Il 50° anniversario della fine della guerra in Europa

Combattenti di ieri
Vedete tutte le associazioni combattentistiche della Resistenza schierate qui presenti sulla piazza del Campidoglio per ricordare tutte insieme la fine della seconda guerra mondiale
E di cinquant'anni di pace in Europa
Una pace purtroppo turbata dalla ripresa delle ostilità proprio in questi giorni nella ex Jugoslavia questa grande manifestazione alla quale parteciperanno tutte le le più alte cariche dello Stato firmato italiano
è stata organizzata dal comitato per le celebrazioni l'unico nel cinquantesimo della Resistenza della guerra di liberazione lavoro allora
Valori all'ombra del Campidoglio si incontreranno e si stringeranno la mano quanti mezzo secolo fa
Si affrontarono con le armi in pugno su opposti fronti questo un atto di pace un doveroso atto di pace Angeletti pacificazione
Nella Rispetto comunque della verità storica
Come ha avuto modo di sottolineare più volte il Presidente della Repubblica Italiana Oscar Luigi Scalfaro
Sono qui presenti
Gli ex combattenti
Agli invalidi
I mutilati di reduci dai campi di prigionia idee portanti
Tutti si incontrano quindi per non dimenticare ma soprattutto per far sì che errori degli orrori di quegli anni di guerra non si ripetano
Stanno per arrivare sono
Arrivate alcune delle delegazioni accompagnati dai rispettivi ambasciatori
Albania
Austria
Bulgaria
Della Repubblica Ceca
Vicini però della Croazia della Danimarca
Della Francia
Nella Polonia del Portogallo della Romania della Russia e la Slovenia della Spagna della Svezia della Turchia dello cranica degli Stati Uniti
Uomini anziani
Segnati dagli anni e dai sacrifici si ritrovano accanto a mille giovani delle scuole medie di Roma
Delle scuole superiori di Roma per celebrare insieme l'ultimo giorno di guerra in Europa
Cinquant'anni di pace
La nascita dell'Europa unita
Che va ricordato che i patti di Roma
Segnano l'appiglio del processo di unificazione furono siglati proprio qui sul colle capitolino abbiamo parlato
Di rappresentanti delle scuole di Roma e questa è una manifestazione
E lo diciamo con grande piacere che è dedicata soprattutto ai giovani
Sono qui presenti
Agli studenti
Che rappresentano alcune delle scuole più importanti di Roma
Il liceo ginnasio ma Milani
Insieme con le scuole medie e con gli istituti magistrali del belli
Della Col di lana
Pacinotti del Talete del tacito del Caetani
Sono qui presenti altresì
Studenti del liceo ginnasio Giulio Cesare di Roma
Con nelle scuole
Del Settembrini Alfieri maggiorana
Avvocato Rocco
Del liceo ginnasio Tasso
E del Nomentano
Sono qui presenti anche
Studenti dell'Aran John Ruiz del bacile del Leonardo da Vinci dello Ruffini del Primo Levi
Del liceo scientifico Peano
Del Palù tutto
Infine dell'istituto professionale Duca d'Aosta
Domestica
Ed eletta Confalonieri Augusto e dell'Istituto tecnico commerciale Botticelli abbiamo menzionato tutte queste scuole di Roma
Tutti i rappresentanti di queste scuole di Roma perché questa è una celebrazione lo ripetiamo
C'è dedicata soprattutto ai giovani
Ai giovani studenti
Che non conobbero fortunatamente negli anni di guerra
Ed è una manifestazione
Che intende celebrare questi cinquant'anni di pace i giovani di oggi gli studenti di oggi debbono sapere
Che debbono ricordare soprattutto
Soltanto con la pace
Il progresso e il mondo può andare avanti
Il nostro Paese l'Italia
è la prima nazione
Che apre queste celebrazioni per i cinquant'anni di pace in Europa
Celebrazioni che seguiranno nei prossimi giorni in altri Paesi
Europei
Quali la Francia
La Gran Bretagna
La Russia
Abbiamo detto in apertura abbiamo ricordato in apertura
Le bande musicali
Beh il burqa
E quella che vedete poi alla nostra destra
E la Banda dell'Esercito Italiano
Quando arriverà
Il Presidente della Repubblica
Oscar Luigi Scalfaro gli onori militari saranno resi da una compagnia d'onore interforze
Con la bandiera di guerra del primo Reggimento Granatieri di Sardegna
Questa compagnia
è composta da un plotone di granatieri
Un plotone della Marina
Un plotone dell'aeronautica e dalla banda della brigata Granatieri di Sardegna
Verrà
Stanno arrivando come abbiamo detto via via
Le delegazioni dei Paesi menzionati che prenderanno posto qui alla nostra sinistra
L'avvocato
Sul palco prenderanno posto oltre alle
Presidente della Repubblica Scalfaro
Il presidente del senato il Presidente della Camera
Il presidente del consiglio dei ministri
Il ministro degli Esteri
Te in rappresentanza ovviamente della città di Roma
Il sindaco Rutelli
Non siamo ospiti qui
In questa ripeto ripetiamo cornice della piazza michelangiolesca del sindaco di Roma
Va anche detto
Che nella giornata di domani
A suggello di questa celebrazione tutte le delegazioni straniere
Saranno ricevute in udienza in Vaticano da Giovanni Paolo secondo
Inattesa dell'arrivo del Presidente della Repubblica
Soprattutto per i giovani
Che molto compostamente
Stanno seguendo questi preparativi per la cerimonia
Giovani che sono bersagliati dal sole
Ma comunque
Non è poi una situazione molto disagevole
Va detto per i giovani va fatto per i giovani
Una breve scheda
Questa breve scheda su la fine della seconda guerra mondiale su quando il conflitto questo conflitto che ha insanguinato tutta l'Europa e anche poi
Il Pacifico ebbe termine questo come abbiamo riferito prima è un appuntamento un grande appuntamento
Per far sì che questi errori non si ripeta no
Ed è un appuntamento
Che tutti gli ex combattenti
Tutti i rappresentanti della Resistenza tutti i mutilati tutti gli invalidi gli invalidi tutte le guerre debbono sentire il modo particolare
Ed è un'occasione questa
Lo diranno poi
Le autorità che prenderanno la parola
Per passare alle giovani generazioni ai giovani che sono qui in modo anche simbolico e non casuale al centro della piazza
Per passare loro il testimone il simbolico testimone della staffetta della vita
E dire loro
Adesso tocca a voi preservare la pace continuate la nostra opera per non ripetere lite errori del passato
Quindi non ci stancheremo mai di ripetere
Questa è una celebrazione non avevano che al di là di ogni retorica
Va intesa soprattutto come un monito
Per le nuove generazioni aveva
Sempre ad uso delle nuove generazioni
Leggiamo qui questa breve Scheda
Che può ricordare
Gli eventi di quegli anni
Vale a dire quando finita la guerra
Venti anni il gonfalone del Comune di non avere dopo chiave la seconda nettamente contrario posso annunciare se
Anche lo scenario
No
Ecco sta per entrare
Il gonfalone del
Comune di Roma
Lo vedete alla vostra sinistra
Abbiamo posto primo la domanda che è rimasta senza risposta
Quando finì la guerra
Il venticinque aprile delle mille novecentoquarantacinque su il giorno dell'interruzione in tutte le città dell'Alta Italia
Ma si continua a combattere per un'altra settimana
Nonostante rappresentanti tedeschi stessero trattando la resa in Svizzera
Gli approcci tra emissari del generale Wolff e il capo dello SS Allen Dallas erano cominciati nei primi mesi dell'anno
Il ventinove aprile bon Vietinghoff successore di cioè Sterling in Italia firma i preliminari della capitolazione
Il primo maggio i comandanti dell'esercito e della reazione sotto la loro responsabilità accettano la resa senza condizioni di tutte le forze tedesche in Italia il due maggio dunque in Italia non si spara più
Ma ancora per sei giorni soldati donne e bambini vecchi continuano a morire sui fronti europei
Neppure le suicidio di Hitler lo ricordate il trenta aprile
Aveva affermato immediatamente il massacro
I tedeschi tentavano infatti di salvare il salvabile di negoziare all'Ovest per arginare la marea sovietica est ma non c'erano dubbi sul sul sul futuro fin dalla conferenza di Casablanca alla fine del quarantadue
Nessun accordo separato con le potenze dell'Asse da parte degli alleati resa senza condizioni
Così mentre in Italia le armi tacciono l'ammiraglio Deniz successore di Hitler alla guida di quel che resta del Terzo Reich
Il due maggio in via l'ammiraglio fede Bourdais dal generale Montgomery attestato all'un'embolia fai ma questi rifiuta ogni trattativa
Chiede la resa delle forze tedesche in Olanda e in Danimarca e a titolo umanitario sospende immediatamente tutti i bombardamenti aerei due giorni dopo alle diciotto del quattro maggio
L'ammiraglio Frida Borg è di nuovo a colloquio con Montgomery
Trascorrono venti interminabili minuti
E si arriva alla firma della resa
Non è ancora finita
Tocca ancora a piede burle recarsi Arrhenius al quartier generale americano
Ed è qui che si sente dire di nuovo Teresa senza condizioni
Di tutte le armate tedesche
Contemporaneamente su tutti i fronti
Nel parlatorio di una scuola professionale si consuma l'atto finale che mette fine alle ostilità dopo sessantotto mesi di guerra
Di fronte al generale gli otto per l'esercito
All'ammiraglio offrire Borg per la Marina
E al maggior generale Hawks sei Mius i rappresentanti alleati il generale americano Babel Smith l'ammiraglio inglese od Boro
Il generale russo Suzhou Paro e ancora i generali sparse e Robert per la reazione americana ed inglese
E ancora il generale britannico Morgan e il francese se ve invitato all'ultimo momento e il sette maggio mille novecento quarantacinque cinquant'anni fa il giorno dopo l'otto maggio Truman De Gaulle Stalin e Churchill
Annunciano al mondo che la guerra è finita
L'otto maggio è il primo giorno di pace in Europa
In Oriente nell'area del Pacifico le ostilità si concluderanno solo in agosto lo ricordate
Dopo il primo
Hanno Susanna Agnelli
Un giorno dopo giorno in tutta Italia
Andrea
Eccola
è
è arrivato anche il ministro della difesa
Corcione che ha preso posto qui sul palco
Già ufficialmente la celebrazione di questa giornata
Prende la parola
Il sindaco di Roma Rutelli
Signor presidente
Signor presidente del Consiglio autorità signore e signori
La città di Roma è lieta e onorata di dare il benvenuto ai veterani che oggi celebrano con noi cinquantesimo anniversario della fine della guerra in Europa un anno fa proprio in questa piazza ricorda morì cinquant'anni dalla liberazione di Roma lo facemmo con immensa gratitudine veri militari e per i partigiani per gli italiani e gli alleati per gli uomini e le donne che con il loro impegno i loro gesti semplici o il loro eroismo ci hanno restituito la libertà i giorni lontani della primavera del quarantaquattro restano nella storia viva di questa città come un passaggio cruciale dalla disperazione la speranza dalla umiliazione ad una nuova dignità civica dal ripiegamento in se stessa la consapevolezza di essere città libera davvero a permetta al mondo e al futuro l'incontro di oggi porta però nuovi gli attuali motivi di riflessione è passato mezzo secolo dalla fine della guerra in Europa ma non ricordiamo solo la fine dell'incubo la caduta dell'élite fratture nazifasciste la liberazione dei Lager e delle prigioni dove soffrivano e morivano milioni di nostri fratelli oggi vogliamo ricordare soprattutto il messaggio di gioia e di fiducia che partita quei giorni terribili
Dalle macerie delle città bombardate nasceva la speranza di un mondo unito da istituzioni internazionali moderna e civile capace di guidare la cooperazione pacifica tra tutti i popoli dai campi e di concentramento aperti nell'orrore saliva la domanda di un mondo più giusto attento la difesa intransigente dei diritti umani dei diritti civili e sociali di ogni persona oggi commemoriamo dunque anche quella volontà e noi la generazione del dopoguerra ci interroghiamo sul nostro cammino voi ci avete donato la libertà e la pace ci avete offerto le condizioni per andare avanti all'Italia all'Europa di oggi tocca prendere il testimone dalle vostre mani e proseguire nel cammino certo nel bilancio di questi cinquant'anni ci sono il diritto e le istituzioni internazionali che hanno fatto passi da gigante democrazie che si sono irrobustite e consolidate condizioni di vita di milioni di uomini e di donne del nostro continente che sono enormemente migliorate eppure basta volgere lo sguardo appena al di là dell'Adriatico per vedere quanto precaria siano queste conquiste le immagini del Ruanda ci fanno accorgere che il genocidio è tornato ad essere tragica realtà contemporanea il mai più che avete gridato sui cancelli di Auschwitz sulle macerie di Dresda non è stato sufficiente la lezione non è bastata per questo occorre essere assai Lucidi quando oggi confermiamo che la stagione degli odi deve lasciare il passo la riconciliazione al perdono dobbiamo riflettere cioè sugli eventi di allora con l'animo sgombro da risentimenti e consolida consapevolezza storica dobbiamo accomunare il ricordo commosso tutti i giovani che persero la vita nel conflitto tuttavia esser missino il nostro grazie per chi allora e della consapevolezza il coraggio di schierarsi come ha detto il presidente della Repubblica Scalfaro di nuovo pochi giorni fa dalla parte giusta
E di battersi per la liberazione del nostro e degli altri popoli perché al loro che dobbiamo la libertà la democrazia di cui godiamo la mia è stata una generazione fortunata perché ha potuto ricevere direttamente da voi
Militari
E civile la testimonianza delle sofferenze patite durante la guerra per giungere alla liberazione al riscatto civile e morale dell'Europa gli anni però passano e oggi dobbiamo insieme trasmettere quegli stessi valori alle generazioni nuove che hanno non di rado un'idea vaga un po'confusa degli avvenimenti della seconda guerra mondiale nelle settimane passate più di mille ragazzi delle scuole elementari di Roma ci hanno inviato le loro memorie di guerra scritte sulla base dei racconti dei loro nonni è stato un tentativo piccolo ma importante di non disperdere una parte decisiva della memoria collettiva della nostra città ma soprattutto è un tentativo di costruire un ponte tra le generazioni che ci aiuti a non essere ciechi o indifferenti di fronte alle tragedie di oggi così come in troppi furono Cecchi o indifferente cinquant'anni or sono davanti alle atrocità del nazismo ai disastri del fascismo oggi la televisione porta la guerra nelle nostre case è più difficile signori signore quasi impossibile dire io non sapevo dinnanzi alle deportazioni agli stupri mette Nishi alle torture ai bombardamenti di città indifese alce Chinazo di bambini e gli anziani chiediamo però noi stessi e ai più giovani ai ragazzi che sono in questa piazza ai più giovani tra i nostri concittadini di a vere la stessa forza e lucidità
Che avete avuto voi cinquant'anni fa per ribellarsi all'assuefazione per rispondere con coraggio per essere davvero operatori di pace di solidarietà e di umanesimo per essere in una parola degni del vostro esempio grazie
Prende ora la parola Gerardo Agostini
Presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni del cinquantennale della Resistenza che della guerra di liberazione
Signor presidente della Repubblica
L'incontro di oggi
Fu uno dei momenti più significativi
Nel lungo pellegrinaggio
Iniziato insieme
L'otto settembre di due anni fa a Porta San Paolo
Allora celebrava amo l'inizio del nostro secondo Risorgimento oggi in Campidoglio
Celebriamo la fine del conflitto in Europa e i primi passi verso L'Unità europea e sono qui con noi
I delegati delle associazioni combattentistiche di Albania Austria Belgio Bulgaria Croazia Cipro Danimarca Francia e Germania grande Bretagna Lussemburgo Polonia Repubblica Ceca Russia Slovenia Spagna Turchia Ucraina Jugoslavia e degli Stati Uniti con le loro rispettive rappresentanze diplomatiche per il segretario generale della Federazione mondiale degli ex combattenti signor Presidente del Consiglio
Onorevoli presidenti del Senato e della Camera
Signor sindaco autorità tutte
Delegati delle associazioni combattentistiche carissimi Giovanni mezzo secolo fa
Proprio in questi giorni dal Mare del Nord al Mediterraneo nel cuore dell'Europa ascoltavamo gli ultimi echi delle cannonate le ultime raffiche di mitragliatrice le ultime fucilati in questi giorni raccoglievamo sui campi di battaglia L'Ulivo l'ultimo compagno morto l'ultimo Ferrigno l'ultimo mutilato poi
In Europa sulla pace fu una pace perduta lo sciagurato primo settembre mille novecentotrentanove quando le truppe tedesche per ordine del governo nazista travolsero il confine polacco e diedero il via alla seconda guerra mondiale Francia Gran Bretagna Norvegia Danimarca Olanda Belgio si ritrovarono coinvolti del volgere di poche settimane del conflitto con la Germania mentre l'Unione Sovietica soffocava la Finlandia ancora pochi mezzi
Il governo fascista bolle anche l'Italia sceniche sentenze in campo coinvolgendo fuori nella guerra Jugoslavia dei greci e quando nel giugno mille novecentoquarantuno la Germania apri le ostilità sul fronte orientale con l'attacco all'Unione Sovietica anche Romania Bulgari Ungheria furono trascinate nel conflitto la guerra più sanguinosa e distruttiva che sia mia stata combattuta in Europa si concludeva sessantotto mezzi dopo nel mille novecentoquarantacinque l'otto maggio con la resa senza condizioni della Germania per le popolazioni fu come svegliarsi da un lungo incubo oppressi e dalla consapevolezza che nulla sarebbe più stato come prima che alla rovine materializza aggiungeva il rischio della rovina morale ma anche con una certezza bisognava dare inizio immediatamente alla ricostruzione delle città distrutte delle case e delle fabbriche ma soprattutto della società civile e delle sue libere istituzioni di fronte a tante rovine però anche gli animi più saldi vacillare hanno e voglio qui rammentare agli memori per parlare ai giovani che non sanno perché troppo spesso nessuno glielo ha insegnato quanti soldati sono qua dovuti quanti civili sono stati uccisi diciotto milioni l'Unione Sovietica sette milioni e cinquecento mila Germania e Austria sei milioni la Polonia due milioni la Jugoslavia cinquecentocinquanta mila la Francia novanta Mila il Belgio quattrocento mila nel Regno Unito cinquecentosettanta mila in Grecia cinquecento mila in Italia quattrocentosessanta mila in Romania quattrocentocinquanta mila in Ungheria trenta mila i bulgari un immenso cimitero con oltre trentacinque milioni e mezzo di vittime delle quali più di ventidue milioni erano civili uccisi dai bombardamenti dalle deportazioni dalle rappresaglie via e che i dovuti vanno aggiunti i migliori di feriti di invalidi e mutilati che pur sopravvissuti portano per sempre nelle carni il marchio disumano della guerra della ferocia dell'uomo sull'uomo mai un prezzo così alto era stato pagato eppure in quei giorni ancora storditi e increduli di essere sopravvissuti reagì in modo immediatamente per ritrovare dove erano state perdute preservate dove già c'erano libertà democrazie e libere istituzioni non soltanto in Europa ma in ogni parte del mondo cinquant'anni fa la fine della guerra significò liberazione dalla dittatura in Germania in Italia ma speravamo sinceramente tutti che fosse liberazione di ogni altra dittatura nel mondo liberazione dalla guerra dallo sterminio per fame per povertà lo sperando rimanemmo purtroppo deluso mentre le popolazioni si impegnavano nella costruzione morale e materiale
E cominciavano a ridare senso al vivere civile si faceva massacro il confronto fra Est e Ovest incombeva sull'umanità l'Olocausto nucleari via se combattente i reduci della prova dell'orrore dei campi di battaglia i sopravvissuti dai campi di sterminio di prigionieri che avevano conosciuto il ferro spinato in ogni parte del mondo si trovarono ancora una volta di essere protagonisti si adoperarono per creare libere istituzioni e non vacillare uno nei grigi giorni della guerra fredda lavorarono anche allora per la pace non è un caso che proprio qui a Roma con questa manifestazione il comitato per le celebrazioni del cinquantennale
Della deliberazione che ho l'onore di presiedere abbia scelto di avviare a conclusione il suo lavoro al quale hanno dato conforto e prestigio la costante presenza e la parola del capo dello Stato al Presidente della Repubblica va tutta la nostra profonda gratitudine convivo
Un vivo ringraziamento ai promotori delle numerosissime iniziative di questo triennio
Il forte impegno organizzativo profuso proprio a Roma volemmo infatti i due incontri mondiale degli asset combattenti a livello europeo nel settantuno a livello mondiale nel settantanove momenti di infiniti ma altre incognite presi di contatto pressioni sui singoli governi seguendo le iniziative delle organizzazioni internazionale combattentistiche ridotti nel numero dal trascorrere del tempo ma non domati dalla nostra volontà
Siamo di nuovo qui a Roma sul Campidoglio dove fu siglato all'atto di nascita dell'Europa con la firma dei Patti di Roma trentotto anni fa e da qui
Noi possiamo dire
Siamo orgogliosi di aver contribuito ad assicurare cinquant'anni di pace all'Europa è una pace purtroppo incompiuta come ci ricorda la tragedia che sta consumando le popolazioni dalla ex Jugoslavia né del resto si è compiuta ancora l'auspicata liberazione di tutti i popoli della dalla guerra dalla carestia dalla fame dalla povertà dalla paura
Momenti
Si è invertita una
Una paginetta
Non sempre le segreterie sono attenti sono attente nel ricomporre
Ciò che
Si deve esporre per fare un po'di fatica
Ridotti e nel numero
Tratto dal trascorrere del tempo ma non domati nella vostra volontà siamo di nuovo qui a Roma
Per i patti di trentotto anni fa e da qui possiamo dire di aver contribuito ad assicurare cinquant'anni di pace l'Europa
Ed ecco allora che è proprio celebrando a cinquant'anni dalla fine della guerra in Europa
Ci incontra di nuovo il dovere di rinunciare alla speranza di operare per una umanità migliore noi
Non lasciamo eletti ci siamo detti mille volte con l'orgoglio riferendoci al fatto che non saremo seguiti da altri invalidi d'altri mutilati più giovani
Per causa di altre guerre
Eppure cari a casse combattenti cari reduci di ogni nazione fratelli tutti noi abbiamo degli eredi
Sono qui accanto a noi sono questi i giovani splendido
Figlio che la pace e della democrazia che si uniscono a numerosissimi altri giovani che hanno partecipato con grande spontaneità vivo interesse assieme a tanti cittadini alle varie cerimonie rievocativa degli eventi della lotta di liberazione svoltesi in tutta Italia e davanti a voi
Giovani che noi anziani facciamo solenne giuramento di adoperarci ancora per la pace mentre vi consegniamo il testimone dell'ideale staffetta della vita scorrette ancora un breve tratto al nostro pianeta
Quando poi ci fermeremo stanchi per gli anni trascorsi siamo certi che saprete continuare da soli di non mondo di pace e io ricordo di questo momento vissuto insieme contrito contribuisca ad alimentare dei nostri nei vostri cuori nello spirito di fratellanza in Europa e nel mondo l'amore per la nostra patria unità e libera
Dopo discorso di Gerardo Agostini
Presidente del Comitato nazionale per queste celebrazioni prende ora la parola il il ministro degli esteri della Repubblica italiana Susanna Agnelli
Signor Presidente della Repubblica signor Presidente del Consiglio signori presidenti del Senato e della Camera signor Sindaco e con profonda emozione che prendono G la parola per commemorare la fine della seconda guerra mondiale in questo luogo in cui la storia è presente in maniera così profonda e intensa una storia straordinaria e ricca di insegnamenti per tutta l'umanità trovarsi riuniti a ricordare gli avvenimenti di cinquant'anni orsono acquista uno spessore storico ancora più rilevante il significato di tali avvenimenti e ne viene ulteriormente esaltato e valorizzato
Fu una guerra è sempre un fatto tragico e come tale lascia poco spazio alle celebrazioni
Quando da avvenimenti così sconvolgenti e così carichi di dolore e di morte escono confermati e rafforzati i valori di base della convivenza internazionale
è giusto e doveroso recuperare la memoria del passato per cercare di trovarmi ispirazione privazione presente e futura
Quella ingaggiata evinta cinquant'anni fa non fu solo lotta contro Cecchi tentativi di conquista
Bensì scontro di civiltà ed opposizione ad un falso ordine europeo e mondiale fondato sulla barbarie sulla violenza sul razzismo e sulla sopraffazione
E se molti tra i principali protagonisti tanto nel campo dei vinti quanto in quello dei vincitori ne uscirono materialmente stremati
Ne emersero invece in tutta la loro rinnovata validità i valori della democrazia
Della cooperazione internazionale e della solidarietà umana
Intorno a questi valori si saldò il legame transatlantico che ancora oggi costituisce uno dei retaggi più solidi e duraturi
Di quegli anni tristi e tormentati grazie ad essi inoltre fu possibile innestare sulle macerie fisiche l'opera di rinnovamento civile e morale della quale valutiamo oggi tutta l'ampiezza e la portata
Pensiamo all'Italia cinquant'anni fa pensa usciva da uno dei momenti più bui e tragici e della sua vicenda millenaria
Danni che l'avevano visto a fisicamente e spiritualmente lacerata e divisa pericolosa da eserciti stranieri come dei momenti peggiori della sua storia
Ma ne usciva animata da nuove speranze di riscatto di cui fu portatore il movimento vario e complesso della Resistenza
In esso le diverse componenti politiche ideale trovarono un comune denominatore nella volontà di rinascita nazionale di recupero dei valori più vere del Risorgimento italiano
In cui il termine di patria acquistava un suo utenti col significato
Solo in unione con quelli di libertà democrazia dignità umana e solidarietà tra tutti i popoli contro ogni violenza e razzismo e sopraffazione arbitraria ingiusta
E questa spiegazione hanno trovato la loro concreta traduzione della nostra Costituzione nata dal travaglio e dalla dolorosa esperienza di quegli anni come strumento per garantire un ordinato progresso di pace al popolo italiano
Grazie ad istituzioni ispirata e qui i principi di libertà e di democrazia
Per qui tanti avevano sacrificato la loro vita aquilone fondamentale che soli possono permettere la piena estrinsecazione di tutte le energie individuali al servizio del bene collettivo
Che questi principi e questi valori su cui si è voluto ricostruire il nostro Paese non fossero astratto e parole e affermazioni tranne è stato dimostrato dal concreto consolidi mento della democrazia italiana
Negli ultimi cinquant'anni e dal costruttivo all'inserimento del nostro Paese nella comunità internazionale
Di qui adesso essere un'importante componente come fattore di equilibrio e di pace rifrattivo promotore di un ordine internazionale più giusto è stabile non su un punto di riferimento in questa azione sono le Nazioni Unite che soprattutto dopo la fine della guerra fredda e con un ritrovato clima di concordia internazionale debbano dispiegare tutte le loro potenzialità la nostra partecipazione al Consiglio di Sicurezza nell'attuale travagliata fase storica si ispira a questo principio ma anche l'Europa uscita distrutta materialmente e moralmente dall'immane conflitto che chiudeva tragicamente un era iniziato il sì nel mille novecentoquattordici
Può essere considerato una forma di guerra civile europea convocata da un senso esasperato e distorto dei valori della nazione consapevoli di ciò gli spiriti più illuminanti del continente ai quali vanno annoverati grandi illustri i nostri compatrioti quali De Gasperi Einaudi Spinelli
Ci sono avviati con coraggio e decisione sulla strada dell'abbattimento delle barriere nazionalistiche per ritrovare le radici comune di popoli inestricabilmente uniti da una lunga e Comune vicenda storica
Nella giusta convinzione solo mettendo insieme le energie di tutti sarebbe stato possibile trovare la strada del perseguimento dell'autentico interesse di ogni popolo europeo e questo è un grande insegnamento che l'Europa ha dato al mondo intero ed è un insegnamento che trasse impulso proprio dalle terribili prove qui l'Europa fu sottoposta a causa della follia della guerra scatenata da ideologia che negavano violentemente ogni volo valore di collaborazione e solidarietà umana mi sia concesso a questo proposito mettere in particolare rilievo la lungimiranza di quegli uomini che in momenti così con più difficili
Che potevano sembrare senza speranza trovarono la forza morale
Il coraggio ideale di guardare verso il futuro ed indicati ai loro compatrioti e agli altri popoli europei la strada della riconciliazione e della ricostruzione materiale e morale
L'odio della distruzione la realtà di Tarcea di prosperità c'abbiamo costruito proseguendo con determinazione nel processo di integrazione europea
Quindi un'Europa non più divisa dalla guerra fredda ma nella quale nonostante il dissolvimento degli antichi conflitti emergono nuove incognite nuove instabilità
L'Unione europea resta per tutti i popoli che la circondano il modello di società civile politica ed economica al quale aspirare
Ciò pone sulle nostre spalle una grande responsabilità
Quella di perseguire il processo unitario dando al tempo stesso risposta
Fra le esigenze di quei paesi che vedono nell'Unione Europea il punto di riferimento e l'approdo finale della loro ricostruzione politica economica e sociale e qui sta la sfida che dovremo affrontare in occasione della Conferenza intergovernativa per la revisione del Trattato di Maastricht che si aprirà sotto presidenza italiana
Anche l'alleanza atlantica che costituisce il pilastro sul quale si sono fondati la difesa dell'Occidente il legame transatlantico montata secondarie di sviluppi straordinarie positive che hanno portato all'abbattimento delle divisioni degli steccati Arctic certamente eletti nel cuore dell'Europa dalle vicende della storia rafforzando la sua capacità di essere strumento di stabilità generale sette ore ombre non mancano sul nostro avvenire ricordato prima del mille novecentoquattordici anno d'inizio di un per il io do così tormentato e tragico tra il mille novecentoquattordici è simboleggiato da un nome Sarajevo la storia ha voluto che il nome di questa città performance ancora oggi rappresentare una realtà di terribili divisioni e lotte fratricide
Sembrava volersi spingere il nostro continente indietro nel tempo fa rivivere ore momenti che nessuno di noi vuole più vedere ritornare in questi giorni purtroppo la crisi della ex Jugoslavia entrata in una nuova fase drammatica le notizie allarmanti che ci giungono dalla Croazia hanno provocato nuovi motivi di vivissimo allarme l'inasprirsi della lotta in quei martoriati territori proprio nel giorno in cui in tutta Europa si commemora la cessazione di un conflitto fu anch'esso guerra fratricida
Assume i contorni di una coincidenza sconvolgente
Ancora più alta quindi e solenne deve levarsi oggi la riprovazione della comunità internazionale verso l'uso per la forza con l'appello accompagnato da tutti i possibili mezzi depressione per il ritorno alla logica del negoziato
Ma non è solo sul territorio dell'ex Jugoslavia che si addensano ombre minacciose altre zone del mondo sono percorse da preoccupanti tensioni e per restare vicini ai nostri confini penso al Mediterraneo e dal Medio Oriente
Lo stesso processo che ha aperto la strada della democrazia nel territorio orientale del nostro continente
Perché avvicina i nostri valori la musica paese continuatore di una nazione che pago uno dei più alti contributi di sangue durante la seconda guerra mondiale è costellato da pericolose crisi locali ma proprio per questo la nostra celebrazione odierna non vuole e non può essere una pura rievocazione storica
Lo spirito che oggi c'è anima e ci spinge a rievocare il passato
E quello del superamento di ogni odio e di ogni divisione conformemente a quello che il messaggio più autentico che ci viene dagli avvenimenti di quegli anni
Ricordati Unimed ispirandosi al loro insegnamento è il mezzo più valido per affrontare con coraggio e saggezza e anche le nuove realtà che abbiamo di fronte qui le cui difficoltà potremo positivamente superare solo restando saldamente fedeli ai valori DC c'ha fatto nuovamente dono con la sua azione il suo sacrificio i beni inestimabili della libertà della democrazia della cooperazione internazionale e della solidarietà umana contro ogni esaltazione della violenza violenza e della forza e contro ogni razzismo discriminazione tra i popoli degli individui gli atti
Prende ora la parola il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro solo pensiero
Nel chiudere il cerimoniere che qui a Roma iniziando perché ho avuto l'onore di
Condividere in tante parti d'Italia
Oggi si celebra la fine della guerra
Oggi
Cinquant'anni fa
Sbocciato timidamente carico di sangue vincitore della pace Sabato Iossa doc con tanti capi di Stato a Londra la cerimonia della fine della guerra
Anzi domenica lunedì sarò a Parigi
E martedì a Mosca per condividere queste cerimonie
Un ricordo
A tutti quelli che hanno sofferto
Grazie
A tutti quelli che ancora sono sopravvissuto a tanto sacrificio dico qualunque colore di qualunque parte
E un pensiero
Lo dico a voi giovani che siete stati chiamati qui oggi microfono si siede un po'affaticati sotto il sole a sentire i nostri discorsi trovate ascoltarmi un momento avete sentito delle cifre
Oltre trentacinque milioni
Degli esseri umani sono stati stroncati in combattimento ed a maggioranza ventidue milioni di cittadini civili travolti dalla guerra
Solo dopo questo nome lo spaventa l'ipotesi di morti
Solo dopo distruzioni incredibili
Si è riusciti a trovare la pace
A quale abisso di miseria è l'intelligenza dell'uomo in quale ovvero tutta
è la dignità dell'uomo
Chi è dotato per ti crede tanto mi ritiro per chi non crede per la sua umana dignità di intelligenza di volontà i di cuore
Mette sotto i piedi la dignità umana
Per l'arroganza del potere
La violenza di prevalere sugli altri tracciare il Cerreto e vi aveva ragione sempre ad ogni costo poi l'ondata espansivo al pensiero altrui e al nord avesse spazio alla miseria la povertà alle persone che chiedono giustizia per crederete di essere incarnata oppure come è stato detto diritto perché avete re di essere il diritto
Che Jarod minata dallo Stato nonché avere Beretta il diritto ai nell'uomo perché Dio diritto è un uomo si sommano s'identificano
Allora
Voi a scuola faretti quello che abbiamo fatto noi con la guerra quindici diciotto il professore ci dicevano
Quali sono le cause remoti della guerra
E adesso ci dica quali sono le cause prossime
Se voi farete questo studio chiedo scusa il professore se mi ribello ridicolo c'è uno studio inutile assolutamente inutile capisco il vostro applauso ma lo studio al quale mi riferisco io il volto più difficile profondo occorre studiato dell'uomo i suoi diritti la sua intelligenza la sua volontà la sua capacità di amore la sua capacità di sacrificio la guerra è un no al luogo la pace è un ossia l'uomo
Fossi avrà il coraggio di andare alle fonti di questo studio lasciandola questa ricerca e allora si troveranno le fonti della pace
Perché qui in questa Roma ci sono stati blocchi di tortura perché sulle nostre montagne poi tant'altra parte d'Italia c'è stata quella che si è chiamata la resistenza perché perché qualcuno ha calpestato la dignità dell'uomo della libertà e sempre il punto è l'uomo
Allora o si parte di qua
O Rwanda
Ex Jugoslavia sono la stessa cosa
Prepotenze
Volontà di dominio Desiderio per una razza vinca sull'altra perché è una razza dichiara di essere il più forte più capace più intelligenti ma perché è un'etnia chiarite dilazione dei
Oggi una potenza particolari di una scelta superiore
Queste ore
Punto di Terracini diario
O si parte di qui
O si riparte dai valori dell'uomo Possieri palpita al l'umidità dell'uomo
O l'uomo dopo aver cerca tu mi chiama il gioco di chi sono motivo di dissidio di urto
La giustizia soprattutto il dio ritorno riconosciuto proclamata e calpestato ma non v'basta o l'uomo
Raccoglie
Qua il made un goccio di umiltà
Parlo per me
E alza la testa cercando qualche cosa o qualcuno
Al quale agganciarsi
Album
Da
Di piegare la pronti a riconoscere i torti e le ragioni degli altri
O all'umiltà per essere capace di amare
O non si dice
Myung-Whun ovvero c'ero io definitivo alla guerra
I premi no alla guerra diciamolo concretezza lo dicono quelli che hanno vinto
E lo dico da quelli che hanno perso perché non hanno più la forza di continuare
Diciamo le cose con durezza dall'imbroglio diamoci da soli
E allora di fronte a questa priorità
Il partiamo
O dall'uomo
Ripartiamo dai diritti dell'uomo
Va
Questa Roma già i millenni sulle spalle
Qua è stata la puntellata dice del diritto
Cos'è il vivo ancora oggi le guerre domani
C'è un fatto vivo
E vivo il diritto perché vivo l'uomo
è vivo il diritto perché è vivo l'uomo che ha la sua dignità
Giovanni
Occorre che dai nostri errori poi sono agli atti forza
Per ricordare la guerra no all'uomo la pace russi
La pace è un ossia l'intelligenza dell'uomo che ha l'umiltà di riconoscere i difetti dei torti cioè la capacità di discutere sono varie ragioni comuni
Fave fonte di dialogo coperti nasca la pace
L'uomo ha la volontà
Che è la fonte dell'amore
Il mondo ho avuto le guerre
Sempre più ampio rigidi amore
Sempre per kharigiti Fratellanza
Sempre per Carrisi di solidarietà
Occorre
Tornare a essere capaci di umiltà
Perché l'intelligenza trovi le ragioni degli altri e lo spazio gli altri
Perché la volontà e l'amore
Geriatrica una fraternità e dialogo ispirò al bordo
Lui solo a cui da questi valori dell'uomo d'
Un soldo la speranza ma Ratchet all'altezza della pagina la road show da queste basi sì
Dopo l'intervento
Il preside The della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro
Ma termine in questa celebrazione
Grazie prego
Prego
Presenti di non
Muoversi
Sia per ragioni insicurezza
Sia per ragioni di esigenze televisive
La collega Vergara e il collega Sassoli del TG tre stanno ancora continuando la loro trasmissione in diretta televisiva quindi prego cortesemente
Non muoversi