Intervista a Oliviero Ponte Di Pino autore del libro "Cultura. Un patrimonio per la democrazia" (Vita e Pensiero)

Radio radicale è un soldo da Giuseppe Leuzzi Covington culturali che cosa sia la cultura cosa si intenda per cultura qual è il rapporto tra politica
Offerto oggi Vito istitutivo l'appunto uno due mila e ci sta patrimonio quella di Gorizia unica
Anche a seguito delle collegato diversa organica dipendenza
Oculomotore Oliviero ONPI di Pinocchio oscuro va bene ritorna o alla ritornato in rosso
Grazie mille grazie a voi e sono molto felice di potervi raccontare di questo libro
Allora lavora sulla e consegnare dorature filosofica sia vediamo impresa a Milano allora
Il danno subito ci si dedica un libro richieste c'era un teste
Qual è la tesi brano in cui scegliamo un po'lunghi lunghi
L'allora la tesi centrale è che in qualche modo la cultura il dibattito sulla cultura sia un elemento essenziale della democrazia
Lo dice la nostra la nostra Costituzione e io cerco di raccontare come questo debba cadere come questo possa accadere quindi la tesi centrale che perché esista una vera vita culturale e democratica
Bisogna lavorare devono esserci delle politiche che vanno in questa direzione
Ci sono delle massimi dell'Italia repubblicana in cui possiamo marciare indignare replica per che sul piano della politica culturali ci sono stati
Ci sono state in realtà diciamo così che
Quello che è successo e che ci sono state tante azioni ma non c'è mai stata una vera politica culturale almeno diciamo il fascismo ce l'aveva ovviamente con tutta una serie di caratteristiche la prima delle quali era che non si trattava
Di una cultura democratica anzi era l'esatto l'esatto opposto
In passerella sono Luca o vero ponte di Lima
Non ho capito scusa tecniche senso non era Democratic
Perché la curatela culturale ha ragione diciamo così che la cultura del del fascismo c'era una cultura che aveva come obiettivo quello di una propaganda politica e quello sostanzialmente i
Disegnare al popolo italiano tutta una serie di informazioni nozioni eccetera eccetera per formare dei veri italiani quindi era tutto l'opposto di una politica democratica infatti quello che aveva inventato il fascismo era il ministero della cultura popolare ed era il ministero che dovrà per l'appunto trasmettere i valori del fascismo a tutta la popolazione quindi era l'opposto di quello che
Una cultura democratica questo almeno a mio parere però che questo poesia ovviamente nella natura di uno Stato totalitario
Però erano avevo subito correggerla
Gli storici
Della delle istituzioni non lo considerano uno stato io lo considerano il fascismo non sa
A Daniele allora diciamo così si può discutere a lungo ma che non fosse uno Stato democratico e che manicheo futuro polare non fosse una ha fatto cenno non non lavorasse al a una democratizzazione della cultura mi sembra anche abbastanza evidente
Anche se l'enciclopedia Treccani
Aveva dava delle possibilità di apertura anche anch'
Collaboratori non fascisti che solo una allora ad diciamo se vogliamo possiamo parlare un'ora di quello qual è stata la cultura
No no per finisco la frase su secondo potrà parlare a lungo di quella che è stata la politica culturale del fascismo io
Anche nel libro racconto che il fascismo in qualche modo
Sviluppato una serie di organismi e di entità che hanno lavorato a una sostanziale modernizzazione della cultura italiana penso alla Accademia single Silvio d'Amico penso a Cinecittà eccetera
Dopodiché è chiaro che l'impostazione generale che ha dato
Antica in ovviamente consonanza con quella che è stata poi la politica di quel di quel regime
Poi di fatto noi abbiamo successivamente nel dopoguerra
Pagato in qualche modo la diffidenza del del del corpo dei padri costituenti nei confronti di una politica culturale imposta dall'alto tant'è vero che a lungo l'Italia non ha avuto un Ministero della cultura aveva il ministero per i beni e le attività culturali che non è il ministero della cultura è arrivato molto tardi negli anni ottanta e ministero della cultura si chiama da pochi anni
Quindi diciamo che quell'eredità ancora ce l'abbiamo
No nella missione diciamo così repubblicana umana proprietà rimanerne riabilitando concezione della dura riconoscesse entrambi
Non diciamo allora ma
No no non ho capito scusa il punto
Il punto è che anche nelle quindi andava nelle
O ancora reso sicura sicuramente che diciamo così che non c'è stata una
Politica culturale e non c'è stato un investimento in cultura realmente significativo l'Italia se guardiamo alle classifiche
Europee
Per quanto riguarda sia la partecipazione culturale sia l'investimento in cultura delle famiglie e dello Stato la spesa in cultura la partecipazione culturale
è molto molto bassa
Altra aggravante diciamo così della situazione italiana che noi abbiamo il più grande patrimonio ce lo raccontiamo i beni culturali del pianeta perché abbiamo tantissimi per esempio siti culturali UNESCO eccetera
E questo implica che va una gran parte delle risorse va destinata per la conservazione dei beni e la parte destinata alle attività in qualche modo minore residuale
Il rischio è quello di avere una sorta di museo Ifi che azione anche un po'vecchio stile della cultura e non un'idea di cultura come motore attivo di sviluppo credo che questo è il nodo fondamentale che cerco di raccontare nel libro
Ma accusa server culture muri viene dedicato quarto capitolo su su
Allora diciamo così che noi siamo diventati consapevole negli ultimi anni
Più consapevoli di quanto non lo fossimo prima per lo meno che la cultura a una serie di conseguenze sulla vita sociale e sulla vita civile noi abbiamo anch'io ho sempre pensato che la cultura avesse un ruolo importante fondamentale nel mio si Lupo personale nel mio sviluppo personale nel mio sviluppo di competenze la cultura mi permette di sapere tante cose che mi sono utili poi nella mia nella nella mia vita
Dopodiché è quello che stiamo imparando quella che mi hanno parlato negli ultimi anni ed è l'accusa che è che la cultura diventano anche un importante motore di sviluppo nel momento in cui ne portiamo
Questo discorso da un piano individuale un piano sociale collettivo già accorgiamo che la cultura diventa una leva per tantissimi processi processi di sviluppo dei territori processi di sviluppo e di coesione sociale territoriale anche nei quartieri delle città con tanti pur con tanti problemi la cultura aumentar capitale cognitivo di una collettività e quindi la sua capacità di sviluppare immaginare progettare il futuro sono quelle che il vichinghi gli studiosi di questi temi chiamano capability cioè la capacità di immaginare un nostro futuro un futuro migliore una vita migliore e
La le diciamo così la capacità di dotarsi degli strumenti per realizzare questa vita migliore
Questo è sono alcuni degli elementi in ultimo che aggiungo riguarda in qualche misura il welfare e la la e la sanità c'è stato un importante indagine dell'l'organizzazione mondiale della sanità nel pubblicata nel due mila diciannove
Dove sono stati analizzati tutta una serie di studi sull'impatto per la cultura sulla salute e sostanzialmente se hanno scoperto che è meglio investire
In cultura cioè spingere le persone a fare attività culturali che in qualche misura in cortile di psicofarmaci costa meno e ha effetti migliori quindi in una prospettiva diciamo da ventunesimo secolo la cultura non serve solo e soltanto a coltivare la bellezza e ha sviluppare gli individui nel loro sviluppo personale ma può avere anche degli importanti in parte ricadute sul sociale
Naturalmente la televisione
Ah insicurezza dopotutto il modo di fare cultura concepire no cultura Pia basti pensare al Salone del Libro di Torino che inventata una cartina siamo auditor sono in molti protagonisti ormai lì soli libri
In cui si parla per tredici ore
E lo stesso sono i protagonisti oggi avvolto Silvio Berlusconi è stato diciamo così nuovi colpevolisti maggiore se non il maggiore questa re assoluzione della missione culturale
Una cena nuovo
Sì allora nel libro cerco un pochino di raccontare quella che è stata l'evoluzione dei consumi culturali e mi appoggio a un importante filosofo che schiamazzi Grunwald Oman
Diciamo che Paloma individua tre fasi in una prima fase la cultura uno strumento di distinzione cioè i consumi culturali miei consumi culturali definiscono chi sono in opposizione agli altri quindi semplifico radicalmente
Se vado alla Scala se mi piace un certo tipo di musica se leggo i classici se diverso in un certo modo appartengo a una certa classe sociale
E invece leggo fumetti ascolto all'altra eccetera eccetera stop da un'altra parte quindi diciamo che in una prima fase quello che individua Bauman sono l'età della distinzione la chiama così sono dei consumi culturali che in qualche modo mi qualifico l attraverso i miei consumi culturali Nicola Lisi
Una seconda fase Baumann la definisce età della pedagogia ed è sostanzialmente l'Ottocento e il Novecento quando con la scolarizzazione di massa
Con le società moderne in qualche modo la cultura diventa uno strumento di formazione della collettività quindi è un album dura che di insegna quelli che sono i valori della nazione è una cultura che ti insegna a quelli che sono i lavori che ti servono le cene di competenze che ti servono per le varie professioni eccetera eccetera eccetera ed è anche una un Tura che serve come nei regimi come il fascismo o come il comunismo in qualche modo ha indottrinato e formare la popolazione poi c'è una terza epoca che Bauman definisce l'età dei consumi
In cui noi abbiamo un'offerta gigantesca dei consumi culturali e qui entra Berlusconi quando si passa dalle due televisori distratto tre reti distacco
Un'offerta televisiva sterminata in cui noi consumatori scegliamo
Che tipo di consumi culturali vogliamo preferiamo decidiamo di di di utilizzare di consumare
Nel nostro tempo libero diciamo che Berlusconi entra pienamente in questa fase in cui
L'offerta culturale diventa molto varia e la cultura diventa sostanzialmente oggetto di consumo quella che stiamo a a vivendo adesso da un certo punto di vista è una fase successiva è una fase che possiamo definire della partecipazione che è quella della Rete è quella che ci crede chiede di partecipare e di essere produttori di contenuti anche noi consumatori e questo in qualche modo cambia la natura stessa della cultura diciamo che questo è un pochino il quadro che ho cercato di delineare nel libro
Pena il libro infatti scritto in maniera non dico molto chiara direi nonna semplici fino a Massimo brutale inglese governi al Nablus vera questo congresso all'intelligenza artificiale c'è senso siccome ribalta
Uno
Ecco
Quello che sta succedendo adesso è da un lato una situazione dove abbiamo tantissime opportunità ma anche moltissimi moltissime rischi
è chiaro che in teoria tutti quanti noi
Possiamo partecipare alla vita culturale possiamo scrivere sui sociali eccetera eccetera ma siamo al tempo stesso straordinariamente manipolabili e siamo diciamo così mappa di dagli algoritmi che ci seguono minuto per minuto e che sanno tutto quello che facciamo e quindi da questo possono in qualche misura inferire i nostri gusti il nostro stato d'animo eccetera eccetera e quindi diventiamo
Obiettivi di una comunicazione straordinariamente targhe Pizzata e sta veramente efficace perché noi otteniamo tutti questi servizi gratuiti dai sociale o da altre o da altre piattaforme perché di fatto gli regaliamo
O gli vendiamo in cambio di questi servizi tutti i nostri dati allora in questa chiave molto complesso riuscire a capire quelle che possono essere le nostre potenzialità quello che può essere lo sviluppo culturale in nel senso che la Pietro il punto fondamentale come riuscire a preservare in tutto questo alla Busby di bambini di Bobo
Credo che la cultura abbia sostanzialmente questi enti sostanzialmente questo è importante valore aggiunto
Ho detto rifarci esercitare lo spirito critico allora tutta discussione su temi culturali e il dibattito si impegni culturali per questo motivo nel secondo me punk essenziale il primo pratica
Bene di riffa o di Raffa Oliviero siamo riusciti a portare a termine anche se no non avrei voluto costituire un po'una li vedo in circostanze un po'ordini furono fortunosa in una stazione ferroviaria
Questa versione di un lusso vessazioni circoli nautici anche non più video e in cui la lotta convivenza era un freno che parte in treno che arriva credo che sia corretto l'essenziale di questo libro che poi naturalmente corressero scoperto un'etichetta si sa che italiens scompiglia ossesso spessissimo dalla lettura le pagine Oliviero Ponte il vino uno patrimonio della democrazia pubblicato
Ho una vita e pensiero ringrazio di vino con del vino a cui auguro buona prosegue in seduta così anche a voi era presto ai continuiamo a discutere di cultura tempo è ovvio soprattutto alla afgane di quella seria ritrovare quella russa
E normanna la fuffa e spesso ci propinano che spesso ci propina sistema massmediatico diciamo è anche quello diciamo culturale editoriale
Grazie al trasloco in questa
L'auspicio qui mi associo immediatamente
Grazie Oliviero ingraziare il
A circa stagionali s'iscrisse a interrogare un saluto e un ringraziamento se Franca