Praot be luv 1948. Disordini contro gli ebrei. Da una ferita aperta a un progetto culturale

Buonasera a tutti
Uno nove
Storica questo incontro che non sono amico per cinque anni ai disordini del quarantotto conclusi
Dopo quelli del quarantacinque è iniziato Lesotho progressivamente crescente aggrediti arrivino allora si parlasse del Paese non mi sembra importante che dopo le lacerazioni sofferenza però io mi ricordo
Di ciò che è accaduto si faccia chiarezza un punto fondamentale
Rispetto al quale l'Unione delle comunità ebraiche circa un anno fa ha deciso di avviare uno studio che è stato affidato alla dottoressa
Chiaramente ciò che a
Progressivamente costruito una decisione che aveva una base precedente nel senso che la scelta è caduta
In relazione al lavoro che aveva
Ho posto una interessante riflessione sulle condizioni di vita degli organi dice per un approfondimento riguarda l'espressione di giudizio
Noi oggi siamo qui per fare il punto su questa situazione ricostruendo la dimensione storica del problema e quindi come l'Italia si è posto nei confronti dei cittadini delle colonne in particolare
Della Libia per poi passare a interrogarci su questioni che si trascinano tutt'oggi e che costituiscono un tema sul quale i giuristi ci aiuteranno rispondere ad alcune domande fondamentali
Se sia possibile ancora tollerare una situazione così
Ambigua nei comportamenti delle nostre autorità o se forse ci siano le condizioni una ed è finito nel giuridica che risolva definitivamente un annoso problema che dopo settantacinque anni continua a trascinarci
Io apprezzo oggi che personalmente avendo acquisito la cittadinanza italiana non in base alla mia precedente cittadinanza tipica o io stesso della mia famiglia verso qualunque delitto rispetto alle persecuzioni subite quindi questo io l'ho appreso poco fa ma tante cioè esistono la situazione natante scarsità di ingerenza degli elementi costitutivi l'obbligazione cioè riflettere a distanza di diversi lustri su un problema irrisolto che riguarda italiani di Libia che citerò che per questo che abbiamo avuto con moglie anche quel sobor su quella che è stata comunque in generale
Nella posizione non chiare nel rapporto tra l'Italia e cittadini della clavicola io mi fermo qui per dare la parola alla presidente dell'Unione dei comuni risente della comunità di Roma David Gerbi rappresentante dei decreti Libia
Per un saluto iniziale più i requisiti
Grazie Salonna nona conosceranno tutti grazie a una che a tutti i presenti immagino presenti fisicamente presenti virtualmente e soprattutto sia tanto voluto e organizzato il film dedicato a agli approfondimenti che ascolteremo questo pomeriggio come è stato appunto detto Giarda stavo in apertura questo momento di approfondimento si è voluto farlo proprio in occasione del settantacinquesimo dal quarantotto
Momento particolare ci sono vari modi dimensionale per una un esodo una cacciata e quali elementi si vogliono mettere in evidenza abbiamo scelto di fare questo approfondimento di tipo legale e giuridico e naturalmente tutti vediamo e oggi viviamo assieme questa presenza di ebrei provenienti dalla Libia che hanno integrata arricchito le nostre comunità
Roma Milano in particolare ma in tutte le comunità e quindi sono diventate una componente identitaria essenziale delle nostre comunità
Ma la domanda oggi e non dare per scontato questa presenza qui per noi ovviamente è un elemento di arricchimento e positivo ANAS ovviamente dagli eventi e più tragici più negativi e quindi capire
I oltre naturalmente a cogliere questo aspetto dell'arricchimento cosa è successo come accaduto quali sono ancora oggi le criticità quindi non è solo un saggio storico di quelle che erano le problematiche ma problemi che abbiamo ancora oggi interlocuzioni con le istituzioni italiane
Non è così semplice lineare per tracciare la problematica e ovviamente ancora meno riuscire a risolverla e ascolteremo ovviamente oggi gli e Sperti
La presenza e i ebraica Lidia risale a secoli e secoli e secoli e poi ascolteremo l'aspetto della profonda niente o storico ma dal punto di vista di stratificazioni di rapporti con Paesi e invasori o sotto il dominio dei quali si è articolata corretta questo status giuridico degli ebrei di Libia
Lo abbiamo in quattro fasi
Da parte degli italiani che subentrano ai turchi nel mille novecentoundici la parte poi di introduzioni già nel trentasei delle leggi razziste quindi ancora prima di vigenza in Italia stilista delle leggi e quindi come il Paese conquistato dall'Italia fascista dopo il quarantaquattro con la conquista inglese
Della Libia con un'aspettativa di miglioramento rispetto alla prevaricazione fascista italiana Anna invece l'affievolimento di questa aspettativa e vedremo in che termini anche qui storici non si è realizzata questo miglioramento è questa aspettativa
E poi i inizia il percorso verso Israele e la cacciata con le vicende che riguardano quarantotto e poi il troncone e del sessantasette tutto quello che riguarda la cacciata di ebrei dai Paesi arabi non solo dalla Libia è un argomento che è rimasto se posso usare il termine un buco nero della politica
E internazionale delle relazioni ancora e oggi fa molto male capire che ci sono delle pretese di considerare profughi pieni eredi destinatari di diritti assoluti come possono essere i palestinesi
Io ovviamente in questa sede non entriamo nel dibattito in seno palestinese ma evidente che c'è non tesa ben assecondata da tutto
E l'universo internazionale le Nazioni Unite parimenti non è per per la parte ebraico per gli ebrei cacciati dai Paesi arabi quindi questa e pretesa di di di riconoscimento di diritti e di soluzione delle problematiche che siano al livello internazionale che l'interlocuzione sia Israele o nel caso più specifico italiano unioni e le singole comunità nel rapporto con ministero dell'interno in primis
Per noi è un must è un dovere istituzionale e continueremo a farlo a risolverla quindi grazie agli storici e giuristi che ci danno che lei le indicazioni precise corrette sul percorso da fare da rappresentano anche a livello istituzionale e quindi grazie a tutti
Un buon lavoro donne fenomeno anche alla chiara scusa anche dal grande neanche
Ringraziamenti sopperito approfondimento ah ti do del tu diresti l'integrazione numero l'amore quindi grazie per tutto il supporto e siamo curiosi naturalmente di ascoltare
Grazie Noemi la parola presiederà
Tornai
Buonasera Türkiye veramente grazie per questa occasione di riflessione di approfondimento che è stata ampiamente voluta non so per certa una tassa oltre averne parlato e condiviso le finalità e gli obiettivi già agli all'inizio appunto di una riflessione che non è l'inizio della riflessione è un punto del percorso di riflessione che per la comunità di Roma una storia
Lontana perché chiaramente passa per fasi importanti anche della presenza di ebrei italiani provenienti dalla Libia dei tre provenienti dalla Libia anche non italiani perché poi come ben sappiamo questa comunità la nostra comunità è stata non solo capace di e accogliere assistere ma anche di in creare quella permeabilità
Adatta per costruire un unicum nella storia nella nella realtà della vita di comunità che oggi vede la presenza quasi per la metà di famiglie
Cosiddette miste se così le possiamo definire i temi su cui si andrà a riflettere sono temi quindi non soltanto puntuali e precisi che ancora oggi come diceva giustamente la presidente vedono purtroppo troppo spesso l'ingiustizia di un doppio binario di valutazione rispetto a quella che è stata la storia degli ebrei provenienti dai Paesi arabi lo dico in generale per non mancare ovviamente di considerazione anche per le gli ebrei provenienti dalla Marocco piuttosto che dall'Egitto piuttosto che dalla Tunisia che anche e questi vivono ovviamente le nostre comunità
Anche se il focus sulla Libia e particolarmente significativo perché ancora tuttora vive vive di situazioni estremamente gravi e peculiarmente irrisolte voglio ricordare che lo stesso rabbino Toaff quando decise nel mille novecentosessantasette assieme alla dirigenza comunitarie al leader della comunità Tripolina di fare questa grande operazione in sintonia in sinergia non mancò di rappresentare anche a alla politica a quelle che erano le giuste e oggettive rivendicazioni rispetto a alle tante famiglie cacciate arrivate in situazioni di enorme
Difficoltà e che si decise all'epoca addirittura di istituire un comitato proprio degli ebrei di Libia che fosse portatore anche delle loro voci dal momento che ben conto conoscevano quali erano state le efferatezze la tram eticità
Di di di di quelle vicende affinché avessero anche una voce propria che fosse un'interlocuzione
Tutto questo ovviamente non significa che sia stato fatto tutto come è stato ben detto anzi
Molto cioè ancora da fare molto è sul tavolo per ragionamento non ultima nel due mila diciotto incontrammo proprio accogliemmo il presidente Gentiloni all'epoca primo ministro una sinagoga né un momento di riflessione che voleva essere proprio dedicato a mantenere aperti quei tavoli e non permettere che la questione subisse quella damnatio memoriae che in questo Paese altre vicende simili correlate alla vita ebraica hanno purtroppo ai ni
Subito
Con non non lo vendiamo estreme difficoltà alcune dovute chiaramente le posizioni politiche altre dovute a le modalità di interlocuzione per questo io accolgo e ovviamente ho sempre professato e auspicato che fossero chiari chi è chi dovessero essere gli interlocutori su questi tavoli
Perché in alcune situazioni iniziative di singole piuttosto che private avevano in qualche modo di diciamo non voglio dire infausti e Tito ma quanto meno creato confusione intorno ai reali obiettivi che invece devono essere quelli giustamente chiaramente di cui si discuterà nel convegno e voglio ringraziare quindi sì agli storici i ricercatori i giuristi che si sono messi a disposizione per questo perché una confronto sanno è un dibattito puntuale
Per arrivare addivenire a delle conclusioni
Voglio dire certe ma quanto meno legittime nel loro riconoscimento non solo è auspicabile ma a distanza di così tanto tempo mi permetto di dire doveroso chiedere ed esigere delle risposte
Quindi grazie davvero per questa occasione rinnovando a tutti quanti ovviamente l'impegno anche per parte mia per quello che sarà possibile perché questa comunità crede la mia la nostra comunità di Roma crede ha sempre creduto in tutto questo grazie davvero
Si sente
Sì sì Noemi Périgord terra le belle so che ci sono ci sono interessanti io oltre a diverse
Questo richiamo al passato mi permetto di
Il piccolo Carlo del
Io ho concluso i miei studi in Italia dopo sessantasette grazie alla deputazione ebraica l'assistenza una borsa di studio che mi è stata data da Carla dimettiti consistenti Susanna quindi mi sembra importante ricordare questo dettaglio io poi nel bene e nel male significa ricerca questo varietà
All'esterno sì grazie allora scusate tanto
Antonio non lo conosce dall'anonimato no perché qui interessante io non merita tutta una borsa di studio ma un prestito d'onore che viene dall'allarme lenti conversare comunità sul
Sì no no allora speriamo grazie Davide pranzi Dan scusami ho detto più di una volta
Innanzitutto del sito ringrazia risolto il mio coinvolto sin dall'inizio questo oggetto un tassello per lo studio che mancava e quindi sono veramente riconoscente perché noi abbiamo sofferto moltissimo quando siamo ripartiti dall'arbitrio fa un percorso di cinque minuti passato presente e futuro
Oggi esattamente oggi il cinque giugno mille novecentosessantasette solo cinquantasei anni foto sto Paolo Pessotto che sono
Sia bruciavano le case
Urlavano Bardelli utile significa passa il Liuzzi scorsa le poison quindi ricorda ancora c'è uno dodici anni vedevo queste scene
Oggi sono cinquantasei anni poco stavamo la tutti quanti terrorizzati chiusi dentro casa con il caldo soffocante non potevamo fiatare perché cercavano casa per casa per sapere quale fosse una casa di penalità sono state alcune persone che sono state uccise sono stati diciassette diabete sono stati trucidati allora che cosa è successo per quanto riguarda il discorso dal punto di vista copia dei passaporti a un certo punto it che Iris ha detto che non poteva più garantire la nostra sicurezza
C'è stato nel Latour vecchio presidente della comunità fra Lillo Arbib che Salas si è incontrato con leghiste chiede l'aiuto dei ghisa mandato
Nelle case casa dopo casa un fotografo per far fare gli dissi quindi così sono usciti gli ebrei dopo più o meno trenta giorni venti giovani quaranta giorni avevano passaporti italiano
Libico
Tu ce l'hai gestito Yarmouth libico che c'è scritto ebreo
Poi tunisino inglese francese Travel documenti questi erano i passaporti che c'erano disponibili
Quelli faccio un salto durante il periodo della Shoah che avevo il passaporto inglese e Liliana Picciotto Fargion dopo tanti anni di studi ha capito perché quelli che andato
Andarono a a Beckham se non venivano uccisi e perché ci avevano il passaporto inglese i nazisti non ammazzavano
I cittadini dei Paesi che non avevano ancora conquistato quindi per questo grazie a Dio son tornati tutti quanti indietro
Dopodiché si arriva in Italia
Qua il United Nations High Commission Forrest oggi cita un celtici calato di rifugiato
Questo ci viene dato e ci viene dato un visto di soggiorno retta che Mesic rinnovabile poi a sei mesi è stato una cosa difficili
Sì ma
Per quelli che ci avevano il travel documentare enunciavano il passaporto chi c'aveva anche il passaporto tunisino come mia madre buonanima che non veniva rinnovato il passaporto cioè proprio un'alleanza della Lega araba dove potevano ostacolare lo facevano il più possibile
Alla fine ci hanno dato un titolo di viaggio per stranieri
Poi in seguito grazie a te L'arca grazie Simone Simone fa Bieber grazie io se Fabio non si sono impegnati per faceva il passaporto italiano essendo stati noi coloro Ogna italiano ma è stato proprio dopo tanti tanti anni cosa succede io sono il rappresentante di una nuova associazione che nato in Israele l'associazione internazionale come vocazione preti Lidia sostegni accordi di apriamo cosa succede inizierei invece in genere succede che arrivano come ho linfa da cinque quindi tutte le discorso del certificato di profugo non interessa invece cosa che succede mi palestinesi che purtroppo passano di generazione in generazione con l'altra organizzazione sporcizia speciale che c'è
La li danno
Il passaporto israeliano e ricomincia una nuova vita
Sicché evitando la Scott la sofferenza e l'ingiustizia subita e per questo adesso nel due mila quattordici il Parlamento ha deciso di riconoscere la giornata dei profughi ebrei dei Paesi arabi anche della lite ovviamente per far sì che si recuperi anche questo tassello della storia
Mille predilige sono stati fino al sessantanove quando arrivato Gheddafi ovviamente in quei due anni dal sessantasette al sessantanove son venute in Italia hanno cercato di vendere poi però a un certo punto non è stato più possibile e l'ultima famiglia e la famiglia bagarre nel suo è uscita nell'ottantatré e l'ultima personali ma De Pace nel due mila e tre cosa hanno confiscato il governo libico a confiscati beni collettivi cimiteri sinagoga eretta tuttora oggetti sacri che stanno ancora là nella Sonata il servizio
Hanno sequestrato i beni individuali case terreni e palazzi all'anagrafe e io sono in contatto con l'archivista di Stato
Tutti i certificati di nascita e di morte di nascita ci servono tantissimo perché senza questo adesso le persone non possono rinnovare io sono stato costantemente in contatto con l'ambasciata
Italiana a Tripoli per farmi aiutare per fare questi certificati o petto come sta aiutando un sacco di gente
Chimica del passaporto lo mando subito da Roberto e sono soddisfatti però non c'è modo poi certificate di morte che mi servivano per fare il memoriale che abbiamo fatto qua insieme la Comunità ebraica di Roma insieme all'Unione abbiamo fatto questo perché pagare due mila cinquecento nomi il paesone che sono sepolti nei cimiteri seccati quindi avevamo bisogni tutti questi nomi non ce l'hanno dato abbiamo dovuti raccogliere con molta fatica
Là ci sono certo bottom e di lotte e anche atti di compravendita c'hanno sequestrato anche i nostri morti
Perché sono rimasti là ci sono in un capannone a Bengasi Alfonsi agiato e hanno sequestrato i nostri soldi in banca tutti i conti sono stati congelati definiti come beni nemici
Ovviamente ci hanno tolto anche il nostro passaporto il tuo passaporto Salomon innovare non te non innovano quindi tutto questo io sono son tornati in Libia quattro volte per portai via mia zia
Per recuperare questi documenti ho aiutato anche parecchie persone che Cuper alle attraverso l'ambasciata italiana di Tripoli
Per recuperare queste ossa prende i nomi dall'anagrafe
E anche in Israele adesso ci stiamo impegnando di fare la stessa cosa sia Anna Tania chiarirà Vashem qua il il presidenti Nathaniel e il sindaco son trascorsi sono d'accordo a fare lo stesso lavoro che è stato fatto qua a Roma anche Anna Tania perché è la città più popolata e gli abeti Lidia
Per ricordare tutti i nostri cari e anche gli Abba Jean
Io questo è quello che posso dire qua c'è anche un messaggio da parte del governo libico con i quali sono in contatto col governo attuale con secondo ad un summit dei parte con al Capranica ho incontrato perché loro sono disponibile ad aiutarci è sono in contatto con e ricorrendo ho incontrato il ministro degli Esteri che è molto contento di questa iniziativa e ha mi ha chiesto di aiutarlo a fare sì che si è che anche la Libia enti negli accordi di Abramo c'entra negli accordi di Abramo per avere tutta questa documentazione che sta in una Attilio che m'ha detto l'ambasciatore Buccino che sarà forse perché volte questa parete ma su tutti ammassati invecchiati possiamo avere questi documenti per facilitare poi tutto il discorso che sta portando avanti Saud ho finito e vi ringrazio grazie
Io concludo questa breve sessione saluto
Indicando passando la ragazzina per una una delimitazione di campo che apriamo in questo momento dice della ricostruzione storica e quasi prenderò questo posto per l'approfondimento di carattere giuridico
Giustamente il proprio perché sono parti menzionati sono attentissimi sono di carattere psicologico di carattere motivo di carattere afflittivo molle oggi ci concentriamo su questi aspetti giuridici perché auspichiamo che possono essere risolti valutando
Le persone che sono qui al mio fianco che rappresentano direttamente ai livelli più alti restituzione se e quale azione collettiva avviare con istituzioni rispetto a queste problematiche o si vanno lasciate semplicemente agli avvocati perché il caso per caso nella puntata d'acquisto grazie prego
Dino pervenuti a tutti i presenti on line Oufly Mezzetti anche recuperati che mi fa molto piacere essere qui oggi in seguito lo voglio raccontare un attimo del mio malessere
Ormai pensionata ma forse molti mi conoscono come responsabile in memoria della Shoah antisemitismo giornata europea della cultura ebraica il è iniziata la lunga questa questo percorso infatti il degli ebrei di Livia attraverso la commissione ordinata da Saul mediana ANCI cultura e memoria e questo è solo uno dei tasselli che vanno a ricostruire la storia e la cultura negli avrei gli ebrei in generale in questo caso della nidiata e intervento appassionato e e anche un po'emozionati da Ricciardi
A un po'introdotto come dire accuse dire però di ritornare al percorso proprio storico attraverso prima di tutti lo studio che è stato affidato alla professoressa Chiara Renzo che appunto a dalla Commissione scaturito la necessità innanzitutto di costruire un percorso storico quindi vi presento la professoressa penso che
Che società dentro appunto però comunque sono assegnista di ricerca veneziana Ca'Foscari a Venezia è anche collegata in qualche modo a Firenze anzi insegnò Firenze Jones cinque
Dopo quest'autopresentazione
Pilastri una allora prima di tutto buona sera a tutti e grazie terra questa opportunità non solo di insomma di avergli affidato la ricerca l'ho presa come insomma con molto entusiasmo ma anche con una responsabilità sono contento anche di condividere questi risultati con voi prendo questa occasione come occasione per insomma raccogliere le vostre riflessioni e portarli aggiungerle al saggio che il risultato di di questa ricerca
E ringrazio vivamente sono indagini è stata la mia guida in questa in questa ricerca quindi ci tenevo a dire questo inizio dicendo due parole sulla metodologia il focus della mia ricerca visto che abbiamo tutti un po'delle discipline diverse quindi anche degli approcci diversi a questo a questo tema
Ovviamente il punto di partenza è la stenografia già esistente perché a questo punto abbiamo un'ampia letteratura che ha messo in evidenza come l'esperienza coloniale
Italiana e anche la la mancata elaborazione di questa esperienza abbia rappresentato uno snodo cruciale negli sviluppi del discorso sull'identità nazionale
E a partire da questa stenografia io analizzato delle fonti d'archivio in particolare quelle che si trovano in questo archivio marchio dell'Unione
E Lazio della Farnesina l'archivio anche della comunità ebraica di Roma
E Archivio centrale dello Stato e l'archivio del Joint
Il focus della mia ricerca la questione la cittadinanza è stata ricerca realizzata in relazione a due eventi chiave a due momenti chiave
Quello che accade dalla fine della seconda guerra mondiale comunque più nello specifico dal trattato di pace del quarantasette fino all'indipendenza
Della Libia e quello che accade invece tra il sessantasette e il settanta
Quindi quando l'Italia fu costretto a rinunciare formalmente i suoi possedimenti in Africa con il trattato di pace del quarantasette lo status civitatis dei dei libici ma anche gli eritrei e somali non fu formalmente definito e questo atteggiamento rifletteva gli sforzi diplomatici della neonata repubblica italiana che anche dopo il trattato di pace
E anche seppure rimanga rimarcando il suo essere altro rispetto alla passato al recente passato del Paese
Continua a rivendicare un ruolo nelle sue ex colonia e questa ricerca quindi analizza questa discussione sullo status civitatis che si sviluppa soprattutto all'interno degli ambienti ministeriali e anche mette in luce la la l'ambiguità con cui si comporta il il governo italiano
Nel tentativo di rimarcare di ritrovare un posto all'interno delle delle delle sue ex-colonie nel tentativo di un ritorno perché fondamentalmente anche dopo l'accertato di pace l'Italia cerca in qualche modo ritornare il di riavere un ruolo nelle nelle sue ex-colonie
Qual è la differenza diciamo principale tra i due momenti analizzati nel nel primo contesto quello del dopoguerra l'Italia si trova in un contesto in cui negoziati questa cittadinanza e comunque lo status dei degli ebrei libici contanti attori internazionali mentre poi quello che accade nel sessantasette soprattutto dopo il sessantasette pone la questione della cittadinanza diventa una una questione sezionamenti italiana ecco ma non più negoziabile con altri attori internazionali quindi nella ricerca diciamo sì la ricerca si apre naturalmente con la la ricostruzione del quadro giuridico
Degli ebrei a partire dal mille novecentoundici però visto che abbiamo un tempo limitato ci sono tanti interventi e abbiamo la possibilità di ascoltare anche dopo il professore Volterra che cinque sarà più in generale la questione degli e dello status civitatis
Degli abitanti delle colonie italiane io inizierei dalla dal trentanove per limitare un pochino
Insomma la il quadro il trentanove rappresenta l'ultima tappa prima dello scoppio della seconda guerra mondiale perché appunto viene chiamato l'ordinamento del trentuno
Per secondo il quale viene mantenuta la cittadinanza italiana dedica per le popolazioni indigene si introduce la possibilità di avere di acquisire
La cittadinanza italiana speciale per i mussulmani libici ma questa acquisizione è semplice esplicitamente questa volta subordinata alla terza dello statuto personale
Da questo sono ovviamente esclusi agli ebrei per effetto delle leggi del del trentotto
L'entrata in guerra dell'Italia nel quaranta poi l'occupazione britannica comunque in generale il sui fronti di guerra in Nordafrica mettono in stand-by qualunque tentativo ulteriore di né dinari una opposizione la per le popolazioni tipiche e ovviamente la sala tappa successiva a quella del quarantaquattro quando il governo italiano reintegra i diritti civili e politici cittadini italiani e stranieri che erano già dichiarati erano già stati dichiarati grazie Branca quindi si ripristina quello che allo statuto l'ordinamento del trentanove
Nel periodo di transizione tra la fine dell'amministrazione coloniale italiana l'indipendenza del regno di Libia le comunità ebraiche di Libia avviano un processo di ricostruzione che viene NRG talmente incoraggiato dai soldati della soldati ebrei che arrivano dalla Palestina si trovano nella nell'esercito britannico ed ai delegati sionisti che arrivano subito dopo
Però questo periodo di ripresa e beve dopo una insomma a causa di una serie di fattori che
Diciamo riguardano le le difficili condizioni economiche turbolento clima politico il graduale deterioramento dei rapporti con la popolazione araba e anche vagamente la propaganda sionista
Tutti questi fattori contribuiscono ad alimentare ad incentivare l'aria in questa congiuntura le violenze antiebraiche del quarantacinque del quarantotto rappresentano sicuramente una un momento di rottura
Era già stato ricordato nel quarantacinque a seguito di una serie di incidenti antiebraici che si erano verificati in Egitto il queste violenze anzi
Scoppiano anche a Tripoli intervento tardivo della della dell'Ulivo occupanti insomma britannici non limita cioè crea molti danni anche molti morti e molti feriti
Lei questa queste violenze antiebraiche nonna non sono una una sì sì accadano di nuovo nella mille novecentoquarantotto subito dopo la fondazione dello Stato di Israele tra il dodici e il tredici di giugno i danni sono più limitati però gli attacchi sono avvengono più o meno nella stessa modalità per dare dei numeri nel mille novecentoquarantotto erano rimasti in Libia più più di trentadue mila ebrei alla fine del mille novecentocinquantadue oltre novanta per cento opta per l'aria quindi le condizioni della minoranza ebraica in Libia erano già approvate da vari punti di vista sanitario economico organizzativo la la comunità ebraica di Tripoli di Tripolitania quindi si trova in estrema difficoltà a gestire questa fu grandissima ondata di persone che vogliono andare Israele perché molti si spostano dalla dall'entroterra verso la costa per per avere più possibilità di emigrare più velocemente ecco
Però la l'Agenzia Ebraica pone un una quota massima di seicento arrivi al mese dalla Libia questo ovviamente crea una forte disagio
A questo va aggiunto che non si può emigrare direttamente da Tripoli a Israele fino al che la Gran Bretagna non riconoscete fatti Israele quindi nel febbraio del del quarantanove quelle
E il fatto anche che l'Agenzia ebraica non riesce ad aumentare le quote anche perché con diciamo si trovava ad assorbire un elevato numero di olim e quindi non non non queste quote nono aumentano molto lentamente
Quindi in questa situazione di impasse di forti difficoltà l Italia si trova ad affrontare un flusso migratorio di ebrei che dalla Libia si dirigono in Italia per poter emigrare dall'inimitabile
Si tratta di arrivi numericamente relativamente importanti joint parla di otto mila persone che arrivano su dal Nord Africa
E molti la maggior parte di questi sono ai libici tra il quarantotto e il quarantanove quindi nell'arco di un anno diciamo
In quale situazione vanno ad immettersi coloro che arrivano dalla Libia nel quarantotto sottolineerei solo due cose per prima nel mille novecentoquarantotto l'Italia
Si trova a far fronte a una grande varietà di profughi e migranti rimpatriati
Tra questi c'è un grande numero di profughi ebrei di origine
Europea orientale che si trovano nei campi profughi italiani
Che di fronte alla alle insistenze la pressione esercitata dalle Nazioni Unite affinché il Paese assumersi più responsabilità nella gestione dei e i dell'assistenza nella dispone l'assistenza ai profughi internazionali il il Governo italiano negozi al ribasso le proprie responsabilità
Quindi si prende cura solo di quelli che vengono considerati profughi nazionali ossia di cittadina i cittadini italiani che rientrano o i cittadini italiani che arrivano da territori che appartenevano alla dall'Italia in generale il secondo punto che vorrei sottolineare che la seconda guerra mondiale la fine della seconda guerra mondiale il momento il primo tentativo il il primo momento in cui a livello internazionale si cerca di definire un regime per i rifugiati e nel contesto del secondo dopoguerra
La lo status di rifugiato la protezione internazionale viene garantita con loro
Poi che possono dimostrare di essere stati perseguitati per motivi religiosi razziale politici durante la seconda guerra mondiale questo vuol dire che lo status legato all'evento della seconda guerra mondiale
Quindi perché arrivano a capelli via vengono in Italia come vengono riconosciuti come ex sudditi sudici coloniali o cittadini italiani libici e quindi messi sotto la tutela del governo italiano
Oppure vengono riconosciuti come rifugiati dalle Nazioni Unite
La tappa intermedia dell'Italia sicuramente in modo più veloce per poter lasciare per potere fare l'aria perché in quel momento l'Agenzia Ebraica
Dalla priorità a coloro agli ebrei europei che si trovano nei campi profughi Germania Austria Italia quindi mettendosi in questa situazione dei campi profughi
Il tentativo era quello di accelerare l'emigrazione
Incivili Italia da tempo c'era la Brigata Ebraica c'erano i delegati dei movimenti sionisti quindi c'erano delle delle infrastrutture che potevano essere utilizzate per preparare questi candidati alla Lia
E non ultimo appunto l'obiettivo era quello di essere riconosciuti a livello internazionale come profughi quindi ottenere l'assistenza delle Nazioni Unite nel processo di emigrazione
Anche se l'Agenzia Ebraica il Joint danno per scontato che tutto il resto poteva avvenire con molta facilità le cose diventano un po'più complicate
E quindi il l'esperienza di cui si parlava prima di discriminazione di persecuzione di deportazione subite da dagli ebrei libici in Libia fuori dalla Libia non vengono riconosciute perché il lo status di rifugiato legato alla all'evento della seconda guerra mondiale ma è anche fortemente condizionato da una visione euro Centrica dell'impatto che la guerra aveva avuto e che quindi escludeva non solo ovviamente l'emblema in questo caso appunto gli ebrei di Lidia che erano fuori da quella visione eurocentrico anche se molti appunto erano stati alcuni di nazionalità inglese per esempio erano stati deportati fino perché mezzo anche il Governo non li considera profughi nazionali anche se non se la sente di non far sbarcare questi queste persone sul territorio nazionale perché appunto dice sono cittadini italiano libici quindi di far sbarcare ma non non li assiste
Tuttavia il transito degli ebrei di Lidia nella penisola la possibilità di una loro emigrazione di massa verso Israele
Fu oggetto di discussione da parte delle autorità italiane che legarono questa vicenda la prospettiva di un possibile ritorno italiano nell'ex colonia quindi la la ricostruzione che vado ad illustrarvi adesso sull'atteggiamento italiano nei confronti degli ebrei di Libia si basa su questa questo scambio tra il Ministero degli Affari Esteri ministero dell'interno al ministero dell'Africa italiana che ancora cedo Conella dopo la seconda guerra mondiale
Anche dopo i trattati di pace e nel secondo queste valutazioni condivise da tre ministeri in questa fase erano diciamo importanti tre ma tre punti arcone più Giacosa la questione economica nella questione economica era legata al fatto che bisognava in qualche modo arginare la partenza degli ebrei di Lidia per per non causare danni economici in Libia
La questione del consenso da un lato non si voleva far torto alla componente araba e anche ovviamente ai britannici
E dall'altro però si riconosceva che gli ebrei agli diaria rappresentavano l'elemento tra virgolette file italiano
Per cui bisognava anche in quel caso in quel dal quel punto di vista frenare questo esodo di massa per poter mantenere in Libia un elemento una componente fila italiano
E poi c'è anche la questione della politica interna perché appunto l'Italia a una grande una grande presenza di profughi in quel momento ulteriori profughi ulteriori migranti rappresentavano una un un fattore di destabilizzazione dell'ordine pubblico
Quindi nel sollevare tutti questi punti si sottolinea anche la gestione della transito degli ebrei dalla Libia aspettasse
All'ufficio affari politici e non all'ufficio stranieri in quanto cito si trattava in generale cittadini italiani dice
Siccome diciamo un aspetto che ho trovato interessante il fatto che per consolidare questa presenza filo italiano in Libia il il governo italiano cerca dire mettersi in contatto con una delegato del Congresso mondiale ebraico
Morì Sterz vai
Ci aveva preso ad interessarsi alla sorte degli ebrei di Libia presso l'Assemblea delle Nazioni Unite e effettivamente questo incontro che viene facilitato dall'Unione
E diciamo al secondo come il governo italiano sperava perché personali ha un'idea diciamo filo italiana per cui oltre a riportare davanti alle Nazioni Unite all'assemblea delle Nazioni Unite sì insistere insomma sui diritti della minoranza ebraica fa presente anche che per gli Abbey mettere la pace tra una convivenza pacifica nella nella a Colonia la presenza italiana poteva essere diciamo garante di questa convivenza pacifica
Quando però nella mille novecentoquarantanove la foto tanto alla risoluzione ONU che demandava al commissario delle Nazioni unite la transizione della Libia verso uno Stato indipendente sovrano entro il mille novecentocinquantadue primo gennaio del cinquantadue
La tutela delle minoranze Fitto tra virgolette file italiane si legò indissolubilmente al nodo dello status civitatis nel futuro Stato ridico
E il Governo italiano teme ovviamente incalcolabili danno sia per i privati che per gli interessi politici della del paese
Neri nel caso in cui realmente fosse non fossero state adottate misure adeguate per evitare che gli italiani residenti in Libia venissero considerati stranieri
Quindi parallelamente alla discussione ministeriale diplomatica sulla questione della cittadinanza fu emanata una circolare
Per istruire gli uffici con degli uffici competenti della possibilità di lasciare o rinnovare i passaporti sole cittadini italiani libici residenti all'estero che potevano dimostrare di essere in possesso della cittadinanza e italiana li dica
Attribuendo a tali documenti una validità non superiore al trentuno dicembre del cinquantuno nella pratica però queste richieste di cittadinanza vengono gestite secondo il criterio della discrezionalità questa è la parola usata nei documenti del ministero degli affari esteri
Più precisamente tra la primavera e l'estate del cinquantuno al ministero dell'Interno chiede al ministero degli affari esteri di chiarire se fosse possibile ritenere ritenere ancora applicabile l'articolo quindici della legge sulla cittadinanza del tredici maggio mille novecentododici che qui pagava le colonie al territorio italiano
Quindi si raccomandava di analizzare questa questione non solo dal punto di vista giuridico ma anche soprattutto politico
Perché adottare questa interpretazione sia considerare le ex colonie italiane come territorio nazionale fino all'attuazione della Risoluzione ONU avrebbe consentito al ministero dell'Interno cito di concedere discrezionalmente la cittadinanza italiana a quelle persone che per requisiti di italianità e considerazioni d'ordine politico fossero risultati nel meritevoli quindi content
Veramente il ministero degli affari esteri si diceva favorevole all'accoglimento della richiesta di cittadinanza italiana pervenute da cittadini libici residenti in Italia considerando che non esisteva alcun ostacolo giuridico alla concessione della cittadinanza il loro favore proprio perché mancanza alla luce della della legislazione quindi vigente interessati non erano considerati cittadini del nuovo Stato perché non erano residenti in quello stato
Con la proclamazione dell'indipendenza libica alla fine del cinquantuno le rappresentanze diplomatiche e consolari italiane poterono rilasciare
Innovare passaporti solo a coloro che avevano acquistato la cittadinanza italiana
E lasciando aperta la questione di coloro che erano in possesso della cittadinanza italiana libica si trovano al di fuori della Libia al momento della proclamazione dell'Indipendenza con l'entrata in vigore della Costituzione libica nell'ottobre del cinquantuno i membri delle minoranze che ne facevano richiesta avevano la possibilità
Di ottenere la nazionalità libica rinunciando a un eventuale altro statuto legale purché residenti nel Paese almeno da dieci anni
Quindi subito dopo l'indipendenza vedono ancora cinque minuti gli avrei un po'di cose da dire quindi vado altro qualcosa subito dopo l'indipendenza le cose non migliorano
E si arriva al sessantasette facciamo così questo
Quest'altro ci parleremo dopo magari se c'è tanto nella discussione cosa succede nella nella sessantasette abbiamo sentito prima un a testimonianza personale e quello che ha raccolto io appunto un'altra testimonianza in realtà raccolta dal Joint Dalì lordi perché racconta quello che accade nel Santa sette cinque giugno del sessantasette quindi abbiamo già sentito qualcosa anche questo non l'hanno lo ripeto però diciamo che in questo report di Lillo Arbib si fa riferimento al fatto che agli ebrei erano stati tra virgolette cito sollecitati a lasciare il Paese e alcuni erano stati portati nella nella a pochi chilometri da Tripoli nel campo di rigurgito dove alla fine all'inizio della dell'estate c'erano settecento persone alla fine di ottobre ne rimanevano circa duecentotrenta
Abbiamo già visto quali sono i tipi di pasta porto che i tipi di documenti con cui si trovano a viaggiare agli ebrei di Libia chi ha il passaporto di dico pochi
Chi ha il passaporto straniero che ci sia il attraverso il tram documento temporalità del documento
E questi appunto hanno difficoltà a avere innovativi questi documenti quindi anche su questo vada avanti
Quello che diciamo volevo aggiungere rispetto a quello che è già stato detto è cioè l'atteggiamento della della ritornare insomma sulla questione dell'atteggiamento del governo italiano
Prima di tutto in concomitanza con quello che accade il nel sessantasette il governo italiano il l'ambasciata italiana a Tripoli fa presente al Governo italiano che la comunità italiane in Libia vide in generale uno stato di forte tensione perché anche le altre comunità straniere erano state colpite
Data questa da da questa ondata di violenza e in particolare quello che emerge e che non non è sicuramente la violenza che aveva destabilizzato i rapporti tra tra comunità italiana libici ma era soprattutto l'effetto della dell'orientamento della stampa e della televisione italiana che si erano dimostrati filo israeliani
Per cui in molti sia con con diciamo in gruppi delegati che in come singoli mostrano fanno presente appunto che non si sentono rappresentati da questa ora questo orientamento del dei media e italiani quello che accade invece rispetto all'assistenza che diciamo diverse diversi attori sono sono coinvolti nel risolvere le questioni dell'assistenza Buller questioni burocratiche le questioni logistiche
La prima task force che viene stabilità quella dell'unione con joint con la comunità israelitica di Roma con il suo organo
Di assistenza ossia la deputazione che anzi camminava prima
Tra giugno mille novecentosessantasette marzo del sessantotto la deputazione aiuta presta assistenza a trecentosessantacinque famiglie in tutto mille ottocentottantasette persone
La maggior parte di queste persone a un tempo rifare il documento il Governo italiano mette a disposizione due campi che sono quello di capo e latina e più in e anche il centro immigrazione di Napoli però gli aiuti economici vengono prestati dalla dal Joint
E ci sono poi altre persone che invece non hanno bisogno di assistenza perché vengono registrate come autosufficienti e quindi non hanno bisogno di di aiuto
Pochissimo in pochissimi minuti e allora sottolineo solo due aspetti prima della di arrivare alla fine chi sono gli attori tesi che si che insomma con quinte reagisce il governo italiano inno in questo momento
Prima di tutto l'Agenzia Ebraica perché oltre mille persone subito emigrano in una in Israele ed è interessante questo report di un incontro tra il ministero degli affari esteri un rappresentante anonimo del Ministero degli Affari Esteri è una delegato dell'Agenzia ebraica da questo incontro M dice che quello che a interessa al ministero degli affari esteri trovare una via per tenere segrete queste operazioni di trasferimento in Israele
Sia l'opinione pubblica italiana che al governo libico
L'Agenzia ebraica propone una Maggi Apologia un modo insomma a trasportare trasferire queste persone in Israele con voli notturne
Mentre la controparte italiana fa notare che nelle ore notturne questo questo scegliere le ore notturne potrebbe addirittura destare circospetto e quindi attirare l'attenzione di qualche giornalista
Oppure dall'altro lato il il il Ministero degli Affari Esteri suggerisce di trasferire queste persone mascherando lì da da turismo organizzato però dall'altro lato insomma insomma c'è questo scambio molto come dire anche dove emergono degli stereotipi perché a un certo punto il ministri questo rappresentante anonimo del Ministero degli Affari Esteri
Si preoccupa del fatto che queste persone potrebbero essere riconoscibili are un posto per via dei caratteristici copricapo e dei lunghi vestiti orientali quindi una conversazione un po'particolare che però fa capire il livello di ambiguità con cui viene viene gestita la la questione
Vado velocissimo
Selezionò cosa glielo con un'idea
Diciamo che il sessantasette se in un primo momento la ministero degli Affari esteri l'ambasciata italiana Tripoli vede vede questi eventi come degli eventi circoscritti a un certo punto si comincia a intravedere che questi eventi del sessantasette sono rappresentano un punto di non ritorno fra i rapporti tra la tra gli italiani tra l'Italia e la Libia ma soprattutto per la l'esistenza della collettività italiana in Libia
E c'è questo documento molto interessante questo questa riflessione di sempre di un documento degli affari esteri in cui si fa presente che non sono le nuove generazioni che mostrano sfiducia nel futuro in Libia ma sono quelle che erano nate e cresciute in Libia aggiustare sfiducia verso il futuro e quindi questo ci ha questa questo snodo importante in cui anche la la comunità insomma nel governo italiano si rende conto che questo è un un momento di di non ritorno
Di lì a breve il colpo di stato di Muammar Gheddafi nel sessantanove porta molti italiani appunto a decidere di abbandonare la Libia e l'anno successivo quando il consiglio del comando della rivoluzione
Emana le tre leggi che decretano la confisca di tutti i beni di italiani ed ebrei ed escursioni tutti membri ci si avvia quindi a questo capitolo conclusivo della presenza italiana
Ed ebraica inerzia di fronte a questa prospettiva la la ridefinizione della cittadinanza degli ebrei diviene una questione come ho detto di esclusiva competenza italiana che però non viene risolta dal punto di vista amministrativo ma si avvia coreano conclusione una una soluzione politica nella nel mille novecentottantasette anch'io prima di chiudere prometto volevo ricordare che insomma in tutto anche l'intervento dell'Unione a partire da Sergio Piperno ben che è stato il primo a far leva
Sulla carattere italiano citare il suo documento quello che aveva scritto degli ebrei giunti dalla Libia insomma per ottenere il la una soluzione alla questione
Quindi la anche se insomma avrei voluto dire molto di più però spero di aver dopo magari qualche altro minuto grazie
Grazie chiara per questo intervento mi dispiace di averti ceduto limitare però voglio rassicurare sia perché il pubblico che a breve comunque sarà pubblicato questo tuo studio insomma
E quindi avremo tutti in modo di leggerete approfondire le cose che ha detto che sono state veramente molto interessanti credo anche per il pubblico più esperto in materia
E mi fa molto piacere questo questo tuo intervento appunto storico adesso presente il professore Alessandro Volterra docente a Roma Tre si occupa in particolare delle colonie italiane nel Nordafrica
E nel Corno d'Africa in Nordafrica e è stato allievo di De Felice personaggio che molti qua dentro conoscono Edano no insomma
E mi fa piacere anche ricordare il professor De Felice sì grazie
Sì diciamo maglie e precisamente allievo nome diciamo l'ho incrociato sul percorso finale della mia della mia carriera nel senso per motivi anagrafici non non peraltro
Io volevo ringraziare anzitutto gli organizzatori di questa cosa l'opportunità di intervenire su un tema che non è precisamente appunto di altre cose mi occupo di fatto coloniale
Italiano quindi come le istituzioni italiane in generale modificano le società tradizionali africani in particolare nel Corno d'Africa ma mi sono occupato negli ultimi anni al due mila diciassette in poi
Anche un po'di ebrei in Libia
E quindi come dire volevo ringraziare in particolare il salone Nagy per avermi dato l'opportunità di rientrare un po'in questo argomento io per amore di sintesi e anche perché forse parlerò di cose che il più non sono conosciute mi fisserei sul tre punti che sono
Parzialmente giuridici e poi se c'è una discussione successiva un'opportunità diciamo
Sono a vostra disposizione
Per per approfondire tutta una serie di di ditemi
La cosa che possiamo affermare innanzitutto che con l'inizio dell'avventura coloniale nel mille ottocentottantadue
Che diciamo il punto iniziale della vicenda come all'italiana perché il cinque luglio mille ottocentottantadue l'Italia acquistano la compagnia Rubattino la baia di Assad nel Mar Rosso nel sud dell'Eritrea quasi al confine con l'attuale Gibuti
Inizia la vicenda coloniale italiana e inizia una vicenda
Che incrocia due temi fondamentali che attraverseranno tutto il periodo coloniale e che riguardano da una parte il tema della dell'essere sudditi e dell'essere cittadini ed è la differenza
Tra questi due termini
Quella del razzismo coloniale che viaggiano di pari passo
Questa legge di cui parlavo è semplicemente una legge di compravendita cioè è lo stato che acquista un pezzo di terreno
Posto in Africa dalla compagnia Rubattino era un compagnia Rubattino era una compagnia benemerita perché è quella che da parte esempio a Garibaldi le due navi praticamente a noleggio gratuito per fare lo sbarco a Marsala
E che decide dopo nel mille novecento mille ottocentosessantanove con l'apertura del Canale di Suez
Di aprire una rotta commerciale tra Genova e l'India e quindi aveva bisogno di una stazione Garboli Terre di un posto dove rifornire di carbone i primi piroscafi che solcavano diciamo
Le acque del Mediterraneo anche dell'OSCE
Il legislatore però a fronte dei contratti via di acquisto da parte della compagnia Rubattino dai sultani Dichaeta della fissazione del prezzo di questa baia delle modalità di cessione che gli scorre si pone un problema
Ma noi acquistiamo un territorio su quel territorio ci abita quella gente singolo acquisti hanno e quel pezzo di Africa diventa un pezzo d'Italia quelli che ci abitano sopra sono cittadini del Regno
Certamente noi la risposta perché sono amici
E sono diversi da noi
E quindi è in questa legge che è la prima legge sulle colonie riguarda l'Italia che inizia quello che storici del diritto
Importantissimi come Caffarella Santi Romano chiamano quello del diritto differenziale cioè della differenza che c'è tra cittadini del Regno e gli altri cioè i sudditi coloniali
Un passo di questa legge l'articolo il secondo comma dell'articolo tre è illuminante che cita la dimensione della vicenda
Rispetto agli individui della popolazione indigena saranno rispettate le loro credenze e pratiche religiose saranno regolati con la legislazione consigli in aria finora vedessi vigente
Il loro statuto personale i rapporti di famiglia i matrimoni
Le successioni e tutte le relazioni di diritto privato in quanto però quella legislazione non si opponga alla morale universale e all'ordine pubblico né ad essa sia degradato da espresse disposizioni
Quindi diciamo il quattro
è sufficientemente chiaro da una parte ci sono i cittadini da quell'altro ci sono i sudditi tenete presente che stiamo parlando del diritto privato il diritto pubblico
Per quello che riguarda il Mar Rosso fino al mille ottocentonovantasette per quello che riguarda la Libia anche se in anzi segnatamente la Tripolitania dal dodici al ventidue
Il diritto penale è regolato dei tribunali militari di guerra quindi diciamo
Tali che hanno a disposizione anche la pena di morte e quindi diciamo che non non non guardavano molto per il sottile da questo punto di vista parliamo solo delle disposizioni relative al diritto privato e quindi al diritto civile
E scusatemi se dico termine improprio di fronte a dei giuristi ma io faccio posto faccio un altro mestiere quindi cerchiamo anche dire come dire di metterci d'accordo dal punto di vista del linguaggio anche se estremamente importante
Quindi abbiamo un primo punto secondo me fondamentale che è quello
Del tema della cittadinanza da una parte del razzismo inteso nel senso del razzismo coloniale
Cioè di quella insiemi di idee che nascono adesso semplifico molto scusate mi ama
Il tempo è tiranno da un'idea positivista che tipica della metà dell'Ottocento che vede la programmazione dell'uomo bianco
Il fardello dell'uomo bianco la necessità di civilizzare no la felice dalla necessità di evangelizzare penisola tutta una serie di temi che riguardano il fatto che io vengo a casa tua e ti dico quello che deve di fare quindi è insito un senso di superiorità dal mio punto di vista perché se te lo spiego evidentemente ritengo che tu sei inferiore
Questo tema del razzismo non va confuso con un altro tema importante sempre razzista e che ha delle influenze fondamentali anche sul tema della cittadinanza della sudditanza
Che è relativo al periodo imperiale italiano
Quindi legato al tema delle leggi razziali che ci arrivo tra un istante
Per quello che riguarda diciamo fatto questa minuscola introduzione per quello che riguarda la Libia
La vicenda degli ebrei è sempre stata associata nella fase coloniale è sempre stata associata in generale alla vicenda dei libici fossero questi ebrei musulmani arabi Berberi
Tutto sommato dal punto di vista ne stiamo parlando sempre dal punto di vista dell'amministrazione con ed Eliana
Tutto sommato questo non faceva differenza anzi vedremo che ci sono degli elementi di differenza interessanti e per certi versi per certi versi sorprendente
Per esempio diciamo una dimostrazione di questa cosa sono i tribunali rabbinici Libia
Ma perché sono importanti tribunali rabbinici perché dice questo è un segno di lungimiranza no perché
Per l'amministrazione coloniale quelle rientravano nella gestione del diritto di famiglia del diritto successorio del diritto privato e via discorrendo per cui questo era demandato
Diciamo rappresentava un fardello in meno per l'amministrazione coloniale era un modo di scaricare la responsabilità
Come dire si ricollega esattamente a quello che era il dettato della legge del cinque luglio mille ottocentottanta ma per quello che riguarda diciamo la Libia avvicinandoci agli anni Trenta anzi entrando negli anni trenta e ci sono secondo me due temi importanti uno è quello della cittadinanza dell'IDC
E quando dico di tenacia libici di quindici in generale ancora una volta musulmani ebrei diciamo non fa differenza da questo punto di vista voluta e sostenuta da Balbo governatore della Libia
Perché avviene questo
Perché Balbo aveva un incarico pesantissimo che gli viene affidato da Mussolini qui ci sono diciamo due letture storiche che poi coincidano
Una è quella che dice quando Balbo diventa governatore della Libia Mussolini lo manda in Libia perché era l'unico vero uomo del fascismo che era in grado di Fabio
Dall'altra era l'unico vero uomo del fascismo in grado di rimettere in piedi una colonia dopo che tra il mille novecentoventotto il mille novecentotrentadue scusatemi l'espressione vernacolare ma Badoglio e di azioni fatto carne di porco cioè avevano rasa al suolo mezzo Cirenaica avevano deportato settanta ottanta centoventi mila libici dal genere la per spendere una religione relativamente Florida del dei pastori nomadi
Alla alla come dire alle coste della mammaria nei campi di concentramento quindi questa per compenso significativo lui doveva saldare in qualche maniera questa screditato come dire coprire questo sporco l'altro elemento di cui dobbiamo tener presente quando parliamo di ebrei in Libia scusate dico come dire questa cosa in in questa sede può sembrare anche in proprio ma io mi ricordo di aver partecipato e ho iniziato queste cose grazie a Claudio Procaccia della è l'erede del del dell'ACER che mi invitò a come dire riflettere in una giornata nel due mila diciassette forse qualcuno di voi c'era probabilmente leggervi c'era in quell'occasione in cui si rifletteva Paolo a settant'anni dal sessantasette
E come dire dal punto di vista degli studi storici beh io mi resi conto ritornando a De Felice che quello che aveva detto Fini De Felice su Debré in un Paese arabo il tema della cittadinanza toccato del Di Felice in quel libro e emergeva diciamo nel dibattito cioè che si parlava di e bei né di dal punto di vista dell'amministrazione coloniale italiana e gli ebrei libici non esistono esistono almeno Mannino quattro fattispecie diverse di ebrei
Presenti in Libia con la cittadinanza italiana che erano pochi poi aumentano un pochettino ma sono pochi
Poi ci sono gli ebrei sudditi coloniali quindi tu e la differenza tra questi due è una differenza sostanziale
Ci sono gli ebrei lo diceva prima Gerbi con la cittadinanza britannica perché i legami con l'Egitto sono forti ci sono molte famiglie all'interno della stessa famiglia ve ne possiamo avere fratelli
Che hanno nuove Tadina non sa diversa
E quindi hanno uno statuto diverso
Uno che ha subito coloniale l'altro che suddito britannico per esempio col passaporto britannico ci sono di meno ma ci sono ebbene libici col passaporto francese perché invece sono legati i rapporti non tanto con l'Algeria quanto con la Tunisia
E questo mi ritornavano diceva dice no ma gli ebrei voi nel sessantasette riso quel rapporto con il passaporto tunisino certo dove si era indipendente dal cinquantasei
E quindi no questa cosa dei passaporti tunisini ritorna mi torna mi torna pieno
Io ho guardato le carte avendo letto come dire parte del lavoro di chi mi ha preceduto mi sono andato a guardare le carte dell'Archivio dello Stato Maggiore dell'Esercito che sembra un archivio negletto ma ogni tanto tira fuori delle cose pazzesche
E una prima cosa pazzesca riguarda il mille novecento trentacinque
Perché ci dà una dimensione importante del rapporto tra subiti e cittadini dove si capisce che il razzismo coloniale non è un razzismo dettato dall'appartenenza diciamo così pari in maniera generale
E generica culturale ovvero religioso cioè l'asserire alla religione ebraica o un'altra religione ma è dettata da un'altra cosa importantissima
La linea del colore
Ci sono diciannove ragazzi ebrei libici che nel mille novecentotrentacinque scusate mentre ora il passo
Chiedono gli erano Lauzi volontari nei reparti delle truppe metropolitane per partecipare alle operazioni che si stanno svolgendo in Africa Orientale
Non sfugge questa è una lettera del Ministero delle Colonie al ministero della guerra al ministro della guerra a vostra Eccellenza l'importanza di tale spontanea adesione da parte di elementi popolazioni israelita
Che in colonie rimasta sempre assente dalle operazioni per propongo di accettare le domande previa concessione della cittadinanza metropolitana così da inquadrare i diciannove giovani in reggimenti destinati all'Africa orientale risposta del ministero della guerra
I diciannove giovani israeliti libici di cui si è fatto cenno e memoria
Potrebbero essere arruolati i reparti delle truppe metropolitane previa la concessione della cittadinanza metropolitana precisamente come ha proposto il Governo della Libia con il telegramma di antica però però che potevano ottenere la concessione della cittadinanza italiana indetti i giovani devono trovarsi nelle condizioni dell'articolo trentasette del regio decreto legge del tre dicembre del trentaquattro eccetera eccetera
Allora la cittadinanza libica che già esisteva esiste dal trentaquattro è una cittadinanza libica
E scusate se insisto diciamo con il mio essere vernacolare ma d'altronde sono sempre pur sempre un ragazzo del Quadraro è una cittadinanza così diciamo materiche nel senso che la cittadinanza libica comunque manteneva il cittadino libico fosse musulmano ebreo sempre nello nella condizione di essere dei sudditi goldoniani cioè erano dei sudditi coloniali che in una sorta di color bastavano sicuramente un gradino più in alto di quelli dell'Africa Orientale Italiana che fossero somali eritrei etiopici ma sempre subito la cittadinanza metropolitane era un altro paio di maniche
Per poter ottenere questa cittadinanza di cui parlano questi due carte che poi come dire
Leggendo l'articolo ci fanno capire perché queste carte si fermano qui e non vanno oltre
Bisognava aver compiuto ventuno anni
Non essere poligamo non essere mai stato condannato
Mette reati penali né per reati politici e avere superato l'esame di promozione della terza classe elementare italiana quindi diciamo che per questi diciannove volontario era sufficiente se italofoni ove il seguito come dire
Affatto la terza elementare aver compiuto di più di ventuno anni non essere poligamo diciamo non mi pare che era una cosa così diffusa e diciamo avere una fedina penale
Però a fronte di queste quattro richieste bisognava vede almeno uno di questi altri quattro criteri
Aver servito con fedeltà e con onore il regio esercito e questo giorno già dedicate perché questi fanno la domanda per entrare giungere ci no e quindi la prima la escludiamo
Essere titolare di una funzione pubblica governativa o di una pensione corrisposta dallo Stato c'hanno ventuno anni una pensione le studiamo che siano no e e togliamo anche quest'altro
Essere insignito di decorazione dei listini sono onorifica concesso al governo e questo diciamo per un ragazzetto la vedo complicata i togliamo anche questa
Essere nato da un cittadino italiano libico divenuto infatti qui l'articolo è chiaro
Da un cittadino italiano lì impudico divenuto cittadino metropolitano cioè divenuto cittadino italiano a tutti gli affetti qual è la differenza tra un italiano libico Musa deve chiedere e una un cittadino metropolitano va be'che esce dal fascismo ma uno vota l'altro no per dirne una
Uno è obbligato a fare il servizio militare per difendere i sacri confini dalla balena fermi e l'altro no cioè ci sono diritti e doveri che il cittadino italiano deve assolvere
E il suddito coloniale anche se lo chiamiamo cittadino italiano dico no
E quindi questo a mio avviso è un primo tema è un primo tema estremamente interessante
Faccio un salto logico come prima anche la mia collega ma diciamo il tempo e quello che
E sempre in queste carte che sono quelle carte della Polizia dell'Africa italiana anzi come dire qui ci sono così una parte interessantissima sui patrimoni degli ebrei libici sul fatto che questi devono pagare
Una tassazione speciale sul fatto diciamo una sorta di multa
Sul fatto che devono eseguire un determinato numero ore di ore di lavoro forzato più discorrendo
Che diciamo potrebbe essere molto molto interessante la cosa che più mi colpisce
Da questo punto di vista e che si sente alla fine del quarantadue la necessità di legiferare
Sulla limitazione delle capacità degli appartenenti alla razza ebbe anche agli pian ma perché nel quarantadue c'è questa necessità
A fronte delle leggi razziali del trentotto di doversela prendere proprio con gli ebrei di Libia e diciamo se uno legge la legge del quarantadue non ha chiarissimi quali sono i temi nel che vede una lista di restrizioni Prisco
L'archivio dello stato maggiore delle cito ci fa un regalo immenso felicità
Una copia della relazione di accompagnamento che ci chiarisce una serie di dubbi e quindi dovete perdonare immagine vedevo leggere dei passi che sono un po'ostici vedo con gli avvocati che sorridono perché saranno gli unici che capiscono ma non è cioè allora un grave inconveniente derivante dalla mancanza di una legge speciale per gli ebrei di Libia era poi questo che i libici e Benetti praticamente restavano posti sullo stesso piede dei libici musulmani ed avevano anzi in confronto ad essi dei vantaggi
Cioè mentre prima nel trentacinque
La linea di distinzione
La linea del colore Symbian Cosentino qui la linea della distinzione se gli ebrei USA insomma quindi non è più una questione di coloro bar
Diciamo di stampo britannico ma una questione invece di altro dico legata alle leggi razziali del trentotto ora diciamo tutti noi
Ci rendiamo perfettamente conto della tragedia delle leggi del trentotto che vengono chiamate non a caso antiebraiche Massimo sede del dispositivo delle leggi razziali del trentotto e le leggete in una chiave di tipo con
Torniamo alle vi rendete conto che le leggi razziali sono uno strumento per il controllo dell'intero la digitazione del trentotto sono divise impeccabili terzo grado disposizioni transitorie e non ce ne frega niente
Il secondo calato e tutto relativo agli ebrei sul territorio nazionale e diciamo non ci interessa ma il capo primo e qui giuristi possono aiutare di solito al capo primo in una legge e quello che c'era una maggiore Rizzo se non ricordo male vado a memoria ma non credo di sbagliarmi di molto si intitola dei matrimoni misti sì gli ebrei non so proprio citati nel titolo all'interno del capo primo gli ebrei sono citati un paio di volte ma di sfuggita perché il tema era quello
Della
Politica coloniale italiana la politica con le Dalia nera quella della colonizzazione demografica quella di creare un pezzo d'Italia in Africa e quindi l'idea essi mescolarsi il sangue che la linea del colore fosse contaminata da una seconda generazione di Italo eritrei Italo somali
I valori invece un po'di meno perché i musulmani sono un po'più ostici da questo punto di vista o Italo etiopici era un elemento importante quindi anche alla luce di questo vediamo che ci sta il tempo ed evita di manzo da una parte e dell'azionismo dall'altra che vengono a sovrapporsi questa diciamo questo
Questa relazione che accompagna la legge
Fa ci fa fare un ulteriore passo avanti
No io alla luce di quello che ho appena letto dice bisognava ovviare a questo stato di cose stabilire entro la cittadinanza libica
Quindi la quasi subito
Una netta differenza tra musulmani ed ebrei dimostrando chiaramente i primi che noi facciamo dell'antigiudaismo e non dell'antisemitismo
Termine equivoco questo cognato in tempi in cui si rifugi ma dal chiamare le cose con il loro nome e nel quale gli arabi giustamente si adonta né si allarmano
Perché fra il sì e il popolo di Israele nonostante la comune discendenza ma semmai intercede l'abisso
Agli arabi in quanto sentii la razza ariana si contrappone soltanto per distinguersi nel in quella tutela dei valori laziali razziali che nessun popolo in grado di apprezzare meglio dell'arabo geloso custode delle proprie Gennaro Genealogia
Contro gli ebrei invece avversi a tutte le razze dei primordi della loro storia essa conduce una lotta ad oltranza alla quale agli Hare gli arabi partecipano con tutti i sentimenti
Memori delle offese subite in ogni tempo dai due leggi buoni dai di leggi con i quali gli ebrei cancellato appena in questo documento è corretto in i giudei di Medina
Riserva amare la vita al momento sino alle odierne usurpazioni in Palestina questi stiamo parlando di un documento del quaranta del settembre del quarantadue
Nelle G. Ferrari quindi sugli ebrei di Libia non è sufficiente il contrapporre alla razza la razza ebraica la razza ariana
Perché anche la razza araba o per essere più esatti la razza arabo berbera chiede armi per la propria difesa come se gli ebrei
Stessero lì ad attaccare
A questi concetti informatori risponde la legge che stabilisce le limitazioni di capacità gli appartamenti agli appartenenti alla razza ebraica residenti in Libia
Quindi come vedete sì ce la faccio in cinque minuti ce la fa gentile anche anche di meno amministrativa di quindi questo è il quadro siamo ad agosto del quarantasette invece al gusto del quarantadue
I sudditi coloniali di religione ebraica già cominciano affinità nel campo politico luce frammento di giallo
I sudditi
E scusatemi cittadini britannici di religione ebraica e i cittadini britannici d'origine maltese perché vanno a finire insieme questi due
Finiscono nei vari campi di concentramento in Italia nelle Marche in Toscana sparpagliati un po'dappertutto
Una via di mezzo tra campi di concentramento
Contino direi poiché in realtà nel quarantaquattro finiranno tutti a fossili provvediamo
Quindi con una situazione molto pesante
Che però ci fa capire quanto il tema della cittadinanza
Da una parte e il tema del razzismo
Continuano a mescolarsi a ridimensionare e ho trovato un altro appunto molto interessante della direzione politica affari generali del ministero degli Esteri che scrive a un'eccellenza
Ora con l'eccellenza di solito era o il ministro o dei sottosegretari quindi diciamo a un livello alto dell'amministrazione degli esteri
Rispetto a una questione che è quella dei
Degli ebrei libici presenti in Tunisia
E dice delle cose per cui uno come dire io quando l'ho letta la prima volta sono rimasto con la bocca aperta cinque minuti perché la rileggevo perché non potevo credere che nel quarantadue un fascista perché quello che scrive questa cosa evidentemente un uomo dell'apparato fascista potesse scrive secolo la parola la politica razziale seguita dai vari Paesi trova nei nostri riguardi la sua espressione più grave in Tunisia
Dove la recente rally legislazione delle pesanti la Tunisia stava con la Francia di Vichy quindi anche lì ci sono come sapete perfettamente leggi antiebraiche del disco
Prevede la pratica esclusione dalle professioni liberali dalle banche dalla stampa eccetera degli ebrei italiani
Viene previsto inoltre il controllo immediato e la successiva liquidazione
Che andrebbe a favore dei francesi di tutte le attività patrimoniali dei cinque mila ebrei italiani in Tunisia mo'cinque mila ebrei italiani in Tunisia mi sembrano un'enormità quindi saranno stati cinque mila ebree d'origine libica
Parte sudditi coloniali no
Però io diciamo questa e la cosa interessante è la quanto il patrimonio che mi colpisce perché dice con valore per il mondiale di un valore complessivo di oltre un miliardo
Di lire dell'epoca dire insomma l'applicazione della dottrina della razza non può indurci a mediare per riconoscimento unanime delle autorità consolari in Tunisia
Che quegli ebrei italiani
Hanno sempre così costituito un notevole esistente nucleo di italianità
Mille novecentoquarantadue leggi razziali imperanti ebree vengono deportati nei campi di concentramento divertano improvvisamente
Un nucleo di italianità un presidio dell'italianità un'oasi di italianità cioè i termini che vengono usati durante il fascismo sommo Bari da questo punto di vista è scritto
Quindi per ritorna le cose che dicevo prima anche la deportazione anche nella deportazione la cittadinanza avrà un ruolo determinante
E coloro che finiscono a Fossoli quindi gli ebrei libici con passaporto britannico finiranno appunto perché inversa
La cosa interessante che al Museo della Shoah c'è una bella fotografia degli ebrei che escono da Bergen-Belsen con una data che il mille novecentoquarantaquattro
E io la prima volta che ho visto questa fotocopia non mi ricordo su quale libro pubblicato dai romani
Ho pensato
Hanno sbagliato gli ascari come quarantaquattro mila sarà il quarantacinque
E invece no perché nel quarantaquattro c'è uno scambio di prigionieri tra tedeschi e inglesi de questo gruppo di ebrei con la cittadinanza britannica finisce nel calderone dello scambio Ethics cono
Fortunosamente e diciamo in maniera macchinosa direi quasi per cui anche in questo caso Petit ebrei
Con passaporto britannico non vale più l'appartenenza religiosa mattonella cittadinanza quindi questi temi ancora una volta si incrociato una parte né dall'altra riescono a diciamo il termine forse improprio miracolosamente a salvarsi proprio per questa qui vicenda che li aveva condannati fino appunto a Bergen-Belsen che porterò da intendersi io mi fermerei qui
Ma grazie davvero per questo intervento pone diverse questioni e illumina alcuni aspetti che secondo me finora sono stati abbastanza oscuri quindi davvero grazie
Credo che adesso ti vogliamo fare una pausa Paci alla seconda parte alla fine
Ci sarà una sessione di domande piccoli interventi giusto ok Graziano dalla nascita abbiamo subito
Va bene io direi che comunque
Mi
Ebbene questa sessione richiamando alcuni punti e soprattutto sottolinea l'
No arriva partire da questo incontro di oggi ricostruire da qui a qualche mese così consigliera abbiamo ragionato quando è iniziata questa impresa un percorso
Nel corso di prima messa a fuoco del tema storico giuridico ma soprattutto giuridica in funzione del futuro
Abbiamo per questo
Chiesto il contributo dei due storici intanto vorrei ringraziare chiara il lungo lavoro
Il tempo non ha certo dato giustizia di tutto quello che è contenuto nel testo che ha predisposto volevo ringraziare in questo
Molte
Suo ulteriore approfondimento e come dicevo nella pausa ci piacerebbe poi poter contare su un contributo scritto che si affianchi ma quello di Chiara e auspicabilmente anche
Degli dei giuristi che
Iniziano questa sessione Italia che siano stati messi a fuoco dei momenti topici
In qualche caso noti in qualche caso anche sorprendentemente
Ignoti come documenti citati del quarantadue io credo che noi abbiamo di fronte un quadro come è stato detto
Un dato su un'ambiguità del governo italiano che arriva fino ai trattati di pace
Devo dire che mi sono interrogato proposto anche
A Chiara la riflessione su cosa abbia significato il reintegro dei fascisti nella pubblica amministrazione dopo
Il dopo la guerra e come abbia eventualmente inciso anche questo rispetto alla persistenza di alcuni modelli culturali che hanno condizionato l'esame del problema
Io mi fermo però qui deve che abbiamo poco
Il tempo
Introdurre il tema è anche per avere alcuni contributi che sono stati richiesti come dibattuto quindi la parola a Davide Jon acché assessore alla Comunicazione presso le l'Unione delle comunità ebraiche italiane e oltre a essere
Caro amico e un giurista regolarmente nell'aprile e buona sera
Sì
Allora intanto
Permettetemi di esprimere il mio il mio piacere mio gradimento non posso ringraziare l'unione del le comunità ebraiche perché mi sembrerebbe poco poco opportuno quindi allora intanto ringrazio l'amico salme Nagy
Che che con altri collaboratori amici come come si data a tutti insomma ha avuto l'idea e la capacità di realizzare l'incontro di oggi mise in Dario mi piace anche il fatto che questo incontro questo seminario si svolga qui dentro cioè quello che fino a poco tempo fa chiamavamo il Centro bibliografico
è stato denominato recentemente Biblioteca Nazionale dell'Ebraismo italiano intitolato a Tullia Zevi e credo che per diverse ragioni parla are Diego ebrei libici in questo contesto in questo ambito sia particolarmente significativo e quindi mi compiaccio anche per per questa scelta volevo fare i complimenti a chi mi ha preceduto oltre che per aver a livello personale fornito elementi nuovi banalmente però anche per essersi come dire dischi delicati
In ambito giuridico giuridico più che egregiamente certamente non sarò in grado di fare la stessa cosa in ambito storico quindi metto le mani avanti
Allora parlando del del problema della cittadinanza dopo il mille novecentosessantasette che grosso modo all'epoca a cui la la ricerca storica precedente arrivata
E voglio solo subito a dire che questo intervento si pone l'obiettivo di analizzare lo status degli ebrei italo libici proprio a partire da quest'anno
Il mille novecentosessantasette un anno cruciale per la storia degli ebrei italo libici per almeno due principali che venti uno storico e uno giuridico
Perché mille novecentosessantasette giugno significa guerra dei sei giorni
Una guerra dell'ampio purtroppo conflitto arabo israeliano
Che costrinse la minoranza ebraica italo libica a fuggire fortunosamente improvvisamente al termine di un usiamo ancora questo termine pogrom anche se secondo alcuni
Non andrebbe utilizzato
E invece dal punto di vista giuridico la sentenza della Corte di Cassazione a sezioni unite la numero due mila trentacinque del mille novecentosessantasette che analizzeremo in questo relazione e relazione che riprende la devo dire per per completezza di informazione alcuni temi che sono stati sviluppati nell'ambito dei lavori della commissione presieduta da Giovanni Canzio già primo presidente della Corte di Cassazione
è istituita su richiesta dell'Unione delle comunità ebraiche italiane presso la Presidenza del Consiglio dei ministri nel due mila diciannove con il compito di proporre gli aggiornamenti
Degli indirizzi per la soluzione di alcuni problemi applicativi della normativa in favore dei perseguitati politici e razziali e degli ex deportati nei campi di sterminio nazisti indirizzi del due mila e due
In quel periodo infatti l'Unione delle comunità
Ebraiche si era nuovamente rivolta alla Presidenza del Consiglio dei ministri per sollecitare un nuovo intervento alla luce delle ulteriori problematiche che evidentemente non erano state risolte nell'ambito delle cosiddette benemerenze derivanti dalla legge capaci il principale risultato di quell'esperienza di lavoro della Commissione Canzio chiamiamola così a cui ho avuto fortuna di partecipare per conto dell'Unione delle comunità ebraiche
Fu la lettera che del primo capoverso del comma trecentosettantatré dell'articolo uno della legge centosettantotto del trenta dicembre due mila venti parliamo chiaro la legge di bilancio di quelle a fine anno due mila venti
Che introdusse una sorta di
Inversione dell'onere della prova e soprattutto di presunzione di persecuzioni in favore dei perseguitati razziali
Quindi a distanza di settantacinque anni dalla fine della seconda guerra mondiale e a sessantacinque anni dall'introduzione della legge Terracini la stessa Italia che un secolo prima aveva discriminato una propria mimino minoranza con leggi
Del parlamento fascista
Firmate dal re Vittorio Emanuele terzo decideva di approvare un emendamento di una nuova legge che introduceva questo chiamiamolo beneficio vie questo diverso sistema in favore dei perseguitati tutto risolto da questo punto di vista no
Perché dobbiamo ancora oggi e ne parlerà più diffusamente dopo di me l'avvocato Giulio disegni da Torino
Dobbiamo constatare come i problemi applicativi esistano ancora e soprattutto esista un certo atteggiamento da parte della pubblica amministrazione
Nel porre in nero essere atteggiamenti condotti addirittura interpretazioni che non esito a dire illegittime pur di negare le benemerenze in favori dei perseguitati razziali
Ma veniamo al tema specifico della cittadinanza degli soggetti italo libici che hanno vissuto in tempo di guerra nella colonia di Libia e quindi erano assoggettati anche sia le leggi razziali
Lo storico problema del riconoscimento della cittadinanza italiana in favore degli ebrei libici era stato segnalato più volte negli anni dall'Unione delle comunità ebraiche alla presidenza del Consiglio
Anche nello stesso due mila diciannove come abbiamo detto prima
Il problema era legato al requisito della cittadinanza sul presupposto che la cosiddetta piccola cittadinanza
Loro concesso dal Regno d'Italia non corrispondesse a una vera e propria completa cittadinanza
Lo Stato italiano ai fatti spesso sostenuto tramite atti ministeriali provvedimenti giudiziari regolamenti attuativi
Che la cittadinanza italiana sia stata acquistata da costoro solo dopo il periodo delle persecuzioni razziali ciò che di fatto ha reso alcuni ebrei italo libici
Apolidi per tutto il periodo bellico
Come è stato ricordato anche negli interventi che mi hanno preceduto bisogna ricordare che i territori di Tripolitania e Cirenaica furono annessi allo Stato italiano nel mille novecentoundici
Due leggi diverso e poi del ventisette e del trentaquattro attribuirono acqua i residenti di questi territori facenti parte della colletta collettività ebraica priva della cittadinanza italiana lo status di cittadini italo libici
Dopo la seconda guerra mondiale come noto con il trattato di pace di Parigi del quarantasette l'Italia rinuncio alla sovranità su tali possedimenti
Secondo l'articolo ventitré del Trattato l'Italia rinuncia ha ogni diritto e titolo sui possedimenti territoriali italiani in Africa
Restando detti possedimenti sotto alla quale loro amministrazione finché non sarà decisa la loro sorte definitiva
Peraltro il citato articolo ventitré del Trattato non stabiliva nulla per quanto riguardava le sorti delle popolazioni facenti parte dei territori cui l'Italia aveva rinunciato
Facendo sì tra gli altri che la sorte dei cittadini italo libici di origine ebraica
Cioè la determinazione del loro status persone rimanesse sub iudice fino a quando non si fosse definito l'assetto politico dei territori dell'ex colonia
Dopo la costituzione del Regno di Libia nel cinquantuno e l'emanazione della legge libica sulla città di finanza del cinquantaquattro
I cittadini italo libici di origine ebraica non furono ricompresi nello Stato libico per motivi anzitutto di ordine religioso
E non vennero nemmeno reputati possessori della cittadinanza italiana venendosi così a trovare in una condizione come detto di apolidi anch'determinata sì a decorrere dal dieci febbraio mille novecentoquarantasette
Onde evitare che tale soggette in contrasto con i principi fondamentali del nostro ordinamento e con gli impegni internazionali assunti dall'Italia con la convenzione di New York del mille novecentocinquantaquattro
Permanessero in condizioni di apolidi a il ministro dell'interno italiano all'epoca Oscar Luigi Scalfaro con circolare del quattro marzo ottantasette
Provvedeva a riconoscere del tutto eccezionalmente in via amministrativa
A quanti tra costoro avessero presentato un'apposita documentata istanza
Il permanere del possesso della cittadinanza italiana libica tramutata sin cittadinanza in questo caso pieno Jura cioè quindi completa a partire dal primo gennaio quarantotto data di entrata in vigore della Costituzione
Ciò purché fosse acclarato che gli interessati non avessero conseguito lo status civitatis libico
Oppure di altra nazione oppure che fossero già residenti in Italia
è interessante qui osservare che la circolare del mille novecentottantasette non parla di acquisizione o concessione della cittadinanza italiana ma di al riconoscimento
Intendendo così togliere ogni dubbio sul fatto che gli ebrei italo libici fossero già cittadini italiani dovendosi solo riconoscere lo status pieno precedentemente negato
Quanto sopra alla luce della sentenza della Suprema Corte di Cassazione a sezioni unite due mila trentacinque del mille novecentosessantasette già richiamata
Che aveva dichiarato che l'italo libici domiciliati in Italia all'epoca della costituzione del regno di Libia
Che non avessero acquistato la cittadinanza libica nel nostro caso come abbiamo detto per motivi religiosi in quanto ebrei
Avevano con sé serbato lo status di cittadini italiani divenuti con l'entrata in vigore della Costituzione ottimo iure
Il tema della cittadinanza rappresenta una questione che lo Stato italiano a ben vedere non ha mai inteso affrontare con la dovuta tempestività e determinazione
Basti qui ricordare che il nostro ministero dell'Interno a seguito della presentazione di varie istanze di riconoscimento dello status di cittadino italiano
Il ventidue agosto due mila e dodici chiedeva all'Avvocatura generale dello Stato un parere al fine di accertare quale fosse lo stato di cittadinanza riconoscibile in capo ai cittadini italo libici di religione ebraica
Ecco comparire delle numero trentaquattro mila settecentotré del due mila e dodici l'avvocatura generale dopo un excursus storico dichiara che con il trattato di pace del quarantasette
Rese esecutivo dal capo provvisorio dello Stato nello stesso anno emergevano due questioni
L'articolo diciannove prevede che i soggetti residenti nei territori ceduti dall'Italia da altri Stati avrebbero perduto la città di del la cittadinanza italiana al momento dell'acquisto della cittadinanza dello Stato subentrante
L'articolo ventitré d'altro canto dispone la rinunzia dell'Italia ha ogni diritto e titolo sui suoi possibili possedimenti in Africa ma non comporta la perdita automatica della cittadinanza italiano verso i cittadini italo libici
Questo perché per costoro si verifica solo una rinunzia unilaterale
Cui segue una prosecuzione dell'esercizio dei poteri sovrani dell'Italia sui territori ceduti in base a una proroga prevista dallo stesso articolo ventitré
L'avvocatura generale dello Stato quindi ritiene che l'articolo diciannove del trattato previsto per i tori ceduti potesse essere estensibile anche i territori per cui se è intervenuta questa rinuncia
La successiva legge sulla cittadinanza dello Stato libico del cinquantaquattro ha considerato cittadino libico chiunque sia stato residente sul territorio libico all'atto della promulgazione della costituzione del nuovo Stato del cinquantuno purché
In possesso di requisiti distintamente richiesti e non avesse nazionalità o cittadinanza straniera la giurisprudenza qui ha rigettato la tesi per cui la cittadinanza italo libica dovesse essere considerata come straniera
Pertanto anche costoro potevano acquisire la cittadinanza libica
Però l'acquisto dello status civitatis libico per effetto della legge libica non era automatico poteva essere arbitrariamente ha rifiutato da parte delle autorità locali
Circostanza verificatasi nel caso di soggetti protestanti la religione ebraica basando il rifiuto su motivi di ordine religioso
A fronte di ciò la giurisprudenza di legittimità ha costantemente affermato che il giudice deve accertare lo status civitatis del soggetto ed è tenuta a verificare quindi eventuali circostanze di fatto di elevato contenuto probatorio
Che attestino l'avvenuta denegata attribuzione della cittadinanza libica riconosciuta solo a chi era nato in Libia o vi fosse nato uno dei genitori ovvia avesse risieduto per almeno dieci anni consecutivi
D'altra parte i cittadini italo libici ebrei
Hanno mantenuto il possesso dello status civitatis di cittadino italiano ottimo iure in virtù del principio generale del nostro ordinamento secondo cui la cittadinanza italiana
Non si perde se non a seguito di acquisto di altra cittadinanza
Tenuto conto altresì che lo Stato sia con l'India eccezionale in quanto ogni persona ha diritto ha uno status civitatis
Nell'occasione quindi il ministero dell'Interno aveva chiesto un parere all'Avvocatura generale dello Stato con riferimento a richieste di riconoscimento della cittadinanza italiana in questo caso per soggetti già defunti
E qui l'avvocatura dopo aver premesso che lo Stato civitatis è un delitto personalissimo e quindi non potrebbe essere soggetto di surrogazione da parte degli ascendenti ha comunque affermato che nel caso degli ebrei libici
A causa della discriminazione sul subita sia possibile in via residuale il riconoscimento in via amministrativa della cittadinanza
A favore anche degli ascendenti defunti discriminati per la loro religione questo in forza di principi costituzionali di uguaglianza e del divieto di ogni discriminazione
Del costante orientamento della Cassazione ma anche degli impegni assunti dall'Italia con la convenzione internazionale di New York per la tutela dello straniero del cittadino della politica e del cinquantaquattro
Per quanto concerne il possesso della cittadinanza italiana pur con limitazioni da parte dell'italo libici al momento dell'entrata in vigore delle leggi razziali
è interessante ricordare qui uno scambio di comunicazioni in parte è stato prima richiamato tra Italo Balbo all'epoca governatore della Libia e il capo del governo Mussolini
In una lettera del diciannove gennaio trentanove Balbo scrive
In un Paese come questo che ha sempre avuto al grande vanto nei confronti dei Paesi vicini di consentire l'attività pacifica convivenza fra arabi ed ebrei
Sarebbe a mio avviso consigliabile non dare caratteristica di asprezza alla lotta per la difesa della razza
Diciannove gennaio trentanove
Quattro giorni dopo ventitré gennaio con telegramma
Indirizzata Balbo custodisce afferma che Mussolini afferma che gli ebrei non indigeni cioè di cittadinanza metropolitana devono avere il trattamento che si fa loro in Italia secondo le recenti leggi razziali
Che gli ebrei
L'italo libici fossero in possesso della cittadinanza italiana emerge anche da una disamina più approfondita della sentenza delle sezioni unite della Cassazione del sessantasette in cui si afferma che la particolare cittadinanza italo libica era una vera e propria cittadinanza italiana sia pur con limitazioni nel godimento di alcuni diritti specialmente politici
La cittadinanza in questione fu concesso infatti i libici per la prima volta con decreto del diciannove per la Tripolitania e poi anche per la Cirenaica con due distinti decreti che disponevano
Che sono e devono essere considerati cittadini italiani e sì dunque conservavano il proprio statuto personale successorio e godevano dei diritti fondamentali di libertà inviolabilità del domicilio e delle proprietà
Nonché del diritto di concorrere alle cariche civili e militari di cui agli ordinamenti locali del diritto elettorale attivo e passivo quegli organi rappresentativi coloniali
E del diritto di esercitare la propria professione liberamente anche in Italia compresi alcuni diritti politici nel territorio metropolitano quale il diritto di petizione al Parlamento nazionale
Afferma dunque la Cassazione che non poteva escludersi in tali condizione l'esistenza di una vera e propria cittadinanza italiana
Sia pure con particolari limitazioni essendo attribuito ai libici persino l'esercizio di alcuni diritti politici del Regno d'Italia
Dopo l'instaurazione del regime fascista tale ordinamento venne in parte mutato
Con la legge mille tredici del ventisette con la legge due mila e dodici del trentaquattro si parlò di cittadini italiani libici invece di cittadini italiani
E fu sottratto loro il diritto all'esercizio della professione in Italia e la facoltà di presentare petizioni al Parlamento ma resta ferma la garanzia delle libertà fondamentali
La concessione dei diritti civili e politici in Libia la facoltà di concorrere alle cariche civili e militari
Con successivo regio decreto settanta del mille novecentotrentanove da una parte in attuazione dei principi razzisti ci introdotti nella legislazione
Fu tolta ai libici la facoltà di acquistare la cittadinanza metropolitana ma dall'altra parte venne ribadito che i cittadini libici godevano dei medesimi diritti di cui alle leggi precedenti
E a questi fu aggiunto furono aggiunti i diritti politici di esercitare la carica di potestà nei comuni con popolazione di stirpe libica di far parte del Comitato corporativo per la Libia e di diventare dirigenti sindacali
Secondo la Corte quindi i libici godevano dei diritti di libertà allo stesso modo dei cittadini italiani
E dei diritti politici limitatamente al territorio libico potevano cioè di diritti politici il politici limitatamente a una parte del territorio
I libici quindi non si trovavano in una situazione di sudditanza come i nativi delle colonie dell'Africa orientale
Ma godevano di uno status da cui derivavano una serie di diritti anche politici oltre che di doveri nei confronti dello Stato italiano e dovevano quindi considerarsi veri e propri cittadini pur con particolari limitazioni conclude quindi la sentenza richiamando l'autorevole precedente pronuncia di cassazione la numero centonovantuno del sessantadue con riferimento al ricorso del ministero dell'interno che non riteneva di dover attribuire la cittadinanza italiana ottimo iure a un cittadino libico nato a Tripoli nel diciassette
Affermando che una volta ammesso come deve essere ammesso che la cittadinanza italo-libico integrasse uno status di vera e propria cittadinanza italiana sia pur con limitazioni i cittadini italiani nativi della Libia con l'entrata in vigore della Costituzione sono divenuti al pari degli altri cittadini cittadini ottimo iure
In quanto con l'articolo tre sono state abrogate le limitazioni imitazioni inerenti alla qualifica di libici
La stessa sentenza è stata poi richiamata nella sentenza due mila quaranta del sessantasette con cui si riteneva infondato un ricorso identico sempre da parte del ministero dell'Interno e allora utile qui ricordare come secondo il rappresentante del ministero dell'Interno presente nella commissione Canzo del due mila diciannove istituita presso la presidenza del consiglio dei ministri per i nuovi riconoscimenti della cittadinanza italiana presentati da coloro che intendono ottenere i benefici di cui alla legge Terracini
Novantasei del cinquantacinque e quindi le benemerenze cosiddette in favore dei perseguitati razziali sussiste comunque l'obbligo di presentare apposita documentata istanza
E ancora più interessante evidenziare come nella relazione finale resa dalla Commissione Canzo nel due mila venti è stato scritto conclusivamente di ritenere che gli assegni di benemerenza possano essere riconosciuti agli ebrei italo libici che all'epoca delle leggi razziali
Erano in possesso della cosiddetta piccola cittadinanza e che tale diritto possa aver fatto valere eventualmente anche dai discendenti
Allora desidero a questo punto solo segnalare due recenti sentenze che non sono esattamente pertinenti al tema ma che in qualche modo lo sono e mi riferisco tra l'altro c'è l'avvocato o anche pagare i potrà intervenire dopo a proposito visto che lo riguardano personalmente si vede mi riferisco a due sentenze del tribunale di Roma di fine due mila venti novembre dicembre
E che applicano propri criteri sopra richiamati e tracciati dalla sentenza ribadendo il principio secondo cui l'originaria cittadinanza italo libica la cosiddetta piccola cittadinanza italiana con l'entrata in vigore della Costituzione italiana di fatto veniva convertita in cittadinanza ottimo iure
In entrambe le pronunce viene chiarito che l'acquisizione medio tempore in quel caso della cittadinanza israeliana
Non era d'ostacolo al riconoscimento di quella italiana che si perde come abbiamo detto prima solo con una formale rinuncia come previsto dalla legge cinque cinque cinque del mille novecentododici
Con il riconoscimento della piena cittadinanza italiana originaria agli ebrei libici già in possesso della piccola cittadinanza italiana viene dunque tardivamente eliminata una delle residuali conseguenze
Delle nefaste leggi razziste e fasciste italiane
Coerentemente con quel corpus normativo teso attribuire una forma di riparazione alla persecuzione che anch'essi subirono
D'altronde l'ultimo comma dell'articolo diciannove del trattato di pace dice
Che lo Stato al quale il territorio ceduto dovrà assicurare conformemente alle sue leggi fondamentali a tutte le persone che si trovano nel territorio spesso senza distinzione di razza
Sesso lingua religione il godimento dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali ivi compresa la libertà di espressione di stampa di diffusione di culto di opinione politica pubblica riunione
L'articolo diciannove vincola tutti firmatari in primo luogo l'Italia che aveva il dovere di chiedere pretendere a Licar rispetto di tale norma nei confronti dei propri cittadini anche vorrei la conservazione della cittadinanza italiana gli ebrei libici si pone dunque come un minimo di tutela dovuta dallo Stato ai suoi cittadini però non essere stato in grado all'epoca di assicurare i diritti fondamentali previsti dal trattato di pace e va sottolineato la parola dovuta perché va intesa nel senso tecnico che nel diritto pubblico l'espressione di un atto dovuto e concludo solo per diciamo fare un un banale richiamo di attualità perché con questa relazione ho cercato di mettere in evidenza come da un punto di vista giuridico e di principio
Gli italo libici di religione ebraica avrebbero condizionale d'obbligo il diritto di ottenere riconoscimento della cittadinanza
Ma non semplicemente con una valutazione postuma ma risalendo al momento in cui o erano nati in Libia o comunque avevano ottenuto quella che all'epoca veniva denominata la cosiddetta piccola cittadinanza
Ecco dobbiamo anche in questo caso amaramente constatare come a livello amministrativo
Il ministero degli Interni non open pari e non faccia questo genere di riconoscimento in maniera automatica ecco che quindi le persone che si trovano in questa condizione si vedono costretto praticamente sempre a promuovere un'azione per vedersi ottenuto quel tipo di status persone che è invece già prevista riconosciuto ovviamente dai giudici ma prima ancora dalle leggi
E questo si richiama all'intervento che si avvia a fare l'avvocato Giulio disegni da Torino perché chiaramente collegato al diritto dei gli ebrei italo libici di vedersi riconosciuto la benemerenza a seguito della persecuzione razziale
Perché se non si riesce a ottenere il riconoscimento della cittadinanza nel periodo di guerra ecco che non Satta non matura il diritto alla benemerenza
Io avrei direttamente la parola Giulio poi a chi vuole intervenire insomma nei limiti diciamo di un pomeriggio ricco per completare in qualche modo quello che tu hai anticipato ciò che questa definizione riconoscimento formale
Dipende anche dai tempi in cui viene riconosciuto per acquisire ulteriori diritti legati alla condizione di perseguitato razziale io non so Giulio tu ci sei ci sono ucciso ma batti un colpo
Ci sono mi vedete mi sentite
Prego sì
Per ora essenzialmente
Mi sente si si poteva
Perfetto allora grazie Salone dell'invito e grazie a tutti
Beh credo che
Le il la mia relazione non è tanto conferisce presidente dell'Unione delle comunità ma come membro non so se lei ricordato all'inizio Saul perché sono non si capirebbe della commissione per governativa istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri
Per la concessione delle benemerenze quindi saltiamo di decisamente di un quarantennio rispetto alla vicenda ricordata da Davide io una prima cioè del sessantasette quindi anche alla al capitolo che stasera ricordiamo estremamente importante e facciamo un salto indietro al periodo delle persecuzioni razziali trentotto
Quarantatré quarantacinque che ovviamente hanno toccato anche la Libia come le altre colonie del dell'impero fascista ebbene è importante ricordare che forse questo è l'accadimento più come dire più attuale perché di questa vicenda se ne parla ancora continuamente se ne parla
Nelle aule del ministero nell'accusa di cui faccio parte e se ne parla nelle aule di giustizia alla Corte dei Conti dove coloro i quali viene negato il diritto alla benemerenza possono ricorrere e fanno giustamente ricorso alla Corte dei Conti territoriale poi laddove la sentenza sia come vedremo spesso anche positiva c'è poi il ricorso alla Corte dei Conti centrale di Roma
Dove incontra un ostacolo e a quanto mi risulta pochissimi ebrei libici forse uno due in questi anni hanno ottenuto la benemerenza
Come perseguitati razziali eppure la persecuzione razziale è stata assolutamente come dire riconosciuta
Dagli storici e non solo ma anche dei testimoni che abbiamo con una persecuzione a tutto tondo voluta dal regime fascista e magari in termini più leggeri ma neanche tanto rispetto a quello che accadeva in Italia ma è una persecuzione come già ricordava Renzo De Felice nel suo volume fondamentale ebrei in un Paese arabo pubblicato dal Mulino molti decenni fa la persecuzione degli ebrei libici è stata dura forse non subito nel trentotto ma sicuramente negli anni quarantuno quarantadue e quarantatré
Tutti gli ebrei italiani e libici erano Soggetti a mobilitazione civile potevano essere precettati per lavoro erano esclusi dalle attività industriali e commerciali
Non potevano esercitare le professioni liberali
Non potevano possedere immobili non potevano possedere aziende agricole insomma erano evidentemente soggetti a tutte le disposizioni che ben conosciamo in essere state attuate in Italia ebbene pur con queste drastiche misure appunto assunte contro gli ebrei della Tripolitania e della Cirenaica
Sicuramente il pervenire alloggi sicuramente il ministero con cui CD confrontiamo il mistero dell'economia e delle finanze il MEF
Che è l'organismo che secondo la legge Terracini ricordata prima legge
Novantasei del cinquantacinque e poi con le successive modifiche soprattutto la legge novecentotrentadue nel mille novecentottanta che riconoscono ai cittadini italiani i tiri che hanno subito le persecuzioni razziali
Il diritto di ottenere la cosiddetta benemerenze che non è come la gente chiama la pensione non è assolutamente una pensione di guerra eccetera e come ha voluto proprio il legislatore nella fatica
E Umberto Terracini una benemerenza cioè un riconoscimento quasi come chi è stato perseguitato sia un cittadino benemerito della repubblica italiana dopo alcuni decenni badate la legge come dicevo prima e antica perché è del mille novecentocinquantacinque ma solo agli inizi del due mila ha avuto come dire una sua esplica azione proprio perché soltanto a seguito per esempio la presenza ebraica
Nella Commissione non era riconosciuta soltanto c'è voluta la Corte costituzionale con una fondamentale sentenza del mille novecentottantasei a riconoscere che anche la parte ebraica dove si assiste essere rappresentata in quella Commissione dove erano rappresentati invece i rappresentanti delle organizzazioni politiche antifasciste perché come sappiamo la legge sulle benemerenze riguarda tanto i perseguitati razziali quanto i perseguitati politici antifascisti
Ebbene nel proprio nella disamina dei provvedimenti che quei pochi ebrei libici che vivono in Italia
Hanno osato tra virgolette rivolgersi al ministero per fare la Commissione quasi sempre il proprio nel merito delle domande la la loro istanza veniva bocciata ricordo una per tutte un ebreo Teri Polino di Milano che qualche anno fa si è rivolto al alla commissione per ottenere su la la benemerenza sostenendo di essere stato nel quarantadue con la propria famiglia
Rinchiuso in una grotta Garian vicino a Tripoli dove molti ebrei tra il quarantadue e il quarantatré molti brevi italo libici venivano rinchiusi quindi come chiarissima
Manovra o comunque scappavano per per evidentemente difendersi dalle
Possibili
Anche retate vedremo
Proprio anche la possibilità che gli ebrei finissero anche in campo di concentramento ebbene il il la commissione preposta aveva respinto a maggioranza la la domanda di questo ebreo libico sostenendo che il fatto che lui fosse sta è stato così insieme alla sua famiglia Lou bambino piccolo fosse stato rinchiuso in queste grotte per sette otto mesi con tutti i disagi che si possano immaginare
Non era un effetto della legislazione razziale ma era un effetto dei bombardamenti
Anglo francesi che in quel periodo evidentemente
E di erano il Lidia e questa era chiaramente un modo per negare una realtà e per come dire fare in modo che il il perseguitato non potesse avere ragione del della sua richiesta e questo da un punto di vista del merito quindi secondo me è proprio uno dei maggiori paradossi oggi dell'ordinamento giuridico italiano e quello che caratterizza questo percorso
Degli ebrei e libici che vivono in Italia e italo libici appunto come si diceva loro prima o con la piccola cittadinanza o perché la questione è sempre legata allo status civitatis
Dicevo il difficile percorso bis che ha vissuto durante le persecuzioni razziali in territorio libico all'epoca colonia italiana e un percorso segnato da ostacoli giuridici e politici che
In tutta la storia di questo gruppo così importante per l'intero universo ebraico ha toccato l'apice proprio nel periodo dal trentotto al quarantacinque appunto per le conseguenze che ancora oggi riscontriamo e di cui farò cenno tra Breve
Dicevo che la legge Terracini del cinquantacinque ripresa poi da una modifica dell'ottanta all'articolo tre stabilisce esattamente questo ai cittadini italiani che siano stati perseguitati nelle circostanze
Di cui all'articolo uno della legge dieci marzo cinquantacinque novantasei cioè la legge Terracini viene concesso a carico dello Stato un assegno vitalizio di benemerenza reversibile i familiari superstiti
Il materiale sì ai sensi delle disposizioni vigenti in materia pari al trattamento minimo di pensione erogato dal Fondo pensionistico dei lavoratori dipendenti
E l'assegno compete anche ai familiari di quanti sono stati perseguitati nelle circostanze predette ebbene quindi la legge fa riferimento al cittadino italiano quando non dice se la cittadinanza italiana doveva essere posseduta
Al momento delle persecuzioni razziali o al momento della domanda in entrambi i momenti comunque evidente che l'interpretazione che è stata data e che era al momento delle persecuzioni razziali e questo per far sì che non venisse riconosciuto
A tutti i perseguitati di origine ebraiche al vitalizio ma appunto solo ai cosiddetti cittadini
Per calarci nella realtà della Libia abbiamo sentito prima i precedenti relatori che ci hanno approfonditamente
Portato in quelle che erano le leggi fondamentali innanzitutto quella del mille novecentodiciannove che appunto abrogava la il concetto è la condizione di sudditanza in Tripolitania e Cirenaica forse non in Eritrea e Somalia e quindi c'era già anche in questo modo una prima come dire gerarchizzazione tra le colonie
Però appunto il la legge del diciannove riconosceva appunto
Che i cittadini libici fossero denominati i cittadini italiani
Di Tripolitania e Cirenaica
Poi abbiamo visto che diventa non nel mille novecentoventisette cittadini italiani e libici
E poi ancora nel con un decreto legge del mille novecentotrentanove il numero settanta cittadini italiani e libici speciali
E quindi abbiamo queste tre tappe
Storico giuridiche fondamentali diciannove ventisette e trentanove e per arrivare poi al termine della seconda guerra mondiale col Trattato di pace che è già stato
Ricordato da chi mi ha preceduto trattato di pace dieci febbraio quarantasette in cui l'Italia rinuncia ad ogni diritto e titolo sui possedimenti territoriali italiani in Africa
Che rimangono sotto l'attuale loro amministrazione
E quindi a differenza di quello che è successo in Francia o in Jugoslavia in Grecia
In Italia
Rinuncia alle colonie dell'Africa con il con questo trattato di pace
Ebbene
Qual è la condizione degli ebrei che vivono in Libia nel durante il periodo delle leggi razziali durante il periodo della dominazione italiana
E appunto una serie di con una serie di come dire gli éscamotage potremmo dire oggi non è chiarissima la loro chi di chi parla di città di piccola cittadinanza
Rispetto alla alla piena cittadinanza alla cosiddetta cittadinanza ottimo iure chi parla di ancora di una sorta di sudditanza
Secondo la legislazione speciale chi parla di cittadini italiani libici e poi come ho detto prima italiani e libici speciali insomma non c'è un vero e proprio no non non c'è una condizione secondo me di sudditanza ma non c'è una condizione di vero e proprio status civitatis anche se
Godevano dei diritti di tutti i diritti di libertà i diritti civili dei diritti politici
Nel che erano in Libia
E poi abbiamo comunque il passaggio fondamentale dopo la guerra dopo il trattato di pace il quarantasette per quanto riguarda l'Italia
Con il l'entrata in vigore della Costituzione repubblicana primo gennaio quarantotto
Ed è le limitazioni sappiamo che con l'articolo tre di cui molto parliamo in questo periodo con l'articolo tre della Costituzione vengono eliminate appunto queste imitazioni
Ma che ne della condizione quindi dei dei cittadini italo-libico skinhead dei nostri correligionari che vivono appunto a Roma Milano e che nati in Libia
E vissuti durante il fascismo hanno diritto avrebbero diritto alla alla benemerenza e non riescono ad averla non riescono ad averla perché appunto come è stato ricordato prima pur essendo se ne anche diffusamente occupata la Commissione che di recente proprio perché l'unione delle comunità voluto che venisse istituita una commissione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e per la seconda volta una prima commissione che doveva studiare le criticità dell'assegno di benemerenza
E restituita nel due mila cinque e ha portato a degli indirizzi che vengono ancora più o meno oggi applicati poi c'è stata questa seconda commissione di studio
Istituita nel diciannove che ha concluso con un risultato importante ma uno dei risultati cioè quello come è stato ricordato prima da Davide Leonardi aver cancellato l'onere della prova a carico di chi era perseguitato razziale di provare la persecuzione ad persecuzione razziale che oggi secondo la legge trentuno dicembre due mila venti sì presume però altri problemi non sono stati risolti sicuramente quello e di chi emigrato subito nel trentotto nel trentanove
O in Palestina o in Sudamerica o chi è andato in Svizzera
Eccetera spesso ancora difficoltà perché viene respinta la domanda dal ministero in quattro dicembre accuse in atto in un Paese dove le leggi razziali non c'erano quindi quale benemerenza
Voi a quale benemerenza voi aventi diritto se sei nato in Argentina o hai vissuto in Brasile eccetera
Quindi anche questo problema non è stato completamente risolto e poi quello degli ebrei libici non è stato risolto da tempo ci stiamo ragionando della commissione giuridica dell'Unione delle comunità per vedere se riaprire la commissione di studio presieduta da Canzio che non ha fatto luce su questo punto purtroppo e arrivare in sede
Parlamentare a una come dire a una disposizione che faccia chiarezza su questo status civitatis che oggi a settantacinque anni dalla Costituzione repubblicana
Non ha nessun senso non ha nessun senso perché innanzitutto perché il gli ITA appunto la legge li definiva italiano libici o italo libici quindi la condizione e di italianità
Voluta dalla legge trattini è assolutamente prevista
E poi perché le persecuzioni razziali e le hanno subite quindi io credo che ci sia una doppia grave discriminazione nei confronti degli ebrei libici degli ebrei appunto
Tripolini o di Bengasi o delle altre città che vivono oggi in Italia e che hanno subito le leggi razziali al pari dei degli ebrei italiani
E non hanno non hanno diritto perché o viene respinta come dicevo prima la domanda nel merito cioè non si di dice massima quello che subito non è così grave oppure mi ricordo il caso di una ebrea Tripolina che aveva raccontato per filo e per segno le angherie a cui era stata sottoposta lei bambina andava alla scuola
Mi pare alla scuola italiana Dante Alighieri a Tripoli
Ed era stata appunto anche
Dai compagni dileggiato come appunto additata come sporca ebrea anche in mezzo alla strada l'aveva raccontato e di questo il padre aveva fatto un esposto eccetera e anche su questo non erano considerati elementi sufficienti dal dall'estrazione dalla commissione istituita presso il mezzo per riconoscere che in quelle erano persecuzioni razziali non erano così frasi ad Effetto dette a un bambino
Questo per quanto riguarda il merito quando il l'ebreo Tripolina Ugo al pari di quello italiano si vede respinta la domanda ha diritto di fare ricorso alla Corte dei Conti territoriale cioè la corte dei conti della della zona dove risiede e ebbene o OCSE dovesse asiatica concludeva precauzioni
Non non mi pare di aver rubato ancora nel tempo che però purtroppo che c'è stata una notevole Simmons continuò ma abbiamo aiuti
Eh lo so però allora proprio pochissimi minuti perché se no non riesco a concentrarmi su quello non si capisce perché il ministero oggi respinge le domande e la corte dei conti pure
Ebbene la Corte dei conti soprattutto quella di secondo grado quindi
In sede di appello respinge le
Appunto le istanze non riconoscendo la cittadinanza italiana
Cosiddetta ottimo iure ma ritenendo che chi ha subito quella persecuzione non fosse cittadino italiano a tutto tondo ma forse il cittadino italo-libico quindi corre
Caratterizzato dalla piccola cittadinanza e questo evidentemente una una situazione che non è più secondo noi secondo me tollerabile e appunto l'idea è quella vado velocemente alla conclusione anche se ci sarebbero molti altri passaggi da fare ma che questa condizione oggi e quella che secondo me caratterizza una seconda persecuzione rispetto alla prima ben più grave del trentotto proprio perché c'è una ingiustificata
Discriminazione dei soggetti titolare di cittadinanza che hanno subito le leggi razziali su questo spero che possiamo incidere quanto prima
Ma con il il Parlamento italiano e arrivare a una modifica di legge grazie
Grazie a te Giulio e scusami se ho dovuto richiamati sui tempi c'era
No mi pare che ci siano quattro questioni di natura evidenzia che sono emersi oggi e in parte erano note una
Che è stata evidenziata dagli storici cioè di una ambiguità del governo italiano durante il periodo coloniale
La persistenza di questa ambiguità nel dopoguerra e un ulteriore ambiguità che permane e che obbliga ad azioni giuridiche anche nella fase più recente
Su questo ci sono quattro ambiti di riferimento uno dei quali importante
E questa della data di nascita delle persone e quindi la possibilità di provvedervi riconosciuti diritti in base alle serenate in Libia in un determinato periodo e di essere stati quindi in quel contesto
Durante le leggi razziali e in seguito e questo aspetto e quello su cui si è soffermato Davide David Gerbi rispetto alla ricerca che è in corso di acquisire la documentazione c'è un problema della cittadinanza che sembrava riconosciuto con la circolare del settantotto e che viceversa costituisce
Un un o qualcosa che ancora richiede dei passaggi giuridici importanti
C'è un terzo punto che quello delle benemerenze su cui si è fermato adesso Giulio e che in qualche modo lega il diritto dettata vere queste benemerenze al momento in cui si aveva non si aveva la cittadinanza c'è un quarto punto che non è stato menzionato ma siccome qui davanti
Una persona devo dire di famiglia ma questo non rileva che si vede richiesta le lezioni di italiano da parte di figli di italiani emigrati in Israele tra il quarantotto inseguito per riacquisire la cittadinanza italiana
O meglio per acquisire la cittadinanza italiana io capito oggi che forse questa richiesta di cittadinanza
Potrebbe non avvenire come cittadini israeliani che richiedono la cittadinanza ma forse in ragione dell'essere stati cittadini italiani prima dell'emigrazione in Israele però queste qualcosa che in qualche misura mi si è chiarita oggi io vorrei dare la parola Roberto Coen che
Forse ha qualcosa da aggiungere a quanto
è stato detto ma come come testimone e partecipe di se ho capito bene anche delle sentenze che sono state menzionate da
No io
Viene qui viene
Grazie ringraziare l'Unione per l'interessantissimo seminario non riguarda il tema della cittadinanza steli di ebrei che vivono in Italia
Che di solito hanno ottenuto la cittadinanza italiana nel sessantasette o qualche anno dopo come è stato detto ma i discendenti dei trenta trenta trentatré mila ebrei
Scappati nel quarantotto e passati per l'Italia sono andati in Israele hanno preso la cittadinanza sulla base della legge del ritorno
E i loro discendenti oggi saranno cento duecento mila non so quanti Maccanti hanno tutti diritto alla cittadinanza italiana ma non lo sanno loro Po
Poi in lega dicono rinvia amministrativa perché sufficiente andare sul sito dell'ambasciata per vedere che viene richiesto un certificato re lattina scita relativo all'ultimo abbonato in Italia e chi è nato in Libia non ce la e quindi è obbligato a promuovono un giudizio nei confronti del ministero degli interni senza poter con aumento di costi tempi più lunghi forse non è detto perché anche la via amministrativa è molto lunga
Quindi il tema è importante e andrebbe diffuso moltissimo tra gli ebrei italiani che vivono di origine libica che vivono in Israele e non lo sanno
Grazie
Io volevo soltanto concludere con poche parole rispetto al come proseguire questo nostro lavoro
Io come è stato detto coordinò la Commissione cultura
E quindi nano titolo giuridico per agire su questa materia ma assuma qui l'impegno anche per la ricchezza se volete anche superiore alle aspettative di questo lavoro
Prefigurando la lo uno sviluppo che mi auguro gentilmente vogliano offrire tutti coloro che sono intervenuti
A produrre una documentazione che possa concretizzarsi in un volume in cui le acquisizioni che sono state precisato in questa sede possano trovare una loro consistenza io rimetterei poi a Davide Noemi
è a disposizione la presidente dell'Unione per valutare anche alla luce di questa documentazione quali eventuali azione politico giuridiche assumere perché questa questione venga definitivamente chiarita
Diciamo per la parte che gli compete io invito coloro che sono intervenuti a
Confermare la loro disponibilità per una
Consistenza cartacea diciamo per questa pubblicazione e sarà mia cura poi trasmettere alla richiesta rispetto agli sviluppi che mi sembra che figuri questo dibattito in sede politica e istituzionale
Grazie a tutti buona sera