Inseguendo il mondo. Attori della politica estera italiana nella transizione 1987-1998

Buon giorno
Benvenuti tocca faccio la presidente Boniver si scusa molto ma a un con un un fastidio di salute non un problema di salute insomma nulla di preoccupante ma un fastidio e quindi mi ha chiesto diciamo di di portare il saluto indossando entrambi Cappelli di questo di questo evento odierno diciamo cioè il cappello del presidente del comitato storico scientifico della Fondazione Craxi del direttore della Scuola boro mentre dà lustro alle due istituzioni
Collabora all'organizzazione di questo con il patrocinio come vedete lì della società italiana mi storia internazionale
Ma insomma
Portando questo saluto oggi mi sembra che come dire il riferimento
Agli eventi recenti sia sia quasi obbligato soprattutto soprattutto da parte mia ma perché diciamo interessante appunto partire
Dalla dalla parabola storica dalla figura dall'impatto storico politico di Silvio Berlusconi nel nell'aprire
Un convegno sulla politica estera italiana transizione fra la cosiddetta prime la cosiddetta seconda Repubblica uso il cosiddetta perché sappiamo che sono delle espressioni contestate ma perché a mio avviso
La figura di Berlusconi rappresenta abbastanza bene
Per certi versi gli elementi di continuità e di discontinuità che troviamo fra questi due periodi naturalmente noi siamo abituati a immaginare a pensare la fine della guerra fredda la caduta del muro di Berlino la dissoluzione l'Unione Sovietica
Come un punto di svolta storico fondamentale diciamo come un turning point imprescindibile ed è ben evidente che se lo guardiamo dal punto di vista della politica estera politica internazionale verso è difficile sostenere sostenere che non sia così
Però naturalmente noi sappiamo che le periodizzazione alla storia sono in realtà diciamo delle forme di punto di vista la periodizzazione non è mai una periodizzazione assoluta ma una periodizzazione che funziona e che già da un taglio cioè adottato una prospettiva rispetto agli eventi storici è chiaro che dalla prospettiva della politica internazionale
L'ottantanove è una cesura profonda e quindi ragionare su come la politica estera italiana si sia modificata
A cavallo di questa frattura e naturalmente un dato
Un dato centrale anche se poi immagino venerazione emergeranno anche molti elementi di continuità nella politica estera o quanto meno nella tradizione della politica estera italiana partiva fatto insomma
Poi far finire tutte le guerre mondiali che vuoi ma non puoi spostare l'Italia dal centro del Mediterraneo e quindi come già questo di per sé rappresenta un elemento di continuità profonda però se prendiamo altri punti di vista invece chiaramente il discorso secondo me si articola e la figura di Berlusconi a me pare sia molto interessante proprio perché innanzitutto fa emergere alcuni elementi profondi di continuità che esistono a cavallo della fine della guerra fredda
E sono gli elementi di continuità che caratterizzano la continuità
Del Berlusconi imprenditore con il Berlusconi politico
Il Berlusconi politico per moltissimi versi un figlio degli anni ottanta il tema della rivoluzione liberale sciamo stare quanto predicate quanto praticata naturalmente perché ci porterebbe su altri terreni
L'ottimismo berlusconiano del novantaquattro l'enfasi sulla società civile italiana sulla capacità sulla vitalità dell'Italia sulla capacità dell'Italia di far da sola
L'individualismo berlusconiano il rapporto col mercato
Il rapporto con come dire la felicità individuale se vogliamo diciamo
L'uso Hall o la capacità di dialogare con un certo narcisismo collettivo che caratterizza quella fase storica sono tutti quanti elementi che non nascono negli anni novanta che hanno le loro radici
Secondo me addirittura alla fine degli anni sessanta ma su questo magari si può discutere ma certamente alla fine degli anni Settanta
Emergono e poi naturalmente si sviluppano nel corso degli anni ottanta e sono elementi sui quali fa molto leva anche il Berlusconi imprenditore il Berlusconi imprenditore non soltanto televisivo ma soprattutto televisivo nel senso che anche nel Berlusconi imprenditore edile secondo me si possono trovare le prime tracce di questo elemento per così dire privatistico diciamo di questa svolta antipolitica e di questa enfasi invece sulla società civile sul mercato sull'individuo
E sulla desiderio dell'individuo di realizzare se stesso
è comunque certamente il Berlusconi televisivo è l'espressione più importante da un punto di vista culturale di questo clima degli anni ottanta
Che poi è un clima sul quale costruisce il Berlusconi politico e e secondo me se la vediamo da questo punto di vista scelse la vediamo
Per così dire lo so che è una categoria storiografica molto molto vaghe molto discutibile se non diamo punti vista dello Zeitgeist dello spirito del tempo del clima culturale
Bene allora da un punto di vista del clima culturale la frattura alla fine della guerra fredda un elemento di amplificazione di rilancio di conferma
Di un clima culturale che era già visibile secondo me almeno a partire dalla fine degli anni Settanta certamente in maniera particolarmente sviluppata nel corso degli anni ottanta
Naturalmente allo stesso tempo
Il Berlusconi del novantaquattro un politico e non più l'imprenditore che qui invece il punto di frattura un punto di frattura profonda
E ovviamente è collegato all'impatto che la fine della guerra fredda a sul sistema politico italiano
Su questo naturalmente potremo anche discutere a lungo qui non stiamo parlando della crisi della cosiddetta Prima Repubblica però è ben evidente che
Quella crisi non può non non c'è non può non può essere compresa altro che inserendola all'interno del contesto internazionale ed europeo è ben evidente che si tratta di una conseguenza
Delle trasformazioni diciamo così dell'ottantanove novantadue caduta del muro
Fine della guerra fredda collasso dell'Unione Sovietica e poi trattato di Maastricht e quindi il il rilancio in quella forma della costruzione europea
E e quindi da questo punto di vista invece la parabola berlusconiana è una parabola di discontinuità
è il segno della discontinuità del sistema politico nella quale però appunto lui porta un robusto elemento di continuità culturale di conti diciamo riprendendo tutta una serie di elementi che non soltanto in Italia ma anche in Italia si erano venuti accumulando elementi culturali
Particolarmente robusti che nella frattura nella crisi di Tangentopoli e quindi nella rottura nell'aprirsi di uno spazio di opportunità politica Berlusconi utilizza per diventare un attore un attore politico
E questo appunto per dire che diciamo del se vediamo questo decennio ottantasette novantotto e quindi vediamo questa fase di transizione
A cavallo della fine della guerra fredda ci sono degli importanti elementi di discontinuità ma ci sono anche degli importanti elementi
Di continuità soprattutto appunto su guardiamo il la questione da un punto di vista prevalentemente prevalentemente culturale naturalmente in questo caso invece stiamo facendo un altro tipo di discorso però ho provato sapete non sono specialista in relazioni internazionali insomma
Di dare un po'una un di fare un po'un introduzione su quali sono un po'i caratteri come è possibile
Leggere da vari punti di vista questo periodo storico e reinterpretare o rileggere il peso della cesura della fine della guerra fredda naturalmente da un punto di vista
Internazionale
è un discorso molto diverso ma appunto su questo poi lascio lascio la parola agli agli specialisti di queste cose che che animeranno questa giornata di riflessione
Detto questo io mi taccio mi resta soltanto da ultimo il compito di ringraziare Federico Niglia che insomma è stato come dire il promotore intellettuale questa di questa giornata
Ringraziare come sempre la struttura della Fondazione Craxi è quella dalla scuro governante che appunto sono sempre se non ci sono se non ci sono forze organizzative del dietro queste iniziative le iniziative non si fanno soprattutto se li affidiamo esclusivamente agli accademici come ben noto e naturalmente ringraziare tutti quanti i colleghi e gli amici anche diciamo colleghi da molti anni amici da molti anni che sono qui che sono qui oggi grazie
Anche io ringrazio Federico Niglia Mascolo governante della Louis la Fondazione Craxi per
L'invito a prendere parte a questo questo convegno
Il tema che mi è stata affidata a un tema abbastanza specifico particolare
E e comunque credo che sia a abbastanza congruo quanto meno possa contribuire ad analizzare il tema generale del nostro del nostro convegno e io vorrei iniziare in intervento citando che un brano da un discorso che fu pronunciato da Giuseppe Pella
In procinto di diventare ministro degli esteri nel maggio del mille novecentocinquantasette quindi ben prima del periodo che prendiamo in considerazione
In occasione di un convegno che si svolse a Pisa poco tempo prima della discussione dell'approvazione da parte del Parlamento italiano del dei Trattati di Roma
In quella circostanza Pella dissi concedete a un uomo politico che ha conosciuto anche la responsabilità di governo
Di dire che io non avrei molta fiducia che questo che deve essere fatto ovvero la modernizzazione del Paese la razionalizzazione della sua economia
Si farebbe anche senza la obbligatoria camicia di forza del trattato del mercato comune
Cioè mi sembra che questo veramente sia lo strumento che obbligherà gli uomini di governo a fare quello che forse o soltanto in parte sarebbe fatto e di agli uomini di governo la forza necessaria perché questo sia fatto al di sopra di quelle che possono essere le pressioni politiche parlamentari oppressioni di settore che sanno trovare anche notevoli espressioni in sede politica
Ora tutti voi che avete dimestichezza con i temi di cui vi parlo o in generale sulla strada dell'integrazione europea sulla storia della partecipazione del nostro Paese alla comunità
E poi all'Unione
Riconosce reti con una certa facilità una sorta di anticipazione del noto passo contenuto nell'autobiografia di Guido Carli cinquant'anni di vita italiana pubblicato nel mille novecentonovantatré brano che come sapete è considerato la più compiuta concettualizzazione del vincolo europeo
Oltre a quello di Pella avrei potuto citati altri esempi di precoci teorizzazione della disciplina europea da parte di esponenti della classe politica nazionale
Ora questo molto generale appena accennato ovviamente Fabozzo di storicizzazione del vincolo europeo ci conduce a tre questioni reciprocamente collegate
Che tratto molto brevemente ma che sono credo abbastanza importanti per poi ricondurre l'argomento all'interno dell'arco cronologico di cui ci occupiamo oggi la prima questione che l'idea che l'integrazione europea servisse a dare una disciplina al nostro Paese nasce in coincidenza con la nostra partecipazione all'integrazione sovranazionale quindi con gli anni cinquanta
è sempre stata parte del nostro europeismo anche se ovviamente non ne ha mai esaurito le ragioni
E per questo e allo stesso tempo ha sempre nutrito anche la critica al processo di integrazione europea nelle sue diverse declinazioni che non sono tutte riconducibili all'euroscetticismo intransigente
La seconda questione che il vincolo europeo non è affatto un concetto coniato soltanto dalla tecnocrazia e da questa infine imposto a una classe politica ricacci entrante
E anche in capaci di adottare politiche di bilancio fiscali o di altra natura virtuosi al contrario una parte non irrilevante della nostra classe politica attivo Rizzati usato in maniera spesso anche strumentale
Quel vincolo nella consapevolezza dei propri limiti e aspetto non meno importante vedendo della comunità europea e poi nell'Unione Europea un attore esterna quale attribuire la responsabilità
Di misure sociali economiche o di altra natura impopolari
Un esempio
Cui accenna molto molto rapidamente e quanto accade nel mille novecentosessantatré mille novecentosessantaquattro con la nota congiuntura economica quando il problema del vincolo europeo e archi
Centro del dibattito tra i riformatori stabilizzatori l'alternativa tra la linea Carli Colombo
E la Linate seguita invece da Giolitti keynesiana in senso lato qui c'è tutta una un dibattito politico su una supposta indebita ingerenza della Commissione europea sulla sul governo del paese
Ora questo a mio avviso pone in una luce critica la tesi secondo cui il processo di elaborazione di applicazione del vincolo come leva
Utile a europeizzare l'Italia ad allinearla agli altri partner comunitari sia comprensibile sono nel quadro dell'attenzione
Tra competenza tecnica e rappresentanti del popolo e pone in una luce un po'diversa anche il tema dei governi tecnici nella fase post Maastricht ma questo è un argomento al quale accenna soltanto non avendo poi tempo che sviluppa l'ultima questione che concepire l'Europa l'integrazione europea quei fattori disciplina storica di cui il Paese ha bisogno perché da soli non ce la facciamo
Costituiva un argomento utile a rafforzare l'idea che l'ingresso dell'Italia della Comunità europea fosse una scelta obbligata
Una locuzione retorica usata ampiamente dal campo europeista sin dagli anni cinquanta che Lapo destinata ad avere importanti conseguenze nello sviluppo successivo dei nostri rapporti con la comunità apre con l'Unione
Ora come forse vi sarete accorti io faccio riferimento al vincolo europeo che occorre distinguere tra i vincoli esterni al plurale me che ci si è naturalmente un legame stretto tra il primo dei secondi
Esistono vincolo esterno che quello proprio della bilancia dei pagamenti fra cui per definizione ampiamente soggetto un Paese come il nostro che ha un'economia aperta e che al contempo privo di risorse
Esistono poi vincoli esterni che discendono dagli obblighi di varia natura militari politici economici che insorgono dalla nostra collocazione internazionale si pensa all'Alleanza atlantica ma l'esempio potrebbero essere molti ma il vincolo europeo ha una sua peculiarità una sua specificità che era evidente sin dalla frase prima citata Giuseppe Pella
Il vincolo europeo infatti è basato sull'idea che la nostra partecipazione all'integrazione sovranazionale consista sostanzialmente nell'attribuzione alle istituzioni comuni
Di cui peraltro fanno parte anche i Governi degli Stati membri nella dimensione intergovernativa della comunità di una funzione pedagogica e ortopedica nei confronti dell'Italia
Ovvero nell'assegnazione a Bruxelles del compito di insegnarci che cosa fare e di correggere le nostre disfunzionalità i nostri difetti a cui noi italiani saremmo incapaci di porre rimedio
Incapace di porre rimedio senza un aiuto dall'esterno
Vale la pena sottolineare che non c'è un altro paese nella Comunità europea e nell'Unione in cui gli obblighi generati dalla partecipazione alla euro sfera siano stati interpretati in questa particolare accezione
è vero che anche altrove in determinate fasi storiche lo ignoro per essere vista come un vincolo si pensi alla Francia nel mille novecento ottantatré
E alla suo passaggio dalla e politica economica definita ironicamente del socialismo in un Paese solo ad una politica economica che consentiva a quel paese di rimanere dentro il sistema monetario europeo serie vero che tanto i coevi quanto la stenografia interpretato quel passaggio
Come la necessità necessità di rispondere a un vincolo ma mai in Francia Veltroni si è pensato al vincolo come a qualcosa che insegnasse francese o altri popoli quello che dovevano fare
Naturalmente questa duplice accezione ortopedica pedagogica conferita a Bruxelles ha poi estrinsecarsi con tanto maggiore forza quanto maggiori sono le competenze e i poteri di cui la comunità e poi l'Unione europea dispone
Ed è per questo che l'arco cronologico preso in esame in questo convegno mille novecentottantasette mille novecentonovantotto si presta bene almeno credo
Ha una sua lettura che metta il vincolo europeo al centro dell'analisi della politica europea internazionale dell'Italia
In quei circa dieci anni
L'Europa unita come sappiamo vive una grande trasformazione
Nel luglio del mille novecentottantasette entra in vigore l'atto unico che poi aprirà la strada al mercato interno che si perfeziona il primo gennaio del mille novecentonovantatré e che è preceduto la la completa liberalizzazione del movimento dei capitali nell'area comunitaria
Tra il mille novecentonovantadue mille novecentonovantatré si assiste alla firma e poi l'entrata in vigore del Trattato di Maastricht istitutivo dell'Unione Europea
Con il conseguente avvio del complesso processo che porterà alla nascita della Banca centrale europea nel novantotto e poi alla istituzione della zona euro dentro questo arco cronologico vi è poi l'adesione dell'Italia al sistema Schengen che ovviamente non è solo una questione di politica interna
Non foss'altro perché le frontiere italiane divento le frontiere comuni e questo naturalmente come sappiamo era stata una delle ragioni che aveva ritardato il nostro il nostro ingresso in quest'area e infine che la firma del Trattato di Amsterdam nel mille novecento novantasette che benché sia un po'sottovalutato in realtà introduceva importanti novità all'interno dell'Agnolo pertanto dal punto di vista delle politiche quanto dal punto di vista istituzionale
In quei circa dieci anni prende pertanto forma il passaggio dalla integrazione europea alla cosiddetta europeizzazione che una espressione contestata discutibile
Ma che qui uso per indicare il salto di qualità dovuta al sostanziale incremento salto di qualità dell'Unione ovviamente
Dovuta all'incremento della capacità di Bruxelles ad incidere sui sistemi politici economici e persino istituzionali degli Stati mente
In quello stesso periodo come è stato qui ricordato da da Orsina avvengono anche molte altre cose sopra e sotto il livello comunitario se mi consentite questa espressione
I mutamenti dell'ordine internazionale in seguito alla fine della guerra fredda
E sul piano interno il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica espressioni controverse che qui usa scopo evocativo
E diciamo queste trasformazioni interagiscono in modo sostanziale tanto con gli sviluppi generali del processo di integrazione europea quanto con il nostro benissimo contribuendo in modo determinante a una sua ridefinizione ora in questo quadro che io sinteticamente riassunte particolarmente rilevante l'entrata in vigore del Trattato di Maastricht
L'impatto che esso ebbe in Italia suggerisce l'immagine della distruzione creatrice da un lato rappresenta un elemento de la grande slavina
Che travolse il sistema partitico nata nel secondo dopoguerra dall'altro il processo di europeizzazione da esso promosso fu uno dei perni attorno a cui si ride finiscono rimodella nonché le culture politiche della Seconda Repubblica
E questo naturalmente può incidere sulla nostra politica estera non solo europea
La carica innovatrice dell'europeizzazione inoltre interagiva con il retaggio storico
Rappresentato dal modo in cui l'Italia aveva costruito il proprio rapporto con l'Europa unita e di cui il vincolo europeo con gli ha detto tra parti importanti non esclusiva ma importante
Il risultato fu che la disciplina europea enfatizzata dalla diffusa identificazione tra unificazione monetaria integrazione sovranazionale su cui tornerò tra un attimo divenne struttura fondante del nostro Prisma e del suo racconto si fece appunto narrazione attribuzione di uno specifico è prevalente significato alla natura del nostro apporto con la unione europea
E in effetti come tutti sapete
Con Maastricht l'attenzione di tutto il Paese si concentra sullo sforzo necessario per aderire all'Unione economica e monetaria la posta in gioco venne rappresentata con la formula dell'ingresso in Europa entrare in Europa questo era un accorgimento un artificio retorico che realtà non rappresentava una novità è sempre stato così dei vari passaggi dell'integrazione europea
Noi abbiamo sempre nostra classe politica classe dirigente ha sempre usato questo artificio retorico ma stavolta la questione era un po'più drammatica
E disponeva diciamo questa frase a rispondere positivamente a un quesito drammatico se così possiamo dire ovvero se valesse la pena morire per Maastricht questa la frase la formula
Che come sapete molto spesso delusa e questo richiamo al dilemma formulato relativamente a Danzica nel mille novecentonovanta trentanove
Naturalmente appunto accentuava la drammaticità di questa di questa svolta di questo passaggio però è vero tutti lo sapete che le condizioni delle nostre finanze pubbliche erano tali da obbligare una disciplina ferrea e a sacrifici notevoli ora Learning luce labilità dell'obiettivo e la gravosità dell'impegno che esso comportava favori POR favorirono come accennato prima uno slittamento di senso del nostro organismo
Ovvero lo scambio della parte l'euro con le sue regole stringenti che poi furono rese diciamo istituzionalizzati con il patto di stabilità e crescita e con le sue successive riforme lo scambio tra parte l'euro con il tutto il tutto dall'Unione Europea questa sorta di sineddoche europea destinata peraltro a sopravvivere ben oltre la frase la fase presente in esame apriva la strada l'assorbimento dell'europeismo del vincolo europeo
E in effetti per i sostenitori del vincolo europeo vede i suoi benefici quel trattato offriva opportunità note
Costituivano strumento giuridico con il quale l'Unione avrebbe potuto esercitare una vera protratto tela nei confronti dell'Italia
Ora ci sono molti esempi che potrei farvi per mostrarvi questa questa sviluppo del nostro organismo vorrei riferirmi in particolare a Sabino Cassese è un suo articolo scritto su Repubblica
In cui Cassese spiegava che l'adesione alla Unione economica e monetaria costituiva il perfezionamento di una vera e propria delega CONS consapevolmente conferita nel corso del tempo
Ad altri paesi al fine di tenere in riga l'Italia gli uomini politici che avevano favorito questo commissariamento non avevano affatto tradito la nazione al contrario costituivano e cito da questo articolo la parti migliore della nostra classe politica ovvero quella parte che prima ancora di De Gasperi finta Risorgimento con la sola parentesi dell'autarchia fascista
Ha avuto sfiducia in se stesse degli italiani ha pensato che occorresse un vincolo esterno
Quest'ultimo dunque non sarebbe solo una chiave interpretativa per comprendere l'adesione dell'Italia alla Comunità ma spiegherebbe anche le scelte compiute dalla parte più avveduto
E la nostra classe dirigente la quale sarebbe stata mossa da una sostanziale sfiducia in se stessa e nei confronti dei propri connazionali ed è in questo quadro generali
Che ho sintetizzato che si inserisce quella concettualizzazione la disciplina europea che ho prima ricordato proposta da Guido Carli
Che peraltro come sapete fu uno degli artefici del Trattato di Maastricht nella sua a carica di ministro del tesoro del Governo del governo italiano
Carli concepiva la disciplina esterna
Come lo strumento che comprendere che quanto Maastricht ciò che masse crea fosse l'ambiente ideale perché come Carli concepiva così la disciplina europea
La concepiva come lo strumento per sanare i lini donnità della classe politica svolge una funzione nazionale e per Carletto ma scritto Craveri
La funzione nazionale della classe politica significava la capacità di promuovere una gestione della finanza pubblica consona esercitare la sovranità monetaria
Nel modo richiesto dalla sua stessa Società industriale ormai pienamente inserita nel contesto del mercato internazionale Maastricht era come dicevo l'ambiente ideale
Ora nello stesso momento in cui il vincolo europeo sembra assurgere a principi ordinatori della nostra partecipazione all'integratore all'integrazione europea entra in scena l'attore destinato a rovesciare il significato del vincolo europeo e che è stato prima ricordato ovvero Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi fu portatore lo sappiamo di un nuovismo diciamo così capace di scardinare i paradigmi di riferimento della Prima Repubblica
Compresa la visione ortopedica e pedagogica del processo di integrazione europea e il suo ingresso come sappiamo ha viene appunto incontro ingresso in politica avviene appunto in contemporanea
Con la con il Trattato di Maastricht con la sua approvazione poi la sua entrata in vigore e con gli impegni che il trattato di Maastricht portava con sé
E perché il berlusconismo entra in collisione con l'europeismo inteso come vincolo utile a metterci lungo la retta via
Perché come ha scritto Giovanni Orsina nel suo libro sul berlusconismo prima di lui dal Risorgimento a oggi nessun leader politico di primo piano capace di vincere le elezioni salire alla guida del governo
Aveva mai osato dire in maniera così aperta esplicita sfrontata impudente che gli italiani vanno benissimo così come sono
Ora basterebbe il confronto fra questa citazione e la frase prima riportata di Cassese per apprezzare il divario che separa due modi irriducibilmente diversi
Di concepire il governo degli italiani che per comprendere anche come il nostro rapporto con l'Europa fosse destinato a subire delle tensioni
Ora di per sé lavoro la valorizzazione dell'autonoma capacità di progresso del paese della sua attitudine a governarsi da solo e quindi ha diciamo proporre una politica europea e più in generale estera
Libera dall'idea del vincolo europeo
Questa diciamo valorizzazione non avrebbe dovuto entrare in contrasto con il nostro turismo
Se non fosse che il nostro organismo celebrando l'alterità dell'Oropa perché diciamo la conseguenza del vincolo europeo è l'alterità dell'Europa
Merce la canonizzazione appunto un po'ottusa perché secondo me controproducente il vincolo però rendeva questa diciamo valorizzazione la nostra con una capacità di governarci
Lo rendeva questa rivendicazione incompatibili o comunque la faceva entrare intenzione con il nostro europeismo e rappresenta
Ma una sorta di vettori della critica nostrana all'integrazione europeo europea in questo senso il berlusconismo benché non fosse affatto programmaticamente euroscettico e tanto meno euro fondi con Berlusconi
Designa Mario Monti Emma Bonino nella Commissione europea e questo basta diverse a far capire che non c'è euro fu di euroscetticismo
Ma il diciamo per il contenuto preso a nostro avviso preso nel tempo a nostro verismo il berlusconismo era destinata ad avere relazioni problematiche
Con questa tradizione europeista eccetera sia da considerare un altro aspetto che rinvia a quel rapporto tra il vincolo europeo vincoli esterni e quindi tra europeismo e politica internazionale a cui ho fatto cenno all'inizio del mio intervento
Se quello guidato da Silvio Berlusconi a partire dal mille novecentonovantaquattro può essere definito come il primo governo italiano non è ora entusiasta che non vuol dire ero scettico
E bisognerebbe comunque ricordare anche che la difficoltà dei rapporti con Bruxelles difese anche dalle polemiche che a Bruxelles e nelle capitali europee si fecero nei confronti del governo Berlusconi per la presenza dei post fascisti al suo interno
Questo difese anche dalla fine della guerra fredda che di Isacco più definitivamente l'integrazione europea
Dai vincoli del confronto bipolare prendendo le posizioni euro critiche meno destabilizzanti se così vogliamo dire
Giunse in tal modo a compimento un processo che naturalmente si era avviato prima lo sappiamo
Che non era però del tutto definito di laicizzazione dell'europeismo
Dalla nascita delle prime istituzioni comuni negli anni cinquanta e per lungo tempo l'interazione Rope era stata concepita anche come parte dell'Occidente anticomunista
E questa disaccoppiamento allargo il campo delle forze politiche e sociali che potevano contestare la comunità l'Unione europea respinge il vincolo europeo non significava più tradire il vincolo atlantico
Così quanti si alto rappresentavano eredi della tradizione degasperiana una parte la classe dirigente di Forza Italia
Potevano mostrarsi poco sensibile alle questioni europee e potevano anche non credere benefici della moneta unica
Considerare questa una contraddizione implica secondo me un fraintendimento di ciò che era stato loro appeasement
Nella stagione aperta da Maastricht fu invece il centro sinistra svolge un ruolo fondamentale per rinnovare la scelta europeista basata sull'idea dell'Europa come fin corone dopo la severa sconfitta elettorale subita nel mille novecentonovantaquattro
La ridefinizione dell'identità politica del ricordi riformismo italiano passò anche dall'adozione dell'europeismo quali discriminante rispetto al polo opposto
Quello lobbismo alludeva a un determinato modello appunto alternativo a quello di centro destra dello sviluppo dell'Italia
Massimo D'Alema in un libro curato da Roberto Gualtieri pubblicato nel mille novecentonovantasette così scrisse cito prende le distanze dai vincoli e dalle scelte difficili che l'integrazione impone un Paese debole come il nostro significa puntare a un modello di sviluppo molto preciso è una visione che si fonda sulla sessismo finanziaria e fiscale
Sull'inflazione sull'idea che la svalutazione della lira lira rappresenti un toccasana per la nostra competitività sui mercati internazionali
La citazione chiarisce di quale lo Prisma si trattasse ancora una volta era quello di da cui ci si attendeva l'impulso che il Paese era incapace di darsi da solo per avviare la trasformazione della nostra economia
Del nostro capitalismo eppure della nostra società civile quest'ultima specificazione importante
La nuova leadership del centrosinistra segnatamente quella posto che chiama del partito democratico della sinistra non pensava affatto che l'intera società italiana come pretendeva la vulgata dell'antipolitica
Fosse migliore dei partiti travolti dalle inchieste giudiziarie e questo disincanto ovviamente consentiva un più agevole recupero da sinistra per così dire del vincolo europeo
Inoltre apriva la strada l'idea espressa ancora una volta da Massimo D'Alema che cito la piena integrazione europea è per noi una necessità più di quanto lo sia per gli altri Paesi del nostro continente
E si riproponeva così con chiarezza il legame tra il vincolo europeo ed Europa quale scelta obbligata per il nostro Paese
Quanto il tema fosse cruciale è dimostrato dal tentativo di collocare il vincolo europeo nella cultura politica della sinistra comunista
Così da sottrarlo alla sua genesi tecnocratica maturata peraltro sappiamo dai tempi della polemica anti europeista del Partito comunista
Qui sono utile alcuni interventi di Giuseppe Vacca che come sappiamo è stato un influente consigliere di D'Alema oltre che un protagonista diretto se così vogliamo dire del tentato rinnovamento della sinistra italiana per lui
Da un lato l'obiettivo di puntare sull'integrazione europea per modificare i caratteri originari dell'economia nazionale
Avrebbe risposto all'indicazione gramsciana di inquadrare il caso italiano il nesso europeo che come sapete è stata formulata nei Quaderni del carcere come strumento metodologico per la comprensione del Risorgimento italiano
Dall'altro lato se il nuovo riformismo doveva prendersi carico di rendere l'Italia finalmente e compiutamente europeo ante mentre il berlusconismo la Relay Cavanella chiusura nazionalistica
Ciò dipendeva anche dal fallimento storico delle vecchie élites dirigenti
Compreso Guido Carli il teorico del vincolo europeo
Che come sappiamo era stato un importante esponente di quella classe dirigente in effetti per Vacca
Il pessimismo dell'ex governatore verso la classe politica i suoi concittadini il giudizio che rendeva necessaria il vincolo la disciplina europea
Non l'avrebbe mai condotto un impegno realmente riformatore ma avrebbe dimostrato la posizione di Carli attende la congiuntura del mille novecentosessantatré sessantaquattro
Determinando così nell'ottica di Vacca un non sdoppiamento tra l'analisi e l'azione di governo l'opera di Carli andava quindi collocata paradossalmente negli incongruenza italiana
La formula con cui all'alba del Novecento Labriola Antonio Labriola aveva stigmatizzato l'incapacità del nostro ceto dirigente nonché delle classi subalterne
Di creare le condizioni perché lo Stato nazionale divenisse adattabile alle condizioni della politica mondiale quinti l'operazione era quella di ricondurre
Il vincolo e la disciplina all'interno di una tradizione diversa rispetto a quella in cui si era sviluppato
Resta il fatto che per quanti sforzi si cercasse di fare il debito verso Carli verso i teorizzatore del vincolo però era Parisi
Ed era così palese da rendere spesso inutili o da scoraggiare rielaborazioni troppo arzigogolati se mi passate il l'aggettivo o adattamenti basterà qui riportare quanto scritto da Walter Veltroni nel due mila
Presentando il Progetto per la sinistra del due mila l'Europa scrisse Veltroni
è l'opportunità per innestare in Italia nuovi processi di crescita di rafforzamento delle strutture portanti delle istituzioni dell'economia e della società di un Paese che troppo a lungo cercato di galleggiare ma ha tralasciato di pensare al suo futuro
Ora sottesa a questa direzione riformista del vincolo per avere una visione ottimistica dell'integrazione sovranazionale
Apologetica che durante gli anni Novanta pareva destinata edificare la città sulla collina come disse e scrisse un entusiasta appunto apologeta del sogno europeo un americano Jeremy Rifkin
Ed era quella visione che consentiva ad esempio a un altro esponente di quell'area politica Romano Prodi di concepire l'euro come un atto di fede
E di interpretare l'adesione a Schengen un altro obiettivo qualificante del suo primo governo infine raggiunto come conseguenza della logica impositiva delle istituzioni comunitarie
Ora nella rifondazione del sistema dei partiti provocata dalla fine della guerra fredda dalle inchieste giudiziarie e compiuta sui tempi del trattato istitutivo dell'Unione Europea l'orientamento verso l'interazione sono nazionale ebbe un ruolo affatto secondario
La percezione dell'europeismo quale strumento cogente per modificare i comportamenti le abitudini difetti la classe politica sette porre rimedio anche difetti degli italiani era divenuto dominanti
Il rifiuto o l'accettazione del vincolo Peo costituivano parte della identità vedrà progettualità delle forze politiche
è un argomento di propaganda nei confronti dei rispettivi elettorati questo avrà delle conseguenze importanti naturalmente anche nella definizione della politica europea e internazionale del nostro Paese
Ben oltre il mille novecentonovantotto anno in cui si chiude il periodo che oggi analizziamo denigrazione
Allora intanto ringrazio gli organizzatori per questa giornata e per avermi invitato poi invito anche i partecipanti a questa prima sessione a prendere posto qui perché credo che questo sia quello che era stato previsto dall'organizzazione
Ok d'accordo io semplicemente il compito di presiedere questa prima sessione quindi sarò brevissimo nelle mie considerazioni introduttive che mi sono state in qualche modo suggerite dall'ascolto di questi primi due interventi che mi hanno fatto diciamo
Pensare che forse durante questo periodo di transizioni ne abbiamo tre tutto sommato non soltanto le due classiche che tutti siamo soliti richiamare quindi quella
Naturalmente relativa alla alla scomparsa dell'Unione Sovietica alla ridefinizione di un quadro globale su presupposti completamente diversi
Quella relativa al lo scompiglio che interessa il quadro politico interno italiano ma anche quella che ci ha illustrato in questa densa relazione Daniele Pasqualucci
Riferita all'evoluzione
Che si registra in Italia rispetto al modo di guardare di stare
In Europa e di cui sicuramente Silvio Berlusconi in questo senso rappresenta un po'il simbolo l'Epitome
In tutto questo contesto è vero l'Europa diventa il cuore il centro degli interessi e dell'azione italiana mi chiedo
Se questo non sia dovuto anche al fatto che il cambiamento dello scenario internazionale che rimette in gioco una serie di giganti
Che prima in qualche modo arrestavano come dire costretti Rispetto diciamo un pochino
Marginalizzati rispetto allo scontro tra Mosca e Washington
E quindi un quadro internazionale che cambia in questo senso
Non obblighi l'Italia a necessariamente a giocare un ruolo ancora minore
E quindi a limitare i propri interessi propri sforzi e tutto sommato la propria politica estera ad uno scenario che è quello europeo d'altra parte se noi consideriamo anche quanto terreno abbiamo perso negli ultimi venti trent'anni che sono uno spazio cronologico molto breve rispetto al ruolo che avevamo nel Mediterraneo cioè nel cielo nostro giardino di casa
E questo ci dovrebbe far riflettere sul fatto che il perimetro del di azione di influenza della nostra pelle politica estera
Si è andato riducendo purtroppo
E quindi anche la nostra capacità di influenza conseguentemente allora come le istituzioni e le strutture dello Stato italiano siano state o non siano state in grado di registrare questi cambiamenti e di rispondere a queste nuove sfide è un po'l'argomento delle relazioni che adesso andremo ad ascoltare per cui
Io prendo posto alla Bruno Vespa lì anche se non ho purtroppo va tenuta in Manduria dove potervi poi ospitare però staremo benissimo anche qui alla Sala delle Colonne alla LUISS che ci ha promesso un pantagrueliche o lancia l'economia e quindi adesso do la parola
A Lucrezia luci che dottoranda
Dell'Università per stranieri di Perugia in diplomazia e cooperazione internazionale e che ci parlerà della Farnesina centralità e periferici stazione del diplomatico
Per me è come fare una prova dall'otto metri lista qui perché veramente avrebbe è impossibile riuscire ad avere grazie prego
Si sente correttamente antefatto innanzitutto grazie per l'invito e per il coinvolgimento in questo convegno in cui io darò un piccolo contributo dal titolo ambiziosissima mi rendo conto Farnesina centralità e periferico azione del diplomatico che ha un titolo dai contorni potenzialmente ampissimi
Motivo per cui oggi mi limiterò a dare un a quadro generale su una questione più specifica
Che accompagna una riflessione sulla necessità di riformare la Farnesina alla luce di cosa alla luce in primis e di una evoluzione delle pratiche diplomatiche
E la diplomazia in generale e che possiamo fondamentalmente far partire grosso modo dalla fine della seconda guerra mondiale in poi
E poi anche alla luce realtà di un Periodo che è stato quello individuato dal convegno che ha une Periodo sovraccarico di elementi trasformati vi sia nella sia nella dimensione nazionale che internazionale ma partendo con ordine a cosa si assiste quando si parla appunto di evoluzione della diplomazia
Si assiste fondamentalmente al fatto che il sistema mono Jean tricot fondato sulla gestione e quasi esclusiva
Da parte della Farnesina delle relazioni internazionali dei rapporti internazionali si va via via sostituendo un sistema invece policentrico a più voci
In cui fondamentalmente le competenze della Farnesina avvengono
E estrapolate vengono comunque così dati ad altri dicasteri e ad altre agenzie pubbliche
E questo perché perché fondamentalmente sia assiste a una moltitudine a una moltiplicazione senza precedenti dei temi dell'agenda diplomatica e quindi le tecnicismo necessario per trattare questi temi
Fa sì che si crei un ambiente in cui è possibile dare appunto affidare le negoziazioni internazionali ad esperti tecnici non diplomatici
E che ovviamente va ad erodere un po'quella che ha il ruolo del diplomatico va ad erodere quelle che sono le caratteristiche distintive delle del diplomatico ma anche ad esempio nell'ambito dei rapporti bilaterali
Possiamo dire che la gestione degli accordi
Internazionali
Molto spesso che cosa succede vengono condivise se non sostituite da altri soggetti istituzionali basti pensare al ministero
Del commercio con l'estero in cui fondamentalmente i limiti e le competenze tra i due ministeri tra gli esteri e l'e commerce con esso sono sempre stato molto evanescenti o se no anche
Gli scambi culturali per i quali esistevano due direzioni generali una presso l'istruzione presso la pubblica istruzione l'asta e l'altra presso
Le aste di quindi si assiste fondamentalmente ad un accerchiamento della Farnesina a causa come conseguenza fondamentalmente di questa
L'ora Lizza azione della politica estera che a incrementare e incontrollata molto spesso
Ed è a questa una scissura importantissima per la diplomazia e quindi anche per nel nostro Paese
Ed è un fatto di cui si prende atto con grande consapevolezza probabilmente si arriva ampi questa consapevolezza arriva a maturazione soprattutto negli anni Ottanta perché questo possiamo dire che dal mille novecentottanta al mille novecentonovanta Sappe
Sia il Periodo più denso di proposte di riforma della Farnesina in assoluto basti pensare che da l'Unità d'Italia al mille novecentonovantasette
Sì hanno circa trenta tre proposte di riforma della Farnesina ventotto si concentrano nel periodo che va dal mille novecentottanta al mille novecentonovantasette
E se vogliamo ancora essere più specifici negli anni Ottanta queste proposte di riforma sono di natura politica quindi sono di iniziativa parlamentare in generale sono sette provengono ovviamente da e sono
Dati da quelli che sono i gruppi partitici più importanti quindi la DC PC PSI
E due iniziative invece governative presentate rispettivamente dal ministro Andreotti nel mille novecentottantasette e poi dal ministro De Michelis nel mille novecentottantanove quello che colpisce è che poi in realtà tutte le iniziative di riforma
Che vengono prodotte negli anni novanta non sono di natura politica
Ma provengono dalle piattaforme sindacali fra piattaforme sindacali autonomia confederate o dalle commissioni interne costituite all'interno appunto della Farnesina
E qual è il fil rouge diciamo che accompagna questa riflessioni
Innanzitutto si riflette su come consentire appunto alla macchina diplomatica di configurarsi come la nuova e fissante cabina di comando alla luce di questa pluralità azione di cui ho parlato
E si tratta fondamentalmente di cambiare la prospettiva con la quale si guarda la Farnesina e di guardare qui cito alla funzione di coordinamento come la chiave di volta della sua sopravvivenza addirittura in un assetto istituzionale ed internazionale che sta mutando i confini e la cara e le caratteristiche del ruolo del Ministero Affari Esteri
Questo è quanto detto dal consigliere d'ambasciata Patrizio fondi in una ricerca pubblicata poi dall'Istituto diplomatico nel mille novecentonovantotto
E che poi viene resa disponibile per i corsi di formazione interni alla carriera diplomatica quindi questo è sicuramente contro in imponenti in cui i diplomatici comprendono loro stessi che le ruolo di coordinamento diventa
Un ruolo quasi vitale per loro
E leggendo i vari progetti di riforme discorsi appunto parlamentari
Quindi c'è una certa convergenza sul fatto che la Farnesina deve diventare il necessario momento coordina ante è vero che questa pluralità azione ha sottratto visibilità al diplomatico emarginando lo probabilmente dai contatti
Nelle fasi più tecniche delle trattative mai emerge ma è altrettanto vero che emerge per loro si schiude diciamo una nuova fase una nuova dimensione vitale importantissima che appunto quella del coordinamento qui emergono due ordini di di problemi
Il coordinamento inteso come un coordinamento inteso come capacità innanzitutto
Della Farnesina ora di rispondere alla dinamicità
Di quelli che sono gli scenari di politica estera e quindi assicurare una rafforzamento è un potenziamento potremmo dire dei flussi di informazione tra centro e periferia dell'amministrazione il che significa sempre in un'ottica di coordinamento mettere insieme tenere aggiornati i dati informativi scenari su diversi paesi
E lo fa salire alle amministrazioni quindi alle altre amministrazioni di settore
E agli operatori capacità specializzate di negoziazioni quindi fondati proprio su tali rapporti e sulla visione politica che ne deriva e quindi questo era fondamentalmente un problema di ordine interno alla Farnesina quindi come essere più efficienti
In questo in quei tutto in appunto nella raccolta informazioni
E nel dare alle alle amministrazioni le giuste capacità di negoziazione
Il secondo aspetto il secondo ordine di problema sempre relativo al coordinamento invece di natura esterna
Quindi capacità di farsi carico di una gestione articolata e capillare di tutto quello che è il comportamento esterno dello stato e di farlo attraverso fori di dialogo interministeriale
Guardando al primo caso che appunto quello delle coordinamento interno c'è da dire che l'eccessiva centralità del dibattito tra i sostenitori delle crisi serio di coordinamento geografico
Quindi e parliamo ovviamente di organigrammi della Farnesina di strutture della Farnesina come sono strutturate le di GE gli uffici su un una criterio di coordinamento geografico che a quello promosso dall'ad esempio da tutti i progetti di riforma del PC
Però fondamentalmente sono tre progetti di riforma i cui firmatari sono Napolitano pagliette Giannotti rispettivamente nel mille novecentottantacinque ottantasei ottantasette propongono un sistema geo politico da loro chiamato geopolitico
Mentre poi ci sono i sostenitori invece delle strutture per la materia
Ne dobbiamo ricordarci che la Farnesina in realtà a quel tempo aveva come struttura come Gaia o come organigramma aveva adottato appunto il criterio per la materia ed è stato difeso a spada tratta ovviamente
Da tutte le proposte di riforma della DC di Bonalumi e speranza nell'ottantuno e nell'ottantaquattro e anche dalla dal disegno di legge di Andreotti quindi però questo questo dibattito che ha quasi più logico a un certo punto
Potremmo dire che cristallizza la Farnesina cioè la la la Farnesina a Losa sua ultima grande organica riforma nel mille novecentosessantasette quando i suoi omologhi in realtà nel Periodo prese in considerazione
Dal convegno subiscono molteplici invece riforme molteplici adattamenti
Anche magari parziali però li subiscono e che preferiscono quindi fondamentalmente un adattamento periodico piuttosto che alla palingenesi totale che invece affligge la la la Farnesina
E la de Colucci ha da dire pure che in questo caso la discussione viene pure drammatizzata dal fatto che si pensi che una volta scelti uno dei due criteri rimarrà quel criterio per chissà quanti decenni senza capire senza voglia adottare una filosofia di approccio secondo la quale e anche qui cito una volta imboccata una delle due strade si sarebbe potuta lasciare la possibilità di apportare tempestive modifiche o grazie
Di Dean per tempi estive modifiche al limite tornando al modello precedente secondo la necessità del momento e lasciare questa possibilità agli strumenti normativi utilizzabili dal ministro stesso
Questa è la filosofia di approccio che emerge soprattutto nello specifico nei documenti presentati dall'amministrazione stessa in tema riforme riorganizzazioni
Nel mille novecentonovantaquattro il ministro Martino istituisce due commissioni consultive una delle quali concepita proprio per lavorare su questo aspetto sulle possibile riforme degli strumenti dell'azione ministeriale
E di questa Commissione facevano parte ad esempio è l'ambasciatore Francesco Spinelli l'ambasciatore Luigi Vittorio Ferraris il Consigliere di Stato Paolo Salvatore Giuseppe Severini e nella relazione conclusiva di questa Commissione del ventuno dicembre mille novecentonovantaquattro
Emergeva tra le varie conclusioni
Proprio questo aspetto tutti concordavano che l'essenza del problema era fra l'impostazione geografico per materia sistemi organizzativi per i quali però non era possibile
Stabilire una scelta a priori ma solo la soluzione adatta pro tempore in relazione al contrasto politico internazionale
Per queste ragioni quindi la commissioni e riteneva necessario che in tale materia il ministro dovesse intervenire non già collegi ma con strumento regolamentare per poter variare la struttura ogni qual volta lo ritenesse utile
E questa insofferenza rispetto diciamo a la cristallizzazione della Farnesina
Emerge e torna anche nell'indagine conoscitiva sugli strumenti della sugli strumenti del Ministero Affari Esteri promossa dalla terza commissione del Senato nella seduta del ventisei luglio mille novecentonovantacinque in cui si prendeva atto
Della remota prospettiva di una grande riforma organica della Farnesina che sarebbe dovuta essere necessariamente figlia
Di quell'Araba finisce di governo legislativo abbastanza duraturo da poterla permettere cosa che l'Italia ovviamente non aveva
E a tal riguardo ci si espresse esprimeva
Anche ovviamente le segretario generale San Leo
In che incoraggiava fare leva su una mentalità di tipo modernizzatore in rapporto alle nuove esigenze che si pongono tenendo conto che è necessario prevedere la capacità di mutamento permanente e di adeguamento progressivo lo scenario interno ed internazionale
Guardando invece questo è diciamo l'aspetto del coordinamento interno alla alla Farnesina e della riflessione che avviano gli stessi diplomatici sul loro stessi
Mentre per quanto riguarda il problema coordinamento esterno quindi delle coordinamento tra gli esteri e le altre amministrazioni e tra questa e la dirigenza politica c'è da dire che in questo caso le novità nel periodo sono scarse o perlomeno sono pochi risultati scarsi dice in un lucido diciamo articolo scritto da Giuliano Amato in titoli intitolato che fine ha fatto la Farnesina nel mille novecentottantuno
Riportava quelli che erano stati fino a quel momento tutti gli sforzi potremmo dire i tentativi di riunire insieme i rappresentanti delle amministrazioni interessate
E ci si era fidati come da lui espresso alla solita idea del comitato interministeriale incarnata nella specie dal CIPE S. Chiara il Comitato interministeriale per la politica economica estera
E ai poteri di coordinamento facenti capo al presidente del Consiglio un quadro che tuttavia rimaneva quasi invariato e che ritroviamo così com'era nel decennio successivo
Tant'è vero che negli anni ottanta si riflette anche su questa dimensione del coordinamento Esterno tre sono le proposte di riforma che dedicano una dimensione importante al coordinamento esterno della Farnesina con le altre amministrazioni
E sono sempre le proposte di legge
Di Capo di Napolitano e Paietta e poi i due disegni di legge di Andreotti e De Michelis
E questa c'è da dire che la dimensione del coordinamento esterno paradossalmente sfumano i documenti che ritroviamo negli anni novanta
Quindi negli anni Ottanta ci si pone è più il il il problema delle come coordinare gli esseri con le altre amministrazioni
E nello specifico dato che suppongo il tempo non è a mio favore di questi tre vorrei riportare giusto
Qualche suggerimento che tutte le proposte di riforma presentano e che vengono sollecitate in primis era l'istituto all'istituzione di un comitato interministeriale per la politica estera presieduto dal ministro degli Esteri
E c'è c'è da dire che qui c'è convergenza tra tra le varie tra il tra i vari iniziative di riforma
Gli organismi collegiali consultivi in settori qualificati e poi i si proponeva la partecipazioni permanente del Ministero delle Aes delle consultazioni tra la Presidenza del Consiglio e le regioni e province autonome quando fossero state in esame linee di indirizzo inerenti la politica estera
Questo semplicemente per fare un quadro generale perché mi rendo conto che ovviamente la questione coordinamento necessiterebbe
Molto più approfondita molto una un approfondimento più lungo di quello che ho potuto offrire oggi ma
C'è sicuramente la la consapevolezza che se a fare la politica estera non è più soltanto il ministero degli Esteri ma anche altri ministeri altri organismi
è altrettanto vero che al ministero deve spettare il ruolo di direttore d'orchestra è questa sicuramente la consapevolezza che la diplomazia italiana
E anche la politica tout-court arrivano maturare negli anni ottanta quando si assiste a questa appunto ondata unità di proposte di riforma
Della Farnesina che ribadiscono tutte il ruolo centrale del ministero nella conduzione
La politica estera e fanno leva tutti quindi grande fil rouge che collega questi queste riforme per lo meno a queste iniziative riformiste è la questione coordinamento guardandola
In alcuni casi sia da una prospettiva interna che esterna il problema è pieno il dibattito che ne consegue è una vite che gira a vuoto cioè si individua il problema ma non a promotori che se ne facciano carico
Proponendo quindi ricette nuove cioè si rimani fondamentalmente fossilizzati a volte anche impantanati su vecchie ricette su vecchi dibattiti ed è evidente ed è questa evidente nelle nella dimensione del coordinamento e nel quale si registra una grande ritardo da parte della Farnesina
E quindi qui mi chiudo mi taccio
No più semplice allora grazie
Per questo intervento che ci ha in qualche modo fatto capire quali fossero alla fine ancora una volta le difficoltà del sistema Italia in generale nel rispondere a ad uno scenario che stava velocemente cambiando quando invece i meccanismi di funzionamento delle nostre istituzioni delle nostre strutture faticavano ad adeguarsi a quel passo che forse sarebbe stato necessario vere ma d'altra parte bisognava tenere presente che il sistema politico stesso stava per andare incontro agli sconvolgimenti che conosciamo non è forse un caso che le ultime cioè che le prime che poi in fondo sono forse anche le ultime proposte organiche di riforma poiché certamente c'è ai tempi di Martino anche il tentativo di mettere in piedi queste commissioni consultive però risalgono alla metà degli anni ottanta
Quando tutto sommato il quadro politico italiano sembrava ancora abbastanza
Stava
Allora passiamo adesso al secondo intervento che a quello del professor Leonida per Tedoldi che ordinario di Storia delle relazioni internazionali
Insegnante Storia delle istituzioni europee e internazionali presso l'università di Bergamo un esperto della storia del debito pubblico
Italiano su questo pubblicato diversi volumi e quindi il suo intervento sarà dedicato al seguente tema lo Stato debitore italiano e il contesto internazionale tra gli anni ottanta e novanta prego
Grazie grazie presidente grazie naturalmente del dell'invito
Io avevo preparato in realtà un un intervento ma attenendomi alle disposizioni di del dello carature Federico Niglia
Come dire pedissequamente avevo fatto anche il bravo fatto i compiti a casa però in realtà è stato interrotti limitare turco in quarto d'ora che poi e vi darò conto come dire abbraccio di quello che
In realtà vi avrei detto fosse anche meglio non lo so
Leggendo
Ma forse non so magari anche più convincente venti minuti bene quando vedi che sto esagerando mi mi chiudi il il microfono
Bene sì io sono molto intanto sono sono un molto
D'accordo con questo con questo titolo inseguendo il mondo
Perché in realtà soprattutto appunto inseguire mi sembra non legato decisamente anche al
All'argomento mio di ricerche quello che affronterò oggi nel senso che anche per quanto riguarda la le politiche o la politica del del debito pubblico italiano
C'è un costante diciamo inseguimento inseguimento in realtà rispetto a un sistema economico internazionale che no
X soprattutto questo dirò qualcosa naturalmente
In questi in questi anni questo Periodo tra la seconda metà degli anni ottanta e appunto la seconda metà degli anni novanta e a delle note cambiamenti direi significativi per essere
Come dire
Per essere buoni
Lo stato di Vittore e italiano a in realtà si configurato più o meno dal dalla seconda metà degli anni settanta lo faccio partire più o meno da settantasette
Fino all'ottantuno come diciamo estremi estivi cronologico attualmente Nell ottantuno è l'anno del divorzio tra la Banca d'Italia i
Il Tesoro e quindi finisce diciamo quella politica del del debito pubblico legata a l'azione di monetizzazione come si dice
Come dicono gli economisti della Banca d'Italia quindi l'autonomia della Banca d'Italia determina appunto un
Un cambiamento molto forte nelle politiche del debito del debito il debito come appunto
Spesso sì usa dire viene posto sul mercato ministro Andreatta
Con questa diciamo manovra che richiama unite ha già no molto è evidente anche gli Stati Uniti entrata legato alla a una politica o modelli realtà che stava info imponendo il ministro Volker in negli Stati Uniti mette a punto il
Il il debito sul sul mercato e quindi implicitamente lo espone anche a
Appunto speculazioni e tutto ciò che di conseguenza che attualmente non trittico di brevità ma
E tanto per richiamare
Questo diciamo questo passaggio è molto importante perché determina un cambiamento drastico nella politiche del italiane del debito
E anche per citare Gianni Toniolo anche nella cultura del del anzi si fa si forma quella che diventerà la cultura del debito pubblico poi negli anni soprattutto nella seconda parte iniziale diciamo dalla seconda metà degli anni ottanta e soprattutto nella nella che più o meno diciamo negli anni degli anni Novanta direi Fini fino grosso modo alla metà fino fosse novantasei va be'insomma negli anni novanta
Se dovesse troppo troppo precisi da questo da questo punto di vista
Il debito pubblico però
Dal dall'ottantasei dal sì dall'ottantasei fino alle novanta novantaquattro e cresce in maniera in maniera rigorosa questo non capire una cosa molto sorprendente per per voi tutti ma no eh diventa il grande uno dei grandi problemi
Della dallo Stato dello Stato italiano e lì sorge appunto sic si crea e si costruisce quello che ne possiamo definire lo Stato lo Stato debitore lo stato di editore italiano
Con tutti ovviamente i caratteri di questa diciamo
Trasformazione possiamo chiamarla così si può usare anche un altro termine
Cresce del sessanta per cento in poi in pochi anni su PIL naturalmente arriva ha un picco nel nel novantaquattro del centoventi per cento
Durante il Governo il governo Berlusconi
Arriva soprattutto al novanta per cento che è una soglia come dire psicologica per per il debito lo è ancora ancora oggi
A un certo punto di vista in in Europa ai e e nel mondo intorno agli anni appunto alla fine degli anni Ottanta nel nell'ottantanove
E e perché è tutto questo perché in realtà per appunto sintetizzare un po'anche questi questi passaggi che sono sono numerosi avvengono due o tre diciamo
Fatti questioni politiche importanti la prima la prima questione è che la politica del debito dal debito pubblico diventa a differenza del passato una questione che riguarda i comprende anche il rapporto tra potere esecutivo e Parlamento
Nel senso che
Appunto i governi che si sono succeduti in realtà poi siamo comprenderà anche governo Spadolini Craxi e Goria
E De Mita eccetera e addotto hanno più o meno tutti una certa linea rispetto alla politica del debito che è quella appunto di
Di gestire sostanzialmente la crescita da una parte e dall'altra parte
Ovviamente
Le ragioni del consenso chiamiamolo così
Ora non non ho tempo naturalmente in questa sede di addentrarmi troppo all'interno di questo di questo argomento
Mi limito a insomma mantenermi a una certa a una certa altezza però chiaramente questo è un un come dire è un passaggio molto molto importante perché da molti punti di vista farà anche scuola cioè appunto si crea quella sorta di
Di cultura della gestione di un alto debito di un alto debito
L'Italia diventa in questo momento no uno il Paese forse con il più alto il più alto debito tra tutti i Paesi membri
Avendo pochissimi diciamo riferimenti
Nel mondo si si punto ci possiamo limitare sostanzialmente al Giappone da una parte e agli Stati Uniti agli Stati Uniti dall'altra
E appunto questa trasformazione viene a
Su dal punto di vista come dicevo prima diciamo istituzionale qui rientra anche una questione legata siamo in questo credo siamo anche sul sul peso sono purista con la Corte dei Conti qui nel rapporto anche con la Corte dei conti che comincia a lamentarsi sulla difficile controllabilità del del debito dal punto di vista
Parlamentare ma in generale no diventa quella politica struggente perché in questa in questo conflitto da potere esecutivo e e Parlamento qualcosa si perde e quindi la la la Corte la corte interviene
Ma questo diciamo andamento andamento
E
Diventa sempre più Complesso nella gestione
Perché il
Le politiche del dei tassi quindi le politiche al caso prevista delle immissioni
Di titoli di debito e quindi chiaramente queste politiche di emissioni sono legate fortemente al
Ai tassi di interesse
E quindi anche a quello che si vuole
Come dire perseguire dal punto di vista politico ecco tutto questa
Come dire sorta di il rapporto tra
Non gli indirizzi politici istituzione da una parte e gli indirizzi vice legati al problema dei tassi di interesse che nella gestione di cui sono molto importanti
Perché creano sempre un grande problema cioè quale quello della a Uto alimentazione del debito cioè cresce
In maniera significativa la spesa per interessi e questa spera per interesse
Determina anche una un fardello molto politico molto molto pesante da gestire politicamente soprattutto politicamente ma da un altro da un altro punto di vista
La gestione dei tassi di interesse
E collocata all'interno di mercati dei titoli internazionali dove giocano gli attori quali attori e gli attori statali
Giocano le le le pretese del dagli Stati Uniti gioca le pesa del Giappone tocca le pretese degli stati su poi dirò ancora qualcosa su questo all'inizio del novanta e quindi
La la politica delle del debito della seconda metà delle degli anni degli anni ottanta italiana si confronta con per essere molto avente Brady si confronta con questo tipo di
Situazione così che vi situazione e questa situazione spesso spesso va a svantaggio della della gestione del debito italiana faccio un esempio
La cosiddetta prima Rega nomi cioè quella stagione della delle politiche economiche
Durante appunto la la la il governo di la presidenza di di Ronald Reagan
E determinano per una serie di motivi che naturalmente non non non so non non non ha non avanziamo e determinano certamente sul piano del mercato dei titoli
Una rincorsa come dire quindi una crescita molto forte dei dei tassi quindi tassi superano abbondantemente uno uno dei dei tanti limiti che erano stati indicati o dell'otto per cento del tempio sui i così detti botta cioè in
I buoni ordinari del tesoro che attualmente Ritter riguardano il debito così detto corto quindi debito fluttuante e sono molto pericolosi da da un certo punto di vista perché
E il debito corto e di difficile gestione
E crea puntura una spesa ti interessi molto molto elevata ma da un altro punto di vista da un altro punto di vista riescono a garantire a garantirle garantire nelle politiche appunto delle missioni che appunto ci sia una una
Qui sulla costa all'acquisto però qual è il problema il problema e poi il solito che in questi anni diciamo fino alla fine degli anni degli anni Novanta sarà molto presente per e i politici e sullo il ministero del Tesoro
Italiano c'è quello di
Una vacanza vento molto forte del nel mercato internazionale dei titoli anche Mary corretto mercato secondario
Che portano a una rincorsa quindi a un inseguimento del della Della Paul della politica italiana dei governi italiani a a tassi molto molto elevati pudore che richiamavo prima Reagan ma poi dobbiamo richiamare certamente il quello che avviene con
L'unificazione tedesca che non dobbiamo naturalmente sottovalutare sono i due no grandi momenti probabilmente il secondo è peggio del e peggio del primo è peggio del primo per quello che dirò fra fra pochissimo
E quindi questo inseguimento dei dei mercati che attenzione è unisce Chimento certamente a che fare con
La l'economia e quindi anche in fondo quell'inseguimento che il Paese Italia in quegli anni
Produce rispetto anche non solo i mercati dei titoli ma direi anche al trenta nodi di crescita di queste così vede molto agli inizi degli anni novanta che si intreccia appunto colta dato di Marte eccetera
Ma è una questione molto politica perché riguarda appunto attori che sono a questa lì che si confrontano politicamente che hanno esigenze certamente economiche come appunto
La Germania ma
Premolo fortemente sul piano politico
Nei in quel tipo di di mercato
Il passaggio tra la
Il governo il governo Amato quindi inizi degli anni novanta e nel e il novantadue
E dal da da questo punto di vista cioè da questo dal mio punto di vista una sorta sodo novantadue è una sorta di tempesta perfetta
Nel senso che non mi limito naturalmente al solo alla questione Tangentopoli
Evidentemente ma mi riferisco appunto a quell'anno che da un certo punto di vista un anno horribilis nel senso che si intrecciano per quanto riguarda l'Italia punto Tangentopoli ma s'intreccia anche una crisi e quindi
Della lira qui Disputatio della lira che è legata che è legata a tutto un deterioramento del sistema economico italiano che
Arriva in qualche modo al capolinea in quel momento riaccorpamento limite argomento perché è perché si intreccia un altro problema qual è è la recessione delle del novantadue
Che in realtà è una sorta di
Goccia che fa traboccare il vaso per quanto riguarda l'Italia non è certamente la causa della crisi la crisi italiana perché se ne poi guardiamo tutti gli indicatori
Ovviamente del tempo ci accorgiamo benissimo che no idee trasmetto avvenuto perché a cominciare dalla bilancia dei pagamenti somma tutte queste diciamo questioni che
Arrivano appunto al capolinea all'interno di questo contesto che appunto dice una sorta di tempesta
Quasi perfetta diciamo così e le
Arrivano anche a in qualche modo al capolinea anche che cosa e le
Non tanto la
Gli indirizzi di politica diciamo del depressione guardiamo ad esempio il rapporto o fossili l'approccio forse meglio tra
Il il il ministro del Tesoro no de de de degli anni degli della fine degli anni Ottanta cioè Amato da una parte e poi il suo successore cioè
Quindi anche un certo senso il ritorno di Guido Carli a non tanto al ministero ma insomma alla un certo tipo di no a guidare la la politica la politica economica da un altro punto da un'altra direzione e ci accorgiamo che mentre
Amato
Già guarda in qualche modo il sistema internazionale e così lo fa naturalmente anche anche Calì Carli a differenza forse di Amato mantiene una idea del rapporto tra debito
Politica del debito e
Come dire continuità democratica perché questo perché alla fine delle degli anni degli anni Ottanta x più o meno settanta per cento dei titoli era in mano le cosiddette famiglie
Non era più in Manon in maniera massiccia no diciamo alle alle banche
E poi ai vari istituti Somma eccetera no e quindi questo da da un certo punto di vista questo è una sorta per soprattutto per Carli sodo per Carletto
Quindi meno per Ciampi
Di una tenuta in qualche modo la modella della democrazia naturalmente allo Grazia perché c'è una tenuta dei dei ceti medi che dispongono però di che cosa e dispongo prevalentemente in questo istante per cento di debito fluttuante
Quindi di botte
Di botte
E qui c'è una differenza e in quegli anni di posizione e anche di posizionamento del del del ministero diciamo del del Ministero del del tesoro rispetto alle politiche di emissione
No e e ha quindi a a quello che ormai a tutti gli osservatori non solo economisti ma insomma neanche gli ambienti politici sembrava che no una sorta di anche lì Quasi Capolinea si può sì quanto tre minuti ce la posso fare
Di di di capolinea nel senso che
Faccio un esempio no Luigi Spaventa ma si possono fare
Molti altri nomi no e indicavano continuamente che il debito dovrà essere più lungo era meglio era a quel punto non c'era molte no molte alternative
E invece lì insomma no c'era una sorta di di tenuta
Delle del ministero dal punto di vista delle delle politiche perché tutto il ministero faceva la politica del debito visto che ormai eravamo a distanza di
Otto otto nove anni dal dal divorzio con la banca con la Banca d'Italia gli anni ottanta e gli anni Novanta scusate sono e quindi qui si intreccia anche il Trattato di Maastricht
Le occasioni come dire mancate da un certo punto di vista di somma
Cambiare la politica la politica del debito bendaggio che rimanesse sempre vincolata a una difficoltà di gestione degli interessi
E costo del del debito rimane sempre prevalentemente alto e ancora oggi
Non è la Grecia sapete che abbiamo ancora quel ancora quel problema lì e colossi
Produce che cosa produce un problema anche politico nella nella speso nella spesa primaria
Che rimane però più o meno su una una media una meteora UPEA si
A a problemi sul sul deficit che invece quello e sul dieci per cento per quando arriva a
Quando si arriva alla Cordesman scritte il debito italiano su dieci per cento che di bisogna ridurlo no altre il debito Mastino al sessanta settanta per cento noi abbiamo avevamo il vitale aveva novanta i novanta cento per cento e quindi fino appunto si arriva al famoso picco del del novantaquattro e quando arriva al centoventi per cento
Io ovviamente colgo col governo Berlusconi andò ovviamente no col governo Berlusconi naturalmente in questo non è una responsabilità provvede sua unica non lo so ma non era sposata ricovero Berlusconi perché chiaramente eredità così come ereditano ereditano né alla fine degli anni Novanta chiudo ancora un minuto Presidente
Gli anni negli anni novanta per arrivare alle al diciamo più o meno al novantotto in realtà per quanto mi riguarda deve arrivare fino al novanta al novantanove con il governo Amato scusate con il governo D'Alema
Perché tra diciamo Dini e quindi Dini Ciampi Dini Giampi realtà ed euro che comprende che da da un certo punto di vista serve
Una riforma amministrativa che no in qualche modo
Inserisca
L'Italian in un rapporto
Amministrativo con con l'Unione europea
E quindi rientra anche una gestione del del debito eccetera ma da da Ciampi diciamo più o meno a ad Halima
Sì è ovvio un controlli in qualche modo un un tentativo di stabilizzare il debito che arriva con con prima Prodi poiché poi D'Alema ad alcuni avanzi primari
Gli avanzi primari come
Hanno immagino tutti noi immagino noto e che l'unico modo per stabilizzare il debito altro diciamo non è dato e quindi
Nel novantanove c'è una una stabilizzazione evidente diciamo così del debito ma c'è anche una riduzione della spesa interessi abbastanza irridente
E poi dalla fine del dalla fine del del anzi dagli inizi del del del due mila devi del nuovo del nuovo secolo però tornerà di nuovo per le stesse ragioni legate alla spesa per interessi anche a qualcosa d'altro
Tornerà no a salire e quindi a il giorno usarlo
Bene grazie allora per questa
Per questa ricostruzione
Del del percorso accidentato del debito pubblico italiano faccio solo mi permetto soltanto due
Velocissime osservazioni visto che non credo sia prevista la figura del di scarsa crimini a dico mi permetto solo due
Solo due brevissime osservazioni visto che non credo sia prevista la figura del di scarsa altre quindi magari con posso
Arrogarmi questo diritto la prima riguarda il divorzio dell'ottantuno che secondo me richiama in qualche modo il tema del vincolo esterno cioè è un tentativo
Fatto da Andreatta da Karl in quel momento di imporre in qualche modo un vincolo surrettizio alla classe dirigente come mandando sul mercato quei titoli di Stato che fino a quel momento la Banca d'Italia era obbligato ad acquistare ad un ad un tasso fisso
E quindi come dire vi responsabilizziamo perché se sui se se se se noi diamo un rendimenti sia un rendimento del quattro per cento ma poi mettiamo sul mercato questi botte nessuno se li compra chiaro che dal quattro si passa al cinque al sei al sette bit dovete rendere conto che forse le cose così non vanno ci sono però due problemi
Che mi portano a concludere che sia stato fallimento nono successo
Cioè il primo è che questo sta creando il senso di responsabilità da parte della classe dirigente italiana su questo tema non c'era
O forse si faceva finta di evitare il problema o di non volerlo vedere nella sua potenziale drammaticità un domani
E il secondo è che ormai siamo nel momento in cui gradualmente i grandi capitali si spostano sempre più velocemente da un mercato all'altro e i tassi di interesse che crescono sul mercato americano per via della stretta monetaria del presidente dell'affetto Paul Volcker
Non solo dallo ingestibili controllabili
Noi non abbiamo nessuna capacità di influenza su questo
E se il tasso d'interesse
Ve la febbre cresce noi subiamo quella crescita e dobbiamo necessariamente adeguarci altrimenti i soldi dei risparmiatori o degli investitori o chiamateli degli speculatori non arrivano sul mercato italiano queste pur e quindi si passa da un'epoca essi ragiona
Nei termini in cui era stata all'epoca precedente cioè tassi d'interesse quasi passivi bassissimi e si transita invece in un'epoca in cui all'inizio degli anni ottanta i tassi di interesse per via di una serie di motivi
Diventano alti sempre più alti quindi si aggrava va per cui è una scelta che magari nasceva anche su presupposti giù voi secondo me può abbastanza fallimentare ex seconda se la seconda osservazione è proprio questa cioè l'Italia a partire da un certo momento in poi
Può trovare solamente in un quadro di identità e di stabilità monetaria europea che per esempio il il lo SME del settantanove ecco un tentativo di arginare queste ripercussioni di decisioni che vengono prese Oltreoceano da economia molto più forti però entrare nello SME
E accettare il sistema delle bande di oscillazione ristretta significava accettare il dominio della moneta forte là dentro che era il marco e il marco era forte perché aveva una politica economica e monetaria di un certo tipo che era quella di contrasto
Rigido per ragioni che conosciamo benissimo all'inflazione c'è la priorità
Della della banca centrale tedesca non è l'occupazione è la stabilità Della Monica
Quindi
Come
Sì stava traslato si rifanno traslato in campo europeo avrebbe certo però si accetta anche perché perché quello era il modo e ha anche il modello di successo degli anni ottanta cioè modello economico di successo era la Germania
è quindi perché non è evidentemente tutti ritengono che quel tipo di politica economica era quella vincente
Tutto sommato però ripeto va be
Allora adesso scusate per aver sottratto un po'troppo tempo
Però il professor Francesco Bonini avrà tutto il tempo necessario per sviluppare le sue riflessioni lo conosciamo perché non solo è ordinario di Storia delle istituzioni politiche ma anche rettore confermato del dell'università LUMSA e a unito a questa sua attività anche quella di diciamo di consulente
Del ministro per le riforme istituzionali all'epoca del governo Ciampi del novantatré novantaquattro
Nonché consulente
In più vesti della CEE della Cei e e quindi questo
Diciamo credo che gli consenta di avere anche una visuale che non è soltanto quella dello studioso ma è anche quella di chi ha conosciute partecipato all'evoluzione degli sviluppi delle decisioni politiche
CIN tratterrà sul
Sul tema
Seguente Governo e Parlamento nella definizione e gestione e controllo della politica estera in un'Italia in transizione
Molte grazie e il privilegio dell'età che condivido con alcuni altri amici e colleghi quello di avere anche in qualche modo assistito ad alcuni passaggi che io però vorrei appunto inquadrare
Con alcune annotazioni Heaven immensi Ali nel
Persuasivo intervento introduttivo di Daniele Pasquin UCI in cui da
Studioso formato mi
Nello sull'ottocento intravedo la la sindrome d'Azeglio
Di fatto siamo sempre lì e siamo anche alla contestazione della sindrome d'Azeglio perché come voi sapete questa fase è una frase apocrifa quella fatta l'Italia facciamo gli italiani
Però però è quello il tema il tema è quello gli italiani ci sono o o si devono fare come e quando e perché
Primi effetti nel titolo di questo intervento
Manca un un pezzo
Manca quello che è accaduto nel mille novecentottantanove cioè il famoso referendum di indirizzo sulle questioni europee in cui tra Governo e Parlamento e dei partiti poiché si parlerà nel pomeriggio tra governo e parlamento che presenta Repubblica non si parla giustamente
Tra governo e parlamento c'è anche il tertium che l'istituto referendario che viene attivato in forma unanimi Istica nel mille novecentottantanove e poi sempre attivato in forma come risultante un animistiche determinerà dal punto di vista formale il tracollo istituzionale della cosiddetta Prima Repubblica e questo è un fatto interessante cioè l'utilizzazione
Diciamo così non tanto in termini di politica estera quanto di posizionamento nel quadro che veniva tracciato dalla
Dalla relazione introduttiva appunto del
Dell'opinione pubblica in qualche modo
Bene
E terza considerazione introduttiva sul Parlamento ieri ad un dibattito con
L'amico e collega Andrea Ungari
C'era capitato di insistere su una definizione del Parlamento come istituzione legittimante
In fin dei conti
In fin dei conti nella vicenda italiana nel nel nel contesto istituzionale italiano e anche nella armonia o disarmonia del tema che mi è stato affidato il Parlamento è una istituzione legittimante
Il Parlamento nei nei nel suo nella sua trasformazione nella trasformazione degli attori tra la cosiddetta prima e la cosiddetta seconda Repubblica e volevo ricordare due dibattiti parlamentari
Il primo il primo
Lo possiamo introdurre con una considerazione di Marco Pannella
Capisco la sua preoccupazione ma la maggioranza che ha voluto assolutamente imporre questo dibattito storico a siano tre quattro o cinque persone presenti in aula in questo momento
Sono i però lei come mi alla storica e già ricordata prima discussione sulla ratifica
Ratifica ed esecuzione del trattato sull'Unione europea con diciassette protocolli allegati e con atto finale che contiene trentatré dichiarazione fatto Maastricht il sette febbraio mille e novecento novantadue
Una una dice il presidente che mi pare all'epoca fosse
Forse ancora no fosse già Napolitano Laura purtroppo purtroppo da un lato lei si duole che l'Aula purtroppo non sia sovraffollata
Così così si legge negli atti parlamentari quando interviene il ministro pro-tempore degli esteri
Il presidente onorevoli colleghi per cortesia vi prego di ridurre il brusio
E successivamente onorevoli colleghi rinnovo l'invito a ridurre il brusio diminuire i capannelli ogni onorevole Vignieri la prego onorevole Colombo come è noto il governo non ha limiti di tempo per i suoi interventi
Per regolare i nostri lavori le chiedo comunque se intende sviluppare ancora lungo la sua replica
è un è un dibattito molto importante questo
Perché segna il posizionamento un riposizionamento delle forze politiche intorno a questo passaggio che poi anche il passaggio tra la cosiddetta prima e la cosiddetta seconda Repubblica naturalmente non lo si può seguire in toto
Ma è interessante
è interessante cogliere un passaggio un passaggio di questo di questo dibattito perché a un certo punto sempre Pannella interviene
Onorevoli colleghi vi prego di fare silenzio signor presidente desidero semplicemente dire che ho preso tre stecche un ministro della Repubblica
Non che il nostro collega è stato avvisato telefonicamente che nella sua sede privata politica non importa sono arrivati i carabinieri
E hanno preteso di sequestrare tutto
Il dibattito avviene
In questo contesto il ministro era De Lorenzo se non ricordo male
E qui c'è una dichiarazione in qualche modo di adesione di del Presidente del presidente della del presidente della della Camera
Questo questo ci dice appunto in che in che contesto in che quadro si si colloca questo questo passaggio questo dibatto che ha peraltro anche dei momenti dal punto di vista dello storico delle istituzioni politiche interessanti
E cioè quando appunto a proposito del tema della emendabilità dei trattati del delle degli strumenti di delle delle leggi di ratifica dei trattati internazionali c'è una dotta disquisizione
Labriola che consente con l'idea del presidente c'è l'opposizione del rappresentante del movimento sociale
E a un certo punto Labriola dice giustamente al di fuori di questo il Parlamento non può cogestire con il Governo la politica estera sotto il profilo dei trattati
Cioè si ricorda un una Q una in variante in qualche modo del parlamentarismo classico
Il Parlamento non può cogestire col Governo
Quindi il Parlamento lo lo Corio citato due pezzi di colore
Il Parlamento è in qualche modo il luogo legittimante l'Arena ma non è l'istituzione che
Può cogestire la politica estera anche se lo vedremo il parlamento poi assume una sua soggettività in quanto istituzione non solo nell'Unione interparlamentare ma anche nella partecipazione alle
Ai momenti alle istituzioni assembleari delle organizzazioni internazionale
Un un un tratto un tratto interessante del e conclusivo delle modalità appunto di gestione della
Di gestione del della discussione e e del dibattito è la la modalità che sceglie il partito radicale di V di voto di voto fra noi sei abbiamo sorteggiato un nome che voterà sì gli altri cinque resteranno in Aula ma non voteranno proprio
Proprio per anche anche per simboleggiare poi c'è una dichiarazione
Già anche per simboleggiare il passaggio importante che
Che che che che scaturisce da questa da questa votazione una votazione in cui appunto abbiamo quattrocento tre sì e quarantasei no che in qualche modo sanciscono
La svolta ma è una svolta che si produce appunto in questa maniera complessa
Vota no Rifondazione comunista votano il movimento sociale sì astengono i Verdi soltanto un deputato ex democristiano
Già eletto negli se la DC a vicenza e questo ci dice anche dei risultati recentissimi delle delle elezioni amministrative vota sì in dissenso dal gruppo dei dei verdi il PDS favorevole
Così pure coro così come le forze del pentapartito
Volevo accanto a questo segnalare un altro dibattito un altro dibattito che è quello in cui invece il PC
Vota contro
Preparando la svolta immediatamente successiva la svolta immediatamente successiva al al congresso di
Di di di Rifondazione del dello stesso partito il congresso di di di Rimini del ventinove gennaio il sedici gennaio mille novecentonovantuno si vota sulla guerra del Golfo
Sulla partecipazione alla guerra del Golfo questo è un altro dibattito molto interessante perché appunto in questa sede dopo un tormentato processo interno il PC aderisce le posizioni di Ingrao per voto votando no
Votando no questo è interessante proprio perché appunto e l'ultimo diciamo così atto diciamo così vecchio stile del partito comunista dopodiché abbiamo la transizione quello che Pasquini per sfiducia detto con maniera icastica cioè la la nuova la nuova adesione al nuovo al nuovo contesto
Anche questo è un dibattito molto interessante naturalmente non possiamo non possiamo percorrerlo ci sono delle cose interessanti in dissenso Castagnetti che vota contro
La valle che fa un obiezione di coscienza totale e quindi si dimette dalla commissione Difesa Raniero la Valle che era all'epoca Formigoni che si astiene e Bonino che vota a favore
Ci sono questo per dire appunto sono gli anni del
De del riposizionamento degli attori in Parlamento perché il Parlamento a questa secondo me funzione caratteristiche istituzionale anche quando
Frequentato da quattro cinque persone a questa funzione importante appunto di legittimazione
I giuristi che noi frequentiamo da storici delle istituzioni politiche parlano di irruzione dei parlamenti nella politica estera
In questi decenni a Cava in questi decenni finali del ventesimo del ventesimo secolo
In realtà la politica estera rimane in esclusiva di esclusiva competenza governativa e la partecipazione del Parlamento si limita l'esercizio dei poteri di controllo e di indirizzo sugli atti dei governi
Quindi non cambia la sostanza che è ribadita appunto nel corso del dibattito però appunto abbiamo questa questa irruzione dei Parlamenti nella politica estera e qui ci sono appunto
Delle istituzioni la delegazione parlamentare italiana presso l'Assemblea del Consiglio d'Europa la delegazione parlamentare italiana presso l'Assemblea dell'Unione dell'Europa occidentale che cessa poi nel due mila undici quando si riposiziona l'Unione dell'Europa occidentale la delegazione parlamentare italiana presso l'assemblea parlamentare dell'iniziativa centro europea
La delegazione italiana l'assemblea parlamentare dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa con la carta della nuova Europa
Eh sì e
Infine
E e da principio la delegazione italiana presso l'assemblea parlamentare della NATO
E sarebbe interessante percorrere un po'di prosopopea Fia che sarà
E poi c'è appunto il comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen e di vigilanza sull'attività di Europol di controllo e di vigilanza in materia di immigrazione che al di là dei dei termini cronologici perché viene istituito nel mille novecentonovantatré ma fa parte di è una delle commissioni di controllo cioè allo Stato tous di commissione di controllo e ha competenze appunto su un
Su un pezzo di politica estro più esattamente di politica il politico europeo sarebbe molto interessante fare un po'di prosopopea FIAT sul
Sui parlamentari che stanno dentro queste
Queste delegazioni è stata fatta la proporrà Fia su quelli che stavano nella nell'assemblea parlamentare europea prima che diventasse Parlamento europeo ma interessante vedere quanto meno i presidenti io ho provato a vedere i presidenti della con dell'Assemblea il della cui delegazione italiana l'assemblea del dell'Atlantico del Nord del della NATO in cui ci sono personalità interessanti perché l'ultimo incarico per esempio di Rumor in questo periodo poi c'è Cappuzzo
Il generale Capuçon ci sono ci sono personalità che presiedono ai tre presidenti e poi ci sono personalità significative a parte il
Il passaggio rapidissimo di Claudio Regis senatore della lega Nord nella brevissima legislatura del novantaquattro poi abbiamo Antonio Ruberti che sarà anche quello l'ultimo incarico suo e poi Giorgio Rebuffa nella oltre i termini cronologici del nostro
Del nostro percorso
Quindi
Questo parte conclusivo volevo ricordare le personalità sono partito da quelle diciamo così di un'assemblea che sembra minore ma è importante anche se un italiano soltanto due italiani hanno presieduto l'assemblea parlamentare delle delle nazioni del
Dell'ottanta il del della NATO
Sarebbe interessante lavorare su questo e sugli altri nelle altre assemblee che ho appena ricordato allora ritorniamo ai rami alti dal mille novecentottantasette al novantotto abbiamo nove ministri degli esteri mi ricordo rapidamente Andreotti
Che dura a lungo Demichelis poi abbiamo in caso di Scotti
Scotti ministro degli esteri si dimette per questioni interne alla democrazia cristiana perché perché la democrazia cristiana nei suoi tentativi di autoriforma che poi saranno oggetto di un interessante convegno che stanno organizzando
Gianmarco Sperelli e è un suo collega dottorando alla LUMSA il tre novembre sulla così detta legge ritocco vile Scotti si dimette poi Colombo e poi i Andreatta che a sua volta si dimette perché Andreatta diventa anche Luís presidente del gruppo parlamentare del Partito popolare italiano dopo di che abbiamo il brevissimo passaggio di leopoldo Elia quando io
Collaboravo con lui all'epoca era tutto contento perché così sarebbe passato nella galleria dei ministri degli Esteri pur esercitando l'Inter in per solo pochi per solo pochi mesi poi abbiamo il Breve passaggio di Martino
Susanna Agnelli che era stata a lungo sottosegretaria sulla a un'importante carica di sottosegretaria sottosegretario come sino all'epoca e poi diventa ministro nel governo Dini e poi Dini a lungo ministro dei governi Prodi quindi diciamo così
Un certo numero di ministri
Due
Sono dei dei passaggi rapidissimi quindi potrebbero essere sette con una sostanziale stabilità di Indirizzo come è stato ricordato perché alla fine anche Martino in qualche modo riconducibile se non altro per ragione
Familiare ad un ad un tracciato
Un altro un altro elemento prosopopea fico interessante e quello dei presidenti delle commissioni esteri e difesa delle due Camere
Un tempo erano i destinatari insieme al al ministero del premier e al re dei telegrammi diplomatici quindi sono delle postazioni parlamentari significative che che ci danno un po'il il quadro del
Il quadro appunto delle relazioni tra un Parlamento che esercita una funzione appunto di controllo ma non di cogestione delle non dico gestione delle politiche ringrazio Sperelli e Benedetti che hanno fatto un breve una breve ricognizione
Ci sono personalità significative alla Camera piccoli
Poi Caviglia
Poi nel nella breve dodicesima legislatura Tremaglia infine nella tredicesima legislatura Occhetto quindi diciamo così tutte personalità che hanno comunque un esercitato uno un ruolo significativo personalità di un certo di un certo rilievo al Senato abbiamo nella Nona legislatura Peter necrologi ottantasette si abbracciano quasi fuori Paolo Emilio Taviani
E poi nella undicesima legislatura abbiamo Amintore Fanfani
Nella
Dodicesima legislatura c'è un fatto interessante perché appunto nella dodicesima legislatura come ha messo in luce Sperelli
Abbiamo un'elezione competitiva delle commissioni del Senato perché al Senato il
L'alleanza berlusconiana non aveva la maggioranza e quindi noi abbiamo una
Esatto noi abbiamo
Avuto l'errore clamoroso di non aderire all'elezione di Spadolini alla presidenza del Senato che avrebbe diciamo così permesso di stabilizzare il sistema ma questo a posteriori
Dicevamo con i se si può fare la storia nel senso di fare delle domande alla storia ma non di risolvere la storia
E appunto la commissione la commissione esteri
Giovanni Spadolini viene proposto ma si ritira qui ce e viene eletto viene eletto Giangiacomo Migone don Giacomo Migone esponente del del PDS dell'Alleanza dell'alleanza progressista
Che poi guiderà la commissione per due legislature
Questo è interessante perché appunto sottolinea quel dato che avevamo ricordato prima cioè la piena adesione del PDS al quadro di compatibilità del sistema della politica estera italiana
Quindi credo che
Concludendo questo questo breve intervento che punto pende soprattutto a evidenziare alcuni pesi e contrappesi alcuni elementi di carattere istituzionale
Soprattutto in questo decennio in questo decennio di passaggio noi vediamo veramente la conclusione di una classe politica il Complesso emergere di una nuova di una nuova leva che si legittima attraverso un sistema di continuità
Grazie mille per per questo intervento diciamo sul quale anche qua vorrei fare due veramente brevi riflessioni
La prima nel momento in cui è stato ricordata quell'atmosfera quasi da Deserto dei Tartari che circondava il processo di ratifica del del Trattato di Maastricht
E mi sono venute in mente alcune annotazioni dei diari segreti di Andreotti nei quali lui stesso stigmatizzava lo scarso interesse dei colleghi eritemi in generale della politica estera ora alla c'erano anche altre vicende che probabilmente tiravano di più
L'attenzione però in generale questo è un dato sul quale la classe dirigente italiana
è stata in qualche modo diciamo richiamata in senso critico da uno dei suoi maggiori esponenti
La seconda osservazione riguarda il diciamo in riferimento alla posizione assunta da parte del Partito comunista italiano in occasione della prima guerra del corso
Che come lei ha ricordato sembrava quasi uno segue vecchi tempi no senza capire che il mondo
E stava cambiando davanti ai loro occhi e che veramente gli unici che non l'avevano capito probabilmente erano loro Arafat e Saddam Hussein nel momento in cui comincia l'invasione del del Kuwait per il resto assalta aveva capito benissimo che le cose erano cambiate
Non a caso ma dall'altra parte va be comunque questa era soltanto un'osservazione in più allora e adesso passiamo all'ultimo intervento che è quello del professor Gregorio leggi che insegna storia delle Americhe qui alla LUISS ma anche Basic arrivati x ma i corsi MBA della a non ce l'avete più e allora non avete aggiornato il sito
Storia erano nautica presso l'Accademia torna
E e quindici parlerà ditemi che lui conosce bene in questo caso il ruolo delle forze armate nella politica estera di un'Italia in transizione e lui è un un esperto di storia dall'Aeronautica ma sicuramente ci saprà tracciare un quadro esaustivo del della del ruolo delle forze armate italiane in genere durante quel periodo facciamo così diciamo così grazie
Grazie grazie anch'io mi unisco ringrazio l'Inter gli amici mi hanno avuto coinvolge il cui di vecchissima data alcuni soltanto più di vecchia data
Ho fatto la piccola tutt'altro sono molto invidioso fatto qualcuno avuto indicazioni precise su cosa fare perché io nonostante le cimici cioè non le ho avute quindi mi era addirittura fatto un Power Point eccetera ma vero risparmio
Deluso direttamente come traccia peccato c'era un paio di di immagini eloquenti io ho aggiunto una parola nel titolo ne ho chiamato anzi oltre
Tra dovere tecnologie supplenza le forze armate nella politica esperita in transizione
E sono credo i tre capisaldi
Quel dovere è che in quel sen monzese momento questa sgangherata italiana chiamate forze armate loro orco dovere l'hanno fatto spesso pagando un tributo di sangue pelle è un dato di fatto no e in quegli anni si incomincia quindi quella è un aspetto interessante e il secondo questa dimensione tecnologica Chiappori ricadute
Anche politiche ricadute industriali di vario genere è il terzo è quello di supplenza dove si trovano sul campo a cercare di mettere delle toppe a colori su carenze vistosa da questo punto di vista molto interessante ho apprezzato molto le osservazioni
Sul dibattito in termini affari esteri perché i comandanti sul campo
Hanno diciamo in genere bassissima stima delle strutture diciamo degli esteri
Gli ambasciatori non vengono apprezzati non riescono a fare sintesi e affronterà una questa percezione struttura della difesa a fronte di una rivendicazione di centralità si comportano come dei commissari governo quelle prefetti poi in realtà non riescono a fare sintesi delle diverse dimensioni
E questo anche in ambiti diciamo meno direttamente pericolosi di otto veramente molto interessante
è utile
Allora io partivo tra l'altro è una cosa che il nostro presidente è stato prima verrà rifatto vedere tre copertine di libri che vuol dire anche dire qui finisce l'intervento che bastano questi tre libri raccontato tutto il primo ero tenta il deserto dei Tartari
Perché
Quando ci avviciniamo a questo ambito cronologico in realtà veniamo da quarant'anni di Deserto dei Tartari
Di una preparazione per uno scontro totale di fine dalla civiltà che però in realtà nessuno crede che verrà mai che semmai dovesse venire entro quattro cinque giorni arriveranno
Gli amici nemici americani gli amici compito degli americani e ci tenevano fuori dai guai loro per cui che cavolo ci prepariamo a fare
Perché poi questo era diciamo un sentire abbastanza diffuso quando di quarti reparti che non sono di Quartu riproduciamo la logistica nel sistema di fine maggio il quarto reparto e logistica
Si fanno i conti sulla durata delle scorte combattimento di quanto ha una certa intensità saremmo durati se fossero arrivati tutti i sovietici che ci immaginavamo i conti sull'ordine della settimana
Il problema è che mentre sulla fronte centrale in Germania americano pre posizionato tutto e quindi dono portare soltanto i corpi ma le armi come c'ero già qui non c'erano
Quindi questo è diciamo il grande
Problema di pianificazione il secondo
è un libro del compianto professor Carlo Maria Santoro
Terra la politica estera di una media potenza regionale che coniuga una serie di concetti uno a una valutazione realistica delle dimensioni e possibilità del Paese l'altro usa la parola Potenza
Che non è soltanto dimensionale ma evidentemente rispecchia le cose e l'altro Poirier femminile lega tutte e tre nel titolo l'ultimo purtroppo un altro compianto era già Caligaris paura di vincere
Che quindi si legava a dei come dire
Alla dimensione culturale a un retaggio che impediva
Di arrivare di dire di fare non vincerà il senso di stravincere però in qualche modo la paura di competere sul serio sarebbe stato forse un tema chiaramente la paura di competere sul serio non è un titolo che si vende paura di vincere
Più icastico e più efficace e quindi io devono dire con queste tre copertine mio intervento è finito perché in realtà è la migrazione tra queste tre che racchiude tutto quanto
Invece andiamo avanti vorrei una citazione necessaria cambiando soltanto una parola ed è ovviamente
Von Clausewitz quel parlava di diciamo di guerra come strumento razionale della politica oggi diciamo più o semplicemente più moderatamente le forze armate come strumento razionalità politica
La citazione Stone completa è pur sempre un filosofo idealista tedesco e quindi ha due palle leggerlo indubbiamente però
Però una volta guardato queste una volta sfrondato l'Ottocento autostato ci sono quei concetti fondamentali che lo rendono quel pilastro del pensiero strategico che cause viscosa dice la guerra non è solo un atto della politica ma un vero strumento della politica un seguito del procedimento politico una sua continuazione con altri mezzi
Ma qualunque sia la sua relazione con i disegni politici essa non può andare al di là di una semplice modificazione dei medesimi perché il disegno politico e lo scopo la guerra il mezzo è un mezzo senza uno scopo non può concedersi
Quindi il problema delle forze armate e che non essendoci uno scopo fanno un po'di fatica
Muove
Uno scopo come dire molto relativo non e e qual era questo scopo di fatto quali ci portiamo dietro un lungo retaggio
Che va dall'uso dell'esercito in funzioni di polizia e che parte ovviamente da preclari esempi come Bava Beccaris ma arriva a Vespri Siciliani arriva strade sicure quello è è sempre la terapia sono state belle fotografie
Abbiamo poi un discorso come de di potenza semplicemente nei numeri non ci dimentichiamo che sotto il fascismo fallisce un ambizioso disegno di riforma dell'esercito passaggio dalla quantità alla qualità
Fallisce quando ministro della guerra va a proporlo e il capo del governo
Diciamolo spingendo in Parlamento e lì finisce tutto e andiamo avanti
Poi abbiamo il peso della sconfitta che non è da poco che al di là del Stra citato amputato ignorante mente articolo undici
Abbiamo poi cinquantadue l'ottantasette nella Costituzione sacro dovere del cittadino la difesa e tre il presidente tra i poteri del presidente Repubblica Ceca dichiarare lo stato di guerra votato alle Camere
E quindi non si capisce se fosse ripudia la guerra che ci stiamo a fare cioè
Vanta due l'ottantasette ma
E l'idea che questi tre siano legati diciamo facciamo ancora fatica matura poiché l'ultimo aspetto sempre culturale che l'ampia delega
Ai tecnici ovvero
Di fatto il disinteresse della politica per l'ambiente difesa sicurezza fa sì che in fondo si sia sempre delegato ai tecnici e militari decidere cosa fare
Senza capirli senza volerli senza tagli c'è prova finisce Boscolo che serve lo sapranno loro discutiamo un po'in Parlamento gli tagliamo un po'di soldi facciamo eccetera però nessuno va veramente a sindacare le scelte
Otto affascinante anche qui il riferimento al CIPE Asper che è indicativo un comitato interministeriale e quindi un po'di funzionari che vengono delegati di volta in volta cambiando se hanno avuto tempo la sera prima nota del dossier se nonno tanto improvvisiamo
Al posto di quello che continua a mancare Italia una ciò significa un certo permanente con degli studiosi permanenti con delle strutture permanenti che faccia gli interessi permanenti
Perché chiaramente i Paesi da cui non sapevo penso che i Paesi non hanno amici permanenti hanno solo interessi permanenti e questo da noi non c'è
Ma
E quindi srotolato veramente interessante in tutto però poi con l'esclusione dei militari dei processi decisionali
Se andiamo a vedere anche quello che è il Consiglio supremo di difesa in realtà la parte difesa e minimamente rappresentata una cosa curiosissima
Ho apprezzato molto intervento precedente
Due faceva riferimento a certi ordini di precedenza se andiamo a vedere la difesa andate a vedere quando viene citata nella composizione il Consiglio di sicurezza non è la prima non è manco la seconda che ci vengono prima gli esteri ci può stare
Ma mi sembra che venga dopo il commercio con l'estero sa ma è curiosa la cosa ecco non non mi sono mai
Trovato una spiegazione per questo bene in realtà
Negli anni Sessanta qualche tentativo di trasformare la difesa in uno strumento mi resta c'è e in particolare qui accennerò solo molto velocemente quello che succede dopo il ritiro della componente atomica meglio raggio statunitense post crisi di Cuba quando porte dei giù Peter
C'è tutta una parte del Paese non solo militare che lo vede con una riduzione status del Paese perché avere quei vettori costringeva gli Stati Uniti a darci un ruolo a considerarci tant'è che ci sono due tre tentativi di ragionamenti atomici
Di deve dotarsi di una capacità propria arriveremo a lanciare un affare che si chiama altra che è un po'missile Polaris fondamentalmente italiano mi sembra che lanciamo tre
E poi intervento apparire un profilo proliferazione va in cavalleria però questo è un tentativo di legare Napoli diretta di sicurezza eccetera ha uno status del Paese
E sparisce questo prima
è una fila di ambizioni botta o negli anni Settanta cosa succede che gli Stati Uniti pur avendo l'economia che abbiamo sentito forte eccetera decidono che non possono più sostenere la difesa dell'Europa sulle proprie spalle incominciano a tagliare drasticamente tutti quei trasferimenti largamente gratuiti di sistemi d'armamento
E quindi l'Europa si trova doverci mettere i soldi propri risultato pratico e che le forze armate italiane
Invecchiano nell'arco di dieci anni invecchiano di tre generazioni e a metà degli anni Settanta abbiamo le tre forze armate che fanno dei propri libri bianchi
E ottengono delle leggi speciali dell'Egitto inquiete promozionali all'epoca dell'IG dei mille miliardi
Prima la Marina poiché l'esercito quindi l'aeronautica ma in realtà sono dei riempitivo di di carenze tecnologiche
Non c'è un disegno unico sotteso non c'è una supplenza semplicemente stiamo eliminando delle cose che ci hanno regalato tocca metterci qualcos'altro
Non c'è una visione vera siamo settantasette sta per cambiare il mondo
Ci sono degli aspetti che ogni tanto escono fuori per esempio
Faccio due esempi velocemente ma uno è su cose fondamentali come già tutta dimensioni elettronica noi abbiamo degli assenti che come dire vanno ascoltare quello che dicono gli altri e non si trova un'indicazione politica
Nella loro necessità per gli organi sit-in che vanno a sentire le cose cui ci sono delle persone sopra che parlano arabo per esempio fanno certe cose Marello sul PATI militari pensando che gli servissero nessun gli ha detto guarda che ci interessa sentire che dicono gli arabi anziché gli slavi per dire
Perché lo fanno è un'intuizione questo veramente un rampa
C'è un discorso intuiti indicativo abbiamo parlato prima del presidente Spadolini cioè afosa esiziale circolare Spadolini che
Prescrive di favorire il materiale nazionale fino a un delta di costo del trenta per cento in più rispetto a quello straniero quindi una concezione fondamentalmente assistenziale della spesa per sostenere un'industria sostanzialmente pubblica
Sganciata completamente l'aspetto qualitativo ma siccome gli esami non ci sono c'è anche lo studente non studia dice a catena passati non succede nulla problema è che gli esami poi in questi anni incominciano ad arrivare ecco qui non ci soffermiamo sui singoli casi però partiamo da dal Libano
Uno e due dell'ottantadue la prima è un blitz la seconda dura due anni e incominciamo a vedere le difficoltà di un esercito di leva senza un equipaggiamento specifico senza operazione specifica
In una zona di conflitto a bassa intensità ma comunque di conflitto
Anche lì la proceda viene data è quello di trattativa di mediazione di interlocuzione eccetera eccetera tant'è che abbia un morto e sei feriti ma gli altri ne hanno alcune centinaia
Famoso ospedale italiano è una soluzione sotto certi aspetti geniale e obbligata nelle condizioni però la riflessione successiva è non si può andare e qui avevo delle fotografie lo fanno vedere come si andava in giro fondamentalmente
Sarebbe stato uguale alla foto che
Avreste visto prima
Di vespe siciliani c'è una campagnola con della gente allo scoperto senza un elmetto senza un giubbetto antiproiettile senza assolutamente nulla contando fondamentalmente no quindi anche se ricordo è positivo e ha creato alcuni miti eccetera eccetera come già Angioni
La realtà della ricaduta sulla cosa è un po'meno poi c'è o necessario parlarne visto che qui siamo sotto Fondazione Craxi c'era famosa notte di Sigonella
Anche lì
C'è tutto una questione di nazionalità la nave italiana e territorio italiano e successo ma noi non siamo in grado di intervenire
Ci si deve preparare un discorso puramente politico sul fatto che questo si può consigliare come il supremo sopra la violazione del lodo Moro perché se c'era un accordo per non fare o sul mio territorio rare mio territorio in punta di diritto
E potremmo parlarne a lungo ma solo un convegno a parte però noi non siamo in grado di intervenire
Immaginiamo un intervento con i Comsubin
Portati dagli elicotteri dell'Aeronautica ma gli elicotteri su quelle soccorso dipinti di bianco e di giallo quindi diciamo farlo di nascosto un po'difficile i due non si sono mai allenati insieme e in più non sappiamo dove la nave
Abbiamo dei
Non è banalissima la cosa poi ci comportiamo bene
A Sigonella sul terreno ma anche lì scopriamo delle cose interessantissime nei racconti dei protagonisti
C'è l'americano che parla di attente con la Casa Bianca col telefono satellitare nostro colonnello Ercolano Annichiarico che deve correre come ricordo più quanto fino alla bacchetta del telefono col fino a comporre il numero
E quindi anche Lin cominciamo a capire che la tecnologia non è un optional e che non è soltanto una questione di presenza in più militari sono esclusi dal circuito
Decisionale cioè mentre se si innervosisce un vammi a cioè un militare di leva che fanno è la realtà
Tre quattro mesi d'addestramento sei sette di servizio l'ultimo mese di vicenza pre Congedo di fatto se qualcuno se ne unisce gli scappa un colpo scoppia la guerra con nostro principale alleato quelle colpa di Ercolano Annichiarico le trattative però le fa la Farnesina e due non si parlano
Quindi che abbiamo bene che dal punto di vista del mentre ce la supplenza operativa sul terreno eccetera forse dal punto di vista della politica estera un'integrazione maggiore ci servono e poi c'è il Golfo abbiamo ricordato e che il vero spartiacque no
C'è questo problema politico sul quale non mi soffermo mandiamo nell'ottica vecchia una squadra navale a mostrare la bandiera fare Schröder fretta l'altra squadra male
In acque chiuse come il Golfo Persico veramente una tonnara ecco perché se qualcuno si innervosisce non vanno da nessuna parte cognitivo bombardieri a proteggerlo anche lì perché mandiamo i Tornado perché l'unica cosa moderna che c'è
L'unica non ci possono andare vecchia trecento quattrocento quando ricongiunti nostri militari in parte ragione del Pinocchio avviliscono incominciano freneticamente a bombardare
Roma in tutte le sue si dice guarda che gli americani fanno la guerra guarda che è un po'come i Gurkha una volta tirato fuori il coltello non si rimette dentro se non se bagnato di sangue
Gli italiani pensano ancora che sia uno show da frega che si erano eccetera quindi c'è tutto un problema abbiamo
Scopriamo che non siamo addestrati scopre avuto altri cose c'è un episodio che quando già rubano pubblicherà le sue muore questa lavorando racconta la sera prima della prima missione
Loro in pista
Luglio due colleghi una brucia la mano all'altra non me lo ricordo si dicono combat ready ma chi ce l'ha detto ce lo siamo detto da soli son quarantacinque anni che questo Paese non fa la guerra chi ci ha detto che se amica l'al di là del fatto che abbiamo smarcato un po'di Caselle no
Quindi c'è questo ritardo misurabile ed è la svolta perché porrà tutta una serie di domande
Ovvero non basta più l'equipaggiamento non basta più la dottrina d'impiego sul terreno perché poi alla fine fanno bene serve essere preparati complessivamente
E poi c'è dietro casa che è molto più esplicito perché la lunga crisi balcanica
E dietro casa in fondo cinicamente si può dire che me ne frega del Golfo cinicamente si potrebbe anche dire tanto risolvo gli americani alla fine pre Balcani son casa nostra e quindi esce fuori per esempio che non siamo in grado di difendere il territorio difese Rea non c'è basato centoquattro in realtà insomma è brutto dirlo però per alcuni anni fa italiana di tesi gli olandesi belgi turchi eccetera schierati sulle nostre basi e questo è un altro aspetto in più scopriamo che la missione di pace non vuol dire che ci vogliono bene c'è famoso episodio il tre settembre novantadue jeep duecentoventidue battuto a Sarajevo portando aiuti tirato giù con un missile
Quindi la distanza fra la missione di pace e
Come dire l'atteggiamento degli altri abbastanza i problemi politici rimangono tutti perché se nel novantuno partito vota come vota
Nel novantanove quando poi parte l'attacco siamo costretti a parlare di difesa aerea integrata e nelle memorie del generale Clark scritto chiaramente
Che mi telefonava al generale Arpino la si riceve ti prego non parlare voi italiani perché cade il governo domani
Quindi quindi
L'equivoco si è risolto a livello di voto ma non a livello di cultura questa accettazione di un ruolo no no e quindi ecco in più poi tutti i problemi che comunque come coso Nation tutti questi santi i costi li sopportiamo noi questa è la realtà e siccome slegata la partecipazione militare mal gestita male mal tollerata
Siamo esclusi dalla ricostruzione dal di quello che è pur sempre il nostro giardino di casa e poi abbiamo la Somalia dove c'è la percezione finalmente infine di guerra Ruffini infine perché c'è l'esercito
Forze armate in Italia viene ancora spesso interpretato come Sergio quando Rubbettino anni fa fece il dizione del liberalismo mi diede la voce esercito e quella facemmo diventare forza armata che pareva brutto escludere gli altri però però li abbiamo avuto il famoso combattimento al check point Charlie con tre morti in combattimento quattro medaglie d'Oro perché tre sono in Oria la quarta Paglia è soltanto paralizzato poveraccio e ventidue feriti con un'altra quante ore un combattimento vero
Assoluto un combattimento vero ed è gente totalmente impreparata al di là diciamo dell'uno spillo paracadutisti indomito M reggente di leva e non c'è no tutto questo finiamo siamo alla politica e che cosa succede
Succede un po'di cose la prima si pone finalmente a questo il comando che era poneva in questione modo un po'folkloristico Cossiga
La presente Repubblica che si fece anche la Sala situazione al Quirinale però era vero perché realtà e mo'della Costituzione è rimasto quello monarchico in cui vera formalmente
Il capo delle forze armate ma poteva fare gestiva il governo
Questo siamo riusciti non in quegli anni ma successivamente a definirlo adesso abbiamo maligna abbastanza chiara e per esempio abbiamo c'è un sottosegretario che ha la delega in caso dovesse arrivare un aeroplano che punta il Vaticano il Quirinale una per un civile è autorizzata a farla battere cosa che non avevamo quindi questo è stato fatto in qualsiasi momento h ventiquattro cioè un sottosegretario che può dire a un ragazzo delle date dei nostri dottorandi tira giù quelle ramazza trecento persone
Però voglio lascia più all'UE deciderlo pretesa dice tremenda e diventava l'intenzione da parte difesa con quella sicurezza c'è questo problema del ruolo degli esteri che continuano a decidente certe cose per esempio su certi aspetti molto importanti
Crea un problema perfetto tanto
Per esempio tutto il problema delle esportazioni di armamenti non visto soltanto in questione economica o industriale che pure importante ma deve accendere apporti politici quando io chiedo le chiavi per difendere casa mia abbiamo un patto molto stretto politico
Che è quello su cui presento come dire la Francia costruisce certi rapporti un rapporto di fiducia totale mentre da noi questo non c'è e purtroppo gli estri non sempre fanno poi c'è nel novantasette riapra la fine del periodo riforma dei vertici da difesa
Mentre prima erano assemblea la sonda intente paritarie il capo di stato maggiore difesa era un primus inter pares che era il vecchio risultato raggiunto fondamentalmente del ventisette quando fallisce il tentativo di avere ma questo Regione generale dominus superiore agli altri viene rifatto e adesso c'è
Capo che dagli ordini gli altri entro certi limiti può influire anche sulle altre forze armate questo è sicuramente un risultato importante di supplenza in cui almeno c'era gestione unica
E nel novantotto di Colantonio per capire quali sono i tempi della difesa nel novantotto l'Italia decide di entrare nel programma jersey se oggi F trentacinque
Quindi parliamo di un quarto di secolo sono scelte lunghissime ed è il portato di tutto questo che è accaduto ovvero siamo andati in giro con armamenti antiquati che hanno reso difficile adempiere la missione che il Paese ci ha affidato mettendo a rischio inutilmente vite di italiani
Questo è quindi delle scelte però che sono delegate ai tecnici se non avessimo scelto non sarebbe cambiato nulla per la politica
Quindi e questa è la supplenza anche ingiusta dei militari perché non è fatta no e le occasioni perdute con questo credo che sia un proprio agli sgoccioli primo di tutto questo sforzo tre anni dopo ci offrono
La presidenza del comitato militare dell'ONU europea che sta nascendo che sta nascendo
Ne abbiamo un candidato che è il generale Arpino che aveva gestito bene un po'di cose viene mandato da solo come racconta lui il giorno in cui si votava a Bruxelles non c'era nemmeno l'ambasciatore italiano
Quindi indicazione chiarissima l'Italia non gliene frega niente hanno eletto un finlandese col risultato che non essendo la Finlandia l'ora nella NATO perché non c'era ancora Putin non gli si poteva udire le cose perché tutta la messaggistica classifica emanato non gli voleva far vedere
Quindi l'Italia butta un'occasione che era stata letteralmente pagata coi soldi e col sangue degli italiani e l'altro è Antonio Martino che rifiuta
Di fare se la Regione dannato Italia avuti ha dato alla NATO invece più grandi si regge Manlio Brosio ma da allora abbiamo avuto due supplenze per centoventi giorni mi sembra se ho fatto bene i conti che sono gli ambasciatori branzino e Minuto Rizzo
Però Antonio Martino non lo fa e quindi in qualche modo tutto quello sforzo con tutte le contraddizioni con tutte le sofferenze con tutto ciò eccetera in realtà non lo abbiamo trasformato in capitale politico del Paese dimostrando ancora una volta questo disse giorni fa delle cose
Bene tre flash di conclusioni primo sul versante politico rimane questa
Limitata consapevolezza così si continua a sfidare più a Politics che ha policy ci si immagina sempre che ci sia il Punitore al geniale che balli tratta negozia e in qualche modo tira fuori no
In qualche modo il mito di Monaco è sempre Mussolini a Monaco alla fine il modello purtroppo mai Cavour della preparazione militare ritenuta scontata cioè io ignoro eccetera però alla fine in qualche modo che aveva una riserva Ungari sarà pronto ad andare Maggiore ecco maggiore Ungari sarà in grado sul terreno di capire tutto quanto e fare l'interesse dell'Italia ovunque si trovi boh forse insomma no sul versante sul versante militare
C'è una crescente consapevolezza le capacità si cerca più di un più di acquisirle a naso assenti nel ma cercando di farle rientrare Ezio eccetera
è un disegno unitario sempre più anche qui ci vediamo discorso europeo discorso internazionale di avere un senso in un non e una certa frustrazione per il ritardo della politica frustrazione eccetera
Ho l'ultima era proprio gli interessi nazionali permanenti un percorso che incompleto un abile politico ancora limitate dicevo prima troppa fiducia nei politics poca nel policy Pepoli si poi faticoso poca studiare una cultura strategica ridotta e soprattutto la mancanza di strumenti specifici e la mancanza di un Asciano Security Council che non è un cipresso
Il recentissimo approdo accordi Gitto G cioè a matrimoni d'interesse fra Stati in cui non c'è la vendita del pezzo di ferro ma c'è la garanzia di un rapporto che durerà anche cambiando i governi e a questo si lega anche la centottantacinque novanta avere fatto vedere qui una fotografia che non c'è avrei fatto vedere il primo F trentacinque che attraversa l'oceano
Che è stata una cosa fatta dagli italiani interamente italiana tutto il pacchetto l'aereo la scorta il Tiger il soccorso tutto italiano
Con un pilota dentro mio allievo in accademia ma poiché anche per un bel viso Master P alla LUISS e quindi era anche un piccolo successo della Louis questo con bandiera italiana il finestrino ecco e queste il portato di quella trasformazione ma di una supplenza per difficoltà per carenza diciamo di cultura politica con questo mi faccio perché altrimenti vado avanti per sempre grazie per la pazienza
Torrazzo invece Gregorio leggi per questa interessantissima relazione che ci fa vedere anche da un altro punto di vista certi
E venti che sui quali diciamo da fuori c'è magari un una visione un po'diversa nel senso che tutto sommato la e ce lo insegna Antonio verso di che su questo ha scritto
Diverse cose da fuori la missione
Dell'Italia in Libano è un un successo d'immagine e se vogliamo poi tutto sommato facendo un ragionamento un po'più ampio
Una delle poche istituzioni che sembra salvarsi dalla grande transizione di quegli anni almeno nell'immaginario collettivo degli italiani all'esercito sono le forze armate
Italiane almeno l'immagine che proiettano all'e sterno e poi ecco invece si capisce che da dentro da un punto di vista tecnico ci sono molti limiti e l'altro grande tema sollevato mi sembra sia quello del rapporto con la classe politica e del fatto che ci si senta quanto quasi costretti a supplire all'assenza sennò alla al disinteresse verso un certo tipo di temi e di situazioni che è un po'quello che accomuna anche i tecnici magari della Banca d'Italia per esempio che è l'altro tema che abbiamo toccato prima cioè c'è una richiesta in realtà di politica e quindi poi se la politica invece per un motivo o per un altro è assente o assurda il tema eccetera deve essere forse visto in questa maniera io adesso
Ascolto voi per sapere innanzitutto se ci sono delle domande cercando di capire preliminarmente quale può essere il tempo a disposizione per per il dibattito cinque ore
Quanto abbiamo dieci minuti quindi domande molto brevi per favore a cui corrisponderanno risposte altrettanto brevi tre
Allora mi chiama Tiziana Boari volevo farle questa domanda come è cambiata la la il rapporto diciamo delle forze armate sia con i governi in carica che con l'opinione pubblica da quando le forze armate non sono più diciamo da quando si è che diciamo sì è stato è stato sospeso è stata sospesa la leva militare obbligatorio perché ricordiamo anche nell'ottantadue e anche in Somalia
E c'erano militari di leva obbligatoria non era no ancora forze armate specializzate ecco che influenza ha avuto questo sul rapporto delle forze armate con il Paese e con i governi grazie
Uscito accenderlo e in realtà questo riguarda soprattutto appunto l'esercito perché marina e aeronautica premuto tecnologiche quindi la componente di leva influiva
Molto meno quello che successe sicuramente che sono forze armate meno rappresentative della totalità del Paese
Il reclutamento non è equilibrato soprattutto nei ruoli non non direttivi mentre appunto gli ufficiali di carriera vengono più o meno più o meno tutta l'Italia i soldati no
E questo sicuramente è un problema c'è un altro aspetto che quale qua che molto dibattuto all'interno se per esempio l'operazione come strade sicure servano a creare questo rapporto di fiducia perché in effetti il Cervino s'entrando si sente sicuro quando vede un posto fisso
Oppure se siano negative perché sottraggono avendoci più la leva siccome il rapporto mediamente è un terzo io c'ho un terzo dalla forza disponibile un terzino addestramento e un terzo il riposo perché mi sta tornando dal teatro eccetera se avendoci un esercito ridotto a boh cento mila uomini più o meno novanta mila quello che ne ho dieci mila per strada pesano per trenta mila è un grosso problema questo dal punto di vista della fiducia credo che non sia cambiato ci sono stati peggioramenti credo che il problema resti quello culturale ecco pensiamo che governo recente zone a un ministro che voleva sostanzialmente disarmare vitale trasformare tutto in cosa di protezione civile
Quindi credo che prese più politico che di rapporto con i cittadini credo che certo ci sono delle difficoltà per esempio con la ci fu l'ultima grande nevicata
C'era
Misto la difesa tra l'altro l'unico che mi ricordi in anni recenti che avesse anche prestato servizio militare che tempestava di messaggini il capo della difesa dicendo mandami soldati a spalla riceve non ce l'ho più non c'è più la leva incendio chiunque me li avete tolti
Dieci anni fa non ce li ho più ecco quel tipo di supplenza istituzionale quel tipo di intervento generico non c'è più in qualche modo può riflettersi sul rapporto però non
Mi
O
Guardi non glielo so dire su questo forse collega Ungari che più versato dove siederà Sergio godere per numeri però attualmente non è più una situazione
No no no no no no direi di no deve Dino semmai c'è una problematica ma estremamente tecnica del fatto che
Le indennità per le missioni all'estero sono uguali
Dove c'è il pericolo e dove no
Quindi la forza dragamine nel Mar Rosso che ha un rischio molto basso prende quanto quelle in Kosovo che magari durante gli sparano e questo qualche malumore lo crea
Però sarebbe anche molto difficile fare dei parametri oggettivi di valutazione del rischio per cui e si rischierebbe il di passa professionista mercenari che non sarebbe forse risultato migliore
Quello che è importante è che la consapevolezza è quello ne abbiamo spesso un'immagine delle forze armate italiane legata come dire a memorie della primo dalla seconda guerra mondiale e che non è più così cioè all'estero
Tre fortissimo apprezzamento per la trasformazione fatta in questi anni dico non c'è nessuno pubblica amministrazione che abbia si sia trasformata così tanto dimezzando gli organici chiudendo strutture senza un giorno di sciopero
L'avessero fatto in qualsiasi altro settore
E se il loro lo sono riusciti e tutto sommato in giro reso sembra difficile crederlo premi dagli italiani all'estero sono apprezzati per i tedeschi fanno ridere irridono letteralmente dietro
è un po'il tutto Bach Bach
No è che siamo riusciti perfettamente dopo che hanno fatto quei due piccoli disordini nella prima metà del dice nel ventesimo secolo i tedeschi c'è stato un obiettivo di come dire ridurre in uno stato di non nuocere ci siamo usciti pure troppo bene adesso sono inutili che se il problema vero
Uno degli olandesi poleman pranzo degli olandesi a assemblee Nesta i belgi francesi né nel Ruanda e va be'ma si sono si sono se ne sono se ne sono se ne sono andati i limiti del mandato sul campo non c'è più
Cioè allora no no neanche all'epoca se uno ha un mandato di impiego quando sta sul campo il comandante ha una sua autonomia decisionale quindi se comincerò a valutare il comandante che è una situazione pericoloso ti sparano addosso può prendere decisioni ruotano prendo cura all'epoca
Ecco isola italiani su questo sono d'accordo quanto ha detto
E con le regole amico Gregori cioè all'estro nelle missioni pur con tutte le deficienze su quali sono d'accordo fino a un certo punto però che che ha avuto in questo processo di trasformazione però si sono sempre comportati all'altezza sono sempre stati apprezzati e sicuramente non hanno lasciato civili inermi preda
Villa dei controparti neanche adesso in Kosovo quindi sondato io
Esatto ne facevano queste cose accusano altri paesi europei molto spesso si vantano della loro civiltà che poi dopo insomma
Bongiorno sono accertate Recina e il riferimento a quell'accenno al lodo Moro a me viene sorge spontanea la domanda allora del ruolo supplenti dei servizi segreti
Ad esempio pensiamo a Beirut ma insomma la figura di Giovannone dell'esecuzione proprio di una politica estera
Ci vuole rispondere
Grazie presidente per questa possibilità di esprimere il mio volto mettere brevemente poi siccome o un intervento nel pomeriggio vorrei anche poter ritornare su alcuni aspetti alcune affermazioni appunto che che ho udito su cui vorrei proporre al o ricordare alcuni
Assunti storiografici e che sono stati prodotti rispetto alla questione del noto Moro a mio avviso che poco c'entra con il convegno che stiamo facendo oggi perché riguardava esattamente un accordo stabilito da Andreotti
E da Gonella su questo le evidenze sono state prodotte quelle documentaria
Scusatemi semi autocitazione da me
Da Pacini e ultimamente da Lomellini
Riportano esattamente
Quali fossero i termini di un accordo che era stato stabilito inizialmente coral fatta
E quindi col gruppo dirigente era fatti a mano relativo
Siamo S.
Trentadue
Lo so ma di questo si tratta perché parlavamo dell'Italia
No mi scusi
Va bene ma se parliamo del lodo Moro dobbiamo avere scusate l'espressione un po'brutale della carta a cui riferirsi e non soltanto a parole o a speculazioni giornalistiche perché poi il problema è stato questo
E non solo alli non non riguarda unicamente la DC Moro e l'Italia riguarda un un panorama un po'più internazionale perché molti intervenivano su questo credo
Antonello al solista annuendo e peraltro questo deve essere comparato ovviamente per non rimanere nel nell'essere tali italianità Aglioti per così dire con quello che accadeva negli altri Paesi
E su questo quello che vediamo e le conferme credo continua ad arrivare non si trattava di un'eccezione italiana
Queste se non teniamo presenti questi punti rimaniamo vittime della nostra relazione nostrani inteso dura reazione altrui per quanto mi riguarda ma vittime di una relazione
Benissimo grazie
Bene allora un po'di vivacità del dibattito che verrà
Spenta sulla tavola imbandita riccamente dieci promette il professor miglia
E verso la quale Transit eremo velocemente allora grazie a tutti grazie a tutti per per la presenza dei contributi questa prima sessione torniamo alle ore
Quindici
Non si può anticipare magari ieri un po'no persone nell'una sulle cinque
No preferite quindici l'una un'ora e mezza va be'
Quindi rischia
Buon pomeriggio ebbene ritrovati siamo iniziamo ora la seconda sessione di quest'incontro vorrei ringraziare non
In modo formale ma sostanziale gli organizzatori per un'organizzazione come sempre impeccabile e per aprirmi invitato a partecipare in veste di chairman come sappiamo ha una veste particolarmente confortevole
Il la questa seconda sessione in questa seconda sessione ci saranno verranno esposte tre relazioni quindi io spero che avremo un po'di tempo dopo per animare una un po'di dibattito per ora soltanto sul finale e sulla base anche delle disponibilità di tutti di tutti voi
Si tratta della sessione si intitola partiti e politica estera e credo che così come abbiamo fatto stamattina quarta andarle strutture e alle istituzioni cinte giocheremo sulle grandi categorie di continuità discontinuità cioè quanto le forze italiane
A vari livelli pari soggetti della politica estera italiana abbiano saputo affrontare un'epoca di una fase di Farinetti Ca'transizione a più livelli
E quanti invece siano trovati impreparati di fronte a questi cambiamenti
La prima relazione quegli atti Matteo Cellini che un collega dell'Università di Siena
E la relazione si intitola l'eredità della politica estera craxiana dalla critica il sistema dei blocchi al disordine mondiale io direi
Proporrei ai relatori venti minuti così abbiamo eventualmente tempo per un po'ti partito grazie tante
Grazie
Grazie Bruno nostra sceglie urbani non chairman circolano
Ringrazio gli organizzatori per avermi invitato a questo
Convegno che trovo approfondisca anche un un filone già inaugurato rispetto credo che più o meno fra queste mura istituzionali rispetto alla a transizione italiana del novantadue novantaquattro ore appunto
Giovanni Orsina non è non è nel pubblico credo per ovvi motivi ma insomma mi sto riferendo anche un'iniziativa tutto sommato piuttosto recente rispetto ai tempi la produzione storica storiografica
Che ha discusso appunto che ha iniziato una discussione rispetto a questo periodo cruciale e io
Cercherò di trattare questa eredità non reclamata no come quando poi gli eredi non si trovano d'accordo e l'eredità arrestarli magari bene vengono alienati o demaniale attivo usando questa formula transitiva che ho sentito dire da da un notaio ricordo però di questo appunto alla fine si tratta non soltanto per la mancanza di volontà di coloro i quali poi sono
Hanno
Costruito realizzata intrapreso la politica estera italiana
Nel nell'arco nell'arco di tempo su cui questo convegno si concentra ma anche e soprattutto questo è l'elemento su cui vorrei soffermarmi per un contesto completamente diverso
Un contesto mondiale un una trasformazione profonda nel sistema internazionale
Che necessariamente attraversai in un rapporto se vogliamo dirlo in termini e che gli anni quasi dialettico con la la politica estera la la politica estera italiana e la politica italiana scrisse
Questa grande trasformazione che a mio avviso segna tutto il periodo preso in oggetto ruota attorno alla fine dell'Unione Sovietica e alla sua trasformazione della federazione russa
Il primo punto è che questo processo
Esattamente un processo non breve peraltro certamente molto concentrato rispetto ai perdenti della storia umana ma non Breve e soprattutto i cui esiti non erano assolutamente più determinanti
Cioè il percorso di sì dissoluzione delle strutture statali l'emergere delle loro delle oligarchie l'affermazione delle organizzazioni criminali
In Russia valga secondo me il bel libro di Bigazzi che la Fondazione Craxi ha presentato forse un paio d'anni fa
Influiscono in modo determinante in un approccio sistemico e non nazionale
Credo nelle anzitutto nelle tentazioni polari Statunitensi come l'aveva definite Ennio Di Nolfo nella sua manualistica ma anche credo in quel gioco di ombre cinesi scusatemi la facile allusione che porta la Repubblica popolare cinese
Verso la definizione non indolore la sua dimensione internazionale e la porta a diventare quella che vediamoci appunto il il competitor il partner competitore sistemico del del cosiddetto Occidente se questa definizione a poi effettivamente una una sostanza
I tre elementi della diplomazia triangolare TL di Kissinger
Che aveva poi forse coniato questa definizione come cancelliere d'un impero immaginario che non esisteva
Erano diventati con la dissoluzione dello dell'Unione Sovietica un troppo un più prosaico sgabello a due gambe
Credo che l'eco di queste
Illusioni da cancelliere mitteleuropeo permangono e le proposte di pace che di cui abbiamo letto credo tutti quanti sui quotidiani che Kissinger avanzato rispetto alla all'Ucraina
L'Effetto di questa grande trasformazione sull'eredità della politica estera dei governi Craxi è serio per due motivi
Il primo riguarda il venire meno del tutto il complesso dei programmi migrazioni
Se vogliamo anche da lavorate in Italia ed Europa inerenti all'Est Europa sovietico e quindi anche quale potesse essere il futuro di questa parte del continente
Questo ovviamente non riguardavano unicamente il PSI del socialismo democratico anche se appunto vale qui necessario ricordare la politica verso il dissenso all'Est
Ricordo peraltro la pubblicazione della del volume di giri Pelican nella con per la accollare la Fondazione Craxi nei tipi di Marsilio
Ma vale anche per i rapporti del Vaticano con con l'Unione Sovietica
E la rilevanza e la figura di Andreotti in questi nel coro di questi rapporti
Ma vale anche ricordare il tour lungo processo che pone fine alla crisi degli euromissili
Che viene poi appunto ancora oggi investigata riflettuta come prodromica poi a quella grande trasformazione del del blocco del blocco sovietico in qualcosa di diverso
Ma ancora nelle possibilità la casa comune europea
Che tanto leghiamo al ricordo di Gorbaciov fare spesso il collega Massimiano Guderzo ritornato in recenti dibattiti successiva appunto alla all'invasione in Ucraina riguarda quell'occasione mancata di fatto che poteva essere stata poi come sempre nella storia le occasioni mancate hanno senso di per sé perché appunto non si sono realizzate se ne sono realizzate altre
E le trattiamo esattamente per quello che sono state Emma
Vogliamo ricordare la Conferenza di Helsinki il disarmo nucleare la riduzione dei sistemi difensivi ereditate dalla guerra fredda che vengono posti
Nel momento in cui l'Unione Sovietica si avvia verso la trasformazione come dicevo non definita aborigene
La cooperazione allo sviluppo verso il sud del mondo
Che pare diventare scenderà
Della
Di di quel confronto ideologico che l'aveva animata fino ad allora ci ritornerò dopo se il tempo se il tempo sarà sufficiente sul caso secondo me che è stato un po'nel pitone degli anni Craxi quello della della Somalia dei primi anni di Craxi
E non ultimo l'allargamento delle comunità europee la trasformazione delle comunità europee cella su cui appunto Rai
Ci ha ha aperto il convegno in maniera così significativa Daniele Pasquino Ucci
E quindi la prospettiva di un continente unito cioè la chiusura del lunghissimo dopoguerra no per richiamare Toni chat
Quindi nel processo di trasformazione e l'Unione Sovietica parevano giungere a compimento molte iniziative ed altrettante parevano nascere sulla scorta di una trasformazione che però appunto
Non doveva essere necessariamente o prioritariamente una dissoluzione invece russo scompare e la nuova Russia soprattutto non diviene soggetto in grado di attuare il superamento del muro della guerra fredda
Noti bene per un complesso di ragioni interne ed esterne alla Russia
Non lo vogliono forze potenti se mi permettete il il termine come
Insomma io non non personalmente non in turco Mai in in giudizi tranchant perché la complessità appunto tale e quindi ogni definizione troppo spinta rischia di far perdere delle degli aspetti che non sono sfumature ma sono elementi di elementi fondamentali per la comprensione però si non lo vogliono forze potenti negli Stati Uniti d'Europa ma nemmeno le forze che si sono rivelata essere influenti nella nuova Russia
E il secondo motivo appunto per cui l'eredità della politica estera craxiana non può essere raccolta è che appunto credo se posso azzardare sì una definizione spinta e che la
Grande potenzialità e la grande capacità non solo i potenzialità scusatemi che ha avuto la politica estera dei governi Craxi è stato esattamente la creazione di convergenze fra forze distinte dissimili e talvolta antitetiche
Vale la pena di ricordare perché appunto è stato menzionato dalla dalla dalla relazione De Gregori a leggi Sigonella la crisi di governo di Sigonella beh insomma è stata quasi la raffigurazione plastica
Non solo della di di della mancanza di somiglianza fra le forze di governo ma dell'aperto conflitto e non di meno della capacità di creare un'iniziativa che rimettesse assieme quello che altrimenti non poteva altrimenti Krupp per inerzia sarebbe andato in modo assolutamente centrifugo
Se guardiamo all'questo teneva insieme il tenta partito come coalizione come la correzione dei governi Craxi
Ma questo tenere insieme il pentapartito non si limitava soltanto alla a alla coalizione ma esercitava
Un'iniziativa sulla stessa opposizione comunista
Prendendo il principale partito d'opposizione ovviamente che non poteva non convergere su alcuni punti per esempio l'attuazione del processo di pace arabo israeliano su cui i governi Craxi si sono effettivamente spesi
Ben al di là poi di quanto potesse essere il ritorno
Beh anche il ritorno materiale poi per l'Italia era veramente un investimento politico che il Governo italiano faceva perché si sentiva
Possiamo dire in dovere o in potere di agire sullo scenario internazionale
Questo potere però di creare le convergenze questa iniziativa si basava però paradossalmente sull'apporto di visivo
Che caratterizzava la l'esperienza craxiana neanche la stessa dirigenza che azzera il rapporto divisivo con gli Stati Uniti perché effettivamente era un rapporto di fisico
Per il mondo politico italiano quello che Craxi aveva e la dirigenza creazione avevano costruito così
Con una parte ma diciamo non voglio dire con gli Stati Uniti entriamo in un livello di dettaglio maggiore con la parte maggioritaria ma non è scemo ne dell'establishment statunitense
Quelle tentazioni unipolare Istat sull'intensi fermezza che messo che menzionavo prima tolsero però all'atlantismo del pentapartito
Che aveva appunto quindi di conseguenza le creazioni molto differenti la linfa che derivava dalla relazione di mutuo deve beneficio fra agli italiani e gli americani fra due parti dispari ma che avevano muto beneficio nello stabilire questi questi rapporti e nell'agire su alcuni su alcuni temi
Alcuni temi importanti forse anche determinanti
La crisi italiana che si apre mille novecento Roma che esplode nel mille novecentonovantadue poi le ragioni della crisi sicuramente sono profonde dovremmo fare chissà quanti convegni
E non sono forse certo anzi non sono certo la persona più adatta per intervenire in questo genere di di convegni però certamente smantellò
Quei corpi intermedi
Di partito principalmente ma non solo che contribuirono fattivamente a realizzare questa politica della convergenza su grandi temi internazionali
Vediamo così che le elaborazioni più innovative che vengono ereditate da quel periodo
Come beh che intendiamo giustamente stamani
Bonini ha passato in rassegna nella scontroso poca Fia anche i ministri degli Esteri della dette gli anni su cui stiamo appunto discutendo oltre a constatare in generale la brevità della permanenza alla Farnesina
Però abbiamo visto che alcuni diciamo hanno avuto modo quanto meno di poter costruire iniziative azioni programmi
Avendo avuto margini maggiori rispetto ad altri e allora per esempio la CSCE per il Mediterraneo
L'ingresso della federazione russa nella NATO che erano idee dei Gianni De Michelis
In un quadro come quello che si delinea internazionalmente annaspano
Sta mai era stata richiamata la guerra del Golfo sempre da da Bonini la la Russia della prima guerra della la l'Unione Sovietica in trasformazione la prima guerra del Golfo e poi quell'appunto che si verifica dopo col periodo il segnano e non erano non potevano essere effettivamente dei partner di su iniziative così anche dirompenti ma non di meno credo necessarie dal punto di vista dal punto di vista storico
La guerra nella ex Jugoslavia poi toglie all'ONU quella capacità di compensazione che pareva aver dimostrato ponendo la propria egida sulla liberazione del Kuwait occupato all'Iraq
Loro è morta Sarajevo titolava un libro di allora più o meno degli anni della guerra certo certo non è così ma è altrettanto certo che la NATO in quell'occasione torna su un proscenio
Sul quale tanti ritenevano che avesse esaurito la sua parte che fosse appunto parte del memoria della guerra fredda l'esistenza stessa della NATO come organizzazione del Patto Atlantico ovviamente
E invece quel proscenio lato non l'ha più abbandonato
Abbiamo dovuto
Attendere questa è una menzione
Necessaria forse visto che siamo all'indomani della scomparsa di
Di Silvio Berlusconi si è dovuto attendere fino a Pratica di Mare per riprendere la discussione sull'associazione di una Russia che però allora era già ancor diversa rispetto a quella del sì Diana
Che presentava già quei caratteri dissimulati dall'impegno nella lotta contro il terrorismo islamico per il quale appunto la Russia per tutto un periodo a Russia putiniana
Tutto per io essere accreditato fino al famoso discorso di Monaco in cui torna fuori il problema dell'Occidente per la Russia
Però si è dovuto attendere fino a Pratica di Mare per riprendere fattivamente
Quel discorso
E
I testi di Ovidio Sarmati se Spello squame averla petto contro sì perché
Perché questa grande trasformazione quella che segna la differenza fra il prima e il dopo necessariamente nel passaggio dal sistema bipolare a quello che poi di fatto sia si
Se conformate continua a conformarsi oggi
Gli altri scenari la mezzaluna di crisi che inizia appunto negli anni Novanta ricordiamo i talebani ricordiamo poi poi tutto l'espandere dirle di quel processo che per c'è insomma che porta fino all'undici settembre quindi ben oltre anche il o immediatamente dopo il sono successivamente ai termini di questo convegno sì esistono ma io credo che siano relativi questa è la cosa che vorrei avanzare
Cioè sebbene ci sia concentrati e necessariamente perché si trattava appunto
La la Somalia che anche se è stata richiamata stamani la Somalia
Prima
Del collasso sovietico
Era stato per esempio dal da parte del PSI
Un laboratorio un terreno di confronto col Partito comunista nel duello a sinistra che permette poi a mio avviso sono a mio avviso insomma diciamo previa mi sembra che ci sia una un consenso rispetto agli studi quello che permette anche di iniziare a profilare
Il carattere che il PSI craxiano avrà che era molto diverso rispetto alla al Partito Socialista precedente e che di fatto poi introduce anche al grande cambio
Dell'atlantismo di di Craxi e quindi dello schieramento che Craxi ebbe nella crisi degli euromissili che permette anche di iniziare a sedere a un tavolo che porterà alla alla presidenza del Consiglio
E che però di nuovo
Per le trasformazioni stesse anche dell'Italia vogliamo menzionare il non solo io mi sono soffermato chiaramente sulla distruzione dei partiti per così dire poi di fatto che riemergono partiti completamente differenti rispetto a quelli che conoscevamo prima
Ma anche la stessa organizzazione istituzionale italiane diversa cioè pensare appunto che potesse esistere
Dopo il passaggio del novantadue un partito con la percentuale di consensi che aveva il Partito socialista che giocava che potesse giocare quel ruolo e sistema politico non era più nemmeno tanto ho pensato di fatti
Di fatto non accade più questo
E però il maggior consenso non si traduce in maggiore incisività per tutta una serie di motivi insomma anche Leonida Tedoldi stamani intervenuto sul
Discorso economico che credo che sia poi quello che segna il passo per la politica estera italiana in nel periodo che stiamo trattando prima di tutti congiuntamente chiaramente al discorso della dell'avanzamento dell'integrazione europea
E che però ovviamente preparare alle grandi trasformazioni economiche del vincolo estende di quanto stiamo dicendo
Questa sostanzialmente la mia conclusione la
La tentazione di pensare
A una un'Italia che passa nelle retrovie dal punto di vista la politica estera
è forte
E credo sia anche corretta da se lo guardiamo se facciamo se sviluppiamo come dire un confronto
Fra il decennio su cui stiamo discutendo e il decennio precedente
Perché effettivamente vediamo un un un ruolo della politica estera italiana completamente diverso
Ciò che vorrei socio su cui vorrei concludere che
Al netto sicuramente delle differenze interne vi era un contesto internazionali in cui quello che era stato possibile realizzare negli anni precedenti non sarebbe stato nemmeno proponibile grazie
Grazie
Ok
E grazie Matteo per la tua relazione col scusi ricca di spunti o buttato giù bruscamente sottratto tre punti interessante quello diciamo l'intelaiatura del tuo discorso quando Papi degli anni settanta come per forza di cose prodromici alla stagione degli anni ottanta con tutti i cambiamenti che le questa stagione porta con sé
è interessante anche quel quegli occhi bici sul rapporto con gli Stati Uniti
In particolare negli anni il governo Craxi su cui naturalmente molto ci sarebbe da dire ma qui mi chiedo se in realtà in momenti di
Sbavature in questi rapporti non siano compensati le da una fedeltà
Nato da parte delle delle segretario socialista ai alle cammei Atlantico quindi data questa fedeltà testimoniata come come ricorda vita la decisione sugli euromissili che era stata prese vetro nel settantanove ma diventa esecutiva proprio tu tanti governi Craxi può dare a a Craxi proprio il il lussuoso simboliche di esprimere delle perplessità riguardo alcune forme della politica della politica americana ultima cosa mi ha interessato quello che forse era a non so se era un metro in assoluta buona fede mite parlavi ma Matteo quando parlarvi della politica estera di Craxi della politica sia dei governi Craxi che sono ovviamente due cose diverse quindi forse c'è anche da chiedersi dato la personalità che era all'epoca di Craxi ministro degli esteri che dopo sarebbe stato giusto appunto
Presidente del Consiglio quanto in qualche modo Andreotti non vi è una una qualche continuità alla politica estera italiana pure in un cambiamento aveva apicali di scenario quello che si troppo appunto ad per gestire il gotico perni
E successive a questi grazie scusate ho parlato anche troppo anche perché voglio cerco di essere rigorosa con i miei colleghi relatori e quindi do la parola a Federico Niglia
Nella lista di Perugia
Che parlerà della politica estera il Cavaliere con con un tempismo sotto studio tutto studiato è grazie Federico grazie a Brunate fra no io devo dire che
Dal germanista sono abituato ad avere la relazione sempre meno Mensi prima di ogni convegno nel senso in Germania non succede mai granché per cui la mia relazione sempre rincorsa oggi un po'meno trovo dunque in una strana situazione eccezionale per quei proverò a parlare Prodi Berlusconi facendo un po'di tenendo fuori il rumore che c'è attorno la sessione
E sui partiti alla politica estera in realtà forse questa relazione dunque non c'entra neanche tanto bene perché se mi chiedi qual è l'apposizione di Forza Italia posso fare un ragionamento ma se mi fa la domanda su Berlusconi allora il discorso cambia cioè una premessa che credo sia battute a parte importante fare che
La politica estera e di Silvio Berlusconi cioè questo è un dato identificativo che non va sottovalutato anche per quello che cercherò un po'di di spiegare in questo mio un breve ragionamento
Preparandomi la relazione ovviamente cercando di semplificare io farò un po'lavoro opposto a quello che ha fatto Matteo matta cercato di salvare le sfumature io cercherò di tagliare un po'con l'accetta per cui mi perdonerete per questo però otto bene o male indirizzato quattro ambiti su cui ragionarci ragionare per individuare l'innovatività di Berlusconi per testare la quanto meno il primo e qua mi riallaccio al discorso di Daniele Pasqui nuce come Berlusconi ha ripensato il vincolo esterno
Il secondo aspetto strutturale quello che riguarda le alleanze dell'Italia
Ci sono poi due aspetti
Psicologici insomma se uno entra nella psicologia dei leader corre il rischio di farsi trascinare in un discorso sulle persone a diciamo a personificata eccessivamente la politica internazionale cosa che sappiamo
Ha dei limiti strutturali però penso che nel caso di Berlusconi siano imprescindibili e sono secondo te i temi della leadership
E del rapporto di Berlusconi con la realtà CEDU il tema vero e verosimile nella politica dunque anche nella politica estera di Berlusconi
Però c'è un aspetto che vorrei sottolineare prima di trattare questi quattro punti cioè innanzitutto il fatto che
Se andiamo a vedere l'orizzonte che ci siamo dati in questo convegno ottantasette novantotto in realtà ci accorgiamo che Berlusconi la macchina della politica estera la guida per un tempo trascurabile trascurabile e se andiamo a vedere quello che lui fa nel suo governo è veramente effimero
Però questo questa presa d'atto oggettiva fa un po'a cazzotti con un po'la pretesa ovviamente retrospettiva che noi abbiamo di far coincidere questa Seconda Repubblica con un qualcosa che comunque nasce con Berlusconi e che ha nel mille novecentonovantaquattro un momento di partenza e che di e Berlusconi è certamente presente in una luogo centrale in un punto Centanni il presepe iniziale mettiamola così
E un'altra premessa poi sostituito smetto con le premesse
è un po'il discorso relativo a cronologicamente che uomo è Berlusconi
Che mitiche idee va veicolando a che punto della storia d'Italia cioè se andiamo a vedere un po'della retorica berlusconiana
C'è il tema dell'anticomunismo che è presente ovunque qualcuno potrebbe derubricarlo come una mera iniziativa propagandistica
Però secondo me c'è qualcosa di più in questo modo di essere di Berlusconi cioè Berlusconi realtà è un soggetto tutti dicono che Berlusconi ha incarnato lo Zeitgeist ha detto Giovanni Orsina prima ventotto salma colpito in realtà Berlusconi incarna perfettamente lo Zeitgeist da grande comunicatore qual è stato però al contempo Berlusconi anche un uomo asincrono rispetto alla Seconda Repubblica cioè è un uomo che le aziende alla Seconda Repubblica del tenuto verbo vendere non lo uso casualmente cioè Luís offre questo prodotto di politica interna politica estera ma ragionando da un uomo cresciuto affermato si eccetera
Come
In un periodo precedente
Cioè leggevo tra i vari commenti ora alla morte Berlusconi che sono fluviale ovviamente uno in via Alberto Mingardi presidente Bruno leone ma molto colpito
Che diceva la rivoluzione liberale Berlusconi realtà se l'è fatta prima di andare al potere poi quando è andata al potere non c'è riuscito
E secondo me questo è un tema che noi dobbiamo pretendere presente anch'
E nello studio della sua politica estera cioè Berlusconi tra Vasa visto che questo abbiamo scelto questo arco cronologico anche per ragionare un po'sui travasi dalla prima alla seconda Repubblica secondo me se Matteo non riusciva a trovare un discorso del dell'eredità craxiana in realtà forse io posso dare una mano in con questo ragionamento pensando che Berlusconi ha avuto se volete la capacità di rispondere a domande di politica interna ma anche di politica estera che si sono poste nella Prima Repubblica che sono rimaste in parte se vogliamo senza risposta inespresse comunque uno stato come posso dire non perfettamente definito però dando queste risposte all'elettore della Seconda Repubblica ecco questo è ne erano un paio di premesse capisco un po'impressionistica e che però ci tenevo ci teneva a condividere e passo ora un po'una parte un po'più strutturale ecco la questione del vincolo si cita molto il primo discorso di Berg discorso famoso di Berlusconi quello l'Italia il Paese che amo e così via ecco
Questo viene definito come il momento in cui lo dice Giovanni Orsina e anche altri dopo di lui lui rovescia il vincolo esterno cioè lunedì dice
Per la prima volta gli italiani vanno bene al loro stessi per cui viene meno una delle ragioni ideali del vincolo c'è il vincolo serve per una immaturità della classe dirigente della società italiana ad affrontare le sfide della modernità ma se invece noi ci troviamo d'accordo nel dire che gli italiani vanno bene
Il vincolo si rovescia perché non c'è più bisogno di adattarsi a qualcuno quello che si può fare perché poi Berlusconi è un internazionalista
E dare immaginare un contributo dell'Italia alla all'Unione Europea alla comunità internazionale nel suo complesso c'è però non è un discorso di adattamento e di qualcosa che l'Italia porta fuori
Per cui se volete rovescia tutto un percorso lungo della storia d'Italia qua ha detto tutto Bonini sostanzialmente
Ecco un breve commento su questo
Tutto questo secondo me è vero ma fino a un certo punto cioè questo discorso vale molto a livello di politica interna ha un valore parziale dal punto di vista delle relazioni con nell'Unione Europea
E mi nei rapporti con i grandi attori globali col sistema multilaterale eccetera cioè Berlusconi realtà
A perché rovescia il vincolo il vincolo lo rovescia per cambiare gli italiani ma secondo me ha anche una cognizione del limite di questo discorso cioè si può rovesciare retoricamente ma non si può rovesciare
Strutturalmente e questo fa sì secondo me ci dà un dualismo di Berlusconi novantaquattro giacché questo già nel primo governo Berlusconi si vede c'è Berlusconi e quello che a un confronto serratissima o con Antonio Martino sul tema del vincolo ma vince Berlusconi diciamolo chiaramente
Perché qua parlo sotto il controllo di Antonio versori c'è tutto quel periodo del post Maastricht in cui l'Italia sogna immagina di poter riguadagnare margine di manovra ecco molti lo sognano
Berlusconi lo sfrutta ma Berlusconi mi sembra guardando un po'quello che poi fa
E che alla fine il vincolo non si sente di rovesciare la perché capisce il prezzo che questo comporterebbe
Il discorso cambierà parzialmente nel posto due mila uno ma secondo me non verrà meno ecco e questo era il primo punto il secondo punto relativo alle alleanze qui Berlusconi
Più che un distruttore delle precedenti alleanze
Mi piace un po'vederlo come un continuatore problematico del discorso delle alleanze cioè Berlusconi quando guarda il quadro delle alleanze sicuramente non loro homepage tutte le alleanze che ci sono stanno in piedi
Qual è la sua pretesa però la sua pretesa però è quella di attualizzare il discorso sulle alleanze
Dell'Italia prendendo atto che la fine del bipolarismo ha innescato una serie di rivolgimenti che sono opportunità opportunità per l'Italia principalmente nella rapporto con la Russia ecco questo è un discorso che lo si vede già nell'unico evento significativo internazionale il primo governo Berlusconi
Che il G7 di Napoli cioè nel G7 di Napoli c'è un discorso sul ovviamente il mondo jugoslavo
Che però è un po'il la premessa Lutz se ne parla un pochino
E di quello ma l'obiettivo è di parlare di Russia sostanzialmente e dunque Berlusconi che cosa fa in questa fase cerca
Di
Fare un discorso di attualizzazione che un'attualizzazione nel senso di ampliamento del numero delle alleanze ma anche di ripensamento dei dei loro contenuti qui mi riferisco soprattutto al rapporto transatlantico cioè nel rapporto transatlantico
Berlusconi re inserisce e poi col due mila uno lo farà in modo prepotente un discorso ideologico
Un discorso ideologico gioca sulla parola Occidente nel novantaquattro ci sono alcune avvisaglie certamente però Berlusconi se uno si legge tutti i suoi discorsi vede
Che il tema dell'America al luogo delle libertà eccetera si sposta sì
Sia come paradigma di relazioni internazionali come paradigma di trasformazione interna della società in chiave liberale Pat questo ovviamente c'è un discorso di eredità del berlusconismo su questo che lascio a ognuno però il tema delle alleanze secondo me non lo si spiega perfettamente se non si tocca l'altro aspetto cioè quello della leadership
E qua entriamo nell'elemento psicologico ma che con Berlusconi assume un valore strutturale cioè Berlusconi quando pensa alle alleanze a che cosa pensa
Pensa a una intesa tra leader dei principali attori globali cioè non pensa ad alleanze nel senso di fa modelli e strutture di politica internazionale istituzioni no pensa alla chimica dei leader e questo evidente nel novantaquattro quando a Napoli ci sono le cravatte di Marinella i foulard alla pasta tricolore che sembrano aspetti
Così accessori di colore eccetera ma in realtà il suo ragionamento è se io mi metto d'accordo in un contesto che è un contesto favorevole tutto il resto seguirà
Questo spiega se volete anche la sua attenzione per i summit nella sua totale disattenzione per invece la comitologia comunitaria che non ha mai capito tanto per dirla chiaramente
Ecco il tema di leadership secondo me importante anche per un altro aspetto
E cioè il fatto che
Chi è il leader in politica estera per Berlusconi cioè il leader e anche l'uomo o la donna che fa da cerniera
Tra il popolo della politica estera questo è un altro grande tema che inizia essere un po'la rottura del sistema cioè la politica estera è in un immaginario della Prima Repubblica un a fare di di gabinetto di cancelleria c'è un qualcosa in cui meno ne parli è meglio stai perché ha tempi lunghi
Si è visto con la ratifica al Patto Atlantico questi grandi momenti
L'esplosione delle polveri che può portare Berlusconi capisce una cosa che il rapporto tra popolo e politiche è un rapporto che non può essere più dosato come in passato
Ma allora per essere gestito nel modo giusto serve qualcuno
Che funga da collettore e questo qualcuno non è più il partito ecco perché dicevo in apertura questa mia relazione non può essere su un partito perché lui non ha mai concepito Forza Italia
Come il luogo dove che doveva filtrare era Luigi era lui in prima persona
Coi suoi discorsi col suo rapporto osmotico con il pubblico un rapporto osmotico
Che includeva la politica estera cioè se io mi son messo qualche volta specchi discorsi di Andreotti di altri di Moro e quelli di Berlusconi in quelli Berlusconi ce io vado a fare io vado a fare cioè Aldo Moro non si sarebbe mai sognato di fare un discorso di questo tipo
Ora si può apparire grottesco il paragone perché si tratta di figure molto diverse pro capite che c'è proprio una differenza
Di fondo un ultimo aspetto è quello del rapporto tra Berlusconi è la realtà ecco questo secondo me il grosso cantiere sano e di riflessione che ci apre un po'il discorso sull'eredità di Berlusconi
E cioè il fatto che Berlusconi in politica estera ha una visione come dire
Non da addetto ai lavori
Cioè Berlusconi quando fa politica estera ha un interesse quasi specifico assi esclusivo per il livello top cioè per il momento in cui si prende la decisione strategica la Grassi sceglie la grande visione eccetera poi in Berlusconi il discorso sulla effettiva attuazione della politica estera e molto evanescente
Però con questo non voglio dire che Berlusconi
è stato un qualcuno che ha molti lo definiscono un demagogo sostanzialmente di una ben detto tante cose in politica interna in politica estera e torna fatto nulla no in politica estera secondo me discorso è un po'diverso
Cioè quello che io vorrei sostenere e che Berlusconi alla fine in politica estera proprio perché ragionava così non è stato un effettivo distruttore degli equilibri perché Berlusconi ha dato diciamo input che ha ritenuto di Lecce la parola inglese che va molto di moda di sfratti quello sì indubbiamente però poi lo stesso Berlusconi anche quello che di tanti aspetti della politica estera ha toccato poco
C'è ha toccato poco sia abbastanza affidato in molti casi ci segue la politica segue il ministero degli Esteri lo sa si è affidata diplomatici navigati
A persone che gli hanno sostanzialmente detto sì li indirizza e quello poi ci vorrà x tempo ci vorranno una serie di passaggi e così via
E su quello Berlusconi devo dire è stato grosso modo un moderato della politica estera qualcuno subito potrebbe dire bensì Maccia dirà che c'era questo sì questo rientra nella grande visione nelle scelte importanti però se andiamo a vedere
Berlusconi quanto cambia della politica estera italiana io il mio giudizio qui è un po'più cauto
è un po'più caro è cauto ovviamente sul Berlusconi novantaquattro ma anche su Berlusconi due tre ecco l'ultimo Berlusconi un discorso secondo me un po'più complesso ma non ci interessa perché fuori dal convegno per cui ci rispettiamo l'onere per cui quello che secondo me rimane di Berlusconi nel rapporto con la politica estera e qua mi taccio
E il fatto che Berlusconi ha
Cercato
Di ripensare la politica estera senza stravolgerla Matt sicuramente si è posto la questione della legittimazione della politica estera cioè nella Seconda Repubblica la politica estera non poteva essere legittimata come lo era nella prima perché ci si ritrova in un contesto magmatico e cioè è stato detto non non mi allungo ecco però Berlusconi tiene e queste lasciando a domanda dico sulle popolo e politica estera con Berlusconi
Berlusconi è un domatore di leoni in questo cioè Berlusconi un qualcuno che appare il discorso in modo anche un po'azzardato del rapporto popolo politica estera gioca col populismo in politica estera ma rimane convinto fino in fondo di poterlo domare
Ci riesce la domanda non è tanto se Berlusconi ci riesce la domanda è se chiede Nuto dopo Berlusconi perché Berlusconi ha creato un paradigma dal quale poi non si è tornati indietro
E riuscito allo stesso modo a trovare questo equilibrio grazie
E grazie Federico anche perché si sta totalmente puntuale da non ricevere il in ah giusto
L'anima tedesca enti no e in molti interessante ovviamente la tua relazione mi chiedevo ma soltanto pienamente riflessione a voce alta
Quanto il fatto di fare una politica personalistica sia davvero una scelta per Berlusconi oppure una necessità mi spiego ma lo butto veramente e così via
Berlusconi arriva al potere dopo avrei fatto di corsa un partito ora voglio dire nell'elaborazione della politica estera di un partito
Non solo ci vuole uno sforzo di riflessione ma ci vuole anche tempo forse Forza Italia hanno avuto proprio il tempo
Fare una riflessione
In questo senso
Seconda cosa ma veramente sono a un certo punto ha e ha avuto un lapsus Federico ai no no un'ora
Hai parlato di
Volevi dire elettorato hai detto pubblico
Qui veramente è un lapsus significativo cioè quanto Berlusconi e attento all'elettore pubblico
Nel senso lei lettore che guarda quante tavolo passi eh sì sì sì non è un lapsus no no ma volevo no volevo approfittare di questa cosa per quanto cioè e più semplice fare spettacolo negli incontri fra leader e quanto invece sia molto più faticoso e nell'ombra il gioco del negoziato
Quello insomma che può essere anche noioso un visto da una personalità come come quella di Berlusconi
E la cosa che mi che mentre è stato molto però veramente qui lascio subito la parola a al collega
è il discorso del Berlusconi che nasce in un'era e ne cambia in corsa i paradigmi e quindi risulta un po'con un piede nel passato non crede nel futuro come dice il poeta
Allora Andrea Ungari
Docente di Storia contemporanea hanno l'eccitante Guglielmo Marconi qui ti Roma insegna anche alla LUISS Teoria e storia dei partiti Pedrazzi ma è una conoscenza recente quella con con Andrea quindi o o se l'ho scritta due parole del suo vastissimo curricolo ci parlerà di una politica estera conservatrice come un intrigante punto interrogativo AN e il teste italiana
Cosa c'è l'accesso innanzitutto volevo ringraziare gli organizzatori la alla Fondazione Craxi della scuro coralmente a Luis empatia modo Federigo verso mi ha mi ha contattato per partecipare a a questa a questa conferenza
Anch'io volevo fare una una piccola premessa di carattere metodologico su su questo tema cioè sulla politica sull'atteggiamento di Alleanza Nazionale nella fase di transizione nel periodo considerato ottantasette novantotto
E quindi tra Movimento Sociale Ariane Alleanza Nazionale la politica estera italiana in realtà c'è davvero pochissimo ma i lavori sono sono veramente scarsi molto limitati i unici i contributi che sono apparsi sono tre contributi inglese
Scritti in un volume curato da Daniela Preda tra uno dei uno degli autori è qui presente ma tra Napolitano ma che sono stati scritti via Silvio Berardi Matteo Napolitano appunto
E da Giuseppe Parlato che hanno cercato di tratteggiare però in un periodo di di di lungo in una fase di lungo periodo dal quarantacinque in poi
L'atteggiamento del Movimento Sociale Italiano nei confronti della costruzione comunitaria fra l'altro non solo nei confronti della politica estera italiana
E io per questa relazione che come dire non ho non ho prepararono scritto proprio perché i tempi sono sempre molto ristretti mi sono molto basato su dei fondi archivistici che sono depositati presso la Fondazione Spirito deferire sono quelli di Gaetano Rasi che è stato a lungo
Anche presidente della Fondazione ma che è stata a lungo direttore del dipartimento economia e soprattutto il fondo di Mirko Tremaglia che è stato il direttore del dipartimento esteri
Del movimento sociale italiano negli anni ottanta per poi passare anche nella designazione della politica estera che Alleanza nazionale nella fase di transizione quindi perché i giri personalità molto molto devo dire molto rilevanti
E insomma la la a parte questa premessa metodologica nel due fare anche un'altra
Che
Si innerva un po'sulla storia del movimento sociale italiano sia sul fatto che è un partito ovviamente erede dell'esperienza
Da Repubblica Sociale era un periodo un partito neofascista all'interno del quale questa mi serve come cornice fondamentale hanno sempre così sito due anime le anime molto molto contrapposte un'anima
Legata una schematizzazione però un'anima legata alla riflessione
Per esempio di Julius Evola è un'anima spiritualista un'anima che è fondamentalmente razzista
E se vogliamo antieuropeista amanti europeista nel senso contro la costruzione che si stava realizzando della Comunità europea e che è una componente che politicamente ebbe un peso non così rilevante Altin all'interno del partito ma lo ebbe dal punto di vista culturale cioè voglio dire che insomma le scorie di questa speculazione Evoli are che poi viene ripresa da leader storico di questa corrente che era Pino Rauti realtà invece si ripercosse fortemente all'interno della cultura del partito sopra tutta l'intera cultura giovanile
C'è poi invece una corrente atlantista molto più istituzionale che potremmo indicare nei figure di chiamarsi amici ma anche di Arturo Michelini ma soprattutto di Filippo Anfuso ex ambasciatore
S i in Germania e che invece è una linea fondamentalmente atlantista
Che sostanzialmente prende poi il sopravvento a partire dal mille novecentocinquanta nella individuazione della politica estera del Movimento Sociale Italiano tant'è che insomma arrivando ai giorni che non abbiamo preso in considerazione in effetti molti molti che parlarono del del del passato del movimento sociale alla indicarono come in effetti mi sarà dato il proprio consenso
O la propria astensione nei grossi processi
Comunitari sì al voto a favore dei Trattati di Roma insomma in effetti a favore l'organizzazione del Nord Atlantico quindi realtà nonostante tutte le problematiche interne i le discussioni mal di pancia interni Anita del partito però in affetti la linea tra l'antistress vogliamo l'operista europeista del movimento sociale italiano
Fu sicuramente è sicuramente indubbia
Quale Europa
Ecco questo è il punto ma quale Europa che è quella che emerge se vogliamo e ci avviamo al primo nostro considerato al in occasione del congresso quindicesimo congresso del movimento già italiano quello che in qualche maniera fa diventare Fini
Leader del partito volo di Sorrento nel mille novecentottantasette il quindicesimo si presentano fondamentalmente sei correnti che poi porteranno all'inizio del del segretario io in tutte queste tre correnti più o meno c'è un accenno all'Europa ma in due fondamentalmente c'è un discorso che che intreccia un discorso che vale la pena di grande in considerazione la linea a dire la Russa Tatarella San Giuliano che poi era la linea di Fini ad essere movimento
In cui si parla di una Europa politica
Questo è un tema sul quale il movimento di ha avuto sempre degli Hare l Europa deve essere un Europa politica
Non deve essere un Europa preda del burocratismo di Bruxelles non dovesse d'Europa di una oligarchia tecnocratica vedete come molti di questi temi che si dibattono se avrò dall'ottantasette sono poi ritornati anche recentemente
E come ritorno la cultura politica del partito questo un tratto
Insomma le vorrei sottolineare corso azione quindi un'Europa politica un'Europa che sia di intermediazione scavarono nell'ottantasette tra Stati Uniti ed Unione Sovietica uno Europa che sempre di più deve diventare un
Deve assurgere al ruolo paritario con gli Stati Uniti su questo c'è una forte c'è una forte insistenza
C'è una forte contro forte avvertimento del rischio di una omologazione dell'Europa per cui gli Stati devono entrare in Europa
Comunque avvalendosi della loro identità culturale quindi vediamo che già c'è un'idea di un'Europa che è un po'diversa di quella che si stava costruendo forse più una confederazione di Stati che proprio quell'unione che si stava costruendo questo prendo con gli altri
E tant'è che è una delle frasi che per esempio in indicate ma Tremaglia è europee in quanto italiani
La riaffermazione dell'identità culturale di loro ove all'interno di questa riaffermazione intima culturale Europa della identità culturale dei singoli Paesi questo è un tema che molto forte
Dall'altra parte c'è l'idea della revisione dei trattati internazionali
Italia dei veri vedere il trattato di Yalta l'Italia deve essere contraria al Trattato di non proliferazione nucleare questa mattina è stato ricordato perché perché il Trattato di non proliferazione nucleare fa sì che tutta l'Europa sia subalterna chi possedeva l'arma atomica e dall'altra parte cosa idea della la la la sentimento all'unificazione la Germania poteva allargamento a Est anche questo un tema dei ritorni era ora in tutto la linea invece che di di di di Pino Rauti che andare oltre una linea fortemente antiamericana
In cui si insiste molto sul tema della difesa della Palestina su un tema della lotta contro Israele soprattutto contro la repressione israeliana nei confronti della Palestina
C'è poi la linea che è una linea questa qua fortemente atlantista che è quella di Mirko Tremaglia del pianeta dall'ottantasette
Che punta proprio alla alla anche questa punta alla difesa della questione all'attenzione verso la questione palestinese María afferma la necessità di un apporto paritario tra Europa e stati Uniti
Quindi Europa non deve essere un vassallo di Salemi si deve dialogare da pari a pari e deve essere l'altro tassello dell'alleanza davanti a questo un tema che ritorna in quegli anni quelli in questi passaggi in realtà già si individua un po'questa visione delle relazioni internazionali che chiaramente risente di una dei toni a volte assolutamente nazionalisti ossia l'idea di un'Europa e sia unita politicamente che sia anche una forza di carattere militare quindi su questo non ci sono dubbi ma c'è l'insistenza sulla necessità di un'Europa politica su questo ritorneranno tutti
Tutti i cui sia di quelle correnti più euroscettica se le correnti invece più filo previste all'interno del movimento generano metteranno mai in discussione la necessità che l'Europa che volevano era un'Europa politica
Volevano il salto politico dell'Unione europea uno con una nonno Roberto essere molto più vicina
Al ai cittadini questo è un tema che a mio avviso delinea un po'ora alla politica estera del movimento sociale italiano nella prima segreteria finì quella che va dall'ottantasette al mille novecento
Al mille novecentonovanta in maniera abbastanza netta ci sono poi altre tematiche alcune che ritroviamo ancora oggi altri che insomma ci sono versa nel tempo la difesa dell'Alto Adige
L'annessione si parla dirittura d'annessione dell'Istria e della Dalmazia e di fiume ancora nel mille novecentonovantaquattro nel gennaio del mille novecentonovantaquattro la relazione di Mirko Tremaglia
Parla di annessione cioè all'allora la revisione del Trattato di Osimo deve vivere prevedere l'annessione di questi di questi di questi territori vediamo che poi cambierà tutta la la con la posizione che andrà e si insiste molto nel no questo è un altro aspetto interessante nella diatriba del conflitto arabo israeliano anche le correnti via dantista e comunque prendono posizione a favore della Palestina
Si insiste sull'Eritrea si pone il problema dell'Eritrea si pone il problema del Libano ma ritorna sovente il problema della Palestina e che quindi bisogna andare contro la la la politica repressiva di Israele verso la Palestina c'è un tema molto interessante rinvenendo crearsi in questo periodo che a mio avviso è quanto mai attuale
E che si svilupperà negli anni successivi ossia l'idea del di una politica europea per l'Africa
Quatre Maya ritornerà a lungo ma se se vedete un po'i temi del piano Matei ritornano in questa in questa tematica l'idea di un piano trentennale dell'Oropa
Che avrebbe dovuto portare a circa venti milioni di occupati in Africa quindi a un impegno d'Europa nei confronti dell'Africa e quindi affinché appunto
Le popolazioni africane Fusar aiutare a casa loro per usare un'espressione odierna attraverso un piano di investimenti degli utili europei prevede che alcune tematiche che si dibatteva in quegli anni sia ormai parlando di più di trenta di più di trent'anni fa
In qualche maniera ci sono un po'sedimentate nella nella nella cultura del partito no ancora oggi su questo tema del piano trentennale nell'Africa Tremaglia non cambierà mai deve anche voi da avvicinandosi al novantaquattro novantasei quindi è un tema che rimane costante
Ovviamente la caduta di Fini e l'avvento della segreteria raudi pone la questione
Di una politica completamente diversa da parte del partito dove viene a essere rilanciata la tematica palestinese
Dove viene essere rilanciata la questione della guerra del Golfo che piani intercettata proprio sotto la segreteria di Pino Rauti sulla quale il il motivo partitone atteggiamento un po'ambiguo o si approva rinvio
Delle delle
Delle navi approva l'invio degli aerei però poi non vota a favore delle comunicazioni del governo un atteggiamento un po'che un po'effettivamente un po'un po'ambiguo
La nuova segreteria Fini che parte appunto dal mille novecentonovantuno in poi deve affrontare una questione importante che Maastricht oggi se ne è parlato però anche qua la posizione del partito su Maastricht non è univoca
Cioè se la decisione finale che verrà presa la segreteria nazionale del partito nella direzione nazionale il partito sarà quella di votare contro il trattato attraverso la ricostruzione di un carteggio interno lo vediamo che le posizioni non sono così univoca
Gaetano Rasi che era il capo del dipartimento economia del movimento italiano scrive tra il giugno e l'ottobre del mille novecentonovantadue delle lettere personali ha fin qui manifesta il suo chiaro dissenso nei confronti del fatto che il partito assumesse queste posizioni antieuropeiste e fa un discorso molto semplice ed è molto devo dire anche abbastanza abbastanza intelligenti non solo fa presente che il trattato è stato ormai sottoscritto quindi dovrebbe essere ratificato quindi è inutile fare una campagna referendaria perché non è il referendum non è previsto che referendum possa rivedere il trattato ratificato
Dalla da siglato dal governo e che comunque il Parlamento era un Parlamento a maggio maggioranza europeista e quindi avrebbe ratificato
Pratica avrebbe ratificato comunque ma fa anche un altro discorso relativo poi al discorso della delle delle giovani generazioni dice tutte le giovani generazioni sonoro venisse anche i miei quattro figli
Quali sono tutti a favore dell'Europa e anche sul discorso D'Amuri Radice seni o i entriamo all'interno della moneta unica del mercato del mercato unica a quel punto potremo contrattare la forza della lira
Se noi invece restiamo fuori del mercato unico Dalida sarà soggetta alla speculazione internazionale
Quindi una visione fra l'altro che trova una corrispondenze una corrispondenza anche nel rappresentare la rappresentante al Parlamento europeo
Della del del partito le Cristiana Muscardini che fa un discorso assolutamente filo Maastricht
E anzi la Muscardini si si arrabbia molto perché dice insomma il partito non ha capito l'import questo lo dirà anche nel nella nel novantasei con l'avvicinarsi della conferenza interna intergovernativa dice il partito non ha ancora capito l'importanza del loro
A nello scenario politico nello scenario politico italiano che le le i riflessi che potrebbe avere ovviamente devo stringere questo discorso ovviamente con l'avvicinarsi del mutamento del partito
Verso Alleanza nazionali determinate tematiche cambiano e questo è
Insomma abbastanza
Abbastanza evidente rimane l'aiuto per l'Africa rimane l'idea dell'Italia che fa da ponte anche verso il Sud America ma qua rientrava la vecchia battaglia di Mirko Tremaglia per gli italiani nel mondo però ci sono gli argomenti che escono di scena
Non si parla più di annessione lista della Dalmazia di fiume ma se parla della politica degli indennizzi che quella dei fatti porterà cercherà di portare avanti finì anche con lo scarso successo quella di richiedere indennizzi per i beni espropriati
Scompare il tema della Palestina
Non si accenna più al tema Dellas
Repressione israeliana nei confronti della Palestina anzi si sottolinea come si comincia sottrae dibattiti come si questa cosa bisogna puntare al dialogo tra Israele e Palestina però deve essere rassicurata dal diritto di esistenza
Il diritto di esistenza a Israele e quindi vediamo come il partito tenda tra il novantaquattro e novantacinque ad assumere un atteggiamento completamente diverso rispetto alla fase precedente proprio si avvia un processo un processo di normalizzazione e questo mutamento c'è anche nei confronti ricorda RIA Matteo matto giardini nei confronti della della Russia
Ora l'atteggiamento iniziale veramente molto sospettoso nei confronti di Gorbaciov e della transizione
Gorbaciov piana cioè non si crede alla buona fede di Gorbaciov si pensa che sia un un un operazione ovviamente Miss era legato a un anticomunismo feroce suo padre Valladolid lo ricorderà
Lo ricorderà a più riprese sulla repressione in Ungheria sull'atteggiamento nei confronti dei cattolici polacchi quindi è un tema che ritorna ora
Dopo il novantacinque quindi nella fase novantaquattro diciamo Novate novantacinque novantotto atteggiamento cambia un pochettino
Si pensa alla necessità che la Russia rimane debba essere integrata con l'Europa
Quindi si ritorna sulla sul tema del partenariato quindi si fa un discorso sull'allargamento
Del complesso comunitario anche nei confronti dei Paesi prego tranne i Paesi del disciolto blocco sovietico anche qua
Sottolineando come l'ingresso di questi Paesi dovrà avvenire con una certa gradualità
Dovesse essere pari prima i residui del socialismo sia dal punto di vista economico e culturale ovviamente però c'è una sostanziale adesione da parte del partito all'allargamento non solo della NATO ma anche dell'Unione Europea
Vivo e a volte si insiste anche pure riaffermando
Tutti i difetti di Maastricht su quale ritornerò brevemente sì mette in evidenza come effettivamente l'unione monetaria
Avrebbe potuto in qualche maniera accelerare il processo di unione politica e su questo la Muscardini insiste molto e dice prima di qualsiasi allargamento e io e non so con quanto
Con un quanto con quale errore di valutazione o meno forse
In qualche cosa già visto bene dice priva di qualsiasi allargamento a Este dobbiamo procedere ad una unificazione politica che prima di allargare l'Unione
Arieti cosa deporrebbe portata un disequilibrio dell'Unione dov'è che stiamo vivendo in questi anni dice però prima dobbiamo consolidare la costruzione politica dell'Unione Europea
Forse anche quella strada non era non era così percorribile ma in un discorso che fanno in una lettera rinvia del mille novecento in un report in via nel mille novecentonovantasei dice non dobbiamo buttare alle ortiche tutto quello che si è conquistato dal punto di vista
Comunitario e dobbiamo procedere in una via di mezzo tra l'assetto comunitario in assetto confederale cioè in qualche mai prevedendo addirittura in una serie questo record l'idea di un accesso più veloci dall'interno dell'europea l'idea di un accesso molto graduale dei paesi prego perché potevano sbilanciare la costruzione comunitaria puntando anche a fare tutto un discorso che non vi dico perché abbastanza degli uso però sulla necessità di ampliare i poteri del Parlamento europeo e questo è un tema sul quale il mister tornerà tornerà l alleanza nazionale tornerà spesso e anche di in qualche maniera facilitare i processi decisionali
Per rendere più fluidi i processi decisionali del del della Commissione europea e di tutta la struttura
La struttura comunitaria ecco però appunto nei confronti ridurlo nei confronti della Russia c'è un uno scarto cioè a un certo punto alla fine nel novanta seno nel novanta e novantasette
Si pensa realisticamente che la Russia possa entrare a far parte dell'Oropa
Ah ma questo è un è uno dei grossi temi della politica essere internazionale di quegli anni no perché oggi riscriviamo la Russia come un nemico dall'Occidente come ma attacco di gioia con cui insomma ricordava prima giustamente Federigo gli accordi di Pratica di Mare che sono forse uno dei più grossi successi di politica estera dell'Italia compie in quegli anni fa cioè l'idea che la Russia possa entrare all'interno dell'Unione europea e tre magari Gore dava più top a patto che rispetti alcuni canoni quelli vediamo come e porre nel fatto di
Di essere un partito che non aveva questa grande cultura di governo e questa grande
Cultura anche in politica estera vediamo che però c'è una certa attenzione in alcuni in alcuni passaggi di quegli anni no e anche nelle nei meccanismi dell'unione europea e teniamo presente che poi nemmeno centonovantotto e anche grazie al sostegno del movimento sociale italiano che il Governo italiano può votare a favore dell'allargamento della NATO all'Ungheria Polonia repubblica Ceca perché in quel frangente Rifondazione Comunista aveva fatto venire meno i voti
Al governo in carica come voi sarebbe avvenuto sulla questione delle guerre balcaniche e quindi vediamo che la posizione è allarghiamo l'Europa allarghiamo la NATO
Toh la posizione non così proprio diciamo né conservatrice né così poi così distante dalla politica estera che veniva condotta in quegli anni
Da parte da parte del governo quindi insomma giungendo alle conclusioni mi dispiace ma i temi sono sono veramente tanti c'erano anche altre cose da dire
Riguarda questi a questi protagonisti mi sembra che
Lui il dibattito all'interno del partito sia molto molto più composito di quello che molto spesso si è si è detto
Per cui c'è una corrente filologo visto abbastanza netta abbastanza evidente
Tant'è che la Muscardini voi passerà parteciperà l'ultima esperienza di Fini in Futuro e Libertà lei finisce poi finisce con la sua esperienza politica in FLI
Quindi un dibattito interno e non più vivace
Una visione io difficilmente di definirei euroscettica in quegli anni
Anzi
In tutti gli anni successivi al mille novecentonovantadue miss e l'Alleanza Nazionale cercherà di farsi perdonare sono i venti minuti
Cercherà di farsi perdonare il vuoto al contro mastri che diranno abbiamo dato con trovasse perché voi trattate la Zoppo perché l'Italia arrivano in condizioni pessime appunti sta economico però in realtà cerca di recuperare sempre
Quel voto nel novantadue ribadendo invece la sua fedeltà nell'Europa probabilmente rispecchiava quella fiducia nell'euro divismo che avevano tanti attori politici e anche gran parte dell'opinione politica in quegli anni però in qualche maniera la riflessione sull'Europa e anche sui passaggi della politica estera gara a mio avviso non erano così distanti da quella degli attori che in quel momento guidavano
Il Governo e che guidavano la politica estera del Paese
Grazie mille andremo
Grazie Andrea
Mi chiedo se
No aspetta quel volevo fare l'ultima a Andrea mi chiedo dopo aperti ascoltato e quanto sei disposto a cambiare del titolo originale della tua relazione bisogna
No se alla messa Federico e allora te la faccio vedere il titolo mi chiedo no mi chiedo se collegato
Perdonate mio secondo solo mi chiedo se sei disposto a togliere le virgolette a conservatrice o se se è disposto a togliere il punto interrogativo
E poi invece più seriamente ma non volevo sita al Blue note due
No mi chiedevo però temi quasi in automatico una domanda una domanda così quanto l'Europa politica ipotizzata da AN fosse essersi di chiamarsi a altre ipotesi di Europa politica del passato da decolli poi no no non mi rispondere ora perché devo aprire il dibattito i quotidiani
Ok allora ora io direi prima di dare la possibilità ai relatori di rispondere alle mie veramente provocazioni niente di più
Aprirei a al pubblico
La possibilità di fare delle domande relatori mi raccomando domande snelli
Ma lo
Unicamente
Poi
Allora il riferimento alla politica antisraeliana filo palestinesi del di AN no mi viene in mente il riferimento ad esempio a quanto accaduto alla fine degli anni cinquanta e i primi anni Sessanta
Quando un esponente della Rao nella persona di Hassan Soliman arriva in Italia e finanzia una campagna antisemita da parte sia di Rauti che Diego RAI e si arriverà serio a voi nel sessantadue alla pubblicazione ad esempio il complotto contro la Chiesa
Quindi quanto questa abbia influenzato questa vicinanza appunto della Rao e quindi della politica nasseriano abbia influenzato qual è la linea del partito grazie
Ma di
No no ha solo un età in parte due già risposto quanto c'è di gollismo
La deposizione cosmopoliti di Alleanza nazionale dirà il volto però no no voglio dire come si concilia questa idea dell'Europa politica eccetera
Più insomma l'Europa di decolla è un Europa intergovernativa in cui è la Francia che guida quindi devo dire non lo so avvilito c'è molto di Taylor però ma in qualche ecco esatto in salsa italiana con qualche con qualche problema invece a Federico umilia
Io
Va bene abbiamo parlato abbiamo parlato di Berlusconi è una cosa un po'strana perché alla fin dei conti è vero mille novecentonovantaquattro è un Governo che dura pochi mesi Brindisi ciecamente io direi che ha poche possibilità di sviluppare una vera politica estera
Certa politica estera ma soprattutto del due mila uno due mila due mila sei
Però
Mi chiedo
Quali siano stati i risultati insomma io sono
Però molto
Camoscio ittico ecco pensava così sui risultati della politica estera di Berlusconi allieva scelta di andare in Iraq con gli Stati Uniti non mi sembra sia stata una scelta particolarmente felice il i suoi rapporti con i leader europei sappiamo tutti che non sono stati particolarmente particolarmente positivi si cioè tu permetti rapporti con Bolt composti nello sono stati ma insomma si giocava soprattutto su tutto in Europa per la mia sensazione è qui veramente chiudo e la politica dell'immagine
Però che la sostanza dietro questa immagine io mi sono divertito un po'alla volta fa una relazione sulla grande battaglia che l'Italia ha fatto per aprire una delle agenzie europee quella di Parma
Se ne potevano fare le altre più sensata ecco diciamoci la verità insomma no
Caro serviva
Parabiago interpretata all'agenzia di Parma sia così della sanità
Nel settore cos'era alimentare e quindi si pensava che fosse difendiamo il i prodotti alimentari italiani in realtà un'agenzia scientifica politiche che si occupa di medicina già non lo so ecco devo dire la verità agli sono problemi
Sarò brevissimo Federico appunto avvenivano a questa domanda quando servono le sponde degli altri
Il Tour lago ultima osservazione relativa a Berlusconi
Capace di suscitare ma allo stesso tempo domare o gestire distinti populisti barra sopra misti
Non è poi la causa originaria della erosione elettorale a cui va incontro
Forza Italia cioè voglio dire sono quegli stessi istinti che lui coltiva un lascia coltivare in qualche modo sulle sue stesse redimersi asse
Senza rendersi conto che negli anni sono quelli che gli scavano la fossa perché quei programmi televisivi sono il bacino principale di raccolta dei voti della lega
In crescita di voti del da parte della lega e poi Alleanza Nazionale e Fratelli d'Italia un po'forse anche cinque stelle
No Cellule fiscale nel momento in cui la sua parabola per personale entra in una fase di declino e quindi questa capacità di gestirà
Forza Italia non è più capace di intercettare quel voto è quel voto vada insomma dove è una politica che alla fine gli si ritorce contro
Grazie veniale ci ambiente
Sì una domanda al volo sia per Federico mia perché per Andrea Ungari
Per caratterizzare il secondo me delle cose importanti che ti ha detto su quello che uno potrebbe chiamare le coordinate la politica estera della destra in Italia la la la personalizzazione della pochi politica che e stirati e di Silvio Berlusconi rapporto uno a uno leadership
Quindi che Fassino che
Simili si non si concentra su di l'atto che io chiamerei russe lese comunitario e dicendo
E la visione destra nazione cioè emessi Destra nazionale AN su a un'Europa che
A forza di essere politica anche quella rifiuto semmai discorso tecnocratico o insomma Coop sì potete un minimo perché liberi una matrice interessante
E ci può anche portare a qualche lezione però ci potrà tempo caratterizzare questo aspetto grazie
I di Cai
Senta parola anche gli attori negli ultimi
Grazie grazie cerume in il prima domanda rispetto alla fedeltà atlantica di Craxi quindi a quanto poi è stato
Trasmessa era una fedeltà
è una fedeltà all'idea
E all'organizzazione come concretizzazione dell'idea
Non era una fedeltà
A chi in quel momento
Governava gli Stati Uniti chi l'inquilino della Casa Bianca per usare questa espressione orrende
E secondo me su questo c'è una differenza
Sostanziale con con Berlusconi infatti
La grande la la crisi inedita dei rapporti italo statunitense avviene
Con Craxi al governo la crisi di Sigonella conseguente al dirottamento e l'Achille lauro richiamata stamattina avviene Coco e io avviene in forza di un'interpretazione autentica e genuina che Craxi
Dalla dell'atlantismo sicuramente differente rispetto a quella di Spadolini
Ma non di meno quale anche perché si trattava di una coalizione anche perché poi dirlo
Di la Bruna Bagnato è una superfetazione visto che ha lavorato su queste cose ma alla genesi della dell'alleanza la genesi dell'alleanza atlantica era ben rappresentata in questa polifonia
Che convergevano in questa grande struttura
E e quindi
Quella credo fosse la la sostanza la differenza anche se appunto le le le le lettere fra Axa tra Craxi e Reagan per ricucire dopo la crisi erano TIR Bettino di Ron ma non erano come io e e Giorgita più Bush citiamo ci diamo del tu non era quella cosa era diversa era un'intesa fra leader sulla base di un di un progetto condiviso e su cui ci si poteva anche ci si poteva anche
Si poteva anche entrare in conflitto come di fatto è successo
E questo mi permette di entrare sulla tua seconda domanda in realtà
Non non è non credo sia un
Non era un lapsus nel senso che
La politica estera craxiana nella sua lunga genesi quando di costruzione anche della leadership di Craxi e quindi anche come cambia la politica estera del Partito socialista nella direzione Craxi però
Trova il suo punto di maggiore espressione negli anni del Governo
Quella capacità di convergenza di cui appunto su cui ho ho cercato di costruire questa questa relazione si manifesta pienamente
Nell'esperienza di governo e anche il periodo immediatamente successivo cioè quello del Craxi per la cooperazione allo sviluppo di in cui Craxi si spende per un
Un investimento le Nazioni Unite per la la cooperazione allo sviluppo del Sud del mondo è assolutamente in continuità con l'esperienza di governo che cambia radicalmente anche lo stesso atteggiamento allarme il il riferimento non sono lo stesso atteggiamento ma anche la stessa capacità di elaborazione ecco perché quello è il punto
E i partiti i corpi intermedi elaboravano non erano soltanto una traduzione infatti vediamo un cambio anche nella Sico politico fra il prima e il dopo io penso sia una cosa abbastanza evidente però sicuramente ci sarà modo di confrontarci avremo delle delle opinioni differenti però
Mi sembra un dato abbastanza obiettivo di quanto cambia anche la capacità di elaborare programmi e di poi cercare di tradurli in in realtà quindi quello credo che sia il la cifra
Ultima della della politica estera craxiana e
Appunto
Per come si è manifestata nel governo il tandem Craxi Andreotti spesso ricordato avviene esattamente in virtù di questo di questo di questo approccio perché altrimenti insomma i due personaggi parecchio diversi
Come come formazione come orientamento su tante cose ma in nella coalizione di governo
Funzionano assieme
Grazie
Ritenuto sì sì valoroso insomma la la risponde risponde in ordine
Tantissimo cioè l'idea e l'Europa delle Nazioni anch'la Roma degli Stati cioè su questo tema dell'identità qui dovesse divisa l'identità culturali stati ripeto prova in quanto italiani questa è una frase che ritorna nella Campagnaro vedi la politica estera porterà avanti dalle Maya e quindi rampollo dell'Italia che deve essere un ruolo trainante però si recupera le cosa quello che poi ha fatto ha detto la Meloni per quanto riguarda adesso il discorso di Berlusconi no che è stato ricordato anche dei Fed Federico e spremere utilmente ciò Berlusconi e comunque
E di non è non non è anti euro verista ma ha pensato a un nuovo rapporto lavoro dell'Italia all'interno dei caccia internazionale
Che credo che quello che pensiamo che attualmente presidente del consiglio e all'epoca di re l'Italia deve essere un elemento trainante perché l'Italia è centrale nel Mediterraneo
Bisogna che gli italiani Cooper il fronte mi sud del Mediterraneo uno dei temi di cui si sente ancora oggi e quindi tali e la cerniera tra il nord e il sud del mondo da quali insistenza sul Meridione prove è chiaro che il riferimento è a quell'ora ho parlato
Tant'è che ripeto non c'è mai nessun accenno
Ma anche prima alle penne nuova stagione di l'infatuazione di di riff di finire alla destra dei venisse infatuazione molto molto rapida finisce rapidamente famoso diceva erano ottantotto il comizio all'Adriano che fanno insieme è un po'sulle polemiche sulle politiche anti immigrati ma poi è una cosa un legame che veramente finisce finisce poco è stato ripreso
Recentemente negli anni di opposizione da parte del partito di di Giorgia Meloni ma insomma era tramontato da tempo il legame con la vestale Venissa ma si guarda appunto riferimenti sono chiaramente già testualmente scritti a Chirac e a valle di una quindi a un amo
Alla alla l'alcolismo e al progetto gollista
Riguardo alla finanziamento a Rauti alla campagna antisemita questo tocca un problema molto grosso punto molto forte che ho cercato di affrontare anche in altri saggi all'epoca laudi non fa più parte del partito cioè all'epoca raudi uscito perché ha fatto i chili dall'associazione Ordine Nuovo i circoli Ordine nuovo e io rientrerà solo
A nel corso degli anni settanta o alla fine degli anni sessanta non mi ricordo precisamente
E io lodo ribadito lavoro quella corrente corrente spiritualista e Oriana legata raudi al al filosofo Julius Evola è una corrente Canon sole anticristiana ma è fortemente anche antisemita
No cioè l'idea dell'Europa delle tradizioni del delle tradizioni quelle ancestrali delle da signore degli anni tant'è che col quale quale culturali è rimasta vero però l'importanza qual è stata non è stata politica
è stato l'importanza culturale se non già a vedere l'influenza
Ma questo ma spesso avviene per le cose minoritarie da punti sta politico che però hanno invece una grossa influenza culturale
Intere generazioni di giovani aderenti al movimento io ero sono stati influenzati dal considerevoli hanno questo purtroppo con profonde ripercussioni soprattutto di cultura politica
In più di un'intera generazione di poi di leader della destra ed era sicuramente antisemita
E questo tema del problema della Palestina succube di Israele è un tema che permane a lungo bisognerà aspettare solamente fu novantaquattro novantacinque perché almeno ufficialmente la cosa scompaia troppo Serafini
Il famoso viaggio in Israele tutto perché cerca di portare avanti il partito certo è che permane in alcuni ambienti proprio sull'onda di questa speculazione questo discorso antisemita ma vediamo che un po'trasversale la cosa sopra a sinistra
Credo che tanti problemi con l'antisemitismo non siano stati completamente risolti anzi forse ogni tanto emergono anche in figure istituzionali di un certo rilievo
Riguardo al discorso che stava ghiandole poi lascio la parola Federico varie lui assolutamente cioè c'è un una segreteria nazionale trovato gli appunti scritti in cui Mollicone che credo che sia
Il Federico Mollicone le Casere nazionale del del novantasei che dice noi siamo contrari a questa Europa dei banchieri
Noi siamo per la prova dei popoli noi siamo contrari è chiaro che quelli erano slogan contro la tecnocrazia
Per tenere presente quanto questo tematica sia arrivata fino al due mila ventuno
All'interno del della destra e all'interno di Fratelli d'Italia questa idea e di un'Europa che impostano tant'è che negli anni in cui si parla di Maastricht ausili Javi della Danimarca a non ha votato a favore del trattato l'esempio danese perché Danimarca vuole mantenere la sua sovranità rispetto ad una costruzione europea che imposta dalle élite
Ora
Accanto a questo però ci sono voi PEI quindi accanto a queste parole d'ordine ci sono però persone per esempio come non voglio siamo parenti non siamo neanche vicino
Nel nel carteggio con ritrovato cioè una figura come quella di Muscardini che però era rappresentante per l'euro destra in Parlamento la la quota italiana perché c'è l'alleanza con i partiti
Come c'è adesso anche se prima un po'più spostato a destra
In cui lei invece fa delle proposte concrete cioè tecniche
Sulla necessità di modificare i regolamenti il funzionamento dell'Unione quindi c'è un po'una sfasatura tra una parte di propaganda che resta lungo purtroppo della cultura del partito ma dall'altra parte ci sono anche molti che riflettono cioè la riflessione di casi e la riflessione che non solo è attenta a Lovere pubblicava dice va be ma l'eco lasciamo stare fuori
Dalla munire al mio economista
Diciamo è impossibile siamo fuori dall'euro cioè loro si scontrano
Cioè lui scrive il giorno dopo il mare la direzione nazionale del ventisei ottobre novantadue lo iscrive il ventisette la lettera personaggi col io non approva assolutamente quanto è stato deciso in direzione al solare riguarda l'Euro riguarda Maastricht insomma l'asilo era manco l'ultimo poiché non fosse tra i giovani rampanti legati a Fini è un altro discorso ma era un pensatore uno di quelli che pensavano nel partito come insomma questo anche per dire che insomma qualcuno che pensava all'epoca c'era forse
So sito sul contemporaneo
No grazie a tutti per le domande anch'io rispondo in ordine sparso anche perché mi sembra che le ultime suggestioni date ad Andrea M.
Ci sono un po'una prova generale su qual è stato il concetto dieci politica estera del centrodestra che un'ulteriore sviluppo di questo ragionamento no prima per rispondere a Bruna
Berlusconi poteva non essere personalista mamma
Lo escluderei proprio a livello antropologico nel senso che non è proprio concepibile perché per lui
Tutto si basa su quello cioè in cui fosse quando Istria Berlusconi sia una tendenza a considerare elementi accessori cose che per lui invece erano strutturalmente definitoria no
La domanda c'è e che si collega molta quello che chiedeva Antonio passo ricerca negoziato grande exploit e i cappelli di di di penna alla di quello che era tutte queste cose varie
Però poi che cosa resta cioè alla da un lato teniamo presente che però gli anni Novanta sono un momento e personalizzazione la politica internazionale cioè Berlusconi in questo non è un innovatore c'è Toni Blair che e tanto per fare un caso
Sono tutte figure che spingono verso un modo di fare politica internazionale si recupera
Un'idea un po'reaganiana issare la summit sui reaganiana e c'era però la la diffonde anche sulle medie potenze e questo secondo me è un aspetto che che non va sottovalutato
Per cui sì il negoziato e no ma Berlusconi in realtà non è che dice che il negoziato in ombra non ci debba essere
E che lui si deve sedere al momento apicale di questo discorso cioè questo è un po'quando c'è la luce cioè Luís ecco in questo
Infatti quelle quelle Luís poi in realtà non è che lui vada annegare
Il momento della diplomazia come tessitura infatti io con tutti i diplomatici di alto livello in cui ha parlato da Castellaneta ad alte ci articolazione tra Berlusconi per la fine che lasciava lavorare tranne su alcuni dossier sui quali voleva un suo input forte caso russi è evidente
Però sulla gran parte delle cose e lui cercava di far coesistere le cose
Sì poi ci sono i momenti quelle diplomatici con la ventiquattrore la conferenza degli ambasciatori del due mila due voglio tutti i diplomatici manager ma quella è roba che si sgonfia in un in un attimo ecco per cui e questo ci porta alla domanda di Antonio Bassolino alla fine che cosa resta e politica dell'immagine però allora
A me piace guardare però non lo devo dire a quello liberazioni di Axa seconda Repubblica così però a me piace guardare a quel periodo come a un blocco evolutivo tendenzialmente unitario cioè non Esione non dobbiamo ragionare troppo in un'ottica dell'alternanza centrodestra centrosinistra
In questo periodo cioè ci sono dei momenti in cui il discorso si spezza si polarizzata ma è anche vero che l'Italia si riposiziona
Con provvedimenti e riforme azioni che realtà vengono palleggiare prima dei governi di centrodestra poi del governo di centrosinistra per cui forse la domanda è cosa resta il berlusconismo in parte la riformulerei come si è evoluta la politica estera italiana ecco e c'è poi un discorso che secondo me da non sottovalutare
Il si collega un po'alla suggestione poneva Ciampi era mano su quella che è la domanda che condividiamo cioè realtà però
Questa operazione berlusconiana assenso per
Per la formazione di una politica estera del centrodestra cioè alla fine ma non per citare lo mostra con sunto Ignazzi però c'è un po'l'escluso della Prima Repubblica
E questo polo escluso alla fine che cosa affatto della politica estera precedente ha preso posizione però e tutto un discorso che cosa penso su questo è un lavoro in Parlamento e ci ha mora per la prima volta c'è un discorso secondo me anche di piattaforma che in alcuni casi Seat e più sfumato cioè effimero e così via in altri casi secondo me ha delle ricadute pratiche perché se un oggi mi dice qual è la politica estera il centrodestra e Medioriente di che molto filo israeliana
è e allora ma tutto questo però è un qualcosa che negli ultimi trent'anni è stato modificato
Dal centrodestra ed molto da Berlusconi anche c'è qua c'è in realtà una buona ripartizione perché AN come hai detto tu in realtà risposte Amia e fa cambiare le posizioni del governo in carica
Resoconti pubblica cioè
Cioè
Cioè per cui su un dossier centrale come quello del Medioriente il fatto che si passa da una politica è stata messa in mente filopalestinese
Alla politica estera filo israeliana secondo me dice e di avventura politica estera Prima Repubblica esatto per quel ci sono alcune cose su cui si segna un cambiamento di passo e in ultimo Daniele
Tu dici Berlusconi inizia a scavarsi la fossa da solo perché innesca un meccanismo e se lo mangia però Primo Berlusconi non è De Gasperi cioè non ragiona in questi termini seconda cosa che non c'entri a Berlusconi è l'uomo dei sondaggi cioè Berlusconi non ragiona sul lungo Periodo nel senso più tracce Berlusconi e uno chiama sentire la pancia del Paese c'era per quello che cosa dice io faccio delle cose ma se io avessi una politica estera di lungo periodo a un certo punto il mio consenso crollerebbe sul nella continuità di un azione eccetera per cui lui realtà che cosa in questo è l'uomo di spettacolo del pubblico come dicevamo prima cioè Berlusconi e quello che dice anche otto punto tirerò fuori qualcosa dal cappello che miri metterà un po'di terra sopra alla fossa c'è questa è un po'ci riesce ma insomma fino al due mila sei si ci riesce
Poi la storia azione qua quella veramente tutta da scrivere quella due mila otto due mila undici già abbiamo troppe variabili incerte almeno riusciamo tutti quasi tutti certe lì secondo me il discorso inizia a cambiare lì non riesce più a fare un'operazione di questo tipo ma fino al due mila sei lui se vedi né dove esce con le ossa rotte dall'Iraq
A fine le ha detto italiani mi devono legittimare in politica estera
Benissimo va in Iraq gli italiani non lo legittimano su quel passaggio quel passaggio sono si rilegge tutto i sondaggi le cose
Sono rovinosi però Berlusconi l'aria alimenta cioè la tiene in partita la cosa per e questo è il suo modo di ragionare per cui è una costante successione di segmenti di breve periodo da questo punto di vista
Siamo
Ecco
No però no
Il collega
A chi centra quella altro discorso che vuol dicasi inoltre se un maggiore dell'esercito essa avesse ogni opinione su queste cose
Ambulanti
Salvatore
Coltiva
Compresa
Grazie
Opaco
Beh
Questo microfono
Vuol dire che
Ringrazio naturalmente
Realizzatori ovviamente
All'unisono svolgo penalmente Fondazione
La Fondazione Craxi coloro che
Rappresenta uno e coprire
Questo convegno Alberto
In particolar mente importante è interessante tutta una serie di spunti sinceramente
Forse dovremmo puntare a attenere
Organizzano iniziative di questo iniziative di questo genere perché in fondo rovine in un arco di tempo abbastanza limitato dall'intervento di questa mattina fino popolo vero e proprio cioè soluzioni ente fino alle cinque realtà abbiamo avuto tutta una serie di vignette sollecitazioni particolarmente in voga
L'unica devo dire che ridire che faccio
Non sopporto il corso del portone neanche del Pubblico ribadita a poltrone perché non si sa mai commettere gli appunti
Uno abbindolata cose di questo genere e perché avendo io devo del mio ginocchio sinceramente stando in piedi non mi fa particolarmente piacere Paco Gran Bretagna si fanno spesso cercherò di essere abbastanza breve
Abbastanza
Pagate
Prendendo invece delle considerazioni situazioni serie
Non è facile fare dal punto delle conclusioni
Di ciò che ho sentito devo dire sono stato particolarmente attento perché vorrei
Cercare di riprendere alcune derive
Le osservazioni che sono state fatte dai colleghi che allo stesso tempo però anche così compiere alcune considerazioni di
Personale
A un certo punto di vista il
Titolo giuridico in questo volume pubblicato lo scorso anno dalla rinascita al declino Prodi la risposta sarebbe anche semplice seguendo il mondo non ci siamo riusciti e siamo rimasti indietro quindi la risposta sarebbe davvero molto rapida
Però alcune delle considerazioni di oggi invece fanno
Ritenere chi le valutazioni sono a volte più
Più complesse le situazioni più
Più complicate e che cosa vorrei cercare
Oggi ma creduto cioè un atto criteri Bocchi credo sia
Di duecentottantasei del mille novecentonovantotto e all'atto appunto un'inchiesta italiana della transizione
Io però scusate l'invito che abbiamo un momento di tempo vorrei anche sottolineare che a mio giudizio questo qua questo atto di tempo sono dieci undici anni età così tempo molto complicato in cui devo dire troviamo di fronte sia per ciò che riguarda la politica estera italiana sia per ciò che riguarda il contesto internazionale a situazioni abbastanza abbastanza diverse tra loro
E sul piano internazionale basterebbe ricordare che il mille novecentottantasette come certamente il mille novecento
Poco ben centottantasette abbiano ancora l'Unione Sovietica cento apriva i suoi problemi però nel mille centottantasette fino al mille centottantanove nessuno riteneva
Passato il mille novecentonovantotto ritirare
Neanche la federazione russa forse riesce a stare in piedi visto che tutto sommato se non Balbi novecentonovantasette c'è questa gravissima crisi
Economica oltre naturalmente alla gravissima crisi recitato in crisi politica e nel mille novecentottantasette abbiamo ancora con la lega degli Stati Uniti
Io centonovantotto abbiamo come certamente si tratta di due parte si tratta di due
Situazioni e di due arte alta completamente completamente diverso in mezzo naturalmente abbiamo gli anni che vanno dal mille novecento ottantanove al mille novecento al mio centonovantadue
Però credo che questo sia vero anche per ciò che riguarda per ciò che riguarda l'Italia anzi
E se permettete
Credo che appunto Giovanni Orsina stamattina ricordava come l'Epiro di trazioni
Valgono fino a un certo punto sono sempre arbitrarie
Però insomma qualche volta sono anche ruotano anche utili no quindi il tentativo in fondo di individuare dei momenti di svolta degli elementi di discontinuità al contrario di a di continuità e quindi se mi permettete io cercherà di così di sottolineare dei momenti di diversità nel ruolo internazionale dell'Italia
In questi dieci undici anni mio diritto hanno trovato i quattro mi dispiace non sono pochi
Però io credo che siano effettivamente utili per farci capire che cosa cambia in questi dieci undici anni
Nella posizione di ritaglio sullo scenario internazionale prima di tutto io direi che c'è un periodo che va dal mille novecentottantasette al mille novecentottantanove un secondo che va dal mille novecento
Ottantanove probabilmente al mille novecentonovantadue un altro che mi ha sempre lasciato perplesso perché non so se in fondo ci sia veramente però io ritengo di sì quando manca due novantaquattro nato nel novantaquattro la al novantotto
E quali sono le caratteristiche questi periodi perché tutto sommato io ritengo che sia opportuno sottolineare l'esistenza di momenti diversi di momenti di momenti di cambiamento era cerco di andare molto rapidamente e quindi sono delle immagini nove di specie di di Flash su cui otto ma se si vuole si può
Puro naturalmente riflettere ma periodo mille novecentottantasette mille novecentottantanove noi lo vediamo retrospettivamente
è la fase conclusiva di quel periodo in cui fosse la classe dirigente italiana riteneva che l'Italia avesse raggiunto l'obiettivo che
Tutte devo dire classi dirigenti del Paese siano apposte dopo la fino alla seconda guerra mondiale quindi raggiungimento del riconoscimento
Dell'Italia come una media Potenza regionale quali sono apparentemente diciamo gli elementi che mi possono dire dare questa visione no che allora era una visione ottimistica circa
La posizione internazionale dell'Italia se ne prendiamo l'ottantasette ottantanove quindi non siamo già non siamo più nel periodo craxiano e però l'idea che tutto sommato l'Italia avesse delle capacità propositive avesse delle possibilità di incidere
Sullo scenario internazionale attualmente non voglio annoiarvi non abbiamo il tempo di andare in dettaglio ma basta basti pensare a due o tre episodi il primo
La missione di De Mita
A Mosca che dal punto di vista italiano è un momento importante nel momento in cui si richiede l'Italia a un interlocutore l'interlocutore Gorbaciov otto c'è la possibilità di sviluppare dei rapporti importanti non solo sul piano politico ma anche naturalmente sul piano sul piano economico so benissimo cosa inno di poi possiamo dire tutto questo e non solo di un'illusione appreso nel mille novecentottantasette non lo era anzi padre non dimentichiamocelo
E se guardiamo posizione di Gorbaciov affogò faccio a frodi Chighine fino addirittura al mille novecentonovantuno
Che l'Italia di Andreotti sia un interlocutore importante inutile ritornare su cose che che sappiamo l'appello di Gorbaciov Fava Andreotti
Dopo ciò che era accaduto in casa in Lituania no tu sei l'unico che può risolvere i capi poi dare una mano con gli altri
Appunto rappresentanti del G7 e così via e se io penso alla formazione del governo Andreotti e alle posizioni di De Michelis Campese Michelisz riscopre la direttrice tradizionale dell'Italia verso l'Europa
Diciamo danubiano balcanica usiamo questo termine no quindi l'iniziativa adriatica alla quadrangolare che poi sarebbe trasformata in pentagonale in esagonale e così via anche in questo caso naturalmente col senno di poi dovremmo dire erano tutte illusioni
Ci sono poi rivelate senza senza contenuto
Però in quel periodo ci credeva e si vedeva che fossero delle scelte politiche importanti e siccome appunto di solito io però questa mania di a sottolineare la questione dell'immagine no l'immagine che l'Italia proietta di sé all'esterno ma anche l'immagine che gli altri hanno
Hanno dell'Italia non dimentichiamocelo cioè l'immagine dell'Italia fino al mille centonovanta all'estero un'immagine positiva oggetto più diciamo sulla società e l'economia che non sulla e non sulla classe politica
Però devo dire per ciò che riguardava sociale economica andatevi a leggere voglio dire la grande stampa internazionale di questi al Periodo
L'Italia è un paese che si sta modernizzando paese esce un Paese che ha un'economia che funziona venuti sappiamo attualmente non era vero ma insomma questo era ciò che veniva detto
E poi che vedo
Mio collega appunto francese io ricordo meno centonovanta il famoso numero speciale del Nouvelle Observateur dedicato all'Italia il titolare le mi rattrista agli enti miracoli italiani Trenitalia sto Paese fa miracoli ma
Quindi voglio dire non è che fosse solo una questione di rappresentazione italiana verso le stelle anche una visione degli altri avevano avevano dell'Italia
Allora possiamo chiederci se fossi illusione e realtà
E qui vengo diciamo alla seconda seconda fase quindi a quello appunto dal mille novecentottantanove al mille novecentonovantadue
Su cui appunto vorrei andare molto molto rapidamente perché devo dire l'ho sostenuto in più di un in più di un'occasione cominciando appunto da quel volume sui governi
La sua politica estera degli ultimi governi Andreotti periodo mille novecentottantanove al mille novecentonovantadue
Pone in luce il fatto che il cambiamento internazionale cioè la fine della guerra fredda il Trattato di Maastricht e tutto ciò che il trattato di Maastricht implicava dal punto di vista del va tutto economico
E quindi in parte anche dal punto di vista politico
Troppo e tutto questo ponessi rilievo tutte le debolezze strutturali
Dei successi degli anni mi successe negli anni ottanta e qui basterebbe fare l'elenco insomma in parte sono Fini che sono stati già anche ricordati da alcuni dei colleghi che hanno parlato ampi parlato oggi
Naturalmente l'impossibilità di svolge un ruolo centrale nel processo che avrebbe condotto la riunificazione tedesca
Modesta ricordare la famosa battuta allora in mente che Fenoglio hanno parto degli enti a quel centro che nulla e al di là di tutto questo qua significava va be'ci sono i quattro vincitori della Seconda guerra mondiale
Da quindi addirittura la riscoperta del fatto che l'Italia avesse perso la guerra no
E dove c'è appunto firmare un trattato di pace come quello del mila centoquarantasette che in fondo gli viene ricopiato implicitamente poiché centrate
Agli inglesi americani francesi sovietici per i siti contro più noi tedeschi voi dove stavate avete perso la guerra cavate anche un un alleato minore
è farebbe pensare che anche
All'idea come facciamo a far fronte alla riunificazione della Germania
Io credo che una delle idee qui interessa anche di Andreotti fosse l'ipotesi della riforma della CSCE perché perché Andreotti riteneva che l'Unione Sovietica allora ancora Unione Sovietica avesse un posto nel nuovo equilibrio nel nuovo sistema però sistema europea post guerra fredda
Insomma non mi pare che i risultati siano stati poi particolarmente entusiasmanti a parte questo è vero devo dire di tentativo appunto di Berlusconi Pratica di Mare di rapporti con la Russia e così via
Quindi alla fine potremo andare avanti la crisi jugoslava voglio dire l'Italia è il Paese che sostiene il tenere in piedi una confederazione jugoslava come va a finire
I tedeschi nostri Città del Vaticano relativa dichiaro subito il loro favore nei confronti dell'indipendenza della Slovenia e la Croazia riunirà la verità può fare e quello di adeguarci
E riesce a riconoscere quando in realtà sapeva benissimo che diciamo questo questo aspetto
Questo che
Questo vediamo se questo funziona
Il dicevo sapendo che in realtà tutto questo è negativo gli interessi per gli interessi italiani
Si potrebbe andare avanti il problema della
Della crisi dell'Albania quindi naturalmente il primo fenomeno il primo fenomeno importante dal punto di vista migratorio la guerra del Golfo e e per finire naturalmente col Trattato di Maastricht sì Cetto Trattato di Maastricht
Ma il vincolo esterno
Il ruolo di Cariulo di Ciampi ma io vediamo l'altra faccia della medaglia
Perché vengono posti voglio dire cinque parametri di Maastricht perché guarda caso ripongono soprattutto i tedeschi e gli olandesi
Repliche una conto assicurazione contro l'Italia somma ovvio cioè se io voglio fare un euro che assomiglia al marco
Beh il fatto che ci sia l'Italia con la lira non depone molto bene e quindi mettiamo dei bei paletti se sono bravi riusciranno a fare i compiti a casa stanno dentro e se no stanno fuori
Alle perché nel mille novecentonovantadue quando cioè la crisi
Economica ragazzi crisi monetaria alla fin dei conti i tedeschi salvano il franco francese ma lo salvano Lavino salvano lire italiana proprie ragioni anzi piglio se la lira e fuori dallo SME
Va be'vedremo poi ci riuscirà a partecipare ovviamente al il gruppo dei primi Paesi che adotteranno la moneta unica ecco in questo caso sul permettete io però vorrei fare anche una
Un Bleve
Digressione che mi è stata suggerita da alcune delle osservazioni di oggi a proposito appunto del Partito comunista
Partito Comunista e la posizione conto naturalmente la guerra del Golfo e così via però non dimentichiamo che in realtà perché il comunista sulla questione la guerra del Golfo
Non è l'attore più importante fattore più importante che guida il movimento pacifista al mondo cattolico
E tra l'altro provoca una divisione all'interno dalla democrazia cristiana non dimentichiamoci questo un periodo anche di rotture di tradizionali rapporti
Andreotti in fondo che l'uomo vicino alla Curia eccetera si ritrova ad avere a che fare con un Vaticano che prendere posizione io sono completamente diverso rispetto a quello del governo e la Democrazia Cristiana la Democrazia cristiana si spacca
Ricordiamo discorso Formigoni è stato ricordato si astiene Formigoni e quello che va anche in Iraq voglio dire
A dire messa da Mohsen in fondo un bravo ragazzo così naturalmente vi si liberano un po'di ostaggi gli ostaggi italiani
Cioè e Formigoni allora si era un giovane ma era un giovane e promettente camino considerato uno dei leader no dell'est tra così astro nascente della della Democrazia Cristiana
All'Osservatore Romano critica al Governo Andreotti sulla questione degli immigrati in occasione della crisi della crisi albanese effettivamente c'è un cambiamento una serie di rottura nei rapporti tradizionali a interno all'interno del mondo politico
E anche soprattutto all'interno all'interno al mondo cattolico i democristiani del Nord Est sono favorevoli al a che l'Italia riconosca subito l'indipendenza dalla corazza dallo Peña guarda caso voglio dire fosse conto il governo nazionale
E va be su Maastricht è inutile che ci ritorni
Perché noi tutti sappiamo che c'è una serie di questioni relative a Maastricht perché favoriscono insieme alla fine della guerra fredda la fine del sistema rapì nel sistema politico italiano
E berrei diciamo al terzo al terzo punto la terza fase quindi quella che va dal mille novecento
Novantadue al mille novecento novantaquattro ecco didattico assicura
Se possiamo parlare di una posizione internazionale dell'Italia in questa fase perché potremmo dire no ma in fondo gli italiani erano preoccupati d'altre cose
A c'è naturalmente Tangentopoli c'erano dei governi debolissimi governo Amato va be'il governo al governo Ciampi e così via
Quindi
Altre cose a cui a cui pensare no problem soluzioni interne anche l'immagine dell'Italia non dimentichiamoci noi abbiamo o messo da parte casualmente e non lo voglio dire che fosse un elemento negativo ma non dimentichiamoci
Voglio dire aspirato la criminalità organizzata
Novantadue novantatré
E cosa pensate che fosse l'interpretazione voglio dire degli altri paesi dei leader politici delle opinioni pubbliche di un Paese in cui devo dire la mafia quindi un'organizzazione criminale e ha in grado di mettere sotto scacco voglio dire
Poco erano le forze politiche e così via per certo non credo che ne pensassero molto molto bene
Il allo stesso tempo però ecco io vorrei sottolineare un aspetto che credo a volte non trascuriamo perché il novantadue rappresento un po'anche l'inizio del quel decennio
Del cosiddetto nuovo ordine internazionale no fine della storia l'idea che in fondo l'Occidente ha vinto la guerra fredda sarà in grado di imporre le proprie visioni e il diritto di intervento umanitario e così via
Cioè non dimentichiamoci questo il momento in cui l'Italia decide avendo ben altri problemi
Di partecipare alla missione in Somalia e perché perché perché naturalmente questa uno dei pochi modi in cui si riteneva in fondo l'Italia riesce a dimostrare
Che ancora una politica estera e che riesce persino a tentare di inserirsi nel nuovo ordine internazionale questo poi diventato una costante per tutti gli anni Novanta quindi l'idea che noi partecipiamo a tutte le missioni possibili immaginabili no
Siamo andati anche a Timor Est e io dico sempre mi chiedo quanti italiani sapessero di povertà dove stava insomma però ci siamo andati siamo andati in Angola soldati in Mozambico insomma Prodi abbiamo fatto il giro del mondo
O non discuto sulla capacità delle forze italiane forze armate italiane sicuramente hanno fatto il loro dovere
Naturalmente ci può chiedere qual è stato poi
Il vantaggio politico di questo impegno io sinceramente su questo avrei qualche qualche perplessità insomma
E infine mille novecento novantaquattro mille novecento novantotto ma ecco io quale ritengo che sinceramente governo Berlusconi lo vedo come
Una sorta di veramente l'intermezzo molto molto molto breve in cui si probabilmente c'erano alcune ipotesi c'era la volontà di un certo cambiamento anche la politica estera ma fondo sette otto metri d'acqua che sette mesi tra poco credito veramente molto molto breve e debbo dire non particolarmente fortunato se noi pensiamo naturalmente a Genova devo dire che insomma non è stato un momento particolarmente particolarmente fortunato
E invece io credo che sia ricco è stato ricordato in diverse relazioni
L'importanza lo dicevo Daniele Pasqui non c'è oggi e così via
Della questione naturalmente del del governo Prodi e l'idea
Lo in fondo il governo Prodi con
Agli oltre l'avesse un solo obiettivo
Fondamentalmente quello di entrare nel famoso primo gruppo dei Paesi avrebbe adottato adottato la molti la moneta unica ed è stato ricordato appunto questo slogan dobbiamo entrare in Europa no
Che appunto ha poco senso geograficamente e culturalmente storicamente risalga a me sembra che stia in Europa ecco non vedo dove stia
Però non ha avuto un grande successo mi ha ricevuto anche un largo consenso perché ha saputo mobilitare probabilmente un'opinione pubblica che in fondo voleva credere
Che l'entrare nell'Euro capitali per primi lanciavano l'euro zona rappresentasse
Qualche cosa di diciamo di io dico di di di complesso che avevo un forte rapporto anche con le vicende interne
Perché però dimentichiamoci cioè l'Italia è l'unico Paese al mondo occidentale che a causa della guerra fredda accadrà fino alla Guerra fredda e in parte di Maastricht
Vede sostanzialmente crollare il proprio sistema dal sistema politico e non accade in nessun altro Paese occidentale
Questo accade nei Paesi dell'Europa proprio comunista però in Italia capita
Il e allo stesso tempo
Io credo che fosse un po'una specie di di di di l'idea di una larga maggioranza di italiani io son convinto che anche una parte degli elettori del centrodestra alla fine dei conti accettassero l'idea che fosse importante entrare nel primo gruppo dei paesi che avrebbero adottato
Che avevo datato alla moneta unica un po'per orgoglio nazionale insomma se vogliamo veramente
Ma anche forse come l'idea che questo rappresentasse
La fuoriuscita dalla crisi di Tangentopoli cioè è la fine della crisi Tangentopoli grazie all'ingresso dell'Europa
L'Italia sarebbe stata in grado di acquisire tutti gli aspetti positivi dell'Europa autorevole Europa mitica in cui tutto funziona tutti sono bravi da burocrazia all'europea di Bruxelles alla migliore del mondo
O in Germania tutto funzione in Francia tutto funziona e noi diventeremo come il lavoro grazie grazie a questa e
E tra l'altro questo devo dire per farci capire anche il rapporto stretto tra politica interna politica e politica estera cioè alla fin dei conti l'Ulivo che cosa L'Ulivo e L'Unione
Degli ex democristiani di sinistra dagli ex comunisti e di un po'di rappresentanti dei partiti dei partiti laici
Cioè mettere insieme queste tre componenti non è che fosse una cosa reversibili facile insomma tradizioni Rolo un pochino un pochino riverse
Cioè l'Europa è l'unico collante dell'Ulivo per la scelta europeista è l'unico collante dell'Ulivo certo sì c'è anche il discorso di contrapporsi a Berlusconi ma questo tutto sommato è una dedico negativo con l'obiettivo positivo ma un grande obiettivo un grande così Obiettivo positivo e devo dire credo che ci fosse anche la convinzione diciamo di inserirsi in una visione generale delle relazioni internazionali no provate a pensare nel novantasette novantotto c'è questa
Passa provato un po'verità ridere ma l'idea dell'Ulivo mondiale no
Abbiamo Clinton negli Stati Uniti c'è Tony Blair che era diventato un po'fino all'Iraq hanno fino all'Iraq era bravissimo era new labour quel futuro etc conciliamo globalizzazione libero mercato però siamo allo stesso tempo in qualche modo progressisti
E c'è questa visione in fondo di fondo cioè l'Italia degli entra in una corrente che quella importante quella
Dominante su scala su scala mondiale d'altro canto non dimentichiamoci
C'è anche l'accettazione da parte quello di degli ex comunisti del libero mercato non dimentichiamoci quello che allora si diceva eravamo tutti i liberali sono intervenuti i liberali l'Italia è un Paese in quel partito liberale prenderà il tre per cento
Però devo dire negli anni novanta tutti liberali
Il e questo devo dire però anche qua al c'erano degli elementi questo devo dire ci ha ricordato stamattina
Leonida si è vero che dopo i governi successivi posso del due tre per cento con un po'diminuisce perciò otto solo debito pubblico però se non la guarda un po'del lungo periodo più o meno quasi sempre lo stesso poi la mia sensazione che questo successo abbia dato un po'la testa no
L'idea bene ci siamo arrivati basta abbiamo fatto tutto che non era vero permette al momento di per
Pezza era correre al momento d'arrivo
E non dimentichiamo cioè questo ormai lo sappiamo l'Italia e interna dell'euro zona perché con la dice che l'Italia deve entrare per ragioni politiche
Perché naturalmente gli olandesi ma neanche per sogno e devo dire certi settori in Germania non è che fossero particolarmente particolarmente soddisfatti particolarmente contenti quindi credo che questo Successo poi dopo se la mesta così un successo a un successo episodico
Devo dire sto arrivando ai venti minuti quindi cosa concludo
Inseguendo il mondo abbiamo inseguito il mondo se ci abbiamo provato a inseguire il mondo il mondo però era molto più complicato di quanto fossero e non pensassimo e se dovessi dire
Un declino perché questo è un po'va bene motivava tu sei un declini stare conservasse la parolaccia il
Al declino declino dell'Italia grande clima di tutti gli altri
Cioè voglio dire noi anticipiamo solo
In questo pienamente d'accordo con con Federico Niglia la personalizzazione della politica
No il declino dei partiti tradizionali Italia anticipato le cose poi sono accadute in altri in altri Paesi devo dire
Il Partito socialista in Francia esiste ancora poverino insomma ecco sì non mi sembra che stia accanto praticamente amo la così
Ma voglio dire Berlusconi entra in politica all'improvviso
Sì è vero ricostruisce un partito che tutti a un partito di plastica
Adesso non è per così per far polemica è solo una battuta ma voglio dire
Ma il matto
Prima che si presentasse ma chi lo conosce infatti e a marcia in quanto tempo l'hanno creato tre quattro mesi quindi devo dire
Fosse di tagli anticipato dei processi in altri Paesi sono avvenuti successivamente
E per quanto riguarda il declino averlo capito
Voglio dire l'Italia non conta certamente più in tutta una serie di arbitri l'Europa è diventato fosse l'unico
Ambito in cui l'Italia può fare la politica estera ma la politica europea ormai non è neanche più politica estera la politica interna più naturalmente sarebbe tutta la questione o sollevare su chi fa la politica estera
Perché naturalmente aperti Federico Niglia ma anche perciò dottoranda ricordato a raccoglieva la politica estera ormai lo fa forse il Presidente del Consiglio il ministro dell'economia e diciamo che la vita nel nostro Paese il Presidente della Repubblica
Cosa abbastanza singolare insomma vi immaginate adesso il segretario generale di Palazzo anzi dalla Farnesina
Che dice
Al presidente la Repubblica che vuole mandare una lettera al presidente degli Stati Uniti no che rappresenta l'ingrato compito mio comandare una lettera gente agli Stati Uniti caso di conti quindi di Rossi Longhi
Quindi adesso ma nessuno si sognerebbe neanche di pensarlo insomma chiaramente quindi le cose sono molto cambiate come sono cambiate anche in altri Paesi voglio dire anche in altri Paesi alla fin dei conti i ministri degli Esteri ministri degli Esteri contano meno su questo ci sono lupi questo per tutti chiaramente quindi in realtà c'è un processo che è molto più ampio di cui l'Italia è uno degli elementi in alcuni casi con aspetti più forti altre più deboli positivi negativi questo si può discutere ogni paese ha la sua roso storia la sua individualità però è un processo di carattere di carattere più generale
Noi scusatemi se io lo dico così un po'una battuta
A un e naturalmente so che ci sono tutte le controindicazioni del caso ma quando io sento dire
Non ho sentito dire qualche giorno fa un telegiornale lo riguardo all'immane ma insomma è capitato ci sono riuniti il leader del G7
I Sette Grandi della Terra
Quanto di una scusami son due Paesi uno c'è un miliardo e quattrocento milioni di persone un alto cioè un miliardo e trecento milioni di persone e quindi non sono i piccoli della terra però sapevo contano nulla sta il mondo è cambiato
Che il mondo è cambiato e quindi devo dire anche nomi anche quello dell'Italia sia radicalmente cambiato però mi chiedo se anche il ruolo degli altri
Non sia cambiato mettiamo da parte gli Stati Uniti gli Stati Uniti è chiaro c'è anche una superpotenza militare nessuno nessuno lo nega pazzo ma voglio dire se prendiamo qualche città italiana qualche città francese qualche città tedesca
Media
Fosse grande come un quartiere di una città cinese o di una città indiana quindi forse diciamo dovremmo ragionare in maniera in maniera diversa
Per cui devo dire sì tutti quanti noi europei stiamo inseguendo il resto il resto del mondo questa la sensazione che o non sono solo possiamo solo riunisce lo stiamo e lo stiamo inseguendo
Speriamo di riuscire a raggiungere questa meta no non poco ma il discorso chi parte Pivetti pattern occorrono e produttivo Bach partiamo con un handicap
Speriamo di cosa gli attrattori di farcela non sono ottimista ma questo discorso diverso brigate scusate
A comunque
Sacro