"Tra misteri e verita': storia di una democrazia incompiuta" presentazione del libro di Ugo Pecchioli nell'ambito della Festa nazionale de "l'Unita'" '95 (Reggio Emilia, 25 agosto-18 settembre)

Il libro del compagno Ugo Pecchioli della direzione nazionale del partito del PDS
Tra misteri e verità
Storia di una democrazia incompiuta intanto vorrei informarvi che il libro
Oltre che e quindi nella sala in vendita presso la libreria all'interno del festival e che il compagno Pecchioli e disponibile a firmare
Copie del
Cona se intanto io ringrazia i presenti
Ringrazio prima di tutto il compagno Pecchioli la presenza al Festival nazionale a presentare questo suo lavoro ne discutono con l'autore Vito D'Ambrosio presidente della Regione Marche che pure ringrazio per la presenza
E Gianni Cipriani curatore del libro e giornalista dell'Unità al quale io cedo immediatamente la parola per evitare visto che siamo già in ritardo lungaggini ulteriori
Io mi limiterò ad una breve introduzione per
Spiegare in i caratteri fondamentali del libro e poi naturalmente
Pezzoli D'Ambrosio entreranno
Più nel merito
Io voglio
Dire una cosa alla quale credo molto e che anche per questo ho già detto di no in altre presentazioni alle quali ho potuto partecipare e cioè che io credo innanzitutto
Che questo libro un libro che merita di essere letto
Voglio dire non faccio della facile pubblicità altrimenti magari lavorava in un'altra azienda come la Fininvest invece sono un giornalista dell'Unità
Dico che questo libro che merita di essere letto perché è un libro che contiene molti spunti sia una riflessione analitiche critica assunse una lunga stagione italiana sia spunti per una ulteriore riflessione su quelli che possono essere
Gli sviluppi futuri della politica
E io comincio subito con il dire sgombrato il campo da un equivoco
Che questo libro tra misteri e verità
Non è una biografia
Pecchioli che pure avrebbe e a tutti i titoli
Per farlo non fosse altro che la sua militanza
Finora continuerà ma è stato animi militanza d'altissimo livello durata per più di cinquant'anni
Cominciata con il suo ingresso nelle formazioni partigiane a vent'anni e poi proseguita con la segreteria nazionale tra FIGC e il segretario della federazione di Torino responsabile dei problemi dello Stato del Partito comunista capogruppo al Senato
Presidente del Comitato di controllo sui servizi segreti e quant'altro eppure dico nonostante questo e quindi nonostante avesse abbia tutti i titoli
Per farlo Pecchioli a evitato di fare una di scrivere una biografia non è nello stile della persona che tutti i i militanti del Partito comunista e per il PDS conoscono e poi molte altre persone non è nello stile della persona l'autocelebrazione
Non non è mai piaciuto a Ugo Pecchioli insensati e la scheda sulla stessa sobrietà anche un tratto distintivo della sua carriera politica nella migliore testimonianza
Questo libro questa
Quest'operazione assai più complessa nel senso che in questo libro ci sono degli elementi ovviamente biografici però per portare avanti un'operazione diversa nel senso che in questo libro si racconta la vita
E la storia politica e l'impegno politico di Ugo Pecchioli ma per raccontare in in maniera più generale l'impegno politico di decine e decine di migliaia di Comunisti italiani di persone che in Italia hanno lottato per la pace per la democrazia di persone anche Esterne non militanti direttamente il Partito comunista italiano che si sono mobilitate per difendere il Paese dal dall'ondata terroristica per questo c'è questo libro da questo punto di vista è una molto assai particolare
Nella premessa
Nella premessa che ho scritto io ho voluto sottolineare un aspetto sicuramente questo non è un libro di storia in se noi intendiamo libro di storia come in senso classico
Ma e quindi non ha pretese accademiche non anche se est c'è un notevole rigore scientifico
Ma a mio giudizio e devo dire non solo a mio giudizio ma anche delle persone che questo libro hanno già letto
Tra misteri e verità rappresenta un importante contributo storiografico alla proprio alla storia del Partito Comunista Italiano per intendersi meglio
In futuro se in qualche storico come ovvio vorrà scrivere la storia del partito comunista degli anni Settanta ad esempio degli anni Ottanta o degli anni sessanta
Insomma vorrà portare avanti bora scrivere nuovi capitoli della storia del Partito comunista italiano non potrà prescindere da questa testimonianze da questo contributo che viene non solo da una da un testimone ma da un autorevole protagonista della storia di quel di di quel periodo
Io mi fermo qui solo sottolineando su questo spero che che seguito Pezzoli vorrà
Riprendere sono sottolineando un paio di elementi diciamo di di contenuto del libro
Nel senso che
Dunque le vicende che vengono trattare vengono trattate con un gran con un grosso senso critico cioè cercando di analizzare le vicende molti anni dopo cercando di
Mettere luce i lati positivi ma non nascondendo non nascondendo
Tutti i limiti tutte le cose che potevano essere fatte che non sono state fatte ecco da questo anche in questo in questo senso si capisce che non c'è nessuna volontà autocelebrativa
Nel senso che tutti gli argomenti considerati tra virgolette più spinosi
Sono stati affrontati con molta franchezza in alcune parti c'è anche
Ci sono anche degli elementi degli spunti di riflessione molte importanti ne cito solo uno ma ce ne sono molti
Il movimento del settantasette
E quindi il la le simpatie tra virgolette che che alla lotta armata di sinistra venivano da settori non irrilevanti del della gioventù italiana
Ecco in questa parte cioè
Cioè Pecchioli propone al momento di di riflessione anche di non priva di le spunti autocritici per dire che per domandarsi se e come era già avvenuto nel sessantotto
Nel settantasette una diversa politica delle forze di sinistra avrebbe consentito ad alcuni giorni di avere uno sbocco
Di avere di indirizzare il loro impegno a loro voglia di cambiamento io nell'ambito democratico senza bisogno di simpatizzare per la lotta armata
Questo è solo uno degli degli spunti che viene proprio da Ugo Pecchioli che voi sapete
Che è stato lungamente a mio giudizio come un giudizio di moltissimi altre persone ha torto giudicato il falco l'uomo duro luogo della repressione
E nel libro e ha spiegato molto chiaramente qual era voi la grande partita democratica che si giocava in quegli anni e come la tenuta democratica fosse il primo obiettivo è forse
Proprio di portava avanti italiane i disegni terroristici mirava proprio a scompaginare lo Stato democratico io mi fermo mi fermo qui sottolineando solo due aspetti
Cioè
Che questo libro
Contiene anche una grande messaggio politico perché Pecchioli appunto nonostante il titolo tra misteri e verità questa è stata ed è una personalità politica della sinistra italiana
E cioè un richiamo quasi continuo al alla lotta all'indifferenza cioè
L'impegno politico l'impegno civile come ragione come ragione di una vita soprattutto in un momento quello attuale in cui quando si parla di politica di partiti di politici
C'è una grossa tendenza di tipo qualunquisti Co. e secondo me aggiungo un piccolo parere funzionale al ad alcuni di insegnanti democratici nel punto di squalificare la lotta politica la vita politica l'impegno politico in tutto questo libro invece c'è una emerge una rivalutazione dell'impegno politico quello vero
Quello che han fatto sì che migliaia di persone in Italia hanno combattuto per la Pace per la democrazia hanno difeso il terrorismo e non è non è un caso che il libro comincia con un capitolo intitolato la scelta e spiega come un ragazzo di di vent'anni di poco meno di vent'anni decide di ieri s'salire in montagna prende le armi e combattere contro il il l'invasore nazifascista combattere contro i fascisti e poi di proseguire l'impegno e credo che sia proprio questo il messaggio politico più profondo che viene da questo libro quindi un invito all'impegno all'impegno civile all'impegno democratico
Un invito che laddove non è espresso chiaramente emerge in tutte le pagine del libro dalla prima all'ultimo e infatti non è un caso che il libro
Si conclude con l'auspicio di Vecchioni di poter continuare ancora a lungo a un impegno positivo per per la democrazia italiana e per il Paese
Ecco perché credo che e questo libro come ho già detto in altre presentazioni oltre a essere un libro che merita di essere letto perché si fa leggere volentieri perché è scritto in maniera assai semplice senza aggettivi senza frasi eroiche senza frasi ridondanti
è scritta in maniera assai semplice e assai vera è un libro che merita di essere letto perché a mio giudizio ma non solo a mio giudizio il giudizio di persone assai più autorevoli di me è un libro utile proprio per i motivi che dicevo prima
Perché utile utile per chi crede ancora come dicevo prima dell'impegno politico l'impegno civile all'impegno democratico
Rappresentino ancora un valore
Io darei ora la parola a Vito D'Ambrosio
Il mio penso in un certo senso di dover iniziare
Questa chiacchierata non tanto presentando Minna spiegando il perché della mia presenza qui
E non è un solo perché altrimenti non si capisce perché presenti una regione ma allora perché non è il presidente della Regione Lazio
Della regione Abruzzo
Allora mettendo in fila le ragioni la prima ragione e che con Pecchioli
Ho diviso una serie di esperienze di riflessioni
Di momenti di analisi
Su sugli anni più bui della nostra democrazia sugli anni di piombo
E io condivisi perché ci trovavamo dalla stessa parte
Che non era una parte partitica io non sono mai stato iscritto nel PC né al PDS
Ma era la parte dei difensori della democrazia
Di quelli che si affaticano perché come dice pongo in questo suo libro
La democrazia
Reggesse all'attacco senza stravolgere stravolge essi in maniera tale da non essere più riconoscibili
All'epoca ero magistrato è un fatto per trentotto anni fino all'aprile di quest'anno quando ho scelto di provare quest'altra esperienza
Sono sempre stato impegnato in un momenti di organizzazione di riflessione politica all'interno dalla magistratura
E
Fin da allora era molto facile individuare gli interlocutori naturali in questo tipo di impegno e Ugo Pecchioli era uno di quegli interlocutori naturali
Quindi questo è il primo motivo per cui o accettato divenire non a presentare il libro mai incontrare Ugo approfittando dell'occasione
Il secondo motivo e quello che diceva prima Gianni Cipriani
Che abbiamo tutti noi che abbiamo vissuto quegli anni imposizione
Privilegiata per il nostro punto di osservazione abbiamo il dovere di diffondere al massimo le nostre testimonianze
Prima che una pesante
Coltre di disinteresse
Non sempre disinteressatamente manovrata cali su queste vicende al tipo a al grido di è passato ormai non ci preoccupiamo più sono altri i problemi dell'Italia sembra quasi che parliamo di eventi preistorici invece sono eventi che stanno dietro l'angolo
E vanno di lei mantenuti al centro di una riflessione del attenta e di una riflessione che deve essere il momento fondamentale prima
Di ma dell'azione politica
Il terzo elemento è quello di vedere che cosa
è possibile appunto sul
Sul tipo di
Approccio che dicevo prima che cosa oggi è possibile recuperare nell'esperienza di secondo me molto è possibile recuperare l'esperienza dietro diceva Cipriani ha poi entrerò più specificamente su questo su questo dato
Il terzo elemento e anche quello di raccogliere l'invito di Ugo Pecchioli che un invito a mantenere l'impegno ad aggiornare ma mantenere l'impegno
In un momento di difficilissima transizione del nostro Paese
Una transizione che non essendo drammatica come alcuni passi del decennio trascorso anzi del ventennio trascorso
Può dare l'impressione di
Conseguenze meno dannosa invece no stiamo giocando una partita che ancora adesso è di
Notevolissimo livello perché l'esito di questa partita può determinare il tipo di sviluppo di questo Paese
Un altro passante un altro motivo per cui ho accettato questo invito
E anche quello di dare il mio contributo
Non vi militante partitico ma di convinto seguace di un certo blocco coerenti e di idee il mio contributo che finalmente l'anomalia italiana venga cancellata dalla storia l'anomalia che ancora resiste ancora regge perché mentre abbiamo una
Accettazione tranquilla di un cambio di classe dirigente a livello locale ed abbiamo avuto abbia avuto un grosso segnò ad aprile
Non abbiamo ancora questo tipo di accettazione tra o comunque non abbiamo ancora la conseguenza di questo tipo di accettazione non abbiamo ancora
Assistito al fenomeno dell'andata al governo di una classe politica e di settori importanti della vita e delle schieramento partitico italiano che fino ad ora sono stati tenuti fuori rigorosamente vigorosamente
E in maniera efficace e coperta
E quindi credo necessario il richiamo a libro precedente che Gianni Cipriani ha scritto
Insieme al fratello eccetera la sovranità dimezza limita
E l'ultima ragione poi la ragione che viene ultima per pudore ma
E forse uno delle molle principali ed è la voglia
Non solo di di vedere un amico ma di rivedere un amico nel modo che a noi sembra in un certo senso quello più che ci richiama di più i modi con cui ci siamo visti noi
Non non ci siamo quasi mai visti per ragioni esclusivamente e dichiaratamente e di amicizia ma abbiamo sempre giocato nel mascherato queste ragioni amicizia all'interno delle esistenti ragioni di confronto politico di arricchimento reciproco nell'esaminare il mondo
Politico partitico Luís
Magistratuale e istituzionale
E allora
Fatte queste premesse che allora si spiegano perché il presidente della Regione Marche quindi io
Vorrei cominciare un ponte una riflessione sul libro che ho letto tutto e nel quale ho ritrovato proprio il mio amico Pecchioli che pure da un po'non riuscivo a vedere perché impegnati reciprocamente
Ci siamo in quest'ultimo paio d'anni non più visti
Perché troppo una rigorosa
Rigorosa coerenza nel libro tra
La frase iniziale la fase finale
All'interno di questo di questo racconto
Cioè un dirigente di partito
Che spiega
La sua Scelta
Dandone apertamente le motivazioni politiche
E però sotto queste motivazioni politiche si sente proprio il di lei il ribollire di di di ragioni etiche morali
Di ragioni etiche morali che rimangono sempre un po'nascoste un po'
Defilate
L'uomo Pecchioli e così
Che era il dirigente politico Pecchioli così e quindi anche il memoria vista storico scrittore Pecchioli non poteva che essere così
Però
Per per conoscere per capire
Anche la ricchezza umana
Di Ugo Pecchioli io vi consiglio di leggere con attenzione le righe che ha dedicato alla morte di Enrico Berlinguer
E sono righe nelle quali c'è
Prepotente
Questa
Coloritura emotiva che c'è sempre stata imperfezioni anche se fortemente controllata
In fondo credo che fosse anche
Ugo perdonami se ricordo ma non credo che sia così fosse anche una specie di Stille della vecchia guardia comunista quella di non lasciarsi trascinare troppo nel esprimere la il sottofondo emotivo che però c'era che si sentiva che poi dopo
Rendeva credibile messaggio ecco
Lo rendeva credibile perché si si capiva che si dicevano cosa che si rilevano che si sentiva
è vero ha detto Cipriani l'inizio di libro non è un abile o non è una biografia anche questa è una scelta di Pecchioli non non sarebbe stato
Comprensibile per chi lo conosce come me
Da tanto tempo
Che Pecchioli decidesse di scrivere una biografia
Un uomo schivo come lui non lo avrebbe mai fatto
Non ha scritto una biografia ha fornito una chiave di lettura personale di un cinquantennio di vita politica di questo Paese
E quindi ha dato la chiave di lettura più autentica perché quella che derivava dalla sua personale esperienza questo mi pare
Un forte segnale di come si riesce a coniugare la necessità di lasciare traccia di sé quando traccia dice di quello che si è vissuto ma collegandolo e ponendo l'all'interno di un contesto generale e complessivo
è vero
Quello che diceva Gianni in fondo è un racconto di vita di impegno politico
Che è come se fosse un condensato o il mezzo per gettare occhiate su storie di vita di impegno politico di tanti meno conosciuti di Ugo Pecchioli
Entrando poi non può più all'interno della struttura del libro
Due o tre cose mi hanno colpito molto
La prima è diceva prima Cipriani
La onestà intellettuale di Picchio
Che ovviamente è una dote che i i suoi amici ma anche qui coloro che gli amici non gli sono o non gli erano gli hanno sempre riconosciuto ma qui si legge
Il momento delle autocritiche coraggiose
Che all'interno di questo racconto
Ci sono fu uno dei uno degli esempi principali e quelle che ha indicato tu prima una certa incomprensione messo in movimento del settantasette non solo ma anche Ugo se ti ricordi bene un certo ritardo nel comprendere l'effettiva natura del fenomeno del terrorismo russo c'è stato un ritardo che probabilmente ha comportato dei costi pesanti a livello di
Ampiezza del fenomeno a livello di capacità di reazione al fenomeno stesso
Però attenzione io
Non vorrei che i nemici
O gli avversari
Approfittassero in un certo senso di questo coraggio e di questo ne stante le toilette per
Provare una manovra che va respinta con decisione
Ci sono stati è vero degli errori delle incomprensioni dei ritardi del Partito comunista italiano prima e del PDS dopo anche se diversi c'è stato un ritardo che è stato storico
Per esempio perché il Partito Comunista si avvicinasse in maniera costruttiva i temi delle istituzioni in Italia
Ugo Pecchioli è stato il primo dirigente comunista che dovendosi occupare dei problemi dello Stato ha cercato di entrare dentro i problemi dello Stato non vedendolo come un una realtà Ostilio ad estranei
Ma vedendolo con una realtà difficile da cambiare ma che bisognava cambiare bisognava cambiare in un certo modo ma cominciando a farsi carico dei problemi
Se per dirla chiara il fattore K avuto il tipo di effetto che ha avuto in Italia non è stato perché il Partito Comunista commesso degli errori
Quella è stata una causa molto secondario
Ma comunque se anche non avesse commesso la storia non si fa con i se e i ma io sono convinto che se anche non avesse commesso quegli errori e il risultato sarebbe stato i denti
E ma anche sono convinto io sono i documenti che stanno venendo alla luce al in maniera alluvionale dagli archivi di Stato
Specialmente americani
Che ci dimostrano che anche se il pc non avesse commesso quegli errori comunque al potere non sarebbe arrivato
Il secondo elemento che mi anche qui
Mi sembra vada sottolineato con forza
E che dalla riflessione dal racconto di Pecchioli
Esce prepotente una verità che è stata sempre negata
E cioè il fatto che il Partito Comunista non era affatto quella macchina super organizzata che si fa che i nemici favoleggiava nove fosse per spaventare la gente
Il PC era scarsamente informato non aveva fatto dei terminali dovunque degli infiltrati nelle nelle strutture dei istituzionali
Era in un certo senso del tutto impreparato a comprendere le dimensioni reali di un fenomeno di fellonia questo proprio il termine che io utilizzo perché è un termine tecnico e il tradimento il tradimento che pezzi importanti dello Stato hanno fatto del Progetto di Stato che era convinto che era disegnato con chiarezza nella Costituzione del quarantotto
Ebbene Piccini è stato di una ingenuità colossale nel non comprendere subito o nel non comprendere addirittura se non dopo a distanza di tanto tempo alcuni snodi che stanno per esempio dietro tutta la vicenda Moro la vicenda Moro segna secondo me e segnala sempre più un tornante nella storia italiana
Ma anche una cartina di tornasole che ci dimostra come
Probabilmente non era vero e non è vero che il terrorismo rosso è stato manovrato sempre ma è vero certamente che è stato utilizzato
è vero sicuramente che servizi segreti di diversa provenienza e orientamento per parlar chiaro servizi segreti israeliani servizi segreti bulgaro ma anche servizi segreti americani o o francesi
Hanno utilizzato la carica di destabilizzazione che il fenomeno del terrorismo rosso ha inserito nella democrazia italiana raggiungendo il suo culmine con il fenomeno del rapimento e dell'uccisione di Aldo Moro
Ma su questo
Ancora adesso leggendo
Le oneste li onestissimi affermazione di Ugo Pecchioli
Credo che vada dato un giudizio
Storico il Partito Comunista era in un certo senso all'oscuro
Purtroppo
Aggiungo
Quindi tutte quelle fandonie sul sugli apparati sulla possibilità di sapere sul su questo filo diretto mi ricordo che all'epoca si diceva legasse strettamente il ministro degli interni del governo in carica il ministro degli Interni ombra come tu venivi chiamato Ugo per cui
Erano diventate una favola queste telefonate mattutine di Cossiga te che sembrava al all'alba
E che sicuramente erano nel carattere dell'uomo Cossiga ed erano sicuramente una tortura per loro perché oggi
Ma questo
Non dimostra affatto che si scambiassero notizie informazioni riservate
Perché la gestione del processo mo'del della rapimento Moro della ricerca di Moro da parte di Cossiga presenta ancora adesso dei punti oscuri
E dei punti oscuri che non sono facilmente comprensibili e ma che dimostrano ancora una volta che Cossiga non diceva tutto quello che sapeva
I fatti lo dimostrano non soltanto quello che dice poco Pettenati su questo punto
Che non vince
La
Osservazione successiva noi facevamo poco fa chiacchierando prendendo il caffè comunico sono i punti di contatto fra la situazione di allora la situazione di oggi che vanno individuati perché per evitare di commettere gli stessi errori
Il primo elemento mi sembra che sia quello del contrasto tra un vero è un falso garantismo
Allora si giocava sulla pelle dei morti
Di gambizzati
Su una serie di avvenimenti tragici oggi si gioca su avvenimenti che sono meno tragici all'apparenza ma più devastanti per la tenuta della democrazia
Allora in un certo senso era più chiaro più facile riconoscere i nemici della democrazia assumere atteggiamenti schieramenti oggi più difficili
Oggi è più difficile perché perché
Una delle conseguenze peggiori del
Della decisione
Storica
Di escludere un terzo del mondo politico partitico italiano da qualunque speranza di andare al potere
è stata
Nel mille novecento negli anni settanta la distruzione di un'intera generazione che si è persa fra
Scenetta disperata di terrorismo oppure scelta disperata di fuga dalla realtà
Nel mondo della droga
Oggi corriamo il rischio di avere lo stesso tipo di conseguenza non così drammatica non lo stesso tipo di conseguenza sostanziale perché perché la
Da Repubblica s'
Spacco crollando sotto i colpi di un fenomeno che ha assunto dimensioni che la democrazia non regge non tollera
E dimensioni della corruzione in Italia sono state tali che nessun tipo di democrazia avanzata avrebbe potuto reggere
Ma la cosa più grave non è questa la cosa più grave è che il sistema politico non ha trovato la forza la capacità di risolvere politicamente questo problema e allora se delegato tutto all'aspetto e alla soluzione giudiziaria guardi ad una democrazia che pretende di salvarsi ricorrendo solo all'intervento dei magistrati e una democrazia disperata
Questo è il messaggio che
Testardamente abbiamo cercato noi giudici democratici e riformisti di di far passare in questo periodo in cui era chiaro che sincera
L'apparenza di una rivoluzione fatta a colpi di
Ordinanze di custodia cautelare o cose del genere ma si sapeva benissimo almeno chi aveva un briciolo di Previti di capacità di previsione che saremmo arrivati inevitabilmente a questo punto al punto in cui siamo adesso che io
Intitolò molto semplicemente sinteticamente così Tangentopoli
Due due punti a capo la vendetta
E non essere riusciti a risolvere il problema dal punto di vista politico che comporta adesso questo scontro fra magistratura e ladri di regime
E il fatto anche che riflessi di questo fenomeno siano anche visibili facilmente all'interno della magistratura
Questo impazzimento del mondo
Della giustizia in Italia
è anche frutto di una pesante
Antidemocratica e assolutamente insostenibile sovraesposizione politica della magistratura
Però attenzione se non riusciremmo
Accogliere
Tutto ciò che c'è di
Pessimo di strumentale di tentativo di eliminare qualunque richiamo al rispetto delle regole nella fenomeno della reazione attuale alla intervento della magistratura
Che pure ha avuto dei momenti e dei passaggi discutibili
Francamente da respingere ci sono stati fenomeni di protagonismo fenomeni di esasperazione inquisitoria accetto che ci sono stati tutto questo c'è stato ma sicuramente non è con il tipo di reazione che adesso viene avanti che si risolvono quei problemi il tipo di reazione che adesso viene avanti risolve soltanto il problema di lasciar le cose così come erano
Non così come sono attenzione così come erano cioè come erano tre anni fa si corre il rischio di ritornare indietro con una semplice di diversità che quella dell'aumento
Del passo percentuale richiesto dai corrotti perché è aumentato il rischio
E questo secondo me è come dire nel il nesso
E il carattere più facilmente individuabili di continuità fra ieri e oggi
Ieri abbiamo avuto Ugo ti ricordi lo scontro con tra chi voleva mantenere le garanzie della democrazia ma dare efficacia all'azione dello Stato
Verso i nemici della democrazia
E chi invece
Riteneva
Che si potesse giocare una partita molto più spregiudicata
Dove utilizzando
Delle richieste delle esigenze giuste e comprensibili potessero passare invece progetti estremamente torbidi
Ecco oggi abbiamo lo stesso tipo di fenomeno riavviamo anche più o meno come dire lo stesso tipo di personale non di persone ma di personale soggetti che passano indifferentemente dall'estrema sinistra a hanno ad una destra adesso tecnocratica all'epoca invece un po'meno tecnocratica ma sicuramente
In questo in quest'ottica soggetti che ritengono di dover punire
Comunque gli elementi
Che nel sistema si oppongono alla normalizzazione del sistema stesso
Questo è il primo elemento il secondo elemento che trovo in questo libro e che ci
Ci riporta all'oggi e quindi lo rende attualissimo
E lo diceva prima anche Gianni Cipriani il richiamo costante all'impegno politico all'impegno civile al rifiuto
Dello slogan attuale per cui la politica tutta brutta è tutta da buttare è una cosa sporca
Qualche esponente di spicco della vecchia Repubblica
Ha detto anche che la politica è sangue l'erba e niente più
Noi non ci scandalizziamo delle parolacce grazie
Siamo abituati a sentirli a tutti gli angoli di strada
Però la politica resta io aggiungerei una cosa la politica è sangue Meda virgola come l'avevate ridotta a voi punto
E adesso noi proviamo invece a vedere se è possibile ricostruire una politica una politica vera
L'arte della politica cioè del governo della città
Del governo delle nostre città del Governo di quella grande città che e l'Italia di qualità ancora più grande che l'Europa e via via costruì
E quindi oggi non possiamo permetterci il lusso
Di abbandonare il campo della politica
O di dire che tutto ciò che non ha a che fare con la politica va comunque meglio
Perché abbiamo visto che il nuovo non è vero che è buono soltanto perché e nuovo
Abbiamo visto purtroppo pagandolo duramente per soli sette mesi debbo aggiungere per fortuna quanto dei progetti di aggiornato qualunquismo siano pericolosissimi per un democrazia che voglia conservare i caratteri di solidarietà di solidarismo che questa nostra democrazia a non perché lo abbiamo deciso noi o perché lo abbiano deciso comunisti perché sta scritto nella Costituzione
E attenzione prima di metterci le mani dentro di parlare con leggerezza di modifica della Costituzione certo lo sappiamo tutti nella parte vecchia lo sappiamo lo costruiamo eccetera eccetera cominciamo col dire che ci sono parti che non si toccano
I principi fondamentali non si toccano sono quelli quello il patto tra gli italiani
Quello del Patto per cui Calamandrei diceva c'è stato uno scambio tra rivoluzione
Qui anche tu fai riferimento a questo famoso mito della svolta tra una rivoluzione abbandonata violenta e invece una rivoluzione promessa nella legge ecco questo è
Il tessuto nel quale inserita la prima parte della Costituzione non solo i principi fondamentali ma anche i diritti e doveri dei cittadini e poi attenzione nel cambiare nel voler cambiare
Troppo facilmente ciò che può sembrare vecchio ma che al retto alla prova dei fatti e che lui non avrebbe retto se fosse stato diverso e faccio soltanto una non ha battuto una riflessione sul tema che in questi ultimi due giorni è stato
Così direi disinvoltamente affrontato anche dai vertici importantissimi istituzionali che poi hanno dovuto infatti correggere il tiro
Sì è vero probabilmente le garanzie per il Pubblico ministero in Italia a norma di Costituzione potrebbero dovrebbero essere diverse da quelle previste per i giudici può darsi
Io però faccio una domanda secca secca se il Pubblico ministero dipendesse in qualche modo da un potere esterno ma secondo voi si sarebbe mai potuto avvenire il fenomeno che abbiamo avuto di sostituti procuratore della Repubblica che hanno avuto il coraggio
Di portare avanti le loro indagini sul
Sugli uomini più potenti che pochissimi mesi prima erano in predicato per diventare presidente del consiglio e permane degli andasse Presidente della Repubblica
Queste sono le domande che noi ci dobbiamo fare e poi dopo possiamo risponde ecco la differenza fra il vero o il falso garantismo
A dei non interessa costruire una bellissima costruzione astratta a me interessa tener conto della realtà del contesto nel quale ci troviamo ad operare e questa era l'obiezione che facevamo negli anni settanta erano obiezione che facevamo la facevi tu
La facevo io la faceva Giancarlo Caselli la faceva Luciano Violante la faceva una serie uno schieramento di soggetti la faceva Zaccagnini la facevano tutti quelli che avevano capito il rischio il rischio che la democrazia morisse o perché attaccata
Direttamente quindi come conseguenza diretta dell'attacco perché si stravolge disse per difendersi dall'attacco è anche un omaggio specchiata as fede democratica come Ugo la Malfa non resse e se ne uscì nella fine della sua vita con l'insensato richiamo alla necessità della pena di morte tu lo ricordi questo non può chiudo chiudo con due osservazioni la prima è quella che del della parte finale del libro
Proprio dell'ultimissimo
Gli ultimi due transenne in cui si vede la decisione coerente e coraggiosa sofferta di Ugo Pecchioli di passare il testimone
Sto no
Gli incarichi a vita è che non esistono uomini insostituibili ma esistono valori insostituibile
E l'ultima osservazione Ugo permette di farla
Ci conosciamo da tanto tempo quindi posso anche per questo strappo non ha rapporti
Così austerity
L'ultima fase se posso indipendente rivolgere al buon Dio la preghiera di non avere troppa fretta fretta di chiamarmi assi
Ma io credente sono e quindi glielo ricordo io questa preghiera Bondi
Gruppo
Niente i primi interventi sì pariniani curatore del libro il giornalista dell'Unità di Vito D'Ambrosio per tanti anni magistrato
E direi che in questa sua professione ha trovato
In un vecchio Olivia sinistre bensì interlocutori l'interlocutore
Direi queste parole dice ancora questa parole siamo già entrati nel pieno ventenni trattati dall'ipotesi Vecchioni
Dalla lettura del quale credo si possono trarre spunti interessanti per capire anche in modo diverso gli avvenimenti politici di oggi quindi cedo subito la parola all'autore accompagna Pecchioli
Per io intanto delicato grazie
Di tutto cuore
L'amico carissimo Vito D'Ambrosio per le parole che mi hanno anche dotato tutto sfondo mi hanno commosso
Forse il compagno amico D'Ambrosio è stato eccessivamente generoso ecco perché vedete io non ho inteso scrivere un testo di storia non sono uno storico non è il mio mestiere
Però ho svolto ceduto alla volentieri anche dopo qualche resistenza però
A pressione per esempio di Gianni Cipriani ma di altri compagni di altri amici a lasciare una traccia non autobiografica
E non storica diciamo di episodi
Ordinati per lo più anche inediti ordinati cronologicamente in modo che fornissero del materiale per gli storici seri per scrivere
Una storia vera in questi cinquant'anni che a Berlino ancora non c'è
O se c'è molto lacunosa
Anzi direi che è in atto un tentativo lo ricordavamo vedo qui Otello Montanari
All'apertura oggi pomeriggio della della festa abbiamo fatto anzi lui ha organizzato una cerimonia un cippo di uno dei primi
Uccisi dalle SS qui proprio a due passi da questa sale è in atto un tentativo di manipolazione della storia di questi cinquantenni
Tentativo di far dimenticare che cos'è stata
La storia di vita
E allora badate che se questo tentativo va avanti non vuole fare nomi c'è un tappo scuola che va per la maggiore proprio in questi giorni anniversario dall'otto settembre pubblica un suo testo
Se va avanti questo tentativo di stravolgimento di revisionismo di manipolazione della storia vera bene come domandiamoci che tipo di nuove generazioni potranno crescere d'Italia perché i giovanissimi che non hanno un aiuto serio da parte della scuola italiana che considera la storia con me materia per lo più marginale
Che spesso viene insegnata il moto molto formalistico che si interrompe a parecchi anni o decenni
Prima del dei giorni nostri
Ecco se non si fa invece per la storia un'isterica la storia vera e criticamente intesa
Una materia fondamentale ed è la formazione dalla coscienza civica delle nuove generazioni diventa più difficile
Il giovane che ritiene di essere perché ritiene che il mondo sia nato con quando è nato Luís che non ha una conoscenza critica ripeto non apologetica e non manipolata della esperienza del reggente generazioni che l'hanno preceduta è un giovane disarmato
Più facilmente assoggettabile a egemonie culturali di stampo reazionari
E quindi ne approfitto anche perché in un'altra sala di questo Festival c'è il ministero Pubblica istruzione che peraltro ha avuto il merito nella recente nel recente esame di maturità di inserire tra i temi da sorgere
So che questo tema è stato scelto da moltissimi allievi italiani studenti italiani il cinquanta in Asia cinquantesimo dalla Resistenza
Ora questo tentativo in atto questa offensiva punta a identificare mettere sullo stesso piano fascismo antifascismo
E la cosa è pericolosissima perché mentre il fascismo poi sappiamo che il fascismo nel mondo si è organizzato in statiche anche di tipo diverso
E il fascismo è sinonimo di autoritarismo di dittatura di negazione dei diritti dei cittadini mentre l'antifascismo è una fonte della democrazia
Quindi è una equiparazione quella che fa questa scuola revisionisti perché non può essere accolta l'altro su cui punta è quella di giudicare la Resistenza come un episodio marginale
Portato avanti soltanto da una esigua minoranza
Per lo più di comunisti
Che trascino
Qualcuno ma il grosso però tra il degli italiani erano assenteisti non è affatto vero
La Resistenza fu come dirò fra un istante un fenomeno del tutto diverso un fenomeno ben radicato anche se vissuto fondamentalmente in una in metà soltanto dalla nostra penisola un fenomeno ben radicato nel coscienza popolare è un fenomeno unitario
Fatta questa premessa detto anche voglio aggiungerlo che io non
Non ho voluto fare una cosa autobiografica anche perché ho una certa innata diffidenza per le autobiografie per diverse ragioni un po'perché si può indulgere a un'esaltazione di se stessi
Che a me non piace coi contraria la mia natura
Poi col passar degli anni spesso la memoria fa cilecca e quindi certe cose che non sono accadute ma si pensa che siano accadute vengano trascritte come e c'è una tendenza in diversi autobiografiche apporre se stessi al centro dell'universo a me queste cose non non piacciono
Così come non mi piace un eccesso di ma questo è un dato di fatto purtroppo molto diffuso non mi piace un modo di far politica
Di tipo teatrale di tipo spettacolare
Ma ripeto queste sono cose a sua osservazione assolutamente secondario
Fatta dicevo questa premessa se voi chi lo leggerà chi avrà la pazienza di leggere il testo troverà
Che c'è in in questo insieme di episodi anche inediti che io racconto i distinguo lì a riflettere su certi passaggi della storia complessa di questo cinquantennio c'è un filo rosso una un un obiettivo ecco che è quello di
Introdurre anche elementi critici che aiutino a capire il percorso che è stato travagli attivissimo fatto di avanzate di arretramenti fatto di ritardi
I anche di errori
Però oggi un sostanziale avanza mento
La politica del partito comunista come grande forza democratica e così lo conduttore queste un percorso difficile compiuto dai Comunisti italiani
Non per caso giudicati anomale rispetto al cosiddetto movimento comunista internazionale fino dall'epoca della Resistenza e ancor prima con Gramsci
Per l'affare della democrazia la ragion d'essere troppo
E quindi per costruire con la Resistenza e via via con le lotte successive unitaria che fosse basata sui principi della democrazia soffre non abbiamo voluto durante la Resistenza anzi abbiamo combattuto quelle spinte che vi erano in tanti giovani mia generazione la spinta a trasformare la guerra di liberazione in guerra civile come fecero i resistenti Gretchen cosa che Fini come ben noto in una disastroso bagno di sangue e cosa che sarebbe stata ancor più deleteria in un Paese come l'Italia che appunto aveva distrutto la la resistenza soltanto dal dal del centro nord
Mentre le masse meridionali erano per lo più anche se il Mezzogiorno ci sono state sono state scritte delle pagine eroiche
In in tema di lotta contro i nazisti e contro il fascismo
Erano per lo più soggette a sentimenti monarchici a alla egemonia culturale tra virgolette della del grande i proprietari terrieri e così via dei ceti più arretrati della nostra del nostro Paese
No non abbiamo voluto fin dagli anni della resistenza a compiere una cerca di principio una scelta strategica che ripeto però
E non fu facile perseguire e il libro tenta di ripercorrere questa strada che è stata ripeto contraddittoria molto ardua
Però partire dalla Resistenza quando Togliatti disse che certe cose del della futura Italia non erano oggetto non dovevano essere oggetto della polemica della discussione dalle forze antifasciste durante la Resistenza come per esempio se diventare repubblicano restare monarchia quale tipo di costituzione fare che erano tutte cose queste che si sarebbero viste dopo sì che si dovevano vedere dopo la liberazione perché in quella fase l'obiettivo fondamentale era essere tutti uniti conterrà la cacciata dei tedeschi per la fine della guerra e per gettare le basi per la costruzione di una società democratica dove poi si sarebbero affrontati
Democraticamente quei nodi su cui invece non poche forze politiche non pochi uomini del anche al Nord nella clandestinità litighiamo
Vorremmo quindi una resistenza che fosse di popolo è unitaria e questo certo attraverso conflitti anche attraverso asperità di non poco conto questo fu la Resistenza italiana
Poi ci fu un difficilissimo passaggio dalla guerra alla pace
Che è difficile in tutto il mondo lo è stata al passaggio lo Stato nella prima guerra mondiale ricordate il fenomeno del reduci Isma'che diventò un fenomeno strumentalizzato ampiamente dal fascismo
Ma anche nella secondo nell'immediato secondo dopoguerra evita il passaggio alla pace fu cosa ardua e complessa molti paesi anzi in tutti i Paesi belligeranti
Vannoni si poneva un problema anche interno al partito che io affronto
Quello cioè di vincere anzi dibattere le tendenze che vi era in alcuni di noi
Non soltanto di ripetere l'esperienza
Greca ma anche di per esempio disobbedire a certi ordini che erano sacrosanti quello mi riferisco fondamentalmente a questo di di restituire le armi la guerra era finita quindi le armi dovevano essere restituito
Ex punto molti di noi un atto sì che compimmo alcuni di noi lo compirono io confido nel libro che lo feci due o tre mesi dopo
Lo facevano ecco questa riserva o questa opposizione era fatta per diverse ragioni intanto perché alcuni davano per scontato che il fascismo sarebbe risolto
Quelli che venticinque aprile si erano in campate io non messi sotto le ali protettive degli angloamericani sarebbero tornati in auge cose che poi in parte del ma dovevano essere battuti sul terreno della democrazia non covi rispolverando le armi della guerra di liberazione
Oppure che ci sarebbe stata una offensiva cosa che anche se ci fu un per mettere alle corde la sinistra i comunisti movimento operaio e quindi bisognava essere pronti pronti per che cosa allora vi ricordate i più anziani se lo ricorderanno
Era il si parlava di ora X che sarebbe arrivata anzi alcuni davano per certo là da venire Baffone no che era una frase romanesca
è assai assai diffusa
Nella coscienza popolare
è allora occorreva condurre una lotta per la conquista vera alla democrazia una lotta che era anche interno alle nostre figlie
E qui voglio che non si dimentichi che la carta costituzionale che Vito ha ricordato soprattutto nella sua prima parte quella dei principi quella dei grandi indirizzi della Repubblica italiana che in nessun modo deve essere toccata
Che costituisce come dire un insieme di norme tra le più avanzate del mondo
Basti ricordare all'articolo tre che riconoscendo la libertà di impresa di della proprietà privata però fissa anche dei paletti
Dice che l'estensione della iniziativa privata non deve ledere la dignità del del prossimo quindi anticipa una legislazione antitrust che dopo cinquant'anni non amiamo anche non non abbiamo ancora tranne una pallida
Leggina che riuscimmo a strappare qualche anno fa
In Parlamento
Ecco questa Costituzione che nella seconda parte invece deve essere ampiamente riformata non c'è alcun dubbio è il tema su cui al luogo in dibattito politico lo scontro politico di questo periodo in questa fase con la Costituzione porta la firma di uno dei più illustri comunisti
Umberto Terracini di cui peraltro rincorrerci centenario della nascita proprio questa Umberto Terracini un uomo che scontò vent'anni fra carcere e confino vent'anni fra carcere e confino
Era necessario era indispensabile gettare questa fase e la Costituzione uscire al quarantotto malgrado tutte le difficoltà che già erano insorte perché era andata rompendosi L'Unità antifascista del CLN
Era già in atto la guerra stretta
Si era già rotta o era in corso di rottura anzi era in crisi gravissima la alleanza internazionale anti nazista tra le grandi potenze vincitrici dalla seconda guerra mondiale
Era l'anno della crisi di Berlino
Ed era anche iniziava un periodo in cui quello che dicevo prima le dei classi dirigenti più arretrate più rettilineo più conservatrici quelle che avevano ampiamente sfruttato il fascismo e le sue imprese belliche
Per arricchirsi per diventare egemoni e così via essi di alzarono la cresta
E scatenarono una offensiva che non era condotta soltanto sul piano democratico parlamentare
Delli sul confronto delle idee no era condotta anche cercando di utilizzare strumenti illegali tentativi di colpi di Stato
è di quegli anni ma lo sa l'abbiamo saputo soltanto negli ultimi nell'ultimo periodo e di quegli anni il costituirsi della Gladio organizzazione illegale
A base di reclutamento ideologico che adesso ci ha ci dicono
Essere sorta col compito di costituire nell'ipotesi di un'invasione sovietica di costituire alle spalle dell'invasore delle forme di resistenza no poi abbiamo saputo dai materiali usciti
E che la Gladio era uno strumento era una struttura adoperata
Comunque pronta a essere adoperata per in funzione interna in funzione
Di
Per osteggiare al movimento operaio i comunisti
è e allora ecco sono gli anni cinquanta sessanta settanta adesso mi scuserete la sommarietà di queste e che di questo excursus storico
Che sono punteggiati appunto da queste interferenze divario di varia natura da parte degli angloamericani
E poi del dello stragismo dei tentativi di colpo di Stato dello stragismo
Però di dare al terrorismo rosso
E qui voglio fare un ragionamento perché bisogna stare attenti a distinguere io
Nello scritto cerca di
Di farlo io non ho mai creduto che i terroristi rossi fossero delle delle marionette
Mosse da qualche grande vecchio da qualche
Burattinaio no era un ma forza
Di certo di mossa da una disperazione diciamo da una sfiducia totale
Da una sfiducia totale nella possibilità che con le armi della democrazia fosse possibile cambiare
La Società italiana rinnovarla nel profondo
Il ricorso alle armi e alla violenza che poi diventò gravissime pesante furono molti fu un bagno di sangue insomma
Ebbe questa questa origine il che non vuol dire lo ricordava Vito non vuol dire
Che tutto sia chiaro anche
Nel terrorismo rosso
Il terrorismo rosso aveva queste caratteristiche endogene diciamo
Però in presenza di un fenomeno del genere
L'organizzazione clandestina armata che riesce a compiere delle stragi a sequestrare e uccidere uno degli statisti più illustri della Repubblica Aldo Moro
E così via
E in presenza di questo è non ci si illuda
è si muovono anche per ragioni e interessi magari contrapposti si muovono anche servizi o pezzi di servizi di apparati di altri stati è infatti
Malgrado che il terrorismo rosso sia stato sconfitto politicamente militarmente e così via restano dei punti interrogativi la vicenda Moro secondo me non è ancora tutta che
Non è ancora del tutto chiari
Questa partita delle interferenze verso alcuni dei terreni dei brigatisti
Che probabilmente al fatto doppio o triplo e quadruplo gioco è questo sono a questi interrogativi ancora non si è risposto
Franceschini che è uno dei fondatori le Brigate Rosse confidando io lo riprendo perché poi me ne ha anche parlato personalmente che essi furono negli anni inizia degli anni settanta avvicinati da agenti del Mossad
P fanno che era non un brigatista rosso ma insomma dirigeva l'ala dura dell'autonomia operaia fu arrestato con dei missili
Destina che venivano dall'Est destinati all'ala estremistica del movimento di liberazione palestinese
Agivano servizi dell'Est e dell'Ovest
Cercavano di intromettersi di condizionare le operazioni di questo fenomeno terroristico il quale ripeto conservava però questa caratteristica autonoma endogena
Già ho detto anche ieri sera ho ricordato insomma
E il ancora non si capisce perché un brigatista ora deceduto come pelli fu ospitato in diverse occasioni e per periodi non brevi in Cecoslovacchia
Oppure mister star occhio noto agente della CIA
Arrestato per altre ragioni e messo nel carcere di Bologna un certo punto dal carcere di Colonia scompare e non si sa non si è mai saputo che fine abbia fatto
Sono tutte dimostrazioni appunto di questi tentativi di condizionamento di penetrazione tuttavia il terrorismo fosse stato battuto
E di fronte a questo tipo di terrorismo così come di fronte a maggior ragione
Al terrorismo stragista
E noi che abbiamo assunto quello che detto ricordava
Molto bene con grande efficacia una posizione di fermezza
Assumemmo una posizione anche polemica sapendo che questo avrebbe comportato anche dei prezzi sul piano elettorale
Perché ricordo che in in ed elezioni amministrative parziali che si ebbero parziali però abbastanza consistenti che siedono in Italia subito dopo il ritrovamento del salma di Moro
Emendamento dietro dal pagammo un prezzo
Ecco ma quella fermezza era necessaria badate non per essere accreditati come forza democratica perché non avevamo bisogno prove della nostra
Affidabilità e della nostra lealtà democratica le avevamo date dai lunghi anni della resistenza e ancor prima combattendo il fascismo
Abbiamo assunto quella posizione unitariamente del gruppo dirigente del partito perché trattare come invece voleva Bettino Craxi alcuni democristiani avrebbe significato riconoscere alle Brigate Rosse di conoscere insomma al terrorismo una un ruolo una sorta di legittimazione
Mentre invece costituivano un pericolo grave perché ha tentava ai principi fondamentali della della Repubblica della democrazia Italia
Dicevo mentre il terrorismo rosso è stato sconfitto terrorismo nero no terrorismo nero sempre potuto godere
Di grandi protezioni di coperture perché per la semplice ragione che promanano adatta dallo Stato spesso da settori inquinati dello Stato
Dai centri del potere economico finanziario da grandi centri del potere economico finanziario aveva mille protezioni che venivano anche da organizzazioni segrete come la P due
Per questo non si sa ancora non si sa ben poco della strage di piazza Fontana che risale al mille novecentosessantanove
Ecco la ragione per cui restano il titolo vuol significare questo restano tanti misteri nella storia della repubblica misteri che se vogliamo che la Repubblica italiana
Passi nel guado che tu ricordarli devono essere chiari
Bisogna rendere giustizia bisogna essere come dire conoscere tutti i passaggi dalla propria storia
Della vera storia che si è vissuta in questi anni
E infine per avviandomi a terminare io affronto lo ricordava Vito un capitolo su Berlinguer
Le grandi intuizioni che ebbe questo uomo che io considero uno
Grande statista poi ci sono qui alcuni che insieme con me hanno lavorato nella FGCI vivi
Enrico Berlinguer Aglietti Otello Montanari
E anche altri
Per esempio quando ancora non eravamo giunti a Tangentopoli una questione Luni sollevò la questione morale definendola la questione centrale della democrazia italiana convegno dell'ellisse esattamente
In una fase di crisi economica profonda lui ebbe dentro da ciò
La parola d'ordine è l'obiettivo della austerità
C'erano però io lo ha faccio questo tema questo uno spunto di riflessione eccedere in questo in questa denuncia sacrosante vigorosa c'era un limite limiterà consisteva in questo che la nostra denuncia era fondatissima
Però mancava un supporto programmatico relativo alla riforma dello Stato cioè era al momento della come dire di un impegno di massa per riformare nel profondo lo stato italiano secondo i grandi indirizzi grandi principi dettati dalla Costituzione
Ecco questo noi non lo vedemmo
E abbiamo quindi subito dei dei contraccolpi anche negativi
Che invece ebbe l'intuito ebbe il naso
Per utilizzare questa cosa della della grande cosiddetta grande riforma su Bettino Craxi
Sollevo lui la bandiera di del bisogno di una grande riforma ma lo fece demagogicamente
Egli non preciso mai
Punti definiti tranne due tranne due e sulle quali punti era ben chiaro uno è che egli voleva una trasformazione in senso presidenzialista dico della Repubblica italiana ma non di una presidenzialismo democratico che allora comporta tante cose una revisione complessiva dei poteri del minoranze del potere di controllo delle di chi non governa e via via perché ci sono dei paesi a regime presidenziale che sono democratici no lui voleva essere un po'come l'unto del Signore vuol vorrebbe fare oggi parliamoci chiaro ma questo sarà punto terminale di quanto sto per dire avviando abbia terminato
E l'altra questione
Piedi rese esplicita proposi grande riforma era mettere il bavaglio alla magistratura
E qui è chiaro adesso lo era meno allora
Lui voleva mettere anzi metteva le mani avanti perché lui era riuscito a compiere con l'operazione del Midas una sorta di mutazione genetica del vecchio Partito Socialista
I vecchi socialisti alla alla alla Sandro Pertini alla Riccardo Lombardi Alagna inviate Martino e così via lunedì sbaragliò e mando avanti cosiddetti quarantenni dell'epoca che erano degli yuppie degli arrampicatori
Ed era gente che faceva dance della corruzione del clientelismo e anche della mescolanza fra politica e affari spesso affari compiuti anche con organizzazioni criminali
Se c'è un sistema
Dai elevato a sistema ecco Tangentopoli
Cosa che i socialisti hanno fatto con
Una avvalendosi anche di un'antica esperienza di tanta parte della Democrazia cristiana perché poi dominava Anna non soltanto Craxi ma era la Democrazia Cristiana il perno di questo sistema di corruzione e di cliente fisso
Insomma in quel periodo noi
Dello stato cominciamo appena occupato della riforma dello Stato esempio ci occupammo di rendere di introdurre degli elementi di democratizzazione nella magistratura entro sei stato uno degli artefici di questa battaglia
Nella dei corpi di polizia la riforma di polizia è stata una una una grande conquista democratica anche se ai suoi ha avuto i suoi limiti
Persino nei nelle forze armate Sanna forze armate col nuovo Regolamento abbiamo introdotto un principio badate che insegna un grande valore
Il principio in base al quale il militare a l'obbligo ha il diritto dovere di opporsi a un Dini che siano palesemente in contrasto con la legge
E mica una cosa di poco conto quando pensate che a Norimberga e non soltanto a Norimberga la difesa dei criminale di guerra era quella ma io sì ho compiuto massacri ho partecipato all'Olocausto
Però io ho obbedito a degli ordini
Ecco introdurre in un regolamento delle forze armate un principio che invece fa obbligo alla disobbedienza quando vengono diramati ordini di questo tipo è un ancora però non è che siamo andati molto avanti
Così come non siamo andati molto avanti per la riforma dei servizi abbiamo introdotto nel nei vecchi servizi che erano facevano capo prevalentemente dallo Stato Maggiore
Vende i primi elementi di riforma tatto il principio del controllo parlamentare si è costituito un comitato parlamentare nel settantasette
Il cui risultato vicepresidente per diversi anni e poi presidente
Si è attribuita la responsabilità dell'attività informativa al presidente del Consiglio mentre prima non si sapeva chi era responsabile l'attività spionistica informative diciamo di cui uno Stato moderno ha bisogno
Ma appunto al di là di questo è andata
Ben poco avanti quella riforma ha consentito un controllo scarsamente efficace ve lo dice uno che che l'ha vissuta dall'esperienza quando noi chiedevamo ai servizi punto essendo anche noi tenuti al segreto
Chiedevamo dei materiali per appurare
Questioni appunto alcuni tra i misteri principali della Repubblica italiana stragi terrorismo e così via
E questi ci portavano delle delle cartelle o dei nastri che o non contenevano niente o contenevano documenti assolutamente
Fasulli
O erano ma cose manipolate perché in Italia ecco un punto che deve essere essenziale di una prossima riforma dei servizi
E bisogna che i titolari del di di di ciò che fa anche l'archivio dei servizi non siano i servizi stessi
Perché altrimenti ricca anche i fondi neri del SISDE no ormai siamo arrivati a quasi cento miliardi rubati
Da questi ladroni
E questi potevano tranquillamente rubare perché
La regolamento interno del SISDE stabilisce che i fondi riservati
La rendicontazione di qui e di come vengono usati dopo trenta giorni deve essere distrutta
Io ottenni da Ciampi in attesa di una riforma che non non è ancora arrivata ottenni una circolare questo fa parte fa parte del potere il Presidente del Consiglio in base al quale bloccava la distruzione delle rendicontazioni faceva obbligo di mantenerlo per dieci anni in busta sigillata a disposizione della magistratura del Presidente del Consiglio
Insomma abbiamo bisogno di di una riforma io non mi dilungo un attimo su questa materia perché lo lo studiato abbastanza a fondo diciamo insieme a Dante
Siamo andati anche all'estero siamo andati in America per vedere come dopo lo scandalo del Watergate hanno di Jimmy Carter
Cerco uno di fare un repulisti nei nei servizi americani che debiti vedi raccomando
Editi cominciamo con una circolare con una direttiva mandata alla CIA piace ricordare in questa presentazione era fatta ce l'hanno me l'hanno fatta leggere anche se era riservatissimo era fatta di quattro righe tre o quattro righe destinatario era la CIA il teste era grosso modo questo
Si fa divieto alla Cina e all'agenzia e così via di eliminare capi di Stato straniero senza il preventivo consenso del presidente degli Stati Uniti firmato dal presidente degli Stati Uniti
Ecco questo per dirle insomma come interferivano questi questa agenzia questa ci è poi l'FBI ieri sì
E il comitato di controllo parlamentare americano ha poteri reali interviene nella formulazione dei bilanci dei servizi segreti da noi questo
Va bene non si non si ottiene mai
Possiamo in come dire convocare i capi dei servizi ministri responsabili Presidente del Consiglio
Ma al di là di un certo ambito non possiamo andare
E quando
Sottoscritto modestamente ha presentato un progetto di legge di riforma profonda anzi quando prima ancora eletto presidente ha annunciata in una pubblicamente del suo i suoi intendimenti riformatori e poi quando ha presentato un progetto di legge
Di riforma in entrambi i casi sono subito arrivate le minacce della Falange armata
Chiesta anche a dire che la Falange armata questa fantomatica organizzazione
Chiaramente una filiazione diretta di componenti dei servizi dei servizi segreti termino richiamandomi al punto tre finale che anche Vito solleva
Insomma questa storia dei cinquant'anni che ripeto è una storia
Di faticosissima conquiste democratiche di difesa e di conquiste democratiche
Adesso è giunta a un punto di svolta decisiva noi non possiamo permettere che il nostro Paese
Sì consegni mani e piedi
A quel signore appunto che si definisce unto dal Signore
E che si presenta che si è presentato vincendo le elezioni in un modo un po'strambo
Lo scorso anno
Come uomo nuovo quando invece di nuova assai poco
Perché
Berlusconi insomma è un figlio
Della Caf il suo impero lo ha costruito grazie al a Bettino Craxi grazie alla P due di cui lui era membro il suo nome risulta negli elenchi e quindi di nuovo c'ha ben poco e poi un uomo che appunto ha portato alla direzione del Paese
Ecco una contraddizione che inammissibile in una democrazia
Quella che è definita conflitto di interessi un Presidente del Consiglio non può contemporaneamente essere titolare di una di un sistema di tipo monopolistico per di più in un campo così delicato come quello della informazioni quindi questo è queste sono le cose che anche Vito ricordava è il momento del massimo impegno
Soprattutto delle nuove generazioni pagati
Voglio ricordare termino che in tutti i momenti di grande svolta di grande avanzamento democratico
è stata decisiva alla scese in campo un'espressione che è un po'compromessa ma comunque quella uso dalla scese in campo delle nuove generazioni
Questo accade nella Resistenza questo nel luglio del sessanta questo si ebbe nel sessantotto quando le nuove generazioni scattano partecipano va be allora si hanno delle garanzie di cambiamento
E l'Italia ha bisogno di passare al guado e di compiere il proprio capire vi ringrazio molto
Che il contesto interessante intervento il compagno Pecchioli che ha saputo Traverso un sintetico excursus di questi cinquant'anni di democrazia sollevare anche i tanti misteri le tante risposte che non sono ancora state date credo che il abbia saputo collegare alle novità i problemi politici che ancora oggi
Sono davanti a chi si impegna per il cambiamento quindi propongo di chiudere qua ringrazio per la partecipazione degli astri soprattutto detrazioni
Il Vito D'Ambrosio presidente le Marche e Gianni Cipriani