31 DIC 2024
intervista

Venticinque anni di Putin: intervista ad Anna Zafesova

INTERVISTA | di Ada Pagliarulo - RADIO - 15:28 Durata: 36 min 7 sec
A cura di Guido Mesiti
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Il 31 dicembre del 1999 si dimetteva, a sorpresa, il presidente russo Boris Eltsin, lasciando il potere ad un semisconosciuto Vladimir Putin.

L'involuzione autoritaria e nazionalista.

Putin ha sempre beneficiato della guerra, ad iniziare dalla Cecenia nel 1999, per proseguire con la Georgia nel 2008, la Crimea nel 2014 e l'Ucraina nel 2022.

La guerra contro Kiev gli ha consentito la repressione definitiva di ogni dissenso, la trasformazione in dittatura militare e l'allontanamento di ogni prospettiva di trasferimento di poteri.

Il mito della Grande Guerra Patriottica e la 'Vittoria-mania': la
sconfitta del nazismo, un pilastro dell'era sovietica che negli anni i cittadini russi hanno salvato dalla demolizione del passato regime.

Il culto della guerra al nazismo trasfuso nell'impresa bellica in Ucraina.

Un presidente di guerra.

La guerra come dimensione da proporre ai cittadini russi, destino inevitabile di un impero.

Il tributo pagato dall'Ucraina alla Seconda Guerra Mondiale: ucraini veri eredi della 'guerra giusta'.

L'allontanamento della Russia putiniana dall'Europa, la riabilitazione di Stalin e la chiusura delle associazioni come Memorial o il Centro Sakharov.

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