"Difesa europea - difesa italiana" org. dal Centro Studi Nuova Ricerca e dal Gruppo parlamentare del PSE

Cari amici
Noi abbiamo preso questa iniziativa
Dico noi per dire il centro nuova ricerca in collaborazione con il gruppo parlamentare nel Parlamento europeo del PIL si
Perché riteniamo che sia opportuno in questa fase fare un incontro di stimolo alla vigilia della presidenza italiana dell'Unione Europea che comincerà col primo gennaio e della Conferenza intergovernativa che durante questa presidenza avrà luogo
Come voi sapete
è stata pubblicata nel mezzo di di agosto una prima relazione provvisoria del Gruppo di riflessione firmata dal Presidente queste Dorfles spagnolo nel quale trattata tutta la tematica
Della Conferenza intergovernativa prevista dal Trattato di Maastricht
Patate del Trattato di Maastricht si parla molto nei nella stampa quotidiana neanche lo stampa specialistica a proposito degli impegni sul unione monetaria nella moneta unica
Ma si trascura quasi completamente
E di trattare degli altri impegni che il trattato di Maastricht prevede
In particolare di quello che riguarda la politica estera e di difesa comune e la politica interna e di giustizia cioè i i due altri pilastri che nel Trattato di Maastricht esistono e che sono di estrema importanza per tutta l'Europa e per il processo di integrazione europea
Non dobbiamo nasconderci che noi arriviamo
A questa appuntamento la cui complessità ripeto mai
E ne esaminata al in questo documento al quale mi riferivo al quale seguirà fra poco un secondo documento
E in condizioni debolezza intanto noto che nella pubblicistica corrente il lavoro fatto dal Gruppo di riflessione avuto pochissima
Pochissima attenzione sia dalle forze politiche sì e anche direi dalle ai media dai giornali e anche dagli organismi si dalle pubblicazioni specializzate
Arriviamo in una condizione direi di doppia debolezza debolezza dell'Europa
E debolezza dell'Italia
Tengo debolezza dell'Europa perché non c'è dubbio che dalla quando è stato firmato il Trattato di Maastricht ad oggi sul terreno della politica
Comune gli estera e di difesa abbiamo l'Europa o subito dopo diciamo la verità Scacchi più Scacchi che successi
Basta riferirsi alla crisi della ex-Jugoslavia della Bosnia
Per avere un'idea precisa di quale sia la situazione dalla quale partiamo
A me ha fatto una grande impressione leggere su uno degli ultimi numeri di Foreign Affairs
Un articolo di Holbrooke il mediatore americano opere perché la profonda crisi jugoslava che era intitolato gli Stati Uniti correnti potenza d'Europa
E nel quale si sosteneva che la maggiore potenza europea è ancora gli Stati Uniti d'America e non c'è dubbio che l'intervento americano è quello che è probabile che porterà ad una prima soluzione di questa traumatica situazione jugoslava
Cioè si rivela che nella fase in cui la politica estera americana ha avuto delle gravi incertezze sulle sue finalità sugli obiettivi sui lo stesso interesse americano
Questo vuoto che si è creato non è stato certo riempito dalla politica europea tavoli di Paesi europei che è stata frammentata che è stata sbagliata invece sono opera di Fauré nel fare il sì è una un articolo del giornalista inglese Malcom che analizza tutti gli errori e tutte le contraddizioni della politica forte
In questo campo quindi in modo noi partiamo da una condizione di debolezza che va esaminate va rivista soprattutto io credo che bisogna evitare
Che i
Nel momento in cui gli Stati Uniti si riaffacciano con una certa determinazione una certa forza sui gli affari europei
Ci si cada di nuovo una sorta di letargo che c'è stato nel periodo della guerra fredda nel quale effettivamente la egemonia americana
Era lo scudo
E l'alibi per evitare delle scelte importanti per l'Europa
Ma noi partiamo da una condizione di debolezza anche particolare dell'Italia
E io ricordo che per quanto riguarda la difesa del paese dal Libro bianco di Spadolini alle torsioni dei nuovi modelli di difesa
I passi in avanti sono stati fatti avanti non sono molti
Non sono molti soprattutto perché mi pare che non sia acquisito nella coscienza generale collettiva del Paese e delle classi politiche
Che la struttura militare del Paese
Una componente fondamentale di questi stemma paese che è ancora protagonista degli sviluppi politici ed economici del futuro
Noi non siamo noi non abbiamo capito mentre permettete di fare questa osservazione che negli sviluppi futuri nella stessa costruzione europea contano i sistemi Paese non è più questione nell'aula la costruzione europea non nasce dalla disintegrazione degli Stati nazionali
La costruzione europea voluta dagli Stati nazionale in questa costruzione quegli Stati nazionali che hanno sistemi Paesi più solidi sono quelli che contano di più questo dobbiamo dircelo chiaramente
E noi purtroppo questa consapevolezza io credo che non vi sia nella nella coscienza no del paese e soprattutto delle classi della classe politica i problemi dei quali dovremo parlare sono molto complesse rapporti nato UEO ecco conferenza per per lo sviluppo e la cooperazione che adesso è diventata coorganizzazione del comprensorio problemi della della allargamento ad Est della NATO dell'Unione Europea problemi del fronte su cui ecco l'Italia che è uno dei paesi più esposti sui strutture frontiere di crisi che sono quelle della al balcanica e quella del Sud Europa l'Italia non si può dire che sia ancora preparata per questo per sorgere un ruolo serio su questo senza dubbio su questo pesa molto la situazione di incertezza nella quale versa l'intero sistema politico istituzionale del Paese ormai da da qualche lustro questa è la fonte di tutte le nostre debolezze
E quindi
Tutto City
Come voi vedete il quadro delle
Degli dei problemi che abbiamo davanti molto ampio e molto forte io vorrei concludere con una senza togliere per non togliere tempo ai agli introduttore ore Lautaro relatore come vogliamo chiamarle vorrei fare solo due osservazioni
La prima è che secondo me è un fatto di importanza enorme
Una posizione che ha assunto recentemente la Francia
Con la Francia abbiamo avuto questo scontro malaugurato sulla questione
Del gli esperimenti atomici di Mururoa
E questo naturalmente non è un preludio favorevole alla presidenza italiana del della comunione della comunità
Però la Francia il fatto importante che
Recentemente ha fatto un re dire ma molto importante in materia di politica interna per mantenere l'obiettivo di non Scancerle sì dalla Germania nel perseguire l'obiettivo della
Comunità unica e dell'Unione europea e questo un fatto dell'importanza enorme dal quale anche noi italiani dovremmo trarne qualche conseguenza
Quindi la prima osservazione questa non discutiamo i parametri
Di Maastricht non pensiamo che noi possiamo influire nel corso di questa conferenza annacquare questi impegni fondamentali
Perché questo l'unica carta che noi potremo avere l'unica posizione che ci può dare autorità perché sia bilanciata la unione monetaria europea con l'Unione in materia di politica
E steroidi difesa
E sugli altri pilastri del pacato IVA questo ci darà autorità su questo noi pensiamo io credo ma questo è un mio pensiero personale che solo in questo modo noi accettando questi impegni fino in fondo anche se questi dovessero costare all'Italia
Un rientro nella sistema monetario più tardi solo così noi potremo la vera l'autorità per imporre nella Pro
Nella conferenza
La priorità assoluta di questi temi in materia di politica in strepiti fissa
La seconda considerazione che io volevo fare e che augurabile qualunque sia il governo che potrà guidare il Paese nel Periodo del semestre italiano è augurabile
Che ci sia una posizione molto forte e molto univoca delle forze politiche con un atto di indirizzo che quindi il Governo durante questa fase delicato
Questo atto di indirizzo dovrebbe venire dal Parlamento noi ci auguriamo che questo avvenga e direi che questo scambio di idee che abbiamo oggi su questo può essere anche un elemento preparatorio di questa
Necessità di questa urgenza che io vi do assoluta in una fase così delicata per la vita del paese così incerta are almeno questo elemento di certezza a chi avrà le compito di guidare il Paese durante i sei mesi ecco io mi fermo qui
Queste considerazioni preliminari
Vorrei aggiungere solo alcune alcune di flussi con le raccomandazioni di carattere organizzativo
Non è previsto che ci il discorso sia in introdotto da Andrea Manzella da Carlo Maria Santoro e da Stefano Silvestri io da Reja il treno relatore introduttore come vogliamo chiamarli venti minuti per esporre il loro punto di vista
Dopo di che interverranno tra la fase delle interrogazioni
Come diceva l'amico Angioni
E quella del rally un un un termine di dieci minuti questa al fine di le consentire che un po'tutti i partecipanti siano siano coinvolto in questo dibattito
Come etnico
Ho e alla fine io direi che per le tredici assediamo la l'impegno a chiudere i nostri lavori io concludo ringraziando tutti i partecipanti tricolore con accettato il nostro invito ad essere presente in questa circostanza e ringrazio in modo particolare di introduttore i relatori che daranno l'Indirizzo del dibattito che avremo grazie
Do la parola all'amico Manzella
Il
Sei dell'anno scorso era appena uscito
Commentavamo l'appena uscito documento tedesco sull'unificazione europea e c'era un grande fermento da una parte e dall'altra il nostro schieramento politico da una parte c'era un un certo risentimento
Nazionalistico sulla possibile retrocessione
Italiana dall'altro lato c'erano preoccupazioni sui pericoli di rottura irreversibile del quadro istituzionale del quadro di solidarietà europea
Qui si sostenne una tesi diversa e cioè che con quella maniera di aprire il dibattito una maniera alta quella propria di chi li vedo presidente Ciampi proprio quella per ripetere una una una frase che il presidente col cancelliere colla disse al presidente Ciampi cioè la preoccupazione dell'ultima generazione di Tedeschi che aveva visto la guerra
Ecco dietro quel documento si avvertiva
Questa questa preoccupazione e e allora in quel
In quel nostro commento si diceva che in realtà la questione economico-finanziaria sia reale economico monetaria cedeva il campo ad una questione che l'assorbiva
Dopo la caduta del muro ritornava in campo cioè per la Germania e per tutti la questione dei confini d'Europa la questione della sicurezza europea
E tale questione relativizzare la per così dire il problema dell'unificazione monetaria
L'anno che è trascorso ha confermato questa analisi recentemente in termini economici
Questa nuova situazione è stata così descritta
I due processi di unificazione monetaria e di unificazione politica non sono sono legati da un rapporto funzionale l'unione politica e necessaria quella monetaria e viceversa
Esiste anche un credo offro un rapporto determinato da mamma distribuzione dei costi e dei vantaggi e delle due unioni
E ora si è stabilito un nuovo trend offre per costi e vantaggi tra Unione politica e Unione monetaria
Negli anni Novanta la politica estera e quella di sicurezza sono più importanti di quella monetaria anche dal punto di vista del benessere delle nazione
Il fatto di Ray capitale di questa percezione nord e che essa non è solo di governi o di classi dirigenti
è una nozione entrata in quel circuito composito di diritti acquisiti di legittime aspettative di convenzioni storicamente più che giuridicamente fondata e che oggi la cittadinanza europea cioè il contribuente
Il cittadino europeo pensa esattamente quello che penso di intellettuale come Rafa Parndorf che con tutto il suo pessimismo scrive lo sviluppo sta preparando all'umanità il periodo più denso di minacce del
Della sua storia è nel che nel nostro mondo globalizzato
Nascondersi è diventato difficile e in molti casi impossibili o quello che collar
Sue capacità di di di di di di intuizione scrive uno scrittore come come Mario Vargas José lascia che il maggior nemico della cultura della libertà e oggi la grande illusione collettive
Del nazionali
Allora l'opinione pubblica capisce
Che lo Stato nazionale non è in grado di dargli il livello di sicurezza che può dargliela la regione Europa e questa domanda di sicurezza dell'opinione pubblica europea e perciò la spinta più forte
Perché tutte le potenzialità contenute nel Trattato di Maastricht De Sica nona su sfruttate sino info
Il Trattato di Maastricht in questa sua parte come in altre parti è migliore della sua fama infatti per la moneta unica ha messo in moto quel particolare tipo di processualità europea fatta di
Di di organi di di di scadenze di criteri di obiettivi e un procedimento cioè di istituzionalizzazione forte quasi un un procedere per via automatica
Per la politica
Di sicurezza si è limitato invece forse doveva limitarsi in quel periodo il momento storico a schemi di coordinamento di indicazione di che
Di concetti ecco però avuto l'astuzia di rimandare a questo appuntamento del CIPE dalla Conferenza intergovernativa alle dal novantasei
Per dare inizio al vero processo di istituzionalizzazione
E quindi sia il processo di unificazione monetaria sia il il processo di unificazione nel campo della politica estera e di sicurezza sono è legato da un oste sono legati da uno stesso concetto questo concetto di stabilita
E che invece che e per la politica di sicurezza Maastricht
Probabilmente non poteva andare più in là dell'introduzione ripeto spesso o del concetto di politica di difesa del quadro istituzionale del dell'Unione sia pure come e pilastro o a autonomo
E ma ma si chiude con questo o appuntamento di revisione per il mille novecentonovantasei ha creato le tre condizioni perché si vada avanti nel frattempo c'è stata
La la ex Jugoslavia
Che ha acuito il bisogno di stabilità in Europa che è stata anche un faticoso e doloroso cammino di autocritiche di presa di coscienza e di sperimentazione di un agire comune europeo
Che ha suscitato la più grande crisi di credibilità forse ingiustamente mai come tale percepite dall'opinione pubblica ma che alla fine offre moduli di azioni concertata tra Unione europea a cui io
E la NATO Longo no
Qualcuno ha detto che se la crisi così varia fosse scoppiata quattro anni dopo l'Europa sarebbe stata almeno in grado di e di di di di circoscriverla se non addirittura di impedire perché è più facile impedire una guerra che non che non ferma ma
Ora il punto e qui sta ora il punto è che con la conferenza intergovernative
Deve cominciare da qui deve cominciare da un punto sostenuto da questa convinzione popolare dal basso questo ha bisogno
Di stabilità della sicurezza che non è meno forte dal bisogno di stabilità del valore della moneta del cambio del popolarmente percepite
E dai dati politici psicologici operativi ricavati dalla recente guerra
Probabilmente non vi è stata congiuntura migliore di questa per andare avanti nella difesa comune europea e chi presiederà l'agenda della conferenza del novantasei dovrà perciò
Sorge l'opera di convinzione presso i membri dell'Unione perché si stabiliscono
Dunque processi di istituzionalizzazione si stabiliscono secondo il metodo comunitario quel metodo che abbiamo visto nella sua estrema tecnicità sul aver luogo per quanto riguarda il procedimento di Lione e monetaria cioè gli obiettivi i criteri le scadenze io Porcari le burocrazie l'unione monetaria
Gode del fatto che dietro di sé il processo di unificazione monetaria CE cioè la gran le grandi tecnocrazia le migliori
Tecnocrazia europea tecnocrazia delle banche e centrali e io direi che questo duplice processo di istituzionalizzazione deve tendere a due obiettivi il primo quello di un modello di difesa euro
Il secondo quello di stabilire un quadro istituzionale comune per la sicurezza europea
Il modello di difesa europea
Stabilire Hoorn un processo operativo diretto a conferire coerenza razionalità
Componibili ITA a quello che già c'è frutto di cooperazioni unilaterali e multilaterali tra gli stati membri di dottrine dell'UE io di cooperazioni tra UE e ho
E innato
In questo processo io vedo quattro punti in primo luogo l'assunzione degli obiettivi di Petter sveglia nel nel trattato oltre
Articolo cinque sulla difesa territoriale cioè nell'inclusione nell'Unione europea di Paesi a tradizione neutrale come Svezia Finlandia
Austria rende urgente chiarire per tutti che la cultura democratica dell'impiego della forza in Europa è ormai legata strettamente ai tre concetti di missioni umanitarie dimissioni mantenimento della pace dimissioni armate
Per operazioni dello stabilimento della pace si tratta di obiettivi perfettamente compatibili
E anche con il il tradizionale concetto di neutralità e con le tradizioni proprie di questi Paesi che già hanno operato così in in
In in Serino o uno e giudica invece datata e Dini feconda la teoria del completamento militare del della potenza economica e commerciale della regione euro
In secondo luogo con un programma scadenzato di coordinamento e di integrazione combinata tre quelle forse
Bilaterali e molti di più e multilaterali che si sono moltiplicate negli ultimi tempi dall'euro corpo franco tedesco Spagna Belgio Lussemburgo dal contingente tedesco olandese al coordinamento Elio Franco
Britannico alla forza anfibia anglo-irlandese alle ultime due forse che con Francia Spagna e Portogallo siamo riusciti a mettere
Assieme di recente
La formazione dell'UE io di uno stato maggiore con compiti di coordinamento e di propulsione
Alla combinazione di queste forze transnazionali dovrebbe essere il tramite elettivo per fare di questa operazione è qualcosa di più di un assemblaggio ecco il terzo punto del modello di difesa
Europeo
E quello di dare un decisivo impulso all'istituzione nell'UE io di un'agenzia europea degli armamenti superando le difficoltà riscontrate nell'ultima conferenza del quattordici novembre scorso ora
A Madrid per la standardizzazione degli strumenti militari in comune uso europeo per la razionalizzazione
Alla cooperazione delli della cooperazione dell'industria europea della difesa per l'assicurazione di un mercato europeo di dimensioni sufficienti per assicurare
Una soglia di competitività e quindi di indipendenza per le risorse i materiali difensivo europeo è che qui si tratta di dare
Un nesso e una prospettazione a tutta una serie di programmi cooperativi già in corso e si tratta anche di introdurre procedure che evitino inefficienze conflitti nazionali ed esplosione di costi verificatesi
Nel passato vi è infine per concludere su questo un modello di difesa europeo lo spinosa questione dell'inquadramento che in questo
Modello delle due potenze nucleari europee la Gran Bretagna e la Francia il regista della conferenza dal mille novecentonovantasei dovrebbe anche andare a vedere cosa c'è
Di concreto dietro l'idea di una discussione concertata fra europei lanciati dal la fatwa lanciata dalla Francia dopo le giuste critiche per la ripresa degli esperimenti nel Pacifico
E la presidenza italiana che ora come ha detto Maccanico accertamenti indebolita dall'errore di voto all'ONU
Non giustificabile connessione ragione istituzionale non sembra almeno al momento la più adatta a trattare questo delicatissimo tema anche se poi alla fine betulle
La logica del retroazione invece delle cose probabilmente la fiducia dei piccoli o poco europei potrebbe aiutarla nel difficile compito di i delineare con
Di dare a vedere cosa c'è di concreto di delineare una dottrina che che
Si spieghi una dissuasione non già come è stato scritto da forte a forte ma da da forte a folle
Ecco l'altro o Processo di istituzionalizzazione
Che spetta di avviare allacci novanta novantasei con precise responsabilità di Chini alla presidenza riguarda la cornice istituzionale della politica di difesa l'obiettivo di dare forme e scadenze temporali all'EUR all'identità europea della difesa
Coincide con quella di una ridefinizione dell'UE l'organismo che nel mille novecentonovantotto verrà a scadenza
Dopo cinquant'anni
Ora l'utero in questo momento si rivela utilissimo in quel complesso gioco che la costruzione della conosce scarpe stende dell'Europa spazio e dell'Europa potenza in questo giuoco il ruolo degli attori dev'essere ben definito anzitutto la NATO la NATO continua a costituire il pilastro transatlantico della sicurezza europea il segno della permanente evocazione americana verso il continente
Delle origini il pegno che lei inevitabile competitività economica fra la Regione europea e la regione americana sta troverà sempre il suo punto di equilibrio
La NATO dovrà essere perciò attualizzato attualizzata con un contratto transatlantico che rinnovi le ragioni di una straordinaria vitalità di valori storici
E di libertà e di mantenimento della pace che equilibri gli oneri e i costi ed eviti le incomprensibili incomprensioni che oggi si scaricano sulla questione del segretario generale
Ma la NATO non è un'istituzione soltanto europea
Le stesse ragioni delle sue origini riequilibrio continentale di fronte allo strapotere di quella che era l'Unione Sovietica rende problematico il suo allargamento ad altri paesi europei
Il partenariato per la stabilità europea si fonda con una Russia che non veda la sfera geografica
Così come storicamente delimitata dell'impegno americani in Europa che non veda
Allargata questa sera geografiche
La sicurezza dei nuovi Stati membri deve essere piuttosto garantita dalla stessa Way e dalla sua componente militare l'Unione europea occidentale appunto sempre inevitabile perciò configurare un'Europa allargata con un nucleo storico di Stati a doppia protezione NATO e UE o è una fascia dei nuovi Stati a sulla protezione UEO
Ecco quindi la necessità
Connessa alla stessa prospettiva dell'allargamento che la questione dei confini sia in cima al processo
Di istituzionalizzazione che da un lato porti l'UEO entro il mille novecentottantotto dentro il quadro istituzionale dell'Unione
Dall'altro lato la possibilità di essere membri dell'UE o sia andata anche a Stati non ancora entrati nell'Unione europea ma collocati in una sorta di che a tutt'
Catecumeni dato nei prossimi anni
E e per gli Stati membri dell'UE io che siano anche membri della NATO si pone un problema di doppio cappello
O per quanto riguarda le forze integrante su basse multinazionale
E qui già ci sono delle logiche soluzioni di una logica di interscambio fra Luna e l'altra e l'altra e la nostra e l'altro cappello e e e quindi e le possibilità di arrivare ad una composizione ci sono come per esempio per la stessa questione dell'agenzia degli armamenti che deve essere vista non solo in termini europei ma anche in termini e di confronto con agli Stati gli Stati Uniti che non è solo un confronto competitivo
Ma deve essere anch'un confronto cooperativo nel senso che questa agenzia degli degli armamenti dovrebbe anche svolgerle una vera e propria politica ma industriale
E europea la mossa questione della politica industriale senza di cui e direi che l'industria l'industria e circa nella risoluzione del diciassette maggio del Parlamento scorso del Parlamento europeo si è pronunciato per queste linee
Di istituzionalizzazione una politica comune della difesa che permetta all'Unione europea e non solo di salvaguardare le frontiere ma anche il mantenimento e il ristabilimento dello stato di diritto sul piano internazionale come è stato detto con straordinaria formula di impegno civile
E in questo quadro in questo impegno si colloca la specifica questione da difesa italiana su cui altri e parleranno
E per la quale l'unico modello di difesa possibile ormai quello che si inserisca come un calco nello spazio che all'Italia e lasciato dal modello di difesa europea e secondo le procedure definite dalle intersezioni tra l'Unione deve europea l'UEO
La la la NATO
Un minuto sullo lo lo colmo
Ma lieve qui di
Su questa da questo punto di vista il modello di difesa italiano non si crea ma si deriva un po'come diceva il nostro povero amico Spadolini che il ventisette ottobre del novantaquattro fu all'origine del del processo di rilancio del del dell'UE io
E e quindi così come è vero che l'identità dell'unione politica e tutta risolta nell'identità europea di difesa e così noi dobbiamo
Dobbiamo convincerci
Di due cose cioè di una cosa cioè ricordare che i vincoli di convergenza finanziaria di Maastricht vanno ora rispettati parallelamente ai vincoli di convergenza nella politica di sicurezza comune dell'Europa
Le due cose si legano ormai strettissima mente le virtù finanziarie senza sicurezza sono semplicemente impossibile
Ringrazio Andrea che è stato veramente puntualissimo
Nel rispettare i termini
E adesso do la parola all'amico saluto
Io mi trovo in una situazione un po'
è difficile nel senso che sono in un certo senso schiacciato fra quello che ha detto adesso Andrea Manzella c'era il quadro istituzionale generale della politica europea di difesa e dall'altro lato quello che dirà Stefano Silvestri che sarà più specifico sul piano del modello italiano allora il mio tentativo sarà un po'quello di mettere in relazione a questi due termini perché tutto sommato
E nonostante gli auspici che Andrea Manzella più di una volta messe in evidenza in questo caso in questa occasione in realtà il collegamento fra i due termini difeso europee difese italiane ancora a mio parere molto scarso
Non è una scarsità dovuta a cattiva volontà
Nei assurdità del personale politico italiano o a
I incertezze del personale politico europeo
E non è neppure attribuibile
Come dire complessivamente alla scarsa incisività che in molte occasioni le istituzioni europee hanno dimostrato anche dopo il Trattato di Maastricht
In collegamento con le variazioni come dire e venne Masiello dei fatti che stanno dimostrando una rapidità di movimento che rovescia il tradizionale equilibrio per cui la politica è più veloce della storia noi vediamo invece una fase in cui la storia sembra essere più veloce dalla politica e quindi i politici e la politica resta indietro per ovvie ragioni
Tenterò quindi una specie di approccio telescopico a questi problemi in cui accanto a diciamo così le prospettive istituzionali ricercate auspicate
Si possono anche vedere quelli che poi sono i tre anzi reali che nel frattempo spesso si incarica di smentire le speranze istituzionali
Ora il primo punto centrale su questo
Sono argomenti o che vorrei brevissimamente sviluppare quello del concetto di Europa io credo che se noi parliamo di difesa europea dobbiamo avere anche un po'più chiaro quello che il concetto di Europa spazio organizzato il quale è all'interno diciamo così di un cioè che cosa è stato costruito come modello espansivo diciamo tendenziale istituzionale comincia sei poi a nove dieci dodici quindici e potrebbe andare avanti ancora
E nello stesso tempo invece quella che che sono state le trasformazioni radicali clima jeans le vere proprio catastrofi
Di separazione fra R diciamo così storiche epoche storiche che si sono modificata e qui in questo bailamme
Istituzionale da un lato e fattuale dall'altro il concetto d'Europa
Invece di acquisire consistenza a mio parere in parte la sta perdendo nel senso che non si conoscono più le frontiere dell'Europa se noi consideriamo il fatto e credo che il problema delle frontiere nonostante tutti i tentativi
Anche fortunati che in alcuni casi abbiamo avuto quelle di ridurre diciamo così il peso delle frontiere all'interno del nostro spazio europeo così come l'abbiamo definito nel passato a cominciare dal mille novecentocinquantasette cinquantotto
In realtà il problema delle frontiere resta ancora un problema centrale soprattutto per quel che riguarda la questione della sicurezza della difesa dove le frontiere rappresentano indubbiamente un punto fermo
Perché sulle frontiere ci sono i soldati e ci sono le linee di divisione ora questo problema delle frontiere dell'Europa nonostante come dire l'artifizio provvisorio
Per il momento fortunato e anche positivo della partnership for peace che una delle modalità attraverso le quali il problema delle frontiere dell'Europa viene rinviato sine die
In realtà resta in quanto tale questo è un primo punto le frontiere dell'Europa non è ancora ben chiaro dove siano
Era molto più semplice quando esisteva il sistema bipolare esisteva il muro di Berlino all'esterno la divisi esisteva la divisione l'Europa era sostanzialmente solo l'Europa occidentale
Rinviata anche questa un indeterminato futuro la ricomposizione della Germania e dell'Europa questo fenomeno accaduto improvvisamente non previsto da alcuno
E a provocato nei fatti qualcosa che le istituzioni non contemplavano di fare altro che nei prossimi cinquant'anni
Tutto questo ha come dire squadernato anche la capacità di analisi da parte sia dei politici che degli studiosi degli osservatori giornalisti eccetera
Infatti continuiamo a oscillare a mio parere fra momenti in cui
Ci agganciamo ci attacchiamo quasi come una zattera di salvataggio al modello istituzionale
Che si era costruito gradualmente
In un quadro di SDI certezze che era dato diciamo così dalla divisione est-ovest
E nel momento in cui questa finisce noi cerchiamo di continuare quel discorso ma quel discorso non funziona più bene anzi funziona male nel senso che non rischia di diventare in alcuni casi un controvalore
E quindi di creare più problemi di quanti non ne risolva accanto al problema e quindi il problema delle frontiere dell'Europa secondo me dovrebbe essere oggetto di una dibattito aperto
Anzi piacerebbe in questa sede di proporre un'ipotesi abolito organizzate dibattiti e seminari su questioni così interessanti di fare un dibattito sulle frontiere dell'Europa cioè dove arriva all'Europa comprende la Russia non la comprendo che questo è uno dei lì dei quesiti principali ai quali la risposta non è stato ancora data nonostante le risposte formali o di cortesia che vengono date in realtà non è stato ancora data questa risposta né d'altra parte i russi l'hanno ancora data noi nel senso che hanno intenzione di autorganizzarsi definitivamente oppure se vogliono mantenersi all'interno di una concezione euro asiatica che li mette in in una situazione molto diversa da quella che noi intendiamo come Europa
Il secondo punto al di là delle frontiere dell'Europa che mi sembra importante per collegare poi difesa europea e difese italiane
è quello della di quella che potremmo definire come l'obsolescenza della dottrina del corpo dottrinale
La difesa europea o atlantica si è costituita secondo un corpo dottrinale anche legato anche ai ai a a concezioni diciamo così di
Di dottrina strategica vera e propria basata in un quadro generale sulla deterrenza nucleare o convenzionale e poi su modelli difensivi dell'Occidente basati su un modello Aero Terrestre diciamo così sul fronte centrale intere europeo Inter tedesco come è stato fino al mille novecentonovanta
è un modello aeronavale verso sud di cui l'Italia faceva parte che in un certo senso ha svolto quasi sempre funzioni residuali o marginali rispetto al modello principale che era quello del fronte Inter tedesco o centrale
Di qui anche una la marginalità come dire politica e perfino psicologica che l'Italia e il suo modello di difesa hanno sempre avuto nei confronti del modello principale che era quello nato e che si basava sul fronte Inter tedesco
Oggi la situazione è cambiata anche in questo senso
Continuare a ragionare in quei termini non Askew nessun significato non casualmente gli americani hanno portato via i due terzi delle loro truppe e mantengono sul fronte in tedesco diciamo così una forza interiore cento mila uomini
Che certamente consistente ma che in confronto ai trecento mila che c'erano fino a qualche tempo fa indubbiamente rappresenta diciamo così in ogni caso come dire fa scomparire
Le possibilità di funzionamento
Del modello dottrinale del fronte centrale il verde dei Visconti non c'è più bisogno di averlo ma comunque scomparso comunque in ogni caso quel modello lì che si basava sulla presenza degli americani tedeschi inglesi francesi eccetera
Non non non funzionerebbe più quindi è un modello obsoleto è un modello che viene tenuto in vita per motivi politici ma non per motivi sono funzionali dice operativo
Nel frattempo accadono alcuni fenomeni e cioè che gli Stati Uniti di cui adesso non voglio parlare a lungo ma si stanno come dire staccando in un certo senso dalla però ovvie ragioni d'altra parte dalla dal Cappellini diciamo così dall'in dal Garda linkage dalla stretta stretto legame che tradizionalmente si avevano con l'Europa essi hanno assunto una dimensione strategico politica molto diversa dal passato che noi ancora ci ostiniamo a non riconoscere forse anche perché gli stessi Stati Uniti tendono a nasconderlo almeno ufficialmente ed è quella che in realtà anche esiste una forma di unilateralismo politico-strategico americano che si basa sulla decisione già musiche fa parte di una grande tradizione
Culturale della politica estera americana e cioè quella di intervenire solo quando essendo il caso sulla base di decisioni prese autonomamente a Washington esattamente come sta accadendo adesso
In Bosnia dove gli americani per alcuni anni non sono voluti intervenire e poi a un certo punto per una serie di ragioni di carattere internazionale di solidarietà con gli alleati di risponde di di come dire di reazione alle violazioni dei diritti umani hanno deciso di intervenire in Bosnia le cose si stanno facendo però questo diciamo così è non è un meccanismo automatico com'era prima
L'interazione atlantica diciamo così in cui Europa e Stati Uniti erano automaticamente legati insieme e vincolati allo stesso destino questo invece è una cosa che si svolge in modo diverso
Una volta sono gli americani che decidono intervenire un'altra volta sono gli americani che decidono di non intervenire
Indipendentemente dagli europei
Allora a questo punto quel quando si parla di obsolescenza della dottrina si può a far avere anche qualche dubbio circa il modello europeo di difesa di cui si è parlato e cioè
Un modello europeo di difesa avrà come caratteristica principale
Quella di essere un modello di sicurezza collettiva secondo i vecchi schemi del conto secondo me concetto diciamo così
Internazionalisti o di sicurezza collettiva oppure sarà come dire un modello di coalizione
Sarà un modello di sicurezza collettiva nel senso che prelude a un'istituzione europea
Unificata del modello diciamo così di Maastricht eccetera oppure sarà un modello di coalizione ad hoc
Che può intervenire volta per volta a seconda delle circostanze e delle esigenze
Questo anche questo è un altro discorso sul quale andrebbe fatta una riflessione io non sono in grado di dare una risposta ma mi sembra che tendenzialmente stia funzionando di più il modello della coalizione ad hoc negoziata volta per volta come sta accadendo adesso per la questione della Bosnia per esempio che non un modello generale generalizzabili perché che preveda tutte le possibili opzioni o ipotesi di funzionamento
Ultima questione un'altra questo una un altro paio di questioni e poi concludo
Per quel che riguarda invece
Di questo nuovo infrastruttura concettuale che ho cercato
Molto sinteticamente di rappresentare
Bene a me sembra di ruolo geopolitico e geostrategico dell'Italia nel corso degli ultimi cinque anni si sia radicalmente modificato e che i compiti dell'Italia indipendentemente poi dal fatto se riusciamo portarli avanti
O comunque le funzioni oggettive del nostro Paese sono cresciute in misura molto superiore a quello di cui noi stessi ci rendiamo conto l'Italia in particolare Italia centromeridionale è diventata come dire una specie di Cuneo avanzato nei confronti della doppio del doppio sistema di rischi potenziali che provengono da est e da sud come è stato qui già ricordato
I rischi potenziali provengono da un'area come quella balcanica che fino a qualche tempo fa era assolutamente bloccata in chiamar data nella struttura est-ovest con in più una Jugoslavia neutrale che era ferma e zitta fra i due colossi
Il sistema come dire il fianco sud della NATO era è sempre stato come dire una struttura poco credibile per certi aspetti da un punto di vista strategico con la sua divisione di tre fronti terrestri uniti insieme dalla Sesta Flotta americana però aveva diciamo così una sua caparbia continuità che andava dalla soglia di Gorizia fino al Caucaso
Oggi con la graduale graduale coinvolgimento
Di due dei tre Paesi del fianco Sud nato e cioè della Grecia della Turchia all'interno del groviglio balcanico che ha aumentato il tasso di conflittualità interna fra questi due Paesi che era già alto nel passato ma che oggi è ancora più alto
E nello stesso tempo le occasioni di crisi che possono derivare proprio dal fatto che nella penisola balcanica le cose sono molto complesse
E che i greci tutti sono interessati a queste cose hanno fatto sì che l'Italia paradossalmente che mentre tradizionalmente era diciamo così la seconda linea rispetto alla prima linea che era il fronte Inter tedesco
Non eravamo coperti dalla presenza dei due Paesi neutrali Austria Jugoslavia oggi in qualche misura siamo diventati la prima linea
Diciamo così più esposta verso il Lester il sud di tutto l'intero schieramento europeo
Non possiamo negare questa oggettiva
Geopolitico modifica della geopolitica italiana
Basta guardare una carta basta vedere fra l'altro queste iniziative che alle quali noi partecipiamo in questo periodo come per esempio l'iniziativa della Dina il Flight della Sharp Guard cioè due operazioni
Che sono nato nato essenzialmente ma che insomma hanno questa specie di tutela generale delle Nazioni Unite e che oggettivamente fanno perno sull'Italia
Territori a mente
Anche se non partecipassimo con nessun uomo in Bosnia e con nessun aereo sulla Bosnia e con nessuna nave nel Canale d'Otranto
Noi saremmo oggettivamente lo stesso come dire il perno di forza di tutto lo schieramento che opera in quella zona di occidentale che opera in quella zona
Questo è come dire è una dimostrazione di questo ma noi politicamente spesso non facciamo queste riflessioni
E non lo esplicitiamo diciamo così in cui ebbe e quando ci troviamo di fronte alla necessità di compiere qualche iniziativa di carattere militare per intervenire in situazioni di crisi eccetera nell'ambito diciamo di due organizzazioni internazionali dobbiamo come dire certe volte dimostrare che forse è giusto per motivi di carattere umanitario e non mettiamo mai in evidenza che invece necessario per motivi di carattere geopolitico
E che noi siamo qua e non possiamo tirarci indietro
Questa accade nel momento in cui il fronte centrale iter tedesco invece sta modificandosi perde di perde di significato nel senso che ormai come dire
La Germania unificata il le truppe russe che si sono ritirate al di centinaia di chilometri
E molto meno sotto tiro di quanto non sia un Paese come l'Italia
Ultima considerazione
All'interno di questa necessità di questa constatata se funziona il mio ragionamento obsolescenza della dottrina
Così come avevo detto prima dalla dottrina strategica eccetera anche il nostro modello di difesa che è in fase di faticosa
Evoluzione e che tutto sommato se si riuscisse a farlo passare sarebbe come noi ci auguriamo un'operazione di notevolissima importanza perché ci consentirebbe di diritti
Di procedere più speditamente insieme ad agli altri provvedimenti di legge che sono in discussione in questo momento a cominciare da quello sui vertici l'unificazione dei vertici militari
Anche questa parte però diciamo così modello funziona
Ma le premesse del modello andrebbero visti messe sotto sotto la lente di ingrandimento perché le tre fu
Ogni specificamente sono previste che giustifica il modello di difesa e cioè la presenza sorveglianza gli interessi esterni la sicurezza internazionale
La difesa dello spazio nazionale
Sono come dire la traduzione
Meccanica per certi aspetti di quelle che sono state le linee concettuali nuove elaborati in sede NATO nel corso degli ultimi anni che sono delle linee certamente modificano il vecchio la vecchia concezione della forwarding forward senza eccetera
Che però nello stesso tempo non sono adattata ai singoli teatri
E io credo che forse per il per quel che riguarda il teatro italiano e il suo teatro di interesse strategico nel Mediterraneo eccetera nei confronti sia dei Balcani del sud della sponda sud del Mediterraneo
Forse un adeguamento anche concettuale quindi anche qui sarebbe necessario fare una riflessione
Diciamo così di anche di di analisi di studiosi fra fra come dire intellettuali militari politici eccetera su questo punto ma insomma questa è un'ipotesi così un po'lontana e questo per dire che è necessario che noi diamo corpo concettuale ai fatti che vanno al di là di quello che noi abbiamo pensato e non credo a questo proposito che le istituzioni in modo semplice ho concluso le istituzioni quelle della difesa europea
Possano da sole rispondere anche l'UEO eccetera possano da sole rispondere a domande di questo tipo che sono molto più specifiche molto meno generalizzati di quel muro con
E concludendo quindi
Il rischio che il modello qui passo la parola Stefano il rischio che il modello di difesa sia un modello tutto sommato di tipo astratto in un certo senso o che addirittura sì risolva più che altro in una riforma ordina diva
In una riforma ordinative delle gerarchie del personale dei meccanismi interni di organizzazione
Delle forze armate e della struttura del modello invece di essere anche diciamo così una riforma concettuale operativa dello strumento che giustifichi poi quelle riforme ordinative eccetera eccetera
è uno degli elementi che secondo me fino adesso ha indebolito la capacità e la credibilità del modello di difesa che peraltro è estremamente utile che se venisse approvato come ci auguriamo potrebbe dare un grande contributo
Alla individuazione dei termini della sicurezza nazionale in relazione con il moderno europeo
Gramazio amico Santoro ed è stato rigorosamente nei termini passo la parola
Stefano Silvestri
Grazie
Io cercherò appunto di di di ricollegarmi un po'a quello che è stato detto
Da un punto di vista anche del l'argomento di oggi e quello del modello di difesa
Sicuramente uno degli delle esigenze che ha mosso
Al lo studio di questo modello difesa
Che ormai non è tanto più un nuovo che evidentemente è stato aggiornato già varie volte dovrà continuare ad essere arrivato specialmente se riusciremo ad applicarlo perché se riusciamo ad applicarlo continuerà a essere una serie di studi teorici con cui potrebbe immaginare qualsiasi cosa ma perché difficilmente avranno una verifica pratica
Comunque se riusciremo ad applicarlo quest'uomo dello aveva anche tra e ha tra i suoi obiettivi quello di una migliore risposta determinate esigenze di sicurezza collegate mutamenti internazionali io su questo vorrei fare solo del brevissimo brevissima notazione iniziale
Vi è come ha ricordato anche Santoro una Cara Maria una una nuova dimensione del strategica del Mediterraneo e soprattutto di quell'aria di sud est che va dai Balcani al Mar Nero fino al Caucaso il problema strategico che abbiamo davanti è come riempire questa dimensione come Anfossi curare a questa dimensione una certa stabilità
E su questo vorrei dire fare una notazione sull'esperienza passata sulla crisi o sull'attuale se volete anche sulla crisi dell'ex jugoslava La cinque svaria io direi che la crisi dell'ex Jugoslavia non è avvenuta soltanto anche se questo è vero quando Maastricht la politica estera e sicurezza
Comune non erano pienamente operanti come ha ricordato Andrea Manzella ma anche in un'area in cui la dimensione strategico-militare
Non è mai stata multilaterale ma è sempre stata quella che io chiamo molti bilaterale o stellare organizzata attorno agli Stati Uniti
E questo secondo me ha caratterizzato anche buona parte dell'inefficacia della risposta europea della del del dell'andare in ordine sparso che hanno avuto i paesi europei non abituati esprimi degli strumenti per agire realtà nell'area mediterranea in quanto gruppo di Paesi e questo continuo necessario richiamo alla presenza e al coordinamento politico alla fine oltre che militare degli Stati Uniti
Oggi noi abbiamo di fronte a quella situazione una una come dire una una insoddisfazione
E vorremmo una maggiore prevenzione avere questo è possibile ma perché questo sia possibile evidentemente necessaria una nuova organizzazione presenza multilaterale europea
Né meriteranno di cui ci sono dei primi movimenti le prime iniziative
Che potrebbe anche organizzarsi attorno all'UE o o nell'Unione Europea ma che comunque il passaggio obbligato perché una politica estera e di sicurezza comune europea abbia una qualche rilevanza per questa nuova area strategica o questa vecchia strategia che assume una nuova rilevanza che assumo nuova una nuova importanza una nuova priorità
E arriviamo hai trovato al al problema del modello in parte un po'dello che appunto dico oltre ad altre esigenze cercava di rispondere all'adeguamento della situazione strategica adeguamento evidentemente si basa io lo sintetizzo un po'come in una in una formula siamo passati da una un periodo in cui la nostra difesa era basata sulla dissuasione
Nucleare e la difesa convenzionale che in un certo senso dava credibilità e tempi alla dissuasione nucleare a una situazione in cui la dissuasione nucleare in realtà permane
Ma mai mai molto arretrata e più che dalla difesa dobbiamo parlare della gestione delle crisi che d'che allontana i tempi o gestisce i tempi dell'eventuale dissuasione nucleare
E è questa gestione delle crisi è tanto più importante nel momento in cui si delineano
Nuove esigenze che stanno in realtà influenzando notevolmente il mutamento della strategia dell'Alleanza atlantica al di là dei di quello che già era stata delineati questione cioè per esempio l'esigenza di non proliferazione
Se ne prendiamo l'esigenza della lotta alla proliferazione nucleare la proliferazione dei missili la proliferazione delle armi di distruzione di massa
Ne vediamo che da queste da questa esigenza chiaramente individuata da dall'Alleanza atlantica anche degli europei si de ne discende una una nuova
Scala prioritaria di investimenti di scelte all'interno
Di tutto lo strumento militare
Che richiede un diciamo una diversa diverse priorità inserzioni per esempio una maggiore importanza di tutto quello che è l'intelligenza una maggiore importanza di tutto quello che la mobilità tutto quello che è la capacità di intervenire puntualmente in situazioni precise di prevenire le crisi o di gestirle prima che esse raggiungono determinate determinati livelli e quindi capacità anche qui di intervento di pressione o di dissuasione localizzata di di di di di di situazioni maggiori capacità anche di autodifesa naturalmente ma tutto questo diciamo che delinea un qualche cosa che era fortemente diverso
Dalla dimensione di difesa da un attacco che doveva prevenire secondo le pervenire secondo terminate assi predeterminate o quasi
Verso il proprio territorio e che avrebbe dovuto essere confrontato come ha giustamente sottolineato Santoro in larga parte del nostro Paese come un fronteggiamento diciamo di seconda battuta
Seconda riga dove altri ma bisogna pensare anche le difese poi si arrivava Venosta che quindi permetteva un certo periodo di tempo di di mobilitazione l'arrivo determinati rinforzi così questo questa questa diversa situazione
Fa deve essere affrontata in maniera ovviamente collettiva quindi questa e l'altro un altro elemento fondamentale del modello di difesa nel il nostro modello di difesa non è completamente autosufficiente
è un modello di difesa
Che è sufficiente nel senso che tende a integrarsi con quello degli alleati
La nostra prospettiva non è quella di fare dell'Italia un Paese è in grado di gestire non è possibile oltretutto ma diciamo non è neanche in questa nostra un Paese in grado di gestire da sola le crisi a cui poi in cui può trovarsi coinvolto a cui dovrà poter far fronte e questo è anche connesso con una certa visione del problema della distruzione nucleare ed è quello che tutto sommato ci pone oggi in difficoltà in questo dibattito anche con con la Francia
Perché evidente che una un rapporto del genere in Italia non è che punta alla autonomia nucleare
Ma
Punta evidentemente ha una integrazione crescente nucleare si nella NATO documenti saggia dovrebbe esservi
E eventualmente in prospettiva anche tra europei quindi un discorso collettivo di dissuasione nucleare che deve essere aggiornato
E che richiede una una certa una certa cooperazione
Riconsiderazione dell'esigenza questo è se vogliamo anche il problema per cui questo
Dibattito provocato da una certa posizione da cavaliere solitario della Francia nelle sue scelte
Che poi è stato da Francia ha cercato di correggere in maniera abbastanza banale ma ne abbastanza affrettata sostenendo che la scusa se forzano creare erano forze locali
A disposizione dell'Europa però facendo questo discorso diciamo in maniera un po'tardiva e non completa
Diciamo questo è un discorso che dovrà essere ripreso ma che
Richiederà indubbiamente la dimostrazione di una capacità di potere influire su questo piano su un su un piano sulla su nel nel nel quadro dell'integrazione europea
A questo fine è necessario uno strumento credibile e questo strumento credibile uno di mezzi credibili è quello che si vorrebbe creare con il modello di difesa naturalmente ma a difesa anche un altro problema tutto interno
Ed è quello di conciliare questo obiettivo con le risorse e con le capacità effettivamente esistenti
Questo è un po'il tentativo di non creare aspettative o esigenze cui non corrispondano poi
Effettive risorse Com Cavi effettivi mezzi cose come sapete è la la cosa più pericolosa che posso esistere ovunque ma in particolare in campo militare
Come se ci si aspetta che noi siamo capaci di fare certe cose poi non siamo capaci di farlo è la cosa peggiore che esista
Quindi il tentativo è quello di fare uno dei di creare uno strumento militare di di migliorare lo strumento militare in maniera tale che sia compatibile con le risorse ma nello stesso tempo in grado di svolgere
Quelle funzioni che verranno che sono state individuale ed è e non è un un matrimonio facile
Sul modello di difesa in particolare io credo che non ci sia grande necessità di dilungati di che uno si dilunga in volto posso dire quelli che sono alcuni elementi qualificanti dell'onore della difesa
Promotori difesa ovviamente esamina le tre forze armate e ne riduce quantitativamente
Riduce l'esercito di circa il trenta per cento Lamarina alcuni alcune strutture meno sul piano degli uomini ma ma ma sul piano dei mezzi ne riduce per lo meno rispetto a alle linee
Assistenti e la e la e ugualmente per l'Aeronautica militare
Che dovrebbe alla fine trovarsi con più o meno lo stesso numero di aerei si ma con una struttura molto più snella qui in questo caso riduzioni oscillano tra il quindici e il venti per cento
Il e con una struttura
Tecnica industriale della difesa e tecnica amministrativa della difesa anche essa molto molto snellita ed accorpata
In parte razionalizzata per quel che riguarda la struttura tecnico industriale che si tratta praticamente di chiudere un certo numero di stabilimenti
E arsenali
E
E di e di organizzare quindi un processo di mobilità e razionalizzazione del personale non c'è non c'è altra alternativa
E e e nel nel campo amministrativo della della gestione amministrativa si tratta sostanzialmente di accorpare
Un certo numero di abitazioni e uffici generale e di razionalizzare la struttura secondo una lì le linee indicate dalla nuova legge sui vertici approvato dalla Camera e attualmente in discussione al Senato
Che razionalizzarla tutta la struttura dei vertici della difesa
Creando sostanzialmente due
Due punti di riferimento un punto di riferimento operativo che è a capo della pianificazione e della parità delle forze ex sarà il capo di stato maggiore per la difesa e un punto di riferimento
Tecnico amministrativo che coordina dirige le direzioni dei quindici direzioni generali che resterebbero che è il segretario generale dalla difesa e quale evidentemente
Riceverà dal dal capo di stato maggiore della Difesa indicazioni operative per avrà la sua autonomia amministrative e tutto naturalmente sotto la l'autorità politica del ministro
Questa struttura di vertice diversa dovrebbe permettere una razionalizzazione della pianificazione oltre che della funzionamento alla difesa che è uno degli elementi essenziali per per l'attuazione di un moderno perché l'attuazione di un modello deve evidentemente avere una una una sua logica che è è complessiva che non può essere una logica anche solo lievemente diversa a seconda delle forze armate
Se voi vedete quella che era
La la la struttura durante la la storia dei durante molti anni della dell'alleanza atlantica
Sostanzialmente lo vedete che ridi viveri di integrazione tra le forze armate erano diciamo così verticale essenzialmente le Marinaro integrate tra loro nero nautica reintegrate loro gli eserciti più o meno a seconda della loro
Già cimosa pesa di più legati al territorio ma insomma la assecondano cosa erano grosso modo integrati ove si capivano tutti tra loro qua dove però bisogna mettere insieme l'Aeronautica con la Marina Marina con l'esercito e un'aria un esercito allora cominciarono i problemi
Cioè sostanzialmente ci si preparava a combattere tre guerre che augurabile mentre sarebbero state più o meno coordinate ma erano soste Sybil mente diverse tra loro
Il questo era reso possibile
Da grande ombrello americano e dalla grossa e da Lazoi sostanziale semplicità o univocità nello scenario strategico non è più possibile
In una situazione completamente diversa in cui l'ombrello americano cambia di ruolo e in cui lo scenario strategico non è più così così univoco
Bisogna unificare queste logiche
I tre tre forze armate hanno evidentemente le loro specifiche operative ma devono agire in una logica strategica che la stessa
E questo si può fare solo dando la struttura alla alla alla la piramide
Del della difesa una sua chiara organizzazione appunto piramidale non ricolma
Il
In questa in questa situazione di saranno anche altre modifiche necessarie se necessarie da questo obiettivo di maggiore efficienza e anche di maggiore integralità
Tra le altre modificherei c'è quella postazione di una crescente professionalità tra virgolette delle forze armate perché dico tra virgolette perché questa si verificherà in varie maniere
Si verificherà ad esempio con un aumento percentuale nelle nuove forze armate ridotte dell'importanza dei quadri degli ufficiali e dei sottufficiali e dei nuovi quadri dei volontari in servizio permanente non abbiamo forze armate che erano forze armate ancora concepite come strutture quadro che dovevano poi mobilitare i coscritti e portarle a a a alla battaglia
Se questo cambia se dobbiamo avere forze armate che sappia immobili più operative da tre queste devono essere non solo forze armate molto più strutturate su forze immediatamente operative e non su forse quattro
Ma devono essere anche forze che hanno una maggiore aliquota di di professionisti dirigenti direttivi e operativi se posso esprimermi copre Strasburgo questa mento questo linguaggio burocratico cioè essiccata a tutti i livelli perché non non basta più semplicemente riferirsi al quadro ma bisogna avere la flessibilità di tutti i livelli operativi che assicurata soltanto dalla presenza di una quantità sufficiente di professionisti
E questo anche verrà creato verrà sua facilitato da una maggiore aliquota di soldati volontari in servizio permanente cosiddetti
Che sono stati istituiti dalla nuova legge aspettiamo la la la l'approvazione del regolamento della legge da parte del Consiglio di Stato speriamo che arrivi capi
Avremo questo perlomeno questo è un primo piccolo che elemento del modello che che esiste questo naturalmente costa più chiaro più caro in termini di uomo
Però potrebbe comportare di singolo uomo però potrebbe comportare sciacquiamo pensiamo comporti un una maggiore efficacia un maggiore costo efficace e quindi poi sostanzialmente un risparmio complessivo sull'efficacia della struttura vedessi
Infine il nuovo modello ovviamente comporta comporta anche un problema di soldi si è cercato come si è detto di renderlo compatibile e in una proiezione quindicennale
Apparentemente di potrebbe essere la compatibilità di cifre
Che rende necessaria e che rende possibile un investimento moderato ma crescente a favore di le tecnologie necessarie
Per rendere questo modello non solo efficace dal punto di vista delle strutture umane ma anche dal punto di vista dei mezzi allora disposizione
Il periodo di tempo
E lungo e quindi richiede non solo chiarezza di impostazione ridefinizione programmatica a livello della difesa cosa che ci auguriamo possa essere resa possibile proprio da questa ristrutturazione dei vertici ma anche
E s'è o da una certa chiarezza politica nel senso che vi sono delle indicazioni di lungo termine che devono essere assunte
Non solo dal governo ma anche dal Parlamento sostanzialmente dalla società civile Dani era tale che vi sia se non altro in come indicazione di massima una indicazione di risorse sufficienti che non sono enormi ma che sono quelle risorse minime che rendono possibile un certo una certa quantità di investimenti per rendere per creare
Uno strumento militare piccolo ma non sottocapitalizzate dov'è chiaro che noi oggi abbiamo uno strumento militare fortemente sottocapi catalizzata
è chiaro che questo è possibile un certo senso fare le nozze con i fichi secchi se non si esce da casa e si fa solo con i parenti stretti ma se si esce poi fuori da casa
E si incontra qualcun altro tra i parenti stretti beh questo non è più possibile è necessario avere delle capacità per esempio di autodifesa di protezione delle forze politiche sono
Un è un pochino diverso
E che richiedono alcuni investimenti alcuni diretti a nostro avviso possibili che vanno fatte i Guano fatti coerentemente nel quadro dalla standardizzazione europea cioè
Questo credo che siamo verso la finalità del mio tempo si io vorrei soltanto a questo punto allora concludere
Se la sfida è quella di che diceva Andrea Manzella cioè quella di una sfida di un'Europa sì in parte a geometria variabile ma in cui la dimensione politica della difesa assume una importanza
Crescente anche nei confronti dei quell'unione economica e monetaria che costituisce l'altro grande filone sempre a Cellatica variabile
Della della dell'unione europea
Io credo che porre le premesse necessarie per avere uno strumento effettivamente credibile lo strumento militare perché avete credibile sia un elemento
Assolutamente imprescindibile per poter dare un minimo di serietà a una nostra richiesta di partecipazione o esigenza di partecipazione a un polo di politica estera in sicurezza e difesa
Naturalmente il problema politico non è facile bisogna a uscire dalla mentalità che nel nostro Paese si è affermata in oltre cinquant'anni in cui siamo stati dei consumatori di sicurezza sostanzialmente e in cui abbiamo incassato i dividendi da guerra fredda cioè in cui abbiamo potuto non spendere perché tanto spendevano gli americani
E dobbiamo purtroppo adesso naturalmente così ridistribuire qualcuno di quei dividendi e
E cominciare a pensare in termini non di grandi produttori ma se non altro di piccoli o medi produttore di sicurezza grazie
Ringrazio
Ringrazio Stefano Silvestri di adesso cominciamo con gli interventi ricordando che il termine che abbiamo convenuto debba essere rispettato e quello di dieci minuti per dare modo a tutti di poter intervenire il primo ha chiesto di parlare subito l'ammiraglio Venturoni capo di stato maggiore della Difesa comprendonio
A io vi ringrazio per avermi dato la parola perché era era difficile per me partecipare
In maniera completa questo incontro a questa dibattito e però non ho voluto mancare non ha voluto mancare per dire
Alcune cose e dare anche qualche informazione che reputo importante di fronte a un uditorio così qualificato io ho ascoltato con molto interesse quello che è stato detto
I due sottosegretari non sono venuto qui per controllare quello che dicevano ovviamente anch'essa prima che teneva
Comunque comunque devo dire che se se controllo ci doveva essere il controllo è stato favorevole in questo caso quindi possiamo li posso assolvere tutte e due per quello che hanno dentro
Controllo di qualità esatto
Due cose da un lato sul tema difesa europea difesa italiano dall'altro su un problema imminente diciamo che gli volevo dire due parole sul problema che si pone per le forze armate italiane probabilmente esse si concluderà favorevolmente il negoziato di pace per la Bosnia
O sul primo tema sul primo tema io sottoscrivo
Molte delle cose che ha detto ma il professor Santoro su una cosa però vorrei precisare quando lui ha detto in Italia non c'è molta consapevolezza
Di dell'esigenza di andare verso una difesa europea abbia devo dire che a livello forze armate questa consapevolezza CEE
Tant'è che noi da tempo ci muoviamo in quella direzione fermo restando che quando si parla di difesa europea ovviamente non bisogna dimenticare che la maggior parte dei Paesi europei quelli chiamiamo ricorsi dal nocciolo duro dall'Europa occidentale certo a tutti quelli che fanno parte dalla NATO
E ancora la NATO l'elemento di riferimento fondamentale della politica di sicurezza de difesa di ciascuno di noi
Non c'è dubbio però che come è stato sottolineato
Ma la NATO mutato radicalmente lo scenario la NATO può avere un ruolo futuro
Come organizzazione in grado di proiettare sicurezza intorno a sé e anche di intervenire in alcuni casi per risolvere alcune crisi come potrà essere quella se le cose vanno avanti così come sembra della della ex-Jugoslavia
Però non c'è dubbio che la NATO se non si rinnova radicalmente rischia di di perdere un po'
Diciamo il senso dalla sua identità e quindi essere un po'e Rosa dall'interno quindici da parte di tutti ci deve essere uno sforzo diciamo
Forse superiore a quello del passato per non perdere quello che era stato il cemento di solidarietà che aveva unito tutti gli alleati e per non indebolire il legame transatlantico quindi in questa ottica
La difesa europea deve crescere senza porsi in contrasto con la NATO ma in una posizione di complementarietà
Domanda sta crescendo per noi ma noi devo dire l'Italia soprattutto a livello diciamo tecnico anche se questo non è molto conosciuto
In Italia eccetera ci siamo mossi da tempo con iniziative che sono andate appunto nel senso di rinforzare un può l'identità europea di sicurezza e di difesa che è uno degli obiettivi
Di Maastricht di costruire rinforzare il pilastro europeo di difesa e quindi nell'ambito dalla NATO
Siamo mossi con molte iniziative ne cito una perché è un'iniziativa di grandissima importanza che non ha avuto tutto il rilievo che forse meritava è quello di un accordò con Francia Spagna
E Portogallo adesso eccetera per la costituzione di una forza terrestre multinazionale aperta a tutti gli altri Paesi dell'Unione Europea Occidentale
Che è stata attivata per la parte marittima perché sono due le forze una terrestre una marittima
Dal primo di ottobre quella terrestre il nucleo diciamo così di attivazione si è insediato a Firenze la sede dalla forza del comando dalla forze Firenze perché Firenze perché è stata un'iniziativa dell'Italia
Quella di avviare questo processo di integrazione multinazionale che costituisce un nucleo espandibile
Di forze operative al servizio dell'Unione Europea Occidentale fermo restando che ovviamente queste forze non si collocano al di fuori dalla NATO perché in caso di emergenza o di necessità queste forze risponderebbero anche
Alla NATO eccetera ecco questa iniziativa che si è conclusa
Recentissimamente un'iniziativa importante io ho letto su molti giornali italiani è stato sottolineato l'accordo raggiunto tra Francia e Gran Bretagna per una forza e Rea
Multilaterale eccetera ecco perché quello la nostre forse un po'più importante di quella anche se la forza aerea multinazionale importante tante che noi abbiamo già mandato degli osservatori al comando di Wycombe in Inghilterra perché non si esclude che anche noi si possa
Arrivare a far parte di questo secondo diciamo aspetto di integrazione europea non a livello multilaterale
Questo è un primo un primo fatto importante un altro fatto importante per esempio che il quattordici ultimo scorso a Madrid
Oltre ad approvare un documento che quello che riassume i concetti i principi generali dalla strategia europea nel settore della sicurezza dalla difesa documento approvato da ventisette Paesi
Dell'Europa perché erano presenti a Madrid oltre ai membri ordinari dell'Unione Europea Occidentale anche quelli associati anche quelli osservatori anche i partners associati che sono tutti paesi
Dell'est europeo che a sono entrati sia a livello NATO sia a livello Unione Europea Occidentale nei fuori diciamo di discussione della NATO e dell'Unione di europea occidentale per incominciare diciamo un po'a mangiare il pane quotidiano di queste organizzazioni e di queste strutture ecco questo documento che è stato approvato è molto importante ma oltre all'approvazione di questo documento è stato approvato per esempio ha visto concludersi un lungo iter di esame e di affinamento e di diciamo finalizzazione di un'altra iniziativa italiana cominciata l'anno scorso che è quella della creazione di una forza multilaterale per interventi umanitari nel campo dall'euro ecco anche questo è un ulteriore contributo che l'Italia ha dato nel settore diciamo dello sviluppo degli organismi e delle forze e delle istituzioni
Di sicurezza e di difesa europea quindi l'Italia è parte assai attiva in questo processo non nascondiamoci le difficoltà è un processo assai lungo assai difficile la conferenza che si aprirà l'anno venturo e che dovrebbe cercare
Di
Impostare quel lavoro di arrivare a una se politica estera e di sicurezza comune in Europa eccetera cioè la Conferenza intergovernativa
Soltanto l'inizio probabilmente di un processo ancora a lungo anche se molto no alla naturalmente non costruisce sul nulla perché molte cose sono appunto già state fatte servizio debbo se voglio ricordare ancora
Alcune cose che nell'ambito e questo per dire che le forze armate no non dormono del tutto ecco noi da tempo abbiamo percepito a parte il modello di difesa che è stato proposto ormai da diversi anni ed è stato qui
Ricordato anche se evidentemente è qualche cosa che va continuamente
Un po'tenuto aggiornato eccetera noi da tempo avevamo percepito il cambio radicale di situazione impostato sia concettualmente sia sul piano pratico e operativo alcuni provvedimenti che tendevano ad andare nella direzione che è stata qui invocata e ricordata ma mi piace dire alcune cose noi per esempio e questo probabilmente lo potrà dire meglio di me il generale Angioni abbiamo abbiamo ci siamo associati a dei progetti al sul piano multinazionale centri che tendevano a sviluppare delle capacità e che tendono a sviluppare delle capacità operative che l'Europa non are per la quale ancora dipendente diciamo dalla dal partner americano eccetera e che sono progetti nel settore satellitare quindi tendente a risolvere un problema molto molto sentito da parte dell'Europa e che quello di una carenza nel settore dell'intelligenza per esempio un'ultima decisione che è stata presa dalla comitato dei capi di stato maggiore recentemente e quella di nonostante le carenze diciamo così di fondi che caratterizzano questo particolare Periodo diciamo in questo particolare perito del nostro bilancio la decisione di potenziare il settore del trasporto strategico per esempio quello di entrare in altri progetti multinazionali che attengono un po'al futuro dalla difesa europea per la sicurezza europea questa quindi per dirvi in poche parole che le forze armate seguono con molta consapevolezza questo problema e cercano di inserirsi e di essere parte attiva in questo processo
Il secondo punto che volevo toccare punto diciamo per dare un informazione al riguardo
Voi sapete come è nato e si è sviluppato ecco qui anche qui mi mi preme completare quello che ha detto Santoro
Non è che gli americani hanno deciso di risolvere il problema bosniaco perché hanno ritenuto che da un certo momento in poi fosse un loro interessa vitale a risolverlo
La genesi diciamo dell'intervento o della di un impegno americano così massiccio a favore
Del negoziato è anche evidentemente con la partita nonostante le divergenze tra Congresso e presidente eccetera ci sarà ovviamente la partecipazione americana sul terreno perché se non ci fosse
Non sarebbe non ci sarebbe più l'intervento dalla NATO quindi questo per fugare alcuni dubbi al riguardo dicevo l'intervento americano è stato determinato soprattutto dal pericolo dal rischio che correva la coesione in ambito NATO
Cioè
Voi sapete che citofonato fa delle operazioni di sostegno ha fatto da da due anni ormai tre anni fa operazioni tuttora di sostegno a favore delle operazioni dell'ONU innata nella ex-Jugoslavia l'operazione area Danai Flight che è stata ricordata l'operazione di controllo dall'embargo Sharp Guard bene c'è stato ad un certo momento un voto del Congresso che metteva a rischio l'efficacia di tutto questo perché perché il si voleva sollevare unilateralmente l'embargo nei confronti di alcune delle parti in causa e jugoslavi
Questo avrebbe messo ve lo garantisco a serio rischio la solidarietà in ambito NATO gli americani hanno percepito questo dice questo pericolo
E il Presidente americano e quindi certamente c'è anche una una dicevano delle cose è legata alle elezioni dall'anno prossimo certamente ci sono un certo numero di altri fattori che hanno influito però c'è certamente una causa
All'origine che è una causa che interessava a tutti
E che quindi diciamo
Era a è stata alla alla radice un po'e questo ve lo posso dire per esperienza diretta perché i contatti tra i capi militari
Dell'alleanza sono non dico quotidiani ma frequentissimi e quindi sono in grado di dire che questo è stato uno dei motivi che ha determinato l'intervento americano che è stato
Decisivo è sarà decisivo se raccordo Dip anche la la partecipazione di dente mente sarà corno di pace ci sarà ecco
Se l'accordo di Paci ci sarà la posizione dell'Italia quale sono state le decisioni le conoscete una decisione secondo me inevitabile noi non avevamo io stesso ho avuto modo di dirlo quando c'è stata quella ventata un po'diciamo così emotiva quando ci fu la bomba sul mercato di Sarajevo l'Italia dobbiamo andare dobbiamo intervenire dobbiamo fare bene probabilmente non sarebbe stato saggio fare questo perché è un nostro intervento in Jugoslavia
A delle premesse presenta delle difficoltà maggiori rispetto a quello degli altri le conosciamo tutti
La Germania era in una posizione analoga alla nostra ma forse è più facile dalla nostra perché ha una relazione speciale con una delle parti in causa non aveva le implicazioni che aveva per noi un intervento Nava ex-Jugoslavia adesso la situazione completamente mutata prima era un conflitto in atto
Non risolto
Gestito in maniera diciamo dalle Nazioni Unite in in maniera operativamente
Dubbia ecco se così possiamo dire perché le Nazioni Unite non avevano e non hanno tuttora delle strutture di comando idonea gestione delle operazioni militari di quella portata
Bene allora era fu un rischio ed era inopportuno una nostra presenza sul terreno oggi se ci sarà un accordo di pace si tratterà di garantire un accordo di pace
Se interviene alla NATO come tale quindi tutti i paesi che fanno parte della NATO potrà amo restarne fuori noi non credo non sarebbe stato questa volta saggio fare contrario si tratta ora di collocare le nostre forze sul terreno nel modo migliore in maniera da poter essere intanto parte attiva di questo processo di garanzia dalla pace di esserlo ad adeguato livello
E di evidentemente garantire al massimo quella che è l'operatività delle nostre forze e anche
Da certi punti di vista la sicurezza delle nostre forze ecco su questo punto noi stiamo in questo momento negoziando con la NATO e con gli altri
Paesi alleati per arrivare a una soluzione di questo problema è che sia il il migliore il più soddisfacente
Per noi devo dire che siamo a buon punto su questo anche se alcuni eventi ultimi relegati a questioni alle questioni del nucleare possono aver creato qualche qualche qualche
Diciamo disturbo collaterale che tuttavia noi contiamo di risolvere
E quindi di poter arrivare a una soluzione soddisfacente io vi ringrazio e ho finito
Ringrazio l'ammiraglio Venturoni pelle importanti e interessanti comunicazioni che ci ha fatto adesso è il turno del generale Angioni
Signori il il mio intervento risentirà indubbiamente della mia posizione cioè sarà influenzato dal punto di vista del segretario generale della difesa e del direttore nazionale degli armamenti
Anzi vorrei dire dovendo trattare prima dall'Europa e poi dell'Italia influenzato più dalla posizione di direttore nazionale degli armamenti che più proiettato verso fuori dai confini nazionali e poi dal segretario generale della Difesa non vorrò essere pessimista ma sarò sicuramente critico perché la posizione di direttore nazionale degli armamenti specialmente mi mette a contatto costantemente con i miei compagni partners colleghi europea
Il concetto di difesa europea nasce come tutti sanno molti anni fa con grande entusiasmo che però col tempo si è andato sempre più affievolendo dell'ottantasette mi azzardo questa data con la dichiarazione dei ministri della Difesa riuniti all'Aja
è stata conferita nuova enfasi alla difesa comune europea entri assi che in verità si vivifica anche con la dichiarazione di Maastricht del novantuno ed è ribadita con quella di pezzi perché dal novantadue da quel momento però cioè in soli tre anni la il concetto di difesa comune europeo l'idea
Quando si parla di difesa comune è di dare credito all'UEO
Questa organizzazione così diventata con alti e bassi il punto d'incontro tra integrazione europea alleanza atlantica
Per andare sul piano dei fatti concreti e assumendo di volta in volta almeno in teoria una identità è un ruolo politico-militare
Probabilmente e quello che si riscontra nel mille riunioni internazionali ed a collegare a questo ruolo questo di mediazione di raccordo l'attrazione che la UEO esercita su quei Paesi che sono estranee alla struttura politica europea che ambiscono di entrare nella NATO e che si rendono conto delle difficoltà per entrare nella NATO e forse vedono nella UEO una porta di servizio per entrarci
E questi Paesi che aspirano sono tutti quelli dell'Est almeno per scambi
Di notizia scambi ufficiali di notizie anche molti paesi del bacino del Mediterraneo Israele compresa
Quindi ottimismo Buonasperanza però sulla difesa europea comune europea su questa difesa su questo continente proiettano l'immagine la NATO e la UEO questo è inevitabile
La NATO con un'immagine consolidata oramai sicura la seconda con un'immagine sfumata non ancora definita con i contorni che non conta accontentano tutti i protagonisti
Un principio credo che sia saldo è quello di mantenere inalterato il legame transatlantico basato su comunità d'interessi politici economici europei sono comunque consapevole di non poter raggiungere importanti obiettivi strategici agendo in contrasto anche solo separati dagli Stati Uniti ed è a questo principio che si ispira anche il modello di difesa italiano
La UEO persegue quindi l'acquisizione di una posizione preminente all'interno di una moderna architettura di sicurezza europea che però di fatto è ancora tutta da definire
è stato autorevolmente dichiarato che la UEO dovrà essere nei riguardi della NATO complementare e compatibile
Belle parole giuste ma che cosa significa significa che lo è tende aspira a disporre di risorse militare esclusive
Che assicurino cioè la capacità di operare autonomamente
Sulla base di questi principi io vorrei dire forse con la scusa di questi principi anche sono fiorite molte iniziative tutte valide sotto il piano politico iniziative che si chiama un Euro forte EUROMARFOR euro corpo Corpo d'armata tende tedesco olandese
Unità ere a franco inglese altre unità minori
Fra l'altro queste forze multinazionali si aggiungono a quelle multinazionali già organizzate in ambito NATO
Tenendo comunque presente che queste unità si costi spese Sicurcity uniscono sulla base di unità elementari appartenenti ai Paesi membri che sono sempre le stesse che girano tra le varie possibili forse ecco questo l'analisi adesso distaccata vecchie responsabile di equipaggiare di fornire di spendere di rendere operative da un punto di vista degli equipaggiamenti non so se la costituzione di queste unità
Abbia e in che misura un significato politico che sicuramente c'è ma da un punto di vista strettamente tecnico mi sembra che rappresentino dei doppioni che rappresentino delle sovrapposizioni
E che talvolta nascondere interessi di singoli oppure interessi di carattere bilaterale
E comunque una forma di forza centrifuga a mio avviso che allontana i paesi per tutte partecipanti da quel concetto di base della comunità della difesa comune europea globale
Potrebbe anche essere interpretata e talvolta il sospetto c'è che questo sia un segnale di predominio dei grandi nei riguardi di meno grandi e questo a mio avviso non è da perseguire
Dall'altro da un punto di vista finanziario la costituzione di queste forze comunque rappresenta una dispersione di risorse
La dichiarata caduta di della minaccia posto quindi le forze armate di tutti i Paesi indebito di risorse finanziarie
Da qui la ricerca affannosa mettere insieme le forze a utilizzare al meglio le risorse a programmare progetti comuni di ricerca di sviluppo di produzioni approvvigionamento di equipaggiamenti
Le intenzioni erano ottime ma non appena si è passati all'attuazione è stato facile scoprire che molti Paesi volevano soltanto acquisire vantaggi a scapito di altri
La cooperazione qui entro nel dettaglio la compressione del settore degli armamenti può rappresentare invece una valida modalità per contribuire alla sicurezza comune quindi anche a una efficace
Politica comune questo indubbiamente era lo spirito che animava i ministri del dicembre novantuno a Maastricht
Quando dichiarano l'intenzione di dare vita a un'agenzia europea degli armamenti
I Direttori nazionale degli armamenti ricevettero quindi il compito di studiarne la fattibilità pratica abbonda del mille novecentonovantadue
Con grande entusiasmo all'iniziativa infatti sembrava di non difficile attuazione e invece è ancora lontana dalla realizzazione è indubbio che senza una reale volontà politica di edificare un muro o politica o Europa unita qualsiasi altra iniziativa tendenti a una difesa europea rimane una forma di conchiglia vuota
Nel contesto delle forze centrifughe così come avevamo opporremo ipotizzato prima può essere interpretata anche l'iniziativa di Francia e Germania organizzare una struttura bilaterale per gli armamenti
Ufficialmente giustificata dall'esigenza di unificare le attività di supporto di una di quelle forze a cui ho fatto cenno prima cioè il corpo d'armata franco tedesco e più in generale per sostenere i programmi di cooperazione in atto fra i due Paesi
Sviluppando l'iniziativa che è nata nel novantaquattro in questi due Paesi bene Francia e Germania hanno inoltrato alla Weah che che è un'espressione della UEO cioè i due esterni euro Tian Armament Group richiesta formale di inserire la struttura questa struttura franco tedesca nella UEO quale organo sussidiario
Proponendo quindi che fosse definire una struttura europea
Ovviamente gli altri Paesi hanno rifiutato tale definizione e la successiva azione è stata dichiarare la struttura bilaterale e aperta a quei Paesi che avessero manifestato la volontà di parteciparvi ed è il caso dell'Italia
Che ha difeso questa posizione europea ha chiesto di essere accolta quale parte nel con pari dignità di Francia di Germania sin dall'inizio della costituzione dell'Ente che non è appropriato definire europeo ritenzione italiana e che questo nucleo iniziale di pochi Paesi consenta la nascita di una vera agenzia europea degli armamenti caratterizzata da regole semplici efficaci essenzialmente rivolta a razionalizzare i programmi internazionali e a ridurre i costi di definizione sviluppo industrializzazione produzione supporto logistico
L'iter è lungo e ogni ognuna di queste fasi e costosa per concludere non un ufficio che diventi esclusivamente una centrale di acquisti di materiali di cui pagina venti
Magari costruiti e fabbricati in uno solo di questi Paesi
Ma un'organizzazione che fondare Monica mente capacità capacità tecnologie favorisca le joint-venture industriali in un complesso europeo strategicamente finalizzato a soddisfare le prioritarie esigenze di dibattimenti comuni
Che non sono poche esigenze che sono invece molteplici
Non desidero indicare quanto pesi l'Italia politicamente in Europa anche se spesso si ha la sensazione di essere caratterizzati da una sindrome del complesso d'inferiorità nei riguardi degli altri paesi ma quanto conta da un punto di vista industriale e finanziario be'queste io mi permetto di potrebbero indicare forse vi fornirò troppi dotta dettagli ma passare dalla dottrina la realtà è anche necessario rendersi conto di come stanno le questioni
E quindi fornirò solo qualche esempio per dire quanto oggi l'Italia si è impegnata nei programmi importanti bit o multilaterali comunque non con matrice europea perché non esiste questa matrice ma con un massiccio impegno dell'industria italiana e con un consistente impegno finanziario
Faccio solo dei nomi e dico quanto l'Italia
Deve spendere in questo campo elicottero e H centouno per l'Italia
Due mila quattrocento miliardi aereo da trasporto a largo raggio il fiducia marce è il classico il costo nazionale definitivo non si sa si del in maniera sicura ma siamo sull'ordine dei quattro mila miliardi
Il sistema missilistico anti sommergibile Milas costo non meno di cento miliardi beffa
Eurofighter due mila
Ci dobbiamo svegliare
Una sveglia spesso
Cioè già passati dieci io vorrei dire questo che noi ci ripromettiamo questo lo dica lei a tutti di pubblicare in tempi rapidissimi gli atti di questo convegno quindi se qualche cosa non si riesce a dire in questa sede
Nell'alta negli atti possiamo correrlo naturalmente comprendere perché interventi potranno essere ampliati quando si tratterà di stampa ecco questo volevo
Assicurare delle allora solo per questi programmi alcuni minori d'Italia impegnati in settanta mila settantacinque mila miliardi che in dieci anni ho quindici anni dovrebbe mettere sul tappeto in conclusione l'Europa almeno nel campo dei dibattimenti e dell'industria difese più un modo di dire che una realtà operante esistono tante organizzazioni si incontrano spessissimo anzi direi che aumenti Rory anno in anno mai riscontro operativi sono molto modesti
Le reazioni procedono autonomamente o per accorpamenti di convenienza contingente si incrociano e si intersecano gli accordi bilaterali ma di Europa veramente come tale questo non esiste cioè come casa madre vorrei dire non ci si incontra per perdere tempo ma più che altro per impiegare il tempo e non far cadere il discorso ma il modello comune di difesa europeo per il momento all'orizzonte non c'è
Una nota di pessimismo probabilmente mi auguro che almeno nel campo italiano nazionale di approvazione delle leggi che sono ancora in gestazione al Parlamento ci diranno una ipotesi di ottimismo grazie
Adesso invece turno delle l'onorevole Paolo Bampo che presidente della Commissione difesa della Camera
Sì diciamo che dopo quanto è stato detto non è facile dire qualcosa di importante o comunque di un interesse che esuli dal tema del cioè il convegno e in questo senso il tema difesa europea e difesa italiana ci spinge alla domanda se optare per una sicurezza comune oppure per una sicurezza individuale degli singoli stati che compongono l'Europa io credo che questa domanda tutti quanti noi abbiamo già intimamente risposto
Nel senso che dobbiamo maggiormente sforzarci verso una difesa comune gli interventi di oggi ne sono state la riprova
E e sotto gli occhi di tutti che la modifica la modificazione per quadro internazionale porta anche a una rivisitazione di quella che è l'impostazione generale dei singoli Stati in merito alla difesa
Dobbiamo credere di più
Nella funzione internazionale decise delle singoli strumenti difensivi
Proprio perché oggi come dicevano
Che c'erano prima i sottosegretari non vi è più la necessità di per uno stato di guardare ad una difesa nazionale vista in un senso individuale vi sono pertanto delle esigenze diverse da prima
Vi è un'esigenza più di gestione delle crisi che non di gestione della difesa e di conseguenza deve esserci da parte del
Degli stati maggiori ma anche del corpo politico
La volontà di andare in direzione di uno sforzo comune proprio perché è necessario saper partecipare insieme agli altri Paesi
A alla soluzione delle varie crisi
Dobbiamo pertanto credere nell'Europa
Credere nella difesa europea nella sicurezza multinazionale collettiva piuttosto che in quella frazionata
Il modello di difesa
Che è allo studio in questo momento in Parlamento
è senz'altro un modello di difesa che va a a raccogliere gli sforzi di integrazione del le nostre forze armate
Con quelle degli altri Paesi viene totalmente anche da parte nostra la necessità di irrazionale Lizza are queste queste risorse
E pertanto Parlamento sta facendo
Forse un po'a rilento dicono gli stati maggiori sta facendo uno sforzo anche il Parlamento per cercare di accogliere le istanze
Nelle forze armate e le necessità della difesa in questo direi che c'è stato un alto senso di responsabilità da parte il forze politiche presenti in Commissione Difesa perlomeno alla Camera che a licenziato come comitato ristretto il testo base presentato
Presentato dal governo quindi questa istanza è stata senz'altro recepita
Però al di là del nuovo modello di difesa che sì Silvestri definiva obsoleto da e che per certi versi nonostante lei varie modifiche che ci sono giunte dal novantuno in poi è effettivamente un modello di difesa che fa riferimento a una situazione difensiva
Che risaliva comunque alle del periodo
Ray caduta del muro di Berlino effettivamente in questo senso dobbiamo riflettere se quanto si prefigge il nuovo modello di difesa è ancora attuale e attuabile
Io credo di sì se non altro per quanto riguarda la razionalizzazione che avverrà delle forze armate
Però vi è anche
Vi è anche da fare una considerazione in merito agli e venti per cui il nostro strumento militare potrebbe essere richiesto di intervenire
E faccio naturalmente riferimento alle varie crisi che ci che ci sono venute che sono venute in questi ultimi anni
E che fanno sempre riferimento
Non tanto alla guerra tecnologica non tanto a alle Guerre stellari
Se non facciamo eccezione per la guerra del Golfo dove abbiamo visto in effetti un intervento specifico di alta tecnologia
Gli altri gli altri situazioni di crisi sono sempre state risolte più o meno in maniera tradizionale
E la natura
Che originò le varie crisi fu sempre o quasi sempre una natura di carattere ecco unico ho detto no ecco e non tanto politico come avveniva un tempo in questo senso pertanto
Se dobbiamo attuare il modello di difesa acqua acquisiamolo però dobbiamo essere anche pronti a rivedere tutto l'impianto legislativo
Che sta per essere rinnovato
E già anche già anche il la riforma dei vertici che sta per avere attuazione in un prossimo futuro dovrà comunque essere rivista nuovamente
Abbiamo allo studio abbiamo lo studio la sanità la riforma senta militare abbiamo allo studio la riforma della rappresentanza militare
E da altri provvedimenti comunque
Importanti bene tutti questi provvedimenti prima o poi troveranno attuazione ma dovranno comunque contenere possibilmente il germe per una futura ulteriore revisione perché e qui qui punto le esperienze recenti non possono farci chiudere gli occhi
Vi è una necessità qui io forse lancia un sasso che è più una provocazione ma che comunque in futuro dovrà essere essere discusso vi è una necessità di una maggiore autodifesa territoriale
Per la gestione di eventuali crisi che potrebbero verificarsi in un futuro il più lontano possibile ma che comunque hanno trovato hanno trovato attuazione hanno trovato purtroppo sfogo in molte regioni anche europee la crisi la crisi dei Balcani la crisi jugoslava né l'esempio più vicino a noi e quello della Russia forse allora un una piaga che ci deve far riflettere
La Cecenia un duro esempio di come purtroppo le crisi etniche non sono mai da sottovalutare ebbene noi abbiamo necessità pertanto di credere nello sforzo comune credere nello sforzo l'Italia deve compiere a livello internazionale
Incrementando proprio quelle che sono le iniziative presentate prima
Dall'ammiraglio Venturoni dal generale Angioni
Credere in questo per quanto riguarda per lo meno le forze aere le forze navali ma anche fare porre una maggiore attenzione quello che sono le
I problemi della difesa nazionale problemi della difesa territoriale e quindi in futuro prevedere per quanto riguarda l'esercito uno sdoppiamento dei comandi
Che sia uno sdoppiamento che vede una parte una componente tesa agli sforzi internazionali e una parte tesa alla autodifesa territoriale
Il Sasso che volevo lanciare naturalmente voi capite che a questo punto è quello della guardiamo nazionale paga nazionale che deve essere espressione territoriale proprio per per avere uno strumento nelle singole zone che possa far fronte a eventuali crisi che debbano essere risolte
A livello locale
Io spero che questo tema non sia un tema da abbandonare nonché le spero che sia un tema che possa essere perlomeno discusso se non se non affrontato con determinazione ma anche la sola discussione può far crescere quella che è una cultura nella popolazione civile nella popolazione
Che oggi si trova distante in molti casi dai problemi della difesa
Spero pertanto che anche con il vostro aiuto sia possibile se possibile affrontare questo tema magari in un convegno Futuro perché credo che ragionare in chiave moderna sia come già dimostrato ma gli sforzi compiuti dagli stati maggiori e dal governo sia senz'altro la soluzione di alcuni dei nostri problemi nazionali
Ringrazio l'onorevole Bampo
Adesso sarebbe il turno
De seguiamo sì sì Gianni Bonvicini
Ecco allora allora ministro Fagiolo
Che componente del Gruppo di riflessione per l'Italia
Grazie per questa occasione di vent'io vorrei limitarmi a a parlare brevemente degli orientamenti delle Gruppo di riflessione sui temi della sicurezza e della difesa che poi prefigurano quella che sarà la Conferenza stessa direi il lavoro del gruppo e il lavoro della conferenza partirà
Dalla considerazione delle sfide che l'Europa affrontare le sfide che sono state qui in parte già evocate e credo che il punto della sicurezza della difesa sarà qualificante nella conferenza cioè il successo o l'insuccesso della conferenza sarà legato essenzialmente a due punti uno riguarda la collocazione del cittadino nell'Unione quindi i diritti
Di cittadinanza l'altro la capacità di garantire stabilità
Esternare il rispetto del diritto internazionale anche nelle zone adiacenti all'Unione quindi questo sarà quel la sicurezza e la e la difesa saranno momento qualificante di quel lungo percorso dell'Europa che è partita dal commerciale all'economico al politico e poi al sociale in una cammino di crescente complessità che in fondo si potrebbe dire che gli Stati Uniti vincendo la guerra fredda hanno restituito l'Europa la sua storia e che la storia europea ha cominciato una corsa all'indietro
Voglio dire può tornare indietro alla instabilità tra le due guerre può andare ancora più indietro agli schieramenti che precedettero la prima guerra mondiale o ancora più indietro agli squilibri
Che nacque che cominciarono con l'unificazione tedesca che è stato poi il punto di partenza di tutte di tutte o di molte delle crisi de di del secolo scorso di quello attuale e quindi la la conferenza dovrà dare una risposta a questa esigenza di stabilità che sia una risposta europea una risposta collettiva che eviti una rinazionalizzazione delle politiche estere e di sicurezza
Ma cosa che a noi ovviamente come Italia per noi assume un interesse prioritario
Poi che qualsiasi frammentazione nella risposta ci vedrebbe perdenti ci vedrebbe perdendo in perdenti nel senso che accentuerebbe quel divario che già si è visto a proposito per esempio della crisi jugoslava tra partecipazione e sul terreno e decisioni
In materia politico-diplomatica tutta la polemica sul gruppo di contatto
E ci vedrebbe perdenti anche una una situazione nella quale gli Stati Uniti riassumesse ero un ruolo guida senza una controparte europea coesa che poi potrebbe essere una tentazione per gli stessi in Stati Uniti di privilegiare il dialogo concerti europei piuttosto che con Anna quindi in qui in questo passaggio c'è una straordinaria
Fu ha uno straordinario significato per il nostro avvenire del quale io non credo onestamente che l'opinione pubblica abbia una piena percezione basterebbe guardare le sedie vuote se mi consente presidente
In questo convegno per dover tornare a questa devastante io aggiungo accuso questo oggettiva aggettivo di insensibilità a questi problemi in questo momento poiché ripeto sono problemi fondamentali
Ai quali Sibelius dal quali testi dipende il nostro peso in Europa
E per anni avvenire dell'intera azienda un'impresa Italia come dicevamo quindi soprattutto pensando che queste crisi della Jugoslavia ancora è un modello non solo lo è perché è una è una crisi che si colloca in una al punto di incontro diciamo dell'Europa mussulmana dell'Europa cristiana dell'Europa slava quindi il modello di crisi abbastanza atipico ma è anche significativo di quelle che saranno le crisi future cioè su saranno crisi
Troppo lontane forse dagli Stati Uniti perché se ne possano interessare pienamente ma troppo vicina all'Europa perché le postato talmente signora quindi voglio dire questa questo è il quadro comunque il quadro delle sfide che sorregge la riflessione attuale che sarà la base del lavoro della conferenza se questo è il quadro un po'chiamiamolo geopolitico usare un aggettivo di moda quali il principio sul lungo quali principi è possibile una risposta e poi vorrei dire dire quali le soluzioni istituzionali i principi sono quelli che un'azione Club la continuità visibilità efficacia e coerenza
La risposta che può dare l'Unione in questa fase è sempre legata al vicende alterne della presidenza che appesi diversi che si fa portatrice di interessi talvolta nazionali
Perché ed istituzioni che non hanno quella chiara quel caro a carattere europeo collettivo per cui gli interventi sembrano piuttosto una somma di interventi nazionali una somma di sovranità anzi somma certe volte anche precaria quindi
Questa
Salto di qualità che la difesa europea dovrebbe fare dovrebbe essere orientato in questo senso secondo punto sempre il principio è quello della unicità del quadro istituzionale è stata accennata da Andrea Manzella
Una delle dei difetti di al quale
Di Maastricht è questa costruzione per pilastri questa diversità di principi e di istituzioni che rendono poco comprensibile d'Europa in effetti una crisi
Di legittimità dell'Europa poi riscontrata al momento della verifica attraverso le le ratifiche è proprio questa come questa macchinosità del sistema rispetto alla chiarezza delle istituzioni
Delle istituzioni nazionali governo opposizione Parlamento l'esecutivo eccetera quindi
Il punto quello di ridurre
La complessità del quadro e FIAT fino a portarla ad una unicità cioè stesso consiglio stesso Parlamento stessi organi rappresentativi limitata a livello diplomatico collegamento tra allestito diciamo le agenzie operative la parte operativa il il meccanismi istituzionali
Il terzo punto è quello sempre nel risposta della flessibilità in questo costruire la l'accaduto l'identità europea di difesa dobbiamo tener conto che esistono diversità storiche molto profondo
Anzi in nessun settore ovviamente come in quello della difesa la diversità è così grande poiché così collegata alla alla sovranità e alla storia nazionale quindi abbiamo Paesi neutrali paesi membri di alleanze
Paesi de Hoop nucleari e non nucleari membri permanenti del Consiglio di sicurezza e non membri quindi qui sarà massima quella che credo il Parlamento europeo ha definito la sfida del numero e della diversità
E non se ne può non tener conto cioè non si può immaginare una perfetta simmetria nella costruzione della difesa europea
Ultimo punto o ultimo principio
Quello della complementarità cioè la difesa europea non nasce ovviamente nel nuovo nel vuoto si inserisce in una serie di strutture che già esistono prima fra tutte ovviamente l'Alleanza atlantica quindi non vuole né può ritorni duplicare o riprodurre cose esistenti anche perché siamo in piena di bilanci ridotti lanciandosi anche in funzione di altri obiettivi dell'Unione come quelli carattere economico e finanziario quindi questo è un principio fondamentale
Percorso su questo sfondo il Gruppo di riflessione che la conferenza prova a dare una soluzione istituzionale cioè a tradurre principi regole di istituzioni questa l'esigenza di sicurezza esterna che è così sentita nella nelle opinioni pubbliche europee e qui io vorrei centrale indicare solo cinque punto cinque momenti di questa risposta istituzionale incinta velocemente c'è un momento di analisi e programmazione quindi l'idea di creare nell'Unione un istituzione
Forse collocata nel Consiglio e nella Commissione a cavallo tra Consiglio e Commissione che dia una una lettura delle cose europea in un'azienda e che quindi suggerisca delle alternative soprattutto gas nell'ipotesi di prevenzione delle crisi
Che sia una lettura collettiva c'è un momento di decisione quindi come farsi che il paralizzante il meccanismo dell'unanimità non renda impossibile o poco tempestive le decisioni ma in un settore nel quale ovviamente la sovranità dicevamo è più forte e quindi tutta una ricerca di come senza voler introdurre nella discesa al principio della sicurezza il principio della decisione a maggioranza che resterebbe forse tutto da esplorare per la politica estera ma per la difesa più difficile ma alcune ipotesi di cosiddetto ottimi autor pure gli astensione costruttiva insomma tutta una serie di meccanismi che consentano l'espressione della volontà collettiva senza veti paralizzanti c'è un problema terzo punto di rappresentazione così è il punto della politica estera e di sicurezza anche qui ricorre collegandomi alla discontinuità presidenze diverse disposizioni nazionali caratteristiche nazionali perché qui un punto che noi abbiamo sostenuto è quello di avere un la sorta di ministro degli Esteri che rappresenti la sicurezza e la politica
Verso l'esterno che potrebbe essere collegato collocato nel consiglio potrebbe essere a cavallo tra Consiglio e Commissione questo è un punto ancora aperto Alto rappresentante può essere uno dei no ministro degli esteri il modello che ha tutti gli elementi è quello della delle Nazioni Unite o o della NATO a seconda che presi da un meno il Consiglio
C'è un momento poi l'esecutivo
Per
Segretario
Lamborghini perché se legato sarà
Segretario di Stato vedremo poi il nome monaci
L'ultima l'altro punto è quello dell'esecuzione cioè come dare all'Unione una struttura operativa efficiente ovviamente di punto di riferimento e l'UEO collegamento col vero sia sul piano istituzionale
Sia sul piano operativo anche se a più lunga scadenza la nostra tesi e quella che due o deve sparire
Quando si parla di fusione dell'UEO nella nella nell'Unione
Si immagina che secondo un un ampliano che possano essere ovviamente scaglionato nel tempo è stato fatto già il raffronto con l'economia monetaria se un giorno
Il Consiglio lo stesso il Parlamento non sarà più l'assemblea ma il Parlamento europeo voglio dire due o non sarà che un'agenzia diciamo per le questioni della sicurezza all'interno dell'Unione questo è un punto di arrivo molto lontano temo perché anche tra i Paesi a vocazione europeista come la Francia per esempio
Ci sono c'è un invito a a guardarle a medio termine come soluzione possibile e quindi qui giusto si tratterà invece nell'immediato di rafforzare i legami istituzionali
Tra il tra l'unione e la palla la dimensione esecutiva non so uno dei punti che è stato suggerito è perché il segretario
Generale per la politica estera non sia anche il segretario dell'UEO per esempio con l'organo di pianificazione che sia lo stesso
Per per tutto il tutte e due ecco l'ultimo punto è quello direi del finanziamento delle risorse le operazioni dell'unione attraverso il vero dovrebbero nella visione di molti non so se poi sarà il consenso finale nella Conferenza avere un in bilancio all'interno dell'Unione un bilancio che dovrebbe poi passare attraverso nella nella forma delle stese non obbligatorio e quindi attraverso il controllo del Parlamento europeo ma anche questo è un punto aperto lasciato al dibattito tra i Paesi membri in occasione della Conferenza ecco questo è un po'l'iter nelle sue ragioni per politiche storiche nei file nel principio nelle soluzioni istituzionali
Io direi che questo è un punto ovviamente ritorno sulla no sulla fonte Manta Litta sull'esigenza quindi per noi ma questo è stato già detto
Di essere presenti ma in un mondo in cui nuovo in cui non basta più appartenere ma bisogna essere quindi avere gli strumenti per partecipare in cui quindi va rovesciata la vecchia tesi idea per cui possiamo attingere modernità dall'esterno siamo noi che dobbiamo farci parte attraverso quel processo di adeguamento che è stato già descritto per essere a questo appuntamento
Per essere presenti grazie
Ministro maggiolone ringraziamo molto adesso è il turno di Gianni Bonvicini
Grazie io vorrei riprendere qui il il tema di questa nostra opinione cioè quindi il collegamento fra difesa italiana
E quella che possiamo chiamare difesa europea allora penso che siamo tutti molto d'accordo fra di noi che non ci sono realistiche ipotesi alternative
A un modello di difesa italiana a una politica difesa italiana fortemente integrato in un contesto istituzionale che politico multilaterale ed europeo cioè anche la stessa funzione ad esempio di difesa territoriale che è prevista ovviamente la nostra Costituzione immaginando che le vedere uniche minacce possano derivare da attacchi di tipo missilistico eccetera assolo senso se collocata e condivisa in un ambito di difesa collettiva oggi affidata alla NATO e magari in futuro ad una difesa europea
Quindi l'alternativa di una caratterizzazione in senso strettamente nazionale della difesa italiana
Impraticabile sia in termini politici che di costi che di efficacia operativa però tuttavia e qui nasce il problema è abbastanza evidente che il quadro di riferimento europeo forse in minor misura quello che era nato
Ben lontano dal costituire un elemento di riferimento solido e chiaro
Nelle sue finalità e e nella sua capacità operative rispetto in altre parole ad altri settori dell'integrazione
Come la la l'integrazione economica in modo particolare la difesa europea
Ha solo una fragilissima cornice istituzionale l'UEO la pesca con le debolezze che sappiamo e un livello molto basso di operatività
Quindi la conseguenza per il nostro Paese soprattutto è che una delle funzioni fondamentali del processo di integrazione europea cioè quella di costituire uno forte il vincolo Esterno nei confronti di un paese come il nostro che riluttante a mettere mano alle riforme e quindi evidentemente parliamo per la difesa nel caso della difesa funziona quasi giungeva a mente in linea teorica e se vogliamo ideale cioè non esiste nulla di comparabile
Ai criteri macroeconomici di convergenza tale da indurre determinati comportamenti e spinta alle riforme strutturali
Tuttavia è non c'è dubbio però che il quadro della difesa europea anche se in maniera confusa e insoddisfacente si sta muovendo e quindi non è il caso di stare ad aspettare
Che nasca una difesa europea con tutti i crismi
E più che mai direi che in questo caso vale la vecchia frase di Altiero Spinelli che l'Europa non cade dal cielo
Ma dobbiamo metterci evidentemente del del nostro ora sul fronte della NATO
E e su quello europeo si sono messe in moto sostanzialmente tre diverso io vedo tre grossi diversi tipi di iniziativa che in un modo o nell'altro finiscono per influenzare quello che il nostro comportamento interno e quindi anche il la riforma del nostra politica di difesa ho le prime quindi sono le iniziative sul piano e sul fronte del peacekeeping qui direi evidente lo sappiamo tutti che l'hanno vita emergente
è il ruolo che la NATO si è assegnata nella ex-Jugoslavia il tipo di intervento richiesto sicuramente dal punto vista qualitativo e quantitativo nettamente superiore a quello tradizionale delle nostre missioni in ambito nazioni unite
Quindi qui da una situazione di Enforcement attraverso bombardamenti
Si passa un peacekeeping sul territorio con degli impegni e dei costi di normalmente più alti che nel passato quindi qui è un primo importante il vincolo per la nostra difesa
C'è solo in questo caso da chiedersi quanto questo ruolo della NATO possa essere di fatto ripetuto ed esteso
In altri casi io ritengo che sia abbastanza eccezionale quest'anno ruolo della NATO non vedo ad esempio un ruolo paragonabile della NATO nel Mediterraneo soprattutto per motivi tira i politici
Fa quindi avviata una riflessione anche su questo problema del futuro della NATO proprio perché non si venga sempre anticipati dagli eventi
Secondo fronte è quello fra resto anche citato da Manzella oggi ed altri che è quello che io chiamerei della difesa alla carta una difesa europea alla carta tipo loro corpo Euromare Oro Fauré eccetera eccetera anche qui
Io ho l'impressione che ci stiamo muovendo in una logica più di separazione che di integrazione e per l'Italia questa moltiplicazione semmai appunto dovessimo partecipare
A tutte queste iniziative e è molto più costoso e largamente meno efficace di una loro complessiva comunitarizzazione quindi è una diretta inclusione in ambito UE o o dell'Unione quindi io credo che la nostra iniziativa politica qui
Dovrebbe essere quella di indirizzare richiederà almeno uno stretto coordinamento fra queste diverse iniziative fino ad una loro collocazione definitiva sotto un'unica istituzione che è il punto anche sottolineato da Fangio
Ultimo punto terzo fronte e quello della riforma della pesca tema principale naturalmente durante la conferenza di revisioni ora qui uno dei problemi chiave e e dove andiamo a collocare l'Unione Europea Occidentale
Cioè all'interno della pesca oppure la sua trasformazione bisogna pensare una sua trasformazione in un quarto pilastro dell'unione ora nella logica dell'integrazione la prima soluzione naturalmente e la preferibile proprio per l'Inter in legami che devono esserci fra politica estera e politica di difesa ma però non va escluso un passaggio attraverso il quarto pilastro così detto sia per mantenere l'impegno dell'Inghilterra all'interno devo una difesa europea oggi difficilmente pensabile senza l'Inghilterra anche soprattutto per rispondere a eventuali obiezioni americane di un distacco troppo netto dalla collegamento con la NATO
Tuttavia ci si deve muovere se questa sarà la logica
Della Conferenza di revisione in un nel senso di collegamenti sempre più stretti fra i vari pilastri e in una progressiva omogeneizzazione
Delle procedure decisionali e e degli organismi istituzionali che vengono preposti a questi vari pilastri Fagiolo ha già indicato
Alcune che soluzioni in questa direzione ora tale disegno deve essere accelerato al massimo soprattutto su una svolta base di cessioni di sovranità
Bilanciate fra Germania e Francia evidentemente quindi moneta tanto per intenderci contro difesa da qui per conto mio una atteggiamento del nostro Paese e che deve avere in testa nei rapporti con questi due Paesi Francia e Germania una strategia di fondo
Non è possibile continuare ad aprire rapporti bilaterali occasionali costruiti semplicemente su dei fatti contingenti la linea di fondo deve essere che noi dobbiamo assolutamente favorire questo scambio di ventuno chiamato di sovranità fra Francia Germania quindi a nostra politica essa deve essere molto attenta
Su questo argomento
Ultimo punto e conclusioni quindi l'Italia deve favorire questo processo di comunitarizzazione come dicevo io
L'unico che può veramente chiarire il quadro entro cui collocare la nostra difesa e se il governo sì riuscirà a darsi questo obiettivo di fondo allora sarà possibile cominciare già da subito
A prender quelle misure di riforma della politica di difesa che sono assolutamente urgenti di oggi
Direi di più che l'accelerazione della nostra riforma interna nel campo della difesa può darci è l'unico elementi
Nel proporre il tipo di difesa europea che designiamo prima
Cioè ancora di più in questo settore ancora di più che nel suo tutore dell'unione economica e monetaria
Il problema di una nostra capacità propositiva è legato strettamente alle riforme che sapremmo darci e quindi di fatto alla solidità
Della nostra del nostro ruolo dello proposta sono assolutamente tedesco da questo punto di vista finisco in ambito di difesa europea grazie
Grazie ringrazio Gianni Bonvicini
Adesso è attorno dell'onorevole Colajanni
Grazie ma non c'è dubbio che come ha detto ministro Fagiolo dalla risultati che si avranno la Conferenza intergovernativa su questo nodo fondamentale dipende molto del futuro dell'Europa questo naturalmente di carattere l'ampiezza che assumerà l'unione economica e monetaria sono i due elementi fondamentali su cui si misura
Il grado di coesione e di sviluppo dell'Unione Europea ora come si si vede dal dalla relazione di Manzella e da quello che ha ha riferito adesso ministro Fagiolo sui risultati del gruppo di riflessione il il l'elaborazione su quello che dovrebbe essere un modello di sistema di di politica estera e di difesa comune europea è molto avanzata
è molto avanti sul nella definizione dei principali elementi istituzionali e persino della dell'articolazione operativa e tuttavia credo che tutti noi siamo e come il generale Angioni egualmente preoccupati del fatto che le cose
Non non evolvono come i documenti e le idee ma vanno anzi in qualche per qualche aspetto in direzione opposta dobbiamo essere preoccupati di questo pullulare disordinato di iniziative bilaterali alcune anche con un'ottima intenzione che forse possono essere recuperate
In un ambito più organico se però appunto questo ambito più organico si muove ora io volevo dire qualcosa su che cosa blocca l'ho come dire
Ci sono dei nodi non sciolti che bloccano lo sviluppo
Di di questa politica europea e di sicurezza comune forse qualcuno di questi nodi bisogna cercare di di scioglierlo prima che si arrivi alla alla prima prima la conferenza se possibile me cito uno forse il più importante sicuramente più importante quello che riguarda i rapporti transatlantici
Non c'è dubbio che è necessaria una ridefinizione di questi rapporti
In molti campi
Per ora costa chiamo una frizione
Comunemente diciamo così ammessa una frizione dovuta una preoccupazione di essere tagliati fuori dall'unione economico monetaria da una preoccupazione per un indebolimento del ruolo della NATO da disaccordi che sono emersi nel corso della vicenda jugoslava
è un dato di fatto nessuno nega ora io sono un po'in disaccordo con Santoro ci sono a questo proposito negli Stati Uniti due indirizzi i giochi non sono fatti è vero che c'è un indirizzo isolazionista molto forte che contiene uno scetticismo su strategie multilaterali per risolvere problemi mondiali non c'è dubbio è chiaramente affermate porta a delle conseguenze il congresso
Ha tagliato i fondi per esempio addirittura per un certo numero di ambasciate americane all'estero quindi ha una sua conseguenza direttamente operativa
Una preferenza per un'autonoma capacità degli Stati Uniti intervenire là è solo la dove sono in gioco interessi economici degli Stati Uniti
E in fin dei conti una preferenza per un'Europa debole divisa questo certamente una linea forte
Devo dire però che questa linea i giochi non sono fatti se così posso dire perché se per esempio generale essi generale ove si fosse candidato in campo repubblicano probabilmente queste componenti che però sono dominanti più estremisti che avrebbero ricevuto una forma di compensazione ma da ma esista un'altra tendenza e che quella rappresentato dall'attuale ammicca amministrazione
Che dice ai solleciti Usmate solution
Che dice dobbiamo comparative le responsabilità con altri che è necessaria la cooperazione internazionale per risolvere i problemi che c'è tuttora una responsabilità internazionale degli Stati Uniti non possiamo occuparci solo dei luoghi dobbiamo degli interessi strettamente economici i nostri e così via che è necessaria un'Europa in grado di intervenire
E non c'è dubbio che cerca ora io credo che noi dobbiamo collegarci naturalmente con questo tipo di Indirizzo consigliere alla Casa Bianca dentro di lei che è una delegazione del gruppo del nostro gruppo che si è recato in negli Stati Uniti due settimane fa ha detto
Noi non teniamo questa amministrazione non teme che gli Stati Uniti in un orizzonte diciamo così prevedibile perdono il loro grande ruolo ma e quindi manteniamo un'Europa forte unita coesa capace di intervenire sullo scacchiere internazionale altri lo temo
E allora non c'è dubbio che diciamo uno sforzo deve essere fatto per usare le ho tutte le occasioni per sciogliere alcuni di questi contenziosi è previsto un vertice Stati Uniti
Europa Unione Europea a a Madrid all'inizio di dicembre per discutere i rapporti transatlantici temi sono due uno è il commercio naturalmente lì e in discussione se deve andare avanti l'idea di un'area di libero scambio
Oppure se questo non è necessario e basta lavorare sulle norme eccetera eccetera ma non voglio parlare di questo è un tema importantissimo l'altro è quello delle relazioni nel campo della sicurezza e quindi NATO UEO
UEO Unione Europea ora io credo che anche lì le cose sono arrivati a un certo punto esista un dossier che è congelato
E tuttavia esiste è arrivato un alto livello di definizione anche con il contributo italiano se non vado errato il quale parla di combined Joint Task Force se cioè dice
Dove permettiamo all'Unione Europea di avere una sua struttura la quale distinta ma non separato dalla NATO e siccome non abbiamo le forze per fare da soli è chiaro che c'è un momento nel quale un'azione che interessa militarmente soltanto di europea non gli americani deve essere portato avanti usando strutture logistiche di comando della NATO con un comando evidentemente europea o i dossi esiste
è una risposta al problema degli strumenti operativi può darsi ce ne siano delle altre però questa è una risposta che è stata elaborata credo all'Ulivo si tratta di
Proposte
Avanzate nel gennaio del novantaquattro al vertice NATO di Bruxelles e poi lui presentate successivamente per due volte fino al maggio novantacinque dalla UEO
Che ha presentato un rapporto sui meccanismi e procedure per un uso da parte della UE o della degli assetti e delle capacità di comando della nato quindi teme definito non è questa la soluzione
Da parte l'amministrazione americana ci può venire un altro tipo di risposta secondo me uno dei nodi è quello di arrivare ad una come dire a un negoziato stringente su questo punto perché questo è un punto che blocca tutta quell'architettura di cui si è parlato
Come dotare l'Europa
Di propri strumenti attualmente inadeguati come ha detto Gonzales senza indebolire il ruolo della NATO la sua presenza naturalmente nell'ambito di una trasformazione della sua funzione
Per non superare il tempo dirò che un altro nodo Esterno all'Europa poi ci sono quelli interni ma insomma
Vedo che il Gruppo di riflessione si è posta tutte le varianti possibili e immaginabili gli opzioni eccetera
I rapporti con la Russia anche negli incontri con le amministrazioni Stati Uniti noi abbiamo sollevato quello che a me sembra un problema e a quanto pare condiviso e cioè che la partnership for peace non è considerata da dalla Russia una come dire una dimensione sufficiente per il loro ruolo perché troppo simile a quella che viene proposta d'altri Paesi minori del centro Europa
E allora è questo spiega le difficoltà impegnare la la Russia Jugoslavia come per esempio gli Stati Uniti anche noi vogliamo fortemente allora qui c'è un punto di riflessione al Dipartimento di Stato di fronte a questo problema la risposta che è venuta e dobbiamo rivitalizzare e rafforzare il ruolo attualmente in crisi della CS cerca una risposta possibile certo è un tema sul quale anche noi dobbiamo riflettere perché abbiamo lo stesso problema dal punto di vista del visione globale che hanno gli americani
L'altro punto più lontano ma non tanto e perché si apre una politica euromediterranea noi abbiamo tanto insistito per questo e si apre in un contesto in cui il processo di pace in Medioriente andato avanti nonostante le tragedie e si può presumere che Contini cambia molto nell'area
Cipro e Malta entreranno
Nel europea e questo è un elemento la Turchia entrerà
Prima o poi speriamo non troppo tardi nell'unione doganale e anche questo è un fatto
A Barcellona si avvia la settimana prossima una concreta iniziativa di lungo periodo economica importante dall'Unione Europea per costruire un'area di libero scambio né nella nel Mediterraneo entro il due mila dieci forse non ce la faremo al due mila dieci ma è un lavoro di lunga lena una politica ora tutto questo apre la via all'inizio di una distrutto questo insieme apre la via a una situazione diversa
E a un alla possibilità che già a Barcellona si comincia a discutere come dire in modo soft cioè partendo da questioni che sono il terrorismo la droga
è il traffico delle armi di problemi di sicurezza comune nell'area israeliani non sono più contraria a questo e a quanto pare non c'è neanche un'opposizione di principio
Degli americani ora questo è importante
Ricordo che nel documento misto Fagiolo saprà il documento
Già predisposto che fu arriverà con qualche variante ad essere la dichiarazione finale di Barcellona si parla addirittura
C'è un rigo di concerto rilievo dove si parla di lavorare per un patto di sicurezza nell'aria dobbiamo quindi mettere nel nostro ragionamento anche questo che penso completi il quadro sul quale dobbiamo lavorare grazie
Credo che una grande
Adesso il de turno di Gianluca dell'otto
Nel mille novecentosettantuno
Fu pubblicato negli Stati Uniti un libro intitolato a un maxi Sammarco quanto è abbastanza in cui alle Enthoven che aveva lavorato come assistente di McNamara al ministero da difesa americano
Spiegava come i bilanci da difesa fossero da impostare fondandosi sugli obiettivi da raggiungere
E come una volta stabiliti questi obiettivi si potessero strettamente seguire criteri di minimizzazione dei costi
Parlando è difeso europea credo che sia essenziale tener presente questo tipo di impostazione
Le questioni di difesa soffro onde di una grave crisi di delegittimazione presso l'opinione pubblica
Il dibattito politico istituzionale presento rapporti tra lei e la tra l'UE io l'Unione europea e la NATO è certamente importante ma chiaramente per addetti ai lavori
Dal punto di vista dell'opinione pubblica e quindi anche del dibattito politico prevalente
Quelle che contano e fanno affetto sono altre convinzioni che la minaccia di una grande guerra tra Est e Ovest è svanita
Che nella sua nella ex Jugoslavia gli Stati europei hanno dimostrato di non avere una politica di sicurezza comune
Che dal punto di vista militare si toccano singolare punte di inefficienza
Per esempio l'Italia con un esercito di circa duecento mila uomini ne ha solo due mila che possono essere mandati in Bosnia
In una situazione del genere non c'è da stupirsi se in Italia e più in generale in Europa
C'è gente che dubita dell'utilità stessa di avere forze armate e se quasi tutti sono convinti che comunque la macchina militare una macchina rendimento molto basso
Non c'è quindi nemmeno da stupirsi se i tempi della finanziaria tra i primi tagli che vengono in mente ci siano quelli relativi al ministero della difesa
Credo che a questo tipo di percezioni bisognerebbe saper dare delle risposte
Anche perché per quanto molti di noi non rinuncino alla speranza che un giorno l'umanità possa essere più pacifica
Non c'è dubbio che nel futuro prevedibile l'Europa continuerà e dovrà continuare ad a vere eserciti e strumenti di difesa per garantire la propria sicurezza
Di qui deriva la necessità di analisi del tipo ma ci sembra
Bisogna chiarire fino in fondo non solo tra gli esperti ma l'opinione pubblica coso servo le forze armate in Europa per quali missioni obiettivi di sicurezza e cosa altrettanto importante
Come si possa raggiungere questi obiettivi di sicurezza con il massimo di efficienza il minimo di costi
A questo proposito mi pare che chi pensa che gli interessi di sicurezza dei paesi dell'unione europea siano in larghissima parte comuni
E a me sembra difficile pensare altrimenti
Dovrebbe anche essere naturalmente a favore di un sistema di difesa europea il più possibile integrato
Dovrebbe comunque esserlo proprio per motivi economici perché così si possono evitare sprechi di duplicazione e a parità di copertura dei bisogni di sicurezza di ogni singolo Paese si può risparmiare sensibilmente
Quali sono le possibili missioni militari di sicurezza comune sono essenzialmente tre
La prima è quella di avere contingenti di pronto intervento per operazioni di pacificazione più o meno forzata in caso di conflitti civili in Europa o fuori dall'Europa
La seconda è quella di avere forze preparate per possibili interventi militari eccezionali fuori area in situazioni di estremo pericolo per la sicurezza occidentale
Penso evidentemente al Medioriente alle Province ornamenti petroliferi o anche a casi come quello dell'Iraq nel novanta novantuno
La terza e quella di garantire la sicurezza dell'Europa di fronte alla possibilità di un ritorno della guerra fredda
Il potenziale avversario ancora la Russia è un'ipotesi sicuramente remota nel tempo almeno una quindicina d'anni e anche abbastanza improbabile
E soprattutto da affrontare dipinte mente con mezzi diplomatici dal punto di vista dei mezzi militari per fronteggiarla credo che sia importante prevedere una struttura flessibile in grado di potenziare si abbastanza rapidamente
Va anche tenuto presente che ogni Paese vorrà avere un nucleo di forze difesa territoriale
Facendo un confronto tra mille novecentottantanove e mille novecentonovantacinque
Sulla variazione delle dimensioni delle forze armate degli eserciti degli undici Paesi dell'Unione europea che fanno anche parte della NATO e cioè Belgio Danimarca Francia Germania Gran Bretagna alla Grecia all'Italia Lussemburgo l'Olanda il Portogallo e la Spagna
Si potrebbero anche aggiungeva che alla Svezia la Finlandia l'Austria l'Irlanda e e anche la Norvegia ma insomma questo cambierebbe molto poco cambia
I totali di centocinquanta duecento mila uomini ma non le percentuali differenza
Dicevo facendo il confronto tra ottantanove novantacinque si vede che c'è stata una contrazione di circa il ventitré per cento per l'insieme delle forze armate
E di circa il ventotto per cento per gli eserciti in termini assoluti il numero totale degli effetti
Ivi è passato da due milioni quattrocentosessanta mila del mille novecentottantanove o un milione novecento mila nel mille novecentonovantacinque
Per le forze armate e da un milione seicentoventi mila
A un milione duecento mila per gli eserciti riduzioni complessive dei bilanci sono state in termini reali delle più modeste dell'ordine dell'undici per cento
Si può fare di più tenendo conto degli attuali compili difesa dei quali si è fatto cenno
Io credo di sì almeno per quanto riguarda le dimensioni proprio perché sinora ciascun paese d'Europa privilegiato troppo gli aspetti di sufficienza nazionale
Forze armate europee con un po'meno
Di un milione e mezzo di uomini e con una componente di terra di circa ottocento mila effettivi dovrebbero essere più che sufficienti per garantire bene gli essenziale Bettini di sicurezza
Naturalmente si tratta di Pozzo poter di saper pensare in grande di ristrutturare effettivamente le forze armate europee in funzione della nuova situazione internazionale dell'assoluta prevalenza di interessi comuni
Dovranno essere forze armate piccole rispetto agli anni Ottanta quasi dimezzate ma efficienti costituite in gran parte da professionisti
Non c'è dubbio che di fatto siamo lontani anche solo da un progetto di questo genere
Basta pensare ai ritardi da costruzione dell'Unione Europea alle divergenze di politica estera alla questione del ruolo delle armi nucleari francesi agli intricati rapporti tra gli organismi comuni di sicurezza
Ma credo che sia opportuno che fin da adesso i pianificatori nazionalità difesa dei vari Paesi dell'Unione europea tendano ad adottare questa prospettiva
Una prospettiva di piene con Vincenza rispondenza tra obiettivi mezzi che spinse strettamente necessarie e sufficienti in cui si dia il massimo risalto agli interessi di fondo quelli comuni europei che sono poi i veri interessi nazionali
Solo in questo modo credo che si potrà superare in Italia e in Europa l'attuale scollamento tra opinione pubblica e ceto politico da una parte le organizzazioni della difesa dall'altra
Volevo aggiungere una cosa a proposito della dissuasione dal forte al folle che aveva citato Manzella riprendendo credo un articolo di Barbara Spinelli un paio di giorni fa
E che è una concezione francese per questo mare per esempio un chiarissimo esempio a proposito della sufficienza minima
Per questo tipo di dissuasione dell'Europa nei confronti dei possibili folli credo veramente che bastino poche decine di testate nucleari trasportabili già da aerei meno cioè di quel che già adesso hanno la Gran Bretagna la Francia e meno anche di qualche a Israele
Naturalmente quando si parla di forze nucleari europee beh il problema mondano non sono i folli ma rimanendo rimane cono comunque sempre la Russia cioè ieri sera il grande potenziale nucleare sovietico
E per quello credo che il campo nucleare sia il campo in cui l'Europa abbia comunque e sempre bisogno di uno stretto collegamento con gli Stati Uniti e non posso pensare mai di essere autosufficiente grazie
Luca devo otto e pure e il turno
Di Piero Fassino
Io sono alto un metro
Allora va be'meglio
Può pochissime considerazioni da fare perché condivido molte delle cose che sono state dette quindi diciamo in un convegno ripetere cose che altri hanno detto anche me
Soltanto tre considerazione
La prima
Io credo che sia giusto quello che
è stato qui lamentato
E cioè che
Diciamo noi registriamo una ancora una grande difficoltà a
Una piena assunzione di responsabilità europea da parte dell'opinione pubblica nel nostro Paese
E credo che questo sia il terreno su cui si misura di più
Perché voglio dire che vi sia necessità di integrazione economica a questo punto è un portato dei processi che hanno compreso tutti e poi una parte della società italiana come dire vive direttamente alla propria condizione di lavoro professionale
Di reddito diciamo un legame una connessione con la dimensione europea per cui questa dimensione assunta poi non è assoluto sono assunte tutte le diciamo conseguenze i corollari che cos'è ma voglio dire che noi facciamo parte del mercato europeo dobbiamo stare lì dentro che un processo di integrazione un processo storicamente in e lutti ineluttabile sarebbe sciocco uscirne diciamo interni sul terreno del se il senso comune lo ha acquisito sul terreno economico dei processi sociali
Non mi pare che sia altrettanto acquisito come è stato giustamente detto sul piano diciamo più direttamente politico istituzionale e segnatamente su una dimensione politica istituzionale così decisiva come la politica estera e di sicurezza
Anzi io credo che
Su questo c'è molto lavoro da fare noi abbiamo preso in questi giorni una decisione che io considero per l'Italia di di valore storico
Perché la decisione che si è assunta di andare in Bosnia
Non è paragonabile con quella della Somalia
è come di valore politico enormemente più grande e più rilevante
L'abbiamo assunta diciamo al governo assunte Commissione esteri e difesa è stata approvata
Credo che sarebbe bene non valuta non pensare che questi atti parlamentari istituzionale di per sé
Coincidono con un consenso di opinione pubblica a questa decisione
Quando più avanti arriveremo al punto di decidere che due mila vanno davvero e ci saranno due mila nomi
Di i ragazzi italiani che vanno io ho l'impressione che noi ci troveremo in Italia di fronte a un dibattito non semplice
Non si entra l'altro composizione che
Sono curiosamente paradossalmente rovesciate
Perché nel dibattito nelle commissioni esteri di queste settimane chi con più determinazione si è battuto perché ci fosse una Scelta di partecipazione è stata la sinistra e chi ha avanzato dubbi è stata la destra
A partire da Alleanza Nazionale tempi diciamo con anche una
Atteggiamento attitudine delle forze politiche diversa rispetto diciamo a quelle che erano le collocazioni tradizionali rispetto al tema della partecipazione italiana a iniziative politico-militari di tipo internazionale nel passato
Allora questo è un punto io penso che vi sia da
Riacquisire una una sensibilità e un consenso intorno al allo stare
Dentro una dimensione europea di sicurezza e di difesa che non è a non è assolutamente scontato e che secondo me costituisce diciamo
A importanza pari alla al al dibattito che noi stiamo conducendo attorno all'altro grande tema dell'integrazione europea che è l'unione monetaria come l'Italia ci sta dentro
Siccome anche su quel tema in realtà le cose non sono così scontate come si dice
Badate che se noi nei prossimi mesi dobbiamo tutti ci troviamo di fronte al combinato disposto di dell'emergere di dubbi e di ripensamenti sulla partecipazione dell'Italia all'unione monetaria
E dubbi
Incertezze sulla partecipazione dell'Italia a un sistema di difesa comune dove siamo fuori
Ecco perché questi e questa cosa qui è secondo me io devo dire che ho sempre guardato con grande con grandissima diffidenza e sospetto a tutti quelli che in questi anni
Con grande nonchalance tranquillità schierano fare mastica fallito master fallito master fallito perché mi ricordavano quello che si butta giù dal terzo piano e per tre secondi credo di volare
No poi al quarto secondo sbatte
E il fatto che in Italia vi sia come dire
Una tendenza un po'troppo facce di fronte alle difficoltà del processo di integrazione sia sul terreno economico tanto più su un tema come questo sul quale non si è sviluppato come dire il dibattito che invece sul Lione monetaria comunque diciamo è circolato è può diventare il un facile terreno di coltura di arretramenti e di ripensamenti quindi questa è la prima considerazione cioè non darei per scontato con quel titolo per esempio così acquisito nell'opinione pubblica ed a un consenso facile tra le forze politiche tempi il problema di fare una battaglia e io penso che la sinistra lo deve fare per
Considerare la dimensione della sicurezza della difesa un terreno di integrazione assolutamente essenziale e irrinunciabile della più generale nostra Scelta di partecipare pienamente a tutte le tappe a tutti
I pilastri del processo di integrazione è una scelta politica che va ribadita e riaffermata con forza la seconda considerazione riguarda più specificatamente il problema della UEO
Della NATO
Del rapporto la NATO il rapporto coi Paesi dell'Est
Io per per esprimere come dire per introdurre una un elemento di di di di di di riflessione di questo tipo
Io credo che il credo di di capire ma come tutti capiamo che cosa significa la posizione che noi abbiamo assunto almeno nelle prese di posizione che il ministro degli Esteri Ministero Difesa hanno avevo manifestato in questi mesi
E anche qui Fagiolo amministra fagiolo ha ribadito e cioè che l'Italia ritiene che in prospettiva ci debba essere una assorbimento della UEO nell'Unione o come già agenzia funzionale Strumendo struttura funzionale dell'Unione Europea
Come diciamo scenario strategico di principio mi pare
Convincente credibile
Però se poi si va a vedere che cosa significa io ho l'impressione che ci sono questioni non facilmente risolubile
Perché la WEA non è soltanto il pilastro europeo della NATO
Ecco il cosa di più complesso è pilastro europeo della NATO per un verso
è struttura di difesa e di sicurezza comune
Di un numero di Paesi europei che non coincide con i Paesi dell'Unione europea e al tempo stesso è struttura che già oggi vede in termini di associazione un rapporto con Paesi dell'Est
Allora
L'ordine di uno scenario che dica progressivo assorbimento dell'unione della UEO nell'Unione Europea impone di fare i conti con questa triplice diciamo
Caratterizzazione di identità dell'Unione europea e con quelle che saranno le prospettive politiche Lund la UEO e congreghe sanno le prospettive politiche dell'Unione europea perché siccome io penso che il grande tema della sicurezza nell'Europa centrale come mi pare tutto il dibattito
Dimostra non può essere risolto semplicemente con la prospettiva di un allargamento della NATO anzi mi pare che tutto il dibattito che matura dimostra che un una facile una troppo facile promessa di allargamento che immediatamente dopo la caduta del muro fu
Manifestata quei Paesi dagli Stati Uniti sta diventando assai complessa per le opposizioni che vengono dalla Russia opposizioni che peraltro in Russia manifesta l'intero schieramento politico cioè dall'estrema destra l'estrema sinistra e che è un elemento di unità di tutte le forze politiche e quindi credo che sia un dato permanente almeno nell'immediato di politica estera russa chiunque governi quel Paese
E d'altra parte però esigenze di sicurezza e di stabilità posti dei Paesi dell'Europa centrale sono ineludibili
Basterebbe pensare alla storia dalla Polonia si capisce perché la Polonia quanta nella NATO perché negli ultimi dieci secoli ogni cento anni ha perso la propria sovranità o da Est o da ovest quindi si capisce bene perché voglia la Polonia stare dentro
Un meccanismo di sicurezza integrata in una struttura di difesa più anche perché affida questo il consolidamento dalla propria sicurezza dalla propria stabilità democratica
Se però questo problema come mi pare non può essere risolto facilmente dalla NATO all'allargamento della NATO beh il problema di come
Sul terreno
Della sicurezza dei meccanismi di difesa quello adesso lo dico una formula quello che non può fare la NATO fu post può forse fare la UEO
E impone allora che noi una qualche articolazione una qualche distinzione tra l'Unione europea e la UEO la manteniamo
Naturalmente sia da rivedere quali saranno i tempi e le modalità di allargamento anche politico istituzionale dell'Unione europea evidente che c'è un connessione ma insomma credo che insomma dire progressivamente la UEO
Sarà assorbita l'Unione europea è mica io sulla condivido come diciamo in postazione tendenziale di lungo periodo che va messa in connessione con i processi di allargamento dell'Unione europea il Paese centro europei ma voglio dire mi pare che almeno di qui alla fine del secolo parliamo diciamo di e anche qualcosa di più perché ormai siamo lì
Le esigenze di sicurezza di stabilità nell'Europa centrale che ripeto difficilmente possono essere risolte dalla NATO B
Forse offrono anzi secondo me offrono
Alla UE o uno spazio e anzi possono portarsi a considerare che l'apertura di un doppio ombrello di sicurezza sull'Europa centrale quello che ha offerto dalla NATO nei livelli compatibile possibili di oggi della partnership for peace e
Una diciamo meccanismo di sicurezza che offra la UEO là dove la NATO non arriva può essere può essere utile grazie
Grazie grazie
Ringrazio onorevole Fassino
Adesso è il turno di il ricco
Gemelli
Facciamo come ha fatto bassi quel trovandomi a parlare dopo vari interlocutori assai più autorevoli non parlerò dello scenario che si sta significando che si è verificato a livello mondiale ma mi dimetterò come rappresentante che la componente industriale
A sottolineare brevemente quelle che sono state le conseguenze di questi grandi cambiamenti di scenario
Nel mondo e quelli che città apprestano ad essere in Europa le cose che dobbiamo fare in Italia perché di questi cambiamenti strutturali gigantesche che dovranno venire anche in Europa nel non siamo solo degli spettatori ma possibilmente siamo attori con un ruolo proporzionato alla nostra dimensione diciamo economica ed industriale
Partirò con un due due dati numerici molto semplici negli ultimi anni ottanta agli anni attuali in tutto il mondo gli investimenti per la difesa si sono ridotti in modo drammatico
E soprattutto
Per la rigidità di tutti i bilanci della Difesa ci sono ridotti in modo drammatico gli investimenti per gli ammodernamenti nel campo della difesa
Gli Stati Uniti sono stati dell'ordine del trentacinque per cento in questi ultimi anni in Europa sono stati dell'ordine del quaranta per cento con l'eccezione della Francia e qui vorrei sottolinearlo dove sono stati soltanto di circa il venti per cento
A questo cambiamento così drastico diverse componenti industriali nel nuovo continente nel Vecchio Continente hanno risposto in maniera assai diversa
Il sistema americano ha reagito con una rapida efficace e gigantesca opera di ristrutturazione
Basta citare esempi di General Dynamics Juncus degli anni novanta novantadue basta citare il recente caso il Lockheed Martin
Basta citare il caso di Nora che ha acquisito uno dopo l'altro i più grossi operatori nel campo dell'elettronica della difesa per non parlare di quello di cui si parla oggi addirittura un'eventuale fusione Boeing e donna
Questo ha portato in pochi anni ad un sistema industriale americano più piccolo in termini dimensionali ma sicuramente più forte nei singoli comparti
Soprattutto proprio per la riduzione del Budget interno decisamente più proiettato verso il mercato di esportazione mercato di esportazione che non è soltanto quello dalla vecchia Unione Sovietica nel mercato di esportazione che perfettamente coincidente col nostro mercato di esportazione anche qui vorrei citare soltanto due numeri
Negli anni ottanta sei ottantasette l'esportazione verso Paesi terzi utenti era suddivisa grosso modo il quaranta per cento dall'Unione Sovietica circa il venti per cento per i Paesi dell'Europa occidentale
E meno del diciassette per cento per gli Stati Uniti
Negli anni Mediafin dall'anno novantatré pur in un contesto ridotto come abbiamo detto sopra gli Stati Uniti esportano verso i Paesi utilizzatori più del cinquanta per cento del loro prodotto
Noi o perlomeno dell'esportazione complessiva l'Europa guadagnato qualche per cento passando da dal venti circa ventisette ventotto
L'Unione Sovietica ovviamente
è sparita quindi ci troviamo di fronte uno scenario internazionale dove abbiamo da fare i conti
Con un soggetto decisamente più qualificato che interferisce non essendoci di regione di principio per i nostri mercati e che metterà a dura prova il contesto industriale europeo
In Europa ovviamente questa situazione ha creato da tempo soprattutto nei paesi più diciamo corrotti un insieme di reazione certamente non così logico è semplice né così integrato come quello americano ma comunque in qualche modo ricco rimarchevole
Il processo ovviamente molto più complesso perché le motivazioni sono diverse sono complesse perché ovviamente siamo un patto presenza di quindici Paesi quindici mercati quindici politiche estere quindici strutture militari
Comunque sia questo processo
Seppur con incertezze notevoli creerà una situazione anche a livello nell'industria europea decisamente diversa da quella in cui negli ultimi venticinque anni tutti hanno dovuto operare qua potuto trovarlo trovare il loro spazio e quindi questo può rappresentare un atto le norme opportunità per quei Paesi che si sono a questo momento preparati
Ma può anche rappresentare l'inizio della fine per quei complesso industriale che per motivi vari a questo situazione non ci sono adeguata
La cosa è così importante che industriali europei della difesa proprio in previsione nella Conferenza intergovernativa di plastica della della prossima primavera hanno elaborato un documento congiunto su come dovrà operare negli USA dalla difesa per diciamo adeguarsi se non lo scenario e resistere a una diciamo chiarissima impalpabili Sima concorrenza americani questo documento bello condividiamo perché come industriali italiani abbiamo partecipato
Diciamo le condividiamo ve non c'è azione principe si tratta di vedere sul riusciamo a metterlo in pratica come certamente qualcuno degli altri nostri soci europei non metterà infatti direi che il punto più importante di questa diciamo documento è che per creare una Europa della difesa ovviamente
Che abbia una qualche sorta di identità o di autosufficienza anche parziale dall'America della difesa
Bisogna creare un comparto industriale europeo della difesa
Sufficientemente evoluto tecnologicamente sufficientemente competitivo sia sul mercato proprio ai fini di limitare l'importazione
Sui mercati sia sui mercati di esportazione per diciamo bilanciare diciamo l'invadenza degli Stati Uniti
Perché negare una Europa
Della difesa chiaramente quindi bisogna creare in qualche modo un mercato domestico della difesa che abbia caratteristiche si viene per dimensione per regole di funzionamento e per vivacità di quello che il mercato americano altre menti nel sistema industriale Noce forma
è chiaro che il concetto di creare un mercato comune della difesa un concetto da tutti condiviso ma una strada estremamente complessa perché si parte da punti di partenza enormemente diversificati
E la diversificazione dei vari comparti nei vari Paesi si può misurare
Diciamo da dagli effetti di quella che è stata chiamata diciamo fin dall'inizio di questo convegno una diversa attitudine politica nei confronti del problema della difesa che ha deve differenze enormi da Paese a Paese e che direi la madre di tutte le differenze
La prima differenza palpabili sì ma sembra strano parlare di noi proprio per la difesa quando i diversi Paesi a questo problema intendono dedicare differenti quote la loro ricchezza
è strano pensare a partecipare ad un bene comune quando ci sono dei paesi che ha questo bene comune possono dedicare un terzo o un quarto di quello che dedicano gli altri Paesi
Qualcuno ha detto siamo stati utilizzatori di sicurezza ma non siamo stati fattori della sicurezza questo valeva nei confronti degli americani agli americani erano americani e la cosa si poteva sopportare ma quando pensiamo di essere dice cittadini pari dignità loro fa io credo che sia strano pensare che è un problema comune non si
Risponda con un impegno proporzionato alle proprie risorse lasciamo all'un per cento nostre risorse contro un buon mezzo un tre per cento dei nostri paesi più vicini
Non parliamo sempre parliamo della spesa per abitante ne spendiamo per abitante diciamo
Meno di un terzo di quello che spendo negli altri Paesi
Quindi primo punto partiamo da una prima conseguenza enormemente diverso dell'attitudine della sensibilità rispetto al problema sicurezza
La seconda differenza molto grande è proprio quella della qualità della spesa che abbiamo fatto quindi non sono inferiori ma anche diciamo deteriore rispetto alla spesa degli altri in particolare semmai possiamo osservare quanto noi spendiamo dalla nostra piccola quota in termini di spese correnti e quanto invece spendiamo in termini di approvvigionamenti e addestramento
Che sono diciamo globalmente parlando la qualificazione della spesa
Ebbene è io credo che tutti sappiano che noi spendiamo per ogni action alle armi meno di sessanta milioni alla mentre Francia ne spende centoventi la Germania spende centocinquanta l'Inghilterra ne spende duecento è un dato molto globale quindi non preciso ma sicuramente affidabile spendiamo vedere l'investimento in ricerca sviluppo per persona i dati sono meno affidabile meno comparare sono ancora peggiori
Quindi partiamo da una spesa inferiore e mal distribuite
Altro punto mi chiedo scusa siamo di fronte a una legislazione verso lo sport estremamente diverso la nostra estremamente rigida io mi chiedo come si possa pensare
Un'Europa nella difesa un'industria comune a società internazionale che producono prodotti congiunti quando poi uno dei prodotti o una parte di un prodotto costruito in Francia
Può essere esportato in tutti i Paesi del mondo magari meno sei o sette imbarcati dall'ONU
E lo stesso nostro pezzo più quello stesso questo getto conserve esportato in linea non può essere esportato in altri otto dieci Paesi perché ne abbiamo deciso decisi sì ma di una città di legislazione
Non parliamo poi dell'attitudine politica
Noi esportiamo con poche risorse diciamo imprenditoriale dedicate i nostri amici dedicano tutto il sistema Paese
Risultato che in questi ultimi anni entrambi asportato mille miliardi di cui la metà è un'esportazione finta perché partecipazione a programmi internazionale i francesi hanno scortato quindici mila miliardi
Allora per concludere visto che il mio tempo è scaduto noi crediamo che l'Europa della difesa si debba fare il mercato comune si debba fare ma riteniamo che così come è stato citato più volte anzi
Per arrivare ad una diciamo concetto comune bisogna armonizzare
Certi parametri così come nel campo dell'economia dobbiamo adeguarci a certi standard europei
Sarebbe un tragico errore arrivare ad un'apertura dei mercati europei senza prima aveva avvicinato i nostri standard di funzionamento agli standard dei nostri partner
Questo significherebbe Carla difeso europea non è fatta da noi è fatta da qualcuno di questi Paesi che abbiamo citato prima e noi diventeremo semplicemente un mercato aggiuntivo perché si è preparato a questo momento in modo più adeguato
Quindi la nostra raccomandazione
E il turno di Enrico Jacchia
Ma io direi che questo ora avanzata no non si può trattare
Nessuno dei due temi così vasti come difesa europea e italiana io mi ritirai quindi ha solo a due punti che sono dentro questi due temi cercando di farlo in nove minuti meno di dieci fra guadagnarmi la vostra simpatia
Difesa europea come convenzionale o no tema sto fa pena bordato momentino da Silvestri Maggi ma fondamentale perché i francesi l'anno creato
I francesi non l'hanno fatto loro piccole esplosioni Amburgo ha semplicemente per delle dette i progressi del disegno tecnico delle bombette che ci hanno i francesi l'hanno fatto mettendo in evidenza un principio che è importantissimo
Bianco nel mondo intero la percezione dell'importanza degli arsenali nucleari allora a questo punto che cosa ha fatto i francesi visto che aveva un conto è un po'tutti bandito facciamo la bomba europea e noi la metteremo in certi modi a disposizione degli altri questo cambierà difeso europea voi capite che si invece che le baionette i bazooka e anche i carri armati abbiamo delle bombe nucleari la cosa cambia completamente in un mondo in cui continuano ad esserci le bombe nucleari
I francesi
Hanno un pochino fatto balenare Crespo ma hanno mandato tre parlamentari di cui il vice Presidente Commissione è praticamente Parlamento a a Roma l'ambasciatore francese ha riferito un certo numero di noi ne vedo qualcuno qui questi ci hanno detto sì eh
Alla lunga la nostra previsione non ci credo
Non vedo con i francesi possono dividere questa straordinaria e cosa che pigiare il bottone sulla bomba con chi lo dividono non lo vedo e allora li questo problema difesa europea diventa serio
Perché possiamo immaginare che la Germania a lunga scadenza
Che la Germania
Nella prospettiva di una difesa europea non potendo accettare che l'unico che pigia il bottone la Francia rinunci a fare sulla forza nucleare e se la Germania si fa una forza nucleare noi cosa facciamo
Quindi ecco io chiudo su questo punto difesa europea ma vorrei che pensassimo Nomura domani ma a due tre quattro cinque anni
Altro punto è stato menzionato molto importante in questo momento perché stiamo per andare in Aula per la discussione
La Bosnia e il nostro intervento in Bosnia
Non ci andremo ormai deciso e mi pare che siamo tutti d'accordo anche se non l'opinione pubblica che è inevitabile andarci
Avete visto vari giornali fra cui il Corriere su cui scrivo che a grande titolo pubblicato cinquanta per cento sono contro però per ragioni politiche e probabilmente necessario andati
L'ammiraglio Venturoni ha detto una cosa che forse sfuggita ha detto Novoli stiamo per risolvere il problema di dove andiamo molto importante dove mandiamo al nostro contingente
Stiamo per risolverlo ma c'è in corso un braccio di ferro su un'altra questione beh
Le indiscrezioni venendo da una fonte parigina che noi stiamo trattando permettere il nostro contingente dentro il settore e con le forze francesi
Naturalmente il braccio di ferro è quello che conoscete sul fatto che adesso i francesi sono piuttosto dispiaciuti come si dice il linguaggio meridionale son dispiaciuti del nostro atteggiamento
Sulla bontà ho su questo punto D'Avolio oltre al dove lo mettiamo il nostro contingente io credo che sia assolutamente essenziale il problema della durata
L'America ha già detto che ci vanno per un anno
Sia dovuto a mille ragioni fra cui quella sicuramente importante che a fine anno ti sulle elezioni in America
Possiamo noi accettare di non legare la permanenza del contingente in Bosnia alla durata della permanenza del contingente americano
Perché gli americani sono atti Somalia poi siamo andati via ci ha lasciato a noi assieme ad altri a pulire pulire certe cose
Poi siamo andati via
Fra tre mesi se ne vanno via dai ti e dai ti partirà la forza internazionale
Non vitale dovremmo legare non come cosa prova verso gli americani quasi come sfida verso gli americani se voi dite che ve ne andate dopo un anno noi ce ne andiamo dopo un anno cioè noi leghiamo la nostra posizione noi interveniamo ma ne diamo la nostra posizione è la vostra posizione perché non è possibile andare via Po è andata via se voi andate via
Lasciando che ricominci tutto quello che potrebbe ricominciare
Chiudo facendo spero meno di nove minuti dicendo che mi pare molto importante
Che non nelle Commissioni parlamentari abbiamo il Presidente Commissione Difesa abbiamo visto Breda commissioni esteri le due comitive non sono sufficienti io credo che ci deve essere un grande dibattito in Parlamento
è importantissimo
Che il Paese si è diviso sulla par condicio
Sull'approvazione di varie leggi fra cui il Comitato di direzione della RAI può esserlo ma credo che la nazione del benessere unità se noi mandiamo i nostri ragazzi ha rischiato la vita in una terra straniera
Ratio è il rigore a chi ha anche per la estrema sinteticità ha contezza delle sue osservazioni
Adesso è il turno del generale Jan
Anche io cercherò di essere estremamente Breve mi fa qui faccio un pochettino a quello che ho sentito negli ultimi interventi scusandomi di essere arrivato proprio ritardo ma purtroppo ero primo impegnato l'università ripidi l'amore poi Lilian anche una tavola rotonda
Al Centro Alti Studi Difesa
Difesa europea
Il a mio avviso la difesa europea è una variabile subordinata a due elementi la nato da un lato evoluzione dell'Unione europea dall'altro allora allora in una maniera molto molto sintetica ci possono essere questi casi la NATO rimane forte l'Unione europea invece non riesce a costituire il processo d'integrazione la NATO rimane forte l'Unione Europea prosegue nel processo d'integrazione viceversa la NATO Cindy politica l'Unione europea si indebolisce il la NATO
Si indebolisce l'Unione europea si rafforza allora altare io data la subordinazione che la difesa europea dal variati di istituzionali ben più ampie di quello della difesa europea tutti
Il futuro della difesa europea deve essere rispettato questo quadro
Il
La difesa europea potrà diventare veramente rilevante per la la la la la sicurezza dell'Europa sono mentre nel caso in cui la NATO si indebolisca
Diciamo così prevalga tendenza unilaterali strizza l'azionista del congresso di statuti mentre invece nel processo d'integrazione europea per barche scompone
Misterioso di bacchetta magica invece prosegue si accede era se si riesce ad elaborare una politica estera e di sicurezza comune che evidentemente e la matrice di passi difesa europea
Attualmente noi stiamo proseguendo in maniera diciamo da un punto di vista Clause vizi hanno completamente contraria alla logica nel senso che noi stiamo creando unità multinazionali euro corpo euro formula EUROMARFOR non so brigata ranista uffici sia fra inglesi olandesi e così via e così via e così via senza avere però un cappello d'una di fare una politica estera e di una politica di sicurezza comune
C'è da menti militare subordinata al politico anzi dovrebbe essere sempre così se non c'è una visione politica che facciamo la difesa a fare cioè che scusa difendiamo
E l'altra questione grossa è il rapporti della cui occorre diciamo con intendendo difensore Pio in realtà il parlavo dell'UEO con con la NATO
Il problema e che in queste c'è il problema dell'allargamento
E insostituibile l'allargamento della dell'Ulivo all'allargamento della NATO
E appare il mio e completamenti irrealistico pensare una simile soluzione innanzitutto per un semplice motivo che la tendenza che si sta sempre più affermando e la tendenza che dice che il piccolo cinque del trattato di Bruxelles modificato a pieno vigore solamente per i Paesi che facciano parte della verrà atlantica d'altra parte anche nel la visione più ottimistica dell'integrazione europea
In un una come si fa a pensare che il gli americani accettino di rimanere in Europa
Qualora lui io estenda la sua garanzia di sicurezza al di fuori della area di responsabilità e di controllo degli americani
I gli americani accetterebbero di trovarsi chiedo scusa l'espressione un po'l'Alpina c'è l'onorevole Bampo mi capisce inguaiati dagli europei perché vanno a dare stendere la l'associazione lo stato di Associated membra ai Paesi baltici come abbiamo fatto anche allora eletto come si fa a pensare una classe a mio avviso è del tutto irrealistico cioè e per le mie problemi della difesa europea devono essere visti innanzitutto strettamente associati ai problemi dell'integrazione europea
E dall'altra parte associati ai problemi del la
Di una specie di di di di di di di patto transatlantico che darebbe vigore e continuità la NATO
Concludo dicendo una cosa
E il sul sul forse due cose ce la faccio benissimo prima cosa è questa qua
Allora se la NATO non si può allargare a parte il fatto che sono persuaso che si allarga
Si allarga pochi Paesi si allargherà alla Polonia Cecoslovacchia
E anche perché chi si creano meno guai
Il
Appare il mio il nostro Stato a Mosca diverse volte sia l'Accademia dello stato maggiore generale sia a fare conferenze alla Duma e così via si vede che il l'opposizione molto più retorica che non con con trenta a mio avviso impossibile un bar con la Russia l'alternativa all'allargamento della NATO e un rafforzamento della partnership for peace nel senso che la partnership for peace in realtà una da un lato una preparazione alla mendacità con la NATO dall'altra parte può comportare anche l'estensione di garanzie militari
Cioè rimane il Consiglio atlantico così come fatto vengono estese garanzie militari qual è il rischio dell'estensione della garanzia militare
Che si mettono in moto dei meccanismi di auto automatismo che potrebbero dar luogo ad un fenomeno posto quattordici
Cioè praticamente potrebbero fare un per qualsiasi Cotral questi sì sciocchezza uno perde il controllo dei nervi o così via ci sarebbe automaticamente una escalation di di ogni crisi si sale si rischia fortemente un'escalation della crisi
Seconda questione il problema della industria degli armamenti europea cosa che a mio avviso non è solamente limitato l'industria degli armamenti ma investe tutti li indusse l'alta tecnologia italiana
Noi come indusse ad alta tecnologia italiana non riusciamo a inserirsi nei grossi complessi europei
Le nostre prese si fidanzano non riescono mai a concluderne sul matrimonio neppure in condizioni condotti fortissime come per esempio quello offerto e della corte dalla dalla Pirelli alla Continental
Non siamo riusciti a concludere
Allora villa come fa sopravviveranno Assindustria
Cercando veramente l'alleanza in gruppi europei che ormai si sono consolidati
Oppure se vogliamo mantenere una certa capacità di oppure diventando dei subfornitori mantenendo solamente capacità SIS sono sistemistica all'estero
Il l'esclusione dal gruppo di contatto praticamente un po'la marginalizzazione finti in Italia a parer mio non è solamente una questione di carattere politico strategico ma è una questione che investe anche il belcanto tecnologica in campo economico
Noi rischiamo di brutto allora a parer mio per l'Italia non esiste alternativa che mantenere sempre
La aperta anche l'alter la la la l'opzione americana quanto meno per giocare l'opzione americana contro l'opzione europea aumentare il nostro peso quanto nelle trattative con il con le ingiuste ad alta tecnologia europea
In caso contrario rischiamo una forte margine di trazione che essere la riduzione a situazioni di veramente di sub contraenti
La
Adesso dobbiamo fare una leggera inversione del programma era come voi sapete era prevista che le conclusioni fossero trattati dall'onorevole Napolitano non ero Politano all'una in punto deve lasciare
Questa la sede per altri impegni quindi io di darei subito la parola e poi sentiremo gli interventi che rimangono di Lenzi Micossi
Ringrazio presidente Maccanico di darmi questa possibilità soprattutto di volere accollarsi lui l'onere dell'ultimo intervento il mio non ha in nessun modo carattere conclusivo e mi sarebbe impossibile
Raccogliere in molti spunti contenuti negli interventi fin qui svolti si voglio anche dire che non mi soffermerò
Specificamente sul tema del modello di difesa italiano io credo che bisogna discuterne molto seriamente anche in sede parlamentare per arrivare ad una conclusione
E bisogna discutere con eguale attenzione un punto su cui è tornato proprio ora il generale Jeanne e a cui d'altronde si era riferito anche il generale Angioni sotto il profilo della sua stessa responsabilità nell'Agenzia degli armamenti
Bisogna giungere ad una conclusione ed è grave che gli anni passino ormai senza che si metta la parola fine in Parlamento sul tema del modello di difesa italiano io in ciò vedo ancora
Riflette essi un grosso equivoco una grave contraddizione l'equivoco per cui in realtà non ci sarebbero problemi impellenti di sicurezza
Almeno da alcuni anni a questa parte dalla fine della guerra fredda dal superamento della contrapposizione tra i due blocchi ogni tanto diciamo c'è qualche barlume
Di Presa di coscienza magari in forma emotiva della gravità delle questioni con cui ci dobbiamo confrontare anche in aree molto vicine al nostro Paese mi riferisco ovviamente a quello che si è detto scritto e titolato
Soprattutto in un certo periodo di di fronte alla tragedia in Bosnia il mi non possiamo stare a guardare
Solo che sembra che il corollario Tacito o del non possiamo stare a guardare sia non dobbiamo investire nella difesa ecco non possiamo stare a guardare ma non dobbiamo investire nella difesa
O in quel nuovo modello di difesa che dovrebbe consentirci di partecipare a operazioni di pace
Questo è un grossissimo equivoco e una gravissima contraddizione che a mio avviso resta alla base di tutte le politiche
Di rinvio o di discussione all'infinito sul nuovo modello di difesa italiano e anche sulle questioni dell'industria degli armamenti nel nostro Paese
Vengo
Agli aspetti europee della nostra discussione
Sono persuaso che il confronto sugli sviluppi da dare alla costruzione europea debba rappresentare un tutto unitario edificazione del partito anche Andrea Manzella e siamo
Non dico alla vigilia
Ma insomma all'antivigilia della Conferenza intergovernativa che vedrà in stress in sostanza confluire in un contesto unitario tutti gli aspetti più problematici della costruzione europea
Si dice io sono d'accordo che
In modo particolare nei sei mesi della presidenza italiana dovremmo contribuire ammette l'accento sull'unione politica sull'Europa politica e e in primo luogo sarà tuttavia importante capire che cosa intendiamo con questa espressione
In estrema sintesi io al credo che sì puntare su sull'unione politica significhi lavorare perché l'Europa si caratterizzi come soggetto politico e istituzionale credibile
Trasparente efficace più in concreto
Io vedo questo concetto di unione politica primo come governo politico delle grandi scelte dell'unione economica e monetaria
E questo è un punto cruciale che ovviamente non approfondisco e secondo lo sviluppo effettivo di una politica estera e di sicurezza comune
E quindi non possiamo girare attorno anche alle implicazioni di difesa di una politica estera e di sicurezza comune
E parto e parto da indirizzi che sono state già da parecchi anni
Prospettati cioè costruzione di una identità europea di sicurezza e di difesa c'è anche una bella siglato che si aggiunge alle tante altre mi pare Es di
E occorre
Che l'Europa si assuma dichiarazione del dicembre novantuno una più grande responsabilità in materia di difesa
Bisogna
Essere coerenti con questi indirizzi e saperne trarre tutte le conseguenze identità europea e maggiore responsabilità europea
Non significa messa in questione dei vincoli di solidarietà e di alleanza transatlantica e non
Può significare messa in questione della presenza degli Stati Uniti in Europa o contesto o contestazione
Degli Stati Uniti come potenza europea
Che poi sia la più grande sia la preminente potenza europea o meno e altro e altro
Discorso però ovviamente
Fa ripensato con grande attenzione va ridefinito con grande attenzione anche il contesto transatlantico insieme con questo rinnovato impegno europeo
Perché si sono prodotti e di ciò si è parlato ampiamente questa mattina dei mutamenti molto profondi
Nel quadro internazionale da cui discende una configurazione molto diverso da quello del passato
Dei rischi per la stabilità e per la pace delle sfide per la sicurezza delle necessità di intervento anche compresenze militari
E a questo proposito quello che più spesso viene detto e che però da un lato rappresenta rischia di risultare una formula semplicistica e dall'altro nel nella pratica
Appare ancora un un mondo molto difficile da sbrogliare si è quello della distribuzione di compiti
Distribuzione di compiti essenzialmente tra l'UE o come componente di difesa dell'Unione Europea
E la NATO e la NATO di cui poi due o dovrebbe rappresentare il pilastro europeo come sappiamo si parla di un ruolo duale o duplice dell'UE o
Distribuzione dei compiti e complementarietà
Principio a cui si richiamava il ministro Fagiolo ora io prescindo da un un accenno che è stato fatto in particolare questa mattina da Santoro e che è stato anche ripreso mi pare la Colajanni
Che cosa stia accadendo negli Stati Uniti Jon francamente non vedo una vera e propria tendenza isolazionista ma vedo una tendenza unilateralista
A cui però si contrappone ancora abbastanza fortemente una tradizione di impegno degli Stati Uniti sul versante del multilateralismo
E credo che come Europa dobbiamo fortemente sostenere questa seconda tendenza rispetto alla prima ma al di là di ciò ecco io constato comincia costatazione
Semplice che quando poi ci ci si interroga su sui compiti e sulle emissioni intanto noi non possiamo dimenticare che già c'è stato un rinnovamento l'allargamento delle missioni della NATO
Quindi Kaiser settimana agilmente quindi dichiarazione di Peters bene perché o in senso adesso un po'sommario globale operazioni di pace
Sono già nuove missioni della NATO missioni che la NATO
Intende svolge anche per conto delle Nazioni Unite o si aggiunge e più vagamente per conto dell'OSCE
Allora come si può determinare poi una effettiva distribuzione di compiti tra UE o e nato interrogative piuttosto complicato c'è chi dice
Un punto discriminante eh operazioni a cui partecipino gli Stati Uniti o a cui non partecipino e in questo secondo caso dovrebbe diventare
Missione di due o oppure distribuzione di compiti per aree geografiche o caso per caso
Oppure in un documento francese per esempio si dice se si tratta di difesa dell'unione eh missione NATO
Se si tratta di operazione sotto l'egida dell'ONU è missione dell'UE opera distinzione che io credo gli Stati Uniti in nessun modo accettino
In ogni caso vorrei citare un punto importante di un documento che ho trovato molto interessante e che il documento predisposto nel luglio scorso dalla presidenza spagnola per il contributo dell'UE o alla Conferenza intergovernativa naturalmente
Io non mi illudo perché già il rapporto western dormo poco più di quaranta pagine credo che non sia stato letto da quasi nessuno in Parlamento figuriamoci anche questo documento di poco meno di quaranta pagine della presidenza spagnola sull'UE occhi
Ma contiene ad esempio un punto interessante laddove si imbocca una procedura decisionale che assicuri
La non subordinazione dell'Urbe dell'un'organizzazione all'altra UE o nato specialmente nella pratica delle combine Joint Task Force
Che possono dispiegarsi e e questo lo afferma anche il dipartimento della difesa degli Stati Uniti che possono almeno teoricamente dispiegarsi sia a guida NATO sia a guida UEO
E questa stessa questione della non subordinazione dell'una all'altra e posta nel documento spagnolo anche nel caso che l'UE o richieda l'uso degli assets collettivi dell'alleanza
Mi sembra che anche questo sia un tema da approfondire perché complementarietà ovviamente non significa velleitaria ambizione dell'Europa dell'U dell'UEO
O dell'Unione europea in quanto tale di duplicare gli assets di cui dispone la NATO ma c'è un problema di cooperazione nell'uso di quegli di quegli assets una seconda delle missioni da compiere e del ruolo che l'UE o può avvenire ruolo primario un esclusivo nell'espletamento di determinate visioni
Comunque è chiaro che noi siamo in una fase sempre assai fluida di quella che un po'entusiasticamente fu pronosticato a come nuova architettura di sicurezza cioè abbiamo parecchi edifici che sta di di diversa misura e altezza che stanno sorgendo un po'affiancati
E e perfino con compiti che si sovrappongono gli uni agli altri e abbiamo anche a simmetria e poi in modo particolare le asimmetrie che esistono oggi nell'UE o dato che siamo arrivato a quattro categorie
Di membri fu members gli associati gli Associates
Members e gli osservatori perché abbiamo come voi tutti sapete
Paesi membri dell'unione e non Paesi e non membri della NATO paesi membri della NATO e non membri dell'unione più i paesi dell'Europa centro orientale che in questi vari titoli con questi vari status confluiscono nell'UE confluiscono nell'UE o voglio anche subito dire che la questione è molto importante che ha sollevato la questione il più generale Gianni cioè la questione dell'articolo cinque o meglio dei due articoli cinque alle Teramo Manai a numero arabo va bene non non sarebbe risolta se l'allargamento della NATO riguardasse pochi Paesi soltanto perché rimarrebbe esattamente in piedi per tutti gli altri che non diventassero membri della NATO
Non è così
Sì
Sì
Sì
Sì ma io vengo subito al punto poi questa materia ho avuto modo di discutere molto anche come correlatore all'assemblea dello nord Atlantico sull'allargamento della NATO
Quello che lei dice valorizza lo strumento della partnership for peace e a mio avviso suggerisce di evitare decisioni precipitoso e di allargamento della NATO
Quella che d'altronde lei stesso qui evoca come possibilità è una decisione molto parziale di allargamento della NATO io quindi sono per valorizzare al massimo le possibilità che offre la partnership for peace
E non per contrapporre un allargamento dell'UE o a un allargamento della NATO ma per evitare che una certa retorica anche dell'allargamento della NATO
Aiuti l'Europa al non fare i conti con le sue proprie responsabilità nel campo della difesa che sono anche responsabilità di rafforzamento del ruolo operativo dell'UEO
Credo che noi dobbiamo tenere conto delle diverse possibili opzioni
Che abbiamo davanti circa il rapporto tra UE o e unione europea e in questo senso il documento spagnole molto utile io penso che se ne discuterà nella Conferenza intergovernativa e d'altronde
Già nel rapporto UE essendo Harper è presente diciamo questa
Possibile pluralità di opzioni perché tra il lasciare le cose come stanno diciamo la prima opzione e quella più avanzata cioè la l'assunzione da parte dell'Unione della funzione da discesa confusione
Tra UE o e Unione europea
Sono possibili opzioni intermedie o Sion intermedie compresa quella di conferire con una modifica dell'articolo
Jane quattro paragrafo due del Trattato un maggior ruolo politico in materia di difesa all'Unione
Cioè con un mio con una un reo chiaramente subordinata politicamente operativa e operativamente all'Unione europea benché ancora distinta istituzionalmente
E in ultima istanza le questioni che però vengono in giuoco anche quando si discute
Di questi profili istituzionali sono quelle dei rapporti tra politica comune
E difesa comune e io credo che noi tutti siamo consapevoli del fatto che non solo per realismo ma come dire anche per
Concretezze razionalità di sviluppi bisogna partire
Da un serio fondamento di politica comune nel campo dei rapporti internazionali nel campo della sicurezza e anche nel campo della difesa e d'altronde il Trattato di Maastricht
Collocava proiettava in una prospettiva ben più avanzata quella della difesa l'approdo della difesa comune
Ma scelto bisogna lavorare nello spirito anche di quella prospettiva più avanzata
Che credo che bisogna evitare anche all'interno dell'UE o forse qualche
Qualche equivoco io generale Angioni c'ha messo in guardia credo che se ne debba tenere conto verso il sovrapporsi di iniziative per gruppi di Paesi
Che possono comportare duplicazioni essere fatti di pura facciata e che appunto non si collocano
Nello spirito di una prospettiva sia pur non vicina di vera e propria difesa comune e addirittura contraddicono con l'esigenza attuale e da perseguire nella Conferenza intergovernativa di un'autentica
Politica comune grazie
Ringrazio il Presidente Napolitano io intanto adesso sentiamo gli ultimi due interventi che rimangono Guido Lenzi
Poi Micossi
Credo che dobbiamo ringraziare l'ordine alfabetico Micossi è vero per il fatto che ci concede questa circostanza l'ultima parola in un dibattito che è stato particolarmente ed Enzo articolata significativo
E quindi che due persone come noi rappresentanti degli italiani
Di organismi internazionali possano dire la loro a conclusione di questo è motivo credo di soddisfazione contingente ricorsi vi parlerà degli aspetti che riguarda la commissione cioè l'Unione Europea nei suoi aspetti
Istituzionali già acquisiti immagino a me spetta a Coppito molto rapidamente conto di farlo in meno di dieci minuti nell'interesse generale
Anche della di una certa concisione ormai molte cose sono state dette per quello che riguarda l'unione europea occidentale
Andrea Manzella detto all'inizio di questa nostra mattinata che Maastricht è migliore della sua fama vorrà dire lo stesso dell'Unione Europea Occidentale
Organizzazione sconosciuta ma che a differenza di Maastricht che è un processo in corso l'UEO è una realtà esistente già disponibile è una struttura che è già funzionante e disponibile per coloro che volessero utilizzarla
Il
La situazione
Internazionale al quale ci troviamo appunto consente di individuare degli strumenti già esistenti e sottoutilizzati l'Italia più di altri paesi come sappiamo in materia di difesa
Soprattutto in materia di difesa ha bisogno di parametri internazionali due o è un parametro esistente e polivalente
Come tela di fondo della situazione
Di difesa della della politica difese tra nazionale
Bisogna renderci conto e pare sia stato detto ripetutamente stamattina
Che stiamo passando nella collaborazione internazionale perché la difesa
Dalla difesa territoriale dal concetto di difesa collettiva del territorio nazionale ad una concezione molto tu complessa che è invece la la la collaborazione internazionale per esigenze di sicurezza collaborativa
Quindi
Esigenze che non concedono più la difesa del Teresa col Santo dovere della difesa del territorio nazionale bensì una collaborazione più generosa portata verso l'esterno parte integrante della politica estera che consiste nel difendere
Gli interessi di altri paesi e considerare anzi interesse nazionale la difesa degli interessi di sicurezza e di stabilità di altri paesi questo è un concetto di sicurezza diverso nuovo è sempre esistito ma molto più evidente oggi
Che però comporta per l'opinione pubblica nazionale e quindi per chi De partecipare al processo decisionale dei meccanismi anche concettuali diversi si tratta dei argomentare che questa attività di collaborazione del capo alla sicurezza corrisponde effettivamente all'interesse nazionale
Naturalmente questa questo interesse nazionale mediato va esercitato ovviamente a differenza della della della tutela del del territorio nazionale
Necessariamente attraverso dei meccanismi internazionali
Di collaborazione
Il la conseguenza pratica di questo è che mentre la difesa collettiva della NATO riguarda il famoso articolo cinque del plico e abbiamo parlato ovvero sia un un settore delimitato preciso in cui c'è la ancor la chiamata di corresponsabilità immediata degli stati membri della della della
Alleanza
Coinvolta per quello che riguarda gli aspetti esterni laddove l'amato là dove la sicurezza collettiva non agisce meccanicamente automaticamente ma dove ci si devono creare queste coalizioni dei Paesi disponibili quelle che nei pochi mesi disponibile a contribuire a questa sicurezza più latte più estesa ci saranno delle delle coalizioni
Differenziate a geometria variabile e questo non è di per sé un fenomeno di guide dietetiche noto un venir meno della solidarietà
Comune dei paesi che sono coinvolti in questa operazione di di di collaborazione significa premi invece una più precisa
Presa di responsabilità da parte dei Paesi che ritengono di avere la possibilità e le capacità di provvedere a queste nuove fattispecie di crisi di crescenza management e quindi la l'UEO
Trova la propria vocazione è stato menzionato Peters proprio in questo settore un settore residuale rispetto alla sicurezza collettiva è un settore che corrisponde
Quello
Del del delle delle delle fattispecie al di fuori l'articolo cinque a delle circostanze specifiche caso per caso per caso per caso dovranno coinvolgere i vari Paesi questo comporta quindi un processo di opting niente
Cioè saranno una una una decisione politica sarà presa a livello di Unione europea forse un un profilo di di di politica estera difesa dovrà essere individuato elaborato una politica di difesa sarà successivamente conseguentemente elaborata fra i Paesi europei e infine una azione operativa questa dovrebbe essere la sequenza logica purtroppo come è stato detto stamattina storie procede più veloce della politica e noi saremo costretti lo siamo già a prendere decisioni operative in campo internazionale in questi settori fuori dell'articolo cinque
A prenderle prima ancora che una politica di difesa sia stata elaborata e tratta ancora prima naturalmente la politica dicono politica estera e di sicurezza c'è stata qui ci sono delle esigenze specifiche
Circostanziate
Nel quale i Paesi saranno indotti opting cioè a dichiararsi cointeressati e quindi a collaborare insieme prima che il quadro generale concettuale sia stato precisamente individuato quindi diciamo dal dal punto di vista dell'UE Rio ci sono già le possibilità di collaborazione di codecisione
Istituzionale già pronte che ci che ci consentono di operare in questi settori senza essere legati coinvolti
In nel Merlin premesse istituzionale l'ossessione istituzionale non ha motivo di esistere per quello che riguarda l'unico che organismo politico-militare poiché comprende come tutti sanno seduti allo stesso tavolo ministeri Esteri della difesa e l'unico organismo anche se ha poca sicurezza che a questa duplicità la l'UEO e concludo rapidamente l'UE o anche il vantaggio di con interessare com'è stato detto anche dal presidente Napolitano una serie di Paesi diversi differenziati constato specializzati alcune membrana tanto tempo Adorno europea altri nessuno dei due altri soltanto di ognuno dei due questo consente di sviluppare un'azione appunto di educazione si è parlato di catecumeni
Un'azione di educazione di questi Paesi dal punto di vista non soltanto l'Inter operativo netto perché per interoperabilità militare ma anche la potestà dalla cultura politica dalla cultura difesa quindi una funzione di edificazione istituzionale di questi Paesi
A sostegno di una politica di sicurezza ben più ampia di quella di difesa comune
Tutto questo sono tutte queste sono molto rapidamente e me ne scuso ma
A vostro beneficio che
Sono stato spero così conciso
Tutto questo già si svolge questo il prezzo è già si svolgono nella foto numero parallelamente agli sviluppi che avvengono e avverranno in ambito di di Maastricht della Conferenza intergovernativa due ho già procede parallelamente in questo senso
E quindi consapevole che non ci sarà una sequenza necessariamente non avremo tempo per una sequenza fra politica estera politica di difesa difesa comune ma che i rapporti potranno dovesse invertire sotto la pressione degli avvenimenti detto questo vorrei concludere più con un po'di marketing dell'istituto di cui sono attualmente direttore le strutture l'UEO
Seduta a due o un organismo che è in grado di raccogliere considerazioni
In ambito europeo lato ventisette Paesi fanno capo all'istituto dell'UEO ed altri
Ed altri sei o sette mediterranee oltre naturalmente è stato di circa dal ventotto in totale trentaquattro Paesi fanno un per un verso o per l'altro capo all'Istituto è un centro di riflessione quindi di raccolta di considerazione
Che noi siamo in grado di trasmettere alle capitali e in senso inverso le capitali ci credono fornire se lo desiderano le loro considerazioni loro valutazione che noi all'Istituto possiamo diffondere vagliare sondare
Con questo in questo senso si dichiarò che sono più che mai a a vostra disposizione di cui tutti grazie mi
Emigrazione amico Nancy l'ultimo intervento del PD Stefano Micossi che io ringrazio perché è venuto da Brussel
Riferirci
Ma contrariamente all'amico Lenzi il fatto di esser stato sospinto fuori tempo massimo mi imbarazzo e quindi mi dimetterò
A parte l'agenda delle cose che stiamo cercando di fare ne sono lieto di ospitare chiunque sia interessato poi a Brussel per raccontarvi seguita
Il
Come fosse alcuni di voi realizzano
La competenza principale della Commissione in queste materie più legata all'attività dell'industria che a quello della politica estera
Non a caso io sono direttore dell'industria
E in effetti una commissione una comunicazione alla commissione poi al Consiglio
Europeo in preparazione in materia di politica europea di difesa che in larga parte a che fare
Con lo sviluppo di elementi di una politica per l'industria
Industria come avete sentito agitata
Perché naturalmente sono cadute le domande pubbliche
è in difficoltà e in aggiunta ai normali processi di concentrazione aggregazione che negli altri compatte dell'industria avvengono in inevitabilmente quando i mercati si aprono
Quando cade la domanda qui non avvengono perché considerazioni speciali impediscono il funzionamento dei meccanismi di mercato in particolare evidentemente ci sono a vincoli diretti chiede che limitano le possibilità di cooperazione aggregazione che derivano dalla natura speciale di queste industrie be i Paesi comunque tendono a proteggere a difendere
I propri che campioni nazionali per ragioni in parte nobile di in parte virgolette ignobili nel senso che ci sono rapporti di contiguità
Con le amministrazioni che non favoriscono una valutazione serena come dire di quello che uno può non può fare
E infine le politiche europee comuni
In questa materia sono sospese da un articolo del trattato dell'articolo duecento l'entità del trattato quindi non si applicano qui nella tariffa esterna comunitaria nelle politiche di concorrenza nelle politiche di public procurement di
Sì c'entra in forno a qualcosa da un lato si cerca di capire il seno eccome proporre una revisione articolo duecentoventitré nell'ambito alla prossima Conferenza intergovernativa sapete che in realtà hanno luogo della commissione
In quella sede per forza di cose limitato
E in secondo luogo vedere se all'interno del quadro istituzionale attuale c'è spazio per collaborazione volontaria su una serie di fronte questa serie di fronti è un elenco di iniziative che tutto incontrano grandissime difficoltà ma che pure noi stiamo esplorando come piste di riflessioni le nostre visite ai ministeri della difesa e dell'industria dei paesi membri per il momento sono meno che incoraggianti ma se non fosse difficile fare quello che facciamo non ci sarebbe bisogno di gente brava come noi quindi non insistiamo quali sono queste a
I controlli all'esportazione e perdere sui beni di e tecnologie di suscettibile di uso militare oltre che civile di o al virus
Va be'ma assolutamente intrattabile
Le tariffe sulla importazione di materiale militare
Ne discutiamo dall'ottantotto
Public procurement pochi sì sì qui rientra il problema della European Armaments Agency che come sapete comincia a muovere i primi passi essenzialmente per adesso si intravvede si capisce solo nel campo della ricerca e dello sviluppo non c'è
Ancora molto alto però evidentemente sì aprono delle strade sottolineo rispetto a un elemento che è stato rovinata dal generale Gian una apertura interessante quindi public procurement progressista ha bisogno anche la NATO e anche lì esiste un gruppo che quello dei direttori degli armamenti che inevitabilmente si finì a quattro fa identificare di cooperazione e ad affrontare gli stessi problemi ma anche in ambito diverso e qui si aprono quelle strade alternative di cui il generale Gian forse parlava
C'è un problema di politica della concorrenza
I mercati sono segmentati e gli operatori sui mercati nazionali sono monopolisti
La definizione del mercato era strettamente nazionale l'apertura
Crea lo spazio per concentrazioni e fusioni indica che si rinunci alla definizione demarca nazionale dell'ambito dei mercati il che implica anche la disponibilità a rinunciare alle posizioni monopolistiche nelle forniture cosa che nell'industria rilevanti né gran parte delle amministrazioni sembrano in questo momento particolarmente aperti a considerare nel campo della ricerca ma disponiamo di risorse ingenti il flusso principale di tecnologia non è in Europa contrariamente all'America
Dalla difesa al Civile ma viceversa docili dalla difesa questo dal punto di vista dello sfruttamento dei programmi civili è un'opportunità
E non è un vincolo per altri versi naturalmente tra un vincolo pensate appunto alle commesse militari che il governo americano capace mentre sostavo ma da questo punto di vista una opportunità si stanno esplorando possibilità di cooperazione anche coi programmi del western io piana ma nel gruppo Euclide
E altre piste diritto vinta riflessioni si possono usare sesta pista di riflessione i fondi strutturali
Per favorire la riconversione all'uscita dall'industria difesa di quelli che non ci possono più stare se si accetta l'idea di un processo di conversione è esploso in questo caso che si possano finanziare
Attività suscettibile di dual use ci sono risorse rilevanti
Dell'ordine di settecentocinquanta ottocento milioni di ECU per promuovere processi di ristrutturazione secondo la filosofia non manderebbe tracce e infine le attività di standardizzazione
Prettamente legata a quelle di public procurement il settore difesa e fuori da quella enorme attività di standardizzazione in settori di soprattutto tecnologia suscettibili di grande sviluppo telecomunicazioni information technology comunicazioni
E che hanno ricadute importanti che cosa fa la standardizzazione fissando le caratteristiche tecniche dei prodotti nelle condizioni di interoperabilità o di uso congiunto appena carte sostanzialmente di nuovo questa cosa non succede e vendetta difesa non partecipano a questa attività perché per adesso i mercati sono chiusi evidentemente stiamo cercando di incoraggiare la standardizzazione a distendersi in questa direzione le industrie corrispondenti a partecipare il processo europee di standardizzazione arrivato in fondo
Con l'intervento di l'amico Micossi mi pare che il convegno a si conclude
Io non intendo fare una sorta di appendice alle conclusioni che ha già tratto il Presidente Napolitano
Voglio solo così mi limito rapidamente richiamare alcuni di di temi che sono stati trattati mi pare che lo spettro delle questioni affrontate amplissimo
Mi pare che poi la discussione sia stata particolarmente feconda e che se riusciremo a pubblicare presto questi atti io credo che sarà una documentazione molto importante per chi deve prendere le decisioni in questo campo
Mi limito a segnalare alcune questioni che sono sorte quella che ha fatto l'onorevole Fassino
Cioè riguardo al l'opinione pubblica e la scarsa rissa che ha nell'opinione pubblica il problema dell'integrazione europea sotto il profilo della politica estera e te la politica di difesa comune
E questo è un punto sul quale la classe politica deve meditare secondo noi è molto importante
Cioè riequilibrare il problema dell'integrazione europea
Riequilibrare rispetto all'unione monetaria dire all'Unione anzi e alla moneta unica con la questione della politica comune in materia di esteri e difesa e qualche cosa che pur in un certo senso conciliare
La cittadinanza europea ai finalità alle finalità della integrazione perché e il terreno su quale i cittadini europei possono son trovare maggiore possibilità di sicurezza per l'avvenire
Questo è un punto importante secondo punto importante il legame stretto che è emerso fra la politica estera comune la politica di difesa l'hanno detto con molta chiarezza il sottosegretario Santoro le generali già i confini quali sono i confini dell'Europa che ancora un momento un problema molto se quali sono i rapporto sceglie il cosiddetto tipo in in che il così detto Whirlwind
E soprattutto quale se vogliamo fare una scelta come la diceva ci scarpe stent fra la Europa potenza o l'Europa spazio queste sono sono sempre questi motivi che vengono che vengono fuori e sui quali è necessario arrivare ad una ad una decisione infine abbiamo parlato del ruolo dell'Italia che si è visto a quale l'importanza geopolitica dell'Italia in questo momento quali problemi seri e I di Italia per inserirsi in questo processo e soprattutto quali sono i problemi dell'industria italiana
Ricami così ci ha fatto capire qual è la specificità dell'industria degli armamenti in Europa quali sono i problemi
Che il dobbiamo affrontare perché si abbia una industria europea degli armamenti ed io non sottovaluterei quell'accenno che ha fatto il generale Jean ai legami eventuali anche con gli Stati Uniti
è una mia vecchia posizione che io sostengo che migliori sono i nostri rapporti con gli Stati Uniti più forti noi siamo in Europa insorse queste una è una è una eresia oppure una posizione giusta
Infine l'ultimo punto su quale vorrei richiamare l'attenzione di quell'esortazione che ha fatto il ricco Jachia
Quanto ha detto prima di imbarcarci in questa fase così delicata e importante che la presidenza italiana della l'Unione europea e quindi della Conferenza intergovernativa che ci sia una posizione parlamentare forte che ci sia un dibattito non nelle Commissioni ma in Parlamento che ti ha luogo a un Atto di Indirizzo solenne perché su questi temi il Paese non si può tiritera
E con questo auspicio Chio dichiaro chiusa questa nostra riunione grazie grazie a tutti