Il Maratoneta - Trasmissione a cura dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica

Il maratoneta trasmissione dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica
Buon pomeriggio a tutti da Rocco Berardo sabato ventiquattro agosto due mila ventiquattro
Il maratoneta di oggi si occuperà di fine vita con un dibattito che si è tenuto a Roma per la presentazione del libro del filosofo Giovanni Fornero
Il diritto di andarsene Filosofia e diritto del fine vita tra presente e futuro edito da UTET uscito alcuni mesi fa con la prefazione di Marco Cappato sono intervenuti fra gli altri Vittorio par Baglioni figlio di Sibilla Barbieri giovani Fornero autore del libro fine che filosofo e saggista don Giuseppe Zito pegno professore di Teologia morale e Paolo Flores d'Arcais filosofo e giornalista questi sono alcuni degli interventi che vi proporremo sono degli stralci
Potrete trovare l'intera registrazione sul sito radio radicale punto it
Nella prima voce che ascoltiamo adesso è quella di Vittorio par padiglioni figlio di Sibilla Barbieri buon ascolto
In quel momento l'immagine a ventitré
Lei appunto sceglie di poter ricorrere al suicidio assistito in Italia che appunto non legge ma una sentenza qua e parleranno meglio sicuramente di me verde sono al mio fianco e e fa richiesta l'ASL Roma uno
Dietro al servizio un primo comitato etico la visita e approva la richiesta di io madre la strada sceglie di mandare un altro comitato in questo caso medico che in un incontro di un'ora
Sottolineo un'ora sceglie di e non fare accettare atto di non accettare la richiesta di mia madre
Le le le motivazioni sono quelle per cui l'oncologo inizialmente che era clima in cui l'aveva dato sei mesi di vita secondo il comitato medico aveva forse cinque mesi di vita esattamente
E tramite delle cure in più qualcosa in più
E le cure erano estremamente invasive le due proposte era un l'inserimento nel sulla nella spina dorsale di cemento insomma potrebbe pompo estreme forse che potrebbero procurato altra sofferenza fisica mentale
In quel momento a siamo più o meno a settembre mia madre non è più in grado
Di camminare autonomamente più in grado di avere una vita potremmo dire
Legittima ovvero sana
E e serena e scegliamo quindi insieme come lei sceglie di voler andare in Svizzera
E io a quel punto mi rendo conto che la sua scelta è una scelta di dignità e di autodeterminazione
Che ha è un principio della nostra costituzione
Tra la il diritto all'autodeterminazione le sceglie di andare in Svizzera io scelgo Dino accompagnarla e quindi di fare un reato
Il reato è un in particolare una legge degli anni trenta quindi in epoca fascista che soprattutto o legge delle tante alla Costituzione italiana che prevede il fatto che
Chi accompagna quindi chi aiuta accessibile a chi Istica anche al suicidio posso andare in in carcere da una pena dai due ai in quindici anni lo sballo tu dici anni comunque totale ma insomma non poco effettivamente per
Per l'evento in sé andiamo insieme in Svizzera partiamo io torno ovviamente partiamo con all'Idroscalo c'è Luca Coscioni
Sì con Marco Perduca che si autodenuncia anche lui al nostro ritorno
Con me e Marco Cappato
Lettere mentre politici tre parlamentari
In quanto finanziatori della del viaggio
E a quel punto scatta ovviamente tutta la procedura penale che ancora non è terminata
E
E accade che che il caso diventa mediatico
Ecco tra queste la storia ovviamente in Brera i pareri sarebbero tantissimi dettagli che non sto qui a raccontare perché se no
Finiremo domani
Io quella qui voglio fare una domanda a tutti tutte che è chi decide sui nostri corpi
Quale effettivamente lente o la persona che decide sui nostri corte
Io ho pensato un po'questa domanda sulla possibile risposta in questi mesi credo che la risposta unica sia noi stessi per noi che possediamo almeno momentaneamente nel corso nostre vite i nostri corpi
E
Soprattutto per un motivo per il motivo appunto dicevo prima cioè l'autodeterminazione la possibilità di non essere veicolati da nessuno intende su un
Da nessun credo effettivamente che sia distante da noi cerchiamo appartengono smuovere del mondo
E ciò che che agenti Gerard eccetera e quindi al a essere alla dimensione dell'essere effettivamente di perché
E io
Brevemente su questo tema
Vorrei dire anche le motivazioni per cui ho disubbidito oltre a un atto effettivamente di amore nei confronti la persona che ci accompagnava quindi amore per la sua libertà a c'è un atto di
Protezione e potremmo dire tra virgolette ribellione sempre non violenta nei confronti anche delle persone che si trovano in questa situazione e che in un anno la il privilegio di poter disobbedire perché G. spedire è comunque un privilegio
Il mio posto disobbedire perché ho una una famiglia che mi sostiene degli amici che mi sostengono una casa son benestante
Altre persone tantissime tra l'altro in questi mesi dopo il caso di mediatico mi hanno scritto privatamente sui social network non hanno questa disponibilità non hanno questa possibilità di ribellarsi a delle regole
Di conseguenza io credo che la disobbedienza come ogni atto che li facciamo e come ogni azione
Sia ovviamente politica e demente tesa alle altre persone che ci sono intorno credo ancora in un concerto di unità quindi se esiste una comunità è necessario quindi faccio qualcosa per va affinché si tenta la cioè si tenga la libertà che che il singolo desidera
E
E in questo cito anche mia madre riguardo con una delle ultime frasi che ha detto in una testimonianza di Dio un vero che la legge sarebbe l'uomo la legge sarebbe l'uomo ma non l'uomo la legge
E questo credo sia estremamente importante ci sono i momenti dal momento in cui all'iter concezioni libertà cambia nel tempo negli anni se quali e sta sempre un passo più avanti per cercare di ottenere
Qualcosa che ci consenta di essere sempre più autonomi questo senso
Anche la legge qualora non
Non è in grado di sostenere con la libertà deve cambiare deve trasformarsi
E in questo caso contro leggi non c'è non esiste una legge sulla ferita
E questo è purtroppo credo al mondo rosso discriminazioni nei confronti di persone che soffrono quei momenti sono momenti estremi strumenti della morte sono i momenti del dell'abbandono del corpo
In un possono queste persone difendersi da sole
Non possono passo antifemminista scuole quindi quello che io faccio da pochissimo persone con Marco Cappato Filomena Gallo fanno da moltissimo tempo e difendere i diritti di queste persone che poi rientrano i nostri diritti prima o poi
Ma grazie signor breve intermezzo trascorrendo
E un passo lo ha la parola presso Fornero ringraziandolo ancora del dell'invito
Ringrazio Vittorio per questa bellissima testimonianza umana
Io ho avuto il privilegio di avere quel maestro uno dei filosofi dell'esistenzialismo italiano
E penso che ci sia sempre un primato dell'esistenziale su altri aspetti riempie la vita e penso che la testimonianza di Vittorio sia fondamentale
Perché io la testimonianza che nasce contratta la vita vissuta
Ed è quello che spesso si dimentica di non dimentichiamolo intellettualismo dimenticando i politici
E invece deve essere sempre sempre al centro della nostra attenzione
Io ho scritto questo libro che vuole essere in primo luogo motivo filosofico anche perché il tema del fine vita riguarda questioni di vita e di morte e quindi non può non interessare la filosofia
Quelli che dicono che la filosofia ha poco a che fare col tema del fine vita in realtà dicono una cosa che non è corretta
Perché perché già il fatto di chiedersi se non cerchiamo la disponibilità o meno sulla nostra vita e una domanda credetemi che prima di essere etica giuridica è una domanda classicamente filosofica
Nello stesso tempo a differenza di
Taluni dei miei colleghi che insistono molto sugli aspetti
E chi CTO etici io ho cercato anche di aprirmi al mondo dei giuristi per il fatto che il tema del fine vita ha come risvolto pratico
Incontro con il diritto perché diritto che disciplina nelle nostre società anche una vicenda come questa quindi è uscito fuori un libro filosofico giuridico
Che non è una cosa molto diffusa ma è io va aggiornato di tipo spesso da giusti Lawson fu come succede spesso nei paesi anglosassoni dove si parla appunto di quest'incontro tra la filosofia e diritto e accento del libro ho posto la questione su cui Vittorio attirato l'attenzione fin dall'inizio
Se abbiamo o meno la disponibilità della nostra vita
E attenzione in quali condizioni noi possiamo avere la disponibilità della nostra vita e questo e il tema di fondo
Che percorre tutto l'Ulivo
E direi che il messaggio fondamentale ti ho voluto dare anche attraverso questo libro è che noi viviamo in una società in cui io rivendichiamo la possibilità di scelta
A milioni di donne e di uomini
Che si interrogano sulla propria vita devono compiere delle scelte
E quindi noi non possiamo ignorare il fatto che siamo in contraddizione con un aspetto fondamentale della nostra società dove abbiamo fatto tante battaglie tante rotte
Per ottenere esempio la libertà di volto tutti noi sappiamo che inizialmente nessuno portava poi votavano solo i maschi possidenti
In un secondo tempo votavano tutti gli uomini però rimanevano escluse le donne
In un momento finale giustamente c'è stato il suffragio universale e queste sono delle conquiste storiche
Progressive noi sappiamo che ci sono delle società dove un individuo non sceglie il panda mai scelto dalla famiglia ahimè talvolta in modo tragico
E quindi noi rivendichiamo l'la libertà di voto torna rivendichiamo la ribalta affettiva sessuale cioè rivendichiamo no degli spazi di libertà in quasi tutta la nostra vita
E poi stranamente stranamente viviamo in una società in cui invece per quanto riguarda il fine vita questa libertà e messa in discussione o ci è negata
E proprio qui la contraddizione e badate bene la scelta su sul come voglio io è una scelta personalissima per eccellenza e quindi proprio questa scelta ci viene sottratta
è una serie di ragioni
Che ovviamente stasera cercheremo anche di mettere in luce e quindi il fatto la la battaglia del fine vita e una battaglia che tende secondo me inserirsi in questo processo
Che e mondiale
Ahimè per il momento soltanto per quanto riguarda le democrazie
In un processo di autorizzazione ad un processo di rivendicazione della libertà di Scelta però ovviamente quando noi parliamo di libertà di Scelta siccome non siamo delle monadi
Degli enti isolati dagli altri
Noi dobbiamo ovviamente fargli sconti anche come gli altri e che qui e ed è questo l'aspetto su cui insiste soprattutto il diritto su cui insistono soprattutto i giuristi anche la richiesta di morire tramite un aiuto medicalmente assistito implica non solo una scelta personale implica anche in qualche modo il coinvolgimento di un terzo e quindi la questione che si va estremamente complessa
Nel mio libro ho cercato inoltre di offrire una panoramica globale che va oltre anche i problemi che vengono attualmente discussioni per il fatto che nel nostro Paese fatichiamo persino il conoscere
La libertà di scelta per quanto riguarda la morte medicalmente assistita figurarsi poi su altri temi che a livello internazionale nella letteratura internazionale oggi vengono suscitati esempio la sofferenza e solo fisica oppure anche una sofferenza esistenziale
E una sofferenza esistenziale può essere una motivazione
Per richiedere la morte assistita
Ripeto non sono temi attuali non sono temi che affronteremo questa sera
Però sono temi da tener presente fatti qualcuno si è stupito che io sia andato così avanti ma io ho cercato modestamente di fare la mia posizione di filosofo il quale guarda anche non solo al presente ma guarda all'avvenire
Infatti io credo che la dimensione dell'avvenire sia fondamentale
E poi da tutto questo cerco anche di evidenziare mi dà lezioni di di umiltà umiltà in questo senso che alcune cose che noi riteniamo impossibile oggi
In realtà possono essere possibili domani e quindi non è che dobbiamo solo guardare il presente di pentimento diamo guarda all'avvenire anche con una certa umiltà e vi faccio un esempio clamoroso fino a qualche tempo fa
Il diritto di morire sembrava una mostruosità giuridica tant'è vero che alcuni dei maggiori giuristi italiani si sono pronunciati in proposito dicendo che Matteo non era ipotizzabile qualche cosa come un diritto di morire
La stessa corte europea ha ragionato dicendo che dal diritto di vivere non può mai essere derivato
Un diritto di morire
Ora io l'ho fatto in piccolo nel mio libro già prima poi detenuta una delle colti più importanti del mondo e cioè la corte
Tedesca la corte costituzionale tedesca la quale invece a pienamente legittimato quella che lei chiama di Bacardi autodeterminazione
Cioè ha ricavato il diritto di morire dai due postulati di fondo della Costituzione tedesca che sono la libertà e la dignità
Questo che cosa vuol dire si deve tanto narrazioni di umiltà se
Una delle maggiori corti costituzionali del mondo e arrivata a riconoscere questo vuol dire che la questione perlomeno perlomeno problematica quindi avere l'umiltà anche di riconoscere
Che alcune questioni oggi vengono interpretati in un certo modo ma domani potrebbero essere interpretate in modo diverso
Io adesso lascio la parola a agli illustri studiosi che questa sera manico così accertato quest'invito le ringrazio veramente e prima ho accennato a Vittorio lo ringrazio anche di portava avanti che è una cosa bellissima la memoria di sua madre
Come ha fatto e tutti lo sappiamo Mina Welby che adesso ho visto questa sera che anche fra di noi pensate Annina ha lottato e continua a lottare
Per la memoria
Così di suo marito lei che è stata tanto vicina queste sono testimonianze che secondo me meritano di essere prese in considerazione penso che sia una delle cose più belle c'è una persona malata che non c'è più trova
In una persona che ancora in vita
Una testimonianza e un tentativo di mantenere la memoria
Dicevo dei degli studiosi che hanno accettato l'invito sono studiosi noti ognuno di voi potrà informazioni anche tramite internet solo una piccola cosa che ognuno una una sola che può essere così già illuminante allora il Sapegno casette in legno è un bioeticista che da sempre si è interessato di questi problemi e a una peculiarità
Quella di cercare di dire con precisione testi alla mano qual è il pensiero della chiesa
E penso che stasera si è interessante
Avviene da una persona come zeppe Ennio un quadro di quello che pensa la Chiesa attraverso i suoi documenti fondamentale
Flores d'Arcais è stato
Permettimi i un pioniere sul tema del a chi appartiene la vita ha scritto libri fosse il più belli e più coinvolgenti su questo tema
Che dovrebbe essere un tema così più diffuso ma in realtà non lo era luglio attraverso i suoi libri a continuamente continuamente messo sul tappeto questo tema dopo questa breve introduzione
Cercherò poi anche dopo di lui rispondere anche a qualche temporale domanda osservazione lascia subito la parola al sette
Buonasera a tutti e a tutte e ringrazio
Coloro che mi hanno invitato prima di tutto il professor Fornero e poi quanti con lui hanno collaborato alla realizzazione di questa serata in segno morale Kinnock una Facoltà teologica il mio ambito specifico all'interno della teologia morale quello della prima verifica
E quindi entrando in questa sala e prima ancora accettando l'invito
Ha detto ben capito che ero una voce fuori dal coro ma di questo non mi spaventa non mi sono mai spaventato perché il dialogo impara a me
Essenziale il dialogo e non solo con quelli che sono come direbbe Engelhardt amici morale ma anche con quelli che hanno delle posizioni diverse dalle mie
Ho letto con molto interessa delle argomentazioni proposte nel libro che stiamo presentando e mi pare di somma importanza una domanda
Che professor Fornero pone e che avevo già individuato nel precedente delibera
Se ho ben inteso
Se sbaglio correggimi
C'è questa domanda che guida un po'tutto la vita è un bene che è tornato il soggetto e che il medesimo deve custodire o cui può rinunciare
Mi pare che questo sia molto importante
E allora ho scelto questa sera di sottolineare alcuni aspetti che sono presenti nel libro
Prego ce ne sarebbero molti altri perché guarito ricchissimo di spunti di riflessione però il tempo è quello che e allora prima di tutto che elencherò e dopodiché lei riprenderò puro ad uno
Una delle cose che nel libro mia particolarmente interessante colpito ecco resta la scelta di morire riassumo naturalmente non sono allevatori le parole proprie del libro la scelta di morire non è determinata unicamente da un deficit mentale
Non si può escludere che ci siano soggetti che scelgo nel tempo del proprio morire con una decisione razionale libera e consapevole che niente a che fare con la patologia psichiatrica
Seconda osservazione che mi pare importante
La questione del fine vita prima di essere una tematica sociale giuridica e politica e in matematica filosofica lo ha detto anche prima il professor
Fornero
Perché la decisione di porre fine alla propria vita dice a pagina duecentoventinove non può fare a meno di suscitare una serie di problemi antropologici ed etici i quali andando diritto il cuore della questione del fine vita implicano un'inevitabile assalto nel filosofico
Terza osservazione
L'opportunità di rifiutare paternalismo e la conseguente convenienza di riconoscere la dignità e l'autodeterminazione delle persone coinvolte pagina trentacinque
Poi in tante altre pagine
Quarto si possono aprire verificare nel corso della vita situazioni cliniche psicologiche e morali che rendono difficile e sofferta resistenza
Può anche capitare che anziani senza gravi problemi di salute avvertano la stanchezza dividere
Queste sono il quattro punti su cui mi sono soffermato maggiormente di riprendo come dicevo prima Arduino a turno
Non ho osservazioni particolare da fare aproposito del primo punte conciato sono anch'io convinto che chi decide il proprio morire
Vive una qualche forma di disagio senza peraltro manifestare
Patologie psichiche sono convinto che l'esperienza che si è stata raccontata
Non c'è c'era disagio di una malattia certamente ma non c'era nessun Condorcet condizionamento di tipo psichico se non il disagio di vivere una situazione così complessa
Per gli altri punti considerando il magistero ecclesiale riconosco come evidenza lo stesso Fornero pagina cento del diritto di andarsene
Che sulle questioni bioetiche in generale ma in modo ancor più evidente sul fine vita sono presenti paradigmi determinati da logiche strutturalmente diverse
Fra le quali non è possibile una reale conciliazione
Nonostante questa evidenza
Penso che sia giusto andare avanti nella mia riflessione e soprattutto acqua per quanto riguarda il secondo punto
Condivido pienamente la serto secondo cui ogni decisione che riguarda la persona pone domande di carattere antropologico ed etico che devono fare
Riferimento alla filosofia
Credo anch'io questo e di fatto nella mia attività accademica ho sempre attenti presente questi ambiti
C'è un ma e un però
La filosofia come la bioetica e aggettivata
Sono tante le correnti filosofiche come sono diversi gli impianti
Etici
Mi sembra allora difficile dire che una corrente filosofica posso ottenere un consenso unanime
Sarebbe qualcosa di veramente eccezionale
E anche diventare pause unificatrice della riflessione sul fine vita
A pagina due cioè duecentotrentasette
Fornero riconosce che ci sono filosofie con orientamento indisponibili sta e altre disponibili sta
Lui auspica che le seconde abbiano una funzione precorritrice rispetto al diritto
Non sono un giurista e quindi non mi addentro in modo particolare su questo ambito della riflessione
Mi limito però apporre
Due Brera osservazioni che peraltro sono ben ovvie anche nel libro che stiamo esaminando
Il diritto giuridico di morire e della mia prima conservazione
Riconosciuto con qualche distinguo da alcuni elezioni il professor Fornero ha citato precedentemente della Germania
Ma ce ne sono altre nel libro si parla dell'Olanda si parla del Belgio eccetera
Non necessariamente può essere riconosciuto come una norma per tutti scontata perché viviamo in una società pluralista dove il modo di pensare e ampio ed articolato
I diversi orientamenti a mio avviso e qui da un certo punto di vista riconosco anche la fatica ma credo che continueranno a ponderare le loro convinzioni e dialogare non senza difficoltà e magari anche di senza scontri
Bah notato per ammissione dello stesso Fornero e a titolo di esempio
Che la perplessità nell'ammettere il diritto di morire è presente anche in non pochi turisti e questa è la mia seconda osservazione che pongo su questo tema
E questo indipendentemente dalle loro convinzioni religiose
Uno di questi citato del libro Gustavo Zagrebelsky
Che ha scritto il diritto di morire non esiste
Una frase della sua intervista perché il diritto di morire intervista eccitata pagina duecentotrentotto del diritto di andarsene
Voglio però ricordare in questo contesto un passo non presente nel libro
Ed è però tratto dalla stessa intervista
Sa che i tedeschi dice
Quella società a dire va bene togliti di mezzo e io pure ti aiuto a farlo non è troppo facile
Il suo dovere non è il contrario dare speranza a tutti il primo diritto di una persona e dividono merita sensata e a ciò corrisponde il dovere della società di crearne le condizioni
Questa frase la condivido e tornerò non più citando slegate schema citando alcuni documenti ecclesiali
Nella nel quarto punto della mia riflessione e però adesso passo al terzo punto
Non ho dubbi che sia indispensabile rispettare e offrire dignità alto in persone
Ma è difficile però riconoscere un'unica declinazione della dignità come dicevo prima non è facile riconoscere un unico non mica corrente filosofica o un'unica corrente di una critica
Se l'attuale sentire maggioritario tende a rimandare il fondamento del dover essere al singolo soggetto questo Telese nella nostra nazione
Il magistero ecclesiale a una diversa convinzione in materia l'ultimo pronunciamento su questo ambito lo trovo in un documento
La dichiarazione dignità si infinita che è stata pubblicata in questo anno dal dicastero per la dottrina della fede
Si apre affermando che un dignità infinita inalienabile fondata sul nel suo stesso essere spetta a ciascuna persona
Al di là di ogni circostanza e in qualunque Stato situazione si trovi
Muovono ogni scelta però ritenuta degna dell'uomo tant'è che al numero cinquantuno si dice espressamente che la proposta è un Tanasuica e un concetto errato della dignità umana come espressione forte
Perché consacrati lire
Può infastidire molti dei presenti
Ma comunque
E detta e bisogna ritirarla
Al numero cinquantadue dice un'altra cosa che è estremamente importante a mio avviso
La dignità del malato in condizioni critiche al terminale o terminali scusate chiede a tutti sforzi adeguati e necessari per abbreviare la sua sofferenza tramite opportune cure palliative
Ed evitando ogni accanimento terapeutico o l'intervento sproporzionato
E su questo ci sarebbe molto da dire e qualcosa dirò ancora e proprio per dire ancora qualcosa su questo tema passo al quarto punto
Che definisco di fondamentale importanza e su cui mi dilungo di più perché credo che sia il punto del magistero della Chiesa che valga la pena di essere più ampiamente presentato
Come indicato da Fornero nel settimo capitolo nella maggioranza delle persone anziane le condizioni personali anche in presenza di problemi gravi non conducono nel normalmente al desiderio di morire siamo pagine duecentoquattro
Ciò non toglie che nella nostra John successa ciascun scusate è successa ci siano forti spinte da Pati di alcuni a promuovere queste possibilità
Sui cd o comune rifiuto delle cure Suicide assistito eutanasia volontaria e avvolto eutanasia
La proposta ecclesiale in determinate condizioni non è contraria al rifiuto delle cure ma per il resto va in un'altra direzione
Per presentare
Più compiutamente quest'altra direzione
Mi riferisco a quanto scritto Piergiorgio Welby mi scuso con la signora quel bene se ricito cose che idea ha vissuto in prima persona
Tanto mi fa piacere ripeterla perché ci siamo già incontrati due trattano quattro anni fa in un altro contesto
Guardi citato anche tra Fornero alle pagine duecentoquarantacinque duecentoquarantasei dice
Se un medico vi dicesse lei ha una malattia incurabile e ne resta poco da vivere però non potremmo farle un buco in pancia Castro sto mia per poter alimentare
Poi me pratica Remo un foro nel collo tracheostomia per permetterle di respirare né introdurremmo un tubicino nell'uretra catetere vescicale per consentire di ogni urinare
Un'infermiera che sfrutterà giornalmente l'intestino naturalmente dovremmo sottoporla forti terapia antibiotica per contenere le infezioni causate dai tubi e inevitabilmente dovrà sopportare i dei compiti piaghe dolorose che corrodono la carne fino all'osso
Però lei potrà vivere anche in un anno in più
Se un medico che dicesse continua Welby lei ha una malattia incurabile e le resta poco da vivere terrone potremmo ridurre le sue sofferenze il minimo e su sua richiesta procurarle una volta morte indolore
Da quale medico vorreste essere curati
Detto così presentata così la questione
E ovvia la risposta
Ma come ben sapete Welby ha concluso la sua diritta seguendo una terza via che le è stata suggerita dal dottor Riccio
Si è discusso molto
Su questo questa vicenda
Ma io ho scritto un libro in cui parlo ter più capitoli di questa vicenda e l'ho scritto molti anni fa quindi ribadisco un concetto che avevo già presentato
Nel passato
Ciò che più conta
E che la scelta operata dal dottor Riccio è una scelta che non posso non condividere ma anche i testi Magiste viali confermano quanto
Io visto dicendo
Perché la sensazione terminale e la conseguente sospensione dei trattamenti che rendevano le entità di questa persona così difficile da gestire
Sono riconosciuti anche dai bioeticisti cattolici e dai documenti Magister ideali
E allora pongo una questione
Da qualche decennio la scienza medica ha fatto passi da gigante
Procurando benefici inimmaginabili fino a qualche decennio fa
E di questo siamo riconoscenti
In alcuni casi però ce ne rendiamo tutti pienamente conto
Crea situazioni il limite difficilmente gestibili
Come si può dire
Ad un uomo che soffre come soffriva Piergiorgio Welby
Ti faccio la tracheostomia antifurti metto in cattedra eccetera eccetera
Sono
Scelte
Che non so quando rispettose delle persone
Provocando un uno spaventoso disagio per i pazienti e anche per i loro familiari
Ma il Catechismo della Chiesa cattolica
Rifacendosi ad una tradizioni più che secolare afferma proprio che l'interruzione
Di procedure mediche onerose pericolose straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima
In tal caso ossia la rinuncia all'accanimento terapeutico non si vuole così procurare la morte si accetta di non poterla impedire
E questo
I medici
E coloro che soffrono dovrebbero tenerlo sempre molto ben presente
Non ogni cura noi noi terapia e opportunità
Queste cose sono ripartite
Su molti testi che ho portato con me sono testi magica non ci sta e viali
Ma il primo che dice queste cose
E stato Francisco de Vitoria
Che
A pubblicato il suo testo per per la verità il testo è stato postumo ma comunque un testo del mille cinquecentottantasei
Quindi la Chiesa questa convinzione
Già da secoli
Che non tutte le terapie sono opportune credo che il tempo che questo esempio per finire però e allora non leggo ciò che ha detto Francisco de Vitoria se mai poi se siete interessati lo
Non possiamo ritenere successivamente
E queste idee che sono già presenti nel mille cinquecento sono poi state ribadite da Pio dodicesimo in due discorsi estremamente importanti del mille novecentocinquantasette
Era condannata particolare per il Papa che ha scritto
Questi due documenti così importanti in questi due gol documenti ribadisce che l'analgesia che a quei tempi era abbastanza una novità anche in fasi tra termina alle
E legittima ma si possono spendere se non provoca il bene
Proposto
E così dice che anche la sedazione terminale inopportuna
E afferma anche che non c'è l'obbligo di ricorrere a mezzi che richiedono un onere straordinario
Queste convinzioni purtroppo però non sono sempre accolte e faccio due esempi
Il primo una donna si trova in una fase terminale con dispnea a Coulthard i familiari chiedono dal medico di saltarla per non farla soffrire
E il medico risponde che non vuol far morire le persone che rifiuta di saltarla
Perché
Quando
Anche Pio dodicesimo dice che il vero che la sedazione ad Al Jazeera tuonò ridurre un po'il tempo di vita ma che questo non è un problema
L'importante è che la persona non soffra
Un'altra situazione
Ok allora non non vi dico all'altra situazione
Concludo conclude dicendo
Che
E importante oggi prima di ogni altra cosa avere un serio discernimento per considerare attentamente quali terapie sono opportune e quali no
L'autodeterminazione del del paziente importante il consenso informato del paziente importante
Ma anche il medico deve avere la responsabilità di non eccedere
E anche l'opportunità di e evitare di continuare laddove i trattamenti utilizzati risultano tutti gli opportuni
Se così si facesse forse ci sarebbe meno richiesta di suicidio assistito di eutanasia
Un caso per l'intervento e lascio la parola Freya Stark resta
Sembra e il mio intervento vorrei però fare una domanda alla col professor don Giuseppe il suo impegno
Rispetto al suo fine vita
Lei preferisce
Che a decidere sia lei
Occhiate decidere sia io
Certamente
Credo che sia opportuno che sia io a decidere ma nell'ottica che dicevo prima
Ovvero stabilendo nel rapporto con i medici ciò che proporzionato per un'eventuale patologia che viene a andati che vengo a sapere oppure sproporzionato
E in questo senso credo anche che abbia una sua utilità la possibilità teorica dichiarazioni anticipate di trattamento qualora io non fosse più in grado di canti dialogare con i medici
Va bene quindi lei mi dice preferisco essere io
Me l'hanno detto con poltiglia aggiunte
Mentre diciamo
Matteo riporta nel nella pericope cinque trentasette le parole
Di Gesù possono dire sì gli assi sì non no perché il di più viene dal maligno però è abbastanza chiaro ugualmente
Ora
La sua risposta preferisce decidere lei
è la risposta che da chiunque io in tutti i dibattiti che ho fatto
Con cardinali vescovi teologi
Futuri riparti
La risposta
Meno chiara per la sua spesso arrampicandosi sugli specchi ma in sostanza era non voglio che decida tu quindi voglio decidere
Ora visto che tutti tutti siamo d'accordo su questo principio
Perché si sostiene che questo è un tema così divisivo
Un tema così conflittuale queste è uno di quei rari
IMI casi anzi l'unico che a me venga in mente in cui c'è l'assoluta unanimità
E se c'è un'assoluta unanimità fra persone che poi hanno differenza Mignani altro genere
Mi sembra ovvio che la funzione della legge e dei parlamentari che la legge
Fanno promulga nulla
Dovrebbe essere molto semplice stabilire questo principio
Sul proprio fierezza decide ciascuno
E legge dovrebbe semplicemente limitarsi a qualcosa che comunque è importante
Ma
I criteri in base ai quali essere sicuri che la decisione che prende ciascuno principio su cui siamo tutti d'accordo
Il nome legato al momento passeggero
Ma è ora in un hotel
Questi criteri li
Ricordava
Ora non li ritrovi insomma i criteri per cui siamo sicuri che sia una decisione
Autonoma
Che ben ponderata e non occasionale
Ecco
La legge non dovrebbe fare altro che questo
E non ci sarebbe nessuna discussione
E se noi vivessimo
In un paese in cui
Il principi democratici vengono
Trattati con un minimo di serietà e di consequenzialità logica
Questa sarebbe la legge già tempo
Allora per quale motivo
Una cosa così ovvia su cui appunto c'è l'unanimità
Non è ancora diventata la legge
Perché evidentemente
Siamo tutti d'accordo
Che ciascuno decide
Sulla propria vita e quindi anche sul proprio fine vita che è un momento essenziale della propria vita
Ma poi qualcuno evidentemente pretende non solo di decidere sul proprio finalità ma anche sul fine vita di qualcun altro
Perché se ciascuno
Rispettasse il principio per cui
Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te
Che poi in realtà è fai agli altri quello che vorresti fosse fatto attesi
Questo principio avrebbe già risolto la questione
E questo libro a quello precedente
Di Giovanni Fornero che secondo me ormai
Sono una sorta di summa in cui sono affrontati tutti i casi possibili dal punto vista filosofiche giuridico
Non avrebbero avuto ragione di essere scritti
Io so che formerà una invitato perché anch'io ho scritto mio librino sulla questione e non avrei avuto motivo di scriverlo
E tutte queste discussioni che si fanno non avrebbero motivo di essere
E visto che l'acconto siamo d'accordo
Unanimemente sul fatto che ciascuno deve decidere
Siamo d'accordo tutti sul principio
Non fare agli altri o fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te perché questa diciamo veniva è chiamato il principio la norma aurea cioè la norma delle norme
Le le si ritrova molto prima che nel Vangelo nel
E quindi basta basta così
Eppure non è così
Eppure
Per chi
Accompagna
Semplicemente accompagna non perché
Cioè da un sostegno
Psicologi con una persona che ha deciso
Di porre fine alle sue sofferenze
Semplicemente accompagnando rischia fino a dodici anni di carcere questa legge
E una sentenza della corte costituzionale che ha introdotto un primo
Piccolissimo
Una prima piccolissima apertura ma comunque un'apertura che rompe il tabù
E che è stata accompagnata da parole molto dure della corte che hanno detto su questo noi io ora
Diamo questa sentenza che riguarda questo caso particolare
Ma sia chiaro che
E legislatore ha il dovere di intervenire su questa norma che ancora sono due
Norme che risalgono al Codice fascista
E sono passati quanti otto anni
Nove
I Parlamenti il Parlamento i parlamenti che hanno avuto diverse maggioranza si sono guardati bene dall'ottemperare a quella che era una precisa richiesta della della corte costituzionale
Allora perché perché non si trae le conseguenze i principi assolutamente ovvi e che ha e che tutti condividiamo
Perché evidentemente ci sono alcuni che non voglio
E questo tipo alcuni questi alcuni vanno indicati
Perché tutte le indagini
Su o
L'opinione pubblica rispetto alla diritto di scegliere proprio fine vita l'eutanasia
Da credo trent'anni sono pressoché costanti l'ottanta per cento della popolazione
è favorevole che ciascuno ossa porre fine delle sofferenze che ritiene insopportabili quando qualcuno ritiene che la sua vita non sia più finita sia biologicamente vita
Ma esistenza mente tortura ha diritto a porre fine alla tortura perché poi di questo si tratta
Non voglio più essere torturato chi sei tu perché impormi invece che io devo continuare a essere torturato
Ecco evidentemente
Ci sono
Prima
Professor zeppe Ennio ricordava che ci sono
Tante opinioni morali in una società pluralista è vero
Ma il problema è quando una di queste opinioni morali
Vuole imporsi come legge anche agli altri
Perché chi chiede il diritto
All'eutanasia al suicidio assistito e all'eutanasia dopo
Semmai dirò due parole su una distinzione che spesso e anche di lana caprina
Ma
Chiedo
Chiede che la legge riconosca il diritto che ciascuno deciderà sulla propria vita
Non è che a chi soffre gli impone di porre fine alla sua sofferenza lascia libero di decidere quello che vuole
è solo chi ha un'ideologia
Che è poi
In generale ideologia religiosa
Che il presidente che la legge impedisca a Chieti non segue quelle ideologia religiosa di comportarsi in un modo che per quella religione peccaminoso
Quindi c'è
Una assoluta a simmetria fra questi Diversi modi di pensare e Tisci
Perché alcuni non pretendono di imporre agli altri il loro modo di pensare e sentire altresì altri pretendono di imporre a tutti per legge
Ed è questa la prevaricazione
Che rende insopportabile la situazione
La situazione attuale
Padre Zac degno ha citato vari documenti dalla Chiesa
Penso avrebbe dovuto per esattezza dire
Della chiesa gerarchi
Perché ci sono stati esponenti
Della chiesa
In un caso anche dalla Chiesa gerarchica
Che hanno schede non solo non sostenuto ma hanno il diritto
Del non credente all'eutanasia
Ma addirittura hanno sostenuto e diritto all'eutanasia sulla base dei testi biblici
Uno è stato
Il più grande
Teologo
I nostri tempi morto di recente
L'altra in Italia è stato
Dopo ma Giovanni Franzoni
Che è stato il
Il più giovane
Dei padri conciliari perché come
Non so col quale fosse il titolo della
Della basilica di San Paolo
Era equiparato a un vescovo e quindi ha partecipato al Concilio e ha scritto due libri sull'argomento
Citando testi biblici che ci sono in cui sono palese la la legittimazione
No non solo del suicidio ma proprio della eutanasia
Ora io non me li ricordo tutti a memoria ma addirittura in un caso mi sembra che siamo uno dei
Dei re di Israele che
Allora
Per quale motivo
La chiesa
Non riconosce
Che
Il suo punto di vista
Non è sostenibile fino in fondo solo su basi razionali
Io ho avuto
Su questo argomento sulla bioetica su tutti i temi della bioetica quindi anche su questo che è uno dei temi cruciali della bioetica
Nel due mila
Una lunga discussione
Con l'allora
Arcivescovo di Genova cardinal Tettamanzi che poi sarebbe diventato
Arcivescovo cardinale di Milano
E che aveva appena pubblicato
Un poderoso volume Giove dica
Che credo sia ancora insieme all'altrettanto poderoso volume di Monsignor De Sgreccia
Diventate anche lui alla fine cardinale
I due testi fondamentali che vengono utilizzati
E
In tutte le
Università cattoliche del mondo
Non più
Va bene a pieghe ancora veloce d'accordo sarà sempre con ovunque sono all'epoca era diciamo
In quel momento il testo più autorevole
E con Tettamanzi
La cosa il dibattito poiché il dialogo è stato pubblicato su un numero del due mila Micromega quindi chi è interessato mandarlo ritrovare a un certo punto Tettamanzi
Gli scatta il riconoscimento e dice sì infetti
Senza la fede
Una
Definitiva rifiuto dell'eutanasia
Non ha argomentazioni
Ora
La fede
Può essere un vincolo per il credente non può essere un vincolo per il il non credente quindi la Chiesa dovrebbe semplicemente avere
La coerenza non voglio dire il coraggio
Ma la coerenza di riconoscere che in una società pluralista
Le norme morali del religione cattolica non possono pretendere di essere legge
L'éscamotage quello di dire ma c'è una legge naturale
Ora
Che esista una legge naturale
Rifiutato dalla nella logica su questo
Che essendo iscritto un librino definitivo dimostrando che se si parla di legge naturale poi il problema ci si ripresenta perché ciascuno
Da dei contenuti alla legge
Naturale diversi da un altro e quindi siamo
Daccapo a dodici
L'unico modo e quindi dei costi in più
Per quanto riguarda
L'eutanasia non ci sono neanche i problemi
Che possono sorgere
Con la questione dell'aborto
No no voglio toccare ora qui la questione dell'aborto ma tradizionalmente la Chiesa cattolica per secoli e secoli ha sempre ritenuto nella stragrande maggioranza dei suoi vescovi e teologi che l'anima venisse insufflata al terzo mese quindi prima del terzo mese
Non c'era nessun essere umano è una pretesa recentissima quella che invece fin dal concepimento c'è già un essere umano ma
Tralasciamo questo per l'eutanasia non c'è neanche il problema di un altro essere umano cioè solo chi la Rive la propria vita
E siccome abbiamo stabilito cioè che un teologo qui cioè testimoniato che lui sul sulla fine vita vuole decidere lui
Chiunque di noi sul proprio Finelli vuole decidere Lupi
Siamo tutti d'accordo sul concetto
Fai agli altri quello che vorresti fossi fatto
Noi dovremmo
Far partire da qui una unanime petizione
Perché venga immediatamente fatta una legge che stabilisce questo principio dopodiché ci sarebbero molti altri problemi io non ho
Non voglio
Parlare mezz'ora come perché ma
Su appunto stabilire quali criteri per accertare che la volontà sia libera e così via
E avremmo tutta una serie di casi di frontiera molto molto delicati che riguardano i minori che riguardano le persone handicappate che riguardano
I malati di mente c'è ma tutto questo ovviamente dovrebbe essere parte di una discussione ma il principio generale è fondamentale
Dovrebbe essere unanime
E
E quando si sente dire
Ma
Nessuno di noi in realtà è libero di decidere perché
La nostra esistenza eh
Relazione quindi noi siamo sempre in qualsiasi decisione della nostra vita in relazione con altri e ne dobbiamo tener conto
Obiezione che io ho ritrovato in un libro sull'argomento di monsignor Paglia
è un argomento assolutamente risibile perché è ovvio che la nostra esistenza fatta di relazioni
Ed è altrettanto ovvio che per ciascuno di noi in tutti i suoi momenti importanti
L'opinione delle persone care
E quello che possiamo fare la nostra decisione infliggere alle volte anche di dolori alle persone care e qualcosa di cui teniamo conto
Ma quanti sono le persone che hanno deciso di fare i sacerdoti
Danno un dolore ai loro genitori
Eppure lo hanno fatto perché alla fine oh quanti si sono sposati con la persona che i propri genitori non consideravano la persona giusta
E potremmo moltiplicare i casi della vita
Ciascuno di noi quando fa una scelta importante tiene conto di quel intreccio di relazioni che la sua esistenza dopodiché però sceglie decide
A la responsabilità e il perito di decidere
E se può decidere se sposarsi o farsi prete
Se sposarsi e chi sposare
Francamente
Deve avere il diritto anche di decidere sul proprio fine vita che non mi sembra una questione il minore importanza
Calisti nonché giornalista è intervenuto
Nella presentazione del libro di Giovanni Fornero il diritto di andarsene Filosofia del diritto del fine vita tra presente e futuro
Che presentazione che si è tenuta a Palazzo delle Esposizioni a Roma il quindici maggio scorso
Si conclude qui il maratoneta di oggi prima di salutarvi vi ricordiamo che per sostenere iniziative dell'associazione Luca Coscioni ci sono molti modi potete fare una donazione potete iscrivervi ma potete anche destinare il vostro cinque per mille all'associazione stessa tutte le informazioni li trovate sul sito dell'associazione Luca Coscioni grazie per averci ascoltato il maratoneta di oggi e si conclude qui un buon pomeriggio a tutti da Rocco Berardo
Il maratoneta trasmissione dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica