Rassegna delle riviste di politica e storia

Un saluto agli ascoltatori ecco c'è anche e per questa settimana l'appuntamento con lo spazio della programmazione di Radio radicale in cui vi parliamo di storia questa sarà una puntata un po'diversa dalle altre perché ci occuperemo solo di un tema di cui si è discusso abbastanza in questa settimana
I cento anni dall'ultimo intervento di Giacomo Matteotti prima della sua uccisione ad opera del regime
Fascista noi per ritornare su questo evento fondamentale della storia diciamo abbastanza recente del nostro Paese oggi ci serviremo di un'edizione speciale della rivista Mondoperaio tipici chiamo sempre dizione
Del mese di maggio di quest'anno che è interamente dedicata a Matteotti con anche articoli d'archivio articoli tratti dall'archivio della rivista Mondoperaio quindi ci serviremo di questi ma anche di alcuni commenti per ritornare su questo importante fondamentale anniversario più in particolare al punto di segnaliamo che i contenuti che sono pubblicati su questo numero sono tratti dall'archivio di Mondo operaio dal mille novecentosessantuno
Al due mila e ventitré pensiero e azione di Matteotti di Vallauris Stefano
Carretti che parla di Matteotti come un riformista
Militante sono tutti è pronto documenti d'archivio poi uno ancora Riccardo Nencini una vita da solo tra virgolette questo articolo dello abbiamo già segnalarlo quando apparve la prima volta poi anche Gennaro Acquaviva una luce per il socialismo di oggi questi sono alcuni degli articoli che vengono pubblicati mai però vi leggeremo
Qualche passaggio dell'intervento di Gaetano Arfè un intervento degli anni sessanta che ha questo titolo il delitto Matteotti e l'Aventino però prima di andare a questo contenuto vogliamo leggi di uno degli articoli di di presentazione
Di Fabio Martini che conoscete giornalista studioso l'autore di importanti libri di ricerca storica editorialista del quotidiano La Stampa tra l'altro perché appunto Fabio Martini in questo suo denso intervento traccia un quadro importante nel quale forse possiamo anche situare il ragionamento di oggi scrive Fabio Martini
In questo articolo che ha questo titolo l'eredità travisata di un vero socialista scrive appunto nei cento anni seguiti al delitto la morte ha oscurato la vita di Giacomo Matteotti questo
Si è cominciato a dirlo in queste settimane una morte troppo cruenta
Per non diventare memorabile ma che al tempo stesso ha finito per velare tutto ciò che Matteotti aveva fatto e detto prima di essere assassinato a questo importante un personaggio celebrato come pochi altri ovunque strade piazze ponti ma al tempo stesso sconosciuto sconosciuto nella sua vera identità politica ed umana ecco perché il centenario della scomparsa oltre a riproporre la natura violentissima del fascismo sempre la sintesi di Fabio Martini molto efficace potrebbe essere l'occasione per una riscoperta piena del personaggio ma non è una riconquista scontata ci sono da dissipare alcune leggende
Abilmente assecondare nel corso dei decenni da chi aveva avversato Matteotti e il socialismo riformista perché questo è uno dei punti fondamentali di questa vicenda
Scrive infatti Martini resiste il mito dell'uomo solo la leggenda del socialista buono contrapposto o ai suoi compagni opportunisti
La storia dell'unico Anthus antifascista che capito il pericolo di Mussolini e se l'ho ben capito solo lui tutti gli altri conseguenza saranno per sempre assolti naturalmente
E anche il mito
Dell'eroe che era andato incontro alla morte in modo consapevole proprio l'edificazione di questo mito del mito granitico dell'anti Mussolini ha contribuito a mettere in ombra
La figura del dirigente socialista che invece aveva ingaggiato potenti e in gran parte dimenticate
Battaglie politiche da intransigente riformista
Per il riscatto dei braccianti del Polesine a fianco dei sì dei sindaci e delle leghe contro il pulita n-esimo
In secondo dei massimalisti della sinistra per esempio contro le spese allegre dei comuni che non possono essere la vigna da sfruttare queste sono citazioni tra virgolette per Titina ilare demagogicamente l'anima popolare espressioni che ne illuminano l'animo anti demagogico
Matteotti che a costo di essere espulso dal suo partito intuisce in anticipo
Assieme a Turati la natura della rivoluzione bolscevica dittatura di pochi sul proletariato questo è un passaggio molto importante
Prosegue Martini che contribuisce dal tentativo
Dei socialisti riformisti dar vita poco prima della marcia su Roma ad un governo antifascista assieme a Sturzo Amendolara sfidando gli anatemi dei massimalisti
E quelle dei bolscevichi nostrani agitati dai personaggi più agguerriti del Partito comunista Palmiro
Togliatti e Antonio Gramsci due personalità che alla dura ma leale battaglia politica di Matteotti contro il Partito comunista d'Italia
Aveva risposto scagliando verso il segretario socialista parole disumane non soltanto prima ma anche dopo la morte questo è vero
E in una stagione gonfia di retorica scrive Fabio Martini come quella che viviamo si ripropone come attualissimo il discorso pronunciato il trenta maggio del mille novecentoventiquattro alla Camera
Quello che resterà il più coraggioso discorso della storia del Parlamento dice Martini
Un elenco di fatti scanditi senza un filo di enfasi e questo anche diciamo uno stile che ha attraversato una certa storia del del nostro paese che si ritrova in alcuni personaggi anche non non non lontanissimi nel tempo ma ci ritorneremo scrisse ad esempio Carlo Rosselli che i fascisti furono esasperati dal metodo di Matteotti
Quando affermava provava parole di Rosselli ancora Rosselli aperte virgolette Mussolini ha indicato all'antifascismo quali debbono essere le sue preoccupazioni supreme il carattere
L'antiretorica l'azione chiuse virgolette sembra il capovolgimento del discorso pubblico odierno riflette Fabio Martini
Tutto tutti sentenziano senza sentire l'obbligo senza sentire l'obbligo di provare quel che dicono
Tutto questo cioè del Matteotti socialista scrive Fabio Martini per una non c'è quasi traccia in alcune delle mostre degli articoli dei libri usciti negli ultimi mesi infelici premesse dice
Fabio Martini per le celebrazioni del curve ed hanno il dieci giugno
Nello spazio nobile delle delle pagine culturali del quotidiano la Repubblica compasso una scritto di uno scritto di Giancarlo De Cataldo brillante magistrato in pensione che scrive sceneggiatura e televisive romanzi sulla criminalità comune il quale arriva da chiedersi se Matteotti sia da iscrivere alla schiera dei democratici più Currà questa una riflessione un passaggio piuttosto che dei socialisti democratici democratico e non socialista un'etichetta posticcia prima
Di pur fragili suggestioni ma anche offensiva se applicata proprio a Matteotti che si era iscritto al Partito socialista socialista a tredici anni e che era stato sino all'ultimo dei suoi giorni segretario del PS uno il partito che nelle elezioni del mille novecentoventiquattro era stato il più votato tra quello tra quelli di sinistra proprio lui che riferendosi agli ideali socialisti pronuncia una frase
Giustamente famosa uccide i temi ma l'idea che è in me nulla uccidete ma questa è una delle frasi che poi hanno contribuito in realtà al fenomeno di cui Martini parlava qualche riga qualche riga sopra anche in un bella mostra organizzata comune di Roma su vita e morte del martire socialista i cinque anni più importanti della militanza politica di Matteotti mille novecentodiciannove ventiquattro sono raccontati su pannelli con sintesi fuorvianti ruolo parlamentare di segretario del PS uno si riassumere bene la difesa appassionata dell'unità del partito
Nel contrasto
Della destra del suo Psv che brillava per collaborare con Mussolini cinque anni realtà di battaglia a tutto campo sono riassunti in questi due aspetti certo presenti
Ma trascurando il più rilevanti e questa è una antica storia di alcune vicende le lette in un certo modo ma andiamo avanti Lince vite all'anno Matteo piano non è stato incoraggiante
Per chiunque voglia capire in che cosa sia così consistita la vera identità di Giacomo Matteotti negli ultimi mesi sono usciti molti libri mai così tanti in una volta sola un boom sul quale incide anche il contesto politico
Mai nel settantanove anni seguiti al al ritorno della democrazia un anniversario tondo del delitto era coinciso con la presenza alla guida del governo dell'esponente di un partito erede della destra postfascista
E infatti gran parte dei libri usciti quasi a richiamare un parallelo col oggi sono per lo più concentrati sull'antitesi Matteotti Mussolini concentrarsi
Su quella battaglia un riflesso naturale perché il delitto fu un evento di enorme gravità tale ci appare anche cent'anni dopo ma allo stesso tempo tornare a focalizzarsi sul soltanto su quei dieci giorni fatali finisce per riportarci nella leggenda
Del Matteotti straniero in patria questo il ragionamento una lettura che in realtà risale a Piero Gobetti battagliero giovane editore torinese che poche settimane dopo dopo il ritrovamento del corpo di Matteotti scrisse un vibrante ricordo destinato avere fortuna ma ricco di affermazioni non ponderate in alcuni casi dimostrabili
Scrisse Gobetti via Matteotti e non fu non fu mai popolare considerazione specialmente priva divi sconto rispetto a chi partecipò innumerevoli sfide elettorali le vinse tutte razionale quantità straordinaria di preferenze personali persino dopo essere stato messo al bando dai fascisti nel suo Polesine risultò il primo degli eletti
Matteotti sempre la versione di Kobe ci sarebbe stato un eretico un oppositore del suo partito del suo partito in realtà Matteotti fu segretario
Certo severissimo verso i propri compagni ma per il suo Psv scrisse una un preveggente programma elettorale riformista
Che contribuì a fare di quella formazione la più votata a sinistra sempre per Gobetti Matteotti fu straniero nella sua patria socialista dove sarebbero privarsi da levarsi gli opportunisti ma in questo caso l'ostilità
Verso i riformisti socialisti ai tratti del pregiudizio secondo Martini visto che Gobetti definì Filippo Turati il più grande dice dunque autore dell'Italia moderna questi erano i toni
Di quella Polemica in quel momento giudizio sprezzante
Ribadisce Martini che sarà superato soltanto da quelli di Palmiro Togliatti quanto meno pronunciati negli anni infami del sociale il fascismo nel secondo dopoguerra interpretazione di Gobetti ha fatto scuola della sinistra
Fu adottata dal pc che non poteva fare proprie le invettive Antin Matteotti pronunciata a più riprese dai suoi capi negli anni venti e trenta
Una lettura ripresa da gran parte della storiografia comunista arrivata fino ai giorni nostri ma tutto questo non significa che per provare a capire nel due mila e il ventiquattro chi sia stato veramente Matteotti si debba partire dall'anno zero la sua figura stata approfondita definita in modo esauriente negli ultimi decenni da fior di storici appunto Gaetano Arfè che qui leggeremo tra poco ma poi Stefano Caretti
Maurizio degli Innocenti e altri prima biografia di impianto storiografico su Matteotti scritta
Antonio Glauco Casanova riuscita cinquant'anni dopo la morte nel solco di queste rigorose e ricerche si inseriscono che alcuni libri
Usciti negli ultimi mesi taluni dei quali sono preziosi perché introducono elementi nuovi per esempio Federico Fornaro nel suo Giacomo Matteotti l'Italia migliore racconta in particolare il mito
Dimezzato una carrellata fredda ma senza sconti sulla fortuna politica ma anche editoriale il personaggio ricordando tra l'altro come due grandi titoli di sinistra Einaudi e Laterza abbiano rinunciato a pubblicare opere antologiche su Matteotti
Poi muoio perché di Riccardo Nencini attraverso alcuni documenti d'archivio aiuta a capire ancora meglio quanto l'Internazionale comunista la fase conosciamo le della battaglia al fascismo abbia giudicato abbia guidato l'atteggiamento settario del Partito comunista d'Italia che aveva in lingua individuato nei socialisti i nemici peggiori persino dei seguaci del Duce da tempesta la vita e non la morte di Giacomo Matteotti di Antonio Funiciello affiorano con nettezza senza precedenti i limiti fuorvianti della lettura dico perché insomma come fritte sentito gli ho letto quasi integralmente questo intervento degli Fabio al Martini ci sono tante questioni da chiarire per cercare approfittare anche di questo momento anche con l'uscita
Di questi libri di queste ricerche per cercare di approfondire la figura la reale figura di Matteotti Fabio Martini da alcune diciamo così istruzioni che possono essere davvero un
Alcune diciamo così istruzioni che possono essere davvero utili ma veniamo appunto alla all'intervento che volevamo
Leggervi cioè quello di Gaetano asset che tra questi tra tra questi interventi tratti dall'archivio di Mondoperaio ci aiuta a capire anche un altro episodio strettamente legato con la vicenda
Della uccisione da parte del regime fascista di Giacomo Matteotti comunque
Stante diciamo la riflessione di Martini è un fatto decisivo anche rispetto allo snodo della trasformazioni in vero e proprio regime del fascista questa riflessione di Giacomo di Gaetano parte
Che è stata pubblicata sul Mondo operaio nel mille novecentosessantuno riguarda il delitto Matteotti e l'Aventino questo è l'altro tema Ski viveva afferma il perito che corre tra l'assassinio di Giacomo Matteotti e l'attentato Zamboni del mille novecentoventisei che ha luogo a Bologna
Sia alla grande prova di forza tra il fascismo i superstiti difensori dello Stato liberale
Il carattere decisivo di tale battaglia ha fatto sì che si sviluppasse intorno a quegli avvenimenti una polemica vivacissima questa importante rivoluzionario
Nel sessantuno per capire da un istante quanto sia anche ancora attuale scriveva appunto
A fare di cui ancora ritorna di tanto in tanto l'eco del probabilmente e questa non ultima tra le ragioni che hanno dissuaso gli storici ad affrontare finora l'argomento cioè quello dell'Aventino parecchi contributi parziali anche pregevoli sono stati finora portati da studiosi di vario orientamento ma ancora non esiste del periodo in quel momento una ricostruzione complessiva oggi la situazione è diverso ma abbiamo scriveva nel sessantuno alte
Delle interpretazioni assai fluidi e e visto viziate dagli strascichi delle antiche polemiche
Vediamo ancora di frequente affiorare la tentazione di rovesciare sull'uno o sull'altro dei protagonisti della lotta sull'una o sull'altra delle formazioni politiche che vi ebbero parte la responsabilità capitale
Delle ingiuste dell'insuccesso dell'insuccesso dell'Aventino ancora questo ragionamento Calipari delle realtà perché sull'Aventino
Si tende un po'a fare quello che accade anche su altri momenti della storia non solo italiana residente a prendere parte
E si ci ci si immedesima nei personaggi naturalmente avendo la presunzione di sapere che cosa fare naturalmente col senno del poi la cosa è molto è molto semplice
Di realtà scriveva asse nel sessantuno questo è un criterio che non possiamo fare nostro lo diceva da storico anche evitando lo spirito da pubblico accusatore che in tali casi si finisce col subire perché quel momento della storia italiana si presenta nella realtà come il luogo di confluenza di una serie di drammatici problemi maturati nei precedenti decenni si presenta come un grosso groviglio di nodi che può essere dipanato soltanto con molta pazienza molta cautela nel metodo dello storico evitando le spiegazioni semplici apparentemente convincenti in realtà finiscono con il non spiega nulla e continuava l'assassinio di Matteotti avviene il dieci giugno del mille novecentoventiquattro non appena appare evidentissimo il filo che lega il delitto al fascismo
E non ad un anonimo fascismo fascino amoroso e criminale ma alle più alte autorità del regime spiegava già nei particolari con contro l'osservazione di prima ma alle più alte autorità del regime agli ambienti che fanno direttamente capo alla presidenza del Consiglio
Le opposizioni congiunte con la sola eccezione di una pattuglia di liberali già in balia misura filo fascisti tra cui l'uomo Intini uomini delle dell'autorità
Di Giovanni Giolitti o di Vittorio Emanuele Orlando abbandonano l'aula parlamentare sollevando la cosiddetta questione morale
Dichiarando impossibile il normale funzionamento degli stili dell'istituto parlamentare fino a quando giustizia non fosse stata fatta fino a quando non fossero stati denunciate e colpire innanzitutto le responsabilità politiche e poi quelle penali
Il fatto è di una gravità eccezionale nuovo nella storia l'Italia ma non da alcuno dei risultati
Auspicabile la maggioranza parlamentare eletta con una legge truffaldina diceva caffè e con le elezioni terroristiche resta anche se sgomenta col col Governo il governo non si dimette il re non interviene il Senato conferma a Mussolini la fiducia condizionandola alla restaurazione
E della legalità offrendo di fatto al Governo la più solida tavola di salvezza qui parliamo una parentesi nell'ultimo nell'ultimo libro di Mimmo Franzinelli su cui cercheremo di tornare si chiama conosce il fascismo è davvero interessante c'è un passaggio che fu anche diciamo un cruccio per Croce Franzinelli rigoristi ricostruisce bene questi momenti in cui Croce si convinse di questa dell'opportunità di questa pubblici posizione aveva appunto l'illusione di poter temere in qualche modo prigioniero Mussolini attraverso lo strumento della fiducia parlamentare Edimburgo il Mussolini si sbaglia so
Con con
Con dell'uscita diciamo ecco ci torneremo la di anche lì la posizione di Benedetto Croce in quel libro ricostruita con con dovizia di particolari
Le opposizioni continuava a fare questo articolo restano sul loro ideale allentino aspettando lo scioglimento del crisi per vie legalitaria e promuovendo per cooperare libri
Una basta campagna di stampa il paese è ricca di risonanze il gesto che l'opposizione avevano ritenuto decisivo resta in realtà sul momento senza effetto
La guerra di movimento diventa una guerra di posizione diventa una prova di forza che dura a lungo circa due anni
E si chiude con lo sgretolamento delle posizioni antifasciste la sconfitta dell'antifascismo con l'instaurazione in Italia di un regime nuovo
Che abbandona ogni scrupolo formale ogni infingimento per costruire il proprio stato tendenzialmente totalitario diceva afferma
Col solo limite imposto dalla presenza in Italia i due istituti
Di assai diversa natura e funzione la monarchia
E il Vaticano alleati necessari per l'instaurazione prima e per il consolidamento poi del regime ma che saranno anche se in maniera passiva di ostacolo alla enti dalla integrale fascisti dazione del Paese
Negli istituti e nella ideologia ufficiale questa era la critica che Hitler faceva
Al fascismo e Mussolini cioè quella cioè i rimproverava l'errore al totalitarismo fascista di non aver demolito questi due ultimi baluardi che poi come sì sì visto negli anni successivi un qualche ruolo lo ebbero sul Vaticano ci sono come sapete molte discussioni anche per quello che riguarda la deportazione degli italiani ditta religione ebraica
Questa in sintesi la vicenda scriveva
Cioè a fare nel mille novecentosessantuno resta da vedere che cosa centra il punto di partenza è il punto di arrivo
Per quali ragioni la battaglia condotta con coraggio con eroismo e in certi uomini e ne fa fede il martirio del capo dell'Aventino Giovanni Amendola si è finito in un disastro la prima domanda alla quale io credo scriveva
Si debba cercare di rispondere per avere chiari i termini di questa questione riguarda l'episodio originario di tale crisi
Perché la vittima prescelta era stata Giacomo Matteotti qui la commissione
Un gregario ottuso un assassino professionale osservava già allora
La selvaggia allora
Come era stato colpito da Ubu Gobetti avrebbero avrebbero colpito un uomo simbolo un Turati
Ad esempio per disegnare Matteotti occorreva con intelligenza politica una perversa intelligenza politica valutato l'avversario aveva intuito il lui
L'uomo nuovo l'antifascista in grado di costruire consolidare una posizione politica estremamente pericolosa
L'assassino è consumato infatti non dai sicari
Degli agrari police popoli Polesi anni ma dalla banda della presidenza non è diretta tanto ad intimidire le opposizioni quanto a colpire nella testa una politica questo il ragionamento mangiato infatti pur conservando molte delle caratteristiche socialista tradizione era un uomo nuovo nella storia del socialismo italiano lo si potrebbe definire dal punto di vista ideologico come una contaminazione di formule
Un massimalista del riformismo mai definizione che può suonare equivoca più semplicemente diremo
Che tra molti scettici egli fu un credente realisticamente ma senza serve senza dubbi nel socialismo che tra molti accomodanti fu un intransigente sul piano morale in innanzitutto su quello ideale politico poiché tra molti fa Cyloni ed è mai pochi
Fubini di una onestà intellettuale e politica Arrara è a riscontrarsi in assoluto Ernesto Rossi scrivi e da parte che ha avuto modo di studiare nel corso delle sue ricerche
Su i padroni del vapore le critica di Matteotti alla finanza fascista appunto aveva queste condizioni confermata di recente era vivo Ernesto Rossi al momento
Nella stesura di questo articolo che e e se costituiscono di modelli tanto dal punto di vista tecnico che dal punto di vista politico nel dibattito interno al suo partito Matteotti era stato apertamente antiproibizionista contro i tentennamenti
E gli agnosticismo e di molti suoi compagni su una posizione cioè che qualificava l'ala più matura della sinistra socialista era stato per un rigido senso dell'autonomia della classe del partito contro quello blocca antismog acquisiva qui si va avanti anche nei particolari a cui di di rimandiamo diventa segretario ricordava anche affetto
Del Psv cerco per quello che riguarda il fascismo il fascismo scriveva più amati F
Si presentava come il nemico principale da abbattere ad ogni corso accantonando dissensi anche profondi tra le forze antifasciste
Impostazioni come queste ci sono oggi familiari scriveva fermati occhi è il primo intuire le con piena lucidità proporre le manovre politiche alle revisioni dottrinali perché ne sorga un indirizzo compiuto e corrente per questo Matteotti fu la vittima designato spiega a secco il PETA con fredda e consapevole premeditazione questo
è il ragionamento che e in qualche modo chiude il filo che abbiamo cercato di tirare oggi la vera cifra la reale cifra di Giacomo Matteotti come diceva Fabio Martini nella diciamo in uno dei degli articoli introduzione di questo numero speciale di Mondoperaio dedicato esclusivamente alla centenario dell'uccisione da parte del regime fascista e Giacomo Matteotti appunto
L'identificazione chiara da parte di Mussolini che aveva strumenti affilati da questo punto di vista il riconoscimento di una di un in prospettiva leader davvero per davvero temibile anche in questa sua capacità diciamo di sintesi di immaginare una sintesi tra le forze che potevano opporsi
Opporsi a a a Mussolini questo accenno scriveva ancora asse a Matteotti mio parere necessario per entrare giovandosi di un concreto termine di raffronto nel vivo della questione
Quale sia stata cioè la politica dell'Aventino dalla parte del quale la piattaforma comune del blocco dell'opposizione farne parte c'è innanzitutto tutto il partito di Matteotti nato dalla scissione del Partito Socialista Italiano nell'ottobre del ventidue dominato dopo la scomparsa del suo giovane segretari da un gruppo di muovermi maturare in altri climi in altre esperienze da quali FAS piccola grande personalità
Di Filippo di Filippo Turati
L'ultimo volume dell'IPI solitario Turati Kuliscioff che comprende appunto questo periodo costituisce oltre che una fonte di primaria importanza per tutta la storia dell'Aventino anche la testimonianza pur più fedele e immediata della mancanza di mordente di originalità
Di inventiva con cui questo gruppo combatte la sua battaglia questa è la lettura di di FI la condanna del fascismo e naturalmente senza appello né mai traspare alcuna volontà di cedimento ma la nota che predomina quella del pessimismo solo temperata dalla speranza di un intervento esterno il re
Giolitti la casta militare che restauri Dino sentendosi sostenuti all'opinione pubblica la legalità
Nel paese riportino sugli altari lo statuto al Albertino ricordo al novantotto tiene in vita questa speranza allora si è raggiunta una vasta campagna del Paese con l'ostruzionismo ma è un altro è un altro momento questo uno dei passaggi di questo lungo intervento quasi parlato anche
Di giudizi di Gramsci lo abbiamo detto altri giudizi molto molto duri non abbiamo il tempo a disposizione per legge veri leggere Delhi ti mandiamo appunto a questo numero
Speciale di Mondoperaio vi segnaliamo solo i nel chiusura
Da leggere
Anche l'intervento di Nicola Del Corno un anno di dominazione fascista il il j'accuse Matteotti hanno questa è una riflessione su un testo un lavoro un opuscolo Odilon certa consiste
Testo un lavoro un opuscolo Odilon certa consistenza che Matteotti aveva preparato con quello stile di cui abbiamo detto sul quale poi
Ancora cercheremo di tornare perché anche diciamo un segno distintivo di un una certa parte del mondo politico
Italiano che appunto era quello di mettere insieme fatti la costruzione di quelli che poi saranno in alcuni
Rivoli di questa tradizione chiamati anche i libri bianchi o qualcosa del genere ma appunto
Tema sul quale torneremo perché il tempo è finito e ci fermiamo anche però oggi con questa trasmissione vi diamo appuntamento alla settimana prossima