Pasquale Saraceno e la Cassa del Mezzogiorno - Conferenza di Amedeo Lepore

Gran del ciclo sulla questione meridionale fra passata e presente siamo appunto nella seconda parte di questo ciclo e quindi è una questione d'età repubblicana
Ringrazio
Ringrazio il professor Amedeo Lepore che qui con noi su questi temi come abbiamo visto anche nella bibliografia se questi temi e in particolare sul tema al quale è dedicata oggi
La sua conferenza Cassa del Mezzogiorno
E diciamo una autorevole esperto ma come in generale siamo molto lieti di averlo all'Istituto italiano per gli studi storici
Narrare l'occasione ai nostri borsisti di un confronto con uno studioso ripeto molto autorevole sulla storia del Mezzogiorno sui temi del Mezzogiorno ultimamente mi sembra che uno dei temi che e me de dei filoni e questo della via di economia naturalmente che il punto un concetto di sua moglie innovativo almeno per noi che non siamo almeno un po'troppo seria per me stessa che non siamo
Quegli esperti in questo campo e anche naturalmente il tema attualissimo del dualismo dello sviluppo economico voglio solo aggiungere che il profilo di Amedeo Lepore
è un profilo che congiunge
Che congiunge lo studio studi d'insegnamento rigidi universitario con l'impegno nelle istituzioni pubbliche nelle istituzioni pubbliche di carattere economico ma anche nelle istituzioni e politiche
Nella collaborazione con la Regione Campania quindi c'è questo duplice questo duplice componente nel suo profilo che naturalmente molto significativa per il tema odierno ma in generale per il per il carattere la natura di questo ciclo che abbiamo voluto dedicare alla questione meridionale
Ed è appunto queste no questi aspetti ne sono sono un elemento diciamo costitutivo e altamente significativo
Non andare oltre la ringrazio ancora ed è una parola attraversare americano mi pare
Funzioni buonasera
Grazie Marta Herling all'Istituto per l'ospitalità per questa opportunità e grazie a voi che siete qui presenti
Spero di non annoiare troppo ma soprattutto di essere il più comprensibile possibile su tematiche che sono di larga divulgazione ma che dal punto di vista scientifico hanno incontrato nel corso degli studi della storiografia contemporanea delle fasi di avanzamento delle fasi di arresto adesso siamo in una fase che sembra promettere l'apertura di una nuova fioritura di studi su questi temi
Speriamo che non succeda come è accaduto qualche decennio fa che per una damnatio memoriae della nostra storia si ha avuto l'interruzione
Per l'approfondimento del discussione della analisi scientifica di questi problemi
Si è lasciato più alla divulgazione e al confronto
Di breve durata
Questa tematica io affronterò il tema che mi è stato
Proposto
Da tre punti di vista
Una prima parte introduttiva
Riguarda sostanzialmente l'essenza della questione meridionale perché non la possiamo affrontare
Dettagliatamente ma sostanzialmente le sue origini e la sua evoluzione in termini di divario strutturale tra il nord e il sud dell'Italia
Una seconda parte sarà dedicata saracena vi dico subito che siccome gli appunti
Che ho sono molto
Consistenti cercherò di sintetizzare questa figura straordinaria cercando di darvi qualche elemento per la comprensione della terza parte che è quella forse centrale
Nella discussione di oggi che riguarda le origini dello sviluppo della Cassa per il Mezzogiorno
Però da un versante che non è il versante tradizionale con cui si è affrontato il tema del mezzogiorno e in particolare dell'intervento straordinario nel Sud
Io cercherò di mostrare come questa esperienza sia stata soprattutto un'esperienza che ha avuto un malore internazionale
Che è stata la sintesi
Perlomeno per ora un ventenne forse oltre Mirabile di una serie di congiunzioni favorevoli dal punto di vista economico sociale politico che hanno portato a un modello di sviluppo particolarmente significativo
E questa parte è condensata in questa pubblicazione che uscito da poco in Gran Bretagna che presenteremo direttamente il ventisette maggio per chi fosse interessato alla LUISS con un panel di notevole livello cercheremo di discutere di questo aspetto specifico veniamo alla prima delle tre parti
Volevo illustrarmi
Si è parlato del divario tra il Nord e il Sud
Spesso utilizzando dei termini per misurare questo divario
Che non corrispondevano all'esigenza poi di dire effettivamente quanto fosse complessa la storia di questa parte del nostro Paese sia nella fase pre unitaria che in quella post unitaria
Sulle origini del divario vi è stato un ampio dibattito storiografico
Che a mio avviso però ha un significato relativo penso che i punti di riferimento
In termini di come dire consistenza del differenza di sviluppo tra il nord e il sud siano soprattutto nelle opere di uno statistico Richard e caos di Giuseppe Galasso
E in qualcuna delle ricostruzioni che ne hanno fatto Vittorio Daniele Paolo Manara Malanima illustrando sostanzialmente una differenza di crescita tra il nord e il sud dell'Italia al momento dell'unificazione che non era particolarmente accentuata ma che poteva attestarsi attorno a un dieci quindici per cento
Della
Crescita economica
Però
Altri si sono esercitati cercando di mettere in evidenza come invece il nord e il sud Ossero praticamente allo stesso livello
Al momento dell'unificazione
Dicendo quindi come conseguenza di questo ragionamento che era stata l'unificazione qualcuno addirittura il Risorgimento a creare le condizioni qualcuno ha parlato anche di una colonizzazione del Mezzogiorno
Termini e valutazioni che sono lontani dal mio pensiero che invece si rivolge particolari alla valutazione che ne faceva Galasso in modo molto stretto qualcun altro addirittura detto del mezzogiorno al momento dell'unificazione era più avanti della serenità
Non so dove avesse trovato dati per confortare questa sua opinione ma c'è stata anche qualche storico di rilievo che ha sostenuto questa idea e poi qualcun altro che invece ha cercato di trovare
Una
Misurazione in termini percentuali di questo divario
E in varie modalità la mia considerazione di questo tipo e credo che sia una considerazione che dovrebbe in qualche modo invece dare una rappresentazione più realistica dello stato dell'Italia in quel periodo l'Italia
Era al momento dell'unificazione un paese complessivamente in ritardo
Perché non aveva svolto la sua rivoluzione industriale era un Paese che avrebbe avuto il Tecoppa dell'industria il decollo industriale solo alla fine del diciannovesimo secolo
E quindi misurare in termini di prodotto interno lordo la differenza
Tra il nord e il sud lascia a mio avviso il tempo che trova è sicuramente un'esercitazione che può essere utile per cercare di comprendere a grandi linee
Una storia ma obiettivamente parlare di un confronto in termini di prodotto interno lordo quando ancora non vi era un'industria neanche iniziale neanche nascente in Italia
Ma vi erano delle manifatture degli esempi industriali abbastanza isolati in tutto il Paese a me sembra un compito che è andato al di là degli obiettivi stessi che si ponevano
Coloro i quali hanno affrontato questa discussione questo confronto
E allora non abbiamo strumenti per valutare quanto fosse distante il nord e il sud dal resto del Paese no gli strumenti che abbiamo
E fanno parte anche di quella concezione del primo meridionalismo del meridionalismo classico che ha molto
Messo l'accento sulla questione sociale
Perché il primo elemento anche quando pensiamo alle lettere meridionali a tutta la prima fase del meridionalismo che emerge e quello di un divario sociale prima ancora che economico molto forte
E qui qualche dato e qualche elemento per misurare questa differenza l'abbiamo perché innanzitutto la differenza di infrastrutturazione dei territori del Nord e il Sud è molto chiaro
Così come le aspettativa di vita alla nascita
Le condizioni sanitarie il livello di istruzione illa diffuso analfabetismo in tutto il Paese ma con un divario molto solo forte delle regioni meridionali
E poi nell'ambito dei trasporti le strade i collegamenti servizi le acque
Le fognature insomma se noi guardiamo a questo Complesso di problemi emerge un'arretratezza del Mezzogiorno rispetto al resto del Paese che è però complessivamente non era ancora un paese sulla via della modernizzazione
Percorso che inizia lo ripeto alla fine del diciannovesimo secolo qualcuno identifica una data precisa mille ottocentonovantasei come avvio del decollo industriale dell'Italia
L'Italia a differenza della Gran Bretagna a differenza della Francia a differenza della Germania a differenza del Belgio arriva in Estremo ritardo a questo appuntamento
E un altro elemento ornamentale
E quello di quando questo divario che ha caratteristiche molto chiare ma non possono essere misurate in termini di produzione a mio avviso un altro elemento chiaro che emerge che questo divario è vero dopo l'unità d'Italia si è accentuato
E diventato un vero e proprio dualismo nel momento in cui si è avuto lo sviluppo del capitalismo industriale italiana
Saraceno aveva parlato un secolo dopo l'unificazione della mancata unificazione economica italiana
E non lo aveva detto a caso perché l'Italia a differenza della Germania
Si era unificata prima dieci anni prima della Germania però aveva rinviato l'appuntamento con una crescita unitaria a dopo la seconda guerra mondiale
Perché si era fatta una scelta peraltro
Sostenuta ad alcuni studiosi in termini di giustificazione non solo storica ma anche economico come Rosario Romeo che individuava nella possibilità di una crescita delle regioni in cui già si era insediata una orma di industrie iniziale in particolare nelle aree del triangolo industriale Torino Milano Genova quelle che
Sarebbero dovute essere il traino la locomotiva per consentire all'Italia di uscire da questo stato di ritarde di avviarsi verso l'industrializzazione trascinando successivamente il resto del Paese
C'è stato un dibattito anche su questo però è chiaro che nel momento in cui si avvia l'industrializzazione italiana il divario si fa più accentuato in termini appunto di dinamiche interne allo sviluppo del sistema economico
è anche vero che questo divario durante il periodo del fascismo
Raggiunse il massimo livello anche perché durante il regime
Si fece una scelta che era una scelta di mantenere lo status quo sia dal punto di vista del blocco sociale sia dal punto di vista della collocazione dei settori industriali
Questa scelta fu quella di mantenere
Peraltro in una situazione negli anni trenta di crisi
Che comportò l'intervento dell'Istituto di ricostruzione industriale di cui fu parte Pasquale Saraceno ebbene in quella fase di grande importanza fu il fatto che il fascismo diede per risolta la questione meridionale
Disse che non c'era bisogno di fare più nulla perché il Mezzogiorno era riuscito a raggiungere il resto del Paese si trattava semplicemente di enunciazioni propagandistica perché se noi guardiamo tutti i dati economici e qui possiamo cominciare a ragionare in termini di crescita
E di PIL vediamo che questo è il periodo in cui il divario si è allargato di più in tutta la storia unitaria dell'Italia
Le cose cambiano a partire dal dopoguerra dal secondo dopoguerra quando l'Italia complessivamente riesce a realizzare rapidamente la ricostruzione e in quel periodo definito della golden age
L'Italia compie il suo miracolo economico
Insieme al Giappone l'Italia sa del paese che maggiormente si è sviluppato nel corso di quella fase
Che va dagli anni Cinquanta fino all'inizio degli anni settanta
Questo sviluppo
è uno sviluppo generale del mondo occidentale però per uno sviluppo nel quale non lo richiamerò questo tema
L'Italia e complessivamente l'Europa si pongono come capisaldi dello sviluppo industriale
Mentre negli stati inutili era di era stata un'industrializzazione
Molto intensa nel periodo tra le due guerre si parla del passaggio a un capitalismo di tipo manageriale che è quello che fonda le grandi imprese americane
E la vera e propria industrializzazione italiana ed europea diciamo la fase più intensa in cui il nostro Paese in particolare passa da Paese agricolo industriale a Paese pienamente industriale proprio quella della golden age del miracolo economico italiano
E in questo periodo sia io l'ho l'ho detto così
Per sperando di essere efficace una triplice convergenze
L'Europa a cresce più degli Stati Uniti a un ritmo di crescita superiore a quello degli Stati Uniti durante questa faccia
è il portato
Della politica di aiuti e di ricostruzione che consente di rimettere in moto la macchina produttiva dell'Europa ma è anche la capacità dell'Europa di essere sempre di più un soggetto che si incammina sulla strada dell'integrazione
Cinquantasette un anno decisivo
Dall'altro e quindi quel Periodo acute legge soprattutto alla punteggi dell'Europa che cresce lo ripeto più degli Stati Uniti se la seconda convergenza è stata quella dell'Italia durante questo periodo è cresciuta a un ritmo
Superiore a quello degli altri Paesi in particolare dei Paesi più avanzati dell'Europa accorciando le distanze con i paesi che ha uno fatto prima l'industrializzazione
E avviandosi a essere la seconda potenza industriale europea
Ma la terza convergenza quella che a me interessa di più dal punto di vista del tema e quella del sud verso il Nord verso il resto del Paese
è stato quello della golden age quello del miracolo economico italiano inteso in senso ampio
Il Periodo l'unico Periodo dopo l'unità d'Italia in cui si è registrata una convergenza tra il nord e il sud
Tutti gli altri periodi purtroppo sono stati di divergenza parti alcune brevi fasi in cui si sono registrate dei miglioramenti del sud
Quindi quel periodi è un Periodo da tenere di di fare da riferimento perché è successo qualcosa che ha reso possibile la riduzione delle distanze tra le due parti dell'Italia
Negli anni Settanta però arriva una congiuntura internazionale sfavorevole
Le crisi petrolifere la stagflazione conseguenza delle crisi Paese petrolifero un ovvero un fenomeno che prima non si era conosciuto perché l'inflazione anche in base al pensiero che ne siano avrebbe dovuto portare un'inflazione moderata una capacità di ripresa dell'economia è in realtà portava in quegli anni a una stagnazione un'inflazione che cresceva a ritmi fortissimi portava come conseguenza a una ogni azione economica e quindi e non una ripresa uno sviluppo produttivo
Per questa età di crisi però non è stata caratterizzata per il Sud solamente dalla congiuntura internazionale sfavorevole dalla ricaduta delle crisi petrolifere
è stata caratterizzata anche da una interruzione del percorso positivo ne parleremo dopo della Cassa per il Mezzogiorno e dell'intervento straordinario
Perché all'inizio degli anni Settanta io schematizzato molto dati i tempi si sono formate le regioni le regioni che dovevano nascere come organi di programmazione
Spesso hanno aperto la porta soprattutto nella gestione dell'intervento straordinario nel Sud a un intervento politico di gestione del consenso attraverso le leve
Delle risorse destinate dallo sviluppo prima lo sviluppo del Mezzogiorno
E quindi l'età di crisi è stato colpo per la capacità manifestata durante la golden age di sviluppo dell'Italia del Mezzogiorno la Scelta
Italiana è stata quella di incamminarsi allora verso una riproposizione del vecchio modello
Che aveva caratterizzato il Tecoppa italiano concentrare nelle industrie tradizionali e là dove si trovavano maggiormente
Rappresentate tutte gli sforzi per il rilancio produttivo ed economico dell'Italia e abbandonare quella politica
Verso il Mezzogiorno di carattere produttivo trasformandolo in una politica di carattere assistenziale
è un periodo nel quale non dobbiamo dimenticarlo finisce
Quello un lungo
Dominio predominio di un modello industriale che è quello del fordismo dell'industria di massa
Che viene messo in discussione dal
Crescita dei costi di produzione dovuti all'inflazione e dall'abbandono dei processi industriale che tipo standardizzato che caratterizzavano il fordismo ma è anche la messa in discussione del modello keynesiano
Che aveva
Lì consentito mi in momenti di crisi attraverso l'intervento dello stato di rianimare che attraverso il deficit pubblico di rianimare l'economia
E si ci si incammina verso una prospettiva verso una lunga età di crisi così l'ha definita il mio maestro Antonio Di Vittorio una lunga età di crisi costellata appunto divisi che non sono state episodiche
Dalle crisi petrolifere in poi manca petrolifere in poi ma che hanno mantenuto un filo unitario fino ai nostri giorni
Una lunga transizione dal modello predominante che era quello appunto dell'industria di massa quello sacrificata che ne siamo fordista
A un modello ancora non pienamente delineato nuovo che dovrebbe caratterizzare il nuovo paradigma dell'economia
La transizione ha riguardato soprattutto l'Italia e il sud in altri Paesi c'è stata la capacità di rinnovare il modello di sviluppo in Italia si è rimasti attardati e quindi abbiamo avuto maggiori difficoltà a imprimere una svolta
E soprattutto ci siamo ritrovati alla
Vento della globalizzazione
Che all'inizio è stata caratterizzata da politiche neoliberiste in risposta alla impossibilità di risolvere i problemi della teoria keynesiana si sono imposte con Washington Consensus delle politiche di tipo liberista
E dall'ora sostanzialmente
Che è venuta meno anche questa capacità di dare Orte mente voluta in Italia studiosi e da
Come dire
Esponenti dalla classe dirigente come Pasquale Saraceno ma da tanti altri l'intervento dello Stato che potesse servire a rimettere in moto la macchina economica
Senza ricadere poi in forme di statalismo deleterio ma cercando di ricreare le condizioni perché il mercato potesse funzionare
Potesse funzionare naturalmente in un dialogo con le politiche di intervento pubblico
Tutto questo ha portato sostanzialmente a un binario
Nuovamente crescente
Ha portato a una incapacità di sviluppo del Mezzogiorno che non è riuscito più a seguire il percorso positivo che aveva avuto durante l'età dell'Oro e soprattutto ci siamo trovati di fronte a un Mezzogiorno che oggi è apparentemente identico a quello del passati naturalmente sto facendo
Una schematizzazione fortissima non vi ho parlato della crisi
Del due mila sette due mila quattordici che ha avuto essa difetti
Consistenti diciamo simile analoghe a quelle della crisi del mille novecentoventinove sull'economia mondiale quindi anche sull'Italia
Con i paesi che non sono stati in grado di incarnare un nuovo modello economico
E dall'altro non vi ho parlato degli ultimi eventi
Se ce ne sarà il tempo magari anche nello spazio finale del dedicato alle domande potremo parlarne cioè della pandemia nelle guerre e della crisi energetica che hanno segnato anche questi ultimi anni
Però nel guardare complessivamente a questa storia ne possiamo adottare due
Punti di osservazione
Noi possiamo guardare
C'è un modo statico alla storia della questione meridionale del Mezzogiorno degli interventi per il Sud
Ma cenone quasi una fotografia se facciamo questo è chiaro che quello che emerge e un divario ancora molto pesante una distanza hanno che non è stata per niente colmata e poi come conseguenza né
Emerge un sentimento quasi di impotenza ad affrontare un problema così grande
Se noi adottiamo invece un altro punto di osservazione
E cioè
Guardiamo alle dinamiche economiche e sociali ai movimenti carsici quelli sotterranei che non appaiono magari neanche pienamente nelle statistiche
Ma che sono invece parte fondante del presente e del futuro soprattutto li vediamo che qualcosa di fondamentale è cambiato e sta cambiando nel Mezzogiorno
Innanzitutto bisogna avere la consapevolezza
Per non essere passatisti
Che la storia è un divenire perché sicuramente le condizioni dell'Italia e del Mezzogiorno rispetto a quelle dell'unificazione ma anche a quelle dell'immediato dopoguerra dalla seconda guerra mondiale sono straordinariamente
Cambiate sono molto più avanti c'è stato un processo di non solo civilizzazione ma di spessi mento dell'economia della società delle istituzioni che prima non c'è
I problemi ci sono tutte
Ma noi siamo andati avanti complessivamente
E allora in cosa consiste la questione meridionale semplicemente in un una incapacità di crescere no
Consiste in quella parola divario che non è altro che una differenza di ritmo di sviluppo
Mezzogiorno non si è fermato semplicemente si è sviluppato più lentamente del resto del Paese
Questo è il tema fondamentale
Il ritmo della crescita è stato differenti
Ma non è che è rimasto fermo nessuno è rimasto fermo tutto è in movimento se guardiamo alle dinamiche
Vediamo che ci sono tanti cambiamenti
In atto negli ultimi anni forse anche qualche decennio fa vediamo che nel Mezzogiorno vi sono forze come quelle di alcuni settori industriali Ilire produttive
Delle quattro a l'Automotive l'abbigliamento l'agroalimentare l'aerospazio
Che hanno retto alle crisi e che adesso hanno un forza pari a quella delle industrie del resto del Paese anzi sono filiere che sono stati in grado di internazionalizzarsi e di competere
Pur nell'assenza di sostegni spesso
E poi se guardiamo alla green economy o a quella che richiamava Marta Herling alla villa di economia circolare ne vediamo domani dovrebbe uscire
Su questo tema un mio
Articolo su un mattino che da dei dati completamente nuovi su questo settore del mostro come questo settore sia particolarmente forte in crescita nel Mezzogiorno
E poi ci sono dal punto di vista della conoscenza delle nuove impresa delle eccellenze produttive culturale ci sono una serie di presenza che lasciano ben sperare
Il problema vero che non sono ancora un tessuto omogeneo e che se guardiamo alle dimensioni di questi fenomeni noi abbiamo una struttura economica e produttiva nel Mezzogiorno che ancora molto limitata rispetto a quella del resto del Paese
Però
Pur essendoci queste ogni questi chiari o scuri
Noi dobbiamo avere la consapevolezza che se vogliamo puntare sul futuro dobbiamo guardare soprattutto a questa realtà
è un uomo del futuro
è stato sicuramente Pasquale Saraceno
Pasquale Saraceno è stato legato per oltre quarant'anni alla questione del Mezzogiorno pur essendo valtellinese di nascita
Padre valtellinese pur di origine meridionale madre invece settentrionale
Ma di origini casertana
Autore esperienza di grandissima importanza Pasquale Saraceno pestato
Con queste sue origini umili però
Un lavoratore uno studioso di grandissima importanza ha cominciato a lavorare a diciassette anni come ragioniere poi è stata la Bocconi dove si è laureato nel mille novecentoventinove ma la sua esperienza più importante saltando tutte le altre fu quella alla all'IRI all'Istituto discuto di costruzione industriale dove collaborò con Beneduce e Menichella
Nel salvataggio delle grandi bande banche ma soprattutto nella ricostruzione industriale dell'Italia
E lì che maturò un'esperienza importante che poi riportò nel dopoguerra nella vicenda della Cassa per il Mezzogiorno è soprattutto una vicenda della Svimez
Aveva una forte caratteristica caratura tecnica
Insegnava all'Università insegnava tecnica industriale insegnò alla Cattolica di Milano e a Ca'Foscari scrisse numerose monografie
Ma
La sua attività fu quella principale o quella di riuscire ad avere una grande visione una grande capacità progettuale frutto dei suoi studi che erano molto diversificati
Che peraltro non possono essere incasellato in una specifica teoria economica lui privilegiava
Le
Nello nello studio alcuni degli esponenti della teoria marginali sta però al tempo stesso è stato quello che ha introdotto una visione macro economica dei process che quindi non si può dire che abbia allungato con la teoria keynesiana nel modo in cui vedremo in modo mirabile quindi una personalità che ha avuto una formazione molto importante
Che dava grande importanza anche alla competenza tecnica
Distinguendo tra alla alla funzione di governo e quella delle competenze il Governo la politica devono dare le indicazioni gli indirizzi ma poi sono coloro i quali svolgo una funzione tecnica che devono eseguire le direttive del governo devono avere l'autorità per poterle portare avanti
Luís tra l'altro si trovò nel dopoguerra ad affrontare i problemi che aveva studiato che aveva affrontato nella prima fase dell'esperienza delle ieri
Durante la quale Luís
Ho appunto parte di un gruppo di classe dirigente effettiva dell'Italia che avrebbe dato la svolta della ricostruzione poi dell'epoca dello sviluppo non solo mediche leggere Beneduce
Menichella che Beneduce
E in particolare Beneduce
Eredi del pensiero di Francesco Saverio Nitti ma anche Francesco Giordani pallonetto De Gregorio c'è personalità che nell'esperienza del primo ieri gli uomini del primo ivi così come li definì Luís
Si incaricarono di affrontare concretamente nodi strategici dello sviluppo industriale del nostro Paese in un rapporto tra pubblico e privato per nulla scontato
Perché quell'esperienza non fu semplicemente un esperienza di risanamento
Ma fu un'esperienza nella quale si cercò di dare corpo a una strategia industriale per il nostro Paese che avesse anche un futuro
E da questo punto di vista Setti richiamiamo appunto la testimonianza di Saracino
Liri diceva Saracino era stato concepito con una semplice
Organo ente di smobilizzo
Che arriva il compito di liberare le banche le loro partecipazioni industriali per procedere poi al graduale collocamento presso il capitale privato di tali partecipazioni chiudere così una gestione che doveva mantenere un carattere essenzialmente di liquidazione tuttavia nell'esperienza concreta nacque un orientamento completamente differente nel trentasette ci si rese conto che non si potevano cedere ai privati partecipazioni strategiche meccanico siderurgico navale elettrico dati che erano necessari investimenti cospicui per rilanciare il meccanismo produttivo dell'Italia
E questo compito non fu
Assolto durante il Periodo del regime fascista ma nel dopoguerra anche qui faccio dei salti ma mi comprenderete perché voglio arrivare al punto centrale di questa mia relazione
Per centro studi e piani tecnico economici dell'IRE tra il quarantasette e il quarantotto Saracino che si trovava lì fu incaricato di mettere a punto un piano di sviluppo a lungo termine per la ricostruzione
E lì si fece una scelta poi adottato dal governo italiano di concepire degli investimenti che fossero non investimenti diciamo di sostegno immediato alle attività economica ma investimenti produttivi in infrastrutture soprattutto in capital goods in beni strumentali macchinari tecnologie attrezzature
Da utilizzare nella produzione insomma di fronte al quesito che divenne all'epoca anche come dire
Una bella modo per illustrare plasticamente la strada che bisognava seguire se l'Italia avesse bisogno avuto bisogno di macchine o di maccheroni si scelse la strada delle macchine facendo dei sacrifici perché il livello e la qualità della vita
La dotazione di beni essenziali per la vita furono in qualche modo sacrificati per far fronte invece a una prospettiva di rilancio produttivo ed economico del Paese
E in questa fase Saracino maturo il suo rapporto con alcune teorie che erano particolarmente significative a livello internazionale un solo con quella keynesiana lui rifiutava fin dall'inizio l'idea che in Italia si dovesse adottare un tipo di intervento dal lato della domanda
Perché lui aveva timore delle ricadute inflazionistiche di un eccesso di domanda ma anche perché lui a differenza c'è un brano molto bello che magari dopo lì richiamerò
Che in cui lui dice che non essendosi formato al scuola delle università americane inglesi
Non riteneva che quel modello fosse né cibo utile per l'Italia perché l'Italia era un Paese in cui l'arretratezza era ancora profonda e occorreva un intervento dello Stato che consentisse al Paese di crescere economicamente produttivamente
Si doveva soprattutto creare la condizione per un'accumulazione produttiva degli investimenti di carattere produttivo prima ancora che alimentari il reddito dei meridionali
E da questo punto di vista oltre io l'ho chiamata questa impostazione di Saracino keynesismo dell'offre
Sembra una ossimoro ma in realtà rende bene l'idea di quello che fu la Cassa per il Mezzogiorno l'intervento straordinario l'azione della Svimez in quegli anni
L'incontro anche Rosa sta ero da un altro economista di grandissima importanza mandato in Italia dalla Banca Mondiale
Era il capo
Degli economisti della Banca mondiale per dodici anni fu nel consiglio di amministrazione della Svimez venne in Italia e al suo posto negli Stati Uniti andò Francesco Giordani che era
Il vice di Menichella la Banca d'Italia sicario questo scambio proficuo in termini di non solo discussione economiche di dibattito e di confronto economico ma di operatività
Di un legame inscindibile tra le scelte strategico che venivano fatte
A livello statunitense a livello occidentali tutto l'Occidente perché in quel momento cominciava a pesare il dominio dell'economia la leadership statunitense sull'economia mondiale
Non solo per la ripresa dell'economia internazionale Bretton Woods gli accordi che produssero le principali istituzioni internazionali ma anche per designare un modello disegnare un modello di sviluppo nuovo
Però senza ero danno sosteneva che occorreva un big push
Una grande spinta una concentrazione di Investimenti per passare dall'arretratezza lo sviluppo
E in particolare il modello che venne adottato fu molto simile a quello di Harrods Omar perché avevano detto degli investimenti produttivi efficienti erano necessari per una crescita economica
Saracino era anche un sostenitore di un capitalismo che fosse rappresentato non staticamente ma come un moto continuo di innovazione e lui era contro il monopolio ed era fortemente convinta della necessità di creare un'unificazione tra
Stato e il mercato
Saracino contribuì alla fondazione della Svimez anzi fu il principale protagonista della fondazione del mille novecentoquarantasei della Svimez che fu un'associazione delle imprese pubbliche e private per lo sviluppo del Mezzogiorno che era costituita da enti non secondari
Oggi forse si è persa questa traccia ma dalla Banca d'Italia dall'IRI dalla Banca Nazionale del lavoro dalla Banca di Roma dalla FIAT dalla Svimez dalla Banca Commerciale Italiana dal Credit Aliano dalla Finzi per dalla Montecatini dalla Pirelli
E gli uomini che costituirono la Svimez se erano tra i principali manager pubblicitaria da cui Saraceni e Rodolfo Morandi che all'epoca fu il primo presidente della Svimez sera
Ministro dell'industria
Graziani ci dice che alla Svimez Saraceno portò il suo entusiasmo di pianificatori ideale
Nella speranza che fosse possibile ripetere nel Mezzogiorno l'intervento radicale risolutivo che vent'anni prima aveva visto realizzare all'IRI da Beneduce
Il suo spirito tecnologico pronto a facile magnetismo della novità lo collocò subito tra i sostenitori del nuove teorie economiche dello sviluppo
Era quello il periodo in cui a livello internazionale cominciava sorge di fronte ai problemi seri della di decolonizzazione e del sottosviluppo l'idea che bisognasse creare le condizioni per una crescita economica
Che mettesse in moto un meccanismo che attendeva da un lato ad alimentare
Indusse la produzione e dall'altro a ridurre le disuguaglianze
Saraceno
Rifiutava di applicare al Mezzogiorno quello che veniva detto al nord si schierava decisamente per un piano di investimenti straordinari nel su quindi Saraceno fu l'uomo che diede grazie a questa sua esperienza alla Svimez la principale spinta per mantenere una continuità con l'uomo con l'esponente col
Leader italiano più importante del nord d'inizio Novecento che arriva ha avuto l'idea di affrontare la questione meridionale attraverso non solo una risoluzione della questione sociale ma attraverso un deciso processo di industrializzazione
Del sud Francesco Saverio Nitti che attraverso la legge speciale per Napoli comincio a dare in modo esemplificativo l'idea di quello che doveva essere
Il cammino da percorrere per risollevare il mezzogiorno e Saraceno continuando in quella linea di Nitti e dei miti anni però ebbe la idea straordinaria
Di combinare un intervento pubblico che a suo avviso doveva essere temporanee no
Non indeterminato nel tempo
E di carattere industriale perché lui puntava fin dall'inizio all'industrializzazione del Mezzogiorno con allo stesso tempo una capacità e una proposizione che guardasse
Allo sviluppo intero dell'Italia
Ci sarebbe tanto da dire ma se io continuasse a parlare di Saracino
Ore riempire tutto il tempo che abbiamo invece vi lascio magari poi hanno la possibilità di far vedere
Magari non sotto forma di appunti queste mie riflessioni ma veniamo invece all'opera più importante che questo pensiero che anche questa personalità di Saraceni esponente del neo meridionalismo del nuove di onanismo del dopoguerra che appunto aveva come obiettivo non tanto di risolvere la questione sociale
Fine a se stessa ma di creare le condizioni perché il Mezzogiorno fosse auto propulsivo vero avesse un'industria fosse industrializzato
Arriva l'obiettivo di una modernizzazione del Mezzogiorno
Nell'ambito di una modernizzazione dell'Italia e della partecipazione dell'Italia un progetto europeo di sviluppo
Passiamo a vedere qual è stata la sua il contributo più importante che grazie anche a Saracino sia realizzato quello dalla Cassa per il Mezzogiorno
La Svimez ha sicuramente un ruolo importante
Il fil rouge tra Nitti Beneduce
Serpieri Saraceno Cenzato Paratore Brumana Morandi Menichella e Giordania che erano i fondatori della Svimez che peraltro
Nasceva
Questa unione non solo dalla dagli uomini del primo ire ma anche da un'esperienza che si fece a Napoli nell'immediato dopoguerra nel mille novecentoquarantasei fu fondato a Napoli il centro economico italiano per il Mezzogiorno che era una singolare unione
Tra il partito comunista di Napoli
Amendola e sereni soprattutto con segretario di questo centro studi un giovane Giorgio Napolitano e dall'altro gli industriali napoletani più prestigiosi Cenzato Paratore Brun e così via
Che decisero di mettersi insieme
Per creare le condizioni di in una infrastrutturazione di uno sviluppo dell'aria metropolitana di Napoli e di conseguenza del Mezzogiorno questa esperienza durò poco fece due convegni ma poi questi uomini non quelli del Partito comunista che poi fecero l'errore di opporsi alla nascita della Cassa per il Mezzogiorno ma la parte dell'imprenditoria della managerialità si sposto a Roma e andò a contribuire alla costituzione della Svimez
Ma
La nascita della casa sa è una nascita del tutto particolare nasce da questo magma
Di idee di personalità e di esigenze perché c'era l'esigenza appunto di dotare il mezzogiorno di una struttura economica
Forte in grado di condurre un'opera di ma modernizzazione e si pensava che questo potesse essere fatto da un ente dotato di una speciale autonomia c'è stata una lunga discussione anche di carattere successivo storiografico sulle caratteristiche dovesse avere questa Ente di sviluppo per il Mezzogiorno
E alla fine si optò per un Ente che dovesse rispondere alle direttive del governo ma che avesse una totale autonomia
E che fosse composto soprattutto da tecnici una tecnostruttura a disposizione del governo con forte responsabilità di gestione con poteri di decisione sulla base di analisi concrete della realtà
Per i documenti della banca mondiale che io ho avuto modo di leggere
Anche casualmente perché tutta questa analisi si basa non solo su quello che c'è da noi ma ad un certo punto io nella ricerca di documenti ho trovato qualche documento della banca mondiale all'epoca Banca internazionale per lo sviluppo e l'arrivo
E ora per la ricostruzione e lo sviluppo
Ebbene questi documenti che o trovati in Rete cercando appunto Fonti per la casa
Erano documenti che venivano elaborati in quegli anni dai tecnici dagli uffici di sviluppo della banca mondiale per il presidente della Banca mondiale che per cinquant'anni erano rimasti segretati
Perché erano documenti nei quali vi era un'analisi impietosa delle condizioni economiche di tutti i paesi di cui si interessava la Banca mondiale che aveva il compito in quel periodo di sostenere lo sviluppo
Era il principale ente finanziatore dello sviluppo a livello mondiale ebbene quei documenti della Banca mondiale erano secretati perché addirittura c'era una dicitura
Devono essere mantenuti sulla scrivania per una settimana e poi essere restituiti senza farne copia perché si studiavano le analisi dati originali della che venivano da questi uffici si elaborava una relazione su quei dati e poi bisogna restituire il al agli uffici che li tenevano archiviati e segretati questi documenti e dare la relazione al presidente della Banca mondiale il quale a sua volta avrebbe estratto una sintesi da questa relazione per proporre prestiti
Per i Paesi che venivano analizzati esaminati e questa è la strada che fu seguita per l'Italia e per sostenere l'intervento della Cassa in quei documenti
Vi era all'inizio un giudizio cauto sulle possibilità dell'Italia di svilupparsi e poi un giudizio entusiastico sul volo della cassa
Sulla sua gestione sui tecnici di altissimo livello che la componevano e sulle strategie che venivano seguite ma naturalmente questo non nasceva dal nulla perché la banca mondiale e gli Stati Uniti
Davano suggerimenti su come affrontare
Il nodo strutturale dello sviluppo del Mezzogiorno e insieme alla Svimez alla Banca d'Italia costruirono
Scambiandosi informazioni il modello della Cassa per il Mezzogiorno
Intervento straordinario fu varato nel mille novecentocinquanta con la contrarietà del Partito Comunista accetto di Vittorio il sindacalista che invece sosteneva la necessità di dare seguito al piano del lavoro e all'idea di un'Italia produttive anche di un Mezzogiorno produttivo nel PC prevalse una concezione Agresta legata più lo sviluppo agricolo non comprendendo che invece aveva ragione metti aveva ragione chi sosteneva l'esigenza per la modernizzazione del Mezzogiorno di dotarlo di una struttura industriale autonoma
E il ruolo della Banca mondiale in questo
U particolarmente significativo non nelle vicende del della contrarietà del Partito comunista ma nella varo della legge di istituzione della Cassa per il Mezzogiorno che singolarmente fu accompagnata precedute accompagnata dal varo della riforma agraria in Italia dove grandi strumenti che consentiranno di procedere sulla strada del concreto sviluppo del Mezzogiorno
La Banca mondiale
Anche un archivio
Informatizzato di questi dati adesso sono ma resi mandarmi due mila undici due mila dodici questi documenti sono stati resi Mammano disponibile ed è una fonte lo dico soprattutto per voi eh
State facendo traduce se siete interessati è una fonte di informazioni straordinari sull'Italia sui Paesi europei ma anche su tanti altri
Potremmo dire su tutti i Paesi del mondo ma in particolare sull'Europa e sull'Italia sull'Italia del dopoguerra vi sono informazioni del tutto inedite che possono ricostruire pezzi di storia non solo economica ma anche politica istituzionale
Dei dibattiti che culturali che in quell'epoca sia vivono soli documenti pattizia di tabelle con dati inesistenti altrove
Sia di analisi sia anche di approfondimento economico culturale della situazione
Ad esempio nel nostro paese del Mezzogiorno e sono se privi di veli privi di diplomazia perché servivano semplicemente alla costruzione di scelte
Strategiche
Senza necessità di dover essere come dire parte di un dibattito politico di un confronto tra governi no erano documenti interni a un ente deputato lo sviluppo e quindi
Parlavano una lingua molto molto chiara a volte anche cruda
E però parlavano anche di cose che andavano bene
E durante tutti gli otto prestiti della Banca Mondiale questi documenti danno un quadro molto positivo dalla realtà del Mezzogiorno che è in grado di mettersi in cammino
Di raccogliere la sfida riuscendo a produrre una industrializzazione
L'altra fonte che io vi consiglierei per chi potesse essere interessato e quella della
Cassa per il Mezzogiorno la Cassa per il Mezzogiorno di un archivio molto
Significativo
Questo archivio stava per esser cinquanta chilometri lineari documenti portato al macero qualche anno fa
Ci fu un allarme raccolto padani e dalla Svimez e grazie all'Archivio centrale dello Stato all'archivio dalla preistoria dalla Presidenza della Repubblica Paola Carucci in particolare
Riuscimmo a recuperare questo archivio che adesso in gran parte digitalizzato e tutta la documentazione è disponibile all'Archivio centrale dello Stato dove da poco tempo siamo riusciti anche a far arrivare l'archivio delle infrastrutture la Cassa per il Mezzogiorno che era qui a Napoli abbandonato nel porto di Napoli in alcune casse e che adesso sta per essere inventariato messo a disposizione degli studiosi all'Archivio centrale dello Stato
Ma la cassa aveva fatto anche un archivio informatico negli anni settanta
Dalla quale dal quale noi abbiamo ricavato una banca dati tutti questi elementi voli trovate sul sito dell'Archivio centrale dello Stato
Questo libro come nella versione precedente italiana che è differente da questa pubblicata oggi che è molto aggiornata è un capitolo in più e a un insieme di aggiornamenti rispetto al mio lavoro iniziale
Trovate link con la possibilità di collegarvi ad archi al progettuale sette della cassa
E dell'Archivio Centrale dello Stato dove trovate tutta la documentazione digitale della Cassa per il Mezzogiorno manchevole dalla Banca mondiale che ha messo a disposizione e adesso è fruibile si tratta di centinaia di pagine di documenti disponibili per un approfondimento
Perché la Banca mondiale si interessava dell'Italia
E perché diede un contributo alla alla nasce dalla Cassa per il Mezzogiorno perché l'Italia veniva giudicato lo dice e lo dicono testualmente questi documenti un paese per metà avanzato e per metà arretrato
Proprio per questa sua caratteristica lì l'Italia si poteva sperimentare un prototipo delle politiche di sviluppo
Rappresentato da quell'ente
Che se
Avesse dato buoni frutti poteva essere replicato nelle realtà più arretrata dell'uno quindi l'idea era quella di utilizzare l'Italia un po'come luogo di sperimentazione per le sue caratteristiche
E fu un'idea molto proficua perché fu quella l'occasione per avviare concretamente alle politica di sviluppo legate alle teorie che erano mani ma erano nate
Subito dopo la seconda guerra mondiale gli otto finanziamenti della Banca mondiale hanno riguardato gli anni tra il mille novecentocinquanta e il mille novecentosessantacinque
Un'attenzione molto approfondita verso il Mezzogiorno come opportunità per lo sviluppo dell'Italia non semplicemente come plaga come zona di arretratezza assoluta
E questo intervento sarebbe andato ben oltre il Piano Marshall il Piano Marshall si sarebbe concentrato
Sull'indusse esistente su quella che bisognava riattivare
Invece anche per Saracino questo fu quasi un risarcimento la Cassa per il Mezzogiorno per il Sud perché il Sud in questo modo poteva diventare protagonista questo clima internazionale che rese possibile il finanziamento da parte della Banca mondiale ma soprattutto da parte del governo italiano per la cassa
Ho dovuto ha un clima internazionale che forse e irripetibile
Gli Stati Uniti erano il centro egemone del capitalismo e dell'economia mondiale
Vi era un ruolo di traino dell'industria di massa
Anche se c'erano due modelli diversi di qua e di là dall'oceano negli Stati Uniti e nel mondo anglosassone l'idea era quella di avere la grandissima industria le grandi industrie private
Da quest'altra parte dell'oceano invece vi era un'industria che aveva bisognerà Venco rientri del aveva bisogno di un sostegno che veniva dalle banche dallo Stato per potersi sviluppare
Ma anche
L'importanza dell'assetto geopolitico e la funzione di confine tra due mondi dell'Europa
Il fatto che c'era una divisione in due blocchi e che l'Europa era centrale tra questi due blocchi avuto è stato l'elemento stimolante di un intervento ma non è stato l'unico elemento quello di carattere geopolitico politico
Ma vi era anche un elemento di convenienza economica
E cioè costruire un mercato ampio e avanzato anche in Europa perché l'Europa era lo snodo fondamentale per realizzare una diffusione del capitalismo ma soprattutto anche per il successo dell'apparato
Della Puglia e dell'economia americana quindi c'era un'esigenza che non è semplicemente beneficiari l'Italia di qualche sostegno ma creare le condizioni perché il si allargasse il mercato mondiale
E poi c'era il ruolo delle istituzioni finanziarie internazionali in termini di politiche di sviluppo
La tripla convergenza di cui vi ho parlato e il processo di integrazione europea al Mil novecentocinquantasette e un anno centrale
Nella prima fase della Cassa per il Mezzogiorno tra il cinquanta e cinquanta sette si sono realizzate infrastrutture
Collegate soprattutto alla riforma agraria non era il pensiero di Saracino che voleva che si realizzasse subito l'industrializzazione
Ma nella concreta organizzazione dell'intervento si pensò a una fase di prendo serizzo azione i primi sette anni della casa per poi passare nel cinquantasette all'industrializzazione questo anno di svolta
Il cinquantasette non è solo perché si passò alla vera e propria industrializzazione del Mezzogiorno
All'avvio dei finanziamenti della Cassa per il Mezzogiorno all'industria
Alla formazione poi successivamente degli istituti di credito speciale che avrebbero corroborato questa esigenza di sostegno all'industria meridionale
Ma anche l'avvio del Mercato comune europeo del processo d'integrazione europea e qui saracene avrebbe un ruolo fondamentale perché fu chiamato dal governo italiano alla firma dei Trattati di Roma sottoscrivere a predisporre elaborare un memorandum nel quale mi misi in evidenza
Come c'era un compito dell'Italia che era quello di svilupparsi più armonicamente di consentire la crescita del sud
Ma vi era un compito che riguardava l'intera Europa l'Europa avrebbe avuto un senso
Se non avessi alimentato i divari interni se avesse riso contribuito a risolvere la prospettiva europea non solo l'Europa in modo astratto ma la concreta prospettiva europea contribuito a risolvere il problema del Mezzogiorno d'Italia
Il contributo della cassa alla miracolo economico italiano fu fondamentale
Quella crescita quella convergenza non fu semplicemente un processo di crescita del Mezzogiorno più veloce del Nord ma fu un contributo concreto alla fase della miracolo economico italiano della modernizzazione e della crescita dell'industria italiana il suo dire una spinta forte a tutta l'Italia e in quel periodo ci fu una grande grande compenetrazione tra le esigenze e gli interessi le convenienze del nord del sud ci fu un reciprocità di interessi anche nel modo in cui si sviluppo l'industria l'industria del Mezzogiorno e dell'industria di base
Industria pesante che riforniva l'industria del nord dell'industria del Nord riforniva di prodotti il Mezzogiorno
Vi era un'interazione un'integrazione dall'apparato industriale italiano delle politiche di sviluppo che consentì all'Italia di dare funzioni diverse alle parti del territorio di far crescere di arricchire tutte e due le parti del territorio italiano principale
Io vi ho parlato di keynesismo dell'offerta meccanismo dell'offerta non è semplicemente uno scherzo della mia mente
è un termine che ho coniato perché la ritengo una chiave per interpretare
La scelta strategica fatta per assicurare lo sviluppo economico dal mezzogiorno e dell'Italia durante la Golden leggi anziché sostenere il reddito e occupazione immediatamente
La necessità di sostenere l'accumulazione produttive e di conseguenza l'occupazione e di conseguenza un reddito e un'occupazione più duraturi
Attraverso gli investimenti pubblici e privati nell'industria le infrastrutture non bastarono solo pescatore
Un legato all'idea della per irritare dell'essenzialità delle infrastrutture Saraceno e gli altri della Svimez anche la cassa ad un certo punto capirono che l'esigenza fondamentale era quella di passare dalla infrastrutture all'industrializzazione
Inoltre l'intervento straordinario come vi ho detto prima
Si basava su un modello che non era un modello costruito in quel momento
Ma innanzitutto era quello di uno Stato
Che doveva creare le condizioni perché vi fosse un vero mercato
Perché vi fosse la possibilità di avere impresa e produttive private in grado poi di compiere il loro percorso l'intervento pubblico doveva essere pensiero di Saraceno intervento a termine
Si collega al pensiero di Nitti e di Beneduce ma anche di Roosevelt negli Stati Uniti
Non è un caso che la Cassa nasce come modello ispirandosi molto la Tennessee Valley Authority Roosevelt Diana
E alla sua organizzazione a quell'Agenzia di sviluppo americana ebbene qual era questo pensiero diritti e di Beneduce ripreso o Mou
Diciamo in qualche modo condiviso con la politica russa
è chiaro lo Stato
Questa era la idea fondamentale doveva assumere le vesti di un impresa
Nelle sue modalità di azione dovrà essere flessibile ed efficace come un'impresa
Questo lo dice chiaramente Roosevelt in quel periodo quando cercare di rianimare l'impresa americana lo dicevano chiaramente miti e Beneduce quando parlavano dell'industria italiana e Saracino fu l'alfiere di questo pensiero
Il prototipo per le politiche di sviluppo e per le strategie dei sviluppo era esattamente questo
Saracino parlava di un equivoco keynesiana diceva
L'attribuzione allo stato non più del solo compito di sostenere la domanda
Ma anche quello di direttamente promuovere se necessario di effettuare Investimenti che i privati non sono in grado di realizzare e senza i quali il processo di sviluppo non potrebbe aversi
E poi diceva a proposito appunto di questo sarei sceso a noi che non avevamo soggiornato questa la citazione a cui facevo riferimento prima nelle prestigiose a università inglesi e americane PC anche una sottile ironia parve subito ovvio che non era sostenendo la domanda che si sarebbero generati investimenti industriali ad esempio in Calabria
Si giunse così a collegare la questione meridionale con il problema industriale italiano e con un retto impiego in economia di mercato dell'impresa pubblica
In questa frase è contenuta tutta l'essenza del pensiero di Saracino e la modernità di quel pensiero
Che utilizzava una parte della teoria keynesiana cercava di adattarlo alle condizioni concrete dell'Italia
Dicendo qualcosa in più
Non perché il suo pensiero dal punto di vista teorico fosse più raffinato di quello di Kenzo ma perché partiva dalla consapevolezza dei problemi dell'Italia e dall'analisi reale di quello che era il Mezzogiorno e di quello di cui aveva bisogno per risollevarsi
E quindi il ruolo di queste strategie in particolare delle strategie honda mentali che hanno incarnato la parte migliore della Cassa per il Mezzogiorno tra gli anni cinquanta e sessanta sono contenute in questa idea che io ripeto definito Michele sisma dell'offerta ma che a queste basi profonde
O i purtroppo ci sono stati gli anni in cui questo intervento ha avuto un'involuzione a partire dall'inizio degli anni settanta
Sia perché il quadro generale si era fatto negativo sia perché come vi ho detto la politica premeva a Banca mondiale c'è un documento molto interessante in cui diceva la Cassa per il Mezzogiorno ha quest'ente loro proponevano quest'ente straordinaria funzione di esistere ha una possibilità di essere utile allo sviluppo dell'Italia e del Mezzogiorno se mantiene un carattere tecnico di competenza
C'è la politica non deve essere
La parte predominante ci può entrare ma in dosi molto limitate
Fate attenzione a non far diventare la politica l'elemento di gestione l'elemento predominante della cassa quasi profeticamente la Banca mondiale aveva dato questa avvertimento
E in realtà negli anni Settanta succede che la volontà di intervenire per gestire il consenso e quindi per gestire le risorse che poi servì si impadronisce
Attraverso l'ingresso del regioni del consiglio di amministrazione della cassa ma anche la formazione di organi di coordinamento ministeriale dell'intervento straordinario
è chiaro che tutto questo porta a una pesante intervento della politica della Cassa per il Mezzogiorno che perde il suo carattere di tecnostruttura
E questo porta un'involuzione dell'intervento che passa e Center vento di sostegno produttivo lo sviluppo industriale del Mezzogiorno a un trasferimento semplicemente di reddito di carattere assistenziale che certo fa aumentare il reddito di Meridiana
In modo del tutto come dire
Congiunturale
Che aumenta alimenta questa catena del consenso ma che
Fa perdere di vista l'obiettivo strategico di Saracena della Banca mondiale di fare della cassa un Ente di sviluppo
La liquidazione della cassa il processo lungo e tormentato di liquidazione della cassa prima l'Agensud dopo gli anni della liquidazione
Che sono all'inizio degli anni Ottanta messi in
Approvati dal governo e poi all'inizio degli anni Novanta scompare definitivamente la cala l'Agensud e quindi l'intervento straordinario sono seguiti da anni
In cui qualcuno ha parlato di decenni di un ventenne di solitudine
Forse più di un ventennio ma sostanzialmente da una scelta molto enfatizzata ancora oggi che quella delle politiche di sviluppo locale ovvero della necessità di sfuggire all'intervento centralizzato top da uno come quello della cassa che invece aveva avuto efficacia in quelle condizioni e cercare di capro Moro l'intervento dal basso di sviluppo locale
La contrattazione programmata i piani di sviluppo a livello locale e così via è stato il periodo in cui poi si sono innestate le risorse dei fondi europei idee negli interventi per il Sud
Questo periodo
Stato il periodo peggiore per il Mezzogiorno perché è stato un periodo in cui queste righe non c'è stato una capacità di spesa non c'è stata la capacità di utilizzare bene le risorse c'è stato una dispersione in mille rivoli degli interventi senza una strategia unitaria
E soprattutto el sorta in quella fase ripeto da un lato lo spreco di risorse verso opere che non arrivano nessuna anima rivolta alla crescita del Sud alla suo sviluppo ma semplicemente a dover rispondere a delle esigenze molto frammentate e dall'altro c'è stata anche l'incapacità addirittura di spendere le risorse per cui si è alimentato un ritardo nella spesa ad esempio dei fondi europei che ancora oggi è terribile
Le politiche di sviluppo locale non hanno solo prodotto un ulteriore arretramento del sud ma hanno anche per certi versi alimentato la nascita di una questione settentrionale
A quale quando si è trasformato io ricordo pensiero lucidissima i dialoghi con Galasso da questo punto di vista con Luciano Cafagna e con Giuseppe Galasso
Io parlavo Galasso insomma dicevo ma lei ha il coraggio di esprimere ancora un'idea vi parlava come aria erano gli anni in cui lei scrisse
Dalla questione al problema Meridiana
Come dicevo dobbiamo ragionare in termini antichi non non c'è bisogno più di intervento speciale per il Sud deve rientra nelle politiche ordina ma deve essere una strategia unitaria nazionale europea per il Sud quindi e bisogna contrastare questa linea invece di un doppio separatismo che nasce però la questione settentrionale nasceva dal alcune ragioni che erano oggettive perché vi sono delle regioni che riuscivano al mettere in piedi a far funzionare un apparato produttivo delle altre che invece sprecavano le risorse pubbliche
Poi c'è la parte peggiore la la estremizzazioni la questione settentrionale con il separatismo con la nascita di nuovi eventi come la lega nord
Ma non era senza ragione la nascita di una questione settentrionale che sembra far scomparire la questione meridionale
Anche perché nel Sud prende piede quell'intermediazione impropria di cui parla Piero Barucci che si accompagna all'inefficienza nell'uso delle risorse
Che però c'è da dire
Che anziché mettersi in moto da questa fase un elemento propositivo di riflessione anche in senso di ripensamento delle politiche industriali delle politiche delle strategie per per il Mezzogiorno
Purtroppo gli ultimi anni anche qui faccio un salto ma mi avvio alle conclusioni del mio ragionamento
Negli ultimi anni noi abbiamo assistito
E qua i rapporti Svimez servono a comprendere bene come sono andate le cose
Non solo a un ulteriore
Allargamento del divario ma complessivamente a un'incapacità del nostro Paese nella sua interezza di rispondere alle esigenze di un mal mutamento di indirizzo e di strategia economica
Ovvero si sono create le condizioni per un declino è un ritardo complessivo dell'Italia
C'è stato un Breve Periodo di risveglio io l'ho chiamato il risveglio del Mezzogiorno parafrasando un libro di Margaret Carlyle degli anni sessanta
Che venne in Italia vide concretamente come il Sud stava rinascendo
Come il Sud era il vero è la vera anima del miracolo economico italiano lo ha testimoniato Margaret Carrai in questo bellissimo libro il risveglio del Mezzogiorno nel due mila quindici due mila diciotto c'è stato un risveglio perché si sono fatte adottati gli strumenti di politica industriale nuovi contratti si accorge di sviluppo che consentivano l'interazione tra intervento pubblico e privato grandi Investimenti di grandi imprese nel Sud
E poi il credito di imposta raddoppiato per il Mezzogiorno che consentiva
Di favorire gli investimenti industriali e poi il patto di sviluppo tra il nord fra le tra il patto di sviluppo per il Sud che investiva direttamente il governo centrale insieme alle regioni che alle città metropolitane un disegno che
Legava che bisognasse per forza aprire un intervento tutto centralistico o tutto locale top da un bottom-up venivano riunificata i in un disegno in cui c'era un governo centrale che
Coordinava
E poi c'erano degli enti territoriali Regioni e li principali le principali città che dovevano sulla base di indirizzi concordati essere poi
Quelli che operativamente realizzavano gli interventi del governo che controllava che questo avvenisse altrimenti avrebbe sostituito
Negli enti locali nell'effettuare gli interventi un meccanismo virtuoso che purtroppo è durato solo tre anni perché poi si è tornato a delle politiche di carattere assistenziale basti pensare alla scelta del reddito di cittadinanza
Che io ritengo sia stata una scelta deleteria per il Mezzogiorno e all'abbandono di nuovo di politica invece di carattere produttivo
E naturalmente
Lui
Se dobbiamo oggi
Riflettere su questa lezione io ho fatto dei salti logici mo'cercato di condensare la frutto di uno studio analisi un'esperienza condotta in questi anni oramai insomma sono
Perlomeno uno quattordici quindici anni che mi sto occupando specificamente di questo tema
E credo che poi fortunatamente questi studi adesso siano stati raccolti da una serie di di giovani studiosi ricercatori che hanno scritto dei libri importanti
Ce ne sono vari diverso
Che l'hanno fatto il che hanno dato prova di approfondire poi parti non secondaria adesso si stanno producendo anche monografie sulle singole regioni rapporto all'opera dalla Cassa per il Mezzogiorno
Oggi di tutto questo cosa resta e che importanza non gli possiamo dare a questa storia
Perché così centrale innanzitutto e così centrale perché l'epoca
Del dopoguerra del primo dopoguerra è stato revocato cruciale per l'Italia per l'Europa
L'Italia è stata in grado in quel periodo di fare due cose straordinarie di dimettersi
Al lavoro di rimboccarsi le maniche e di fare in pochi anni la ricostruzione certe con gli aiuti necessari dove perché c'era un clima internazionale c'erano gli Stati Uniti
Sì il Piano Marshall
Ma Italia è riuscita a fare in cinque anni la ricostruzione
Cosa straordinaria ed è partita subito dopo con una fase di grande sviluppo egli di modernizzazione del Paese in cui il Mezzogiorno queste l'altro dato importante
Quando c'è uno sviluppo solitamente la parte più avanzata del cresce di più
In realtà in quel periodo Spada il sud che era arretrato a crescere più della parte più avanzata dell'Italia ma singolarista Sima mai ripetuta condizione che ha però rafforzato il modello italiano il modello di sviluppo economico dell'Italia
Lo ha imposto come uno dei principali
Elementi di crescita all'interno dell'Europa l'Italia come la chiamava Giorgio Ruffolo un Paese troppo lungo
E dotato di scarse risorse naturali e di scarsi
Risorse
Legate soprattutto alle materie prime e all'alimentazione dell'industria che è stata in grado di diventare il secondo la seconda potenza industriale europea costruito con le radici lì
Il Mezzogiorno sia industrializzato e ancora oggi quello che resta della card dell'industria della periodi alla cassa e la gran parte del tessuto industriale del Mezzogiorno poi cessando esempi innovativi le quattro A e così via però quello che si è costruito in termini di apparato industriale apparato produttivo del Sud o si è costruito soprattutto in quei vent'anni
Oggi dobbiamo guardare con Nostalgia a quel periodo innanzitutto io dico vale quell'affermazione che ho fatto all'inizio cioè che il Sud è andato avanti
Rispetto a quell'epoca sul di andare avanti anche se tra contraddizioni
E drammatici problemi risolti
Ma nel lungo periodo e Andrea da andato avanti
Per il periodo e se è vero che il problema è che ci si pone di fronte quello non assoluto di un ritardo o di un blocco
Del sud dell'Italia ma è quello relativo di un ritmo di sviluppo diverso di una ripresa di velocità
Dello sviluppo economico oggi il tema fondamentale per lo sviluppo del Sud Polo della produttività
Dobbiamo ritornare a quel tema che è un tema come dire
Seminale il tema per il quale si sono fatte le rivoluzioni industriali la rivoluzione industriale la prima rivoluzione industriale si è fatta
Perché c'era il problema serio di un incremento demografico
La trappola ma scusi Anna che ad un certo punto del suo sviluppo non trova le risorse per poter sostenere una popolazione crescente
La produzione aumentava ma non bastava per una popolazione che cresceva a ritmi
Geometrici rispetto ai ritmi aritmetici della produzione industriale e quindi a un certo punto si determinava un insussistenza di risorse
Che avrebbe portato a dover ridurre la popolazione attraverso le guerre carestie o le epidemie
Era quello il rimedio per far fronte all'eccesso di popolazione rivoluzione industriale è stato una grande evento nella storia dell'umanità
Perché ha portato invece attraverso non solo momento possibile di produzione attraverso l'aumento di produttività dovuto alle nuove tecnologie alle macchine
Ha consentito di aumentare i ritmi di produzione di soddisfare una popolazione che cresceva a ritmi sempre superiori
A tenere dietro a quella popolazione tant'è vero che è cambiato il paradigma delle crisi in età pre industriale le crisi erano crisi di sotto produzione l'insussistenza nel periodo invece della rivoluzione gestiva la rivoluzione industriale
Ovvero nel periodo dell'abbondanza della prosperità le crisi sono diventate crisi di sovrapproduzione e che insiste aiutato a risolvere questo problema fino agli anni Settanta
Quindi il tema della produttività è un tema che ritorna perché noi oggi abbiamo bisogno di rimettere in moto il ritmo dello sviluppo secondo un modello diverso dal passato
Si può riproporre la Cassa per il Mezzogiorno
Questa lezione questa storia ci deve portare a dire che la Cassa per il Mezzogiorno eh uno strumento replicabile io penso di no francamente
Quello che si può trovare
Ad additare come esempio anche per l'oggi è quel clima è quello sforzo e quell'impegno a quella capacità
Voglio usare un termine che non amo particolarmente e quel bene comune che però credo sia efficace quel bene comune di cui l'Italia e l'Europa hanno bisogno quello sforzo quell'impegno
Quell'abnegazione quella capacità che metteva insieme idee
E loro realizzazione pratica che oggi manca questo e quello spirito che secondo me va recuperato
Ma non siamo nelle condizioni di ripetere sic et simpliciter
Quell'esperienza
Peraltro è stata sciolta l'agenzia per la coesione che poteva essere un'agenzia per lo sviluppo
Adesso c'è una struttura di missione che deve governare il PM RR anche i fondi di coesione speriamo che funzioni sono c'è l'occasione per rimettere insieme degli strumenti
Che si unificati coordinati potrebbero incarnare una nuova agenzia di sviluppo non c'è bisogno di fare cose che abbiano quella portata ma c'è bisogno soprattutto di guardare un modello diverso in cui non c'è solo l'intervento pubblico ma che l'intervento pubblico le istituzioni e le imprese che sono poi le istituzioni del mercato
Convergano nella affrontare i problemi nel dare una prospettiva di sviluppo ne statalismo a me liberismo oggi sono le soluzioni di proporre oggi un intervento sic et simpliciter dello Stato come qualche decennio fa e impossibili impraticabile condurrebbe al disastro
Pensare che lasciare tutto alle regole del mercato di fronte alle crisi che abbiamo vissuto è altrettanto impossibile bisogna andare in direzione soprattutto per il Sud di un modello in cui ci sia un mix di capacità di interventi di competenze e soprattutto ci sia un protagonismo
Del sud
In che senso
Sta venendo avanti un'idea
Che non è tanto diciamo un ipotesi neo borbonica Pelé un aspetto che c'è presente purtroppo vive in modo anche nostalgico perché poi diciamo periodo borbonico separatamente siamo a Carlo pensiamo grande riformista e poi il resto forse quello che è venuto dopo non è altrettanto
Significativo anzi è un esempio negativo a mio avviso ma
Il tema non è tanto quello
Diciamo di una cultura neoborbonici e quella di una cultura che invece sta prendendo molto piede nel sud speculare io ricordo un saggio meraviglioso di Luciano Cafagna
Che chiamava contro in azione di di una lista il tema era quello di dire che il mezzogiorno ha un senso non se si separa dal nord
Ma se si integra nel nord dell'Europa le cose di Galasso
Che Brighi scriveva contro il Lazio meridionalisti stanno tornando purtroppo i nazionali di sudisti
Cioè quelli che specularmente all'azione di qualche anno fa di chi voleva separare il nord dalla resta dell'Italia pensano che il Mezzogiorno possa essere autosufficiente si possa staccare un abbia bisogno più di niente
Debba essere qualche in qualche modo revanscista nei confronti dell'Italia e del resto dell'Europa
Questo è una sorta di sovrani ISMU meridionale che pericolosissimo che si sta diffondendo anche nel senso comune
E io credo che Galasso queste avrebbe risposto con parole chiare
E mette come aveva fatto in quel periodo della questione settentrionale lo fu l'unico c'erano nel Mezzogiorno alcuni studiosi che si dichiaravano non meridionali ma neppure napoletane
Che si unirono fecero un convegno qui a Napoli qualche anche l'amico che adesso si è
Ravveduto in cui sostenevano che il sud del bene dell'Italia era paragonabile al sud degli Stati Uniti e da lì cominciare l'evaporare un'idea dell'autosufficienza del Mezzogiorno
Io penso con raccapriccio a queste ripiegamento del Sud su se stessi
Che il Sud ha avuto un senso se ha un senso se è in grado di interpretare una vicenda che è una vicenda ampia aperta che riguarda il Mezzogiorno l'Europa
Se il le strategie di sviluppo economico le strategie industriali vengono coordinate non più e neanche solo a livello nazionale
Noi abbiamo problemi che sono problemi immani non è vero che la dei guru globalizzazione finita purtroppo le guerre che stiamo vivendo ci dimostrano che non ci sono più guerre locali che quello stesso aspetto deleterio l'aspetto di una forma di globalizzazione che sta cambiando aspetto che sta cambiando veste è un mondo nel quale o riprendiamo a Davide alcuni parametri oppure nel quale una entità così piccola
E così difficile come il Mezzogiorno anche come l'Italia non avrà più senso l'Europa stesse in discussione del suo ruolo
Sono invece forti
Tanti nuovi luoghi tanti nuovi spazi del mondo che competono per avere ruolo il la al come dire il dissesto
Degli equilibri J. economici e geopolitici e questo è il fatto che il mondo non ha più un baricentro si staglia assestando speriamo che si di azionisti in una direzione quale possiamo contribuire anche noi altrimenti rimarremo al margine
Per il Sud
Non per la sua entità ma per la sua storia può essere essenziale se incarna appunto
Questo tentativo di riguardare a un a prospettive ampie che erano le prospettive di Galasso di Carfagna ma anche di Augusto Graziani
Di umore di giornalismo
Che può crescere lentamente soprattutto tra i giovani tra gli studiosi
Di nuove generazioni che guardi al Mezzogiorno non più come una questione ferma in se stesse ma come un problema è ricco di opportunità solo se intravede
Una via di uscita che abbia le caratteristiche di una via d'uscita non di chiusura di ripiegamento ma di grande apertura verso i problemi del futuro che abbiamo tutti di fronte noi
Io non voglio utilizzare chiudendo veramente una espressione un Simmons in politica che non è utile il bivio noi siamo lo dicano noi siamo in una realtà che presenta facce profondamente differenti
Rischi serie
Cominciare da quelli delle guerre della loro diffusione
Rischi seri che sono insiti in una forma di competizione globale che ha preso delle piega molto difficili ma anche delle grandi potenzialità
Perché in questi anni le scoperte scientifiche gli avanzamenti progressi tecnologici la capacità
Difficile di dialogo tra parti dell'umanità insomma un nuovo umanesimo che sembra faccia capolino di fronte a tante storture
Tutto questo è un nuovo modello economico nel cui in cui non hanno alle vecchie categorie non servono più tutte queste cose ci sono sono compresenti insieme ai guai e ai problemi che abbiamo di fronte
Io credo che il mezzogiorno sia un po'un esempio paradigmatico di come questi nodi si debbano sciogliere si possano sciogliere che auspico che andando a pescare la nostra storia ma con uno sguardo rivolto al futuro e non al passato ecco questi insegnamenti queste in questi esempi di una storia perfetta di una storia internazionale globale
Come quelli del periodo del primo periodo dalla Cassa per il Mezzogiorno ci possono servire per individuare la strada da seguire per il futuro e credo che questo sia il compito più importante nostro e anche della storia
Grazie Amedeo Lepore
Anche perché proprio in questa in queste riflessioni finale in tutto il senso di quel bene una bellissima lezione che proprio
La prospettiva della storia che ci ha dato su vari piani questo lo voglio richiamare adesso per per il dibattito per gli interventi su vari piani quella di un della la grande tradizione del pensiero veniva mistico a partire da richiamo a Francesco Saverio Nitti e poi a saraceno il nuovo meridionalismo sul quale sul quale del quale abbiamo sentito molto in lei le vibrare snellire le radici che i toni e poi devo dire queste queste siamo storia anche istituzionale preservi mette la Cassa del Mezzogiorno sulla quale ci sono anche molti stereotipi anche molti stereotipi negativi invece che la sua le Simone a direi direi ribaltato in genere in genere cioè otto cioè ci ha dato c'ha dato certamente una prospettiva una prospettiva diversa profondamente diversa di grande significato
Diciamo su questi su questi orizzonti e poi con in fondo anche una linea né queste due zone di una linea di di luce
Con i piedi per cioè ed è molto importante una storia che è stata anche dall'attore profondamente in fondo profondamente e drammatica complessa difficile
Quella appunto Vella
Nella quella della nostra realtà crea un'altra realtà del del Mezzogiorno ma ci sono molte chiavi che ci aiutano a comprendere al passato al presente molto importante io direi
Di aprire subito dibattito che abbiamo la nostra
Tosi sistema
Salve professore io mi chiamo lo dedica Filieri
E mi occupo di filosofia teoretica quindi le mie riflessioni diciamo sono dall'alto della mia ignoranza in materia volumi no lei mi intimorisce perché io appunto
Sono molto ignoranti sera dell'economia ma volevo anche agganciando in a quanto diceva la dottoressa Herling
Porre uno spunto sul fatto che lei come appunto diceva la dottoressa
Ha proposto una prospettiva molto positiva per il futuro che
A parte essere come dire
Non molto consueta quando non si fanno le conferenze ma di qualsiasi tema
Contrastanti quegli stereotipi negativi che da Sempre
Caratterizzano qualsiasi aspetto di riflessione sul Mezzogiorno e quando anche lei magari in termini generali anche per lo spazio e per il tempo faceva riferimento al fatto che il problema dell'industrializzazione del Mezzogiorno dipende da una differenza di ritmo di sviluppo però come dire a me cioè io volevo chiederle se poteva invece entrare nel particolare di questo problema perché è veramente soltanto una questione di ritmi differenti fra Nord e Sud oppure ci sono stati dei problemi
Cioè delle contraddizioni
Dirimenti che hanno contribuito a questo ritmo differente perché forse lo stereotipo non lo so forse la Grecia ci sono stati elementi
Storici che hanno caratterizzato hanno determinato questa differenza
E mi chiede se Frank fra di essi possedere anche contribuire alla presenza della criminalità criminalità organizzata nel Mezzogiorno anche questo lo stereotipo
Lo so molto diffuso nella nella riflessione su questi aspetti e il secondo punto invece fare riferimento al rapporto fra economia e politica
Anch'io sono molto d'accordo sul fatto che abbiamo visto anche in tempi di pandemia l'intervento della politica nell'economia creato non pochi problemi soprattutto appunto durante il governo per la gestione vescovi d'però quanto cioè Binche termini possiamo pensare a un'economia senza l'intervento della politica su di essa cioè quanto i governi tecnici cosiddetti poi riescono a vedere un'efficacia o ce l'hanno veramente rispetto a quelle che sono le stanze della politica
Contemporanea grazie mille
Come procediamo riuscendo una per volta vogliamo raccogliere forse non lo possiamo fare non pervenuti
Allora innanzitutto la ringrazio lei mi ha fatto una serie domandi però vorrei iniziare dalla cosa diceva Marta Herling
Qua non lo so se in pubblico dobbiamo darci il io utilizzi il e non nel senso che io sono molto non sembrava io sono molto timida per cui stare qui e poi al cospetto di una persona con Marta Herling è una storia straordinaria mi mette un pochettino imbarazzo all'io sono passato al tu diciamo chiedendole il permesso di avere quando sente i legni metta ritorno a fare piccolo piccolo piccolo
Però ha detto una cosa molto molto molto giusta e cioè questa degli stereotipi negativi la cassa è stato uno stereotipo tipo negativo
Quando io ho preso tra le mani perché mio maestro Antonio Di Vittorio mi richiese di fare in un convegno su istituzioni ed economia un approfondimento sulla Cassa per il Mezzogiorno
Ero abbastanza in ambasce perché pensavo di dovermi incontrare con un tema che inevitabilmente rimandava un senso comune negativo del Mezzogiorno e poi invece però un po'perché i capisaldi ci sono video richiamate le richiamati anche Marta Herling e devo dire serve Galasso
Non solo per le sue capacità ma anche per il rapporto personale che io ho avuto con lui negli ultimi anni della sua vita
Che non è stato frequentissimo ma che era essenziale su alcuni temi mi hanno fatto comprendere come bisognasse io dico una cosa che Galasso condannerebbe del qui a un attimo però ecco mi hanno fatto comprendere quanto sia importante avere c'è un posizionamento rispetto ai problemi non sottovalutando il problema ma avere un posizionamento degli stereotipi vende ecco io sono sicuramente contro gli stereo
Perché non ci consente ci fanno fermare al pregiudizio non ci fanno approfondire i temi e invece approfondendo i temi si è visto che la cassa per vent'anni è stato uno straordinario strumento una straordinaria esperimento poi dopo è diventato il peggio del peggio
è diventato uno uno strumento di assegni di assistenza pura e semplice di cattiva politica
Ma bisogna fare attenzione anche alle infatti Zazie ogni retorica perché il Sud cosparso di questa via di questo questo dicotomia tra chi
Fa grandi enfatizzazione disinvolte straordinarie che stanno avvenendo e poi a distanza di poco tempo ci si rende conto o le voglio richiamare alcune sono anche recenti ma insomma ecco ne dico una
Per tutto quanto la la rivoluzione dei sindaci il Mezzogiorno rivoluzione in che cosa meravigliosa sta avvenendo
Siamo finalmente siamo incamminati sulla rinascimento napoletano tutte queste queste che e lo dico diciamo essendo stato come dire in qualche modo parte di un percorso rinascimento napoletano tutte cose che si sono dimostrate retorica oppure nel non andare a vedere per esempio oggi
Al di sotto della fotografia del divario quello che c'è cioè quei chiamato movimenti carsici che mette in evidenza invece qualcosa che non è uno stereotipo ci fa capire la dinamica dove va l'economia la società è dove ci possiamo appigliare quale movimento possiamo seguire per fare in modo che poi il futuro sia migliore di del presente
Questo è molto importante quindi ringrazio Marta Herling Ravello sottolineate lei l'ha richiamato in qualche modo ho risposto credo anche alla sua domanda la prospettiva molto positiva mica e la prospettiva di come dire priva di consapevolezza dei problemi che abbiamo di fronte il tentativo che dovrebbe fare chiusosi guardare
Ai problemi per cercare di capire in che modo
Si possono sbagliare
E il compito io penso alla mia discipline sono uno storico economico
Ho imparato soprattutto dal mio maestro magari studi che ho fatto cassoni economica importante non solo perché è interdisciplinare
Ma per il metodo che utilizza consentitemi un secondo di propaganda sulla storia economica perché la storia economica ma è una materia molto moderna secondo me più moderna dell'economia perché utilizza un metodo che io ho definito di abduzione
Che significa
E la storia economica e avendo una prospettiva sia diacronica che di atopica cioè segue gli avvenimenti fenomeni nel corso della loro evoluzione quindi non si limita a fotografare un evento ma lo guarda in tutta la sua evoluzione
E poi lo guarda nella sua collocazione in un terreno concreto in uno spazio geografico concreto
Le derivano da queste due conseguenze che la storia economica è in grado di fare comparazioni sia nel tempo che nello spazio
Quindi di prendere un fenomeno una crisi economica e vedere come si è sviluppata nel corso di un perito del passato ed imperioso il recente e trarne delle conclusioni
E al tempo stesso è in grado di capire come in Italia in Inghilterra in Francia o in un altro Paese lo stesso fenomeno si sia sviluppato diversamente di trarre delle conclusioni
La produzione sta nel fatto che la storia economica differenze della storica e prevalentemente induttiva dell'economia che prevalentemente deduttiva contiene tutti e due questi metodi perché guarda innanzitutto agli eventi per questo è storia
Nel loro svilupparsi quindi con una posizione induttivo non è una metodologia induttiva li riporta una teoria e cerca di capire la corrispondenza tra gli elementi e le teorie poi gli esiti di questo percorso li riporta nella realtà dei fatti degli eventi economici e cerca di trarne delle interpretazioni tutto questo io pezze qua lasso sorprenderebbe con me che non deve servire solo per studiare il passato
Io lo so applicando al presente perché se uno applica questo metodo Puppo studiare se l'arco di tempo che studia non è proprio di un periodo molto ristretto lo può applicare anche alla all'attualità
Io lo sto applicando allo studio della green economy fino all'arrivo dall'avvio economia circolare
Perché penso che con quel metodo si posso studiare questa si possono studiare le innovazioni tecnologiche si possono studiare i fenomeni dell'AGEA economia mondiale in questa farsa
Ma penso anche qui sarebbe stato d'accordo da se invece non sarebbe stato d'accordo che la storia o servire anche prevedere il futuro
Se noi utilizziamo questo metodo possiamo non facendo immagini ma cercando di seguire un percorso di capire in che modo questo futuro si può costruire
Forse ho detto un'eresia porse è il mio modo di affrontare prospetticamente le questioni e quindi di adire quella prospettiva molto positiva che lei mi ha detto di mostrare solo ritmi differenti no io ho semplificato molto dicendo che i ritmi il problema vero che noi dobbiamo guardare le contraddizioni della storia al sud c'è stato un problema di Storia delle istituzioni
Una fragilità dell'assetto istituzionale del Mezzogiorno la subordinazione del Sud ha determinato una fragilità anche delle istituzioni proprie del Mezzogiorno
C'è stato un problema di fragilità del tessuto sociale delle comunità
Al nord abbiamo avuto un esperienza sia pure localistiche comune gli stati regionali che è stata molto forte che ha creato un ispessimento del tessuto sociale e istituzionale produttivo perfino comunitario solidaristico che nel Mezzogiorno invece non c'è stato da cui la prevalenza dell'individualismo
Del fatto che qui anzi che fare sinergia si preferisce distruggere l'avversario spezzati le gambe perché in questo modo non prevale nessuno mentre in altre parti è un fenomeno esso so tagliando con l'accetta
Ma insomma altre parti invece questa capacità di unirsi e di combattere insieme dà un valore aggiunto qui bisogna innanzitutto lottare gomito a gomito con chi gli sta vicino
Questo è uno dei motivi per cui magari uno che è nato a Napoli e che ho vissuto in mezzo a tanti guai contraddizione quando va fuori eccelle perché ha vissuto in un ambiente in un contesto difficile quando va in un contesto più semplice riesce a farcela meglio che altri perché out una formazione durissima credo io
Tutti questi elementi compresa la criminalità organizzata ma compresa anche una divisione dei compiti nell'economia ma quante volte tornate ancora oggi sta tornando l'idea che il Sud mentre il Nord deve essere industriale il Sud si può basare o sull'agricoltura o addirittura sul turismo
è anche questo è un elemento di debolezza perché dava un ruolo subalterno subordinato al Mezzogiorno
Questo afflusso turistico benissimo che è viva eccetto le pizzerie le friggitorie a CIR al petto meraviglioso questa flussi
Esattamente diciamo a parte questo aspetto un po'deleteria però per fortuna cessava ripresa varie minacce
Ma siamo certi che questo è un processo duraturo che può consentire di fondare un'economia solida o non bisogna pensare anche a qualcosa di più come si diceva una volta strutturale io la penso così e penso che queste cose messe insieme
Chez che eravate diano il risultato di quello che bisognerebbe guardare a quello a cui bisognerebbe guardare per come dire non parlare solo di ritmi differenti certo è che la produttività però è il problema dei problemi perché ma anche la crescita e l'occupazione e tante altre cose dipendono in Italia perché anche l'Italia ha avuto un declino dei ritmi di sviluppo da questo tema della produttività apolitica
L'economia che prende il posto
Purtroppo il grande assente oggi è proprio la poi c'è grande necessità di politica perché la politica come non della politica politicante di quella di chi voleva gestire le risorse della cassa per fare consensi
Ma la politica risk che le la la tanto lo strumento principe per la risoluzione dei problemi ce e anche del per filtrare le opinioni il con il il confronto e per renderlo poi strategia per renderla proposta di policy
Questa politica non purtroppo latita e ce n'è un bisogno assoluto
Sì io che ho fatto come ricordava Marta Herling attività istituzionale anche politico moderno a lungo ho dato un contributo in quella direzione
Penso che non posso latitare allungo perché siamo viene sostituito da altro la semplificazione e penso che io perlomeno tuo dando contributi no anzitutto nella mia professione credo che di questo facendomi incontrare tanti giovani
Studenti e studiosi sicuramente sia un contributo positivo ma anche in associazioni
In fondazioni che si occupano di tematiche importanti io aderisco perlomeno a tre e do un contributo decisivo importante queste fondazioni perché penso che queste siano le forme intermedie che possono ricreare un tessuto
Che possano che vivificare la politica credo che i giovani abbiano e questa non è retorico quindi lo dico a bassa voce un compito fondamentale per ripercorrere i sentieri e per imporre come dire una diversa concezione della politica per imporre una forma di aggregazione politica che non sia semplicemente un'aggregazione di Paul piccoli potentati di piccoli interessi di bottega
E invece riprendere a darvi una visione generale nell'interesse comune e nel confronto di posizioni che è la cosa che manca di più ma anche soprattutto quando la definizione di proposte che servano a governare la transizione che stiamo che stiamo vivendo c'è bisogno di politica la cosa di cui abbiamo più bisogno non la possiamo mette derubricare sono assolutamente d'accordo con lei molto dipende non voglio dirlo eccome paternalistica mentre perché anch'io mi interrogo e cerco di dare un contributo molto dipenda come tutti quanti il più giovani soprattutto ma come tutti quanti possiamo dare un contributo a questo processo
Spero di risposta
Una altri interventi era
Meglio considera il nuovo
Il mio produzioni no
Negli USA solo
Questo nove
Per coloro
Il ruolo russo
Va bene nel mondo no perché abbiamo la videoregistrazione va bene
Uno due
Va bene
Poi faccio una battuta credo che noi dobbiamo rinnovare la politica perché ci sia la necessità di rinnovare la democrazia è assolutamente essenziale perché se non si fa cui sto prevale io duo dico quell'esperienza diretta
Una mia collega è stata in Uzbekistan
Sala Samarcanda e torna dettiamo è stato storiacce bellissimo ho capito perché l'Europa sta perdendo di ruolo lì stanno facendo in pochi anni delle cose straordinarie io sono stati in Albania dopo la caduta del regime sposata insegnare per cinque anni ci sono voluto andare per fare un'esperienza ho visto la velocità dei processi
Il tema è se tutto dipende semplicemente da questo il rischio è che noi ci incammina eremo sempre di più verso soluzioni dirigista
Se non si rinnova la democrazia e la politica in senso completamento l'UE moderno nel senso di un'efficienza anche delle scelte noi avremo voglia di parlare di un ritorno alla politica ma ce ne sarà poca possibilità la nel suo album di un ritorno a un sistema democratico efficiente il rischio vero di questa fase nella semplificazione necessaria perché se si semplifica si va avanti bisognerebbe riuscire ad andare avanti con sistemi diversi ma il discorso talmente complessa che io mi permetto di fare solo una battuta
Chi vuole intervenire il Corbaccio che la nostra che era presente a Lecco l'economia storia economica Gregori regrediamo spero suo valore Fiorella migliori auguri bellissimo Projest di ricerca
Baricco però vieni
Che per la registrazione
Io ringrazio il professore nella bellissima lezione ovviamente mi trovo concorde con la maggior parte di quello che lui ha ha diritto lei faccio solo una una domanda per sapere il suo parere quando lei parla delle tre convergenza e che io condivido pienamente ovviamente
Dice anche che durante la convenienza è il sud cresce cresce anche più del nord in termini di PIL pro capite
Però c'è qualcuno che definisce questa crescita come anche una modernizzazione passiva sì sì
Cosa ne pensa e e poi se a qualche elemento in più sulla passaggio a Biella della cassa da occuparsi dalle infrastrutture al finanziamento poi della dell'impresa e dell'industria grazie
Bene grazie per le due domande tutte e due molto
Me la cavo rapidamente nel senso che non nel senso le domande sono molto centrale
Moderno io ho avuto modo di polemizzare con chi ha utilizzato il termine modernizzazione passiva di un termine di Luciano Cafagna applicandolo a quel periodo dalla Cassa per il Mezzogiorno ho avuto modo di spiegare agli di parlare con lui peraltro
Il suddetto studioso aveva anche scritto sulla cassa dicendo l'esatto contrario poi a un certo punto
Ma io sono sempre colpito da questa capacità di rinnovamento totale delle idee io non purtroppo non ci riesco si vede che sono è un mio limite perché bisognerebbe anch'aprile la capacità come dire di di di di interrogarsi di di cambiare molto rapidamente
Modernizzazione passiva ma
Solitamente si fa riferimento a queste e credo che anche lui facesse riferimento a questo quando diceva
Che quell'intervento era un intervento calato dall'alto è basato su quelle che venivano chiamate le cattedrali nel deserto ovvero su interventi isolati dal contesto
La mia risposta è primo
Però se sterro dandoci ha detto che in un'aria ritratta e il Mezzogiorno era una verrà solamente facendo dei grandi investimenti si riusciva a recuperare il ritardo
Quindi avere grandi investimenti grandi imprese grandi industrie non cattedrali nel deserto
Era assolutamente necessaria che bisognasse far sorgere dal basso questi investimenti
Io potrei dire cavarmela pop polemicamente dicendo abbiamo visto quando si è fatta la politica di sviluppo sociale di sviluppo locale che Fini abbiamo fatto abbiamo fatto una brutta fine
Perché lasciare tutto a come dire in come richiamavo discenti millefiori significa perdere l'unitarietà di interventi invece che devono avere dimensioni forti e devono essere fatti rapidamente bene
Ma detto tutto questo
La modernizzazione passiva che non credo che sia stata vera come applicazione di un termine a mezzogiorno uno perché lo stesso Saraceno
Qua ha polemizzato violentemente contro la pole controlla l'ipotesi delle cattedrali nel deserto spiegando
Che si trattava della rottura di continuità e della necessità di aprire impianti moderni di grandi dimensioni che potessero poi a vere come dire una capacità di rendere più ricco il territorio e di farlo cresce
Parafrasando De André
Dalla
Diciamo letame non nasce nulla non nascono i gameti diamanti
Nasce un ulteriore degrado dal degrado non nasce sviluppo è solamente se si feconda il territorio che nasce sviluppo io l'ho parafrasato al contrario perché la poesia di De Andrè straordinaria di una bellezza
Sconvolgente ma l'economia e la realtà che noi dobbiamo affrontare molto differenti il degrado non da Sviluppo il degrado produce ulteriore degrado e lo sviluppo viene fatto con gesti coraggiosi impegnativi che in cambio la faccia all'economia
Quindi quell'intervento concentrate in grandi impianti era necessario se si voleva ridurre il diario divario in un tempo limitato
Seconda cosa quell'intervento non è stato utile al territorio circostante
Perché quelle industrie sono quelle che ancora oggi vivificare ulteriore del Mezzogiorno perché grazie al reddito procurati all'occupazione creato da quelle indusse il Sud è andata avanti modernizzazione passiva
Ma io credo che sia stato un disegno strategico importante ho detto però che questa discussione è una discussione oramai superata perché dire
Ci deve essere preferiamo un intervento top down un intervento dal centro
è stato quello di la cassa e ha avuto grande successo nella prima fase oppure no è meglio l'intervento dal basso bottom Poggi non è più realistico bisogna fare le due cose insieme
Ho cercato di dire che nel due mila quindici due mila diciotto i Patti per lo sviluppo del Sud avevano questa caratteristica di superare questa dicotomia di mettere insieme l'alto e il basso
Io credo che questa sia l'attualità
Ma se discutiamo di una storia dobbiamo prendere atto che quell'intervento di cosiddetta modernizzazione passiva è stato l'intervento di seria modernizzazione senza del quale il Sud sarebbe rimasto nella sua arretratezza per quanto riguarda le infrastrutture ancora più semplice perché sostanzialmente Saracino fin dall'inizio ha detto che la Cassa doveva fare industria doveva produrre interventi di carattere industriale
Nella concreta realizzazione del disegno del Governo De Gasperi si pensò che la cassa dovesse essere di sostegno alla riforma agraria quindi di creare innanzitutto le riforme le dighe
La diffusione dell'acqua
Le infrastrutture di collegamento che erano necessari per vivificare l'agricoltura meridionale
E quindi i primi anni furono dedicati a questo però sempre dei documenti della banca mondiale emerge che già nel cinquantuno io ho detto il cinquantasette e l'anno di svolta
Già nel cinquantuno vi erano stati degli interventi significativi industrializzazione soprattutto rivolti alle piccole e medie imprese
Quindi nel mentre si faceva una politica di infrastrutture anche quelli che loro privilegiato questa scelta di accompagnamento la riforma agraria si resero conto che era necessario dare impulso soprattutto alle piccole e medie industrie non ha grandi interventi
E quindi già nel cinquantuno cinquantadue si nazione finanziare quell'impresa per
Devo dire che poi alla fine il disegno ha avuto un carattere unitario perché tal cinquantasette Empoli industrializzazione è stato il segno prevalente che quel segno avuto grande significato per il Mezzogiorno
No grazie alle
Ci sono altre domande
E allora
Ci possiamo fermare qui io vorrei numero conclude questo nostro incontro ricordando perché insomma
Mi è venuto molto in mente ascoltando la relazione ricordando che questo anno accademico dell'istituto dedicato alla memoria di Raffaele Mattioli
E quindi voglio ricordare lo sappiamo ma naturalmente la la la lezione che ci ha dato Amedeo Lepore
Rientra in quella anche in quella storia o meglio comparazioni rientra anche in questa storia quando hai parlato appunto anche di queste diciamo momento straordinario
Dicendo che cileno ad altri ma questo momento straordinario in cui appunto personalità di quei di livello si sono
Impegnati hanno creduto sono questo a me sembra penso il discorso chiaramente
Chiaramente insomma il percorso alla figura straordinaria di Raffaele Mattioli fa parte di questa storia e ci congiunge anche all'Istituto italiano per gli studi storici che in qualche modo nella congiunzione fra Croce
E Mattioli e anche una congiunzione di spirito nazionale non ho di congiunzione fra quei sospetti grande pensiero meridionale
E la Rete di banche che Matteoli rappresentare un connubio interessantissimo da questo punto di vista la questione della classe dirigente che per Mattioli della formazione classe dirigente che per Matteoli era centrale che non poteva non essere allora legata fondi con la fondazione dell'istituto alla stessa questione meridionale perché l'istituto ha dato un contributo alcuni video Micheli che richiamato dei media di Oriente dal il giovane generazione dei meridionalisti sono formati qui nord sud è nato qui
E così sono pensiamo a Galasso
La compagnia
E e colgo l'occasione anche le luminarie ricordare Vittorio De Caprariis al quale dissi tutto la settimana prossima dedica un convegno nel centenario troverebbe la nascita preti tutto una costellazione che una generazione che in questo istituto si è formata innata insomma quindi mi faceva richiama avvicina fece richiamare tutto queste ricollegarci al percorso di questo anno accademico
Quale tua pensione
Ci tengo a vedere ricordarmi il tuo la tradizione Peña certamente Ogna un momento molto significativo grazie
Grazie quello per l'accoglienza
Bene allora ci rivediamo grazie a tutti voi grazie ma
Di curioso