Un'operazione che ignora le potenzialità dei Paesi africani sul fronte delle rinnovabili.
"L'inganno del gas", titola in copertina Nuova Ecologia di aprile.
E all'interno spiega ai lettori perché bisognerebbe cambiare rotta al più presto, per uscire dalle fossili, combattere la crisi climatica e aiutare a crescere l'Africa, dove oggi arriva appena il 2% … degli investimenti globali nell'eolico e nel fotovoltaico.
Il mensile di Legambiente ricorda poi che il 28 aprile ricorre la "Giornata per le vittime dell'amianto".
A 32 anni dalla sua messa al bando in Italia la fibra killer uccide ancora seimila persone all’anno e sono ancora troppi gli edifici pubblici e i siti industriali da bonificare.
Tra questi l'Isochimica di Avellino, raccontata nel servizio "Una fabbrica da smaltire": lì centinaia di operai per anni hanno rimosso l'amianto dalle carrozze ferroviarie senza le dovute precauzioni e oggi sono ancora in attesa di giustizia e della bonifica del sito.
Sulle pagine della rivista c’è poi l'inchiesta "Ecosistemi a strascico", che si concentra sulla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (la cosiddetta pesca Inn), che rende impossibile gestire equamente le risorse ittiche.
Le misure dell'Unione Europea per fermarla non funzionano perché ogni Stato agisce a suo piacimento, senza di fatto nessun controllo.
Per restare in mare, segnaliamo l’intervista con Francesco De Augustinis.
L'autore del documentario "Until the end of the world" racconta, e denuncia, l'industria degli allevamenti ittici, il settore alimentare che cresce più rapidamente al mondo.
Con effetti ambientali e sociali non così diversi da quelli della zootecnia intensiva.
Una buona notizia la troviamo invece nella sezione dedicata alla divulgazione scientifica.
L'articolo "Cambio di rotta" racconta infatti che a Samarcanda, in Uzbekistan, è stato presentato il primo Rapporto mondiale sulle specie migratorie, essenziali per il mantenimento degli ecosistemi.
La rivista porta poi i lettori in Sardegna, "A passeggio nel bosco da fiaba" nel Parco dell'ossidiana di Pau (Or), tra il Campidano e l’Alta Marmilla, dov’è possibile immergersi in un itinerario naturalistico e artistico.
Un percorso di installazioni di "arte in natura" destinate a tornare alla terra da cui sono nate.
Questi e altri contenuti al centro della presentazione del numero di aprile di "Nuova Ecologia".
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