Apertura della campagna elettorale del PPI per le amministrative e regionali del 23 aprile '95

In mia amici
Spetta a me il gradito compito di introdurre questa giornata storica nella vita del Partito Popolare Italiano la nostra manifestazione di Avellino attenti la difficile campagna elettorale dell'esperienza dei cattolici democratici la prima dopo una scissione che alcuni dei sono
Come il tramonto e che non solo per l'eterogenesi dei fini può trasformarsi in una rigenerazione del partito di Luigi Sturzo e di Alcide De Gasperi
Arbitro
Abbiamo l'onore di ospitare ad Avellino questa manifestazione di apertura e voglio subito esprimere a Rocco Buttiglione la gratitudine
La gratitudine di tutti i popolari Rampini per avere gratificato questa città che a molti primati
Quello di aver sempre dato maggioranze fortissime alla Democrazia Cristiana
Quello di avere presso due dei quattro parlamentari popolare eletti lo scorso anno in tutt'Italia ed ora questo nuovo primato quello di aver capito per prima
Che l'altra volta di Rocco Buttiglione e l'occasione straordinaria per riprendere il glorioso cammino dello Scudocrociato
Sì
Vogliamo dirlo forte perché ad Avellino questa scelta ci è costata tanto di più quando esso è coincisa per molti di noi
Con uno straziante dolore esistenziale
Con la separazione dal cammino di un grande maestro Gerardo Bianco
Che ci ha dato
Numerosi insegnamenti ed al quale ci siamo separati in questo bivio decisivo
Ed è un bivio decisivo amici di Avellino perché da una parte ci volevano fare imboccare una strada che già conoscevamo quella della vecchia Nomentano e dura della nostalgica della Prima Repubblica di Romano Prodi e di tutto quel che abbiamo combattuto per anni e ci si pattini modesti a tal volti da soli
E dall'altra c'è questa nuova avventura che non è come vogliono far credere agli la resa da Silvio Berlusconi ma al contrario lo sforzo di capire
I problemi che Berlusconi ha posto che il Partito Popolare di Mino Martinazzoli ha ignorato e che certo Forza Italia da sola non può risolvere
E sono i problemi di un ceto medio di un'Italia umile laborioso ed onesta che dopo la Democrazia Cristiana di Alcide De Gasperi non ha avuto un riferimento né una certezza
Noi caro Rocco sappiamo che il tuo supporto e costruire questa certezza ed è per questo che siamo dalla tua parte
Ed è per questo che vogliamo contribuire nel Mezzogiorno d'Italia a dotare il Partito Popolare di una nuova classe dirigente non a caso nell'Avellino delle famigerate pensioni facili stavolta la grande stampa trova gente nuove libera
Capace di aggregarsi intorno ad un nuovo gruppo dirigente e questo pomeriggio però presentiamo con orgoglio a cominciare dall'uomo simbolo di questa campagna elettorale
Stefano Sorvino
Che ha trent'anni si avvia ad essere il sindaco più giovane di città capoluogo e forse a giudicare dall'aria che esistente il più votato
E alla regione il Partito Popolare Candida un'altra giovane una professionista
Un notaio la quale non solo esprime il senso di una professionalità al servizio della politica ma evoca nel nome un'indimenticabile tradizione democristiana Concita delitto
Alla Provincia il Partito Popolare sostiene un candidato l'ingegner Bruno consentimi
Che non appartiene ad alcun partito ma espressione di tutte le forze del Polo insieme all'Ulivo il Partito Popolare Irpino indica in un ideale patte nel CIPE il professore Ambleto Tino
Mio immediato predecessore alla guida del partito e garante di tutti i popolari che si stringeranno intorno a Bruno Possenti un ringraziamento espresso all'amico Pino Perrotti
E per le sue non comuni doti politiche abbiamo indicato capolista al Comune capoluogo
E accanto a queste donne e questi uomini caro Rocco vediamo centinaia di candidati molti giovanissimi quasi tutti alla prima esperienza ma comunque tutti i protagonisti
Di questa primavera popolare che celebra ad Avellino l'esordio più entusiasta
E prima di dare la parola a Gianfranco Rotondi in questo teatro voglio esprimermi una riflessione
Molti pensavano lo scorso anno che la sua elezione forse un fiore nel deserto per usare un'espressione caro ad un uomo che idealmente tra noi Pasquale Grasso
Ma caro Gianfranco l'entusiasmo di stasera è la prova eloquente quel quel fiore era solo l'anticipo di un nuovo germoglio della grande storia dei cattolici democratici
Cari amici cari amici
Tutto sommato
Tutto sommato il mio compito agevolato e irrisolto perché Rocco terrà fra qualche istante l'atteso discorso politico
De Luca affatto tutte le cerimonie per cui potrei fermare a qualche riflessione rapida ma so di doveva dire qualche parola di più non tremato e non moltissime
Una sulla situazione nazionale
Una su quella locale che non racconto tanto a voi
Quanto alla segretario del partito che probabilmente vorrà FM informato sento Cino i visti tanto in questi giorni ma confusamente per quelle storie che voi conoscete
Lei divisioni i consigli nazionali Catenacci e tutta quella roba lì e quindi ci ritroviamo qui in una cornice di maggiore serenità
Per raccontarci le cose politiche che riguardano il futuro come ha ben detto Franco De Luca
Sul piano politico generale non a voi che dall'accoglienza ho capito che ne siete convinti ma a chi ci ascolta da casa noi abbiamo il dovere di dire
Quello che abbiamo fatto e soprattutto quello che vogliamo fare
Che è cosa ben diversa da quello che raccontano gli avversari interni e due esterni
Noi vogliamo rifare ha detto Rocco la Democrazia Cristiana
E questa cosa qui spaventa un pochettino ovviamente quelli che lo dico al mio amico Franco D'Ercole non hanno amato l'esperienza politica della Democrazia Cristiana
Ma nessuno si allarmi non è quella Democrazia Cristiana che vogliamo rifare noi vogliamo riorganizzare l'area moderata in una in maniera diversa
Dallo scadimento degli ultimi anni ed in un modo che ricordi quella Democrazia Cristiana che ci ha raccontato l'onorevole Fiorentino Sullo nelle sue tante testimonianze personale vogliamo rifare la Democrazia Cristiana che il segretario definisce degli anni d'oro
Sapendo che in questi anni che non fondo ma neppure di piombo quella democrazia cristiana non la potremo rifare da soli
Sapendo che l'Italia è cambiata
Sapendo che un sistema elettorale maggioritario da noi fortemente voluto non ci dà soltanto entusiasmi ma anche problemi nuovi
Problemi amiche ed amici che noi abbiamo contemplato non risolto perché se oggi siamo in queste condizioni
Non è per dirla con un'espressione che piacerà ai miei amici socialdemocratici per un destino cinico e baro
Noi siamo in queste condizioni perché lo scorso anno
C'è stata una classe dirigente che in gran parte la spessa che ha fatto gli sgambetti a Buttiglione
Che ci spiegò anche in questo teatro con riga e compasso che si poteva fare un centro che fosse alternativo alla sinistra e guarda un po'contemporaneamente anche alla destra
Alla destra che per loro non era solo il movimento sociale non ancora Alleanza Nazionale ma era anche Forza Italia era anche il partito cristiano-democratico nato da una nostra scissione
E anche la lega che ha avuto uno strano destino oggi corteggiata e dando vita da quella parte del partito popolare ieri rifiutata come alleato in virtù di un improbabile sogno centrista
Che ci condusse dove sappiamo dove stasera abbiamo ricordato
E cioè ad una vittoria in quattro collegi su quattrocentosessantotto Rocco Buttiglione ha un merito
Di aver maneggiato con sorprendente velocità uno strumento il sistema maggioritario ostico per tutto il resto della classe dirigente di questo partito
Di aver capito in tempo che con questo sistema elettorale c'è una battaglia che avviene in due battute la prima scegliere in quale polo collocarsi
La seconda iniettare in quel polo il carico della propria tradizione dei propri valori e delle proprie aspirazioni programmatiche noi gli siamo grati per questo
Al di là del risultato che può essere come qui di vittoria o come altrove di sconfitta ma una vittoria varrà per tutti i popolari in tutta Italia
E cioè il superamento di quella condizione disperante che condannava il nostro partito ad una terzietà non interessante per l'opinione pubblica questo è avvenuto
Nel famoso Consiglio nazionale nel quale ci siamo divisi e poi il resto lo dirà il segretario la cui parola attendete connaturale impazienza io voglio dirvi solo una cosa
Che in parte giustifica anche la determinazione con cui lo abbiamo seguito in questa battaglia
Io mi sono ritrovato in sintonia con Buttiglione
Per una ragione vi confesso che precede su un certo che voi la capirete viene molto prima anche della scelta di carattere politico generale
Perché
Egli si è manifestato subito come un animale politico diverso
Da quella vecchia nomenklatura democristiana che ha ucciso la Democrazia cristiana e non paga di averlo ucciso la Democrazia cristiana ha tentato di buttare tutto il piombo di cui disponeva nelle ali del giovane Partito Popolare impedendo come è sempre avvenuto il varo di nuove classi dirigenti
Trattenendo l'iniziativa del segretario in un mare di mediazioni
E di immobilismo e alla fine cercando di liberarsi dell'unico prodotto nuovo venuto fuori nell'arco di questi ultimi mesi tormentati Rocco Buttiglione non ce l'hanno fatta
La novità rispetto al passato è che questa volta
C'è stata una capacità di difendere questa novità politica e c'è stata una conclusione paradossale
E cioè che questa scissione popolare
Che tutti vogliono tratteggiare come una semplice divisione tra destra e sinistra contiene invece un profilo infinitamente più interessante
Giacché se la contempliamo con un'altra ottica noi vediamo curiosamente che da una parte e schierato tutto il vecchio
Dando a questa parola un significato non offensivo ma di constatazione della continuità
Con una certa parte della storia democristiana che non è propriamente quella che noi vogliamo emulare e riprendere dall'altra parte
Ci sono quelli che Sgarbi ha definito gli sconosciuti che poi saremmo noi quelli lì che il grande pubblico non conosce
E che hanno accompagnato Buttiglione in questa nuova sfida consapevoli che solo così si potrà ridare alla politica tutta la dignità di cui essa ha bisogno e che la gente risolve nella volontà di scegliere tra due soluzioni alternative sapendo bene però quali esse sono e da chi
Rappresentata la possibilità di governo ebbene amiche ed amici
E quello che abbiamo voluto fare anche noi in Regione a livello provinciale ed a livello comunale
Ed è la parte che ci riguarda più da vicino e che tratterò rapidamente per non rubare tempo al segretario
Vedete venendo da Roma in macchina ho raccontato arrocco che la piccola avventura che in qualche modo culmina stasera in questo splendido teatro ricco di entusiasmo cominciò tanti anni fa quando alcuni fra voi
Per ricorderanno noi in pochi incontrammo dinanzi al bar Lanzara
Allora ancora aperto un uomo stanco
Solo un uomo che era stato potentissimo
E dall'altro marciapiede
C'era un altro uomo che potente ancora e che era seguito da un codazzo di postulanti e sorprendendo ci del fatto che quelli dall'altra parte non salutavano l'uomo solo che stava dall'altra parte ci avvicinammo nulli
E ci facemmo raccontare
Che cos'era la politica
E ci convincemmo lo dico Anna che Tino Aurigemma che era più entusiasmante fare politica che fare giornalismo poi al giornalismo mi ha trascinato sulla via del ritorno Rocco Buttiglione affidandogli la direzione del popolo
L'avventura cominciò così conto corrente contrapponendosi sempre con grande lealtà e con grande umano rispetto ad un sistema di potere
Che giustamente Gerardo Bianco definiva come l'ultima sopravvivenza dei sospesi stemmi sovietici perché concentrava su di un territorio ridottissimo una quantità di potere
Impressionante e Aimi
Che si sentiva tutta nella vita quotidiana di questa provincia
Dove senza stringere le mani giuste non era possibile Stefano diventare sindaci
Ma non era possibile neppure aveva diritto di cittadinanza nella battaglia politica non era possibile diventare primari di ospedale non era possibile vincere il concorso non era possibile
Neppure consentire ai propri figli la legittima aspirazione ad un posto di lavoro perché quando io di lunedì mattina
Apro la segreteria e regolarmente ricevo quaranta giovani o le loro mamme o i loro papà che mi dicono onore è compito vostro io gli spiego che non è compito mio ma loro non mi credono perché chi è venuto prima di me gli ha fatto credere che quello invece fosse proprio il compito dell'uomo politico Cuesta era la Provincia nella quale ci imbatte Emmott quando ventenni decidevamo che si poteva tentare l'avventura
Ebbene siamo stati fermi coerenti decisi nel difendere questa linea di principio nel dare a questa provincia la possibilità di un'alternativa
Io so che fra di voi c'è qualcuno che dice che magari questa coerenza ha avuto una parentesi
Perché qualcuno ritiene che lo scorso anno Rocco l'aver fatto una battaglia elettorale tutti assieme ma poi si sa che quando si sta in un partito si sta tutti assieme
Sia stato un atto di incoerenza
Ed io vi confido così in uno spirito di grande comunicazione cordiale che ci ho pensato a lungo questo fatto
E ritengo che sia stato giusto combattere quella battaglia per difendere le ragioni della storia della Democrazia Cristiana
Ma ritengo anche di aver coltivato qualche illusione in più che riguardava il dopo
Perché io ritenevo che quel sistema di potere si fosse consumato e dissolto e attribuivo agli avversari dame ammirati e per certi aspetti anche amati
Una intelligenza che essi grande perché documentata dalla storia ma che evidentemente io immaginavo più grande
Perché immaginavo
Che dopo aver vissuto la dissoluzione di quel sistema perfetto di vicende che non voglio nominare perché non intendo speculare sul DS immaginavo che alcuni di questi amici avessero la voglia di aiutare gli uomini dell'avvenire senza proiettare su di essi il proprio passato
Questo non è avvenuto
Perché dall'indomani delle ultime elezioni politiche
C'è stata solo una determinazione che è stata chiara in un certo gruppo dirigente e nell'uomo che più lo simboleggia la volontà di rimettere le mani sulla città che era sfuggita di mano
La volontà di tornare a contare e si facevano i congressi per cambiare i segretari
E poi non si cambiavano più perché bastava dimostrare ai segretari che senza stringere la mano giusta non si era più segretario
Si volevano cambiare i sindaci e poi non ci si metteva d'accordo su come cambiare lì perché la gara non era per scegliere il migliore ma per individuare il più fedele e noi dobbiamo raccontare come è andata questa alleanza con degli amici del Polo della libertà ma lo dobbiamo raccontare arrocco perché dobbiamo confidare
Una cosa che forse lui non sai cioè che noi l'avevamo fatta dieci minuti prima e non dieci minuti dopo la fatidica firma di via dell'anima
Perché qui consapevole della difficoltà di avviare questa battaglia di cambiamento pur costretto a fare una lettera alla città per dire il vostro deputato mette nelle vostre mani la possibilità di cambiare aiutatemi
Accadde che il mio partito il Partito Popolare
Per bocca del suo leader storico più prestigioso disse che era una cosa sconclusionata accadde invece che Forza Italia Alleanza nazionale e dicendo che stiano democratico dissero che era una cosa giusta
E io voglio dire anche con franchezza che questa scelta di alleanza con la destra
è nata per effetto della indicazione del segretario dieci minuti dopo ma qui è nata dieci minuti prima perché la destra ci ha risposto e la sinistra non
E siccome io ritengo
Che la sinistra possano corre a rispondere una risposta non la voglio subito perché qui deve essere chiara una cosa
Che poi non è una diminuzione di questa alleanza Mennea addirittura l'esaltazione
E qui la battaglia non è tra destra e sinistra ma tra vecchio e nuovo perché noi abbiamo messo in campo cose valori programmi equilibri donne e uomini nuovi e li vedete su questo palco perché voglio qui ringraziare Concita De vitto per aver dato una disponibilità che si rinasce dalla storia che il suo cognome evoca ma nasce soprattutto dalla stima che lei ha saputo conquistare in città e quindi accanto alla notaia delitto e ai candidati di Forza Italia che saluto perché potessi in fondo di origine democristiana io dico Concita che la tua elezione al Consiglio regionale e speriamo anche quella degli altri sarà la risposta più forte
Per un partito popolare che vuol rinnovarsi nella coerenza e nella continuità
E all'amico Cosentini dico la stessa cosa a lui non è della nostra famiglia ma noi gli abbiamo messo a fianco uno che questa famiglia la conosce bene e quindi saprà guadagnare gliene tutele benevolenza caro cosentini
Tu rappresenti una scelta che deve entusiasmare questa provincia per la ragione che ho detto prima
Perché tu i posti non li I promessi di ai dati nell'azienda che dirige con competenza so che non mi permetterà in questa campagna elettorale dovresti avere tre FIAT ma so anche che la gente capirà fino in fondo che la indicazione della tua candidatura è una scelta di metodo
è un condensato di stima per la persona ma soprattutto di indicazione programmatica per come noi vorremmo far politica dopo
E dall'altra parte non è che Pino Perrotti noi possiamo tediare il segretario raccontandogli quello che hanno combinato ma qualcosa gli ha dobbiamo dire perché
Quando avviene che non si fa una accordò alla Regione perché si dice che con la destra mai uno si aspetta che poi l'accordo lo facciano in un altro modo invece che hanno combinato
Hanno detto che non si trovavano con Rifondazione a me hanno detto che non si provavano col candidato che un magistrato ma può darsi che sia un'insolenza
Hanno fatto una lista Ariella monca
Di metà partito popolare che va in giro con in testa il presidente Grasso che io stimo e nel suo genere ammiro
Con dopo l'onorevole Rosetta Jervolino che pure stimo ma purtroppo non ne vengo ricambiato perché lei si chiede come mai avete buttato il popolo di Lonati nelle mani di Rotondi e io sono stato costretto poi a dirlo
Caro sette voi pubblici chiedemmo come mai partito di De Gasperi fosse finire nelle mani due ma cerchiamo di
Cerchiamo di tollerare chi con un po'di reciproca benevolenza
Hanno fatto una lista di orfanelli della democrazia cristiana è la mandano in giro così com'è confezionata perde e a prendere in giro chi poi si sente dire votateci ma una bici perché contenuti e per che cosa non lo dico
Se modico quello che hanno combinato al Comune di Avellino
Dove sanno solo dire che il nostro candidato c'ha trent'anni ma non sorride che poi ci hanno talmente imbrogliato idee che pure io all'inizio dicevo Stefano e solidi quali giustamente una signora a cui io ho detto quasi per giustificare che è una persona seria non sorride è una signora mi ha detto ma onorevole caro ma se noi vogliamo che il sindaco una soubrette ce la cerchiamo si dà il caso che noi preferiamo proprio questo che è una persona seria dall'altra parte
Loro hanno detto che
Prima che era una persona seria ma che non la potevano votare perché c'era la destra
Questa destra è nata cosa strana perché fino a ieri sera si incontrano confini una continuazione insomma o parlano di donne o se parlano di politica ci dovranno spiegare perché questa destra non va bene solo ad Avellino
Eh va bene passi che c'è anche la destra in una coalizione che è ancora aperta cioè non è ancora consolidata aspetta altri rapporti
Ma la cosa strana è che dicevano che bisognava dare fedeltà al Sindaco uscente che è un uomo che io stimo e io l'ho detto in tempi non sospetti e questa è l'occasione per salutare Angelo Romano un uomo che ha servito Avellino con dignità
E al quale dicemmo che dovendo intraprendere una strada nuova era giusto che la strada nuova fosse percorsa da uomini Movie e quindi lo congediamo con dignità
Loro invece lo hanno indicato come sindaco nella Commissione elettorale poi sono andati a fare le liste l'hanno cambiato hanno levato e hanno nessun'altro dicendo che era il nuovo il giornalista Tonino Di Nunno
E insomma qui sta nelle parole non vi impressionate concludo subito ma sulle parole ci dobbiamo mettere d'accordo perché questo splendido esemplare del nuovo è la seconda volta che è candidato a sindaco perché la prima fu venti anni fa
Quando in una congiura dei consiglieri comunale con l'inseparabile Venezia
Decisero di far fuori un sindaco bravo e quasi giovane come Sorvino che era Massimo Preziosi e fece una congiura detta la congiura di San Vincenzo per cacciare il sindaco sapete come Fini ebbe ci sondando i ragazzi non se ne ricordano
Rocco Crimi che dovette intervenire l'onorevole De Mita per sedare la congiuntura li prese a schiaffi
Venezia fu schiaffeggiato Dinunno fu sistemato alla RAI come giornalista e per venti anni non l'abbiamo visto più
E poi Stefano questi si sono convinti che per fermarci c'è bisogno del giornalista televisivo perché l'anno scorso cercano di buttarci davanti Francesco Pionati
Insomma che poi mi pare voti in modo non diverso da noi quest'anno abbiamo candidato te e hanno tirato fuori Di Nunno e il prossimo è più fortunato perché gli resta solo Gigi Marzullo che
Ora che voterò io che voterò io perché vede è il più simpatico
Signori prima di dare la parola arrocco per dire cose serie io voglio dire l'ultima
Che poi se è seria
Questi comportamenti dimostrano più di tutti i teoremi che questa battaglia è una battaglia prepolitica voglio dire una battaglia di civiltà
Non vi fate e lo dico non ha voi ma chi ci ascolta la casa non vi fate imbrogliare da quelli che ci vogliono portare sul territorio dell'ideologia della destra e della sinistra
Qui è una scelta è una scelta tra loro
Che son quelli che sapete quelli che hanno comandato per trent'anni
Quelli che hanno solo detto questa provincia sino a renderci entusiasti delle nuove targhe che non ci fanno identificare più per non sentirci dire le cose che per causa loro ci vengono dette tra loro
E gli altri gli altri sono questi candidati sono la nuova classe dirigente che loro hanno promesso per trent'anni e non hanno mai varato
E che dipende dal vostro voto perché si vinca tra questi amici e loro
Non dipende da noi non si sa cosa vogliamo dipende da chi ci ascolta e decide a cui con grande rispetto possiamo solo dire che è il momento di cambiare e che possono venire con noi
Cari amici per me è una gioia essere qui oggi insieme con voi in un momento che al momento di riflessione politica ma è anche un momento di festa un momento di amicizia un momento di incontro di uomini veri che sanno affrontare la vita con la necessaria serietà come il candidato Sindaco ma anche con un po'di sense of humour come il nostro onorevole Rotondi
Perché la vita è fatta dell'una e dell'altra cosa
Io cercherò brevemente di rispondere a tre domande la prima domanda è che cosa e successi
Com'è che siamo arrivati al punto in cui siamo e qual è esattamente il punto in cui siamo
La seconda domanda è che cosa vogliamo fare
E la terza è in che modo lo vogliamo fare
Che cosa è successo
Io credo con tranquilla coscienza di avere tentato di fare esattamente quello che avevo promesso che avrei fatto al primo congresso del Partito popolare
Al primo congresso del Partito popolare gli avevo detto
Noi vogliamo costruire il centro nell'area moderata
Con un chiaro confine verso la destra fascista
E in alternativa alla sinistra
Costruire il centro
Che cosa vuol dire che cosa è il centro che noi volevamo costruire tutti dicevano che il centro non c'era più abbiamo un nuovo sistema elettorale è un nuovo sistema elettorale
Bipolare ci sono solo due poli bisogna scegliere l'uno o l'altro e allora dicevano un polo sta a destra un polo sta a sinistra quindi il centro non c'è più e noi rispondevamo mica vero non è così
Perché
Non è mica indifferente se uno dei due schieramenti è guidato dai fascisti o dai democristiani
E guidato dalla destra o dal centro non è mica indifferente neanche se l'altro schieramento guidato dai comunisti o da una sinistra moderata
Il fatto che gli schieramenti siano solo due non significa che non c'è bisogno di centro significa che c'è bisogno di ridefinire il centro di capire che il centro non è una posizione geometrica
Ci sono due confini quello con i comunisti quello con i fascisti tutto quello che sta in mezzo il centro quel tipo di centro è finito
E finito perché sono finiti i comunisti sono finiti i fascisti
E finito perché è cresciuta una nuova generazione che ha altri orientamenti altra storia altri problemi è finito perché è cambiato il mondo
Qualcuno non se ne è accorto
Qualcuno non se n'è accorto del mondo che cambiava però il mondo è cambiato lo stesso
E allora abbiamo un nuovo sistema sì certo che bipolare in cui c'è un'unica linea divisoria ma noi dobbiamo costruirlo questo sistema
Alle elezioni del ventisette ventotto marzo noi abbiamo trovato un sistema politico sbaglia
Con
Un polo che era troppo a destra e l'altro polo che era troppo a sinistra
Non abbiamo detto noi lavoreremo perde comporre questo il Poli per disaggregare e per riaggregare
Uno di questi poli quello dell'area moderata
Intorno al centro mettendo il cervello e il cuore di questo polo al centro
Perché l'area moderata perché nella storia italiana come nella storia europea in genere c'è una grande frattura che non è semplicemente quella tra i comunisti
Gli anticomunisti
Quella in un certo senso finisce con la fine del comunismo c'è una grande frattura che quella tra la sinistra
Che ha pensato ad una società nuova che rompeva radicalmente con la storia con la tradizione con i valori cristiani del popolo per proporre una nuova cultura illuminista
Che ha pensato che alcune virtù fossero sorpassata
E invece quell'area moderata che ha voluto vivere una continuità con i valori cristiani e una modernità che non fosse alternativa ai valori cristiani
Questa è la linea divisoria
Che attraversa il sistema politico tedesco quello francese quello inglese e oggi anche quello italiano ma era quella linea divisoria
Sulla quale si è costituita a suo tempo anche la Democrazia Cristiana perché cosa fatto De Gasperi aggregato l'area moderata
Aggregato l'area moderata coprendo uno spazio che è quello dei popolari di oggi è quello di Forza Italia di oggi ed è anche gran parte di quello di Alleanza nazionale di oggi gli ammessi assieme
Evitando il rischio che potevano correre di fare un blocco reazionario un blocco di destra
Dando loro come orizzonte ideale la dottrina sociale cristiana dando loro un forte fondamento di valori cristiani è una prospettiva di politica di riforme e di solidarietà
Questo è quello che fece De Gasperi allora di questo e vissuta la democrazia cristiana fino ad oggi e in questo modo la democrazia cristiana costruito il progresso e il benessere verità
Proprio per questo noi
Volevamo un centro che fosse alternativo alla sinistra ma diverso
Da quel popolo che c'era allora e abbiamo lottato per disaggregare quel popolo per romperlo
Ma con l'intenzione poi di riaggregare la stessa area moderata in un altro modo
E quello che abbiamo fatto nessuno ci credeva noi l'abbiamo fatto abbiamo fatto al governo Berlusconi una opposizione di centro diversa dall'opposizione di sinistra
Dovete darmene atto non no ormai tenuto nascosto
Anche quando abbiamo fatto delle battaglie insieme col PDS io ho sempre detto in pubblico ed in privato
Qui ad Avellino molti si ricordano sono stato condanne vi ricordate questo abbiamo detto allora anche a D'Alema in pubblico e l'abbiamo detto anche in privato quando abbiamo cenato insieme
A Gallipoli ma non solo che
Noi faremo una battaglia insieme perché questa formula politica ci sembra sbagliata ma attento quando saremo riusciti a far cadere il governo Berlusconi tu andrai avanti per costruire una sinistra vincente noi no noi tenteremo di riaggregare quell'area in un altro modo in che modo
Superando
Una serie di equivoci legati ad un federalismo spurio della Lega
E ad un complesso antimeridionalista che la lega si è tirato dietro
Questo io avrei preferito superava in un altro modo perdendo la lega
Depurata diciamo così dentro una
Coalizione di centro non ci siamo riusciti vedremo cosa ci riservati il futuro sono andato per la loro strada salvo poi scoprire che il loro elettorato non li segue se fanno le alleanze col PDS perché è un elettorato di centro moderato
E son rimasti isolati un poco nella posizione che abbiamo avuto noi al tempo delle altre
Lo abbiamo fatto costruendo con Forza Italia un dialogo ed una alleanza privilegiata
Abbiamo liste comuni abbiamo costruito un centro chiaramente identificato che poi accetta un'alleanza con la destra democratica per vincere e per governare il Paese e abbiamo ottenuto un altro risulta anche a causa d'una polemica dura ma amichevole che abbiamo condotto con fermezza Alleanza Nazionale ha fatto un passo che molto importante
Ha riconosciuto che il fascismo e cattivo
Che l'antifascismo e buono soprattutto l'antifascismo nostro dei cattolici della Costituzione della Repubblica italiana
Quell'antifascismo che dice che la persona umana che le comunità intermedie che le nazioni hanno dei diritti che vengono prima dello Stato quell'antifascismo che rifiuta il mito della violenza e della forza e che prima di tutto rispetto di quella sacralità della persona umana che ci viene richiamata anche in questi giorni da Giovanni Paolo secondo nell'ultima grande enciclica sul Vangelo della ditta
E che dovevamo fare
Davanti ad una destra la quale chiede di entrare nella democrazia italiano
Dovevamo sbattere la porta in faccia
Nel momento in cui il PDS
La riconosceva e la legittimava vi ricordate D'Alema e Fini alla televisione
La riconosce nella legittimava magari con una intenzione
Non del tutto buono quella di dire vedete il futuro e nostro e loro gli eredi del comunismo gli eredi del fascismo siamo diventati buoni adesso siamo noi l'Italia no
Che siete diventati buoni ci fa piacere ma non siete voi l'Italia Italia seguita dal centro
L'Italia quella Italia che gli ha dato modo di cambiare e l'Italia che è stata costruita da De Gasperi e dalla democrazia cristiana quindi benvenuti nella democrazia italiana ma ci siamo anche noi e abbiamo una storia lunga e nobile in questa democrazia
Che dovevamo fare nel momento in cui il PDS riconosce legittima
Che dovevamo fare nel momento in cui questo riconoscimento e questa legittimazione viene dai maestri dell'antifascismo italiano quando viene da Norberto Bobbio
Quando viene Alessandro Galante Garrone quando viene da Leo Valiani
Dovevamo dire che non era vero oh Dio qualcuno fra di noi ha tentato di dire che non era vero ma lo ha fatto non perché ci credesse
Ma perché capiva che nel momento in cui noi davamo questa legittimazione culturale
La destra democratica per il centro è un interlocutore possibile
Per la sinistra no ma per il centro si
In tutti i Paesi d'Europa i popolari hanno stabilito un sistema di relazioni politiche che abbraccia anche la destra democratica ci sono delle eccezioni dove la destra non è democratica e sopra una soltanto fondamentalmente in Austria
E non porta bene ai popolari perché quando i popolari non possono dire che sono alternativi alla sinistra
L'elettorato fa fatica a dare loro fiducia
Il nostro problema il contributo che noi dobbiamo dare alla democrazia italiana e quella di ancorare al centro tutta l'area moderata
Offrendo un rapporto politico alla destra democratica che la Guidi nel suo cammino all'interno della democrazia italiana che un poco anche la controlli mi perdoni ma gli amici di Alleanza Nazionale un poco anche la controlli perché un processo
Che non avviene in un giorno solo che ha bisogno dei suoi tempi ma che io credo ha toccato un punto di non ritorno e che noi dobbiamo facilitare e controllare è un dovere che abbiamo verso la democrazia italiano
Quando ho detto queste cose qualcuno si è scandalizzato molti si sono scandalizzati
Gridando mai con AN mai con Rifondazione comunisti
Capita poiché qualcuno di quelli che ha guidato mai con AN mai con Rifondazione Comunista
In questi giorni ha fatto le alleanze locali con Rifondazione Comunista
Vale a dire con un partito che non ha detto che il comunismo è una cosa cattiva che non ha detto che gli anticomunisti avevano ragione che non ha detto che De Gasperi ha salvato la democrazia italiana dal comunismo e dal Togliatti
Con un partito che ancora orgoglioso di portare nella sua bandiera esattamente quella falce quel martello che sventolavano sui campi di concentramento del gulag sovietico
Io non ce l'ho con loro
Però un po'di ipocrisia cioè scusate mi sembra che risulti dai dai dati di fatto concreto
Non ce l'ho tanto con loro perché il sistema in cui viviamo adesso il nuovo sistema politico è un sistema politico che obbliga a fare delle alleanze molto ampie ed eterogenea ci sono dei limiti ma le alleanze sono molto ampie ed eterogenea
Ma proprio per questo non si può attaccare noi che abbiamo riconosciuto un dato di fatto reale il confine verso destra della democrazia italiana si è spostato adesso corre fra AN
L'MSI di Rauti
E d'altro canto mentre si contesta questo fatto
Andare a cercare l'alleanza di chi invece orgogliosamente proclama la sua continuità con il comunismo libero di farlo
Ma certo è quanto meno ipocrita rimproverare noi e poi andare a fare queste alleanze
Io ho portato questa proposta politica nel nostro Consiglio nazionale ho detto avevo promesso di fare queste cose
Adesso ne ho fatte abbiamo l'occasione di fare abbiamo l'occasione di ancorare Forza Italia al centro se lo sarebbero andati a destra se no anche il processo di cambiamento di AN forse si sarebbe arrestato non trovando una sponda orali
Abbiamo l'occasione di farlo
Facciamo o lo facciamo adesso o non lo faremo mai più qual era l'alternativa
L'alternativa razionale era andare a sinistra
Fare un'alleanza con il PDS che poi per vincere avrebbe dovuto accettare il rapporto con Rifondazione Comunista come poi è successo e sta succedendo
E finire col fare nel migliore dei casi una sinistra moderata italiana io son contento se si fa una sinistra moderata in Italia ma non è il compito nostro il partito di Sturzo è in atto non in alternativa
A i comunisti che non c'erano ma in alternativa ai socialisti ai socialdemocratici che c'erano e che erano la sinistra dell'Italia di allora
Era alternativo non solo ai massimalisti ma anche ai moderati a Turati
E a alternativo alla sinistra per ragioni di valore
Anche per ragioni di insediamento sociale
Perché in fondo
La sinistra è portatrice di una idea che a noi non va bene
E l'idea dentro primato della politica ho detto che a noi non va bene a qualcuno di noi è andata bene e ha tentato di farla propria
Intendendo con primato della politica che tutto il lavoro ma poi non è che ognuno riceve
L'equivalente di quello che
Porta
Non è che ognuno viene retribuito secondo il suo merito no tutto ha messo in un grande calderone da quel calderone attingono tutti e quanto ciascuno può attingere lo decide il potere politico
Noi abbiamo avuto in Italia una concezione della politica come gestione globale nella società non come capacità di creare regole di giustizia di armonizzare i diversi interessi ma come qualcosa ti domina e controlla tutta la società e anche la democrazia cristiana in una fase in parte ha ceduto a questa concezione ma contro questo c'è una ribellione perché la gente oggi chiede giustizia
Chiede quella giustizia che Aristotele chiamava commutativa io do una cosa ho diritto ad avere l'equivalente in cambio perché c'è troppa gente che prende più di quello che era
E tanta gente che è stanca di dare più di quello che ricerca
La solidarietà non è ignorare la giustizia la solidarietà è sapere che se c'è qualcuno che non ha niente da dare dobbiamo dargli una mano per renderlo attivo per tirarlo dentro il mondo della produzione del lavoro perché perché anche lui possa entrare e partecipare del benessere comune
Ma con la parola solidarietà molte volte si è coperta invece questa concezione
Pensate alla scuola io faccio sempre l'esempio della scuola nella scuola italiana c'è della gente che merita un monumento tante professoresse professori che meritano un monumento anche perché oltre il monumento non ti danno niente
Non li danno niente perché
C'è gente che lavora che studia che sia giorno
Settimana che spende per essere in grado di fare lezione in modo dignitoso in quelle venti ore
E i ragazzi con loro il TAR ci sono persino dei ragazzi che riescono impara le lingue straniere nella scuola italiana
E c'è della gente che invece
Non fa neanche le venti ore che dovrebbe fare non si aggiorna non studia non sono trattati pagati tutto allo stesso modo senza la minima differenza ecco e il modello di un sistema in cui il rapporto fra il merito e la ricompensa è soltanto noi vogliamo ricostruire un sistema in cui questo rapporto invece
E per questo che noi vogliamo costruire il centro nell'area moderato
Alternativo alla sinistra sperando che si faccia anche una sinistra decente europea plausibile
Quando gli ho detto queste cose in un Consiglio nazionale
Sono stato messo in minoranza sì avevo l'intenzione di dimettermi
E mi sarei dimesso se qualcuno non fosse venuto a dirmi che le liste degli aventi diritto al voto erano state manipolato sapete come si chiama la manipolazione delle liste elettorali si chiama brogli
Io ho aspettato perché è un partito deve avere una regola di legalità interna ho aspettato che le magistrature interni del partito si pronunciassero
E le magistrature interne del partito ha detto che sì è vero le liste erano state manipolate qualcuno che aveva diritto di votare non è stato ammesso al voto e qualcun altro che era nella medesima condizione invece ha votato
Davanti a questo io ho sentito la responsabilità di non tradire tutta la gente che insieme con me in un momento difficilissimo ha creduto nel Partito popolare vi ricordate dopo le elezioni del ventisette ventotto nato lo sbandamento
La perdita di punti di riferimento la convinzione che fosse tutto finito lì un pugno di persone hanno cominciato a mettersi in giro per l'Italia
E a dire no non è tutto finito dalla radice dell'impegno dei cattolici italiani può nascere ancora una proposta abbastanza ampia abbastanza generosa da ricreare la loro unità
Un po'per volta certo ma deve creare un processo della loro vita per far valere i loro valori nella loro identità all'interno del nuovo sistema un politico
E tanta gente in questo ha creduto e ha condotto una grande battaglie politiche una battaglia politica fuori delle tradizioni e dei rituali peggiori della Democrazia Cristiana
Del compromesso ad ogni costo della ricerca del vantaggio individuale
E insieme abbiamo vinto il primo congresso del Partito popolare
Congresso del Partito popolare che è diverso dalla vecchia Democrazia cristiana
Nella vecchia Democrazia Cristiana il Consiglio nazionale la sovrano
Il nuovo Partito popolare ha voluto che il segretario fosse eletto dal congresso proprio per evitare che fosse vittima degli inganni dei trabocchetti delle manovre di correnti che hanno caratterizzato il periodo più oscuro dalla storia democristiana
E allora io ho sentito il dovere di continue di continuare e di rilanciare quella proposta e ho trovato subito un grande un forte un'enorme consenso intorno a me
Tanta gente
E diceva
Su questa via noi ci sentiamo di andare
E insieme con questo
Vedete
Noi abbiamo fatto adesso una alleanza con Forza Italia ho detto prima
Perché ci siamo posti a Forza Italia diciamo però anche una verità
In un momento difficile della storia italiana Forza Italia ha impedito che la sinistra col quaranta per cento dei voti o meno prendesse due terzi dei seggi in Parlamento
Lo ha impedito offrendo ha un elettorato di centro una possibilità di vota di votare in modo efficacemente alternativo alla sua e questa è una cosa che l'ha riconosciuto
è stato sbagliata quella costellazione politica
Ma non solo per colpa loro anche per colpa nostra perché la Democrazia Cristiana avrebbe dovuto quando era tempo prendere lei l'iniziativa di dire cambia il sistema politico uno dei due termini del sistema politico sono io
L'altro
La sinistra che viene evolvendo attorno al partito comunista o il poi attorno al PDS
Nel vecchio sistema la DC era uno dei poli ed era anche la cerniera fra i due poli
Nel nuovo sistema non c'è più cerniera odio nel momento in cui non c'è più cerniera non abbiamo scelto di fare da certe e abbiamo perso la capacità di guidare il processo di formazione dei due poli e allora per forza poi uno in atto quello che avremmo dovuto fare noi è nato spostato troppo adesso ci è costata e ci costa una grande fatica riuscire a
Free aggregare in un altro modo quell'area che ha si stava ormai già pregando in un modo sbagliato ma anche per colpa nostra non solo per colpa
E diciamo un'altra cosa
Vi ricordate Boro
Il discorso di Moro sul caso Lockheed
Quando disse che la DC non si sarebbe lasciata processare nelle piazze
Non era la difesa dei corrotti
Era invece l'affermazione del grande ruolo storico della Democrazia Cristiana
Era la difesa del diritto dei democratici cristiani ad essere orgogliosi di essere democratici cristiani il diritto all'orgoglio del proprio passato
Il diritto all'orgoglio per la grande funzione storica della democrazia cristiana nella storia italiana
Nei tempi di Tangentopoli
Noi non abbiamo trovato il coraggio e la forza di un discorso come quello di Moro al tempo del caso morti
Abbiamo lasciato che il partito fosse processato nelle piazze non anzi le parti corrotto non gli spezzoni anche importanti non solo per individuare anche di sistema
Coinvolti nel sistema della corruzione
Ma il partito e la sua funzione storica abbiamo lasciato che questo avvenisse ed è proprio in questo momento
Che l'elettorato moderato ha perduto la fiducia e la confidenza nel partito popolare lo ha sentito incapace di continuare la sua tradizione quasi vergognoso della sua storia
E allora e allora lo ha abbandonato ma non voleva votare a sinistra
Berlusconi geniale uomo di marketing ha individuato che c'era un mercato politico che aveva una domanda cui non rispondeva nessuno e ho fatto un'offerta a cui la gente ha risposto
Cosa vogliamo fare noi adesso
Noi vogliamo tornare a De Gasperi
Ricordate cosa ha fatto De Gasperi a organizzato una Grande area politica ha dato ai moderati in Italia una rappresentanza politica
L'area moderata l'elettore moderato funziona più o meno così
Prima domanda sei alternativo alla sinistra
Poi ti domanda non sarai mica troppo a destra
Se tu alla prima domanda non gli rispondi sì ma gli dici Beppe Rosso forse aspetta lasciati ti spieghi anche se hai ragione
Non ti ascolto
Ma se alla prima domanda
Dieci si sono alternativo alla sinistra
Poi lui non vuole che l'alternativa alla sinistra sia condotta né da posizioni di liberismo esasperato
Sai valore della solidarietà
E neppure da posizioni Dio non voglia nostalgiche per un passato di guerra di oppressione delle degli avversari politici di estremismo
Di retorica no vuole che venga condotta da posizioni moderne europee quello che noi vogliamo fare
Vogliamo tornare a De Gasperi
Prima ho detto che non si è saputo difendere a suo tempo il ruolo storico della democrazia cristiana
Qualcuno potrebbe domandarsi non si è saputo o non sia voluto difendere questo ruolo storico
Perché nella Democrazia cristiana non dimenticatelo
Ci sono dicevamo gli anni della gloria
Gli anni del buon governo
Anche gli anni della vergogna
Ma come siamo arrivati agli anni della vergogna
Io credo che una cosa dovrebbe farci riflettere
De Gasperi è morto sono sconfitto e abbandonato
Abbandonato dal suo partito
E quelli che lo hanno guidato dopo per una parte significativa erano i discepoli nei suoi avversari
I discepoli di quelli che non hanno vissuto il diciotto aprile del quarantotto come una grande vittoria della democrazia
Ma lo hanno vissuto quasi con per noi
Perché erano convinti che il compito storico della DC non fosse quello di battere il comunismo sul terreno della democrazia
Ma fosse invece quello di guidare l'Italia verso una democrazia compiuta che poi alla fine cosa voleva dire portare al governo il Partito Comunista un partito comunista depurato cambiato democratizzare
Fare una sintesi di cattolicesimo comunismo e democrazie occidentali
Questa idea
Questa idea crolla con il crollo del muro di Berlino
Il comunismo non si riforma non cambia mostra di essere riforma
Ma sopravvive
Nella mente di alcuni
Comunisti e anche di qualche democristiano
L'idea che quella sia la formula di una nuova democrazia più avanzata delle democrazie occidentali
Mentre invece la formula che fa precipitare una parte del Paese nel clientelismo che nel sottosviluppo
Perché è la formula per la quale l'abbiamo avuto in Italia unitaria che lavora e che produce e abbiamo avuto anche un'Italia che vive di favori politici in un sistema di socialismo reale
Il sistema in cui c'è una grande pentola che attinge risorse da tutti e poi distribuisce come vuole il politico
Il sistema di quel clientelismo di cui ha parlato prima Rotondi in cui non ci si sforza di creare le condizioni perché nel Mezzogiorno l'impresa possa vivere e prosperare e creare lavoro ricchezza benessere per tutti
Ma si cerca di creare un sistema in cui il politico possa essere lui a gestire la domanda di lavoro della gente
E allora ce lo scambio del posto di lavoro contro il voto e allora c'è l'impresa assistita che vive di appalti e allora ci sono le camarille per escludere la concorrenza
E allora c'è un tessuto produttivo ed economico asfittico in cui i giovani o si devono piegare oppure devono andare via
Oppure devono andare via come sono andati via in tanti oppure si devono piegare a intonare nel sistema a stringere le mani giuste a lasciarsi
Guidare e anche tirando in genere da chi ha poi
Spezzoni della nostra classe politica vogliono continuare in quel cammino
E per loro l'alleanza con il partito comunista è naturale operano con adesso con il PDS naturale il PDS che non è più comunista non vuol più fare larga pardon il gulag
Ma che è sempre stata rivista ed è sempre convinto che che la gente va guidata e che non si può aver fiducia nella sua libertà noi vogliamo invece sull'esempio di Sturzo e di De Gasperi
Fare per il Mezzogiorno una politica che mobiliti le energie interno della società meridionale e questo significa portare qui le infrastrutture
Se gli imprenditori del Sud non riescono a tirar produrre posti di lavoro per i giovani del Sud e perché c'è un deficit pauroso di infrastrutture moderne
Qui nel Mezzogiorno che consentono di competere ad armi pari con l'impresa della parte più sviluppata d'Europa dobbiamo portare qui quelle infrastrutture
Il Mezzogiorno oggi è in una crisi drammatica
E perché abbiamo svolto politiche clientelari e poi abbiamo interrotte in un modo assolutamente irresponsabile
Il Mezzogiorno è stato abbandonato voi avete letto tutti quello che è successo al Banco di Napoli un deficit di non so quanti miliardi ma tanti qualcuno dice mille trecentosettanta qualcuno anche di più
Cattiva gestione forse anche ma ci sono qui nel Mezzogiorno venti Duemila impresa che si sono fidate delle promesse dello stato è un fatto degli investimenti sulla legge sessantaquattro han preso in prestito i soldi dalle banche per fare degli investimenti e poi lo Stato questi soldi che aveva promesso
Non li ha più dato e questi qui non sono in grado di
Rimborsare i crediti che hanno avuto dalla banca e questi cui falliranno tra poco se lo Stato non onorerà i suoi intende siamo passati da un sistema assistenziale ad un sistema in cui non solo non c'è il clientelismo che cosa buona ma non c'è il sostegno non c'è l'aiuto non ce n'è
Che la capacità di mantenere gli impegni già presi di mantenere la parola data noi su questo stiamo dando battaglia intendiamo continuare a dare battaglia intanto perché lo Stato chiuda quella fase
E poi perché ne apra un altro perché l'intervento straordinario del mezzogiorno ha avuto aspetti clientelari che noi condanniamo ma non è stato una cosa sbagliata nella storia dell'Italia
è stato anzi uno grande momento di solidarietà nazionale in Germania uno Stato federale come la Repubblica federale tedesca per la solidarietà fra territori
Cioè per ricostruire i Laender dell'Est distrutti dal comunismo ha mobilitato qualcosa come duecento duecento mila miliardi all'anno
Noi dobbiamo pensare a una politica per il Sud che prenda quello come modello
Non i sussidi ma le infrastrutture
Non le pensioni di invalidità chi non è invalido ma le condizioni per poter competere
Se queste condizioni ci sono i giovani meridionali sono perfettamente in grado di creare loro l'occupazione di lavoro non si spiegherebbe altrimenti per
Il loro lavoro assecondato l'economia di tanti altri Paesi e sul loro lavoro si sono costruite cita come Stoccarda e Milano
E grandi imprenditori sono venuti fuori da loro sempre come il mitico Liegi negli accorga il più grande imprenditore americano della nostro secolo che è nato non tanto lontano
Da qui
Dobbiamo creare le condizioni perché la voglia di lavorare la voglia di impresa dei giovani meridionali abbia le condizioni
Culturali e materiali per cresce
Come lo vogliamo fare abbiam detto cos'è accaduto è accaduto che abbiamo avevamo un disegno politico che questo disegno politico è stato sabotato che abbiamo rifiutato di cedere davanti ad una prepotenza
E abbiamo attivato gli organi del partito che avevano il compito di giudicare in modo imparziale
Che hanno condannato quella prepotenza
E allora non abbiamo avuto paura di affrontare lo scontro
Abbiamo detto cosa vogliamo fare vogliamo tornare a De Gasperi
Ha un grande partito che rappresenti organicamente l'area moderata di modo che non accada più che la gente
Si arrabbia con noi perché facciamo politica incompatibili con i nostri ideali negli anni settanta in Italia c'è stata una grande ondata verso sinistra
La sinistra ha conquistato l'egemonia culturale e anche l'egemonia politica purtroppo c'erano i comunisti
Che non potevano andare al Governo per motivi internazionali nazionali e allora e allora è successo che la DC ha fatto tante volte politiche che non erano sue ha gestito le politiche degli altri
Gli intellettuali del partito quelli che avevano il desiderio della sintesi cattolici comunisti erano contenti
E i pratici del partito si sono abituati a gestire il potere in qualunque modo
Al pensare che non era tanto importante quello che si voleva fare non era tanto importante l'ideale era importante comunque che fossimo noi a gestire
Poi c'è anche chi ha messo assieme le due cose prendendo un po'da un lato un po'dall'altro
E questo ha generato una grande disaffezione dei nostri elettori
Che hanno continuato a votare turandosi il naso
Chi hanno continuato a votare di mala voglia e che quando hanno avuto la possibilità di non potersi più non ci hanno votati più
Noi vogliamo costruire un partito il quale esprima organicamente questa area sociale e che la gente possa votare con convinzione sentendosi pienamente rappresentata Ines
Un partito fratello degli altri partiti democratico cristiani e popolari del resto d'Europa
Come lo vogliamo fare
Non vogliamo stare
Puntando su due corsie la prima un uno stile diverso di rapporti dentro il partito un partito che sia una amicizia politica al servizio della nazione italiana
Un'amicizia
Cioè un luogo in cui la forza dell'ideale il comune riferimento alla dottrina la dottrina sociale cristiana che non esce sconfitta la vincitrice dalle prove durissime del secolo ventesimo in cui questo comune riferimento ci permetta di vivere una fiducia gli uni negli altri e anche una capacità di sacrificio gli uni per gli uni per gli altri
Che non accada più che siccome quello e non è il mio candidato io non mi impegno per lui anzi magari di tendo le trappole di fatto lo sgambetto
Che non accada più che si passa si fa passare avanti l'interesse particolare anche legittimo l'opinione particolare magari per una volta giusta
Sullo sforzo di costruire insieme un'amicizia politica al servizio della nazione Italia e poi un partito aperto
Non possiamo permetterci i partiti pesanti di ieri chi sa come fa tra l'altro il PDS consentirci ancora una apparato così pesante ma di questo bisogna parlare un'altra volta
Non possiamo permetterci un apparato pesante
Il quale pretende di studiare tutti i problemi della nazione di conoscerli meglio di chi li vive in prima persona e di dire alla gente quello che la gente deve fare devo fare un partito in cui ci sia un rapporto continuo con la gente con il sociale con il volontariato con il mondo della produzione con le organizzazioni di categoria in cui agli insegnanti i farmacisti gli agricoltori in diversi ambiti della società possano venire
A dirci quello di cui hanno bisogno possano sostenerci in un rapporto di consulenza continua possano anti indicarci gli uomini validi dalle loro file che possono venire con noi a rappresentarli nelle istituzioni io voglio costituire una consulta del Partito popolare
Una consulta del Partito popolare in cui Dio diverse are per la Società italiana siano rappresentate rappresentata da personaggi autenticamente prestigiosi in cui la gente si riconosca che abbiano titolo
Per dirci dove sbagliamo lì dove facciamo bene
Per stimolare ac e per darci suggerimenti per scrivere programma con noi e per darci una continua consulenza
E che abbiano titolo anche per presentare con forza e con convinzione i nostri programmi le nostre realizzazioni ai mondi vitali dai quali provengono
Un'amicizia politica la quale non si chiuda in se stessa ma si apre per abbracciare progressivamente tutta la nazione italiana secondo la nostra vocazione di grande partito interclassista
Questo è il modo
In cui vogliano realizzare il programma che ci siamo dati tornare a De Gasperi tornare alla Radice popolare e perseguire in questo modo anche l'unità dei cattolici
Certo non possiamo metter tutti i cattolici in un solo partito ma possiamo tentare di costruire un programma e uno stile di azione politica in cui i cattolici si riconoscano
E in cui si riconoscano anche tanti che non si qualificano come cattolici perché quella e la radice nazionale italiana e se faremo questo se saremo coerenti con i nostri valori troveremo anche il sostegno di tanti che sono socialisti che hanno una tradizione umanitaria che sono tanti che credono in un umanesimo laico che sono tanti che in diversi modi tuttavia mantengono sapendolo non sapendolo il riferimento alla concezione cristiana della persona umana
Questo è il compito per il quale ci siamo impegnati nel primo congresso del Partito popolare questo è il compito che adesso riprendiamo con l'Energia ed il rigore
Che ci viene dalla vere molto sofferto in questi giorni per rimanervi fedele con l'energia di rigore che ci viene dagli amici che oggi si impegnano insieme con noi io non posso ricordarvi tutti vorrei ricordare i nomi almeno di alcuni più rappresentativi il nostro Stefano Savino che è il nostro candidato
Insieme col sindaco Sorvino la notaia Concita De Vito
La novità di quel mondo delle professioni che viene a lavorare con noi e la radice storica di una forza popolare trasmessa attraverso la famiglia nella fedeltà valori intensamente vissuti che già hanno onorato
I cattolici di Avellino e la democrazia cristiana di Avellino è oggi il Partito popolare di Avellino voglio ricordare ancora nella provincia la battaglia del dottor Bruno consentire a cui
A cui e vicino il nostro hanno detto Tino a tutti loro lo dico grazie riprendiamo con più energia perché ci sono loro perché hanno il coraggio la generosità di giocare questa battaglia una battaglia vincente
Ma dico grazie soprattutto a voi perché l'energia e la forza di andare fino in fondo ci viene dal vostro sostegno dal vostro affetto dalla generosità del vostro cuore grazie