War Room COM - Historia magistra vitae o medium?

Bentornati bentornati Orun comma il nostro appuntamento settimanale con le novità e le tematiche della comunicazione nato dal lavoro Rooms di Enrico Cisnetto
L'antico adagio Historia magistrati pipe non è mai stato completamente esatto ma si può dire a ragione veduta
Che c'era del vero
Come è altrettanto vero che comunque il contenuto pedagogico della storia nella misura in cui esiste viene assai spesso bellamente o per meglio dire brutalmente disatteso
Di sicuro quella che possiamo chiamare con l'abusata etichetta di post-modernità ha profondamente cambiato e stravolto le categorie comuni ed esistenziali del tempo e la concezione diffusa della storia
Se nella modernità la freccia temporale e la direzione di marcia del processo storico erano molto chiare univoche e andavano verso il progresso
Dopo gli anni settanta del Novecento il quadro si è molto complicato e l'idea del futuro si è praticamente volatilizzata
La condizione delle generazioni più giovani che è stata appunto compendiata con la definizione non futures lo evidenzia
Se nei cosiddetti trent'anni gloriosi quelli del dopoguerra dal mille novecentoquarantacinque al mille novecentosettantacinque
La sensazione prevalente era stata quella di una crescita incessante di un miglioramento continuo anno dopo anno delle condizioni materiali di vita delle persone quella dinamica che ricettiva il positiva sia irreversibilmente interrotta
Ecco allora che la storia diventa tante altre cose per esempio la comunicazione con il passato che viene riscritto a uso e consumo di chi lo fa
Non è una novità naturalmente ed è sempre avvenuto ma una politica a corto di progetti di idee si lancia anche verso le interpretazioni strumentali e la riscrittura della storia
Proprio per alimentare il suo consenso sempre più volatili volubile intensificando la polarizzazione e il muro contro muro all'interno delle società oppure al di fuori di essa
Alimentando il nazionalismo e producendo tensioni e guerre perché sugli incendi devastanti nell'Europa dell'Est in Medioriente agisce prepotentemente infatti anche la lettura di parte identitaria fino alla sua reinvenzione vera e propria della storia da parte delle classi dirigenti i dei governi che hanno fatto imbracciare le armi loro popoli o fomentato le proprie milizie
Così alla storia si chiedono cose che non le competono
Oppure giustappunto diventa uno strumento di propaganda da parte di leader e forze politiche
Come scrive l'autore del libro di cui parleremo quest'oggi il passato fa fatica a spiegare il presente e il presente non appare in grado di indicare un futuro possibile migliore
La storia non è più capace di decifrare il tempo d'oggi perché qualcosa si è rotto nella capacità complessiva di leggere il mondo in divenire
Di tutto questo discutiamo dunque con Francesco Benigno a cui do il benvenuto
Grazie molte
Professore di storia moderna alla Scuola Normale Superiore di Pisa storico molto noto intellettuale pubblico autore di la storia al tempo dell'oggi pubblicato dal Mulino che il libro di cui tratteremo nel corso della nostra puntata
Per cominciare un po'dal pregresso se me lo consenta nella modernità lo storico era una specie di investigatore lei scrive impegnato nel fare indagini per ricostruire aspetti sconosciuti del nostro passato cos'è rimasto ancora e si potrebbe dire a dispetto di tutto di quel modello per esempio nell'attività scientifica e accademica oppure dobbiamo considerare completamente archiviato
No non non è archiviato gli storici ci sono continuano a lavorare ma è come se il quadro concettuale ma anche il quadro
Normativa in certo senso dentro cui si operavano venuto modificandosi e non ho l'impressione che tutti gli storici abbiano capito
In che mondo vivono che non è più esattamente il mondo del passato quando lei prima faceva riferimento al cambiamento avvenuto lei dice negli anni Settanta io dico soprattutto negli anni ottanta del Novecento
Io credo che questo cambiamento noi oggi lo vediamo più nettamente in quanto ci sono degli eventi del presente che ce lo ricordano molto fortemente questi eventi sono la guerra il clima
La la alle malattie collettive come Stanković insomma
Ecco rispetto a questi eventi che rappresentano delle catastrofi dei disastri e che interrompono quindi era forza ulteriormente l'idea dell'impossibilità di pensare il presente e soprattutto il futuro in termini di un processo di miglioramento la storia cosa ci può dire naturalmente ci consente di analizzare critica per quanto tempo no comunque darci una prospettiva oppure no
Io credo che noi non siamo nella situazione nella quale è possibile avere una prospettiva perché diciamo la prospettiva che che nel passato c'era aveva senso e funzione nella misura in cui essa era condivisa da classi dirigenti
Oggi questa condivisione dalla parte delle classi dirigenti una spessa prospettiva non manca e non saranno gli storici che devono avere anche un senso del limite del proprio mestiere a poterli sostituire
Manca perché
Non c'è più una progettualità
Sia economico sociale
Sia politica
Tempo consente di intravedere un futuro possibile
Però il compito degli intellettuali tra cui naturalmente annoveriamo anche gli storici è stato sostanzialmente quello di disegnare delle traiettorie anche di costruire cultura politica dunque anche questo lo dobbiamo considerare un ruolo definitivamente esaurito
No io penso che gli storici devono come gli intellettuali
Come dire lavorare nel mondo presente
Devono nel mondo presente provare a indicare quali sono quali sono le cose che è possibile cambiare e quali sono le cose che impossibile vedere in modo diverso da come vengono viste soprattutto a seconda che ho detto perché poi i la la prima a un un contenuto politico molto rilevante a seconda del contenuto intellettuale molto rilevante cercare di capire con
Come noi dobbiamo guardare le cose
Che cosa del presente ma soprattutto le cose del presente che abbiano per gli storici dico un un una radicamento nel passato
E cura delle malattie sicuramente che scontiamo oggi il presente chimismo
Questo questa sorta di Campana rispetta la quale diventa come lei scrive difficile riuscire a misurare il passato e apprendere anche al tempo stesso le misure del futuro come è nato le faceva riferimento agli anni Ottanta quale conurbazione quale configurazione culturale politica determinato tutto questo
Questo quando faceva riferimento agli anni Ottanta
è un mondo che definisce negli anni ottanta
Con l'Unione Sovietica la fine di una dimensione di un mondo bipolare la la la quindi anche la la crisi delle categorie che quel mondo ipoteticamente
Portava portava con sé noi siamo figli di quel di quell'epoca ma quello che è interessante è che questa crisi della dimensione del progresso dello sviluppo che si delinea negli anni novanta del del novecento ha avuto negli ultimi cinque anni sei anni
Una ripresa adesso molto forte e fa sì che oggi questa dimensione sia più composta soprattutto penso che sia la guerra la guerra in Europa che determina questa maggiore consapevolezza ripeto oltre alla crisi climatica e oltre alle eventuali esperienze pandemica e di massa
Quindi quella parte del suo libro dedicato agli inattualità della modernità pensa che in qualche modo possa essere scalzato è che ci sia un ritorno proprio a causa delle catastrofiche le evidenze di una attualità e alcuni degli elementi della modernità oppure no
No non credo che in questo momento ci sia quel laddove della modernità in questo momento nella mostra un mondo viene soprattutto dall'evoluzione scientifica tecnologica e dei cambiamenti che essa produce
Ma semper modernità intendiamo invece come io ho cercato in tre intendere l'idea che necessariamente ma il progresso economico sociale e politico del futuro sia migliore di quello del presente questo noi non siamo più in grado di vederlo in quel modo
E di qui la centralità della memoria storica da qui lei dedica un capitolo del suo libro la memoria è un terreno di battaglia naturalmente in un caso come con l'Italia non è un spazio pubblico
Di purtroppo di assenza di condivisione non soltanto delle classi dirigenti a cui lei faceva riferimento ma forse potremmo dire anche di settori significativi della popolazione in che modo da tre tata la memoria storica lei pensa che nel nostro Paese ci sia ancora qualche possibilità di ricostruire un filo comune oppure dobbiamo considerarla la luce
Dei quali di quei cambiamenti che lei in che evidenziava un processo ormai irreversibile
Allora non penso che si possano su questo affermazioni così nette noi abbiamo la storia e poi abbiamo anche la memoria storica
E tra le due in questo momento cioè una forma di quasi competizione nel senso che la memoria storica attrae ha un'influenza sul sul sentire comune più forte forse che la storia e naturalmente queste due mia realtà quindi come dire sono in qualche misura conviventi Galasso misura anche confliggenti in qualche in qualche caso allora io non penso che noi dobbiamo rinunciare alla memoria storica però credo che facciamo bene il nostro mestiere come storici quando ricordiamo agli agenti della memoria storica quelli che lavorano alle previsioni a quelli che lavorano nel mondo dalla stampa e nel mondo
Che occorre anche nel caso della memoria storica rispettare alcuni criteri e alcuni parametri che noi come storici rispettiamo e che invece tendono a sfumare o a essere come dire
Ci
Essere un po'illusi
Dal dal lavoro dal lavoro dalla memoria storica che naturalmente oggi si basa su un presupposto molto forte rispetto al passato perché il presupposto e quello di una sorta di istantaneo legame tra il presente ricordo del passato tra i tra il soggetto di oggi
Il testimone la vittima del passato questo crea un meccanismo di identificazione che salta i parametri storici perché direttamente connette passate e presenti in una maniera che
Dal punto di vista degli storici presenta molti problemi
E presenta naturalmente anche il problema della verità storica quelle di Di Campli un altro dei capitoli di questo libro come possiamo tratteggiare questa questione questo problema proprio la luce delle considerazioni che sta facendo adesso
Il problema della della della verità storica sicuramente molto fortemente con quello che ha detto prima l'ispettore Maria storica perché la memoria storica fa riferimento a una dimensione identitaria molto forte
E la dimensione identitaria come dire non accetta o non ammetto tende a non ammettere accertare l'esistenza di altre possibili verità ma l'unica verità che conta e lo vende in questo poi occorre naturalmente osservare come spesse volte questa unica verità che conta possa anche contenere avere elementi che dal punto di vista storico sono discutibili perché sono forzati perché sono unilaterali perché sono una dimensione molto costretta del rapporto passato e presente che si fonda sull'identificazione
Tipo tecnico di tipo identitario di tipo comunitario tra quello che c'è oggi e quello che c'era nel passato
L'impressione però è che oggi non si sfugga alla identity politics e che nella misura in cui la politica non ha più ha proprio supporto delle ideologie ovvero delle narrazioni col senso del futuro come direbbe lei delle narrazioni che riescono a costruire una Prost tira rispetto al presente l'identità che schiacciata su un passato a volte riscritto il comunque fortissimamente su presenti sul sia una delle dei veri combustibili dei veri propellenti della politica odierna il populismo è in gran parte sono prendendolo a te Large come etichetta molto larga alcun prodotto di questa politica identitaria
E non le pare che questo davvero sia un orizzonte molto problematico Senussi di costruisce in qualche modo se non si fa circolare all'interno
Della opinione pubblica un'idea che riesca ad allentare questa idea e non ha l'impressione che anche la sinistra che è stata per tanto tempo portatrice di un'idea di in progresso oggi sia in quelli Gionata in una politica dell'identità
Io penso di sì
Penso che la politica dell'identità si riscontra nel caso per esempio del della opinione pubblica degli orientamenti culturali anche se lo Gramsci statunitensi e molto evidente questo
Come la forza nel di queste dimensioni diciamo identitarie sia molto forte anche a sinistra sono tutte sei stanze
E dunque si e come dice lei
E in questo c'era stato un tentativo se non sbaglio ma naturalmente lei è la persona più autorevole può correggermi da questo punto di vista di costruire una storiografia europea molto legata peraltro alle istituzioni comunitarie che fosse una storia plurale ovvero la storia che tenesse conto dell'identità ma riuscisse ad aprirsi al tentativo di tenerli insieme di farle convivere di questa storiografia ci sono delle tracce si è depositata ciò lavora in coro in corso oppure sono proprio l'identità degli Stati-nazione che
Troppo spesso diciamo così si riaffermano all'interno del concerto dell'Unione Europea ad averla resa impossibile o a renderla difficoltosa
C'è una doppia sconfitta in questa vicenda la prima sconfitta e quella della per tentativo
Non riuscito di costruire una storia europea nei ancora siamo in ed Emilio avremo come storici molto lavoro da fare da questo punto di vista
Perché le sue leggi nazionali nel tradizione no hanno limitato e come dire incerto Casu qualche caso anche impedito la costruzione di una storia europea
E poi naturalmente avevamo l'occasione di quel momento che lei ha citato prima nella quale sembrava invece che con la costruzione dell'Unione europea si potesse cominciare a costruire un percorso di
Stupendo la consapevolezza che la fame nel mondo
Una parte del mondo o che può aveva voluto che ha avuto molti elementi in comune che si presenti Comune si poteva lavorare per dare anche al presente delle europea un passato diciamo importante
Questo questo si può dire che noi non ci siamo riusciti la storia europea fatica e fatica perché per la ragione che ha detto e per un'altra per il successo forte della storiografia statunitense anglosassoni comunque la quale invece appare dominata da altri dal dei principi nei quali non c'è spazio
Il discorso sull'Europa
Quindi questa duplice sconfitta costituisce un tema su cui sarebbe necessario e urgente come dice lei da parte della storiografia fare delle riflessioni oggi anche rispetto al tempo presente
E lei cosa pensa del ruolo dello storico come intellettuale pubblico è un un ruolo che tutti quanti riteniamo davvero fondamentale ma la sensazione da un po'di tempo a questa parte e che tenda un po'a trasformarsi in un uno spazio comunicativo pure in forme con una public key storiche sono comprensibilmente attento e naturalmente al pubblico alle sale all'interno dei media ma che forse non svolgono al meglio la loro funzione o mi sbaglio
No ha ragione ragione noi siamo davanti a un a un percorso molto difficile in cui gli storici sono tenuti a come dire fare in certo senso i guardiani
Di alcune regole alcune regole che sono le regole fondamentali con cui si può fare un'operazione storica
E che tendono a essere un po'a volte trascurati dal dalle spinte della memoria storica dalle spinte che tendono a saltare o a circuire questi processi di verifica e di
Corrispondenza la verità e noi dobbiamo che ne siamo tenuti a mantenere anche quando sono sgradevoli
Nel passato non sempre corrisponde al presente e il passato non sempre corrisponde alle attese del presente ma dagli storici dobbiamo come dire
Essere fedeli alla nostra vocazione diciamo così di essere individui che sono stati formati per certificare in qualche maniera la corrispondenza
Delle opinioni e delle tesi a una serie di elementi fattuali di verità che esistono quest'oggi è complicato
E molto complicato perché l'idea di verità che esista quaranta che si è volatilizzata e qui interno in un nodo che uno di pessimo logico naturalmente che uno due realtà anche di cultura sociale diffusa pensiamo a tutte quelle opinioni che circolano al all'interno del dibattito soprattutto internettiano dei social media delle piattaforme in cui letteralmente uno vale uno
E possibile che la democrazia la democrazia rappresentativa la democrazia sociale la democrazia liberale possa continuare come forma politica in un contesto in cui tutto è così orizzontali Zanotto a Piero nato in cui la verità naturalmente la verità ma molto virgolettata non ce la verità con la v maiuscola ma in termini di condivisione dei fondamentali è stata a punto archiviata si può fare qualcosa in questa direzione il che ruolo ha la storiografia che come dice lei è fondata sull'attualità
Noi noi come storici e non possiamo accettare questa archiviazione noi come storici siamo come dire obbligati ma non sono obbligati io credo dovremo anche farlo molto volentieri questa parte del nostro mestiere
Che questa parte di testimonianza di ciò che è avvenuto e di ciò che non è avvenuto di distinzione tra tra questo
Tra tra il vero e il falso ne dobbiamo svolgere questo ruolo dobbiamo comunque proporrò insomma e in qualche maniera in un mondo invece dominato dalla da questo che lei ha descritto molto bene da questo intrecciarsi di vero e falso e e però è un compito complicato però è questo il nostro mestiere
Dal punto di vista Della Porta con l'opinione pubblica voglio dire
In un mondo così complicato punto in cui l'intreccio tra vero e falso spesso produce il verosimile a cui tante persone credono e che diventa è un'occasione anche per condurre delle invasioni delle guerre era avviare delle azioni belliche gioca tantissimo l'elemento della frammentazione individuale dedica un capitolo del suo libro all'ampiezza del tempo di rinvio potremmo dire anche la sera
Al tempo della cultura del narcisismo e cosa significa questo dal punto di vista della riflessione storiografica e dal punto di vista dell'impatto sull'opinione pubblica
No la la storia al tempo dell'io uno delle conseguenze una soltanto delle conseguenze di cambiamenti che hanno riguardato il rapporto tra gli individui dica lei ha descritto l'apporto degli individui la società e naturalmente è una delle conseguenze del tempo del tempo che noi viviamo
Ma ce ne sono delle conseguenze ma queste conseguenze vanno guardate come dire con uno sguardo che deve essere quello degli storici che è capace di cogliere i punti centrali del cambiamento un poeta del cambiamento non abbiamo detto fino adesso che è molto importante perché fonda alla fine
Come dire la la il discorso sulla memoria storica il punto fondamentale del cambiamento come noi ci riferiamo alla identità del passato
Alla vendita dei gruppi del passato e come noi vediamo che in questo lo sguardo sul passato si sia venuta la sostituzione
Di una coppia concettuale che era un tempo fondamentale quella tra oppressi e oppressori a un'altra coppia concettuale è diventata quella centrale quella tra carnefici e vittime solo che i processi di avvicinamento
Accada prima di tipo ideologico se vogliamo concettuale
E quelli da vicino dalla seconda tendono allora essere soltanto concettuali ma anche motivi ma anche
Immediati
Emotivi dunque anche soggettivi e questo spiega il tema della politica dell'identità ovvero la difficoltà per chi non condivide quell'identità o o per chi non viene accolto all'interno di quella identità di sentire esattamente quello che sentono gli altri che appunto si avvertono come vittime questa difficoltà ci portano un conteso quello della democrazia emozionale
Che è uno dei te le etichette con le quali si cerca di descrivere nella nostra condizione a punto in termini di ondate emotive anziché di argomentazione razionale
Poi sappiamo benissimo che l'argomentazione razionale volte anche è stato un po'mitizzata ma comunque è stata presente in alcune fasi e decisiva per la politica un altro elemento che gioca moltissimo a proposito di fonti storiche è rappresentato dalle immagini di cui lei si occupa all'interno del libro
Nel momento in cui le immagini diventano fonti doriche dunque
Siamo di fronte una storia di frammenti visivi cosa accade dal punto di vista della riflessione storiografica dal punto di vista della costruzione della memoria e anche e soprattutto delle manipolazioni
Alla via io penso che sia molto importante quello che stavo dicendo adesso cioè perché c'è un ruolo delle immagini nel nostro mondo che non c'era mai stato prima non c'era mai stato prima
E non è un caso se io ho scelto in tutti gli esempi del libro di utilizzare il film e non romanzi
Perché penso che in questo momento il l'accoppiata del testo dell'immagine che il film propone sia più facile più
Più vicina più significativa
Quindi lo ho scelto di di come dire di utilizzare questo insieme di immagini destino tratti da film per fare degli esempi
Ecco questo la consapevolezza individuale di quanto conti oggi l'immagine dal nostro mondo credo
Con il rischio però delle contraffazioni che l'evidenza proprio all'interno del suo volume nel senso che il passaggio alla realtà aumentata la realtà virtuale naturalmente sempre di più con il potenziamento della intelligenza artificiale tutto la variante di manipolazioni che rendono i dicasteri che quasi preistorici
Cosa può produrre in termini di alterazione della lettura della storia
Noi siamo siamo lì per cercare di mantenere questi processi di alterazione nei del passato entro certi confini perché abbiamo diciamocelo con chiarezza
è chiaro che insistono sul passato e devono esistere opinioni diverse
E ci sono visioni diverse ma ci sono i confini noi siamo come dire dei guardiani del confine lo dobbiamo dire quello che non si può dire
Cioè fino a dove si può arrivare nel campo delle diverse opinioni e interpretazioni ma il limite oltre i quali non si può andare perché da lì in poi si dicono cose false o non dimostrate o impossibili da dimostrare ecco questa funzione sociale degli storici io credo sia ancora molto importante
Questo nostro contesto è quello come le indica dell'espansione spazio-temporale che naturalmente è un portato anche dei processi di accelerazione che di cui la innovazione tecnologica è un grande catalizzatore ulteriore ma anche a processi che riguardano la globalizzazione il pensare in un'ottica diversa quella della Global Kiss ori
E ci sono dei nuovi cantieri che la storiografia aperto dal punto di vista intellettuale rispetto proprio questa espansione spazio temporale quali sono i quanto possono essere importanti per rendere la nostra conoscenza critica anche del passato e la nostra comprensione del presente più a affinate e più efficace
Non c'è dubbio che
Come dire la globali storie ha il significato il valore di superare quella centralità tradizionale europea o nord propende atlantica diciamo che a come
Ma che ha avuto come difetto fondamentalmente quello di offrire una storia del mondo
Troppo centrata
Sul e quindi molto positivo il fatto che ci sia stata una spinta ad aprirsi verso la dimensione globale e significa verso la dimensione di altre esperienze e altre realtà
Compresenti all'espansionismo europeo che ha costruito
Nell'ottocento il mondo come lo conosciamo e che poi nel Novecento nuova proprio del tutto questo è molto importante ma detto questo noi io credo dobbiamo provare a mantenere nel caso per esempio europeo come dicevo prima poi anche una capacità di di tagliare dei problemi e delle questioni che non riguardano tutto il mondo ma riguardano poi un'area
E nel nostro caso rimangono l'Europa
Lei non pensa che in questa lettura positiva come dicendo della Global History che ha portato al centro dell'attenzione le riflessioni eccezioni naturalmente il modo di pensare di luoghi odiare importantissime del pianeta che sono state sottoposte al gioco europeo non ci sia anche un rischio che in qualche modo si collega la politica dell'identità ovvero che tutto diventi improvvisamente colonialismo che tutto l'apporto Tella cultura europea dell'istituzione europea del mondo tra antico diventi improvvisamente un semplicemente oppressione da rigettare o forse
Diciamo questa è una è un processo inevitabile all'interno di una trasformazione anche dei pesi geopolitici all'interno di questo mondo globalizzato sì c'è questo io sono d'accordo con lei c'è questo rischio
Ma ci sono rischi anche più interni facciamo un esempio per capirci
Prendiamo il caso della Rivoluzione francese è stata al tempo del moderno il centro della riflessione storiografica perché ora il cuore dello sci da cui partivano sviluppo poi di nuove istituzioni nuovi modi di pensare costruivano il tempo del
Passato rinnovato
è se lei oggi guardiamo alla la storia americana ci rendiamo conto che esiste una rivoluzione la rimozione di Haiti che diventano più importante
Mattinata più importante perché siccome l'allusione ai della prima nella quale l'elemento etnico gioca un ruolo fondamentale ecco che diventa il punto di riferimento necessario ecco questo io credo ha dei limiti perché bene studiare anche la rivoluzione di Haiti però non possiamo mettere sullo stesso piano rivoluzione di Haiti la rimozione francese perché questo va contro come dire l'evidenza di un passato che non era soltanto forzato da elementi come dire refrattari rispetto a dimensione etnica e alla dimensione razziale
Ma anche un passato lungamente studiato lungamente quindi come dire cioè c'è del nel nuovo c'è qualcosa da prendere ma anche c'è qualcosa da da a frenare perché
Quindi noi non possiamo
Andare a una costruzione storica che aspetterà basata sulle esigenze puramente identitaria del presente
Anche perché proprio dal punto di vista della freccia temporale e della consecutio temporum saremmo di fronte ad un rovesciamento dal punto di vista proprio dell'ordine degli anni le rivolgo un ultima domanda alla fine di questa nostra interessantissima conversazione a proposito di un tema che lei affronti questo libro estremamente ricco molto attuale nel senso
Diciamo della dell'esigenza di pensare l'attualità con delle categorie forti e significative ed è la crisi dell'io Mani Tese
Lei dedica alcune pagine a questo tema la crisi degli umani ti sei in atto da tempo e oggi accelerata anche proprio dal punto di vista di degli equilibri dei pesi all'interno della ricerca dalle straordinarie formidabili
Progressioni dagli avanzamenti impressionanti della tecnologia
Ma come si può reagire a questa crisi in cosa degli umani che si possano essere ancora utili tra cui per l'appunto la storia il tempo dell'oggi
Ma intanto la ringrazio ringrazio per quello che ha detto prima
Sul sul libro e sulla sua il suo tentativo tè quello appunto vengo alla sua domanda venga appunto il libro mi pare che Prodi a sottolineare nell'ultima fase nell'ultima parte soprattutto
Come esistono dei punti di riferimento a cui possiamo collegarci e questi punti di riferimento hanno a che fare io credo con una dimensione di rispetto della possibilità per gli individui di giocare più ruoli giocare più più identità giocare più
Una dimensione di libertà che il non nella parte finale del libro provato a rivendicare io credo che sia questa è una cosa da da da da pensare noi abbiamo il diritto di essere più cose insieme di non essere unicamente quello che qualcuno vorrebbe che noi fossimo c'è una dimensione individuale aperta libera molteplice che è possibile rivendicare
In questa dimensione i i identitaria molteplici libera credo che la storia abbia una grande importanza come confine come limite ma anche come punto di riferimento e forse se non provassimo a fare questa strada dalla forse
Il significato nell'o dalla storia nella società presente
Non potrebbe essere del tutto scacciato no come a volte si tende quando si vedono quegli atti di cui lei faceva riferimento al questo indebolimento ignara che però non è solo la storia di tutte di tutta l'area umanistica diciamo
E di tutta la la cultura non scientifica in senso stretto
è una storia la scientifica non questa cultura che non esce di Rienzo sospetto però e molto importante da altri punti di vista che magari non sono quelli della comprensione ma sono quelli della comprensione di alcuni elementi fattuali ma solo quelli della comprensione del vivere sociale della comprensione dell'essere
Comunità
Ovvero la lezione attualizzata dell'umanesimo in un tempo invece in cui tra relativismo i per soggetti lirismo identità risma si rischia innanzitutto di perdere appunto la libertà del soggetto la nostra dimensione di pluralità
Molte grazie professor Francesco Benigno perché il suo volume lastre al tempo dell'oggi e un volume di grande valore epistemologico anche devo dire politico naturalmente nell'accezione in cui politica significa il tentativo di comprendere e di indicare delle strade
Per la nostra convivenza sociale una volume pubblicato dal Mulino io do appuntamento a tutti coloro che ci hanno seguito alla prossima puntata di quorum comma molte grazie