare una discussione moralmente teorica se noi non pensiamo a una riforma Print
Altro tema non so per non parlare solamente dei temi che riguardano noi come telecomunicazioni ho inforcato tecnologia dell'informazione
Public Campania interessante nel mondo ricco anglosassone credo la public campagna abbia portato tutta una serie di vantaggi
Per aver per farla credo ci dobbiamo mettere cinque anni almeno di lavoro se incominciamo a lavorare subito significa guardare le regole il diritto d'opzione lo possiamo mantenere le regole di votazione via dicendo nuovi soggetti
E soprattutto una trasparenza di mercato non abbiamo un sistema di analisti che ci consenta di capire se quell'azienda quotata non quotata ecco quale sia una prospettiva che non esiste in Italia dobbiamo semmai ricorre l'analisi quindi per farla ci vogliono molti anni però è un tema che può far parte del cuore e sicuramente io credo tecnologia dell'informazione telecomunicazioni possono dare un forte contributo
Lo possono dare su quello che è l'ammodernamento del Paese facendo solo questo per business perché noi non possiamo accollarci altri obiettivi se non dirmelo e purissimo business servizi di telecomunicazione servizi informatici
Multimedialità
La multimedialità significa proprio innovazione di prodotto
Significa che dare un mercato nuovo dove nuovi imprenditori possano andare operare quindi investendo e creando anche occupazione
E questo che significa ed è questo ecco il pregio di puntare su queste significa informatizzare dare le pubbliche amministrazioni anche locali e dare servizi arreda le imprese i cittadini significa il telelavoro significa una serie di altre grosse ma non vi voglio sarà annoiare con questo però ecco credo che queste scelte questo Paese le debba fare
Che ripeto sono scelte come si vuol dire più di coltura di convenzione comunale condivise
E chiudo dicendo che a mio modo di vedere fra certe un problema di comportamento io ricordo una bella ma piccolissime intervista del senatore Pellegrino
Che diceva
Invece si possono fare le regole che si vogliono piccolissima perché erano proprio un trafiletto se non ricordo male sul Corriere della Sera
I giudici possono fare le riforme che si vogliono mettere nuove regole che si vogliono ma se ognuno di noi interpellai queste regole applica queste regole
Attribuendo si compie dei limiti massimi dell'interpretazione ci sarà sempre conflitto non c'è niente non c'è regola che sembra quindi ha avuto modo di reazione
Quindi i comportamenti che siano comportamenti di auto moderazione e costruttivi ecco per costruire un progetto per i sei grazie
Un Giulio Tremonti e dopo di lui Michele Tedeschi
Il mondo della costituente nel quale si forma la Prima Repubblica è un mondo semplice sempre cioè per due ragioni essenziali
Perché in quel mondo ormai remoto la questione della proprietà e ancora e soprattutto una questione agraria
La prova semantica nella Costituzione si parla sette volte di proprietà agraria una sola volta di proprietà nazionale
E poi perché nel mondo della costituente le ideologie hanno ancora la forza per bloccare le masse popolari
Su polarità politiche elementari quella cristiano democratica e quella socialista
I voti di Ruini voti di Einaudi non si contano si pesa hanno nella Costituente ma pesano poco è un mondo che finisce con il principio degli anni settanta
Con l'americanizzazione della società che segnala con la fine del vecchio mondo la rottura del vecchio equilibrio tra agricoltura e Prima Industrie
L'arrivo del capitalismo è segnalato con la sensibilità che è tipica degli artisti da Pier Paolo Pasolini
L'articolo sulle lucciole è in realtà intitolato il vuoto di potere segnala la rottura dell'equilibrio tra città e campagna e il vuoto di potere che si sta creando la conclusione vuol dire che la Costituzione non prevede il capitalismo ma che il capitalismo richiede la costituzione il fattore istituzionale un fattore economico fondamentale
Le costituzioni moderne derivano dalla rivoluzione francese la rivoluzione francese deriva dai cahier de doléances i Cahiers finivano sempre con questa formula usare una legge un ruolo di imposte
Uno due si voleva un governo stabile e credibile una legge un ordinamento giuridico affidabile poi vennero i codici napoleonici su cui si sviluppò il capitalismo e la struttura della società borghese un ruolo di imposte
Non volevano sottrarsi alla pressione fiscale ma alla oppressione fiscale
Si dice che da vigente Costituzione ancora valida almeno nella sua prima parte
Io farò un esempio paradossale ma funzionale all'economia di questi lavori per dimostrare che anche in quella prima parte ci sono ampie parti che non sono più politica sono solo rettore articolo undici l'Italia ripudia la guerra
Questa norma non ha più senso perché non ha più senso alla guerra diceva von Clausewitz sella Guerra e la prosecuzione della politica con altri mezzi ormai la prosecuzione della politica e la politica la guerra è un investimento
Troppo costoso in termini economici sociali politici io ritorno sull'investimento guerra non ha più senso l'uso della forza militare è limitato a operazioni di polizia
La guerra è un investimento troppo costoso perché la conquista del territorio altrui non assicura il dominio della ricchezza altrui
La guerra è ormai sostituita dalla competizione e la competizione non si fa conquistando il territorio altrui ma attrezzando il territorio proprio per attivare la ricchezza attori questa è la competizione questa è la guerra
Il ruolo geo politico del territorio è radicalmente mutato indipendenza della geopolitica della ricchezza tre punti strategici cruciali primo per fare competizione per attrezzare il territorio per attirare ricchezze a primo
L'ordinamento giuridico lo standing giuridico nella competizione non vincono gli Stati le aree che offrono Anarchia vincono
Leale che offrono un ordinamento giuridico stabile e credibile in questi termini il territorio italiano non offre nulla che non sia folklore giudiziaria
Non dobbiamo dimenticare che gli ordinamenti giuridici o hanno la forza per regolare la realtà o hanno la forza cambiarla con una legge speciale oppure ne vengono trabocchetti
In Italia non c'è il diritto cioè il rovescio secondo fattore il sistema fiscale
Non è necessario diventare nella competizione verso il basso non è necessario diventare tutti i paradisi fiscali ma bisogna evitare di essere inferni fiscale
E in questi termini se c'è un modello e un conto modello la politica attualmente perseguita dal governo è il conto modello cosa non bisogna fare
Due esempi primo il decreto numero trecentoventitré appena
Introdotto
Penalizza con un effetto di doppia tassazione il capitale estero che entra in Italia
Se c'è una cosa che tutti gli Stati fanno e attivare il capitale estero evitandogli la doppia imposizione sui flussi di remunerazione in uscita il Governo italiano ha introdotto una doppia tassazione che non porterà gettito
Per imposizione sul capitale ma porterà via i capitali con caduta diretta ed è diretta Secondo esempio
Di fatto quel decreto ha introdotto l'imposta sui passaggi generazionali tra le piccole e medie imprese la tassazione sulle donazioni di Botta ha di fatto questo S questo non significa che lo Stato prende l'imposta una tanto ma perché nessuna impresa contiene in sé è una riserva di liquidità pari a quanto è necessario per finanziare l'imposta che su di essa insiste non vuol dire che lo Stato pende gettito vuol dire che il sistema economico perde i pezzi
Cosa fare all'opposto per esempio detassare gli utili reinvestiti capitalizzare la produzione il risanamento si fa riducendo la velocità di crescita del debito ma si fa anche aumentando la velocità di crescita del PIL
Terzo punto e quello più difficile a mio parere riguarda il capitale umano
Elevare la redditività del capitale umano le antiche aristocrazie operaie della occidente gli operai gli impiegati dell'Occidente sono presi in una morsa drammatica hanno salari e stipendi che sono sempre più orientali perché sono messi nella competizione sana viale internazionale
Hanno salari orientali stipendi orientali ma costi occidentale
Questo determina il progressivo impoverimento della città
Sono fenomeni che a citarli non si condividono e non si vogliono quando si citata l'espressione usata da Edward Luttwak
Turbo capitalismo che sta in un libro che abbiamo scritto insieme beh si è fatta una lettura parziale
Edward non dice che quelle sono cose giuste dice che sulle cose sbagliate da contrastare e tra le ipotesi che facevamo contrastarle era per esempio
Cosa che sembra esoterica ma a mio parere non è affatto
L'uso della televisione per la formazione gli eserciti spendeva erano l'oggetto gli Stati-nazione investivano enormi somme di denaro nella leva di massa la leva di massa era oggetto del investimento informazione fatto da parte degli Stati nazione le masse operaie e le masse contadine in una settimana venivano tratte dallo sprofondo delle campagne viaggio in ferrovia l'abitudine alla vita standardizzata l'abitudine a comportamenti collettivi la catena
Fanta Cina operaio della fabbrica giusta o sbagliata che fosse e basta guardare come la struttura della grande fabbrica identica la struttura militare una pallonata nell'alta
Si rende conto di quanto gli Stati investivano in questi termini formazione gli Stati non usano la cosa lo strumento
Politico più potente che hanno che è la televisione la televisione va usata non solo per intrattenimento la televisione di Stato va usata per la formazione i figli dei ricchi imparano l'inglese
In casa o andando all'estero gli altri devono imparare l'inglese in un qualche modo da vedere i figli dell'imprenditore imparano a fare l'intesa in casa gli altri devono imparare affare impresa
è assurdo che gli stati privatizzati no la televisione è fondamentale che investano enormi cifre nella televisione la scuola come organizzata non basta secondo punto il capitale umano in termini fisici come conservarlo il problema del Welfare State
Due cose
Fondamentali primo nessuno credo neanche nell'area di centro destra ha in mente di mandare i nostri vecchi a mangiare il Kit Kat nelle roulotte perché a Wall Street è andata male
Questo è credo un punto che accomuna tutte le posizioni
Cosa fare la mia idea è che la coperta è corta
E allora primo bisogna evitare che la Lubich ed è il federalismo come strumento di controllo territoriale sulla spesa pubblica secondo siccome la coperta è corta e giusto che stia sui poveri gli altri devono avere i sistemi di previdenza integrativa e le moto quando parlavo di mutue alla fine degli anni Ottanta principe degli anni Ottanta ricevevo anatemi ora mi fa piacere sentire valorizzato il ruolo positivo delle antiche vecchie molto
Cosa richiede tutto questo la riorganizzazione del territorio per attorale le ricchezze per conservare le ricchezze che tipo di assetto istituzionale costruire per fare tutto questo occorre una leva politica molto forte in tutta Europa non solo in Italia c'è un forte deficit di politica non solo come ideologia ma anche come strumentazione per realizzare i progetti politici
Tutti i governi in Europa sono piuttosto deboli maggioritario è una fictio iuris è un le vere geopolitico che consente di governare la normalità di spostare un quarto di punto di PIL dalle imprese alle famiglie dal nord al sud
Il maggioritario serve a governare la normalità è difficile governare col maggioritario
Uno stock di debito pubblico enorme fatto in venti anni di proporzione
Io non so cosa si può fare veniva fuori e ristrutturare il sistema istituzionale per attrezzare il territorio il capitalismo per la Seconda Repubblica so cosa bisogna evitare
Bisogna evitare che
Globali te competitività e produttività diventino le parole politiche totali e assorbenti
Bisogna conservare nell'interesse stesso del capitalismo il capitalismo di Aviva ho detto e qui chiudo dalla rivoluzione francese
In molti aspetti bisogna conservare li antiche metteva nelle parole liberté égalité effettivamente
Michele Tedeschi e dopo di lui Paolo Savona
Ma specie dopo
La caduta per molto per lui non la vittoria definitiva
Per l'economia di mercato sulla l'economia pianificata dossier gli ho sceso un interessantissimo dibattito su performer i modelli del capitalismo
Abbiamo sentito oggi parlare
Sotto diversi profili
Sotto diversi
Angoli visuali
Momento in luglio mentre entrava in questo tipo di terreno sia perché non il mio ruolo sia perché o il come le tre plotoni d'Sinoussi incarnano ma rimane pura diciamolo la realtà
Dello storione di quello dello spoglio economicità in particolare per cui c'è sempre un passo di commistione abbastanza levato
Nell'economia capitalistica più liberale se andiamo a guardare ci sono interventi massicci dello Stato a favore di singola impresa o di settori d'impresa
Quindi credo che il tema più interessante ma comunque l'unico che io da operatore mi sento di toccare sia pure molto fuggevolmente e il tema della efficienza globale
Del sistema economico di mercato perché è chiaro che la scelta
Un modello che si adatti concretamente a uno specifico sistema paese o uno specifico sistema di più Paesi a una comunità di Paesi e questo per tante ovvie ragioni moltissime abbiamo sentito stamattina riprese s'magari con riferimento ad altri aspetti ma i motivi sono la struttura dell'industria di ciascun Paese o di sistema di paesi la struttura dalla proprietà
Dell'industria i rapporti fra grande industria piccola e media industria sentito il un interessantissimo dato oggi sulla proprietà delle piccole industrie in Italia che molto significativo dal sotto questo profilo e poi la struttura e le dimensioni del mercato finanziario di quello borsistico in particolare anche che abbiamo sentito cose molto interessanti
Rapporto cioè fra il sistema delle banche il sistema delle imprese l'impresa e come si troverebbero anche sui cospetto oggi e come si prospettava
In futuro e così via il mercato del lavoro e l'efficienza la pubblica amministrazione non non mi dilungo li ho citati già tanti mi sembra che basti a dimostrare l'assunto
Forse potevo fare a questo punto un cenno storico che mi riguardano direttamente essendo io presidente dell'IRI cenno storico ricordare come furono proprio le condizioni del mercato finanziario
E del mercato bancario all'inizio degli anni Trenta determinare la nascita delle idee con lividi quel particolare sistema che fu poi chiamato formula di rito
Che presentò caratteristica certamente originali e che rispose a mio modo di vedere fino agli anni Settanta abbastanza bene alle effettive esigenze economiche del Paese
Il mutare di quelle esigenze
Più che dire l'invadenza della politica e più che la funzione di Croce Rossa riconosce rossa che fu attribuita poi negli anni al sistema per correre in soccorso ai alle di iniziative private
Anche significative questo a proposito ti capacità del management sistemi che poi o anzi rende che poi sono state rimesse sul mercato in termini di efficienza e di produttività ecco dico furono proprio il mutare delle esigenze con l'affermazione del monitorasse imprenditoriale con la globalizzazione dei mercati
Con l'affermarsi in ormai pieno quasi pieno sotto molti aspetti dell'integrazione europea e così via furono queste queste questioni qui a cambiare il rapporto fra formulari e Paese arrendere giustamente
è necessario porre una parola fine
Ecco come ho detto non spettava operatori inoltrarsi più di tanto in queste cose quindi passo invece a quello che vorrei dire seriamente agli accenni che vorrei fare e che sono ne citerò soltanto tre anche perché il tempo è breve e poterono negare ma tendono tutti e tre a dire che in in questo tipo di questioni certamente importante che cosa fare cioè il problema delle regole il problema delle norme prima del quadro
Che detta i percorsi però è anche non voglio dire di più ma altrettanto importante il col il problema degli strumenti accanto a quello delle regole del primo tema che vorrei toccare linguista quello delle privatizzazioni
Le vie di processo di esazione ormai diciamo largamente avviato anche se non ma niente affatto completato ci sono ancora moltissime cose da fare ecco
L'organizzazione può essere intesa in tanti modi può essere intesa innanzitutto per lo è stato da parte di molti come un mero percorso attraverso il quale Ring le Finanze
Del proprietario che si trova in difficoltà il proprietario può essere direttamente il Tesoro può essere Lirio può essere un'altra entità
è così diciamo un po'quello che che si suol dire il il vendere per fare cassa
Certamente a mio avviso non è questo diciamo il motivo che rende le proiezioni
Non solo utile perché ecco anche far cassa sarebbe utile ma pregiati pregiate pregevoli per il
Fortemente il non porsi l'obiettivo della mera cassa non significa vendere a prezzi di realizzo e quindi significa avere attenzione anche sulle sugli aspetti diciamo del ricavo del venditore
Ma le privazioni società hanno un senso secondo messe contribuiscono a valorizzare le capacità imprenditoriali nuove o in argenti nel sistema e quindi come si è detto da alcuni se contribuiscono a ridisegnare in qualche modo la mappa dell'imprenditoria del Paese e se dall'altro lato danno un contributo alla all'arricchimento del mercato finanziario e quindi alla trasformazione all'aiutare la trasformazione e la crescita di un mercato finanziario che tradizionalmente asfittico
Ecco lire in questa fase che ha già compiuto rivitalizzazione come ho detto prima non è affatto
Esaurita anzi ci attendono appuntamenti forse quelli più importanti però nella nella fase che ha finora compiuta proprio seguito e ha cercato di seguire non sta a me dire se bene o male ovviamente ma c'è allegria questo tipo di appunti cioè vendesi
Fare il miglior ricavo possibile
Però anche cercare di contribuire
A gli obiettivi che ho prima citato
Un secondo
Il tema che voglio accennare presente quello anche questo oggi è stato ampiamente toccato quello dello stato sociale
Ma certamente il problema esiste c'è è sotto gli occhi di tutti il problema della quantità della spesa della quantità delle risorse che noi come Paese come sistema dedichiamo allo stato sociale in alcuni settori lo ha detto dal mento ebbene talmente rimaneva diciamo
Efficace Cazzola no perché non sono certo ripetere io in alcuni comparti la sproporzione della quantità
Talmente elevata che salta agli occhi
Però ci sono anche altri comparti diciamo della della spesa sociale
Che non dimostrano la stessa cosa e quindi evidentemente c'è anche sotto e la spesa sociale un problema oltre che di regole di strumenti
Addirittura lo stesso importo globale dalla spesa sociale io cito dati del novantatré non è novantatré abbiamo speso in Italia per per spesa vociare il ventiquattro virgola sei per cento del PIL
Contro il ventinove il due per la Francia contro il ventisei e otto dalla Germania contro ventisei sei dell'Inghilterra e contro Amélie europea del venticinque nove
Se andiamo ripeto sul settore previdenziale troviamo le cose gravissime che sono state dette ma andiamo invece su un altro comparto quindi un quadro generale che questo che ho detto prendiamo il comparto sanitario
E qui non siamo lontani dalla media europea siamo un pochino al di sopra Valeria europea il sette sei e noi siamo l'otto cinque quindi c'è un problema anche di quantità
Però siamo al di sotto dei tedeschi siamo al di sotto dei francesi
E se facciamo l'esempio la media dei quattro matrimoni se voi europei siamo al di sotto come spesa sanitaria e allora il problema è che spendiamo male
Il problema è che accanto alla
Quantità della spesa cioè una questione di qualità della SPES l'insoddisfazione
Dei cittadini della gente per il nostro sistema sanitario uso insoddisfazione per usare un termine soft
Talmente evidente che non mi devo soffermare più di tanto
Un terzo è ultimo accenno e quello all'occupazione la situazione attuale evidenza un quadro nel quale lo sviluppo della tecnologia brucia posti di lavoro
Più di quanti si riesce a crearmi in altri insetti in in altri settori non tipicamente quelli su cui la l'impatto tecnologico forte e questo è rispetto alla storia industriale una novità
Nel medio-lungo periodo
Dobbiamo affrontare questo problema dalla tecnologia credo che un primo una prima riflessione da fare che non tutte le opportunità della tecnologia
Sul punto di quella informatica e telematica vengono sfruttate è stato accennato prima dalla amico Pascale proprio al telelavoro mille questioni relative ai servizi cittadino tutte tematiche che vanno prese in così accetta seria più approfondita di quanto non sia stato fatto fino a oggi
Comunque a parte questa considerazione la tendenza attuale mi sembra in poi tutti i soggetti che si occupano di questa tematica è quella di far fronte a questa massiccia riduzione della base occupazionale concentrandosi anche qui quasi esclusivamente sulle innovazioni di carattere normativo contrattuale
Norme per fare rendere più flessibile il lavoro contratti che che tenga tutte cose sacrosante che guai se non lo facessimo sono tutti provvedimenti che si impongono
Però credo che è opportuno affiancare a tali innovazioni alcuni strumenti operativi che rendono più agevole la nascita e l'irrobustimento erano imprenditoria
Rendano previamente efficaci le innovazioni normative contrattuali perché se non c'è il rischio di fare la norma di fare il contratto
E però poi di non creare diciamo la strumentazione necessaria perché quella norma quel contratto si traducano in vantaggi per le imprese e quindi in stimolo a produrre di più aumentare l'occupazione
Ecco un'ultima annotazione rifiuto davvero è che la secondo me unifica un po'le altre che ho già ha citato l'emiliano nel senso che le riassume anche però sotto statuti
Nel quadro di una sempre maggiore globalizzazione delle economie è una prospettiva del tempestivo ingresso e auspichiamo tutti credo nell'Unione monetaria europea non vi è alcuna possibilità
Per il nostro Paese di conservare il livello di benessere assoluto e relativo che abbiamo conquistato se non si realizza un grande aumento di efficienza della struttura
La modernizzazione dello Stato che consenta di dare piena efficiente risposta alle esigenze dei cittadini è la conditio sine qua non un efficace governo dell'intero processo di consolidamento e di sviluppo
Grazie Paolo Savona dopo don Lorenzo Necci
A rischia di apparire teorico vorrei precisare
Quale il mio concetto di capitalismo perché altrimenti non ne possibile comprendere
Come si innesta un ragionamento a pratica che farò
Per correrò interamente la parabola della conoscenza
Con fino all'astrazione per poi ritornare con i piedi per terra la uso la definizione che si è affermata in letteratura Perca perché all'ISMU si intende un regime sociale o socio economico dove l'accumulazione di capitale
E la compravendita di lavoro salariato
Diventano al vertice della scala dei valori sociali so che esistono tante definizioni queste quella che io condivida condivido la seconda parte la compravendita di lavoro salariato con me
Primario obiettivo sociale
è saltato particolare in Italia lavoro indipendente
La piccole industrie e quindi questo aspetto tende a diventare sempre più obsoleto resta il discorso centrale dell'accumulazione di capitale
Certamente tra i due regimi e competitivi il socialismo e il capitalismo quindi l'accumulazione di capitale con la proprietà centralizzate l'accumulazione di capitale con la proprietà diffusa
Ha prevalso il primo ha prevalso il primo non tanto perché proponeva valori sociali diversi
Ugo la Malfa sosteneva che la differenza consisteva nel fatto che i regimi economici erano pressoché identici solo che nel primo se aveva la libertà e nel secondo non si aveva che era una differenza fondamentale quindi non ha prevalso il modello sociale ha prevalso probabilmente il modello economico sottostante il tipo di regime economico
Il primo basato sul mercato più o meno competitivo ritorno sul tema e il secondo invece basato sulla programmazione centralizzata
Di questi due sistemi sia fermato il primo perché ha una capacità di innovare e di spingere di aumentare competizione produttività migliore dell'altro se e concordiamo
Intorno a questa definizione
Il quesito può avere una risposta concentrando l'attenzione in particolare sulla economia di mercato perché non credo che nessun Paese nel mondo almeno negli ultimi due secoli sia riuscito a porre al vertice della dei valori sociali l'accumulazione capitalistica
Però non l'ha ignorata perché si rende conto come ci rendiamo conto che si rendono conto tutte le ideologie tutte le culture che l'accumulazione di capitale
è un elemento indispensabile per l'aumento del benessere per l'aumento dell'occupazione
Poi per via del fenomeno tecnologico la relazione che noi economisti chiamiamo leggeri o con la relazione
Può allentarsi e queste uno dei classici momenti in cui lo sviluppo tecnologico allenta la relazione fra accumulazione capitalistica eh
Aumento dell'occupazione e quindi il pubblico impreparato ma non siamo certo noi pensa che il sistema non funzioni allora si domandasse se può usare qualche altro marchingegno sociale per
Riuscire a collegare più strettamente questi due meccanismi in punta di mera teoria cui arriva lo stato sociale di teoria economica
Penso che non ci sia più nessuno convinto che il massimo del benessere sociale sia la somma dei massimi dei beni Siri individuali questa è la quella che noi chiamiamo la teoria neoclassica
Siamo tutti convinti e vi è anche tra le due grandi scuole rinvia rivali il model per risma il che Nesi danese non siamo tutti convinti che l'intervento dello Stato sia indispensabile
Però spiega però forse forzando un po'troppo le conoscenze empiriche diceva non vi può essere progresso tecnologico se non c'è intervento dello Stato c'avevo una concezione di sviluppo endogeno delle tecnologie esogeno delle tecnologie mentre penso che vi sia in questo momento proprio in questo momento storico un forte traino endogeno cioè per partenogenesi la tecnologia Générale tra tecnologia a sovente a livello di fabbrica comunque a livello di sistema
In ogni caso l'intervento dello Stato e considerato un modo per permettere alla funzione del benessere sociale di essere superiore alla somma dei massimi individuali questo dal punto di vista teorico non è più messo in discussione
Alcuni possono credere che questo valga al cento per cento altri possono credere che valga il dieci ma è la misura che ci differenzia non villa di interpretazione del fenomeno quindi l'intervento e lo Stato
Necessari in che modo il capitalismo è riuscito a mantenere una certa tensione in termini di mercato competitività produttività
Creando una rete di solidarietà sociale
Cioè completando il modello economico con un modello sociale
L'analisi di Cazzola è molto interessante
La ritengo anche molto penetrante però il quesito se dobbiamo o no avere una rete di protezione sociale penso che
Oggi affrontato in questo modo un po'dappertutto sia un modo sbagliato di porsi il problema
Perché l'individuo ha bisogno di una rete di tutela della propria salute una rete di protezione generale della sua vita dai rischi della vita
è una rete di tutela e protezione benessere nella vecchiaia
E quindi ha bisogno di un sistema sanitario di un sistema pensionistico e di un sistema che lo copra dagli altri rischi della vita rischi di incidente automobilistico rischi o di incidente di incendio in casa solo che non si sa come forse la mia tesi è perché lo Stato si è ingerito nel meccanismo di mercato in questi settori troppo estensivamente la realtà e che il mercato non ha dato una risposta efficiente a questi tipi di bisogni sociali
Può darsi che sia lo Stato che si è ingerito non vediamo le cause storiche non ci interessa la realtà è che noi non possiamo tagliare la rete di solidarietà sociale senza sostituirla pubblica senza sostituirla con pari Offerta a più basso costo che deriva dal mercato
Perché se ci comportiamo in questo modo noi torniamo indietro sul grado di civiltà dei paesi
Quindi la risposta è come lo diamo non se lo diamo
Voglio sottolineare questo punto è se concentriamo la nostra attenzione su questo aspetto del problema a mio avviso noi ci riusciamo a risolverlo non è un tema impossibile
E faccio due esempi pratici il tempo che mi è stato concesso non è voglio abusare Cabrele
Due esempi pratici uno è stato già effettuato da un gruppo di amici ed è stato pubblicato in un documento chiamato il documento dei trenta
Rete di solidarietà sociale abbia fatto i calcoli di quanto costa allo stato l'intervento
Costa sulla fiscalità generale non il costo cioè gli oneri sociali devono pagare le pensioni sono netta auto sono puliti nel calcolo bene il costo guardando tra le pieghe del bilancio dal Canada il cane per i ciechi all'intervento ce ne sono in quasi tutti i ministeri c'è una piccolo una mini rette di solidarietà sociale
Dato che è stato costruito col vecchio meccanismo del clientelismo quindi ogni ministro aveva diritto alla sua fetta di rete di solidarietà sociale bene i nostri calcoli
Ci hanno consentito di individuare che il costo di questa rette a carico della fiscalità generale trentacinque mila miliardi
Bene
Prendendo le ultime statistiche curate sulla distribuzione dei redditi in Italia è ipotizzando che ha seicento ottocento mila lire al mese
Questo sia il punto di rottura della povertà
Se noi garantiamo a tutti i cittadini
Un ottocento mila lire di reddito
E alle unità familiari un massimo di due volte e mezzo questa cifra cioè due milioni e mi sembra un intervento altamente rispettabile si risparmia cinque mila miliardi sulla rete di solidarietà sociale
Però per fare ciò cioè chi di chi guadagna seicento mila lire gli si dà un'integrazione di duecento mila lire e questa è la quella che gli economisti chiamano la negativi in contatto s'va be'intanto per
Arrivare a una precisa categoria naturalmente per applicare questo tipo di intervento dirette sociale occorre avere un sistema fiscale pressoché per fare
Possibilmente gestito a livello comunale
Nel presupposto o sotto comunale dipartimenti come si chiamano
Comunali nel presupposto che si individuino effettivamente i redditi e le condizioni di povertà altrimenti il sistema funzionerà esattamente come ha funzionato senza
Quindi c'è anche dal punto di vista tecnico sulla base delle risorse disponibili un modo di dare una risposta
Di
Fissare quella linea di protezione al di sopra della quale l'individuo poiché pienamente responsabile il proprio futuro questo è veramente un discorso che possiamo fare in Italia dove il livello di benessere
Ha raggiunto dimensioni rispettabili non può essere certamente su una proposta da applicare in Somalia ogni canna
Quindi stiamo parlando dei paesi sviluppati è questa il primo esempio pratico il secondo
Riguarda il tema drammatico della disoccupazione forse finora sottotono cioè l'abbiamo solo denunciato ma non l'abbiamo affrontato né a livello politico né a livello di Paese nell'idea di questo convegno io ritengo che proprio perché più che parlare di capitalismo io parlo di economia di mercato economia di mercato competitivo
L'economia di mercato che richiede interventi energici sulle posizioni di rendite di monopolio non è un segreto che io penso
Che l'inflazione non verrà mai debellata se non si riesce a mentale in grado di concorrenza in questo sistema quindi è inutile che il governo mi venga promettere il due cinque per cento se nove dice Quarà quale sarà la sua politica di privatizzazioni
E di competizione non è compito di Giuliano Amato in e imporlo
Lui può tutt'al più indicarlo e denunciare deve essere il governo che parla allora dice io applico questa politica
Che mi consente di aumentare la quota esposta alla concorrenza internazionale quindi tramutando questo settore imparai stecca prenditore di prezzo non Prize medica facitori di prezzo da cui viene l'inflazione il divario inflazionistico che noi in questo momento
Stiamo combattendo e che è quello che indebolisce la lira nel più lungo nel più lunga andare ecco se il governo non presenta un tipo di programma di questa natura ogni promessa sul saggio di frazioni
Una promesso inutile ma vengo al dunque della disoccupazione i mercati funzionano se la competizione avviene come ha detto Tremonti
E come hanno detto altri e come è scritto in numerosi Pepper Vitaletti a pagina quattro parla esattamente di competizione sui sistemi di del quel fare Welfare tra stati
Ecco se non ci sono parità di sistemi la competizione non si può realizzare
In condizioni
Cioè in condizioni corrette
Per cui ho detto che un modo per indurre gli altri a
Indirizzarsi verso una competizione di sistema corretta non possiamo competere
In futuro con sistemi che non hanno rete di protezione sociale
Perché da noi e molti altri Paesi la rete di protezione sociale costa il venti trenta per cento del PIL e se ci aggiungiamo anche stimolo culturale protezione ambientale le cifre vanno anche su e di fronte a questi divari la disoccupazione continuerà dobbiamo indurre il resto del mondo a competere con le stesse regole del gioco
La liberalizzazione non significa solamente abbattimento di barriere quantitativa di barriere paritarie ma anche abbattimento delle diversità altrimenti i mercati non funziona questo punto la mia proposta ringrazio
Liberata ornato che abbiamo già dato spazio nel
Nella nei loro
Nella loro pubblicazione è quella di imporre una tariffa che non sia al cento per cento di questi divari nella rete di protezione sociale ambientale
Ma sia una percentuale inferiore perché come è stato detto anche a questo convegno i paesi sviluppati l'Italia in particolare hanno esagerato nel dare concessioni nell'offrire garanzie quindi dobbiamo mantenere una pressione verso il basso in questa garanzia
Ma dobbiamo introdurre una pressione verso l'alto in chi queste garanzie non offre per cercare di convergere in un ragionevole periodo verso lo stesso rete di protezione
Sociale nel mondo e per evitare critiche che ho anche sentito non c'è protezionismo che non sia pericolosa ne sono cosciente di ciò la mia proposta è che questo tipo di regime tariffario deve essere dato in gestione per esempio al WTO di Ruggiero la World Trade Organization
è oppure alternativamente può essere concordato attraverso negoziazioni internazionali che a Nori necessità di una buona base statistica
Badate che questa proposta è esattamente quella che ha avanzato l'UNESCO
Nei confronti dei Paesi che hanno sfruttamento del lavoro minorile recentemente venti giorni fa l'UNESCO ha proposto di introdurre una tassa compensativa
E non è la prima volta nella storia del mondo che questo strumento è stato utilizzato perché dopo la unificazione dopo la rivoluzione contro americana
Alcuni Stati della confederazione si erano rifiutati di introdurre la protezione del lavoro minorile
Questo lo dice la storia allora gli Stati che l'avevano introdotta pose una tariffa compensativa nel giro di un anni furono gli altri stati che introdussero la protezione al lavoro minorile
E quindi il tutto si risolse alla fine con una maggiore competizione con una migliore competizione tra
Ancora Lorenzo Necci cento e dopo Mario Monti
Io faccio pochissime considerazioni perché condivido molto di quello che è stato detto che ho la fortuna di parlare dopo nelle analisi molto condivisibili
Qualche considerazione diciamo di tipo personale
Trent'anni fa io diventai assistente di diritto amministrativo con un libro sulla nazionalizzazione dell'energia elettrica
Oggi son sicuro che diventerà il professore di diritto amministrativo con un libro sulla privatizzazione dell'energia elettrica
Quindici anni fa io fui mandato mandato perché questo è il termine esatto a gestire la pubblicizzazione della chimica dell'ENI
Fuori della chimica nazionale diciamo la verità poi fui mandato via o me ne andai quando si parlò della privatizzazione o pensai alla privatizzazione della chimica
Cinque o sei anni fa sono stato inviato alle Ferrovie dello Stato e si parlava del ruolo delle Ferrovie dello Stato come grande interprete
Oggi se ne parla come grandemente da privatizzare
Cioè nello spazio di una vita relativamente breve ancora non sono tanto vecchio ho avuto esperienze di pubblicizzazione di privatizzazioni in questo Paese estremamente rapida con una caratteristica che il pendolo si muove più rapidamente
Nell'energia elettrica ci son voluti trent'anni a pubblicizzare a privatizzare nella chimica ci son voluti dieci anni nelle ferrovie ce ne vogliono cinque questo vuol dire che c'è un grande movimento della storia perché io credo che lei i nostri gradi di libertà sono molto limitati
Noi facciamo molti convegni discutiamo moltissimo credo che questo di liberal sia uno dei più interessanti a cui ho mai partecipato ma li facciamo praticamente uno al giorno uno ogni settimana sull'Italia
I gradi di libertà che abbiamo sono estremamente limitati perché il problema non è quale capitalismo della Seconda Repubblica mai quale capitalismo per l'Europa e quale capitalismo per il mondo cioè siamo inseriti in un sistema della storia
Che ormai ha preso in mano le redini del nostro futuro e i gradi di libertà che noi abbiamo sono molto più limitati di quanto pensiamo
Abbiamo i gradi di libertà del tempo cioè possiamo decidere rapidamente o possiamo decidere tardi o possiamo non decidere
Il prezzo di non decidere è altissimo il prezzo di decidere tardi è ugualmente molto alto il pezzo di decidere presto e magari anche male è molto minore di questi altri due pezzi quindi credo che dobbiamo cominciare a passare dalla fase in cui discutiamo alla fase in cui agiamo prima di tutto comprendendo che siamo inseriti nella grande Europa e che siamo una regione dell'Europa
E il capitalismo europeo è un punto di riferimento di fondo quando avremo la moneta unica europea gli spazi di libertà di manovra per il nostro Paese saranno ridottissimi e le scelte saranno molto molto molto limitate
Questa è la prima considerazione
La seconda considerazione che i monopoli e le pubblicizzazione Repubblica attività non hanno più senso perché l'economia che impone la scelta non è una scelta ideologica
Oggi privatizzare o pubblicizzare non ha senso se non guardate nel contesto dell'economia mondiale
C'è stato un tempo in cui i Comuni facevano le centrali del latte o le farmacie comunali e avevano una logica c'è stato un Tanci sono ancora purtroppo in Italia almeno c'è stato un tempo in cui si parlava delle pubblicizzazione e della gestione dei monopoli oggi questo non ha più alcun senso
L'economia mondiale la competizione mondiale l'avete detto tutti non c'è bisogno di ripeterlo
E quindi monopoli nazionali o visioni nazionali o nazionalistiche o visione pubbliche per gestire problemi del Paese non hanno più senso i confini del Paese sono superati dalla tecnologia e dalla mondializzazione dell'economia
Quindi anche qui il problema non è di natura ideologica e di natura economica di natura pratica
La privatizzazione significa la possibilità di gestire a livello europeo e a livello mondiale cosa che dei Public consegnando alle public bordi su come la vogliamo chiamare non sono in grado di fare quindi la privatizzazione è una necessità per dare libertà all'economia
La quale economia non può però poi essere ingessata dalle centocinquanta mila leggi che ingessano Rita e quindi arriviamo al problema di fondo cosa deve fare l'Italia ma oltre adeguarsi ai parametri di Maastricht che ovviamente è un obbligo un dovere
Però io ripeto sempre una concetto voglio essere ancora una volta preciso mastica stato frutto di un compromesso il compromesso si è fatto tra la Francia e la Germania in un momento storico molto particolare
Maastricht a mio modo di vedere insufficiente per creare l'Europa
Ci sono due grandi problemi che deve affrontare in Italia
Il suo deficit democratico e il suo artefice infrastrutturale che non basta adeguarsi a dei parametri frutto peraltro di un compromesso di un certo momento storico forse già superato
L'Italia deve affrontare il suo deficit democratico uscendo finalmente dalla situazione di crisi istituzionale
Di lentezza istituzionale di ritardo istituzionale nella quale vive nella Seconda Repubblica per me ci sarà nel momento in cui le istituzioni sono cambiate rispetto al sistema della Prima Repubblica
Le istituzioni sono ancora le stesse leggi sono ancora le stesse l'ingessatura e le bardature le confederazioni mentali e culturali sono ancora le stesse queste vanno superate elitari entra in Europa solo se supera il suo deficit democratico
E l'altro deficit e quello infrastrutturale dei sistemi e per infrastrutture non intendo solamente far propaganda mio sistema naturalmente intendo prima di tutto quelle immateriali
Le infrastrutture culturali le infrastrutture che fanno di indire un paese una classe dirigente le infrastrutture che fanno una cultura di paese
Come dice Reich come dicono gli scrittori americani gli economisti americani di oggi i confini fisici dei paesi sono superati rimangono solo le culture all'interno dei Paesi sono fondamentali resti infrastrutture immateriali che creano c.t. che creano classe dirigente qui non c'è
Non ci sono le scuole giuste non ci sono le università giusta non ci sono le condizioni giuste per creare classe dirigente e se pensiamo al domani questa è la prima infrastruttura di cui abbiamo bisogno
E poi le infrastrutture materiali ovviamente quelle della modernizzazione delle telecomunicazioni e dei sistemi in un mondo che vede le rivoluzioni tecnologiche al centro del cambiamento
Che vede le rivoluzioni tecnologiche determinare la mondializzazione dell'economia e quindi la scomparsa delle ideologie e quindi la scomparsa dei monopoli è indispensabile aggiornare ammodernare rendere competitive le grandi infrastrutture
Le infrastrutture delle comunicazioni da infrastrutture informatiche
Bisogna informatizzare l'intero Paese non so se ha ragione Blair che dice un computer in ogni famiglia mi sembra un po'troppo un pollo in ogni pentola di buona memoria però è certo che le infrastrutture di questo Paese sono da Paese sottosviluppato
In tutti i sensi quelle delle telecomunicazioni e quelle delle comunicazioni
Abbiamo un gap infrastrutturale e drammatico e non perché investiamo troppo poco nelle infrastrutture perché investiamo male perché investiamo con una visione localistica una visione provinciale
Abbiamo il più alto numero di porti del dell'Europa e non abbiamo porti competitivi realmente con l'Europa abbiamo il più alto numero di aereo porti diamo ferrovia tutti bisogna fare attenzione bisogna avere la capacità nel creare le nuove infrastrutture di creare infrastrutture moderne capaci di stare sul mercato di trecentocinquanta milioni di abitanti dei capaci di portare in Italia questo mercato quali sono le condizioni del futuro a me sembra che se noi riduciamo eliminiamo questi due grandi deficit quello democratico e quello infrastrutturale questo Paese ha delle energie imprenditoriali straordinarie
Io sono convinto che questo Paese non ha problemi nella competizione globale
Se non dei ingessatura e le bardature statalisti che istituzionali se non la mancanza di infrastrutture competitive che permettono all'imprenditoria di Esperia ed esprimersi al meglio
Società rigide
Che siano la società russa di un tempo che siano l'IBM come è stata per alcuni anni
O che siano anche alcune società europee com'è stata per esempio l'Inghilterra dall'Inghilterra di un tempo dopo ovvero prima della Thatcher
O forse anche alcune concezioni tedesche di oggi non sono quelle che fanno vincere in Europa occorre la imprenditorialità e la flessibilità italiana
A condizione che si è inserita in un sistema democratico in un sistema senza bardature e in un sistema con infrastrutture capaci di competere veramente grazie
Parola Mario Monti e dopo di lui Mario Sarcinelli
C'è un elemento comune mi è parso a tutte le relazioni che abbiamo ascoltato l'elemento è l'integrazione internazionale anzi la ineluttabilità dell'integrazione integrazione che già oggi esiste irreversibile e ineluttabilmente aumenterà
Il constatare questo elemento comune determina in me un conforto e un dubbio entrambi rilevanti per il quesito di oggi quale capitalismo il conforto
Chi crede credo che siamo in molti qui che l'integrazione degli ultimi decenni quella europea in particolare sia stata il più forte fattore di modernizzazione dell'Italia
Tra evidentemente conforto dall'ascoltare che l'integrazione ineluttabilmente proseguirà
Ho appreso che la Fondazione Amici di Liberal produrrà annualmente un rapporto sullo stato di modernizzazione dell'Italia
Si preannunciano alcuni indicatori che verranno tenuti sotto osservazione privatizzazioni concorrenza flessibilità dei fattori produttivi neutralità dell'ordinamento rispetto ai gli impieghi finanziari
Per ognuno di questi indicatori i passi avanti si sono fatti negli ultimi anni sotto la spinta dell'integrazione se questa continuerà la modernizzazione proseguirà più facilmente anche la modernizzazione civile il dubbio
Siamo sicuri che l'integrazione globale ed europea continuerà senza limite sospinta dalla tecnologia e dall'ideologia che sono state entrambe ad esse favorevoli in questi anni o anche in questo ci saranno cicli
è possibile che ci sia un ciclo un ritorno del pendolo non subito ma nel giro di dieci venti anni
Sarebbe molto preoccupante in particolare per l'Italia dato quello che ho appena ricordato
Io vedo un fattore possibile di rigetto a lungo andare della persistente integrazione internazionale
Ed è un vecchio tema la distribuzione del del reddito e della ricchezza qual è il nesso tra integrazione e distribuzione è un nesso positivo a livello globale è stato ricordato stamattina all'integrazione stare ridistribuendo a favore dei paesi in via di sviluppo
Anche nel mondo industriale anche nell'Unione europea c'è un beneficio netto da integrazione mondiale ma il problema si pone a livello di ognuno dei nostri paesi
L'integrazione giova ma ci sono vincenti e perdenti a seguito dell'integrazione perdenti come effetto della distribuzione tra occupati e disoccupati tra lavoratori dipendenti e altri tra fasce di reddito
Alla lunga io credo l'accettazione dell'integrazione che determina queste conseguenze potrà esserci solo se gli Stati saranno in grado di compensare almeno in parte i perdenti
Certo il settore privato sociale avrà un ruolo sempre maggiore nell'esercizio della solidarietà ma credo che un ruolo per il settore pubblico resterà
Mi pare che in passato abbiamo avuto in economie più chiuse la netta prevalenza della distribuzione sull'allocazione
Poi siamo passati ad una fase quella di oggi in cui l'allocazione con l'integrazione e l'apertura prevale senz'altro sull'esigenza distributiva mi chiedo se non potrà esserci un ritorno ecco il ma possono i settori pubblici compensare in qualche misura i perdenti e quindi mantenere il consenso all'integrazione crescente
Il problema è che il processo dell'integrazione così come avviene oggi toglie sempre di più agli Stati la possibilità di fare questo
Toglie alcune modalità di ridistribuzione giustamente io credo il Trattato di Maastricht toglie la possibilità di ridistribuire attraverso i prezzi politici in quanto impone un certo grado di concorrenza toglie la possibilità di ridistribuire attraverso il Gentile non volontario concorso delle generazioni future perché porre limiti al disavanzo lascia aperta una strada quella della solidarietà attraverso spesa pubblica coperta da tassazione ma pone di fatto l'integrazione dei limiti al controllo sulla tassazione come è stato più volte rilevato stamattina da parte dei singoli Stati certo che quindi Maastricht è insufficiente
Perché occorre accompagnare a Maastricht alcuni strumenti di governo non monetario dell'economia
La concorrenza fiscale tra Stati ha i suoi pregi
Certo ha indotto a controllare meglio la spesa pubblica
Ma si sta diffondendo la convinzione che occorra distinguere tra concorrenza fiscale Fea e Andrea tra Stati
E che soprattutto Varda vista con qualche preoccupazione la a simmetria della concorrenza fiscale che determina come è ormai noto
Un aggravamento della posizione del lavoro nei prezzi relativi che concorre in proprio all'aggravamento della disoccupazione
Gli stati credono di avere la sovranità fiscale l'hanno persa da tempo a vantaggio del mercato
Occorre quello stesso
Processo di consapevolezza che c'è stato qualche anno fa per la sovranità monetaria non meno gelosamente custodita
Avendo riconosciuto di averla persa con la libertà dei movimenti di capitali almeno per blocchi regionali come quello europeo si è cercato di ricostituire una qualche sovranità congiunta attraverso l'unione monetaria e la Banca centrale europea ecco la commissione europea ha recentemente riposto sull'agenda politica europea il tema di un qualche coordinamento della fiscalità
Anche a livello OCSE anche a livello di G7 questo tema comincia a porsi sarà lungo sarà certamente difficile
L'Italia durante la sua presidenza dell'Unione europea in piena sintonia con la Commissione
Ha aiutato a riproporre questo tema così necessario per poter mantenere a lungo termine l'integrazione che è così essenziale per la modernizzazione Italia nel suo patrimonio culturale a più di altri Paesi i valori te l'occupazione e della solidarietà
Che qualche volta nel corso dei decenni si sono più tradotti in sottolineature retoriche che in concreta produzione di questi valori ma ciò non toglie che avendo nella propria cultura questi valori Italia abbia io credo un ruolo particolarmente importante per affermare concretamente e nei modi realistici questi valori sul terreno politico europeo credo che potrà
Avere un ruolo tanto più eccessivo quanto più l'Italia sarà saldamente tempestivamente per merito totalmente proprio inserita non solo su un treno che passa accanto sul quale sarebbe meglio salire
Ma nella nella cabina di guida di quel di quelli tra io credo che rispetto a dibattiti che mi pare abbiano avuto luogo in questi giorni circa i costi e i benefici di un ingresso tempestivo sul treno possibilmente nella cabina di guida occorrerebbe certo è difficile farlo
Postare l'attenzione
Al di là del numero di decine di migliaia di miliardi che pure sono temi concreti rilevanti alla
La prospettiva un po'più lontana non è forse quello di un ingresso solido per merito proprio dell'Italia nei governo effettivo dell'Europa il modo migliore
Perché l'Europa e anche l'Italia possa permettersi di
Raggiungere meglio obiettivi che le stanno tradizionalmente a cuore compreso quello che occupazione e della solidarietà grazie
Ringraziamo il commissario Monti del suo intervento e adesso direi che è opportuno anche vista l'ora di fare un secondo in maniera da rendere vano informati il punto degli interventi che abbiamo previsto fino alla sospensione dei lavori e dicendo fin da questo momento che naturalmente poi ci rivedremo alle tre con molta puntualità perché sono numerosi altri poi e gli interventi previsti oggi pomeriggio
Allora adesso al podio Mario Sarcinelli e Polo seguiranno Antonio Marzano
Emma Marcegaglia e Cesare Romiti che concluderà gli interventi prima dell'interruzione
Ringrazio gli organizzatori di questo convegno per avermi invitato secondo lingua ringrazio i relatori che hanno Osto le scene per questo nostro dibattito dirlo subito che le mie considerazioni si scrivano
Lungo il cammino che Geminello Alvi ha tracciato inizialmente e che è stato ripreso in vari punti da Tremonti da Necci ed a sua volta
Può sopravvivere il capitalismo
No non lo credo questo scriveva José Schumpeter nel mille novecentoquarantadue
Gli economisti si sa sbagliano le previsioni
Così a oltre mezzo secolo di distanza ci troviamo oggi a discutere sul futuro il capitalismo specie nel nostro Paese
Il capitalismo è sopravvissuto proprio perché rispettando un copione tipicamente Schumpeter Viano si è trasformato si è adattato alle diverse realtà economiche si è innervato nel sociale nelle culture
Attraversato stagioni di grandi antagonismi il confronto pluridecennale con il comunismo e ha saputo lo stesso tempo elaborare modelli propri espressioni
Caratterizzati da mix diversi tra paradigmi tecnologici i sistemi di valori
La frontiera più recente di questo flusso di rigenerazione in continue e data a mio avviso dalla globalizzazione
Nel breve riflessione che intendo qui proporre proverò a illustrare la tesi che la sfida della globalizzazione in larga misura il portato oltre che della tecnologia
Di un particolare modello di capitalismo
Quello di stampo anglosassone
La globalizzazione esercitati
L'altro prototipo di capitalismo il cosiddetto modello renano affermato sì nell'Europa continentale
Chi sopravviverà
La mia conclusione e che esiste lo spazio per consolidare un capitalismo realmente umanistico
Per trovare un nuovo equilibrio tra economia e politica
Tra il mercato e lo Stato
Fra la responsabilità individuale la solidarietà collettiva
Tra liberismo e civismo
Cosa accadrà in Italia
Ciò che ho detto in fondo si applica l'intera Europa
Nei secoli il nostro Paese è stato teatro di guerre
Gli scontri tra eserciti stranieri
La tenzone tra un'unità più dall'ISMU e l'altro
Tra il nostro passato ottocentesco permeato di cultura economica tedesca
è il presente esposto al vento dell'influenza angloamericana è in corso la liberalizzazione e soprattutto la globalizzazione
Sembrano far pendere la bilancia in favore di quest'ultimo
Cioè dell'influenza angloamericana
Comunque la partita rimane aperta e avvincente fra il Potomac il Reno
Modello renano modello anglosassone
La distinzione coniata alcuni anni orsono da Michelle Alberto e ormai cavolo queste specie nell'accezione politica chi assicurava il primo sistema alla socialdemocrazia e il secondo al liberismo
Più calzante sono però le qualificazioni economiche finanziarie
Ciò che caratterizza lo schema renano e l'attenzione agli equilibri dinamici ovvero alle condizioni di sviluppo di medio-lungo termine
Di qui il correlato di un sistema produttivo largamente bancocentrico
Per contro il modello anglosassone lenta si sul breve periodo
Sul mercato visto come strumento di allocazione ottimale delle risorse
Come luogo di reperimento dei mezzi finanziari necessari all'espansione dell'impresa
E soprattutto quel meccanismo per accedere alla proprietà e al controllo delle società ci ha parlato distesamente molto bene Penati stamattina
Il modello renano ricerca la migliore distribuzione intertemporale dell'incertezza
Collocando leale rivenienti dal finanziamento di investimenti produttivi su pochi attori forti o almeno ritenuti tali
Sulle spalle che si ritengono robuste delle banche e sulla solidità di rapporti bilaterali tra esse le imprese
Il modello anglosassone preferisce la disseminazione interpersonali dei rischi attraverso la polverizzazione del mercato della proprietà e del finanziamento dell'impresa
Il capitalismo anglosassone e anonimo
Mobile ricco di finanza
Quello renano celebra la personalizzazione dei legami di creditori imprenditore è una figura quasi mitica dell'AUSL Bari
Tra i due schemi sistema Italia attende ancora oggi a privilegiare il prototipo centro europeo
Da un punto di vista bancario i decenni trascorsi di cultura della separatezza rendono però ancora parziale tardiva forse fuori tempo massimo la nostra ritrovata adesione al modello renano
Sempre più forte si fa la domanda e l'attesa per la pagliuzza l'apparizione salvifica dei mercati finanziari e del loro deus ex machina l'investitore istituzionale sul suolo italiano
Se questi sono a grandi linee gli scenari dei due modelli abbastanza immediato e percepire come gli effetti della sfida della globalizzazione
Vadano a intaccare soprattutto la struttura del paradigma continentale del capitalismo europeo
E vediamo perché
Guardiamo agli affetti della globalizzazione sullo stato
Sui valori e sulla struttura della società
Nel mercato globalizzato lo spazio economico di riferimento va oltre i confini tradizionali della nazione
Contestualmente all'espansione delle coordinate economiche
Fa riscontro la riduzione ovvero l'implosione della dimensione statuale storicamente sviluppatasi
Per esprimere le istanze dei singoli e delle comunità locali
Nascono le pulsioni federaliste
Ma un federalismo nuovo che disabili ghiaccio che originariamente era unito
Contrariamente al passato
Non riesce Chokri prima i radi vissuti
E in tutta la Rina dalla competizione globale la parola d'ordine per sopravvivere rivolgere i rischi in vantaggi flessibilità flessibilità delle regole delle remunerazioni dei fattori produttivi della cultura
Di fronte a questa sfida chi soffre di più sono certamente gli apparati delle democrazie renale appesantiti da livelli di welfare State quasi sempre insostenibili ed estese sclerosi burocratica
E Cazzola c'era dato uno un cuscino esempio
Globalizzazione vuol dire mobilità
Vuol dire anche al di là del fatto meramente economico esportazione in tutto il mondo giusti stima livellato di valori culturali
In certa misura appiattito sulla dimensione dell'uomo consumatore
Su un archetipo di medie tassi personalizzata
Il concetto di faide via del da sballo
Veicolato a trecentosessanta gradi attraverso quelli che non a caso si chiamano messo i media
E un fan dei Rafa intendete mi con queste affermazioni non voglio certo promuovere una crociata luddista contro televisore ci Burnout in desidero solo ricordare il rischio che dalla globalizzazione dei mercati derivi anche una omologazione delle culture
Uno schiacciamento della cultura europea sui cannoni oggi americani
Domani forse coreani
Un passaggio a mio avviso pericoloso per gli effetti possibili di depotenziamento del valore della solidarietà a livello internazionali o lucani
E di parallela ascissa nell'ordine teleologico del guadagno ad ogni costo ed all'ostentazione della ricchezza
Abbiamo avuto degli esempi in questo Paese negli ultimi dieci quindici anni diciotto
Globalizzazione vuol dire anche deregolamentazione
Una finzione in larga misura utile alla crescita dell'efficienza e dell'efficacia ma non scevra da ricadute a volte inquietanti
Penso ad esempio ai severi limiti che le strutture della società americana già oggi avvertono nel gestire il problema della recrudescenza del crimine
Nella sua combinazione tradire gli unici e innovazione tecnologica
La globalizzazione ha dato vita quella che Deaglio definisce una nuova borghesia
Ricca di capitale umano
Accanto a questa ristretta cerchia di privilegiati inside verso si espande tuttavia l'esercito degli Hauts
Del nuovo l'un per proletaria urbano fatto di lavoratori precari e di immigrati scarsamente qualificati
E la fascia di scontenti di esclusi in cui trovano facile esca alla nuova e la vecchia criminalità
Questo scenario ha condotto negli Stati Uniti la popolazione carceraria a sfiorare il milione di unità
Le prigioni americane traboccano
Solo un crimine su cento trova un colpevole una punizione
Sorge la tentazione di rispondere al problema della sicurezza civile semplicemente aumentandola Area della di ridurre Jacques de penalizzando alcuni reati
Anche se in Italia le cose stanno solo relativamente meglio
Popolazione che un quarto degli Stati Uniti abbiamo intorno a cinquanta mila reclusi
La proporzione tra carcerati e popolazione residente critica ma certamente inferiore ai livelli americani come dicevo
La liberalizzazione forzosa di una serie di crimini non è la soluzione che si giudica opportuna
In onda Ivan Lo show di alla radice
E la radice ancora una volta sta nel sistema di valori ovvero dei modelli sociali e culturali di riferimento
Anche su questo terreno mi sentirei di spezzare una lancia a favore del paradigma europeo continentale
L'asta battono twist
Questa breve numerazione dei nessi globalizzazioni capitalismi si chiude con una riflessione di tipo strutturale
Sulle tendenze demografiche di lungo periodo
Tutto il mondo dei Paesi industrializzati al di qua che al di là dell'Atlantico ha di fronte allo scenario di un calo del tasso di fertilità
Di un graduale invecchiamento della popolazione del ruolo crescente che giocherà il circuito domanda offerta di lavoro extra comunitario
Fare i conti con questi grandi e ineludibili temi innescherà nuove retro azioni
Nuovi li incrocia che i rapporti tra globalizzazione e modelli capitalistici in termini di dimensione ottimale dello Stato
Di conservazione di valori
Di struttura della società
Resisterà alla cittadella renana le spinte molto spesso omologa attrici della globalizzazione
Ci sarà spazio per governare nel senso come giustamente osservava unità più della Cabras che del cantante il processo di mercati inflazione che sembra corrodere tutto e tutti dalla politica alla religione dalla salute all'arte
Quadrare il cerchio e certamente difficile ma non impossibile
Facendo tesoro delle lezioni molte volte a mare in partitici dalla storia del nostro continente
Possiamo e dobbiamo lavorare alla costruzione di un capitalismo umanistico
Ci sarebbe un modello che traendo vantaggio da quanto di buono offre anche la globalizzazione né contemperi tuttavia le degenerazioni e i rischi tra cui quelli del consumismo diffuso dell'economicismo dilagante
Capitalismo umanistico non vero capitale umano
Un nuovo equilibrio tra l'economico il politico tra il mercato e lo Stato tra responsabilità individuale la solidarietà collettiva tra liberismo e civismo
In questa direzione si può ripensare rivitalizzare il modello renano
Nella consapevolezza dei vantaggi di una trasformazione che avvenga
Sui binari di un gioco cooperativo non violento
è una difficile transizione che affida a noi europei la missione forse più delicata
I fronti a un nostro fallimento sarebbe difficile pensare a un dialogo diretto immediato e costruttivo
Tra le pulsioni globalizzati del modello anglosassone dell'arroccamento difensivo segnato in tante parti del mondo
Dalle eruzioni di quei vulcani sociali
Che il professor Farau individua nel fondamentalismo religioso separatismo etnico
Contrariamente a ciò che si sente spesso ripetere
L'Europa potrebbe a mio avviso potrà non aver esaurito la sua missione civilizzatrice che così varcherà la soglia del terzo millennio cristiano
La rielaborazione del modello del Reno
Come laboratorio culturale per un dialogo planetario
Per cementare valori di cooperazione e sviluppo sostenibile nel rispetto e nella tutela le specificità di ciascuno
Per evitare che il confronto tra modelli di capitalismo dei generi nello scontro tra il paradigma un dosso anglo sassone e quello tribale signori grazie
Antonio Marzano dopo Emma Marcegaglia
Grazie grazie presidente grazie ai cari amici di liberal per questo invito che mi hanno fatto
Per una liberale un liberista come me
Vorrei dire doc
Tale non per effetto di pentimenti o conversioni ma da sempre
Liberale e liberista un convegno come questo e musica musica concertistica ne sono intimamente compiaciuto
Vorrei però il cercare di dare un messaggio agli amici di Liberal
Io sono perfettamente consapevole e sostengo
Che in questo momento l'obiettivo principale per noi che la pensiamo così
E quello di destrutturare
Gli assetti di una politica statalista di una cultura statalista
Chi ha dominato la scena in tutti questi decenni questa è la prima battaglia
Nella quale ci troviamo molti di noi impegnarti
Il primo fronte sul quale occorre battersi
Ma sì siamo liberali liberisti convinti io credo dobbiamo renderci conto che non basta
A quella domanda quali capitalismo la risposta è il capitalismo del mercato
E perciò dobbiamo chiederci
Subito dopo o forse contemporaneamente
Alla prima battaglia
Quinto quella contro lo statalismo
Se siamo soddisfatti di questi mercati io so che questa domanda può avere significati diversi a seconda che se la ponga uno statalista o un liberale
Uno statalista si pone questa domanda per trovare un pretesto
Per conservare la struttura statalisti Ca'della nostra società
Quella domanda un senso diverso se se la pone un economista liberale
Dobbiamo non solo destrutturare lo Stato ma dobbiamo chiederci se indi Harkati come sono ci stanno bene
E se non sono i mercati che abbiamo noi in mente come liberisti
Dobbiamo anche fare una seconda battaglia quella per migliorare questi mercati
I mercati sono il mercato dei capitali
Il mercato del lavoro
Il mercato dei beni e poi c'è il grosso problema del non mercato dello Stato su quale è inutile che io insista perché il primo fronte sul quale ci battiamo
Ci stanno bene questo mercato dei capitali questo mercato del lavoro questo mercato dei beni dobbiamo chiedercelo perché solo se ce lo chiediamo e diamo una risposta onesta intellettualmente e proponiamo anche qualche rimedio allora riusciremo a fare entrare nelle nostre idee a richiamare nelle nostre schiere anche quelli che non la pensano come noi
Questo mercato dei capitali
è molto limitato io ho letto sentito interventi di Gerrans i dipendenti più sono prevalentemente rivolti al problema Daisley privatizzazione
Ma dobbiamo anche chiederci in quale condizione queste privatizzazioni avvengano e se questo mercato il mercato migliore perché essi avvengano nel modo in cui un liberale pensa che debbano avvenire
Un mercato in cui esistono riluttanza e e anche difficoltà obiettiva alla quotazione in Borsa delle impresa un mercato in cui esistono pratiche che saranno motivate ma che non vanno nel senso della trasparenza
Le scatole cinesi i patti parasociali
Un mercato in cui la protezione il piccolo azionista del piccolo risparmiatore non è ancora assicurato un mercato in cui i fondi pensione che dovrebbero essere i nuovi protagonisti di un mercato finanziario efficiente ancora non esistono
E per come si prospetta no suscitano molte preoccupazioni per le ipoteche su che su di essi vanno esercitando centrali sindacali prese
Il mercato del lavoro
Ci sa bene questo mercato del lavoro siamo ben capitalismo del mercato ma questi mercati così come sono sono quelli che ne abbiamo in mente
è vero che lo spirito l'amico che lo spettro
Il problema della disoccupazione
è un problema che coinvolge il livello del tasso di sviluppo
Il problema della tipo di specializzazione del lavoro
Ma coinvolge anche il problema della flessibilità il problema della mobilità
E un mercato in cui non c'è abbastanza flessibilità e mobilità non è mercato del lavoro che noi abbiamo in mente
E dobbiamo operare quindi anche su questo fronte
I migliorare questo perché la
Il mercato dei beni
Certo
è un mercato largamente competitivo
Le scelte di Inge d'integrazione europea che abbiamo fatto sono andate nel senso di accrescere la concorrenza cioè perché ma ci sono ancora aree protette sul mercato del bene
E questo un mercato in cui si sono estese aree protette non è il mercato che ha in mente un liberale non è in il mercato che è un ente un liberista e quindi ancora una volta dobbiamo impegnarsi in questa direzione
Mercato dei capitali mercato del lavoro mercato del bene e poi c'è naturalmente il problema dello Stato e qui le relazioni di vita letti Cazzola sono per me entusiasmanti
L'impostazione che dà vita letti a proposito di fisco del fisco che considera storicamente prima i cittadini sudditi
E poi un fisco che diventa uno strumento di libertà storicamente queste sono state le successioni Paul fisco strumento di giustizia sociale no ora siamo a un'altra faccia e ancora una volta qui sono le idee liberali che si vanno affermando
Il fisco come scambio
Uno Stato che prenda più di quello che darà è uno Stato che impoverisce la società è questo lo stato che prende più di quanto non lo dà in termini di servizi infrastrutture
è importante che ci sia un fisco basato sull'idea dello scambio fra Stato i contribuenti
E se non otteniamo questo
Be'questo è un fisco che non è conforme all'idea di fisco sul mercato per il mercato che noi abbiamo e i due saggi poi diventano quello di Vitaletti Cazzola molto interdipendenti si integrano perfettamente la previdenza sociale eccessiva e suicida dei suoi eccessi
La sanità mal gestita
L'assistenza in qualche modo sacrificata dagli eccessi degli altri settori e naturalmente i giovani sacrificati
Un sistema in cui le future generazioni sono sacrificate non è un sistema di mercato come noi lo pensiamo
Le relazioni che abbiamo sentite tutte belle sono sul di settore
Io credo che il problema però sia un problema che va trasversalmente in tutti i settori
Bellissima la relazione di altri bellissima l'introduzione di Adornato
Qui c'è un problema di cultura in questo Paese
Si vede da queste due relazioni che il problema non è settoriale perché lo troviamo in tutti i campi
Problema di cultura i mercati che abbiamo non dovevano essere eccessivamente necessariamente così come io sommariamente Emilio richiamate con questi limiti
I mercati che abbiamo sono il risultato di una cultura di tipo statalista
E di una Costituzione economica che anticapitalista
E che quindi va modificata anche in queste parti che riguardano l'economia
Ma caro tornato non è una battaglia facile io non sono così sicuro che paradigmi culturali come quello dello sfruttamento del lavoro
O del mercato finanziario come luogo in cui si formano sullo rendite parassitarie
Sì o no
Già tramontati io li sento ancora molto presenti
E quindi non è vero che siamo tutti d'accordo c'è ancora molto di questa vecchia cultura nel Paese
E poi non è facile anche per un altro motivo
Ogni struttura sociale
Ha dietro di sé una struttura di potere
La struttura esistente che noi vogliamo cambiare è una struttura che è una forma di organizzazione dei poteri e quando si vuole cambiare questo una società quando si vuole cambiare una struttura emergono immediatamente i contrasti fra i poteri e ci sono quelli che vogliono conservare lo status quo perché gli sta bene sono quelli che hanno organizzato il proprio potere sulla struttura esistente
Quindi è una battaglia non facile quella che va fatta dalla sponda liberale
La Costituzione non è ideologizzata sosteneva Scalfari nel fondo di Repubblica di domenica scorsa la Costituzione italiana e ideologizzata
Ed è il risultato dell'incontro soprattutto di due culture che sono anticapitalista solo contro il mercato la cultura liberale influenzato poco la formazione alla Costituzione italiana
Allora il problema è un problema anche di trasformazione culturale
Che non va fatta però soltanto sulla sponda della destrutturazione dello statalismo ma anche quella su quella del miglioramento dei mercati
Della competizione si tratta e dobbiamo porcelo dai liberali cioè
Come persone che vogliono migliorare l'economia di mercato e non lasciare etichettare come l'economia di mercato quella che ha lo è solo parzialmente che presenta molti dibattito dal nostro punto di vista quindi direi che il problema non è tanto che l'Italia entri in Europa
è che l'Europa in Trenitalia che la cultura europea entri in Italia questo è il vero problema
Noi potremmo anche un giorno temo che sia ancora un giorno lontano rispettare i parametri di Maastricht ma quando avremo fatto questo avremo fatto adempiuto a una condizione necessaria in base a un trattato
Il problema è un altro e che l'Europa la cultura europea e in tre in Italia grazie
Carola Emma Marcegaglia
E mentre si avvicina al podio io ricordo tutti voi invitando vetro mentre nel pomeriggio che abbiamo molti scritti per la seduta pomeridiana tra cui gli
Luigi Abete Giuliano Amato Carlo Callieri Franco Debenedetti Aldo Fumagalli Gianfranco Imperatori Martino Pagliarini
Un Tronchetti Provera quindi insomma quando al termine dell'Ance cd li vediamo qui Marcegaglia
Grazie
La devo dire che ho molto apprezzato le relazioni di questa mattina che dal mio punto di vista con molta lucidità e con molta anche durezza analizzano delineano le problematiche del nostro capitalismo il capitalismo italiano
Credo che peraltro ci sia una condivisione totale o pressoché totale sui temi proposti
E anche sulle soluzioni avanzate che io sintetizza in questo modo risanare liberalizzare creare più mercato innovare
Mettere al centro l'uomo e cambiare la cultura anticapitalista di cui parlava il professor Marzano che certamente è molto presente nel nostro Paese
Oggi credo che tutti un po'parlino di questi temi parlino di questi principi
Ma di fatto tali principi rimangono un po'lettera morta sono così oggetto di tanti convegni ma certamente non sono lì leggi i principi che ispirano le azioni di tutti noi
Io condivido molto quello che ha detto Adornato peraltro io stessa nelle tesi del nostro convegno come giovani imprenditori a Santa Margherita ho portato avanti la stessa tesi
Io sono profondamente convinta che la rinascita di questo Paese nella quale credo sulla quale sono ottimista
Possa nascere solo ed esclusivamente dalla società civile io credo che fino ad oggi lo diceva molto bene prima d'ornato la società civile a troppo delegato alla politica le sue istanze e si è voglio dire è diventata molto sterile quindi io credo che sia necessario che oggi la società civile riprenda un ruolo porti avanti con coraggio con responsabilità una precetto una progettualità vera una progettualità su tutti i punti che possono fare questo paese di questo paese un Paese
Moderno quindi io plaudo molto a queste iniziative di liberale
Che oggi è riuscita a far sedere in questa sala tanti esponenti della società civile tanti uomini e tante donne che hanno un loro ruolo nella società civile fanno il loro mestiere e portano avanti delle responsabilità importanti
Confindustriali giovani imprenditori credo che in questi anni abbiamo cercato di portare avanti un ruolo come società civile come rappresentanti interessi per modernizzare il Paese
Io credo che l'abbiano fatto non solo secondo l'etica della responsabilità ma anche sposando una logica di autonomia rispetto ai partiti
Io credo che però questo sforzo della società civile non deve riguardare ovviamente solo Confindustria
Ma deve riguardare tutte le componenti sociali della società civile io credo che proprio dovremo prendere così spunto da questa giornata importante per creare una grande aggregazione che ovviamente non deve essere un partito come qualcuno così ci accusava di fare ma deve essere una grande aggregazione di tutte le componenti della società civile da qui nascono progetti visioni di lungo periodo sulla modernizzazione del Paese
Io credo che il nostro Paese abbia delle risorse imprenditoriali straordinarie credo che abbia delle risorse umane molto buone
Quindi io credo che sia venuta l'ora proprio di non lamentarci più di non delegare più le nostre istanze alla politica ma di farci parte attiva per la modernizzazione di questo Paese ovviamente questa modernizzazione deve tener conto del contesto di globalizzazione e di cui molti relatori hanno parlato con grande puntualità e chiarezza e come ricordava il l'avvocato Necci lascerà realtà poco spazio nel decidere cosa fare cosa fare molto chiaro sono sui sono i tempi che ci preoccupano e più passa il tempo più la situazione
Diventa difficile quindi io credo che veramente da oggi dovrebbe né nascerà una grande aggregazione facciamo un grande patto tra la società civile e facciamo in modo appunto che questo Paese cambio credo che certamente non si potranno raggiungere risultati in brevissimo tempo ma credo che se non oggi domani il contesto potrà cambiare potrà cambiare in positivo e potremo prospettare per le nuove per per le nuove generazioni un Paese moderno un Paese libero un paese di mercato grazie
Cesare Romiti che conclude la seduta antimeridiana e io poi al termine dell'intervento dottor Romiti l'appuntamento è un'ora precisa dopo quindi grazie
Mi scuso prima di cominciare a parlare perché non farò una trattazione sistematica di un tema come quello che affrontiamo quale ruolo e quale futuro per il capitalismo
Un tema sul quale peraltro come si è visto anche stamane si discute da tanti anni e da decenni con una varietà veramente impressionante di voci di opinioni
Il capitalismo il capitalismo del resto come la democrazia è apparso sempre fragile
è sempre forse sull'orlo della crisi
Nel capitalismo si è vista una continua spinta al cambiamento che è propria dei sistemi capitalistici a distruggere il vecchio per ricreare sempre nuove forme di attività
E questa Occam mia mento questa voglia di cambiare questo necessita di cambiare è stata spesso interpretata come l'inizio della fine
In realtà la vitalità del capitalismo sta proprio in questo nella capacità di cambiare e la capacità di evolversi qui sta la sua vera forza
Non solo e stamattina il dottor Sarcinelli ce ne ha parlato non solo ma di capitalismi ce ne sono anche di diversi tipi di tanti tipi si parlava e si parla di modello anglosassone di modello renano
Un dibattito che dura tuttora anche se a me sembra malgrado quello che ha reso il dottor Sarcinelli stamattina in questo momento un po'sul PC
Quindi più che dei di capitalismo sarebbe meglio parlare di capitalismi al plurale e io vorrei partire proprio per questo dal concetto di mercato e riferirmi all'attuale situazione del nostro Paese
Oggi almeno stando alle dichiarazioni di intenti nessuno contesta più il mercato
Alla assemblea dell'Assolombarda poco più di un mese fa
Ho sentito il ministro delle Finanze Visco che ci ha ricordato che il concetto di mercato si basa su un concetto di eguaglianza
E che il concetto di eguaglianza è un concetto di sinistra e non di destra e che quindi più che altri mercato lo vuole la sinistra e non la destra
A me sta bene me sta bene no io non sorrido di questo mi sta bene perché vuol dire che oramai il concetto di mercato è entrato nella mentalità di tutti e che quindi oggi si può veramente parlare di applicazione del mercato e nessuno proclama la superiorità del controllo pubblico non solo delle imprese ma nemmeno della gestione dei servizi sociali
Anzi l'obiettivo dichiarato di quasi tutte le forze politiche quello di inserire più un mercato nel sistema italiano
Anche per la necessaria revisione dello Stato sociale si pensa oggi a riforme capaci se non altro di gestire meglio i servizi e di metter in più diretta corrispondenza il pagamento da parte del cittadino con il servizio che il cittadino stesso riceve tuttavia in questo momento le le enunciazioni generali sono state spesso contraddette da limitazioni apparentemente ispirate alla necessità di salvaguardare la cosiddetta i giusta equità sociale
Un'affermazione che peraltro se voi ci riflettete
Contiene solo una parte della verità perché se ritardare l'introduzione del mercato significa mantenere servizi inefficienti o insufficienti o costosi per gli utenti
Allora non si fa certo una politica sociale rimandando le cosiddette riforme l'impressione è che non si sia ancora ben approfondito il significato concreto dell'allargamento delle regole del mercato alla maggior parte del sistema economico italiano
è un processo che implica un profondo cambiamento prima di tutto culturale credo che le discussione di stamane lo abbia abbondantemente dimostrato un processo che deve investire l'intera società a tutti i cittadini
Che deve portare all'affermazione della flessibilità e della mobilità come un valore generale
E che deve invece condannare gli eccessi di burocrazia e i privilegi monopolistici soprattutto con un disvalore in quanto comportano un danno per l'intera società
Se viene accettato è una volta accettato questo concetto allora sarà più facile o meno difficile varare quelle norme di liberalizzazione di mobilità di tutti i fattori della produzione
Che costituiscono l'essenza del mercato e ne rendono possibile il sull'effettivo funzionamento che invece oggi trova ancora tanti ostacoli
è stato ricordato e io lo voglio ancora ci andare si pensi al mercato del lavoro in cui si discute da anni di regole di flessibilità che non riescono ad essere approvate si pensi alle privatizzazioni al funzionamento dei mercati finanziari dove si compiono passi che sono ancora del tutto insufficienti
Appare sempre più evidente che ancora oggi gli interessi che si raggruppano intorno alla spesa pubblica o alla società ancora in mano pubblica sono così forti da ritardare il necessario processo di liberalizzazione ciò provoca conseguenze molto pesanti
Circa il mancato risanamento delle finanze statali e quindi su un ritardo con cui stiamo riducendo il costo del danaro
E in generale tutti i costi che gravano in maniera veramente anomala rispetto ai nostri concorrenti esteri sul sistema dell'impresa
Oramai diffusa l'opinione che queste trasformazioni siano tanto grandi da richiedere un certo gradualismo anche qui bisogna intendersi
è ovvio che nessuno può pensare di cambiare il sistema tutto insieme in un batter d'occhio
Ma quando dietro il paravento del gradualismo ci si propone di rinviare a tempo indefinito e lei l'organizzazione dell'economia
Allora si rischia di non arrivare mai alla mezza e soprattutto di far pagare al Paese intero costi assai più alti di quelli che pur è necessario affrontare
Quando si parla di mercato molti obiettano che in Italia non c'è ancora un vero mercato degno di questo nome e che occorre un ruolo attivo dello Stato per stabilire delle regole di buon funzionamento
E per vigilare contro coloro che tentano di violare
Violarle
In realtà questa mi sembra il più delle volte un'obiezione solo strumentale
Dato che è del tutto ovvio ricordare che nel nostro Paese solo da pochi anni si è tentato di far ben funzionare i mercati a cominciare da quelli finanziari e che quindi c'è ancora molto lavoro da fare
Secondo altri il mercato sarebbe comunque in ogni caso sempre selvaggio cioè non in grado di conciliare le ragioni della produzione con quelle dell'equità sociale
Sono posizioni queste che trascurano gli enormi costi che gli italiani hanno pagato sia in termini di tasse che in termini di mancato sviluppo
Per il fatto che lo Stato ha avuto sempre un peso troppo grande sottraendo al gran parte del sistema al libero gioco dalla concorrenza
E questo non ha certo agevolato il buon funzionamento dei mercati
è chiaro comunque
Che il miglioramento dei mercati imporrà nuovi obblighi a tutti anche le aziende che da tempo vi operano mi riferisco ad esempio alla necessità di maggiore e migliore informazione
Alla trasparenza alla tutela degli azionisti di minoranza
Negli ultimi tempi ci sono poi sviluppa di dibattiti che a me sembrano anche un essere un po'schematici
Più la questione se siano preferibili società a proprietà diffusa oppure aziende dove vi siano uno o più azionisti di riferimento
Credo che un sistema ben funzionante vi possano essere in un sistema Fucci ben funzionante tante forme di proprietà e che tutte possano avere degli impatti positivi sulla ricerca della massima efficienza dell'impresa
Ma non ci si può accostare a criticamente agli slogan di moda
Per esempio oggi
Avremo sentito molto in un convegno che c'è stato alcuni mesi or sono a Cernobbio oggi si pensa ad esempio che la forma migliore dell'impresa
La forma perfetta dell'impresa in un mercato sia solo quella dove in ogni momento l'impresa stessa possa essere scalata e dove la proprietà il management siano sottoposti ogni giorno al giudizio del mercato
Ecco l'autogestione per la verità mi sembra invece essere un po'più complessa
Il linea generale bisogna ricordare che la proprietà diffusa sul mercato può avere effetti del tutto diversi ed anche opposti sulla gestione delle imprese
Il cui scopo ricordiamolo la gestione dell'impresa è quello di accrescere la ricchezza complessiva del Paese e non quella di fare solo gli interessi degli azionisti di minoranza
Si può determinare ad esempio un completo dominio del manager menti in una società che sia continuamente che sia contro il che non abbia azionisti di riferimento
Con l'effetto di porre i dirigenti completamente al riparo da qualsiasi controllo di qualunque azionista oppure l'opposto di considerare la cosiddetta public company può avere l'effetto di spingere i managers alla ricerca del massimo profitto nel breve periodo
Per soddisfare le aspetti le aspettative degli azionisti che tendono più a speculare e che non a mantenere le proprie azioni e che puntano quindi rapidamente a realizzare dei capitali udienza
Con rischi sia per quello che riguarda lo sviluppo a medio termine dell'azienda e sia per quello che ripeto secondo il mio concetto lo scopo fondamentale di un'impresa e cioè quello di creare ricchezza
Azionista di riferimento e cioè un nucleo stabile di controllo invece oltre ad assegnare almeno il cementificio compì dodici anni di ricercare la massima efficienza nel breve termine
Hanno sicuramente maggiore riguardo alle prospettive aziendali nel medio termine e quindi sono più disponibili a finanziare ricerca ed investimenti
Io so che queste frasi mi produrranno delle critiche perché diranno che io penso al permanere di un'economia basata sulle famiglie quale quella è stata in Italia dalla fine della guerra oggi
Ma io non penso penso anzi che quell'era è praticamente scomparsa e che rimangono oramai soltanto pochi esempi di economia basate sulle famiglie
Allora
Se ci pensiamo a questo anche gli azionisti stabili i cosiddetti azionisti di riferimento non sono comunque vincolati per sempre all'azienda e non sono essi stessi immobili
Anche per loro c'è la scelta di cambiare investimento e di mutare le proprie strategie senza con questo mettere in crisi quella giusta stabilizza che alle aziende serve per poter impostare i loro programmi di sviluppo
Queste che ho fatto io ho detto sono brevi considerazioni
E scaturiscono dal concetto di mercato dalla necessità di capire accettare attuare tutte le implicazioni che una società più aperta alle regole della competizione implica è superfluo ricordare ma in Italia ancora ancora occorre ancora farlo che solo un sistema più efficiente e più competitivo può offrire a tutti i cittadini prodotti e servizi a prezzi più bassi
Apprezzi cioè simili a quelli della migliore concorrenza internazionale
Ed è per questa via che si potranno ripagare ampiamente i sacrifici per il cambiamento che in questa fase pur debbono essere richiesti
Prezzi competitivi vuol dire in ultima analisi più sviluppo vuol dire più occupazione
Al di là quindi delle incertezze attuative alcune peraltro anche comprensibili mi sembra che su questo schema generale c'è oggi un'ampia convergenza delle forze politiche della pubblica opinione almeno quella più qualificata
Se così è allora
Non si capisce perché alcuni concetti base di una società aperte fondata sulle regole del mercato non possono essere recepiti dalla nostra Carta costituzionale
A presidio di quello che faticosamente stiamo piano piano conquistando
E dà testimonianza verso tutti i nostri partners internazionali di quale tipo di società vogliamo costruire
Si tratta quanto meno di riconoscere con norme costituzionali la validità dei principi di mercato attraverso primo la tutela della concorrenza che la riduzione delle ingerenze dirette dello Stato nella gestione delle imprese
Inoltre mi sembra urgente rivisitare l'articolo ottantuno dell'attuale Costituzione per rafforzare l'argine contro il dilagare della spesa pubblica priva di una ben calcolata copertura
Infine anche in accordo con quanto stabilisce il Trattato di Maastricht
Sarebbe opportuno sancire solennemente l'autonomia della Banca d'Italia dal Governo affidando le la piena responsabilità del perseguimento della stabilità monetaria
Autorevoli economisti e giuristi concordano con questa necessità che in più ci porrebbe al riparo dalla tentazione di ricadere negli stessi errori del passato anche recente
Basato sull'inganno di promesse irrealistiche e sull'allegra gestione della finanza pubblica ed è proprio per questo
Che ho trovato singolari le argomentazioni di alcuni commentatori e per ultimo di un guardi un di grande giornalista con Eugenio Scalfari che si oppone a queste modifiche costituzionali
Con un'affermazione che esse rappresenterebbero il recepimento di una particolare ideologia quella di blairista nella Costituzione
A parte che malgrado la mila Mietta io consideri ancore alcuni valori essenziali per la vita
Io credo che proprio l'ideologia se non proprio essa i principi ideali debbano permeare la Costituzione una costituzione le costituzioni
E guai a quelle costituzioni che non si basino su principi ideali
Ma a parte questo mi sembra che se oggi c'è un generale consenso intorno all'introduzione di più mercato
è sicuramente opportuno che queste nuove regole vengano sancite solennemente nella legge fondamentale che sta alla base del patto sociale stipulato dai cittadini del nostro Paese
A meno che
Ma questo non voglio pensarlo che coloro che si oppongono a questa modifica costituzionale
O che la ritengono del tutto impropria o inutile
Non vogliono tornare in realtà a quel tipo di gestione dell'economia da cui stiamo tentando faticosamente di uscire in quarant'incuranti dei guasti che sono stati prodotti e dei tanti giovani che a causa di ciò
Oggi non trovano lavoro grazie
Appuntamento cui allora le tre meno un quarto bilance fuori a sinistra
Io invito Federico Rampini la prendere la parola per il primo intervento del pomeriggio
Fallito
Ecco dunque
Allora
Ma dunque gli imprenditori che sono qui rappresentati in grande numero hanno mille ragioni di lamentarsi
Ce la facciamo no a entrare nella moneta unica
All'inizio del processo dell'unione monetaria resta comunque ai margini dell'Europa
In quanto organizzazione della sua economia
Essendo lo Stato è stato diffusamente argomentato questa mattina senz'altro il paese più impregnato di statalismo di tutto l'Occidente industrializzato
Però questa battaglia per costruire un'economia di mercato in Italia e appena agli inizi io sono convinto che sarà una battaglia persa sei non potrà contare su un esercito popolare
Bisogna ancora creare le basi sociali per un consenso di massa verso il mercato la concorrenza le privatizzazioni
E un passo fondamentale in questa direzione costruire un rapporto nuovo tra il popolo dei risparmiatori italiani uno dei più ricchi del mondo
Questa credo è una delle sfide di oggi no stop
Negli ultimi anni a furia di sentirlo dare il miracolo italiano fatto dei disastri segnali delle microimprese familiari abbiamo fosse rafforzato un'illusione pericolosa quella che lo sviluppo economico di questo Paese possa prescindere dall'efficienza dei sui mercati
Ecco in realtà questo modello italiano ha dato prova di vita nonostante
Ma con gli handicap hanno un peso e il costo lo paghiamo tutti attraverso il sì e le discussioni della nostra
L'ultima relazione Consob ha parlato di una riluttanza a utilizzare il mercato immobiliare con un sistema organizzato di regole i colpevoli
Oggi troppe in paese poi di sotto e sì a ogni sorta di regola
Stanno alla larga dalla Borsa
Anche fra le società
Molto brillano per
Sì opacità dei bilanci silenzi ritardi colpevoli nel libro
Le zone di illegalità sono vaste e non si concentra non solo nel sommerso
Le nuove generazioni di capitalisti europei si interrogano sui problemi della corte governance di cui già molto si è discusso questa mia e guardano alla Borsa come uno sbocco inevitabile rinnovamento azienda
Vogliono la frusta dei mercati per liberarsi da zone d'ombra incrostazioni
Cercano un rapporto vero con gli azionisti di minoranza per uscire dalla vecchia cultura che ha intorpidimento molti colossi industria
Questo non vuol dire sposare acriticamente modello della public company come unico modello valido
Però non vuol neanche dire che la public company sia da buttar via
Non sempre le public company sono la garanzia della per evitare il potere del management in carica né necessariamente soffrono di una ossessione sui risultati a breve termine molto dipende da come sono organizzati gli azionisti di minoranza se è un azionariato dispero sul organizzato non ha potere rappresentato attraverso grandi investitori istituzionali ha potere e può essere un utile stimolo a una buona gestione
Queste in ogni caso la strada maestra in Italia non si può tirare dietro il capitalismo di Stato e alla bancarotta qualunque tentativo di prolungata nell'agonia serve solo ad appesantire sul bilancio in termini di occupazione distrutta
Ma anche il capitalismo puntellato il capitalismo privato puntellato dalle grandi banche e debole insufficiente ho ascoltato con interesse l'appassionata difesa del modello renano che ha fatto il dottor Sarcinelli
Però sappiamo bene che in questo momento i tedeschi sono i primi a rimettere in discussione il proprio modello dal punto di vista degli assetti proprietari non sono soddisfatti
Dei risultati che quel tipo di organizzazione degli assetti proprietari ha prodotto
Ora gli imprenditori italiani hanno ragione a chiedere un sistema Paese che sia più amico dell'impresa meno burocratico e
Più sensibile alle esigenze di un'economia aperta
Ma per arrivarci non c'è scorciatoie bisogna pur riusciva a creare una constituency una base di massa favorevole all'economia di marca e questo attraverso la diffusione dell'azionariato
Che la Borsa acquisti maggior peso nel finanziamento delle aziende del resto non è su un auspicabile e anche inevitabile ci sono alcune tendenze di lungo periodo che spingono in questa via il declino delle dinastie familiari di cui ha parlato stamattina ridotto forniti
L'importanza crescente degli investitori istituzionali stranieri
L'ineluttabile deperimento della previdenza statalista così bene illustrato da Cazzola
E quindi lo sviluppo dei fondi pensione
Il baricentro della conflittualità sociale che destinato a spostarsi
Se c'è minor margine bella redistribuzione dei redditi
Aveva un'importanza crescente la tutela del risparmio
In una società che invecchia e fa sempre meno figli dove la previdenza garantisce meno dove la globalizzazione mette a rischio occupazioni reddito non solo per gli operai ma per il ceto medio
E dove infine la solidarietà affidata almeno allo stato in più alle famiglie in questa società la sicurezza dei risparmiatori avrà una rilevanza cruciale
A proposito del capitalismo italiano Lodi parlo di stanze chiuse problema più grave che queste stanze oggi sono troppo piccole questo Paese ha bisogno di aziende più grandi e più il razionamento dei capitali è uno dei mali storici della nostra economia ha messo l'impresa in uno stato di soggezione le ha consegnate nelle mani delle banche o della politica
Mercato azionario efficiente il limpido è un ingrediente essenziale per la crescita ma perché la Borsa sia degna di un Paese avanzato ognuno deve fare la sua parte
Grazie
Ha ora la parola Franco De Benedetti e si prepara poi Antonio Martino
Buona sera
Titolo recita quale capitalismo capitalismo richiama hanno evidentemente alle imprese
Riferimento alla seconda Repubblica e rimanda a quello delle regole
Quindi regole per le imprese dunque corporate governance questo secondo me è il tema centrale che io leggo in questo titolo
Ora è diventato film è strutturalmente ripetitivo interrogarsi sul perché le nostre piccole aziende non diventano medi alle medie e grandi constatare limitatissimo numero delle grandi imprese multinazionali italiane
Recriminare sulla debolezza del mercato fino al mobiliare incolpando o regime fiscale ottenendo delle morte origini culturali
Si stenta invece a riconoscere la vera causa i limiti del sistema del governo societario
Lo sviluppo capitalistico presuppone la separazione tra proprietà e controllo delle impresa perché se così non fosse l'allocazione del controllo sarebbe vincolata all'allocazione della ricchezza
Questa separazione genera però un conflitto potenziale tra l'interesse dell'imprenditore e l'interesse degli investitori
Investitori devono quindi essere in grado di esercitare una funzione di supervisione dell'operato del management retto cioè deve esistere una concorrenza nel mercato del controllo cose notissime
è stata richiamata più volte oggi la tradizionale opposizione tra i due capitalismi quello che vale per la gola sassone
Fabrizio Barca da cui ho tratto anche alcuni spunti per queste parte iniziale
Nota che questa concorrenza questa differenza non è solo tra due modelli di controllo societario l'uno basato sulla banche lato sul mercato quanto tra due modelli di supervisione Luna Esterna Vimercate giudiziaria quella dal sasso nell'altra interna bancaria e politica
L'Italia è stato detto più volte anomala rispetto sia un modello bancocentrico e Capello mercato cento dico nove soprattutto nei riguardi del del sistemi di supervisione che sono interni contrattuale
E consentono all'imprenditore il controllo senza sostanziale compensazione per gli investitori ricordi principale
Relazioni familiari o di coalizione basati sulla fiducia
Forme contrattuali come le cooperative con voto capitario due società in accomandita le clausole di prelazione di gradimento i patti di sindacato rende difficilmente revocabile il potere di amministrazione
La tecnica del gruppo piramidale facilitato dal ricorso ad azioni di risparmio
Che consente ad un proprietario imprenditore di controllare un insieme di attività maggiore di quello che potrebbe fare in un sistema di imprese di più indipendenti
E non dimenticando che anche il sistema dell'industria di Stato un modo per ottenere la separazione tra proprietà e controllo
Questi strumenti hanno avuto un ruolo positivo nello sviluppo dalla nostra economia che sarebbe ingiusto disconoscere ma ne hanno pure segnato il limite così lo strumento della fiducia è servito a creare il tessuto e la piccola e media imprenditorialità e quelle della coalizione a formare la grande impresa
Ma è di impedimento alla crescita
I gruppi piramidali hanno supplito alla nostra cronica mancanza delle carenze di capitali quello che è stato definito un capitalismo senza capitale con l'italiano ma non hanno impedito che ISI e gradevole conduzione aziendale
L'industria di Stato ha consentito di mettere in gioco
Categorie di nuovi manager ma questi sono diventati collusi con i soggetti politici che avrebbero dovuto superfederali
Adottato il paese di infrastrutture moderne l'industria di Stato ma questo non voto hanno creato Zone di Protezione monopolistiche anche fuori dall'ambito loro proprio
Lo studio di Giavazzi Battaglini hanno dimostrato sulla base delle esperienze italiane soprattutto giapponese del dopoguerra che la struttura proprietaria è una variabile endogena di un Paese
Perché tentativi di introdurre in modo esogeno equilibri differenti può fallire o dare risultati indesiderati
Quindi questo induce a considerare con prudenza i limiti di azioni legislative di tipo interattivo
Il problema secondo me va affrontato dall'interno delle imprese e del Paese perché è un problema di cultura è un problema di interessi
Nella cultura economica del paese
E perfino nei luoghi dove si celebra il suo più alto sacerdozio prevale una sfiducia diffondono i meccanismi di mercato
Senza che sia necessario governare un in virtù di qualche virtù appunto l'evoluzione l'ho visto nel caso che la proposta di privatizzazione delle banche posseduto da Fondazione dove l'opposizione più seria
Non è formata tanto da quelli che non vogliono perdere il potere connesso alla proprietà dalla banca ma da coloro che condividono il fine che ci proponiamo a patto che questo sia il risultato di un processo guidato e controllato
E la stessa sfiducia si riscontra in chi pur essendo un grande paladino del mercato e della concorrenza
Dimostra poi difficoltà nel riconoscere la scalabilità delle imprese uno dei più potenti strumenti per l'efficienza del sistema
Se questa è la cultura prevalente nel Paese se la natura endogena della struttura proprietaria pone limiti relazioni impegnative e alla classe imprenditoriale stesse
Che ci si deve rivolgere per attendersi una riforma del sistema di governo proprietario facendo leva come dicevo sui suoi interessi
Trovando innanzitutto che proprio le tecnologie e la globalizzazione anche quest'oggi più volte vocate consentono ora i risparmiatori risposta i propri capitali la dove maggiore e la protezione degli azionisti
Le terre in questo modo una nuova forma di concorrenza la concorrenza basata sull'efficienza dei sistemi per il governo societario
Ma soprattutto con riferimento alle privatizzazioni che emerge la contraddizione tra un nuovo ambiente economico nel quale si in nome del quale si reclamano nel permanere dell'attuale sistema di governo societario
Perché era tu stai sopra Corinne io credo che qui tra noi oggi dobbiamo parlare anche dell'altra faccia
Perché non si può chiedere come chiediamo che si restituisca al
Privata tanta parte dell'economia senza pensare che ciò comporti anche la ridefinizione delle regole per il mercato del controllo per la supervisione
Non si può polemizzare come polemizziamo con gli interessi corporativi che richiedono di mantenere in vita le conglomerate di Stato senza rimettere in discussione l'evoluzione della struttura piramidale
Non si può contrastare come contrastiamo disegno di quotare immense Public Company perché sarebbero destinate ad essere controllata dal management senza riconsiderare la funzione della scalabilità per l'efficienza non si può polemizzare come polemizziamo contro gli inauditi Poteri che la nostra legislazione attribuisce la golden share senza rimettere in discussione gli altri meccanismi mettono al controllo su base fiduciaria
Non si può soprattutto reclamare nuove libertà per l'impresa una ridefinizione dei rapporti tra lavoro e impresa
Nuovi modi di investire il risparmio per provvedere al proprio futuro nuovi confini tra obblighi dello Stato iniziativa individuale per proteggersi dalla malattia e dalla vecchiaia
Senza affrontare il tema del controllo dei luoghi in cui si produce la ricchezza che dovrà essere distribuita
Quando si parlerà di costituzione economica non si potrà farlo senza prendere in considerazione i temi della supervisione societaria del mercato del controllo
E non si può fare uno perché l'impresa al suo interno al suo esterno ha bisogno di consenso
E questo non si ottiene solo mandando al potere un governo amico dei sindacati
L'agenda delle cose da fare è pronta da tempo riforma degli organi societari doveri fiduciari obblighi informativi deleghe di voto
Piani di Coppo conferma col governo delle fondazioni procedura consensuale concorsuali separazione fra mezzi di comunicazione di massa industria
Le privatizzazioni
Erano sono la grande occasione per concordare ed avviare un processo con due capisaldi
Da un lato il rafforzamento della legislazione dei poteri antitrust partire cioè dallo smantellamento dei Monopoli di Stato per investire anche le altre aree protette dell'economia
Dall'altro la definizione di regole di corporate governance
Adeguare cioè i tradizionali modelli societari familiari e di coalizione alla nuova dimensione dell'attività economica per gestire
La visione pessimistica la descritta macchiati
Tre anni e trenta mila miliardi di privatizzazione non hanno costituito l'occasione per disegnare e sperimentare le nuove forme di governo societario di cui il capitalismo italiano ha bisogno la visione ottimiste e quella di chi considera che come le entrate nella Seconda Repubblica anche la riforma delle regole di corporate governance possa avvenire non per il trauma della crisi di una rivoluzione
Ma per riuscirci tutti devono giocare la loro parte
Lo Stato che deve offrire strumenti e portare l'onere dei costi di coordinamento imprenditori ed investitori nella lungimirante considerazione dei propri interessi vi ringrazio per l'attenzione
Franco Debenedetti prego Antonio Martino di procedere dal suo intervento e Giancarlo Pagliarini prepararsi per quello successiva
è un mal vezzo abbastanza diffuso quello di denigrare un intervento almeno la prima parte di esso a criticare il tema del convegno io tuttavia devo dire che qualche riserva sul tema del convegno cielo un po'perché suggerisce un che io l'istinto
La scelta di un blocco di caratteristiche tutte necessarie ineliminabili di un modello se si sceglie quello cui giusto tutto va bene si sceglie quello sbagliato non si può rimediare nessun problema un po'perché a una certa antipatia per il termine capitalismo che è stato usato tradizionalmente per il dai nemici della libertà economica in senso negativo perché litigare e quindi ha un connotato negativo consolidato da una lunga storia
Vengono in mente viene in mente l'osservazione che fece Schumpeter negli anni Venti quando dopo un terremoto in Cina
Disse che l'aspetto più strabiliante di quel terremoto era dato dal fatto che nessuno mi avesse dato la colpa al capitalismo quindi una certa antipatia
Per il termine cielo né devo dire sono del tutto convinto che sia appropriato parlare di Seconda Repubblica
Perché a me sembra che questa Repubblica non sia seconda non sia seconda nessuno quanto a ingovernabilità e confusione quindi avrei scelto un tema diverso
Io invece di capitalismo vorrei parlare di Società aperta o di economia di mercato e chiedermi quali siano le caratteristiche che questa società a e come vanno queste caratteristiche oggi nel nostro Paese
Io credo che siamo tutti d'accordo in una società aperta ha bisogno di democrazia politica
Ha bisogno di certezza del diritto credo che la certezza del diritto sia uno dei fattori più importanti di sviluppo economico
Ha bisogno di una definizione tutela esatta e certa della proprietà privata dei diritti di proprietà privata
Si basa sulla libertà di contratto
Si basa sul fatto che il per lo più le scelte sono individuali volontarie fatte dai singoli dalle famiglie e dalle imprese e coordinate da un mercato ora vediamo alcune di queste caratteristiche
Sulla certezza del diritto non dirò nulla perché credo che non sia necessario per ciò che riguarda la proprietà privata un paio di anni fa anzi credo l'anno scorso l'economia specie una survey sulla Russia
E la conclusione era che la Federazione Russa e molto più privata dell'Italia quindi non mi sembra che la giudizio almeno di questa autorevole settimanale la proprietà privata in Italia sia poiché intanto lo stato di buona salute
è un dato importante al riguardo della proprietà privata è il rapporto fra la spesa pubblica
E il prodotto interno lordo che attualmente si aggira sul cinquantatré cinquantacinque per cento quindi questo è un paese per il cinquantatré cinquantacinque per cento comunista e per il restante quarantasette quarantacinque per cento
Libero orbi mercato
Vengo alla violazione delle scelte individuali collegandomi a questa percentuale
Perché a sinistra si è sempre attribuita un'importanza a mio avviso eccessivamente modesta al rapporto fra spesa pubblica il reddito nazionale
Non rendendosi conto del fatto che quel rapporto misura il grado di violazione di una delle più importanti libertà individuali la libertà di utilizzare il proprio reddito
Se lo Stato mi porta via oltre la metà del reddito e decidere utilizzazione di quella percentuale in base a criteri che non sono necessariamente i miei viola una mia libertà
Come dice non si se lo Stato mi porta via l'equivalente di tre dico di un certo numero di ore di lavoro è come se mi rendesse suo schiavo per un certo numero di ore di lavoro
Non in naturalmente questo non significa che l'anarchia sia possibile sappiamo che esistono giustificazioni per la spesa pubblica però est modus in rebus quando quella percentuale supera un certo livello difficile chiamare libera una società
Vengo a un la violazione libertà di contratto con riferimento ad un importantissimo argomento che è affiorato stamane stamane quello della disoccupazione
A mio avviso la disoccupazione non è come comunemente si dice un problema europeo nel senso che abbia origine a livello europeo e debba trovare soluzione a livello europeo e vero
Che il confronto fra il tasso di disoccupazione in Europa e in Giappone o negli Stati Uniti indica che è molto più grave il problema in Europa che non altrove però quel dato la disoccupazione in Europa nasconde una grandissima varietà di situazioni i tassi medi di disoccupazione nazionali variano moltissimo toh quattro e mezzo per cento la Svizzera venticinque per cento della Spagna
All'interno di uno stesso Paese le diverse regioni hanno tassi meriti disoccupazione molto disparati rendiamola quasi zero
In alcune zone del Nord Est al trenta per cento in alcune zone del sud il tasso di disoccupazione varia moltissimo fra i giovani
In confronto agli adulti le donne in confronto agli uomini da settore a settore così via dico questo perché a mio avviso la disoccupazione non è un fenomeno europeo non è un problema macro economico nel senso che iniziano
Che in scriveva che esistesse un solo mercato del lavoro il mercato del lavoro e che l'unica causa disoccupazione fosse la inadeguatezza e la domanda globale
Per cui quando c'era disoccupazione bastava aumentare il deficit di bilancio per curare il problema questa prospettiva secondo è morta e sepolta ebbene ricordarci che è morta e sepolta
La disoccupazione a cause micro economiche vorrei menzionare tre che hanno a che fare con la violazione della libertà di contratto
So di dire cose che per alcuni di voi saranno considerate provocatorie ma sono cose nelle quali io credo
Primo noi tassiamo ferocemente la creazione di posti di lavoro
Oggi Wedge la differenza fra il costo del lavoro
E la remunerazione netta e oltre il cinquanta per cento queste come se lo Stato dicesse datori di lavoro assumete pure se volete ma se vi permettete di farlo
Per ogni milione di remunerazione che date al lavoratore dovete pagare una multa di un milione cinquanta mila lire chiaramente questo scoraggia l'occupazione nell'economia ufficiale la incoraggia nell'economia sommersa e crea problemi di competitività
Secondo
Per nobilissimi tensioni
Un parente sì io dico questo non attribuendo intenzioni malvagie a chi ha preso questi provvedimenti le tensioni sono nobilissimi
Però economisti sappiamo che fra intenzione risultati ci sono delle differenze per esempio illustrate da quanto accade in un villaggio gli Abruzzi
Che aveva il problema di un gran numero di vipere le autorità comunali
Ritengo di poter risolvere il problema offrendo un premio per ogni vivere abbattuta
Come qualsiasi comunista economista avrebbe potuto prevedere il risultato fu posto perché le vibra aumentarono di numero in quanto i contadini sinistra dalle varie vivere per poter riscatti riscuotere il premio
Ora in questo campo i risultati sono stati diversi alle intenzioni dai per ragioni nobilissimo
Per tutelare la parte debole del rapporto di lavoro abbiamo reso molto difficile il licenziamento
Con questo abbiamo distrutto
Un grandissimo numero difficilmente quantificabile ma un grandissimo numero di posti lavoro perché il datore di lavoro prende la sua decisione se assumere o meno in condizioni di incertezza se gli togliamo la possibilità di correggere gli errori
Lo costringiamo ad avere una su un atteggiamento conservatore assumerà meno di quanto assumerebbe altrimenti abbiamo distrutto posti di lavoro
Abbiamo l'occupazione forse più stabile ma complessivamente minore di quella che avremmo altrimenti e non solo abbiamo reso più stabile l'occupazione
Così facendo abbiamo anche reso più stabile la disoccupazione Italia il triste primato di avere la più alta disoccupazione cronica fra i Paesi industrializzati
Coloro che restano disoccupati per più di dodici di dodici mesi sono l'undici per cento in America il settanta per cento in Italia
Questa è una violazione la libertà di contratto
Se ci fosse libertà di contratto se fosse più facile licenziare sarebbe anche più facile e agevole assume
Come meridionale anzi meridionalismo nato assurdo dal trentottesimo parallelo mi sarà perdonata OCSE
Ricordo che un'altra nobilissima
Politica l'ISPI la così il desiderio di far sì che due italiani che svolgono lo stesso lavoro percepiscano esattamente lo stesso reddito indipendentemente dalla regione d'Italia in cui lo svolgono ha determinato centinaia di migliaia se non milioni disoccupati al Sud perché condizioni di lavoro che le regioni ricche si possono permettere sono proibitive per le regioni povere
Se fosse possibile senza sa
Imporre le stesse condizioni di lavoro che valgono le regioni ricche imporre nelle regioni povere la povertà sarebbe scomparsa
Tutto quello che l'ONU dovrebbe fare imporre all'India gli stessi salari della Germania l'India diverrebbe ricca quanto la Germania insensato vero
Ma non meno insensato della Verin posto alla Calabria alla Sicilia le stesse commissioni lavoro che valgono nelle regioni però aspre del nord
E vengo al mercato
Per ciò che riguarda il mercato sarebbe entrato ridire
Che sono giornate di gloria queste per noi reazionari
Come noto reazionario fino a non molto tempo fa era chi si rifiutava di credere
Alla superiore bontà della programmazione centrale alle nazionalizzazioni al deficit spending all'inflazione come rimedio alla disoccupazione all'intervento pubblico come garanzia della soluzione di tutti i problemi
E a chi reazionario era chi parlava dell'importanza dei mercati oggi tutti parlano l'importanza del mercato e ne parlano tanto che persino io che sono sempre stato
Un impenitente reazionario sempre creduto nella libertà di mercato comincia ad averne fastidio
Perché vedete io difendo le la libertà di mercato nell'economia di mercato ma neanche a me mai venuto in mente che fossero i non meglio specificati i mercati a dirci chi dovesse fare il presidente del Consiglio il quale governo dovesse avere l'Italia qui si subordinano le scelte politiche del Paese alla volontà né i mercati qui mi sembra persino a me liberista radicale sembra eccessivo
E poi invece nelle cose importanti mi sembra che si parli di mercati
Ma non si pratichi poi nelle scelte politiche una Filosofia
Che si favorevole a libertà di mercato tutti
Sono favorevole al mercato all'ingrosso nessuno vuole una intera società socialista ma quando dall'ingrosso si passa al dettaglio sono tutti socialisti tutto quello che chiedono e intervento pubblico spesa pubblica regolamentazioni e così via
Mi sembra che abbiano adottato più che altro l'apparenza alla forma
Della liberismo dell'economia di mercato convinti che questa apparenza questa forma avrebbe linea inevitabilmente garantito i risultati sperati mi fanno venire in mente
Quel caso descritto agli antropologi alla fine della seconda guerra mondiale che va sotto il nome di culto del cargo
Dopo la seconda guerra mondiale in alcune isole del Sud Pacifico gli indigeni avendo visto che i bianchi avevano spianato la foresta
Eretto degli strani totem e in conseguenza di questa attività arrivavano dal cielo gli uccelli metallici che portava ogni ben di Dio sinistra costruire false piste d'atterraggio e false torri di controllo sperando che dal cielo arrivasse ogni ben di Dio
Non basta
Costruire false piste d'atterraggio e false torre di controllo non basta parlare l'importanza del mercato dei mercati bisogna anche perseguire una politica economica che sia coerente con la libertà
Con la libertà di mercato fra l'altro non ci si rende conto e le ragioni per cui si sono difesi da sempre
I mercati ha libertà di mercato non è l'efficienza se anche all'economia di mercato
Fosse inferiore quanto a efficienza nel produrre beni e servizi rispetto ad una
Governata dal centro attraverso un meccanismo di programmazione ci io resterei favorevole all'economia di mercato per ragioni di libertà che sono molto più importanti delle ragioni di efficienza per fortuna
Fallimento clamoroso di tutte le economie programmate dal centro dello statalismo ha condotto molta gente a chiudo l'ultima barriera dell'ultima battuta
Solo che ora ho perso il filo l'ultima seduta prima esecuzione prima che riesca a trovare l'ultima opera e allora sono cosa vi devo essere ottimista o pessimista circa il futuro dell'economia teste ci sono ottime ragioni per essere pessimisti perché gli interessi organizzati consapevoli e di breve periodo dei gruppi di pressione finora hanno sempre prevalso sull'interesse generale finora sono sempre riusciti estrarre rendite politiche dal prezzo democratico tuttavia ci sono anche ragioni ideali per essere ottimisti
Le stime cambiato come dicevo tutte quelle cose non crede più nessuno e mi sembra che sia valido adesso quando scriveva Friedman vent'anni fa
Dicendo ci sono timidi movimenti e sintomi che inducono a sperare
Persino alcuni di quegli intellettuali che più erano attratti dal mio film degli anni Trenta
Stanno ripensando la loro posizione e cominciano a dilettarsi un po'dei principi del libero mercato si stanno muovendo lentamente
Facendo ogni passo come se stessero scoprendo esplorando un continente vergine
Ma non è pericoloso alcuni di noi hanno vissuto qui da sempre molto comodamente
Prego allora Giancarlo Pagliarini prende la parola e poi si prepari Carlo Callieri
Se io non io spero che che che la chelare poste nella Repubblica prima seconda o terza disegna secondo me in Europa e quindi vi sono però alcuni alcuni flash
Soluzione europea
Il primo punto è questo tanto per chiarire secondo me le leggi migliori che abbiamo in Italia oggi non sono altro che il recepimento di direttive comunitarie
E quindi credo che anche per il futuro è assolutamente fondata a me pare che riusciamo a restare dentro l'Europa perché la sua parlamenti o di una lentezza esasperante per qualsiasi legge Chai mille discussioni una lentezza incredibile
Ma poi se volete e anche che alcune direttive comunitarie le recepiamo male recepiamo mare voi pensate che adesso si parla di evasione fiscale
Pensate che nel mille novecentosettantotto c'è stata notificata una direttiva relativa ai bilanci dove nei considerando iniziale si diceva che i bilanci devono essere controllati
Da professionisti indipendenti perdonare i soci e i terzi e ovviamente tra i terzi agli anche il fisco il che vuol dire che il controllo dei bilanci dovrebbe valore fiscale però il che vuol dire che il ministero delle Finanze perde tutto vere e questo conta evidentemente
Non pare evidente favore ai detentori del
Vivono solo queste son disposti ad affrontare il prezzo pur di continuare ad ottenere il loro potere
Un altro
E più punti perché una cosa di cui voglio rendere merito morti è il progetto per l'armonizzazione fiscale
Che interessò moltissimo credo al capitalismo cioè la posizione fiscale all'interno dell'unione europea c'è tutto un dibattito per vedere se fare un Regolamento una direttiva perché la fiscalità delle aziende in Europa sia armonizzata ci ha lavorato la commissione routing routine gran vecchio ministro delle finanze olandese ha fatto con
Ha fatto una ricerca ottima che poi però si è arenata perché a Bruxelles avevano bloccato tutto
Ed è merito di Monteverde riproposto questo questo tema io mi auguro vivamente che non si parla di poco
Tutti certe imposte delle aziende italiane ma che ci sia un sistema fiscale europeo così almeno si può veramente fare concorrenza
Con chiarezza e senza gli effetti della eccessiva fiscalità da noi
Un altro punto che mi sembra abbastanza importante perché il capitalismo si sviluppi
Che ci sia una situazione di finanza pubblica logica decente il che ci porta a parlare di solidarietà
Il nostro Paese la solidarietà
è sempre stata finanziata con il debito pubblico il che è assolutamente il contrario della solidarietà perché la vera solidarietà e verso le generazioni future
Invece cattolici o finti cattolici e la sinistra o la finta sinistra che ci ha governato finora
Dicevo di avere come con la solidarietà e la realtà l'obiettivo era a comprare le coscienze la riconoscenza soprattutto i punti per la gente che a questo punto non si son fatte politiche dei redditi ma si è finanziata la solidarietà
Invece tanto cicche spente entro di fatto le tasse che pagheranno i nostri figli
Noi adesso siamo difficili querelato infatti pensate che nel novantacinque il cinquantasette per cento della spesa dello Stato non è stata spesa per dare dei servizi ai cittadini ma è stata sempre test per pagare i debiti che ci siamo trasferiti a questo punto Valiani fare del cinque per cento o diventate dieci quindici venticinque trenta siamo cinquantasette e continua ad aumentare
Il che vuol dire che tra un po'andremo verso la frutta soffrono cioè fondi debiti
Ora
O non paghiamo le altre cose sanità istruzione eccetera e queste sono sono i numeri capite
Il quarto slash in realtà se volete
Lazio il tema che voglio sviluppare il tema più importante no discorso del risanamento delle delle del debito pubblico
Voi pensate che quando noto chiederà la fiducia alla Camera al Senato ha detto testualmente che è sua intenzione continuare l'opera di risanamento iniziata nel novantadue
E mi son preso la briga di prendere il debito pubblico al trentuno dicembre novantuno quanto è cominciato l'opera di risanamento no
E l'ho confrontato con il trentuno dicembre novantacinque dopo quattro anni di risanamento terribile chiusura di ospedali l'aumento della fiscale tutto quello che volete
Il debito pubblico è aumentato del quarantasei per cento e come si è uno dei pochi a cento milioni di debiti dice ah no adesso devo risanare assolutamente quindi mangia una volta alla settimana una foglia di lattuga una carota
Compra solamente un paio di scarponi due anni facendo un'inserzione su Seconda mano taglia i fili dell'elettricità risana fa sacrifici lì dopo quattro anni non ha più cento milioni i debiti mia centoquarantasei
Il lo dico perché è necessario secondo me cambiare il mazzo di carte cioè non si può più continuare a giocare con questo mazzo di carte truccato cioè dello Stato centrale inefficiente
Che
Perché se uno è ci porta a non avere più né il capitalismo né secondo Repubblica ma non causa economico terribile
Queste cose purtroppo ce lo ritroviamo tutti nel Documento di programmazione economico-finanziaria che in discussione in questi giorni voi avete seguito le polemiche che Monti non ha voluto fare
Questa mattina no tra diciamo al commissario europeo e il nostro il nostro Paese e cioè l'Italia è stato il secondo Paese sperare esplicitamente che denuncia ad entrare con il primo gruppo nell'unione monetaria anche la Grecia l'ha fatta per primo e poi ritagliato il secondo ha detto che il rapporto fabbisogno per il nel novantasette sarà superiore al tre per cento
Però dice lo raggiungeremo nel novantotto avete seguito i giornali Monti ha detto dovreste cercare di farlo nel novantasette così entrate con il primo gruppo quella particolare si ritorna sempre il bilanci fasulli
Leggendo il DPEF noi vediamo che avremo nel novantasette un rapporto del quattro virgola cinque proprio il quattro virgola cinque per cento si riferisce al debito del settore statale mentre per Maastricht ed usare un'altra identificazione di calcolo che riguarda la tutta la pubblica amministrazione
Prendono parte alla pubblica amministrazione il quattro virgola cinque diventa cinque virgola quattro se ricordo bene invece del tre però c'è un piccolo particolare
Gli italiani il bilancio dell'Italia abbiamo le spese sotto la vigna che vuol dire sotto la linea di visibilità così non si vedono cioè un po'come se in un'azienda uno a un certo Paget no deve uscire con mille di un Adel costo del lavoro che se le contabilizza conto economico non fa più quell'utile allora cosa fa lo contabilizza introduzione del capitale sociale senza farlo transitare dal conto economico così fa quell'utile no ecco voi pensate che l'Italia a un debito pubblico
Certo il fabbisogno dell'anno dovreste trovare il decreto alla fine dell'anno invece molto di più
Differenza e le spese strutturali e di visibilità così non si vedono scarti di emissione quando sentono poté CCT perdite su cambi per esempio le pensioni adesso della Corte costituzionale eccetera ma non sotto la linea
Se noi contabilizzare Simo correttamente nemmeno nel novantanove arriveremo ad avere il tre per cento punti non ci sarà
è necessario trovare qualcosa di nuovo non si può continuare a giocare a ragionare con questi con questi questi valori non si può guidare l'automobile del governo guardando nello specchietto retrovisore queste appunto allora cosa bisognerebbe fare
C'è una proposta che viene sempre criticata eccetera cioè quando si è parlato ad esempio il federalismo no come dire uno esce di casa provano per uscire di casa per andare a comprare il giornale di casa per andare a fare un viaggio Honolulu c'è una bella differenza no quindi non ha senso parlare di federalismo così tout-court assenso identificare infine vediamo se siamo d'accordo su questi e poi vediamo i mezzi per arrivarci
Alla fine evidentemente togliere da a Roma tutte le capacità operative no cioè quando un sindaco per pulire un fiume ha bisogno del permesso scritto altri cinque enti statali
è chiaro che non avremo né cateterismo né Seconda Repubblica cioè se andiamo avanti così
Zanon quindi diciamo giù vicino ai Sindaci vicino ai cittadini proprie compiti operativi
A Roma può rimanere la difesa finché non avremo la difesa europea autori può rimanere la politica estera finché non avremo una politica estera europea e pochissime altre volte ma il punto è più importante quello della concorrenza secondo me
Cioè credo che siamo tutti d'accordo che dove c'è concorrenza c'è sempre più efficienza no chi devo prendeva l'aereo per andare a Roma qui da Linate quando c'era il mondo Italia c'erano certi prezzi certi orari adesso che sono tre
Società che gestiscono la tratta i prezzi sono diminuite gli orari sono migliorino
Ecco secondo me è assolutamente necessario mettere il principio della concorrenza anche nella politica come fai a mettere la concorrenza in politica semplice alle attuali regioni che
Tentare Stati federati poi diventare canto oneri io richiamo Pippo così non si perde tempo
Le attuali regioni devono avere piena assoluta e totale che ha legislativa quindi si che si devono fare le loro leggi senza che nessun commissario governativo riaprire padronale
Ovviamente nel rispetto dei principi generali che sono a Roma oggi ma io mi auguro domani se l'Europa deve sperare di restare strati competitivi e necessarie sia molto forte quindi dobbiamo cambiare l'organizzazione dell'Europa Europa regioni
Quindi queste regioni si devono fare tutte le leggi che vogliono nel rispetto dei principi generali cosa succederà
Succederà per esempio che se c'è un principio e cioè che la scuola è obbligatoria e gratuita fino a certe età magari impugnare la scuola sarà tutta privata magari in Emilia sarà tutta pubblica magari nel Veneto ci sarà pubblico e privato in concorrenza
Però a regime
Ognuno copierà le realizzazioni pratiche concrete migliori degli altri cioè così la politica si muove no
Sarà assolutamente stupito se dicessi che a un certo partito ha sempre ragione gli altri a tutti torto tutte le dottrine politiche c'è qualcosa di buono allora se ognuno può farsi le sue dodici pratiche nel rispetto di principi generali
Ecco che la politica si muove
Qualcuno sbaglia correggerà copiando le cose migliore fatte dagli altri però questo deve valere per tutto e questo secondo me è l'unico modo per muovere il Paese e allora a questo punto si che diventiamo moderno in una sede
Rispetto e come parametro di Maastricht e avere una Repubblica che stia dentro le otto il terzo punto è quello dell'inversione di frodi fiscali
Voi pagate le tasse a Milano i soldi vanno Roma Roma mando i soldi a Milano come Comune come eccetera una cosa assolutamente assurda
Quindi in prima battuta gli attori Regione dovrebbero tenersi il cento per cento delle tasse pagate e poi tutti assieme si decide cosa mettere in un piatto comune per le spese generali dello Stato per la difesa di esteri
A scuola per quello che volete voi per le infrastrutture interesse generale per pagare alle scadenze le rate del vecchio debito pubblico perché ovviamente con questo sistema lo Stato non incassata una lira di tasse non emette previde continuerà a far debiti ai danni delle generazioni future
Il nuovo debutto è e messo dai pittori no delle
Gli Stati federati dalle attuali regioni no però tutti assieme si decide cosa trasferire a Roma cosa mettere in comune e poi c'è la famosa solidarietà si ritorna al punto di partenza tutti assieme si decide cosa trasferire alla capitale per la solita vietato occupazione preghiera trasparente e senza fare pagare questo costo alle generazioni pagandolo noi ecco questo è il fine
Nel dibattito attuale c'è una gran confusione secondo me tra fine e mezzi
Cioè se questo è il fine in mezzi possono essere delle leggi ordinarie delle leggi costituzionali il federalismo la successione la rivoluzione Candiana la rivoluzione cioè i mezzi i filmati sono tanti bisognerebbe
E io io son convinto che se fosse a chiaro atto il fine ci si metta d'accordo che lo si raggiunge subito non sono d'accordo sulla mente i detentori del potere che come ho detto prima
Sono disposti a fare Canarie a fare andare a tutto il Paese pur di non cedere niente del loro potere
Questa tra l'altro non è una caratteristica solo dell'Italia ma è una caratteristica di tutti gli stati nazione in questo momento si sta cercando in Giappone di dividere il Giappone in undici Regione autonoma ed indipendente
Sì perché lo Stato nazione è finito è inefficiente
E lo è in Italia come in Giappone com'è e come in Francia eccetera
Però non siamo una situazione particolarmente grave il rapporto debito PIL da noi centoventiquattro per cento cioè il dottore al massimo consentito per definì Spagna sessantacinque cono quinto dovremmo accelerare prima degli altri questa questa soluzione chiedere che smettere con l'inefficienza dello Stato-nazione perché se non riusciamo a farlo al più presto
Allora
Si va ad aggiungere a questo fine con un mezzo che io non vorrei assolutamente che fosse attivato intermezzo del causa economico verso il quale noi stiamo andando a gran velocità grazie
Calcolano nonostante
Emerito Carlo Callieri intervenire si prepari poi già fa anche Imperatori ecco prima dell'intervento del di Carlo Callieri volevo leggere un telegramma che ci ha inviato giudice Giorgio Fossa impossibilitato a partecipare ai lavori
Dice imprevista ed inderogabili impegni mi impediscono purtroppo di partecipare al convegno di domani di oggi assicuro comunque partecipazione con mio contributo scritto per atti di convegni augurando la migliore riuscita dei lavori invio cordiali saluti Giorgio Fossa
Prego
Io sono sempre affezionato a ragionare in termini di rapporto di causa effetto e cercherò di farlo questo mio breve intervento
Ripercorrendo anche un po'cammini della storia
Se ragioniamo sui modelli
Di capitalismo di mercato di società che si sono affermati nel mondo occidentale industrializzato
Possiamo dire con grande
Affermato con la rivoluzione americana
Lo trovate sul dollaro sotto l'aquila Liberti
E un altro modello che e figlio dei principi di libertà fraternità eguaglianza che si è affermato con la Rivoluzione francese rivoluzione francese che molto ha preso dalla rivoluzione americana ambedue molto avevano preso dall'Illuminismo com'è noto
Questi modelli si sono diversamente voluti come sei volte qualsiasi organismo vivente è una società civile tutte le sue implicazioni un organismo che vive in funzione di determinate circostanze
Nel in Europa
In particolare i tre principi che sono almeno due tra di loro antitetici nessuno credo abbia dubbi che il principio di libertà sia un principio antitetico inconciliabile cioè con quello di eguaglianza in sé per sé
Trova questa atipicità antiche citava una mediazione una forma di equilibrio possibile attraverso la solidarietà la fraternità e ciò che rende possibile collega e salvare in qualche modo l'integrità dei due Ricci
L'equilibrio che si è venuto a stabilire in Europa tra i due principi di libertà e di eguaglianza comincia da subito per a risentire
Di fatti
Politici culturali che sono legati alla diffusione del socialismo come assertore
Ferrero del principio di eguaglianza l'eguaglianza come il primo principio va a scapito può andare a scapito degli altri tre non per nulla forme di servizi sociali e di organizzazione di stato sociale che si affermano in Europa sono in Prussia
Sotto il kitesurf suo cancelliere sette in relazione al diffondersi in qualche modo di queste ideologia di eguaglianza rispetto alle quali i principi di solidarietà vengono giocati dallo Stato indifferenza
Venne l'equilibrio tra libertà ed eguaglianza in Europa è stato particolarmente difficile per ragioni di crescita contigua
Del principio di assolutismo dell'eguaglianza perché si è realizzato e sviluppato con la crescita del dell'impero sovietico con l'espansione del comunismo
E questo è stato poi particolarmente
Incisivo nel nostro Paese
Il qual era borderline tra i blocchi
Ed era borderline della cultura perché nell'assetto interno
E allora il gioco di equilibrio
Tra libertà eguaglianza mediato dalla solidarietà è un qualche cosa che contraddistingue in modo peculiare Europa Italia rispetto al Resto del mondo occidentale industrializzato
Che non ha avuto questo tipo di problemi
O che li ha sentiti soltanto più tardi meno quanto meno perché era separato dall'Atlantico
Quanto meno perché come l'Inghilterra aveva anche essa pur con vicinanza e rispetto alle fonti di rischio una separazione di mare
Questo problema è un problema
Che
Oggi non è più giocato onore più giocabile in termini di difesa
Negli equilibri da contrapposizione
è un problema che va giocato il cui equilibrio va ricercato nell'esigenza di stabilire
Principi di crescita armonica
Nella società
Essendo chiaro che l'esigenza di un equilibrio tra i due principi libertà eguaglianza
Uguaglianza nelle opportunità uguaglianza di fronte ai bisogni fondamentali e la vita uguaglianza che significa non essere schiantati nella corsa alla competizione perché il principio di libertà di per sé
Sostiene e stimola
Devono trovare una qualche forma di equilibrio qual è la forma d'equilibrio accettabile
Qual è la forma di equilibrio accettabile in un sistema in cui la competizione e si avvia a diventare globale
Ma non c'è dubbio e questo è il primo punto che l'Europa soffre
Per uno squilibrio tre principali libertà il principio di uguaglianza che si traduce in un eccesso di solidarietà essendo poi questa solidarietà sostanzialmente definita attraverso sistemi e processi di intermediazione dello stato che preleva Riserva risorse e redistribuisce Risorse secondo criteri
Definiti
Quale equilibrio questo credo che sia il problema
E l'altro problema che e del tutto evidente dal passo nel dibattito e se questo equilibrio possa essere un equilibrio giocato in difesa attraverso l'innalzamento come ho sentito in qualche modo questa mattina ventilare di possibilità anzi o di possibili misure difensive e verso paesi per i quali non esistono garanzie sociali minime
Credo che un'ipotesi di questo genere sia del tutto da respingere nel momento in cui si pensi cosa che credo sia del tutto evidente e che in un corretto rapporto causa effetti in quei Paesi notturni l'utilizzo di manodopera minorile o o pratiche di sfruttamento non sono la causa del sottosviluppo solo la conseguenza del sottosviluppo
Allora se uno intende intervenire sugli affetti non fa che aggravare le cause che li hanno generati
E non è pensabile di stabilire dei dazi dopo delle misure per così dire di protezione nei confronti di pratiche che non sono coerenti corrette rispetto a quello che la nostra cultura ci impone se non condannando il permanere di condizione di sottosviluppo larga parte del mondo ciò che mi sembra del tutto inaccettabile
Occorre in casi come questi pensare a pratiche positive occorre pensare a a modi attraverso i quali le condizioni sotto sviluppo vengano superate il più rapidamente possibile
Quindi non è pensabile di mantenere un certo equilibrio l'equilibrio attuale di
Solidarietà che garantisce
Principi di libertà eguaglianza nella misura in cui noi oggi li conosce
Per quella ragione per uno terrori ragione che a me pare del tutto evidente e che un eccesso di solidarietà soffoca l'iniziativa
Ciò che noi conosciamo in effetti in termini di ristagno di questa nostra Europa
E che attitudine eccessivamente protettive
Non stimolano
E non inducono l'uomo a ricercare i migliori equilibri
Possibili
Lui con le risorse di luglio con la società di lungo la sua l'autorealizzazione
Perché come è noto tutto suo perché viene dato gratis
Induce in qualche modo a abitudini e attitudini
L'assistente compromissorio
Ciò non toglie che comunque il problema di solidarietà minime esista e debba essere affrontato ma attraverso un ridisegno dello stato sociale nella sua concezione che oggi l'Europa conosce
Se poi veniamo nel nostro Paese al nostro Paese rendiamoci conto che quelli che sono tradizionalmente i tre pilastri
Di uno stato sociale
Che sono le pensioni
La sanità il sostegno alla disoccupazione
E li andiamo a vedere nella loro articolazione del nostro Paese
Non hanno se non per le pensioni
Significativi squilibri rispetto al resto dell'Europa
Hanno anzi uno squilibrio negativo perché in termini di sostegno all'occupazione non siamo in termini in rapporto al PIL a meno della metà del resto dell'Europa
E siamo al di sotto di ciò che fatto rapporto al PIL gli Stati Uniti
Dove il problema il problema che il nostro Stato sociale non ha tre gambe
Nostro Stato sociale a quattro gambe
Perché la politica di impiego
Nel settore pubblico allargato come a tutti quanti noto è diventato uno dei fattori fondamentali di realizzazione di uno stato sociale mascherato
Il principio per cui ti pago poco
Ma ti do un posto sicuro
E ti chiedo di lavorare poco
Una forma degenerativa dello stato sociale
Quelle che andiamo al problema di come cercare di rivedere fino in fondo il nostro assetto in termini di spesa pubblica
Perché i tre capitoli che vi ho citato farlo per l'appunto l'ottanta per cento della spesa pubblica
Netto interessi del nostro Paese
Questi tre problemi vanno affrontati
E vanno affrontati con decisione perché sono pare che sottraggono risorse non tanto o non soltanto al raggiungimento dei parametri di Maastricht
Non tanto o non soltanto alla riduzione di deficit e debito
Sottraggono risorse Pezzimenti produttivi sottraggono risorse al futuro del Paese
Sottraggono risorse futuro dei nostri giovani
Quali sono gli equilibri possibili
Credo che questo sia il tema vero su questo mi permetterei di intervenire spero nel corso di altri convegni grazie
O no fare ora Gianfranco Imperatori e poi dopo Marco Tronchetti Provera
Mia molto incuriosito legge l'elenco degli invitati vedere come la presenza degli operatori del credo che la finanza sia anche a mente minoritaria rispetto agli accademici agli industriali agli operatori economici e spero che questo non voglio dire
Che siamo considerati una razza in via di estinzione o quanto meno non siamo in grado di esprimere qualche cosa in più nel processo di giudizio sul cambiamento del capitalismo italiano
Ma battute a parte credo che dobbiamo ammettere gli Ovo lo ammetto francamente che avendo natura prevalentemente pubblica qualche disagio lo sentiamo nell'essere chiamati a confrontarsi su un tema così importante
Ma vediamo quello che accaduto negli ultimi dieci anni nel nostro settore
Meno di dieci anni fa l'ottanta per cento
Resterà bancario era sostanzialmente sotto il controllo pubblico cooperativa privato soltanto copriva l'aria delle banche popolari e qualche nome glorioso dell'inizio Novecento i nostri banchieri da Isella
Ai Ceriani ai ponti
Quindi a un primo esame credo che il sistema bancario è stato forse il pezzo di capitalismo che più è stato investito da cambiamento una riallocazione di proprietà e controllo dal punto violenta molto numerosa
Che non si è parlato non si è trovato gli atti settori del capitalismo italiano ad un esame più attento questo cambiamento è stato certamente più formale che sostanziale per molte banche di fatto il processo di riallocazione della vita del controllo
Si è ibernato nelle fondazioni e quindi non è è riuscito a realizzare intenzioni Giuliano Amato quando mise mano alla montagna pietrificati
Né poteva essere diversamente visto che il mercato finanziario non è ancora in grado di favorire questo processo di riallocazione della vita del controllo che rappresentano il vero cambiamento
Del sistema bancario italiano inserendola a pieno titolo né dinamiche del mercato
Per troppi anni almeno io ritengo i banchieri hanno sottodotato l'assenza dell'importanza del mercato finanziario impegna di più a difendere quote di mercato nei settori tradizionali che sviluppare prodotti nuovi Stuparich nuovo oggi io credo di poter affermare che senza un mercato finanziario adeguato non sarà possibile più fare banca del futuro
Questo non vuol dire che non sia in atto un processo di accelerazione titolo della modernizzazione sistema bancario italiano e spero che che questo processo sia il più veloce possibile nell'occupazione che è troppo lento
Per poterci inserire in quello che sta avvenendo ai mercati internazionali
L'incontro di oggi analizzato analizza
Tutti vede le inadeguatezze del capitalismo italiano a me sembra di di riscontrare gli interventi che si sono svolte fino adesso che molti traggono origine da un comune denominatore questa è la mia impressione
La mancanza di un mercato finanziario che la profondità dello spessore che a nostra industria invece meriterebbe se non si passa infatti dal mercato del credito al mercato dei capitali
Dalla ricerca del margine d'interesse perduto al valore aggiunto dei nuovi servizi e prodotti finanziari rischiamo di isterici lire sia la funzione della banca sia isterica da la funzione del rapporto tra banche con l'impresa
E queste affermazioni a tre chiavi di lettura una storica una politica e una economica sulla quale dirò qualcosa in questa chiave la posta in gioco per le banche italiane e certamente non è irrilevante
Il sistema bancario è un protagonista della scelta tra due ipotesi di sviluppo molto diverse fra loro
O creiamo una struttura industriale competitiva a livello internazionale o saremo costretti a competere passando cioè solo sui fattori di Trezzo attraverso reiterate svalutazione della lira
E il contenimento del costo del lavoro
Nel primo caso l'estremo ovviamente un Paese europeo con livelli di reddito europei con sistema di Welfare europeo nel secondo a caso forse saremo una brava nave pirata che sa mettere a frutto dei buoni segni sui mercati internazionali ma dovremmo essere profondamente coscienti che a bordo di questa nave
Non c'è molto spazio vado non si economica e né tanto meno la democrazia
Politica queste affermazioni certamente meriterebbero una attenta analisi del mercato finanziario i dati sono talmente noti Giglio certamente Pino ripeto solo l'invito a riflettere su due dati
Ci sono circa mille seicento in paese con un patrimonio superiore a sessanta mila miliardi che hanno le condizioni per essere quotate l'esperienza mia parente mi ha portato a farlo sul campo non da ufficio studi noi siamo in centocinquanta di queste imprese
Con una redditività media del ventidue per cento
E dodici mila con un patrimonio pari a cento mila miliardi che soddisfano le condizioni per ammissione al metro
Se questa domanda di capitale da teorica come oggi divenisse effettiva l'Italia diventerebbe immediatamente una piazza finanziaria di primaria grandezza ho detto che tre sono le chiavi di lettura
Di questa materia quella storica se vogliamo indagare solo con brevissimo passaggio le cause di ciò vediamo con uno scarso spessore del mercato finanziario italiano e il conseguente sotto dimensionamento dell'industria che non trova capitali sufficienti a verticalizzare
La propria crescita dimensionale dobbiamo considerare come questi eventi affondano le loro radici nella storia economica del nostro Paese questo ci invita a riflettere in modo sintetico sul significato donò situazione
Oggi ritorni attenzione la banca universale
Come soluzione alla crisi finanziaria dell'impresa e non è del tutto inutile riflettere
Su eventi remoti ma significativi la nostra storia io la impressione
A questo riguardo che sul tema del finanziamento delle imprese industriali dibattito oggi riparta esattamente dal punto in cui lo lasciarono gente That Rizzi all'inizio del Novecento
La crisi dal vento a riversare in Italia negli anni Trenta che fu poi la base dei successivi Rigoni della legge bancaria trentasei a fare sue cause l'assenza del mercato finanziario dover smobilizzare e partecipazioni acquisite
Il rischio di una nuova banca universale il medesimo come evitarlo questo è il tema dibattito che ogni tanto riaffiora anche oggi figlio scioperato Sarcinelli ce l'ha ricordato tra il modello tedesco bancocentrico e quello anglosassone che allo scientifico è in gran parte a mio avviso fuorviante
Nessuna banca sospetto anticipazioni può fare a meno di un mercato finanziaria sia in Germania sia statuito America sia in Inghilterra tanto meno in Italia occorre trovare un mercato dove ricollocate
La differenza fra i due modelli risiedeva e risiede piuttosto sul ruolo strategico dell'intermediario
Il modello tedesco la banca concedeva crediti a medio e lungo termine sulla base delle informazioni che possedeva dall'interno dell'impresa in quello anglosassone la banca collocava colloca
Le azioni e titoli sulla base delle informazioni fornite dal mercato un mercato con la profondità spessore su cui operano società di rating Discoring e di monitoraggio è come si vede il nodo non è la forma tecnica definanziamento ma l'informazione necessaria alla valutazione del finanziamento sia esso sotto forma di credito di capitali di rischio o titoli di debito
è questo che ha mai sciolto che sta alla base della difficoltà del rapporto banca impresa che riflette fino ad oggi punta la sua ombra sul sistema bancario al nostro Paese
Senza informazioni non è possibile selezionare i progetti senza selezione dei progetti ossidazioni credito in modo indiscriminato poche scuole sofferenze questo è il bivio
Sì abbiamo rintracciata l'origine storica il problema è opportuno indagare solo sull'evoluzione politica
Questa struttura del credito resa ancor più rigida durante il periodo fascista viene sostanzialmente accettata e perpetuata dalle forze politiche principali dell'Italia democratica
Già in sede di dibattito la costituente si privilegia la lì a finanziare lo sviluppo
Basata sul credito bancario scartando l'ipotesi la creazione del mercato borsistico la motivazione la scarsità di risparmio rifinanziamento diretto degli investimenti industriali questa fu la motivazione
Ma già alla fine anni cinquanta la motivazione della scarsità risparmio per lo sviluppo dei mercati finanziari leggeva più Italia indicatore economico era anche con i Paesi attuata proposizione del risparmio stessi ma io credo che in Italia in mancato sviluppo di un mercato finanziario si deve soprattutto ha una posizione politica consociativa
La sinistra inizialmente si oppone alla creazione mercato finanziario simbolo del capitalismo
Il centro democristiano preferisce la Rete delle banche specie di piccole dimensioni come meccanismo di diffusione sul territorio e capitalismo popolare
La destra viene da una concezione totalitaria del titolo di Stato la grande impresa USA unica banca d'affari italiana
Nata da leader Mattioli le posizioni più laico liberiste non trovano punti di consenso sociale di Mango prese da posizioni luministica questa è la mia lezione questa cause di ordine politico infine batte considerazioni sulle cause economiche il sistema bancocentrico così come l'abbiamo sperimentato in Italia e accentua le asimmetrie informative
Diviene lo strumento di una selezione avversa nei confronti delle medie imprese innovative privilegia le imprese più tradizionali genera razionamento del credito alle imprese coppia elevati tassi di sviluppo una recentissima indagine Mediocredito centrale fa emergere che l'impresa che più annotazione entro il tecnico sono quelle del Nord Est
Questo è il dato che noi abbiamo documentato chi le vuole conoscere in dettaglio sono interessato a ampliare questo tipo di informazione dato preoccupante questo
Quali conclusioni si possono trarre da questa ipotesi analisi il primo che la banca universale ha bisogno del mercato finanziario se non vogliamo ripetere l'esperienza degli anni Trenta
Il mercato finanziario il futuro batto da operazioni sul mercato dei capitali più e dà credito addizionale dolci banca
Che è stata per qualche decennio la regina del credito a medio-lungo termine oggi sta riorganizzando tutto il settore del capital market dopo perquisito la Morgan Gangemi la merchant bank inglese ma non è l'unico caso ma la la dolce banche sono decine di banche tedesche
E svizzere che stanno investendo nelle banche inglesi dell'investment bank e che è cambiato tutto
La concorrenza internazionale ed europea si baserà dunque sul capital markets e sui servizi ricorda in questo settore le banche italiane sono deboli il settanta per cento dei collocamenti sui mercati internazionali e appannaggio di banche estere
E Totti emissioni di obbligazioni dopo l'iscrizione euro monetaria sarà dominato in euro che ogni impresa può scegliere la chiazza su cui può darsi che la banca che potrà collocare la concorrenza sarà totale
Terzo il corpo di Governance sono il governo dei processi di riallocazione proprietaria del Consolo diverrà il meccanismo base la democrazia economica
I nuovi investitori fondi pensione porteranno sul mercato dei capitali cifre che in qualche decennio saranno pari altre volte l'attuale capitalizzazione di Borsa
A questo riguardo non sono giustificati dubbi incertezze e ritardi che caratterizzano entrata in funzione dei fondi pensione
I fondi pensione o diventano protagonisti del mercato dei capitali o diventano un'altra occasione dopo intermediazione che non concorre certamente a realizzare un mercato finanziario Quarto il rientro augurabile sperabile verso il pubblico permetterà per la prima volta nella storia di liberare grandi forze di risparmio verso il mercato dei capitali
Questi capitali se non troveranno in Italia Investimenti redditizie mercati efficienti andranno a cercarmi sui mercati internazionali
Quinto la riforma della fiscalità la riforma dei mercati incentiva la quotazione non so dunque otto scuri di politica economica sono le condizioni minime per restare un Paese industriale
è sesto infine la realizzazione del sistema bancario
Senza sistema bancario efficiente e indipendente non si potrà non non si potrà creare un mercato finanziario senso mercato finanziario spesso profondo non si realizzeranno grandi banche italiane
Questa è l'aspetto più difficile durante l'incontro di oggi più di qualcuno ce tornato sopra ma a mio avviso la porta stretta da cui passare ricominciare a costruire del capitalismo finanziario che sappia accompagnare il capitalismo industriale verso un futuro più certo di quello che oggi abbiamo posizioni sistema bancario italiano è un big ho sviluppato mercati finanziari e diventa l'intermediario finanziario globale dell'impresa o si arrocca a difesa
Del mercato tradizionale del credito rinunciando ha un ruolo di guida formazione capitalismo Italia stamane più di qualcuno si è ricordato di Schumpeter occorre citato di meno che praticano di più
Le implicazioni in questo secondo scenario in termini di indipendenza del nostro capitalismo di posizione strategica dell'Italia nel novero dei Paesi industrializzati credo non sfugga più nessuno grazie
Da fuori
Ma una comunicazione prima di procedere noi ovviamente siamo legati a in tempi rigidi anziché Queen che rispetto ai quali invito a continuare ad attenerci per quel che riguarda gli interventi qui
Però per quel che riguarda gli atti ovviamente i testi oltre poter essere rielaborati potranno essere anche diciamo resi più ampi rispetto a quelli pronunciati pronunciati nel dibattito
Io d'ora subito la parola a Marco Tronchetti Provera invita prepararsi Luigi Abete
Buona sera ma per le cose che posso aver sentito oggi per quanto ho letto nei documenti del convegno mi pare che ci sia una larga convergenza sul necessità di modernizzazione del Paese la diagnosi sulla situazione del debito pubblico su quali sono le ragioni del debito pubblico su qual è la composizione sono tutte diagnosi corrette
Quello che non mi pare di aver sentito l'urgenza dei titoli oggi l'urgenza nei tempi e se la guardiamo in modo allargamento nascerà quattro generale dell'economia dei diversi Paesi in questi anni c'è una forte crescita negli Stati Uniti forse legata anche all'anno elettorale c'è una ripresa di competitività ed America latina c'è una forte crescita del Sud-Est asiatico cioè una situazione ancora critica nell'Est europeo e una situazione di difficoltà in Europa
Queste aree geografiche competono sempre più attraverso organizzazioni regionali organizzazioni regionali che possono nelle vesti diverse
In generale partono la somiti libero scambio per poi cercare forme più vaste di collaborazione
Noi siamo in una di queste pensiamo nella più vecchia fra queste date
Siamo all'interno di questa che è in difficoltà perché ha difficoltà di integrazione siamo l'area più diciamo debole quella che ancora non l'ha fatto per i passi necessari per garantire che il percorso se il percorso corretto per poter costituire un'area geografica in grado di competere con le armi perché in fondo il bilancio totale che faremo fra qualche anno del benessere prodotto nelle diverse aree nascerà come grande sintesi dalla partecipazione altre internazionale che odiare avrà conquistato nel tempo
L'Europa & accelerazione l'Italia dopo l'effetto cambio ha una forte decelerazione ci troviamo oggi ad avere dei segnali che da un lato possono essere diciamo consonanti perché l'inflazione scende dall'altro ci troviamo davvero una crescita del prodotto interno lordo che decresce di più di quanto ci aspettassimo
Allora incominciano a nascere delle ombre nascono delle dei timori ci sono due due parole che ne fanno molto paura e sono sta crescendo esecrazione
La situazione che noi abbiamo davanti agli occhi oggi è una situazione è estremamente preoccupante perché la crescita zero cinque per cento del prodotto interno lordo con tassi che sono tenuti artificiosamente alti anche per finanziare un debito pubblico molto elevato evidentemente danno la sensazione che la il Paese non sia in grado di produrre ricchezza
Se non è grave produrre ricchezza non è più in grado di finanziare quello che fino a oggi è stato finanziato questa massa di debito pubblico e uno Stato sociale che come l'ha descritto poco fa Ferrieri a tutte le contraddizioni al suo interno che non sono solo contraddizione quantitative
Ma sono contraddizioni distributive e come lo Stato sociale interi inteso cioè come tutela di una parte dei cittadini senza tener conto di un'altra parte recita ora la soluzione non è semplice una soluzione Turi vari studiosi hanno dato risposte di natura diversa però è chiaro che se non viene dato un segnale di una direzione precisa verso la quale il paese si vuole incamminare intenti
Che sono necessariamente lunghi ma con decisioni che devono essere decisioni prese nel breve se ci saranno segnali contraddittori come quelli a cui abbiamo assistito nelle ultime settimane
Dove si è coscienti che provvedimenti dovrebbero essere più rigorose di quanti non più di quanto non vengano presi oggi e si dice che questi provvedimenti dovranno essere più rigorosi
E si contesta chi dice che dovrebbero essere più rigorose allora si ricade nell'errore dei tempi tutti i sacrifici che non vengono fatti in tempi rapidi costano molto più cari mentre a questa logica la classe dirigente di questo Paese non ha ancora voluto piegarsi questa logica che è una logica di trasparenza analogica di coraggio è una logica che non è stata resa possibile da circostanze esterne secondo gli attori della politica
Secondo la classe dirigente generale prima non era possibile perché aveva un governo di tecnici e i tecnici non potevano avere sostegno politico e per portare avanti certi programmi
Ma c'è stato un governo di centrodestra che non poteva avere certamente l'appoggio dei sindacati e quindi portare avanti una politica di rigore adeguata e quindi non era possibile prendere certi provvedimenti
Qua ci si trova al governo che essendo il governo che è più vicino ai sindacati che quindi deve trovare un modo di convivere non può prendere certi provvedimenti da deve aspettare che si creino le condizioni perché questi provvedimenti si possano prendere
Il risultato e che questo cammino ci porta dichiarate oggi cioè noi non saremo in grado di entrare col primo gruppo qualora questo primo gruppo si fornite illudiamoci che non si fonda non saremo in grado di entrare in Europa
Il giorno dopo si dice che però qualcosa che l'ha fatto per entrarci ora non è più possibile andare avanti così io credo che l'Italia risulta una grande speranza la gente ha avuto molto pazienza oggi la gente i cittadini cominciano a non crederci più e quando i cittadini non credono più
Ritorna ha sentito di avere dei diritti e sarà più difficile imporre determinati doveri
Mi pare che il momento delle scelte sia questo c'è chi si assume la responsabilità di ritardare queste scelte si assume alcuna responsabilità gravi nei confronti del paese grazie
Abbiamo
Allora la parola a Luigi Abete poi parlerà Giuliano Amato
Sui
Tengo gli occhiali perché gli anni passano
Proprio prendere pure gli appunti perché da un mese e mezzo
Blocco di comunicazione riesce a coglierne ma io ho assistito da stamattina puntualmente riso seduto alla e avevo chiesto
Adornato e gli altri anche riparlare pomeriggio per cercare di cogliere come dire lo spirito cioè vivendo questa giornata non come una giornata di comunicazione una giornata di riflessione Adornato ci ha fatto una presentazione del progetto liberale che Zanonato spostare associate a Confindustria sarebbe stato utile ragionare se candidato alla presidenza nel senso che mi sono riconosciuto mi sono riconosciuto appieno come dire non solo nei messaggi ma anche nelle parole su una cosa non non mi sono riconosciuto al cento per cento quanto tu dici che la subordinazione al potere politico è stata troppo facilmente
Subita chiamiamola così dal mondo imprenditoriale anche lui bisogna che abbiamo la cultura la società moderna cioè non generalizzare sapendo che molti l'hanno facilmente subita traendone comodi vantaggi e quindi se vogliamo dare un messaggio di crescita dobbiamo evitare di partire da un'analisi che sia generica
Così come mi è sembrato utile che stamattina non si è parlato molto alla fine non l'ha fatto Monti non ho fatto altri del dibattito peraltro attuale
Che c'è il dato adesso Marco Tronchetti sul rapporto tra vincolo economico il vincolo sociale dell'adesione a Maastricht se io posso fare una riflessione
Come dire di preoccupazione perché io sono personalmente convinto con Marco Tronchetti che la preoccupazione dell'assioma dominante di questo momento per il ceto dirigente del paese e che comunque il dibattito si fermi soltanto a Maastricht sei mesi primo sei mesi dopo e non si allarga ai problemi che ha ricordato Carlo Callieri e cioè qual è il livello traguardi fa stento moderno è una compatibilità di
Competitività a livello globale
Cioè paradossalmente noi corriamo il rischio di dividerci
Nella tempistica pone l'analisi sulle opportunità sociopolitiche dalla tempistica di Maastricht
E ci dimentichiamo che mastica rispetto al nostro futuro fa già parte del passato è una necessaria ma non sufficiente per competere nel due mila non nel due mila e venti
E che per cercare di ridurre questo rischio dobbiamo sperimentare dobbiamo scomporre e ricomporre il modo di organizzare lo Stato se vogliamo cercare dà una risposta che sia comune per l'Europa perché questo un problema non solo italiano è un problema correo come la disoccupazione europea il problema della scomposizione e ricomposizione delle funzioni dello Stato è un problema europeo di Francia e Germania come l'Italia
Anche sì lì come dire più che tanto da una buona burocrazia
Terza e ultima considerazione cerchiamo per affrontare questi problemi
Di valorizzare il mattino non ideologizzare il mercato lo dice uno che ha cominciato a fare in Confindustria riflessioni sulle riforme istituzionali e costituzionali illo tempore ha fatto documenti che non ha pubblicato insieme ad altri amici anche sulle riforme costituzionali
Mai non abbiamo il tempo di andare troppo a monte
Dobbiamo stare sul medio termine se vogliamo risolvere i problemi altrimenti abbiamo un altro dibattito culturale che diventa ideologico e che divide il Paese il che non toglie che questo finale uno dei problemi ma non il problema né il problema principale
Il problema principale che ha oggi il Paese privatizzare e liberalizzare
Perché per evitare che il cane che si morde la coda
Che lo si sappia da dove cominciare a rompere il circuito della separatezza tra l'economia pubblica assistita e l'economia di mercato visto che noi conviviamo con due economie di questo tipo noi dobbiamo capire che privatizzare liberalizzare
è il punto d'attacco
Sapendo che non possiamo disperderci nel dibattito tra Giavazzi e Amato se bisogna farlo prima o dopo perché bisogna fare insieme
Perché Giavazzi ha fatto dibattito col tempo e truffa spiega era luglio quindi ti ho chiamato in causa
A carico non faccio mente Giordano l'informazione utilizzano utilizzava e sapendo che non è semplice
Fare queste cose l'esempio dell'ENEL che riavremo sul tappeto nelle prossime settimane e classico
Ragazzine sul problema su come si privatizza e si liberalizza l'energia in questo Paese io anche quando avevo altri incaricato i capelli ho sentito troppi silenzi
Troppa poca gente che si poneva il problema di come affrontare in modo combinato questo obiettivo e questo è un esempio non è l'unico così come l'esempio dominante mi sembra debba essere uno delle banche
Penati si diceva che le banche fanno tutto nei prossimi anni l'Italia tristemente dire io però purtroppo e devo è un passaggio obbligato ma lo alimenta ancor più Plicato privatizzare le banche perché le banche o con un mercato già libero e internazionale quindi non hanno rispetto ai servizi pubblici vincolo di costituire la regola la regola già esiste manca soltanto l'azione quindi la decisione quindi il comportamento
Se non facciamo queste cose non privatizziamo liberalizziamo essere uno acceleriamo il processo del sistema bancario
Il problema sul mercato finanziario con le grandi e ricorrenti analisi puntualmente condivisibili di Gianfranco Imperatori rimangono utopia
Perché in questo Paese eccetto pochi gruppi ed è cento alcuni imprenditori di successo la terra di nessuno degli imprenditori normali non riesce a incontrare il sistema di sviluppo
E non riesce incontraste presunto perché non ci sono le condizioni soggettive
Normative ma soprattutto perché non ci sono le condizioni economiche con un macigno di debito pubblico e con lo spiazzamento che deriva da questo debito pubblico nelle politiche fiscali e finanziarie con tutti i problemi del mezzo punto in più e meno di tasso di interesse ma chi che non è obbligato va investire
In uno sviluppo del sistema produttivo del Paese è questo il problema
Economico storico attuale politico del paese se non compiamo questo meccanismo lo siamo un Paese che Poste RAI nella globalizzazione
Nella come di adescamento di capitali internazionali per migliorare il trend ma non risolve il problema perché il problema quando si guadagna molto di più senza rischio e senza lavorare cioè è difficile risolverlo è difficile riso
E allora concludendo questo problema purtroppo delle paese non solo del ceto politico dirigente del Paese che il ceto politico dirigente del Paese l'Appia questo problema mi sembra evidente delle sue contraddizioni
La rendita finanziaria certamente oggi ha molto più interesse
A investire di meno e a mantenere la situazione così come sta capitalizzano un soldatino pubblico ma anche di capitale privato
Così come la sinistra del Paese ha detto troppe rendite burocratiche da superare per poterla così come trasversale era rendeva ontologica le pensioni di giovinezza
Perché quella è l'unica cosa che trasversale in questo Paese le pensioni di giovinezza sono un interesse dei lavoratori dipendenti e dei lavoratori autonomi
Io voto dopo mi hanno fatto fare la battaglia politica lavoratori dipendenti e il il voto i dipendenti non allo capitolo tempo che faccio una battaglia non tanto per sé quanto per gli altri ma tant'è il problema delle pensioni di giovinezza cioè di un sistema in cui una quantità enorme di persone frena risorse pubbliche maggiori rispetto a quelle compatibili
Dalla capitalizzazione dei versamenti fatti dalle compatibilità generali del mercato è un problema che più trasversale di quello non c'è e allora concludendo la mia preoccupazione mio rammarico è che non basta purtroppo auspicare di costruire la Seconda Repubblica
O aspettare la terza perché il problema non è solo di ceto dirigente
Ceto dirigente politica un problema di cultura diffusa nel Paese
Ecco due diffuso del Paese che blocca di fatto la capacità di cambiamento del Paese perché quando si fanno le strette finali io sui giornali nelle comunicazioni nei non ho letto non leggevo le preoccupazioni dicevo sono gli entusiasti stanno arrivando i nostri chiudono la trattativa
E anche le istituzioni che poi giustamente vengono glorificato
E parlano spesso dopo e mai prima che la decisione venga assunta con ciò diventando troppo spesso soltanto di cassa
E allora o noi acceleriamo questo processo di modernizzazione del Paese oppure prima o poi arriva uno shock
Che si materializza in una episodi e non conosciamo di crisi finanziaria o di crisi sociale o di dualismo all'interno del ceto medio che si stava un po'verso quelli che riescono a dare verso l'alto che sono una minoranza e quelli che vanno verso il basso
Che sono la maggioranza
Che ci costringeranno a modernizzarsi e a passare finalmente in una nuova repubblica che forse sarà la terza
Una prima una seconda secondo come vogliamo chiamarla semplicemente per motivi d'interesse ed tra virgolette di potere in questo senso io penso che la Procura cercatore marine in queste settimane
E anche questa non solo quella di agganciarci a Maastricht rapidamente non solo quella di accelerare le privatizzazioni e liberalizzazioni per cercare di rompere il circuito vizioso
Della stagnazione e dello sviluppo ma anche quella di capire che il salto di qualità o c'è qualcuno che riesce a diffondere gestirlo oppure lo subiamo e sono subiamo lo avremo come un ma avremo dei costi maggiori di quelli che avremmo potuto avere e avremo delle intenzioni maggiori di quelli che avremmo potuto gestire se fossimo stati un po'più previdenti spero di essere stato dieci minuti ti ringrazio l'attenzione
Prego allora Giuliano Amato di prende la parola poi i Padellaro Tommaso Padoa Schioppa
Io sono d'accordo con profondamente con il taglio già dato Luigi ora il suo intervento ancorché personalmente altorilievo muovermi sull'alto livello dei principi dai giacobini in su
Che sia in fondo il mio mestiere muovermi a livello costituzionale
Credo che sia corretto nelle circostanze Dante muoversi a livello che ha scelto Luigi che è poi quello che avevo colto leggendo le nelle relazioni che erano state preparate molto buone per questo convegno che proprio coglievano a mio avviso il problema e l'opportunità cioè il problema di un capitalismo italiano chi è in fondo tra i più forti del mondo ma che è quello che insegue sempre
Quello che arriva ai sedicesimi di finale ma deve passare sempre per le qualificazioni in genere con una svalutazione riesce la sua wild card è una svalutazione
E ogni volta in questa condizione e perbacco saremo in grado una buona volta di iscriverlo ai sedicesimi di direttamente poi potranno arrivare in finale
Ma abbiamo la tranquillità uguale la tranquillità di un Paese che non potendo comunque competere esclusivamente sul prezzo cui i paesi più giovani di lui
Deve mettersi nella condizione di offrire con la sua produzione quella maggiore utilità stabilmente riconoscibile che giustifica un suo ragionevole maggior prezzo di paese tra i più sviluppati del mondo
Questo pare essere il problema che correttamente le relazioni mi sembra avevano colto vedete e mentre leggevo mi veniva in mente quanto mi raccontava l'altro giorno mio amico milanese da sempre
Che da sempre studioso dei processi sociali che coglieva in questi mesi un declino della sua città Milano
E lo vedeva simboleggiato da una figura sociale quella del dell'ex dirigente di società del del terziario avanzato chi ha perso il lavoro
E che tuttavia ogni mattina esce di casa come se andasse al lavoro
E poi rientra la sera io ogni tanto qualche lavoro sia pur di consulenza spot è riuscito a farlo in genere non è riuscito a far niente
Ebbene quello era una delle figure sociali che dovevano traghettare buona parte dell'industria italiana
Dall'arte di arrangiarsi alle tecnologie più avanzate e invece invece la recessione
Il fatto che la lira Aime e tornata forte stanno spazzando via anche queste figure sociali ieri e le nostre imperiese si ritrovano a dover cercare di buttar via tutto ciò che pesa per poter competere comunque sul prezzo
Sembra se ci pensate è una condanna ricorrente ma non lo è
Sembra quasi che ogni volta che si presenta un'occasione per rafforzare il nostro sistema industriale per allargare la nostra matrice produttiva per salire verso i quartieri alti delle tecnologie più forti accada qualcosa che ci riporta indietro e allora noi siamo costretti a trattare come zavorra tutto ciò che è al di sopra dell'essenziale
Buttiamo via votiamo eccitone stiamo sulla concorrenza sul prezzo più basso ormai fin troppa quella che riusciamo a fare date le nostre condizioni civili sul prezzo
Sul quale riusciamo a dare l'utilità maggiore chi giustifica il prezzo è il terreno dello stile del gusto del designer ma giustamente che ha scritto la relazione notava
Appena cavalli economia fuori d'Italia e questo viene sostituito dal prezzo di prodotto più basso alla fin fine se mi serve un vestito e non ha i soldi compro un vestito non compro un patentino
E questo la fragilità dell'unica cosa che si ora si facciamo un rapidissimo proprio secondo profilo storico cioè ci accorgiamo che appunto tante occasioni abbiamo avuto e ogni volta siamo stati costretti a trattare come zavorra ciò che già vorrà non era in fondo il destino industriale italiano nel dopoguerra lo segnò un evento l'abbiamo detto in tanti del quale siamo incolpevoli
Paese che aveva salvato il proprio utile industriale anche più di quanto si potesse sperare dal conflitto bellico Paese alleato degli alleati che alla fine lo fornivano di materie prime
Paese dotato di uomini straordinari come Sinigaglia che gli permisero di dotare la metallurgia nazionale di un acciaio italiano di prezzo non non elevatissimo
L'Italia aveva la prospettiva di diventare questo proprio Marcello De Cecco più degli altri cioè insistito su questo punto
Una specie di Germania contando sui mercati dell'Europa centrorientale ahimè quei mercati ce le tolse la divisione del mondo in due
E a quel punto ci trovammo forzatamente a competere sui soli mercati occidentali con paesi e industrie che erano tecnologicamente molto più avanzati di noi
E che non si potevano prendere quei beni strumentali che invece avremmo facilmente venduto in quel momento nei Paesi dell'Est e ci fu questa prima forzata
Situazione dell'economia italiana dell'industria italiana che si mette ad inseguire gli altri e che lo fa con i mezzi di cui dispone
Con il prezzo
E però stando un pochettino più indietro c'è l'ingresso nella comunità
E c'è il tentativo degli anni sessanta di irrobustirsi in aree più avanzate ce la chimica c'era Elettronica che entra nella produzione dei beni durevoli c'è il nostro avvio nel nucleare
E poi arriva la stretta creditizia si è lavorato molto sui costi caricando molto sulla produttività e quindi poi costi cominciano a crescere sulla fine degli anni sessanta
E questo è un momento cruciale a quel punto la spinta si perde l'industria italiana per restare competitiva botta dalla navicella la ricerca
Butta dalla navicella la ricerca ad ognuno di questi passaggi qualcosa resta se ne parlava l'altra sera l'elettrodomestico resta da questa fase rimarrà ma d'insieme l'insieme no non riesce a seguire
Attenzione quando accusiamo l'industria italiana aver buttato via la ricerca la cui siamo di una colpa solo in parte su due ed ecco qui introduco la domanda di quante diseconomie esterne era gravata quest'industria di quante irrigidita interni e l'abbiamo provata in quale condizione l'abbiamo messa strizzando una tanto da rendere quasi necessitato il buttar via la ricerca per restare competitivo così come la storia ci stava insegnando sul terreno dei prezzi
In realtà ma è un sistema che aveva creato queste condizioni non era intento speculativo del mondo industriale chi avesse creato queste condizioni ma l'industria italiana trova la via di uscirne e comincia a ridurre il personale a decentrare
Da questa sua autodifesa decentrare outsourcing l'abbiamo inventato noi in piemontese in lombardo in bergamasco in marchigiana non l'hanno inventato in inglese la consorte
è stata questa vitalità dell'industria del che fa questa cosa e in fondo inventa la piccola e media impresa italiana attraverso
Attraverso questo processo che Anna espansione straordinaria che ha delle produzioni
Eccellenti che cerca in taluni ambiti anche di tecnologie Zanzi non è vero che nei nostri settori maturi non siamo mai tecnologicamente di livello
In più settori non siamo forse in alcuni dei tedeschi lo sono più di noi in alcuni lo siamo a questo punto che sta piccola e media impresa cerca di crescere
Ecco cerca appunto di entrare nelle tecnologie cerca di collegarsi ai se e ai servizi avanzati che la collegano al mercato in tempo reale
Ma ecco arrivare a recessione finale arriva un problema di costi e quei disoccupati che girano per Milano facendo finta
Di aprire una occupazione
E allora ecco è una condanna o no
Io non credo che sia
In realtà e è una costante storica nostrana
Grazie alla quale il nei momenti decisivi quando dovremmo esercitare l'arte di cambiare ricadiamo noi nell'arte di arrangiarsi
E ogni volta l'arte di cambiare sostituiamo la parte di arrangiarsi perché non abbiamo il coraggio di cambiare
Perché scegliamo per una serie di motivi abbiamo una preferenza per la Rancia sì magari arrangiarsi attraverso lo Stato ma sempre arrangiato
Ecco se uno pensa a cicli storici come questo
E pensa a chi ne ha spiegato per cicli analoghi le ragioni sia economiche sia istituzionali
E costretto a raggiungere la seguente conclusione non è detto sto pensando Douglas North a quel tipo di spiegazione che qualcuno nelle relazioni echeggiata forse Fabrizio mi pare sì col market friendly
Forse Fazio cioè e in realtà tra le Choir
Delle ragioni per cui noi ricadiamo regolarmente nell'arte di arrangiarsi risalgono all'uso che facciamo dello Stato
E quindi al ruolo dello Stato e dell'intervento pubblico nell'economia
E tutta questa storia di passaggi obbligati che ricadono nell'arte di arrangiarsi in realtà un atto grave di accusa nei confronti dell'uso che abbiamo fatto dell'intervento
Un intervento pubblico intrusivo un intervento pubblico discrezionale un intervento pubblico non market ma friendly verso questo quell'industriale verso questa o quella localizzazione che alterando i meccanismi di mercato mi ha impedito il funzionamento e non ha trova cosa che doveva fare
Compito dello sterrato sarebbe stato rimuovere le diseconomie esterne esistenti
Rimuovere costi di transazione lo Stato ha preferito mantenere le diseconomie e o lasciare le imprese a bagnomaria alle prese con le diseconomie o compensarla e monetaria mente qualcuno dovrà avere il coraggio di dire prima o poi che se negli anni Cinquanta avessimo dato ragione a Vera Lutz forza del Mezzogiorno oggi sarebbe più sviluppato
L'aver voluto scegliere contro di lei la via Brenta perché era troppo lungo fare infrastrutturare il Mezzogiorno noi avevamo bisogno di uno sviluppo rapido
E allora dovevamo dare direttamente i soldi agli imprenditori
Il risultato è stato che i soldi agli imprenditori di abbiamo dati molti li hanno persi molti se li sono messi in tasca e se li sono portati via le diseconomie che c'erano nel Mezzogiorno per tre quarti ci sono rimaste
E questo è il simbolo di un uso sbagliato dello Stato uno Stato
Che lascia le diseconomie esterne EUR compensa monetaria mente per la loro sopravvivenza lasciando marcire progressivamente un problema
Abbiamo ora un'opportunità
Grazie prevalentemente al nostro inserimento nel congegno comunitario nelle sue regole nei suoi principi questo vecchio baratto non è più consentito
Gli aiuti di stato non ci sono più o quasi più
Sia benvenuto questo momento
Sia benvenuto il momento che politica industriale cessa di voler dire politica di aiuti
Ma diventa nella nozione che ne accoglie affini comunitari il Trattato di Maastricht testualmente l'articolo centotrenta assicurare le condizioni necessarie alla competitività delle imprese
Non è che manchi un ruolo pubblico c'è ed è qui ed è in questo lo spazio per uno straordinario programma prima ancora che di riforma costituzionale di governo di una legislatura
Che liberando ciò che va liberando e dotando ciò di cui il Paese deve essere dotato permetta maggior l'impresa italiana è arrivato il momento che si capisca
Che l'occupazione non è problema diverso dalla creazione di nuove imprese
E chiede attraverso lo spazio consentito e promosso per la creazione di nuove imprese che si fa occupazione non sono due temi diversi l'uno economico e l'altro sociale
E quantomeno ciascuna impresa è in grado di occupare il più occupati tanto più servono più impresa e per dare occupazione
Singolare è la conseguenza che grazie alla riduzione della grande unità il problema dell'occupazione debba essere risolto allora come al di fuori dell'economia
Produttiva di beni o di servizi ed ecco allora soltanto le tette dei ceppi tre perché non c'è il tempo di dire altro ma è di tutta evidenza che politica industriale
Non essendo più incentivi è in primo luogo politica della concorrenza
E in primo luogo di liberare l'economia italiana dalle rendite perduranti di monopolio in aree delicatissime per lo sviluppo d'impresa
Io sono mesi che insisto sul fatto che l'essere i prezzi della trasmissione dati in Italia quattro cinque volte quelle dei Paesi in cui c'è concorrenza nelle telecomunicazioni è una finestra al forno dell'impresa minore la quale ha mandato a spasso questi pazza checché se ne fa
Io capisco io ho avuto un caso tra le mani l'ho concluso credo nel migliore dei modi possibili
Ma video on line al che poi è stata acquisita concause delle cautele con negoziate con l'Antitrust dal da da Telecom video on Line aveva un bilancio in cui a fronte di tre miliardi di fatturato per Access provider tu tu tu caste Myers aveva venti miliardi che derivavano da Fitto linee
Come poteva reggere insomma con questi prezzi di affitto linee che naturalmente il monopolista e se non a concorrenza tiene tiene a questo livello ma se ha detto che i prezzi sono sensibili alla concorrenza
Sì sono molto io degli esempi clamorosi e allora questo questo è assolutamente importante che avete l'efficienza amministrativa e politica industriale l'efficienza amministrativa e politica industriale perché è l'inefficienza generatrice di costi che poi viene pagata dal sistema trattando la ricerca come zavorra e buttandola dalla navicella
Perché se io ho su di me i costi di un'amministrazione che non funziona e devo essere competitivo
E io rinuncio alla ricerca sennò non vendo prodotta chiudono azienda insomma mentre forse se non ci fossi gravato da quei costi affronterei meglio quelli quelle della ricerca vi faccio notare io sono rispettosi Simo del TAR soprattutto quello del Lazio perché il giudice dei miei provvedimenti e tuttavia mi permetto di sottolineare con una certa perfetta
Io una recentissima decisione del TAR in materia di esercizi commerciali su cui un provvedo regolamento di delegificazione dell'anno scorso aveva previsto che si poteva decidere da parte della pubblica amministrazione con silenzio assenso
Ebbene su sollecitazione nottate di una federazione di esercizi commerciali che vedeva molto sgradevolmente l'accelerazione dell'arrivo della concorrenza grazie al silenzio assenso
è stato il impugnato davanti al TAR questo Regolamento dicendo sino al silenzio assenso è illegittima il TAR ha dato ragione a questo dico
Sostenendo che gli interessi pubblici in gioco sono di tale rilevanza che l'amministrazione li deve valutare impositivo
E che quindi il silenzio assenso in realtà diventa una negligente attenzione agli interessi pubblici in gioco
Ecco penso che Cesare che così attento alla Costituzione ne sarebbe scandalizzato perché il silenzio assenso è stato inventato dalla Costituzione
Che ne so in materia di libertà di riunione quando essendosi passati da un regime fascista ad un regime democratico si decise che le questure non avevano più il potere di autorizzare le riunioni ma solo
Quello di vietarlo
Il che non significa che quando non le vietano non le valutano lei valutano e decidono che non vale la pena vietarle
Il vice di scandalosa usare lo stesso sistema nei rapporti economici svela intendo i rapporti e consentendo una più rapido ingresso della concorrenza
Ma qualcuno questo non lo ha voluto e siamo sul terreno della inefficienza
Il sistema bancario è inefficiente e la sua essenza e politica industriale questo sono già state spese molte parole ma è particolarmente significativo il fatto
Che la sua inefficienza penalizza proprio le iniziative più innovative da quelle dei giovani della quarantaquattro
Che si trova a dover avere anch'essi un potere di un di un qualche Zio per garantire iniziative da ottocento milioni che altrimenti non riescono a passare che magari danno lavoro a dieci persone
In una qualunque città meridionale a
Più alta progettazione industriale
Questo è un problema di cultura
Le banche ci costano troppo per quello che ci rende
Sono in effetti in primo luogo per questo c'è il disavanzo pubblico che rende di la concorrenza sul mercato finanziario ebbene sì è così diventa prioritario ridurre i costi interni del sistema bancario che è l'unica leva sulla quale finché c'è debito pubblico possiamo contare
La redditività delle nostre banche spaventosamente bassa
I costi del loro personale sono spaventosamente alti
Risolvano questo problema ma non sono in grado di dare alcun contributo positivo al Paese
Quanto da un reddito così basso come quello che hanno traggono trattamenti interni elevati come quelli che essi traggono nessuna impresa sana si comporterebbe in questo modo
Qualcuno potrà
Qualcosa anche in attesa della privatizzazione affinché questo h
La ricerca di politica industriale appunto
L'altro giorno era eravamo un altro convegno veniva notare questa cifra Thing ricerca destinata all'industria il Giappone spende cinquecento miliardi di dollari l'Italia spende cinquanta miliardi di lire
Hanno quindi il rapporto è da uno a dieci mila ma io non vorrei che in queste condizioni spendessimo anche se l'avessimo gli eccidi cinquecento miliardi di dollari
Perché finirebbero in qualche vincendo i cento mila meandri del Cnr all'industria non arriverebbero mai in realtà ma questo tema ricomporre la spesa per la ricerca con le esigenze dell'indulto nell'industria
è un tema cruciale e infine ne è stato parlato molto oggi la spesa sociale
Affrontiamolo questo tema insomma siamo tutti d'accordo quindi al fondo da Paolo Savona ad Antonio Martino a tutti quelli che hanno parlato insomma nessuno può pensare di eliminare la spesa sociale
Ma non si può pensare di continuare a gravare l'impresa dei costi della spesa sociale soprattutto quando i costi per la spesa sociale vanno prevalentemente al ceto medio anziché
Ai ceti non abbienti ai quali essa dovrebbe essere destinata
Qui noi siamo avvitati dentro un circolo vizioso
La la spesa sociale italiana ed europea costa troppo sulle imprese disincentiva l'occupazione
Sulla quale conta per finanziarsi
Ma è da stupidi e continuare a stare dentro un circolo vizioso di questo genere e da questo circolo vizioso non si esce
Tagliando meno di quanto forse sarebbe necessario facendo capire che forse domani si taglierà di più ma cambiando il sistema
Adeguandolo al mercato
Questo sistema era funzionale al mercato di cinquant'anni fa
Non è vero che era sconnesso dal mercato questo sistema di finanziamento della spesa sociale
Quando l'industria era taylorista Ica era grande occupava mille persone per metro quadrato questo sistema era coerente con il mercato e funzionava ora il mercato è cambiato la spesa sociale può cambiare restare funzionare essere efficiente
Dare risorse varie opzioni dare pluralità di coperture ma non può essere più lo Stato
Non può essere più la tradizionale contribuzione del lavoro
Probabilmente va messa in modo più pluralistico affidata di più alle associazioni
Dando gambe ai fondi pensione io l'ho scritto questo gli Stati hanno perso sovranità fiscale per inseguire le risorse ma i fondi pensione no possono andare a far profitto in tutto il mondo gli acchiapparle quelle risorse distribuirle a beneficio dei loro associati ma si abbia il coraggio di cambiare si prenda atto che il mondo in cui viviamo oggi è questo
E che in questo mondo c'è spazio per tutti se davvero tutti hanno capito che l'economia di mercato era nostra economia
Si capisca che il mercato non è il luogo del padrone ma il luogo di tutti nel quale il profitto a una volta che c'è può essere destinato alle utilità più diverse a seconda di chi lo ha fatto
Ci sarebbero cinque anni di splendido lavoro auguriamoci che qualcuno lo prenda sul serio
Altrimenti nella prossima edizione per Libero di doppia smorza Luigi metterà una postilla lui l'aveva detto che l'Italia era stata all'avanguardia nel Trecento
E che dopo il trecento non a caso l'invenzione che noi abbiamo dato di più
Più di più significativo all'economia è stata la cambiale qualcuno si potrebbe ironizzare ma sostanze
Ecco noi fummo all'avanguardia nelle innovazioni utili all'economia pronta allora ci siamo messi ad inseguire e c'è una domanda se siamo in grado di smettere ad inseguire ecco io mi augurerei che North nella prossima edizione dicesse con l'inizio del due mila l'Italia ritorno nel gruppo di testa
Ma ecco se il tempo non viene utilizzato questo non accadrà che badate torno su quello che diceva Luigi
Attenti ai teso quali focalizziamo l'attenzione
Il tempo che abbiamo a disposizione non è molto le energie che abbiamo non sono molte se sbagliamo il bersaglio sul quale ci concentriamo
Alla fine anche quando lo avessimo raggiunto i problemi che avevamo prima ci ritroveremmo davanti anche dopo che scusate del
Corolla Tommaso
Sottobosco qua poi opera nastro Galli della Loggia
Pochissime considerazioni Brevi su un punto e parto dalle
Parto dalle ultime parole di Giuliano Amato il tempo non è molto le energie non sono molte importante non sbagliare il bersaglio
Rischio
C'è un secondo titolo che è sottinteso nel titolo del convegno e io lo leggerei così quale costituzione economica per i prossimi anni
O ancora di più occorre cambiare la nostra costituzione economica per avere il tipo di economia che vogliamo
E infatti molti interventi hanno trattato di questo secondo tema e sembra farsi strada la convinzione che per orientare più decisamente al mercato e qui non distinguo fra capitalismo renano capitalismo anglosassone l'economia italiana sia necessario o riformare la Costituzione
Articolo ottantuno inefficace
Concorrenza non sufficientemente riconosciuta nella Costituzione
Ecco quello che io vorrei dire che prima che questa convinzione cioè della necessità di riformare la Costituzione per poter avere l'economia di mercato che vogliamo
Diventi un luogo comune cioè una tesi data per giusta senza bisogno di essere argomentata
Vale la pena di riflettere un momento è vero che se si legge la Costituzione repubblicana si trova una nozione del sistema economico molto diversa da quella che pur nella varietà di opinioni emersa nella giornata di oggi
I riferimenti al mercato sono minimi riferimenti alla allocuzioni di utilità sociale di sistema che deve realizzare finalità sociali attraverso l'economia sono moltissimi è vero che l'articolo ottantuno si è rivelato inefficace
Però è anche vero che in linea di diritto la costituzione economica italiana non è più già oggi danni la Costituzione tanto la Costituzione repubblicana perché l'intero sistema dei trattati comunitari e delle direttive comunitarie a
Forza di
Costituzione se per queste in maniera diciamo non tecnica intendiamo legislazioni che sono più forti delle legislature nazionale e in secondo luogo in linea di fatto questo vincolo costituzionale di derivazione europea ha operato e opera in maniera potentissima
La costituzione economica italiana e i oggi il combinato disposto della Costituzione repubblicana e del sistema del diritto comunitario e questo combinato disposto solo per citare alcuni esempi degli ultimi anni ha prodotto una riforma della legislazione bancaria fatta più rapidamente di quanto il Congresso americano da dieci venti trent'anni riesce a riformare la legislazione bancaria americana ha prodotto la propria l'apertura valutaria
Ha prodotto come diceva Giuliano Amato la fine del regime degli aiuti e quindi a forzato verso le privatizzazioni
Il sistema dello Stato imprenditore ha prodotto la legislazione sulla concorrenza sta producendo adesso in chiave macro economica un accelerazione dell'aggiustamento dei conti pubblici
La Costituzione repubblicana guardava a quello che gli economisti chiamano i fallimenti del mercato il sistema del diritto comunitario guarda quello che gli economisti chiamano i fallimenti del governo il combinato disposto di queste due fonti forma una costruzione economica già oggi è equilibrata
Questo non significa che
Questa Costituzione equilibrata sia pienamente attuata
Non significa nemmeno che le regole siano ormai fatte
Significa però che le forze vanno secondo me concentrate nei momenti che stanno a valle di quello costituente che sono legislativo regolamentativa amministrativo e che probabilmente dato che il tempo è poco e le risorse sono scarse
Pensare che senza una riforma costituzionale non sia possibile un miglioramento del nostro sistema economico rischia di causare una dispersione di energie grazie
Siamo Padoa Schioppa allora Ernesto Galli della Loggia Europa parola
Questi programmi Ermete Realacci
Sì poche osservazioni che mi sono suggerite
Dal relazioni naturalmente ma più ancora dagli interventi di stamattina in particolare l'intervento di Paolo Savona e di Mario Sarcinelli mi pare che il Complesso questo incontro così interessante si sia mosso su due piani
Da un lato i premi diciamo così più strettamente inerente al capitalismo italiano ai lacci e lacciuoli che tradizionalmente lo lo affliggono e dall'altra invece una la prospettiva si è mosso sulla prospettiva sulle prospettive aperte dei grandi processi di globalizzazione che stanno investendo
Evita ecco anche l'Italia
Le estrazioni che voglio fare saranno soprattutto sono soprattutto su questo secondo aspetto non di aver osservato qualcosa circa il i problemi del capitalismo italiano
I sotto ponti storici del modo come qui se ne è già parlato
Mi sembra che questo modo ancora risenta di una impostazione che io personalmente non condivido e giù sostanzialmente stelle cioè la impostazione che contrappone una presunta società civile è un presunto capitalismo
Per così dire portatore di valori
Sani conto del fatto che un partito statalismo portatori di valori economicamente non sani
Io credo che dipingere in questo modo l'AST la vicenda del nostro Paese sia completamente falso sia storicamente falso in tutte le sue fasi
Di vita unitaria da sempre d'Italia è un Paese in cui società politica e società civile sono strettamente interconnessi come in Paesi che hanno fatto la rivoluzione che sono nati da una rivoluzione la politica in Italia sempre molto tempo
In Italia
L'Italia è nata da una rivoluzione il segno dell'importanza della politica è stato sempre un segno distintivo costante della nostra storia società
Civile si è sempre mossa facendo grande attenzione a quelli che erano gli equilibri poteri leggi per chi è che la politica definiva è stata insomma sto dipinge la scena italiana come un settore market oriented da un lato un settore stette Oriente dall'altro uno competitivo l'altro parassitario mi pare
Una contraffazione insomma
Chissi a chi è capitato di comprare un'automobile di fare un contratto di assicurazione appunto cioè di rivolgersi due mercati privati sa appunto la invincibile tendenza taglieggiamento alla
Diciamo così ai peggiori aspetti dello specialismo che spesso caratterizzano anche settori non non statali
Il problema del rapporto
Appunto prima giacca dittatori diceva negli anni Cinquanta fu fatto la scelta per il finanziamento industriale di ricorrere alla banca di non ricorrere al mercato dei capitali probabilmente in questo c'era anche un qualche interesse da parte delle proprietari delle aziende più facile ho primi giornalismo maggiori margini di manovra diciamo così un finanziamento bancario
Piuttosto che un finanziamento che dipenda direttamente dal mercato esplica obbliga più vincoli sottopone a più vincoli probabilmente almeno nelle condizioni italiane
Probabilmente era così
Ma ripeto queste sono considerazioni che mi sono dettate dal fastidio mi assale ogni volta che in Italia
Sento esprimere diciamo sì questo tipo di atteggiamento di ostilità alla politica che ora credo costituisca un aspetto della ineducazione politica molto diffusa nel nostro Paese
Cioè questo affettare disprezzo disdegna ostilità di maniera per la politica anche se poi con la politica si intrattengono spesso rapporti di ogni ma ripeto queste sono considerazioni incidentali quelle che invece mi interessano di più erano quelle che si muovevano su
Sul piano
Dei premi porti della globalizzazione dei mercati da questo grande movimento che sta inevitabilmente portando ad una omogeneizzazione
Dei comportamenti collettivi into
Io credo che
Questo tipo di fenomeno così massicciamente all'opera
Un grandissimo problema di cui non abbiamo ancora la consapevolezza ma che già sta provocando fenomeni negativi in tutti i Paesi occidentali cioè questo grande fenomeni di globalizzazione delle economie
Obbliga ad un fonda ridefinizione della Pop
A cui le classi
Repliche
Tutte le sere della politica sono assolutamente impreparate
La perdita di significato dei confini nazionali
Degli ambiti nazionali di tutte le specificità che sono legate agli ambiti nazionali dei terribili Problemi per la Puglia
E soprattutto per la politica democratica
La democrazia e concepibile funzionerà soltanto entro nazione non esiste la democrazia cosmopolita la democrazia ha bisogno per funzionare dell'esistenza di confini
E anche di risorse che siano disponibili nella disponibilità di classi dirigenti di tipo nazionale
E vedete Licia
La politica
Deve decidere di qualche cosa
Se le si sottrae tutta l'economia e appunto il liberalismo il mercato appunto detta le loro regole Ellero regole appunto occupano spazi sempre più vasti sempre più vaste giusta nati alla fine la politica di che cosa ci
Il mi sono appuntato appunto la definizione la definizione di politica economica che i trattati già trattato di Maastricht dati riportava Giuliano Amato assicurare la competitività tra le imprese
Ecco io credo che
Una politica economica ridotta al compito di assicurare la competitività delle imprese ad una classe politica pone dei grossi problemi di ottenimento del consenso
E il
Il consenso basterà a rassicurare il consenso appunto assicurare la competitività soprattutto questa competitività come abbiamo sentito stamattina non è che si traduce immediatamente in maggiore occupazione cioè si certa c'è competitività Maggiore sviluppo maggiore occupazione e no
Questo questo punto non funziona secondo voi secondo noi una classe politica responsabile si deve occupare o no del problema che
Assicurare maggiore competitività se non assicura anche maggiore occupazione insomma certo
The politico pone dei problemi che cosa ci sta a fare appunto
La porta
è una vecchia storia verso l'accenno soltanto giusto per richiamare lo sfondo dei problemi in un mondo compiutamente
Dominato dal mercato non c'è alcun posto per la politica
Non c'è alcun posto per via perché tendenzialmente non c'è alcun posto permesso ospita
E quindi per una politica democratica fondata sulla sovranità popolare ma il popolo che cose stanno se non è sovrano appunto della produzione dei beni e del mercato cioè delle cose che sono essenziali per la vita
Materiale di tutti quanti
Ora questo permette è un tipo i su con un tipo di considerazione che non ha nessuna che pone soltanto dei Problemi però
Pone dei programmi che non soltanto tredici se mi porta i politici se la caverà scompariranno e il problema è che in questo modo si compaiono anche i meccanismi di integrazione sociale qualcuno ricordando impari stamattina non è un caso io credo che in Paesi molto market oriented come appunto gli Stati Uniti d'America forse il più market oriented
Ci sarà fenomeni che non sono tanto credo quelle che ci a Sarcinelli del milione di prigionieri nelle prigioni di condannati le prigioni
Ma sono i non volersi più riconoscere in una comunità nazionale da parte di tutte le culture presenti sul mercato tutte le culture vogliono semplicemente mette e Giare con lo Stato la quantità di risorse che si vogliono accaparrare per le loro scuole per loro chiese per le loro palestre per i loro quartieri e disinteressarsi di tutto il resto sono molto Marte perché il multiculturalismo infonde diciamo così
Che sta disgregando l'unità nazionale degli Stati Uniti d'America prendendo la composizione politica in quel Paese una faccenda sempre più brave in fondo è una forma di diffusione del mercato delle comunità politica
Cos'è il mercato che politiche
L'America è riuscita a integrare il mercato delle comunità etniche nei primi dal mille ottocentonovanta ottanta al mille novecentoquaranta riesce molto più difficilmente integrare invece questo tipo di di richieste
Un'ultima considerazione impedito premi ricordava Savona statica ce lo dobbiamo
Il mercato ma appunto
Noi abbiamo un welfare il vincoli del web
Che
Tanti pensiamo debba essere profondamente riformato ma tutti quanti pensiamo anche che una società che si fondi su CONSAP pratico non posso rinunciare a misure di
Di sicurezza sociale perlomeno per i redditi più tale peccato però che siamo costretti a competere in un mercato globale il nome della globalizzazione a competere con culture
Perché appunto si dimentica molto spesso che esiste il capitalismo mondiale e system mercato mondiale troppo esistono le cui perché non esiste la cultura mondiale le culture ci sono appunto il fattore H asiatiche essendo culture fondata su principi molto diversi e molto lontani da quelli cristiani ignorano
Chiusi i vincoli culturali esso dietro gioiosi appunto che si esprimono nel welfare e quindi riesco ad avere costi per lavoro costi sociali molto più molto più bassi
E non è detto che questo riguardi soltanto i Paesi nel loro stadio iniziale appunto formosa arrivano a forti livelli di produttività e di reddito dalla cambia il loro modello cultura no in Giappone redditi
Superiori ai redditi dei paesi industriali europei eppure appunto a un sistema di relazioni culturali religiose quindi sociali e quindi dei costi economici
Che appunto non saranno mai paragonabile Stano ma eccomi qua
Quindi noi
Esportiamo due cose una fabbrica italiana di automobili papier mica economia fatica giapponese rovi esposto lo stesso prodotto che si fa concorrenza
Mercato mondiale e però appunto la competitività dei fattori e non può essere non non può riguardare le culture ovviamente le culture sono impermeabili Ca'i mercati sono interminabili le colture sono impermeabili in larga misura e qui ripeto rispetto al problema del ridefinizione dell'ambito della politica di che cos'è la poi cosa deve essere la politica cosa può fare la politica quali sono gli ambiti della sovranità che rimangono alla politica dopo la globalizzazione questi sono problemi
Che ottimi ottimo tema per un po'un futuro contro di liberale quindi appunto detto questo avendo proposto l'ordine del giorno del prossimo convegno ritengo esaurito compiuta
Chiavi dell'alloggio prima di procedere con il con gli interventi volevo leggervi un telegramma che ci è giunto da Carlo Azeglio Ciampi e come altri esponenti del Governo non è potuto venire qui in quanto c'era una seduta del Consiglio dei ministri
Dice Carlo Azeglio Ciampi cari amici di Liberal impegni istituzionali non mi hanno consentito di asteroidi componenti per discutere insieme del futuro di un'economia che ha bisogno di rinnovarsi nel profondo nel settore pubblico che in quello privato ti auguro di cuore buon lavoro ecco che è stata il messaggio e Carlo Azeglio Ciampi ora la parola permette Realacci e poi di Aldo Fumagalli
Sono contento intervenire dopo Galli Della Loggia perché condivido totalmente le riflessioni che lui ha fatto
E vorrei entrare un po'nel merito di alcune cose che sono state date nel convegno anche nelle interessantissimi radiazioni anche negli interventi che ho sentito forse un po'troppo per scontato
Il convegno ovvero che dice quale capitalismo no ma poi vedo che si costruisce un osservatorio sulla modernizzazione del Paese e si è parlato di mercato come se si stesse uno solo così una sola strada per la modernizzazione esistesse
Una sola via
Un solo mercato un solo mercato possibile
è più penso che questa è una cosa che debba essere riflettuta con più attenzione ci sono stati accenni in vari interventi penso a quello di Sarcinelli ed altri alle difese sita fra i vari tipi di capitalismo che esistono mai dire che c'è una cosa più di fondo su cui forse non siamo d'accordo
E che mentre personalmente condivido che il mercato c'è uno straordinario strumento anche di crescita dell'uomo
Sì è uno straordinario strumento di comunicazione io non ritengo che il mercato debba sono strumento di governo cioè penso che il mercato debba servire per indirizzare in qualche maniera le scelte che una collettività né facendo non penso che il mercato debba autogovernarsi altrimenti può diventare a volte un succo gastrico impazzito che produce danni più che vantaggi Ron Carey qualche anno fa scrisse un libricino molto interessante che ne intitolato L'ultima sfida del capitalismo
Nel libricino di Conca in cui si analizzava un po'come fare un can popolo d'uccello diciamo
I vari tipologia di capitalismo possibili si affermava che l'ultima sfida del capitalismo la frontiera su col capitalismo avrebbe verificato se era o no diciamo uno strumento in qualche maniera molto avanzato per rispondere alle questioni poste dalle esigenze degli uomini della storia eccetera era la questione della sfida ambientale lo allora diceva ne è venuto emergente nel corso di questi anni anche un'altra che la questione occupazionale aggiungere
Le stesse relazioni penso a cura di te lo spiego ma anche ad altre hanno detto notturni abilmente che oggi come oggi pensare di rispondere alle esigenze occupazionali semplicemente puntando su una cresce al prodotto interno lordo è una cosa falsa
Non corrisponde al vero nel senso che anche in anni di consistenti aumenti del corto prodotto interno lordo abbiamo avuto diminuzione dei posti di lavoro e sono anni presumibilmente non destinati a stabilizzarsi parte
Questo significa che dando per scontato
Molte delle cose che qui sono state dette il relativamente al ragionamento alla alla al peso eccessivo che lo Stato ha avuto il mercato ha alla necessità di modernizzare anche dal punto di vista il sistema finanziario il Paese
Allora ci sia degli stabilimenti burocratici dello stato efficiente queste cose do per scontato senza entrare nel merito per non essere troppo lunghi
Bisogna cercare di capire quali sono gli indirizzi attraverso cui si realizza una politica economica e si orienta il mercato perché queste risposte alle questioni ambientali alle questioni occupazionali alle questioni di crescita civile
Del Paese dell'Italia e dell'Europa non rimangano no queste domande non siano inevase
Voglio fare anche qui una premessa che coincide con alcune delle cose dette mi sembra decisa anche Abete peraltro oltre Galli della Loggia
Quando parliamo di un intervento dello Stato predominante nell'economia gli anni passati dobbiamo ricordare che questo intervento dello Stato è avvenuto molto spesso in collusione o in un
Con Inter e senza con interessi dell'economia privata
Questo è un paese in cui una spesa pubblica per norme in alcuni settori
A significato molto spesso scarsa occupazione scarsa competitività del sistema Paese e questo che mi scoccia ovviamente a me un po'di più spesso grandi danni ambientali
Questo è un Paese che alcuni hanno avuto una timida di Stato che ha prodotto due tre mila miliardi all'anno di deficit occupanti trenta mila persone il conto della serva spiegherebbe che era meglio mandare si scelse il problema il problema occupazionale anziché tenere in piedi l'Acna di Cengio
Ma questo vale per un sistema di guai per un insieme di questioni molto più vasto vale per una serie di agevolazioni fiscali vale per alcuni comparti produttivi
Io ricordo sempre
In Italia non abbiamo l'unica grande indussero mobili sia nel mondo che è un settore costruzioni
Perché nel mondo nessuna grande indussero mobili sia stato dato in un settore in costruzione solo la FIAT perché in Italia nel settore delle opere pubbliche è un settore di facili profitti non basati certo su una grande capacità diciamo di competizione sul mercato ma basata su una offerta pubblica diciamo regolata con i meccanismi che tutti conosciamo
Ora se questa è la situazione da cui partiamo e su cui tutti siamo d'accordo per superarla che vada superato dobbiamo capire quali sono le direzioni con questa situazione può essere superata è evidente che questo implica anche delle politiche avendo detto una cosa negativa sulla via tavoli di neanche uno in positivo non è io trovo una cosa giusta e nobile che per esempio ci sia stato un importante appuntamento importante impegno della FIAT di Mediocredito la Cassa Risparmio di Roma per ragionare sul problema del sud
Perché il sud del nostro paese di questo in occupazione del Sud che hanno anche a che vedere con grandissimo Sperto ed erano pubblico grande sacche di parassitismo
Anche qui fra Calabria e Sicilia ci sono circa sessanta mila operai forestali
In Sicilia non ci sono neanche le foreste basta quest'esempio perché a dire che abbiamo ancora molto da discutere sulle caratteristiche diciamo della spesa pubblica il nostro Paese però quello che su questo guardia viola diventa più crudele
Quello su cui vorrei ci fosse nel proseguo della riflessione sulle caratteristiche della modernizzazione del Paese sulle caratteristiche del mercato un'attenzione maggiore capire quali sono i meccanismi attraverso cui ci superano alcuni limiti
Storici diciamo della sistema produttivo italiano che l'hanno visto esseri in questo interessante anche gli accenni chiamato affatto essere singolarmente subalterno rispetto alle contingenze
Gli ultimi anni sia prodotto dall'asportazione della lira non è un mistero per nessuno che questo successo economico su questa strada non potrà alle è avere una da caratteristiche infinite e qui mi pare che l'Italia si trovi su un terreno che era già indicato dalle Bianco di loro cioè che ENI per l'Italia vale ancora di più cioè la necessità di individuali quali sono le caratteristiche di competitività che il sistema italiano può stabilmente a vere nei confronti di altri sistemi prodotti caratteristiche non possono e se questa mente passate prevalentemente nera sul posto di lavoro nessuno ha svolto azione all'Iran e su altre cose un po'non entro nel merito al corso lavoro per me del tutto ovvio che in prospettiva nella storia dell'uomo si debba andare a una riduzione dell'orario di lavoro per me Honda ovvio probabilmente e questo non significa che questo va realizzato entro tre anni magari Trento invariati salario quello che però è del tutto ovvio che ci sarà bisogno di meno ore lavorate dei Paesi industrializzati in futuro che quindi questo meccanismo vada rivisto quello invece mi sembra meno ovvio e capire quali sono gli indirizzi di politica economica che è necessario realizzare perché sia favorito un sistema di competitività non basato su questi fattori che ci vedranno in ogni caso subalterni in questo dono a dire ha ragione Galli della Loggia un lavoro un italiano non potrà mai competere con lavoratori tailandese e il meccanismo delle scarpe Superga che fanno lo sport in Italia e le scarpe nel Sud-Est asiatico se un meccanismo destinato a moltiplicarsi perché non vedo quadreria riuscito uscì ci sia e da questo punto di lista e pare che sia determinante oltre alle questioni di sacrosante le succedette sullo stato sul proprio grazie da ragionare seriamente sui segnali che al mercato si manda dal punto di vista di questi di questi segnali e su questo chiuso c'è un problema sicuramente di spesa pubblica qualificata per rispondere ad alcune questioni occupazionali e c'è un problema di sistema fiscale
Il sistema fiscale e i segnali ma lanciate al mercato così come sono adesso sono chiaramente incapaci di individui individuare chiaramente riprende del mercato faccio un esempio chiaro così ci capiamo come probabilmente tutti in questa sala sanno il petrolio oggi costa molto meno di quanto costava nel mille novecentosettantatré al tempo stesso tutti sappiamo che il costo ambientale sociale e sanitario connesso all'uso dei combustibili fossili amatissimo
Abbiamo città in cui non si respira abbiamo malattie abbiamo sprechi energetici abbiamo impegni internazionali a stabilizzare ad esempio l'emissione di CO due
Questa chiaramente non non è una una cosa che viene realizzato autonomamente dal mercato perché la bolletta petrolifera italiana che all'inizio degli anni ottanta era il sei per cento del prodotto interno lordo all'inizio degli anni Novanta l'un per il prodotto interno lordo quindi praticamente scomparso come fattore limitante il costo del petrolio per quanto riguarda il sistema industriale nazionale allora diventa importantissimo
Discutere al tempo stesso di riforma del sistema fiscale ma di spostamento del carico fiscale
Dal costo del lavoro
Dagli oneri sociali e da salari perché ricordiamoci che quando si dice cose lavoro elevato significa anche di lavoratori guadagnano meno consiglio sulle imprese guadagnano di più un anno in meno anche i lavoratori con tutto quello che questo significa su scala europea e da questo punto di vista mi pare ci è stato poco coraggio in questo periodo io condividevo alcuni dei principi proposti dalla riforma fiscale Tremonti Vitaletti
A suo tempo
Perché c'era questo tentativo di spostare il carico fiscale a parità di gettito dal costo del lavoro dal dagli oneri sulle imprese ha per esempio
Al al consumo di materie prime consumi energetici eccetera che era una maniera con un'altra per segnalare che si situa penalizzare qualcosa di fattori che determinano il successo economico
Del nostro paese questo non devono essere posti di lavoro ma doveva essere una linea che portava la razionalizzazione del sistema produttivo all'innovazione tecnologica alla smaterializzazione dei processi e dei prodotti
Su questo finisco dicendo una cosa adesso Amato andato via mi sia sempre stata una battuta di Amato quando era Presidente del Consiglio che non ho mai digerito perché delle tante cose intelligenti che lo dice quella mi sembra una sciocchezza
C'è un altro c'è un po'un pochino abbattuto un po'sprezzante a proposito del turismo dei beni culturali dicendo che l'Italia non poteva divenire la Disneyland d'Europa
Ora per tutti è evidente
Perché perlomeno per me è chiaro che un paese come l'Italia non può che essere un Paese che ha anche un settore industriale possibilmente avanzato penso che nessuno di noi oggi se dovesse costruire un polo chimico costruirebbe nella laguna di Venezia o farebbe porto scusi in Sardegna ma sicuramente bisogna trovare la maniera in cui qualificare un'industria avanzata e possibilmente per l'appunto che competa livelli migliori proposti nel mondo però quando si parla dei fattori competitivi di un Paese fattori competitivi che nel caso specifico coincidono anche con fattore di identità di un Paese
Carriero già scritto un interessante libro sul senso di patria degli italiani interessante amaro suona un po'troppo questi in pista anche se alcune delle cose più interessanti noi abbiamo un fattore competitivo unico
Che il fatto che il nostro Paese conserva oltre il cinquanta per cento del patrimonio storico culturale del mondo in un intreccio fra l'azione dell'uomo in Tura che non ha pari ora francamente quando si parla di società posti materiale postindustriale in società avanzata io trovo molto di Fischler non tener conto che mentre avanzatissimo il computer dell'IBM altrettanta avanzata il rapporto fra materia informazione che c'è in piazza Navona non so come dire e io penso che quando si parla della modernizzazione del Paese sì si deve tener conto anche che un fattore straordinari modernizzazione del nostro Paese è utilizzare nella maniera più avanzata possibile un patrimonio che noi abbiamo e altri non hanno questo almeno è un terreno di competitività che nessuno ci potrà sottrarsi
Realacci è che vorrei dire prima di dare la parola che mancano due interventi adesso parlerà Aldo Fumagalli e poi Renato Brunetta quindi pregherei comunque di mantiene attenzione fino alla fine della nostro dibattito e do subito la parola a Aldo Fumagalli
E dunque la domanda del convegno
A cui non penso che tutti gli interventi abbiano risposto se devo fare una considerazione un attimino critica quando li leggeremo gli atti è che secondo me molti interventi hanno risposto a molti sono andate un pochino per la loro strada
Io mi sono tenuto alla domanda quale capitalismo nella seconda Repubblica
E allora risponderò quando cinque messaggi primo messaggio titolo la lezione di Gandhi
Tomba di Gandhi lui ha fatto scrivere queste cose
Non Commerce guidato moralisti no politics cui tappe in se posso Nowhere guidata cuore non science guidato così no per cui dal sa che fare
Che tradurrei non è commercio senza moralità non è politica senza principi
Non vi è benessere senza lavoro non è scienza senza coscienza
Non è preghiera senza sacrificio penso che questo potrebbe essere un po'manifesto un buon riferimento per noi tutti presentazione di quel moderno capitalismo che ancora manca e che dovrà valorizzare la nuova repubblica secondo messaggio
Titolo
Obiettivo al capitalismo democratico
Definizioni capitalismo sistema di imprese private rivolte al mercato definizione che a me piace di democrazia la data l'opera dal dice un percorso unico nel suo genere per prendere decisioni collettive e vincolanti
E poi continua dal dicendo il processo democratico per la libertà come nessuna delle alternative forma di governo promuove la crescita umana la capacità di esercitare l'autodeterminazione l'autonomia morale e la responsabilità delle proprie scelte
Permette gli essere umani di proteggere e favorire nella maniera migliore gli interessi e i beni che condividono
E chiude elemento base della democrazia è l'uguaglianza politica cioè la possibilità di partecipare alla vita politica su un piano di parità bene parafrasando dalla potremmo dire che il capitalismo democratico
Promuove la libertà di intrapresa come nessuna delle alternative forme economiche
Promuovere promuove la crescita del delle imprese e delle risorse umane ad esse dedicate
Proporre la capacità di esercitare liberamente il proprio rischio d'impresa
L'autonomia morale e la responsabilità dell'imprenditore e dei suoi collaboratori
Dei lavoratori di proteggere favorire nella maniera migliore gli interessi dell'impresa come bene sociale
Infine elemento base del capitalismo democratico è l'uguaglianza dell'opportunità di lavoro ed intrapresa cioè la possibilità di partecipare alla competizione sul mercato su un piano di parità
Terzo messaggio
Titolo in partenza ovvero bene sociale il nuovo capitalismo richiede che l'impresa sia considerata da tutti gli attori come bene sociale
Questa sfida badate bene sia per il capitalista
Sia per la società civile cioè per tutti i cittadini
Da un lato il capitalista deve esser capace di farsi parte sociale ancorché tutto politico
Con il trattore capace di contribuire in termini di critica e di proposta alla classe politica alla soluzione di problemi che attraversano la società ma attenzione precondizione affinché ciò sia possibile
è che l'imprenditore consideri veramente l'impresa copre un bene sociale
Ma se questo è vero il capitalista deve essere misurato sulla sua capacità di condurre l'impresa in modo a assolutamente trasparente di rispettoso delle regole e dello spirito delle regole
Ci deciso nel manifestare nei fatti la sua autonomia e di nel pieno rispetto del proprio ruolo che qui un ruolo sociale
Ma veniamo la società civile anch'essa a sua volta deve essere capace di a difendere impresa in quanto bene sociale di valorizzare impresa in quanto bene sociale
Solo se il capitalista acquisterà nei fatti grazie alla sua coerenza al suo esempio nella conduzione dell'impresa la fiducia della società civile
E solo se la società civile matura una piena e convinta consapevolezza su dell'impresa come bene sociale abbandonando tentazioni biologiche e diffidenze arcaiche
Potrà esprimersi quella corporazione così necessaria per tre forma nuovo capitalismo democratico
Tutto ciò è tanto più vero e necessario quanto più saprà verso un modello di società sempre più spesso nel quale le possibilità del successo di una sua evoluzione virtuosa equilibrata positiva
Dipendono dalle capacità di collaborazione aperta e trasparente cosa ben diversa dalla concertazione nell'ombra tra tutti i soggetti che alla compongono
Quarto messaggio titolo associarsi e elaborare
Una moderna società democratica e capitalista richiede una pluralità di soggetti associati a partire dagli imprenditori che riempiano il vuoto tra la società civile disorganizzata cioè i cittadini e la politica cioè decisori
I basta leggere poche righe di sottili per chiarire questo
Dice Tozzi il penso che semplici cittadini associandosi possono costituire dell'entità molto ricca e influente forti un'associazione politica industriale commerciale sindacale o anche scientifica letteraria
E come un cittadino istruito e potente che non si potrebbe spiegare come si vuole o dopo rientra nell'ombra e che difendendo i suoi effetti particolari contro le pretese del potere salvare libertà comuni
Aggiunge una cosa interessante sempre all'Oberdan la democrazia non solo ha tollerato ma anche stimolato la nascita di associazioni
Relativamente autonome di tutti i tipi politiche sociali economiche culturali
Le vecchie concezioni di democrazia buonista si sono scontrate con il pluralismo della realtà
Come risultato il conflitto piuttosto che il consenso e divenuto il sintomo entro certi limiti di una vita politica sana e normale ultimo messaggio
E finisco titolo al di là di Maastricht
Oltre al deficit sul PIL da ridurre per adempiere al trattato vi sono altri tre deficit da colmare
Primo deficit di mercato vi sono ancora troppi monopoli rigo o pubblici e privati
Troppe corporazioni troppe rendite di posizione troppi condizionamenti impropri
Troppe distorsione rispetta l'uguaglianza delle opportunità competitive per avere un mercato efficiente
Secondo deficit di capitalisti in quanto detentori di capitale che si occupino direttamente di favorire la crescita di un moderno capitalismo democratico che è cosa ben più ampia rispetto al far generare buoni profitti alle proprie aziende Terzo deficit di democrazia che implica la necessità a di riforma delle istituzioni b di riforma culturale per la valorizzazione dell'impresa come bene sociale
Ci di una riforma morale per una nuova etica del lavoro che della cittadinanza
Io poi avrei finito avevo
A questo punto il programma di dire la grazie a tutti cosa che faccio però viene anche un'ultima considerazione da aggiungere
Perché stamattina la sala era piena oggi adesso siete rimasti voi vi ringrazio molti di quegli Stati via gente che è venuto a parlare allora così dovremo anche aggiungere un altro deficit in questo Paese il deficit forse di saper ascoltare
Ringraziamo Aldo Fumagalli ora Renato Brunetta poi per l'ultimo intervento Paolo Tomaselli
Ma io sarò molto breve anche perché molte cose ma state dette e il pubblico forse vuole tornare a casa abbiamo visto cresce la disoccupazione
Diminuiscono i posti di lavoro aumenta la ricchezza e welfare State non sta proprio bene e ce l'ho spiegava Cazzola stamattina perché calano le entrate aumentano le uscite e cresce l'esclusione
La cassetta degli attrezzi del Polesine che ormai del tutto inutilizzabile
Il il liberismo spinto produce si occupazione ma spesso è cattivo cooperazione e spesso era bassissima produttività con grandi problemi sociali
Il keynesismo produce inflazione questo ormai è risaputo infine l'utopia del lavorare meno lavorare tutti porta all'autoesclusione competitiva per chi comincia per primo il problema del del free rider
Da qui l'impotenza dei governi singoli o associati abbiamo visto i recenti fallimenti sia dei G7 che all'interno dell'Unione Europea da qui la paura da qui il cambiamento nel frattempo le nuove tecnologie diventano sempre più pervasive cambiano nostre fabbriche le nostre città i nostri bisogni
Ma e questo è il punto sta il punto centrale i regolatori sociali sono sempre gli stessi
Quelli figlio del fordismo del terrorismo lo ricordava Giuliano Amato per la grande fabbrica della prevalenza del lavoro salariato
Mentre le nuove tecnologie chiedono i lavoratori sempre più qualità intelligenza capacità di progetto
I vecchi regolatori sociale offrono ancora salario rigido orario rigido organizzazione Edigita del lavoro welfare State rigido c'è dunque questo il punto una mancanza di sincronia tra quello che chiedono alle nuove tecnologie
Cioè quello che chiede il futuro e i regolatori sociali figli gloriosi di un altro paradigma tecnologico da questa mancanza di sincronia deriva la disoccupazione o quello che è stata chiamata la Giobbe scuro che fare Galli della Loggia si chiedeva
Quali compiti per la politica ecco questo è un buon compito per la politica cambiati rivolta di sociale
Separare progressivamente le due funzioni fino ad oggi attribuite al Salario
La funzione distributiva del reddito e la funzione allocativa questo è un punto centrale il salario come lo conosciamo noi il salario figlio del Four Isma'del vedo ritmo anche se queste due funzioni fondamentali quella distributiva e quella allocativa in altri termini i salari dovranno non poteva essere flessibili e salire dei settori che crescono
Che aumentano la domanda e discendere nel settore in declino cosa che attualmente non è possibile
Solo attraverso tale separazione c'è la separazione delle funzioni allocative dalle funzioni redistributive si possono mettere insieme i valori di cui parlava caliente c'ho i valori equità attraverso la redistribuzione con i valori libertà di scelta mercato con i valori efficienza il vero problema oggi ne parlava a ne parlava il presidente francese all'ultimo incontro ventisette virgola persino Chirac come mettere insieme flessibilità ed equità ecco flessibilità equità possono essere messi insieme solo separando all'interno del salario la funzione allocativa dalla funzione distributiva
Ciò significa persuadere la gente a concepire il salario non come strumento per ottenere una desiderabile distribuzione del reddito ma come mezzo per promuovere il pieno ed efficiente impiego del lavoro la piena occupazione
Il forse la chiave di di problemi del welfare specie nonostante numerosi aspetti
Ma stando a pieno occupazione la capacità di creare che l'occupazione con il pieno impiego cioè anche il problema del Welfare State viene naturalmente assoluzione sia dal lato delle entrate sia dal lato delle uscite si spende meno per ammortizzare la disoccupazione e si incassa di più in funzione della piena occupazione ma il salario può essere flessibile solo se partecipa alle performances d'impresa
Quindi non flessibilità passiva
Nel flessibili ma flessibilità da partecipazione certamente profit sharing
Ma anche paura scende
Suddivisione del potere all'interno dell'impresa
Il tutto ovviamente all'interno di una rete di protezione sociale di tipo di tipo attivo e responsabile cioè ripensata avendo di fronte non disoccupazione crescente non vi esclusi pone ma inclusione dà piena occupazione questo potrebbe essere il modello vincente la terza via sia rispetto al liberismo precari Zante se rispetto al keynesismo inflazionistico grazie
Ferrovie Trust danze mi per l'ultimo intervento
Nei giorni di Salò Benito Mussolini ricevo una lettera da Carlo Silvestri stimato giornalista durante e dopo il fascismo Carlo Silvestri chiede un incontro Mussolini annota attendere seconda richiesta
La cultura religiosa
Civile industriale di questa nazione fermarsi solo
Sono slegate le sinapsi del sistema sono saltati i protocolli di relazione non si risponde alle lettere non si risponde al telefono ma non si istanza non si si attendono solleciti prima di pagare i debiti ricordate la famosa lettera
Di una primaria industria centottanta giorni fine mese data fattura non si prendono appunti non si sanno tenere archivi non si trovano le carte
C'è soltanto una istituzione della pubblica amministrazione che risponde alle lettere una di numero che risponde senza solleciti
Da questi fattori alimentari si sale poi a livelli più aggregati di disagio organizzativo i capi non difendono i collaboratori
Le dichiarazioni del ministro delle Finanze
Ancorché condivisibili
E non li controllano al contempo i ministri non si sentono capi di un esecutivo ma dei super legislatori
Guardo l'erba dalle radici l'abbiamo vista dal satellite per tutto il giorno salvare l'arte dice un depliant a che serve salvare l'arte del depliant che è in distribuzione se poi teniamo in fila i cinesi
Al sole davanti al Cenacolo vinciano di Santa Maria delle Grazie
I cinesi che stanno mutando la loro cultura lo diceva Alberoni tanto tempo fa verranno i cinesi dobbiamo valorizzare il nostro patrimonio organizzativo anche i giapponesi prima dei cinesi stanno hanno attivato un loro processo Jibril dunque avrai ISEE come gli inglesi all'inizio del secolo
Quindi occorre lavorare sul micro
Come sollecitato in molti interventi di questa giornata molto interessante
Si assume parlando sempre per parametri macroeconomici si assume che impresa istituzioni la Chiesa cattolica soprattutto tutti quanti lavori non sulla frontiera di fattibilità si dice in microeconomia cioè che non si possa migliorare il proprio lavoro devo mandare le persone in Libano vi servono soldi
Devo fare un'azione in Bosnia mi servono soldi come se l'esercito stesse lavorando alla frontiera di fattibilità che se esposti Infanta Cimino si diceva
Dal punto A al punto B questo non è fattibile perché già quel fanta Cino sta facendo il massimo che potrebbe fare
Questa società richiede una dose
Di antibiotico
La concorrenza parlare di concorrenza a livello culturale e anatema nella nostra cultura non ne parlo a livello da bar è chiaro che se ti dal cappuccino che non funziona tu il giorno dopo va anche al bar di fronte
A livello culturale parlare di concorrenza e anatema destra sinistra centro dovunque la concorrenza è spietata si dice la concorrenza sempre più spietata
Vanno bene le pallide ancelle della concorrenza la trasparenza la par condicio le pari opportunità che non sono che piccoli corollari pannicelli caldi sul grande malato della concorrenza
La concorrenza è piglia voglio sostenere
Basta interrogare gli esclusi Barsi basta chiedersi chi sono gli esclusi per l'assenza di un sistema di concorrenza e non parlo dell'industria
Chiediamo ai disoccupati esclusi dal lavoro da milioni di lavoratori parassitari e strapagati
I viaggiatori dei mezzi pubblici che sono bloccati dalla concorrenza sleale dei mezzi privati che congestione hanno l'ambiente
Senza portarne il costo
I negri bravi gli esclusi dei negri somari
Che sono più duri e quindi si imbarcano sulle navi mai laureati in fisica all'Indian Institute of Technology perché noi chiamiamo quelli i candidati ai concorsi universitari esclusi dal cosiddetto candidato interno chi ha fatto dei concorsi universitari questo lo sa
I clienti delle professioni protette gli elettori dei partiti Pagliarini diceva la molteplicità locale non basta occorre un sistema di elezione primaria perché gli elettori sono esclusi dalla scelta dei candidati
I clienti delle banche l'abbiam detto una parentesi l'usura le banche non c'entrano niente con l'usura
L'usura è colpa dei clienti degli usurai dei preti che difendono i clienti degli usurai
Poi forse degli usurai ma non delle banche le banche hanno la coda di gente con l'orticello con il campetto della zia
E quindi perché dovrebbero dare denari ad uno che chiede cinque miliardi e c'ha ristorante fanno almeno in questo le banche dal loro ministero fanno bene guai
I clienti delle conglomerate multi settore esclusi da un servizio di qualità poiché i loro manager sono scorrettamente dedicati alle aree più redditizie
E si può via enumerare Italia già ti dalla mafia che cos'è la mafia se non assenza di concorrenza se non assenza di Stato se non assenza della politica se non assenza di uno Stato forte grande ruolo dello Stato
Gli acquirenti delle azioni Mediaset
C'è da chiedersi se prendendo un modello è una modella di grande valore non potremmo collocare domani mattina i titoli di Stato tre punti in meno come si fa a comprare azioni Mediaset oggi eppure una richiesta otto volte superiore alla disponibilità
Infine infine
Coloro che cercano una guida spirituale dal sistema giudaico cristiano
Essi essi perché non non riesco a spiegarmi presidente se non con il grosso battage con il rosso battage televisivo questa grossa richiesta di titoli non riesco a spiegarmi allora prendiamo la la Valeria Marini va benissimo
Sono stato di recente però sono stato di recente sono stato di recente poi l'ultimo l'ultimo risponde alla al presidente Abete
L'ultimo esempio sono stato di recente ad un convegno della Unione europea il foro fanno del se cotto
Le cooperative sociali si riconosce un grosso ruolo delle donne info non fanno della Scott se cotto che hanno sede presso la decide Tres
A pari merito sul dépliant Decio impresa dell'Unione Europea Cotonella la ragazza con l'arco in mutande c'è anche un uomo con l'arco in mutande a seconda delle preferenze
Lì unica Unione Europea Cotonella sponsor quindi non non olet se non ho letto per l'Unione europea non olet per i titoli del povero Stato italiano
Gli esclusi dalla concorrenza nel pensiero e nel spirituale i seguaci del pensiero della spiritualità giudaico cristiana che sono esclusi da un contributo spirituale dà un sollievo spirituale da una guida spirituale che vada al di là dell'osservanza del sesto comandamento noi capitalisti siamo temperati per natura
E quindi non abbiamo niente in contrario all'osservanza del sesto comandamento
Però ci si dica anche nell'altro ci si aiuti
Si faceva osservare lo faceva osservare Scalfari quando cadde il muro di Berlino vogliono creare un mercato nell'Unione Sovietica attenzione
Perché il mercato non viene da sé il mercato viene con una cultura il mercato viene con una religione il mercato di anni con delle istituzioni il mercato la risultante di una cosa
Ermete Realacci probabilmente tra venti anni non proteggerà più l'ambiente proteggerà il mercato che è una piantina delicatissima che richiede grossissime istituzioni pubbliche assolutamente Ermete figurati abbiamo anche degli amici comuni
La concorrenza dunque è il crinale su cui si gioca il futuro e va bene
La concorrenza il crinale sul quale si gioca il futuro della società italiana e quindi del suo capitalismo il capitalismo che economia ma è soprattutto direi Etica amministrazione pubblica
La concorrenza intesa così in senso estremamente lato cosa cose e la molteplicità degli attori molteplicità di compratori molteplicità di venditori
Anche ammettendo terze parti anche ammettendo terze parti pagatori quindi c'entrano tutti nella concorrenza centro tutti nella concorrenza anche e soprattutto le istituzioni dello Stato
La molteplicità Calvini ANAS se non vogliamo dire calvinista
Del Salento bar Liberty
The penso e ponti
Decay rosso ente cacofonia Obama fette del spiccia ha dichiarato una corte di provincia
Americana sull'internet la cacofonia del discorso
Incensurato
Se la se la concorrenza se chi è concorrenziale chi non è concorrenziale del grosso criminale non importa pubblico-privato non importa destra sinistra Sud Nord evasori e tartassati padroni e operai
Il crinale tu sei soggetto a concorrenza se soggetto a valutazione sì o no basta questo è il grande crinale non importa di chi è il padrone di chi chi è chi è il titolare delle azioni di importante chi comanda se chi comanda è soggetto a concorrenza può essere anche un titolare di
Subito
Finisco una Spoon River e venga una proposta mi devo guadagnare il pane su quindici persone che stanno lavorando per me in questo momento
Occorre espellere dal sistema non concorrenziale tu duecento mila persone l'anno per i prossimi cinque anni c'è un problema di salvaguardia dell'occupazione
Noi piccoli io faccio il commerciante di informazioni sull'amministrazione pubblica hanno i piccoli ci facciamo carico di questo ne prendiamo cento mila l'anno
Non c'è problema domani mattina ne metto a lavorare due mai nostri salari e alle mansioni che noi decidiamo che queste persone sono in grado di sorgere
Che saranno le massime che sono in grado perché li paghiamo noi e quindi saremo interessati a valorizzare queste persone
Questa è la produttività dello Human capito che menzionava stamattina Tremonti
Quindi non siamo in un capitalismo ancora siamo in un'azione al socialismo
Democratico ben temperato Mediterraneo Marciante vediamo i lussi ma è lucido illustri ci sono anche gli alta nel capitalismo tutti sono soggetti a concorrenza anche i giudici
Non è l'Italia che sogniamo a scuola ma con il nome di Dio e di guadagno non è ancora detta l'ultima parola grazie
Rammostrate
C'abbiamo così alla conclusione io volevo ovviamente ringraziare tutti i partecipanti i relatori e gli intervenuti a un dibattito che è stato estremamente ricco e espressivo di una preoccupazione attiva rispetto alle sorti del di questo nostro Paese volevo fare un ringraziamento specifico anche per coloro che non avendo potuto o avendo rinunciato a fare intervento hanno però mandato un testo scritto che sarà pubblicato agli atti come Carlo Pinardi il ministro Fantozzi e altri
Per premiare la perseveranza anche tenendo conto di quello che diceva prima Fumagalli pecore sono rimasti cioè del dello spumante lo champagne con cui brindare a questi nostri lavori grazie
No
Nel
Caso dove Salvatore
Intanto
Sta