Incontri nell'ambito di "Più libri più liberi - Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria"

Senza ringraziamo i nostri amici per questo invito ovviamente l'INGV lo si terrà mai indietro quando si tratta di fare progetti dove c'è un cha leggera no niente noi come
Io come geologo e già la parola altro procede non la conoscevo molto bene però me la chiamavamo l'attuale non so se conoscete nella scala geologica c'è giurassico eccetera abbiamo deciso certo momento il mondo dei geologi di chiamare dopo il Quaternario
L'attuale ma duale che solo due dati è uguale all'altro polemiche cominciare quarantacinque cui incide con le prime esplosioni nucleari dove hanno fatto lasciamo questo punto negativo andiamo su tutto il positivo che potrebbe comportare l'antro può accende e che quello che sta facendo l'essere umano anche di bene sulla terra e noi quando ci hanno chiamato siamo andati subito a cominciare a fare i primi rilievi sua questo al luogo molto interessante dove speriamo nascerà un museo dello troppo cene dove far faremo vedere
Tante belle cose sull'attivamente l'attività dell'uomo in questo in questo periodo moderno ecco
E niente noi siamo tre adesso dell'Istituto di geofisica abbiamo nostra amica Patrizia
E Aldo che ci ha regalato anche un bel papiri no su questo libro
Perché tra l'altro i della dire
Io vorrei che fa un sì parlasse un momento di della sua attività dei demoni perché i droni non sono soltanto armi di guerra ma lui ha fatto le sue sperimentazioni con i droni due parole grazie Paolo due parole è una prova che l'altro poi cene
Positivo fa anche belle cose S no io lavoro in Generali Nocco poté laboratori di gioco Matica che è una parte dell'attività è quella droni Istica che va oltre diciamo la superficie della campagna
E noi laboratorio mio ciò occupati e tutta la parte di e Imaging troni che fanno rilievi anche i tre di possiamo realizzare i superfici Entry di in tempi record praticamente in giornata aveva montato o di tutta la la la parte se la cava però lì l'istituto comportare tutta l'esperienza anche giù fisica
Dove noi abbiamo un modo per fare diciamo indagini e superficiali non distruttivi e così li portiamo dei parametri misurabili per la realizzazione di questo progetto quindi chiede più fu e proprio dentro senza pensarci due volte
Quindi vorrei magari passare la parola Nava nostra collega Patrizia
Buongiorno a tutti sono l'avvocato Patrizia Di Fulvio faccio parte del team dell'ufficio legale dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia
In questa sede oggi intervengo per portare un breve messaggio anche a nome di Massimo Chiappini
Direttore del Dipartimento Ambiente INGV e significare che noi come INGV siamo entusiasti dell'iniziativa progettuale di un museo dell'anthropos ENEL perché vicina alla nostra mission
è un'iniziativa che sta a cuore al nostro Presidente Carlo toglie ogni e a molti ricercatori e ci impegniamo per renderla possibile e concreta ringrazio gli organizzatori delle vento per l'invito
Il pubblico per l'attenzione e porgo i complimenti a tutti
Grazie
Devo aggiungere solo due parole su il contenuto di questo libro che mise di questa rivista che mi sembra importante che va a completare il libro antro concerne appunto pubblicato da un round un anno e mezzo fa quasi due
All'intera questa rivista che ringrazio appunto Alberto Aghemo ci sono degli ulteriori sviluppi sul pensiero del Museo dell'altro procede ma poi a anche una parte dedicata a uno dei collaboratori che spero che diventerà un po'più vicino a noi che l'Osservatorio articolo perché l'articolo è come dire la nostra cartina di tornasole per riuscire a capire che cosa sta accadendo
Anche perché e qui c'è un anche un testo teatrale che lo mette in evidenza dell'Artico con l'apertura dell'articolo si apriranno delle nuove rotte
Sembra un poi con dai che dove approderanno per poter come dire aprire nuovi canali di comunicazione anche nuovi canali di mercati e e nello stesso tempo dobbiamo tener presente ad esempio che su quella parte credo non so quante testate nucleari la Russia abbia già messo e se la contendono la Cina stranamente ovviamente gli Stati Uniti con l'Alaska e poi tutti i Paesi Norvegia Svezia e tutte Finlandia i paesi che sono lei potrebbe diventare anche un nuovo una nuova regione di guerra da questo punto di vista per cui un osservatorio artico
Qualcosa che ci fa dell'articolo importante alcune le immagini che potrete vedere sono tratte da alcune delle opere che hanno fatto parte della prima Biennale dell'altro per scene il prossimo anno faremo la seconda edizione della Biennale antropocentrica grazie
Grazie Vittorio volevo ricordare soltanto che coloro Salvatore ci sono presentati da soli però insomma
Facendo marcia è responsabile del laboratorio di Jo Matica dell'Istituto nazionale di geofisica
E vulcanologia ma è anche direttore del Museo di geoscienze di Rocca di Papa che ho sito assolutamente meraviglioso che vi invito ad andare a visitare perché merita come si dice la deviazione
Ovviamente Patrizia Di Fulvio da la ringraziamo per la sua graditissima presenza equilibri messaggio di di di Chiappini in questo volume lo dico rapidissimamente prima liceo della parola
A dottor Fabretti ci sono anche altri
Altri contributi interessati si è parlato della galassia verde
C'era una bella riflessione di Grazia Francescato sul atropo cena una risposta al vasto e cene che conserva storcere e l'immondezzaio globale detto punto culturalmente con il quale ci stiamo quotidianamente confrontando c'è o un bell'articolo su cito ma molto denso di Luca Zevi che il protagonista il progettista chiedo scusa
Ecco di questa meravigliosa struttura destinata si riuscirà mai a farvelo vedere ora ci riusciremo dopo ad ospitare il il museo dell'altro procede ci sono come dire ampi spazi dedicati alla lettura del rapporto tra uomo e ambiente nell'arte attraverso gli occhi dell'arte lo appena ricordato Vittorio c'è una bella riflessione finale di Franco Ferrarotti che insomma tira le somme di un bilancio difficile quello del confrontarsi ed è bello cosce Ziad interpersonale e anche perché no politico ideale dell'uomo con con l'ambiente
E prendendo le misure di una realtà difficile estremamente problematica
E c'è poi un bell'intervento di giorno Fabrizia quando adesso lascio volentieri la parola che è il presidente della Fondazione Fabretti ed è l'erede di una lunga storia familiare che prende l'avvio nel nel mille seicento con Raffaele Fabretti
Che è essenziale perché perché come ha appena anticipato poco fa Vittorio questo museo dell'altro procede sarà ospitato in un sito arche di alcologia in cui siamo assolutamente Splendido la cava Fabretti
Che tra l'altro poco alle porte del museo archeologico dell'Appia Antica quindi questo sito ha messo stato messo generosamente a disposizione da Giorgio Librizzi e ad un cedo volentieri la parola grazie
Allora perché la Fondazione ha voluto un museo dello antropocentrica nell'opificio del sampietrino
A Cava Fabretti sull'Appia Antica adiacente alla villa dei Quintili
Detta anche dalla Regione Lazio porta del parco dell'Appia Antica
Vi rispondo io Giorgio Fabrizi
E la fondazione Giorgio Raffaele Fabretti detta di cultura antica e futura
Nasce nel mille sette mille seicentosettantaquattro a Roma
Quando Raffaele Fabretti archeologo alto magistrato il sovrintendente alle antichità viene incaricato dal vicario di Roma Carpegna e dal Papa di controllare ed aiutare con dei contenuti colti
La regina Cristina di Svezia
Che voleva animare la cultura romana dopo essersi servita di Cartesio
Per animare quella svedese
Raffaele Fabretti le suggerì il concetto chiave del Rinascimento
Da Luigi inteso come la storia di lunghissimo periodo la storia naturale
Per cui gli eventi antichi si ripetono rinnovati in quelli presenti e futuri per cui studiosi che sanno astrarre dalla natura le leggi del divenire
Ben oltre lo store mire dei fatti umani testi storici che altro non sono che manifestazioni di sintomi
Di una malattia di crescita della specie umana che Fabretti trovava nelle fondamenta naturalistiche di Marsilio Fabretti e Marsilio Ficini e di Lorenzo dei medici quindi origini abbastanza antichi Raffaele Fabretti era stato anche diplomatico in Spagna per la Nunziatura
Ed aveva contatti con i britannici suggerì ai britannici che da Shakespeare e dalle Compagnie delle Indie in poi erano protesi accoppiare tutto il possibile dalla cultura italiana
Sia la gravitazione universale con Borrelli
Ringraziato da Newton per iscritto sia il neo dui disgusto guardiano elaborato da Stu che lei erede di Newton nella Royal Society londinese fu perciò che Marsilio mio padre erede di Raffaele fu nominato arciduca Hui do nell'ancient Order of gru Izzo nel mille novecentoquarantatré in Australia
In compagnia dice loro Cirillo e di Elisabetta seconda
E de de Raffaele Del Marsilio il il il sottoscritto che qui vi parla ha quindi coerentemente voluto riscoprire nell'antro poi cene
L'erede dell'Arcadia rifondata a sua volta da Raffaele Fabretti nel mille seicento rifondata da Ficino
Nel mille quattrocento come erede di Trismegisto
Da Costantinopoli caduta in mano agli ottomani erede a sua volta di Virgilio classico Romano dei di Teocrito
E l'ENI mistico ed è di Pitagora
Erede a sua volta di Abramo e degli antichi egizi eredi della madre natura dello sciamani Simo tribale preistorico
è una sequenza sapienziale lunga quanto il DNA ominide
Da almeno sette milioni di anni sempre quasi uguale ma in un processo di in un voluto sezione biologica più instabile che nelle formiche
Io vi è più compensata appunto con la sapienza del Sapiens
Pronto ad estinguersi con i suoi eccessi e mutazioni come appunto dimostra la analisi profonda dell'antro Porcelli
Che la Fondazione Raffaele Fabretti ha voluto proprio per questo per continuare a studiare dall'antico al futuro le devoluzioni della vita umana
E di qui ECA punto deriva il museo dell'altro polo Cenni Museo della vita per riepilogare alle future generazioni il percorso della vita sul pianeta dai tempi geologici Killing Gv
Spingi V monitora nel presente ai tempi biologici che hanno fatto irruzione nella storia sociale costringendolo a diventare Bío storia
Che la materia che poi ho insegnato alla Sapienza
E ti ho pubblicato nel due mila cinque come manuale per gli studenti con Franco Angeli editore
Per via del boom demografico e consumistico che dai tempi di Malthus Eddahraouy in ha portato il sapienza da uno a dieci miliardi di persone prossime che consumano almeno come cento miliardi degli umani di dare lui in per cui appunto siamo arrivati all'antro cosce
Grazie io ringrazio duello fra prezzi perché ci ricorda che il futuro cuore antico e mai come in questo caso è vero volevo ringraziare anche gli amici radio radicale che ci stanno riprendendo insomma diffonderanno il verbo e volevo ricordare che qui tra il pubblico c'è Labico vincere al quale io cederei al volo perché abbiamo pochi secondi ancora il microfono Perrone intervento fino
Lascio volentieri alla lettura del bellissimo volume Tempo Presente
Sono molto felice di aver partecipato attraverso un saggio
Che vuole un pochino ripristinare il contatto tra un uomo natura e scienza attraverso le indagini di cui mi occupo il bio monitoraggio magneti quell'uso quindi dei licheni e del piante per controllare e misurare l'inquinamento atmosferico penso sia un buon modo per conciliare tre diverse declinazioni di qualcosa che riguarda assolutamente l'antro proscenio
Vi ringrazio anche per essere stato estremamente società se il tecnico vi devo dire una cosa ecco c'è un saggio meraviglioso che ci dice una cosa che io non sospettavo anche licheni parlano e ci raccontano molto di noi amici
è stato verrà detto piacere un ultimo saluto finale alla all'amico che vesto se l'alfa e l'omega Vittorio Pavoncello e poi cediamo il passo agli amici per la successiva conversazione
Io vi ringrazio e come stavo dicendo appunto con falsi credo che una prossima presentazione potrà essere al museo a Rocca di Papa
E dobbiamo iniziare a lavorare molto concretamente alacremente perché questo museo si realizzi al più presto grazie
Grazie e adesso invito gli amici a lasciare il posto agli amici che
Come ce l'abbiamo
Qua lo sembra qui io lo vedo
Trenta
Con una puntualità teutonica che c'è c'è però prima essendo noi tipicamente dei meridionali come dire anomali cominciamo la seconda parte del nostro incontro
Per una conversazione su un tema che ci sta particolarmente a cuore un bel libro scritto da un'amica ma questo non è assolutamente rilevante che si intitola illiberali non hanno pensione
Non si può immaginare uno spacco più significativo ampio trovata i temi dell'altro procede alla storia contemporanea però poi tutto sommato c'è una linea di continuità e questa linea di continuità è la testimonianza civile
Abbiamo parlato prima di un certo modo di fare testimonianza civile e impegno per le istituzioni per l'umanità B marzo anche una rivisitazione critica attente innovative puntuale
Della nostra storia contemporanea evidentemente contributo importante fattivo
Però se la pace da qualche tempo si occupa oserei dire in qualche modo da sempre insomma
Di storia contemporanea ovviamente di storia resistenziale ovviamente di storia di genere e in particolare e di Storia del pensiero liberale e si occupa quindi anche di resistenza di Perale
Che io non tema meravigliosamente ignorato dalla grande storia dalla grande storiografia
Che adesso sta emergendo grazie anche all'impegno e alla disponibilità apprezzabilissimi dell'editore Rubbettino pizze PTP degnamente rappresentato della dico Gorizia serio
E il risultato di tutto questo è il precipitato di alcune pubblicazioni che sono assolutamente pregevoli siccome io sono romantico quindi era affezionata alla carta bibliomane e feticista del di problemi sono portati questi libri
Per rappresentarvi che inesorabile come destino frazione la pace dal due mila diciotto ogni due anni sforna una bellissima pubblicazione la prima che ha uno curato questo filone eh
Una vita tranquilla
La resistenza temporale del Memorial di Cristina Cassana sempre per i tipi ovviamente di Rubbettino
Il secondo un testo assolutamente fondamentale che ha avuto anche una giusta e meritata fortuna partigiana dei bravi organizzazione cultura
Guardi azione civile del due mila Renzi e da ultimo con libro assolutamente splendido che è quello di cui parliamo adesso i liberali non hanno canzoni Maria Giulia Cardini storia di una partigiana
è bello c'è tutto in questo libro ce la storiografia più accurata CEE
L'esegesi delle fonti c'è una narrazione esternamente brillante avvincente e c'è una storia bizzarra la storia di una straordinaria donna partigiana che è stata una delle principali esponenti e protagonista dell'operazione Chrysler tra le varie cose quindi esponente assolutamente di spicco della Resistenza in Alta Italia
Che aveva un nome di battaglia poi avremo modo di parlarne molto molto particolare Antonio
E questo dice molto ecco suscita più di una curiosità perché si faceva chiamare Antonio lo si può immaginare Manolo diciamo
A parlarne con noi ci sono alcuni amici il primo dei quali
Professor Riccardo Tozzi Algeria Bozzi da o anche ora dico Riccardo ecco perché Eugenio Capozzi ordinario di storia contemporanea alla Università di Napoli Soro Orsola Benincasa
Che a seguito poi anche la genesi di quest'opera che vi è particolarmente qualificato a parlarne quindi all'UIC do volentieri la parola gran
Grazie
Quando vogliamo spiegare perché si legge un libro bisogna sempre da una ragione per leggere un libro in genere si dice io contro Libero co.co.co. porta a casa lo leggo perché ho una domanda dentro e libero mi promette di dare una risposta e quando si parla di Ribéry storia queste risposte
Sono non sono astratte sono sempre sta storie che hanno a che vedere con le vite umane che hanno a che vedere con la carne con il sangue
Degli esseri umani non sono teologie
E e quindi le nostre interpretazioni si vanno a con FIAT confrontare con qualcosa di ostico che si ribella a tutte le autorizzazioni che è la vita
E e quindi la ragione fondamentale per cui questo libro libero che deve essere eletto a mio avviso come gli altri libri scritti da se la pace e che ha a che fare con la Ka la carne e il sangue delle persone
E che è una è un qualcosa che non sta proprio nell'indole dell'autrice quello che Rossella portato fuori nella storia dei neo Giulia Cardini come prima
Del di della della casa annacqua come prima degli altri esponenti della Resistenza
De della cultura liberale del della società
Del del della borghesia italiana del dell'Italia centro settentrionale
Innanzitutto la scoperta di una storia dimenticata
Non se la come me il l'orco descritto da da fare è uno che che va che sento l'odore della carne umana
E e ha scoperto ha fatto una un processo di scoperta delle fonti che ha quasi del del miracoloso ha tirato fuori ha scoperto che peserà Chirivì archivi privati gli archivi di famiglia che le stesse famiglie non sapevano bene che cosa contenesse
E le stesse famiglie ignoravano gran parte della storia delle loro
Congiunto e che delle Madonie io nanne
Direi che
Sono protagoniste di queste storie la fotografia che vedete sulla copertina e una di quelle che sono venute fuori da questo incessante opera di di di di ricerca che degli negli archivi di famiglia che ha fatto proseliti Maria Giulia Cardini è una donna
Che vive una vita come tante
Figlio di una buona famiglia della borghesia
Del del del quella signora sola del sulla sponda nell'ala del lago d'Orta
Che a un certo punto si da Torino si scrive al Politecnico è una delle sulle tre donne iscritte al corso ingegneria Politecnico del dei suoi tempi
Conosce maestro ieri e compagni con i quali condivide un comune sentire su quello che sta succedendo in quel periodo cioè la guerra l'armistizio la caduta la caduta del regime fascista la Repubblica di Salò con la naturalezza totale va in Val d'Ossola prende un'intera
La vedete qui in questa bellissima foto va a combattere con una banda di tutti uomini e l'unica donna nella banda del della divisione dal tornare ancora aperto cioè auto Valtur certi dei dei delle sul in Dal Dosso dopodiché non paga con i suoi contatti con i suoi compagni di università fonda un servizio di informazione
Militare della Resistenza che unisce il Piemonte per tutta l'Italia settentrionale Ancona non paga diventa il referente dell'esercito e dei servizi segreti
Americani per la campagna Chrysler la locazione a casa dice di rifornimenti a alle alle formazioni partigiane accollandosi dei rischi
Mostruosi viene catturata annullare il rischio di essere fucilata viene fortunosamente liberata per uno scambio di geni e continua con la massima naturalezza senza neanche quell'estetismo quello che chiamo così al bel gesto senza particolari mi richiami ideologici a fare quello che ritiene semplicemente sia il suo dovere di cittadino qui e quando oggi parliamo ci riempiamo le bocche con la retorica diciamo
Spesso voluta di Janet Reno e non ci accorgiamo che cosa significa per una donna
Della
Di ceto medio italiano e di una famiglia che semplicemente si motiva della grande cultura liberale leone racconta come in casa fosse giustamente presente l'opera di di Benedetto Croce e con fosse un riferimento comune su delle famiglie che hanno che creano aorta Omegna Ealing in quel periodo è semplicemente sulla base di questo non l'impegnativo della libertà pronto non c'è bisogno di altro
Per l'ulteriore Bettazzi fa il proprio dovere e e e lei come la Milanetto Quadrelli a Genova con Cristina Cassana in Brianza
Dopo la guerra ritorna a fare quello che faceva prima il suo lavoro
Va anzi Lezzi laurea e poi va a insegnare fa il suo lavoro
Così come le altre avevano fatto il loro senza deve fare carriera in politica si ritenendo di aver dato il suo contributo e in effetti quando noi parliamo del contributo delle donne
A Roma la NATO nel sud occidentale in genere pensiamo a quello che possano entrare in politica che giustamente hanno fatto e qui abbiamo l'amica Francesca penso che per quanto riguarda la Costituente
La classe politica italiana pubblica ne ne sa bello la partecipazione femminile a questo ne sa molto più di me ma molto l'hanno fatto nella società civile nelle professioni nella vita quotidiana senza costruire una retorica e forse sono quelle che hanno attrezzato la Società italiana a assimila i grandi cambiamenti economici sociali del dopoguerra e a Vivien Leigh attivamente a Vigorelli senza catastrofismi perché l'Italia ha subito dei cambiamenti sociali e culturali gigantesche secondo e c'era già
La possibilità di accettando i viveri assimilarle perché c'è una generazione
Di ragazze che Giannella l'avevo estrema gioventù avevano vissuto in maniera naturale la partecipazione di dieci mila anche assumendosi dei rischi incredibili
E compiendo delle imprese senza neanche un understatement senza quelle lo fa apparire come appunto è capitato a Maria Giulia Caterini
E quindi è una storia che va conosciuta ha dato un grande merito a Rossella di aver portato alla luce questa storia che un tassello concreto della storia della Resistenza e della società civile italiana
Grazie al cielo davvero ha inquadrato perfettamente il personaggio se qualche zona d'ombra dovesse essere rimasta ma francamente ne dubito però lasciamo l'incarico di Chieti illuminarla ad un'amica eh
Chiedo scusa
Infine ma no quella legge
Francesca Russo va bene Francesca attaccati
Allora perché lei autorevole statica contatore lista che lei della e il pensiero politico del pensiero politico si è occupata a volte no si occupa Stagnaro sciacquarsi il petto e sette quater per poter volare al sei
No dall'alta otto autori oscene parlare
è un atto a compiere da qualche anno fa viene viene da molto lontano questa storia è che comunque sia ampiamente occupata solo delle donne novecento in particolare delle madri costituenti e qui a lei cedo volentieri la parola in quanto so attenta lettrice del bel libro di Rossella prego
Intanto buongiorno a tutti a tutti mi corre l'obbligo di scusarmi per questi mi ai minuti di ritardo ma sono stata un po'troppo fiduciosa sulla metro B non sono riuscita a salire su due metro al termini quindi scusatemi in primo luogo mi chiedo scusa ad Eugenio che ho perso l'inizio della tua
Presentazione però ecco devo dire la verità che ogni tanto
Non c'è non ci si ricorda più per chi come me da tanti anni come Rossella peraltro vive tra Roma e Napoli che cosa voglia dire girare di sabato mattina anche la nostra bella città perché non siamo più abituati io ecco prima di andare sul libro realtà vorrei dire qualcosa proprio sull'autrice del libro perché ho apprezzato evidentemente moltissimo questo libro e sarò molto felice di parlarne anche se devo dire la verità dopo la bellissima presentazione io Genio c'è veramente molto poco da aggiungere però mi fa piacere diciamo dire perché sono particolarmente felice di essere qui perché ho avuto modo di conoscere Rossella in quanto essendo parte del collegio dei docenti del Dottorato di storia dell'Europa che adesso si chiama storie culture dell'Europa
Lei era una brevissima Valentine stima dottoranda
Che mi ha assolutamente impressionato per questa sua capacità che mostra molto bene in questo libro di reperire archivi poco noti di concepire la storia veramente come deve essere concepita come veramente una la ricerca continua e perenne della della fonte
Nuova più originale messa a sistema con quello che il quadro storiografico ecco veramente l'ho apprezzata anche se non ho avuto il piacere di seguirla personalmente non avrei avuto palle competenze specifiche perché in effetti Orascom come modernista voi ho avuto l'occasione come storica del pensiero politico mi occupo soprattutto di rinascimento e di pensiero politico del Seicento poi ho avuto la possibilità grazie anche all'impegno nella Fondazione Nilde Iotti mi fa molto piacere vedere Francesco già si qui
In rappresentanza della Fondazione Gramsci che veramente per noi è un pilastro delle ricerche abbiamo lavorato molto nel centenario Dini il destare o che potremo fare molte attività insieme e poi a causa anche di Mia interessi personali ho avuto modo di occuparmi anche di storia contemporanea di storia dell'impegno
Delle donne nella Resistenza e nei primi anni della Repubblica proprio per il mio impegno come vicepresidente e presidente del comitato scientifico della Fondazione però ecco non ho potuto seguire nello specifico Rossella perché tendenzialmente seguo dottorandi più dell'Area Storia del pensiero politico di età moderna
E Rosella come si evince dalla sua di biografia si è occupata moltissimo di restituire questo quadro complesso
Vivo dell'impegno della resistenza delle donne liberali
Andando ad aggiungere effettivamente un tassello importante a quella storia della Resistenza femminile
Che fortunatamente anche dopo il bel premio attribuito Benedetta Tobagi è tornata e dopo il bel film ma anche della Cortellesi che tutti stiamo vedendo con grande attenzione al di là di quello che l'impegno degli storici e delle storiche
Che tante volte voi mi insegnate non buca nell'opinione pubblica quest'anno fortunatamente sta diventando un po'più di dominio pubblico
Certo l'impegno di Rossella l'impegno degli storici e delle storiche che si occupano appunto della discenda politica delle donne coinvolte nella Resistenza un impegno diverso non è un impegno artistico non ha un impegno letterario è un impegno come detto che passa per gli archivi e qui veramente Rossella ci raccontò ecco di questa bellissima vicenda di Maria Giulia Cardini
Che mi ha molto impressionato mi ha molto impressionato perché sinceramente non ne sapevo nulla
Ecco non mi sono mai occupata personalmente di donne liberali ho avuto modo solo di conoscere le pubblicazioni di Rossella
Mi ha molto impressionato per questa sua capacità ancor ben descritta anche in questo in questa introduzione della quale tuttavia dell'evoluzione di Giuditta
Il mito di Giuditta e Oloferne essendo principalmente una studiosa di tirannicidio è sempre stato un mio riferimento culturale importante questa giovane donna no che a un certo punto
Partendo da quello che ha un antifascismo culturale che lei dice si respira in casa grazie a riferimento con questo padre no descritto come una persona certamente molto nota all'interno del loro contesto culturale tanto da potersi dono contarsi abitativo tanto da potersi permettere di ascoltare Radio Londra a volume altissimo no
Senza che nessuno per realtà potesse intervenire poiché era una persona molto amata e molto rispettata ecco questo padre che non fa parte attivamente della Resistenza ma che trasferisce comunque un'idea di una di un liberalismo che per forza di cose diciamo si opponga al fascismo con questa falsa illusione che purtroppo evidentemente colpisce inizialmente molti italiani che il fascismo ossia poiché movimento caratterizzato da personaggi diciamo se vogliamo folkloristici non molto
Diciamo formati e quindi sottovalutato inizialmente zia forse un fenomeno di passaggio e purtroppo così non è
Ecco il riferimento a definisce al genio di Rienzo che tu appunto poni no nelle interpretazioni del fascismo che comunque introduzione fanno capire quanto questa sottovalutazione anche da parte liberale porti diciamo a la fu a non comprendere fino in fondo il fenomeno e e quindi la giovane la giovane Maria Giulia che pare alta si chiama Giuseppina anche questo cambio di nome no che mi ha molto colpito anche nella mia famiglia una vicenda di cambio di nome Guinea
Mi sono forse immedesimato ha in questo no in questa affermazione identitaria che che questa giovane donna fa nel rifiutare questo nome Giuseppina nel scegliere le uno che considera più appropriato e anche no mi ha molto colpito quindi la paura che tu sottolinei
Nel suo sentirsi chiamare i Giuseppina negli anni appunto della resistenza perché solamente le carte dello Stato conoscono il suo vero nome quindi sentirsi chiamare col suo vero nome evidentemente per una giovane
Resistente per una donna che impegnata e in attività di spionaggio vuol dire essere stata scoperta no quindi essere in pericolo però ecco questa questa identità forte femminile che tu metti
Illustre appunto della Maria Giulia Cardini Maria Giulia per per scelta che nasce ecco da una certa così dialogante
Eredità
Paterna ma che va molto oltre va molto oltre e che va appunto con questo suo carattere così dinamico ecco a inserirsi in quella che è una sua scelta
Ovviamente culturale perché tu descrivi molto bene l'ambiente della Torino degli anni della guerra nei quali nella quale lei incontra l'antifascismo dei militante dei giovani del Politecnico descrivendo una cultura umanistica che più orientata verso la destra una cultura scientifica che più impegnata
Ovviamente in maniera al diciamo insomma così sintetica tu riporti un po'a quest'immagine del tuo libro quindi la cultura scientifica e in particolar nell'armadio questo gruppo del Politecnico dei giovani del Politecnico che appunto si impegna nella resistenza quindi naturaliter lei decide di di svolgere quest'impegno anche approfittando del fatto che il suo viaggiare no trattorino esso luoghi di origine permettono no di di poter essere un veicolo importante poi è un crescendo è un crescendo appunto che passa per tutti quelli che sono gli impegni appunto la vicinanza con il cardo sogno
E tutto il ruolo che ha avuto nella nella liberazione della dell'hotel della Val d'Ossola
E poi naturalmente ovviamente il suo ruolo nella nella nella missione Chrysler dove lei si trova a essere addirittura capo cellula una capo cellula femminile in un contesto nel quale ecco deve governare su una piccola compagine di uomini che non si fidano fino in fondo con gli americani che tutto sommato non mi sembrano del tutto convinti di avere questa questa spia donna che sia non la ritengono forse infatti qui c'è anche una domanda no su come effettivamente anche dal punto di vista statunitense se ho colto bene mi pare che un po'di reticenza nei confronti di questo ruolo delle donne impegnate nello spionaggio
Forse c'era ecco quindi mi piaceva un po'che tu approfondissi questo questo aspetto
Certo poi evidentemente il titolo il titolo bellissimo qui non voglio essere malevola nel riferire diciamo i commenti di una collega che vedendo la mio insomma
Pubblicizzare questo tuo libro ha detto ma cosa fai vagli a presentare un libro sosterremo perché ovviamente non si è presa ovviamente curata ti dirò chi è perché tu la conosci ma insomma
In camera caritatis no no va be'non è il caso non è il caso perché non si è presa cura di andare a vedere il sottotitolo perché effettivamente io sono rimasta così basita va da un minimo non riuscivo a capire che la che cosa si riferisse
E invece questo titolo che tu vai naturalmente bene a motivare nella conclusione estremamente significativo perché giustamente il suo dialogo nella prigionia con la sua compagna di cella che viene dal partito comunista
Indubbiamente è un dialogo che rappresenta anche tutto quel proprio in quella problematica identitaria che attraversa il mondo liberale e che mi mi fa piacere poiché tu magari perché ti lascerei volentieri subito la parola andando cercando di non essere troppo prolissa come mio solito
Mi mi fa mi fa molto piacere che tu ci passa un po'rappresentare anche in altre testimonianze che tu hai
Potuto raccogliere delle donne liberali dell'impegno della Resistenza liberale c'è questo fatto che poi tu vai anche a spiegare dopo la guerra quando comunque insomma anche una Mitologia della resistenza se sia molto opportunamente costruita basandosi sui fatti non sui falsi miti come qualcuno vuole far passare perché giustamente diciamo è il riferimento storico importante della nasce Pia
Di questa Repubblica effettivamente il mondo liberale si sia trovato un po'indietro a causa di tante divisioni no che l'avevano attraversato soprattutto sulla questione istituzionale
Su ecco ci sono una serie di problemi che dietro questa con sottotitolo escono fuori e mi farebbe piacere insomma
Io devo dire la verità Leo colti con molto interesse nel tuo libro mi pare che la Cardini nel suo dialogo in cella
Abbia effettivamente un po'un momento di insomma in crisi da odi spiegare che cosa fosse questo ideale liberale quasi non di crisi personale ma di difficoltà a far capire perché i liberali così convintamente fossero dalla parte della Resistenza
E mi pare che ci sia evidentemente un po'una problematicità nel far passare ecco la complessità di questo impegno
Ecco una figura molto bella che andando a concludere dico mi ha anche molto colpito per come Eugenio diceva e vado subito a lasciarti la parola perché al perché il tempo scorre
Perché avuto questa capacità di passare nel suo impegno resistenziale in tante funzioni molto complicate e se vogliamo tradizionalmente non non molto femminile tu riporti quella paura opportuna anche Matt che ci colpisce di Palmiro Togliatti nel fare sfilare le donne della manifestazione
Ecco della Resistenza ma giustamente Togliatti andava accoglierà un sentire comune del Paese ma insomma
Evidentemente è una cosa che ci fa molto riflettere lei
Riesce a cimentarsi in azioni appunto di trasmissioni di notizie della lotta armata né in un'azione di Intelligence di spionaggio c'è si sperimenta in tanti ruoli e pongono la grandissima normalità
Torna a studiare si laurea in fisica
Continua ad insegnare
E in una maniera secondo me molto bella che ci deve far riflettere continua a insegnare anche dopo la sua pensione
Continuando anche con l'università della terza età e capendo che in fondo tutto quel portato anche di valori di esperienze di pratico di impegno civile che ha costruito in questa vicenda così unica così particolari
Può continuare veramente a testimoniarlo io questo l'ho visto
Ecco anche con altre figure di donne impegnate nella Resistenza dovuto il nell'azione antifascista dovuto il piacere di conoscere qui
Faccio un nome che credo sia molto caro anche a Francesco ricordo Nadia Spano che è una persona che a me è stata molto care a io ricordo lei fino agli ultimi proprio tempi della sua vita finché l'ha potuto fare chiudo chiudo ha lavorato per trasmettere i suoi insegnamenti quindi ecco Rossella nel ringraziarti per averci restituito questa figura proprio ti chiedo se questa volontà di trasmissione dell'esperienza
è una particolarità che Turrin ti ritieni essere tipicamente femminile delle donne della Resistenza oppure ha avuto modo Acco
Di considerare che sia proprio una particolarità tout-court di chi ha vissuto quell'esperienza
Grazie
Grazie
Sarò molto breve perché soldi abbiamo i tempi contingentati la risposta alle domande che tu fai sono contenute nel libro riguardo alla reticenza dei liberali lei dei liberali nella gestione della propria memoria lei infatti più dice
Richiama il titolo di richiamo alla sua conversazione in carcere con la la partigiano comunista quando dice sì i liberali non avevano canzoni ma ma in fondo dice lei con amarezza poi negli anni due mesi dove andavo un partito senza una canzone
E se quell'aria chiude tutte il destino dei liberali quindi anche lei poi alla fine accetta sì la memoria è stata perché i liberali hanno trascurato la propria memoria resistenziale queste dato di fatto che non è inconfondibile invece riguardo al alla sua partecipazione in cui si attiva alla resistenza e la spiegazione solo una vecchi tutti pensavano fosse un uomo lei si faceva chiamare Antonio Aguilar la dimenticanza della storiografia nei suoi confronti eh perché negli confrontando le carte
Degli scheda l'istituto della resistenza di Torino
Non era stata mai individuata lei perché delle cartelle firma sempre Antonio Vigni nessuno aveva mai capito chi fosse questo Antonio confrontandole invece condanne archivio di Novara dove c'è il fondo Maria Giulia Cardini si scopre che lei il quindi spunti ritardo storiografico cioè notevole infatti sì sì tu quando si va in archivio sono tutti archiviati per lei faceva parte poi del destini del servizio informazioni militari arte Italia quindi ci sono le schede di tutti tranne la sua perché la sua era parte perché non sapevano chi fosse Antonio che fosse una donna
Ristretto però non ha non credo ma non ha mai riconosciuto
Questa questa etichetta perché non io cioè quando si parla di liberali e di desistenze si vanno a toccare questi tasti purtroppo si Degis tra ancora oggi
Nei confronti dei liberali una una dimenticanza dimenticanza forte che ha se non proprio un ADT senza ai temi di Berardi cioè infatti con l'editore sappiamo benissimo i premi a cui partecipiamo davanzali sull'ultimo premio cui s'era candidato il volume serata Berberova è un libro di destra
Arrivo terzo perché non lo potevano eliminare proprio dalla competizione se avevamo libro di destra
Eh eh eh no contro Pannella la resistenza assente divisiva quindi non c'è niente da fare non non fa breccia nel cuore di grazie grazie a tutti per essere il crack
Conserva grazie infinite grazie a tutti voi gli amici presenti sono stati non li posso ringraziare individualmente un ultimo finale ringraziamento va ovviamente in primo luogo al sei per cento per il libro e la lettura
Che ci ospita in questo spazio nel quale questo spazio rendiamo esattamente al secondo e poi al Creek coordinamento delle visite di AN di cultura alle bici di radio radicale e a tutti voi buona lettura
Buon pomeriggio a tutte e a tutti
Questo è un incontro dedicato alla rivista Franco fonia e che s'intitola per l'acqua per il quale abbiamo scelto come titolo nel caleidoscopio della letteratura la rivista Franco fonia
Credo che lo scoppio perché abbiamo scelto quest'immagine questo oggetto del caleidoscopio
Ma un po'è anche ad immagine no di questa fiera della nuvola che in questi giorni è tutto un un luccicare di colori di lucidi voci e colori e voci che cambiano no che si susseguono come in un caleidoscopio che gira
è
Ne è venuto in mente caleidoscopio della letteratura anche in funzione degli ultimi numeri della rivista che adesso andiamo a presentare perché abbiamo un numero ottantadue dedicato all'espressione letteraria del colore
Un numero ottantaquattro
Quasi in in sotto stampa curato dal collega Luigi Magno che si dedica alla alle nuove forme che prende il poema in prosa nel ventesimo e ventunesimo secolo
E un numero ottantatré dedicato alle varie declinazioni che prende la letteratura in francese
Sotto la la penna delle scrittrici ungheresi contemporanei quindi in tutti questi casi abbiamo delle varianti delle possibile e
Metamorfosi colorati
Variazioni della lingua variazioni di forme letterarie in diversi contesti e in fondo questa è stata sempre un po'l'immagine la storia il Progetto di Franco fonia due parole sulla sua storia per capire di cosa stiamo parlando
Sottotitolata studi e ricerche sulle letterature di lingua francese francofoni a una rivista universitaria
Nata nel mille novecentottantuno quindi comincia a vedere la sua età è semestrale quindi siamo per stiamo preparando i numeri ottantaquattro ottantacinque
Gran lavoro come potrete immaginare
Anche questo è in questo caso da cosa è nata Franco fonia francofoni e intanto vorrei insistere sul titolo
Non era scontato nel mille novecentottantuno aprirsi alle letterature di lingua francese che non fossero solo la letteratura
Franco Francese cosiddetta esagonali e scegliere proprio come titolo manifesto Franco fonia non voleva dire sì va be'
Comprendere mini analisi anche la letteratura dell'Africa del Maghreb e del Canada no no fin dal titolo Como manifesto c'era questa apertura ma anche qua caleidoscopio da dove veniva questo Progetto dall'incontro
Di una serie di persone e dall'incontro di una serie di interessi curiosità Progetti colori diversi che sono andati a fondere perché
Nel mille novecentottantuno e li hanno Petroni fondatore di Franco fonia esperto si di letteratura francese era un esperto di Kamil per esempio ma anche di letteratura canadese e H Diana
Che incontra gli interessi di madre professoressa che si chiamava Franca marcato invece Africa mista si occupava delle letterature francofone dall'Africa nera
La professoressa marcato fonda nel ottantaquattro il Centro studi sulla letteratura che Beckett rese in sempre all'Università di Bologna l'anno dopo nasce il primo dottorato in Italia sulle letterature francofone
Un progetto convergente
Le lì la rivista e il dottorato lavorano in sinergia quindici alla ricerca che va avanti anche con le nuove generazioni cosa fondamentale la nuova ricerca le le le nuove combinazioni che possono venire fuori
E da lì nasce il progetto di francofoni a che si è rinnovata negli anni che mi piace pensare voglio chiedere è riuscita in qualche modo a stare al passo con i tempi perché
Punto uno un caleidoscopio non dà un'immagine come quella che ne so coloratissima di una vetrata di un rosone dove però i colori sono fissi sono quelli rimangono nel tempo
Nel caleidoscopio bisogna stare pronti anche alla variazione al fatto che i colori si spostano e bisogna anche essere pronti accoglierli a saperli interpretare
In questo lavoro io dirigo francofoni ha da una decina d'anni da in questo lavoro a volte ingrato perché ovviamente tutto lavoro in più
Lavoro volontario e bisogna fare i conti con
L'Agenzia nazionale dalla valutazione universitaria le nuove regole i dipartimenti che finanziano non finanziano gli editori che hanno le loro esigenze l'università che l'esigenza dell'open access
è tutto una grande opera di funambolismo però in presto in tutto questo ci sono anche delle belle soddisfazioni e qua vorrei e limitare i mi atte dopo cedo la parola
Prima soddisfazione è lavorare in rete creare la retta erette lo dicevamo prima per esempio adesso appena conosciuto una collaboratrice di Franco fonia che fino oggi aveva collaborato con una recensione ci siamo parlate via mail ma mai incontrate de visu
Se noi andiamo a vedere l'autore di un libro spesso è uno ok dietro ci sta l'editore c'è chi si è occupato dell'editing eccetera
Gli autori di una rivista sono innumerevoli tra tutti quelli che hanno scritto recensioni tutti quelli che sono stati recensiti
Gli autori degli articoli quelle che hanno fatto il PIL rinvio e quindi hanno riletto gli articoli e così via la redazione di tirocinanti
è un lavoro di équipe a volte sfiancante ma sicuramente ricco di promesse e chi garantisce che movimenta ci sarà sempre chi colori nuovi ci saranno sempre
Seconda soddisfazione
Adesso faccio quella antiquata ma invece no e il la sopravvivenza del cartaceo francofoni ancora come rivista universitaria sopravvive anche in formato cartaceo e questo non vuol dire esser antiquati come va be suggeriva ironicamente vuol dire poter essere qui
Se francofoni a fosse solo on line sì tutti questi libri fossero solo in open access on line senso formato cartaceo
Buttiamo giù tutto ciò qua non ci incontriamo qua non cui usiamo negli scaffali qua non andiamo a vedere agli stent dove siamo qua perché c'è il piacere anche di sfogliare un libro anche di regalare un libro e di scoprire insieme alle persone chi ci ha lavorato
E quindi grasse altri che grazie al coordinamento per le riviste italiane di cultura che ci permette sempre di essere presenti presenti a Roma presenti a Parigi e di a vere
Di poterci interfacciare con altre riviste con altre alta corretta che magari non sono universitari die o che magari non si occupano di letteratura per noi è motivo di grandissima crescita
E terzo motivo di soddisfazione da quando io la direzione i francofoni a grosso modo una decina d'anni ho scelto di prendere dei tirocinanti di far fare visto che i nostri studenti devono fare un tirocinio interno
Non interno scusate curricolare che può essere anche interno perdo dei tirocinanti che quindi a quel punto non sono più mi hai allievi cioè sì ma non è che ha un granché da insegnare lavoriamo insieme Allo stesso Progetto per cui diventa una relazione di lavoro diversa di collaborazione
E per questo come dire il il mi mi fa piacere
Così condividere questa esperienza con imiti vaccinati che sono studenti della Triennale tra magistrale che oggi mi accompagnano Vincenzo quaranta Giorgia Calderone Alessia Di Pasquale e Laura
Camporeale cui adesso per la presentazione dei numeri ottantadue ottantatré cedo volentieri e il caleidoscopio e la parola
Sentita
Che
Buon pomeriggio a presiedere io San Giorgio
Assieme al mio collega Vincenzo Quaranta abbiam rappresentare quello che è il penultimo numero di francofoni anche che è uscito nella primavera del due mila ventidue ossia il numero ottantadue il cui titolo ha l'ex Spezia littéraire de L'Aquila aspettativa piste da Rick configurava sia un politica e stilistica che è stato curato da Davide vago il quale una docente di letteratura francese presso la l'Università Cattolica di Milano
Allora dal titolo possiamo evincere anche la tematica verte sulla sul colore a che un tema che si dà alla possibilità interna che possiamo definire come trasversale perché ci dà la possibilità di affrontare alla letteratura
O francofoni chiaramente la che corrispondono a diverse poter e anche a diversi momenti caldi per diverse aree geografiche
A a differenza ad esempio ha della di quello che l'ottantatré il numero che presenteranno le altre mie del collega
Che verte invece su un'unica area geografica ossia sulla letteratura francofona dell'Ungheria
Allora
Allora quello del quella del colore qua stiamo considerarla come una tematica abbastanza recente c'è una chiave di lettura abbastanza recente applicata all'ambito prettamente letterario
Prima però perché a diciamo che gli studi sui colori in generale sono come dire
Sono abbastanza recenti proprio perché il suo pioniere è temi se il pasto nudo a del quale o di vediamo diciamo
Avviene nota nell'introduzione a a compie i suoi studi sui colori negli anni ottanta novanta circa ed è appunto lui il pioniere sul quale diciamo che si basa no quelli che poi sono o agli studi si colora riferire su gli agli usi appunto di questi colori o appunto lui è il primo studia la loro storia appartiene
Dal Medioevo al e e sostiene che il colore alla capacità di classificare di decifrare di creare sistemi di segni erano e codici ma testi Enzo si pone semplicemente come una base dato che non è a applicabile direttamente a letteratura invece Franco Fania si pone come obiettivo quello proprio di applicare questa una sistematizzazione teorica
Alla letteratura e quindi di attraverso appunto questa chiave di lettura di colori
E diciamo che siamo ancora alle fasi iniziali a lei scrive che si si propone di affrontare sono di due tipi la sfida metodologica perché bisogna trovare comunque l'approccio giusto per analizzare i colori
E allora d'altra parte però si tratta comunque di leggere tra le righe per cogliere una vera e propria poetica delle parole
Un altro contributo abbastanza importante è quello di voglio dire e poi il
Che ci conferisce alle tre funzioni del colore menzionato e letteratura che sono quella visiva simbolica e poetica
E ci dice anche appunto che il la conquista dell'aspetto visivo villette natura la possiamo avere da quella che effettivamente l'epoca romantica ossia la ai mille ottocento c'è appunto questa frattura tra virgolette dal mille settecento alla mille ottocento quindi lei orda un contributo abbastanza importante non a caso e l'autrice della nel primo articolo dell'ottantadue a e estremamente che ora diciamo che l'unico suo il limite e quello che di a concentrarsi semplicemente su due secoli quindi il suo limite e di tipo temporale
E grazie per avermi ascoltata ora dà la parola da il mio collega
Sì bene buon pomeriggio
Le signore dopo aver presentato l'introduzione generale sul tema del colore entreremo nel vivo del numero ottantadue
E vi presenterò un po'il contenuto dei vari articoli che lo compongono numero ottantadue composto da un'introduzione a cura di Davide vago che appunto il curatore responsabile del numero ed altri cinque interventi dei quali il primo appunto redatto dai le di Ripoll che si occupa di della ricerca di una giusta via diciamo tra una sistematizzazione teorica
Altro che sarebbe magari troppo e truffa otto punti di vista
L'intera disciplina antropologica otto lustro letterario che rimarrebbe comunque astratta lontano dei testi e invece l'analisi testuale che rimarrebbe magari troppo particolare troppo legata a un singolo autore
E quindi a partire da alcune tematiche alcune questioni centrali
Semplici che potrebbero sembrare banali ma che non lo sono come tempio che cos'è il colore in un testo letterario
Come possiamo identificarlo qual è la sua funzione e qual è il modo giusto di analizzarlo all'interno di un articolo scientifico
Appunto ci propone una un itinerario e delle in cui ci accompagnerà delle divisioni delle strutturazioni a livello teorico e quindi poi le differenze tra i pali i vari aspetti della tematica del colore da un punto di vista visuale quindi più pratico da un punto di vista simbolico e quindi i vari valori che esso postume all'interno e l'opera di un uno specifico autore e poi poetico quindi anche a livello retorico
E ci porta anche a delle differenziazioni di dal punto di vista estetico di le varie tonalità dell'uso anche linguistico i Peroni nipponiche punto legati a levare atonalità
Gli articoli che seguono sono delle applicazioni di queste proposte di analisi a dei testi concreti specifici che vengono aperti da Silvia Baroni Colozza Artico
L'ho dedicato alle rosso e il nero nelle romanzi di Balzac alla Poli saga
In cui riprendendo appunto questi due colori molto emblematici della dittatura francese da Stendhal
Ci propone un'analisi che anche filosofica allegorica secondo la studiosa appunto in rosso e nero sono associati a due sistemi di valori del sistemi ideologici che non sono riscontrabili nell'appunto il romanzo di Balzac e che si associano a dei proprio dei valori degli ideali che si propongono come opposti antitetici per il protagonista e segue il contributi di Varenne Tettamanti che era la dottoranda pessimista di Bologna
Che apre il campo visivo non solamente alla al terzo la francese ma anche alle ad altre letterature romanze
Dell'Europa affini culturalmente e che spesso sono state messe in relazione al naturalismo francese sta comprando della Spagna con la scritti sei mila Cordova Sanna che nel suo romanzo la tribuna
Appunto che avesse relazione con nella somaro classico di isola e appunto Tettamanti si
Sì
Approfondisse la tematica del colore non con no questione punto teorica ma piuttosto con l'utilizzo chiudersi con dedicato alla degradazione del colore all'usura e alla consumazione puntuali valori questi vengono a cui vengono associate appunto questa degradazione questa usura del colore
Ad esempio con relazionato con la speranza le ambizioni dei vari personaggi
E ancora al di fuori del mondo prettamente francese ma rimanendo questa volta nei confini della Franco fonia il l'articolo seguente di USA Micelli Erice si occupa della dell'aria Svizzera e quindi del poeta gustato fu e quindi ci occupiamo anche di un genere diverso in questo caso si tratta del nasi del colore blu
Che trova una trattazione molto particolare nell'opera di questo poeta perché appunto viene visto come un linguaggio della natura un linguaggio dei fiori che si esprimono in quella che era una comunione originaria con l'essere umano appunto attraverso il colore l'aspetto visivo e quindi generalizzato nell'articolo della nella lista profumeria
L'utilizzo che l'autore fa delle al sito e delle varie figure retoriche per rendere anche a livello grafico diciamo questo colore blu che sarebbe impossibile da rendere appunto senza la componente visiva ed è interessante appunto all'analisi di questi giochi linguistici che fanno sempre riferimento a questa tonalità ma senza mai nominarla
E l'ultimo articolo è di Fabio Scotto anche questo dedicato alla poesia a Yvonne Fuat siamo nuovi Francia e questa si radica però al colore rosso
Nell'opera di Bonfante e perché è un colore che la segna diciamo in in tutto il corso dalla sua produzione in generi diversi dalla poesia alla prosa ma anche a per quanto riguarda la produzione autobiografica
E anche il colore rosso vengono associati dei valori ideologici ma anche morali e quindi ecco questo numero ottantadue o la tematica del colore che potrebbe sembrare
Banale o anodina da un punto di vista scientifico vediamo come realtà
Sia rivestita di valori di un'importanza degli autori stessi che anche poetica che contribuisce alla strutturazione del della loro produzione
Ecco questa era la mia presentazione del numero passa la parola grazie
Allora intanto ringrazio Augias è Vincenza volevo dire no come prima ho detto che è un lavoro di squadra no lavorare una rivista è un lavoro anche diverso volevo così precisare che questo tipo di presentazioni l'hanno presa l'hanno preparata in assoluta autonomia c'è una sorpresa anche per me nel senso che i i tirocinanti hanno lavorato i numeri ma dal punto di vista della composizione tipografica
Il i rapporti con gli scritto con le gli autori degli articoli con lei gli editori per le recinzioni quindi compongono il libro ma non scrivo nel numero e non lo devono studiare e per le loro materne per i loro esami
L'occasione che ci dà oggi il coordinamento delle riviste di di cultura italiane di fare un altro lavoro essere un attimo più dentro alla rivista imputati oltre a confrontarsi ovviamente con il pubblico
Quindi adesso chiederei a Alessia e Laura se vogliono presentare brevemente il numero ottantatré così poi diamo alle parola al collega Luigi Magno che sta che ha curato il numero ottantaquattro insieme al collega Andrea Scarlino e così ci presente il numero in anteprima
Allora grazie mille grazie innanzitutto per l'attenzione buon pomeriggio io sono Alessia e insieme a a Laura la mia collega presenteremo appunto il numero ottantatré
Della rivista francofoni a che risale all'autunno di Mila ventidue
Intanto ci teniamo a precisare che curato da Dio metà ieri il quale del quale punto ricordiamo il ruolo nella ricerca il sto nel campo delle letterature comparate in più ciò che ci sarà utile a questo numero appunto la il suo ruolo di traduttore ungherese in quanto il titolo proprio di del numero è francofoni è un quasi firmino
Quindi prendiamo in considerazione possiamo dire una fetta di di francofoni a di letteratura francofona che a volte può passare inosservata oppure di cui magari non si conosce molto
Però questo lì in questo come in questo numero di risulta pienamente in linea diciamo con il Progetto quello che al progetto originale della rivista quindi come sono stata anticipata reni colleghi
Quello di analizzare di prendere in studio di esaminare Laffranco fonia in prendendo appunto la letteratura lingua francese non legata prettamente all'area geografica della Francia
In questo numero in particolare il lettore invitato a confrontarsi con appunto una letteratura ungherese francofona e più specificamente parlando quella relativa delle autrici donne si parla tutto dire di autrici donne
Questo diciamo confronta favorito dal dal numero della rivista mediante quattro studi letterari
In cui si analizzano le opere di quattro autrici della Belle Époque e contemporanei quali Agota Kristof Katalin Molnar e utile Ottilia Bolognini Hamid elementi e il confronto diventa più più diretto possiamo dire grazie alle tre interviste presenti tre interviste fatte appunto le autrici francesi di origine ungherese
Lo scopo anche di questo confronto di queste interviste è capire come un'autrice si pone in mezzo possiamo dire a queste due lingue a queste due letterature perché sottolineiamo che tutte le autrici di qui il numero parla hanno un'ottima padronanza della lingua ungherese però nessuna di loro la utilizza come lingua di scrittura
Ciò ha come evidenzia Agota Kristof appunto non è sempre una loro scelta ma anzi è una cosa che dipende molto dalla loro storia personale dalle loro esperienze
Dal periodo storico in cui vivono e quindi appunto queste queste interviste questi studi serviranno anche a capire come un autore il si collocano sceglie o non sceglie di utilizzare una lingua magari diverso dalla sua lingua madre
E poi ognuna di queste tristi demente avrà un rapporto diverso con la letteratura ungherese che risulterà più presente o meno presente nelle sue opere
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare possiamo dire che la letteratura francofona nel nell'Europa centrale e orientale risulta comunque viva presente non solo in Ungheria ma anche in Serbia in Croazia in Bulgaria
E edita ancora oggi grazie appunto al grande numero di di Autori San cofani presenti in quei Paesi
Prendiamo in analisi il caso dell'Ungheria perché il rapporto con la lingua francese risulta abbastanza antico però nonostante l'aria
Geografica ma anche linguistica distante perché ci sono delle differenze sostanziali fra lingua francese la lingua inglese diciamo che questo rapporto può essere spiegato non tanto tramite motivi prettamente culturali ma più magari motivi storici per esempio nominiamo la l'insurrezione del mille novecentocinquantasei di relativo esito che spingerà appunto anche Agota Kristof spostarsi in Svizzera
Il periodo il Kalmar quindi altre migrazioni le migrazioni in seguito alla caduta della cortina di ferro ma anche l'ultimo diciamo il più recente di questi avvenimenti che l'adesione dell'Ungheria nel nell'Unione europea che risale al due mila quattro
E io passo la parola a Laura alla mia collega
Buon pomeriggio
E questo numero di Franconia appunto non ci si limita solo all'analisi delle opere di questi scrittrici ma anche a quella che la funzione geopolitica delle loro rispettive lingue e letterature
Lingua qui lingue che appunto come francese non sempre sono state scelte dal volontariamente dall'autrice come come diceva la mia collega come nel caso di Agota Kristof
Si invita anche alla riflessione
Su sull'influenza che il francese ha avuto in aree dal punto di vista culturale apparentemente lontane dal dalla Francia
Sul rapporto fra i centri e le periferie che può essere oggettivo solo ho sentito appunto da queste autrici e ed è anche di grande interesse la questione di genere che sollevate dal numero infatti un numero dedicati interamente a ad autrici donne
Che tema Tizzano proprio rapporto fra il genere e la scrittura trance di lingue nelle loro opere
E non è la prima volta che la rivista dedicava una grande attenzione a alla scrittura femminile e addirittura interi numeri alle alle stelle a ad autrici ad esempio troviamo il numero settantaquattro e che si dedicava al concetto di genere e come questo abbia cambiato gli studi letterari qui numero del due mila il diciotto
Ma anche sessantadue dedicato alle scrittrici del que BEC Camp del due mila dodici
Il cinquantotto in cui già si parlava di Agota Kristof
Che data al due mila dieci e il numero cinquantadue che era un dossier su en e Bert che avrà scrittrice che mi chiese
E e non è neanche la prima volta che la rivista si occupa di letterature legate a particolari aree francofone infatti come a ad aggetto prima qualche collega sin dal nome della rivista capiamo che si vuole studiare un'apertura a tutte le le Franco fu niente
Ad esempio il numero cinquantatré appunto parlo era interamente dedicato alle letterature della riunione
E quarantotto anche alla letteratura Mauriziano ritorno del due mila cinque
Bene cedo volentieri la parola il professor Luigi magna dell'Università Roma Tre che accoccolato insieme ad Andrea Scarlino questo numero che per il quale lascia interamente la presentazione al
Grazie grazie mille a Maria Chiara alla rivista francofoni a di aver accettato questa proposta di fare un numero monografico sul Poema en posa
Perché ci sembrava particolari è sembrato particolarmente urgente tornare sul su questo genere che poi oscilla tra il genere la forma nella misura in cui ormai conosciamo bene la storia di questo genere forma fino ad un certo punto cioè fino all'inizio del Novecento poi dopo le stelle prima esperienze diciamo della prima metà del Novecento di questo genere forma non sia più notizia
Nei manuali non se ne parla più eppure delle forme genericamente vicine alla poleman posa così come lo conosciamo storicamente circolano tutt'oggi nella poesia
Ed ecco perché queste sono le ragioni di fondo
Che hanno portato me e Andreas che Lino a proporre un dossier che si chiama permanenza rinnovamento superamento del poema s'questa forma lo sappiamo ormai nasce in Francia epoca romantica quindi siamo fra fine Settecento inizi Ottocento e nasce sotto l'egida di una grande ambiguità
Questo perché l'ambiguità si legge già nel nome non può Emma ampollose
La parola poema in francese e sia componimento poetico ma vuol dire anche poema
E già nella traduzione in italiano tutto ciò avviene fuori perché usando noi siamo ormai tutti poema in prosa
Effettivamente questo poema in prosa spasso darei subito questa antitesi ma non ci fa captare l'altro versante cioè l'idea del componimento poetico ma era più generale
E se traducesse mo'con poesia in prosa perderemmo l'idea di questa antitesi tra il poema che storicamente un componimento lungo si vuole lungo importante mentre il poleman Pedrosa
C'erano detto ormai gli studi degli anni cinquanta dell'abbiamo una tra i tratti caratterizzanti a quello della break di tasse
Quindi già tornare diciamo dall'ambito tagliamo dalla prospettiva italiano su questo genere su questa forma è stato particolarmente divertente e problematico lo stesso tema
Quindi questi sono i tre tempi del della riflessione per ognuno di questi tempi abbiamo cercato di
Scegliere anche degli autori su cui chiedere poi ai vari autori di soffermarsi nella misura in cui hanno una produzione di polizia in prosa o di poema così interessante penso ai ai primi contributi adesso non di rock
Tutti nomi perché potrei dimettiti farne qualcuno che però tornando su autori centrali come Dick tosse che Allen un per esempio da un lato donne Sciara inevitabilmente a prima parte del secolo fino a metà secolo ma anche ci sono studi e saggi critici che si agganciano per esempio anche alla produzione di Mallarmé
Cosa non indifferente nella misura in cui sappiamo che se
Baudelaire e colui che battezza il genere Poema en posa nove inventare lo battezza perché viene inventato prima da alcuni poeti romantici minori in qualche decennio prima
Sarà funambolo a portare come dire alle estreme conseguenze a radicalizzare questo genere forma e dopo quando inizia un periodo assai tumultuoso
La vita del poema post conosce un momento di davvero di di di di attività Rampino si stima pensate che il ventesimo secolo si apre tra le altre voci che si esprimono sulla poema Foscolo CID
Che
Dal lato della scrittura in prosa non della poesia in prosa dice
Bene il ventesimo secolo non ha più nulla a che vedere con il poema pose è una forma obsoleta vecchia basta
Non c'è più bisogno di praticarla posizione quanto mai come dire che prende il contropiede di quei poeti che invece discutono sull'attualità sulla necessità di continuare a riprendere questa forma rinnovarla nel tempo o a praticarla rifacendosi ai modelli ormai che avevano già di stanza no pensavo del di tra gli altri Sandas
E altri quindi alcuni contributi tornano su questi attori tornano su questo periodo in cui la permanenza e rinnovamento si incrociano in maniera intima
E difficile separare queste due idee che dando il nome al nostro tossiche
Ci sono poi degli studi penso a quello pratico diciamo Michel cupa e penso a quello di Michel mio papà
Che a offrono al lettore una prospettiva ampia sul sulla permanenza lire nuovamente e il superamento del Poma cosa nel ventesimo secolo si tratta di due colleghi e studiosi sia di ottocento che di novecento che hanno saputo secondo me cogliere effettivamente
Alle problematiche legate a al poleman Pedrosa nel suo passaggio tra diciannovesimo e ventesimo secolo
Attraverso due prospettive diverse entrambi di studiosi concludono posso riassumo chiaramente semplificando moltissimo però la conclusione diciamo e più o meno la stessa
A partire dalla metà del Novecento in Francia forse il poleman pose
Non c'è più o se c'è continua a sopravvivere
In degli ambiti piuttosto nascosti
Questo perché perché ci sono state delle esperienze poetiche o che si sono dette poetiche che hanno inferto il colpo di grazia a questa forma e se c'è qualcuno in Francia che ha dato il colpo di grazia il poema in prosa questo è stato forse primo fra tutti falsi sporchi
Che continua a dirsi poeta ma che di poesia non può più sentire parlare
Ovvero dice non voglio più essere poeta mi rendo noto che Pappano at eppure posizione la sua produzione sempre rispetto alla polizia
E inizia a comporre un periodo in cui effettivamente lo stesso posto scrive soprattutto in un primo periodo gli anni quaranta dei componimenti che sono assolutamente simili nella forma
Nel ritmo nel nel nell'andatura della concezione a per esempio i componimenti di Baudelaire nello sprint ai ma con un post che dall'altro lato mi può M&A testi critici continua a dire no non si tratta di può e Mantoux
E questo il momento in cui si rompe qualcosa in Francia e da questo momento in poi
Non che la forma Poema en posa sia scomparsa
Dall'ambito letterario francese ma c'è una pratica che diventa una pratica a bassa intensità un po'stupita mosse vogliamo a tra i vari difensori oggi diciamo più contemporanee anche se un poeta scomparso ormai qualche tempo fa c'è Michel d'oggi
Per esempio che ha sostanzialmente riscritto per altre vie lo spleen di Parigi di Baudelaire ma insieme a di ci sono altri teorici e altri scrittori come già ma inglese che segna non ho decretano teoricamente criticamente la fine del poema in prosa
Dice ma inglesi in questo numero di Franco fogna troverete un'intervista
Che molto interessante la misura in cui questa intervista condensa centinaia di pagine critiche di Gianmaria inglese su questo problema quindi chi non l'avesse tempo può avvantaggia esatto cioè il Bignami già ma inglese affine numero
Dove effettivamente Glaser riprende un po'tutti i passaggi in cui nei nei vari saggi che è scritto attacca il Poema en posa senza davvero poi parlare del poema cose perché per bleso oggi il problema dove e in quelle che lui chiama le popolosa a un percorso cioè le prose in promossa o meglio le propose in prose
Un concetto che vi invito a scoprire nell'intervista perché sicuramente le risposte di Gladys saranno molto più chiare di quelle che gli occhi posso qui riassumere in pochi minuti
In tutto ciò
Last but not least c'è un mio contributo che è un che il Stati cioè uno studio fatto partire della produzione di scusando pellet una scrittrice contemporanee che pubblica da Peo el ormai da quasi trent'anni
In cui mi son divertito rileggere alcuni scritti di do Pelt che
Appunto esemplificano quello che l'intervista con tramano inglese
Cerca di enunciare a livello critico e teorico quindi vedrete per chi leggerà anche questo contributo del numero come la mia lettura come dire prescinde quasi dalla nozione di poema un posto nella misura in cui c'è stato già per quelli della generazione di si usando Pelt
Un superamento un andare al di là a uno scrivere a partire da altri concetti da altre forme di poesia
Tra cui questa prosa in prosa queste prose in prose di Cles quindi vi invito a leggere questo numero numerosissimi mi fermo qui perché vorrei sentire anche se ci sono domande dal pubblico grazie
E tra l'altro così usando Pelt raggiungiamo il contemporaneo con testi degli anni due mila e abbiamo la poetessa implosa cosa che nelle altre per quanto riguarda appunto fino a ottocento inizio Novecento mica tanto
Se ci sono domande
Dal pubblico su qualsiasi cosa che riguardi la rivisto questo ultimo numero
Sì domani
Io avrei una una domanda per Rizzi sul
Se il recente
Libro dice Josè spunti is alla linea come si può collocare all'interno di questo quadro
Grazie meramente questa domanda difficilissima come collocare questo libro
Me lo chiedo me lo chiedo anch'io me lo chiedo da da un po'di tempo è me lo chiedo perché come dire da dall'atto della resistenza di questo di questo genere forma vedo la poesia che rimane tutto sommato che qui semplifico un po'con l'accetta ma che rimane ancorata a un'idea non dico ottocentesca ma di una forma che ormai forte oggigiorno cioè scrivere delle dei componimenti in prosa su un modello dato da Baudelaire davvero di e altri vuol dire immettersi su un terreno ormai che oggi sicuro non è quel terreno scivoloso che poteva ancora essere tale a inizio Novecento e che era scivolosa istmo quasi rivoluzionario direi
A inizio Ottocento cioè quando all'UDC Subert sono pubblica Gastaldo unanimi quando Baudelaire stesso pubblica lo spleen dotati i lettori non capiscono un tubo nulla cosa ho in mano perché fin lì la polizia era stato il discorso inverso
Cioè incontrovertibile la definizione non tutto chiaro quindi tutto ciò che non è versi e prosa e lì la prosa sbarca nella poesia o la poesia si appropria della prosa c'è un effetto di spaesamento
Oggi questo effetto di spaesamento si è perso completamente quindi
Leggendo questi questi componimenti diviene da pensare a una poesia tutto sommato assai tradizionale poi forse questo l'intento di molti scrittori e lo stesso tutti per esempio rimane su un ambito che formalmente deve essere non apre il caso di Obodo nocche comunque nel rinnovamento riafferma l'importanza delle forme
Codificate della polizia
è chiaro che questo dossier avrebbe potuto prendere come direbbe potuto fare volumi e volumi di Francofonte ci siamo limitati e qua dare dei colpi di sonda ma grazie per aver ricordato anche questo esempio insomma che mi sembra pertinenti Nissim
Sì
Esatto grazie
Ci sono altre domande
Niente sì a corsi
Perché no
Sapere se poteva Pet potevate parlare un po'del futuro Andreini prossimi numeri insomma le prospettive
Allora parlare del futuro è sempre stimolante emozionante fa sempre un po'paura
Sì diciamo che ci sono tante belle idee e tanta voglia di andare avanti
Il quello che fa sempre paura il come e quindi modalità quanto ci lasceranno esisterà ancora in cartaceo cosa vuol dire passare non Laino Premax esco e su cosa comporta in termini anche di accessi degli autori perché adesso banalmente per chi non conoscesse e Lella e le regole del mondo universitario se prossimamente sarà come dire
Obbligatorio o sarà molto pesante in termini di valutazione universitaria il fatto di essere in open access e già di fatto lo saranno nel prossimo
Cosiddetta fu guerra valutazione dalla qualità della ricerca il fatto di non essere l'operazione solo dire che alla lunga gli autori bravi o che hanno intenzione di farsi valutare in un certo modo in Italia non ci daranno più gli articoli
Oppure l'editore accetta di andare in opera se esso non ha detto che lo conceda non è detto che lo conceda con anche il cartaceo attualmente siamo in una condizione un po'particolare
Per cui questo fa paura e vuol dire anche tanta fatica di aggiustamenti eccetera
Di sicuro ci sono le idee e le idee ci salvano e per fortuna la letteratura il terreno anche dell'immaginazione e del rinnovò nelle forme rinnovamento delle forme anche così di soluzione impossibile che si possono trovare per cui vi posso dire che tra i prossimi numeri allora abbiamo in preparazione gente sotto stampa questo qua
E sul sul è il poema o cosa poi quello immediatamente successivo e sul concetto di approdo Chalmers
Perché spesso si parla no questa è una dotazione subita l'auto da bordo Celeste e allora ci si è chiesti e la collega Ilaria Vidotto che adesso la testa di Losanna che è stata mia dottoranda nel tempo
Che si è chiesta cosa vuol dire cioè vuol dire tra le prime quand'è che scatta la la la il passaggio dai produce nel salto può essere un concetto operativo che possiamo definire ed una serie di studio si sono interrogati
Su questo quaderni c'abbiamo numero monografico il francese sul genoma
Su l'autore che è stato un nettissimo studiati sul e ultimamente invece un pochino meno e c'è la collega Alessandra Marangoni che coordina questo numero dopodiché abbiamo una serie di numeri in proposta che probabilmente verranno accettati di cui uno sulle nuove forme autobiografiche auto Finzi danari nove sperimentazione estremo contemporaneo e il resto magari l'anno prossimo a Roma ve la raccontiamo
Bene grazie mille a tutte e a toccare
Allora buon pomeriggio a tutti sono varie Panetta che la la fondatrice della rivista ed è critica anche insomma mi onoro di essere dall'anno scorso il vicepresidente del coordinamento delle riviste italiane di cultura promosso dall'onorevole Valdo Spini
Sono molto lieta di coordinare questo panel che a mio avviso molto importante sia per i cani che trattiamo sia per lo spessore degli ospiti con i quali avrò poi piacere di di dialogare intanto introducono argomentò leggendo qualche considerazione che ho pensato di appuntarmi per evitare che il mio intervento sottraesse tempo quello degli altri direttori
Più o meno ci siamo dati una decina di minuti a persona ciascuno
La mia rivista che si intitola di a criticare stava fondata nel dicembre del due mila quattordici dunque nonostante i suoi quarantanove quasi cinquanta in uscita una bel Ripellino adesso a fine dicembre
Quindi numeri all'attivo è un periodico relativamente giovane rispetto ad altre testate storiche rappresentate dal coordinamento
In ogni caso è stata comunque la prima rivista telematica e anche la prima rivista accademica on line riconosciuta di classe ad Allam vorrà ad aderire al cricket
Il primo numero di detriti che ogni anno ascendente cinque febbraio ha sempre dedicato a Benedetto Croce infatti la scelta della data non è un caso perché il filosofo nato proprio il venticinque febbraio del mille ottocentosessantasei e il titolo richiama anche quello della notissima rivista la critica fondata dallo stesso Croce nel due è uscita poi a partire dal treno che critica la rivista indipendente open access prima nello fa nel precedente si parlava di questo problema degli open access cioè l'accesso aperto
E si occupa prevalentemente di filologia critica letteraria Storia dell'editoria non lesinando poi all'occorrenza delle aperture su temi importanti di attualità approcci interdisciplinari sguardi comparatistico
Il primo obiettivo che ci siamo proposti è quello di pubblicare edizione annotate e filologicamente accertata è di testi in secondo luogo sono accolti dei contributi
Originali che analizzino delinei no figure opere della contemporaneità letterario oppure getti non nuova luce su Autori questioni e testi già studiati in passato ma con l'ausilio invece di una bibliografia crescente e il terzo polo di interessa tanto è l'approfondimento della strada vittoria
Non mancano poi una sezione dedicata alle recensioni e poi una lesione alla segnalazione di di libri si valuta poi la possibilità di pubblicare degli inediti di cui sia o di prosa contemporanea che sembrino particolarmente interessante nella stessa sezione
E ne dedicato spazio a traduzioni di testi da altre lingue e contributi teorici in maniera di traduttori Lucia in materia di traduttore oggi
Però le recensioni ci teniamo contrariamente al costume in voga in genere
Non si limitano a riassumere il contenuto
Dei volumi per poi farne magari un generico elogio oppure una stroncature inutilmente a mio avviso violente ma entrano nel merito dei dati delle impostazioni metodologiche mirando a formulare una vera e propria valutazione argomentata del libro letto
Ne critica accoglie lavori di studiosi che indipendentemente dalla dei titoli si segnalino per l'accuratezza e precisione validità di approccio metodologico passione per la ricerca qualità della scrittura meglio se limpida queste fluida
E appunto un comma apposito comitato scientifico coadiuvato da era esseri anonimi talvolta al comitato di redazione decide l'opportunità di pubblicare i testi così i suoi animatori pensano di e sperano di poter offrire una possibilità di pubblicazione anche a quegli studiosi meritevoli che però non dispongono di rapidità mali di accesso ad altre riviste di pregio
Nell'ottica poi di una necessaria valorizzazione del lavoro intellettuale che sempre più colpevolmente ha svilito nella propria dignità di è critica ambisce a riuscire prima o poi a retribuire a questo un altro punto
Abbastanza caldo insomma i i propri collaboratori infatti sebbene la rivista attualmente non benefici di nessun tipo di finanziamento pubblico ci piacerebbe ci farebbe piacere un giorno porge porre un argine dalla consuetudine
Diffusa di far Sempre affidamento sul lavoro gratuito degli studiosi spesso anche altamente qualificati come se fosse pacificamente do per scontato
Che sia del tutto accettabile non corrispondere loro un compenso per la loro presso prestazione professionale
La scelta della pubblicazione telematica
Risponde di certo alla necessità di contenimento delle spese però in primo luogo deriva dalla volontà di avvalersi delle risorse del digitale esportando in molteplici vantaggi dell'applicazione
Della informatica le discipline di ambito umanistico al fine di una ideale conciliazione fra la tecnologia egli studia umanità fissa la rete permette inoltre di raggiungere più velocemente un pubblico internazionale di specialisti
Noi abbiamo dieci mila accessi al mese che sono tantissimi per una rivista di letteratura
Interessati alla lingua e la cultura italiane allo scopo di contribuire a quella alla creazione di quella comunità scientifica internazionale che sarebbe il sogno di anni ricercatore
Fatta questa presentazione della rivista ecco giova rammentare che questo periodico creato che il periodico creato da Croce che avevano minato prima la critica quindi nostro idealmente si ispira
Si inseriva nella migliore tradizione antifascista avendo rappresentato delle nei suoi quaranta
Uno due anni di vita un punto di riferimento ideale costante per gli intellettuali italiani europea e fino alla chiusura del quarantaquattro
La nostra lista quindi come altre del coordinamento
Mi era inserirsi pienamente nella nobile illustre tradizione tipicamente italiana dei periodici della fine dell'Ottocento e soprattutto dei primi del Novecento
Epoca nella quale si registravano un fiorire è un moltiplicarsi di gloriose testate che hanno fatto veramente la storia dell'editoria soprattutto la storia della cultura italiana ed europea
Per non dilungarsi troppo basterebbe nominare la trentina Leonardo no di Giovanni Papini Prezzolini di taglio brevemente filosofico di ispirazione dannunziana poi pragmatismo sanata nel trash chiusa sino al sette
Oppure la notissima Bossi è sorta nell'otto da un esame di coscienza dei due direttori della precedente rivista
Come ha tentato di dimostrare nei miei studi Crociani innescato proprio dalla loro amicizia con Croce e poi chiusa si nel mille novecentosedici dopo ben quattro cambi di direzione e la parallela nascita delle Edizioni della Voce una casa editrice
Che indirizzò anche gli esiti della coeva Storia della letteratura italiana oltre a dirlo influenzato in seguito la linea editoriale che passa per l'intransigenza di Piero Gobetti coi sfocia nell'Einaudi e trentatré estivi berbera in editoria apparentemente minori come Sladjana o Frassinelli ma che hanno fatto la storia della migliore cultura italiana
Quindi basterebbe pensare a anche alle imprescindibili riviste d'impronta politico letteraria fondate da Gobetti Daloui portate avanti anche negli anni del fascismo con Reale sprezzo del pericolo come energie nove la rivoluzione liberale il Baretti oppure alla successiva Solaria
Periodico fiorentino che impianto regime tra il ventisei e il trenta sei fu caratterizzato da una coraggiosa apertura all'europeismo e a romanzo europeo che ne determinò la ripetuta censura il sequestro poi inevitabile chiusura
Ecco esattamente a questa nobile tradizione detritica si ispira è una storia che riconosce le riviste di cultura come vera e propria
Istituzioni appunto come strumenti democratici di libero scambio di confronto di idee di sviluppo dello spirito critico
E di difesa della possibilità di espressione
Di questa tenace tradizione di lotta e di militanza culturale quindi di intervento sul presente di vero e proprio attivismo politico in senso lato sono divenute eredi anche numerose testate nel dopoguerra che hanno traghettato lo spirito di crede lì della critica e di altre grandi riviste bene oltre lo spartiacque del quarantacinque
Ancora oggi infatti in una rivista di cultura non ha come fine la nuda informazione ma l'accorta osservazione e l'approfondimento una posizione forse di privilegio
In un mondo come quello odierno che è abituato a essere bombardato continuamente come sappiamo da raffiche di notizie di dati spesso neanche contestualizzati
La sua funzione di commento dunque può proficuamente attrarre vari lettori magari disorientati da una messa ingestibile e carica e caotica di informazioni sono convinta che la scuola in primis e l'università in seconda battuta restino luoghi della conoscenza fondamentali no per potenziare il senso il rigore di discenti insegnare loro a diffidare di porzioni si notizia che non mancherà fonti
Giudicasse sicure affidabili però ritengo che le riviste passano educare i propri lettori in tal senso a maggiore rigore a una maggiore attenzione ai dettagli che poi fanno sempre la differenza in termini qualitativi nonostante la vitalità dimostrata dal mercato editoriale
Persino nel periodo pandemico
è necessario che le riviste di cultura copiamo spesso detto in questi giorni divengano sempre più infrastrutture della lettura in grado di connettere il mondo della scuola dell'università anche con quello sociale ed economico produttivo e quindi a questo scopo
Le varie testate culturali devono fare Rete che è quello che stiamo tentando no di fare noi con il coordinamento perché un lettore guadagnato una qualsiasi rivista è un lettore guadagnato alla lettura come si ricorderà Gaber cantava che la libertà non è uno spazio libero è partecipazione ecco ritengo che in una società come la nostra che ambisce a essere ampiamente e opportunamente inclusiva l'annegamento alla lettura consapevole possa essere uno strumento potente per coinvolge fasce sempre più ampie di pubblico sottrarle alla malinconia all'oscuramento della solitudine renderle finalmente partecipi protagoniste della vita democratica del Paese
In questo senso peraltro apro una parentesi trovo ottima la recente iniziativa di Roma Capitale di aprire al pubblico alcune sale di museo trasformando le in aule studio per i giovani
E quindi sono certa che pure le riviste possano svolgere un ruolo decisivo promuovendo anche quell'alta divulgazione scientifica che tanti benefici ha portato alla vita civile di altri Paesi europei che si trova la più avanti su questa strada rispetto a noi
Inoltre in un periodo storico come quello attuale mi in cui anche le più importanti istituzioni di formazione ricerca come gli atenei sono sempre più soggette alloggi Gazzè in tali purtroppo stritolata eh
Dalla necessità di emergere in competizioni internazionali sulla base di risultati di carattere per lo più quantitativo
L'Open Access di cui prima parlavamo del panel precedente può rappresentare a mio avviso invece un forte segnale di protesta nei riguardi degli indirizzi prevalenti
Proprio perché si basa sul presupposto che i progressi in qualsiasi ambito delle ricerca non debbano resterà appannaggio di pochi in quasi sempre i più ricchi
Ma debbano essere condivisi al fine di alimentare ulteriori studi di migliorare le condizioni di vita materiale spirituale di tutti senza alcuna distinzione
Le riviste quindi non più come fucine della classe dirigente del domani come erano considerate nell'ai primi del Novecento ma come utile strumento di approfondimento arma affilata contro l'analfabetismo di ritorno
Volano di idee utili per la ricostruzione post pandemica anche spirituale e poi ambiente entro il quale diverse generazioni possano dialogare fra loro fruttuosamente magari i giovani missini con i loro entusiasmo passano regalarci la forza di tornare a combattere per una società più equa nella quale le preziose risorse dell'informazione della conoscenza non siano più appannaggio di pochi ma patrimonio dell'intera cittadinanza ecco questo è il mio pensiero a questo punto però sano lieta visto che è arrivato il direttore di Mondo operaio il professore Cesari finali che professore ordinario di istituzioni di diritto pubblico alla Sapienza
Gli cederei volentieri la parola per rapire un suo subito dati perché è il secondo in lista quindi se diciamo che rispettiamo l'ordine
E quindi ad adesso è cambiato c'eri tu scusami io ho in programma invece in cui è Finelli va bene allora facciamo come volete
Perciò Marucelli no perdonami io alto del programma vecchio che è quello in cui ieri dopo allora Gianni Marucelli invece cambiamo tutto insomma
Una attivista ambientale in ambito ambientale diciamo ed è è un un letterato un appassionato di poesia di poesia ma fondato nel due mila quattordici questa rivista di cui si parlerà
Sì buonasera grazie della vostra attenzione allora avevo preparato o un intervento in cui si riferiscono veniva poi però la storia l'impegno delle riviste anche sul piano politico della propria gente proposizione di idee Maria ha già detto tutto Dacre voce dalla prima rivista di Croce a a a alle successive Leonardo la voce Lacerba non lie spietata Artom sì per poi andare all'ordine dell'uovo di gravi clinica a Bombay eccetera eccetera
Ma quel dopo a che ora ritenne sottolineare un po'la storia di questa rivista
Più
Cupidigia decimo anno di dalla sua nascita innanzitutto deve anzitutto è l'espressione del già il un'associazione Fiorentina che si occupa di ambiente Pro Natura Firenze che a sua volta fa parte di una delle più grandi associati federazioni di associazione
Che abbiamo in Italia che la Federazione nazionale prematura che è anche la più antica associazione ambientalista nel nostro come quindi parte è duplice anche di questa nostra presenza
Vinca Palazzo
Per necessità più che per scelta è on line una è in formato digitale anche perché è frutto di un volontariato
Io direi retto precedente venti per sette anni una rivista il cartaceo che poi non ha avuto i soldi per sopravvivere
Ci siamo guardati in faccia abbiano deciso di Fasano
Dato il servitore
E di cederlo al pubblico gratuitamente quindi è on line una volta al mese con rigorosa precisione tra il primo è il due del mese
Si tratta di una quarantina di pagine di formazione e di formazione ambientale
Scritti dicevamo Kinda in modo che i tutti ne possano fruire
Ma che hanno una loro base ovviamente scettici
Come come pubblico o l'abbiamo noi che andiamo a Stephen Woolley due mila a a dare d'
Al mese
Non solo l'Italia ma anche all'estero è questa operosa che Maria sottolineava
Come il sia la resa di Spolli la disponibilità più ampia e questo è un fatto tutte le riviste di cultura dovrebbe il tener conto c'è il problema della Pennati Soros
Ho accesso avverte lo sport italiano perché
è più facile frutto
Che ovviamente preoccupata nelle liste che abbiano una base universitaria
Per vari motivi
E gli editori egli è di e il loro editori principalmente penso che comunque sia possibile
Assicurare
Sicuramente deve essere un limite degli altri campi
Credo che ci sia la maniera anch'
Qual è
Il ruolo delle nostre riviste oggi vorrei poter dire che lo stesso che aveva che hanno avuto un'unità di sangue quindi ormai il dopoguerra durante il fascismo Solaria ma
Non è così
L'ampliamento del bacino di utenza
è un fatto occhi blu
Ma restringere anche poi l'efficacia
Dell'azione scura lei propone la proposizione di tanti tanti
Punti di riferimento culturali
Talvolta che
è un fatto ma
Poi gli effetti impone di spesso
Si dà così tanto tanta scelta a
Un numero limitato di lettori perché
Poi necessariamente ci si deve al dappertutto che hanno notte desse specifico
E queste persone dove devo far finta
Quindi in questo contesto Prodi
Il lungo devo villette turisti riduce perché lettore prove scende deve scegliere di quel settore ad esempio di critica letteraria Radja critica Rizzo la bella rivista di Maria e tante altre
Fatalmente però si deve andare a comprarle sceglie F del due
Ma notizie
Per quanto riguarda invece il campo specifico periodico apre offre l'ambiente e l'informazione ambientale invece alla situazione completa dette di ubriachezza
Perché effettui le riviste che trattino seriamente diabete son pochissimi abbia veramente poche
Quando
L'ambiente è ormai
Come affermato del resto dal segretario delle Nazioni Unite proprio a metà da papa Francesco ogni volta che si sveglia e verrà la abbia lavorare con riferimenti una questione di pura sopravvivenza nel rigetto romano
Quindi
Prima non vivere poi possiamo fare cultura Walser non si sopravvive e non so a questo punto c'è il tra trent'anni
Sui preoccuperei mo'di a delle riviste
O piuttosto
Via assicurarsi nella sopravvivenza
Il partito il partito di devoluto ben protetta
Dai cambiamenti climatici dall'inquinamento da altri decideva trovano invece stiamo apportando
Dietro
Ci avviamo ad essere dieci miliardi
Di persone
Adottando dei più alti è giusto è assicurata non solo la sopravvivenza
Ma la cultura tanti altri due tanti altri cose
Mi chiedo se sia possibile senza uccidere il pianeta e una serie di scelti serissimi anzi fondamentali
Che dobbiamo fare
E di puri
Anche
Ogni persona dovrebbe essere consapevole perché ne altrimenti non accetta provvedimenti magari di un'auto restrittivi dall'oggi al domani potrebbe dover rinunciare ad esempio all'auto privata
Poi la prenderebbe la gente non bene
Però sia
Si è messa al dire di fronte al dilemma o sopravvivono
O meglio o prende i mezzi pubblici forse si codice ora
Scusate mi questi estremista mila né nei fatti si annulla si sono azione che si va estremizzando in ogni parte del mondo
A cominciare dall'articolo o preferite alla fascia subsahariana e è un'arte viale
Per l'Italia lo sapete
Abbiamo molti problemi siamo ancora considerati con le pieghe più belli Paesi del mondo
Però non si sta facendo abbastanza anzi
Se se lo sapete meglio ma l'attuale governo sta mettendo mano alla legge di protezione ambientale istituendo la Commissione che da quello che ci risulta dove a livello nazionale ma non avrà altro c'è un uomo scienziati naturalisti né tanto meno gli ambientalisti attraverso sei no
Petrolieri
Uno
Studiosi legati a quel mondo
E così lì
Quindi è un'associazione veramente dura
A cui dovremo fare fronte non tra dieci anni subito nei prossimi mesi se ci distruggo laiche
Quell'arnese del minimo di legislazione ambientale
Che abbiano stiamo dell'impianto senza voler fare i Telegatti
Io amo Bruce
Grazie
Allora intanto una battuta su quello che ha detto adesso Gianni Marucelli perché per fortuna
L'Italia nell'Unione Europea e quindi la normativa sull'ambiente in gran parte di origine europea noi grazie a Dio possiamo fare poco
In questo caso meglio così non no non abbiamo cioè sia è importante la della disciplina statale però alcune regole non possono essere derogate a livello nazionale
Allora
Io credo che
Noi dobbiamo riflettere
Su dove si colloca
Lo spazio delle riviste di cultura in Italia oggi
E io
Muovendo
In una in unitaria intermedia
Sarà la
Dire formazione e dire veramente poco utile informazione cioè dire troppo dire informazione pure dire troppo ma insomma comunque i social per capirci bene allora cliccare
E informazione non lo so formazione certamente anzi deformazione ma fa comunque comunque lì c'è una una fonte a cui tutti noi qualunque siano le nostre opinioni sui sociale anche negative continuiamo andare sempre tutti in in continuazione e questo fatto tenuto presente
E allora qui abbiamo evidentemente notizie poco ed è scarne slogan fasci di accuse gli uni e gli altri oppure abbiamo anche quando non sono i sociali ma sono anche su internet ci sono delle degli ottimi siti intendiamoci non è che non è che c'è soltanto il tredici per carità però ci siamo capiti questa è una certa una certa area a cui
Attingiamo tutti
Poi c'è la fascia alta no quella delle università quella dei centri di ricerca
Ed è una fascia nella quale te l'informazione che la formazione si fa per strettamente rivolta a studenti e che docenti
Ma
Il linguaggio anche delle scienze sociali perché non stiamo parlando della fisica in questo caso stiamo parlando della sociologia della storia di diritto
Insomma di questi di economia no
Allora il linguaggio è decisamente autoreferenziale difficile da capire rarefatto
La gente non ci arriva non ci può arrivare non è non dipende da in questo caso dalle persone comuni dipende dal tipo di linguaggio che si usa è un linguaggio per iniziati e continua a essere tale
Allora
Il la deduzione che ne traggo e che lo spazio
Fra
La la l'area cresce diciamo così e l'area alta è uno spazio enorme virtualmente la domanda è enorme questa è tutta la domanda
Questa qua questa che abbiamo intorno tutta questa gente che è venuta qui
La dice l'ansia di cultura di libri è questa
Cioè una domanda e norme se si fa un un circolo di cultura che vuole trattare di qualsiasi tema che possono avere un minimo di
Approfondimento rispetto a quello che passa
Passano i media di cui non ho parlato del meglio così perché sono i responsabili ancora maggiori dei social network dei politici della situazione in cui ci troviamo sui responsabili maggiori di tutto quindi non ne voglio parlare
E dall'altra parte le università e i centri di ricerca scientifica e l'accademia scientifica scientifica specializzati evidentemente se si sfida alle persone l'opportunità di conoscere un po'meglio con un linguaggio semplice di questioni di problemi che c'interessano la risposta è immediata ed è positiva positiva
Il problema è che dispone rispetto a questa domanda l'offerta è molto parcellizzata
E risente inevitabilmente delle storie e delle tradizioni perché poi noi siamo quelli che siamo abbiamo una nostra un nostro passato un un vogliamo cambiare questa situazione sicuramente la dimostrazione
Della crescente intenzione di riviste di cultura italiana di mettersi insieme in questi ultimi anni lo dimostra perché questo sta avvenendo che non soltanto
Alla Fiera del libro della dei primi giorni di dicembre ma con un impegno
Forte che che che si sta realizzando sempre di più
E e quindi questa è la strada questa è la strada ora siccome poi ciascuno di noi da il proprio apporto io posso dare l'apporto di del direttore una rissa politica di cultura politica come come è stato Mondoperaio che ha una storia che risale che il gli stessi anni della Repubblica italiana mille novecentoquarantotto e e e perché posso parlarne in questa sede senza preoccuparmi di quello di cui mi sarei preoccupato un tempo un tempo mi sarei preoccupato del ma faccio propaganda faccio politica in una sede in cui non c'è politica
Perché non me ne preoccupo ma non me ne preoccupo un po'perché sono saltate tanti paratie tante cose quindi questi questi Scremin potevano andare bene quando c'è
Erano dei partiti forti adesso che c'è questa fluidità generale l'importante è capirsi tra le persone essenzialmente ma poi c'è anche una ragione specifica devo dire che è proprio la rivista
Cioè è una rivista che in FI Tina alcune in alcune fasi della sua storia è riuscire a parlare a tutti
Al di là della
Delle scelte politiche che esprimeva
Per reazione ad un clima di chiusura e di
E anche e
Di divisioni fra concezioni del mondo
Che ci potevano essere negli anni Cinquanta quando alla fine degli anni Cinquanta Mondoperaio diventa non a caso la rivista dove vanno a scrivere Calvino e Pasolini
Quindi non e Roberto Guiducci per i gli urbanisti e
Diciamo praticamente tutti i principali campi del sapere trovano
Questo ospitalità su una rivista che allarga i campi
Del proprio i propri orizzonti al di là della politica stretta questa è la fase in cui questo è più chiaro
Ma perché e e più chiaramente si veniva da una compressione diciamo così delle energie vitali tante persone non ha bisogno di ricordarvi l'Ungheria
E la reazione che ci fu dopo cinquantasei questa è la prima fase poi ce ne sono state della verità delle altri dibattiti per esempio sulla riforma delle istituzioni anche quelli sono dibattiti che attirano
Tante persone che leggo la rivista
Al di là dello specialismo perché
Anche i professori che ci scrivono si sforzano riescono a parlare di quelle cose in modo più semplice e e io pure ciò cambia posta a
Dei linguaggi che sono diversi a seconda dei grassi scrivono un modo in un altro facciamo un po'tutti ecco
Questo è fondamentale però e si fa agli universitari lo fanno troppo poco ancora adesso e sono responsabili per questo perché dovrebbero farlo
Guardate adesso arrivo proprio all'attualità estrema
Referendum ma del due mila e sei questo referendum nel due mila e sei
Gli ultimi Nesi del referendum sulla riforma del della Costituzione
Praticamente c'erano soltanto quelli dei comitati sulle strade perché i partiti devono paura e quindi andavamo noi alta alla gente dice ma che cosa sta Succher che cosa dice questo progetto ce lo volete spiegare
E si è visto se visto ci sono stati dei risultati quindi dobbiamo anche ricordare queste cose in un momento che sembra così nero
In realtà dipende da noi
Poi non so se fra trent'anni non parleremo più di queste cose parleremo solo il dove salvarci come diceva prima Marucelli ma
Dobbiamo fare S.p.A. a che questo non accada e quindi certamente l'ambiente è uno dei temi cruciali per un per degli incontri che si possono fare a livelli divulgazione è possibile la buona la la buona diffusione sulla rivista io
Cerco di ospitare dei piccoli dossi e perché tratto c'è anche questo fatto che è cambiata anche la percezione delle notizie nelle nostre menti tutti noi indipendentemente da chi siamo in questo caso cioè noi
Siamo abituati ormai da assorbire una tali serie di dati Iea e a dimenticarcene giorno dopo allora il tentativo è quello di
Preparare
Dei piccoli dossier in cui
Cioè documentazione e questa documentazione viene spiegata
Se penso a Guido Melis
Insomma eccoci qua siamo arrivati che lui non fa così per la per la parte che gli spetta la parte della storia dell'amministrazione ecco e e naturalmente c'è qui Giovanna Tosatti quindi pezzo per pezzo
Allora grazie intanto passa invece la parola a Francesca Vincenzo Stella che ordinario di Letteratura latina medievale e umanistica presso l'Università di Siena i del direttore di semicerchio che ha una gloriosa rivista di poesia comparata
Nata nel mille novecentottantacinque
Se vuole sì
All'inizio avevamo scelto questo schieramento un po'al salotto
Venere ringrazio Maria Panetta gli enti e gli interlocutori che si sono espressi e chi deve ancora prendere la parola ma soprattutto Maria Panetta per aver ideato questo panel così Audace diciamo insolito su un tema specificamente politico Marco convocando riviste prettamente letterarie che è un po'una sfida per viste come Mondo operaio occuparsi di politica nella mission stessa della rivista mentre per riviste e rilette letterari e questo può essere una scelta e può essere una tendenza può essere una tentazione può essere una colpa soprattutto se si lavora al dall'università
Semicerchio rivista di questi a Como comparata è nata appunto nell'ottantacinque ottantasei da un gruppetto di
Studenti universitari che ora sono più o meno tutti a insegnare o nell'università qualcuno nei lì c'è in Italia
Uguale o all'estero e che si proponeva appunto di conciliare le diverse visioni le letterari provenienti dalle tirature
Lontane all'inizio soprattutto europee poiché in particolar modo extra europee per con l'intento iniziale così un po'giovanile di svecchiare soprattutto di sprovvista rizzare nell'ambiente poetico fiorentino che era molto chiuso
Era molto selettivo perché improntato a modelli specifici Brody noiosissimi che era difficile intaccare osé svecchiare avevamo questa ambizione questa ambizione
Diventata una sorta di militanza critica con la lo sviluppo della compare artistica internazionale con la più coinvolgimento nella redazione di tanti esperti di letterature convenzionalmente non o non convenzionalmente incluse in chi studia letteratura
In Italia araba giapponese e cinese lituana africane di varia di varia lingua e di varia epoca e soprattutto ecco includendo sempre nelle ricerche monografiche la prima parte della rivista è un dossier su un tema o su una forma includendo sempre le poche anteriori alla modernità per cui lo l'esplorazione che proponiamo e sia diacronica nel nel tempo che sincronica nello nello spazio
Evitando l'appiattimento sul presente che era un po'l'incubo di chi aveva studiato lettere in quelle Periodo c'è negli anni otto ottanta e che è la l'asfissia di chi le studia ora che si sente veramente soffocato sul dalla necessita di essere informata solo sull'ultimo libro dell'ultimo AV autore
Fra l'altro su questo fra le tante sollecitazioni che sono arrivate prima mi permetto di essere meno ottimista del collega Pino Pinelli sul fatto che tutta la gente che sta circoli qui cerchi sia si interessi ai libri
La maggior parte delle persone sono qui per sentire Valerio Mastandrea che un attore romano molto famoso
Per sentire nel pomeriggio nello Shrine per sentire Patrick Zaki un testimone del nostro tempo un martire anche del nostro tempo per ascoltare Alessandro Barbero che un collega ma lo fanno sentire perché è diventato una star non perché faccia non per le sue ricerche sul Medioevo secondo me quelli veramente interessati ai libri e lo si può vedere dalle vendite dei libri sono una percentuale molto limitata di quelli che circolano quindi bene l'entusiasmo ma secondo me va commisurato al reale
Alla reale motivazione di chi di chi frequenta
Queste bellissime giornate bellissime in generale perché appunto sono ricche di di di sollecitazioni semicerchio appunto ha cercato di mantenere questa barra molto aperta all'al di là dell'Europa con molti sforzi molte difficoltà per la difficoltà di trovare
Specialisti di trovare continuità nei collaboratori di trovare interesse per temi e trasversali che potessero coinvolgere tutti
E per la fortissima
Chiusura del mondo a cui appartengo del mondo universitario viale accademico io lavorò in un dipartimento di compare artistica dove la comparatistico è sempre solo all'interno delle letterature europee
Qualche volta si va
Sulle letterature europee americane cioè se spagnole d'America inglesi d'America ma questo è il massimo di audacia che ci permettiamo o bravo brasiliana in quanto portoghese il resto del mondo ancora non è entrato in queste nostre
Nel lei sillabica del dell'insegnamento
è una diciamo una missione questa di scalfire la fortezza Europa nel nessi la BNL nei canoni letti letterari che rischia di comportarci alla fatica vana perché l'esplorazione viene molto apprezzata alle gli articoli contributi sono sono letti suscitano risposte reazioni ma la ricaduta poi diciamo nel mondo dell'insegnamento è abbastanza limitata e privilegia i temi diciamo che coincidono con gli interessi già correnti nel preparare qualche appunto su questo in treno a questa
Da questa con conversazione
Mi è venuto di fare un elenco che mi ha stupito me stesso delle istituzioni perché una delle voci del titolo delle istituzioni con cui la rivista si è trovata a dialogare consolati università fondazioni associazioni e istituti di italiani di cultura in Grecia in Germania
In Francia Comuni Regioni quartieri assessorati enti culturali Festival premi fondazioni bancarie musei la Commissione europea librerie archivi istituti di cultura stranieri in Italia una diciamo una costellazione di un un network di connessioni di cui nemmeno io
Ero cosciente prima di fare mente locale per per questo diverso è il discorso sulla diciamo le forme di impegno civile di cui stiamo parlando acqua alle quali anche una rivista letteraria se vuole se lo sente chiamata questo per noi è stato chiaro fin fin dall'inizio
Noi dopo i fatti di Piazza Tienanmen decidemmo di fare un numero sulla che si chiamava s'intitolava le nozze di Antigone sul rispetto delle norme umane prima di quelle della legge sul martirio STU sul martirio politico sostanzialmente quelli numero e noi lo diffonde mo'gratuitamente nelle librerie Feltrinelli ed è entrato nelle scuole ci comunicavano che si facevano letture nei giorni insomma di celebrazione della Resistenza venticinque aprile nei nei festival nelle nei circoli Arci io per nelle scuole perché era un dossier di poesia introdotte e tra tradotte su questo tema dall'antichità cioè dalla tragedia greca finora fino a oggi
Fino ai poeti spagnoli conta contemporanei perfino fino alle canzoni a canzoni di Bob Dylan che riguardavano vittime civili di impegno politico questo è stato un primo diciamo segno del fatto che la polizia poteva veicolare un discussione Sollers sollecitare come diciamo promuovere riconoscimenti
Attivare relazioni collegamenti che non erano che non erano scontate abbiamo continuato non si impegna su vari temi più forte è stato quello sulla migrazione la letteratura
Migrante la poesia migrante la poesia dei gli dei nuovi italiani come li abbiamo chiamati negli anni Novanta ora ormai discorso di tutti
Semicerchio con mia alle conta soprattutto a fondato la prima collana italiana di poi sia per i nuovi italiani che ha lanciato tanti lanciare un termine che mi ripugna insomma molto commerciale però diciamo ha promosso la lettura di autori che ora ho visto pubblicate in tante case editrici del millennio del piano di sotto sotto vari
Tematiche nell'esilio la mi Granze alla migrazione poi molti di essi non si riconoscono in in questa etichetta perché vogliono semplicemente appartenere alla cui sia italiana in generale non ha una nicchia specifica però ecco diciamo andar via a sollecitare a valorizzare è stata una delle missioni tutta la nostra di rivista che si è impegnata in tanti campi però preso qualche spunto da singoli numeri uno sulla poesia o operaia in Cina ad esempio il numero sulla poesia del lavoro dal Medioevo cioè da lavoro monastico
A oggi appunto nella Cina operaia ha avuto un ascolto notevolissimo è stato poi lettore presentato in vari festival senza nessuna nostra
Sollecitazione perché rispondeva probabilmente a un bisogno formava una la Cuna consentiva di trovare un rispecchiamento che altrimenti era difficile e in individuare la riprova l'abbiamo avuta quando appunto basandosi su queste
Esplorazioni di letterature abitualmente meno presenti nelle nostre riviste abbiamo convocato a Firenze per letture di questi brani la comunità iraniana la comunità senegalese c'è stata una risposta
Commovente e ci che ci ha dato una misura di quanto di un fenomeno che in Italia in Europa si è perso cioè la cui sia come fenomeno identitario come patrimonio tradizionale in cui le comunità di tradizione se non vogliamo chiamarle di al di cultura arcaica si riconosce si riconosce e ne fa una un fattore di unione in tinta Terno e di distinzione
Un modo secondo me di Paul parlare del fenomeno identità diversamente no ovviamente da come lo presentano le destre ma anche diversamente da come certo snobismo culturale mette da parte o ghettizzata il termine identità come se fosse una cosa una cosa superata ecco io credo che questi sono alcuni degli esempi l'ultimo è un numero che si occupa di Russia e di Ucraina Poesia russe cui sia ucraina che è stato difficilissimo per la resistenza dei colleghi ucraini io avevo in invitato gli uni occuparsi degli altri è stato impossibile
è stata una sconfitta diciamo della rivista colleghi professori di letteratura Ucraina ho detto noi non leggiamo nemmeno la letteratura russa non solo non ne parliamo ma non alle leggiamo il il qui ci siamo resi conto di quanto sia drammatica la situazione
Non solo della guerra ma del modo con cui noi stiamo gestendo gli effetti di di questa guerra che trovo catastrofico
Voi sapete che nel vuol molte università non ultima Pisa che era una degli dei centri di cultura slava è stato chiuso l'Istituto di cultura russa perché ha il la colpa di occuparsi di una nazione che ha promosso una guerra poi sui motivi diciamo non Enti entriamo però questo sforzo l'abbiamo fatto i colleghi premier russe si troveranno nello stesso numero cresce
Fra poco che fra l'altro dedicato a un a un traduttore di poesia americana russa quelle un altro numero che c'è riuscito di di di fare le riscritture di Dante negli Stati Uniti Russia con la collaborazione dell'Università anti enti ma le forme Università di Mosca e di New York
Che ora non si parlano più libertà di Dini orca il divieto di attivare collaborazioni con università russe quindi quel numero che allora sembrava assolutamente naturale che ha coinvolto fra l'altro in un festival Firenze mille cinquecento per persone
Di mezzo mondo ma soprattutto di queste due nazioni ora sembra un residuo arcaico di un'età dell'Oro che dovremmo riconquistare con molta fatica superando queste le preclusioni in parte in indotte in parte assorbite ecco devo dire che la rivista in questo ha molta più facilità essendo l'espressione di una comunità essendo uno strumento periodico cresce che deve tenere per forza conto delle sollecitazioni del momento come abbiamo appena sentito sul sull'ambiente
E più ed si trova in maggiore fa il facilità nel mettere in contatto realtà che altrimenti non lo sarebbero nel tentare collegamenti
Che il sul piano istituzionale individualmente sarebbero abiti o impossibile invece se diciamo può curati da un enzima per usare questa metafora possono funzionare e possono promuovere un modo diverso diciamo di di vedere le cose di sviluppare ricerche comune di esplorare territori sconosciuti ecco io di questa funzione devo ringraziare gli azzurri di rivista perché è un'attività che mis mi sono trovato a gestire io lascerò la direzione dopo quarant'anni settanta numeri mi sembrava un numero biblico diciamo sufficiente ma la continueranno i condirettori ora attuali fra fra cui diversi romani e mi rendo conto solo ora di come questa l'essere una rivista ha creato le possibilità di collaborazione ha così ampio raggio che ora restano un piccolo pad patrimonio
E in secondo luogo dove essere grato al cricca di avermi consentito questa presa di coscienza che altrimenti sarebbe rimasta così soltanto con l'effetto di me di memoria
Dove lo si sente la parola Giovanna Tosatti che professoressa di Storia delle istituzioni politiche all'Università della Tuscia qui rappresenta alle carte la storia alla rivista diritta diretta da Guido Melis
Grazie grazie per quest'invito
Sì appunto la nostra dalla rivista storica le carte la storia nel di storia dell'istituzione in particolare
Che è nata nel mille novecentonovantacinque quindi siamo ai trent'anni praticamente di pubblicazione della rivista e
Il direttore appunto Guido Melis oggi non poteva essere qui ma
Né è la rivista della Società per gli studi di Storia delle istituzioni
Che però non è una società esclusivamente accademica l'idea iniziale infatti la rivista è nata all'Archivio centrale dello Stato e la società è nata la crescente dello Stato quindi in uno stretto
In una stretta collaborazione tra storici delle istituzioni e parlo di storici dal Medioevo fino all'età contemporanea
Ma anche e di operatori delle fonti che sono appunto gli attivisti in particolare e i bibliotecari ma non solo naturalmente e poi
Con funzionari e dirigenti della pubblica amministrazione e quindi questo ci dice come tutto sommato
Nella nostra rivista sono insiti tutti i tre termini che appunto
Sono al centro di questo dibattito naturalmente come rivista storica ci rivolgiamo prevalentemente alla ai nostri colleghi agli specialisti evidentemente però oggi appunto è già da diversi anni devo dire il problema di
Guardarsi intorno di essere anche qualcosa di diverso
E è sempre di più presente anche in base appunto alla bipartizione di cui parlava prima Pinelli questo mondo insomma che è diventato molto più complicato
Penso per esempio al fatto
Che con quello che è accaduto con la società di massa naturalmente quindi con una cultura che ha cominciato a passare più per i media anche se bisogna dire per esempio la televisione tende di di molti anni fa il terzo canale RAI canale cosiddetto gutturale quindi era in ogni caso c'era un'apertura un'attenzione per il teatro per la legislatura per insomma programmi culturali che naturalmente giustamente avevano un pubblico molto più ampio di quello che può essere appunto una rivista scientifica
Allora è accaduto per esempio che le riviste sono uscite dalle librerie
E questo è un passaggio diciamo che le fa conoscere meno se ognuno non le va a cercare le riviste
Non sa che ci sono mete prima si passava alla Feltrinelli con qualunque altra libreria si trovavano anche molte riviste quindi ci si poteva incuriosire penso che questo sia sicuramente un passaggio importante
Quindi oggi diciamo che stanno voi cercare a me che facciamo le riviste di non chiuderci
E e di andare incontro perché appunto c'è meno occasione diciamo di incontro per questo tipo di riviste che insomma non sono neanche nelle edicole ovviamente quindi
Hanno uno sono un po'più di nicchia diciamo
Ovviamente
Le riviste appunto in passato anche quelle storiche hanno avuto un ruolo molto più importante di continuo colloquio con la politica io penso anche adesso prima sono state di cordate appunto riviste molto più anche risalenti nel tempo però io penso per esempio a a tutte le riviste come il ponte e comunità
Di Adriano Olivetti oppure il Mulino rinascita lo stesso Mondoperaio naturalmente
E il Mondo di Mario Pannunzio poi L'Espresso riviste molto diverse fra di loro ma che avevano un continuo colloquio con la politica in cui scrivevano appunto i politici anche
Non erano due mondi separati e questo significa che poi insomma politico che aveva una sensibilità di questo genere magari portava appunto nella nella sua attività quotidiana
Anche un retroterra diciamo culturale che oggi sia abbastanza perso credo
Che sia abbastanza comune questo quest'idea oggi si parla per slogan oggi si si va soprattutto c'è questa semplificazione che è micidiale nel senso che il mondo non è bianco o nero il mondo è molto più complessa e
E questo vale per tutti gli aspetti naturalmente per chi come noi studia la storia
è chiaro che noi pensiamo che poi la storia serve a capire l'oggi non è che scriviamo solo per ricordare ricostruire il passato ma per
Per cercare di capire meglio quello che accade oggi quello che ci portiamo come retroterra io credo che sia
Che sono andata di vedere diciamo gli editoriali della rivista perché appunto spesso
Il direttore soprattutto appunto
Me
Inizia la il numero con
Degli editoriali che naturalmente sono delle riflessioni su quello che accade nel mondo è chiaro che i nostri referenti istituzionali sono soprattutto nel ministero della cultura come si chiama oggi una volta dei beni culturali
Ne però insomma
Ne e riflettere per esempio spesso gli editoriali riguarda naturalmente questa progressivo depauperamento di personale e di risorse eccetera del mondo degli archivi e delle biblioteche che naturalmente rischia col tempo di mettere meno fonti a disposizione eccetera ultimamente proprio appunto per cercare di essere presenti nel dibattito per volere essere presenti nel dibattito
Ci siamo occupati anche parecchio
Per esempio sempre parlando degli archivi
Dei problemi che riguardano la desegretazione le varie direttive Prodi Renzi Draghi e e ancora si sta continuando per cercare di fare in modo che la documentazione che ha riguardato tutti e riguarda tutte le stragi e tanto ancora non è
Appunto stato messo a disposizione degli studiosi da parte in particolare di alcuni ministeri tutti ed altri
Sia invece disponibile e che quindi ci si possa poi fare tramite partecipare insomma alla comprensione dei famosi Anni di piombo che sono stati veramente un'esperienza drammatica
Per per tutto il Paese quindi
Che dobbiamo chiudere sì
No sono una cosa volevo dire quindi che sostanzialmente io credo che mi sembra per esempio ottima l'idea dei dossier ma penso anche che appunto bisogna cercare sempre di più di aprirsi
Verso l'esterno né per esempio appunto con la rivista sempre professor Melissa cominciato in tempo di pandemia degli incontri che vengono poi registrati
E che sono a disposizione quindi di tutti su You tube quindi su un canale abbastanza frequentato proprio per poter appunto discutere delle per acute biografie
Di alcuni grandi studiosi ma anche per discutere di temi attuali e e
Quindi aprirsi ma soprattutto mantenere però anche la capacità di proporre
Una
Possibilità di ragionare e di guidare insomma la riflessione
Togliendola alla semplificazione che oggi è quella appunto che in terra generalmente e cercando invece di far capire la complessità quindi mantenere questo ruolo di riflessione che il ruolo importante cioè penso all'ambiente figuriamoci cioè avere anche le le basi per sapere
La verità e non quello che appunto al politico fa comodo sapere che voi quello che gira di più naturalmente grazie
Allora mi limito solo a ringraziare il Centro per il libro e la lettura che c'ha ospitato vi chiediamo scusa per questi cinque minuti di ritardo
Fra sono molto lieta di aver proposto questo tema anche se è un po'sfidante perché mi sembra che le risposte siano state molto interessanti grazie