"Partecipazione democratica: sviluppo e qualità urbana"

Già siamo già ritardo quindi
Dire di dare inizio
A questo
Incontro tra la CGIL i sindaci delle grandi città
Ringraziamo
I sindaci che hanno raccolto il nostro invito che sono presenti
Abbiamo avuto
Per alcuni l'impossibilità a partecipare
In particolare abbiamo ricevuto
Telegramma
Dal sindaco di ancora impegnato attività di solidarietà internazionale il sindaco di Palermo Orlando
Malato a una seria broncopolmonite quindi impossibilitato a partecipare
Abbiamo qui presenti distinti sindaci di di Bari
Il Bologna di Torino e di Milano
Speriamo
Siamo in attesa di avere ancora la presenza del sindaco di Genova identici sindaco di Roma
Ora l'incontro si svolge così col mio poteva introduzione che pone alcune questioni di carattere politico e su questa base disarmare agli interventi dei sindaci e le conclusioni del segretario generale CGIL Sergio Cofferati
Procedo direttamente alla esposizione
Della relazione introduttivo
Con la nuova legge elettorale con l'elezione diretta dei sindaci i Comuni soprattutto nel delle medie e grandi città hanno riacquistato un ruolo è una autorevolezza politica di prima grandezza
C'è una investitura democratica forte una limpidezza degli schieramenti politici è una garanzia di stabilità e di governabilità il che crea una situazione del tutto nuova rispetto all'esperienza precedente
Il principio costituzionale di autonomia dall'ente locale ne esce sicuramente rafforzato e si può aprire una nuova stagione nel processo di costruzione del sistema delle Autonomie a ben guardare si tratta per la più rilevante riforma istituzionale attuata negli ultimi anni mentre non si è ancora trovato un assetto convincente per quanto riguarda la legge elettorale nazionale e mentre permane una crisi grave dell'istituto regionale
Nonostante tutto lo straparlare di Seconda Repubblica
Che giunge talora a vere e proprie forme di delirio retorico
Dobbiamo onestamente riconoscere di essere anche un assai lontani da una riorganizzazione coerente dello stato e delle sue istituzioni
Di essere anzi oggi nel mezzo di una situazione estremamente pericolosa di incertezza e di confusione con l'esplodere di gravissimi conflitti tra diversi potere dello Stato
In questo quadro allarmante i Comuni rappresento la per i cittadini uno dei pochi punti di riferimento certi e legittimati che il nuovo meccanismo dell'elezione diretta del sindaco ha fino ad ora ha dato complessivamente una prova positiva
La quindi respinta la richiesta del referendum che riguarda il sistema elettorale per i comuni
E che avrebbe l'effetto di eliminare proprio l'elemento più significativo e innovativo e cioè il ballottaggio al secondo turno tra i due candidati più rappresentativi
Partiamo quindi da questo giudizio dal riconoscimento del nuovo ruolo delle amministrazioni comunali un sindaco legittimato direttamente dal consenso popolare è una Giunta svincolata dalle necessità della rappresentanza politica non più sede di compensazione d'equilibrio tra i partiti ma organo tecnico politico
Che risponde direttamente al sindaco e che deve garantire l'attuazione del programma amministrativo
Per questa ragione abbiamo voluto organizzare questo incontro con alcune dei sindaci delle maggiori città perché pensiamo che sta qui uno dei punti di forza del nostro ordinamento e pensiamo che comuni così rinnovati
Debbano essere dei protagonisti dei punti di riferimento forti in questa complessa e tumultuosa fase di transizione
Istituzionale
Dobbiamo però guardare ci nello stesso tempo dei rischi di una eccessiva semplificazione e dalle facili suggestioni disegno presidenzialisti Co
è sicuramente importante che i cittadini possano concorrere direttamente alla scelta del sindaco ma con ciò non si esaurisce la vita democratica ma al contrario la vera misura della democraticità dell'azione politica amministrativa avviene dopo la formazione del governo e dipende dalla possibilità per i cittadini e per le loro organizzazioni rappresentative di concorrere alle decisioni e di esercitare un efficace controllo sull'amministrazione
Ma chiaramente rifiutato quindi il modello presidenzialista per il plebiscitario rappresentato oggi dal cavalier Berlusconi il quale modello ci riporta alla concezione pre moderna
Dell'unto del Signore che incarna in sé misticamente la volontà popolare lo spirito del popolo
Dal che discende logicamente che ogni elemento di conflitto e di dialettica politica è in sé illegittimo perché il designato deve poter disporre di poteri assoluti
Deve essere lasciato lavorare senza che nulla lo intralci Polo condizione
Con ciò avviene meno ispirazione fondamentale del nostro ordinamento costituzionale che si basa sull'equilibrio e sulla divisione dei poteri e si trapassa in una visione plebiscitaria del tutto estranea alla grande tradizione democratica europea
Per fortuna i nostri sindaci non hanno di queste megalomania
E hanno una visione più realistica e corretta della loro funzione mai comunque bene tracciare con chiarezza i limiti e le condizioni entro le quali si svolge la funzione di governo la quale non dispone di un'assoluta autonomia di decisione ma deve essere bilanciata
Da efficaci contrappesi e strumenti di controllo
Per quanto riguarda i comuni
Un primo problema è il rapporto tra la Giunta e il Consiglio comunale
Che non può essere ridotto ad un organo passivo di meritare ratifica ma deve mantenere le funzioni essenziali di indirizzo il rafforzamento del ruolo del sindaco richiede contestualmente una rimotivazione forte
Dei compiti del Consiglio che deve essere liberato da una serie di gli adempimenti burocratici secondari che deve concentrarsi sulle grandi questioni di indirizzo politico è strategico
Non è mi sembra un problema ancora adeguatamente affrontato e risolto
Analogamente si pone il tema dei rapporti con le organizzazioni sociali e in particolare la necessità di definire un nuovo sistema di relazioni sindacali se il quadro istituzionale è cambiato anche il ruolo nell'ambito di iniziativa del sindacato deve essere conseguentemente avete finito
In questa epoca di sommarie semplificate le propagandistiche questo necessario passaggio verso nuove regole viene interpretato come la fine del consociativismo da qui occorrono davvero analisi un po'più accurate il consociativismo se vogliamo usare correttamente questo termine e non Tina Turner a dismisura il significato
Consiste nella confusione e sovrapposizione dei ruoli nel venir meno dell'autonomia istituzionale dei diversi soggetti
Per cui tutti si occupano di tutto ciascuno finisce per avere un diritto di veto con conseguente allungamento abnorme che i tempi della decisione fino a determinare stati di paradossi
Per spezzare il meccanismo perverso del consociativismo Cohen ripristinare la pienezza dei poteri e la sovranità di ciascuna istituzione nel suo proprio ambito
Ciò vale per tutti anche per il sindacato che non deve essere coinvolti in modo improprio in compiti di gestione amministrativa che non gli competono e che deve disporre di una propria piena autonomia progettuale e contrattuale
Vada chiarita è precisata la portata della critica al consociativismo
Rifiutando la generalizzazione che ne viene fatta in virtù dalla quale si respinge qualsiasi istanza di confronto di mediazione di concertazione
Ritorna così la tendenza alla semplificazione autoritaria che riduce la politica all'esercizio del potere eliminando ogni considerazione del consenso sociale e della partecipazione attiva dei cittadini
Per questo il tema del sindacato centrale e il sistema di relazioni con le forze sociali è indicativo dell'orientamento politico e della volontà democratiche
Delle diverse amministrazione
Su quali basi
Queste relazioni possano oggi essere ridefinito proviamo a fissare alcuni punti orientativo
Il sistema delle relazioni sindacali riguarda il rapporto tra soggetti dotati di una propria fondamentale autonomia
E la ricerca dell'intesa del consenso non deve condurre ad un offuscamento delle rispettive distinte responsabilità
Nel sindacato può essere una cinghia di trasmissione né può essere meno mattana pienezza di responsabilità politica e decisionale degli ottimi di governo ai vari livelli
E con ciò il problema del consociativismo è in via di principio risolto
Ma l'autonomia non è non deve essere indifferenza reciproca ho un rapporto solo conflittuale
Perché e nell'interesse delle parti e soprattutto è nell'interesse della collettività ricercare possibili terreni di accordo
Un sistema di relazioni consiste appunto nell'intesa sulle procedure del confronto
Nella definizione di un metodo che ti renda possibile una interlocuzione costruttiva di un accordo tra le parti
E il metodo della concertazione che già ha avuto un'importante sanzione negli accordi sindacali del luglio dal novantatré che nel Governo Ciampi e che può essere opportunamente applicate concretizzato anche a livello dei governi locali ciò non riguarda solo il sindacato ma l'insieme delle organizzazioni economiche e sociali
Si tratta allora di approntare apposite sedi
Bilaterali triangolari o multilaterali a seconda dei temi di cui si tratta
Per verificare le condizioni i contenuti e i limiti di una tale politica di concertazione
Questa pratica non li vede l'autonomia dei soggetti ma l'impegno in una ricerca in un confronto costruttivo in cui ciascuno tiene conto non solo dei suoi interessi legittimi ma anche dell'interesse generale
Ovviamente perché questo confronto possa essere fecondo Escobar ha attivato in via preventiva quando il processo decisionale è ancora aperto
E richiede il massimo di informazione
Lei l'ha messa in campo di un ventaglio di ipotesi alternative in modo che le forze sociali non siano chiamate a ratificare decisioni già prese ma possono effettivamente concorrere alle scelte programmatiche
Per per dare ordine e chiarezza questo sistema di rapporti può essere utile fissare del corso del danno un paio di sezioni nella fase di predisposizione del bilancio del programma e in fase di verifica
Garantendo il massimo di trasparenza in modo che siano chiare le diverse proposte in campo e che siano quindi comprensibili per i cittadini i punti di accordo e di Pisacco
Questi impegni ai sindacati lo sforzo propositivo e Potì attuale
In un lavoro che va oltre la normale azione contrattuale di tutela dei lavoratori e solo così abbiamo titoli per essere davvero degli interlocutori riconosciuti
Occorrerà poi definire in modo più preciso l'ambito del confronto
Ovvero quali sono le materie quali gli atti amministrativi e programmatici da sottoporre a questa procedura
Possiamo ebbi a sommaria distinguere le scelte strategiche che in quanto coinvolgono l'intera collettività il suo futuro vi chiedo la perciò il massimo di partecipazione democratica
E d'altro lato i compiti di gestione amministrativa per i quali va garantita la piena autonomia nell'esercizio della responsabilità di governo
Nei protocolli di definizione del sistema delle relazioni sindacali
Sarà possibile circoscrivere puntualizzare il terreno lambito dal confronto in modo da evitare che ci sia uno stop Vaccari
Una estensione abnorme del sistema dalla concertazione si finirebbe per essere paralizzante
Che tali protocolli dovranno tener conto la complessità e istituzionale dell'ente locale
E di individuare qui di una pluralità interlocutori il sindaco e la giunta il consiglio comunale
La dirigenza amministrativa
Per quanto ci riguarda dobbiamo aver chiaro ad essi ai nostri compiti sia i nostri limiti
I compiti e doveri che ci vengono dall'essere una forza rappresentativa del mondo del lavoro e non può restringere la situazione al solo ambito del rapporto di lavoro ma deve tutelare i lavoratori e i pensionati
Anche in quanto cittadini in quanto portatori di bisogni sociali complesse
E i limiti propri di una organizzazione che rappresenta interessi parziali
Quanto consistenti essi siano
E che non può sostituirsi all'autonoma responsabilità del potere politico
Sulla base dei questi principi generali si può definire un nuovo sistema di relazioni sindacali
Libero da vecchie incrostazioni corporative o consociative il proiettato ad un confronto limpido e trasparente sulle grandi scelte strategiche
Sui grandi nodi che devono essere affrontati per il futuro delle nostre città a questo siamo interessati dovrà difendere piccoli privilegi piccole rendite di posizione
Dobbiamo quindi in coerenza con questa impostazione selezionare in modo rigoroso le nostre forme di intervento
E liberarci di compiti impropri i coinvolgimenti subalterni e compromissorio
Della azione amministrativa
Il che abbiamo cominciato a fare rimettendo in discussione la nostra partecipazione nei consigli di amministrazione nelle commissioni di concorso ed una pletora di enti e di Commissioni dove il sindacato non motivate ragioni di presenze
Dobbiamo procedere in questa direzione con più decisione per restituire al sindacato la sua funzione di rappresentanza generale
Ferme restando ovviamente le specifiche funzioni contrattuali nel settore della pubblica amministrazione
Dovrebbe essere chiaro che il problema delle relazioni così impostato nel suo rapporto con le scelte strategiche generali non è solo una questione di procedure ma è una questione politica
La nostra non è una rivendicazione di parte ma è la convinzione che i grandi temi della città moderna
E della sua trasformazione possono essere affrontati solo attivando un nuovo circuito di partecipazione etica consenso
Il sindacato è in questo senso un interlocutore necessario non esclusivo certo ma indispensabile per raggiungere obiettivi significativi di riorganizzazione civile che sociale
Mentre sono destinate al fallimento le illusioni tecnocrati negli interventi dall'alto che non poggiano sul consenso della gente
Pubblicità andò da necessità drammatica e urgente di una grande riorganizza
Negli stili di vita nel sistema degli over
Nel Doppia Difesa dei servizi collettivi nella tutela dell'ambiente nella valorizzazione del patrimonio culturale dell'uso del territorio il ciò non può essere fatto senza una partecipazione attiva senza un consenso sociale è sufficiente per cambiare i comportamenti sociali ed individuali
E inoltre se stiamo tutti prendendo coscienza che non può bastare l'intervento pubblico delle sue forme tradizionali che va superata una concezione statalisti che vi registica occorre allora lo spazio per il giudizio etico associate di diversi soggetti
Per una rete diffusa di associazionismo democratico e di intervento pubblico è efficace se interagisce con questo tessuto autodromo della società civile di cui sindacato una parte rilevanti
Un campo importante per il sindacato
Sul quale è evidente la sua titolarità e la riorganizzazione del sistema degli orari che pone problemi assai complessi di organizzazione della produzione dei servizi di di organizzazione sociale i quali non possono che essere affrontati in un confronto diretto con i lavoratori che sono coinvolti
Da tali processi
La più in generale senza entrare qui nel merito specifico dei singoli problemi ci sembra oggi necessaria per la città
Una nuova capacità di progettazione di scelta consapevole circa ad uso dell'organizzazione del territorio
Invertendo la tendenza che è stata prevalente negli anni passati e che ha condotto ad abbandonare ogni Peter insieme ogni forma di pianificazione di finalizzazione
Ovvero di governo politico dello sviluppo con i risultati devastanti che abbiamo sotto il mio il governo del territorio e il primo compito dell'ente locale
Spesso richiede una salda base scientifica con il rilancio di una vera cultura urbanistica e una capacità di mediazione tra il tra interessi diversi con il combattimento di tutti i soggetti sociale
Inoltre i Comuni hanno anche una rilevante funzione economica e di promozione per lo sviluppo sia perché all'ente locale
Fa direttamente capo un insieme rilevante di strutture amministrative di aziende pubbliche clienti e quindi il Comune svolti in prima persona una funzione imprenditoriale
Sia perché nell'attuale fase di emergenza occupazionale occorre attivare tutti gli strumenti politici per allargare l'iniziativa economica per creare nuova occupazione e per elevare il livello complessivo di professionalità della forza lavoro
E in questo quadro che collochiamo il problema delle relazioni sindacali come un aspetto
Lo stile di governo che sia aperto alla società civile che proprio per questa apertura sia in grado di affrontare con efficacia e con il consenso necessario i grandi complessi problemi della organizzazione dalla vita urbana in tutti i suoi diversi aspetti
Una volta individuate le scelte politiche e strategiche si tratta di garantire un funzionamento coerente della macchina amministrativa
E questo rapporto tra politica e amministrazione è stato e resta un punto critico
Esposto a varie forme tinti distorsione sia nel caso in cui la politica ad invadere l'amministrazione sostituendo ai criteri di professionalità quelli dell'appartenenza partitica eterna fedeltà personale
Sia nel caso in cui distanza legittima di autonomia e di neutralità dell'amministrazione si trasforma l'azione di resistenza che impedisce così natura la realizzazione degli obiettivi politici
In questo passaggio critico l'azione del sindacato può essere importante per impedire lo stravolgimento del rapporto tra politica e amministrazione nell'uno o nell'altro senso
E tanto più il sindacato potrà svolgere efficacemente questa funzione quanto più è coinvolto e partecipe nelle scelte di indirizzo politico generale
Il problema dell'amministrazione per la sua efficace funzionalità rappresenta una concezione di base
Ed è interesse di tutti garantire questa condizione e rimuovere tutti gli elementi di burocratizzazione di inerzia che inceppano il funzionamento dalla macchina amministrativa e che il rischio di far fallire qualsiasi progetto innovativo
Il sindacato deve fare la sua parte e in effetti in azione riformatrice è stata avviata con la riforma del rapporto di lavoro e con l'adozione di nuovi criteri contrattuali che proprio rischio da una professionalità ed efficienza dei pubblici servizi
Occorre anche la pubblica amministrazione Tare vita rapporti contrattuali trasparente e a meccanismi di decentramento e di flessibilità
I quali consentano di sperimentare le diverse situazioni le soluzioni più adeguate
Per una migliore organizzazione dei servizi e per una piena valorizzazione delle risorse professionali
Sotto questo profilo nel recente contratto degli enti locali ci sono novità significative e si aprono nuovi spazi di contrattazione
La nostra tesi di fondo quindi è che il nuovo ruolo dell'ente locale la nuova autorevolezza dei governi locali dovuta alla nuova legge elettorale si debbano integrare con la ricerca di forme efficaci di partecipazione
Proprio questa più forte autorevolezza e legittimazione acconsentono e richiedono lo sviluppo di una Rete democratica
Di un insieme di rapporti di relazione di canali di partecipazione in modo che il Comune sia davvero la prima e fondamentale cede una dello Stato democratico
L'essenziale punto di riferimento
Per i cittadini
C'è tuttora nelle grandi città una carenza dei ghisa Democratic ci sono periferie senza voce stati sociali strati sociali passivi cittadini senza diritti come nel caso degli Inti gli immigrati dal Terzo Mondo o dal veste dopo occorre dunque un nuovo sviluppo democratico che rende effettivi i diritti di cittadinanza
E allarghi gli spazi di autogoverno
E occorre riprendere in esame tutto il tema della partecipazione per individuare nuove forme nuovi possibili percorsi
Per le grandi città resta aperto il problema della costituzione del governo metropolitano
Si è determinato un ritardo assai serio e ora si cerca con un nuovo provvedimento legislativo di ridefinire nuovi tempi certi e meccanismi vincolanti per aggiungere al varo delle aree metropolitane entro la fine del novantasei a questo punto però la discussione si intreccia necessariamente con un problema di ordine più generale
Che riguarda l'assetto complessivo del nostro ordinamento e le sue ipotesi di riforma
E posti infatti andò del giorno il tema del federalismo e quindi di un nuovo assetto dei poteri di una nuova distribuzione di risorse e di competenze tra lo Stato centrale e le regioni
Noi guardiamo a questa prospettiva con grande interesse perché il federalismo può essere la chiave per una riforma democratica dello Stato per uno sviluppo dell'autogoverno per un processo positivo che ricostruisca nelle diverse realtà territoriali autonomia e responsabilità nuove classi dirigenti e nuova capacità di governo dei diversi sistemi territoriali
In Italia il progetto federalista deve fare i conti con alcuni dati peculiari la nostra situazione economico sociale e della nostra storia politica in primo luogo l'Italia è il Paese
Che ha al suo interno i più marcati squilibri territoriali tra il nord e il sud e quindi occorre avere delle garanzie forti
Intorno ai meccanismi di perequazione e di solidarietà
Un federalismo indifferente a questa esigenza
Che sia espressione dell'egoismo delle regioni forti e per noi del tutto inaccettabile
Anche per il sud la sfida del federalismo in quanto scommessa sull'autonomia sulle capacità di autogoverno può essere un'occasione di riscatto di cottura dei meccanismi perversi di dipendenza propri di un'economia assist
Ma è chiaro che questa scommessa è possibile
Ed è possibile il consenso intorno ad essa si viene garantita una distribuzione equa delle risorse che tiene conto degli attuali squilibri e che si propone di rimuovere il secondo dato caratteristico la situazione italiana sta in una tradizione politica forte delle autonomie comunali e inversamente nulla debole identità regionale
Il federalismo ha quindi bisogno di tutte l'apporto dei comuni e te le Autonomie locali e deve essere pensato non come un nuovo accentramento di potere nelle regioni ma come una linea di sviluppo di tutto il sistema dell'autonomia siccome il massimo di decentramento possibile dallo Stato alle regioni e dalle regioni agli Enti locali
I Comuni quindi grandi comuni in primo luogo
Possono essere degli attori importanti e decisivi in questa azione di riforma assumendo la prospettiva di una riforma federalista dello Stato e mettendo in questa prospettiva tutta la ricchezza tra loro esperienza democratica
E allora se il nuovo contesto di riferimento sarà quello delle regioni e se spetterà alle Regioni come è logico che sia due impostazione federalista un compito ordinamentale rispetto al sistema delle autonomie locali
Da quel malessere trovate nel rapporto del confronto tra Regioni ed enti locali le soluzioni più adeguate per quanto riguarda la suddivisione delle competenze
Per quanto riguarda il modello istituzionale e organizzativo dell'area metropolitana per quanto riguarda il mio cuore delle Province
In una ricerca aperta anche a soluzioni differenziate aderenti alla concretezza dei diversi contesti regionale
è aperta quindi una fase costituente
Che dovrà rimodellare il nostro coordinamento ridefinire gli ambiti di autonomia i poteri dei diversi livelli di governo
Sarà un po'accesso al non semplice e di non breve durata e non si risolvono problemi di questa complessità con i proclami retorici o con improvvisate non meditate proposte di riscrittura della costruzione
La Costituzione che resta valida nel suo impianto generale la sua ispirazione di fondo avrà bisogno di modifiche
Di innovazioni anche rilevanti
Mentre non c'è sicuramente bisogno di buttare a mare questo nostro patrimonio giuridico e democratico per avventurarci verso non si sa che cosa
Lasciamo da parte quindi proclami retorici sulla Seconda Repubblica che sono spesso intrisi la volontà restauratrice autoritaria e lavoriamo per risolvere i problemi che sono aperti per realizzare un programma di riforme che sia chiaro nei suoi fini nei suoi effetti
Per una nuova stagione democratica per la democrazia e più compiuta dentro un quadro costituzionale che sia come è oggi un quadro di garanzie di Autonomie di divisione equilibrata dei poteri
La loro autonoma responsabilità sia il sindacato
Che è rappresentativo di interessi sociali diffusi sia i comuni che sono all'opera primario di autogoverno delle comunità locali possono certamente competere su questa impostazione perché entrambi sono forti se forte il quadro delle garanzie democrazia
Allora sentiamo allora l'intervento dei sindaci cominciamo dando la parola sì dico di Milano Formentini grazie
Sono devono costrizione
Buongiorno
Consentitemi anzitutto prima di entrare nel merito dei problemi di portarvi il saluto di Milano perché il fatto che
Il sindaco di Milano sia qui coerente con le grandi tradizioni democratiche della nostra città
Il sindaco di Mila no è sempre stato onorato di essere dalla Camera del lavoro cioè nel luogo dove ci sono i lavoratori è vero che oggi Milano
E meno Città di tute blu e queste normale e lo sviluppo dell'economia e l'avvento della società post industriale colo postula però nel ricordo di Milano nel ricordo anche di che svolge attività artistiche c'è qui sempre questo ricordo della Milano vera della Milano delle tute blu quanto la vita dei quartieri era regolata dal suono della sirena
Queste sono tradizioni che è una città restano poi occorre adattarsi occorre fare altre cose occorre riconvertirsi ma queste tradizioni restano
E oggi
Se oggi noi
Chiamati ad amministrare le le grandi città ai sindaci nuove diciamo
Ce ne sono diversi a questo tavolo sindaci nuovi perché eletti con un nuovo sistema elettorale sentano tutto il peso il bisogno di questo rapportarsi alle realtà della città
Credo che sia stata e lo ha sottolineato Riccardo Terzi molto bene in questa relazione dell'Acquario consentimi di farti i miei complimenti l'avevo letta
Prima di venire qui Gloria ascoltate questo ma l'ha fatta quindi approfondire e piena di spunti di estremo interesse che sicuramente potranno aiutarci una nostra opera amministrativa perché non c'è dubbio che oggi è questa la ragione che di questo convegno i sindaci debbono raffrontare le esperienze fatte le difficoltà che hanno incontrato abbiamo cominciato ad operare in una realtà nuova in un contesto diverso dovuto da un cambiamento legislativo ebbene io dico che bene
Che questo cambiamento sia cominciato dal basso sia cominciato dei sindaci proprio perché questa legge
Del
Prevedere l'elezione diretta del sindaco
Dato il sindaco spesso con l'assicurato di una maggioranza più o meno stabile
Gli garantì gli affida compiti che possono indurre a vocazioni come dire presidenzialisti che e autoritarie in realtà la legge vuole
Facilitare il processo decisionale che è cosa diversa ed è bene che queste esperienza del decisionale sia stata fatta a livello
A livello
Della democrazia di base cioè del sindaco che la prima espressione dell'elezione popolare e non invece come magari qualcuno vorrebbe a livello più elevato diciamolo pure a livello del governo centrale
Perché sono evidenti
Le implicazioni i pericoli gli stessi per la democrazia insiti nel procedere in questo modo cioè nell'affidare il processo poteri decisionali importante
A livello centrale questo a questo processo noi dovremmo arrivare non c'è dubbio che
Una esigenza della democrazia oggi è quella di dare più solidità alla democrazia stessa nel suo esercizio ma dobbiamo arrivarci con grande prudenza perché abbiamo visto come oggi
La società democratica
Non si sia ancora pienamente cosciente de il possibile uso che può essere fatto dei mezzi
Dei mezzi di comunicazione dei mezzi di informazione che la tecnica che l'evoluzione della tecnica prodotto noi oggi
Scontiamo e c'è stato indubbiamente un pericolo che grazie a tutti siamo riusciti a evitare
Ma un pericolo derivante dal potere che deriva dal monopolio dell'uso delle terre e quindi dei mezzi televisivi
Siamo riusciti a sventare lo questo
Ma non abbiamo nessuna garanzia per il futuro che nuovi mezzi magari più potenti dovuti alla cabala fusione dovute al sistema informativo
Che può essere sempre più raffinato e sempre più penetrante nelle case dei cittadini non abbiamo nessuna garanzia di qui queste cose vengono controllate
Allora bisogna che ci sia molta attenzione molta attenzione democratica e soprattutto da chi rappresenta le categorie più aggredibili
Perché più indifese
Massaie e pensionati sono per esempio molto più aggredibili dalla propaganda di quanto non lo siano coloro che vanno ancora sul posto di lavoro e che quindi hanno possibilità di confronto conti diano sui fatti
Di giudizio di formulazione
Dini
Giudizio proprio e quindi bisogna che tutto questo noi ce lo poniamo con grande serietà
Tenendo presente le esperienze di altri Paesi di altri paesi dove questi problemi
Di possibili posizioni dominanti di possibili posizioni di monopolio dell'informazione o che so io della pubblicità
Poiché spesso noi non teniamo abbastanza presente quanto la vera in mano il controllo della pubblicità mossa
Influire
Possa quindi condizionare la libera espressione informativa sia attraverso le televisioni sia attraverso i giornali insomma questi sono tutti temi di democrazia nel quali noi siamo tutti chiamati coloro che hanno responsabilità politiche che hanno responsabilità amministrative
E che hanno rappresenta funzione di rappresentanza dei lavoratori come punto il caso
Dei sindacati
Bene se questa è la premessa di carattere generale
Capiamo adesso l'importanza de queste esperienza nuova che viene fatta nelle nuove amministrazioni
Da questi sindaci eletti direttamente dal popolo
E che devono rispondere ha un consiglio comunale anche esso direttamente eletto dal popolo e chiare funzioni non più gestionali non più amministrative ma che ha solo funzione di indirizzo e funzioni di controllo c'è qui quindi
Un equilibro del realizzare
E questo equilibrio credo che con i colleghi non troppo spesso per la verità dovremmo farlo di più ma ci scambiamo esperienze
Anzi
Possiamo dire che i sindaci hanno sentito questa esigenza i Sindaci per esempio delle città metropolitane
Giustamente Terzi ha un posto l'accento nella sua relazione sulla lo sviluppo di quest'area metropolitana che è rimasto in realtà lettera morta
Che poi previsto dalla legge dalla legge quarantadue in particolare ma che poi è rimasto lettera morta mentre oggi invece nelle grandi città metropolitane hanno dei problemi che diverranno indissolubili se non verranno affrontati nel momento opportuno ebbene i sindaci delle città metropolitane anche se di estrazione anche se di appartenenza politica diversa come il caso hanno comunque mantenuto un coordinamento un coordinamento proprio perché i problemi ci accomunano il problema di Venezia
Potrebbe morire se opportunamente non ci fosse quel sostegno che deve esserci data la peculiarità ebbene non sono diversi da quelli di Bologna o di Torino o di Roma o di Milano
Abbiamo quindi esigenze comuni in questa necessità dire definirle
Il ruolo della città capoluogo con tutto quello che le attorno mila non accettata circa un milione e mezzo di abitanti ma non c'è dubbio che si inserisce in un'area metropolitana di almeno cinque milioni di abitanti
Conto dei problemi di connessione che non possono essere lasciati al caso e che non possono neanche però essere regolamentati dal di fuori
Come maldestramente è stato tentato in quest'ultimo governo con un'idea addirittura che per un certo punto sembrava quella di procedere per decretazione in questo settore bene in questo settore non si procede per decretazione
Come del resto non si procede con provvedimenti egemonici da parte della città capoluogo occorre costruire l'area metropolitana nei suoi servizi nelle sue funzionalità
Al servizio dei cittadini con il consenso con il concorso di tutte le realtà di tutte le comunità autonome che formano la Remo troppo Ritanna sì ci fossero pretese egemoniche da parte del Comune capoluogo possiamo essere tranquilli sicuri che questa riforma non verrà fatta o se venisse fatta la sarebbe nel modo peggiore
Queste uno dei tanti degli infiniti problemi che i nuovi sindaci debbono affrontare
Vi è quello lo ancora una volta sottolineato terzi della macchina comunale non c'è nessun dubbio che questo sia problema fondamentale perché un comune ed è ad esempio il caso del Comune di Milano
Un comune pur trovandosi in situazioni di partenza difficili io posso dirvi che nel giugno del novantatré ho trovato ad esempio il Comune di Milano con un debito di sei mila miliardi
Sei mila miliardi su un bilancio complessivo di circa otto mila miliardi sono una bella cifra non molto diversa da quello dello Stato italiano
Eppure abbiamo potuto e dovuto affrontare comunque questi problemi il nuovo clima questo clima che fa sì che gli amministratori si occupino davvero di amministrare e non più di interessi impropri favorisce la soluzione dei problemi però
Anche se si reperiscono le risorse finanziare anche si si hanno i progetti per attuare poi questi progetti occorre una macchina amministrative efficaci
Occorre quindi poter disporre di un insieme di di uffici di un insieme di strutture
Funzionari Ali ed esecutive in grado di questi progetti e realizzarli e qui si pone un problema importantissimo gravissimo profondo di riordino delle macchine comunali
Sono sconcerto so che ognuno di noi ognuno delle dei sindaci delle nuove tutte le nuove amministrazioni ci sono immediatamente impegnati in questo perché non è un discorso teorico e il discorso di dare risposte ai cittadini se la macchina fu funziona reale
Non è non risponde dei cittadini si trovano per le loro esigenze a dover pagare allontana da un magari da un ufficio all'altro non avere mai soddisfazione a non avere mai risposta e questo nella visione democratica
Di quella Seconda Repubblica che non c'è ma che tutti auspichiamo
Questa del cittadino che non debba più soffrire per le carenze burocratiche credo che sia uno degli elementi di fondo allora
Io non vorrei dilungarmi eccessivamente perché lo spazio deve qui esserci per tutti io vorrei solo richiamare una parte fondamentale della relazione ed è quella che riguarda il riordino generale
Della struttura del nostro Stato della struttura delle mie al delle nostre amministrazioni all'insegna di qualcosa che beh può essere il federalismo c'è otto e che può essere e deve essere comunque
Una ripresa delle autonomie una riaffermazione importante degli autonomi ad evitare proprio che il mantenimento di situazioni come quelli che abbiamo conosciuto mortifichi non continuino a mortificare le Autonomie continuano in particolare a mortificare i comuni qui noi dobbiamo rimontare è risalire situazioni in gran parte compromessi giustamente è stato affermato il principio
Che è un riordino dello stato del nostro Stato
All'insegna del federalismo ad esempio e quindi con le accentuazione dei poteri decisionali delle regioni o o delle lì un milioni di regioni se anche le regioni dovessero essere a loro volta di organizzata non possa avvenire senza tener conto delle profonde differenziazioni economiche e direi non solo economiche ma anche di struttura di servizi esistenti tra le diverse parti d'Italia
Non avrebbe nessun senso per lo sviluppo del nostro Paese se noi vogliamo andare davvero in Europa essere partecipi della costruzione europea
Andarci per pezzi separati con delle situazioni di incongruenza tra le diverse aree economiche e sociali del Paese
Questo è un elemento essenziale
Se vogliamo che la nostra partecipazione alla costruzione europea sia una partecipazione da protagonisti e non da Proust durante
E allora dobbiamo porlo questo problema
Non c'è nessun dubbio che il fatto che ci siano differenziazioni non può rappresentare un ostacolo perché se necessario riordinare lo Stato si riordini lo Stato
Allora bisogna che nel procedere a questo riordino a questa riorganizzazione all'insegna delle Autonomie all'insegna del federalismo il grande problema
Dello sviluppo del Mezzogiorno che poi è il problema dei problemi per la nostra economia non venga trascurato
E bisogna pensare a meccanismi che consentano di porre le premesse innanzi diari ieri e tecniche perché lo sviluppo del Mezzogiorno ci sia davvero fin qui
Tatto non è stato in grado di assicurarlo questo sviluppo questo rilancio effettivo del Mezzogiorno per sbagli per sbagli nell'impostazione dell'investimento
Tutti siamo coscienti degli errori commessi negli investimenti
E nel fatto che spesso proprio l'intervento del Mezzogiorno abbia costi tua alibi abbia costituito alibi per la classe politica per con la classe politica corrotta che siamo riusciti ad allontanare
Costi tua ha costituito alibi per interventi impropri
Oggi le risorse sono più scarse poiché non c'è nessun dubbio che le risorse siano più scarse
Questo fatto aumenta la responsabilità nel fare gli interventi giusti nell'allocare le risorse dove debbono essere allocate il Mezzogiorno ha bisogno di interventi Serri
Non ha più non può più tollerare interventi inutili interventi ad esempio in fabbriche che poi debbono essere chiuse ma occorre intervenire in quelle infrastrutture che davvero osservano al rilancio del Mezzogiorno io credo non voglio darla io la ricetta la ricetta anzi tutto
La daranno le popolazioni interessate poiché a queste che noi dobbiamo rivolgerci ma deve essere chiaro
Che è un meccanismo a livello dello Stato centrale deve sussistere che garantisca il prelievo di risorse in zone dove la produzione di risorse maggiore dove il saldo tra al prodotto consumato e quanto è prodotte negativo quindi dove si produce più di quanto non si consumi
Perché queste risorse vengano allocate dove servano per rilanciare l'economia ma questo deve essere fatti in piena trasparenza non è più ammissibile che l'aiuto allo sviluppo del Mezzogiorno avvenga in modo occulto in modo surrettizio in modo non trasparente invisibile questo è necessario proprio per ridare al Mezzogiorno
Quella voglia di intraprendere che la politica centralistica aveva mortificato
Se questo è il problema io credo che in una visione democratica quale possono ad esempio darla i sindaci né all'insegna delle Autonomie che hanno sperimentato bene da questo possano derivare soluzioni che saranno certamente a favore dello sviluppo non solo del Sud ma dell'intera economia italiana
La Mizio
Ancora ringrazio di questo invito
Ho voluto portare il contributo del Comune di Milano di questo comune che oggi eletto democraticamente
Che è oggetto di aggressione
Da parte di chi forse pensa che Milano sia una torta molto ricca
Nella quale si potrebbe lavorare bene all'insegna dell'avventurismo e dall'affarismo
Bene ho voluto portarlo comunque il contributo di questa città perché voglio dare garanzia al sindacato
Che il confronto tra questa Amministrazione il sindacato continuerà anzi dovrà rafforzarla forzare assi che questa amministrazione
Riconosce appieno il grande ruolo del sindacato non soltanto ovviamente nella nostra città ma nell'intera nazione per quanto dal sindacato abbiamo potuto ricevere gli impulsi responsabile anche negli ultimi drammatici avvenimenti del paese e quindi la volontà di questa amministrazione di continuare su questa strada
Resistendo a pressioni che potessero venire alle
In modo che io ritengo indebito
E che in alla saldezza nel confronto tra amministrazione e cittadini solo in quello può trovarsi sicuro indicazione per lo sviluppo della nostra città e del nostro paese grazie
Diamo la parola a Walter vitali distinguo di Bologna
Vi ringrazio anch'io perché dico subito che anch'io come il sindaco Formentini
Condivido molto la tesi centrale della relazione terzi presentata a questa importante incontro voluto dalla Gigi la tesi è molto chiara
L'elezione diretta dei sindaci deve essere occasione per una maggior visibilità di fronte ai cittadini
Di chi e ha assunto e di chi è chiamato ad assumere le scelte fondamentali di governo di una città ma non può in alcun modo corrispondere ad un modello plebiscitario presidenziale al contrario
All'elezione diretto del sindaco è la chiara individuazione sulla base di un programma di una maggioranza di chi sono le forze chiamate a governare la comunità deve corrispondere un nuovo sistema di relazioni sociali e di democrazia CPP
Io condivido molto questa tesi mi pare che questa raggiunta intesa considero Formentini con gli altri sindaci
Con la CGIL
Sia anche il frutto di una situazione politica che si è molto evoluta
Io credo che sia un punto di approdo molto positivo
E che dimostra quanto anche attraverso l'esperienza diretta del governo delle città si siano passi fatti passi in avanti anche rispetto alle elezioni politiche del ventisette e del ventotto di marzo
Io mi permetto di aggiungere a questa tesi
Una condizioni e quindi di qualche modo aggiungere un tema che credo sia anch'esso fondamentale e cioè che questo che viene detto che viene proposto può essere attuato se
Le città italiane finalmente diventa no come tutte le grandi città europee soggetti capaci di avere nelle proprie mani
I destini che li riguardano e non puri e semplici terminali di decisioni che sono per la gran parte e sicuramente per le cose essenziali e fondamentali ancora assunte centralmente
Non può esservi un nuovo modello di democrazia cittadina di democrazia civica se non si attribuiscono alle città e quindi ai cittadini che ne sono parte di cui le città sono espressione questi nuovi potente auto-governo
Queste quindi la parola chiave che mi sento di sostenere come condizione per affermare questo nuovo modello di relazioni sociali e di relazioni democrazia
Da questo punto di vista l'ora il sindacato che ha assunto ancor più una funzione di protagonista della vita sociale e politica del Paese con il grande movimento contro la finanziare con i risultati importanti in materia previdenziale di quel fare che sono stati raggiunti da quel movimento può essere insieme col i sindaci e con i sindaci delle grandi città perché evidentemente esse sono il cuore nel quale grande parte del Paese concentra le proprie attività i propri problemi senza con questo dimenticare naturalmente tutto il resto dell'Italia possono essere protagonisti queste due forze sindacato e città
Di una iniziativa congiunta di una intesa di un patto
Per affermare questo principio dell'autogoverno e delle relazioni sociali e democratiche come condizione anche per uno sviluppo pieno del nuovo sistema maggioritario ed indicazioni e dire delle responsabilità di governo
Credo che insieme possiamo fare molti passi in avanti Formentini faceva riferimento alla conferenza dei sindaci delle città metropolitane
Questo è però per ora l'unico strumento adeguato alla realtà nuova di rappresentanza degli enti locali nel nostro Paese occorre che rapidamente l'Associazione nazionale dei comuni uscendo da una fase di combustione il travaglio di vero e proprio comma recuperi piena rappresentatività in ogni caso
Questa conferenza
Che ha saputo funzionare
Che si è incontrata con i vari rappresentanti della vecchio Governo e che sin conterrà sicuramente con il nuovo presidente del consiglio con i nuovi ministri può avere la funzione di essere punto di riferimento per questa azione quindi anche soggetto attivo insieme con il sindacato di queste iniziative
Cercherò di sviluppare questa tematica lungo tre linee molto rapidamente
La prima
Non c'è alcun dubbio
Che il tema della comunicazione
Della comunicazione nelle città in primo luogo ma non solo naturalmente della comunicazione tra chi governa chi ha governato tra il potere cittadini è un tema centrale della sfida democratica non c'è dubbio che qui si gioca in grande parte destini della democrazia di un Paese
E credo che ancora una volta le città possano essere protagonista di una sfida democratica contro un'idea unidirezionale del potere comunicativo dall'alto verso il basso per l'affermazione di un principio di piena disponibilità delle informazioni per tutti di interattività consentitemi di costruzione anche attraverso questi sistemi nuovi della comunicazione di un nuovo rapporto tra il cittadino e l'amministrazione dove la comunicazione sia intesa non come espressione unidirezionale di un potere plebiscitario e quindi contro ogni forma di disponibilità assoluta e di monopolio ma si è intesa come strumento attraverso il quale i cittadini possano leggere
Quotidianamente ciò che fa un'amministrazione la possano valutare la possano giudicare la possano controllare possano partecipare in quanto chiamati
A confrontarsi con le scelte fondamentali che vengono assunte naturalmente se lo ritengono possano protestare contro le decisioni che di volta in volta vengono stabiliti questo concetto della partecipazione già così profondamente attraversato la vita delle nostre città dei decenni scorsi ha oggi una nuova attualità
Un'attualità che sicuramente non può essere riproposta con i sistemi esclusivi della partecipazione assembleare tipica della fase nella quale furono ad esempio costruiti quartieri le circoscrizioni il decentramento amministrativo
Ma che anche tramite questi nuovi strumenti di leggibilità di informazione di controllo credo può assumere davvero un ruolo del tutto nuovo adeguato ai tempi che stiamo attraversa ogni sostanza dire che le città devono essere protagoniste della costruzione di queste reti informati
E devono essere messe nelle condizioni di costruire anche strumenti di democrazia Elettronica cento di accesso indifferenziate disponibile per tutti
Perché altrimenti anche in questo campo prevarranno le logiche monopolistiche dei pericoli per la democrazia saranno terribili
Secondo punto che vorrei su cui vorrei soffermarmi e quello della proposta contenuta nella relazione a terzi di estendere alle città il modello delle relazioni sindacali di concertazione fra esistono l'accordo col governo Ciampi del luglio Bologna ha fatto un'esperienza da qualche anno con la Camera del lavoro con le altre organizzazioni sindacali confederali
Di protocollo di relazioni sindacali che si svolge sui grandi temi come è scritto nella relazione di sviluppo strategico della città
Che quindi sicuramente vede anche articolate al suo interno le relazioni sindacali e industriali che riguardano il comune in quanto l'amministrazione o le aziende in quanto soggetti dello sviluppo della città ma che si pone l'obiettivo molto ambizioso
Di coinvolgere preventivamente in un confronto rispettoso delle reciproca autonomia i lavoratori tramite l'organizzazione sulle scelte strategiche di sviluppo della città
Un po'le cose che
E si diceva proposta ad esempio
Di sessioni che si possano svolgere periodicamente al momento nei quali le città i comuni vengono chiamati ad assumere le grandi scelte che riguardano Investimenti la fiscalità lo sviluppo della occupazione così
Ancora una volta
Per rendere
Efficace penetrante uno strumento di questo genere che a Bologna funziona
Che ha dato risultati importanti ci ha consentito di uscire da vecchie logiche tutte legate a una discussione frantumata caso per caso affrontare globalmente le questioni certe anche con i conflitti che sono inevitabile una democrazia ma sempre trovando un terreno comune di condivisione delle aree quindi ha funzionato ma perché possa dare fino in fondo i suoi frutti un sistema del genere di relazioni sociali
Sindacale ancora una volta ha bisogno che le città diventino soggetti di sviluppo economico ha bisogno che alle città siano dati strumenti questa indicazione se pensiamo alla disoccupazione cacciano mila le nostre città del centro nord non hanno una situazione di disoccupazione in questo momento ripresa anche se congiunturale dell'economia particolarmente accentuato diversa può essere la realtà di cui si parlerà il sindaco di Bari delle nostre città meridionali ma in ogni caso se parliamo dei temi dell'occupazione e se li collochiamo nell'ambito delle linee d'indirizzo del piano dell'OLAF del rapporto banche mano sulle comunicazioni immateriali cioè in sostanza le diciamo i pilastri fondamentali delle costruzione dell'edificio europeo scopriamo che per affrontare efficacemente il problema delle città è fondamentale cioè a vedere strumenti fiscali autonomi attraverso i quali potere deciderà anche in un rapporto diretto con la gente
Di fare certi investimenti di carattere infrastrutturale avvierei come città metropolitane anche rispetto alle regioni la possibilità di governare in un rapporto più ravvicinato con i cittadini in una serie di strumenti fondamentali che riguardano ad esempio la formazione professionale che riguardano l'organizzazione dei poli fieristici che riguardano tutto ciò che attiene all'economia di una città
Il terzo e ultimo punto lo vorrei dedicare al tema del federalismo che naturalmente il tema chiave di tutta questa discussione sulla autogoverno delle città e su un nuovo modo di concepire lo Stato
Anche qui col sindaco Formentini mi pare che ci troviamo più d'accordo di quanto non eravamo qualche tempo fa anche questo è un dato molto significativo
Forse non ci conosciamo abbastanza fosse la situazione era un po'diversa ma in ogni caso mi sembra che tutto ciò che produce nuovi livelli limitarsi a positivo sia
Federalismo mi pare che ormai sia chiaro dopo l'uso che di questa parola è stata fatta nel senso dirompente rispetto ad un vecchio modo di organizzare lo Stato in senso centralistico è sicuramente
Affermazione del principio di solidarietà affermazione del principio di unità nazionale
E sicuramente un fatto del tutto diverso da l'ipotesi di Stati sovrani che si combinano come appunto l'ipotesi conferenti con federativa del professor Miglio e quindi un'idea molto diciamo vicino a quella della Germania piuttosto che non alla Svizzera per intenderci no soprattutto in un Paese dove esistono queste grandi e forti differenze tra zone Forti zone deboli tra nord e sud in Italia
Credo che il federalismo o sarà meridionalista e solidale o non sarà
Cioè avremo un'altra cosa semmai e cioè la suddivisione del Paese quindi delle conseguenze davvero negativi che non voglio di federalismo deve recuperare il meglio della tradizione meridionalista quella di Guido dorso quella democratica che afferma che anche per le regioni meridionali più debole del Paese la risorsa dell'autonomia e dell'autogoverno risorsa fondamentale
Bene allora in questo contesto non c'è dubbio che l'aspetto fiscale e finanziario quella fondamentale
Occorre costruire un sistema fiscale che garantisca questo principio di solidarietà e nello stesso tempo di effettiva autonomia
Agli al alla ai governi locali per potere anche rispondere delle scelte fiscali di fronte ai propri cittadini
Nel libro bianco del ministro Tremonti che sarà chiederemo ministro quali intenzioni ha probabilmente le sue linee fondamentali verranno confermate
Vedo alcuni passi in avanti positivi ma una fondamentale timidezza
E sicuramente positivo
L'idea di dare alle città e comuni un più ampio ambito di autonomia fiscale in materia immobiliare uscendo dal DC così come oggi concepita che lo strumento molto rigido e che non può certo essere usato per fare una politica immobiliare positivo l'abbiamo chiesto noi del primo incontro che facevo con Berlusconi promette l'unica cosa che abbiamo tenuto perché per il resto nostri rapporti si sono deteriorati subito quando la modesto di no al condono hanno costruito una Finanziaria fatta su due condoni quello edilizio e quello fiscale c'erano c'erano anche promesso che non avrebbero fatto poi invece la prima cosa che ha fatto il proprio di introdurre ecco ma avevamo chiesto di trasferire alle città le aree demaniali e quindi patrimonio dello Stato non più utilizzati ai fini originali e questo è un punto che c'è
Ma vedo nel libro bianco ancora una grande timidezza sul tema delle regioni tant'è vero che in un dibattito che ho fatto con Tremonti a Bologna qualche giorno fa buona fatto fatica l'ex ministro a confermare che in effetti la sua visione al momento attuale e più di federalismo municipale che non di federalismo regionale perché in Italia l'edificio delle regioni e ancora un edificio molto tempo
Allora Beckwith viene grande dubbio una grande preoccupa se noi continuiamo a ragionare in questo modo temo che non riusciremo mai a mettere in relazione i vari aspetti della riorganizzazione a cui è necessario mettere mano e c'è l'aspetto fiscale finanziaria l'aspetto istituzionale l'aspetto dei poteri
Occorre allora davvero io ormai mi son convinto di questo una nuova fase costituì questo termine con la quale si concludeva la relazione terze in termini importanti
Fase costituente non significa la manomissione dei principi fondamentali della Costituzione anzi una fase costituente nell'ambito di questa nostra Repubblica Democratica dette fondarsi sui valori affermazione e ciascuno deve decidere sulla base della propria adesione quei principi se intende partecipare se intende contribuire o meno e questi principi sono fondamentalmente la preminenza della persona sullo stato la distinzione dei poteri rispetto della persona il la non interferenza dei partiti nell'organizzazione istituzionale questo vuol dire anche il fondamento antifascista però nostra costituzione
Fase costituente significa condividendo i principi fondamentali lavorare attorno ad una riorganizzazione organica ad una riorganizzazione unitaria
Dei vari aspetti che riguardano la forma istituzionale e quindi le regioni che secondo me sono fondamentali come soggetti di auto-governo più vicine ai cittadini dotati di nuovi poteri come i Länder tedeschi
La assetto fiscale e finanziario che sia fondato oltre che sulle città anche su un forte trasferimento di risorse dal centro verso questo nuovo soggetto regionale profondamente rinnovato e certamente anche i temi che attengono il sistema elettorale nazionale i temi che attengono necessità a livello nazionale di ottenere ciò che anche questa crisi dimostra non essere quando si va a votare sapere esattamente per quale maggioranza per quale programma e per quale esecutivo i cittadini votano in modo tale da ottenere ancora effetto di stabilità significativamente voglio concludere con questo proprio oggi qui a Milano si svolge un altro convegno indetto da Città dell'uomo sui temi della Costituzione che verrà concluso da don Giuseppe Dossetti
Voi sapete che Dossetti anche recentemente ha lanciato un allarme molto forte per i pericoli che la costituzione sta vivendo ha lanciato anche l'appello alla formazioni di comitati per la Costituzione che in varie città
Del nostro Paese si sono effettivamente formati bene io credo che attorno ai valori che questa sua personalità esprime ed attorno anche alle riflessioni che so che oggi verranno Daloui Pubblico pubblicizzate manifestate pubblicamente in questo convegno credo che potremmo averne un punto di riferimento importante per quella fase costituente sulla base di questi principi democratici fondamentale che vanno difesi li ha fermati a cui anche testi faceva riferimento
Il relatore a una messaggio dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando
Come ho detto avuto una
Una polmonite in questo periodo che dici scusa non essere
Presente a questo nostro incontro sottolineando l'importanza e il valore di una diventa la nostra iniziativa e dei rapporti tra sindacato che gli enti locali ringraziamo sindaco Orlando sperando ci possa essere una prossima occasione di incontro già avuto la parola al sindaco di Bari otto Memola
Grazie presidente
Ringrazio avere organizzato questo incontro
Anche se sì è un
Associazione se abbiamo costituito tra i sindaci del
Undici dita
Undici città capoluogo di area metropolitana
E quindi con un i sindaci che sono stati invitati abbiamo una forma di appuntamenti periodici per affrontare insieme i problemi che affliggono
Queste amare del nostro Paese
Ringrazio essenzialmente per l'impostazione data alla relazione
Da pezzi
Perché
Io evitarli
Io parlo per me perché voi già è spesso il suo pensiero
Siamo si indice sindaci in scadenza
Noi dovremmo rimettere il mandato comunque entro Maggio perché credo che a giugno si voti
E non si vota e la stessa cosa perché si tratta una proroga di qualche mese ma non più di tanto e siamo
Ad un esame un po'diverso
Da quello che fanno i sindaci eletti dopo la centoquaranta noi siamo sindaci eletti con i criteri prego centoquarantadue
Per quanto riguarda Bari
Il rapporto è particolarmente delicato perché in questa fase di transizione da giugno del novantadue la Giunta la il consiglio comunale era stato eletto a maggio del novanta la centoquarantadue e di luglio del novanta quindi la
L'amministrazione e la legge nascono insieme in maniera incompatibili
Cioè la città avuto
Una gestione amministrativa completamente in antitesi con lo spirito della legge cento quaranta
Ciò ha determinato una mutevolezza amministrativa rapidissima ha avuto la città cinque amministrazioni in cinque anni ecco tutto quello che ciò comporta dal punto di vista
Della gestione della crociera
Se a questo aggiungiamo che abbiamo vissuto integralmente il Periodo
Della riforma della Prima Repubblica con il passaggio alla seconda
I problemi si sono talmente aggravanti è talmente aggrovigliati che l'instabilità amministrativa insieme all'instabilità governativa hanno portato ad una incomprensione totale
Tra i problemi della città i problemi della politica e problema della riorganizzazione
Per cui noi siamo convinti che la responsabilità derivante dalla elezione diretta
E in maggio ti quella derivante dalla elezione di secondo grado
Dovremmo dovremmo dire perché il sindaco eletto direttamente dal popolo comporta comunque un assunzione una delega di responsabilità di natura completamente diverso
E a me per piacerebbe sentire se il rapporto tra il sindaco eletto direttamente la propria giunta e per caso diverso da quello che c'è tra me e la mia giunta
Che non è
Una Giunta scelta dal sindaco è una Schultz una Giunta scelta ancora dalle forze politiche
Presenti al mille novecentonovanta e che quindi sono rappresentativi di fatti istituzionali completamente rivoluzionato
Cioè nella mia giunta ci sono ex socialisti ex democristiani ex repubblicani ex liberali e ex tutti
Per cui venuti meno i riferimenti istituzionali ai quali facevano
Tappo
Siamo arrivati ad una piena autonomia decisionale di comportamenti all'interno
Della giunta
Lo stesso fenomeno si trasferisce nel consiglio comunale se il consiglio comunale ci sono vecchie sigle
Non rinnovate c'è il PPI il la DC che si chiama PPI c'è il PSI che si chiama si ci sono i terreni che non ci sono più e via di seguito
Per cui è stato necessario arrivare ad una gestione un po'forte da parte del sindaco eletto di secondo grado che dalla sensazione di essere autoritario di essere prepotente di essere
Diciamo a gestione quasi autocratica
Questo non è vero
Perché la storia di ciascuno di noi parla per tutti
Però c'è il fatto che piacerebbe a me conoscere se per caso il ruolo che svolge l'assessore nella giunta del sindaco eletto direttamente e più forte più deboli più incisivo meno di quello che si esprimeva l'assessore nella giunta
E Letta di secondo
Io ritengo che l'accento quarantadue a distanza di cinque anni
Meriti qualche rivisitazione
Bisognerà pensarci bene bisognerà rinforzare la democrazia perché in questo momento si ha la sensazione che la democrazia occorra qualche
Qualche sussulto perché bisognerà arrivati alla rivista azione della centoquarantadue per quanto attiene al procedimento del
Del provvedimento amministrativi
Ritengo in questo di poter dare un contributo perché pur essendo un sindaco eletto
Dal consiglio comunale
A ministro
Sotto l'entità della centoquarantadue
Cioè i funzionari tutto l'apparato burocratico tutto quello che nel Comune opera al di là della volontà politica esso oggetto alla legge che invece lo Stato AIMA e allora io ritengo di poter dare un contributo dicendo
Se si vuol parlare di una maggiore efficienza dell'autonomia locale
Bisognerà arriva a determinare in maniera più precisa i conti le funzioni e gli strumenti per svolgere compiti e funzioni
Un sistema tributario
Che vede il comune soggetto passivo delle destinazioni finanziarie non si adatta all'autonomia gestionale di chi è stato eletto
Perché è evidente che l'eletto deve poter gestire autonomamente le risorse finanziarie della propria aria di competenza perché quando va assoggettata
Assoggettato alla elargizione di fondi derivanti dal governo centrale e il tutto si altera e la linea politico amministrativa col incontra difficoltà
A procedere secondo gli indirizzi che l'eletto aveva dato al proprio programma elettorale e alla propria candidatura
Faccio un esempio perché
Chi ascolta Possa trovare anche un punto di riferimento
Bari è stata scelta dava una risposta anche al nostro amico vitale
Bari è stata scelta dal Comitato internazionale come sede dei Giochi del Mediterraneo che si svolge però nel novantasette
La scelta è stata effettuata nell'ottantotto dal Comitato internazionale
Sono stati assegnati all'Italia e a Bari
E quando si è cominciato a parlare di questo argomento c'era una previsione
Di fondi di mille cinquecento miliardi
Cioè si cominciò a parlare copie
Di un evento che avrebbe consentito il recupero territoriale il recupero ambientale il recupero strutturale il recupero infrastrutturale della città legata legato a questo evento eccezione
Nel mille novecento novantadue
I giochi sono stati definitivamente assegnati alla città di Bari
All'Italia e alla città di Bari perché c'erano altri paesi che concorrevano
E nel mille novecento novantadue si disse che i soldi i fondi a disposizione non potevano superare i Mille Miglia
Nel mille novecento novantatré
Ad un incontro con il fatto con il ministro
Allora
Era la signora Boniver
Ci fu detto in maniera drastica non ci sono soldi
Per cui
Una città che si è preparata
Che ha programmato che adesso vi dirò anche quanto al programma si è trovata all'improvviso s'espropriata di fondi relativi a questo ed è
Dopo reazioni eccetera cambia il governo cambia il terzo governo arriva un altro governo l'ultimo
E stabilisce definitivamente che i fondi disponibili per barche erano cinquantatré miglia
Quindi da mille cinquecento miliardi siamo arrivati a cinquantatré miliardi
Nel frattempo la città si è già impegnata con il proprio bilancio sindaco Formentini a mettere a disposizione delle vento dodici miliardi all'anno del proprio bilancio nel frattempo come biglietto da visita per questo evento la città di Bari ha già messo a disposizione settanta miliardi del proprio bilancio per lo stadio San Nicola
Lo stadio che motivo di orgoglio nel mondo l'Italia città città sportiva
Ha già pagato
E io per la vita mia competenza ho già e sborsato da fondi di recupero della regione
Quindi i fondi che abbiamo già speso
E la Regione da oltre sette anni non ci dà una lira perché è una delle regioni più dissestate del nostro Paese
C'ha debiti che si aggirano sui quattro mila e cinquecento miliardi e c'è qualcuno che dice che sono oltre sei mila
La Regione non ha fatto quello che avrebbe dovuto fare noi abbiamo comprato dalla Regione con fondi nostri non restituiti alcune strutture da mettere a disposizione dei Giochi del Mediterraneo
La nuova il nuovo assetto governativo sta discutendo io non so se riusciranno perché credo che dopo l'ira dei parete il sindaco avranno quella dei baresi stanno discutendo di limare ulteriormente cinquantatré miliardi
Allora la stabilità politica
La pelle GA
Alle risorse finanziarie
La chiarezza delle idee
è condizione fondamentale perché una legge di riforma amministrativa abbia la propria esecutività
Noi non diciamo almeno come i sindaci che non vogliamo occuparci dei problemi dell'area metropolitana
Però chi è sindaco di una città capoluogo di Area metropolitana sa che i servizi che la città capoluogo deve fornire all'intera area sono sproporzionati rispetto al ritorno economico e finanziario che la città ne ricava cioè se è possibile che Bari che a trecentottanta mila abitanti
E che ha perso negli ultimi due censimenti circa cinquanta mila abitanti
E ha perso ventidue mila dal settanta all'ottanta anni ha perso a ventuno mila e ottocento circa altri ventidue mila nell'ultimo censimento
Viene giornalmente come diceva il sindaco Formentini viene un giornalmente invasa da circa duecentocinquanta mila
Pendolari centotré duecentoventi duecentotrenta secondo delle giornate delle giornate di afflusso
Gente che tiene lavora nella nostra città produce il proprio reddito dell'OPA spendere nell'area metropolitana lasciando nella città capoluogo tutti
Tutti i bisogni e tutte le richieste della propria giornata di lavoro
Allora è inconcepibile a mio avviso che un cittadino produca il reddito il proprio reddito familiare nella città capoluogo di Area metropolitana
Promettono Politano e poi Silvia
Produttore di tributo nel comune di propria residenza presso il quale non svolge quasi alcuna funzione
Perché porta i figli a scuola nella città porta la moglie a lavorare nella città poi la sera si impacchettano in macchina e tornano nel paesello che
Urbanisticamente corretto dal punto di vista ambientalistico salubre che dal punto di vista dei servizi efficienti perché non svolge alcuna attività in quel comune e
Il comune capoluogo
Di area metropolitana si trova a dover poi il giorno dopo affrontare daccapo tutti i problemi esistenziali di quel cittadino
Che io non dico che non deve venire ma deve venire deve produrre per sette gli altri però deve essere anche contribuente
Per le risorse tributarie che la città capoluogo di Area metropolitana
Deve
Io ritengo che quello che è mancato negli ultimi anni
E mi rivolgerei adesso se possibile al segretario del maggior sindacato italiano quello che è mancato negli ultimi anni pestato a un criterio serio di programmazione nazionale
Io dico che la questione di Tangentopoli la questione della Prima Repubblica tutto quello che vogliamo
Hanno distrutto un tessuto generale
Adesso è ora
E poca ed è il momento di cominciare
A tracciare le linee tutti insieme le forze democratiche in primo luogo per una seria programmazione a mio avviso di natura vocazionale
Perché quello di voler fare l'automobile a Melfi può essere un buon Progetto ma è assolutamente superato dal punto di vista storico economico
è una zona che necessitava di uno sbocco di lavoro ma molto probabilmente non era quello il tipo di investimento che l'area doveva subire io ritengo che una programmazione fatta circa dieci anni fa
E forse qualche anno in più Sierra alzata solo l'anno scorso un ritardo di tanto tempo nella realizzazione di una linea programmatica porta poi al superamento spesso della programmazione
Una programmazione di tipo Coca azionare le può a circolare lo sviluppo di un'area come quella del Mezzogiorno se noi pensiamo di costruire ancora automobili nel Mezzogiorno vuol dire che abbiamo sbagliato Paese dobbiamo andare in un'altra nazione e dobbiamo trovare la soluzione alla vocazione del Mezzogiorno
Per cui per arrivare alla programmazione
Vocazionale bisogna arrivare al superamento del campanilismo dis di maniera quello spiccio quello che io ogni Comune ci deve essere un ospedale in ogni Comune ci deve essere una fabbrica in ogni comune ci deve essere una sede di lavoro nel terziario dobbiamo andare alla ricerca delle vocazioni per Bari
Noi l'abbiamo individuata la vocazione e ci dovete aiutare a svilupparla sta
Perché noi non vogliamo elemosine
Io l'ho detto all'ex presidente Berlusconi quando è venuto per l'inaugurazione della Fiera del levante noi non chiediamo elemosiniere nessuno
Noi sia come Paese come l'Italia sia come Regione come Puglia come bari abbiamo intelligenze culture dinamismo e capacità organizzative di pensiero che ci consentono di pensare al nostro sviluppo
Noi abbiamo una delle poche città in Italia abbiamo due università
Abbiamo l'università e abbiamo il Politecnico
Abbiamo una delle strutture più avanzate nel Paese abbiamo techno e una delle strutture più avanzate nel campo della ricerca però sono strutture che non hanno lo sbocco successivo cioè noi produciamo intellettuali che poi non hanno lo sbocco di là dobbiamo organizzare la nostra Puglia del nostro Meridione alla vocazione per lo sviluppo e Bari la vocazione c'è la la Puglia ce l'ha la propria vocazione cioè il turismo Chalabi ma c'ha una posizione geopolitica importantissima ed interessantissima che vuole tornare a svolgere così come l'ha svolto nel secolo scorso e come l'ha svolto nel primo tra impegno nel primo ventennio di questo secolo
Varie porta di ingresso per i Paesi balcanici Paesi che hanno bisogno di tutto
Paesi che aspirano ad un progresso accelerato
Ad uno sviluppo capace di dare alla propria popolazione al proprio Paese all'Italia un'immagine dignitosa di ingresso in Europa e noi vogliamo che l'aiuto ci venga dato
Tutti insieme perché si capisca che la Puglia a questa vocazione naturale
Se svilupperemo questo tipo di iniziative con l'aiuto delle forze sociali e in primo luogo dei nostri lavoratori che vedono ogni giorno aumentare
La propria quota di disoccupazione perché il tipo di sviluppo che si era dato è stato il primo a crollare impugna non è che la crisi che stiamo attraversando molto probabilmente con la spinta con il sostegno delle forze sociali
Bari potrà arrivare a svolgerle questo ruolo di autonomia
Economica rispetto al resto
Del Paese
Sindaco Formentini in questi termini noi intendiamo il federalismo
Cioè come capacità autonoma di organizzazione non come ghettizzazione di una parte del Paese rispetto ad un'altra
E se facessimo un censimento questa sala molto probabilmente troveremo più meridionali qua che in una conferenza fatta a Bari quindi noi diamo alla alla sua regione alla sua città
Intelletto lavoro capacità di iniziativa che Milano ha saputo utilizzare e siamo fieri dei nostri cittadini che lavorano nell'area settentrionale però vorremmo bloccare questa emorragia vorremmo che i nostri figli rimanesse ero nelle nostre terre e voi dovreste aiutarci nel senso che dico cioè se nel senso della selezione vocazionale noi abbiamo le capacità e le vogliamo utilizza
Quindi per me il federalismo inteso come scelto vocazionale può essere tranquillamente sostenuto e andare avanti tutti insieme
Per quanto attiene
Il potere dell'informazione
Io ritengo che quando i buoi sono usciti dagli stalli è difficile riportarli dentro e noi per tanti anni abbiamo quasi dormito sul fatto che i buoi scappassero dagli spalti adesso siccome ci siamo accorti e qualcuno se ne era accorto prima di noi
Raggiungere l'obiettivo ci siamo addormentati per tanti anni e ci voleva il ventisette e ventotto marzo per farci capire che i buoi erano andati fuori dagli stand
Io ritengo che sia giusto rifare la legge
La dobbiamo rivedere però senza fare né i cui errori lei questo noi siamo capaci di riordinare il sistema informativo però dobbiamo passare anche al sistema della stampa e agli altri sistemi di propagazione delle idee dobbiamo riaprire i dibattiti la gente adesso è polarizzata dalla televisione che fornisce quello che vuole perché non ha la capacità di controllo diciamo abbiamo venti canali poi c'è uno va a vedere trova diciannove cartoni animati e un dibattito politico
Dobbiamo essere attenti ma fare in modo che non si vada dopo a riparare ma che si deve prevenire il male del nostro paese
Io ritengo
Che Bari abbia perso una bella occasione c'è stato un periodo in cui Bari era prima città nel Meridione e Napoli arrancava
Oggi Napoli ha un sindaco eletto avuto alcune circostanze favorevoli io ho invocato per Bari
Lo dico in questa sala perché qua si è si è forse e male informa
Varie ha avuto un'infezione con le
Io vorrei che
Con voi del della zona nordica del Paese ci fosse una chiarezza di a Milano Libano e tutta orologi e cioccolato zucchero tutta roba di primo di primo livello a Bari l'Iva e tutta ortaggi
Prodotti dell'agricoltura
Basta guardare i registri Iva e uno si rende conto della diversità economia delle due città
Bari e città di confine come lo è Torino come lo è in via però mentre a Milano arrivano gli svizzeri a Bari arrivano gli albanesi
C'abbiamo due iter diversi due immissioni diverse siamo città di confine tutte e due
Però a noi tocca e in questo momento un ruolo storico delicatissimo
A voi tocca storicamente un ruolo dignitoso
Abbiamo avuto un'infezione di colleghi abbiamo avuto sette casi legate a importazione questo ormai acclarato ad importazione clandestino
Clandestino di pesce intendo
L'abbiamo contenuto il che significa che varia sufficienti Energie per resistere anche a quel tipo di invasione abbiamo circa un accesso da le mille alle due mila persone al mese che attraversano l'Adriatico per sbocciare
Per sbarcare sulle nostre coste
Queste sono quelli che vengono fermati e vengono rimandate altrettanti arrivano che non vengono né fermati e Merriman
Portano tutto quello che hanno come carico di miseria di difficoltà Petit necessità la Puglia Bari l'Italia di Torino accoglie comunque questi cittadini ha bisogno di essere aiutata a non essere né classista né razzista N detentrice di potere che non le sono assegnati da nei su un ma nessuna civiltà al mondo quando arrivano gli accogliamo non li possiamo accogliere con la dignità che vorremmo e un po'lei ma dell'intero Paese Peppe problema che vogliamo che venga assunto da tutti quanti insieme perché tutti quanti insieme si possono trovare poi lei energie per poter guidare e se possibile aiutare questi che essi rivolgono hanno fanno un grido di speranza con uno sguardo di richiesta di umanità e di civiltà queste ruolo che Bari vuole svolgere chiede alle forze sociali a quelli che stanno intorno a questo tavolo che sono la massima espressione della civiltà del nostro Paese di aiutarci a poterlo svolgere con dignità
La favola Vittorino Castel
Parlare per quasi ultimi
Quando si è in un consesso di sindaci diventa sempre più difficile perché
I discorsi che facciamo da un po'di tempo a questa parte sono sostanzialmente
Convergenti su alcuni giudizi e su alcune valutazioni che anch'io condivido per cui io cercherò di fare un intervento
Abbastanza direi contenuto e voglio fare il tentativo di non ripetere le cose che ho sentito dire e sulle quali sono d'accordo perché così allarghiamo un po'
Il il discorso
Ho completiamo il discorso
Vorrei attenermi alla relazione che trovo molto ricca ricca di spunti di riflessioni di considerazioni
Nella fase che direi di
Individuazione dei problemi no è una relazione che giustamente e correttamente in un convegno come questo non propone ancora delle soluzioni individua e pone in maniera corretta i problemi
Io vorrei occuparmi di tre cose
Vorrei occuparmi del tema della democrazia
Che mi sembra un tema di grande rilievo nel nostro Paese oggi e che quindi sembra ben posta vorrei fare qualche approfondimento vorrei occuparmi del tema della amministra
E non essendo stato toccato se non per alcuni accendi colleghi che mi hanno preceduto vorrei invece tentare un momento di entrarci di più e vorrei infine toccare il tema delle relazioni sindacali che mi sembra anche fondamentale in questo bis
Vi assicuro che sarei appassionato ad entrare anch'io nei discorsi del federalismo della comunicazione dei rapporti con la città eccetera ma le cose che sono state venne in
Da Formentini capitali e anche dal sindaco di Bari sostanzialmente mi trovano d'accordo allora il tema della democrazia
Quando ci siamo riuniti a Roma il dieci di dicembre
Sindaci
Diciamo dell'area progressista
Come osservatori anche di sindaci con un'osservazione insomma è venuto il sindaco Fassa di Varese per conto della Lega ad osservare ci direi da vicino
E sostanzialmente a non dissentire dalla nostra impostazione
Può darsi che se invece che il dieci di dicembre avessimo fatto il dieci di gennaio offre al convegno avremmo avuto
Avremmo avuto anche Formentini fra di noi
Ma questa è solo una battuta molto come dire non vuole essere né polemica né ma proprio con grandissimo garbo dicevo in quella convenzione di sindaci che abbiamo fatto avevamo uno slogan partiamo dalle città
Allora io qui voglio sviluppare alcuni ragionamenti molto concisi ma che spero che siano stimolanti per dire perché io ma credo noi sindaci delle grandi città e non solo delle grandi città siamo convinti che oggi il rinnovamento del nostro Paese
E la tenuta della democrazia parte dalle città
Prima considerazioni
Oggi nell'Europa di oggi ma soprattutto nell'economia globale di oggi
La competizione e quindi la sfida dello sviluppo
Si fa non tra settori produttivi
Non tra nicchie di mercato ma si fa tra aree geografiche sistemi produttivi che hanno nelle città i nodi fondamentali di una rete di rapporti cioè oggi Torino non può più ridursi a produrre e vendere automobili
Se questo fosse il futuro di Torino Torino sarebbe destinata al declino che ha già inizia questo non vuol dire che non deve continuare a progettare eventualmente anche a produrre automobili
Ma significa che tutta l'area
Metropolitana in senso lato di Torino quindi il Piemonte e tutto ciò per gli sta intorno che si pone in competizione con altre aree
Forti più o meno forti con la Lombardia e ciò che questo significa con le aree del Mezzogiorno con le altre aree europee sono questi i termini oggi del confronto
E qui mi riallaccio a una considerazione che faceva Walter vitali se le città non riescono ad a vere questo ruolo propositivo e forte sui temi dello sviluppo
Finiranno di diventare quello che già oggi in parte sono cioè i terminali dei problemi più grandi che non sono risolvibili a livello locale
Se voi pensate
Che nella nostra Europa
Il quasi l'ottanta per cento della popolazione dei cittadini è concentrata nelle aree metropolitane
E che queste sono Sistemi Complessi in cui oggi bisogna avere a che fare con problemi come l'occupazione
L'immigrazione
La qualità dell'ambiente
Voi capite che è nelle aree metropolitane nelle città che si gioca la sfida della democrazia
Non voglio dire che i problemi dell'agricoltura non siano importanti non voglio dire che non ci siano altri problemi voglio dire che l'ottanta per cento
Della popolazione europea oggi si confronta con i problemi della qualità della vita urbana quindi è da lì che parte la sfida dello sviluppo la sfida della solidarietà e la sfida della democrazia
E se provate a esaminare quei tre grandi temi che vi ho messo l'occupazione
L'immigrazione
E la qualità dell'ambiente voi provate a chiedervi quali strumenti hanno i sindaci e le strutture di governo delle città per affrontare questi problemi
Noi ci troviamo a gestire le emergenze su questi settori cioè siamo il terminale ultimo della protesta terminale sul quale vengono scaricate tutte le tensioni sociali che nascono dal non vorrei poter risolvere problemi che peraltro sono estremamente complesse
Allora noi dobbiamo rivendicare noi quando dicono i non dico la corporazione dei sindaci non dico il partito dei sindaci che non esiste dico noi cittadini
Io sono un cittadino comune che proteine imporre fa un altro mestiere
Noi cittadini dobbiamo rivendicare
Strumenti efficaci di governo nelle nostre città perché il rinnovamento del nostro Paese
Parte dalle nostre città
E quando dico le nostre città non vorrei essere frainteso non trascuro il Comune o la città da quindici venti mila abitanti quando dico città intendo il primo livello fondamentale di governo dei nostri problemi
Allora è per questo per esempio che abbiamo messo in piedi la conferenza dei sindaci delle città metropolitane che si è rapportata con tutti i governi che abbiamo trovato sulla nostra strada da quando siamo stati eletti il Governo Ciampi può il governo Berlusconi adesso
Quando ci sarà nella pienezza anche delle sue funzioni parlamentari il governo Dini
Non per una rivendicazione di un ruolo da protagonisti non si sa bene di quale gioco nel teatrino delle immagini
Ma perché siamo convinti come ho appena detto che è da lì che parte il rinnovamento della politica cioè dalla capacità di affrontare in maniera seria approfondita i problemi veri dei cittadini mio detti tre grossi ce n'est ce n'è un'altra grande quantità ed è per questo stesso motivo per cui nelle sedi europee nelle quali siamo presenti in particolare nel Comitato delle Regioni no abbiamo cominciato un'azione molto forte
Per introdurre anche a livello europeo la consapevolezza che noi chiediamo una
Attenuazione della funzione degli Stati nazionali rispetto a una valorizzazione delle autonomie locali
Perché tutte le politiche europee che oggi vengono messe sul mercato sul mercato della politica hanno questo grande hanno due grandi e come dire vincoli due grandi peccati originali che storicamente si giustificano ma che si giustificano sempre di meno se si dovessero cristallizzare il primo
E la cifra agricola no il marchio che i grandi problemi dell'Europa sono i problemi dell'agricoltura oggi non è più così
E la seconda la seconda è che gli attori sulla scena sono gli Stati nazionali e oggi non è più così
Quindi è un è un processo di appropriazione dei cittadini del loro potere questo è il nocciolo della democrazia
Allora questo è il quadro politico di carattere generale
Nelle città
Io qui dopo qualche spunto qualche piccola riflessione credo che si siano fatti dei grossi passi avanti la legge ottantuno
Che è quella che ha cambiato l'ordinamento nell'elezione dei sindaci e che ha completato e comunque arricchito l'impostazione della legge centoquarantadue ha sicuramente innovato in meglio io credo che non ci sia nessuno
Dinoi io non ho esperienze politiche nel sistema precedente se non da cittadino
Ma io credo che nessuno di noi sarebbe oggi disposto a fare un passo indietro rispetto alla strada che è stata intrapresa ci sono molti elementi positivi ci sono moltissimi limiti
Sicuramente l'elemento gli elementi positivi sono l'elezione diretta del sindaco la il premio di maggioranza e quindi la stabilità nella funzione di governo e nella capacità decisionale come diceva il sindaco Formentini sicuramente questi sono elementi positivi
Perché rispondere alla piccola sollecitazione che mi veniva sulle giunte sicuramente uno degli elementi più positivi che io sperimenta è quello di aver scelto gli assessori cioè di non essere ostaggio di nessuno né la Giunta di nessun partito di nessuna forza Esterna questo è un dato estremamente positivo no ci sono dei problemi
Ci sono dei problemi che sono anche presenti nella relazione il rapporto fra giunta e consiglio fra esecutivo e paradossalmente del consiglio il rapporto più delicato e con la maggioranza
Perché la funzione dell'opposizione più semplice più limpida questo è ancora tutto da esplorare
E soprattutto è da esplorare ancora il rapporto del sindaco e della sua Giunta con la Città
Perché sono venuti a cadere in larga misura le mediazioni sociali dei partiti e di altre agenzie proprie di mediazione i sindaci di oggi in questo sistema rischiano di diventare ostaggio degli interessi
Questo è l'aspetto a mio giudizio più delicato di tutta la vicenda se non ostaggio certamente in balia di provate a vedere cosa sta succedendo
Noi abbiamo relazioni rapporti dobbiamo averli con gli interessi organizzati le associazioni di categoria approvate a fare quello che abbiamo fatto a Torino
Di mettere il pagamento del suolo della sosta in tutto il centro della città e ad avere i rapporti con le associazioni dei commercianti con le associazioni
Di via come questi sono interessi legittimi sono interessi legittimi quindi come tali vanno rispettati e non demonizzati no ma sono interessi molto particolare
Provate a mettere insieme due o tre scuole farle diventare una scuola sola perché bisogna fare un'economia di scala visto che i ragazzi sono pochi dice provate a gestire gli interessi con i comitati dei genitori dei presìdi degli insegnanti è una pazzia
è una pura pazzia e badate bene quello che io dico è che quegli interessi sono tutti interessi legittimi nel senso che partono da un bisogno ma è un bisogno talmente circoscritto talmente modesto che se non c'è in mezzo nessuna mediazione di quegli interessi
Come fa un'amministrazione a gestire ecco perché io ritengo che un sindacato che rappresenta anche interessi generali è un'agenzia di mediazione importantissima in questo processo in questo processo di democrazia perché altrimenti le interazioni
Sono troppo elementare
E finiscono allora poi per essere giocate per la sopravvivenza con gli interessi forti
Questo è come dire
E fattale che avvenga quello chi non ha voce chi non ha voce chi non ha rappresentanza specifica del suo interesse particolare quindi più deboli
Pensate agli anziani pensate ai pensionati
Ai senza lavoro agli handicappati chi non ha voce in una logica di questo genere è inevitabilmente schiacciato
Può vivere nella sensibilità può vivere nell'attenzione può vivere sul piano dei valori ma in una dinamica in una logica di confronto di interessi dentro una comunità locale
Schiacciato allora questa è la vera sfida della democrazia nelle città
Dare voce attraverso meccanismi di rapporto corretto a chi voce nonna
E inserirlo nel circuito della democrazia allora io credo che noi oggi nelle città
Abbiamo questa grande sfida davanti che è quella di ritessere la tutela delle interazioni tra i vari soggetti
Ritrovando le agenzie di mediazione del consenso è una frase un po'pomposa ma che vuol dire insomma in parole povere secondo me che essendo venuti meno i partiti
Non solo nella realtà no a quello che diceva il sindaco di Bari ex qui ex lama nella individuazione della Jihad io non lo considero un bene questo è sia chiaro non ho nessuna Nostalgia della degenerazione del sistema dei partiti no ma io sento bisogno di mediatori sociali tra l'amministrazione e la città
Perché altrimenti la strada e quella di Berlusconi
Che è una strada pericolosissima fattale per la democrazia fatale per la democrazia perché la strada dei sondaggi
Che possono essere manipolati nel modo più raffinato possibile quindi è la strada dei sondaggi è la strada dell'immagine
Cioè è la strada autorità
E la strada
Che l'autoritarismo oggi può percorrere che è quella raffinata della manipolazione del consenso non è la strada della violenza fisica o dell'olio di ricino
è la strada raffinata della manipolazione del consenso
Ecco io credo che oggi la la democrazia nel nostro Paese si giochi su questo terreno e per questo si gioca nelle nostre città si gioca nelle nostre città perché è nelle nostre città che esistono i problemi quotidiani
Della gente
La gente i cittadini pochi sono in grado di apprezzare le scelte sulle grandi strategie perché troppi sono ancora travolti dai problemi della loro quotidianità e quindi è su questo terreno che noi giochiamo la democrazia
Allora io credo che il discorso che stiamo facendo qui oggi su questo terreno sia un discorso di grande importanza per la sopravvivenza della nostra democrazia così come l'abbiamo vissuta
Così come l'abbiamo ereditata da chi l'ha voluta Dio essendo nato nel quaranta non ho nessun merito
Ma noi abbiamo il grande la grande responsabilità di non sono di conservarla ma di farla evolvere nelle mutazioni della complessità della convivenza che è una grande spinta seconda cosa la macchina comunale
Io credo che questa sia un'altra grande
Quando dico macchina comunale dico non solo ciò che noi abbiamo in casa ma dico ciò che abbiamo in casa con tutte le sue Inter relazioni con l'esterno e allora qui faccio un breve elenco per non essere noioso e lungo
Io credo che ci sia innanzitutto un grande problema di cultura dentro la macchina comunale quando dico cultura non dico di titoli di studio che ce ne sono forse troppi
Dico di cultura
Perché per quel poco che posso avere capito io in questo anno e mezzo di apprendistato
Io un po'di amministrazione pubblica la conoscevo perché sempre ho sempre vissuto all'interno di un'amministrazione pubblica come il Politecnico di Torino non sono proprio non ero proprio vergine rispetto alla pubblica amministrazione
Ma la cosa che io credo di avere intuito POIN uomo patto ulteriori approfondimenti credo che la nostre le nostre macchine comunali siano state nell'ultimo decennio
Devastate voglio sottolinearla questa parola devastate dai partiti
Io mi ritrovo
In una macchina comunale dove sostanzialmente i centri di potere che sono quelli che anche ogni teoria dell'organizzazione individua molto facilmente no
è evidente che la la la la direzione del personale un centro di potere un centro di potere dappertutto anche nelle aziende private
La direzione del personale
Diciamo l'economato dove si fanno gli acquisti sono ci sono dei centri di potere sono strutturalmente insiti nell'organizzazione
Ma voi non avete difficoltà a immaginare di cosa diventa uno di questi centri di potere quando diventa un centro di potere di un partito
è il cancro
Perché quel noto cancerogeno che si trova in quel punto dell'organizzazione metastatizza tutta l'organizzazione
E allora noi abbiamo secondo me non solo da gestire un problema
Di riorganizzazione di ciò che la Teoria dell'organizzazione ci dice di fare ma dobbiamo ricostruire una cultura in cui il riferimento non può più essere l'assessore
Prima era l'assessore di quel partito
No non può più essere l'assessore perché l'assessore lo sceglie il Sindaco
E in genere non fa più riferimento a nessun partito anzi molto spesso è una persona badate bene io non ho
Non posso che avere rispetto per i tecnici credendo di avere anch'io delle technicalities come si dice ma io ho un grande bisogno di politica
Ho un grande bisogno di politica di quella di profilo alto cioè di quella vera
Noi abbiamo bisogno di politica in questo Paese secondo me abbiamo bisogno di politica e e anche e noi sindaci corriamo il rischio di essere appiattiti su funzioni di carattere amministrativo
E si e avere bisogno di politica non vuol dire non fare amministrazione
No ma vuol dire fare amministrazione all'interno e dentro un grande progetto politico
Ecco allora dicevo le nostre macchine comunali devono recuperare questa cultura dell'essere al servizio di un progetto politico alto
è una sfida terribile questa
è una sfida terribile e qui si sono mi sia non posso dire mi si consenta per i suoi affari
Permettete mi permettetemi permettetemi di dire e lo dico con una grande franchezza e con un grande rispetto qui ci sono grandi responsabilità del sindacato anche nell'ampere
Diciamo partecipato
A questo tipo di situazione ci sono grandi responsabili unità del sindacato
E non è tanto sentite ma secondo me non è tanto la
La protezione o la difesa di questi piccoli interessi più o meno corporativo questo è umana questo è come dire fa parte delle miserie umane no no qui è un problema di cultura amici e molto più profonda la critica che io faccio è non è il fatto che Italie rappresentanti sindacali no siccome sono amici di questo di quello più o meno cercano di difendere il loro piccolo interesse sottolineo questo è umano
Qui secondo me c'è un problema proprio di rovesciamento di cultura di ritrovare la presenza del sindacato dentro la macchina amministrativa con una funzione diversa da quella che ha avuto profondamente diverso
è di questo tipo di cultura io credo oggi sono se non ho capito male ma lo dico sommessamente prevalentemente portatrici le organizzazioni di categoria di meno
Le organizzazioni più generali più tra sale e anche questo è logico è ovvio che sia così ma il grande salto e questo il grande salto è questo
E se noi non mettiamo mano alla ma alla a alla ristrutturazione della macchina comunale da con questo taglio di cultura badate bene non c'è il sindaco che tenga e noi siamo siamo non lo so possiamo fare tante metafore no io faccio la metafora che mi che mi tiene di più
Quella di un sistema informativo un sistema informativo oggi no vive di tante cose vive di una buona unità centrale L'Unità intelligente che pensa che fa ma oggi sistemi informativi tanto più funzionano quando sono quanto più sono distribuiti quanto più hanno intelligenza distribuita e quanto più hanno interfacce con l'esterno
Allora l'intelligenza distribuite le interfacce con l'esterno sono la macchina comunale
La la l'unità centrale e la struttura di governo allora noi siamo delle macchine in questa metafora delle dei sistemi informativi praticamente Fo come Licci nel senso che non abbiamo strumenti efficaci dentro per interagire con la realtà
E se noi non mettiamo mano a questa opera di riforma della macchina amministrativa in questo senso profondo noi perderemo la battaglia della democrazia
Perché se sono vere le premesse che dicevo generali no
E se è vero che l'azione amministrativa passa attraverso questi strumenti se non abbiamo questi strumenti mettiamo a rischio la nostra battaglia sulla democrazia
Ecco perché i lavoratori secondo me hanno una grossa funzione dentro la la pubblica amministrazione perché sono partecipi in questo senso
Della sfida della democrazia
Solo sono doppiamente lo sono come utenti ma lo sono anche come comprimari di questa di questa battaglia
La terza cosa e concludo le relazioni sindacali
Anche noi a Torino abbiamo firmato un protocollo di relazioni sindacali
Mi pare che sia una carta di principi costruita con molta buona volontà con molta intelligenza
Non credo credo onestamente di poter dire che non abbiamo ancora un esperienza di relazioni sindacali né nel senso alto del termine sopra viviamo alla giornata perché c'è un Buora un buon rapporto con con il sindacato ci sono c'è un rapporto di stima di condivisione di obiettivi generali
Sua alcuni temi particolari quando si crea una situazione di emergenza di conflitto ci si consulta si parla si approfondisce in genere se ne viene fuori qualche volta sì
Si va in rotta di collisione ma a mio avviso se posso dire manca ancora la pratica proprio culturale di di questo tipo di relazioni manca in noi amministratori perché
è una novità anche per noi manca nell'apparato che ci sta intorno quindi anche questa questo secondo me è lo strumento operativo no per tenere come posso dire temere sotto controllo il raggiungimento dei due obiettivi che ho detto prima cioè quello della costruzione della democrazia e quello più modesto ma non meno rilevante della riforma della pubblica amministrazione ecco io credo che questo strumento questo Canale no di comunicazione che chiamiamo relazioni sindacali giochi proprio sui due terreni quello della democrazia e quello della riforma è quello della ricostruzione in un certo senso della pubblica amministrazione
Allora mi pare di su questo terreno se mi consentite solo due battute due spunti è stato appena firmato il contratto nazionale degli enti locali mi pare che lì dentro sia pure timidamente ma insomma ci sono alcune sfide grosse la contrattazione decentrata
Mi pare di capire se non ho capito male che o ce la giochiamo su quei terreni che ho detto oppure diventa rischia di diventare un potrebbe rischiare di diventare semplicemente la contrattazione di una parte aggiuntiva di salario rispetto a quello che è stato contrattato a livello nazionale mi sembrerebbe una risposta di bassissimo profilo no contrattazione decentrata vuol dire se se capisco bene misurare sì misurarsi come i due temi che ho detto momento fa e trovare sia pure in un cammino un po'difficile faticoso trovare la strada per mettere in piedi soluzioni organizzative che siano funzionali per il raggiungimento di quegli obiettivi ma poi quando quando si va a vedere chi si parla anche di valutazione della qualità del lavoro
No eh anche qui io credo che questo sia una cosa io solo a dirle queste parole mi rendo conto di quanto sia difficile
Intanto che cos'è il lavoro nella pubblica amministrazione intanto quali sono i risultati Centanni quali sono gli indicatori come si misura in una maniera che sia accettabile ed efficace no chi lo fa
Ecco allora ho citato solo due temi per dire che le sfide sono veramente di quelle di quelle altre
Concludo concludo dicendo che
Con una
Osservazione di carattere personale no io
Quando penso a a tutti questi problemi
Dipende un po'dalle giornate
E ci sono dei giorni nei quali uno dice ma non ce la faremo ma perché sono troppo complicati
C'è da cambiare la testa troppa gente
Aspettare che muoia quella gente lì passa antropiche anni e comunque nel frattempo ne avranno educati altri quindi qualche giorno mi dico ma insomma ci siamo un po'montati la testa forse sarebbe più facile
Così no sopravvivere bordeggia are non uscire in mare aperti
Qualche volta però invece
Dico che la sfida di quelle che valgono la pena di essere giocate
è una di quelle sfide alte siamo in un momento di transizione nel nostro Paese in cui si giocano i valori forti del futuro
Ecco allora trovare una strada di mezzo fra questo andare no
Nel non dico nella rassegnazione mammella difficoltà oppure questo lasciarsi prendere dall'entusiasmo ecco io credo che sia anche questa per ciascuno di noi credo che sia proprio la chiamerei una scommessa psicologica no noi dobbiamo sappiamo che partiamo da una situazione molto difficile
E sappiamo che le sfide gli obiettivi sono per davvero significativi ecco costruire ogni giorno un pezzettino di questo cammino io credo che sia l'augurio che ci possiamo fare tutti insieme
è stato vice Sindaco di Roma Walter Tocci
Ma è molto utile questa iniziativa del sindacato che ci consente di fare un Bilancio
Di questa legge
Per l'elezione diretta del sindaco che ormai voi come dire ma leggiamo da più di un anno
E io condivido il giudizio molto positivo che ne dà la terza
Intanto c'è lanciare di riforme istituzionali questa è stata forse l'unica vera riforma
E tuttavia noi che la maneggiano tutti i giorni
Sentiamo che il problema è molto più grande che la soluzione ben lungi dall'essere trovata
Sentiamo che non è sufficiente
Sentiamo che il problema del governo della città è sempre di più un problema strutturale in questo quello che ha detto Castellani
Io lo condivido pienamente
E quando vediamo il problema da questo punto di vista strutturale
Ci rendiamo conto che l'elezione diretta del sindaco non è niente di più che è una metafora rispetto al problema vero
E a metà fra sono importanti perché comunque comunicano un obiettivo da raggiungere
Ma non solo l'obiettivo
Comunicano un duplice obiettivo che ancora tutto da raggiungere cioè quello di realizzare un potere reale
Quello di realizzare una volontà
Metaforicamente abbiamo cercato nel sindaco una persona ma che per forza di cose deve essere una volontà collettiva o comunque di una classe dirigente
La come si passa utilizzando pienamente questo strumento nuovo sentiamo tutti uno strumento molto utile a come si passa da questa metafora del sindaco eletto direttamente
Alla realtà di un governo che ha effettivo potere regolativo e che rappresenta davvero una volontà
Io penso che questo passaggio da metafora realtà
Implica due temi quello economico il problema economico del Governo alla città
E l'altro quello di una concertazione sociale che sono due temi classici del sindacato
Da questo punto di vista io trovo che questo questa serie di discussione dei governi locale del sindacato sia come dire non soltanto una cosa una cosa buona diciamo di buoni rapporti tra Soggetti politici ed economici ma in qualche modo indica già di per sé il terreno vero della soluzione del problema
A me pare che non ha fatto molto bene
Al tema dell'autonomia
Il rimanere confinato dentro un aspetto puramente istituzionale procedurale
Che molto spesso è apparsa come una rivendicazione di Poteri di poteri locali o peggio ancora anche di separatismo nei modi rozzi che pure ci sono stati tutti questi anni
Il problema dell'autonomia locale prima di tutto l'essenzialmente un problema economico struttura
E che dire è strettamente connesso alla modificazione del ciclo economico dell'ente delle carattere stesso dall'economia moderna
Proprio perché c'è una globalizzazione dell'economia
Proprio per questo il potere locale le politiche locali assume una rilevanza nuova inedite
E molto più pregnante che in passato
Ciò che si fa
A livello di economia urbana
A una qualità e una rilevanza macro economica molto più forte di qualche decennio fa
E non è soltanto un problema di lei quantitativo ma c'è un po'un fatto un fatto paradossale c'è proprio nel momento in cui tutto è globalizzato tutti hanno tutto le tecnologie in fondo ormai ce l'hanno tutti
Voglio dire tutti tutti i paesi forti insomma
Sapere le produzioni si fanno di qua e di là
L'acidità con la sua struttura fisica con la sua peculiarità rimane diversa in un mondo sempre più globalizzato
E questa diversità questa peculiarità questo fatto che poi la città in fondo alla fine di tutto è una città fisica è una cosa reale che non è esportabile in un certo senso gli dà in qualche modo un carattere in più
Una città che funziona in qualche modo un asso che gli altri competitori in questa partita non hanno non possono avere o comunque hanno un asso diverso da quello questa peculiarità direi prova anche fisica
In un mondo sempre in un'economia sempre più globalizzata un carattere molto molto importante
E in secondo luogo beh viene a cambiare qualcosa di di di profondo nella collocazione della città nel nella nel fenomeno economico perché in fondo alla città
Diciamo così industriale come dire faceva da
Da abitazione da residenza per i lavoratori che andavano a lavorare nell'industria e faceva da mercato di consumo per quei lavoratori cioè svolgeva funzioni certamente importanti ma come dire esterne al ciclo produttivo insetto
Invece la produzione moderna si svolge nella città sta girando un po'si potrebbe dire che la città nella produzione terziarie una produzione materiale la città rappresenta un po'la catena di montaggio del ciclo produttivo moderno e quindi la sua struttura le sue regole i suoi attori diventano molto importanti nel dinamica stesse del ciclo produttivo
E allora questi aspetti qua
Appunto
Ci dicono che il problema dell'autonomia dei governi locali non è soltanto un problema di distribuzione di poteri ma costituiscono un terreno importantissimo per tentare una via d'uscita dalla crisi economica diversa da quella che ha vinto
Nella
Nell'ultimo tempo con la politica di Berlusconi comunque quell'immagine che Berlusconi abbia
Cioè proprio nelle città è possibile impostare una via d'uscita che punta sull'economia reale
Che punta su una riforma strutturale dell'economia
E qui insomma lo dico anche come politicamente insomma è qui che anche il polo progressista può trovare corrente le credibile non soltanto i governi locali in quanto solo più onesti degli altri son più simpatici ma in quanto governando la città indicano una via d'uscita alla crisi economica
Ora io non credo che insuccesso la vittoria di Berlusconi di marzo sia soltanto un fatto di immagine di pubblicità e un fatto di televisioni certamente questo importantissimo ha pesato tantissimo
Ma pesato anche il fatto che in un paese che usciva da un mondo che è uscito dal regime regime non solo di corruzione ma regime economico quello degli anni ottanta in un Paese quindi incerto sbandato la ricetta economica il messaggio più che la ricetta economico che ha dato Berlusconi è apparso comunali è riuscito
Cioè in sostanza sul piano la produzione ciascuno per esempio per tutti un liberismo tanto sfrenato quanto irreali illusorio e dall'altra parte sul piano dei consumi la riproposizione un vecchio modello case automobili con me ebbe a dire proprio Berlusconi in campagna elettorale cioè due
Cardini
Apparsi al Paese come soluzioni da con credere credibili reale certo poi l'informazione la pubblicità le televisioni hanno amplificato il messaggio ma il messaggio era questo e proprio invece dalle città si può dimostrare che questa è una strada illusoria
E proprio dalla città si può indicare invece una strada nuova
Perché la produzione abbiamo visto non si risolve con ciascuno per sé e Dio per tutti se se vogliamo rilancio produttivo bisogna mettere in campo un sistema di trasporto in un sistema formativo ci avvisa mette in campo dei beni collettivi che costituiscono fattore di produzione generale ci e così i consumi nelle nostre città davvero il modello case automobili dimostra che non non si va più da nessuna parte mentre c'è nel settore della cultura nella cura della persona nell'ambiente una dinamica dei consumi molto interessante alla quale però non corrisponde ancora una politico Napoli economiche
Può determinare anche nuove attività e nuove risorse
Quindi lei cita le politiche locali sono davvero il laboratorio nel quale
Movimento progressista movimento democratico italiano momento dei lavoratori può indicare una strada di uscita dalla crisi
E da questo punto di vista Lazard il confronto diciamo questa discussione tra noi potrebbe e dovrebbe diventare molto più continuativa molto più efficace
Nel senso che c'è qualcosa di strutturale appunto che lega tutta la battaglia del sindacato sulla finanziaria e i problemi di governo delle città dal punto di vista di una politica progressista
Certo questi discorsi qui ci dicono i nostri interlocutori vanno sempre a finire sul tema delle risorse
Ma anche qui dovremmo cerca di vedere le cose in modo un po'diverso
Io non penso che poi sia così drammatico roba delle risorse
Nel senso che la trasformazione delle città è di per sé è un fenomeno che produce anche ricchezza
Quando si riesce a metterlo in movimento questa trasformazione
è per sua natura un movimento che si auto sostiene e in un certo senso un un movimento endogeno di risorse una città che si trasforma produce valori produce per esempio valori immobiliari se questi valori mobiliari si riesce a farli diventare fattori di investimento si può introdurre appunto un ciclo che sia uno sostiene certe il problema è il motorino d'accensione di questo ciclo ma il ciclo è per sua natura
Un ciclo che può equilibrarsi non si equilibrato in Italia perché questi valorizzazioni che derivano da trasformarsi tra frazioni ma sono andate a foraggiare la speculazione la rendita l'appropriazione privatistica
E speculativa da parte di questo o quel gruppo e sono andata alimentare quindi una frammentazione di gruppi sociali l'un contro l'altro per appropriarsi di queste valorizzazioni che erano valorizzazioni collettive
Ma se non riusciamo a organizzare invece una una politica che rimette in circolazione questi valori che derivano dalla trasformazione stessa si può attivare un qualcosa di importante nell'economia urbana il tema della manutenzione sul quale ad esempio anche la CGIL proprio in questi ultimi tempi insieme anche al movimento ambientalista italiano ha pensato a lavorare che è tema interessante anche per noi assenso in questa prospettiva non tanto perché si devono dei soldi pubblici per fare la manutenzione urbana ma perché si trova appunto un'organizzazione del ciclo economico urbano
Tale che
Le valorizzazioni vanno abbiente diventano fattore di investimento e tranne che questo
Non è un un come dire un una perorazione una una predica questo comporta anche per il mondo imprenditoriale una fuoriuscita da tutto un certo sistema di di convenienza bisogna pur dirlo a questi nostri imprenditori che poi i primi ad essere ambigua è ad un mercato assistito ad un mercato che dissipatore di risorse
E molta di questa implica soprattutto dell'imprenditoria
Ha lavorato intorno alla trasformazione urbana
Le nostre città negli anni ottanta hanno avuto grandi trasformazioni sono formate tante rendite a queste rendite sono andate arrendere la città più poveretti infrastrutture è stata una formazione della ricchezza che è andato a determinare nuovi patrimoni ma che ha impoverito strutturalmente le nostre città sono nati nuovi quartieri nuovi centri congressi ma la dotazione media di infrastrutture relativamente si abbassa siamo diventati tutti più poveri struttura perché le le stesse la stessa imprenditoria però ha lavorato su questa redistribuzione di rende piuttosto che sulla sul fatto di tutti e questo vale anche per un per il mondo bancario sento che è un po'una specie di casamatta inviolabile
Si parla tanto che nel nel Negro nei programmi urbane il project financing ma dove stanno le banche italiane in grado di impostare una un programma con rischio economico e sviluppato nel tempo sono banche che che che Meglio fanno dei presto insomma dove stanno le le grandi banche internazionali capaci di aiutare una politica locale a proiettarsi nel tempo e affari modale che questo equilibrio economico si regga su su un periodo di medico e lungo periodo
Così come pensiamo ai commercianti ci si trova sempre un Solone economico pronto a dire che quella data impresa c'ha cento lavoratori troppo ma non si trovò mai un solo un economico che spiega ad esempio a tutta questo mondo della distribuzione commerciale che sono troppi e che c'è bisogno di di una grande ristrutturazione aziendale come quella che è avvenuta in tante tante tante nostre industrie certo che questo passaggio da un vecchio sistema di convenienza uno nuovo
Apre dei conflitti lo diceva prima che strani che sono ancora più aspri se sono dei conflitti che rimangono dentro diretto immagini mano si tratta di creare una politica che amplia quest'immagine di mano e da qui ritorna loro un un punto importantissimo che a mio avviso un po'il fatto fatto
Fatto un veramente innovativo degli ultimi anni su scala internazionale
Lei cita non reggono con questa politica di ciascuno per sé e Dio per tutti
Perché se questa esasperazione di interessi si svolge dentro il vecchio padre convenienze la città non tiene è una città che si frammenta che si paralizza che si impoverisce che va verso un declino strutturale
Lecita rinascono quando trovano intorno a un progetta un patto strategico una convergenza di azione degli attori fondamentali pensiamo alla città come Barcellona insomma che con un patto strategico che certamente ha trovato nel governo locale un punto di riferimento Bam merito di quel governo cale ma poi ha trovato un'imprenditoria una cultura un'organizzazione sociale che ha
Partecipato a questo a questo sforzo poi ovviamente ciascuno fa la sua parte anche in modo conflittuale ma c'è un qualcosa un a livello strategico che come dire coagula uno sforzo collettivo Barcellona è passato da città de mediterranea levantina a una delle città europee più importanti sul piano del ciclo della della competizione economica internazionale
E questo è fa tornare quindi a galla un tema un tema antico che che che va ripreso però in termini nuovi cioè non è soltanto come diretta la la partecipazione degli amici ottanta diciamo un qualcosa soltanto così partecipativo
Come dire assembleare ma è un partecipazione che investe il tema strutturale del governo la città che realizza intorno
Ha un progetto strategico una convergenza di forze il sindaco eletto direttamente dal popolo è forte perché dall'idea di del formarsi di nuove stavolta collettiva ma non è ancora una volontà collettiva può essere una premessa riformarsi di questa volontà ecco perché abbiamo bisogno di andare molto al di là appunto dalla metafora alla alla realtà
Nel piccolo noi abbiamo fatto un'esperienza in questo senso proprio con il sindacato come l'abbiamo fatto come dire costretti da una situazione drammatica
In una situazione drammatica come quella delle aziende di trasporto romane è scattato questo sforzo collettivo questo patto strategico
Non so se tutti hanno coscienza di che cosa era l'azienda trasporto romano quattro mila miliardi di debito
Lasciate dalle precedenti amministrazioni cioè un debito pari a tutte le aziende di trasporto italiane messe assieme pari alla capacità di spesa teorica del comune in una c'è una voragine nella quale rischiava di cadere un'azienda di trasporto di ventuno mila dipendenti e una intero bilancio comunale come quello di Roma
Di fronte a un'emergenza come questa abbiamo trovato con il sindacato un patto che CIA portati a uscire diciamo così dalle situazioni contingenti dentro le quali problema non era risolvibile
Dentro il vecchio sistema non era assolutamente risolvibile soltanto facendo tutti un salto in avanti
Punto concordando su un piatto un patto di rilancio di di quelle sistema di trasporti
Questo ci ha consentito anche di affrontare i passaggi difficili un'azienda come questa sono stati cinque mila cinque mila esuberi si è parlato tanto di Termoli e non si è parlato di questa azienda in cui ventuno mila dipendenti sono andati poi a fare un referendum con la partecipazione al settantacinque per cento dei lavoratori con un'adesione all'accordo del sessantasette per cento e il fatto che il sindacato sia stato protagonista di quelle piano di risanamento protagonista non l'abbia subito
è un motivo d'orgoglio anche da un'amministrazione progressista
E questo che s'è scattato rivela di fronte alla situazione drammatica perché a quel punto lì
Ormai era all'ordine del giorno anche lo smantellamento la liquidazione quindi la perdita del posto di lavoro benché di un posto di lavoro pubblico ma quello che è scattata una situazione d'emergenza dobbiamo riuscirà a farlo scattare per l'innovazione
Per l'innovazione pere realizzare ad esempio una nuova macchina comunale una una nuova struttura amministrativa comunque su un patto strategico della città
E allora che un po'un quesito che non per non prendiamola soltanto con una tavola rotonda
Non so se mi posso permettere Sergio che forse c'è bisogno proprio di una sede continuativa nel quale nella quale questi discorsi impostiamo insieme perché davvero c'è qualcosa di di strutturale che ci impone di lavorare insieme su questo perché spesso lavorando insieme su questo tema il governo locale forse non affrontiamo uno dei capitoli ma affrontiamo uno dei terreni migliori nel quale un movimento progressista al momento i lavoratori può offrire al Paese una via d'uscita dalla crisi economica diversa da quella che ha proposto Berlusconi
E poi forse c'è qualcosa anche di più profondo perché in fondo in fondo insomma quei momenti di riformismo nella storia del nostro Paese in questo seguono ci sono stati all'inizio del Novecento negli anni Sessanta gli anni settanta e sono stati tutti i momenti storici in cui c'è stata una forte alleanza tra il movimento dei lavoratori e i municipi e il governo locale un governo progressista allora veniva come dire su una redistribuzione della ricchezza
Oggi forse questa alleanza tra un governo locale
E il movimento dei lavoratori
Non può avvenire più su una redistribuzione della ricchezza vice poco da ridistribuire dentro quel vecchio sistema di convenienza diceva venire su un nuovo modello economico un modello di sviluppo capaci di creare ricchezza di produrla ricchezze di produrre lavoro occupazione e fare belle le nostre città
Lì davvero c'è un nuovo margine di manovra per creare ricchezza e occupazione
Ringraziando ancora una volta sindaci che hanno partecipato a questo incontro sembrato di grande l'interesse
Cupa concludiamo con l'intervento di Sergio Cofferati
Capisco anch'io al ringraziamento
Proprio perché
Ho trovato di grande interesse
Particolare stimolo la decisione di questa mattina
Accetto l'ipotesi che questa almeno per quanto riguarda la CGIL poi ovviamente
I sindaci diranno
Se così potremo lavorare
Sì occorre considerare quella di questa mattina una prima occasione di approfondimento di alcune piste peraltro molto importante e delicata e fragile
Forse questa mattina abbiamo individuato un terreno d'iniziativa comune
Abbiamo dato maggio sistematicità ad alcune questioni che pure in occasioni anche recenti avevamo discusso insieme
Come diceva Riccardo Terzi nella sua introduzione ne siamo davvero convinti che l'elezione diretta dei sindaci sia uno degli elementi di novità
Più rilevanti negli assetti istituzionali
Addirittura quello
Quando i Comuni
Nei comuni al di sopra d'una certa soglia
Di abitanti può diventare il primo livello istituzionale che si stabilizza
E che per questa ragione offre a voi a noi
Un'occasione nuova di discussione di definizione di compiti e di ruoli e di competenze
Ora intendiamoci mi rendo conto perfettamente che siamo di fronte
Ad un processo non compiuto ci sono problemi di assestamento che ammettono appaiono sostanzialmente fisiologici e che comunque non cambiano il segno positivo dalla novità bisognerà definire in corso d'opera quali sono i rapporti tra il sindaco e la giunta tra la Giunta e il Consiglio sono questioni tagli alle quali avete parlato
Per le quali non nulla da aggiungere
Però in questo processo la novità è il punto di possibile arrivo a me paio d'occhiali
Ed è importante forse il confronto tra di noi proseguire questo confronto se si vuole mantenere il carattere che mi pare convinca tutti
Di questo primo livello istituzionale
Perché cioè la sua nuova costruzione elezione diretta
Non divenga involontariamente
Un contributo
Ad un'idea di democrazia plebiscitaria che trovo non solo
Ho sbagliato ma estremamente pericolosa
Ora perché ciò non avvenga bisogna fare molte delle cose che qui abbiamo detto
Mantenere questo modello e contemporaneamente accompagnarlo con un sistema compiuto di regole per l'esercizio democratico quello che in primo luogo stabiliscono
Le relazioni sociali
Dovremo presumibilmente lavorare insieme all'interno di questo
Processo scontando né la non linearità i poteri non sono ancora decentrati stabilmente
C'è una via di riforma istituzionale queste incomplete
Avete ricordato come per voi è fondamentale un'autonomia forte per arrivare a un punto stabile di autogoverno che oggi non è in alcun modo garanti
C'è un modello di potere in via di trasformazione di conseguenza ma
Anche la stessa strumentazione elettorale ben lontano dall'essere
Confermato e consolidato non c'è un modello univoco a disposizione
Pure in questa condizione con questi elementi di inevitabile incertezza
Noi siamo fortemente interessati a individuare quali sono le possibilità
Per i lavoratori per i cittadini di concorrere alle decisioni
E come si può esercitare un corretto controllo sull'attività dell'amministrazione
Senza che ciò diventi un esercizio in proprio ruolo o peggio ancora la riproposizione di un vecchio modello culturale prima ancora che in relazione che aveva tutti gli elementi distorcente che avete ricordato
Io credo che questo sia un problema per il sindacato ma penso sia anche un problema per tutte le organizzazioni sociali
Non so quale sia lo stato dell'analisi degli altri quanto si interroghino
Le altre organizzazioni di interessi ma in un livello che si definisce come quello dei comuni e che si stabilizza
Siino facesse lo sforzo di immaginare cosa sarà Luigi futuro
In quel livello potrebbe dare un contributo importante rilevante ad una soluzione stabile delle questioni che abbiamo discusso questa mattina
Per questo mi pare indispensabile trovare insieme
Tra le condizioni
Forse ci sono
Il carattere di queste nuove relazioni
Sindacati
Perché ci sia questo esercizio di democrazia
Dovremo lavorare per un reticolo di procedure e di regole
Capace di favorire di rafforzare cambiamenti
Un sistema di relazioni
Che solo in parte possiamo mutuare da modelli consolidati e quali sono quelli che lo dicono da tempo tra le organizzazioni sindacali e sistema delle imprese
Qui ci sono cose diverse ci sono elementi di novità
Non soltanto
Nel carattere del vostro esercizio ma anche negli effetti che questo può determinare su modello di rapporto tra voi e le ordinazioni sindacale
Io peraltro credo che lo stesso modello del ventitré di luglio
Quello che si chiama un po'sbrigativamente modello concertativo ha bisogno di
Qualche rivisitazione
E d'altro canto se cambieranno le competenze e i poteri dello Stato centrale
Quello che si era immaginato
In un'epoca
Temporalmente vicina Paul ma politicamente così lontana entrati esaminato immagino addirittura che quel modello per quanto attiene le regole che governano il confronto sulle politiche macro economiche
Sia
In larga parte influenzato dalla stessa trasformazione indotta
Modelli elettorali
Il sistema maggioritario il bipolarismo la semplificazione che l'uno e l'altro inducono nei comportamenti dei grandi soggetti economici
Nelle grandi forme di rappresentanza di interesse
Non è più del tutto coerente con quel modello di regole
Ciononostante resta quella una grande intuizione
La confermare senza dubbio per quanto concerne gli aspetti contrattuali da rivisitare da precisare ed arricchire per quanto riguarda quello delle regole generali
C'è un primo problema che vi avevano tentato di risolvere ma che viene rimesso in discussione e che soprattutto per quanto concerne i rapporti tra noi e le amministrazioni di autonomia
Non è così esattamente definiti è quello che riguarda la distinzione dei ruoli
E in parallelo
L'esigenza da confermare
Per il carattere del confronto che deve avvenire tra di noi
Io credo che un confronto preventivo sulle grandi scelte che un'amministrazione deve compiere il carattere complessivo del confronto siano
Regole di base per noi senza dubbio risolutive
Addirittura delle forme delle modalità con le quali poi siamo chiamati ad esercitare il nostro compito più tradizionale quello contrattuale
Voi ci potete aiutare a distinguere rispetto ad una vecchia cultura che vogliamo superare il nostro ruolo se ci offrire che questa occasione
In molte realtà già avviene
Questa prassi
Si sta consolidando ha bisogno di essere codificato
Perché la distinzione dei ruoli passa in primo luogo a mio parere dalla definizione precisa dell'ambito contrattuale
Noi siamo portatori di interessi sociali complessi
Che spesso vengono risolti impropriamente con un esercizio distorto ed eccessivo della pratica contrattuale che invece va ricondotta al suo ambito
C'è una confusione spesso indotta
Che vuole il ruolo politico del sindacato caratterizzato
Da un intervento
Sull'insieme delle problematiche sociali
è un intervento che spesso confonde l'ambito contrattuale con quello della verifica della discussione preventiva ecco noi dobbiamo
In questo caso
è compito esclusivo del sindacato ritornare con precisione invece a descrivere
Il confine contrattuale nostre imprese
Gli interessi sociali complessi come ovvio poi non si spendono solo con uno strumento l'attività rivendicativa che la sua soluzione
Hanno bisogno di altro ed è per questo che parliamo
Di relazioni
Sindacali
La definizione rigida dell'ambito contrattuale
Serve anche a far sì che non si è caricato e nessun dubbio di nessun equivoco il confronto sulle politiche generali
Quel confronto che dicevo deve avere carattere preventivo e complessivo
Noi non possiamo rivendicare in alcun modo
Un diritto esplicito o surrettizio di veto alle decisioni che attengono alle amministrazioni
Però insisto più saremo informati e coinvolti più semplice sarà definire anche
Per quel che ci riguarda
La costruzione del consenso perché la realizzazione di obiettivi convenuti di interesse generale fossero per realizzarlo
E dobbiamo stabilire regole e procedure perché non sempre
Il carattere del confronto potrà essere bilaterale
La distinzione delle materie
E ipotesi plurime dal carattere bilaterale a quella triangolare quello multilaterale per le questioni che coinvolgono soggetti che non sono tradizionalmente
Le organizzazioni dei lavoratori
Ho l'impresa ma che nel corpo di una città
Hanno spesso
Ben altra natura ben altra struttura organizzata assai più complesso
E articolato
Diceva la definizione del carattere può essere
Non soltanto un elemento di differenza rispetto a quel modello di chiamato ventitré di luglio ma anche
Argomento
Delicato da definire insieme
Convengo con molte delle osservazioni che ho sentito qui a proposito di un'esigenza che badate non è soltanto vostro anche
Di una grande organizzazione
Come lo può essere un sindacato confederale di porre grande attenzione ai temi della comunicazione
Il carattere la quantità e la qualità della comunicazione informano non soltanto le condizioni di tante persone che lavorano in quell'ambito come si è purtroppo spesso portati a credere all'interno del sindacato dicono del carattere dalla quantità e qualità della democrazia disponibile in un paese
è importante questo terreno di discussione potrà essere uno degli argomenti di merito che precipitano per primi in un sistema di regole
Perché anche attraverso le forme della comunicazione e il controllo dei centri della comunicazione può prendere corpo evita un'idea di democrazia diffusa partecipata oppure un'idea di assetto plebiscitario
E la comunicazione può essere importante per dare vita corpo e credibilità alla mediazione degli interessi
Che considero anch'io
Un tratto irrinunciabile per la nostra idea di società
Per democrazia
E oggettivamente non sorta di Baluardo
Verso un'idea plebiscitaria
Che è oggettivamente sostenuta dalla frantumazione degli interessi e dalla loro rappresentanza direi
Un problema molto delicato per il sindacato confederale
La perdita del carattere di portatore di interessi generali che può essere
Una deriva la quale molti tenteranno di condannarci potrebbe favorire anche queste forme di involuzione della rappresentanza istituzionale della rappresentanza politica e in ultima analisi della stessa Della stessa
Democrazia e d'altro canto la mediazione degli interessi e l'unico modo possibile disponibile per dare voce ai deboli
Per esercitare concretamente solidarietà
Ogni altra forma settaria
I più forti dei più deboli e consegna tutto a rapporto di forza il rapporto di forza se esercitato come unica regola che la distruzione della storia di questo signore
Soprattutto di quelli che ancora oggi dovrebbero restare dei nostri abiti fondamentale
Ecco io credo poi che questo insieme di regole di procedure
La descrizione dei compiti dei ruoli posso a consentire di affrontare in fretta quello che anche a me pare un grande tema
Gli assetti sociali ed economici del nostro futuro più ravvicinato quello della riorganizzazione delle grandi città e contemporaneamente un'emergenza è un'occasione per dare un carattere preciso
Allo sviluppo economico che alla reintegrazione sociale perché dice con precisione dalla qualità della vita e di tante possibilità
Di crescita e di modifica anche qualitativa del lavoro dell'occupazione disponibile
Ovviamente
I temi sui quali l'aria rivelazione le grandi città si dovrà
Consolidare sono molti sono sono ampi
Sono delicati ne vedo uno come prioritari
Il sistema degli orari
Il rapporto tra
I modelli il carattere
Degli orari nei grandi agglomerati produttivi
E la dimensione e la distribuzione di carattere degli orari nella società civile
è un tema di grande interesse è un punto particolarmente esposto e di norma anche una delle circostanze nelle quali gli elementi di solidarietà
E le coerenze vengono messi
Ha più dura prova
E dove davvero la mediazione degli interessi resta l'unica
Condizione possibile perché prendono corpo soluzioni
Adeguato al bisogno del vivere civile e democratico
Considero altrettanto importante e delicata avete detto tutti per la verità sia per questa ragione un punto di attenzione e contemporaneamente di sofferenza anche del vostro lavoro
Il rapporto con noi nell'ambito più tradizionale
Della politica contrattuale
Del negoziato
Ecco io credo che
Per la prima volta dopo tanto tempo abbiamo a disposizione voi e noi un'occasione straordinaria
Quando la contrattazione decentrata
Definita formalmente
E descritta
Negli ambiti
Che la dovranno condizionati
è vero c'è una cultura
Dalla quale non sempre siamo riusciti a sottrarci che anch'io ritengo non sia quella
Della difesa corporativa come qualche volta un po'semplicisticamente la si descrive
No ma della commistione nella gestione
Della pubblica amministrazione e dalla confusione di ruoli
Ora io credo che
La contrattazione decentrata sia per sua natura
Lo strumento fondamentale per cambiare questa cultura
E non casualmente
Per definire questa possibilità per riconoscere questo diritto abbiamo dovuto penare tanto
Abbiamo trovato resistenze in qualche circostanza ancora più forte di quelle che tradizionalmente si sono scontate nei rapporti con le imprese private per riconoscere il diritto alla contrattazione decentrata
In una condizione paradossale assurda che ognuno può cogliere per quello che
Non si può immaginare la gestione di alcunché
Nell'ambito della pubblica amministrazione basata soltanto su dispositivi di legge
O su momenti negoziali nazionale
La contrattazione decentrata e di conseguenza una grandissima occasione
Reciprocamente dobbiamo usare almeno e la sede
Della discussione sui modelli organizzativi sul carattere
Quantità e qualità della prestazione ma anche sul carattere quantità e qualità del servizio guai se diventasse semplicemente il luogo della redistribuzione ulteriore di una parte del salario non è così nelle nostre intenzioni
Che la modifica del carattere del rapporto di lavoro nell'ambito della pubblica amministrazione insieme a un processo progressivo ma spero inarrestabile
Il decentramento dei poteri contrattuali che davvero a mio parere la chiave di volta per cambiare cultura
E qualità
Per noi del vivere dell'avvocato per noi insieme a voi per fornire servizi ai cittadini
Ecco io credo che queste cose si possono anzi si debbono fare rapidamente
E insieme
Come ovvio lo dicevo
In premessa le dovremo fare in una fase di particolare difficoltà
Per le risorse disponibili
Per le poche risorse disponibili per la mancanza di elementi di certezza
Nel ruolo nell'esercizio
Che ha segnato alle Autonomie locali dagli attuali modelli istituzionali
Dovremmo discutere insieme
Fare cose insieme perché prenda corpo un assetto istituzionale definito
Diceva Riccardo nella sua introduzione delle ipotesi di federalismo
Io credo che sia questo un punto d'approdo necessario dell'assetto istituzionale taglia
Bisogna però definire un modello univoco e diffuso che coinvolga tutto il sistema delle Autonomie
E non si limiti soltanto ad una parte dello stesso e che ne definisca
Immediatamente il potere credo però che a tutto ciò
Debba essere anteposto un'esigenza
Io ho sentito come voi
Parole nuove questa mattina particolarmente interessanti
Relativa ad un'idea che si va progressivamente unificando di modello federativo
Ecco a questo interesse mi riferisco come ovvio
All'ospite che ci ha lasciato pare sia in corso un processo
Di trasformazione
Consistente e si si confermasse anche particolarmente interessante per disperazione federalista
Della lega
Penso anch'io che non possiamo però discutere ragionare di modello federalista
Se prescindiamo
Dall'esigenza e contemporaneamente dà l'opportunità di interpretarlo dai bisogni delle regioni meridionali
E dall'esigenza di collegarlo
Ad un'idea precisa di solidarietà
Garantita da meccanismi di perequazione da forme di trasferimento c'è delle risorse che saranno disponibili
E a questo proposito io considero la condizione data una condizione estremamente delicata
Carica di
Elementi importanti ma anche di grandi rischi
Qual è la precondizione federalista entrare l'esigenza nell'arco dei prossimi mesi
Di consolidare
Gli elementi di ripresa che sono in atto per la nostra economia e di trasformare in un'occasione di crescita e di sviluppo per tutti
Senza uno sviluppo equilibrato
Senza una soluzione credibile d'intervento per le realtà che devo in primo luogo quelli meridionali
Che senza la contemporanea definizione delle forme possibili di solidarietà e di un modello federalista si rischia oggettivamente di dare corpo ad un processo che non articola i poteri a porta inevitabilmente alla secessione
E questo può avvenire sia attraverso trasformazioni istituzionali ma anche attraverso il mantenimento della situazione da io trovo pericolosissimo quello che sta capitando
E cioè che la ripresa venga lasciata alle sue dinamiche spontanee finisca con l'esercitare risultati di una qualche consistenza sul piano della redistribuzione del reddito e soprattutto della creazione di lavoro soltanto per alcuni settori per alcuni territori
L'apertura ulteriore della forbice l'innesco possibile di processi migratori in una condizione già di per sé è precaria
Come quello attuale potrebbe portare a conseguenze disastrose ben lontani invece dalle potenzialità che è una fase come quello attuale
Oggettivamente finisce con l'avere ecco perché mi sono permesso di insistere su questo aspetto che considero davvero per tutti coloro che vogliono discutere serenamente
Che senza
Intenzioni recondite dalla trasformazione del nostro modello istituzionale l'esigenza di avere un'iniziativa forte
In natura economica e sociale in grado di avviare
A riduzione le differenze le disparità che oggi esistono tra molti territori
Mi pare fondamentale sono preoccupato dalla condizione che si è determinato nel corso di questi giorni
Sono preoccupato dal fatto che l'esigenza di avere a disposizione un interlocutore un governo in grado di affrontare alcune priorità porti ad una sorta di semplificazione nella discussione
Che fa prevalere gli schieramenti rispetto al merito
Considera il programma
Marginale
Se non secondario rispetto delle esigenze pur comprensibile condivisibili
Di modifica rapidamente del quadro politico tenne nella poca discussione
Che fin qui si è fatta
Sulle priorità da consegnare al programma del nuovo governo se questo prenderà vita le questioni economiche e sociali siano discretamente marginali e il Mezzogiorno sostanzialmente non esiste
Magico che gli spazi per recuperare questa distrazione
Questo limite posso resistere ancora nel dibattito parlamentare
Non credo si possa trarre
Grande conforto da questo modo di affrontare anche le emergenze politiche e di definire il carattere attraverso strumenti di analisi un po'astratti un po'panchine
Di un governo che si apprestano oggi
Un'ultima cosa volevo dire a proposito
Delle molte cose condivisibili che qui ho sentito anche delle proposte che avete avanzato proprio per dare a questa tavola rotonda
Non il carattere episodico che altre circostanze simili hanno avuto
Io credo che possa prendere corpo se lo riterrete opportuno se così sarà la CGIL non solo interessata ma è disponibile anche da farsi a passi da tramite con le altre udienze confederale
A governo insediato spero tra poco
Dicevo potremo stabilire assieme
Un'ipotesi di lavoro
Che definisca quello che mi pare comunemente riteniamo utile uno schema di relazioni sindacali sulla base delle esperienze che molti di voi hanno cominciato a fare che potrebbero essere trasformate in norme e procedure codificate sufficientemente flessibili per essere poi ulteriormente precisate
A livello di ciascun grande comune che si rendesse disponibile a sperimentare questa soluzione
E dentro questo schema individuare insieme alcune ipotesi di merito che favoriscono l'autogoverno delle città l'esigenza che sono poste a questo proposito sono anche le nostre modello di relazioni industriali regge nel sistema dalla produzione quando interlocutori sono legittimati dal ruolo da competenza e da poter
Un sistema di relazioni
Sociali e sindacali reggerà con voi
In forma compiuta e senza ritorni quando la possibilità di autogoverno delle città sarà consolidata
Non possiamo restare in attesa che ciò avvenga per decisione chi altri possiamo partecipare ecco io credo che questa disponibilità la CGIL Della possa confermare
Che posso io qui prendere l'impegno se lo riterrete utile possibile
Che la riedizione di questa discussione tra non molto su pochi punti semplificati avvenga anche con le altre confederazioni questo può essere un contributo che diamo assieme
A completare con la discussione che invece è stato a me francamente continua ad apparire non esaltante sulle priorità le cose che il governo è chiamata a fare
Quelle di cui abbiamo discusso questa mattina non sono meno importanti di tante che vengono indicate qualche volta un po'genericamente che anche un po'propagandistica l'abbiamo la possibilità di far fare a molti questo salto passare dall'affermazione gli impegni e dare contenuti e qualità ad un possibile programmatico se siete interessati non siamo disponibili e potremo stabilire rapidamente anche le forme e le modalità con le quali riprendere
Ed approfondire la discussione di questa mattina grazie