Puntata di "Rassegna stampa dei periodici" di lunedì 10 giugno 1996 condotta da Laura Cesaretti e Massimo Bordin con gli interventi di Massimo Teodori (POLITOLOGO).
Tra gli argomenti discussi: Cultura, Periodici, Politica, Rassegna Stampa, Stampa.
9:30 - CAMERA
16:30 - SENATO
9:30 - Camera dei Deputati
10:00 - Camera dei Deputati
11:30 - Parlamento
12:30 - Camera dei Deputati
12:30 - Camera dei Deputati
12:55 - Camera dei Deputati
13:00 - Camera dei Deputati
POLITOLOGO
E e quello che tenteremo di fare è quello di dar conto anche delle pubblicazioni che sono un po'fuori dal circuito delle edicole
E che pure però influenze hanno
I quotidiani e i settimanali nelle nel dibattito politico nell'attualità politica
Stiamo vivendo insomma un periodo nel quale le riviste politiche mensili trimestrali trimestrali
Influenze hanno di nuovo
I temi che poi vengono all'attenzione quotidiana delle scadenze politiche e in qualche modo vi interagiscono sono dei laboratori di idee e anche dei focolai di polemiche
Fra forze politiche contrapposte o all'interno delle forze politiche o addirittura ormai se la rivista e rivista
Questa settimana ci occuperemo del nuovo numero di liberarlo
E torneremo ancora sul numero di Reset perché in ormai e in via di superamento dal nuovo che dovrebbe essere in libreria era oggi poi ci occuperemo anche di qualche rivista minore come facciamo sempre e questa volta ci occupiamo di Quaderni radicali
E di Bandiera rossa
Poi ci occuperemo come vi avevamo promesso di ideazione la rivista che è un po'il laboratorio politico del porto
Torneremo sul numero celebrativo di MicroMega Pelù una piccola questione che peraltro è già uscita più a più riprese sui quotidiani nelle settimane scorse
Nella prossima puntata poi torneremo ancora su riviste delle quali li abbiamo già parlato nella puntata della settimana scorsa per esempio
Una rivista come il Mulino è un volume di oltre trecento pagine con argomenti che certo non sono caduti in un sfiori Sconochini una settimane o il quindici giugno ci tornerei
Allora cominciamo
Studio insieme a chi vi parla c'è Laura Cesaretti così come nella puntata precedente
E cominciamo con liberale questo numero che ormai alla sua alle sue ultime apparizioni libri dovrebbe essere però questo qua è il numero muovere se perché invece
Ci occuperemo di cui invece ci occuperemo del numero che sta per finire il suo periodo allora nel nuovo numero di Liberal c'è una lunga intervista a più voci a Eugenio Scalfari Eugenio Scalfari che parla del suo della sua creatura la Repubblica ma nella storia di questa esperienza giornalistica inserisce una serie di considerazioni più generali che meritano senz'altro qualche qualche approfondimento
A intervistarlo sono Ferdinando Adornato Ernesto Galli della Loggia e Oscar Giannino l'argomento è naturalmente da un lato il ventennale di Repubblica dall'altro
Le dimissioni
Del suo fondatore
Direttore
E Scalfari riprende
Un po'la sua storia politica
La ripercorre
Da quando collaborava
A una rivista fascista Roma fascista il giornale del buffone
Racconta di avervi incontrato persone come Enzo Forcella Ruggero via Iacobbi turco Turi Vasile e Mario Tedeschi che poi fece il borghese
Ugo invio direttore di Roma fascista
Era un po'il
Come dire gente di questo cenacolo di intelligenze diverse dice Scalfari anticonformiste qualcuno finì Assaro qualcun altro invece l'approdo all'antifascismo
Viene chiesto avevate contatti o conoscenze fra i comunisti nel momento in cui anche Scalfari a un certo punto sì avvicina
Alla rompe comunque con il regime
E qui Scalfari
Dà una risposta che forse si può prestare una qualche considerazione dice sapevamo che prima del regime c'era stata una democrazia dei partiti ma pensavamo che con il fascismo tutto questo fosse stato superato
Quindi cercavamo delle formule che andassero non all'indietro ma in avanti
Ecco se pensate a come in questi giorni in queste settimane
Ritroviamo anche sui quotidiani anche nei discorsi di qualche leader politico
Ma anche nelle riviste nei proprio nella puntata scorsa ci siamo occupati di un articolo di Galli della Loggia sul Mulino che parlava di Sturzo e di Salvemini
Scopriamo che in realtà ecco il periodo pre fascista
Viene quasi riscoperto oggi
E Scalfari in fondo in questa sua risposta spiega un po'perché poi vedremo nell'intervista che la cosa
A ulteriori questo argomento a ulteriori spiegazione
Ma in realtà ecco già qui quando dice cercavamo delle formule che andassero non all'indietro ma in avanti
Mette l'accento su una questione che è assai significativa in fondo quello che è venuto dopo il fascismo
Ha completamente trascurato di approfondire il dibattito politico che prima che il fascismo pure in Italia c'era stato e aveva visto la nascita dei partiti di massa e aveva visto anche però alcune individualità alcuni percorsi politici si direbbe oggi
Senz'altro assai utili per poi ricostruire una democrazia e proprio quelli invece vengono praticamente ignorati nel Repubblica post fascista come scrive Galli della Loggia nel suo saggio ci stupisce
Andiamo avanti poi si parla degli amici del Mondo
E
Gli viene viene chiesto a Scalfari come spiega che a cinquanta anni
Dopo cinquant'anni il confronto culturale italiano si concentri ancora sull'asse anticomunismo e antifascismo lei non pensa di aver troppo insistito sull'antifascismo dalle elezioni del novantaquattro in poi
Scalfari risponde anch'io giudico che l'antifascismo e anticomunismo vadano superati però non li metto sul medesimo piano
Tanto più in Italia dove il comunismo ha contribuito a scrivere la Costituzione a difendere
è chiaro che i tempi del mondo negli anni del centrismo ero su posizioni anticomuniste ma per ragioni politiche non per ragioni ideologiche
Dalla tribuna degli amici del mondo il dibattito avveniva fra i liberali che eravamo buoni e i comunisti del PC come Amendola e Togliatti
Sulla testa dei socialisti già allora lavoravamo a risolvere l'anomalia italiana spingendo il PC a cambiarlo
Così viene introdotta una viene introdotto un altro tema che e una delle caratteristiche di Scalfari come
Come anche capo del partito di Repubblica
Un anti socialismo che vede nel PC l'unico vero partito di sinistra
La cultura del mondo avuto grande peso in Italia dice più avanti
E poi però fa una distinzione
Il direttore di Repubblica fra Ernesto Rossi e Ugo la Malfa Ernesto Rossi aveva delle idee molto radicali ma perché ha radice novità
Perché non vedeva la complessità di questi problemi chi la vedeva meglio da Ugo la Malfa e proprio per questo era più realista e meno polemico certo il cambiamento per molti aspetti è stato solo virtuale
Ancora
Sui socialisti dice Scalfari ricordo quando Berlinguer andò a Mosca e alla Sala delle Colonne parlo della democrazia come valore universale La Malfa mi chiamò e disse è fatta sono arrivati all'appuntamento
Ma il grosso della borghesia resisteva questa prospettiva e finì per trovare in Craxi il suo campione con la sua opera di rottura a sinistra
E solo per questo viene letta in chiave negativa l'opera di Craxi
L'opera politica naturalmente poi sappiamo che ci sono state altre opere del leader socialista
E poi ancora
Sempre nel intervista
Una critica alla ancora alla destra la destra attuale
Sarebbe stata meglio per il Paese una destra consapevole che partecipa a un sistema di valori condiviso ma la sinistra è molto più avanti nella propria azione dei valori liberali
A questo punto chi lo intervista probabilmente Galli della Loggia da porre la questione replica lei sa che su questo non siamo d'accordo hanno mi sembra purtroppo che entrambi gli schieramenti difetti non ancora di questa cultura
E voi sapete replica Scalfari che a mio avviso vi sbagliate e non è un errore di poco conto
L'ultima citazione che facciamo del questa intervista la prendiamo dalla
Da una domanda
Che ripercorre un po'una parte della storia politico giornalistica di ska
Quando conobbi Arrigo Benedetti dice l'ex direttore di Repubblica era direttore dell'Europeo correva l'anno cinquanta lui aveva quattordici anni più di me e mi prese a benvolere
Come se fossi una mascotte
Ero il più giovane di quella compagnia ai eccezione di Pannella
Ma Marco veniva considerato il più vecchio dei giovani mentre io il più giovani dei veri
Ecco questa è
Con questa citazione su Pannella chiuderemmo questa sintesi dell'intervista a Eugenio Scalfari pubblica da liberale
E su Liberal rimaniamo per spostarci però per cambiare argomento è vedere quella che è la sezione di apertura
Del mensile intitolata rubricata scenari e che è dedicata tutta in questo numero alla questione lega la bomba leghista è l'inconsapevolezza politica l'Italia a rischio il titolo della sezione all'interno della quale ci sono diversi
Interventi c'è Giulio Tremonti che spezza spiega in che modo il federalismo può evitare il collasso economico c'è Emanuele Severino che giudica quello di Bossi un bluff ma spera abbia l'effetto di una frustata
E Mauro Ceruti che invita a guardare come Madrid e Berlino hanno risolto il
Problema ma da questa Sezione vogliamo citare il pezzo di apertura che è un intervento di Mino Martinazzoli
E Mino Martinazzoli già fondatore e segretario del PPI ora sindaco di Brescia ma in procinto di rientrare nella politica attiva nazionale almeno questo fa capire che l'ex segretario del PPI
E e Mino Martinazzoli si occupa di riforme istituzionali e dice come viene sintetizzato dal titolo L'Assemblea costituente è l'unica risposta proprio alle questioni sollevate dalla lega occorrerà giornale ragionare della protesta del Nord per quello che e non per quello che vorremmo che fosse dice Martinazzoli
è la rivolta di tutti coloro che vogliono una cittadinanza più giusta e ordinata e un'ennesima commissione bicamerale sarebbe la maniera peggiore di affrontare il problema questa la sintesi che offre un liberale nel sommario di questo intervento di Martinazzoli di cui leggiamo alcuni passaggi
Analizza Martinazzoli del
Il se nome negli umori
E le parole d'ordine politiche che arrivano dal Nord leghista dice gli elettori di Bossi devono sapere che la fine dello stato nazionale la divisione dell'Italia sono l'obiettivo della lega la bussola della sua azione politica il fine del movimento
Ci si affatica e dice ancora La distinguere la malignità della ricetta secessionista dalla bontà delle ragioni che muovono a questo approdo non sono le ragioni della lega ma la ripulsa di quanti pretendono una cittadinanza più feconda giusta e ordinata
La sfida lanciata da Bossi secondo Martinazzoli e perentorie allude all'impossibilità per l'Italia di entrare tutti intera nell'Europa unita dal momento che i sacrifici necessari
Sarebbero tali da impedire la sopravvivenza stessa dell'economia settentrionale constatata la sintassi maccheroni Kakà rende tanto più cupa questa sentenza bisognerà pur smentirla con scelte capaci di trovare consenso piuttosto che rivolte persuasione
Più che in posizione la verità è
Che prima ancora di configurare i fini bisognerebbe mettersi d'accordo sui mezzi che qui i presagi non sono confortanti
A occhio e croce si è tentati di scommettere sull'arrivo imminente di una bella commissione bicamerale per la riforma della Costituzione ora dice Martinazzoli chi conserva memoria di esperienze simili
Non ha motivo di dichiarare la sterilità di quel lavoro che ora riempie gli archivi del Parlamento e si presume è sottoposta alla critica talvolta giudiziosa ma pur sempre corrosiva dei topi
Il problema è un altro consiste nella disparità dello strumento rispetto allo scopo perché rimane indimostrabile che un potere costituito possa trasformarsi persuasiva mente in un potere costituente
L'articolo centotrentotto della Costituzione giustamente invocato non contiene tuttavia la possibilità e la grandezza dell'impresa che si dichiara di voler assumere perché allora si chiede Martinazzoli rifiutare come una congettura esecrabile l'idea e la necessità di un'Assemblea costituente
Non certo per abiurare ma per ritrovare per aumentare lo spirito il valore umano il seme non in fecondo e non iscritto
Qui dobbiamo mezzo secolo di esperienza democratica che sarà riconosciuto nella sua verità della storia ben più che non avvenga nel fuoco di una polemica travolge stravolgente stravolta
Così Martinazzoli nella pezzo di apertura di liberal di questo mese argomenta la sua presa di posizione a favore
Di una Assemblea costituente per riformare la nostra e carta costituzionale di Assemblea Costituente si parla anche in un altro intervento su questo numero di
Di Liberal
Si tratta di un'intervista ed è un'intervista firmata da Massimo De Angelis con Giuliano amato il titolo e questo costruire il partito del riformismo liberale si occupa dei rapporti a sinistra Giuliano Amato
Vediamo il sommario che liberal scrive a pagina sessantadue
Il ventuno aprile ha vinto ma la sua fisionomia ancora confusa la fisionomia del centrosinistra il problema che si pone per il futuro è come far nascere un nuovo soggetto politico con una chiara identità riformista
E in grado di parlare direttamente settori sociali che non sono vicini alla sinistra
Tradizionale Martinazzoli scusate Amato
In questa intervista parte dalla anche lui dalla necessità di
Di compiere la transizione istituzionale italiano arrivando ad una riforma di una grande riforma gli si chiede come intervenire sulla forma di governo e risponde Amato intanto si deve completare la riforma della legge elettorale
Oggi infatti ci troviamo in una situazione grottesca il maggioritario doveva servire a porre fine non solo al consociativismo due ma anche all'alto potere di coalizione da parte anche della più piccola particella del sistema dei partiti
Da questo punto di vista siamo ora nel peggiore dei mondi possibili oggi in Italia l'impresa con più alto valore aggiunto è quella di mettere su un partito che passa a prendere l'uno per cento
A questo punto il quattro per cento te lo regalano il partner maggiori della coalizione che poi tu ricatti in nome di quel quattro per cento di parlamentari che hai ottenuto grazie al loro questo è un sistema letteralmente turpe dice Amato forse si riferisce anche a qualche caso particolare
Questo è un sistema letteralmente turpe secondo me si deve dunque realizzare un modello effettivamente maggioritario a questo punto ha pienamente ragione Sartori
Da un sistema intenso pluralismo come il nostro si passa al bipolarismo attraverso il doppio turno con un'elevata soglia di sbarramento fra primo e secondo
Sulla forma di governo disse Amato che va sostenuta l'idea di una carica nazionale direttamente elettiva
S'spiega poi che non è non sta parlando però di elezione diretta del premier
E che anzi la considerano una ipotesi in plausibile tanto più lo penso oggi perché nella situazione Senza Rete senza piattaforma comune di valori
Nella quale ci troviamo ad operare quella soluzione potrebbe comportare uno squilibrio istituzionale destinato ad acuire le fratture che solcano il Paese
Ritengo che all'Italia di oggi si attagliano meglio cancellierato se mi presento ex presidente dell'ISMU che in fondo hanno effetti equivalenti con una preferenza riso per quest'ultimo modello
E cioè per il semipresidenzialismo ma il ragionamento sulle novità della scena sociale politica italiana dice ancora mi induce a qualche riflessione anche riguardo al metodo da seguire
A cosa si riferisse chiede e Massimo De Angelis che l'intervista su Liberal all'assemblea elettiva per la revisione della Costituzione risponde Amato
Mi spiace che tale questione stia diventando argomento di contrapposizione politica anche se mi risulta che in entrambi gli schieramenti vi siano persone che la pensano come me
Il Parlamento spiega non può affrontare con la necessaria continuità rapidità la profonda riforma istituzionale di cui il Paese ha bisogno la cosa migliore sarebbe dunque fare una legge costituzionale che consentisse di dar vita fra un anno all'Assemblea per la revisione della forma di Governo e della forma di Stato
Eletta naturalmente con metodo proporzionale
Così quindi anche e Giuliano Amato
Scende in campo a favore di una ipotesi di costituente
Poi passa una a parlare dei soggetti politici che devono dare vita
A che devono partecipare a questa transizione a questa fase costituente
E e si sofferma in particolare come vedremo sulla sinistra dando indirettamente una risposta quell'invito che gli è arrivato sabato dalle colonne del Corriere della Sera in un'intervista ad uno dei dell'esponente della segreteria del PDS Minniti che lanciava appunto un invito ad Amato
A ad avvicinarsi al al Partito democratico della sinistra cosa dice Amato in questa intervista contenente precedente alla
Alle interessati Minniti
Mi si chiede
A proposito dei soggetti politici AN PDS si candidano a divenire interni dei rispettivi schieramenti sconfiggendo
Le e nostalgie neo centrista delle componenti più moderate all'interno di dei rispettivi schieramenti come si risolve questo rebus
Amato parla
Del centrodestra dice un partito di centro destra deve tendenzialmente esprimere orientamenti conservatori nel senso del rigore in materia di finanza pubblica orientamenti liberisti per quel che riguarda il governo dell'economia
è un identikit ancora assai lontano dalla fisionomia di Alleanza Nazionale molto dipenderà quindi da quel che succederà in Forza Italia
Nella quale vi sono certamente personalità espressiva e di una cultura di centrodestra ma appunto si tratta di personalità più che di una cultura collettiva che non c'è
Proprio per la natura magmatica di forza Italia
E sul versante del centrosinistra i problemi non sono minori spiega Amato innanzitutto evidente che se Tony Blair vincerà Inghilterra si troverà in una posizione assai diversa da D'Alema
Dovrà infatti vedersela con elettori che hanno scelto lui e non degli intermediari legati alla sinistra da un contratto a termine
Questo è possibile perché Blair ha trasformato il partito laburista portandolo a risultare affidabile anche per certi culturalmente estranei alla sinistra tradizionale cosa che il PDS non affatto gli chiede liberal ma che cosa dovrebbe fare cosa manca al PDS per raggiungere quella posizione gli manca risponda Amato il partito socialista
Voglio dire che quel partito socialista è venuta meno quella che storicamente è stata la fucina di quella cultura riformista liberale che proprio l'ingrediente che consente ai partiti di sinistra di conquistare il consenso di quei ceti l'Ulivo è probabilmente il meglio che nelle condizioni date potesse essere messo su dal centrosinistra tuttavia immesso la questione socialista resta irrisolta
L'Ulivo infatti l'unione fra un partito già comunista che non lo è più ma che è stato costituito solo per ex comunisti è un partito ex democristiano che non lo è più ma che è stato costituito solo per ex democristiani
E chiede liberal ma posto che il Partito Socialista è morto non si può colmare altrimenti il voto che esso ha lasciato
Diciamo ATO resto convinto che la via italiana ad un socio ad un moderno e liberale Partito socialdemocratico poteva essere soltanto la conclusione integrativa del tradizionale duello a sinistra non è infatti un caso che il PDS non sia in grado di far sua la cultura del riformismo liberalsocialista
E non è un caso che noi non socialisti invece lo fossimo è il prodotto innanzitutto della diversa forma storica che i due partiti hanno finito per assumere pesante organizzato Bur burocraticamente a garanzia del proprio insediamento il PC poi PDS mentre inesorabilmente sprovvisti di un modello di partito noi socialisti
In realtà però il nostro riformismo proprio per il modo in cui eravamo fatti faceva fatica a mettere radici perciò era logico pensare ad un matrimonio che mettesse insieme il radicamento del partito comunista e il nostro patrimonio innovativo
Gli chiede liberal perché a suo avviso quel matrimonio non si è fatto di chi è la responsabilità
Diciamo Atom
Che il momento giusto per arrivare a questo rendez vous sarebbe stato l'ottantanove allora con lo sbandamento prodotto dalla caduta del comunismo il PC
Era ancora più grosso ma noi eravamo più forti quello era il momento e la dirigenza socialista parlo anche di me lo percepì ma poi ad un certo punto freno e invece di celebrare un matrimonio che la storia ci diceva essere maturo Cile fungiamo nel rapporto con la Democrazia Cristiana
Qui è l'errore e qui secondo me anche il motivo essenziale della nostra morte
Unici ancora amato che la missione del PSI era quella di realizzare questo rendez vous a sinistra ma quando giunse il momento esso si rese strumento della sopravvivenza della DC
Perciò la scoperta della corruzione se ovunque ha provocato un terremoto da noi a abbattuto la pianta
Ma la morte del PSI chiede l'intervistatore toglie un punto di partenza prezioso per un nuovo riformismo liberale e lascia un vuoto richiamato che nei popolari nel rinnovamento possono colmare
Anzi l'esistenza in quanto tale dei popolari e di Rinnovamento italiano è la conferma che questo vuoto
Amato poiché
Liquida anche l'ipotesi di partito democratico sostenuta da Veltroni
Gli si chiede si discute a sinistra sull'ipotesi del Partito Democratico in alternativa a quello socialdemocratico non pensa che un partito con quelle caratteristiche potrebbe contribuire a copulare una posizione liberale sinistra dice Amato se si parla di partito democratico per convogliare verso una comune casa partitica i popolari che di socialismo non vogliono sentir parlare si tratta di un mero espediente tattico se si intende qualcosa di più significativo fatico invece a comprenderlo
Così Giuliano Amato intervistato da Massimo De Angelis liberal
E Giuliano Amato come avete visto sui giornali di questi di questi giorni
E visto come un interlocutore necessario proprio per il processo di costruzione dell'ulteriore fase dell'ulteriore tappa del PDS verso la costruzione di una forza di sinistra fra l'altro questa questa è l'ultima citazione di Tony Blair come un esperienza politica cui guardare ritorna anche oggi nell'editoriale di Ferdinando Adornato su Repubblica ma a proposito di Adornato e a proposito di polemiche adesso passiamo di nuovo al numero di reset
Che contiene il numero immediatamente postelettorale una polemica molto forte nei confronti di liberale alcuni liberal poi risponde nel numero che e adesso delle librerie che è successivo al questo dire se che stiamo guardando ed è una polemica molto forte fra questo giornale deserto e vede anche Norberto Bobbio nel comitato di garanzia
E invece l'aria di Galli della Loggia Adornato i quanti altri adesso vedremo quanti che pure si differenziano dalle e impostazioni sulla lettura
Dello scontro fra le due
Fra le due coalizioni che abbiamo visto anche nel periodo pre-elettorale
La polemica e
Il tre articoli dalla pagina dodici alla pagina quindici del alla pagina sedici anzi diverse
Il pezzo forte un articolo di Mario Aiello intitolato la tragica smentita dei populares
Chi sono sono quelli che hanno accusato prima delle elezioni la sinistra dell'Ulivo di
Andare verso una deriva elitaria contro questa chiave di lettura si è schierato con tutta la sua autorevolezza Norberto Bobbio la polemica è stata molto forte
Mario Ajello dopo il risultato elettorale come dire canta vittoria non vorremmo dire che fa una lista di proscrizione no questo no però una lista d'affari di tutti quelli che si sono schierati secondo lui dalla parte sbagliata e vediamo chi sono
Le leggo comincia ad Angelo Panebianco
Giuliano Zincone e Rodolfo Brancoli che nell'articolo di ieri lo merita un specifica aggravante perché scrive Ajello full Hui a diffondere dal mensile Liberal la formula della deriva elitaria della sinistra
Poi Ferdinando Adornato che ha attribuito ai progressisti in una recente lettera Norberto Bobbio una sfiducia nel popolo e la tendenza ad asserragliarsi nel fortino della delle hai visto grazie a che
La l'articolo citato è dalla parte di Tersite Sully Veraldi aprile scorso
Il vero pioniere però era stato Ernesto Galli della Loggia un articolo sul Corriere della Sera un editoriale intitolato la sinistra aristocratiche e questo dice tutto
La principale responsabile e la cultura dell'azionismo di sinistra scriveva Galli della Loggia la colpa principale di questa tradizione che partendo da Mazzini coinvolge Oriani il primo Croce Gentile Gobetti e Gramsci
Consiste nel considerare l'uomo comune nient'altro che un piccolo borghese Parise o da rigenerare in regime democratico una metafora più o meno ripugnante del dominio del numero e delle merci
Tutti colpevoli dunque chiosa Aiello ma qualcuno di più il Partito d'Azione e i suoi eredi che costringano fra noi qui vediamo in questo articolo riprendere in
Più o meno nella stessa chiave
La critica che pure un altro giornale che grosso modo della stessa aria di Reset Micromega marca riviste
Aveva pur fatto a Ernesto Galli Della Loggia ad Angelo Panebianco ce ne siamo occupati nella puntata precedente abbiamo anche dato una la possibilità di replica Panebianco
Poi gli altri colpevoli spaziano in un arco
Di storie giornalistiche diversi da Giovannino Russo la cui colpa per Aiello è quello di aver scritto un pamphlet
Post elezioni non le ultime ma le penultime perché la sinistra eletto Berlusconi non è piaciuto
E poi Pierluigi Battista a cui viene rimproverato un articolo sull'Italia settimanale
Cosa conclude
Aiello
In sessanta giorni
La sinistra
Disertando sorprese i suoi salotti esclusivi ha imparato a confrontarsi con le masse di questo fine millennio in poche settimane si è specializzata nel parlare agli uomini nuovi inutili disposte utopie televisive
Sono a un passo dalla cabina elettorale e diventata inopinatamente moderne ha capito di colpo i suoi errori
Riuscirà la schiera dei politologi populisti a chiarire l'enigma
Poi sempre nelle stesse pagine ci sono altri articoli come dire buttano benzina sulla polemica si passa da citazioni colte dell'Iliade a citazioni cinematografiche un pezzo peraltro divertente è intitolato quei bastardi di Harvard
Quei bastardi di Harvard erano l'incubo di Richard Nixon quando fu sconfitto la prima volta da Kennedy
E poi al momento della durissima uscito di scena per vuoi per il Watergate il Presidente americano secondo la ricostruzione di Oliver Stone proiettava sui suoi nemici i fantasmi del suo rancore
Figlio di un bottegaio destinato a guadagnarsi l'università attraverso fatiche e dolori e solo grazie alla morte del fratello
Nei confronti
Di chi invece quella università si vedeva assi dopo l'università si vedeva assegnate ai vertici della società e della politica per il solo fatto di essere in atto
Divisi per sempre da vacanze vestiti amicizie intellettuali donne stile Lou in fondo loro in cima lui repubblicano loro democratici lui a destra loro a sinistra
Quel sentimento che gli bruciava nell'anime che era anche il motore della sua ambizione si poteva definire anche invidia sociale o se preferite odio di classe
E cosa già vista molte volte nella storia ora ispiratrice di grandissimo impresa spesso fonte di guai non estranee alla scese vertiginose dei grandi dittatori del secco
Così questo pezzo oppure esso molto polemico che peraltro nel suo attacco ci pare finisca per rendere un po'sì patito perfino Richard Nixon
E poi un'ultima polemica sulla quale avremmo da dargli anche una curiosità questa sul persino personaggio dell'Iliade a firmare Gian Matteo Del bellica viene citata la polemica aperta da Norberto Bobbio che accusò di Tersite Isma'
Alcuni intellettuali non particolarmente teneri nei confronti delle sinistre
Sì risponde
Siccità poi la replica di Adornato su Liberal ancora una volta citata la rivista con un articolo dalla parte di terzi in cui dice
Adornato
Il cui Adornato sostiene le ragioni del deforme personaggio irriverente difensore delle ragioni dell'uomo comune contro quelle degli eroi anelanti a tornarsene indietro abbandonando Troia senza preoccuparsi più degli obiettivi della guerra Adornato scrivere sette pari Tersite l'emblema del popolo comune della maggioranza degli individui dei non eroi della letteratura e della storia
Ma invece la lettura di del sito di Adornato non è giusta
I rese
Scrive un'altra cosa pezzi che non è non riscatta ciò che vassoi conculcato non esprime i valori di una cultura altra rispetto a quella del potere degli eroi
Ma mira soltanto a deprimere ogni dimensione eroica ogni ambizioso modello il progetto forse intercity Isma'culturale consiste proprio nel riferirsi ad un universo senza valori e senza progetti alla riduzione della democrazia una dialettica cieca
In cui il vero e il giusto vengono identificati direttissime identifica scusate con l'orizzonte presente con punti di vista ristretti condivisi da una maggioranza priva di ogni coscienza visse queste sono le due letture
Del personaggio omerico una curiosità su cui chiudiamo questa questa sezione la polemica diverse nei confronti di liberare e poi Laura ci legge invece cosa replica liberale questa polemica di sì
Noi avremo una curiosità da proporvi un reperto archeologico
A proposito di Tersite il suo uso nel dibattito politico non è Norberto Bobbio il primo a tirarlo fuori sicuramente ci sono molti altri precedenti o pochi non sapremo quanti uno però sicuramente scene data trent'anni fa
A terzi e venne paragonato un grande del socialismo Pietro Nenni
Su una rivista e che si chiamava la sinistra un professore scrisse a proposito di un discorso di Nenni pronunciato di fronte alle assise del labour Party Nenni che iniziava l'esperienza del centrosinistra
E che diceva ai laburisti inglesi non andremo a cercare le soluzioni davanti al cimitero di ai diritti quello dove sepolto Carlo Marx il professore chiede censiva quel discorso di Pietro Nenni
Diceva la platea applaudì alla squallida battuta di quest'uomo cui come Tersite nemmeno la vecchiaia aggiunge ecco chi era il professore
Facciamo un quiz vediamo se qualche ascoltatore ci risponde per metterlo sulla buona strada diremo che l'articolo citato data trent'anni fa
E che anche in quel caso era una rivista pubblicarlo una rivista mensile che cessò le pubblicazioni nel mille novecento sessantotto
La risposta di questi nel prossimo numero se qualcuno non chiediamo prima di tutto
Comunque se se le Sette dedica diverse pagine a questa polemica anche contro liberale Adornato Libera la replica liquidando la polemica in una colonnina nella rubrica contrappunti il titolo è il re sette è nudo
E scrive libere alla sta diventando un'abitudine ormai in ogni suo numero la rivista Reset si dedica a uno o più articoli di contestazione noi cerchiamo di occuparci dell'Italia re sette cerca di occuparsi di noi
Tant'è meritata attenzione ci farebbe certamente grande piacere se non fosse per i l'ARRA Mariko di non essere ancora riusciti nonostante le ripetute precisazioni cui siamo costretti a far penetrare nella testa pure apprezzabile di Giancarlo Bosetti direttore sette
Le regole più elementari del galateo della comunicazione pubblica primo non falsificare le tesi altrui secondo non cadere in palese contraddizione niente da fare Bosetti continua imperterrito
Re sette scrive libera l'affida alla penna di Mario Ajello la seguente tesi ma voi di liberale insieme a tanti altri non sostenevate che la sinistra ereditaria
Come la mettete ora che ha vinto le elezioni elementare Watson peccato che il saggio Bosetti Aiello
Non abbia spiegato al giovane Aiello Bosetti che questa rivista per l'appunto sostenuto contro una certa sinistra che pensava di aver perso nel novantaquattro a causa delle televisioni del popolo bue
E che temeva la deriva plebiscitaria volendo tornare al proporzionale che non c'era proprio nulla da temere che avendo fiducia nella gente di questo Paese presentandosi come una collezione aperta al centro non c'era nessun destino sconfitti sta condannare la sinistra l'opposizione
Dunque le elezioni del novantasei sono semmai la conferma che avevamo ragione dice liberal che non c'era nessun motivo di diffidare del maggioritario delle capacità critiche degli italiani
A meno che non si voglia dire che gli italiani sono ottusi quando votano a destra intelligenti quando votano a sinistra nel qual caso Rica Scribe l'asino oligarchico così
Liberal replica e chiude la polemica con prefetto
E
Veniamo alla
Alla prossima o al prossimo punto che vogliamo affrontare una rivista che non abbiamo visto nelle altre
Puntate la lista chiamata Paderni radicali sì allora saltiamo perbene Di Biagio De Giovanni ce ne occuperemo nella prossima nella prossima puntata anche perché siamo indietro con i tempi allora io vado velocissimo invece quella di radicali una rivista meritoria
Diretta da Geppi Lipa che ha tenuto vivo insomma con una anche con un grosso sforzo editoriale
Un po'un dibattito sul e anche una un lavoro di archivio molto utile su alcune tematiche agitate dai radicali in questi eh diritta come sapete è stato in dissenso profondo con il partito radicale mi uscì ebbe una rottura
Abbiamo già ed è una rottura con Pannella rispetto alla alle scelte del partito però ha mantenuto in piedi questa rivista
E vogliamo citare solo due cose due segnalazioni poi naturalmente sulla parte più politica sentiremo Geppi Di Palma proprio nell'ambito di questa trasmissione di fare gruppo
Presentare la parte politica di questa rivista due due articoli uno riguarda Napoli si parla tanto da Napoli Bassolino c'è il Manifesto per un progetto alternativo per l'area orientale di Napoli il piano urbanistico ma su cui si gioca davvero non solo l'immagine ma anche la qualità della vita nella città Aldo Loris Rossi un urbanista di chiara fama interviene proprio su questi sulle pagine di Quaderni radicali e poi quereli radicali pubblica pubbliche alla la sintesi di un'intervista di un forum con i redattori di Radio Radicale
C'erano i studio Laura Cesaretti Paolo Martini Lorenzo venti e Dino Marafioti con Marco Pannella nel corso del dibattito elettorali e questo forum viene sintetizzato nella rivista Quaderni radicali che e in librerie in questi giorni ne parleremo poi la prossima volta con Geppi ditta adesso mi dicono che c'è c'è ancora
Cioè Massimo Teodori che ci ha telefonato perché già vuole rispondere al quiz diamo pronto buongiorno oppressione Congiu ero solo uno ma perché qui troverà molto di la vedremo di fare meglio
Non era volto capisco che il periodo i lavori perché trattava di Colletti sulla destra perfetto risposta esatta lei non vince nulla retribuzione previo prendono di Tonino nemmeno Cinesu Beppe comma verrebbe poi la luce lo volle evasori come sempre il culto di tutti muore
Va bene grazie McCloud Phelan e a presto sentirci moralmente da Radio radicale
è Lucio Colletti è e la rivista era la sinistra ma naturalmente colleghe una simpatica persone che ebbe a rivedere oltre che molto corte liberi vedere poi le sue opinioni sul nel partito socialista e poi riveduto
Recentemente anche sì resta su alcuni opinioni a proposito del buono dice Colletti
Non è certo un discorso privo di
I primi punti importanti del buono di quello che è stata la politica craxiana non c'è stato però solo quell'elemento che Colletti stesso riconosce ma comunque insomma
Cose di trent'anni fa
Da sta
Dal da Quaderni Radicali adesso possiamo rapidamente in questi pochi minuti che ci restano
Occuparci ancora della rivista avuto dare una segnalazione forse due facciamo in tempo a fare due segnalazioni sulla rivista ideazione cominciamo
Dando la parola alla voce servizi ideazione che diretta da Domenico Mennitti un bimestrale è il numero che guardiamo a quello di maggio giugno mille novecentonovantasei ha in copertina un ritratto di Alexis de Tocqueville
Da questo numero poi ci torneremo ovviamente nelle prossime puntate vogliamo segnalare due cose una intervista a Karl Popper si tratta dell'ultima intervista rilasciata dalla filosofo della scienza
Poco prima della sua morte Karl Popper l'ultima intervista infatti intitolato questo colloquio fra campo per il professore chi mi Alex il nome avvocato è impronunciabile con con lo storico della filosofia che insegna in Polonia
Ha avuto luogo il ventinove luglio del novantaquattro Popper e si è spento qualche settimana dopo il diciassette e settembre viene intervistato da un un suo storico della filosofia quindi gran parte dell'intervista
è molto
Come dire specialistica si parla di Platone ed Aristotele di Parmenide cui dedicava i suoi ultimi studi Popper di Hegel di canto eccetera poi ci sono alcuni passaggi
Più di attualità come dire parla della televisione carpo pare proprio sulla televisione sapete
Ricorderete poco prima della morte ci fu una
Una polemica cui diede
Vita una presa di posizione di Popper gli si chiede quali problemi lei vede come ostacolo ad assolvere il compito dell'istruzione
Risponde Popper attualmente il pericolo principale per gli sforzi nei confronti dell'istruzione rappresentato dalla televisione molto semplice l'istruzione non può progredire se si lascia fare alla televisione quello che vuole
è impossibile che l'istruzione contrasti la televisione a meno che questa riconosca che anch'essa un compito pedagogico che è più importante del mero intrattenimento altrimenti non si può avere istruzione
Dal punto di vista democratico dice Popper la televisione deve essere soggetta ad un controllo proprio perché il suo potenziale potere politico e pressoché illimitato
Se si conquista la televisione si può fare quello che si vuole è un tale potere deve essere controllato la mia proposta di considerare il problema del controllo dell'attimo come un compito simile al controllo di chi opera nel settore medico i medici devono essere soggetti a controlli e lo fanno in gran parte da soli
E lo stesso vale per il controllo degli avvocati bisogna organizzare chi lavora nella televisione in modo analogo dovrebbero diventare membri di tale organizzazione sulla base di una certa istruzione dopo aver superato determinati esami che provino che sono consapevoli del loro compito pedagogico della loro responsabilità
Dovrebbero imparare che la loro influenza molto grande
Nella loro responsabilità lo è altrettanto è una responsabilità per la nostra civiltà il loro primo obiettivo sarebbe la lotta contro la violenza
E sulla base di questi principi se qualcuno si rivelasse irresponsabile andrebbe incontro al ritiro della licenza senza un tale sistema di controllo ci dirigiamo verso il caos la violenza e il crimine
La crescente ondata di criminalità è dovuta in gran parte alla televisione
Questo dice Popper nell'ambito di questa intervista l'ultima intervista pubblicata sul numero in libreria di ideazione un'altra segnalazione sempre da questo bimestrale
La facciamo fra un attimo alterniamo un attimo e io invece ho una segnalazione
Da una rivista che ha un titolo che programmatico Bandiera rossa di che si tratta della rivista teorica dei trotskisti attenzione stanno al governo in fondo perché sono all'interno di Rifondazione Comunista e quindi si ritrova caso quasi unico nella storia una componente trotskista che inserita in un partito che in una maggioranza governativa successe a Ceylon negli anni Sessanta nel governo della signora Barbara Nike e e gli successe quando il labour Party andò al governo
Fine Inghilterra nel dopoguerra e nelle pur particella pure una minoranza trotskista che però era lo di fatto all'opposizione interna nel partito così come
Bandiera rossa è un po'una dei uno dei problemi interni di Bertinotti e Cossutta ma noi segnaliamo questa rivista per una cosa
Che ci ha interessato c'è un dossier su Cuba
Naturalmente la rivista è schieratissimo Daniela difesa del
Del sistema cubano però tutto sommato con una intelligenza analitica superiore per esempio a quella di Gianni Minà
A cominciare dalla copertina dove in realtà l'immagine di Cuba
Il titolo è Cuba ai Cuba nel quarto decennio bella copertina sono è una foto che non evoca certo le magnifiche sorti e progressive del socialismo cubano due buckets multe che trainano un aratro che data probabilmente ai tempi del avanti avanti Cristo e due contadini un po'così non precisamente bene in carne
Alcune considerazioni su questo dossier sono pure interesse anche per questo ve le proponiamo si parla della politica estera in curva e questo giornale pure di estrema sinistra non è molto
Non è molto entusiasta dei medici e anzi individua un rischio
Scrive Antonio Moscato che un esperto di questioni cubani naturalmente dal punto di vista su
Alcuni settori della direzione cubana sembrano fortemente attratti dal modello cinese in parte anche vietnamita di apertura al capitalismo molte delegazioni a livello governativo si sono recate nei due Paesi asiatici
Per studiarne l'esperienza che hanno apertamente elogiato
Si parla infatti di crollo del modello Euro sovietico presentando implicitamente la sopravvivenza dei regimi cosiddetti socialisti asiatici come dovuta a un'intrinseca diversità e non a differenti scelte politiche
Questa lettura che in alcuni quadri intermedi diventata Hertha esaltazione di quell'intervento di carri armati in piazza Tienanmen che comunque non ha avuto anche a livello ufficiale una sola parola di condanna
Si associa una discutibile spiegazione della sconfitta sandinista nelle elezioni del novantatré guida semplicemente alcuni partiti Isma'che non impedì invece la vittoria dell'ottantaquattro
Così dunque questo rapporto possibile evoluzione lo dicono perfino da sinistra invecchiare negativa di Cuba verso il modello cinese che certo non viene apprezzato però veramente la difesa del sistema cubano a volte pecca di ingenuità anche da parte dei suoi fan più accaniti c'è un articolo che così intitolato come si incrina l'etica uguali egualitaria
E si dice in realtà non c'è più tensione morale delle masse
All'Avana ci sono gli scippi e poi c'è un forte aumento dei furti di bestiame che colpiscono gran parte della popolazione agricola il fenomeno più diffuso è quello del furto di vacche cavalli oltre che maiali piccoli animali di corti
Quello che indigna di più perché i ladri quasi sempre impuniti prelevano venti o trenta chili di carni dall'animale macellato in un campo di Ganna lasciando abbandonato agli avvoltoi il resto
L'ipotesi che queste organizzazioni criminali siano composti essenzialmente da morti di fame che prendono sì quello che basta e non riesco nemmeno Macellari manca macellare un animale non sfiora di
I nostri amici che poi
Il sì insistono su questo tipo di tono e scrivono
Accanto a questo si moltiplicano i piccoli furti tra cubani che vanno da quello di camicie biancheria indumenti nei collegi facilitati spesso dall'assenza di luce nelle camerate
A quello di lenzuola sulle terrazze evitati URSS piccole cose che generano però disagio e inquietudine
Perché rivelano corsa
L'esistenza di uno strato abbastanza ampio di asociali che vengono ancor
Gli oneri che magari dei collegi perché manca la luce grave sarà colpa anche quindi in unico blocco America ma qualche così forse non va questo però su prenderà russe non lo leggiamo se non in modo molto più raffinato
Comunque meglio di Mina quantomeno questo vade
Chiudiamo con ideazione invece credo un tema che ci riporta all'attualità politica più stretta
Sì sua ideazione interviene Beniamino Caravita Beniamino Caravita ordinario di diritto costituzionale
A Perugia che interviene sul tema della decretazione dell'eccesso di decretazione d'urgenza e i suoi tentativi da fare per limitarlo dice che è un fenomeno Cassuto profili patologici in occasione dei governi cosiddetti tecnici e che il decreto legge è diventato uno strumento assai flessibile comodo nelle mani del governo spesso posto di fronte alle richieste ultimative di settori gruppi che chiedono un'immediata disciplina
La polemica contro la decretazione d'urgenza non vuol dire almeno per chi scrive condanna di un aumento dei poteri
Normativi del governo dice Caravita bensì solamente sottolineatura del fatto che tali poteri devono essere si aumentati ma in un quadro razionale di garanzie e contrappesi e allora
La risposta non può che andare nel senso della creazione di una vera e propria riserva di Regolamento tutelata dagli interventi invasivi di un legislatore parlamentare che vuole regolare fino ad un livello eccessivo
E lei materia nel contempo però deve essere chiaro che le materie di diritti di libertà di riforme organiche di settori della vita associata non possono essere nemmeno serate nei provvedimenti
Della governa interviene da tecnico Caravita su una materia che però eh come sapete all'ordine del giorno posta all'ordine del giorno anche dalla presa di posizione in materia della Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro l'intervento di Caravita
è sul numero attualmente in edicola e libreria
Di ideazione su cui torneremo e anche sulle altre riviste torneremo nelle prossime puntate sì e la prossima volta devo devo giudica in linea di massima e più ci che ci occuperemo della parte politica di Quaderni Radicali sentendo Geppi Dip si sarà d'accordo
Poi ci occuperemo di un'altra rivista che ancora non abbiamo toccato e le le ragioni del socialismo rivista diretta da Emanuele Macaluso una voce assolutamente anomala e assolutamente originale all'interno del PDS
Poi ci occuperemo ancora di reazione e poi naturalmente del nuovo numero diverse che per la prossima settimana dovremmo già avete questo è tutto per questo nuovo numero zero speriamo poi di assestare le cose per questa rassegna stampa delle riviste e appuntamento dunque a lunedì prossimo a mezzogiorno programmazione di Radio Radicale permettendo di attualità politica
Come
Si
Ben trovati all'ascolto di radio radicale di Novara certi in studio per il notiziario antiproibizionista edizioni settimana
Più corta del soldo infatti al Hermine manderemo in onda la conferenza stampa tenuta che faticava a Marco Pannella Sergio Stanzani allora nel di villa Igea di Palermo nell'ambito della campagna elettorale per le elezioni regionali Imma Sicilia
Vogliamo aprire questa uno edizione ridotta come dicevamo con una
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