Eirenefest 2024 - Presentazione del libro a cura di Aristide Donadio "Processo al carcere" (Quaderni Satyagraha - Centro Gandhi Edizioni)

E ha avuto appunto oltre alla presentazione dell'opera
Di Rocco Altieri presidente del Centro Grandi di Pisa avuto anche la introduzione di Mauro Palma che è stato già presidente
Garante nazionale per la tutela dei diritti dei detenuti attualmente presidente dell'European appena logica al Centre sento perché la pronuncia importante
Ma abbiamo anche Stefano Anastasia Giagni che attuale garante del Lazio per i diritti dei detenuti e degli meglio ancora persone private della libertà
E docente di filosofia del diritto a UNITELMA università come Thelma Romano dico bene
Io sono al curatore del lavoro sono anche colture
Siamo qui a parlare di carcere
Diciamo subito che la posizione prevalente dei lavori che fa la parte del volume
è una posizione abolizionista
Abolizionista perché si ritiene come dice anche Rocco Altieri nella sua presentazione dell'opera che il carcere sia inconcepibile come struttura di recupero di rieducazione e assolutamente inemendabile una struttura violenta voluttà Alda
Classifica violente da gruppi di potere violenti che attraverso le carceri eserciti mantengono la loro posizione di dominio
Per il carcere e diciamo una diciamo struttura che di per sei genera violenza ce lo dicono i dati statistici che propone Antigone
Io mi scuso perché oggi approfitto per dire che purtroppo Alessio Scandurra
Chiede l'osservatore nazionale di Antigone non non è potuto venire non ha potuto essere dei nostri per motivi di familiari ma comunque i dati di Antigone ci dicono
Che la recidiva e fortissime altissima che sono molte le violazioni dei diritti dei detenuti all'interno delle carceri italiane
Che la Corte di giustizia europea più volte condannato l'Italia per una serie di gravi infrazioni
Anche del diritto penale
E che quindi come struttura il carcere non può essere assolutamente una struttura adatta alla rieducazione ma neanche all'idea voglio dire di punizione
E del mille novecentosettantuno studio Dizzee in bar due no
Zen Bardo che fili Pezzin Bardo provo a diciamo simulare una struttura penitenziaria
All'interno della Università di Stanford a Palo Alto in California
Bene seleziona caso una serie di soggetti metà dei quali giudice la categoria di poliziotti penitenziari l'altra metà di detenuti l'esperimento doveva durare due settimane
Era sua assistente mass lacca una psicologa che poi si sarebbe affermata manco a farlo apposta proprio nell'ambito degli studi sul burnout che non a caso in ha iniziato i suoi lavori esperimenti nel bar in auto dico proprio nel campo penitenziario è bene ma sulla che che era assistente di di imbardata si rese conto si stavano verificando una serie di gravi violenze
All'interno della simulazione del carcere dell'università di Stanford e dopo soli sei giorni furono costretti a interrompere l'esperimento
Questo dimostra che il carcere così come è concepito come contenitore ma anche come categoria di soggetti come diciamo elemento strutturale di privazione della dignità è qualcosa di inconcepibile di insostenibile ed ecco perché bisogna assolutamente pensare la sua abolizione io cito uno studio di levi Strauss intristito Tropici
Nel quale
Le risorse si sofferma su questo aspetto dice noi siamo in norme inorriditi scandalizzati anche comprensibilmente per i fenomeni di antropofagia da parte di alcune civiltà cosiddette primitive
Le quali in alcuni casi arrivano a diciamo cibarsi del nemico con lo scopo di incorporare la forza del nemico e quindi di metterla in qualche modo al servizio della comunità
è bene le risorse dice
Bene queste stesse società
Sarebbero inorridite da quello che è un fenomeno che possiamo definire
Antro poemi e cioè vale a dire la tendenza a vomitare verso l'esterno i soggetti considerati pericolosi i soggetti considerati nemici della società
Perché esclusi dal corpo sociale allora questo fenomeno di antropologa Egna
E per i cosiddetti primitivi qualcosa di disgustoso consumo qualcosa che fa inorridire mentre invece per noi società civile considerato qualcosa di normale
La normalizzazione della violenza
Allora diciamo che a partire proprio da queste considerazioni
E a partire anche dai vari contributi
Diciamo arricchiscono il all'opera è possibile dimostrare l'insostenibilità del carcere
Perché noi abbiamo avuto la possibilità di contare sulla collaborazione di detenuti
Ex detenuti di associazioni come Antigone appunto Amnesty International abbiamo potuto contare sulla le introduzioni Mauro Palma Stefano Anastasia
E anche di una serie di studi fatti per esempio
A proposito della
Panottico cioè di quello che è l'idea degli basse del carcere questa tendenza appunto a sorvegliare e a privare della dignità i detenuti
Questa serie di studi dando appunto un un'idea letture della in emendi in emendabilità del carcere
E della necessità di sostituirlo a questo punto io cedo la parola a Stefano Massa sia Giagni che ringrazio per essere qui
Grazie grazie ad Aristide per diciamo avermi averci coinvolto in questa discussione e poi anche prima in realtà nella nella realizzazione del di questo di questo volume e processo al carcere mi sembra un titolo diciamo quanto mai azzeccato perché il carcere diciamo si merita di essere messo sotto processo
Merita di essere portato al giudizio è un'istituzione
Plurisecolare
Il cui diciamo così i cui limiti sono evidenti da tempo e su cui diciamo un giudizio merita di essere di essere espresso io non ho nessuna difficoltà diciamo ciò anche diciamo collaborato alla realizzazione di un libro che portava questo
Questo titolo non hanno nessuna difficoltà a dire che appunto io sono per l'abolizione del carcere invece penso che la prospettiva diciamo Sider abolizionista sia una prospettiva da praticare il è cosa diversa peraltro da il cosiddetto abolizionismo penale che è questione più complessa cioè se debbano esistere altre forme altre modalità punitive
Però il carcere che il carcere carcere come modalità punitiva nasce con l'età moderna porta con sé da sempre l'idea di una come dire
Rieducazione delle persone che vi sono costrette perché nasce come luogo di educazione dei
Dei vagabondi diciamo sì delle della prima urbanizzazione educazione al al lavoro delle manifatture delle prime fabbriche deprime un po'uffici comunque della vita urbana
E arriva fino ad oggi chi è questo mito della rieducazione
Che coi non riesce mai diciamo sia a concretizzarsi se no non per una piccola parte dei suoi ospiti generalmente per la Linear si degli astri nel cielo che significano
Condizioni particolari in quel carcere operatori particolare in quel carcere un magistrato di sorveglianza particolare delle risorse personali e sociali della persona detenuta pessimo Rana risorse personali e sociali
Propri diciamo quasi e quindi noi abbiamo infine ama davvero diciamo sì questa questo ideale della rieducazione qualunque cosa esse significhi che si realizza per alcune decine di persone a fronte invece di centinaia e migliaia di altri
Che appunto il carcere lo vivono come una diciamo assoluta perdita di di tempo
E insieme con la con il tempo un'assoluta perdita di vita diciamo così di esperienza vitale diciamo sostanzialmente questo quindi è rimane un luogo di custodia
Un luogo di custodia
Naturalmente violento violento non perché necessariamente debba esserci la manifestazione violenta di qualcuno su qualcun altro come nelle nelle nell'esperimento di Stamford ma per il solo fatto che si regge su una violenza latente che è quella che tiene chiuso delle persone dentro un posto
Pirozzi e il il tener chiuso delle persone entro un posto è diciamo sì e percepita ovviamente come una costruzioni violente e diciamo così per quanto si possa dissimulare sopportare aggirare o quello che sia comunque produce una forma di risentimento per le persone che vi sono costrette contro l'istituzione contro coloro che lavorano dentro quell'istituzione quindi in qualche modo e ho moltiplicatore alla fine di di di di violenza di risentimento di diciamo così che in qualche modo di e di conflittualità all'interno della società questo è allora rispetta questa a questa la verità del carcere perché essendo diciamo sì quello che noi ci raccontiamo i primi riformate dal carcere
Sono settecenteschi diciamo ecco dopo subito dopo le prime le le le prime case di correzione nate le carceri nasce l'idea di una riforma del carcere che deve essere un'altra cosa perché non va bene come son passati trecento anni e siamo più o meno diciamo sì sempre lì diciamo appunto ripeto qualche volta negli astri diciamo si si allineano ma nella stragrande maggioranza dei casi no
Allora se questo è diciamo anzi il carcere va messo sotto processo vanno diciamo si è messi in atto tutte le azioni che possibili per io la metto in questi termini erodere il carcere anche l'esperienza che io faccio che Mauro ha fatto diciamo sì di sostenere un'idea dei diritti in carcere ovviamente fa i conti con la rigidità di un'istituzione che invece i diritti diciamo sì anzi è nato per levarli diciamo quasi in quei diritti
E però questo significa che un lavoro come quello che noi abbiamo cercate cerchiamo di fare è un lavoro di erosione del penitenziario
Erosione penitenziario perché affermare quei diritti fondamentali affermare quel che dice oggi la giurisprudenza costituzionale che l'unica limitazione del carcere alimentazione la libertà di movimento e quindi significa che c'è tutto il resto dovrebbero esserci tutte le relazioni personali e sociali tutta la possibilità di comunicare di esprimersi tutta la no
Significa diciamo sì lavorare diciamo sì all'erosione del del del penitenziario questo è quello che si può fare sapendo che l'alternativa norme diciamo sì
La riforma perfetto del carcere che tante volte diciamo tanti hanno pensato sperato che hanno progettato che hanno scritto il mille proposte e quant'altro
L'alternativa e l'esplosione della violenza
E il fatto che quella violenza latente divento una violenza manifesta noi oggi il problema che abbiamo oggi in questo Paese nelle carceri il nostro Paese
E che diciamo così le relazioni tra le persone detenute e l'istituzione penitenziaria vengono interpretate solo ed esclusivamente in chiave violenta ormai non si parla di carcere che non se non per dire che ci sono delle rivolte in carcere
Lasciamo perdere la bestialità che scritte in un disegno di legge depositata alla Camera i deputati per cui tre persone che decidono diciamo sì di non rispettare un ordine impartito dall'autorità per esempio rientrare in cella la fine dell'aria la cosa più banale di questo mondo sono per il disegno di legge e che in discussione alla Camera i deputati ora sono passibili di un'imputazione penale per rivolta carceraria cioè la non violenza e diventata rivolta tutto diventa rivolta perché appunto o si fa
Ponti scorso sui diritti che erode il carcere o altrimenti l'alternativa e quella che ne stiamo sentendo in continuazione e quali invece della criminalizzazione della pineta penalizzazione della moltiplicazione della violenza in carcere
Perché quanto più si penserà di poter punire per una rivolta da persone detenute o comunque di sanzionare per tutto quello che succede per sedute tanto più si alimenterà la reazione violenta del precedente noto questo è diciamo sì e la cosa con cui noi oggi ci dobbiamo confrontare e che è la cosa che davvero ai giorni sia di un processo al carcere sia di un'idea abolizionista dell'istituzione penitenziaria
Passo passo io amo
Evitando diciamo di ripetere e quelle risorse
Ci sono due
Comunque ci sono due chiavi
Direttore A. di questo libro ci sono due chiavi di lettura di questo libro una è strettamente riferita al carcere in termini di processo in termini di abolizione Enti quella prospettiva che Stefano diceva poc'anzi
L'altra e le istituzioni totali in quanto tali non non soltanto il carcere
Perché fermo restando il discorso che prenderei proprio come parola chiave è quella di pensare i diritti come un un ipotesi che tendono a e rudere il carcere e non a confermarlo in senso positivo fare
Qualcuno
Di una certa età ricorderà che anche nel nell'esperienza associativa italiana e le il Ciak quarant'anni fa venne fuori liberarsi dalla necessità del carcere no che era già un'esperienza che c'aveva dentro
Mi ha fatto dire c'è questa necessità ancora ma ce ne dobbiamo liberare no
Quindi fermo restando questo fatto io mi interrogo molto su sulla persistenza e in qualche modo anche sull'espansione di forme simili al carcere
Cerco di spiegarmi il modello carcere
è anche in maniera anche peggiorativa il modello dei centri per migranti non solo ma questa ultima le mille seicentosessanta da sedici santa cui faceva riferimento
Stefano poc'anzi
Quella norma per esempio prevista sulla rivoltare la applica pari pari anche ai centri per migranti cioè corrente è un modello che mentre i disturbi discutiamo del modello
Per intero deve è un modello che è in espansione io aggiungo anche
E qui diventa un po'più puntigliosa la mia aveva la mia giunta anche le comunità varie che ci sono in giro e che invece rischiano di essere presentate avvolta come come alternative come cose
Di comunità che realizzano lo stesso concetto di
Totalità e separatezza quindi totalità di gestione della vita del soggetto e separatezza rispetto al contesto anche sterno
Ce ne sono diverse un tempo l'avremmo detto San Patrignano non ebbero bloccavamo anche per la modalità violente interni eccetera in realtà
Attenzione che siamo in un momento in cui il passaggio
Che e viene fatto anche rispetto al carcere anche Chris da parte di persone che poi ci ritroviamo in discussioni in convegni che facciamo che che sono di quelli che non che non hanno l'atteggiamento come dire punitivo rispetto al carcere è un passaggio che tende a passare dalla pena la cura
E dove dietro c'è sempre l'idea del correggere il soggetto cioè pena carcere cura Q come cura dell'anima come curare giorni fa mi sono trovato riprendendo una vecchissima frase di cinquant'anni fa
Perché per una serie di cose ma era andato a rileggere che il primo numero d'una rivista la questione penale che il dice non c'è più criminalità c'è più criminalizzazione
E non c'è più
Come dire disagio psichico in carcere c'è più
Un uso di farmaci c'è più uso di come dire di Parra si chiede di esazione dei comportamenti e
In realtà in questi contesti troviamo molto spesso
Che queste idee delle separare isolare anche al fine di bene
Per in qualche modo direzionare l'intervento sono dell'idea che stanno prendendo corpo e che a volte si ammantano anche di parole che sembrano essere parole più accoglienti e via dicendo io col coi voi avrà visto tempo fa a un articoletto su cui poi è un po'ha chiesto scusa
Ma di Galli Della Loggia rispetto alla volontà di separare anche gli studenti a scuola c'è cioè il modello l'idea inclusione che un'idea su cui molte strutture diciamo si sono corso molte si sono
In parte
Ed è aggredite nella loro funzione in parte
Ricostruite commenti verso pensiero a cominciare dalle strutture psichiatriche no cioè le leggi negli anni settanta inoltrate era riforma psichiatrica la riforma sanitaria dello stesso anno
La riforma dell'abolizione delle classi differenziali a scuole in parte anche
Un ultimo per una certa linea la riforma penitenziaria per certi attori
Erano tre basate sull'idea che includere significa affrontare la difficoltà
Includere ma anche l'inclusione rispettato un acuzie in un momento di di di di Cassino una struttura chiusa oggi si è molto affermata l'idea invece
Che separare
E affrontare la difficoltà con la anche con l'idea di nel catalogare catalogare i disagi Carraro care alle situazioni e quindi dire così si è più indirizzati così si interviene maggiormente
Questa idea è un'idea che può essere produttrice
Di e un'idea di tante carceri come modello totalizzante ma non per la pena soltanto ma per tutta un'altra serie di difficoltà all'ora perché perché qui alcune cose sue le istituzioni totali su come cambia lo spazio su come cambia la percezione del tempo
Per riprenderci Goffman potremmo dire su come poi viene riempito il tempo no
Per lui dice sempre sono cose ancor più in qualche modo ancor più aggredendo il soggetto queste Parra attività di riempimento che vengono fatte
E dentro il carcere ce ne abbiamo tante no questa idea del tempo riempito con tante idee
Troppe che sembrano essere
Una modalità per andare più vicino alle persone in realtà sono una modalità per distorce esce distorcere il significato del loro tempo
Allora senta un lato dobbiamo fare un un lavoro di erosione del carcere dei io sono fissato per citare dei numeri però è evidente che il
Lo dicevo l'altro giorno intervenendo in un'altra situazione che sui sessantuno mila cinquecento ma quanto siamo arrivati adesso quelli che hanno un residuo di pena pure sino adesso vanno divisi vuole
Persino di pene superiori ai cinque anni qui che in qualche modo devono starci o per un po'più di tempo il c'erano è un residuo di pena e superiore ai cinque anni sono undici mila quindi in qualche modo gli cinquanta
Due mila e cinquecento sono anche persone che attorno nella società e su cui ci dovrebbe essere un interesse inclusivo appunto di tipo diverso quindi mentre uno fa un lavoro di erosione del paradigma carcere
E agisce in qualche modo quei singoli provvedimenti non per la sua conferma positiva ma per la quella sua in qualche modo che ha ridetto sgretolare erosione erosione ma per la sua erosione di tutta una serie di aspetti
Io credo che occorra stare anche molto attenti ad dove il modello si trasferisce alle altre forme spesso di tipo psichico sanitario e comunque per esempio per i migranti e via dicendo
Per e quindi c'è un po'un altro lavoro parallelo da fare che che da fare sul non è che so cosa ebbe uno risolve in poco tempo dama da far partire come pensiero il ritorno all'idea di un po'di una potenzialità sociale inclusiva di tutte le difficoltà
Come elemento che rafforzare la sicurezza rafforza il suo oggetto rafforza il significato del suo tempo rispetto ad un contesto attuale io ci aggiungo anche dopo il Caulfield accentuato
Che è quello della
Tendenza a separare a togliere a in qualche modo a
Privare anche in altri modi del significato del proprio tempo ecco perché qui c'erano una serie poi di di di paragrafi di di cose non strettamente carcerarie ma più che altro sulle istituzioni totali il che mi misti volavano quest'altro aspetto della riflessione
Io anzitutto ringrazio Stefano Massa sia e Mauro Palma
Diciamo facciamo una breve conclusione poi magari se c'è qualche domanda ci fa piacere imbastire un piccolo dibattito sul possibile io diciamo rispetto a tanti discorsi pari a il tempo ovviamente non consente di farlo come diceva giustamente Mauro
Sono due cose volevo dire insistere sul concetto di paradigma di chi parlava Mauro Palma e cioè appunto il fatto che effettivamente è diventato il carcere un modello un modello che è andato al di là dell'aspetto puramente detentivo che sta per meandro dirsi la la società in quanto tale
L'idea del controllo l'idea dell'etichetta mento l'idea dell'abuso incoraggiato di psicofarmaci si sta verificando in vari ambiti
Persino nell'ambito scolastico dove appunto abbiamo la scuola azienda che vede una concentrazione di poteri mai una sola persona la cultura del capo
E abbiamo una serie di limitazioni di diritti di principi democratici che prima erano scontati
Io sono insegnante quindi ho vissuto in quarant'anni e il declino della scuola da quella che era la scuola inclusiva alla scuola in cui c'è un una esplosione di come dire PD PD di fedi programmazioni differenziate di una serie di etichetta menti che non sono altro che questa psichiatri trazione del disagio una forma di deresponsabilizzazione da parte delle famiglie e della stessa comunità educante
Per cui incredibilmente sono gli psichiatri che dettano le regole alla comunità educante mille dobbiamo seguire le indicazioni che vengono dall'estero
è un esempio però la dice lunga su questo a effetto paradigma del modello carcerario
Chissà diciamo investendo diversi ambiti lo voglio fare un esempio che probabilmente aiuta a comprendere meglio di tante parole
Quello che l'effetto di umanizzante del del carcere per i per Erich Fromm
L'atto distruttivo a due premesse l'atto violento due premesse la dei umanizzazione della vittima
E la deresponsabilizzazione da parte di chi compie la violenza ma nel carcere troviamo un po'tutte e due le forme di violenza perché la vittima che sarebbe il detenuto nella situazione carceraria
è una persona che viene sempre più neutralizzata in quella che è la sua il suo fattore umano viene sempre più diciamo sterilizzata del fattore umano ridotto a una cosa tutt'al più e quindi c'è la demonizzazione anche in termini di infantili trazione non del detenuto che è tipico della realtà carceraria si dice sempre alla detenuto quando deve fare una richiesta di fare la domandina allora che è ormai diventato un è un esempio caratteristico e la deresponsabilizzazione da parte di un'istituzione nella quale non è più possibile trovare un responsabile rete c'è la banalità del male
Della delega olio eseguito un ordine ho seguito un ordine basso fatto solo questo che non si capisce più chi è
Che stia effettivamente commettendo la violenza ma nel carcere ci troviamo
Come aspetto insano della società un po'tutte quelle che sono le forme relativi alla malattia mentale dalla schizofrenia schizzo osserva la separazione la divisione eccetera eccetera a all'autismo e cioè quindi l'incomunicabilità eretta a sistema anzi lo che nel carcere che incoraggia questi che sono gli elementi devo umanizzante l'esempio e volevo fare quello di Carmelo Musumeci che ha dato il suo contributo con tre Breve storia di storia la fine della lavoro del libro
E diciamo uno di questi racconti che porta avanti Carmelo
Carmelo Musumeci e il prima riga Solano ostativo che ha visto trasformare la propria pena in ergastolo normale da due anni finalmente libero
Dopo ventisette anni di carcere la figlia lo porta a comprare dei vestiti papà hai bisogno di vestiti andiamo in un negozio
E dice be allora tui compare questo vestito vai lì ci sono gli spogliatoi lui va vicino
Questo spogliatoio scosta la tendina subito la richiude dice no occupato spiace non ma guarda papà che non non c'è nessuno guarda al di sotto della tendina non c'è nessuno
Lui si rende conto che ha visto per la prima volta se stesso alla figura intera di se stesso Allo specchio
E aveva preso questa per un'altra persona perché perché lui non aveva mai potuto vedersi in uno specchio perché danno un un pezzettino di di di vetro di specchio per potersi radere
E quindi non aveva potuto ve vedessi invecchiare in questi
Londinese no non deve Tronchetti e pericoloso anche questo e allora
Il fatto che Carmelo abbia potuto diciamo verificare questo aspetto domati Zanca de umanizzante veramente indicativo un'altra cosa
Mi diceva Carmelo ma anche Beppe battaglia che è un un altro contributo ha fornito molto interessante dal titolo il danno sociale del carcere
Mi diceva che il fatto che illa come dire pavimento sia sempre perfettamente liscio il piano
Fa sì che poi quando poi dopo tanti anni escono a incontrare un marciapiede è problematico perché loro non sono più abituati a diciamo incontrare dei rilievi e delle variazioni e quindi insomma hanno difficoltà addirittura nella deambulazione loro questo mi diceva credo che sia così dopo tanti anni
Che si abituano camminare più nel posto risciò competitivo di a forza di
Essere sempre in situazione bene incasinate perché
Racconta non bellissimo libretto peschiamo alle tre libertà dove tra le altre cose ha racconta diciamo sì il tentativo di una evasione da Favignana non riuscite d'altra parte e e poi invece appunto racconta di quando esce per la prima volta dal carcere dopo insomma
Quanto un bel po'di anni il trauma di varcare il portone cioè proprio di il trauma della libertà annuncia
Che non sapesse fermato sulla soglia perché non sapeva diciamo non sapeva essere in grado di diciamo camminare in autonomia fuori diciamo fuori da quelle mura in cui maneggiare sì sì
Con i tassi attuali perché senza far nomi che hanno fatto già molti più anni anche di di Beppe battaglie eccetera
Peraltro donne che che attualmente diciamo a da lavora Esterno dopo quarantuno anni di detenzione fatta e essendo diciamo irriducibili poi rispetto quindi fatta senza che nessuna che
Parlavamo di tutti questi elementi
Delle del non trovarsi sento la paura del silenzio perché il carcere c'è una cosa che non hai mai silenzi hanno c'è sempre un un rumore di fondo e via dicendo e invece voi perché siccome le strutture sociali sono tendenti allo zero chi ospita sono magari sempre situazioni un po'religiose o cose di questo genere che ti ospitano poi per
Andare al lavoro che sono particolari in mente silenziose eccetera e il senso di smarrimenti toh nel trovarsi cioè su dal punto di vista cognitivo ma allora su questo si apre un'altra con una questione su cui io oso
Particolarmente puntuto
Nel senso che che anche ammettendo il carcere ammesso adesso non lo metto in crisi in crisi come paradigma e comunque in opposizione alla pena corporale almeno questo
Doveva essere diciamo sin dall'inizio
Le modalità con cui la pena detentiva diventa pena corporale sono anche molto più frequenti di quanto non e non pensiamo l'impossibilità di ve di non vedere mai nulla di niente
Per esempio cosa che c'è in alcune in alcune situazioni in alcune carceri perché vedi solo il grigio
Chi determina uno ma modificazione cognitiva
E la modificazione cognitiva e a mio giudizio una pena corporale dove il termine di di di corpo lo consideriamo e inseriti in senso totale per cui
Spia del fatto che proprio vedi anche la differenza tra chi è detenuto io è per molti anni in una situazione in cui qualcosa potevi vedere che chiede tenuto in una situazione in cui nulla potevi vedere
Ma l'idea di non credere mai nulla di decrescita di Monti
Di vitale diciamo in qualche modo è un elemento che ha effettivo molto molto deleterio per per la persona allora suo alcune cose anche mettendoci diciamo su un terreno che in carcere si esistente
Ma su alcune cose che non possa trasformarsi in un qualcosa che Perret
Carcerazione che è per lui almeno su quello dovrebbe essere il mio non vede insomma ci sono situazioni in cui non redime il cielo e lo vedi solo
Frastagliato da i quadratini diciamo
Parlando di erosione dal carcere poi e chiudo appunto sperando in qualche intervento
Mi sono trovata a fare formazione non violenta
I poliziotti penitenziari anche alla Scuola nazionale di formazione del poliziotti
Mi trovai a fare questo tipo di formazione nel carcere di Pozzuoli carcere femminile
E una una poliziotta penitenziaria
Mi fece una domanda che in imbarazzo e mi chiese russo ma voi lo sapete che significa stare quattordici detenute
In una cella
Io dissi ben scelto no lei capì che io non avevo capito insistette russo voi avete capito missini io Cumming si dice no devo dire non ho capito fino in fondo
Significa che non possono scendere tutte quante contemporaneamente da eletti non c'è lo lo lo spazio il calpestio sufficiente prescindere torna effettivamente non c'ho mai pensato
Quindi
E si aggiunge anche quest'altro elemento paletti si tratta di donne con un solo bagno e quindi penso che veramente un Paese civile no non posso sopportare tutto questo quindi speriamo che l'erosione
Vi dico subito da adesso Valtorta dettero perdente alcune cose come la cultura è un porrà di Cadeo proprio venendo cui eroici ho letto ed era stata diffusa ad un
Giro di persone che soccombono di questi deve sarà stata positivamente diffusa a un giro di persone che si occupa in questi problemi un'ordinanza di rigetto di un magistrato di sorveglianza relativa allo spazio
Il quale arco argomenta praticamente che non va sotto contrariamente appaia una giurisprudenza attuale della della cassazione che tende a sottrarre
Il letto diciamo rispetto per stabilire qual è la superficie realmente disponibile e Luís argomenta il fatto di dire in opera solo Silletti è fisso
Perché se il letto norme fissato tu puoi spostare il letto e quindi trovare
Questa piazzata scusate
E poi andar registra un'alta sì sì sì carriera ricaverà
A a fare Brown attuale colleghi sospettoso
Che prodotta in sei pagine fitte fitte non in in tre righe
E proposta come elemento di riflessione
Questo per dire quanto sono un po'posso dire cosa aggiunge tanto per risolvere questa questione si è letto Book devo bullo nato non bullonata o costituisce ragione di e nelle carceri del Lazio una circolare ha stabilito che eletti devono essere tutti bullonati perché
Perché nel idea nell'idea che il carcere un ambiente di guerriglia tra Guardie e ladri paga questo ormai l'idea che si è affermata
Il letto non Bullona alto può essere usato come strumento per Divella era la la porta per attaccare il poliziotto eccetera eccetera e quindi sono stati tutti bullonati quindi questo problema è stato risolto il cugino
Sì questione credo che riguardi anche la formazione della polizia penitenziaria perché c'è stato una riforma voi mi potrete sicuramente correggere se non erro negli anni Novanta no bella figura del
Agente russo vivente e addirittura sempre correggetemi se sbaglio
La figura del poliziotto penitenziario rientra in qualche modo nell'ambito trattamentale perché ha la funzione di osservazione riferisce all'équipe collabora con l'équipe e in qualche modo anche se di striscio potrebbe questa funzione ora io diciamo tutto questa formazione per potere essere da supporto per l'ambito trattamentale per l'équipe io non la vedo quindi andrebbe proprio seriamente ripensata la formazione dei poliziotti penitenze non so voi che ne pensate
Ma questo è un altro dei problemi la abbiamo una no a Bissau per finire Sisters
Questo questo è uno dei problemi e uno dei dei crucci poi un po'di Mauro ci dirà ma uno dei crucci principali della polizia penitenziaria e quella di sentirsi
Sentirsi nessuno glielo dice quanto loro se lo sento
Una polizia di serie B
Inferiore rispetto alla polizia di Stato ai carabinieri eccetera eccetera eccetera
E quindi e le organizzazioni che rappresentano i poliziotti insistono sul fatto che devono a vere le armi le tenute anti sommossa alla formazione
La formazione aggressiva violente il TAR si era eccetera cioè quindi contribuiscono a questa diciamo così rappresentazione di guardie e ladri
E chiaro che in questi termini sono e saranno sempre una polizia di serie B per colpa di chi li fa fare queste cose
Perché è chiaro che tra quelli che ferma i criminali per strada che ti possono fare fuori per strada
E quelli che tengono i criminali sotto chiave quando qualcun altro gli arrestati quelli che tengono i criminali sotto chiave quando qualcun altro gli arrestati sono dei poliziotti Celebrity
I poliziotti penitenziari diventano dei poliziotti con la loro professionalità si sono capaci di partecipare all'azione di trattamento il problema che vanno esattamente dall'altra parte diciamo e male esattamente dall'altra parte quindi diventi serbi
Mauro sedersi poi chiudiamo un occhio che si andava bene no devo dire che in questo ultimo periodo però questo fatto si è accentuato negativamente diciamo perché non solo se
Dei piccoli cancri sindacali che incrementano questo fatto ma hanno anche una buona sponda istituzionale su verso questa subcultura
Non dimentichiamoci
Ultimissima cosa si parla giustamente tanto dei suicidi nelle carceri si parla poco però un altro fatto che testimonia quanto il carcere si è invivibile e disumano dei suicidi dei poliziotti penitenziari
Che vivono a loro volta una condizione di umanizzante e riversano addirittura sulle loro famiglie questo tipo di situazione perché spesso a Mazzano prima tutta la famiglia e poi se stessi grazie per l'attenzione