Editoria: intervista ad Antonio Rapisarda, Direttore del Secolo d'Italia

E a Radio Radicale siamo con il nuovo direttore del Secolo d'Italia Antonio Rapisarda allora
Il Secolo d'Italia indubbiamente uno dei giornali storici importanti di partito che sopravvive noi abbiamo visto tanti giornali di partito morire però la tradizione del Secolo d'Italia molto forte perché è stato un quotidiano di partito di nicchia che ha una storia molto importante
Allora con quale spirito prende questo incarico le volevo chiedere se lei viene dal dalla storia del Secolo d'Italia e soprattutto che in linea diciamo editoriale terrà nell'ambito della della traccia politica di Fratelli d'Italia
Allora io sono nato al Secolo d'Italia è stata la mia prima nella grande esperienza del giornalismo professionale quello sventrato l'ha seguita nel due mila sette versate nel due mila e sette e la correggo subito il Secolo d'Italia non è più un giornale di partito ma il giovane che rappresenta la fondazione Alleanza nazionale questo è un dettaglio
Importante perché qualifica attento io dice lo dicevo nell'immaginario collegiale collettivo e uno dei più grandi giornali diciamo di tradizione di partito oggi la funzione rappresentare la testa diffusa chiaramente oggi esprime anche soprattutto la prego dove ogni che ha è stata ed è ancora una giornalista del Secolo d'Italia questo è un dettaglio un atto al dettaglio molto molto molto significativo
Be terremo una linea guarderà assicura mentale questo grande progetto di destra centro destra che sta governando l'Italia cercheremo di dare
Il racconto originale questa
Questa grande avventura avventura politica che si candida a nessuno rappresentare altrettanto in euro stiamo entro in una fase molto stimolante giornalisticamente molto molto stimolante cercheremo di fare un giornale molto aperto
è logico compiuti comunque una grande caratteristica identitaria insomma è una avventata che cerchiamo cercheremo di raccontare sotto tutti i vari aspetti c'è un'Italia
Produttiva d'Italia forse non rappresentata così tanto nel mainstream nostro compito è accendere i riflettori su questo
Le volevo chiedere oggi voi fate l'on line da più di una decina di anni volevo sapere come è cambiato il vostro rapporto con il pubblico che di leggi e soprattutto che tipo di riscontro avete si ritenete di essere seguiti e soprattutto cosa richiedono i vostri lettori
Io rientro al secolo dopo dodici anni quindi vengono da quindi faceva il cartaceo facevo il carta sono solo nella lista di Libero fino al fino a pochi giorni fino a pochi giorni fa ma ho sempre seguito anche l'edizione on line del Secolo d'Italia che mi sembra insomma un quotidiano
Seguitissimo so vedo anche visto anche riscontri Consolo gli elettori vanno anche sui social e mi sembra che ci sia poco interesse
Un interesse enorme rispetto a un fenomeno che si è saputo di pensare sul digitale beh questo sta proprio nella cifra di un giornale tradizionale chissà stare al passo coi tempi identica radici forti
Ma germogli che riescono insomma anche a declinare questo messaggio nella sfera
L'ultima domanda si porterà dietro i graffi di Libero
Scusi graffi di Libero se li porterà dietro nel senso farete anche un quotidiano graffiante oppure assunta o di c'è un quotidiano diciamo ufficiale del della linea no mostra un quotidiano veloce sono in cui diano frizzante
Rispettoso e autorevole dove ci sono gli elementi che spero di portare ma è già un lavoro che hanno fatto benissimo li so chi mi ha preceduto
Io mi auguro di entrare insomma la grande in questa relazione grazie in bocca al lupo grazie Antonio Rapisarda no direttore del Secolo d'Italia viva Radio Radicale sempre