Intervista a Beatrice Mazzoleni sulle professioni infermieristiche

Grillo diciamo una preoccupazione l'avete espresse perché per esempio ai test d'ingresso ci sono più o meno tanti partecipanti quanti sono i posti cosa vuol dire questo
Che effettivamente è un trend che stiamo vedendo dava alcuni anni e questo significa che per i circa ventuno mila posti e che abbiano informazione delle università italiane i ventidue mila e rotti i candidati non ci permettono di fare anche una selezione quindi tendenzialmente e l'entrata di un numero comunque importante i persone perché siamo la famiglia professionale con maggiori poi informazioni e dall'altra sicuramente una riduzione di quelle che sono le domande
Ti entrata delle nuove generazioni in questo percorso di una professione di cura
è un trend che purtroppo stiamo vedendo da qualche anno che stiamo analizzando da più punti di vista e i fattori che hanno portato alla non sono immagino diversi possiamo ricominciare perché i ragazzi sono poco invogliati spieghiamo il perché
Allora sicuramente le nuove generazioni hanno un punto di vista del del lavoro delle professioni di cura un approccio a quello che anche un mondo di sofferenza possiamo anche definirlo così ma soprattutto anche insieme la valutazione anche di quelle che sono alcuni sociologi una volontà di avere un buon bilanciamento tra qualità di vita e qualità del lavoro
La professione infermieristica possiamo definirla una professione che è usurante nel tempo
La questione è che adesso la nostra professione
Non fa vedere uno spiraglio di tutte queste necessità i nostri nuovi giovani generazioni rispetto anche le possibilità di un percorso di carriera piuttosto che alla possibilità di confronto sì con un livello internazionale quindi più punti di vista da questo su questi fronti
E non è facile perché voglio dire poi questo riguarderà anche la cura di noi che non siamo più giovani che comunque nei prossimi anni avremo diciamo a che fare con strutture magari pubbliche sempre più diciamo così meno efficienti
Sì diciamo che se in una prima fase di qualche anno fa questa mancanza di attrattività soprattutto negli ambiti di lavoro lo vedevamo sul pubblico con una priorità del privato piuttosto questo
Situazione più si sta allargando a macchia d'olio e quindi dobbiamo fare un ragionamento sul tuo assolutamente sul nostro sistema fruitore come professione lo stiamo facendo perché naturalmente
L'attenzione che mettiamo su questi porti informazione sull'attrattività della nostra professione della qualità del lavoro la ragioniamo rispetto ai nostri cittadini che il nostro obiettivo prioritario il fatto di dare l'assistenza nei prossimi anni futuri
In questa fase sicuramente abbiamo un sistema sanitario che affaticato è un periodo storico naturalmente di quel richiamo data anni in cui la professione ci affaticata e i numeri che in questo momento abbiamo sono anche di colleghi che vanno verso l'estero proprio perché
Vanno a cercare una professione che di di anche delle possibilità di cambiare se pagata meglio e con prospettive diciamo
Esatto esatto non in questo momento in Italia ai giovani e ai colleghi infermieri il messaggio che viene statue tu entri e fai l'infermiere dopodiché per quarant'anni tu fai questa professione
Non hai possibilità di carriera a meno che tu decida o di andare a fare il dirigente ed è un percorso che allontana i colleghi dalla clinica senza sto è qualcosa di diverso piuttosto che nell'ambito della formazione ecco il messaggio che crediamo ci stanno dando anche decide positivi giovani dobbiamo riuscire a costruire oggi per cui stiamo parlando con le istituzioni e che giovani dobbiamo dire la possibilità di fare carriera all'interno della clinica questa possibilità di carriera
E quindi di allungare e poter cambiare in quarant'anni di lavoro così usurante
Sì proprio il proprio lavoro anche con un riconoscimento economico noi oggi sappiamo che i media una una infermiere che entra nel mondo del lavoro arrivata vere tra il mille cinquecento e mille seicento euro al mese
Noi oggi stiamo dicendo a questi giovani dopo quarant'anni Camacho potrebbe arrivare a mille otto mille nove per un per un lavoro che impegnativo che è pesante insomma questo questo va riconosciuto
Assolutamente sì perché comunque stiamo chiedendo appunto una rinuncia anche da un certo punto di vista alla qualità di vita con i turni i lavori sui sabati delle domeniche per dunque noi giustamente garantiamo un'assistenza
Ventiquattro ore su ventiquattro non solo negli ospedali ma anche nelle case di riposo piuttosto che a casa del paziente
In questo momento non ci stiamo ritrovando con una carenza infermieristica
Balletti sessantacinque mila
Professionisti e attendere nei prossimi anni arriveremo circa cento quaranta mila infermieri mancanti ecco che qui gravissimo poi mi scusi mi ricordo anche diciamo qualche anno fa eravate indicati come eroi nel periodo della pandemia che è successo poi
Ma allora diciamo che giustamente la narrazione in quel periodo ci ha dato delle dei dei dei nominativi assolutamente che riconosciamo date ha fatto il nostro lavoro con grande fatica
Ma probabilmente la più grossa fatica che in questo momento abbiamo accolto anche chi ritornare ad una normalità e quello che che ci chiede è proprio
Il Rettore Quattrocchi ponendo un giusto riconoscimento diciamo al minimo nome c'è in termini diciamo di prospettive e qualità del lavoro
Anche di competenze possiamo dire o che qualità di al lavoro perché oggi gli infermieri hanno un percorso di tempi laurea triennale più un biennale quindi studiano cinque anni a volte arrivano anche i dottorati di ricerca
Ma ripeto un infermiere che può avere undici anni di percorso universitario al giorno d'oggi tiene impiegato con un altro collega che invece ha deciso giustamente di interne restare con un percorso di formazione triennale qui capiamo anche una parterre di competenze specialistiche altamente specialistiche dei nostri infermieri
Che non non non non si può mettere in questo momento a regime e a disposizione dei nostri cittadini eh non diventiamo coi competitivi con l'Europa grazie Beatrice Mazzoleni
Grazie a lei