Il Giorno del Ricordo. Intervista a Marcello Veneziani

Radio radicale siamo con Marcello Veneziani per parlare del giorno del del ricordo che cade il dieci febbraio
Un parlare di questa ricorrenza del nostro Paese per tanti anni è stato particolarmente difficile Complesso c'era stata una sorta di di di di di di rimozione collettiva anche per colpa
Dei diciamo anche per colpa di Prodi di partiti
Fondamentalmente democratici come la DC allora oggi noi torniamo anche con una certa autorevolezza ricordare questo questa ricorrenza ma con quanta fatica siamo riusciti arrivare a questo punto
Sì ci siamo arrivati in effetti questo con molte difficoltà
E ci siamo arrivati riservando la Festa del Ricordo la giornata del ricordo
Una sorta di spazio minimo quasi sottufficiale rispetto alle feste consacrate istituzionale è un po'sopportata questa giornata del ricordo eppure è una giornata importante non solo per la tragedia
Delle foibe e dell'esodo ma anche perché il capitolo italiano nostrano de la più grande tragedia del comunismo nel mondo
Si parla di cento milioni di vittime nel mondo e le foibe sono state diciamo così la dimostrazione nella nostra
Terra o comunque i nostri confini di cosa può produrre un'ideologia applicata appunto alla temperie della seconda guerra mondiale
Senta questa ricorrenza sul all'esodo e sulle foibe
Le fari la fa riflettere anche sulla Resistenza nel nostro Paese pensa che ci siano state due resistenze qualcuno ricordava che Annapolis la resistenza a un determinato valore a Trieste ne ha un altro
Sì sicuramente c'è una grande discrimine da considerare c'è chi ha fatto la Resistenza per restituire all'Italia la libertà e c'è chi l'ha fatta come anticipazione di una rivoluzione che avrebbe portato alla regime sovietico e alla dittatura del proletariato
E di conseguenza sono due diverse motivazioni che poi hanno prodotto
Storicamente un risultato e questo è un dato di fatto ma bisogna pur distinguere tra coloro i quali appunto per seguivano l'idea di restituire la libertà agli italiani e coloro i quali invece volevano liberarsi
Di un regime autoritario di massa come è stato il fascismo per entrare in un regime totalitario di massa quale è stato appunto il comunismo
Allora qualità e pensa che sia diciamo la traccia migliore per affrontare il giorno del ricordo
Allora ritiene che il dialogo tra il dire gli esuli dalmati istriani alle generazioni successive sia proficuo con coloro che sono rimasti
E che Cossiga una volta aveva apostrofato come diciamo coloro che credevano in quel sistema diciamo di autogestione comunista di Tito
Sì io credo che comunque della giornata del ricordo dovrebbe avviare come dire un ripensamento intergenerazionale quindi un confronto tra generazioni diverse anche tra mondi diversi
Anche se devo dire che io conservo una mia particolare speranza
E cioè che
Il dei ricordi della storia non siano solo consegnate le memorie degli orrori che quello che a me devo dire più
Dispiace e che oggi si ricordano con maggiore sensibilità le catastrofi gli orrori della Shoah appunto alle foibe
E non si ricordino gli eventi fondative del fin qui è nata una nazione in cui è nata una civiltà lava nascita di Roma per esempio
Ecco questa idea della storia come puro orrore come pura Camera diciamo dei cadaveri degli orrori allontana di fatto dalla memoria storica allora io credo che si debbano perlomeno alternare
Ricorrenze storiche fondate su un ricordo degli orrori a ricorrenze storiche fondate invece sulla necessità di punire i paesi di ricordare gli eventi fondativi di rigenerare in qualche modo la storia
Pensa che questo in questo
A ricorrenza del giorno del del del del ricordo si incroci bene anche con l'anniversario del la d'avvicinamento dell'anniversario di Trieste all'Italia e e soprattutto delle delle difficoltà che noi avremmo al diciamo arrivi riprendere questa questa grande città
E sicuramente il nesso è stretto e diciamo che il ritorno di Trieste all'Italia fu soltanto come dire un parziale risarcimento di quell'enorme tragedia
Perlomeno Trieste dentro l'Italia e il ritorno con una passione civile cittadina triestina e non solo che forse una delle pagine migliori della nostra Italia dagli e quindi vorrei ricordare quelle quel movimento quel sacrificio quella richiesta che alla fine fu culminata da questo risultato ecco Trieste
Era profondamente italiana e prima ancora era stata bisogna dire profondamente austroungarica ma questo suo ritorno diciamo la nostra civiltà italiana segnò una ricongiungimento naturale culturale dei nostri confini
Le volevo chiedere un'ultima cosa qual è stato l'episodio più doloroso diciamo il di questa di questa storia
I la vicenda del treno della vergogna il fatto che a Venezia lì fece la rivale la nave che arrivava dall'Istria di notte c'è qualche episodio particolarmente doloroso che dovrebbe essere sottolineato come qualcosa che non si ripete io
Sì diciamo che al di là dei fatti cruenti Chaplin fuori ma mentre se è una un orrore senza limiti ma credo che dal punto di vista proprio dalla vergogna
E del dolore e proprio quel treno ricordo alle stazioni di Bologna ad altre stazioni la CGIL credono site vessazione nei confronti di questi profughi che avevano soltanto la colpa di essere stati in origine italiane
E non avevano responsabilità politiche non erano fascisti
Erano semplicemente dei cittadini per giunta cittadini che portavano avanti l'economia la società della loro terra
Quindi fu davvero un ne è un esempio terribile di dover può arrivare l'invasa mento ideologico l'odio di classe e e tutte le altre forme di intolleranza che hanno caratterizzato il tempo
Mi auguro di poterne parlare veramente al passato considerando che non ci siano iridi anche mentali di quella forma mentis bene io la ringrazio della sua disponibilità grazie come sempre a Marcello Veneziani